PAOLO SPOLADORE
IL FELICE INCONTRA Volume 1
LE DOMANDE CHE AVRESTI SEMPRE VOLUTO FARE A GESÙ
INDICE
Introduzione
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La fonte
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L’ambiente
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I personaggi
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Dialogo 1 Parole prime
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Dialogo 2 La tassa
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Dialogo 3 La pazzia
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Dialogo 4 La misura
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Dialogo 5 La fede
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Dialogo 6 Nuove vie
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Dialogo 7 Secondo Dio, secondo gli uomini
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Dialogo 8 Evoluzione
115
Dialogo 9 Domande
131
Dialogo 10 Idee
143
Dialogo 11 Il mulino
177
Dialogo 12 Credere
191
Dialogo 13 Il Vivente
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Introduzione Chi inforna il pane porta il nome di fornaio. Chi fa legna e lavora il legno porta il nome di falegname. Chi vende il pesce porta il nome di pescivendolo. E quale nome può portare Colui che annuncia l’euanghèlion, il vangelo, il felice annuncio? Il Felice. Non può essere che Felice il nome di Colui che porta al mondo il felice annuncio! Nella sua breve esperienza terrena, Yeshua, Gesù, Colui che annuncia il felice messaggio, non ha fatto altro che incontrare uomini e donne per rivelare loro le vie della gioia, per ispirare loro le procedure per vivere nella felicità, nella pace e nel benessere. Spesso, però, molte parole, messaggi, indicazioni, procedure, ispirazioni della Parola di Gesù non sono immediatamente facili da comprendere, da cogliere, capire, non perché realmente difficili o incomprensibili, ma semplicemente perché la psiche e il cuore dell’uomo si ritrovano cristallizzati nel pregiudizio, distratti da problemi, resi impermeabili dall’ignoranza. In questo libro di dialoghi ispirati al vangelo secondo Marco, Gesù, durante le ore notturne, attorno al fuoco in riva al mare, nei lunghi trasferimenti a piedi, risponde alle domande dei discepoli e spiega con parole umane ai suoi più intimi, ai dodici da lui stesso scelti, come comprendere e immergersi nella profondità, nell’ineffabile vastità, intelligenza e utilità della sua Parola.
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I personaggi È Gesù stesso a chiamare personalmente dodici uomini, e il vangelo di Marco precisa: quelli che egli volle. Li chiama a sé, cioè li sceglie, prima di tutto perché stessero con lui. I dodici non arrivano tutti insieme, i primi sono quattro pescatori, di cui Marco racconta la vocazione, due coppie di fratelli, poi vengono gli altri otto, che si uniscono piano piano lungo il cammino. C’è Simone, cui Gesù dà il nome di Pietro, con suo fratello Andrea; altri due fratelli, Giacomo, detto poi il Maggiore, e Giovanni, figli entrambi di Zebedeo, proprietario di barche da pesca; poi Filippo e Bartolomeo; Tommaso detto anche Didimo, cioè gemello; Matteo l’ex esattore delle tasse; l’altro Giacomo detto il Minore, figlio di Alfeo; Giuda detto Taddeo; Simone il Cananeo, detto anche lo Zelota; infine Giuda Iscariota. Sono tutti provenienti dalla Galilea, eccetto Giuda Iscariota che proviene dalla Giudea. Per lo più pescatori, semplici, non indottrinati dai rabbini, cioè dai maestri istituzionali, ma generosi, gente pratica, veloce a cambiar lavoro: sùbito dice il vangelo, perché l’essenziale lo capiscono immediatamente, nemmeno depongono il loro strumento di lavoro alla chiamata di Gesù, letteralmente lo abbandonano. Non sono chiamati per una riforma del vecchio mondo, ma per fondare qualcosa di completamente nuovo.
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Dialogo 1 Parole prime Marco capitolo 1
Marco capitolo 1
Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio. Come sta scritto nel profeta Isaia: Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero: egli preparerà la tua via. 3Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri, 4vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. 5Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. 6Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. 7E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. 8Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo». 9Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nazaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. 10E subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. 11E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento». 12 E subito lo Spirito lo sospinse nel deserto 13e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano. 14 Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, 15e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel vangelo». 1 2
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Dialogo 1 • Parole prime
Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. 17Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». 18E subito lasciarono le reti e lo seguirono. 19Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. 20E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui. 21 Giunsero a Cafarnao e subito Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, insegnava. 22Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. 23Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, 24dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il Santo di Dio!» 25E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!» 26E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. 27Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!» 28La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea. 29 E subito, usciti dalla sinagoga, andarono nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. 30 La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. 31Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva. 16
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Marco capitolo 1
Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. 33Tutta la città era riunita davanti alla porta. 34Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano. 35 Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. 36Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. 37 Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!» 38Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!» 39E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni. 40 Venne da lui un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!» 41Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!» 42E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. 43E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito 44e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro». 45Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte. 32
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Dialogo 1 • Parole prime
Parole prime Gesù è a casa di Simone. Con Simone ci sono Andrea, suo fratello, Giacomo e Giovanni. È dopo cena, il sole è appena tramontato. È stata una lunga, calda, polverosa giornata, il vento forte non ha smesso un attimo, e anche adesso fa sventolare tendaggi e capelli. Simone si fa coraggio e dice: Simone: Maestro, fin da piccoli le nostre giornate sono state in mare a pescare o sulla riva a vendere il pesce ai mercanti, a riassettare le reti o a preparare le barche. Ora, da qualche giorno, siamo con te, ti seguiamo e ci confondiamo in mezzo alla folla, ascoltando la tua parola, osservando i miracoli che fai. È bellissimo, travolgente, nuovo, è tutto così nuovo, ma…, ma una cosa non capiamo, ne parlavamo anche per la via. Non capiamo quando dici: Invertite il modo di pensare e aderite al felice annuncio. Anche oggi l’hai ripetuto più volte, cosa intendi? Gesù: Caro Simone, se voi poteste capire e amare completamente, comprendere e vivere in pienezza queste parole, per farne la vostra procedura di vita, beh, cari Simone, Andrea, Giacomo e Giovanni, da domani potremmo tutti tornare a pescare e verrei anch’io con voi, perché non sarebbe più necessario dire altro all’umanità. 17
Marco capitolo 1
Queste parole contengono tutta la luce, la sapienza, la potenza, l’intelligenza, la verità di Dio e della vita. Giacomo: Ma come! In così poche parole? Gesù: Sì, in così poche parole. Ogni altra parola che io vi dirò, ogni esempio che vi farò, ogni parabola che vi racconterò, ogni miracolo che vedrete, ogni guarigione a cui assisterete, da qui in avanti, avrà l’unico scopo di spiegare, chiarire, rendervi più comprensibili, semplici, chiare, vicine, accessibili queste parole e la verità che contengono. Andrea: Anche Giovanni Immergitore nel deserto gridava a tutti parole che invitavano alla conversione, anche se una cosa è certa, Maestro, il tuo invito alla conversione è accompagnato da segni, guarigioni e miracoli che non si sono mai visti. Gesù: Ma il mio non è un invito alla conversione. Voi tradurrete per millenni queste parole in modo scorretto e deviante. Tradurrete il mio invito con “convertitevi”, trasformando le mie parole in un imperativo moralistico, per un mutamento etico, disciplinare, ponendo così le basi per una 18
Dialogo 1 • Parole prime
stratificazione di precetti e convenzioni utili solo a inventare una nuova religione, di cui il mondo non ha assolutamente bisogno. Io non sono qui tra voi per creare una nuova religione. Giovanni: Ma allora, Maestro, cosa significano le tue parole? Alcuni nostri conoscenti greci le hanno già tradotte con metanoèite. Come dobbiamo comprenderle? Gesù: Sì, metanoèite esprime correttamente quello che voglio dirvi, e quello che voglio dirvi è che se volete una vita nuova, se volete evolvervi, essere felici, dovete rovesciare, capovolgere, sostituire il vostro modo di pensare. Ditemi, voi, se volete bere acqua dal secchio, cosa dovete mettere dentro al secchio? Andrea: Acqua, Maestro, è ovvio! Gesù: Se volete avere olio nell’orcio, di cosa dovete riempire l’orcio? Giacomo: Olio, Maestro, di cos’altro! Gesù: Se volete mescere vino dall’otre, di cosa dovete riempire l’otre?
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Marco capitolo 1
Simone: Vino, Maestro, e di quello buono! Gesù: Ecco cosa sono venuto a rivelarvi! La vostra vita dipende esclusivamente, assolutamente e senza errore da quello di cui riempite il vostro pensiero e il vostro cuore. Se volete bere gioia dalla vita, di gioia e gratitudine dovete riempire i vostri pensieri e le vostre immagini interiori, sempre, sempre, indipendentemente da ciò che accade. Se volete essere sempre unti dall’olio della pace e della salute, di compassione e di perdono dovete riempire i vostri pensieri e le vostre immagini interiori, sempre, sempre, indipendentemente da ciò che accade. Se volete inebriarvi di felicità e benessere, di condivisione e gratuità, di questo dovete riempire i vostri pensieri e le vostre immagini interiori, sempre, sempre, indipendentemente da ciò che accade. Questa è l’evoluzione che sono venuto a rivelarvi. È attraverso le vostre parole psichiche, i vostri dialoghi e le immagini interiori, con cui riempite la vostra mente, che date forma alle vostre scelte, decisioni, azioni e dunque alla vostra vita. È parlandovi dentro, dialogando in voi, nei meandri della vostra struttura psichica, che componete pensieri e idee, catalogate convinzioni e convenzioni, ammucchiate giudizi e pregiudizi, generate proiezioni, immagini, 20
Dialogo 1 • Parole prime
emozioni, obiettivi. È parlandovi dentro che costruite lentamente, ma inesorabilmente, la vostra mente, il vostro modo di pensare, la vostra mentalità, ciò in cui credete, ciò che vi piace, ciò che volete o desiderate. Ed è proprio così che, usando il vostro modo di pensare e le facoltà del pensiero unicamente per giudicare, giudicare, giudicare, generate strutture mentali violente, gerarchie morali irrealistiche, che vi rendono schiavi e deboli. È usando il vostro cuore e il vostro pensiero non per essere intelligenti ma per generare pregiudizi, non per essere percettivi ma per giudicare, che determinate le vostre ipocrite impalcature religiose, che aggiornate i vostri pregiudizi, che codificate il vostro linguaggio e muovete le vostre azioni, che sono sempre azioni generate da ambizione, confronto, sfida, conflitto. Ditemi, Giacomo e Giovanni, di cosa stavate discutendo oggi sotto il leccio, vicino al pozzo lungo la via? Giacomo: Non ricordo di preciso, Maestro. Giovanni: Ma dai, Giacomo, lo sai benissimo! Stavamo discutendo su chi secondo noi era il preferito del Maestro, di questo stavamo discutendo! Gesù: Ecco un esempio per voi. Vi siete parlati tra 21
Marco capitolo 1
voi e cosa vi siete buttati addosso l’un l’altro, Giovanni? Giovanni: Parole pesanti ci siamo buttati addosso, Maestro, parole pesanti e irrispettose, sguardi velenosi, gesti di allontanamento. Gesù: Perché? Giacomo: Perché ognuno diceva la sua e tutti e due volevamo avere ragione. Gesù: No, non per questo. Ma perché l’otre del vostro cuore e l’orcio del vostro pensiero sono pieni di parole pesanti e irrispettose, sguardi velenosi, gesti di allontanamento. Potete versarvi l’un l’altro solo ciò di cui è pieno il vostro cuore, nient’altro. Se alimentate il vostro dialogo interiore di ambizione, l’ambizione si trasformerà in competizione, la competizione in sfida e la sfida in combattimento, e combattimento uscirà dalle vostre bocche, dalle mani, dagli occhi. Simone: Ma allora, Signore, di cosa dovremmo alimentare, riempire il nostro dialogo interiore per vivere in pace, felici e nel benessere? Gesù: Non di parole umane, non di convenzioni, 22
Dialogo 1 • Parole prime
convinzioni, pregiudizi, giudizi umani, ma di altre parole di provenienza più elevata, più ricca, più evoluta e amante. Ecco perché in questi giorni, lungo la strada, sto ripetendo a tutti: Invertite il vostro modo di pensare e aderite al felice annuncio. Non vi rivelo il felice annuncio, quello che voi chiamerete vangelo, per darvi una nuova morale, ma per offrirvi materiale infinito per sostituire i vostri dialoghi e le vostre immagini interiori. Simone: Facci un esempio. Gesù: Quando tu, Simone, sei geloso e invidioso dei tuoi fratelli, ora hai capito che questo accade perché hai riempito prima il tuo cuore e i tuoi pensieri di gelosia e invidia. Ora, se desideri non essere più geloso e invidioso, prova a sostituire i tuoi vecchi pensieri con le parole che ti ho detto giorni fa nella sinagoga di Cafarnao, dopo che ho cacciato il demonio da quell’uomo posseduto. Ricordi? Ti ho detto: Fidati sempre di Dio Padre che tutto vede e governa ed è il più potente di tutti. Ecco, Simone, sostituisci i tuoi pensieri di gelosia e di indivia con queste parole, e ripetile giorno e notte dentro di te con tutto il cuore: Mi fido di Dio che tutto vede e governa, lui è il più potente. Ricorda, Simone, quando sei in guerra 23
Marco capitolo 1
non puoi seminare, non puoi crescere, non puoi evolverti. Giovanni: Ma questa è veramente una rivoluzione, Maestro. Gesù: Sì, questa è la mia rivoluzione. Invertite il vostro modo di costruire i pensieri, di annusare la realtà, di percepire voi stessi e Dio che vi ha creati. Il vostro modo di pensare, la vostra mentalità, la vostra struttura pensante derivano assolutamente dal vostro modo di ascoltare, percepire spiritualmente la realtà, voi stessi e Dio. Giovanni: Da dove possiamo cominciare? Gesù: Iniziate togliendo peso e autorità a tutto quello che gli uomini vi hanno detto riguardo alla vita, a voi stessi, a Dio, e iniziate a percepire voi stessi, la vita, la vostra persona, Dio con la potenza dello Spirito che Dio ha posto in voi e del vostro sacro sentire. Gli uomini non conoscono le parole di vita di cui alimentare il cuore e il pensiero, io solo le conosco, perché il Padre me le ha rivelate. Ascoltatemi e rinascerete dall’alto. Iniziate così. Andrea: Per questo, Maestro, quando parli si sente qualcosa nel cuore e nel cervello, qualcosa 24
Dialogo 1 • Parole prime
di immenso e profondissimo che non si può definire? Qualcosa che svuota del tutto e riempie del tutto, qualcosa che mai ho sentito quando ho ascoltato chiunque altro nella mia vita? Qualcosa che hanno sentito e riconoscono i demòni e perfino i tuoi nemici scribi nella sinagoga di Cafarnao? Le tue parole hanno un’autorità sconosciuta ma di cui sentiamo una nostalgia infinita. I demòni si sottomettono e scappano al suono della tua parola, e all’ombra della tua persona perfino le malattie se ne vanno, come la febbre della suocera di Pietro. Gesù: Sì, Andrea, nessuno degli uomini può formulare dal cuore e dal cervello parole che creano e sostengono la vita. Io posso donarvi le parole di vita e proprio queste parole mi aiuterete a seminare in villaggi e città. Ascoltatemi, ascoltate le mie parole, ripetetele dentro di voi incessantemente per sostituire i vostri vecchi e malevoli pensieri, e rinascerete, rinascerete dall’alto. Iniziate così.
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