La Verità Libera

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Disse a lui Gesù: Amerai il Signore Dio tuo nell’intero tuo cuore, nell’intera tua psiche e nell’intera tua intenzione. Questa è la grande e prima procedura. La seconda, poi, è simile a questa: Amerai il tuo prossimo come te stesso. (Matteo 22,37-39)

L’originale scrittura greca di copertina Le parole qui sopra, e riportate nella grafica di copertina, sono tratte dal vangelo di Gesù secondo Matteo. Il termine greco entolè si traduce comunemente con comandamento, ma più letteralmente significa procedura, regola di funzionamento, istruzione per l’uso. Gesù sintetizza il cuore di tutte le procedure di funzionamento, di tutte le istruzioni del manuale d’uso della vita e della vita dell’uomo, in questi due principi dai quali dipendono tutte le altre istruzioni e procedure, per vivere felici e nella pace.



Paolo Spoladore

LA VERITÀ LIBERA



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La Verità libera

È notte, una notte limpidissima in alta montagna. Alzi gli occhi al cielo e vedi un’infinità di puntini luminosi, le stelle. Non riesci a vedere tutte le stelle che ci sono sopra di te, ma quelle che riesci a vedere sono comunque incalcolabili. Vorresti renderti conto della vastità infinita di ciò che vedi, ma non ci riesci, il cervello non è sufficiente a contenere tanto immenso, il pensiero non è capace di concepire tanta vastità e l’emozione che sale dal cuore è meraviglia, ma anche un po’ di inquietante, impalpabile vertigine. Come rendersi conto di tanta immensità, bellezza, regolarità dell’universo? Come rendersi conto di come tutto funziona alla perfezione? Come rendersi conto che, se anche una delle più piccole proprietà o condizioni fisiche dell’universo fosse stata differente, le stelle, i pianeti e le galassie non si sarebbero mai formati e non avremmo mai conosciuto l’esistenza della vita intelligente? Perché i parametri, le condizioni che tengono in vita l’universo hanno il valore che hanno e non un altro? Secondo l’etimologia latina, il vocabolo universo deriva da unum in diversis, sottolineando il fatto che l’universo è costituito da infinite realtà diverse, ma nello stesso tempo forma un unicum inseparabile. L’universo è un’unità collettiva con delle evidenti caratteristiche. Da tempo incalcolabile il sole accende il giorno con precisione assoluta e con la stessa precisione scende oltre l’orizzonte ogni sera,

Introduzione

INTRODUZIONE


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secondo il movimento perfetto e ordinato della terra. Ordinate sono le maree, le correnti oceaniche, il movimento dei pianeti. Prima caratteristica dell’universo: tutto ciò che è creato è perfettamente ordinato, preciso. Ma non solo. Chi di noi preferisce dormire in un letto di spine invece che su un buon materasso? Quale uomo preferisce mangiare un sasso piuttosto che un pesce, o ricevere un pugno invece di una carezza? L’uomo preferisce stare al caldo e in un comodo riparo o al freddo e in pericolo? L’uomo preferisce vivere schiavo o libero? Seconda caratteristica dell’universo: tutto ciò che esiste è stato creato secondo delle precise e incomprimibili preferenze. L’universo vive di una meravigliosa ordinata perfezione. A quest’ordine allude il termine di origine greca cosmo, che ha una profonda connotazione di ordine, bellezza e armonia. Il creato manifesta ordine e preferenze precisi. Perché? Evidentemente tutto è ordinato perché sta rispettando degli ordini impressi all’interno di ogni sua molecola. Tutto è preferenziato perché evidentemente sta obbedendo a delle preferenze precise e prestabilite in ogni sua più piccola parte. Durante il processo per la sua condanna a morte, Gesù davanti a Pilato afferma: Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce (Giovanni 18,37). A questo punto Pilato pone a Gesù una domanda colossale, più per scaramanzia politica che per vera ricerca intellettuale e per convinzione: Che cos’è la verità? Appunto, che cos’è la verità? Verità è conoscere come funzionano l’ordine e le preferenze della vita e rispettarne le leggi. Essere nella verità è riconoscere con gratitudine come funzionano l’ordine e le preferenze della vita e cercare di intuire e riconoscere, senza pregiudizi, da dove possono provenire tanto ordine e tanta perfezione. L’uomo è nella verità quando conosce e rispetta con amore l’ordine


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e le preferenze della vita. L’uomo è nella verità quando con intelligenza impara a leggere le istruzioni per l’uso della vita e umilmente le segue con rispetto e dedizione. Nel testo evangelico è Gesù stesso che si autodefinisce: Io sono la verità. Per sua affermazione la sua persona, la sua Parola è la verità. Gesù si autodefinisce via, verità e vita. Gesù si autodefinisce l’Ordinatore e il Preferenziatore della vita dell’universo. Secondo le sue parole solo lui conosce come tutto funziona, l’ordine perfetto, le precise preferenze con cui tutto è stato fatto e si sostiene nella vita, perché tutto è uscito ed esce continuamente dalle sue mani. È evidente che solo chi tutto conosce e sostiene nel creato può offrire questa conoscenza meravigliosa a chi lo ascolta con amore e umiltà, ma secondo il testo evangelico c’è una clausola estremamente precisa e inquietante riguardo chi può ricevere la verità, cioè le istruzioni per l’uso della vita. Dice Gesù: Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te (Matteo 11,25-26). Gesù ringrazia il Padre perché non ha nessuna intenzione di rivelare la verità, come funziona veramente la vita creata, a quelli che il mondo e le accademie delle culture ufficiali ritengono i loro dotti, sapienti, intelligenti. Al Padre, Signore del cielo e della terra, piace nasconderlo a costoro e rivelarlo ai semplici, agli umili e ai piccoli. Dunque, secondo il vangelo, verità è sapere, conoscere, riconoscere come funziona la vita nel suo ordine e nelle sue preferenze, verità è rispettare con amore, seguire, curare e favorire quest’ordine e queste preferenze, ma questa conoscenza di vita è rivelata solo ai semplici, agli umili e ai piccoli. Quando Gesù dice: La verità vi farà liberi, apre una strada di conoscenza mai sentita prima. Secondo Gesù non il diritto umano di essere liberi porta e garantisce la verità, ma essere nella verità, cioè sapere come tutto funziona secondo l’ordine e le preferenze divine,


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e rispettare e amare questo sapere, consente all’uomo di vivere appieno il primo dei suoi diritti: la libertà. Verità è la legge di vita cui ogni vita e ogni essere sono legati per il fatto che esistono e sussistono. La natura è perfetta e in armonia in ogni sua più piccola parte con il tutto e il tutto con ogni più piccola parte, perché segue senza dubbi e indugi la verità, l’ordine e le preferenze dell’atto creativo di Dio. La natura è costantemente impegnata a leggere in se stessa come tutto funziona e non a scrivere da se stessa come tutto funziona. L’uomo intelligente, cioè colui che sa leggere dentro – secondo il significato stesso della parola intelligente –, dovrebbe occupare le sue facoltà a leggere e a realizzare l’ordine e le preferenze della vita non a riscrivere continuamente leggi, morali, principi, norme. Per questo motivo la continua umana ricerca di libertà è fittizia, vuota, asfittica e dal fiato corto, è già persa in partenza, perché segue una strada a ritroso, una strada perversa, al contrario, contro il senso e il funzionamento reale delle cose. L’umanità è impegnata a scrivere e a riscrivere come funziona e come deve funzionare la vita e non si dedica con amore e rispetto a leggere come funziona e come deve funzionare la vita. Questo processo perverso immerge l’umanità nella bugia e nell’inganno più totali così che l’uomo non cerca più di garantirsi i diritti fondamentali della vita, ma soltanto il proprio tenore di vita. Questo processo perverso immerge l’umanità nel terrorismo della legge, della norma, delle morali scritte da uomini secondo le convenzioni, le convinzioni, gli interessi, la voracità, la demenza del momento. In natura nulla è povero, miserevole, fiacco, depresso, indigente, sono le leggi umane, le morali, le norme scritte dagli uomini che generano persone sfiancate, oppresse e continuamente saccheggiate in ogni loro risorsa e dignità. Il vero dramma dell’umanità è non conoscere come funziona, è non rispettare l’ordine delle cose, è non favorire le preferenze della vita.


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La Verità libera

La vera libertà della persona umana è vivere e procedere nella luce e nello splendore della verità. Dentro di noi abbiamo già tutto scritto, non serve scrivere altro, basta iniziare a leggere, con pazienza, amore, cura e rispetto. Gesù questo afferma quando dice: Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti (Matteo 7,12). Il vangelo non dovrebbe essere letto come un libro di religione, ma come il libro della scienza del funzionamento della vita, perché è una meravigliosa opportunità per scoprire sempre meglio dall’Ordinatore-Preferenziatore come funziona la vita, per conoscerne le preferenze, per imparare a crescere nella libertà e nell’autonomia, per il benessere di tutti.



La VeritĂ libera Anno A



Vangelo di Giovanni 4,19-24

Viene l’ora ed è adesso Siamo così concentrati nelle nostre preoccupazioni, così attenti ai nostri interessi, così tesi per le nostre paure che non usiamo il cuore, il sentire del cuore. Non sappiamo più ascoltare i sentimenti, il sentire, la forza delle emozioni. La muscolatura del cuore è così tesa da rabbia e paure che non riesce più a percepire i sentimenti di gratitudine, di compassione, di pace. L’anima dell’uomo non smette mai di sentire, ma è il cuore che traduce il sentire dell’anima in modo percepibile alla mente e alla totalità della persona umana. È il cuore la sede e il centro del sentire. È nelle profondità del cuore che si prendono le decisioni interiori più determinanti e potenti. La persona umana funziona come una nave. Lo spirito è il capitano. La mente è l’equipaggio. Il corpo con tutte le sue strutture, la nave stessa. Se da lontano vediamo una nave che si sta schiantando sugli scogli, sarebbe inutile e spreco di enormi energie partire in mille a nuoto

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Anno A

Gli dice la donna: Signore vedo che tu sei profeta. 20 I nostri padri adorarono su questo monte; e voi dite che Gerusalemme è il luogo dove bisogna adorare. 21 Le dice Gesù: Credi a me, donna, viene l’ora in cui né in questo monte, né in Gerusalemme adorerete il Padre. 22 Voi adorate ciò che non conoscete; noi adoriamo ciò che conosciamo, poiché la salvezza è dai Giudei. 23 Ma viene l’ora ed è adesso, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità. E infatti il Padre cerca questi adoranti in lui. 24 Dio è spirito, e coloro che vogliono adorarlo in spirito e verità devono adorarlo. 19

Dedicazione della Basilica Lateranense - 9 novembre

1Re 8,22-23.27-30; Salmo 94; 1Pietro 2,4-9


Dedicazione della Basilica Lateranense - 9 novembre Anno A

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e cercare di fermarla a forza di bracciate. Sarebbe perfettamente inutile anche prendere uno a uno i componenti dell’equipaggio e spiegare loro che la nave è in pericolo, che il tempo è poco, che la situazione è grave. Sarebbe un’inutile e lunghissima perdita di tempo. La cosa più semplice e più funzionale è collegarsi via radio, o in qualche altro modo riuscire a parlare al capitano, e se il capitano si renderà conto realmente del pericolo, darà gli ordini adeguati per la soluzione del problema. A cascata dall’ordine del capitano si passerà al timoniere, poi a tutto l’equipaggio, infine alla struttura intera della nave. Così funziona anche la nostra persona. Se il corpo è ammalato, o dà segnali di disagio, significa che da tempo la mente ha ricevuto ordine di usare l’energia per distruggere, non per far vivere. La mente riceve l’ordine dal capitano che è lo spirito. Non sempre è facile rendersi conto dei pensieri che facciamo, dove stiamo dirigendo la nostra energia, perché si tratta di procedimenti molto profondi e per lo più inconsci. Ecco la bellezza gentile della vita: ciò che non puoi conoscere dell’inconscio, lo puoi vedere e capire dai risultati che puoi notare nel corpo. Se una persona si arrabbia e le scappa inconsciamente una decisione dello spirito del tipo: “Basta, voglio sparire”, oppure: “Non ce la faccio più, voglio fermarmi”, questa decisione spirituale arriva come un ordine perentorio alla mente, la mente non ha nessuna possibilità di discutere l’ordine, deve eseguire, e in un modo o nell’altro darà a sua volta ordine alle strutture del corpo di eseguire correttamente quanto ordinato, anche se tutto questo dovesse portare alla morte. L’equipaggio non discute la moralità o meno degli ordini del capitano, e se nell’esemplificazione della realtà umana può succedere che un equipaggio arrivi all’ammutinamento, nella struttura della persona umana questa gerarchia è perfetta e assoluta.


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Anno A

Lo spirito ordina, la mente organizza, il corpo obbedisce. Funziona così sempre, per tutte le persone. Non tutto si può spiegare, non di tutte le malattie si può capire facilmente da chi e da quale ordine sono partite. Certo c’è anche da considerare l’apporto dell’ambiente, del cibo e di molti altri fattori, ma funziona comunque così. Questo è vero anche per sanare e guarire. Il mero intervento fisico sul corpo per sanare un disagio attraverso la chirurgia o la chimica di un farmaco, non può assolutamente risolvere il problema e mai completamente. È ovvio, anche quando all’apparenza sembra che sia così. La vera guarigione accade quando, attraverso lo stesso perfetto processo usato per l’autodistruzione, si aiuta il capitano a cambiare decisione interiore, non per la rabbia e per la morte, ma per il perdono e per la vita. La mente si organizzerà di conseguenza, e il corpo, anche in breve tempo a volte, ne subirà le piacevoli salutari conseguenze. Anche i medici tradizionali dicono che alcune malattie sono psicosomatiche, cioè hanno una radice e un’origine psichica; ne deriva, per un minimo di logica razionale, che la soluzione dovrà essere psicosomatica e non soltanto somatica. C’è da chiedersi quale malattia, quale depressione, quale infarto, quale paresi non sia pneumopsicosomatica, parola impronunciabile, ma straordinariamente rispettosa della piena realtà della persona umana. L’uomo è un incrocio vivissimo e splendido, divino e immortale, di pneuma (spirito), psiche (mente, mentalità) e soma (corpo). In questo contesto, le parole di Gesù hanno una potenza e danno una luce tale da commuovere e sbalordire. Non su di un monte, né dentro un tempio puoi amare il tuo Dio. Non con parole, riti, devozioni, doveri, precetti e tradizioni, puoi servire la sua volontà. Solo nel tuo cuore, con il tuo spirito, con tutta la tua anima puoi


Dedicazione della Basilica Lateranense - 9 novembre

amare il tuo Signore. Solo con azioni di giustizia e verità, solo con opere di vera gratuità e gratitudine puoi servire il volere di Dio. È dentro di te che decidi di cosa vuoi gioire e di cosa vuoi soffrire. È dentro la tua decisione, è nel cuore che accade la vita, il resto va a cascata. Dio desidera essere amato e cercato, vissuto e desiderato nel cuore, non nei libri, nei templi, nelle strutture religiose. Tutto serve, se serve, anche le strutture, i templi, i libri, ma Gesù è fin troppo chiaro su cosa veramente fa la differenza: Viene l’ora ed è adesso, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità. E infatti il Padre cerca questi adoranti in lui. Dio è spirito, e coloro che vogliono adorarlo in spirito e verità devono adorarlo. Lo spirito comanda su tutto e su tutte le dimensioni. Quando l’uomo comincerà a capire e a risolvere i problemi della vita partendo da questa verità, la sua storia avrà un decollo verso la felicità, la salute e la pace, da togliere il fiato.

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Anno A

Fessura Nel tuo cuore abita Dio che è amore, nel tuo cuore abita Dio che è gioia, nel tuo cuore abita Dio che è guarigione, nel tuo cuore abita Dio che è pace.


Vangelo di Marco 13,33-37

Isaia 63,16-17.19; 64,2-7; Salmo 79; 1Corinzi 1,3-9

Guardate, vegliate; non conoscete infatti quando è il tempo. 34 Come un uomo, che partito per un viaggio, ha lasciato la sua casa e ha dato ai suoi servi il potere, a ciascuno il suo compito e al portinaio ha comandato di vigilare. 35 Vegliate dunque, non sapete infatti quando il signore della casa verrà, o alla sera, o a metà della notte o al canto del gallo o al mattino, 36 che egli giungendo all’improvviso non vi trovi addormentati. 37 Quel che dico a voi, lo dico a tutti: state svegli!

Stai fermo. Stai zitto. Non fare questo. Non fare quello. Non andare là. Fermo con quelle gambe, che disturbi. Non sporcarti, non correre, che ti fai male. Non sudare, che prendi una malora. Stai qui seduto, non ti muovere e mettiti composto. C’è una differenza, la differenza. Dio è Creatore, l’uomo è creatura. Sembra una differenza scontata, conosciuta, assodata, ma non è così. Dalla vita che l’uomo conduce si capisce che l’uomo non conosce, non tiene conto per nulla di questa realtà elementare. Tra le cose create da Dio e quelle fatte dall’uomo, tra le cose dette da Dio e quelle dette dall’uomo, tra le cose che chiede Dio e quelle che chiedono gli uomini c’è una differenza abissale, fisica, cosmica, esistenziale. Tutto ciò che Dio ha creato, la vita intera in tutte le sue forme, ogni vita e ogni essere, dal batterio all’elefante, dalla goccia d’acqua alla quercia, ciò che Dio ha creato e crea continuamente, tutto ciò che dice e ci rivela porta in sé una caratteristica che è la caratteristica stessa della vita: il movimento. Tutto ciò che l’uomo costruisce, organizza, propone in ogni angolo della civiltà, dalle parole agli utensili, dalle automobili allo sport, dagli elettrodomestici ai computer, tutto ciò che l’uomo inventa,

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Fermo, zitto, dormi!

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dice e rivela del suo pensiero e delle sue idee porta in sé una caratteristica che è la caratteristica stessa della morte: non ha movimento, è fermo. La caratteristica dell’atto creativo di Dio è il movimento, la caratteristica della morte è il non movimento. Dio è l’essenza del movimento, Satana è l’assenza del movimento. L’amore muove. La morte ferma. La vita che Dio propone è movimento, consumo di energie per dare e ricevere gioia, è cambiamento, evoluzione, spostamento, rischio protetto dalla prudenza dello Spirito, decisione, educazione alla scelta, intenzione, strada, cammino, novità, passione, interesse. La vita che Satana propone è agitazione, ma non movimento, consumo di energie senza reale risultato di dono e di gioia, è sostituzione effimera non cambiamento reale, è addestramento non educazione, è rigidità non decisione, è paura non prudenza, tensione non passione, è interessi non interesse. Nella luce di Dio tutto si muove, si evolve, cammina, si sposta. Tutto ciò che Dio ha creato si muove sempre, in continuazione e ogni essere ha un suo ritmo di movimento, una sua cadenza fisiologica, una sua armonia divina determinata appunto dal suo movimento dentro la vita e verso la vita. Tutto nella vita di Dio si muove verso la vita stessa. E fondamentalmente tutti possiamo assistere e godere di questo cosmico e infinitesimale movimento, ma nessuno sa esattamente da dove viene e dove va. Una persona felice della vita la riconosci perché si muove, è bella, ha energia, passione; una persona depressa, triste, la riconosci dallo sguardo fisso, lento, attento, ma fermo. Si muove a fatica, non si alza dal letto, non ama i cambiamenti, non si sposta agevolmente, non ha passioni. Gesù dice: Vegliate, non addormentatevi. Gesù invita con forza a muoverci, a non fermarci, a non accomodarci e addormentarci nel letto delle nostre idee e dei nostri pregiudizi, delle nostre paure e rabbie antiche. State svegli, ripete. Questa vita è movimento. Non trattenere le tue forze accanto a te,


Fessura Ciò che non viene da Dio e non porta a Dio pesa e addormenta fino a far morire.

1a Domenica di Avvento

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Anno B

donati, datti da fare, spenditi, guarda oltre, vai oltre, non fermarti a quello che pensi di aver capito. Hanno passato la vita a dirci: “Stai fermo, non ti muovere”, ma questa è la voce della morte, dell’inedia, del galateo. C’è solo uno status nel mondo dove non si sbaglia mai, non si commettono errori, non si disturba, non ci si muove, non si rischia nulla, non si può far del male, si rispetta perfettamente ogni legge e galateo, si è perfettamente a posto, e nessuno avrà mai nulla da dire su di te. C’è un solo status in cui tutti diranno bene di te, ti metteranno perfettamente a tuo agio, perché sei perfetto, immobile, non consumi, non sbagli, non fai confusione, sei perfettamente gestibile. Quando sei morto. Gesù ci vuol dire: “Sveglia figliolo, non addormentarti, sveglia, hai una vita intera da vivere. Cammina, scegli, sbaglia, chiedi perdono, rialzati, impara, piangi. Se soffri o fai soffrire, convertiti, modificati. Se ti perdi, ritrovati, cambia, cresci, offri perdono, prega, grida, salta e canta, ma non fermarti, non addormentare il cuore e la mente”. Il Signore a ciascuno ha dato la vita e un compito ben preciso, ci ha dato forza e potenza, intelligenza e spirito, capacità e cuore per compiere la sua opera. La vita è una consegna non è un caso, è un dono, ma con ricevuta di ritorno. Vivere nell’inganno di sentirsi i padroni del mondo, sfruttare questa vita per i propri interessi è come addormentare lo spirito, lentamente il cuore non sa più per chi battere e la mente si spegne. In questo caso dormire la vita è morire, anzi peggio di morire, perché non c’è nulla di più esaltante per il Male che riuscire a trasformare la vita viva di un figlio di Dio nella vita morta di un figlio di Dio.


Vangelo di Giovanni 20,19-31

Atti 4,32-35; Salmo 117; 1Giovanni 5,1-6

La sera di quello stesso giorno, il primo della settimana, mentre erano sprangate le porte dove erano i discepoli per paura dei Giudei, venne Gesù e stette in mezzo a loro e dice: Pace a voi! 20 E dicendo questa cosa mostrò loro le mani e il fianco. I discepoli allora si rallegrarono vedendo il Signore. 21 Gesù disse loro di nuovo: Pace a voi; come il Padre ha inviato me, anch’io mando voi. 22 E detta questa cosa soffiò e dice loro: Ricevete lo Spirito Santo. 23 A chi rimettete i peccati sono loro rimessi; a chi li ritenete sono ritenuti. 24 Tommaso, uno dei dodici, detto Didimo, non era con loro quando venne Gesù. 25 Gli dissero allora gli altri discepoli: Abbiamo visto il Signore! Ma egli disse loro: Se non vedo nelle sue mani l’impronta dei chiodi, e non spingo il dito nell’impronta dei chiodi, e non metto la mia mano nel suo fianco, non crederò affatto. 26 E dopo otto giorni i suoi discepoli erano di nuovo dentro e Tommaso con loro. Venne Gesù, a porte sprangate, e stette in mezzo e disse: Pace a voi. 27 Poi dice a Tommaso: Metti il tuo dito qui e vedi le mie mani e metti la tua mano e spingila nel mio fianco e non essere incredulo ma credente. 28 Rispose Tommaso e gli disse: Mio Signore e mio Dio. 29 Gli dice Gesù: Perché mi hai visto hai creduto? Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto. 30 Molti altri segni fece Gesù davanti ai suoi discepoli, che non sono scritti in questo libro. 31 Questi però sono scritti affinché crediate che Gesù è il Cristo il Figlio di Dio, e affinché credendo abbiate la vita nel suo nome.

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Anno B

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Si vede prima col naso Il naso è la parte più esterna del viso. È la prima che viene a contatto con il mondo, con le cose. Il naso respira l’aria e il mondo.


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Anno B

Il naso sente gli odori, fa arrivare al cervello gli aromi e la puzza. Sente l’aria pesante di una stanza o quella leggera e fresca di un bosco. Il naso inspira aria profondamente o a fiato corto, il naso espira dolcemente, soffia, sbuffa, rabbuffa, ansima. Il naso coglie il primo contatto con l’esterno, annusa la vita, i cibi, i vestiti, l’ambiente, le persone, le cose. Il naso si chiude, si apre, mostra le allergie, si riempie di impurità, ma si può pulire, e conviene tenerlo pulito. Il naso fisico è un’esemplificazione stupenda del naso spirituale di cui è fornita la nostra anima. Il naso dell’anima è la mente, il nostro modo di pensare. È il nostro naso interiore mentale che riceve la vita, la filtra, la sente, sente la rabbia, respira gli imprevisti, ansima, sbuffa o respira rilassato. Quando l’aria sbuffa dal naso, e segna il fastidio per qualcosa o qualcuno, prima ancora c’è stato uno sbuffo dell’anima, del dialogo interiore. La nostra anima respira la vita attraverso il nostro modo di pensare. La mente si inquina, soffre di allergie, timori, sudori, si incrosta di pregiudizi, paure. Si restringe a causa di traumi e umiliazioni, diventa allergica a causa delle violenze e degli obblighi subiti. Il respiro preferito della mente non è al presente, è sempre al passato o al futuro. Al naso della mente il presente piace poco, preferisce scappare a respirarsi il passato o il futuro. Per questo vive spesso nell’inganno. La mente stringe le sue narici sotto il peso dell’ignoranza, così fa molta fatica a respirare le novità della vita e di Dio. La mente perennemente infastidita sbuffa, quella in perenne contemplazione di se stessa ha il moccolo, deve sempre ritornare su se stessa con il fazzoletto della vanità e del prestigio. La mente sempre indaffarata ha il fiato corto, quella invasa dai cattivi pensieri è arrossata e infetta. Quella che non vuole più sentire la vita è piena di rabbia, di muco, tanto da non riuscire più nemmeno a respirare. La mente è il naso dell’anima. Come la mente respira, così l’anima vive.


2a Domenica di Pasqua Anno B

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La mente degli apostoli è chiusa nella paura, chiusa e sbarrata come le porte del luogo dove si erano rifugiati per paura dei capi ebrei. Chiusa e sbarrata dai peccati, dalle incomprensioni reciproche quotidiane. Gesù entra a porte chiuse, non aspetta che tu smetta di aver paura per entrare, non entrerebbe mai. Il saluto di Gesù è: Pace a voi, e lo ripete, lo ripete, perché il naso è pieno di muco, l’anima non sente, la mente è chiusa. Se il naso è chiuso, la vita non entra, la Parola resta fuori, resta parola muta. Allora Gesù fa qualcosa di supremo, di straordinario, sublime. Ripete il gesto più antico di Dio, il primo gesto verso la sua creatura. Gesù insufflò lo Spirito Santo. “Insufflare” è una parola unica nel vangelo e, nell’Antico Testamento, ricorre solo due volte: quando Dio crea l’uomo, soffiandogli dentro il suo alito vitale40, quando fa risorgere le sue ossa aride41. Soffiare Spirito dentro le narici è stato il gesto della vita, ora è il gesto della risurrezione. Lo Spirito deve aprire il naso, la mente, i condotti dell’anima. Lo Spirito entra nel naso e purifica il modo di pensare degli apostoli, allora Gesù e la sua pace possono entrare finalmente nel cuore dei suoi figli. E Gesù non può che insufflare il perdono, il perdono dei peccati, delle durezze, delle incrostazioni della non-fede, della paura. La mente va purificata dalla gelosia, dall’invidia, dall’impurità, dal possesso, dall’ansia, dalla rabbia, dal rancore, dal peccato insomma. Allora Gesù soffia delicatamente, ma con decisione sul naso dei

Allora Dio, il Signore, prese dal suolo un po’ di terra e, con quella, plasmò l’uomo. Gli soffiò nelle narici un alito vitale e l’uomo diventò una creatura vivente (Genesi 2,7). Ma non riconosce Colui che lo ha plasmato e gli ha dato la vita, la forza di agire e lo spirito che lo fa vivere (Sapienza 15,11). 41  [...] Io pronunziai le parole che il Signore mi aveva ordinato di dire. Il soffio della vita entrò in quei corpi ed essi ripresero vita. Si alzarono in piedi. Tutti insieme sembravano un esercito grandissimo (Ezechiele 37,9-10). 40


Fessura Per chi non ha naso, non c’è mai aroma sufficiente nel vento per dire grazie. Per chi sa annusare invece, ogni folata è un canto.

2a Domenica di Pasqua

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Anno B

suoi. Che gesto! Che potenza, che grazia, che fantasia, che saggezza. Se Dio non purifica il naso-mente dei suoi, non riuscirà a entrare nel loro cuore. Se non ci aiuta a purificare il nostro modo di pensare, il nostro dialogo interiore, non riuscirà a farci gustare la grazia e l’aroma, il gusto sublime della sua pace. Questo dono è anche il primo dono che fa alla sua chiesa per i figli di Dio. La chiesa nei suoi apostoli ha il potere da parte di Gesù di rimettere i peccati e, attraverso l’assoluzione, di insufflare lo Spirito Santo nuovamente dentro il naso spirituale degli uomini che, chiedendo perdono, vogliono rinnovare il proprio cuore e la propria vita. Ma ogni naso che si rispetti ha due buchi e ogni respiro ha due atti, come ogni perdono ha due vie e due movimenti: perdono da chiedere a Dio e ai fratelli, perdono da offrire a chiunque ci può aver fatto del male. In questo sta il dono della pace che Gesù offre ai suoi apostoli nel giorno dell’insufflazione dello Spirito dentro le narici del suo popolo.





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