TRUMP AGRICOLO l IMPEGNO PER BIOECONOMIA l MADE GREEN IN ITALYl PIATTAFORMA BIOMETANO l FIERACAVALLI CRISI DEL GRANO l EMERGENZA CARRUBI l WILDLIFE ECONOMY l COOKING FOR ART A ROMA l IL BISTROT DEL RISO
SOMMARIO
L’EDITORIALE Solidarietà e radici Mario Guidi ...............................
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INCONTRI FIERACAVALLI Lirico cavallo Ferruccio Badi ........................... 26
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INCONTRI COOKING FOR ART Le botteghe del sapore Gabriella Bechi .......................... 30
REPORTAGE nelle aree devastate dal sisma (foto copertina di Giampaolo Atzeni) Direttore responsabile Gabriella Bechi Coordinatore responsabile Gaetano Menna Editrice Sepe Presidente Diana Theodoli Pallini Direzione, Redazione e Amministrazione Corso Vittorio Emanuele II 101, 00186 Roma Tel. +39.06.6852329 mondo.agricolo@confagricoltura.it Abbonamento annuo
APERTURA TERREMOTO L’agricoltura che resiste Gabriella Bechi ...........................
Angoscia leopardiana Gaetano Menna ......................... 12 L’allevamento tra le macerie Gaetano Menna ......................... 14
Testata associata all’USPI
Italia, Euro 30,00 Conto corr. postale n.33755000 Intestato a: Sepe - Mondo Agricolo, Roma Autorizzazione Tribunale di Roma, n. 1662 del 22/06/1950
Pomodoro di precisione M.M. ..................................... 44 ATTUALITÀ MULTIFUNZIONALITÀ Crocevia di tradizioni Elisabetta Tufarelli ...................... 46
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Edagricole - New Business Media srl Piazza Galileo Galilei 6, 40123 Bologna Tel. +39 051.6575.822 Fax +39 051.6575.853 pubblicita.edagricole@newbusinessmedia.it Ufficio Traffico Tel. +39 051.6575.842 impianti.edagricole@newbusinessmedia.it Stampa e diffusione a cura di New Business Media srl Via Eritrea 21, 20157 Milano Stampa: Litorama spa - Milano
Confagricoltura
FOCUS PRECISION FARMING Mappe satellitari Elisabetta Tufarelli ...................... 42
@Confagricoltura
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INCONTRI ECOMONDO Riduzione emissioni G.M. ...................................... 16
Le news dei contoterzisti . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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Rubriche Mappamondo Trump . . . . . . . . . . . . . . . 36
Green policy Gaetano Menna ......................... 18 Coloriamo di verde l’agroalimentare Luigi Tozzi ............................... 19
Enapra Lazio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 52 Pria Micotossine mais . . . . . . . . . . . . . . 53 Anga Carne . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 55 Over65 Accordo Inps . . . . . . . . . . . . . . 58
INCONTRI BUYER Il vino che piace all’ Est Asiatico Elisabetta Tufarelli ...................... 22
Agriturismo Martignano . . . . . . . . . . . . 60 Buono a sapersi... Quadri . . . . . . . . . . 64
APERTURA TERREMOTO
CAMPANILE DI NORCIA puntellato, simbolo del territorio ferito
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APERTURA TERREMOTO
Nel cuore del disastro: le testimonianze degli allevatori Claudio Salvatori, Stefano Salvatori, Giuseppe Febi e Fabio Barcaroli, degli operatori agrituristici Maurizio e Grazia Veneri, dell’apicoltore Marco Agabiti di Gabriella Bechi foto di Giampaolo Atzeni
S
iamo in Umbria. L’unica strada di montagna che porta a Castelluccio (1.450 metri di altezza) è bloccata da una frana. Si intravede la cima innevata del Monte Vettore (2.400 metri) spaccato a metà. Così ci fermiamo a Norcia, colpita nel profondo dal sisma CONFAGRI FOR VALNERINA
Confagricoltura Umbria, che da domenica 30 ottobre non ha mai smesso di prestare soccorso agli imprenditori danneggiati con il suo ufficio mobile attrezzato nel campo di primo soccorso di Norcia, ha promosso l’iniziativa “Confagri for Valnerina”, dedicando esclusivamente alle zone colpite dal terremoto il proprio portale di e-commerce “cuor d’Umbria” per l’acquisto di prodotti tipici. Sta inoltre raccogliendo indumenti ed altri generi di prima necessità e nei prossimi giorni aprirà un conto corrente dedicato su cui effettuare donazioni. 8 | MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2016
Claudio Salvatori
di domenica 30 ottobre, che per fortuna non ha fatto vittime perché i cittadini erano già in allerta per le scosse dei giorni precedenti, ma che ha reso inagibili tutte le abitazioni dentro e fuori le mura.Tutti i 5.000 abitanti sono sfollati. E i danni maggiori li hanno avuti proprio le piccole frazioni, andate completamente distrutte, e le aziende agricole del circondario, chiamate le “Case sparse di Norcia”.Anche l’ufficio zona di Confagricoltura è danneggiato e il responsabile Stefano Mosconi (anche lui ha perso la casa) e i funzionari che gentilmente ci hanno accompagnato nel nostro giro hanno attrezzato un camper nel campo base allestito da Protezione Civile,Vigili del Fuoco, Corpo Forestale e Carabinieri e danno assistenza agli agricoltori associati.
L’attività aziendale continua. Gli agricoltori che restano sono speranza di futuro
Claudio Salvatori ci accoglie con un sorriso colmo di rassegnazione. E’ uno degli agricoltori più colpiti della zona. Ha perso una stalla, la sala mungitura e quattro delle cinque case presenti in azienda. I sacrifici di una vita per i suoi genitori e un’attività in cui ha investito tutto insieme ai suoi due fratelli. Trecentotrenta vacche da latte che oggi stanno all’aperto o in una piccola parte della nuova stalla che si è salvata. “Per fortuna – dice – il latte continuano a ritirarcelo e così abbiamo deciso di stare tutti qui, per lavorare. Ho dovuto comprare tre roulotte dove viviamo con le nostre famiglie. Anche se non è facile poiché abbiamo tutti bambini molti piccoli (l’ultima ha due mesi). Per il pranzo abbiamo attrezzato una tenda, con cucine a gas dove mangiamo tutti insieme. Mi auguro che i container ar-
Maurizio e Grazia Veneri
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APERTURA TERREMOTO
IMPEGNO SOLIDALE DI CONFAGRICOLTURA CUNEO
Marco Agabiti
Casagrande (Confagri Umbria) e Abellonio (Confagri Cuneo) con la famiglia Nobili
Confagricoltura Cuneo ha donato una roulotte, portata direttamente dal direttore Roberto Abellonio, all’agriturismo Valle del Sambuco di Gennaro Nobili a Norcia, che sta ospitando molte persone sfollate, in particolare bambini. Il consiglio direttivo ha inoltre deliberato uno stanziamento di 3.000 euro per l’acquisto di ieno da destinare alle aziende marchigiane colpite dal sisma, attraverso il Consorzio agrario di Ancona. 10 | MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2016
rivino al più presto.” Maurizio e Grazia Veneri gestivano dal 2007 con grande soddisfazione un agriturismo, “La Fattoria di Norcia”: undici camere e sala colazioni completamente distrutte, insieme al magazzino delle attrezzature e all’ovile, dove trovavano riparo le 70 pecore, che si sono salvate perché alle prime scosse sono scappate, ma che ora stanno all’aperto. “Molte responsabilità – dice – sono da attribuire a chi mi ha fatto ristrutturare l’edificio,imponendomi un’infinità di vincoli,a partire dalle Belle Arti.” Le prime notti hanno dormito in macchina, poi hanno avuto in prestito da amici due roulotte, ma non hanno l’acqua e non è ancora arrivato il bagno di cui hanno fatto richiesta. Così vanno a fare la doccia da alcun vicini e vanno a mangiare al
I danni maggiori li hanno avuti proprio le piccole frazioni e le aree rurali centro mensa dell’esercito: “Anche per parlare un po’ e stare insieme agli altri”. I due figli hanno ricominciato la scuola e l’Università in mezzo a mille disagi “perché la vita deve andare avanti”. Ma per chi fa turismo le prospettive non sono incoraggianti in una zona che viveva sostanzialmente di questa attività (alberghi, agriturismi, ristoranti, negozi di prodotti tipici,punti di vendita aziendali). “Dopo le scosse del 24 agosto i turisti sono scappati – racconta – e ci vorrà molto tempo per farli ritornare”. Marco Agabiti è il giovane figlio di una famiglia di apicoltori da oltre 25 anni, con 1000 arnie collocate nel centro Italia, una produzione di 150 quintali di miele all’anno, di 12 varietà diverse, tra cui il pregiato miele “Millefiori di Castelluccio”, da fioriture di lenticchie. Commercializzano con il marchio “Il Massaro”, oltre al miele, confetture dolcificate con il miele e prodotti di bellezza a base di miele. Vendono in tutta Italia e anche all’estero e coltivano lenticchie e farro. Il terremoto del 30 ottobre ha distrutto completamente l’abitazione e il punto di vendita. E’ rimasto in piedi solo il magazzino di confezionamento dove Marco continua a lavorare, perché deve evadere gli ordini, e che è diventato anche la sua casa.“Le arnie questa volta si sono salvate – dice – perché le avevo messe in salvo nel Ternano dopo il terremoto di agosto che me ne aveva distrutte 100. Ripartirò da queste.” Giuseppe Febi è veramente arrabbiato. La sua azienda è nella frazione di Piediripa, un paesino che non c’è più. Dal giorno del terremoto da lui non è andato nessuno, neppure per un sopralluogo, nonostante le ripetute richieste ai Vigili del Fuoco. Eppure sono stati distrutti la casa, una parte della stalla, il fienile e il caseificio aziendale con tutti i macchinari per la produzione di Pecorino. Le 350 pecore e i 40 bovini da latte vivono all’aperto o in rifugi di fortuna attrezzati per i capi più giovani. Non ha acqua. Gliela porta tutti i giorni la forestale;ma non basta per abbevera-
re gli animali che stanno producendo meno latte. “Io e mia moglie viviamo in una casa in un paese qua vicino che non è stato colpito dal sisma, in condizioni di estremo disagio, ma dobbiamo stare qui per mungere gli animali, perché il latte ce lo ritirano”. Fabio Barcaroli,che incontriamo a Norcia, ma che ha l’azienda a Castelluccio, dove alleva pecore, produce Pecorino e lenticchie Igp, è stato costretto a portare da un collega a Porto Reca-
nati, nelle Marche, i suoi 200 capi, con il vecchio sistema della transumanza. E anche chi non è stato danneggiato direttamente è in difficoltà. Stefano Salvatori, 70 cavalli da carne e 600 tra pecore e capre, non sa a chi vendere. I macellai della zona non ci sono più e i trasporti sono estremamente problematici. nnn Giuseppe Febi
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Il dramma di chi ha perso tutto nel maceratese. Le storie di Pietro Tranquilli e Antonio Di Pietrantonio
di Gaetano Menna
N
ei giorni scorsi il sindaco di Recanati, Francesco Fiordomo, ha firmato, con il primo cittadino di Visso, Giuliano Pazzaglini, un protocollo d’intesa per la realizzazione di progetti culturali e turistici tra le due realtà del maceratese. I due sindaci, proprio nei giorni del dopo-sisma, hanno voluto evidenziare il legame profondo nel nome di Leopardi: «Quando Giacomo Leopardi si affacciava dal monte Tabor (il Colle dell’Infinito), il suo sguardo spaziava dal Conero ai Sibillini».
Nel dopo-sisma il gemellaggio culturale di Visso e Recanati. Si riparte anche dalla cultura Si può sconfiggere la paura con la cultura, ricordando, ad esempio, che Visso ospita cento manoscritti di Leopardi, tra i quali “L’infinito” e “Alla luna”. Parte da uno dei borghi più belli d’Italia - inserito nel suggestivo scenario naturale dei Monti Sibillini il nostro giro nelle Marche disastrate dal terremoto. Ci vengono in mente i versi del poeta che si rivolge alla luna declamando:“O graziosa luna…io venia pien d'angoscia a rimirarti”. E immensa angoscia proviamo anche noi a osservare il disastro avvenuto. Tra i devastanti effetti della forte scossa di terremoto del 30 ottobre ce n’è uno davvero misterioso. Nell’allevamento d’acquacoltura dell’azienda Mario Tranquilli Ittica si sono rotte le vasche ed oltre un milione di avannotti sono stati inghiottiti nelle viscere della terra. A raccontarlo è Pietro Tranquilli residente a Visso: «Tra un po’ di tempo avremo un grosso buco di prodotto. La nostra azienda produce complessivamente sei milioni di
FIENO E ROULOTTE DA CONFAGRICOLTURA MODENA
La consegna del fieno all’allevatore Di Pietrantonio
Confagricoltura Modena, particolarmente sensibile al problema, dopo il sisma del 2012, ha deciso di aiutare direttamente alcune aziende in particolare difficoltà della zona di Ascoli Piceno e Macerata. Una roulotte, donata dalla famiglia Carpi, è stata destinata all’azienda di Pamipili Domenica situata a MorignanoVenagrande (AP), a 500 metri di altezza, i cui proprietari - piccoli allevatori di ovini e vitelli che hanno perso la stalla e la cui casa è stata fortemente lesionata - dormivano in macchina. L’azienda Hombre della famiglia Panini ha inviato un camion con rimorchio di balle di fieno all’azienda agricola La Pietra di Antonio Di Pietrantonio a Tolentino (v. articolo). A questa stessa azienda è arrivato il secondo tir di fieno messo a disposizione dai fratelli Chiletti.
Antonio Di Pietrantonio
esemplari ogni anno. Grazie a questi numeri siamo una delle aziende più grandi. Ai danni del terremoto, della mancata produzione, rischiamo di aggiungerne altri, per l’inquinamento del fiume Nera per le frane». L’impresa ha in loco anche un laboratorio di trasformazione del pesce prodotto, con annesso centro vendita; la strada che porta al negozio però è stata interrotta e la commercializzazione è bloccata. Si aggiungono così ulteriori danni commerciali a quelli del sisma. Da Visso si va a Pieve Torina, quindi a Tolentino che è certamente il comune più grande, sia marchigiano sia umbro, per popolazione, colpito dal sisma. Più della metà dei residenti è rimasta senza casa o, comunque, con edifici danneggiati gravemente; parliamo di circa 11 mila persona colpite dal sisma. Qui, a 1300 slm, ha una delle sue aziende di ovini Antonio Di Pietrantonio, l’altra è a Preci; tutte e due le imprese hanno inagibili le case e le strutture.A Tolentino, in due roulotte personali si sono accampati, lui e la moglie ed i due operai. Lunedì 14 novembre è arrivato un secondo tir di fieno, per il quale si è attivata Confagricoltura Modena. «Gli agricoltori modenesi hanno un cuore grande – ci dice commosso Di Pietrantonio -. Sanno quello che ci sta accadendo; loro, prima di noi, lo hanno vissuto sulla propria pelle». nnn NOVEMBRE 2016 | MONDO AGRICOLO | 13
che consta di un allevamento con 150 vacche frisone e di 300 ettari, di cui 200 a seminativi. Il raccolto per il 70% è mais, orzo e fieno, prevalentemente destinati all’alimentazione animale, il 30% sono colture di leguminose (lenticchie, ceci). Ogni giorno, anche quelli festivi, l’allevatore si mette in auto e, dalla costa, raggiunge le sue mucche che hanno bisogno di assistenza assidua. La casa colonica dove erano ospitati gli operai è venuta giù ed alla fine Salvi ha deciso di demolirla del tutto. Troppo pericoloso tenere in piedi ciò che restava. E poi serviva anche facilitare l’accesso in sicurezza all’azienda. «La stalla miracolosamente ha retto – ci dice l’imprenditore -. Certo in più punti è stato necessario puntellarla e sono stati preziosi, anche in questo senso, i Vigili del Fuoco. Ma tenere le mucche al suo interno è un rischio troppo grande. Ad ogni scossa ulteriore c’è il timore che possa venire giù tutto. Però siamo in inverno e non posso tenere le vacche all’aperto, fa troppo freddo anche per loro.Al di sopra della stalla c’è il magazzino, il silos. Ma certo non posso utilizzarlo, meglio non gravare ulteriormente il peso sulla struttura». E allora si continua così, con le mucche nella stalla puntellata, a mungere e produrre il latte da destinare al caseificio di Colle Fiorito. «La mungitrice si era guastata ed ho dovuto ripararla. I primi giorni dopo il terremoto – ricorda - sono stati davvero tragici, accampato in auto fuori all’azienda e l’attività da svolgere con una piccola mungitrice portatile. Le mucche impaurite producevano anche il 50% del latte in meno ora, progressivamente, stanno tornando alla normalità». «Ma c’è chi sta peggio di me – osserva -. Ospito in azienda 12 capi di un allevatore che ha perso la stalla. Ho tenuto per un certo periodo pure le vacche di un altro collega che poi si è attrezzato per l’emergenza». «La macchina degli aiuti ha funzionato a dovere, quello che serve ora è gestire la fase di transizione, salvaguardando le attività produttive, che sono il presente ed il futuro di questa terra. Ho bisogno al più presto di tendoni dove poter ubicare le mucche, per sgomberare la stalla prima che succeda il
«Ora bisogna impegnarsi a salvaguardare le attività sul territorio»
La casa colonica danneggiata, che poi è stata demolita
peggio. Il frigorifero per la conservazione del latte munto non lo posso spostare, è incastrato e c’è il rischio di far peggio». La sua abitazione è ubicata a qualche chilometro di distanza. «Ha retto al terremoto anche se non
era sismica, ma adesso è pericolante ed inagibile – ci dice Salvi con voce emozionata -. Costruita negli anni ’70 evidentemente con accortezza, ha saputo reggere e permettermi di mettere in salvo». nnn
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INCONTRI ECOMONDO
Riduzione emissioni Le sfide del settore agricolo e zootecnico
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L’
agricoltura ha già raggiunto, con un anticipo di alcuni anni, gli obiettivi fissati al 2020 per la riduzione dei gas climalteranti (metano e CO2) ed ha quasi conseguito quelli relativi alla diminuzione dell’ammoniaca. Per proseguire in questa direzione occorre prevedere un sostegno adeguato alle imprese, sia in termini di finanziamento delle misure da realizzare (ed in tal senso sono troppe le carenze dei PSR), sia su informazione, formazione e consulenza. Per quanto riguarda i costi di attuazione delle misure si potrebbe anche prevedere un meccanismo di incentivazione in base alla percentuale di riduzione delle emissioni». Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi, chiudendo il convegno promosso a Rimini, nell’ambito di Ecomondo, su “Riduzione delle emissioni al 2030: le sfide del settore agricolo e zootecnico”. Nel corso del convegno i saluti del presidente di Confagri Emilia (Tosi), le relazioni dei docenti (Pisante, Pulina, Kees de Roest) e la tavola rotonda sulla zootecnia (con Parmigiani, Barbetta, Pizzolo Bagnara l’asses-
Lo stand di Confagricoltura a Ecomondo
sore dell’Emilia Romagna Caselli, il dirigente del Mipaaf Blasi) sono stati ricordati i risultati dello studio del CRPA (Centro Ricerche Produzioni Animali). «La proposta europea per l’Italia di diminuire le emissioni dei gas serra rispetto alla media degli anni 2016-2018 appare estremamente penalizzante – ha detto il presidente Guidi -. Si chiede uno sforzo suppletivo di riduzione delle emissioni del 33% che non tiene conto dei risultati già raggiunti. Ciò punisce, invece di premiare, Paesi come l’Italia e produttori come gli allevatori italiani che hanno già posto in essere comportamenti virtuosi (rispetto ad altri paesi e produttori rimasti inerti), raggiungendo l’obiettivo di diminuzione delle emissioni del 13% al 2020». nnn
Piattaforma biometano
La sfida italiana ai cambiamenti climatici
prese del riciclo organico, dell’industria del gas e delle utilities, delle associazioni ambientaliste». Ha ricordato come Confagricoltura da anni sia impegnata a fornire alle aziende agricole un’ulteriore occasione di diversificazione del reddito producendo biogas e, quanto prima, biometano. In termini ambientali lo sviluppo della produzione di biogas ha avuto un impatto positivo legato al recupero dei sottoprodotti, alla produzione del digestato ed alla conseguente nuova modalità di lavorazione e concimazione del terreno. In Italia sono operativi più di 1500 impianti di biogas, dei quali circa 1200 in ambito agricolo, con una
potenza elettrica installata di circa 1.200 MW, equivalente a una produzione potenziale di biometano pari a 2,4 miliardi di metri cubi l’anno. Potenzialmente il nostro Paese potrebbe produrre fino a 8,5 miliardi di metri cubi di biometano, pari a circa il 12-13% dell’attuale fabbisogno annuo di gas naturale. Dal 2009 il settore della digestione anaerobica in agricoltura ha sviluppato investimenti per oltre 4 miliardi di euro creando 12 mila posti di lavoro, che potrebbero raddoppiare entro il 2020. La produzione di biometano favorisce la transizione verso un’economia, un sistema dei trasporti e un’agricoltura con minori emissioni. (G. M.)
A
Ecomondo è stato sottoscritto l’accordo per la piattaforma tecnologica nazionale che darà impulso, in modo coordinato, alla produzione di biometano da matrici organiche. Vi prendono parte Confagricoltura, Anigas, Assogasmetano, CIB-Consorzio Italiano Biogas, CIC–Consorzio Italiano Compostatori, Fise-Assoambiente, Legambiente, NGV Italy, Utilitalia. «Per la prima volta per il biometano si avvia – ha detto il vicepresidente di Confagricoltura Ezio Veggia - un impegno congiunto dei rappresentanti del mondo agricolo, delle imNOVEMBRE 2016 | MONDO AGRICOLO | 17
INCONTRI ECOMONDO
L’economia del futuro
La bioeconomia mette insieme innovazione tecnologica, territori, imprese e cittadini
L
a bioeconomia riguarda le risorse naturali della terra e del mare per produrre cibo, materiali per gli ingredienti ed energia. Unisce tutte le operazioni di trasformazione tecnologica delle risorse biologiche, vegetali, animali. Per l’agroalimentare è chiaro cosa sviluppi; appare interessante la sua applicazione nel settore no food, i tessuti naturali (canapa, lino, seta), l’edilizia naturale (legno e fibre), la carta, il cuoio, i nuovi enzimi (bioplastiche), i processori ed i fermentatori (recupero sottoprodotti) e, non da ultimo, le bioenergie (a partire dal biogas)». Lo ha ricordato il delegato per la ricerca e l’innovazione di Confagricoltura, Daniele Rossi, intervenendo al convegno sulla bioeconomia svoltosi a Rimini a Ecomondo. L’incontro è stato promos-
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so dall’Agenzia pubblica per la coesione territoriale, dai cluster Agrifood e Spring (chimica verde) e da Confagricoltura, insieme ad alcune regioni particolarmente vitali per la bioeconomia, a partire da Umbria e Marche, proprio le due realtà che oggi soffrono a causa del terremoto. Daniele Rossi ha ricordato l’attualità e l’importanza di questa realtà: «In Italia la bioeconomia rappresenta circa 269 miliardi di euro ed oltre 2 milioni di occupati. È la prima economia del Paese.Tutta l’Europa si sta fortemente focalizzando sui temi dell’economia circolare e della Daniele Rossi
bioeconomia. È un nuovo paradigma produttivo molto innovativo che obbliga gli operatori pubblici e privati a dialogare ed i cittadini/consumatori a partecipare responsabilmente per raggiungere l’obiettivo di un mondo più pulito e che non spreca le sue risorse». Ha quindi indicato come l’agenda intelligente di Confagricoltura abbia individuato il seguente approccio generale alle materie di primo utilizzo: la determinazione delle specie colturali più adatte e delle biomasse da utilizzare nei processi di bioraffineria, limitando le emissioni di gas climalteranti in associazione con l’uso del territorio e la condivisione dei benefici derivanti dall’utilizzo delle risorse genetiche locali; l’identificazione e l’utilizzo di terreni economicamente marginali e/o contaminati; la promozione dell’utilizzo efficiente della biomassa; la costruzione di nuove reti di fornitura con il mondo agricolo. «La bioeconomia – ha concluso Rossi – è l’economia del futuro, non solo perché circolare, ma perché consente di mettere insieme innovazione tecnologica con i territori, le imprese agricole ed alimentari, la cittadinanza attiva nelle operazioni di recupero e riciclaggio». (M. M.)
INCONTRI BUYER
- hanno un ‘appeal’ fantastico. Ho apprezzato molto il Fiano e l’Aglianico”. Ben 12 le aziende vitivinicole campane presenti: “Sono molto soddisfatto per l’entusiasmo mostrato per i nostri vini”, ha rimarcato Alfredo Galletti, che ha presentato il Fiano Valmezzano 2015 Dop e l’Aglianico (Futos Paestum Igp 2015 e Agriddi Campania Igt 2013). “Produciamo soltanto vini da vitigni autoctoni del Cilento, utilizzando tecniche di coltivazione e vinificazione tradizionali.Tra i nostri vini abbiamo presentato per i bianchi il Fiano Dop Cilento e il Roccaventa Dop, per i rossi l’Aglianico Paestum Igp e il Corsaro Cilento Dop insieme al nostro vino liquoroso ‘Elisir di Bacco’ a base di Aglianico e amarene”. In Cina il vino in bottiglia, nei primi nove mesi del 2016, ha dimostrato una forte crescita, raggiungendo 166 milioni
Il gruppo di buyer invitati alla due giorni romana
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In Cina il vino in bottiglia cresce del 20,6% e vale 166 milioni di dollari di dollari, con un aumento del 20,6%, rispetto al periodo precedente e c’è ampio spazio per il prodotto ‘made in Italy’, strappando quote a Francia e Australia, che rappresentano il 70% del mercato. “Sono rimasto favorevolmente sorpreso dal Primitivo. Questo vino pugliese rosso – ha messo in evidenza il buyer cinese Zi Hong Wang,di Chonquing Linji Senmei Tdl - mi è piaciuto moltissimo e sono convinto che incontrerà il gusto cinese”. L’Italia, per l’agroalimentare, è il principale Paese esportatore in Corea seguito da Usa e Francia. Il target dei consumatori è medio/alto e preferisce prodotti di alta qualità e di nicchia.Per Gaia Bonadè,responsabile commerciale dell’azienda Argillae di Orvieto:”Giappone e Corea – ha specificato - sono i mercati che ci interessano di più. Non abbiamo volu-
mi elevatissimi ed abbiamo focalizzato la nostra scelta su questi due Paesi”. Pienamente concorde Massimiliano Curto di Cascina Poggia:“Le premesse sono buone a cominciare dalla scelta dei buyer. Noi puntiamo su Giappone e Corea, mercati sensibili alle piccole aziende che scommettono sulla qualità, come quella del nostro Barbera d’Asti superiore Docg”. Da non sottovalutare nemmeno Singapore, porta di accesso al mercato dell’Est Asiatico, con alto reddito pro-capite e con popolazione, a maggioranza cinese, che ama il vino italiano. Attenzione anche per l’Indonesia, Paese musulmano, ma a forte crescita economica, dove il numero dei consumatori soprattutto di bollicine e di rossi è cresciuto notevolmente, trainati dagli ‘under 30’, che rappresentano la metà della popolazione.“Il mondo è grande – conclude Argo Atan Castellarin, di CastellArgo (Ud),socio di Confagricoltura dal 1978 - e ci interessa tutto perché non ci si può fermare: esportiamo l’80% della nostra produzione”. nnn
La fiera scaligera celebra l’equino, con una delle più grandi manifestazioni di settore a livello europeo. Nonostante la crisi, allevatori impegnati a valorizzare e tutelare il nobile animale di Ferruccio Badi vicepresidente della Federazione di prodotto Equini
Il sottosegretario Castiglione: «Settore equestre risorsa per l’economia dei territori»
C
risi o non crisi, il mondo del cavallo, composto di allevatori, aziende agricole, amatori e sportivi, celebra questo animale, con una delle più grandi fiere di settore a livello europeo. Fieracavalli, con il record dei 160 mila visitatori, ha rinnovato anche quest’anno una tradizione centenaria. La manifestazione di Veronafiere, alla 118° edizione, nata come mercato degli animali e poi diventata il punto di riferimento del cavallo - da principio nazionale e poi a livello Europeo - lo ha presentato in tutti i suoi aspetti, in special modo nelle attività legate all’equitazione e all’allevamento. Salto ad ostacoli, attacchi, equitazione western e tantissime dimostrazioni di attitudine e di addestramento hanno dato risalto all’allevamento italiano del cavallo, e non solo. Diciamo non solo italiano perché, in questo momento storico, i Paesi che hanno creduto di più in questo segmento stanno esportando i loro pro-
dotti; per alcuni Stati europei questo sposta cifre importanti del Pil ed ha creato una solida base per esportare i cavalli non solo in Europa, ma in mercati emergenti come Middle East, Russia e Cina. Il cavallo, una volta visto dagli agricoltori per i lavori dei campi, poi sostituito dalla meccanizzazione, ha lasciato da molto tempo, per la grande maggioranza, il mercato della carne e la produzione comune, per divenire un prodotto di qualità, dove con grande passione, molti imprenditori investono nella pura selezione (ippica, equitazione, etc.) e nella sua connotazione turistica (trekking). Questa kermesse, con i suoi 3mila cavalli presenti, di oltre 60 razze, ha fatto riflettere su una situazione nazionale che non è da considerarsi rosea. Nel periodo 2014-2015 da dati BDE (Banca Dati Equini), si sono persi circa 120 mila capi in Italia, con un calo pari al 15% e non tutti sono stati “esportati”. Per le nascite, ad esempio in Lombardia - una delle regioni con il maggior numero di
equini (circa il 12,3% sul patrimonio nazionale), da dati ARAL (Associazione Regionale Allevatori Lombardia) i certificati di intervento fecondativo registrati, sono passati dai 2350 del 2009, a poco più di 800 del 2015, con una previsione in diminuzione per il 2016. Tanti sono i quesiti che il settore si pone. Perché non seguire l’esempio del Nord Europa o dei cugini francesi, che hanno investito nel settore del cavallo, anche se vivono con le stesse leggi europee e soffrono il medesimo calo di spinta economica? Perché, ad esempio, l’allevamento del cavallo da trotto, tanto martoriato oggi, prima del 2000 era uno dei settori dove la qualità italiana spopolava all’estero, con numeri incredibili di monte degli stalloni italiani e di cavalli che gareggiavano in tutto il mondo, di cui ricordiamo Varenne tra i moltissimi? Perché non ridare la giusta serenità e dignità all’allevamento del cavallo, con leggi e regole precise per il rilancio del settore? Partendo proprio dall’ippica, che pretende una situazione di gestione più precisa e puntuale, con sicurezze e tutele, sino ad arrivare a chi alleva cavalli per fini sportivi e vuole entrare a pieno diritto come gli altri allevatori europei in agriNOVEMBRE 2016 | MONDO AGRICOLO | 27
INCONTRI FIERACAVALLI
Nel biennio 2014-2015 in Italia persi circa 120 mila capi equini coltura. Dobbiamo renderci conto che il movimento economico del cavallo esiste e interessa una moltitudine di addetti, che vanno da chi produce i foraggi, a chi gestisce l’allenamento degli animali. Ippica, equitazione sportiva, allevamento del cavallo di affezione e in generale del cavallo, sono supportati da aziende agricole vere, che coltivano terra, danno lavoro a tanta gente e creano un indotto che, arrivato ai minimi, ora deve ricrescere e ritrovare una sua via per ripartire. Il settore del cavallo, invece, per troppa dignità, forse perché sempre molto diviso, in silenzio, è in grande sofferenza; conscio però di dover tutelare un animale che, per dignità e strenua forza, ci ha regalato, trainando carri, portando cavalieri e soldati, coltivando i nostri campi e facendo con noi le guerre, il mondo che ora noi viviamo. nnn
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IL BENESSERE DEL CAVALLO CORRE SULL’APP
A Fieracavalli ha debuttato la prima tecnologia da indossare per il cavallo: un dispositivo che monitora salute e prestazioni dell’animale collegabile allo smartphone. È stata presentata da Sony insieme a Seaver, start-up specializzata in attrezzature intelligenti per gli sport equestri. Inserito nel sottopancia dell’esemplare, lo speciale rilevatore invia attraverso un’app i diversi parametri registrati, soprattutto battito cardiaco, respirazione e simmetria degli arti, permettendo di creare un allenamento su misura e controllare allo stesso tempo gli indici biometrici. (M.M.)
INCONTRI AGRICOLTURA SOCIALE
Aperte le iscrizioni al II master
Il corso della scuola IaD di Tor Vergata, patrocinato da Confagricoltura, forma figure professionali competenti in agricoltura sociale
di Gabriella Bechi
N
ell’anno accademico 2016/2017, presso la Scuola IaD (Scuola di Istruzione a Distanza) dell’Università di Roma Tor Vergata, partirà la seconda edizione del master universitario di primo livello in “Agricoltura sociale” (MAS), in convenzione con la Rete Fattorie Sociali e l’Associazione Oasi, e patrocinato da Confagricoltura. “Non da oggi Confagricoltura crede che tra le varie forme e di agricoltura ci sia anche quella sociale – ha evidenziato il presidente Mario Guidi -. E poiché l’agricoltura sociale sta uscendo
dalla fase ‘eroica’ che l’ha caratterizzata negli anni in cui ha iniziato a svilupparsi, oggi c’è sempre più bisogno di figure professionali che la sostengano. Il master serve proprio a questo”. Il presidente della Rete Fattorie Sociali, Marco Berardo Di Stefano, ha sottolineato come l’Agricoltura Sociale, sia una delle eccellenze del “made in Italy” e che il modello di impresa sociale proposto corrisponda a quello indicato da Papa Francesco in occasione del Suo incontro con i Movimenti Popolari. Il vicepresidente della Commissione Agricoltura della Camera e primo firmatario della legge sull’agricoltura sociale, on. Massimo Fiorio, ha dichiarato che questa iniziativa si inserisce in un contesto interdisciplinare che vede attivamente impegnati il mondo imprenditoriale agricolo, quello dell’Università e il Terzo Settore. Particolare soddisfazione è stata espressa dal prof. Massimo Giannini, delegato del Rettore per l’e-learning, per i risultati della prima edizione, sia in termini di numero di iscritti (20),sia per l’elevata qualità dell’interazione didattica avvenuta tra docenti e allievi. Il corso di specializzazione è rivolto a imprenditori agricoli, educatori, professionisti e operatori sociali che
GAS – Giovani Agricoltori Sociali di Bagnara Calabra
intendono acquisire competenze per essere riconosciuti come esperti di Agricoltura Sociale. In particolare, fornisce conoscenze teoriche e pratiche coerenti con le indicazioni della Legge n. 141/15 del 18 agosto 2015. Il master ha la durata di un anno ed è realizzato con la formula blended learning ovvero una parte in presenza ed una parte a distanza. L’attività didattica formativa erogata per complessivi 60 crediti formativi (CFU) è di 400 ore, ripartite in otto mesi e un periodo di tirocinio di tre mesi. La domanda di ammissione va effettuata entro il 10 gennaio 2017. Info su www.scuolaiad.it. I candidati ammessi dovranno immatricolarsi entro il 20 gennaio 2017 e la didattica avrà inizio il 27 gennaio 2017. I dipendenti a tempo indeterminato e determinato delle aziende (di qualsiasi settore) aderenti al fondo interprofessionale For.Agri possono richiedere gratuitamente il voucher formativo dedicato al master, che coprirà il costo della retta. L’iscrizione delle aziende al Fondo non comporta oneri aggiuntivi (www.foragri.com). nnn NOVEMBRE 2016 | MONDO AGRICOLO | 29
INCONTRI COOKING FOR ART
Le botteghe del sapore Confagricoltura ha portato a “Officine Farneto” le eccellenze del made in Italy agroalimentare di Gabriella Bechi
Isabella Potì premiata dal direttore di “Mondo Agricolo”, Gabriella Bechi
A
nche quest’anno Confagricoltura ha partecipato a “Cooking for Art - Finalissima Emergente 2016”, l’evento organizzato da Luigi Cremona e Witaly, che si è svolto a Roma nell’originale location di Officine Farneto, dal 22 al 24 ottobre. L’Organizzazione degli imprenditori agricoli italiani era presente con un proprio spazio espositivo in cui le aziende associate hanno proposto ai visitatori le eccellenze del made Italy agroalimentare. Veri e propri “capolavori” firmati dagli agricoltori che sempre più allargano la loro visione imprenditoriale dalla produzione alla trasformazione, in un’ottica di mercato di filiera sostenibile,aperta al mercato e ai soggetti che vi operano. Come il Parmigiano Reggiano di Agricola Giansanti, la melassa di fichi e le gelatine di Azienda agricola Morgana, gli oli extravergine d’oliva dell’ Azienda agricola Sopranzi, Agricola Aurora e Doro 83, i vini di Casale della Ioria, i mieli della FAI (Federazione Apicoltori Italiani), i vini e le birre artigianali di Farchioni, i gelati de Le Bontique, i pomodori trasformati di OP Mediterraneo/La Fiammante, i pani e le pizze di Pane e Tempesta, la mozzarella e la ricotta di bufala di Prati del Volturno “Il nostro settore – ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi – ha grandissime potenzialità, anche a livello internazionale. Ma questa sfi-
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Officine Farneto
Ricostruito il “Mercato” con gli spazi vitali dell’agroartigianato da si vince solo facendo squadra, non solo con il mondo della trasformazione e della distribuzione, ma anche con quello della ristorazione, perché sono gli chef che,con la loro maestria, sono capaci di valorizzare i prodotti della terra,diventando i veri ambasciatori del Made in Italy nel mondo.” “Cooking for Art” va in questa direzione. Nel corso della manifestazione, infatti, è stato assegnato il premio miglior “Chef Emergente” e quello
Azienda Farchioni
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INCONTRI COOKING FOR ART
Prati del Volturno
miglior “Pizza Chef Emergente” del 2016, vinti rispettivamente da Ciro Scamardella del ristorante Metamorfosi a Roma e Pier Daniele Seu di Gazometro 38 sempre a Roma.Anche Confagricoltura ha voluto assegnare i suoi premi: allo chef che meglio ha saputo valorizzare i prodotti della terra, che è stato vinto da Isabella Potì, unica donna in gara, del ristorante Bros a Lecce, e ai due pizzaioli che con maggiore destrezza hanno interpretato la tradizione, Angelo Rumolo di Grotto Pizzeria Castello a Caggiano e Francesco Vitiello di Casa Vitiello a Caserta. Molte le novità di “Cooking for Art” di quest’anno, a partire dal ritorno alle origini del suo nome e al suo legame con l’arte, con cui ha mosso i primi passi nel 2011, quando la prima edizione si svolse all’Open Colonna, all’interno del Palazzo delle Esposizioni di Roma. Lo spazio di Officine Farneto ha ospitato, infatti, una mostra personale dell’artista Giampaolo
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Premio alla chef Isabella Potì per valorizzazione prodotti
Federazione Apicoltori Italiani La giuria con Gianfranco Vissani
Atzeni dal titolo “Alchimie Evocative”, a cura di Rosetta Gozzini, in collaborazione con BQB Gallery (v. pag.64, ndr). L’evento ha preso avvio con la presentazione della guida “Il Saporario - Roma” edito da La Pecora Nera Editore.A seguire l’esibizione sul palco principale degli chef emergenti vincitori delle edizioni passate, i cooking show di chef famosi e la premiazione dei migliori alberghi e ristoranti presenti nella guida Touring Alberghi e Ristoranti d’Italia 2017. Infine il “Mercato Cittadino”, con le migliori botteghe di Roma, dove, per tre giorni, si sono alternati macellerie, pescherie, salumerie, formaggerie, rivenditori di frutta, verdura e pasta fresca, pasticcerie, che sono stati letteralmente presi d’assalto dai visitatori che potevano acquistare o mangiare direttamente in uno spazio
appositamente attrezzato. Per i più esigenti tre cene stellate con Fratelli Serva della Trota a Rivodutri (2 stelle Michelin),LuigiTaglienti (1 stella) del nuovo Lume di Milano all’interno di W37, location che ospiterà la tappa del Nord di “Cooking for Art” alla fine di novembre,e Riccardo Monco dell’Enoteca Pinchiorri di Firenze (3 stelle Michelin). Tre pranzi legati al Consorzio del Morellino di Scanzano con gli chef Davide del Duca di Osteria Fernanda a Roma, Roberto Campitelli di Osteria di Monteverde a Roma e Marco Bottega di Aminta Resort di Genazzano. E, infine, la scuola di cucina Le Chefs Blanchs, interna alle Officine Farneto, che per tutta la durata della manifestazione ha fatto assaggiare le sue specialità. nnn
NO T I Z I E
Big data e contoterzisti Arrivano i sensori Cobo per misurare i consumi, lo stato e l’utilizzo di mezzi e attrezzi agricoli e costruire il database della propria azienda
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iventare più efficienti è un fattore di competitività e spesso di sopravvivenza per le imprese del settore agricolo. Non si può attendere il rinnovo dell’intero parco mezzi e neppure essere competitivi a giorni alterni, a seconda che il
Giuliano Oldani
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trattore di volta in volta impiegato sia nuovo o vecchio, gli attrezzi siano isobus o no, elettrici o meccanici. Occorre agire subito. Se l’agricoltura di precisione è l’obiettivo a medio termine di ogni imprenditore agromeccanico, la sensorizzazione di tutte le macchine e attrezzature potrebbe essere la strada per migliorare subito la produttività nelle imprese. Ciò che spesso fa la differenza è,infatti, la capacità di essere innovativi sfruttando al meglio gli strumenti tecnici a disposizione, con un occhio alla sostenibilità dei nuovi investimenti. Ecco così che, prima di rinnovare l’interno parco macchine con sistemi satellitari e guida parallela, per i quali occorrono non poche risorse e una programmazione di anni, si affacciano soluzioni che aiutano a rilevare dati, anche se si utilizzano mezzi e attrezzature non innovative, permettendo di migliorare l’efficienza nelle imprese fornendo dati e tracciabilità del lavoro.
“Questi sensori non sono in grado di evitare sovrapposizioni di passate, non operano in tecnologia a rateo variabile e non permettono di stilare mappe di prescrizione, ma permettono di raccogliere e analizzare i big data provenienti dai macchinari e agire su di essi per
MAPPAMONDO di Jordan Nash
Trump si impegna a valorizzare l’agricoltura Il neopresidente Usa non dimenticherà i farmers, parte fondamentale del suo elettorato
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a corsa alla Casa Bianca di Donald Trump è passata, indiscutibilmente, attraverso i campi di mais dello Iowa, le aziende lattiere della Pennsylvania, gli allevamenti di bovini da carne del Nevada, i campi di soia dell’Ohio e le produzioni di carni rosse e fagioli del Nebraska. Qui l’agricoltura conta davvero ed è la base di molte economie. D’altronde negli Usa, fatta eccezione dei grandi agglomerati urbani dell’At-
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lantico e del Pacifico, ben il 22% della popolazione è impegnata in agricoltura. Il 45° presidente degli Stati Uniti è un imprenditore, un uomo di economia, che investe anche in agricoltura. Nel 2011 ha comprato ad un’asta (per 6 milioni
di dollari) un’azienda vitivinicola di 430 ettari a Monticello, in Virginia, lo stato dove il presidente Thomas Jefferson aveva fatto crescere le prime uve del nuovo continente. Trump prevede un “Amministrazione pro-agricoltura” e intende “combattere per gli agricoltori americani e le loro famiglie.” Puntare sul settore agricolo e sostenere gli agricoltori della nazione sono “passaggi critici per rendere l’America great
again”. In tal senso intende, tra l’altro, fare una riforma fiscale che riduca le tasse per gli agricoltori americani.“Le aziende agricole familiari sono la spina dorsale di questo Paese”, ha detto, impegnandosi ad eliminare anche la cosiddetta “tassa della morte” sugli immobili, punto cruciale per la trasmissione dell’azienda agricola ai figli. In particolare ha promesso di abbassare l’aliquota fiscale sulle aziende agricole familiari al 15 per cento. Si è anche pronunciato per una revisione del Endangered Species Act, per renderlo più trasparente, per permettergli di utilizzare la migliore scienza, per incentivare la conservazione delle specie, la tutela i diritti di proprietà privata, e di non imporre
costi inutili e ingiustificati alle aziende agricole.“Vogliamo – ha spiegato - sbarazzarci di un sacco di regolamenti senza significato, che costano un sacco di soldi e un sacco di tempo”.A proposito del Farm Bill (che sarà approvato con Senato e Camera repubblicani) ha anticipato l’attenzione ai programmi per la sicurezza, come le assicurazioni per i raccolti:“Occorre verificare se stanno funzionando adeguatamente per sostenere anche il calo dei prezzi”. E si è detto non contrario per principio agli accordi:“Quel che voglio sono accordi migliori”. Al di là delle promesse elettorali, i commentatori politici sostengono che non dimenticherà questa importante parte del suo elettorato.
RUSSIA PRONTA AD APRIRE ALLA TURCHIA
Fine dell’embargo russo contro la Turchia? Sembrerebbe di sì. Il processo della normalizzazione delle relazioni tra i due Paesi, dopo la crisi del 2015 con l’abbattimento di un aereo russo da parte dell’aviazione turca, dovrebbe – secondo fonti del Paese della mezza luna - partire con gli agrumi, per poi allargarsi ad altri prodotti. Durante l’embargo si erano aperti importanti mercati in Asia e Medio Oriente, che gli esportatori certamente non abbandoneranno.
EBRD sostiene la crescita dell’olivicoltura tunisina La Banca Europea per la Ricostruzione finanzia, con 5 milioni di euro, lo sviluppo l’olivicoltura di Tunisi
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n’iniezione di ben 5 milioni di euro è stata fatta da EBRD (Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo) per rafforzare la crescita e sostenere lo sviluppo del settore dell’olio d’oliva tunisino. Quello olivicolo è un settore strategico per l’economia del Paese nord africano, terzo produttore mondiale d’olio d’oliva dopo la Spagna e
sistenza tecnica. Le esportazioni di olio d’oliva rappresentano il 40% di quelle agricole della Tunisia. Il Paese produce, di solito, tra 150 e 250mila tonnellate di olive ed esporta tra l’80 e il 90% di questa produzione. Quest’anno il sostegno all’interno di un piano l’Italia. Il prestito di EBRD della EBRD potrebpermetterà di espandere d’investimenti avviato be, quindi, consentire nel 2012 per la ricostrule reti di approvvigionamaggiori esportazioni zione e lo sviluppo del mento in olio d’oliva tunisine per compensare e di aumentare la capaci- Paese e che, finora, ha erogato più di 300 milio- le perdite registrate da tà di produzione ni di euro per finanziare alcuni produttori europei di olio imbottigliato come l’Italia, che hanno 25 progetti del settore per l’esportazione. subito l’attacco della moprivato e sostenere 300 Questo finanziamento sca olearia che ha fatto piccole e medie imprese concesso dalla Banca tunisine,fornendo loro as- contrarre i raccolti. europea è inquadrato
IN FRANCIA LA PROGETTUALITÀ È YOUNG
Nella regione dell’Aquitania l’agricoltura fa ancora sognare i giovani, nonostante il mondo rurale sia in piena crisi. Il Paese, primo produttore di grano in Europa, è uscito da una campagna agricola disastrosa con una produzione di grano pari a 28 milioni di tonnellate, rispetto ai 40 dello scorso anno. Ciò, però, non è stato sufficiente a scoraggiare le
nuove leve, che si sono formate in agricoltura e che non vedono l’ora di installarsi in azienda. Agricoltura, allevamenti, giardinaggio, arboricoltura. I progetti sono diversi, ma i profili di questi giovani sono motivati e preparati. Lo scorso anno 150 progetti sono stati presentati nel dipartimento dei Pirenei Atlantici e questa cifra è destinata a salire.
PAESI BASSI: LA RUSSIA ACQUISTA PIANTE DA FRUTTO
Gli olandesi sono, praticamente da sempre, un popolo di mercanti. Dopo l’embargo russo, la Brexit potrebbe diventare un colpo insostenibile: l’Olanda (leader mondiale nell’ortofrutta) esporta in Gran Bretagna per ben 6,9 miliardi. Così poiché l’eccezione conferma la regola, straordinariamente i Paesi Bassi sono stati autorizzati a esportare nuovamente alberi da frutto in Russia ad un solo patto: che vi sia richiesta da un partner russo. NOVEMBRE 2016 | MONDO AGRICOLO | 39
FOCUS MECCANIZZAZIONE
Nuova geografia dei mercati di Gaetano Menna
«L
L’Eima ha confermato l’attenzione degli agricoltori per l’innovazione agromeccanica I costruttori puntano sui nuovi mercati come Filippine, Cambogia, Vietnam e Etiopia
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a crisi dei redditi del settore agricolo porta ad una riduzione delle capacità d’investimento da parte delle imprese agricole. Di conseguenza, dopo il calo complessivo del 6,6% nel 2015, il mercato mondiale delle trattrici mostra, anche nell’anno in corso, un andamento negativo». Lo ha sottolineato il presidente di FederUnacoma Massimo Goldoni nella conferenza stampa che ha tenuto a Bologna alla vigilia dell’apertura di Eima International 2016. Goldoni ha snocciolato i dati forniti da Agrievolution (l’organismo che riunisce le associazioni dei principali Paesi produttori di macchine agricole) sull’andamento delle vendite nei primi 9 mesi dell’anno in corso, che sono di segno negativo in: Europa (-6%), Cina (-29%), Brasile (-17%), Russia (-19%), Giappone (-24%). Pochi i Paesi che mantengono indici positivi; fra questi l’India (+17%, che però compensa il calo consistente avuto nel 2015) e la Turchia (+7%). Lieve incremento pure negli Stati Uniti (+3%) anche se le trattrici con potenza superiore ai 100 hp registrano nel Paese un crollo di vendite (-22%).A fine anno l’India dovrebbe raggiungere quota 600 mila trattrici, la Cina 400 mila,
gli Stati Uniti 200 mila e l’Europa 160 mila. «La fase negativa per gli acquisti di macchine agricole – ha detto il presidente di FederUnacoma - è destinata a perdurare anche nel 2017 e solo a partire dal 2018 si può prevedere una ripresa». Anche in Italia la situazione resta negativa, registrandosi un calo delle vendite delle mietitrebbiatrici (-2%) e delle trattrici (-1,2%). «La crisi del mercato non significa una perdita d’interesse dell’agricoltura italiana verso la meccanizzazione – ha precisato Goldoni – perché proprio una rassegna come l’Eima, anche quest’anno affollatissima di agricoltori, dimostra l’interesse straordinario per le innovazioni proposte dall’industria meccanica». Le Regioni - è stato reso noto nel corso dell'incontro su Psr e Pei organizzato da Edagricole -
«Eima dimostra che la crisi delle vendite non significa perdita d’interesse» ni “business-to-business” dedicate all’Estremo Oriente, all’Africa e alle nuove agricolture che si sviluppano nelle diverse aree del mondo». Nei sei anni dal 2010 al 2015 le importazioni di trattrici sono cresciute in Vietnam del 400% (per un valore di 124 milioni di dollari), in Etiopia del 250%, in Kenya del 240%. Il dato più vistoso risulta quello di Cuba, che nel 2015 ha registrato un incremento delle importazioni di oltre l’800% (ma è comprensibile dopo la cessazione dell’embargo imposto dagli Usa). Per quanto riguarda le altre macchine agricole e le attrezzature sono le Filippine (+190%) e la Cambogia (+210%) i Paesi con i maggiori tassi di crescita dell’import, seguiti da Vietnam (+128%) e dall’Etiopia (+117%). Nell’ambito della kermesse la giornata “Eima for Africa” che è voluta essere l’occasione per il rilancio delle attività di cooperazione e per il confronto tra operatori, mondo politico, istituzioni ed Industria della meccanica agricola sulle migliori possibilità di sviluppo del settore agricolo nel continente africano. nnn sono impegnate nei primi bandi per le misure 4.1 (investimenti) e 16 (cooperazione per l’innovazione) relativi al periodo di programmazione 2014-2020 dei Psr. Nonostante il quadro critico in atto, i costruttori non si arrendono e sono alla ricerca di nuovi mercati. Per avere un quadro chiaro di cosa stia accadendo a livello mondiale FederUnacoma ha promosso un’indagine realizzata da Nomisma sull’andamento delle importazioni di trattrici nei vari Paesi. «Si profila una nuova geografia dei mercati – ha commentato Goldoni – che vede protagonisti non più soltanto i Paesi leader, ma molte nuove realtà: uno scenario che si riflette anche nell’esposizione dell’Eima, che mai come in questa edizione ha ospitato operatori da ogni parte del mondo ed ha previsto sessioNOVEMBRE 2016 | MONDO AGRICOLO | 41
FOCUS PRECISION FARMING
Mappe satellitari In Gran Bretagna il progetto dell’ Università di Cranfield per realizzare, mappe di precisione dei terreni di Elisabetta Tufarelli
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endere l’agricoltura di precisione più conveniente è l’obiettivo di un nuovo progetto portato avanti dall’Università di Cranfield (un istituto inglese esclusivamente post-laurea basato sulla ricerca universitaria), AgSpace Agriculture,Agri-EPI (uno dei nuovi centri del Regno Unito di innovazione agricola ospitati nel campus di Cranfield), the James Hutton Institute e Courtyard Agriculture. L’innovativo programma sarà in grado di elaborare i dati forniti dai satelliti, che sostituiranno le costosissime analisi dei terreni. L’obiettivo è garantire anche in futuro la sicurezza alimentare del Regno Unito rendendo più
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economico, per gli agricoltori, convertirsi all’agricoltura di precisione, con costi di produzione più bassi e effetti benefici sull’ambiente. La Gran Bretagna, d’altronde, ha investito più di 17 milioni di sterline, attraverso un finanziamento governativo, con l’obiettivo di creare, nei prossimi quattro anni, un hub dedicato all’ingegneria agricola e all’agricoltura di precisione. Il progetto portato avanti da Abdul Mouazen, docente di ingegneria agricola e ambientale presso l’Università, parte dalla considerazione che,parlando proprio di‘precision farming’, il primo costo da abbattere è quello che l’agricoltore sostiene per il campionamento dei suoli. “Il nostro lavoro – ha spiegato il docente – intende rendere l’agricoltura di precisione più conveniente per i produttori di seminativi con un sistema
capace di mettere insieme tutti i dati ricevuti e produrre mappe accurate per la gestione del suolo, evitando così di far spendere soldi per le analisi del terreno”. L’agricoltura di precisione, infatti, comporta la divisione dei campi in diverse aree di gestione con caratteristiche specifiche, tra cui la valutazione del tipo di suolo, che è la più importante. L’uso di questi dati permette di personalizzare l’uso di concimi e fertilizzanti ed ha dimostrato di raggiungere migliori rese per tutte le colture in confronto all’agricoltura tradizionale.Questa ‘rivoluzione di precisione’ sarà realizzata con AgSpace Agriculture e utilizzerà i dati satellitari ad alta risoluzione che verranno elaborati utilizzando un algoritmo della luminosità del terreno, per mostrare, dove e se esiste, nei diversi appezzamenti, la variazione della qualità del suolo. Mouazen ha spiegato che l’insieme dei dati ricevuti sarà analizzati dai tecnici esperti del suolo di Cranfield e del Centro Agroalimentare e modellato a fianco di set di dati più completi che serviranno a mappare il suolo della Gran Bretagna per la produzione di una nuova “carta di precisione dei nnn suoli”.
FORMAZIONE
ATTIVITÀ ALLA FATTORIA SOLIDALE DEL CIRCEO
Accreditamento Enapra in Regione Lazio Tenuta Mazzocchio nel comune di Pontinia (LT) e gestita da Marco Di Stefano, dirigente di Confagricoltura e presidente della Rete delle Fattorie sociali. Il centro formativo Enapra è ubicato in un casale di pietra del ‘700 ed è dotato di aula didattica, aula multimediale, sala riunioni e colloqui. E ora? Diciamo subito – per chi potrebbe non saperlo – che l’accreditamento è l’atto con cui la Regione Lazio riconosce l’idoneità di soggetti pubblici e privati, con sedi operative presenti sul territorio regionale e in possesso dei Luca Brondelli requisiti definiti dalle normative Di Brondello vigenti, a realizzare azioni di sviluppo delle risorse umane mediante interventi di formazione professioDeterminante anche il ruolo di nale o di orientamento finanziati Confagricoltura Lazio che ha sostenuto il progetto individuando con risorse pubbliche nel rispetto della programmazione regionale. la sede operativa da accreditare presso la Fattoria Solidale del Circeo L’accreditamento è, quindi, un reimmersa nel verde all’interno della quisito imprescindibile per ottenere l’erogazione dei fondi pubblici. Enapra è già al lavoro per selezioPiani formativi Foragri nare alcune tra le più interessanti opportunità di finanziamento messe È slittata al 30 novembre la scadenza per la a disposizione della Regione. Di presentazione dei piani formativi sull’Avviso particolare interesse per il settore For.Agri 2/2016. Le risorse a disposizione agricolo potrebbe essere il bando ammontano complessivamente a 3.080.000 pubblico emanato nell’ambito del euro e ad esse possono accedere le imprese con PSR Lazio Misura 1.1.1 “Formao senza scopo di lucro, gli Enti, le Associazioni, zione e acquisizione di competenle Fondazioni, le Cooperative, i Consorzi, e ogni ze” che prevede il finanziamento altro soggetto giuridico aderente a For.Agri con di progetti di formazione rivolti personale dipendente per il quale versano lo agli imprenditori agricoli e ai loro 0,30% di cui all’art. 25 della Legge n. 845/1978 dipendenti ovvero ai coadiuvanti destinato ai Fondi Interprofessionali per la degli IAP e dei coltivatori diretti, Formazione Continua (Legge 388/2000 e sucnonché ai gestori del territorio ed cessive modificazioni e integrazioni). Fatto salvo agli altri operatori economici PMI quanto eventualmente stabilito dal ministero del Lavoro per diverse tipologie di lavoratori. I piani che esercitano l’attività nelle aree formativi che possono essere ammessi a contributo sono di tre tipi: aziendali, settoriali e territoriali. rurali operanti nel Lazio. Per maggiori info www.foragri.com. Antonella Torzillo “È un nuovo traguardo raggiunto e ne sono molto soddisfatto perché consentirà all’Enapra di realizzare interventi di formazione professionale finanziati a favore di un territorio che vanta una forte vocazione agricola e rinomate eccellenze agroalimentari”. Così Luca Brondelli di Brondello ha commentato la notizia dell’accreditamento definitivo presso la Regione Lazio ottenuto dall’Enapra, l’ente di formazione di Confagricoltura che presiede. “E’ stato un impegno lungo, farraginoso e reso difficile da una gran mole di cavilli burocratici, ma il lavoro in rete - in cui crediamo fortemente - ci ha premiati”. Proprio cosi. La stretta sinergia tra Enapra e le varie direzioni confederali di volta in volta competenti hanno consentito di istruire con esito positivo una pratica assai complessa.
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C A M PI R OS A
di Elisabetta Tufarelli
DUE DOMANDE A… MARIA TERESA MELCHIOR
«Le mie prossima sfide? Rete d’impresa e precision farming» ciamo lavorare in una riseria agricola vicina e commercializziamo direttamente in confezioni da 1, 2 e 5 chili e “L’Apollo”, una varietà di Basmati tutta ‘made in Italy’. Certamente la strada del marketing per i nostri prodotti non è, purtroppo, tutta in discesa. Prossime side? Senz’altro la commercializzazione e poi l’agricoltura di precisione. Trovare Maria Teresa una collocazione degna per i nostri Melchior prodotti non è facile. Credo molto nelle reti d’impresa che permettono di Incontriamo Maria Teresa Melchior ‘fare massa critica’, ottimizzando i costi. che si occupa di aziende risicole di Sarebbe un toccasana per raggiungere famiglia, in provincia di Vercelli. questi due obiettivi. La nostra prossima sida, alla quale stiamo già lavorando, Come ha iniziato? è quella, appunto, di creare una rete Sono stata fortunata perché faccio quello d’impresa risicola ‘in loco’, con altri che mi piace, l’agricoltore, nelle aziende agricoltori, che condividano il nostro che mi ha trasmesso mio padre. Vivo approccio imprenditoriale. Credo mole lavoro nel cuore dell’eccellenza della to nel lavoro di squadra e sono convinta risicoltura italiana e ne sono orgogliosa. che impegnarsi insieme per lo stesso Continuo ad impegnarmi e, in azienda, obiettivo ci renda migliori attraverso puntiamo su due varietà: il Carnaroli l’incontro, ma anche la dialettica quanDop, considerato il più pregiato dei risi do serve, perché ci fa crescere, ci mette italiani, il migliore per i risotti, che fac- alla prova e ci dà la misura delle cose. NELLA GIORNATA INTERNAZIONALE contro la violenza di genere, il 25 novembre, Confagricoltura Donna, è in piazza a Bari (via Argiro), Bologna (piazza de Celestini), Cremona (galleria XXV Aprile) e Cosenza (piazza XI settembre) per proporre le clementine in cambio di un’offerta libera da destinare ai centri antiviolenza, di cui il frutto è diventato il simbolo. Da anni Confagricoltura Donna è impegnata contro la violenza di genere e le clementine sono state scelte in onore di Fabiana, massacrata in un agrumeto. La ‘violenza di genere’ purtroppo non vede tregua: dall’inizio dell’anno più di cento donne sono morte per via di una mano che consideravano amica. E’ possibile fermare la violenza? Le donne di Confagricoltura si augurano di sì, ma nel frattempo cercano nel loro piccolo di aiutare a prevenirla. 54 | MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2016
INCONTRO A MONTECITORIO “Abbiamo chiesto, come Agrinsieme, che l’agricoltura entri a pieno titolo nelle scuole come materia di studio”. Lo ha riferito la presidente di Confagricoltura Donna, Gabriella Poli, in occasione dell’incontro che si è tenuto a Montecitorio, dal titolo “Le donne condizione della crescita”, tra la Presidente Boldrini, le componenti femminili di sindacati e associazioni di categoria e le deputate dell’Intergruppo parlamentare per le donne, i diritti e le pari opportunità. L’obiettivo, messo in luce dalla portavoce del coordinamento, Mara Longhin, è stato quello di restituire un ruolo sociale a chi è impegnato in agricoltura e va considerato “custode” delle ricchezze ambientali e culturali del territorio. Occorre approfondire il legame esistente tra alimentazione, cultura, tradizione locale, patrimonio storico-culturale; promuovere attraverso una maggiore conoscenza degli alimenti e della loro origine, uno stile di vita sano; raforzare un’educazione al consumo consapevole, comprendendo le relazioni esistenti tra sistemi produttivi del territorio, consumi alimentari e salvaguardia dell’ambiente. “Non va dimenticato – ha rimarcato Gabriella Poli – l’importanza delle donne perché si continuino ad abitare le aree rurali che, altrimenti, sarebbero spopolate, ed il valore economico dell’agricoltura”.
Basta mettere gli allevatori nel tritacarne mediatico LETTERA APERTA DI MAIORANO CON CUI CHIEDE UN “PATTO CON I GIORNALISTI” PER FARE BUONA INFORMAZIONE
B
asta continuare incessantemente a mettere gli al- scenze diffuse ed approfondite degli argomenti che levatori all’indice: non solo è ingiusto, ma anche è chiamato a commentare. Il confronto, se equilibrato grave quando si colpisce un settore già in pro- e nelle righe, si sa, arricchisce chi vi partecipa e lo fa fonda crisi. Diventa ancora più dannoso, poi, quando si crescere. Il ragionamento non fa una grinza.“Non tutto ricerca spasmodicamente e a tutti i costi la notizia, lo – ha precisato Raffaele Maiorano – necessariamente è scandalo, passando sopra – proprio come un tritacarne scandalo e non tutti sempre approfittano. Per questo – alle vite, al lavoro e all’onestà di tanti con il semplice ho chiesto ai media di stare al nostro fianco. Sono conscopo di lucro. Spesso si parte dal benessere animale vinto che abbiamo obiettivi comuni: la corretta infor– tra l’altro fondamentale mazione e il rispetto delle IL C O M M E N T O anche per gli allevatori - e regole da parte di tutti, che poi si allarga la mira e si è anche garanzia di qualità L’agricoltura affascina, - stando spara a vista contro un’intedei prodotti da un lato, e di allo studio dell’Anga toscana in ra categoria. Ci vuole buon qualità dell’informazione collaborazione con l’Istituto S. senso e va considerato il dall’altro”. Uniti, dunque, Anna di Pisa - e il paesaggio crebenessere umano, che é e contro chi queste regole ato dagli agricoltori non solo è resta prioritario. Questo il le viola, a danno di tutte le un regalo alla collettività, ma fa succo della lettera aperta categorie coinvolte, dagli bene alla mente e alla salute. Se ai media, che ha scritto il imprenditori ai consumatoperò, da un lato l’agricoltura è un presidente dei giovani di ri e lo fa – fatto gravissimo toccasana, un settore economico Confagricoltura. L’obietti- anche per guadagnare.“Da che tiene, oltre ad offrire posti di lavoro, dall’altro veniamo vo? Stringere un patto con i noi giovani – ha continuato trattati da inquinatori, quando non da assassini. Gli allevatori, giornalisti per fare una buoMaiorano - devono venire da qualche tempo, sono nell’occhio del ciclone, nonostante na informazione, quella che proposte, anche sogni, che facciano un lavoro duro e onesto. parte dai fatti, che segue poi si sviluppino in azioni E’ colpa di un’informazione non equilibrata e faziosa, una diil dovere di verità, che fa concrete e, soprattutto, non sinformazione che colpisce per fare male e, guarda caso, lo da giusto tramite tra i fatti a senso unico”. fa con un settore che già vive una crisi profonda. Il benessere e le persone e, infine, che Altrimenti si punta solo il degli animali, la qualità dei nostri prodotti ci sta a cuore: è il offre un contraddittorio dito contro un’intera catenostro lavoro e la nostra vita. Ci vuole un po’ di buon senso e e non si affida ad una sola goria e, conclude Maiorano: anche il senso della misura. (spesso la stessa) campana. “Come nel proverbio cineRaffaele Maiorano Chi interviene in dibattiti se succede che quando il Presidente Nazionale Anga così delicati dovrebbe avedito punta la luna l’imbecilre comprovati requisiti di le guardi il dito”. scientificità, nonché conoElisabetta Tufarelli
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PARMA
Giulia Alessandri eletta alla presidenza
Giulia Alessandri è la nuova presidente dei giovani di Confagricoltura Parma. Imprenditrice agricola di Panocchia, la ventiseienne neo presidente (nella foto con Ottavia Lamberti Zanardi), è attiva nell’azienda di famiglia, specializzata nella produzione di pomodoro da industria. L’elezione è avvenuta all’unanimità, in occasione dell’assemblea dei soci che si è tenuta nella sede di Confagricoltura Parma. «Sono entusiasta per questo incarico e, insieme con gli altri componenti del consiglio direttivo – ha detto la neopresidente - intendo intensificare la presenza e la partecipazione dei giovani, che sono il futuro del nostro settore, alla vita associativa». I complimenti e gli auguri al nuovo direttivo dell’Anga sono stati fatti dal presidente di Confagricoltura Parma, Mario Marini. Durante il suo mandato triennale Giulia Alessandri sarà affiancata da tre vicepresidenti: Ottavia Lamberti Zanardi, 39enne di Noceto, Fabio Borella, 32enne di Salsomaggiore, e Francesco Salvini, 37enne di Colorno, presidente uscente.
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INTERREGIONALI “SUD” E “NORD” DEI DIRIGENTI ANGA
Motori di sviluppo di progetti comuni Interregionali Sud e Nord in un certo senso ‘a rime baciate’. Entrambi si sono tenuti in aziende agricole associate: la fattoria Masseria Giosole a Capua (Ce) e l’agriturismo Corte San Mattia (Vr). Ma le similitudini non finiscono qui: l’esigenza delle imprese agricole condotte dai giovani imprenditori agricoli, dalle Alpi alla Sicilia, passano attraverso la valorizzazione della qualità delle produzioni e la conseguente comunicazione. Partendo dal percorso battuto con “Filiere intelligenti” (il progetto di avvicinamento ad Expo avviato proprio dai Giovani di Confagricoltura per creare attraverso sette eventi sul territorio nazionale quell’interazione di soggetti diversi e quel dialogo fondamentali per la crescita dell’agroalimentare ‘made in Italy’, insieme ai Giovani di Federalimentare, il Cnr e in partnership con il MIUR), i giovani imprenditori intendono creare gruppi di lavori mirati sui comparti produttivi. In particolare, l’attenzione sarà focalizzata su cereali (grano, riso e mais), vino, olio, agrumi, ortofrutta e latte. Il programma prevede eventi, nelle diverse declinazioni territoriali, che esaminino i mercati di riferimento, il controllo di gestione e il financing, la ricerca applicata (innovazione di prodotto e di processo) e, infine, una conseguente comunicazione di filiera effettuata in modo efficace, efficiente e dirompente. Questo il lavoro corposo scaturito dall’Internord, che ha proseguito quello dello scorso Intercentro, in sintonia con quanto
emerso anche dall’Intersud. I lavori dell’Intersud hanno creato un mix apprezzato tra convegni tecnici e confronto sindacale, con momenti di attività ludica. Grande l’interesse dei numerosi partecipanti per il workshop sulla creazione di valore nelle imprese agricole meridionali di oggi, che ha illustrato i possibili percorsi da seguire e le opportune forme di finanziamento, nonché casi aziendali di successo, seguendo i filoni dell’innovazione e della ricerca per andare incontro alle continue evoluzioni dei mercati, le nuove forme di diversificazione del reddito, come l’agricoltura sociale, e le filiere produttive per competere con maggiore forza sui mercati. L’Internord ha mixato egregiamente lavoro e divertimento organizzando una due giorni di team building, mirato al fare squadra. Ne è emerso il percorso completo di cooperazione e condivisione, che servirà come motore di sviluppo per progetti comuni che permettano di raggiungere obiettivi sindacali ed aziendali coesi sul territorio.
PROGETTO AGRIPSI DI ANGA TOSCANA E ISTITUTO S. ANNA DI PISA
I benefici salutistici del paesaggio agricolo Il paesaggio agricolo fa bene alla mente e alla salute. Lo dimostrerà il progetto Agripsi promosso dai giovani di Confagricoltura e dall’Istituto Sant’Anna di Pisa con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze. Sarà il primo studio scientifico pluridisciplinare sugli effetti che l’agricoltura, in questo caso quella toscana e i suoi paesaggi, hanno sul benessere delle persone. A partecipare a questa esperienza saranno 250 bambini tra i 6 e i 10 anni dell’istituto Serve di Maria Ss. Addolorata di Firenze che trascorreranno una giornata alla Fattoria di Maiano, tra passeggiate didattiche e lezioni. I bambini, divisi in tre gruppi per età, vivranno la campagna tra gli animali della fattoria e il verde dei 60 ettari del Parco botanico
di Maiano, sempre seguiti da psicologi. Il metodo applicato, chiamato Ruler, è stato sviluppato dalla Yale University. “Attraverso questa iniziativa – ha spiegato Clemente Pellegrini, presidente di Anga Toscana - emerge con chiarezza il ruolo sociale dell’agricoltura. Vogliamo rendere scientificamente misurabili gli effetti positivi della natura e quantificare la relazione tra il paesaggio coltivato, disegnato e mutevole, e il benessere psicologico, partendo proprio delle sensazioni dei bambini”. Il progetto, secondo Anga Toscana, ha anche l’obiettivo di valorizzare il territorio regionale nel binomio “Intelligenza Emotiva & Agricoltura sociale”. “Vogliamo aumentare le capacità multifunzionali delle aziende agricole – ha concluso Pellegrini - che
potranno fare impresa valorizzando proprio il paesaggio coltivato, che loro stesse hanno contribuito a disegnare e rendere unico al mondo. Queste aziende sono un patrimonio di tutti, come sottolineato bene dalla nuova normativa sull’agricoltura sociale, e la sostenibilità del settore, mai così a rischio, deve essere una priorità politica e civile. E’ un grande regalo che l’agricoltura toscana fa alla collettività.
La soia abbassa il colesterolo
Gli anziani, in Italia, sono circa 13 milioni e le coppie over 60 spendono più di quelle giovani (1.200 euro in più l’anno) per aumentare il benessere o per rallentare il decadimento dovuto al trascorrere del tempo. Non è possibile arrestare i processi di invecchiamento, ma si può cercare di rallentarne l’avanzamento, migliorando la qualità della vita. Per raggiungere questo obiettivo serve modificare il proprio stile di vita, a partire da quello alimentare. Soia, tofu e fitosteroli presenti anche in molti alimenti della nostra dieta quotidiana, dagli oli vegetali alla frutta con guscio, sono una fonte naturale di salute anche nella terza età perché sono in grado di
abbassare i livelli serici di colesterolo e di LDL, il cosiddetto colesterolo cattivo. Uno studio cinese ha dimostrato come, negli anziani, una alimentazione con bevanda di soia, addizionata di fitosteroli, sia in grado di ridurre i livelli di colesterolo, indipendentemente dai fattori genetici. E persino l’FDA statunitense, basandosi sulle evidenze scientifiche, ha classificato la soia “alimento funzionale”, capace di ridurre il rischio di malattie cardiovascolari. Un team di ricercatori cinesi ha pubblicato i risultati di uno studio condotto su un gruppo di anziani alimentati con bevanda di soia in polvere, addizionato di fitosteroli naturali. I 170 pazienti, con iperlipidemia
I BENEFICI DEI MIRTILLI Declino cognitivo rallentato e prevenzione del Morbo di Alzheimer: i mirtilli sono un superfrutto per il cervello dei più anziani. Lo dimostra uno studio dell’Università del Cincinnati condotto da Robert Krikorian. La ricerca, effettuata su 47 persone over 68 e caratterizzati da una condizione di lieve declino delle capacità cognitive ( situazione che spesso precede l’insorgenza del Morbo di Alzheimer), ha dimostrato un netto miglioramento tra coloro che avevano assunto il mirtillo rispetto agli altri. I flavonoli, i tannini e le antocianine, presenti in alte concentrazioni, sarebbero le sostanze che determinano maggiormente il rallentamento del processo di peggioramento dell’attività cerebrale. Ma un ulteriore elemento si aggiunge alle proprietà già conosciute del frutto: gli effetti benefici del mirtillo sarebbero tanto maggiori quanto più grave è la situazione di declino cognitivo.
da lieve a moderata, sono stati suddivisi in due gruppi: al primo è stato dato solo bevanda di soia mente al secondo gruppo bevanda di soia addizionato con fitosteroli (2 g in 30 g di soia in polvere). Dopo sei mesi il gruppo che aveva preso la bevanda addizionata da fitosteroli, aveva avuto una riduzione di 9,3%, 11,4% e di 12,6%, rispettivamente per il colesterolo totale, l’LDL e il colesterolo delle lipoproteine, escluso l’HDL. NOVEMBRE 2016 | MONDO AGRICOLO | 59
AGRITURISMO
di Anna Gagliardi
CASALE DI MARTIGNANO A CAMPAGNANO (RM)
Buone pratiche e sostenibilità
I
l Casale di Martignano è un’azienda agricola e agrituristica che ha assunto i contorni di fattoria sociale, avendo sviluppato da tempo diverse attività di inserimento lavorativo con minori disabili e avviato una collaborazione con una cooperativa di profughi africani. Con loro, grazie a un contratto di rete, si è avviato un sistema di coltivazione e allevamento, ma anche di produzione di salumi e formaggi con consegne ai gruppi di
acquisto. Un emblema di azienda multifunzionale dove i titolari, i fratelli Aurelio e Andrea Ferrazza, ingegneri, hanno messo in atto un esempio tangibile di nuova economia che coniuga buone pratiche e sostenibilità, sfruttando le peculiarità del luogo. A partire dal lago di Martignano, dove l’impresa è situata nell’area parco a poco più di trenta chilometri da Roma, che in estate richiama turisti anche solo per una giornata di sole ‘mordi e fuggi’. La spiaggia è attrezzata e ha l’assistenza bagnanti; è provvista di un’area cani ed è in grado di ospitare centinaia di persone offrendo loro anche la possibilità di praticare sport acquatici. Inoltre, un chiosco con prodotti alimentari della fattoria garantisce un ristoro country sulla spiaggia, particolarmente apprezzato dai turisti. Con vista lago si celebrano matrimoni, si ospitano cerimonie, eventi aziendali, campi estivi, attività sportive che contemplano anche un maneggio per chi vuole andare a cavallo e la vela per chi preferisce l’acqua. L’azienda agricola si estende per 138 ettari, metà coltivati a seminativi, il resto bosco. Si coltivano ortaggi con metodo biologico per garantire materie prime di alta qualità e si allevano oltre 300 maiali e 600
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pecore. Un caseificio e un salumificio completano il ciclo del Casale di Martignano. La cooperativa Barikamà, fondata da sei africani, dà lavoro a un gruppo di profughi: sono quelli arrivati in Italia con i barconi, giunti nella capitale e che, dopo varie vicissitudini, sono riusciti a venire in contatto con questa virtuosa realtà. Qui lavorano la terra, producono yogurt e si occupano delle consegne ai gruppi di acquisto. Con la loro cooperativa l’azienda agricola ha stipulato un contratto di rete per la suddivisione dei compiti e degli introiti. Il fondo è strutturato con attenzione ingegneristica: l’allevamento dei maiali è suddiviso in aree per la gestazione e l’accoppiamento, il parto, i maialini da latte, l’allevamento vero e proprio, l’accresci-
mento e l’ingrasso. Il tutto rispetta la metratura all’aperto prevista per ogni età del suino e di conseguenza garantisce il massimo benessere animale. Anche l’alimentazione è differenziata in base all’età e alle CASALE DI MARTIGNANO
Strada di Martignano, Campagnano di Roma Tel. 06.99802004, info@martignano.com www.casaledimartignano.it
specifiche esigenze. Seicento pecore di razza sarda sono allevate anche loro allo stato brado, nei pascoli ed erbai dell’azienda, nutrite con una dieta integrata dai foraggi e dai cereali biologici. Nei seminativi della fattoria, infatti, vengono coltivati a rotazione erbai e medicai per la produzione di foraggio e cereali con finalità zootecniche, nonché grano duro Saragolla e grano tenero per la produzione di farina destinata all’alimentazione umana. Nel caseificio viene trasformata più della metà della produzione di latte ovino aziendale, mentre nel salumificio sono lavorate le carni suine per la produzione di vari tipi di insaccati. L’orto biologico si estende per circa un ettaro e d’estate è fornito di un impianto di irrigazione a goccia. L’agriturismo Casale di Martignano, nato per dare valore aggiunto all’azienda agricola, si compone quindi di un ristorante e di cinque stanze per il pernottamento. Intensa è anche l’attività di fattoria didattica. La scelta di dedicarsi all’agricoltura da parte dei fratelli ingegneri risale al periodo di ristrutturazione del podere, che ha origini antiche e che si è tramandato di padre in figlio.”Abbiamo dato un senso più ampio a questo luogo - spiega Aurelio Ferrazza - e l’abbiamo arricchito di esperienze”. La sensibilità verso il sociale trae linfa dalla storia familiare, con la presenza di una sorella affetta dalla sindrome di Down. Ma è solo uno degli elementi che hanno favorito un percorso del genere, così ampio e in continua evoluzione. “L’idea di coinvolgere persone minori con problemi fisici e psichici è maturata con il professor Andrea Zampetti - aggiunge Aurelio - con cui si sono valutati tutti gli aspetti necessari per cercare di dare la forma migliore a questo iter. L’agricoltura sociale, è bene ricordarlo, non è uno strumento per tutti: va sviluppato nel posto giusto, al momento giusto. Non basta un pezzo di terra per avviare un progetto di questo tipo”. NOVEMBRE 2016 | MONDO AGRICOLO | 61
IL BISTROT “SO’RISO” A MILANO
Qualità, innovazione e bellezza
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uovo indirizzo per gli amanti della buona tavola, attenti ai trend alimentari: recentemente ha aperto a Milano, nella suggestiva cornice di Corso Magenta, il bistrot di nuova concezione “So’Riso”. Il locale nasce da una visione di Valentina Scotti, attuale amministratore delegato di Riso Scotti Danubio, società del gruppo alimentare italiano specializzato nella coltivazione, trasformazione e commercializzazione del riso. Trentadue anni, forte di un patrimonio ereditato da sei generazioni di risieri e di esperienze internazionali conseguite come Export Manager, ha saputo individuare una nuova strada per divulgare una cultura alimentare healthy: un format innovativo di ristorazione basato su ricette a base di riso, bilanciate, esclusive, 100% gluten free. “So’riso nasce dall’idea di raccontare in primis il riso in cucina, - ci dice Valentina Scotti - uscendo dalla classica applicazione del risotto per allargarne la conoscenza a tutti i possibili utilizzi e declinazioni. Il riso è un ingrediente molto versatile. Può essere usato in pasticceria, può essere base dello yogurt al posto del latte vaccino, se consumato integrale è una importante fonte di ibre, ed è naturalmente senza glutine. Sono tutti ambiti che abbiamo indagato e sviluppato con le proposte di So’Riso, per le quali abbiamo anche recuperato quei cereali che non sono tipici della tradizione italiana, ma che ricettiamo con il gusto italiano, come la quinoa e
vellutate e insalate. Per la colazione e un break veloce, bakery gluten free e yogurt con latte di riso da guarnire a scelta con cereali soiati, cioccolati e frutta di stagione. Per il menu aperitivo Valentil’amaranto, che hanno buone proprietà na ha chiesto aiuto all’amico Davide nutrizionali”. Le tre parole d’ordine per Oldani. Anche la carta dei cocktail Valentina sono: qualità, innovazione racconta una storia, sempre ponendo e bellezza. A proposito di innovazioal centro i cereali antichi. A propone, sono molte le novità: “La cottura sito della collaborazione con lo chef induzione a wok, a tempo controllato; Davide Oldani, Valentina racconta: cereali e semi soiati come ingredienti “Con Davide ci conosciamo da tempo caratterizzanti; inspirational design”. A e la nostra collaborazione è nata in proposito di bellezza, in dall’ingresso, occasione di Expo 2015, di cui lui era So’Riso presenta un’atmosfera rilassata. chef ambassador e noi sponsor del Lo spazio è dinamico e si compone di cluster del Riso. Davide mette il suo tre sale principali, tutte arredate con grande estro creativo e una maestria personalità. Gli interni sono connotati fuori dal comune, noi assicuriamo la dal calore del legno, presente nei lunghi miglior materia prima: un connubio tavoli che invitano alla convivialità, decisamente felice, che si può ‘assadalle delicate tonalità di azzurro delle porare’ anche da So’Riso”. Inine le ceramiche che decorano le pareti e il chiediamo quali sono i prossimi progetti bancone, dal ferro battuto delle sedute per So’riso: “Oltre a far gustare il riso in dal sapore retrò e, ancora da poltrone tutte le sue forme, ci piacerebbe anche vintage e mattoni farlo vivere e spea vista. E poi la rimentare: per CIALDA DI RISO, qualità: un mix questo stiamo GORGONZOLA E PERE di ingredienti lavorando a laboche con creatività ratori ed incontri rendono unici i che promuovano diversi menu che la conoscenza accompagnano vera di tutte le ogni momento proprietà del riso. della giornaSo’Riso Bistrot, Il Pinot Nero “3 Fucili” dell’azienda Cascina ta. Quello à la corso Magenta 30 Faletta di Casale Monferrato si sposa carte comprena Milano (www. magnificamente con la gustosa Cialda di riso gorgonzola e pere dello chef stellato de piatti unici, sorisoscotti.it). Davide Oldani (foto di Barbara Torresan). risi mantecati, Serena Scarpello
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BUONO A SAPERSI...
A “COOKING FOR ART” LE OPERE DI GIAMPAOLO ATZENI
Camminando sul mondo
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Roma, a “Cooking for Art”, dove erano presenti numerose aziende associate a Confagricoltura (v. pag. 28, ndr), le pareti di Officine Farneto erano arricchite da una mostra personale di Giampaolo Atzeni, curata da Rosetta Gozzini. Munito di una vivacissima fantasia, Atzeni ha cominciato a creare opere d’arte dopo aver riflettuto a lungo. Una ricerca più che ventennale, quella compiuta dall’artista, che ha attraversato il campo del design,
“Camminando sul mondo” 2009, 100x150 cm., acrilico su tela
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grazie a un sodalizio intellettuale coltivato con Ettore Sottsass, Alessandro Mendini e Gaetano Pesce. E anche della fotografia e del giornalismo, nel settore dell’alta moda, dialogando con stilisti quali Egon von Furstenberg, Roberto Cavalli, Ottavio Missoni, Antonio Marras, Romeo Gigli e Stefano Dominella. Tutto prima di percorrere un altro ventennio di fantastici colori. Cagliaritano di nascita, fiorentino per formazione e milanese di adozione, Atzeni unisce alla sapienza della narrazione una felicità cromatica senza pari. I suoi quadri descrivono mondi reali e sognati, passaggi (ma sarebbe meglio dire paesaggi)
femminili e viaggi su rotaia, su treni d’altri tempi. Citazioni sempre colte, quelle di Atzeni, che scorrazza tra i grandi della storia dell’arte senza alcun timore, divertendo e divertendosi. Una pittura “ironica, lirica, ludica”, ha scritto Janus: c’è sempre un pesce rosso, in tutte le sue opere, elemento identificativo di un artista che viene dal mare, utilizzando una griffe ancestrale e modernissima. La natura è spesso protagonista dei suoi lavori: il ciclo dedicato a “Il viaggio di Eva” non può prescindere dalla mela, con la donna tentatrice che al posto del volto presenta proprio il frutto del peccato. E la mela, tra le sue mani, diventa il simbolo di un riscatto. In un quadro come “Camminando sul mondo”, una donna cammina
riuscirono più a contare i visitatori, attratti dalle sue affascinanti creazioni, e nell’Archivio di Stato fiorentino il matrimonio tra la saggezza dei libri e la libertà riscoperta grazie ai suoi colori stupì i presenti. Perché le sue opere non hanno paura dei contesti nel quali vengono collocate: la loro potente visibilità supera ogni limite ambientale, merito anche della sua capacità di rappresentare lo spazio, e della sua “unità omogenea e inscindibile”, come direbbe Erwin Panofsky. I simboli, posizionati nei punti strategici di ogni opera, stimolano la curiosità dell’osservatore, prologhi di un piacere non solo ottico. La mente riesce a divagare grazie anche a una semplice, distratta, visione di un quadro di Atzeni, ottenendo una funzione terapeutica. Se l’arte, come diceva Jacques Lacan, è “l’organizzazione del vuoto”, Atzeni sublima questo dettato senza lasciare nemmeno un millimetro al caso: così l’opera d’arte è una organizzazione testuale, una trama significante che manifesta una sua propria particolare densità semantica. Sperimenta Quadri la distanza estetica dal reale della a “Cooking for Art” cosa, con l’opera d’arte che imita gli oggetti rappresentati ma solo per estrarne un senso nuovo, inaudito, su una mucca pezzata dove il nero come Giorgio Di Genova ha saggia- irrappresentabile. E la sublimazione rappresenta i continenti. Nell’opera mente affermato che Atzeni “nella artistica è il contrario della rimo“L’isola”, la bandiera sarda presenta sua pittura che gira intorno alla zione: da come vengono percepiti quattro pesci al posto dei mori. In donna (e spesso alle sue gambe) gli oggetti e le forme dall’autore, “Un tuffo nel cuore”, da una scatola coniuga gaiamente la pop art con per gli osservatori tutto diventa una di Tomato Soup emergono le gam- un cromatismo di estrazione mascommessa. Intuita e vinta fin dal be di una donna. Sono solamente tissiana”. L’attenzione esasperata nei principio dallo stesso Atzeni, che tre esempi della fertile fantasia di confronti del dettaglio, una tecniesplora il gusto per il suo diverAtzeni, genio della creatività che ri- ca che non bada a spese unita ad tissement, senza alcun bisogno di esce ad accompagnare Mondrian e una dedizione d’altri tempi regala lanciare delle sfide. E alla fine non Dalì al tavolo della simpatia, lonta- la visione di quadri imperdibili, si può che dare ragione a lui, lo scono da chi professoreggia di schemi rimandando alla definizione che pritore dei fasti impossibili, l’esteta e scuole con toni minacciosi. Una fece Ernst Gombrich della storia dell’anticonvenzionale, l’amante forte identità lo aiuta a comprende- dell’arte: “Una continua tessitura e delle gambe femminili, della pelle re i difetti della contemporaneità, i trasformazione di tradizioni, dove rosea e vellutata, dei rossetti e delle buchi neri di una modernità spesso ogni lavoro accenna al futuro e riscarpe con i tacchi, delle unghie posticcia, la falsa testimonianza di corda il passato”. Tra le grandi mo- laccate e di un inventario lunghischi si proclama paladino dei diritti stre che hanno permesso di conosimo di seni di ogni forma. Perché altrui: i suoi occhi guardano oltre scere i suoi lavori, quelle di Roma e lo stile, nella vita come nell’arte, è l’ignoto, e rendono giustizia a chi Firenze rappresentano delle pietre tutto. osserva le sue opere. Un critico miliari: alla Stazione Termini non si Gianfranco Ferroni NOVEMBRE 2016 | MONDO AGRICOLO | 65
CAMPI SONORI
di Gaetano Menna
IL CONCEPT ALBUM A FUMETTI DI JET SET ROGER
Rock horror nel Polesine
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n disco che è anche un volume di graphic novel, rigorosamente in bianco e nero. Vede in pista il cantautore Jet Set Roger, alias Roger Rossini (nato a Londra, poi trasferitosi a Brescia) ed il disegnatore di fama mondiale Aleksandar Zograf, alias Saša Rakezić (nato a Pančevo, in Serbia). Nasce così “Lovecrat nel Polesine” (Snowdonia 2016). È un “concept album a fumetti” dedicato allo scrittore statunitense, di inizio ‘900, Howard Phillips Lovecrat, riconosciuto tra i maggiori scrittori di letteratura horror e uno dei precursori della fantascienza. Prende spunto dalle sue lettere ad un amico, in occasione di un viaggio nel Polesine. A dire il vero il carteggio
Jet Set Roger (foto di Laura Stramacchia)
IL POLISTRUMENTISTA PALERMITANO N’HASH
Caos tribale e metropolitano
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n copertina una maschera antigas, per proteggersi dai “veleni” di N’Hash. Il disco del polistrumentista,“Birthday attack” (Almendra Music, ottobre 2016), è crocevia tra combinazioni drum&bass, EDM, breakbeat, nu-jazz e trip hopche. Non mancano influssi del bacino mediterraneo e della cultura siciliana, che sono deviati, campionati, sintetizzati, urbanizzati. «Sembra un caos disorganico ma finisce per essere coerente – dichiara l’artista -. Non è un’operazione troppo pensata: assimili il caos in cui sei, ti lasci invadere, lo vivi, lo danzi e, a un certo punto, ne hai fat- to una musica che non è caotica ma che ha l’energia del caos». Insomma un delirio musicale tra stordimento e assorbimento. N’Hash è una sorta di “Stomp” in terra sicula, dirompente e lancinante. Rito tribale, cultura “pop” del rumore si fondono in un’opera metropolitana. L’etichetta siciliana così non finisce di stupirci; sa scavare nelle pieghe della sua terra, della sua cultura “underground” e riesce a estrarne pulsioni, rivoluzioni, ritmi inattesi.
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probabilmente è un falso storico ma – come annota il fumettista - «nulla ci impedisce di immaginare il viaggio di Lovecrat in Italia», alla scoperta anche del noir di casa nostra. Roger, dal canto suo, propone, in una dozzina di brani, lo stesso racconto in musica. Canta con voce profonda su sonorità rock. Intensi i brani “Grand tour” ed “È sempre festa”; suoni vintage per “Giorni d’attesa”; chitarre rockeggianti per “Qualcosa di importante”. Un progetto originale ed afascinante, con un package davvero molto curato, nello stile dell’etichetta discograica di Cinzia La Fauci.
Presentimenti all’Auditorium Peppe Servillo e Solis String Quartet, con “Presentimento” (I World, giugno 2016) - naturale prosecuzione di un progetto (iniziato tre anni fa con il precedente CD “Spassiunatamente”) - non smettono di spaziare all’interno dell’immenso panorama della canzone napoletana. L’11 novembre hanno proposto il nuovo album dal vivo alla Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica di Roma in una serata concertistica intensa. Hanno alternato brani famosi ad altri meno conosciuti e, qualche volta, dimenticati, ma non per questo minori; spaziando tra gli autori, da Gil a Viviani, da E.A. Mario a Cioi/Pisano, passando da canzoni come “Scanilatella” a “Mmiez’o grano” a “M’aggia curà”. La voce, l’espressività e la teatralità di Servillo (il noto cantante degli Avion Travel), si sono uniti alle sonorità di violini, viola e cello (suonati da Vincenzo Di Donna, Luigi De Maio, Gerardo Morrone e Antonio Di Francia), dando una veste “classicheggiante” a brani nazional-popolare. Gli artisti hanno scarniicato il suono, per coglierne l’essenza.