UNPACKED Flowers 2021

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FLOWERS DanieleManciniPortfolio2021

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FLOWERS Portfolio 2021 dell’attività didattica, scientifica e professionale di Daniele Mancini Book Editing e Grafica: Daniele Mancini (UNPACKED) Fonts: Caecilia, PF Din Text Pro Seconda edizione: Gennaio 2021 Copyright: Daniele Mancini Elsewhere: http://unpacked.wordpress.com http://exhibitiondesignlab.unpacked.it http://urbanfields.wordpress.com http://issuu.com/unpacked Stampa e assegnazione ISBN: Lulu.com (New York) www.lulu.com ISBN per versione a stampa 978-1-716-25174-0


[…] le reste, tout le reste, où est il? Ce qui se passe chaque jour et qui revient chaque jour, le banal, le quotidien, I’évident, le commun, l’ordinaire, l’infra-ordinaire, le bruit de fond, l’habituel, comment en rendre compte, comment l’interroger, comment le décrire ? georges perec 3


RÉSUMÉ


“La Sapienza” dove ha svolto anche attività di ricerca e insegnamento

RICERCA ED INNOVAZIONE. Nel 2005 grazie ai fondi per l’imprenditoria

conducendo tra gli altri il laboratorio di allestimento Exhibition Design

giovanile di Sviluppo Italia, ha fondato UNPACKED, un think tank

Lab e il laboratorio di tesi “I ♥ PDZ“ (I Love Piani di Zona) sulla tema della

innovativo con studio a Roma a supporto di iniziative creative trasversali

Rigenerazione Urbana. Nel 2015 ha conseguito l’Abilitazione Nazionale

a cavallo tra il digitale e l’analogico. Nel 2011 i progetti di UNPACKED

Scientifica a Professore Associato in Progettazione Architettonica (08/

sono stati presentati nel contesto degli Architecture Talks presso il MAXXI

D1).

di Roma. Dal 2008 coordina gli interventi del gruppo URBAN FIELDS, con cui affronta le controverse condizioni fisiche e sociali dei territori

FORMAZIONE. Dopo aver conseguito la Laurea con lode in Architettura

metropolitani contemporanei attraverso installazioni effimere o azioni di

a Roma Tre nel 2000, si specializza in Storia della Progettazione

appropriazione spontanea, istantanea e temporanea dello spazio pubblico

Architettonica. Nel 2004 ottiene in Master in Interaction Design presso

negletto. Nel 2012, insieme a Remo Ricchetti e Stefano Mirti, ha dato vita

l’Interaction Design Institute Ivrea, la prima scuola al mondo dedicata

a “GranTouristas”, un progetto di community online per il Padiglione Italia

all’insegnamento dell’Interaction Design. Nel 1996 ha conseguito la

alla Biennale di Architettura di Venezia del 2012 a cura di Luca Zevi. Dal

borsa Erasmus per un soggiorno di studio presso Facoltà di Architettura

2015 al 2016 Daniele ha preso parte al progetto internazionale di ricerca

della Strathclyde University di Glasgow. Nel 2003 ha conseguito la Borsa

sull’inclusività scolastica “RA4LL – Raising the Achievements for All

di studio Leonardo per soggiorno di formazione a Parigi. Nel 2001

Learners “coordinato dalla European Agency on Inclusion e del MIUR,

ha conseguito la Borsa di Studio Archiprix per soggiorno di studio a

approfondendo il tema delle metodologie e spazi per didattiche innovative.

Rotterdam. INSEGNAMENTO. Dal 2007 al 2013 ha tenuto corsi presso la Facoltà di ESPERIENZE PROFESSIONALI. Dopo la Laurea, Daniele ha lavorato

Architettura di Roma La Sapienza, ha tenuto lezioni anche alla Facoltà di

in Olanda presso lo studio Wiel Arets Associates (2001-2002) e a Parigi

Architettura di Roma Tre, ha organizzato workshop al NABA di Milano,

(2003) presso lo studio Jakob+Macfarlane. A Torino ha collaborato

allo IED di Roma, alla Facoltà di Architettura di Ferrara, ed è stato Visiting

con CLIOSTRAAT in diversi progetti tra cui la Illy Lounge, il padiglione

Teacher presso l’Architectural Association di Londra, all’ École Nationale

dell’ASAC alla Biennale di Venezia del 2002, l’installazione urbana Giovani

Supérieure d’Architecture de Versailles e alla Cornell University New

e Idea 2004. Nel 2005 diventa progettista di numerose installazioni

York di Roma, al Dipartimento di Architettura dell’Università di Nicosia

DANIELE MANCINI (Roma, 1974), architetto, disegna e progetta, scrive

interattive presso e1 Exhibition Design Unit di IDI Ivrea esibite tra l’altro

a Cipro, alla Bezael Acadamy for Art and Design in Jerusalem. Dal 2010

articoli e libri, e partecipa alla discussione culturale sull’innovazione della

alla Prima Biennale di Architettura di Pechino, al Victoria&Albert Museum

insegna allo IED di Roma, presso il quale è stato anche coordinatore

pratica delle discipline creative, sia come educatore, che come architetto,

di Londra, alla Triennale di Milano, alla Biennale di Venezia. Presso l’e1,

del Dipartimento di Interaction Design. Nel 2014 ottiene la cattedra in

designer, curatore, ricercatore e critico. Questa attività è documentata su

Daniele ha concepito insieme ad altri colleghi, la piattaforma educativa

Tecnologia presso l’IC A. Rosmini di Roma, dove attualmente insegna.

http://unpacked.wordpress.com

interattive opensource chiamata CICCIO (Curiously Inflated Computer Controlled Interactive Object). Versioni molteplici di CICCIO sono state

IMPEGNO CIVICO. Da sempre impegnato attivamente nella vita civica, dal

ACCADEMIA. Nel 2007 consegue il Ph.D. in Teorie dell’Architettura

esibite in tutto il mondo. Attualmente dirige lo studio di architettura

2016 al 2018 è stato Assessore alle Politiche Scolastiche, Cultura, Sport e

presso il DiAR della Facoltà di Architettura “Ludovico Quaroni” di Roma

Mancini Architetti & Associati.

Politiche Giovanili del XIV Municipio di Roma Capitale. 5



Gesti semplici, minimali, quasi intimi. Per lo più eseguiti manipolando oggetti che connotano la nostra quotidianità. Lo spazio che ci circonda trasfigura. C’è una intenzionalità che rivela ciò che non era mai apparso prima: la forma del sole, lo spessore dell’aria, la relazione tra le cose, le storie dell’anima. Paradossali, surreali, spontanei. Trasformazioni che durano il guitto di un raggio di sole riflesso da uno specchietto sulla facciata di un edificio, o il lancio di un sassolino dentro la casella di una campana disegnata a terra. Altalene che dondolano ritmicamente come codice morse visuale. Un paesaggio nomade di soffi di vento imprigionati in capsule trasparenti. Gesti semplici, minimali, quasi intimi. Atti liberatori. Che svaniscono nel momento in cui si compiono. E tutti questi momenti andranno persi nel tempo come lacrime nella pioggia… urban fields 7


INSTALLAZIONI REALIZZATE // 12

GEODESIC DOME Progetto di una cupola di bamboo con la tecnica del giusto reciproco e attività creative relazionali a Santa Maria della Pietà CICCIO Piattaforma Educativa performativa gonfiabile interattiva EUROPAN7 Proposta di riqualificazione urbana a Pescara: per una urbanistica neosituazionista BAZAAR Allestimento di uno spazio temporaneo per ospitare la mostra dei progetti di innovazione realizzati dai giovani di Torino THE PORTABLE MUSEUM KIT Piattaforma Interattiva e pop-up per realizzare esposizioni di collezioni HOUSE FUTURE PRESENT Installazione per la Nuit Blanche di Parigi 2004 ILLYMIND Spazio sosta e relax per la Biennale di venezia del 2003 MICROCOSMOS Museo Interattivo della Fotografia ARCHILOUNGE Spazio Interattivo per le vetrine di Via Flaminia LEONARDO UNPACKED Allestimento dello spazio Monitor dell’Acquario Romano per la mostra dei progetti di 15 gioveni architetti romani ASAC Installazione temporanea per l’Archivio del Contemporaneo della 50° Biennale di Venezia 2003

PROGETTI E CONCORSI // 78

INTERACTIVE SHOPPING Vetrine interattive su Via Appia Nuova

THE SKY INSIDE E ROOM Progetto per il Parco della Memoria di San Giuliano di Puglia

GREEN VILLAGE 2.0 Installazioni Interattive di Natura Artificiale

TOUCHE PAS Á LA FEMME BLANCHE Rigenerazione urbana a Cerdanyola del Vallés

BUBBLES OF FASHION Allestimento per uno showroom di moda

BY THE MOON LIGHT SHADOW Estensione del cimitero di Campi Bisenzio

FLOATING CITY Allestimenti e performance sotto il viadotto di Corso Francia per una idea di città effimera, mobile, mutevole, solidale e sostenibile

CARACALLA PAVILLON Progetto del sistema di padiglioni di accoglienza alla Termi di Caracalla HYPERION Progetto di un padiglione espositivo a Stoccarda COWS Allestimento urbano per UIA Torino 2008


ARCHITETTURE // 112

ATTIVITÁ DIDATTICA // 138

JELLYFISH Progetto di un parco acquatico e piscina con tetto retraibile gonfiabile

MAC Museo d’Arte e Comunicazione

MOON HOUSING Progetto di edifici residenziali

UNLOCK Museo dei Segreti della Comunicazione

ZIGZAG Progetto di unità abitative a schiera

RITI URBANI Scenari di riuso del marcato di via Sannio a Roma

COLORS Progetto di unità abitative in linea

REAR WINDOWS La finestra sul cortile. Residenze per studenti a Laurentino 38 TIBURTINO III Progetto di riqualificazione di un blocco residenziale a Tiburtino III QUESTA CASA NON E’ UNA ALBERGO Progetto di riqualificazione del quartiere Matteotti a Terni PERIFERIQUE FANTASTIQUE Padiglione temporaneo per un festival delle letterature al Laurentino 38 I LOVE PDZ We don’t need another hero a Corviale I LOVE PDZ Architetura Do It Yourself a Laurentino38 CITY IN PROGRESS La città provvisoria: progetto di una struttura temporanea d’ingresso al Salone delle Fontane dell’EUR per l’evento “La città in allestimento” PATCHWORK CITY La città dai mille volti: progetto di una struttura provvisoria d’ ingresso al Salone delle Fontane dell’EUR per l’evento “La città in allestimento” CRASH La città ricomposta: progetto di una struttura provvisoria d’ ingresso al Salone delle Fontane dell’EUR per l’evento “La città in allestimento”

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Esiste un rito magico con il quale si invoca e si propizia la pioggia innaffiando la polvere secca della terra. Allo stesso modo si invoca e ci si propizia l’universo costruendo una casa. La casa è la ricostruzione dello spazio dell’universo come l’acqua versata sulla terra è la ricostruzione della pioggia. L’architettura è sempre stata, e oggi lo è più che mai, un rito magico: e tutte le volte che si perde la realtà magica dell’architettura si perde anche l’architettura. ettore sottsass


Installazioni realizzate Progetti e concorsi Architetture AttivitĂ didattica

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GEODESIC DOME DESIGN RELAZIONALE A SANTA MARIA DELLA PIETÁ

L’ Aula in Più, Come si realizza una cupola con le canne di bamboo Workshop di: Daniele Mancini Santa Maria della Pietà, Venerdì 10 Maggio 2019 In occasione di: Educata-Mente, l’educazione fa bene alla salute, Prima festa delle scuole di Roma ASL 1

Stamattina venite tutti a Santa Maria della Pietà ! Si, proprio all’ex Manicomio di Roma ... cercateci nel parco, tra gli alberi, saremo lì a costruire tutti insieme L’ Aula In Più. È quell’aula che a Scuola non c’è mai. Che manca sempre. È quel posto dove se sono triste divento felice, se non voglio farmi vedere, qui divento invisibile del tutto, se non ho idee per il compito del prof. Persichetti, qui invece mi vengono, se penso diverso, nessuno mi giudica, dove se faccio, quindi sono, dove vado a complottare, a fare finta di essere Napoleone, a immedesimarmi in altrui panni e a sognare di cambiare il mondo... Dopo Steve, tocca a noi !


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BAZAAR FIERA DELLE IDEE

Progetto di concorso Fiera delle Idee, primo premio, realizzato, 2004 Allestimento di uno spazio temporaneo per ospitare la mostra dei progetti di innovazione realizzati dai giovani di Torino Progetto di: Daniele Mancini (UNPACKED) + Francesca Sassaroli, Luca Poncellini (CLIOSTRAAT)


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ILLYMIND SPAZIO DI SOSTA E RELAX ALLA BIENNALE DI VENEZIA 2003

The well known company Illy Caffè has sponsored some lounge areas along the site of Arsenale in theVenice Biennale. These areas have been inspired by the typical Italian culture of resting and taking coffee. Cliostraat, the firm in charge, has involved us in developing the concept: we simply transformed the famous red square logo of Illy Caffè in something habitable.

Spazio relax di Illy per la 50° Biennale di Architettura di Venezia del 2003 Progetto di: Daniele Mancini + CLIOSTRAAT


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ASAC INSTALLAZIONE TEMPORANEA PER L’ARCHIVIO DEL CONTEMPORANEO

Biennale di Venezia, 2003 Progetto di: Daniele Mancini (UNPACKED) + CLIOSTRAAT


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HOUSE FUTURE PRESENT INSTALLAZIONE PER LA NUIT BLANCHE DI PARIGI 2004

Installazione realizzata in una delle vetrine dei Grandi Magazzini Printemps a Parigi in occasione della Nuit Blanche del 2004, per ospitare l’azione di una performer che ha interagito con i passanti tutta la notte Progetto di: Daniele Mancini (UNPACKED) @ jakob+macfarlane, paris


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PLANIMETRIA_FUNZIONALE

1. MODULO INTERATTIVO / 2. SPAZIO PROIEZIONI COINVOLGENTI / 3. LOUNGE /RELAX 4. PROIEZIONI SULLA PIAZZA / 5. ACCOGLIENZA / 6. CATALOGHI / 7. ESPOSIZIONE A MURO

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SEZIONI

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ARCHI LOUNGE SPAZIO INTERATTIVO PER LE VETRINE DI VIA FLAMINIA

Allestimento delle Vetrine di Via Flaminia, 2005 Lรก maintenant, pourquoi pas? Progetto di: Daniele Mancini (UNPACKED) + Andrea Gallina, Pauline Cabouret, Bruno di Lecce


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LEONARDO UNPACKED ALLESTIMENTO DELLO SPAZIO MOSTRE ALL’ACQUARIO ROMANO

Leonardo UnPacked 2003 – 2005 . Giovani architetti italiani si mettono in mostra con un allestimento luminoso nello spazio dell’acquario romano tornati da 20 esperienze internazionali. Inaugurazione dell’evento, 20 Gennaio 2005 alle ore 19.00 presso la Casa dell’Architettura di Roma, Acquario Romano, Piazza Manfredo Fanti 47 Progetto di: Daniele Mancini (UNPACKED) + Andrea Gallina, Pauline Cabouret, Bruno di Lecce

... I visitatori arrivano e cominciano a frugare come dentro 14 valigie da viaggio appena aperte: ognuna racconta, con un pizzico di magia, una storia, un sogno, un ricordo, una passione che ognuno di noi ha portato con se da Parigi, Barcellona, Madrid, l’India ... E noi ci sentiamo un po’ come Mary Poppins a cui in effetti e’ dedicata la mostra ...


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I-SHOP VETRINE INTERATTIVE SU VIA APPIA NUOVA

Allestimento di Vetrine Interattive per il Centro Commerciale Naturale di Via Appia New, 2011 Progetto di: Daniele Mancini (UNPACKED) + @ IED Roma


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GREEN VILLAGE 2.0 NATURALE E ARTIFICIALE

Allestimento di Vetrine Interattive per il Centro Commerciale Naturale di Via Appia New, 2011 Progetto di allestimento di vetrine interattive dello shopping che interagiscono con il passante simulando scenari di natura virtuale: una pianta che germoglia e cresce, una rosa che si apre se mi avvicino o mi allontano dalla vetrina, canne al vento, il fiore di tarassaco che spande i suoi semi che viene soffiato... Progetto di: Daniele Mancini (UNPACKED) + @ IED Roma


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CICCIO PIATTAFORMA EDUCATIVA E PERFORMATIVA GONFIABILE

Interaction Design Institute Ivrea, 2002-2004 CICCIO Curiously Inflated Computer Controlled Interactive Object. Progetto di ricarca e allestimenti di: Daniele Mancini (UNPACKED) e Walter Aprile, Dario Buzzini, Eyal Fried, Stefano Mirti

Qualche metro di nylon cucito a forma di siluro, di sfera o di ciambella, un ventilatore di dimensioni modeste, un computer, qualche sensore, un proiettore, bello sguardo al futuro, voglia di sperimentare e il gioco e’ fatto: CICCIO ovvero il Curiously Inflated Computer Controlled Interactive Object. Il CICCIO e’ leggero, gonfiabile, trasportabile, bianco, neutro, lattiginoso, luminoso, colorato, proiettato; noi l’abbiamo appeso, disteso, messo per dritto, in orizzontale; l’abbiamo fatto a forma di ciambella, di siluro e di sfera; l’abbiamo realizzato a Ivrea ma poi l’abbiamo trasportato a Roma, Firenze, Milano, Torino, Genova, Londra, Bankok, Pechino e stiamo lavorando per farne uno anche a Lille. Il CICCIO e’ una piattaforma totalmente opensource che tutti possono copiare, usare, modificare, distribuire, per imparare a insegnare e per imparare ad imparare lo spazio e l’interattivita’, a prototipare rapidamente delle interfaccie spaziali e sperimentare tecnologie semplici che forse in un futuro piu’ prossimo di quello che pensiamo, saranno innestate nelle nostre case, nei negozi, nelle piazze e nelle nostre citta’ Il CICCIO e’ un esperimento didattico che nasce in nel maggio 2003 presso l’ Interaction Design Institute Ivrea Il CICCIO e’ diventato ben presto una piattaforma didattica che e’ stata usata per sviluppare progetti di tesi, prototipi per workshops e installazione interattive documentate alla pagina http://www.interaction-ivrea.it/ciccio.


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THE PORTABLE MUSEUM KIT PIATTAFORMA INTERATTIVA PER REALIZZARE MUSEI POP-UP

Un sistema interattivo, pop-up, gonfiabile, aperto per mettere in mostra collezioni di oggetti, immagini e idee raccolte viaggiando Progetto di: Daniele Mancini (UNPACKED) @ IDI Ivrea 2004


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Masters Thesis Project | Author: Daniele Mancini | Advisors: Stefano Mirti with Britta Boland |

The Portable Museum Kit® An interactive, inflatable open-ended system to collect and display data Un sistema interattivo, gonfiabile e aperto, per raccogliere e mostrare informazioni

Idea/problema/contesto Immagina di essere un esploratore o un viaggiatore che programma un viaggio. Per osservare, studiare, descrivere, documentare e comunicare i risultati dell’esplorazione, servono gli strumenti e i “sensori” più appropriati. E naturalmente c’è bisogno di uno spazio adeguato sia per sistemare fisicamente gli strumenti (metaforicamente, un campo base) sia per metterli in mostra alla fine della missione. Si può esplorare sia il mondo degli artefatti umani (intesi come condensatori di relazioni e memoria), che la bellezza effimera dell’ambiente naturale, oppure semplicemente si possono collezionare suoni o registrare interviste. Come si fa a raccogliere, collezionare e archiviare sia il transitorio che la realtà tangibile? Come si può mettere in mostra tutto questo in un modo suggestivo? Cos’è Portable Museum Kit è contenuto in uno zaino bianco, pieghevole, modulare e flessibile. Il kit è costituito da: una superficie gonfiabile che si può usare sia come campo base sia come superficie espositiva; un sistema tecnologico basato su etichette identificative a radiofrequenza (RFID Tags System); un computer portatile da 12 pollici; una macchina fotografica digitale e una telecamera per girare video; un sacchetto per raccogliere gli oggetti che man mano si trovano; 036 | Interaction Design Institute Ivrea |

carica batterie, batterie e alimentatori; il sistema operativo del Portable Museum su CD-Rom; un manuale di istruzioni; alcuni altri strumenti utili nelle varie fasi esplorative. Come funziona Da una parte c’è l’esperienza del viaggiatore: i risultati delle esplorazioni quotidiane sono documentati attraverso dei video (o tracce audio) girati di volta in volta sui luoghi visitati; un Tag RFID è attaccato a ogni oggetto trovato; un database mette in relazione le etichette con gli oggetti e il relativo contenuto video. Per l’esposizione finale l’esploratore monta un’installazione dove viene mostrata una selezione degli oggetti raccolti. Dall’altra parte c’è l’esperienza dei visitatori che prendono in mano gli oggetti in esposizione, li osservano e poi ne “evocano” il contenuto multimediale leggendo le etichette a radio frequenza su una apposita antenna. Valore/potenzialità Questo sistema aperto può essere impiegato in situazioni diverse: per condurre ricerche di user-testing, per tenere traccia di un’esperienza di viaggio, per documentare un contesto di cultura materiale, per rendere un’esperienza di insegnamento più gradevole, o per svolgere attività di catalogazione museale. | | |

Idea/problem/context Imagine you are an explorer or traveller planning a journey. To watch, study, analyze, describe, document and communicate your findings, you need the most appropriate tools and ‘sensors’ – and of course adequate space to either set up your tools locally (metaphorically, a base camp) or display an exhibition at the end of your mission. Objects of your exploration could be of many kinds: human artefacts as condensers of relationships and memory, say, or the ephemeral beauty of the natural environment. Or you might simply need to collect sounds or record interviews. What kind of ‘probes’ will you need in all situations? How will you catch, gather, collect, and archive both the transient and tangible reality, then display all this in an evocative way? What it is The Portable Museum Kit is packed into a foldable, modular and flexible white Museum Bag. The kit comprises an inflatable surface to be used either as a base camp or as a display surface, an RFID kit based on small tags, a 12-inch laptop, a digital and a video camera, an explorer’s sack to collect findings, power supplies, rechargeable batteries, the Portable Museum’s OS on CD-Rom, instruction manual, and other tools.

How it works On one side is the traveller’s experience: daily findings are documented through pictures, videos or audio tracks, recorded momentby-moment on the sites visited; an RFID tag is attached to each finding; and a database associates tags, findings and the corresponding contents. For the final exhibition the explorer sets up an installation displaying selected findings. On the other side is the visitors’ experience: during the exhibition they are invited to pick up findings (objects, Polaroid-like pictures, labels) and watch or hear the multimedia contents, triggered by the tags read by an antenna. Value/potential This open-ended system can be used for many different purposes: to carry out user-testing, track a travelling experience, document a material-culture environment (tangible collection), make a teaching experience more playful, or support the usual museum activities. | | |

( www.interaction-ivrea.it/theses/2003-04/theportablemuseumkit

| Progetti di Tesi | Masters Thesis Projects | 037




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EUROPAN7 RIGENERAZIONE URBANA SITUAZIONISTA

The case-study area in Pescara is a classical example of urban sprawl. We can’t fix it the overall mess, but we can suggest an idea of possible conceptual re-organization of the overall. We are working on the historical principles of town planning and traditional urban composition. The relevant thing is that upon our understanding, out of the XXth century we consider our masters people like Constant, we cried when we read about New Babylon, Superstudio, Archigram and the design metaphors by Ettore Sottsass. Our mental (and physical) landscape enable mobility, while offering urban coherence and environmental quality. With an incredibly simple network grid we are able to imagine a rational management of natural resources (water, energy). In terms of spatial-temporal strategy, a system like ours, works on a step-by-step process. Experimental prototypes, temporary events, camping like situations, all the way to the housing frame. In our proposal we define a new concept of River Park, using our inflatable network throughout the space. The waste is managed in an indirect way (the bubble network overlap on the different parts, without modifying them directly). The river park gets the network support (antenna + water & electricity box). Then, upon necessities, desires, events, the bubble-city can freely grow. The buildings in the area aren’t restored or demolished, simply kept as they are, in order to become the perfect environment for our new world. With the same system, could be located the requested activities (the music town, the botanic garden, the kennels park). In few words: a “house in the park”, with different typologies of inhabitants.

Proposta di riqualificazione urbana del lungo fiume di Pescara Progetto di: Daniele Mancini (UNPACKED) con Stefano Mirti, Walter Aprile, Dario Buzzinii, Eyal Fried


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in girum imus nocte, ecce, et consumimur igni Palindromo latino citato da Guy Debord


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FLOATING CITY OMAGGIO A YONA FRIEDMANN

Esperimenti di architettura gonfiabile presso il Viadotto di Corso Francia, Roma, 2009 Progetto di: Daniele Mancini (UNPACKED)


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BUBBLES OF FASHION ALLESTIMENTO PER UNO SHOWROOM DI MODA Allestimento di uno showcase per mettere in mostra i progetti di tesi dei candidati del Corso di Moda dello IED di Roma, in occasione dell’evento alta moda altaroma, Roma, 2013 Progetto di: Daniele Mancini (UNPACKED) + Alberto Iacovoni (MA0) @ IED Roma


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Può un uomo, quando la sua vita non è che pena guardare il cielo e dire: così Anch’io voglio essere. Si. Fino a che l’amicizia, L’Amicizia schietta ancora dura nel cuore Non fa male l’uomo a misurarsi con la divinità. Dio è sconosciuto? E’ egli manifesto e aperto come il cielo? Questo piuttosto io credo. Questa è la misura dell’uomo. Pieno di merito, ma poeticamente, abita l’uomo su questa terra. Ma l’ombra della notte con le stelle non è Se così posso osar di parlare, più pura Dell’uomo, che si chiama immagine della divinità. C’è sulla terra una misura? No. Non ce n’è alcuna. Holderlin


Installazioni realizzate Progetti e concorsi Architetture AttivitĂ didattica

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THE SKY INSIDE A ROOM PARCO DELLA MEMORIA DI SAN GIULIANO DI PUGLIA

MENZIONE D’ONORE Progetto per la riqualificazione dell’area della scuola di San Guliano di Puglia distruttra dal terremoto, 2007 Progetto di: Daniele Mancini (UNPACKED)

“due cose riempiono il mio animo di ammirazione sempre crescente e nuova, il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me.” Conosciamo la storia. rispettiamo il dolore. siamo architetti genitori. Se immunizzare il luogo per mantenere il ricordo vivo può aiutare a sentire di espiare una colpa, che sia. Fermiamo allora il tempo, sacralizziamo il suolo, rendiamolo anche inaccessibile; come per stendere un telo sopra, per conservare, riparare, proteggere un ricordo. Ma inaccessibile deve significare importante, graffiante, rivelatore e non diverso, temibile, lontano, gelido e sconosciuto. E allora quello che vogliamo è scoprire il luogo, e dovrà essere una scoperta che si perpetui con la stessa intensità di ieri ogni giorno ancora. Una ‘scoperta’ capace di creare una tensione al solo avvicinamento e in tutti sia coinvolti sia semplici uomini. Progettiamo lo ‘spazio del ricordo’ come si progettasse un’architettura tesa, sospesa, emozionale. Non si tratta di ricercare i tempi e le atmosfere di un cimitero, luogo di morte e di pianto, ma di riuscire e far trattenere il respiro verso il luogo del ricordo. La prima azione sarà quindi quella di chiudere e schermare il cuore pulsante del parco e lo facciamo con un elemento semplice ed asplicito: un recinto. Un recinto che protegge il sentimento di assenza, un recinto che ricrea metaforicamente una porzione d’aria che è stata edificio. ed il parco sarà tutto proteso verso


questo luogo, massima concentrazione di vita. Come un monumento, un’epigrafe o un’opera artistica, questa volta sarà uno spazio il migliore mezzo di commemorazione. il suo piedistallo non è un giardino qualunque ma un suolo inerte, friabile, omogeneo, costellato di piccole isole di natura inprevedibili e colorate dove sostare e trovare sollievo insieme a puntuali alberi stagionali. Il contenuto del recinto non si fa vedere se non con un’azione cercata e intenzionale, varcando una soglia, salendo o affacciandosi a rare aperture; tutte diverse come diversi sono gli approcci degli uomini all’evento da ricordare. ma superata l’acuta sofferenza di rivivere il ‘luogo’, quello che dovrà emergere è la sorpresa del trovare un elemento di vita, di purezza e di rinnovo: l’acqua, che ricopre tutto lo spazio come un nuovo prezioso pavimento. basterà guardare per vedersi riflessi insieme al cielo della stanza.

nell’impegno. si condivide così per un attimo il sacrificio di qualcuno e la condivisione ci renderà disponibili all’apertura verso una crescita ed un futuro. Solo uscendo da questo recinto, che ci si aspettava di sofferenza e solitudine, ci si accorge che il cielo è lo stesso, il cielo di quella stanza è ancora sopra a noi. Ma questa consapevolezza non dovrà essere estranea al paese, perchè il parco è il paese, e tutte le sue anime sono del parco. si alimenteranno di questa esperienza per andare oltre. perciò solo la realizzazione congiunta del luogo della memoria e del nuovo paese porterà ad un futuro di quei luoghi. un futuro per tutte quelle persone che superata la notte si dovranno riappropriare di loro stessi.

Ed il morbido cielo è quello che meglio mantiene la promessa di vita ed è la speranza che da sempre consola la disperazione di una mancanza.Ma non basta. non è solo il ricordo di qualcuno che deve emergere... a riflettersi infatti saranno centinaia di nomi, rinchiusi nel recinto, traforati sulle pareti interne e saremo noi, saremo tutti, insieme a loro, a quegl’ angeli che ci hanno condotto verso questo luogo del ricordo. E quindi il nostro ‘spazio’ diventa il luogo della condivisione, della partecipazione della compagnia, affermando con quella riflessione che dietro a quell’accaduto ci siamo tutti, nel dolore, nella colpa, ma sopratutto 81


“

Here lies one whose name was writ in water on the grave of john keats at non-catholic cemetery in roma


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TOUCHE PAS Á LA FEMME BLANCHE RIGENERAZIONE URBANA A CERDANYOLA DEL VALLES

Progetto di housing sociale a Cerdanyola del Valles, Spagna Progetto di: Daniele Mancini (UNPACKED)

TOUCHE PAS À LA FEMME BLANCHE Reflexionamos sobre el tema de las residencias, concentrarnos en el tema del gran lote de proyecto; adoptamos las optiones elegidas por el Masterplan y proponemos un modelo alternativo por las zonas residenciales que se relacione con la nueva realidad urbana sino que refuerza la dimensión íntima del hogar. Nosotros diseñamos un jardín incluido; un lugar mágico, celestial, donde guardamos nuestros sueños y donde todos queremos estar. Lo que esto expresa es la dimensión de la libertad personal, en un espacio compartido por nuestras extensiones psicológicas. Tratamos de interpretar este lugar de nuestro espíritu, esa dimensión que permanece como “aspiración”. Cortamos el espacio con una valla “verdadera” que lo captura y lo trata como “sagrado”. ‘No tocar la mujer blanca’, no suciarla, aprende a respetar el silencio suyo, aprende a disfrutar de ella. La valla sin embargo, pertenece a la ciudad, la enriquece pero la encierra; es un conjunto de servicios, de riqueza material, y es rápido para captar la atención del transeúnte por la fachada de los volumenes cerrado, que están encima de ello. Las residencias, como volúmenes de extraterrestres, aquí echan la tierra para encontrar un alojamiento. Los volúmenes son compatibles con el perímetro y flotan en el espacio continuo del jardín. Siguen una lógica diferente a la de la valla y simplemente dejamos que la toquen por salir de inmediato; las fachadas sólo buscan disfrutar del interior. El jardín cerrado, se construye como una servilleta y los volúmenes recidencial lo montan; los zancos, junto con las escaleras de las casas, tales como troncos de árboles, construyen un bosque encantado: al paso filas alternas de sol y sombra. La naturaleza aquí procede a su propia, la autogeneración se renueva de año en año; recogerá energía solar durante el día para alimentar su iluminación por la noche, recogerá agua de lluvia para regarse. Así se hará cargo de sus habitantes. La energía de esta magnitud se impondrá en la construcción, esculpendo con fuerza los volúmenes produciendo cortes verticales de luz: chimeneas de ventilación de abajo hacia arriba, telescopios hacia el cielo visible durante la transición.


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0 Don’t touch the white lady is meant to be an exploration on the relationship between the intimacy of the domestic living and the urban public reality architecture is asked to shape.


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2

#LAJMQGLEÐ?ÐNGCACÐMDÐJ?LBÐGQÐRFCÐ˿PQRÐ?ARÐMDÐ?LÐ?PAFGRCAR Ð2?IGLEÐA?PCÐMDÐRF?RÐNGCACÐMDÐJ?LBÐMTCPÐRFCÐWC?PÐGQÐ?ÐAMJJCARG-

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ve responsibility. We like thinking our project as an Hortus Conclusus (enclosed garden), a kind of heaven where

Let’s separate what is out from what is in. Let’s create an enclosure. From outside all the interior delicious will

inhabitants could preserve their dreams. It’s an intimate space, almost a spiritual dimension.

appear untouchable.

COLLAGE FOR DEEP GARDEN INSTALLATION (2008), Venice Biennale, by Gruppo A12

“offering an isolated place in which to enjoy the silence and submerge oneself in a surreal space”

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+3,50

3

4

Over the enclosure, a one level volume for the shopping with not contact with the interior, there are the residential

*MLEÐNCBCQRPG?LÐ@?JAMLGCQÐ?PRGASJ?RCÐRFCÐGLRCPGMPÐMDÐRFCÐQL?IC ÐRFCÐE?KCÐGQÐRMÐ˿LBÐRFCÐ@CRRCPÐAMKNPMKGQCÐ

units suspended on pilotis: a long introverse snake of mixed typology

between typology and light exposure.

GLASS HOUSE (1996), Kolonihaven, Copenhagen, by Dominique Perrault

The true nature of our nature, is that of another nature?


+0,00

+3,50

5

6

2FCÐCLAJMQCBÐE?PBCLÐGQÐ?PRGASJ?RCBÐGLÐQCTCP?JÐL?PP?RGTCQ Ð?LÐGLRPGA?RCÐUMMBÐMDÐQF?BGLEÐRPCCQ Ð?ÐU?RCPÐNMMJ ÐNCBC-

Over the top of the shopping volumes, an unexpected area is available to allocate some public program: a kind of

strian paths, gentle hills.

wrapped piazza at +3,50 where many collective facilities can be found.

BIBLIOTHÈQUE NATIONALE DE FRANCE (1996), Paris, by Dominique Perrault

The garden is a reconstruction of a piece of the Forest of Fontainebleau. Researchers can’t walking inside

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Roof

7

2FCÐPCQGBCLRG?JÐTMJSKCÐGQÐCLRGPCJWÐNCPDMPCRCB Ð?GPÐ?LBÐJGEFRÐQF?̃QÐAMLRPG@SRCÐRMÐ?PRGASJ?RCÐRFCÐRWNCQÐ?LBÐQSNNMPRÐRFCÐ ventilation.

TOUCHE PAS À LA FEMME BLANCHE (1974), by Marco Ferreri

Still from the moving where the huge crater of Les Halles building site is shown


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BY THE MOON LIGHT SHADOW ESTENSIONE DEL CIMITERO DI CAMPI BISENZIO Progettiamo un cimitero pensando ad un luogo in trasformazione e non ad un luogo di esclusione dalla vita. Per la sepoltura affidiamo i corpi alla Natura ed alla sua capacità di coinvolgere la morte in un processo di rigenerazione, che altro non è che la vita stessa. La vegetazione sarà un mantello per noi e per loro. Non c’è la città dei morti, ma c’è una soglia e noi camminiamo sul bordo a contatto con loro, in un continuo tra presente e passato prossimo.

Progetto per l’estensione del Cimitero di Campi Bisenzio, 2010

Non c’è distanza tra noi e loro, il tempo e la Natura ci avvicinano, purificando il sentimento della morte.La tristezza della separazione è mitigata dalla capacità di rigenerazione della Natura.

Progetto di: Daniele Mancini (UNPACKED)

Tutti i morti sono uguali ed un senso cosmico di giustizia ci avvolge. La città non si vergogna del suo cimitero, la città gode del suo cimitero.


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Il cimitero è un luogo di meditazione, semplice, un parco in cui la natura si appropria dello spazio e lo trasforma secondo il suo ciclo vitale; il progetto dell’architettura monumentale e celebrativa lascia spazio al mutamento, all’appropriazione, al deperimento... in una parola, alla Natura. Una serie di segni circolari, scandiscono e scavano l’area, sono unghiate nella terra; sono lunghe ma non alte, alla portata dei vivi; …sono la soglia tra la vita e la morte... A coprire i morti non sono edifici ma tumuli, protetti dalla vegetazione, degradanti differentemente a formare un parco naturale dove tutti possano trovare il raccoglimento per la loro meditazione. La terra si modella, si muove, i percorsi tra le lame circolari creano occasioni di sosta; si può salire sulle sommità e scoprire le zone ipogee, stupirsi della loro presenza circondati dagli odori e dai colori della natura che rimarranno negli occhi. Ma il suolo ci riserva una sorpresa. Il passo si poggia su un’altra soglia, è una scoperta, la presenza del cimitero in terra come se i morti ci fossero sempre stati e la natura li abbia sempre saputi proteggere. Gli ambiti semi ipogei custodiscono anche gli interri in un suolo morbidamente modellato; e così i percorsi intorno sembrano scavati nel terreno come puliti dalla polvere del tempo. Le cappelle saranno occasione per tutti di devota preghiera, saranno il luogo sacro di tutti i morti… All’interno degli ambiti semi ipogei ci saranno le cappelle private e saranno delle piccole pause alla lunga serie di sepolture verticali. Collocate per lo più in testata delle grandi rampe, sono luoghi sacri di meditazione e preghiera per tutto l’ambito di cui fanno parte. Suggerito dal naturale andamento del progetto, il segno lasciato al tempio crematorio è un segno anch’esso circolare, un ulteriore ambito di meditazione e di preghiera in cui tutti entrando veniamo avvolti. Il volume si innalza verso il suo fulcro, il forno, ed un camminamento circolare lo protegge è il giardino dei ricordi per la dispersione delle ceneri… Tutte le funzioni accessorie del cimitero sono incluse in un segno semplice, un corpo architettonico lineare che sottolinea il fronte dell’esistente cimitero e raggiunge il nodo d’ingresso comune ad entrambi. Percorrendo questo asse via via le funzioni risultano più pregnanti e riservate, fino ad arrivare al complesso del Tempio Crematorio.

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CARACALLA PAVILLON SISTEMA DI PADIGLIONI DI ACCOGLIENZA Il tema principale dell’intero intervento sulle Terme di Caracalla è prettamente “paesaggistico”: proporre un’esperienza di attraversamento del monumento e degli spazi circostanti, inclusi i sotterranei, secondo traiettorie parallele longitudinali che non aderiscono alle sequenze funzionali originali. Viene quindi esaltata una visione trasversale che faccia percepire la profondità del campo prospettico degli immensi ambienti interni: i chiaroscuri violenti e le velature aeriformi permettono all’occhio di ricostruire le distanze e prendere coscienza della scala monumentale. Si scardina così il sistema museografico tradizionale che predilige le dialettiche “statiche” di interno ed esterno, primo piano e sfondo, giardino (vuoto) e vestigia (pieno): la suggestione dell’atmosfera termale originale avviene attraverso un percorso di scoperta aptica.

Sguardo e misura del paesaggio archeologico. Progetto dell’Asse dei Servizi presso le Terme di Caracalla, 2013 Progetto di: Daniele Mancini (UNPACKED) @ PRIN2008 DiaR, Facoltà di Architettura di Roma La Sapienza


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1

1. Pianta dei servizi e prospetto su viale

preservando l’integrità del suolo archeologico e soprattutto immaginando un suo altrettanto rapido disassemblaggio in vista di future prospezioni, si è prediletto un sistema reticolare con moduli prefabbricati trasportabili in piccoli elementi e montabili in opera per incastro e fissaggio tramite bullonature. Questa struttura reticolare è ricoperta da listelli di legno rigenerato spaziati trasversalmente da distanziatori in corten ogni metro e mezzo. In corrispondenza della biglietteria, una battuta di terra stabilizzata a quota zero conduce verso l’ingresso controllato del monumento. Alla stessa maniera, l’uscita, che riconduce il percorso giunto a termine

terreno archeologico, si aggiunge dunque il sistema dei padiglioni o folies che non risultano però visibili dalla Passeggiata archeologica urbana a quota inferiore. Infatti questi vengono schermati, non solo visivamente ma anche acusticamente, da un sistema di tralicci su cui far crescere una fitta quinta vegetazionale. I giardini d’inverno, luoghi di sosta e meditazione, sono coinvolti da un ulteriore sistema, quello degli sbalzi che offrono una vista peculiare sulle Tabernae soggette attualmente a progressive indagini archeologiche. In realtà, uno dei giardini è posto in corrispondenza della scalinata centrale, divenendo quindi una sorta

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COWS ALLESTIMENTO URBANO PER UNA ARCHITETTURA SOSTENIBILE

How can Architecture face the challenges of economical and social megatrends due to fast and explosive worldwide changes of the last decades? We do believe in Architecture wrapped around concrete issues giving realistic answers, and not the other way around. Only in this way Architecture can be called really “sustainable”. In our specific case Architecture is conceived around a cow, meant to be a metaphor of hte worldwide growing consumption (in the next 20 years the meat request will grow of 50%). The cow also symbolizes the natural cycling transformation of goods and materials. Our Architecture is made of industrial reusable components (scaffolding structures, corrugated metal sheets), recyclable materials like OSB, PVC fabric, straw bales and products of the cow living cycle like milk and manure. It’s an Architecture that lives and explains itself with the consumption of straw, the production of milk, the manure growing producing methane and the vitality given by visitors participation

MENZIONE D’ONORE Progetto per un allestimento temporaneo sul tema dell’architettura sostenibile in occasione del Congresso Mondiale dell’UIA Unione Internazionale degli Architetti a Torino, 2010 Progetto di: Daniele Mancini (UNPACKED) + andrea cattabriga


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HYPERION PADIGLIONE ESPOSITIVO

Progetto di un padiglione espositivo smontabile per il concorso Suttgarter Pavillon, 1999 Progetto di: Daniele Mancini (UNPACKED) + Riccardo Pulselli, Giovanni Scocchera


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“

Io sono la parte invisibile del mio sguardo sono l’entroterra dei miei occhi Franco Arminio


Installazioni realizzate Progetti e concorsi Architetture AttivitĂ didattica

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JELLYFISH PARCO ACQUATICO

Progetto di un parco acquatico e di una piscina con copertura gonfiabile rimovibile, 2010, Civita Castellana Progetto di: Daniele Mancini (MANCINI ARCHITETTI & ASSOCIATI)


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MOON HOUSING EDIFICI DI EDILIZIA RESIDENZIALE

Edificio di edilizia residenziale, 2010, Civita castellana Progetto di: Daniele Mancini (MANCINI ARCHITETTI & ASSOCIATI)


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0

Pianta piano sesto residenziale_quota +18.50

5

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Scala 1:250

N

A

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1 tto 1

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16,85

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9,95

5,70

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0,30

8,05

0,30

3,90 0,30

2,80 0,10

0,20

L2

Sp

L2

0,10

B

3,50

2,50

15,80

2

3

5

1,20

1

K

1,30

3,30

B

0,30

0,20

0,20

B

1,50

1,70

2,25

3,20

2,60

2,60

2,90

K

1,10

1,70

4,77

1

2

3

5

0,30

3,57

4,10

1,80

L2

4,60

L2

4,20

2,80

B

1,20

3,85

3,10

1,20

5,50

B

+18,50

aK

3,30

B

4

1,70 3,40

3,55

3,35

5,10 3,05

L1

4,50

L2

0,30

0,30

Sp

3,20

B

0,10

2,70

L1

2,15

L2

4,50

4,30

3,20

3,20

1,50

B aK

Sp 2,20

L2

4,80

5,40

0,10

4

B'

Sp

0,20

4,70

+18,50

2,90

L2

1,70

4,60

1,50

3,00

3,50

6,20

7,30

3,50

1,20

3,50

3,95

1,20

7,30

15,00

7,30

3,50

1,20

3,50

3,95

1,20

7,30

77,10

A'

UNPACKED 2007

C'

GRUPPO DI PROGETTAZIONE: Renzo Mancini, Daniele Mancini, Irene Rinaldi, Simone Nicastro


Prospetto nord

UNPACKED 2007

0

1

2

3

4

5

Scala 1:100

GRUPPO DI PROGETTAZIONE: Renzo Mancini, Daniele Mancini, Irene Rinaldi, Simone Nicastro

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Prospetto sud

UNPACKED 2007

0

1

2

3

4

5

Scala 1:100

GRUPPO DI PROGETTAZIONE: Renzo Mancini, Daniele Mancini, Irene Rinaldi, Simone Nicastro

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ZIGZAG CASE A SCHIERA

Progetto di case a schiera, 2009, Civita Castellana Progetto di: Daniele Mancini (MANCINI ARCHITETTI & ASSOCIATI)


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COLORS CASE IN LINEA

Progetto di case in linea, 2009, civita castellana Progetto di: Daniele Mancini (MANCINI ARCHITETTI & ASSOCIATI)


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“

At a certain point you start teaching what you don’t know roland barthes


Installazioni realizzate Progetti e concorsi Architetture AttivitĂ didattica

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MAC MUSEO D’ARTE E COMUNICAZIONE Progetto di tesi di: Valeria Meaglia, Giorgio Migliaccio, Ludovica Mucci

IED Istituto Europeo di Design, Scuola di Design Roma Corso di Interior Design, 2019 Tesi interdisciplinare: IN COMUNICAZIONE CON IL FUTURO. Il nuovo Museo Storico della Comunicazione Progetto di riconversione di un immobile di Poste all’EUR a nuovo Museo Storico della Comunicazione Relatore della tesi: Daniele Mancini


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MUSEO DEI SEGRETI DELLA COMUNICAZIONE Progetto di tesi di: Carolina Secci, Pietrobon Arianna, Quaranta Roberta

IED Istituto Europeo di Design, Scuola di Design Roma Corso di Interior Design, 2019 Tesi interdisciplinare: IN COMUNICAZIONE CON IL FUTURO. Il nuovo Museo Storico della Comunicazione Progetto di riconversione di un immobile di Poste all’EUR a nuovo Museo Storico della Comunicazione Relatore della tesi: Daniele Mancini

Primo piano

UNLOCK

Poste Marcofilia e Filatelia


Poste

Marcofilia e Filatelia

Punti di vista

Attraversare l’edificio con uno sguardo

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Terrazza panoramica

Coni di luce

Allestimento Telefoni e Computer Telecomunicazioni

Allestimento Posta Filatelia e Marcofilia

Servizi Biglietteria/Guardaroba Bookshop Sala conferenze


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Sezione BB’ Scala 1:100

B

B’


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RITI URBANI SCENARI DI RIUSO DEL MERCATO DI VIA SANNIO Progetto di tesi di: Stella Passerini

Facoltà di Architettura di Roma La Sapienza Laurea Magistrale in Allestimento e Progettazione di Interni, 2012 Progetto di riconversione dell’area del Marcato di Via Sannio Relatore della tesi: Daniele Mancini


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REAR WINDOWS RESIDENZE PER STUDENTI A LAURENTINO38 Progetto di tesi di: Flavia Verre

FacoltĂ di Architettura di Roma La Sapienza Laurea Magistrale in Allestimento e Progettazione di Interni, 2012 Progetto per residenze per studenti a Laurentino38 Relatore della tesi: Daniele Mancini


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TIBURTINO III PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE DELLE RESIDENZE Progetto di tesi di: Donatella Pavia

FacoltĂ di Architettura di Roma La Sapienza Laurea Magistrale in Allestimento e Progettazione di Interni, 2012 Progetto di ristrutturazione di un blocco di residenze a TiburtinoIII Relatore: Daniele Mancini


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STUDENT HOUSING RESIDENZE PER STUDENTI NEL QUARTIERE MATTEOTTI Progetto di tesi di: Giacomo Bevanati

Facoltà di Architettura di Roma La Sapienza Laurea Magistrale in Allestimento e Progettazione di Interni, 2012 Questa casa non è un albergo. Progetto per residenze per studenti nel Quartiere Matteotti di Terni Relatore: Daniele Mancini


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PERIFERIQUE FANTASTIQUE PADIGLIONE PER UN FESTIVAL DELLE LETTERATURE Progetto di tesi di: Benedetto Turcano

Facoltà di Architettura di Roma La Sapienza Laurea Magistrale in Allestimento e Progettazione di Interni, 2012 Lontano dagli occhi del cuore della città. Allestimento urbano a Laurentino 38 per un festival delle letterature in periferia Relatore: Daniele Mancini


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CITY IN PROGRESS LA CITTÁ PROVVISORIA

Progetto di tesi di: Giacomo Bevanati

Corso di Laurea Specialistica in Progettazione delle Scenografie, degli Allestimenti e delle Architetture di Interno AA 2007-2008 Laboratorio di Allestimento Progetto di una struttura temporanea d’ingresso al Salone delle Fontane dell’EUR per l’evento “La città in allestimento” Progetto di: Maria Gherardi e Rachele Cacciani Docente: Daniele Mancini


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PATCHWORK CITY LA CITTÁ DAI MILLEVOLTI

Corso di Laurea Specialistica in Progettazione delle Scenografie, degli Allestimenti e delle Architetture di Interno AA 2007-2008 Laboratorio di Allestimento Progetto di una struttura temporanea d’ingresso al Salone delle Fontane dell’EUR per l’evento “La città in allestimento” Progetto di: Magni, Papa Docente: Daniele Mancini


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CRASH LA CITTÁ RICOMPOSTA

Corso di Laurea Specialistica in Progettazione delle Scenografie, degli Allestimenti e delle Architetture di Interno AA 2007-2008 Laboratorio di Allestimento Progetto di una struttura temporanea d’ingresso al Salone delle Fontane dell’EUR per l’evento “La città in allestimento” Progetto di: Laura Carosi, Emanuele Sinisi Docente: Daniele Mancini


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I ♥ PDZ DIY ARCHITETTURA DO IT YOURSELF A LAURENTINO38

Facoltà di Architettura di Roma La Sapienza Corso di Progettazione Architettonica e Urbana IV - 2010 I ♥ PdZ. Microeconomies looking for their own city Proposta di una architettura fai-da-te mobile e riusabile nel Piano di Zona Laurentino38 Progetto di: Giacomo Bevanati, Margherita Cardoso, Silvia Quaranta, Giada Spera, Flavia Verre Docente: Daniele Mancini


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9 781716

251740


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