Mondo agricolo gen 2017

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GLI IMPEGNI CONCRETI PER IL FUTURO DELL'AGRICOLTURA The Good Growth Pian - Gli impegni concreti per il futuro dell'agricoltura - è l'ambizioso piano relativo all'impegno concreto che Syngenta intende assumere per contribuire alla sicurezza alimentare nel rispetto dell'ambiente. The Good Growth Pian consiste in tre sfide e sei impegni misurabili con cui Syngenta vuole dimostrare che agricoltura e salvaguardia dell'ambiente possono coesistere e che l'aumento della produzione agricola può awenire in modo sostenibile, senza spreco di risorse. Il piano "The Good Growth Pian - Gli impegni concreti per il futuro dell'agricoltura" nel contesto agricolo italiano si basa su 3 elementi fondamentali declinati in progetti specifici:

• Promuovere un'Agricoltura Intensiva Sostenibile • Salvaguardare la qualità delle produzioni • Promuovere le peculiarità delle filiere agroalimentari italiane Gestione multifunzionale del territorio

Water Optimization Corn

Grano Armando

HYVIDO

Mira a dimostrare come un'agricoltura intensiva produttiva e un ambiente ricco e vivo in termini di biodiversità possano coesistere sfruttando le aree marginali delle aziende agricole come i bordi campo. è un contratto di filiera che permette di garantire grano di qualità 100% italiano a un marchio di pasta premium del pastificio De Matteis.

Protocolli di qualità per la filiera vitivinicola

è un protocollo di coltivazione per l'uva da tavola e l'uva da vino sviluppato per soddisfare i requisiti di sostenibilità della Grande Distribuzione che sono richiesti ai produttori viti-vinicoli per favorirne l'accesso ai mercati.

Filiera di Qualità del Pomodoro da Industria

è un protocollo di coltivazione del pomodoro da industria che aiuta a far sistema tra produttori e trasformatori italiani e a rispondere ai requisiti di sostenibilità dei mercati nazionali e internazionali.

è un programma di coltivazione creato per ottimizzare le risorse idriche nella coltura del mais grazie alla combinazione di ricerca genetica tradizionale con programmi di semina e difesa fitosanitaria. Rappresenta la tecnologia sviluppata da Syngenta per aiutare gli agricoltori a produrre orzo di qualità in quantità, grazie alla combinazione di nuovi ibridi di orzo con un protocollo di coltivazione studiato per consentire una massimizzazione delle rese.

Formazione sulla sicurezza alimentare, la tutela del lavoratore e dell'ambiente

Ha lo scopo di sensibilizzare chi lavora in agricoltura ad avere un ruolo centrale in termini di responsabilità sociale, di tutela della salute e dell'ambiente.

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• Sementi• Agrofarmaci• Insetti ausiliari • Servizi ad alto valore aggiunto• Programmi di Agricoltura Responsabile™ Scopri tutti i dettagli e scarica le schede dei progetti sul sito www.syngenta.it nella sezione The Good Growth Pian

syngenta®


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Priorità ed emergenze diverse, comune l’impegno

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DÌ=<ALGJA9D= Priorità ed emergenze diverse, comune l’impegno Mario Guidi ...............................

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$3(5785$ (8523$ Un Italiano a Strasburgo Gaetano Menna ..........................

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35,02 3,$12 ,03(*12 62&,$/( Un nuovo modello produttivo Elisabetta Tufarelli .......................

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Il compleanno di Agrinsieme Gabriella Bechi .......................... 27

Direttore responsabile Gabriella Bechi Coordinatore responsabile Gaetano Menna

Ambasciatrice del made in Italy Alessandra Porro ........................ 43

Editrice Sepe Presidente Diana Theodoli Pallini Direzione, Redazione e Amministrazione Corso Vittorio Emanuele II 101, 00186 Roma Tel. +39.06.6852329 mondo.agricolo@confagricoltura.it Abbonamento annuo Testata associata all’USPI

Italia, Euro 30,00 Conto corr. postale n.33755000 Intestato a: Sepe - Mondo Agricolo, Roma Autorizzazione Tribunale di Roma, n. 1662 del 22/06/1950

)2&86 5,6,&2/785$ Stati generali del riso Anna Gagliardi .......................... 40

Seminiamo solidarietà Anna Gagliardi .......................... 14 Osservatorio sull’agrosociale Marco Berardo Di Stefano ............. 17

$778$/,7­ 352'277, Unione ittica Elisabetta Tufarelli ...................... 46 $778$/,7­ 6267(1,%,/,7­ Cassetta postale per le api M.M. ..................................... 48 81&$, 127,=,(

Pubblicità

Le news dei contoterzisti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Edagricole - New Business Media srl Piazza Galileo Galilei 6, 40123 Bologna Tel. +39 051.6575.822 Fax +39 051.6575.853 pubblicita.edagricole@newbusinessmedia.it Ufficio Traffico Tel. +39 051.6575.842 impianti.edagricole@newbusinessmedia.it Stampa e diffusione a cura di New Business Media srl Via Eritrea 21, 20157 Milano Stampa: Litorama spa - Milano

Confagricoltura

@Confagricoltura

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Un varco per il futuro Gabriella Bechi .......................... 20

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$778$/,7­ 5$335(6(17$1=$ Effetto crescita Elisabetta Tufarelli ...................... 24

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Confagricoltura Plus Un mondo di servizi esclusivi per le imprese di maggior rilievo

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Antonio Tajani$ YddY _ma\Y \]d Parlamento europeo$ kYhj [g_]klaj] temi scottanti$ \YddY Brexit YddY globalizzazione naklY \Y Donald Trump

Un italiano a Strasburgo

& di Gaetano Menna

onfagricoltura ha espresso la propria soddisfazione per l’elezione di Antonio Tajani a presidente dell’Europarlamento, avvenuta nella serata del 17 gennaio 2017. Politico di lungo corso è a Strasburgo e Bruxelles dal 1994. Dal 2008 al 2010 ha ricoperto l’incarico di vicepresidente della Commissione europea, con delega ai trasporti; dal 2010 al 2014 è stato vicepresidente della Commissione europea, con delega all’industria e all’imprenditoria; dal 2014 a gennaio 2017 vicepresidente del Parlamento europeo. La sua elezione a presidente dell’assemblea parlamentare premia – come ha scritto “Il Sole 24 Ore”, «un abile tessitore di relazioni ed alleanze»;

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e gratifica anche il nostro Paese che non esprimeva di fatto la presidenza dell’Europarlamento dall’introduzione del suffragio universale nel 1979 (ma va sottolineato - come ha fatto ad esempio il Corriere della Sera - che «la sua non è stata una candidatura di sistema-Paese ma frutto in primo luogo di un impegno personale»). Il Parlamento Europeo ha assunto, con il passare degli anni, un ruolo sempre più centrale nell’assetto istituzionale dell’Unione. Infatti il Trattato di Lisbona, con la codecisione, lo ha ormai pienamente integrato nel processo legislativo che riguarda anche i provvedimenti comunitari che interessano il settore agricolo. Il Centro studi sul federalismo (il think thank promosso dalla Compagnia di San Paolo e dalle Università


LTo.roparlamento ha un ruolo centrale nell'� istituzionale dell'UE ticolarmente delicati; sarà chiamata ad esprimersi su temi scottanti come la Brexit, la lotta al terrorismo, l'emer­ genz.a migranti, la globalizz.azione ed i rapporti Ue-Usa all'indomani dell'inse­ diamento di Donald Trump alla Casa � Bianca. Cambieranno gli equilibri -,,-.....,__�- geopolitici e geoeconomici con con­ seguenze che, nel bene e nel male, la­ sceranno il segno. Il tessitore (a cui gli spagnoli hanno dedicato una strada in segno di gratitudine per la mediazione, nella veste commissario europeo all'In­ dustria, con l'azienda americana Ten­ neco decisa a chiudere la sua fubbri­ ca) saprà guidare, con autorevolezza ed equilibrio, nelle acque tempestose che si profilano all'orizzonte. In questo scorcio di fine legislatura ci sarà anche da mettere mano a «crescita, clima ed energia» ed ai temi fondamentali per il settore primario. Lo ha sottolineato il presidente Mario Guidi esprimendo le sue congratulazioni: «Siamo certi che il neopresidente del Parlamento eu­ ropeo si impegnerà con competenza perché Bruxelles definisca una politica commerciale equilibrata ed una Pac orientata al mercato, che garantisca­ no maggiore competitività alle no­ stre imprese, minore volatilità dei prezzi e stabilità dei redditi». • • • degli Studi di Torino, Pavia e Milano), in uno studio ha sottolineato pure come «il Parlamento Europeo, organo inizialmente concepito come "valvola di sfogo" democratica delle Comunità Europee, altrimenti sprovviste di qual­ sivoglia legittimazione popolare diret­ ta, è divenuto mano a mano sempre più centrale nella neonata forma di governo dell'Unione Europea, sino ad assurgere al ruolo di legislatore pro­ priamente inteso. La concentrazione di potere sempre crescente in capo all'u­ nico organo rappresentativo nell'asset­ to istituzionale europeo è da ritenersi indice della simmetrica progressione dell'integrazione politica a livello so­ vranazionale». I prossimi due anni e mezzo per l' assemblea parlamentare (e per la sua presidenz.a) saranno parGENNAIO 2017 I MONDO AGRICOLO I 7


PRIMO PIANO IMPEGNO SOCIALE

di Elisabetta Tufarelli

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A Palazzo della Valle la premiazione, con il ministro Martina, del concorso sull'agricoltura sociale di Confagri e Onlus

8 I MONDO AGRICOLO I GENNAIO 2017

rodurre buon cibo è im­ portante,ma l'agricoltura sociale fu di più. Confà­ gricoltura, con questo premio, ha voluto sotto­ lineare quanto creda in questo nuovo modello di agricoltura, attento agli aspetti economici e pro­ duttivi, ma anche agroambientali, so­ stenibili e sociali. Il progetto vincitore, della cooperativa Barikamà, che si è aggiudicato il nostro concorso, dimo­ stra che è possibile, senza perdere la propria identità imprenditoriale ed economica, confrontarsi con la dimen­ sione etica d'impresa, concentrando la propria attenzione più sulle persone che sul prodotto". Lo ha sottolineato il presidente di Confàgricoltura Mario Guidi a Palazzo della Valle, in occasio-

ne della premiazione del concorso "Coltiviamo agricoltura sociale", indet­ to da Confàgricoltura e Onlus Senior L'Età della Saggezza, in collaborazione con Rete delle Fattorie Sociali e Intesa Sanpaolo. La cooperativa vincitrice (v. pag.10, ndr) è ospitata, in provincia di Roma,nell'azienda diAurelio eAndrea Ferrazi,a, 140 ettari sul Lago di Marti­ gnano: "Intendiamo dare un senso più ampio alla nostra attività agricola - ha detto Aurelio Ferrazza - ospitando Barikama e mettendo a disposizione il nostro caseificio". Il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, presente alla premiazione ha rimarca­ to il patrimonio importante italiano di esperienze di agricoltura sociale, che il governo intende valorizzare sempre di più. "In questo senso - ha ricordato


- ha osservato a latere il segretario na­ zionale della Onlus Senior - L'età della Saggezza, Angelo Santori - a riprova dell'importanza del nostro impegno nel valorizzare le iniziative di agricol­ tura riconducibili alla solidarietà tra le generazioni, all'occupazione e all'as­ sistenza socio sanitaria dei soggetti più deboli, alla tutela dei diritti civili e all'inclusione sociale nelle zone rura­ li". Come verranno utilizzati i 50 mila euro vinti da "Verdure e yogurt in bici: un incontro di culture tra città e cam­ pagna" della cooperativa Barikamà? ''Acquisteremo alcuni macchinari per migliorare la produzione biologica dell'orto e del caseificio - ha detto Suleman, il fondatore della cooperati­ va - e riusciremo ad allargare l'attività promozionale dei prodotti e dei labo­ ratori, coinvolgendo come tirocinanti altri due africani e due persone affette dal distutbo dello spettro autistico". Il vincitore è stato scelto da una giuria di esperti tra 107 progetti presentati e votati sul web da 35 mila persone. L'a­ gricoltura sociale è una formula inno­ vativa, che contribuisce a ridisegnare, proprio grazie al lavoro della terra, un nuovo modello di weltàre. Per Marco Berardo di Stefano, presidente della Rete Fattorie sociali:"Le nostre sono eccellenze del 'made in Italy', che funzionano, crescono costantemente e producono risultati importanti sul piano economico e su quello socia­ le". •••

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La consegna I delpremio I ragazzi di Barikamà

con Aurelio Ferrazza

- abbiamo dato subito applicazione alla nuova legge, permettendo a mille giovani del servizio civile nazionale di lavorare nelle aziende e nelle coope­ rative sociali". Il ministro ha anticipa­ to la prima riunione di insediamento dell'Osservatorio Agricoltura Sociale, che avrà funzioni di coordinamento nazionale (v. pag. 17, ndr). "La terra non discrimina chi se ne prende cura GENNAIO 2017 I MONDO AGRICOLO I 9


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Lo yogurt dei migranti Suleman Diara jY[[gflY dÌ]kh]ja]frY \a Barikamà$ dY cooperativa sociale \a aeea_jYla \Yd EYda hj]eaYlY \YddY Onlus \]d Sindacato Pensionati di Anna Gagliardi | MONDO AGRICOLO | GENNAIO 2017

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arikamà nella lingua bambara del Mali significa “resistente”. Ed è di fatto una resistenza quella fatta da Suleman Diara, classe 1986, arrivato anni fa in Italia con un barcone partito dalla Libia alla ricerca di un lavoro e una vita migliore. Una volta qui, tuttavia, si trova di fronte a una realtà più dura e diversa da quella che appariva nelle immagini trasmesse

in Africa. Dorme in ricoveri di fortuna e ha un pasto quotidiano grazie alla Caritas, ma non si scoraggia e col tempo inizia a lavorare stagionalmente in campagna, sebbene le condizioni non siano affatto buone. Lavora nelle campagne di Rosarno, poi dalla Calabria si sposta a Roma, dove dorme per un po’ insieme agli altri africani nella stazione di Termini, lottando per avere un permesso di soggiorno per motivi umanita-


<RJXUW HG RUWDJJL ELR consegnati a domicilio rigorosamente in bici

Dal barcone alla coop: una storia esemplare di inclusione nella società

laborazione. In un’area di 140 ettari, tra campi di grano, vallate di foraggio, stalle, fienile e pollaio si trovano l’agriturismo, il ristorante, l’orto, l’allevamento di maiali e ovini allo stato brado e i laboratori di produzione artigianale lattiero-casearia, di insaccati, carni, conserve e pane. Dall’ottobre dello stesso anno Barikamà favorisce l’inclusione sociale e lavorativa anche di ragazzi italiani con problemi di autismo. Dai due fondatori, oggi Barikamà annovera sei soci africani e Mauro, italiano con un disagio di tipo autistico che si occupa della parte informatica e contabile. Il sito barikama.altervista.org e gli altri social sono perfettamente aggiornati e di facile lettura. Suleman è il legale rappresentante della cooperativa: ci ha raccontato in trasparenza la sua storia, che è appunto una storia di resistenza che ha portato col tempo ad avere delle soddisfazioni. “Lavoriamo settimanalmente oltre 200 litri di latte vaccino bio che compriamo da un’azienda di Amatrice per produrre lo yogurt – racconta Suleman –. Eravamo partiti con 15 litri. Il nostro lavoro è completamente artigianale e basato sui principi della sostenibilità, del

ri. Lo ottiene, ma è nella capitale senza lavoro, senza casa e senza la possibilità di aiutare i familiari rimasti in Africa. Suleman resiste, si dà da fare e con altri profughi fonda nel 2011 l’associazione di promozione sociale “Barikamà”, impegnata in un progetto di inserimento sociale attraverso la produzione e la vendita di yogurt e ortaggi. Nel 2014 Barikamà diventa una cooperativa sociale con sede operativa al Casale di Martignano, sull’omonimo lago vicino a Roma, dove si trovano il caseificio e l’orto di due ettari coltivato col metodo biologico. Con l’azienda agricola e agriturismo Casale di Martignano, dei fratelli Aurelio e Andrea Ferrazza, nasce immediata sintonia che si tramuta in una vera e propria colGENNAIO 2017 | MONDO AGRICOLO |


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rispetto dell’ambiente e ovviamente della qualità”. Lo yogurt e le verdure vengono venduti in parte in azienda, ma per lo più attraverso i gruppi di acquisto, i mercati romani di quartiere e le consegne a domicilio, effettuate tutte in bicicletta. I barattoli di vetro dello yogurt, inoltre, vengono recuperati, sterilizzati e riutilizzati. “Abbiamo imparato a parlare meglio l’Italiano, a leggerlo e scriverlo, abbiamo acquistato fiducia e siamo orgogliosi del nostro progetto con cui aiutiamo anche altri ragazzi in difficoltà”. Sul fronte comunicazione, Barikamà ha recentemente aperto un canale YouTube, oltre alla pagina Facebook con 3.500 like. Oggi Suleman e gli altri africani di Barikamà sono piccoli imprenditori perfettamente inseriti nel contesto sociale ed economico, al punto che hanno ottenuto dal Comune di Roma il permesso di gestire il chiosco del Parco Nemorense, che diventerà un punto ristoro, tavola fredda aperto tutti i giorni. Il recupero della struttura e del parco ha un alto valore sociale:

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Collaborazione tra migranti e disabili autistici per ridurre il disagio e l’isolamento

dopo una cattiva gestione era definitivamente destinato all’abbandono e al degrado. A fine gennaio Barikamà ha in programma una giornata di pulizia generale aperta a chi ha piacere di partecipare al recupero di quest’area verde; quindi, con la primavera, il chiosco bar entrerà a regime. “Il benessere e la motivazione dei partecipanti al progetto sono per noi di vitale importanza e alla base della buona riuscita delle attività – conclude Suleman -. Sappiamo quanto le differenze culturali possano inficiare a livello comunicativo, soprattutto se si ha a che fare con persone con disabilità, pertanto adoperiamo costantemente degli accorgimenti di monitoraggio per valutare l’efficacia delle nostre attività. Faremo anche presentazioni del progetto dal vivo, con racconti, foto, video, laboratori e assaggi sia nel nuovo chiosco al parco, sia al Casale di Martignano”.


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Seminiamo solidarietà

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è un’Italia che non ha voce, ma ha forza, tenacia e cuore. Che non fa notizia se non quando i media cercano sipari buonisti. Lo spaccato che emerge dai 107 progetti presentati al bando “Coltiviamo agricoltura sociale” scopre un mondo di mille sfaccettature e un fil rouge: l’agricoltura. Dal Nord al Sud sono infatti le aziende agricole al centro dei progetti che coniugano solidarietà e impresa nell’ambito dei binari stabiliti dalla legge 141/2015 sull’agricoltura sociale. Molte realtà sono già rodate, interagiscono con il sistema e il territorio, altre si affacciano ora su questo panorama complesso che Confagricoltura ha saputo intercettare come ulteriore opportunità attivando tra l’altro, con gli altri partner, il bando di 50.000 euro per il migliore progetto

selezionato dal popolo del web nella prima fase e dalla giuria di esperti in quella finale.Le esperienze coinvolgono le cosiddette fasce deboli della società: dai portatori di handicap ai rifugiati, dai minori in comunità agli anziani, fino dai detenuti. Impossibile citare tutte le candidature, ma si possono consultare ancora sul sito www. coltiviamoagricolturasociale.it insieme alla classifica dei finalisti e al vincitore. Molti progetti hanno caratteristiche comuni, a dimostrazione che non esistono solidarietà e sostenibilità differenti secondo la latitudine, ma ognuno è diverso dall’altro perché fortemente legato al territorio, al contesto sociale e alle sue evoluzioni.In Puglia il progetto “PENSieri” di San Nazario, in provincia di Foggia, racconta quanto avviene in un parco di 90 ettari di ulivi secolari, dove la sede della Comunità alloggio dell’ASP Zaccagnino accoglie minori dai 15


I progetti di impegno sociale sono variegati, perché legati al territorio ed al contesto sociale vorare all’aperto, seguire i cicli biologici della natura e prendersi cura di sé e del miglioramento ambientale. A Latina l’impresa agricola Baggio con “Terracqua” vuole coinvolgere ragazzi disagiati in attività realizzabili all’interno di piccoli spazi aziendali in cui ospitare un impianto per allevare pesci e piante da frutto utilizzando l’acqua come mezzo di collegamento. Questo consentirebbe non solo di sviluppare tematiche legate alle produzioni agricole e zootecniche, ma anche di discutere temi relativi all’uso consapevole della risorsa. Si parla anche di lotta biologica con l’uso dei pesci quali mezzo per eliminare le larve, così come era stato fatto decenni fa nel territorio pontino e che oggi è stato riscoperto in numerose zone d’Italia.A Bologna, dopo /DERUDWRULR VX DQ]LDQL, demenza e alzheimer. Conduzioni agricole e immobiliari a Terranova dei Passerini (Lodi)

mesi ai 18 anni di età. Il progetto si basa sull’incontro generazionale tra agricoltori anziani in pensione del Gargano e gli ospiti della Comunità, sotto la guida dell’équipe multidisciplinare dell’associazione S.U.D. (Solo Uguali Diritti) e grazie alla collaborazione dell’azienda agricola Fratta. Gli ospiti della comunità sperimentano servizi socio-educativi innovativi avvicinandosi al mondo agricolo e curando l’orto di aiuto, l’uliveto e gli animali con percorsi strutturati terapeutico-educativi insieme agli agricoltori anziani che tornano ad avere un ruolo attivo insegnando un mestiere.Anche in Lombardia, a Lodi, il progetto “Le Cascine – lab Demenza e Alzheimer” si rivolge agli anziani, popolazione in aumento e spesso in stato di abbandono, ancor di più se con problemi di Alzheimer. A Livorno “Radici sociali negli orti del Forte” offre ai detenuti l’opportunità di laGENNAIO 2017 | MONDO AGRICOLO |


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7DUWDUXJKH LQ WUDQVL]LRQH: progetto per portatori di handicap che non si arrendono. Seacoop, a Toscanella di Dozza (Bologna)

l’esperienza degli “Orti Solidali Naturali” e del “Pollaio sociale”, si vuole ulteriormente sviluppare un luogo di agricoltura permanente all’interno di un centro occupazionale per disabili. Il progetto, denominato “Tartaruga…luogo in transizione” permetterebbe alle persone con handicap di deambulazione di muoversi in autonomia tra gli orti appositamente rialzati e di partecipare alle iniziative di formazione sulle coltivazioni biologiche e sinergiche, a quelle pedagogiche con l’ortoterapia e alle attività correlate all’agricoltura. Il tutto è nato dalla sinergia tra l’azienda agricola Dardi e la cooperativa sociale Seacoop. In Liguria, nell’immediato entroterra di La Spezia, il progetto “Campus Agrisociale Sant’Anna in life” della Cooperativa Sant’Anna rappresenta il tentativo di creare nuovi elementi di relazione, in grado di rige | MONDO AGRICOLO | GENNAIO 2017

giovani disabili. L’obiettivo è di permettere alle persone diversamente abili, grazie al supporto di professionisti e al coinvolgimento di numerosi attori locali, di divenire essi stessi protagonisti delle azioni educative, presentando a bambini e ragazzi non disabili i prodotti della terra, le peculiarità del territorio ibleo, le tradizioni agricole e culinarie, promuovendo la sana alimentazione e la dieta mediterranea.Questi sono alcuni esempi di modelli di welfare che sviluppano il concetto di agricoltura multifunzionale toccando le corde di altre sensibilità e comparti. Una realtà in crescita, capace di generare profitto, oltre che benessere sociale. Secondo le stime della Rete delle FatSi coniugano impegno sociale, torie Sociali, con cui Confagricoltura welfare, attenzione alle fasce ha stretto un accordo che va oltre il deboli, multifunzionalità bando, sono almeno tremila le fattorie sociali sul territorio nazionale, che nerare una rete sociale esistente, ma coinvolgono circa trentamila perso stanca e ripiegata su stessa dai pro- ne. blemi che sempre più spingono verso l’isolamento della persona, sia essa anziana, disabile o semplicemente a /H IDVL GHOOD YLWD. bassa propensione relazionale.A RaProgetto “PENSieri”. gusa “Mediterranea…mente” è il proAzienda Agricola Fratta Vincenzo getto di realizzazione di una fattoria a San Nazario (Foggia) didattica gestita in prima persona da


PRIMO PIANO IMPEGNO SOCIALE

l' organismo - previsto dalla Legge 241/15monitora, approfondisce e indirizza Le attività per definire un nuovo modello di welfare di Marco Berardo Di Stefano presidente Rete Fattorie Sociali

merge sempre più il ruo­ lo dell'agricoltura sociale come nuovo stnunento per ridisegnare un mo­ dello di welfure sosteni­ bile ed efficace. Ad ap­ profondire questo universo dinamico in continua evoluzione, fortemente inclusivo, è l' "Osservatorio sull'agri­ coltura sociale" - previsto dalla legge 141/2015 - che non è l'ennesimo carrozzone. la partecipazione a que­ sta struttura, infàtti, non dà luogo alla corresponsione di compensi, gettoni, emolumenti, indennità o rimborsi spe­ se. Previa intesa in sede di Conferenza pennanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, il ministro del­ le Politiche agricole, provvederà, con proprio decreto, a stabilire le modali­ tà di organizzazione e funzionamento dell'Osservatorio con le risorse uma­ ne, stnunentali e finanziarie disponi­ bili a legislazione vigente e comunque senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. la sua prima ri-

unione il 26 gennaio 2017. All'Osservatorio sono attribuiti i se­ guenti compiti: definizione di linee guida per l'attività delle istituzioni pub105 diversamente BIO. 'T' come innovazione, inclusione, integrazione; "O" come occupazione, orticoltura; "B" come benessere, bene comune, biologico. Cooperativa sociale Fattorie Solidali a Tuscania (Viterbo)

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Osservatorio fondamentale per definire norme attuative e per armonica attività istituzionale bliche in materia di agricoltura sociale, con particolare riferimento a criteri omogenei per il riconoscimento delle imprese e per il monitoraggio e la valutazione delle attività di agricoltura sociale, alla semplificazione delle procedure amministrative, predisposizione di strumenti di assistenza tecnica,di formazione e di sostegno per le imprese, definizione di percorsi formativi riconosciuti, inquadramento di modelli efficaci, messa a punto di contratti tipo tra imprese e pubblica amministrazione. E ancora, monitoraggio ed elaborazione delle informazioni sulla presenza e sullo sviluppo delle attività di agricoltura sociale nel territorio nazionale, anche al fine di facilitare la diffusione delle buone pratiche; raccolta e valutazione coordinata delle ricerche concernenti l’efficacia delle pratiche di agricoltura sociale e loro inserimento nella rete dei servizi territoriali; proposta di iniziative finalizzate al coordinamento e alla migliore integrazione dell’agricoltura sociale nelle politiche di coesione e di sviluppo rurale; pro-

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mozione di azioni di comunicazione e di animazione territoriale finalizzate al supporto delle iniziative delle Regioni e degli enti locali.L’Osservatorio cura il coordinamento della sua attivitĂ con quella degli analoghi organismi istituiti presso le Regioni in materia di agricoltura sociale. Ăˆ nominato con decreto del ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali ed è composto da cinque rappresentanti delle amministrazioni dello Stato, designati rispettivamente dai ministri delle Politiche agricole alimentari e forestali, del Lavoro e delle Politiche sociali, dell’Istruzione, dell’UniversitĂ e della Ricerca, della Salute e della Giustizia; cinque rappresentanti delle Regioni e delle Province autonome di Trento e di Bolzano, designati dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano; due rappresentanti delle Organizzazioni professionali agricole


7 dicembre 2000, n. 383, designati dall’Osservatorio nazionale dell’associazionismo di cui all’articolo 11 della medesima legge n. 383; due rappresentanti delle Organizzazioni della cooperazione, designati dalle associazioni nazionali di rappresentanza, assistenza e tutela del movimento cooperativo maggiormente rappresentative. L’insediamento dell’Osservatorio è molto atteso. Infatti, con la sua attività potrà svolgere un ruolo importante nello sviluppo dell’agricoltura sociale, in particolare per quanto riguarda: la stesura dei decreti attuativi; l’armonizzazione dell’attività istituzionale sul tema dell’agricoltura sociale, sia a livello nazionale, sia regionale; l’attività di monitoraggio sulle attività e gli effetti dell’agricoltura sociale sul sistema Paese; la creazione di un marchio nazionale dell’agricoltura sociale. Sarà, inoltre, uno stimolo importante a liberare le risorse che possono essere messe a disposizione su questo te ma. 8Q·XQLFD ULVSRVWD DL ELVRJQL GL GLVDELOL H SURIXJKL Fattoria sociale La Mattonaia a Monteriggioni (Siena) )DWWRULD GLGDWWLFD H RUWR gestito da ragazzi rifugiati. Cooperativa agricola Riparo ad Anzio (Roma)

maggiormente rappresentative a livello nazionale, designati dalle Organizzazioni medesime; due rappresentanti delle reti nazionali di agricoltura sociale, designati dalle reti medesime; due rappresentanti delle organizzazioni del terzo settore maggiormente rappresentative a livello nazionale, designati dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano e individuati nell’ambito degli operatori già attivi nel territorio nel settore dell’agricoltura sociale; due rappresentanti delle associazioni di promozione sociale con riferimenti statutari all’ambito agricolo iscritte nel registro nazionale previsto dalla legge GENNAIO 2017 | MONDO AGRICOLO |


PRIMO PIANO IMPEGNO SOCIALE

Vent'anni di esperienze nei penitenziari, coinvolgendo ed insegnando ai detenuti. Ora il protocollo d'intesa tra Confagricoltura e Cassa delle Ammende di Gabriella Bechi

utto ha inizio con le api. Quando nel lontano 1996 la FAI (Federazione Apicoltori Italiani) entra in contatto con la colo­ nia agricola penale di Pianosa, attraverso il ministero della Giustizia, per verificare la possibilità di impiantare nell'isola un allevamen­ to apistico. Ipotesi percorribile che portò,in breve tempo,all'insediamen­ to degli alveari (il primo in Italia in un carcere), alla realizzazione di corsi di formazione per i detenuti, fino alla produzione di miele. Con grandi ritor­ ni anche dal punto di vista degli studi sull'impollinazione, grazie alla integri­ tà della biodiversità presente nell'iso­ la. Dall'esperimento di Pianosa in 15 anni la FAI ha insediato allevamenti apistici in 39 case di reclusione (nel 2014 gli alveari erano 539),su una su­ perficie di 30.000 ettari e una produ­ zione di 7mila chili di miele all'anno. Ed ha formato ogni anno 500 detenuti, molti dei quali, una volta scontata la pena, hanno intrapreso l'attività di apicoltore. Purtroppo questo bellissimo progetto, finanziato dal ministero delle Politiche agricole con i fondi della Pac per il settore apistico,si è interrotto lo scorso anno,bloccato dalla Corte dei Conti europea che, se da una parte ne encomiava il valore sociale, dall'altra non lo riteneva ammissibile al finanziamento. Grazie anche a questa lunga esperienza maturata con gli istituti penitenziari, a giugno 20 I MONDO AGRICOLO I GENNAIO 2017

del 2015 Confagricoltura e Cassa delle Ammende, ente giuridico di diritto pubblico istituito presso il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria del ministero della Giustizia, hanno firmato un protocollo d'intesa volto a favorire la partecipazione dei detenuti a corsi professionali per una migliore conduzione e gestione delle colonie agricole e dei tenimenti pertinenti gli istituti penitenziari, anche attraverso il coinvolgimento diretto di imprese e cooperative del settore, con l'obiettivo del reinserimento sociale e lavorativo delle persone

in esecuzione penale.La Cassa delle Ammende, infatti, ha tra le sue fina­ lità quella di finanziarie, con i propri fondi patrimoniali, progetti presenta­ ti da Amministrazione Penitenziaria, Enti pubblici e privati, fondazioni o altri organismi impegnati in attività di volontariato o solidarietà sociale, per programmi che attuino interventi di assistenza economica in favore di de­ tenuti o internati,nonché progetti tesi al loro reinserimento socio-professio­ nale.In questa ottica la Cassa intende avviare le colonie ed i tenimenti agri­ coli verso una gestione imprendito-


La prima ad entrare nelle carceri è stata la Federazione Apicoltori. Ora previste tante iniziative

riale attraverso l’introduzione o il potenziamento delle filiere produttive con caratteristiche ecocompatibili; favorire la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti derivati dall’attività lavorativa dei detenuti; accedere alla disciplina ai fondi comunitari e nazionali. Per la realizzazione di queste iniziative Confagricoltura si impegna a mettere a disposizione la propria esperienza e professionalità, sviluppando percorsi che possono coinvolgere direttamente le aziende agricole interessate, anche attraverso la stipula di comodati d’uso gratui-

&ROWLYD]LRQH LQ VHUUD presso il carcere di Quarto (Asti)

to; prestando, inoltre, assistenza nei campi legale, fiscale, previdenziale, tecnico-economico e fornendo la sua collaborazione attraverso il proprio ente di formazione Enapra. In seguito a questo accordo molte le iniziative che si sono sviluppate in ogni parte d’Italia. In Puglia, grazie al progetto di Confagricoltura Taranto e Casa circondariale Carmelo Magli, due ettari

di terra incolti sono stati trasformati in un’azienda agricola modello, dove un gruppo di detenuti coltiva e raccoglie canapa industriale. Sempre all’interno della cinta dell’istituto di pena è nata poi un’altra azienda agricola dove si producono ortaggi e frutta biologica. In Piemonte, Confagricoltura Asti sta portando avanti, sotto l’egida di “Aspaglio”, il progetto “Asini si nasce… e io lo nakkui”, nel carcere di Quarto, che prevede corsi di formazione teoricopratico sull’agricoltura sociale e di interventi assistiti con animali riservati a detenuti. L’Asinergia, inoltre, fattoria sociale e didattica associata, con il progetto “Oltre il giardino”, gestisce l’orto, il frutteto di antiche cultivar e le arnie collocati all’interno del carcere, impiegando quattro lavoratori detenuti. E da quest’anno i prodotti ottenuti potranno essere venduti anche all’interno della struttura penitenziaria. Confagricoltura Cosenza ha aperto uno sportello di assistenza fiscale e patronato a titolo gratuito per i detenuti e i loro familiari nella casa circondariale “Sergio Cosmai”. Confagricoltura Salerno ha realizzato invece il progetto “Trapetum”, che mette in collegamento il carcere della città con l’attività produttiva agricola del territorio tramite strumenti concreti di intervento: la produzione di ceramiche, il laboratorio artigianale interno e l’attività agricola esterna per alcuni gruppi di detenuti, la commercializzazione dei prodotti realizzati a marchio. Nel Lazio, la “Fattoria solidale del Circeo”, socia di Confagricoltura Latina, sta portando avanti il progetto “Orto in Rems”, in collaborazione con la Residenza per l’esecuzione della misura di sicurezza sanitaria (REMS), struttura gestita dalla Asl in collaborazione con il ministero della Giustizia, che ospita persone con disabilità psichiche che abbiano commesso reati. Il progetto prevede una prima fase di formazione all’interno della struttura e una seconda, pratica, di acquisizione delle tecniche di coltivazione, in GENNAIO 2017 | MONDO AGRICOLO |


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Imparare il mestiere agricolo. L’agricoltura come occasione di reinserimento nella società azienda. Confagricoltura Frosinone svolge assistenza fiscale e di patronato per i detenuti del carcere cittadino. Confagricoltura Nuoro ha presentato un progetto, in attesa di approvazione da parte della Cassa Ammende, per la realizzazione di un vigneto su un terreno di 3 ettari di proprietà del carcere di Badu’ e Carros, adiacente alla struttura. Il vigneto dovrebbe essere impiantato e gestito fino alla fase dell’imbottigliamento da un’azienda vitivinicola associata, con il lavoro dei detenuti selezionati, adeguatamente formati attraverso corsi di gestione del vigneto. In Toscana Confagricoltura Livorno ha in corso un progetto con l’isola carceraria di Gorgona per la lavorazione dei terreni agricoli, con

$SLDULR )DL presso la casa circondariale di Alba (Cuneo)

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l’impiego dei detenuti. Due ettari di vigneti sono gestiti dall’azienda Frescobaldi. Oliveti, seminativi, allevamenti di ovini e caprini vengono invece coltivati con l’assistenza tecnica dell’Organizzazione di Livorno, che guarda con interesse ad eventuali forme di collaborazione anche con l’isola di Pianosa, di pertinenza del ministero della Giustizia (dove il carcere è chiuso, ma che potrebbe essere coltivata

9LWWRULR )UHVFREDOGL. Il suo gruppo gestisce il vigneto dell’isola carceraria di Gorgona

per fornire foraggi agli allevamenti di Gorgona) e con il carcere di Porto Azzurro, che dispone di migliaia di oliveti e diversi ettari di antichi vigneti di Aleatico.


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ATTUALITÀ RAPPRESENTANZA

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Raffaele Maiorano$ YddÌYkk]eZd]Y \]a Giovani Agricoltori$ ^Y ad hmflg kmddÌaeh]_fg kngdlg ] ljY[[aY d] daf]] \]d prossimo triennio

· / di Elisabetta Tufarelli

assemblea di fine anno è stata l’occasione, per il presidente dei Giovani di Confagricoltura, di fare un bilancio del tempo fin qui trascorso e di tracciare le linee di sviluppo dell’Associazione per il prossimo triennio. ”Finora – ha osservato Raffaele Maiorano nella sua relazione - abbiamo lavorato in modo intenso per rinvigorire l’Anga e lo spirito di appartenenza dei tanti giovani già associati o potenziali soci, attraverso progetti mirati a livello nazionale e sul territorio. Abbiamo, proprio come si fa in agricoltura, prima seminato, concimato e diradato. Ora, dopo aver selezionato, stiamo per raccogliere”. Ha riepilogato la scelta del comitato di presidenza di continuare ad allargare le deleghe, ha fatto il punto sullo stato dell’arte e ha spiegato come verrà attuato il programma sui diversi settori, in linea e di supporto con i lavori svolti dai diversi comparti. “Il nostro obiettivo – ha detto - è ampliare la nostra base associativa, coinvolgendo sempre di più i giovani imprenditori, i neo presidenti, anche decidendo insieme le diverse attività da porre in essere”. Non poteva mancare, nell’ampia relazione, mettere in evidenza il tema della crescita e il risultato degli ultimi interregionali.“Abbiamo deciso di procedere per step e per gradi – ha ricordato –.Per centrare questo obiettivo ci siamo avvalsi della collaborazione professionale, in particolare negli incontri avviati al Centro e al Nord, di due facilitatori che han-

Con “#filiereintelligenti” le imprese puntano a partnership trasversali no aiutato ad individuare e costruire i progetti che sono stati poi portati in Comitato. Ma non solo. Il loro apporto ha contribuito a ‘mediare’ per ridurre i conflitti ed aumentare il coinvolgimento, l’impegno e la partecipazione, incoraggiando l’analisi e portando alla soluzione degli eventuali problemi”. L’intervento puntuale di Maiorano ha anche ricordato come il comitato

*LXOLD $OHVVDQGUL, presidente Anga Parma

di presidenza abbia valutato positivamente tutti i progetti che, in qualche modo, possono essere considerati un risultato evolutivo delle ‘Filiere Intelligenti’ e a questo proposito ha anticipato che, nel maggio 2018, si ipotizza la conclusione del programma con un grande evento di chiusura.“Sono e siamo tutti convinti – ha precisato il presidente dei giovani di Confagricoltura GENNAIO 2017 | MONDO AGRICOLO |


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– che il primario non sia secondario a nessuno. Certamente, però, occorre lavorare per eliminare tutti quei passaggi che snaturano la nostra agricoltura, rendendola in qualche modo ‘dipendente’. Ci siamo impegnati per dialogare sullo stesso piano e in modo diretto con coloro che lavorano il prodotto, completando il processo, ma c’è ancora da proseguire su questa via”. Raffaele Maiorano ha sottolineato che si è partiti dall’assunto che nessun settore può rimanere isolato a discutere concetti e questioni che riguardino l’agricoltura del futuro. “Da qui – ha spiegato - siamo partiti per organizzare #filiereintelligenti, convinti che esclusivamente la partnership trasversale tra mondi imprenditoriali, della ricerca, della formazione e delle

0DULD &RQFHWWD 5DLPRQGR, presidente Anga Molise

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Maiorano: «Il primario non è secondario. Serve agrindipendenza» Istituzioni permetterà di uscire dagli stretti confini delle discipline e delle singole specializzazioni per crescere tutti”. In un certo senso i giovani di Confagricoltura propongono una forma sviluppata del contratto di rete, allargando il coinvolgimento a soggetti molto diversi tra loro, con l’obiettivo di mettere la filiera al centro e l’intelligenza in ogni passaggio. Maiorano si è soffermato a lungo sul sistema di deleghe strutturato, che prevede riscontri puntuali e precisi, ma anche rapporti di filiera esterni che consentano di dialogare e avviare attività con i diversi attori”. Il presidente dei giovani ha proseguito la sua relazione approfondendo anche il legame tra l’associazione imprenditoriale, la crescita e le opportunità: “Ci troviamo come

imprenditori e come associazione ad operare in campi sempre più complessi e che mutano costantemente – ha concluso –. Ci tocca quindi trovare nuove soluzioni, che da un lato sostengano il nostro impegno nelle aziende e nell’associazione, dall’altro ci facciano crescere. Dobbiamo diventare protagonisti del territorio in cui operiamo, non soffermandoci solo sul binomio comando/controllo, non restare chiusi nelle nostre aziende, ma aprirci al nuovo. Occorre pretendere che la pubblica amministrazione lavori in modo diverso, ma non dobbiamo nemmeno piangerci addosso. Saremo anche noi a determinare il futuro del nostro settore e delle nostre imprese, attraverso innovazione e cambiamento, che definisco le nuove parole d’ordine. Va infine ricordato che la collaborazione è alla base di tutti i nuovi sviluppi e che è proprio la nostra associazione a dare opportunità di crescita personale, ma soprattutto impren ditoriale”.


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da destra: *XLGL 0HUFXUL 6FDQDYLQR H 9HUUDVFLQD

Il compleanno di Agrinsieme ImYlljg Yffa \a kaf]j_a] ljY Confagri$ Cia$ Copagri ] Alleanza Cooperative& Giorgio Mercuri fmgng [ggj\afYlgj]

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di Gabriella Bechi

l 9 gennaio 2017 Agrinsieme ha compiuto quattro anni. E il giorno del suo compleanno è stato l’occasione per riaffermare il ruolo di primo piano nel panorama della rappresentanza agricola del nostro Paese e dare avvio ad una nuova fase di consolidamento. Giorgio Mercuri, presidente di Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, è il nuovo coordinatore, che prende

il posto di Dino Scanavino, presidente della Cia, nel terzo passaggio di consegne dell’aggregazione economica tra Confagricoltura, Cia, Copagri e Alleanza Cooperative Agroalimentari. “Quello che abbiamo fatto in questi quattro anni è stato un lungo percorso di costruzione e di condivisione - ha

detto Scanavino - per arrivare, attraverso il dialogo e il confronto, stemperando le proprie individualitĂ , ad un progetto comune. Un progetto utile al sistema, agli agricoltori e alle cooperative, e non a noi stessiâ€?.“Siamo qui per rappresentare le nostre imprese e non le organizzazioni – ha detto Mercuri - convinti che piccoli e divisi si affrontino peggio i problemi. Noi di Agrinsieme siamo convinti che ci sia bisogno di far squadra con tutta la filiera: con il mondo industriale, anche attraverso un dialogo giĂ aperto con Federalimentare, e con le organizzazioni di rappresentanza del mondo del lavoro, in un Paese che può supportare meglio la sana imprenditoria, se avrĂ la stabilitĂ politica che auspichiamoâ€?. “In quattro anni ci siamo confrontati con quattro governi - ha lamentato il presidente di Confagricoltura Mario Guidi –. Ma sono stati anni importanti per Agrinsieme che oggi, superata la fase di rodaggio, mi sento di dire che ha raggiunto la sua maturitĂ . Le istituzioni hanno apprezzato il nostro stare insieme e questo ha portato risultati concreti anche nel 2016, sia dal punto di vista fiscale, sia della semplificazione burocratica, e il 2017 sarĂ un anno importante per favorire la crescita delle imprese, che è il nostro obiettivo prioritario.Ci concentreremo sui grandi temi, sentendoci liberi di esprimerci singolarmente su alcune questioni. Quello che serve ora è un sistema-Paese che non sia percepito come un nemico. In una fase in cui tutta la rappresentanza è impegnata a ripensare la propria collocazione, Agrinsieme conferma e rafforza una comunanza di intenti e di lavoro tra soggetti che rappresentano l’intera filiera e che vogliono trovare nuovi modelli di sviluppo rispetto alle sfide del mercato: dalla produzione alla trasformazione, alla commercializzazioneâ€?. Il presidente di Fedagri Verrascina ha ricordato il ruolo importante che Agrinsieme ha avuto sul territorio, a livello regionale, nei rapporti con la pubblica amministrazione.“Un ruolo – ha detto – che va rafforzato perchĂŠ la politica agricola non si decide solo a Roma e a Bruxelles, ma anche nelle singole Re„„„ gioniâ€?. GENNAIO 2017 | MONDO AGRICOLO |


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Manifesto 2017 DĂŒaeh]_fg \a Agrinsieme kma _jYf\a temi agricoli \]ddĂŒanno appena iniziato

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l nuovo coordinatore Giorgio Mercuri, ha presentato alla stampa il “Manifesto 2017â€? di Agrinsieme sui temi di lavoro, Europa e Pac, export e import, semplificazione burocratica, competitivitĂ e sviluppo. LAVORO - Lo strumento dei voucher è di valido ausilio all’emersione del lavoro sommerso ed è di difficile strumentalizzazione: in questo senso il suo utilizzo va confermato. Ma, al di lĂ dei voucher, l’impresa agricola ha altre esigenze, ben piĂš serie, a partire da una flessibilitĂ strutturata per tutte quelle tipologie di attivitĂ che non richiedono specializzazione, ma che sono indispensabili visto l’ineliminabile andamento ciclico delle produzioni agricole. In aggiunta vanno sviluppate misure che incrocino la domanda e l’offerta di lavoro, anche attraverso il ruolo della filiera cooperativa. Sulla questione del caporalato Agrinsieme ha appoggiato e continuerĂ a sostenere ogni iniziativa finalizzata a combattere lo sfruttamento della manodopera in agricoltura e, piĂš in generale, qualsiasi fenomeno di lavoro irregolare che si traduca anche in concorrenza sleale verso quelle imprese che operano nella legalitĂ . Purtroppo gli sforzi del Legislatore sono stati in parte vanificati dai nuovi articoli che regolamentano il reato di sfrut-

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tamento. Questi “indiciâ€? presentano incertezze applicative che rischiano di paralizzare realtĂ produttive sane, anche in presenza di errori puramente formali o vizi di lieve entitĂ . A questo proposito Agrinsieme si impegna a chiedere la revisione e la massima chiarezza della norma soprattutto nella fase applicativa. EUROPA - Agrinsieme proseguirĂ a lavorare per orientare la politica europea verso le esigenze dell’economia reale, del sistema delle imprese, dell’occupazione e di una nuova politica sociale. La Pac post 2020 non solo dovrĂ confermare un budget adeguato, ma dovrĂ essere caratterizzata da una forte discontinuitĂ con il passato. Occorre una nuova valutazione dei pagamenti disaccoppiati che rischiano di sovracompensare gli agricoltori nelle fasi positive degli scambi e di non compensarli adeguatamente nei momenti di crisi. La nuova Pac dovrĂ favorire l’innovazione, l’aggregazione, il legame


sciuto molto l'import di materie prime e prodotti agricoli, va neces­ sariamente condotta un'analisi di competitività sulla situazione attuale dei mercati. SEMPLIFICAZIONE BUROCRATICA­ Agrinsieme da sempre sta portando avanti una sistematica azione per ot­ tenere la semplificazione burocrati­ ca. Qualche passo avanti importante si è ottenuto con il registro unico dei controlli in campo agricolo, una serie di semplificazioni, i processi di dematerializzazione di atti am­ ministrativi, il testo unico del vino. Il coordinamento proseguirà il suo impegno per uno Stato al servizio e non contro le imprese agricole e agroalimentari.

con il territorio, l'orientamento al mercato interno ed internazionale, l'efficace gestione del rischio e la tutela del reddito anche rispetto alla instabilità ed alla volatilità dei prezzi. La Pac post 2020 dovrà segnare an­ che maggiore equilibrio tra Paesi del Mediterraneo ed Europa continen­ tale. Per questo Agrinsieme ha dato il via ad un'azione di coordinamen­ to che coinvolge le organizzazioni del mondo agricolo e cooperativo di cinque Paesi dell'UE (oltre all'I­ talia, Spagna, Francia, Portogallo e Grecia) che da soli rappresentano il 45% del valore della produzione agricola e della spesa comunitaria per il settore.

che i Paesi terzi impongono all'import di prodotti agricoli e a tutte le barriere tariffarie e non tariffarie che i nostri operatori si trovano a fronteggiare. Inoltre, essendo ere-

COMPETITIVITÀ E SVILUPPO - Per Agrinsieme occorre superare l'attua­ le frammentazione e promuovere l'aggregazione, a partire dalla forma cooperativa. Occorre semplificare le procedure amministrative, ma anche favorire l'orientamento al mercato, le logiche imprenditoriali, il ruolo degli agricoltori. Agrinsieme è forte­ mente impegnata anche per lo svi­ luppo di nuove relazioni nel sistema agroalimentare e per la costruzione di una rete di efficaci organismi in­ terprofessionali. (G. B.)

EXPORT E IMPORT - La globaliz­ zazione degli scambi ha favorito il nostro export agroalimentare, ma Agrinsieme chiede che si condu­ ca sempre un'analisi preventiva sull'impatto sui mercati di eventuali nuove concessioni commerciali e che si valutino meglio le condizioni GENNAIO 2017 I MONDO AGRICOLO I 29


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Napoli del gusto

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;gjf]j \a Confagri Campania Yd hgdg Y_jgYdae]flYj] ÉEccellenze campaneÊ [gf prodotti \a altissima qualità di Gabriella Bechi

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e “Eccellenze Campane” riunite in un unico polo agroalimentare, al centro di Napoli. È il progetto di Paolo Scudieri, patron del gruppo Adler, inaugurato nella città partenopea, a via Brin, nel gennaio del 2014, che oggi è diventato a pieno titolo un punto di riferimento per la città e per chi è impegnato nel comparto agroalimentare.Il progetto nasce con l’obiettivo di promuovere e valorizzare le eccellenze agroalimentari direttamente dal produttore al consumatore, nella logica della filiera corta, concentrando in un’unica struttura le migliori produzioni regionali. Ma è

anche un nuovo concept store che sarà esteso anche ad altre città e che consentirà di distribuire, attraverso una rete di hub, i prodotti d’eccellenza del made in Campania. Il format è quello del mercato cittadino, in grande auge in questo momento in tutto il mondo, che prende ispirazione dai mercati spagnoli (da quello di San Miguel a Madrid in particolare), ristrutturati da famosi architetti, dove accanto ai banchi per la vendita, trovano posto punti di ristoro monotematici di ogni genere. Come, in Italia, il mercato di San Lorenzo a Firenze, Eataly, il recentemente inaugurato Mercato Centrale della Stazione Termini a Roma.Nel moderno spazio cittadi-


3DROR 6FXGLHUL con il pizzaiolo *XJOLHOPR 9XROR

no napoletano è presente anche Confagricoltura, con un proprio corner dove è possibile trovare il meglio delle aziende associate. L’operazione, frutto di accordo nazionale, intende portare a Napoli le eccellenze agroalimentari anche di altre regioni d’Italia, attraverso l’organizzazione di eventi dedicati a specifici prodotti,come quello sull’olio extravergine d’oliva in programmazione. La struttura ospita rinomate aree di vendita e degustazione: il panificio,

Alla cittadella del sapore oltre 1,5 milioni di visite nei primi due anni il birrificio di Maneba, il pastificio “E’ maccarune e’ Napule”, il caseificio, la macelleria, la braceria e la salumeria di Sabatino Cillo,la torrefazione di Kenon, la pizzeria di Guglielmo Vuolo, la friggitoria di Doctor’s Fried, la frutteria, la pasticceria, la cioccolateria e la gelateria Del Gallo, il ristorante di Vico Sorbo di Finestra Verde.A queste realtà si affianca una schiera di piccole aziende che offrono prodotti di altissima qualità: dalle alici di Cetara, alle noci di Sorren-

to. A due anni dalla sua apertura, “Eccellenze Campane” ha registrato oltre 1,5 milioni di visitatori e circa 665 mila specialità made in Campania prodotte, 100 mila pizze e 70 mila panuozzi sfornati, oltre 400 mila caffè e 95 mila sfogliatelle servite. Solo per fare qualche esempio. All’interno della struttura è possibile, oltre ad acquistare e degustare i prodotti della tradizione culinaria campana, partecipare a percorsi formativi, ospitati nell’Aula Magna (ribattezzata “Aula Magnà”), il luogo dedicato all’informazione, all’educazione, alla cultura, all’organizzazione di eventi e congressi. Qui vengono effettuati anche corsi di cucina, grazie all’ausilio di una struttura mobile, degustazioni, didattica per bambini, visite guidate durante le quali viene illustrata la lavorazione dei prodotti tipici, come la mozzarella, la pasta, la pizza, il panuozzo, il pane. È attivo anche il servizio d’asporto cittadino, grazie al quale è possibile ricevere i prodotti di “Eccellenze Campane” in qualsiasi luogo. La consegna è effettuata con macchine elettriche, sostenibili al 100%, per offrire sempre prodotti locali che creino valore per il territorio. Alla sede di via Brin, da settembre 2015, si è aggiunta “Eccellenze Campane Mare”, una struttura di circa 200 metri situata nel salotto di Napoli: il lungomare di via Partenope, con vista su Capri e Posillipo, il cui logo è caratterizzato da una stella marina,a ricordare le bellezze del Golfo.

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Oli in passerella Mercoledì 1 febbraio ka Yhjgfg d] ak[jaragfa Yd [gf[gjkg ÉDomina International Olive Oil ContestÊ& Af [gddYZgjYragf] [gf Confagricoltura

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l gruppo alberghiero Domina, in collaborazione con Confagricoltura, Unasco e OP Confoliva, organizza la seconda edizione di D-IOOC Domina International Olive Oil Contest, un concorso internazionale riservato ai produttori di olio extravergine di oliva che lo scorso anno, al suo esordio, ha destato l’interesse del mondo oleario internazionale, distinguendosi per l’eccellenza dell’organizzazione, la professionalità dei 16 giudici internazionali e per la qualità degli oli in con-

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corso. Trecentoventinove i campioni partecipanti, provenienti da 21 Paesi produttori (per la prima volta anche Siria e Cina) e, secondo la WREVOO (World Ranking Extra Virgin Olive Oil), primo concorso in Italia e tra i primi cinque al mondo.La premiazione si svolgerà a Palermo, nella splendida cornice del Domina Zagarella Sicily, dal 4 al 7 maggio 2017, nel corso di un evento che offrirà ai produttori l’occasione di promuovere le proprie eccellenze olearie e che darà agli appassionati del settore l’opportunità di vivere da vicino l’ambiente del concorso: un percorso ricco di momenti formativi e ludici, cene tematiche, degustazioni guidate, un seminario sulla promozione dell’olio di oliva. Una edizione fortemente orientata alle opportunità di business per le aziende produttrici. Sul sito Domina IOOC verranno inserite le schede, con le informazioni tecniche commerciali di tutti produttori che hanno ottenuto premi e medaglie, che saranno presentati anche sulle pagine DIOOC di Facebook, Twitter, Instagram e Pinterest. Inoltre, tutti gli oli che hanno partecipato al DIOOC saranno inseriti in un’applicazione per Smartphone (Mobile APP) che ha di fatto creato un luogo vir-

tuale, vivace e attivo, dove produttori e consumatori possano incontrarsi, comunicare, scambiarsi pareri, consigli, suggerimenti e anche acquistare i propri oli preferiti, dovunque si trovino nel mondo.Gli oli che partecipano al DIOOC verranno, infine, inseriti in una speciale guida dedicata ai buyers che verrà distribuita durante le manifestazioni nazionali e internazionali. A cominciare da Milano, dove a TuttoFood, la fiera internazionale B2B dedicata al food & beverage, dall’ 8 al 11 maggio, verrà presentata e consegnata ai buyers la DIOOC Buyers Guide. Nello stand DIOOC i produttori potranno anche incontrare importatori e i grossisti italiani ed esteri, buyer GD/GDO nazionali ed internazionali e delle piccole e medie catene di distribuzione, rappresentanti del settore Horeca. A ottobre 2017 prima tappa internazionale in Germania per la presentazione dei produttori che hanno partecipato al DIOOC.L’apertura ufficiale dell’iscrizione e dell’invio dei campioni Oevo al concorso è l’1 febbraio 2017. Le iscrizioni si chiuderanno il 15 aprile 2017.Tutte le informazioni sul concorso e sulle modalità di iscrizioni sul sito www.domina-iooc. com. (G. B.)


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L'APERTURA

Contoterzismo, scelta vincente Cresce la collaborazione tra agricoltori e contoterzisti, una sinergia che fa bene all'agricoltura, al mercato e all'ambiente irca 534.000 imprese agricole (il 33,4% del totale) ricorrono a servizi di contotel'Zismo. E dove è più diffuso il contoterzismo, cresce la percentuale dei terre­ ni lavorati in sicurezza e con gli stru­ menti dell'agricoltura di precisione. Il nesso tra contoterzismo e diffusione di pratiche agricole virtuose è ricava­ to dai dati di vendita delle attre:aature agricole a livello comprensoriale, e mostra come il contributo degli agromeccanici sia fondamentale per centra.re l'obiettivo .fissato dal ministero delle Politiche agricole di raggiungere, entro il 2020, il 10% di area coltivata con gli strumenti della precision fuming, partendo dall'attuale 1%. Il contributo manageriale dell'impresa agromeccanica aumenta di anno in anno. Cresce la collaborazione tra agricoltori e contoterzisti attraverso le reti di imprese, lo sviluppo di filiere di qualità, i bandi agrifood e una rappresentanza sindacale attenta alle necessità di ciascuna categoria. "Proseguendo in questa direzione, si aprono nuove pro­ spettive di sviluppo del settore agrico­ lo non centrate solo sull'impresa agri­ cola, avvalendosi anche della capacità dei contotel'Zisti di mantenere il passo con un'evoluzione tecnologica sem­ pre più sofisticata e capitai-intensive. La scelta del contoterzismo consente, infutti, alle aziende agricole di opera­ re con tecnologie molto aggiornate, mantenendo un buon grado di com-

UNCAI L'.Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici ed Industriali rappresenta e tutela su tutto il territorio nazionale imprenditori che lavorano per conto terzi nel settore agricolo e industriale. Presidente: Aproniano Tassinari www.contoterzisti.it petitività dei prodotti e utilizzando il reddito operativo in modo flessibile. Politica e mercato chiedono una rivoluzione agricola per produrre di più impattando meno sull'ambiente. Le imprese agromeccaniche sono già portatrici di innovazione, come richiesto da Europa 2020, eppure sono escluse dalle politiche di sviluppo. La sinergia tra settore agricolo e contoterzismo può diventare un'opportunità per lo sviluppo sostenibile del settore e dare il "La" alla rivoluzione agricola. Giunti a questo punto, è compito della politica agevolare

questo cammino, sbloccando la legge sull'attività agromeccanica e collabo­ rando all'istituzione di un Albo na­ zionale dei contoterzisti, sul modello di quello realizzato in Lombardia da Uncai. o sviluppo sostenibile e dare il La all'auspicata rivoluzione agrico­ la. Giunti a questo punto, è compito della politica agevolare questo cam­ mino, sbloccando la legge sull'atti­ vità agromeccanica e collaborando all'istituzione di un Albo nazionale dei contoterzisti, sul modello di quello che UNCAI ha realizzato in Lombardia. Aproniano Tassinari

- Il 26 gennaio a Ospedaletto Euganeo (PD) si tiene la diciannovesime Giornata del Contoterzista. Organizzata da Apiumai - Ass.ne tra Piccoli Imprenditori Utenti Macchine Agricole ed Industriali della Provincia di Padova, la giornata è da anni un appuntamento fisso per gli agromeccanici veneti. Tra i temi affrontati: i patentini per le macchine agricole (Tiziana Schiavo), l'agricoltura di precisione (Andrea Pezzuole e Luigi Sartori dell'Università di Padova) e le nuove tecnologie (con le ditte Spektra Agri, Abramo Mason e Società Cooperativa Insieme). Gli interventi, inoltre, del presidente dei contoterzisti di Padova Damiano Merlin, del direttore Francesco La Gamba, del presidente UNCAI Aproniano Tassinari e di un responsabile del Gruppo CO.PRO.B.

GENNAIO 2017 I MONDO AGRICOLO I

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NOTIZIE

I contoterzisti fanno massa critica Compie cinque anni APIMAI Servizi, la società nata a Ravenna per favorire sinergie commerciali tra agromeccanici e fornitori di mezzi tecnici. Scozzoli: "Pronti a un coordinamento regionale e nazionale per il pieno riconoscimento del peso economico e sociale dei contoterzisti"

artita in sordina cinque anni fa, con il passare del tempo sempre più aziende agromeccaniche della Romagna hanno iniziato ad appoggiarsi alla società APIMAI Servizi di Ravenna, specializzata in consulenze agronomiche e commerciali. Di proprietà dell'Associazione Provinciale Imprese Meccanico - Agricole - In-

Il I MONDO AGRICOLO I GENNAIO 2017

dustriali di Ravenna, la società ruota attorno a Roberto Scozzoli,direttore di APIMAI con un'esperienza commerciaie al Consorzio di Ravenna e laurea e dottorato in scienze agrarie a Firenze, con Giampiero Maracchi, presidente dell'Accademia dei Georgofili. Il suo è un ufficio mobile, perché è spesso in campagna, presso le aziende locali. "Raccolgo le necessità di forniture e di migliorie per le loro

attività. Questo mi permette di cono­ scere i dati reali di una situazione che esige di essere affrontata con serietà per soddisfare una profonda sete di rilancio del contoterzismo in Italia". A differenza delle reti di imprese, la società di Servizi APIMAI si pone sul mercato offrendo consulenze commi­ surate alle necessità e alle possibilità di ciascun imprenditore, strappando condizioni vantaggiose per gli agro-


meccanici, premiando anche il più debole volume d'affari. "Sul territorio siamo visti come un polo di aggregazione delle necessità degli agromeccanici. Appoggiarsi ad APIMAI Servizi significa accedere a una bacheca aperta con i prezzi e le soluzioni migliori per i contoterzisti ed evitare la dispersione di fatturato. In pratica la società fa da apripista per i contoterzisti calmierando i prezzi delle forniture. Questo perché siamo riusciti a creare una sinergia con ri­ venditori e case di fitof.umaci, conci­ mi e sementi". APIMAI Servizi offre l'accesso diretto ad offerte esclusive dei fornitori part­ ner; ricerca rapida e aggiornata delle offerte; gestione pratiche su misura e di gruppo; promemoria e notifiche sulle necessità aziendali; profilo e performance aziendali; affiancamen­ to del contoterzista nella presenta­ zione di domande di finanziamenti o mutui presso gli istituti di credito. "Il lancio iniziale di APIMAI Servizi spiega Roberto Scozzoli - ha interes­ sato la Romagna. I contoterzisti e tut­ ti gli attori del mondo agricolo locale che si rivolgono a noi sono sempre più numerosi e le loro testimonian­ ze sono positive. Oggi più che mai, le aziende hanno bisogno di ottimizza­ re i costi, di risposte immediate e di tecnologia vera". Attraverso la SRL, il consorzio API­ MAI offre quindi servizi commer­ ciali e consulenze aziendali, che si aggiungono ai servizi sindacali, fiscali e di contabilità che già eroga. "L'idea nasce per permettere ai contoterzi­ sti di avere offerte dedicate a loro. Tante volte i nostri associati sono impegnati in campagna e non han­ no tempo per informarsi sui prezzi, i prodotti, o le linee guide per la di­ fesa o la concimazione. Qui entriamo in gioco noi. Può trattasi di un set di gomme al miglior prezzo, di gasolio, cisterne, attrezzature per le macchi­ ne operatrici, tubi di drenaggio, im­ piantistica, concimi. APIMAI Servizi fa da referente per ottenere forniture di qualità a prezzi vantaggiosi. Inoltre produciamo e rivendiamo il 50% dei semi di medica della Romagna, offria­ mo consulenze di tipo agronomico

SOSTENIBILITÀ ECONOMICA "Il bilancio di APIMAI Servizi è posi­ tivo. I clienti percepiscono la società come un servizio in più offerto dal consorzio di agromeccanici di Raven­ na. Hanno capito che facendo massa critica fra loro, i contoterzisti rag­ giungono il mercato con più potere contrattuale e riescono a strappare offerte più vantaggiose di quelle che otterrebbero se si presentassero da soli. Dopo cinque anni, APIMAI Ser­ vizi è percepita come un aggregatore di molte ditte, e i fornitori hanno più attenzione e interesse nel proporre prodotti e servizi a condizioni vantag­ giose per tutti". su come svolgere al meglio le lavo­ razioni agricole, ottimizzando costi e strutture e organizziamo incontri tecnici per presentare prodotti e tec­ nologie innovativi. MENO BUROCRAZIA "Grazie adAPIMAI Servizi l'agromec­ canico risparmia tempo. Ogni richie­ sta viene gestita rapidamente e sepa­ ratamente dalle altre. Cerchiamo di non fare magazzino. Veicoliamo agli associati le offerte dei diversi forni­ tori, senza mai forzare l'acquisto. L'o­ biettivo è proteggere il reddito delle nostre ditte. C'è un rapporto di fidu­ cia enorme tra l'associato APIMAI e la società di servizi. Questo ha per­ messo la costruzione di una partner­ ship forte con i contoterzisti e i for­ nitori destinata a durare nel tempo".

UN MODELLO DAAMPUARE "L'obiettivo della società di servizi è darsi un coordinamento regionale e nazionale affinché, attraverso il pieno riconoscimento del peso economico e sociale dei contoterzisti, si svilup­ pi una filiera più coesa e di qualità. Aziende produttrici, costruttori, ditte commerciali e consorzi agrari inizia­ no finalmente a riconoscere negli agromeccanici dei partner sullo stes­ so piano degli agricoltori. Ma la strada da percorrere è ancora tanta. Per con­ tare di più nel mondo agricolo, i con­ toterzisti devono riuscire a fare massa critica soprattutto a livello nazionale, quando occorre rapportandosi con i produttori di mezzi e prodotti agri­ coli, ma anche finanziari, rivolgendosi alle ditte e agli istituti di credito più pronti a sostenere l'agricoltura, il con­ ••• toterzismo e gli artigiani".

- I contoterzisti sono fornitori di servizi di qualità per l'agricoltura. per questo occorre che venga riconosciuto il loro ruolo, ha sottolineato il presidente di APIMAI Roberto Tamburini nel corso dell'assemblea annuale di APIMAI Ravenna dello scorso dicembre: "Il governo non ha aperto i Piani di Sviluppo Rurali ai contoterzisti. Se i PSR sono nati per dare respiro alle aziende agricole, è giusto che i beneficiari siano solo gli agricoltori. Ma l'innovazione è impossibile senza gli agromeccanici. Per questo servono delle misure per l'innovazione 4.0 riservate alla nostra categoria. Anche l'agroindustria, che non è agricoltura, viene sovvenzionata. Perché i contoterzisti non sono considerati? I cittadini chiedono prodotti di qualità e il rispetto dell'ambiente. Gli agricoltori hanno a cuore la sostenibilità economica delle loro aziende. Deve essere chiaro che il contoterzismo è la risposta migliore alle richieste di cittadini e agricoltori".

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NOTIZIE

euro nel 2016. L'accordo prevede of­ ferte dedicate ai contoterzisti sui pro­ dotti Energy Project, vale a dire pulito­ ridi impiantidi alimentazione a Diesel e a benzina e apparecchi per la pulizia dei sistemi di iniezione.

Stato di salute dei trattori e del gasolio Rinnovata La convenzione tra UNCAI e Datacol: offerte e promozioni per i contoterzisti sui pulitori Energy Project o stato di salute del pan:o macchine incide non poco sul bilancio aziendale. le attrez7.ature richiedono manutenzioni programmate e straordinarie, hanno costi di eset:cizio fissi e costi occulti quando diventa­ no meno efficienti e sicure dopo tante oredi onorato servizio.Man­ tenere in forma i motori allungan­ do loro la vita fa parte del lavoro dei contoterzisti.Tra gli strumenti dell'agromeccanico, i sistemi di pulizia interna dei motori rappre­ sentano dei validi alleati peoché permettono di allontanare il ri­ schio di costosi fermo macchina. In quest'ottica è stata rinnovata per IV I MONDO AGRICOLO I GENNAIO 2017

PULflORI - Si tratta di additivi che, aggiunti al carburante, eliminano lo sporco che causa il cattivo funziona­ mento del sistema di alimentazione, sema alterare l'infiammabilità del gasolio. Oltre a eliminare paraffine, ruggine, batteri e acidità dal circuito, i pulitori evitano l'invecchiamento del carburante,sbloccano, puliscono e lu­ brificano gli iniettori, prevengono ed eliminano alghe e morchie nel serba­ toio e fino a 3 litridi acqua. OITIMIZZA10RI DELIA COM­ BUSTIONE - Tali additivi agiscono sulla resa termica del carburante rendendolo più infiammabile e anti­ detonante. Di conseguenza il motore funziona meglio. Sono consigliati per il mantenimento delle prestazioni. Inoltre riducono la formazione di fu­ liggine nel tubo di scarico, facilitano l'avviamento a freddo, mantengono pulito il sistema di alimentazione ed evitano il formarsi di incrostazioni nella camera di scoppio.

TANK FILTRING SYSTEM - Il siste­ ma di :filtrazione del gasolio Datacol è in grado di separare morchie, sporco e acqua grazi.e a un filtro da 25 mi­ cron. u sua pompa da 75 lt/min è in il 2017 la convenzione tra UNCAI e Da­ grado di aspirare e :filtrare 4.500 lt di tacol, società speciali1zata in prodotti gasolio all'ora. professionali legati al mondo dell'auto­ trazione pesante con 80.000 clienti in TANK CLEANING SYSTEM - IlTC.S. Europa e un fatturato di 92 milioni di Datacol è il primo processore per la pulizia del gasolio sporco, responsabile nel 90% dei casi dei problemi legati ai motori Diesel. L'impianto può essere usato nelle cisterne, nei serbatoi dei mezzi agricoli o nelle centrali cogenerative e ha una capacitàdi puliziadi 700 lt/h di gasolio. L'apparecchio centri­ fuga il gasolio sporco e, grazie all'aggiunta di acqua e al moto rotatorio, raccoglie i residui di al­ ghe e morchie in una vasca degli scarti. •••


CAMPAGNA ASS0C1ATNA 2016

Anga, effetto crescita.

Associarsi ad Anga vuol dire crescere come persona e come imprenditore, vuol dire imparare a fare rete sul serio. -ne� questo da 1958 puntiamo sempre più in alto.

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www.anga.it

gioooni di .confagricoltwa$onga qualità di nuova 9enerazione


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di Jordan Nash

Il peso della Brexit sull’agricoltura britannica Ue potrebbero venir meno i cosiddetti contingenti Londra ka afl]jjg_Y tariffari su 86 prodotti kmd ^mlmjg \]d settore agricoli, che oggi vedono primario k]frY aumentati i dazi all’importazione una volta superata sovvenzioni una certa quota. Inoltre, ]mjgh]] ] [gf dY la perdita di manodopera dall’Unione europea danhj]g[[mhYragf] neggerebbe le opportunitĂ \]d freno all’export di raccolto dei produttori ortofrutticoli e potrebbe determinare l’uscita dal sistema di aiuti che ogni anno porta ben 50 miliardi di euro agli agricoltori di Sua MaestĂ .Anche il “Financial Timesâ€? ha sottolineato come la he succederĂ nelle decisione di lasciare l’Ue campagne della Gran Bretagna senza abbia creato incertezza in molti settori economici, a l’appoggio dell’Europa? Il quotidiano “The Guardianâ€? partire proprio dalle campagne. L’agricoltura in UK ha fatto un’analisi dell’impatto sull’agricoltura. Secon- rappresenta lo 0,7% del Pil do l’autore del pezzo, tutto e circa l’1% del totale degli occupati.ToccherĂ al settodipenderĂ dalla politica re affrontare diverse sfide. Il agricola nazionale che potrebbe cogliere l’occasione primario dipende fortemente dalle esportazioni di dare una svolta positiva alla gestione degli habitat. Ăˆ verso l’UE: circa il 95% deproprio l’agricoltura nazio- gli ovini va verso l’Europa. Se verranno imposti dazi nale – quarto mercato per reciproci, il Regno Unito destinazione dei prodotti potrebbe dover far fronte agricoli italiani - ad essere il settore che piĂš soffrirĂ la a tariffe doganali il 30% piĂš Brexit: innanzitutto perchĂŠ alte. Inoltre, l’agricoltura è fortemente dipendente dai in sede di negoziati con la

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permettere a quelli extraUE di operare in GB. Infine, i nuovi accordi commerciali con gli Stati non-Ue potrebbero portare ad una maggiore competizione da parte di Paesi con standard alimentari, di benessere animale e di protezione ambientale piĂš bassi.

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A George Sonny Perdue il rilancio dei farmer L'ex governatore della Georgia è il nuovo segretario all'Agricoltura della squadra diTrump

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er il presidente DonaldTrump ha nominato l'ex gover­ natore della George Sonny Perdue, che ha collaborato alla campagna presidenziale, prossimo segretario all'A-

gricoltura. Repubblicano, 70 anni, è stato eletto due volte come governatore, ed è stato in carica dal 2003 al 2011.Trump ha ricevuto per la sua elezione un forte sostegno da parte della

TUNISIA: PRODUZIONE AGRUMICOLA RECORD La Tunisia ha registrato una produzione agrumicola record. Una crescita che si attesta sul 50% rispetto all'anno precedente. In mancanza di nuovi sbocchi commerciali la metà del raccolto potrebbe essere distrutta. Gli acquirenti hanno iniziato a pagare, ma è impossibile riuscire a vendere tutta la merce. La produzione prevista è di quasi 600.000 tonnellate, mentre il mercato tunisino ne assorbe tra 350.000 a 400.000. Le soluzioni: export o succhi di frutta? Solo circa il 10% è destinata all'estero, soprattutto in Francia. Il Paese punta a nuovi mercati, ma la concorrenza è molto forte e sviluppare canali di trasporto, distribuzione, vendita, richiede tempo e investimenti. Nemmeno la via della trasformazione sembra fattibile, almeno quest'anno. Il sindacato degli agricoltori è preoccupato già per il prossimo raccolto. I nuovi alberi inizieranno a dare agrumi nei prossimi anni e la produzione continuerà ad aumentare.

comunità agricola, che chiede a gran voce una svolta economica per i redditi in discesa per il terzo anno consecutivo. Zippy Duvall, pre­ sidente dell'Ame­ rican Farm Bureau Federation, ha elo­ giato Perdue:"Una voce forte, che capisce le sfide dell'America rurale, perché è nato e cresciuto lì". A parere di Roger John­ son, presidente del National Farmer Union,"Per il diffici­ le stato dell'economia agli agricoltori e gli allevatori hanno bisogno di un "cam­ pione" a Washington:sono fiducioso che lo troveremo in Sonny Perdue" .Tra le responsabilità del nuovo se­ gretario, l'USDA, con quasi 100.000 dipendenti e un budget$ 150.000.000.000 e il nuovo Farm Bill, il piano "quinquennale" dell'agricoltura americana, che regola praticamente tutto, dai sostegni agricoli ai buoni pasto per i meno abbienti. u sfida maggiore di Perdue, però, sarà quella della politica commerciale. Trump ha promesso di adottare una linea più dura, ma le esportazioni sono sempre più importanti per il settore agricolo.

La California, nel giro di dieci anni, è diventata la regina delle mandorle. La "Centrai Valley" ha raddoppiato la superficie dei suoi frutteti e fornisce quasi 1'80% dei volumi venduti sul Pianeta, lasciando così l'Europa e l'Australia all'8%. Gli agricoltori californiani hanno piantato, nel 2016, nuovi alberi, sostituendo campi di cotone e di meloni. Il Board delle mandorle of California continua la sua opera di evangelizzazione nel mondo.A forza di campagne pubblicitarie, vuole incoraggiare i consumatori, cinesi, francesi, coreani, tedeschi a divorare sempre più mandorle, a partire da spuntini ed aperitivi. GENNAIO 2017 I MONDO AGRICOLO I 39


FOCUS


Summit internazionale a Milano il 20 febbraio su importazioni selvagge di Anna Gagliardi

al primo gennaio an­ che l'Ecuador può esportare riso in Eu­ ropa a dazio zero. È il frutto dell'accordo commerciale che pre­ vede, in via provvisoria per cinque anni, l'ingresso nella UE di cinque­ mila tonnellate di riso. Scaduti i cinque anni, il contingente sarà rivisto. Un'altra tegola cade quindi sulla produzione europea, italiana in particolare, da anni minacciata dall'importazione massiccia di riso dai Paesi cosiddetti PMA, i meno avanzati. Le cifre parlano chiaro: si è passati da 10.280 tonnellate di riso arrivato in Europa nella campa­ gna 2008/2009 a 511.648 tonnella­ te nel 2016/2017 (fonte: Commis­ sione europea, gennaio 2017). Nel 2009 è entrato in vigore l'accordo EBA (Everything But Arms) tra la UE e quarantanove Paesi Meno Avanzati, che ha soppresso i dazi aprendo la strada a importazioni indiscriminate di riso nel vecchio continente, in particolare da Cam­ bogia e Myanmar (ex Birmania). Da quest'anno pure l'Ecuador ha la possibilità di inserirsi a dazio zero, e anche se i quantitativi concessi sono pochi rispetto al totale, si trat­ ta comunque di un passo importan­ te: negli ultimi due anni, con i dazi in vigore, le importazioni comuniGENNAIO 2017 I MONDO AGRICOLO I 41


FOCUS RISICOLTURA

tarle di riso dal Paese sudamerica­ no si erano fermate a circa venti tonnellate di prodotto. Ora si apre a cinquemila. L'Italia è il maggiore produttore europeo di riso, con una superficie dedicata di 234.134 ettari, sette­ mila in più rispetto al 2015 (fonte: Ente Risi, 2016), concentrate so­ prattutto tra le province di Vercelli, Biella, Novara e quella di Pavia. Nella sola provincia di Vercelli ci sono mille aziende che esclusiva­ vivono mente di risicoltu­ ra. L'importazione selvaggia non è più solo un rischio, ma un problema serio che da anni mette a repen­ taglio il sistema produttivo ed economico. Tuttavia, a fronte di una situazione preoccupante, segnalata più volte da Confagricol­ tura, l'Europa non è stata capace o non ha voluto mettere un limite a questo fenomeno. Con l'ultimo caso dell'Ecuador beneficiato da­ gli accordi UE, l'Italia per prima dice basta a una politica interna­ zionale incapace di difendere le proprie produzioni e convoca gli Stati generali del riso, invitando gli altri Paesi europei impegnati nella coltivazione del cereale. L'appuntamento è per il 20 feb­ braio a Milano, al Centro Con­ gressi Palazzo Stelline, dove sono convocati anche Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Romania, Bulga­ ria e Ungheria. La decisione di un summit di alto livello è scaturita nell'ambito del Tavolo Strategico del Riso a Roma, dove gli agricol­ tori, i trasformatori, l'Ente Risi e il ministero delle Politiche agricole hanno convenuto sull'urgenza di prendere nuovi provvedimenti. "L'obiettivo - spiega Paolo Carrà, presidente dell'Ente Risi, che si occupa dell'organizzazione tecni­ ca del meeting - è fare un fronte comune per chiedere il ripristino di un equilibrio commerciale nei modi che la Commissione europea riterrà più opportuni". Finora da Bruxelles non sono ar­ rivate soluzioni concrete al pro42 I MONDO AGRICOLO I GENNAIO 2017

Altri temi sul tappeto: coltivazioni sostenibili e promozione del prodotto blema, neanche dopo l'iniziativa diplomatica organizz.ata dalla Com­ missione UE a seguito dell'impennata di importa- zioni di riso dall'Oriente nell'estate scorsa.

(+8.000 rispetto al 2015)

Agli Stati generali del riso a Milano non si parlerà soltanto di importazioni. Una giornata intera che, partirà dalla situazione attuale degli scambi inter­ nazionali, affronterà temi riguardanti una risicoltura più sostenibile fino ad arrivare alla promozione del prodotto. Quello europeo, italiano in particola­ re, ha caratteristiche organolettiche di eccellenza,frutto di un'attenta ricerca ed innovazione oltre a condizioni am­ bientali salubri. Peculiarità che i con­ sumatori devono conoscere attraver­ so un sistema di etichettatura chiaro e iniziative di promozione gastronomi­ ca e culturale in grado di valorizzar­ ••• le.


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Ambasciatrice del made in Italy

9ddÌYllja[] Lucilla Giagnoni ad hj]eag ÉDonne&RisoÊ h]j dÌimpegno teatrale \aj]llg Y ^Yj [gfgk[]j] ad cereale ]\ ad kmg territorio di Alessandra Porro

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omeriggio vivace domenica 15 gennaio al Teatro Civico di Vercelli, dove si è tenuta la XII edizione del premio «Donne&Riso», promosso dall’omonima associazione, nata per omaggiare le donne che hanno contribuito a divulgare la conoscenza e il consumo del cereale in Italia e all’estero. Presieduta da Natalia Bobba, l’associazione conta 80 imprenditrici, non solo vercellesi, da 20 anni impe-

gnate nel portare avanti la loro “mission” di comunicare la coltura e la cultura del riso. Ma anche portavoci del ruolo della donna nelle campagne, e della sua capacità di armonizzare gli impegni lavorativi con quelli legati alla famiglia. L’iniziativa, sostenuta da Ente Risi, Fondazione Crt, Fondazione Crv, Fondazione Bpn, ha avuto il patrocinio di Confagricoltura Vercelli Biella e diversi sponsor. Dopo Rosanna Lambertucci, Elisa Isoardi, Sonia Peronaci e Katia Ricciarelli e Samantha Cristoforetti, quest’anno il premio è andato a Lucilla Giagnoni, attrice e autrice di testi teatrali radiotelevisivi e cinematografici, testimonial in molte occasioni del riso italiano. Ha interpretato, tra i suoi spettacoli in teatro “Terre d’acqua”, liberamente tratto dal romanzo”In risaia” di Maria Antonietta Torriani, più nota come Marchesa Colombi. Con i suoi monologhi, la Giagnoni ha intervallato gli interventi dei relatori in modo vivace ed intelligente durante tutta la serata. Il direttore di Ente Risi Roberto Magnaghi ha introdotto gli ospiti: Luca Brusotto, conservatore del Museo Leone; Paolo Salvadori di Wiesenhoff, contitolare e conduttore dell’azienda

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agricola Principato di Lucedio; Antonio Finassi, agronomo e ricercatore del CNR; Vittorio Viora, presidente dell’Anbi Piemonte; Pier Emilio Calliera, agricoltore e scrittore di Carisio. Nei loro interventi i relatori, ognuno per la propria parte, hanno ripercorso un momento importante della storia della risicoltura, riaffermando ancora una volta quanto siano di qualità le produzioni italiane e le nostre imprese, che riescono a coniugare l’innovazione con la tradizione. Piero Rondolino, patron del Riso Acquerello, in collegamento dalla Tenuta Colombara di Livorno Ferraris, ha narrato le storie delle ‘mondariso’, con la ricostruzione dei luoghi dove vivevano la stagione della ‘monda’. E poi filmati e materiale iconografico di estrema bellezza, con una risicoltura prima nel mondo per eccellenza delle proprie produzioni, ma sempre più minacciata dalla concorrenza dei risi importati a dazio zero da Paesi che beneficiano del regi me preferenziale. GENNAIO 2017 | MONDO AGRICOLO |


FOCUS RISICOLTURA

Quella dell'azienda dei fratelli Meli a Oristano è la storia di un'impresa familiare di successo che produce 13 varietà di riso da seme

di Elisabetta Tufarelli

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a Sardegna è una realtà importante per la produ­ zione risicola italiana, so­ prattutto da seme e, pro­ prio in una delle aree più vocate nel Campidano di Oristano, il riso ha trovato il suo habi­ tat ideale, raggiungendo l'eccellenza nella qualità e la palma della migliore produttività, con percentuali di ger­ minazione altissime. Qui incontriamo Giampiero Meli che, insieme ai fratelli Massimiliano e Alessandro, conduce un'impresa familiare, associata alla Federazione italiana impresa agricola familiare (Fiaat) di Confagricoltura."La nostra azienda - spiega con orgoglio - è di 400 ettari (sui poco più dei 3.000 in totale della provincia coltiva­ ti a riso), non tutti accorpati. La gran parte è a Tanca Molino, un paese co­ struito negli anni '30. In questa zona il riso ha trovato subito terreno fertile e produttivo, perché il mix tra la giusta


temperatura e l’umidità ci consentono di realizzare ottimi risultati. Noi siamo specializzati nella produzione di riso da seme, di cui coltiviamo 13 varietà”. L’imprenditore è convinto dell’importanza della tradizione, ma con lo sguardo proiettato al futuro, rimanendo comunque vigile e attento alle esigenze del mercato che cambia. “Sono soddisfatto e fiero della mia attività – precisa - in una regione, la mia Sardegna, che proprio grazie al clima particolarmente mite e ai lavori delle bonifiche ha creato il territorio ideale per la coltivazione di questo cereale”. I fratelli Meli hanno anche avuto un’esperienza d’internazionalizzazione, in Venezuela. “Avevamo preso un’azienda di 1.300 ettari e facevamo due raccolti l’anno che, con il mercato libero, venivano esportati in Colombia. Poi – racconta – le condizioni sono purtroppo cambiate e, quattro anni fa, abbiamo deciso di venderla per concentrarci qui a casa nostra”. Le risaie sarde sono in una zona umida fra le più grandi d’Europa e la risicoltura regionale ha tutte le possibilità di creare valore aggiunto per gli operatori. “Oltre alle caratteristiche qualitative e organolettiche del nostro riso, molto apprezzato per la germinabilità anche se siamo ancora lontani dal riuscirlo a trasformare in un concreto volano economico – aggiunge - ci sono buo-

Nell’isola si coltiva in una zona umida fra le più grandi d’Europa ne prospettive commerciali”. Giampiero (46 anni), Massimiliano (44) ed Alessandro (43) raccolgono dai 75 agli 80 quintali ad ettaro e, in totale, poco più di 32.000, che prendono tutti la strada delle risaie del nord Italia. “Lavoriamo costantemente – continua Meli - per migliorare varietà e selezione. Quest’anno, ad esempio, abbiamo scelto di puntare sul Selenio, il leader dei risi tondi e abbiamo visto giusto. Certamente tra le nostre sfide principali continua ad esserci quella di dare un prodotto sempre migliore, perché tutto viene dal seme, ma anche riuscire a ridurre le spese, che incidono sulla nostra attività. Stare sull’isola, infatti, ci comporta 3 euro di trasporto a quintale per il riso e, nello stesso modo, siamo penalizzati per l’acquisto dei concimi; per non parlare dei costi dell’acqua”. Oltre al lavoro familiare dei fratelli, in particolare durante l’estate l’azienda si avvale della collaborazione di una trentina di persone, soprattutto studenti che, in questo modo, ‘arrotondano’ o si pagano le spese dell’Uni versità. GENNAIO 2017 | MONDO AGRICOLO |


ATTUALITÀ PRODOTTI

Allevatori e pescatori assieme per arginare l'import di pesce e valorizzare il made in ltaly. Incontri operativi sul territorio di Elisabetta Tufarelli

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a preso il via il progetto per promuovere i prodotti della pesca e dell'acquacoltura attraverso la costituzione di organizzazioni di produttori e la creazione di marchi collettivi. L'idea di Api Confagricoltura (Federazione Piscicoltori Italiani) e Federpesca Confindustria - che per questo hanno creato un'associazione temporanea di scopo - è partire dall'informa-

zione degli operatori del settore sulle migliori condizioni di gestio­ ne delle attività di produzione e di commercializzazione dei loro pro­ dotti, per valorizzarne le tradizioni e promuoverne la tipicità. Sono già stati realizzati tre incontri operati­ vi sul territorio a Chioggia (VE), a Torre Canne (BR) ed a Stintino (SS), mentre l'ultimo workshop sarà in Toscana a Piombino. "Proprio in Ita­ lia - ha sottolineato il presidente di Api Pier Antonio Salvador - il pesce


nenti essenziali della dieta mediterranea, universalmente conosciuta per i suoi benefici. L’acquacoltura fornisce già la metà di tutto il pesce consumato, con una produzione media annuale di 65.000 tonnellate, una produzione lorda vendibile di 340 milioni di euro distribuita tra circa un migliaio di siti produttivi. In Italia si allevano 30 specie di pesci, molluschi e crostacei, anche se si è concentrati, prevalentemente su cinque specie. Ma se la domanda continua a crescere, la risposta del mercato, almeno per ora, non riesce a soddisfarla. Da noi quasi l’80% dei prodotti ittici consumati viene importato dall’estero. E se il livello di pesca non può assolutamente crescere, occorre attrezzarsi per riuscire a far fronte all’aumento della richiesta e, per salvare il pesce sulle tavole italiane, l’unica risposta possibile è l’acquacoltura. “Siamo convinti - ha continuato Salvador – che solo attraverso il confronto tra noi operatori potremo avviare quelle sinergie necessarie, fra i nostri due settori complementari, per riuscire a valorizzare sempre di più la filiera ittica nazionale”. Così, tra i risultati più importanti emersi nei workshop fin qui realizzati, ci sono la necessità di condividere le

Salvador: «L’ ottanta per cento del pesce consumato in Italia viene importato dall’estero» buone prassi di lavoro anche con l’obiettivo di garantire la qualità del prodotto finale, oltre alla creazione di un marchio collettivo della Pesca e Acquacoltura Sostenibile ‘made in Italy’. Tra l’altro l’Italia è un Paese costiero per eccellenza e riuscire ad utilizzare al meglio questi territori e queste comunità, che sono un patrimonio di conoscenza insostituibile e prezioso, è un’opportunità che va assolutamente colta. In definitiva, per l’Associazione dei piscicoltori di Confagricoltura e per Federpesca di Confindustria si tratta di riuscire a trovare, attraverso questo progetto, punti d’incontro e sinergie capaci di mettere le basi per costruire e permettere lo sviluppo di partnership di lungo termine, a tutto vantaggio della fi liera ittica nazionale.

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allevato ha acquisito, attraverso gli anni, una leadership mondiale in fatto di sicurezza, qualità e tracciabilità. Uno tra i nostri successi, ad esempio, è la storionicoltura nazionale: siamo i primi produttori di caviale da acquacoltura al mondo. E ci posizioniamo ai vertici europei anche per la qualità delle nostre produzioni, per la loro varietà e per le tecniche utilizzate”. D’altronde va messo in evidenza che è proprio il pesce ad essere una delle compoGENNAIO 2017 | MONDO AGRICOLO |


ATTUALITÀ SOSTENIBILITÀ

Cassetta postale perle api Annullo filatelico speciale di Fai per i 21 O anni della scoperta dell'"Apis Ligustica" da parte del naturalista Massimiliano Spinola

19 maggio 2016 - in occasione della "Festa dell'Europa" - sono stati emessi due francobolli dedicati entrambi al tema "Ecologia in Europa - pensa verde" e raffigurano rispettivamente: per il valore di 1 euro la contrapposizione tra una città inquinata ed un'altra che rispetta la natura e l'ambiente, su cui si evidenzia la mano di un uomo intento a colorare di verde la città inquinata; per il valore di 95 centesimi, un albero che, idealmente, abbraccia con i suoi rami il globo terrestre. In entrambe le vignette è presente il logo "Europa". Gli autori dei bozzetti sono: Doxia Sergidou per il francobollo di 1 euro e Anna Maria Maresca per il francobollo di 95 centesimi.A commento dell'emissione è stato realizzato un 48 I MONDO AGRICOLO I GENNAIO 2017

bollettino illustrativo con articolo del ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti. «1' ecologia vista non solo come necessaria tutela della straordinaria biodiversità europea, di cui l'Italia conserva le perle più preziose, mai come oggi - ha an­ notato il ministro Galletti - diventa strategica nel tragitto verso l'eco­ nomia circolare: quella che ricicla e non disperde, che non spreca, ma rigenera dando continuamente vita nuova alla risorsa».ln partico­ lare il francobollo "L'albero che ab­ braccia il mondo" ha acquistato un ulteriore significato con l'annullo speciale voluto, nell'ultimo scorcio del 2016, dalla Federazione degli Apicoltori Italiani (con il patroci­ nio della Fondazione Spinola) per le celebrazioni nazionali dedicate al naturalista Massimiliano Spinola


Cirone: «I temi dell’Europa, della sostenibilità, dell’ape, hanno un unico filo conduttore» ministero delle Politiche agricole). Dal testo si evince come Spinola, sia stato il primo naturalista a studiare e descrivere l’ape autoctona italiana, evidenziandone le specifiche caratteristiche cromatiche, morfologiche, comportamentali e genetiche.I temi dell’Europa, dell’ambiente, dello sviluppo sostenibile, della salvaguardia dell’ape trovano così un unico filo conduttore ed una valenza simbolica non indifferente. «In più occasioni abbiamo denunciato che l’“Apis Mellifera Ligustica” è a rischio di estinzione – ha commentato Cirone -. L’ape è il simbolo dell’ambiente pulito, della biodiversità, di un’Europa più green; credo che Spinola avrebbe apprezzato che, in suo nome, si valorizzi la crescita rispettosa dell’habitat e quindi la tutela della stessa ape». (M. M.) 5DIIDHOH &LURQH allo “sportello” filatelico di Poste italiane a Palazzo Della Valle

a 210 anni dalla sua scoperta dell’ape italiana (avvenuta nel 1806). Un annullo che prevede, nel timbro postale, proprio l’ape stilizzata.A Roma, a Palazzo Della Valle c’è stato, per una mattinata, il servizio per gli annulli filatelici di Poste Italiane. Per la Fai è stata realizzata una cartolina filatelica sulla quale è stato apposto il francobollo e su cui, a Palazzo Della Valle, si è proceduto all’annullo speciale per le celebrazioni nazionali dedicate a Spinola. Presente in loco, con il presidente della Fai Raffaele Cirone, anche la studiosa Livia Bianchini che ha curato, per conto dell’associazione degli apicoltori, la traduzione e l’interpretazione degli scritti di Spinola (effettuati nell’ambito del Progetto “FAI-Ligustica - Azione ApisCampus 2016”, condotto con il sostegno del GENNAIO 2017 | MONDO AGRICOLO |


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L’Italia che non sciupa Ad Politecnico di Torino `Y hjg_]llYlg dY vaschetta h]j hgjlYjka Y [YkY ad cibo non consumato Yd jaklgjYfl]& Jak[gflja hgkalana Yf[`] af Abruzzo

di Serena Scarpello

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gni anno, nel mondo, 1,3 miliardi di tonnellate di cibo ancora buono vengono buttate via. Solo nel nostro Paese sono prodotti 5,6 milioni di tonnellate di cibo in eccedenza, gran parte delle quali finisce nel cassonetto e solo con gli sprechi italiani si potrebbero sfamare più di 44 milioni di persone, in pratica l’intera popolazione del Kenya. Immaginate cosa si potrebbe fare a livello mondiale.Tutto ciò non ha solo un incalcolabile costo sociale, ma anche pesanti conseguenze economiche e ambientali. La FAO stima in 1.000 miliardi di euro la perdita economica annua legata allo spreco alimentare nel mondo, mentre secondo gli studi la quantità di CO2 equivalente arriva a 13 milioni di tonnellate l’anno (numeri che basterebbero a fornire energia all’intero territorio italiano per più di 3 anni).Ridurre gli sprechi alimentari nel settore della ristorazione, permettendo ai clienti l’asporto dei propri avanzi in modo agevole e funzionale per un successivo consumo a casa propria, è l’obiettivo di Cuki Save Bag, una vaschetta antispreco destinata ai ristoratori che vogliono promuovere una nuova cultura del consumo responsabile. La vaschetta, progettata dagli studenti del Politecnico di Torino e realizzata con materiali

riciclabili, è stata presentata a Milano da Eataly, che ha deciso di adottare le Save Bag in tutti i suoi store italiani. “La Save Bag non è soltanto un oggetto che serve a portare a casa il cibo avanzato nel piatto, ma un’idea geniale destinata a fa riflettere” ,ha spiegato il fondatore di Eataly, Oscar Farinetti; è convinto che “da questo gesto possono nascere molti altri comportamenti virtuosi” in quanto “per cambiare le cose spesso non servono tanto le regole quanto la coscienza civica”. Le vaschette saranno esposte nei ristoranti Eataly e distribuite gratis ai clienti che ne faranno richiesta, in modo da rompere il muro di imbarazzo e consolidare l’abitudine di richiedere l’avanzo dei pasti. Una bella iniziativa per cominciare il nuovo anno con i buoni propositi: da Nord a Sud sono moltissime le realtà che vi hanno aderito con convinzione. Nove solo in Abruzzo, tra le quali “Taverna 58”, da oltre 30


Secondo Banro Alimentare, in 4anni ilrecuperoecceden7.e èpas&Jtodal 7,5%al90/4 evitare lo spreco. Con il vino così come con il cibo, e per questo ab­ biamo apprezzato molto l'iniziativa di Cuki che abbiamo accolto con grande sensibilità. L'importante ora è che la gente inizi a familiarizza­ re con l'idea di portarsi i pasti a casa, senza imbarazzo, un po' come da anni si fa negli Stati Uniti con le doggy bag che addirittura sono viste dai cuochi come un compli­ mento e un apprezzamento per la loro cucina".L'iniziativa di Cuki è aperta a tutti ristoratori, che posso­ no richiedere gratis i Save Bag Kit tramite una piattaforma web dedi­ cata. Save Bag fa parte del più am­ pio progetto Cuki Save the Food, in collaborazione con il Banco Ali­ mentare, che dal 2011 ha permesso il recupero di 2,5 milioni di por­ zioni di cibo da mense aziendali, ospedaliere e supermercati. •••

anni uno dei locali più interessanti di Pescara, definito "un trattore di tradizione" dal fondatore Giovanni Marrone che lo gestisce da 35 anni. Il locale si trova nella via di Gabriele D'Annunzio e Ennio Flaiano ed ha uno stile inconfondibile: cucina tipica abruzzese, servizio garbato e ambiente affascinante con la salet­ ta delle arti e dei mestieri e quella storica arricchita da una cantinet­ ta sotterranea a vista, con reperti archeologici di Ostia Aterni. "Questo è uno spazio ve­ nuto alla luce casualmente dopo un restauro del palaz­ zo. Risale al periodo medie­ vale ed era la bocca di un for­ no - mi racconta Giovanni - mentre l'acqua nel fondo risale alle saline romane, questo tratto era un coast to coast Roma verso l'Adriatico". La cantinetta è una vetrina dei miglio­ ri vini abruzzesi, "dal Valentini di Loreto Aprutino, ai portabandiera d'Abruzzo come il Villa Gemma di

Masciaelli, lo Zaccagnini, alle new entry come Rosa Lubra, ai teramani Emidio Pepe, Camilla Montori". Gli chiedo se i clienti possono porta­ re via il vino che non consumano a tavola. "Sì, certo, io lo consiglio sempre. Siamo molto attenti ad

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Prelibatezze di "Taverna 58" a Pescara. Quello che non si conswna si mette in bag

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Le contraddizioni del pianeta

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il primo premio nella categoria professionisti, assegnato al documentarista Mustafah Abdulaziz (statunitense con base a Berlino) per la serie “Water”. E ancora la foto del tedesco Benedikt Partenheimer, vincitrice nella categoria amatoriale: uno scatto panoramico dello skyline della città cinese Shijiazhuang, appena visibile poiché scompare nell’inquinamento. Scarsità di Gaetano Menna e rifiuti questo il tema affrontato dalla mostra (spreco delle risorse planetarie, con tutto ciò che comporterà sulla disponibilità futura di acqua e di cibo). Voluto il contrasto tra le immagini e la location, che è il tempio della approdata a Roma - dopo valorizzazione delle eccellenze agroaessere stata proposta a limentari made in Italy e della cultura Milano (a Expo 2015) enogastronomica. Non a caso il sottoed a Cremona (Museo Civico Ala Ponzone) - la mostra “Scarcity-Waste Syngenta Photography Award”, esposizione itinerante che racconta la drammatica realtà di scarsità e spreco di risorse naturali. Lo fa attraverso le immagini premiate al prestigioso concorso internazionale di fotografia promosso dalla multinazionale, esposta al pubblico fino al 9 febbraio,presso Eataly. In visione una selezione dei migliori scatti tra quelli presentati da oltre 2.000 fotografi professionisti e amatoriali di tutto il mondo, tra cui

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titolo della mostra è: «Le contraddizioni di un pianeta malato di spreco»; ci sono due mondi paralleli quello della “scarsità”, e quello dell’“abbondanza”. Va dato il merito a Syngenta (ma anche a Eataly come realtà ospitante) di essere attenta ai temi dell’ambiente e di sensibilizzare su di essi l’opinione pubblica; ricordando che, entro il 2050, la domanda di cibo sarà destinata a raddoppiare. E quindi le contraddizioni: ogni anno circa 1/3 dell’intera produzione alimentare viene sprecato e ogni secondo si perdono superfici coltivabili delle dimensioni di un campo di calcio a causa dell’erosione del suolo e dell’urbanizzazione. «La presenza della mostra a Eataly testimonia l’attenzione e la vicinanza della nostra azienda, interamente dedicata all’agricoltura, alla tematica della disponibilità di cibo di qualità e in abbondanza per le generazioni a venire – ha osservato l’amministratore delegato di Syngenta Italia, Luigi Radaelli -. Si tratta di un argomento che interroga e smuove le coscienze». Quella proposta è una mostra suggestiva, onirica, drammatica. Con il messaggio artistico che diventa denuncia, come nello scatto di Abdulaziz, sulle pakistane che raccolgono l’acqua. Ritrae donne drappeggiate di rosa e turchese che sembrano svolgere un girotondo o una danza riturale ma che, in realtà, sono impegnate nello sforzo immane di estrarre acqua da un pozzo semiarido. E ancora, nelle altre immagini presentate, fiumi prosciugati, discariche, persone che tra i rifiuti sono costrette a vivere e che dai rifiuti traggono so stentamento.


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CONFAGRICOLTUR A E PRIA NEL '"CLUSTER AGRIFOOD"

Analisi dei fabbisogni d'innovazione

delle Istituzioni nazionali ed ne nei confronti delle proprie Federa­ zioni Nazionali di Prodotto chie­ europee. dendo loro di evidenziare eventuali Tra gli obiettivi prioritari fabbisogni di innovazione e proposte del Cluster Agrifood cè anche quello di individuare per progetti di ricerca e sviluppo. Tale azione assume un'importanza e sottoporre all'attenziorilevante in quanto, nei prossimi mesi, ne del decisore politico i saranno attivati una serie di impor­ fabbisogni di ricerca e di tanti strumenti finanziari a sostegno innovazione del settore agroalimentare, mobilitan­ di progetti di ricerca a livello nazio­ nale, regionale ed europeo, tra i quali do il sistema agricolo ed industriale e il mondo della i bandi del Programma Operativo Nazionale (PON) Ricerca e Innova­ ricerca e della formazione zione del ministero dell'Istruzione, il affinché cooperino con le ammini­ Nell'ambito del "Programma Nazio­ PON Imprese e Competitività del mi­ nale per la Ricerca 2015-2020" viene strazioni regionali e nazionali per nistero dello Sviluppo economico, le affidato ai Cluster Tecnologici Nazio­ rispondere alle sfide che il settore Programmazioni regionali del Fondo nali fobiettivo di generare, all'interse­ primario si trova oggi ad affrontare. europeo di sviluppo regionale (FESR) zione tra ricerca pubblica e privata, le Al fine di presentare prosviluppo teeper la ricerca, · opportunità di sviluppo tecnologico e poste di effettivo interesse i e nologco per la base associativa, innovativo per il sistema industriale. innovazione, � . In particolare, i Cluster sono il luogo Confagricoltura, in _ il programma collaborazione con in cui si realizza la funzione di con­ "Horizon sultazione permanente e di coordina­ PRIA, ha avviato una � 2020''. mento dei principali attori del sistema fase di sensibilizzaziodella ricerca pubblica e privata sui temi prioritari per lo sviluppo del I gruppi di lavoro del C.L.A.N. sistema Paese. Riconoscendo l'importanza strategica Confagricoltura, con il supporto di PRIA, ha deciso di partecipare attiva­ di partecipare attivamente a questa mente a quattro dei sei gruppi di lavoro ( GdL) attualmente attivi in seno al iniziativa, Confagricoltura ha aderito Cluster Agrifood, e in particolare: al "Cluster Tecnologico Nazionale Agrifood" (CL.AN.) al fine di pre­ • Gdl 2. Miglioramento della sicurezza dei prodotti intervenendo in sentare i fabbisogni di ricerca prove­ tutte le fasi: dalla produzione primaria, trasformazione, conserva­ nienti dalla propria base associativa e zione, distribuzione, fino alla preparazione degli alimenti. di promuovere lo sviluppo di specifici GdL3. Miglioramento della qualità degli alimenti, finalizzandola al progetti di ricerca. Il C.L.A.N. è un miglioramento della qualità della vita dei consumatori. partenariato di imprese, centri di • Gdl 4. Intensificazione della produzione, riducendo l'impatto ambientale e la pressione sulle ricerca, rappresentanze territoriali risorse naturali, ma producendo al contempo prodotti sani e sicuri, che permettano alle perso­ e stakeholder rilevanti della filiera ne di avere una dieta varia e bilanciata in termini di energia e nutrienti. agroalimentare, nato per promuovere una crescita economica sostenibile, • Gdl 6. Sfruttamento efficace ed efficiente, a fini manageriali e di analisi, dei dati disponibili basata sulla ricerca e l'innovazione, e lungo tutta la filiera. per proporsi come interlocutore unico

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Valorizzare l’abilità dei dipendenti “Siamo molto soddisfatti. Nel 2016 abbiamo intrapreso un ambizioso progetto di sostegno al settore agricolo e agroalimentare che ruota attorno alla formazione continua delle risorse che vi operano. E ora, con il lancio di Skills4Agri a Novara, segniamo un nuovo traguardo di questo percorso che ci porterà a qualificare ulteriormente il personale delle nostre sedi territoriali ed i dipendenti delle aziende associate” . Lo ha dichiarato il presidente di Enapra Luca Brondelli di Brondello alla presentazione del progetto. “Skills4Agri” è un’iniziativa di formazione continua co-progettata da Enapra e Intesa Sanpaolo Formazione per i dipendenti delle imprese associate a Confagricoltura, nonché di Federazioni e Unioni dell’Organizzazione con l’obiettivo di sostenere la crescita e lo sviluppo del settore agricolo e agroalimentare attraverso l’innovazione. Si vuole fornire ai partecipanti una visione di insieme degli strumenti e delle opportunità di miglioramento dei processi, dei prodotti e di ricerca di mercati nuovi. L’intera offerta formativa proposta da Enapra e Intesa San Paolo Formazione è contenuta e dettagliata in un apposito “Catalogo Skills4Agri” (in via di completamento) ed è fruibile anche con il finanziamento del For.Agri attraverso lo strumento del voucher formativo. Le aree principali a cui afferiscono i percorsi ideati sono essenzialmente quattro: credito in agricoltura, innovazione, aggregazione e internazionalizzazione. A tenere a battesimo il nuovo progetto la Confagricoltura di Novara che ha promosso il catalogo Skills4Agri presso le imprese associate e ha individuato nel tema del credito in agricoltura la priorità formativa. Il percorso di formazione scelto in Piemonte si compone | MONDO AGRICOLO | *(11$,2

di due corsi di una giornata ciascuno: “Le modalità di accesso al credito in agricoltura” e “Gli strumenti di credito per l’agricoltura”. Il primo appuntamento in aula si è svolto il 12 gennaio ed ha coinvolto impiegati, quadri e dirigenti del settore agricolo e agroalimentare interessati ad approfondire le loro conoscenze in materia di risorse pubbliche (PSR regionali, finanziamenti europei e fondi di garanzia a supporto) e private (finanziamenti bancari) e di modalità e strumenti di accesso (metodi, criteri e strumenti di valutazione adottati dal sistema bancario). Dopo gli intervanti

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introduttivi - della presidente Paola Battioli e del direttore provinciale Roberto Sonzini, del presidente di Enapra Brondelli e del direttore For. Agri Roberto Bianchi – si è entrati nel vivo delle tematiche specifiche del corso, che sono state trattate da relatori di consolidata esperienza. Fabio Tracagni, responsabile Settore Credito e Assicurazioni di Confagricoltura, ha illustrato la metodologia di analisi creditizia ed ha presentato il progetto internal corporate “Agricheck”; Francesco Morabito - dell’Area Organizzazione di Confagricoltura – ha approfondito le ragioni di un sistema di valutazione specifico per le aziende agricole; infine Emanuele Oberto Tarena – dell’Ufficio Settori Aziende Retail Intesa Sanpaolo ha chiuso gli interventi con una relazione sul rating delle imprese agricole, la valutazione dei fabbisogni finanziari del credito e il programma “Sviluppo Filiere”. Nel successivo appuntamento del 19 gennaio sono stati affrontati principalmente due temi: l’accesso e la corretta gestione dei contributi pubblici in agricoltura con un focus sul PSR e sui finanziamenti pubblici. Antonella Torzillo


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di Elisabetta Tufarelli

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«Credo in una cooperazione efficiente e oculata» Un record storico per l’imprenditoria femminile, come è arrivata fin qui? Un po’ come iniziano tutti gli agricoltori. Mi sono prima impegnata a farmi le ossa nell’impresa di famiglia. La nostra azienda non è grande e coltiviamo pere, vite e seminativi. Poi sono entrata come socia in cooperativa undici anni fa e da quattro sono nel consiglio di amministrazione. Gli altri soci mi hanno ritenuto affidabile ed indipendente e mi hanno votato. Tutto qui.

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Incontriamo Diana Bartoli, dirigente di Confagricoltura Donna Emilia Romagna. È la prima imprenditrice agricola modenese a guidare una cooperativa ortofrutticola, “Italfrutta” a San Felice Sul Panaro.

Sfide future? La prima è senz’altro quella di condurre bene la cooperativa, perché il settore ortofrutticolo ha passato molti anni difficili. Dal punto di vista interno l’obiettivo è quello di migliorare l’efficienza e contenere i costi. Intendiamo anche rafforzare la collaborazione con le altre cooperative, siamo appena entrati in “Opera”. Crediamo molto nell’aggregazione di prodotto, molto importante per il nostro territorio.

RECOR NEGATIVI, ma anche eccellenze. DÌAlYdaY RECORD \an] \an]fmlY f]d *(). dY fYragf] ]mjgh]Y [gf ad eY__agj fme]jg \a \gff] [`] kngd_gfg Yllanal eY_ af\ah]f\]fla % )$/ eadagfa ljY aehj]f\alja[a ] af\ daZ]j] hjg^]kkagfakl] % \aklYfraYf\g \a *((eadY daZ mfal ad J]_fg Mfalg ] \a gdlj] ,((eadY mfal m dY ?]jeYfaY& DY [gf^]jeY \a im]klY gllaeY h]j^gjeYf[] \]ddÌaehj]f\algjaY ^]eeafad]$ f]a [gf^jgfla [gf \m] \]dd] hgl]fr] ][g% fgea[`] ]mjgh]]$ na]f] \YddÌGkk]jnYlgjag \]ddÌAehj]f\algjaY ^]eeafad] \a Mfagf[Ye]j]%Af^g;Y% e]j]$ [`] kgllgdaf]Y [ge]$ f]d fgkljg HY]k]$ mfÌaehj]kY km [afim] kaY _ma\YlY \Y mfY \gffY& DY _]klagf] Yra]f\Yd] hj]k]flY h]j \an]jka laha \a hjgZd]ea$ Y hYjlaj] \Y im]ddg \]d [j]\alg&

INCUBATORE VIRTUALE Per incentivare i contatti nel mondo dell’imprenditoria femminile all’interno dei Paesi dell’Ue, la Commissione europea ha avviato la piattaforma interattiva “WEgate”, un incubatore virtuale per offrire informazioni sull’avvio di un’impresa, sui finanziamenti, sul marketing. I servizi messi a disposizione degli utenti vanno dallo scambio delle informazioni al supporto vero e proprio, dal networking alle fonti di finanziamento. L’obiettivo di “WEgate” è quello di diminuire il divario tra uomini e donne del business. “Senza dubbio – osserva la presidente di Confagricoltura Donna, Gabriella Poli - occorre ancora impegnarsi su questa strada. Nonostante negli ultimi anni il gap di genere si sia notevolmente ridotto, rimane ancora importante”. Registrandosi sulla piattaforma è possibile ricevere notizie su diritti e opportunità per: fare business in qualsiasi Paese dell’Ue; far crescere il giro di affari dopo che un’impresa è stata avviata, acquisire informazioni sulle opportunità di finanziamento; su quelle di networking e sugli strumenti di apprendimento per sviluppare ulteriormente le conoscenze. *(11$,2 | MONDO AGRICOLO |


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“Il 2017 è la grande occasione per tutto il nostro settore di rilanciarsi e essere finalmente accolto per l’importante e fondamentale contributo che è in grado di dare a tutta l’economia toscanaâ€?. Lo ha detto Francesco Mati, presidente del Distretto Vivaistico Pistoiese e vicepresidente di Confagricoltura Pistoia, a proposito della scelta di Pistoia Capitale della Cultura 2017. Il Distretto sta organizzando una serie di iniziative legate alla ‘Cultura del verde’ per raccontare al meglio cosa avviene dietro la produzione delle piante. In questo ambito numerosi sono gli eventi inseriti all’interno del calendario ufficiale del Comune di Pistoia.“Il vivaismo è fortemente legato alla cittĂ da secoli – spiega Mati – come ben espresso dall’Arazzo Millefiori esposto nell’ex Palazzo dei Vescovi e fra le principali attrazioni del 2017â€?. Ci sarĂ anche la nuova edizione della manifestazione di livello internazionale “Vestire il Paesaggioâ€?, tre giorni di eventi e incontri dedicati al ‘verde’ con esperti del settore in arrivo da tutto il mondo.

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di Elisabetta Tufarelli

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A Ferrara sono ripartiti “I lunedĂŹ dell’agricolturaâ€?. “L’obiettivo di questi appuntamenti dedicati ad aggiornamento, innovazione e sperimentazione in agricoltura – ha precisato Pier Carlo Scaramagli, presidente di Confagricoltura Ferrara - è quello di fornire strumenti e conoscenze tecniche ed operative ai nostri associati. Per questo inviteremo importanti professionisti che illustreranno i vari temi, accanto alla testimonianze di imprenditori agricoli, che hanno sperimentato in campo le nuove tecniche di cui si parlerĂ nei differenti incontri programmatiâ€?. Grande successo per la prima riunione “II bambĂš gigante, un eco-investimentoâ€?. Giovanni Bezze, del “Consorzio BambĂš Italiaâ€?, dopo aver evidenziato le molteplici applicazioni di questa graminacea gigante, caratterizzata da buona redditivitĂ oltre che da un’importante valenza ecologica, ne ha prospettato anche le potenzialitĂ alternative alle coltivazioni tradizionali. Con l’intento di analizzare questa coltura, che sembra essere un buon business e che sta prendendo piede in Italia, sono state presentate le molteplici applicazioni del bambĂš gigante, dalle costruzioni ai filati

per l’abbigliamento, dall’oggettistica all’alimentazione. I germogli della pianta, infatti, sono un alimento ricco di minerali e vitamine apprezzato da sempre nella cucina orientale e che oggi sta consolidando la sua presenza anche in quella occidentale. Le foglie contengono potenti antiossidanti (i flavonoidi) e le canne si trasformano in fantasiosi arredi e stoviglie green; dalla cellulosa si ricava la carta e dalla fibra i filati. Le piante di bambĂš gigante sono dotate di sostanze naturali antibatteriche e antimicotiche che bloccano lo sviluppo di dannosi parassiti e non richiedono l’utilizzo di pesticidi. Inoltre, i bambuseti rappresentano un’eccellente barriera di contrasto al dissesto idrogeologico a difesa del territorio. Bezze ha concluso ricordando le varie funzioni del Consorzio, nato nel 2014: dall’assistenza ai partners, alla promozione e alla realizzazione di accordi commerciali. E’ seguito l’intervento di Marco Mercatelli, imprenditore associato a Confagricoltura Ferrara con terreni situati nel Portuense, che è approdato alla coltivazione di bambĂš. Nel suo intervento ha effettuato un’analisi delle varie fasi operative utili alla creazione e manutenzione di questo tipo di piantagione. “Gli appuntamenti – ha precisato il presidente di Confagricoltura Ferrara – continueranno. Nel prossimo “LunedĂŹ dell’Agricolturaâ€?, che si terrĂ il 6 febbraio a Lagosanto, affronteremo l’argomento dell’ innovazione nel settore ortofrutticoloâ€?.


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Importante incontro, nella sede di Confagricoltura Verona, tra il presidente provinciale Paolo Ferrarese e il vice Pietro Spellini, con Xin Wang e Si Sun, rispettivamente presidente e segretario generale dell’associazione “Progetto Italia Cinaâ€?, con l’obiettivo di avviare una collaborazione nel food e nel vino. La Cina è il quarto buyer mondiale di vino, mentre l’Italia pur essendo il primo Paese produttore al mondo, è solo quinto nell’export in Cina, dopo Francia, Australia, Cile e Spagna. Il target del Dragone è importantissimo e non solo per il viticoltori: in totale, nel 2022, si stimano 226 milioni di cinesi, con una capacitĂ di acquisto pari a 15.000 euro. Grandi prospettive di crescita, in particolare, si aprono anche per l’olio, le olive, i formaggi e l’ortofrutta. Inizia da Confagricoltura Verona verso Ziyang, la marcia di avvicinamento per far diventare l’Italian style protagonista sulle tavole del gigante asiatico. Le prospettive sono buone. Il consumo di olio di oliva è in aumento, in particolare nella fascia benestante dei consumatori. I principali canali di distribuzione sono i ristoranti, gli hotel di lusso e i grandi supermercati. Per quanto riguarda

i formaggi, nell’ultimo decennio è esploso il consumo di latte e yogurt e si prevede che nell’arco dei prossimi 5 anni le giovani generazioni con gli occhi a mandorla apprezzeranno sempre piĂš i prodotti lattiero-caseari. Durante l’incontro è stato presentato il sistema economico di Ziyang, cittĂ di 5 milioni di abitanti che rappresenta il piĂš grande e importante distretto della provincia del Sichuan nel settore dell’agroalimentare. L’associazione cinese ora punta ad aprire una collaborazione con aziende vitivinicole e agroalimentari della provincia di Verona per sviluppare brand e prodotti di eccellenza nella regione del Sichuan, ritenendo molto interessante il territorio scaligero. ÂŤIl progetto prevede l’istituzione di una fondazione con sede in provincia di Verona – ha spiegato il presidente Paolo Ferrarese - che si occuperĂ di agroalimentare. Noi abbiamo assicurato tutto l’appoggio necessario affinchĂŠ le nostre aziende possano esser coinvolte nel progetto e trovare uno sbocco per l’export con la Cina. La regione del Sichuan è interessata a prodotti di gamma alta come vino, olio e riso Vialone nano, una varietĂ che ovviamente i cinesi non hanno. Ho giĂ dato disponibilitĂ a far incontrare i nostri imprenditori agricoli con Xin Wang e Si Sun per strutturare relazioni economiche incisiveÂť. Nel 2015 le esportazioni di prodotti agroalimentari italiani in Cina, secondo i dati Istat, sono cresciute del 22 per cento, per un valore superiore ai 400 milioni di euro.

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A Rovigo, nella sala Stucchi della fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo di Palazzo Cezza, in occasione del convegno: “Pioppicoltura in Italia: prospettive futureâ€?, si sono esaminate le prospettive della coltura arborea. “Negli ultimi 15 anni, in Veneto, le coltivazioni di pioppi si sono quasi dimezzate. In Veneto ci sono 3.000 ettari di pioppi, contro i 5.500 del 2000 e i 6.800 del 1980. La provincia di Rovigo è capofila con 700 ettari; 900 sono i coltivatori. Se il trend continuerĂ , sarĂ un danno non solo per i coltivatori, ma per tutta l’economia locale, perchĂŠ molte fabbriche chiuderanno o delocalizzeranno le produzioniâ€?. Lo ha precisato Gian Luigi Pippa, presidente della sezione regionale di colture legnose e pioppicoltura di Confagricoltura, lanciando l’allarme sul rischio crollo della coltura. Il convegno ha chiamato a raccolta tutti i massimi esperti in materia per fare il punto sulla situazione e trovare una strada per il reale rilancio del settore.

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di Elisabetta Tufarelli

Senior di Confagricoltura alla scoperta di Firenze

Si terrĂ per la prima volta a Firenze il 38° Soggiorno dell’Associazione Nazionale Pensionati Agricoltori di Confagricoltura (Anpa). “Dal 1979, anno del primo nostro Soggiorno di Sorrento – sottolinea il segretario Angelo Santori – è passato moltissimo tempo, ma questa nostra formula, capace di unire l’incontro all’approfondimento turistico e culturale, il dialogo con gli amici agricoltori provenienti da tutta Italia è ancora valida. Ăˆ anche l’occasione per approfondire temi economici, agricoli e pensionistici delle associazioni sindacali ed il rapporto con le Istituzioni. Nella societĂ attuale, è necessario valorizzare l’anziano, che va indubbiamente considerato una risorsa. Il nostro

obiettivo è quello di assicurare ai pensionati un’esistenza libera e dignitosaâ€?. L’appuntamento dell’Anpa, molto atteso e che si rinnova annualmente, radunerĂ quasi 1500 pensionati, divisi in tre turni di una settimana dal 20 febbraio al 15 marzo. L’hotel scelto è il Delta Florence di Calenzano, appena fuori dal casello autostradale dell’A1 Milano/Roma e a soli 15 km dal centro storico di Firenze. Il programma è ricchissimo e unisce momenti sindacali ad escursioni per visitare Firenze la bella, ma anche Siena, San Giminiano, Pisa, Lucca e l’azienda vitivinicola Piandaccoli di Lastra a Signa, che si caratterizza per aver riportato a nuova vita vitigni autoctoni della Toscana rinascimentale.

LO YOGA è adatto a chi soffre di artrosi o artrite h]j[`Â… [geZafY dĂŒ]k]j[arag ^aka[g [gf l][fa[`] \a jadYkkYe]flg ] _]klagf] \]ddg klj]kk& Dg kgkla]f] mfg klm\ag Ye]% ja[Yfg \]a ja[]j[Ylgja \]ddY >dgja\Y 9ldYfla[ Mfan]jkalq \a :g[Y JYlgf MkY!& Af hYjla[gdYj]$ k][gf\g dY ja[]j[Y$ kYj]ZZ] af _jY\g \a hjg\mjj] \m] \an]jka Z]f]% ^a[a2 f]d dmf_g h]jag\g kYj]ZZ] [YhY[] \a hgjlYj] ad dan]ddg \]d \gdgj] Yd \a kgllg \]ddY kg_daY \ĂŒafl]j^]j]frY [gf dY nalY imgla\aYfY$ e]flj] f]d Zj]n] l]jeaf] jamk[aj]ZZ] Y \aeafmaj] kg^^]j]frY ^aka[Y ] klYf[`]rrY& | MONDO AGRICOLO | *(11$,2

IL BILINGUISMO MODELLA IL CERVELLO Parlare almeno due lingue aiuta il cervello a mantenersi giovane. Queste le conclusioni tratte dai ricercatori dell’Institut universitaire de gÊriatrie di MontrÊal (Canada). Secondo gli esperti, il bilinguismo sarebbe in grado di modellare il cervello, facendo in modo che consumi solo le energie necessarie per eseguire un determinato compito, evitando lo spreco di risorse. Inoltre, eviterebbe il coinvolgimento delle regioni frontali del cervello piÚ suscettibili all’invecchiamento. Secondo gli scienziati il cervello delle persone monolingue ha bisogno di attivare piÚ regioni cerebrali per svolgere un determinato compito, mentre quello dei bilingue possiede connessioni funzionali piÚ centralizzate e specializzate. Ecco perchÊ, secondo lo studio, il cervello dei bilingui mostra meno segni di declino cognitivo o demenza.


Dieta mediterranea ''salva anziani''

La Dieta mediterranea non è solo Patrimonio dell'Umanità, ma anche un tipo di alimentazione "salva anziani': Lo dimostra uno studio in collaborazione tra l'Isti­ tuto di neuroscienze del Consiglio nazionale delle ricerche (In-Cnr) e Nicola Veronese dell'Università di Padova, pubblicato sull'American Journal of Clinica! Nutrition. Ali­ mentarsi seguendo i principi della dieta mediterranea, si sa, ha effetti

positivi sulle malattie neurodegenerative, metaboliche e cardiovascolari. La novità è che i risul­ tati non si fermano qui e si estendono anche sulla qualità della vita e sui pa­ rametri connessi, come ad esempio la disabilità, la presenza di dolore e la depressione. rabbondante con­ sumo di frutta, verdura, cereali, noci, olio d'oliva, unito alla moderata assunzione di vino, in particolare rosso, di pesce e pollo, secondo gli studiosi, è connesso ad una minore preva­ lenza di disabilità e depressione. La Dieta mediterranea, inoltre, protegge la popolazione anziana dall' infarto, riducendone il rischio di circa un terzo, dalla demenza e da altre malattie ad alto impatto sociale come il diabete.

RIPROGRAMMARELECEllULE

facendole ringiovanire: è possibile con un esperimento di terapia

genica. A topi anziani è stata allungata la vita del 30%. La stessa tecnica ha dimostrato di funzionare anche su cellule umane in provet­ ta. Insomma, per la prima volta, si dimostra che invecchiare, con tutte le sue conseguenze, non sia un processo irreversibile. Addirittura, in qualche misura, sarebbe pos­ sibile intervenire per modificarlo. L'esperimento è di un gruppo di studiosi coordinato da Juan Carlos lzpisua Belmonte, dell'Istituto Salk per gli Studi Biologici a La Jolla, in California.

STUDIO SU OSTEOPOROSI

Un gruppo di ricerca del Children's Medicai Center Research lnstitute della Università del Texas UT Southwestern a Dallas ha scoperto una molecola per stimolare la ricrescita dell'osso e far regredire l'osteoporosi. Lo studio è stato pubblicata sulla rivista "elife'� La molecola è il fattore di crescita "Osteolectina': o "Clec11a': che viene prodotto dal midollo osseo e dalle cellule delle ossa e promuove la formazione di nuovo tessuto osseo a partire dalle cellule staminali del midollo stesso. Ad oggi non esistono farmaci per l'osteoporosi in grado di stimolare la ricrescita dell'osso, ma solo terapie per ritardare l'aggravarsi della malattia. GENNAIO 2017 I MONDO AGRICOLO I

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di Anna Gagliardi

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Sapori e cultura 6

iamo in uno dei luoghi sacri della gastronomia italiana, in quella parte di Emilia Romagna che deve essere scoperta prima a tavola, poi attraverso la storia. Viano è a pochi chilometri da Reggio Emilia, a 35 km da Parma e altrettanti da Modena. Prosciutto, Parmigiano Reggiano e aceto balsamico si incontrano con il culatello, i tortellini, il Lambrusco. A poca distanza da Reggio ci sono poi il

Museo di Peppone e Don Camillo, a un trentina di chilometri quello della Ferrari a Maranello, oltre a chiese, palazzi, gallerie. E outlet. Di fronte a una scelta così ampia è indispensabile avere più giorni a disposizione per visitare il territorio cogliendone spirito e bellezza. Meta obbligata per iniziare proprio dalla campagna e i suoi sapori è l’agriturismo Cavazzone, celebre struttura con camere, ristorante e sala riunioni a Viano. Chiamarla struttura, a dire il vero, è assai riduttivo. Qui siamo in un borgo facente parte dell’azienda agricola della famiglia Sidoli, con storiche origini, 300 ettari di proprietà e 30 in affitto. Il bosco si estende per oltre metà superficie e nella restante parte si coltivano cereali biologici certificati, frumento in particolare, ed erba medica. Un antico fienile del Cavazzone è oggi acetaia: l’aceto balsamico nasce e matura qui, in 300 botti di vari legni, da 15 a 50 litri, suddivise per batterie. Ogni legno conferisce al prodotto specifiche caratteristiche: il ciliegio la dolcezza, il castagno il colore bruno e la tannicità, il ginepro un aroma particolare, il gelso una concentrazione più veloce. L’acetaia del Cavazzone è meta di visite guidate

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di appassionati e non solo: l’azienda collabora con un’università del New Jersey e con l’USAC (University Studies Abroad Consortium), le quali portano ogni anno gruppi di studenti universitari internazionali in questo territorio a conoscere i segreti dell’agricoltura e delle eccellenze del Made in Italy. Umberto Sidoli si occupa dell’agriturismo, oltre che dell’Hotel Posta, l’albergo di famiglia con più di cinque secoli di storia, nel cuore del capoluogo. Cavazzone è il gioiello fuori città che permette a turisti e buongustai di vivere in prima persona le peculiarità del territorio. Il ristorante ospita un centinaio di persone; la cucina spazia dalle paste fresche fatte con la farina proveniente dalle coltivazioni aziendali e macinata in loco, ai secondi di

carne di maiale e di vitello, ed è impreziosita da gustosi antipasti con salumi e altre delizie locali. Imperdibili, tra i primi, i cappellacci di daino ai funghi con crema di Parmigiano Reggiano, i tortelli $*5,785,602 &$9$==21(

Viano (RE) - via Cavazzone 4 info@cavazzone.it, tel. 0522 858100, tel. ristorante 0522 986054 www.cavazzone.it

di zucca o le tagliatelle al ragù di selvaggina, sempre con Parmigiano. Il menu prevede anche pasta senza glutine e varia secondo le stagioni. Su richiesta si organizzano corsi di cucina per gli ospiti dell’agriturismo, che soggiornano nelle otto stanze ricavate dalla ristrutturazione delle antiche abitazioni mezzadrili, rispettose dell’architettura di un tempo e dotate di moderni comfort. Dal Cavazzone la vista si estende sulla vallata, facendo meglio apprezzare luoghi e produzioni agricole. Ma è lo stesso borgo a far parlare di sé: a fine Ottocento il barone Raimondo Franchetti rimase affascinato da questa porzione di territorio e decise di bonificare e sistemare la zona facendo edificare la grande corte con tutti i servizi, le scuderie, le case coloniche e addirittura l’asilo aziendale per i figli dei mezzadri. Fu il bisnonno degli attuali proprietari a costruirlo e, nel 1919, a comprare la parte centrale dagli eredi del barone, trasferendo qui il Belvedere, l’imponente gazebo in ferro e ghisa che il nobile aveva nel parco della sua villa. “Oggi – spiega Umberto Sidoli – il Belvedere è un po’ il simbolo di questa parte del territorio collinare reggiano e un gioiello di architettura salvato, grazie a quel trasferimento, da sicuro abbandono e conseguente distruzione”. La struttura è visitabile solo su appuntamento e per gruppi ristrettissimi, trattandosi di un’opera storica monumentale per dimensioni, ma delicata e preziosa. L’attenzione con cui la famiglia Sidoli si è dedicata nel tempo al recupero e alla valorizzazione del patrimonio agricolo ed edilizio è riscontrabile anche nell’allestimento del Museo del Cavazzone, ricco di antichi attrezzi e macchinari. Percorrendolo, si può scoprire come si produceva il burro, il Parmigiano-Reggiano (una volta esisteva anche il caseificio), il vino, come si conservavano i cibi nella ghiacciaia e come, in generale, si svolgeva la vita quotidiana in quella campagna. *(11$,2 | MONDO AGRICOLO |


VI N O

di Gabriella Bechi

KARMIS DELLA CANTINA CONTINI A CABRAS

Sardegna nel bicchiere

S

iamo a Cabras, nella penisola del Sinis, a pochi passi dalla città fenicio-punica di Tharros, dal villaggio di San Salvatore e dal sito archeologico di "Sa Osà: dove sono stati rinvenuti semi d'uva risalenti al 2000 a.e. che sono la più antica testi­ monianza della coltura della vite in Sardegna. Qui la famiglia Contini ha iniziato il suo viaggio nel mondo del vino nel 1898 con fazienda creata da Salvatore, la prima impresa agricola della Sardegna. Un viaggio lungo ed appassionante proseguito dal figlio Attilio, che ha portato avanti f impe­ gno intrapreso dal padre, ingranden­ do la cantina e potenziando la super­ ficie dei vigneti, che oggi continua con Paolo e i suoi nipoti, Alessandro e Mauro, la quarta generazione, con faiuto dellenologo Piero Cella. Le tenute della famiglia Contini si estendono per circa 80 ettari. Qua­ ranta nel territorio del Sinis e nella valle del fiume Tirso, dove i vigneti, a pochi chilometri dal mare, vengono influenzati da inverni miti ed estati molto calde ma ventilate, grazie al maestrale, con una temperatura media annua tra i 16 e i 17 gradi. Questo microclima rende i terreni, composti da ciottoli e argille con sedimenti limosi e sabbiosi, unici per la coltivazione dei vitigni Vernaccia e Nieddera. Altri 40 ettari di vigneti sorgono alle pendici del Monte Arei, nellentroterra del golfo di Oristano e sono influenzati 62 I MONDO AGRICOLO I GENNAIO 2017

da inverni miti e piovosi ed estati vitigno che negli anni '80 era molto calde, lunghe e asciutte. diffuso su 1.700 ettari, ora ridotti La particolarità è rappresentata a 150 che gli imprenditori hanno r -dal suolo di origine vulcanica salvato dalfestinzione attraverso per fabbondante presenza di f innovazione, vinificandolo in ossidiana, vetro vulcanico cinque modi diversi, in bianco, lucente, il cui sgretolamento spumante, passito. Un vino produce una polvere tra il che ha ottenuto importanti grigio e il biancastro di cui si riconoscimenti e che è stato nutrono i vitigni. il primo vino sardo a vincere Dietro il progetto di collocare i Tre Bicchieri del Gambero i vitigni in un territorio di cosi Rosso nel 1989. Ma il percorso suggestive bellezze ambiendella sperimentazione enolo­ tali, vi è fintenzione da parte gica non si è fermato. Prodotti dell'azienda di dare al vino un Contini sono il Vermentino e il sapore di "sardita'. Niente infatti ap­ Cannonau, il Nieddera dallomonimo partiene di più alla Sardegna dell'arida vitigno e i vini Mamaioa, vini naturali terra, il cui nutrimento è così impor­ senza solfiti aggiunti. Il risultato più tante per la qualità del vino Contini. eccellente di questo percorso di Quasi un milione le bottiglie prodot­ sperimentazione è rappresentato dal te, per il 50% destinate al mercato Karmis, vino unico nel suo genere, sardo, per il restante 50% all'Italia e ottenuto da un sapiente uvaggio di allestero, dove i vini Contini sono uve Vernaccia (80%) e Vermentino presenti nei principali Paesi europei, (20%). Vinificato in bianco, con in Usa, Russia e Giappone, ma anche spremitura soffice e fermentazione Vietnam ed Emirati Arabi. a temperatura controllata, matura Punta di diamante dell'azienda è la in vasche di acciaio insieme ai suoi Vernaccia di cui i Contini si riten­ lieviti, con periodici bottonage e viene gono giustamente i "depositari''. Un affinato per alcuni mesi in bottiglia. Colore giallo paglierino carico e brillante. Profumo delicato, ma intenso e per­ sistente, fruttato e floreale. Al palato è morbido e sapido. Predilige la cucina marinara, perfetto con crostacei pesce crudo e affumicato, non diniega le carni bianche con condi­ menti leggeri. Ottimo come aperitivo.


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Cucina con accento mediterraneo

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iamo a due passi da Campo de’ Fiori, a Roma, in via dei Banchi Vecchi. Qui, dal maggio 2015, ha aperto l’Osteria 140, gestita da Daniele Mannis e Giancarlo Mura. Entrambi sardi, con un lungo passato nelle sale di famosi ristoranti in Italia e all’estero. Il locale è piccolo, ma grazioso, con un cortile interno protetto utilizzabile tutto l’anno. Quarantotto i coperti, in tavoli dalla piacevole mise en place. Entrando spicca subito il bel banco delle ostriche, con un’offerta notevole per gli standard della Capitale, completata dal caviale Calvisius. Sì, perché Osteria 140 lavora ben sette tipologie di ostriche che arrivano da Sardegna, Normandia, Irlanda e Bretagna, disponibili singolarmente o in diversi menù degustazione serviti con un calice di Prosecco Brut, cosa che le ha conferito il titolo di Oyster Club. Una dedizione per il crudo che non si esaurisce con il perlato mollusco. Un’intera pagina del menù (Nudo e Crudo) è, infatti, dedicata al non cotto. Scampi e gamberi rossi di Mazara del Vallo, Gamberi viola di Gallipoli, Cozze della Sardegna crude, ravioli di seppia, gamberi di Mazara del Vallo e frutto della passione, carpacci e tartare, e ricci di mare, per i quali Daniele ha una vera passione. «Se arrivano ricci in Italia, sono miei», afferma sicuro. Diritto di prelazione acquisito negli anni, per la quantità e l’attenzione nella scelta di questo prodotto. La cucina è affidata a Raffaele De Mase, giovane chef campano, sguardo entusiasta e sorriso che resta timido nonostante le espe-

mare con bottarga di muggine. Tra i secondi, Calamaro con purea di piselli e aria di lime, Coscio di abbacchio con spinaccio e carota alla birra e Anguilla alla brace, mela verde e mosto di fichi. L’anguilla arriva direttamente da Cabras e viene cotta nella tradizionale brace di pietra lavica. La pelle si brucia, si arriccia e diventa croccante, proteggendo la carne che, toccata dal fuoco, perde il suo grasso senza seccarsi. E, dulcis in fundo, Crostata con crema pasticciera e lamponi, Semifreddo al mango, cioccolato bianco e gelatina allo Champagne, Biscotteria di Sardegna di Ignazio Cabras. Pane e grissini fatti in casa. Il fil-rouge è 'DQLHOH 0DQQLV un equilibrio che non va a scapito H *LDQFDUOR 0XUD dei singoli sapori, ma che li esalta singolarmente. Il servizio è un riuscito mix fra informalità e competenza, rienze con Heinz Beck al ristorante La Pergola dell’Hotel Rome Cavalieri pronto a consigliare il cliente sia sulle preparazioni della cucina, sia sul vino e a La Posta Vecchia con Michelino Gioia. Materie prime eccellenti, forte da scegliere. accento mediterraneo, qualche piatto Quest’ultimo è raccontato da Giancarlo Mura in una carta ben fatta tipico della regione di provenienza sebbene non molto estesa, non banale dei proprietari, la Sardegna. Tra gli fotocopia di tante antipasti, Alici, altre, con diverse burrata, gazpa$1*8,//$ ', &$%5$6 etichette interescho, basilico e &21 02672 ', ),&+, ( 0(/( santi di tutta Itascampi scottati su lia, tra cui molte fichi caramellati e sarde, e una acqua di pomobella selezione di doro. Tra i primi, Champagne per Spaghetti ai ricci accompagnare le di mare, Fusilli, ostriche. Ostescorfano, meria 140, via dei lanzana e aglio Con il “Karmis” della Cantina Contini, Banchi Vecchi 140 nero fermentato Daniele Mannis consiglia “Anguilla di Cabras arrostita con mosto di fichi e a Roma (www. e Fregola (tipica mele”. osteria140.it). pasta sarda) di *(11$,2 | MONDO AGRICOLO |


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Il farmer protagonista del reality

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agricoltura non è piĂš quella di una volta‌ L’agricoltore è il piĂš bel mestiere del mondo... Non sono assunti nostalgici nĂŠ frasi autoreferenziali. Ma dimostrano, da un lato che il settore primario non è piĂš considerato a parte del sistema economico, dall’altro che fa trendy ed audience. Tant’è che anche il cinema, la tv e perfino le sit com e i reality cercano, a modo loro, di comunicare le campagne. CosĂŹ la prima puntata della fiction “Un passo dal cielo 2â€?, su Rai 1 è stata seguita da 7 milioni di spettatori, realizzando il miglior debutto di serie degli ultimi tempi. Le Guardie forestali, il fascino delle nostre montagne, gli splendidi scenari del Lago di Braies nel Parco Naturale delle Dolomiti, uniti ai valori civili e ambientali proposti, hanno fatto bingo! Le fattorie sono diventate anche oggetto di pubblicitĂ , come nel caso dell’edizione 2017 del Festival nazionale che, all’insegna di tutti cantano Sanremo, ha ambientato uno spot – surreale, ma efficace – in una fattoria. Diversi animali: un

è molto semplice: i “contadiniâ€? e le “contadineâ€? single della campagna italiana incontrano alcuni/e pretendenti di cittĂ desiderosi/e di cambiare stile di vita. La novitĂ di quest’anno è che il casting è aperto anche a imprenditori agricoli italiani che vivono all’estero. Ma l’attenzione per l’agricoltura non è un fenomeno solo italiano. Basta ricordare “La famiglia Belierâ€?, il delizioso film maiale, un cavallo, un cane, un’oca, una mucca e un asino, cantano “Non francese su una famiglia di agricoltori sordomuti, campione d’incassi in amarmiâ€? di Aleandro Baldi e Francesca Alotta, la canzone che, eseguita Francia l’anno scorso, o “Le medicine dal duetto, vinse la categoria “Nuove de campagneâ€? di quest’anno, una delicata storia sempre ambientata proposteâ€? del Festival nell’edizione nelle campagne d’Oltralpe. Per non 1992. Riparte anche “il Contadino parlare del film “Sain Anourâ€?, che ha cerca moglieâ€?. La terza edizione di uno dei format di maggiore successo come sfondo il Salone dell’Agricoltura di Parigi, con GĂŠrard Depardieu del nuovo millennio, prodotto da in prossima uscita nelle sale. E’ la 15 anni in 30 Paesi. Un programma storia un demotivato allevatore di che soprattutto in Francia, Germabestiame, che partecipa ogni anno al nia, Spagna e Stati Uniti, ha sempre raccolto ottimi risultati d’ascolto. Ma Salone. Quest’anno vuole finalmente non solo. Ad oggi rimane l’unico da- vincere la competizione grazie al toro ting show che dĂ origine a vere storie Nebuchadnezzar e convincere Bruno, il figlio, a prendere le redini dell’ad’amore: nel mondo si sono sposate 72 coppie e sono nati 135 bambini. Il zienda di famiglia. Ogni anno, Bruno meccanismo alla base del programma fa il giro degli stand dei produttori di vino, senza però mettere piede fuori dai padiglioni del Salone e senza $SHUWL L FDVWLQJ SHU LO SURJUDPPD VX )R[ nemmeno terminare il percorso. Âł,O FRQWDGLQR FHUFD PRJOLH´ q LO UHDOLW\ VKRZ FKH YD LQ RQGD VX )R[ /LIH Quest’anno, suo padre lo invita a farlo LO FDQDOH YLVLELOH VXOOD SLDWWDIRUPD VDWHOOLWDUH GL 6N\ ĂŠ OÂś DGDWWDPHQWR insieme: un vero tour attraverso la campagna francese. Poi come dimenLWDOLDQR GHO IRUPDW Âł)DUPHU ZDQWV D ZLIH´ WUDVPHVVR SHU OD SULPD YRO WD LQ ,WDOLD LO RWWREUH /D SULPD HGL]LRQH q VWDWD FRQGRWWD GD ticare “Mondovinoâ€?, “Un’ottima anna6LPRQD 9HQWXUD OD VHFRQGD q DQGDWD LQ RQGD GDO RWWREUH taâ€?, “Sidewaysâ€?, “Il profumo del mosto SUHVHQWDWD GD ,OHQLD /D]]DULQ YROWR FRQRVFLXWR GHOOD VRDS RSHUD Âł8Q selvaticoâ€? o “Resistenza naturaleâ€?? SRVWR DO VROH´ $GHVVR VRQR LQ FRUVR L FDVWLQJ SHU OÂśHGL]LRQH *OL Non è certamente un elenco esaustivo, ma sono film che ci descrivono LQWHUHVVDWL SRVVRQR VFULYHUH XQD PDLO D FDVWLQJ FRQWDGLQR#IUHPDQWOH l’agricoltura e i suoi mondi. PHGLD LW R FKLDPDUH L QXPHUL WHOHIRQLFL R Elisabetta Tufarelli

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IL ROMANZO DI ALESSANDRO PETRUCCELLI SULLE RADICI

Un uomo in transito

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itorna in libreria il romanzo di Alessandro Petruccelli, "Due compleanni e una citta' (Graphe.it Edizioni 2016, 168 pp, 9.90 euro). Questo romanzo fu pubblicato la prima volta nel 1985 ed ha avuto varie edizioni sia per tutti, sia pretta­ mente scolastiche. Petruccelli - "lo scrittore di campagnà' come è stato definito dalla critica - ha un'attenzio­ ne narrativa costante verso il mondo rurale, che ha sempre osservato con sguardo bucolico, ricordando le origini rurali del Paese, quella cultura agreste che sono le fondamenta. La stessa copertina del presente volume (con l'immagine di una macchina che percorre una strada di campagna con mucche al pascolo) fa comprendere bene che anche questo libro è intimamente legato al mondo agreste. La storia parte da un compleanno del personaggio principale e giunge a quello successivo. Nelle 167 pagine del romanzo scorrono 365 giorni ed una vita intera; infatti il protago­ nista, giunto ormai alla piena ma­ turità, pensa al suo passato e medita sul suo presente. Parallelamente alla sua storia ce ne sono tante altre di personaggi nazional-popolari. Un carosello di vecchi saggi, di bambini innocenti e poverissimi, di uomini coraggiosi e tenaci, di donne forti e ri­ solute, di giovani laboriosi, di dolci ra­ gazze. La storia è raccontata in prima persona ed è densa di riflessioni, con ampi tratti autobiografici. Il protago­ nista parla dei suoi primi quarant'anni che sono quelli di una generazione che è appena uscita dalla guerra, e che si trova in un Paese che è tutto da ricostruire e che poi vivrà il boom

della crescita industriale. È un uomo in transito in un'Italia che sembrava voler cancellare il passato, ma che andava depennando così anche le sue radici. Cè un'irre­ quietezza personale e generazionale. Nel testo a chi chiede al personaggio principale cosa cerchi, lui risponde: «Cerco le cose che non ho vissuto e se qualche volta le incontro corro con­ tento verso di esse, ma appena sono in mio possesso, come frutti fuori stagione, sento che non hanno più sapore». Il romanzo si articola in una serie di brevi capitoli che costituisco­ no altrettanti scorci efficaci e poetici,

imperniati sul motivo centrale del contrasto campagna-città; da esso poi scaturiscono altri conseguenti dualismi: passato-pre­ sente, miseria-agiatezza. La scrittura è scorrevole e colpisce per il tratto ritrattistico e poetico della narrazione. Questo libro - piacevole e avvincente - riletto è una piacevole scoperta, an­ cor più oggi che cè una totale rivalu­ tazione del mondo rurale. Ci ricorda chi eravamo e gli errori commessi in nome del "progressò' che sempre tale (G. M.) non è stato.

Cavolo nero, superalimento tutto italiano Luigi Mondo e Stefania Del Principe sottolineano proprietà, usi e ricette di un superalimento tutto italiano, dalle molte virtù. Lo fanno con il libro "Le mille virtù del cavolo nero" (Edizioni Il Punto di Incontro, 141 pp., 9.90 euro). Il cavolo nero (Bras­ sica oleracea, var. acephala) è un alimento funzionale (ossia dotato di proprietà mediche), dal momento che è eccellente fonte di sali minerali preziosi per l'organismo (quali calcio, magnesio, potassio, ferro, fosforo, zinco, rame, mangane­ se, sodio, zolfo, selenio e fluoro) e trabocca di vitamine (A, Bl, B2, B3, B6, B12, C e K). Contiene inoltre il doppio di antiossidanti rispetto ad altre verdure ed è ricco di sulforafano, un potente agente antitumorale. Insomma è uno straordinario ortaggio che però è per lo più sconosciuto nel nostro Paese, tranne in Toscana dove, al contrario, è molto apprezzato. In questa regione lo si trova protagonista della nota ribollita. Il libro, formato pocket - molto accurato, ricco di illustrazioni - ha il merito di spiegare a tutti i motivi per cui vale la pena introdurre questa verdura nella propria dieta; spiega poi i modi più appetitosi per portarlo in ta­ vola e ricorda che è utile anche fuori dalla cucina. Ad esempio è una mano santa per l'intestino il decotto. Un apposito capitolo è dedicato a alle varie tecniche di coltivazio­ ne casalinga del cavolo nero nell'orto o sul balcone. (M.M.)

GENNAIO 2017 I MONDO AGRICOLO I 65


CAMPI SONORI

diGaetanoMenna

IL NUOVO DISCO DI MASSIMILIANO CREMONA

Fuori dal letargo invernale

M

assimiliano Cremona è cantau­ tore, chitarrista e ricercatore nel settore dei beni culturali. Ha all'attivo di­ schi ma anche pubblicazioni in campo storico e artistico. 'Tinverno è passatò' (New Model Label) è il suo secondo CD solista che colpisce per la voce calda, le sonorità elettro-acustiche, la passione per il sound degli anni '70 (ad esempio certe atmosfere, caratterizzate dal suo­ no del flauto, ci ricordano i primi De­ lirium). Nell'album parla del risveglio, dell'uscita dal letargo dell'inverno (del dolore metabolizzato per un lutto, un amore cessato, una malattia). Canzoni che trasmettono una ventata di sano ot- Massimiliano Cremona timismo ed esprimono il bisogno di agi- Il canunino è terapeutico

TORNA IL ROCK EMOZIONALE DEI MÉSÉGLISE

L'amore al tempo della guerra

T

ornano i Méséglise - il nome è un omaggio a Proust - con "Stranamente sereno" (lizard). Nascono come progetto collaterale a quello dei Sithonia (storica band bolo­ gnese di neoprogressive degli anni '80) di Paolo Nannetti (compositore e tastierista) e Marco Giovannini (cantante). Con loro Maurizio Lettera (batteria), Maya Seagull (basso) e Maria Robaey (violino, mandoli­ no).Album poetico e intimistico, che colpisce per l'accuratezza complessiva (dalle registrazioni, al folder e alla grafica). Rock emozionale che, pur mantenendo le radici nel suono vintage, vira deci­ samente verso la forma canzone. I testi sono parte importante del tutto e propongono un susseguirsi di immagi­ ni e descrizioni sfumate e crepuscolari, di storie e ballate, come nel racconto dell'amore al tempo della guerra ("Caporale Milt") o il lento e maestoso cammino del cambiamento ("La strada verso la collina"). Un CD ricco di suggestioni, estremamente avvincen­ te, che richiede attenzione e ascolti multipli che permettono di coglierne tutte le sfumature musicali e narrative.

66 I MONDO AGRICOLO I GENNAIO 2017

re. E, in "Ninna nannà: canta: «La vita a volte ti piega e tu non sai come liberarti da una sedia che ti ancora a te». Massi­ miliano è anche un marciatore ed ha curato la realizzazione del libro "Camminare guarisce'' (Edizioni dei Cammini, 2016), scritto da Fa­ brizio Pepini che racconta la storia straordinaria di Fabrizio che, dopo aver scoperto di avere una malattia "incurabilè: ha voluto "disancorar­ si": ha fatto le terapie ma soprattutto ha deciso di camminare, arrivando a percorrere 17 mila Km in quattro anni. «Questo volo non si alzerà - prosegue a cantare Massimiliano Cremona - senza la tua volontà di rinascere».

Aria e pioggia d'autore Il pianista Giovanni Di Giandomenico è un giovane puledro di razza della scuderia Almendra, di cui ab­ biamo più volte presentato le uscite discografiche. Quella siciliana non è semplicemente un'etichetta ma una "casa della creatività" che fa emergere una Palermo vivace, artistica e altamente creativa. Lo dimostra il nuovo CD di Di Gian­ domenico, "Ambienti", che rientra nella serie "Almendra piano album" (che annovera anche i lavori di pia­ no solo di Valentina Casesa, Marco Betta, Marcello Bonanno) caratte­ rizzati ciascuno dal protagonismo dello strumento. Quello proposto è un di­ sco di originalissima musica d'ambiente, con le note del piano che scorrono sottili, ricercate, awolgenti. I brani hanno la consistenza dei pensieri e si espan­ dono senza limiti nell'aere. Proprio nella notte della registrazione Palermo vide uno degli acquazzoni più violenti degli ultimi anni e il suono della pioggia, lon­ tano e debole, si percepisce in alcuni momenti del disco; lasciato intenzionalmente lì, è diventato parte integrante delle composizioni.


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