Posh 69

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English text

LUXURY INSPIRATION

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dior.com - 02 38 59 59 59










LA NUOVA DELIZIA FLOREALE DIOR




DIRETTORE EDITORIALE

Enrico Cammarota

enrico.cammarota@uniquemedia.it DIRETTORE RESPONSABILE

Luisa Micaletti

luisa.micaletti@uniquemedia.it CORRISPONDENTI ESTERI New York Anna Casotti Zurigo Fausto Furio Colombo Londra Michela Dappretto Parigi Alessandra Fanari Pechino Manuela Lietti FASHION EDITOR Marzia Bellotti GRAPHIC DESIGN Stefania Di Bello CONTRIBUTORS

Maurizio Bertera, Alessia Ferri, Giulia Lenzi, Diego Tamone, Antonella Tereo, Marco Torcasio In cover: Photo by Stefano Guindani Assistants: Rinaldo Sgarella e Lorenzo Baroncelli Make Up: Alice Fayre @ MKS Milano using Urban Decay Vice Lipstick Hair stylist: Francesco Mammone @ MKS Milano using kiehl's Magic Elixir Model: Pamela Marra @ the lab models Thanks to: Fifty House Luxury Hotel Milan www.fiftyhouse.com Fur ROBERTO CAVALLI Boots DONDUP Parisian socks PIERRE MANTOUX

POSH È DISTRIBUITO IN ITALIA E NEI SEGUENTI PAESI: Australia, Belgio, Brasile, Corea del Sud, Emirati Arabi Uniti, Finlandia, Giappone, Gran Bretagna, Hong Kong, Israele, Lituania, Malta, Olanda, Portogallo, Singapore, Taiwan, Turchia, Ungheria

POSH è una pubblicazione bimestrale di Unique Media srl, Via Cadolini 34 - 20137 Milano. Ph. +39 02.49542850 advertising: adv@uniquemedia.it mail: segreteria@uniquemedia.it www.uniquemedia.it Stampa Arti Grafiche Boccia Spa Distribuzione SO.DI.P. “Angelo Patuzzi Spa” Via Bettola, 18 - 20092 Cinisello Balsamo (MI) International Distribution: Export Press SAS, 91 Rue De Turenne, F-75003 Paris


acquadiparma.com


CONTENTS

The Essence of Luxury

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POSH OPENING

OVERSIZE PERSONALITY

POSH LOVES LIFE

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Top locations tra Italia, Cina, Emirati e Marocco

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POSH LOVES FASHION

Ian Griffiths per Max Mara

S ENSUALITY,

I KNOW YOU

La Perla by Julia Haart

L UXURY B UILDINGS

Penthouse d’autore a Manhattan

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P RIVATE I SLAND

Ospitalità al singolare made in Maldive

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POSH LOVES BEAUTY

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056

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B OTTEGA V ENETA I 50 anni di storia della maison

ENIGMI ALLA MODA

J APANESE C ULTURE

Luca Fantin, Bvlgari Tokyo

VICTOR & ROLF Flowerbomb new image

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A REAL WOMAN

M ALONE S OULIERS

T OP C LASS C HEFS

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Sara Cavazza Facchini, Genny

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Il minimalismo di Lucio Vanotti

Mary Alice Malone e Roy Luwolt si raccontano

Sfida gourmand a St. Moritz

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POSH TOYS


POSH 69

POSH

LOVES ASSOLUTO






CINA

POSH OPENING

WATER VILLAGE  YU CUN – HAITANG BAY (SANYA, CHINA)

INAUGURA ALL’INTERNO DEL NUOVO GRAND HYATT RESORT DI HAITANG BAY A SANYA UNA DESTINATION GOURMAND ISPIRATA AGLI ANTICHI VILLAGGI DEI PESCATORI: YU CUN O IL RISTORANTE DELLE MERAVIGLIE di Anna Casotti

Ha creato spazi tra i più esclusivi e ricercati André Fu, luoghi come Upper House a Hong Kong, Singapore’s Fullerton Bay Hotel, le Opus Suite del Berkeley di Londra... E tra i suoi clienti Louis Vuitton, Four Seasons, Shangri-La, Park Hyatt. Un pioniere sia nel design sia nell’innovazione, oggi in scena come proganista del

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raffinato ristorante Yu Cun, ispirato a un autentico villaggio sull’acqua. «Ho voluto reinventare lo spirito di un Water Village a Yu Cun. Una sfida emozionante per creare un’esperienza culinaria cinese autenticamente intima all’interno di un incredibile paesaggio, una destinazione in cui gli ospiti potranno gustare la vera cucina


cinese, pur essendo emotivamente trasportati in un grande villaggio di pescatori situato ai margini di una foresta pluviale tropicaleÂť. All’interno del nuovo Grand Hyatt Resort, a Haitang Bay (SanyaChina), il ristorante Yu Cun, con tre intime sale da pranzo e otto padiglioni privati, ispirato ai tradizionali villagi dei pescatori, è un

autentico viaggio attraverso le case galleggianti della minoranza locale dei Dan, in una scenografia teatrale fatta di ardesia, bambĂš, ponti di legno, sentieri tortuosi. In un percorso visivo inedito e inaspettato. sanya.grand.hyatt.com

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ITALIA

POSH OPENING

THE TIME OF LUXURY

IL SERENO HOTEL – LAGO DI COMO (ITALY)

L’ELEGANZA PROGETTUALE DI PATRICIA URQUIOLA E LA GOURMET ATTITUDE DI ANDREA BERTON SONO IL CONNUBIO PERFETTO PER CREARE UN LUOGO DI ESCLUSIVA MERAVIGLIA. IN SCENA, SUL LAGO DI COMO, IL SERENO HOTEL: FIVE STAR CON 30 SUITES E UNA PISCINA A SFIORO SUL LAGO ilsereno.com

Nasce nella suggestiva cornice del Lago di Como il Sereno Hotel, con le sue 30 suite dotate di terrazze private affacciate su tramonti mozzafiato, due opere d’arte dei giardini (Le Mirroir Vert du Lac e Le Canyon) e una scultura verde (Les Racines Echasees) ideate dall’acclamato britannico Patrick Blanc. Tra una piscina a sfioro sul lago e un’intima spiaggia privata, «questo albergo - afferma Luis Contreras, proprietario di Sereno Hotels - è un vero atto d’amore tra il nostro Gruppo e Patricia Urquiola» che ha creato non solo l’architettura e l’interior design, ma anche gli arredi, i tappeti, i rivestimenti, le lampade...

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Ogni dettaglio narra del suo tratto inconfondibile e di una raffinata contemporaneità dove la natura appare confluire nell’architettura, in un eden senza confini. E nella tradizione tessile di Como legata alle sete più pregiate al mondo, la designer ha firmato anche una linea di sciarpe e foulard per le divise del personale e una collezione personalizzata dedicata agli ospiti, oltre agli interni delle tre imbarcazioni create per l’hotel dal Cantiere Ernesto Riva - eccellenza locale dal 1771 - per scoprire le bellezze di uno dei luoghi più amati.


Isamaya Ffrench Artist

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ITALIA

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SALOTTO ROMANO NELLA SEDE DEL PRESTIGIO FIRMATO HERMÈS

TRA BOISERIE E MARMI VENATI ORO, LA NUOVA BOUTIQUE HERMÈS DI ROMA, NEL CINQUECENTESCO PALAZZETTO ARCONATI-NEGRONI-CAFFARELLI, METTE IN SCENA LA MAGNIFICENZA DEL SUO UNIVERSO CREATIVO hermes.com

«Dai nostri inizi con la produzione di finimenti equestri fino al ricco assortimento di collezioni offerte oggi - racconta Axel Dumas, Presidente Hermès - i nostri valori fondanti rimangono gli stessi: libertà creativa, raffinata artigianalità, innovazione ed eccellenza». Nasce un nuovo “salotto romano” per la Maison, nella sede di Palazzetto Arconati-NegroniCaffarelli. Con un interior affidato allo studio parigino RDAI e la direzione artistica di Denis Montel, la boutique su due livelli è la quintessenza dell’universo del marchio: dalla sala dedicata all’uomo con prodotti in esclusiva - palloni di cuoio nei colori delle squadre Lazio e Roma agli 26

orologi e gioielli alle sete donna e fragranze fino a un’intima stanza in cui si svelano le borse Hermès. Sempre protagonista nelle sue boutique, la scalinata in marmo, che si apre su una cupola in vetro, porta alla scoperta del primo piano con il mondo femminile, le calzature, la collezione casa, Art de Vivre dedicata allo sport e al tempo libero, una biblioteca e uno spazio per la lettura. E in occasione dell’opening l’artista olandese Noa Verhofstad ha creato una serie di vetrine come narrazione dei prestigiosi mondi equestri di Parigi e di Roma, tra natura, sport, arte e mitologia.



DUBAI

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UN VIAGGIO NEI SENSI ARABESQUE - PALAZZO VERSACE (DUBAI)

ARABESQUE È L’INNOVATIVO, ELEGANTE E SOFISTICATO CONCEPT CULINARIO APERTO ALL’INTERNO DEL RISTORANTE GIARDINO, NELL’IMPONENZA STILISTICA DEL PALAZZO VERSACE DI DUBAI. UN TEAM DI CHEF SELEZIONATI ESALTA LA CULTURA ARABA PROPONENDONE L’ECCELLENZA DEI PROFUMI E DEI SAPORI palazzoversace.com.au

Uno spazio immerso in un trompe-l’oeil suggestivo, avvolto in un décor che stupisce: è in questa dimensione onirica che Arabesque, il nuovo concept gourmet aperto a Dubai all’interno dell’opulenza di Palazzo Versace, narra di una eccentrica e inedita visione del tasting. L’interior design, totalmente ispirato al paesaggio della giungla, svela un immaginario naturalistico in una location in cui degustare i sapori della cucina araba come omaggio alla sua cultura. Un affascinante universo di aromi, spezie e sapori che si trasformano - grazie alle mani di Chef selezionati nell’Alta

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Cucina mediorentale - in un autentico e idilliaco viaggio nei sensi. Avvolti dalla musica chill-out e da cuscini firmati dalla Maison Versace in cui gli ospiti sono invitati ad accomodarsi, secondo la tradizione e la cultura araba, la filosofia di Arabesque si percepisce in ogni dettaglio. Per un’esperienza iconica, inaspettata e unconventional da assaporare anche nella piscina e nella terrazza open air da cui osservare l’opulente lifestyle di Palazzo Versace, una destination hospitality che sembra scaturire dalle Mille e una Notte...


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MAROCCO

POSH OPENING

BEACH RESORT OBEROI AL ZORAH

È IN UNA RARA OASI NATURALE DEL MAROCCO CHE UNA DELLE PERLE DELL’OSPITALITÀ CREA UN LUOGO IN CUI LA SOSTENIBILITÀ SI TRASFORMA IN LUXURY EXPERIENCE: OBEROI BEACH RESORT AL ZORAH oberoihotels.com

È una destination eco-luxury l’area di Al Zorah, ad Ajman, nel fascino del Marocco. Affacciata sulle lunghe distese di spiaggia bianca e cangiante, tra lagune suggestive dal blu intenso e lussureggianti mangrovie, si immerge in una foresta protetta. Ed è in questa straordinaria e inaedita oasi che il five stars hotel Oberoi Beach Resort ha scelto di inaugurare all’inizio del 2017 una delle sue più ricercate e accurate location dedicate alla exclusive hospitality. Un luogo sofisticato che si inserisce nel contesto paesaggistico con un’armonia e un’attenzione all’eco-sostenibilità, dove le piscine a sfioro appa-

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iono congiungersi alle acque turchesi, in una dimensione progettuale che fa confluire interno ed esterno, in un dialogo creativo. Unico tra gli hotel di lusso della zona con le sue camere, le suite e le ville dotate di private pool, e ancora raffinati ristoranti in cui degustare la cucina tradizionale, avvolti dai profumi intensi e dai colori, tra panorami mozzafiato sull’Oceano e una Spa in cui la cultura occidentale e l’arte della bellezza orientale si incontrano per un’esperienza di autentica eccellenza. Tra hammam e Ayurveda, in un’espressione raffinata bien-vivre, combinazione perfetta di storia e innovazione.



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POSH

LOVES

FASHION


#BottegaVeneta50

L’ELOQUENZA

QUALITÀ

DELLA

BOTTEGA VENETA CELEBRA IL SUO 50° ANNO DI STORIA

UNA SENSIBILITÀ RAFFINATA, SENSUALE E INTENSAMENTE PERSONALE, CARATTERIZZA LA MAISON. ABBIGLIAMENTO, PICCOLA PELLETTERIA, GIOIELLERIA, EYEWEAR, FRAGRANZE E MOLTO ALTRO NELL’UNIVERSO BOTTEGA VENETA ESALTATO DAL DIRETTORE CREATIVO TOMAS MAIER

di Enrico Cammarota

© Juergen Teller



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iscrezione, qualità e artigianalità, Bottega Veneta, dalla sua nascita nel 1966 a Vicenza, ha dato vita a un nuovo standard nel mondo del lusso. Nonostante il passare del tempo, le caratteristiche che definiscono Bottega Veneta restano immutate: manifattura eccezionale, design innovativo, moderna funzionalità e materiali di massimo pregio. Rimane costante anche l’impegno nei confronti dei propri atelier, l’abilità manifatturiera si unisce all’innovazione più spinta. Alla base dell’approccio al lusso di Bottega Veneta c’è la collaborazione insolita e brillante fra artigiani e Direttore Creativo. Nello specifico l’approdo in azienda di Tomas Maier è stato contraddistinto da un immediato consenso. Di mentalità indipendente, dedicato e appassionato al suo lavoro, Maier ha presentato la sua prima collezione, composta di soli accessori, nel settembre 2001, appena pochi mesi dopo il suo ingresso in azienda. Prima di proseguire nella più ampia missione di rilancio del marchio, ha poi definito il nucleo dei valori Bottega Veneta, costituendone “i quattro pilastri” fondanti: manifattura eccezionale, design innovativo, moderna funzionalità e materiali della massima qualità. Maier ha anche voluto ricondurre il marchio Bottega Veneta al suo heritage no-logo, tradotto nel famoso slogan, “When your own initials are enough”. L’azienda ha celebrato il 50° anniversario dalla fondazione e il 15° di Tomas Maier come Direttore Creativo con una speciale sfilata durante la quale sono state presentate le collezioni uomo e donna Primavera/Estate 2017 all’Accademia delle Belle Arti di Brera. Seduti in prima fila a osservare le creazioni, per la prima volta presentate al di fuori dell’usuale spazio dedicato,

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ELOQUENCE OF THE QUALITY

TOMAS MAIER CELEBRATES BOTTEGA VENETA A REFINED SENSIBILITY, SENSUOUS, AND INTENSELY PERSONAL, CHARACTERIZE A MAISON APPEALING TO A SOPHISTICATED AND CONFIDENT AUDIENCE. CLOTHING , SMALL LEATHER GOODS , JEWELRY, EYWEAR, FRAGRANCES AND MUCH MORE IN THE UNIVERSE OF BOTTEGA VENETA WHICH CELEBRATES ITS 50TH YEAR OF HISTORY Discretion, quality and craftsmanship, Bottega Veneta, when was created in 1966 in Vicenza, gave life to a new standard in the world of luxury. Time after time the qualities of Bottega Veneta haven’t changed. Also the work on the atelier is steady, the manufacture ability follows the most prevalent innovation. On its approach to luxury, Bottega Veneta takes a new and brilliant cooperation between artisans and Creative Director. In particular, the start of Tomas Maier had an immediate approval. Independent, devoted to his work with passion, Maier presented his first collection, composed of just accessories, in September 2001, a few months after his entrance in the company. Before following the greatest mission of relaunching of the brand, he set then the center of values for Bottega Veneta, defining “the four pillars”: materials of highest quality, extraordinary craftsmanship, contemporary functionality and innovative design. Maier wanted also to take the Bottega Veneta brand to its no-logo heritage, translated into the famous slogan, “When your own initials are enough”. On the 24th September 2016, the company celebrated the 50th anniversary from the foundation and the 15th of Tomas Maier as Creative Director with a special fashion show, to present the man and woman collections for Spring/Summer 2017


ŠNan Goldin


ospiti come Andie MacDowell, Marisa Tomei, Liz Goldwyn, Nine d’Urso e Kyoko Hasegawa, mentre supermodel e icone come Lauren Hutton, Eva Herzigova e Gigi Hadid hanno sfilato nei corridoi dell’Accademia, cornice per la prima volta di una sfilata di moda. Tra i guest anche gli artigiani dell’Atelier Bottega Veneta di Montebello Vicentino, invitati da

at the Accademia di Belle Arti di Brera. Sitting in the front line to observe the collections, for the first time presented outside the usual dedicated area, there are guests such as Andie MacDowell, Marisa Tomei, Liz Goldwyn, Nine d’Urso and Kyoko Hasegawa, with super-models and icons such as Lauren Hutton, Eva Herzigova and Gigi Hadid modeled in the halls of the Accademia, which was for the first time

«È STATO UN ONORE PER ME CELEBRARE IL 50° DI BOTTEGA VENETA ALLA PRESENZA DI ALCUNI DEI NOSTRI STRAORDINARI ARTIGIANI DELL’ATELIER. LA LORO CONOSCENZA E LE LORO COMPETENZE SONO L’ANIMA DI BOTTEGA VENETA, ORA E PER SEMPRE» T. MAIER

«IT WAS MY HONOR TO MARK THE 50TH ANNIVERSARY OF BOTTEGA VENETA IN THE PRESENCE OF SOME OF OUR EXTRAORDINARY CRAFTSPEOPLE FROM THE ATELIER. IT IS THEIR KNOWLEDGE AND EXPERTISE THAT IS AT THE HEART OF BOTTEGA VENETA, NOW AND FOREVER» T. MAIER

Tomas Maier come testimonianza del riconoscimento e dell’importanza che l’Atelier riveste per il marchio e del suo ruolo fondamentale per il successo di Bottega Veneta. La scelta della location, una delle scuole di arte più prestigiose del mondo, rispecchia anche il rispetto del valore dell’artigianalità e l’impegno per promuovere la creatività delle generazioni future offrendo borse di studio per gli studenti dell’Accademia di Brera per l’anno scolastico 2016/2017. Per celebrare l’anniversario della maison, sono state rivisitate quindici borse appartenenti all’archivio, compresa la clutch con l’iconico motivo intrecciato portata da Lauren Hutton in “American Gigolo”. Altri quindici modelli nuovi posti a sigillo della straordinaria artigianalità dell’atelier di Bottega Veneta.

a frame of fashion show. Among thousands of guests at the show there were also the artisans of the Atelier Bottega Veneta of Montebello Vicentino, invited by Tomas Maier to testify the appreciation and the importance of the Atelier for the brand and its basic role for the success of Bottega Veneta. The choice of the location, one of the most prestigious art schools in the world, reflects also the respect for the value of craftsmanship and the efforts to promote the creativity of future generations, by offering study grant to the students of the Academy of Brera for the school year 2016/2017. To celebrate the maison’s anniversary, fifteen bags from the archives were revisited, included the clutch with the iconic “intrecciato” pattern, worn by Lauren Hutton in “American Gigolo”. Other fifteen new models to seal the extraordinary craftsmanship of the Bottega Veneta atelier.

©Peter Lindbergh 38


©Peter Lindbergh


INTERVIEW

A REAL WOMAN

ELEGANZA E SOSTENIBILITÀ NEL MADE IN ITALY FIRMATO GENNY

UN’ALTISSIMA QUALITÀ SARTORIALE UNITA A UN UNIVERSO DI VALORI POSITIVI IN CUI LA DONNA DIVENTA ASSOLUTO: È QUESTA LA FILOSOFIA CHE CONTRADDISTINGUE GENNY, IL BRAND 100% MADE IN ITALY CHE DAL 2011 HA AFFIDATO LA SUA DIREZIONE CREATIVA A SARA CAVAZZA FACCHINI. CREATIVA, AFFASCINANTE DETERMINATA, CI HA RILASCIATO UN’INTERVISTA IN CUI RACCONTA LE SUE PASSIONI E LA SUA STORIA ALL’INTERNO DEL BRAND di Luisa Micaletti

I

l marchio Genny è stato fondato nel 1962 dagli imprenditori Arnaldo e Donatella Girombelli come piccolo atelier artigianale di moda, ma nel giro di pochi anni è riuscito a conquistare l’universo femminile tanto da guadagnarsi un posto in passerella. A partire dal 2011, con il passaggio del brand al Gruppo veronese Swinger International, è Sara Cavazza Facchini ad assumere la carica di Direttore Creativo di Genny, e per il futuro ha le idee molto chiare. Fino ad oggi ha portato avanti i valori del marchio con uno stile sofisticato, contemporaneo e ultrafemminile, ma il suo sogno è quello di creare una moda “sostenibile” - sia nel reperimento che nell’utilizzo dei materiali. Per farlo, durante la scorsa primavera ha lanciato per tutti i suoi capi l’Etichetta di Valori, un’importante iniziativa volta a promuovere i concetti di sostenibilità e made in Italy. Genny affascina perché ama la femminilità elegante e sofisticata. Quali le linee guida del brand? Innanzitutto la scelta di creare abiti speciali per donne che apprezzino la bellezza in termini assoluti, che amino il bello e il piacere di un abito che le renda preziose. Purezza dei materiali, candore dei colori, dettagli preziosi e profumo di bello per rendere le donne sempre più affascinanti e femminili in un mondo che le vede coinvolte e operative a 360 gradi nei diversi momenti della quotidianità, dal meeting di lavoro al pranzo con le amiche fino alla riunione a scuola dei figli. Ma anche il made in Italy come garanzia assoluta di qualità dei materiali e sartorialità nella creazione. Un dna che parla da sé.

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A REAL WOMAN

ELEGANCE AND SUSTAINABILITY BECOME ONE IN THE MADE IN ITALY SIGNED GENNY A VERY HIGH COUTURE QUALITY TOGETHER WITH A UNIVERSE OF POSITIVE VALUES WHERE WOMAN BECOMES ABSOLUTE: THIS IS THE PHILOSOPHY FOLLOWED BY GENNY, THE BRAND 100% MADE IN ITALY, WHICH SINCE 2011 HAS GIVEN ITS CREATIVE DIRECTION TO SARA CAVAZZA FACCHINI. CREATIVE, CHARMING AND DETERMINED, SHE HAD AN INTERVIEW WITH US TELLING ABOUT HER PASSIONS AND HER STORY INSIDE THE BRAND

The brand Genny was founded in 1962 by the entrepreneurs Arnaldo and Donatella Girombelli as a small craft atelier of fashion, but in a few years it conquered the female universe, so to deserve the catwalk. In 2011, with the passage of the brand to the Swinger International Group of Verona, Sara Cavazza Facchini, born in 1979, took office as Creative Director of Genny, and for the future she has very clear ideas. Until today she followed the values of the brand with a sophisticate, contemporary and extremely feminine style, but her dream is to create a “sustainable” fashion – both in the discovery and the usage of materials. To do that, last spring she launched for all her items the Label of Values, an important initiative to promote the concepts of sustainability and Made in Italy. GENNY IS CHARMING AS IT LOVES THE ELEGANT AND SOPHISTICATE FEWHICH ARE THE GUIDE LINES OF THE BRAND? First of all the creation of special dresses for women who love beauty in absolute terms, who love the pleasure of a dress making them precious. Silk, purity of materials, whiteness of colors, precious details and scent of beautiful to make women more

MININITY.


Total look: GENNY


Da quest’anno nasce l’“etichetta dei valori”. In cosa consiste questo progetto? L’etichetta dei valori nasce dalla voglia di risvegliare la consapevolezza nel consumatore relativamente a ciò che compra e indossa. Nel creare moda non penso solo alla bellezza estetica, ma in quanto madre ritengo sia indispensabile parlare di valori. Di qui la voglia di creare un’etichetta che metta in evidenza il processo creativo alla base degli abiti Genny. Utilizzo tessuti Made in Italy, ossia tessuti che vengono realizzati mediante sostanze ritenute non tossiche per l’uomo; tutti i capi vengono prodotti in Italia riducendo, grazie ai minimi spostamenti dei mezzi di trasporto, l’impatto sull'inquinamento ambientale. Realizzare tutto interamente in Italia significa avvalersi di collaboratori qualificati, garantiti nelle loro condizioni di lavoro e dotati di un dna e una maestria tipici della cultura sartoriale italiana. Genny ha spesso contribuito a charity significative. Ricordiamo tra le ultime quella in favore di Amatrice... Sono stata particolarmente colpita dall’immane tragedia che ha segnato il Centro Italia per cui ho deciso di sostenere in maniera concreta la popolazione devolvendo il 10% degli incassi ottenuti nel mese di settembre nelle boutique di Roma e dall’e-commerce.

FROM THIS YEAR THERE IS THE “LABEL OF VALUES”. WHAT ABOUT THE PLAN?

The label of values comes from the will of arising awareness in the customer in relation to what he buys or wears. In creating fashion I don’t think only to aesthetic beauty, since as mother I think is essential to talk about values. So here is the will of creating a label which would highlight the creative procedure on the base of Genny dresses. I use Made in Italy textures, which are realized through materials considered not toxic for man; all the items are produced in Italy reducing, with less movement of transport means, the impact on environmental pollution. To produce all in Italy means to engage qualified cooperators, guaranteed in their work conditions and provided with a DNA and a mastery typical of Italian couture culture. YOU

HAVE OFTEN CONTRIBUTED TO IMPORTANT CHARITIES, WOULD YOU

AMATRICE? I was very caught by the great tragedy involving the Central Italy, so I decided to support concretely the population by devolving the 10% earnings in the month of September from the boutiques in Rome and e-commerce. RECALL THE ONE FOR

Sappiamo che ama il cinema d’autore, quali i suoi artisti preferiti? Al Pacino è uno dei miei attori preferiti, adoro la sua personalità, il suo essere incisivo, di poche parole e assai determinato. Una forza incredibile. La mia attrice preferita invece è Meryl Streep, super espressiva e comunicativa ha la capacità di interpretare i suoi personaggi con grandissima immedesimazione.

YOU LOVE AUTHOR CINEMA, WHICH ARE YOUR FAVORITE ARTISTS? Al Pacino is one of my favorite actors, I love his personality, his being incisive, of few words and rather determined. An incredible strength. My favorite actress is Meryl Streep, super expressive and communicative: she can interpret her characters with the greatest empathy.

“MI ISPIRO A ME STESSA. IO VOGLIO CREARE UNA DONNA REALE E POSSIBILE, UNA DONNA CHE LAVORA, CHE HA FAMIGLIA E DEI FIGLI, CHE VIAGGIA, CHE AMA DIVERTIRSI E INDOSSARE ABITI SPECIALI PER SERATE UNICHE”.

“I AM INSPIRED TO MYSELF. I WANT TO CREATE A REAL WOMAN, AND POSSIBLE, A WORKING WOMAN, WHO HAS FAMILY AND CHILDREN, TRAVELING, WHO LOVES TO HAVE FUN AND WEAR SPECIAL CLOTHES FOR UNIQUE EVENINGS”.

Ama molto viaggiare, da quali Paesi trae maggiore ispirazione per le sue creazioni? Amo gli Stati Uniti, in particolare la California, per il senso di libertà che ti trasmette. A livello creativo percepisco molta libertà di espressione e soprattutto vengo stimolata nel generare e produrre qualcosa di speciale e di nuovo. Il modo di approcciare la moda sta cambiando, come conquistare i clienti del futuro? I clienti del futuro sono persone molto accorte e attente a quello che comprano e utilizzano. Sono attratti dal concetto di riciclo, del riutilizzo e sono anche molto attenti all’origine dei prodotti. Forse sono meno affascinati dalla globalizzazione ma preferiscono un prodotto che duri nel tempo. È in quest’ottica che oggi dialogo con i futuri clienti offrendo un prodotto di alta qualità, Made in Italy e che persegue anche la filosofia della sostenibilità. Quali sono i più importanti store in cui trovare Genny? Genny oggi vanta vari punti in Italia e all’estero, nonché la presenza in grandi department store come Bergdof Goodman, Rinascente, Galeries Lafayette, Seibu, Excelsior... 42

and more fascinating and feminine, in a world where they are involved and fully practical in different moments of the day, from the work conference, to the lunch with friends, to the school meeting for children. But also the Made in Italy as absolute guarantee of quality in materials and couture touch in creation. A dna talking by itself.

YOU

LOVE VERY MUCH TO TRAVEL, WHICH COUNTRIES INSPIRED YOU

MORE?

I adore America, in particular California, for the sense of freedom it communicates. On creative level I catch much freedom of expression and most of all I am induced to generate and produce something special and new. THE

WAY TO APPROACH FASHION IS CHANGING , HOW TO CONQUER THE

CUSTOMERS OF FUTURE?

The customers of future are people very wise and careful about what they buy and use. They are caught by the concept of recycling, of reutilization, and they care very much for the origin of products. Maybe they are less attracted by globalization, they prefer a product lasting in time. In this view today I dialogue with future customers offering them a product of high quality, Made in Italy and following also the philosophy of Sustainability. WHICH ARE THE MOST IMPORTANT STORES WHERE TO FIND GENNY? Genny today has different points in Italy and abroad, and the presence of stores such as Bergdof Goodman, Rinascente, Galeries Lafayette, Seibu, Excelsior... CAN YOU TELL US ABOUT THE BEGINNING, WHEN AT 16 YEARS OLD, NOOLIVIERO TOSCANI, YOU ENTERED THE FASHION WORLD AS

TICED BY


Total look: GENNY


Ci vuole raccontare degli esordi, quando a 16 anni, notata da Oliviero Toscani, è entrata nel mondo della moda come modella? I miei esordi sembrano quasi una favola. Incontrai il celebre fotografo Oliviero Toscani un sabato pomeriggio mentre camminavo con la mia famiglia, e fui invitata a partecipare al casting in cui si selezionava una giovane testimonial per la rivista Grazia. Con grande soddisfazione fui scelta e la mia presenza sulla copertina sulla rivista Grazia segnò il mio lancio nel mondo della moda. Le successive richieste delle agenzie di modelle e un’intervista in Rai mi hanno catapultato nel mondo del fashion, a cui sono seguiti lavori con noti stilisti come Romeo Gigli nonché performance con l’artista Vanessa Beecroft. Elsa Schiapparelli è un’altra figura molto importante nel suo background artistico-culturale. Perché? Elsa Schiapparelli è stata una stilista italiana, considerata una delle figure più influenti della moda all'inizio del 1900. Amo molto inspirarmi a lei perché come me amava una donna libera e indipendente, dallo stile femminile, che indossa abiti ricchi che segnano la vita al punto naturale, abiti sotto al polpaccio e lunghi per la sera, con tacchi alti. Le passioni a cui non rinuncerebbe? Sicuramente il pilates. Per me non è semplicemente un'attività fisica, ma un'educazione minuziosa del corpo e una pratica attraverso cui si entra in contatto consapevolmente con le varie parti del proprio corpo. Inoltre non potrei rinunciare al contatto con la natura. Siamo fatti di carne, ma anche spirito e anima e il modo migliore per entrare in contatto con noi stessi è avvicinarsi a ciò che realmente esiste. Passeggiate in mezzo alla natura, momenti trascorsi ad osservare i tramonti, nuotate in mare.... tutto ciò rappresenta per me una grande fonte di energia. Qual è il luogo ideale per le vacanze? E quali sono i ristoranti di riferimento? Non credo che esista il luogo ideale, in realtà lo sono tutti, dipende da quello che in un certo momento della vita si desidera come vacanza. Nel mio caso amo molto la Sardegna per i suoi profumi e colori, le Maldive per l'incredibile relax e pace che ti trasmettono, New York se ho voglia di entrare in contatto con l'iper presente e il futuro. Qual è la donna a cui si ispira quando disegna Genny? Mi ispiro a me stessa. Io voglio creare una donna reale e possibile, una donna che lavora, che ha famiglia e dei figli, che viaggia, che ama divertirsi e indossare vestiti speciali per serate di festa. Una donna che ha un suo guardaroba dove l’eleganza è il comune denominatore, ma dove esistono look diversi per situazioni diverse e dove si ha il piacere di scegliere e cambiare in base alle esigenze. Il complimento che più l'ha colpita? Il complimento che mi ha più colpito è stato sentirmi dire "la Genny è tornata in passerella". Quando si eredita un marchio la più grande difficoltà è quella di riuscire a conservare l’identità del brand, ma rendendola contemporanea. Che personaggio vorrebbe vestire Genny? La principessa Kate Middleton perché incarna le caratteristiche della donna Genny. Una donna adulta, femminile, ma anche moglie e donna impegnata nel sociale che veste quotidianamente in maniera sofisticatamente elegante. Ci dia la sua definizione di Assoluto L'Assoluto è Dio. È tutto, ovunque, perfetto, indiscutibile, magnifico. 44

MODEL? My start seems almost a fairy tale. I just met the famous photographer Oliviero Toscani on a saturday afternoon while I was walking with my family, and I was invited to take part to the casting where they were selecting a young testimonial for the magazine Grazia. A great satisfaction, as I was chosen and a cover on the magazine Grazia signed my launch in the fashion world. Phone calls from model agencies and an interview on Rai pushed me into the world of fashion, then I had the chance to work with famous stylists such as Romeo Gigli and with the artist Vanessa Beecroft.

ELSA SCHIAPARELLI IS ANOTHER IMPORTANT FIGURE IN YOUR ARTISTIC WHY? Elsa Schiaparelli was an Italian stylist, considered one of the most influential figures of fashion at the beginning of 1900. I love to inspire to her, as like me she loved a free and independent woman, with feminine style, wearing rich dresses highlighting the waistline in the natural point, long dresses over the calf and for the evening, with high heels. CULTURAL BACKGROUND.

WHICH ARE THE PASSIONS YOU WOULD NEVER RENOUNCE TO? Surely Pilates. To me it's not only a physical activity, but a careful training of body, a practice through which you get consciously in contact with the different parts of your own body. Moreover I could not renounce to the contact with nature. We are made of flesh, but also spirit and soul, and the best way to get in contact with ourselves is to approach to what really exists. Walks in the nature, moments spent observing sunsets, swims in the sea...all this represents to me a great source of energy. WHAT ABOUT THE IDEAL PLACE FOR HOLIDAYS AND THE RELATIVE RESTAURANTS?

I don't think there is an ideal place, they are all really ideal, it depends on what you want as holiday at a certain moment of life. In my case I love much Sardinia for its scents and colors, the Maldives for the incredible relax and peace, New York if I want to get in contact with the hyper present and future. WHICH WOMAN IS THE INSPIRATION FOR GENNY? I take inspiration from myself. I want to create a real and possible woman, a working woman who has family and children, who travels, who loves to have fun and wear special dresses for evening parties. A woman who has her wardrobe where elegance is the common denominator, with different looks for all situations and where she has the pleasure to choose and change on the base of needs. WHICH COMPLIMENT DID YOU LIKE BEST? The compliment that caught me more was hearing “Genny came back to the catwalk”. When you inherit a brand, the hardest thing is to keep the brand's identity, but making it contemporary. WHICH CHARACTER WOULD YOU LIKE TO DRESS GENNY? Princess Kate Middleton, as she embodies the features of Genny lady. An adult woman, feminine, but also wife and engaged in social life, who daily dresses in a sophisticate elegant way. PLEASE, GIVE US YOUR DEFINITION OF ABSOLUTE The absolute is God. It's everything, everywhere, perfect, undeniable, magnificent

Photo by Daniele Botallo Assistant: Chiara Antille, Vito Finocchiaro, Andrea Iran. Digital: Umano Teodori. Make-Up: Alice Fayre @ MKS Hair stylist: Rosario Gualtieri. Model: Carmen Julia @ ELITE


Total look: GENNY


INTERVIEW

OVERSIZE PERSONALITY FENOMENOLOGIA DI UNA DIREZIONE CREATIVA

MODA, ARTE E DESIGN, UNITE A DOPPIO FILO TRA DI LORO. GRAZIE ALLA VISIONE LUNGIMIRANTE DEL SUO FONDATORE LUIGI MARAMOTTI, MAX MARA È DA SEMPRE ANTESIGNANA NEL MARCARE LO STRETTO LEGAME ESISTENTE TRA QUESTI MONDI. CREATIVA, RADICALE, ALL’AVANGUARDIA È LA DONNA CHE INDOSSA LA STORIA DEL BRAND VISTA ATTRAVERSO LA LENTE DEL DIRETTORE CREATIVO IAN GRIFFITHS di Marco Torcasio

I

n puro cammello con ampio collo a rever e tasche sui fianchi con chiusura a vestaglia e cintura in coordinato. Oppure in cachemire rifinito a mano con collo a cappuccio, maniche a kimono e tasche applicate. E ancora l’inconfondibile modello over con l’elegante chiusura doppiopetto. Realizzato in lana e cachemire, rifinito con cintura abbinata e fodera interna personalizzata arricchita da una label che racconta la storia del timeless coat per eccellenza. Iconico, declinato nelle sue svariate alternative stilistiche, è il cappotto Max Mara, pietra miliare di un savoirfaire aziendale che ha visto tra i propri disegnatori i più importanti della moda, considerata ancora come pura e assoluta artigianalità. La creativa e intellettuale romana, naturalizzata brasiliana, Lina Bo Bardi è inoltre la musa ispiratrice della spring-summer. Le silhouette sono allungate, declinate in jumpsuit raffinate, dal design minimal, realizzate in jersey e nylon, proposte sulla passerella in tinta unita o in stampa floreale. Che richiama la geometria precisa dello stile architettonico di Bo Bardi. Di questo e altro abbiamo parlato con il Direttore Creativo Ian Griffiths Praticità dell’indossato, ma anche desiderabilità e appeal-à-porter, da sempre protagonisti del linguaggio Max Mara. Come riescono a coesistere variabili apparentemente così diverse? Il linguaggio Max Mara è in primo luogo espressione di design, un cui principio insegna che un oggetto interessante dovrebbe essere al contempo realmente funzionale. Quando vediamo un cappotto in vetrina o su una rivista ne restiamo completamente sedotti, ma è quando scopriamo che è anche comodo e le sue proporzioni sono perfette che integrerà perfettamente col nostro guardaroba e il nostro stile di vita. Quando progettiamo un capo ragioniamo al di là momento contingente perché vogliamo che quel cappotto si possa indossare anche dopo cinque, dieci, quindici anni. È un principio che va oltre la moda stessa.

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OVERSIZE PERSONALITY PHENOMENOLOGY OF A CREATIVE DIRECTION

FASHION, ART AND DESIGN, UNIFIED BY A DOUBLE TIE. THANKS TO THE FAR VISION OF HER FOUNDER LUIGI MARAMOTTI, MAX MARA HAS ALWAYS BEEN PRECURSOR IN MARKING THE RELATIONSHIP BETWEEN THOSE TWO WORLDS.

CREATIVE,

RADICAL, AVANT-GARDE FOR HER TIMES, SHE IS A

WOMAN WEARING THE HISTORY OF THE BRAND, SEEN THROUGH THE LENS OF THE THE

CREATIVE DIRECTOR IAN GRIFFITHS.

In pure camel with wide rever neck and pockets on the sides, closed like a robe with a matched belt. Otherwise in cashmere refined by hand with hood neck, kimono sleeves and applied pockets. And also the unique elegant, double-breasted, over model. Realized in wool and cashmere, refined with matched belt and interior personalized lining, enriched by a label telling the story of timeless coat for excellence. Iconic, changed into its different stylistic alternatives, Max Mara coat is the milestone of a savoir-faire by the most important designers of fashion, still considered as pure and absolute craftsmanship. The creative and intellectual Roman, in nature Brazilian, Lina Bo Bardi is also the inspiring muse of the spring-summer. The silhouettes are long, becoming refined jumpsuits, of minimal design, realized in jersey and nylon, proposed on the catwalk in plain color or in flower print. This recalls the precise geometry of the architectonic style by Bo Bardi. We talked of this and other with the Creative Director Ian Griffiths. PRACTICAL WEARING, BUT ALSO DESIRABILITY AND APPEAL-À-PORTER, ALWAYS PROTAGONISTS OF MAX MARA LANGUAGE. HOW CAN SUCH SEEMINGLY DIFFERENT VARIANTS COEXIST?

Max Mara language is first of all expression of design, with a principle teaching that an interesting item should be really functional at the same time. When we see a coat in the window or on a magazine we are completely attracted by it, but when we discover that it's also comfortable and its proportions are perfect, it integrates our wardrobe and our style of life. When we design a product we think over the contemporary time, as we want a coat to be worn also after five, ten, fifteen years of time. It's a principle going over the fashion itself.

Felpe over vs minigonne. Lana, ma anche outfit in pelle e pvc. Collezione dopo collezione ha preso vita una dialettica frutto di contrasti che racconta uno stile sempre in bilico tra casual ed eleganza. Come? Credo che i contrasti amplifichino le sensazioni. Che la dialettica crei un brivido di eccitazione. Per questo quando scopro qualcosa con un aspetto rustico, voglio subito combinarlo con dettagli hi-tech. Se mi innamoro completamente di un classico, provo a dargli una svolta, un modo di indossarlo che abbia sfumature radicali.

AND ELEGANCE.

Tra i capi più suggestivi senza dubbio i cappotti, sagomati con cintura in vita o in versione lunga pelliccia sintetica. Cosa rappresenta questo capo iconico per la Maison? Nel mio background c’è l’architettura. In termini di abbigliamento, il cappotto è la cosa più vicina all’architettura. È come una casa per chi lo indossa, deve potersi adattare a una grande varietà di situazioni e deve durare più di una stagione. Il nostro cappotto 101801 è stato progettato da Anne-Marie Beretta nel 1981. Continua a essere in produzione da allora e oggi lo indossano anche le donne giovani. Un buon cappotto ha un fascino duraturo, assoluto.

AMONG THE MOST SUGGESTIVE ITEMS, NO DOUBT COATS, MODELED WITH BELT OR IN LONG SYNTHETIC FUR VERSION. WHAT DOES THIS ICONIC ITEM REPRESENT TO THE MAISON? On my background there is architecture. In terms of clothing, coat is the thing which is closest to architecture. It's like a house for who wears it, it should adapt to a wide range of situations and last more than a season. Our coat 101801 was designed by

OVER JUMPERS VS MINI-SKIRTS. WOOL, BUT ALSO OUTFITS IN LEATHER AND PVC. COLLECTION AFTER COLLECTION, CONTRASTS GENERATED A DIALECT TELLING A STYLE WHICH IS ALWAYS BALANCED BETWEEN CASUAL

HOW? I think that contrasts enhance sensations. That dialectic gives a shiver of excitement. For this reason, when I discover something with a rustic look, I want soon combine it with hi-tech details. If I completely love a classic, I try to change its aspect, so that it can be worn in radical shades.


Total look: MAX MARA


Lina Bo Bardi è la musa ispiratrice della Spring/Summer MM. Cosa in particolare l’affascina di questa grande donna? Max Mara parla di donne forti, coraggiose e Lina Bo Bardi era un esempio perfetto. Ha lasciato il suo segno nel mondo dell’architettura e del design, che è notoriamente dominato dagli uomini. Quello che mi piace del suo lavoro è che, in quanto donna, ha aperto la strada a un marchio femminile del modernismo. Ha usato le curve come un designer di sesso maschile non avrebbe mai fatto - basta guardare la sua sedia Bowl per esempio. E ha usato la natura come elemento nei suoi lavori con anni d’anticipo rispetto al suo tempo. Animali esotici, tute deluxe, bomber corti. Quali sono i cardini estetici e stilistici della nuova collezione? Il punto di partenza è stata la foresta pluviale in tumulto vista attraverso le finestre della casa che Lina Bo Bardi aveva progettato per sé stessa, la Casa de Vidro. Come fotogrammi delle sue finestre, fauna e flora lussureggiante sono state tagliate in sezioni e messe insieme in una sorta di dialettica tra struttura e caos. Lina Bo Bardi amava inoltre materiali e mestieri tradizionali, come testimonia l’elegante allacciatura e pinzatura delle sue iconiche sedie, ma ha anche saputo apprezzare materiali nuovi e tecnologie. Abbiamo usato quelle tradizionali tecniche d’artigianato - nella nostra BoBag, ad esempio - ma abbiamo anche esplorato tecnologie con prestazioni hi-tech come l’assemblaggio termosaldato. L’ispirazione ha trovato per molto tempo terreno fertile in correnti artistiche quali costruttivismo e modernismo. Cosa rimane oggi di quelle suggestioni passate? Il Modernismo, in particolare, rappresenta quei valori assoluti che non accennano a diminuire nel tempo. Ecco perché è una fonte immortale d’ispirazione per Max Mara.

Anne-Marie Beretta in 1981. It is still in production since then and now even young women wear it. The new “generation Gigi Hadid” aims to have it. A good coat has an absolute, lasting charm. LINA BO BARDI IS THE INSPIRING MUSE OF THE SPRING/SUMMER MM. WHAT DO YOU CONSIDER PARTICULARLY CHARMING OF THIS GREAT WOMAN? Max Mara talks about strong, daring women and Lina Bo Bardi was a perfect example. She left her sing in the design and architecture world, which is commonly dominated by men. What I like of her work is that, as woman, she opened the way to a female brand of modernism. She used curves as a male designer would have never done – let's look at her chair Bowl, for example, and she used nature as element in her works, years in advance to her time. EXOTIC ANIMALS, DELUXE OVERALLS, SHORT BOMBERS. WHICH ARE THE AESTHETIC AND STYLISTIC PILLARS OF THE NEW COLLECTION? The start was a rain-forest in tumult, seen thorough the windows of the house which Lina Bo Bardi had designed for herself, the Casa de Vidro. As photos of her windows, the luxurious wildlife was cut into sections and put together in a sort of dialectic between structure and chaos. Lina Bo Bardi also loved traditional materials and trades, as it is shown by the elegant fastening and stapling of her iconic chairs, but she could also appreciate new materials and technologies. We used those traditional crafts techniques – in our BoBag for example – but we also explored technologies with hitech performance such as the welded assembly. FOR A LONG TIME INSPIRATION HAS COME FROM ART TRENDS SUCH AS THE WHAT DO WE KEEP NOW OF THOSE PAST SUGGESTIONS? Modernism, in particular, represents those absolute values and it's not fading away in time. So it's an eternal source of inspiration to Max Mara. CONSTRUCTIVE AND THE MODERNIST ONES .

Total look: MAX MARA

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Total look: MAX MARA


Nell’incessante dialogo tra passato e futuro cosa rimane e cosa è andato perduto nella moda che conosciamo noi oggi? Max Mara porta sempre con sé il proprio passato, la tradizione. Il nostro heritage è il nostro patrimonio, sempre presente in tutto ciò che facciamo, per quanto innovativo o di rottura esso sia. In un mondo che cambia così velocemente, penso che i consumatori si aggrappino a marchi capaci d’incarnare valori duraturi, che abbiano un significato reale. Quali sono le icone di stile che più l’hanno affascinato nel tempo? Ripenso di volta in volta alla fotografa estremamente elegante e coraggioso Lee Miller, all’ indomabile designer modernista Eileen Gray e alla poetessa acerba Dorothy Parker. Le donne che mi affascinano sono quelli che hanno abbattuto barriere e creato nuove opportunità per il genere femminile. L’interpretazione del concetto di lusso secondo Max Mara? Max Mara utilizza i migliori materiali e la migliore produzione di qualità. Ma il concetto di lusso va al di là di cashmere, cammello e double face. Il vero lusso è un armadio che ti dà piena fiducia.

“SE MI INNAMORO COMPLETAMENTE DI UN CLASSICO, PROVO A DARGLI UNA SVOLTA, UN MODO DI INDOSSARLO CHE ABBIA SFUMATURE RADICALI”. «IAN GRIFFITHS» Quali sono gli hashtag che caratterizzano l’universo MM al tempo del fashion 2.0? Vuole spiegarcene il significato più profondo? #MaxMara rappresenta il nostro ingresso online: editoriali, pubblicazioni e naturalmente input dai nostri fan. #WhitneyBag e # 101801 sono specifici per portare i nostri classici-icona all'attenzione della nuova generazione di consumatori. Non solo abiti, ma anche scarpe, borse e accessori. Quanto sono importanti questi complementi di stile nello storytelling Max Mara? Gli accessori sono importanti, ma hanno anche un valore indipendente. Una borsa, come un cappotto, è un oggetto di design e la nostra borsa Whitney, progettata in collaborazione con Renzo Piano Building Workshop, ne è testimonianza. Le scarpe invece sono differenti, stravaganti, capricciose. La personalità della donna che sceglie MM? Sicura di sé, consapevole, confident. Max Mara ha definito i codici dell’abbigliamento per le donne che lavorano negli anni ‘80. Al tempo l’estetica era definita chiaramente perché si indossava un’uniforme. Oggi quei codici sono stati spazzati via, ma, paradossalmente, ciò non significa che la vita delle donne sia diventata più facile. Sì, hanno la libertà di esprimersi attraverso il modo di vestire, ma le opzioni sono spesso sconfortanti. Nel caso di Max Mara c'è invece un legame di fiducia tra la marca ei suoi estimatori. A lei il piacere di raccontarci i luoghi che più l’hanno colpita e gli shop in giro per il mondo che consiglierebbe ai nostri lettori. Ho viaggiato parecchio e ho amato molti luoghi, ma quello che più di tutti continua a inspirarmi è la mia città natale, Londra. Al momento sono innamorato dei mobili e degli interni del negozio twentytwentyone a Islington. È come un tempio di design.

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IN

THE CONTINUOUS DIALOGUE BETWEEN PAST AND FUTURE, WHAT IS

KEPT AND LOST IN CONTEMPORARY FASHION?

We always bring our past to Max Mara – our tradition – with us. Our heritage is our patrimony, always present in what we do, whether it is innovative or transgressing. In a world changing so fast, I think that customers follow brands which can embody lasting values, with a real meaning. WHICH ARE THE STYLE ICONS MOSTLY ATTRACTING YOU IN TIME? Every time I think of the extremely elegant and brave photographer Lee Miller, of the wild modernist designer Eileen Gray and of the young poetess Dorothy Parker. I am caught by the women who could break the walls and give new chances to the female gender. WHAT IS THE INTERPRETATION OF LUXURY CONCEPT TO MAX MARA? She uses the best materials and the best quality production. But the concept of luxury goes beyond cashmere, camel and double face. The real luxury is a wardrobe reassuring you.

“IF I COMPLETELY FALL IN LOVE A CLASSIC, I TRY TO GIVE HIM A TURN, A WAY TO WEAR IT TO HAVE RADICAL UNDERTONES”. «IAN GRIFFITHS» WHICH ARE THE HASHTAGS CHARACTERIZING THE MM UNIVERSE AT THE 2.0? CAN YOU EXPLAIN US THE DEEPEST MEANING? Max Mara represents our online access: leading articles, publications and naturally inputs by our fans. WhitneyBag and 101801 are specific to bring our classic- icon to the attention of the new generation of customers.

TIME OF FASHION

NOT

ONLY CLOTHES , BUT ALSO SHOES , BAGS AND ACCESSORIES .

MUCH ARE THESE COMPLEMENTS OF STYLE IMPORTANT IN

HOW MAX MARA

STORYTELLING?

The accessories are important, but have also an independent value. A bag, like a coat, is an item of design and our Whitney bag, designed in cooperation with Renzo Piano Building Workshop, proves that. Instead the shoes are different, extravagant and bizarre. WHAT IS THE PERSONALITY OF THE WOMAN WHO CHOOSES MM? Self confident and aware. Max Mara defined the codes of clothing for women working in the '80s. At that time aesthetics was clearly defined, as they used to wear uniforms. Today those codes are over, but, paradoxically, this did not mean that life of women became easier. Sure, they have freedom to express themselves through the way of dressing up, but the options are often discomforting. In the case of Max Mara there is instead a bound of faith between brand and followers. PLEASE, TELL US WHICH PLACES ATTRACT YOU MORE AND WHICH SHOPS AROUND THE WORLD YOU WOULD SUGGEST TO OUR READERS .

I traveled a lot and I loved many places, but the one that keeps inspiring me most of all is my native town, London. At the moment I love the furniture and the interior of twentytwentyone store in Islington. It's like a temple of design. Photo by Daniele Botallo Assistants: Chiara Antille, Vito Finocchiaro, Andrea Iran. Digital: Umano Teodori. Make-Up: Alice Fayre @ MKS Hair stylist: Rosario Gualtieri. Model: Carmen Julia @ ELITE


Total look: MAX MARA


INTERVIEW

SENSUALITY, I KNOW YOU LA PERLA VESTE LA FEMMINILITÀ

UNA SENSIBILITÀ TUTTA FEMMINILE, IN PROFONDA SINTONIA CON L’HERITAGE E L’IDENTITÀ DI LA PERLA, CARATTERIZZA LA VISION DEL NUOVO DIRETTORE CREATIVO JULIA HAART. VALORIZZARE LA FIGURA DELLA DONNA ED ESALTARNE L’ELEGANZA SONO PREROGATIVE DEL SUO RIVOLUZIONARIO PROGETTO DI LIFESTYLE CHE COINVOLGE TUTTE LE LINEE DI LINGERIE E ACCESSORI DELLA PROSSIMA STAGIONE di Luisa Micaletti

N

el 1954 Ada Masotti, una donna ricca di coraggio e talento, diede vita al suo sogno: creare un atelier di lingerie nel segno della migliore tradizione italiana. Patrimonio artigianale, conoscenza del corpo femminile, mix di innovazione e tradizione sono i valori fondanti dell’universo La Perla che brilla oggi di una rinnovata luminosità grazie alla nomina del nuovo direttore creativo Julia Haart, che coincide con il debutto del ready to wear femminile a partire dalla prossima primavera. Con il know-how del corpo e una donna al timone, cambiano le aspettative femminili rispetto al potenziale estetico degli abiti e all’effetto percepito indossandoli. Grazie alla combinazione tra il savoir faire dell’atelier e i materiali tra i più pregiati al mondo, il lavoro di Julia contribuisce a depositare una nuova pietra miliare della storia del brand. A lei la parola. Quali aspetti della visione originaria della fondatrice Ada Masotti permangono nella sua direzione artistica? La conoscenza del corpo femminile, mix di innovazione e tradizione. L’annuncio della sua investitura è stato effettuato (anche) tramite Instagram per denotare una particolare attenzione al mondo delle comunicazioni digitali da parte dell’azienda? Sì! L’evoluzione del marchio deve essere necessariamente affiancata anche dall’evoluzione delle nostre comunicazioni. Dopo alcune scelte direzionali non fortunate, quali sono i progetti stilistici in programma per rinnovare i codici La Perla? Il mio obiettivo è riportare l’azienda, fondata da una donna, verso luoghi che solo una donna al timone saprebbe ancora navigare. A partire dalla profonda conoscenza del corpo femminile, così com’era per Ada Masotti, voglio riportare le donne a sentirsi belle, sicure e a proprio agio indossando La Perla. Nella prossima stagione il debutto del ready-to-wear. Quali sono i capisaldi di questa rivoluzione senza precedenti? Le donne di tutto il mondo stanno chiedendo di più. Siamo stanche di sentir dire che per apparire belle bisogna anche un po’ soffrire. È tempo che le donne riafferrino il potere nelle proprie mani. Il concept del ready-to-wear affonda le radici nella comprensione delle forme e delle esigenze femminili e offre loro la possibilità di osare di più, di scegliere il proprio lifestyle. Vedrete abiti in cui le donne ameranno muoversi, pensati specificamente sui loro corpi. Può anticiparci qualcosa sugli accessori più affascinanti che affiancano la collezione? Le scarpe sono caratterizzate da una tecnologia brevettata funzionale per

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SENSUALITY, I KNOW YOU

LA PERLA DRESSES UP FEMININITY A TOTAL FEMALE SENSIBILITY, IN DEEP HARMONY WITH THE HERITAGE AND THE IDENTITY OF LA PERLA, CHARACTERIZES THE VISION OF THE NEW CREATIVE DIRECTOR JULIA HAART. TO HIGHLIGHT THE VALUE OF WOMAN AND EXALT HER ELEGANCE ARE THE AIMS OF HER REVOLUTIONARY PLAN OF LIFESTYLE, INVOLVING ALL THE LINES OF LINGERIE AND ACCESSORIES OF NEXT SEASON. In 1954 Ada Masotti, a lady rich of courage and talent, realized her dream: to create an atelier of lingerie in the sign of the best Italian tradition. Handcraft patrimony, knowledge of female body, mix of innovation and tradition are the basic values of La Perla universe, which today is particularly brilliant for the nomination of the new creative director Julia Haart, together with the launch of the female ready to wear for next spring. With the know-how of body and a lady as leader, the feminine expectations change in relation to the aesthetic potential and the effect of clothes. Thanks to the combination between the savoir faire of the atelier and the most precious materials in the world, Julia's work is part of a new milestone in the brand's history. We give her leave to speak. HOW IS THE ORIGINAL VISION OF THE FOUNDER ADA MASOTTI STILL PRESENT IN YOUR ARTISTIC DIRECTION?

The knowledge of feminine body, mix of innovation and tradition. WAS

YOUR INVESTITURE ANNOUNCED (ALSO) THROUGH INSTAGRAM TO

DENOTE A PARTICULAR ATTENTION TO THE WORLD OF DIGITAL COMMUNICATION FROM THE COMPANY?

Yes! The evolution of the brand must be sided also by the evolution of our communications. AFTER SOME UNLUCKY DIRECTIONAL CHOICES, WHICH ARE THE STYLISTIC PLANS TO RENOVATE THE CODES OF LA PERLA? My aim is to take back the company, founded by a woman, to places that only a leader woman could still reach. From the deep knowledge of feminine body, as it was to Ada Masotti, I want to take women to feel beautiful, confident and at their ease when they wear La Perla. NEXT

SEASON READY-TO-WEAR WILL DEBUT.

WHICH

ARE THE FOUNDA-

TIONS OF THIS NEW REVOLUTION?

Women of the whole world are asking for more. We are tired to hear that to look beautiful we should also suffer. It's time for us to take power in our hands. The concept of ready-to-wear has its root in the comprehension of forms and needs of women, and it gives them the chance to dare more, to choose their own lifestyle. Women will love to move in those clothes, as they are specifically studied on their bodies. CAN YOUR TELL US SOMETHING IN ADVANCE ABOUT THE MOST CHARMING ACCESSORIES GOING WITH THE COLLECTION?

Shoes are made by a functional patented technology to give women the chance to wear


Lingerie: LA PERLA

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dare alle donne la possibilità di indossare i tacchi alti senza dolore anche dopo molte ore. Un gel incorporato all’interno della scarpa apporta più comfort ad un’esperienza di design. Abbiamo realizzato anche una borsa, che ho chiamato “Ada”, in onore di Ada Masotti.

high heels with no pain even after many hours. A gel inside the shoe makes more comfortable an experience of design. We also realized a bag, which I called “Ada”, in honor of Ada Masotti.

Non solo emozioni da indossare, ma anche una combinazione di valori e sentimenti precisi. Come si caratterizzare il lifestyle La Perla? La donna La Perla è forte e femminile. Sicura di sé, consapevole. Vive la sua sensualità con eleganza, senza sforzo. Ricerca qualità e unicità in tutto ciò che acquista.

LUES AND FEELINGS .

La scelta dei materiali è effettuata secondo capisaldi qualitativi. Quali? Ho usato un tessuto senza elastici, ma anche magnifici materiali come seta e lana pregiate in grado di regalare sensazioni mai indossate.

ONES?

I used a texture with no elastics, but also gorgeous materials such as precious silk and wool which could give sensations never felt before.

La sensualità si sta evolvendo verso nuovi orizzonti. Cosa consiglia alle nostre lettrici che vogliono dare risalto al proprio sex appeal? Abbracciate le vostre curve! Non abbiate paura della bellezza che si nasconde nelle forme sinuose del vostro corpo.

SENSUALITY IS EVOLVING TOWARDS NEW HORIZONS. WHAT DO YOU SUGGEST TO OUR READERS WHO WANT TO HIGHLIGHT THEIR SEX APPEAL? Hug your curves! Don't be afraid of beauty hidden in the sinuous shapes of your body.

La tua idea di “Assoluto” nella moda e nel luxury lifestyle? Non sacrificare mai il comfort per la bellezza.

YOUR IDEA OF “ABSOLUTE” IN FASHION AND LUXURY LIFESTYLE? Never sacrifice comfort for beauty.

NUOVA IMMAGINE PER LA BOUTIQUE LA PERLA DI ROMA La Perla amplia e rinnova la boutique romana di via Bocca di Leone, una delle strade più affascinanti del cosiddetto “Tridente”. Lo spazio si sviluppa su due piani e si presenta con tre aperture ad arco ribassato, un motivo architettonico che si ispira alla grande architettura italiana e ai suoi segni distintivi. Il piano terra è composto da tre stanze che accolgono non solo le collezioni femminili e maschili ma anche le nuove linee di borse e scarpe. Il tema dominante della boutique sono i pannelli in metallo color oro con un motivo a griglia romboidale, ispirata alla trama del tulle, e interrotta da vetri a specchio colorati. La boutique gioca con una gamma di tinte preziose come il viola ametista, il giallo ambra, il rosa quarzo, l’azzurro zaffiro che rivestono alcune pareti, i tappeti e le sedute dalle linee sinuose. Le creazioni La Perla vengono esposte in teche trasparenti, ripiani e appenderie in metallo dorato oppure offerte alle clienti su vassoi rivestiti di velluto.

NEW IMAGE FOR LA PERLA BOUTIQUE IN ROME La Perla widens and renovates the Roman boutique in via Bocca di Leone, one of the most charming streets of the so called “Trident”. The space is developed on two floors and it presents three open segmental arches, inspired to the great Italian architecture and its peculiar marks. The ground floor is composed of three rooms welcoming not only the female and male collections, but also the new lines of bags and shoes. The panels in golden metal stand out with a rhomboidal grill pattern, inspired to the tulle texture and stopped by colored mirror windows. The boutique plays with a range of precious colors such as amethyst violet, amber yellow, quartz rose, sapphire blue, covering some walls, carpets and seats in sinuous lines. The collections are exhibited through clear showcases, shelves or hangers in golden metal, or offered to the clients on velvet trays.

Photo by Daniele Botallo Assistants: Chiara Antille, Vito Finocchiaro, Andrea Iran. Digital: Umano Teodori. Make-Up: Alice Fayre @ MKS Hair stylist: Rosario Gualtieri. Model: Carmen Julia @ ELITE

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NOT ONLY EMOTIONS TO WEAR, BUT ALSO A COMBINATION OF EXACT VAHOW IS LA PERLA LIFESTYLE CHARACTERIZED? La Perla woman is strong and feminine. She is self confident, aware. She lives her sensuality with elegance, with no effort. She looks for quality and uniqueness in all that she buys. THE

CHOICE OF MATERIALS IS MADE ON QUALITATIVE BASIS .

WHICH


Total look: LA PERLA


INTERVIEW

ENIGMI ALLA MODA L’ELEGANZA DI LUCIO VANOTTI È UNO SPAZIO VUOTO

SINTETIZZARE AL MASSIMO I FRONZOLI PER LASCIARE AMPIO RESPIRO ALLA LIBERA INTERPRETAZIONE DEI DETTAGLI? LA CLASSE E L’ELEGANZA SONO VARIABILI DA RICERCARE NEL MINIMALISMO STILISTICO CONSACRATO NELL’ASSENZA DI GENERI, ECCESSI E RISPOSTE CHIARE. DI QUESTO E ALTRO ABBIAMO PARLATO CON LO STILISTA ITALIANO LUCIO VANOTTI di Marco Torcasio

utto rispetta così fedelmente la tradizione che il tempo sembra T pressoché rimasto immutato. Pavimenti formati da tatami, rifiniture interne in legno, nicchie impreziosite da sculture, calligrafie o composizioni ikebana e ancora modesti ritagli di spazio adibiti a giardini perfetti nel loro equilibrio formale e pregiati accessori dedicati alla cerimonia del te. Entrare in un ryokan giapponese è un esperimento estetico capace di rievocare antichissime memorie fatte di raffinatezza, disciplina e ospitalità senza pari. L’ambience soffuso, la musica sinuosa e l’essenzialità del catwalk ricreati durante l’ultima sfilata di Lucio Vanotti sono stati traslitterazione appassionata di quella stessa cura impiegata nei luoghi dell’ospitalità giapponese. Indossare un suo abito è una liturgia ossequiosa che combina l’eccellenza stilistica nazionale alle rigorose suggestioni del Sol Levante, dando vita a un equilibrio di sintesi che fa parlare di sé già da diversi anni. Adesso che l’affermazione a livello nazionale e internazionale è finalmente una concretezza occorre raccontare i futuri obiettivi del marchio e parlare della sua forza. La collezione per la prossima primavera/estate ha scandito le battute di un copione studiato nei minimi dettagli. Abbiamo provato a decifrarne gli archetipi insieme al protagonista. La SS17 delinea un’anatomia femminile rigorosa e minimalista. Dove trovano spazio, se è loro concesso, sensualità e seduzione? La seduzione e la sensualità sono soggettive, ognuno di noi è attratto da diverse forme e diversi colori. Io ad esempio trovo molto sensuali le labbra sottili, le pelli chiare... Per cui credo ci siano persone che hanno trovato anche sensuale la mia ultima collezione. Dipende tutto dall'immaginario seduttivo che ogni individuo ha. Il momento genderless è presente in determinati dettagli di stile e nella semplicità di alcuni tagli sartoriali. Puoi spiegarci meglio? Il mio focus è sul capo d’abbigliamento. Cerco di sviscerarne le qualità, sia estetiche che funzionali, provando a sintetizzare il più possibile per lasciare ampia libertà d’interpretazione. Questo modus operandi va oltre il genere e lascia spazio all'oggettività del vivere al di là del sesso di chi lo indossa. Untitled, il nome della collezione, evoca concetti quali assenza di significato e incertezza materica. Come trova origine questa scelta? Volevo comunicare spazialità, vuoto, momento libero. Ci troviamo in un frangente storico saturo di messaggi, credo allora che la bellezza sia da ricercare nell’assenza. L’arte e la cultura orientale sono apparsi come chiari punti di riferimento già pochi secondi dopo l’inizio della sfilata. Raccontaci la tua ispirazione. L’estetica giapponese è sempre presente nelle mie creazioni, anche quando non lo riconosco esplicitamente. Amo ambientare le collezioni,

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trovare uno spazio architettonico che le rappresenti e in questa stagione ho immaginato una situazione surreale divisa tra un ryokan e un albergo moderno giapponese. È come un incontro tra un occidente e oriente. La tua personale interpretazione dell’eleganza si serve di cromie minimaliste e linee enigmatiche. Cosa bisogna evincerne? Mi piace che tu abbia usato il termine enigma perché alcuni concetti non possono essere spiegati, sono personali attrazioni estetiche, mie come altrui, verso la sintesi, come fosse un’attrazione primordiale verso l’essenza di forma e colore. È come un feticcio primitivo. Il culto dell’essenziale che contraddistingue la tua vision in che modo incontra il mondo del lusso e quale significato ha per te questo termine? Lusso per me è libertà e la ricerca dell’essenziale permette di essere liberi, leggeri, crea spazio vitale e d’interpretazione. L’innovazione che guarda alle suggestioni internazionali come riesce a tener fede all’artigianalità made in Italy? L’artigianalità italiana è di per sé molto innovativa, esiste infatti un sottobosco di aziende leader in molti settori. È proprio questa la forza del made in Italy, le piccole imprese custodiscono l’anima del titolare che ama il proprio lavoro. Dovrebbero essere supportati da una politica allo stesso livello, ma purtroppo non è così. La tua storia creativa inizia al Liceo Artistico di Bergamo, continua alla Marangoni di Milano fino ad arrivare alla docenza Ied. Come hai maturato la consapevolezza del tuo talento? Inizialmente è stato un forte desiderio di vivere circondato da ciò che amavo, ma accadeva tutto inconsciamente. Poi ho maturato molta esperienza, sono sopravvissuto a tante esperienze e ho capito di avere la pellaccia proprio dura. So cosa voglio, conosco la mia identità e le credo fortemente, oggi più che mai. Milano vista da Lucio Vanotti. Quali sono le tue abitudini in città, i luoghi del cuore, gli shop di riferimento? Amo Milano, la sento come casa mia. Mi piace indagarne la storia, le trasformazioni e, a volte, ne percepisco la presenza come fosse una persona. Mi affascina il quotidiano, il solito tram tram perché in fondo sono abitudinario. Da casa raggiungo lo studio a piedi con Cean, il mio piccolo levriero italiano, attraversando il parco di P.ta Venezia. Di sera spesso vado a concerti di musica classica nei luoghi storici della città, a volte cinema, un salto all’HangarBicocca, cene con i pochi storici amici, shopping più che altro in librerie. Per i vestiti mi servo da Lucio Vanotti... Qual è la tua personale interpretazione del concetto di “Assoluto” nella moda? Un girocollo di Lana Merinos blue navy finezza 12.


Total look: LUCIO VANOTTI


UNTITLED,

THE NAME OF THE COLLECTION, EVOKES CONCEPTS SUCH AS

THE ABSENCE OF MEANING AND MATTER UNCERTAINTY.

HOW

DID YOU

CHOOSE THAT?

I wanted to communicate spatiality, vacuum, free moment. We are living a historical time full of messages, so I believe that beauty should be found in the absence. EASTERN ART AND CULTURE LOOKED LIKE CLEAR REFERRAL POINTS A FEW TELL US ABOUT YOUR INSPIRATION. Japanese aesthetic is always present in my creations, even when I don't claim it explicitly. I love to set my collections, to find an architectonic space which could represent them and in this season I imagined a surreal situation divided into a ryokan and a modern Japanese hotel. It's like a meeting between East and West.

SECONDS AFTER THE BEGINNING OF THE FASHION SHOW.

YOUR PERSONAL INTERPRETATION OF ELEGANCE HAS MINIMALIST COLORS AND ENIGMATIC LINES. WHAT SHOULD WE THINK ABOUT IT? I like the term 'enigma' you used, as some concepts can't be explained, they are personal aesthetic attractions, mine and of others, towards synthesis, as if it was a primordial attraction to the essence of form and color. It's like a primitive fetish. HOW DOES THE CULT OF ESSENTIAL, TYPICAL OF YOUR VISION, MEET THE WORLD OF LUXURY AND WHAT DOES THIS TERM MEAN TO YOU?

Luxury to me is freedom and the research of essential allows to be free, light, it creates space of life and interpretation.

FASHIONABLE RIDDLES

LUCIO VANOTTI’S ELEGNACE IS A EMPTY SPACE SYNTHESIZE THE MOST OF THE FRILLS TO LEAVE BROAD DETAILS OF THE FREE INTERPRETATION? THE CLASS AND ELEGANCE ARE VARIABLES TO BE SEARCHED IN THE ABSENCE OF STYLISTIC MINIMALISM, CONSECRATED GENRES, EXCESSES AND CLEAR ANSWERS. ABOUT THIS AND MORE WE SPOKE WITH THE ITALIAN FASHION DESIGNER LUCIO VANOTTI

HOW

Everything is so faithful to tradition, that time seems to be almost unchanged. Floors made by tatami, interior finish in wood, niches embellished by sculptures, handwriting or ikebana compositions and still modest cuts of space for gardens, which are perfect in their formal balance, and precious accessories dedicated to tea ceremony. To enter a Japanese ryokan is an aesthetic experiment to revoke very old memories made of refinement, discipline and incomparable hospitality. Soft atmosphere, twisting music and the essential catwalks recreated during last fashion show by Lucio Vanotti, were a passion transliteration of that care typical of places with Japanese hospitality. To wear his dress is an obsequious liturgy combining the national stylistic excellence to the rigorous suggestions of the East, creating a balance of synthesis which has already been known for years. Now that the success on national and international level is a real matter in the end, we should reveal the future mains of the brand and talk about its strength. The collection for next spring/summer spelled the words of a script studied in the minimum details. We tried to decode the archetypes together with the protagonist.

YOUR CREATIVE STORY STARTS AT THE ART SCHOOL OF BERGAMO, TO THE MARANGONI OF MILAN UP TO THE TEACHING. HOW DID YOU BECOME AWARE OF YOUR TALENT? At the beginning it was a strong desire of living surrounded by what I love, but it all happened unconsciously. Then I gained much experience, I survived to many situations and I understood that I have hard thick skin. I know what I want, I know my identity and I strongly trust in it, today more than ever.

THE SS17 SHOWS A RIGOROUS AND MINIMALIST FEMININE ANATOMY. WHERE DO SENSUALITY AND SEDUCTION FIND SPACE, IF ALLOWED? Seduction and sensuality are subjective, each of us is attracted by different forms and colors. For example I find thin lips, light carnation very sensual...So I believe some people considered sensual also my latest collection. All depends on the seductive imagination each one has. THE GENDERLESS MOMENT IS PRESENT IN CERTAIN DETAILS OF STYLE AND IN THE SIMPLICITY OF SOME COUTURE CUTS. CAN YOU EXPLAIN IT BETTER? My focus is on the item of clothing. I try to extract the qualities, both aesthetic and functional, synthesizing at the most to leave wide freedom of interpretation. This modus operandi goes beyond the gender and leaves space to objectivity of living beyond the gender of who wears it.

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CAN THE INNOVATION FOR INTERNATIONAL SUGGESTIONS BE FAI-

THFUL TO HANDCRAFTS MADE IN ITALY?

Italian handcrafts is very innovative, in fact there is a shadow world of leader companies in many areas. This is just the strength of made in Italy, small concerns keep the soul of the owner who loves his work. They should be supported by a politic on the same level, but unfortunately it's not like that.

MILAN SEEN BY LUCIO VANOTTI. WHICH ARE YOUR HABITS IN THE CITY, YOUR FAVORITE PLACES, THE REFERRAL SHOPS? I love Milan, I consider it as my home. I like to study the history, the changes and, sometimes, I feel the presence of it as if it was a person. I am fascinated by daily life and usual rhythm as I am of fixed habits. From home I reach on foot the studio with Cean, my small Italian hound, crossing the park of P.ta Venezia. In the evening I often go to concert of classical music in the historical places of the city, sometimes to the cinema, a jump to the Hangar Bicocca, dinners with a few old friends, shopping mostly at bookshops. For the clothing I follow Lucio Vanotti... WHICH IS YOUR PERSONAL INTERPRETATION OF THE CONCEPT OF “ABSOLUTE” IN FASHION?

A round-necked sweater of Lana Merinos, navy blue, 12 fineness.

Photo by Daniele Botallo Assistants: Chiara Antille, Vito Finocchiaro, Andrea Iran. Digital: Umano Teodori. Make-Up: Alice Fayre @ MKS Hair stylist: Rosario Gualtieri. Model: Carmen Julia @ ELITE


Total look: LUCIO VANOTTI


GRACEFUL MOMENTS photos by Stefano Guindani


Shirt with ruffles and velvet jumpsuit DONDUP, boots DR MARTENS and handbag LONGCHAMP


Fur red fox with mink SIMONETTA RAVIZZA, lace dress ERMANNO SCERVINO, boots LOUIS VUITTON


Lace dress ERMANNO SCERVINO, boots and handbag LOUIS VUITTON


Total look ROBERTO CAVALLI, boots DONDUP


Total look TOMMY HILFIGER COLLECTION


Total look CHANEL, ankle boots GIVENCHY, parisian socks PIERRE MANTOUX



Leopard fur SIMONETTA RAVIZZA, velvet suit, dress, scarf and mini bag BOTTEGA VENETA, boots LOUIS VUITTON


Biker jacket VIVIENNE WESTWOOD, flowers dress LEITMOTIV, boots LOUIS VUITTON



This page: maxi dress SPORTMAX, shoulder bag VALEXTRA, boots LOUIS VUITTON, parisian socks PIERRE MANTOUX

Left page: camou jacket TATRAS, coat POLO RALPH LAUREN, dress ELISABETTA FRANCHI, sandalias with plat and shoulder bag MICHAEL Michael Kors


Total look MAX MARA, mini bag PARMEGGIANI


This page: total look VIVIENNE WESTWOOD


Assistants: Rinaldo Sgarella e Lorenzo Baroncelli Make Up: Alice Fayre @ MKS - Milano using Urban Decay Vice Lipstick Hair stylist: Francesco Mammone @ MKS - Milano using kiehl's Magic Elixir Model: Pamela Marra @ the lab models Thanks to: Fifty House Luxury Hotel Milan www.fiftyhouse.com


Total look VERSACE


FOCUS ON YOU Photos by Stefano Guindani

Handbag LOUIS VUITTON



In this page: mini bag BOTTEGA VENETA Right page: multicolored GIVENCHY



Ankle boots GIVENCHY


Jumper, skirt and shoes VERSACE, bag CITY TRUNK PM LOUIS VUITTON


Sandalias TOMMYxGIGI, collant SARAH BORGHI, socks BORGHI UOMO


Mini bag PARMEGGIANI


In this page: shoulder bag TWIST CROSSBODY VALEXTRA Right page: handbag LONGCHAMP

Assistants: Rinaldo Sgarella e Lorenzo Baroncelli Model: Pamela Marra @ the lab models Thanks to: Fifty House Luxury Hotel Milan www.fiftyhouse.com



THE FUTURE Photos by: Daniele Botallo

Denim Jacket Levi's Jacket Massimo Rebecchi Shirt Levi's made&crafted T-shirt American Vintage


Iago Santibanez, 21 years old, Brazilian. “When I cry I drink my tears with whisky”.


Cardigan Siviglia denim Sweater Levi's sportswear Trousers Havana&co T- shirt American Vintage

Artur Avramchuk, 21 years old, Ukrainian. “ Who’s afraid of dreaming is intended to die”.


Dany, 21 years old, Israelian. �What are you thinking is what you are becoming�.

Jo Donatoni, 20 years old, Italian.

Jacket K-way Jumper and shirt Altea

Jacket Laboratori Italiani Shirt Department 5 Glasses Pugnale&Nyleve


Franz, 20 years old, Italian “I do it make my mum proud”.


Coat PRIMARK Molly&Sons capsule collection Jumper Altea



Nicolò Montanari, 26 years old, Italian. Assistants: Chiara Antille, Vito Finocchiaro

Jacket Altea Cardigan Siviglia Shirt Havana&co Tie Cividini


NEW VISIONS

Photo & Art Direction: Irina Lis Costanzo

Girls wear dresses VIVETTA



Dress ROBERTO CAVALLI Socks BENEDICT ENTERPRISE Shoes GUESS


Taynara wears dress GUCCI by Tom Ford vintage Fur ALCOOLIQUE Shoes VIVETTA


Dress VIVETTA, boots BYBLOS



Stylist: Erika Guerrisi Hair & make-up: Fausto Cavaleri Production: Mario Costanzo Models: Taynara Resende (IMG) and Naika Anson (Wonderwall Milan) Skirt BYBLOS Sweater MARYLING Necklace RADA’


Sweater and skirt PICCIONE PICCIONE


INTERVIEW Occhiello

ECCENTRICS SHOES I FONDATORI DI MALONE SOULIERS SI RACCONTANO

IL MARCHIO BRITANNICO DI CALZATURE, A POCHE STAGIONI DAL DEBUTTO, HA OTTENUTO LA RIBALTA INTERNAZIONALE GRAZIE A MODELLI ICONICI DALLE LINEE UNICHE E IRRIVERENTI, FRUTTO ANCHE DI COLLABORAZIONI CON IMPORTANTI ARTISTI E DESIGNER

L

inee audaci, dalla femminilità non convenzionale, british ma non troppo, sicuramente cool. Malone Souliers completa i look femminili con calzature originali, ispirate all’estetica delle pin up e delle immortali dive del cinema, dalle quali prendendo i nomi, oltre all’anima sexy e provocante. Un mondo tutto da scoprire, raccontato in prima persona dai due fondatori che abbiamo incontrato a Milano, in occasione del lancio del Temporary Shop presso laRinascente. Parlano la creative director Mary Alice Malone e il managing director Roy Luwolt. Mary Alice, lei ha un’idea particolare relativa ai tacchi... Sì, credo che i tacchi siano come illusionisti, essenziali per la camminata della donna. Un bel tacco può scolpire il piede e generare una trasformazione attraverso tutto il corpo, influenzare la postura, il modo di cam-

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ECCENTRICS SHOES

THE FOUNDERS OF MALONE SOULIERS TELL THEIR STORY THE BRITISH BRAND OF SHOES ONLY THREE SEASONS AFTER THE LAUNCH HAD AN INTERNATIONAL SUCCESS, THANKS TO ICONIC MODELS WITH UNIQUE AND IRREVERENT LINES, ALSO RESULT OF A COOPERATION WITH IMPORTANT ARTISTS AND DESIGNERS

Daring lines, of unconventional femininity, which are British but not too much, and surely cool. Malone Souliers completes the feminine looks with original shoes, inspired to the aesthetics of pin up girls and of eternal cinema stars, from which they take their names, beyond a sexy and provocative soul. A whole world to discover, described by the live voice of the two founders: the creative director Mary Alice Malone and the managing director Roy Luwolt

Lookbook Fall Winter 2016


Mary Alice Malone and Roy Luwolt

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minare, di parlare e l’intero portamento. Quelli perfetti permettono a ogni donna di muoversi liberamente e da noi ognuna può trovare i propri visto che ogni collezione offre una vasta gamma di stili e altezze. Le vostre creazioni hanno tutte un unico filo conduttore oppure ognuna segue un’ispirazione propria? Lo stile che ci contraddistingue è sempre presente, ma ogni collezione presenta un mood proprio, frutto di un grande lavoro di ricerca, controllo, cura dei dettagli e produzione rigorosamente made in Italy. Qual è l’aspetto più importante alla base della creazione dei vostri modelli? Il comfort è senza alcun dubbio un elemento imprescindibile che cerchiamo di sviluppare attraverso discrete e spesso nascoste innovazioni tecniche. La posizione di ogni tacco, ad esempio, è studiata per un equilibrio ottimale e le solette sono rivestite internamente da un morbido cuscinetto. Stessa importanza per la bellezza delle linee, un aspetto che ci caratterizza fin dalla nostra fondazione, così come i materiali e i colori, unici e vivaci. Qual è la personalità delle donne che si avvicinano al vostro brand? Le donne Malone Souliers sono protagoniste del loro tempo, sanno quello che vogliono e conoscono se stesse. Vivete in Inghilterra ma siete entrambi nati negli Stati Uniti, qual è il risultato di questa commistione culturale? L’influenza americana non si rivela tanto dal punto di vista estetico delle nostre calzature ma nell’approccio aziendale al business, molto più pragmatico e sviluppato rispetto a quanto avviene in Europa. Cos’è per voi il lusso e in che modo sposa il concetto di eleganza? Per noi il lusso non è identificabile con un prezzo o lo sfarzo, ma con un prodotto qualitativamente perfetto.

DO YOUR CREATIONS HAVE A UNIQUE UNDERLYING THEME OR DOES EACH ONE FOLLOW ITS OWN INSPIRATION? The style characterizing us is always present, but each collection presents its own mood, as result of a great work of research, control, care for details and production rigorously made in Italy. WHICH ARE THE MOST IMPORTANT CRITERIA FOR THE CREATIONS OF YOUR MODELS? Comfort is no doubt an essential element, which we try to develop through discrete and often hidden technical innovations. The position of each heel, for example, is studied for the best balance and the soles are covered with a soft pad inside. The same care for the beauty of lines, a peculiarity of our foundation, just like the unique and lively materials and colors. DO YOU, MARY ALICE, HAVE A PARTICULAR IDEA ABOUT HEELS? Sure, I think that heels are just like illusions, essential for the woman's walk. A nice heel can model the foot and cause a changing through the whole body, it can also affect the posture, the way of walking, speaking and the whole bearing. WHAT IS THE PERSONALITY OF WOMEN CLOSE TO YOUR BRAND? The women of Malone Souliers are protagonists of their time, they know what they want and how they are. YOU LIVE IN ENGLAND BUT YOU WERE BOTH BORN IN THE UNITED STATES, WHAT IS THE RESULT OF THIS CULTURAL MIXTURE?

The American influence is not evident in the aesthetics of our shoes, but in the company approach to business, much more pragmatic and developed than it occurs in Europe. WHAT IS LUXURY AND HOW DOES IT MATCH THE CONCEPT OF ELEGANCE? To us luxury is not recognizable by the prize or magnificence, but by a quality perfect product.

photos by Kailas

Spring Summer 2017 104


Lookbook Fall Winter 2016



POSH

LOVES LIFE

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NEW YORK


PENTHOUSE D’AUTORE BESPOKE BUILDINGS

I GRANDI ARCHITETTI SI SFIDANO A COLPI DI VERTIGINOSE PRIVATE RESIDENCE CHE INVADONO LO SKYLINE DI UNA MANHATTAN IN CONTINUO DIVENIRE. DA RENZO PIANO A DAVID CHIPPERFIELD, A DAVID ROCKWELL, I CREATIVI REINVENTANO L’ABITARE. IN ESCLUSIVA I PROGETTI E TUTTI I PARTICOLARI DI UN’ECCELLENZA STILISTICA CONTEMPORANEA CHE PARTE DA 2 MILIONI DI DOLLARI FINO A SFIORARE I 20 di Anna Casotti


160 Leroy - Architect: Ian Schrager con Herzog&deMeuron

THE PHILOSOFY OF SENSUALITY - 160 LEROY IAN SCHRAGER’S IMMAGINATION

Forme sinuose e geometrie fluttuanti sono la matrice creativa di uno degli edifici più esclusivi di New York, 160 Leroy, nell’incantevole West Village, ispirato alla filosofia architettonica di un Maestro del Novecento: Oscar Niemeyer. Creato con lo studio Herzog&deMeuron da Ian Schrager, tra i nomi più noti a Manhattan - con la sua società sta dando vita a nuovi brand nel mondo dell’hotellerie tra cui Public che debutterà a New York - l’edificio dedicato al luxury lifestyle appare sensuale, seducente, sexy... Una creazione plasmata come un’opera scultorea, in cui il senso di purezza scaturisce dal riflesso delle acque dell’Hudson River e della luce cristallina della città. Un ritmo intrinseco alla materia scandisce le private residences bespoke, ognuna fatta su misura come un abito sartoriale, che si affacciano sull’imponente Freedom Tower e sui tramonti suggestivi immersi in sfumature intense. Unicità che si rivela in molteplici elementi tra cui le ampie pareti così immaginate affinché i collezionisti possano ammirare le loro opere... «L’unica cosa che contava per me – racconta Ian Schrager - era trasformare un appartamento residenziale in una vera e propria dimora, catturando i dettagli della vita nei dettagli dell’architettura». Nel fil rouge che legava l’International Style degli anni Venti e Trenta, guidato da protagonisti dell’architettura come Ludwig Mies van der Rohe, J.J.P. Oud, Le Corbusier, Walter Gropius, Richard Neutra, Philip Johnson, Ian Schrager ritrova la sua ispirazione, creando una contemporaneità stilistica che si svela in una sofisticata visione dell’abitare. «Il cortile è una delle molteplici caratteristiche che differenzia 160 Leroy dalle nuove residenze newyorkesi - continua Schrager. Una realtà intensa

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160leroy.com


e separata» in cui sorgono alberi di salice, prati ondulati, siepi, edera e ciottoli che si specchiano nelle vetrate ondulate della lobby, in un connubio tra la New York ottocentesca e il fascino delle strade fiorentine. Un’alchimia che si fa portavoce di un’intimità esclusiva e che si esprime nella private pool circondata da imponenti vetrate o nello spazio state-of-the-art fitness con sala yoga, sauna, bagno turco e una sala attrezzata per massaggi privati. «A partire dal 1930 i condomini a New York definivano lo stile di vita moderno. Abbiamo voluto ispirarci a quell’epoca d’oro e portarla verso il futuro. 160 Leroy è un edificio in cui il tutto è maggiore della somma delle parti: è l’evoluzione di un luxury lifestyle e il simbolo di un nuovo stile internazionale».

“NON SONO ATTRATTO DA ANGOLI RETTI O DALLA LINEA, DURA, INFLESSIBILE, CREATA DALL’UOMO. SONO ATTRATTO DAL FLUSSO LIBERO, DALLE CURVE SENSUALI. LE CURVE CHE TROVO TRA LE MONTAGNE DEL MIO PAESE, NELLE ONDE DEL MARE E SUL CORPO DELLA DONNA AMATA”. OSCAR NIEMEYER Co-developed: ARES Management LLC, Weinberg Properties e William Gottlieb Real Estate.

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111 Murray - Architects: David Rockwell; David Mann (interior design e dĂŠcor)

Rendering Credit: Redundant Pixel Studios

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thebryantnyc.com


ONE ELEVEN DELUXE: 111 MURRAY

UPPER CLASS DESTINATION Una sorprendente torre svasata che svetta nel cuore di Tribeca e imprime un segno distintivo, iconico. Un luxury building come narrazione poetica dell’eccellenza progettuale espressa dai più lungimiranti talenti del design come David Rockwell di Rockwell Group o David Mann di MR Architecture per l’interior e il décor - membri dell’AD100 ovvero la lista degli architetti e dei designer più autorevoli – o Edmund Hollander per il landscape e l’outdoor in cui un’imponente scultura d'acqua delinea la magnificenza di One Eleven. L’avanguardia stilistica si imprime in ogni dettaglio tra cui l’accesso con ascensore privato a molte delle 157 private residences e nella duplex penthouse, il simbolo dell’eccellenza di 111 Murray che domina il cuore pulsante di un quartiere esclusivo affacciato sulle storicità architettoniche e sul lusso dell’innovativa Lower Manhattan, la nuova meta dell’upper class con le sue shopping experience come Saks Fifth Avenue e Brookfield Place. Il vetro come matrice progettuale delinea una nuova visione della torre che si schiude, asimmetrica, in una geometria inedita e arrotondata, celando la sofisticata attitude dell’interior design, tra marmi pregiati e legni di rovere, cromie calde e panorami mozzafiato. Avvolta in una leggerezza stilistica che si respira nella hall a doppia altezza progettata da David Rockwell o in una serie fluida di spazi dedicati al divertissement tra cui una pasticceria, una veranda, una sala da pranzo con cucina a vista in cui organizzare special dinner con chef privato... E ancora fitness center, hair stylist, piscina olimpionica, giochi d’acqua interattivi e un tempio del benessere haute de gamme realizzato in mosaico dove immergersi in sale trattamento, sauna, hammam. Per un’autentica remise en forme nel segno del sublime che invade corpo e anima.

Landscape e Outdoor: Edmund Hollander Development: Fisher Brothers, Witkoff, New Valley Douglas Elliman Development Marketing: Emily Sertic Prezzi: da $ 2 milioni a oltre $ 17,5 milioni. Penthouse: su richiesta

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The bryant - Architects: David Chipperfield

DAVID CHIPPERFIELD: THE BRYANT METROPOLITAN JEWEL

Primo progetto residenziale firmato dall'architetto Chipperfield a New York - a cui recentemente è stata commissionata l’ala dedicata all’arte moderna e contemporanea del The Metropolitan Museum of Art - The Bryant si affaccia su uno dei gioielli della città, Bryant Park con la sua celebre NY Public Library protagonista di diverse pellicole cinematografiche, immerso nella vertigine degli edifici-simbolo di Manhattan. Residenze bespoke che esprimono il tratto distintivo dell’architetto sorgono in una ambience monumentale, spoglia, priva di décor. «L’idea che la struttura e la facciata siano la medesima architettura realizzata in cemento lucidato dona all’edificio una presenza tettonica e fisica - racconta David Chipperfield. Ed è attraverso questa sottrazione che l’edificio stesso è ridotto a elementi di colonne e finestre, di pieni e vuoti, di massa e spazio». Private residences e duplex penthouse con viste sullo skyline e sul parco, a pochi passi dalla Fifth Avenue, esprimono la ricercatezza creativa con materiali pregiati e arredi su misura progettati da David Chipperfield Architects per The Bryant, in una visione bespoke dell’arte dell’abitare. The Bryant: 16 West 40th Street – New York City Development: HFZ Capital Group Corcoran Sunshine Marketing Group Corcoran sole Marketing Group. il Bryant Prezzi: da $ 2.255.000 (1 bedroom). Penthouse: su richiesta

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thebryantnyc.com


565 Broome SoHo - Architects: Renzo Piano

565BroomeSoho.com

RENZO PIANO EXPERIENCE: 565 BROOME SOHO ASTONISHING PANORAMA Glass tower di 30 piani e 115 residenze nel cuore di Soho: è in questa perla di Manhattan che Renzo Piano ha progettato un edificio destinato a dettare i codici della contemporaneità newyorkese. 565 Broome SoHo - il primo progetto residenziale del Pritzker Prize a New York - come ha dichiarato Davide Bizzi, CEO di Bizzi & Partners Development «segna il lancio di una rara opportunità per gli acquirenti più esigenti che cercano un esempio tra i più sofisticati di architettura, design e servizi di lusso». Con un interior ideato dallo studio parigino RDAI, la visione della raffinatezza e un ricercato high end scandiscono il ritmo delle private residences i cui prezzi sfiorano i 20 milioni di dollari. Un progetto che cambia radicalmente il volto di Soho: «sono stato subito attratto da questo sito e ispirato dal suo ambiente naturale», afferma Renzo Piano. Le due torri offrono un suggestivo panorama dell’Hudson River, sulla storica Soho, sull’esclusività di Tribeca, su Midtown e il World Trade Center. Un viale circolare svela una piscina di acqua salata, bagno di vapore, fitness center, sauna, yoga studio, una terrazza open air, un giardino d’inverno con la sua biblioteca e il bar. 565 Broome SoHo: 372 West Broadway Real Estate: Bizzi & Partners Development, Aronov Development e Halpern Real Estate Ventures Prezzi: da $ 1 milione a $ 20 milioni Duplex Penthouse: su richiesta Rendering Credit: Noë & Associates with The Boundary

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INTERVIEW

JAPAN CULTURE

LA CUCINA DELICATA DELLO CHEF LUCA FANTIN

FAR CONOSCERE AI GIAPPONESI LA CUCINA DEL NOSTRO PAESE E SPIEGARE AGLI ITALIANI COME SI POSSANO GUSTARE PRODOTTI TIPICI DI QUALITÀ NEL PAESE DEL SOL LEVANTE. LA SFIDA VINTA DELLO CHEF STELLATO DEL RISTORANTE BULGARI TOKYO di Enrico Cammarota

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el Giappone possiede l’equilibrio interiore e la delicatezza che trasferisce nei propri piatti, dell’Italia la creatività attraverso la quale da vita a proposte gourmet dove passione e sensorialità si fondono. La Stella Michelin Luca Fantin splende all'interno del Ristorante Bulgari Tokyo conquistando i giapponesi con una cucina italiana contemporanea che dalle ricette della tradizione giunge fino a oggi legata a un fil rouge culinario che solletica il palato in modo originale e all’avanguardia. La sua interpretazione in chiave contemporanea della tradizione culinaria italiana attraverso quali tecniche si sostanzia? La mia cucina parla attraverso proposte attuali che, se pur affondando le radici nella tradizione, sono diverse da quelle di trenta o anche solo vent’anni fa. Il punto attorno al quale far ruotare tutto è sempre il sapore, da preservare ed esaltare. La costruzione del piatto inizia dalla scelta di materie prime locali giapponesi da manipolare per creare un gusto che alla fine risulti allo stesso tempo italiano tradizionale e contemporaneo. La tecnica, invece, è subordinata all'ingrediente primario, vero protagonista del piatto, e al gusto che si decide di ricreare nel piatto. L’armonia delle consistenze è il fil rouge della sua creatività. In che modo persegue la ricerca di questo sottile equilibrio? Passando gran parte della giornata in cucina credo che spesso dietro un piatto si possa percepire la personalità del cuoco. Io prediligo la delicatezza e non amo i sapori forti, acidi o dagli evidenti contrasti, per qusto spesso uso prodotti delicati come fiori o pesce. Tutto ciò che cucino è caratterizzato da un equilibrio di fondo che è lo stesso che mi contraddistingue come persona.

“LA DELICATEZZA DEI PIATTI, ESTENSIONE NATURALE DELL’EQUILIBRIO DELL’ANIMA” L’esperienza culinaria offerta dal ristorante Bulgari Tokio è una delle più sofisticate rintracciabili nella città di Tokyo.Com’è concepito il percorso degustativo? Bulgari Tokyo si sta caratterizzando sempre più come punto gastronomico di cucina italiana, riconosciuto e apprezzato. Essendo sotto l’immagine forte del brand Bulgari più facilmente associabile a esperienze luxury lontane dal mondo food, non sempre la gente percepisce il collegamento con la cucina di alto livello. Tuttavia non c’è nulla di più sbagliato e l’esperienza giapponese lo dimostra. Lì infatti ci siamo specializzati nella cucina gourmet ovvero nel creare una storia, facendo vivere ai commensali un’esperienza unica. Chi viene da noi non lo fa solo per mangiare, ma per passare una serata emozionante, come se andasse a teatro.

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JAPAN INSPIRATION

DELICATE COOKING BY THE CHEF LUCA FANTIN TO INTRODUCE JAPANESE PEOPLE THE COOKING OF OUR COUNTRY AND TO EXPLAIN ITALIANS HOW TO FIND TYPICAL QUALITY PRODUCTS IN THE EASTERN COUNTRY. THE CHALLENGE WON BY THE STARRED CHEF OF BULGARI TOKYO RESTAURANT From Japan he takes interior balance and delicacy into his dishes, from Italy creativity through which he realizes gourmet proposals where passion and sense are mixed. The Star Michelin Luca Fantin shines inside the Bulgari Tokyo Restaurant, conquering the Japanese with a contemporary Italian cooking, which from the traditional recipes today delights palate in original and avant-garde way. WHICH ARE THE TECHNIQUES FOR YOUR CONTEMPORARY INTERPRETATION OF ITALIAN COOKING TRADITION? My cooking reveals present proposals which, even if rooted into tradition, are different from the ones of thirty or twenty years ago. Everything should always turn around taste to preserve and exalt. The creation of a dish starts from the choice and the working of Japanese local first matters, so that taste could be traditionally Italian and contemporary at the same time. The technique, instead, is subordinated to the primary ingredient, real protagonist of the dish, and to the taste recreated in the dish. THE HARMONY OF TEXTURES IS THE COMMON LINE OF YOUR CREATIVITY. HOW DO YOU REACH THIS THIN BALANCE? As I spend large part of the day in the kitchen, I think that often through a dish you can perceive the cook's personality. I prefer delicacy and I don't love strong, acid tastes with evident contrasts, so I often use delicate products such as flowers or fish. All that I cook is characterized by a basic balance which is the same distinguishing me as person. THE COOKING EXPERIENCE OFFERED FROM BULGARI TOKYO RESTAURANT IS ONE OF THE MOST SOPHISTICATE IN THE CITY OF TOKYO. HOW IS THE TASTING ROUTE CONCEIVED?

Bulgari Tokyo is growing as a recognized and appreciated gastronomic point of Italian cooking. As it could be more associated to luxury experiences far from food world, under the strong image of Bulgari brand, people not always catch the connection to high level cooking. Anyway there is nothing wronger than this and Japanese experience shows it. There in fact we got specialized in gourmet cooking to create a story, making the guests live a unique experience. People come to us not only to eat, but to spend an exciting evening, as if they went to theater. THE MICHELIN STAR IN 2011 HAS DEFINITELY CONSECRATED THE EXCELWHAT CHANGED AFTER SUCH RECOGNITION? Honestly nothing, maybe because I never lived it as an aim or a turning point. We live in steady evolution and we create by ourselves the aims and consequent success. LENCE OF YOUR COOKING POETICS .



La stella Michelin nel 2011 ha definitivamente consacrato l’eccellenza della sua poetica culinaria. Cosa è cambiato dopo un riconoscimento del genere? Onestamente nulla, forse perché non l’ho mai vissuto come un traguardo o un punto di svolta. Si vive costantemente in evoluzione e gli obiettivi e i conseguenti successi ce li creiamo noi stessi. Lei quest’anno partecipa all'evento Epicurea. Come si sviluppa la sua proposta culinaria per l'occasione? È la terza volta che partecipo a questa manifestazione che considero una grande occasione di internazionalità. Essere qui mi fa sentire a casa e per esprimermi al meglio ho voluto realizzare alcuni piatti contenuti nel mio libro appena uscito. Tra questi una ricetta a base di tonno cotto e crudo servito con diverse consistenze di rape, al forno, in salsa e nel pane e con il lampone. A seguire un piatto un po’ inusuale per i palati italiani, la pasta fredda, condita con ricci di mare che evocano immediatamente la sensazione di freschezza dell’oceano. Grazie al nuovo volume “Bulgari La Cucina di Luca Fantin” racconta le sue ispirazioni anche a chi non ha la possibilità di volare fino in Giappone. Quali i contenuti del volume? Il libro parla di un paese che mi ospita come italiano, di paesaggi incredibili e di cucina. Trentadue le ricette presenti, otto per stagione, attraverso le quali si racconta la storia dell’ingrediente principale spiegandone la provenienza e le caratteristiche. Nelle mie ricette italiane le materie

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THIS YEAR YOU ARE TAKING PART TO THE EPICUREA EVENT. HOW IS YOUR COOKING PROPOSAL FOR THE OCCASION?

It's the third time I take part to this event which I consider a great chance of internationality. To be here makes me feel at home, and to express myself at the best, I wanted to realize some dishes included in my book just published. Among these, a recipe based on cooked and raw tuna, served with different textures of turnips, on the oven, in sauce and on bread, and with raspberry. Then a dish which is a bit unusual to Italian taste, cold pasta with sea urchins evoking immediately the fresh sensation of ocean. THANKS TO THE NEW VOLUME, “BULGARI THE COOKING BY LUCA FANTIN” TELLS YOUR INSPIRATIONS ALSO TO PEOPLE WHO CAN'T FLY TO JAPAN.

WHICH ARE THE CONTENTS OF THE VOLUME? The book tells about a country welcoming me as Italian, about amazing landscapes and cooking. Thirty-two present recipes, eight for each season, revealing the story of the main ingredient with its origin and features. In my Italian recipes first matters are almost always local, with some little exceptions, and to tell how it is possible to find even in Japan quality products, such as mullets, artichokes, mushrooms or other, is essential to exalt the suppliers and to communicate how to make a great Italian cooking abroad without focusing on pasta and pizza. In Japan cooking tradition is diametrically opposed to ours, so I represent a rarity with my proposals. A value added to the attractions of the city, whose realization was hard, as Japanese people are not easy and it took much time to understand how to interact with their taste and cooking, finding trustful suppliers.



prime sono quasi sempre locali, tranne qualche piccola eccezione, e raccontare come sia possibile trovare anche in Giappone prodotti di qualità come triglie, carciofi, ovuli o altro è fondamentale per dar risalto ai fornitori e far passare il messaggio di come sia possibile fare ottima cucina italiana all'estero senza doversi per forza fermare a pasta e pizza. In Giappone la tradizione culinaria è diametralmente opposta alla nostra, per questo con le mie proposte rappresento una rarità. Un valore aggiunto tra le attrattive della città la cui realizzazione è stata tutt’altro che semplice visto che il popolo giapponese non è semplice e per capire come interagire con il loro gusto e loro cucina, trovando fornitori che si fidassero, ha richiesto molto tempo. Le ricette incluse delineano un viaggio nel gusto che ambisce e raccontare tutte le sfaccettature della sua maestria. In che senso si può parlare di volume “extra lusso”? Si tratta di una definizione che lo identifica sotto molti punti di vista, a partire dal senso estetico. Il volume pesa 3 kg e presenta al proprio interno molti accorgimenti pregiati come foto di immensa qualità paragonabili a veri e propri quadri.

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THE

INCLUDED RECIPES DEFINE A ROUTE THROUGH TASTE, REVEALING

ALL THE FEATURES OF YOUR MASTERY. HOW CAN WE TALK OF AN “EXTRA LUXURY” VOLUME?

It's a definition identifying it on many point of views, starting from the aesthetic sense. The volume weighs 3 kilos and presents inside many precious devices, such as photos of immense quality comparable to real paintings. THE

ANDREA FAZZARI AND TAKAO IKEJIRI, AND THE TEXT ANDREA URSINI AND ANDREA PETRINI ENRICH THIS REAL ITEM OF COLLECTION. HOW DID THEY MAKE THE DIFFERENCE? From my original idea, in more than two years of work we realized a shared project where each one brought incredible professionalism. Andrea Fazzari is a master in catching personalities and looks in photos. While Takao Ikejiri is a talent in photos of dishes, as he can sensibly catch the emotions expressed. PHOTOS BY

CONTRIBUTES BY

TOKYO DESCRIBED BY LUCA FANTIN. WHERE DO YOU SUGGEST GOING AND WHICH PLACES ATTRACTED YOU?

Tokyo is a great and very organized metropolis, offering infinite chances, from food, to museums, to crafts markets of second hand, perfect to who loves porcelain and



Le fotografie di Andrea Fazzari e Takao Ikejiri e i contributi testuali di Andrea Ursini e Andrea Petrini arricchiscono ulteriormente questo vero e proprio oggetto da collezione. In che modo hanno fatto la differenza? Dalla mia idea originaria, in oltre due anni di lavoro abbiamo dato vita ad un progetto condiviso nel quale ognuno ha portato la propria incredibile professionalità. Andrea Fazzari è un maestro nel fotografare le persone carpendone personalità e sguardi, mentre Takao Ikejiri è un talento negli scatti di piatti perché ha la sensibilità di coglierne le emozioni trasmesse. Andrea Petrini e Andrea Ursini, infine, sono riusciti a tramutare in parole le proposte culinarie, piatti che avevamo già in menù e abbiamo deciso di mettere su carta. Tokyo raccontata da Luca Fantin. Dove consiglia di andare e quali luoghi l’hanno affascinata? Tokio è una grande e organizzatissima metropoli che offre infinite possibilità, dal cibo, ai musei, ai mercati artigianali di seconda mano, perfetti per chi ama porcellane e piatti. Una città facile e complicata allo stesso tempo, inizialmente difficile da capire ma in grado di conquistare e in continuo movimento, soprattutto ora in vista delle Olimpiadi del 2020. I ristoranti sono molo piccoli e non si trova posto un giorno per l’altro quindi il mio consiglio è, se si pianifica un viaggio, di prenotarli prima. Nonostante sia una delle più grandi e moderne città al mondo, la sua unicità sta nell’essere abbastanza vicina a montagne, templi e paesaggi naturali fantastici nei quali perdersi. L’itinerario migliore per scoprire il Giappone comprende soste a Tokio, Nara, Kioto. Quest’ultima rappresenta la parte più tradizionale del paese, a Nara si può visitare un tempio protetto dall’Unesco e passeggiare per giardini incantati a fianco di cervi lasciati liberi, mentre a Tokio è l’essenza del Giappone. ( Ha collaborato Marco Torcasio )

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dishes. An city which is easy and complicate at the same time, initially hard to understand, but conquering and in steady movement, most of all in view of the Olympics of 2020. Restaurants are very small and you don't find easily places. So I suggest preserving them before, when your plan a trip. Even if it's one of the greatest and most modern cities in the world, it's unique for being close to mountains, temples, and fantastic natural landscapes where to get lost. The best itinerary to discover Japan includes stops at Tokyo, Nara, Kioto. This last one represents the most traditional part of the country, in Nara you can visit a temple protected by the Unesco and walk through enchanting gardens together with free deers, while Tokyo is the essence of Japan.



EVENT Occhiello

TOP CLASS CHEFS SFIDA GOURMAND A ST. MORITZ

LA SCENOGRAFIA DELL’ALTA ENGADINA E LA SUA PERLA, ST. MORITZ - TRA HOTEL AVVOLTI IN UN’ALLURE SUBLIME E UNA NATURA CHE APPARE IN TUTTA LA SUA MERAVIGLIA - SI TRASFORMANO OGNI ANNO IN UN SALOTTO DEDICATO AL GUSTO: IL GOURMET FESTIVAL uno degli eventi più ricercati della food experience ad animare È l’esclusività di St. Moritz: il Gourmet Festival (30 gennaio - 3 febbraio 2017) da oltre 20 anni è un palcoscenico per rinomati chef internazionali invitati dagli Chef locali dei partner-hotel a una collaborazione inedita. Per affascinare gli ospiti con specialità culinarie e un gourmand esclusivo, tra diversità “artistiche” e le più alte espressioni del tasting. Hotel come il Badrutt’s Palace - sin dal 1896 un’icona dell’hotellerie - con l’Executive Chef Michel Jost che dal 2015 con la sua arte culinaria trasforma ogni piatto in una poetica del gusto; o come il Carlton Hotel con sorprendenti suite, il ristorante stellato Da Vittorio - guidato dai fratelli Cerea - e la cucina d’alta classe dello chef Gero Porstein al Romanoff. Risale al 1848 la storia del Grand Hotel Kronenhof con la sua struttura neo-barocca, una magnifica vista sui ghiacciai, piscina a sfioro, installazioni d’acqua e una delle più acclamate destinazioni gourmand: al Grand Restaurant lo chef de cuisine Fabrizio Piantanida vizia i suoi ospiti, ispirato dalla cucina

TOP-CLASS CHEFS GOURMAND CHALLENGE IN ST. MORITZ One of the most researched events of food experience shows the exclusivity of St. Moritz: the Gourmet Festival (30th January - 3rd February 2017) has been for more than twenty years a stage for famous international chefs, invited by the local Chefs of partner-hotels to a new cooperation. To enchant the guests with food specialties and an exclusive gourmand, between “artistic” varieties and the highest expressions of tasting. Hotels such as the Badrutt’s Palace – since 1896 an icon of the hotellerie – with the Executive Chef Michel Jost, who since 2015 through his cooking art has changed each dish into a poetic of taste; or such as the Carlton Hotel with surprising suites, the starred restaurant Da Vittorio – directed by the Cerea brothers – and the top class cooking by the chef Gero Porstein at the Romanoff. The history of Grand Hotel Kronenhof dates back to 1848 with its new-baroque structure, an amazing view on the glaciers, board swimming pool, water installations and one of the

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italiana, francese e tradizionale con influenze mediterranee. Con il suo design caratteristico, all’Hotel Giardino Mountain i tre ristoranti sono una vera sorpresa culinaria in cui la tradizione mediterranea si mescola a influenze asiatiche e specialità regionali dell’Engadina. Executive Chef del Guardalej, il principale, è Markus Rose. È una vera leggenda l’Hotel Schweizerhof con la sua ricca tradizione che si respira in ogni dettaglio, un panorama unico sul lago e la sua gourmandise ideata da Christian Ott, tra prodotti regionali e ispirazioni internazionali. Situato in scenari di incantevole bellezza tra i laghi dell'Alta Engadina e il grazioso villaggio di Sils-Maria, l’Hotel Waldhaus si presenta come un castello da fiaba. Gestito sin dal 1908 dalla stessa famiglia, il suo legame con la storia e con la natura si esprime anche nelle creazioni dell’Executive Chef Dennis Brunner e dei suoi sapori che profumano di rosmarino e cumino. Mix unico di bellezza e natura, al Kempinski Grand Hotel des Bains, tra atmosfera semplice, moderna ed elegante, la cucina guidata dall’entusiamo e dalla creatività della stella Matthias Schmidberger si assapora nel

most loved gourmand destinations: at the Grand Restaurant the cuisine chef Fabrizio Piantanida spoils his guests, inspired by the Italian, French and traditional cooking with Mediterranean influence. With their typical design, at the Hotel Garden Mountain the three restaurants are a real cooking surprise where Mediterranean tradition is mixed with Asiatic influences and regional specialties of the Engadina. Executive Chef of Guardalej, the director is Markus Rose. The Hotel Schweizerhof is a real legend with its rich tradition shown in each detail, a unique landscape on the lake and its gourmandise realized by Christian Ott, between traditional products and international inspirations. Placed in backgrounds of enchanting beauty between the lakes of Alta Engadina and the cute village of Sils-Maria, the Waldhaus Hotel looks like a fairy castle. It has been directed since 1908 by the family itself, and its bond with history and nature is evident also in the creations of the Executive Chef Dennis Brunner and their tastes with scents of rosemary and cumin. Unique mix of beauty and nature, the Kempinski Grand Hotel des Bains, in a plain, modern and elegant atmosphere, the cooking inspired by the enthusiasm


gourmet restaurant Cà d’Oro, avvolto nella passione di questo astro nascente: «Quale professione può dedicarsi così intensamente a tutti i cinque sensi e affinarli ogni giorno con nuove esperienze e gusti?» Culla del turismo invernale, il Kulm Hotel St. Moritz con i suoi 160 anni di storia, una sapiente combinazione tra tradizione e contemporaneità e una nuova dimensione del benessere nella Spa di 2.000 mq, vanta cinque ristoranti, ognuno con una ambience diversa. Con specialità culinarie che lo chef de cuisine Hans Nussbaumer offre ai suoi ospiti, nei piatti si riflette il viaggio culinario intorno al mondo della sua lunga carriera. Membro di Design Hotels™, Nira Alpina, con panorami mozzafiato sul lago di Silvaplana, unico hotel della regione con accesso diretto alla funivia che porta alla cima più alta, offre una cucina internazionale servita nei suoi ristoranti tra cui Stars, guidato dal nuovo Chef Florian Mainzger, tra cucina internazionale con influenze asiatiche. Ed è nell’oasi del Suvretta House con un centro benessere e una spa di 1700 mq, The Grand Restaurant e Suvretta Stube con cucina casalinga, che lo chef Fabrizio

Zanetti crea un’inedita varietà culinaria nata dal suo expertise nei luoghi più esclusivi al mondo, tra cui il Gordon Ramsay Savoy Grill a Londra. Master Chef che ogni anno invitano guest chef internazionali, in un summit di eccellenze a cui St. Moritz dedica il Gourmet Festival. Un viaggio nel gusto che quest’anno sarà svelato in due location: la Cava, Hotel Steffani, nel centro di St. Moritz, guidato oggi dalla terza generazione ovvero Brigitte e Peter Marky con la figlia Daniel, conosciuto per la squisita ospitalità e la sua originale cucina cantonese al ristorante Le Mandarin, aprirà in occasione del Festival la sua Wine Cellar con un evento che delizierà gli amanti del vino; Mathis Food Affair ovvero la Contemporary Alpine Cuisine creata dallo chef Remo Mathis in Corviglia da oltre 20 anni, con sei differenti strutture gastronomiche a 2.486 metri di altitudine, ognuna un vero e proprio highlight, tra cui il ristorante La Marmite e il De Fat Moonk. Per assaporare piatti della tradizione e nuove interpretazioni contemporanee delle specialità dell’Engadina, in una leggendaria ospitalità.

and creativity of the star Matthias Schmidberger is tasted in the gourmet restaurant Cà d’Oro, enveloped in the passion of this rising star: «Which profession can satisfy so much all the five senses and refine them every day with new experiences and tastes?» Heart of winter tourism, the Kulm Hotel St. Moritz with its 160 years of history, a wise combination of tradition and contemporaneity, and a new dimension of wellness in the Spa of 2.000 square meters, includes five restaurants, each one with a different ambience. With cooking specialties offered by the chef de cuisine Hans Nussbaumer to his guests, the cooking route around the world of his long career is reflected in the dishes. Member of Design Hotels, Nira Alpina, with stunning landscapes on the lake of Silvaplana, unique hotel of the region with direct access to the cable-way taking to highest top, offers an international cooking served in its restaurants, such as Stars, directed by the new Chef Florian Mainzger, between international cooking with Asiatic influences. And in the oasis of Suvretta House with a wellness center and a spa of 1700 square meters, the Grand Restaurant and Suvretta Stube with house cooking, the chef Fabrizio Zanetti creates

a new cooking variety from his expertise in the most exclusive places of the world, among which the Gordon Ramsay Savoy Grill in London. Master Chefs who every years invite international guest chefs, in a summit of excellence to which St. Moritz dedicates the Gourmet Festival. A route through taste taking place in two locations this years: The Cava, Hotel Steffani, in the center of St. Moritz, today directed by the third generation, Brigitte and Peter Marky with the daughter Daniel, known for its gorgeous hospitality and its original Cantonese cooking at the restaurant Le Mandarin, will open for the Festival its Wine Cellar with a delightful event for the wine lovers; Mathis Food Affair, the Contemporary Alpine Cuisine, which has been created by the chef Remo Mathis in Corviglia for more than 20 years, with six different gastronomic structures at 2.486 meters of height, each one a real highlight, among which the restaurant La Marmite and De Fat Moonk. To taste dishes of the tradition and new contemporary interpretations of the specialties of Engadina, in a legendary hospitality. (E.C)

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TRAVEL


PRIVATE ISLAND

OSPITALITÀ AL SINGOLARE

INAUGURA UNA NUOVA CONCEZIONE DELL’OSPITALITÀ FOUR SEASONS HOTELS AND RESORT CON L’APERTURA DI UN’ISOLA PRIVATA A USO ESCLUSIVO DI UN SOLO OSPITE E DEI SUOI ACCOMPAGNATORI. NELLA MAGIA DELLE MALDIVE NASCE PRIVATE ISLAND MALDIVES AT VOAVAH, L’AVANGUARDIA DELLA LUXURY EXPERIENCE di Anna Casotti


n’oasi che trascende l’essenza del lusso per un’esperienza unica al U mondo: Four Seasons Hotel and Resort inaugura alle Maldive, nell’atollo di Baa – parte della World Biosphere Reserve dell’UNESCO - una nuova idea di unique hospitality ovvero la prima isola privata del Gruppo. Private Island Maldives at Voavah - in utilizzo esclusivo a un solo ospite con i suoi accompagnatori per un massimo di 22 persone - aprirà alla fine del 2016 inaugurando 7 suite, un centro per le immersioni, l’Oceans of Consciousness Spa e uno Yacht di 19 metri dedicato agli ospiti dell’isola. Tra la Beach House - con salotto open air, pool deck, palestra, libreria,

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lounge - e le eleganti suite sparse in tre differenti aree dell’isola, Voavah sarà il simbolo di una «Al Four Seasons Private Island Maldives at Voavah, gli ospiti potranno disegnare la loro esperienza», racconta Armando Kraenzlin, General Manager e Vice Presidente regionale Four Seasons Resort Maldives at Landaa Giraavaru. «I nostri clienti potranno considerare questa isola come “propria”, per vivere momenti indimenticabili con gli amici e la famiglia, esplorare l’estremità delle loro sensazioni, dedicare tempo a sé, festeggiare un momento importante o semplicemente ritirarsi, meditare, ritrovare ispirazione».


PRIVATE ISLAND

UNIQUE HOSPITALITY FOUR SEASONS HOTELS AND RESORT PRESENTS A NEW CONCEPTION OF HOSPITALITY WITH THE OPENING OF A PRIVATE ISLAND FOR THE EXCLUSIVE USAGE OF AN ONLY GUEST WITH COMPANY. IN THE MAGIC OF THE MALDIVES, HERE IS PRIVATE ISLAND MALDIVES AT VOAVAH, THE AVANT-GARDE OF LUXURY EXPERIENCE

An oasis transcending the essence of luxury for a unique experience in the world: Four Seasons Hotel and Resort opens at the Maldives, in the Atoll of Baa – part of the World Biosphere Reserve of the UNESCO – a new idea of unique hospitality which is the first private island of the Group, Private Island Maldives at Voavah – exclusively available for only a guest with company of 22 persons at most – will open by the end of 2016 with 7 suites, a center for immersions, the Oceans of Consciousness Spa and a Yacht of 19 meters dedicated to the guests of the island. Between the Beach Houses – with opens air salon, pool deck, gym, bookshop, lounge – and the elegant suites spread in three different areas of the island, Voavah will be the

symbol of a new privacy, an intimate place where to organize exclusive parties, without being reached by intrusive looks. «At the Four Seasons Private Island Maldives at Voavah, the guests can draw their experience», Armando Kraenzlin says, General Manager and regional Vice President Four Seasons Resort Maldives at Landaa Giraavaru. «Our guests can consider this island as their “own” one, to live unforgettable moments with friends and family, to explore the highest sensations, dedicate time to themselves, to celebrate an important event, or simply retire, meditate and find again inspiration».

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POSH

LOVES

BEAUTY


INTERVIEW

ROMANTICA RIVOLUZIONE LA NUOVA COMUNICAZIONE VIKTOR&ROLF PROFUMA DI ASSOLUTO

AUDACIA E POTENZA COME LINEE GUIDA DI UNA NUOVA COMUNICAZIONE VISIVA CHE SI PROIETTA VERSO IL FUTURO SENZA PERDERE MAI DI VISTA L’IMPORTANZA DELLA STORIA PASSATA. VIKTOR & ROLF RACCONTANO IL FORTE DESIDERIO D’INNOVAZIONE CHE CONTRADDISTINGUE IL NUOVO FLOWERBOM IN UN’ESPLOSIONE DI FIORI E COLORI METAFORA DI UNA FEMMINILITÀ ASSOLUTIZZATA

A

dieci anni dal lancio dell’acclamata fragranza femminile Flowerbomb, Viktor & Rolf presentano il nuovo, suggestivo visual pubblicitario che riflette la modernità del profumo, nel rispetto della continuità visiva con l’originale. Un bouquet olfattivo che crea dipendenza attraverso le note aromatiche di gelsomino Sambac, fresia, orchidea Cattleya, rosa Centifolia, patchouli e vaniglia dolce. Le foto della campagna, scattate da due fotografi assidui collaboratori di Viktor & Rolf, Inez van Lamsweerde e Vinoodh Matadin, illustrano l’impronta potente della fragranza gourmand, impersonificata dalla modella Andreea Diaconu. Il suo viso è scoperto, per rivelare un’espressione di femminilità libera e moderna ma allo stesso tempo enigmatica, come un’esplosione di fiori preziosi che si diparte dalla sua testa verso l’universo. Il bizzarro bouquet di fiori sul capo è una metafora del pensare positivo e del muoversi dinamico nel mondo. Come raccontano i protagonisti Viktor Horsting e Rolf Snoeren. Dopo un successo durato dieci anni, perché avete deciso di rinnovare la campagna e di farlo proprio ora? L’immagine di Flowerbomb avrebbe potuto continuare a funzionare per altri dieci anni almeno, tanta è la sua perfezione, ne siamo sicuri, ma nonostante questo abbiamo voluto sperimentare qualcosa di nuovo. Non è necessariamente una decisione radicale quanto piuttosto una scelta di pancia dettata dalla nostra incessante curiosità artistica. Come spiegate il successo della prima campagna? È merito della sua a-temporalità. Rappresenta uno strumento di seduzione che ha il potere di di trasformare qualsiasi cosa. Esprime un senso di mistero e ha un taglio moderno grazie al mix di romanticismo e trasgressione che la contraddistingue. A cosa vi siete ispirati per il nuovo visual? Abbiamo capito sin da subito di non volerci discostare troppo dal precedente, così iconico. Ecco perché abbiamo mantenuto l’immagine originale come un template per la composizione, il colore, la posa, etc. E così anche per quanto riguarda il messaggio. Abbiamo voluto codificare la stessa atmosfera enigmatica, ma in un modo del tutto nuovo. Quale messaggio avete codificato esattamente? Il potere del cambiamento: riuscire a trasformare tutto in qualcosa di positivo e meraviglioso.

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ROMANTIC REVOLUTION THE NEW VIKTOR & ROLF COMMUNICATION SMELLS LIKE ABSOLUTE DARING AND POWER AS GUIDELINES OF A NEW VISUAL COMMUNICATION THAT IS PROJECTED TOWARDS THE FUTURE WITHOUT LOSING SIGHT OF THE IMPORTANCE OF HISTORY.

VIKTOR & ROLF

TELL A STRONG DESIRE FOR

INNOVATION THAT DISTINGUISHES THE NEW

FLOWERBOM

IN AN EXPLO-

SION OF FLOWERS AND COLORS METAPHOR OF AN ABSOLUTE FEMININITY

Ten years after the launch of the acclaimed women's fragrance Flowerbomb, Viktor & Rolf present the new, impressive visual advertising that reflects the modernity of the fragrance, while respecting the visual continuity with the original. An olfactory bouquet addictive through the aromatic notes of Sambac jasmine, freesia, Cattleya orchid, Centifolia rose, patchouli and sweet vanilla. The photos of the campaign, taken by two photographers assiduous collaborators of Viktor & Rolf, Inez van Lamsweerde and Vinoodh Matadin, illustrate the strong imprint of the gourmand fragrance, personified by the model Andreea Diaconu. His face turned out, to reveal an expression of free and modern femininity yet enigmatic, like an explosion of precious flowers which branches from its head to the universe. The bizarre bouquet of flowers on her head is a metaphor of positive thinking and dynamic move in the world. Here we are with the protagonists Viktor Horsting and Rolf Snoeren. AFTER 10 YEARS OF SUCCESS FOR FLOWERBOMB’S ICONIC VISUAL, WHY DID AND WHY NOW? The iconic Flowerbomb image could have functioned perfectly for another decade, we are sure of that, but we felt like trying something new. This is not necessarily a rational decision but more of a gut feeling - we were artistically curious to see if we could come up with a new image. YOU DECIDE TO RESHOOT IT?

HOW DO YOU EXPLAIN THE SUCCESS OF THE FIRST AD, WHICH REMAINED UNCHANGED FOR 10 YEARS? The original Flowerbomb ad is timeless - representing a weapon of seduction that has the power to transform ANYTHING. It expresses a sense of mystery and has a modern edge because of the mix of something romantic with something aggressive. WHAT INSPIRED YOU FOR THIS NEW VISUAL? The first visual! We knew right away that we wanted to stick closely to the original, because it is such an icon. That is why we took the original picture as a template for the composition, colours, pose, etc. Also in terms of message, we wanted to convey the same kind of mysterious, slightly surreal mood, but in a new way :-)



Come spiegate la scelta di includere nuovi fiori e nuovi colori come il rosso, il nero, il viola e il metallizzato? Sono gli stessi fiori presenti nella composizione della fragranza. Quelli più particolari, speciali oserei dire, sono stati aggiunti per ricreare un bouquet surreale con suggestioni grafiche: fiori, ma come nessuno li ha mai visti o annusati prima d’ora. Avete lavorato con Inez & Vinoodh per molti anni. Perché avete deciso di proseguire questa collaborazione anche in occasione della nuova campagna? Crediamo siano i migliori, costantemente innovativi. Insieme lavoriamo seguendo le stesse linee guida, per questo riusciamo ad andare perfettamente d’accordo. Inoltre siamo ottimi amici, ormai da parecchio tempo. In che modo vi identificate nelle loro scelte creative? Siamo accomunati dalla stessa idea di bellezza e cerchiamo sempre di creare qualcosa che sia al tempo stesso misterioso, surreale, moderno e cool. È molto raro trovare delle persone con cui condividere la stessa vision. Quale aneddoto legato alla realizzazione della nuova campagna vi piacerebbe raccontare? Abbiamo immortalato una situazione in cui capelli e fiori librati per aria diventano una sola cosa. Quest’idea non è stata semplice da realizzare, provate a immaginare questo bouquet enorme sospeso per aria. È stato tutto merito del nostro designer che ha saputo trovare la soluzione più ingegnosa. Cosa ha reso Flowerbomb una fragranza senza tempo? L’essenza ha qualcosa di magnetico. E l’unione della fragranza con il flacone iconico ha fatto breccia nel cuore di molte donne, con un romanticismo femminile mai noioso, ma al contrario poderoso e consapevole. In che modo il flacone protegge “il potere dei fiori”? È una granata di diamanti: un’arma lussureggiante e meravigliosa, capace di regalare anche suggestioni tattili. Dove trovate l’ispirazione per le limited edition? Molto spesso l’ispirazione scaturisce dalle collezioni, ma a volte anche dalla stagione delle vacanze, cioè dal desiderio di dar vita a qualcosa di creativo ma nel senso gioioso del termine. Come descrivereste la donna Flowerbomb oggi? Forte, romantica, sicura di sé, positiva, innamorata della bellezza. Qual è la vostra interpretazione della femminilità e in che modo Flowerbomb la rappresenta? La fragranza parla di opposti che, attraendosi l’un l’altro, si fondono trasformandosi in qualcosa di inedito. Flowerbomb rappresenta un dualismo, essenzialmente umano, che trascende la caratterizzazione di genere in maschile e femminile.

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WHAT MESSAGE DO YOU WANT TO CONVEY? The power of transformation: the power to transform anything into something positive and beautiful. CAN YOU EXPLAIN YOUR CHOICE OF INCLUDING FLOWERS IN THE NEW VISUAL AND FURTHERMORE TO INCLUDE NEW TYPES OF FLOWERS AND NEW COLORS SUCH AS RED, BLACK AND PURPLE AND METALLIC?

The flowers in the ad are also in the fragrance. The special colours were added to create a surreal and modern bouquet that would look graphic and new in the picture: flowers, but unlike any you have seen or smelled before, transposing the power of flowers. YOU HAVE BEEN WORKING WITH INEZ & VINOODH FOR MANY YEARS . YOU EVEN SHOT THE FIRST FLOWERBOMB CAMPAIGN TOGETHER. WHY DID YOU DECIDE TO WORK WITH THEM AGAIN FOR THIS NEW VISUAL? They are the best, always innovative. The 4 of us think along the same lines and that is why we love working with them. Plus we are great friends, have been for a long time now. HOW DO YOU IDENTIFY WITH INEZ & VINOODH’S CREATIVE CHOICES? We worked together with Inez & Vinoodh on all of our previous fragrance campaigns because we share the same vision of beauty. We'll always try to create something that has a sense of mystery, a slightly surreal touch while always being very modern and cool. DO YOU HAVE AN ANECDOTE TO SHARE ON THIS NEW VISUAL CAMPAIGN COLLABORATION? We wanted to photograph the actual situation where the flying hair and the flower bouquet become one, meaning we did not want them to be photographed separately and put together afterwards, in post-production with Photoshop. This idea proved to not be so easy to realize.. imagine this giant bouquet flying in the (h)air... but we had a fantastic prop designer who came up with an ingenious solution. WHAT MAKES THIS FRAGRANCE TIMELESS? The juice is a killer - it is just so good. The mix of bottle, ad and juice appeals to many different types of women - it is feminine and romantic but not in a passive way, it is empowered and assertive. WHERE DO YOU FIND INSPIRATION FOR LIMITED EDITIONS EVERY YEAR? Often, the inspiration comes from our collections, but it can also come from the holiday season itself - from a desire to make something decorative that is festive, new and modern at the same time. HOW WOULD YOU DESCRIBE THE FLOWERBOMB WOMAN TODAY? Strong, romantic, empowered, positive, with a real love for the good things in life. WHAT IS YOUR VISION OF FEMININITY? HOW DOES FLOWERBOMB REPRESENT IT?

Flowerbomb is about opposites that, when combined, become something new: romantic, but with a tough edge, soft, but assertive. We do not believe in 2 dimensional representations of femininity (or masculinity for that matter). Flowerbomb expresses a duality, which in our minds is essentially human.

Quanto è importante una fragranza nella routine di una donna? Il profumo è come un’aura, un’estensione di se stessi, proprio come lo sono gli abiti, ma in modo più cerebrale. Attraverso di esso è possibile comunicare senza proferire parola, semplicemente innescando memorie ed emozioni.

WHY IS FRAGRANCE SUCH AN IMPORTANT PART OF WOMEN’S ROUTINE? Fragrance is like an aura, an extension of yourself - clothes are too, but fragrance addresses different parts of the brain. Through fragrance, one can communicate without speaking, triggering memories and emotions.

Cosa accadrà nei prossimi dieci anni? Abbiamo davvero moltissime idee, per le fragranze e per il mondo beauty, ma preferiamo aspettare che sia il futuro stesso a svelarle.

WHAT CAN WE EXPECT FROM V&R IN THE NEXT 10 YEARS? We have lots of ideas, for fragrances and beauty, so we hope to be able to share them in the future!


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INTERVIEW

LAW OF ATTRACTION INTERVISTA A LINDA CANTELLO

I LABORATORI GIORGIO ARMANI BEAUTY REINVENTANO IL ROSSETTO CON LIP MAGNET, IL NUOVO COLORE LIQUIDO PER LE LABBRA IN DICIOTTO INEDITE NUANCE; GRAZIE ALLA SUA SPECIALE FORMULA, DONA COLORE PIENO E UN EFFETTO “MAGNETE” PER UNA DURATA FINO A OTTO ORE. LINDA CANTELLO, INTERNATIONAL MAKE UP ARTIST GIORGIO ARMANI BEAUTY, CI RACCONTA PERCHÉ È COSÌ STRAORDINARIO

a leggerezza di un film unita alla forza di un magnete: Lip Magnet è L il nuovo rossetto in formula liquida che racchiude in una texture ultrasottile colore pieno e a lunga durata. Il segreto è racchiuso nella formula a base di acqua in olio: una volta applicato il rossetto l’acqua evapora, lasciando sulle labbra un film leggerissimo, quasi una seconda pelle, che si ancora alla bocca senza sbavare. Lip Magnet nasce grazie all’expertise di Linda Cantello, International Make up Artist Giorgio Armani: ecco cosa ci ha raccontato. Che cosa pensa della texture di Lip Magnet? La texture è sottile come quella di Lip Maestro, ma con una resa intensa. Poiché Lip Magnet dura a lungo, è perfetta per i servizi fotografici, le sfilate e la vita di tutti i giorni.

Perché l’applicatore calligrafico rende la texture più facile da applicare? La texture dell’applicatore e la sua forma triangolare permettono di realizzare un contorno molto preciso e di applicare una pellicola uniforme che, volendo, si può stratificare.

Sono disponibili 18 colori, dal corallo al rosa passando per il rosso e il prugna: com’è riuscita a realizzare una palette di colori così ampia? La formula è talmente innovativa che esalta la purezza di ogni famiglia di colori, a differenza di altre formule per labbra che contengono molti filler. Ecco perché siamo riusciti a creare una gamma di colori così vasta!

LAW OF ATTRACTION

INTERVIEW WITH LINDA CANTELLO THE LABORATORIES GIORGIO ARMANI BEAUTY REINVENT LIPSTICK WITH LIP MAGNET, THE NEW LIQUID COLOR FOR THE LIPS IN EIGHTEEN UNPUBLISHED NUANCE; THANKS TO ITS SPECIAL FORMULA, GIVES FULL COLOR AND A “MAGNET” EFFECT UP TO EIGHT HOURS . LINDA CANTELLO, GIORGIO ARMANI INTERNATIONAL MAKE-UP ARTIST, ABOUT WHY IT’S SO AMAZING

The lightness of a film combined with the strength of a magnet: Lip Magnet is the new lipstick in liquid formula that incorporates a textured ultra-thin solid color and long-lasting. The secret is in the water in oil-based formula when applied lipstick water evaporates, leaving a very light film on the lips, like a second skin, which is still at the mouth without drooling. Lip Magnet born thanks to the expertise of Linda Cantello, International Make-up Artist for Giorgio Armani: here is what she told us about it.

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WHAT DO YOU THINK ABOUT LIP MAGNET TEXTURE? The texture is as thin as Lip Maestro but with an intense payoff. Because it's longlasting, it's perfect for shoots, shows and everyday life. HOW DOES THE CALLIGRAPHIC APPLICATOR MAKE TEXTURE EASIER TO APPLY? Texturing of the applicator and its triangular shape allow to achieve a very precise contour and apply a thin film so that, if desired, you can layer. 18 SHADES ARE AVAILABLE, FROM CORAL TO PINK INCLUDING RED AND PLUM: HOW DID YOU CREATE SUCH A WIDE "PALETTE" OF COLORS?

The formula is so innovative that enhances the purity of each color family, unlike other formulas for the lips that contain many fillers. That’s why we were able to create a wide range of colors as well!



LUXURY BEAUTY photos by Kailas

All jewels Ellagem NY

Lip: Nars Velvet Matte Lip Pencil in Red Square Glossy eyelid: MAC Studio eye gloss in Lightly Tauped Skin highlighter and Contour: Charlotte Tilbury Filmstar Bronze & Glow - Light to Medium Foundation: Armani Luminous Silk Foundation Concealer: Laura Mercier Secret Camouflage Eyebrow: Anastasia Beverly Hills Brow Palette


Lip: L’Oréal Infalilible Le Rouge in Ravishing Red Glossy eyelid: MAC Studio Eye Gloss in Lightly Tauped Corner of the eye highlighter: Jouer Highlighter in Camellia Skin highlighter and Contour: Charlotte Tilbury Filmstar Bronze & Glow - Light to Medium Foundation: Armani Luminous Silk Foundation Concealer: Laura Mercier Secret Camouflage Eyebrow: Anastasia Beverly Hills Brow Palette


Lips: YSL - Rouge Pur Couture -The Mats Eyes: Makeup Forever Star Power in Gold Copper and Elizabeth Arden Eight Hour Cream for gloss effect Skin highlighter and Contour: Charlotte Tilbury Filmstar Bronze & Glow -Light to Medium Foundation: Armani Luminous Silk Foundation Concealer: Laura Mercier Secret Camouflage Skin Illuminator: Freshface Glow in Twilight Eyebrow: Anastasia Beverly Hills Brow Palette


Lip: MAC Lipstick in Diva Eye: Stila Magnificent Metals Foil Finish Eye Shadow Skin highlighter and Contour: Charlotte Tilbury Filmstar Bronze & Glow -Light to Medium Foundation: Armani Luminous Silk Foundation Concealer: Laura Mercier Secret Camouflage Skin Illuminator: Freshface Glow in Twilight Eyebrow: Anastasia Beverly Hills Brow Palette


Hair: Akihisa Yamaguchi using Amika Hair Care T3 Micro MUA: Liz Olivier Manicurist: Kayo Higuchi with Defacto using MAC Cosmetics Model: Yara with Wilhelmina NYC

Lip: MAC Cosmetics Rebel Lipstick Eyes: Makeup Forever Star Power in Gold Copper Skin Illuminator: Freshface Glow in Twilight Skin highlighter and Contour: Charlotte Tilbury Filmstar Bronze & Glow -Light to Medium Foundation: Armani Luminous Silk Foundation Concealer: Laura Mercier Secret Camouflage Eyebrow: Anastasia Beverly Hills Brow Palette


Lips: Bobbi Brown Hot Orange Skin Illuminator: Freshface Glow in Twilight Skin highlighter and Contour: Charlotte Tilbury Filmstar Bronze & Glow -Light to Medium Foundation: Armani Luminous Silk Foundation Concealer: Laura Mercier Secret Camouflage Eyebrow: Anastasia Beverly Hills Brow Palette


BEAUTY

ABSOLUTE SCENTS Chanel

LUXURY BEAUTY photos by Kailas

All jewels Ellagem NY

La collezione Les Exclusif di Chanel si arricchisce di una nuova fragranza che porta la firma olfattiva di Olivier Polge e racchiude, in sole tre lettere, l’essenza di un amore. Boy non è un “uomo” qualunque, ma il soprannome che Mademoiselle Coco diede ad Arthur Capel, amore della vita della couturier, il primo a credere nel suo straordinario talento. Per realizzare questo tributo olfattivo il celebre naso ha risvegliato il suo interesse per l’accordo fougère, concentrandosi in particolare sulle note del Geranium Rosat. Questo fiore androgino dalle sfaccettature rosate e mentolate, combinato con agrumi e legno di sandalo, dà vita a un inedito jus che sembra lasciare una scia maschile sulla pelle di una donna.


Dior

François Demachy, Parfumeur-Créateur Dior, reinterpreta il concetto di golosità con Miss Dior Absolutely Blooming Eau de Parfum, un bouquet intensamente floreale e fruttato “quanto basta”, quasi fosse un'esclamazione di gioia. La fragranza si apre con note di Frutti di Bosco, Lampone, Melagrana e Ribes esaltati dal sapore speziato di bacche rosa, ma è nel cuore che si svela l’ingrediente più prezioso: l’Assoluta di Rosa di Grasse, che unita alla Rosa Damascena diffonde aromi di miele e pepe. Nel fondo muschi bianchi avvolgono la composizione donando un tocco Lip: L’Oréal Infalilible Le Rouge in Ravishing Red di rotondità. Absolutely deliziosa, Miss Dior Absolutely Blooming Eau Glossy eyelid: MAC Studio Eye Gloss in Lightly Tauped Corner of the eye highlighter: Jouer Highlighter in Camellia de Parfum rivela tutta la passione per i fiori che da sempre Skin highlighter and Contour: Charlotte Tilbury Filmstar Bronze & Glow - Light to Medium contraddistingue la maison di Avenue Montaigne. Foundation: Armani Luminous Silk Foundation Concealer: Laura Mercier Secret Camouflage Eyebrow: Anastasia Beverly Hills Brow Palette


BEAUTY

Sisley

Con le sue note intense e opulente Soir D’Orient racchiude tutto il calore e il mistero dell’Andalusia. Sisley ci conduce in un viaggio olfattivo attraverso gli assolati palazzi di Siviglia e patii dal sapore arabeggiante, rivelando nella sua luminosità tutta la magia di una Soir d’Orient. La fragranza è un chypré floreale declinato su note orientali: in apertura il limone italiano incontra un accordo voluttuoso di galbano e zafferano, per poi stemperarsi nel cuore, floreale e speziato. Qui il pepe nero del Madagascar incontra rosa Ttrca e geranio d’Egitto creando un accordo floreale ma misterioso, al tempo stesso fondente e insolente, che si adagia su un fondo dalla scia boisè di sandalo e patchouli.


POSH

LOVES

TOYS

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WATCH

ANTICIPO COSTANTE

ESPRESSIONE CONTEMPORANEA DI STILE

QUANDO NASCE, NEL 1976, FA SCALPORE. E COME TUTTO CIÒ CHE È GENIALE, FATICA A ESSERE COMPRESO. EPPURE È UN PREDESTINATO E NEL GIRO DI POCHI ANNI CAMBIA LA STORIA DI PATEK PHILIPPE E DELL’INTERA OROLOGERIA. OGGI, IL NAUTILUS, COMPIE 40 ANNI di Diego Tamone

P

er buona parte degli Anni 70, forse anche per reazione a tutto ciò che di preoccupante e poco chiaro sta succedendo in giro per il mondo, la parola d’ordine diviene “stravolgere”. Strabiliare, spiazzare, disorientare. In ogni ambito e, se possibile, nella maniera più evidente possibile. Si diffonde l’architettura radicale, il design si fa post-moderno, musica e società ricevono un pugno dritto nello stomaco dal nascente movimento punk. Nella moda Vivienne Westwood ridefinisce i codici di stile, neanche a dirlo, alla sua maniera, e persino la fotografia, con Olivero Toscani, inizia a dare scandalo. Molti oggetti di uso comune, creati sulla spinta di un’ottica nuova, raccontano storie, e senza saperlo si guadagnano l’immortalità. Anche l’orologeria, seppur per differenti ragioni, non fa eccezione. La “crisi del quarzo” si abbatte in tutta la sua veemenza e il mondo delle lancette si spacca in due. Da una parte il futuro, quello rappresentato dai digitali, innovativi, precisi, dirompenti; dall’altro la tradizione, pronta a schierare tra le sue fila marchi un tempo forti del loro heritage centenario ma improvvisamente incapaci di tenere testa a tanta e improvvisa innovazione. Nel mezzo di questa decade vorticosa e imprevedibile, contro ogni logica apparente, contro ogni pronostico, nasce il Nautilus. Un modello giunto oggi (praticamente immutato) al suo 40esimo anniversario. Quando vede la luce, nel 1976, l’orologeria si poggia su canoni rigorosi e non ammette trasgressioni. La cassa, per esempio, deve essere preferibilmente di forma rotonda, di diametro contenuto, sottile ai limiti della fisica, e rigorosamente d’oro. Quanto meno per i modelli di alta gamma. Ma attenersi alle regole, in quel contesto e con quelle prospettive all’orizzonte, ha poco senso. E allora tanto meglio rischiare. Magari rivolgendosi altrove, per esempio a un designer che quattro anni prima, nel 1972, aveva mostrato coraggio proponendo per un marchio concorrente un segnatempo sportivo tutto in acciaio. In una anacronistica (e per i tempi irriverente) visione del tempo. Affidarsi alla matita di Gérald

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STEADY ADVANCE

CONTEMPORARY STYLE EXPRESSION WHEN IT IS CREATED IN 1976, IT CAUSES A SENSATION. AND LIKE WHAT IS GENIAL, IT IS HARDLY RECOGNIZED. ANYWAY IT IS PREDESTINED AND IN A FEW YEARS IT CHANGES THE STORY OF PATEK PHILIPPE AND THE WHOLE WATCHMAKING . NOW THE NAUTILUS CELEBRATES 40 YEARS . For large part of the 70’s, maybe also for a reaction to what is alarming and unsure, happening around the world, the password becomes “to upset”. To amaze, to wrongfoot, to confuse. In each area and, if possible, in the most evident way. Radical architecture spreads around, design becomes post-modern, music and society are beaten in the stomach by the new punk trend. In fashion Vivienne Westwood redefines the codes of style, obviously in her way, and even photography, with Olivero Toscani, starts giving scandal. Many items of common usage, created on a new view, tell stories, and without knowing, gain immortality. Also watchmaking, even if for different reasons, makes no exception. The “crisis of quartz” is very hard and the world of hands is divided into two parts. On a side the future, represented by digital, innovative, exact, sensational watches; on the other side the tradition, ready to line up brands which once were strong in their centenary heritage, but which soon could not cope with such rich and fast innovation. Nautilus is created in the middle of this whirling and unpredictable decade, against each seeming logic, against each prediction. A model celebrating now (really unchanged) its 40th anniversary. In 1976 watchmaking is based on rigorous canons and does not admit transgression. For example, the watch-case is preferably round-shaped, with contained diameter, as thin as possible and rigorously made of gold. At least for the models of high level. But to follow rules, in that context and with those perspectives on the horizon, has no sense. And so it’s better to risk. Maybe looking elsewhere, for example considering a designer who four years before, in 1972, had shown courage by proposing a sport timer all in steel for a



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Genta, per Patek Philippe, se non un salto nel vuoto è così piuttosto un atto di fede. Assoluto. Stile impeccabile, baffo bianco d’ordinanza sempre al suo posto, e Harley Davidson. Genio e sregolatezza si direbbe oggi, grazie a una mano da pittore poi convertita a dare forma a orologi. Fatto sta che nell’istante in cui abbozza il Nautilus (leggenda vuole che lo abbia fatto di getto su un tovagliolo di un ristorante durante la fiera dell’orologeria di Basilea) Gérald Genta inizia automaticamente a ridisegnare inconsapevolmente anche il futuro dell’orologeria. Quella meccanica, tradizionale, apparentemente in via di estinzione. Un modello talmente avanti da risultare ancora oggi identico a se stesso. Ma anche, quanto meno inizialmente, inevitabilmente incompreso. La manifattura più conservativa aveva insomma finito con il creare l’orologio sportivo più innovativo. Di una grandezza per l’epoca smodata, 42 mm, con una lunetta ottagonale, un quadrante a cuscino e due “orecchi” ai lati della cassa. Naturalmente in acciaio. Il tutto a un prezzo da far impallidire un segnatempo in oro. Per un orologio di alta gamma, praticamente un sacrilegio. O, appunto, una rivoluzione. Dapprima il Nautilus stenta, tanto che viene addirittura ridimensionato. Poi decolla e da lì in poi non si ferma più, attestandosi come un riferimento assoluto nel campo dell’orologeria di livello. «Il Nautilus – racconta Laura Gervasoni, Direttore Generale di Patek Philippe Italia – è un oggetto atemporale. È un’espressione di stile, un qualcosa di perennemente contemporaneo, da tramandare. Bellissimo in qualsiasi contesto lo si metta, un po’ come la lampada Arco dei fratelli Castiglioni. Da 40 anni incarna la forza e la volontà di Patek Philippe di andare contro corrente, la lungimiranza della proprietà. E la sua richiesta

rival brand. In an anachronistic (and irreverent for the times) vision of time. To trust in the design of Gérald Genta, to Patek Philippe, is a faithful act, if not a jump in the space. Absolute. Impeccable style, white moustache always at its place, and Harley Davidson. Genius and intemperance, we should say today, thanks to a painter's hand which then changed to shape watches. As he sketches the Nautilus (it is known that he rapidly designed it on restaurant napkin during the watchmaking fair of Basilea), Gérald Genta begins automatically to design unconsciously also the future of watchmaking. The mechanic, traditional one, seemingly dying out. A model which is so advanced to result still today identical to itself. But also, at least at the beginning, inevitably unrecognized. The most conservative manufacture had so created the most innovative sport watch. Of excessive dimension for the time, 42mm, with octagonal bezel, a pillow face and two“ears” at the sides of the case. Naturally in steel. All at a prize making outshine a timer in gold. A real sacrilege to a watch of high level. Or indeed a revolution. First the Nautilus has difficulty, so that it is even reduced. Then it takes off never stopping, as absolute referral in the area of top watchmaking. «The Nautilus – as told by Laura Gervasoni, General Director of Patek Philippe Italy – is a timeless item. It’s an expression of style, something always contemporary, to hand down. Gorgeous in each context you wear it, a bit like the Arco lamp by the Castiglioni brothers. For 40 years it has embodied the strength and will of Patek Phillippe, going counter current, the far-sightedness of propriety. And its request is always very high, in Italy and in the world. So that, to be realist, I could say that today the request is at least four times higher than the offer, mostly for the version hours, minutes, seconds and date». Sure, as the Nautilus (the name is a clear recall to the submarine of the romance Twenty thousand alloys under the seas by Jules Verne and the shape of the case is inspired to a door or a porthole) in the years also affords

“UNO DEGLI OROLOGI SPORTIVI PIÙ COSTOSI DEL MONDO È IN ACCIAIO” QUANDO ESCE, NEL 1976, IL NAUTILUS ROMPE GLI SCHEMI. NEL DESIGN, NEI MATERIALI COSÌ COME NELLA COMUNICAZIONE”.

“ONE OF THE MOST EXPENSIVE SPORT WATCHES IN THE WORLD IS IN STEEL” WHEN IN 1976 NAUTILUS IS LAUNCHED, IT BREAKS OUT FROM THE MOULD. IN DESIGN, MATERIALS AND COMMUNICATION”.

è sempre elevatissima, in Italia così come nel mondo. Tanto che, per essere realisti, potrei dire che oggi la domanda è almeno quattro volte superiore all’offerta, soprattutto per la versione ore, minuti, secondi e data». Già, perché il Nautilus (il nome è un richiamo esplicito al sottomarino del romanzo Ventimila leghe sotto i mari di Jules Verne e la forma della sua cassa si ispira a un portello o un oblò) nel corso degli anni si permette pure il lusso di aprirsi alle complicazioni. Specialmente dopo aver scavallato il terzo millennio. Dapprima l’indicatore della riserva di carica, poi le fasi lunari, i piccoli secondi, il cronografo, il calendario annuale. Ciò che il Nautilus non fa e non farà mai è concedersi alle mode. «Dieci anni fa – continua Laura Gervasoni – il modello è stato un po’ rivisitato dal punto di vista stilistico, ma con dei cambiamenti quasi impercettibili. Modificarlo non è affatto semplice e non avrebbe senso, anche se ritengo che in futuro ci possa essere spazio per nuove complicazioni. Persino nel colore dei quadranti il Nautilus si è sempre dimostrato conservativo. Blu, grigio, argenté, nero, cioccolato. Questa è la sua gamma. Non c’è spazio per i toni accesi, questo per non legarsi troppo al momento. Il Nautilus fa tendenza ma vorremmo che lo si acquistasse non tanto per un discorso moda quanto per le sue qualità». O, viste le quotazioni che il modello spunta con sempre più frequenza nelle aste di settore, come investimento. Per il 40esimo anniversario il Nautilus si presenta così in due versioni celebrative cariche di allusioni storiche. Solo tempo con cassa e bracciale in platino da 40 mm e cronografo flyback da 44 mm in oro bianco. Con diamanti baguette agli indici. Giusto per continuare a spiazzare, senza darlo tanto a vedere.

finding complications. Especially after crossing the third millennium. First the indicator of charge, then the lunar phases, the little seconds, the chronograph, the annual calendar. What the Nautilus never does and will not do is to follow fashion. «Ten years ago – Laura Gervasoni goes on – the model was revisited on a stylistic view, but with almost imperceptible changes. To modify it is not easy and it would have no sense, even if I think that future could leave space for new complications. Even in the color of faces the Nautilus has always been conservative. Blue, grey, silver, black, chocolate. This is its range. There is no space for bright tones, not to be too close to the moment. The Nautilus is trendy, but we want it to be acquired not much for a fashion matter, but for its qualities». Or as investment, considering the quotations of the model, more and more frequent in the auctions. Then for its 40th anniversary, the Nautilus is presented in two celebrating versions full of historical allusions. Just time with case and bracelet in platinum of 40 mm and flyback chronograph of 44 mm in white gold. With baguette diamonds at the hands. Just to wrong-foot without showing it much.



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PURENESS IS LUXURY UNIQUE SAILING

SI CHIAMA EPIPHANY LO YACHT PIÙ COSTOSO AL MONDO – 560 MILIONI DI EURO – E RACCHIUDE NELLA SUA PUREZZA FORMALE UN CINEMA, UNA SPA, UNA PALESTRA E PERSINO UNA BIBLIOTECA. IDEATO DA ANDY WAUGH, IL SUPERYACHT DI 130 METRI, PER ORA SOLO UN CONCEPT, È IL SIMBOLO DI UN'INEDITA ELEGANZA. PER UNA NUOVA IDEA DI HIGH END di Anna Casotti


EPIPHANY L’ELEGANZA DELLA SEMPLICITÀ

Come nel suo significato originario legato all’idea del mostrare, Epiphany rivela nella sua concezione creativa scaturita dalla mente del britannico Andy Waugh quanto l’eleganza sia il risultato di semplicità e purezza formale, combinazione tra design classico e grafica accattivante. Ed è nella semplificazione della morfologia dello yacht, nella ricerca di linee pure e nella sottrazione dei tratti stilistici che questo superyacht di 130 metri trova la sua unicità e la sua potente bellezza. Un concentrato di luxury lifestyle che racchiude ogni dettaglio di raffinata art de vivre: ampi volumi,

vetrate a tutta altezza, un’incantevole spa e un fitness centre, un cinema privato a poppa e un beach club, oltre a vasca idromassaggio, piscina e zona relax che si trasforma nell’esigenza in un eliporto. E persino una biblioteca... Un vero e proprio palazzo galleggiante con ponte dedicato all’armatore con ufficio e cabine strettamente pensate per i suoi ospiti di affari, tra sale da gioco, palestra attrezzata, vzip lounge open air, oltre a dettagli inediti come il ponte della nave posto sul ponte superiore, ampi volumi per gli alloggi tutti dotati di terrazze private, lucernari suggestivi...


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DREAMING ON THE SEA GLI YACHT PROTAGONISTI DELLA STAGIONE

COME PRIME DONNE NEI PROPRI ABITI MIGLIORI, NUOVI LUSSUOSI YACHT HANNO FATTO BELLA MOSTRA DI SÈ NEL CORSO DEL SALONE NAUTICO DI MONTECARLO. UN RED CARPET SPECIALE CHE HA VISTO LA PRESENZA ANCHE DI NUMEROSE ECCELLENZE ITALIANE. di Alessia Ferri

ESSENZIALITÀ DELLE FORME MOTORIZZAZIONE DA 8 A 12 CILINDRI

Rivoluzionaria in termini di stile, design e volumi, la nuova ammiraglia della serie semi-dislocante di Ferretti Group trasferisce valori di navigabilità, comfort, sicurezza e personalizzazione in un esemplare capace di offrire un’autonomia ai vertici della categoria. Nata dalla collaborazione fra Comitato Strategico di Prodotto, Direzione Engineering e Studio Zuccon International Project, Navetta 37 presenta linee pulite e forme armoniche che sfruttando la plasticità dei materiali, creano nuovi stilemi. La parte anteriore dello scafo si eleva fino al primo ordine di sovrastruttura, donando allo yacht un’importante presenza in acqua. A prua del FERRETTI GROUP: Navetta 37

ponte superiore la grande sala comando con plancia integrata è dotata di cinque monitor tramite i quali controllare agevolmente i principali sistemi di bordo. Il concetto di comfort e sicurezza viene perseguito anche in fase di ormeggio, grazie a pinne stabilizzatrici elettroidrauliche con funzionalità underway e zero speed e alle luci. Oltre a quelle subacquee installate a poppa e a murata, infatti, ne è presente anche una sul bulbo prodiero. Lunga 37,04 metri e larga 8, Navetta 37 ha una nuova carena semi-planante con bulbo prodiero e offre cinque diverse possibilità di motorizzazione, dagli 8 fino a 12 cilindri.


UN’IMBARCAZIONE MITOLOGICA DUE MOTORI CATERPILLAR 3512C

Il nome è quello di una creatura mitologica e come tale è destinata a far sognare. Unicorn, la nuova imbarcazione dislocante di 54m di Baglietto esalta gli stilemi classici della tradizione nautica dando spazio anche all’innovazione, grazie alla firma inconfondibile di Francesco Paszkowski Design al quale si devono le linee esterne e interne, queste ultime in collaborazione con Margherita Casprini, Eric Kusteri e Sandrine Adeline. L’intero yacht gioca sul contrasto tra i colori scuri dei rivestimenti verticali e i chiari orizzontali generando un ambiente di grande carattere. I legni in rovere sbiancato e il velluto argento di tendaggi e divani sono ri-

schiarati dalla luce naturale proveniente dalle grandi finestrature sul main deck. Nel salone principale a dominare sono un grande tavolo e una cantina per vini, entrambi in pietra. Materiali pregiati come quelli che caratterizzano la sala cinema, le cabine vip e ospiti e quella principale completa di bagno in marmo nero marquinia, vasca e doccia a pioggia con bagno turco. All’esterno il sun deck dotato di piscina idromassaggio è lo spazio ideale per godere delle giornate di sole. Unicorn è spinta da 2 motori Caterpillar 3512C che le assicurano una velocità di crociera di 12 nodi e una massima di 16 nodi.

BAGLIETTO: My 54m Unicorn

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OCCHIELLO

IL DESIGN È CITTERIO SCAFO DA 92 A 126 PIEDI

È un esemplare unico nel suo genere a segnare il debutto dello studio Citterio Viel nel mondo nautico. Sanlorenzo SD112 Kathleen è uno yacht che esalta il concetto di architettura. Explorer 460 da 42 metri, trasferisce su di sè l'aria delle botteghe rinascimentali dove ogni progetto era unico, ricco di anima e passione. A bordo si respira l’atmosfera dei grandi panfili di antica memoria, dei quali Antonio Citterio e Patricia Viel hanno compiuto una sofisticata rilettura dei codici stilistici reinterpretando i materiali e dando nuova luce agli spazi. La linea SD, con scafo da 92 a 126 piedi di lunghezza, combina la bellezza degli esterni con la possibilità di vivere il SAN LORENZO: CITTERIO Sd112 Kathleen

mare nel massimo comfort. L’essenza originaria non è stata stravolta ma misuratamente reinterpretata, tenendo fede al leitmotiv che contraddistingue tutto il lavoro dello studio, fra i più importanti del buon design contemporaneo. La curva dello scafo evidenzia le forme non celandole ma esaltandole e raccontando la loro bellezza, mentre la zona living interna e interamente ridisegnata. Qui cura ed eleganza dei dettagli si sposano con un comfort abitativo basato sull’ottimizzazione degli spazi, tanto che ogni angolo sembra narrare l’incontro perfetto tra qualita e desideri pratici.


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Q2, IL DEBUTTO AUDI NELLE CROSSOVER COMPATTE TECNOLOGICA E LUSSUOSA QUANTO LA SORELLA MAGGIORE MA PIÙ AGILE E DINAMICA. IL NUOVO “GIOIELLO” DI INGOLSTADT È GIÀ PUNTO DI RIFERIMENTO DELLA SUA CATEGORIA. E CON LA TRAZIONE INTEGRALE, DIVENTA INARRESTABILE SU OGNI TERRENO di Maurizio Bertera



O

ra che l’hanno equipaggiata anche con il 2.0 litri TDI da 150 o 190 Cv abbinato al cambio S tronic - a doppia frizione, di nuova concezione - e alla raffinata trazione quattro, la nuova Q2 è diventata una delle vetture top dell’anno. Nata per segnare l’esordio di Audi nel segmento B (quello dove l’offerta è più vivace che mai), ha subito riscosso il favore di pubblico e critica, in virtù di una elevatissima qualità generale. Per realizzarla, la Casa di Ingolstadt ha messo a frutto tutta l’esperienza guadagnata nel settore delle crossover. La Q2 infatti è compatta solo nelle dimensioni, visto che sotto il profilo della tecnologia ha poco o nulla da invidiare alle sorelle di stazza più imponente: infatti pur essendo lunga solo 4.191 metri e larga 1.794, può vantare, in particolare nelle versioni più accessoriate, le stesse dotazioni e le stesse possibilità di personalizzazione delle premium di famiglia. La compattezza ne esalta le caratteristiche dinamiche, in particolare se monta la trazione integrale quattro - che sfoggia una motricità spettacolare su ogni tipo di fondo stradale - e se viene dotata

delle sospensioni posteriori multilink di grande efficacia. Le versioni a due ruote motrici hanno invece retrotreno a ruote interconnesse. Tutti i modelli hanno in comune un bagagliaio di buona cubatura (da 405 a 1.050 litri) e un’abitabilità per quattro persone. Connettività, infotainment, navigazione, come pure i sistemi di assistenza alla guida, sono molto avanzati e, ovviamente, di notevole livello, visto che utilizzano le stesse soluzioni pensate e sviluppate per vetture di categoria superiore. Inoltre, pesi e ingombri contenuti conferiscono alla piccola crossover Audi un’agilità notevole, quasi da coupé sportiva, soprattutto se si opta per le propulsioni più energiche e la già citata quattro. Quest’ultima è offerta di serie per i motori top di gamma 2.0 TDI e TFSI (entrambi da 190 Cv) ed è in opzione con il 2.0 TDI da 150 Cv: consta di un ripartitore a lamelle solidale con l’alloggiamento del differenziale posteriore controllato dal dispositivo elettronico di gestione della trazione e della stabilità che, in pratica, gestisce in tempo reale la quantità di coppia motrice inviata a

“ABBIAMO SVILUPPATO UN LINGUAGGIO DELLE FORME MARCATAMENTE GEOMETRICHE, PER DARE UN CARATTERE ESCLUSIVO ALLA Q2 ALL’INTERNO DELLA FAMIGLIA” DICE MARC LICHTE, CAPO DEL DESIGN AUDI

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ogni ruota. Per la Q2 è pure disponibile, a richiesta, il sistema di controllo della dinamica di marcia Audi drive select, che consente al pilota di scegliere tra cinque modalità (auto, comfort, dynamic, efficiency e individual) influendo sia sulla distribuzione della potenza sia sullo sterzo che ha servoassistenza progressiva - e, nel caso si sia optato per le sospensioni con regolazione adattative, anche sull’assetto. Infine, grazie alla modalità ESC Offroad, ai ridotti sbalzi anteriore e posteriore e a un’altezza libera da terra di 15 centimetri, la Q2 può affrontare in caso di necessità anche tratti fuoristrada poco impegnativi, anche in virtù di un’ampia scudatura inferiore che impedisce di far troppi danni alla meccanica. Il look risulta indovinato e molto Audi, con frontale ben caratterizzato e personale mentre la coda è gradevole e ben proporzionata. L’interno è ben rifinito e intonato alla tradizione del marchio, oltre che personalizzabile in molti elementi. Detto che gli altri propulsori previsti sono i benzina TFSI 1.0 da 116 Cv e 1.4 da 150 Cv nonché il TDI 1.6 da 116 Cv, il “cuore” della proposta è rappresentato dai già citati quattro ci-

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lindri TDI: un classico Audi, che si distingue per le numerose soluzioni hi-tech quali i due alberi di equilibratura nel basamento, l’attrito interno fortemente ridotto, il sensore di pressione dei cilindri e l’impianto common rail. Per la Q2 viene presentato in due versioni: la prima eroga 150 Cv, sviluppando una coppia di 340 Nm in un range compreso tra 1.750 a 3.000 giri. Per la versione top i cavalli sono 190 con 400 Nm di coppia tra i 1.900 e i 3.300 giri. Accanto all’introduzione delle nuove motorizzazioni, il listino della Q2 ha portato altri tocchi di classe. A partire dalla gamma colori della carrozzeria - dove ora sono disponibili i nuovi Argento Floret e Grigio Quantum – sino ai due nuovi cerchi da 18 pollici. Infine per quanto riguarda il design degli interni, spiccano i nuovi inserti in vernice anodizzata colore arancione. La cosa positiva? Che tanta tecnologia, eleganza, piacere di guida siano proposte a prezzi accettabili: la Q2 2.0 TDI 150 CV quattro con cambio S tronic costa 34.000 euro mentre quella 2.0 TDI 190 CV quattro sempre S tronic arriva a 36.800 euro.


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calo Milano è un quartiere metropolitano dello shopping dalle innumerevoli proposte fashion, food, art and design. Sviluppato da Lonati Group e Promos e progettato dallo studio Cotefa.ingegneri&architetti nell’ex storico stabilimento Saiwa di Locate di Triulzi, si presenta come un ambiente dove i volumi degli edifici, disposti su vie e piazze come in un reale quartiere, si ispirano alle fabbriche pur vestendo facciate ricche di soluzioni e mazteriali d’avanguardia. Dettagli di stile che ne accrescono il prestigio promettendo un’esperienza d’acquisto unica, da vivere negli attuali centotrenta negozi. L’area dedicata a moda e accessori accoglie di-

versi brand suddivisi in aree tematiche, tra i quali spicca Karl Lagerfield con un monomarca in esclusiva. Quasi d’obbligo visitate il Food Village, cuore geografico del progetto con bar e ristoranti dislocati su due livelli. Ma nel city style district ci si può lasciar ispirare anche dalla creatività, immergendosi nel meglio della produzione nazionale di arredo e complementi per la casa dei circa trenta store monomarca dedicati. Design che sconfina spesso nell’arte, anch’essa protagonista con due spazi espositivi permanenti che a rotazione semestrale ospitano opere di artisti contemporanei, affiancati da fotografie d’autore ed esempi di street art.

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LUGANO

HOTEL

SWISS DIAMOND HOTEL

ELEGANZA ED ECCELLENZE BEAUTÈ E GOURMAND

TUTT’ATTORNO LA MAESTOSITÀ DELLE ALPI, ALL’INTERNO OSPITALITÀ E COMFORT ELEVATI A ECCELLENZA. QUESTO HOTEL È UN GIOIELLO INCASTONATO IN UNO DEI TRATTI PIÙ SUGGESTIVI DEL LAGO DI LUGANO E PROMETTE ESPERIENZE INDIMENTICABILI

a sensazione di perfezione che irradia il Swiss Diamond Hotel di L Lugano si avverte fin da subito, varcandone la soglia, e si estende fino alle ottantaquattro tra camere e suite immerse in un contesto naturale unico, ammirabile dalle grandi vetrate che le contraddistinguono. Anche i piaceri del palato meritano di essere solleticati, trovando piena soddisfazione nei piatti proposti nel romantico Ristorante Panorama o nell’elegante Ristorante Lago dall’Executive Chef Egidio Iadonisi. È per concludere la serata un drink a bordo piscina, perfetto soprattutto se preparato con maestria dai bartender del Bar Lago e seguito da un

whisky raro o da un calice di vino al Bar Brasserie Orient. Dai piaceri della gola a quelli del corpo, da sublimare nella nuova Diopside Swiss Med&Spa, uno spazio dedicato al benessere e alla bellezza che offre trattamenti Beauty e Medical Beauty innovativi, nato grazie alla collaborazione con LaCLINIQUE of Switzerland, centro di eccellenza per la medicina e la chirurgia estetica di Lugano. Tra le proposte spicca il trattamento DNAge, l’unica analisi del DNA che coglie in anticipo e in modo univoco per ogni persona i processi e i tempi causa di inestetismi e invecchiamento cutaneo. Un’oasi di benessere a 360 gradi.


MILANO

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ORIENTAL BEAUTY LUXURY PERCORSO SENSORIALE UNICO NEL CUORE DI MILANO

COME UN'OASI ESOTICA NELLA GIUNGLA METROPOLITANA, LA GRAND SPA DI PALAZZO PARIGI È UN RIFUGIO LONTANO DALLO STRESS CITTADINO. UN SANTUARIO BEAUTY AND WELLNESS DI 1700 METRI QUADRI INONDATO DI LUCE NATURALE DOVE VIVERE UN'ESPERIENZA ESCLUSIVA

na lanterna in ottone di Marrakech e una delicata architettura di ispiU razione moresca introducono in un viaggio sensoriale che inizia tra opere d’arte, materiali di pregio e caratteristici elementi stilistici e si sublima attraverso l’utilizzo dei prodotti dell’esclusivo marchio svizzero di bellezza Valmont. Una sensazione di serenità estrema che si estende agli spazi esterni, dove la piscina coperta di mosaici si apre ad un ampio terrazzo con vista sul rigoglioso giardino e sull’Oasi Healthy Bar and Restaurant, un ambiente ispirato alle tende berbere del deserto nordafricano nato dalla collaborazione con l'esperto di nutrizione Nicola Sorrentino.

Il percorso si snoda poi tra bagno turco, sauna finlandese, Jacuzzi, docce emozionali, cascate di ghiaccio e sette sale a tema che garantiscono l’esaltazione dei sensi attraverso le atmosfere più suggestive di Marocco, India, Svezia, Polinesia, Bali e Cina. Cuore prezioso della Spa ideata e progettata dall’architetto Paola Giambelli, responsabile della gestione di Palazzo Parigi, il Royal Hammam Privé in marmo rosa, dove vivere l’esperienza dei più ricchi rituali di bellezza marocchina proposti in modo tradizionale con l’utilizzo di autentici prodotti delle zone. Esperienze che offrono momenti di relax senza precedenti.


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INTERVIEW

L’ITALIA NEL CUORE IL PRESTIGIO INGLESE È MADE IN ITALY

LA CREATIVITÀ VOTATA AL CULTO DELL’ELEGANZA PER UN’IDENTITÀ FAMILIARE E AZIENDALE CHE DIVENTA STORIA. QUELLA DEL GRUPPO STARHOTELS S’INCARDINA SULLA RICERCA DELL’ECCELLENZA CONSACRATA DELL’APERTURA DEL FRANKLIN HOTEL, NEL CUORE DI LONDRA. ATMOSFERE SOFISTICATE E OSPITALITÀ MADE IN ITALY ACCOLGONO GLI OSPITI NEL NUOVISSIMO INDIRIZZO DEL LUSSO LONDINESE, COME RACCONTA IL PRESIDENTE E AMMINISTRATORE DELEGATO ELISABETTA FABRI di Enrico Cammarota

N

elle camere del Gruppo Starhotels ogni anno ospiti attratti da una filosofia di ospitalità declinata sul buon gusto e sul savoir-faire di matrice tutta italiana, che unisce la bellezza dei luoghi e la cura dei dettagli a un’attenzione estrema del cliente. Guidato dal dinamismo e dalla visione internazionale di Elisabetta Fabri, il Gruppo è in continua crescita ed evoluzione: ne è prova l’apertura del Franklin Hotel a Knightsbridge, nel cuore di Londra. Situato in un elegante palazzo vittoriano composto da tre edifici e circondato dalla quiete dei giardini privati Egerton, l’hotel offre 35 lussuose camere e suites che richiamano il fascino di una casa di campagna inglese e avvolge gli ospiti con i suoi interni sontuosi dotati dei migliori comfort contemporanei. Completamente ridisegnato dalla designer di fama internazionale Anouska Hempel, presenta una lobby con pavimenti in pietra e marmo di Carrara, toni del grigio alle pareti, paraventi in specchio e balaustre in ferro battuto a creare un’atmosfera sofisticata e confortevole. Gli ambienti sono arricchiti finemente da preziosi velluti e sete italiane, arredi esclusivi sui toni del grigio, oggetti decorativi tra cui figurano vasi di marmo disegnati nell’ottica di un ideale dialogo e contrasto con il giardino. Lo chef Alfredo Russo, 1* Michelin, sovrintende con la sua esperienza l’offerta culinaria del The Franklin Restaurant che può accoglie fino a trenta ospiti e propone una selezione di piatti semplici e sofisticati al contempo, realizzati con ingredienti stagionali. Il design degli ambienti è impreziosito dalle sedute in velluto, dai

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dettagli di seta ikat e dagli ampi specchi dorati. Anche le sale del ristorante si affacciano sul giardino, dove gli ospiti possono rilassarsi durante la bella stagione. Di fianco al ristorante, The Franklin Bar è un elegante Martini & Champagne Bar dalle pareti specchiate, dove gli ospiti possono assaporare cocktail creati ad arte, venitidue diversi gin e un menu dedicato all’aperitivo con piccoli piatti d’assaggio, oltre allo spettacolare rituale serale del Sabrage. L’amore per il bello, l’arte e lo stile guidano dunque l’intera vision, imprenditoriale e culturale, del Presidente e AD Starhotels Elisabetta Fabri. Una miscela di grazia e determinazione, unita alla passione ereditata dal padre Ferruccio, è la cifra con cui, dal 2000, guida il Gruppo di famiglia che celebra quest’anno il suo 35° anno di storia. A lei la parola. Starhotels nasce nel 1980: quali e come sono stati i primi passi di questa avventura per la sua famiglia?

L’azienda è stata fondata da mio padre Ferruccio che, negli anni 70, ebbe la grande intuizione della crisi dell’edilizia – settore nel quale operava da tempo - e decise quindi di iniziare l’attività alberghiera. L’inizio in realtà fu quasi casuale: a mio padre fu proposto di acquistare un albergo a Firenze – l’attuale Tuscany - e lui, pensando che fosse un’interessante investimento immobiliare, lo rilevò, affidandolo in gestione ad un direttore. Alla prova dei fatti che la gestione alberghiera poteva essere un settore



economicamente interessante decise di creare una catena, impostando fin da subito l’attività aziendale su parametri di efficienza produttiva di tipo industriale. L’azienda è cresciuta negli anni successivi rapidamente: al ritmo di un albergo l’anno nelle maggiori città d’arte italiane. Quando avete deciso di aprire il primo hotel della catena all’estero e perché?

Il mio primo contributo allo sviluppo dell’azienda è stato l’inizio dell’internazionalizzazione della catena con l’acquisizione nel 1992 di quello che sarebbe diventato il Michelangelo a New York. Fui io a proporre e gestire l’operazione: per farsi conoscere all’estero occorreva iniziare ad avere una nostra presenza diretta, a partire dagli Sati Uniti, il nostro principale mercato di riferimento dopo Italia. Mio padre mi lasciò fare, con i dirigenti dell’azienda in disaccordo perché consideravano quell’albergo troppo alto di gamma per noi mentre io intuivo già che era necessario un riposizionamento della nostra azienda. Cosa è cambiato se è cambiato qualcosa nella gestione del Gruppo da quando lei è al comando?

La mia presenza ai vertici dal 2000 ha significato innanzi tutto la ridefinizione delle strategie: ho puntato ad un totale riposizionamento da un prodotto molto commerciale 3-4 stelle ad una collezione di alberghi “unici” 4-5 stelle, attraverso un’importante programma di ristrutturazioni e nuove acquisizioni. Se le strategie aziendali si sono evolute, adattandosi ai tempi, lo stile di conduzione aziendale è sempre lo stesso e ispirato ai valori che mio padre mi ha trasmesso: dedizione totale al lavoro- quasi una religione - rigore, serietà e austerità; l’azienda è qualcosa da nutrire e far crescere tutti i giorni con oculatezza e ponderazione e se la ricchezza prodotta dall’azienda resta della stessa si mantiene e si moltiplica. Questa per me è la massima gratificazione: vivere con la consapevolezza di avere un’azienda solida che cresce con le proprie forze. Esiste un filo conduttore che lega gli alberghi della catena?

Ciò che accumuna i nostri alberghi sono innanzi tutto le locations: abbiamo puntato ad essere nel cuore delle più belle città italiane e di alcune capitali mondiali: New York, Parigi, Londra; tutte città a doppia vocazione business e leisure. Gli standard qualitativi dei nostri alberghi sono uguali ma ogni prodotto è unico. Abbiamo creato infatti per ognuno un progetto diverso, scegliendo di interpretare l’albergo come espressione della città nel quale si trova. Al tempo stesso, nel rispetto della nostra mission - essere simbolo dell’ospitalità italiana a 4 e 5 stelle - tutti i nostri alberghi hanno uno stile che si caratterizza per attenzione ai dettagli, eleganza e comfort. In particolare negli alberghi di Parigi, New York e Londra vogliamo essere il punto di riferimento per chi ama lo stile italiano nell’ospitalità e nella qualità della vita. E quali sono i servizi e le peculiarità che li contraddistinguono?

Siamo costantemente impegnati nell’innovare il servizio, cercando di anticipare i bisogni dei nostri clienti. Per esempio con l’aumento della clientela leisure nelle nostre strutture abbiamo deciso di sviluppare un programma per l’accoglienza di chi viaggia con i bambini davvero speciale. Viaggiare è ormai considerato un bene di prima necessità e non vogliamo che i nostri clienti rinuncino a delle opportunità perché hanno figli piccoli. Così nei nostri alberghi gli facciamo trovare tutto quello di cui possono avere bisogno ed anche qualche sorpresa… per allietare i più piccoli! Alcuni dei vostri alberghi come l’E.c.ho di Milano sono progettati seguendo principi ecosostenibili, di cosa si tratta?

La sensibilità all’ecologia, intesa come rispetto e cura dell’ambiente cir-

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costante, è ormai una priorità e fa parte della responsabilità sociale di Starhotels. Per noi il lusso contemporaneo deve essere sinonimo di consumo intelligente. In quest’ottica Starhotels si è impegnata nelle ristrutturazioni dei propri alberghi ad adottare sistemi per ridurre le emissioni di CO2 e limitare consumi di acqua ed energia, recuperando l’acqua saponosa e ottimizzando la climatizzazione. In particolare nell’opera di ristrutturazione del nostro albergo di Milano che ha preso il nome di E.c.ho - ecologico, contemporaneo, hotel - abbiamo voluto creare il luogo dell’ospitalità eco-sostenibile, applicando delle soluzioni tecniche green: sistemi isolanti per le parti strutturali, sistemi a ridotto consumo energetico ed emissioni di CO2 nella parte impiantistica e prodotti con la certificazione ambientale per gli arredi e le finiture. L’E.c.ho per il suo concept innovativo ha ricevuto vari riconoscimenti internazionali tra i quali l’European Hotel Design Awards. Che importanza ha la ristorazione nei vostri hotels e in cosa consiste la collaborazione con Eataly?

Da sempre in Starhotels siamo impegnati a trasmettere ai nostri ospiti il piacere di vivere all’italiana, piacere che ha nella nostra cultura enogastronomica uno dei valori più importanti. Del resto il successo di Expo Milano 2015 ci ha dimostrato quanto il mondo sia sempre più attento a un approccio con il cibo di tipo culturale. L’accordo con Eataly consiste nella consulenza e nel supporto nella selezione delle materie prime, nella creazione di menu speciali e di eventi e di collaborazioni con chef stellati. Grazie anche a questa importante partnership i nostri ristoranti raccontano l’anima culinaria delle dodici città italiane che li ospitano. Per Starhotels il naturale perfezionamento della propria filosofia di ospitalità. Avete contribuito al restauro del Piazzale Michelangelo per il 35° anniversario. Avete in programma altre operazioni?

Ci caratterizza una grande passione per il nostro paese: siamo italiani, abbiamo alberghi in Italia e vogliamo contribuire a far conoscere la bellezza del nostro paese, ciò che l’Italia ha da dare. L’ impegno nella tutela e valorizzazione del patrimonio storico artistico fa parte di questa sensibilità per il nostro paese ed è un principio distintivo della social responsability aziendale. Non è la prima volta che Starhotels festeggia un proprio compleanno con una donazione finalizzata al restauro di importanti monumenti od opere. Viviamo questo impegno come una responsabilità importante ed un omaggio dovuto ad un passato che ci ha reso unici nel mondo e che ancora oggi costituisce il principale motivo di apprezzamento e visita del nostro paese. Un impegno che abbiamo voluto recentemente onorare attraverso una donazione di circa un milione di euro al Comune di Firenze per il restauro del Piazzale Michelangelo a Firenze, una delle più belle terrazze del mondo. Questo è stato possibile grazie ai buoni risultati del 2015 e all’Art Bonus, una nuova normativa fiscale che finalmente ci allinea agli altri paesi. Avete in programma altre aperture all’estero e in Italia?

Abbiamo appena aperto a Londra il nostro terzo boutique hotel nel cuore di Knightsbridge. Vogliamo continuare a crescere e Stati Uniti ed Europa Occidentale – compresa l’Italia – rimarranno il mercato di riferimento per i nostri investimenti nei prossimi anni. Nel nostro piano di sviluppo abbiamo tenuto all’acquisizione degli immobili che gestiamo, al fine di vigilare e determinare la qualità dell’offerta. Questa scelta oggi contribuisce alla nostra solidità finanziaria ma non è l’unica possibile per noi nel futuro: siamo interessati anche alla sola gestione. Del resto abbiamo una dimensione di catena ed un modello di gestione che ci ha consentito di crescere fino ad oggi con le nostre forze, grazie a risultati economici costantemente superiori alla media del settore. Riteniamo di essere interlocutori interessanti per coloro che vogliono investire nell’ambito alberghiero, non solo in Italia.


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ART

CATTELAN IS BACK

“LA RICERCA D’AMORE È IL MOTORE CHE MUOVE OGNI CREATURA” IRRIVERENTE, CINICO, GENIALE, PROVOCATORIO, LO SGUARDO DI MAURIZIO CATTELAN SUL MONDO È IMPREVEDIBILE, NON È MAI PRESENTE DOVE CI SI ASPETTA. TRA OPERE CHE HANNO SORPRESO E STUPITO, IL MUSEO MONNAIE DE PARIS DEDICA ALL’ARTISTA LA PIÙ GRANDE RETROSPETTIVA EUROPEA, IN UNA VISIONE INEDITA, MAI ORCHESTRATA... NOT AFRAID OF LOVE di Anna Casotti

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uando Maurizio Cattelan svelò la sua opera L.O.V.E in Piazza Affari a Milano lo stupore, l’ironia e un pizzico di divertimento si lesse in ogni sguardo. In questa irriverenza che traslittera una realtà espressa in opere dense di significati, i lavori dell'artista diventano immagini indelebili. «Le mie opere sono meno divertenti di quanto si possa pensare - dichiara Cattelan. Sono stato “incasellato” sin dall’inizio come un artista divertente, ma sono molto più serio di quanto ci si aspetti, e non ricorro all'ironia come la mia reputazione mi ha raffigurato. Ciò che forse sembrava all’inizio uno scherzo, ora è preso con grande serietà». Immagini che hanno infranto ogni regola, che hanno scioccato e nello stesso tempo infastidito, ma che rappresentano nella loro forza visiva una realtà che spesso i nostro occhi non vorrebbero guardare... «L’arte non viene tanto da un’ispirazione, quanto dalle ossessioni e dalle paure che tutti noi affrontiamo ogni giorno». Ed è con questa visione poetica che la Monnaie de Paris - uno dei Palazzi più affascinanti sulla Senna che ha esposto nomi come Daniel Buren, David LaChapelle, Jean Prouvé - dedica a Maurizio Cattelan la più ampia mostra in Europa - Not afraid of Love a cura di Chiara Parisi - in un percorso che si rivela come un post-requiem show, a cinque anni dalla sua esposizione All al Guggenheim di New York in cui sembrava che ormai tutto fosse stato detto. «Questa mostra – dichiara l’artista - è un montaggio speciale di opere che ho realizzato prima di ritirarmi. Diciamo che si tratta di uno spettacolo post-requiem dove, come nel romanzo di Poe, sto fingendo di essere morto, ma posso ancora vedere e sentire ciò che accade intorno». E le opere di Cattelan sono impresse nella nostra mente - «una semplice provocazione viene dimenticata in due giorni, un buon lavoro dura molto più a lungo» - perché trascendono spazio e tempo per ottenere sempre nuovi significati e interpretazioni, investendo il contemporaneo in ogni istante. E per la prima volta con Not Afraid of Love emerge un nuovo e inedito punto

CATTELAN IS BACK THE PURSUIT OF LOVE PUSHES FORWARD EVERY CREATURES

"L’ARTE NON VIENE TANTO DA UN'ISPIRAZIONE, QUANTO DALLE OSSESSIONI E DALLE PAURE CHE TUTTI NOI AFFRONTIAMO OGNI GIORNO"

ART DOES NOT COME FROM INSPIRATION, BUT FROM OBSESSIONS AND FEARS WE ALL HAVE EVERY DAY

di vista di Cattelan, intimo e drammaticamente diverso, in cui l’esposizione non vuole essere esaustiva bensì un punto di partenza per una ricerca di senso all’interno della narrazione stessa, creando nuovo stupore con opere già esistenti. Perché è l’emozione nell’occhio di chi guarda e l’orrore che si tramuta in un piccolo sorriso che rinnova l’essenza dell’opera di Cattelan, un inno all’umanità e alla sua debolezza, alla fragilità e alle contraddizioni, al paradosso e alla creatività... «Not afraid of Love - continua Cattelan - è una contraddizione in termini: l’amore potrebbe essere la soluzione di ogni problema nel mondo, ma non c’è amore in mostra. La mancanza di amore, o la ricerca di amore, è il motore che muove ogni creatura, e la causa di ogni guerra, probabilmente».

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IRREVERENT, CYNICAL, GENIAL, PROVOCATIVE, THE LOOK OF MAURIZIO CATTELAN ON THE WORLD IS UNEXPECTED, NEVER PRESENT WHERE ONE BELIEVES. BETWEEN WORKS WHICH SURPRISED AND ASTONISHED, THE MUSEUM MONNAIE DE PARIS DEDICATES TO THE ARTIST THE GREATEST EUROPEAN RETROSPECTIVE MADE BY THE ARTIST IN A NEW VIEW... NOT AFRAID OF LOVE When Maurizio Cattelan disclosed his work L.O.V.E in Piazza Affari in Milan, he arose astonishment, irony and a bit of amusement in everyone. In this irreverence transliterating a reality expressed in meaningful works, the artist's works become indelible images. «My works are less amusing than one thinks – Cattelan claims. I was “classified” from the beginning as a funny artist, but I am more serious than one thinks, and I don’t use irony as my reputation presented me. What maybe seemed a joke at the beginning, is now taken with great seriousness». Images breaking each rule, which shocked and bothered at the same time, but which represent in their visual strength a reality refused by our eyes... «Art does not come from an inspiration, but from obsessions and fears we have everyday». And in this poetic view Monnaie de Paris – one of the most charming Buildings on the Seine exhibiting names such as Daniel Buren, David LaChapelle, Jean Prouvé - dedicates to Maurizio Cattelan the greatest exhibition in Europe - Not afraid of Love cured by Chiara Parisi - in a route like a post-requiem show, five years after his exhibition All at the Guggenheim of New York, where everything seemed to be already said. «This exhibition - the artist claims - is a special setting of works I realized before retiring. Let’s say that it's a post-requiem show where, like in the romance by Poe, I pretend to be dead, but I can still see and hear what happens around». And the works by Cattelan are impressed in our mind - “a simple provocation is forgotten in two days, a good work

lasts much longer” - as they transcend space and time to gain new meanings and interpretations, each moment in the contemporary world. And for the first time with Not Afraid of Love, a new Cattelan's point of view comes out, being intimate and dramatically different, where the exhibition is not exhaustive but a start for a sense research in the narration itself, creating new astonishment with already existing works. As emotion in the eye of who looks and horror becoming a little smile, renovates the essence of Cattelan's work, a hymn to humanity and its weakness, to frailty and contradictions, to paradox and creativity... “Not afraid of Love – Cattelan goes on – is a contradiction in terms: love could be the solution for each problem in the world, but there is no shown love. The absence of love, or the research for love, is the engine moving each creature, the cause of each war, probably.” In a new view of tradition of the Art Comedy, “I think laugh and death are strictly matched: comedy is the human reaction to the fear of death. And it is maybe related to the fact that we are the only animals to know we have to die. The other animals don't know it until they die. They can't articulate something like this phrase - “We are all mortal” - and laugh on it...”.



POSH EVENT

EVENTO GLAMOUR FIRMATO POSH E LA MER

Nell’esclusivo Spazio Jordan della storica Profumeria Mazzolari, La Mer e Posh hanno dato vita ad un evento glamour, in occasione della presentazione della nuova collezione Skincolor de La Mer. Prodotti unici dalla formula leggera hight-tech che catturano la luce, donando un colorito perfetto, radioso e naturale. Un’allure indimenticabile come la serata celebrativa, nel corso della quale gli ospiti hanno avuto l’opportunità di provare in anteprima la nuova beauty routine, direttamente dalle mani esperte dei make up artist La Mer. Un evento esclusivo che ha visto la presenza di protagonisti del mondo dello spettacolo come Caterina Balivo, Claudia Galanti, Laura Barriales e Ana Laura Ribas, lettrici della rivista e clienti appassionate, protagoniste di un’experience coinvolgente e unica, in una location dal fascino classico ma allo stesso tempo contemporaneo e futuristico, a pochi passi da piazza San Babila.




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