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UNICUSANO DOCET Il ruolo delle università all’interno delle trasformazioni territoriali Alcune considerazioni sul caso dell’Università Niccolò Cusano

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Cusano Magazine 7

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Le aree verdi dell’Università Niccolò Cusano e la sua vocazione green

Per un’organizzazione, un’impresa, un’istituzione è essenziale l’attenzione per il proprio impattio, positivo e/o negativo, sul contesto ambientale, sociale ed economico, in un’ottica multi-stakeholder. In questa prospettiva è possibile affermare che anche per le università sia ravvisabile un vincolo di tipo morale (ancor prima o in assenza di obblighi legislativi) di agire in modo responsabile dando conto del proprio operato. Definire una propria visione appare in tal senso fondamentale per un’istituzione universitaria per comunicare all’interno e all’esterno strategie e stili di realizzazione dei propri obiettivi. La tutela dell’ambiente e le azioni rivolte alla sostenibilità sono per questo curate e promosse dall’Università Niccolò Cusano in vista dello sviluppo di progetti, dell’educazione degli studenti e della responsabilizzazione delle risorse umane.

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Le tematiche della compatibilità ambientale e dell’ecosostenibilità hanno assunto un ruolo chiave per il progresso civile e sociale e plasmano ormai la condotta dei singoli. Comportamenti concreti sono quindi stimolati nell’ambito dell’esperienza universitaria, non solo per quel che riguarda la filosofia sottesa alla didattica e alla progettualità, ma anche per quel che riguarda la strutturazione degli spazi. Questi principi si esplicano nell’ambito dell’Università Niccolò Cusano sia a livello di spazi virtuali sia a livello di spazi reali.

Nel primo ambito, la vocazione green dell’università si articola in un’impostazione eco-friendly volta alla significativa riduzione di carta ed energia mediante un’organizzazione dell’ambiente virtuale incentrato sull’erogazione in forma digitale dei contenuti didattici: lezioni, dispense, e-book e video-lezioni sono fruibili all’interno della piattaforma e-learning e permettono l’emancipazione dal materiale cartaceo. Una buona pratica questa che riguarda anche la casa editrice Edicusano che per vocazione è volta a privilegiare l’utilizzo degli strumenti digitali.

Nell’ambito dello spazio reale occorre innanzitutto notare come il Campus, oltre ad essere situato poco lontano dalla Riserva Naturale di Monte Mario, è inserito in un contesto naturalistico che offre a studenti, dipendenti e visitatori la possibilità di muoversi in un’area verde ricca di varietà di specie vegetali, dagli ulivi ai pini marittimi, dall’abete all’aloe. Nell’ampio spazio verde è inoltre presente un orto destinato al consumo per i fruitori della mensa. La stessa mensa, i cui prodotti sono a km 0, si inserisce nel solco della filosofia green dell’Università Niccolò Cusano e rappresenta un ulteriore spazio di utilizzo e applicazione dei principi di sostenibilità. Il fatto che la mensa sia rifornita di prodotti sempre freschi e di stagione che dall’orto giungono direttamente sulle tavole permette infatti la riduzione dell’inquinamento prodotto dal trasporto e dall’imballaggio dei prodotti.

Non solo, all’interno dell’area mensa e bar sono disponibili dei dispenser di acqua sanificata e mineralizzata che, oltre a mantenere inalterate le proprietà dell’acqua, riducono l’impatto ambientale derivante dall’uso delle bottiglie e dai bicchieri di plastica. L’utilizzo del comando manuale di erogazione evita gli sprechi, anche quelli relativi a trasporto e smaltimento. Similmente, stoviglie, bicchieri e tazzine sono forniti in materiale compostabile per ridurre ulteriormente il ricorso alla plastica.

Ma gli spazi dell’Università non sono scollegati dal contesto circostante e anche i contatti con le aree limitrofe sono improntati alla sostenibilità. È stato innanzitutto istituito un servizio navetta che collega le principali fermate dei mezzi pubblici con l’Ateneo al fine di disincentivare l’utilizzo di automobili e ciclomotori e ridurre quindi le emissioni inquinanti e i costi di trasporto.

L’attenzione a sviluppare le progettualità fin qui delineate deriva dalla consapevolezza che il successo di qualsiasi misura gestionale passa attraverso il coinvolgimento diretto degli stakeholder. Per questo motivo le azioni dell’Ateneo incentrate sulla sostenibilità intendono sviluppare anche meccanismi di engagement a vari livelli, dedicando particolare attenzione alle descritte attività di disseminazione della sostenibilità. In quest’ottica particolare attenzione si intende dedicare alla relazione che l’Università può creare con la città e con il territorio, per rendere visibile e fruibile l’impegno verso le tematiche di sviluppo sostenibile, proponendole in un modo diverso e innovativo che coinvolga e sviluppi una consapevolezza non solo sulle problematiche ma anche sulle possibili soluzioni alle sfide della sostenibilità.

Giulia Vincenti

Per comprendere come un’Università possa partecipare all’evoluzione di un territorio e contribuire alla sua crescita è necessario contestualizzare l’analisi all’interno delle principali trasformazioni economiche e sociali che hanno interessato, nel corso degli ultimi decenni, i paesi di prima industrializzazione. In questo periodo si assiste ad una ricollocazione spaziale delle attività del settore secondario che riduce la loro presenza nei territori di prima industrializzazione, lasciandovi soprattutto le attività di ricerca e sviluppo, per riorganizzarsi su scala globale. Fattori di costo, politiche di mercato ed una crescente attenzione alla sostenibilità ambientale e sociale delle collettività hanno contribuito a rendere pressoché incompatibile la presenza di un sistema produttivo basato sul secondario (così come viene ancora realizzato) nei luoghi che, a partire dalla rivoluzione industriale, erano stati caratterizzati da queste attività. Questo processo, che spesso viene semplicisticamente letto solo come una perdita, ha rappresentato una grande possibilità di trasformazione per quei luoghi che hanno saputo riorganizzare le loro attività verso altri settori. Prendendo spunto dall’esperienza anglosassone, è possibile notare come, con un adeguato impegno ed investimento di risorse, si riesca ad indirizzare territori e capitali,

IL RUOLO DELLE UNIVERSITÀ ALL’INTERNO DELLE TRASFORMAZIONI TERRITORIALI

soprattutto per quanto attiene le realtà urbane, verso la cosiddetta economia della conoscenza o della cultura, ponendo al centro proprio il sistema universitario. Questi ambiti sono diventati centrali all’interno delle attività di molti territori, occupando, non solo simbolicamente, gli spazi lasciati dal settore secondario. Vecchie fabbriche dismesse, capannoni ed altri siti di produzione del secondario sono quindi diventati sedi di musei, teatri e, appunto, università. Il cambiamento economico si è quindi associato ad un cambiamento dei luoghi che, in molti casi, erano stati abbandonati o trascurati, avviando quel processo spesso chiamato di riqualificazione territoriale. Per quanto possa essere fonte di evidenti miglioramenti, è necessario sottolineare che, come per tutti i processi sociali, gli esiti sono spesso controversi. Tra gli effetti di questa trasformazione, detta gentrification, (spesso tradotto in italiano – con i limiti delle traduzioni – imborghesimento), troviamo processi di espulsione di parte della collettività che per determinati aspetti (come ad esempio il minor costo dello spazio) in alcuni luoghi aveva trovato collocazione.

Alcune considerazioni sul caso dell’Università Niccolò Cusano La trasformazione culturale si è spesso associata ad una visione di città meno inclusiva e più competitiva, che costituisce una delle principali criticità sociali attuali all’interno degli spazi urbani, interpretabile anche come una proiezione su scala urbana dell’approccio neoliberista. Nonostante spesso nasca da spinte riconducibili all’ambito economico, gli effetti sociali della trasformazione delle città verso attività culturali, che connota le cosiddette città post-moderne, sono significativi. I piani di sviluppo di questi cambiamenti sono molteplici e, all’interno delle attività culturali, le università presentano delle peculiarità che enfatizzano molti di questi aspetti. Fermandoci al piano direttamente economico, l’attività universitaria ha degli elementi comuni a molte attività produttive, in particolar modo del settore terziario. Esse, infatti, attraggono quotidianamente persone, impiegati e studenti, che con le loro necessità possono dar vita a mercati indotti, la cui intensità è una sintesi tra le caratteristiche dell’università stessa e la capacità del territorio di sviluppare tali processi.

Altrettanto significativo è l’impatto sul mercato immobiliare. Una parte delle stesse persone coinvolte nelle attività universitarie potrebbe infatti scegliere di trasferirsi, stabilmente o temporaneamente, come nel caso di molti studenti, in prossimità dell’università stessa, creando una crescita della domanda.

Come detto, la capacità di un’università di generare economie esterne, che se non adeguatamente gestite e sostenute da altri attori del territorio possono dar luogo a relative diseconomie, è assimilabile a quella di molte altre attività. È quindi necessario spostarsi su un piano differente, costituito soprattutto da elementi immateriali e intangibili, che rendano l’università particolare rispetto ad altre attività sociali.

Le università costituiscono dei centri di conoscenza che generano ed attraggono elementi di innovazione e cambiamento i cui effetti, diretti ed indiretti, sono spesso evidenti già nel territorio stesso. Quest’ultimo, ad esempio, potrebbe avvantaggiarsi della presenza delle conoscenze dell’università per azioni congiunte di sviluppo locale. Le stesse ricadute si possono verificare in modo indiretto. Tra le attività istituzionali delle università vi sono, infatti, quelle di Terza Missione volte alla diffusione della conoscenza e delle sensibilità prodotte in ambito accademico, nel territorio; anche in questo caso il luogo nel quale l’università si localizza può costituire una sorta di zona di elezione per le attività stesse.

Sempre in termini indiretti è possibile evidenziare le possibili relazioni con gli istituti scolastici circostanti che, sostenendo il ruolo formativo e sociale dell’università potrebbe concretizzarsi nella costruzione di una cittadinanza consapevole.

La sola presenza sul territorio, inoltre, potrebbe costruire e sostenere un’atmosfera culturale in grado di stimolare la partecipazione e la promozione di attività culturali di varia natura e, principalmente, lo studio e la crescita delle conoscenze personali. È evidente come anche la vicinanza fisica, la familiarità con alcuni luoghi, possa costituire uno stimolo verso le attività circostanti. Anche con le molteplici sfumature che tale

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