Mondo agricolo Maggio 2017

Page 1

FOOD&SCIENCE FESTIVAL l OBAMA A MILANO l APIARIO URBANO l 25 ANNI DEL PROGETTO LIFE l NUOVO PORTALE ENAPRA VINOREPORTAGE VINITALY l A MONTEFALCO IN MONGOLFIERA l OBIETTIVO BIETOLE l VIAGGI ENOICI NELL’AGRO PONTINO




SOMMARIO

FOOD&SCIENCE FESTIVAL l OBAMA A MILANO l APIARIO URBANO l 25 ANNI DEL PROGETTO LIFE l NUOVO PORTALE ENAPRA VINOREPORTAGE VINITALY l A MONTEFALCO IN MONGOLFIERA l OBIETTIVO BIETOLE l VIAGGI ENOICI NELL’AGRO PONTINO

L’EDITORIALE Brand e strategia Massimiliano Giansanti .................

3

SPECIALE DIFESA SOSTENIBILE Glera resistente Laura Lorenzini ......................... 28 Il Paradiso della sostenibilità Gaetano Menna ......................... 31

Radice Pura Garden Festival Foto di Giampaolo Atzeni Direttore responsabile Gabriella Bechi Coordinatore responsabile Gaetano Menna Editrice Sepe Presidente Diana Theodoli Pallini Direzione, Redazione e Amministrazione Corso Vittorio Emanuele II 101, 00186 Roma Tel. +39.06.6852329 mondo.agricolo@confagricoltura.it

RAPPRESENTANZA EUROPA Europa a misura d’impresa Gaetano Menna .......................... RAPPRESENTANZA GIUNTA Designati i vicepresidenti Gabriella Bechi ..........................

6

9

FOCUS VINITALY-SOL Vinoreportage G.B. ...................................... 40 Crocevia di strategie Anna Gagliardi .......................... 44

Abbonamento annuo Testata associata all’USPI

Italia, Euro 30,00 Conto corr. postale n.33755000 Intestato a: Sepe - Mondo Agricolo, Roma Autorizzazione Tribunale di Roma, n. 1662 del 22/06/1950 Pubblicità

RAPPRESENTANZA CORPI INTERMEDI Da lobby ad advocacy Gabriella Bechi ......................... 10 PRIMO PIANO INGEGNO Coltiviamo conoscenza Nicola Artoni ............................ 12 I care Serena Scarpello ........................ 18

Edagricole - New Business Media srl Piazza Galileo Galilei 6, 40123 Bologna Tel. +39 051.6575.822 Fax +39 051.6575.853 pubblicita.edagricole@newbusinessmedia.it

Confagricoltura

@Confagricoltura

4 | MONDO AGRICOLO| MAGGIO 2017

UNCAI NOTIZIE Le news dei contoterzisti . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

33

Rubriche Mappamondo Robot mele Usa . . . . . 38 Organizzazione Assem. Verona . . . . 50

Ufficio Traffico Tel. +39 051.6575.842 impianti.edagricole@newbusinessmedia.it Stampa e diffusione a cura di New Business Media srl Via Eritrea 21, 20157 Milano Stampa: Litorama spa - Milano

ATTUALITÀ IMPRESA FAMILIARE Obiettivo bietole Elisabetta Tufarelli ..................... 50

Enapra Portale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54 Pria Life+ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 55 Anga Digitale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 56

Pane, amore e digitale Elisabetta Tufarelli ...................... 20

Over65 Benessere sociale . . . . . . . . . . 58 Campi rosa Donnagricoltura . . . . . . . 64



R A P P R E S E N T A N Z A E U R O PA

Europa a misura d’impresa Fitta agenda di appuntamenti del presidente Giansanti a Bruxelles: la riforma della Pac, la Brexit, le etichettature a semaforo, le concessioni ai Paesi terzi, i controlli doganali di Gaetano Menna

F

itta agenda di appuntamenti nella tre giorni a Bruxelles del presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, nell’imminenza dell’approvazione, in Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, della relazione De Castro-Dess contenente la posizione riguardo al cosiddetto “regolamento

6 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2017

omnibus”, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell’Unione europea (poi avvenuta il 3 maggio). Il tema è stato approfondito da Giansanti, con Paolo De Castro, primo vicepresidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo e relatore principale per il PE sull’omnibus. “Non possiamo permetterci di perdere un’occasione cosi importante per sburocratizzare, rendere più facile la vita delle imprese che rappresentiamo - ha dichiarato -. Lo si può fare semplificando il greening, che costituisce uno strumento troppo complesso per essere efficace, che ingessa soprattutto le aziende più competitive, ma anche intervenendo sul sostegno accoppiato, a nostro avviso essenziale per far fronte all’incapacità degli strumenti a disposizione per rispondere alle crisi ricorrenti. Occorre poi migliorare l’efficacia delle misure di sviluppo rurale, pure da semplificare in vari aspetti, ed intervenire su alcune norme dell’Ocm unica che riguardano settori chiave della nostra agricoltura”. Verso la relazione dell’Europarlamento, approvata poi il 3 maggio, c’è moderata soddisfazione. I relatori e tutti

gli eurodeputati hanno colto fin da subito l’importanza di cercare di approfittare dell’occasione per snellire e semplificare alcuni aspetti della PAC e per provare a rendere più efficaci gli strumenti di gestione dei rischi (però sarà necessario attivare pure lo strumento dell’assicurazione dei redditi). Rimangono aperte le rilevanti questioni della gestione delle crisi, dell’organizzazione economica del prodotto e del posizionamento degli agricoltori all’interno delle filiere. Per quanto riguarda il greening va semplificato, ma non indebolito, lo strumento dell’inverdimento. Non può essere eli-


«Bilancio adeguato per la Pac. Lo richiedono le sfide e le sollecitazioni della società» minato il requisito dell’agricoltore attivo. Il presidente ha partecipato ai lavori del Praesidium del CopaCogeca (l’organizzazione europea che raggruppa più di sessanta organizzazioni agricole e cooperative dell’Unione Europea) che si è focalizzato proprio sulla riforma della politica agricola comune post 2020 e sui contenuti del regolamento ‘omnibus’, per sempli-

Giansanti e De Castro

MAGGIO 2017 | MONDO AGRICOLO | 7


R A P P R E S E N T A N Z A E U R O PA

Giansanti e Tajani

ficare e sburocratizzare la Pac. “La politica agricola comune – ha sostenuto Giansanti nei vari incontri che ha tenuto - va ripensata, ma non servono strumenti definiti a tavolino. Al centro del percorso di riforma va posta l’impresa agricola, che produce, che garantisce occupazione, che innova, che sta sul mercato (e che ci deve rimanere); l’impresa che mitiga e si adatta ai cambiamenti climatici, che è al servizio del consumatore, cui garantisce alimenti sani e di qualità”. Nell’incontro di Farm Europe (il think tank nato per stimolare il dibattito sulla Ue, di cui Confagricoltura è partner) ha richiamato la necessità che “la Pac possa contare su un bilancio adeguato, sicuramente sempre più giusti8 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2017

«La Brexit ha provocato uno shock politico. Va evitato uno sconvolgimento economico» ficato dalle sfide e dalle sollecitazioni che provengono dalla società civile, in termini di attenzione all’alimentazione ed all’ambiente”. Anche nel colloquio con il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, il presidente ha ricordato come il recupero del senso dell’Unione europea debba passare dal rilancio della politica agricola comune: “Gli obiettivi iniziali della Pac, sanciti dal Trattato, sono ancora validi, ma dimentichiamo spesso che al centro c’è la produttività, lo sviluppo tecnologico ed un tenore di vita equo e stabile delle imprese agricole – ha osservato -. Per questo è fondamentale che la Pac possa contare su un bilancio adeguato e strumenti in linea con le esigenze dei nostri imprendito-

ri”. Giansanti con Tajani si è soffermato pure sui temi della Brexit e poi sul futuro dell’Unione europea. “La Brexit – ha detto il presidente Giansanti - ha provocato uno shock politico, ora bisogna evitare che provochi uno sconvolgimento economico. Il processo va governato, evitando ostacoli agli scambi e comparti già in difficoltà possano andare incontro a nuovi squilibri di mercato”. La difesa del made in Italy, l’italian sounding, l’etichettatura sono stati approfonditi con l’ambasciatore Giovanni Pugliese, rappresentante permanente aggiunto d’Italia presso la UE. Giansanti ha espresso “la necessità di etichettature obbligatorie dell’origine a livello europeo ed il no a semafori fuorvianti e non veritieri. Il consumatore va informato e messo nelle condizioni di fare scelte consapevoli”. Giansanti si è confrontato con molteplici europarlamentari (Mara Bizzotto, Salvatore Cicu, Herbert Dorfmann, Giovanni La Via, Matteo Salvini, Marco Zullo) sui temi del commercio internazionale, della competitività sul mercato globale, dell’ambiente. “Le regole commerciali – ha concluso il presidente - devono essere rese più eque. Gli accordi devono comportare l’eliminazione delle barriere che ostacolano il nostro export ed essere davvero di mutuo vantaggio; le concessioni devono evitare squilibri ai nostri mercati. L’attuale crisi del comparto del riso, penalizzato dalle importazioni selvagge dai Paesi Meno Avanzati, lo testimonia. Servono poi reciprocità dei requisiti e controlli più incisivi sulle merci in entrata nel territorio della Ue, anche per evitare la diffusione di patologie vegetali oggi assenti”. nnn



RAPPRESENTANZA CORPI INTERMEDI

Da lobby ad advocacy A Roma la giornata di formazione dei direttori. In una società che rende più difficile la rappresentanza degli interessi, le Organizzazioni devono ridisegnare funzioni e attività di Gabriella Bechi

U

n’approfondita analisi dell’evoluzione delle relazioni istituzionali è stata al centro della giornata di formazione che ha riunito a Roma i direttori provinciali e regionali della struttura: “Dalla lobby all’advocacy. Processo decisionale, interessi, comunicazione, new media”. “Un tema cruciale - ha sottolineato il direttore generale Luigi Mastrobuono per un’Organizzazione come Confagricoltura colpita dalla crisi dei corpi intermedi che ha interessato tutti i settori e che deve riposizio-

10 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2017

narsi, seguendo lo sviluppo del sistema di rappresentanza”. Ampia e articolata l’analisi di Fabio Bistoncini, fondatore e AD di Fb Associati. In un’epoca di profondi e rapidi cambiamenti, in cui si amplia lo spazio entro il quale avviene il dibattito pubblico al quale intervengono molteplici soggetti,

bisogna rassegnarsi a convivere con alcuni concetti: volatilità, incertezza, complessità, ambiguità, conflitto. I punti fermi, infatti, sfumano rapidamente, sostituiti Massimiliano Giansanti


da altri; le previsioni diventano sempre più difficili; si moltiplicano i centri decisionali, cresce l’influenza degli stakeholder e, al tempo stesso, aumentano le possibilità interpretative delle cose e dei fatti. Con la frammentazione dei bisogni individuali sono sempre di più gli interessi e si intensificano i conflitti tra i vari corpi sociali. Questa profonda trasformazione della società rende più difficile la rappresentanza degli interessi e le Organizzazioni devono inevitabilmente ridisegnare funzioni e attività. Velocità, agilità, creatività, innovazione e sperimentazione dovranno essere i principi ispiratori. Fondamentale è ritrovare il senso dello stare Fondamentale è ritrovare insieme (identità, valori, utilità) il senso dello stare insieme: definendo un’agenda condivisa su obiettivi, strategie e tattiche ed identità, valori, utilità avere un nuovo approccio di fronte al processo decisionale: passare, in una parola, dalla lobby, che legislatori, all’advocacy, che è un prevede un contatto diretto con i processo che mira ad influenzare le politiche pubbliche all’interno dei sistemi politici, economici e sociali e le relative istituzioni. L’advocacy prevede relazioni continuative e non contatti, alleanze, un impegno ad alta intensità per un periodo di tempo determinato su alcune issue e propone al processo decisionale documenti, dati, modelli interpretativi e spunti di comunicazione. “Le istituzioni – ha detto l’assessore alle Politiche agricole della Regione Umbria Fernanda Cecchini – hanno bisogno di costruire percorsi condivisi con la rappresentanza. Occorrono un’interlocuzione chiara e sinergie. Ognuno dovrà tornare a fare meglio il proprio lavoro in un’arena allargata in cui anche l’informazione ha il suo peso”. Un’informazione anch’essa profondamente cambiata, come ha spiegato il direttore de ‘Il Foglio’ Claudio Cerasa, influenzata dal web e dall’egemonia delle urla (come quelle delle curve degli stadi), caratterizzata dal pessimismo e dalle post verità. Se la rappresentanza agricola vuole far

L’assessore Cecchini e Mastrobuono

sentire la sua voce ai media, secondo Cerasa, deve connotare il suo mondo, rappresentare l’ottimismo, prendere posizioni chiare, comunicare solo poche cose, fornendo dati e storie di persone e di successi. “La post verità – ha detto – si può combattere con il coraggio della verità.” La giornata di formazione dedicata alla rappresentanza è stata anche la prima occasione d’incontro del nuovo presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti con i direttori della struttura. “Voi siete i principali attori di Confagricoltura – ha detto – e la vostra attività di relazioni sul territorio è importantissima perché una grande Confagricoltura si costruisce dal basso. L’attività di lobby, che oggi prevede rapporti con le istituzioni a tutti i livelli, con la politica, con i centri economici e con soggetti che operano in settori non strettamente agricoli, nasce nel territorio e poi si trasferisce al centro. Dobbiamo creare una macchina nuova, più efficiente nelle varie provincie e a Roma, annullare le distanze e fare un’unica squadra, per gareggiare e vincere”. MAGGIO 2017 | MONDO AGRICOLO | 11


PRIMO PIANO INGEGNO

Coltiviamo conoscenza “Food&Science Festival”, promosso da Confagri Mantova, ha raccontato l’indissolubile legame tra cibo e scienza di Nicola Artoni

S

e l’organizzazione del “Food&Science Festival” era, all’inizio, una grande scommessa, a rassegna chiusa si può dire con assoluta certezza che la scommessa è stata pienamente vinta. La prima edizione della manifestazione dedicata all’indissolubile rapporto tra scienza e cibo, con oltre duecento eventi tra conferenze, seminari, workshop, laboratori, spettacoli e degustazioni, è stata un successo, con circa 16mila presenze alla tre giorni organizzata da Confagricoltura Mantova, con l’aiuto del gruppo scientifico torinese Frame, che si è occupato della scelta dei relatori e ha curato il programma. «È nato un nuovo festival a Mantova» ha detto il sindaco Mattia Palazzi nel corso della grande festa di chiusura della rassegna, un festival che Confagricoltura Mantova vuole arricchire e far crescere sempre di più, anno dopo anno: «Raramente una prima edizione riscuote così tanto successo – ha detto il presidente Matteo Lasagna – e sono felicissimo dei numeri registrati. Il

12 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2017


Agroinformazione in città

Festival ha funzionato alla grande, confermando che gli argomenti proposti al pubblico erano attuali e di grande richiamo. Un ringraziamento speciale va ai nostri sponsor, senza i quali l’organizzazione non sarebbe stata possibile, all’amministrazione comunale, che ha scommesso con noi su questa manifestazione, e naturalmente a tutti i dipendenti di Confagricoltura Mantova ed ai collaboratori, che sono stati preziosissimi nei tre

Divulgazione precisa e puntuale su aspetti fondamentali dell’agricoltura giorni di rassegna». Ma quali sono state le ragioni che hanno portato all’organizzazione di una manifestazione di questo tipo? «La fame di poter aggredire mercati che non rispondono più alle logiche degli imprenditori agricoli, in un Paese un po’ troppo fermo – ha detto ancora Lasagna –. Per questo abbiamo deciso di proporci con un Festival che raccontasse chi siamo e ciò che quotidianamente facciamo per produrre colazioni, pranzi

e cene per milioni di italiani. Non abbiamo naturalmente la presunzione di accendere una luce nel buio e rappresentare la verità assoluta, vogliamo soltanto raccontare, accompagnati da chi ha accettato il nostro invito e lo accetterà nei prossimi anni, quello che la scienza e l’agricoltura rappresentano oggi, un qualcosa di estremamente diverso da ciò che troppo spesso si legge sui quotidiani o si vede in televisione». All’evento di inaugurazione, al teatro scientifico Bibiena, ha preso parte anche il presidente nazionale di Confagricoltura Massimiliano Giansanti: «Bisogna innanzitutto fare i complimenti a Matteo Lasagna – ha detto sul palMAGGIO 2017 | MONDO AGRICOLO | 13


PRIMO PIANO INGEGNO

Lasagna ed il sindaco Palazzi inaugurano la rassegna

«Gli imprenditori hanno “fame” di successo del made in Italy nel mondo»

co del Bibiena – per la manifestazione che ha organizzato e che ci permette una divulgazione precisa e puntuale su quelli che sono aspetti fondamentali del settore agricolo. Mi chiedono spesso cosa fare per rappresentare al meglio il nostro mondo di fronte alle istituzioni. Io non devo rappresentare nulla, sappiamo benissimo cosa fare. Da sempre i nostri imprenditori si svegliano e sanno cosa fare per produrre al meglio. Ma oggi ci troviamo a fare i conti con un sistema Italia che soffre di competitività e nel quale ognuno deve fare la sua parte. Il tempo delle polemiche deve finire, dobbiamo lavorare assieme per rendere più competitivo il nostro sistema paese, questo sarà il mantra per il mio triennio di presidenza. Confagricoltura continuerà a chiedere che le imprese siano più libere di penetrare sui mercati. Cosa serve? Infrastrutture, oggi spesso obsolete, minor burocrazia e un’ottica che sia finalmente di sistema. Oggi ci sono Stati che corrono molto più

di noi, non possiamo permetterci di perdere altro tempo». Lo spunto è stato raccolto dal ministro per le Politiche agricole Maurizio Martina, che ha espresso il punto di vista del governo su questi temi: «Siamo inseriti in un modello europeo – ha spiegato al pubblico – e con lo sforzo di tutte le nostre imprese cerchiamo una nostra via di sviluppo. In questi anni abbiamo centrato obiettivi importanti, ma le cose da fare sono ancora tante. I temi affrontati al “Food&Science Festival” sono fondamentali, abbiamo bisogno che scienza e agricoltura dialoghino costantemente, nel nome dell’innovazione. In questo senso siamo nella prima fase applicativa di un importante progetto dedicato alla cisgenica da venti milioni di euro. Il tema merita grande attenzione e l’Italia deve dare una mano a preparare questa nuova stagione. Il Paese soffre di competitività? Dobbiamo tenere il passo, è logico, ma non siamo all’anno zero. A livello europeo siamo alla guida di importanti progetti, abbia-

14 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2017

mo diverse leadership da sostenere e confermare». Mantova si è confermata location ideale per una manifestazione di questo tipo. Il motivo lo ha spiegato chiaramente l’assessore all’Agricoltura della Lombardia Gianni Fava: «Mantova rappresenta un’eccellenza in Lombardia per quanto riguarda il settore agroalimentare, la punta più avanzata sotto l’aspetto della modernità, la provincia più premiata e organizzata, quella con le filiere meglio concepite. Ha sempre investito e credo si possa dire, senza timore di essere smentiti, che Mantova è la capitale europea dell’agricoltura». Sullo stesso piano anche il sindaco Mattia Palazzi: «Portare il dibattito scientifico di alto livello a contatto diretto con i cittadini si è rivelata una scommessa vincente. In un’epoca contrassegnata dal pressappochismo e dall’approssimazione, oltre che dalle bufale, riuscire ad affrontare temi così complessi con un linguaggio accessibile a tutti è un qualcosa di straordinario, un vero e proprio servizio che si fa alla comunità. Mantova è capitale dell’agricoltura, e a questo è legata anche la valorizzazione e l’identità del nostro territorio. Grazie a Confagricoltura per aver ideato questo Festival». nnn


Festival Mediterraneo La kermesse di Piante Faro, patrocinata da Confagri, è la prima a svolgersi in un vivaio. Abbina coltivazione, paesaggio, cultura e arte di Gabriella Bechi

U La serra di Faro Foto di Giampaolo Atzeni

n luogo unico al mondo. Un parco incastonato nella terra di Sicilia, tra l’Etna e il mar Ionio, nato dal sogno di un uomo, Venerando Faro e dei suoi figli Mario e Michele, che qui hanno esaltato la loro esperienza storica e la loro leadership nel campo del florovivaismo internazionale: 5 ettari, 3000 specie di piante, la Banca dei Semi, le strutture dedicate all’accoglienza congressuale e agli eventi privati. Tutto questo è Radicepura: spazi diversi in un luogo unico, che si propone come punto di riferimento per il turismo congressuale, ma anche centro di eccellenza per ricercatori, paesaggisti, operatori del verde e appassionati tutti. Dal 21 aprile questo luogo straordinario ospita il Radice Pura Garden Festival, promosso dalla Fondazione Radicepura e patrocinato da Confagricoltura. MAGGIO 2017 | MONDO AGRICOLO | 15


PRIMO PIANO INGEGNO

Dove si riposano le lucertole di Alfio Bonanno

Il primo evento internazionale dedicato al garden design e all’architettura del paesaggio del Mediterraneo, con cadenza biennale, che vede coinvolti giovani designer, istituzioni, imprese, grandi protagonisti del paesaggismo, dell’arte e dell’architettura. Fino al 21 ottobre, nel parco botanico di Radicepura, sarà possibile visitare quattordici giardini, realizzati appositamente con le piante più originali coltivate da Piante Faro, azienda leader in Europa per la produzione di piante mediterranee, tropicali e subtropicali, che raccoglie 800 specie e oltre 5000 varietà, grazie all’attività portata avanti da oltre 50 anni dalla famiglia. “Nel Nord Europa ci sono i più importanti Garden Festival del mondo e, visitandoli, mi sono reso conto che non esisteva un Festival dei giardini del Mediterraneo. La Sicilia è un giardino, l’habitat ideale per ospitare un evento di questo tipo – spiega Mario Faro -. Il Radice16 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2017

pura Garden Festival nasce, quindi, dalla volontà di valorizzare la cultura del paesaggio e riportare in auge i valori, i benefici e l’importanza di vivere en plein air, di rispettare la natura e l’ambiente in cui viviamo. E’ il primo festival dei giardini organizzato in una struttura vivaistica e questa idea permette di scoprire non solo lo “show” dei giardini, ma anche la realtà della produzione

Mario Faro

in vivaio, dando visibilità al lavoro di tutti gli attori della costruzione dei giardini, sottolineando così l’importanza della collaborazione tra il mondo del vivaismo e quello del paesaggismo”. Ma il Radice Pura Garden Festival è qualcosa di più. “E’ un hub – continua Mario Faro – un contenitore culturale, dove per sei mesi si alterneranno artisti, mostre, eventi, convegni, de-




L’ex presidente Usa Barack Obama a “Seeds & Chips” parla di ambiente, salute e sostenibilità, per un mondo migliore da affidare alle nuove generazioni di Serena Scarpello

I

l messaggio dell’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama nel discorso dal palco del “Seeds and chips”, il summit internazionale sull’innovazione alimentare dove si è svolto a Milano Rho, va in diverse direzioni pur avendo un unico filo conduttore, quello della sostenibilità. Sul palco Barack Obama ha annunciato che nei prossimi anni vuole aiutare «i giovani che oggi hanno fra i 20 e i 25 anni a lasciare il loro segno nel mondo», dedicandosi alla creazione di un’istituzione; ha quindi rivendicato quanto ha fatto negli otto anni del suo mandato per l’ambiente. «Una priorità che definirà i contorni del secolo più drammaticamente di ogni altra questione» perché «tutti i Paesi ne saranno colpiti». «L’accordo sul clima stretto tra Stati Uniti e Cina – ha spiegato l’ex presidente – è stato importante. Per questo, ci deve essere una leadership continuativa americana su questo problema. Gli Stati Uniti e l’Europa devono dare il buon esempio nel contrasto ai cambiamenti climatici, in particolare ai Paesi emergenti che ci stanno guardando». Le parole sull’accordo di Parigi arrivano, tra l’altro, mentre il suo successore Donald Trump sta valutando se intende ritirare da quell’intesa gli Stati Uniti, proprio come aveva

Obama: «Sugli Ogm prudenza, ma non possiamo arrestarci e smettere di scoprire il nuovo» promesso in campagna elettorale. Secondo l’ex presidente Usa è necessario «cambiare anche il modo in cui si fa agricoltura». La strada giusta? «Bisogna investire sull’agricoltura anche attraverso privati e con le ultime tecnologie disponibili. Una delle conseguenze del cambio climatico riguarda le carestie e la difficoltà nel produrre cibo. L’ex presidente americano lo ha sottolineato, ricordando come in Europa «i rifugiati non arrivano solo per le guerre, ma anche per le carestie». Le conseguenze nel futuro? «Se non intraprendiamo le azioni necessarie la migrazione continuerà e diventerà peggiore». Eppure si può intervenire. Qualcosa è stato già fatto: «Combattiamo malnutrizione e fame. Ci sono dei successi – ha spiegato – dato che le persone malnutrite sono diminuite di 160 milioni. Sono stati attivati microfinanziamenti dei Paesi in via di sviluppo. Nessuna popolazione è destinata alla fame o all’aumento delle temperature. Sono problemi creati dall’uomo che si possono risolvere». Riguardo a una cultura del cibo più sostenibile, le parole

di Obama sono state precedute da quanto fatto negli ultimi anni negli Stati Uniti da lui e dalla moglie Michelle anche per combattere l’obesità. Obama ha ricordato come il tasso di obesità tra i bambini si sia ridotto per la prima volta in trent’anni, facendo presente che combattendo questa malattia «si riducono anche i costi sanitari» e si possono «incanalare questi soldi e alleviare la povertà in tanti luoghi del mondo». Nel 2010 Michelle Obama aveva lanciato un programma che concedeva finanziamenti federali per pasti con meno calorie, sodio e grassi saturi trans, aumentando frutta, verdura e cereali integrali. Proprio nei giorni scorsi, il nuovo ministro dell’agricoltura Sonny Perdue ha allentato gli standard nutrizionali per i pasti degli studenti, posticipando la riduzione del sodio, riducendo i cereali integrali e autorizzando il ritorno del latte dolcificato e aromatizzato. Sugli Ogm Obama ha detto: «Va bene essere cauti e prudenti, ma non possiamo essere semplicemente chiusi». E ha evidenziato: «Il riso oggi non è lo stesso di quello che mangiavano 1000 anni fa. L’umanità ha imparato dall’esperienza». Il messaggio è chiaro: «Non possiamo arrestarci e smettere di scoprire nuove cose. Servono però reti di sicurezza».

MILANO LA DAVOS DEL CIBO

All’inaugurazione di TuttoFood e dei saloni connessi il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina ha sottolineato come, con il summit con Obama, si raccolga «il lavoro dei sei mesi di Expo»; dal canto suo il sindaco Giuseppe Giuseppe Sala Sala ha sottolineato come «sul tema dell’alimentazione Milano può costruirsi una leadership anche se c’è ancora molto da fare. In questo senso la visita di Obama è importantissima e segue proprio la presenza della moglie Michelle durante Expo». L’idea di Sala è quella di proseguire il percorso e «istituire qui una Davos del cibo», ossia un forum dell’alimentazione (come Davos, in Svizzera, ospita il forum economico mondiale). È la prossima sfida di Milano. MAGGIO 2017 | MONDO AGRICOLO | 19


PRIMO PIANO INGEGNO

Pane, amore e digitale Stand a “Seeds & Chips”. I giovani di Confagricoltura puntano decisamente sull’agricoltura smart. Lo slogan: «Seminiamo innovazione per raccogliere futuro» di Elisabetta Tufarelli

20 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2017

M

ilano continua a dare attenzione al cibo, anche dopo Expo. In concomitanza con Tuttofood si è tenuta la nuova edizione di “Seeds & Chips” (dall’8 all’11 maggio), ormai diventata punto di riferimento per le imprese del food coniugato con l’agritech. Parola d’ordine è l’innovazione, declinata in tutte le sue forme. Non poteva mancare, in un appuntamento così importante, lo stand istituzionale di Anga e Confagricoltura. «L’innovazione nel nostro settore è già una realtà. Oggi l’agricoltura è multifunzionale, smart, tecnologica, attenta all’innovazione e alla ricerca. Ciò grazie anche all’apporto delle imprese condotte dalle nuove leve che, finalmente, sono tornate a crescere». Lo ha osservato il presidente degli ‘under 40’ di Confagricoltura, Raffaele Maiorano, intervenendo alla manifestazione milanese. Che le nuove leve di Confagricoltura stiano crescendo a “pane e innovazione” è evidente: ad esempio è condotta da un giovane la prima stalla italiana interamente robotizzata e gestita con una app del telefonino. È quella di Fabio Curto che, nel trevigiano, tiene sotto controllo, con un unico software, tutto l’allevamento: dalla mungitura all’allattamento dei vitelli, dall’ali-


mentazione al controllo delle malattie. Il settore agroalimentare, nel suo complesso, è una voce di tutto rispetto dell’economia italiana: rappresenta il 17% del Pil e il 21% degli occupati; è l’innovazione il must per la competitività. «La competitività, a sua volta – ha precisato Maiorano va assolutamente coniugata con lo smart farming e, in particolare, con zl’agricoltura di precisione, la digitalizzazione e le nuove tecniche di selezione genetica». Certamente l’agricoltura innovativa, come conferma anche una recente ricerca Cisco, che ha analizzato gli impatti della digital transformation nel settore dell’agrifood, è prevalente nelle aziende di grandi dimensioni. In altre parole, sottolinea lo studio, sarebbero proprio le imprese che già investono

Maiorano: «Le opportunità della trasformazione digitale vanno colte pienamente» in tecnologie digitali quelle capaci di percepire veramente i vantaggi della digitalizzazione; insomma è il caso classico del cane che si morde la coda. “Eppure – mette in evidenza ancora Maiorano - tocca proprio a noi giovani avere una visione ed una visuale il più possibile ampia e lungimirante sulle esigenze, sulle prospettive e sull’economia del nostro settore. Le opportunità della trasformazione digitale vanno colte pienamente”. In questa logica propositiva ed a step precisi verso lo sviluppo che s’inquadrano, ad esem-

pio, il percorso #filiereintelligenti, in collaborazione con Federalimentare e Cnr e la collaborazione con Smau per raccontare l’open innovation in agricoltura. L’innovazione tecnologica in agricoltura è già una realtà: dalla precision farming ai big data, dalla robotica all’agricoltura cellulare, dai droni alla diffusione ragionata di insetti utili in frutticoltura, dalla gestione oculata dell’irrigazione nelle grandi colture, agli interventi ad impatto zero per risparmio energetico in campo orticolo. È stato calcolato che ogni euro investito oggi in ricerca genererà 10 euro di valore aggiunto entro il 2025. Occorre cogliere l’occasione della competitività. Intraprendere la strada della cultura dell’innovazione significa scegliere il futuro. MAGGIO 2017 | MONDO AGRICOLO | 21


PRIMO PIANO INGEGNO

Il miele della Valle La Fai sta gestendo uno straordinario apiario urbano sulla terrazza della sede di Confagricoltura, che mostra concretamente come si possano allevare api in città di Daniela Larivei

A

nche l’occhio attento dei satelliti di Google se n’è accorto: sulla terrazza di Palazzo della Valle, in pieno centro a Roma, ci sono degli alveari. È l’apiario urbano installato e curato dalla FAI-Federazione Apicoltori Italiani che, grazie alla preziosa collaborazione garantita da Confagricoltura, trova ospitalità in un luogo all’apparenza inconsueto se non addirittura inadatto per l’allevamento delle api. Eppure, è proprio nel cuore dell’Urbe che Apis mellifera ligustica (Spinola, 1806) - l’ape “italiana”, che tutti ammirano nel mondo per le sue straordinarie doti di mansuetudine e produttività – ormai da tempo è tornata a volare.Per avere un’idea del sito in cui queste api disegnano le loro traiettorie esistenziali - alla ricerca ininterrotta di nettare, polli-

22 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2017


Cirone: «Dal 1985 svolgiamo l’attento monitoraggio sulle fioriture di Roma» ne e propoli - occorre accedere al quarto piano di un bellissimo palazzo del Rinascimento italiano: si transita così attraverso l’Ufficio Stampa di Confagricoltura dove, accolti da uno staff di giornalisti e addetti alla comunicazione, il clima è quello di chi trova normale il periodico arrivo degli apicoltori e il silenzioso operare delle loro api a due passi dalla propria scrivania. In questo periodo ci sono tre alveari che testimoniano alla grande tutto il loro impegno quotidiano: impollinare la biodiversità vegetale, bottinare fiori in ogni più remoto angolo di Roma, che nonostante tutto resta la Capitale più verde d’Europa. “Nulla di strano, assicura Raffaele Cirone - che in veste di presidente della Federazione Apicoltori Italiani è proprietario e conduttore di questi alveari - anche se oggi sembra una cosa tanto di moda, è dal 1985 che svolgiamo un’attività di sorveglianza e monitoraggio sulla tipologia e sulla qualità delle fioriture di Roma”. Sembra tutto normale, insomma, per chi da addetto ai lavori ritiene scontato che le sue api possano sopravvivere in un luogo come questo, trovando di che nutrirsi e arrivando persino a fare dell’ottimo miele. Ma tanto normale, a guardar bene, questa cosa non è: ti giri attorno e ti manca il fiato per ciò che vedi affacciandoti da quest’ampia terrazza. Di qui si scopre un volto inedito e strabiliante della Città Eterna: la cupola del Pantheon e quella di S. Ivo alla Sapienza, Sant’Agnese in Agone e Piazza Navona, la Cupola di San Pietro e i Giardini Vaticani, l’Altare della Patria e la Basilica di S. Andrea della Valle, con quell’austera statua dell’angelo che guarda dritto in faccia agli alveari. “Eppure siamo in una zona intensamente coperta di verde - insiste Cirone – le api operaie lo sanno e basta prestare attenzione alle traiettorie delle bottinatrici… A prima vista sembra

il caos, poi metti a fuoco e ti rendi conto che sono creature capaci di spingersi anche a chilometri di distanza pur di scovare la corolla di un fiore, tornando dalle compagne, danzando per dar loro le coordinate del ricco bottino”. Ha ragione lui! Ci mostra le corolle di lavanda presenti sui vasi del terrazzo: sono piene di api; ci porta sino a pochi metri da questa nuvola ronzante: è composta da centinaia di creature volanti che si spostano rapide nelle direttrici dei principali siti verdi presenti nel cuore di Roma: Giardini Vaticani e del Quirinale, Isola Tiberina e Lungotevere, Orto Botanico e Pincio, Parco di Monte Mario, Villa Borghese e Villa Doria Panfili. Senza dimenticare le fioriture dei giardini pensili sui palazzi istituzionali e su quelli privati, ogni cespuglio scampato agli sfalci del Servizio Giardini Comunale, ciascun vaso di fiori, o arbusto o albero che offra fioriture e quindi ricco bottino di nettare e polline. “Oggi l’apicoltura urbana viene presentata come una forma alternativa di allevamento delle api – commenta l’esperto apistico Fabrizio Piacentini, che collabora attivamente al progetto della Federazione Apicoltori Italiani - quasi una novità che anima le cro-

Fabrizio Piacentini e Raffaele Cirone

nache recenti di grandi città come Parigi, Londra, New York, San Francisco o Tokio. Di fatto si tratta sempre di un’attività agricola, sebbene non connessa al terreno (visto che le api volano), che non può essere fatta in modo improvvisato e fuori da ogni regola”. Non è un caso, infatti, che questo apiario sia regolarmente iscritto all’Anagrafe Apistica Nazionale, istituita d’intesa tra ministero della Salute e ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali. “La legge che disciplina l’apicoltura - ricorda Piacentini - obbliga a questo adempimento per ragioni sanitarie e anche il possesso di un solo alveare va regolarmente denunciato”. Serve il “porto d’api”, insomma, altrimenti si rischia di combinare qualche guaio: vanno rispettate regole di buon vicinato, precise distanze dai confini di proprietà, assicurate le responsabilità civili verso terzi evitando loro punture e reazioni indesiderate, adottate tutte le buone pratiche che sono alla base di un modo corretto e sostenibile di condurre le api. Ma serve soprattutto un grande amore MAGGIO 2017 | MONDO AGRICOLO | 23


PRIMO PIANO INGEGNO

per confrontarsi con questo strano “superorganismo” che chiamiamo alveare.“Tutti coloro che vengono a trovarci – ricorda Raffaele Cirone - rimangono colpiti dal nostro progetto: le troupe RAI richiedono supporto per servizi televisivi, le firme della carta stampata o la stessa Therese Oxford, fondatrice del “Movimento di Apicoltura Urbana” attivo in California, ci hanno testimoniato un interesse che va oltre l’ammirazione per il già affascinante mondo delle api: qui tutto viene magnificato dal posto in cui sono collocate”. Eppure, parola di presidente della FAI, l’apicoltura urbana non è nata negli Stati Uniti d’America, bensì a Roma dove ogni villa imperiale aveva un proprio addetto alle api… 2000 anni prima di noi, e in questi stessi luoghi, miele e cera erano merce preziosa.Il “papà” di questi alveari urbani si congeda così da noi giornalisti curiosi per rimettere le mani e la testa dentro le tre casette colorate e brulicanti: il microclima della città è favorevole allo sviluppo delle famiglie, le fioriture sono abbondanti e assortite come non mai, i favi sono già ricolmi di 24 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2017

L’apicoltura urbana è nata nella Roma imperiale con addetti alle api nelle ville

miele, le api di razza Ligustica italiana qui a Palazzo della Valle stanno davvero molto bene e non vediamo l’ora di assaggiarne il prezioso “nettare degli dei” di Roma.


A Montefalco in mongolfiera Voli spettacolari sul distretto del Sagrantino, unendo competizione, arte, cultura, agricoltura e territorio di Gabriella Bechi

O

ltre 60 mongolfiere provenienti da 18 nazioni di Europa e Sud America solcheranno il cielo sopra il distretto del Sagrantino, dal 21 al 30 luglio prossimi, in occasione della terza edizione della “Sagrantino Italian International Ballon Challenge Cup”, la gara di mongolfiere ideata da Ralph Shaw e organizzata da Agpim (Associazione Gran Premio Italiano Mongolferistico), che da tre anni si svolge in Umbria, grazie anche al sostegno di Marco Caprai, storico produttore di Sagrantino di Montefalco e presidente di Confagricoltura Umbria. La spettacolare competizione, che prenderà il via dal “Parco Acquarossa” di Gualdo Cattaneo, in provincia di MAGGIO 2017 | MONDO AGRICOLO | 25


PRIMO PIANO INGEGNO

da sinistra: il sindaco Andrea Pensi, l’organizzatore Ralph Shaw e Marco Caprai

Perugia, uno dei cinque comuni interessati (insieme a Montefalco, Trevi, Bevagna, Giano dell’Umbria), lungo un perimetro di circa 30 chilometri, si basa sulle linee della America’s Cup nel mondo delle barche a vela: i partecipanti dovranno aggiudicarsi la prima competizione denominata Arnaldo Caprai Prestige Winemakers’ Trophy, una coppa di 193 anni acquistata da un lord inglese, sormontata da una mongolfiera che ha sostituito l’originaria immagine di un cavallo. Per aggiudicarsi questo titolo verranno svolte tre prove (voli): una sorta di caccia alla volpe non cruenta, durante la quale una mongolfiera va avanti e le altre la seguono con l’obiettivo di atterrare il più possibile vicino a dove essa si è fermata. 26 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2017


Progetto di sostenibilità, ambientale e sociale, dell’azienda Caprai L’equipaggio vincente sarà quello che avrà totalizzato il punteggio più alto; il vincitore continuerà a gareggiare in una prova singola contro il detentore della Sagrantino Cup 2016, l’equipaggio spagnolo capitanato da Josef Punti. Chi dei due avrà la meglio sarà proclamato campione della Sagrantino Cup 2017. “Un evento che vuole legare la bellezza della mongolfiera, con il turismo, l’arte e i prodotti dell’agricoltura, tra cui il vino, della nostra splendida regione – dice Marco Caprai -. E che assume un particolare significato oggi, all’indomani del terremoto, perché l’Umbria soffre di un significativo calo di presenze turistiche. Per dieci giorni, infatti, gli equipaggi e gli appassionati non solo avranno modo di assistere alle gare, ma anche di godere del paesaggio, di visitare i luoghi d’arte e di assaggiare i prodotti di qualità della nostra agricoltura.” Il coinvolgimento nella Sagrantino Cup rientra nel progetto di sostenibilità, ambientale e sociale, che Marco Caprai sta portando avanti da molti anni, iniziato con “Montefalco nel cuore” (ed il recupero e la restituzione alla città della lettera-pergamena del pittore Benozzo Gozzoli). Un progetto di territorio e per il territorio a cui prendono parte diversi operatori della zona: imprenditori agricoli, artigiani, ristoratori, operatori turistici. “Perché - spiega - la sostenibilità non si può fare da soli, ma coinvolgendo tutte le realtà locali.” E mentre si aspetta la Sagrantino Cup 2017, ci si prepara già all’edizione 2018, con la partecipazione assicurata di 200 mongolfiere internazionali e l’auspicio e l’impegno di Marco Caprai che la gara possa svolgersi nella Piana di Castelluccio, ancora isolata, per l’interruzione della strada, dal terremoto del 30 ottobre 2016. nnn




SPECIALE DIFESA SOSTENIBILE

Tenuta di Borgoluce

finalizzate a un progetto», dice. «Stavolta c’è un finanziamento solido e un impegno molto importante del mondo agricolo e vitivinicolo, che ci permetterà entro pochi anni di avere vitigni resistenti a partire da Glera. Tecnicamente utilizzeremo l’incrocio tradizionale assistito da marcatori molecolari, con il quale si selezionano in una fase precocissima le varietà resistenti, eliminando del tutto quelle prive dei geni specifici. Le piantine più interessanti verranno, in un secondo momento, testate nelle aziende. Se l’Unione europea ci darà l’autorizzazione, utilizzeremo in futuro anche la cisgenetica e il genome editing, tecniche molto avanzate che consentono di modellare il patrimonio genetico con geni resistenti derivanti da una stessa specie o da specie infertili». Il sistema che verrà impiegato nella creazione della Glera resistente è l’utilizzo di una varietà cosiddetta nobile – in questo caso la Glera – e di una varietà meno nobile resistente, che di solito si rifà alle viti 30 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2017

Varietà di piante resistenti a peronospora e oidio per ridurre i trattamenti resistenti provenienti dall’America. Con le nuove tecniche l’incrocio è stato accelerato e permette di ottenere delle varietà con una minima parte di sangue americano, l’1-2 per cento, che però contiene i geni della resistenza. Il percorso è già stato fatto dall’Università di Udine, portando a diverse varietà già presenti sul mercato e anche da diversi centri di ricerca tedeschi. Negli ultimi anni anche il Crea-Ve ha intrapreso questa strada. A Conegliano ci sono già 400 varietà resistenti a oidio e peronospora. Ora si tratterà di procedere con incroci per arrivare a varietà simili alla Glera, che potrebbero essere anche migliorative dal punto di vista qualitativo. Il cronoprogramma prevede nel maggio di quest’anno, con la fioritura, il lavoro sugli incroci, nel 2018 la nascita delle piantine e nel 2019 i primi grappoli, che

forniranno i primi dati morfologici e analitici dai quali si potrà capire se e quanto si avvicina alla Glera il nuovo vitigno ottenuto. A quel punto le piante potrebbero già essere testate nelle aziende che partecipano al progetto. Con le piante di Glera resistente la riduzione dei trattamenti sarà molto consistente: l’obiettivo è di raggiungere percentuali del 70 per cento. Attualmente nelle zone del Prosecco, tra collina e pianura, i trattamenti per peronospora o oidio sono intorno ai 10 all’anno, ai quali se ne aggiungono altri per malattie fungine diverse. Puntare alla quasi totale eliminazione dei trattamenti è la meta per i prossimi anni. Le cantine che partecipano al progetto, tutte della zona di Valdobbiadene, sono Le Rive, Ruggeri & C, Foss Marai, Fratelli Bortolin, Le Contesse, Biancavigna, Masottina, Borgoluce, Luca Ricci, Col Vetoraz spumanti, Adriano Adami, Le Colture, Fratelli Mercante, Abbazia di Busco, Tenuta San Giorgio, Marcello del Majno, Graziano Merotto.


Il Paradiso della sostenibilità L’azienda Moranda, associata a Confagri, testimonial italiano del programma globale “Bayer ForwardFarm” per l’innovazione nel totale rispetto dell’ambiente di Gaetano Menna

L

a chiamano la “Valle degli dei”. È davvero un piccolo Paradiso nell’areale della vitivinicoltura pregiata veronese. Siamo in Valpantena e, nel cuore dell’Eden, c’è l’azienda agricola Moranda, unica, inimitabile, che fa del rispetto e della valorizzazione dell’ambiente il suo credo; un esempio concreto di cosa significhi fare agricoltura sostenibile. Oggi questa azienda - con annesso agriturismo - associata a Confagricoltura (con le bandiere spigate che svettano orgogliose al vento) è testimonial della sostenibilità targata Bayer. La multinazionale sta portando avanti, a livello globale, un progetto di

“Bayer ForwardFarm”. Nel loro insieme le farm selezionate formano una piattaforma di conoscenza che permette di far toccare con mano ai produttori, ma anche alle autorità, alla politica, all’opinione pubblica cosa significhi fare sostenibilità e per testimoniare il valore dell’innovazione a supporto dell’esperienza dell’imprenditore. L’azienda Moranda, gestita dalla famiglia Capurso, è il testimone scelto in Italia; un’impresa di media dimensione che è al top. Bayer ha invitato i giornalisti a visitarla, presentando la strategia di innovazione-comunicazione-forma-

zione-valorizzazione che porta avanti e che ora approda anche in Italia. «Abbiamo scelto la vite per la Bayer ForwardFarm italiana per l’importanza strategica del vino in Italia e per l’attenzione sempre maggiore di questa filiera verso il tema della sostenibilità - hanno spiegato Bernd Naaf (business affairs and communications e membro del comitato esecutivo della multinazionale) e Remy Courbon (customer marketing Bayer Crop Science Italia) -. Abbiamo individuato la famiglia Capurso perché, come noi, crede che produrre in modo sostenibile sia il MAGGIO 2017 | MONDO AGRICOLO | 31








M A P PA M O N D O

di Jordan Nash

Google investe sul robot delle mele Un investimento nella ricerca di 10 milioni di dollari e sperimentazioni in Usa e Australia

G

oogle ha investito 10 milioni di dollari in Abundant Robotics, una società che costruisce robot per la raccolta di mele. L’investimento è avvenuto tramite il suo fondo di venture capital GV. Ogni autunno negli Stati Uniti e in Australia, in diversi frutteti si vedono gli ingegneri della società che sperimentano le loro tecnologie e lavorano a fianco degli agricoltori per capire meglio quello che è ancora necessario per

38 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2017

perfezionare la macchina. I robot della società sono progettati per lavorare 24 ore e possono raccogliere le mele anche al buio della notte. L’agricoltura negli Stati Uniti e in gran parte del mondo sta affrontando oggi una carenza tremenda di manodopera. Mentre

BREXIT, PESANO SUI CONTI LE DOGANE COLABRODO

L’Europa contro le dogane inglesi, che sarebbero un “colabrodo”. I porti del Regno Unito sarebbero, infatti, quelli preferiti dalle bande criminali per frodare il sistema doganale dell’Unione europea e, nell’ultimo anno, c’è stato un incremento delle frodi. Lo riporta la BBC on line stimando che, dei 5,2 miliardi di euro persi in dazi e Iva dall’Ue, ben 2,3 miliardi di soli dazi vengono attribuiti a falle sistematiche nei controlli britannici (senza contare l’Iva evasa). La questione pesa sui conti europei e si inserisce certamente nel quadro dei negoziati tra Ue e governo britannico per la Brexit, tanto che Gran Bretagna potrebbe essere chiesto di rifondere circa 2 miliardi di euro alle casse dell’Unione. effettuare una raccolta precisa, senza danneggiare frutti e alberi. La tecnologia di Abundant oggi è

i pessimisti vedono i robot come “un danno per l’occupazione” in agricoltura, i robot potrebbero essere un mezzo importante per aumentare la produzione alimentare, mantenendo al minimo i costi e gli impatti ambientali dell’agricoltura. Gli ingegneri hanno elaborato un sistema di vuoti idraulici per evitare la manipolazione delle mele. Un tubo si avvicina ai frutti ed è in grado di individuarli anche tra i rami attraverso dei sensori in modo da

applicata alla raccolta delle mele, ma potrebbe essere usata potenzialmente su qualsiasi tipo di raccolto.

AMAZON FRESH SBARCA IN GERMANIA

Amazon Fresh ora è sbarcata anche in Germania ed è partita con le consegne di frutta, verdura ed altri alimentari a Berlino e Postdam. Ne dà notizia la rassegna della stampa estera di Agrapress, sottolineando come, per iniziare, i cittadini potranno scegliere tra 85.000 prodotti offerti. Come fa sapere la stessa azienda, tra gli 85.000 prodotti di Amazon Fresh vi saranno anche

6.000 prodotti biologici e diverse centinaia di articoli provenienti da più di 25 negozi berlinesi di specialità gastronomiche e alimentari locali. La consegna avverrà nell’arco di due ore, tra le 8 di mattina e le 10 di sera, dal lunedì al sabato. Su richiesta, Amazon effettuerà le proprie consegne, anche a partire dalle cinque di mattina in un luogo protetto, come ad esempio un balcone accessibile.


In Francia preoccupa la fuga dai campi stima della Mutualite’ sociale agricole (MSA), nel 2016 quasi la metà degli agricoltori avrebbe percepito meno di 354 euro di reddito mensile. Lo studio dell’Asp, secondo l’associazione francese Solidarité Paysans, è un modo insolito per avere il polso dell’agricoltura francese perché permette di analizzare anche le conseguenze dei circa 10.000 abbandoni anticipati l’anno per l’individuo, per a professione di le strutture e per l’agricolagricoltore è semtura in generale. Solidapre più difficile e, rité Paysans si chiede se in Francia, un terzo di chi l’agricoltura sia sempre un l’abbandona decide tra i progetto sociale e quale 40 e i 50 anni di rivoluzionare completamente la ruolo e sostegno si pensa propria vita, mentre altri si di dare a coloro che conaccontentano di trovare un tinuano ad impegnarsi in agricoltura, un settore che lavoro fisso per garantirsi abbraccia anche ampi e un introito mensile certo, migliorando così il proprio grandi temi sociali, come reddito. Lo ha sottolineato l’uso del suolo, la conservazione del paesaggio e i uno studio della “Agenprodotti locali, la proce interministerielle de duzione alimentare e la services et de paiement” salvaguardia dell’ambien(ASP). Una cifra che non te. Per l’associazione la è destinata a calare visto questione è grave, perché il deterioramento delle il mantenimento dell’acondizioni economiche, gricoltura in Francia è un in particolare per i settori problema collettivo che del latte, della carne e investe l’intera società. dei cereali. Secondo una

Il calo della redditività spinge gli agricoltori ad abbandonare l’attività. A Parigi timori per l’impatto sulla collettività

L

CRESCE EXPORT SPAGNOLO DI CARNI AVICOLE

Il settore avicolo spagnolo ha aumentato le sue esportazioni di carni negli ultimi sei anni e continua a fare “sforzi significativi” per raggiungere tutto il mondo. Lo ha dichiarato il segretario generale della Interprofessionale pollame/carne di pollo (Propollo), Ángel Martín, ad Efeagro, specificando che solo nel periodo 20152016 le vendite all’estero sono passate da 200.000 a 220.000 tonnellate, raggiungendo un + 10%. Il 2017 sarà un anno per

“consolidare e aumentare tali importi”, soprattutto in Paesi come la Corea del Sud, Vietnam e Giappone. Resta “un piccolo handicap” di marketing dovuto ai casi di aviaria nelle anatre in Catalogna. Anche se alcune destinazioni nei Paesi terzi hanno chiuso le frontiere, come il Sud Africa, che è un importante cliente, Martin si augura che già dal 1° giugno la Spagna potrà riprendere ufficialmente lo status internazionale di ‘paese libero dall’influenza aviaria’.

VIETNAM PUNTA SUL LATTE BIO

In Vietnam i grandi imprenditori investono nel settore agricolo e in quello degli alimenti biologici. A metà marzo, è stato inaugurato da Vinamilk, il più grande produttore lattiero caseario del Paese, il primo allevamento di vacche da latte biologico con standard europei. L’ investimento iniziale è stato di 200 miliardi di dollari vietnamiti. Anche Vinamit, produttore di frutta secca, ha certificato la coltivazione e la produzione di alimenti biologici conforme agli standard della USDA Organic del Dipartimento all’Agricoltura degli Stati Uniti e della Ecocert EU dell’Unione Europea. Secondo la Control Union, l’azienda che in Vietnam certifica gli alimenti biologici ,la crescita tendenziale dell’agricoltura biologica dimostra che avere alimenti puliti e sani è diventata una delle priorità. MAGGIO 2017 | MONDO AGRICOLO | 39






F O C U S V I N I TA LY – S O L

Crocevia di strategie Lo spazio in fiera di Confagricoltura è stato nodo nevralgico di appuntamenti istituzionali. Tra gli ospiti anche il commissario Ue Hogan, il viceministro Olivero e molti assessori regionali di Anna Gagliardi

A

rchiviata l’edizione 2017, Confagricoltura guarda al prossimo Vinitaly con la certezza che la presenza istituzionale alla fiera interazionale dedicata al vino e all’olio sia importante per valorizzare ulteriormente il lavoro delle aziende associate e il ruolo dell’Organizzazione. Complice la fresca elezione, Verona è stata anche il palcoscenico della prima uscita ufficiale del presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti ed Hogan

Giansanti. Per lui una fitta agenda di impegni, tra convegni, incontri e visite. GLI INCONTRI NELLO STAND CONFEDERALE Situato in posizione strategica nel Vinitaly, lo spazio di Confagricoltura è stato crocevia di appuntamenti istituzionali e degustazioni, con oltre 600 presenze, 1.800 assaggi, 1.500 piatti serviti in abbinamento ai vini e più di 1.000 contatti con gli ospiti della manifestazione. Un segnale importante è stata la presenza, allo stand confederale, di operatori stranieri, in particolare russi, americani e giapponesi. Grazie a un’ampia area per conferenze e assaggi guidati,

44 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2017


operatori e giornalisti hanno potuto seguire gli incontri del presidente Giansanti con il commissario europeo Phil Hogan, l’europarlamentare Paolo De Castro, il viceministro per le Politiche agricole Andrea Olivero e gli assessori regionali. Molte le Regioni che hanno risposto all’invito con i rispettivi rappresentanti di giunta: il Piemonte con Giorgio Ferrero, la Liguria con Stefano Mai, l’Abruzzo con Dino Pepe, la Campania con Francesco Alfieri, la Lombardia con Gianni Fava, l’Umbria con Fernanda Cecchini, la Puglia con Leonardo Di Gioia, il Lazio con Carlo Hausmann, il Veneto con Giuseppe Pan e l’Emilia Romagna con Simona Caselli. Il presidente Giansanti in-

Giansanti: «Fondamentale il dialogo con assessori. Lo intensificheremo in sede» tende instaurare con gli assessorati regionali una sintonia operativa utile alla crescita del settore agricolo e ha pertanto rivolto loro un invito a Palazzo della Valle, insieme ai presidenti di Federazione, per avviare questo percorso. IL COMMISSARIO HOGAN Soddisfazione anche dal primo incontro con il commissario europeo Phil Hogan. “Crediamo molto nell’Europa – ha sottolineato Gian-

da sinistra: Giaquinta, Giustiniani, Olivero, Giansanti e Bassani

santi – e abbiamo bisogno di un forte impulso dalla UE per l’attività vitivinicola”. Il presidente ha fatto accenno ad alcuni temi in agenda, come la sostenibilità o l’etichettatura del vino che richiedono un’attenzione particolare, in considerazione di quello che rappresentano in più rispetto ad altri comparti. “Siete un’eccellenza, – ha risposto Hogan -. Alla vitivinicoltura destiniamo misure specifiche per la qualità e la promozione: continueremo in queMAGGIO 2017 | MONDO AGRICOLO | 45


F O C U S V I N I TA LY – S O L

del “made in Italy” con strategie e politiche territoriali per il cittadino. LA FEDERAZIONE NAZIONALE DI PRODOTTO E LE DEGUSTAZIONI La Federazione nazionale di prodotto Vino, presieduta da Andrea Faccio, si è confrontata al Vinitaly con il presidente Giansanti sui temi più urgenti del settore: il piano nazionale dell’OCM Vino, i decreti attuativi del Testo Unico, il passaggio al registro vitivinicolo telematico, argomenti che sono stati anche dibattuti nell’incontro di filiera nello stand del Mipaaf. Le quattro degustazioni guidate dall’Ais dedicate agli spumanti, ai vini rossi leggeri e strutturati e agli aromatici, hanno registrato il tutto esaurito e messo in luce la qualità del prodotto delle aziende di Confagricoltura.

sta direzione, sebbene sappiamo Degustazioni di Ais che con la Brexit verranno a mancare delle risorse”. E sulla revisione di spumanti, rossi leggeri della Pac, sollecitato da Giansanti, il e strutturati, aromatici commissario UE ha aggiunto: “Farò del mio meglio per avere una buona politica agricola comune e attuare le “Marchio RRR” (Riduci, Risparmia, azioni con maggiori finanziamenti Rispetta), il “Protocollo viticolo Co- LE VISITE ALLE AZIENDE possibili”. negliano Valdobbiadene” introdotto In un clima di grande cordialità si nel 2011 e la “New Green Revolu- sono svolte le visite del presidenI CONVEGNI tion” dell’Umbria. “Comunicare le te Giansanti agli stand di alcune Tre i momenti di approfondimento Colline del Vino attraverso lo Sport” aziende associate, rappresentative nello stand confederale. Si è partiti è stato invece il titolo del forum dei vari territori (v. pag. 40, ndr). dal workshop dedicato alla presen- conclusivo nello stand al Vinitaly Con i titolari delle case vinicole tazione del lavoro di Nomisma sul sulla cultura del benessere e sui ri- si sono condivisi gli obiettivi e le comparto vino, frutto dal rapporto conoscimenti internazionali, come linee strategiche per la valorizzatra Wine Monitor e AgroNetwork quelli dell’Unesco e di European zione dei vini e delle zone di pro(v. pag. 48, ndr); nell’incontro sono Community of Sport, in grado di duzione che fanno leva su interstati illustrati i dati relativi a produ- contribuire in maniera determi- nazionalizzazione, competitività e zione e mercati del vino italiano, nante a promuovere le eccellenze innovazione. per arrivare a focus territoriali su Veneto e Piemonte (le due regioni OLIO, PATRIMONIO DI BIODIVERSITÀ che con le Unioni di Verona e Asti hanno coordinato lo stand confeIl concomitante salone “Sol” ha permesso derale). La sostenibilità è stata al all’Italia dell’olio di mostrare il suo enorme centro della tavola rotonda che ha patrimonio di biodiversità. L’Italia è il seconcoinvolto le Federazioni di Veneto e do Paese esportatore di olio d’oliva, dopo la Umbria, la Valpolicella, il Consorzio Spagna, e il primo per prezzo medio all’eConegliano Valdobbiadene e il Censportazione. Tuttavia - rileva il Centro Studi tro di ricerca per la viticoltura di Codi Confagricoltura - la produzione nazionegliano. È stato presentato il primo nale è insufficiente a soddisfare il consumo progetto finalizzato a realizzare una interno e l’esportazione: nel 2014 e nel 2016 varietà Glera resistente che conla produzione italiana è stata inferiore all’esentirà un abbattimento del 70% di Donato Rossi sportazione. I principali Paesi esportatori di trattamenti con anticrittogamici (v. olio al mondo sono Spagna, Italia, Grecia, pag28, ndr). Al programma partecipano 18 tra le realtà maggiormente Portogallo e Tunisia, che raggiungono il 96% della quota di mercato. Tra le querappresentative del Prosecco. Ma stioni più urgenti per il comparto italiano, evidenziati da Confagricoltura, c’è l’amsono anche stati presentati i proget- modernamento degli impianti, che può ora avvalersi delle opportunità del Piano ti virtuosi della Valpolicella, con il olivicolo nazionale e dei PSR. 46 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2017


Uniti per la competitività La filiera del vino si è interrogata su ritardi e défaillance: «La politica appoggi i processi innovativi»

L

a filiera italiana del vino si è confrontata, al Vinitaly, sulle strategie da adottare per migliorare la competitività del settore, facendo focus sulla nuova PAC post 2020. Il tavolo di lavoro ha visto riuniti i rappresentanti: Massimiliano Giansanti (Confagricoltura); Ruenza Santandrea (Alleanza cooperative Agroalimentari); Dino Scanavino, (Cia Agricoltori); Antonio Rallo (Unione Italiana Vini); Sandro Boscaini ( Federvini); Riccardo Ricci Curbastro ( Federdoc);

Riccardo Cotarella (Assoenologi). Il comparto – è emerso - sta attraversando un momento importante e delicato: se da un lato i dati relativi alla produzione e all’export confermano il ruolo primario dell’Italia in ambito internazionale, dall’altra la burocrazia rischia di affossare il lavoro di anni. Mancano ancora (alla data del Vinitaly) i quindici decreti annunciati; sull’OCM 2017 il taglio di oltre 13 milioni di euro per la promozione ha cancellato 16 programmi e sul nuovo bando si è in attesa di capire che cosa capiterà dopo il pronunciamento del Tar sui ricorsi. Inoltre, il passaggio al registro vitivinicolo telematico è in ulteriore proroga al 30 giugno, viste le difficoltà tecniche non sempre dipendenti dalle aziende. La complicata situazione preoccupa non poco la filiera: Ricci Curbastro ha sollecitato una maggiore attenzione e disponibilità al confronto da parte del ministero sui temi che riguardano la politica vitivinicola, con particolare riferimento all’OCM vino. Boscaini ha rimarcato la necessità di sviluppare una per-

fetta sinergia tra operatori economici e amministrazione centrale per rafforzare le posizioni delle aziende sui mercati. Dall’UIV, con Rallo, la richiesta di recuperare la capacità di spesa dei fondi OCM promozione. Cotarella ha rilevato come nell’articolato del Testo Unico sia assente il ruolo dell’enologo e ha auspicato un coinvolgimento nella fase di elaborazione dei decreti attuativi, per la quale Santandrea ha chiesto un interlocutore unico a livello ministeriale. Scanavino ha ribadito invece la necessità di una reale semplificazione. “Confagricoltura si impegna a rafforzare la competitività delle imprese anche in ambito internazionale – ha detto il presidente Giansanti –. Il settore vitivinicolo, grazie alla visione di lungo periodo che da sempre gli appartiene, è di esempio per altre produzioni”. “Per il futuro, se la politica nazionale ed europea sarà in grado di appoggiare i processi innovativi e di rispondere alle esigenze strutturali e di mercato delle aziende – ha concluso – i margini di crescita sono incoraggianti”. (A. G.) MAGGIO 2017| MONDO AGRICOLO | 47


F O C U S V I N I TA LY - S O L

Wine Monitor di Elisabetta Tufarelli

“È

Il report di Nomisma presentato nello stand Confagri al Vinitaly

Denis Pantini di Nomisma

decisamente il Prosecco a trainare l’export dei nostri vini: dobbiamo cogliere questa occasione per raggiungere il primato mondiale. Abbiamo orgoglio, capacità e ambizione per farlo. Sono due gli ingredienti che possono portare al successo: la promozione del vigneto Italia e la necessità di fare sistema”, ha sottolineato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, in occasione del workshop “Scenari di mercato, competitività e performance del vino italiano e delle principali regioni”, nato dalla collaborazione con Wine Monitor (l’osservatorio di Nomisma sul mercato del vino) che si è tenuto nello stand di Confagricoltura al Vinitaly. Il rapporto Nomisma, ricavato da un’analisi condotta su 1.200 società vinicole, ha sancito, in termini di redditività del settore (ROI), la grande vittoria del Veneto, al vertice tra le regioni, con l’8,2%, seguito da Toscana (4,8%), Campania (4%) e Piemonte (3,9%). Merito soprattutto del Prosecco, in testa per il più alto indice di redditività, a quota 14%, su una media nazionale del 4%. Denis Pantini di Nomisma, responsabile di Wine Monitor ha messo in evidenza come anche in termini di export, il Veneto rappresenti il 35% del totale nazionale, grazie principalmente al Prosecco che da solo rappresenta il 21,4%.

48 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2017


E’ aumentata (+46%) la coltivazione per il Glera, ma è cresciuta (+ 42%) anche quella del Pinot Grigio, mentre si è registrato un calo nella coltivazione di Sangiovese (-25%) e di Montepulciano (-21%), ancora oggi i due vitigni più diffusi in Italia. Nel rapporto Wine Monitor e Confagricoltura si legge che, nel 2016, l’export di vino italiano ha toccato un nuovo record, arrivando a quasi 5,6 miliardi di euro, vale a dire il 4,2% in più di quanto messo a segno l’anno precedente. L’export assorbe cinque bottiglie di vino italiano ogni dieci prodotte. Gli Usa, poi, sono il nostro primo mercato che, nel 2016 ha importato complessivamente vino per oltre cinque miliardi di euro, di cui il 32,4% made in Italy. In particola-

L’ export assorbe cinque bottiglie di vino italiano ogni dieci prodotte re negli Stati Uniti, è la generazione dei millennials quella che, con il 42%, consuma il maggior quantitativo di vino. Nomisma ha analizzato le loro percezioni e cosa li guida nella scelta dell’acquisto e del consumo. Quali sono i nuovi trend? Dal report si evincono le profonde differenze che dividono i consumatori nati fra il 1980 e il 2000 nostrani e quelli a stelle e strisce. Mentre i giovani italiani bevono e gustano (31%) l’immenso patrimonio vitivinicolo di specie autocto-

ne, i coetanei americani lo fanno solo per il 17%. Per loro la prima scelta va alla sostenibilità (29%). I vini sostenibili guadagnano anche tra i giovani italiani (26%), mentre quelli bio interessano più la nostra gioventù (18%) dei millennials americani (15%). “Le imprese vinificatrici italiane che commercializzano il vino con un proprio marchio - ha concluso Giansanti - sono 50.000 e il vigneto Italia occupa 640.000 ettari. Una produzione molto importante che merita a pieno il suo successo internazionale. Confagricoltura è impegnata per creare le condizioni ideali di competitività per le imprese enoiche. Non ci piacciono le diverse velocità quando la meta da raggiungere è la stessa”. nnn MAGGIO 2017| MONDO AGRICOLO | 49


A T T U A L I T À I M P R E S A FA M I L I A R E

Obiettivo bietole Luciano Bortolan, con il cugino Gabriele, nel bolognese, conduce un’impresa familiare di successo associata alla Fiiaf di Elisabetta Tufarelli

50 | MONDO AGRICOLO |MAGGIO 2017

I

ncontriamo a Malalbergo, in provincia di Bologna, Luciano Bortolan. L’imprenditore, insieme alla moglie Marisa, i figli Giuseppe e Davide e, soprattutto con il cugino Gabriele, conduce un’impresa familiare associata alla Fiiaf: la società agricola Bortolan, 190 ettari in proprietà ed in affitto in cui producono grano tenero e duro, mais, sorgo, soia, patate, piselli e barbabietole da zucchero. “Siamo soci di Confagricoltura da 35 anni – racconta con orgoglio l’imprenditore - da quando siamo arrivati dal Veneto con l’obiettivo di avviare un’azienda grande ed efficiente “. La famiglia segue, impegnandosi con passione e professionalità, i diktat produttivi che si è data: rispettare la natura utilizzando la minor quantità possibile di fitofarmaci, ripristinare un “polmone verde” (con filari alberati e boschetti posizionati all’interno dell’azienda), utilizzare macchinari all’avanguardia ed essere al top dell’efficienza attraverso l’aggiornamento continuo delle tecniche colturali e del parco macchine. “Credo ancora nel futuro della produzione delle barbabietole da zucchero – sottolinea - nonostante la forte contrazione che ha avuto questa coltura in Italia e la fine del sistema delle quote di produzione. Lo zucchero è una commodity influenzata dalle oscillazioni del mercato mon-

diale e ritengo che l’unica strada sia aumentarne la produttività, nel rispetto dell’ambiente: in pratica resettare la coltivazione attraverso la genetica, la tecnica e la meccanizzazione”. Detto fatto. Luciano Bortolan ha ideato ‘l’ettaro B lanciato’, prendendo spunto dall’esperienza effettuata, negli anni ‘70, da una casa sementiera sul mais per aumentarne le rese produttive. Si tratta di sperimentare le più aggiornate e innovative tecniche agronomiche per accrescere le performance produttive e la sostenibilità della coltura della barbabietola da zucchero. “Siamo soci di CobroB – spiega – che al suo interno ha i ‘Club della bietola’, nati proprio per risolvere i problemi della coltura. Così, nel 2015, siamo partiti con Giovanni Campagna (responsabile agronomico Coprob), testando in


campo le sonde Agq, a diverse Tecniche agronomiche profondità, per valutare, con anaaggiornate e innovative lisi ogni 15 giorni, il fabbisogno per efficaci performance di acqua e nutrienti delle bietole. Ma non solo. In abbinata vengono effettuate anche le analisi foliari. L’esperimento è riuscito perché con questo sistema abbiamo raggiunto quasi il 30% in più rispetto alla media aziendale, ottimizzando anche l’apporto degli elementi nutrizionali tanto che nel 2016 le aziende che hanno praticato ‘l’ettaro B lanciato’ sono diventate 15 e quest’anno addirittura 30. Inoltre questa tecnica la sto testando anche su altre colture”. La famiglia Bortolan In azienda durante la raccolta funziona anche uno

spaccio aziendale per la vendita delle patate ad un prezzo competitivo. “Siamo europeisti convinti e per il futuro – conclude Luciano Bortolan – intendiamo continuare a restare in Europa. Questo è il motivo che ci spinge ad avere sempre idee in movimento per continuare ad innovare e sperimentare macchinari all’avanguardia e nuovi sistemi, come la seminatrice elettrica con gps o i ranger per l’irrigazione. L’importante è riuscire a mantenere standard qualitativi altissimi e costi di produzione concorrenziali, così da continuare sulla strada della sostenibilità in termini ambientali ed economici”. MAGGIO 2017 | MONDO AGRICOLO | 51


ORGANIZZAZIONE E TERRITORIO LOMBARDIA, ELETTO ANTONIO BOSELLI

L’Assemblea di Confagricoltura Lombardia ha eletto presidente Antonio Boselli, al vertice anche di Milano Lodi Monza e Brianza. Vicepresidente è Giovanni Garbelli. Boselli ha espresso chiaramente gli obiettivi del suo mandato: “Al centro del lavoro di Confagricoltura Lombardia, ci sarà l’azienda agricola che è nostra associata, con i suoi problemi, le sue esigenze e le sue aspettative. Per questo è importante – ha sottolineato - concentrarci su alcuni punti che rappresentano le fondamenta del rapporto tra unioni provinciali e federazione regionale”. Alla base, infatti, c’è la ferma convinzione del neo presidente che la federazione debba essere l’interlocutrice privilegiata per la Regione e quindi per le istituzioni e per le unioni, in modo tale da svolgere appieno il suo ruolo di cerniera. “Solo così è possibile portare all’attenzione della politica le reali esigenze delle imprese e trovare soluzioni efficaci, che è poi il nostro obiettivo primario”.

52 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2017

di Elisabetta Tufarelli

GIANSANTI E FERRARESE A ASSEMBLEA CONFAGRI VERONA

Fondamentale la ricerca per il progresso agricolo

Paolo Ferrarese guiderà anche per i prossimi quattro anni Confagricoltura Verona. Lo ha confermato l’assemblea “Un modo diverso di intendere la filiera in agricoltura”, che si è svolta nell’agriturismo “Antica Dimora del Turco”. «La ricerca è il caposaldo per poter fornire all’imprenditore agricolo i mezzi per poter fare al meglio il proprio mestiere – ha detto Ferrarese -. La politica ha il compito di recepire le nuove opportunità della conoscenza scientifica traducendole in leggi, che forniscano gli strumenti operativi alle imprese agricole. C’è un cortocircuito tra ricerca e politica che va sanato». Sul tema è intervenuto Giordano Veronesi, premiato con la targa al merito 2017 per l’importante apporto del suo gruppo alla zootecnia e ai mangimi. Imprenditore del gruppo agroalimentare omonimo che raggruppa marchi come Aia e Negroni, fatturato 2015 di oltre 2,8 miliardi, 20.000 collaboratori, Veronesi ha rimarcato come suo padre, di una famiglia di mugnai, sia riuscito a costruire una grande impresa grazie alla creatività e all’innovazione: «Adesso il Paese non vuole più pensare ad andare avanti. In giro per il mondo – ha osservato - c’è gente che produce 280 quintali per ettaro di granella di mais

e noi, che potremmo accedere a queste nuove sementi molto produttive, non lo vogliamo fare». Mario Pezzotti, vicerettore dell’Università di Verona, con delega alla ricerca, ha ricordato i pesanti condizionamenti della politica su qualsiasi lavoro di ricerca: «In altri Paesi del mondo la ricerca è promossa attraverso bandi liberi, ai quali tutti possono partecipare - ha detto -. La ricerca agraria della nostra Università non è seconda a nessuno, ma la differenza la fa la politica. Da 20 anni studiamo il genoma della vite e utilizziamo strumenti di ricerca molto avanzati, conosciuti da tutto il mondo vitivinicolo, ma adesso è il tempo di trovare forme di collaborazione tra i diversi attori che diano sbocchi proficui al nostro lavoro». «I politici devono render conto agli elettori – gli ha risposto l’assessore regionale veneto all’Agricoltura Giuseppe Pan - e il nostro programma elettorale, con il quale siamo stati eletti, non era favorevole agli Ogm. Però è chiaro che la ricerca scientifica deve andare avanti. Come Regione Veneto stiamo promuovendo la ricerca sulle viti resistenti e guardiamo con favore a nuove tecniche come la cisgenetica». Il presidente nazionale di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti: «Il Paese è fermo e lo dimostra il Pil allo 0,7 per cento. La nostra associazione è l’unica a rappresentare gli imprenditori che tutti i giorni rischiano in proprio, si confrontano con i mercati, pensano a come dover competere con gli altri Paesi. E ci vuole tanto coraggio in Italia a fare gli imprenditori, quando le tasse e i costi sono maggiori rispetto agli altri».


CONFAGRICOLTURA E EDAGRICOLE

Al via la fotogallery dedicata a “mamma scrofa”

È partito il 14 maggio il progetto ideato da Confagricoltura, in collaborazione con Edagricole, “Mamma Scrofa”, che ha l’obiettivo di mostrare ‘l’altra faccia’, quella buona e vera, degli allevamenti italiani. L’iniziativa è stata lanciata e divulgata proprio in occasione della Festa della mamma sulle riviste “Suinicoltura”, “Informatore Zootecnico” e “Terra e Vita” sia cartaceo sia on line; sui social network e sulla newsletter di Terra e Vita. Un ritratto reale che testimoni l’impegno degli imprenditori che quotidianamente e con passione svolgono questo lavoro. L’iniziativa è nata per rispondere ai continui e pressanti attacchi che, negli ultimi mesi, hanno continuato a subire gli allevamenti del nostro Paese, bersagliati dalle critiche soprattutto in relazione al benessere animale e alle modalità di gestione di alcuni allevamenti. Per far avvicinare l’opinione pubblica ad una visione più obiettiva sulla vita reale dei suini e dei suinetti, per fare conoscere le vere modalità di conduzione degli allevamenti e per riuscire a trasmettere l’amore e la dedizione di chi ci lavora, Confagricoltura invita tutte le aziende associate del settore, da Nord

a Sud della penisola, ad inviare le più belle immagini quotidiane dei propri allevamenti, con un’attenzione particolare ai suinetti ed alla “mamma scrofa”. “Intendiamo raccogliere così – ha spiegato la componente di giunta Giovanna Parmigiani, anche lei imprenditrice suinicola a Piacenza – un vero e proprio reportage completo, capace di testimoniare quella che è la nostra realtà. Purtroppo sul web e non solo impazzano troppe immagini “negative” dei nostri allevamenti ed è arrivato il momento di impegnarci in prima persona per invertire questo trend negativo che ci crea notevole danno”. L’obiettivo di Confagricoltura e del partner Edagricole è quello di raccogliere il maggior numero di scatti possibile per creare una gallery fotografica, che ritragga scene comuni all’interno di un allevamento. Dalla sala parto a quella dello svezzamento; dai momenti giocosi e gioiosi dei suinetti agli atteggiamenti materni di “mamma scrofa”. C’è tempo fino al 30 luglio per inviare a redazione.edagricole@newbusinessmedia.it le proprie foto più belle e rappresentative, corredandole di didascalia personalizzata e del profilo dell’azienda cui si riferiscono gli scatti. Le migliori tra le immagini inviate saranno selezionate da una giuria e pubblicate sul sito della rivista “Suinicoltura”, insieme ad un breve profilo dell’allevatore e dell’azienda.

LATINA, FILIERA DEL LATTE PONTINO

Ad Aprilia (Latina) nell’industria latticini Cuomo srl il “Consorzio Filiera Latte Agro Pontino” ha presentato agli allevatori il progetto di filiera del latte Agro Pontino, in base alle opportunità offerte dal bando regionale del PSR 2014-2020 (nell’ambito della misura M16, sottomisura 16.10.1 – progetti di filiera organizzata). Il Consorzio - è stato evidenziato ai partecipanti – ha lo scopo di valorizzare la filiera produttiva e rendere sempre più saldi i rapporti tra tutti gli attori che operano al suo interno. Si vuole lavorare sulla filiera, con la consapevolezza che tutti i passaggi, dall’allevamento alla commercializzazione, richiedono elevati standard di qualità. In questa visione generale è evidente che per avere un prodotto altamente qualificato i partecipanti alla “filiera del latte” devono muoversi in piena sinergia ed aggregarsi, per riuscire risolvere i problemi e porsi degli obbiettivi comuni. Da qui la nascita del “Consorzio del latte Agro Pontino” e del conseguente progetto di filiera. MAGGIO 2017 | MONDO AGRICOLO | 53


FORMAZIONE

ON LINE IL NUOVO PORTALE ENAPRA

Meno fronzoli e più contenuti pulita e asseconda appieno le più recenti tendenze del web. Meno fronzoli, più contenuti. E ovviamente è stata realizzata con una tecnica “responsive web design” che consente al nuovo sito di adattarsi graficamente in modo automatico a qualsiasi tipo di dispositivo utilizzato per la sua visualizzazione (tablet, smartphone, cellulari, ecc.). Considerato che oggi sono davvero tante le persone che navigano in Internet con questi strumenti è sembrato giusto ristrutturare il sito tenendo conto anche delle rinnovate esigenze di fruizione. Per Enapra.it il nome è lo stesso di Certamente più funzionale e familiare sempre, ma il look è completamente del precedente, anche nella gestione rifatto. “Non tutto è ancora definito di back end, il sito web di Enapra ha e perfetto, c’è sicuramente ancora l’ambizione di consentire a qualsiasi qualche dettaglio da affinare, ma non visitatore una navigazione friendly. Le volevamo aspettare – ha dichiarato varie pagine sono state allestite tenendo Luca Brondelli di Brondello -. L’uso presente l’obiettivo della chiarezza dei sempre più diffuso delle reti wireless, contenuti che si è voluto conciliare con dei dispositivi portatili e dei social ci ha una grafica moderna. Tutto ciò con imposto un ripensamento anche della l’intento di sottolineare la profonda nostra immagine e degli strumenti evoluzione e le tante innovazioni che tradizionalmente utilizzati sia per la nel corso degli anni hanno interessato, e comunicazione interna, sia per quella interessano, il settore agricolo. Poi non verso l’esterno. Dopo il restyling del poteva mancare la parte social. Dal sito logo dell’Ente, l’apertura della pagina si può facilmente accedere alla pagina facebook di Enapra, ora sono lieto di facebook di Enapra e al profilo twitter annunciare che da qualche giorno è di Confagricoltura. Inoltre, i lettori, atonline il nostro nuovo sito internet traverso i propri account di FB, possono visitabile all’indirizzo web www.enapra. condividere con i loro amici gli articoli it”. La nuova versione del portale è più che più gli sono piaciuti.

Avviso For.Agri 1: sinergia formativa In vista della imminente scadenza dell’Avviso For.Agri 1/2017 del 15 maggio, enapra e gli enti formativi delle sedi regionali hanno lavorato in stretta sinergia con l’obiettivo di dare seguito a tutte le richieste di formazione raccolte. Ogni piano è nato da un’attenta analisi dei fabbisogni formativi e da un serrato confronto con il committente sugli obiettivi didattici che si desidera conseguire. C’è poi la fase di progettazione preliminare e di massima, sottoposta alla verifica dei vari interlocutori strategici. Infine si è passati alla progettazione di dettaglio che è stata poi presentata al Fondo attraverso l’apposita piattaforma informatica. 54 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2017

AGGIORNAMENTO SU LAVORO E PREVIDENZA Si è svolto a Roma, presso la sede nazionale, il corso di aggiornamento sui temi del lavoro e della previdenza in agricoltura. Promossa e organizzata dalla direzione sindacale di Confagricoltura, l’iniziativa formativa ha registrato la larga partecipazione dei colleghi delle unioni provinciali specialisti della materia e l’apprezzamento unanime degli oltre 80 partecipanti. L’apertura dei lavori è stata affidata al componente di giunta confederale con delega al lavoro, Sandro Gambuzza. Sono seguiti gli interventi dei relatori esterni: il direttore dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, Paolo Pennesi, e il rappresentante dell’INPS Umberto Di Benedetto nonché dei colleghi dell’area sindacale, Tania Pagano, Gianpiero Del Vecchio e Daniele Lenci, tutti coordinati da Roberto Caponi, dirigente responsabile dell’area sindacale. Il contributo di Enapra si è sostanziato nel supporto alle fasi di realizzazione, valutazione e monitoraggio delle attività formative. I partecipanti hanno potuto esprimere il proprio parere rispetto alle attività svolte in aula, in tempo reale, attraverso un sondaggio on line accessibile da smartphone.


INNOVAZIONE

A VALLECCHIA DI CAORLE (VE) L’EVENTO CONCLUSIVO AGRICARE

I 25 anni del programma LIFE Con maggio l’apertura della “bella stagione” e l’allungarsi delle giornate, il rinascere della natura ci ricorda di quanto noi, abitanti del Pianeta, siamo custodi di un ecosistema ricco ma delicato. Sembra quasi che anche l’Europa, proprio in questa stagione, forse non a caso, voglia ricordarcelo attraverso la pubblicazione della chiamata per le proposte di finanziamento relativo al famoso programma di finanziamento europeo LIFE. Tale programma - trattato largamente nell’edizione di Mondo Agricolo del giugno 2016, ndr - rappresenta lo strumento d’eccellenza con cui la Commissione europea si vuole fare portatrice dei valori di tutela dell’ambente e rilancio di un’economia fondata sui principi della sostenibilità ambientale e dell’economia circolare. Dividendosi in due sottoprogrammi (ambiente e azioni per il clima), vengono finanziate diverse tipologie di progetto: progetti tradizionali (ovvero progetti di buone pratiche), progetti dimostrativi, progetti pilota e progetti di informazione (sensibilizzazione e divulgazione), progetti Integrati (finalizzati ad attuare su una vasta scala territoriale piani di azione o strategie ambientali o climatiche previsti dalla legislazione dell’Unione in materia ambientale o climatica) e progetti preparatori. Con una dotazione di 373 milioni di euro, la chiamata ai finanziamenti per il 2017 è stata pubblicata il 28 aprile. Essa è rivolta a enti pubblici, imprese, organizzazioni private commerciali e non commerciali con sede nei Paesi Membri dell’Unione europea e vedrà la propria chiusura nel prossimo mese di

questo strumento europeo consente di avere numerosi esempi. È il caso di RI.CO. PR.I “Ripristino e conservazione delle praterie aride dell’Italia centro-meridionale”, in cui la Provincia di Roma, in qualità di capofila beneficiario, ha tutelato la conservazione di alcuni habitat legati alle praterie aride in progressiva regressione in seguito all’abbandono e alla settembre. Il bacino di beneficiari a cui cattiva gestione dell’attività di pastorisi rivolge la candidatura delle proposte zia e per questo considerati prioritari progettuali è indicativa della portata e dall’Unione europea. Nello specifico, le attività nelle zone con un carico dell’importanza di tale strumento. di pascolo ridotto hanno previsto la Pur avendo una vastità di settori ed ambiti ove si possono declinare le can- rimozione di arbusti, il decespugliamento selettivo e la riattivazione di didature ai finanziamenti, non sono punti d’acqua per abbeveratoi, nonché pochi gli esempi di progetti inerenti l’acquisto di un gregge; mentre per le il mondo dell’agricoltura. Nell’articozone sovraccaricate sono stati organizlo dello scorso anno citavamo LIFE AGRICARE, un progetto sul tema del- zati piani razionali di pascolamento, la precision farming conclusosi lo scor- predisponendo anche recinzioni elettrificate. so 9 maggio. In occasione dell’evento conclusivo AGRICARE a Vallevecchia Concludendo possiamo affermare che di Caorle (VE), abbiamo dedicato uno il programma LIFE si rivolge ad una moltitudine variegata di interlocutori spazio speciale all’anniversario dei 25 che hanno interessi nella tutela amanni del Programma LIFE e della Dibientale o promuovono la sostenibilità, rettiva Habitat. Due strategie europee fra questi, visto il legame con la natura che hanno contribuito a preservare stessa, sicuramente il settore dell’agriil nostro unico patrimonio naturacoltura e dell’agroindustria, è tra quelli le europeo. Va evidenziato anche il che più di tutti può trarne beneficio. programma LIFE+ Climate changER anch’esso nato per una produzione che, a parità di rese e qualità dei prodotti, contribuisca ad una riduzione delle emissioni di gas serra mediante un approccio integrato tra settore agricolo e zootecnico, unendo fra essi nozioni e buone pratiche per il risparmio idrico, energetico, il risparmio di materie prime e ottimizzando processi quali la gestione alimentare e delle deiezioni animali. La pluralità dei settori a cui si rivolge MAGGIO 2017 | MONDO AGRICOLO | 55


Accelerare sull’AgriCultura digitale MAIORANO AL CONVEGNO MACFRUT: COMUNICAZIONE INTERFILIERA SU NUOVE BASI

I

l presidente di Anga Raffaele Maiorano ha parte- aziende coinvolte sui vari livelli, dalla produzione alla cipato, in occasione di Macfrut 2017, al convegno distribuzione. Il modo in cui gli operatori riusciranno ‘AgriCultura digitale: idee giovani per il made in a fare rete sarà fondamentale per il made in Italy. Italy’, organizzato dalla piattaforma “Image line”. Fo- “Siamo sempre più consapevoli – ha continuato Macalizzate nell’incontro le potenzialità del digitale in iorano - che il nostro futuro sarà digitale. Certo molti agricoltura, dalle innovazioni già in essere a quelle passi avanti sono stati fatti, ma resta ancora altra strain arrivo. I lavori sono stati da da fare per superare aperti con una carrellata definitivamente il ‘digital IL C O M M E N T O di dati elaborati da Nomidivide’ nel Paese. Digitalizzazione e agricoltura sma sui giovani imprendiOra, la grande sfida dell’ sono diventate imprescinditori agricoli. “Non si può innovazione da cogliere bili. Pensiamo per un attimo mettere in discussione – è quella della comunicaalla semplificazione che invoha detto il presidente dei zione interfiliera per far chiamo da sempre per sburogiovani di Confagricoltura dialogare tutti gli attori in cratizzare, una volta per tutte e - l’importanza dell’uso del ogni momento del prosu tutto il territorio nazionale, i digitale nell’ambito della cesso produttivo. L’innonostri adempimenti. Basti riflettere su quanto temfiliera agricola. In un certo vazione continuerà, senza po prezioso smartphone e tablet ci facciano risparsenso la digitalizzazione di dubbio, a caratterizzare il miare. Ma non è certamente sufficiente. Non siamo filiera già c’è. Il sistema di processo di sviluppo delle più un piccolo mondo antico: anche se sono ancora tracciabilità inizia, infatti, aziende coinvolte su più poche, continuano a crescere le aziende agricole con già dal campo e copre tutlivelli – dalla produzioun sito internet che dà la possibilità di conoscere i ta la filiera, fino al consune alla distribuzione – e loro prodotti e di acquistarli on-line. A noi giovani matore. dobbiamo essere sempre corre l’obbligo, all’interno delle nostre imprese e delÈ importante perché per i più consapevoli che il fula nostra Organizzazione, di guardare sempre avanti nostri utenti finali rappreturo è digitale, in quanto e proporre sistemi, idee e percorsi nuovi. È anche senta una certezza consoimportante strumento di necessario che la comunicazione interfiliera sia chialidata in termini di sicurezbusiness per gli agricoltori ra. La digitalizzazione permette di sviluppare un linza, per effettuare acquisti di tutte le fasce d’età”. “Itc, guaggio unico in grado di far dialogare tutti gli attori consapevoli e per ricevere web e social – ha concluin ogni singolo momento del processo produttivo. informazioni dettagliate so Maiorano – sono struQuesto, oggi, non sempre avviene ed è una delle sui prodotti”. menti flessibili e possono grandi sfide dell’innovazione dell’agroalimentare. È Ed è stato sempre l’innoessere usati sia in una logil’innovazione a dettare legge in agricoltura. vazione, il tema centraca marketing oriented, sia Raffaele Maiorano le del convegno, perché a semplice sostegno del Presidente Nazionale Anga continua a caratterizzare il proprio lavoro”. processo di sviluppo delle Elisabetta Tufarelli

56 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2017


ELETTI PRESIDENTI MANZOTTI IN VENETO E CESARI A VERONA

Nuovi volti sul territorio

Giulio Manzotti

I giovani di Confagricoltura continuano a rinnovarsi. Nuovi volti sul territorio a rappresentare i Giovani di Confagricoltura. A Verona, Antonio Cesari, contitolare dell’azienda vitivi-

nicola Brigaldara, è stato eletto presidente Insieme a lui l’assemblea - che si è riunita nell’azienda agricola Le Colombare di Nogarole Rocca, alla presenza della vicepresidente nazionale dei giovani agricoltori Alda Dalledonne e del presidente regionale Giulio Manzotti - ha eletto due nuovi vicepresidenti: Andrea Biondani e Gianluca Guerra. Giulio Manzotti, titolare di un’azienda di seminativi a San Donà di Piave, in provincia di Venezia, è il nuovo presidente di Anga Veneto. Lo ha designato l’assemblea che ha eletto anche i due nuovi vicepresidenti: il veronese Piergiovanni Ferrarese, 25 anni, che lavora nella direzione commercia-

le di Veronafiere e la vicentina Serena Sartori, 26 anni, impegnata nell’azienda agricola familiare di Quinto Vicentino, che produce frutta biologica e svolge attività di agriturismo. Antonio Cesari


OVER 65

di Elisabetta Tufarelli

Si mangia bene ma si cura male Dal film “Io e Caterina”

Il Bloomberg Global Health Index ha incoronato l’Italia come il Paese più sano del mondo e lo ha fatto dopo aver esaminato le abitudini alimentari di 163 nazioni. Sono ortaggi, frutta, carne e pesce, il tutto condito con olio extravergine d’oliva, la ricetta migliore per superare gli ottant’anni. Un primato impor-

tante visto che in Sierra Leone si fermano ai 52 anni e gli Usa sono solo al 34esimo posto. Nonostante i tassi di disoccupazione e il debito pubblico siamo in forma, ma le apparenze ingannano. Se in Italia si mangia meglio che in qualunque altro Paese del mondo, non altrettanto si può dire sul ritratto

LA SALUTE si monitora con i passi secondo una ricerca del MIT di Boston. Sarebbe la velocità con cui si coordina il movimento di un piede dopo l’altro a poter offrire indizi significativi sul benessere di una persona. Un gruppo di studiosi del Massachusetts Institute of Technology, per avvalorare questa tesi, ha sviluppato un sensore in grado di rilevare l’andatura di una persona mentre si muove in casa. Il dispositivo, chiamato WiGait, ha le dimensioni di un piccolo quadro ed emette segnali pari ad un centesimo della quantità di radiazioni prodotte da un telefonino standard. A parere dei ricercatori si potrà prevedere l’insorgenza di problemi di salute attraverso l’analisi dei dati che registra. Un cambiamento nella velocità del passo, ad esempio, potrebbe significare che la persona ha subito un infortunio o che è aumentato il rischio di cadute. 58 | MONDO AGRICOLO |MAGGIO 2017

ROBOT BADANTI I robot “badanti” controllano lo stato di salute, l’orario delle medicine e le calorie assunte e possono aprire porte e aiutare a scendere dal letto. Ma non solo: grazie all’intelligenza artificiale sarebbero in grado anche di portare avanti conversazioni di base. E’ l’Università di Hertfordshire, in Gran Bretagna, ad aver effettuato test che hanno messo insieme over 70 e robot ai quali era stata affidata la cura della persona e il compito di farle compagnia. Nonostante lo scetticismo iniziale, gli anziani, al termine dell’esperimento, si sono dichiarati soddisfatti dell’assistenza ricevuta dai robot. I compiti affidati erano semplici: come aprire alla porta, prendere e portare oggetti, gestire gli elettrodomestici di casa e conversare a livello elementare.

della salute degli italiani. Il rapporto Osservasalute ha disegnato uno stivale con un numero sempre crescete di malati cronici (4 su 10). Le ultime previsioni sulla spesa sanitaria effettuate dal ministero dell’Economia e Finanza, Ragioneria Generale dello Stato (Rgs), poi, stimano che l’incidenza della sanità pubblica sul Pil, nel 2025, sarà pari a circa il 7,2%, nel 2035 al 7,6% e raggiungerà l’8,3% nel 2060. In pratica, la sostenibilità delle attuali condizioni di salute della popolazione, si legge nel rapporto, si gioca sulla capacità di mettere in atto efficaci interventi di prevenzione primaria e secondaria.



AGRITURISMO

di Anna Gagliardi

TEMPA BIANCA A MATERA

Arcobaleno lucano

L

a ‘tempa’ è una cima montuosa tondeggiante oppure a cupola, con pareti a picco, una sorta di dirupo frequente nell’Appennino meridionale. Ne è presente uno nell’azienda della famiglia Riccardi a Matera: si tratta di una grande parete d’argilla che, nel tempo, il sole ha fatto diventare chiarissima. Da qui il nome di “Tempa Bianca” dell’agriturismo dei Riccardi, a pochi chilometri dal capoluogo. Lo stesso termine è utilizzato Clara Riccardi

60 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2017

anche ai fini cartografici e di catasto. All’esterno Tempa Bianca si presenta come una grande masseria che ricorda analoghe costruzioni in Puglia: un tempo questi territori della Basilicata erano di fatto pugliesi e ancora oggi l’influenza della regione sudorientale è molto forte, anche nella gastronomia. Una volta varcata la soglia, si sviluppa il cortile interno, circondato dalla grande struttura settecentesca, e si arriva al patio. Da qui si apre la veduta sulla collina e il bosco. “La sensazione - spiega Clara Riccardi – è molto forte: dalle espressioni degli ospiti capisco che si tratta di una vera sorpresa, poiché in pochi metri lo scenario cambia completamente”. In questa sorta di scenografia mutante, quasi cinematografica, l’agriturismo accoglie i clienti che pernottano o che scelgono soltanto la ristorazione. In tutto un centinaio di posti a sedere per i pasti, con possibilità di ampi spazi per banchetti o festeggiamenti per ricorrenze. Le camere sono otto, tutte con un ulteriore divano letto in più per le famiglie e una veranda privata. L’azienda agricola si sviluppa su 500 ettari, di cui oltre 200 a bosco e 250 a seminativi. A questi si aggiunge l’allevamento di cavalli destinati alle corse ad ostacoli (attualmente ci sono 13 esemplari) e un allevamento bio di vacche podoliche, oltre agli animali di bassa corte. La presenza del bosco collinare contribuisce in modo determinante

a delineare le proposte per gli ospiti di Tempa Bianca: trekking, mountain bike, passeggiate a cavallo, bird watching nell’oasi WWF Diga di San Giuliano, ma anche escursioni con il Quad. L’influenza della vegetazione si estende inevitabilmente alla cucina: funghi, asparagi selvatici, cicorielle campestri, frutti di bosco sono alcuni degli ingredienti del menu. Il racconto delle proposte gastronomiche della signora Riccardi (la mamma di Clara) è un viaggio goloso e un invito a provare i piatti tipici della zona e della storia, che, si diceva, hanno radici nella vicina Puglia. Di conseguenza la scelta degli antipasti è a dir poco abbondante: sformati con carciofi e olive, fagottini di melanzane, caponata con mandorle e cacao, e altre delizie con ricotta e formaggi locali accompagnate dal tipico


pane di Matera. Il resto della cucina è impossibile riassumerlo. Citiamo solo uno dei piatti che identificano maggiormente l’agriturismo: cavatellini con salsiccia e funghi cardoncelli, letto di purè di fave con mollica fritta e peperone crusco. Un pranzo intero racchiuso in un piatto che va oltre la completezza e soddisfa anche i desideri golosi dei più audaci. Per chi predilige la tradizione, ci sono poi piatti di stracotti, carne alla brace, il “cutturidd”, cioè il piatto legato al periodo pasquale in Basilicata e Puglia, realizzato in questo caso con l’agnello. La prima colazione non è da meno, con marmellate, torte di vario tipo rigorosamente fatte in casa, torta al formaggio (che volutamente non chiamano cheesecake, non aven-

do nulla a che fare con omonimi preparati da scaffale), oltre allo yogurt preparato con il latte di podolica, dal sapore unico e naturalmente dolce, senza l’aggiunta di zuccheri. LA TEMPA

Contrada Rifeccia, Str. prov. Le Matera/ Grassano, Matera tel. 0835 302964 info@tempabianca.com www.tempabianca.com

Teoricamente il ristorante è aperto solo la domenica, ma il fatto che la famiglia Riccardi abiti nella struttura, fa sì che tutte le richieste vengano accontentate, su misura. Agli ospiti che vogliono abbinare l’arte al soggiorno agreste, Matera dista a soli tredici chilometri: è la città dei Sassi, una delle più antiche al mondo, la capitale europea della cultura 2019 e patrimonio Unesco dal 1993. Oltre ai Sassi di Matera si segnalano l’abbazia di San Michele Arcangelo di Montescaglioso, la chiesa di San Francesco e il castello del Malconsiglio a Miglionico. Per i più pigri, il relax all’agriturismo è garantito anche a bordo piscina: la nuova struttura all’aperto è molto ampia e comprende anche un’area con l’idromassaggio. MAGGIO 2017 | MONDO AGRICOLO | 61


VINO

di Gabriella Bechi

“ETNA” DI BARONE DI VILLAGRANDE

Rosato vulcanico

È

una storia antica quella dell’azienda Barone di Villagrande, indissolubilmente legata alla famiglia Nicolosi Asmundo e al territorio dell’Etna. Era il 29 giugno del 1726 quando l’imperatore Carlo VI d’Asburgo (re di Napoli dal 1714 al 1740), con un decreto di merito-ispirato, concesse a don Carmelo Nicolosi, il maggiore dei figli di don Pietro, per l’amore e la dedizione riportata nella cura dei vigneti e nella produzione di vini di prestigio, il titolo di Barone di Villagrande. Passano le generazioni e nel 1869 Paolo Nicolosi crea la nuova cantina, dove si realizza la prima vinificazione separata per le uve bianche e per le rosse. Nel 1968, per volontà e stesura di Carlo Nicolosi, docente di enologia e tecniche alimentari all’Università di Catania, viene riconosciuta la Doc Etna, la prima della Sicilia. Collocata sul versante est dell’Etna, in località Milo, a 700 metri sul livello del mare, in un grande anfiteatro naturale che si affaccia sulla splendida costa di Taormina e della Sicilia orientale, Barone di Villagrande è oggi guidata da Marco, laureato in viticoltura ed enologia a Milano e la moglie Barbara, che segue la parte commerciale, rientrati in Sicilia quattro anni fa per avviare un progetto aziendale e di vita. Grande attenzione per l’ambiente e per il territorio hanno accompagnato la storia di questa azienda, certificata biologica dal

62 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2017

1989. “Crediamo che l’ambiente che ci circonda sia il patrimonio più prezioso che possediamo - dice Marco - ed operare nel pieno rispetto dei suoi delicati equilibri è da sempre il nostro obiettivo. I vini che prendono vita nella nostra cantina sono espressione del territorio, dei vitigni, dell’annata”. Ottantamila bottiglie di vino all’anno, destinate per il 40% all’export (soprattutto Usa, Giappone, Nord Europa, Germania), prodotto con uve esclusivamente aziendali: Etna Bianco Doc Contrada Villagrande, Etna Bianco Doc Superiore, Etna Rosato Doc, Etna Rosso Doc, Etna Rosso Doc Contrada Villagrande. La natura dei terreni dove sorge l’azienda è strettamente legata alla matrice vulcanica: sciolti e profondi, ricchi in microelementi (ferro e rame) e mediamente dotati di potassio, fosforo e magnesio. Temperature e precipitazioni sono influenzati dal vulcano e dall’altitudine. La piovosità è fino a dieci volte maggiore che nel resto della Sicilia. In inverno e all’inizio del germogliamento le temperature

possono andare sotto lo zero. La presenza di limitrofi boschi di querce e castagni, crea, oltre ad un paesaggio incantevole, un “unicum” per la produzione di vini ad elevata acidità, grande longevità e dalla spiccata personalità, che trovano la loro massima espressione nei bianchi e nei rosati. Come l’Etna rosato, nato inconfutabilmente in questi luoghi. Da uve Nerello Mascalese 90% e Carricante 10%, allevate con il sistema Guyot, fermentazione in assenza di vinacce a temperatura controllata per 12-18 ore. Rosato brillante, sentori floreali decisi e persistenti con aromi di arancia sanguinella e pompelmo rosa. Gusto equilibrato che permette una facile beva, ma seguita da un’interessante complessità nascosta con eleganza. Perfetto come aperitivo, si accompagna bene a piatti di pesce elaborati, primi piatti a base di pomodoro, formaggi freschi o la classica caponata siciliana. L’azienda è arricchita da un piccolo e raffinato wine resort, che da anni, secondo una consolidata tradizione, ospita appassionati enoturisti provenienti da ogni parte del mondo: quattro camere, una piscina di design e un ristorante guidato da una giovane chef emergente allieva di Gianfranco Vissani: Giulia Carpino.


“ZASH” A RIPOSTO (CATANIA)

I sapori portati dal vento

N

ella Sicilia orientale, immerso nei profumi dell’agrumeto, vista sublime sul vulcano Etna con i suoi vini pregiati, c’è “Zash”, il cui nome deriva dal suono onomatopeico che ricorda il fruscìo del vento che passa tra gli alberi: un’antica residenza di campagna oggi raffinato Country Boutique Hotel, (l’unico Design Hotel in Sicilia) con un elegante ristorante ricavato all’interno del palmento che risale ai primi del ‘900. La villa, di proprietà della famiglia Maugeri, che la usavano come casa di vacanza, è stata oggetto di un attento ed innovativo progetto di ristrutturazione curato dal noto architetto siciliano Antonio Iraci, teso ad esaltare il preesistente assecondando lo spirito del luogo. Le tracce del passato, gli intonaci polverosi, le murature a secco in pietra lavica, i legni del palmento sono in equilibrio con volumi puri e razionali aggiunti per assecondare le esigenze contemporanee. Il leitmotiv che ha guidato il progetto è stata la percezione: tutto deve essere percepito come 100 anni fa e tutti devono sentirsi inebriati dalla natura circostante. Questo concetto è stato declinato in ogni ambiente. Dieci camere, di cui quattro nella casa, tre in cantina, e tre nel verde con ampie vetrate che affacciano nel giardino. Arredi, tutti “sartoriali” e site specific, per il massimo comfort degli ospiti, che possono usufruire anche di un’ampia piscina all’aperto e di una rilassante spa. All’esterno si passeggia, a piedi o in bicicletta, nell’agrumeto dell’azienda agricola riconvertita negli

dell’hotel San Domenico di Taormina. Con lui si forma e sotto suo suggerimento, si trasferisce in Svizzera, lavora a Villa Principe Leopoldo a Lugano e allo Chalet d’Adrien a Verbier. Desideroso di tornare in Sicilia, è alla guida della cucina di Zash dal 2014, dove ottiene numerosi riconoscimenti (secondo per il Sud a Miglior Chef anni ’60 da vigneto ad agrumeto, in mezzo a curatissime piante di aranci, Emergente Italiano 2015). È richiesto e coinvolto nelle manifestazioni limoni e mandarini. Nel palmento, dove un tempo si fermentava il vino, di settore più importanti a livello regionale e nazionale, ma soprattutto s’inserisce il piccolo e suggestivo ha un “successo di pubblico” che non ristorante, regno di Giuseppe Raciti, conosce arresto. Una cucina, quella 31 anni, che, con la sua brigata, crea ogni giorno nuove storie culinarie, in di Raciti, fortemente attaccata alla un connubio unico e irreperibile fatto terra dove è nato e vissuto, a comindi creatività, tradizione e territorio. É ciare dalle materie prime, che sceglie con meticolosa attenzione: pesce, una storia intensa quella dello chef, verdure, ma anche carne, che è alla con la passione per la cucina fin da base di molti dei suoi piatti. Piatti piccolo e una scuola alberghiera alle della tradizione personalizzati e una spalle: a 22 anni capo partita alla grande cura per la presentazione e corte del maestro Santin alla Antica l’estetica. Come il Polpo caramellato, Osteria del Ponte (2 ** Michelin), dopo 1 anno, con Massimo Mantarro lenticchie nere, limone e panelle; il Risotto “Omaggio a Dario Ranza” con (2 ** Michelin) al Principe Cerami zafferano ennese, astice e miele a fiori di zagara; gli Spaghetti Minardo alla POLLOCK Carbonara di Baccalà, con guanciale e pecorino sicialino dop; il Tonno “ca cipuddata” di Rosita con pomodoro, cipolla e basilico; l’Asina di Chiaramonte Gulfi con filetto, parmigiano reggiano 36 mesi, cipolla bruciata e origano; il Cannolo con ricotta, arance e cannella. Bella carta dei vini curata dal sommelier Raffaello Maugeri, Con l’Etna Rosato di Barone di Villagrande, lo chef Giuseppe Raciti affiancato dal giovane Daniele Forzisi. consiglia “Pollock omaggio a Massimo In sala il bravo Giuseppe Romeo. Mantarro”, con gambero rosso trasparente, Zash, strada provinciale 2/I-II n. 60, mandorle, ricci e arancia saltata Archi/Riposto (Catania). MAGGIO 2017 | MONDO AGRICOLO | 63



BUONO A SAPERSI... IL ROMANZO DI MAURO D’ARCANGELI E ANTONIO SCARSELLA

Viaggi enoici sulle orme di Goethe

“ V

iaggi nell’Agro Pontino. Vita vitis vinum” è il diario romanzato di Mauro D’Arcangeli e Antonio Scarsella (Atlantide Editore, 2017, 256 pp., 16 euro). Mauro D’Arcangeli, direttore di Confagricoltura Latina, appassionato di storia del territorio, è alla sua opera di esordio. Antonio Scarsella, già sindaco di Sermoneta e presidente del Consorzio industriale Roma-Latina, è alla sua seconda opera, dopo “Giallo nella Palude Redenta” edito sempre da Atlantide nel 2016. Con uno strumento fondamentale come la fantasia, gli autori procedono, nel loro romanzo, seguendo illustri e antiche orme, lungo il filo conduttore del vino, secolare eccellenza e linfa vitale dell’agro pontino. L’ispirazione è venuta da “Viaggio in Italia” di Goethe (opera in due volumi pubblicati nel 1816 e nel 1817); il viaggio interessò Roma e quella che, allora, era ancora la “palude pontina”, il territorio attraversato dalla consolare Appia che, da Velletri, arrivava fino a Terracina. Esattamente cent’anni dopo, sulle orme di Goethe, D’Arcangeli e Scarsella riprendono a viaggiare nelle terre pontine in un libro che ha l’ambizione di contribuire alla celebrazione del 200° anniversario di quell’opera letteraria; ma anche con la voglia di raccontare il proprio territorio e il mondo circostante, con “occhi nuovi”, come direbbe Proust. «Occhi - scrivono i due autori - che vanno alla ricerca di quei “fili” che uniscono il tempo e lo spazio e che la storia attorno a noi, da millenni, il più delle volte inascoltata, continua a rappresentarci. Alla ricerca di quella identità ed unicità che questo nostro territorio troppe volte

ha visto negata». Si viaggia lungo le strade, si attraversando paesi; ma si attraversano anche storie, grandi e piccole di luoghi e di persone che lì vivevano. Si richiamano quindi racconti antichi e moderni di cui restano tracce scritte nelle opere (oltre che di Goethe), di Gregorovius, Sani, Prestanti, Fonteanive. Accanto ai viaggiatori reali quelli di fantasia come Peter von Goethe, discendente immaginario del grande scrittore tedesco che compie un percorso contemporaneo che parte dalla veritiera, pluridecennale esperienza dei giovani che lavorano al sito archeologico di Satricum. L’altro viaggiatore di fantasia è Tullio Apuleio Primodicio che inizia il percrso da Setia per concluderlo a Satricum dove un gruppo di ragazzi olandesi sta facendo il proprio stage. Non va dimenticato il ruolo del vino come compagno di avventura, come scoperta, come tratto di unione. Come sublimazione del rapporto dell’essere umano con il territorio e con il paesaggio, sia dal punto di vista dell’appartenenza e del radicamento sia della sua trasformazione, della mobilità degli uomini e delle idee. I nostri vini autoctoni - Bellone, Cecubo, Nero Buono - vanno cercati, inseguiti per le vie della provincia.

Strade percorse fin dal primo mattino per arrivare in posti da leggenda, così come in piccoli remoti luoghi sconosciuti. Viaggi sensoriali che interessano la persona, avendo gli occhi fra le vigne, i piedi che camminano tra i filari, le mani che sfiorano e accarezzano le viti. «Il Vino è viaggio – sottolinea convinto Mauro D’Arcangeli - a volte anche stando seduti sul divano, se chiudi gli occhi religiosamente e affondi il naso nel bicchiere, anche quello è viaggio. Senti il luogo, il suo richiamo a ritornare, o a scoprirlo per la prima volta». Se è vero che è importante mettere il naso nel bicchiere per illustrare tutte le caratteristiche di un vino, è altrettanto vero che per raccontare un vino il naso bisogna metterlo “fuori” dal bicchiere, nel territorio e nella storia sociale che lo ha generato. Essere capaci di leggere la storia di un territorio attraverso i suoi vini. Questa è la sfida. Il paesaggio vinicolo è sempre stratificazione di terra e storia: pieno di persone, di gesti, di passioni e di abitudini, di cibo e di pietre. Il viaggio enoico è un viaggio nello spazio e insieme un viaggio nel tempo, nella storia sociale del territorio.Nel libro, al termine del racconto, sono riportati i vitigni, i vini antichi e quelli che oggi vivono nelle Cantine della nostra Provincia; un’utile mappatura per i tanti estimatori del nettare di Bacco. C’è anche l’ invito alle nuove generazioni a ricercare la sostanza del proprio essere, del proprio esistere. «Il viaggio come ricerca di quello che oggi siamo, senza mai dimenticare quello che siamo stati». Gaetano Menna MAGGIO 2017 | MONDO AGRICOLO | 65


CAMPI SONORI

di Gaetano Menna

“SALE” È IL CD-BOOK DI CARLO MURATORI

Il volto sapido della Sicilia

C

arlo Muratori, tra i frutti del suo agrumeto, è sempre alla ricerca del sale della vita. Intitola “Sale” (Le Fate Editore) il pregevole CD-book (con un disco ed un pocket di 66 pagine denso di riflessioni e foto). Per catturare il sale occorrono mesi di lavoro, perché è “nascosto” nelle acque del mare o nelle viscere della terra; il sale, insomma, è il volto sapido della natura da scoprire. La musica di Muratori è sale fino e grosso. C’è il sentimento, l’amore, la nostalgia, la memoria olfattiva (sale fino); c’è la denuncia, il dolore (sale doppio). Pensiamo al brano “L’esodo” sui migranti, che chiude l’album. Quello che avviene oggi è già avvenuto

Mulino antico Soffi di vita di Muratori

BRANI DEL SETTECENTO VENEZIANO

Canzoni da battello

“C

antar Venezia” (Nota Records) è il cofanetto proposto da Rachele Colombo, cantante e studiosa di musica popolare veneziana. In due CD - uniti al libretto con le partiture riscoperte ed attualizzate – l’artista propone ben 40 canzoni da battello tratte dai manoscritti originali del Settecento veneziano. I dischi nascono sulla base degli studi e della collaborazione prestata a Rachele da Paola Barzan e Guglielmo Pinna e sono una sorta di moderno canzoniere per un antico repertorio, per certi versi dimenticato ma che è fondamentale valorizzare. Si passa efficacemente dal manoscritto alla reinterpretazione coinvolgente dell’artista. «Mi sono sentita catapultata – annota Rachele – nelle calle chiassose di popolo e mercanzie, d’estate al fresco tra gondole e peote, con una percezione quasi reale di un mondo lontano eppure così visceralmente familiare». È stato importante pure pubblicare gli spartiti ritrovati, che ora sono a disposizione degli estimatori e degli studiosi, facendo così piena opera di divulgazione della musica popular settecentesca.

66 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2017

in questo mare; il canto in italiano - ricordando l’esodo biblico - invita Dio ad aprire il mare perché lo si possa attraversare camminando e senza tributi di sangue. “Povira Patria” (in siciliano) è liberamente tratta dalla canzone che Battiato scrisse nel ’92 a commento della strage di Capaci; nella rilettura c’è pure il cantautore di Riposto (CT). C’è anche il sale grosso della “storia risorgimentale”, sulle orme di Otello Profazio: il sogno del riscatto garibaldino (“Vinni ci vinni”), ma anche le ingiustizie delle camicie rosse (“Chi dici Nicò”) e il disincanto e l’ironia (“E sugnu italianu”).

Folk italo-americano “Terra Sangue Mare” è il gruppo italo-americano formato da Michela Musolino, Fabio Turchetti e Michael Delia con base a New York. Si esibisce prevalentemente negli Stati Uniti ma ha effettuato un tour europeo e registrato l’omonimo album a Praga. È un disco di musica tradizionale che è figlia del mondo. L’album infatti è crocevia di creatività, unendo le ricerche sulla musica folk siciliana di Musolino, le esplorazioni sonore di Delia e la vocazione compositiva di Turchetti. Le sonorità tipiche della musica tradizionale siciliana - come il tamburo a cornice, la mandola, la fisarmonica - si amalgamano con quelle provenienti da altre culture lontane di strumenti come mbira di Zimbabwe, ektara dell’India e bandoneon dell’Argentina. D’altronde, a ben rifletterci, la musica siciliana è nata da una serie incredibile di incroci e di culture diverse e si presta a nuove incredibili contaminazioni. Straordinaria la voce di Michela che – ad avviso della critica – unisce i temperamenti di Tina Turner e Teresa De Sio.




Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.