12 GENNAIO 2015
Cualacino Beda Romano
L’UCRAINA CHIEDE AIUTO A BRUXELLES. «SERVONO 10 MILIARDI DI EURO»
La crisi in Ucraina continua ad avere gravi ripercussioni politiche ed economiche. Mentre l’Unione Europea sta lavorando a nuove sanzioni contro la Crimea, la penisola oggetto di annessione da parte della Russia, oggi il primo ministro ucraino Yarseni Yatsenyuk ha chiesto un nuovo pacchetto di aiuti finanziari. La richiesta è giunta sulla scia di una simile presa di posizione di un rappresentante del presidente Petro Poroshenko. «Sì abbiamo bisogno di nuovi soldi – ha affermato in una conferenza stampa questa sera lo stesso Yatsenyuk, ricordando la grave recessione che l’Ucraina è chiamata ad affrontare –. Abbiamo fatto molto per rimettere ordine nell’economia, tagliando posti di lavoro, aumentando il gettito fiscale, abolendo privilegi
(…) L’Ucraina ha bisogno di un nuovo pacchetto di aiuti finanziari. Ci aspettiamo alla luce della nostra agenda di riforme di riceverlo».
«Senza nuove risorse non potremo far fronti ai buchi di bilancio», ha precisato da Kiev Valeriy Chaly, un rappresentante del presidente Poroshenko. «Stiamo discutendo» con possibili donatori internazionali «l’ammontare di cui l’Ucraina ha bisogno per adottare riforme economiche ed evitare il fallimento, così come la tempistica di questo sostegno. Non posso dire l’esatto ammontare, ma direi 10 miliardi di dollari. Altrimenti sarà molto, molto difficile risolvere la questione».
ha perso il 48% del suo valore contro il dollaro proprio mentre un primo pacchetto di aiuti internazionali da 17 miliardi di dollari si sta dimostrando insufficiente per rimettere ordine nell’economia nazionale. L’Alto Rappresentante per la Politica estera e di Sicurezza Federica Mogherini ha incontrato questa sera Yatsenyuk, che è a Bruxelles accompagnato da alcuni ministri economici e finanziari.
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La crisi in Ucraina è sempre molto grave. La moneta nazionale grivnia
ILVA: ADDETTI IN SCIOPERO, GRU ANCORA BLOCCATE
All’Ilva di Taranto continuano a restare bloccate, per lo sciopero degli addetti, le gru del secondo e quarto sporgente marittimo dopo il crollo improvviso, giovedì sera, di uno degli impianti, finito in parte in mare. Su decisione di Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil e Usb, la fermata è infatti prorogata sino alle 7 di domattina e adesso c’è il rischio che l’Ilva, non avendo continuità di materie prime per la produzione - minerali e fossili vengono infatti scaricati dalle navi con le gru -, possa decidere di rallentare l’attività di altiforni e acciaierie con ripercussioni sul personale. Un rischio, questo, che l’azienda ha già evidenziato sabato pomeriggio, quando la situazione agli sporgenti cominciava a radicalizzarsi.
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Paolo Bracalini
Un animo sensibile non solo ai milioni da lucrare su rom e clandestini o agli appalti facili grazie agli amici in Campidoglio, ma anche al tema della donna nella società, davvero molto sentito dal sodale del «Cecato». Sempre, beninteso, che a farne uno spettacolo fosse qualche esponente del salottino intellettuale romano di marca Pd (ex veltroniani), quell’asse di ferro descritto anche da Bernardo Caprotti nel suo illuminante Falce e carrello - tra partito, coop, amministrazioni amiche, Cgil e poi anche artisti e intellettuali inseriti nel sistema. Così Serena Dandini, già veltroniana nella RaiTre in quota Pd, quando cerca sponsor per il suo spettacolo sulla violenza contro le donne, Ferite a morte, trova subito una schiera di coop rosse che fanno a gara per sostenerla: Coop Centro Italia, Unipol, Coop Adriatica, Coop Lombardia, Legacoop Veneto, Coop Estense, Coop Novacoop, Legacoop Fvg. E tra queste non poteva mancare, come racconta il sito Qelsi.it, la potente Coop 29 Giugno di Buzzi, iscritto al Pd e ras degli appalti al Comune di Roma. Quello che dice «Me li sto a comprà tutti, semo diventati grandi», appena fiuta l’occasione per stringere il legame col sistema di potere Pd ci si tuffa di testa, da buon uomo di a Roma, contino più di tutto per fare i soldi.
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IL BOSS FINANZIAVA GLI SPETTACOLI
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LA DENUNCIA DEL SINDACATO DI POLIZIA «Le grandi città, come Milano, Bologna e Trento, hanno fatto registrare anche nel 2014 un aumento significativo dei reati: le denunce per scippi ed estorsioni sono incrementate a Milano rispettivamente, del 16,7% e del 9,1%, mentre a Bologna nel secondo semestre 2014 le rapine sono cresciute del 10%. A Trento +15% per i furti. Non va meglio nelle piccole realtà, basti pensare che ad Arezzo lo scorso anno c’è stata una rapina ogni 4 giorni mentre a Cuneo le rapine sono aumentate del 42%. Incremento furti anche a Siracusa con un + 7%». Lo afferma Gianni Tonelli, segretario generale del Sap, che cita cifre elaborate dall’ufficio studi del sindacato sulla base di dati ufficiali del Viminale e delle altre
POPVICENZA: PER NOI COEFFICIENTI PIÙ BASSI Claudio Gatti Nell’articolo pubblicato in data 09.01.2015 dal titolo Bce scrive alle banche: soglie di capitale più alte, a firma di Claudio Gatti si legge: “Per la Popolare di Vicenza l’asticella” della soglia del “coefficiente patrimoniale minimo da rispettare” fissata dalla Bce in una Draft Capital Decision (provvisoria e come tale riservata) “è stata alzata oltre l’11,6%”. Banca Popolare di Vicenza, pur nel rispetto dell’obbligo di riservatezza verso la Bce precisa che la circostanza non corrisponde a verità e segnala che il target indicatole è ampiamente inferiore. Nell’articolo si riferisce che la fonte della notizia sarebbe “la copia di una” delle lettere inviate dalla Bce ad una (non meglio individuata) delle 15 banche italiane vigilate. Deve escludersi che la copia in questione possa essere quella indirizzata a Banca Popolare di Vicenza, perché ciò significherebbe che è stata intenzionalmente fornita ai lettori de Il Sole 24 Ore una notizia non veritiera. Peraltro, dalla copia indirizzata ad un’altra banca, non può ritenersi idoneamente verificato l’asserito dato relativo a Banca Popolare di Vicenza, che ivi non sarebbe riportato, tanto più in riferimento al raffronto con un non riscontrabile valore “medio al 10,5 per cento”. Lo scrupolo nella presentazione di dati, in particolare se sensibili, sta a cuore tutti noi giornalisti. Mi devo quindi scusare per un’imprecisione – di cui mi faccio carico in prima persona - nel mio articolo sulla lettera che la BCE ha inviato alle banche riguardo alle nuove soglie dei coefficienti patrimoniali.
La protesta era scattata dopo l’incidente nel quale sono rimasti coinvolti due dipendenti, entrambi dipendenti dell’Ilva, che hanno riportato contusioni. Insieme allo sciopero, anche le richieste dei lavoratori e dei delegati sindacali all’azienda: un immediato controllo sullo stato di efficienza delle gru e il potenziamento dei sistemi di sicurezza. Richieste fatte in considerazione del fatto che a novembre due anni fa, proprio al quarto sporgente, ci fu un gravissimo incidente. Un tornado abbattutosi sul siderurgico divelse una gru e la cabina e l’operatore che vi era dentro, il 29enne Francesco Zaccaria di Taranto, vennero scaraventati in mare. Il corpo senza vita dell’uomo fu recuperato qualche giorno dopo dai sommozzatori dei Vigili del fuoco. Una successiva perizia tecnica disposta dalla Magistratura ha evidenziato che la gru non era crollata tanto per gli effetti del tornado, quanto per l’assenza di misure di salvaguardia e di dispositivi di protezione. L’incidente del novembre 2012 è poi finito tra i capi di imputazione del processo “Ambiente Svenduto” che vede sotto accusa vertici societari e dirigenti dell’Ilva, processo per il quale oggi si tiene un’altra udienza a Taranto davanti al gup Wilma Gilli.
Domenico Palmiotti
UNA CURA DIMAGRANTE PER NOVE AUTORITÀ Valeria Uva Le Autorità di garanzia si mettono a dieta. Negli ultimi mesi del 2014 hanno, infatti, imposto un giro di vite sulle spese per le consulenze, su quelle per il trattamento accessorio dei dipendenti, sui costi per il funzionamento degli uffici e per il reclutamento di nuovo personale. La partita non è, però, chiusa: restano da centrare altri obiettivi, come il taglio ai costi per le sedi, razionalizzando le spese di quelle secondarie, e un’ulteriore restrizione sui consulenti esterni.
Sono le conseguenze della legge Madia di riforma della pubblica amministrazione - Dl 90/2014, convertito dalla legge 114 - che con l’articolo 22 ha richiamato le Authority a una maggiore austerità. Ed è così che nell’ultimo semestre dello scorso anno nove Autorità Anticorruzione, Comunicazioni, Antitrust, Consob, Covip, Energia, Privacy, Sciopero
SILENZIO-ASSENSO PER Si precisa che la del silenzio TUTTE LE PA disciplina assenso riguarda tutte Giorgio Pagliari
forze,dell’ordine. «Si tratta di dati che devono far riflettere - dice Tonelli - e che devono soprattutto far comprendere a chi ha responsabilità politiche e di Governo che così non possiamo andare avanti. Purtroppo anche l’ultima legge di stabilità “massacra” donne e uomini in divisa con tagli pesanti che incidono su organici, mezzi e strutture, senza contare l’ormai prossima chiusura di 251 presidi di polizia. I tagli agli organici,
in particolare, si riflettono soprattutto nei settori operativi: l’assenza di 18.000 operatori nella sola Polizia di Stato e di 40.000 uomini in tutte le Forze dell’Ordine debilita fortemente il potere di prevenzione e quello di repressione dell’apparato della sicurezza». «Non parliamo poi - conclude il leader del Sap - dei problemi legati al codice penale e alla procedura penale, oltre alle previsioni contenute nella legge delega 67/2014 depenalizzazione.
le amministrazioni pubbliche (e quindi non solo quelle statali). Inoltre, si prevede che, ai fini dell’acquisizione di assensi o concerti su provvedimenti normativi e amministrativi, è sufficiente che tali schemi di provvedimenti siano «corredati della relativa documentazione».
Il pacchetto di emendamenti al Ddl Madia depositati giovedì dal relatore, Giorgio Pagliari, tocca anche gli articoli 3 e 4 in tema di silenzio assenso e certificazioni di inizio attività. Sull’acquisizione di assensi e concerti, la modifica presentata «punta a scoraggiare rilievi capziosi da parte delle amministrazioni, che non dovranno più sindacare se l’atto trasmesso è compiutamente istruito o meno, e quindi rimandarlo indietro se non lo è. Nel pezzo ho scritto che “per la Popolare di Vicenza l’asticella è stata alzata oltre l’11,6 (per cento).” Quello che avrei dovuto scrivere è “circa l’11 (per cento)”.
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e Trasporti - si sono dovute impegnare a limare i bilanci. Già a inizio luglio c’era il primo traguardo da centrare: la riduzione di non meno del 20% del trattamento accessorio di tutto
il personale, inclusi i dirigenti. La base su cui agire è risultata variegata, perché si va dai 560 dipendenti della Consob ai 30 della Commissione di garanzia per lo sciopero (numero analogo all’Autorità dei Trasporti, con 31 addetti), passando per i 312 delle Comunicazioni, i 292 dell’Anticorruzione, i 276 dell’Antitrust, i 141 dell’Energia, i 113 della Privacy e i 64 della Covip. I risparmi ottenuti sono, dunque, differenziati e, in alcuni casi, risentono anche di politiche di spending review autonome attuate in questi ultimi anni. Nel bilancio 2014 i tagli si sono fatti sentire ma solo parzialmente, perché limitati all’ultimo semestre, ma a partire da quest’anno avranno effetto pieno.
NORMAN ATLANTIC, TERZA ISPEZIONE MENTRE IL TRAGHETTO BRUCIA ANCORA Continuano le indagini sul disastro Norman Atlantic, il traghetto prima in fiamme e poi alla deriva nell’Adriatico sulla rotta Igoumenitsa-Ancona. Mentre il comandante Argilio Giacomazzi ripete di avere «la coscienza tranquilla» e si dice «profondamente addolorato per le persone» che non ha potuto salvare (le vittime accertate sono 11) si è svolto il terzo sopralluogo all’interno del relitto attraccato alla banchina costa Morena Nord del porto di Brindisi. All’interno del traghetto vi sono ancora focolai e gli incendi «proseguiranno probabilmente per
alcune settimane, la combustione è lenta», ha fatto sapere il comandante dei vigili del fuoco di Brindisi, Michele Angiuli, al termine della nuova ispezione. Il fenomeno di combustione, infatti, a quanto spiegato da Angiuli, si rigenera con l’ingresso di ossigeno all’apertura dei locali. Sono stati ispezionati i ponti sei e quattro e parte del terzo ponte. È stato possibile l’accesso a parte del garage dove sono stati individuati i mezzi andati completamente distrutti. Non è ancora possibile rilevare al momento tracce di corpi: «Bisognerà ispezionare ogni singolo mezzo», ha riferito il comandante.