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L’UNIVERSITÀ NICCOLÒ CUSANO INSIEME A TERNI COL CUORE
processo può assumere, la presenza di un’università costituisce una grandissima opportunità per un territorio, a varie scale. Tutti i cambiamenti territoriali, tuttavia, sono l’effetto di una molteplicità di azioni e di attori che, con vario titolo ed intensità, possono modificare il territorio stesso.
In questo quadro è possibile leggere gli effetti della presenza dell’università Niccolò Cusano nel territorio che ha scelto per localizzarsi. L’Università Niccolò Cusano dal 2016 si è localizzata in Via Don Carlo Gnocchi 3, in una parte di città a ridosso del Raccordo Anulare, nel quadrante nord-ovest di Roma. Tale collocazione, al di fuori del consueto centro della città, risulta in linea con le attuali dinamiche urbane, evidenziate dagli studi sull’urban sprawl e la costruzione di Central Business District, che, contrariamente alla percezione comune, enfatizzano la fuoriuscita da spazi centrali per una collocazione in aree più periferiche. ha indubbiamente costituito un elemento di grande trasformazione per un territorio nel quale non erano presenti attività analoghe. Seppure siano trascorsi pochi anni e tenendo conto che tali trasformazioni necessitano di maggior tempo, la sua presenza sta producendo trasformazioni già evidenti.
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È possibile notare già i primi cambiamenti nel tessuto produttivo locale con la nascita di alcune attività per studenti nonché con la scelta da parte di numerose persone che gravitano sull’università di spostare nella zona la propria residenza o domicilio. L’impatto non si riduce, quindi, solo allo spazio immediatamente a ridosso dell’Ateneo, ma si estende anche ai quartieri adiacenti.
Come detto, però, il contributo che la presenza di un’università può dare ad un territorio non si limita a quello economico di tipo diretto. Un elemento molto significativo è dato dalla presenza di numerosi studenti (soprattutto tra coloro che seguono i programmi in presenza dell’università), che provengono
da istituti del territorio. Questo rappresenta un’importante continuità tra i vari gradi delle attività formative e, allo stesso tempo, permette di non disperdere le conoscenze e capacità dei residenti quanto, piuttosto, di integrarle con esperienze esterne. L’avere una dimensione territoriale definita, ma non limitata al territorio stesso, permette quindi a chi frequenta l’università di aprirsi alle possibilità di scambio culturale a varie scale (si pensi ai seminari internazionali ospitati e alle possibilità di mobilità internazionale disponibili) senza rinunciare al legame territoriale verso il quale poter indirizzare le conoscenze acquisite e le esperienze svolte.
In termini di immagine del territorio, può essere menzionata a titolo esemplificativo la denominazione “Campus” della fermata del collegamento in progetto tra Casalotti e Battistini. La presenza dell’università, qualora ben suffragata dallo sviluppo di altre attività di tipo formativo, potrebbe quindi determinare una polarizzazione culturale la cui portata potrebbe estendersi all’intera città.
L’esperienza dell’Università Niccolò Cusano testimonia come la presenza e l’attività universitaria possa essere parte centrale della crescita di un territorio a vario titolo. In particolar modo, coniugando attività a distanza e in presenza è possibile contribuire a ridurre lo squilibrio socio/economico a scala nazionale e lo spopolamento delle aree interne. Allo stesso tempo, ponendosi come attore locale ed urbano in grado di produrre e sostenere economie esterne può contribuire alla costruzione di identità locali basate sulla cultura e la conoscenza. L’Università può quindi porsi come promotore di economie esterne per il territorio ma, proprio per le sue prerogative, candidarsi ad un ruolo simbolico e rappresentativo, offrendo al territorio stesso molte possibilità di crescita.