porta alla luce ok FINALE
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Porta alla Luce Paolo Spoladore Riflessioni sul Vangelo Anno A
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Gli occhi sono una porta. Le mani sono una porta. La bocca, le orecchie sono una porta. Sono porte sul mondo, da cui facciamo entrare la vita che incontriamo e facciamo uscire la vita che siamo e viviamo dentro. La vita è una porta verso la luce. Ogni evento è una porta che può far procedere verso la luce e una maggiore serenità. Ciò che ci accade sono soglie di vita per un passaggio di ribellione o di sintonia, di rabbia o di amore, di fastidio o di tolleranza. Anche i sentimenti sono porte, le porte delicatissime da dove facciamo entrare persone, affetti, relazioni, condivisioni e amori, e dalle quali possiamo far uscire fiducia e amore, rabbia e delusione. Ogni istante una porta si chiude, altre si aprono. Ma fino a che la nostra vita è chiusa dalla porta della paura, non si apriranno da nessuna parte davanti a noi porte di gioia e di bellezza. A seconda di come lo viviamo, ogni istante è una porta sbarrata contro la quale ci ostiniamo a sbattere il naso e il cuore, oppure è una porta aperta verso orizzonti nuovi e migliori, nuovi equilibri e maggior serenità. Molto dipende da noi. Ma prima e oltre ogni porta umana, c’è la porta di Colui che è la Porta, il Maestro. Lui è la Porta e la sua Parola la chiave che apre tutte le porte che l’umanità trova impossibili, invisibili, oscure e sbarrate. Solo la Porta può sconfiggere lo sbarramento della paura, può sfondare i catenacci della rabbia e della ribellione. Solo la Porta ha parole, indicazioni, suggerimenti che seminati nel cuore aprono alla Luce e all’accettazione amorosa di ciò che è. Aprono strade e vie che hanno il potere perenne di sorprendere e illuminare di gioia la mente, il cuore e l’anima. Lui è la Porta verso la Luce. Lui è Colui che porta alla Luce.
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5a Domenica di Pasqua At 6,1-7 Sal 32 1Pt 2,4-9
vangelo di Giovanni 14,1-12
Dice Gesù: 1 Non sia turbato il vostro cuore; credete in Dio e credete in me. 2 Nella casa di mio Padre ci sono molti posti, se no vi avrei forse detto che vado a prepararvi un posto? 3 E quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò presso di me, perché dove sono io siate anche voi. 4 E dove io vado voi conoscete la via. 5 Gli dice Tommaso: Signore, non sappiamo dove vai: come possiamo conoscere la via? 6 Gli dice Gesù: Io sono la via e la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. 7 Se avete conosciuto me anche mio Padre conoscerete: e da ora lo conoscete e lo avete visto. 8 Dice a lui Filippo: Signore, mostraci il Padre, a noi basta. 9 Gli dice Gesù: Da tanto tempo sono con voi e non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre? 10 Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che vi dico non le dico da me stesso; il Padre che dimora in me fa le sue opere. 11 Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; almeno credete a causa delle opere stesse. 12 Amen, amen dico a voi, chi crede in me farà le opere che io faccio e di più grandi, perché io vado presso il Padre; [13 e qualsiasi cosa chiediate nel mio nome, questa farò; affinché sia glorificato il Padre nel Figlio; 14 qualsiasi cosa mi chiediate nel mio nome, io la farò].
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La Casa
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È il più grande mistero della vita. Fonte di letteratura smisurata, di domande senza risposta, di discussioni infinite, di guerre ideologiche. Questo mistero ha incollato a sé menti e intelligenze di ogni angolo della terra e di ogni tempo storico. Ogni religione ha dato una sua risposta, una propria lettura, si sono messe di buon grado al lavoro su questo anche ideologie, filosofie, dottrine e sistemi speculativi. Cosa c’è dopo la morte? Cosa c’è dopo la vita? Esiste una vita eterna, senza fine? Esiste il nulla dopo la morte? E se c’è vita dopo la morte, che vita è? È inferno? È paradiso? È il nulla? Per rispondere a queste domande ogni ideologia e religione lungo la storia ha prodotto ipotesi, formulato tesi e controtesi, costruzioni teologiche, formulazioni scientifiche, complicati sistemi di reincarnazione o di risurrezione. Gesù è imbarazzante. Parla della vita eterna, delle cose ultime, del fine di tutto con termini così semplici e diretti da provocare stupore o incutere sospetto. Gesù tratta di questo argomento con una familiarità mai sentita prima. Gesù parla della vita eterna come di una realtà totalmente evidente, assolutamente certa, presente e viva già in questa dimensione terrestre. Riguardo a questo “mondo oltre il mondo” Gesù dice di non aver assolutamente paura, non è un argomento o una dimensione da affrontare con terrore e ansia; sottolinea come per non aver paura è necessario semplicemente aver fede, cercare decisamente Dio, credere in Gesù. In mezzo a tutto il vociare umano sull’argomento, Gesù parla dell’eternità in un modo perfino disarmante, sconfinatamente bello, semplice, potente. Lui definisce la vita senza fine semplicemente come la Casa del Padre mio, e ne
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parla come l’uomo parla della propria casa, del sole, dei propri figli. In altri punti del vangelo parla di questa Casa come di un insieme sconfinato di regni, potestà, principati, potenze abitati da entità celesti di ogni tipo, dove tutto è canto, festa, banchetto e lode, musica e luce. Gesù viene da quella Casa, la conosce da sempre, è la sua Casa e ce ne parla come di una realtà semplice, evidente, chiara, realissima più del sole. Ci racconta che in questa Casa ci sono molti posti, è una Casa grande, molto grande. Se questo è l’universo, il cosmo che ci ha creato per farci vivere a nostro agio l’esperienza terrena che ci siamo scelti dopo il peccato d’origine, quanto bella, quanto grande deve essere la Casa del Padre, la Casa di Dio! Se la nostra casa terrena, questo mondo è così grande e bello, come sarà la sua Casa in cielo? Ci sono molti posti dunque, e Gesù ci precede in cielo per prepararci un posto. Questa vita terrena è un’avventura unica e straordinaria per riuscire piano piano, ma con decisione, a prepararci alla vita senza fine nella Casa del Padre. Gesù secondo per secondo, in ogni angolo della terra e della storia, ci sta predisponendo, ci sta preparando alla vita immortale nel suo cielo. In ogni istante, in ogni frammento di vita, per ciascuno individualmente e tutti insieme contemporaneamente, in ogni cambio emotivo, in ogni pensiero, in ogni più piccola azione, in ogni evento e imprevisto, in ogni gesto e scelta, Gesù ci sta preparando alla vita senza fine, Gesù ci sta allenando alla luce dell’eternità, sta provvedendo alla nostra crescita interiore e alla nostra consapevolezza. Non c’è istante in cui Gesù non stia facendo questo con noi, non c’è. Sempre accompagnati, sempre protetti, sempre assistiti, guidati, assicurati alla luce, abbracciati e amati, sempre. È un compito meraviglioso e onnipotente che gli ha affidato il Padre, e che Gesù ha trasmesso poi con calma e amore attraverso la potenza dello Spirito anche ai suoi discepoli. E i veri discepoli di Gesù in nome di
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questo compito – Gesù stesso lo dice – potranno fare cose grandi, perfino più grandi di quelle che fece Gesù in terra, perché Gesù opererà in loro e attraverso di loro. E in nome di questo compito, per il bene dell’umanità, per predisporla alla vita nella Casa del Padre, è possibile chiedere qualsiasi cosa e qualsiasi cosa sarà donata, tutto e con potenza inaudita. Gesù ci dice perfino qual è la strada maestra per raggiungere la Casa del Padre, la casa della vita immortale. La Casa del cielo ha una strada, una Via maestra. Gesù stesso è la Via, Gesù stesso è la Verità, Gesù stesso è la Vita che vivremo per sempre.
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Fessura Vincere la paura con un po’ di fede in Dio è un gran passo, e vivere il quotidiano pensando alla Casa del Padre è un gran salto.
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