POSH 83 N°1/2019 (FEBBRAIO-MARZO)

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POSH POSH

EXCLUSIVE LIFE

83

No.

CONFIDENTIAL

A € 11; B € 10; DK DKK 115; F € 10; D € 11; UK GBP 9,80; L € 10; N NOK 115; NL € 11; P € 10; E € 10; S SEK 130; CK CKF 13;

f ashion

Prezzo 7€ (Italy only)

Unique Media srl – Bimestrale N–01 Febbraio/Marzo 2019 20-02-2019

No. 83


yslbeauty.com

LA NUOVA EAU DE PARFUM INTENSE

Per informazioni, numero verde 800-922259


LA NUOVA EAU DE PARFUM INTENSE








EDITOR’S LETTER di Enrico Cammarota

Paolo Roversi, Audrey Marnay; W, avril 1997. Tenue : Thierry Mugler, collection Les Insectes, haute couture printemps-été 1997. Photo: © Paolo Roversi.

ECCELLENZA:

P

osh è un viaggio attraverso le eccellenze del mondo: design, moda, arte, tecnologia. Tutte sono legate da simili caratteristiche come la perseveranza su un progetto, la severità delle scelte, il tempo... Qualità che permettono di emergere. “Non abbiamo mai cambiato il Dna per preservare l’identità del marchio” afferma Carlo Rivetti proprietario di Stone Island, una tra le migliori aziende italiane e con una crescita impressionante negli ultimi due anni. “Nell’era della delocalizzazione, dei prodotti senza anima, le nostre calzature vogliono essere un sogno, un modo di essere uno stile di vita”. Chi lo dice? Una piccola imprenditrice triestina che con Sentier ha deciso di realizzare scarpe interamente fatte a mano dedicate alla montagna recuperando il valore artigianale di un tempo. “Ho impiegato un anno per fare la cotoletta perfetta”, rivela invece Niko Romito lo chef a cui Bulgari ha consegnato le chiavi dei suoi ristoranti nel mondo. Tutto questo però non avrebbe forza senza due valori importanti, l’amore e la riconoscenza. Il primo deve esserci per quello che si fa, un amore cieco, totale, per non lasciarsi abbagliare dalla luce del successo, dai soldi. La seconda, la riconoscenza, è fondamentale verso le persone che lavorano ad un progetto, che aiutano nella crescita, che investono il proprio tempo dedicandosi con passione nella condivisione di un successo.

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un modo di essere

Dopo questa grande ubriacatura dei social a tutti i costi, sono notevoli i passi indietro, per dosare, senza farsi travolgere dal mondo digitale che ci ha stravolti ma non resi felici. Ancora una volta l’uomo e il tempo tornano ad essere il centro dell’universo. D’altronde Epicuro affermava, in tempi non sospetti che, “se si elimina il vedersi, il parlarsi, e lo stare insieme si dissolve la passione amorosa”... Questo ovviamente si scontra con due principi fondamentali per il successo del capitale, la fede ossessiva nelle soluzioni tecnologiche e la conquista di ogni spazio-temporale. Due fedi che si alimentano a vicenda creando innovazioni che eliminano sempre più i limiti spaziali e coinvolgendoci in circuiti dove anche il solo pensare diventa un momento superfluo perché unico obiettivo è far circolar il denaro. Posh rappresenta per costituzione un elogio alla lentezza. Al piacere di sfogliare con calma, di leggere, di sospendere e riprendere. La carta, i contenuti, la distribuzione ne fanno un oggetto unico nel panorama editoriale. Abbiatene cura.

Non c’è niente di peggio al mondo che un’opera mediocre che finge di essere eccellente. JOSEPH JOUBER




genny.com


COLOPHON

POSH

No. 83

EDITORIAL DIRECTOR Enrico Cammarota (enrico.cammarota@uniquemedia.it)

EDITOR–IN–CHIEF Luisa Micaletti (luisa.micaletti@uniquemedia.it)

LIFESTYLE

POSH

Alessandro Iacolucci Marco Torcasio

DESIGN

Anna Casotti

TRAVEL Antonella Tereo

MOTORS

Chanel

Maurizio Bertera Alfonso Rizzo

POSH

CONTRIBUTORS Marinella Cammarota, Yuri Catania, Michela Guasco, Virginia Ricci, Graphic Patterns by Elena Aldrovandi

FOREIGN CORRESPONDENTS Fausto Colombo – Zurigo Michela Dapretto - Londra Alessandra Fanari – Parigi Manuela Lietti – Pechino

Gucci

POSH

GRAPHIC DESIGN Elena Aldrovandi

POSH È UNA PUBBLICAZIONE BIMESTRALE DI UNIQUE MEDIA SRL

Posh è distribuito in Italia e nei seguenti paesi: Australia, Belgio, Brasile, Corea del Sud, Emirati Arabi, Finlandia, Giappone, Gran Bretagna, Hong Kong, Israele, Lituania, Malta, Olanda, Portogallo, Singapore, Taiwan, Ungheria

UNIQUE MEDIA SRL Via Cadolini 34, 20137 Milano tel. +39 02.49542850 adv@uniquemedia.it (advertising) segreteria@uniquemedia.it

STAMPA Arti Grafiche Boccia Spa

DISTRIBUZIONE SO.DI.P. “Angelo Patuzzi Spa” Via Bettola, 18 – 20092 Cinisello Balsamo

Registrazione Tribunale di Milano n. 1 del 7/01/2003. ©Unique Media srl. Tutti i diritti riservati. Manoscritti e foto originali, anche se non pubblicati, non si restituiscono. È vietata la riproduzione, seppur parziale, di testi e fotografie.

Tagliatore Photographer Yuri Catania Styling Michela Guasco



CONTENTS 18 20 22 24 26 28 29

Exhibition: “Adrian et Alaïa” Exhibition: “Calder/Picasso” Exhibition: Museé Yves Saint Laurent Paris Exhibition: “Christian Dior Designer of Dreams” Architettura Tessile Catogram by Louis Vuitton Black Evening Essential by Genny

LUXURY LEISURE 32 New York Design Architecture 38 New’s from Big Apple 46 Gucci Garden Galleria 50 Thierry Mugler Couturissime 54 Boucheron 26, Place Vendôme 56 Moncler The House of Genius FASHION 60 Fashion Confidential 88 Interview: Alessandro Martorana BEAUTY 94 Beauty Mix 104 Event at Monte Carlo TRAVEL 108 Luxury Sins 114 Discovering Matera 118 Costa Azzurra 122 Hotel Cipriani 124 Interview: Ezio Indiani. General Manager del Principe di Savoia, Milano

130 Food Experiences 138 Hotel Brach 139 Zacapa Calibro Noir 140 Marco Fantini & Luca Vezil 142 AUDI e-tron 146 Top Car: BMW, Mercedes, Range Rover 152 Lamborghini PROPERTY 158 Luxury sales from the world TRANSLATIONS 172 Traduzioni

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Photographer: Yuri Catania Stylist: Michela Guasco Abiti: Chanel

THE CLUB MAN


+39 02 76 20 81


MUST SEE EXHIBITION Alessandra Fanari

L’ART DU TAILLEUR LA GALLERIA AZZEDINE ALAÏA DI PARIGI CELEBRA LA FEMMINILITA’ E INAUGURA UNA MOSTRA DEDICATA ALL’ARTE DELLA SARTORIA

La forza creativa di Azzedine Alaïa è sempre qui, a Parigi, nel suo Hôtel particulier della rue de la Verrerie. Questo luogo, così indissociabile dalla vita come dal lavoro e dagli affetti di Alaïa, ha ripreso il suo corso grazie all’opera della Fondation Association Azzedine Alaïa che apre nuove direzioni artistiche e la possibilità di esplorare nuovi dialoghi. L’esposizione «Adrian et Alaïa - L’art du tailleur», ne offre un esempio, rivelando come aldilà delle distanze geografiche e contestuali, la definizione dello stile, l’esigenza del taglio e della composizione, possano far parlare l’estetica cinematografica di Adrian, il famoso costumista di Hollywood, e quella più scultorea, a fior di pelle, che Alaïa modellava sul corpo stesso. L’esposizione, organizzata dall’ Association Alaïa e curata da Olivier Saillard, rivela una parte delle ricchezza della collezione di Azzedine Alaïa in una messa in scena che da al tailleur il ruolo principale. Struttura e concezione della giacca, perfezione del taglio, accurata scelta dei tessuti senso del dettaglio. Pezzi scelti da diversi momenti della carriera di entrambi evidenziano la stessa ossessione per l’esecuzione dei modelli, la ricerca instancabile della prodezza tecnica ma sempre al servizio della couture. L’amore del mestiere, la ricerca della forma giusta, il confronto con il tempo incontrollabile della creazione, dispiegano l’umana poesia, la conviviale generosità di questo dialogo.

ADRIAN and ALAÏA The art of tailoring Fino al 23 giugno 2019 Association Azzedine Alaïa 18, rue de la Verrerie, 75004 Paris 18



MUST SEE EXHIBITION

CALDER/ PICASSO AMOR VACUI IL VUOTO E L'ASSENZA DI SPAZIO SONO IL TEMA PORTANTE DELL’ESPOSIZIONE CHE ASSOCIA I DUE GRANDI ARTISTI DEL XX SECOLO

Fare l’esperienza del vuoto, sentire la leggerezza di un corpo, che, libero dalla legge di gravità, trova un suo ritmo nello spazio. Non si tratta di un’iniziazione allo Yoga ma neanche di un invito a reiterare la tragica esperienza d’Icaro, ma bensì sono il tema centrale della nuova esposizione al Musée Picasso che fa dialogare Alexander Calder e Pablo Picasso sul comune interesse che i due artisti portavano alla nozione di vuoto, confrontandosi sulle nuove direzioni dell’arte moderna. Dai primi passi verso l’Astrattismo compiuti da un Picasso durante la fase analitica del Cubismo, alle aeree sculture di Calder, oscillanti tra potenza e atto, energia, forma e materia. Un dialogo che mette in parallelo l’esplorazione del vuoto attraverso le modalità che sono proprie a ciascuno. Più fisico il processo di Calder, l'artista mobilizza delle forze indedite che sfidano i limiti ontologici dell’oggetto, più soggettivo, invece, quello di Picasso, che condurrà in numerosi lavori, la rappresentazione e la figura alla riduzione più estrema: una sequenza di frammenti spazio-temporali. Una mostra di 120 opere che permette di misurare la radicalità della ricerca estetica nella sua sfida alle leggi della fisica classica.

Calder-Picasso Fino al 25 agosto 2019 Musée national Picasso-Paris 5 rue de Thorigny 75003. Parigi

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MUST SEE EXHIBITION

RIVOLUZIONE MONDRIAN IL MUSEO DEDICATO A SAINT LAURENT CELEBRA L’ARTE ASTRATTA

È stato il fashion designer di tutte le avanguardie. Non solo di quelle artistiche ma anche di quelle sociali, culturali e politiche. Yves Saint-Laurent ha fatto vivere l’arte nella moda. Nella ricchezza di questa eredità, di cui molti aspetti restano da esplorare, il Museo Yves Saint Laurent di Parigi inaugura una nuova esposizione, celebrando la collezione Mondrian e le opere surrealiste create in collaborazione con l’artista Claude Lalanne. La Rivoluzione Mondrian, omaggio ai primi anni dell’Astrattismo di P.Mondrian, è una delle collezioni emblematiche degli anni ‘60. Manifesto di une visione giovane, fresca, della haute couture. L’insieme dei vestiti, declinano differenti composizioni del dipinto: la superficie piana della tela, le linee e i colori primari. Un dialogo tra pittura e moda, un omaggio che reitera l’erudita passione che Saint-Laurent nutriva per Mondrian. Presentata nel 1969, la collaborazione con Lalanne attesta della stessa volontà di aprire le frontiere e “contaminare” la moda con la pittura, la scultura, la letteratura, le subculture. Per questa prima collaborazione, Lalanne realizza dei bustiers in bronzo – a partire da calchi modellati direttamente sul corpo della mannequin Veruschka che strutturano la mussolina leggera e vaporosa di due abiti lunghi. Un risultato unico, per due pièces che appartengono ad un nuovo registro della creazione, tra moda e scultura.

Musée Yves Saint Laurent Paris Nouvelle présentation des collections: Mondrian et Claude Lalanne Fino al 31 dicembre 2019 5 Avenue Marceau Paris XVI 22



SOGNI IN MOSTRA AL V&A DI LONDRA UNA GRANDE ESPOSIZIONE PER CELEBRARE L’ALTA MODA E CHEZ DIOR CON “CHRISTIAN DIOR: DESIGNER OF DREAMS”

Sarà una delle mostre più grandi e complete mai allestite nel Regno Unito su maison Dior dopo l’omaggio ad Alexander McQueen con Savage Beauty del 2015. “Christian Dior: Designer of Dreams” ripercorre la storia e l’impatto di uno dei couturiers più influenti del XX secolo ma anche dei direttori artistici che gli sono succeduti. Il 22 febbraio 1947 Christian Dior presentò Corolle, la sua prima collezione. Una linea contraddistinta da opulenza, romanticismo e sinuosità. Carmel Snow, all’epoca capo redattrice di Harper’s Bazaar, il giorno dopo lo show, mandò una comunicazione privata al couturier dove definiva la sua linea un eccellente “new look”. Un termine che per sempre rimarrà legato a Dior e alla maison innovatrice. Erano gli anni del Dopoguerra e le donne avevano voglia di tornare a sognare, sentirsi belle ed eleganti avvolte in abiti lungimiranti. Quella di Dior è un’eredità immensa, raccolta e rivisitata dal tocco di ognuno dei direttori creativi succeduti al fondatore, senza mai stravolgerne troppo il DNA. Si va dai disegni audaci di Yves Saint Laurent allo stile razionale di Marc Bohan, allo sfarzo di Gianfranco Ferré, all’esuberanza di John Galliano, al minimalismo di Raf Simons e alla visione femminista della moda di Maria Grazia Chiuri. Al mondo Haute Couture by Dior e al Christian privato, il Victoria & Albert Museum di Londra dedica una retrospettiva che per la prima volta, analizza il fascino del designer per la cultura britannica, indagando in maniera totalizzante la visione del couturier, comprese le collaborazioni creative che il suo marchio intraprese con i produttori locali, tra cui Dents, Rayne, Lyle & Scott e Mitchel Maer. Non mancano un approfondimento sui suoi affezionati e rinomati clienti: in mostra anche l’abito CHRISTIAN DIOR: Designer of Dreams, supported by Swarovski, Victoria & Abert Museum Fino al 14 luglio 2019. vam.ac.uk

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Oriole Cullen, Fashion and Textiles Curator al V&A, ha dichiarato: “L’influenza del design di Christian Dior è stata pervasiva e ha contribuito a definire un’epoca. A modo loro, ciascuno dei successivi direttori artistici della Maison ha fatto riferimento e reinterpretato i disegni di Dior e ha continuato l’eredità del fondatore, assicurandosi che il marchio fosse oggi all’avanguardia”.

Christian Dior by John Galliano, J’adore, Dress, Haute Couture, 2008 (custom-made) Photo Laziz Hamani. Christian Dior Parfums collection, Paris.

MUST SEE EXHIBITION di Alessandro Iacolucci



MUST SEE EXHIBITION XXXXXXXXXXX

realizzato per la principessa Margaret in occasione del suo ventunesimo compleanno, generosamente prestato dal Museo di Londra a seguito di lavori di conservazione. L’esposizione presenta oltre 500 oggetti e oltre 200 capi di Haute Couture rari, insieme ad accessori, fotografie, film, profumi, trucchi originali, illustrazioni, riviste e oggetti personali di Christian Dior. Non poteva mancare di certo il celeberrimo Bar Suit, donato al museo dalla House of Dior nel 1960 con l’aiuto di Cecil Beaton come anche i fiori, emblematici per la Couture House che hanno ispirato sagome, ricami e stampe, ma anche il lancio di Miss Dior nel 1947, la prima fragranza del marchio.

Un altro omaggio al mondo Dior dell’era Ferré, viene da Assouline. La publishing house realizza il book: “Dior, Gianfranco Ferré 1989-1996”

ARCHITETTURA TESSILE di Marco Torcasio Attraverso le fotografie di Laziz Hamani e le parole del giornalista Alexander Fury, questo prezioso volume rivela il rigore e la precisione del taglio, così come l’opulenza dei materiali che definiscono le silhouette immaginate dal couturier italiano. Sin dai primi anni ‘90, Gianfranco Ferré ha saputo prefigurare un senso audace di glamour, intriso di materiali sontuosi e colori intensi, in proporzioni voluttuose ed esuberanti, capaci di esprimere una femminilità al contempo sofisticata e contemporanea. Dalla sua prima collezione di haute couture, presentata nel 1989 nel giardino dell’Hôtel Salomon de Rothschild, fino al 1996, Gianfranco Ferré ha attinto alla storia e ai codici della Maison Dior, fondendoli con lo spirito del tempo. Ha rianimato una tradizione ereditata dal couturier fondatore, dando un nome a ciascuno dei suoi disegni.

DIOR, GIANFRANCO FERRÉ 1989-1996 Text by Alexander Fury Photography by Laziz Hamani © Editor: Assouline

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EXCLUSIVE

CATS INSPIRATION Louis Vuitton X Grace Coddington

I GATTI DI GRACE CODDINGTON E IL CANE DI NICOLAS GHESQUIÈRE REINVENTANO UN NUOVO CAPITOLO DELLA MAISON E SI IMPRIMONO NELLA CRUISE 2019: NASCE IL CATOGRAM, CAPSULE COLLECTION DALL’ANIMA GIOCOSA

Una visione fuori dagli schemi reinventa pelletteria, accessori, scarpe, ready-to-wear nella Cruise 2019 immaginata da Nicolas Ghesquière e dall’emblematica Grace Coddington. L’ispirazione? Il leggendario amore per i suoi gatti persiani Pumpkin e Blanket le cui fisionomie, insieme a Léon - il cane del Direttore Creativo delle Collezioni Donna Louis Vuitton - sono trasposte in ammalianti illustrazioni. Gatti che saltano, giocano, si sdraiano e dormono si imprimono tra i loghi monogram, dando vita a un nuovo capitolo della Maison: il Catogram. Presentata a New York in un’affascinante mise en scène, un pop up store nel Meatpacking District costellato di gatti bianco-arancione e grigi, la capsule collection si trasforma in una giocosa rivisitazione del savoir-faire del marchio, mantenendone intatto l’heritage creativo. Cats on Leather ripropone in modo meticoloso la stampa in rilievo su pelle naturale di una sfavillante ménagerie, mentre la Petite Malle e la City Steamer o le iconic bag Speedy e Neverfull diventano “tele d’artista” su cui si accovacciano i felini e la loro ammaliante attitude.

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RED CARPET EDITION L’evoluzione del little black dress secondo Genny

ABITI PASSEPARTOUT E ALLURE SENZA TEMPO DECLINATI IN UNA COUTURE DELUXE, CONTEMPORANEA E IMPECCABILE. È CON QUESTE CARATTERISTICHE CHE GENNY RIPENSA IL LITTLE BLACK DRESS PER UN’EDIZIONE LIMITATA, SVELATA IN ESCLUSIVA AL MET DI NEW YORK IN OCCASIONE DEL CONCERTO DI ANDREA BOCELLI

Da little black dress a Black Evening Essential, una caspule collection da red carpet che racchiude tutta l’emozione di sfilare sul tappeto rosso. Quatto abiti sartoriali e carismatici compongono un nuovo guardaroba in cui la preziosità delle texture e le silhouette essenziali amplificano il carattere seasonless rendendoli poliedrici, secondo l’estetica Genny. Una reinterpretazione dei modelli best seller, d’archivio, proposti in tessuti nobili: crepon di satin, organza plissettata, chiffon di seta. Tutti caratterizzati da linee sofisticate che giocano con dettagli e lunghezze. Le forme evidenziano i punti di seduzione; le linee sono sinuose ed enfatizzate da tagli geometrici e scollature audaci che svelano la pelle con morbidi panneggi e raffinate trasparenze. Un progetto ideato da Sara Cavazza Facchini (Direttore creativo di Genny) in occasione del concerto di Andrea Bocelli al Metropolitan Opera di New York, ad indossarli le speciali testimonial Isabel Leonard e Nadine Sierra. Un’occasione che rafforza ancor di più il forte legame tra Genny, il celebre tenore italiano e le iniziative sociali e benefiche della Fondazione Andrea Bocelli, sostenute a più riprese dalla Maison italiana. La collezione, in edizione limitata, è disponibile nelle boutique e nello store online della maison e appartiene a un progetto continuativo che si arricchirà, stagione dopo stagione, di nuovi modelli fedeli ai codici stilistici di Genny.

GENNY, la capsule collection “Black Evening Essential”



P O S H 83

Luxury L E I S U R E


DESIGN di Anna Casotti

RARITY

LIVING

Il primo skyscraper immaginato da David Adjaye incanta New Yor k TRA FINESTRE AD ARCO CHE SCANDISCONO LA FACCIATA E AMENITIES ESCLUSIVE, IL PRIMO GRATTACIELO RESIDENZIALE FIRMATO DA DAVID ADJAYE SI FA INTERPRETE DELLA TRADIZIONE ARCHITETTONICA DI MANHATTAN, IMMERSO NELLA MAGNIFICIENZA DELLA MANIFATTURA MADE IN ITALY E NEL DESIGN BESPOKE


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S

caturito dalla mente di un Maestro dell’architettura contemporanea come David Adjaye e dal suo approccio visionario alla cultura del progetto, la torre residenziale di 66 piani 130 William creata in collaborazione con il famoso architetto newyorchese Hill West inaugurerà una nuova mise en scène in Lower Manhattan. La quintessenza della tradizione storica newyorchese scandita da architetture in muratura che svettano, imponenti, nel suo cielo cristallino e si specchiano nella contemporaneità dei grattacieli in vetro, sarà reinterpretata in questo nuovo skyscraper svilup-

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pato da Lightstone, una delle più grandi e diversificate società immobiliari private negli Stati Uniti, focalizzata in particolare a New York, Los Angeles e Miami. In un’innovativo luxury living, tra private residences esclusive e un interior design bespoke, 130 William si immerge in un’architettura iconica ritmata da finestre ad arco reiterate sulla facciata. «Sir David Adjaye è davvero un architetto visionario. Ha un’estetica del design assolutamente unica, raffinata ma provocante e radicata nella storia. 130 William è il suo primo grattacielo residenziale e rappresenta perfettamente l’approccio di questo maestro dell’architettura.


Nel definire il progetto per 130 William non solo si è cercato di celebrare l’eredità dell’architettura in muratura di New York City, riferendosi all’architettura storica che era una volta pervasiva su una delle prime strade della città. Tuttavia, e ancora più importante, 130 William è stato creato per concentrarsi sulle nuove possibilità di urban e vertical living.

Il nostro obiettivo con 130 William è sempre stato quello di creare residenze raffinate, attraenti e dedicate ad acquirenti esigenti, ma al tempo stesso “provocatorie” e stimolanti» spiega Mitchell C. Hochberg, Presidente di Lightstone. Conosciuto per i suoi progetti dedicati alla cultura come la Cattedrale Nazionale di Accra in Ghana, il Museo Nazionale di Storia e Cultura Afroamericana dello Smithsonian di Washington DC o il National Holocaust Memorial and Learning Centre di Londra, Adjaye Associates ha immaginato ogni dettaglio di 130 William, infondendo la sua vision anche

nell’interior design, in arredi custom dalla raffinatezza unica, nelle finiture marmoree e nella selezione di materiali pregiati ricercati in ogni parte del mondo. Ispirato alla storicità di New York e alle sue tradizionali costruzioni in pietra, 130 William si fa interprete nel contemporaneo di uno dei materiali più antichi, allontanandosi e contrapponendosi alle architetture in vetro che caratterizzano oggi la nuova Downtown. Al suo interno sono concepite private residences dai differenti layout, emblema di esclusività ed eccellenza espressa da finiture bronzee brunite, infissi su misu-

SIR DAVID ADJAYE, Principal Adjaye Associates

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ra, pavimentazioni in multistrato di quercia bianca, cucine personalizzate, apparecchi all’avanguardia, controsoffitti in Pietra Cardosa proveniente dalle Alpi Apuane in Toscana, marmo Bianco Carrara o Grigio Versilia by Salvatori per le sale da bagno. 244 unità abitative mettono in scena l’high-end e tra queste spiccano le Penthouse e Loggia pensate nei primi dieci piani della torre. Tra lavabi in marmo scolpito e vasche in marmo intagliato, terrazze suggestive dai panorami inediti sullo skyline e sull’Hudson River, 130 William svela l’accuratezza del suo design all’interno delle numerose amenities sofisticate che ne dettano una sublime art de vivre: l’infinity pool, le piscine d’acqua calda e fredda, la sauna, il wellness centre, lo yoga studio, il campo da basketball, un private movie theatre oltre a una sala da pranzo con chef dedicato si fanno narrazione di una visione d’élite del living. «Dal momento che 130 William ridefinirà lo skyline di Manhattan, ci siamo sentiti in dovere di

creare qualcosa di diverso e inedito. La nostra collaborazione con David è un vero incontro tra le menti e confidiamo che il design élitario dell’edificio abbinato a una serie impressionante di amenities affascinerà una vasta gamma di potenziali acquirenti» dichiara Scott Avram, Senior Vice President of Development Lightstone. Un progetto che comprende anche un nuovo parco pubblico, oasi urbana lontana dalla frenesia newyorchese, oltre una vasta area di spazi commerciali che inaugureranno alla base del grattacielo, immersi nella nuova vivacità del Financial District. A pochi passi, uno dei nuovi edifici iconici che caratterizzano la creatività di New York - l’Oculus firmato dall’architetto Santiago Calatrava - il fascino di South Street Seaport e del suo recente restyling, il Brooklyn Bridge e i flagship store ricercati di Brookfield Place, circondati da ristoranti gourmand, tra la raffinatezza di Nobu e di Jean-Georges. Nella vertigine di una New York “couture”.

130 William Manhattan, New York,

Architetto e Interior Design:

David Adjaye Associates.

In collaborazione con Hill West, Development:

Lightstone. www.130william.com

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LUXURY LEISURE di Anna Casotti

Culture

& SOPHISTICATION

NEW YORK SI REINVENTA E INAUGURA UNA NUOVA AVANGUARDIA. UN TOUR DELLA GRANDE MELA E I SUOI NUOVI PLACE TO LIVE

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ra boutique high end come Delvaux e Gucci Wooster Bookstore, l’opening di Hudson Yards e del suo luxury shopping center, eclettici club nelle iconiche Water Tower e performing art place, sono tante le novità che nel 2019 cambiano il volto di New York City. Nel pieno fermento creativo di uno skyline in continua trasformazione.


FASCINATING DESTINATION

APRE IL GUCCI WOOSTER BOOKSTORE, ISPIRATO ALLE LIBRERIE DI UN TEMPO Pagina accanto e qui a fianco, GUCCI WOOSTER 63 Wooster Street GUCCI WOOSTER BOOKSTORE 375 West Broadway

Nell’incanto di Soho, all’interno della boutique della Maison ma con un ingresso indipendente, ha inaugurato Gucci Wooster Bookstore curato da Dashwood Books. Rievocazione del fascino dei piccoli librai indipendenti ricercati dai New Yorkers, i titoli accuratamente selezionati sono una celebrazione dell’arte e della fotografia d’avanguardia, esposti in un luogo di incontro che ospiterà il lancio di nuove pubblicazioni alla presenza dei loro autori. Una selezione curata da David Strettell - nel 2005 direttore culturale di Magnum Photos - fondatore di Dashwood Books, vera e propria istituzione a New York: il suo negozio seminterrato in NoHo specializzato in fotografia contemporanea è la meta per chi ricerca volumi esclusivi pubblicati da gallerie, editori e musei di fama internazionale. Nel fascino di Gucci Wooster Bookstore, Strettell si occupa personalmente della scelta delle opere: circa 2000 volumi tra nuove pubblicazioni e rare edizioni, che cambiano seguendo l’impulso creativo e i progetti stagionali di Gucci. Inoltre una selezione eclettica

di riviste di nicchia tra cui testate di moda e lifestyle, cultura giovanile, arte, architettura, interior, grafica e design, si affianca alle opere firmate dagli “amici della Maison”: Petra Collins, Ari Marcopoulos, Ryan McGinley, Martin Parr e Florence Welch. Avvolti da una ambience raffinata, da mobili antichi restaurati e da un tavolo a leggìo, shopping bag, matite, quaderni e nastro adesivo imprimono il marchio 63 Wooster Gucci con il motivo bi-color verde-crema ispirato agli emblematici edifici di Soho. Il bookstore è situato accanto a un altro spazio dinamico e sperimentale: la Sala di Proiezione di Gucci Wooster con i lavori di cineasti indipendenti tra cui i creatori dei documentari in collaborazione con Frieze; cortometraggi che esplorano l’importanza di Soho negli anni ‘70 e ‘80 scelti con SoHo Memory Project o ancora la collaborazione con il Roxy Cinema Tribeca per una rassegna - all’interno della boutique - curata da Illyse Singer. In scena i cineasti newyorchesi Amos Poe, Edo Bertoglio, Maripol e Sara Driver, in un’esplorazione di arte e musica.

GLI ANNI ‘50 DI DELVAUX

IL MARCHIO BELGA DI JEAN-MARC LOUBIER DEDICATO ALLA PELLETTERIA DI LUSSO SBARCA SULLA FIFTH AVENUE Delvaux porta negli States l’allure degli anni ‘50. «Siamo la più antica azienda di borse al mondo - fondata nel 1829 - pertanto stavamo cercando un edificio con una storia straordinaria». Inaugurato nella via del lusso di Manhattan, in un building di tre piani un tempo sede della galleria di antiquariato “A La Vieille Russie”, i dettagli della tradizione belga si alternano ad arredi antichi provenienti dalla Francia, come una console acquistata a un’asta dallo stesso Jean-Marc Loubier e appartenente alla famiglia Gould di New York. All’interno della boutique la quintessenza del marchio, tra emblematiche creazioni storiche e le mini-bag Miniatures Belgitude ispirate al Belgio, dalle fries ai waffle al surrealismo. DELVAUX, 781 Fifth Ave

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AQUAZZURA 99th Prince Street photo humbertpoyet.com

A THEATRICAL BOUTIQUE: AQUAZZURA ECCO LA SECONDA BOUTIQUE A MANHATTAN PER IL LUXURY BRAND DI CALZATURE MADE IN FLORENCE Aquazzura ha inaugurato in Soho uno scrigno sofisticato creato dalla vision degli acclamati Emil Humbert e Christophe Poyet. Dietro una facciata risalente al XIX secolo si apre un universo di squisita eleganza, in cui tra grafiche sorprendenti e profonde sfumature di blu, verde, viola e rosa le collezioni del marchio si sve-

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lano in una mise en scène teatrale. Elementi in ottone scendono dal soffitto e circondano il focus della boutique, un totem ispirato allo stile Memphis, assemblato da un cono e un grande vassoio circolare di travertino collegato a una sfera d’ottone dorata. In una perfetta narrazione dei codici estetici Aquazzura.


IL LUSSO SECONDO RH – RESTORATION HARDWARE IL NUOVO TEMPIO DELLA RICERCATEZZA L’High Line, il Whitney Museum, le gallerie di Chelsea, in attesa del parco sospeso che aprirà l’estate 2019: il Meatpacking District è la destination luxury di Manhattan in cui i brand della moda hanno aperto le loro spettacolari location. Ed è nel cuore del distretto che il design luxury brand Restoration Hardware rilevato da Friedman nel 2001 ha recentemente inaugurato il suo tempio del bien vivre. Con un’installazione dell’artista Alison Berger di 120 pendenti in cristallo soffiati a mano che scendono dal soffitto, lo spazio di 9.000 mq è concepito su sei piani scanditi dalle diverse collezioni del marchio. Oltre alla linea

Interiors, le collezioni RH Modern, Outdoor, Tappeti, Baby & Child e Teen, uno showroom di tappeti e una libreria di materiali, tessuti, pelli e finiture. Ogni piano dell’imponente edificio è un tripudio dell’eccellenza: un vertiginoso ascensore in cristallo conduce al rooftop dove si apre il ristorante guidato da Brendan Sodikoff, immerso tra platani londinesi e lo skyline di Manhattan. E questo sembra solo l’inizio dal momento che RH sta inaugurando nel Meatpacking il suo sofisticato concept boutique hotel, in attesa di aprire a Miami, Dallas, San Francisco e Houston altre spettacolari location.

RH - RESTORATION HARDWARE, 9 Ninth Ave

WATER TOWER LOUNGE L’ESCLUSIVO COCKATIL BAR E NIGHT CLUB DEL NUOVO WILLIAMSBURG HOTEL Costruita come omaggio alle strutture iconiche dello skyline newyorchese degli ultimi 150 anni, nel cocktail bar e night club inaugurato all’interno della Water Tower del nuovo Williamsburg Hotel, l’interior design è caratterizzato da materiali come l’ottone e il legno di noce per una ambience lussuosa e accogliente, in contrasto con lo stile architettonico industriale. All’interno, tra le viste più spettacolari su Manhattan, il celebre mixologist Rael Petit dà vita al suo estro creativo con cocktail eclettici, contemporanei e inaspettati. WILLIAMSBURG HOTEL, 96 Wythe Ave - Brooklyn

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L’UNIVERSO DI MADEMOISELLE PETER MARINO PER CHANEL Nell’eleganza della 57a Strada, la più grande boutique di Chanel negli States immaginata dall’architetto Peter Marino è uno spazio che riflette perfettamente i codici estetici della Maison, tra creatività, alta moda, artigianato, materiali esclusivi e una sorprendente e spettacolare pièce of art commissionata all’artista Jean-Michel Othoniel: una scultura “in perle” della lunghezza di 17 metri si fa interprete del codice Chanel. «Ho pensato a due gigantesche collane di perle di vetro che formano grandi fiocchi nello spazio e riempiono così lo spazio vuoto delle scale. L’opera è composta

BOUTIQUE CHANEL, 15 E 57th Street

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da un centinaio di sfere soffiate a mano, poi avvolte in foglia d’oro bianco e “specchiate” per raddoppiarne la presenza e riflettere la bellezza dell’architettura della boutique.» Una vera e propria celebrazione del brand che si traduce anche attraverso l’iconico bianco e nero stemperato su pannelli in vetro stampati e incorniciati da una sottile griglia metallica e sul vetro che si estende su tutti i sei livelli della facciata. evocazione della vision e dello spirito Chanel, scandita dalle nuances del marchio e da un’astrazione del suo emblematico tweed. All’interno, l’universo di Mademoiselle.


CARPENTERS WORKSHOP GALLERY UNA MOSTRA PERSONALE ALLA CARPENTERS WORKSHOP GALLERY RACCONTA LA VISION DEL DUO DI DESIGNER LIBANESI DAVID / NICOLAS Una collezione di tavoli, armadi e tappeti ispirati all’idea di rigenerazione, alla geometria orientale, ai mobili antichi, ai robot, ai viaggi nello spazio e alla musica di Daft Punk. Un’esposizione dal titolo evocativo - Supernova - in cui l’estetica retro-futurista di David Raffoul e Nicolas Moussallem è narrata dalle opere Constellation e Monocle, pezzi che tracciano la natura trasformativa del corpo celeste attraverso la materia, in un alternarsi di forme e vuoto. «La morte di una stella si traduce in un buco nero o in una “supernova” - spiegano i designer - e qui la morte è solo una trasformazione, offusca tutto il resto e si evolve in una nuova vita. Ci ricorda Beirut, questa città che è rinata più e più volte, un luogo in cui il tempo e lo spazio sono diversi, dove la bellezza è nelle piccole cose o anche nei ricordi di essa». Fino al 13 aprile 2019. CARPENTERS WORKSHOP GALLERY, 693 Fifth Avenue

WHITNEY MUSEUM, 99 Gansevoort St

ART TO LIVE IL WHITNEY MUSEUM CELEBRA ANDY WARHOL Sono pochi gli artisti americani a essere riconoscibili come Andy Warhol e questa prima retrospettiva organizzata negli Stati Uniti dal 1989 mette in scena al Whitney Museum una vasta gamma di inediti materiali, rivelando nuove complessità e introducendo un Warhol per il XXI secolo. Organizzata da Donna De Salvo, vicedirettore per le Iniziative Internazionali e Senior Curator, in collaborazione con Christie Mitchell e Mark

Loiacono, la mostra espone oltre 350 opere, molte riunite per la prima volta, tra pitture, disegni e immagini dei lungometraggi, in un’interconnessione di tutta la sua produzione: dagli inizi come illustratore commerciale negli anni ‘50, ai suoi iconici capolavori Pop dei primi anni ‘60, al lavoro sperimentale nel cinema, al suo uso innovativo negli anni ‘80 dell’astrazione readymade. Fino al 31 Marzo 2019.

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UPPER CLASS LE NUOVE LOCATION PER BUSINESS MEN RAFFINATI Situato sul rooftop del 75 Rockefeller, il Club 75 è ispirato ai capolavori architettonici di Wallace K Harrison, tra cui il Rockefeller Center e il Met Opera House, con le sue geometrie audaci che si alternano a linee sinuose. Luogo dedicato ai businessmen nell’universo della creatività, Club 75 reinventa lo spazio-ufficio haute de gamme, tra conference room, una biblioteca e un raffinato ristorante. Speakeasy risalente agli anni ‘20, The Telegraph creato da Pinnacle City Living al 63 Wall Street riapre in tutto il suo splendore, mantenendo l’allure originaria, evocazione dell’epoca d’oro. Dagli arredi al candelabri originari, il locale si immerge in un’atmosfera di rara eleganza.

In alto un interno dello THE TELEGRAPH, 63 Wall Street Qui a destra interno del CLUB 75, 75 Rockfeller Plaza

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HUDSON YARDS hudsonyardsnewyork.com

NEW LUXURY L’ATTESO HUDSON YARDS DI NEW YORK APRE PARTE DEL SUO COMPLESSO ALLA FINE DI MARZO Il luxury mall, i ristoranti by Thomas Keller, il performing art center e il grattacielo Fiftheen Hudson Yards progettato da Diller Scofidio + Renfro e Rockwell Group, in collaborazione con Ismael Leyva Architects inaugurano in primavera, immersi a 360° nell’orizzonte di Manhattan e dell’Hudson River. Quella che è già stata definita la futura icona della città, circondata dalle numerose art gallery di Chelsea, ospita anche destination gourmand inedite come il Mercado Little Spain -

food hall spagnola curata da José Andrés che vanta collaborazioni uniche con maitre cuisine acclamati come Ferran e Albert Adrià - e lo shopping center progettato dal leggendario studio di architettura Elkus Manfredi. Un luogo sorprendente in cui il primo e unico Neiman Marcus di New York si unisce a rinomate Maison tra cui Cartier, Patek Philippe, Piaget, Van Cleef & Arpels, Coach, Tory Burch, Jo Malone, Kiehl’s, Lululemon, Rolex, Sephora, Stuart Weitzman.

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LUXURY LEISURE di Virginia Ricci

ANDROGINIA e

SPIRITUALITÀ IL

MASCHILE

MENTE

ANDROGINA,

CORPO ECLETTICO, CURATO DA MARIA LUISA FRISA, È IL NUOVO MANIFESTO ARTISTICO DI GUCCI GARDEN GALLERIA

Q

uanti secoli ha impiegato la donna per veder finalmente sdoganati i pantaloni nel proprio guardaroba? Parecchi. Basta questo per comprendere come un uomo vestito d’abiti sgargianti, fiocchi, qualche pizzo e falpalà, oggi, possa fare ancora scalpore. Giustificabile. Ma anche i tradizionalisti hanno avuto modo di notare come questo trend, più (o meno) esasperato, negli ultimi anni sia sempre più in vista. A farla da padrona è Gucci, con le stravaganze esposte e imposte dalla vulcanica creatività del suo direttore creativo Alessandro Michele; non è quindi un caso che proprio al Gucci Garden di Firenze (poliedrico spazio della maison nel Palazzo della Mercanzia di Piazza

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della Signoria, aperto nel gennaio dello scorso anno), nelle sale della Gucci Garden Galleria abbia inaugurato la mostra Il Maschile - Mente androgina, corpo eclettico, a cura dell’inossidabile Maria Luisa Frisa. Ma facciamo qualche passo indietro. Perché di eccentrici bagliori e colori pop, nel mondo del rock ’n’ roll se ne parla da tempo. Ricordate i broccati, le marsine militari e i completi in velluto shock di Jimi Hendrix? Per non parlare di Mick Jagger, flamboyant e impeccabilmente “placcato” da cromie a dir poco originali, glam fino alla punta delle sue zeppe… proprio come quelle portate da un sottile David Bowie con tanto di tutine space-age; lui, che nel maquillage si destreggiava quanto uno del mestiere. Se fino

In questa pagina in basso da sinistra a destra mostra Il Maschile e le opere realizzate da MP


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In questa pagina in alto a destra i ritratti di MP5 e Alex Merry, courtesy of Alessandro Moggi In basso da sinistra a destra le opere realizzate da Alex Merry

a quel momento l’androginia si era concentrata sulle donne, libere dai loro rigidi stereotipi di genere, era il turno degli uomini. Benvenuti nella Peacock Revolution, popolata da maschi ansiosi di nuotare controcorrente in punta di revers. Secondo Toija Cinque, Christopher Moore e Sean Redmond, autori del volume Enchanting David Bowie: Spazio/Tempo/Corpo/Memoria, «Il cambiamento della moda maschile, da rigorosa a libertina, nella Londra degli Anni ’60 portò all’adozione di uno stile gay da parte di uomini non gay». Una qualsiasi di quelle celebri rockstar avrebbe sfoggiato con piacere la camicia in seta rossa

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dal lungo fiocco che spicca oggi nella mostra fiorentina. Un modello lanciato da Alessandro Michele in quella prima sfilata maschile dell’Inverno 2015 che consacrò la sua visione libera da pregiudizi: fra colui che indossa e l’abito indossato, il rapporto è personale. Nessuna regola. E poi via, in un percorso a ritroso nel marchio a partire dagli anni Sessanta, passando attraverso l’estetica dei più noti direttori creativi (sì, anche l’amatissimo Tom Ford). In Gucci Garden gli spunti di riflessioni non mancano: anche nei suoi “spazi di transito”, spesso decorati da artisti scelti dal brand. Si ricollega così alla questione di genere la creati-


In questa pagina in alto la mostra Il Maschile

vità di MP5: street artist, illustratrice e fumettista italiana tra le più nota in Europa, che non rinnega il suo attivismo nel movimento femminista. Nelle pitture murali On/Off di Gucci Garden Galleria, le figure bianconere (tratto distintivo di MP5) mettono al centro la relazione fra gli individui, con uno sguardo che dal fisico sfuma fino all’emotività: nella prima stanza, le persone illustrate sono esposte nella luce; nella seconda, la stessa scena è invece immersa nell’oscurità. Uno spazio perfetto per il suo lavoro che, pur con l’uso di due sole cromie, colpisce dritto al cuore, come raccontato in un’intervista a Rolling Stone: «Mi interessa rivisitare completamente i luoghi, stravolgerne il senso; per questo non lavoro quasi mai su facciate cieche ma preferisco stanze, luoghi chiusi, sottopassaggi e strutture architettoniche». Per i più appassio-

nati, una capsule collection di capi e accessori ispirati proprio alla sua arte (e all’antico testo Chinese dei Ching) è in vendita nello shop Gucci Garden. Poetiche sono invece le proposte di Alex Merry, artista inglese “amica” del brand. Per Gucci infatti, Alex ha già creato non solo le illustrazioni che hanno accompagnato il debutto della linea d’arredo Gucci Décor; sua anche l’illustrazione di un ArtWall Gucci realizzato a Taipei in onore dell’iniziativa di personalizzazione DIY - Do It Yourself, ispirato alla borsa Ophidia. Per i nuovi spazi di Firenze, Alex ha disegnato otto finestre ad arco aperte su spazi fiorentini immaginari e metafisici… Camminando sul filo della spiritualità. Un simbolismo carico di esoterismo che, con Alessandro Michele, ha ormai conquistato la nuova estetica della maison.

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Thierry Mugler, Claude Heidemayer, New York, Outfit : Thierry Mugler, Les Infernales collection, prêt-à-porter fall/winter 1988–1989. Photo: © Thierry Mugler.

LUXURY LEISURE di Virginia Ricci

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Manfred Thierry Mugler, creator. Photo: © Max Abadian.

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CONSCIOUS

THIERRY MUGLER: COUTURISSIME, IL MONTREAL MUSEUM OF FINE ART CELEBRA UNO TRA I PIU’ GRANDI VISIONARI DELLA MODA D’AUTORE

Cover of the publication Thierry Mugler: Couturissime, edited by Thierry-Maxime Loriot, 2019. Publishers: the Montreal Museum of Fine Arts Publishing Department in association with Phaidon Press Limited.

P

er comprendere la visione di Thierry Mugler, basterebbero forse saper leggere dietro le sue parole: «La moda è un film. E ogni giorno, quando ti vesti, dirigi te stesso». Voilà: e così quel ragazzo alsaziano, nato a Strasburgo nel 1948, seppe dirigere la sua vita proprio come un copione. Un percorso oggi in mostra con Thierry Mugler: Couturissime, dal 2 marzo all’8 settembre al Montreal Museum of Fine Arts. Tutto ebbe inizio con una Scuola di Arti Decorative per interior designer, alla quale seguirono esperienze di teatro, disegno, video e pubblicità. «Il mio approccio alla moda è stato naturale. Da

bambino non amavo nessun vestito: iniziai a creare i miei, alla ricerca di un’identità». E poi, Parigi: dove Thierry si trasferì nel pieno delle rivoluzioni sessantottine. Assunto da Gudule, la prima boutique “alla moda”, creò un nuovo stile con maxi cappotti e linee estreme… un successo immediato. La sua capacità espressiva si forgiò nei viaggi: Stati Uniti, Messico e in seguito l’India, dove imparò il Kathakali, un teatro-danza che univa mimo e arti marziali. Ma non solo. Ballerino già a 9 anni, questa passione ebbe molti effetti sulle sue future, spettacolari silhouette («Pensavo che la moda in sé non fosse abbastanza, che dovesse essere mostrata nel suo ambiente musicale e teatrale»). 51


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Christian Gautier, stage costumes for the show Mugler Follies, 2013. Outfits: Thierry Mugler. Photo: Christian Gautier / © Manfred Mugler.

Helmut Newton, Jerry Hall and Thierry Mugler, Paris, 1996. Photo: © The Helmut Newton Estate. Sopra foto Lady Gaga, Helmut Newton, Jerry Hall and Thierry Lady Gaga dans le vidéoclip de la chanson « Telephone » (album The Fame Monster, 2010), réalisé par Jonas Åkerlund. Tenue: Thierry Mugler, collection Anniversaire des 20 ans, prêt-à-porter automne-hiver 1995-1996., Paris, 1996. Photo:

Nel 1973, ecco pronto il lancio della sua prima linea, Café de Paris: reinventò così la parisienne chic nel folklore di sottovesti peruviane, indiane, marocchine e floreali. Ma lui sognava parigine vestite da piccoli tailleur neri, trench stretti e longuette: linee che diventeranno l’essenza del suo stile body conscious, ispirato proprio alla danza. E così nell’estate 1974 nasce il marchio Thierry Mugler: la prima collezione fu presentata nel suo atelier/appartamento. Ben lontano dalla prima sfilata spettacolare del 1975, capitanata dalle più grandi top model. In quegli anni, Thierry aveva infatti conosciuto Jerry Hall, fra le prime modelle americane approdate a Parigi, compagna del cantante Bryan Ferry. E poi Helena Christensen, partner del cantante degli INXS; Stephanie Seymour, compagna di Axl Rose… cosa ebbero in comune? Oltre alla musica, l’aver solcato le sue passerelle. Senza dimenticare come proprio David Bowie, che già aveva indossato un suo abito glitter per il video di Boys Keep Swinging, indosserà capi del designer per tutta la sua carriera; compreso il

suo matrimonio con la modella Iman… anch’essa icona di Mugler. Nel 1976, la sua prima campagna pubblicitaria fu scattata da Helmut Newton: irritato dalle insistenti proposte di Thierry, lasciò la macchina fotografica al designer proponendogli di scattare da solo il proprio shooting. E così fu. Ma questo non rovinò certo l’immagine del couturier... anzi: l’incidente lo portò nel 1978 a produrre la sua prima campagna come fotografo ufficiale, approfondendo quella che sarebbe stata la sua futura, grande passione creativa. Quando nel 1984 François Mitterrand organizzò un ricevimento in onore dei couturier francesi all’Eliseo, oltre a Madame Grès, Jean-Charles de Castelbajac e Jean Paul Gaultier, il Presidente volle anche Thierry Mugler. A pronunciarsi fu persino lady Danielle Mitterrand, presente in prima fila a ogni suo défilé: «Il suo talento sta nel nascondere i miei difetti mettendo in primo piano le mie qualità. Ha saputo conciliare il mio gusto per la modernità con i miei imperativi di donna attiva». Voilà: accettato anche dalle istituzioni, Mugler


Ellen von Unwerth, Eva Herzigová, behind the scenes at the Thierry Mugler fashion show, Paris, 1992. Outfit: Thierry Mugler, Les Cow-boys collection, prêt-à-porter spring/summer 1992. Photo : © Ellen von Unwerth.

Patrice Stable, Linda Evanglista on the shooting of the video for George Michael’s song “Too Funky,” Paris, 1992, directed by Thierry Mugler. Photo: © Patrice Stable. Inez and Vinoodh, Kym; BLVD, 1994. Outfit: Thierry Mugler, Longchamps collection, prêt-à-porter spring/summer 1994. Photo: © Inez & Vinoodh.

era ormai entrato nell’Olimpo del fashion system. E nel 1992 presentò così anche la sua prima sfilata di haute couture. Un evento spettacolare? Per i vent’anni del marchio, la sfilata al Cirque d’Hiver del marzo 1995 costerà più di dieci milioni di franchi. Oltre alla celebre “donna robot” (oltre 6 mesi di lavoro) anche Kate Moss, Claudia Schiffer, Tippi Hedren e Jerry Hall sfilarono ballando insieme a “gogo-boys”… non a caso, nel 2003 lavorò con il Cirque du Soleil per creare costumi e identità dei personaggi di “Zunamity”. E che dire del motivo di fiamme visto su tante auto Anni ‘50? Riportato su un bustier ricamato di cristalli, venne indossato nella collezione Les Infernales Inverno 1988-1989. Fiamme che ispirarono Prada

per l’Estate 2012: così amate da aver portato il marchio a inserirle anche nella collezione estiva dello scorso anno. Sempre più appassionato di video e fotografia, Thierry abbandonò il proprio marchio nel 2002 per dedicarsi ad altri progetti. Un esempio? I suoi celebri profumi. Ma anche costumi per star come Beyoncé, lo spettacolo teatrale parigino Mugler Folies o il celebre The Wyld a Berlino, in scena dal 2014 al 2016. Un enorme successo, con 500 rappresentazioni e oltre 800mila spettatori. In ogni esperienza, Mugler non ha mai perso di vista la sua passione: il corpo. «Sono sempre stato affascinato dall’animale più bello della terra: l’essere umano. E ho usato tutti gli strumenti a mia disposizione per renderlo sublime».


LUXURY LEISURE

WELCOME

HOME In alto, i gioielli realizzati in esclusiva per la riapertura di 26 Place Vendôme. In basso alcuni interni della boutique Boucheron, 26 Place Vendôme

I

DA LAETITIA CASTA A UMA THURMAN, PARATA DI CELEBRITIES PER LA RIAPERTURA DELLA STORICA SEDE PARIGINA BOUCHERON. MOLTO PIÙ DI UNA BOUTIQUE

n occasione del suo 160esimo anniversario maison Boucheron riapre la storica sede al 26 di Place Vendôme, una residenza signorile, dimora di famiglia e culla delle creazioni del marchio. Come affermato da Hélène Poulit-Duquesne, Presidente e CEO di Boucheron “È molto più di una boutique: è la nostra Casa”. 26 Place Vendôme, noto come Hôtel de Nocé, ha una lunga storia seducente almeno quanto i gioielli Boucheron. Venne costruito nel 1717, abitato da importanti famiglie francesi fra cui i Crozat e i Signori de La Tour d’Auvergne come da personalità del calibro della Duchessa di Castiglione, già dal 1930 venne inserito nella lista dei Monumenti Storici e negli anni è divenuto ben più di un semplice esercizio commerciale. La struttura, oggi più che mai - grazie anche al sostegno del gruppo Kering che ha contribuito al restauro radicale affidato a Michel Goutal, capo architetto preposto alla salvaguardia dei monumenti storici e al celebre designer di interni Pierre-Yves Rochon - rappresenta la quintessenza dello spirito Boucheron: il savoir-fai-

re, i valori, le competenze e la produzione. Riuscendo a far vivere ai visitatori experiences davvero singolari. Per esempio, ad accoglierli al secondo piano un vero e proprio appartamento che darà loro modo di rilassarsi, sorseggiare un drink o pernottare sentendosi come a casa. Riecheggiando la grandiosità del brand fondato nel 1858 da Frédéric Boucheron, designer e gioielliere visionario. Per la nuova inaugurazione Boucheron non solo ha pensato di realizzare un gala con celebrità internazionali tra cui Salma Hayek, Laetitia Casta, Léa Seydoux, Zhou Dongyu, Gong Li, Uma Thurman, Catherine Deneuve, Fanny Ardant, Laurent Lafitte, Aymeline Valade, Valeria Golino e Marina Hands. Ma ha inoltre presentato una selezione esclusiva di bracciali della linea Vendôme nella versione oro giallo tempestato di diamanti; e in oro bianco con pavé di diamanti con bordi laccati in nero. Riconoscibili dalle cifre da 1 a 26 che vi sono incise. Mentre, concepito ad hoc, ha realizzato un pezzo unico interamente tempestato di diamanti baguette con incisa la dicitura “Boucheron 1/1”, esposto solo presso la sede di 26, Place Vendôme.


Uma Thurman

Gong Li Zhou Dongyu

Laetitia Casta

Salma Hayek

Laurent Lafitte con Catherine Deneuve


LUXURY LEISURE

IMMERSIVE

VISION La creatività di Bardula incontra Moncler

TRA GEOMETRIE IMMERSIVE, GIOCHI DI LUCE E VOLUMI CINETICI CHE SI TRASFORMANO SEGUENDO LO SPETTATORE, LE INSTALLAZIONI DELL’ARTISTA BARDULA SI SVELANO NEGLI STORE MONCLER A STOCCOLMA E IN MESSICO

L’

arte incontra Moncler in una speciale collaborazione con l’artista belga, noto con lo pseudonimo di Bardula, che ha creato per il marchio una speciale e monumentale installazione all’interno dei suoi store. Una collaborazione iniziata per il flagship store di Madison Avenue a New York plasmato da Gilles & Boissier: visibile dalla strada, l’installazione luminosa era un vero e proprio invito a immergersi in un’expertise unico, scoprendo l’universo che ci circonda. «La successione degli strati in oro e della luce a LED produce un effetto a stella e un movimento che segue lo spettatore» ha raccontato l’artista Bardula. «Il volume rappresenta così il centro del nostro universo il sistema solare - e porta lo spettatore nel cuore della stella più grande, il sole. Entrando nel centro da cui si irradia la luce dorata, al suo movimento lo spazio si apre immergendolo in un volume distorto da una forza misteriosa: la sua». Infuse di fascino e meraviglia, le installazioni cinetiche di Bardula si possono ammirare oggi nei nuovi flagship Moncler, a Stoccolma e in Messico: pièces unique che incantano per la loro dimensione, plasmate attraverso una successione di lame metalliche dorate che danno vita a una volumetria cinetica costituita da geometrie curve. Una successione

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di forme ovali in espansione si immerge in una luce a LED sempre mutevole che, riflettendosi sull’alluminio, rivela sfumature cromatiche dal blu al bronzo, dal rame all’oro fino alla profondità dell’ambra. Tonalità intense in cui i volumi cambiano e si trasformano seguendo il movimento dell’osservatore. Una progressione aritmetica degli strati si fonde in uno scenario luminoso ondeggiante di curve ovali in cui la stretta relazione tra dinamismo, materia e luce viene esaminata attraverso il 3D, i laser e la tecnologia LED. Reinterpretazione narrativa dell’Umanesimo rinascimentale, il concept artistico di Bardula per i negozi di Stoccolma e del Messico rimette l’Uomo al centro, rappresentandolo nel suo istinto primordiale all’osservazione, alla conoscenza, alla scoperta e alla creazione. Ed è la morfologia umana posta al centro dell’opera che evoca e richiama il celebre “Homo ad Circulum” vitruviano, in una vera e propria celebrazione della sua intelligenza e del suo talento creativo rappresentato attraverso una volumetria sferica inscritta a sua volta in un cubo. Geometrie astratte e immersive che si pongono a metà tra design, gioielleria, architettura e arte, da ammirare questa primavera 2019 anche nelle vetrine del flagship Moncler a Mosca, sulla Piazza Rossa. In una dimensione di autentica meraviglia.

BARDULA Studio bardula.com




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fashion


FASHION


For her Pleated printed chiffon dress worn over fishnet all-in-one Earrings, ring and bracelets All Dior High heeled sandals Casadei For her Pleated printed chiffon dress worn over skin tone all-in-one Earrings, choker and strappy sandals All Dior For him Asymmetric jacket and pants Leather shoes with sneaker soles All Dior

f ashion CONFIDENTIAL Photographer Yuri Catania

Styling Michela Guasco Production Silvia Torricelli Hair Giovanni Erroi @ GreenApple Assited by Francesco Erroi Makeup Chiara Guizzetti @ GreenApple Assited by Lisa Lionello Fashion Assistant Rebecca Del Vita, Riccardo Capobianco, Christina Galants Models Chin Chin @ Independent Emmanuelle Binn @ Next Muna Mahamed @ Monster Sonya Batist @ Next Davide Santangeli @ Elite Mats Van Shippenberg @ I Love Models

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Embroidered jacket and long dress embellished with sequins and beads Shell earrings, cross necklace and lace gloves All Gucci

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On this page Cotton dress Fendi Slip-on shoes Brognano Left Three piece tuxedo and white shirt Tagliatore Alligator shoes Moreschi

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Tulle dress with sequin embroidery worn over biker shorts Blumarine Strappy sandals with Swarovski crystals RenĂŠ Caovilla

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Asymmetric ruffled mini dress Ermanno Scervino Gold high heeled strappy sandals Mario Valentino

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This page Silk jacket and cotton shirt Kiton Left Silk cut-out dress with pvc sleeves decorated with crystals Genny

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Model on the left Tweed suit Necklace, belt and mules All Chanel Model on the right Cropped cotton shirt and stretch leggings Earrings and belts All Chanel

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In this page & on the left Long printed chiffon layered ruffled dress, Earrings and mules All Dolce & Gabbana On the left, model on the right Short printed chiffon multi-layered ruffled dress Swarovski crystals embellished platform sandals All Dolce & Gabbana

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Printed chiffon mini dress Stella McCartney White gold, diamonds and emerald earrings and ring Chopard

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In this page Macramè dress, culottes and mules All Missoni On the left Embroidered chiffon top and skirt Embroidered sandals All Giorgio Armani

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Pleated silk draped dress Louis Vuitton

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In this page White gold Serpenti necklace with large sapphire Bulgari Chiffon dresses with lace inserts Alberta Ferretti On the right Both are wearing chiffon dresses with lace inserts Alberta Ferretti Shoes Model on left Casadei Model on right Giuseppe Zanotti

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In this page for him Vynil coat, ribbed mock Turtleneck and canvas pants All Versace Lace up shoes Moreschi for her Printed silk minidress and mules Versace On the left Asymmetric bodysuit, pencil skirt with ruffled hem. Ruffled belt worn crossbody and see-through gloves All Max Mara Sandals Mario Valentino

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On the left for her Dress, Moschino Sandals Renè Caovilla for her Dress N°21 Sandals Mario Valentino for her Blouse and skirt Redemption Sandals Renè Caovilla for him Suit and shirt Tagliatore Loafers Moreschi for her Dress Roberto Cavalli Sandals Longchamp for him Jacket, T-shirt and pants Roberto Cavalli Shoes Moreschi

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INTERVIEW di Enrico Cammarota

L’abito UNA PASSIONE!

HA VESTITO TANTE STAR DA LAPO ELKANN A DEL PIERO FINO A SHARON STONE. IL SUO SOGNO? VESTIRE BILL GATES E OBAMA. ALESSANDRO MARTORANA RACCONTA IL SUO AMORE PER I TESSUTI INGLESI E IL SUCCESSO OTTENUTO CON LA SUA SARTORIA 2.0

L’

idea della bottega d’artigianato è la stessa da sempre, ma Martorana non è un sarto, si definisce un creativo, uno stilista. Come dargli torto, del resto ne parla ampiamente anche in “I’m not a tailor”, il volume a lui dedicato, in cui spiega come il suo mondo non sia limitato alla costruzione di un abito dall’eccellente manifattura, ma sia fondato su una rete di relazioni internazionali composta da clienti privati ed estremamente esigenti. Alessandro guida un’azienda fatta di due atelier uno a Torino in Piazza San Carlo 206 e un altro in Via della Spiga 9 accanto gli storici nomi della sartoria maschile milanese. Un’avventura iniziata nel 2005 con l’avvio di una start-up autofinanziata e l’addio al posto fisso tanto raccomandato dalla famiglia. Seguire la passione e il sogno sono stati fondamentali per quest’imprenditore che grazie al suo savoir-faire nella comunicazione interpersonale e social ha conquistato un’elite di clienti altospendenti, VIP e star hollywoodiane.

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Come definisci il tuo lavoro? Tutto ciò che viene confezionato nel mio atelier è made to measure, fatto a mano. Non sono un sarto, mi reputo uno stilista creativo. Nel tailoring lo stile non può essere stravolto, tutti i modelli passati tornano sempre di moda però io disegno e insieme al mio team cerchiamo di creare qualcosa di innovativo. Ognuno di noi immagina la sartoria come una bottega dove l’artigiano cuce le sue cose, noi siamo una realtà imprenditoriale nuova, la definirei 2.0. Siamo un gruppo giovane con voglia di fare, investire e crescere. Come avviene la produzione? Uso solo tessuti inglesi, sono molto legato alle loro fantasie. La produzione però è fatta totalmente in Italia. Produciamo in Toscana. Abbiamo anche una rete di collaboratori esterni, sono piccoli artigiani a cui ci rivolgiamo per confezionare scarpe, accessori e valigeria. Mentre abiti, camice e cravatte, ossia i nostri focus, li produciamo internamente.

Quando è iniziata quest’avventura? Ho aperto il primo atelier nel 2005, prendendo la decisione di cambiare totalmente il mio stile di vita. Lasciai il mio posto fisso come impiegato. All’inizio ero l’unico dipendente, nel 2006 siamo diventati in 3, poi pian piano siamo cresciuti ancora. Ho iniziato lavorando le camicie. Il primo cliente importante è stato Lapo Elkann, mio cugino era il suo autista e gli parlò di me. Lo incontrai al Twiga di Flavio Briatore, ebbi la faccia tosta di andare a presentarmi al suo privé, si ricordava che qualcuno gli avesse parlato del mio lavoro. Mi fissò un appuntamento per incontrarci a Torino. Lapo stesso mi ha consigliato di passare all’abbigliamento completo, siamo diventati amici, abbiamo fatto anche una collaborazione insieme al suo marchio, Italia Independent. Come funziona il tuo business? Funziona sul passaparola. Solitamente i clienti portano altri clienti, vengono qui su appunta-

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mento e insieme si sceglie il prodotto adatto a loro. Un mio abito confezionato parte dai 3.800€ ma il prezzo varia in base alle customizzazioni richieste. Una volta ad un cardiologo americano è costato 14.000€, avevo fatto fare un bellissimo dipinto all’interno della fodera. Devo dire che la parte relazionale è fondamentale. I clienti più importanti li ho conosciuti in giro per il mondo. Ti capita spesso di lavorare per un cliente in luoghi diversi dall’atelier? Può capitare di lavorare ovunque. Un cliente che chiede di confezionare 7 abiti mentre è in vacanza sul suo yacht e in quel caso riesci a goderti il viaggio insieme a lui, oppure mentre è in volo su un elicottero privato.

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Che rapporto hai con i tuoi clienti? Ogni cliente è un amico. Offriamo un servizio curatissimo. Siamo noi a confezionare il prodotto, lo consegnamo al cliente ovunque lui desideri, lui è il centro del nostro universo, per questo motivo io sono sempre reperibile. Se necessario li raggiungo in ogni parte del mondo. Quanto tempo occorre per confezionare un abito? Occorrono circa 38 ore di lavoro. Non c’è nulla di prefinito e, non facendo ready to wear o fast fashion, abbiamo tutto il tempo per rifinire con cura i capi dei nostri clienti privati. Per farlo partiamo sempre dal tessuto e dal cartamodello.


Il tuo cliente tipo? I miei clienti sono tutti businessman che vengono principalmente dalla Cina, dall’Australia e dall’America. In Italia ci sono anche diversi calciatori. Sembra facile vestire gli sportivi, ma in realtà non lo è affatto, il loro fisico super allenato rende difficile il fitting, ma col tempo sono riuscito a studiarne uno appositamente per loro. Principalmente facciamo abiti da uomo, ma ci sono alcune donne importanti che scelgono di farsi confezionare dei capi su misura. Ricordo che il primo abito da donna l’ho realizzato per Sharon Stone nel 2007. Ricordi qualche richiesta particolare? C’è da considerare che i miei clienti posso permettersi di tutto e un bel vestito lo possono trovare in molte boutique del lusso, io per non annoiarli propongo delle personalizzazioni ad hoc. Un bel lavoro è stato fatto con la gessatura del centrocampista Paul Pogba, mi aveva chiesto qualcosa di particolare e ho confezionato il suo abito con una gessatura scritta e bottoni realizzati col suo logo. Chi è stata la tua prima star? Una delle prime celebrity che ho incontrato è stato il calciatore Del Piero nel 2005, lui è arrivato nel mio vecchio atelier di Torino. Dal 2006 al 2009 ho vissuto a Los Angeles e li ne ho conosciute davvero molte, ero fidanzato con un’attrice. Cosa ti è rimasto impresso di quella terra? Devo ammettere che l’America offre veramente tantissime opportunità. Se dovessi ringraziare qualcuno oltre te? Dovrei ringraziare i miei genitori, i primi anni non erano d’accordo con la mia scelta di aver lasciato il posto fisso, ma sapevo che non volevano smontare il mio castello, lo facevano per tutelar-

mi. Se oggi sono un uomo con dei valori importanti e sto riuscendo nella mia attività lo devo ai loro insegnamenti. Dopo aver conquistato tante star e celebrities, qual è Il prossimo obiettivo? Senza abbandonare l’abito sartoriale voglio espandermi nel retail. In 10 anni ho intenzione di diventare un brand di lusso a livello internazionale. Sto facendo diversi incontri con molti investitori. Il tuo rapporto con i social? Essere popolare su Instagram per me non è un lavoro, però ammetto che qualche offerta interessante è arrivata. Ho accettato di prestarmi come ambassador di Huawei, questo perché il telefono lo uso sempre, la tecnologia mi piace e mi è utile, posso mandare le foto dei materiali che sto usando ai miei clienti dall’altra parte del mondo. Ho fatto anche il testimonial di YSL beaueé per una sua fragranza. Una cosa che ti piace? Mi piacciono molto gli orologi, amo Richard Mille. Lui l’ho conosciuto e sono rimasto affascinato da questo universo di perfezione. Qualcuno che avresti voluto vestire? Una bella sfida sarebbe stata arrivare a vestire Bill Gates o magari Obama. In generale mi piace lavorare per persone che tendenzialmente non si vestono bene. È troppo semplice lavorare con qualcuno che ha gusto e stile. Cosa non può assolutamente mancare nel guardaroba di un uomo elegante? Un abito blu. Un motto? Se non ridi non sei una persona seria.

In questa pagina alto, un abito Martorana, Nella pagina accanto, In alto nella foto Alessandro Martorana, In basso uno scatto dell’atelier

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Beaut y a cura di

Luisa Micaletti


BEAUTY MIX

Seduzioni PRIM ARIE LO STILE, QUELLO SOSPESO TRA STORIA, MODERNITÀ E AVANGUARDIA, LIBERA IL CORPO DELLE DONNE E DEGLI UOMINI. CON UN’ALLURE CHE RISCRIVE LE CONVENZIONI DELLO CHIC, I NUOVI PROTAGONISTI DELLA BELLEZZA SEDUCONO CON SEMPLICITÀ E COMPLESSITÀ ALLO STESSO TEMPO, LASCIANDO CHE IL LUSSO RESPIRI SENZA BISOGNO DI ESSERE OSTENTATO

Opulenza carnale Amouage Opus IX è un’interpretazione intensa della Camelia, il cui accordo è stato creato appositamente dal Direttore Creativo Cristopher Chong per la fragranza, perché in natura non ha odore. L’accordo di Camelia, infuso con pepe nero e gelsomino, svela un’aurea calda e selvaggia nelle note di testa, mentre il legno di gaiac, la cera d’api e il cuoio si uniscono in un cuore controverso. Un’illusione finale della fragranza legnosa e floreale viene creata dalla base euforica di ambra grigia, vetiver e zibetto. Sequins embroidered tulle dress Elisabetta Franchi Photo by Yuri Catania Styling by Michela Guasco

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Forza ineguagliabile Alla riapertura della Boutique Chanel di New York sulla 57a strada, la Maison celebra l’anno 1957 con una nuova Eau de Parfum nella collezione Les Exclusifs De Chanel. 1957: l’anno della consacrazione americana per Gabrielle Chanel, ma anche 19, come il giorno della sua nascita, e 57, come il numero della strada che ospita la più grande Boutique Chanel negli Stati Uniti. Una creazione che crea un ponte olfattivo tra la Francia e l’America, con quell’allure iconica a fare da punto di incontro. Un’allure eterna, quella di Chanel. Sapiente miscela di otto muschi bianchi, 1957 si articola come una combinazione di veli. In questo gioco di profondità, entrano in scena vibrazioni boschive, mielate, speziate e fiorite che apportano una luminosità, potente e sensuale.

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Spirito d’indipendenza Creata dal naso Julie Massé, Sì Fiori Eau de Parfum reinterpreta il tema chypre di Sì Eau de Parfum giocando attorno al neroli, ipnotico fiore bianco del bacino del Mediterraneo che evoca la fioritura e invita a vivere un’esperienza di libertà. Abbinato nelle note di testa al mandarino verde frizzante, al ribes nero e al muschio bianco nelle note di fondo, Sì Fiori possiede una grazia semplice e complessa, come il fiore da cui trae la sua ispirazione. Il design del flacone rimane fedele al suo fascino iconico, ma ora vibra di un delicato rosa nude.

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Proiezione onirica di libertà La natura floreale di Dior Rose Kabuki è esaltata da un espressivo mix di essenza e assoluta di rosa Damascena. Il cuore è avvolto da muschi talcati nei quali affonda il ribes nero, per poi lasciare spazio a una nota finale di rosa. La fragile bellezza del flacone riporta alla mente ricordi cari a Dior, che da sempre trova ispirazione nell’Oriente e nei viaggi, reali o immaginari, del parfumeur-créateur Dior François Demachy. Jewelry Dior Photo by Yuri Catania Styling by Michela Guasco

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Territori inesplorati Note coriacee e sensuali racchiuse in un mix di legni. Bronze Wood & Leather by Jo Malone London è un profumo affumicato e caldo, riscaldato dagli ultimi raggi di sole. Il pompelmo apre la fragranza con luminosa freschezza, offrendo un tono leggermente amaro e acidulo. Una nota delicatamente legnosa, calda e seducente, dona una sensualità discreta alla base. Overcoat, sweater and pants Loro Piana Photo by Yuri Catania Styling by Michela Guasco

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Il mistero della femminilità Narciso Rodriguez presenta For Her Pure Musc Eau de Parfum, una creazione di Sonia Constant e ispirato all’origine di For Her. Il muschio, firma olfattiva di Narciso viene reinterpretato ed esaltato con una purezza disarmante e un’intensa profondità. Nel cuore è accentuato da un bouquet di fiori bianchi mentre il cashmeran trasmette calore alla composizione. Estremamente seducente, solletica i sensi mentre avvolge il corpo. Vera e propria sintesi di linee nette e forme pure, il flacone bianco e nero riflette la raffinata maestria e il fascino della fragranza che racchiude all’interno.

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Dove il tempo sembra sopeso Christine Nagel compone sentori dolci e colmi di una nostalgia senza tristezza, di rinascita, di un sentimento di eternità . Il soffio boisÊ, sereno e tenero del giardino si rivela sulle rive della laguna, con le salicornie sognanti chine verso i venti di mare, il pitosforo, i gigli bianchi, le magnolie. Sentori che accarezzano l’alba di una Venezia silenziosa... nasce un profumo che rende gioiosi, che offre in segreto la dolcezza di un giardino da sogno, Un Jardin sur la Lagune.

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Modernità addictive Il team Ricerca YSL Beauté presenta un composto unico: il distillato allo zafferano del Marocco contenuto in Or Rouge, più potente, più efficace e più sostenibile che mai. Grazie a un nuovo metodo di testing e un delicato processo estrattivo ad alta precisione che produce un distillato di super zucchero ancora più concentrato, aiuta a combattere l’Inflamm’aging, noto come uno dei fattori che contribuisce maggiormente all’invecchiamento della pelle. Oltre a correggere, oggi svolge un’azione protettiva in un trattamento couture per la pelle all’avanguardia.

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Un nuovo culto La Mer introduce un nuovo beauty essential nella sua gamma: The Renewal Oil, un elisir multi-funzione ad alta efficacia, che offre un’esperienza sensoriale con elevati benefici anti-aging e proprietà di trattamento trasformative. Il primo olio La Mer, multi-funzione e bi-fasico, è una lussuosa formula creata con gli oli del Miracle Broth™. Formulato per il viso, ma adatto anche per l’applicazione diretta su corpo e capelli oppure aggiungendo alcune gocce all’idratante o al siero abituali, per un’esperienza personalizzata secondo le proprie necessità.

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Simbiosi tra scienza e bellezza Prodigy Cellglow è la nuova generazione di skincare anti-età e luminosità firmato Helena Rubinstein che ha scelto l’Edelweiss come protagonista. Un piccolo fiore bianco che cresce principalmente sulle vette più alte delle Alpi Svizzere, a più di 3.000m di altitudine. Ispirato da un’approfondita ricerca sulla riprogrammazione cellulare, il Concentrato è costituito da una concentrazione al 10% di Cellular Supreme di EdelweissTM per una solida compattezza della pelle e un colorito più luminoso. La sua texture rosata ultra-fresca “disseta” la pelle donandole comfort per tutto il giorno.

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EVENTS

BACK TO ‘80s il super evento X

NARS

COSMETICS Capelli cotonati, parrucche dai colori sgargianti, abiti fatti di paillettes e lustrini. Un angolo per i tattoo e uno per i glitter. Una terrazza specchiata nel blu di Monte Carlo e accesa dalla verve dei neon colorati ma soprattutto dalla gioia degli ospiti e dalla loro instacabile voglia di divertimento. Immancabile Cyndi Lauper e la sua “Girls just wonna have fun” di sottofondo, in un dehor pensato come uno chalet di montagna a strapiombo sul mare, quello dell’incantevole Principato di Monaco. Per celebrare NARS, i suoi venticinque anni di bellezza e Naomi Campbell come sua nuova testimonial mondiale, abbiamo trasformato il Blue Jin Bar dell’esclusivo Monte-Carlo Bay Hotel & Resort nella pista da ballo più cool dell’anno.

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P O S H 83

Travel


TRAVEL di Antonella Tereo

UNIQUE LUXURY

Sins

CINQUE FUGHE IN ALTRETTANTI RESORT CUSTODI DI UNICITÀ, FRA PARADISI INCONTAMINATI E LOCATION MUST TO BE, DOVE IL SOGGIORNO È UN REALE, ESCLUSIVO PIACERE. ECCO ALCUNI PREZIOSI SCRIGNI PER FARE DI UN VIAGGIO UN’ESPERIENZA LIKE NOWHERE ELSE

Huvafen Fushi - Infinity Pool 108


Nihi Sumba


Le piscine esterne nell’esclusiva Millionaire Suite al Grande St. Lucian SPA & Beach Resort

Interni dei Over the water honeymoon bungalow al Sandals Grande St. Lucian SPA & Beach Resort

CARIBBEAN OVERWATER BUNGALOWS ST. LUCIA ISLAND Unici nell’intera area insulare del Sud dei Caraibi sono i sei Over the water Honeymoon Butler Bungalow, le ultime gemme first class firmate Sandals sulla selvaggia isola di Saint Lucia. La singolare e audace scelta del gruppo alberghiero jamaicano (gli stessi pionieri di Montego Bay), rende ancor più esclusivi al Grande St. Lucian SPA & Beach Resort i bungalow sospesi sulla splendida spiaggia di Rodnay bay, con interiors dallo stile contemporaneo, caratterizzati da pannelli a vetro sul pavimento per godere di giorno e di notte degli splendidi fondali caraibici, poi spaziosi bagni attrezzati di vanity riservati, per lui e per lei e raffinati dècor. Nel private outdoor, alcuni accorgimenti per il relax ed una originale disposizione sfruttano il patio in legno sulle acque turchesi: spiccano l’enorme amaca sospesa, la vasca design a due posti e un articolato sun

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deck con accesso privato in mare. Il servizio butler è parte della scelta luxury included – come recita il claim del pluripremiato brand – mentre si aggiungono servizi personalizzati a richiesta per ogni altra esigenza. Sull’isola anglosassone poi, il Sandals Regency La Toc (che, per il segmento up scale, alterna l’offerta con il Grande St. Lucian) dispone di quattro esclusive Sunset Ocean Millionaire Butler Villa, dotate di outdoor con solarium e piscina privata a sfioro, elevate ad un’altezza di quasi 50 metri sul mare e con vista di 180 gradi sull’Oceano. Ma l’offerta in questo secondo resort del gruppo si completa di un’altra eccezionalità. Il campo da golf da 9 buche progettato da Greg Norman si aggiunge ad un secondo golf club appena acquisito da Sandals per i suoi ospiti, creando così in un’unica offerta la risposta agli appassionati del green, la sola di tutta l’isola.

Il déhor della Millionaire Suite al Grande St. Lucian SPA & Beach Resort


TOTAL PRIVACY IN ROYAL MANSOUR MARRAKECH Fra architettura moresca e antiche tradizioni arabe si rivela il Royal Mansour, resort di assoluta tranquillità e privacy di Marrakech. La peculiarità sta nella sua stessa, armonica, disposizione strutturale che assicura – grazie a sotterranei appositamente studiati riservati al personale - un servizio a cinque stelle impeccabile e a cura di uno staff qualificato ma così quasi totalmente invisibile. La proprietà, che rientra nella collezione The Leading Hotels of the World, offre all’arrivo un servizio butler per esaudire ogni richiesta degli ospiti, capace

di predisporre soluzioni alle diverse esigenze e per offrire nelle 57 riad-suite - ciascuna di tre piani, con rooftop panoramico e piscina privata - il massimo della privacy possibile. Unica nel contesto nordafricano e con una speciale dedizione all’ospite, presenta ambienti con pareti decorate con intonaco a pizzo, tappeti di seta e pregiati materiali nell’arredo degli spazi. La raffinata cucina gourmet del suo ristorante diretto da Yannic Alleno e la caratteristica medina interna completano un’accoglienza intima, in cui la discrezione è un must.

In basso, scorci del lobby al Royal Mansour di Marrakech, fra maioliche e tendaggi di pregio


Veduta aerea dell’Ocean Pavilion con piscina privata all’Huvafen Fushi Island Resort Mald ON AN OCEAN PAVILLON HUVAFEN FUSHI, MALDIVES Supera i trecentotrenta metri quadrati di superficie la villa-pavilion galleggiante dotata di ogni comfort di Huvafen Fushi Resort, su un’area lagunare tra le più belle delle perle maldiviane. È questo il plus che a Nord Malè ci si può riservare nella particolare sistemazione over water che ospita fino a quattro persone, ma che resta per una coppia un vero paradiso flottante. E sono solo due le oasi private e sospese sull’Oceano disponibili nel resort del gruppo AQUUM, caratteristica che le rende ancor più esclusive nell’intera offerta sulla destinazione. La particolare sistemazione oltre a butler privato rapisce per l’outdoor: una piscina privata circolare, una doccia idromassaggio ed una vasca Kohler a sfioro che si riempie dal soffitto e che parte dall’interno fondendosi al suo termine con l’orizzonte, illuminata da fibra ottica e godibile anche di sera. Non è un caso quindi che la vista sia verso Ovest, per tramonti mozzafiato. Se invece si vuol godere di privacy ma sulla spiaggia e optando per superfici più generose, lo stesso resort dispone anche della PlayPen Villa, ovvero 800 mq di superficie che, oltre a una camera da letto principale sopraelevata ed una a pianta aperta al piano inferiore, conta una sala giochi privata ed una zona riservata con bagno turco e sauna, circondati da un balcone affacciato su una piscina a sfioro nera in pietra lavica per godere del sunset maldiviano da un’altra prospettiva.

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L’esclusiva Lonu Veyo Pool all’Huvafen Fushi Island Resort

Sofa e piscina privata nel dehor della Luxury Villa del Emaho Sekawa di Vanua Levu, Fiji


Veduta aerea (in alto) ed interni (in basso) della Villa Rahasia, oasi esclusiva in bamboo immersa nella vegetazione del Nihi Sumba Resort UNLIMITED SPA TREATMENTS SAFARI ISLAND OF SUMBA, INDONESIA Pluripremiato e fra i luxury resort più singolari dell’Indonesia, il Nihi Sumba offre una wild-wellness experience anti-convenzionale, in particolare nel contesto unico del Nihi Oka Spa Safari. Accompagnati dal personale in questo percorso esclusivo, si lascia il resort per entrare in una nuova dimensione attraverso la caratteristica ambientazione esotica dell’isola con una fresca colazione salutare servita presso un lussuoso tree house dotato di ogni comfort. Fa seguito il relax all’interno di una suite cocoon dedicata, nella quale poi si ha la possibilità di scegliere entro un’ampia gamma di trattamenti, illimitati durante l’intera esperienza, che possono variare fra

riflessologia plantare, massaggi, impacchi, scrub e rituals con essenze e prodotti locali di origine naturale. Il tutto svolto da terapisti specializzati, completamente a disposizione dell’ospite, anche lontano dal resort. Un percorso hiking, una cavalcata sulla spiaggia ed anche un all-inclusive upgrade, ovvero il pernottamento presso una struttura unica. Villa Rahasia, finale ideale per l’ultima notte dell’intera wild-beauty experience, con camino open air e piscina privata, offre oltre ad un sunset buffet anche una cena a due fronte Oceano, sotto fuochi d’artificio ad hoc. Al mattino seguente si rientra poi con transfer aerei privati nella pace della propria suite del Nihi Sumba. HIDDEN PARADISE SAVUSAVU, FIJI ISLANDS Studiato per fuggire dal mondo, l’Emaho Sekawa Resort offre la possibilità di vivere l’esperienza più esclusiva nell’arcipelago delle Fiji, sull’isola di Vanua Levu, immersi nella vegetazione. Sono solo 3 le suites racchiuse in un’area rigogliosa con cascate naturali che ospita il resort sulle coste della splendida Savusavu Bay, verso l’Oceano del Sud Pacifico. L’eccezionalità per la limitata offerta di un resort cinque stelle superior (con varie Nomination ai World Travel Award ogni anno, sin dall’apertura) si traduce in un’accoglienza al top ed un butler service d’eccellenza. La zona notte

in ciascuna suite è di estremo respiro, con sofa, gazebo esterno e piscina privata per il relax open air, sfruttando sia di giorno che di notte gli ampi spazi privati pur sempre in estrema riservatezza. Varie poi le confortevoli facilities già incluse nel trattamento e che completano l’esperienza, come una spiaggia totalmente privata di due chilometri per ciascuna villa, un Kawasaki buggy a completa disposizione così come un’imbarcazione di 8 metri. Non ultima l’estrema vicinanza all’area top delle Fiji per il diving, ovvero l’accesso preferenziale al Namena Marine Reserve.

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TRAVEL di Antonella Tereo

SASSI MORE &

FOUR DAYS IN MATERA

LA PIETRA DEGLI ANTICHI RIONI, I PUNTI PANORAMICI MOZZAFIATO, LA RISCOPERTA DI ANTICHE MAESTRANZE E LUSSUOSI CINQUE STELLE INCASTONATI NEL TERRITORIO. GIORNO PER GIORNO ECCO LA SCOPERTA DI UNA CITTÀ CHE È ORMAI ORGOGLIO MONDIALE

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Nella pagina accanto Matera vista da Sextantio Le Grotte della Civita In questa pagina Scorcio di Palazzo Gattini in basso Sant’Angelo Luxury Resort

L

a pietra conserva, i sassi raccontano. Uno scenografico teatro a cielo aperto, ospitale richiamo anche per i viaggiatori più esigenti, è uno dei nostri Patrimonio Unesco. Matera è ormai gioiello del mondo: incoronata a Capitale della Cultura Europea 2019, alla luce del sole ma anche ipogea, è un vero invito. I palazzi storici e le corti signorili sono incastonati in una posizione unica, ospitando mostre e musei ma anche dimore e boutique hotel dal sofisticato tocco luxury, uniti in un unico percorso di esperienze inattese.

Day one Ai Sassi, senza dubbio. Una visita privata ad hoc fra il Sasso Barisano e il Sasso Caveoso, fra chiese rupestri e cunicoli senza fine. Nel pomeriggio, dopo la lunga passeggiata, un po’ di relax nel Sant’Angelo Luxury Resort, dove la percezione del vero territorio continua. Infatti sorgono qui i locali del tribunale della Regia Udienza settecentesca, le antiche case in grotta e la chiesetta rupestre di Sant’Angelo dove oggi c’è un resort cinque stelle che, fra le asperità della roccia di tufo naturale, colloca suggestive ed accessoriate superior suite e royal apartment. Un ultimo brivido prima dell’aperitivo? Un percorso in quad nel Parco della Murgia al tramonto per raggiungere il belvedere di Murgia Timone e ammirare tutta la città. Poi si torna in hotel per una cena speciale, un tavolo alla terrazza del ristorante il Regia Corte, dove la vista della location e delle sue scultoree pareti è senza paragoni, prima di addormentarsi letteralmente al suo interno.


Day two La colazione del Sant’Angelo è proverbiale ma le eccellenze su cui concentrarsi sono le specialità locali e ci sono sempre sorprese per i graditi ospiti in un anno che si preannuncia straordinario. Proseguendo nella giornata con un po’ di shopping, allora meglio affidarsi all’eccellenza locale famosa in tutto il mondo e di grande classe: la storica Sartoria Inglese per camicie su misura (tra i clienti il Principe William e Donald Trump), è la tappa per farsi confezionare e personalizzare un capo. L’aperitivo per la sera è d’obbligo l’Enoteca dai Tosi. Gli interiors sono dello studio belga Architecten De Vylder Vinck Taillieu e la fa da padrone il contrasto fra il bianco del tufo locale e lo smeraldo dei complementi in vetro soffiato che ricorrono ovunque. Qui si sorseggia Malvasia della Basilicata, prima della cena. Dove? Meglio se nella corte esterna del noto Baccanti, un’ eccellenza locale presente nelle migliori guide culinarie del mondo.

Day three Colazione e una tailored made cooking class con Nicola Stella, chef de Le Bubbole del ristorante gourmet del prestigioso hotel Palazzo Gattini, per chi vuole conoscere la cucina materana da vicino e in maniera esclusiva. Nel pomeriggio, scendendo da Piazza Vittorio Veneto, la vera scoperta è il Palombaro Lungo, il sito ipogeo con alcune delle più grandi cisterne per la raccolta dell’acqua mai realizzate. Cunicoli del XVI

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secolo alti fino a 20 metri, scavati con la sola forza delle braccia. Ma se cercate invece puro relax, troverete rifugio nell’esclusiva vasca di galleggiamento della splendida SPA di Palazzo Gattini. Al piacere puro fate seguire l’aperitivo nel Palazzo e per la cena, basterà l’atmosfera a lume di candela sotto le volte del suo suggestivo ristorante e la cucina dello chef che già conoscete.

Day four La mattina comincia con una deviazione ai bordi della Civita, per scoprire Palazzo Pomarici, maestosa sede del Musma (Museo della Scultura Contemporanea di Matera) adagiata sulla parte periferica dei Sassi e detto anche Palazzo delle Cento Stanze. Qui i capolavori sono quelli esposti ma anche gli interni, particolarmente d’effetto. La giornata può servire a scoprire le vie e i quartieri della città più moderna, facendo sosta nella Cattedrale ma anche un’esperienza immersiva a Casa Noha (oggi patrimonio FAI) che svela la città attraverso 5 elementi chiave: l’acqua, la pietra, la luce, il tempo e lo spirito. La chiesa sconsacrata del complesso di Sextantio Le Grotte della Civita ospita un ambiente unico e del tutto esclusivo per godere di una cena privata. Nell’albergo diffuso di cui fa parte, un boutique hotel di sole 18 stanze dal design minimalista, si trovano anche SPA e terapisti esperti, in ambientazioni originali fra i Sassi materani, da dove sarà difficile allontanare il ricordo.

In questa pagina in alto, da sinistra Angelo Inglese di Sartoria Inglese MUSMA (Museo della Scultura Contemporanea di Matera) Ph:Visitmatera Enoteca dai Tosi


In questa pagina in alto, da sinistra Sextantio Le Grotte della Civita Palazzo Gattini interno di una stanza Sextantio Le Grotte della Civita

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TRAVEL di Antonella Tereo

FRENCH

RIVIERA

PER UNA STAGIONE DAL FASCINO UNICO, FRA NOMI DI RICHIAMO E OSPITALITÀ DI LUSSO, L’ART DE VIVRE SULLA COTE D’AZUR SI ARRICCHISCE DI NUOVE ECCELLENZE E SOFISTICATE OPENING

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CHEF DIDIER ANIÈS AL FAIRMONT MONTE CARLO MONACO Giunto solo da pochi mesi al Nobu Fairmont Monte Carlo, Didier Aniès consolida nel nuovo anno il prestigioso ingresso nel celebre ristorante dell’hotel del Gruppo Accor. L’attuale Executive Chef infatti, già consulente esperto in Europa, Cina, Giappone, Vietnam, Islanda, celebre per la stella Michelin a La Coupole dell’Hotel Mirabeau di Monaco e con una decennale esperienza a Le Grand Hôtel du Cap a Saint Jean Cap Ferrat (dove ha conquistato la seconda stella Michelin della sua carriera), è arrivato nel Principato portando rigore, dedizione e culto dal team working, elementi essenziali e alla base della sua cucina internazionale, capace anche di delicate proposte che non mancano di elogiare la Provenza e i suoi profumi. E c’è quindi da scommettere che lo chef decorato Meilleur Ouvrier de France, sempre pronto ad offrire anche private dinner d’eccezione, saprà stupire ancora…

Lo Chef Didier Aniès (a sinistra) al signature restaurant Nobu del Fairmont Monte Carlo. A destra: gli interni e la terrazza esterna del ristorante

Da sinistra a destra: La spettacolare vista panoramica sulla costa, le piscine outdoor e gli interni della nuova top suite appena inaugurata

LA NUOVA PRESIDENTIAL SUITE A LE MERIDIAN PLAZA MONACO Giunge al termine il piano di ristrutturazione de Le Mèridien Beach Plaza, iniziato nel 2016. Con l’anno appena inaugurato si prevede infatti l’ultimazione del restyling che proprio in questi ultimi mesi di lavoro si concentrerà sull’11° piano e infine sulla Presidential Suite prevista di 110 metri quadrati. Unico ad avere una spiaggia privata a Monaco, l’hotel si appresta così a offrire proprio nel 2019 un’ospitalità completa, nuova e contemporanea, sempre vista mare.

Firmata infatti dal designer Didier Le Fort, la ristrutturazione segue le linee guida dello studio del designer, nome che ha già curato in passato e con successo il rinnovo di Le Mèridien Bora Bora e Le Mèridien Tahiti. Arredi, sedie, poltroncine e complementi delineano stavolta nelle suite un city-style in French Riviera dai colori acidi e ricchi di personalità, accostati al gioco sempre vincente del bianco e nero, per un risultato elegante e sobrio al tempo stesso. 119


VIRGINIE BASSELOT (DUE STELLE MICHELIN) A LE NEGRESCO NIZZA Dida scrivere in foto

LA NUOVA SUITE PRINCE RANIERI III DELL’HOTEL DE PARIS MONACO Siamo agli ultimi ritocchi dopo quattro anni di lavoro nel palazzo dell’Hotel de Paris, sogno del fondatore François Blanc e oggi al culmine di un nuovo splendore. Dopo la metamorfosi che grazie agli architetti Richard Martinet e Gabriel Viora ha preso forma negli spazi delle camere (che ora partono dai 34 metri quadrati) realizzate con i materiali più raffinati, sono le suite terminate proprio a fine gennaio 2019 a caratterizzare il nuovo concept di lusso nell’hotel. Dopo La Suite Monte Carlo dedicata al “Gran lusso del gioco” del Casinò - al centro dell’hotel, per i giocatori di maggior prestigio ma che cercano discrezione e una personalizzazione ancora più chic - e la Suite Princesse Grace da SAS il Principe Alberto II e la Principessa Stéphanie, è stata appena svelata la suite più esclusiva e spettacolare, situata sul tetto a strapiombo su Place du Casino. È la Penthouse suite Prince Rainier III, un’esperienza unica per viaggiatori d’eccezione, rappresentando il non plus ultra nell’offerta del cinque stelle di Monaco, Con l’anno nuovo, infine, si inaugura anche ÔMER, il nuovo ristorante di Alain Ducasse, affacciato sui giardini interni ricreati da Jean Mus e che si unisce al tristellato Louis XV Restaurant, dello stesso chef.

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Arriva Virginie Basselot a Le Chantecler, ristorante gourmet di Le Negresco. L’atteso talento della gastronomia francese (sin da quando aveva contribuito come sous chef alla terza stella a L’Epicure restaurant dell’Hotel Bristol) si insedia nel cinque stelle nizzardo dai dècor Luigi XV che celebra così la sua seconda stella Michelin. Il prestigioso riconoscimento segna per il prestigio della struttura di Rue des Anglais un

altro traguardo, ma inaugura anche un’altra era, essendo la Basselot la prima donna chef della storia del noto ristorante. Il suo tocco raffinato nelle storiche proposte del menu de Le Chantecler si avvalgono anche delle specialità pescate proprio nella Baia degli Angeli su cui si affaccia l’hotel. Il piatto signature? Tradisce le origini normanne della chef: tartare di ostriche in crema di limone con caviale.

In basso: i prestigiosi interior della suite Grace Kelly, penultima tentazione all’Hotel de Paris


NEW LOOK PER HOTEL MARTINEZ CANNES Quella a Cannes è la seconda proprietà inclusa ne The Unbound Collection by Hyatt in Europa e ha aperto sotto i buoni auspici l’anno 2019. Dopo il recente e prodigioso restyling firmato da Pierre Yves Rochon entra luce, colore e stile mediterraneo nello storico cinque stelle lusso della Croisette, il Martinez. L’ex- art deco style hotel si presenta oggi con interiors ispirati alle nuance del mare e della sabbia: nelle 409 camere e suites la sfida è stata quella di rinnovare un’immagine ben nota con highlights di grande audacia. A cominciare dalla lobby in total white o dall’innovativo Le Martinez Bar, pronto a servire tapas & grill d’ispirazione giapponese o ancora per il déhor Le Jardin du Martinez che si rinnova negli arredi e cambia forse decisamente atmosfera rispetto al passato. Nuove tendenze per un nuovo carattere, pur sempre consono alla fama de La Palme D’Or, ristorante gourmet del Martinez e due stelle Michelin - unico a Cannes - sempre diretto da chef Christian Sinicropi. Ovvero, quello che in fondo resta un place to be in Riviera.

In alto: la nuovissima Lobby total white dell’Hotel Martinez In basso: gli interni delle camere Premium della neo-proprietà de The Unbound Collection by Hyatt

NEW EXPERIENCES BY FOUR SEASON CAP FERRAT SAINT JEAN CAP FERRAT La riapertura per il prossimo 1° marzo del Four Seasons Grand Hotel du Cap Ferrat non si preannuncia senza tocchi di classe. Una delle grandi icone della tranquilla penisola di Saint-Jean Cap-Ferrat, forse tra le più nascoste ed esclusive della costiera francese più chic, riapre i battenti riservando ai suoi selezionati ospiti la stagione migliore per le sue proposte gourmet. I suoi prestigiosi tre ristoranti interni apriranno i battenti in sequenza, a partire

da La Veranda, in programma con la riapertura primaverile della stessa struttura cinque stelle. Poi sarà la volta del Club Dauphine il 26 aprile mentre, per il 9 maggio, secondo i piani dell’apprezzato Executive Chef Yoric Tièche è previsto il reopening dello stellato Le Cap, da tutti riconosciuto come il fiore all’occhiello dell’hotel anche per la sua celebre lista di oltre 600 vini, ideale per chi apprezza soprattutto le migliori uve francesi.

E a proposito di uve pregiate, la novità del 2019 sarà anche la nuova esperienza enogastronomica che porterà gli ospiti alla scoperta del vigneto Domaines Ott, nel cuore della Provenza. Fondata più di 100 anni fa da Marcel Ott e famosa per i suoi vini rosati iconici, potrà essere raggiunta a bordo di un elicottero: gli ospiti potranno così visitare la tenuta di 140 ettari di Château de Selle con accesso esclusivo.

Gli spazi esterni comuni al Four Seasons Cap Ferrat

La piscina privata di alcune camere executive

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TRAVEL di Anna Casotti

MR.C Il boutique hotel di Cipriani sbarca a Manhattan

IL SIMBOLO DELL’ELEGANZA EUROPEA INCANTA NEW YORK. APRE MR. C SEAPORT, IL PRIMO HOTEL A MANHATTAN DI MAGGIO E IGNAZIO CIPRIANI, TRA PANORAMI MOZZAFIATO SUL PONTE DI BROOKLYN E L’ITALIAN CUISINE DEL RISTORANTE BELLINI. UN OMAGGIO A GIUSEPPE CIPRIANI E AL SUO CELEBRE COCKTAIL

Mr. C Seaport Bellini Bar

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Vista notturna dell’Outdoor Terrace

È

la nuova gemma dell’ospitalità newyorkese l’hotel Mr. C Seaport inaugurato a Manhattan da Maggio e Ignazio Cipriani, quarta generazione di una delle famiglie più celebri nell’universo dell’hotellerie. Nel cuore di Seaport District - nuovo hub della creatività, della cultura e del gourmet - il boutique hotel di 66 camere, con la sua vista esclusiva sul Brooklyn Bridge e sull’emozionante skyline, narra il fascino europeo e la dolce vita italiana. «Seaport District è il luogo ideale per la prima apertura di Mr. C a New York» - ha spiegato Ignazio Cipriani. «Un luogo che esprime perfettamente lo spirito del nostro hotel, in una commistione unica

tra passato e presente, tradizione e modernità; raffinato rifugio di lusso per i newyorkesi e i visitatori che esplorano le meraviglie di questa città.». Progettato dall’acclamato architetto danese Thomas Juul-Hansen, ogni dettaglio si fa narrazione dell’eleganza europea unita all’universo della nautica, un tratto ispirato dalla posizione dell’hotel affacciato sull’East River. Suite dotate di magnifiche terrazze, come Mr. C Loft, Peck Slip Premier, Front Street Premier e Superior Courtyard, con una metratura di 595 mq, si alternano a camere dalla ricercatezza esclusiva, tra finiture e materiali pregiati. In una dimensione di lusso senza tempo, i prodotti di bellezza sono personalizzati La Bottega, mentre i mobili italiani fatti a mano sono realizzati in esclusiva da Tedeschi USA. E come omaggio all’iconico cocktail Bellini inventato nel 1948 da Giuseppe Cipriani, Mr. C Seaport svela la sua perla gourmand ispirata ai viaggi nella Penisola italiana di Maggio e Ignazio: il ristorante Bellini offre piatti che riflettono un mix tra la cucina italiana classica e contemporanea, avvolti da una ambiance calda e intima, pareti originarie nel tradizionale mattone rosso newyorkese, soffitti con travi a vista. Il rosa, la cromia del cocktail Bellini, spicca qua e là nello spazio, tra gli accenti dell’onice del bancone-bar e i delicati tessuti che rivestono le sedute. Tutto nella quintessenza del savoir-faire firmato Cipriani.

Mr. C Seaport Ristorante Bellini 33 Peck Slip - New York mrchotels.com

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INTERVIEW di Enrico Cammarota

THE

GREATEST RECEPTION

L’HOTEL PRINCIPE DI SAVOIA È LA PIETRA MILIARE DELL’ACCOGLIENZA MILANESE D’ELITE A LIVELLO INTERNAZIONALE. LA STRUTTURA CON LA SUITE PIÙ BELLA D’EUROPA È PRONTA A INAUGURARE UNA STAGIONE DI RINNOVAMENTI

C

he sia uno degli hotel cinque stelle tra i più belli ed esclusivi della città non vi è dubbio, basta pensare alla magnifica Suite Presidenziale: una camera/reggia con ascensore personale e piscina affrescata che infonde ancora più esclusività al Principe di Savoia - Dorchester Collection. Un harem scelto dalle celebrities internazionali e famiglie facoltose a pochi passi da Piazza della Repubblica e sempre in cima alle classifiche per accoglienza e servizi. Una struttura unica pronta ad innovarsi. Come? Ce lo racconta il suo pluripremiato General Manager Ezio Indiani.

Come si fa a innovare e a coinvolgere il nuovo pubblico alto-spendente e più giovane nelle attività tradizionali di un servizio dal calibro del Principe di Savoia? Non è un compito facile però è molto esaltante. Abbiamo due tipi di clientela sulle quali indirizziamo delle attività diverse. Partiamo dai clienti regolari che ci seguono da tanto tempo a cui cerchiamo di dare sempre un quid di novità pur conservando bene il fattore della classicità del nostro servizio e del nostro prodotto. Ci sono poi i clienti esterni che approcciano per la prima volta i servizi offerti dalla struttura. Per loro abbiamo un calendario ricco di appuntamenti, dalla moda alle serate a tema dedicate, per esempio, allo champagne. Puntiamo davvero molto su una ristorazione di alto livello e sull’allure del nostro esclusivo Club 10 a cui si accede solo tramite membership. Quali strumenti usate per promuovere le vostre attività? Uno strumento utile alla promozione di queste attività sono i social media come Instagram, Twitter o Facebook. Cerchiamo di essere informali senza però trascurare la tradizione. Abbiamo una mailing list selezionata a cui inviamo le attività che organizziamo. Creiamo dei pacchetti speciali di attività dedicati a clienti e potenziali. Comunichiamo le iniziative culturali più interessanti che ci sono a Milano. Ci piace coccolare il nostro ospite in tutto, per esempio gli auguriamo un buon compleanno con un biglietto d’auguri personalizzato e spesso lo omaggiamo anche di

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In questa pagina, Qui a sinistra L’esterno di Hotel Principe di Savoia Piazza della Repubblica 17, Milano In basso Presidential Suite, Swimming Pool di Hotel Principe di Savoia Il Direttore di Hotel Principe di Savoia, Ezio Indiani Nella pagina accanto La vista dalla terrazza del Club 10 di Hotel Principe di Savoia

un dono. Idem nel periodo natalizio. Ogni anno celebriamo le feste con un party esclusivo dedicato ai nostri clienti regolari.

cilmente riscontrano in altre strutture. Questi risultati si ottengono grazie ad un gruppo di lavoro passionale, il cui obiettivo è di far felice l’ospite.

Che capienza ha il Principe di Savoia? Abbiamo 301 camere, gestire le attività del personale e le esigenze dei clienti non è cosa facile, ma a quanto pare ci riusciamo molto bene. Un dato non scontato è l’essere stati inseriti tra le prime 10 strutture con il miglior servizio di Trip Advisor.

Quali le aree più importanti in un hotel? Sicuramente il prodotto. È fondamentale che tutte le stanze siano adeguate agli standard. Belle, funzionali, disegnate bene e che abbiano la tecnologia più all’avanguardia possibile. Il secondo punto è avere un gran bel ristorante di qualità. Un bar fornito e l’appeal di un salotto: al Principe di Savoia abbiamo il Club 10, per farne parte bisogna presentare la domanda, noi valutiamo il tipo di persona in base al nostro target, se in linea, siamo felici di annoverare nuove persone tra i soci. Il benessere non va mai sottovalutato, quindi una SPA che a mio avviso è cruciale come anche il Fitness Center. Una piscina rende felici i clienti, la nostra all’interno della Suite Presidenziale è meravigliosa. L’ultimo punto riguarda le sale banchetti ed eventi dove la tecnologia deve essere centrale, gli spazi devono essere legati tra di loro e armonici.

Qual è il suo maggior orgoglio del lavoro che ha svolto e svolge al Principe di Savoia? Negli ultimi 10 o 15 anni a Milano è arrivata un’ondata di nuovi alberghi anche di grande qualità ma nonostante la concorrenza siamo riusciti a custodire la nostra fetta di mercato. Chiaramente nel tempo la clientela è cambiata, ma siamo sempre riusciti a mantenere il tasso di occupazione elevato. Al momento siamo al 70% dell’occupazione totale. I dati sono ottimi anche nel periodo estivo. Qual è lo strumento che più vi premia? Sicuramente l’ottima comunicazione ma più di tutto il servizio estremamente curato. Un team solido e motivato che dà l’anima per il lavoro che svolge. Ho un personale composto da grandi professionisti in grado di far sentire l’ospite come a casa propria. La riuscita del servizio non è finalizzata solo alla vendita delle stanze ma alle esperienze e ai servizi accessori che la nostra struttura offre. C’è bisogno di grande flessibilità soprattutto negli eventi che siano conferenze, meeting, cocktail o cene. Presentazioni, lanci di prodotto e quant’altro. Posso ammettere che ci riconoscono una flessibilità al di fuori del normale che diffi-

Ci saranno delle importanti innovazioni per questo 2019? L’innovazione più grande che porteremo al Principe di Savoia è la pulitura di tutta la facciata esterna, ma il progetto che mi sta più a cuore è il rifacimento della Suite Presidenziale, tutt’ora è una delle suite più belle d’Europa in centro città ma col nuovo restauro diventerà una chicca di cui innamorarsi perdutamente. Creeremo spazi più grandi, le 3 stanze saranno ridotte a due ma con delle toilette faraoniche affacciate sulla città.

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Ogni stanza avrà il suo giardino pensile con una zona verde personale. La piscina di per sé resterà uguale e le decorazioni pompeiane rimarranno intatte. L’intera struttura guadagnerà un numero maggiore di camere con interi blocchi privati e ascensori personali. I lavori dovrebbero iniziare a dicembre di quest’anno. Ci saranno novità anche nel ristorante? Lo Chef Buffolino è molto bravo e continuerà a guidare la cucina di Acanto. Abbiamo lanciato da poco il nostro tavolo Cristallo con un servizio unico riservato a un massimo di sei commensali dove si disegna un menu su misura per l’ospite. I complementi sono del brand Stefano Ricci, tutti lavorati a mano. Mentre i separé hanno decorazioni Swarovski. C’è un costo minimo di spesa? Minimo 300 euro a persona. Il menu è abbastanza ricco e il prezzo cambia in base alle scelte delle pietanze e delle bevande. È un servizio che lascia godere di molta privacy ed è apprezzato particolarmente dai clienti esteri. Ha parlato di tecnologia. Ci saranno novità anche in questo campo?

In questa pagina, in alto a sinistra La sala “Cristalli Gala Rooms” e il ristorante Acanto di Hotel Principe di Savoia in basso Il Salotto Lobby di Hotel Principe di Savoia Nella pagina accanto, in alto da sinistra Bedroom High di Hotel Principe di Savoia Imperial Suite, Living Room di Hotel Principe di Savoia Imperial Suite Bedroom di Hotel Principe di Savoia

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Abbiamo attualizzato l’area congressuale con servizi up-to-date, dagli schermi nascosti nel soffitto, ai proiettori che scendono dall’alto fino a una gestione separata dell’impianto di condizionamento per le sale comunicanti. Lei ha ricevuto molti premi. Qual è quello a cui è più legato? L’Ambrogino D’Oro mi ha reso particolarmente felice. Un premio meno conosciuto ma per me importantissimo è stato il riconoscimento da parte del mio paese natale: Calvatone in provincia di Cremona, una realtà di 1500 abitanti che mi ha conferito la statua della Vittoria Alata, un vero reperto archeologico con una lunga storia di trafugamenti e ritrovi. Con questa statua si omaggiano persone che si sono distinte in un determinato settore. A livello professionale il riconoscimento più importante che ho ricevuto è stato il premio Hermes nel 2002, un omaggio esteso a livello mondiale, conferitomi in qualità di miglior direttore di hotel quattro/cinque stelle. Ai tempi ero direttore dell’Hotel der Berg di Ginevra che ora si chiama Four Seasons Hotel Bergues Geneva.


Menù storico del 1933 In alto Alcune immagini della esclusiva e unica collezione di menù, di grandi eventi che il Direttore Ezio Indiani ha raccolto negli anni.

Lei ha avuto esperienze nei più importanti alberghi del mondo come L’Hilton Park Lane di Londra o L’Hotel Atlantic Kempinski di Amburgo. È stato vicedirettore e responsabile diretto della ristorazione del complesso extralusso di Casa De Campo ai Caraibi con 11 ristoranti, 7 bar e discoteca. Cosa ha imparato dalle diverse esperienze? Ognuna mi ha insegnato qualcosa, all’Hilton avevamo dei sistemi per la cura dell’ospite davvero eccezionali, era la scuola migliore del mondo, l’azienda mi ha fatto crescere molto. L’Hilton aveva degli strumenti di lavoro che fanno invidia alla modernità di oggi. Ho imparato a lavorare con i grandi numeri, soprattutto quando ho ricoperto il ruolo di responsabile del centro congressi. Ho lavorato per quest’insegna in due strutture dell’Inghilterra poi a Milano e a Roma. Nella Capitale ho gestito uno degli eventi tra i più grandi mai organizzati con 5000 persone. Lì

bisognò pensare a come gestire il flusso del servizio. Bisognava avere i medici a disposizione, i Vigili del Fuoco, le ambulanze. C’era da pensare a come organizzare i transfer nel traffico cittadino. Abbiamo fatto incontri con il Comune per far muove 120 /130 pullman scortati dai vigili in modo da non intasare la città. È stato un evento grandioso. Cosa insegna al suo personale? Mi piace ripetere sempre il detto di Confucio che non è banale come sembra, “Trova il lavoro che ti piace e non lavorerai un solo giorno della tua vita”. Io l’ho impersonato perfettamente. Non sento il peso del lavoro qualora capitassero impegni anche oltre orario, magari una cena con un ospite particolare. Alle giovani leve cerco di trasmettere la passione. Devono studiare, non arrendersi e lavorare sodo per il proprio successo. Le possibilità sono molte, bisogna saperle cogliere.

Lei è un perfezionista. È sempre stato così o l’ha imparato? Io vado sempre a curare il minimo dettaglio. Nei piani strategici però viaggio a mente libera, non mi piace sentirmi dire che non si può fare, se lo abbiamo pensato allora è fattibile, o almeno proviamoci. Ci sono stati degli ospiti che l’hanno sorpresa? In tutta la mia carriera ne ho incontri molti. Silvester Stallone è stato un ospite straordinario, gioioso e simpatico. Al Principe di Savoia ha riservato la Suite Presidenziale con la moglie e qualche amico. Anche Keith Richards dei Rollig Stones è stato davvero simpatico. Per lui e la band avevamo allestito la sala per vedere la finale dei Mondiali di Calcio Italia-Francia, l’abbiamo guardata assieme e devo dire che è un personaggio piacevole con cui conversare.

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P O S H 83

C ub T H E

M A N

a cura di

Enrico Cammarota


GOURMAND di Marco Torcasio

VERSO IL CIBO DEL

FUTURO

È

Milano la provincia d’Italia dove si vive meglio. A stabilirlo è un’importante classifica giunta quest’anno alla sua 29esima edizione. Per la prima volta la provincia meneghina si colloca sul gradino più alto del podio, piazzandosi per sette volte su 42 nei primi tre posti per le performance conseguite negli indicatori del benessere, suddivisi in sei macro aree tematiche (Ricchezza e consumi, Affari e lavoro, Ambiente e servizi, Giustizia e sicurezza, Demografia e società, Cultura e tempo libero), riferiti all’ultimo anno appena trascorso. Tutto merito dei milanesi, delle loro passioni, delle loro idee. Anche in ambito food, il settore che ha registrato una cospicua crescita degli investimenti, consentendo ai player di offrire sia alle aziende sia ai consumatori

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vantaggi in termini di varietà e ricchezza dell’offerta. Negli ultimi anni il rapporto dei milanesi con il cibo si è trasformato. Da un lato ha raggiunto la centralità nel mondo dei media, assumendo la rischiosa veste di “moda”. Dall’altro invece elementi quali l’eco-sostenibilità e la tracciabilità dei processi di produzione degli alimenti, la consapevolezza del legame tra fattori di rischio e alimentazione, l’aumento dei trend salutisti, l’arrivo di nuove culture alimentari, hanno determinato un nuovo approccio nel modo in cui le persone acquistano e consumano il cibo. I ristoranti si trasformano, i menu si evolvono, gli chef cambiano. Doverosa una panoramica degli indirizzi più interessanti da scoprire, o ritrovare, lungo tutta la food chain milanese, proiettata orgogliosamente verso il futuro.

TRE CRISTI Chiocciole - 340Km Bietola dal Menù degustazione A due passi… da Milano.


MASSIMO PISATI, LA CUCINA A sinistra la sala interna, qui accanto due piatti del menù: ossobuco di vitello con risotto alla milanese In basso spaghetti alla chitarra con alici, uvetta, pinoli e finocchietto selvatico

LA CUCINA DI MASSIMO PISATI

LA SEMPLICITÀ AMMICCA ALL’ECCELLENZA

MASSIMO PISATI LA CUCINA | VIA ARCANGELO GHISLERI 1

A due passi dalla Darsena prende vita la tradizione rivisitata dallo chef che ha dato il nome al locale. L’ambiente è informale ma finemente arredato dal gusto e dalla ricercatezza dell’interior designer Valter Pisati: nel locale ogni pezzo esposto e utilizzato per l’arredamento, per la posateria, piatti e accessori, può essere acquistato oppure ordinato, se non è un pezzo unico. Suggestivo il colpo d’occhio sulle ampie vetrate della serra, che caratterizzano la sala principale esposta sulla via Ghisleri. I 36 coperti (con altri 20 nel dehors esterno) consentono agli ospiti di vedere Massimo Pisati all’opera attraverso una grande apertura che si affaccia sulla cucina. Il menu, gustoso e molto ben assortito, è frutto

della passione e delle abilità di Massimo maturata nel corso di decenni di apprezzata attività professionale. Una ventina le portate: dagli antipasti che mescolano tradizione e innovazione, come l’apprezzatissima tartara di tonno con avocado, o le polpette di quinoa con zucchine, oppure ancora la crema di zucca con rosmarino e polipo. Spazio poi ai primi, tra cui spiccano le classiche orecchiette con nduja e ricotta salata, i tagliolini all’astice americano, l’immancabile risotto alla milanese, oppure ancora gli spaghetti alla chitarra con alici e uvetta. Il pane viene prodotto dal panificio Davide Longoni di Milano e l’olio extravergine biologico dall’azienda agricola l’Oliveto di San Lupo (BN).

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SINE Interno e due mise en place: risotto Milano/Napoli In basso gamberi rossi, burro d’arachide e mela verde

foto di Modestino Tozzi

SINE LA “GASTROCRAZIA” DIVENTA REALTÀ

SINE | VIALE UMBRIA 126 “La felicità non dipende dal superfluo”. Così diceva Giorgio Gaber e così, in poche parole, si possono riassumere il concetto e la sfida di SINE, Ristorante Gastrocratico. SINE, cioè “senza” come scrivevano i latini, vuole allargare i confini della cucina gourmet, della gastronomia di qualità, parlando a tutti, non solo a una ristretta élite, eliminando tutto ciò che può rappresentare un peso inutile sul piatto e sul conto del cliente. Il concept è firmato da Roberto Di Pinto, il cuoco che guida la cucina e l’impostazione di tutto il locale. Ai suoi iconici piatti come il risotto Milano/Napoli o

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il Babà tra sacro e profano, un grande classico abbinato a un gelato al pop corn, si uniscono oggi nuove idee che vivono di creatività e concretezza. Un menu a base stagionale con novità quotidiane rinnova continuamente il cuore di SINE, ovvero il “Menu Gastrocratico”. Il locale è nato dalla ristrutturazione di una vecchia officina di moto, cercando di proporre un abito trasversale da indossare a tutte le età. Linee semplici ma raffinate, toni sobri con dettagli vivaci, come la carta da parati che fa da sfondo all’elegante bancone bar, perfetto anche soltanto per un aperitivo.


VOCE AIMO E NADIA Entrata e dettagli interni, in basso Risotto, barbabietola, burrata, limone d’Amalfi

foto di Paolo Terzi

VOCE IN BILICO TRA CULTURA ED ECCELLENZA GASTRONOMICA

VOCE AIMO E NADIA | PIAZZA DELLA SCALA 6 VOCE rappresenta i valori e il knowhow di due eccellenze italiane che si uniscono, le Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo e Aimo e Nadia, per dar vita a una proposta ambiziosa con un profilo che guarda all’internazionalità. In piazza Scala, tra il tempio mondiale della lirica e Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, nel complesso di proprietà di Intesa Sanpaolo dove hanno sede le Gallerie d’Italia, lo spazio dedicato alla risto-

razione e al bookshop è stato suddiviso in tre ambienti funzionali: la caffetteria, la libreria e il ristorante gourmet. «L’offerta enogastronomica di VOCE è un’estensione dell’eccellenza culturale e artistica presente nel Museo di Gallerie d’Italia. Un dialogo continuo tra noi e il Museo per offrire delle esperienze di valore, legate alla grande cucina italiana che emozioni e nasca dalla cura di ogni gesto» spiega chef Fabio Pisani.

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DHOLE interni, a sinistra Roll di manzo e asparagi in basso Bucatini allo sfusato di Amalfi, olio allo shiso e aglio nero di Voghiera

DHOLE INFORMALE CONTEMPORANEO

DHOLE | VIA TIRABOSCHI 2 Piante, sedute vintage rosa cipria e buona musica colorano l’atmosfera. Dhole Milano serve una cucina dai sapori orientali, in cui spesso il pesce crudo la fa da padrone. Andrea Chiozzi, Sara Monza e Maximiliano Ruiz, i tre giovani imprenditori già conosciuti ai palati fini milanesi per Eppol Milano, propongono un nuovo concept gourmet. Una cucina asiatica fusion in cui i sapori esotici sorprendono e si mischiano, accom-

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pagnati da cocktail d’autore. Tonno tataki con mousse al wasabi e daikon teriyaki, oppure conchiglioni con seppie allo zenzero e mela Granny Smith con crema di wakame e broccolo. La drink list, creata da Maximiliano Ruiz con la collaborazione di Milo Occhipinti, propone 12 cocktail ispirati all’Asia. Tra Thailandia, Vietnam e Laos si scoprono spezie, ingredienti, prodotti quasi dimenticati o mai sentiti.


DRY MILANO SPIRITS E TENDENZE

DRY MILANO | VIA SOLFERINO 33, VIALE VITTORIO VENETO 28 Inizia la stagione con una nuova carta dei cocktail, un rinnovato menù delle pizze e l’arrivo di nuovi professionisti in squadra. Le due carte di viale Vittorio Veneto e di via Solferino sono differenti, caratterizzate dalla personalità dei rispettivi chef, ma entrambe attente a quanto offre il territorio italiano in ogni stagione. Per questo i menù sono in continua evoluzione. La carta dei cocktail è dinamica e protagonista al bancone è Federico Volpe, che cura le drink list di entrambi i locali. Le due sedi hanno nello specifico carte diverse, realizzate sulla base

della cucina e delle interpretazioni degli chef, Tymur Isayev e Lorenzo Sirabella. La mixology di conseguenza segue molto la cucina, pur mantenendo la sua identità: lo stile di Volpe è basato sulla preparazione dei cocktail utilizzando diverse tecniche - anche di derivazione gastronomica - e ingredienti inusuali, come ad esempio il miele o il parmigiano o l’uovo. Importanti sono anche le consistenze: arie, spume, crumble, che dalla filosofia molecolare attingono la possibilità di sperimentare e di giocare con le texture. DRY MILANO Federico Volpe mixologist

LA GRIGLIA DI VARRONE IMPERDIBILE INDIRIZZO PER MEAT LOVERS

LA GRIGLIA DI VARRONE | VIA TOCQUEVILLE 7

Il cuore della proposta gastronomica risiede nella carne, grigliata ma anche cruda: dal maiale iberico di Joselito ai Black Angus provenienti dall’allevamento Creekstone Farms negli Stati Uniti e dall’allevamento Rangers Valley in Australia - considerati tra i migliori allevamenti al mondo - fino all’italianissima Fassona Piemontese di Martini Boves, il Bue Grasso di Carrù, la Cinta Senese. Non ultimo il manzo di Kobe, di cui il maestro di cerimonie Massimo Minutelli è stato orgogliosamente il primo importatore in Italia, la pregiata carne giapponese celebre per la sua tenerezza, per la marezzatura e per le regole imposte nella nutrizione e nell’allevamento dei manzi e delle mucche vergini da cui viene poi

ricavata la carne. L’ultima scoperta di Massimo è stata la Rubia Gallega, proveniente dalla regione della Galizia, in Spagna, e caratterizzata dall’alimentazione a base di erba di pascolo e di alghe appositamente trasportate dall’Oceano Atlantico, che dona alla carne un gusto salino e speziato unico. Il direttore del ristorante di Milano, Tony Melillo, si entusiasma quando le persone si lasciano guidare nella scelta dell’ordinazione e, soprattutto, quando escono soddisfatte: spesso la proposta di Tony è un menù di piccole portate degustazione, piccole porzioni per assaggiare diversi tagli di carne, con un piatto per tutto il tavolo che stimola la convivialità, la curiosità e che permette a tutti i commensali di assaggiare più portate.

LA GRIGLIA DI VARRONE il proprietario Massimo Minutelli e un interno

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TRE CRISTI CUCINA ATTENTA ALL’AMBIENTE ED ECOSOSTENIBILE

TRE CRISTI | VIA GALILEO GALILEI 5 ANGOLO VIA MARCO POLO

Franco Aliberti, nuovo chef del ristorante Tre Cristi, dedica due menu alla città di Milano. “In Città”: 7 portate dedicate non solo ai prodotti della tradizione, ma anche alle persone che hanno arricchito e hanno presentato un cambiamento in città. Uno slalom tra i quartieri più e meno conosciuti: dal Castello a Isola, da Porta Nuova ai Navigli, senza dimenticare la periferia con il rione di Dergano. Poi “A Due Passi da Milano”: 10 portate per un menu attento al cambio delle stagioni che raggruppa tanti piccoli produttori di nicchia, segnalando

per ogni piatto gli ingredienti e la distanza dalla città. Il piatto Braulio, ad esempio, il cui ingrediente più distante è in Valtellina a 160 km da Milano o la nocciola che proviene dalle Langhe, a 150 km. Il filo conduttore è «Uno studio sui piatti che vede come protagonista il singolo ingrediente, bilanciato al massimo da altri due di supporto, perché amo colpire con la semplicità più che con la complessità, reinterpretando anche un semplice broccolo con una vena giocosa, senza perdere di vista la sostanza del piatto» racconta Franco Aliberti.

TRE CRISTI lo chef Franco Aliberti con la sua brigata e interni

TERRAZZA TRIENNALE OSTERIA CON VISTA LA TRADIZIONE DIVENTA CONTEMPORANEA

TERRAZZA TRIENNALE OSTERIA CON VISTA | VIALE ALEMAGNA 6 La Terrazza Triennale Osteria con Vista si conferma location di riferimento nel panorama dei migliori roof-top cittadini, grazie al suo ristorante con bar che guarda lo skyline di Milano. Executive chef è, dall’apertura, Stefano Cerveni, coadiuvato in Terrazza dal giovane resident chef Matteo Ferrario. Un blocco cucina ad isola tra i tavoli e una carta che propone i classici della tradizione italiana, alleggeriti e modernizzati, seguendo una filosofia che privilegia la scelta di materie prime di stagione e menu che ruotano periodicamente, sono i cardini portanti dell’Osteria. Nella carta - che include specialità settimanali secondo

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mercato - si alternano piatti leggeri ma ricchi di gusto come il “Risotto al Cavolo Nero, Pecorino Romano e zeste di Limone” o “ Insalata di Songino, Germogli e Fiori, Bocconcini di Quaglia Croccanti, Aceto Balsamico e Foie Gras”, ma anche specialità della tradizione regionale italiana come “Risotto alla Milanese, Ragù di Ossobuco e Gremolada”, “La Ribollita toscana”, o “Manzo all’Olio con Polenta”. Al banco-bar, affascinante isola simmetrica ai fornelli, i barman miscelano cocktail (noti come “miscugli”) predinner e after-dinner, con la medesima filosofia del ristornate: semplicità ed equilibrio.

TERRAZZA TRIENNALE gli chef Matteo Ferrario e Stefano Cerveni, in basso Polpo planciato con emulsione al curry, scalogno agrodolce e quinoa croccante


PECK CITYLIFE dettagli, foto di Santi Caleca, courtesy Peck

PECK CITYLIFE LA QUALITÀ AL SERVIZIO DELLA PASSIONE

PECK CITYLIFE | PIAZZA TRE TORRI Il tempio dell’alta gastronomia, a Milano dal 1883, porta nella nuova città verticale, sotto le torri progettate dalle archistar internazionali, tutti i sapori, i profumi e il savoir faire che lo hanno reso il riferimento per i cibi di alta qualità e un brand conosciuto nel mondo. Per la prima volta Peck esce dalla Milano storica per arrivare in CityLife Shopping District, il più grande distretto commerciale urbano d’Italia, facendosi ponte verso la città che sale, animata da una nuova borghesia delle professioni. Qui Peck inaugura una nuova formula di ristorazione, che ha come tema il mangiare in gastronomia. Gustare il cibo seduti al bancone non è solo un gesto estetico, ma filosofico: ricuce il rapporto tra

alimenti e lavorazione, tra selezione e degustazione, tra preparazione e consumo. Il nuovo ristorante (50 coperti, aperto a pranzo e a cena con due carte diverse) - non è solo il posto dove poter andare ogni giorno a gustare una serie di signature dishes come la costata di manzo, il risotto giallo con ossobuco, la cotoletta alla milanese, ma è anche l’approdo per trovare piatti speciali come il lesso, la cassoeula, le carni allo spiedo, o prodotti non comuni come la lingua salmistrata o il marbré. Merita una menzione speciale la formula degli antipasti: concepiti per la condivisione, sono pensati per innescare un rito sociale di partecipazione al gusto e per dare ai commensali l’occasione di scoprire più sapori.

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THE CLUB MAN

HOTEL

BRACH A PARIGI I NUOVI VALORI DELL’HAUTE HÔTELLERIE

In alto, un scatto durante la preparazione in cucina. In basso, Il Lou cocktail.

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I

l ristorante, firmato Philippe Starck celebra le pluralità delle influenze culturali in un invito al viaggio, alla curiosità dell’incontro, al piacere dello scambio. Legno naturale, metallo, marmo creano un’atmosfera eclettica e accogliente. Situato al 1-7 Rue Jean Richepin, 75016 è a Parigi che s’installa il nuovo hotel del gruppo Evok Hotels Collection: Brach, incarna perfettamente i nuovi valori dell’hôtellerie di qualità che, più che sui clichées di una Parigi da cartolina, inve-

ste sullo charme discreto del quartiere. Un’esperienza intima, un’immerisione nella vita parigina che cambia gli stereotipi o, in ogni caso, rinnova la percezione a volte un p0’ patinata della Villa Lumière. Accoglienza, convivialità, condivisione, generosità sono le sole primizie fuori stagione, gli evergreen di una carta che valorizza i prodotti del territorio. Il Mediterraneo gioca un ruolo essenziale nella cucina di Adam Benthale, di cui cattura la solarità calda delle sue spezie e dei suoi aromi.


A CENA TRA LUCI E OMBRE Torna Zacapa Calibro Noir, il festival di cene letterarie accompagnate dal rum Zacapa. Cibo e letteratura si incontrano a tavola per raccontare, attraverso la voce di selezionati scrittori, come l’unione tra l’arte della parola e della cucina possa dar vita a vicende uniche e appassionanti

R

isultato di una combinazione unica di clima, ingredienti naturali e perizia artigianale, Zacapa è uno dei migliori rum al mondo e nasce nelle fertili terre del Guatemala. Prodotto con il solo succo concentrato della canna da zucchero - denominato “miel virgen” - e invecchiato a un’altitudine di 2.300 metri, Zacapa viene affinato con l’antico Sistema Solera. Il clima fresco consente un lento e perfetto scambio di aromi tra il rum e il legno delle botti di rovere, che hanno precedentemente ospitato robusti bourbon, delicati sherry, raffinati vini Pedro Ximénez e pregiati cognac francesi. Da ottobre il marchio d’eccellenza ha deciso di dar corso a un viaggio esperienziale per approfondire il legame tra cibo e letteratura, grazie all’opera di scrittori che,

tra le pagine dei loro volumi, ricreano vicende originali e inaspettate. Di dieci appuntamenti ne rimangono ancora cinque, per un excursus letterario che ha conquistato Milano con un ciclo di cene aperte al pubblico. Ultima novità in agenda la data del 12 giugno con Chris Offutt. Dopo Massimo Carlotto, Qiu Xiaolong, Hans Tuzzi, Alessandro Robecchi, Petros Markaris, tocca adesso a Cecilia Scerbanenco che il 14 marzo presenta il suo libro “Il fabbricante di storie”, una appassionata e documentata biografia dedicata a suo padre Giorgio Scerbanenco, maestro indiscusso del noir italiano. L’attrice Raffaella Boscolo ne leggerà alcuni passi. Alessia Gazzola, Björn Larsson, Carlo Lucarelli, Chris Offutt insieme a Massimo Carlotto sono gli scrittori che guideranno gli incontri successivi all’Osteria del Biliardo.

Il Calendario delle cene 14 MARZO Cecilia Scerbanenco 18 APRILE Alessia Gazzola 23 MAGGIO Björn Larsson 5 GIUGNO Carlo Lucarelli 12 GIUGNO Chris Offutt e

Massimo Carlotto

Per ulteriori informazioni e prenotazioni: Zacapa Calibro Noir, Osteria del biliardo via Cialdini, 107 Milano Per prenotazioni, mail: info@zacapacalibronoir.it | Tel. 347 0575407

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THE CLUB MAN

S E L FA M A D E

MEN MARCO FANTINI E LUCA VEZIL

Photographer: Yuri Catania Stylist: Federica Meacci MUA: Elisa Rampi Assistant: Arianna Esposito Si ringrazia Penelope a Casa Milano a cura di Luisa Micaletti

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Orologio Montblanc 1858 Geosphere

PER MONTBLANC EXPLORER


prendere una vera spedizione per scoprirne le essenze più preziose: Explorer è un’avventura che si tinge delle sfumature di ognuno dei tre nasi che hanno contribuito a questo progetto di collaborazione, infondendolo della propria conoscenza di un particolare ingrediente e la personale esperienza emotiva, sia come esperto che come viaggiatore, mixando bergamotto italiano, vetiver di Haiti e patchouli indonesiano.

Giacca Timberland

M

arco e Luca interpretano “explorer” il magnifico nuovo viaggio firmato Montblanc. Explorer esalta la storia di un viaggio tramite il racconto olfattivo di tre eccezionali talenti di Givaudan: Jordi Fernandez, Antoine Maisondieu e Olivier Pescheux. Una fragranza elegante e carismatica contraddistinta da un’originale piramide olfattiva che invita a intra-

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THE CLUB MAN di Maurizio Bertera

ALTA TENSIONE IL PRIMO MODELLO FULL ELECTRIC DI AUDI È GIÀ PUNTO DI RIFERIMENTO NEL SEGMENTO. DESIGN INCONFONDIBILE E SOLUZIONI SOFISTICATE NE FANNO UN’AUTO ALL’AVANGUARDIA MA FACILMENTE GESTIBILE

B

alza subito all’occhio che sulla nuova e-tron non ci sono i classici specchietti retrovisori. Sono sostituiti da telecamere che rimandano le immagini a due display Oled da 7”, integrati tra portiera e plancia, con possibilità di modificare la visualizzazione e i dati con comandi touch. Ma si tratta solo di un tocco di classe – tecnologico – rispetto all’imponente lavoro fatto per la prima auto 100% elettrica di Audi. Lunga 4,9 metri e larga 1,93 con un passo di 2,93, la e-tron è stata disegnata seguendo gli stilemi dei più recenti modelli di Ingolstadt e offre un abitacolo molto spazioso per il segmento con 600 litri dedicati ai bagagli. I dettagli Platinum Grey e gli accenti azzurri evidenziano la propulsione elettrica e saranno quindi ripresi

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in futuro su altri modelli, così come le quattro piccole linee orizzontali Led delle luci diurne posizionate all’angolo esterno dei gruppi ottici anteriori. Un Led unico collega i gruppi ottici posteriori, mentre sono specifici per la e-tron l’alettone e il diffusore in coda per ottimizzare l’efficienza aerodinamica. Quanto agli interni riprendono l’impostazione delle ultime berline del brand combinando il doppio display del sistema MMI Touch da 10,1 ed 8,6” con feedback aptico per gestire buona parte delle funzioni. La strumentazione è seguita dal Virtual Cockpit full HD, mentre sono da primato i sette profili

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utente diversi con ben 400 parametri personalizzabili, legati a confort, infotainment e regolazioni della vettura. La e-tron ha un motore elettrico asincrono per ogni asse con trasmissione a rapporto singolo che eroga una potenza totale di picco di 300 kW (408 Cv) e 660 Nm, con la possibilità di ottenere la coppia massima in appena 250 millisecondi da fermo. La velocità massima del mezzo è di 200 km/h che tocca i 100 km/h da fermo in meno di 6 secondi. Secondo il nuovo ciclo Wltp, l’autonomia della e-tron è pari ad oltre 400 km. Il prezzo? 83.930 euro. E li vale.



THE CLUB MAN di Maurizio Bertera

PREMIUM CAR

LE REGINE DEL 2019

CON IL LORO STILE HANNO COLPITO CRITICA E PUBBLICO ALLA PRIMA APPARIZIONE MONDIALE. ORA ARRIVERANNO SULLE NOSTRE STRADE. SCOPRIAMO RANGE ROVER EVOQUE, MERCEDES-BENZ GLE E BMW X5

A

Ginevra – il grande Salone ai primi di marzo – vedremo le novità per il secondo semestre dell’anno ma intanto possiamo goderci tre modelli fuori dal comune, meritevoli della prima pagina e che hanno già conquistato il cuore di chi ama le auto premium. Range Rover Evoque, Mercedes-Benz GLE e

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BMW X5: Suv come vuole la passione del momento, ma soprattutto vetture dove la tecnica è messa al servizio del massimo comfort per chi guida e chi viaggia da passeggero. Non sono esercizi di stile, per quanto ricercate nel design, e neppure mera esibizione di lusso su quattro ruote, anche se hanno equipaggiamenti di assoluto livello.



La Range Rover Evoque è un modello che ha fatto scuola anche nella seconda generazione, lo stile continua ad essere il punto di forza: finestratura stretta, tetto sfuggente e parafanghi muscolosi, sini i tratti portanti del suo inconfondibile profilo. Ma sulla baby Range si nota più di un’influenza della Velar oltre ad elementi in comune con la Range Rover Sport: fanaleria più sottile, fianchi più puliti e “artigli” sul paraurti. L’abitacolo è più raffinato rispetto alla prima generazione e presenta una novità assoluta per la Casa: Tech Pro Duo, l’infotainment a doppio schermo, affiancato

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da strumentazione digitale e head-up display. Equipaggiata con le sospensioni posteriori Integral Link e anteriori Hydrobrush, nonchè la seconda generazione del Terrain Response, la Evoque ha la gamma motori composta da un due litri turbodiesel da 150, 180 e 240 Cv da un lato e i turbo benzina da 200, 250 e 300 Cv dall’altro. La novità è il mild hybrid 48v, di serie sulle versioni a gasolio e benzina più potenti ma disponibile a richiesta per tutti i propulsori. La nuova rotta – ossia il premium elettrificato - è tracciata anche per Range Rover.


Passiamo alla GLE: a conferma che la strada dell’elettrificazione è diventata (quasi) la sola per Mercedes-Benz, il primo motore ordinabile è l’ibrido ‘leggero’ della 450 4Matic, che adotta un benzina sei cilindri 3.0 da 367 Cv e il modulo elettrico EQ Boost con ulteriori 22 Cv. L’EQ Boost è un alternatore che funziona anche come motore elettrico e motorino d’avviamento, a cui spetta il compito di recuperare l’energia, dispersa sotto forma di calore nei rallentamenti, per caricare la batteria e migliorare così le percorrenze: la Casa tedesca parla di 12 km/l, un valore non disprezzabile per un modello imponente al di là del buon lavoro

fatto dai designer su linee e volumi. La terza generazione non ‘strappa’ nello stile ma si rinnova sensibilmente in abitacolo – volendo da sette posti, grazie a due strapuntini in terza fila - assai più tecnologico rispetto al passato, visto che debuttano i due schermi affiancati (di 12,3” l’uno) con quello di destra destinato al sistema multimediale MBUX e l’altro alla strumentazione classica. Un’ammiraglia estremamente guidabile, con trazione integrale e tutto il meglio per l’ausilio alla guida, con la novità assoluta della funzione di svolta del sistema di assistenza alla frenata attivo, che evita le possibili collisioni nella manovra.


La BMW X5. L’abito è da sera, l’anima è da passista. Ma può lottare nel fango, sporcandosi e mostrando doti insospettabili. Giunta alla quarta serie, non ha perso le peculiarità che l’hanno resa best-seller, sin dai tempi – praticamente un ventennio fa – quando a Spartanburg nasceva la madre di tutte le Suv. Ma ora può concedersi il fuoristrada: il package off-road è molto sofisticato, a partire dalle sospensioni ad aria su entrambi gli assi. È un gioiello tecnico che varia l’assetto in generale, manualmente e in automatico (da – 40 mm per caricare più facilmente a + 40 mm in modalità Rocks) e insie-

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me al differenziale, alla trazione integrale permanente Xdrive, ai rinforzi nella scocca e ai quattro programmi specifici – Snow, Gravel, Sand e il già citato Rocks – danno modo alla X5 di comportarsi benissimo lontana dall’asfalto. Tre gli allestimenti (Business, X-Line e MiSport) mentre sul fronte motoristico due diesel (30d da 265 Cv e 50d da 400 Cv) e il benzina 40i da 340 Cv la spingono con brio e affidabilità totale. Basta? No, perché al di là di un abitacolo ampio e studiato in ogni dettaglio, offre una connettività mai raggiunta prima da una BMW.



THE CLUB MAN di Alfonso Rizzo

OPEN AIR

IL PIÙ ESTREMO DEI TORI DI SANT’AGATA BOLOGNESE CELA TRE ANIME TUTTE ADORABILI SOTTO UN’ABITO AGGRESSIVO, AVVOLTO DAL SOUND ENTUSIASMANTE DEL 10 CILINDRI ASPIRATO A CIELO APERTO

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Ph. Lombardi & Associati


E

strema, italiana e veloce. Come tutte le Automobili Lamborghini, anche la Huracán è nata con un Dna speciale. Da un’azienda visionaria e all’avanguardia non poteva essere diversamente, ma come sempre avviene per ogni creatura di Sant’Agata Bolognese, anche la Huracán ha dato vita ad una progenie di razza. Dapprima la variante Spyder con il tettuccio in tela apribile elettricamente in meno di venti secondi e poi la versione più estrema e prestazionale: la Performante. Proprio la più cattiva delle Huracán si è tolta il ‘cappello’ per dar vita alla Performante Spyder. L’abbiamo provata e ce ne siamo innamorati. Con la Performante, Lamborghini va oltre i concetti di «Su-

perleggera» e «Super Veloce» che hanno sempre contraddistinto i «Tori» più prestazionali. L’alleggerimento è soltanto una parte dell’equazione. Trazione integrale, motore più potente di 30 Cv (640 Cv in tutto) ed il sistema ALA fanno la differenza, ora anche sulla Huracán Performante Spyder. Il sound e la spinta del motore V10 aspirato sono inebrianti. L’assetto da corsa del telaio ibrido alluminio-fibra di carbonio la tiene attaccata a terra anche a costo di dover evitare buche e tombini in città, dove si muove come un furetto. È però sui curvoni veloci dei circuiti dove l’innovativo sistema ALA apporta il suo contributo unico: l’Aerodinamica Lamborghini Attiva, un brevetto esclusivo. Rappresenta la soluzione ideale per garantire elevate velocità


In queste pagine: Huracán Performante Spyder by Lamborghini

di punta e massima aderenza in curva senza ali mobili: ingombranti e più pesanti. L’alettone posteriore costruito con la speciale fibra di carbonio «forgiata» (altro brevetto Lamborghini) è cavo e permette un flusso comandato d’aria dal cofano motore verso il bordo esterno dello spoiler. Quando si va forte, i flap mobili dello splitter anteriore si aprono, l’aria soffia dentro l’ALA posteriore facendola stallare ottimizzando la penetrazione aerodinamica per raggiungere la velocità massima di 325 km/h. Alle basse velocità, lo spoiler esercita tutto il suo carico per migliorare l’aderenza, ma è in curva che l’ALA da il meglio di sé. Si, perché l’elettronica di bordo fa stallare soltanto la parte dell’alettone esterna alla curva, migliorando la motricità e la velocità di percorrenza. Risultato? Tra

i cordoli si va davvero forte con la sensazione di avere il totale controllo del mezzo. Ogni singola parte di Huracán Performante Spyder cela con eleganza le tecnologie più innovative, come in pulsante di accensione protetto da uno sportellino rosso simile a quello per il lancio di un missile balistico oppure il selettore «ANIMA». Il bilanciere rosso sulla razza centrale del volante permette di cambiare davvero l’anima a questo toro di razza. L’elettronica interviene su diversi parametri per rendere la Huracán Performante Spyder elegante e raffinata in modalità Strada – ideale per passeggiare sulla Croisette –, arrogante ed affilata in Sport per divertirsi sulla Moyenne Corniche ed estrema in «Corsa» per danzare tra i cordoli dei circuiti più impegnativi. Un’auto con tre anime. Tutte adorabili.

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P O S H 83

P roperty a cura di

Alessandro Iacolucci


POSH PROPERTY

DESIGN LOVERS A TORINO L’ESCLUSIVA DIMORA D’AUTORE

Una villa affascinante dal taglio geometrico volutamente irregolare che aggiunge quel tocco di carattere avanguardistico: la Casa Studio dello scultore Umberto Mastroianni. Progettata negli anni 50 assieme all’architetto Enzo Venturelli, situata lungo la strada per Cavoretto è una delle dimore tra le più estrose, che non passa di certo inosservata, offrendo oltretutto un’eccezionale vista sul panorama della città e sulla collina. Sviluppata su due livelli, al pian terreno si trova la zona giorno con accesso diretto alla terrazza e al giardino

INDIRIZZO TORINO, STRADA VICINALE DELLE TERRAZZE PREZZO € 1.850.000 CAMERE 5 BAGNI 4 MQ 370 TIPOLOGIA VILLA / CASA INDIPENDENTE Contatto Italy Sotheby’s International Realty, italy-sothebysrealty.com

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circostante. Una cucina molto ampia e luminosa, una sala da pranzo e alcune camere di servizio. Al primo piano trovano spazio il salone che impressiona subito per dimensione e luminosità, uno studio, tre camere da letto e due bagni. Completa la proprietà una depandance di 45 mq circa, anch’essa ristrutturata e composta da un’area living e un bagno. L’intero immobile si presenta rifinito con materiali prestigiosi che aggiungono valore all’unicità della struttura concepita da Venturelli.


SFARZO SUL LAGO MAGGIORE IN VERBANIA CON UN PARCO SECOLARE E UNA VILLA DEL ‘900

Un parco secolare ricco di camelie, azalee, piante fiorite e vialetti in piccoli ciottoli contornati da anfore antiche: è qui che si staglia una villa dal carattere novecentesco che offre privacy assoluta grazie al verde circostante. Situata nella zona collinare sovrastante la città di Verbania, esposta a sud ovest, lascia godere della meravigliosa vista sul Lago Maggiore. La proprietà rapisce l’occhio già dall’ingresso: ampi e luminosi saloni con accesso al terrazzo fiorito, la sala da pranzo con cucina di appoggio, lo studio e il doppio vano scala per il personale di servizio e quello principale che conduce al piano superiore dove si sviluppa la zona notte in cui troviamo due camere padronali, INDIRIZZO VERBANIA, VIA COSTANZA PREZZO TRATTATIVA RISERVATA CAMERE 8 BAGNI 8 MQ interni 1.400 MQ. esterni 8.500 TIPOLOGIA VILLA / CASA INDIPENDENTE Contatto Italy Sotheby’s International Realty italy-sothebysrealty.com

ognuna con cabina armadio e bagno privato e altre due camere matrimoniali con bagno. Al piano mansarda si sviluppa una seconda zona notte con tre camere e bagno, l’area di servizio con lavanderia ed un ampio terrazzo. Il piano inferiore della villa, con accesso diretto al giardino e all’ampio porticato, si compone di cucina con zona dispensa e sala da pranzo, sala biliardo, studio e area benessere. L’esterno è completato dalla piscina e dalla zona relax, composta da una cucina con zona pranzo e servizi, oltre a un solarium. In fine una dependance in cui è stato ricavato un loft con camino ed una seconda area con due appartamenti e il garage.


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PENTHOUSE PANORAMICA TORINO A 360°. PAROLA D’ORDINE CHARME

Nel cuore di Torino, con una vista panoramica attorno tutta la città e l’arco alpino, si staglia una prestigiosa Penthouse unica nel suo genere. Suddivisa su due livelli, con ambienti ottimamente distribuiti, la proprietà si sviluppa su 800 mq di alta rappresentanza. All’ottavo piano due ingressi, un grande salone, una cucina, nove camere, due studi, sei bagni, oltre all’area di servizio con ingresso indipendente. Una seconda cucina, una camera, un bagno e una INDIRIZZO TORINO, CORSO GIACOMO MATTEOTTI PREZZO € 4.800.000 CAMERE 10 BAGNI 10 MQ 800 TIPOLOGIA APPARTAMENTO Contatto Italy Sotheby’s International Realty italy-sothebysrealty.com

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lavanderia. Al nono ed ultimo piano, collegato tramite due scale interne, vi è un ambiente scenografico con finestre a tutt’altezza che si affacciano sui tetti della città. Composto da una cucina, un salotto, uno spettacolare salone open-space, palestra, sauna e tre bagni. L’attico è esposto magnificamente e circondato da un grande terrazzo panoramico.


MILANO MON AMOUR LA TRANQUILLITÀ A POCHI PASSI DA MISSORI

Immersa nel cuore della capitale della moda, poco distante dall’Università statale e da Piazza Missori, si trova in vendita un “piccolo” gioiello lussuoso. Una splendida abitazione di 500 mq. semi indipendente su due livelli, circondata da un meraviglioso giardino privato con alberi secolari di oltre 600 mq. La sua peculiarità sono la tranquillità e il silenzio. L’immobile gode di un fascino senza tempo. La dimora antica ha due ingressi, uno dal palazzo ed un secondo direttamente dal giardino dove troviamo oltre alla bellezza del verde, muri risalenti

INDIRIZZO MILANO, VIA SAN BARNABA PREZZO TRATTATIVA RISERVATA CAMERE 6 BAGNI 6 MQ. INTERNI 500 MQ. ESTERNI 625 TIPOLOGIA APPARTAMENTO Contatto Italy Sotheby’s International Realty italy-sothebysrealty.com

all’800 appartenuti ad un vecchio convento, due serre: una per ricovero attrezzi e l’altra utilizzata come giardino d’inverno, zona hobby e relax. L’abitazione è composta da: salone triplo con bow window, sala da pranzo, sala tv, studio, bagno ospiti, cucina abitabile, lavanderia, camera di servizio con bagno. Al piano superiore: quattro camere ognuna con bagno ensuite, un locale guardaroba ed una cabina armadio. Completano la magnifica abitazione l’ampia zona palestra e giochi. Oltre a un box con due posti auto.


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MOSAIQUE

Progettato da Dubois Naval Architects, MOSAIQUE è uno yacht sofisticato ed elegante di 50 metri che può ospitare 12 persone in 6 splendide cabine. Gli interni classici sono stati progettati da Kristina Ferrand e comprendono una suite armatoriale a tutto baglio con un bagno decorato in onice e marmo, oltre ad un ampio spazio adibito a studio. Il ponte superiore offre una sala da pranzo all’aperto per un massimo di 16 ospiti e un sundeck con vasca idromassaggio circondata da lettini prendisole. LUNGHEZZA 49.90M / 164’ COSTRUTTORE PROTEKSAN (TURQUOISE) ANNO 2002 CABINE/OSPITI 6/12 PREZZO RICHIESTO €10.950.000 Contatto Peter Bennett +33 609 96 01 02 peter@bluewateryachting.com

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VK_1

VK_1 è una nave di 42 metri dal volume elevato e un carattere dall’appeal poliedrico. L’imbarcazione offre infatti la possibilità di modificare il suo layout interno secondo il proprio gusto personale, oppure da completare secondo i disegni originali.

LUNGHEZZA 42.10M / 138’ COSTRUTTORE VULKAN SHIPYARD ANNO NUOVA COSTRUZIONE CABINE/OSPITI 5/12 PREZZO RICHIESTO €1.850.000 Contatto Jim Acher +34 667 678 357 jim@bluewateryachting.com


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XNOI

Xnoi è stato costruito presso il cantiere Perini Navi di La Spezia. Offre prestazioni eccezionali sia nelle arie leggere che nei venti più forti. Gli spazi interni offrono ampio volume e sono distinti da un layout elegante.

LUNGHEZZA 30.65M / 101’ COSTRUTTORE PERINI NAVI ANNO 2012 CABINE/OSPITI 4/10 PREZZO RICHIESTO €7.150.000 Contatto Jim Acher +34 667 678 357 jim@bluewateryachting.com

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RHINO A

Rhino A è una sorprendente imbarcazione di Riva 86, capace di raggiungere velocità fino a 38 nodi, è un bolide dallo spirito davvero sportivo. Ideale per esplorare il mare in assoluto stile e lusso, con ampie zone rilassanti. I suoi interni ultramoderni offrono grandi volumi, può infatti ospitare fino a 8 passeggeri.

LUNGHEZZA 26.40M / 87’ COSTRUTTORE RIVA ANNO 2011 CABINE/OSPITI 4/8 PREZZO RICHIESTO €3.395.000 Contatto Tom Barnes +33 620 18 17 34 tom@bluewateryachting.com


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THE DEVOCEAN

The Devocean è un bellissimo esempio della popolarissima serie Sunseeker 37m. Un tri-deck che beneficia di vaste aree esterne di intrattenimento tra cui un ampio flybridge, una spaziosa area bar e una vasca idromassaggio. L’interno è lussuosamente rifinito con noce americana nera verniciata satinata. Ospita comodamente 11 persone in 3 cabine doppie, 1 cabina doppia con letto a castello Pullman e una splendida cabina armatoriale a tutto baglio con cabina armadio e bagno privato.

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LUNGHEZZA 36.89M / 121’ COSTRUTTORE SUNSEEKER ANNO 2008 CABINE/OSPITI 5/11 PREZZO RICHIESTO €6.950.000 Contatto Tom Barnes +33 620 18 17 34 tom@bluewateryachting.com


GIORGIA

Costruito nel 2009, GIORGIA offre le strutture e il volume di uno yacht molto più grande in un pacchetto elegante e sofisticato. Le cabine sono finemente decorate e attigue da bagni rivestiti in marmo. Oltre a grandi spazi sul ponte con una piscina termale e un bar sulla terrazza solarium.

LUNGHEZZA 36.60M / 120’ COSTRUTTORE BENETTI ANNO 2009 CABINE/OSPITI 5/10-12 PREZZO RICHIESTO €5.950.000 Contatto Tom Barnes +33 620 18 17 34 tom@bluewateryachting.com


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PACIFIC VIEW

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Un impressionante complesso di quattro fabbricati mozzafiato. Nell’area principale il maestoso ingresso sul cortile conduce a un sontuoso soggiorno che lascia godere di una vista unica sul Pacifico oltre il quale si trova la Terrace Room circondata da vetrate con vista a 180 gradi sull’oceano e sulla costa frastagliata. Il ric-

co e meticoloso lavoro artigianale ha caratterizzato pavimenti piastrellati in marmo personalizzati, alti soffitti in legno intagliato e pareti in stucco massiccio. Tra le sue mura sono state intrattenute celebrità dal calibro di artisti, magnati del business e sovrani internazionali.

INDIRIZZO 3256 17 MILE DRIVE, PEBBLE BEACH, CA. PREZZO $ 37.000.000 CAMERE 9 BAGNI 8 BAGNI COMPLETI E 10 MEZZI DIMENSIONE DEL LOTTO 2,8 ACRI MQ. INTERNI 2.030 TIPOLOGIA VILLA / CASA INDIPENDENTE

Contatti Shelly Mitchell Lynch: 831.277.8044 Shelly@carmelrealtycompany.com Vicki Mitchell: 831.277.3105 Vicki@carmelrealtycompany.com Bill Mitchell: 831.624.3355 Bill@carmelrealtycompany.com Lynn Knoop: 831.596.4726 Lynn@carmelrealtycompany.com


CARATTERE ITALIANO TWIST CALIFORNIANO

Inserita nella comunità costiera più desiderabile di Laguna Beach, la villa richiama un certo sapore italiano. I suoi grandi spazi aperti come i giardini terrazzati lasciano godere degli scenografici tramonti di Catalina. Rinominata come la casa adatta ad abili Entertainer, la villa comprende una piscina a sfioro, un centro benessere decorato con teste di leone, fontane Koi e sale da pranzo all’aperto.

INDIRIZZO 32101 COAST HWY. LAGUNA BEACH, CA 92651 PREZZO $ 10.500.000 MQ. INTERNI 435 TIPOLOGIA VILLA / CASA INDIPENDENTE Contatti FirstTeam.com, 888-236-1943, Vikki Morrison, Thomas McChesney


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IN NUOVA ZELANDA CON STANDARD UP-TO-DATE

Un punto di vista panoramico che domina la baia di Queenstown e il lago Wakatipu. Questa villa ha un impressionante spazio interno di 879 metri quadrati e altri 345 metri quadri che caratterizzano verande, terme e aree terrazzate. Il suo design contemporaneo mixa complementi in roccia naturale su cui si mescolano pietra scistosa, cemento, vetro e acciaio.

INDIRIZZO 10 PINNACLE PLACE, QUEENSTOWN PREZZO NZ $ 23.500.000 MQ 879 TIPOLOGIA VILLA/CASA INDIPENDENTE Contatti Terry Spice + 64 21 755 889 terry@luxuryrealestate.co.nz

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NELL’ELITE DI MIAMI

Affacciato sulle acque scintillanti di Biscayne Bay e situato a Gables Estates, una delle località più esclusive ed elitarie di Miami, questa casa rappresenta un’eccellente sintesi del gusto per coloro che vogliono godersi il meglio sul lungomare. Situato su un terreno di circa 3 ettari in mezzo a prati ondulati e curati, questo ambiente sontuoso con pareti d’arte, ha tutto ciò che si può desiderare.

INDIRIZZO 500 ARVIDA PARKWAY, CORAL GABLES, FLORIDA 33156 PREZZO $ 26.500.000 MQ LOTTO 1 ACRO TIPOLOGIA VILLA/CASA INDIPENDENTE Contatti Audrey Ross - Compass - (305)206-4003 aross@miamirealestate.com


TRADUZIONI

PAG. 18 L’ART DU TAILLEUR The Azzedine Alaïa gallery in Paris celebrates femininity and inaugurates an exhibition dedicated to the art of tailoring. The creative force of Azzedine Alaïa is always here, in Paris, in his Hôtel Particulier in rue de la Verrerie. This place, so indissociable from Alaïa’s life as well as from his work and affections, has resumed his course and the legacy of the great master thanks to the work of the Fondation Association Azzedine Alaïa which opens new artistic directions and the possibility to explore new dialogues. The exhibition “Adrian et Alaïa - L’art du tailleur” provides an example, revealing how, beyond the geographical and contextual distances, the definition of style, as the need for cutting and composition, can get to talk the cinematographic aesthetics of the famous Hollywood costume designer, as well as the most sculptural one, on the skin, that Alaïa shaped on the body itself. The exhibition organized by the Association Alaïa and curated by Olivier Saillard, reveals a part of the riches of Azzedine Alaïa’s collection in a staging that gives the suit the main role. Structure and conception of the jacket, perfection of the cut, careful choice of fabrics, sense of detail. The pieces are chosen from different moments of the career of both the designers, highlighting the same obsession with the execution of the models, the untiring pursuit of technical prowess but always at the service of couture. The love for their craft, the search for the right shape, the comparison with the uncontrollable time of creation, unfold the human poetry, the convivial generosity of this dialogue. PAG. 20 CALDER/PICASSO AMOR VACUI The void and the lack of space are the main theme of the exhibition that compares the two great artists of the twentieth century. To experience the void, to feel the lightness of a body that, free from the law of gravity, finds its rhythm in space. This is not an initiation into Yoga, neither an invitation to reiterate the tragic experience of Icarus, but is rather the central theme of the new exhibition at the Musée Picasso that makes Alexander Calder and Pablo Picasso converse about their common interest for the notion of void, comparing it to the new directions of modern art. From the first steps towards Abstractionism accomplished by Picasso during the analytic phase of Cubism

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to the aerial sculptures of Calder, oscillating between power and act, energy, form and matter. A dialogue that parallels the exploration of the void through the modalities that are specific to each of them. More physical, Calder’s process mobilizes unprecedent forces that challenge the ontological limits of the object, however, that of Picasso is more subjective, and will lead in many works to the to the most extreme reduction of representation and figure: a sequence of space-time fragments. An exhibition of 120 works that allows us to measure the radical nature of aesthetical research in its challenge to the laws of classical physics. PAG. 22 MONDRIAN REVOLUTION The museum dedicated to Saint Laurent celebrates abstract art. He was the fashion designer of all the avant-gardes. Not only artistic but also social, cultural, political ones. Yves Saint-Laurent has made art live in fashion. In the richness of this heritage, of which many aspects are still to be explored, the Yves Saint Laurent Museum inaugurates a new exhibition, celebrating the Mondrian collection and the pièces-surrealiste created in collaboration with the artist Claude Lalanne. The Mondrian Revolution, a tribute to the early years of the abstractism of P.Mondrian, is one of the emblematic collections of the 60s. A manifesto of a young, fresh vision of haute couture. The ensemble of clothes declines different compositions of the painting: the flat surface of the canvas, the lines and the primary colors. A dialogue between painting and fashion, a tribute that reiterates the erudite passion that Saint-Laurent had for Mondrian. Presented in 1969, the collaboration with Lalanne attests the same desire to open borders and “contaminate” fashion with painting, sculpture, literature, subcultures. For this first collaboration, Lalanne makes some bronze bustiers - starting from molds shaped directly on the body of the mannequin Veruschka that structure the light and vaporous muslin of two long dresses. A unique result, for two pieces that belong to a new register of creation, between fashion and sculpture. PAG. 24 AN EXHIBITION OF DREAMS At the V&A museum in London, a great exhibition to celebrate Haute Couture and Chez Dior: “Chri-


stian Dior: The designer of Dreams”. It will be one of the biggest and most complete exhibitions ever organized in the UK on the Dior maison after the tribute to Alexander McQueen with Savage Beauty of 2015. “Christian Dior: Designer of Dreams” traces the history and impact of one of the most influential couturiers of the twentieth century but also of the artistic directors who succeeded him. On February 22, 1947, Christian Dior introduced Corolle, his first collection. A line distinguished by opulence, romance and sinuousness. Carmel Snow, at the time chief editor of Harper’s Bazaar, sent a private communication to the couturier where he defined his line as an excellent “new look”, the day after the show. Those were the years after the war and the women wanted to go back dreaming, feeling beautiful and elegant wrapped in farsighted clothes. That of Dior is an immense legacy, collected and revisited by the touch of each of the 7 creative directors who succeeded the founder, without ever overwhelming the DNA. They range from the bold designs of Yves Saint Laurent to the rational style of Marc Bohan, to the pomp of Gianfranco Ferré, to the exuberance of John Galliano, to the minimalism of Raf Simons and to the feminist vision of fashion by Maria Grazia Chiuri. The exhibition features over 500 items and over 200 rare Haute Couture items, along with accessories, photographs, films, perfumes, original make-up, illustrations, magazines and Christian Dior’s personal belongings. The famous Bar Suit could not be missed, donated to the museum by the House of Dior in 1960 with the help of Cecil Beaton as well as the flowers, emblematic for the Couture House that inspired silhouettes, embroidery and prints, but also the launch of Miss Dior in 1947, the first fragrance of the brand. Another tribute to the Dior world of the Ferré era comes from Assouline. The publishing house creates the book: “Dior, Gianfranco Ferré 1989-1996” Through the photographs of Laziz Hamani and the words of the journalist Alexander Fury, this precious volume reveals the rigor and precision of the cut, as well as the opulence of the materials that define the silhouettes imagined by the Italian couturier. Since the early ‘90s, Gianfranco Ferré has been able to foreshadow a bold sense of glamor, full of sumptuous materials and intense colors, in voluptuous and exuberant proportions, able to express a sophisticated

and yet contemporary femininity. From his first collection of haute couture, presented in 1989 in the garden of the Hôtel Salomon de Rothschild, until 1996, Gianfranco Ferré drew on the history and codes of the Maison Dior, blending them with the spirit of the time. He revived a tradition inherited from the founder couturier, giving a name to each of his designs. PAG. 32 RARITY LIVING The first skyscraper imagined by David Adjaye enchants New York. Among arched windows that mark the façade and exclusive amenities, the first residential skyscraper designed by David Adjaye interprets the architectural tradition of Manhattan, immersed in the magnificence of Made in Italy manufacture and bespoke design. Emerging from the mind of a Master of contemporary architecture like David Adjaye and from his visionary approach to the culture of the project, the 66-storey 130 William residential tower created in collaboration with the famous New York architect Hill West will inaugurate a new mise en scène in Lower Manhattan. The quintessence of the New York historical tradition marked by masonry architectures that soar, imposing, in its crystalline sky and reflected in the contemporary glass skyscrapers, will be reinterpreted in this new skyscraper developed by Lightstone, one of the largest and most diversified private real estate companies in the United States, focused in particular in New York, Los Angeles and Miami. In an innovative luxury living, between private exclusive residences and a bespoke interior design, 130 William immerses itself in an iconic architecture punctuated by arched windows reiterated on the façade. “Sir David Adjaye is indeed a visionary architect. It has an absolutely unique design aesthetic, refined but provocative and rooted in history. 130 William is his first residential skyscraper and it perfectly represents the approach of this master of architecture. Our goal with 130 William has always been to create refined, attractive residences dedicated to demanding buyers, but at the same time they have to be ‘provocative’ and stimulating,”explains Mitchell C. Hochberg, Lightstone President. Known for his cultural projects such as the Accra National Cathedral in Ghana, the Smithsonian National Museum of History and Culture in Washington DC or the National Holocaust Memorial and Learning Center in

London, Adjaye Associates has imagined every detail of 130 William, infusing his vision also in the interior design, in custom made furniture with unique refinement, in marble finishes and in the selection of precious materials sought in every part of the world. Inspired by the historicity of New York and its traditional stone constructions, 130 William interprets one of the most ancient materials, moving away and opposing the glass architectures that characterize the new Downtown today. In the inside private residences with different layouts have been conceived as an emblem of exclusivity and excellence, which is expressed by burnished bronzed finishes, custom fixtures, floors in white oak plywood, custom kitchens, updated technologies, Cardosa stone countertops from the Apuan Alps in Tuscany, Bianco Carrara marble or Grigio Versilia by Salvatori for the bathrooms. 244 housing units put on show the high-end and among these the Penthouse and Loggia stand out in the first ten floors of the tower. Between sculpted marble sinks and carved marble tubs, striking terraces with unprecedent views of the skyline and the Hudson River, 130 William reveals the accuracy of its design within the numerous sophisticated amenities that dictate a sublime art de vivre: the infinity pool, hot and cold pools, a sauna, the wellness center, the yoga studio, a basketball court, a private movie theatre as well as a dining room with a personal chef narrate a vision of an élite living. “Since 130 William will redefine the Manhattan skyline, we felt compelled to create something different and unique. Our collaboration with David is a real meeting between minds and we trust that the building’s élite design combined with an impressive array of amenities will captivate a wide range of potential buyers,” says Scott Avram, Senior Vice President of Lightstone Development. A project that also includes a new public park, a urban oasis away from the New York frenzy, beyond a vast area of commercial spaces that will open at the base of the skyscraper, immersed in the new liveliness of the Financial District. Within walking distance, one of the new iconic buildings that characterize New York creativity - the Oculus, designed by architect Santiago Calatrava the charm of South Street Seaport and its recent makeover, the Brooklyn Bridge and the refined Brookfield Place flagship stores, surrounded by gourmand restaurants, between the sophistication of Nobu and Jean-Georges. In the vertigo of a New York “couture”.


PAG. 46 GUCCI GARDEN “The masculine – androgynous mind, eclectic body”, curated by Maria Luisa Frisa, is the new artistic manifesto of Gucci Garden Galleria. How many centuries has the woman employed to finally see a pair of pants in her wardrobe finally cleared? Several. This is enough to understand how a man dressed in bright clothes, bows, some lace and falpalà, today, can still make a sensation. Justifiable. But even the traditionalists have seen how this trend, more (or less) exasperated, in recent years is increasingly in sight. Gucci is the master, with the extravagances exposed and imposed by the volcanic creativity of its creative director Alessandro Michele; it is therefore no coincidence that at the Gucci Garden in Florence (multifaceted space of the fashion house in the Palazzo della Mercanzia in Piazza della Signoria, opened last year in January ), the Gucci Garden Galleria has inaugurated the exhibition “The Masculine - Androgynous Mind , Eclettic Body “, curated by the stainless Maria Luisa Frisa. But let’s take a few steps back. Because the rock’n’roll world has been talking of eccentric flashes and pop colors, long since. Remember the brocades, military tailcoats and shock velvet suits worn by Jimi Hendrix? Not to mention Mick Jagger, flamboyant and impeccably “plated” by original colours to say the least, glam to the tip of his wedges ... just like those worn by a thin David Bowie with lots of space-age suits; him, who was juggling in make-up as much as a professional. If until then the androgyny had focused on women, free from their rigid gender stereotypes, the turn of men had arrived. Welcome to the Peacock Revolution, populated by males eager to swim against the current at the tip of the revers. According to Toija Cinque, Christopher Moore and Sean Redmond, authors of the volume ‘Enchanting David Bowie: Space / Time / Body / Memory’ «The change of male fashion, from strict to libertine, in the London of the ‘60s led to the adoption of a gay style by non-gay men». Any of those famous rock stars would show off with pleasure the red silk shirt with a long bow that stands out today in the Florentine show. A model launched by Alessandro Michele in the first men’s show of Winter 2015 that consecrated his vision free from prejudices: between the wearer and the dress worn, the relationship is personal. No rules. And then on, in a journey back in the history of the brand from the Sixties, passing through the aesthetics of its most famous creative directors (yes, even the beloved Tom Ford).

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At Gucci Garden there’s no shortage of reflections: even in his “transit spaces”, often decorated by artists chosen by the brand. This is how the creativity of MP5 is linked to the question of gender: street artist, illustrator and Italian cartoonist among the best known in Europe, who does not deny his activism in the feminist movement. In the On / Off wall paintings in Gucci Garden Galleria, the black and white figures (distinctive feature of MP5) focus on the relationship between individuals, with a look that fades from the physical to the emotional: in the first room, the illustrated people are exposed in the light; in the second, the same scene is instead immersed in darkness. A perfect space for his work that, even with the use of only two colors, hits straight to the heart, as told in an interview with Rolling Stone: «I’m interested in completely revisiting the places, distorting their meaning; this is why I hardly ever work on blind facades, but I prefer rooms, closed places, underpasses and architectural structures». For the most passionate ones, a capsule collection of clothes and accessories inspired by his art (and the ancient Chinese text of the Ching) is on sale in the Gucci Garden shop. Poetic are the proposals of Alex Merry, the British artist “friend” of the brand. In fact, for Gucci, Alex has already created not only the illustrations that accompanied the debut of the Gucci Décor furniture line; hers is also an illustration of an ArtWall Gucci made in Taipei in honour of the DIY personalization initiative - Do It Yourself, inspired by the Ophidia bag. For the new spaces in Florence, Alex has designed eight arched windows open on imaginary and metaphysical Florentine spaces ... Walking on the edge of spirituality. A symbolism full of esotericism that, with Alessandro Michele, has now conquered the new aesthetics of the maison. PAG. 88 MARTORANA Wearing a beautiful dress is a sign of respect for the person in front of you. Alessandro Martorana talks about the success achieved with his tailoring 2.0 and the future objectives for retail expansion The idea of the craft workshop has always been the same, but Martorana is not a tailor, he defines himself as a creative, a designer. How to blame him, after all, he also talks about it in “I’m not a tailor”, the volume dedicated to him, in which he explains how his world is not limited to the construction of a garment

of excellent manufacture but is founded on a network of international relations composed of extremely demanding private customers. Alessandro leads a company made of two ateliers, one in Turin in Piazza San Carlo 206 and the other in Via della Spiga 9 alongside the historic names of Milanese men’s tailoring. An adventure that began in 2005 with the start of a self-funded start-up and the farewell to the fixed place recommended by the family. Following passion and dream was fundamental for this entrepreneur who, thanks to his savoir-faire in interpersonal and social communication, has conquered an elite of high-spending clients, VIPs and Hollywood stars. How do you define your work? Everything that is tailored in my atelier is made to measure, handmade. I am not a tailor, I consider myself as a creative designer. In tailoring style can’t be upset, all past models always come back into fashion but I design and together with my team we try to create something innovative. Each of us imagines the tailoring as a workshop where the craftsman sews his things, we are a new entrepreneurial reality, I would define it 2.0. We are a young group with the desire to do, invest and grow. How does the production take place? I use only English fabrics, I am very attached to their fantasies. However, the production is entirely made in Italy. We produce in Tuscany. We also have a network of external collaborators, they are small artisans to whom we address to pack shoes, accessories and suitcases. While dresses, shirts and ties, that are our focus, we produce them internally. When did this adventure start? I opened my first studio in 2005, making the decision to totally change my lifestyle. I left my job as an employee. At the beginning I was the only employee, in 2006 we became 3, then slowly we grew further. I started working on the shirts. The first major customer was Lapo Elkann, my cousin was his driver and told him about me. I met him at Flavio Briatore’s Twiga, I had the nerve to go and introduce myself to his privé, he remembered that someone had told him about my work. He gave me an appointment to meet in Turin. Lapo himself advised me to switch to complete clothing, we became friends, we also made a collaboration with his brand, Italia Independent. How does your business work? It works on word-of-mouth. Usually customers bring other customers, they come here by appointment and together they choose the right product for them. One


of my tailored clothes starts from € 3,800 but the price varies according to the customizations requested. Once, to an American cardiologist it costed € 14,000, I had a beautiful painting done inside the lining. I must say that the relational part is fundamental. I have met my most important customers around the world. I met them in the most prestigious hotels or restaurants and I always proposed myself. Have you ever worked for a client in places other than the atelier? It can happen to work anywhere. A customer can ask to tailor 7 dresses while on vacation on his yacht, and in that case you can enjoy the trip with him, or while he is flying on a private helicopter. What relationship do you have with your customers? Every customer is a friend. We offer an impeccable service. We create the product, we deliver it to the customer wherever he wants, he is the centre of our universe, for this reason I am always available. If necessary, I reach them all over the world. How long does it take to make a dress? It takes about 38 hours of work. There is nothing defaulted and, by not doing ready to wear or fast fashion, we have all the time to carefully finish the garments for our private customers. To do this we always start from the fabric and paper pattern. Your typical customer? My clients are all business men who come mainly from China, Australia and America. In Italy there are also several football players. It seems easy to dress athletes, but actually it is not at all, their super-fit body makes fitting difficult, but over time I managed to study one specifically for them. We mainly make men’s clothes, but there are some important women who choose to have their clothes made to measure. I remember that the first women’s dress I made it was for Sharon Stone in 2007. Do you remember any particular request? It must be borne in mind that my clients can afford everything, and a beautiful dress can be found in many luxury boutiques. I do not want to bore them, so I propose ad hoc customizations. A good job was done with the plastering of midfielder Paul Pogba, he asked me something special and I tailored his suit with a written plaster and buttons made with his logo. Who was your first star client? One of the first celebrities I met was the footballer Di Pierro in 2005, he arrived in my old atelier in Turin. From 2006 to 2009 I lived in Los Angeles and there I

met a lot of them, I was engaged to an actress. What has impressed you of that land? I have to admit that America really offers lots of opportunities. If you had to thank someone besides you? I should say thanks to my parents, the first years they were not at all in agreement with my choice to have left the fixed place, but I knew that they did not want to disassemble my castle, they did it to protect me. If today I am a man with important values and I am succeeding in my business I owe it to their teachings. After having conquered so many stars and celebrities, what is the next goal? Without abandoning the tailored suit, I want to expand in retail. In 10 years, I intend to become an international luxury brand. I’m doing several meetings with many investors. Your relationship with social networks? Being popular on Instagram for me is not a job, but I admit that some interesting offers have arrived. I agreed to become a Huawei’s ambassador, and that’s because I always use my phone for work, I like technology and it’s useful, I can send photos of the materials I’m using to make clothes for my customers on the other side of the world. I’ve also been testimonial of YSL beauteé for one of his fragrances. What do you like? I really like watches, I love Richard Mille. I met him, and I was fascinated by this universe of perfection. Someone you wanted to dress? A good challenge would have been getting to dress Bill Gates or maybe Obama. I like people who tend not to dress well, it’s too easy to work with someone who has taste and style. What can’t absolutely be missing in the wardrobe of an elegant man? A blue dress. A motto? If you do not laugh you’re not a serious person.

PAG. 108 TRAVEL Five escapes in as many resorts guardian of uniqueness, between uncontaminated paradises and location must to be, where the living room is a real, exclusive pleasure. Here are some precious chests to make a trip like nowhere else. TOTAL PRIVACY IN ROYAL MANSOUR Marrakech

Among Moorish architecture and ancient Arab traditions, the Royal Mansour, a resort of absolute tranquillity and privacy in Marrakech, is revealed. The peculiarity lies in its own harmonic, structural layout that ensures - thanks to specifically designed underground spaces reserved to the staff - an impeccable five-star service curated by a qualified but almost totally invisible staff. The property, which is part of the The Leading Hotels of the World collection, offers a butler service upon arrival to satisfy every guest’s request, able to provide solutions to different needs and to offer in the 57 riad-suites - each of three floors, with panoramic rooftop and private pool - maximum privacy possible. Unique in the North African context and with a special vommitment to the guest, it presents rooms with walls decorated with lace plaster, silk carpets and fine materials in the furnishings of the spaces. The refined gourmet cuisine of his restaurant directed by Yannic Alleno and the characteristic internal medina complete an intimate welcome, where discretion is a must. CARIBBEAN OVERWATER BUNGALOWS St. Lucia Island Unique in the entire island area of the South of the Caribbean are the six Over the Water Honeymoon Butler Bungalows, the latest first class gems signed Sandals on the wild island of Saint Lucia. The singular and audacious choice of the Jamaican hotel group (the same pioneers of Montego Bay), makes the suspended bungalows on the beautiful Rodnay bay beach even more exclusive to the Grande St. Lucian SPA & Beach Resort, with interiors with a contemporary style, characterized by panels glass on the floor to enjoy day and night the beautiful Caribbean seabed, then spacious bathrooms equipped with private vanity, for him and her, wth a refined décor. In the private outdoor, some adjustments for relaxation and an original arrangement take advantage of the wooden patio on the turquoise waters: the huge suspended hammock stands out, the two-seater design tub and an articulated sun deck with private access to the sea. The butler service is part of the luxury included choice - as the claim of the award-winning brand recites while adding personalized services on request for any other requirement. On the Anglo-Saxon island then, the Sandals Regency La Toc (which, for the upscale segment, alternates the offer with the Grande St. Lucian) has four exclusive Sunset Ocean Millionaire Butler Villa, equipped with outdoor solarium and


private pool overflow, raised to a height of almost 50 meters over the sea and with a 180 degree view of the Ocean. But the offer in this second resort of the group is completed by another exceptionality. The 9-hole golf course designed by Greg Norman is added to a second golf club just acquired by Sandals for his guests, thus creating in a single offer the answer to the fans of the green, the only one of the island. ON AN OCEAN PAVILLON Huvafen Fushi, Maldives Exceeding the three hundred and thirty square meters of surface, the floating villa-pavilion equipped with every comfort of Huvafen Fushi Resort, on a lagoon area among the most beautiful of the Maldivian pearls. This is the plus that North Malè can reserve in the particular over water accommodation that hosts up to four people, but that remains a true floating paradise for a couple. And there are only two private and ocean-side oases available in the AQUUM group resort, a feature that makes them even more exclusive in the whole offer on the destination. The particular accommodation, in addition to private butler, overwhelms for the outdoors: a circular private pool, a hydro-massage shower and a Kohler infinity pool that fills from the ceiling and starts from the inside merging at its end with the horizon, lit by optical fibre and enjoyable even in the evening. It is no coincidence then that the view is to the west, for breath-taking sunsets. If instead you want to enjoy privacy but on the beach and opting for more generous surfaces, the same resort also features the PlayPen Villa, that is to say 800 square meters of area that, in addition to a raised master bedroom and an open-plan downstairs, has a private games room and a private area with a Turkish bath and sauna, surrounded by a balcony overlooking a black lava-stone infinity pool to enjoy the Maldivian sunset from another perspective. UNLIMITED SPA TREATMENTS SAFARI Island of Sumba, Indonesia Awarded as one of Indonesia’s most unique luxury resorts, Nihi Sumba offers an anti-conventional wild-wellness experience, particularly in the unique setting of the Nihi Oka Spa Safari. Accompanied by the staff in this exclusive path, you leave the resort to enter a new dimension through the characteristic exotic setting of the island with a fresh healthy breakfast served at a luxurious tree house equipped with every comfort. Next, there’s the relaxation insi-

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de a dedicated cocoon suite, in which you then have the possibility to choose from a wide range of treatments, unlimited during the entire experience, which can vary between reflexology, massages, wraps, scrubs and rituals with essences and local products of natural origin. All done by specialized therapists, completely available to the host, even away from the resort. A hiking trail, a ride on the beach and even an all-inclusive upgrade, or overnight stay at a unique facility. Villa Rahasia, ideal ending for the last night of the entire wild-beauty experience, with open air fireplace and private swimming pool, offers in addition to a sunset buffet also a dinner in front of Ocean, under ad hoc fireworks. The next morning, there’s the return with private plane transfers in the peace of the Nihi Sumb suit. HIDDEN PARADISE Savusavu, Fiji Islands Designed to escape from the world, the Emaho Sekawa Resort offers the chance to experience the most exclusive experience in the Fiji archipelago, on the island of Vanua Levu, immersed in the vegetation. There are only 3 suites housed in a lush area with natural waterfalls that houses the resort on the shores of beautiful Savusavu Bay, towards the South Pacific Ocean. The exceptionality of the limited offer of a five-star superior resort (with various Nominations to the World Travel Award every year since opening) translates into a top-level welcome and an excellent butler service. The sleeping area in each suite is far-reaching, with a sofa, an outdoor gazebo and a private swimming pool for open-air relaxation, taking advantage of both private and private spaces, both in the daytime and at night. Then, the comfortable facilities already included in the treatment complete the experience, such as a totally private beach of two kilometres for each villa, a Kawasaki buggy at complete disposal as well as a boat of 8 meters. Last but not least, the extreme proximity to Fiji’s top diving area, which is the preferential access to the Namena Marine Reserve. PAG. 124 PRINCIPE DI SAVOIA That it is one of the five-star hotels among the most beautiful and exclusive in the city, there is no doubt, you just have to think about the magnificent Presidential Suite: a royal room with a personal elevator and a frescoed private pool that gives even

more exclusivity to the Principe di Savoia - Dorchester Collection. A harem chosen by international celebrities and wealthy families, a few steps from Piazza della Repubblica and always at the top of the rankings for reception and services. A unique structure ready to innovate. How? His award-winning Director Ezio Indiani tells us about it. How do you innovate and involve the new younger audience in the traditional activities of a service such as the one at Principe di Savoia? It is not an easy task, but it is very exciting. We have two types of customers on which we address different activities. We start from regular customers who have been following us for a long time and we try to always give a quid of novelty while keeping high the factor of the classicism of our service and of our product. Then there are the external customers who approach for the first time the services offered by the structure. For them we have a calendar full of events that cover from fashion to theme nights dedicated, for example, to champagne. We really focus on high-level restaurant and on the allure of our exclusive Club 10 which can only be accessed through membership. Which tools are used to promote activities? A useful tool to promote these activities are social media such as Instagram, Twitter or Facebook. We try to be informal without neglecting tradition. We have a selected mailing list to which we send the activities we organize. We create special activity packages dedicated to customers and potential ones. We communicate the most interesting cultural initiatives in Milan. We like to pamper our guest all over, for example we wish him a happy birthday with a personalized greeting card and we often give him a gift. The same happens in the Christmas period. Every year we celebrate the festivities with an exclusive party dedicated to our regular customers. What capacity does the Principe di Savoia have? We have 301 rooms and managing staff activities and customer needs is not easy, but apparently, we manage very well. A fact not to be taken for granted is that we have been included among the top 10 structures with the best Trip Advisor service. What is your greatest pride in the work you have done and keep doing at the Principe di Savoia? In the last 10 or 15 years in Milan a wave of new hotels has arrived, also of great quality, but despite the competition we managed to keep our share of the


market. Clearly, customers have changed over time, but we have always managed to keep the employment rate high. At the moment, we are at 70% of total employment. The data are excellent even in the summer. In your opinion, what is the tool that rewards you? Surely the excellent communication but most of all the extremely well-maintained service. A solid and motivated team that gives heart and soul for the work it does. I have a staff composed of great professionals able to make the guest feel at home. The success of the service is not intended only for the sale of the rooms but for the experiences and accessory services that our structure offers. We need great flexibility, especially in events such as conferences, meetings, cocktails or dinners. Presentations, product launches and so on. I can admit that customers recognize us a flexibility that is beyond normal and which is difficult to find in other structures. These results are obtained thanks to a passionate working group, whose goal is to make the guest happy. What are the most important areas in a hotel today? Surely the product. it is essential that all rooms are adapted to the standards. Beautiful, functional, well designed and that we have the most advanced technology possible. The second point is to have a great quality restaurant. A furnished bar and the appeal of a lounge: at the Principe di Savoia we have Club 10, to be part of it you need to present the application, we evaluate the type of person according to our target, and if compliant, we are happy to count new people among the members. Wellbeing should never be underestimated, therefore a SPA which, in my opinion, is crucial as well as the Fitness Center. A pool makes our customers happy, ours inside the Presidential Suite is wonderful. The last point concerns the banquet rooms and events where the technology must be innovative, the spaces must be coherent and harmonious. Will there be any important innovations for this 2019? The greatest innovation that we will bring to the Principe di Savoia is the cleaning of the entire external façade, but the project that is closest to my heart is the remaking of the Presidential Suite, that is still one of the most beautiful suites in Europe in the city center, but with the new restoration will become a gem to madly fall in love with. We will create larger spaces the 3 rooms will be reduced to two

but with pharaonic toilets overlooking the city. Each room will have its roof garden with a personal green area. The pool itself will remain the same and the Pompeian decorations will remain intact. The entire building will earn a larger number of rooms with entire private locks and personal elevators. Works should start in December this year. Will there be news in the restaurant too? Chef Buffolino is very good and will continue to lead Acanto’s kitchen. We have recently launched our “Cristallo” table with a unique service reserved for up to six diners where a custom-made menu is designed for the guest. The tableware is all handmade and are of the brand Stefano Ricci. While the separés have Swarovski decorations. Is there a minimum cost of spending? Yes, at least € 300 per person. The menu is quite rich and the price changes according to the choices of dishes and drinks. It is a service that lets you enjoy a lot of privacy and is particularly appreciated by foreign customers. He talked about technology. There will be news in this field too? We have updated the congress area with up-to-date services, from the hidden screens in the ceiling, to the projectors that descend from above to a separate management of the air conditioning system for the communicating rooms. You have received many awards. What is the one you are most attached to? The Ambrogino d’Oro made me particularly happy. A prize less known but very important for me was the recognition by my native country: Calvatone in the Province of Cremona, a reality of 1500 inhabitants that gave me the statue of Vittoria Alata, a true archaeological find with a long history of stealing and findings. With this statue we pay homage to people who have distinguished themselves in a specific sector. At a professional level, the most important recognition I received was the Hermes Award in 2002, a worldwide tribute given to me as the best manager for a four to five stars hotel. At the time I was director of the Hotel der Berg in Geneva, which is now called Four Seasons Hotel Bergues Geneva. You have had experiences in the most important hotels in the world such as the Hilton Park Lane in London or the Hotel Atlantic Kempinski in Hamburg. You were deputy director and direct manager of the restaurant of the extra-luxurious Casa De Campo complex in the Caribbean with 11 restauran-

ts, 7 bars and a disco. What did you learn from each experience? Each of them taught me something, at the Hilton we had some really great guest-care systems, it was the best school in the world, the company made me grow a lot. The Hilton had working tools that make today’s modernity envious. I learned to work with big numbers, especially when I was in charge of the convention center. I worked for this brand in two structures in England, then in Milan and Rome. In the Capital I managed one of the biggest events ever organized with 5000 people. There, it was necessary to think about how to manage the flow of the service. You had to have the doctors available, the fire brigade, the ambulances. There was to think about how to organize transfers in city traffic. We had meetings with the Joint to make 120/130 coaches move, escorted by traffic police so as not to clog the city. It was a great event. What do you teach to your staff? I always like to repeat the saying of Confucius that is not as trivial as it seems, “Find the job you like, and you will not work a single day of your life”, I have impersonated this very well. I do not feel the weight of work, even when it happens to be busy over time, maybe for a dinner with a particular guest. I try to transmit this passion to young people. They have to study, not give up and work hard for their own success. The possibilities are many, we must be able to grasp them. You are a perfectionist. Have you always been like this or did you learn it? I always have to take care of the smallest detail. In strategic plans, however, I travel with a free mind, I do not like to hear that you can’t do something, if we thought about it, then it is feasible, or at least let’s try. Were there any guests who surprised you? I’ve had many meetings throughout my career. Silvester Stallone was an extraordinary, joyful and likeable guest. At the Principe di Savoia he reserved the Presidential Suite with his wife and a few friends. Also Keith Richards of the Rolling Stones was really nice. For him and the band we had set up the room to see the final of the World Cup Italy / France in 2006, we watched it together and I must say that he is a pleasant character with whom to converse.


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