POSH MAGAZINE N.88

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POSH

88

BIMESTRALE DICEMBRE-GENNAIO 7€

EXCLUSIVE LIFE

A € 11; B € 10; DK DKK 115; F € 10; D € 11; UK GBP 9,80; L € 10; N NOK 115; NL € 11; P € 10; E € 10; S SEK 130; CK CKF 13;

PROTAGONIST OLIVIER ROUSTEING

ROSALÍA

JESSICA WALSH

VIRGIL ABLOH 7€

Unique Media srl – Bimestrale N–88 dicembre / gennaio / 10.12.2019 ENGLISH TEXT

No.

88

DIOR.COM Dior OnLine 02 38 59 88 88

MATTHEW LIU LILY-ROSE DEPP GHERARDO FELLONI

OLIVIER POLGE KENGO KUMA











genny.com




POSH COLOPHON

EDITORIAL DIRECTOR E N R I C O C A M M A R O TA ( E N R I C O . C A M M A R O TA @ U N I Q U E M E D I A . I T )

88

EDITOR IN CHIEF

EXCLUSIVE LIFE

LUISA MICALETTI (LUISA.MICALETTI@UNIQUEMEDIA.IT)

COORDINAMENTO MARZIA CICCOLA

LIFESTYLE ALESSANDRO IACOLUCCI MARCO TORCASIO

DESIGN

PROTAGONIST OLIVIER ROUSTEING

ANNA CASOTTI

ROSALÍA

JESSICA WALSH

TRAVEL

MATTHEW LIU VIRGIL ABLOH

ANTONELLA TEREO

LILY-ROSE DEPP GHERARDO FELLONI

OLIVIER POLGE

FASHION COORDINATOR

KENGO KUMA

RICCARDO TERZO Photography Riccardo Meroni Fashion Riccardo Terzo Hair Valentino Perini Make-up Simona Parrella

CONTRIBUTORS MAURIZIO BERTERA, CIRO CACCIOLA, M A R I N E L L A C A M M A R O TA , S T E FA N I A C U B E L L O , R E B E C C A D E L V I TA , DANIELA FEDI, ANNA MARIA GIANO, FA B R I Z I O R I N V E R S I , ALFONSO RIZZO, GUIDO TORTORELLA, FA U S T O C O L O M B O ( Z U R I G O ) , MICHELA DAPRETTO (LONDRA), A L E S S A N D R A FA N A R I ( PA R I G I ) , MANUELA LIETTI (PECHINO).

Talent Carolin @Elite Casting Director Federica Ciuci Priori Fashion assistant Davide Rizzini Hair assistant Claudia Ceriani Location Principe suite, Hotel Principe di Savoia, Milano Dress Dior, necklace and bracelet Bvlgari

88

GRAPHIC DESIGN

EXCLUSIVE LIFE

S T E FA N I A D I B E L L O

PROTAGONIST OLIVIER ROUSTEING

VIALE SABOTINO 19/2 - 20135 MILANO TEL. 02 49540591 ADV@UNIQUEMEDIA.IT (ADVERTISING)

ROSALÍA

JESSICA WALSH

MATTHEW LIU VIRGIL ABLOH

POSH È UNA PUBBLICAZIONE BIMESTRALE DI UNIQUE MEDIA SRL

LILY-ROSE DEPP GHERARDO FELLONI

OLIVIER POLGE KENGO KUMA

S TA M PA A R T I G R A F I C H E B O C C I A S PA DISTRIBUZIONE S O . D I . P. “ A N G E L O P A T U Z Z I S P A ” VIA BETTOLA, 18 – 20092 CINISELLO BALSAMO POSH È DISTRIBUITO IN ITALIA E NEI SEGUENTI PAESI: AUSTRALIA, BELGIO, BRASILE, COREA DEL SUD, EMIRATI ARABI, FINLANDIA, GIAPPONE, GRAN BRETAGNA, HONG KONG, ISRAELE, LITUANIA, MALTA,

Photography Tom Kleinschmidt Fashion by Riccardo Terzo Grooming by Gabriele Marozzi Talents Thiam @independent Casting director Federica Ciuci Priori Fashion assistant Emma Canaletto Dress all Dior

OLANDA, PORTOGALLO, SINGAPORE, TAIWAN, UNGHERIA

Registrazione Tribunale di Milano n. 1 del 7/01/2003. ©Unique Media srl. Tutti i diritti riservati. Manoscritti e foto originali, anche se non pubblicati, non si restituiscono. È vietata la riproduzione, seppur parziale, di testi e fotografie.

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POSH CONTENT

POSH #88

NEWS 18

LOUIS VUITTON DESIGN

2O BVLGARI 22

FOTOGRAFISKA

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THE ALKEMIST

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L’ICONICA KATE MOSS

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ODUNPAZARI MODERN MUSEUM

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32 36

LG SIGNATURE

IL PROGETTO 1000 TREE A SHANGHAI

VAN CLEEF & ARPELS LA MOSTRA A MILANO

P R OTAG ON I ST S

48 OLIVIER ROUSTEING 50

ROSALÍA

51

JESSICA WALSH

52

LILY-ROSE DEPP

53

MATTHEW LIU

53

VIRGIL ABLOH

BEAUTY 108 112

OLIVIER POLGE EXCLUSIVE XMAS COLLECTION

TRAVEL 120

QATAR

132

SPECIALE MONTAGNA ITALIA

138

LE MASSIF COURMAYEUR

126 136

CONSTANCE MOOFUSHI MALDIVES IN ALTA QUOTA CON JAGUAR LAND ROVER

FASHION 56

ANONYMOUS YEARBOOK

66

FEDERICO POZZI CHIESA

68

RACCONTA FRAGIACOMO LONDON CALLING

76

SPECIALE BOTTEGA VENETA

75

HANDICRAFT

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OUR FUTURE IS NOW

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THE LIGTH, THE SPACE

100 STUDIO SCREEN TEST

THE CLUB MEN 144

SI MOLTIPLICANO LE STELLE A MILANO

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LA NUOVA AUDI A6

154

RESIDENZA LOCATION

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FARNESE VINI

T R A NSL AT IO NS 155

ENGLISH TEXT

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KEIRA KNIGHTLEY indossa anelli COCO CRUSH in oro bianco e oro beige, con e senza diamanti. chanel.com


POSH DESIGN

LOUIS VUITTON PRESENTA “OBJETS NOMADES”, COURTESY OF JAMES HARRIS

Un nuovo progetto dell’iconico marchio francese. La collezione degli OBJETS NOMADES di LOUIS VUITTON fa tappa a MIAMI durante ArtBasel e DesignMiami. L’heritage della maison e il viaggio diventano i temi centrali su cui lavorano designer di fama intenazionale, che immaginano oggetti d’arredo creativi, funzionali e innovativi

L’HERITAGE CHE SI FA CAPOLAVORO NELLA COLLEZIONE ICONICA OBJETS NOMADES DI LOUIS VUITTON IN MOSTRA DURANTE DESIGNMIAMI. SI AGGIUNGE UN NUOVO CAPITOLO AL PROGETTO DEL BRAND DEL LUSSO FRANCESE, INAUGURATO NEL 2012. DEBUTTA INFATTI PROPRIO A MIAMI SWELL HAVE SHELF

DI ANDREW KUDLESS, PRIMO DESIGNER AMERICANO INVITATO DALLA MAISON A INTERPRETARE L’ECCELLENZA DEL VIAGGIO. UN OGGETTO FLUTTUANTE COMPOSTO DA MENSOLE IN ROVERE DALLE FORME IRREGOLARI, UNITE TRA LORO DA CINGHIE IN PELLE ROSSA O BLU INTENSO, EVOCA L’EROSIONE CHE I

MATERIALI SUBISCONO CON IL TEMPO. IL PROGETTO DI KUDLESS SI AFFIANCA A QUELLI, TRA GLI ALTRI, DEI FRATELLI FERNANDO E HUMBERTO CAMPANA, INDIA MAHDAVI, PATRICIA URQUIOLA, MARCEL WANDERS, ATELIER OÏ, BARBER & OSGERBY, NENDO, MARTEEN BAAS OLTRE CHE AI LAVORI PRESENTATI PER LA PRIMA VOLTA DURANTE LA DESIGN WEEK MILANESE 2019 DI ATELIER BIAGETTI E DI ZANELLATO/BORTOTTO.

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POSH

Design appassionato, colori accattivanti, manodopera minuziosa e quel tocco di extravaganza romana. I sogni prendono forma da BVLGARI che esalta il legame con il cinema nelle sue boutique nel mondo

BVLGARI CELEBRA ANCORA UNA VOLTA LA SUA RELAZIONE APPASSIONATA CON LA SETTIMA ARTE, UN LEGAME INIZIATO NEGLI ANNI IN CUI INNUMEREVOLI PRODUZIONI CINEMATOGRAFICHE COMINCIARONO A SPOSTARSI DA HOLLYWOOD VERSO LA COSIDDETTA “FABBRICA DEI SOGNI” ROMANA, GLI STUDI DI CINECITTÀ. CON “THE ROMAN DREAM MAKER”, E UNA CAMPAGNA IDEATA PER LA STAGIONE DELLE FESTE 2019, IL MARCHIO DI GIOIELLERIA FA RIVIVERE

IL SOGNO DI QUANDO LE DONNE PIÙ GLAMOUR DEL MONDO SI INNAMORARONO DELLO STILE DI VITA DELLA CITTÀ ETERNA, TRASFORMANDO CIRCA 330 VETRINE DELLE SUE BOUTIQUE INTERNAZIONALI NEL BACKSTAGE DI UN SET, GRAZIE ANCHE A STRAORDINARI IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE.

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L’ANTI-ETÀ ASSOLUTO

(1)

GLOBAL-REPAIR TRATTAMENTO NUTRI-RICOSTITUENTE MULTI-RIVITALIZZANTE

NOVITÀ

IL PRIMO LABORATORIO FRANCESE DI MEDICINA ESTETICA (2)

In farmacia e profumeria (1) Per FILORGA (2) Fondato nel 1978.


POSH SCOUTING

ELLEN VON UNWERTH, BATHTUB, NAOMI CAMPBELL AND KATE MOSS (FOR VOGUE US),1996 © ELLEN VON UNWERTH

A New York inaugura FOTOGRAFISKA, un “museo” innovativo dedicato all’arte fotografica internazionale, tra artisti acclamati del calibro di ELLEN VON UNWERTH, DAVID LACHAPELLE o ANNIE LEIBOVITZ. Un progetto culturale e architettonico d’avanguardia che prevede anche un concept store e il fine dining di Veronika by STARR Restaurants

L’ARTE DELLA FOTOGRAFIA SI SVELA A NEW YORK, NELL’ELEGANTE PARK AVENUE, IN UN NUOVO SPAZIO DI 4500 MQ CHE SI ESTENDE NELLA MAGNIFICENZA

DI UN EDIFICIO RISALENTE AL 1890, REIMMAGINATO DALLO STUDIO DI ARCHITETTURA CETRARUDDY. FOTOGRAFISKA NON SI PUÒ DEFINIRE COME UN TRADIZIONALE MUSEO, NON ESISTE INFATTI UNA COLLEZIONE PERMANENTE, MA UN PROGRAMMA DI ESPOSIZIONI A ROTAZIONE REALIZZATE DIRETTAMENTE CON I FOTOGRAFI, LE GALLERIE E I COLLEZIONISTI PRIVATI. UNA PIATTAFORMA DI AZIONE E CONSAPEVOLEZZA CHE METTE IN LUCE, ATTRAVERSO GLI SCATTI DEGLI ARTISTI, LE PROBLEMATICHE DEL CONTEMPORANEO. I SEI PIANI DELL’EDIFICIO METTONO IN SCENA OPERE INTRAMONTABILI DI PROTAGONISTI COME DAVID LACHAPELLE, ANNIE LEIBOVITZ, ALBERT WATSON, SALLY MANN, COOPER & GORFER, REN HANG E CHRISTIAN TAGLIAVINI, ELLEN VON UNWERTH - SOLO PER CITARNE ALCUNI - RICREANDO L’UNIVERSO IMMAGINIFICO, MISTERIOSO E ICONICO FISSATO NELL’OBIETTIVO. (A.C)

TRANSLATION P. 155

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POSH SCOUTING

ALCHEMIST DOME SAKURA. PHOTO SOREN GAMMELMARK

Inaugurata a COPENAGHEN la cucina del giovane chef Munk, tra aurore boreali, performance artistiche e narrazioni gastronomiche. Sono ben 15 i milioni di dollari investiti dal magnate Lars Seier Christensen, per un’esperienza sensoriale totale, per cenare restando sempre al centro di uno spettacolo

ALCHEMIST VA BEN OLTRE IL SEMPLICE RISTORANTE, SEPPUR GOURMET. LA CASA DEL GIOVANE CHEF RASMUS MUNK A COPENAGHEN (ARHUSGADE), SI TRASFERISCE, MOLTO PIÙ SPAZIOSA DELLA PRECEDENTE, ALL’INTERNO DELL’EX COMPLESSO DEL ROYAL DANISH THEATRE. SARÀ PER QUESTO MOTIVO CHE, PIÙ CHE IN UN RISTORANTE, SEMBRA DI ESSERE AL CENTRO DI UNO SPETTACOLO. LA SALA PRINCIPALE PER 40 OSPITI, INFATTI, È STATA PROGETTATA

COME FOSSE UN PLANETARIO, DOVE MANGIARE CON IL NASO RIVOLTO AL SOFFITTO, TRA AURORE BOREALI E MEDUSE GIGANTI, O AMMIRANDO IL “CIELO DORATO” DEL LIGHT DESIGNER ENZO CATELLANI.

TRANSLATION P. 155

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Via

Montenapoleone Milano

s h op on lin e : re v olv e r- re qu e e n . c om


POSH IDOL

KATE MOSS protagonista della nuova campagna rock & roll realizzata per la collezione di gioielli “Lucky Move”

KATE MOSS FOR MESSIKA SHOT BY MERT & MARCUS

di MESSIKA, ispirata agli amuleti portafortuna e scattata dal celebre duo MERT & MARCUS. Definita come “The ultimate Idol”, la super top model interpreta l’animo giovane e moderno del marchio di alta gioielleria

«KATE MOSS È UN’ICONA NEL FASHION INDUSTRY. SIMBOLEGGIA TUTTO CIÒ CHE AMO. È UNA DONNA EDGY, AUDACE, APERTA ALL’INCONTRO», RACCONTA

VALÉRIE MESSIKA, FIGLIA DEL FAMOSO COMMERCIANTE DI DIAMANTI ANDRÉ MESSIKA, CHE NEL 2005 FONDA A PARIGI IL MARCHIO DI CONTEMPORARY FINE JEWELLERY IMPOSTATO SULLA COSTANTE RICERCA DELL’ECCELLENZA E UN’ISPIRAZIONE CREATIVA CHE GUARDA SEMPRE OLTRE I CONFINI. FIN DALLE

SUE ORIGINI MESSIKA È RIUSCITA A COMBINARE L’ETERNITÀ DEI DIAMANTI CON UN TOCCO MODERNO E IN STILE CONTEMPORANEO, GIOIELLI PENSATI PER ESSERE INDOSSATI OGNI GIORNO. LA NUOVA COLLEZIONE LUCKY MOVE, LANCIATA IN COLLABORAZIONE CON LA LEGGENDARIA KATE MOSS, RACCHIUDE GIOIELLI PERSONALIZZABILI IN ORO GIALLO, ROSA E BIANCO. ELEMENTI VERSATILI E AFFASCINANTI, LE CUI LINEE ESALTANO IL CONTRASTO TRA I DELICATI MEDAGLIONI E IL FORTE DISEGNO GEOMETRICO DEL MOTIVO “MOVE” CHE, ABBINATO ALLE CATENE RENDE IL LOOK DAVVERO SEXY.

TRANSLATION P. 155

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POSH SCOUTING

THE LARGEST INSTALLATION TO DATE BY JAPANESE BAMBOO ARTIST TANABE CHIKUUNSAI IV, AT OMM BY KENGO KUMA AND ASSOCIATES. ©NAARO

Il linguaggio poetico dell’ARCHISTAR KENGO KUMA ben si connette alla storia di ODUMPAZARI, regione dell’Anatolia Centrale con una lunga storia nel commercio del legname, dove sorge il nuovo museo di arte moderna: OMM – ODUNPAZARI MODERN MUSEUM, primo nel suo genere in Turchia con una selezione di artisti locali e internazionali

HA INAUGURATO NELLA CITTÀ UNIVERSITARIA DI ESKISEHIR, CAPITALE CULTURALE DELL’ANATOLIA, LA NUOVA OPERA MUSEALE DELLO STUDIO GIAPPONESE

KENGO KUMA AND ASSOCIATES, OMM - ODUNPAZARI MODERN MUSEUM. FONDATO DAL BUSINESSMAN E COLLEZIONISTA D’ARTE EROL TABANCA, IL MUSEO È IL PRIMO DEL SUO GENERE IN TURCHIA. L’INNOVATIVO DESIGN DEL MAESTRO GIAPPONESE DEFINISCE LA NUOVA LUMINOSA CASA DI UNA COLLEZIONE D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA DI OLTRE MILLE PEZZI, CON OPERE DI RINOMATI ARTISTI TURCHI ACCANTO AI NOMI PIÙ NOTI DEL PANORAMA INTERNAZIONALE DA MARC QUINN A JULIAN OPIE, DA JAUME PLENSA A HANS OP DE BEECK.

TRANSLATION P. 155

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POSH SCOUTING

LG SIGNATURE TV OLED 8K

Ha uno schermo da 88 pollici e una qualità dell’immagine senza precedenti. LG SIGNATURE OLED TV 8K è dotato di numerose tecnologie all’avanguardia come Dolby Atoms, Apple AirPlay 2, Home Kit, Google Assistant e Amazon Alexa

IL NUOVO TV OLED 8K DI LG SIGNATURE ESALTA IL SENSO DELL’ HOME ENTERTAINMENT GRAZIE A UN DESIGN SOFISTICATO E MINIMALISTA E A UNO SCHERMO PRIVO DI CORNICE CHE INTEGRA UN SISTEMA DI ALTOPARLANTI DA 80W PER UN SUONO POTENTE. PER GARANTIRE UN’EPSERIENZA

CINEMATOGRAFICA UNICA, LG DOTA IL NUOVO TV DEL SISTEMA HDR CHE COMPRENDE IL SUPPORTO PER DOLBY VISION E ADVANCED HDR. TUO PER 29.999 EURO. ACCANTO A LG SIGNATURE OLED TV 8K, LG AFFIANCA IL TV NANOCELL 8K, IN GRADO DI TRASFORMARE LA TUA SMART TV IN UNA FINESTRA SUL MONDO. LE PARTICELLE DA UN NANOMETRO DELLO SCHERMO SONO UN MOSAICO DI DETTAGLI PERFETTI.

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time is love

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POSH ARCHITECTURE

Sorge accanto al distretto artistico di SHANGHAI il nuovo complesso progettato da THOMAS HEATHERWICK. Due edifici che sembrano montagne ricoperte di alberi cambiano la topografia della zona con la poesia

Il complesso di 1000 Trees sta cambiando il panorama del distretto artistico M50. La sua forma, che imita quella di due montagne ricoperte da alberi, ha infatti un impatto importante sulla topografia della zona di Moganshan Road, di cui ridefinisce il profilo. SITUATO IN UN’AREA RESIDENZIALE A UNA VENTINA DI MINUTI DAL CENTRO DI SHANGHAI, IL COMPLESSO 1000 TREES SI ESTENDE SU 300 MILA METRI QUADRI, SU DUE LOTTI COLLEGATI DA UNA STRETTA ZONA GOVERNATIVA CHE INCORPORA DIVERSI EDIFICI STORICI. Progettato dal rinomato studio britannico Heatherwick, è concepito non come un semplice edificio, ma come un’evidenza topografica, proprio in virtù della sua forma digradante, popolata da centinaia di colonne che, invece di essere nascoste in quanto elementi strutturali, sono state esaltate e trasformate in grandi vasi piantumati con alberi scelti per la loro varietà cromatica e la loro resistenza. Una specie di “giardino babilonese” popolato da 400 terrazze e passeggiate tra alberi, piazze aperte sul lungofiume e sky terraces, un luogo dal sapore occidentale che contrasta con i grattacieli e il cemento di Shanghai. (M.C)

Nella foto uno scatto di 1000 Trees di Moganshan Road a Shanghai, progettato dallo Studio Heatherwick

MILLE ALBERI PER SHANGHAI 32


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POSH JEWELS

TIME, LOVE NATURE Le creazioni VAN CLEEF&ARPELS si mostrano nell’esposizione “Van Cleef & Arpels. Il Tempo, la Natura, l’Amore” al Palazzo Reale di Milano. Per la prima volta in Italia, l’universo della Maison di Alta Gioielleria viene raccontato attraverso oltre 400 gioielli, orologi e oggetti realizzati dal 1906, anno della sua fondazione, in un percorso che si snoda tra i concetti di tempo, natura e amore. TEMPO perché ogni oggetto è legato a un’estetica, una funzione e un gusto che sono emanazione di un periodo storico. AMORE perché è l’energia più potente del mondo e nulla come il gioiello è il segno d’amore più prezioso. NATURA perché, dalla botanica al mondo animale, è ancestrale fonte d’ispirazione per colori, motivi e materie.

CLIP OISEAU DE PARADIS, 1942 Oro giallo, platino, rubini, zaffiri, diamanti. Collezione Van Cleef & Arpels Realizzata nel 1942, la clip Oiseau de Paradis s’iscrive nel solco della tradizione naturalistica degli uccelli creati da Van Cleef & Arpels fin dagli anni Venti. La sua silhouette, colta in pieno volo, sorprende per le dimensioni generose e per il volume in rilievo. Il corpo del volatile è forgiato nell’oro giallo intagliato, mentre le piume delle ali dispiegate sono incastonate con zaffiri e rubini che suscitano un forte contrasto di riflessi e colori. L’effetto è accentuato dal becco in diamanti taglio brillante montati su platino. Il dinamismo della composizione, così come la brillantezza degli elementi, rivela il gusto della Maison per una natura vitale e in movimento.

DI MARZIA CICCOLA

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CLIP FATA SPIRIT OF BEAUTY, 1941 Platino, rubini, smeraldi, diamanti. Collezione Van Cleef & Arpels Creata nel 1941, la clip fata Spirit of Beauty, in diamanti, smeraldi e rubini incastonati su platino, fu acquistata dalla contessa di Haugwitz-Reventlow, meglio nota con il nome di Barbara Hutton. Si tratta del primo esemplare di fata realizzato da Van Cleef & Arpels e catalogato negli archivi con il nome di “Petite fée ailée”, (Piccola fata alata).

BRACCIALE OROLOGIO LUDO À VOLETS, 1949 Oro giallo, Serti Mystérieux zaffiri, diamanti. Collezione Van Cleef & Arpels Nel 1934 la Maison crea il primo bracciale Ludo, dal soprannome dato a Louis Arpels dai suoi famigliari. Ispirato alla forma delle cinture, questo esemplare di grande flessibilità è costituito da una maglia in oro a motivi a mattoncino evocativi della trama dei tessuti. Nel 1935 Van Cleef & Arpels creerà un’altra versione del bracciale Ludo in cui la maglia sarà formata da elementi esagonali. Risalente al 1949, il bracciale-orologio Ludo qui proposto è dotato di un movimento meccanico e accoglie un quadrante rettangolare dissimulato sotto due ante montate su molle. Alle estremità laterali del quadrante, un motivo orizzontale composto da sei diamanti incastonati a pavé permette di schiudere le ante incise con un decoro a mattoncini riecheggiante quello del bracciale. L’ora viene così svelata su richiesta, testimoniando il gusto di Van Cleef & Arpels per gli orologi con segreto. La composizione è completata da due archi di cerchio in Serti Mystérieux zaffiri, che, grazie al loro splendore dolce e vellutato, mettono in risalto la tonalità calda dell’oro giallo. 35


POSH JEWELS

COLLANA ZIP, 1951 Trasformabile in bracciale platino, oro giallo, zaffiri, smeraldi, rubini, diamanti. Collezione Van Cleef & Arpels Capolavoro d’ingegno, la collana Zip rappresenta certamente una delle creazioni più avanguardiste di Van Cleef & Arpels. Le sue origini risalgono alla fine degli anni Trenta, quando la duchessa di Windsor avrebbe suggerito a Renée Puissant, direttrice artistica della Maison e figlia della coppia fondatrice, l’idea di un gioiello ispirato alla chiusura lampo. Di fatto realizzata nel 1950, la collana Zip presenta la particolarità di trasformarsi in bracciale facendo scorrere il pompon d’oro e pietre preziose. Particolarmente rappresentativa dell’influenza della moda sull’universo creativo della Maison, questo gioiello testimonia anche l’estro di quest’ultima per le creazioni trasformabili e multifunzionali. Tra le prime versioni realizzate dalla Maison, questa collana Zip in oro giallo del 1951 è formata da maglie a spiga orlate da cuori in fili d’oro tortili incastonati con zaffiri, smeraldi, rubini e diamanti.

Il catalogo della mostra è a cura di Skira Editore

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COLLANA LION BARQUEROLLES, 1971 Trasformabile in due bracciali, una clip e un pendente oro giallo, smeraldi, diamanti già Collezione Elizabeth Taylor. Collezione Van Cleef & Arpels La collana Lion Barquerolles è stata regalata da Richard Burton a Elizabeth Taylor in occasione della nascita del loro primo nipote nel 1971. Ecco la ragione per la quale la coppia l’aveva soprannominata “granny necklace”. L’appassionata storia d’amore tra i due attori hollywoodiani è costellata di eccezionali creazioni di gioielleria come questa. Entrata oggi a fare parte della Collezione Van Cleef & Arpels, la collana Lion Barquerolles era uno dei gioielli della collezione privata di Elizabeth Taylor. Ispirata ai battenti veneziani, sfoggia una testa leonina la cui criniera risplende di diverse decine di elementi a forma di barca, collegati tra loro attraverso un ricercato sistema di ammagliatura. L’insieme si caratterizza dunque per una notevole flessibilità. Questa creazione si può trasformare in due bracciali, in una spilla raffigurante una testa di leone dagli occhi di smeraldo e in un pendente formato da due anelli.

SPILLA JULIETTE, 1951 CA

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Oro giallo, smeraldi, zaffiri, rubini, perle di coltura. Collezione Van Cleef & Arpels.

SPILLA ROMÉO, 1951 CA. Oro giallo, smeraldi, rubini, perle di coltura. Collezione Van Cleef & Arpelss. All’inizio degli anni Cinquanta Van Cleef & Arpels interpreta le storie d’amore mitiche delle grandi opere teatrali. La Maison crea così due paia di clip raffiguranti rispettivamente Cirano e Rossana, protagonisti del Cyrano de Bergerac di Edmond Rostand (1897), e Romeo e Giulietta, gli amanti del capolavoro di Shakespeare (1597). Questi ultimi sono rappresentati nella celebre scena del balcone: le loro figure sono realizzate con fili e nastri d’oro giallo, abbigliate e acconciate con rubini, zaffiri, smeraldi e perle. La semplicità della composizione infonde loro un carattere d’incantevole sincerità.

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POSH COLLECTOR

LOOKING FOR

JULIET IL CALENDARIO PIRELLI 2020 RICERCA L’ANIMA PROFONDA DI GIULIETTA

Scattato tra Verona e Parigi con un CAST STELLARE, il nuovo “THE CAL” è il primo realizzato da un italiano, PAOLO ROVERSI. La storia pensata dal celebre fotografo va alla ricerca delle varie anime del personaggio shakespeariano di Giulietta

Nove icone moderne sono le protagoniste della 47esima edizione di The Cal™. Tra loro Claire Foy famosa per l’interpretazione della Regina Elisabetta nella serie “The Crown”. Mia Goth, attrice e modella che ha esordito con il controverso “Nymphomaniac” di Lars von Trier. La pop star cinese Chris Lee, Indya Moore la prima modella transessuale a sfilare per le grandi maison di moda. La cantante catalana Rosalía, l’attrice diciannovenne Yara Shahidi. Poi l’attrice ribelle Kristen Stewart ed Emma Watson, nota per “Harry Potter” ma anche per il suo attivismo, e infine Stella Roversi, artista e modella francoitaliana, figlia di Paolo. Interpreti del racconto diviso in due fasi, pensato dal fotografo che firma il nuovo Calendario Pirelli 2020 con l’intento di catturare l’animo profondo della Giulietta che si trova in ogni donna, il suo ideale di bellezza, il valore dell’amore e il coraggio. Nella prima parte le protagoniste sono ritratte al loro arrivo sul set, senza trucco né abiti di scena. Vengono riprese mentre dialogano con Roversi del progetto per il quale sperano di essere selezionate, raccontando le proprie esperienze e la loro idea di Giulietta.

Le protagoniste si aprono così a un racconto intimista e personale. Nella seconda, invece, vestono i costumi disegnati per trasformarle nelle interpreti del dramma shakespeariano e curati dallo stylist Ib Kamara. L’effetto è quello di una storia dove realtà e finzione si confondono e i confini, come alcune immagini, perdono nitidezza. «ERO ALLA RICERCA DI UN’ANIMA PURA, COLMA DI INNOCENZA, FORZA, BELLEZZA, TENEREZZA E CORAGGIO. NE HO TROVATO BARLUMI NEGLI OCCHI, NEI GESTI E NELLE PAROLE DI EMMA E YARA, INDYA E MIA. NEI SORRISI E NELLE LACRIME DI KRISTEN E CLAIRE. NELLE VOCI E NEI CANTI DI CHRIS E ROSALÍA. E IN STELLA, L’INNOCENZA. PERCHÉ C’È UNA GIULIETTA IN OGNI DONNA E NON SMETTERÒ MAI DI CERCARLA» SPIEGA ROVERSI. Il Calendario Pirelli 2020 è composto da 132 pagine, con il datario in copertina, brani tratti da Romeo e Giulietta e 58 foto, a colori e in

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bianco e nero, che ritraggono le protagoniste e la città di Verona. La copertina si apre rivelando il disegno di un firmamento che rappresenta l’universo e che idealmente contiene e avvolge la storia di Giulietta, rendendola eterna. Sulla prima e sulla quarta di copertina risplende a lettere d’oro il calendario vero e proprio, con le date evidenziate della nascita di Giulietta, del suo incontro con Romeo, delle loro nozze e delle loro morti. A queste si aggiungono le date di nascita delle protagoniste del Calendario, i cui nomi sono poi sparsi all’interno della copertina, tra stelle e costellazioni, in una sorta di poetico firmamento.

Ph. Paolo Roversi a Parigi e Verona Claire Foy, Mia Goth, Chris Lee, Indya Moore, Rosalía, Stella Roversi, Yara Shahidi, Kristen Stewart ed Emma Watson


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POSH MAGAZINE

INDYA MOORE, CALENDARIO PIRELLI 202O BY PAOLO ROVERSI


YARA SHAHIDI, CALENDARIO PIRELLI 202O BY PAOLO ROVERSI

POSH COLLECTOR

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KRISTEN STEWART, CALENDARIO PIRELLI 202O BY PAOLO ROVERSI


MIA GOTH, CALENDARIO PIRELLI 202O BY PAOLO ROVERSI

POSH COLLECTOR

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CHRIS LEE, CALENDARIO PIRELLI 202O BY PAOLO ROVERSI


POSH INTERVIEW

LA NUOVA VISIONE DI ROGER VIVIER

Gherardo Felloni

Tra short film interpretati da attrici come SUSAN SARANDON e CATHERINE DENEUVE e presentazioni sensazionali durante la settimana della moda parigina, la fervida immaginazione e il TALENTO VISIONARIO di Gherardo Felloni stanno cambiando la visione del brand di accessori di lusso. Che per Natale regala un cortometraggio con un protagonista d’eccezione: il cane, re di Instagram, Tuna DI DANIELA FEDI

Colleziona gioielli antichi - in particolare cammei - che usa spesso al posto della cravatta sulle classiche camicie da business man. A tutto questo bisogna poi sommare un bel viso roseo con capelli e baffetti corvini, modi da gentiluomo e un’aria tra il divertito e il divertente per capire che Gherardo Felloni, direttore creativo di Roger Vivier dal marzo 2018, non lascia nulla al caso quando si tratta di costruire un’immagine interessante. Nato vicino ad Arezzo nel 1980, è cresciuto nel calzaturificio fondato da uno zio nel 1958 e successivamente diretto da suo padre. Nel frattempo studia biologia oltre a canto e recitazione: l’ideale per alimentare sia il suo talento visionario sia il suo innato pragmatismo. «SO TUTTO QUEL CHE BISOGNA SAPERE SULLE SCARPE DAL PUNTO DI VISTA TECNICO - RACCONTA - CONOSCO TRUCCHI E SEGRETI D’OGNI TIPO PER CONIUGARE L’ESTETICA CON LA COMODITÀ». In effetti con lui le celebri fibbie delle Roger Vivier sono sempre più belle e sensazionali, ma hanno smesso di essere una tortura per chi non ha i piedi con dita lunghe, dritte e sottili, in una parola da aristo-modella come Inès de la Fressange. Del resto, oltre all’apprendistato sul campo

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nell’azienda di famiglia, Gherardo vanta esperienze di lavoro d’altissimo livello. Ad appena 20 anni si traferisce a Milano per entrare nell’ufficio stile di Prada dove disegna prima le calzature di Helmut Lang e poi quelle di Miu Miu. Nel 2009 trasloca a Parigi per lavorare da Dior con John Galliano e quindi con Raf Simons. Cinque anni dopo lascia la storica maison francese per tornare da Miu Miu e da qui approda a Roger Vivier, un marchio che per lui e per qualunque amante delle scarpe di lusso corrisponde al sogno.

In tre sole stagioni hai rivoluzionato il brand, da dove sei partito? Gli sto dando una visione cinematografica. In fondo questo marchio è diventato un mito ai piedi di Catherine Deneuve nel film di Buñuel “Belle de Jour”. Per cui mi sembrava giusto continuare sulla strada della cinematografia. Ho cercato di fare qualcosa che finora non aveva fatto nessun altro: piccole produzioni dal vivo per presentare le collezioni agli addetti ai lavori e due cortometraggi all’anno da veicolare sui social media. L’ultimo in ordine di tempo è “I Woof You”, un film speciale per Natale. È la storia di una coppia che s’incontra e s’innamora proprio mentre lei sta per trasferirsi

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in un’altra città. Con i due umani s’innamorano anche i rispettivi cani ed è dal loro punto di vista che tutto viene raccontato.

Negli altri due cortometraggi avete usato superstar come Catherine Deneuve o Susan Sarandon, stavolta invece avete girato tutte le soggettive ad altezza occhi di cagnetto per far vedere meglio le scarpe? Stavolta abbiamo usato Tuna, un cane famosissimo sui social perché ha una stranissima dentatura essendo un incrocio tra bassotto e chihuahua. Il suo muso sembra una maschera di carnevale, tenera e divertente come non mai. Insomma non è un caso se sul suo profilo Instagram (@tunameltsmyheart) ha 2,5 milioni di follower. Non solo. Io ho una vera passione per i gatti, ma so che nello sguardo di un cane c’è tutto l’amore del mondo per il suo umano di riferimento oltre a una miriade di emozioni che vanno dalla tristezza all’allegria, dall’ansia alla felicità. Ecco volevo mostrare tutto questo oltre alle scarpe, una storia natalizia a lieto fine con un protagonista di razza canina.

Certo è espressivo, ma mai come la Sarandon... Beh lei è inarrivabile. Per quel film ci voleva un grande attore perché s’intitola “Jewels To Shoes”, una delle frasi-scioglilingua più usate


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POSH INTERVIEW

Nella foto in apertura un ritratto di Gherardo Felloni. In questa pagina uno scatto dell’installazione Hotel Vivier e nella pagina seguente uno scatto tratto dal video “I Woof You”

nelle scuole di recitazione americane. Da qui l’idea di raccontare la storia della maestra di dizione che tenta di far pronunciare a una classe di somari prima “Roger Vivier” alla francese, con la R che sembra perdersi nella O, e poi “Jewels To Shoes”. Sapevo che era brava, ma vederla sul set è stato pazzesco. Del resto anche Madame Deneuve ha fatto faville in “Duo de Chats”, il film di Natale dell’anno scorso dove recita la parte di una madre che ha due gemelle e un’unica scatola di Roger Vivier da mettere sotto l’albero. Le ragazze iniziano a litigare e lei all’improvviso con uno sguardo pazzesco tira fuori la seconda scatola.

Molto carino, ma mai quanto rivedere dei frame di Belle de Jour in una specie di cinema pieno di sosia della Deneuve che assistono al vecchio film con le nuove scarpe ai piedi... Quello era “DayDream”, il nostro secondo Hotel Vivier. In pratica per ogni collezione immaginiamo un tema da ambientare in uno strano albergo con tante stanze abitate da persone e da cose molto diverse. Lì erano in scena i sogni delle donne, per cui c’era la stanza degli unicorni, quella de “La bella e la bestia”, una con la psicoanalista e poi la famosa sala cinematografica con la vera Deneuve sullo schermo e le sue sosia in sala. Le scenografie ci aiutano a presentare le collezioni senza annoiare nessuno. In più produciamo un sacco di contenuti per i nostri social. E le immagini sono sensazionali.

Ti assicuro che ormai la settimana della moda di Parigi si divide in prima e dopo la vostra presentazione e le domande di rito sono: “hai visto Roger Vivier? Cosa ha fatto?”. A proposito gli altri Hotel Vivier come erano? Nel primo c’erano solo donne che fanno mestieri legati all’arte: la scultrice, la cantante d’opera, l’attrice o la cantante. Per ognuna di loro c’erano stanze e scarpe in tema. L’ultimo invece è “CallTime”, ovvero il momento di entrare in scena per le ballerine, la modella, le cheerleader: i protagonisti dello spettacolo. L’ultima stanza era un concentrato di sosia delle clienti celebri di Vivier: la regina Elisabetta, Marlene Dietrich, Josephine Baker. Anche loro in attesa del call time per entrare in scena».

Josephine Baker non era cliente di André Perugia? Che è stato il maestro di Vivier. Al cinema non si può raccontare proprio tutto. Non è mica la scuola.

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POSH PROTAGONIST

OLIVIER ROUSTEING Il giovane direttore creativo di BALMAIN, amico di star dal calibro di KIM KARDASHIAN, RIHANNA, BEYONCÉ e KANYE WEST, coinvolge CARA DELEVINGNE in una capsule speciale. A lui che non ama il vintage e gli abiti retrò, viene dedicato un film documentario

DI ALESSANDRO IACOLUCCI

Un’anima tenera, ironica, carismatica e potente. Una personalità poliedrica quella di Olivier Rousteing che dice di se stesso “sono orfano, gay e pure di colore”, parlando con leggerezza delle sue origini durante l’anteprima di “Wonder boy” il docu-film sulla sua vita e brillante carriera. Enfant prodige del fashion system, secondo solo a Yves Saint Laurent per precocità nel diventare uno dei più giovani direttori creativi di una maison francese. Il film diretto da Anissa Bonnefont e prodotto dal team che ha firmato il celebre documentario “Valentino: The Last Emperor” su Valentino Garavani, mostra i retroscena, le intimità, le manie di un personaggio oltre le meraviglie. Costantemente con la sigaretta accesa e un vassoio di prelibati dolciumi sulla scrivania. Le recensioni negative e discutibili sulle sue collezioni spuntano di stagione in stagione eppure il giovane Olivier, artefice della reinvenzione di un marchio storico dal nulla, impostando una nuova identità, ha imparato a rispondere ai media: «Non amo il vintage e non farò mai abiti retrò. Disegno abiti da indossare oggi, che possono piacere adesso». La sfida era ardua, lui era troppo giovane e le scommesse

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sul fallimento del marchio erano aperte e quotate alle stelle, eppure Massimo Piombini, il Ceo di Balmain che lavora a stretto contatto con Rousteing, conferma che il brand cresce a due cifre, il 20% ogni anno, grazie alla genialità di questo ragazzo che a soli sette giorni dalla nascita veniva abbandonato in orfanotrofio per poi essere adottato da una famiglia borghese di Bordeaux che l’ha cresciuto con amore, lasciandolo sempre libero di scegliere per se stesso. Accantonati gli studi in Giurisprudenza si iscrive, convinto di voler diventare una stella della moda, alla prestigiosa École Supérieure des Artes et Techniques de la Mode di Parigi. In Italia conoscerà la realtà della bellezza e della passione in ogni sua sfumatura, apprenderà da Roberto Cavalli l’arte della lavorazione della pelle e da Peter Dundas l’ossessione per la ricchezza nella cultura della moda. Tra le sue ispirazioni ci sono Gucci dell’era Tom Ford, Prada, Dolce & Gabbana e Gianni Versace. Nel 2009, a 23 anni, tornato in Francia, entra nel team stilistico di Balmain come assistente di Christophe Decarnin, direttore creativo del marchio di cui prenderà le redini dopo soli due anni. Da allora, nonostante le critiche, i turnover

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sono stati milionari e l’aumento delle vendite in costante crescita. La bravura di Rousteing è stata la capacità di portare maison Balmain all’attenzione del grande pubblico grazie ai social media rendendola accessibile a milioni di giovani, soprattutto alla generazione Y. Olivier Rousteing ha imposto una nuova silhouette e uno sguardo contemporaneo che riflettono alla perfezione lo stile di vita dei membri della cosiddetta “Balmain Army”, l’esercito di appassionati al brand e allo stilista. Stagione dopo stagione, le sfilate portano in passerella l’eterogeneità dell’attuale universo Balmain, inscindibile dalla cultura del XXI secolo e, in particolare, dalla scena musicale di oggi. In questo senso ha potuto contare sull’amicizia di importanti star internazionali come Rihanna, Kim Kardashian, Kendall Jenner e Kanye West o Beyoncé e soprattutto sul rapporto con Cara Delevingne. Modella, attrice e amica intima di Rousteing, Cara adesso è entrata nel team stilistico firmando una capsule speciale in cobranding con Puma, diventando protagonista di una campagna che unisce abiti e accessori alla grinta di un combattente sul ring come nella vita.


Olivier Rousteing con le top model Claudia Schiffer, Cindy Crawford e Naomi Campbell in uno scatto della campagna spring summer 2016 di Balmain (balmain.com)

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POSH PROTAGONIST

ROSALÍA ha trasformato il flamenco in un’opera pop. Amata da Pedro Almodóvar che l’ha scelta per il film

ROSALÍA, COURTESY OF CALENDARIO PIRELLI 2020

“Dolor Y Gloria” con Penelope Cruz, è tra le protagoniste di “Looking for Juliet”, il nuovo Calendario Pirelli 2020 scattato per la prima volta da un italiano, Paolo Roversi

Almeno tre successi all’attivo e tre Latin Grammy Awards assegnati dalla Latin Recording Academy, ma non solo. Ha ottenuto un ruolo da attrice in “Dolor y Gloria” di Pedro Almodóvar, dove ha recitato accanto alla protagonista Penélope Cruz. E ora Paolo Roversi l’ha voluta tra le interpreti di “Looking for Juliet”, il Calendario Pirelli 2020 che, tramite la figura di Giulietta, omaggia la bellezza, l’amore e la libertà. Classe 1993, originaria di Sant Esteve Sesrovires, Rosalía, sta conquistando il mondo della musica trasformando il flamenco in un elemento urbano e contemporaneo. Lo ha sporcato di trap e hip-hop, riuscendo a non sradicarne le fondamenta. Scoperta dal chitarrista Pepe Habichuela, è stato il collega Alfredo Lagos a portarla in tournée in alcuni importanti festival nel 2016 cominciando a conquistare visibilità. Nello stesso anno Universal le ha offerto un contratto e un primo grande lavoro pubblicato nel 2017, un disco di flamenco contemporaneo intitolato “Los Ángeles”. Rosalía ha tutte le carte in regola per conquistare il mondo.

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POSH PROTAGONIST

JESSICA WALSH

Dopo aver raggiunto il successo in America grazie a progetti e installazioni museali all’avanguardia, la creative director neworkese JESSICA WALSH ha lanciato un’agenzia di branding e advertising, inserita nell’1% delle aziende creative a maggioranza di quote rosa

Si chiama “&Walsh” ed è stata fondata a maggioranza femminile dalla creativa americana Jessica Walsh, divenuta famosa per gli innovativi lavori nel panorama artistico e museale co-realizzati insieme all’ex socio Stefan Sagmeister. Decidendo che fosse arrivato il momento di mettersi in proprio, motivata da un senso femminista, Jessica spiega in un ampio articolo sul suo sito che: «Pochissime donne riescono a raggiungere posizioni di leadership creativa e ancora meno hanno fondato le proprie agenzie creative. Ho scoperto che a volte le donne non si supportano l’un l’altra, forse perché le nostre possibilità di raggiungere la cima sono molto più sottili rispetto agli uomini. I numeri dicono tutto: il 70% degli studenti di design sono donne, ma solo il 5-11% delle posizioni di direttore creativo sono ricoperte da loro. Solo l’1% delle agenzie creative è di proprietà femminile. Questo è un sogno che ho fatto sin da quando ero giovane e ho lavorato senza sosta, 24 ore su 24, per renderlo realtà».

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POSH PROTAGONIST

LILY-ROSE DEPP, vent’anni e una presenza magnetica che conquista il grande schermo, ma non solo. Figlia degli

LILY ROSE DEPP, CHANEL METIERS D’ART 2019, WORE A BLACK AND WHITE ORGANZA DRESS FROM THE SPRING SUMMER 2020 READY TO WEAR COLLECTION. CHANEL FINE JEWELRY: “CAMÉLIA” EARRINGS AND NECKLACE IN 18K PINK GOLD AND DIAMONDS

attori Johnny Depp e Vanessa Paradis, inizia la carriera come modella per poi affermarsi anche nel firmamento di Hollywood, interpretando Caterina di Valois in “The King”. Nel 2020 il suo primo sci-fi movie

Tra le ambassador di maison Chanel la sua carriera da modella è iniziata sotto la griffe dell’alta moda diretta all’epoca da Karl Lagerfeld e con cui continua a collaborare sotto la direzione creativa di Virginie Viard. Ha dato ottime prove di interpretazione nel film di Netflix “The King” diretto da David Michôd, ispirato all’Enrico V di William Shakespeare dove recita al fianco di Timothée Chalamet (famoso per “Call me by your name” di Guadagnino) e con cui ha anche intrapreso una storia sentimentale. Nel 2020 i progetti della giovane e bellissima Depp non si fermano anzi, come ha dichiarato a vogue.co.uk, la vedremo impegnata nel suo primo sci-fi movie diretto da Neil Burger insieme ai protagonisti Colin Farrell, Tye Sheridan e Fionn Whitehead. E poi in “Dreamland”, con Armie Hammer. Interpreterà due ruoli diversi in cui mostrerà al meglio le sue doti da attrice.

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POSH PROTAGONIST

MATTHEW LIU, UNO SCATTO TRATTO DALL’INTERVISTA PER PHOTOFAIR SHANGHAI

Il suo appartamento in stile parigino ricco di dettagli Art Deco, realizzato in collaborazione con l’architetto italiano Domitilla Lepri, ha pareti e arredi solo nei toni del grigio e del viola perché secondo MATTHEW LIU, gallerista tra i più influenti di Shanghai, sono le uniche nuances a far risaltare le opere d’arte

Con un passato come “white collar” della finanza a New York, a 35 anni ha deciso di tornare nel suo paese di origine trasformando la passione per l’arte in una nuova professione. Amante dell’arte contemporanea occidentale, Matthew Liu è diventato uno dei più importanti galleristi della scena cinese. Prima di lui non c’era nessuno in Cina che raccontasse la corrente artistica contemporanea in maniera approfondita, dando ampio spazio agli artisti internazionali anche emergenti. Apre nel quartiere Bund la galleria Matthew Liu Fine Arts uno spazio neutro e sofisticato che, soprattutto nel suo studio, riflette la predilezione per il gusto classico con un’atmosfera rilassante e sofisticata d’impronta parigina. Un ambiente che assomiglia molto anche alla sua casa dove ospita la collezione personale con le opere della fotografa tedesca Candida Höfer (rappresentata anche nella galleria), insieme alle opere del brasiliano Vik Muniz e del francese Thomas Canto, affiancanti dai cinesi Shen Chen, Yang Yongliang e Zheng Zaidong.

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POSH PROTAGONIST

VIRGIL ABLOH “EFLLORESCENCE GRAFF SESSION” © MARIE CANCIANI - COURTESY GALERIE KREO

Protagonista indiscusso di Miami Art Basel, VIRGIL ABLOH è senza dubbio uno dei designer e artisti più acclamati e poliedrici del momento. Fondatore del luxury brand di streetwear Off-White e Direttore Artistico della linea Menswear di Louis Vuitton, presenta a South Beach la scultura “DOLLAR GALLON” e limited edition di pezzi tra arte e design in collaborazione con Baccarat, Galerie Kreo, Evian e Carpenters Workshop Gallery

Architetto, artista, Dj, creative director. L’animo poliedrico di Virgil Abloh lo porta a collaborare anche con numerosi marchi di design. Se da un lato rivisita la segnaletica delle pompe di benzina con la scultura “Dollar Gallon” che rappresenta la sua ricerca sugli effetti della pubblicità, con “Crystal Clear” una serie limitata di oggetti per la casa ispirata al tema “Figures of Speech” interpreta il savoir faire Baccarat. Rievoca poi le rampe da skate “Bench 2”, panca di quasi tre metri per Galerie Kreo, in cui il linguaggio urbano si inserisce in un pezzo d’arredo. Forato a intervalli, ricoperto di graffiti, rappresenta il gesto emblematico della filosofia di Abloh: «Il design ha sempre l’idea intrinseca di essere un ponte dal passato, con un occhio rivolto al futuro». Per Evian, l’artista ha immaginato “One Drop Can Make a Rainbow”, un’edizione limitata che si ispira all’arcobaleno. Il Climate Change con il designer si trasforma nella collezione Acqua Alta: sedie, panche e lampade per Carpenters Workshop Gallery interpretano il fenomeno della Laguna di Venezia, quando la città rischia di essere sommersa. (Anna Casotti)

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P.56 ANONYMOUS YEARBOOK Una storia menswear

P.66 FRAGIACOMO Il CEO Federico Pozzi Chiesa racconta gli sviluppi del marchio made in Italy

P.68 LONDON CALLING

Nuove muse d’oltremanica

P.75 HANDICRAFT I Forino Gloves indossati dalla Regina Elisabetta e dalle star di Hollywood

P.76 THE YOUTH Speciale Bottega Veneta

P.84 OUR FUTURE IS NOW La poesia visiva

P.92

FA S H I O N

THE LIGHT, THE SPACE La visione del lusso italiano

P.100 STUDIO SCREEN TEST Una bellezza cinematografica

P.108 INTERVIEW

Olivier Polge Maître Parfumeur di maison Chanel

P.112 POWERFUL MAKEUP Exclusive XMas Collection

LA FOTO È TRATTA DAL NOSTRO SERVIZIO MODA “THE YOUTH” PH RICCARDO MERONI FASHION BY RICCARDO TERZO ALL CLOTHES BOTTEGA VENETA

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TERNATED WITH COOL TUNNELS. COOLNESS WAS WEDDED TO THE FORM OF HARD X-RAYS. BY THE TIME THEY WERE DECANTED D A HORROR OF COLD. THEY WERE PREDESTINED TO EMIGRATE TO O BE MINER AND ACETATE SILK SPINNERS AND STEEL WORKERS. MINDS WOULD BE MADE TO ENDORSE THE JUDGMENT OF THEIR NDITION THEM TO THRIVE ON HEAT,” CONCLUDED MR. FOSTER. S UPSTAIRS WILL TEACH THEM TO LOVE IT.”

POSH FASHION

ANONYMOUS YEARBOOK

PHOTOGRAPHY BY TOM KLEINSCHMIDT FASHION BY RICCARDO TERZO. GROOMING BY GABRIELE MAROZZI. TALENTS THIAM @INDEPENDENT, VERNER @ELITE. CASTING DIRECTOR FEDERICA CIUCI PRIORI. FASHION ASSISTANT EMMA CANALETTO.


DOWN JACKET COLMAR, SHIRT MANUEL RITZ, TIE TAGLIATORE

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AT LAST THE CHILD’S MIND IS THESE SUGGESTIONS, AND THE SUM OF THE STIONS IS THE CHILD’S MIND. AND NOT THE CHILD’S MIND ONLY. THE ’S MIND TOO—ALL HIS LIFE LONG. THE MIND THAT JUDGES AND DESIRES ECIDES—MADE UP OF THESE SUGGESTIONS. BUT ALL THESE SUGGESTIONS UR SUGGESTIONS!

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COAT AND SCARF ERMANNO SCERVINO, TANK TOP MODEL’S OWN. OPPOSITE PAGE: SHIRT LACOSTE, TROUSERS TAGLIATORE

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COAT, TURTLENECK AND TROUSERS ALL DIOR

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SWEATSHIRT AVRIL, SHIRT MANUEL RITZ, JEANS TELA GENOVA, BELT JACOB COHEN

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JACKET, TROUSERS AND SHOES GIORGIO ARMANI

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EP TEACHING WAS ACTUALLY PROHIBITED IN ENGLAND. THERE WAS THING CALLED LIBERALISM. PARLIAMENT, IF YOU KNOW WHAT THAT WAS, ED A LAW AGAINST IT. THE RECORDS SURVIVE. SPEECHES ABOUT LIBERTY HE SUBJECT. LIBERTY TO BE INEFFICIENT AND MISERABLE. FREEDOM TO BE UND PEG IN A SQUARE HOLE.”

LEATHER JACKET STEWART, BLAZER PAOLONI, SHIRT ALESSANDRO GHERARDI, TROUSERS PAOLONI, SHOES TAGLIATORE

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BLAZER PAOLONI, POLO SHIRT FRED PERRY

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POSH INTERVIEW

LA SFIDA VINCENTE appassionato di kickboxing tanto da aver fatto installare un ring nel suo headquarter, imprenditore poliedrico, con Fragiacomo, brand di calzature amato da star come KIRK DOUGLAS e JAMES FRANCO, vuole conquistare il mondo con un e-commerce innovativo e l’apertura di nuove boutique in Medio Oriente FEDERICO POZZI CHIESA,

POSH incontra nell’elegante showroom Fragiacomo di Milano Federico Pozzi Chiesa che, oltre a essere CEO dello storico marchio di calzature, entrato a far parte dal 2010 degli investimenti del gruppo familiare GC Holding, è amministratore delegato di Italmondo, l’azienda che da 65 anni è leader nel settore delle spedizioni e dei trasporti a livello europeo. Non solo: è fondatore di Supernova Hub, un incubatore di 12 startup in cui l’imprenditore visionario ha investito 10 milioni di euro per sviluppare idee innovative, da cui sono nate tre skill up di successo come Sendabox, BorsadelCredito.it e Termostore.it. Fragiacomo è tra gli storici nomi del Made in Italy che parla di lusso e contemporaneità, protagonista dell’evoluzione stilistica e culturale degli anni Sessanta. Grazie al forte legame con Roma, la città natale, e agli studi cinematografici di Cinecittà, le calzature Fragiacomo hanno conquistato i set e i personaggi dello spettacolo. Come raccontano i clienti, le calzature del brand sono sempre state dei veri pezzi unici tant’è che quando, in occasione dei 60 anni di attività, è stato il momento di aggiornare l’archivio aziendale, quest’ultimo è stato ribattezzato “archivio diffuso”. Un lavoro eccezionale avvenuto in collaborazione con alcuni dei più grandi interpreti della moda italiana, a partire da fotografi come Gian Paolo Barbieri, Maurizio Galimberti, Giovanni Gastel e le penne di Federico Poletti, Clara Tosi Pamphili, Giusi Ferré e Fabiana Giacomotti. Un grande lavoro di ricerca da cui è nato il volume “Fragiacomo. Timeless Italian Luxury”, ricco di ispirazioni e referenze, dimostra come si possano conservare, rinnovandole, le migliori tradizioni artigianali italiane. Ad oggi Fragiacomo ha vissuto

diverse vite, nel suo ufficio stile sono passati nomi come René Caovilla e Alessio Spinelli. Ogni stilista ha sempre provato, con successo, a plasmare con maestria materiali inusuali come il pvc, il vinile, il carbonio e ovviamente pregiati pellami come i modelli in squalo e coccodrillo in tiratura limitata, innovando costantemente il prodotto e offrendo al pubblico nuove linee. Come quella che verrà lanciata ufficialmente la prossima Primavera Estate 2020 che per la prima volta nella sua storia va a coprire il settore del beachwear. «Il mio percorso nel mondo degli affari inizia a 21 anni, quando ho cominciato a lavorare con mio nonno che all’epoca era amministratore delegato della Italmondo, un’azienda che da sessantacinque anni si occupa di logistica, spedizioni e trasporti a livello europeo. Ho iniziato dal nostro magazzino in Belgio per poi ricoprire altri ruoli nelle sedi di Lione, Parigi, Hong-Kong, Shanghai e Mosca. Mio nonno è stato un vero mentore, con lui sono entrato nel consiglio di amministrazione e mi ha guidato in tutte le fasi di conoscenza del settore finanziario». «Ho acquistato Fragiacomo nel 2010. La mia famiglia era cliente del marchio da tre generazioni. Fragiacomo è un brand di nicchia e vogliamo che rimanga tale. Oggi prevediamo un fatturato di due milioni di euro e, piuttosto che snaturare il brand con prodotti che non rispecchierebbero il suo DNA, preferiamo rimanere fedeli a noi stessi e a una crescita sostenibile che preservi la qualità del prodotto e la figura dell’artigiano che lo realizza». «Puntiamo all’internazionalizzazione. Il brand opera attraverso le due boutique di proprietà, 66

a Milano in via Turati 8 e a Roma in via delle Carrozze 32, inoltre, tra i nostri partner ci sono Riyadh Harvey Nichols Saudi Arabia, Doha Al Hazm in Qatar, La Ruta De Via di Shanghai, Vienna Fisher’s Focus in Austria e Kazan Vip Group in Russia. Le prossime aperture prevedono il primo punto vendita diretto in Iran, nonostante lo stallo dell’embargo governativo abbiamo molte attività che porteremo a termine nei prossimi anni per l’apertura di 4 punti vendita in Medio Oriente». «Il Digital diverrà il core business. Abbiamo più di 40 sviluppatori interni che lavorano su questo settore. Il block chain e la criptovaluta sono due strumenti che ci consentono di essere maggiormente competitivi, la risposta del mercato è immediata. Una grande soddisfazione proviene anche dal supporto di Yoox Net a Porter». «La collezione SS 2020 punta su due fattori chiave. Da un lato abbiamo inserito delle proposte che uniscono l’estetica di un trend attuale a quelli che sono i nostri materiali di pregio come il camoscio, l’agnello e il ricamo storico ad una suola in gomma iper leggera, con una doppia cerniera dai dettagli in oro che impreziosisce il prodotto. Ci saranno boots e sneakers pensate per un target di clienti giovane e dinamico. Dall’altro lato lanceremo ufficialmente la linea beachwear che abbiamo presentato in via preliminare in uno dei locali più belli di Liscia Ruja in Sardegna, customizzando tutta l’area della spiaggia attrezzata di Long Beach. Saranno protagonisti costumi da bagno in materiali innovativi, teli da mare e molti accessori».


Federico Pozzi Chiesa

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POSH FASHION

LONDON CALLING FROM LEFT TO RIGHT: JACKET JIL SANDER, , LEATHER SHORTS TOD’S, BRA COS, BOXER SHORTS CALVIN KLEIN. JUMPER BOTTEGA VENETA, JEANS CITIZENS OF HUMANITY, BOOTS DR MARTENS. VELVET JACKET AWAKE, VEST L’AGENCE, LEATHER TROUSERS NILI LOTAN. OPPOSITE PAGE: LEATHER JACKET DODO BAR OR, TURTLENECK TOTEME

PHOTOGRAPHY BY CONNOR LANGFORD FASHION BY LORNA MCGEE. HAIR STEPHEN LOW, MAKE-UP AMY CONLEY. TALENTS KLARICE @MODELS1, DAYANE @PRM, PETRU @PRM. CASTING AND ART DIRECTOR JAMES CAMERON.

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SEQUIN TOP AND SHEER TROUSERS HALPERN; LEATHER BOOTS BOTTEGA VENETA

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FROM LEFT TO RIGHT: SHIRT JACQUEMUS, JEANS PRADA. TURTLENECK TOD’S, JEANS GANNI, BOOTS TOD’S. TANK TOP TOTEME, JEANS ALBERTA FERRETTI

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BOTH PAGES: OVERSIZED LEATHER JACKET AND BOOTS 16ARLINGTON, JEANS AGOLDE

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IT FIT. OLUT VID FORI PLIQUOS, CA; EFACTUM SULABES LI, QUE CONSULISUS, NORA DESTRION VICI. 73


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ITALIAN HANDICRAFT

LUIGI FORINO APRE LA SUA BOTTEGA A NAPOLI NEL 1899. OGGI FORINO GLOVES È GUIDATA DAL FIGLIO GENNARO E DAI NIPOTI DANIELA, ROBERTO, ANTONIO E LUIGI

Guanti come SCULTURE. Dal 1899 la famiglia Forino crea accessori eleganti e raffinati per clienti di tutto il mondo. Reali, attori e collezionisti da sempre sono conquistati dalle lavorazioni di questi maestri ARTIGIANI

SONO ALCUNI DEI GUANTI INDOSSATI DALLA REGINA ELISABETTA, MA ANCHE DA KATE WINSLET IN TITANIC O DA MEL GIBSON IN BRAVEHEART. LA STORIA OPEROSA E DI RESPIRO INTERNAZIONALE DEL MARCHIO FORINO GLOVES, CHE DA NAPOLI HA VIAGGIATO IN TUTTO IL MONDO, È FATTA DI TRADIZIONE E

VISIONARIETÀ. «REALIZZARE UN GUANTO È COME CREARE UNA SCULTURA. LA QUALITÀ DEI MARMI E L’ABILITÀ DELLO SCULTORE RENDONO UNA SEMPLICE SCULTURA UN’OPERA D’ARTE. COSÌ PER IL GUANTO LA SCELTA DELLE MATERIE PRIME E LE TECNICHE DI LAVORAZIONE», RACCONTA GENNARO FORINO. (C.C)

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POSH FASHION

THE YOUTH PHOTOGRAPHY BY RICCARDO MERONI FASHION BY RICCARDO TERZO. BEAUTY BY SIMONA PARRELLA. TALENT JILL @WHY NOT. CASTING DIRECTOR FEDERICA CIUCI PRIORI. FASHION ASSISTANTS DAVIDE RIZZINI, SOFIA PIAZZA. LOCATION LA MINIMALE @RESIDENZA LOCATION. ON SET GIUNIO MARTINO VOLTA.

ALL CLOTHES BOTTEGA VENETA

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POSH FASHION

OUR FUTURE IS NOW PHOTOGRAPHY BY RHYS FRAMPTON

FASHION BY LORNA MCGEE. GROOMING BY AMY CONLEY. TALENT GEORGIA @NEXT. CASTING DIRECTOR PAUL ISAAC. PHOTO ASSISTANT CALLUM INSKIP.

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LEATHER JACKET CHALAYAN

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DRESS SHRIMPS, BRA AND PANTS LESGIRLSLESBOYS

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SWEATER BOTTEGA VENETA, BODY TOP AGOLDE

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COTTON SHIRT THE ROW, DENIM JEANS KHAITE NY

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VEST AWAKE, JEANS AND BOOTS BOTTEGA VENETA. OPPOSITE PAGE: VEST, SHIRT AND TROUSERS JIL SANDER

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POSH FASHION

THE LIGHT, THE SPACE PHOTOGRAPHY BY RICCARDO MERONI FASHION BY RICCARDO TERZO. BEAUTY BY SIMONA PARRELLA. TALENTS TAIS @MONSTER, ALEXIEY @WONDERWALL. CASTING DIRECTOR FEDERICA CIUCI PRIORI. FASHION ASSISTANTS DAVIDE RIZZINI, SOFIA PIAZZA.

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DRESS ANNAKIKI 93


TURTLENECK ANNAKIKI, TROUSERS I LOVE PRETTY

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BLOUSE AND SKIRT ARTHUR ARBESSER, PUMPS DISSONA

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TROUSERS MARCO RAMBALDI. OPPOSITE PAGE: COAT ACT N°1

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SHIRT ANNAKIKI; TROUSERS I LOVE PRETTY 98


SUIT TIZIANO GUARDINI

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POSH FASHION

STUDIO SCREEN TEST PHOTOGRAPHY BY CARMINE ROMANO FASHION BY ROBERTA ASTARITA. HAIR BY DAVIDE MARRONE, MAKE-UP CAROLINA ANTONINI @CLOSE UP MILANO. TALENT OLIWIA @MONSTER. CASTING DIRECTOR FEDERICA CIUCI PRIORI. FASHION ASSISTANT GABRIELE CICIRIELLO.

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CARDIGAN AND SHIRT CHANEL

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DRESS GENNY, SHIRT OTTOD’AME. OPPOSITE PAGE: SUIT, SHIRT AND NECKLACE DIOR. BOTH PAGES: EARRINGS MIA’S

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SWEATER AND TROUSERS FENDI, BELT ALBERTA FERRETTI, EARRINGS MIA’S

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BLAZER TAGLIATORE, SHIRT ALBERTA FERRETTI, TROUSERS AND BELT PHILOSOPHY BY LORENZO SERAFINI, TIE STYLIST’S OWN, SUNGLASSES RAY-BAN

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AVIATOR JACKET HERMÈS, EARRINGS MIA’S

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THREE-PIECES SUIT VIVIENNE WESTWOOD, NECKLACE DIOR, EARRINGS MIA’S

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POSH INTERVIEW

HISTOIRES DE PARFUM

Olivier Polge

Il creatore delle fragranze della MAISON CHANEL, da Gabrielle a N°5 L’Eau, racconta la sensibile evoluzione delle composizioni olfattive, nell’interpretazione di una donna e di un uomo contemporanei

Era una storia già scritta quella di Olivier Polge, attuale creatore delle fragranze Chanel, ma l’ha scoperta strada facendo. Figlio di Jacques, naso di fama e profumiere della Maison Chanel dal 1981 finché non cedette il posto al figlio nel 2013, il giovane Olivier non aveva considerato la profumeria nel suo futuro. Appassionato di musica classica, suona il pianoforte e studia Storia dell’Arte intanto che aspetta di trovare la sua strada. Per caso un’estate lavora nel Laboratorio di fragranze Chanel e lì, tra assoluti ed essenze, molecole e formule, ha il colpo di fulmine. Prosegue così la sua formazione presso Charabot a Grasse, la più antica compagnia di profumi, dal 2007 nel Gruppo Robertet, dove sviluppa una sensibilità particolare che lo lega sempre più al mondo delle fragranze, per poi andare a Ginevra e da IFF a New York dove inizia a creare i suoi primi successi ottenendo ammirazione e riconoscimenti. «A 20 anni, quando ho iniziato a muovere i primi passi come naso - racconta nello short film a lui dedicato dalla Maison Chanel, “Io sono un naso” ho scoperto che musica e profumo condividevano la stessa lingua. Avrei composto e scritto formule fatte di note e accordi». Tornato a Parigi, nel 2013 Chanel gli propone di rientrare in quel laboratorio dove tutto ebbe inizio, prendendo in mano l’eredità paterna. A lui si devono creazioni come N°5 L’Eau, Gabrielle Chanel, Blue Parfum, Gabrielle Essence e alcune fragranze della collezione di alta profumeria Les Exclusifs come Misia, Boy Chanel, 1957. Oggi, all’uscita del nuovo capitolo della serie di film dedicati al savoir-fair della maison Chanel, Olivier Polge si racconta.

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Dal 2013 lei è naso profumiere di Chanel. In questi anni cosa l’ha colpita maggiormente? Molte cose in realtà. Ciò che ho sicuramente apprezzato è il modo in cui da Chanel le fragranze vengono create: si potrebbe tranquillamente affermare “dai fiori al flacone”. Questo non solo per ciò che riguarda il mio lavoro, è il modo in cui opera tutta la Maison.

Nel 2017 crea Gabrielle Chanel, come è riuscito a interpretare la donna Chanel di oggi mantenendo l’essenza della sua creatrice? Mademoiselle ha sempre apprezzato per lo più jus dalle note floreali - e di solito determinate combinazioni di note floreali - perciò ho pensato che se avessi mixato il gelsomino con i fiori bianchi che lei ha sempre amato, forse, alla fine, sarei riuscito a comporre un profumo dal gusto moderno che rispecchiasse anche la sua personalità. Bisogna considerare anche alcuni ingredienti naturali che al tempo non esistevano. Quando creo una fragranza non sono mai nostalgico, guardo al passato come fonte di ispirazione, ma cerco sempre di cogliere qualcosa dei nostri tempi. La relazione con la storia di Coco Chanel è molto forte, lo è in modo simbolico: fu la prima couturière in un tempo in cui moda e profumi erano concetti separati. Fu colei, e non lo fece nessun altro, che sentì che in qualche modo avrebbero potuto essere connessi, esprimendo in modi diversi qualcosa della stessa personalità. Al tempo in Francia Paul Poiret creò una fragranza ma la chiamò in tutt’altro modo, senza legarla al suo nome o alla sua moda. Il legame tra la

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profumeria e la moda Chanel è assolutamente iconico.

Qual è la sua visione della donna contemporanea in seguito ai movimenti che invitano le donne ad autodeterminarsi? Con Gabrielle Essence viene portato avanti un messaggio molto attuale, esaltando la figura di Coco Chanel in quanto donna che cambiò le regole del suo tempo. Ho incontrato molte persone che non conoscevano fino in fondo la personalità di Gabrielle Chanel, la sua vita e la sua visione del mondo e mi sono accorto di quanto questa scoperta sia riuscita a toccare le loro menti più di quanto mi aspettassi. Questo è ancora più evidente in Asia e in Oriente.

Chanel N°5 è considerato un profumo rivoluzionario. Pensa che oggi si possano creare fragranze ancora rivoluzionarie? Qualche giorno fa sono andato a visitare la casa di Le Corbusier, che ha ormai un secolo. La modernità viaggia attraverso il tempo. Credo che lo spirito delle cose non cambi, lo possiamo cogliere anche se gli anni passano. Più il tempo passa più credo sia difficile parlare di rivoluzione, perché c’è sempre più libertà. Credo che oggi si possano creare sfumature, grazie alla tecnologia, che un tempo non erano neppure immaginabili.

Quella della profumeria è un’arte antica che incontra la modernità della tecnologia? La connessione tra le due rappresenta parte del mio lavoro: da un lato, preservare le fragranze nel


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modo in cui sono sempre state fatte - per cui il N°5 The Extrait è ciò che c’è di più vicino all’originale del 1921 - dall’altro creare nuove fragranze come Gabrielle, che utilizza i fiori in modo differente... E la tecnologia ovviamente aiuta.

L’identità di genere non è più un limite per chi crea fragranze: è così anche per Chanel? Il nostro heritage olfattivo è più orientato al femminile. Ma da qualche anno la nostra collezione Les Exclusifs non parla più a un pubblico ben determinato, affinché ognuno possa scegliere ciò che preferisce. Nella mia mente la differenza persiste, ma ciò non significa che le nostre fragranze non possano essere indossate indifferentemente da uomini o da donne.

Crede ci possa essere uno sviluppo ulteriore? Certamente, mi piace che le donne indossino jus maschili e viceversa. Il modo in cui parlo o penso di fragranze non dev’essere per forza univoco. Una buona creazione è quella di cui perdiamo il controllo e mi piace essere sorpreso dal modo in cui le persone creano il proprio stile personale.

Come definirebbe il suo personale processo creativo? Il mio è un approccio naturale. La cosa interessante

è l’ispirazione che passa attraverso i nostri sensi. Avere in mente un dipinto visto in un museo... Può essere sorprendente per qualcuno, ma nel mio lavoro il processo creativo è legato principalmente ai sensi, è una combinazione di diversi input: immagini, sensazioni, suoni.

Jean-Paul Goude parla di profumi appunto attraverso le immagini, lei è appassionato di musica classica e spesso l’ha associata alla creazione delle fragranze. Pensa che il processo creativo tra immagini, note e profumi sia comparabile? Credo abbia a che fare con la medesima sensibilità. Mi piace immaginare come la musica e i profumi siano molto vicini: non visibili, difficili da cogliere, perché il suono evapora come le note di un profumo. Penso che la mia sensibilità sia costruita attorno a questa autentica capacità d’immaginazione. Ciò che mi ha colpito di Goude è il suo senso della danza, il movimento che in qualche modo può essere ricondotto alla musica.

Giureconsulti di Milano. Anche guardando i suoi lavori più recenti si ha la sensazione di vedere quanto abbia amato quel che ha fatto.

Ha ancora sogni nel cassetto? Mi diverte sognare di essere un pianista del diciannovesimo secolo. Per quanto riguarda le fragranze ci sono sensazioni che non sono ancora riuscito a tradurre, difficili da spiegare a parole.

C’è qualche profumo che le piacerebbe aver creato? Una delle fragranze che amo è Chanel N°19, ma non ho mai davvero immaginato come sarebbe stato crearla. È sempre più facile amare le fragranze degli altri maître parfumeur perché velate da mistero.

Cos’altro l’affascina di Jean-Paul Goude? Il suo spirito sempre positivo, il suo sguardo ironico, come se non si prendesse mai troppo sul serio. Il suo spirito giocoso è ben percepibile nella mostra “In Goude We Trust” al Palazzo dei

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Photo courtesy of Chanel


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POSH BEAUTY A CURA DI LUISA MICALETTI

Precious rarities

UN UNIVERSO DI RARA BELLEZZA Collezioni make-up radicalmente glamour, opulente e addictive adesso brillano in edizione limitata come vere e proprie rarità. Mentre fragranze audaci raccontano senza filtri la femminilità contemporanea

BRILLA COME UNA STELLA

N E L F I R M A M E N T O “ S I LV E R ” D I Y S L B E A U T É Holiday Look 2019 High On Stars Collection è l’edizione Collector YSL Beauté vestita di una pioggia di stelle. Rouge Pur Couture si lascia avvolgere da uno scintillante scrigno stellato. Il packaging è esclusivo, un involucro dorato coperto di stelle color argento lo trasforma in un gioiello prezioso. Quattro le nuance inedite create da Tom Pecheux, Global Beauty Director YSL Beauté. Il rossetto Rouge Volupté Shine, amatissimo per il suo effetto brillante, impreziosisce il suo elegante design con piccole stelle silver. Due le nuance inedite per un classico di culto. E ancora l’iconica penna

illuminante Touché Eclat si ricopre di stelle che lo consacrano come vero accessorio must-have. Infine la Palette Make-Up racchiude vibranti riflessi iridescenti in uno scrigno total gold immerso in una pioggia di stelle argento.

All’interno due illuminanti in polvere, uno beige e uno rose-gold, entrambi perlati. Un blush in crema dalle sfumature rosate, quattro nuance di ombretti in polvere: blu notte, mauve iridescente, prugna e argento.

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RICERCATO MODERNO

I D E T TA G L I C H A N E L N O N PA S S A N O I N O S S E R V AT I Per la Holiday Collection 2019, Lucia Pica, Chanel Global Creative Make-up and Color Designer, ha scelto di ispirarsi a una delle passioni più sorprendenti di Mademoiselle: quella per gli ornamenti. Gabrielle Chanel è stata pioniera di una forma di eleganza ispirata al “less is more”, nonostante avesse anche una passione per l’opulenza, come testimoniano i paraventi di Coromandel o il rivestimento in foglia d’oro che impreziosiva il suo appartamento. Oggi questo suo amore per il paradosso viene interpretato attraverso la collezione Les Ornements De Chanel, che rappresenta la maestosità tipica

delle festività di fine anno declinata in chiave moderna. La visione di Lucia Pica per questa collezione è ben rappresentata da decisi “smoky eye” e sorrisi glossy su incarnati freschi e luminosi, riflesso di un contrasto contemporaneo tra sfarzo decadente e minimalismo raffinato. Una gamma esclusiva di Rouge Allure dal packaging in edizione limitata e di polveri impreziosite con un motivo in rilievo, tratto da un bottone vintage Chanel, rispecchia questo desiderio di opulenza.

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POSH BEAUTY

CALDA RADIOSITÀ

SEDUZIONE SENZA TEMPO PER DOLCE & GABBANA La collezione make-up Baroque Lights racchiude l’atmosfera di una serata di festa in una combinazione di sfumature nere, dorate, burgundy e rosse. Il packaging nero di Dolce Blush è impreziosito da un raffinato motivo barocco di foglie dorate. All’interno, un tocco di luce oro antico da stendere su labbra e zigomi. Intenseyes Creamy Eyeshadow Stick, il raffinato ombretto impreziosito da motivi damasco, è ideale da stendere sulle palpebre per uno sguardo definito grazie alle sue tre seducenti tonalità: Black, l’espressione della classica eleganza senza tempo; Gold, la massima manifestazione del

lusso; Dahlia, il colore iconico ed eterno. Intenseyes Creamy Eyeshadow Stick è facile da applicare e waterproof, con una durata di undici ore. Passione e femminilità senza tempo in tre tonalità raffinate di Dolce Matte lipstick: Dolce Lover, un ricco rosso, e due seducenti edizioni limitate, Dolce Honey, un nude caldo e dorato, e Dolce Cocoa, un marrone intenso. Per le mani, tre tonalità di The Nail Lacquer: Lover regala un tocco di rosso rinascimentale, Desert, un oro antico metallizzato, dona un tocco di luce barocca e infine Dahlia, per un effetto elegante e intenso.

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FUSIONE DI ARTE E ARTIGIANALITÀ

G U E R L A I N A V V O L G E L A P E L L E C O N I L C A L O R E D E L L’ O R O Creazioni d’eccezione giocano con il colore in uno scintillante mondo dove, dall’alba al tramonto, ogni ora si tinge d’oro. La collezione makeup di Guerlain magnifica il viso con meravigliosi colori dai toni vibranti, ori bruniti e trame leggere infuse di luce. Ogni collector Goldenland offre grande fascino e magia. La Palette è uno scrigno, una minaudière, o semplicemente una piccola e meravigliosa clutch da tenere nel palmo della mano? Inserita nel suo elegante boitier, contiene dieci ombretti multifinish da mat a glitter, pronti per essere stesi sulle palpebre a seconda del mood

o dell’occasione. Terracotta si reinventa per creare una luminosità perfetta e in più, finito il prodotto, il boitier può essere riutilizzato come elegante portagioie. L’iconica poudre Meteorites declina le sue perle multicolore in tonalità che vanno dall’oro rosa al rame, attraverso sfumature tendenti al colore del vino per completarne l’armonia. Grazie alla leggendaria tecnologia Poussière d’Étoile, ogni perla illumina la pelle del viso rivelandone tutto il suo splendore. Infine Rouge G di Guerlain, ora personalizzabile con tre nuove cover: Wonder Gold, Bright in Black and Merry Red.

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POSH BEAUTY

ABITO IPNOTICO

IL MUSCHIO SECONDO NARCISO RODRIGUEZ Autentico riflesso della donna moderna, for her Pure Musc eau de parfum ne cattura la forza e la passione, ne abbraccia l’energia e lo spirito. Questa nuova fragranza incarna l’alchimia perfetta di pura sensualità e bellezza. «Con for her Pure Musc eau de parfum, ho voluto catturare l’essenza della dualità femminile, come l’opposizione tra il lato oscuro e quello più radioso e tra la forza e la vulnerabilità. Sono contrasti come questi a rendere la donna così intrigante» ha dichiarato Narciso Rodriguez. Il sublime cuore di muschio è accentuato da un bouquet di fiori bianchi mentre il cashmeran trasmette

calore alla composizione. Vera e propria sintesi di linee nette e forme pure, il flacone bianco e nero riflette la raffinata maestria e il fascino della fragranza che racchiude all’interno. Lo stesso Narciso Rodriguez ha rivelato di pensare in bianco e nero: «È sempre stato il mio punto di partenza. Il nero è un elemento grafico potente, misterioso, mentre il bianco rappresenta la purezza. Insieme danno vita a un’illusione». L’idea della dualità, tra ambiguità e precisione infallibile, romanticismo e razionalità, bellezza e logica, è rappresentata nuovamente.

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ESPLOSIONE ARTISTICA

SISLEY FIRMA UNA NUOVA EDIZIONE DEL SUO PROFUMO D’ECCEZIONE Ogni anno Sisley Eau du Soir si veste di nuovi colori e rinnova il suo scrigno seguendo le tendenze e le ispirazioni di Isabelle d’Ornano. Adesso, Sisley propone una versione esplosiva e colorata di Eau du Soir, ispirata dal movimento “Action Painting” nato negli anni ‘50. Macchie rosse e blu sono come spruzzate sul flacone laccato bianco e tocchi dorati riecheggiano l’oro del suo bouchon scultoreo. Omaggio all’espressionismo astratto, questa preziosa ed effimera opera racchiude la fragranza fiorita e chyprée che ha reso Eau du Soir un successo. Audace e vibrante di energia, l’edizione limitata

“Dripping Fantasy” è un’ode alla vita, al colore e all’arte contemporanea. La promessa d’amore di Hubert d’Ornano a sua moglie Isabelle ricorda i profumi dei giardini andalusi della sua giovinezza spagnola, là dove il giorno cede il posto all’oscurità e il fiore bianco di seringa, che lei ama in modo particolare, emana pienamente la sua fragranza. Il bouchon-scultura che rappresenta un viso femminile cosmico è creato dallo scultore polacco Bronislaw Krzysztof.

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P.120 LUXURY ESCAPE Doha conquista per il suo design avveniristico. I luxury mall dalle firme internazionali e un’hospitality di gran classe

P.126 MALDIVE Constance Moofushi Maldives: un’oasi di rara bellezza

P.132 SPECIALE MONTAGNA

I resort ad alta quota tra i più belli ed esclusivi in Italia

T R AV E L CO O R D I N A ME N TO D I EN RI CO CA MMA RO TA

P.136 JAGUAR LAND ROVER Un calendario ricco di appuntamenti tra le vette innevate

P.138 LA PERLA DI COURMAYEUR Le Massif, il carnevale più alto d’Europa

SENIOR WATER VILLA AT CONSTANCE MOOFUSHI MALDIVES

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West Bay Skyline

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EXCLUSIVE LIFE Progetti architettonici unici, nuove aree come The Pearl e Katara Cultural Village, ristoranti stellati fra cui l’Idam di Ducasse, LO SHOPPING DI LUSSO da Al Hazm alla Marina e i nuovi ristoranti del Mandarin Oriental. Tutto questo in scena a Doha

DI ANTONELLA TEREO

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Artisti contemporanei come Damien Hirst o performer come Richard Serra sono oramai noti nella cosmopolita Doha, che ospita musei e palazzi plasmati da premi Pritzker come Ieoh Ming Pei o Jean Nouvel, modificando quasi di continuo il suo skyline e la sua Corniche, meta all’insegna di tradizione e progresso. Dove il “coming soon” sembra una ricca e consueta abitudine, appare il Katara Cultural Village, maxi quartiere in West Bay dove oltre a gallerie con calendari colmi di presenze artistiche di respiro mondiale hanno appena aperto Cartier, Bentley e persino Galeries Lafayette, attraversato da una via centrale refrigerata con un sistema che ricicla l’aria esterna con tecnologie che riducono del 47% il consumo di energia elettrica - lo stesso sistema che verrà utilizzato in tutti e sette gli stadi che ospiteranno il mondiale di calcio 2022. Un’altra traccia del nuovo sviluppo del retail di lusso è 21 High street, The Ultimate Outdoor Shopping Destination, che ospiterà anche Van Cleef & Arpels (con accesso da Les Galérie) oltre a Philipp Plein, Dennis Basso, Ermanno Scervino e Alberta Ferretti. Affiancati da ristoranti e caffetterie come Café Pouchkine e Novikov, negozi e atelier dunque connotano ambizioni ben chiare per Doha sulla scena internazionale. Anche il recente Museum of Islamic Art non lascia al caso l’architettura - firmata da Pei - come l’offerta di finest food: se all’interno infatti sono raccolti pezzi di assoluto valore archeologico e storico di tutto il Medio Oriente da 1400 anni a questa parte, all’ultimo piano Alain Ducasse ha scelto di posizionare il suo prestigioso Idam, ristorante gourmet con gli interiors già iconici di Philippe Starck e con una lounge panoramica che offre la vista su La Corniche. Alla sofisticata cucina nel locale si abbinano una volta al mese serate esclusive a invito, con live performance

In alto, l’interno del ristorante di Alain Ducasse Idam, all’ultimo piano del Museo d’Arte Islamica, realizzato su progetto di Philippe Starck. A destra gli interni delle gallerie dei nuovi luxury mall. Nella pagina accanto, in alto gli interni del ricercato ristorante Parisa, in Souk Warif. In basso, panoramica del quartiere residenziale di lusso The Pearl in piena espansione a Doha.

della Qatar Philharmonic Orchestra, altro semplice e riuscito esempio di quel raffinato binomio di cultura e lifestyle che pervade la capitale qatarina. D’ispirazione iraniana e con un servizio che spicca è il preziosissimo Parisa, nel Souk Warif, locale di estrema autenticità. Fa da sfondo a simili tappe d’eccellenza uno sviluppo urbano di alto livello: su aree artificiali che fanno di privacy e comfort il loro must, s’inserisce The Pearl, il progetto architettonicamente audace (con richiami all’isola di Burano) che negli ultimi anni sta raccogliendo l’attenzione della platea up-scale internazionale e che offre servizi e vantaggi del tutto esclusivi alla clientela che sceglie di risiedervi. Non è solo un quartiere residenziale privilegiato, a Nord della città oltre i grattacieli di West Bay, ma un altro fulcro del panorama retail, con Loro Piana, Ferrari Store, John Richmond e Guess per citarne solo alcuni che hanno scelto quell’area per le loro boutique. Al Hazm festeggia poco più di un anno dall’apertura e resta uno dei poli più importanti dello shopping di lusso nel cuore della città. Di recente anche il complesso di architettura

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mediorientale ospita alcune eccellenze, mentre nella ristorazione appare Le Train Bleu, la raffinata apertura che segue quella dell’omonimo finest food brand parigino. Altra area prossima al completamento quella di Msheireb Downtown, forte di una riqualificazione contemporanea di quello che era un quartiere tradizionale, oggi declinato con spazi commerciali, atelier, spazi culturali ed espositivi (presto qui il passaggio della prima linea metropolitana) dove già trovano spazio anche l’omonimo museo o la nuovissima moschea. Nel piano anche la recente realizzazione di importanti cinque stelle, come il Mandarin Oriental Doha, Park Hyatt Doha e MGallery, senza contare nella stessa area i ristoranti di altissimo calibro come il Saasna, con cucina locale in un ambiente formale e aperto solo da pochissimi mesi o l’Aqua, inaugurato lo scorso ottobre, locale d’espressione gourmet per tapas ma anche “mocktails” e cocktails serviti con una rooftop dining experience di grande impatto, proprio accanto al Mosaic, ristorante interno del Mandarin gestito dallo stesso chef, l’argentino Bruno Anon.


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In questa pagina, a sinistra Barahat Msheireb Town Square su cui affaccia il Mandarin Oriental, Doha, al centro del nuovissimo quartiere Msheireb Downtown Doha. In alto l’ambiente più esclusivo del ristorante Izu, all’interno del Mandarin Oriental, Doha. In basso, gli interni a bordo di QatarAirways con le nuove QSuite.

MANDARIN ORIENTAL, DOHA Espressione di charme Uno degli indirizzi più emblematici del gruppo alberghiero di Hong Kong è proprio quello della capitale del Qatar. L’hotel conserva l’heritage locale nei dettagli della sua architettura, con interiors curati da David Collins Studio, ma si propone di sovvertire il consueto e guardare al futuro con un complesso di particolare importanza, anche per alcune scelte green che lo caratterizzano. Nel cuore di Msheireb Downtown Doha, propone gli ospiti solo da una manciata di mesi anche la sua panoramica roof top pool e alcuni ristoranti fra cui IZU, più mediterraneo, e il Mosaico che, come suggerisce il nome, propone numerosi viaggi culinari fra eclettiche proposte da tutto il mondo. Dopo Aqua - il più recente - il prossimo febbraio è in programma l’importante opening di Liang, ristorante gourmet d’ispirazione cantonese, da circa 30 coperti in tutto, in un ambience di grande charme e non distante da altre due gemme della golosa offerta dell’hotel, i pastry shops Gelato e il Cake Shop situati nelle immediate vicinanze. A caratterizzare la migliore ospitalità nel cinque stelle tra le sue 41 suites, c’è senza dubbio la Baraja View Suite dalle metrature

importanti e una Royal Suite, soluzione magistrale con due camere da letto, living, cucina e vari servizi che occupa tutto l’ultimo piano, per offrire una vista a 360 gradi sulla città. Non manca quindi la terrazza, un patio al centro della suite e servizi di altissimo profilo a richiesta. La SPA gioca con scenografici effetti marmorei su una superficie di ben oltre 3mila mq, con sei cabine di trattamento, due VIP Suite Treatment e una Couple oltre a un attrezzato e avanzato Wellness & Fitness center sempre a disposizione. In aggiunta al complesso alberghiero, nell’area di maggior sviluppo del cuore cittadino Mandarin Oriental Doha affianca poi l’offerta residenziale che conta oggi circa 91 eleganti appartamenti, dallo stile e dagli interni conformi all’hotel, rigorosamente attenti al sense of place.

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QATAR AIRWAYS La nuova QSuite È la novità della flotta la nuova poltrona di Business Class che QatarAirways ha recentemente presentato per la tratta MilanoDoha. La compagnia premiata nuovamente come Miglior Compagnia Aerea dell’anno agli Skytrax Airline Awards ha presentato QSuite, titolata come Miglior poltrona di Business Class 2019, massima espressione di comfort anche in coppia o in famiglia, con configurazioni modulabili grazie a una parete scorrevole. Per le rotte europee inoltre, la ristorazione per i passeggeri Premium (curata nel dettaglio, dai set di saliere e pepiere alle posate e le porcellane) riserva proposte che puntano non solo alle tipicità mediorientali ma anche a cibi sani e freschi, come le spremute o fiocchi d’avena a colazione. I passeggeri della Business Class come in First Class hanno inoltre la possibilità di una degustazione di caviale in abbinamento al salmone batik, il tutto su raffinati piatti in cristallo.


www.residenza-location.com


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Moofushi Maldives, panoramica del resort

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GRUPPO CONSTANCE HOTELS & RESORTS

BLUE PARADISE

Attenzione ai dettagli e libertà per una vacanza “BAREFOOT” antistress. Sull’atollo di Ari Sud Constance Moofushi Maldives È UN’OASI DI RARA BELLEZZA

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Il Manta Restaurant di Moofushi Maldives

IN UN EDEN DOVE VIGE IL NO SHOES, ALLO SPETTACOLO SOTTOMARINO SI AGGIUNGE QUELLO DI UN’ACCOGLIENZA FATTA DI RARA ATTENZIONE. NELL’ATOLLO DI ARI SUD È PROTAGONISTA IL RESORT CONSTANCE MOOFUSHI, UN CONCENTRATO DI LUSSO LOW PROFILE E TOTALE RELAX, UN PICCOLO PARADISO CON IL PIÙ ALTO GRADO DI CURA DEI DETTAGLI

IN UN VIAGGIO FATTO DI PRIVACY E GRANDE LIBERTÀ, DOVE

«No shoes no news è ciò che diciamo ai nostri clienti sin dall’arrivo, è un invito a entrare nello spirito giusto» ci confida Sasha Tyas, General Manager della struttura. Avere tempo per se stessi, per la propria famiglia o per chi si ama è oggi davvero un lusso. La filosofia healthy del resort, poi, e la sua collocazione su uno degli atolli più belli dell’area sono senza dubbio il mix perfetto per ritrovare il top a ogni livello, come dimostrano i numerosi “repeaters” della struttura, provenienti da tutto il mondo, ogni anno. Accanto a un’eccellente cura nel servizio, la grande professionalità e l’estrema empatia dello staff portano l’ospite alla naturale scoperta delle bellezze del luogo in tutte le sue forme. «Quello che a Constance Moofushi offriamo - continua Tyas - è in ogni momento un’esperienza nel puro e vero contatto con la natura».

I DESIDERI SPESSO VENGONO ANTICIPATI, SONO MOLTE LE RISORSE PER RIGENERARSI.

Oltre alle escursioni nella splendida cornice dell’atollo con un team qualificato per diving e snorkeling, ci sono infatti attività dedite alla ricerca di delfini o crociere al tramonto sul tradizionale Dhoni. Fra le principali proposte c’è il “Wellness Wednesday” inserito fra i #MyConstanceMoment che la clientela più fedele apprezza. Ogni mercoledì tutto gravita attorno a una serie di esperienze mindfullness, per riconnettersi con se stessi in un appuntamento (che fa parte del programma che accomuna i resort firmati Constance) per allontanare lo stress. A disposizione degli ospiti una formula specifica

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Moofushi Maldives spa

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e personalizzata sulla base delle diverse esigenze e con un trattamento finale incluso dagli ingredienti unici: spiaggia bianca, semi di chia, yoga e un rinfrescante “mocktail”. Funzionali e vivibili gli spazi generosi delle ville che mantengono privacy e home feeling in giuste proporzioni. Cominciato gradualmente proprio nel 2019, il restyling degli interni ha portato nuova allure al resort: le camere sono state completamente riarredate, in linea con lo chic-style tipico del gruppo Constance. Nuovo touch anche nei ristoranti e nella SPA, dove il décor è diventato ancor più elegante e sofisticato, pur rispettando l’anima green del resort, con materiali e tinte naturali. Tra le più belle soluzioni spiccano le Water Villa e le Senior Water Villa, le più ampie

e privilegiate, con un affaccio su acque cristalline senza paragoni. Per i clienti vale la formula “all inclusive package” che permette di godersi appieno il soggiorno. Al Manta Bar o al Totem Bar vengono offerti i Constance Signature Drinks affiancati da una lista di vini da tutto il mondo, importati anche da piccole e selezionate cantine di Francia, Italia e altri Paesi. Anche al Manta Restaurant - che serve scenografici buffet per i pasti dal mattino alla sera - sono inclusi vini e bevande, così come nel ristorante à la carte Alizée Beach Grill, per la cena. «Lavoriamo perché i nostri ospiti abbiano la possibilità di fare esperienze eccezionali - conclude la General Manager come un wine tasting o cocktail classes nel mezzo della laguna».

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DIVING & SUSTAINABILITY RESPONSABILITÀ AMBIENTALE E GESTIONE SOSTENIBILE

Sopra, la piscina del Moofushi Maldives

Constance Moofushi ospita uno tra i più premiati centri diving del mondo, il BlueTribe, un team di esperti divers e attenti ricercatori che oltre ad accogliere e accompagnare gli ospiti nell’affascinante esperienza delle immersioni, qualsiasi sia il loro livello di esperienza, organizza vere e proprie escursioni fra le correnti marine e le bellezze della barriera che abbraccia il resort. Uno stretto rapporto con le spettacolari meraviglie che circondano l’atollo porta poi in prima linea l’impegno del team anche nella tutela di questo fragile habitat. Attivi infatti nel centro diving alcuni progetti che riguardano il reef di Moofushi, tra cui The Manta Trust, Project Aware Shark Conservation e Coral Planting, programmi che costantemente

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prevedono il monitoraggio delle speciali e delicate specie presenti nei fondali. Parallelamente, c’è poi la scelta del resort, il primo nell’arcipelago ad avere un Memorandum of Understanding con la Waste Management Corporation Limited sin dal 2017 che si declina in un costante risparmio energetico e idrico, oltre che nella protezione della fauna e della flora locale (con una pulizia continua della laguna circostante, grazie all’aiuto di esperti biologi marini della stessa proprietà). Un merito e una politica gestionale che hanno portato alla certificazione The Green Globe non solo di questa ma di ben sei proprietà di Constance Hotels and Resorts, fra cui anche quelle a Mauritius e nelle Seychelles, per il terzo anno di fila.


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Campzero Active Luxury Resort

MOUNTAIN ESCAPE I MIGLIORI RESORT DELLE VETTE ITALIANE

I nuovi alpine hotel scelgono CONCEPT INNOVATIVI per l’architettura, la cucina e il benessere ad alta quota. Fra Royal Pool & SPA suite appena inaugurate, trattamenti ai DIAMANTI e premiate eccellenze culinarie, prende il via la miglior stagione sulle piste innevate italiane DI ANTONELLA TEREO

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Champoluc (AO)

CAMPZERO ACTIVE LUXURY RESORT SPORTY, IL NUOVO CONCEPT DEL LUSSO La sfida al lusso di nuova concezione è in Val d’Ayas. Design sobrio e complementi lineari, legno e vetro immersi nel terreno per disporre su due piani una struttura cinque stelle che vuole inaugurare un un’altra definizione di alpine resort, totalmente “luxactive”. Dedicato dunque agli ospiti che lasciano le supercar in garage per scaricare lo stress nello sport (a dimostrazione di questo sorge una parete di arrampicata nella hall, alta ben 14 metri) si declina così un’ospitalità audace a Champoluc, fatta di nuove scelte. Il raffinato fine dining guidato da Chef

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Gubelli che nel suo ristorante gourmet Summit propone cucina fusion di nuova generazione, vocato anche alla sostenibilità ambientale. Alla proposta culinaria più raffinata si aggiunge poi anche una deliziosa brasserie - il Cliffhanger’s Grill - il Boulder Bar e una fornitissima Champagnerie, oltre a una cantina di vini di 800 etichette diverse. Non manca l’area wellness, dove per la stagione sono previsti anche trattamenti firmati Gemology, abbinati a percorsi umidi nella suggestiva SPA esterna, all’ombra del Monte Rosa.


Soprabolzano (BZ)

ADLER LODGE RITTEN PRIVATE RETREAT SULL’ALTOPIANO Nella foto, una panoramica esterna dell’infinity pool di Adler Lodge Ritten

Sulla Valle del Renon si affaccia solo da una manciata di mesi il nuovo gioiello firmato Adler. Grazie alla spinta della direttrice Alexandra Mayr nel sostenere un progetto alquanto nuovo sull’altopiano, l’idea dei lodge crea - con una formula più esclusiva - l’incontro con il paesaggio circostante. Suite e chalet rigorosi nello stile pulito e sobrio, ma dalla raffinata allure che ne fa piccole gemme incastonate fra le montagne, rappresentano il vero place to be. Sono 20 le junior suite dotate di biosauna, mentre accanto a esse sorgono altri 20 suggestivi chalet con grandi vetrate, sauna e caminetto. Tutto

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secondo la vision di Andreas e Klaus Sanoner e la tecnica dell’architetto altoatesino Hugo Demetz, all’insegna della bio-edilizia e con materiali naturali autoctoni. Stessa logica poi nella SPA con infinity pool, bagno turco, sala relax e area fitness. La novità fra i nuovi trattamenti è Adler Revive che, tramite l’ausilio di materiali naturali e 3 tipi di oli essenziali e balsami profumati, riduce le tensioni. In cucina invece, lo chef Hannes Pignater sfodera proposte che attingono a un contesto biologico montano incontaminato, per servirle nel ristorante dalle luminose vetrate cielo-terra.


Pinzolo (TN)

LEFAY RESORT & SPA DOLOMITI L’OPENING DELLA REGINA DEL BENESSERE IN VAL RENDENA Alimentata al 100% da fonti energetiche rinnovabili, con 5 mila metri quadrati di SPA, due ristoranti e un progetto di 22 residenze private (di cui la metà già vendute in grado di offrire fino a tre camere da letto l’una), Lefay Resort & Spa Dolomiti di Pinzolo, dopo la sua inaugurazione diventa una delle protagoniste della stagione. Già nella collezione degli Small Luxury Hotels of the World, la struttura cinque stelle sfoggia Family Suite, Exclusive SPA Suite (con un’intera zona benessere privata e vasca idromassaggio) e Royal Pool & SPA Suite, soluzione quest’ultima che raggiunge

la metratura di 480 metri quadrati, comprensiva anche di due saune, lettini per i trattamenti e una vasca Whirlpool sul terrazzo esterno. Il tutto con lo scrupoloso impiego di essenze locali, come i legni di rovere. Quella che sembra essere già un’icona della luxury hospitality in Val Rendena è anche a pochi passi da 5 piste nere, tra le più belle e impegnative dell’arco alpino italiano.

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Nella foto,uno spazio interno di Lefay Resort & Spa Dolomiti. Ph: Mattia Aquila


POSH AUTO

Debutta a Courmayeur e in Val Gardena l’ultima LAND ROVER che riscrive le regole di una tradizione di successo e di INNOVAZIONE. Il pubblico potrà toccarla con mano attraverso eventi e percorsi esperienziali negli scenari invernali più suggestivi DI ALFONSO RIZZO

La montagna esige rispetto, riverenza, umiltà. Ma anche competenza, equilibrio e capacità per andare “above and beyond”. Non c’è un mezzo più adatto per esplorare la montagna della nuova Land Rover Defender, erede di una stirpe di avventuriere che ha raggiunto gli angoli più reconditi delle lande emerse sul pianeta Terra – e non solo. Senza andare sulla Luna, quest’inverno sarà possibile provare in anteprima tutte le novità

Jaguar e Land Rover al tradizionale JLR Winter Experience che animerà la stagione invernale 2019/2020 a Courmayeur e in Val Gardena con un ricco programma di eventi e percorsi esperienziali. Presenti tutti i più recenti modelli della casa inglese che hanno contribuito negli ultimi anni al rilancio della Land Rover, come la Range Rover Evoque, e della Jaguar, come la super performante F-Pace SVR, oltre naturalmente alla prima full electric

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della casa: la I-Pace. Anche quest’anno, con l’inizio della stagione sciistica si riaccende la magia della Winter Experience firmata Jaguar Land Rover. Un ampio programma di eventi anima le diverse tappe del tour, proponendo attività ed intrattenimenti capaci di stimolare tutti i gusti. L’atteso appuntamento invernale porta a esplorare le località di montagna più glamour e affascinanti, da Courmayeur alla Val


Nella pagina precedente Land Rover Defender. In questa pagina l’interno della Lounge invernale a Courmayeur

Gardena, a bordo dei numerosi modelli della casa automobilistica britannica. Tra magnifici paesaggi innevati e percorsi emozionanti nello straordinario scenario di Piazza de l’Ange di Courmayeur e in Val Gardena il pubblico può ammirare l’ultima protagonista del prossimo film di 007 “No Time To Die”: la nuova Defender. Dopo il debutto mondiale al recente Salone di Francoforte, la nuova regina dell’off-road verrà presentata in una speciale “Preview Night” il 27 dicembre in contemporanea nelle due località sciistiche, per poi rimanere in esposizione fino al 6 gennaio. A Courmayeur l’appuntamento è sempre allo Chalet de l’Ange in via Roma 88, dove anche quest’anno gli ospiti sono accolti nella Lounge invernale Jaguar Land Rover, con una veste totalmente rinnovata arredata con dettagli di design firmati Molteni, Dada e Unifor, all’insegna di un’atmosfera calda e accogliente. Lo Chalet è il cuore pulsante dei numerosi momenti di incontro previsti insieme ai prestigiosi partner di Jaguar Land Rover: dai Tasting di Champagne, Rum e Gin alla Wood Art Exhibition, dallo Showcooking Event di Paolo Griffa, che ha appena guadagnato la stella Michelin, alle Showcooking Dinner presentate da Shinto e da Filippo La Mantia, dalle degustazioni dei vini toscani Frescobaldi a quelle di prodotti locali. La Lounge Jaguar Land Rover a Courmayeur è aperta dalle ore 10.00 alle 21.00 fino al 6 gennaio 2020. Tra ghiaccio e tornanti, nello scenario mozzafiato e patrimonio dell’umanità Unesco della valle delle Dolomiti, la Range Rover Evoque, la Jaguar fullelectric I-Pace, la F-Pace e la nuova versione della XE accompagnano i protagonisti della stagione invernale anche in Val Gardena. Jaguar Land Rover si trova anche nel centro di Ortisei al Plan

de Gralba con la sua Lounge con un’esposizione della Jaguar E-Pace, per vivere l’arrivo del percorso della Ski World Cup a Santa Cristina. Anche il famoso Rifugio Comici, a 2.300 metri di quota, ospita una Lounge Jaguar Land Rover per permettere agli ospiti di vivere un’esperienza indimenticabile ai piedi del Saslong, con una serie di eventi e attività, come la Land Rover Ski World Cup Night, la speciale cena per celebrare i vincitori della Coppa del Mondo di sci alpino.

IL NUOVO DEFENDER CI PORTA A SCIARE 137


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WHITE TEMPTATIONS

LE MASSIF COURMAYEUR

La ski room a 1700 metri di altezza, la steakhouse gourmet, la world-class Spa e i percorsi Bioaquam, La Loge du Massif vetrata dove ammirare la costellazione alpina, IL CARNEVALE PIÙ ALTO D’EUROPA, fanno de Le Massif, uno dei resort più affascinati della montagna

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In alto La Loge du Massif, chalet d’accoglienza con ski room sulle piste Nella pagina sinistra la lounge de Le Massif

Con un pieno di energia ed emozioni, Le Massif Courmayeur inaugura la prossima stagione in formato famiglia, puntando sull’ambiente alpino a tutto tondo, fatto di esperienze adatte a tutti e al tempo stesso uniche. Dalla sua invidiabile quanto strategica posizione, l’hotel moltiplica le opportunità di benessere in senso ampio. «Siamo molto soddisfatti di questo primo anno che sta volgendo al termine - commenta Marcello Cicalò, direttore sales&marketing di IHC - e siamo pronti per una nuova entusiasmante sfida per l’inverno». A cominciare dal rigore e dalla purezza delle essenze naturali di tutte le 80 camere e suite, come negli ambienti condivisi, l’affiliato The Leading Hotels of the World celebra uno stile del tutto conforme a un’esperienza di relax, bilanciando natura e ricercatezza. Molte soluzioni sono

family-oriented, fra cui Junior Suite e Suite, rendendo comodo il soggiorno delle famiglie accolte con un kit di benvenuto al check-in e con menù dedicati. Ma l’attenzione ai più piccoli non si ferma lì. Il ricco programma di animazione dello Stamby Club o le speciali lezioni di sci sulle vicine piste sono solo un esempio dell’offerta che accoglie e coccola anche gli ospiti più giovani. Il tutto mentre gli adulti possono optare per la SPA, con una piscina d’acqua riscaldata e idromassaggi, bagno turco, sauna e cabine trattamento. Novità della stagione: jacuzzi e sauna all’esterno per rilassarsi nella frizzante aria alpina. Suggestivo è il percorso Bioaquam, dove si godono i benefici di bagni di vapore, avvolti da saune aromatiche e docce emozionali, lasciandosi poi

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galleggiare quasi senza peso nella piscina outdoor/indoor di acqua calda. Rituals e trattamenti specifici mixano all’expertise dei terapisti le proprietà curative e benefiche dei frutti dei boschi alpini, in formule ideali e dai poteri lenitivi, disintossicanti, riequilibranti o rilassanti. Qui, la linea ”Segreti del bosco” coadiuva trattamenti per corpo e viso con preziose essenze. E per le coppie, ottima soluzione è quella della speciale Private Spa Le Massif Twin dove ci si riserva un vero angolo attrezzato di esclusivo benessere. E, se la montagna chiama, a soli tre minuti a piedi ci sono gli impianti di risalita di Courmayeur, un modo unico per vivere lo sci da protagonisti. «L’hotel nel cuore di Courmayeur e lo chalet La Loge du Massif a Plan Checrouit offrono tutti i servizi per vivere al meglio la montagna d’inverno, dallo Ski Butler per avere l’attrezzatura direttamente sulle piste o prenotare un maestro di sci, ai Kids Club che propongono mille attività per bambini» commenta Marcello Cicalò, Direttore Sales&Marketing di Italian Hospitality Collection.

LE LOGE DU MASSIF È UN’ESCLUSIVA STRUTTURA A DISPOSIZIONE DEGLI OSPITI E RAPPRESENTA IL COMFORT DI UNA “STAZIONE” PRIVILEGIATA A 1700 METRI D’ALTEZZA: UN VERO E PROPRIO CHALET D’ACCOGLIENZA CON SKI ROOM PER I CLIENTI. E qui, dopo lo sci, gli armadietti riscaldati conservano il piacere della discesa, mentre ci si gode il pranzo o solo una breve sosta rigenerante. Il lounge bar propone specialità legate al territorio e offre una vista impareggiabile su tutta la vallata. «Le Massif è anche un indirizzo gourmet, dove poter degustare l’eccellente cucina valdostana e internazionale nei suoi 3 ristoranti, - conclude Cicalò - oltre che un punto di partenza per lanciarsi alla scoperta del territorio di Courmayeur, dal comprensorio sciistico alle sue boutique nel centro storico, senza mai perdere di vista l’immensità del Monte Bianco».

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La Spa Pool de Le Massif

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POSH TRAVEL

IHC - Italian Hospitality Collection Oltre a Le Massif a Courmayeur, un resort d’eccellenza in Sardegna, il Chia Laguna, e 3 resort termali in Toscana fanno del gruppo uno dei fiori all’occhiello dell’ospitalità made in Italy. Sotto, da sinistra: Il Chia Laguna; Fonteverde Hotel, ristorante Ferdinando I; il percorso termale Bioaquam di Fonteverde Natural spa.

Qui sopra, da sinistra: il bar Il Poeta a Grotta Giusti; The Shelley bar a Bagni di Pisa; Bagni di Pisa.

Sa rd egn a

To s c a n a

CHIA LAGUNA

FONTEVERDE

NOVITÀ ALL’HOTEL VILLAGE PER IL 2020

GENTLEMEN’S JOURNEY IN VAL D’ORCIA

Il resort del Gruppo in Sardegna si articola in 4 top hotel che regalano agli ospiti un’esperienza diversificata e uno dei mari più belli al mondo. Dal prossimo aprile 2020, dopo il restyling delle 240 camere del Village, le proposte saranno dedicate a coppie e famiglie: per i più giovani sarà attivata una speciale gamma di attività, con animazione qualificata e laboratori creativi mentre per gli adulti oltre al relax della SPA interna c’è il fascino del vicino Golf Club Is Molas. Per tutti poi, la possibilità di escursioni guidate alla scoperta del territorio.

Gentlemen’s Journey è la speciale formula per coccolare l’ospite in junior suite, cominciando dal comodo trasferimento privato, in elicottero o a bordo di un’auto d’epoca. Poi, il meglio del lifestyle: una degustazione di vini nella Bottiglieria dell’hotel, una visita privata all’atelier di Brunello Cucinelli e una giornata alla scoperta delle bellezze del territorio, guidando un’auto d’epoca o in sella a una vespa. Non manca la piacevole sosta nella Spa di Fonteverde, con trattamenti ad hoc per lui, tentazioni alle quali sarà d’obbligo cedere.

To s c a n a

To s c a n a

GROTTA GIUSTI

BAGNI DI PISA

SUBLIME SOLLIEVO CON LE CAMPANE TIBETANE

PER VIVERE IL ROMANTICISMO E IL BENESSERE

Meditazione e benessere a suon di campane tibetane per l’inverno a Grotta Gusti. La proprietà del gruppo IHC a Monsummano Terme dedica ai suoi clienti una proposta che sfrutta i benefici delle onde sonore prodotte dai particolari strumenti. Nuovi pacchetti a tema per gli ospiti mirano ad allentare le tensioni (nel corpo e nello spirito) grazie all’aiuto di Iuri Ricci, musicoterapeuta ed esperto conoscitore dei benefici terapeutici del suono. Il tutto contestualizzato nella penombra della grotta naturale e godendo del tepore del lago termale della struttura.

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Nota per i percorsi termali e il miglior wellness, Bagni di Pisa riserva anche una speciale iniziativa che al relax abbina la cultura. La storica residenza offre un viaggio al tempo del Romanticismo: s’incontrerà Mary Shelley che qui soggiornò. Un’attrice in costume farà rivivere l’atmosfera letteraria, con un intervento teatralizzato riservato e una cena privata a base di piatti ispirati alla cucina dell’Ottocento e sottofondo di musica dell’epoca. Il pacchetto comprende 3 notti, due cene à la carte al Ristorante dei Lorena, oltre alla spa e un massaggio corpo.


P.144 HAUTE CUISINE Si moltiplicano le stelle a Milano

P.151 NEW GENERATION Le nuove leve della winery boutique Farnese vini

P.152 ROAR

La nuova Audi A6 Quattro

P.154 NEW PROJECT Una storia milanese

THE CLUB MEN CO O R D I N A ME N TO D I EN RI CO CA MMA RO TA

AUDI A6 QUATTRO

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POSH HAUTE CUISINE

CITY OF STARS

MILANO È LA CAPITALE STELLATA DEL GUSTO

34 anni dopo l’epica conquista di Gualtiero Marchesi, MILANO RIOTTIENE LA SUA TERZA STELLA e in città piovono riconoscimenti. In una ristorazione che primeggia su scala internazionale c’è chi dedica un piatto a Fornasetti, chi brucia le tappe vincendo già in partenza e chi, inaspettatamente, passa il testimone DI MARCO TORCASIO

La Saletta Duomo del ristorante Seta** Mandarin Oriental, Milan

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Innocenti Evasioni* Interni

Nella città dell’alta ristorazione per eccellenza, dei grandi hotel, degli investimenti e delle innovazioni, solo note positive a margine della presentazione della Guida Michelin 2020 che rappresenta un riscatto dopo la bocciatura dello scorso anno. Ora i ristoranti Michelin in città sono 19, tra cui un tristellato e tre bistellati. Ebbene, la regione Lombardia è ancora la più stellata d’Italia e Milano - non succedeva dai tempi di Marchesi - si è ripresa la terza stella. Un prodigio tutto meneghino, seppur firmato da uno chef toscano, Enrico Bartolini, quarantenne pistoiese. La creatività che contraddistingue i piatti del suo Ristorante “Enrico Bartolini” al terzo piano del MUDEC - il Museo delle Culture - non è fine a se stessa, non è puro esercizio di stile, ma voglia di stupire e sorprendere con sapori unici, ben distinti e riconoscibili. L’utilizzo consapevole e responsabile degli ingredienti sposa un pensiero gastronomico che si rifà alla tradizione, interpretandola con modernità e leggerezza. E nella cura del dettaglio si esprime lo spirito eclettico di Bartolini che, come un artigiano contemporaneo, persegue in ogni piatto

una perfezione estetica quasi maniacale per regalare all’ospite un’esperienza fatta di sapori, colori e profumi. “La personalità dello chef spicca per ricerca e sperimentazione, armonizzandosi perfettamente con la dinamicità di Milano e regalando un tocco da artista al ricco patrimonio gastronomico italiano” si legge nella motivazione degli ispettori Michelin. Il riconoscimento di Bartolini sprona un territorio già molto fertile. A darne riprova anche alcune new entry. Il giovane Davide Puleio, 30 anni, da fine maggio 2018 alla guida de L’Alchimia di viale Premuda, ha persuaso gli ispettori. Per lui stella e anche il riconoscimento “Giovane Chef Michelin 2020”. Ma sorprende la notizia del suo passaggio di consegne a Giuseppe Postorino, già executive chef del prestigioso Hotel à Parfum Magna Pars Suite *****, pronto ed entusiasta nel raccogliere questa nuova sfida. Anche IT Milano conquista la stella Michelin a meno di sette mesi dall’apertura. A convincere è stato il riuscito connubio tra eccellenza gastronomica

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Mario Capitaneo, Enrico Bartolini, Remo Capitaneo © Paolo Chiodini Enrico Bartolini al Mudec***

Viva Viviana Varese* Photo Credit © Sonia Marin

IT Milano* Bistrot

ed esperienza olistica, creata attraverso un abito musicale raffinato e un interior design che parla il tempo presente. La brigata di cucina è guidata dall’Executive Chef Aldo Ritrovato e propone una carta entusiasta della tradizione culinaria italiana. Consulente d’eccellenza: Chef Gennaro Esposito. Alessio Matrone, deus ex Machina del brand IT, ha commentato: «È un onore per noi ricevere la stella e ci emoziona un risultato così importante a pochi mesi dall’inaugurazione. Michelin ha capito il nostro spirito e premiato la nostra nuova idea di ristorazione. I nostri ospiti sanno che qui si mangia benissimo, ma vivono anche un ambiente, che è elegante e divertente. IT è un luogo dove si può tirare tardi e stare bene in compagnia». Che il fermento quest’anno fosse più vivo del solito lo dimostravano anche le voci su una possibile seconda stella alla cucina vegetariana di Pietro Leeman - che invece ne mantiene una - e una possibile terza stella ad Antonio Guida. La proposta gastronomica del suo Seta, cui si

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accede dal Mandarin Bar & Bistrot, fonde forti radici pugliesi a influenze provenienti dalle sue esperienze pluriennali in Francia e in Toscana. Il ristorante tra l’altro si è da poco arricchito di un nuovo raffinato spazio: la Saletta Duomo. Realizzata in collaborazione con Fornasetti, espressione della creatività milanese, ospita preziosi arredi realizzati su misura, provenienti dall’immenso e affascinante archivio fornasettiano. Per celebrarla Chef Antonio Guida ha ideato un piatto ispirato al mondo Fornasetti: Risotto alle ostriche, caviale e acetosella. Un omaggio gustativo e cromatico a questo progetto decorativo che consolida la visione comune di creatività ed eccellenza condivisa con Mandarin Oriental, Milan, unico hotel al mondo ad ospitare la sorprendente Fornasetti Suite. A proposito di innovazioni anche lo chef 1 Stella Michelin Tano Simonato ha da poco inaugurato la nuova sede milanese del suo Tano Passami l’Olio. Un cambio di location fortemente voluto dallo chef, che rappresenta una nuova sfida sia per


POSH HAUTE CUISINE

la posizione, che per la clientela: il nuovo locale, in via Petrarca 4 (traversa di via Vincenzo Monti, ndr), sarà aperto anche a pranzo e punta a ospitare anche eventi e presentazioni. Il ristorante mantiene i colori amati dallo chef: bordeaux e oro, rivisti però in chiave moderna, e ospita anche alcune opere di Davide Foschi, artista milanese appartenente alla corrente Metateista o del “Nuovo Rinascimento”, che andranno a supportare il racconto che si svilupperà nei piatti dello chef.

dopo un’esperienza quinquennale in Giappone. Anche lo chef 1 stella Michelin Yoji Tokujoshi, patron del ristorante omonimo in via S. Calocero, è giapponese, ma in cucina mixa ingredienti italiani a tecniche orientali. Il locale è temporaneamente chiuso per via di un restyling che promette di consegnarci un nuovo Tokujoshi per il 4 febbraio 2020. Meno coperti nel ristorante gourmet e un inedito wine bar. Lo studio di architettura che sta curando i lavori è Progettopaesaggio.

Dopo 12 anni di esperienza al timone di IYO Taste Experience, una stella Michelin, Claudio Liu continua il suo sogno dando vita nel distretto di Porta Nuova a un secondo ristorante, IYO Aalto, una tavola giapponese autentica, contemporanea, ambiziosa. Se nel ristorante di via Piero della Francesca il viaggio è condotto dal Mediterraneo al cuore del Giappone, il percorso del ristorante della Torre Solaria (il grattacielo più alto d’Italia) procede in senso contrario: il punto di partenza è lo straordinario patrimonio di tecniche e prodotti del Sol Levante, mentre il Mediterraneo, pur presente, è ancora un destino lontano. Per questo, a condurre il viaggio, è stato chiamato Domenico Zizzi, talento pugliese che torna in Italia

Confermate due stelle Michelin per il Vun, il ristorante del lussuoso Park Hyatt Hotel, centralissimo five stars in città. A dirigerlo c’è lo chef di origini partenopee Andrea Aprea, che lascia un’impronta marcata della cucina del Sud Italia nel suo menu, sia nelle materie prime scelte (scarola, triglie, limone, capperi) che nelle preparazioni. Nel nome (“vun” in milanese significa “uno”) c’è una dichiarazione di intenti: la volontà di proporre un’esperienza culinaria unica. Una certezza la stella per Luigi Taglienti, primo sul podio anche nella guida “I Cento di Milano” che riferisce: “Intensità, potenza e tensione: Luigi Taglienti con il suo LUME consegna a Milano un’edibile enciclopedia del gusto”.

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Da sinistra IYO Aalto, banco sushi Tokuyoshi, chef table panoramica Chef Luigi Taglienti, Lume*


Mandarin Oriental, Milan Seta* Reception

Ristorante Berton* Photo Credit © Marco Scarpa

L’ELENCO DELLE

STELLE

ENRICO BARTOLINI AL MUDEC*** via Tortona 56, Milano IL LUOGO DI AIMO E NADIA** via Privata Raimondo Montecuccoli 6, Milano SETA** Via Monte di Pietà 18, Milano VUN** via Silvio Pellico 3, Milano VIVA VIVIANA VARESE* piazza XXV Aprile 10, Milano CONTRASTE MILANO* via Giuseppe Meda 2, Milano CRACCO* Galleria Vittorio Emanuele II, Milano D’O* via Magenta 18, Cornaredo (MI) FELIX LO BASSO RESTAURANT* Piazza Duomo 21, Milano INNOCENTI EVASIONI* via Privata della Bindellina, Milano

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IYO* via Piero della Francesca 74, Milano IT MILANO* Via Fiori Chiari 32, Milano JOIA* via Panfilo Castaldi 18, Milano L’ALCHIMIA * Viale Premuda 34, Milano LUME BY LUIGI TAGLIENTI* via Giacomo Watt 37, Milano RISTORANTE BERTON* viale della Liberazione 13, Milano RISTORANTE SADLER* via Cardinale Ascanio Sforza 77, Milano TANO PASSAMI L’OLIO* via Petrarca 4, Milano TOKUYOSHI* via S. Calocero 3, Milano TRUSSARDI ALLA SCALA* piazza della Scala 5, Milano



POSH WINE

WINERY BOUTIQUE UN TEAM GIOVANE e molto motivato,

riconoscimenti nazionali e internazionali, un’attenta ricerca qualitativa e vincenti intuizioni di marketing profilano l’identità di un’azienda tutta italiana

Giulia Sciotti rivela i tre principali segreti del successo del gruppo guidato dal papà Valentino Sciotti che oggi supera i 70 milioni di euro di fatturato. Primo, i vini sono di un elevatissimo livello qualitativo diffuso su tutte le linee prodotte; secondo, presentano un rapporto qualità-prezzo unico nel mercato; terzo, realizzano confezioni molto accattivanti e coerenti con i gusti dei nuovi consumatori. Ed è proprio quest’ultimo aspetto che ci interessa approfondire con Giulia Sciotti. I designer che lavorano con l’azienda, selezionati tra i giovani più promettenti del Sud, trasferiscono l’eccellenza dei territori in etichette che colpiscono per creatività. Ne deriva un packaging innovativo, con “chicche” tutte da raccontare: come le etichette in alluminio arricchite da cristalli originali Swarovski. «FARNESE OPERA MAGGIORMENTE NEL NOSTRO MERIDIONE E DAL SUD PROVIENE ANCHE LA DESIGNER PRINCIPALE CHE CURA IL PACKAGING PER L’AZIENDA, FLAVIA SIMONE, DI PESCARA»

Dunque elementi grafici forti, soluzioni particolari per la stampa, studiate a livello di marketing e poi ottimizzate in tipografia attraverso artifici tecnici anche assai complessi. «Quando abbiamo iniziato con questa strategia eravamo gli unici a puntare sull’originalità». Ci racconta Giulia. Ogni linea delle varie cantine di Farnese Vini, oltre 130 etichette per una produzione che veleggia verso le 24 milioni di bottiglie, ha una propria specificità, «dal punto di vista concettuale ognuno è un progetto a sé». Rimane però la logica di fondo: inserire ogni volta un elemento grafico molto caratterizzante. L’esempio più raffinato e ammirato sono le due bottiglie di Gran Cuvée Swarovski che Farnese produce e vende in tutto il mondo. Si tratta di due bollicine: un bianco ottenuto al 100% dalle uve omonime autoctone abruzzesi, e la bollicina rosé, 100% aglianico. L’idea vincente è stata quella d’inaugurare una partnership di lusso con il prestigioso marchio Swarovski: ogni etichetta presenta dunque al centro un bel cristallo realizzato dalla celeberrima azienda austriaca; il luccichio illumina di riflesso la qualità eccezionale del prodotto: Gran Cuvée

Giulia Sciotti, Marketing Manager di Farnese Vini

Bianco Swarovski e Gran Cuvée Rosé Swarovski. Per la versione rosé recentemente è stato cambiato anche il colore, per avvicinarsi ai grandi Champagne rosé francesi, rendendolo più cereo e avere un prodotto molto elegante capace di attrarre i palati più raffinati. Anche la forma della bottiglia è stata scelta dopo un attento studio di mercato fatto tra le migliori Maison di Champagne. Last but not least, il Gran Cuvée bianco ha vinto il Sakura Japan Women’s Wine Awards 2019 Double Gold, mentre il Rosé ha vinto il Sakura Japan Women’s Wine Awards 2019 Silver Medal. «ABBIAMO UN TEAM DI 21 ENOLOGI CHE SEGUE OGNI SINGOLO MOMENTO PRODUTTIVO. PER QUESTO POSSIAMO DEFINIRCI VERA E PROPRIA WINERY BOUTIQUE. NON PER LE DIMENSIONI DELLA NOSTRA AZIENDA, MA PER LA FORTE ATTENZIONE A OGNI SINGOLO DETTAGLIO».

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POSH CARS

La allroad rappresenta il meglio di due mondi: l’eleganza e la versatilità di una station wagon e le capacità offroad di un Suv nel lusso discreto di una moderna AUDI, dotata di tutte le più recenti tecnologie di sicurezza, COMFORT e INFOTAINMENT DI ALFONSO RIZZO

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Audi A6 allroad quattro

Vent’anni fa Audi inventava un nuovo concetto di automobile: la “allroad”. L’idea era semplice: prendere una giardinetta di pregio come la A6 Avant ed equipaggiarla con tutta la meccanica e le dotazioni estetiche e funzionali che le permettessero di disimpegnarsi su qualsiasi fondo stradale, senza rinunciare a nulla in termini di comfort, sicurezza, lusso e dinamica di guida. La ricetta era semplice da seguire per il costruttore che all’inizio degli anni Ottanta spopolava su tutti i tracciati del Mondiale Rally con le sue Audi “quattro”. Nacque così la prima “allroad” e fece subito proseliti, creando un vero e proprio segmento di mercato. Proprio mentre i Suv cominciavano a guadagnare terreno, in un mercato fino a quel momento piuttosto tradizionalista, c’era ancora chi non subiva il fascino della guida in posizione rialzata su mezzi imponenti che tanto ricordavano i fuoristrada ingentiliti, preferendo la versatilità di una station wagon “tuttoterreno” e “tuttofare”. Presentata alla stampa italiana nella splendida cornice di Portopiccolo, tra le bellezze naturali del Golfo di Trieste, la quarta generazione della Audi A6 allroad quattro fa proprie tutte le qualità che contraddistinguono la più recente generazione della A6 aggiungendo gli ingredienti che da vent’anni distillano il successo delle “allroad”: trazione integrale permanente quattro, sospensioni pneumatiche adattive e assetto rialzabile fino a 45 mm. Una ricetta completata da un look specifico, con esclusivi equipaggiamenti e funzioni hi-tech tipiche delle ammiraglie dei quattro anelli. Una compagna di viaggio per qualsiasi gentleman aperto all’avventura.

La nuova Audi A6 allroad quattro cresce leggermente nelle dimensioni rispetto alla precedente generazione a tutto vantaggio dell’abitabilità interna. La capacità del bagagliaio di 565 litri offre spazio in abbondanza per un viaggio in famiglia o con una coppia di amici. Le sospensioni pneumatiche adaptive air suspension in dotazione di serie alla A6 allroad quatto offrono tarature specifiche in funzione dell’impiego on-road oppure off-road. Nelle modalità “auto” e “comfort”, l’assetto standard è a 13,9 cm dal suolo. A velocità autostradali (da 120 km/h) l’auto si abbassa di 15 mm mentre attivando il programma specifico “allroad” l’altezza da terra aumenta di 30 mm. Optando infine per la modalità “offroad/lift”, l’assetto viene rialzato di 45 mm a 18,4 cm avanzando a velocità inferiori a 35 km/h. La nuova A6 allroad quattro si distingue esteticamente per un look off-road più deciso rispetto alla generazione precedente e la gamma colori include undici tinte, compreso l’inedito verde gaviale: un tributo al colore della prima generazione della vettura del 1999. I sedili sono rivestiti in tessuto e pelle, ma a richiesta possono essere in pregiata pelle Valcona traforata oppure in Alcantara e pelle nella conformazione sportiva. Le motorizzazioni disponibili sono due V6 di tre litri in versione turbo Diesel da 231 a 349 Cv o benzina da 340 Cv. C’è una versione Edition “20 years allroad” con finiture interne ed esterne specifiche, tra cui quella con gli anelli Audi e le calotte degli specchietti retrovisivi in nero opaco. Da 67.550 euro per la 45 TDI tiptronic da 231 Cv.

STYLE UTILITY VEHICLE 153


POSH CLOSE UP

LOCATION NEEDED Camilla, Pier e Lorenzo sono tre giovani milanesi ideatori di RESIDENZA LOCATION agenzia che mette in relazione location originali e suggestive con le produzioni editoriali

È il trio di Milano che, in un raggio di 150 chilometri dal centro città con l’agenzia Residenza Location, è in grado di scovare, selezionare e offrire un’ampia serie di spazi esclusivi e raffinati, messi a disposizione in via esclusiva per produzioni editoriali ma non solo. Tutti e tre i protagonisti di questa storia vengono da percorsi creativi in fashion, design e regia. Esperienze e capacità che hanno permesso loro di realizzare una rete di contatti con alcuni dei brand e dei magazine tra i più importanti, oltre a creare un guadagno per i proprietari di appartamenti e locali che, secondo rigidi ma fondamentali criteri selettivi, vengono inseriti nella loro lista. Funziona così: oltre all’incessante e approfondita ricerca di spazi effettuata dal trio in prima persona, un proprietario può presentare a Residenza Location il suo luogo. I ragazzi dopo una prima scrematura lo selezionano solo se rispecchia il

principio fondamentale dell’originalità. L’immobile deve essere particolare per struttura, arredamento e design ma anche per epoca. Ogni dettaglio fa la differenza e deve rappresentare l’occasione ideale per un preciso tipo di produzione. Se l’immobile viene inserito nel portfolio dell’agenzia, allora il proprietario guadagna una percentuale in base all’utilizzo che ne viene fatto, in un momento in cui la proprietà ha sempre l’ultima parola. Nella visione di Camilla, Pier e Lorenzo c’è anche il nobile obiettivo di voler restituire al territorio e alla comunità alcuni rari capolavori a volte nascosti o dimenticati, come per esempio il progetto di

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realizzare una casa museo nell’abitazione dell’architetto Alessandro Mendini celebre appassionato di design e critico per le testate specializzate, famoso per aver reinventato l’immagine di Alessi. Discorso simile per quello che hanno in mente di realizzare ad Ivrea, luogo d’origine della Olivetti e dal 2018 territorio che fa parte del Patrimonio UNESCO dove i tre hanno selezionato molte location anche allo scopo di omaggiare il territorio. Residenza Location Via Vivaio 22, 20122 Milano info@residenza-location.com


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PROTAGONISTS

P. 20 Passionate design, appealing colors, meticulous workmanship and that touch of Roman extravaganza ... Dreams are shaped on Bvlgari Once again, Bvlgari celebrates its passionate relationship with the Seventh Art, a bond begun in the years in which countless film productions were moving from Hollywood to the so-called Roman “Dream Factory”, the Cinecittà studios with the Roman dream maker and a customized digital campaign. For the 2019 holiday season, Bvlgari revives the dream of when the most glamorous women in the world fell in love with the lifestyle of the eternal city, transforming around 330 of its boutiques in the backstage of a set, thanks to extraordinary lighting installations at its main global flagship stores.

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In Copenhagen there’s the restaurant of the young chef Munk, with a service including aurora borealis, theatrical performances and gastronomic narrations. It is worth a $ 15 million investment by magnate Lars Seier Christiensen, for a total sensory experience. Alchemist goes far beyond the simple restaurant, albeit gourmet. The house of the young chef Rasmus Munk in Copenhagen (Arhusgade), has moved to a much more spacious place than the previous one, inside the former Royal Danish Theater complex. It is for this reason that more than in a restaurant the idea is to be at the centre of a show. The main room for 40 guests, in fact, was designed as a planetarium, where you can eat with your nose turned to the ceiling, between aurora borealis and giant jellyfish, or admiring the “golden sky” created by the light designer Enzo Catellani.

The poetic language of the archistar Kengo Kuma is well connected to the history of Odumpazari, a region of Central Anatolia with a long history in the timber trade, where the new museum of modern art stands. The new museum work of the Japanese studio Kengo Kuma and Associates, OMM - Odunpazari Modern Museum. inaugurated in the university city of Eskisehir, the cultural capital of Anatolia. Founded by businessman and art collector Erol Tabanca, the museum is the first of its kind in Turkey. The innovative design of the Japanese master defines the new luminous home of a collection of modern and contemporary art of over a thousand pieces, with works by renowned Turkish artists alongside the best-known names on the international scene.

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Director Luca Guadagnino design studio is inspired by the interiors of the French capital for a boutique in New York. A lounge with antique wooden floors and ceilings with handmade glass beams. A corner of Paris in Soho. The Luca Guadagnino studio recreates the interior of a Haussmanian apartment for the first New York boutique of the Redemption fashion brand that transports those who enter in a parallel reality. Leather sofas, a bookshop corner, period armchairs by Gio Ponti with Dedar fabric blend in an unconventional way with books, precious objects and brand accessories. At the entrance, a spectacular 1950s Venini chandelier introduces to the real store environment.

Next to the Shanghai artistic district there is the new complex designed by Thomas Heatherwick. Two mountains covered with trees that change the topography of the area through poetry. The 1000 Trees complex is changing the landscape of the M50 art district. Its shape, which mimics that of two mountains covered with trees, has in fact an important impact on the topography of the area of ​​Moganshan Road, whose profile it redefines. Located in a residential area about twenty minutes from the centre of Shanghai, the 1000 Trees complex covers 300 thousand square meters on two lots connected by a narrow government area that incorporates several historic buildings. Designed by the renowned British studio Heatherwick, it is conceived not as a

P. 22 In New York, Fotografiska inaugurates an innovative “museum” dedicated to international photographic art, including acclaimed artists such as Ellen von Unwerth, David LaChapelle or Annie Leibovitz. An avant-garde cultural and architectural project that also includes a concept store and the fine dining by Veronika by STARR Restaurants The art of photography is revealed in New York, in the elegant Park Avenue, in a new space of 4500 square meters that extends into the magnificence of a building dating back to 1890, re-imagined by the architectural firm CetraRuddy. Fotografiska cannot be defined as a traditional museum, in fact there is no permanent collection, but a program of rotational exhibitions made directly with photographers, galleries and private collectors. A platform of action and awareness that highlights, through the shots of the artists, the problems of the contemporary. All six floors of the building stage the timeless works of protagonists such as David LaChapelle, Annie Leibovitz, Albert Watson, Sally Mann, Cooper & Gorfer, Ren Hang and Christian Tagliavini, Ellen von Unwerth - just to name a few - recreating the imaginative, mysterious and iconic universe set in the lens.

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simple building, but as a topographical evidence, precisely by virtue of its sloping shape, populated by hundreds of columns that instead of being hidden as structural elements, have been exalted and transformed into large pots planted with trees chosen for their color variety and resistance. A kind of “Babylonian garden” populated by 400 terraces and walks among trees, open squares on the riverfront and sky terraces, a place with a western flavour that contrasts with the skyscrapers and cement of Shanghai.

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Van Cleef & Arpels creations show themselves in an exhibition that in turn unfolds itself between the concepts of time, nature and love. Time because every object is linked to an aesthetic, a function and a taste that are the emanation of a historical period. Love because it is the most powerful energy in the world: it is at the origin of the Maison itself, born from the marriage between Alfred Van Cleef and Estelle Arpels, and nothing like jewellery is the most precious sign of love. Nature, from botany to the animal world, is an ancestral source of inspiration for colors, patterns and materials. “Van Cleef & Arpels. Time, Nature, Love ”until February 23, 2020 at the Palazzo Reale in Milan, presents for the first time in Italy the universe of the Maison di Alta Gioielleria through over 400 jewels, watches and objects made since 1906, the year of its foundation.

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THE NEW VISION OF ROGER VIVIER Among short films starring actresses like Susan Sarandon and Catherine Deneuve and sensational presentations during Paris fashion week, Gherardo Felloni’s fervent imagination and visionary talent are changing Roger Vivier’s vision, who for Christmas gives us a short film with an exceptional protagonist: the dog Tuna, king of Instagram. He collect antique

jewels - especially cameos - which he often uses instead of a tie on classic business man shirts. To all this we must then add a beautiful rosy face with raven hair and moustache, gentlemanly manners and an air between amusement and amused to understand that Gherardo Felloni, creative director of Roger Vivier since March 2018, leaves nothing to chance when it’s about building an interesting image. Born near Arezzo in 1980, he grew up in a shoe factory founded by an uncle in 1958 and subsequently directed by his father. Meanwhile he is studying biology in addition to singing and acting: the ideal combination for feeding both his visionary talent and his innate pragmatism. «I know everything you need to know about shoes from a technical point of view - he says - I know tricks and secrets of every kind to combine aesthetics with comfort». In fact, with him the famous Roger Vivier buckles are always more beautiful and sensational, but they have ceased to be a torture for those who do not have feet with long, straight and thin fingers, in a word of aristo-model like Inès de la Fressange. Besides, in addition to apprenticeships in the field in the family business, Gherardo boasts very high level work experience. At the age of 20 he moved to Milan to enter the Prada style office where he first designed Helmut Lang’s shoes and then Miu Miu’s. In 2009 he moved to Paris to work with Dior with John Galliano and then with Raf Simons. Five years later he leaves the historic French fashion house to return to Miu Miu and from here he arrives at Roger Vivier, a brand that for him and any lover of luxury shoes corresponds to the dream. In just three seasons have you revolutionized the brand, where did you start? I’m giving it a cinematic vision. After all, this brand has become a myth at the feet of Catherine Deneuve in Bunuel’s film “Belle de Jour”. So, it seemed right to continue on the path of cinematography. I tried to do something that no one else had done before: small live productions to present the collections to the experts and two short films a year to convey on social media. The last one in chronological order is “I Woof You”, a special film for next Christmas. It is the story of a couple that meets and falls in love just as she is about to move to another city. Their dogs also fall in love as the two humans and it is from their point of view that the story is told. In the other two short films did you use superstars like Catherine Deneuve or Susan Sarandon, this time instead you shot all the subjective ones at dog’s eye level to make shoes look better? This time we used Tuna, a very famous dog on social media because it has a very strange set of teeth being it a cross between a dachshund and a chihuahua. Its face looks like a carnival mask, tender and fun like never before. In short, it is no coincidence that on his Instagram profile (@tunameltsmyheart) he has 2.5 million followers. Not only. I have a real passion for cats, but I know that in the eyes of a dog there is all the love in the world for his human being of reference as well as a myriad of emotions ranging from sadness to joy, from anxiety to happiness. Here I wanted to show all this in addition to shoes, a Christmas story with a happy ending with a canine protagonist.

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It is certainly expressive, but never like the Sarandon ... Well, she is unreachable. A great actor was needed for that film because it was called “Jewels To Shoes”, one of the most used tongue-twisters in American drama schools. Hence, the idea of telling ​​ the story of the diction teacher who tries to get a class of donkeys to spell “Roger Vivier” in French, with the R that seems to get lost in the O, and then “Jewels To Shoes”. I knew she was good but seeing her on the set was crazy. Besides, even Madame Deneuve has made sparks in “Duo de Chats”, last year’s Christmas movie where she plays the part of a mother who has twins and a single Roger Vivier box to put under the tree. The girls start to quarrel and suddenly with a crazy look she takes out the second box. Very nice, but never as good as seeing Belle de Jour’s frames in a kind of cinema full of Deneuve doubles watching the old movie with the new shoes on their feet ... That was “DayDream”, our second Hotel Vivier. In practice, for each collection we imagine a theme to be set in a strange hotel with many rooms inhabited by people and very different things. There were on stage the dreams of women, for which there was the room of the unicorns, that of the beauty and the beast, one with a psychoanalyst and then the famous cinema hall with the real Deneuve on the screen and its double in the room. The sets help us to present the collections without boring anyone. Plus, we produce a lot of content for our social media. And the images are sensational. I assure you that by now the fashion week in Paris is divided into before and after your presentation and the usual questions are: “Have you seen Roger Vivier? What did he do?”. What about the other Hotel Vivier, how were they? In the first there were only women who made art jobs: the sculptor, the opera singer, the actress or the singer. For each of them there were rooms and shoes on the subject. The last one is “CallTime”, that is the moment to enter the scene for the dancers, the model, the cheerleaders: the protagonists of the show. The last room was a concentrate of doubles by Vivier’s famous clients: Queen Elizabeth, Marlene Dietrich, Josephine Baker. They too are waiting for the call time to enter the scene. Wasn’t Josephine Baker a client of André Perugia?

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OLIVIER ROUSTEING Balmain’s young creative director, a friend of stars like Kim Kardashian, Rihanna, Beyoncé and Kanye West, involves Cara Delevingne in a special capsule.


A documentary film is dedicated to him who does not like vintage and retro clothes. A tender, ironic, charismatic and powerful soul. A multi-faceted personality that of Olivier Rousteing, that says about himself “I am an orphan, gay and even of color”, speaking lightly of his origins during the preview of “Wonder boy”, the documentary film on his life and brilliant career as an enfant prodige of the fashion system, second only to Yves Saint Laurent for precociousness in becoming one of the youngest creative directors of a French fashion house like Balmain. The film directed by Anissa Bonnefont and produced by the team that signed the famous documentary “Valentino: The Last Emperor” on Valentino Garavani, shows the background, the intimacies, the delusions of a character beyond wonders. Constantly with a lit cigarette and a tray of delicious sweets on the desk. The negative and questionable reviews on his collections popped up season by season but the young Olivier, complicit in having reinvented a historic brand from nothing, setting a new identity, has learned to respond to the media: “I don’t like vintage and I’ll never make clothes back. I design clothes to wear today, that they can be enjoyed now “. The challenge was arduous, he was too young and the bets on the failure of the brand were open and quoted sky-high, yet Massimo Piombini, Balmain’s CEO who works closely with Rousteing, confirms that the brand is growing at two digits on 20 % every year, thanks to the genius of this boy who, just seven days after birth, was abandoned in an orphanage and then adopted by a middle-class Bordeaux family who raised him with love, leaving him always free to choose for himself. Set aside his law studies, he studies, convinced he wants to become a fashion star, at the prestigious École Supérieure des Artes et Techniques de la Mode in Paris. In Italy he will know the reality of beauty and passion in every sense and will learn from Roberto Cavalli the art of leather working and from Peter Dundas the obsession with wealth in the culture of fashion. Among his inspirations there are Gucci of the era Tom Ford, Prada, Dolce & Gabbana and Gianni Versace. In 2009, at the age of 23, back in France, he joined Balmain’s styling team as an assistant to Christophe Decarnin, who was the creative director of the brand, of whom he will take the place after just two years. Since then, despite the criticisms, the turnovers have been millionaires and the increase in sales is constantly growing. The skill of Rousteing’s work was the ability to bring maison Balmain to the attention of the general public thanks to social media, making it accessible to millions of young people, especially to the Y generation. Olivier Rousteing imposed a new silhouette and a contemporary look that reflect to the perfection the lifestyle of the members of the so-called “Balmain Army”, the army of fans of the brand and of the designer. Season after season, the shows take the heterogeneity of the current Balmain universe to the catwalk, inseparable from the culture of the 21st

century and, in particular, from today’s music scene. In this sense he was able to count on the friendship of important international stars such as Rihanna, Kim Kardashian, Kendall Jenner and Kanye West or Beyoncé and above all on the relationship with Cara Delevingne, model, actress and close friend of Rousteing who has now joined the styling team by signing a special capsule as the last born from the cobranding with Puma and becoming a campaign that accompanies clothes and accessories to the determination of a fighter in the ring as in life.

P. 108 HISTOIRES DE PARFUM The creator of the Maison Chanel fragrances, from Gabrielle to N ° 5 L’Eau, tells in this interview the sensitive evolution of olfactory compositions in the interpretation of a contemporary woman and a man. It was a story already written that of Olivier Polge, the current creator of the Chanel fragrances, but he discovered it along the way. Son of Jacques, famous nose and perfumer of the Maison Chanel since 1981, until he left the place to his son in 2013, the young Olivier had not considered perfumery in his future. Passionate about classical music, he plays the piano and studies History of Art while he waits to find his way. By chance, a summer he happens to work in the Chanel Fragrance Laboratory and there, between absolutes and essences, molecules and formulas, he falls in love, so he continues his training at Charabot in Grasse, the oldest perfume company which since 2007 is in the Robertet Group, where he develops a particular sensitivity that increasingly links him to the world of fragrances, to then go to Geneva and to IFF in New York where he begins to create his first successes obtaining admiration and recognition. «At 20, when I started taking my first steps as a nose - he tells in the short film dedicated to him by Maison Chanel,” I am a nose “- I discovered that music and perfume shared the same language. I would have written and written formulas made up of notes and chords». Back in Paris, in 2013 Chanel proposed that he return to that laboratory where it all began, taking over the paternal legacy. He was responsible for creations such as N ° 5 L’Eau, Gabrielle Chanel, Blue Parfum, Gabrielle Essence and some fragrances from the Les Exclusifs high perfumery collection such as Misia, Boy Chanel, 1957. Today, at the release of the new chapter of the series of films dedicated to the savoir-fair of the house of Chanel, dedicated to fragrances, Olivier Polge tells the story.

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Son of art, from 2013 you are Chanel’s perfumer nose. In recent years, what has struck you most? Many things actually. What I have certainly appreciated is the way in which Chanel’s fragrances are created from A to Z and in a “manufacturing” way, one could easily say “from flowers to the bottle”. This not only for what concerns my work, it is also the way the whole Maison works. We know what’s behind everything we create. In 2017 you create Gabrielle Chanel, how did you manage to interpret today’s Chanel woman while maintaining the essence of her creator? It is true that today we do not create fragrances as they used to do in the past, but what I found interesting is that Mademoiselle has always appreciated mostly jus with floral notes - and usually certain combinations of floral notes - so I thought that if I combined the jasmine with the white flowers that she has always loved, perhaps, in the end, I would have managed to compose a perfume with a modern taste that also reflected her personality. We must also consider some natural ingredients that did not exist at the time. When I create a fragrance I am never nostalgic, I look to the past as a source of inspiration, but we always try to capture something of our times. The relationship with the story of Coco Chanel is very strong, it is so symbolic: it was the first fashion designer in a time when fashion and fragrances were completely separate. It was she, and no one else did it, who felt that somehow they could be connected, expressing in different ways something of the same personality. At the time in France Paul Poiret created a fragrance but he called it in a completely different way, without tying it to his name or his fashion. The link between perfumery and Chanel fashion is absolutely significant. Speaking of messages of modernity, with Gabrielle Essence a very current message is brought forward, enhancing the figure of Coco Chanel as a woman who changed the rules of her time. An invitation for every woman to affirm her freedom and personality. What is your vision of contemporary women following the movements that invite women to self-determination? Something is changing and a lot. I think of personalities like Coco, of what she did, I think she contributed a lot. It was certainly an example. I met many people around the world who did not know the personality of Gabrielle Chanel, of what she did and of her vision to the full, I realize that the discovery touches their minds. And I realize that this is much stronger than I expected. Even more in Asia and in the East in general. Chanel N ° 5 is considered a revolutionary fragrance. Do you think that today you can create truly revolutionary fragrances? A few days ago, I went to visit Le Corbusier’s house, which has now a century, but modernity travels through time. I believe that the spirit of things does not change, we can grasp it even if time passes. The more time passes the more I think it is difficult to talk about revolution, because there is more and more freedom. I believe that today we can create


POSH ENGLISH TEXT

nuances, thanks to technology, that once were not even thinkable. 5RGCMKPI QH VGEJPQNQI[ RGTHWOGT[ KU CP CPEKGPV CTV VJCV OGGVU KPETGCUKPIN[ OQFGTP VGEJPQNQI[ +U KV C OGGVKPI QT C ENCUJ DGVYGGP CPEKGPV CPF OQFGTP! Things go back and forth, so you can’t say yes or no. There is a good tension between the two that is part of my work, because there are two aspects, one is to preserve the fragrances in the way they have always been made, so the N ° 5 The Extrait is what is closer to the original of 1921, but at the same time I want to create new fragrances like >LĂ€ÂˆiÂ?Â?i] w˜`ˆ˜} ˜iĂœ ˜>ĂŒĂ•Ă€>Â? ˆ˜}Ă€i`ˆiÂ˜ĂŒĂƒ] ĂŒĂ€ĂžÂˆÂ˜} ĂŒÂœ iĂ?ĂŒĂ€>VĂŒ iĂƒĂƒi˜ViĂƒ vĂ€ÂœÂ“ yÂœĂœiĂ€Ăƒ ˆ˜ `ˆvviĂ€iÂ˜ĂŒ Ăœ>ĂžĂƒ° And technology obviously helps. The whole Chanel world revolves around life, OGOQTKGU COWNGVU VJG UVQT[ QH %QEQ %JCPGN 9QWNFPoV [QW NKMG VQ ETGCVG UQOGVJKPI VJCV DTGCMU CYC[ HTQO VJG UVQT[ QH /CFGOQKUGNNG even referring to the vision of the Chanel YQOCP! ĂŒ ÂˆĂƒ vĂ•Â˜`>“iÂ˜ĂŒ>Â?] ÂˆĂŒ ÂˆĂƒ >Â?Ăœ>ĂžĂƒ >˜ ÂˆÂ˜ĂŒiÀÀiĂŒ>ĂŒÂˆÂœÂ˜\ Ăœi need to capture something of the spirit, but the way in which it is realized can be completely different. And it probably must be. 6JG /CKUQP %JCPGN ETGCVGU HGOKPKPG CPF OCUEWNKPG HTCITCPEGU 6JG VTGPF VQFC[ KU VQYCTFU VJG GNKOKPCVKQP QH IGPFGT KFGPVKV[ &Q you think it would be interesting for Chanel as well? It is, somehow. We create very feminine scents, we Â…>Ă›i Ă›iÀÞ viĂœ “>Â?i vĂ€>}Ă€>˜ViĂƒ\ ÂœĂ•Ă€ ĂƒiÂ˜Ăƒi ÂˆĂƒ Â“ÂœĂ€i feminine. But for some years now we have our Les Exclusifs collection so we don’t specify if the ÂŤiĂ€vՓiĂƒ >Ă€i vÂœĂ€ > ĂƒÂŤiVˆwV >Ă•`ˆi˜Vi] ĂƒÂœ iĂ›iĂ€ĂžÂœÂ˜i can choose what “genreâ€? is a fragrance. I’m not saying that a fragrance should be worn by a man rather than a woman, but somehow talking about the femininity or masculinity of a fragrance is still something I think is right to show. Gabrielle is very feminine, which is worn by a woman rather than a man. In my mind the difference exists, this does not mean that our fragrances cannot be worn indifferently by men or women. &Q [QW VJKPM KV OC[ DG KPVGTGUVKPI VQ FGXGNQR further? Yes of course, I also like women to wear masculine fragrances and vice versa. The way I talk about fragrances and the way I think about fragrances doesn’t have to be unique. A good creation is the one we lose control of and I like being surprised by the way people create their own personal style. ,GCP 2CWN )QWFG VCNMU CDQWV RGTHWOGU VJTQWIJ KOCIGU JG KU RCUUKQPCVG CDQWV ENCUUKECN OWUKE CPF QHVGP CUUQEKCVGF KV YKVJ VJG ETGCVKQP QH HTCITCPEGU &Q [QW VJKPM VJCV VJG ETGCVKXG RTQEGUU DGVYGGP KOCIGU PQVGU CPF HTCITCPEGU KU EQORCTCDNG! I think it’s something that has to do with sensitivity, which can be the same. When I try to explain why I became a perfumer, I like to imagine how music and perfumes are very

VÂ?ÂœĂƒi\ Â˜ÂœĂŒ Ă›ÂˆĂƒÂˆLÂ?i] `ˆvwVĂ•Â?ĂŒ ĂŒÂœ }Ă€>ĂƒÂŤ LiV>Ă•Ăƒi ĂŒÂ…i sound evaporates like the notes of a perfume. I think my sensitivity is built around those things, and all forms of art can help. The sense of sight is the strongest and the perfumers try not to be ˆ˜yĂ•i˜Vi` LĂž ĂŒÂ…ÂˆĂƒ ĂƒiÂ˜Ăƒi] ĂœÂ…ÂˆVÂ… ÂˆÂ˜ĂƒĂŒi>` >VĂŒĂƒ Ă›iÀÞ much on the imagination. What struck me about Goude is his sense of dance, it is movement, which can somehow be traced back to music. &Q [QW HQNNQY C RGTUQPCN ETGCVKXG RTQEGUU! Mine is a natural approach, I don’t know. The interesting thing is the inspiration that passes through our senses. To have in mind a painting seen in a museum, for example, or paintings that have their own atmosphere... It may be surprising for someone, but in my work the creative process is mainly related to the senses, it is a combination of different inputs. 9JCV KORTGUUGF [QW OQUV CDQWV VJG ,GCP 2CWN )QWFG GZJKDKVKQP! There is something about Goude that I really like, and it is the spirit, I like that way of always being positive, there is always a funny look, as if he never took himself too seriously. Something very playful. And I believe his spirit is clearly visible in this exhibition. Even looking at his most recent works, you have the feeling of seeing how much he loved what he did. I love to read his enthusiasm in his works. &Q [QW UVKNN JCXG FTGCOU KP VJG FTCYGT! Certainly. People usually dream of doing things they haven’t done, so I’d like to be a nineteenth-century pianist. wwAs for the fragrances, there is some feeling that I have not yet managed to translate, but ÂˆĂŒ ÂˆĂƒ `ˆvwVĂ•Â?ĂŒ ĂŒÂœ iĂ?ÂŤÂ?>ˆ˜ ˆ˜ ĂœÂœĂ€`Ăƒ° ĂŒ ÂˆĂƒ `ˆvwVĂ•Â?ĂŒ ĂŒÂœ ĂŒ>Â?ÂŽ and write about fragrances without always following the same patterns.

2 $.7' 2#4#&+5' CONSTANCE Group hotels & resorts attention to detail and freedom for a barefoot, stress-free vacation. On the atoll of south Ari, Constance Moofushi Maldives is an oasis of rare beauty. In an Eden where there is no shoes, the undersea show is joined by that of a welcome made of rare attention. In the South Ari atoll, the resort Constance Moofushi is a protagonist, a concentration of low ÂŤĂ€ÂœwÂ?i Â?Ă•Ă?ÕÀÞ >˜` ĂŒÂœĂŒ>Â? Ă€iÂ?>Ă?>ĂŒÂˆÂœÂ˜] > ĂƒÂ“>Â?Â? ÂŤ>Ă€>`ÂˆĂƒi with the highest degree of attention to detail. ÂŤNo Shoes no news is what we say to our customers since their arrival, it is an invitation ĂŒÂœ }iĂŒ ÂˆÂ˜ĂŒÂœ ĂŒÂ…i Ă€Âˆ}Â…ĂŒ ĂƒÂŤÂˆĂ€ÂˆĂŒÂ‚] Vœ˜w`iĂƒ ->ĂƒÂ…> /Ăž>Ăƒ]

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General Manager of the structure – to have time for one selves, for the family or for the loved ones is really a luxury today. The resort’s healthy philosophy, then, and its location on one of the most beautiful atolls in ĂŒÂ…i >Ă€i> >Ă€i Ă•Â˜`ÂœĂ•LĂŒi`Â?Ăž ĂŒÂ…i ÂŤiĂ€viVĂŒ “ˆĂ? ĂŒÂœ w˜` the top at every level, as shown by the resort’s numerous repeaters from all over the world, each year. Along with an excellent care in service, the great professionalism and extreme empathy of the staff lead the guest to the natural discovery of the beauties of the place in all its forms. ÂŤWhat we offer Constance MoofushiÂť - continues Tyas - ÂŤis at all times an experience of pure and true contact with natureÂť. In a journey made of privacy and great freedom, where desires are often anticipated, there are many resources to regenerate. In addition to excursions in the ĂƒÂŤÂ?i˜`ˆ` ĂƒiĂŒĂŒÂˆÂ˜} Âœv ĂŒÂ…i >ĂŒÂœÂ?Â? ĂœÂˆĂŒÂ… > ¾Õ>Â?ˆwi` ĂŒi>“ for diving and snorkelling, there are in fact activities dedicated to searching for dolphins or sunset cruises on the traditional Dhoni. Among the main attentions is the “Wellness Wednesdayâ€? inserted among the #MyConstanceMoment that the most faithful customers appreciate. Every Wednesday everything revolves around a series of mindfulness experiences, to reconnect with oneself in an appointment (which is part of the program that unites the resorts signed Constance) to ward off ĂƒĂŒĂ€iĂƒĂƒ° Ă•iĂƒĂŒĂƒ Â…>Ă›i >ĂŒ ĂŒÂ…iÂˆĂ€ `ÂˆĂƒÂŤÂœĂƒ>Â? > ĂƒÂŤiVˆwV >˜` personalized formula based on different needs >˜` ĂœÂˆĂŒÂ… > w˜>Â? ĂŒĂ€i>ĂŒÂ“iÂ˜ĂŒ ˆ˜VÂ?Ă•`i` ĂœÂˆĂŒÂ… ĂŒÂ…i Ă•Â˜ÂˆÂľĂ•i ˆ˜}Ă€i`ˆiÂ˜ĂŒĂƒ\ ĂœÂ…ÂˆĂŒi Li>VÂ…] V…ˆ> Ăƒii`Ăƒ] ĂžÂœ}> >˜` > refreshing “mocktailâ€?. The generous spaces of the villas are functional and conformable to a full liveability that in the conformation of Constance Moofushi maintain privacy and home feeling in the right proportions. Just in 2019 the rooms and common areas were completely renovated, in full agreement with the soul of the island. Among the most emotional solutions the Water Villa and the Senior Water Villa, the largest ones, undoubtedly stand out, favoured by an unparalleled view. For customers, the “all-inclusive packageâ€? formula applies, which eliminates many constraints and leads to a full enjoyment of the stay. In addition to a minibar in the villa included and replenished daily, there are the Constance Signature Drinks, a variety of Super Premium spirits and international beers served at the Manta Bar or the Totem Bar offered directly on the beach alongside a list of wines from all over the world, imported from small and select wineries in France, Italy and other countries. Also, at the Manta Restaurant - which serves spectacular buffet meals from morning to night - includes wines and beverages, as well as in the Ă la carte restaurant AlizĂŠe Beach Grill, open for dinner. ÂŤWe always work to make our guests happy - concludes the General Manager - giving them the opportunity to have exceptional experiences, such as a wine tasting or cocktail classes in the middle of the lagoonÂť.


P. 132 THE BEST RESORTS OF THE ITALIAN PEAKS. The newest alpine hotels choose innovative concepts for architecture, cuisine and wellness at high altitude. Among the newly opened Royal Pool & SPA suites, diamond treatments and awardwinning culinary excellence, the best season starts on the Italian snowy slopes. CAMPZERO ACTIVE LUXURY RESORT Sporty, the new luxury concept. The challenge to newly conceived luxury is in Val d’Ayas. Sober design and linear complements, wood and glass immersed in the ground to lay out a five-star structure on two floors that wants to inaugurate another definition of alpine resort, totally “lux-active”. Dedicated therefore to the guests who leave the supercars in the garage to release stress in sport (demonstrating this is a 14-meter high climbing wall in the lobby), so declines hospitality in Champoluc, made up of new choices. The refined restaurant led by Chef Gubelli who in his gourmet restaurant Summit offers new generation fusion cuisine, also suited to environmental sustainability. To the most refined culinary proposal there is also associated a delicious brasserie - the Cliffhanger’s Grill - the Boulder Bar and a well-stocked Champagnerie, as well as a wine cellar of 800 different labels. Do not miss the wellness area, where for the season are also planned treatments signed by Gemology, combined with wet paths in the charming outdoor SPA, in the shadow of Monte Rosa. ADLER Lodge RITTEN Private retreat on the plateau. On the Renon Valley, the new Adler signed jewel has only appeared for a few months. Thanks to the direction of the director Alexandra Mayr in supporting a rather new project on the plateau, the idea of ​​the lodges creates - with a more exclusive formula - the encounter with the surrounding landscape. Strict suites and chalets in a clean and sober style, but with the refined allure that makes them small gems set in the mountains, they represent the real place to be. There are 20 junior suites with a bio-sauna, while next to them there are another 20 charming chalets with large windows, a sauna and a fireplace. Everything according to the vision of Andreas and Klaus Sanoner and the technique of the South Tyrolean architect Hugo Demetz, in the field of green building and natural autochthonous materials. Same logic then in the SPA with infinity pool, Turkish bath, relaxation room and fitness area. The novelty among the new treatments is ADLER Revive which, with the help of natural materials and 3 types of essential oils and perfumed balms, reduces tension. In the kitchen instead, the chef Hannes Pignater shows

off proposals that draw from a pristine mountain biological context, to serve them in the restaurant with bright sky-earth windows towards the peaks. LEFAY RESORT & SPA DOLOMITI The opening of the queen of well-being in Val Rendena. 100% powered by renewable energy sources, with 5 thousand square meters of SPA, two restaurants and a project of 22 private residences (half of which already sold and able to offer up to three bedrooms each), Lefay Resort & Spa Dolomiti di Pinzolo, after its inauguration becomes one of the protagonists of the season. Already in the collection of Small Luxury Hotels of the World, the five-star structure features Family Suites, Exclusive SPA Suites (with an entire private wellness area and hot tub) and Royal Pool & SPA Suite, the latter solution that reaches the square footage of 480 square meters, including two saunas, treatment beds and a Whirlpool bathtub on the outside terrace. All with the scrupulous use of local essences, such as oak woods. What already seems to be an icon of luxury hospitality in Val Rendena is also just a stone’s throw from 5 black runs, among the most beautiful and challenging in the Italian Alps.

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LE MASSIF COURMAYEUR In the top design hotel, the experience and the discovery of the mountain territory are combined with a stay full of attention, for the couple or the family. With a full of energy and emotions, Le Massif Courmayeur inaugurates the next season in family format, focusing on the alpine environment in the round, made up of experiences suitable for everyone and at the same time unique. From its enviable and strategic position, the hotel multiplies the opportunities for well-being in a broad sense. Beginning with the rigor and purity of the natural essences of all the 80 rooms and suites, as in the shared rooms, The Leading Hotels of the World affiliate celebrates a style completely in keeping with an experience of relaxation, balancing nature and sophistication. Many solutions are family oriented, including Junior Suites and Suites, making comfortable the stay of host families with a welcome kit at check in and with menus dedicated to meals. But attention to children does not stop there. The rich entertainment program of the Stamby Club or the special ski lessons on the nearby slopes are just one example of the offer that welcomes and pampers even the youngest guests. All while the adults can opt for the SPA, with a heated water pool and whirlpools, Turkish

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bath, sauna and treatment cabins. New for the season: the new Jacuzzi and the outdoor sauna to relax in the sparkling alpine air. Suggestive is the Bioaquam route, where you can enjoy the benefits of steam baths, wrapped in aromatic saunas and emotional showers, then letting yourself float almost weightless in the outdoor/indoor hot water pool. Rituals and specific treatments combine the therapists’ expertise with the healing and beneficial properties of the fruits of the alpine woods, in ideal formulas and with soothing, detoxifying, balancing or relaxing powers. Here, the “Secrets of the Wood” line supports body and face treatments with the help of precious essences. And for couples, an excellent solution is that of the special Private Spa Le Massif Twin, where a real equipped corner of exclusive wellness is reserved. And if the mountain calls, just three minutes’ walk there are the ski lifts of Courmayeur, a unique way to experience skiing as protagonists. «The hotel in the heart of Courmayeur and the chalet La Loge du Massif at Plan Checrouit offer all the services to better enjoy the mountains in winter, from the Ski Butler to have the equipment directly on the slopes or book a ski instructor, to the Kids Clubs that offer a thousand activities for children» comments Marcello Cicalò, Director of Sales & Marketing of Italian Hospitality Collection. Le Loge du Massif is an exclusive property available to guests and represents the comfort of a privileged “station” at 1700 meters above sea level: a real welcoming chalet with a Ski Room for customers. And here, after skiing, the heated lockers retain the pleasure of the descent, while you enjoy lunch or just a short, refreshing break. The lounge bar offers specialties linked to the territory as well as an incomparable view over the entire valley. «Le Massif is also a gourmet address, where you can taste the excellent Valdostan and international cuisine in its 3 restaurants, - concludes Cicalò - as well as a starting point for exploring the Courmayeur area, from the ski area to its boutiques in the historic centre, without ever losing sight of the immensity of Mont Blanc».


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