POSH BIMESTRALE MARZO 7€
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HERMÈS DUA LIPA YOON TAYLOR SWIFT TIMOTHÉE CHALAMET LEWIS HAMILTON BEN GORHAM
Unique Media srl – Bimestrale N–89 marzo / 02.03.2020
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89
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POSH COLOPHON
EDITORIAL DIRECTOR ENRICO CAMMAROTA (ENRICO.CAMMAROTA@UNIQUEMEDIA.IT)
EDITOR IN CHIEF LUISA MICALETTI (LUISA.MICALETTI@UNIQUEMEDIA.IT)
COORDINAMENTO MARZIA CICCOLA MARCO TORCASIO
GRAPHIC DESIGN STEFANIA DI BELLO
DUA LIPA YOON TAYLOR SWIFT TIMOTHÉE CHALAMET LEWIS HAMILTON BEN GORHAM
HERMÈS
VIALE SABOTINO 19/2 - 20135 MILANO TEL. 02 49540591 ADV@UNIQUEMEDIA.IT (ADVERTISING) POSH È UNA PUBBLICAZIONE BIMESTRALE DI UNIQUE MEDIA SRL
S TA M PA A R T I G R A F I C H E B O C C I A S PA DISTRIBUZIONE S O . D I . P. “ A N G E L O P A T U Z Z I S P A ” VIA BETTOLA, 18–20092 CINISELLO BALSAMO
POSH È DISTRIBUITO IN ITALIA E NEI SEGUENTI PAESI: AUSTRALIA, BELGIO, BRASILE, COREA DEL SUD, EMIRATI ARABI, FINLANDIA,
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25/02/20 20:56
Photography Alessandro Lo Faro. Fashion By Rebecca Del Vita. Hair By Erisson Musella using R+Co. Make-Up by Rodrigo Souza. Talent Polina Lomzheva @NEXT Management Milano. Photo Assistant Samanta Buffa.
GIAPPONE, GRAN BRETAGNA, HONG KONG, ISRAELE, LITUANIA, MALTA,
Embroidered dress and accessories DIOR.
OLANDA, PORTOGALLO, SINGAPORE, TAIWAN, UNGHERIA
Registrazione Tribunale di Milano n. 1 del 7/01/2003. ©Unique Media srl. Tutti i diritti riservati. Manoscritti e foto originali, anche se non pubblicati, non si restituiscono. È vietata la riproduzione, seppur parziale, di testi e fotografie.
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POSH CONTENT
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76 NEWS 18 POSH EVENT UNA NOTTE MAGICA NELLA SUITE PRESIDENZIALE DELL’HOTEL PRINCIPE DI SAVOIA DI MILANO 24 MUST HAVE LA NUOVA IT-BAG CHANEL 19 26 MAISON OSAKA MIDOSUJI IL NUOVO COMPLESSO DEL LUSSO FIRMATO LOUIS VUITTON 28 LOGO HOUSE LOGHI DI DESIGN TRASFORMATI IN ABITAZIONI
32 MANHATTAN ART DISTRICT A NEW YORK LA 7A SEDE DELLA PACE
46 “INSTAGRAM AL TRAMONTO” IL LIBRO DI PAOLO LANDI
34 SANNE SANNES LA MOSTRA FOTOGRAFICA “ECSTASY” A ROTTERDAM
48 NORMAN PARKINSON, FASHION PHOTOGRAPHY 1948-1968 UNA RETROSPETTIVA CHE ESALTA L’UNIVERSO FEMMINILE
LUXURY LEISURE 36 THE EDGE, NYC IL PIÙ ALTO OSSERVATORIO OCCIDENTALE 40 PETER LINDBERGH IL MITO DELLA FOTOGRAFIA DI MODA CONTEMPORANEA
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50 “CANCELLATE I FILTRI” GIANLUCA FONTANA RACCONTA LA FEMMINILITÀ SENZA “EFFETTI SPECIALI”
NEW ICONS 58 TAYLOR SWIFT L’ARTISTA DONNA DEL DECENNIO 60 LEWIS HAMILTON LA NUOVA COLLEZIONE SPRING 2020 TOMMYXLEWIS 62 TIMOTHÉE CHALAMET IL “GOLDEN BOY” DI HOLLYWOODS 64 DUA LIPA LA GIOVANE STAR RISCRIVE LE REGOLE DEL POP 66 BEN GORHAM DAI PROFUMI LUXURY AL TECHWEAR DI DESIGN
PHOTOGRAPHY BY TERESA CIOCIA. FASHION BY RICCARDO TERZO.
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Trench coat MMK, tulle dress ANIYE BY, choker ABSIDEM, boots ROGER VIVIER. Opposite page. Vest and trousers COLLINI MILANO, feathers hat ARTHUR ARBESSER.
92 68 YOON GIOIELLI DAL TOCCO PUNK PER DIOR HOMME 70 DANIEL CRAIG L’ATTORE BRITANNICO INDOSSA ANCORA I PANNI DI 007
FASHION 76
GLAMOURAMA
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I WENT TO THE GARDEN OF LOVE
100
THE NIGHTTINGALE
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HOLY SNEAKERS
BEAUTY
TRAVEL
114 FRAGRANCEXCESS QUANDO LO STILE DIVENTA “BOLD!
134 MALDIVE ALLA SCOPERTA DEI SUPER LUXURY RESORT MALDIVIANI
126 WOMEN OF TODAY TRE DONNE EMBLEMI DI BELLEZZA: ANYA TAYLOR-JOY, ANNA FOGLIETTA, EMILIA CLARKE 130 ROUGE HERMÈS LA BEAUTÉ PER HERMÈS
142 PARIGI HOSPITALITY MADE IN PARIS
THE CLUB MEN 148 IYO AALTO IL MIGLIOR PROGETTO DI INTERIOR 2020
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150 HEINZ BECK IL “TEOREMA DELLA CUCINA ARMONICA” 152 ASTON MARTIN LA PRIMA “RUOTE ALTE” DELLA MARCA AUTOMOBILISTICA 154 SUPER YACHT L’OPULENZA SECONDO LÜRSSEN 156 HAUTE HORLOGERIE GIOIELLI DA POLSO PER LUI
PHOTOGRAPHY ALESSANDRO LO FARO. FASHION BY REBECCA DEL VITA.
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POSH EVENT
ENJOYING LIFE UN EVENTO UNICO IN STILE CASINO ROYALE NELLA PRESTIGIOSA SUITE PRESIDENZIALE DELL’HOTEL PRINCIPE DI SAVOIA A MILANO, una tra le più ambite al mondo, dove POSH ha realizzato in collaborazione con YSL BEAUTY e GENNY, una serata unica all’insegna del gioco, del divertimento e della musica con le performance di CeCe Rogers, il re della house music internazionale, del giovane talento Sofia Sole e il djset firmato Niki Dj. Amici, lettori, clienti, influencer e socialites in una serata speciale. “Siamo sempre stati unconventional. UNA SQUADRA LIBERA DI AGIRE. POSH È LA FILOSOFIA DEL PIACERE IN CHIAVE MODERNA, È UNO STATO D’ANIMO CHE FA SOGNARE E VIVERE LA BELLEZZA. Una versione completamente nuova, un legame fra lusso e creatività che riflette lo spirito contemporaneo della rivista. Siamo unici in progetti creativi, iniziative social ed eventi esclusivi creati a misura di brand. Il nostro engagement è sul territorio. Energia e ambizione i nostri punti di forza. Il nostro successo è essere UNICI”, AFFERMA IL DIRETTORE LUISA MICALETTI.
PH. VINCENZO TRAETTINO
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SARA CAVAZZA FACCHINI MATHIAS FACCHINI
ELISABETTA GREGORACI
LORENZO DI COSIMO
SOFIA SOLE
SIMONA VENTURA
BARBARA D’URSO
GIOVANNI TERZI
WALTER ZENGA
GIULIA AMODIO STEFANO SENSI
NICOLE MAZZOCATO 19
SIMONE ZIN VERONICA FEDOLI
CECE ROGERS
SIMONE SUSINNA ANDREA ZELLETTA
STEFANO SALA
MARIANA RODRIGUEZ
THAIS WIGGERS
GUENDALINA CANESSA
ROBERTA FERRARI
YSL BEAUTY TEAM
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IRIS FERRARI
ANDREA PRETI DE FALCO
VANESSA GENTILE NIKY DJ
SOFIA SOLE
MARTINA PINTO
HELLER GRATITUDE
GIULIA PISCINA
ROCCO ADRIANO GALLUCCIO MARZIA PERAGINE CHRISTIE PERUSO
ELISA RAMPI
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MANUELA BACCARO
LUISA MICALETTI LORENZA WEYLAND MAICOL ZAMBOTTI
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ANNAMARIA BERNARDINI DE PACE UMBERTO GANDINI
VANESSA SCICCHITANO VANESSA GENTILE
DAVIDE CLIVIO
MIETTA
CHIARA IEZZI NATALIA PARAGONI ANDREA ZELLETTA 23
POSH MUST HAVE
PASSATO, PRESENTE E FUTURO DELLA MAISON CHANEL RACCHIUSI NELLA NUOVA IT BAG: CHANEL 19 BAG.
YUI SAKUMA INDOSSA LA 19 BAG CHANEL AL MADEMOISELLE PRIVE TOKYO
Sorella della 2.55 la nuova borsa della maison francese deve il nome al suo anno di nascita, è stata realizzata infatti per la collezione Autunno Inverno 19/20 da KARL LAGERFELD e VIRGINIE VIARD.
IL SUO APPEAL È MODERNO, LE TRAPUNTATURE DIAMANTATE SU PELLE O TWEED SONO SEMPLICEMENTE IRRESISTIBILI come lo è anche la chiusura a doppia C, in un formato XL. Disponibile in tre diverse versioni di grandezza e finiture la nuova Chanel 19 Bag presenta la catena di cordoli in metallo dorato che permette di indossarla non solo a spalla e a tracolla ma anche come hand-bag, oppure intorno alla vita in versione marsupio. I suoi colori sono grintosi: in nero, beige e bianco è davvero senza tempo. In blu turchese, verde, rosso intenso e rosa scuro è semplicemente dominante.
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POSH DESIGN
MAISON OSAKA MIDOSUJI: IL NUOVO COMPLESSO DEL LUSSO FIRMATO LOUIS VUITTON. Quattro piani che riflettono il
patrimonio culturale della città Giapponese. Al suo interno il primo caffè Louis Vuitton e l’esclusivo ristorante Sugalabo V del celebre chef Yosuke Suga che per la maison francese cura anche il menù del nuovissimo Le Café V.
UN BUILDING STRAORDINARIO CHE RIFLETTE L’ANIMO DELL’ANTICA CITTÀ PORTUALE GIAPPONESE, OSAKA, pietra miliare del commercio dove oggi si respira ampiamente il connubio tra modernità e tradizione. Il nuovo Maison Osaka Midosuji, realizzato dall’iconico marchio del lusso Louis Vuitton in collaborazione con gli architetti Jun Aoki e Peter Marino, riflette la tradizione marinara della città: la sua struttura bianca, leggera e ariosa è ispirata al famoso battello mercantile Higaki-Kaisen e alle sue vele fluttuanti. Sviluppato su quattro piani, l’ultimo di questi riserva una vera chicca, non solo per l’ampia terrazza panoramica vivibile da mattina a sera ma soprattutto perché, per la prima volta nella storia delle boutique Louis Vuitton, fa la sua grande comparsa il primo caffè del marchio: Le Café V, situato in posizione strategica, precede l’ingresso segreto dell’esclusivo Sugalabo V il ristorante in stile speak-esy che porta la firma di uno degli chef tra i più apprezzati al mondo, appunto Yosuke Suga e che può essere riservato solo da un piccolo numero di commensali.
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A
B
POSH DESIGN
IL NUOVO DIESEL CONDOMINIUM reinventa l’abitare. Un ambizioso progetto residenziale di 143 unità tra design
d’avanguardia, natura e lussuosa raffinatezza. E un tocco ironico e un-conventional, espresso da una particolare mise en scène: la Condo T-shirt. “Compra la T-Shirt “F1-L6” per 1.599.000$ e ottieni un appartamento gratis!”
“LA T-SHIRT PIÙ CARA AL MONDO? $5.500.000, MA L’APPARTAMENTO È GRATIS”. Con una campagna decisamente ironica realizzata per Diesel dall’agenzia SMALL, diretta e fotografata da Hernan Corera, il marchio di Renzo Rosso presenta la sua ultima sfida: l’esclusivo Condominio nel distretto creativo di Miami tramite 143 t-shirt-residences che imprimono, ognuna, una diversa planimetria degli appartamenti del Diesel Wynwood Condominium. «La T-shirt “D6-L7”, ad esempio, arriva a costare $1.049.000, mentre la “F2-L7” ha un prezzo di $5.500.000, ma se ne acquistate una, otterrete anche una nuova casa gratuitamente». L’eclettico edificio progettato da Zyschovich Architects e sviluppato da Bel Invest Group si immerge in un’autentica giungla privata dedicata ai residenti. La vivace cultura cosmopolita di Miami e l’atmosfera industriale si svelano nel concept delle unità abitative dove l’interior design curato da Diesel Living è caratterizzato da lussuosi spazi luminosi in cui comfort e benessere si trasformano nei diktat del vivere contemporaneo, tra una piscina moderna, un fitness centre, una sala meditazione e un’imponente lobby open-space in cui è concepita un’art gallery. Il Diesel Wynwood Condominium trasforma l’abitare in un’esperienza sensoriale visionaria, moderna, audace. Pura armonia creativa. Situato al 115-167 NW, 28th St Miami, i prezzi variano da $370.000 a $5.500.000, per private residences da 36 mq a 280 mq. A.C.
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KARINA WICIAK dello studio d’architettura polacco Wamhouse trasforma gli input del marketing in abitazioni
PROGETTO CROSSHOUSE, REALIZZATO DA WAMHOUSE
artistiche realizzando una serie di concept house ispirate ai loghi dei marchi famosi. Case incredibili che, partendo dalla forma 2D vengono tradotte in strutture abitative 3D: costruzioni eccentriche che non lasciano nulla al caso.
SE UN LOGO DIVENTASSE UN’IMPRESSIONANTE ABITAZIONE? La passione per l’arte e il design ricercato ha spinto Karina la co fondatrice di Wamhouse, lo studio d’architettura che ha sede in una piccola città nel nord della Polonia vicino al Parco Nazionale Bory Tucholskie, a trasformare i messaggi pubblicitari, più in particolare i loghi delle grandi aziende del mercato, in spettacolari concept house con l’intento di dare uno sguardo nuovo all’architettura, ma anche a un design ampiamente ri-definito e un nuovo approccio al metodo di progettazione. Inaugurato nel 2005 grazie alla collaborazione di un graphic designer e un ingegnere civile, Wamhouse è stimolato dall’adattamento alla natura, la miglior fonte di ispirazione e di idee che per i cofondatori è anche un ottimo modo di promuovere non solo le proprie opere, ma anche la regione da cui provengono.
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POSH DESIGN
ARRIVA LA SETTIMA SEDE MONDIALE DELLA CELEBRE PACE CHE FESTEGGIA A NEW YORK il suo sessantesimo anniversario con un’imponente “dimora espositiva” sulla High Line. Il nuovo headquarter è un autentico capolavoro architettonico che si snoda su otto livelli di pura raffinatezza reinventando l’esposizione del futuro DI ANNA CASOTTI
UN NUOVO MUSEO SI IMMERGE NEL CUORE DELL’ART DISTRICT DI MANHATTAN, NEL FASCINO DI CHELSEA: la Pace ha inaugurato il suo palazzo della creatività. L’innovativa destinazione per l’arte contemporanea che reinventa l’esposizione del futuro, unendo i ruoli poliedrici della galleria in un unico edificio: aree espositive, una biblioteca con oltre diecimila volumi, uno spazio dedicato alla conservazione delle opere, terrazze open air e una zona per le collaborazioni interdisciplinari e i new media. La galleria di contemporary art che rappresenta i più importanti artisti internazionali del XX e XXI secolo - Richard Avedon, Yto Barrada, Christo, Willem de Kooning, Nathalie du Pasquier, Robert Frank, David Hockney, Isamu Noguchi, Picasso, Fred Wilson - è stata fondata da Arne Glimcher nel 1960. Un nome acclamato nell’universo creativo, oggi presente con sette sedi nel mondo: Palo Alto, Londra, Ginevra, Hong Kong, Seul e New York con due gallerie, tra cui il nuovo headquarter.
PACE GALLERY 540 WEST 25TH STREET - NEW YORK CITY - PRESIDENT AND CEO: MARC GLIMCHER ARCHITECT: ENRICO BONETTI E DOMINIQUE KOZERSKI - LIGHTING DESIGN: ARNOLD CHAN DI ISOMETRIX LIGHTING DESIGN
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L’ART GALLERY DEL FUTURO 33
POSH ART
IL MUSEO KUNSTHAL di arte moderna e design di Rotterdam, PROGETTATO DA REM KOOLHAAS, dedica al celebre fotografo olandese SANNNE SANNES una mostra fotografica che ne rievoca le straordinare doti narrative. Fino al 10 maggio
SANNE SANNES, CA 1960-1967 © COURTESY KAHMANN GALLERY, AMSTERDAM
l’erotismo sovraesposto, ma mai pornografico, delle sue immagini di donne in bianco e nero rivive in “Ecstasy”.
I SUOI SOGGETTI ERANO ESCLUSIVAMENTE DONNE. Ossessionato dal loro potere erotico, ha saputo registrarne momenti intimi su fotografie rigorosamente in bianco e nero. Sanne Sannes ha catturato desideri, paure e timidezze di donne che hanno regalato al suo obiettivo le sfumature più private del proprio vissuto. Il suo linguaggio visivo è provocatorio, tra primi piani estremi di seni o volti e corpi che si fondono. Caratteristica del suo lavoro è la sperimentazione che ritroviamo nei negativi graffiati, tagliati a pezzi e poi incollati di nuovo insieme in modo diverso. I contemporanei di Sannes non hanno posto domande sul suo approccio durante i suoi servizi fotografici perché il contesto degli anni ‘60 era completamente diverso dall’epoca attuale, fatta di nudità censurate o idealizzate sui social media. Sebbene l’erotismo fosse predominante, l’obiettivo di Sannes però era catture l’emozione di quel momento. Oggi la mostra “Ecstasy, Sanne Sannes” inaugurata durante la Art Rotterdam Week lo scorso febbraio, ne celebra il singolare talento negli spazzi del Kunsthal, uno dei principali istituti culturali dei Paesi Bassi, progettato nel 1992 dal famoso architetto Rem Koolhaas.
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POSH DESIGN
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WALKING INTO THE SKY INAUGURA L’11 MARZO 2020, NELLO SKYLINE DI MANHATTAN, il più alto osservatorio dell’emisfero
occidentale: THE EDGE. Sospeso nel cielo di New York con un orizzonte che si volge a 360°, il nuovo observatory deck sembra fluttuare nel vuoto, avvolto dalla trasparenza delle pareti e da una vertiginosa pavimentazione vetrata. Per immergersi in un panorama infinito... Degustando Champagne DI ANNA CASOTTI
EDGE DUSK AND NORTH VIEW - COURTESY OF RELATED-OXFORD
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EDGE GLASS FLOOR FROM BELOW - COURTESY OF RELATED-OXFORD
UN INCANTEVOLE TRIANGOLO LUCENTE
E VETRATO SI SPORGE A 345 METRI DI ALTEZZA, NELL’INNOVATIVO COMPLESSO DI HUDSON YARDS, A MANHATTAN.
vetrate concepite con una leggera inclinazione per aumentarne l’esperienza visiva. Così come la pavimentazione in cui un triangolo in vetro crea la sensazione di camminare nel vuoto: una Promenade a mezz’aria in cui fluttuare nel cielo
The
Edge
ingegneristico
è
un
autentico
progettato
da
capolavoro
e osservare l’orizzonte che si estende fino a 130
William
chilometri sulle meraviglie dello stato di New
Pedersen e Kohn Pedersen Fox Associates
York e del New Jersey.
Italia: profondo oltre 25 metri, visibile da
«Non si è mai percepita New York in questo
(KPF), realizzato in Germania e rifinito in ogni punto della città, con la sua imponenza
locale da non perdere, al primo posto nella lista dei desideri dei viaggiatori».
modo», ha dichiarato Jason Horkin, direttore
architettonica e la sua leggerezza estetica ha già
esecutivo di Hudson Yards Experiences.
trasformato lo skyline newyorkese, inaugurando
«Salire su Edge è come uscire letteralmente
la sua inedita “view experience”. Per osservare
nel cielo. L’intera esperienza è progettata per
e vivere la città in una dimensione mai percepita,
ispirare i visitatori e “accendere” una nuova
sporgendosi a picco tra il 100° e il 101° piano
passione per New York City. Un autentico brivido
dello skyscraper 30 Hudson Yards, tra pareti
che in breve tempo diventerà un’attrazione
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Scoprendo in ogni dettaglio la magnificenza della città, sorseggiando champagne al centesimo piano di altezza, nell’eleganza dello Champagne Bar e del Peak Restaurant gestiti dalla londinese Rabarbaro Group. Circondati da una squisita raffinatezza stilistica scandita dal design immaginato da Rockwell Group. In una vertigine che incanta.
The Edge 30 Hudson Yards New York City Opening: 11 marzo 2020 edgenyc.com
EDGE NIGHT- COURTESY OF RELATED-OXFORD
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POSH EXHIBITION
CENTOCINQUANTA FOTOGRAFIE DAI PRIMI ANNI OTTANTA A OGGI. Poco prima della sua prematura scomparsa Peter Lindbergh, impronta indelebile nella storia della fotografia, aveva voluto allestire la sua prima mostra monografica al Kunstpalast di Düsseldorf. “Untold Stories” (dal 5 febbraio al 1 giugno 2020) è molto più di una canonica exhibition, bensì una tela bianca su cui il fotografo ha potuto dare libero sfogo alla propria sfrenata creatività. Lindbergh racconta nuove storie rimanendo fedele al suo lessico attraverso immagini emblematiche e mai viste prima, sfida le sue icone e presenta momenti intimi condivisi con personalità che gli erano vicine da anni, tra cui Nicole Kidman, Uma Thurman, Robin Wright, Jessica Chastain, Jeanne Moreau, Naomi Campbell, Charlotte Rampling e molte altre. Divisa in tre sezioni, la mostra ripercorre l’intera parabola creativa del fotografo, a partire dagli esordi fino agli ultimi scatti, passando per le collaborazioni con le “supermodel” degli anni Novanta e con i magazine di riferimento del fashion internazionale. A inaugurare il percorso espositivo sarà la monumentale installazione Manifest, appositamente pensata per l’occasione, seguita da un corpo centrale di opere emblematiche scelte tra le più iconiche della produzione di Lindbergh. Si tratta di foto in bianco e nero dove la bellezza dei soggetti ritratti si contrappone ad ambientazioni scarne e asciutte. Una formula “minimal” distante dagli stereotipi della fotografia di moda, simbolo di eleganza e verità. Lindbergh ha curato una collezione senza compromessi che ha gettato una luce inaspettata sulla sua opera colossale e un libro, come pubblicazione d’accompagnamento, offre oggi un ampio sguardo su questa collezione così personale.
PETER LINDBERGH:
UNTOLD STORIES,
DELLA TASCHEN, È UN VOLUME CHE CUSTODISCE IN UN FORMATO XL
OLTRE 150 FOTOGRAFIE.
In materia di testi, una lunga conversazione tra Lindbergh e il General Director di Kunstpalast Felix Krämer, nonché un omaggio dell’amico regista Wim Wenders, offrono nuovi spunti sulla realizzazione della collezione. Il risultato è un’intima dichiarazione personale di Lindbergh sul suo lavoro, vicino al cuore dell’artista e al nostro.
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PETER LINDBERGH
OMAGGIO AL MAESTRO
Accurate retrospettive e volumi collector racchiudono e ricordano la straordinaria visione artistica di PETER LINDBERGH, leggenda della fotografia di moda contemporanea. Tra scatti emblematici e memorie degli anni Ottanta, IL MITO È PIÙ VIVO CHE MAI DI MARCO TORCASIO
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POSH EXHIBITION
Un secondo libro definitivamente iconico ne cattura la grandezza attraverso immagini serigrafate dall’emozione.
UN OMAGGIO
EDITO TASCHEN A LINDBERGH,
ALL’ETERNA ELEGANZA DELLE CREAZIONI DIOR,
RACCHIUSE ORA IN 520 PAGINE.
Con il suo stile inimitabile Lindbergh ha fotografato le più eccezionali muse della maison parigina, tra cui Marion Cotillard e Charlize Theron, e ha firmato campagne per Lady Dior e J’adore. A LUI È STATO DATO ACCESSO ESCLUSIVO E ILLIMITATO ALL’ARCHIVIO DELLA MAISON FRANCESE, COSTITUITO DA PIÙ DI 80 CAPI: DA UNA BAR JACKET DISEGNATA DALLO STESSO CHRISTIAN DIOR NEL 1947 FINO A PEZZI PIÙ RECENTI DELL’ATTUALE DIRETTRICE CREATIVA MARIA GRAZIA CHIURI.
LINDBERGH. DIOR (INT) - XL, EDITORE TASCHEN
Per la maggior parte scattate in Times Square, a New York, nel 2018, le fotografie di Dior/ Lindbergh immortalano modelle come Carolyn Murphy, Alek Wek e Freja Beha Erichsen, rendendo tributo alla collaborazione di lunga data tra Lindbergh e Dior. La pubblicazione in due volumi progettata dal suo collaboratore di lunga data e amico Juan Gatti.
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LINDA EVANGELISTA, MICHAELA
POSH EXHIBITION
IN OCCASIONE DELLE SFILATE MILANESI DI FEBBRAIO, anche Giorgio Armani ha
inaugurato negli spazi di Armani/Silos “Heimat. A Sense of Belonging”, una mostra dedicata a Peter Lindbergh. L’esposizione, che comprende opere inedite, mette in luce lo sguardo unico del fotografo tedesco fino al 2 agosto 2020.
“QUANDO ho visto le mie foto sul muro della mostra per la prima volta, mi sono spaventato, ma anche in senso positivo. È stato travolgente confrontarsi così con QUELLO CHE SONO”. PETER LINDBERGH, 2019
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ALESSANDRA CARLSSON, BERI SMITHER, HARUE MIYAMOTO, BEAUDUC 1989 ∏ PETER LINDBERGH, EMPORIO ARMANI MAGAZINE 10.JPG
POSH BOOK
FASHION
MUST NOT DIE
PAOLOLANDI PH. MAKI GALIMBERTI
PAOLO LANDI, con la sua lunga esperienza come advisor di marketing e comunicazione per le grandi aziende, si diverte a smascherare le diverse facce del social network più diffuso, Instagram. Con ironia e leggerezza, ma anche con precisione pedagogica, nel suo libro “INSTAGRAM AL TRAMONTO”
MINUTI CON INDIFFERENZA, LA PASSIONE CHE AVEVAMO PER IL NOSTRO BRAND PREFERITO DIVENTA ASTRATTA, PROPRIO COME ASTRATTA È LA NOSTRA AMMIRAZIONE PER LA BELLEZZA DELLA NATURA, DI UN CIELO O DI UN FIORE, QUANDO INSTAGRAM LI OFFRE IMPUDICAMENTE AL NOSTRO SGUARDO.
Tutti noi consultiamo Instagram in modo quasi compulsivo ormai, dimenticando di interrogarci sul perché lo facciamo. Paolo Landi crede di averlo compreso e, con puntigliosità pedagogica, vuole condividere le sue scoperte, rivelando prima di tutto a sé stesso le molte facce di questo social, che seduce e coinvolge, portandoci a condividere pezzi della nostra vita. Nel suo libro “Instagram al tramonto”, edito La Nave di Teseo, sedici immagini di Oliviero Toscani sintetizzano i punti salienti del testo, quasi un piccolo reperto di archeologia del presente. Qui riportiamo per intero il capitolo dedicato alla moda.
Più il consumo diventa facile più diminuisce il nostro incanto per le cose. Un abito o un paio di scarpe si possono ormai comprare cliccando sul post dell’influencer che li indossa, li riceviamo a casa il giorno dopo, li possiamo provare e, se non ci piacciono, rispedirli al mittente. La moda su Instagram moltiplica all’infinito le occasioni di scelta, trasformando noi consumatori in centri decisionali permanenti e indebolendo la nostra capacità di resistere allo stress del poter avere tutto e subito. Inoltre i modelli cui ci ispiriamo sono tali non perché abbiano delle qualità – non sono attori né scienziati né campioni dello sport – ma perché hanno i numeri, intesi come quantità di follower che li seguono. Una moda che si affida ai numeri invece che ai sogni e alle emozioni, come è sempre stato, è quindi destinata a un ripensamento repentino, non appena si risveglierà dall’ubriacatura tecnologica. Non c’è niente di male se Instagram ci stimola a diventare signori e padroni della nostra vita, lavorando sul nostro narcisismo e sulla nostra autodeterminazione: ma, convincendoci che la vita coincide con il consumo, invece di rivelare a chi ancora non lo ha capito che il consumo è una delle attività della vita e non certo la principale, ci spinge euforicamente verso il baratro metaforico dello spreco generalizzato, trasformandoci in ostaggi dei nostri umori, delle nostre decisioni emotive, di predilezioni usa e getta. Questo approccio superficiale si riverbera sulle cose che Instagram ha corrotto, togliendo
“Se la moda non si sbriga a prendere le distanze da Instagram, morirà. In questa fase l’infatuazione della moda per Instagram sembra senza ritorno: i grandi brand pagano il tributo dell’inesperienza e del complesso di inferiorità tecnologico a masse di influencer per lo più improvvisati, corrono fiumi di denaro, l’improvvisazione del marketing aziendale va di pari passo con l’audacia di ragazze e ragazzi che, non avendo nulla da perdere, ci provano. Ma Instagram contribuisce ad allontanare la moda dai consumatori proprio mentre li illude di rendergliela più vicina. Instagram sacralizza le merci e, in questo modo, rende la separazione da esse più facile, il tradimento del brand meno problematico: è come se togliesse loro realtà, depotenziandole grazie al culto senza fine e senza limiti della novità. Migliaia (ormai, forse, milioni) di ragazze e ragazzi indossano capi e accessori di moda e si fotografano credendo e soprattutto facendo credere di influire sulle vendite. PIÙ SCORRIAMO I PROFILI DEGLI INFLUENCER SU INSTAGRAM PIÙ GUARDIAMO QUELLO CHE INDOSSANO OGNI CINQUE
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MOSCHINO GHD BACKSTAGE, SS20
che indossiamo, la casa che abitiamo: il valore della moda e di Instagram sta tutto nell’entrare in un mondo dove ciò che è materiale vale molto più dell’individuo e della sua interiorità e dove le apparenze superficiali nascondono la natura di una autentica socialità. L’astuzia di Instagram, proprio come accade nella moda, è quella di far sembrare attraente il conformismo, mentre l’alternativa della diversità appare trascurabile se non diventa a sua volta di moda. Instagram ci protegge con l’ovvietà. Le foto alla fine si somigliano tutte, Instagram riesce a riassumere il carattere umano in una concatenazione di immagini paradossalmente ripetitive nella loro unicità. Mentre ci promuove individualmente, Instagram ci rende obbedienti alle sue leggi e, come la moda, esercita un richiamo su quelli di noi che hanno più bisogno di sentirsi sotto l’ombrello rassicurante di ciò che è tipico, accettato. Raramente chi fa un viaggio in un posto esotico ha davvero il desiderio di far conoscere qualcosa di quel posto: le sue foto mostrano i tramonti – uno dei topoi di Instagram – oppure l’aperitivo servito nel patio dell’hotel. Come la moda, Instagram distingue gli individui mentre li integra, eleva quelli di condizione sociale più bassa facendo leva sull’apparenza e ridimensiona i ricchi e i privilegiati, fa- cendoli sembrare partecipi delle comuni tendenze: ogni parvenza di conflitto tra gli individui è eliminata (o indebolita) mentre dà l’impressione che le relazioni sociali non siano altro che dominate dal materialismo, dal consumo e dallo sfoggio competitivo”.
loro verità e autenticità, sia l’abito di uno stilista o il riflesso del sole che scompare nel mare. Quel che prima era vero e autentico perché lo vivevamo come esperienza, Instagram lo ingloba nella sua pseudo realtà, lo moltiplica all’infinito e, a furia di consumare tutto, oggetti e emozioni, si finisce per capire che l’unica cosa che consumiamo davvero è proprio Instagram. Sia con la moda che con Instagram è necessario sovrapporre alla esibizione di noi stessi uno strato di regole culturali: siamo costretti ad avere una consapevolezza del nostro compor- tamento, dobbiamo avere autocontrollo poiché siamo soli mentre ci scattiamo un selfie e lo postiamo ma il piacere di farlo sta tutto nel fatto che parecchi altri lo vedranno. Quando si indossa un abito vistosamente firmato, o una maglietta con un logo riconoscibile, il piacere fisico di indossarli smette di essere un piacere intimo e ci buttiamo consapevolmente nell’arena pubblica: l’attrattiva di Instagram risiede nella sua promessa di dare accesso a un altro universo sociale – diverso dal nostro, più allettante – nel quale possiamo introdurci mentre, nello stesso tempo, concediamo ad altri di introdursi nel nostro. In questo senso Instagram, come la moda, è il luogo in cui possiamo imparare ad agire e a sentirci in accordo con i desideri tipici del tempo in cui viviamo. Seguendo la moda e aggiornando il nostro profilo su Instagram coltiviamo una particolare immagine di noi stessi, cercando consapevolmente di migliorarla e se ci rendiamo conto dell’artificio che questo comporta, preferiamo rimuovere questa sensazione disturbante con l’autogiustificazione che Instagram non è altro che un gioco che ci diverte. Essere alla moda ci spinge verso il materialismo, proprio come fa Instagram che richiede sforzi materiali, foto che dimostrino ciò che noi siamo, attraverso le nostre predilezioni, le nostre frequentazioni, i posti che visitiamo, i cibi che mangiamo, gli abiti
La Moda - Paolo Landi, Instagram al tramonto, La Nave di Teseo +, Milano, 2019, p.55
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POSH EXHIBITION
FASHION FEMALE ICONS “NORMAN PARKINSON, FASHION PHOTOGRAPHY 1948 - 1968”.
Protagoniste nel ventennio più anticonformista, le immagini simbolo di alcuni grandi fotografi di moda, in una retrospettiva che esalta l’universo femminile DI ANTONELLA TEREO
Glamour, Swinging Sixties, City Style, The Art of Travel, PostwarCouture, Exceptional Gowns e Iconic. Queste le categorie che in 70 opere ripercorrono in una mostra unica lo sguardo visionario di grandi fotografi di moda: Milton Greene, Terence Donovan, Terry O’Neill, Jerry Schatzberg e Norman Parkinson. Dal 13 marzo al 7 giugno, presso la Fondazione Bisazza a Montecchio Maggiore (Vicenza), la grande retrospettiva (realizzata in collaborazione con Iconic Images), rappresenta un viaggio non solo nella moda dal 1948 al 1968, ma un audace, nuovo spirito di cambiamento che - anche attraverso la fotografia - cominciava a mettere a fuoco la figura femminile. Dal contesto della moda a quello della ritrattistica, Norman Parkinson anticipava un gusto stilistico destinato a esplodere e declinarsi anche nei decenni a venire: quello che poneva non solo la donna ma anche il suo universo davanti all’obiettivo e, rispetto al passato, in contesti lontani dalle mura di uno studio fotografico. SI ESALTA LA STRADA E LE SUE MILLE CONNOTAZIONI, SI RIPRODUCE IL FASCINO ESOTICO IN SHOOTING DALLE ATMOSFERE NUOVE.
Il risultato, nell’esposizione che è stata curata da Cristina Carrillo de Albornoz, è un percorso che apre a letture anticonformiste e che vanno oltre
le tendenze del momento. «Questa esposizione mostra la fotografia come una forza capace di plasmare i mondi dei media: icone che si dispongono lungo uno straordinario percorso narrativo di glamour e stile» ha dichiarato la curatrice della mostra. «BELLEZZA, ELEGANZA E RICERCATEZZA SONO
L’ANIMA DI QUESTA SEDUCENTE ESIBIZIONE. LA BELLEZZA, IN PARTICOLARE QUELLA FEMMINILE, APPARE COME IDEALIZZATA NEL MONDO DELLA
MODA E DEL CINEMA. IL TEMA DELL’ELEGANZA, INTESO COME MASSIMA PERFEZIONE, È LA SINTESI DELLA RAFFINATEZZA NEI MODI O NELL’ASPETTO».
Oltre a Parkinson poi, anche Terence Donovan, Terry O’Neill, entrambi inglesi, diedero quell’innovativo impulso ai servizi di moda, studiando il tutto nella perfetta location della loro City negli anni ’60, fra i primi palcoscenici di tendenze e nuove ispirazioni. Milton Greene e Jerry Schatzberg, registi e fotografi ma di origine americana, connotarono invece l’epoca della nuova fashion photography scavalcando da pionieri il confine tra moda e glamour, ritraendo numerose celebrità (tra cui Marilyn Monroe e la sensualissima Audrey Hepburn), volti e corpi in movimento ritratti in situazioni diverse della vita quotidiana, in immagini che segnarono i momenti anche più intimi e iconici del periodo. Opere che in questa retrospettiva celebrano l’inizio di un trend sempre attuale.
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Fondazione Bisazza Viale Milano, 56 Montecchio Maggiore (VI) info@fondazionebisazza.com fondazionebisazza.it
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MARILYN MONROE RITRATTA DA MILTON H. GREENE, ©ICONIC IMAGES
POSH WOMEN
CANCELLATE
I FILTRI AMBRA ANGIOLINI tira su la
maglietta, KASIA SMUTNIAK fa vedere il suo sacro tatuaggio sulla schiena. TEA FALCO gioca con i capelli, VALERIA BILELLO guarda in camera senza paura. Sono alcune delle donne che GIANLUCA FONTANA ha raccolto nel volume “Private Sitting”, una galleria di ritratti che racconta la femminilità senza “effetti speciali” DI MARCO TORCASIO
“Non toglietemi neppure una ruga. Le ho pagate tutte care”. È Anna Magnani che parla e lo fa rivolgendosi direttamente ai truccatori durante uno shooting con Richard Avedon. Parte da questo ricordo indelebile l’introduzione di Denis Curti al libro fotografico di Gianluca Fontana intitolato “Private Sitting”. Un progetto ambizioso che intende oltrepassare il confine tra la persona e il personaggio e lo fa indagando le emozioni sotto l’obiettivo della fotocamera. Nelle sequenze di Fontana non c’è
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finzione perché ogni scatto segue le coordinate della più spontanea empatia. Nessun truccatore o parrucchiere, niente abiti di scena, pochissime luci, fondali neutri e nessun altro sul set. Un lavoro iniziato cinque anni fa e che nel tempo ha visto coinvolte quindici donne (Alessandra Mastronardi, Ambra Angiolini, Anita Caprioli, Carolina Crescentini, Cristiana Capotondi, Giulia Elettra Gorietti, Isabella Ferrari, Kasia Smutniak, Margareth Madè, Marta Gastini, Matilde Gioli, Miriam Dalmazio, Tea Falco, Valeria Bilello e Vittoria Puccini), che certamente conoscono i “trucchi estetici” di una fotografia sempre più mondana e che qui si sono lasciate ritrarre senza “effetti speciali”.
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TEA FALCO © 2019 GIANLUCA FONTANA
«Ho sempre avuto timore dei servizi fotografici, sono abituata a lavorare con le maschere, con delle battute scritte e costumi pronti all’occorrenza. Quando sono davanti a un fotografo, mi piace pensare di inventare un personaggio nella mia mente, creando così una via di fuga dall’imbarazzo e sentendomi più a mio agio con il mio corpo. Con Gianluca è diverso, è sempre diverso, lui ti chiede di abbassare tutte le difese, senza
ALESSANDRA MASTRONARDI © 2019 GIANLUCA FONTANA
trucco, senza l’appoggio di abiti importanti. Tu, sola con te stessa e lui che ti guida. Non è un servizio fotografico, ma un viaggio interiore, un viaggio verso la propria vera, sincera, femminilità, senza timore, senza pregiudizio, Libera, libera e fiera di essere chi sono». ALESSANDRA MASTRONARDI
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KASIA SMUTNIAK © 2019 GIANLUCA FONTANA
ATTRICI E MODELLE CHE, PER MESTIERE, SONO ABITUATE A INTERPRETARE DONNE DIVERSE DA LORO, MA QUI CON FONTANA SCELGONO DI MOSTRARSI COME SONO, FISSATE IN ESPRESSIONI UNICHE IN OGNI PIEGA DEL LORO CORPO. Susan Sontag nel suo saggio “Sulla fotografia. Realtà e immagine nella nostra società” del 1977 scriveva che “Fare una fotografia significa partecipare della moralità, della vulnerabilità e della mutabilità di un’altra persona. È essenzialmente un atto di non intervento”. Ed effettivamente la scelta di non intervenire di Fontana punta ad azzerare l’intermediazione tra la macchina fotografica e la bocca dischiusa, il tatuaggio esibito, la sincerità dello sguardo.
Fotografo e regista, Gianluca Fontana vive e lavora a Londra. Laureato in architettura, prima di dedicarsi alla fotografia ha sviluppato un senso di composizione e di equilibrio che rimane fondamentale nel suo lavoro. Il suo approccio sofisticato produce immagini di intimità e sensualità, dotate di immediatezza e senso di verità. In un’epoca in cui, ogni giorno, sul nostro feed di Instagram guardiamo immagini che riproducono modelli aspirazionali a portata di like, queste immagini invece trasmettono valore e riflessione, come a voler significare che la fotografia può ancora dire la verità.
Gianluca Fontana Private Sitting Skira Editore, €40
MATILDE GIOLI © 2019 GIANLUCA FONTANA
CIÒ CHE CONTA NON È LA “BELLA IMMAGINE” MA L’ATTO STESSO DEL FOTOGRAFARE CHE CAPTA L’ESSENZA DEL MONDO, FEMMINILE E NON.
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#01
NEW ICONS TAYLOR SWIFT LEWIS HAMILTON TIMOTHÉE CHALAMET DUA LIPA BEN GORHAM YOON DANIEL CRAIG
A CURA DI MARCO TORCASIO
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Amazing Talent
TAYLOR SWIFT
ARTISTA E DONNA DEL DECENNIO pluripremiata agli ultimi American Music Awards. Icona di stile, madrina del country glam e sostenitrice del girl power. In prima linea a favore dell’Equality Act e dei diritti LGBTQ+. Il 2020 è l’anno, anzi, il decennio della definitiva consacrazione di Taylor Swift. La cantante di Lover, il suo ultimo album, è infatti pronta a conquistare anche l’Europa DI STEFANIA CUBELLO
«L’amore è prima di tutto equality, eguaglianza, e va celebrato in ogni sua forma. Chi non è d’accordo, beh…si deve dare una calmata, you need to calm down». Con queste parole pronunciate a sostegno dell’Equality Act, proposta di legge americana per l’uguaglianza e i diritti LGBTQ+, Taylor Swift ha salutato il pubblico dei fortunati fan che, lo scorso autunno, hanno potuto assistere al concerto-evento della popstar statunitense all’Olympia di Parigi per il lancio europeo del suo ultimo album, Lover. Appena dopo l’appello, Taylor ha coinvolto il teatro in un party di suoni e colori arcobaleno sulle note live di You need to calm down, appunto, hit globale con cui la trentenne originaria della Pennsylvania ha chiuso in gloria un anno già denso di successi e riscatti. Il video del singolo (quattrocento milioni di visualizzazioni su YouTube) che vede sfilare un cast stellare di celebrità da Katy Perry a Ellen DeGeneres, da RuPaul a Serena Williams, solo per citarne alcune, è stato infatti premiato Video of the Year agli ultimi MTV Video Music Awards. Ma questo è niente a confronto dei sei riconoscimenti che si è aggiudicata agli American Music Awards 2019: miglior artista dell’anno, migliore artista pop femminile, miglior album con Lover, miglior video, miglior artista adult contemporary e migliore artista del decennio. Diventando così l’artista più premiata di sempre agli AMA: sono infatti ventinove le vittorie che si è aggiudicata ad oggi, cifra record con cui ha superato lo stesso Michael Jackson. E se da un lato gli ultimi mesi dell’anno sono stati offuscati
dalla battaglia legale per i diritti d’autore (la vicenda è stata trattata dai media a livello globale) tra la cantante e l’ex manager Scooter Braun, che è poi lo stesso di Ariana Grande, Kanye West e Justin Bieber fra gli altri, dall’altra sono stati congedati con la consegna del titolo di Donna del decennio da parte di Billboard, e la conferma di artista fra le più potenti e pagate degli ultimi dieci anni, dietro solo a Dr. Dre secondo la rivista americana Forbes. Ma tutto questo è solo un assaggio del trionfo con cui la cantante e performer, che con il suo stile ha saputo svecchiare la cultura country vestendola di glamour, si prepara a vivere i prossimi dodici mesi. IN TREDICI ANNI DI CARRIERA, SETTE ALBUM IN STUDIO E DIECI PREMI GRAMMY (L’OSCAR
DELLA MUSICA) VINTI, TAYLOR SWIFT È TRA
LE ARTISTE PIÙ INFLUENTI DELLA STORIA DELLA MUSICA CONTEMPORANEA.
In Europa non vanta ancora il tifo da stadio che ha invece in Usa ma, per dirla in numeri, citando il suo precedente album Reputation, quello che contiene il singolo Look what you made me do scritto in risposta agli attacchi subiti da Kanye West, ha registrato 1.6 miliardi di ascolti su Spotify mentre il tour mondiale a suo supporto ha incassato 350 milioni di dollari. Nonostante lo strabiliante successo, la popstar dimostra però di voler restare la Taylor di sempre. Così, proprio per le sue battaglie a
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favore dei diritti della comunità arcobaleno, il prossimo 16 aprile riceverà il Vanguard Award ai GLAAD Media Awards. A colpire sono soprattutto gli eccentrici look che indossa nei video, dal vivo e sui red carpet, come quello agli ultimi Golden Globes dove era candidata per la migliore canzone originale Beautiful ghosts, scritta con Andrew Lloyd Webber per la colonna sonora del film musicale Cats. CON I SUOI LOOK SEXY E IN TECHNICOLOR, LA CANTANTE DI SHAKE IT OFF È DIVENTATA
UN’ICONA DI STILE A CUI ASPIRANO LE TEEN DI TUTTO IL MONDO.
Dagli esordi, nel 2006, con l’album Taylor Swift, alla consacrazione di diva country-pop, e poi ancora da star del grande piccolo schermo – ha recitato in New girl e Hannah Montana fra gli altri – a power woman fra le più autorevoli della scena musicale e non solo: la sua straordinaria carriera arriva ora al cinema, raccontata nel film documentario di Netflix Miss Americana (è stato presentato al recente Sundance Film Festival). Insomma, Taylor Swift è più che mai pronta a trionfare ora anche in Europa. Quest’estate debutterà infatti a Glastonbury 2020, il festival rock britannico che proprio in quei giorni (dal 24 al 28 giugno) festeggerà cinquant’anni di storia. LA CANTAUTRICE SI ESIBIRÀ DA HEADLINER INSIEME A PAUL MCCARTNEY E ALLA LEGGENDA DELLA MOTOWN DIANA ROSS.
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La passione per la moda di
LEWIS HAMILTON Sei volte campione mondiale di Formula UnoTM e ambasciatore globale del brand TOMMY HILFIGER, Lewis Hamilton presenta la quarta collezione co-disegnata dall’iconico designer americano e abbraccia il concetto di “Style For All”
il quarto anno consecutivo, il marchio statunitense gli ha affidato la codirezione artistica per la collezione che porta il suo nome.
Lo stile cancella tutti i confini di genere, età, etnia e tipo di corpo. È questa la convinzione, quasi un credo, da cui trae ispirazione la collezione Spring 2020 TommyXLewis.
LA SUA CARIERA
PRESENTATA DURANTE LA LONDON FASHION WEEK, LA NUOVA CAPSULE FONDE LO STILE STREETWEAR DI HAMILTON CON L’ESTETICA PREPPY DELLA FIRMA AMERICANA.
DA FUORICLASSE
PROSEGUE A TUTTA VELOCITÀ
Si basa su una tavolozza di colori neutri, blu e verdi, ed è stata progettata per essere in stile, secondo il marchio, “in un modo che funziona per tutti”. Le immagini pubblicate sull’account Instagram di Tommy Hilfiger mostrano Hamilton che modella alcuni dei nuovi look accanto a Zoe Thaets, con la coppia che indossa bomber, felpe con cappuccio, t-shirt, pantaloni della tuta e accessori in tonalità abbinate di rosa neutro.
VERSO NUOVI TRAGUARDI ANCHE
IN AMBITO FASHION.
La sua passione per il lusso l’ha reso uno dei protagonisti più cool della moda internazionale e il campione non ha mai fatto mistero del suo amore sfrenato per lo shopping di marchi deluxe e per le sneakers più bizzarre, che ama collezionare. Trentacinque anni appena compiuti, nel tempo è stato al centro della cronaca rosa per via delle tante liaison che gli sono state attribuite (Rihanna, Rita Ora, Kendall Jenner, Barbara Palvin, Gigi e Bella Hadid), ma il suo flirt più duraturo è sicuramente quello col mondo della moda: spesso ospite alle sfilate e a eventi come il Met Gala, Lewis Hamilton è brand ambassador globale per Tommy Hilfiger e nel 2020, per
LA SERIE PONE INOLTRE L’ACCENTO SULLA SOSTENIBILITÀ, CON MAGLIETTE E TUTE IN COTONE BIOLOGICO REALIZZATE CON FILATO DI POLIESTERE SORONA AL 100%. IN CONCOMITANZA CON LA SFILATA DI LONDRA L’E-SHOP TOMMY HILFIGER SI È ARRICCHITO INOLTRE DI UN NUOVO CANALE DI VENDITA ONLINE GENDERLESS, SU CUI DIVERTIRSI A CREARE LA PROPRIA WISH LIST.
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The Golden Boy
TIMOTHÉE CHALAMET A HOLLYWOOD È IL PIÙ RICHIESTO. Timothée Chalamet è la star maschile che fa più sognare, tra
completi eleganti indossati con freschezza, prove da attore acclamate su scala internazionale e un poliedrico talento che fa innamorare anche il web
bambino ad alcuni spot pubblicitari e a due cortometraggi horror. Poi nel 2009 è comparso sul piccolo schermo in una puntata di “Law & Order - I due volti della giustizia” e nel film targato Hallmark “Un Amore per Leah”. Il grande debutto però è avvenuto nel 2011 nei teatri dell’Off-Broadway con la commedia di formazione “The Talls” dove interpretando Nicholas, un dodicenne incuriosito dal sesso, cattura l’attenzione della critica per la sua brillante capacità di raccontare la curiosità che nutre un adolescente verso la sessualità. L’ennesima acclamazione dopo aver partecipato come protagonista in “Chiamami col tuo nome” (per il quale riceve una nomination agli Oscar 2018 come miglior attore protagonista) nel 2017, anno in cui la sua fama si afferma cinematograficamente anche con la partecipazione al western “Hostiles” insieme a Christian Bale e “Lady Bird” accanto a Saoirse Ronan, film con cui riceve una seconda nomina agli Screen Actors Guild Awards. Chalamet - nel cast del film di David Michod “The King”, nell’ultimo di Wes Anderson “The French Dispatch”, nel film di Greta Gerwig “Little Women” e anche in “Un giorno di pioggia a New York” di Woody Allen sembra vivere la propria età dell’oro.
È stato ufficializzato da poco. Timothée Chalamet interpreterà un giovane Bob Dylan nel film “Going Electric”. Gli impegni del golden boy di Hollywood non accennano a diminuire, anzi starebbe già iniziando a prendere lezioni di chitarra acustica così da familiarizzare con lo strumento prima dlle riprese.
L’ATTORE
FRANCO-AMERICANO
A CUI “CHIAMAMI COL TUO NOME”
DI LUCA GUADAGNINO
HA REGALATO UNA POPOLARITÀ SENZA PARI,
SI DIVIDE TRA GOLDEN GLOBES
E GRANDE CINEMA
CON UNA DISINVOLTURA CHE SORPRENDE DATA LA SUA GIOVANE ETÀ.
QUALCUNO GIÀ LO PARAGONA A LEONARDO DICAPRIO, PER BRAVURA E MODI, PER UNA BELLEZZA CHE SI DICE ESSERE ANDROGINA. I RICONOSCIMENTI NON MANCANO ANCHE IN FATTO DI STILE: GRAZIE AI SUOI COMPLETI ECCENTRICI ED ELEGANTISSIMI, A NOVEMBRE È STATO ELETTO L’UOMO PIÙ INFLUENTE DELLA MODA DAL REPORT 2019 DELLA PIATTAFORMA DEL LUSSO LYST.
Altro attesissimo ruolo dell’anno sarà quello in Dune, remake di Denis Villeneuve insieme a Josh Brolin e Javier Bardem. Thimothée Chalamet sarà il giovane Paul Atreides al quale viene affidato un’ardua missione che si trasforma in un’avventura epica. Siamo in un futuro controllato da un impero interstellare, nel quale vige una sorta di feudalesimo e ogni feudo è governato da una casa nobiliare. Il ragazzo ha l’incarico di mettersi in viaggio verso quello che è definito come il pianeta più pericoloso dell’universo per scovare un posto adatto alla sua famiglia e alla sua comunità. Ne è passato di tempo da quando viveva nel rinomato quartiere di Hell’s Kitchen a New York, noto per la sua vicinanza a Broadway e agli Actors Studio. Prima di debuttare sul grande schermo, il giovane Chalamet ha preso parte da
In una delle sue ultime uscite pubbliche ha riattualizzato lo smoking bianco, indossando un completo firmato Stella McCartney con una T-shirt realizzata da una sua fan. Un vero e proprio colpo da maestro. Pardon, da giovane maestro.
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Durante la 90a cerimonia degli Academy Awards, TimothĂŠe Chalamet ha indossato un orologio Jaeger-LeCoultre Reverso Tribute Duoface in oro rosa abbinato al suo smoking bianco. Photo courtesy Jaeger-LeCoultre
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Le nuove regole del Pop
DUA LIPA
TRA HIT MONDIALI DA 170 MILIONI DI STREAM, esibizioni live diventate virali, riconoscimenti
internazionali, look radicali e sexy, Dua Lipa non lascia più dubbi: è lei l’icona pop contemporanea più amata del music system
Che il suo stile sia molto Gen Z è qualcosa di noto ormai da tempo, ma quando l’abbiamo vista sul red carpet dei Grammy Awards 2020 abbiamo quasi vissuto un déjà-vu. DUA LIPA È SCIVOLATA VIA TRA I FOTOGRAFI
CON IL SUO DUE PEZZI DI SETA BIANCA FIRMATO
VIVIENNE
WESTWOOD
FOSSIMO IN PIENI ANNI NOVANTA.
COME
Gonna maxi slip a vita media, top con scollatura drappeggiata, ombretto blu scintillante e una manicure a scacchi opera della nail artist Mei Kawajiri. Un look alla TLC che rappresenta una dichiarazione d’amore per la moda dell’ultima decade del secolo scorso e scatena vibrazioni, inevitabilmente, nostalgiche. La cantante, volto della fragranza Libre di Yves Saint Laurent, è protagonista femminile della scena internazionale anche grazie ai suoi outfit audaci. Tra quelli rimasti scolpiti nell’immaginario dei glitterati sicuramente il total black firmato Dion Lee, con guêpière in vista e cintura di pelle del brand inglese Fleet Ilya, specializzato in harness e accessori d’ispirazione BDSM. Per la presentazione della hit che sta scalando le classifiche “Don’t Start Now” Dua aveva invece scelto un body Mugler caratterizzato da vistosi cut out sul davanti, collant velati decorati da una riga al centro della gamba e booties in satin
stretch Jimmy Choo. Ispirazioni “very nineties” che ritroviamo nel suo ultimo disco Future Nostalgia, titolo affatto casuale per un lavoro che riassume in musica una sensibilità pop malinconica e curiosa al contempo. Tre i singoli estratti finora, “Physical” l’ultimo in ordine di pubblicazione, svelato da Dua su Twitter insieme al rispettivo artwork, dove la vediamo fluttuare su uno sfondo nero. «Quello che ho voluto fare con questo album è stato andare fuori dalla mia comfort zone e sfidare me stessa a fare musica che potesse affiancare i miei classici pop preferiti. MI SONO ISPIRATA A MOLTI ARTISTI, COME GWEN STEFANI, MADONNA E BLONDIE» HA DICHIARATO LA CANTANTE.
«Dopo tutto il tempo trascorso in tour con la mia band, volevo che “Future Nostalgia” fosse realizzato con veri strumenti musicali e suonato live, seppur caratterizzato da una produzione elettronica moderna. Il mio sound è maturato con me, mi sento più adulta ora ma ho mantenuto la stessa sensibilità pop del mio primo disco. Ricordo che quando ero in viaggio verso un programma radiofonico a Las Vegas e pensavo a quale direzione musicale prendere per il mio secondo album, ho finalmente realizzato che volevo creare qualcosa che fosse
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nostalgico ma anche fresco e futuristico allo stesso tempo» ha poi aggiunto. IDEE CHIARE E ATTITUDE LIBERO DA SCHEMI PRECONFEZIONATI
LA
CARATTERIZZANO
ANCHE NELLO SPOT YVES SAINT LAURENT CHE LA VEDE PERSONIFICARE IL CONCETTO DI FEMMINILITÀ CONTEMPORANEA PER LA MAISON PARIGINA.
Non a caso le note che l’accompagnano sono quelle del brano “I’m Free” pubblicato dai Rolling Stone nel 1965 e reinterpretato dal gruppo alternative rock scozzese The Soup Dragons. «Dua Lipa incarna i valori di indipendenza e libertà che sono sempre stati parte del DNA di Yves Saint Laurent» ha commentato Stephan Bezy, direttore generale internazionale di Ysl Beauté. Una campagna moderna, consapevole, fedele a se stessa, come Dua che il prossimo 30 aprile sarà in concerto al Mediolanum Forum di Milano per l’unica data italiana del suo tour, che toccherà le arene di tutto il mondo e partirà da Madrid il 26 aprile.
DUA LIPA PH. HUGO COMTE
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I mille volti di
BEN GORHAM
Ha collaborato con il camaleontico artista VIRGIL ABLOH. Ha realizzato una capsule d’abbigliamento ispirandosi alla NBA e conta all’attivo anche una linea di gioielli realizzata con Charlotte Chesnais. L’inarrestabile fondatore di BYREDO uno dei brand tra i big player della profumeria di nicchia, insieme a Peak Performance dà vita a capi e accessori che hanno l’obiettivo di avvicinare le persone al mondo outdoor
Un outsider svedese dalla barba folta con i capelli lunghi quasi sempre raccolti e le braccia completamente tatuate. Non è difficile distinguere sul suo volto gli affascinanti lineamenti asiatici, ereditati dalla mamma di origini indiane, che ben si contrappongono a quelli più occidentali provenienti dal padre canadese. Ben Gorham è un seducente globtrotter cresciuto tra Toronto, New York e Stoccolma che ha conquistato prima lo showbiz internazionale con la sua carriera da playmaker professionista, passando poi d’un tratto al mondo artistico iscrivendosi all’accademia di Fine Arts della capitale svedese, fin quando, grazie a un incontro casuale con il profumiere Pierre Wulff si convince che avrebbe preferito creare fragranze piuttosto che quadri. Era il 2006 e prendendo spunto da un sonetto di Shakespeare “By redolent” inizia a scrivere uno dei capitoli d’imprenditoria più apprezzati d’Europa. BEN CON LE SUE FRAGRANZE TARGATE BYREDO RACCONTA MOLTO DI SÉ E DELLE SUE ORIGINI, DELLE INFLUENZE CULTURALI CON CUI SI È CONFRONTATO. CON L’AMBIZIONE DI TRADURRE RICORDI ED EMOZIONI IN PRODOTTI ED ESPERIENZE. Immaginari che spesso si è trovato a traslare su nuovi fronti di ricerca e progetti legati anche alla moda, ultima, ma solo per sequenza temporale,
la capsule d’abbigliamento co creata insieme a Peak Performance, il brand svedese dal 1986 specializzato in abiti sportswear in grado di combinare funzionalità superiori con un design semplice e accattivante. A primo impatto potrebbe sembrare che il mondo dello sport, quello delle fragranze e anche quello della moda non abbiano nulla in comune. Se da un lato si gioca tutto con la fisicità, dall’altro ci si imbatte con memoria, suggestioni, emozioni e, tra le tantissime qualità che riveste il fashion, potremmo anche solo azzardare esperienze, rigore, canonicità, libertà. In realtà non sono affatto mondi antipodi perché come ha spesso dichiarato Ben: “In comune hanno determinazione e dedizione totale alla causa”. La collaborazione con Peak Performance realizzata per la stagione Spring Summer 2020 ha dato vita a Possessions of My Soul: una collezione outdoor di capi unisex e multifunzionali, nata grazie a una lunga escursione a Riksgränsen a 200 km a nord del Circolo Polare Artico. I capi sono stati progettati per affrontare questo tipo di ambiente e le condizioni atmosferiche in costante evoluzione che lo caratterizza. “Durante la nostra avventura abbiamo attraversato ogni condizione meteo immaginabile. È nelle nostre pause, di fronte
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a un paesaggio incontaminato, che abbiamo discusso di ciò che serve e si desidera quando si è là fuori, in mezzo alla natura. È proprio da quest’escursione che è nata l’esigenza di creare capi dotati di funzionalità specifiche.” afferma Ben Gorham. LA COLLEZIONE È PENSATA PER FORNIRE TUTTI GLI ELEMENTI CHE DANNO ALLE PERSONE LA FIDUCIA E LA SICUREZZA PER AFFRONTARE LE FORZE INCONTROLLABILI DELLA NATURA. Gli articoli multifunzionali, unisex e curati nei minimi dettagli, sono realizzati con grande abilità utilizzando tessuti tecnici e pura lana merino. Comprimibilità e leggerezza sono aspetti chiave della collezione: tutti i capi possono essere infatti facilmente ripiegabili nella propria tasca. La cultura outdoor è diventata una parte importante della vita di Ben negli ultimi 6 anni. “Non sono mai stato veramente esposto alla natura fino a quando non ho iniziato a sciare, arrampicare e surfare in acque fredde. Questo mi ha davvero aperto la mente a uno stile di vita diverso. C’è qualcosa di liberatorio nella natura e nella cultura outdoor che mi riconnette con me stesso. È la cosa più vicina alla meditazione che conosco.” afferma di nuovo Ben.
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SS20 PEAK PERFORMANCE X BEN GORHAM
POSH NEW ICONS
Creatività controtendenza
YOON
DI ORIGINE COREANO-STATUNITENSE, è cresciuta a Seattle, negli USA, ed è conosciuta per i
suoi gioielli un po’ maliziosi: pendenti in argento a forma di mini orsacchiotti, spille da balia dorate e altri ammiccamenti dal TOCCO PUNK
Tokyo. Le creazioni preziose di Ambush sono proprio come dice il nome, un’imboscata: una sorpresa o una provocazione in oro, argento o altri metalli preziosi. Come ha spiegato la designer «Ambush è una “idea entity”. Un’entità rappresentata dall’idea. Questo significa che vogliamo mettere in campo idee e concetti che possano dar vita a nuove forme e che aprano nuove strade, che riescano ad andare in diverse direzioni. Questo è tutto ciò che vogliamo trasmettere. Possibilità infinite». Da qui anelli che richiamano il fil di ferro delle cancellate di sicurezza o i cerotti indossati da due giorni, orecchini fatti con spille da balia punk ai quali appendere degli orsetti dello stesso materiale, fino ai veri e propri collari fetish. Omaggio alle creazioni iconiche dell’artista Judy Blame, reinterpretazioni di delicati ricordi - come ritratti dell’artista, monete, rose, corone e spille - i gioielli immaginati da Yoon Ahn si trasformano in portafortuna ultra moderni.
Da sola ha spinto i confini di quelli che possiamo definire gioielli di fascia alta, offrendo design sperimentali a una clientela fedele che include Kanye West, A$AP Rocky e Skepta.
LE CREAZIONI DI
YOON
SONO APPARSE ALL’INTERNO DELLA COLLEZIONE
DISEGNATA DA KIM JONES PER DIOR HOMME
DURANTE LA SUA PRIMA FASHION WEEK DI PARIGI.
LUI AL DEBUTTO NELLA DIVISIONE MASCHILE DELLA MAISON DI LVMH. LEI NUOVA JEWELRY DESIGNER PER L’UOMO DI DIOR.
AMBUSH SI È VIA VIA EVOLUTO CON LA PROGETTAZIONE DI COLLEZIONI PRÊT-À-PORTER UNISEX IN UNA LINEA DI ABBIGLIAMENTO CHE COMPLETA L’ESTETICA IMMAGINATA DA YOON, CHE PARALLELAMENTE HA ANCHE REALIZZATO DELLE COLLABORAZIONI CON SACAI, COLETTE E KITSUNÉ. DA POCO PRESENTATA LA COLLABORAZIONE CON UNIQLO.
Metà giapponese e metà americana, Yoon Ahn (questo il suo nome completo) non è nuova al fashion system. Di formazione grafica, ha infatti collaborato con suo marito, il rapper Verbal, alla creazione del marchio Ambush, fondato nel 2008 come linea sperimentale di gioielli ispirati alla pop art che grazie ai disegni innovativi catturano l’estetica di
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Sul set di “No Time To Die”
THE BOND SAGA
BOND ha abbandonato gli impegni in prima linea e si gode una tranquilla vita in Giamaica. Ma la sua pace ha vita breve. Ancora una volta DANIEL CRAIG veste i panni dell’agente segreto e torna in azione dopo l’infortunio riportato sul set di Spectre. L’attore britannico ha però confermato che il venticinquesimo episodio della longeva saga rappresenterà la sua ultima volta sul grande schermo come 007 DI ALESSANDRO IACOLUCCI
È una delle saghe più longeve della storia del cinema mondiale. Ha battuto record impressionanti ai box office arrivando nel 2012 a incassare 1.1 billion di dollari e anche uno dei franchees più lunghi e intelligenti del mercato grazie a un accordo sviluppato tra la famiglia anglo-italiana Broccoli, fondatrice della casa cinematografica inglese Eon Production, e il colosso Metro Goldwyn Mayer, ma non solo…
sonoro realizzato da Per Hallberg e Karen Baker Landers. Grandissimo successo anche per la nuova colonna sonora, intitolata sempre “No time to Die”, prodotta dalla giovanissima, grintosa visionaria Billie Eilish in collaborazione con il fratello Finneas e Stephen Lipson, realizzata con gli arrangiamenti orchestrali di Hans Zimmer e Matt Dunkley e del chitarrista Johnny Marr degli Smiths.
HA DECRETATO LA FAMA INDISCUSSA DI ATTORI DAL CALIBRO DI SEAN CONNERY, ROGER MOORE, PIERCE BROSNAN E DANIEL CRAIG e fatto tanto discutere sulla considerazione del ruolo della donna nell’industria cinematografica. Stiamo parlando di “Bond… James Bond” che il prossimo aprile 2020 farà capolino nelle sale cinematografiche mondiali con “No Time to Die”. Si tratta del venticinquesimo film ispirato ai romanzi di Ian Fleming che dopo svariate peripezie di produzione, cambi di sceneggiature e una serie di incidenti sul set che ne hanno più volte bloccato le riprese, vede nuovamente in azione l’agente segreto di sua maestà britannica sgommare con la sua mitica Aston Martin per le strade di Matera, città in cui la Eon Production avrebbe destinato un budget di 12 milioni da spendere per i set e le riprese e in parte destinato ad altri magnifici luoghi del Sud Italia tra cui la zona di Gravina di Puglia, Sapri e Maratea. 007 è uno dei colossal mondiali che dalla sua prima messa in produzione nel 1963 ha battuto ogni record di incasso: “Skyfall”, il ventitreesimo film della serie, è arrivato a quota un miliardo e cento milioni, aggiudicandosi due statuette dell’Academy vincendo gli Oscar per la migliore canzone con musica e parole scritte da Adele e Paul Epworth e per il miglior montaggio
Daniel Craig, che dal 2006 ha vestito l’iconico smoking di Bond per cinque volte, l’ultima, prima del nuovo capitolo che sarà presto al cinema, in “Spectre”, grande successo globale, capace di aprire al primo posto in 81 paesi nel mondo, inclusi gli Stati Uniti, arrivando a guadagnare 880 milioni di dollari al botteghino, infrangendo il record nel Regno Unito con la migliore apertura settimanale, arrivando a guadagnare 63.8 milioni di sterline, vedrà Bond ritornare in attività dopo essersi confrontato con la sua nemesi più ostile ed essersi poi ritirato a vita privata in un paradiso giamaicano al fianco della sua amata Madeleine Swan interpretata dalla bellissima Léa Seydoux. In “No Time to Die” è il fido collega Felix Leiter a chiamarlo in suo soccorso per risolvere un pericolosissimo enigma e una minaccia apparentemente catastrofica dovuta a uno scienziato pazzo che avrebbe tutte le intenzioni di sostituirsi a Dio, interpretato dal premio Oscar Rami Malek. I venticinque capitoli cinematografici di James Bond hanno rappresentato un grandioso successo commerciale, come racconta Variety in un’intervista a Barbara Broccoli che supervisiona la serie con il fratellastro Michael G. Wilson: “Un patto che ha prevalso nel corso dei decenni e
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DANIEL CRAIG E LÉA SEYDOUX SULLO SFONDO DI MATERA PHOTO COURTESY OF UNIVERSAL PICTURES, CREDITS NICOLA DOVE ©
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IL CAST FEMMINILE PROTAGONISTA DI “NO TIME TO DIE”, DA SINISTRA LE ATTRICI: LÉA SEYDOUX, ANA DE ARMAS, NAOMIE HARRIS E LASHANA LYNCH CREDITS NICOLA DOVE ©
BILLIE EILISH È LA PIÙ GIOVANE
delle generazioni, resistendo a tutto, dalle fusioni e fallimenti aziendali ai mutevoli gusti dei consumatori e sconvolgimenti geopolitici”.
ARTISTA AD AVER REGISTRATO LA COLONNA
OGNI FILM SU JAMES BOND HA COSTRUITO UN IMMAGINARIO COLLETTIVO IMMENSO, COME NON PENSARE AL VODKA MARTINI AGITATO E NON MESCOLATO E ALLE FANTASTICHE BOND GIRL CHE COMPAIONO IN TUTTI I FILM DELLA SAGA.
SONORA DI 007. L’ULTIMA, PRIMA DI “NO TIME TO DIE” ERA DI ADELE
Donne bellissime e affascinanti a volte sue amanti altre volte sue nemiche, con la caratteristica comune di essere personaggi molto ambigui proprio come scopriremo nel prossimo “No time to Die” dove al fianco di Bond ci sarà ancora una volta Léa Seydoux e chissà se anche lei si presterà ad uno storico omaggio citato già da Halle Berry in “La morte può attendere”. Avrete sicuramente capito che ci stiamo riferendo all’immortale scena in cui Ursula Andress in “Licenza di uccidere” esce dall’acqua cantando, con le conchiglie in mano e il costume bianco.
Daniel Craig. “No Time to Die” che vede la regia di Cary Joji Fukunaga (premiato nel 2014 con l’Ammy Award per la miglior regia della celebre serie tv trasmessa dall’HBO “True Detective”), fa già incetta di rumors sull’uscita definitiva di Daniel Craig dal cast della serie. Un vero peccato visto che il suo ingaggio era riuscito a risollevare il mito di Bond avvicinandolo di molto al gusto delle generazioni più giovani appassionate agli action movie. Quello che sicuramente ci terrà incollati allo schermo saranno le sfrecciate in Aston Martin nella Città dei Sassi che diventa protagonista assoluta dopo gli adrenalinici inseguimenti tra Venezia, Lago di Como, Sardegna, Cortina d’Ampezzo e Roma che ci avevano abituato a godere delle panoramiche cittadine alla velocità di 160km orari.
CHE HA VINTO L’OSCAR NEL 2012
Che dire invece della celebre apertura dei giochi olimpici di Londra 2012 e di quella frase “Good evening Mr.Bond” pronunciata dalla Regina Elisabetta in persona, recitando nello spot al fianco di James Bond alias
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CREDITS NICOLA DOVE ©
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FASHION
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GLAMOURAMA
Photography by Teresa Ciocia. Fashion by Riccardo Terzo. Hair by Gabriele Marozzi using Previa Haircare, Alessio Sifanno. Make-Up by Francesca Vinciguerra using Qstudio Makeup-pr, Manuela Balducci. Talents Leanne @ thefabbrica, Willem @ IMG, Mao @ monster, Awar @ thefabbrica. Photo Assistant Giustiniano Modarelli. Fashion Assistant Elena Luca.
From left. Jacket, shirt, trousers and shoes DIOR. Suit BOTTEGA VENETA, sunglasses BALENCIAGA.
Dress and shoes SPORTMAX. Beret INVERNI.
Suit, shirt and tie ERMENEGILDO ZEGNA.
Jacket CHANEL. Opposite page. Dress STEFANO DE LELLIS.
Anorak and trousers BOTTEGA VENETA.
Dress and bag HERMÈS, shoes CESARE PACIOTTI.
From left. Tank top HERMÈS, skirt MARELLA, bracelet and bag CHANEL. Top and trousers DIOR.
Trench coat COLLINI MILANO, shoes JIMMY CHOO.
Top, skirt and boots GIOVANNI BEDIN. Opposite page. Sunglasses COURRÈGES.
Coat and tank top GENNY.
Bomber jacket, shirt and trousers TAGLIATORE, sunglasses SAINT LAURENT.
Bomber jacket and polo shirt FRED PERRY. Opposite page. Suit and top CHANEL.
POSH FASHION
I WENT TO THE GARDEN OF LOVE
Photography Alessandro Lo Faro. Fashion By Rebecca Del Vita. Hair By Erisson Musella using R+Co. Make-Up by Rodrigo Souza. Talent Polina Lomzheva @NEXT Management Milano. Photo Assistant Samanta Buffa.
Embroidered dress and accessories DIOR.
Jumpsuit MAXRIENY. Opposite page. Leather corset dress, leather belt, resin earrings, tubular choker, butterfly necklace, bangle and sandals ALEXANDER MCQUEEN.
Tulle dress GIANLUCA CAPANNOLO, buckled belt OBLIQUE CREATIONS, bag ELISABETTA FRANCHI, open-toe sandals RENÉ CAOVILLA. Opposite page. Tulle dress BARTOLOTTA E MARTORANA, fascinator with veiled double bow KREISICOUTURE.
Trench coat MMK, tulle dress ANIYE BY, choker ABSIDEM, boots ROGER VIVIER. Opposite page. Vest and trousers COLLINI MILANO, feathers hat ARTHUR ARBESSER.
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THE NIGHTINGALE
ALL CLOTHES HERMÈS.
Photography By Marcello Aren.a Fashion By Fabio Pittalis. Grooming By Eddy Scudo @ Julian Watson Using Cotril. Model Xavier Gibson @ Special Management. Fashion Assistant Sonia Alipio.
Cotton twill three-button blazer and wide trousers, cotton shirt and tie.
LEATHER CORSET DRESS LEATHER BELT, RESIN EARRINGS, TUBULAR CHOKER, BUTTERFLY NECKLACE, LARGE BANGLE AND SANDALS ALL ALEXANDER MCQUEEN
Silk twill three-button blazer with CarrĂŠ prints, cotton tank top and cotton striped trousers with elastic waistband. Opposite page. Silk twill shirt with CarrĂŠ patchwork prints.
Cotton tank top. Opposite page. Silk twill three-button blazer with CarrĂŠ prints, cotton tank top, cotton striped trousers with elastic waistband and leather sandals.
Silk twill shirt with CarrĂŠ patchwork prints, cotton tank top and cotton striped trousers with elastic waistband and leather sandals. Opposite page. Water-repellent micro-toilight parka, cotton tank top and cotton drill wide trousers with double twisted belt.
POSH FASHION
HOLY SNEAKERS BALMAIN e PUMA, PRADA e ADIDAS, NIKE e DIOR, MAISON MARGIELA con REEBOK e GIUSEPPE ZANOTTI con SWAE LEE. L’universo delle sneakers è l’ambito più interessante del panorama moda contemporaneo, movimentato dai topic della sperimentazione, della creatività e una maniacale attenzione al dettaglio. Oltre a focus che abbracciano l’alta qualità dei materiali DI ALESSANDRO IACOLUCCI
NON È UN SEGRETO, LA NIKE AIR FORCE 1 PROGETTATA DA BRUCE KILGORE E LANCIATA NEL 1982 È UN’ICONA INAFFONDABILE E UNA DELLE SCARPE PIÙ VENDUTE DI SEMPRE. Un modello iconico nato pensando all’aereo presidenziale americano che ne ha ispirato il nome, ha debuttato sui campi da basket come la prima scarpa dotata dell’innovativa tecnologia Nike Air, facendo la storia dell’industria grazie anche alle collaborazioni super cool con artisti e direttori creativi dal calibro di Riccardo Tisci o Virgil Abloh ed etichette discografiche come Shady Records. Un modello che ancora oggi gode di indiscussa fama.
idoli americani il giovane rapper Swae Lee. Niente paura, se state pensando a come poter valorizzare la vostra collezione da esporre in da house Louis Vuitton ha presentato a Miami Fair una selezione di bauli eccezionali tra cui lo speciale Sneaker Trunk ideato per trasportare e conservare le proprie sneaker preferite in un display unico e personalizzabile. Rivestito nella classica tela Monogram Eclipse di Louis Vuitton e foderato con microfibra grigio chiaro, lo Sneaker Trunk è parte dell’esclusiva Objet Nomades Collection del marchio francese.
PRADA FOR ADIDAS LIMITED EDITION
IL TREND POTEVA VENIRE MENO? ASSOLUTAMENTE NO!
UN VERO TRIBUTO AL CINQUANTESIMO ANNIVERSARIO DELLE ICONICHE SUPERSTAR, le sneaker impeccabile icona di stile, lanciate originariamente nel 1969 da adidas che, nell’esclusiva collaborazione con Prada non necessita di essere ridisegnata ma ripensata in un set abbinato alla una nuova silhouette di borsa: la Prada Bowling for adidas. A dimostrazione della sua impareggiabile esperienza negli accessori e una tradizione lunga ben 106 anni nella pelletteria di lusso, ogni pezzo è made in Italy e realizzato da Prada. Entrambi i prodotti sono proposti in bianco ottico con dettagli neri: chiari, semplici, immediatamente riconoscibili. Per l’uomo e la donna, il pacchetto Prada for adidas Limited Edition è proposto in versione limitata di 700 pezzi identificati da un numero di serie unico.
La Air Force One oggi viene lanciata in versione Gore Tex il tessuto in grado di garantire impermeabilità prolungata, protezione e traspirabilità. Ora, mentre Ivan Dudynsky, famoso collezionista di sneakers noto anche a Hollywood per l’interpretazione nella commedia di successo “Roundhouse” pubblica il collector book “The Art of Sneakers”, scendono in campo le collezioni in edizione limitata brandizzate dai grandi marchi del lusso che lasciano intatto il design, focalizzandosi piuttosto sull’alta qualità dei materiali, protagonisti Prada e adidas, Nike e Dior, Maison Margiela con Reebok e Giuseppe Zanotti che, per la sua capsule, sceglie uno dei nuovi
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PUMA X BALMAIN DUE MARCHI ICONICI DELLO STREETWEAR E DEL LUXURY UNISCONO LE FORZE PER IL LANCIO DELLA LORO PRIMA COLLABORAZIONE: PUMA X BALMAIN, creata con Cara Delevingne. Due capsule collection di abiti e accessori ispirati al mondo dello sport e in particolare all’abbigliamento tradizionale da boxe, realizzate in edizione limitata. Entrambe le capsule disegnate da Olivier Rousteing, Direttore Creativo di BALMAIN, con il contributo della sua musa e amica, l’attrice e modella Cara Delevingne, coniugano alla perfezione tutto il fascino della couture parigina. I top, gli shorts da boxe e le sneakers sono esaltati da una palette di colori vivaci, accenti dorati ed elementi caratteristici dell’atelier BALMAIN.
GIUSEPPE ZANOTTI FOR SWAE LEE
BALMAIN.COM
STREET STYLE E ARTIGIANALITÀ, estro contemporaneo e inaspettato romanticismo. Ecco cosa succede quando il maestro della calzatura Made in Italy incontra un rapper travolgente. Chiamata Giuseppe for Swae Lee, la capsule collection in edizione limitata per l’uomo creata insieme al cantante e compositore americano include stivaletti glitter saettati di fulmini azzurri, audaci mocassini in suede e le sneaker “Blbber” dipinte a mano nella duplice versione, low-top e high-top. “Mi ha colpito per la sua irriverenza,” – dice Zanotti. “Swae Lee combina più universi – forza e gentilezza, lusso e streetwear - in modo assolutamente naturale. Ha un tocco così autentico.” Novità anche sul logo che viene rinnovato con caratteri grafici oversize color oro dove le iniziali GZ compaiono ai lati delle sneaker e degli stivaletti, annidate tra i motivi floreali.
MAISON MARGIELA E REEBOK JOHN GALLIANO, IL DIRETTORE CREATIVO DI MAISON MARGIELA, infonde una nuova narrativa al dialogo tra la classica sneaker sportiva americana e la scarpa iconica dell’atelier di haute couture francese. La collaborazione tra Margiela e Reebok si basa sulla rivoluzione cyberindustriale, sviluppando i temi chiave dell’artigianalità e l’impiego delle invenzioni tecniche di Reebok dove la celebre Instapump Fury lanciata per la prima volta da Reebok nel 1994, si unisce alla firma Tabi di Maison Margiela del 1988. Un vero sneaker boot disponibile in sei varianti di colore per due versioni, piatta e con tacco.
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JORDAN BRAND X DIOR LE NUOVE AIR JORDAN I HIGH OG DIOR sono molto probabilmente tra le più ambite della selezione. Hanno fatto la loro prima comparsa durante lo show organizzato per la collezione Dior uomo negli Stati Uniti. “Adoro mixare mondi diversi, idee diverse e Jordan Brand e Maison Dior sono entrambi emblematici di assoluta eccellenza nei loro mondi”, afferma Kim Jones il direttore creativo di Dior uomo. “Riunirli in questa speciale collaborazione è proporre qualcosa di esplosivo e innovativo”. Una collaborazione nata per omaggiare due grandi eventi, da un lato il 35° anniversario delle Air Jordan e dall’altro il primo debutto della collezione Dior uomo negli Stati Uniti. La Air Jordan 1 High OG evidenzia
la fusione delle diverse culture americana e francese, una rappresentante dell’alta moda e l’altra dello sport, qui mixate per creare un nuovo look. Realizzata in Italia secondo gli standard di eccellenza, la AJ1 è stata creata con pregiata pelle di vitello che caratterizza la pelletteria della Maison Dior e nella tipica nuance Dior Grey. Lo Swoosh è realizzato in jacquard Dior Oblique, un motivo unico che rappresenta contemporaneamente entrambi i brand, ognuno leader del proprio settore. Lo stesso motivo Dior è ridimensionato e inciso a laser sulle solette. La Air Jordan I High OG Dior in edizione limitata sarà disponibile a partire da aprile 2020 in boutique Dior selezionate.
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BEAUTY FRAGRANCEXCESS quando lo stile diventa bold ANYA TAYLOR-JOY è una dea in trasformazione per Viktor&Rolf ANNA FOGLIETTA interpreta la bellezza eclettica secondo Filorga EMILIA CLARKE esprime ottimismo insieme a Clinique ROUGE HERMÈS La beauté Secondo Hermès
A CURA DI LUISA MICALETTI
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DI LUISA MICALETTI
FRAGRANCEXCESS Il corpo nella sua dimensione fisica e sensuale, dimora di passioni e tempio di femminilità, incontra il piacere percettivo della materia dando vita a NUOVE PROPORZIONI e
INSOLITE CORRISPONDENZE GEOMETRICHE. MAXI FLACONI comunicano agli occhi un’idea concepita in realtà per l’olfatto, oltrepassando le frontiere del design per raccontare di emozioni che rifuggono i confini.
PROFILI BOLD, cromie audaci, giochi di luce e riflessi attirano l’attenzione su di se come architetture contemporanee da contemplare, in un eccesso di scultorea bellezza.
Photography by Paola Dossi Fashion by Rebecca Del Vita Make-Up by Rodrigo Souza Hair By Erisson Musella using R+Co Talent Gabija Sim @IMG Models Milan Photo Assistant Alexia Stok
COCO MADEMOISELLE BY CHANEL LINEN DRESS CHANEL
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È emozionante
vedere una donna che coglie l’occasione e indossa qualcosa di straordinario» Narciso Rodriguez
NARCISO RODRIGUEZ FOR HER
Sì alla vita... Sì all’amore...
Sì alla seduzione... Sì ai sogni...
Sì alla libertà... Sì al silenzio...
Sì alla follia... Sì all’emozione...
Sì ad un nuovo inizio... Sì alla forza...
Sì a noi due... Sì a me stessa...
SÌ...
SÌ BY GIORGIO ARMANI SEQUINS DRESS EMPORIO ARMANI
LIBRE BY YVES SAINT LAURENT
PVERSENSE BY VERSACE DENIM JACKET AND PANTS VERSACE JEANS COUTURE fragrance courtesy of profumeria mazzolari milano
JOY BY DIOR fragrance courtesy of profumeria mazzolari milano
MON GUERLAIN BY GUERLAIN fragrance courtesy of profumeria mazzolari milano
TWILLY D’HERMÈS BY HERMÈS fragrance courtesy of profumeria mazzolari milano
GOOD GIRL BY CAROLINA HERRERA FRAGRANCES
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WOMEN OF
NUOVE ICONE NON SOLO DI BELLEZZA, ma di valori,
successo e self confidence. I VOLTI DI TRE DONNE di oggi raccontano come realizzare se stesse e i propri sogni
TODAY tempo è davvero un omaggio alla nostra voglia di credere nella positività e nella trasformazione. Condividere questo messaggio e vederlo diffondere porta tanta gioia. Anya corrisponde alla nostra visione perché è appassionata nei confronti dell’arte. È sensuale, misteriosa e potente allo stesso tempo. Anya riflette in modo impeccabile la donna determinata e consapevole di sé. È in continua evoluzione e trasformazione nei suoi ruoli al cinema, come nella vita» hanno dichiarato Viktor Horsting e Rolf Snoeren. Multi sfaccettata fuori e dentro lo schermo, Anya Taylor-Joy era apparsa sensuale e misteriosa già nella campagna di Flowerbomb Midnight.
Avvolta da un abito Haute Couture disegnato da Viktor Horsting e Rolf Snoeren e ispirato alla collezione Cutting Edge Couture di Viktor&Rolf, l’ipnotica Anya Taylor-Joy evolve da donna a dea in una trasformazione potente e surreale, uscendo dal flacone di Flowerbomb. CREATO DA INEZ VAN LAMSWEERD E VINOODH MATADIN FOTOGRAFI, REGISTI, OLTRECHÉ AMICI E COLLABORATORI DI LUNGA DATA DI VIKTOR&ROLF - IL FILM SPERIMENTA CON ELEGANZA LE TECNICHE DIGITALI E DI ANIMAZIONE.
Scopriamo così una nuova sfaccettatura di Anya Taylor-Joy, inaspettata, eterea e poetica. Incarna l’essenza dell’intento di Flowerbomb. «Abbiamo una relazione amorosa ininterrotta con Flowerbomb, la nostra prima fragranza. Vedere il suo spirito continuare a sbocciare con il passare del
OGGI, CON FLOWERBOMB EAU DE PARFUM, MOSTRA ANCOR DI PIÙ IL SUO ESSERE CAMALEONTICA.
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MADRE, MOGLIE, AMICA, PARTECIPE CORAGGIOSA DEL PRESENTE, Anna Foglietta è interprete eclettica e incisiva della
PHOTO COURTESY FILORGA
bellezza secondo Filorga. Nata sotto il segno dell’Ariete, si è fatta amare dal pubblico al cinema e in televisione grazie a diversi ruoli importanti, ma rimane umile, molto legata alle sue origini e lontana dalle pose da diva.
DOPO IL SUO ESORDIO NELLA SERIE TELEVISIVA “LA SQUADRA”, ha recitato in film di successo come “Tutta colpa di Freud” e “Perfetti sconosciuti”, portando sempre sullo schermo storie di donne caratterizzate da sensibilità, intelligente ironia, forza e bellezza. Anna Foglietta condivide con Filorga una visione della Bellezza autentica e originaria, fatta di individualità e consapevolezza, e dichiara: «La Bellezza non va cercata fuori di noi, ma in quello che siamo, nella forza della nostra personalità e nelle imperfezioni che ci rendono diverse e raccontano di noi. Impariamo ad accettarci e ad amarci nella nostra eccezionalità». Una filosofia di pensiero in cui ogni donna, proprio perché unica, si possa identificare. «Siamo davvero felici di poter dare il benvenuto ad Anna nella nostra famiglia. Incarna perfettamente i nostri valori e sono sicuro che porterà nel brand un importante contributo» ha chiosato Fabio Guffanti, General Manager Filorga Italia.
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CLINIQUE HA NOMINATO EMILIA CLARKE sua prima Global Brand Ambassador per le linee skincare e make-up.
PHOTO COURTESY CLINIQUE
Il primo capitolo della campagna skincare, dove è protagonista la celebre attrice britannica capace di esprimere vitalità, ottimismo e sicurezza, viene dedicato a Clinique iD.
«CLINIQUE SI È DA SEMPRE SCHIERATA DALLA PARTE DELLE DONNE» afferma Jane Lauder, Clinique Global Brand President. «Abbiamo scelto Emilia Clarke perché sta bene nella propria pelle, è una donna positiva e poliedrica, in continua evoluzione, al pari delle sue necessità in tema di skincare. Inoltre, altrettanto fondamentale per noi, Emilia è un’autentica fan di Clinique che usa da sempre i nostri prodotti. Grazie alla sua spiccata personalità, ci aiuterà a ispirare le clienti e a intraprendere un viaggio di cura della pelle, originale e personalizzato». Attrice d’indubbio talento, Emilia Clarke si è guadagnata l’attenzione del pubblico internazionale grazie alla sua interpretazione nella serie fantasy “Il trono di spade”. Il suo ruolo nei panni di Daenerys Targaryen, Madre dei Draghi, le è valso 4 nomination agli Emmy Awards e 2 ai Critics Choice Awards.
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PER HERMÈS, LA BEAUTÉ
UN NUOVO MESTIERE
NELLA TRAMA DI UNA STORIA RISOLUTAMENTE HERMÈS, dove il rossetto corrisponde a un tratto
del carattere, facendo risplendere la personalità. NASCE ROUGE HERMÈS
«HA PRESO FORMA IN MODO DEL TUTTO NATURALE COME UN DIALOGO TRA I DIVERSI MESTIERI, UNA CREAZIONE A PIÙ MANI ORCHESTRATA DAI TALENTI DI BALI BARRET, DIRETTORE ARTISTICO DELL’UNIVERSO DONNA DI HERMÈS, PIERRE HARDY, CREATIVE DIRECTOR CALZATURE E GIOIELLI DELLA MAISON E JÉRÔME TOURON, DIRETTORE CREATIVO BEAUTÉ. IL LORO LAVORO SI È LIBERAMENTE ORGANIZZATO E ISPIRATO IN UN GIOCO DI AFFINITÀ E CORRISPONDENZE. CHRISTINE NAGEL HA AGGIUNTO IL PROFUMO A QUESTA INEDITA SINESTESIA DEI SENSI. IN PERFETTO ACCORDO CON CIÒ CHE SIAMO».
Parigi, dieci nuance dal finish mat e 14 dal finish satinato, riconoscibili dall’anello opaco o lucido. L’approccio olistico della Beauté Hermès si spinge fino alla creazione di un “accordo-firma”: naturale, delicatamente vegetale, benefico. Un “profumo” creato da Christine Nagel, maîtreparfumeur Hermès. Per Rouge Hermès un’alchimia di note di sandalo, arnica e angelica.
COSÌ, MATERIA E COLORE SI UNISCONO, ALL’INFINITO. Oggetti complementari accompagnano il rossetto e formano la base di un rituale di bellezza: balsamo labbra idratante e levigante, lipstick brillante Poppy, matita labbra universale, pennello labbra in legno laccato. E una collezione di accessori in vitello Madame: due custodie e specchietto-luna con cordoncino, da portare sempre con sé. «Il nostro approccio alla bellezza è fondamentale. Consiste nel rivelare e valorizzare - con eleganza, comfort e piacere - ciò che naturalmente già esiste. Mi piace l’idea dell’oggetto Hermès come un complice, un “rivelatore” della parte più profonda di sé. Associo l’oggetto di bellezza Hermès alla realizzazione di sé, al colore di una personalità» conclude Pierre-Alexis Dumas.
Partiamo dalle parole di Pierre-Alexis Dumas, Direttore Artistico Hermès, per celebrare la nascita del primo oggetto di bellezza della Maison, il rossetto Rouge Hermès. Con una forma semplice, come la donna Hermes con un carré di seta annodato al collo, questa creazione interpreta uno stato d’animo, una firma che svela la personalità di una donna. Metallo laccato, spazzolato, lucido, in nero, bianco e oro. La chiusura magnetica, i materiali nobili per un oggetto che vira a diventare un must della maison. Un pochon in tela naturale custodisce ciascun “gioiello”, da far scivolare nella propria borsa. 24 le tonalità, un numero emblematico per la maison, eco al 24 di rue Faubourg Saint-Honoré a
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PHOTO SASHA MARRO
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TRAVEL Nell’arcipelago maldiviano i super luxury resort continuano la loro conquista. Le ultime tentazioni della top hospitality nella VILLE LUMIÈRE
A CURA DI ENRICO CAMMAROTA
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NEWEST MALDIVES LE SETTE MERAVIGLIE MALDIVIANE CHE NON DOVRESTE PERDERE
JW Marriott inaugura il suo avamposto sull’atollo Shaviyani, debuttano le nuove scenografiche Water Retreat di Soneva Fushi mentre le grandi ed avvolgenti Overwater Retreat di LUX* seducono per la loro privacy. Nell’arcipelago maldiviano i super luxury resort continuano la loro conquista (e strizzano l’occhio a nuovi owner privati) DI ANTONELLA TEREO
DEBUTTO IN GRANDE STILE JW MARRIOTT MALDIVES RESORT & SPA
L’opening del JW Marriott rappresenta per il brand una grande inaugurazione alle Maldive. Situato nell’atollo Shaviyani, sull’isola di Vagaru e con una barriera corallina a pochissimi metri dalla costa, il resort ridefinisce il concetto di comfort in 60 spaziose ville di quasi 240 metri quadrati l’una e privilegia la scelta delle Duplex Overwater Pool Villas per la loro doppia esposizione (a scelta, verso il tramonto o verso l’alba) equipaggiate di interiors in stile locale. Per i gruppi o le famiglie numerose la soluzione ideale è la Duplex Beach Pool Villa
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che approda sulla spiaggia occupando una superficie generosa, immersa nella vegetazione e ben lontana dagli altri alloggi, con numerose camere da letto e con accesso diretto privato in spiaggia. Fra le facilities, non mancano la signature Spa by JW e tre bar dove si possono trovare fino a 300 etichette di vini ed una carta dei rum che apre la scelta fra 98 tipi diversi. Oltre ad un kids club attrezzatissimo c’è poi anche una parte dedicata ai soli adulti, con un infinity pool area e una clubhouse completa di cigar room, shisha room e tavoli da biliardo.
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IL RIFUGIO DEI DESIDERI INTERCONTINENTAL MAAMUNAGAU MALDIVES
Le 81 soluzioni di lusso – fra Beach, Lagoon e Overwater Villa e Residences - segnano una presenza nuova ed importante con un privilegio: quello di sorgere sull’atollo di Baa, Patrimonio UNESCO come ha sottolineato il General Manager Stefan O. Huemer. Lo stile segue linee guida sensibili al rispetto dell’ambiente marino, incline al barefoot living che regna nell’arcipelago. Le Lagoon Villa hanno il magico affaccio sulla laguna, accesso diretto alla spiaggia ma propongono agli ospiti anche piscine a sfioro private e jacuzzi sul deck, come nelle Overwater Villas. È però sulla parte più di
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tendenza, quella residenziale, che IHG sfodera quattro proposte esclusive, ciascuna di due o tre camere da letto. La più grande è la Royal Beachfront Residence, con tre camere e 790 mq di lussuosa privacy. Qui il soggiorno s’intreccia a quello in resort solo se si vuole provare uno dei 6 ristoranti o il bar oppure la signature AVI SPA. E per chi è membro del primo ed unico allClub InterContinental resort del luogo, numerosi vantaggi e benefit, nonché l’afternoon tea esclusivo, con rare selezioni di pregiati tè, scelti da tea sommelier locali per il dopo cena, a bordo piscina o in spiaggia.
UNA VILLA ESCLUSIVA SONEVA FUSHI
La novità del prestigioso resort sull’isola privata di Kunfunadhoo, situato nell’atollo di Baa, sono sicuramente le nuove ville Water Retreat. La loro prerogativa è quella di riservare una superficie generosa completamente affacciata sulla laguna in completa privacy e con numerose soluzioni architettoniche che articolano meglio gli spazi esterni per l’ospite. Inoltre, con l’iniziativa Villa Ownership program, c’è la possibilità di diventare
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proprietari di una villa over water del resort, perfettamente realizzabile in base alle specifiche esigenze del cliente sin nei più piccoli dettagli, lasciando al management del brand Soneva la cura e la manutenzione durante l’assenza (l’owner può affittarla a sua volta). Tale membership si traduce per il proprietario poi anche in numerosi vantaggi e benefit su molti servizi, quali transfers, F&B o altro durante i soggiorni sull’atollo.
IDEALE PER CHI VIAGGIA IN YACHT LUX* NORTH MALE ATOLL
Il resort che offre la possibilità di planare a destinazione, direttamente sul deck del proprio retreat e godere della privacy desiderata sin dal primo istante nell’arcipelago. Tutto questo è infatti una delle prerogative delle nuovissime LUX* Overwater Retreat - da 1000 metri quadrati circa ognuna: quella di attraccare direttamente con il proprio yacht (o prenotare il retreat con lo yacht stesso anche per l’intera durata del
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soggiorno). Una volta giunti e sbrigato il check-in in villa, all’interno del proprio, immenso spazio si possono trovare poi tre camere da letto ed un living su un pavimento in vetro trasparente, sauna, bagno turco e un’area gym anche per praticare yoga, un solarium esterno articolato ed attrezzato per godere del sole e della piscina privata da 15 metri, ma anche di spazi per fare un barbecue, un private rooftop per cinema all’aperto e servizi aggiuntivi come il butler 24/7.
IL MEGLIO DELLA CUCINA MALDIVIANA BAROS MALDIVES
Sulla laguna dell’atollo Kaafu, sempre su Male Nord, Baros è il boutique resort composto da residence, suite e ville che è appena stato insignito del titolo di Best Culinary Establishment agli Hotel Asia Culinary Awards 2019 per il secondo anno di fila, segnando il meglio della cucina fra 650 chefs a rappresentanza di 75 selezionatissimi resorts. Il tutto grazie alla guida dell’Executive chef Jayadi Suwito e della sua brigata di 16 persone. Tre i ristoranti del romantico resort: il Lime affacciato sulla laguna per colazioni
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e pranzo, il caratteristico Cayenne Grill con proposte alla brace da tutto il mondo e degustazioni gourmet nell’iconico Lighthouse Restaurant. Una ricercata ospitalità (che permette al cliente di avere una selezione di vini e champagne in camera, anche secondo i suoi gusti personali, bagno open air e solarium esterno con varie vasche e piscine) caratterizza buona parte delle splendide 75 sistemazioni overwater in laguna, fra beachside e garden villas, mentre per i piccoli gruppi in cerca di privacy e libertà c’è anche la proposta residence.
IL SANTUARIO DEL BENESSERE CHEVAL BLANC RANDHELI
Il resort modellato dall’estro dell’architetto Jean-Michel Gathy (proprietà del Gruppo LVMH) si apre all’alta stagione. Nelle 46 ville a stile cattedrale (fino a 7 metri d’altezza), in un audace gioco architettonico, si alternano teak, bamboo, rattan e paglia di cocco con palette di nuance delicate, quasi sfumate in abbinamento al colore signature, il bianco, negli ambienti sia esterni che interni, con opere anche uniche come quelle dell’artista Vincent Beaurin. Con vista laguna o vista Oceano, si abbinano quattro tipologie di ville, mentre al top dell’offerta dell’esclusivo resort si trova la Cheval Blanc Randheli Private Island, soluzione unica
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accessibile solo tramite jet privato con 4 camere da letto, piscina privata da 25 metri, SPA interna ed un team dedicato per 24 ore al giorno per qualsiasi esigenza. Il santuario del benessere per tuti gli ospiti è The Cheval Blanc Spa (con prodotti e trattamenti di Guerlain), spazio sospeso sulla laguna che apre ambienti dedicati alle varie sessioni di yoga durante la giornata, a cabine trattamenti singole e di coppia accanto ad un healty SPA Bar ed una piscina interna per un completo relax. E la sera, per chi vuole cenare su altri lembi di terra vicini, c’è sempre a disposizione un Maison’s private yacht per un transfer esclusivo.
IL RIFUGIO DEI DESIDERI EMERALD MALDIVES RESORT & SPA
“Con Emerald Maldives Resort & SPA commenta Simone Scarapicchia, Partner e Direttore Sales & Marketing - abbiamo voluto creare un rifugio per chi desidera fuggire dalle pressioni e dallo stress della vita moderna. Per le coppie, il nuovo resort offre un’intimità e un’oasi di calma e relax, mentre per le famiglie l’isola è un paradiso pieno di divertimento, la ricetta perfetta per ricordi di lunga durata”. Le scelte dietro il resort vogliono anche aggiornare alcuni cliché, con la formula allinclusive e un eccezionale design tropicalcontemporaneo d’alto profilo progettato dall’architetto Edward David Poole. Giocano infatti con i colori della laguna e del cielo rendendo protagonista un ritrovato bianco. Quattro le tipologie culinarie per lasciare agli ospiti la più ampia scelta: il primo e unico ristorante sudamericano, l’Amazonico, l’Asiatique con live cooking o il Beach Club Grill per stuzzicanti barbecue sulla spiaggia. Infine un po’ d’Italia nella cucina gourmet del signature Aqua Restaurant con lo Chef Aldo Cadau di Arzachena, executive da lungo tempo all’opera fra USA, Giappone e Regno Unito e da cinque anni operativo in altre proprietà del gruppo alberghiero.
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POSH TRAVEL
Le ultime tentazioni della top hospitality nella VILLE LUMIÈRE: da Bvlgari a Cheval Blanc, dai city resort alle suite must-to-be, dal centro storico ai dintorni FINO A VERSAILLES, nella famosa reggia reale… Il 2020 parte all’insegna dell’art de vivre francese DI ANTONELLA TEREO
La storia ritorna protagonista nel recupero dei migliori palazzi di Parigi, gioielli dal rinnovato splendore che per i più importanti players nell’hotel management - da LVMH a LOV Hotel Collection rappresentano la prossima meta nell’ospitalità. Nel 2020, le opening più attese nella città europea sono molte, dallo château francese per eccellenza - che richiama nuovamente l’attenzione alla corte di Versailles - al cuore del centro storico della capitale, in Avenue George V ad esempio, che diventa prossimo fulcro strategico per shopping e lifestyle. Nella capitale d’Oltralpe i protagonisti del nuovo decennio si fanno interpreti del passato: ecco dove vivere l’esperienza charmant di un passato ritrovato.
ALAIN DUCASSE E VALMONT NELLA NUOVA REGGIA AIRELLES CHÂTEAU DE VERSAILLES, LE GRAND CONTRÔLE
È atteso a primavera l’opening del prestigioso gioiello del gruppo Airelles presso la famosa Reggia di Versailles. Nel rifugio dorato di Maria Antonietta, delle tre parti dell’impianto originale unico nel suo genere, una è stata convertita in un nuovo tempio dell’ospitalità, Le Grand Contrôle, interessato da uno dei più imponenti restyling in Francia degli ultimi anni. Curati per oltre 4 anni dall’interior designer Christophe Tollemer, i lavori sono stati anche di recupero. Per l’archistar - che ha già collaborato con la proprietà della pregiata collezione Airelles - l’impegno è stato fermare il tempo agli anni intorno al 1780, restaurando gli arredi originali di quel periodo da sempre presenti a corte. Altri lavori hanno portato alla realizzazione di nuovi servizi accessori, come la SPA interna - in partnership con il brand Valmont - che ospiterà anche una piscina di 15 metri. Ai piani bassi, per una selezionata clientela, ci saranno le suite più ampie, mentre sugli altri piani godranno di nuovi ambienti le restanti suite e camere previste nel progetto, per un totale di sole 14 esclusive chiavi. Grande eco ha già anche il signature restaurant Ore, coordinato e firmato da Alain Ducasse e situato nel Pavillon Dufour dove la cucina è quella della miglior scuola francese.
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PARIS AU MIEUX 143
POSH TRAVEL
ANCIEN RETREAT FRA ARTE E PASSATO
THE FRENCH WAY OF LIVING BY LVMH
COURS DES VOGES
LA SAMARITAINE PARIS PONT-NEUF & CHEVAL BLANC
Nella storica Place Des Voges, fra le più antiche della città, sorge a nuova vita l’edificio che ospitò l’Hôtel de Montbrun, nell’originario edificio del XVII secolo. Qui ha appena aperto Court des Voges che per alcuni si configura come un residence privato di nuova concezione e dagli interior di gusto contemporaneo, per altri come un hotel cinque stelle di altissimo livello voluto dal gruppo Evok Hotels Collection. Il risultato è un mix di entrambe le cose: un progetto con nuovi standard di lusso e privacy. Stanze dal soffitto di 5 metri o con travi a vista, letti a baldacchino e stucchi in realtà coniugano soluzioni d’arredo e accostamenti tutt’altro che ancien. Poi c’è il tocco di Amélie du Chalard, appassionata d’arte che sceglie di costellare l’hotel di pezzi unici, fra opere classiche e contemporanee. Fedele alle origini è il sito dove sorgeva una pasticceria, al pian terreno dell’hotel: qui oggi c’è il Brach Corner, un angolo per il tè con le specialità di chef Yann Brys, Meilleur Ouvrier de France.
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Uno storico luogo del lusso, inaugurato nel 1870 e chiuso dal 2005, rivedrà la luce, uno splendore firmato dal gruppo LVMH. Nel cuore di Parigi, tra rue de Rivoli e la Senna, manterrà di originale solo il nome La Samaritaine, ma con le insegne dei maggiori protagonisti retail del lusso di oggi. Dopo 15 anni di lavori, il risultato è un mixed-used project di nuova generazione. Curato dallo studio di architettura giapponese Sanaa e con gli interior dei negozi affidati a Hubert de Malherbe e al Toronto Yabu Pushelberg Studio, l’edificio conterà 20 mila mq di spazi di vendita in 21 vetrine, con 9 punti ristoro. In questa cornice trova il suo spazio ideale la nuova maison Cheval Blanc Paris. La SPA dell’hotel è The Dior Spa Cheval Blanc, al centro di una piccola rivoluzione per LVMH che sigla con la casa di Bernard Arnault il suo punto di forza (in tutte le altre Maison Cheval Blanc la partnership è invece con Guerlain) sia per i trattamenti che per la speciale lounge area dedicata al suo interno.
LE FOUQUET’S PARIS
LA GRANDE SUITE DELLA CITTÀ
OPENING NEL TRANGLE D’OR
LE FOUQUET’S PARIS
BVLGARI
In Avenue George V, al civico 30, brilla il nuovo gioiello firmato dal brand Barrière Hotels, appena ristrutturato nei suoi interni. Già da tempo nella collezione de The Leading Hotels in the World, le sue 101 fra luxury rooms & suites si presentano oggi in nove categorie complessive. La protagonista dell’hotel è senza dubbio la Suite Presidentielle che regala prospettive differenti sugli Champs Elisées offrendo uno stile retrò rivisitato in tocco contemporaneo, fra essenze laccate e bianco puro. Non mancano poi altre 4 Signature suite a tema disegnate da Jacques Garcìa, dedicate alle leggende del cinema e dello spettacolo. Tra i servizi più in vista, sicuramente la piscina riservata agli ospiti presso la Spa Diane Barriere, un’oasi di 750 mq in pieno centro. È il Fouquet’s invece il ristorante di punta di cucina francese, dove alle pareti riecheggiano immagini delle celebrities del passato in bianco e nero, cui si abbina anche il Joy, altro locale che propone invece una cucina internazionale.
È il turno di Parigi per Bvlgari Hotels and Resorts. Al 30 di Avenue George V si completerà quel triangle d’or che delimita una delle zone più raffinate della capitale francese, prezioso scrigno di quel che diverrà centro d’attrazione per la maison italiana. Qui sorgerà l’hotel che darà la priorità degli spazi a splendide suite: 76 le sistemazioni di classe che comporranno il puzzle dell’ospitalità firmata Bvlgari. Nella struttura, poi, una SPA con una piscina da 25 metri e spazio a trattamenti in linea con la linea beauty del brand. Nello stile degli interior e dell’aspetto esterno della facciata quello che ricorre è il tratto rigoroso e contemporaneo che segna la distanza dall’architettura originale dell’edificio, pur mantenendo le pietre calcaree e le perfette simmetrie del suo impianto iniziale. Le scelte stilistiche del resto sono sotto il segno maestro dello studio italiano Antonio Citterio Patricia Viel e di quello parigino Valode & Pistre.
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#05
THE CLUB MEN
Il ristorante IYO AALTO ottiene un riconoscimento speciale per il miglior progetto di interior 2020 Il teorema della “cucina armonica” di HEINZ BECK La prima “ruote alte” di ASTON MARTIN TIS YACHT BY LÜRSSEN, tra interni con richiami alla Reggia Versailles e tecnologie all’avanguardia L’orologio è l’unico gioiello destinato specificamente all’uomo?
A CURA DI ENRICO CAMMAROTA
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POSH TASTE
DEL SOL LEVANTE
L’ESTETICA TATTILE
A MILANO, nel cuore di Porta Nuova, MAURIZIO LAI disegna un
ristorante dove il Giappone trova una interpretazione originale e non di maniera, tra materiali nobili e tagli di luce
C’è una inedita e contemporanea idea di Giappone nel progetto che Maurizio Lai ha sviluppato per il nuovo IYO Aalto, la seconda insegna del gruppo dopo IYO Taste Experience - l’unico ristorante giapponese premiato con una stella Michelin in Italia. Affacciato in Piazza Alvar Aalto, ai piedi di Torre Solaria - il grattacielo residenziale più alto d’Italia - il ristorante è frutto della volontà dell’imprenditore Claudio Liu che ha voluto portare nel cuore della nuova Milano una nuova esperienza gastronomica.
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Maurizio Lai evoca le suggestioni del Sol Levante attraverso una sensibilità non di maniera, lontana da stereotipi e luoghi comuni. I richiami alla tradizione nipponica sono molto sottili, lasciando spazio a un linguaggio progettuale dal sapore puro e contemporaneo. Il risultato è un luogo nel quale si rintracciano nuovi canoni estetici e una poetica della materia autonoma, dove la luce si fa strumento di racconto per accompagnare l’ospite alla scoperta di un nuovo livello di esperienza.
LO SPAZIO, DI 320 MQ, SI SNODA IN UN PERCORSO CHE ABBRACCIA LA GRANDE CUCINA A VISTA, LA CANTINA, L’ESCLUSIVA SALETTA SUSHI BANCO E IL RISTORANTE GASTRONOMICO. Materiali naturali - legno di noce, porfido, ottone, pelle - si combinano con elementi sofisticati e tecnologici. IYO Aalto è infatti contraddistinto dalla presenza discreta e costante di segni che caratterizzano tutte le superfici: piccoli intarsi in ottone annegati nelle doghe in legno dei pavimenti; code di rondine - anch’esse in ottone - che rievocano la cultura dell’alta falegnameria, sino alle viti degli arredi. Noce canaletto e porfido sono i materiali predominanti in tutti gli spazi. Il sushi banco è una piccola sala che ripropone per 8 coperti l’edomae zushi giapponese: un insieme di rituali che affonda le sue radici nell’epoca Bunsei (1818-1830), dove i nigiri sono preparati davanti all’ospite. Nel ristorante Gastronomico vero e proprio lo straordinario patrimonio della cucina giapponese viene filtrato dal sapere contemporaneo per offrire un’esperienza autentica e ambiziosa, in una sala pensata per accogliere un massimo di 38 coperti. La pulizia e il rigore formale definiscono un linguaggio che rimanda alla tradizione nipponica senza ostentarne o riprodurne stilemi.
LA CUCINA
INFINE, CUORE PULSANTE
DEL RISTORANTE, È STATA CONCEPITA CON GLI STESSI PRINCIPI DI ECCELLENZA DELLE SALE,
ALL’AVANGUARDIA DELLA TECNOLOGIA racchiusa in una teca vetrata, è progettata in ogni dettaglio, con un importante modulo custom che domina gli spazi. La trasparenza degli ambienti li rende permeabili allo sguardo non solo dall’interno, ma anche da Piazza Alvar Aalto, consolidando il rapporto tra ristorante e città. Food & Wine Italia Awards 2020 - edizione italiana della prestigiosa rivista statunitense - per valorizzare i talenti del mondo enogastronomico, ha assegnato all’architetto Maurizio Lai e IYO Aalto il riconoscimento speciale per il miglior progetto di interior 2020.
A sinistra, IYO Aalto Ristorante Gastronomico, Quinora. A destra un interno IYO Aalto Ristorante Gastronomico. Foto Courtesy IYO Aalto
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POSH TASTE
HEINZ BECK
IL TEOREMA DELLA CUCINA ARMONICA Abbiamo incontrato a Roma HEINZ BECK, uno tra i più famosi tristellati al mondo, che ha fatto dei sapori, della natura, dell’equilibrio e della ricerca la base di una cucina emblema della leggerezza allo stato puro
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Heinz Beck da ragazzo avrebbe voluto fare l’artista, una libertà che la sua famiglia non gli cocesse. L’amore per la cucina ebbe la meglio. LA PASSIONE E L’AMBIZIONE LO HANNO PORTATO A LAVORARE IN ALCUNI DEGLI INDIRIZZI TRA I PIÙ IMPORTANTI DELL’HAUTE CUISINE COME IL COLOMBI HOTEL DI FRIBURGO, IL TANTRIS DI MONACO E AL TRISTAN DI MAIORCA. Nel 1994 arriva a Roma, i suoi piani inziali erano di stabilirsi per due anni in Italia lavorando nella cucina dell’Hilton della Capitale, quello che oggi è il prestigioso Rome Cavalieri, a Waldorf Astoria Hotel. Sotto la guida di Heinz, La Pergola è divenuto un tempio della gastronomia internazionale, storicamente primo e ancora oggi unico tre stelle di Roma. Sono passati vent’anni da allora, si è innamorato del Bel Paese e ci confessa che qui ha appreso il senso della vita e soprattutto il senso della bellezza. Un percorso importante che oltre a ottenere le 3 stelle Michelin lo ha portato a conoscere la moglie Teresa, l’incontro più importante della sua vita, ci confessa. Insieme hanno dato vita alla Beck & Maltese Consulting, per occuparsi di consulenza manageriale legata alle industrie del food e dell’hôtellerie e con la quale gestire diversi ristoranti in Italia e all’estero, oltre a La Pergola: Ruliano with Heinz Beck a Bologna, Attimi by Heinz Beck a Milano e l’omonimo ristorante presso l’aeroporto Leonardo da Vinci di Roma-Fiumicino. C’è poi Café Les Pailottes a Pescara; il St. George restaurant by Heinz Beck a Taormina. All’estero: Social Heinz Beck a Dubai; Beck at Brown’s a Londra; Gusto by Heinz Beck in Portogallo; Heinz Beck restaurant a Tokyo. Fortemente impegnati nella formazione contano tra gli ultimi progetti l’inaugurazione di un campus specializzato ad Amalfi.
PH. CREDIT INTERMEDIAJAPAN
prime vegetali per creare piatti unici che si sono sempre evoluti nel tempo, oggi per esempio abbiamo introdotto nel menu de La Pergola una pietanza suddivisa in tre portate composta totalmente da radici. Una cucina leggera ma gustosa e dalle infinite qualità benefiche. È importante sapere con chi stai collaborando ed è per questo che ci rivolgiamo a una stretta cerchia di bio produttori. Per esempio utilizziamo le erbe officinali coltivate nei terreni di una signora di Frascati. L’obiettivo è quello di educare il cliente ad un nuovo approccio alla materia. Sapori autentici della tradizione italiana e mediterranea.
Com’è cambiato l’approccio alla cucina? Il mondo cambia molto velocemente. Muta il sapere del cliente che diventa sempre più colto e costantemente informato sulla cucina. Bisogna essere al passo con i tempi che per me equivale all’essere costantemente sensibile al cambiamento. La necessità è di saper percepire i bisogni del pubblico prima che si manifestino. Lo studio, la ricerca e la sperimentazione sono la chiave di volta.
LE RICETTE
Quanto incide il fattore tempo nel suo lavoro? Il tempo corrisponde al sapere. La conoscenza è l’unica cosa che può farci crescere, l’intuizione non basta, bisogna cimentarsi nella ricerca e studiare. Nell’istante in cui ci fermiamo a osservare ciò che ci circonda e a inventare stiamo aggiungendo valore alle nostre attività. Pensiamo sempre di avere meno tempo, ma in realtà è una questione di priorità, siamo molto impegnati ad assicurarci di come appariamo agli occhi degli altri perdendo di vista l’obiettivo di assicurarci un futuro solido. Il sapere garantisce la qualità del nostro futuro e, per quanto mi riguarda, il giorno in cui non avrò più nulla da dire sarò finito.
SONO IL FRUTTO DI UNA
MINUZIOSA ANALISI DI OGNI DETTAGLIO, CIASCUN PIATTO È UN TEOREMA IN CUI I SINGOLI ELEMENTI
MOLTIPLICANO IL LORO VALORE ALL’INTERNO DI UN TUTT’UNO ARMONICO. Quali sono le novità del 2020? Ho ampliato il mio staff, per fare un lavoro ben preciso c’è bisogno di conoscenza e impegno. La ricerca della qualità è fondamentale. Nascono molti nuovi ristoranti è importante per l’economia, le grandi industrie sono sempre meno, abbiamo forse dimenticato che l’industria agroalimentare era un core business. Per me la formazione è importante, con mia moglie e la nostra attività Beck & Maltese Consulting, stiamo creando un campus ad Amalfi specializzato nel settore alberghiero, occupandoci della direzione scientifica dell’ateneo.
Cosa la affascina in cucina? La natura, questa è la cosa che amo di più. Mi piacciono le cucine salutari ed è proprio su questo che mi sono specializzato negli ultimi vent’anni. Tutto è nato con un progetto di ricerca su cosa accade al nostro cervello nel momento in cui degustiamo il cibo, ho iniziato a lavorare sulle materie
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POSH AUTO
La DBX è la prima “ruote alte” di ASTON MARTIN. Imponente e accogliente, senza mai perdere quella classe che ha reso celebre il brand. Se la cava bene nell’off-road e sfiora i 300 km/h DI MAURIZIO BERTERA
Il nuovo capitolo nei 106 anni di storia dell’Aston Martin si chiama DBX ed è la prima Suv - di lusso, of course - di una Casa che si è sempre caratterizzata per la capacità di costruire vetture sportive ad altissime prestazioni. Un modello con dimensioni importanti, perché misura 504 cm in lunghezza, 200 cm in larghezza e 168 cm in altezza. Ma la bombatura nel cofano, i muscolosi passaruota e il tetto spiovente le conferiscono una certa aggressività, enfatizzata dai particolari in comune con la sportiva V8 Vantage, come la grande mascherina anteriore e il posteriore a coda d’anatra. La DBX, che sarà costruita nel nuovo stabilimento di St. Athan in Galles, ha richiesto quattro anni di sviluppo e un approccio non convenzionale, perché la Casa non si era mai cimentata con le ruote alte. Il risultato però non deluderà, stando ai tester, che al volante dei primi esemplari hanno percorso 8.000 chilometri tra l’impegnativo circuito tedesco del Nürburgring, le strade del Rally del Galles e veri tratti in fuoristrada, dov’è stata messa alla prova la trazione integrale a controllo elettronico.
NESSUN DUBBIO CHE DBX ESPRIMA QUELL’IMPRESSIONE DI OPULENZA TIPICA DEL BRAND: SONO PRESENTI RIVESTIMENTI IN PELLE O ALCANTARA E FINITURE IN METALLO, LEGNO O VETRO. A impreziosire il modello ci sono il cruscotto digitale di 12,3” e lo schermo a sfioramento nella consolle di 10,25”, oltre alle luci diffuse con 64 tonalità di colore. La DBX ha il divano posteriore con gli schienali frazionabili in tre parti e un baule assai ampio, perché con il divano in posizione d’uso contiene 632 litri (ulteriori 62 litri sono presenti nel doppiofondo sotto il piano di carico). Non mancano poi alcune accortezze gradite a chi usa tutti i giorni l’Aston Martin DBX, come gli attacchi per i seggiolini nei posti esterni del divano e gli ausilii alla guida: sono presenti la frenata automatica, il regolatore di velocità adattativo, il sistema contro l’involontario cambio di corsia e il monitoraggio degli angoli ciechi negli specchietti. A richiesta ci sono le barre al tetto, il gancio di traino e l’apertura motorizzata del portellone. A spingere la DBX, abbinato al cambio automatico a 9 marce, c’è il biturbo V8 4.0, evoluto rispetto a quello che adottano la sportiva DB11 (il V8 proviene dalla Mercedes-AMG): ha 550 Cv a 6.500 giri e 800 Nm di coppia, costanti fra 2.200 e 5.000 giri. Il peso è analogo ai pochi modelli rivali, perché DBX ferma l’ago della bilancia a 2.245 kg, ma per lo ‘0-100’ bastano 4,5 secondi e si raggiunge la velocità massima di 291 km/h. La nuova Suv ha ruote di 22”, freni di 41 cm e 39 cm - rispettivamente per le anteriori e posteriori - e dispone del sistema elettronico per limitare i fenomeni di rollio: quando la carrozzeria si “corica” lateralmente nelle curve affrontate a velocità più sostenuta; è alimentato da una rete elettrica supplementare a 48 Volt. Il guidatore può scegliere fra sei modalità di guida: dalla più “blanda”, che attenua anche il sound del motore, alla più rabbiosa dove il cambio ritarda i passaggi da una marcia all’altra per rendere più coinvolgente la guida.
ASTON MARTIN DBX, SARÀ IN VENDITA DALLA PROSSIMA ESTATE, CON PREZZI DA 193.500 EURO
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ASTON MARTIN
THE FIRST SUV 153
POSH YACHT
Siamo stati a bordo dell’ultimo 111 metri realizzato dal cantiere LÜRSSEN: TIS. Sei ponti in cui si concentra l’inimmaginabile, tra interni con richiami alla REGGIA VERSAILLES e tecnologie all’avanguardia DI MAURIZIO BERTERA
Solenne sicuramente. Filante e aggraziata nell’equilibrio delle proporzioni e nelle linee sinuose delle sovrastrutture, pure. La maestosità di Tis, il nuovo 111 metri realizzato dal cantiere Lürssen, colpisce tanto quanto l’armonia del profilo. Una signora dei mari che cattura gli sguardi. Un vero gioiello che si distingue per compostezza e coerenza formale. Un tributo alla più alta qualità espressiva, dalle scelte progettuali agli allestimenti degli spazi all’aperto e al chiuso, sino alla manodopera artigianale impiegata per dare forma ai sogni della famiglia armatrice russa che ha voluto a bordo le atmosfere particolari di gusto soprattutto francese, con quello stile che contaminava anche la corte degli Zar.
UN’ATMOSFERA ONIRICA,
CHE SI RESPIRA ADDENTRANDOSI NEI VARI AMBIENTI
E RIEVOCA LA TRAMA DELLE FIABE
Winch Design che ha firmato esterni ed interni, si è impegnata in uno sforzo notevole di estrema coerenza stilistica: ogni particolare è stato costruito specificamente per Tis. Negli interni sono evidenti i rimandi stilistici agli hotel Claridges di Londra e Le Bristol di Parigi: affascina la profusione di marmo Calacatta Vagli e di profili in oro 23.8 carati inseriti nei cielini per conferire originalità. La percezione dell’impianto architettonico cresce man mano che si sale di ponte in ponte. La sala da pranzo principale è sontuosa, il tavolo è intarsiato in stile parigino circondato da sedici poltrone ricche di tessuti ricamati a mano nei colori blu pastello e oro. Più a poppa, due scale laterali in marmo, che ricalcano lo stile di quella principale, conducono al salone di rappresentanza: un ambiente classico con pavimenti in quercia scura che rievocano quelli della Reggia di Versailles, con arredi in mogano intarsiato e richiami allo stile dei regni Luigi XIV-Luigi XVIII nonchè un pianoforte laccato bianco Steinway & Sons in grado di suonare autonomamente. L’armatore ha voluto per sé l’intero ponte superiore. Di grande respiro il salone panoramico poppiero che, pur riprendendo il gusto di quello principale, appare più fresco e informale grazie alla scelta di arredi dalle linee morbide e tonalità più tenui, vivacizzate da punte di verde lime. L’area prodiera, che si sviluppa a tutta larghezza con una doppia apertura laterale sul mare, ospita l’appartamento armatoriale, dove non manca una sala massaggi, un salone di bellezza e per l’hair styling, una sala da bagno per lei e una per lui. La suite con vista a 180° sull’area privata esterna di prua gode di un impagabile scorcio sul cielo, grazie all’inserimento di uno skylight sovrastante il letto. In linea con gli standard delle zone nobili, le dotazioni dedicate al relax e all’intrattenimento assecondano ogni esigenza di svago: dal bridge deck, con spa, massage room, salone di bellezza, hammam, gym panoramica e piscina a sfioro di 12 metri, al lower deck, con una sala cinema arredata di tutto punto in perfetto stile Art Déco. Del resto, qui si può persino ballare in una pista a cielo aperto.
IN QUESTA PAGINA, TIS YACHT BY LÜRSSEN
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TIS
SUPERYACHT 155
POSH HAUTE HORLOGERIE
IDENTITY CODES
STYLE
Scegliere un compagno che indichi, in modo speciale, il tempo della nostra vita, quello da non togliere mai dal polso, oppure rispolverare in ogni occasione da ricordare è molto, molto difficile. Partendo dalla scrematura naturale dipendente dal gusto personale o dall’apprezzamento particolare per taluni brand, piuttosto che per altri, sono molte le variabili che vengono a incidere sulla decisione finale. Di quelli oggettivi ce ne possiamo far carico, poi, però subentrano criteri squisitamente personali e il “gioco” si fa delicato, in un sottile equilibrio tra istinto e ragionamento DI FABRIZIO RINVERSI
assolutamente significativo, presentato nel 1955, ossia la referenza 6087, un cronografo in oro denominato “Cornes de Vache”, a motivo della chiara forma delle anse saldate a corna di bovino. Si tratta del primo cronografo impermeabile della Manifattura, per questo ricercatissimo dai collezionisti, prodotto in un esiguo numero di esemplari. Con cassa in acciaio da 38,5 mm (prezzo, 42.300 euro), l’orologio è rimasto assolutamente fedele all’originale nell’esecuzione delle suddette anse e nei pulsanti classici a pompa, solo più avvicinati alla corona. La creazione del pregevole cinturino, in pelle di vitello marrone, è stata affidata alla Maison milanese di pelletteria di lusso Serapian. Vacheron Constantin ha dotato l’orologio di un movimento a carica manuale di manifattura, il calibro 1142, da 12’’’ (5,6 mm di spessore), godibile attraverso il vetro zaffiro adattato sul fondello decagonale a vite: bilanciere con viti di compensazione oscillante a 21.600 alternanze/ora, innesto orizzontale delle funzioni crono governato da una ruota a colonne personalizzata, al centro, con una testa di vite a forma di Croce di Malta (emblema della Maison). Per il resto, la riserva di carica è di 48 ore, i rubini sono 21 e, immancabile, la certificazione di qualità del Punzone di Ginevra. Sul quadrante grigio opalino con effetto vellutato, Vacheron Constantin ha riproposto i codici estetici dell’originale, con scala
IL NUOVO CRONOGRAFO DI PATEK PHILIPPE, il ref. 5172G, in oro bianco (41 mm di diametro e 11,45 mm di spessore), è dotato del movimento manuale di manifattura, calibro CH 29-535 PS: 33 rubini, 65 ore di riserva di carica a crono disinnestato, bilanciere Gyromax oscillante a 28.800 alternanze/ora, smistamento crono via ruota a colonne e innesto orizzontale, insignito del Sigillo di Patek Philippe. In termini strutturali, la cassa della ref. 5172G è stata rivisitata, proponendo i pulsanti rotondi a pompa con la placca incisa guilloché sulla superficie di pressione e le anse a triplo godron. Sotto il profilo estetico, nella ref. 5172G spicca un intenso quadrante blu, ad affissione crono bi-compax, con scala tachimetrica periferica e singolari sfere luminescenti a “siringa”: la grafica è d’impatto sporty con indici a numeri arabi applicati. Da segnalare, infine, il cinturino blu, in pelle di vitello, per un costo di 67.990 euro. Con VACHERON CONSTANTIN, inevitabile cedere al richiamo della sua lunghissima e inimitabile tradizione (264 anni di attività ininterrotta), cercando nella collezione Historiques, lanciata nel 2006 proprio per enfatizzare il suo eccezionale patrimonio storico, il modello dei propri desideri. La Maison ginevrina ha voluto rendere omaggio a un esemplare
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PATEK PHILIPPE CRONOGRAFO, REF. 5172G, IN ORO BIANCO.
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POSH HAUTE HORLOGERIE
VACHERON CONSTANTIN HISTORIQUES CORNES DE VACHE 1955, IN ACCIAIO.
CHOPARD ALPINE EAGLE DA 41 MM, IN LUCENT STEEL A223.
Chiudiamo con un subacqueo doc, ma dalla livrea adattabile a qualsiasi occasione, quale il BLANCPAIN FITFTY FATHOMS “NAGEURS DE COMBAT”, ispirato dall’originale, iconico modello, prodotto nel 1953 per le Forze Navali Francesi, nel rispetto di rigorosissime esigenze di resistenza e visibilità. Il succitato orologio, in acciaio da 45 mm e impermeabile fino a 30 atmosfere (edizione limitata a 300 esemplari), costituisce un tributo ai “Nageurs de Combat”, un corpo elitario d’incursori della Marina Francese (costo di 14.710 euro). Sul fondello si trova l’insegna del certificato dei “Nageurs de Combat”, un’àncora centrale, dedicata ai marinai, abbracciata da due cavallucci marini alati, a rappresentare sia l’universo sottomarino che quello dei paracadutisti. Sul quadrante nero mat, inoltre, in corrispondenza di ore 6, compare in rilievo il numero “7”: una cifra che per quei sommozzatori costituiva più di un emblema, significava la vita. Infatti, dato che l’ossigeno diventa tossico alla pressione parziale di 1,7 bar, la profondità massima alla quale i sommozzatori militari possono arrivare respirando ossigeno puro, è di 7 metri, un numero divenuto portafortuna nel settore. Una lunetta girevole unidirezionale, con disco nero graduato protetto da un anello in vetro zaffiro bombato, incornicia indici geometrici e sfere a bastone luminescenti, animate dal calibro automatico di manifattura 1315, dotato di tre bariletti in serie a garanzia di una riserva di carica di 5 giorni, e di spirale in silicio su bilanciere.
tachimetrica periferica a base “1.000”, scala dei minuti/secondi interna a “chemin de fer” (sottolineata da graduazione in rosso), soluzione ripresa sulle scale dei due contatori dei minuti crono e dei piccoli secondi (rifiniti azurée), lancette fine a bastone con quella dei secondi crono azzurrata, indici in oro applicati a barretta e a cifre romane (al 6 e al 12). CHOPARD ha voluto aggiornare il proprio concept sporty-elegance, presentando la collezione Alpine Eagle. Realizzato in un acciaio speciale, il Lucent Steel A223, altamente dermo-compatibile, del 50% più resistente all’abrasione rispetto agli acciai classici, capace di riflettere la luce come l’oro per la ridotta presenza d’impurità. La cassa tonneau, integrata al bracciale rastremato, è impermeabile fino a 10 atmosfere e prevede spallette di protezione per la corona, mentre la lunetta è fissata da 8 viti. La texture del quadrante è ruvida, stampata soleil, secondo un motivo che riprende l’iride dell’aquila, nei colori dei massicci alpini. Nelle tre versioni maschili da 41 mm (due in acciaio - 12.200 euro il prezzo - e una in acciaio e oro rosa), sono l’Azzurro Aletsch e il Grigio Bernina (sette le varianti femminili). Infine, il meccanismo automatico di manifattura, certificato Cronometro dal C.O.S.C e visibile attraverso il vetro zaffiro adattato sul fondello, nel modello da 41 mm è il calibro 01.01-C (28.800 alternanze/ora, 31 rubini, 60 ore di riserva di carica).
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BLANCPAIN FIFTY FATHOMS “NAGEURS DE COMBAT”, IN ACCIAIO (EDIZIONE LIMITATA A 300 ESEMPLARI).
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