Il Futuro Lavoro
di noi studenti
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Giornalisti e sociologi descrivono l’università come un investimento su se stessi, ed è proprio così. Entrare nel mondo universitario significa immergersi in un frullatore sociale, capace di mescolare le capacità e misurarsi continuamente con i propri limiti. In un certo senso, è ciò che è accaduto a me da quando sono mi sono iscritto all’Università Niccolò Cusano. Se ad oggi, tra una lezione e l’altra del corso magistrale in Scienze Economiche dei Mercati Globali, rifletto sul mio percorso all’interno del nostro ateneo, non posso che pensare alle numerose attività che mi hanno visto partecipe. E infatti, da quattro anni a questa parte, ogni qualvolta veniva presentato un nuovo progetto o attività extracurriculare, la mia voglia di partecipare mi vedeva sempre pronto a candidarmi. Così è accaduto anche quest’anno, quando dagli uffici di reclutamento mi è giunta la proposta di intervenire in maniera attiva e continuativa in un programma televisivo del canale Cusano ItaliaTv, che grazie alla continua partecipazione di aziende nazionali, e non solo, permette un pratico confronto con il mondo studentesco che si accinge ad affacciarsi alla finestra della realtà lavorativa. Non a caso già il titolo, Futuro Lavoro racchiude proprio l’analisi di questo progetto. La trasmissione che va in onda tutti i martedì a partire dalle ore 18.30 su Cusano Italia TV (canale 264 del digitale terreste) ha l’obiettivo di avvicinare proprio il mondo dei giovani studenti ad altre realtà, proponendo un dialogo con chi partecipa a progetti di ricerca, opera in aziende o industrie o si occupa di moderne tecnologie. Il dibattito con esperti del settore è servito sicuramente ad ampliare il sapere personale di chi come me partecipa al programma attivamente, ma anche quello dei telespettatori, spesso ignari di nuove opportunità professionali di cui neanche immaginavano l’esistenza. Ciò che contraddistingue il format è infatti proprio il racconto dell’ospite che, come in un salotto tra amici, svela con sincerità le proprie esperienze professionali e non solo. I racconti pieni di aneddoti rapiscono l’attenzione del pubblico, favorendo un pratico orientamento
all’interno del mondo del lavoro. Ad arricchire i contenuti, la partecipazione di ospiti di ogni genere: dagli studenti italiani all’estero, con i quali abbiamo avuto il piacere di volare, seppur in collegamento video, dalla Somalia alla Spagna, dalla Germania al Venezuela, al racconto di neo imprenditori, molti dei quali hanno già avuto il meritato privilegio di ricevere premi internazionali come giovani innovatori dell’anno. È interessante il racconto di ragazzi che grazie alla passione che li contraddistingue sin dall’infanzia o per mezzo di studi specializzati hanno raggiunto illustri riconoscimenti; a ciascuno di loro è naturale, se non d’obbligo, la richiesta di consigli ed incoraggiamenti per tutti, studenti e non. Vi sono poi rubriche dedicate al mondo giovanile in chiave sociale, con la partecipazione di docenti e giornalisti con i quali potersi confrontare su spunti di attualità e informazione per indagare al meglio l’universo dei più giovani. Il programma è stato infatti arricchito dalla presenza di docenti e scrittori come Guido Saraceni, Massimiliano Lepera e Francesco Ricci, che hanno saputo offrire con spiccata semplicità le loro considerazioni in merito all’era della mondializzazione digitale. Non è poi mancata la partecipazione di aziende già conosciute al mondo Unicusano, che, sulla scia del successo del Virtual Career Day organizzato dall’Università, hanno voluto partecipare a Futuro Lavoro per rafforzare i rapporti tra i professionisti di domani e le imprese leader dei mercati nazionali e internazionali. Se dunque è vero che la realtà universitaria si definisce come un frullatore sociale, è altrettanto corretto affermare che all’interno dell’Università, in un programma come il nostro dedicato al mondo del lavoro, la possibilità di confrontarsi con esperti di diverse aziende, giovani innovatori, docenti e letterati è la vera chiave per ottenere un bagaglio culturale ancor più completo di quanto si possa immaginare.
Flavio Santonastaso
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