Estratto Pubblicità Italia - Marzo 2018

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LA TV DI PRIMAVERA - CASE DI PRODUZIONE - ADS SELECTED BY LÜRZER’S ARCHIVE

Selvaggia

Lucarelli

n°2 | Marzo 2018 | € 5,90 | Poste Italiane S.P.A. | Spedizione in Abbonamento postale | DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) Art.1 Comma 1 LO/MI

Rock in progress

Una

STANZA tutta per

noi

Il ruolo delle donne in comunicazione e all’interno delle aziende: i nuovi modelli di leadership al femminile


Oggi le persone chiedono alle aziende trasparenza, semplicità, personalizzazione, impegno per l’ambiente, consigli sul benessere, soluzioni tecnologiche. Noi abbiamo creato nuovi format perché il tuo brand possa comunicare ciò che è. Just be.

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L'Editoriale

IL VALORE DELLA

DIVERSITà

a diversità in azienda fa bene anche al business. Lo attestano numerose ricerche che sottolineano come le imprese in cui c’è un bilanciamento di genere sono quelle che performano meglio sul mercato. Ma se qualcosa si sta muovendo anche nel nostro Paese, dove la parità di ingressi è praticamente a un passo, un dato che fa riflettere è la proiezione a cinque anni che vede 'scomparire' dalle aziende il 30% delle donne. Un'autentica ecatombe che spiega, almeno in parte, la scarsità di personalità femminili che ricoprono la posizione di ceo o general manager. E il mondo della comunicazione? Tanta sensibilità (a parole) e la volontà di promuovere una rappresentazione in grado di archiviare gli stereotipi di genere. Una rivoluzione culturale che, al di là delle avanguardie e di un settore pubblicitario che avrebbe il dovere di 'anticipare' i tempi, nel nostro Paese procede a piccoli passi. Una lenta evoluzione, che segue di quasi 90 anni il saggio ‘Una stanza tutta per sé’ di Virgina Woolf, simbolo dell’emancipazione femminile. Nei contesti lavorativi il vero problema sembra essere quello delle organizzazioni aziendali, "fatte dai maschi per altri maschi", come ci ricorda Sandra Mori, presidente di Valore D, associazione nata per sostenere il talento femminile. Bisogna partire da qui e forse da una revisione della leadership in generale che deve diventare più partecipativa e fondata sulla condivisione. Ma il cambiamento passa anche dalle giovani generazioni e dall'incontro con donne che rappresentano dei role models, eccellenze nei rispettivi ambiti. Per questo ci siamo fatti raccontare da alcune affermate manager del digitale la propria esperienza. E un modello di leadership al femminile è Selvaggia Lucarelli, la protagonista della nostra storia di copertina, da gennaio alla guida dell'universo digitale di Rolling Stone. Scrittrice, editorialista e protagonista di numerosi programmi tv, questa pioniera della comunicazione sul web è senza dubbio tra le penne più coraggiose e influenti del panorama italiano. “Voglio rendere questo Paese un po’ più rock - ha detto all'annuncio dell'incarico a Rolling Stone -. Dirigere un sito che continui a occuparsi di musica ma si allarghi a politica, attualità e costume con un approccio rock e nuove firme con molta personalità. E perché in Italia, nel campo dell’editoria, non ci sono direttori donna se non nei femminili, come se alla fine le nostre principali competenze rimanessero moda e mascara. È ora di prendersi tutto, noi donne. Perfino la storia”. •

Editore

TVN srl

Corso Magenta, 85, 20123 - Milano (MI) Italy phone: +39 02 4300001 Registrazione roc: 17898 Registrazione Tribunale di Milano nr. 642 del 3.8.1989 Direttore Responsabile Andrea Crocioni andrea.crocioni@tvnmediagroup.it Coordinamento Redazionale Laura Buraschi laura.buraschi@tvnmediagroup.it Redazione Claudia Cassino claudia.cassino@tvnmediagroup.it Fiorella Cipolletta fiorella.cipolletta@tvnmediagroup.it Cinzia Pizzo cinzia.pizzo@tvnmediagroup.it Valeria Zonca valeria.zonca@tvnmediagroup.it Segreteria di redazione comunicati@tvnmediagroup.it Art Director Lorenzo Previati lorenzo.previati@tvnmediagroup.it Progettazione grafica e infografica Paolo Ottavian paolo.ottavian@tvnmediagroup.it Samantha Santoni samantha.santoni@tvnmediagroup.it Stampa CNS srl. Viale Cavour, 1 – 24047 treviglio (BG) PIVA 07980410968 Hanno collaborato a questo numero Mauro Banfi, Gabriella Bergaglio Responsabile eventi e promozione Maria Stella Gallo mariastella.gallo@tvnmediagroup.it Responsabile area marketing Maria Grazia Drago mariagrazia.drago@tvnmediagroup.it Ufficio traffico Silvia Castellaneta traffico@tvnmediagroup.it Sales manager Roberto Folcarelli roberto.folcarelli@tvnmediagroup.it Sales account Carlotta Daniele, Luisa Mandelli, Gabriella Penati Pr & Communication manager Chiara Osnago Gadda Foto Copertina: Fotografo Daniele Cruciani, realizzata in occasione del programma 'Manuale per uomini e donne' su Studio Universal (Mediaset Premium)

Prezzo di copertina 5,90 euro Abbonamento annuale Italia 45,30 euro (incluso contributo di postalizzazione) Per abbonarsi: www.pubblicitaitalia.it Per informazioni: abbonamenti@tvnmediagroup.it Inserzioni per il recruiting: recruiting@tvnmediagroup.it Distribuzione: Press-Di Distribuzione, Stampa e multimedia s.r.l. via Cassanese 224, Segrate (MI)

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Andrea Crocioni www.pubblicitaitalia.it

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INDICE

MEDIA

ATTUALITÀ

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CURRENT AFFAIRS

8

NOTIZIE DAL MONDO

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DESIGN

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EDITORIA

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ANNIVERSARI

IDD, il 'Common Future' della sperimentazione

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PALINSESTI

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Viacom Italia, mamma che primavera!

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Per Rakuten TV una proposta da Oscar

TOPIC

FEMMINILE

Tv: chi ha paura del vintage?

L:sa: love, inspire, share e advise

Auditel compie 30 anni e diventa 4.0

MARZO 2018

ANALISI E RICERCHE

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16 COVERSTORY 34 36

THE FOOL

Tutti i tweet della notte degli Oscar

NIELSEN

Mercato adv 2017 poco sopra quota zero (+0,4%)

TNS

Donne e pubblicità: uno sguardo su una metà del cielo?

42 44 46

Gender equality, la responsabilità dei creativi La diversità che fa crescere le aziende Gender balance, un fattore per il successo

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La ricchezza dell'inclusione

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Il puzzle della diversity

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Quella marcia in più che dà spazio a nuove idee

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Un Dna tecnologico che fa impresa

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Chiamateci Majority

SELVAGGIA LUCARELLI LA VERITÀ NON È IN VENDITA

Speciale Città - Hollywood 82 84 87 88

La fabbrica dei sogni Oscar 2018, ascolti in picchiata ma spot da record Fatti & Figure Ads from L.A.

L.A. ads selected by 14

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CREATIVITÀ

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WHAT’S NEXT APRILE 2018

CHI FA COSA L'AGENZIA

MEDIA

RETAIL

Le nuove opportunità offerte dalla filiera alla industry della comunicazione e al mondo dell’editoria

MSL, l'agenzia che cavalca il cambiamento

Mondadori Store: innovazione nel segno del customer focus

FOCUS ON

Realize Networks, lì dove i brand incontrano il talento del food

EVENTI

STAMPA FRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE

CREATIVITÀ BRAND IDENTITY Il tema della brand safety raccontato dalle agenzie

L'identità di marca protagonista al Brand Festival

SPECIALE CASE DI PRODUZIONE

68 - Bedeschifilm alla rierca dei migliori talenti 70 - Dai milioni di click agli spot: la scalata di Ferrafilm 73 - FARGOfilm, diversificare mantenendo il focus 74 - Black Mamba, in movimento per crescere 75 - CY&N by PI&C porta in Italia l'esperienza

TOPIC COMUNICAZIONE TRASPARENTE Le tecnologie digitali stanno trasformando inevitabilmente le relazioni con i clienti e i diritti con cui questi ultimi possono tutelare i propri interessi. La battaglia per il clean advertising: una filosofia di business e un messaggio valoriale da trasferire al mercato

acquisita negli USA

77 - La produzione nel cuore di Akita Film 78 - Air3, parola d'ordine: condivisione

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Selvaggia

Lucarelli LA VERITà NON è

IN VENDITA di Fiorella Cipolletta

Scrittrice, editorialista e protagonista di numerosi programmi tv, Selvaggia Lucarelli, pioniera della comunicazione sul web, è senza dubbio tra le penne più coraggiose e influenti del panorama digitale italiano. Un dono naturale per la scrittura e una predisposizione a raccontare in modo accurato e preciso la nostra società, sollevando osservazioni su temi che spesso i media tradizionali non riescono o, più spesso, non vogliono portare alla luce. Ad amplificare il ‘Selvaggia Pensiero’ il web e le testate più anticonformiste del panorama mediatico: Il Fatto Quotidiano e Rolling Stone. Coraggiosa, intelligente, critica e vivace, Selvaggia, di nome e di fatto, è dal 2015 nel team Newco Management di Francesco Facchinetti e Niccolò Vecchiotti.

Fotografo: Daniele Cruciani, realizzata in occasione del programma “Manuale per uomini e donne” su Studio Universal (Mediaset Premium)

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COVERSTORY

ome nasce la sua passione per la scrittura? E quando si è accorta di avere talento da vendere e da condividere? Nasce dalla passione per la lettura. Il colpo di fortuna è stato avere due genitori che dopo il tg delle 13 spegnevano la tv e mi invitavano a scegliere un libro dall'enorme stanza libreria di casa per passare il tempo. Leggere molto mi ha insegnato a scrivere. Ero una di quelle bambine insopportabili a cui facevano leggere i temi in classe. Ho capito di avere talento quando ho scritto uno spettacolo teatrale nel 2000, il primo, che debuttò in un teatro off a Roma. Incassai 500 milioni in due mesi. Poi arrivò il blog e fu subito tutto in discesa. Radio, tv, web e scrittura. Qual è la dimensione e il mezzo più affine alle sue corde e dove si trova più a suo agio? Per me tutti i mezzi sono un prolungamento della scrittura. Io sono una che si prepara scrivendo, anche quando vado in tv o in radio. Mi appunto sempre qualcosa sul tema di cui parlerò, talvolta frasi, alle volte anche solo aggettivi. La scrittura ha il potere, per me, di riordinare le idee. La definizione influencer la offende o la lusinga? Mi lusinga e responsabilizza, anche perché io lo sono nel settore delle opinioni, non in quello del prodotto. Sai, se sei Clio Make Up e consigli il rossetto sbagliato, al massimo una ragazza va a una festa e dopo mezz'ora si ritrova col rossetto sbavato. Se dici a un milione di persone cosa ne pensi dell'immigrazione e quello che dici ‘influenza’ la rete, o anche solo il dibattito sulla rete, non puoi non esser lusingato ma anche responsabilizzato. 18

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Ogni social ha le sue peculiarità e i suoi limiti. Quali a suo avviso quelle di Fb, Twitter e Instagram? La peculiarità di Facebook è lo storytelling. Permette una narrazione di sé e del mondo quasi letteraria. E la condivisione. Il limite è l'hating incontrollato, trova l'habitat più congeniale, vuoi per l'esistenza dei gruppi chiusi, vuoi per la rapida diffusione dei contenuti. La peculiarità di Twitter è la rapidità. Il limite è il fatto che si bruci tutto in fretta. E che la sintesi svilisca spesso il pensiero. Instagram non ha alcun limite, se non quello di essere il porto naturale di narcisismi incontrollati e la causa del 99% dell'invidia sociale del mondo. Lei è sempre stata in prima linea sul cyber bullismo. Cosa la spaventa di più del web? Mi spaventa sapere così tante cose dell'animo umano che prima ignoravamo tutti beatamente. Credo che sapere quanto odio esista sia deleterio nel quotidiano perché destabilizza, inquina l'umore e i rapporti sociali. Però è un bene sul lungo termine. Oggi non possiamo più farci sorprendere da rigurgiti fascisti o da qualsiasi fenomeno politico o sociale: l'odio non è più qualcosa di invisibile o sotterraneo, è davanti ai nostri occhi. Il buono è che ci si può preparare. Tv e web sono ancora due mondi così distanti come contenuti e immagine? Cosa crea questa distanza? Sì, sono mondi distanti e io francamente lo trovo normale. Siamo un Paese di vecchi. Noi che twittiamo ci sentiamo il Paese e poi, in confronto al pubblico di Montalbano, siamo 4 pirla che credono di rappresentare il target di qualunque cosa. La tv ha il suo linguaggio e il suo target che è numeroso, è in buona parte composto da anziani, è fisiologico che ci siano i pacchi, Ballando con le stelle, la Clerici, Carlo Conti e non Favij o Cattelan in prima serata su Rai 1. I tredicenni di oggi saranno i primi anziani del domani ad aver visto più Netflix e YouTube della tv, loro sì che

“Voglio rendere questo Paese un po’ più rock. Dirigere un sito che continui a occuparsi di musica ma si allarghi a politica, attualità e costume con un approccio rock e nuove firme con molta personalità. E perché in Italia, nel campo dell’editoria, non ci sono direttori donna (anche nell’online come in questo caso) se non nei femminili, come se alla fine le nostre principali competenze rimanessero moda e mascara. È ora di prendersi tutto, noi donne. Perfino la storia. E Rolling Stone è la storia!”


COVERSTORY

saranno pronti a una nuova tv, mia madre non è preparata a Favij. A suo parere, la libertà di stampa in Italia può vantarsi di essere veramente tale o alla fine la marchetta vince su tutto?

Il problema non è neanche la marchetta. A me più che l'endorsement pagato dà più fastidio il 'silenzio' pagato. Io ti pago, io investo in pubblicità su giornali e tv, se scrivi che il mio shampoo o il mio programma fa schifo, io smetto di investire comprando spazi pubblicitari nella tua tv e nel tuo giornale. Spesso poi, figurati, sono gli stessi editori ad avere aziende o le mani dappertutto, quindi ormai il ruolo di ‘critica’ è totalmente affidato ai commentatori di Twitter e Facebook. Siamo ridotti così. A dicembre è stata nominata direttore del sito di Rolling Stone. Cosa vuol dire essere donna nel campo dell’editoria, settore come molti altri dove la presenza femminile pur essendo forte, è spesso limitata nei ruoli? Come si può concretamente invertire la tendenza? C'è moltissimo lavoro da fare. Alla mia nomina, persone che non avevano mai letto e nominato Rolling Stone nella loro vita, sono diventate improvvisamente puriste della musica. Il giorno dell'annuncio era il 14 dicembre, quel giorno era stata approvata la legge sul biotestamento e c'era la finalissima di X Factor. Selvaggia Lucarelli era trend-topic su Twitter, ‘biotestamento’ e ‘Xfactor’ per buona parte della giornata venivano dopo. E naturalmente erano solo insulti e sdegno, nonostante il web sia il mio habitat naturale e abbia molto da insegnare in fatto di comunicazione alla maggior parte degli esperti e non in circolazione. A me si chiedeva improvvisamente di dimostrare competenza nella musica, non nella comunicazione 2.0. Eppure, che so, a un ad di Alitalia (uomo) non si chiede di saper pilotare un aereo ma di saper far quadrare i numeri.

©Ipa Agency

Da quando è arrivata a Rolling Stone il numero degli utenti è aumentato vertiginosamente. Il suo arrivo ha allargato a politica, attualità e costume con un approccio coraggioso e rock (che spesso manca alle testate che si considerano autorevoli). Quale posizionamento, strategia e ‘Pensiero Selvaggia’ c’è dietro alla rivoluzione che sta mettendo in atto? www.pubblicitaitalia.it

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COVERSTORY Non ho alcuna strategia e questa è la mia forza da sempre. Guardo i numeri, guardo le statistiche, ma poi vado a istinto. L'editore mi ha chiesto un 70% di contenuti extra-musicali e io sto (gradualmente) allargando il sito ai temi che trovo interessanti e giusti per il brand: la tv, il web, la politica, il costume. Che poi l'anima di Rolling Stone è pop a 360 gradi, da sempre. I puristi chiedono copertine coi Led Zeppelin dimenticando che Rolling Stone America ha avuto in copertina Asia Argento, Britney Spears, Carolina di Monaco, il cast di Beverly Hills 90210. Figuriamoci se il sito non può raccontare Sanremo.

©Ipa Agency

“Date alle donne occasioni adeguate ed esse saranno capaci di tutto”, diceva Oscar Wilde. Cosa significa in questo Paese non solo essere donne lavoratrici, ma leader donne? Significa un 90% di pregiudizi in più. Se fossi un uomo, considerato che nessuno ha pagine d'opinione con i miei numeri e il mio engagement (e da anni), la proposta di dirigere un sito non sarebbe arrivata a 43 anni.

L’EFFETTO ‘SELVAGGIA’ RAVVIVA ROLLING STONE Selvaggia Lucarelli, con 1.230.000 follower su Facebook, 830.000 su Twitter e 365.000 su Instagram, da gennaio 2018 è alla guida del mondo web di Rolling Stone Italia dove dirige tutti i contenuti. La scelta dell’editore Luciano Bernardini de Pace di avere una donna come Selvaggia Lucarelli al timone della realtà più importante del mondo Rolling Stone ha visto più che raddoppiare i numeri della testata web. “L’effetto Selvaggia ha dato una boccata di ossigeno al sito - sottolinea il publisher di Rolling Stone Davide Da Rold -. Da quando ha preso in gestione il sito siamo passati da oltre 1.400.000 utenti unici al mese con oltre 7.700.000 pagine viste al mese a ben 4 milioni di utenti unici e 23 milioni di pagine viste. All’interno del progetto Selvaggia sta conducendo la sua strategia e linea editoriale sia sul sito che sui social. 20

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Ogni contenuto è visionato da lei. E con il suo arrivo la testata web ha allargato a temi come politica, attualità e costume raccontati con il suo linguaggio”. Anche sul fronte pubblicitario i risultati non si sono fatti attendere. “Sono aumentati gli inserzionisti ed è cresciuta l’attenzione dedicata ai brand content. Su un'idea di Selvaggia abbiamo lanciato a fine gennaio un long form su The Post, il film di Steven Spielberg che ha visto la Lucarelli impegnata in prima linea in un’avvincente inchiesta giornalistica sulla libertà di stampa: ha chiesto a direttori, giornalisti e avvocati di spegnere computer e rotative per qualche minuto e di raccontare il prezzo di un’opinione, di un’inchiesta e perché no, anche di un errore, confermando il suo nuovo ruolo che contribuisce con contenuti di livello alla comunicazione web di Rolling Stone”.

Davide Da Rold


COVERSTORY Partendo dal fattore 'diversity', ossia la peculiarità e lo stile che le donne portano all'interno delle organizzazioni, come spiega la modesta presenza femminile nei ruoli apicali? È un fattore culturale. Ci sono pochissime donne al comando in qualsiasi settore e pagate meno dei colleghi maschi. Siamo state semi-schiave o decorative per secoli e quando le radici di un problema sono così antiche e lontane i tempi per il cambiamento sono quelli di una 'evoluzione', non di una rivoluzione, purtroppo. Lei è spesso protagonista di programmi tv. Ed è anche partito Ballando con le stelle. Con chi le piacerebbe ballare professionalmente? Mi piace la tv di Formigli. Auditorium Rai del Foro Italico, trasmissione tv 'Ballando con le stelle 12'. La giuria: da sinistra Carolyn Smith, Fabio Canino, Ivan Zazzaroni, Guillermo Mariotto e Selvaggia Lucarelli

Avrebbe voglia di cimentarsi nuovamente in un programma tv tutto suo? Sì, la tv non è la mia priorità perché campo meglio senza svegliarmi la mattina con l'ansia di sapere che gli ascolti arriveranno alle 9,50 e se sono andati

male si monterà una ghigliottina in piazza per me, ma in autunno dovrei debuttare con un mio programma. Nell’era dello storytelling e del native adv lei è sicuramente una carta interessante per i brand, penso ad esempio al progetto con Yamamay. Ci sono marchi che le piacerebbe raccontare? Quello che mi piace e che utilizzo, perché lo storytelling funziona (per me) se non racconti balle. Nel mio caso per esempio i viaggi, gli hotel, il makeup e naturalmente la tecnologia. Cioè, hanno fatto fare pubblicità di telefonia a Panariello e io manco la televendita di un Pc! Direttore web di Rolling Stone, scrittrice, editorialista di cronaca, satira e costume per Il Fatto e protagonista di numerosi programmi tv: c’è altro che le piacerebbe fare? Progetti in cantiere? Il progetto è il nuovo libro che uscirà prima dell'estate. Quello che mi piacerebbe fare è il social media manager di Matteo Renzi. Ne ha un urgente bisogno. •

©Ipa Agency

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PALINSESTI - MEDIA

VIACOM ITALIA, MAMMA CHE PRIMAVERA! •

Produzioni originali italiane e internazionali, docu-reality ma anche comicità, musica e intrattenimento per diversi target

di Claudia Cassino

D

opo aver archiviato i primi due mesi dell’anno con uno share complessivo del 2%, Viacom Italia affronta la nuova stagione televisiva attestandosi come sesto editore nazionale. La programmazione primaverile dei canali del gruppo si caratterizza per un’offerta mirata e differenziata a seconda della presenza su Sky o sul free-to-air. “Per quanto riguarda la pay-tv, la nostra offerta editoriale si basa su una strategia ad hoc, condivisa con Sky, che punta a coinvolgere il pubblico della piattaforma attraverso programmi adatti a un consumo lineare e non lineare. Il palinsesto dei canali presenti sul digitale terrestre, invece, è costruito pensando principalmente a una visione lineare”, spiega Sergio Del Prete, responsabile dei contenuti di tutti i brand di Viacom Italia. Partendo da Sky, il canale di intrattenimento Mtv (in esclusiva su Sky al canale 133) avrà tra i suoi programmi di punta Mamma che riccanza!, spin off di #Riccanza, la produzione originale sui giovani ricchi italiani che ha avuto un grande successo anche sui social. Al centro del nuovo docu-reality, le storie di 4 mamme ricche e molto glamour: Katia Pedrotti, Natasha Slater, Noemi Montanaro e Sabrina Ferrara (dal 13 marzo, ogni martedì alle 22.50). Dal 10 aprile, invece, sarà la volta di Richissitudes, adattamento francese della pro-

duzione italiana con protagonisti 5 giovani dell’élite transalpina: Elena, Kate, Kevin, Thibaut, Laura. Tra gli altri titoli di rilievo, Jersey Shore Family Vacation (in onda in contemporanea mondiale nella notte tra il 5 e il 6 aprile) e la nuova stagione di 16 anni e incinta Italia (dal 10 maggio ogni giovedì alle 22). Comedy Central (canale 124 di Sky) si conferma il punto di riferimento per la comicità, con ampio spazio alla stand up di stampo anglosassone. Torna infatti dal 21 marzo la quinta stagione di Stand Up Comedy, dedicata ai migliori stand up comedian italiani, mentre dal 13 aprile arriva la quarta stagione di CCN, il late show satirico condotto da Saverio Raimondo. Sempre su Comedy Central ritorna, dal 4 maggio, una nuova stagione del programma cult Takeshi’s Castle ambientata in Thailandia e commentata dal Trio Medusa. La primavera di Nickelodeon (canali 605 e 606 di Sky) avrà tra i suoi programmi di punta Kid’s Choice Awards 2018 (venerdì 30 marzo, con repliche successive) e i nuovi episodi dei Thunderman (dal 5 marzo dal lunedì al venerdì). Su Nick jr (603 e 604) si segnala la nuova serie prescolare Top Wing (dal 14 maggio dal lunedì al venerdì), su Teennick (620) la terza stagione di Ned: scuola di sopravvivenza (dal 14 maggio dal lunedì al venerdì). L’offerta continua sul free-to-air con Paramount

Il cast di 'Mamma che riccanza'

Channel (canale 27 del dtt), la rete di approdo per gli story lovers nata il 27 febbraio 2016. “Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti - sottolinea Del Prete -. Il canale sfiora l’1% di share sul totale individui anche nei primi due mesi dell’anno, con una crescita del 6% rispetto allo scorso anno, e raggiunge l’1,32% sul pregiato pubblico delle donne 25-54 anni”. Punti di forza del palinsesto Paramount i grandi film e le serie tv, come The Librarians 4: in onda in prima assoluta dall’8 marzo ogni giovedì alle 21.10. Continuano poi i mesi dedicati ai big di Hollywood: dopo Denzel Washington, a marzo, sarà la volta di Julia Roberts. Quanto a Spike (canale 49 del dtt), il canale a target maschile 25-54 anni, lanciato a ottobre 2017, il palinsesto si arricchisce nel day time con due telefilm cult, Magnum P.I. e Cops, mentre in prime time prosegue l’appuntamento con i film di azione: Kill Bill Vol. 1 e Vol. 2 e World War Z. Infine VH1 (canale 67 DTT), che trasmette musica, film e serie in chiaro, rafforzerà ulteriormente la partnership con la Jova Tv portando sul piccolo schermo lo Speciale Tour Jovanotti 2018. • www.pubblicitaitalia.it

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MEDIA - PALINSESTI

PER RAKUTEN TV UNA PROPOSTA DA OSCAR •

Sempre più ricca l’offerta della piattaforma di video on demand con il più ampio catalogo in 4K HDR per smart tv

a cura della redazione

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akuten TV, una delle principali piattaforme di video on demand in Europa con il più ampio catalogo in 4K HDR per smart tv, a marzo, nel mese degli Oscar, omaggia Hollywood con una selezione dei migliori film premiati dall’Academy negli ultimi anni. Si va da La La Land, il musical con Ryan Gosling ed Emma Stone premiato lo scorso anno con ben 6 statuette, a Birdman (2014) di Alejandro G. Iñárritu con Michael Keaton ed Edward Norton vincitore di 4 statuette fino al cartone Inside Out, premiato con l’Oscar come Miglior Film Animato del 2016. Ma l’offerta di Rakuten TV non si ferma qui. Sono disponibili già dal 1° marzo alcuni titoli in 4K HDR: Ogni tuo respiro, Flatliners - Linea Mortale e Grease, il musical datato 1978 che in occasione del 40esimo anniversario della pellicola viene presentato in anteprima assoluta in 4K. Sulla piattaforma arriva anche Una scomoda verità 2, il film documentario di Al Gore sequel di Una Scomoda Verità vincitore nel 2007 del Premio Oscar come miglior documen-

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tario. L’offerta di Rakuten TV continua con i recentissimi successi Assassinio sull’Orient Express, remake firmato da Kenneth Branagh nel 2017, Suburbicon, l’ultimo film del Premio Oscar George Clooney scritto dai fratelli Coen, The Square, commedia drammatica svedese candidata agli Oscar 2018. Per i fan dei cinecomics, è disponibile Justice League il blockbuster che vede protagonisti gli eroi dell’universo DC Comics. Sempre a marzo Rakuten TV ha presentato ‘Disney Spring Promotion’, una selezione dei più recenti successi Disney, Pixar e live action. Gli amanti del thriller non rimarranno delusi da American Assassins e In Seven Sisters. Nut Job 2: Tutto molto divertente, invece, è l’avventura animata per tutta la famiglia con protagonista lo scoiattolo Spocchia e i suoi amici. Mark Wahlberg e Will Ferrell sono i protagonisti di Daddy’s home 2, una commedia sull'amore intergenerazionale e l'accettazione dell'altro. Con Alibi.com Philippe Lacheau scrive, dirige e interpreta un vero gioiellino della migliore comicità francese. Il

Palazzo dei Vicerè con Hugh Bonneville e Gillian Anderson mette in scena la storia d’amore tra due giovani, la musulmana Aalia e l'induista Jeet che sfida le convenzioni e il destino nel maestoso palazzo dell'ultimo Vicerè. Chi ama i film italiani può scegliere tra Gli sdraiati, Smetto quando voglio: Ad Honorem e Il Contagio, film drammatico ispirato all’omonimo romanzo di Walter Siti. •


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TOPIC

FEMMINILE

Siamo di fronte a una lenta evoluzione più che a una rivoluzione, ma qualcosa sta cambiando anche in Italia. L’industria della comunicazione prova a dare impulso a un mutamento culturale che passa anche da una diversa rappresentazione della donna in famiglia e nella società. Anche all’interno delle aziende cresce la consapevolezza del valore della diversità. Il gender balance, infatti, rappresenta un punto di forza nel business e le donne in posizione di leadership dimostrano ogni giorno di poter fare la differenza con uno stile tutto loro

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TOPIC - FEMMINILE

LA DIVERSITÀ CHE FA CRESCERE LE AZIENDE •

Intervista a Sandra Mori, presidente di Valore D, associazione di aziende nata nel 2009 con l’obiettivo di promuove il talento e la leadership femminile in Italia

di Andrea Crocioni

V

alore D è la prima associazione di imprese che in Italia promuove la diversità, il talento e la leadership femminile per la crescita delle aziende e del Paese. Nata nel 2009 dallo sforzo comune di 12 aziende virtuose - AstraZeneca, Enel, GE Oil&Gas, Johnson&Johnson, Ikea, Intesa Sanpaolo, Luxottica, McKinsey & Company, Microsoft, Standard&Poor’s, UniCredit e Vodafone - oggi conta circa 180 imprese associate. “Parliamo di realtà che rappresentano circa un milione e mezzo di lavoratori in Italia”, sottolinea la presidente di Valore D, Sandra Mori. “Tutto è cominciato per volontà di aziende che avevano già ai propri vertici delle donne che sentivano la necessità di creare un’associazione che si occupasse di promuovere il ruolo femminile all’interno delle organizzazioni aziendali con l’idea di aiutare questo autentico capitale di talento a emergere. In questi quasi dieci anni di vita l’associazione si è evoluta con la consapevolezza del fatto che le aziende hanno il compito di favorire la partità di genere e non solo ai vertici, ma a tutti i livelli”. Qualcosa si sta muovendo anche nel nosto Paese. “Da quando abbiamo iniziato la nostra attività, indubbiamente un miglioramento lo abbiamo registrato - spiega la manager -. Prima di tutto c’è stata una presa 44

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di coscienza del problema. Tantissime aziende manifestano la volontà di dare impulso alle carriere femminili perché si rendono conto di quanto la diversità rappresenti un valore. Questo ha portato a un aumento, seppur minimo, delle donne in ruoli di leadership, anche in ambiti più tecnici che poi sono il punto di partenza per andare a occupare posizioni apicali”. Ma Valore D riserva anche grande attenzione alle donne del middle management. “Si tratta di persone che spesso sono già avanti con le loro carriere - chiarisce la presidente dell’associazione - che magari si trovano ad affrontare un momento cruciale della propria vita, come la maternità e

Sandra Mori

hanno bisogno di un appoggio per non essere costrette a interrompere il rapporto di lavoro. Ci rivolgiamo anche alle giovani donne al primo impiego e che arrivano in azienda con la speranza di fare delle carriere che siano equivalenti a quelle dei loro colleghi maschi. I dati purtroppo ci dimostrano che non è così. Ormai nel nostro Paese è stata praticamente raggiunta la parità di ingressi, ma poi vediamo che a cinque anni il 30% delle donne che sono entrate sono ‘scomparse’ dagli organigrammi aziendali. E negli anni successivi ci sono perdite ulteriori. Non è un caso che in Italia solo il 12% dei manager sia donna e il dato si ferma al 3% se circoscriviamo il discorso a ruoli come il ceo, il direttore generale o il managing director. Questo perché spesso manca il materiale umano per distribuire in maniera partitaria le promozioni. Per questo bisogna far sì che le donne ci siano e rimangano, è necessario creare un bacino femminile di talenti da cui le aziende possano attingere”. Per raggiungere questo obiettivo si deve ripartire da strumenti di welfare aziendale in grado di creare ambienti di lavoro innovativi, flessibili, attenti ai bisogni delle persone. “Il primo e più importante pilastro che contraddistingue la nostra azione è la formazione - racconta la presidente di Valore D -. Organizziamo corsi per tutti i livelli: giovani


FEMMINILE - TOPIC

lavoratrici, manager, attività formative di carattere specialistico. Molte nostre classi sono aperte anche agli uomini perché diverse sono le problematiche condivise. Basti pensare a quelli che un tempo erano i corsi sulla maternità e che oggi sono focalizzati più in generale sulla genitorialità. Poi c’è la parte più istituzionale del nostro ruolo. La nostra aspirazione è quella di diventare interlocutore qualificato del Governo quando si trova ad affrontare problematiche legate alla questione femminile. Vogliamo essere un riferimento, uno specchio di quello che fanno le aziende. Ci capita sempre più spesso di essere interpellate. Abbiamo recentemente lanciato il Manifesto per l’Occupazione Femminile: nove punti in cui le aziende prendono impegni concreti. Questa operazione è stata portata avanti con il patrocinio e l’aiuto del Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri”. Un altro punto fermo per Valore D è la promozione di modelli di innovazione sociale mirati a orientare i percorsi di studio delle ragazze e a superare gli stereotipi di genere in famiglia e sul lavoro. “Si tratta di iniziative di ampio respiro, rivolte alla popolazione femminile in generale - afferma -: mandiamo nelle scuole delle nostre donne che rappresentano dei role models in tutte le professioni, delle autentiche

eccellenze. Questo per dimostrare che non ci sono professioni da maschio, che le donne possono fare tutto. Vogliamo scardinare i preconcetti che spesso allontanano le donne dalle discipline tecniche e scientifiche”. Ma l’associazione cura anche attività formative speciali. Fra queste iniziative come ‘InTheBoardroom 4.0’, un percorso di formazione executive per donne con almeno 10 anni di esperienza lavorativa che aspirano a entrare in un consiglio di amministrazione. “A tutto questo - aggiunge Mori - si accompagnano una serie di eventi aperti al pubblico dedicati alle temati-

che femminili”. E il mondo dei media e della comunicazione come si pone di fronte alla questione femminile? “Diciamo che sono settori molto sensibili - risponde la presidente di Valore D -. Fra i nostri associati ci sono RCS, Sky, Hearst, Discovery, fra i gruppi di comunicazione WPP, ma anche agenzie più piccole. Un’associazione come la nostra è riuscita a essere rappresentativa a livello trasversale. Più in generale non ci sono categorie preponderanti. Ecco, si può dire che brillano per assenza le aziende pesanti, le metalmeccaniche, imprese a prevalenza maschile che potrebbero beneficiare del nostro aiuto. In generale, la linea di discrimine, comunque, resta la dimensione. Il tessuto delle pmi sembra non sentire ancora il problema, mentre le grandi aziende hanno capito che un maggior equilibrio di genere, rende le imprese più performanti. La nostra mission è allargare i nostri ambiti di intervento, portare il nostro messaggio a tutti i livelli, per questo stiamo lavorando a partnership con le associazioni territoriali”. Ma se è indiscutibile il ruolo della formazione e l’impegno sulle competenze, per Valore D tutto deve partire da una revisione del modello organizzativo delle imprese. “Devono diventare più inclusive rispetto a oggi, visto che si tratta di organizzazioni fatte dai maschi per altri maschi. Per far crescere il ruolo delle donne bisogna impegnarsi per garantire a tutti un bilanciamento fra la vita lavorativa e quella familiare”, conclude Sandra Mori. •

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FEMMINILE - TOPIC

LA RICCHEZZA DELL’INCLUSIONE •

Transitata da Google, Microsoft e Aol, Christina Lundari è ora la general manager di Oath per l’Italia, dove gestisce un ampio portafoglio di prodotti tra cui l’inventory dei servizi digitali di Microsoft, le piattaforme e le property di Yahoo. Una passione per “l’incredibile potere della comunicazione” coltivata con un corso di laurea in Psicologia Sociale e Scienze della comunicazione e in un percorso professionale dove dichiara di aver avuto “la fortuna di essere guidata da manager molto esigenti. Altrettanto formativo è stato essere alla guida di team di grande talento: per gestire cavalli di razza serve una forte leadership”

di Cinzia Pizzo

A suo avviso, analizzando quanto succede in Oath e in Iab Italia dove è una delle due donne del Consiglio direttivo, emergono delle peculiarità nella ‘gestione al femminile’? Nella mia esperienza ho osservato che la visione d’insieme, l’intuito e il pragmatismo sono dei tratti più tipicamente femminili, così come una maggiore inclinazione all’ascolto, tratti che tuttavia riscontro sempre più anche nei colleghi maschi. Oggi la forza di una

Christina Lundari

squadra è proporzionale alla sua eterogeneità e in questo senso avere una rappresentazione di entrambi i sessi è una ricchezza per qualsiasi team. In una realtà come Oath come viene valorizzata la componente femminile? Oath è molto impegnata nel valorizzare la diversity e nel promuovere l’inclusione. Il nostro impegno è creare un ambiente di lavoro che rispecchi il nostro pubblico, partendo dalla gender equality. Entro il 2020, il nostro ceo, Tim Armstrong, intende avere il 50% dei ruoli senior leadership ricoperti da donne. Abbiamo anche un team interno dedicato, Womens@Oath, che promuove iniziative finalizzate ad accelerare la crescita professionale delle donne in azienda. Attraverso la vostra offerta di servizi, in che modo ‘parlate’ al target femminile? Vogliamo promuovere l’uguaglianza di genere anche esternamente alla nostra azienda. Lo facciamo attraverso testate editoriali come Makers.com, una piattaforma che racconta storie di leadership al femminile, o come Huffpost, l’unica testata che ha sempre affidato a una donna la posizione di editor in chief. TechCrunch ha aumentato ne-

gli anni il numero di speaker donne al San Francisco Disrupt, evento dedicato alle startup più innovative. Per finire, la nostra società di investimento BBG (BuiltByGirls) Ventures, supporta le idee imprenditoriali promosse dalle donne. Se dovesse evidenziare i tratti distintivi della direzione Lundari, quali indicherebbe? Nel 2011 ho avuto l’onore di essere eletta tra i top 20 manager di Google nel mondo, un’occasione importante per apprendere quali aspetti del mio stile manageriale fossero particolarmente apprezzati. Sono una persona diretta e trasparente - il mio Oath personale è ‘Always Be Authentic’ -, che dà e chiede fiducia e che coinvolge il team fin dalla definizione delle strategie per stimolare appartenenza e senso di responsabilità. La mia missione di leader è sempre stata quella di aiutare il mio team ad avere successo. Sono io che sono a loro disposizione e non viceversa. Ognuno ha poi piena libertà di scegliere come raggiungere gli obiettivi e il mio supporto varia in funzione dei bisogni dei singoli. In questo modo ognuno dà il meglio di sé facendo leva sui propri talenti individuali, e collabora affinché l’intero team possa raggiungere un traguardo comune. • www.pubblicitaitalia.it

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FEMMINILE - TOPIC

IL PUZZLE DELLA DIVERSITY •

Melany Libraro è ceo di Schibsted Italy, ha la responsabilità di definire le linee strategiche dei tre brand aziendali Subito, InfoJobs e Pagomeno, e di guidare un team di 260 persone. Un ruolo direzionale arrivato dopo una laurea in Marketing e Comunicazione alla IULM di Milano, sua città natale, un MBA presso la Santa Clara University nel cuore della Silicon Valley, conseguito mentre già lavorava in Google, ed esperienze professionali in realtà internazionali e nazionali, come Cisco, Skype e Vodafone. Una carriera costruita “senza paura di mettersi in gioco”, che è poi il consiglio che dà alla donne sul lavoro

di Cinzia Pizzo

Una manager al vertice di un’azienda come viene percepita? Dovrebbe chiederlo agli altri come vengo percepita (ride)! In realtà non ho mai avuto difficoltà a ricoprire ruoli di responsabilità. Sono sempre stata accolta da un management che ha visto in me non una donna ma una manager e sto parlando di un management per lo più formato da uomini. D’altra parte c’è sempre stato il mio impegno a mantenere un’apertura alla diversità in azienda e non mi riferisco solo a una ‘gender diversity’. Da quando sono arrivata in Schibsted mi sono occupata personalmente della selezione delle risorse, passate da 70 a 260, per sincerarmi di tre requisiti che ritengo indispensabili: competenza, fit culturale e soft skill. È un indice diretto per valutare la condivisione all’azienda del candidato, indipendentemente dal fatto che sia uomo o donna. Grazie a una carriera costruita in gran parte all’estero e in realtà multinazionali, avrà avuto modo di confrontarsi con contesti diversi da quello italiano. Rispetto alla leadership al femminile nota delle differenze? All’estero mi sono sempre sentita una

professionista asessuata, mentre in Italia permane un ‘mindset’ nei confronti della donna che fa carriera. Le racconto un episodio che mi è capitato recentemente: ero in ascensore insieme al cfo, uomo, di Schibsted Italy, una terza persona è salita e si è rivolta a lui, spontaneamente, pensando che fosse il ‘capo’. È un atteggiamento mentale, un’abitudine che porta a non collocare le donne in ruoli di vertice. In realtà anche in Silicon Valley, dove ho lavorato diversi anni, la presenza di donne ceo è bassa, mentre è più alta ad altri livelli. Ho notato, però, che in Italia talvolta sono le donne stesse a limitarsi a livello professionale, a tarparsi le ali e a non mettersi in gioco. In alcuni casi questo è dovuto alla mancanza di un sostegno adeguato da parte di strutture istituzionali. Penso, ad esempio, alla maternità: nei Paesi scandinavi il congedo parentale è concesso e utilizzato sia dal padre che dalla madre, un aiuto simile contribuirebbe a sfatare quello che da noi viene spesso vissuto come un problema. Su questo fronte, Schibsted Italy supporta a livello di coaching le donne che rientrano dalla maternità e prevediamo un bonus bebé, per le neo mamme come per i neo papà.

Melany Libraro

In Schibsted Italy ambisce a creare i presupposti perché ci sia parità di presenze femminili? In Schibsted Italy a livello occupazionale abbiamo raggiunto un buon equilibrio, con il 55% di dipendenti uomini e il restante 45% di donne, tra le quali non mancano sviluppatrici e data analyst. Per essere un’azienda di technology siamo ben bilanciati. Come ho detto prima, ciò che mi interessa più che una quota rosa è assicurare la ‘diversity’ in azienda perché è dimostrato che avere diversità nel team garantisce performance migliori. La diversità è come un puzzle e può solo far migliorare. • www.pubblicitaitalia.it

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Le notizie prima che arrivino sui mercati

G

iura Jack Ma , fondatore di Alibaba , nell’intervista a Class Cnbc pubblicata su MF-Milano Finanza di giovedì 13: «... Le banche sanno che non possono ucciderci e che noi non vogliamo uccidere loro... abbiamo spiegato (alle banche) che possiamo fare le cose in modo più efficiente, economico e veloce. Vogliamo aiutare le piccole imprese e i consumatori che usano la tecnologia. Le banche da sole non sono in grado di farlo... Sì, è notorio, ho incontrato poco tempo fa Tim Cook . È sicuramente possibile che la nostra Alipay e Apple Pay facciano una partnership. Tutto è possibile. Apple è una grande società che ha cambiato il mondo specialmente nel mobile». Capito signore banche e signori banchieri? La sfida è lanciata, anche se ora Ma tenta (come nell’intervista) di gettare acqua sul fuoco, dopo anche le rivelazioni di questo giornale sulla decisione delle banche cinesi guidate dal presidente di Bank of China , Tian Guoli , di creare alternative ad Alibaba proprio per il progetto di invasione di campo da parte di Ma non solo con la fortissima Alipay, che non si limita a incassare ma fa anche microcredito, bensì anche con il Fondo monetario lanciato durante l’ultimo Capodanno cinese e arrivato a raccogliere 140 miliardi di dollari, diventando il secondo fondo monetario al mondo. La piattaforma CCIG/Mall , di cui la casa editrice che edita questo giornale è il riferimento per l’Italia, è il frutto della reazione in primo luogo delle banche cinesi. E alleata delle banche è il leader dei pagamenti digitali, China Union Pay . Quindi uno schieramento forte al quale si potranno affiancare banche di tutti i Paesi dove Alibaba intende operare. Ma se si dovesse scommettere punteresti per la vittoria

TORI su Alibaba o sul sistema bancario? Viene naturale rispondere che il sistema bancario internazionale è oggi straordinariamente più potente. Ma se ad Alipay si unisse Apple Pay... la musica potrebbe essere molto diversa. Anche per un fondamentale motivo: mentre Alipay, Apple Pay e tutti gli altri sistemi di pagamento dei colossi dell’e-commerce come Amazon o anche sei social network hanno una libertà assoluta, nessuna legge, nessun regolamento li sta condizionando, il sistema bancario internazionale e in particolare quello europeo si trovano in una situazione di paradossale stress da regolamento, non pieno di una crisi che, per definizione di quasi tutti gli economisti, sono allo stesso tempo il cardine e il punto debole del sistema finanziario globale. Se Ma e Cook si alleeranno e approcceranno con determinazione il mercato europeo, per le banche, e con esse le varie economie nazionali saranno dolori. Infatti, Alipay e Apple Pay possono introdurre una novità tecnologica al giorno, non avendo strutture obsolete alle spalle, mentre le banche hanno vaste reti fisiche e soprattutto un nuovo organismo di vigilanza europeo, l’Eba , che assieme alle strutture che hanno organizzato gli stress test ragiona su criteri drammaticamente rigidi e ormai superati. Ma non solo: Eba, dovendo vigilare su sistemi bancari nazionali dell’area euro molto diversi fra loro, sta creando squilibri e trappoloni volontari o involontari come quello che ha portato Mps a subire l’onta della bocciatura, mentre, come ha rivelato questo giornale una settimana fa, l’accordo fra Banca d’Italia , Bce e Commissione europea era di considerare la banca senese nella categoria delle banche in ristrutturazione, da valutare sul rispetto del piano quinquennale per il risanamento, e non

PENSIONI

Poveri quarantenni se il pil resta fermo alle pagine 30 e 31

L’anno chiave, però, potrebbe essere proprio il 2013, visto che a metà maggio Hines Italia Sgr e Qatar Holding hanno siglato un accordo per l’ingresso del fondo sovrano in Porta Nuova, un’intesa che ha rappresentato anche la prima volta che in cui il Qatar ha scelto un partner privato in Italia. Lo stato di salute del progetto prima dell’intervento qatarino era già buono. Nel 2013 dovrebbero essere di fatto completati i lotti Isola e Varesine che saranno abitati già nel primo semestre del 2014. L’anno successivo sarà invece destinato alle ultime consegne, dal centro culturale di Unicredit all’ultima fase del progetto Garibaldi fino al completamento del parco. Il trend dice che dall’inizio delle vendite (meno di tre anni fa) è stato già messi sul mercato più del 50% degli appartamenti con il prezzo medio passato da 7.500 euro al mq agli attuali 9.200 euro, un incremento del 30% simile a quello riscontrato nel collocamento dei negozi (e derivante anche dalla strategia tenuta da Hines, cioè di far partire le vendite da prezzi di mercato). In totale restano da collocare circa 200 apparta-

OK SOLO RAI WAY

Quel male oscuro che stoppa le ipo italiane

ESCLUSIVO / TUTTI I PROGETTI PER BRUXELLES

a pagina 21

L’Italia bussa a Juncker Ecco come Renzi vuole portare a casa 40 miliardi di euro

Manfredi Catella

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IL QUARTIERE PORTA NUOVA

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Residenziale Uffici e show room

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MILANO FINANZA

IMMOBILIARE La prima fase del progetto milanese è stata completata Il prezzo medio in tre anni è passato da 7.500 a 9.200 euro al mq Ora si punta anche sull’estero con un’esclusiva al gruppo inglese

Porta Nuova da Sotheby’s

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Ecco tutte le opportunità anche per gli investitori

asterebbe avere in mente a che punto erano i lavori un anno fa per capire la velocità di crociera alla quale si sta muovendo il progetto immobiliare che sta realizzando il gruppo Hines a Porta Nuova (nel centro di Milano). Uno dei simboli del quartiere è il grattacielo Cesar Pelli, il più alto d’Italia (231 metri), chiamato anche Unicredit Tower perché è il palazzo nel quale si stanno via via trasferendo tutti gli uffici della banca di Piazza Cordusio. Finora lo sviluppo del quartiere ha rispettato i tempi previsti con la consegna a fine giugno 2012 proprio della sede di Unicredit e quella agli inizi di dicembre della prima parte del parco.

Cor so Como

Spedizione in A.P. art. 1 c.1 L. 46/04, DCB Milano

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il quotidiano dei mercati finanziari

Sarà il cibo a salvare l’Italia? ORSI

2013

di Manuel Follis

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Sabato 15 Novembre 2014 Anno XXVI - Numero 225

Tanto che ben tre fondi strategici hanno investito in Cremonini. Ed è solo l’inizio

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Parchi e aree verdi

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TRIMESTRALI UTILI BOOM IN BANCA. È VERA GLORIA? E L’INDUSTRIA MIGLIORA I MARGINI MA NON I DEBITI

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Pedonale GRAFICA MF-MILANO FINANZA

menti, distribuiti in maniera omogenea tra i progetti Isola e Varesine, mentre la parte restante dello sviluppo immobiliare è già completamente venduta. In molti casi, come di Giovanni Barbara -

I

nelle residenze Solaria, sono stati trattenuti gli appartamenti dei piani più alti, ossia quelli di maggior pregio. Per ora quasi il 100% delle vendite ha avuto come destinatari Partner KStudio Associato (Kpmg)

clienti italiani e quasi il 70% di questi erano milanesi. Adesso, completata la prima fase del progetto con le consegne del 2012 e in attesa delle inaugurazioni del 2013,

ROSSO & NERO

Come evolve l’informativa societaria

l tema dell’informazione societaria è sempre più sotto i riflettori. A fronte di stakeholders sempre più esigenti sotto il profilo della trasparenza, il tema della tracciabilità dei comportamenti degli organi sociali per ricostruirne i profili di responsabilità è un aspetto centrale della governance. Un primo perimetro di distinzione è quello tra l’informativa interna ed esterna. La prima consiste nell’informativa destinata a circolare nel perimetro interno delle società. Si pensi agli obblighi informativi degli organi delegati nei confronti del consiglio di amministrazione a quelli del presidente del consiglio di amministrazione o in tema di operazioni con amministratori interessati. L’informativa extrasocietaria è quella rivolta all’esterno, come ad esempio gli obblighi di comunicazione per gli emittenti quotati. Una dimensione peculiare dell’informativa societaria è quella relativa ai gruppi societari, dove l’individuazione dell’area di legittima circolazione delle informazioni si rivela spesso impresa non facile. In questo scenario dove l’informazione assume sempre più carattere di continuità e permanenza, il confine tra trasparenza e riservatezza è ancora molto labile. Qual è, in altri termini,

la giusta dose di informazioni da condividere per consentire una buona trasparenza societaria, senza tuttavia ledere il diritto alla riservatezza delle informazioni societarie? E’ questo il nodo ancora da sciogliere nel contesto societario e del mercato finanziario, soprattutto alla luce dell’indiscutibile tendenza all’apertura e alla disclosure. Sul tema dei flussi informativi possiamo aspettarci ulteriori interventi del legislatore. L’esigenza più sentita è quella di sistematizzare in una piattaforma integrata la molteplicità di norme leggi e regolamenti, codici di autodisciplina che tentano di favorirne l’organicità. Più in generale l’informativa societaria si trova a un punto di svolta rispetto al passato.Non più intesa in chiave per così dire punitiva, ma concepita come aspetto integrante della gestione aziendale funzionale nell’esercizio del potere amministrativo e strumento tanto di indirizzo quanto di correzione dell’attività. In un contesto dove le imprese spesso sono spinte a cambiare strategie e indirizzi per seguire il mercato, la gestione dell’informativa diventerà sempre di più una delle aree su cui si misurerà la qualità del management e uno strumento strategico per trasmettere e far percepire correttamente ad azionisti, investitori, dipendenti il valore creato in azienda.

Hines punta a proporre gli appartamenti anche sul mercato internazionale e per questo ha siglato un accordo in esclusiva con Sotheby’s International Realty (una delle divisioni del gruppo Sotheby’s) che si occuperà del collocamento di alcuni appartamenti selezionati tra quelli più pregiati da proporre sui mercati del Nord Europa, della Russia e dell’Asia. Sono in aumento anche le collaborazioni con le divisioni di private banking degli istituti di credito, perché il particolare momento di mercato (fra Btp e inflazione) sta spingendo alcuni risparmiatori a tornare sugli investimenti di lunga durata in real estate. Quanto al settore uffici, circa il 60% degli spazi è stato occupato e di questa percentuale una grossa fetta riguarda proprio la sede di Unicredit. A breve dovrebbe essere annunciato un nuovo contratto d’affitto con un gruppo del settore moda (di piccola entità ma prestigioso) e sono in corso le trattative con altri conduttori. L’intero progetto ha però registrato un’impennata quando è stato annunciato l’accordo con Qatar Holdings. Il fondo sovrano entrerà con un aumento di capitale, immettendo soldi che potrebbero andare in gran parte a ridurre il debito del progetto di sviluppo (le trattative con gli istituti di credito sono in corso) e in parte a costituire riserve. L’investimento del Qatar non ha carattere speculativo, visto che è previsto un orizzonte temporale di 10 anni, con un’exit quindi prevista al 2023. L’operazione, insomma, è destinata a dare maggiore solidità alla situazione patrimoniale di Hines, che nel frattempo già gode i frutti di questa alleanza su fronte dell’immagine. A seguito della comunicazione dell’operazione, quindi, in meno di un mese, già tre nuove aziende si sarebbero fatte avanti ipotizzando di spostare i loro uffici dal centro storico di Milano a Porta Nuova, e benefici (pur se inferiori) sono stati riscontrati anche nella vendita delle residenze, probabilmente legata al fatto che la maggior parte dei clienti di Porta Nuova sono imprenditori o operatori del mondo della finanza. (riproduzione riservata) Quotazioni, altre news e analisi su www.milanofinanza.it/hines

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Sapere ciò che avviene nel mercato non basta. È necessario avere l’esperienza e la capacità di prevedere cosa accadrà. MF/Milano Finanza è il giornale economico e finanziario nazionale con il primato dell’informazione su borsa e mercati. Autorevolezza, indipendenza, autonomia accompagnati da uno stile giornalistico brillante e dalla ricerca di notizie esclusive sono le principali caratteristiche della testata. Ogni giorno sezioni dedicate: Trading on line, Analisi Tecnica, Covered Warrant, MF Immobiliare, Private Equity e il sabato con Milano Finanza importanti approfondimenti sul mondo della gestione del denaro. MF/Milano Finanza, lo strumento indispensabile per affrontare il mercato finanziario, i suoi cambiamenti e le sue turbolenze.

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FEMMINILE - TOPIC

QUELLA MARCIA IN PIÙ CHE DÀ SPAZIO A NUOVE IDEE •

Sheyla Biasini, country manager di Awin Italia, società che opera nel settore dell’affiliate marketing, ci racconta il valore della diversità in azienda

di Andrea Crocioni

Nel suo percorso professionale cosa l’ha aiutata a sviluppare la capacità di leadership? Senza dubbio l’essermi lanciata in un’attività di digital advertising subito dopo gli studi, nel 2000, quando ancora internet era guardato con scetticismo da molti. È stata fin da subito una sfida che ha comportato grandi responsabilità, in primis verso me stessa. Sicuramente poi ha contribuito l’aver lavorato all’estero, ovvero a Barcellona e a Londra, esperienza che mi ha permesso di relazionarmi con una realtà e una concezione del lavoro diversa da quella italiana, dando un’impronta internazionale al mio percorso professionale. Anche il coinvolgimento in una organizzazione no profit in Africa e l’aver visto così da vicino una realtà in via di sviluppo, mi ha plasmato dal punto di vista umano e personale. Infine ho studiato tanto e fatto diversi corsi. Spero di aver imparato qualcosa, ma per avere conferma dovete chiedere al mio team. Quanto conta la diversità per la costruzione di un team vincente? A livello globale, nei nostri 15 uffici e tra i nostri oltre 1.000 dipendenti, lavorano persone di oltre 50 nazionalità che parlano decine di lingue diverse. Partendo da queste basi, è chiaro che la nostra

sfida consista nel fare della diversità la marcia in più che dà spazio a nuove idee, a punti di vista diversi, a team complessi e complementari. A livello locale, per quanto riguarda la componente femminile, prestiamo ovviamente attenzione a un’equa distribuzione uomo/donna all’interno del nostro team, per mantenere diversità di approccio e competenze. È con una punta di piacere però che stiamo constatando che tra i profili più junior e freschi di studi sono le ragazze a mostrare molto spesso una marcia in più. Ci sono delle peculiarità nella gestione al ‘femminile’ delle persone? Direi proprio di no: pragmaticità e buon senso sono alla base di qualsiasi gestione del personale, indipendentemente dal sesso della persona con cui ci si relaziona. L’unica situazione che merita un approccio specifico è quella della maternità. In questo caso puntiamo a dare la flessibilità lavorativa che le neo-mamme necessitano per poter tornare al lavoro dopo il parto senza dover rinunciare a stare con i propri piccoli quando serve. Inoltre, da quest’anno, inseriremo 7 giorni di congedo di paternità pagato anche per i neo-papà. Credo infatti fermamente che una società più giusta, sia in ambito lavorativo che fuo-

Sheyla Biasini

ri, si basi anche sulla presa di responsabilità di entrambi i genitori. Parlando delle donne come target, invece, come si articola l'offerta di Awin? Sicuramente le donne sono il nostro target principale se pensiamo al mondo del fashion, al quale appartengono tanti e importanti nostri clienti. Pensiamo anche solo a un fenomeno come quello dell’influencer marketing: la stragrande maggioranza delle blogger sono donne e si rivolgono a un pubblico prettamente femminile, declinando alla perfezione il linguaggio comunicativo e fotografico. Ma anche il settore beauty sta prendendo sempre più piede e quindi via libera allo shopping online anche per questi prodotti. Come azienda puntiamo a offrire alla nostra audience le offerte dei migliori brand, un catalogo prodotti sempre aggiornato e una tecnologia all’avanguardia, ma semplice da usare. • www.pubblicitaitalia.it

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TOPIC - FEMMINILE

UN DNA TECNOLOGICO CHE FA IMPRESA •

Dopo una breve esperienza in Confindustria, Patrizia Conte entra nel mondo della pubblicità digitale. Lavora in DoubleClick, IOL, Leonardo.it e all’estero in Universal Music come prima donna nel board. Dopo un anno sabbatico nel 2015 in Australia, rientra in Italia per occuparsi di una start up digitale. Un anno fa il ‘grande salto’ con OysterTechnology, di cui è founder e amministratore delegato

di Cinzia Pizzo

Nel giugno 2017 decide di avviare la sua attività e fonda Oyster, abilitatore tecnologico indipendente. Qual è stata la spinta a questa svolta imprenditoriale? Credo fosse giunto il momento di mettermi alla prova con una sfida personale, non solo come professionista ma come donna a capo di un’azienda. Ho pensato che se ce l’avessi fatta avrei messo a frutto nel migliore dei modi la mia lunga esperienza nel digital e magari avrei potuto tracciare una strada per altre donne del settore. Cosa l’ha portata a orientare la sua carriera nel comparto digitale? Dopo un’esperienza anche in un altro settore mi sono resa conto che il mio dna è tecnologico. Fin da piccolissima sono stata affascinata dal mondo dei pc e di internet. Considero questa una vera rivoluzione. Ho avuto voglia di creare valore aggiunto nella industry in Italia, Paese che mi ha dato molte possibilità. Il digital è ancora un mercato 54

Pubblicità Italia n°2 | Marzo 2018

meritocratico in cui se hai una buona idea c’è ancora spazio per svilupparla con successo. Analizzando il suo iter formativo, professionale e personale, cosa l’ha aiutata a sviluppare capacità manageriali? Osservare le capacità gestionali dei capi è stato molto formativo, sia nelle esperienze positive sia in quelle negative. Queste ultime mi hanno insegnato che il lavoro di team e le persone sono il vero valore di un’azienda e che non puntare tutto solo sul fatturato aiuta a vedere l’azienda da un punto di vista più ampio e prospettico. I fatturati vengono di conseguenza. Le persone hanno bisogno di sentirsi parte di un progetto più grande e sta al manager guidarle in questo percorso. Partendo dalla sua esperienza, come viene vista oggi una donna ai vertici di un’azienda? Nel settore tech, nota un'evoluzione in questo senso?

Patrizia Conte

Nella mia carriera ho incontrato molto maschilismo, ricordo che a 26 anni il mio primo capo mi disse che non credeva che una donna carina potesse essere anche intelligente e brava, quindi che avevo tutto da dimostrare. E posso dire che l’ho fatto per moltissimi anni. Per rispondere in sintesi alla domanda potrei dirle che sono la prima imprenditrice del mio settore, per cui credo che un'evoluzione sia in atto, ma siamo ben lontani dagli obiettivi di parità di cui tanto si parla. •


CREATIVITÀ - CHI FA COSA

COMIECO AFFIDA A S&S LA NUOVA CAMPAGNA NAZIONALE

hi fa

OSA

MASTERCARD SCHIERA PELÉ PER #STARTSOMETHINGPRICELESS

Cliente: Comieco, Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo degli Imballaggi a base cellulosica Agenzia: Saatchi & Saatchi Dir. creat. es.: Agostino Toscana Direttori creativi: Manuel Musilli e Alessandro Orlandi Copy: Leonardo Cotti e Marta Curcio Art: Alessandra Torri e Umberto Vita

TIZIANO FERRO È IL VOLTO E LA VOCE DELLA NUOVA CAMPAGNA VODAFONE

La stagione attuale della UEFA Champions League vede protagonisti i campioni di 70 nazionalità diverse. Per questo Mastercard ha deciso di scendere in campo al fianco del più grande giocatore al mondo, Pelé, per celebrare la grande forza del calcio di unire nazionalità e culture diverse in tutto il mondo. Mastercard, in qualità di sponsor ufficiale della più importante competizione calcistica

Lo spot Mastercard

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continentale per club, ha lanciato ‘22 Lingue’, un corto che racconta la storia di due squadre di calcio amatoriali riunite da varie parti del mondo per giocare insieme una partita decisiva. ‘22 Lingue’ è l’asso nella manica della campagna #StartSomethingPriceless di Mastercard, creata per supportare le persone in tutto il mondo a seguire le proprie passioni e a trasformare piccoli momenti ed esperienze in ricordi indimenticabili.

Cliente: Agenzia: Regia: Centro media:

Vodafone Italia Team Red (WPP) Antony Hoffman Wavemaker

‘LA TUA PELLE È PREZIOSA’ CON BIONIKE DEFENCE

Cliente: Mastercard

Cliente: Sodalis Prodotto: BioNike Defence Agenzia: Armando Testa Direttore creativo: Erik Ravelo Art: Sebastien Sardet Copy: Andrea Dell'Osa

Agenzia: McCann Worldwide Centro media: Carat

Regia: Cdp:

Pubblicità Italia n°2 | Marzo 2018

Chiara Feriani e Roberto D'Ippolito Albatros Film&Video


CHI FA COSA - CREATIVITÀ

AVON COSMETICS TORNA ON AIR PER EPIC LIP

Cliente: Avon Cosmetics Prodotto: Epic Lip Agenzia: J. Walter Thompson, London Direttore creativo: Jacqui Stecher Art: Michelle Collins Regia: Ehsan B Cdp: Skunk Centro media: Starcom

ZURICH CONNECT SCEGLIE TRIBAL DOPO UNA GARA E SI RIPOSIZIONA

BOOKING.COM LANCIA LA CAMPAGNA ‘BOOK YOUR NEXT STORY’

Cliente: Booking Agenzia: Wefilm Cdp: Wefilm Centro media: Mindshare

XME CONTO UP! DI INTESA SANPAOLO DECOLLA CON PANINI E STV DDB

Cliente: Prodotto: Agenzia: Direttori creativi: Art:

Intesa Sanpaolo XME Conto UP! stv DDB Luca Gelmuzzi e Andrea Maggioni Gioia Calzavara e Silvia Plebani

Copy: Stefano Bianco Centro media: Wavemaker

Zurich Connect, assicurazione online del Gruppo Zurich, ha deciso di affidarsi a Tribal (Gruppo DDB Italia) per la nuova campagna di comunicazione, declinata in tv e online, con un nuovo posizionamento. ‘Online, da 150 anni’ è il nuovo payoff che esprime i valori di Zurich Connect: tutti i vantaggi di un’assicurazione

online (flessibilità, rapidità di servizio e accessibilità 24 ore al giorno) con l’affidabilità e la solidità di un grande gruppo internazionale (presente sul mercato da quasi 150 anni) uniti alla serietà e alla precisione di una compagnia svizzera. La comunicazione integrata vive anche sui social network con l’hashtag #Prendilasulserio.

Cliente: Zurich Connect Agenzia: Tribal (Gruppo DDB Italia) Ex. creat. dir.: Luca Cortesini Client creat. dir.: Gabriele Goffredo e Maurizio Tozzini Copy: Alessandro Monestiroli Art: Marco Flaviani Regia: Cloé Bailly Cdp: K48 Centro media: Simple Agency

Lo spot Zurich

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CREATIVITÀ - L'AGENZIA

MSL, L’AGENZIA CHE CAVALCA IL CAMBIAMENTO •

La sigla di relazioni pubbliche di Publicis Groupe, guidata dalla ceo Daniela Canegallo, si caratterizza per la capacità di integrare le attività più tradizionali con una importante expertise nell’ambito dell’influencer marketing. A raccontarci strategie e obiettivi della struttura la general manager Giusi Viani e l’head of digital Marco Fornaro

di Andrea Crocioni

R

elazioni e reputazione: sono questi i due macro temi su cui si giocano i cambiamenti nell’approccio al mercato. Su questo fronte MSL è in prima linea ogni giorno al fiaco dei propri clienti. Ma non solo. La sigla guidata dalla ceo Daniela Canegallo, manager che ricopre anche la carica di Country Leader di Publicis Communications, è riuscita a collocarsi nel cuore dell’offerta del Gruppo di comunicazione, valorizzando un’innata capacità di collaborare in modo trasversale con le altre agenzie, nell’ottica di un’integrazione delle competenze. Come si articola l'offerta di servizi di MSL? Giusi Viani: MSL è l’agenzia di relazioni pubbliche del gruppo Publicis. Il nostro claim ‘Influence.Impact’ definisce bene la nostra offerta: le atti58

Pubblicità Italia n°2 | Marzo 2018

vità di relazioni pubbliche più tradizionali - dalla consumer alla corporate communication fino alla gestione delle situazioni di crisi - sono affiancate da una importante expertise nell’ambito dell’influencer marketing che significa sviluppo e gestione di progetti di digi-

Marco Fornaro

tal Pr e anche definizione di percorsi di comunicazione social. A ciò si affianca l’organizzazione di eventi di ogni tipo: dal media e blogger day fino all’attivazione di campagne di guerrilla marketing che coprono l’intero territorio nazionale o di experiential marketing

Giusi Viani


L'AGENZIA - CREATIVITÀ

Marco Fornaro: Il sentiment è importantissimo perché dà sempre la misura della reputazione di un brand nel tempo, ma non ci si riduce solo a questo: il grande investimento nell’analisi semantica offre insight inattesi che vanno oltre al semplice livello di gradimento e che in molti casi riescono a ribaltare i brief dei clienti, con grande gioia da parte loro.

©Claudio Braccini

Netflix Stranger Binge del 2017

che portano il consumatore a vivere in prima persona un’esperienza unica: dalla nuova serie tv all’ultimo modello di smartphone. A ciò si aggiunge un’offerta di cui siamo estremamente orgogliosi perché piuttosto unica nel panorama delle agenzie di relazioni pubbliche del nostro Paese: la Data Analisys. Anni fa, decidemmo di investire in un gruppo di ricercatori, con un background diverso da quello della comunicazione, che potesse sostenere, attraverso l’analisi dei dati e l’individuazione di specifici insight, le attività di comunicazione che desideravamo sviluppare. Un percorso non semplice ma vincente e differenziate che ci ha consentito di rendere estremamente pragmatiche e funzionali tutte le nostre proposte di comunicazione. Una expertise riconosciuta e apprezzata da tutti i nostri clienti. Che tipo di evoluzione ha avuto il posizionamento dell'agenzia in questi anni? Giusi Viani: L’agenzia è stata in grado di affrontare e cavalcare il cambiamento che il mercato del lavoro in generale e il mondo della comunicazione in particolare hanno avuto nel corso degli anni. Non siamo mai stati fermi ma abbiamo innovato in strumenti e cultura. Abbiamo creato tool proprietari che ci consentono di ascoltare la rete

e usare le informazioni per sviluppare strategie di comunicazione, fornendo ai clienti la soluzione migliore per sostenere il loro brand e aiutare il loro business. Abbiamo integrato i gruppi di lavoro in modo che le competenze digital e social, imprescindibili e indivisibili in ogni progetto di comunicazione, siano trasversali a tutte le persone che lavorano all’interno dell’agenzia. Qual è stato l'impatto del digitale sul vostro lavoro? Marco Fornaro: È molto più di un mezzo, è uno schema logico che investe tutti i livelli della comunicazione. Il digitale funziona se tutte le diverse unità delle agenzie lavorano insieme allo stesso tavolo, è qualcosa che non si può suddividere in silos verticali. I progetti migliori su cui abbiamo lavorato sono figli di questo tipo di approccio, perché la grande evoluzione tecnologica implica che su ogni progetto siano coinvolti almeno tre livelli di competenza digitale: strategia, media e content, su piattaforme di interazione con gli utenti, di cui i social media sono solo una piccola parte. Oggi è fondamentale l'ascolto strutturato delle conversazioni. Quanto è importante l'analisi del sentiment per la costruzione delle strategie dei vostri clienti?

Che anno è stato il 2017 e quali sono gli obiettivi per il 2018? Quali sono i vostri principali clienti? Giusi Viani: Abbiamo chiuso il 2017 con un risultato eccezionale garantito sia dalla costante crescita di clienti esistenti che dall’acquisizione di alcuni importanti nuovi brand. Tra gli altri vogliamo citare McDonald’s, Huawei, Novartis, solo alcuni dei marchi che si sono affidati a noi e che rappresentano punti di riferimenti per il nostro mercato. Questi clienti ci consentono di crescere ma anche e soprattutto di sperimentare nuove attività di comunicazione, di sfidarci e di sfidarsi alla ricerca di strumenti e metodologie nuove e dal forte impatto. Come si inserisce la proposta di MSL all'interno di Publicis Communications? Giusi Viani: MSL all’interno del mondo Publicis è l’agenzia che, più di altre, riesce a lavorare in maniera trasversale con tutte le sigle del gruppo. MSL è reputation builder ed è, quindi, in grado di affiancare e supportare una campagna advertising così come una proposta digital e social, completando l’offerta e costruendo davvero un percorso di comunicazione completo, dove nessun messaggio è trascurato e nessun target sottovalutato. Da quando siamo stati riuniti nello stesso building, circa 3 anni fa, è iniziata la collaborazione con le altre agenzie e oggi lavoriamo attivamente insieme sin dalle prime fasi di ricezione del brief. Questo è ciò che ci differenzia: essere parte attiva del processo di comunicazione e garantire un’offerta integrata che si costruisce insieme partendo dalla strategia. In questo modo, ogni leva della comunicazione ha il suo ruolo all’interno del processo e non è presente solo in modo accessorio. • www.pubblicitaitalia.it

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CREATIVITÀ - FOCUS ON

REALIZE NETWORKS, LÌ DOVE I BRAND INCONTRANO IL TALENTO DEL FOOD •

Agente per personaggi del mondo culinario italiano e agenzia di comunicazione con focus su progetti di branded entertainment e branded content realizzati grazie alle celebrity - chef, foodblogger, influencer - che gestisce. Intervista al founder e ceo di una delle prime food talent agency italiane

di Cinzia Pizzo

La nostra mission è essere l’opportunità per colui che ha un talento, aiutandolo ad accrescere il proprio potenziale, ma direi che chiamarci agenti è un po' riduttivo. La nostra vision? Diventare il primo incubatore di talent al mondo”. Ha idee chiare e ambiziose Pasquale Arria, ceo e founder di Realize Networks, agenzia di management artistico specializzata nel settore food e nella comunicazione per brand. Dopo esperienze professionali maturate nell’industria dell’intrattenimento e dei media digitali, Arria nel 2008 a soli trent’anni fonda questa società “che si occupava di gestire celebrità del mondo dell’entertainment quindi sostanzialmente curava tutte le negoziazioni con i broadcast e le pr dei singoli personaggi e tutti gli eventi offline. Ma con il passare degli anni e il cambiamento epocale dei mezzi 62

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online, l’agenzia ha cercato di affiancare il potenziale dei singoli talent che vi fanno parte aiutandoli a esplodere

Pasquale Arria

sulle properties online”. All’esplosione del web si è affiancata quella del food, salito alla ribalta con il contributo


FOCUS ON - CREATIVITÀ

Chiara Maci

decisivo di format televisivi di successo, tra cui Masterchef, Hell’s Kitchen e Bake Off, fucina di ‘artisti culinari’ entrati poi nella scuderia di Realize Networks. “Il nostro focus sul food deriva da un’attenta analisi delle tv estere - racconta Pasquale Arria -. Circa sei anni fa, dopo il Mipcom di Cannes, abbiamo notato che tutti i broadcaster e le case di produzione proponevano format su cibo e cucina. Si capiva che l’Italia ancora non credeva in questo

Damiano Carrara

fenomeno, ma era solo una questione di tempo. Quindi abbiamo virato verso questo segmento ovviamente soffrendo per il primo anno, ma una volta avviata l’onda positiva del trend eravamo già pronti e competenti nel settore, che in effetti solo dopo due anni ha praticamente conquistato tutto lo stivale. Per questo cambio di rotta devo ringraziare il nostro sales director, Serena Cicchetti, che è stata la prima a crederci e a convincere tutto l’orga-

nigramma aziendale”. Al momento Realize Networks gestisce una ricca rosa di personaggi legati al mondo del food: cuochi, foodblogger, influencer. Tra le celebrity rappresentate dall’agenzia lo chef pluristellato Bruno Barbieri, giudice di MasterChef Italia; la nota foodblogger Chiara Maci; Marco Bianchi, food mentor e divulgatore scientifico per Fondazione Umberto Veronesi; Damiano Carrara, chef, imprenditore, autore di libri di cucina

CASE HISTORY COSTA CROCIERECHEF BRUNO BARBIERI Costa Crociere, tra le aziende leader nel settore delle navi da crociera, ha scelto come testimonial per il food lo chef pluristellato Bruno Barbieri, tra le celebrity gestite da Realize Networks. Dal 2016 chef Barbieri firma il menù inedito servito a bordo delle navi della flotta Costa, è testimonial dello spot tv del mondo ‘Food - Costa Crociere’, è presente agli eventi live e agli eventi speciali della compagnia ed è protagonista delle attività digital che settimanalmente animano il portale di Costa Crociere. L’agenzia si occupa anche delle Digital Pr, che coinvolgono sia le properties dello chef sia quelle dell’azienda, e della creazione di due crociere innovative. Con l’attività digitale creata ad hoc da Realize Networks negli anni sono stati raggiunti più di 4.500.000 di utenti.

Bruno Barbieri

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CREATIVITÀ - FOCUS ON

CASE HISTORY ZYMIL-FOOD MENTOR MARCO BIANCHI Il progetto di copy strategy nasce per rendere più stretta e spontanea la collaborazione tra il marchio Zymil e Marco Bianchi, esperto di alimentazione che da marzo 2017 è supportato nella sua attività di divulgazione da Realize Networks. Il risultato è una campagna multicanale e integrata che si sviluppa non solo attraverso un piano editoriale con contenuti destinati al web, ma anche attraverso eventi live e sul territorio, progetti digital, senza dimenticare il coinvolgimento della community. Oltre a portare l’impegno sulla pura ricettazione, Marco Bianchi crea momenti per fare chiarezza su latte e lattosio, sgombrando il campo dai luoghi comuni. Una collaborazione resa ancora più naturale grazie alla presenza del prodotto nella quotidianità di Marco grazie a social post e alla rubrica ‘Al bar’.

Maurizio Rosazza Prin

e giudice di Bake Off Italia; GnamBox, celeberrima coppia di foodblogger tutta italiana; Sonia Peronaci, cuoca, scrittrice, presentatrice e blogger italiana, fondatrice del sito internet di cucina Giallo Zafferano. E ancora: Erica Liverani, vincitrice della quinta edizione di MasterChef Italia, attualmente impegnata in showcooking in giro per l’Italia; Maurizio Rosazza Prin, secondo classificato nella seconda edizione di MasterChef Italia, che ha dato vita al brand Chissenefood; lo chef Mirko Ronzoni, vincitore della seconda edizione italiana di Hell’s Kitchen nel 2015.

Non chiamateci solo talent agency

Marco Bianchi

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Pubblicità Italia n°2 | Marzo 2018

Se da un lato ci sono oltre 30 personaggi del panorama gastronomico italiano, dall’altro lato ci sono aziende e marche come Costa Crociere, Parmalat, Fairy, Müller, Disney, Veuve Clicquot, Orogel, Miele, citando alcune partnership del 2017. Il trait d’union tra questi due mondi, capaci di contaminarsi e valorizzarsi a vicenda, è Realize Networks, come spiega il ceo e founder: “Nel mercato della comunicazione ci posizioniamo come un ottimo partner per brand e agenzie per costruire un progetto di comunicazione attorno ai talent influenzando la loro audience verso il prodotto/ servizio. Alle volte ci definiscono come

Mirko Ronzoni

una semplice talent agency, ma in realtà siamo molto di più: cerchiamo sempre di tutelare sia i nostri assistiti sia i clienti trovando un connubio perfetto per la campagna in questione. Avere un referente che parla la lingua dei clienti o delle agenzie non è una cosa da poco al giorno d’oggi. Le nostre aree di attività sono online, offline e on air”. Il talent e la marca, due realtà a colloquio. “Realize è un ottimo interlocutore per ambedue le parti, attorno alle richieste dei clienti noi creiamo dei progetti di comunicazione. Non si tratta semplicemente di product placement o di pubblicità, ma di costruire uno storytelling coerente rispetto al talent, alla sua storia e alla sua comunicazione. La caratteristica distintiva e la forza di Realize sta nel creare progetti dove i propri talent vengono associati ai brand per creare partnership di lungo periodo che fanno della celebrity qualcosa di più di un semplice testimonial. La celebrity più adatta ‘entra’ nell’azienda per creare una strategia di comunicazione a misura del cliente e del pubblico di riferimento”.

Know-how in espansione e da esportazione

L’intuizione di Realize Networks di cogliere il successo del food entertainment si è dimostrata una reale opportunità per costruire un’azienda


FOCUS ON - CREATIVITÀ

CASE HISTORY MIELE-GNAMBOX Il progetto è volto a rinnovare la partnership tra il marchio di elettrodomestici Miele e GnamBox, il blog fondato dal duo Stefano e Riccardo, graphic e interior designer appassionati di fornelli, nella squadra di Realize Networks. Attraverso le ricettazione, Gnambox.com continua a creare momenti in cui l’amore per la cucina abbraccia la sfera lifestyle, il gusto per l’estetica e la passione per il design. Una collaborazione resa ancora più naturale grazie al coinvolgimento diretto di GnamBox nelle attività dei punti vendita Miele e definita dal mood tipico del blog di cucina: contemporaneo, fresco, di tendenza e capace di attirare un pubblico attento ai nuovi must, moderno, curioso e orgoglioso del proprio stile di vita.

innovativa quanto specializzata. In merito ad altri filoni che potrebbero replicare un tale successo, nel nostro Paese in questo momento, Arria ritiene che “questo fenomeno continuerà per molto tempo, in particolare in Italia

Sonia Peronaci

GnamBox

dove non c’è ancora piena consapevolezza del patrimonio gastronomico e culturale che rappresenta nel mondo. Non intravedo nuovi filoni, quanto estensioni del food che potrebbero essere travel, benessere/

Erica Liverani

salute e lifestyle in generale”. Realize Networks è una realtà dove attualmente lavorano più di 20 professionalità suddivise in cinque divisioni: Finance&Legal, Digital&Marketing, Event&Production, Pr&Pressoffice e Sales. Tra le prossime aree di sviluppo il Digital con focus su e-commerce, elearning ed eventi nativi (Digital e Produzione). Nel 2018 l’agenzia compie dieci anni di attività ed è naturale fare un primo bilancio: “Da imprenditore dichiara il ceo e founder Pasquale Arria - sono molto soddisfatto. L’azienda ha avuto una crescita media del 30% annuo, ma devo dire che in questo periodo storico mi sembra di aver fondato almeno sei aziende in quanto siamo stati soggetti a un cambiamento storico della comunicazione in generale. Ma siamo felici dei nostri risultati e credo che oggi sia possibile anche esportare all’estero il nostro know how. L’obiettivo economico 2018 è quello di aumentare il fatturato del 70%, l’organico di circa 10 persone, iniziare un’analisi per la prima apertura all’estero e conquistare tre nuovi assistiti”. Alla domanda conclusiva su quale food talent ambirebbe ad avere nella sua squadra, il ceo risponde con una citazione di Seneca: “la fortuna non esiste, c’è solo un momento in cui il talento incontra l’opportunità. Noi siamo l’opportunità, quindi talento fatti avanti”. • www.pubblicitaitalia.it

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CREATIVITÀ - SPECIALE CDP

DAI MILIONI DI CLICK AGLI SPOT: LA SCALATA DI FERRAFILM •

Mentre le case di produzione specializzate in spot hanno incominciato negli ultimi anni a produrre per il web, il percorso di Ferrafilm è opposto: la giovane struttura, nata dall’incontro tra i due soci Francesco Ferraiuolo e Umberto D’Agnese, ha avuto come punto di partenza la rete per poi arrivare a realizzare per i propri clienti dei progetti a 360 gradi

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agli spot ai product video, dalle motion graphics ai virali fino agli eventi, Ferrafilm è una casa di produzione e agenzia di comunicazione piemontese giovane e flessibile, nata nel 2010 intorno ai due soci Francesco Ferraiuolo e Umberto D’Agnese e sviluppatasi nel tempo: da una piccola sala video nel cuore di Torino, nel 2014 la struttura fa un grande salto, con l’ampliamento dello staff che raggiunge i 40 tra dipendenti e collaboratori, tutti professionisti del settore al di sotto dei 35 anni, e il trasferimento nella nuova sede di Rivoli: tre uffici, una sala produzione, un teatro di posa e un grande studio di registrazione all’interno di un edificio storico sulle colline rivolesi. Una sede "fantastica - raccontano i due soci - quasi un parco giochi, come lo definisce chi ha avuto la fortuna di visitarlo, un luogo che racconta una favola: dalla statua di Michael Jackson che troneggia nell’ufficio di Francesco, alla Coca-Cola gigante, ai popcorn”.

tività”. Tra questi, nel 2009, alla morte di Michael Jackson, di cui Ferraiuolo è sempre stato fan, nasce ‘Michael Jackson vive dentro di me’, un video virale dedicato all’artista che raggiunge in pochissimo tempo centinaia di migliaia di visualizzazioni su YouTube e un riconoscimento ufficiale dalla famiglia Jackson. Nel 2011 ‘L’ultimo giorno di scuola’ ottiene un milione e cinquantamila condivisioni sui siti web e ‘L’abbandono di un cane’ ottiene oltre 50 milioni di visualizzazioni sui social, 2 milioni di condivisioni su Facebook e

I primi passi nella rete

Racconta Francesco Ferraiuolo: “Da giovanissimo utilizzavo la firma Ferrafilm per i primi video che realizzavo su YouTube. Alcuni di questi hanno avuto moltissime visualizzazioni e Ferrafilm è rimasto un canale dove esprimere la nostra crea70

Pubblicità Italia n°2 | Marzo 2018

Francesco Ferraiuolo e Umberto D’Agnese


SPECIALE CDP - CREATIVITÀ

un numero incalcolabile di visualizzazioni del video rilanciato sui vari siti web nel mondo.

Gli anni della crescita

Ma i video virali sono solo una parte dei progetti di Ferrafilm. La partnership tra i due soci ha preso il via nel 2010 e se Ferraiuolo ha portato nel team le sue abilità di filmmaker Umberto D’Agnese, appassionato di marketing e web stategy, porta la sua capacità manageriale e di new business. “Abbiamo cominciato a realizzare i primi spot per aziende - spiegano - partendo da un’idea semplice ma innovativa: applicare uno stile cinematografico agli spot e ai Backstage dagli spot video per il web, che si allontana dal modello italiano verso un taglio internazionale”. Gli ambiti di attività L’azienda muove così i suoi primi passi sul web Oggi Ferrafilm realizza progetti a 360 gradi, da e in appena sette anni di vita Ferrafilm ottiene attività di produzione più classica fino allo sviun’importante crescita di fatturato e un parco luppo della parte creativa e in alcuni casi persino clienti in continuo ampliamento: dal 2010 a oggi, del packaging: “In alcune circostanze ci è capitato tra coloro che hanno scelto Ferrafilm si possono che i clienti ci chiedessero una consulenza a tutto annoverare McDonalds, Grom, Askoll, Artucampo - spiega D’Agnese - quindi abbiamo iniziaro Brachetti, Riso Scotti Snack, FCA, Gruppo to a studiare anche altre attività rispetto a quello Cremonini, Pastiglie Leone, Sparco, Fior di Loto, in cui già eravamo esperti. Questo ci consente Pasta & Company, Midas, Generali Assicurazioni, non solo di ampliare il numero di clienti, ma Sandrin e tanti altri. “Siamo sempre cresciuti del soprattutto di allargare i progetti sviluppati per lo 30% circa di anno in anno - evidenzia D’Agnese stesso cliente. È anche per questo motivo se il no- ma nel 2017 abbiamo messo a segno un +50%. stro fatturato è aumentato in misura così imporNoi siamo nati negli anni pieni della crisi, non tante”. Questa attenzione allo studio delle nuove abbiamo mai vissuto quegli anni d’oro di cui tanti possibilità riguarda anche le nuove tecnologie: parlano con nostalgia, li abbiamo solo sentiti “Fenomeni come la realtà virtuale e la realtà auraccontare come nei migliori film: per l’età che mentata non sono ancora ben conosciuti. Prima abbiamo e per come ci siamo posizionati vediadi proporle ai clienti bisogna essere certi che sia mo che ci sono ancora grandi opportunità di il momento giusto. Oggi i costi sono ancora molto crescita. Certo, ci vuole un forte impegno, richie- alti e mancano le piattaforme adatte”. Nel fratde tanta energia, ma noi siamo particolarmente tempo, Ferrafilm ha al suo attivo oltre 30 video maniaci dell’eccellenza”. virali con più di 100 milioni di visualizzazioni e condivisioni in tutto il mondo, e il social marketing è un altro ambito di attività in cui la struttura opera, in particolare con la gestione di pagine Facebook e profili Instagram per i clienti, tra i quali personaggi noti dello spettacolo. “Il nostro obiettivo è dare soddisfazione a chi ci sceglie, sicurezza a chi lavora con noi - concludono Ferraiuolo e D’Agnese - ma anche fare quello che ci Backstage dagli spot piace”. • www.pubblicitaitalia.it

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Il tuo business cresce con noi

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LA TUA INFORMAZIONE QUOTIDIANA DAL 1989

Anno XXVII Lunedì 13/06/2016

N°108 ISSN 2499-1759

SINCE 1989

LA TUA INFORMAZIONE QUOTIDIANA DAL 1989

Anno XXVII Mercoledì 08/06/2016

N°105

ISSN 2499-1759

Master24

MARKETING, COMUNICAZIONE STASERA ALLE 21 SU RAI 1 LA PARTITA BELGIO-ITALIA E MEDIA DIGITALI

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Anno XXVII Lunedì 13/06/2016

N°108

Rai Pubblicità: Ferrero e Kia ‘aprono’ l’Europeo Azzurro ARRIVA MY SOCIAL PER EVITARE LO SPOILER DELLE SERIE SKY Leagas Delaney, Media Club My Social è il tool che più frequente spoiler delle cial relative alle serie Sky e Nimai in pole per Eridania permette di gestire le con- serie tv preferite. al momento effettivo della social in totale Acqua San Benedetto,versazioni 20 mln in L’obiettivo è quello di alli- fruizione da parte degli libertà ed evitare il sempre neare le conversazioni so- utenti e bloccarle durante la messa in onda lineare comunicazione nell’anno del 60° fino a che lo si desidera. Con My Social, infatti, nizzate all’episodio che si sarà possibile “mettere sta guardando. My Social in pausa” gli hashtag dei permette di fare con TwitCarrefour Italia dà ‘Lezioni di principali contenuti Sky, e ter quello che è già possiogni utente potrà far par- bile fare con Sky attraverAzzurro’ con MRM//McCann tire la conversazione so- so il decoder My Sky HD. Real Chimica Ads, pubblicati i dati Milano, dal 21 ottobre - 13ª edizione 13 mesi, 1 weekend al mese in aula e corsi on line

IL TOOL REALIZZATO IN COLLABORAZIONE CON M&C SAATCHI

IL POOL DI AGENZIE VERSO IL NUOVO INCARICO

L’ad Fabrizio Piscopo conferma i risultati della concessionaria: “Per Euro 2016 raccolta a quota 59 milioni, per le Olimpiadi obiettivo 8 milioni” [ pagina 14 ]

Fabrizio Piscopo

A MILANO DALL’11 AL 19 GIUGNO LA MOSTRA ‘UN FUTURO CHE NASCE DA UNA GRANDE STORIA’

ALL’INTERNO

VILLORESI (MEC): “MERCATO ADV IN CRESCITA Le tre strutture andrebbero occuparsi rispettivamente di strategia creativa, TRA IL 2,5% EaIL 3%”

pianificazione media e comunicazionepag. digitale dell’azienda saccarifera 8

INVESTIMENTO DI 7 MILIONI DI EURO

ARRIVA FIAT 500S: LEO BURNETT LA TESTA PER BAD BOYS

pag. 11

[ pagina 14 ]

Il budget a +20%. Prosegue la campagna di The Beef con Cindy Crawford sulle tv generaliste, per il target kids al via nuovi spot realizzati da Zampediverse [ pagina 8 ]

INCARICO DIRETTO

QUOTIDIANI E SETTIMANALI DI APRILE 2016, MENSILI DI MARZO 2016

I dirigenti Grégoire Kaufman, Vincent Rochefortcon e Carlo Battaglia sono PicNic peri testimonial [ pagina 9 ] della campagna adv integrata in partenza domani

FATTURATO AL 50% DEL TOTALE GRUPPO INTESA TRIENNALE La campagna per gliDIecodetergenti

ALL’INTERNO

S&S E AB COMUNICAZIONI INIZIANO IL VIAGGIO CON FRECCIAROSSA

pag. 3

CON EDISON LUCE LEGGERA IL CANONE TV È RIMBORSATO

cial relativa al contenuto prescelto nel momento in cui deciderà di guardarla. In questo modo, non solo si eviterà lo spoiler ma le interazioni social saranno sempre sincro-

di aprile senza copie digitali multiple

Chanteclair Vert

Il Cda ha deciso all’unanimità per la sospensiofirmata dall'agenzia pianificata sulne in via cautelativa. Il Sole 24 Ore risponde di MRM//McCann Fieg e Google firmano essere “il primo quotidiano digitale CLICCA SULmese FRAME PER VEDERE IL VIDEO le principali emittenti tv e in radio del Carlo Mandelli [ pag. 6] [ pag. 13 ] fa new business accordo per la crescitacon 120.996 copie”

con InBev ed Elililly

Ovvero mettere in pausa, e fare ripartire la conversazione e la serie preferita a seconda delle esigenze. Il tool è stato realizzato da Sky in collaborazione con M&C Saatchi .

della stampa italiana

Il quotidiano online che dà voce al tuo brand pag. 14

ANDREA PUCCI ALLA DIREZIONE DI NEWS MEDIASET

pag. 17

La unit digital di McCann Worldgroup lavorerà sui brand Corona e Leffe e per la casa farmaceutica

[ pag. 11 ]

TODAY Investimento di 12DIGITAL mln di euro da da pagina 19 parte di Big G che verrà realizzato in collaborazione con gli editori associati [ pag. 19 ]

TODAY DIGITAL da pagina 19

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