La verità libera

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Paolo Spoladore

la VeritĂ Libera Riflessioni sul Vangelo festivi anno A



INTRODUZIONE

Alla porta bussavano con terrificante violenza, andò ad aprire la Paura e si trovò davanti le fauci aperte di mostri mai visti. Alla porta bussavano con terrificante violenza, andò ad aprire la Fede, e non c’era nessuno (…)

È la paura il gran bastone tra le ruote. È la paura che come mano invisibile blocca il respiro e ferma i cuori. La paura si infligge alle genti attraverso la somministrazione di dosi massicce di bugia, illusione e violenza. La bugia e l’illusione servono per tenere i popoli nell’ignoranza, la violenza per tenerli nel fremito, nel terrore. La paura si può vincere solo con la fede. Una fede amante, serena, fattiva, sapiente. La fede non è uno stato della mente, non è solo credere in qualcosa, la fede è una forza. Dopo l’Amore, su questa terra è la forza più grande. Può spostare le montagne, scardinare i pericoli più grandi, guarire le malattie. Nulla è impossibile a chi crede.



XX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO Is 56,1.6-7; Sal 66; Rm 11,13-15.29-32; Mt 15,21-28 21

E uscito di là Gesù si ritirò nelle parti di Tiro e Sidone. 22 Ed ecco una donna cananea, venuta da quelle regioni, gridava dicendo: Abbi pietà di me, Signore, figlio di Davide: mia figlia è duramente posseduta da un demonio. 23 Ma egli non le rispose parola. E avvicinatisi i suoi discepoli gli chiedevano dicendo: Rimandala perché ci grida dietro. 24 Egli allora rispondendo disse: Non sono stato inviato se non per le pecore perdute della casa di Israele. 25 Lei avvicinatasi si prostrò a lui dicendo: Signore, aiutami! 26 Egli rispondendo disse: Non è bello prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini! 27 Ma lei disse: Sì, Signore, ma anche i cagnolini mangiano delle briciole che cadono dalla mensa dei loro padroni! 28 Allora rispondendo Gesù le disse: O donna, grande è la tua fede: avvenga a te come tu desideri! E in quell’istante sua figlia fu guarita.

Avvenga a te come vuoi Dai fatti raccontati in questa pagina del Vangelo possiamo imparare molte cose. Primo. Quando chiedi qualcosa a Dio, impara a premettere sempre: Signore abbi pietà di me. Questa è la cosa da chiedere, il resto verrà in sovrappiù. Secondo. La donna del Vangelo, nella sua preghiera per la figlia, non chiede, come sarebbe ovvio, la guarigione della figlia, non propone a Gesù delle proprie possibili soluzioni al

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suo problema, ma mette davanti a Gesù qual è la sua situazione di dolore e sofferenza. Porta davanti a Gesù la sua angoscia: sua figlia è tormentata da spiriti maligni, come a dire: “Questa è la situazione, tu Signore sai cosa fare”. Nel cuore di quella mamma c’era senz’altro il desiderio di guarigione della figlia, ma è rimasto nascosto in silenzio, non è diventato implorazione, non è stato anteposto un desiderio umano, anche legittimo, al volere di Dio. Pregare così, portando davanti al Signore la situazione senza proporre già a Dio la nostra soluzione, è segno di grandissima fede. Questa è una preghiera. Questa è la preghiera che aumenta la consapevolezza della nostra situazione, e aumenta la fede, l’abbandono totale in Dio, perché la soluzione viene affidata solo alla fantasia e alla bontà di Dio. Terzo. Al momentaneo silenzio di Gesù, questa donna non fa una piega nella sua determinazione, anzi l’unica cosa che piega sono le ginocchia, si inginocchia davanti a Gesù e la sua preghiera diventa una sola parola: Aiutami, perché quando il cuore si apre totalmente a Dio, non si dicono più parole, ma solo: “Aiutami, Signore, tu sai”. Quarto. L’aiuto tarda ad arrivare, Gesù sembra quasi non volerle dare ascolto, sta saggiando la determinazione e la verità del desiderio di quella mamma. Incredibile, ma vero! La donna non si arrabbia, non grida all’ingiustizia, non offende, ma con assoluta determinazione raffina umiltà e intelligenza e risponde a Gesù con eleganza, con sapienza, quasi con umorismo inatteso quanto ispirato. Risponde a Gesù con quello che Gesù stesso andava dicendo per le strade e per le piazze, che cioè l’amore di Dio è per tutti. La preghiera con il tempo non usa più le parole dell’uomo, ma le stesse parole che escono dalla bocca di Dio.

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La preghiera cresce in noi fino a che non si prega con la Parola stessa di Dio. Il Signore risponde alla preghiera della donna con applauso felice per tanta serena, determinata e incrollabile fede, e conclude: “Accada come tu vuoi”. Ora può accadere secondo il profondo desiderio di amore e di vita di questa donna-madre, desiderio che non è stato ancora espresso verbalmente, desiderio evidente di guarigione della figlia, ma rimasto profondamente e umilmente celato nel cuore. Questa donna sta imparando a usare la forza sconfinata della fede. È un momento straordinario, nella scuola della vita è forse uno dei passi più emozionanti e commoventi: per dono di Dio e per fede del cuore, cominci a renderti conto che se credi veramente in ciò che credi, nulla è impossibile. Gesù lo ripete in modi diversi: Chiunque dica a questo monte: Togliti e gettati nel mare, e non dubita nel suo cuore, ma crede che ciò che dice avviene, sarà fatto a lui come desidera. Perciò dico a voi: tutte le cose che pregate e chiedete, crederete di averle già ottenute, e vi saranno date. È incredibile, la bugia ha fatto sì che miliardi di uomini vivono su questa terra per milioni di anni senza conoscere e senza mai usare questa forza sconvolgente della fede. Quinto. Il silenzio di Dio alle nostre invocazioni e richieste non è mai disinteresse o una forma di punizione, serve ad affinare i nostri desideri, purificare le intenzioni, risvegliare la fede, serve ad aiutarci a elevare le nostre richieste finché si avvicinino un po’ alla volontà di Dio, che per noi e ogni essere vivente è il massimo bene immaginabile. Poi quando il cuore umano ha imparato a desiderare quello che desidera il cuore di Dio per il bene di tutto e di tutti, allora il Signore può rispondere alla preghiera dei suoi figli con le straordinarie e incredibili parole: Accada come tu vuoi.

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Pensiero della settimana Nel silenzio, nella preghiera contemplante davanti a Dio, non è Dio che cambia il suo volere, ma l’uomo che cambia il suo desiderare. Lo cambia al punto da farlo diventare una forza tale capace anche di spostare le montagne.

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