Via Garibaldi, 40 Tel. +39 049 9709129 www.comune.piovedisacco.pd.it cultura@comune.piove.pd.it
Saccisica. Terra d’acque
Saccisica.
Autostrada A13 Bologna - Padova: casello Padova Interporto SS 516 Piovese
Sistemi Territoriali Ferrovia Adria - Mestre
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Piove di Sacco: casone Rosso
I casoni veneti. Saccisica è la magia di un luogo che dialoga con la campagna, con l’ambiente naturale, con la sua storia rurale testimoniata dai casoni veneti ancora esistenti e visitabili. I casoni sono dimore particolari per configurazione architettonica, dimensioni e materiali, ma anche per funzionalità. Il casone, quasi scomparso nella sua forma originaria, ma molto diffuso fino agli anni ‘50, era l’abitazione dei braccianti di queste terre, costruito con i materiali offerti dalla natura: argilla per i mattoni, canne palustri e paglia per il tetto, legname per i serramenti. Aveva una forma rettangolare o quadrata, con il tetto caratteristico per l’elevata copertura a cuspide e tutti gli spazi interni ridotti all’essenziale.
NUMERI UTILI Negli anni ‘40 solo a Piove di Sacco i casoni erano 320. Oggi se ne possono contare 3 in tutta la Saccisica, tutti aperti al pubblico e visitabili. A Piove di Sacco si possono visitare il Casone Rosso, che deve il suo nome al colore dell’intonaco esterno e il Casone di Via Ramei, costruito tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento e arredato con mobili ed oggetti originali donati dalla popolazione locale. Situati entrambi in mezzo alla natura, sono il ponte che collega il passato al futuro, l’ancora dei valori di un tempo e la nostra memoria collettiva. Ad Arzergrande si è appena concluso il restauro del Casone Azzurro costruito nell’Ottocento e abitato fino al 2006.
Ufficio Cultura: Tel. +39 049 9709319 Biblioteca: Tel. +39 049 9709314
MANIFESTAZIONI PRINCIPALI 1^domenica di ogni mese: Mercatino di Brugine, Villa Roberti 2^domenica di ogni mese: Mercatino dei Portici, Piove di Sacco Aprile: Chronicae, Piove di Sacco – Festival Internazionale del romanzo storico Aprile/Maggio: Casoni Animati – Letture animate e spettacoli per adulti e bambini Aprile/Maggio: Festa dell’asparago di Conche 1^domenica di Maggio: Festa del Voto, Pontelongo 4^domenica di Maggio: Remada a seconda, Bovolenta/Pontelongo – esibizione folcloristica Maggio, 6: Festa del Voto, Piove di Sacco Maggio: Piove in Fiore con sapore... - fiera florovivaistica e gastronomica Maggio: Maggio Pontelongano Maggio/Giugno: Festa di primavera, Saonara Giugno: Festa del Cavallo, Legnaro - sapori tipici locali Giugno/Luglio: Scene di Paglia – Festival dei casoni e delle acque Luglio: Marciliana, Correzzola – rievocazione storica 4^domenica di Luglio: Fiera degli Uccelli, Sant’Angelo di Piove di Sacco 3^domenica di Settembre: Fiera delle Associazioni, Piove di Sacco 4^domenica di Settembre: Pedalata ecologica di Arzerello Ottobre: Festa del Radicchio, Conche 3^domenica di Ottobre: Festa della Zucca, Piove di Sacco 4^domenica di Ottobre: San Martino a Cavallo, rievocazione storica Novembre, 11: Antica fiera di San Martino, Piove di Sacco Dicembre: Festa della Dolcezza, Pontelongo Dicembre, 8: Festa della gallina, Polverara – sapori tipici locali
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Saccisica, terra d’acque e di sapori
In copertina: Codevigo: oasi Ca’ di Mezzo
Provincia di Padova Arzergrande
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Codevigo: valle Millecampi, casoni fogolana
Bovolenta
Brugine
Codevigo
Correzzola
Legnaro
Piove di Sacco
Polverara
Pontelongo
Foto: Archivi fotografici dei Comuni della Saccisica, archivio IAT Saccisica, archivio Coop. Terra di Mezzo, archivio Saccisica.net Luglio 2016.
Sant’Angelo
Saonara
La Saccisica è una zona pianeggiante, molto bassa, a tratti sotto al livello del mare, che si frappone tra la città di Padova e la laguna veneta. È stata, un tempo, il contado padovano e insieme l’amato entroterra dei nobili veneziani, sede delle loro dimore di campagna, ma anche il loro inesauribile granaio. Il nome Saccisica le deriva dal capoluogo Piove di Sacco, importante avamposto dei Carraresi negli scontri con la Serenissima per il controllo del territorio tra Padova e Venezia.
L’epoca Romana. Il rinvenimento di numerose lapidi, are e stele attesta un concentramento elevato degli insediamenti romani nella Saccisica. Le testimonianze risalgono al I e al II secolo d.C., quando tutto il territorio padovano, incorporato nella X Regio Venetia et Histria, visse un periodo di particolare fioritura economica e politica. Con la colonizzazione romana si sviluppò un’ampia rete viaria di collegamento tra il territorio padovano ed alcune importanti vie di comunicazione dell’Impero allora in fase di espansione verso est. Sorsero numerosi insediamenti che si accompagnarono alla Centuriazione tesa a bonificare, per trasformare in terre produttive, tutte quelle zone basse e paludose con scarsa pendenza, e quindi soggette all’invasione delle acque e dei fiumi. Il territorio padovano fu organizzato in tre agri centuriati uno dei quali faceva capo a Piove di Sacco, con la formazione di borghi e villaggi di dimensioni minori lungo le principali vie di comunicazione. Da quanto emerge nei rinvenimenti archeologici particolarmente interessanti di Arzergrande, Sant’Angelo, Vigorovea, Brugine, Campagnola, Vallonga, gli insediamenti d’epoca romana erano sicuramente di livello elevato, com’è testimoniato dai resti delle villae, lussuose abitazioni con annessi rustici per le produzioni agricole. Ad Arzergrande i resti di colonne e di grossi blocchi
Codevigo: oasi Ca’ di Mezzo
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di massicciata attestano l’esistenza di imponenti opere di arginatura contro le rotte del fiume Brenta. Alcuni di questi interessanti reperti archeologici romani sono oggi visitabili presso la Sala espositiva “Portus Aedro” nel Comune di Arzergrande. In località Ardoneghe di Brugine è stata trovata un’ara della fine del I secolo dedicata a Nettuno, mentre a S. Anna di Piove di Sacco lo scavo ha restituito un’ara votiva della seconda metà del I secolo dedicata al dio Silvano.
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Antica mappa della Saccisica
I fiumi, i casoni di valle e la gronda lagunare. L’elemento che più caratterizza il territorio della Saccisica è l’acqua. È un continuo intrecciarsi e accavallarsi di tutta una maglia di fiumicelli, di scoli e di brentelle che solcano la campagna. Ma l’acqua è anche l’elemento che ha rappresentato nei secoli una continua lotta per il controllo e la sua gestione per la salvaguardia del territorio e dei suoi abitanti. Valle Millecampi, milleseicento ettari di ambiente lagunare, le altre valli minori, il Casone delle Sacche, il Casone Millecampi sono luoghi che rappresentano l’eccellenza di quest’angolo unico della provincia di Padova dove la terra, il mare e il cielo si fondono per regalare bellezza e tranquillità al visitatore, unicità riconosciuta dall’UNESCO, tanto che quest’area è inserita nel sito “Venezia e la sua laguna”. Canali e specchi d’acqua, barene e piccoli canali da cui, con secoli di lavoro di bonifica, è stato strappato prezioso terreno coltivabile: è il tipico paesaggio di gronda lagunare che segna il passaggio tra la laguna e il mare, delineato dalle valli di pesca, dalle grandi aree di terreno coltivato e ancora punteggiate da alcuni cippi della conterminazione lagunare posti nel XVII sec. dalla Serenissima. La flora e la fauna rispecchiano l’unicità del luogo; l’elevata salinità del terreno permette l’esistenza di poche specie, particolarmente adatte a questo habitat: il canneto, il limonium, l’astromarino, l’erica. Anche la fauna è ben caratterizzata con specie come l’anguilla, il cefalo, la sterna o il cavaliere d’Italia, le anatre, l’airone e tanta altra avifauna. I Casoni della Fogolana, di recente costruzioni e ispirati agli antichi casoni di campagna,
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Idrovora Santa Margherita
sono pensati come spazio ricreativo e rifugio ecosostenibile, ideali per chi cerca lo splendore della natura e uno stile di vita alla scoperta di tradizioni e sapori tipici. Caratteristici della zona, gli impianti idrovori fanno del territorio di Codevigo e di Correzzola un nodo di fondamentale importanza per il controllo idrogeologico di tutta la Saccisica e di una parte della Provincia. Fiore all’occhiello di questo sistema è l’Idrovora di Santa Margherita, realizzata nel 1890, all’epoca la più grande d’Europa, ancora in funzione e visitabile nelle sue parti più antiche grazie al Museo della bonifica. Questi fabbricati con le grandi pompe di sollevamento sono oggi considerati preziosi reperti di archeologia industriale. Bovolenta è un paese che nasce e si sviluppa tra due fiumi, il Canale di Cagnola e il Bacchiglione, che confluiscono nella località detta “La Ponta”, creando uno degli angoli più suggestivi del paese. Da Bovolenta a valle il corso d’acqua si presenta rettilineo. Lungo il corso del Bacchiglione in epoca Carrarese furono poste diverse strutture di fortificazione a difesa di Padova: Castelcaro e Bovolenta, in particolare, proprio per la loro posizione strategica sulla principale via di comunicazione tra la laguna e l’entroterra, tra il XIV e il XV sec. furono teatro di sanguinose battaglie di conquista tra padovani e Veneziani. In epoca Veneziana e fino al secondo dopoguerra del Novecento Pontelongo, situata sempre lungo il corso del fiume, fu importante porto fluviale. Continuando il corso si arriva a Correzzola, impreziosita dalla presenza della Corte Benedettina, le cui prima testimonianze su territorio risalgono al X sec..
Gli insediamenti benedettini.
Ville, chiese, palazzi La campagna rigogliosa della Saccisica, ricca di colori e di immagini e di dimore di campagna, è un terreno fertile di terra e sabbia; sono i detriti e i sedimenti dei fiumi in corsa verso il mare, terre bonificate nel corso dei secoli. Dal ‘700 infatti, grazie al forte sviluppo dell’agricoltura, la villa diventa il centro della riorganizzazione del paesaggio, assieme alla quale si moltiplicano case rurali, casoni e barchesse che, con gli argini dei fiumi, rappresentano l’assetto territoriale codificato dai veneziani e rimasto quasi inalterato fino ad oggi. A Bovolenta passeggiando lungo gli argini del Bacchiglione, si possono ammirare ancora oggi le ville fatte costruire da alcuni nobili famiglie veneziane come ad esempio i Buzzacarini, gli Erizzo, i Foscarini, che avevano scelto questa località quale prezioso caposaldo della terraferma oltre che luogo della villeggiatura estiva. A Brugine si incontra Villa Roberti, sontuosa dimora di campagna che conserva ancora intatta l’originaria struttura architettonica progettata da Andrea da Valle tra il 1543 e il 1553 e che all’interno custodisce un ricco ciclo di affreschi di G.B. Zelotti e di altri pittori di scuola del Veronese. Di notevole pregio è anche Villa Morassutti a Legnaro, costruita nel ‘600. A Codevigo, nel XVI sec., risedette a lungo Alvise Cornaro, proprietario all’epoca di quasi tutti i terreni agricoli della zona. La campagna gli fu anche congeniale per mettere in atto i precetti del suo trattato “Vita sobria”. Ospitò per lunghi periodi il commediografo Angelo
Madonna delle Grazie
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Piove di Sacco: teatro filarmonico
Beolco detto Ruzante, suo uomo di fiducia per la gestione dei possedimenti agricoli nel territorio, e l’architetto G.M. Falconetto, per il rifacimento della facciata della chiesa di San Zaccaria. Piove di Sacco, passata nel 1405 da libero Comune sotto la protezione di un podestà della famiglia dei Carraresi al dominio della Serenissima, divenne residenza di molti nobili veneziani. Sorsero allora i palazzi ancora presenti nel centro storico che mantengono intatta la loro affascinante venezianità, come il palazzo neogotico Pinato-Valeri di proprietà comunale, Palazzo Bertani Doardo e Palazzo Priuli, che conserva ancora la cappella e le barchesse laterali. Il più conosciuto è Palazzo Gradenigo, del Podestà Francesco Gradenigo, presente a Piove fin dal 1434. Piove di Sacco è anche: il Duomo di San Martino, versione neo-romanica dell’antica Pieve sorta nel 975 per volontà del vescovo di Padova Gauslino con adiacente l’antica Torre carrarese del XIV sec., ora torre campanaria; il Santuario della Madonna delle Grazie, dove è visibile un ritratto della Vergine risalente al 1478 e attribuito a Giovanni Bellini; la chiesa di San Nicolò, edificata ad opera dei barcaroli e pescatori della città che conserva al suo interno degli affreschi di epoca trecentesca di scuola giottesca; la “Scolla” del SS. Crocefisso (Chiesa di San Francesco) costruita tra il 1565 e il 1575 e unica porzione superstite di un complesso conventuale più ampio di epoca antecedente; i numerosi palazzi del centro storico, anticipati dai portici che ne segnano le strade principali. È il fascino di una città che vive una propria dimensione e una propria storia: dal Medioevo al Rinascimento e poi fino all’Ottocento con il prospetto lineare e marmoreo del Palazzo Comunale progettato dall’architetto Giuseppe Jappelli (suo il Caffè Pedrocchi) e il suggestivo Teatro Filarmonico, piccolo gioiello di fattura ottocentesca.. A Pontelongo merita una visita Villa Foscarini-Erizzo, oggi sede del Municipio. Costruita intorno al 1570 da Nicolò Foscarini, fungeva contemporaneamente da
Codevigo: valle Millecampi
luogo di villeggiatura, da azienda agricola e sede di promozione di attività “industriali”, come ad esempio una fabbrica per la lavorazione del corallo. Gli affreschi in stile pompeiano e le belle decorazioni la rendono ancor più interessate. La ex Casa del Fascio costruita nel 1938 su progetto dell’architetto Quirino De Giorgio è un esempio di architettura futurista perfettamente conservata. L’Antico Mulino sul fiume Bacchiglione è un impianto industriale che risale al 1875, noto per le diverse varietà di farina che produce. Lo Zuccherificio, detto “El Beljo” perché costruito dai belgi negli anni 1908-1910, è attualmente l’unico zuccherificio attivo nel Veneto. Durante la Festa della Dolcezza vengono effettuate visite guidate. A Sant’Angelo la secentesca Villa Caprari detta Casa Maritan è pregevole testimonianza dell’architettura residenziale del passato. La scuderia de La Gardesana con allevamento di cavalli offre un’atmosfera agreste di altri tempi. La settecentesca Chiesa Parrocchiale di San Michele Arcangelo conserva opere lignee di pregio, una tela di scuola del Veronese, alcune statue della scuola del Bonazza e la pala di S.Michele firmata e datata da Giambattista Canal nell’anno 1798. La Chiesa di San Giacomo a Vigorovea conserva un altare settecentesco in marmo di Carrara opera di Alvise Tagliapietra. Risalendo a nord, in direzione Padova, s’incontra infine Saonara. Attraversato dalla Strada dei Vivai questo comune è particolarmente rinomato per la grande tradizione florovivaistica. Qui sorge Villa Valmarana circondato da un vasto parco romanico progettato nel 1816 circa da Giuseppe Jappelli. Sul terreno pianeggiante il geniale architetto veneziano eresse eresse un colle e creò una grotta ed un lago.
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Piove di Sacco: palazzo Gradenigo
Gli insediamenti benedettini Nel territorio rurale ebbe particolare diffusione anche la casa colonica grazie ai monaci benedettini di Santa Giustina di Padova che consolidarono il loro potere sotto il dominio della Serenissima nel ‘500, diventando proprietari di vasti latifondi. Imponenti e funzionali, nelle case coloniche ogni elemento aveva una sua peculiare funzione: l’abitazione, i magazzini, il fienile, la caneva (cantina), le stalle e le scuderie con l’aia. Le corti Benedettine, grazie all’opera dei monaci di San Benedetto, oltre ad essere sede principale di didattica agricola funzionavano anche come centro di cultura, di arti e di mestieri artigianali. L’azione dei Benedettini ebbe notevole rilievo per la bonifica dei terreni palustri malsani, nonché per l’introduzione di nuovissimi sistemi di coltivazione. Oggi la bellissima Corte di Correzzola, probabilmente costruita su progetto di Andrea Moroni, architetto di fiducia dei monaci di Santa Giustina, è sede della biblioteca comunale, di un piccolo museo di oggetti artigianali e di un albergo. L’influenza dei Benedettini si vede anche nella zona di Legnaro, dove l’antica Corte Benedettina è oggi sede della biblioteca comunale e importante Centro Congressi. Modello dell’insediamento rurale benedettino, fatto di corti e di gastaldie, è la fattoria detta Grande Vanezza, costruita nel 1570 a Correzzola, mentre a Piove di Sacco sono presenti la cinquecentesca barchessa di Villa Borgato e, della stessa epoca, la barchessa Polani ad Arzerello, porzione superstite di una dimora agricola andata distrutta.
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Legnaro: corte benedettina
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La marciliana
Le tradizioni religiose
I sapori
La fede cristiana ha radici profonde in tutta la Saccisica, per cui spesso sono di antica origine anche le tradizioni religiose che la caratterizzano. Nell’ampio panorama di feste e manifestazioni spiccano due importanti appuntamenti: la Festa del “Voto” di Pontelongo (1a domenica di maggio) e la Festa del “Voto” di Piove di Sacco (6 maggio), che ricordano la grazia concessa dalla Madonna ai cittadini di Piove di Sacco e Pontelongo durante le epidemie di peste che colpirono l’Europa nel XVII secolo. La processione di Pontelongo, l’unica processione della zona in cui i portatori partecipano ancora scalzi e avvolti nelle cappe tradizionali, termina con il rituale dell’attraversamento di un “Ponte di Barche” sul Bacchiglione, allestito appositamente per l’occasione. Suggestiva è anche la cerimonia che vede ogni anno, la prima domenica di ottobre, gli abitanti di Santa Margherita di Codevigo trasportare un’antica statua della Madonna, chiamata Vergine dal Manto Verde, che la tradizione vuole portata dal mare.
La Saccisica è anche territorio dove gustare i sapori e i profumi della cucina. I frutti di questa terra sono delle eccellenze gastronomiche: l’asparago di Conche e il radicchio rosso di Chioggia sono delizie ormai riconosciute anche a livello extraterritoriale; la Gallina di Polverara preparata in vari modi e la carne di cavallo, piatto tipico delle zone di Saonara, Legnaro e Sant’Angelo di Piove si distinguono tra le carni. Tra i primi piatti è d’obbligo un richiamo ai risotti: speciale quello di rane, catturate lungo i fossati, un primo piatto che pochi sanno cucinare. Ma c’è anche quello con le frattaglie di pollo, quello con le erbette selvatiche di campo e quello con la zucca. Sono sapori di tutti i giorni, di una vita semplice legata ai ritmi della natura. Numerose le feste e le sagre che celebrano i prodotti tipici e la vita agreste, tra le principali si ricordano le fiere del bestiame di Piove di Sacco e Sant’Angelo di Piove, la festa dell’asparago e quella del radicchio di Conche di Codevigo, la fiera degli uccelli di Sant’Angelo, la Festa della Zucca di Piove di Sacco, la Festa della Dolcezza di Pontelongo.
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Asparago bianco di Conche