POSH No. 79
N–3 Unique Media srl Bimestrale – giugno-luglio 10–06–2018 ENGLISH TEXT Prezzo 10€ (Italy only)
Italy’s
GRANDEST TOUR UNIQUE ITINERARIES
POSH No. 79
N–3 Unique Media srl Bimestrale – giugno-luglio 10–06–2018 ENGLISH TEXT Prezzo 10€ (Italy only)
Italy’s
GRANDEST TOUR UNIQUE ITINERARIES
COLOPHON
POSH
No. 79
EDITORIAL DIRECTOR Enrico Cammarota (enrico.cammarota@uniquemedia.it)
EDITOR–IN–CHIEF Luisa Micaletti (luisa.micaletti@uniquemedia.it)
DESIGN
Anna Casotti
TRAVEL
Antonella Tereo
WATCH
Diego Tamone
MOTORS
Maurizio Bertera Cesare Lavia
CONTRIBUTORS Alberto Corrado, Fabio Pravato, Bettina Casanova, Isabella Broggini, Veronica Cristino, Alessia Ferri, Alessandro Iacolucci, Alessio Jacona, Luca Sordelli, Marco Torcasio
FOREIGN CORRESPONDENTS Fausto Furio Colombo – Zurigo Alessandra Fanari – Parigi Manuela Lietti – Pechino Michela Dapretto - Londra
GRAPHIC DESIGN Claudia Masini Ceccantini Stefania Di Bello Francesco Dipierro
POSH È UNA PUBBLICAZIONE BIMESTRALE DI UNIQUE MEDIA SRL
MEDIA MEDIA
Posh è distribuito in Italia e nei seguenti paesi: Australia, Belgio, Brasile, Corea del Sud, Emirati Arabi, Finlandia, Giappone, Gran Bretagna, Hong Kong, Israele, Lituania, Malta, Olanda, Portogallo, Singapore, Taiwan, Ungheria
UNIQUE MEDIA SRL Via Cadolini 34 – 20137 Milano tel. +39 02.49542850 adv@uniquemedia.it (advertising) segreteria@uniquemedia.it
STAMPA Arti Grafiche Boccia Spa
DISTRIBUZIONE SO.DI.P. “Angelo Patuzzi Spa” Via Bettola, 18 – 20092 Cinisello Balsamo
Errata corrige / POSH No.78 pag. 50 - 51, April Sommario: Alessandro Farinella e Francesco Tiribelli hanno collaborato alla comunicazione del progetto Moncler Genius presentato a febbraio scorso durante la Fashion Week a Milano. Paragrafo 1, riga 9: Alessandro Farinella, laureato a Firenze in Architettura con esperienze lavorative a New York e Francesco Tiribelli, metà veneziano, metà romano, laureato in Italia e post-graduated a Londra.
Registrazione Tribunale di Milano n. 1 del 7/01/2003. ©Unique Media srl. Tutti i diritti riservati. Manoscritti e foto originali, anche se non pubblicati, non si restituiscono. È vietata la riproduzione, seppur parziale, di testi e fotografie.
CHANEL .COM La Linea di CHANEL - Numero con addebito ripartito 840.000.210 (0,08€ al minuto).
OROLOGIO J12
CONTENTS
POSH
No. 79
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Editor’s Letter
Close-Up
Beauty
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178 180 182 184 188 190
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Close-Up: Torre Prada di Oma Studio Close-Up: 5 Stars experience at Herman K boutique hotel Event: Posh for Guerlain Rouge G Event: Posh for La Tenda
Luxury Leisure
POSH
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Yacht: Cavalieri del mare Vetrerie di Empoli: un colpo di pollice Tentazioni giapponesi L’estate di Audi
No. 79
Voyage Italy’s
GRANDEST TOUR UNIQUE ITINERARIES
Dress Fendi Earrings, bracelet and ring Recarlo
POSH No. 79
N–3 Unique Media srl Bimestrale – giugno-luglio 10–06–2018 ENGLISH TEXT Prezzo 10€ (Italy only)
Italy’s
GRANDEST TOUR UNIQUE ITINERARIES
Denim jacket Louis Vuitton Scarf Mantero1902
Photographer Alberto Tandoi Stylist Fabio Pravato Fashion coordinator Alberto Corrado Model Goudy @ Fashion Model Management & Tiziano S. @ Urban Models Milano Make up & Hair Branislav Nikic @ Face to Face agency Yacht Ferretti Yacht 920 Thanks to Ferretti Group
60 64 68 70 76 84 90 96
Taormina e le Isole Eolie Gustoso Sicilian Brand Experience Luxury in the lighthouse: Capofaro Silent Charme: Villa Neri See you in Costa Soul with a view: Monastero Santa Rosa Speciale Masserie Puglia Franciacorta, bien-être de luxe
Fashion 100 114 118 132 136 138 146 148 151 152 160 168
Sunbathing Diva Paris - native fashion star: Altuzarra Le Grand Bleu Chanel Métiers d’Art Book review: Backstage by Just Loomis The black lodge Chanel Horologerie Frome Nature to Luxury: Natural Rough Recarlo: un sogno su misura Marble story As a beautiful mind: Stefano Maccagnani Rodeo chic
Beauty & Style Poppy and Jo Malone London Chanel: Voyages Sensoriels Long Haul Flight Japan Beauty Lussuriosa bellezza
The Club Man 196 198 202 204 206 208
Land Rover: Gerry McGovern interview Le nuove top car Il gusto a regola d’arte Luxurious Men’s Stuff Free spirit and wide emotions Le forme del velluto
Posh in the City 212 218 222
Venezia storie d’acqua: Hermès La biennale di Venezia Stark Attack
Property 228
Mansion Houses and Amazing Yachts: Exclusive sales from the world
Distribuzione 242
Posh Distribution
www.vancleefarpels.com
EDITOR’S LETTER
LUXURY FOR US IS AN ATTITUDE Enrico Cammarota
Nammos a Mykonos è la spiaggia amata da Onassis negli anni ruggenti. I lettini sono in mogano, uno steward ogni 5 metri si preoccupa di qualsiasi esigenza. Addetti puliscono le sedute dalla sabbia, altri sistemano gli asciugamani qualora siano in disordine. Un servizio unico. Tuttavia nessun costo proibitivo, 40 euro per la postazione con ombrellone e due sedute. A Conca dei Marini scopriamo Monastero Santa Rosa. Bianca Sharma aveva notato dal suo yacht una vecchia e fatiscente costruzione dominare dall’alto. Un monastero. L’ha comprata impiegando dieci anni per farne uno degli hotel di charme più belli del mondo. La caratteristica? La semplicità. Dormire nelle celle delle suore di clausura, passeggiare in quei corridoi austeri e profondi ricarica di una profonda energia. Semplicità è anche il modo in cui l’imprenditore Stefano Mac-
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cagnani ci presenta la sua casa a ridosso delle scalinate di Piazza di Spagna, ricca di storia in ogni suo angolo. Luxury è il bellissimo yacht che Ferretti Group, guidato dall’inarrestabile e innamorato Avv. Galassi, mette a nostra disposizione per realizzare il servizio fotografico fashion presente su questo numero. Unica è la storia delle Vetrerie di Empoli che da generazioni realizzano capolavori d’artigianato, come unico è il libro che Hermès dedica alla nostra Venezia, che si illumina fra Biennale di architettura, arte e Festival del Cinema. Posh racconta più mondi perché, come un vero viaggiatore, attraversa luoghi, incontra persone, ammira la moda, il design, la creatività d’ogni genere e la capacità di chi riesce ad arricchire il proprio lavoro di quella passione che rende unica al visitatore l’esperienza della conoscenza. In una parola, di chi ha attitudine per il lusso.
CLOSE - UP
TORRE DI OMA STUDIO Rem Koolhaas con Chris van Duijn e Federico Pompignoli dello studio OMA siglano “Torre”, l’ultimo progetto da nove piani per Fondazione Prada
Torre è la sezione finale di una collezione di diverse aree espositive che, tutte insieme definiscono il complesso della Fondazione Prada di Milano. Un edificio imponente che si staglia sullo skyline della città, alta 60 metri, realizzata in cemento bianco strutturale a vista, e vetro. Costruita sulla base di una pianta rettangolare, ma metà dei piani sviluppa una forma trapezoidale dove ognuno ha un’altezza differente rispetto a quello che lo precede. Come sostiene Rem Koolhaas: «l’insieme di queste diversità produce un’estrema varietà spaziale all’interno di un volume semplice, in modo che l’interazione tra gli ambienti e i singoli progetti o opere d’arte offra un’infinita serie di possibili configurazioni». Koolhaas ha fondato OMA nel 1975 insieme a Elia e Zoe Zenghelis e Madelon Vriesendorp, oltre a vederlo impeganto nel progetto della Fondazione iniziato già nel 2010, è autore della Qatar National Library e del Qatar Foundation Headquarters (2018), Fondation Galeries Lafayette a Parigi (2018), Garage Museum of Contemporary Art di Mosca (2015), il quartier generale della China Central Television
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(CCTV) a Pechino (2012), Casa da Musica a Porto (2005), Seattle Central Librarye (2004) e Ambasciata olandese a Berlino (2003). I progetti attuali includono il Taipei Performing Arts Center, un nuovo edificio per Axel Springer a Berlino e la fabbrica di Manchester. Da sempre appassionato di sperimentazione e già direttore della Biennale di Architettura di Venezia 2014, professore all’ Università di Harvard, sta preparando una grande mostra per il Guggenheim Museum che sarà inaugurata nel 2019 ed è intitolata “Countryside: Future of the World”.
Torre Fondazione Prada, Photograph by Jacopo Milanesi, Courtesy of OMA
CLOSE - UP
TO TAILOR YOUR STAY Dietro l’opulenza di imponenti tendaggi neri, si svelano spazi votati al culto dell’ospitalità più raffinata. Dettagli di design, soluzioni tecnologiche intelligenti e giochi architettonici di pregio, distinguono la 5-stars experience del nuovo luxury boutique Hotel Herman
È parte del gruppo danese Brøchner e nasce dal progetto di riconversione di una stazione per la trasformazione elettrica del 1963. A pochi passi dallo Strøget, la principale via per lo shopping della città, adiacente a bar, ristoranti e musei d’arte, apre i battenti Hermak K, nuovo boutique hotel 5 stelle lusso nel centro di Copenaghen. La facciata, con strutture in bronzo, e le ampie porte in vetro invitano a scoprire il lobby e il bar con il suo incredibile soffitto a 12 metri di altezza. L’architettura ruvida funge da cornice per una vera e propria opera d’arte disegnata su misura per l’albergo e sospesa nel lobby, producendo un suggestivo effetto di ombre in movimento. Il contrasto tra l’architettura grezza della facciata e quella calda e accogliente degli interni si sostiene in un gioco di risalto reciproco. È possibile soggiornare in diverse tipologie di camere, 31 per l’esattezza, dall’esclusiva Tiny alla lussuosa Penthouse Suite con una terrazza privata di 40 mq. Morbidi tappeti ed eleganti marmi bianchi si distinguono dal soffitto in cemen-
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to grezzo e dal louvre in ferro. Ogni camera è stata progettata con soluzioni intelligenti e alcune di esse contemplano un balcone privato o una terrazza panoramica privata. In tutto l’hotel, l’innovazione digitale viene utilizzata per migliorare l’esperienza degli ospiti che possono anche fare a ameno della chiave magnetica e utilizzare il loro cellulare privato per sbloccare la porta del loro raffinato alloggio. Il ristorante è il Roxie, su tre piani, e si avvale del team del bistellato Michelin Kadeau. «Presso l’Hotel Herman K, abbiamo ridefinito il lusso, che adesso include l’ambiente, l’atmosfera e il servizio, concentrandoci sull’ospite, e offrendo un’esperienza alberghiera concettuale unica», afferma Lise Egenius, Hotel Manager at Brøchner Hotels.
Hotel Herman K, Lobby Bar Entrance Courtesy of VisitDenmark
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EVENTS
for GUERLAIN ROUGE G Un super evento in occasione dei 190 anni della maison francese. Un viaggio alla scoperta delle ultime novità dell’iconico Rouge G, il celebre lipstick di lusso Posh, Guerlain e Profumeria Mazzolari. Il trio vincente della bellezza ha accolto le affezionate amiche del luxury magazine, insieme alle celebrities più glamour di sempre. L’occasione speciale? I 190 anni del marchio e le ultime novità di Rouge G. Il rossetto gioiello arricchito di un touch personalizzabile, come le incisioni che le ospiti hanno impresso sul proprio alleato di bellezza e un packaging tutto nuovo ideato da Lorenz Bäumer con un pratico doppio specchio. Rouge G, dal colore intenso e dalla texture cremosa arricchita di polimeri di origine vegetale e di microcristalli argentati dalle proprietà riflettenti, risalta le labbra con tonalità eclettiche, luminose e a lunga tenuta. Una serata magica a cui hanno preso parte Simona Ventura, Beatrice Valli, Aida Yespica, Francesca Rocco, Marco Fantini, Irene Cioni, Francesca Senette, Paola Iezzi e tanti altri ospiti che, tra spritz e bollicine, sono rimasti affascinati dalla nuova e audace versione di Rouge G di Guerlain con 30 nuances e 15 pregiate cover tutte differenti.
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EVENTS
DESIGN EXPERIENCE Paola Lenti e Antonio Marras artefici di uno showcase e una capsule collection benefica, all’interno di un dehors costruito ad hoc presso La Tenda Milano, storica boutique dei fratelli Stefano e Vittorio Longoni Sperimentazione e ricerca, due mondi che accomunano Paola Lenti e Antonio Marras, l’una azienda ricercata nel panorama internazionale del design, l’altro celebre stilista/artista dell’alta moda italiana. Sistemi di significazioni e linguaggi non troppo distanti che si incontrano al famoso multibrand La Tenda di via Solferino 10 per la presentazione di Elementi. Un set originale accompagnato dalla speciale realizzazione di una mini collezione a scopo benefico, ideata per sostenere l’attività della Onlus “Laboratorio delle strategie”a cui Posh è stato lieto di partecipare come partner della serata inaugurale.
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LUXURY LEISURE
LUXURY LEISURE / di Luca Sordelli
CAVALIERI DEL MARE
Ferretti 780 , San Lorenzo SX88, Azimut Grande 27, Arcadia 85S, Absolute Navetta 73. Cinque esempi di yachts sorprendenti, innovativi e rivoluzionari, prodotti nell’ultima stagione dal mondo della nautica italiana
Una vera rivoluzione. Il modo di pensare, progettare e costruire i grandi yachts nelle ultime stagioni è completamente mutato. Questo perché gli armatori chiedono qualcosa di diverso, non vogliono possedere semplici oggetti, ma strumenti per vivere esperienze. Vogliono godersi il mare, il navigare. Conta sempre meno (quasi nulla) la velocità massima, conta il livello di comfort che si riesce ad avere quando si viaggia a ritmo di crociera. Conta il silenzio. Conta, poi, avere yachts “trasparenti” che siano in grado di eliminare ogni separazione tra il dentro e il fuori della barca. Il vetro, sempre più, sta sostituendo su gran parte delle superfici verticali la “vecchia” vetroresina. Cos’altro vogliono i nuovi armatori? Sempre più autonomia, per raggiungere luoghi più lontani, ma anche per dipendere il
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meno possibile da rifornimenti e rientri in porto. Conta anche essere eco-logici. Costruire barche leggere ed efficienti. Il tempo in cui si volevano i motori sempre più potenti è lontano. All’opposto, l’obbiettivo è avere in sala macchine, meno CV possibili. È il grande momento delle navette, delle expedition boat, degli explorer, dell’innovazione e degli esperimenti. Il tutto garantendo lo stesso livello di agio e funzionalità a cui si è abituati nella “normale” vita a terra. È possibile? Ecco cinque esempi di cantieri e progettisti che, nel segno del made in Italy, ce l’hanno fatta. E che dettano legge nel mondo dello yacht design.
A fianco Ferretti 780
A real revolution. The way of thinking, planning and building big yachts in the last seasons has completely changed. This because the shipowners ask for something different, they don’t want to own plain objects, but means to live experiences. They want to enjoy sea, to sail. The maximum speed is less and less important (it counts almost nothing), the comfort level we can have when we travel at cruise rhythm is important. Silence is important. Then it is important to have “clear” yachts which could remove any division between the inside and the outside of the boat. Glass is replacing more and more the “old” fiberglass on most of vertical surfaces.What else do new shipowners want? More and more autonomy, to reach farther places, but also to depend as less as possi-
ble on supplying and return to port. It is also important to be eco-logical. To build light and efficient boats. The times when engines had to be more and more powerful are far. On the contrary, the aim is to have in the halls machines as less CV as possible. And it is the great moment for shuttles, expedition boats, explorers, innovation and experimentation. All offering the same level of comfort and functionality we usually have in the “normal” life on land. Is it possible? Here are five examples of yards and engineers that, in the name of made in Italy, made it. And they lay down laws in the world of yacht design.
Side Ferretti 780
LUXURY LEISURE
San Lorenzo SX88
FERRETTI 780 L’elegante equilibrio tra innovazione e modernità Il Ferretti 780, una delle novità più interessanti della stagione, potrebbe quasi essere definito come lo yacht perfetto. Questo perché lo studio Zuccon International è riuscito a trovare “il centro”, la contemporaneità ideale. Quello che un armatore cerca. Le prime sensazioni che si provano salendo a bordo? Confidenza, accoglienza. Il lusso è ovunque, in materiali, finiture, in qualsiasi arredo. Ma nulla è troppo, nulla è freddo. Una barca che fa venire subito una gran voglia di viverci a bordo, di prendere e partire. Questo anche perché sotto alla linea di galleggiamento si può contare su una carena veloce ed efficiente, opera della Direzione Engineering Ferretti Group. Il risultato è che, spinto da due poderosi Man V12 di 1140 kW ciascuno, 1.550 cavalli, il Ferretti 780 viaggia in un silenzio da biblioteca oxfordiana, a un ritmo di 24 nodi. Nota di merito, infine, per la grande qualità di costruzione di questo modello di Ferretti, con una maniacale attenzione non solo al design, ma anche a leggerezza ed efficienza. Dopo aver portato a termine con performance ottimali il piano triennale e aver riconquistato a pieno titolo la leadership del settore, il Gruppo ha confermato l’indirizzo strategico già delineato e persegui-
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to con successo nel corso dell’ultimo quadriennio: dal 2015 e fino alla fine del 2018 sono 90,8 i milioni di euro investiti e stanziati per nuovi investimenti in R&D e sviluppo nuovi prodotti, per un totale di 30 nuovi modelli, di cui 8 solo nel 2018. Durante la presentazione tenutasi a Milano, presso Garage Italia, nella magnifica cornice del Riva Privée inaugurato per l’occasione, l’Avvocato Alberto Galassi, Amministratore Delegato di Ferretti Group, ha così commentato: «I brillanti risultati che ab-
biamo raggiunto oggi sono in larga parte generati dal successo dei nuovi modelli seriali, presentati nel quadriennio 2015-2018, prodotti di grande successo sui mercati internazionali che hanno inciso nello scorso esercizio per circa il 68% del valore totale delle vendite. Grazie agli investimenti già stanziati, a quelli in programma nel corso dell’anno e a una flotta sempre più ampia e variegata, puntiamo a crescere ancora, con percentuali sempre più sorprendenti, creando così una solida base per lo sviluppo del prossimo piano industriale, che presenteremo al Cannes Yachting Festival, a settembre di quest’anno».
An elegant balance between innovation and modernity. Ferretti 780, one of the most interesting new productions of the season, could almost be defined as the perfect yacht. This because the Zuccon International studio managed to find “the center”, the ideal contemporaneity. What a shipowner wants.Which are the first sensations you feel as you get aboard? Confidence, welcome. Luxury is everywhere, in materials, finish, in any furniture. But nothing is excessive, nothing is cold. A boat that soon makes you want to live aboard and leave on it. This also because under the floating line we can count on a fast and efficient hull, made by the Direction Engineering Ferretti Group. The result is that, led by two powerful Man V12 of 1140kW each, 1550 horses, Ferretti 780 moves in a silence of Oxford library, at a rhythm of 24 knots. In the end, this sample by Ferretti has the credit for a great quality of building, with a maniacal care not only for design, but also for lightness and efficiency. After completing with great performance the triennial plan and fully conquering again the leadership of the field, the Group confirmed the strategic address already defined and successfully realized during the last four years: since 2015 to the
end of 2018, 90,8 million euros have been invested and settled for new investments in R&D and development of new products, for a total of 30 new samples, among which 8 only in 2018. During the presentation taken in Milan, around Garage Italia, in the fantastic frame of Riva Privée, opened for the occasion, the Lawyer Alberto Galassi, Chief Executive Officer of Ferretti Group, so claimed:
«The brilliant results we have presented today are in large part due to the success of new serial samples, presented in the years 2015-2018, products of great success on international markets, which in the last activity affected about the 68% of the total value of sales. Thanks to settled investments, to those planned during the year and to a wider and wider various fleet, we always aim to improve, with more and more amazing percentages, creating so a solid base for the development of next industrial plan, that we will present at the Cannes Yachting Festival in September of this year».
@TATRAS_OFFICIAL
ARCADIA 85S Una fantastica bolla di cristallo che naviga, veloce e silenziosa Volendo parlare di cosa ha portato di nuovo il mondo della nautica negli ultimi anni è impossibile prescindere dal cantiere di Torre Annunziata che, dal momento della sua nascita, ha stupito un po’ tutti con le innovative linee delle sue “creazioni”. Così come ripetono sempre dal cantiere, questo è uno yacht che ruota intorno all’uomo, per permettergli di vivere a stretto contatto con l’ambiente marino che gli sta intorno. Quindi, anche qui, tante superfici vetrate per eliminare ogni confine con il paesaggio, ma anche innovative soluzioni di layout. Primo fra tutti è l’upper-deck, il suo ultimo “piano”, uno sky-lounge, convertibile in un terzo ponte coperto completamente chiuso e protetto dalle finestrature laterali “up and down” che possono essere sollevate fino a incontrare l’hard-top. In tutto questo c’è tanto design, ma gli scafi Arcadia sono innovativi anche in termini tecnologici. Due esempi? Una carena super efficiente che consente un risparmio fino al 50% rispetto a una tradizionale, o i pannelli integrati in gran parte della sovrastruttura che limitano drasticamente l’uso dei generatori quando si è in rada.
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If we want to say what new the nautical world has brought in the last years, it is impossible to disregard the yard of Torre Annunziata that, since the time of its realization, has amazed everybody with the innovative lines of its “creations”. 85S always follows this law: it is a fantastic crystal bubble sailing fast and silent. As they always repeat in the yard, this is a yacht turning around man, to allow him to life in strict contact with the sea environment surrounding him. So, even here, there are many glass surfaces to remove each boundary with landscape, but also innovative solutions of lay-out. First of all the upper-deck, its last “floor”, a sky-lounge, convertible into a third covered bridge completely closed and protected by the side “up and down” windows, which can be lifted up to touch the hard-top. In all this, there is a lot of design, but the Arcadia hulls are innovative also in technological terms. Two examples? A super efficient bottom allowing to save the 50% in comparison to a traditional one, or the panels integrated to large part of the superstructure, which drastically limit the usage of generators when we are in the roads.
SAN LORENZO SX88 Magnetico, dalle firme d’autore Di questo 26 metri parlano tutti ed è destinato a restare nella storia dello yacht design per il suo approccio rivoluzionario. Chi lo ha disegnato? Mauro Micheli e Sergio Beretta di Officina Italiana Design si sono occupati delle linee esterne, Piero Lissoni degli interni. Si potrebbe dire cha al cantiere viareggino piace vincere facile, visto che ha scelto il meglio che c’è in circolazione, sia nell’ambito della progettazione nautica che del design di interni. In più, a coordinare il tutto, Massimo Perotti, CEO di Sanlorenzo, ha messo un’altra mente brillante e innovativa, Luca Santella. Risultato? Una barca, appunto, rivoluzionaria. Dove non c’è più la postazione di pilotaggio “al solito posto”, sul main deck, ma è solo sul ponte superiore (aperto, ma che si trasforma rapidamente in un ambiente protetto da aria e sole). Tutta la parte posteriore dello yacht è stata convertita in una grande spiaggia sul mare, e dentro le linee di Lissoni sono tanto insolite per il mondo dello yachting, quanto affascinanti.
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It does not matter if we like it or not, but we should talk of it. And it deserves to be mentioned as first. In fact everybody talk of this yacht 26 meters long, which is bound to stay in the history of yacht design for its revolutionary approach. Who designed it? Mauro Micheli and Sergio Beretta from Italian Design Workshop have dealt with external lines, Piero Lissoni with the interiors. We shall say that the yard in Viareggio likes to win easily, as it chose the best to find in the way, both in the field of nautical planning and in the interior design. Moreover, to coordinate everything, Massimo Perotti, CEO of Sanlorenzo, added another brilliant and innovative mind, Luca Santella. What is the result? A really revolutionary boat. Where there is no more the pilotage position “at the same place”, on the main deck, but it is only on the upper bridge (open, but it can fast change into an area protected from air and sun). All the back part of the yacht was converted into a great beach on the sea, and inside the lines by Lissoni are as much unusual as charming to the yachting world.
ABSOLUTE NAVETTA 73 Il potente fascino della sala macchine Con questa barca il cantiere di Podenzano fa il suo ingresso definitivo nel mondo dei grandi yacht. E lo fa dalla porta principale. I suoi contenuti sono notevoli, sia dal punto di vista del design, che per quelli tecnologici. Da un lato infatti salendo a bordo stupisce subito la sua grande capacità di annullare la separazione tra il dentro e il fuori, grazie alle grandi superfici vetrate che avvolgono il salone principale, un piccolo miracolo che continua poi anche quando si arriva più avanti, nella grande suite armatoriale di prua. Dall’altro lato però la Navetta 73 ha gran parte del suo fascino anche lì dove non si vede, in sala macchine. Qui spingono due Volvo Penta IPS 1350 che consentono di navigare a una velocità massima di 26 nodi, ma che soprattutto garantiscono di viaggiare a ritmo di crociera a 19 nodi, nell’assoluto comfort. Fedele alla sua filosofia di Navetta, questo ventidue metri è pensato per navigare tanto e bene. Nessun rumore, nessuna vibrazione, solo il piacere di godersi il mare. Lontani dalla “dura terra”.
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With this boat the yard of Podenzano gets definitely to the world of great yachts. And it does it from the main door. Its contents are meaningful, both on the design level and on the technological one. In fact, on one side getting aboard you are suddenly amazed by the great ability to nullify the division between inside and outside, thanks to big glass surfaces surrounding the main hall, a small miracle that still goes on even after, in the big owner’s bow suite. But on the other side Navetta 73 has large part of its charm also where it is not visible, in the machines room. Here two Volvo Penta IPS 1350 allow to sail at a maximum speed of 26 knots, which most of all allow to travel at a cruise rhythm of 19 knots, in absolute comfort. Faithful to its Navetta philosophy, this yacht of twenty-two meters is conceived to sail much and well. No noise, no vibration, just the pleasure to enjoy sea. Far from the “hard land”.
AZIMUT GRANDE 27 Lo yacht dei boat show È stata una delle indiscusse regine degli ultimi grandi Boat Show nel mondo partendo da Cannes, passando poi da Düsseldorf e Miami. La sua prima dote? La leggerezza. È la sensazione che si ha quando ci si naviga, nonostante sia su uno yacht da 27 metri di lunghezza e 93 tonnellate di dislocamento. Viaggia bene, in un grande silenzio. Sembra non far mai fatica, non toccare quasi l’acqua. E questo anche a dispetto di linee esterne, opera di Stefano Righini, che sono potenti, aggressive, inconfondibili. Lo spazio dentro è sorprendente. Anche qui grazie al tanto vetro che viene usato sulle murate laterali, ma anche perché ogni centimetro a bordo è pensato per essere sfruttato nel modo più funzionale. Qui gran parte del merito va ad Achille Salvagni che è riuscito a creare una bella, e inedita, contaminazione tra il mondo metropolitano e quello della nautica. Come sempre sofisticata anche la costruzione da parte della casa di Avigliana, che in questo caso fa ampio uso di carbonio per tutte le sovrastrutture.
It was one of the undisputed queens of the last big Boat Shows in the world starting from Cannes, getting then to Dusseldorf and Miami. What is its first quality? Lightness. It is the sensation we have when we sail on it, even if it is a yacht 27 meters long and 93 tons of displacement. It travels well, in a great silence. It seems to never find difficulty, to almost never touch water. And this even in spite of external lines, made by Stefano Righini, which are powerful, aggressive and unique. The space inside is amazing. Also here thanks to the much glass used on the side walls, but also as each centimeter aboard is conceived to be used in the most functional way. Here most of the credit goes to Achille Salvagni, who could create a beautiful and new contamination between the metropolitan world and the nautical one. Also the work by the house of Avigliana is sophisticated as usual, as in this case it makes a large usage of carbon for all the superstructures.
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LUXURY LEISURE / di Enrico Cammarota
UN COLPO DI POLLICE Posh incontra Franco Parentini di Vetrerie di Empoli. Il celebre marchio dei complementi del lusso presenta il nuovo “Gira e Rigira”, una preziosa alternativa al tradizionale modo di degustare il vino
Franco Parentini artigiano, anzi, artista cresciuto “rinvolto nel vetro” che, nella lunga tradizione di famiglia ha rivoluzionato il concetto di sofisticata eleganza della tavola e del buon gusto di saper ricevere grazie alle celebri creazioni elaborate sotto la label Vetrerie di Empoli, lo storico marchio che, per intenderci, ha realizzato i preziosi calici anche del matrimonio pugliese del tycoon indiano. Ottocento oggetti intarsiati d’oro e platino oltre a ricami scolpiti come si farebbe per una scultura marmorea. Un universo in costante fermento complice la passione mai scemata per il prestigio del saper fare innovando che oggi lancia il calice chiamato Gira e Rigira, sviluppato come autentica alternativa al movimento tradizionale della degustazione. Basta un colpo di pollice per far ruotare la sola coppa. Qual è stato il percorso che l’ha portata alla realizzazione di “Gira e Rigira” e poi al brevetto?
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Mi interessava quel movimento che facciamo con la mano prima di bere il vino. Per esaltarne le caratteristiche il professionista fa ruotare il polso in modo che il liquido accarezzi le pareti del bicchiere e sprigioni il colore e il profumo. Mi sono allora chiesto se non si poteva ottenere lo stesso risultato tenendo il calice fermo, facendo ruotare la sola coppa con un semplice colpo di pollice. Inoltre a tavola questo lieve tocco diventa anche un piacevole gioco durante la conversazione. Essendo poi il classico “uovo di Colombo” ci siamo premurati di brevettare l’idea prima che la grande industria se ne impossessasse. La sua invenzione è da intendersi rivoluzionaria per un appassionato della degustazione di vini, o può esserlo anche per chi la degustazione la pratica di mestiere? L’idea non è rivoluzionaria ma alternativa al movimento tradizionale del professionista. Però mentre il sommelier di solito agisce di fronte ad un gruppo che lo ascolta, il
“Gira e Rigira” consente una piacevole autonomia. Il professionista, se vuole, può parlare delle caratteristiche del vino dedicando a queste maggiore attenzione e facendo parte del gruppo di commensali. Il suo lavoro è strettamente legato al settore dell’arte, basta guardare molte delle sue creazioni con inserti in oro e platino, con tanto di lavorazioni che sembrano scolpite come si farebbe con il marmo. Cosa la ispira di più nel processo di realizzazione? Il vetro ha sempre fatto parte della storia dell’arte: Leonardo da Vinci pone sul tavolo dell’ultima cena dei semplici ma bellissimi bicchieri soffiati, senza parlare dei maestri fiamminghi del XVII secolo che nelle nature morte inseriscono sovente vetri straordinari. A me capita spesso di guardare ad altri materiali e di chiedermi come si potrebbero realizzare in vetro. Mi lascio ispirare da tanti elementi e anche le sculture di Michelangelo nei “non finiti” appartengono a questa ricerca.
Complementi Dolce Vita e Capriccio 2008
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Lei è un artigiano del vetro. Ci descrive il tipo di clientela che fa uso dei suoi preziosi oggetti? L’Italia è la Patria del buon gusto, abbiamo insegnato al mondo la bellezza della tavola, pensi alle corti rinascimentali: i Medici a Firenze, i Gonzaga a Mantova, i Farnese a Parma, gli Este a Ferrara, per citarne solo alcune. Oggi sulle nostre tavole l’eleganza non è più quella di una volta e solo la nostra storia ed il “made in Italy” ci consentono di esportare in Paesi attratti dal nostro buon gusto. Secondo lei oggi noi italiani siamo ancora legati a questo sentimento o è qualcosa che riguarda solo la più alta borghesia? Gli italiani in genere non dedicano molto tempo alla ricerca di una tavola di qualità, questo vale purtroppo anche per la più alta borghesia, per rispondere alla sua domanda. Quella della Parentini è una lunga tradizione di famiglia, a quale degli oggetti creati è più affezionato e perché? Sono cresciuto “rinvolto nel vetro” per usare un’espressione della mia Toscana. Gli oggetti che escono dall’azienda sono tutti figli miei, naturalmente gli ultimi nati sono quelli a cui sono più affezionato. Come vede funzionare il mercato dell’artigianato per questo tipo di prodotti rispetto all’offerta massificata delle grandi catene low-cost? Come dice un maestro del marketing “Oggi non si vende più il prodotto ma la comunicazione che consente di farlo conoscere”. Questo è molto condizionante per un’azienda artigianale che ha pochi mezzi economici per reclamizzarlo rispetto ai giganti dell’industria. In tutti questi anni nel settore, quali sono stati secondo lei i migliori ma anche i peggiori cambiamenti in merito al consumo di vino e di oggetti pregiati?
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C’è stato negli ultimi tempi un grande sforzo di informazione attorno alla reclamizzazione del buon cibo e del buon vino ma purtroppo questo non è andato di pari passo con il contenitore. Un buon cibo deve essere servito in un bel piatto, così come un buon vino necessita di un calice di qualità. Una signora ben vestita non indosserà per completare il suo abbigliamento degli zoccoli acquistati sulla bancarella, ma delle scarpe proporzionate all’abito e all’accessorio, così dovrebbe avvenire a tavola ma purtroppo non capita e qui ritorniamo alla comunicazione. Le nuove generazioni sono interessate a conoscere il piacere e l’arte della degustazione del vino? I giovani sono curiosi e sempre interessati alle cose nuove, spetta a noi informarli su come è importante circondarsi anche a tavola di bellezza. Ci sono delle pratiche particolari per assaporare e gustare un buon vino che le persone comuni – e quindi non addette ai lavori – ignorano, e invece dovrebbero sapere? Un buon vino richiede la presenza nell’atto di degustarlo, ammirarne il colore, godere del profumo, assaporarne il gusto. La consapevolezza cioè di vivere un’esperienza. Per la presentazione del “Gira e Rigira” avete deciso di rivolgervi a uno stratega delle campagne pubblicitarie come Oliviero Toscani. In che modo la sua visione spesso dissacrante si lega con la vostra azienda e col prodotto? Ho conosciuto Toscani in questa occasione e mi ha convinto oltre alla sua professionalità soprattutto per la disponibilità. Siamo stati coinvolti dalla sua idea di un incontro fra un ragazzo e una ragazza che ammiccano e si conoscono attorno al nostro calice. Un’idea straordinaria come il nostro calice. Come si lega Vetrerie di Empoli al mondo online?
L’e-commerce ha una politica particolare per i resi che mal si concilia con un prodotto così fragile come il nostro. Quindi, pur non avendo un nostro e-commerce, ci capita di avere ordini da foto postate su Instagram, o da visite sul sito. Le gestisce il negozio come ordini “a distanza”. Inoltre stiamo facendo una positiva esperienza di vendita online da quando artemest. com (l’e-commerce che vende artigianato italiano di eccellenza) ci ha scelti e inseriti nel catalogo. Le piacerebbe poter realizzare un progetto insieme a qualche designer noto? Mi piacerebbe collaborare con un grande designer che abbia una visibilità tale da apparire su tutta la stampa, in modo che la tavola ritorni finalmente ad essere degna della nostra straordinaria tradizione.
Courtesy of Vetrerie di Empoli
Sopra brevetto calice Ikebana, 2001 A sinistra il calice Gira e rigira
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LUXURY LEISURE / di Antonella Tereo
TENTAZIONI GIAPPONESI Archistar per nuovi treni superlusso, prestigiosi opening per un’hospitality di charme tra grattacieli e alpine resort, metropoli e città all’apice dalla fama per l’eccellenza gastronomica. Il Paese del Sol Levante è al top del suo momento
Fra le destinazioni di tendenza del 2018, il Giappone - in continua ascesa – vive il suo momento d’oro. Non solo in vista di eventi internazionali (come le Olimpiadi previste fra due anni), il simbolo dell’Estremo Oriente è sempre più crocevia di tendenze. Il ciclone Japan, capace di affascinare per le sue novità anche nel nuovo anno, non manca di stupire il viaggiatore. La scoperta comincia dal nuovo supertreno panoramico quanto lussuoso The Mizukaze Twilight Express, lanciato da West Japan Railway Co. e capace di abbinare estremo comfort a nuove velocità. Progetti di richiamo internazionale, appena lanciati come vere e proprie forme d’arte e di lusso, in grado di segnare nuovi parametri sulla scena internazionale. Come il cruise train, premiato come 2017 Good Design Gold Award. Parliamo del Train Suite Shiki-Shima, inaugurato qualche mese fa sempre dalla JR East, è stato disegnato da Ferrari: realizzato su due livelli, propone un design che richiama all’esterno le più sofisticate creazioni della casa italiana ma che risponde prontamente ai già noti e lussuosi Orient Express del mondo per un viaggio esclusivo nel Sol Levante, con le sue spettacolari 17 suite,
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un fine restaurant, bar e lounge a disposizione degli ospiti su ben 10 carrozze di spazio. E se il lusso su rotaia incontra sempre più il design, si annuncia presto l’arrivo di un nuovo avveniristico treno per attraversare l’intero Paese, da Nord a Sud, e dalla superficie semiriflettente, disegnato dall’archistar Kazuyo Sejima. La prossima creazione in cantiere (che verrà inaugurata non prima del 2020) dell’architetta giapponese sfiderà distanze e lancette e si integrerà perfettamente in ogni paesaggio, assumendone le nuances grazie alla sua superficie silver e del tutto curva, proprio come gli arredi dei suoi prestigiosi interni. Ma per chi opta invece oggi per un viaggio più tradizionale (non su rotaia, per intenderci), i prossimi mesi segnano l’ascesa di destinazioni che seguono le conquiste dei grandi gruppi alberghieri internazionali, pronte a scommettere sulle grandi metropoli del Paese. Per l’upscale market le città che godranno di nuova luce sono Hokkaido, Nagoya, Osaka, Kyoto oltre che la nuova capitale - Tokyo ed i suoi quartieri chic, tutti veri e propri terreni di conquista su cui i top brand dell’hotellerie promettono nuovi insediamenti d’alto livello.
Tokyo Aeral view Credit by Tokyo Convention & Visitors Burea
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KYOTO
New luxury destination style L’ex capitale non è da meno. Celebre per il suo superlativo foliage autunnale, diventa per questo nel 2018 tappa importante anche per le compagnie crocieristiche di lusso. Fra queste, la Princess Cruise la inserisce fra gli scali sul Giappone come new entry nel suo ricco portfolio, puntuale proprio per il prossimo evento stagionale. La città intanto celebra il debutto di un hotel che per primo nel Paese del Sol Levante interpreta l’ospitalità nel lusso come scopo stesso del viaggio. Si è inaugurata infatti sotto questa luce la collezione The Celestines (gruppo Mitsui Fudosan Hotel) che non solo ha aperto nel quartiere Ginza di Tokyo a fine 2017 il primo dei suoi concept hotel, ma proprio a Kyoto ha debuttato solo pochi mesi fa, con un secondo e particolare The Celestine Kyoto Gion, un modello di albergo che reinterpreta i temi dello stile giapponese tradizionale per incontrare l’eccellenza. Il risultato è un riuscito hotel design d’Oriente. E nasce con esso anche l’idea di destination-style hotel nella centralissima Yasaka Dori Avenue, dove alla raffinatezza degli interiors si aggiunge l’attenzione ai dettagli (come nella cerimonia del tè, in camera), suite dal gusto minimal ma dal grande impatto, beauty amenities firmate Themae Paris, con SPA e centro benessere di ampio respiro e piscina interna e giardino zen a fianco, nel pieno rigore rispetto di ciò che crea la perfezione e l’equilibrio. E nel signature restaurant dell’hotel, Endo Yasaka, si assapora il lato gourmet della tradizione con unique menu.
grazie all’eccentrico ed artistico chef Tateru Yoshino, mentre di recente per il rinomato Pierre Restaurant dell’InterContinental Osaka è stata confermata la stella culinaria più celebre che brilla così per il secondo anno consecutivo. La novità consacra così i tre i ristoranti IHG stellati in Giappone anche per il 2018 e definisce Osaka una delle destinazioni più interessanti per la cucina gourmet d’eccellenza, primato che con la sua eco supera ormai la scena asiatica. Fra cucina giapponese e tecnica francese, dal signature restaurant dell’InterContinental - ovvero da Pierre Gagnaire – la scelta è davvero unica: nel famoso locale è possibile anche trovare una selezione di 400 etichette di pregiati vini di provenienza internazionale oltre che un’interessante wine boutique.
NAGOYA
A New Sheraton opening Spunta fra le più note e si distingue come la città che meglio si colora con i ciliegi in fiore attorno al suo castello. A Nagoya nell’anno appena iniziato la novità di spicco nell’hotellerie riguarda il gruppo Marriott che riserva a fine 2018 (il primo novembre, per la precisione) l’apertura del primo Four Points by Sheraton Nagoya nei pressi del Chubu International Airport. Dal concept molto business ma senza privarsi dell’attenzione al comfort che caratterizza il brand americano, l’hotel si vuole proporre anche ad una clientela bleisure, a metà fra viaggi di lavoro e di piacere nella terza città del Giappone. Una conquista per il colosso che segna il primo avamposto, in vista di molti altri entro le Olimpiadi nel Paese.
OSAKA
Finest cuisine Fra le perle della grande città in ascesa c’è senza dubbio l’ANA Crowne Plaza Osaka che è l’unico Crown Plaza al mondo al momento ad avere ricevuto una stella Michelin,
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In alto, Hotel The Celestine Kyoto Gion – Kyoto Pool and zengarden A fianco Hotel InterContinental – Osaka
HOKKAIDO
Luxury in the shadow of Mount Yotei
In alto a destra, Hyatt Centric Ginza – Tokyo
La novità dell’area è senza dubbio quella del nuovo complesso lusso Skye Niseko, presentato ufficialmente come condominium hotel ski resort. Sorgerà nell’autunno-inverno del prossimo anno a Hirafu, nel cuore dell’Hokkaido National Park, ma - rispettando l’efficienza giapponese – ha già ultimato le sue prime soluzioni, tutte da scegliere. In primis per la posizione, senz’altro suggestiva, poiché permette l’immediato accesso alle piste che sorgono nel comprensorio del cratere del Mount Yotei, un vulcano spento a 1.900 metri che dà luogo ad un insolito panorama d’alta quota, oggi rinomato per le sue attività sciistiche. Dal resort che affaccia su tale area, la vista dello skyline naturale è quindi particolare, garantita anche grazie a soluzioni architettoniche che valorizzano tale unicità. Poi gli interiors degli ambienti, guidati dalla filosofia del “less is more” che per lo studio di architetti di Wilson Associates’ Dallas ha rappresentato – specie per le soluzioni più sofisticate – il vero concept vincente. Le opzioni per chi sceglie un angolo di relax sulla neve in questo complesso sono molte: dai 105 Apartments alle studio rooms (8 con vista interna, 8 con vista Mount Yotei), dalle panoramiche suites ampie fino a 165 metri quadrati alle 4 Penthouses che raggiungono i 248 metri
quadrati l’una. Previsti poi all’interno del resort shop e boutique di luxury brand internazionali, come anche per prodotti gourmet & delì un ristorante interno in Izakaya style dining - il Kumo - oltre ad una Skye SPA con 5 cabine interne per rituali di bellezza in puro stile locale. Per chi si concede momenti di relax ci sono menu trattamenti e spazi dedicati, come gli Onsen, in pietra e legno, concepiti per un benessere in completa privacy al cospetto di vetrate con un’esclusiva vista mozzafiato. Non ultimo, fra i plus, il servizio di ski valet & rental, per i clienti che vogliono un assistenza tecnica privata nonché privilegiata, anche durante le giornate sulle piste.
TOKYO
Urban design & new opening Sulla vivace scena della capitale appare lo Hyatt Centric hotel, il primo del prestigioso segmento del gruppo americano che approda in Asia, un grande lancio della catena alberghiera annunciato da tempo e che ha visto il suo debutto a gennaio con un evento esclusivo. Ed è anche la prima volta per AccorHotels, colosso occidentale di cui fa parte, nome che sceglie proprio in questa città di inaugurare uno dei suoi upscale brand nel Paese del Sol Levante. Prossimo all’apertura infatti anche Pullman Tokyo Tamachi, dal sapore cosmopolitano, che apre i battenti in JR Tamachi Station, in lizza fra le grand opening attese per l’autunno 2018. Il concept dell’hotel vuole combinare il design urbano con l’alta esperienza culinaria, dedicandosi ad un target preciso, hyper-connected, attratto da soggiorni d’alto profilo che spazino dalla nightlife alla cultura, dal divertimento alle esperienze più esclusive. Le sue 143 camere e suite seguono un design minimalista e contemporaneo, lasciandosi andare solo a tratti al gusto locale se fatto di ricercata essenzialità.
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LUXURY LEISURE / di Maurizio Bertera Enrico Cammaota
L’ESTATE DI AUDI Golf e vela: la Casa di Ingolstadt è pronta a far vivere i mesi più belli dell’anno all’insegna di grandi competizioni. Sui migliori green italiani e a Porto Cervo, dove si faranno anche notare gli ultimi modelli, a partire dalla A7 Sportback
Audi aspetta con piacere l’estate perché è la stagione dove gli sport che più ama – dopo il Motorsport ovviamente – trovano il momento ideale per le rispettive manifestazioni. Il golf e la vela hanno un senso preciso per la Casa tedesca: difficile trovare due sport ad alto livello più ecologici, svolti nel rispetto dell’ambiente e senza consumare risorse. La missione che Audi si è posta in modo totale per gli anni a venire, con una serie di progetti già attivi. Quindi, ancora una volta, spazio all’Audi Golf Experience e all’Audi Quattro Cup. La prima, riservata ai clienti-golfisti, si articola nelle tradizionali 10 tappe con un numero massimo di 60 giocatori per gara. Il 1° lordo e il 1° netto di ciascuna categoria di ogni gara, per un totale di 30 player, accederanno di diritto alla Finale Nazionale che si svolgerà dal 12 al 14 ottobre in Toscana. Per i primi classificati ci sarà anche un’emozionante driving experience. La seconda – ormai il più importante appuntamento di golf per
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amateur al mondo, con ben 47 Paesi ospitanti e più di 90.000 partecipanti all’anno – prevede il coinvolgimento in Italia di 61 golf club ad ospitare le tappe del torneo, che si concluderà a settembre con la finale nazionale al Royal Park I Roveri di Torino, durante una due giorni ricca di eventi e di novità. La vela per Audi significa Yacht Club Costa Smeralda, uno dei più prestigiosi circoli del mondo, con cui la Casa dei quattro anelli vanta una storica partnership. Fatta di impegno come Official Automotive Partner con una ampia flotta di vetture, disponibili per tutta la stagione estiva sia per i test-drive di clienti e appassionati sia per i servizi di courtesy car tra i touch point sul territorio. Ma anche con la presenza delle stazioni di ricarica per le auto elettriche. Quanto alla parte meramente sportiva, la Casa è Title Sponsor di numerose regate quali l’Audi Sailing Champions League, l’Audi Invitational Team Racing Challenge, e l’attesa Audi Italian Saling League, che vedrà la finale dal 27 al 30 settembre.
Il profilo di A7 Sportback: elegantissimo e sinuoso nonostante quasi cinque metri di lunghezza
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Tra le altre novità della stagione, Audi sarà protagonista l’1 luglio alla Maratona delle Dolomiti Sport, dove tecnologia e ambiente sono alla base della partnership tra Audi e la Maratona dles Dolomites Enel. Una manifestazione in grado di coinvolgere oltre nove mila ciclisti e che per l’edizione 2018 ha eletto l’equilibrio come tema portante. Un argomento caro ad Audi che, investendo in innovazione e tecnologia, ha fatto della sostenibilità il proprio obiettivo strategico. La casa dei quattro anelli supporterà la Maratona con una flotta di Audi Q7 e-tron*, il suo SUV ibrido diesel-elettrico a trazione quattro. A seguire, dal 4 all’8 luglio, i motori Audi saranno pronti a rombare al ritmo del VIVA! Festival l’evento musicale che animerà la Valle d’Itria dando vita a percorsi musicali all’insegna dell’avanguardia e della contaminazione creativa. Questa nuova edizione del Festival coinvolgerà tutti i principali borghi della Valle, come Locorotondo,
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Fasano, Martina Franca, Ostuni e Alberobello, in compagnia di alcuni degli artisti più interessanti del panorama internazionale, al confine tra avanguardia e pop. Protagonista delle serate musicali sarà Audi Q2, la vettura della Casa di Ingolstadt, “#untaggable” per eccellenza. Il 14 luglio 2018 Madonna di Campiglio farà da palcoscenico alla quinta edizione dell’evento Audi Mountain Golf Safari & Chic Nic. Il programma sarà all’insegna di emozioni, eccellenza e natura, immersi in un territorio mozzafiato. L’Audi Chic Nic non è un tradizionale pic nic, ma uno showcooking all’aria aperta che proporrà un menù street food, semplice e veloce, ma interpretato dall’eccellenza della gastronomia locale e stellata. L’Audi Mountain Golf Safari è una competizione golfistica itinerante per tutti con formula Louisiana. Un gioco semplice reso ancora più entusiasmante dall’utilizzo delle vetture della gamma Audi per gli spostamenti lunghi. Infine tappa a
Cortina. Audi Italia ha siglato un accordo con il Comune di Cortina diventando Partner di Località con la volontà di sostenere e valorizzare il territorio, anche in vista dei Campionati Mondiali di Sci Alpino FIS che si svolgeranno nel 2021. Un appuntamento a cui Cortina intende presentarsi come location d’avanguardia e laboratorio di innovazione e dove sostenibilità e performance sono indissolubilmente legate.
Audi Golf Experience e Audi Quattro Cup: sono i due grandi circuiti sul green seguiti dalla Casa tedesca
A fianco, il frontale di A7 Sportback: design marcato con la calandra appiattita e allargata. Spiccano i gruppi ottici composti da 32 piccoli segmenti a Led sotto il posto guida: tra i più ergonomici, confortevoli e tecnologici dei segmenti premium
A7 SPORTBACK la regina dell’estate Audi La A7 Sportback è il nuovo modello che permette di “veleggiare” grazie al sistema mild-hybrid a 48 Volt che supporta i due tre litri in gamma: 55 TFSI a benzina da 340 Cv e 50 TDI a gasolio da 286 Cv. Un plus importante sotto vari aspetti: si risparmiano 70 kg sul peso complessivo, si guadagnano 12 kw di potenza ma soprattutto al raggiungimento della velocità di crociera, il motore endotermico va in stand-by per 40 secondi. In pratica si “veleggia”, come abbiamo detto in apertura: il risultato – oltre a un silenzio mistico, proprio come si fosse in mezzo all’oceano – è una riduzione dei consumi di 0,7 litri per 100 km, da non disprezzare. Senza contare che con il Mild Hybrid si entra nelle zone a traffico limitato (tipo l’Area C di Milano) non pagando il ticket e si abbatte il costo del bollo di circolazione, in quanto il mezzo è considerato come un ibrido puro. Detto ciò, la seconda A7 Sportback è sempre più una Gran Turismo,
con il design marcato (soprattutto all’anteriore, dove spicca la calandra appiattita e allargata nonché i gruppi ottici composti da 32 piccoli segmenti a Led) ma sinuoso al tempo stesso, tanto da nascondere misure importanti. È lunga quasi cinque metri, ma ci si accorge di quanto sia grande e comodissima solo quando ci si siede in abitacolo, talmente tecnologico che viene voglia di prendersi qualche giorno per studiare il libretto di istruzioni, in ogni dettaglio. Degno di nota anche il lavoro di Audi Connect che tra le tante funzioni, permette di gestire – con una SIM – fino a sette smartphone. Il concetto di connessione, del resto, è ormai uno dei cardini della filosofia Audi: nella A7 Sportback, viene interpretato per la prima volta dalla possibilità di dialogare con altri modelli Audi di alta gamma, grazie a una piattaforma multimediale che autoapprende lo stile di vita del guidatore e lo mette in contatto con altri, condividendo per esempio le info sul traffico. Se questa è tecno-
logia visibile per così dire, ancora più sofisticata è quella nascosta che aiuta a vivere sereni e rischiare il meno possibile. In totale sono 39 i sistemi che collaborano alla guida autonoma 2Evo, gestiti dalla medesima centralina della A8. Sensori e telecamere permettono di gestire la guida nella carreggiata e negli incroci, gli angoli bui, le svolte con ostacolo improvviso e così via. In ogni caso non fatevi impressionare da tutto quanto vi abbiamo elencato: la A7 Sportback regala sempre emozioni umane, si guida con una facilità impressionante, gira le curve più strette in un attimo grazie alle quattro ruote sterzanti, segue le traiettorie impostate. È godibilissima, nervosa il giusto, meglio se con il V6 a benzina e il differenziale sportivo (optional) per rinforzare il retrotreno sterzante di serie. Ha un’anima, forse elettronica. Ma ce l’ha e ti conquista.
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VOYAGE
Italy’s grandest tour
VOYAGE / di Antonella Tereo
TAORMINA E LE ISOLE EOLIE Ai piedi dell’Etna e nell’arcipelago eoliano la stagione più calda è all’insegna della moda, dell’arte, dei profumi e della cucina d’eccellenza. Tutta l’ospitalità, il lusso, la privacy delle baie e la nightlife di classe sulle perle più belle
Sopra, Hotel Villa S. Andrea A fianco, Sea View
Le coste delle isole del Sud si accendono di vita. In Sicilia, l’estate è già nell’aria e promette novità da non perdere. La scena si apre a Taormina, con la passerella d’haute couture TaoModa, dal 14 al 21 luglio, protagonista estiva fra designer in ascesa, firme eccellenti e sostenitori - come la Fondazione Ferrè - del panorama italiano, nonché buyer del settore. La manifestazione, presso il Grand Hotel San Pietro, richiama addetti al settore ma anche appassionati di fashion e stile, come anche d’alta cucina locale e cultura giungendo così con successo alla sua quinta edizione. Come da copione poi, la serata di chiusura avrà il suo Gala esclusivo il 21 nella splendida cornice del Teatro Antico, sede anche ad agosto della celebre Tosca (il 16) e del Taormina Concert Gala (il 20) nell’ambito dell’edizione 2018 del Festival Taormina Opera Stars dedicato agli artisti del momento nel panorama internazionale della musica classica. Parlando di stile, non manca chi poi si prepara all’estate al meglio,
come lo splendido Belmond Villa Sant’Andrea, storico hotel di lusso della città che sorge a pochi passi dall’Isola Bella. Proprio a giugno inaugura le sue nuove tre suite esclusive: si tratta di Zagara, Neroli e Gelsomino, ambienti unici dedicati alle fragranze dei fiori siciliani per eccellenza (nonché specie presenti nell’ampio giardino della proprietà e a disposizione degli ospiti). Progettate dal designer Eric Egan, le Suites rifletteranno nel design interno l’ambiente esterno con materiali e tessuti ispirati ai legni, le pietre ed i fiori locali. All’interno delle suite, in partnership con il luxury brand Ortigia, faranno il loro ingresso nuovi profumatori d’ambiente, omaggi ed amenities per il soggiorno dei clienti a tema dei fiori locali, con essenze ideali per un relax completo, specie nelle splendide vasche da bagno esterne con finiture in rame ed ottone, poste sulle terrazze esterne delle migliori camere. Nell’hotel poi, le novità della stagione non sono finite. Fa il suo atteso ritorno lo chef Agostino D’Angelo, trapanese d’origine che, dopo
un’autorevole esperienza internazionale (tra cui The Ten Trinity Hotel Four Seasons, che vanta una stella Michelin al ristorante La Dame de Pic) torna fra le cucine del Villa Sant’Andrea per i selezionati ospiti della struttura. E per le serate a base di bollicine, è infine attesa l’apertura da metà giugno (e fino a metà settembre) del nuovo bubble-bar, promettente ritrovo del jet set più esclusivo per le prossime serate estive sulla baia di Mazzarò. Dello stesso luxury brand inglese, il Belmond Grand Hotel Timeo invece si prepara ad inaugurare un pop up restaurant dedicato alla cucina gourmet di Roberto Toto, idea che lo chef manterrà solo per 100 giorni (dal 7 giugno al 15 settembre). È il locale omonimo dedicato ad Otto Geleng, pittore tedesco che contribuì a promuovere a fine ‘800 l’ascesa di Taormina fra le mete più glam, nonché ad inaugurare l’apertura del primo hotel in città (proprio il GH Timeo) avviando quindi da allora all’attenzione del jet set la località ai piedi dell’Etna.
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Di giorno, fra sole e relax, i beach club di tendenza si preparano alla stagione: notevole in proposito la novità al La Plage Resort che ha caratterizzato con dei bungalow immersi nella natura la sua offerta più chic. Il resort eco- friendly ha un nuovo spazio dedicato in spiaggia, attrezzato, con cucina a vista e beach bar per rinfrescarsi con frullati ma anche cocktail ed aperi-cena della stagione (e dove è anche possibile riservare dei massaggi in privacy). A partire da giugno, sulla Terrazza Beach Bar ci saranno le serate a tema più esclusive, mentre l’evento clou è per il 14 agosto con il Gala di Ferragosto, anticipato dalla serata del 10 con soli 10 tavolini sulla battigia da riservarsi per la notte di San Lorenzo. Le specialità gourmet ed una vista privilegiata di fronte all’Isola Bella sono i punti di forza. Lo chef del resort è poi una fresca new entry: è Cristian Busca, biellese di origine ma padrone da oltre un decennio della scena isolana, dopo esser stato executive chef della catena di alberghi del gruppo Jsh, prima di approdare nel Gruppo Ragosta Hotels. Intanto, in rada - come nella scorsa estate – per i super yacht c’è la giusta privacy: nelle acque blu delle Eolie, in particolare (l’arcipelago siciliano dichiarato Patrimonio dell’Umanità
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dall’Unesco) si rifugiano per questo in incognito grandi imbarcazioni al largo delle coste, ma non solo. Ma l’occasione di un attracco comunque non manca: tra gli appuntamenti più originali ed esclusivi, a Filicudi, il 17, 18 e 19 agosto, la prestigiosa Biennale D’Arte più piccola del mondo, mentre e fra le baie dell’isola da non perdere c’è la splendida caletta di Capo Graziano, costa a tratti inaccessibile e raggiungibile solo dal mare blu cobalto. Su Vulcano, se c’è voglia di relax e benessere è il Therasia Resort Sea & Spa, incastonato sul promontorio di Vulcanello ad offrire, oltre alle sue acque termali, la possibilità di trattamenti di bellezza a base naturale. Nella carta dei trattamenti, il piccolo gioiello della collezione degli Small Luxury Hotels, infatti, ospita nella SPA una speciale formula – la Mare Nostrum – ideale per la calura estiva e per la lucentezza della pelle, con esfoliazione e massaggio rilassante a base di sali ed erbe mediterranee fra cui olii essenziali del locale rosmarino. Per una sosta a Panarea, la più piccola invece delle sette sorelle, il centro d’interesse resta la contrada nevralgica di San Pietro, salotto mondano dove prendere un aperitivo è sempre un must. D’obbligo quello
da Bridge, salotto in continua ascesa che per la stagione propone finger food in Japan style sulla sua esclusiva terrazza panoramica con dJ set anche di calibro internazionale. In cucina Abiko Susumu e suo figlio Sho propongono per questo anno oltre al sushi classico in stile puramente giapponese anche in stile siciliano, spaziando fra prodotti tipici delle Isole Eolie quali i capperi, i cucunci, i pistacchi, e fichi. Aperitivi e cene saranno il meglio per la stagione davanti ad un orizzonte unico, sull’arcipelago.
Sotto, Roberto Toto, Grand Hotel Timeo, Piatto con Cassata Siciliana,
VOYAGE
DISTINCTIVE QUALITY Un progetto nato da un’idea dell’imprenditore Daniele Cipollina, Presidente e fondatore della rete d’Impresa Gustoso Sicilian Food Excellence, esperto in comunicazione e marketing internazionale. Una sinergia di eccellenze agroalimentari e artistiche siciliane in cui la ricercatezza, l’eleganza e l’esclusività sono gli elementi prioritari, che prende il nome di Gustoso Sicilian Brand Experience
Una varietà di creazioni all’insegna dell’eclettismo: pregiati foulard di seta, esclusivi gioielli dipinti a mano, borse di alto design, profumi di antica tradizione territoriale, preziose maioliche e raffinate pitture su tessuto che tendono a raccontare, la storia e la tradizione enogastronomica di una terra millenaria ricca di arte e cultura. La realizzazione di ogni prodotto è un tributo alla Sicilia. I colori vibranti, le forme e le fragranze, dettati dalla multietnicità storica dell’isola, rendono questa piccola boutique un grande punto di riferimento per chi desidera conoscere l’eccellenza autentica del Made in Sicily. Ad arricchire il tutto è la scelta della location: il Grand Hotel Villa Igiea di Palermo. L’albergo five stars in cui ancora si respira lo splendore vissuto durante la Belle Epoque. Un’emozione che ogni ospite vive ammirando le opere di Art Nouveau in una cornice mozzafiato di vista sul mare. Gustoso Sicilian Brand Experience desidera offrire, all’interno di questo prestigioso e splendido contesto, una maggiore apertura alla conoscenza del territorio e delle sue
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tradizioni culturali attraverso un contatto diretto e coinvolgente. A voler dare un valore aggiunto all’iniziativa, è stata la realizzazione della bicicletta “Gustoso” come simbolo di un cammino esplorativo all’insegna di uniche e memorabili emozioni da vivere nella perla del Mediterraneo. La visibilità sul marchio Gustoso è supportata da eventi collaterali e presentazioni dedicati ai marchi della rete, in uno spazio retail in cui il cliente entra in contatto con i valori del brand, li conosce e li acquisisce in maniera più profonda, li riconosce come appartenenti alle eccellenze siciliane. Nasce la possibilità di sviluppare una nuova consapevolezza alimentare, frutto di conoscenza e partecipazione, e di creare un luogo dove poter mettere in contatto diretto i valori di chi produce e di chi sceglie. L’unicità della cultura agroalimentare sicula è testimoniata dallo stesso Liber de coquina, il più antico dei testi medioevali sulla cucina, attribuito a Federico II di Svevia. In esso, la cultura gastronomica della fastosa cucina della corte palermitana, ben radicata nel terri-
torio, ricca di influssi arabi filtrati attraverso la mediazione normanna e sveva, si svela come la prima cultura gastronomica italiana, quella che all’inizio del XIV secolo si affermò in tutte le corti italiane. Partendo da questo presupposto, il progetto Gustoso abbraccia una dimensione che va al di là di quella europea con l’ambizione di sviluppare uno scambio sempre più intenso con le altre culture mediterranee. Un’impresa ambiziosa, mai prima infatti 14 importanti aziende del Food siciliano si erano riunite sotto un unico brand per conquistare gli scaffali della grande distribuzione degli Stati Uniti, il primo acquirente al mondo di prodotti agroalimentari. La rete d’impresa si affida infatti a Gustoso Import Promotion Usa, nata dalla joint venture tra Gustoso Export Promotion Italia Srl e IBS North America (International Business Strategy, un’azienda di consulenza strategica specializzata nell’offerta di servizi alle imprese che vogliono rafforzare la propria presenza nel vasto e complesso mercato americano).
A fianco Villa Igea,
Jadise Borse
Acqua di Sicilia, Pofumi Zuma
Desuir, Pigna gigante blu con piede decorato
Vini Azienda Tonnino
By Ciuro
Foto di Pucci Scafidi
Foulard di Antonello Blandi
Beca Box Factory
tero processo produttivo dallo stoccaggio del grano, alla macinazione, fino alla panificazione; Olive di Sicilia, azienda specializzata nella lavorazione e distribuzione di olive; Sabadì, specializzata nella produzione di cioccolato biologico lavorato a freddo con materie prime equosolidali e da presidi Slow Food; Distilleria Caffo: azienda specializzata nella produzione di amari e distillati; Chioccilia, azienda leader nella produzione di prodotti che vanno dal campo della bellezza a quello gastronomico ricavandone gli ingredienti dalla chiocciola; Gustoso Export Promotion Italia, costituita per l’attività commerciale e la comunicazione della rete d’impresa.
bancario; Università degli Studi Palermo (Stal: Scienze e tecnologie Agroalimentari); Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” (Ceidim - Master Universitario di II livello in Commercio Estero e Internazionalizzazione dell’Impresa); Ibs Italia, società di consulenza strategica specializzata nell’offerta di servizi all’internazionalizzazione d’impresa; Tokay Creative Studios, agenzia specializzata nella produzione di contenuti, grafica web, video/foto; Astudio.it, network di professionisti che fornisce servizi di marketing strategico e operativo, finalizzati alla crescita del business; Hba Project, Associazione No Profit costituita per promuovere la pianificazione del marketing come strumento indispensabile allo sviluppo delle piccole e medie imprese; Beca Box Factory, che opera nel campo della produzione di confezioni in metallo per soddisfare tutte le esigenze di packaging con soluzioni su misura; Officine Grafiche, la più attrezzata industria grafica leader nel settore della tipografia e stampa in Sicilia; Tam Tam ADV, azienda specializzata nella comunicazione integrata e nella
Le 14 aziende che hanno aderito alla rete d’Impresa “Gustoso Sicilian Food Experience” sono: Molini Riggi, specializzato nella produzione di farine artigianali macinate a pietra e paste di grani antichi siciliani; Birrificio Bruno Ribadi, azienda produttrice di birra artigianale siciliana con impianto totalmente manuale e utilizzo di materie prime del territorio; Made Fruit, leader nella produzione di zucchero di uva Bio, di carruba Bio, di mela e di dattero; Azienda Vitivinicola Tonnino, le cui tenute si trovano nella valle del Belice, nei territori di Contessa Entellina, Poggioreale e Salaparuta, microzone da sempre famose per la loro capacità di imprimere un’importante e forte personalità ai vini prodotti; Gustibus Alimentari, sughi e conserve vegetali; Miscela D’Oro, artigiani del caffè di alta qualità dal 1946; Asaro che produce olio dagli standard qualitativamente elevati; Pannitteri, azienda specializzata nella coltivazione, lavorazione e confezione di agrumi; Valle del Dittaino, una cooperativa di produttori di grano duro che verticalizza l’in-
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La forza del progetto oltre che nella rete d’impresa è rappresentata anche dai partner che lo sostengono come Igea Banca (Istituto con sede a Roma, Catania e Palermo); Adv Maiora srl, società di comunicazione e marketing specializzata nei segmenti food & beverage marketing e wine & spirit marketing; Fidimed, società cooperativa che opera nel settore bancario e para-
Amigdala - ART IN JEWELLERY
Salvo Nicastro, Executive Chef Gustoso
Miscela D’Oro Limited Edition
Slow Smoking
Distilleria Caffo
Lombardo bike
consulenza di marketing alle imprese; Visiva Marketing Tools srl, l’eccellenza della stampa digitale nel settore pubblicitario; Giglio Group, società specializzata nella produzione di contenuti multimediali; Diesse Srl, azienda siciliana specializzata nella produzione di stoviglie monoservizio mediante la tecnica dello stampaggio in termoformatura che opera sia in Italia che all’estero; By Ciuro, azienda qualificata e certificata di ricamo nel mondo della moda, del merchandising, dello sport, del lavoro e della pubblicità; Johannes, una “Social Live Agency” che offre servizi per eventi di qualunque tipo che collegano offline e online creando sia live entertainment che grandissimi risultati social e a livello di lead generation; Bellaville Solutions, general contractor specializzato in interventi edili; Crisafulli Express, azienda leader che opera sul territorio nazionale ed internazionale nel settore dei trasporti industriali e a groupage; Slow Smoking, il primo produttore di sigaro made in Sicily col tabacco coltivato a Cerda; Italian Culinary Foundation (ICF), un’organizzazione
senza scopo di lucro, dedicata ad elevare l’immagine dell’autentica Cucina italiana; Nosco, Scuola Mediterranea di Enogastronomia, centrata sulla volontà di trasferire i valori della tradizione enogastronomica Iblea, diventando oggi realtà autorevole nel meridione d’Italia grazie all’investimento di una solida rete di istituzioni e imprese; Italian Identity, un organismo associativo operante, senza scopo di lucro, per la valorizzazione e promozione a livello globale del Made in Italy; Grand Hotel Villa Igiea, uno dei più lussuosi alberghi dell’isola, dotato di 122 camere con 12 suite; Romano Palace, unico albergo cinque stelle lusso presente sul lungomare della Playa di Catania. Galati Catering, leader nel settore rappresenta il meglio dell’arte culinaria; L’arte del gusto di Nadia Fallica, designer/maker di gioielli esclusivi dipinti a mano; l’artista Antonello Blandi, autore di diverse mostre in Italia e all’estero che ha realizzato per Gustoso un’opera in esclusiva a tiratura limitata; Duca di Camastra, marchio del Consorzio Ceramiche Desuir; Jadise, fashion brand sinonimo di gla-
Chioccilia
Claro By Making
mour made in Italy e made in Sicily; Lombardo Bike, realtà imprenditoriale che, alla produzione di biciclette abbina tecnologie d’avanguardia; Profumi Zuma, affermata nella produzione e commercializzazione della Colonia Zagara Zuma, la prima acqua di colonia che incarna la storia della Sicilia in una fragranza; Claro By Making, briose creazioni, per riscoprire le nuance e i disegni tipici della tradizione siciliana; Pucci Scafidi, fotografo professionista, il cui studio è sede di ricerche mirate allo sviluppo imprenditoriale e culturale della Sicilia. E infine gli chef aderenti al progetto, Pasquale Caliri, ambasciatore della cucina siciliana nel mondo nonché chef Alma, l’istituto di alta cucina di Gualtiero Marchesi, Peppe Giuffrè, Giuseppe Costa, Salvo Nicastro e Carmelo Trentacosti.
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VOYAGE
LUXURY IN THE LIGHTHOUSE Fra i filari di uve malvasia storia e natura si fondono all’ombra del faro di Salina. Così una tenuta di sei ettari ospita oggi un relais nella magia dell’arcipelago eoliano L’atmosfera della più autentica delle sette sorelle delle Eolie, Salina, impregna di relax il soggiorno. Il suo faro, il più a Nord della Sicilia, dà il nome alla tenuta di sei ettari che lo circonda, come alla locanda sorta nei pressi. Capofaro Locanda & Malvasia è per questo prima di tutto un concept. Posta alle spalle dei profili di Stromboli e Panarea e con una dolce vicinanza delle vigne al mare, crea una magica combinazione dove a competere sono l’esperienza dell’uomo e l’impeto della natura.
Sopra, Capofaro Misticanza aromatica, Triglia a beccafico con somme di agrumi, A fianco, Capofaro, Ph Alessandro Moggi
Non è un caso quindi se la proprietà dal 2001 rientra in un progetto di valorizzazione vitivinicola della famiglia Tasca D’Almerita che – dopo ben 8 generazioni di dedizione – coltiva altrove altre 4 tenute, senza fretta, secondo i cicli delle stagioni. Sull’isola di Salina poi, la presenza dei filari al caldo sole della Sicilia, affacciati sullo splendore del mare dell’arcipelago, diventa col tempo contesto privilegiato per un boutique hotel oggi di prestigio (inserito dal 2017 anche nella collezione dei Relais & Chateaux) e che sa aggiungere sempre nuovo fascino alla sua bellezza. Oltre alle 21 ampie camere (suddivise in 4 tipologie: matrimoniali; matrimoniali superior; suites deluxe e suites exclusive) della struttura originaria - tutte differenti per dimensione e décor, con un giardino o terrazza privata, l’ingresso indipendente, fra colori naturali e materiali organici – Capofaro Locanda & Malvasia apre oggi le porte a 6 nuove stanze (fra cui un’altra suite, “Il Faro”) laddove c’era solo la dimora del guardiano, nel suo suggestivo avamposto sul mare. La base dell’antico faro ne fa un unicum e la suite al suo interno,
con i suoi 56 metri quadrati e vista sul mare e sul giardino, resta la perla per eccellenza di questa nuova operazione. Impreziosita da un gusto ricercato, contigua alla struttura ma ben appartata rispetto ad essa, questa parte dell’intera struttura è la sintesi della raffinata tranquillità riservata all’ospite. L’aspetto culinario è poi un altro vanto con le specialità di Ludovico De Vivo, chef che riprende le tradizionali ricette dei Monsu (titolo delle figure più esperte e ricercate nella cucina nobiliare che si dava ai cuochi di casata siciliana ad inizio Ottocento) abbinandole alle materie prime locali di oggi, colte - ça va sans dire - nelle tenute di famiglia. Una Club House per incontri di lavoro, un’area dedita al relax con campi da tennis o ideale per le sessioni di yoga e pilates rappresentano una rara risorsa per quanti vogliano godere di questo angolo di arcipelago seguendo i propri interessi o andando alla scoperta del prossimo ampio progetto sul luogo: la realizzazione del Micro Museo del Mare e della Malvasia, a tutela e conserva della memoria storica della marineria e del vitigno principe delle isole Eolie.
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VOYAGE
SILENT CHARME Sulle pendici del vulcano, al privilegio di viste mozzafiato dove si aggiunge la quiete e l’ospitalità di un territorio ricco e generoso, Villa Neri Resort & Spa è il connubio unico fra terra e sapori che conquistano Dal suo patio, la vista è sul Golfo di Taormina, splendente, mentre dal lato opposto c’è il vulcano, il più alto e attivo d’Europa. Villa Neri Resort & SPA, antica residenza di famiglia che oggi ospita 24 camere immerse nello scenografico Parco dell’Etna, rappresenta un mix di scelte di preziosi interior contestualizzate nella cornice del gusto locale. Chi arriva qui, sceglie l’accoglienza silenziosa e discreta, fra arredi e complementi di charme abbinati ai materiali legati al territorio che alternano intonaci azzurri in cocciopesto, pietra bianca ragusana, rosso fuoco e nero lava per le corti o pavimentazioni all’esterno in pietra arenaria, tipica di Taormina.
Una dimora insomma che nel suo abbraccio di attenzioni e dal buon gusto contemporaneo interpreta al meglio il grande legame con la terra circostante, saldato da generazioni e forte delle proprie origini. Villa Neri, dal nome alla sua storia, del resto, raccoglie il frutto di un lontano progetto che, se un tempo era solo un sogno, oggi rappresenta un prezioso traguardo verso il bello e l’autentico. Quella che si presenta al cospetto dell’ospite è una villa, nella sua forma più antica e sontuosa in una posizione poeticamente strategica, accanto a terre generose e vocate a Bacco. Non è un caso - a tal proposito - che nelle 9 suite battezzate con i nomi delle contrade dell’Etna, ospitate nella struttura e complete di jacuzzi private, vi sia anche una cantina al loro interno dedicata ai buongustai, con annessi calici a seconda del tipo di vino scelto fra una selezione di 80 cantine delle contrade dell’Etna che circondano a perdita d’occhio il panorama attorno al resort.
Le suite-enoteca sono dunque un segno che contraddistingue la struttura, che da poco è entrata a far parte di Small Luxury Hotels, valorizzando come elemento essenziale l’importanza di un’esperienza di
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viaggio a tutto tondo con il luogo. Il tocco leggero che accompagna lo stile degli interior poi riporta alle residenze delle nobili casate d’un tempo, dove la cura del dettaglio è abbinata ai ricordi di famiglia e dove il design del contemporaneo incontra le firme degli artisti del territorio, come Luigi Rosso Papotto e Salvatore Incoropora.
Un vero retreat è poi la Petra SPA, con le sue tre cabine trattamenti e una sala relax. Il principio del puro e locale vige anche qui. Così fra le essenze ed i prodotti per la bellezza, l’ispirazione rimanda ai profumi e le proprietà dei frutti dell’isola, rispettandone le stagionalità, dagli oli biologici di queste terre alle profumatissime arance locali. Al ristorante Dodici fontane, un altro cameo della proposta nel soggiorno. La brigata in cucina è guidata da Elia Russo che propone piatti legati alla tradizione in sorprendenti rivisitazioni e facendo del signature restaurant del resort oggi un’eccellenza segnalata anche sulla Guida Michelin. Esplorando i sapori della tavola, prendendo un aperitivo nella magia del tramonto a duemila metri di quota e con vista vulcano o vivendo l’esperienza di wine tasting tour esclusivi, la scoperta è continua.
A fianco, Piscina specchiata, In basso, Galleria in Villa Neri
VOYAGE VOYAGE / di Antonella Tereo
SEE YOU IN COSTA SEE YOU IN COSTA L’esordio in piazzetta del già celebre Novikov, gli assaggi stellati al Cala di Volpe e nuovi beach L’esordio in piazzetta del già celebre club firmati da Archistar italiani mentre, sulla Novikov, gli assaggi stellati al Cala di Volpe, e marina, debuttano locali in Japan-Style e una nuovi beach club firmati da Archistar italiane nuova formula per la Maxi Yacht Rolex Cup. mentre, sulla marina, cambia formula la Ecco l’estate 2018 di Porto Cervo Maxi Yacht Rolex Cup. Ecco l’estate di Porto Cervo. Dalla Piazzetta alla Marina, Porto Cervo è sempre sotto i riflettori. L’estate si preannuncia ricca di cambiamenti, a partire dalla nuova viabilità pedonale (dall’Hotel Romazzino al centro del borgo), locali dalla ricercata cucina internazionale che conquistano nuovi spazi dedicati, special guest ed eccellenze che quiPiazzetta sostano nella bella stagione. Non è un caso insomma se la regione itaDalla alla Marina, Porto Cervo è sempre sotto i riflettori. L’estate liana che primeggia anche alla terza edizione degli Italia Travel Awards 2018 si preannuncia ricca di cambiamenti, a partire dalla nuova viabilità pedonale offra sulla suaRomazzino costa più gettonata un luogo unico, trascurabile da chi intersce(dall’Hotel al centro del borgo), localimai dalla ricercata cucina glie il top. L’estate in Costa Smeralda ha inizio …luci, sipario! nazionale che conquistano nuovi spazi dedicati, special guest ed eccellenze
che qui sostano nella bella stagione. Tante le novità di un luogo sempre unico, mai trascurabile da chi sceglie il top. L’estate in Costa Smeralda ha inizio…luci, sipario!
JUST CAVALLI RESTAURANT & CLUB
Back to fun Davanti alla baia del Pevero, puntule è l’appuntamento al Just Cavalli Restaurant & Club con la sua programmazione estiva, dopo il successo dell’inaugurazione avvenuta proprio lo scorso anno. Il locale rock-glam del luxury brand che ospita l’eccellenza italiana di fashion, food e design, rinnova l’invito dal 13 luglio – quando ci sarà la serata d’inaugurazione - fino a fine agosto.
PEVERO HEALTH TRAIL
Fitness & nature Per l’estate c’è anche un’iniziativa fitness che percorrerà 12 chilometri di sentieri in un tratto di Costa quasi selvaggio. Il percorsi sono Energy o Relax e si snodano alle pendici del promontorio di Monti Zoppu. Previste 11 stazioni per praticare esercizi di fitness e l’accesso al percorso salute sarà permesso agli ospiti dalla club house del Pevero Golf Club, dalla spiaggia del Grande Pevero, dal Piccolo Romazzino e da Romazzino.
IL (NUOVO) PESCATORE
By Antonio Mellino Il sodalizio tra il ristorante 2 stelle Michelin Quattro Passi di Nerano, sulla costiera amalfitana e il Pescatore - per molti il vero ristorante sulla spiaggia della Costa Smeralda – porta ad un nuovo tempio culinario sulla spiaggia di Porto Cervo. Il Pescatore rinnova così anche il suo look: guidati ora dal pluristellato chef Antonio Mellino e brigata, il locale cambia totalmente gli arredi,ora dal design più fresco e accattivante.
HOTEL ROMAZZINO, A LUXURY COLLECTION HOTEL, COSTA SMERALDA
New SPA luxury brand In abbinata al Pitrizza, si ripete l’appuntamento di mezza estate, stavolta con le specialità gastronomiche dello Chef Giovanni Oggiana per la seconda serata del Midsummer Night Party, in programma il 15 agosto invece all’Hotel Romazzino. Ma nella struttura, proprio quest’estate, c’è anche l’inaugurazione della nuova linea di prodotti nella prestigiosa SPA, in partnership con il luxury brand MyBlend by Clarins.
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HOTEL CALA DI VOLPE, DEBUTTA NOBU
Restyling by Moinard & new Japan cuisine Dietro alla ristrutturazione a dir poco regale che l’hotel di lusso si prefigge per alcune delle sue suite, ci saranno veri e propri camei, firmati infatti dall’architetto francese Bruno Moinard. Declinata nel lusso, l’expertise del designer d’Oltralpe porterà nel cinque stelle - parte de The Luxury Collection - una ventata di novità: secondo i rumors, la prima delle protagoniste di un lungo progetto in sviluppo nel prossimo quinquennio sarà pronta per quest’estate. Altra novità per l’hotel è senza dubbio il nuovo beach club, disegnato da Matteo Thun, sulla spiaggia di L’Itriceddi, mentre in cucina brillerà l’arrivo di Nobu Matsuhisa, la stella di Beverly Hills che fa il suo ingresso in Costa proponendo una ventata di Japanese haute cuisine proprio nel signature restaurant dell’hotel.
NUNA
By Rafael Rodriguez Nome di spicco nella ristorazione gourmet internazionale, fa il suo ingresso in Costa Smeralda portando il meglio della cucina peruviana. Con il Nuna, nel centro del borgo, Rafael Rodriguez ha inaugurato durante la decima edizione del Porto Cervo Wine & Food Festival il mese scorso il suo nuovo locale. Lo chef peruviano più premiato d’Italia è anch’egli quindi sulla scena mondana dell’isola, fra gli chef-celebs della stagione.
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COLONNA PEVERO HOTEL
Servizio tailor made Un eden immerso all’interno di un territorio selvaggio. Meta di personaggi dal mondo dell’aristocrazia e del jet set internazionale. Un’atmosfera unica e raffinata quella di località Pevero, tra le incantevoli e famose spiagge della vibrante Porto Cervo a pochi passi dai locali e dalle discoteche più in voga della Costa Smeralda e poco distante un convenzionato campo da golf a 18 buche, Pevero Golf Club. Chi lo desidera può atterrare direttamente sulla elisuperficie e dirigersi nella Presidential Suite da 160 mq con due camere, una sala da pranzo, un bar e tre bagni oltre a una terrazza da 80 mq con piscina privata. Il Colonna Pevero Hotel offre 100 camere esclusive, in perfetta armonia tra stile tradizionale e moderno tutte con vista panoramica, oltre a un servizio “sartoriale”, ritagliato sulle singole esigenze della clientela. Spiccano poi un solarium e 5 piscine a sfioro con cascate su vari livelli. Un centro benessere e un’area fitness, equipaggiati con gli ultimissimi macchinari Technogym, e un percorso salute nel parco privato. Da non perdere i diversi sapori di tre ristoranti, di cui due “à-lacarte,” uno “table d’hote” anche con menù vegetariano, nonché piacevoli momenti presso i 3 bar.
SAATCHI & SAATCHI
ONLY THE FRESHEST FISH.
FINGER´S PORTO CERVO Promenade du Port
PH +39 0789 94160
FINGER´S GARDEN MILANO PH +39 02 606544
FINGER´S MILANO PH +39 02 54122675
FINGER´S ROMA Piazza del Popolo
PH + 39 06 3234453
FINGER´S MEGÈVE PH + 33 (0) 450211134
FINGERSRESTAURANTS.COM
F I N G E R ´S
CREATIVE JAPANESE RESTAURANT by Chef Roberto Okabe
WHITE BEACH
E ora, anche la sera Si rinnova l’offerta del White Beach Club che quest’anno, per pochi ospiti, vuole però programmare la sua ristorazione sulla spiaggia anche di sera, a lume di candela. Una proposta che rompe con il passato, nel segno dell’esclusività (“Ma solo per pochi ospiti!” avverte uno dei titolari, Giovanni Piccinnu) e che si aggiunge alle nuove e confortevoli attrezzature in spiaggia oltre che al rinomato servizio in rada di sempre, nella splendida baia di Liscia Ruja. E tra le specialità che primeggiano in cucina non mancano l’aragosta alla catalana e le tartare di pesce.
FINGER’S RESTAURANT
Fusion cuisine al porto Dopo l’inaugurazione dell’ultimo Finger’s a Roma, continua il successo per lo chef Roberto Okabe che ha già collezionato locali per il jet set fra Milano, Megève ed anche Porto Cervo. Le origini del maestro – tra Brasile e Giappone – si trasformano anche nel locale della Costa Smeralda (proprio sulla terrazza panoramica che affaccia sul porto del borgo) in proposte culinarie d’eccezione, fra sashimi e aragoste, per una fine dining experience eclettica e innovativa.
WATERFRONT COSTA SMERALDA
In salotto con le stelle Sul molo del Porto Vecchio, sorge Waterfront Costa Smeralda, un’elegante configurazione di temporary shop, i cui spazi sono denominati pod, che nasce per offrite serate di svago e intrattenimento esclusivo a tutti gli ospiti della Costa Smeralda. Brillano le vetrine con la moda, il design, la tecnologia di brand di lusso esclusivi, selezionati in un luogo in cui tutto è prezioso e discreto, accuratamente allestito per un’esperienza di shopping unica come il contesto in cui ci si trova. Per tutti gli ospiti del Waterfront, un programma di eventi dal particolare format contrappone di volta in volta due personaggi di diversa estrazione, musicale e teatrale, giornalistica e cinematografica, creativa e letteraria. Attraverso la guida di un conduttore, i due sfidanti confrontano le proprie esperienze avvolgendo la sera in un’atmosfera di irresistibile intimità. Il calendario di intrattenimento prevede inoltre numerosi altri appuntamenti con ospiti e spettacoli, dedicati alla moda, alla tecnologia, alla cultura.
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YOU MARINA
Il nuovo You di Porto Cervo Si rianimano le serate ma cambia l’insegna. Quello che era l’ex-Aqua Lounge da quest’estate diventa il nuovo You Marina, sulla sua splendida terrazza di piazza Azzurra. Un locale completamente ristrutturato negli arredi e di nuova concezione ma che mantiene fede alle proposte di cucina sushi del suo gemello, il You Porto Cervo (in via Porto Vecchio e già noto ai fedelissimi della Costa). You Marina, oltre al ristorante serale e lounge bar, ospiterà serate con djset ed eventi brandizzati che accompagneranno anche le prossime regate. L’idea è quella di estendere ulteriormente l’apertura stagionale, sviluppando nel tempo anche un esclusivo servizio delivery.
PHI BEACH CLUB
Relax e divertimento Open Air Come lo definisce Luciano Guidi (anima e fondatore del Phi Beach), il locale è «un club traversale dedicato alle famiglie e ai giovani. Qui tutti devono sentirsi a casa, liberi di esprimersi e di divertirsi con gusto. Negli ultimi tempi in Costa Smeralda c’è un bel ritorno della clientela di qualità, educata e top spender alla ricerca di un servizio altrettanto all’altezza. Rispetto alle altre strutture, abbiamo puntato molto a rinnovare e differenziare l’offerta dell’entertainment con un palinsesto che vede protagoniste le star internazionali del mondo della musica, affiancando il tutto al nostro celebre appuntamento annuale con la cucina pluristellata». Il Phi Beach Club, incastonato in uno spazio immerso nella natura incontaminata di Baja Sardinia, con una piccola perla di sabbia dorata bagnata da acque cristalline e contornata da rocce granitiche modellate dal vento, è raggiungibile dal mare grazie a un servizio continuativo di mooring e tender shuttle, ma anche direttamente dall’estero o dall’aeroporto, atterrando in elicottero presso l’elisuperficie Phi Beach One. Il Club mixa musica, divertimento, relax e momenti di esaltazione multisensoriale da vivere sotto il sole e durante la notte, è infatti aperto tutti i giorni dalle 12.00 alla 1.00. Una location divenuta icona dell’intrattenimento nel Mediterraneo e nel mondo, grazie anche all’eccellenza del ristorante stellato curato da Giancarlo Morelli, in cui lo chef, insieme alla sua brigata, propone tre menù costruiti intorno al tempo e al luogo. Si va dal Beach Time al Light Lunch, fino alla cena al ristorante per arrivare alla prestigiosa Carte Blanche. Al centro dell’offerta gli aromi, i sapori, le specificità e il paesaggio naturale sardo. Una cucina incentrata sul concetto di benessere e sul rispetto della natura. Esclusiva anche la terrazza privata The Rock, un ambiente unico nel suo genere arredato da prestigiose firme nel mondo del luxury living. Uno spazio dall’allure senza tempo, riservato a pochi eletti, dove assaporare i migliori champagne e condividere piacevoli serate in assoluta privacy. Per la stagione estiva 2018, il Phi Beach ospita una ricercata programmazione artistica con nomi di altissimo rilievo sulla scena internazionale tra cui Brina Knauss, Dixon, Guy Gerber, Marco Carola, Martin Solveig, Skin e Sven Vath. Oltre a rinomate kermesse gastronomiche.
SADLER PORTO CERVO
Il ritorno dello chef nel ristorante dello storico Sottovento Club Il firmamento dei ristoranti della Costa Smeralda si arricchisce di una nuova e brillante stella, quella dello Chef Claudio Sadler che, per la stagione estiva 2018 dirige “Sadler Porto Cervo”, il ristorante annesso al Sottovento Club. La cura dei dettagli, firma di chef Sadler, è qui perfettamente interpretata dal giovane e talentuoso chef Giacomo Lovato. Classe 1990, Lovato ha alle spalle un percorso di alta formazione alla Scuola Internazionale di cucina ALMA, oltre a esperienze pregresse nei ristoranti stellati meneghini dello stesso Sadler, con cui ha collaborato per diversi anni, e Carlo Cracco. Dalla stagione invernale 16/17 è Executive dello Snowflake di Cervinia. Semplicità, leggerezza, ricerca dell’essenzialità nel rispetto della materia prima sono la trama su cui Sadler intende “ricamare” ricette capaci di esaltare la purezza dei sapori locali di terra e, soprattutto, di mare come “Plateau di ostriche con sorbetto al mojito” e “Fregola sarda allo zafferano con zuppetta di frutti di mare al finocchietto e peperoncino”. Nei mesi di luglio e agosto, dalla mezzanotte alle 4 del mattino saranno disponibili crudità di pesce e le tipiche spaghettate di mezzanotte per arricchire di gusto la nottata e attendere insieme l’arrivo dell’alba.
FINO BEACH, CALA SASSARI, GOLFO ARANCI
Una perla nella Sardegna del nord Durante tutto il periodo estivo sono previste cene degustazione denominate “Delicious”, un viaggio gastronomico attraverso le eccellenze italiane, grazie alle sapienti mani di dello Chef Marco Mainardi che in inverno è in forza presso il pluristellato Da Vittorio a Bergamo. La professionalità dei servizi e la colonna sonora studiata ad hoc, che accompagna i clienti tutto il giorno, creano una magia unica per momenti da sogno. La stagione è ricca di eventi; dalla presenza della cantante americana Barbara Tucker, alla newyorkese dj Prissy Love, a performance liriche durante la cena sulla spiaggia. I party a tema con cadenza settimanale prevedono al giovedì “Rumba” (suoni craibici e cocktail sud americani per ricreare le tipiche atmosfere domenicane), al lunedì “Spaghetti Cocktail 100% Italian Style” (dalla musica al food una completa immersione nell’Italia di qualità). Venerdì e sabato dj guest e performer di ogni genere. E per finire ogni sabato i party notturni in spiaggia ballando sotto le stelle.
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HOTEL PITRIZZA, A LUXURY COLLECTION HOTEL, COSTA SMERALDA
Midsummer Night Party La Baia di Liscia di Vacca torna protagonista nella vigilia di Ferragosto nel consueto Midsummer Night Party, infatti, la sera del 14 agosto si ripeterà la magica atmosfera fra cocktail d’autore e alta cucina servita nella splendida terrazza della struttura. Il gran finale con i fuochi d’artificio sulla baia sarà poi spettacolare, come da copione per gli habitués.
MAXI YACHT ROLEX CUP
Nuova edizione, nuove categorie Ritrovo top di Porto Cervo quello dei velisti professionisti di fama mondiale nella Maxi Yacht Rolex Cup, giunta alla sua 29^ edizione. Quest’anno si prevede di suddividere in varie categorie l’evento, in base alle dimensioni e caratteristiche prestazionali. Organizzato dallo Yacht Club Costa Smeralda in collaborazione con l’IMA (International Maxi Association) e in partnership con Title Sponsor Rolex, la Maxi Yacht Rolex Cup sarà in programma dal 2 all’8 settembre sui campi di regata, ma anche a terra con serate a tema nell’area della Marina.
NIKKI BEACH COSTA SMERALDA
Cala Petra Ruja nights Torna una delle migliori protagoniste della nightlife: Nikki Beach Costa Smeralda riguadagna la scena con un design total white e con dettagli in legno. E nella nuova postazione, a Cala Petra Ruja, sabato 21 luglio è già fissato il What Women Want, un appuntamento dedicato al pubblico femminile, dalla moda ai trattamenti di bellezza, fra cocktail colorati e dolci sorprese. La seconda location in Italia del prestigioso marchio di luxury beach club sarà raggiungibile solo via mare: attraverso il tender service che parte dal molo di Cala di Volpe o con yacht privato.
NOVIKOV
New gourmet restaurant in Piazzetta Attesissimo il Novikov, in Piazzetta. Dopo le esperienze di Dubai, Londra e Mosca, il locale sceglie la scena più ricercata dell’isola sarda per proporre – quest’anno, inaugurando un locale tutto suo - quella cucina che l’anno scorso è stata protagonista di un’eccezionale kermesse, in collaborazione con l’Hotel Cala di Volpe, a luxury collection hotel. Dopo un fugace assaggio infatti del Novikov Asian di Londra, il brand russo apre con interiors dall’effetto intimo, minimal e una vista mozzafiato verso il porto. La fama internazionale dell’omonimo imprenditore-ristoratore Arkadiy Anatolievich Novikov segue quella per l’eccezionale qualità e unicità della sua cucina.
R E S TAU R A N T S | C LU B | S H I S HA L O U N G E I N F O A N D R E S E R VA T I O N S + 3 9 0 7 8 9 1 7 7 6 5 1 4 - I N F O @ J U S T C AVA L L I P O R T O C E R V O . C O M V I A D E L L A C O N C H I G L I A , 4 P O R T O C E R V O - W W W. J U S T C A VA L L I P O R T O C E R V O . C O M
VOYAGE / di Enrico Cammarota
SOUL WITH A VIEW Un antico convento seicentesco racchiude oggi charme e raffinatezza: infinity pool, cucina stellata e solo venti suites dal ricercato gusto per l’antiquariato. Dedicato a chi cerca eccellenza e privacy, nell’incanto che si apre sul blu della costiera più esclusiva La baia di Salerno l’accoglie e oltre tre secoli lo percorrono. Il Monastero Santa Rosa - già insignito del titolo di Luxury Independent Hotel of the Year 2018 - gode della discrezione e dell’unicità della sua posizione dominante: una scogliera al cospetto del Golfo di Amalfi. L’ex dimora delle monache domenicane qui vissute in pieno Seicento è oggi un’elegante realtà che porta il prezioso segno della proprietaria, Bianca Sharma, famosa imprenditrice americana nonché raffinata
collezionista d’arte. Dieci anni fatti di passione per l’antiquariato più ricercato hanno influenzato inevitabilmente il progetto alberghiero che, dapprima restaurato, è stato poi arricchito in giusta misura di pezzi unici. Oggi il suo scrigno brilla sulla Costiera Amalfitana, dietro la direzione di Flavio Colantuoni attuale General Manager (e un tempo alla guida di Palazzina Grassi a Venezia). Del resto, arte e storia si intrecciano sempre, inevitabilmente, in uno dei resort senza dubbio più affascinanti e particolari al mondo.
Così - fra limoni, lavanda e bouganvillea, nel pieno rispetto della formula adults only, dunque, l’esperienza nel resort di Conca dei Marini comincia con i rintocchi della campanella e, una volta all’interno, da un sottofondo di canti gregoriani che anticipa un’intima ospitalità nel boutique hotel, fatta di lussuose eppur semplici suite. Solo venti, esclusive per chi sa scegliere perle del tutto uniche, autentiche e fedeli al motto “A ogni finestra il sole, da ogni finestra il mare”. Gli interni, pervasi dalla magia del Golfo che entra cromaticamente negli ambienti, sono generosi al punto da far sembrare alcune suite delle residenze private, arricchite solo di elementi di stile e dalle essenze scure, in contrasto con la pietra grezza ed elegante al tempo stesso. Metrature oversize si accostano poi a nicchie suggestive, dove preziosi
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complementi rifiniscono l’effetto finale in un gioco quasi inebriante fra mistico e autentico. In cucina, la creatività mediterranea si sposa con l’esperienza ed il talento culinario di Christoph Bob (ex allievo e sous chef del grande Heinz Beck a La Pergola del Rome Cavalieri, A Waldorf Astoria Resort) che con la sua brigata, nel ristorante dal nome storicamente suggestivo, Il Refettorio, celebra connubi fra sapori dell’entroterra campano e quelli di mare, fra prodotti stagionali e artigianali. E l’eco della sapiente quanto riuscita cucina di Bob ha portato recentemente alla conquista per il signature restaurant della prima stella Michelin. In una cornice di relax assoluto e una sede senza pari s’inserisce anche lo spazio benessere, con sauna, bagno turco, docce, piscina idroterapica e tepidarium. Vocato all’uso delle essenze mediterranee
in primis, il centro ha numerosi trattamenti: ne La Spa si spazia infatti dallo scrub con polvere aromatica di iris agli impacchi corpo con crema d’arnica, dall’idratazione al polline all’aloe per trattamenti anti-aging. Incastonata nella pietra e dagli alti soffitti a volte, fra mosaici e rocce che ricordano la sua conformazione assolutamente particolare, la SPA punta a far vivere un privilegio sensoriale agli ospiti, anche grazie ai prodotti dell’Officina Profumo Farmaceutica di Santa Maria Novella. Un doppio omaggio al grande passato spirituale del Monastero Santa Rosa e alla bellezza senza tempo, come quella del luogo in cui è sorto.
In basso Infinity pool
Panoramica del Resort al tramonto, Sotto Flavio Colantoni e Bianca Sharma
BIANCA SHARMA Innamorata del Monastero Santa Rosa Una struttura unica, autentica, rispettosa delle origini. Come è nata l’idea di trasformare il Monastero di clausura in una struttura ricettiva del lusso? È stato davvero difficile all’inizio, ci sono voluti 11 anni per rinnovare tutto. Volevo creare un luogo che rispettasse la spiritualità del Monastero senza stravolgere nulla. Ogni stanza doveva essere fedele all’originale. Le monache vivevano in una sorta di mini appartamenti in totale solitudine e volevo che il senso filologico della vita al suo interno fosse lo
stesso. Amo le tradizioni, non sono cattolica ma sono rispettosa, sono convinta che crescere circondati nel rispetto della spiritualità altrui sia fondamentale. In questo senso non ho mai imposto nulla neanche ai miei figli. Qui tutto doveva sapere di calma e di tranquillità, una vera interruzione dal frastuono quotidiano. Venti camere, un ristorante stellato e una Spa. Non le sembra un’impresa un po’ fuori dal comune per il Golfo del lusso? Lo so è un’impresa totalmente naïf, ma sono sempre stata ottimista. Il servizio è semplicemente eccellente. Il sito è patrimonio dell’UNESCO e non si poteva andare troppo oltre. Ho deciso di rimarcare una concezione di lusso diversa, non ostentata, ma semplice, curata, raffinata. Ho selezionato lo staff di circa 60 persone, con grande attenzione perché fossero in armonia con tutto quello che comporta questo nostro concetto di lusso e cioè essere accurati, gentili e discreti. Le nostre camere sono davvero molto costose, ci rivolgiamo a clienti internazionali spesso di alta levatura. Ognuno dei nostri ospiti cerca un’esperienza che non riuscirebbe a trovare altrove. La sua definizione di lusso? Ho girato il mondo e penso che molti hotel oggi credano che offrire il
lusso sia dare un gadget o l’elettronica più avanzata. Io sono convinta che il lusso risieda nella semplicità e nell’eleganza attenta, curata nel dettaglio ecco spiegato perché il nostro slogan “Luxury of Semplicity”. Le nostre vite sono davvero complicate e credo che abbiamo bisogno di fermarci un momento. Noi americani per esempio viviamo nella nevrosi. Andiamo sempre di corsa, l’Italia ci piace e ci attira perché c’è tutta un’altra filosofia di vita. Quale dei premi ricevuti fino ad ora per il suo lavoro le ha fatto più piacere? Il premio come miglior albergo di lusso indipendente ricevuto a Londra mi ha stupito molto. La votazione finale era segreta quindi tutti i candidati dovevano per forza essere presenti, in quell’occasione a ritirare il premio è stato Flavio Colantuoni, il nostro General Manager. Un premio prestigioso arrivato dopo soli 6 anni di apertura. Devo ammettere però che la cosa più bella l’ha detta un cliente al primo anno di apertura. All’inizio voleva fare un itinerario di 5 giorni e invece non si è mai mosso dal Monastero per tutta la vacanza. Mi ha confidato che per lui è stata una cura dell’anima e questo mi ha appagato moltissimo, mi ha fatto capire che ero riuscita nel mio intento.
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davvero ardua e tra acquisto e restauro, decisamente onerosa. Le guest che varcano la nostra soglia hanno altissime capacità di spesa, ma da noi cercano un’esperienza. Come respirare l’aria del nostro orto o il profumo del mare.
FLAVIO COLANTUONI Le regole per un servizio indimenticabile Da Palazzina Grassi a Venezia, passando per il Ritter’s Park Hotel di Bad Homburg o al The Grand di Eastbourne. La sua è una brillante carriera nell’hotellerie internazionale, ma qual era la sfida personale in questo progetto del Monastero Santa Rosa? Quando ho incontrato la signora Bianca, la sfida innanzitutto era aprire nei tempi più brevi possibili, il restauro era durato troppo. Entrambi volevamo che la struttura mantenesse l’aspetto originale. Penso che la differenza fondamentale, rispetto agli altri resort, l’abbia fatta proprio aver mantenuto un aspetto sofisticato, lussuoso ma allo stesso tempo semplice, non estremizzato. La prima volta che ho visto il Monastero era un vero cantiere aperto, sono arrivato qui nel 2011 per fare una consulenza. La signora Bianca stava cercando un manager ma tutti quelli che arrivavano sul posto scappavano alla vista dell’immensità dei lavori da fare e vedevano l’apertura troppo lontana. Un set manager
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di conoscenza comune gli fece il mio nome, sapeva bene che avevo gestito situazioni difficili in passato e che avevo lavorato in strutture di spicco a livello internazionale. Per mantenere il conto economico di una struttura come questa che tasso di occupazione deve avere? Minimo 85% e noi siamo all’88%, diciamo che al momento riusciamo a non rimetterci. L’impresa è stata
Come forma il personale adatto ad una clientela molto esigente? Ho una formazione svizzera e ho lavorato nelle più celebri strutture sin da piccolo, la cura dell’accoglienza e del minimo dettaglio è fondamentale. Tutto quello che ho imparato me lo porto dietro da sempre e cerco di trasmetterlo ogni giorno a tutti i dipendenti. Scelgo di circondarmi di persone gentili di natura, lo valuto in fase di colloquio. Mi interessa la loro apertura mentale. Devo però ammettere che c’è un problema di formazione scolastica soprattutto per i profili più giovani, ma anche se non sono formati bene ci pensiamo noi a trasmettere loro le competenze necessarie, mi basta che siano disponibili, flessibili e pronti a far sì che il cliente stia bene. Devono esser pronti a fare le cose a regola d’arte. A ognuno di loro lascio esprimere la propria personalità e le proprie idee e se funzionano per raggiungere un buon risultato, ancora meglio.
A sinistra e nella pagina a fianco, panoramica del Resort, Sotto, premium Terrace Suite
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ITINERARY
COUNTRY SUMMER L’estate in Puglia si anima di nuove aperture, gourmet restaurants, interiors d’arte e rivisitazioni che parlano del territorio. Ecco le novità nelle migliori masserie di lusso, fra piacevoli angoli di privacy e la quiete degli uliveti
BORGO EGNAZIA
Local concept for cocktails & dessert Famoso gioiello dei Melpignano, Borgo Egnazia inaugura la stagione all’insegna di piccole-grandi attese. Il ristorante gourmet Due Camini apre infatti la sua nuova cucina, firmata dal designer Andrea Viacava e realizzata da Marrone Custom Cooking. Uno spazio d’avanguardia, completo di un nuovissimo chef’s table che ospita le creazioni dell’executive chef Domingo Schingaro (sempre sotto la direzione di Andrea Ribaldone). Tutti gli ospiti potranno così visitare la cucina per la degustazione del pre-dessert, non più servito come in passato al tavolo. Bandita la “carta dei dolci”, arriva quella degli “ingredienti” visto che gli ospiti potranno formulare il dessert ad hoc. Si preannuncia l’apertura del Portico, il nuovo grande bar, interamente realizzato in tufo e pietra nell’inconfondibile stile del Borgo sotto la regia del Beverage Director Dario Gentile, affabilità pugliese ma esperienza internazionale (tra le altre il bar Otto e Mezzo Bombana e Hotel Jing An Shangri La, entrambi a Shanghai). I cocktail del Portico saranno ispirati ai grandi classici, tutti reinterpretati e impreziositi dai più tipici ingredienti di origine pugliese. Un esempio? Il Bloody Mary, che si trasforma in U’sang d’mare, dove il succo di pomodoro e i vari condimenti vengono sostituiti da una salsa ottenuta da un’antica ricetta delle massaie del posto, arricchita da vodka infusa al peperone cornaletto e a fresche erbe aromatiche. O il Negroni, che diventa Conte in Masseria e la sua combinazione prevede frutti, fiori ed essenze del territorio. Ultima chicca infine, il nuovo nome dell’ex-Pescheria Da Vito: ora il ristorante pieds dans l’eau è ribattezzato “Cala Masciola”.
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MASSERIA SAN DOMENICO THALASSO & SPA E MASSERIA LE CARRUBBE Spa excellence & vegetarian gourmet cuisine
Masseria San Domenico Thalasso & SPA e Masseria Le Carrubbe, aperta da soli 2 anni. Qui il periodo più caldo per le strutture di Fasano si apre con la scelta nella seconda del ristorante capitanato dallo chef Massimo Santoro, dedicato alla cucina vegetariana, basata su ingredienti che provengono dagli orti della masseria o da piccole produzioni locali. Aldo Melpignano, patron delle famose masserie, dichiara una rinnovata dedizione assoluta all’ospite: «Anche per l’estate 2018 il nostro obbiettivo è offrire privacy e servizi d’eccellenza come la Thalasso, una delle prime Spa in Italia a proporre la talassoterapia, dai molteplici benefici derivanti dalle proprietà dell’acqua del mare e delle alghe».
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TENUTA MOSÈ A charming Villa
Grande fermento anche nella Tenuta Mosè, a Sannicola, alle porte di Lecce, dove l’atmosfera si fa sofisticata e sono molti i progetti in divenire. Dopo la trasformazione in charming house & relais dell’ex Villa Costa di fine ‘700, si sta ultimando il restyling di Villa Caracciolo, altra proprietà della Tenuta, con la prospettiva di dare presto agli ospiti nuove forme di ospitalità di lusso nell’edificio storico su due piani, fra i vitigni autoctoni di Fiano pugliese. Completati invece gli arredi di classe e sempre curati i dettagli degli interni della struttura centrale - aperta dopo un recupero attento in country chic style - che rivelano un gusto singolare, in cui ai materiali del luogo si abbinano pezzi unici d’antiquariato e preziosi d’epoca, in un equilibrato mix d’effetto.
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SOLE IN ME
Finest Art Interiors Dalla posizione unica, la Masseria Sole In Me, nella brindisina Villanova d’Ostuni, è una struttura che, dopo un soft opening, si affaccia ufficialmente sulla scena estiva, ponendosi a ridosso di un crostone di roccia, quasi a goder della giusta privacy. Il nuovo resort nasce dall’estro dell’art director pugliese Domenico Depalo, designer in arte “Dodò”, che ne fa una creazione in stile elegante ma tipicamente mediterranea. Volta a una platea internazionale, la masseria vuole essere un tramite con l’ospite per mostrare le tipicità del territorio. Dall’architettura che richiama le caratteristiche abitazioni della Valle d’Itria alle decorazioni che giocano con i colori neutri e i materiali poveri, dalle ceramiche di Grottaglie agli acciai lucidi. Il tutto declinato in 22 camere doppie e una suite, con ingresso indipendente. La suite ben appartata e dotata di cucina (ed eventualmente di maggiordomo o chef a richiesta) include una cantina privata di vini, una vasca idro-massaggio e una doccia cromoterapica ma anche pregiate sculture per i lavabi freestanding e naturalmente un’impagabile vista mare e piscina. Due le sale ristoranti, una situata all’interno l’altra all’esterno zona piscina, curate nell’eleganza del dettaglio e fondate sulla ricerca culinaria della tradizione pugliese e internazionale. Pregevole poi un’intima Spa, con un’esclusiva massage room.
MAZZARELLI RESORT
Unconventional boutique hotel Abbracciato da oltre 2400 alberi di ulivo in un agro di 20 ettari c’è poi il Mazzarelli Resort a Triggianello, nel barese, e a soli 9 chilometri da Polignano a mare, che apre una pagina tutta nuova sul concetto di masseria e si colloca in modo più comodo nel concept di boutique hotel. Una villa dell’800 spicca assieme alle 4 suite che rappresentano l’ospitalità più alta in aggiunta ad altre 8 camere. Due suite poi hanno una Jacuzzi privata mentre per il prossimo futuro è già in programma la creazione di un fitness center per gli ospiti e di una sala per eventi privati fino a 400 invitati. La pietra bianca degli esterni ed i dettagli sono il punto forte, sin dal primo impatto. Segni distintivi sono poi la sala lettura, la sala bar, lo showroom de La stanza del sarto con un’esposizione delle camicie Mazzarelli di altissima manifattura, realizzate su misura per gli ospiti (mentre l’esclusivo punto vendita è solo a Castellana Grotte).
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TORRE COCCARO New look on the beach Nel lussuoso contesto della Masseria Torre Coccaro, a Savelletri di Fasano, si rianima il pluripremiato private beach club che apre la stagione con una rinnovata offerta per quanto riguarda l’allestimento. Proprio per l’estate infatti, previsto l’inserimento di morbidi sofa e lettoni a baldacchini per un comfort maggiore. Solo per gli ospiti, sempre disponibile lo yacht privato di 12 metri con skipper per la visita privata alle grotte di Polignano a Mare o dell’antico porto di Monopoli e, da giugno a settembre, le lezioni di yoga, tre volte a settimana, tra gli ulivi secolari della proprietà dove si snodano i Gourmet bike tour, per percorsi enogastronomici che prevedono la sosta in altre masserie per tasting di prodotti tipici come mozzarelle e burrate locali. A.T.
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VOYAGE
FRANCIACORTA, BIEN-ÊTRE DE LUXE Una cornice naturale, unica e pregiata, abbraccia una villa nobiliare oggi relais di prestigio. Mura e arredi di epoca neorinascimentale si aggiungono a un’ospitalità discreta, fatta di dettagli, dove il benessere è firmato Chenot
Non mancano arredi e pezzi unici di valore, disseminati in suite con letti a baldacchino e toilette di antica maniera. Ma non c’è solo il passato fra queste mura: dalla suite della Torre dei Contadi, ad esempio, si gode una suggestiva panoramica sulla Vigna Leone, vigneto privato de L’Albereta, a testimonianza che oggi tutto scorre in stretto legame col suo passato e seguendo la vocazione del territorio.
Nei vigneti della Franciacorta s’incastona un piccolo gioiello. L’Albereta Relais & Chateaux è infatti un esempio ricercato di antica residenza nobiliare neorinascimentale. Dagli antichi proprietari, i Cavalleri, nella prima parte del secolo scorso, se ne deduce l’attenzione all’arte, alla musica e ai viaggi, dettagli che hanno reso questa villa patrizia un prezioso scrigno fra i vigneti sulla collina Bellavista. A fianco, Foyer Bar Sopra, Casa del Bosco, Junior Suite, Hall
Fra gli ambienti di quello che oggi è nella prestigiosa collezione dei Relais & Chateaux, si trovano infatti testimonianze uniche di opere e cimeli provenienti da varie parti del mondo, dagli arredi ai soprammobili che costellano gli ambienti dal gusto ricercato. Le suite sono il segno tangibile dello charme che la struttura propone: tutte diverse, nella villa occupano metrature differenti e con conformazioni originali, in cui anche i materiali – dai marmi dell’epoca ai legni e ai tessuti che riprendono gli originali – si compie un salto nel passato più raffinato della proprietà.
Nell’incanto del paesaggio poi, c’è senza dubbio l’esperienza dell’Espace Chenot Health Wellness SPA, fiore all’occhiello per chi pianifica una remise en forme in qualsiasi momento dell’anno, specie nei cambi di stagione. Trattamenti di fangoterapia, hydroterapia, coppettazione d’avanguardia e massaggi agli oli essenziali sono il segreto di benessere basato sul famoso metodo che qui trova un perfetto equilibrio, fra bellezza e salute, e dove detox fa rima con relax, anche con programmi giornalieri o di un solo pomeriggio. Il progetto, qui fondato quindici anni fa, è coerente poi con la cucina del Ristorante Benessere, dove lo chef Mirko Bettoni propone minuziose cooking class, per spiegare i benefici di alcune tecniche, dalla scelta delle materie prime alla loro cottura, perché siano preziosi alleati di salute. C’è poi il LeoneFelice, spazio gourmet di design riservato alla cucina d’eccellenza curata dallo chef Fabio Abbattista, mentre nel VistaLago Bistrò spicca il brunch domenicale per ospiti ed esterni. Un luogo di tale suggestione, immerso nel rigoglioso panorama della Franciacorta, festeggerà poi il 23 settembre una serata speciale. Fra musica e food open air, a 25 anni esatti dall’apertura del relais con le sue prime 9 camere, la villa svelerà ancora una volta il suo immutato charme, secoli dopo la sua nascita.
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FASHION
FASHION
SUNBATHING DIVA Photographer Alberto Tandoi Stylist Fabio Pravato Fashion Coordinator Aberto Corrado Model Ulya M. / @Fashion Model Management Make up & Hair Branislav Nikic / @Face to Face agency Thanks to Hotel Carducci76 and Director Marco Bordoni
Swimsuit Liu Jo Stole– PLEATS PLEASE ISSEY MIYAKE – Issey Miyake Bracelet Gerlando Dispenza Shoes Charlotte Olympia
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Swimsuit and beach towel Emilio Pucci Bracelets Sharra Pagano Bag Benedetta Bruzziches Sunglasses Gucci Sandals Casadei
Swimsuit Michael Kors Collection Earrings and bracelets Donatella Pellini
Swimsuit and hat Missoni Bracelets Sharra Pagano
Swimsuit La Perla Bag Dior Book Tote and Visor Dior Club1 Dior Bracelet Sharra Pagano
Swimsuit Calzedonia Hat Kreisicouture Bracelets Sharra Pagano Court shoes Rene Caovilla
Swimsuit, bag, espadrilles, headscarf, Coco Beach de Chanel Earrings, bracelets, beach towel and sunglasses Chanel La Crème Main Chanel Headband Kreisicouture
Macramè fur, bra band and slip Ermanno Scervino Earrings Gerlando Dispensa Shoes Renè Caovilla
Top and shorts Blumarine Earrings Sharra Pagano Bag Gedebe
Visor Dior Club1 Dior Swimsuit La Perla
Swimsuit, beach towel, pillow and beach rackets Hermès Eau de Citron Noir di Hermès Sunglasses Stella McCartney
Swimsuit Yamamay Swim hat Blugirl Necklace Swarovski
FASHION / di Alberto Corrado
A PARIS NATIVE. INTERNATIONAL, FASHION STAR Abiti versatili e linee passionali. Iconografie classiche e forme ad alto tasso di seduttività. La brand identity che lo stilista Joseph Altuzarra ha concepito per il proprio, omonimo, brand, è un ibrido contemporaneo di “wearable” ed “editorial” che affascina le donne e conquista i buyer
Con influenze che derivano dalla moda classica parigina e dall’energia newyorchese in continua evoluzione, Altuzarra è un brand di moda che combina la praticità al lusso. Il giovane stilista, Joseph Altuzarra nasce nel 1984 a Parigi da madre cinese con origini americane e padre basco-francese. Durante la sua adolescenza, frequenta lezioni di danza classica e musica al Conservatorio Erik Satie. Raggiunta la maggiore età, si trasferisce negli Stati Uniti per studiare storia dell’arte in Pennsylvania, allo Swarthmore College. I primi cenni d’interesse alla moda giungono nel momento in cui si occupa di una ricerca sul legame tra fashion advertising e iconografia classica, nello specifico analizzando l’influenza di Henri de Toulouse-Lautrec sulla campagna pubblicitaria del profumo Opium di Yves Saint Laurent. L’educazione multiculturale e lo
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spiccato interesse verso la cultura francese, l’arte, il balletto e il cinema ne influenzeranno in modo evidente la carriera creativa. Diplomatosi nel 2004, decide di mandare il proprio curriculum a Marc Jacobs, che gli consente di assicurarsi uno stage presso la maison. Durante lo stage riesce inoltre a ottenere un posto come designer freelance per Proenza Schouler, lavorando a stretto contatto con il modellista Nicolas Caito, che gli permette di perfezionare allo stesso tempo tecnica e disciplina. Nel 2006 il designer viene ingaggiato da Givenchy e si trasferisce a Parigi come assistente di Riccardo Tisci: inizia così un periodo di duro lavoro e allenamento essenziale per gli sviluppi futuri. Dopo due anni decide di lanciare la propria linea di prêt-à-porter di soli 15 pezzi, che debutta a New York nel 2008, anno di grave recessione economica, e viene ini-
zialmente esposta in uno showroom improvvisato nel soggiorno di casa. Nonostante la situazione finanziaria, tra i luxury retailer, che per primi dimostrano il proprio interesse nei confronti del brand, troviamo nomi autorevoli quali Ikram di Chicago, Barneys di New York e Dover Street Market di Londra. Il designer comincia così a farsi conoscere dagli addetti al settore attraverso la collezione SS/2010, incredibilmente curata, grazie alla quale ottiene l’approvazione di editor, critici e buyer. «Lo show fu definito “Great, confident performance” da Vogue, perché le ispirazioni di quella passerella guardavano alla moda degli anni ‘40 e ‘80. Desideravo mixare giacche su misura da giorno con abiti attillati e increspati di ruches e jabot. In particolare avevo creato un abito in seta indossato con stivali cuissard che combinava perfettamente sensualità e forza e che rappresentava il moodboard dell’intera collezione».
Nella pagina a fianco, Altuzzarra FW 2018 - 2019
Un’altra sfilata cardine nel suo percorso creativo è la FW 2011, in cui lo stilista si allontana dai tailleur sartoriali e si lascia ispirare dal grunge e dagli anni ‘90. «Aprii la sfilata con una serie di parka oversize a motivo militare abbinati ai semplici abiti di seta, avendo preso ispirazione dalle vecchie foto in cui Kate Moss veniva ritratta in outfit simili. Volevo qualcosa di più lungo, sensuale, femminile, ma nello stesso tempo funzionale, dove i capispalla dimostravano grazie alla vasta varietà, un altro lato creativo di me altrettanto talentuoso. Senza sorpresa, infatti, tutti i soprabiti furono soldout nell’e-commerce di Net-A-Porter il giorno stesso in cui furono posizionati alla vendita». Nel 2010 vince due premi: l’Ecco Domani e il Fashion Group International’s Rising Star, mentre l’anno successivo riceve un premio monetario di 300.000 dollari dal CFDA/Vogue Fashion Fund. Nel 2012 vince il premio Swarovski e appare sul magazine Forbes nella classifica dei “30 under 30”. «Grazie ai numerosi premi vinti proprio nella primavera del 2012 uscii in passarella con una collezione ispirata allo sport. Assieme alle giacche a vento e giacche in pelle trapuntate, abbinai il must have con il soprabito. In quel frangente creai delle stampe uniche ispirate al mondo del baseball, dell’immersione e alle isole hawaiane. Questo sarà il punto di svolta per arrivare alla collezione F/W ispirata a Corto Maltese che a sua volta definisce ancora meglio l’identity brand puntando sui capispalla. E non a caso le mie vendite beneficiarono di un incremento pari al 36% contando un 40% in più di retailer». Il 2013 rappresenta per lo stilista un periodo di importanti conferme: vince la prima edizione di branding voluta dal CFDA e appare sia
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su Crain tra “40 under 40” che su WWD tra i “Ten of Tomorrow”, e vince Woolmark Prize per l’USA. E ancora all’inizio di settembre, il gruppo Kering acquista una quota minoritaria del marchio rendendolo parte della propria divisione luxury. «Ciò che contraddistingue il brand è innanzitutto la dedizione e la scrupolosità con la quale il designer stesso, sostenuto dalla madre e dal CEO Karis Durmer, cura il business», dichiara un portavoce del gruppo con sede a Parigi. «L’azienda Altuzarra conta dipendenti molto giovani e ciò che ci ha più colpito è anche il suo sviluppo che procede piuttosto a rilento rispetto alla frenesia dell’era contemporanea, ma che si basa su un terreno solido. Non bruciare le tappe è essenziale per un brand nato sulle ceneri di una recessione economica».
che non riesco a immaginare sulla mia donna ideale. Ogni capo diventa un vero e proprio oggetto del desiderio per la donna che lo indossa.... Esalto la silhouette femminile senza tralasciare il comfort».
“ The way we do almost everything. It’s never really been about the gimmicks, always made it about the clothing ” Attualmente, il brand sta rivolgendo la propria attenzione a una tipologia di donna sostanzialmente diversa, da quanto si è visto nella sua seconda sfilata a Parigi presentando la collezione Autunno Inverno 2018-2019 a La Coupole, una storica brasserie parigina.
“ I think women want to feel beautiful. They want to feel seductive ”
«Ho reinterpretato il concetto di uniforme: dal tailleur da ufficio al vestito da cocktail, creando l’armadio perfetto per le donne contemporanee».
La mission di Altuzarra nei confronti del proprio target consiste nell’iniettare “A feeling power confidence and beauty in women everywhere”. La donna Altuzarra è un riferimento costante nella fase della creazione dello stilista, che la immagina autentica più che un bersaglio di marketing.
Una collezione dalle linee passionali e dall’impeccabilità sartoriale tipica dei rigorosi cappotti, o gonne dritte interrotte da spacchi calibrati, giacche maschili e chemisier fluidi, che delineano look dopo look, la sua firma stilistica chiara, precisa e moderna.
«La mia donna ha occhi curiosi, a dispetto dell’età che avanza e sprigiona una seduzione matura. Nonostante i suoi 40, 50 e perfino 60 anni, si prende regolarmente cura di sé attraverso un’alimentazione equilibrata, un esercizio fisico costante e mirato. Le mie donne sono consapevoli della propria commedia romantica e sono desiderose di apparire belle e sensuali, figlie di una cultura intrecciata tra Francia e America. In fase di definizione della collezione, vengono eliminati i pezzi
Una contemporaneità che scaturisce da una struttura che non appesantisce ma dà valore a ogni abito, risultando agli occhi esterni “easyto-wear”, e questo è ciò che conta.
“ The collection will easy translate into chic adult wardrobes...”
Nella pagina a fianco, Altuzzarra FW 2018 - 2019
FASHION
LE GRAND BLEU Photographer Alberto Tandoi Stylist Fabio Pravato Fashion coordinator Alberto Corrado Model Goudy @ Fashion Model Management Model Tiziano S. @ Urban Models Milano Make up & Hair Branislav Nikic @ Face to Face agency Yacht Ferretti Yachts 920 Thanks to Ferretti Group
Her: Jacket and trausers Ralph Lauren Icons shirt Ralph Lauren Collection Hat Borsalino Papillon Cor Sine Labe Doli Club chain evening bag Roger Vivier Him: Gilet and pants CINI T-shirt Polo Ralph Lauren Hat Borsalino Ankle boots Giuseppe Zanotti
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Jumpsuit, belt and boots Philosophy di Lorenzo Serafini Hat Stetson Necklace Donatella Pellini
Leather jacket and dress REDValentino Boots RED(V) Hat KREISICOUTURE Necklaces and bracelet Sharra Pagano “Forever Clutch Bag” Charlotte Olympia
Her: Total look Michael Kors Collection Sunglasses Michael Kors Earrings Gerlando Dispenza DĂŠcolletĂŠ Casadei Him: Total look Michael Kors Sunglasses Michael Kors Socks Borghi Uomo
Turtle neck Cristiano Burani Shorts Edward Achour Paris Broches Sharra Pagano Mini bag and shoes Jimmy Choo
Jacket, turtle neck and trousers Hermès, Necklace Shara Pagano, Mini bag Amanti, Viv bootie Roger Vivier
Bomber jacket Lucio Vanotti x Tatras Turtle neck and pants Krizia Sunglasses Pugnale Necklace and Bracelets Sharra Pagano Mini bag Les Petits Joueurs Ankle Boots Stuart Weitzman
Her: Dress, hat Dior Pochette “Lady Dior” Dior Earrings XXL “J’Adior” Dior Chocker “dior or” Dior Necklace “Amulette d’amour” Dior Him: Suit, shirt and sunglasses Dior Homme
Her: Cocktail dress: Genny Earrings: Shara Pagano Bag: Rubeus Him: Total look: Tagliatore Left page: Total look Chanel
Her: Total look Ermanno Scervino Earrings preview fall-winter 18/19 Swarovski Bracelet KRACK Bag Melissa + Baja East Him: Total look Ermanno Scervino
About Ferretti Yachts 920 Frutto della collaborazione fra Comitato Strategico di Prodotto, presieduto dall’Ing. Piero Ferrari, e Dipartimento Engineering Ferretti Group insieme a Studio Zuccon International Project, Ferretti Yachts 920 - LOA 28,49 metri - esibisce una silhouette dinamica e prorompente, grazie agli stilemi progettuali che hanno rinnovato completamente i modelli lanciati in questi anni, decretandone il successo internazionale. Ferretti Yachts 920 si caratterizza per le forme imponenti e dinamiche così come per le novità progettuali, a partire dal concept wide body della suite armatoriale nel main deck, fino all’estrema flessibilità funzionale, con la possibilità di passare dalla versione a 4 a quella a 5 cabine, e agli spazi immensi offerti da un’innovativa area di prua, totalmente fruibile da parte degli ospiti.
FASHION
CHANEL MÉTIERS D’ART 2018 Karl Lagerfeld sceglie Amburgo e la Elbphilharmonie per presentare la nuova collezione Métiers d’art di Chanel, un’eleganza marinière dal fascino sublime A ospitare la sublime e sorprendente collezione Pre-Fall 2018 di Chanel, in un fulmine di contaminazioni tra passato, presente e futuro per un tributo sentimentale alla storia marinière della città tedesca. La magia della maison francese si compie in una reinterpretazione modernista dello stile marina, tanto caro a Gabrielle Coco, in cui trionfano grossi maglioni a trecce, pantaloni a gamba larga, lunghe rendigote, fluenti gonne chiffon, berretti saltuariamente velati e ricoperti da un velo di tulle nero, abiti aderenti a righe e sandali col tacco alto e fiocco gioiello. Tra una serie
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di classici tweed serali arricchiti da esplosive pailettes, preziose applicazioni e un cappotto biker con un collo in pelliccia bianca. Una collezione strabiliante a suon di dettagli ultra chic, declinati su capi di un’eleganza assoluta che strizzano l’occhio agli anni Sessanta e si vestono di un’allure misteriosa e profonda. Il tutto orchestrato da Oliver Coates, violoncellista, compositore e produttore londinese.
Backstage pictures by Benoit Peverelli
FASHION
DISCOVERING A WORLD OF SECRET BEAUTY Cultore devoto delle belle arti e brillante fotografo documentarista di moda, Just Loomis ama ritrarre le sue muse “al lavoro” e ne esaltate la bellezza in movimento con il volume Backstage
Inediti ritratti di moda rivelati in un nuovo, intimo montaggio di foto backstage e flashback di Just Loomis. Il fidato assistente di Helmut Newton testimonia in questa raccolta di scatti analogici gli anni di lavoro nelle capitali della moda del mondo. Tra Parigi, Milano, Londra e New York. «C’è un’energia grezza e sensuale nel backstage. Esplodono emozioni quando il battito della musica si mescola con il movimento fisico delle modelle. Le ragazze si trasformano in donne archetipiche. Prende vita un brivido inebriante quando la modella si guarda allo specchio. E la mia reazione è puramente istintuale» ha dichiarato Loomis.
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Just Loomis, Backstage Text(s) by Just Loomis, graphic design by Nicole Segel English 2018, 228 pp. Softcover with grey acrylic dust jacket, Hatje Cantz Publishing Date of publication June 2018
In alto da sinistra: , Frame 13A-377, Paris, 2003 © Just Loomis, Hatje Cantz Publishers Frame 4A-8154, Rome, 1983 © Just Loomis Hatje Cantz Publishers Frame 34-63679, Paris, 2005 © Just Loomis Hatje Cantz Publishers
THE BLACK LODGE
Bulgari
Photographer Roberta Lacaria Stylist Isabella Broggini
Tiffany
Giorgio Visconti
Recarlo
Chanel
Marco Bicego
Pomellato
Damiani
FASHION / di Diego Tamone
CODICI CODIFICATI Chanel Horlogerie lo ha fatto di nuovo. Per il terzo anno di fila la Maison de Couture, ormai ampiamente riconosciuta anche in ambito orologiero, ha stupito tutti con il lancio di un calibro di manifattura
Senza qualche tocco di oro beige qua e là, dargli una connotazione maschile o femminile sarebbe probabilmente impossibile. Eppure basta poco, un taglio, la giusta sfumatura di colore, un dettaglio, e tutto appare improvvisamente scontato. Il nuovo Boy-Friend Squelette lanciato quest’anno da Chanel Horlogerie è così, inequivocabile, esattamente come Mademoiselle lo avrebbe pensato. Magari dopo aver preso ispirazione frugando nel cassetto di un uomo, pratica per lei abituale, come avvenuto per esempio per la giacca dei suoi tailleur o per i pantaloni, prima di allora estranei all’universo femminile. Minimalista eppure tutt’altro che scarno, elegante perché fluido e lineare. E poi il nero, colore simbolo di Gabrielle, e l’ottagono, forma-tributo al flacone del N°5. Codici di stile, più o meno visibili, concentrati in un orologio da polso lanciato nel 2015 ma improvvisamente tornato d’attuali-
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tà oggi per la scelta dalla Maison di dotarlo del suo terzo movimento di manifattura di sempre: il Calibro 3.
“Il Calibro 3 di manifattura rappresenta un autentico capolavoro di una ricchezza essenziale. Inserito come un’opera all’interno di una cassa che gioca al tempo stesso il ruolo di cornice” Un dettaglio tutt’altro che ininfluente. Perché per certi versi inaspettato, eppure allo stesso tempo coerente con il percorso, serio e concreto, intrapreso da una Maison de Couture come Chanel Horlogerie nel complicato mondo dell’alta orologeria.
Maison che, dopo aver messo in piedi nel 2011 all’interno della propria manifattura (la Manufacture Châtelain situata a La Chaux-deFonds, Svizzera) un atelier tecnico battezzato Chanel Watch Creation Studio, dal 2016 a oggi ha proposto in rapida successione e con impeccabile
Qui sotto, Movimento interno Calibro 2
cabile puntualità un nuovo calibro meccanico all’anno. Con un ritmo impensabile da tenere anche per i mostri sacri del settore. In quest’ottica il Calibro 3 rappresenta un autentico capolavoro di una ricchezza essenziale, inserito come un’opera all’interno di una cassa che gioca al tempo stesso il ruolo di cornice. La sfida costruttiva è stata quella di togliergli tutto per arricchirlo. Un paradosso che rappresenta da sempre la forza degli scheletrati, quelli architettonici. L’elemento ricorrente del cerchio è reso decoro funzionale. Tecnica
al servizio dell’estetica in un gioco di geometrie che sfrutta la naturale forma circolare dei ruotismi, per l’occasione resi antracite tramite trattamento Adlc, e la enfatizza nella costruzione architettonica dei ponti. Sottolineandola con effetti di luce grazie a bordi smussati resi rivestiti in oro rosa tramite processo galvanico. Un movimento carica manuale speculare, unico dal lato del quadrante tanto quanto da quello del fondello. Dove una piccola testa di leone, segno zodiacale di Gabrielle Chanel, certifica la realizzazione di manifattura del movimento.
Boy - friend
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FASHION
FROM NATURE TO LUXURY Posh incontra il duo creativo di Natural Rough. Il marchio che connette mondi e luoghi lontani riportando usanze e tradizioni ad una dimensione attuale. Una nuova concezione del fashion luxury ecofriendly, spirituale e responsabile con l’obiettivo di abbracciare il concetto di artigianalità nel suo significato più ampio: ricerca, eccellenze e particolarità
Capispalla, ponchos, abiti e accessori nati dalla volontà di connettersi con luoghi lontani. Un insieme di elementi che non coincide solo con la potente tecnologia, ma attinge il suon know how dalle più antiche tradizioni tecniche tramandate di generazione in generazione da piccoli artigiani. Uno sguardo su alcune comunità tra le più eremite del Sud del mondo, matriarcali e autoctone che, dall’ Africa al Venezuela, dalla Colombia al Guatemala, vivono grazie alla sapiente abilità nella confezione. Una questione essenzialmente legata alle particolari vesti tradizionali che hanno conquistato Viola Melpignano e Philippo Gofford fondatori di Natural Rough, il neo brand nato con la missione di selezionare e utilizzare tessuti unici, materie prime assolutamente naturali, lavorate esclusivamente hand made e non trattate chimicamente. Abbracciando il concetto di artigianalità nel suo significato più ampio comprendendo la ricerca di tutte quelle
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eccellenze e particolarità che riguardano i tessuti senza dover rispettare una stagionalità. Ogni pezzo infatti viene consegnato solo quando è pronto. Un’idea imprenditoriale coraggiosa forse tanto quanto la scelta della boutique della celebre Masseria pugliese di Borgo Egnazia che ha acquistato la collezione pilota di Natural Rough, un esperimento rivelatosi un successo di vendite conquistando l’esigente clientela internazionale.
di negozi in Europa e in America per conto di Custo Barcelona, poi per diverso tempo ha lavorato anche per Maje e Sandro. Dopo tutti questi anni gli era balenata in testa l’idea di creare un suo prodotto, meno industrializzato e più autentico. Noi non seguiamo i trend delle grandi industrie, produciamo solo pochi pezzi e ci rivolgiamo a tribù autoctone e comunità di artigiani locali che scoviamo in giro per il mondo.
Posh vi racconta la storia destinata a diventare un successo tramite le parole, le aspettative e i progetti messi in cantiere dai fondatori del marchio. Come è nata l’idea imprenditoriale? Il progetto ha preso vita grazie alle passioni e alle abilità di entrambi, una su tutte quella dei viaggi e il mondo della moda. Philippo ha lavorato 10 anni nel mondo del fashion retail. Si è occupato delle aperture
A fianco, Courtesy of Natural Rough
In che modo siete arrivati a queste persone? Il progetto è partito dal Venezuela, poi ci siamo spostati in Colombia. L’idea parte sempre dalla ricerca del tessuto e abbiamo dato il via al tutto con delle cappe. Si tratta di pezzi unici, realizzati a mano. Le stoffe le scegliamo viaggiando in tutto il mondo, da Dubai al Marocco fino al Sud Africa. In uno dei nostri itinerari siamo arrivati in Sud America e abbiamo conosciuto la comunità Wau, abbiamo visto il loro modo di lavorare i tessuti, tecniche molto particolari con cui realizzano le vesti tradizionali e gli abbiamo chiesto di realizzare per noi abiti con tessuti al 100% naturali, usando il lino principalmente. All’inizio non è stato facile perché sono abituati a utilizzare fibre molto diverse, ma alla fine ci siamo riusciti e ora abbiamo costruito tutta la collezione estiva. Volevamo fare qualcosa anche per aiutare, non solo un business di moda, per loro questo lavoro è un modo in cui riescono a tramandare il rito della lavorazione. Abbiamo anche cercato di rendergli le cose più semplici. Queste comunità sono al di fuori delle città e spesso non hanno né acqua né luce se non quella delle candele, abbiamo fornito loro delle lampade a carica manuale, così da poter lavorare in comodità e sicurezza. Grazie ai nostri ordini riescono a sostenersi. Qual è la caratteristica di queste comunità? Sono comunità matriarcali, tutte guidate da donne. A livello umano sono davvero sensibili, ma per quanto riguarda il commercio bisogna saperci trattare bene perché nel loro modo di lavorare c’è una grande componente culturale. Le tecniche e gli abiti che usano hanno a che fare con l’aspetto tradizionale e cerimoniale, vogliono sempre sapere in che modo utilizzerai i prodotti finiti e a chi sono destinati. In Colombia, produciamo degli abiti con dei nodi sviluppati a mano, ci vogliono due mesi solo per farli. Loro sviluppano
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tutto secondo dei modelli che gli presentiamo. Le forme sono molto semplici. Adesso stiamo cercando di fare dei capi in Alpaca e abbiamo scovato in Perù e in Ecuador delle comunità con cui proveremo a creare dei pezzi unici. Come funziona il vostro business? Il nostro prodotto è tendenzialmente da resort, non c’è una produzione massificata. Le signore a cui ci rivolgiamo riescono a consegnarci i capi dopo un mese di lavorazione, quindi per far arrivare 15 abiti in negozio occorre una tempistica di 6/7 mesi. Per quanto riguarda i prezzi retail siamo attorno ai settecento euro. Questa è la nostra prima collezione vera e propria. Il primo step del posizionamento è pensato per la Puglia, a Borgo Egnazia. C’è un piccolo negozio nella Masseria che seleziona e rivende capi decisamente particolari. La collaborazione è partita con una pre-collezione ed è andata benissimo, per loro quest’anno abbiamo confezionato anche una collezione speciale. Inoltre stiamo lanciando l’e-commerce. Prestissimo saremo in Sardegna, nel nuovo Blu a Capri e anche da Tum. Siamo presenti all’estero, abbiamo degli accordi con rivenditori a Dubai e a Los Angeles da Fred Segal. Infine Ibiza e Mykonos, in quest’ultima siamo da Enny Monaco all’interno di un pop-up store mutiforme. Ogni due mesi e mezzo mixano diversi marchi famosi con alcuni più piccoli e di ricerca. Questo è stato davvero un bel goal, porta molta visibilità. Inoltre a Mykonos ci piacerebbe aprire uno store tutto nostro. A novembre vorremmo realizzare anche un pop up a Tolum. Qual è la vostra opinione sulla moda attuale? Siamo convinti che la moda attuale stia andando verso la ricerca dell’autenticità. L’ handmade, la cura del dettaglio, la particolarità del tessuto e la ritualità della lavorazione, sono tutte caratteristiche che da tempo
stanno conquistando il pubblico. Noi abbiamo iniziato un anno fa, ma la realtà e molto vasta, siamo in tanti piccoli brand a dedicarci a questo settore. Uniamo etica, artigianalità e serialità. La parte più evoluta del lusso si sta muovendo verso il solidale e anche questo ci coinvolge. Inoltre il limite della quantità rappresenta l’unicità, ogni pezzo non è mai uguale all’altro. È anche difficile che siano soggetti ad una temporalità limitata alla stagioni, un fattore intrinseco all’alta moda canonica.
Courtesy of Natural Rough
UN SOGNO SU MISURA Recarlo presenta il nuovo ed esclusivo progetto Punta di Diamante. Una collezione di preziosi realizzati con selezionate gioiellerie partner. Protagonisti i diamanti più rari, dall’animo “One of a Kind”
Creazioni uniche, frutto della più alta abilità manifatturiera Recarlo. Una collezione speciale dal design ricercato e assolutamente prezioso. Per Punta di Diamante saranno utilizzati solamente i diamanti tra i più rari di sempre. Piccole opere d’arte, emblema del desiderio, realizzate con pietre purissime superiori al carato, tutte differenziate dall’unicità del taglio a cuore, a navette, a goccia, princess o cuscino. L’esclusiva collezione Punta di Diamante è riservata a
selezionate gioiellerie partner attrici principali nella creazione di un gioiello unico nel suo genere, per l’appunto “One of a Kind”. I partner Recarlo scelgono infatti il modello tra le proposte dell’Ufficio Stile della Maison e il diamante che sarà incastonato per confezionare lo speciale pièce unique, ognuno diverso per la propria boutique. Possederlo? Una testimonianza di unicità e un sigillo di amore senza tempo.
FASHION
MARBLE STORY Photographer Irina Litvinenko Art director&Fashion Stylist Angelina Lepper Stylist assistant Polina Valnere Makeup Anna Kalytyak Model Yi Han Location ANTOLINI LUIGI & C. SPA
Dress Bottega Veneta Bag Salvatore Ferragamo
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Gillet and shorts Salvatore Ferragamo, top La Perla, shoes and bag Trussardi
Jacket and skirt Simonetta Ravizza, shirt Vivetta, bag Paula Cademartori, shoes Ermanno Scervino
Dress Ermanno Scervino, shoes Giorgio Armani, bag Trussardi
Jacket and skirt Vivienne Westwood, dress Moquette, shoes Trussardi
Dress and skirt Vivienne Westwood, bag and shoes Bottega Veneta, ring and bracelet Lady A
Dress Krizia, bag Jimmy Choo, shoes Aquazzura
FASHION / di Enrico Cammarota
AS A BEAUTIFUL MIND L’imprenditore piemontese dalla brillante mente creativa Stefano Maccagnani, dopo i successi nel mondo dell’ingegneria, racconta la svolta fashion
Stefano Maccagnani ci accoglie con il suo sorriso gentile in quella che definisce “la casa più bella del mondo”, l’ex villa della Signora Angiolillo, a ridosso delle scale di Piazza di Spagna, le cui mura hanno udito segreti di un’Italia politica e finanziaria che aveva fatto del salotto di quella residenza un punto di riferimento costante. Maccagnani è un fiume in piena di energia ed entusiasmo, racconta i suoi progetti futuri con gli occhi che brillano. Un visionario d’altri tempi, un imprenditore che dell’innovazione ha fatto il suo cavallo di battaglia.
mine eclettico, Stefano Maccagnani lo rappresenterebbe alla perfezione, in fondo è l’unico uomo al mondo ad aver acquistato l’ultima Ferrari 488 cabrio color carta da zucchero.
Un uomo d’affari che vuole abbattere i limiti dell’impossibile grazie a un team di ingegneri pronti a trovare il modo di realizzare le sue idee dal sapore rivoluzionario, racchiuse in un magma creativo che spazia dal bio-medico alla moda. Se volessimo definire ciò che oggi significa il ter-
Una storia di successo fondata sulla costante della curiosità e sulle dinamiche delle relazioni. Caratteristiche impresse anche nell’ultima fatica di Au197Sm, il marchio di moda nato nel 2016, già pronto a diventare la nuova mecca di un prêt-à-porter accelerato in chiave high-tech.
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Maccagnani sa bene che le buone idee sono quelle che vengono fornite da un team leale e capace che va spronato, guidato e allo stesso tempo fornito di ogni strumento utile a trasformare un progetto in realtà edibile. L’impresario proprietario di una holding a cui fanno capo ben dieci aziende e società, dal 2000 opera in diverse realtà imprenditoriali.
A sinistra Stefano Maccagnani ritratto nella sua abitazione romana. ©Roberto Felicioni
Stefano Maccagnani ritratto sulla terrazza della sua casa con vista su Roma. ©Roberto Felicioni
A sinistra Villino Giulia di Rampa Mignanelli 8 a Roma. La casa di Stefano Maccagnani. Una villa nel cuore della città custodita nel mezzo della scalinata di Piazza di Spagna. 900 mq su cinque piani con ben trecento di giardino. Battuto all’asta da Sotheby’s per una cifra segreta ma miliona-
ria, rimarcando del resto l’allure affascinate e misteriosa che da sempre ha ricoperto l’abitazione. Divenuto estremamente famoso agli onori della cronaca mondana a cavallo tra le due Repubbliche, è appartenuto alla famiglia Angiolillo - eredi della fortuna del politico e fondatore de Il Tempo, Renato Angiolillo - e conosciuto come “il salotto di don-
na Maria”, la vedova del Senatore. Da sempre sostenitrice del marito, qui dava colazioni e cene con i potenti, favoriva gli incontri atti a formare e disfare governi. Un luogo da sempre ricco di tesori, solo la scala d’ingresso realizzata in ottone dorato, basterebbe a preannunciare il “catalogo d’antiquariato” dal valore inestimabile.
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Come nasce l’idea di investire nella moda? Nonostante io sia un grandissimo appassionato di numeri, la moda mi ha sempre affascinato. A trent’anni mi sono messo in proprio entrando come azionista nell’azienda in cui aveva lavorato mio padre. Lui si occupava di spazio e difesa, assieme abbiamo rilevato la società e ho seguito l’acquisizione a gennaio del 2000. Nel 2007 l’ho rivenduta a un gruppo internazionale inglese e fino al 2010 sono rimasto in carica di Presidente e Amministratore Delegato. Da quell’anno mi sono rimesso a fare l’imprenditore, ho comprato una decina di attività, ho creato un gruppo importante. Per la moda, probabilmente, deve esserci stata la complicità di mia mamma. Lei è sempre stata molto attenta ai trend e io da piccolo la accompagnavo spesso per negozi. Sono cresciuto tra Prada, Valentino e Armani. Consideri anche che quando ero adolescente, in estate, mi cucivo il costume da bagno da solo. Avevo un modello che mi piaceva particolarmente, l’avevo smontato e in base a quello ricucivo i nuovi. Dietro a ogni progetto c’è sempre la volontà di trasformare un’idea in qualcosa di utile e di concreto. Quello che mi dà l’input è sicuramente la ricerca, il voler conoscere e scoprire. Negli anni ho messo insieme un cliché imprenditoriale con un team
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preposto e ben organizzato. Sono fortemente convinto che scegliere le persone giuste, che abbiano lo stesso mood e che vivano le cose con lo stesso spirito, sia fondamentale. Colgo sempre tutto come una sfida. Come prende vita Au197Sm, il suo marchio? Si tratta di un brand basato sull’ingegneria sartoriale dedicato per l’80% alla sfera femminile. Il marchio nasce nel 2016 con la divisione Belumbury Fashion Group, che fa capo alla holding Eos. L’intento era dar vita ad una linea di abbigliamento che, attraverso un’esclusiva tecnica brevettata dalla società, fosse in grado di fondere l’oro 24kt, l’oro bianco, l’oro rosso e il platino con il tessuto. Il nome è complicato, ma contiene tutta la filosofa. Si tratta appunto dell’unione del simbolo chimico dell’unico isotopo stabile dell’oro e la mia sigla. La distribuzione è molto selezionata, siamo presenti soprattutto all’estero e in mercati dove c’è un’economia emergente, ovviamente anche in America e in Medio Oriente, in Australia e in Cina soprattutto. La parte creativa la segue Paola Emilia Monachesi che ha un curriculum di tutto rispetto, ha lavorato in diverse realtà del lusso e in colossi come LVMH. Poi lei è un po’ come me, si lascia rapire dalle cose assurde. Grazie alla
varietà delle mie aziende è riuscita ad unire al tessuto diversi elementi high-tech innovativi e ha creato un prodotto dal sapore streetwear deluxe, con un appeal contemporaneo e dinamico. Nei nostri laboratori ha scovato alcune lenti a rifrazione notturna e le ha applicate sui capi. Inoltre cuciamo sfruttando macchinari a ultrasuoni. Un’altra “stranezza” sono le placche balistiche realizzate a Vinci da un inventore esuberante. La prima cosa che mi ha detto quando mi ha visto è stata: “se vuole vedere la presentazione del prodotto gliela mando per mail, se vuole invece provarla, lei indossi il giubbotto e io sparo”. Ormai avevo detto si… mi ha sparato quindici colpi a ripetizione, però mi ha convinto. Abbiamo fatto una società e poi abbiamo venduto la tecnologia ad Abu Dhabi. Qui c’è rimasto tutto il know how tessile e anche questo lo abbiamo impiegato nella linea di abbigliamento. Mentre nel prossimo futuro, tra il 2019 e il 2020, debutterà il kidswear.
In basso a sinistra l’imprenditore Stefano Maccagnani con Enrico Cammarota Direttore Editoriale di Unique Media.
Cos’è per lei il lusso? Per me il lusso è tutto ciò che si reputa bello per sé stessi. Non vuol dire che debba essere costoso, ma che impreziosisca l’ego. Può essere anche una cucina di Ikea.
Un esoscheletro, macchine elettriche, real estate fino a spazio e difesa. Quali sono le realtà imprenditoriali che la circondano e quali i progetti che le sono più a cuore? Sicuramente l’esoscheletro. Mi sono avvicinato al mondo della paraplegia per ragioni di conoscenza, volevo capire se ci fossero delle alternative migliori per aiutare le persone affette da questa patologia. Ho messo insieme uno dei team migliori, li ho fatti andare in giro per il mondo cercando di capire cosa esistesse già. Ancora non vi erano delle tecnologie o degli apparecchi in grado di dare loro un aiuto decisivo, a meno che non si trattasse di elementi da utilizzare in fase di terapia e quindi da poter usare solo con il sostegno di un medico o un infermiere. Io volevo creare qualcosa che potessero indossare autonomamente nel quotidiano. All’Università di San Francisco c’era un personaggio esperto di robotica, il Professor Kazerooni. Lo abbiamo incontrato, aveva dei materiali a livello embrionale, ma non riuscivo a capire bene come funzionassero allora mi ha portato nel laboratorio e ha chiamato un certo Steve, il ragazzo che poi è diventato il nostro “pilot”. Steve era su sedia a rotelle a causa di un incidente in bicicletta ed era paralizzato dalla vita in giù. Il professore tirò fuori tutti i suoi pezzi e Steve a gran fatica li indossò, poi ad un certo punto, si alzò in piedi. Io rimasi a bocca aperta. Non sapevo cosa dire, quasi tremante gli ho chiesto cosa provasse, lui mi ha risposto “posso abbracciarti alla tua stessa altezza”. Lì ho capito quanto fosse fondamentale il fattore dell’esigenza. Abbiamo deciso di realizzare un nuovo esoscheletro in Italia. Per me non è solo un’idea imprenditoriale, è una questione sociale, ci tengo. Il nuovo esoscheletro è più facile da indossare ed è più leggero. Oggi pesa solo 13 chili ed è facilissimo da vestire autonomamente. È in fase di omologazione e produzione, il costo
©Roberto Felicioni
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sul mercato varia dai 18 ai 20 mila euro, dipende anche dalle customizzazioni possibili e credo che in futuro possa diventare uno strumento a uso del mercato sanitario non solo privato. Per il resto, il settore della difesa a mio parere rappresenta la vera innovazione spinta. Il real estate invece mi interessa nell’espressione. Adesso stiamo lavorando in Cina all’auto elettrica e stiamo facendo una joint venture. Qui c’è un complesso edilizio di origine tedesca che è stato acquistato dal governo, consideri che lo stile delle rifiniture è italiano e in Cina sono bravissimi sul nuovo, ma quando si tratta di restaurare non hanno le competenze adatte, mi hanno chiesto di collaborare con loro per ridare vita al sito. C’è anche un progetto di alberghi collegato al mondo del lusso che si aggira sulle sette o le nove stelle. Mi piacerebbe realizzare un complesso estremamente innovativo, ogni servizio dovrebbe essere dovuto, soprattutto perché parliamo di stanze da 10 mila euro. Tutto deve essere personalizzabile. Stiamo anche pensando a un ristorante tematico. Un altro mio gioiellino è sicuramente l’auto elettrica. Tra il 2007 e il 2010 la mission era realizzare una macchina light ma con un appeal fashion, non avendo nessuna competenza sull’automotive sono andato alle Università di Bologna e di Camerino, mi sono poi rivolto ad aziende che realizzano motori. Siamo riusciti a mettere su un team e creare un prodotto che non c’era, abbiamo venduto la tec-
In alto Stefano Maccagnani in Piazza Mignanelli con la sua auto elettrica, A fianco in un interno di Villino Giulia. ©Roberto Felicioni
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nologia a una delle attività satellite di un’importante casa automobilistica e oggi con loro stiamo facendo degli sviluppi innovativi. La mia auto elettrica misura 3 metri e 18 per 4 posti con un motore da 15 kilowatt. Un progetto sul quale ho investito più di 16 milioni di euro. Che valore dà alla Laurea ad honorem di cui l’Università di Camerino l’ha insignita? Credo sia stato un premio per la mia filosofia di fare business, incentrata sul valore delle persone. Credo infinitamente nell’innovazione e nelle idee. Sono convinto che una cattiva idea a volte, con un buon team, possa diventare un successo. Mi confronto molto con chi mi circonda. A quali creazioni sta lavorando adesso? Stiamo lavorando a diversi progetti. Quello che mi piace di più riguarda l’alimentare, io sono un appassionato di gelati, ho davvero stimolato un palato fine per le creme e riesco a riconoscere
Stefano Maccagnani in un interno di Villino Giulia. ©Roberto Felicioni
quando al prodotto è stata interrotta la catena del freddo che, oltre a renderlo di cattivo gusto e alterarne l’aspetto, lo rende pericoloso. Ho ripensato al fatto che per questo tipo di alimenti esiste una regolamentazione e se si esce fuori dalla normativa allora il prodotto non è edibile. Con un gruppo di ingegneri abbiamo deciso di realizzare un’etichetta capace di far riconoscere al consumatore se il prodotto sia buono o meno, se la filiera, dal trasporto alla gestione all’interno del supermercato, abbia rispettato la norma. Un altro prodotto che abbiamo realizzato è la carrozzina per disabili in grado
di passare lo scalino, lo fa di schiena, sia in discesa che in salita, grazie a degli pneumatici. Poi abbiamo realizzato di recente anche un volano, cioè un sistema di recupero energia. Inizialmente lo abbiamo sviluppato su una macchina, ma quando lo abbiamo presentato all’ASI sono rimasti decisamente entusiasti. Lo vogliono applicare sui satelliti di piccole dimensione, sarebbe in grado di farli godere di molti risparmi e per loro stiamo facendo uno studio specifico in ambito spaziale. Lei ha due figli e la passione che il suo figlioletto ha per le
auto, nonostante sia così piccolo, l’ha spinta ad acquistare una Ferrari. Che rapporto ha con loro e come li educa alla ricchezza? Sono un padre davvero impegnativo. Ai miei figli posso dare tanto, ma voglio renderli partecipi del fatto che esiste anche un altro aspetto del mondo, non ho intenzione di fargli credere che sia sempre tutto bello. Cerco di farglielo capire viaggiando, li ho portati in Kosovo per esempio. Siamo andati in un orfanotrofio e si sono trovati a contatto con una realtà estremamente diversa dalla loro. Era Natale, si sono vestiti da Santa Claus e hanno distribuito regali per tutti. 167
FASHION
CHIC RODEO Photography by Arianna Bonucci Styling Bettina Casanova Make Up & Hair Anna Pirrone Model Marine Francois (MP Management Milan) Set assistants Adriana Testaverde e Luigi Bresciani
Hat Paul Smith, Blouse Louis Vuitton, Belt Nanni Cinture, Earrings Ottaviani
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Jacket and dress Longchamp, plaid and belt Hermès
Jacket and ostrich bag Salvatore Ferragamo, hat Cambiaghi, belt Nanni Cinture
Total look Dior
Coat Coliac, leather bag Orciani, Ponyskin bag Maliparmi, hat Paul Smith
Dress Pinko, gilet Maliparmi, belt Orciani, bag and fringes bracelet Givenchy, choker Daniele Amato, boots Janetandjanet
Total look Paul Smith, bag Fratelli Rossetti
BEAUTY
a cura di
Luisa Micaletti
The Moisturizing Cool Gel Cream La Mer, bodysuit Intimissimi, necklace Preview fall winter 18/19 Swarovski
Sintesi di preziosità Per immergere la pelle in un’ondata di piacevole freschezza, The Moisturizing Cool Gel Cream incarna il meglio della tecnologia La Mer. Immediatamente dopo l’applicazione, la pelle si sente idrata e trattata, con una sensazione di intenso nutrimento. La temperatura della superficie della pelle viene abbassata attenuando le piccole irritazioni e lasciando una sensazione di benessere, i rossori sono immediatamente ridotti e infine la barriera protettiva della pelle viene rinforzata e portata a una condizione migliore in termini di energia e idratazione
Body CreamTiffany & Co., cardigan Christopher Kane, necklace Preview fall winter 18/19 Swarovski, clutch Benedetta Bruzziches
Opulenza e purezza La Body Cream Tiffany & Co. è caratterizzata dalla stessa composizione olfattiva della fragranza creata da Daniela Andrier, maître parfumeur di fama mondiale. L’effervescente musk fiorito è una moderna rivisitazione di uno degli ingredienti più preziosi dell’alta profumeria tradizionale. Vibranti note di mandarino verde si mescolano con prezioso fiore d’iris, patchouli e muschio, per sprigionare una fragranza sensuale, inaspettata e senza tempo. Per una coccola perfetta sulla pelle.
BEAUTY / di Michela Dapretto
BEING BRITISH WITH POPPY AND JO MALONE LONDON Ambasciatrice del British Fashion Council, musa di brand influenti e iconici, modella, attrice e designer di successo, Poppy Delevingne ha scelto personalmente tre iconiche colonie Jo Malone London e le ha reinterpretate secondo il proprio inimitabile gusto, trasformandole in Limited Edition must have
Nota per il suo stile cool e squisitamente British, Poppy Delevingne rappresenta la quintessenza dello spirito Jo Malone London. Con la sua carriera internazionale come modella, designer e ambasciatrice della moda, Poppy è la scelta perfetta per rappresentare il brand a livello globale. Sono tre le differenti Colonie che ha scelto di reinterpretare in chiave Pop che compongono la collezione Limited Edition di cui è protagonista e portavoce. Red Roses, la sua prima fragranza Jo Malone London, Amber & Lavender, il ricordo legato indissolubilmente al marito James, e Peony & Blush Suede, la fragranza per quando fuori splende il sole. Tre capitoli olfattivi capaci di racchiudere infinite sfumature emozionali. Con le sue idee e il suo dinamismo, Poppy seguirà anche un’ampia gamma di progetti ed eventi, sia di portata globale che più intimi, condividendo l’amore per il brand durante tutto il prossimo anno. «Poppy ha un carattere così vivace e appassionato, con un enorme appeal internazionale. Da
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tempo fan di Jo Malone London e autenticamente inglese, sente questo impegno come qualcosa di perfettamente naturale. La sua personalità è contagiosa, è una gioia starle vicino e apporta un senso di festa in qualunque cosa faccia» ha dichiarato Jean-Guillame Trottier, Global General Manager Jo Malone. Prima che la stessa It-Girl rispondesse alle nostre domande. Come ci si sente a essere una ragazza Jo Malone London? È un sogno che diventa realtà, soprattutto alla luce del mio storico amore per il brand. Un brand che ha sempre fatto parte della mia vita e che ho sempre adorato. Sono cresciuta con le essenze Jo Malone London, anche mia nonna ne era una grande appassionata, e a soli ventidue anni indossavo già Red Roses. Persino mio marito James indossava una fragranza Jo Malone London, Amber & Lavender per l’esattezza, quando l’ho conosciuto. L’ho vissuto come fosse un segno. La indossa ancora oggi e, quando mi capita di viaggiare senza averlo al mio fianco, porto con me il piccolo flacone.
Quali i tuoi punti in comune con il brand londinese? Sicuramente l’animo British, che nasconde qualcosa di molto particolare e tratti inaspettati. Essere inglesi è già di per sé incarnazione dello spirito Jo Malone London. In cosa consiste la tua attuale mission per l’ampliamento della brand awareness? Mi occuperò del cosiddetto “Gift Giving”, uno dei tre pilastri dell’identità Jo Malone London insieme alla “Britishness” e al “Fragance Combinig”. Nello specifico lavorerò per fortificare la storia del brand fatta di spontaneità e generosità, non soltanto attraverso questa Limited Edition di Colonie, ma anche richiamando prodotti già altrettanto iconici. Qual è la tua fragranza Jo Malone London prediletta? Personalmente ho una passione particolare per Orange Blossom perché mi accompagna da sempre nei momenti più speciali della mia vita. Con le sue note verdi di cedro e clementina, con il fiore d’arancio africano, il loto e il lillà.
Hai voluto customizzare i packaging di tre Colonie precise richiamando alcuni particolari concetti… Ho scelto intenzionalmente pack audaci, brillanti, divertenti e giocosi. Amo il rosa, è il mio colore preferito, e adoro giocare con il mio nome che condivide l’iniziale di Pop Art, riproduzione fedele dello spirito pop di questa collezione. Cosa significa essere una “ragazza pop”? Significa soprattutto divertirsi ed essere giocosi, proprio come me.
Photos courtesy of Jo Malone London Queen of Pop Collection by Poppy Delevingne. In esclusiva presso la Boutique di Milano via Manzoni e Firenze via Degli Speziali
Se dovesi associare un outfit a ciascuna fragranza quali look sceglieresti? Per Red Roses sceglierei un vestito da tè. Per Peony & Blush Suede opterei per un paio di jeans abbinati a una maglietta che prenderei in prestito dal guardaroba
del mio ragazzo e a dei tacchi alti. Per Amber & Lavender indosserei una camicia con pantaloni di pelle nera e un rossetto molto speciale. Ci saranno eventi che ti vedranno protagonista nell’ambito di questa Limited Edition? Si, sto per iniziare un lungo tour in giro per il mondo che mi porterà da Los Angeles a Londra, da Dublino a Parigi e Sidney. Sarò a Milano il 18 giugno. Ne sono entusiasta. Jo Malone London ha avuto un ruolo molto particolare persino nel giorno delle tue nozze… Il brand ha sempre avuto un ruolo da protagonista nella mia vita, anche nel giorno del mio matrimonio… quando il profumo di Orange Blossom pervadeva tutta casa. Impossibile non associarlo per sempre all’amore e alla felicità.
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BEAUTY
VOYAGES SENSORIELS Tre fragranze dalle molteplici sfaccettature, unite da un unico fil rouge, quello del viaggio, che congiunge idealmente i luoghi più amati da Gabrielle Chanel, svelandoli secondo nuove vesti olfattive
Un treno sul quale si sale di corsa, all’ultimo minuto, per raggiungere la destinazione tanto sognata, e al solo pensiero l’emozione si percepisce sulla pelle. La linea Les Eaux de Chanel invita a partire per una nuova avventura olfattiva con un biglietto di sola andata, lasciandosi trasportare da sensazioni inedite dalla freschezza sensoriale immediata e persistente. Creati dal profumiere Olivier Polge in collaborazione con il Laboratoire Parfums Chanel, i tre profumi che compongono la linea si ispirano ad altrettanti luoghi del cuore di Gabrielle Chanel, descritti con gli ingredienti più nobili della profumeria che appaiono distesi e addolciti, arricchiti con agrumi di Sicilia e Calabria. La loro architettura non è cristallina e la struttura risponde a un unico desiderio: una freschezza infinita, come quella della rugiada che la mattina evapora ai primi raggi di sole.
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LES EAUX DE CHANEL, Paris-Biarritz, Ingredients: tangerine, lily of the valleyf @Chanel
Paris-Biarritz
Paris-Venise
La più acquatica della collezione
A ispirare la creazione è il lungo
omaggia quel luogo nel sud della
viaggio sull’Orient Express che
Francia dove tutti gli sguardi sono
congiunge la capitale francese a Ve-
rivolti alla potenza dell’Oceano e
nezia. Un dialogo verso Oriente che
proprio per questo ambisce a far
nella più urbana delle tre fragranze è
sembrare ogni ingrediente sulla pelle
tessuto da un filo conduttore a base
come intriso d’acqua. Le note di testa
di agrumi, con il neroli che rimane
si rivitalizzano quindi con uno slancio
in sordina e i frutti rossi che sussur-
di pompelmo e mandarino che apre
rano all’iris e al geranio di Grasse,
la strada a un accordo di mughetto,
per poi passare la parola al vibrante
per poi sfociare in un vetiver fuso a
legno di cedro, a un accordo ambra-
muschi bianchi che amplificano le
to e a una nota vanigliata che riscalda
sensazioni energizzanti.
la pelle senza imporsi.
LES EAUX DE CHANEL, Paris-Venise, Ingredients: neroli, tonka, vanilla @Chanel
Paris-Deauville
Questa Eau disinvolta e vagabonda cattura l’essenza della campagna di Normandia così com’è, evocando le suggestioni di una camminata tra l’erba alta e il verde amaro e pungente che colpisce e ossigena il corpo. L’energia rigenerante della scorza d’arancia, del petitgrain e della foglia di basilico è dirompente, mentre l’essenza di rosa e le note al gelsomino si mostrano con il loro portamento impeccabile, per poi lasciare spazio al carattere spiccato e vintage del patchouli.
LES EAUX DE CHANEL, Paris-Deauville, Ingredients: orange rind, basil leaf @Chanel
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BEAUTY / di Veronica Cristino
LONG HAUL FLIGHT 12-14 ore in volo, tra lavoro da recuperare, del meritato riposo, un calice di champagne e un buon libro. Durante un volo transoceanico non dimenticate di seguire una corretta skincare routine, trasformando l’aereo in una spa tra le nuvole
Dopo il decollo È buona norma cominciare ad occuparsi della pelle da subito, non appena l’aereo raggiunge la quota di crociera, con un “super-trattamento” booster che disseta la pelle aiutando i propri meccanismi naturali di idratazione. Ricco di principi attivi “intelligenti”, Hydra-Global Serum di Sisley educa la pelle a reidratarsi dall’interno in maniera autonoma. Migliora l’azione di fissaggio dell’acqua nel cuore della pelle per aumentare le sue riserve naturali, favorisce la circolazione dell’acqua in tutti gli strati e ne rafforza la ritenzione per ottimizzare la sua idratazione. Che può proseguire vaporizzando uno spray rinfrescante. Clinique Fit è la linea beauty dedicata alla bellezza prima, durante e dopo lo sport e Workout Face + Body Hydrating Spray è perfetto anche in aereo, come brume
idratante. Arricchito con estratti di hamamelis e salvia sclarea, dona un aspetto fresco e radioso. Tra le più importanti raccomandazioni vi è quella di evitate il più possibile di toccare la pelle del viso direttamente con le dita. Nonostante sia possibile lavare le mani o utilizzare un gel igienizzante, è sempre consigliabile evitare di toccare il viso quando si è in viaggio. È possibile con un prodotto smart che non solo eviti il contatto diretto delle dita, ma racchiuda in un unico gesto tutti i passaggi necessari per la skincare routine. Starskin 7-Second Overnight Mask™ è il dischetto che unisce sette step in uno: massaggio, esfoliante, tonico, siero in olio, crema notte, sleeping mask e mood relaxer, un complesso aromatera-
pico che dona calma e tranquillità a mente e corpo e promuove un sonno ristoratore. Il dischetto è saturo di Queen of the Night, un lussurioso concentrato levigante, Olio di semi di Camelia Japonica e aminoacidi, per nutrire, rinforzare la barriera cutanea, promuovere la riparazione e la rigenerazione della pelle in una formula a rilascio graduale che agirà per molte ore. Presenta al centro tra i due lati un’apertura in cui riporre le dita e due facce: una texturizzata, da utilizzare prima di effettuare il massaggio esfoliante, e una liscia per la fase di trattamento. Con questo veloce gesto la pelle sarà nutrita e idratata, pronta ad affrontare il viaggio. Infine la zona del contorno occhi, su cui utilizzare un prodotto specifico, dall’applicatore integrato, così da non dover toccare né il prodotto né
l’area del viso interessata. CHANEL Le Lift Flash Eye Revitalizer è il duo di indispensabili per ravvivare lo sguardo. Il siero anti-età, dal potere rassodante, levigante e illuminante, è erogato attraverso una sfera roll-on che effettua anche un fresco massaggio. Secondo il rituel della Maison, l’applicazione del siero deve essere seguita dall’applicazione dei patch, da lasciare in posa per almeno 10 minuti di autentico relax. Anche le labbra necessitano di attenzioni dedicate. Clarins Hydra-Essentiel Baume Lèvres Réparateur è il balsamo in tubetto con applicatore, arricchito da cera di loto blu che crea una sottile pellicola nutriente e protettiva, mentre l’estratto di cacao stimola la produzione di Acido Ialuronico, evitando un’eccessiva evaporazione dell’acqua.
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Durante il volo Con le cure riservate alla pelle dopo il decollo, il viso avrà fatto il pieno di idratazione, conservandola per diverse ore. Si suggerisce però un ulteriore gesto da dedicare allo skincare, quando l’aereo avrà superato metà del tempo di volo. È ora il momento ideale per applicare una sheet mask, da tenere in posa mentre si legge un libro o si guarda un film. Guerlain Super Aqua-Mask è la maschera in un piacevole tessuto setoso che offre in una sola applicazione il quantitativo di attivi presenti in 30 ml di siero. Un concentrato di idratazione con azione anti-età che rimpolpa la pelle e la libera dai segni della fatica. Da lasciare in posa per almeno 10 minuti.
Prima di atterrare
Seguendo questo beauty regimen attraverserete le porte scorrevoli degli arrivi in aeroporto con un viso fresco e riposato, ma, se vorrete giungere a destinazione al massimo splendore, è questa la fase di crociera giusta per dedicarsi al make up, che sarà minimal e luminoso. Gli indispensabili in questo caso sono un correttore dal finish invisibile, come Giorgio Armani Beauty Skin Retouch Concealer, il concealer compatto dotato di mini pennellino per applicarlo e sfumarlo, che consente di perfezionare il contorno occhi con una texture sottilissima e vellutata. Per l’incarnato la prairie Skin Caviar Essence-in-Foundation SPF 25, il fondotinta compatto, racchiuso in un sistema di rilascio a rete, con acqua di caviale, l’esclusivo complesso cellulare la prairie e
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pigmenti leggeri che sublimano la pelle senza coprirla, lasciando un finish naturale. L’effetto bonne mine si crea sulle gote in un unico gesto che dona colore, profondità e luminosità, grazie al mélange tra blush opaco, bronzer satinato e illuminante iridescente di La Mer The Bronzing Powder, mix radioso arricchito con l’esclusivo Miracle Broth™ dal potere idratante e lenitivo. A completare il look l’immancabile mascara, Diorshow Pum’n’Volume Waterproof, dall’azione volumizzante a lunga tenuta, e un tocco di gloss labbra che unisca trattamento idratante, colore intenso e lucentezza, come nel caso di Marc Jacobs Beauty Enamored Hydrating Lip Gloss Stick, il lucidalabbra dal pratico formato in stick.
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BEAUTY / di Veronica Cristino
DA K-BEAUTY A J-BEAUTY Dopo la mania per la skincare coreana, il nuovo grande beauty trend viene dal Giappone
“Bihaku” , letteralmente “bel bianco”, rappresenta l’ideale di bellezza femminile giapponese che prevede una pelle candida e perfetta. Un canone dalla lunga tradizione, diffuso in Giappone sin dal periodo Nara (710-733) e collegato al concetto di nobiltà e purezza, contrapposto alla carnagione scura, sinonimo del basso ceto sociale che lavora all’aria aperta. Una vera e propria ossessione, che porta le donne asiatiche a evitare qualunque tipo di esposizione solare e a utilizzare prodotti dall’effetto sbiancante che eliminino discromie e prevengano la formazione di macchie. Una fissazione che rappresenta un valore tradizionale da ricercare, insieme a una grande attenzione verso la salute della pelle. Secondo un antico proverbio, “la pelle bianca copre sette difetti”, come a dire che il solo candore della pelle è capace di rendere bella anche una donna con tratti somatici non armonici. Basti ciò a immaginare quanto questa idea di bellezza abbia influenzato il mercato giapponese, portando le aziende beauty nipponiche a diventare leader nel settore cosmetico. Al loro fianco le vicine coreane, anch’esse esponenti di punta nella cura della pelle ed emblema della K-Mania. Nome non casuale, perché la skincare routine coreana è diventata in breve tempo un punto di riferimento per le donne occidentali, riuscendo a convertire anche le più pigre in fatto di cura della pelle. Il suo segreto?
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L’efficacia dei numerosi step che partono dalla doppia detersione fino all’applicazione quotidiana delle sheet mask, le maschere in tessuto che sono diventate un fenomeno mondiale. Dopo il successo della K-Beauty, il nuovo trend cosmetico guarda ancora più a Est, lasciandosi influenzare dai gesti della tradizione giapponese e dalle formule innovative dei prodotti made in Japan.
È il momento della J-Beauty. Si differenzia dalla skincare routine coreana per il suo approccio più minimal, caratterizzato dall’utilizzo di meno prodotti e meno step. Una cura della pelle più essenziale che punta su idratazione e luminosità, attraverso la tecnica del Layering, la stratificazione dei prodotti. Si riferisce all’arte di applicare un prodotto sopra all’altro, come strati di principi attivi che, stesi sulla pelle, assicurano il massimo dell’idratazione e dei nutrienti di cui ha bisogno. Se la beauty routine coreana può arrivare anche a 15 prodotti da applicare ogni mattina e sera, la variante nipponica si limita a 7, avvicinandosi moltissimo a una normale skincare routine occidentale. In comune rimane la delicatezza dei movimenti, il tocco leggero delle dita sulla pelle e le tecniche di massaggio che potenziano l’efficacia dei trattamenti.
N. 1: il primo passaggio del Double Cleansing prevede la rimozione del make up con un olio vegetale da massaggiare sul viso per rimuovere ogni impurità e iniziare ad apportare i primi nutrienti alla pelle. N. 2: la seconda fase è caratterizzata dall’utilizzo di un detergente delicato che rispetti il pH della pelle e rimuova ogni residuo dell’olio precedente. N. 3: la pelle detersa ha bisogno di essere immediatamente idratata attraverso una lozione che ripristini il film idrolipidico. Si applica direttamente con le mani picchiettandola oppure su un dischetto di cotone e rappresenta il primo step di idratazione, oltre che uno dei principali segreti della J-Beauty. N. 4: il siero è un passaggio fondamentale da scegliere in base ai bisogni della pelle e da applicare tamponandolo con l’intero palmo della mano, senza massaggiarlo. N. 5: il contorno occhi va applicato in questo momento, prima di mettere la crema, affinché quest’ultima non vada a depositarsi nell’area perioculare. N. 6: la crema rappresenta il momento dell’idratazione e può contenere il filtro UV, oppure essere seguita dall’applicazione della protezione solare. N. 7: un ultimo veloce gesto che può fare la differenza per l’idratazione delle labbra è applicare il balsamo con costanza ogni giorno.
Sensai Wrinkle Repair Essence è il siero dalla texture morbida che aiuta a migliorare visibilmente i segni del tempo.
La linea ad effetto sbiancante di SK-II ha vinto oltre 580 beauty awards e tra i suoi best seller vi è GenOptics Aura Essence, infusa con Pitera™, che riduce le macchie, sia visibili che nascoste, creando un incarnato radioso e candido.
Made in Japan Richiama nella forma i tradizionali vasi Raku, utilizzati per la cerimonia del tè: Shiseido Essential Energy Moisturizing Cream unisce passato e innovazione, grazie alla ReNeura Technology™ che si basa sulla Neuroscienza e sulla necessità di ripristinare la connessione tra pelle e cervello, in modo tale da poter interpretare al meglio i messaggi che riceve e riuscire a contrastare le aggressioni esterne.
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BEAUTY
LUSSURIOSA BELLEZZA I profumi più ricercati della stagione e i trattamenti e makeup più esclusivi si presentano come narrazioni di sensazioni amplificate, uniche, vissute alla ricerca costante dell’esaltazione sublime della bellezza
ATELIER COLOGNE Iris Rebelle
Una ballerina e un artista si incontrano per la prima volta su un aereo ma le loro anime non si riconoscono così il destino offre loro una seconda opportunità, con lui tra il pubblico di un teatro e lei che danza per un unico spettatore. La narrazione olfattiva di questa fragranza esplora il tema del viaggio e dell’attrazione che supera ogni logica, attraverso un’inedita versione di una delle materie prime più pregiate nel mondo della profumeria: l’iris, reso esclusivo da un complesso processo di estrazione che richiede oltre sei anni per giungere alla propria assoluta. Per Iris Rebelle Atelier Cologne ha scelto la qualità opulenta e raffinata del Marocco. La fragranza si completa con fiori d’arancio e bergamotto di Calabria che conferiscono freschezza al vibrante pepe nero del Vietnam; rosa di Grasse che aggiunge complessità, legno di gaiac dell’America Centrale, patchouli dell’Indonesia, lavanda della Provenza e muschio bianco. Il risultato è un profumo cipriato etereo e delicato.
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GUERLAIN Abeille Royale Cure De La Reine
Considerarsi come una Regina, sempre. Ogni donna lo merita così come la propria pelle, che si sublima tornando a nuova vita grazie a questo queen’s treatment racchiuso nella preziosa estetica di micro perle che ricordano quelle del caviale dorato. La loro essenza, invece, è il dono più prezioso dell’Ape Regina, la pappa reale, che qui si esprime nella sua più alta concentrazione per mantenere la promessa di Guerlain: ridurre i
segni di stress e stanchezza e rivitalizzare completamente la luminosità del viso. Basta un gesto semplice e delicato sul volto per liberare una texture leggera e freschissima che si assorbe quasi istantaneamente, dando vita a un nuovo rituale di bellezza. Cure de la Reine è un’immersione nel sublime che ogni mattina risveglia la pelle preparandola a nuove sfide, da vivere come una Regina.
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GIVENCHY Le Rouge Liquide
Un nuovo concetto di rossetto, che si erge a emblema di design, arte e strumento di bellezza estrema. Giocando con codici stilistici inediti, Nicolas Degennes, Direttore artistico Make-up e Colore di Givenchy, ha reinventato l’arte della seduzione, creando Le Rouge Liquide. Dietro l’aspetto di un rossetto tradizionale dall’astuccio in vera pelle nera, borchia in metallo emblema dello stile Givenchy e silhouette affusolata, invece dello stick si svela un applicatore in spugna con il quale stendere sulle labbra una formula innovativa: un concentrato di pigmenti in un’inedita consistenza liquida. Basta ruotate leggermente la base per liberare la giusta dose di prodotto e vivere un’esperienza sensoriale unica, sublimata da una texture cremosa e al contempo semi mat e da un finish delicato, sfumato, idratante. Le labbra sono subito rivestite da un colore cipriato a lunga tenuta che rimanda la sensazione di una carezza di velluto. Audace e irriverente, lo stile Givenchy si esprime in quattordici tonalità, studiate esclusivamente per Le Rouge Liquide. Sfumature sottili e allo stesso tempo decise, originali ed essenziali, per una nuova creazione che esce dagli schemi e stravolge tutto ciò che a prima vista appariva chiaro, creando un make-up sbalorditivo più reale che mai.
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KILIAN Addictive state of mind
Un lusso olfattivo e sensoriale che lascia senza fiato creando dipendenza, narcotica assuefazione e lussurioso desiderio di non privarsene piĂš. La nuova collezione di fragranze esplora tutti e cinque i sensi, trasportando idealmente in un paradiso artificiale di sensazioni amplificate, colori brillanti e bellezza indomita. Profumi intimi, esotici e spettacolari che compongono il puzzle di una vita sempre al massimo, che riscalda il sangue e accende fantasie. Uno
di essi è Vodka on the rocks con il quale il profumiere Sidone Lancesseur ha voluto evocare il piacere di gustarsi una vodka ghiacciata in riva al mare, ricreando l’effetto con accordi di spezie fredde e aldeidi, coriandolo e cardamomo. Una sensazione sublime che prosegue e si intensifica con le note amare del rabarbaro e quelle chiare e floreali di rosa e mughetto che sfociano in muschio e sandalo, per un finale leggero e quasi evanescente.
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THE CLUB MAN
a cura di
Enrico Cammarota
THE CLUB MAN / di Marco Torcasio
JOURNEY OF TRANSFORMATION La massima espressione del “peerless” design, rappresentato dalla nuova Range Rover SV Coupé, ha esaltato lo spirito pionieristico del brand all’ultima Design Week di Milano. Tra i protagonisti di questo viaggio evocativo Gerry McGovern, Chief Design Officer Land Rover
Un gioco di suggestive proiezioni, profumi e suoni ha guidato il visitatore all’interno di un bosco virtuale. Questa l’esperienza multisensoriale che ha introdotto il percorso espositivo concepito da Land Rover per animare l’Hub Gattinoni, in collaborazione con lo studio dell’interior Designer Andrea Castrignano e l’agenzia milanese Access Live Communication. Lo storico marchio automobilistico quest’anno festeggia il suo 70° anniversario e crea una nuova categoria, con il primo SUV coupé full-size di lusso: la Limited Edition due porte Range Rover SV Coupé. Un’attestazione del design, della realizzazione artigianale e delle capacità Range Rover che abbina alla seducente carrozzeria e al lusso degli interni di evoluta generazione impareggiabili capacità all-terrain. Gerry McGovern, Chief Design Officer di Land Rover, dichiara: «La Range Rover SV Coupé è la
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celebrazione del lignaggio Range Rover. Con il suo spettacolare profilo a due porte, questo eccezionale coupé a quattro posti richiama la sua tradizione esclusiva, pur essendo totalmente moderno ed attuale. Superbamente progettata e realizzata, la Range Rover SV Coupé è la più raffinata, lussuosa ed esclusiva Range Rover mai prodotta». Il caratteristico tetto sospeso, la linea di cintura ininterrotta ed il posteriore rastremato sono stilemi inconfondibili del DNA Range Rover, espressi però in modo assolutamente personale da questo nuovo membro della famiglia Range Rover. La purezza delle linee della SV Coupé è il perfetto complemento delle eleganti portiere a chiusura elettrica con cristalli senza telaio. Con il tetto panoramico la luce fluisce nell’abitacolo accentuando l’atmosfera rilassata, sofisticata e moderna all’interno della vettura. Alla domanda se il veicolo si inseri-
sca nell’ambito delle celebrazioni del 70° anniversario del brand, Gerry McGovern ha ribadito che partecipare per il 5° anno consecutivo alla Milano Design Week significa amplificare il peso della creatività nella business strategy aziendale.
Sotto, Gerry McGovern, Chief Design Officer for Land Rover
Una compagnia forte nella produzione di veicoli destinati a suscitare emozioni ed esperienze sofisticate certo riassume il senso di modern luxury in termini di esperienza a bordo. Continua infatti McGovern: «Le tinte di carrozzeria, accuratamente studiate, comprendono il nuovo schema Contour Graphic disponibile in quattro combinazioni bicolori, contrapposte al disegno esclusivo delle prese d’aria laterali e della griglia. Questa è anche la prima Range Rover con l’opzione dei cerchi in lega da 23”. Il lusso e la squisita realizzazione artigianale si estende all’interno, con i sedili anteriori in pelle semi-anilina, che innalzano a nuovi livelli di lusso il già esclusivo abitacolo della Range Rover, con un comfort paragonabile a quello dei jet privati e degli yacht. Il disegno sfumato della loro trapuntatura a losanga è riservato esclusivamente alla SV Coupé». McGovern è il fautore della design strategy che ha trasformato l’immagine del marchio Land Rover, tramutandola da produttore di automobili off road a fornitore di veicoli di lusso, la cui desiderabilità è ambita in tutto il mondo.
«Si tratta di riconoscere il nostro heritage unico e inimitabile, senza rimanerne imbrigliati, ma creando un design che davvero possa interpretare le emozioni dei clienti» commenta. Le sfide che il futuro invita a cogliere sono molteplici, ma il Chief Design Officer sembra avere già le idee molto chiare: «La sfida più grande rimane saper preservare ciò che siamo, la nostra vera essenza come brand, inalterata nel tempo. Mantenere viva la connessione emotiva che le persone instaurano letteralmente con il brand, pur introducendo tecnologie sempre nuove e affascinanti».
Sopra Range Rover SV Coupé, Sotto interni
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THE CLUB MAN / di Maurizio Bertera
HOUSE OF CARS L’ibrido è più che mai il presente. L’elettrico è il futuro per tutti. Ma il piacere di guidare automobili eleganti e potenti non tramonta: basta guardare i modelli che Posh ha selezionato tra quelli protagonisti
Il pericolo del “politically correct” è dietro l’angolo. È evidente: oggi spostarsi nei centri urbani diventa un discreto problema, a meno di non possedere un’auto di tipo ibrido o meglio ancora elettrica. Tutte le case hanno un solo pensiero ossia la cosidetta “elettrificazione” e parlano faticosamente del motore diesel, divenuto il male del mondo. Ma per fortuna, la passione per le auto tradizionali - intese con linee e forme eleganti - e con motori che consentono di spingere forte ma in sicurezza non si è spenta, anzi. C’è la sensazione che più si cerchi di demonizzare la classicità e la velocità più venga la voglia di disegnarle, costruirle e guidarle. Non è un caso che la coda più lunga all’ultimo Salone di Ginevra era fuori dallo stand Ferrari: la 488 Pista che vanta il V8 più potente della storia di Maranello, in grado di erogare 720 cavalli e 770 Nm di coppia. Sono stati necessari tre anni di lavoro, combinati con l’esperienza maturata in competizioni come Ferrari Challenge ed Endurance, per evolvere il progetto di partenza basa-
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to sulla 488 GTB. La 488 Pista pesa a secco 1.280 kg, 90 kg in meno rispetto alla capostipite, a fronte di un aumento della potenza di 50 Cv che porta il valore specifico a 185 CV/litro. La velocità massima è di 340 Km/h, mentre l’accelerazione 0-100 km/h viene coperta in 2,85”, lo 0 -200 km/h in 7,6”. L’unica vettura che ha provato a fare un “casino” simile è stata la McLaren Senna GTR Concept, versione da pista della McLaren Senna, che sarà realizzata in 75 esemplari. Ognuno avrà un prezzo di listino di circa 1.100.000 euro e sarà destinato nel 2019 a una serie di eventi in pista dedicati ai possessori. La versione da corsa della Senna - realizzata sulla stessa gabbia in fibra di carbonio di quella stradale - è la più veloce McLaren di sempre, Formula 1 escluse naturalmente. La potenza del V8 da 4 litri biturbo passa da 800 a 825 Cv, ma sono soprattutto l’handling e la tenuta a beneficiare di un considerevole salto in avanti attraverso una configurazione aerodinamica esasperata - che porta a circa 1.000 kg il carico massimo - le
sospensioni pluriregolabili racing e le gomme Pirelli slick. Sono dichiarati meno di tre secondi per passare da 0 a 100 km/h e 340 km/h di velocità massima. Altra “gettonata” del Salone è stata la sportivissima Huracan Performante Spyder. La versione scoperta della supercar Lamborghini piace per il look, ma soprattutto incuriosisce per il propulsore V10 di 5.2 litri in grado di sviluppare 640 Cv a 8.000 giri/min, consentendole di bruciare lo scatto da 0 a 100 km/h in 3,1 secondi e quello da 0 a 200 km/h in 9,2 secondi. La velocità di punta, invece, è di 325 km/h. Il plus è il sistema Aerodinamica Lamborghini Attiva (ALA), in grado di variare il carico aerodinamico in base al percorso: le appendici si muovono in 500 millesimi di secondo grazie alla centralina elettronica Lamborghini Piattaforma Iniziale (LPI), migliorando così la stabilità della vettura. Veloce ma dallo spirito green è la proposta di un altro mito italiano quale Pininfarina: la HK GT.
BMW M8
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Ha un lungo cofano scolpito e un abitacolo a quattro posti, al quale è possibile accedere tramite due grandi portiere con apertura: le proporzioni da sportiva di lusso si abbinano a un raffinato powertrain elettrico da 1.088 Cv. Il sistema propulsivo, sviluppato dalla Hybrid Kinetic, dispone di quattro motori elettrici a magneti permanenti abbinati a una trasmissione a due velocità: ad alimentarli è presente una batteria da 38 kWh che si ricarica tramite tre diversi range extender. A seconda della versione è infatti possibile montare sull’auto un sistema a microturbine a bassa emissione, un’unità fuel cell a idrogeno o un più tradizionale motore a combustione interna. L’elevata potenza del sistema permette alle due porte italiana di scattare da 0 a 100 km/h in 2,7 secondi e di raggiungere una velocità massima di 350 km/h. Sul fronte tedesco, per chi ama correre soprattutto in pista ecco la Porsche con la nuova 911 GT3 RS, seconda versione della generazione 991, evoluta e affinata rispetto alla precedente. Il cuore è il boxer 4.0 aspirato, giunto all’evoluzione finale con una potenza di 520 Cv e 470 Nm di coppia, e abbinato esclusivamente al cambio automatico Pdk. Secondo la Casa è in grado di toccare i 100 km/h da fermo in 3,2 secondi con una velocità massima di 312 km/h. Nell’auto tutto è stato messo a punto per la prestazione pura: l’aerodinamica propone elementi derivati dalla GT2 RS per migliorare downforce e raffreddamento. BMW ha svelato la sua concept-car per il modello M8, che torna dopo un ventennio di assenza: mancano ancora i dati tecnici ma basta la sigla “M” per far capire che sarà ad alte prestazioni. Lo svela anche la silhouette con le grandi prese d’aria profilate in Cfrp, richiamando l’impostazione racing della M8 GTE, così come gli inserti dorati nel doppio rene anteriore, nei cerchi, nelle pinze dei freni ed alle cornici dei finestrini laterali. Mentre gli elementi della Serie 8
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coupé sono richiamati principalmente dal taglio dei gruppi ottici e dal frontale di questo prototipo. La rivedremo nella versione di serie. Invece è già realtà la splendida Mercedes-Benz AMG GT Coupé: quattro porte disponibile con tre diversi livelli di potenza (435, 585 e 639 Cv) oltre che una variante ibrida in arrivo. Il top è la AMG GT 63 S che utilizza il V8 biturbo da 4.0 litri ed è in grado di produrre una potenza di 639 Cv e 900 Nm di coppia massima, abbinato al cambio MCT a nove rapporti ed alla trazione integrale. Le prestazioni sono notevoli: l’accelerazione da 0 a 100 km/h avviene in soli 3,2 secondi, mentre la velocità massima raggiunta è pari a 315 km/h. Come per gli altri V8 della gamma, la AMG GT 63 S è dotata di AMG Cylinder Management, che disattiva un cilindro qualora si stia viaggiando in modalità Comfort, ed include anche dei supporti motore attivi. Esteticamente, la vettura tedesca mostra linee sinuose e dettagli sportivi, come l’estrattore posteriore, le grosse prese d’aria ed i quattro terminali di scarico trapezoidali. Molto elegante anche la Jaguar I-Pace, che segna il debutto della propulsione elettrica per la Casa del Giaguaro con 400 Cv e una coppia di 696 Nm, è in grado di raggiungere i 100 km/h in 4,8 secondi. La batteria agli ioni di litio da 90 kWh offre un’autonomia di 480 km mentre grazie ad un caricatore rapido a corrente continua da 100 kW sarà possibile ricaricare la batteria, da 0 all’80%, in 40 minuti e con i primi 15 minuti che assicurano un’autonomia di 100 km. L’abitacolo è Jaguar in tutto e per tutto. Costa 80 mila euro e arriverà in primavera. Ci vorrà più tempo invece per vedere le prime Mazda basate sulla filosofia introdotta dalla Vision Coupé che ha vinto a Ginevra il premio Most Beautiful Concept Car of the Year. Le proporzioni della filante quattro porte, con l’abitacolo spostato verso
le ruote posteriori, sono tipiche di un classico coupé e trasmettono il senso di potente slancio in avanti di una sportiva ad alte prestazioni. La forma esteriore “one-motion” esprime un senso di velocità. Al contempo l’interno riprende un concetto della tradizionale architettura giapponese che crea una profondità tridimensionale e genera un ambiente rilassante. Dal futuro al ritorno intelligente del passato. Ford ha tirato fuori dal cappello la nuova Mustang Bullitt, la serie speciale con la quale l’Ovale Blu ha deciso di celebrare i 50 anni dall’uscita del film con protagonista Steve McQueen che nella pellicola si avventurava in adrenalinici inseguimenti tra le strade di San Francisco, a bordo di una speciale Mustang. È caratterizzata da una speciale carrozzeria in verde scuro, lo stesso colore della Mustang del film. All’interno, Ford ha lavorato per ricreare un ambiente altrettanto distintivo quanto il look esterno e per dotarla di uno speciale impianto di scarico che promette di offrire sonorità molto simili a quelle della sua antenata. Sotto il cofano di questa Ford Mustang c’è il motore V8 da 5.0 litri capace di sviluppare 465 Cv di potenza e 529 Nm di coppia massima. Nostalgia? No, il piacere della guida moderna, con lo spirito antico.
A fianco Porche 911, Pininfarina GT HK
THE CLUB MAN / di Marco Torcasio
IL GUSTO A REGOLA D’ARTE A Milano arriva Joël Robuchon che aprirà il suo format atelier. L’eccellenza di Aimo e Nadia BirtRo veste Etro e nuove suggestioni gourmand si materializzano negli esclusivi spazi di Shimokita, Cinquantadue Taste Experience e Ristorante Torre Prada
MODERNO ENSEMBLE Apre a Milano Aimo e Nadia BistRo, sintesi felice della migliore cultura gastronomica italiana e del design che sa affascinare. Dalla cena tête-à-tête al break veloce, dall’happy hour allo snack easy, il gusto per l’eccellenza adesso veste Etro. La storia vuole che Stefania Moroni, Alessandro Negrini e Fabio Pisani, proprietari de Il Luogo di Aimo e Nadia, insegna di riferimento della cucina gourmet italiana da 50 anni, e Rossana Orlandi, una delle più influenti galleriste di design d’avanguardia, si conoscano lo scorso anno per collaborare alla realizzazione di alcuni eventi esclusivi, scoprendo affinità e sintonia nell’approccio al lavoro. Da qui il desiderio di lavo-
Photo by @oloapmarchi
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rare a un progetto comune, capace di declinare le rispettive caratteristiche d’eccellenza. Ed ecco Aimo e Nadia BistRo, uno spazio inedito che unisce il fascino del design d’interni, curato da Rossana Orlandi in collaborazione con Etro, ai piaceri del gusto e della convivialità. Gli arredi e le opere provengono infatti dalla collezione della Galleria della nota designer, pezzi vintage sapientemente accostati a quelli di nuova produzione, firmati da designer noti ed emergenti. Le sedute imbottite sono state create appositamente per il BistRo da Etro Home, così come le carte da parati e le tappezzerie, espressione della cultura tessile e dei valori del brand. ARRIVA ROBUCHON In maniera insolita, Carlo Cracco ha annunciato alla stampa l’arrivo di Joël Robuchon a Milano. Lo chef di Poitiers, collezionista delle tre stelle Michelin, aprirà il suo format Atelier Robuchon all’Arco della Pace, in uno dei due caselli daziari a ridosso di Parco Sempione. L’annuncio di Cracco è arrivato durante la cena organizzata nel suo ristorante in Galleria dall’Accademia internazionale
Interni di Aimo e Nadia BistRo
della gastronomia. La notizia è stata immediatamente postata su Instagram dal giornalista Paolo Marchi, organizzatore di Identità Golose, con la foto di Cracco e Robuchon e con il commento: “Milano sempre più città aperta al mondo”. Lo chef francese è presente già in altre quattro città europee, tre nordamericane e sette asiatiche per un totale di 25 ristoranti nei diversi format.
VISIONI DA TOKYO Ultima creazione dell’inesauribile estro creativo di Luca Guelfi, Shimokita è il locale dove fare aperitivo, cenare o fermarsi per un drink after dinner, nel cuore di quello che è il quartier generale del gruppo Luca Guelfi Company, a pochi passi dal messicano Canteen e il vietnamita Saigon. In cucina lavorano in sinergia uno chef italiano e uno giapponese, Marco Fossati e Atsushi Okuda, per realizzare piatti innovativi, dove le classiche ricette giapponesi vengono rivisitate e
rinnovate in chiave internazionale, con contaminazioni europee, asiatiche e sudamericane, e presentate in forma di tapas oppure roll, nigiri e sashimi. Anche il dessert è di ispirazione giapponese, realizzato dalla food designer Ilaria Forlani che propone gelati speciali. I graffiti che caratterizzano fortemente il locale, donandogli una personalità unica, sono stati realizzati da Mr. Wany, artista italiano di writing e street art noto anche per le sue partecipazioni alla Biennale di Venezia.
Un interno del Cinquantadue Taste Experience
SKYLINE TORRE PRADA Il ristorante Torre sorge all’interno dell’omonima costruzione di Fondazione Prada che si presenta, secondo la definizione di Koolhaas, come “un collage di temi ed elementi preesistenti” che combina opere d’arte e arredi di design. Al sesto piano la sala è suddivisa in due aree: il bar e il ristorante. I due ambienti sono caratterizzati dal contrasto tra le ampie vetrate a tutta altezza e i toni caldi del parquet, della boiserie in legno di noce e dei pannelli in canapa che rivestono le pareti. L’ambiente che conta 84 coperti è disposto su tre livelli leggermente sfalsati tra loro a ricreare un’ideale belvedere. I primi due sono arredati con tavolini in legno e sedie Executive di Eero Saarinen e presentano una selezio-
Shimokita cocktail bar
COME IN UN BOULEVARD PARIGINO Un elegante salotto che unisce atmosfere parigine a quelle di una raffinata borghesia milanese, incastonato tra i palazzi neoclassici affacciati sul Castello Sforzesco e sul Teatro Strehler. Gli arredi del Cinquantadue Taste Experience, caratterizzati dai toni del beige e del bianco écru, sono opera dello studio di architettura Naos Design SRL, dominati al centro da uno scenografico lampadario gioiello nato dalla collaborazione con la designer thailandese Rika di Saprang Craft Jewelry. Padrone di casa chef Sixia,
maestro d’arte di sushi creativo che suggerisce un percorso “Cartabianca” in 6 portate, come la Ceviche di pesce misto (ricciola, branzino, polipo, tonno, secondo mercato) o il rombo al forno con alga Kombu e asparago. Oppure propone le sue 5 variazioni di Wagyu Beef, pregiata carne di manzo marezzata giapponese, servita nei gyoza (ravioli ripieni), in carpaccio (con pomodorini, shiso e umeboshi), negli uramaki (roll di riso con ripieno), nei nigiri impreziositi da foie gras e, infine, nella classica versione alla piastra.
ne di quadri di William N. Copley, Jeff Koons, Goshka Macuga e John Wesley. L’ultimo livello accoglie arredi originali del “Four Seasons Restaurant” di New York progettato da Philip Johnson nel 1958 ed elementi dell’installazione di Carsten Holler The Double Club (2008-2009). Ispirandosi alla tradizione del ristorante italiano, le pareti presentano piatti d’artista realizzati da John Baldessari, Thomas Demand, Nathalie Djurberg & Hans Berg, Elmgreen & Dragset, Joep Van Lieshout, Goshka Macuga, Mariko Mori, Tobias Rebherger, Andreas Slominski, Francesco Vezzoli e John Wesley, parte di una serie aperta a nuovi contributi.
Interni di Ristorante Torre Prada
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THE CLUB MAN
LUXURIOUS MEN’S STUFF Ecco alcuni cari cliché della sfera maschile. Oggetti, luoghi e pratiche sublimi per vivere circondati dalla raffinatezza esclusiva
CHOPARD RACE EDITION Segnatempo per l’amore di pochi Quest’anno cade il trentesimo anniversario della speciale partnership tra Chopard e la leggendaria gara automobilistica Mille Miglia. Per celebrare questa importante ricorrenza la maison svizzera crea un orologio speciale, il Mille Miglia 2018 Race Edition. Limitato, numerato e certificato dal COSC. è un 42 mm di passione, stile e precisione. I laboratori di orologeria ne realizzano solo 1.000 esemplari in acciaio e 100 esemplari in una versione oro rosa 18 carati e acciaio.
THE ARMOURY Il guardaroba dal carattere artigianale The Armory è la nuova mecca del buon gusto. Nato come un raffinato shop selettivo, al suo interno si trovano solo e soltanto prodotti realizzati con cura da maestri artigiani. Una label che ora conta tre luxury store multibrand tra il Giappone e New York. Fondato ad Hong Kong nel 2010 da Alan See, Ethan Newton e Mark Cho, due giovani imprenditori amanti dello stile classico e soprattutto affascinati dalle storie che si celano dietro agli oggetti dedicati all’uomo e dalla manifattura impareggiabile: “Ci sforziamo di trovare aziende, fabbriche, laboratori e artigiani che siano dediti all’esclusività, design eccezionale e stile senza tempo”.
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DRINK SUPERIOR Monte Rossa Salvadek 2011 & Lugana Orestilla 2015 di Montonale Salvàdek, un vino sorprendente, “selvatico, selvaggio”. Un grande Franciacorta DOCG, prodotto solo nelle migliori annate con uve accuratamente selezionate, provenienti dai vigneti più vecchi e meglio esposti al sole dell’azienda di Bornato: 95% di Chardonnay e 5% di vini riserva, con affinamento sui lieviti di almeno 40 mesi. Noi abbiamo assaggiato presso Lanzani Bottega & Bistrot a Brescia – tempio delle ‘bollicine’ e della buona cucina – l’annata 2011, che ha dato circa 25mila bottiglie: elegantissimo nel colore (giallo con riflessi dorati) e nel perlage sottile, ricco di aromi fruttati e note tostate dolci. Fresco e intenso, in perfetto equilibrio è ideale per una cena a base di pesce, anche con piatti importanti come delle linguine ai frutti di mare. Il Lugana Orestilla 2015 di Montonale è stata invece la vera sorpresa dell’ultimo Decanter World Wine Awards, di Desenzano sul Garda (BS), è stato infatti classificato come miglior vino bianco del mondo. Chi conosce la cantina dei fratelli Girelli sa che la qualità è must assoluto, a partire dalla vendemmia manuale in cassette e da una vinificazione curatissima, con almeno dieci mesi di affinamento in bottiglia. Orestilla è un Turbiana al 100% che non delude anche nella versione 2016 che abbiamo assaggiato in anteprima: colore giallo paglierino, note agrumate, sensazioni minerali e di erbe aromatiche. Un vino di personalità, con finale lungo e complesso che promette un’interessante evoluzione in bottiglia. Erroneamente confinato come vino da pesce di lago, il Lugana è in realtà valido per quello di mare. E la profondità dell’Orestilla trova l’abbinamento ideale con la zuppa di pesce, una grigliata mista, i crostacei.
GOLF E MOTORI La nuova BMW R nineT Scrambler “Masters” Da quando è stata presentata la BMW R nineT Scrambler a fine 2015, BMW Motorrad ha fatto rivivere l’era dei modelli Scrambler in uno stile del tutto particolare. In occasione della 75esima edizione dell’Open d’Italia (di cui è partner dal 1989), è stata svelata una concept bike dedicata a tutti gli appassionati di golf: la BMW R nineT Scrambler “Masters” realizzata in collaborazione con il customizer Unit Garage. Caratterizzata da uno spirito unico è stata creata per gli amanti del design purista, ridotto all’essenziale e anticonformista, abbinato alla tecnica e alla qualità di una BMW ed equipaggiata con una serie di accessori esclusivi, saltano immediatamente all’occhio il manubrio “ergonomico” con paracolpi in cuoio marrone, nello stesso colore anche il portapacchi con fascia serbatoio, le borse laterali in canvas beige con inserti in cuoio supportate dai relativi telaietti, il portatarga alto, il terminale di scarico in titanio con doppia uscita alta in puro stile Scrambler. Mentre la sacca da golf verrà realizzata su richiesta e in piccola serie. Per tutti i dettagli sugli accessori: unitgarage.it
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THE CLUB MAN
FREE SPIRITS AND WIDE EMOTIONS Fragranze rare, sensibili alle più nobili materie prime. Composizioni fresche ed energizzanti sublimate da note al tempo stesso sottili ed elaborate. Ecco due bouquet aromatici da cui emerge un’emotività custodita in capolavori da collezione
Appassionante integrità Per celebrare la nuova campagna Soccer, Boss Parfums presenta Boss Bottled United, una nuova edizione limitata. Le note di testa di Buchu sudafricano si uniscono all’arancia rossa conferendole una punta agrumata. Le note di cuore di menta verde, menta piperita e polvere d’iris la rendono intensa e briosa; vetiver, patchouli e cashmeran donano eleganza calda e legnosa. La fragranza, racchiusa in un flacone dalle sfumature argentee, ricorda fisicamente le coppe conquistate da campioni iconici. Julian Draxler, Philippe Coutinho, Harry Kane e Alvaro Morata, orgogliosamente insieme come ambassador della campagna, sono infatti i quattro giocatori straordinari che incarnano l’essenza del Man of Today. Boss Bottle United, Eau de Toilette
Il fascino libero della seduzione Dopo Othello e Lysander, Didier Guillon, Presidente e Direttore Artistico del Gruppo Valmont, conclude la trilogia creata in omaggio a William Shakespeare con Romeo, incarnazione di un cavaliere moderno, leale e devoto. Una creazione speciale, disponibile anche in vetro di Murano blu custodita in un cofanetto super lusso per pochi selezionati esemplari in tutto il mondo. L’interpretazione olfattiva di Silvana Casoli, creatrice e naso italiano del marchio Il Profvmo, offre una nuova visione della mascolinità, espressa attraverso uno spirito appassionato e carismatico. In apertura le note aromatiche del rosmarino. S’impone poi la presenza fumée del tabacco biondo della Virginia che cede gradualmente il passo alle molteplici sfaccettature del galbano. Romeo, Eau de Parfum Il Profvmo Da settembre
NEW DATE AND LOCATION 21-24 SEPTEMBER 2018 PADIGLIONE VISCONTI VIA TORTONA 58 MILANO PITTIMMAGINE.COM
THE CLUB MAN / di Matteo Dall’Ava
LE FORME DEL VELLUTO Già in uso dal 13°secolo, grazie al suo aspetto brillante e alla sua calda sfericità, il velluto nelle sue diverse variazioni si conferma il materiale principe della prossima stagione fredda
Quale tessuto amava rappresentare Tiziano nei suoi dipinti? Il velluto. Di quale materiale sono rivestite le pareti dell’appena restaurata pinacoteca di Brescia? Di velluto. Qual è la stoffa più utilizzata nelle ultime edizioni del Salone del Mobile di Milano? Sì, ancora il velluto. Realizzato in seta, ma anche cotone, lino, lana e addirittura nailon, il velluto è sempre stato un fedele compagno dell’uomo, soprattutto nello stile. Un simbolo di ricchezza e preziosità. Merito dei suoi toni brillanti e della sua calda sericità. Anche nella moda, sono davvero molte le maison che gli hanno affidato il ruolo di protagonista della FW2018. Il primo a utilizzarlo per regalare ai capi formali una nuova allure sofisticata è Brioni che presenta nella
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versione black il suo tuxedo in velluto unito, cioè a pelo rasato e molto fitto. Identica tipologia anche per Emporio Armani che usa la pregiata tela per donare ai propri capi un’idea di nuova eleganza: preziosa ma non frivola. Giacche e cappotti immersi in una palette di blu profondi a cui si abbinano pantaloni in velluto nella versione jacquard. Tagliatore è trai molti a proporre anche il velluto operato. Il corduroy, ad esempio, dona un carattere deciso al suo giubbino due tasche dall’intensa tonalità cognac. Anche Ermenegildo Zegna opta per il velluto a righe nei suoi completi pastello e nei pantaloni cargo della collezione Z Zegna. Mentre il vellus damascato è lo strumento usato dalla Medusa di Versace per mostrare il lato più ribelle e ironico
del suo uomo. Impossibile spostare lo sguardo ammaliati dalle tonalità rosse e aranciate della stampa Sipario o da quelle blu e argento di Amore e Psiche presenti su camicie, cappotti, giacche e piumini. Non sfugge certamente al colpo d’occhio Dolce & Gabbana che usa il suo scurissimo velluto unito come base per ricami dorati, piping a contrasto, stampe floreali e jacron piazzati ispirati ad angeli e corone reali. Il velluto veste ogni stile maschile: dal formalwear al casualwear. Di nota sono i radiosi bomber di Tratras come quelli di Gucci a cui si aggiunge l’abito informale di derivazione homewear di Barena. Nel prossimo autunno-inverno 2018 il velluto sarà ovunque, anche ai nostri piedi. Per questo ci ha pensato Jimmy Choo.
Dolce & Gabbana FW 2018 - 2019
Versace FW 2018 - 2019
POSH IN THE CITY Venezia
VENEZIA
COEUR D’HERMÈS
In occasione della riapertura della storica boutique in piazza San Marco, Hermès presenta il prezioso book fotografico “Venezia. Storie d’acqua”. Un omaggio alla città realizzato con gli scatti di Luca Campigotto, i testi di Tiziano Scarpa e poesie scelte di Eugenio Montale
Estratto dal libro Venezia. Storie d’acqua Fotografie di Luca Campigotto Testi di Tiziano Scarpa e Luca Campigotto Silvana Editore Promosso da Hermès Italie
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La gondola che scivola in un forte bagliore di catrame e di papaveri, la subdola canzone che s’alzava da masse di cordame, l’altre porte rinchiuse su di te e risa di maschere che fuggivano a frotte una sera tra mille e la mia notte è più profonda! (…) Eugenio Montale
A fianco bacino di San Marco, Nelle pagine precedenti Canal Grande dal ponte dell’Accademia
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VENEZIA
Proust era affascinato dalla strabiliante unicità di Venezia.
“Così disposte ai due lati del canale, le abitazioni facevano pensare a luoghi naturali, ma di una natura che avesse creato le proprie opere con un’immagine umana” decantava il poeta nel suo capolavoro alla ricerca del tempo perduto. La città lagunare è sempre stata una vera inesauribile fonte di ispirazione anche per molti artisti inglesi, il Grand Canal richiamava alla memoria il Thames, il fiume che attraversa Londra. Le opere del pittore J.M.W. Turner traboccano di passione e ammirazione fiabesca per la Serenissima, sublimandone quell’affascinante e intenso aspetto naturale. Mentre
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John Ruskin in “The Stones of Venice” ne esalta minuziosamente la magnificenza architettonica. A omaggiarne oggi la sua bellezza e singolarità è Hermès con il libro “Venezia. Storie d’acqua”, promosso dalla maison francese e realizzato dal fotografo Luca Campigotto, è un tributo alla città, lanciato in vista della riapertura della storica boutique in Piazza San Marco. Con una superficie quasi raddoppiata e l’aggiunta di un secondo piano, il nuovo store Hermès, curato dallo studio francese RDAI e sotto la direzione artistica di Denis Montel, si sviluppa su tre livelli con uno spazio di vendita di 264 mq. Materie, tecniche e colori locali si intersecano piacevolmente in un ambiente che accoglie calorosamente le collezioni esposte. Bijoux, profumi, orologi, arredo, calzature, prêt-à-porter e creazioni in cuoio, dagli accessori per l’equitazione, alla
piccola pelletteria fino alle borse. Un caleidoscopio ricco e suggestivo a rappresentare l’universo maschile e femminile Hermès. E in occasione dell’inaugurazione, le vetrine di Venezia hanno ospitato l’installazione Pure Imagination dell’artista veneziano Luca Nichetto con colorati e multiformi volumi geometrici realizzati con il vetro soffiato di Murano. «Con questa riapertura Hermès sottolinea il legame speciale che da sempre la lega a Venezia, la nostra casa è ora più confortevole e contemporanea, finalmente i nostri numerosi métier hanno il giusto spazio e sono valorizzati da materiali sofisticati, che rendono ancora più piacevole il tempo trascorso in boutique» ha commentato Francesca di Carrobio, AD Hermès Italie. Sopra e nella pagina a fianco, Boutique Hermès a Venezia
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VENEZIA / di Anna Casotti
LO SPAZIO DELLA CREATIVITÀ In scena a Venezia la Biennale di Architettura
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Curata da Yvonne Farrell e Shelley McNamara dello studio Grafton Architects di Dublino, presieduta da Paolo Baratta, con Rolex in qualità di Partner e Orologio esclusivo, la 16. Mostra Internazionale di Architettura si racconta attraverso il suo Manifesto: Freespace, ensamble creativo in cui la cultura del progetto reinventa lo spazio. Libero, inatteso, democratico.
“Una società cresce e progredisce quando gli anziani piantano alberi alla cui ombra sanno che non potranno sedersi” Proverbio greco
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In un cortocircuito creativo tra “il fare architettonico” e il mondo dell’immaginazione progettuale, la Biennale di Architettura 2018 si dipana nel fascino della laguna veneziana, tra le Corderie, l’Arsenale e i Giardini, avvolta in un’atmosfera che si fa interprete del raro contesto spaziale di una città unica come Venezia. Una visione inedita narrata dal Manifesto redatto dalle curatrici Yvonne Farrell e Shelley McNamara dello studio Grafton Architects di Dublino: Freespace. “Quando abbiamo scritto il Manifesto volevamo che contenesse soprattutto la parola spazio. Volevamo scovare anche nuovi modi di utilizzare le parole di ogni giorno, che potessero in qualche modo portarci tutti a ripensare il contributo aggiuntivo che noi, come professionisti, possiamo fornire all’umanità. Per noi l’architettura è la traduzione di necessità - nel significato più ampio della parola - in spazio significativo”. Freespace rappresenta la generosità di spirito e il senso di umanità che l’architettura colloca al centro della propria agenda, concentrando l’attenzione sulla qualità stessa dello spazio. Freespace si focalizza sulla capacità dell’architettura di offrire in dono spazi liberi e supplementari a coloro che ne fanno uso, nonché sulla sua capacità di rivolgersi ai desideri inespressi dell’estraneo. Freespace celebra l’abilità dell’architettura di trovare una nuova e inattesa generosità in ogni progetto, anche nelle condizioni più private, difensive, esclusive o commercialmente limitate. Freespace dà l’opportunità di enfatizzare i doni gratuiti della natura come quello della luce – la luce del sole, quella lunare, l’aria, la forza di gravità, i materiali – le risorse naturali e artificiali. Freespace invita a riesaminare il nostro modo di pensare, stimolando nuovi modi di vedere il mondo e di inventare soluzioni in cui l’architettura provvede al benessere e alla dignità di ogni
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abitante di questo fragile pianeta. Freespace può essere uno spazio di opportunità, uno spazio democratico, non programmato e libero per utilizzi non ancora definiti. Tra le persone e gli edifici avviene uno scambio, anche se non intenzionale o non progettato, pertanto anche molto tempo dopo l’uscita di scena dell’architetto gli edifici stessi trovano nuove modalità di condivisione, coinvolgendo le persone nel corso del tempo. L’architettura ha una vita attiva e al contempo passiva. Freespace abbraccia la libertà di immaginare lo spazio libero di tempo e memoria, collegando passato, presente e futuro, costruendo sulle stratificazioni della nostra eredità culturale, legando l’arcaico e il contemporaneo. Un ritorno alle origini del “fare architettonico” interpretato come atto che delinea un binomio imprescindibile: dimora per il corpo ed elevazione dello spirito, in una perfetta sintesi tra uomo e natura. “Noi consideriamo la Terra come un Cliente. Questa visione implica una serie di responsabilità a lungo termine” affermano le curatrici.
ogni parte del mondo: da Álvaro Siza a David Chipperfield Architects, Kazuyo Sejima + Ryue Nishizawa / SANAA, Studio Odile DECQ, Toyo Ito & Associates, Architects, Weiss/ Manfredi, Cino Zucchi Architetti, Atelier Peter Zumthor & Partner... Lo spazio diviene così protagonista, immaginato e proiettato in differenti declinazioni come nel Padiglione Singapore in cui il tema Freespace è interpretato con una domanda: No More Free Space? affascinante racconto di come architetti, urbanisti e place-maker riescano a dar vita a oasi urbane nonostante l’estrema carenza di spazio. Tra la libertà di immaginazione, il passato, il presente e il futuro della poiesi architettonica è narrata anche nelle due sezioni speciali Close Encounter – con opere nate da una riflessione su importanti progetti del passato – e The Practice of Teaching, progetti creati nell’ambito dell’insegnamento. Una voce a sé, il Padiglione Italia alle Tese delle Vergini in Arsenale, dal titolo evocativo Arcipelago Italia, curato da Mario Cucinella.
“L’architettura è il gioco di luce, sole, ombra, luna, aria, vento, forza di gravità con modalità che rivelano i misteri del mondo...” Misteri che si trasformano in racconti visivi tra le diverse Weltanschauung dei Paesi che per la prima volta espongono in Biennale – Antigua & Barbuda, Arabia Saudita, Guatemala, Libano, Pakistan, Santa Sede (quest’ultimo con un Padiglione sull’Isola di San Giorgio Maggiore) – e attraverso lo sguardo dei 71 partecipanti selezionati in
In alto Dream Cells, 2018 ©BARE Jinhong Jeon, Yunhee Choi
Biennale di Venezia 16. Mostra Internazionale di Architettura FREESPACE Fino al 25 novembre 2018 Curatori: Yvonne Farrell e Shelley McNamara dello Studio Grafton Architects di Dublino Presidente: Paolo Baratta Partner e Orologio Ufficiale: Rolex Sponsor: Artemide, Edison, JTI (Japan Tobacco International), Vela - Venezia Unica, Oakmount, Seguso Vetri d’Arte, Trenitalia
labiennale.org
Tra eventi che invadono Venezia come “The Boat is Leaking. The Captain Lied.” alla Fondazione Prada, un confronto tra lo scrittore e regista Alexander Kluge, l’artista Thomas Demand, la scenografa/ costumista Anna Viebrock e il curatore Udo Kittelmann; la Pinault Collection a Palazzo Grassi, Punta della Dogana e al Teatrino; i progetti speciali al Padiglione delle Arti Applicate - curato da Christopher Turner e Olivia Horsfall Turner - in collaborazione con il Victoria & Albert Museum di Londra, la Biennale di Venezia anche per questa edizione ha un partner d’eccezione: Rolex. In un’idea condivisa della creatività, per il terzo anno consecutivo il
brand haute de gamme si fa così portavoce dell’eccellenza architettonica attraverso un nuovo Padiglione nei Giardini caratterizzato da una sofisticata struttura trasparente, evocazione dell’elegante lunetta zigrinata dell’Oyster Perpetual Day-Date. Immersi nella magnificenza di uno spazio che accoglie i lavori di David Chipperfield e Simon Kretz, suo allievo nell’ambito dell’iniziativa Rolex Maestro e Allievo 2016– 2017 (per il biennio 2018–2019 il Maestro è l’architetto britannico David Adjaye) dedicata ai giovani talenti della cultura del progetto. In un dialogo che trasforma il presente e reinventa il futuro.
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VENEZIA / di Maurizio Bertera
STARCK ATTACK Il genio dell’architettura e del design è sempre più attento al mondo dei grandi locali. Dalla collaborazione con i fratelli Alajmo sono nati capolavori, spesso su base classica. E ora tocca a Corso Como 10, a Milano. Ci divertiremo
Philippe Starck è a Milano. Non per un grande evento, per una visita a un amico o un collega, per una riunione con una maison italiana che realizza le sue tante idee. È qui per ragionare su un progetto affascinante: la trasformazione del bar-bistrot di Corso Como 10. L’architetto e designer francese è stato coinvolto nel progetto dei fratelli Alajmo, che intendono rilanciare il posto, ristrutturandolo con la solita classe e la giusta provocazione. Da ricordare che per la famiglia tristellata de Le Calandre, Starck si è già occupato in modo spettacolare del Caffè Stern a Parigi, di Amo a Venezia e del restyling del mitico Quadri, in Piazza S. Marco. Raffaele Alajmo per ora ha detto solo che l’ex-Corso Como 10 «Sarà qualcosa di incredibile, totalmente diverso dal posto attuale». Non ne dubitiamo, considerando che si cimenta un genio che in 50 anni di attività – oggi ne ha 69 – ha disegnato di tutto: icone di arredamento, spesso per le grandi firme del design italiano e motociclette (la 6,5 per Aprilia), locali di classe in tutto il mondo e superyacht avveniristici (quello di Steve Jobs, per esem-
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pio), musei bellissimi e smartphone (senza cornici, ci mancherebbe) Signor Starck, visto che è al quarto impegno con Massimiliano e Raffaele, il nuovo posto avrà qualcosa di Caffè Stern a Parigi? Sarà un Quadri in miniatura? O magari un Amo alla milanese? Chissà. Mi piace creare scenari in cui le persone si sentano più sicure, più belle, più amate. Con Caffè Stern, l’idea era di portare la magia veneziana a Parigi. È un luogo fantasmagorico, che non esiste sulla terra. Poi abbiamo realizzato Amo, nel Fondaco dei Tedeschi a Venezia: è puro fascino, un passaggio che attraversa un luogo commerciale dove puoi prendere un semplice caffè nella massima eleganza. E infine Quadri, che è lo spirito stesso della città. Come è nata questa collaborazione unica nel mondo del food & design? Non rammento quando e come li ho incontrati perché quel giorno abbiamo riso così tanto che il ricordo del momento è stato cancellato dalla mia memoria. So unicamente che sono rimasto colpito dalla raffinatez-
za gastronomica e dalla libertà dei fratelli Alajmo. Massimiliano è una specie di angelo puramente poetico e incredibilmente intelligente. Raf è un uomo ugualmente perfetto ma a differenza del fratello, è fortunato ad avere una forza maschia all’esterno e un’intelligenza femminile all’interno. È un piacere straordinario lavorare con loro, quando mi hanno chiesto non ho esitato un secondo. In Italia molti pensavano che il Caffè Stern, italianissimo per molti aspetti, non trovasse un successo così immediato a Parigi. Merito suo? Stern ha segnato la storia con la sua unicità: era un luogo di incisione e di incredibile qualità dove venivano persone da tutto il mondo per farsi realizzare i biglietti da visita e gli inviti. L’incontro tra Stern e i fratelli Alajmo è la prova della magia. Per onorare questo sito storico, non ho voluto trasformarlo, non avevo il diritto. Ho semplicemente amplificato la poesia del luogo aggiungendo alcuni tocchi un pò surreali, alcune sorprese che rendono particolare il posto: dovunque guardi, il cervello è in movimento.
Nella pagina accanto Caffè Stern, Parigi
Da sinistra Quadri, Venezia Amo, Venezia In basso Philippe Starck, Max Alajmo, Raf Alajmo, Marino Folin
Amo è un locale altrettanto unico. Per alcuni è il più bello dell’intera galassia Alajmo. Il concetto era quello di dare ai visitatori di un centro commerciale – perché il Fondaco dei Tedeschi lo è, anche se uno dei più eleganti al mondo - l’opportunità di vivere un bel momento nel puro spirito della Serenissima. Così, la forma dei divani è ispirata alle gondole, le piccole lampade ricreano l’atmosfera delle notti misteriose di Venezia, gli affreschi sui muri rappresentano le fantasie del Carnevale. Quando ti siedi a pranzo o prendi un caffè da Amo, sei nell’anima di Venezia. Parliamo del recente, colossale restauro del Quadri in Piazza San Marco: ha detto di avere accettato l’Acqua Alta e di sfruttarla. Quando assumi un progetto a Venezia, sai già che devi affrontare i parametri naturali come appunto l’Acqua Alta. È straordinario che un’intera città, per 120 giorni l’anno, sia sott’acqua e il Quadri si trova nella zona più bassa. Abbiamo deciso di non aver timore di questo fenomeno, anzi di non romperne il fascino e la poesia.
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Abbiamo usato materiali su cui l’acqua lascia il segno come l’ottone grezzo non verniciato per i piedi dei tavoli, la reception a piano terra e tutti gli elementi a contatto con il terreno. Un’alluvione via l’altra, il metallo si ossiderà e cambierà colore diventando un testimone della storia di Venezia. Per un architetto innovatore come lei, mettere mano a un luogo del XVIII secolo per ripoortare in evidenza le opere originali, deve essere stato interessante. Uso la poesia, se mi consente. Quadri era un posto straordinario, ma un po’ assonnato. Quindi, lo abbiamo baciato come il Principe Azzurro per svegliarlo. Ci siamo ritrovati un onere di mistero, bellezza ed estraneità e non potevamo cambiarlo, semmai rivedere alcuni aspetti con rispetto, amore e intelligenza. E comunque il segreto del Quadri resta nella maestria degli artigiani della Serenissima che lo hanno decorato. Io la definisco ‘qualità assoluta’ I ristoranti, quanto a design, sono molto simili tra loro o pro-
prio uguali. Per il ‘Corso Como 10’, che cambierà nome, immaginiamo voglia evitare il rischio. Per progettare un luogo o un oggetto, penso soprattutto a quale sarà il ‘profitto’ per la vita delle persone che vivranno nel posto o utilizzando il prodotto che creo. La cosa principale è questa: dobbiamo vivere insieme e creare sinergie per lavorare, parlare, informarsi. E’ tutta una questione di sentimento ed esperienza.
Amo, foto di Federico Nero
Un eclettico come lei pensa che la cucina rappresenti la forma dell’arte del momento o è solo una mistificazione per la massa? Nessuno se ne rende conto, ma la cucina casalinga più che in una fase di elaborazione sta per sparire, totalmente sostituita da quella dei ristoranti. Nel momento in cui avevo ancora tempo per cucinare, potevo preparare un pasto per trenta persone con quello che trovavo nel frigorifero, o con verdure fresche acquistate al mercato. Con i nuovi servizi di consegna a casa di interi pasti, il ristorante si integra con la vita quotidiana della casa. E diventa un’attività sociale, non occasionale e soprattutto a tempo pieno. Questo fenomeno è stato rafforzato dalla ‘starificazione’ degli chef. In Francia in particolare, dove cerchiamo di evidenziare il talento del cuoco attraverso la trasformazione degli ingredienti. È la ricerca del bello e dello show che talvolta va a svantaggio del cibo.
Abbiamo letto che in questo momento la parola che preferisce è de-materializzazione. Interesserà ogni progetto e porterà inevitabilmente all’obsolescenza delle cose. Pensiamo al computer: più è diventato sofisticato, più è scomparso come oggetto e presto diverrà un chip da introdurre nel corpo... Ogni cosa seguirà un’identica strada. Il designer ha il compito di guidare questo cambiamento, pensando per esempio che la forma dei mobili deve sempre più adattarsi alla salute del corpo. Gli ultimi designer saranno il personal trainer e il dietologo, perché saremo noi stessi il prodotto. La vedremo maggiormente a Milano, in fondo l’isola di Burano – uno dei posti dove vive abitualmente – non è molto lontana. O ci illudiamo? E’ che la mia relazione con Venezia è molto antica. Da 45 anni, abito in questa piccola isola della laguna
chiamata Burano. Persone straordinarie vivono lì e hanno costruito questa magia, questa utopia in un posto ancora totalmente inospitale. Ognuno è un pescatore, tranne me, e tutti si conoscono e si parlano tutti i giorni, anche se piove forte o nevica, nella via centrale. È una sorta di prototipo della società ideale ed è soprattutto il mio paradiso segreto. Chiudiamo parlando della cucina veneziana o di quella di Max Alajmo? Durante la mia ultima cena al Quadri, sono stato di nuovo stupito dal suo talento. Tutto era vario, bello, buono. Eppure tutto era quasi grezzo. Ad esempio, ho gustato del pesce che non era nemmeno salato, appena bollito, solo scottato. È quello che mi piace di Massimiliano e della cucina italiana in generale: il rispetto per l’ingrediente e l’intelligenza per raggiungere il più alto livello di cucina con il minimo della preparazione.
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PROPERTY
a cura di
Alessandro Iacolucci
POSH PROPERTY
Magnifica Lucchesia: Villa Paolina Bonaparte
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Una proprietà storica, in posizione completamente privata a pochi minuti dal Centro Storico di Lucca. Villa Paolina Bonaparte è composta da 4 edifici: la villa principale, una limonaia che è stata completamente rinnovata e restaurata come una casa, una grande dependance e la casa del custode. Sono presenti inoltre una piscina spettacolare di 43x4mt, una grande serra adiacente alla limonaia e un gazebo nel parco. La
villa principale, costruita sulla cresta di una collina alla fine del XVIII secolo, era di proprietà di Paolina Bonaparte che vi ha abitato dal 1822 al 1826, sorella prediletta di Napoleone, famosa sia per la sua vita amorosa che per la sua scultura fatta da Antonio Canova che la ritraeva come Venus Victrix (ora in Galleria Borghese di Roma.)
Mq: 2.451 Ettari: 9 Indirizzo: Lucca Prezzo: € 8.000.000,00 Camere: 13 Bagni: 12
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A Capri la scenografica Villa Ferragamo
I Faraglioni, la Certosa ed i Giardini di Augusto sono totalmente dominati da una delle abitazioni piÚ suggestive dell’isola: Villa Ferragamo.Un vero e proprio belvedere che racco-
glie a se tutto il fascino di una struttura dei primi del 1900 caratterizzata da archi solenni, scalinate e colonne dal fascino senza tempo.
Mq: 400 Mq. esterni: 800 Indirizzo: Via Castello, Capri Prezzo: Trattativa Riservata Camere: 7 Bagni: 6
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POSH PROPERTY
Una villa nel cuore di Roma
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Prestigiosa villa extra lusso, completamente e finemente rinnovata con finiture esclusive di alta qualitĂ e arredi di design. Il curatissimo giardino si affaccia sullo skyline romano e le mon-
tagne intorno. La villa gode di una piscina controcorrente, un giardino zen e varie aree esterne come lounge e zona pranzo, luogo ideale per intrattenere ospiti sia in estate che in inverno.
Mq: 600 Mq. esterni: 1.500 Indirizzo: Via Dei Colli Della Farnesina, Roma Prezzo: Trattativa Riservata Camere: 7 Bagni: 5
Contatto www.italy-sothebysrealty.com
Tra le colline di Pantogia
Una villa che si erge a picco sulla collina di Pantogia, con una vista magnifica sul Golfo del Pevero. La vasta proprietà si articola su 3 diversi livelli ed è completamente immersa nella vegetazione. L’immobile è contraddistinto da un design inter-
no del tutto originale e curato nei minimi dettagli, con la presenza di rocce e legno incastonati nell’arredamento. Spicca la tradizione dei tessuti sardi e lo stile smeraldino unito ai colori accesi e all’eccentricità di alcuni dettagli.
Mq: 250 Inirizzo: Località Pantogia Porto Cervo, Arzachena Prezzo: € 2.650.000,00 Camere: 6 Bagni: 7
Contatto www.italy-sothebysrealty.com
POSH PROPERTY
Maestosa Atlanta
Una proprietà enorme situata su quasi 6 ettari di giardini ben curati. Caratterizzata da una hall con soffitti altissimi, aperti su un soggiorno con vista sulla piscina a sfioro e sulla terrazza.
Poi una cucina gourmet, 4 ampie camere da letto al piano superiore e una suite padronale, una terrazza diurna con cantina e 4 box auto.
Mq: 2000 Indirizzo: 795 Highcourt Rd Atlanta, GA 30327 United States Prezzo: € 7.553.224,00
Contatti: Patty Webb e Harry Norman, REALTORS® The Buckhead Office Mobile: +1 404-414-7644 Office: +1 404-433-4142 patty.webb@harrynorman.com
POSH PROPERTY
MIROMUTU Uno yacht sportivo che raggiunge la velocità massima di 39 nodi. Inondato di luce grazie al layout composto da una cabina armatoriale a poppa a tutto baglio con una grande vetrata dello scafo, più una cabina doppia VIP e una cabina ospiti doppia.
CORMATE T 27 Un tender di qualità norvegese con una finitura eccezionale e ottimi dettagli. Il modello T27 Supermarine è una barca da giorno con console centrale avanzata con cabina mini completa di teste; una buona combinazione di utilità e comfort. Il layout aperto e intuitivo offre un facile accesso a tutte le aree esterne dell’imbarcazione e comprende anche quattro parafanghi integrati.
Lunghezza: 20.82m Costruttore: Riva Anno: 2008 Cabine/Guests: 3/6 Prezzo richiesto: €1.150. 000,00 (VAT Paid) Contatto: Tom Barnes /+33 620 18 17 34 / tom@bluewateryachting.com
Lunghezza: 8.46m / 24’ Costruttore: Hydro Design Anno: 2017 Cabine/Guests: 1/2 Prezzo richiesto: € 175.833,00 Contatto: Richard Callender / +33 634 31 90 69 / richard@bluewateryachting.com
KALLIENTE Ilumen 28 di Dominator Yachts offre privacy e volume senza rivali e senza compromettere le prestazioni molto economiche e una qualità di costruzione che non è seconda a nessuno. Questo yacht pluripremiato è pronto per la stagione estiva, con tutte le garanzie del cantiere al momento dell’acquisto.
GIORGIA Uno yacht grande, elegante e sofisticato. Il Benetti Classic 120 offre ampi spazi sul ponte con una piscina termale e un bar sulla terrazza solarium che permette di godere di magiche cene e relax su tutti e tre i livelli. Gli stabilizzatori Naiad zero-speed garantiscono il massimo comfort in ogni momento.
Lunghezza: 27.50m / 90’ Costruttore: Dominator Anno: 2018 Cabine/Guests: 5/10 Prezzo Richiesto: € 6.445.000,00 Contatto: Jim Acher / +34 667 678 357 / jim@bluewateryachting.com
Lunghezza: 36.60m / 120’ Costruttore: Benetti Anno: 2009 Cabine/Guests: 5/10-12 Prezzo richiesto: € 6.950.000,00 Contatto: Peter Bennett / +33 609 96 01 02 / peter@bluewateryachting.com
POSH PROPERTY
TANIA T Vanta un generoso layout a 5 cabine, tra cui Master Suite a tutto baglio e due suite VIP. Un bellissimo interno in legno esibisce l’artigianato italiano in tutto il suo splendore. Gli spazi esterni includono un grande flybridge, nonché una terrazza con vasca idromassaggio e bar.
DESTINY Uno yacht da esplorazione, costruito su misura ed in condizioni impeccabili. Le caratteristiche di stile senza tempo in tutte le sue aree di vita creano un’atmosfera confortevole, vanta anche una vasca idromassaggio sul ponte di prua.
Lunghezza: 41.50m / 136’ Costruttore: Mondomarine Anno: 2003 (2012 Refit) Cabine/Guests: 5/10 Prezzo richiesto: € 3. 990.000,00 (VAT Paid) Contatto: Tom Barnes / +33 620 18 17 34 / tom@ bluewateryachting.com
Lunghezza: 23.90m / 78’ Costruttore: Fifth Ocean Yachts Anno: 2014 Cabine / Ospiti: 4/7 Prezzo richiesto: € 2. 650.000,00 Contatto: Irina Blagodyr / +7 495 975 94 02 / irina@bluewateryachting.com
AEGIR Con la sua struttura all’avanguardia, in carbonio, AEGIR vanta numerose funzionalità uniche non presenti su nessun altra piattaforma.
DORIANA Completamente restaurato tra il 2003 e il 2005, questo classico yacht a vela presenta uno stile esterno firmato da E. Wedell e l’ingegneria di A. von Lindholm, con interni progettati da Donald Starkey. Dopo la sua ampia ristrutturazione, Doriana è stata finalista nella categoria refit dei World Superyacht Awards 2006.
Lunghezza: 25.10m / 82’ Costruttore: Carbon Ocean Yachts Anno: 2010 Cabine/Guests: 3/7 Prezzo richiesto: € 3. 599.000,00 (VAT Paid) Contatto: Jim Acher / +34 667 678 357 / jim@bluewateryachting.com
Lunghezza: 38m / 125’ Costruttore: Frederikssund Shipyard Anno: 1930 (2005 Refit) Cabine/Guests: 5/10 Prezzo richiesto: € 1. 950.000,00 (VAT Paid) Contatto: Jim Acher / +34 667 678 357 / jim@bluewateryachting.com
POSH PROPERTY
AE CAP D’ANTIBES Un’occasione da non perdere vista la riduzione di 4 milioni sul prezzo iniziale. Uno yacht in stile classico e offerto in perfette condizioni. Contatto: Matt Albert +33 6 24 04 76 86 ma@ypigroup.com Prezzo richiesto: € 15. 900.000,00
RAINBOW Una delle più recenti riproduzioni del J-Class sul mercato, Rainbow è uno yacht ad alte prestazioni, sviluppato secondo i piani originali dell’omonimo vincitore dell’America’s Cup del 1937. Contatto: Will Bishop +33 6 27 32 65 42 wb@ypigroup.com Prezzo richiesto: € 10. 500.000,00
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SHOGUN Costruito nel 2006 da Holland Jachtbouw, Shogun è senza dubbio la barca più avvincente del suo gruppo di pari. È presentata in condizioni eccezionali dopo un lungo restauro di 10 anni presso Perini Navi conclusosi nel 2017. Contatto: Will Bishop +33 6 27 32 65 42 wb@ypigroup.com Prezzo richiesto: € 5. 750.000,00
SEVEN SINS Seven Sins, è lo yacht più grande mai costruito da Sanlorenzo e con caratteristiche mai viste prima nella sua gamma di dimensioni. Unico il vasto beach club con balconi che si trasformano in un garage per tender. Contatto: Matt Albert +33 6 24 04 76 86 ma@ypigroup.com Prezzo richiesto: € 32. 000.000,00
Posh Distribution Posh Magazine è distribuito, oltre che in edicola, anche nelle seguenti location esclusive:
hotels & resorts, Spa, yacht clubs, librerie.
Di seguito una selezione degli hotel e delle Spa nostri partner.
MIRAMONTI MAJESTIC
Campania
ROSAPETRA SPA RESORT
GRAND HOTEL PARKER’S
SAVOIA GRAND HOTEL
GRAND HOTEL VESUVIO
TIVOLI
CAPRI PALACE
BOSCOLO DEI DOGI
VILLA MARINA
PALAZZINAG
GRAND HOTEL QVISISANA PUNTA TRAGARA
Piemonte
MONASTERO SANTA ROSA
GOLDEN PALACE HOTEL
HOTEL SAN PIETRO GRAN HOTEL EXCELSIOR VITTORIA
Lombardia GRAND HOTEL TREMEZZO
Puglia
L’ALBERETA RELAIS & CHATEAUX
BORGO EGNAZIA
BULGARI
MASSERIA TORRE COCCARO
HOTEL PRINCIPE DI SAVOIA
MASSERIA CIMMINO
GRAND HOTEL ET DE MILAN
MASSERIA SAN FRANCESCO
PARK HYATT
LA SOMMITA’
THE WESTIN PALACE
MASSERIA SAN DOMENICO THALASSO&SPA
EXCELIOR GALLIA
MASSERIA LE CARRUBBE
ARMANI HOTEL
SOLEINME RESORT
CHATEAU MONFORT
Il MELOGRANO
CARLTON HOTEL BAGLIONI
LA PESCHIERA
MAGNA PARS SUITES
MAZZARELLI CREATIVE RESORT
Valle d’Aosta
Liguria
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HOTEL HERMITAGE
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AU COEUR DES NEIGES
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ITALY
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IL MELONCINO AL CAMINETO
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POSH No. 79
N–3 Unique Media srl Bimestrale – giugno-luglio 10–06–2018 ENGLISH TEXT Prezzo 10€ (Italy only)
Italy’s
GRANDEST TOUR UNIQUE ITINERARIES
POSH A € 11; B € 10; DK DKK 115; F € 10; D € 11; UK GBP 9,80; L € 10; N NOK 115; NL € 11; P € 10; E € 10; S SEK 130; CK CKF 13;
No. 79