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POLITICA 500 milioni. Deciso a metà marzo, dopo quattro mesi il sostegno «urgente» ancora non c’è. Una corsa al rallentatore

UNA CORSAdi Umberto Cutolo AL RALLENTATORE

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Dovevano arrivare prestissimo nelle tasche dei trasportatori, per «mitigare gli aggravi economici» dovuti al forte aumento del gasolio. Ma per quattro mesi la misura è inciampata prima nelle modalità di erogazione, poi nel de minimis europeo. Mentre andiamo in stampa resta soltanto la speranza di poter utilizzare il credito d’imposta a fi ne luglio. Mentre il gasolio viaggia vicino ai 2 euro al litro

Probabilmente, mentre questa rivista va in stampa, la questione del credito d’imposta di500milioniacompensazione delle maggiori spese sostenute dalle imprese dell’autotrasporto per il forte aumento del prezzo dei carburanti, sarà stata risolta; il decreto attuativo sarà stato emanato e il codice tributo sarà stato comunicato dall’Agenzia delle Entrate. E le aziende del settore avranno potuto utilizzare il credito d’imposta per ridare ossigeno alle loro casse ormai allo stremo. Ma la storia di questa misura – ritenuta da tutti urgente e indispensabile – è al tempo stesso tormentata ed esemplare di quanti ostacoli disseminino la strada di ogni provvedimento adottato in Italia e di quante difficoltà, incertezze, confusioni, incomprensioni, ma anche superficialità e imprevidenza finiscano per allungare i tempi di realizzazione di qualunque provvedimento, anche il più urgente.

18 MARZO. IL GOVERNO APPROVA I 500 MILIONI

IL GASOLIO COSTA 56 CENT IN PIÙ DA INIZIO ANNO. Lostanziamentodi500milioni per «mitigare gli aggravi economici» subiti dall’autotrasporto con la fiammata del prezzo del gasolio a causa (ma non solo) della guerra in Ucraina è stato approvato dal Consiglio dei ministri il 18 marzo scorso, nello stesso decreto-legge in cui è stata stabilita la riduzione dell’accisa sui carburanti di 25 cen-

tesimi al litro. In quella settimana, standoallerilevazionidelministero per lo Sviluppo economico, lamediadeiprezziallapompa del gasolio da autotrazione, con l’invasione dell’Ucraina, era schizzata a 2,124 al litro contro i 1,598 di inizio anno: 56 centesimi in più. La decisione aveva fruttato al governo il «congelamento» del fermo proclamato dagli autotrasportatori (si sarebbe dovuto svolgere il 4 aprile) per protestare contro gli aumenti del gasolio e cinque giorni di tranquillità sul fronte dei rapporti con le rappresentanze degli autotrasportatori. Ma già il 23 marzo, appena letto il provvedimento sulla Gazzetta Ufficiale, le proteste erano ricominciate: si era scoperto che lo sconto per i veicoli Euro V ed Euro VI (21 centesimi al litro) veniva assorbito dal taglio generale. In altre parole, ne venivano esclusi proprio i veicoli meno inquinanti e più sicuri, su cui avevano investito gli imprenditori più attenti e, dunque, la «mitigazione dell’aggravio economico» per loro sarebbe stata di soli 4 centesimi al litro. Amedeo Genedani, presidente di Confartigianato Trasporti (e di Unatras), chiedendo un nuovo incontro con la viceministra Teresa Bellanova, la definì «irrisoria» e, comunque, insistette sulla necessità di definire con urgenza le modalità di erogazione «che devono essere destinati a beneficio degliautotrasportatori,affinché già nelle prossime settimane ricevano direttamente liquidità nelle propriecasseaziendali».Quelle «prossime settimane» sono diventate quattro mesi e, a metà luglio, «nelle proprie casse aziendali» gli autotrasportatori più corretti ancora non hanno visto un euro. Anche perché per due trimestri consecutivi, l’Agenzia delle Entratehasospesoilrimborso delle accise, proprio per via del taglio lineare di 25 centesimi al litro.

Ipotizzando il futuro

IL PREZZO DEL GASOLIO NEL PROSSIMO BIENNIO 21 APRILE. NON SI USERÀ IL CREDITO D’IMPOSTA

IL GASOLIO COSTA 17 CENT IN PIÙ DI GENNAIO. Sarà stato che il gasolio ad aprile aveva cominciato a calare di prezzo (nella settimana tra l’11 e il 17 ha toccato il punto più basso del periodo con 1,750 euro al litro, pur sempre però 15 centesimi in più dei primi di gennaio), ma il confronto governo-associazioni per concordare le modalità dell’erogazione segna il passo. Un primo incontro serve solo a stabilire che il beneficio sarebbe toccato unicamente ai veicoli Euro V ed Euro VI, remunerando in tal modo gli imprenditori più «virtuosi» che sarebbero stati beffati dal taglio lineare. Ma ancora il 21 aprile – con il gasolio a 1,767 euro, 17 centesimi più caro di gennaio – dopo una nuova riunione con la viceministra,

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2014 - 01 2015 -01 2017 - 01 2018 - 07 2020 - 01 2021 - 07 2023 - 01 2024 - 06

Dalla ripresa successiva al lockdown fino all’invasione russa dell’Ucraina, i prezzi (in dollari) di un barile di petrolio sono aumentati del 142%, passando da 42 dollari nell’agosto 2020 ai 111 di giugno 2022. Peraltro, il dollaro con il trascorrere delle settimane ha accresciuto sempre di più il suo valore rispetto all’euro, creando un’ulteriore spinta al rialzo. Nello stesso lasso di tempo il prezzo del gasolio per autotrazione al netto IVA è passato, stando ai dati del ministero dello Sviluppo Economico, da poco più di 1 euro al litro a 1.5 al litro. Ma quale sarà la tendenza dei prossimi mesi e anni? Difficile rispondere, anche se qualcuno avanza delle ipotesi, basandosi sul prezzo del petrolio considerato nei contratti futuri alle diverse scadenze, il tasso di cambio dell’euro che continua a deprezzarsi, i margini di raffinazione che dai valori attuali tendono a riportarsi ai livelli (più bassi) registrati nel biennio 2018-2019, il livello delle accise ipotizzato come costante fino ad agosto 2023 e poi in leggera crescita (nel frattempo ci saranno le elezioni politiche) seppure sul lungo termine le maggiori entrate provenienti dall’Iva dovrebbero alleggerirne il peso.

Osservatorio congiunturale dei Trasporti dell’Ufficio Studi Confcommercio

2022: BENE FINE A GIUGNO, BENINO OLTRE

Il peggio deve ancora arrivare. O per lo meno, il presente a dispetto di tutto non è ancora così nero. Anzi. Stando ai dati diffusi dall'Osservatorio congiunturale dei Trasporti dell’Ufficio Studi di Confcommercio, il 2022 si presenta come un anno positivo per il trasporto merci, a prescindere dalle modalità a cui ci si affida. Prova ne sia che la strada evidenzia buoni risultati con un recupero dei livelli pre-crisi grazie a una crescita dell’1,5%, la ferrovia lievita del 6,2%, seppure rimanga confinata a un modesto 5% del mercato complessivo, la mobilità marittima, seppure frenata dai problemi logistici generati da questioni internazionali, incrementa dell’1,6%, mentre il cargo aereo decolla grazie a un +11,5%. Un segno di frenata si registra a giugno, giustificato anche da un diverso andamento del Pil nazionale, in crescita del 5% nella prima parte dell’anno, mentre nella seconda è interessato – stando alle stime – da una variazione tendenziale attorno all’1%. A pesare sono la riduzione degli occupati (-50mila a maggio), il crollo della fiducia delle famiglie, la congiuntura internazionale e i costi dell’energia.

tezza che si potesse impiegare il credito d’imposta per ottenere le risorse. «Dal confronto», recitava una nota diffusa da CNA-Fita, «è emerso, in particolare che, molto probabilmente, non sarà il credito d’imposta lo strumento per distribuire i 500 milioni alle imprese. La viceministra ha spiegato infatti che, in alternativa a questa modalità, si starebbe studiando la possibilitàdiassegnaretalirisorse tramite l’Agenzia delle Dogane che già dispone dei dati relativi al consumo di gasolio dei primi tre mesi di quest’anno».

28 APRILE. CONTRORDINE: SI USERÀ IL CREDITO D’IMPOSTA

IL GASOLIO COSTA 23 CENT IN PIÙ DI GENNAIO. Il 28 aprile, un nuovo incontro dà il contrordine: si userà il credito d’imposta, ne potranno usufruirne le aziende con mezzi Euro V ed Euro VI e con massa totale maggiore di 7,5 tonnellate. E finalmente il 2 maggio (il gasolio sta ricominciandoasalire:nellasettimana2-8 maggio è a 1,791 euro al litro: più 23 centesimi rispetto a gennaio) ilConsigliodeiministri,insieme alla proroga all’8 luglio del taglio lineare dell’accisa, (ri) approva, nel cosiddetto decreto «Aiuti», l’erogazione dei 500 milioni (496.944.171, per la precisione), questa volta con qualche indicazione in più: l’importo riconosciuto a ciascuna impresa sarà commisurato al quantitativo

dei gasolio consumato nel 1° trimestre 2022: il credito d’imposta sarà pari al 28% dei costi sostenuti per l’acquisto del carburante (con un beneficio stimato in 25-30 centesimi al litro). In più tale beneficio non concorrerà alla formazione del reddito. Grande festa. CNA-Fita annuncia:finalmenteindirittura d’arrivo i 500 milioni per l’autotrasporto merci.

12 MAGGIO. ADESSO C’È IL PROBLEMA DEL DE MINIMIS

IL GASOLIO COSTA 23 CENT IN PIÙ DI GENNAIO. Madev’essereunadiritturapiù lunga dell’arrivo della Milano-Sanremo, se dopo dieci giorni – il 12 maggio (con il gasolio, intanto risalito, quella settimana, a 1,828 euro al litro, 23 centesimi in più di gennaio) – sorge il problema del de minimis, cioè del limite di sostegno alle imprese che un governo non può superare per non incorrere, da parte dell’Unione europea, nellaprocedurad’infrazioneper «aiuti di stato»; limite che per l’autotrasporto è di soli 100 mila euro (in tre anni) per singola azienda contro i 200 mila di quasi tutti gli altrisettoriproduttivi.Inrealtà, per attutire gli effetti negativi della pandemia, da marzo 2020 questa disposizione è stata attenuata daBruxelles,maildecretonon esplicita il ricorso alla norma «attenuata», lasciando il dubbio che in questo caso non possa essere applicata con il rischio, soprattutto per le imprese maggiori – e quindi più esposte – che il tetto del de minimis faccia diventare il beneficio davvero minimo.

17 MAGGIO. IL DECRETO IN GAZZETTA

IL GASOLIO COSTA 10 CENT IN PIÙ DI FEBBRAIO. Per capire come stanno le cose bisogna attendere la pubblicazione del decreto-legge sulla Gazzetta ufficiale, il 17 maggio (il gasolio è il leggera discesa, a 1,820 euro al litro, ma ancora 22 centesimi più di gennaio). Nel testo, in effetti, non compare la dizione circolata in bozza che faceva riferimento al de minimis pre-Covid, ma una conferma da Bruxelles è, comunque,necessaria,nelsensoche – sia pure formalmente – l’applicazione della norma «attenuata» deve essere notificata alla Commissione europea che la deve valutare. Soltanto dopo – con la certezza che il sostegno non cadrà sotto la tagliola del de minimis – si potrà emanare il decreto attuativo e, soprattutto, l’Agenzia delleEntratepotràcomunicare alle imprese il codice tributo da usare per «scalare» il contributo dal primo F24 possibile.

7 GIUGNO. GIOVANNINI: IL DECRETO È FERMO A BRUXELLES

IL GASOLIO COSTA 34 CENT IN PIÙ DI GENNAIO. Solo una semplice formalità? Forse no, se venti giorni dopo, il 7 giugno (il gasolio quella settimana è risalito a 1,935 euro al litro, più 34 centesimi rispetto a inizio anno), il ministro per le Infrastrutture e

Diminuire il consumo di carburante e le emissioni di CO2 con la nuova EcoGeneration

I semirimorchi aerodinamici della EcoGeneration riducono la resistenza dell‘aria e quindi notevolmente il consumo di carburante. Con la parte posteriore regolabile, in caso di necessità i modelli EcoFLEX e EcoVARIOS possono essere adattati in modo flessibile al volume di carico più grande. Nell‘impiego quotidiano, la soluzione EcoGeneration raggiunge una riduzione del consumo di carburante fino al 10%. Maggiori informazioni:www.cargobull.it

Infrastrutture e la Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, ammette candidamente in un’audizione alla Camera che il decreto-legge 50 è oggettodiuna«interlocuzione» pressolaCommissioneeuropea per evitare opposizioni da Bruxelles. Le associazioni di rappresentanza cominciano a preoccuparsi. Unatras si sente costretta a scrivere direttamente al presidente del Consiglio, Mario Draghi, oltre che a Giovannini e a Bellanova, per sollecitare l’erogazione del sostegno.

16 GIUGNO. GIOVANNINI: IL DECRETO È FERMO A BRUXELLES

IL GASOLIO COSTA 34 CENT IN PIÙ DI GENNAIO. Ma ci vuole un’altra decina di giorni per arrivare, il 16 giugno (mentre il gasolio arriva a 1,935 euro al litro, più 34 centesimi su gennaio) all’ennesimo incontro risolutivo tra associazioni e governo (MIMS e MISE, ma anche Agenzie delle Entrate e delle Dogane): se ne esce con l’impegno del governo di far partire in giornata «la documentazione utile alla conclusione della procedura», secondo una nota di Unatras. Alla fine, tutti esprimono soddisfazione, ma deve restare nell’ariaunpizzicodidiffidenza se, da una parte Unatras promette di monitorare i successivi passaggi, e dall’altra il presidente di Anita, Thomas Baumgartner, nel riconoscerealgoverno«l’ottimo lavoro svolto», si augura che «le tempistiche per il riconoscimento del credito siano brevi come promesso e che l’iter procedurale sia tecnicamente funzionale». Perchénelfrattemposiavvicina la scadenza fiscale del 31 luglio, in occasione della quale sarà possibile utilizzare l’F24 per ottenere ilbeneficio.Maatresettimane da quella data – 114 giorni dopo la prima approvazione della misura dapartedelConsigliodeiministri – in mano ai trasportatori non rimane che il silenzio dell’attesa, rotto soltanto da un comunicato di Unatras del 12 luglio che annuncia il via libera di Bruxelles alla misura e mette pressione il governo, che non a caso il giorno seguente annuncia di aver firmato il decreto ministerialeediaverconvocato le associazioni dell’autotrasporto per venerdì 15 luglio per fornire gli aggiornamenti sulle procedure per la fruizione del credito d’imposta. Nel frattempo, mentre si attende la comunicazione dell’Agenzia delle Entrate che dovrebbe comunque servire a minimizzare i sovraccosti degli acquisti di carburante effettuati nel primo trimestre dell’anno, il gasolio, indifferente ai problemi degli autotrasportatori e del governo, supera nuovamente la soglia non solo psicologica dei 2 euro (il 20 giugno) per poi schizzare, il 27 giugno, a 2,033. A metà luglioconcedeunatreguascendendo fino a 1.981,63. Tornerà a salire? Non resta che trasformare il silenzio dell’attesa nel silenzio della speranza.

Il credito di imposta del 28%

MA CHI NON HA UTILI DI COSA BENEFICIA?

È contenuta nel decreto Aiuti del 17 maggio, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 114, la previsione di un credito di imposta del 28%, destinato alle aziende di autotrasporto che abbiano sede o stabile organizzazione in Italia e applicabile alla spesa per l’acquisto del gasolio utilizzato per veicoli di peso superiore a 7,5 tonnellate, di categoria euro 5 o superiore.Ilcreditod’impostapuòessereutilizzatoesclusivamente in compensazione, è cumulabile con altre agevolazioni che abbiano a oggetto i medesimi costi, a condizione che tale cumulo non porti al superamento del costo sostenuto. Gli scettici sottolineano che essendo un credito riferito a un’imposta andrà a beneficio di chi ha generato utili e quindi può così alleggerire il carico fiscale. Ma quanti saranno quelli che invece di utili non ne avranno?

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