Foto: E. Mazzotta/Getty Images; mauritius images / ClickAlps
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Oggi si parte alla scoperta di Jesi. Non può mancare un selfie in piazza Federico II, circondata da palazzi barocchi e dalla sagoma del Duomo.
Primo giorno a Jesi
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Ore 10: appuntamento in Piazza della Repubblica
Ein Streifzug durch die Marken nach Jesi, der Geburtsstadt des Stauferkaisers Friedrich II., zu den unterirdischen Labyrinthen in Osimo und der Pilgerstadt Loreto, gekrönt mit einem Sprung in das kristallklare Wasser des Conero. TESTO ELIANA GIURATRABOCCHETTI
MEDIO AUDIO
on sono mai stata in questa parte d’Italia e il primo impatto è molto forte: da un lato della piazza l’imponente Teatro Pergolesi, dall’altro i portici e sotto, al fresco, gli anziani intenti a commentare i fatti del giorno. Sto per imboccare Corso Matteotti, su cui si affacciano botteghe e piccoli negozi di alimentari che sembrano non conoscere lo scorrere del tempo, quando arriva Laura, il mio cicerone per questa giornata alla scoperta di Jesi. “E pensare che sono famosa per la mia puntualità tedesca e proprio oggi arrivo in ritardo!” Niente di grave, solo cinque minuti... “Visitiamo il teatro?” chiedo incuriosita dalla bella facciata. “No – mi risponde – partiamo con il personaggio più importante di Jesi!” Attraversiamo l’Arco del Magistrato, la porta della città che collega la Jesi moderna con quella antica, e arriviamo in Piazza Federico II, dove la notte del 26 dicembre del 1194 Costanza d’Altavilla diede alla luce lo Stupor mundi. In viaggio dalla Germania per
l’impatto , Eindruck
Un tratto della Riviera del Conero e sullo sfondo il monte Conero.
il negozio , Geschäft
imponente , grandios
la scoperta , Entdeckung
(essere) intento , mit etw. beschäftigt sein
incuriosito , neugierig geworden
il fatto , hier: Ereignis
imboccare , einschlagen affacciarsi su , liegen an la bottega , Atelier, Werkstatt
dare alla luce , zur Welt bringen Stupor mundi: Beiname von Friedrich II. von Hohenstaufen
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Ancona Numana e Sirolo Osimo Loreto
Jesi
Macerata
DER AUDIOTRAINER ADESSO AUDIO 9/2017 Ascolta un reportage sulla figura di Federico II, nato a Jesi.
raggiungere il marito Enrico IV in Sicilia, Costanza fu colta dalle doglie proprio nei pressi di Jesi e fu costretta a fermarsi in questa città, dove partorì in una tenda eretta in fretta e furia, pubblicamente perché si diceva che la gravidanza non fosse vera, dato che la sovrana era già in età avanzata, secondo il metro dell’epoca: circa 40 anni. Siamo qui per visitare il Museo Federico II Stupor Mundi, il primo dedicato a questo imperatore, ospitato nel Palazzo Ghislieri. Non aspettatevi quadri, documenti o altri oggetti. Come spiegano i curatori, “i cimeli relativi a Federico II di Svevia sono pochi e costosissimi e i castelli sono difficili da spostare… L’unica opzione che rimaneva era quella di creare uno spazio virtuale!” “Tutti amano il luogo in cui sono nati” sono le parole che accolgono chi entra nella prima sala del museo. La storia di Federico è raccontata da suo nonno, l’imperatore Federico Barbarossa. Di sala in sala, il visitatore scopre episodi salienti della vita di Federico II: le battaglie, gli scontri con il papato, ma anche le sue passioni, su tutte la caccia con i falchi e l’immenso amore per la cultura.
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Ore 12: nei vicoli del centro storico Finita la visita al museo, facciamo una capatina alla cattedrale di San Settimio, in Piazza Federico II. Ad accoglierci c’è un simpatico biglietto del parroco con su scritto: “Siamo aperti da più di 2.000 anni, soprattutto la domenica”. La chiesa, costruita all’inizio del 1200 sui resti di un antico tempio pagano, conserva le reliquie dei due patroni di Jesi, San Settimio, a cui è dedicata, e San Floriano. Inizialmente la facciata poggiava su due leoni stilofori, realizzati nel XIII secolo dallo scultore Giorgio da Como, che attualmente si trovano all’interno e hanno la funzione di acquasantiere. Tornate alla luce del sole, ci incamminiamo nel centro storico, tutto circondato dalle mura. “Quelle di Jesi sono le mura meglio conservate delle Marche” mi spiega Laura. “Risalgono al Medioevo e sono lunghe circa un chilometro”. Questa parte della città è un insieme di vicoli e stradine lastricate di sampietrini, di salite, discese e gradini irregolari. Le case sono tutte in muratura con persiane di legno, nei muri si aprono piccole edicole votive e i cespugli di oleandri coloratissimi rendono il colpo d’occhio notevole. Passiamo davanti ai resti dell’antico Teatro romano, che risalgono alla prima metà del I secolo d.C. e oggi sono le mura esterne di un’abitazione. Infatti poco dopo una signora si affaccia per stendere i panni ai fili appesi davanti alla finestra. L’Italia è anche questo, penso mentre continuo a camminare. Arriviamo al Torrione del Montirozzo, edificato all’inizio del XV secolo con funzione difensiva e perfettamente conservato. Prima di fermarci a mangiare, Laura mi fa notare i bellissimi palazzi del centro, ornati con mascheroni apotropaici e decori floreali.
cogliere , überraschen
poggiare , sich stützen
la discesa , Abstieg
saliente , herausragend
stiloforo , Säulen tragend
il gradino , Stufe
partorire , entbinden
le doglie pl. , Wehen la tenda , Zelt
in fretta e furia , überstürzt
la gravidanza , Schwangerschaft
avanzato , fortgeschritten
il metro , Maßstab
l’imperatore m. , Kaiser ospitato , hier: untergebracht
il quadro , Gemälde
il cimelio , Erinnerungsstück
la Svevia , Hohenstaufen, Schwaben
il castello , Burg, Schloss
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lo spazio , Raum
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la battaglia , Schlacht lo scontro , Auseinandersetzung
il papato , Papsttum
la caccia , Jagd
il secolo , Jahrhundert lo scultore , Bildhauer
l’acquasantiera , Weihwasserbecken incamminarsi , sich auf den Weg machen
il falco , Falke
fare una capatina , einen kurzen Besuch abstatten
le mura pl. , Stadtmauer
risalire , zurückgehen
accogliere , empfangen
il Medioevo , Mittelalter
l’insieme m. , hier: Ansammlung
il parroco , Pfarrer
costruito , errichtet
lastricato , gepflastert
il tempio , Tempel
pagano , heidnisch
il sampietrino: Pflasterstein aus Vulkangestein
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la salita , Anstieg
in muratura , gemauert la persiana , Fensterladen
l’edicola votiva , Heiligennische
il cespuglio , Strauch
il colpo d’occhio , Ausblick
l’abitazione f. , Wohnhaus
stendere i panni , Wäsche aufhängen
il filo , Schnur, Draht
edificato , erbaut ornato , geschmückt apotropaico , das Unglück abwehrend
Foto: age fotostock / Lookphotos; G. Baviera/Huber/SIME
Dall’alto: piazza della Madonna e il Santuario della Santa Casa a Loreto; la locandina del museo Stupor Mundi; le vecchie mura medioevali di Jesi.
“Dovresti vederli all’interno: sono splendidi! Purtroppo sono proprietà privata e non si possono visitare...”. Non ci accorgiamo che un signore ci sta ascoltando e intanto tiene aperto il portone di uno di questi palazzi: “Se volete dare un’occhiata…” Non ce lo facciamo ripetere due volte ed entriamo nell’atrio del Palazzo Franciolini-Malatesta, una delle famiglie più antiche di Jesi. Laura aveva ragione: l’interno è bellissimo e la scalinata è completamente decorata di stucchi. È arrivato il momento di fare una pausa. Optiamo per un buffet con prodotti tipici e in tavola arrivano olive all’ascolana, vari formaggi fra cui il pecorino di fossa e salumi come il ciauscolo, salsiccia di maiale fresca a pasta morbida aromatizzata con vino, sale e pepe, oppure il salame di Fabriano realizzato con le
la proprietà privata , Privatbesitz
il portone , Haustor
l’oliva all’ascolana: frittierte, mit Fleischfarce gefüllte Olive nach der Art von Ascoli Piceno il pecorino di fossa: in Tuffstein- oder Gesteinsgruben gereifter Schafskäse
l’atrio , Atrium, Hauptraum
avere ragione , recht haben la scalinata , Treppe
optare , sich entscheiden
Dopo aver ripercorso l’avventurosa vita di Federico II nel nuovo museo virtuale tutto dedicato a lui, è il momento di una piacevole passeggiata nel centro storico di Jesi. Fra splendidi palazzi, sampietrini ed edicole votive, si respira proprio aria d’Italia!
il ciauscolo: Salamispezialität
la salsiccia di maiale , Schweinsbratwurst ADES SO 9/ 2 017
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Ore 15: dalla Biblioteca Planettiana al Teatro Pergolesi Riprendiamo il nostro giro visitando la Biblioteca Planettiana, una vera e propria scoperta. Situata all’ultimo piano del rinascimentale Palazzo della Signoria, conserva oltre 150.000 volumi antichi e due globi in pergamena della metà del Seicento che
nobile , edel
altisonante , hochtrabend
corretto , hier: mit Schuss
deluso , enttäuscht
l’anice m. , Anis
ricredersi , seine Meinung ändern
riprendere il giro , den Spaziergang fortsetzen
il piano , Stockwerk
rinascimentale , Renaissance
il Seicento , 17. Jahrhundert
terrestre , Welt celeste , Himmels-
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affrescato , mit Fresken geschmückt
la raccolta , Sammlung
Santa Lucia davanti al Giudice , dt. Titel: Hl. Lucia vor dem Richter dirigersi , zustreben inaugurato , eröffnet dedicato , gewidmet il compositore , Komponist
l’opera , Werk
singolare , einzigartig
il capolavoro , Meisterwerk
il palco , Bühne
proibire , verbieten
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Finalmente siamo sul mare. Il monte Conero ha una forma inconfondibile. Lo riconosci già da lontano, e più ti avvicini e più pensi alle bellissime spiagge circondate da rocce e vegetazione e alle città ricche di storia e tradizioni, come Sirolo e Numana.
calcare le scene , auf der Bühne stehen
la firma , Unterzeichnung il trattato , Abkommen il giacobino , Jakobiner
godere , genießen
fare sì , sicherstellen il debutto , Debüt il/la nobile , Adeliger, Adelige
Foto: Huber/Sime (4)
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parti più nobili del maiale, quindi poco grasso. Tutto, naturalmente, accompagnato da un bicchiere di Rosso Conero. Alla fine ordino un caffè. “Lo vuole normale o come si beve nelle Marche?” chiede il cameriere. E così scopro che da queste parti il caffè si beve corretto con il Varnelli, il liquore all’anice.
rappresentano il globo terrestre e quello celeste. La seconda tappa è la Pinacoteca civica, che ha sede a Palazzo Pianetti. Prima di entrare, Laura mi avverte: “Palazzo Pianetti è uno dei più begli esempi di rococò in Italia”! Penso a quante volte le definizioni altisonanti finiscono per lasciare delusi, ma devo subito ricredermi, perché appena entrati si viene letteralmente rapiti dalla Galleria degli stucchi: 70 metri affrescati e riccamente decorati. La Pinacoteca ospita la più importante raccolta di opere di Lorenzo Lotto, tra cui spicca il suo capolavoro Santa Lucia davanti al Giudice (1532). Usciamo dalla Pinacoteca per dirigerci verso il Teatro G. B. Pergolesi. Inaugurato nel 1798 con il nome di Teatro della Concordia, dal 1883 è dedicato al celebre compositore nato a Jesi e ospita ogni anno una ricchissima stagione di lirica, prosa e musica sinfonica. La sua inaugurazione fu un evento davvero singolare, perché sul palco erano presenti anche alcune donne. Nonostante fosse sotto il controllo formale del papato, che proibiva alle donne di calcare le scene, dopo la firma del trattato di Campoformio, nel 1797, Jesi era stata invasa dai giacobini e il popolo godeva di maggiori libertà. La prima donna che calcò le scene del Teatro Pergolesi fu Anna Guidarmi, la mamma del compositore Gioachino Rossini. La presenza dei giacobini in città, inoltre, fece sì che al debutto ci fossero solo loro e il popolo. I nobili, infatti, per paura
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di ritorsioni, erano rimasti chiusi in casa. “Peccato – osserva Laura – perché il teatro era stato pensato proprio per loro: il rosso scuro usato per le poltrone serviva per far risaltare i gioielli delle nobildonne e i palchetti hanno un piccolo davanzale su cui le donne potevano appoggiare il braccio e mostrare bracciali e anelli”. Prima di tornare in albergo, ci fermiamo in un bar del centro per un aperitivo. “Deve provare il Mojicchio” mi consiglia il barista. Altro non è che la versione marchigiana del famoso Mojito, in cui il rum è sostituito dal Verdicchio. Stanca, ma contenta, torno in albergo.
Secondo giorno nei dintorni
Ore 9: alla scoperta di Osimo Davanti all’albergo, questa volta puntualissima, Laura mi aspetta per portarmi a Osimo, “la città ‘dei senza testa’, ma il perché te lo spiego appena arrivate”, mi dice ammiccando. Quello che colpisce nelle Marche, spostandosi da un luogo all’altro, sono i campi di girasole: immense macchie gialle a perdita d’occhio. La prima tappa è il Palazzo Municipale, un imponente edificio realizzato fra il XV e il XVII secolo. Nell’atrio e nel cortile è presente un Lapidarium con reperti di epoca romana, tra cui 12 statue acefale, che spiegano l’appellativo “senza testa”. Osimo è molto bella in “superficie”, ma nel sottosuolo non è da meno. Già, perché è percorsa da una fitta rete di gallerie e cunicoli, scavati a diversi livelli e collegati con la superficie da pozzi e camini. Queste grotte hanno diverse funzioni, ma molte servivano come difesa e via di fuga, e sono state usate anche durante la seconda guerra mondiale. Oggi sono state recuperate e una parte è
la ritorsione , Vergeltung servire per , dazu dienen, um risaltare , hervorheben il palchetto , Loge il davanzale , hier: Brüstung il bracciale , Armband l’anello , Ring sostituire , ersetzen ammiccare , jdm. zu zwinkern
a perdita d’occhio , soweit das Auge reicht
il cortile , Innenhof
il reperto , Fundstück
acefalo , ohne Kopf la superficie , Oberfläche il sottosuolo , Untergrund
il cunicolo , Stollen
scavato , gegraben
la difesa , Verteidigung
colpire , beeindrucken
la via di fuga , Fluchtweg
recuperato , wieder restauriert
il girasole , Sonnenblume
Piazza Vittorio Veneto a Sirolo. Nell’altra pagina: pescatori a Numana; la galleria degli Stucchi di Palazzo Pianetti e l’interno del teatro Pergolesi a Jesi.
Foto: XXX
Nel tratto della Riviera del Conero che va da Sirolo e Numana si trovano splendide spiagge.
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visitabile. Molto belle quelle dette “del Cantinone” dal nome con cui si indicava il refettorio dei frati francescani, che si diramano sotto il mercato coperto e il convento di San Francesco. Percorrendo gli stretti cunicoli, il pensiero non può non andare a chi li ha costruiti, costretto a lavorare in condizioni estreme, al freddo e al buio. Oggi le grotte sono illuminate, ma in passato l’unica luce era quella delle torce, che per le correnti potevano spegnersi. Come si tornava in superficie? “Il soffitto dei cunicoli, così come le pareti, è pieno di indicazioni utili per ritrovare la strada. Riconoscendo i simboli, i frati riuscivano a orientarsi”, svela Laura.
Ore 11: al santuario di Loreto Riprendiamo la macchina per raggiungere Loreto, il regno della spiritualità. “Il santuario di Loreto è la prima meta italiana di pellegrinaggio per quanto riguarda il culto mariano. Ogni anno arrivano in città circa 4 milioni di visitatori”, afferma Laura. Giunti al santuario si rimane colpiti dalla sua conformazione di chiesa-fortezza. Nel 1480, quando iniziò la costruzione, i Turchi avevano appena invaso Otranto e, per paura che arrivassero fino a qui, si decise di fortificare la chiesa con torri e camminamenti di ronda. La fama del santuario di Loreto è legata alla presenza della Casa Santa di Nazareth (dove Maria nacque e dove avvenne l’annunciazione della maternità divina), trasportata in volo dagli angeli, secondo la leggenda, poco prima del 1300. Il santuario risale all’epoca rinascimentale e la sua costruzione attirò molti artisti famosi dell’epoca. Il rivestimento marmoreo della Casa Santa, ad esempio, è realizzato su disegno di Bramante, mentre il campanile è stato progettato da Luigi Vanvitelli. Torniamo alla macchina. “Andiamo a mangiare sul mare. Sei nelle Marche da due giorni e non l’hai ancora visto!”
Foto: Huber/Sime
il frate , Ordensbruder
diramarsi , hier: sich verteilen
il santuario , Wallfahrtsort la meta , Ziel
la fama , Ruf
Dormire Hotel Federico II Jesi www.hotelfederico2.it Spa e piscina per rilassarsi dopo i tour. Hotel Scogliera Numana www.hotelscogliera.it Vista sul porto e a due passi dal centro.
Mangiare La Torre Numana www.latorrenumana.it Vista mozzafiato e pesce fresco di giornata. Hostaria dietro le quinte Jesi www.hostariadietriolequinte.it Cucina locale e piatti scenografici.
alle spalle , hinter sich
fiorito , mit Blumen geschmückt
il culto mariano , Marienkult
il rivestimento , Verkleidung
la conformazione , Gestaltung
illuminato , beleuchtet
distare , entfernt sein
la torcia , Fackel
invadere , überfallen
il nero di seppia , Tintenfischtinte
la corrente , Luftzug
fortificare , befestigen
la mazzancolla , Furchengarnele
il soffitto , Decke
il camminamento di ronda , Wehrgang
altrimenti , anders
svelare , verraten
Il Parco del Conero è ricco di sentieri ideali per il trekking o la mountain bike. www.parcodelconero. eu
demolito , abgerissen
il pellegrinaggio , Pilgerfahrt
la fortezza , Festung
Tipp
l’annunciazione f. , Verkündigung
il convento , Kloster
Informazioni www.turismomarche.it
Ore 13: finalmente il mare Da Loreto il mare dista solo 15 minuti e “mare” vuol dire Riviera del Conero, uno dei tratti più belli delle Marche, e non solo. Mangiamo a Numana, su una terrazza vista mare: strangozzi (pasta fatta a mano, a forma di piccoli cilindretti) al nero di seppia con mazzancolle e rucola, salmone in crosta al nero di seppia e sesamo, tutto accompagnato dal Verdicchio dei Castelli di Jesi. Il pesce è freschissimo e non potrebbe essere altrimenti, in un borgo di antichi pescatori. La Costarella è una delle vie più conosciute di Numana e in passato era chiamata “dei pescatori“ perché erano loro a percorrerla tutti i giorni per andare al porto. Lasciando il mare alle spalle, ci dirigiamo verso la parte alta di Numana, dove si trova l’Arco di Torre, il simbolo di questa cittadina, unico residuo del campanile della chiesa di San Giovanni Battista, demolita nel 1734. Sirolo, che si raggiunge in un paio di minuti di auto e a piedi in 15 minuti circa, è un altro gioiellino. Del castello del VII secolo rimangono solo due torri, ma l’atmosfera che si respira in questo piccolo borgo è unica. Il centro è pieno di vicoletti lastricati con sampietrini, case in muratura, balconi con finestre fiorite. La piazza principale è un balcone affacciato sul mare. Fra Sirolo e Numana si trovano anche alcune delle spiagge più belle della Riviera del Conero, come la spiaggia delle Due Sorelle, chiamata così per la presenza di due faraglioni bianchi che spuntano dall’acqua, che si raggiunge solo via mare, oppure la spiaggia dei Gabbiani, anch’essa raggiungibile solo via mare, dove si può cercare la Grotta degli Schiavi, che secondo una leggenda veniva utilizzata da un re saraceno per rinchiudere i suoi prigionieri. È ora di tornare in albergo e ringrazio Laura. Ritorno in Germania felice di avere scoperto un altro pezzo d’Italia, che come sempre non delude mai quando si tratta di bellezze, storia, cultura e… cibo.
la condizione , Bedingung il buio , Finsternis
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il volo , Flug il disegno , Zeichnung
percorrere , entlanglaufen
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per la presenza di , wegen
il faraglione , nadelförmiger Fels
spuntare , herausragen rinchiudere , einschließen
il prigioniero , Gefangener
deludere , enttäuschen 19