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PATRIC LEGUÉREAULA PARIGI RUSSA DI CHANEL
IL FANTASMA DI UNA RUSSIA SOGNATA, TRASFIGURATA DALL’IMMAGINARIO DI GABRIELLE CHANEL È L’ISPIRAZIONE DELL’ULTIMA COLLEZIONE DI ALTA GIOIELLERIA DELLA MAISON FRANCESE. PATRICE LEGUÉREAU, ALLA DIREZIONE DELLO STUDIO DE CRÉATION DE JOIELLERIE DI CHANEL, RIVISITA UNO DEI TEMI CHIAVE DEL PATRIMONIO DI MADEMOISELLE DI ALESSANDRA FANARI
È la passione di Coco Chanel per l’orientalismo raffinato e sensuale che, attraverso i Ballets Russes e la sua equipe d’artisti ed esteti animava la Parigi de la Belle Epoque, l’ispirazione della collezione di Alta Gioielleria Le Paris Russe de Chanel. Un’ispirazione forte per una collezione che evoca in 63 pezzi spettacolari realtà e leggenda, elementi biografici legati alla vita di Mademoiselle e il repertorio fantasmagorico che irradiava dal palcoscenico dei sontuosi decori dei Ballets Russes. E se Le Paris Russe de Chanel fa rivivere lo splendore e l’opulenza di una Russia parigina, la collezione resta dominata dalla personalità complessa di Coco. Un filo rosso che unisce motivi del folklore e tecniche dell’arte decorativa russa con la purezza dei simboli e la geometria astrale cara a Mademoiselle. Una e plurale, razionale e visionaria, la collezione, come sintetizza Patrice Leguéreau, direttore dello studio de creation de joiellerie, «è perfettamente nello stile Chanel, sobria nelle silhouettes, ma estremamente ricca nei dettagli».
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___La Russia di Coco Chanel è ricca e piena di sfaccettature che evocano la composizione di Chanel N.5, i suoi amori, le sue amicizie fino alla collaborazione con Diaghilev. Quale incidenza hanno avuto sulla collezione questi elementi narrativi? Certo la narrazione è molto importante nella gioielleria. Ogni collezione Chanel ha la sua forza e trova la sua ispirazione nell’universo e nella storia di Coco Chanel. Il suo legame con la Russia che si tratti del profumo, dei Balletes Russe, di Maria Pavlova per i ricami… Tutti questi elementi sono stati una vera ispirazione per la collezione. Tutto ciò fa parte della storia che racconta nella collezione Le Paris Russe de Chanel. ___Come si è definita questa tematica? C’è un elemento determinante? C’è una grande ricchezza nell’universo Chanel. Il mio ruolo consiste nell’ispirarmi a questa ricchezza, ma anche di fare delle scelte, capendo quali sono gli elementi che devono essere evidenziati, quale deve essere il filo conduttore. Nel caso specifico di questa collezione, visto che è la prima volta che in gioielleria si è lavorato sul tema della Russia, mi è sembrato importante un ritorno all’essenziale, ai fondamentali, essere nel cuore della creazione. E per noi questo cuore è a Parigi, nell’appartamento di Gabrielle Chanel. ___Nell’appartamento della Rue Cambon la passione di Coco Chanel per un certo esotismo è molto presente… Sono ritornato a Gabrielle Chanel, al suo luogo di vita dove questo aspetto
Un momento della lavorazione del collier Sarafane
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PRESENTATA A PARIGI DURANTE LA SETTIMANA DELLA HAUTE COUTURE CON UNA MAGICA SCENOGRAFIA ISPIRATA ALLA RUSSIA DI COCO CHANEL, LA COLLEZIONE PROSEGUIRÀ IL SUO VIAGGIO NELLE CAPITALI DEL MONDO PER I PROSSIMI DUE ANNI.
Sopra il collier Roubachka, collezione Le Paris Russe de Chanel A sinistra: Patric Leguèreau, Direttore dello Studio de Création de Joiellerie Chanel
è più evidente. È da qui che ho attinto molti elementi, è questa anche la ragione dello specchio incorniciato da un’aquila a due teste, all’entrata dell’esposizione. La scenografia si basa sull’appartamento in cui lo specchio, appunto, è nell’ingresso.Ho giocato su questi elementi metaforicamente per cominciare la storia a Parigi, nell’appartamento di Coco Chanel, e da lì penetrare in questo universo russo.In seguito tutte le ispirazioni e i motivi che costituiscono l’universo Chanel sono venuti ad agganciarsi. Il filo conduttore quindi è l’ingresso, il vestibolo per accedere a questo universo. ___L’elemento narrativo, lo storytelling, è importante nella comunicazione su una collezione? Trovare questo filo rosso è molto importante. È ciò che cerco meticolosamente in ogni collezione da quando ho raggiunto la Maison. C’è un tema, una storia che deve avere la sua coerenza e deve essere capita in modo semplice. Dev’essere evidente. ___L’estetica Chanel è più spesso associata alla semplicità, all’essenzialità, al lato modernista della sua moda. Direbbe che l’esuberanza, l’opulenza legati al lato russo siano più facilmente traducibili in una collezione d’alta gioielleria che in una collezione di moda? Non credo. Penso che anche una collezione moda possa tradurre molto bene l’ispirazione russa. Gabrielle Chanel aveva già lavorato certi temi e anche Karl Lagerfeld. L’abito ha una superficie d’espressione più ampia e questa ricchezza può essere tradotta nel vestito, tanto più che da Chanel abbiamo la fortuna di lavorare con i nostri artigiani dei Metiers d’Art. È una maison che ha un potenziale molto importante per esprimere questa ricchezza.
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È quello che ho voluto esprimere lavorando su questo tema, cercando un’approccio specifico perché il gioiello è più piccolo di un vestito. Tecnicamente è più complicato. Inoltre, da Chanel c’è un gusto, un desiderio di purezza, semplificazione, atemporalità… L’importante per me era trasferire questa ricchezza nel dettaglio. Non volevo dei gioielli eccessivi, perché non è lo spirito della Maison. In gioielleria significa creare dei pezzi estremamente lavorati, con un’essenziale cura dei dettagli nella loro molteplicità. Per questo c’è una grande lavoro sulla combinazione dei metalli, per esempio, il platino e l’oro giallo, ma anche dei colori, delle pietre. Abbiamo lavorato la gioielleria in modo delicato, come si fa con un tessuto, con un ricamo. E la collezione è perfettamente nello stile Chanel, sobria nella silhouette, ma estremamente ricca nei dettagli. ___Ci racconta come lavora concretamente sull’idea di una collezione ? Una volta che c’è un tema si tratta di esplorarlo e definirlo. Io lavoro molto con disegni, schizzi e acquerelli. Tutto inizia degli schizzi d’ispirazione che mi permettono di visualizzare l’idea, lavorando su forme e volumi. Poi bisogna trasformare un’idea artistica in un gioiello. Qui subentra il lavoro d’atelier d’alta gioielleria, in cui il disegno del gioiello è più tecnico e permette di visualizzare il processo di lavorazione più appropriato perché il gioiello esista nella realtà.
Gouache del collier Foulard, collezione Le Paris Russe de Chanel
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TOYS
JEWELS
Chanel gallery collection BIJOUX IN EDIZIONE LIMITATA
MY CHAIN Gallery Collection Oro giallo 18 carati, un quarzo fumé ottagonale e orlato di diamanti. CHANEL Fine Jewelry
Chanel Gallery è la nuova collezione joaillerie della maison francese. Si compone di dodici meravigliosi gioielli in limited edition che richiamano i codici della fashion house fondata da mademoiselle Coco. Creazioni uniche scolpite nell’oro giallo sublimate dagli scatti della celebre fotografa di moda inglese Sarah Moon realizzati in collaborazione con l’attrice Keira Knightley. La catena presa in prestito dall’iconica Chanel 2.55 e il motivo ottagonale ispirato a Place Vendôme sono ornate da quarzo rutilato, tormalina e preziosi diamanti per dare vita a una collezione dal design lineare ed elegante.
MY GREEN Gallery Collection Oro giallo 18 carati, malachite, tormaline e diamanti. CHANEL Fine Jewelry
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LUXURY LEISURE
WELCOME
HOME In alto, i gioielli realizzati in esclusiva per la riapertura di 26 Place Vendôme. In basso alcuni interni della boutique Boucheron, 26 Place Vendôme
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DA LAETITIA CASTA A UMA THURMAN, PARATA DI CELEBRITIES PER LA RIAPERTURA DELLA STORICA SEDE PARIGINA BOUCHERON. MOLTO PIÙ DI UNA BOUTIQUE
n occasione del suo 160esimo anniversario maison Boucheron riapre la storica sede al 26 di Place Vendôme, una residenza signorile, dimora di famiglia e culla delle creazioni del marchio. Come affermato da Hélène Poulit-Duquesne, Presidente e CEO di Boucheron “È molto più di una boutique: è la nostra Casa”. 26 Place Vendôme, noto come Hôtel de Nocé, ha una lunga storia seducente almeno quanto i gioielli Boucheron. Venne costruito nel 1717, abitato da importanti famiglie francesi fra cui i Crozat e i Signori de La Tour d’Auvergne come da personalità del calibro della Duchessa di Castiglione, già dal 1930 venne inserito nella lista dei Monumenti Storici e negli anni è divenuto ben più di un semplice esercizio commerciale. La struttura, oggi più che mai - grazie anche al sostegno del gruppo Kering che ha contribuito al restauro radicale affidato a Michel Goutal, capo architetto preposto alla salvaguardia dei monumenti storici e al celebre designer di interni Pierre-Yves Rochon - rappresenta la quintessenza dello spirito Boucheron: il savoir-fai-
re, i valori, le competenze e la produzione. Riuscendo a far vivere ai visitatori experiences davvero singolari. Per esempio, ad accoglierli al secondo piano un vero e proprio appartamento che darà loro modo di rilassarsi, sorseggiare un drink o pernottare sentendosi come a casa. Riecheggiando la grandiosità del brand fondato nel 1858 da Frédéric Boucheron, designer e gioielliere visionario. Per la nuova inaugurazione Boucheron non solo ha pensato di realizzare un gala con celebrità internazionali tra cui Salma Hayek, Laetitia Casta, Léa Seydoux, Zhou Dongyu, Gong Li, Uma Thurman, Catherine Deneuve, Fanny Ardant, Laurent Lafitte, Aymeline Valade, Valeria Golino e Marina Hands. Ma ha inoltre presentato una selezione esclusiva di bracciali della linea Vendôme nella versione oro giallo tempestato di diamanti; e in oro bianco con pavé di diamanti con bordi laccati in nero. Riconoscibili dalle cifre da 1 a 26 che vi sono incise. Mentre, concepito ad hoc, ha realizzato un pezzo unico interamente tempestato di diamanti baguette con incisa la dicitura “Boucheron 1/1”, esposto solo presso la sede di 26, Place Vendôme.
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Uma Thurman
Gong Li Zhou Dongyu
Laetitia Casta
Salma Hayek
Laurent Lafitte con Catherine Deneuve
POSH FASHION di Virginia Ricci
PREZIOSI DI
NICCHIA OLTRE AI MARCHI PIÙ ESTABLISHED DI ALTA GIOIELLERIA SEMPRE PIÙ VENGONO RICERCATI
QUELLI
MENO
NOTI,
CHE
STUPISCONO COME VERE OPERE D’ARTE, RIFACENDOSI A DIVERSE ISPIRAZIONI
GARAUDE, Orecchini Dragon Fly in titanio e zaffiri blu e arancio
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on inconfondibile praticità, sui gioielli Mademoiselle Chanel soleva dire: «Scelgo i diamanti perché nella loro densità rappresentano il più alto valore, racchiuso nel minimo volume». Anche le prime attrici hollywoodiane al riguardo avevano le idee chiare: le luci della ribalta, si sa, cercano solo gemme su cui splendere. «Non mi preoccupo mai delle diete. Le uniche carote che mi interessano sono il numero di carati di un diamante» proclamava la diva Mae West, ironizzando con quel savoir-faire che portò Salvador Dalí a dedicarle il divano Lips, nel 1936. Razionali quanto Coco o frivole come Mae, le nuove appassionate di gioielleria mettono al primo posto l’originalità. Inseguita fra marchi forse non celebri quanto le più note maison, ma pronti a stupire come opere d’arte. In una società preda dell’effimero il gioiello mantiene intatta la sua durevolezza, proprio come l’architettura: e così i monili del romano Alessio Boschi, non a caso, s’ispirano a monumenti, an-
tichi panorami o meraviglie dell’arte bizantina. E nel passato torna anche Noor Fares, designer libanese che viaggia fra cromie e ipnotiche volute: nelle sue collezioni risplendono simboli induisti, geometrie magiche e amuleti millenari, inseguendo i poteri mistici di ogni singola pietra. Del resto, sappiamo bene quanto esoterismo e soprattutto astrologia siano fonte d’ispirazione non solo nel gioiello, ma anche nella moda. A esplorare questo mondo è la ginevrina Jenny Dee, che interpreta iconografie astrologiche con monili come Alcyone, Elettra o Asterope. Il tocco in più? Grazie all’uso di pietre nere o multicolor e linee effetto borchia, i suoi modelli si fanno amare persino dalle rockstar. Tante sono anche le celeb fedeli al marchio londinese Ruifier, dove Rachel Shaw concretizza un’eleganza astratta: non è certo un caso se il nome Ruifier torna al verbo “reify”, con cui in inglese arcaico si indicava il creare oggetti tangibili da concetti astratti. I gioielli della Shaw possono sembrare semplici, ma solo in apparenza.
In alto: JENNY DEE, Maia Ring In fianco: RUIFIER, Orecchini
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A proposito di etimologia: mai dimenticare come quella di “gioiello” si rifaccia al mondo della gioia, ma anche del gioco. Perché con ciò che è prezioso, bisogna divertirsi. Con tocco romantico e sognante lo dimostra Alice Cicolini, amante di fiori e foglie scolpiti e di metalli smaltati. Monili creati a mano a Jaipur con metodi d’alta tradizione gioielliera: basta uno sguardo per capire come il Victoria&Albert Museum e Sotheby’s abbiano scelto di esporre le sue creazioni, fra le quali spicca Summer Snow, ispirata ai fiori di
In alto ALESSIO BOSCHI, Candy Stripes Peony In fianco: RUIFIER, Anelli Solstice Equinox
ciliegio dei kimono. Parlando di viaggi, intanto, anche Francesca Villa affascina con creazioni stravaganti: dopo un trascorso come direttrice creativa per grandi marchi del lusso, dal 2007 la designer ligure crea oggetti dalle forme inaspettate per il suo eponimo brand, spesso evocando tradizioni di Paesi differenti. E tra mondi fantastici viaggia poi il marchio Garnazelle di Céline Rivet. Artista e scultrice con cui i pittori d’animali del XVIII secolo rivivono fra rane, serpenti e leoni, in un accostamen-
to di pietre vivacissimo dove più che mai prende vita il “gioco” della gioielleria. Ma ciò che stupirebbe gli estimatori d’altre epoche è in realtà un metallo: il titanio. Pochi avrebbero potuto immaginare che questo materiale meno nobile sarebbe arrivato oggi fino alle collezioni di high jewelry, in virtù della sua resistenza ed estrema leggerezza. Mostrandosi cangiante come nelle creazioni di Garaude, dove in tonalità viola e blu sostiene le gemme di orecchini
ariosi come ventagli; ma soprattutto nei modelli di Suzanne Syz, regina del divertimento prezioso. Basta guardare i suoi cesti di frutta divenuti orecchini per capire come la gioielleria sia davvero pronta a conquistare nuovi orizzonti. C’è forse il rischio che si accentui così la somiglianza con bijoux? Lasciamo la parola al surrealismo di Salvador Dalì: «La differenza tra i falsi ricordi e quelli veri è la stessa dei gioielli: sono sempre i falsi a sembrare più veri, i più brillanti».
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In alto ALESSIO BOSCHI, Fighting Fish In fianco: GARNAZELLE anello
POSH ACCESSORIES di Alessandra Fanari
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ANELLI DA COLLEZIONE
VAN CLEEF & ARPELS CON IL COLLEZIONISTA PARIGINO YVES GASTOU DEDICA ALLA GIOIELLERIA MASCHILE UN’ESPOSIZIONE DI MILLECENQUECENTO ANELLI. UN MODO PER SDOGANARE UN ACCESSORIO CHE È ESPRESSIONE DEL SÉ
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vrs Gastou – Bagues d’homme, una sorprendente collezione di 1500 anelli da uomo viene presentata all’Ecole des Arts Joailliers Van Cleef & Arpels, nel cuore della place Vendôme. Nata dall’incontro fra Yves Gastou, collezionista, e Nicolas Bos, presidente di Van Cleef & Arpels, Bagues d’hommes riunisce due universi differenti nella comune passione per il gioiello. La personalità singolare del collezionista e il gusto per gli anelli maschili trovano una vetrina d’eccezione: la scuola e il desiderio di Van Cleef di far conoscere la ricchezza e la diversità del mondo del gioiello. L’estetica raffinata e rigorosa dell’alta gioielleria, la qualità del suo savoir faire e delle sue pietre preziose, la creatività e il virtuosismo dell’artigianato sono valori che Van Cleef incarna da oltre un secolo. Un patrimonio che oggi il brand s’impegna a trasmettere con la sua scuola d’arte del gioiello e con una serie d’iniziative promosse da Nicolas Bos che si aprono al mondo dell’arte, del design, della moda attraverso collaborazioni e dialoghi trasversali. Come nel caso, appunto, di Yves Gastou. Antiquario e collezionista, la sua galleria di Rue Bonaparte è un ormai un indirizzo storico di Saint-Germain des Près per tutti gli amanti dell’arte. Habitué dei mercatini delle pulci del mondo intero, è stato, tra le altre cose, il primo a far conoscere a Parigi il design italiano degli anni ‘80.
An amazing collection of 1500 man rings has just been presented at the Ecole des Arts Joailliers Van Cleef & Arpels, in the heart of the place Vendome. Coming from the meeting between Yves Gastou, collector, and Nicolas Bos, president of Van Cleef & Arpels, Bagues d’hommes gathers together two different universes in the common passion for jewel. The particular personality of the collector and the taste of Yves Gastou for man rings find an exceptional window: the school and the desire of Van Cleef to reveal richness and diversity of the jewel world. The refined and rigorous aesthetics of high jewelry, the quality of savoir faire and precious stones, creativity and virtuosity of handicrafts are values that have been embodied by Van Cleef for more than a century of history. Today the brand tries to transmit this heritage through the art school of jewel and a series of initiatives promoted by Nicolas Bos, which open to the world of art, design and fashion through collaborations and transversal dialogues. Just like in the case of Yves Gastou. Antique dealer and collector, his gallery of Rue Bonaparte is by now an historical address of Saint-Germain des Près for all the art lovers. Regular visitor of flea markets in the whole world, through the other things, he has been the first one to show in Paris the Italian design of the 80’s: Ettore Sottsass, Alessandro Mendini and before Carlo Mollino and Gio Ponti. With his collection we enter the rich and complex history of man jewel, its symbology and taboos.
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Quando si è accorto che l’insieme di anelli da uomo, acquistati nel corso del tempo, formavano una vera a propria collezione? Tre anni fa guardando gli anelli ho pensato che sarebbe stato interessante pubblicare un libro. Delphine Antoine, la donna della mia vita ma anche una storica d’arte che lavora con me in galleria, ne ha visto la potenzialità. Abbiamo quindi iniziato a lavorare sul libro di cui ha scritto i testi.
When did you realize that the ensemble of man rings, acquired in time, was becoming a real collection? Three years ago, as I looked at the rings, I thought it would be interesting to publish a book. Delphine Antoine, the woman of my life but also an art historian who works with me at the gallery, considered its potential. So we started to work on the book where she wrote texts.
Come si è stabilita la collaborazione con Van Cleef&Arpels? Mi hanno contattato e già al secondo rendez-vous, quando Nicolas Bos e la sua équipe hanno visto le pièces della collezione, hanno deciso di farne un’esposizione e di pubblicare il libro. È stato incredibile, come nelle favole.
How did you start the collaboration with Van Cleef&Arpels? It was a second essential moment. They contacted me and already at the second meeting, when Nicolas Bos and his équipe saw the collection’s pieces, they decided to make an exhibition of them and to publish the book. It was incredible, just like in fairy stories.
Come nasce la passione per gli anelli da uomo? Fin dall’infanzia. Il mio primo anello, regalato da mia mamma dopo una lunga insistenza, fu un piccolo chevalière in argento. Poi c’è un ricordo religioso, sempre legato alla mia infanzia: alla fine della messa in un’atmosfera particolare, di cui ricordo ancora l’odore dell’incenso, ci si metteva in fila per baciare la mano del vescovo.
Where does passion for man rings come from? From my childhood. My first ring, being received from my mother after a long insistence, was a small chevalière in silver. Then there is a religious memory, still close to my childhood: at the end of the Mass in a particular atmosphere, in which I still remember the scent of incense, we were in a row to kiss the hand of the bishop. I was completely fascinated by the ring he was
Sono rimasto completamente affascinato dall’anello che portava al dito. È stata un’infatuazione che mi ha segnato e mi ha fatto amare gli anelli religiosi. Come si articola l’esposizione? Van Cleef ci ha dato piena libertà. C’è un universo mistico-gotico-pop ma anche di design. E nel quadro della scuola era importante anche fare qualcosa di pedagogico, che potesse trasmettere conoscenza. Perciò i differenti temi d’esposizione: Neoclassico, Gotico, Religioso… ma anche quello più pop degli anelli da motocisclista.
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wearing. It was wonderful with amazing stones. It was an infatuation that left its mark on me and made me love the religious rings of popes, bishops and cardinals. How is the exhibition organized? Van Cleef gave us the full freedom to recreate a universe close to the collection’s personality. There is a mystical-Gothic-pop universe but also design. And in the frame of school it was important also to be educational, in order to transmit knowledge. So we have different themes of exhibition: Neoclassical, Gothic, Religious...but also the more pop one of the motorcyclist rings.
BAGUES D’HOMMES, ECOLE DES ARTS JOAILLIERS VAN CLEEF & ARPELS 31 rue Danielle Casanova, Paris 1, Fino al 30 novembre
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Piècesuniques LA RIVOLUZIONE A COLORI DELLA NUOVA GIOIELLERIA, UN FIL ROUGE PER CAMBIARE E PARTIRE DALL’ESCLUSIVO
Precisione del disegno e una varietà di pietre a comporre forme stilizzate. Colore, stile e vintage per preziosi gioielli che superano le mode del momento. Capolavori che fanno sognare DI ALBERTO CORRADO
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ncora un altro modo di essere, al meglio. Rigore e slancio. Fantasia e concretezza. Decisione e purezza. E, sopra ogni cosa, l’intuito. Gli ingredienti sono questi. Cioè, è uno solo: quello dell’idea che i piccoli grandi capolavori di arte orafa sono il naturale complemento di altrettanti piccoli grandi capolavori di creatività e artigianalità. Sofisticati, coinvolgenti, insinuanti, così lavorati da apparire tattili, abiti e gioielli inevitabilmente destinati a un pubblico ristrettissimo. Ma per le maison che, parallelamente, sono presenti nel prêt-à-porter o in segmenti più accessibili della gioielleria e orologiera, le collezioni jewelry sono una palestra creativa e un modo per comunicare l’esclusività che può esprimere il marchio, il suo savoir-faire, il suo fascino e la sua storia. Così quest’anno il fil rouge della joaillerie comprende Bulgari, Chopard, De Grisogono, Forever Unique, Glenn Spiro, Misani, Piaget, Remida, Salvini, Tiffany e Faidee. Secondo il Monitor Altagamma 2017, realizzato da Bain & Company in collaborazione con Fondazione Altagamma le vendite di beni di lusso personali dovrebbero chiudere l’anno in crescita e il comprato hard luxury (orologi e gioielli di lusso, appunto) dovrebbe mettere a segno un +2%, mentre nel 2016 era risultato in calo, soprattutto a causa della frenata di acquisti da parte dei cinesi, in patria e all’estero. A Parigi, per le presentazioni di alta gioielliera, le maison hanno portato facoltosi clienti da tutto il mondo, spesso offrendo loro percorsi experience che andavano da eventi artistici o enogastronomici, accanto alle visite in showroom e la possibilità di esaminare da vicino i manufatti. La perfetta espressione dello stile italiano e la creatività dell’arte orafa affondano le radici nella collezione “Festa” di Bulgari, dove metalli e pietre preziose danno forma ad alcuni simboli 140
delle feste tradizionali italiane: la collana e il bracciale Palio, per esempio, si ispirano alla manifestazione senese, con i cavalli trasformati in spille di diamanti, rubini e onice. Non manca il riferimento a Roma, città natale di Bulgari con 30 gioielli che omaggiano le principesse romane, da Paolina Bonaparte a Margherita di Savoia. Dalla festa come savoir faire della filosofia italiana, si passa a scolpire la luce e farsene gioco con le pietre preziose, come ha fatto la maison Chopard creando la collezione Precious. L’anima creativa e visionaria di Caroline Scheufele ha dato vita attraverso la lucentezza, l’energia e l’allegria degli smeraldi, zaffiri, rubini e diamanti bianchi, a un nuovo paio di orecchini che sospende per un attimo il tempo, sottolineando le curve del collo e/o la posizione della testa. L’intera collezione di delicati e scintillanti gioielli Precious Chopard rientra nella più pura tradizione della Haute Joaillerie ed è la dimostrazione delle altissime competenze della Manifattura in oreficeria. Il colore, uscito prepotentemente in tutte le proposte di Alta Moda, approda deciso anche sulle creazioni di Alta Gioielleria firmate De Grisogono, sempre enfatizzate da gemme oneof-a kind e da setting esuberanti. Tutte le creazioni uniche sono create da Fawaz Gruosi, appassionato gemmologo e designer di talento. La sua collezione Melody of colours è una delle più richieste e indossate da numerose celebrities sui tappeti rossi di mezzo mondo, perché è creata da gemme sublimi, come smeraldi dalla più rara varietà di berillo, zaffiri e ametiste, il minerale più ricercato dalla famiglia del quarzo, e i turchesi, le pietre amuleto, dalla gamma di colori abbaglianti che richiama le mille sfumature di blu e verde del mare.
BULGARI Festa
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VAN CLEEF & ARPELS Le Secret
TIFFANY & CO Blue Book 2017
DE GRISOGONO Melody of colours
REMIDA Snake
Da oltre vent’anni Forever Unique, che ha origine dall’esperienza di alta gioielleria dall’anima classica e dalla tradizione di Osigem Srl, azienda riconosciuta nel settore dei diamanti e di pietre preziose, idea collezioni dallo stile atemporale. L’eccellenza delle pietre e la costruzione del gioiello, interamente progettato e realizzato a mano, sono i tratti distintivi del marchio che coniuga l’expertise nella selezione delle pietre e la certificazione di garanzia IIDGR (parte di De Beers Group of Companies) con il savoir faire artigianale di laboratori milanesi e di orafi valenzani. La nuova collezione Sinuo trae ispirazione dall’inesauribile bellezza ed energia della natura, dalle geometrie levigate dall’acqua e dal vento. Orecchini e pendenti dai tratti leggeri, incontri di linee morbide che s’inseguono come gli arrivi e i ritorni delle onde del mare, sospesi in una dimensione eterna. L’oro bianco è l’indiscusso protagonista, abbinato ai brillanti è la massima espressione di grazia e purezza.
rubini e ametiste. La forma a foglia si curva perfettamente sul dito, rendendo ogni anello un’espressione unica del savoir-faire del maestro orafo.
Mentre la raffinata narrazione dell’eleganza femminile, che prende spunto dall’estetica di fine Ottocento per rilevarsi nella contemporaneità, ha dato vita alla collezione Luminosa Precious di Salvini, che cattura il cuore e la luce dei diamanti che ritorna negli anelli, nei collier e negli orecchini per luminosità e volumi. Gli anelli raggiungono dimensioni anche molto importanti in un chiaro riferimento, stilistico e costruttivo, alla gioielleria della Belle Époque. Una collezione che sembra tramandata da generazione in generazione senza mai perdere il fascino contemporaneo.
vengono celati, ma oggi celebrati grazie alla nuova collezione d’alta gioielleria Le Secret.
Una buona dose di originalità e di pezzi one-of-a-kind, in molti casi creati grazie alla capacità di utilizzare il titanio, anche in versione colorata, come metallo leggero e resistente con cui sostenere pietre notevoli, caratterizzano le creazioni del noto gioielliere londinese Glenn Spiro. Situato nel cuore di Mayfair in un ampio atelier nell’ex salone del fashion designer Sir Norman Hartnell, in un palazzo in stile georgiano, Spiro ha presentato assieme a Maison Assouline (nota casa editrice statunitense che sta aprendo candy shop in tutto il mondo con spazi espositivi dedicati al lusso e al lifestyle) la capsule collection “Petal”. La collezione di dieci anelli in una gamma di sfumature accattivanti, sono in oro chiaro 18 carati e titanio, incastonati con gemme in varie tonalità preziose come diamanti, zaffiri, 142
Un inno alla bellezza data dall’unicità dell’imperfezione è stata realizzata da Misani, storico marchio milanese di gioielli, per la collezione Toyama Bay che si ispira allo spettacolo naturale dei riflessi del mare in Giappone. L’oro giallo, rosa e nero si unisce a diamanti bianchi, brown e neri dando vita ad abbinamenti inediti e originali. In alcuni modelli vi è la presenza di un materiale alternativo come il cuoio, rigorosamente nero, abbinato a diamanti neri e chiusura scorrevole. È sempre un viaggio verso i confini delle tendenze e dei desideri che alimentano la Maison Piaget. La collezione Sunlight Journey mette in mostra scenari creativi che traggono ispirazione dalla Costiera Amalfitana, una terra di fuoco e di vulcani immersa nella luce. Ogni pietra, ogni diamante, vuole ricreare gli stessi bagliori che illuminano dall’alba al tramonto per gioielli dal calore e della bellezza senza tempo. Una piccola fantasia preziosa può essere un ornamento lussuoso creato dalle mani artigiane di Andrea Tornaghi con il brand Remida, dove il suo punto di forza è la semplicità e raffinatezza, tradotta in gioielli fatti a mano o con il tradizionale metodo della cera persa, spesso monocromatici, geometrici e realizzati anche con materiali nobili. La collezione più ambita è “Snake”, una dimostrazione che il miglior design va sempre di pari passo con una forte iniezione di fantasia.
Tutti gli anni molti collezionisti e appassionati di gioielli attendono la collezione Blue Book 2017 di Tiffany & Co, l’apice della maestria in seno alla casa newyorchese come da tradizione che continua dal 1845. La collezione è composta da sei temi, in cui intricati disegni e narrazioni sono tratti dall’esperienza delle meraviglie del mondo: Whispers of the Rain Forest; Miracle Berry; The Falls; Leaves of the Sun; Feathered Cloak; Yesterday, Today and Tomorrow. La raccolta ha l’effetto di eccitare, prima di tutto gli appassionati di diamanti, rubini & company, che sono soddisfatti della profusione di pietre, accompagnata da lavorazioni in oro di sicuro impatto, come nel grande girocollo o il bracciale, che prende spunto dai costumi di paglia tribali. Il dissolvere nell’emozione e nello stupore che evoca un’opera finita dopo ore e sforzi per realizzarla è il segreto dell’arte di Van Cleef & Arpels. Un’incisione studiata nei suoi minimi particolari, l’assemblaggio ben calibrato di pietre e colori, i meccanismi e l’ispirazione che si nascondono dietro la nascita di un gioiello
Una collezione ancestrale, tradizione del gioiello a doppia lettura, mette in scena l’espressione più profonda dei sentimenti attingendo a fonti d’ispirazione privilegiate, quali la natura o i simboli d’amore e di fortuna. Ci sono specializzazioni noiose, ripetitive, alienanti. Ma ci sono anche specializzazioni che sono eccitanti, stimolanti, creative dove un universo magico, dove cultura, storia e leggenda si intrecciano nel nome di una gemma: il rubino. Unica azienda al mondo a trattare esclusivamente rubini birmani, Faidee da oltre cent’anni utilizza in modo creativo queste pietre estremamente rare ed eccezionali, grazie a un design che evidenzia l’essenza stessa delle gemme, la bellezza che non conosce il passare del tempo, creando una collezione unica al mondo. Uno dei pezzi di sfavillante bellezza è The Grand Phoenix, una collana che si compone di 24 rubini sangue di piccione per 59,83 carati e diamanti incolori colore D, chiarezza e FL, per 100.21 carati. Le pietre della collana sono composte con i diamanti taglio a pera o marquise, attorno ai rubini come fossero ali aperte del mitologico uccello che rinasce dalle ceneri. La collana non è il primo pezzo strabiliante di Faidee, che vanta oltre un secolo di vita, ma anche vendite a prezzi da record: il Ratnaraj Ruby, con una pietra da 10,5 carati e diamanti è stato venduto per 10,2 milioni di dollari, il Mogok’s Fiery Red è stato venduto per 10,3 milioni, e la collana di rubini e diamanti The Red Emperor è stata venduta da Sotheby’s per 9,9 milioni, record mondiale. 143
FASHION
LAST TEMPTATIONS Photographer ROBERTO FELICIONI Fashion editor ALESSANDRO IACOLUCCI Si ringrazia VETRERIE DI EMPOLI
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BUCCELLATI Collana in oro bianco e giallo con 472 diamanti (ct. 25,46) Prezzo: 162.000 â‚Ź Orecchini bottone in oro bianco e giallo con 32 diamanti (ct. 1,14) Prezzo: 22.850 â‚Ź
CHANEL JOAILLERIE Collier My Green Gallery Collection, Oro giallo 18 carati, Malachite, tormaline verdi e diamanti Prezzo 43.300 €
Pagina accanto POMELLATO Anelli collezione Nuvola, oro rosa e diamanti. Disponibili in sole boutique selezionate. Anello in oro rosa Fairmined, con diamante centrale da 0.5 carati e pavè di diamanti. Prezzo: 7.200 € Anello in oro rosa Fairmined con diamante centrale da 1.0 carati e pavè di diamanti. Prezzo 17.400 € Anello in oro rosa Fairmined con diamante centrale da 1.5 carati e pavèdi diamanti. Prezzo: 33.700 €
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RECARLO Collezione Elisir Anello in Diamanti a forma di cuore e zaffiro. Prezzo su richiesta Pagina accanto
CHOPARD Collezione High Jewelry Orecchini in oro bianco 18 carati con smeraldi e diamanti Prezzo su richiesta.
VAN CLEEF & ARPELS Bracciale Bouton d’Or: oro giallo, lapis lazuli, turchese e diamanti. Prezzo: su richiesta Pagina accanto BVLGARI Collezione Alta Gioielleria Collier in oro bianco e giallo con diamanti e smeraldi. Prezzo su richiesta.
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