50 enigmi per sviluppare il pensiero laterale

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A Alison, Melanie, Jim e Tom Antonio Vallardi Editore s.u.r.l. Gruppo editoriale Mauri Spagnol www.vallardi.it Per essere informato sulle novità del Gruppo editoriale Mauri Spagnol visita: www.illibraio.it www.infinitestorie.it Titolo originale: How to Think. 50 Puzzles for Lateral Thinking Text and puzzles copyright © Bibelot Limited 2009 This edition copyright © Eddison Sadd Editions 2009 The right of Charles Phillips to be identified as the author of the work has been asserted by him in accordance with the Copyright, Designs and Patents Act 1988. Copyright © 2011 Antonio Vallardi Editore, Milano Traduzione di Alessandra Repossi Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo volume può essere riprodotta, archiviata in sistemi server o trasmessa in nessuna forma e con nessun mezzo elettronico o meccanico, su cassetta, né fotocopiata, registrata o altro, senza il permesso scritto dell’editore. Ristampe:

9 8 2015

ISBN 978-88-7887-493-0

7 6 2014

5 4 2013

3 2 2012

1 0 2011


SOMMARIO INTRODUZIONE Come usare il pensiero laterale

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Enigmi FACILI Riscaldamento

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Enigmi MEDI Allenamento

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Enigmi DIFFICILI Competizione

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La SFIDA DECISIVA

67

Le RISPOSTE

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Annotazioni

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INTRODUZIONE

Come usare il pensiero laterale Non sempre si riesce a vedere ciò che si ha effettivamente sotto gli occhi: a volte si vede quello che si vuole, o ciò che si è portati a vedere. Si può anche essere convinti di vedere tutto il visibile, senza invece rendersi conto che si sta sbagliando angolazione o si guarda magari dalla parte sbagliata. C’è sempre più di un modo di riflettere su un problema, ed è facile trascurare l’approccio più produttivo o creativo per affrontare le cose. Di fronte a un problema che appare insolubile si ha spesso bisogno di un nuovo stimolo o approccio per trovare la maniera di andare avanti. Il pensiero laterale è un insieme di strategie per cambiare l’atteggiamento con cui si guarda il mondo, trovare soluzioni inaspettate, pensare in maniera innovativa. Una delle chiavi di questo approccio consiste nel comprendere la percezione, cioè nel capire come e perché le cose vengono viste in un dato modo, perché se ne tralasciano alcune e in che modo si può cambiare prospettiva: in definitiva, in che modo si possono vedere le cose con un altro taglio, con un pensiero – appunto – laterale. LIBERATI DELLE REGOLE L’idea del pensiero laterale fu sviluppata

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nel 1967 dallo psicologo e saggista inglese Edward de Bono, che paragona il pensiero a una partita a scacchi: quando si gioca a scacchi si dispone di un insieme di pezzi (cavallo, regina, alfiere e così via) da muovere seguendo regole condivise. Allo stesso modo, chi pensa sta usando concetti scontati e seguendo percorsi familiari, vale a dire l’equivalente dei pezzi e delle regole degli scacchi. Secondo De Bono bisogna essere pronti ad abbandonare questi concetti e regole per trovarne di nuovi, giocando con pezzi e regole diversi. Ci si potrebbe chiedere, per esempio: queste regole sono davvero le uniche possibili? Oppure: ci stia-


INTRODUZIONE

mo ponendo le domande giuste? O ancora: questo è davvero un problema? Un simile approccio non implica necessariamente un impegno eccessivo. Nel pensiero laterale, lo sforzo non garantisce affatto il successo. Anzi, quando ci si impegna troppo ci si può ritrovare intrappolati in schemi di pensiero rigidi. Ci vogliono invece abilità e intelligenza applicata. Bisogna rilassarsi: con un approccio spensierato le probabilità di successo aumentano. Si tratta di osservare con cura, seguendo i propri interessi. Alcuni studi compiuti sul cervello dimostrano che spesso si pensa meglio quando ci si diverte a lasciarsi assorbire da un problema. A CHE COSA ASSOMIGLIA? Per imparare a usare il pensiero latera-

le, una buona strategia consiste nel riposizionarsi mentalmente mettendo in dubbio le certezze di partenza. Davanti a un problema di pensiero laterale, bisogna porsi domande chiave come queste: A che cosa assomiglia? Potrei vederlo da un’altra prospettiva? Se è un enigma verbale, alcune parole potrebbero essere fuorvianti: che cosa possono significare di diverso? Se il problema consiste nella descrizione di uno scenario ipotetico, non si tratta in realtà di una descrizione complicata di qualcosa di molto semplice? Un altro punto di questo fecondo approccio consiste nel porsi domande del tipo: «E se invece…?» Bisogna abbandonare i preconcetti: «Sto dando per scontato questo elemento; ma che cosa vedrei o penserei se non lo facessi?» «Che succede combinando questi due elementi? Si potrebbe evitare questo passaggio? La questione può essere approcciata da una prospettiva completamente diversa?»

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INTRODUZIONE

PREPARARSI AL CAMBIAMENTO Forse non tutti sanno che il cervel-

lo contiene cento miliardi di cellule chiamate neuroni, ciascuna delle quali può connettersi a migliaia o decine di migliaia di altre, e che il cervello crea un milione di nuove connessioni al secondo. Tutti hanno un’enorme potenzialità di cambiamento e di apprendimento: non ci si dovrebbe mai sentire intrappolati in un unico approccio mentale. Se ti consideri una persona logica, che ama pensare in modo lineare, puoi esercitarti a usare il pensiero laterale, iniziando con gli enigmi che abbiamo ideato per te. GLI ENIGMI DI QUESTO LIBRO Gli enigmi si suddividono in tre li-

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velli di difficoltà, ciascuno dei quali ha un dato limite di tempo. Questo limite eserciterà su di te una pressione minima: spesso pensiamo meglio quando abbiamo un obiettivo, come una restrizione temporale. Comunque, non preoccuparti: se dovessi renderti conto di impiegare più tempo di quello «ideale», rilassati. Se ti trovi di fronte a un problema particolarmente complesso, prenditi tutto il tempo che ti serve: l’importante è cercare di pensare nel modo illustrato. Alcune versioni degli enigmi sono riproposte in più punti del libro, in modo che tu possa esercitarti. Cerca gli enigmi contrassegnati dalla dicitura «Oltre 6 minuti». Per completarli servirà quasi certamente un po’ di tempo in più, non perché siamo più difficili ma perché la soluzione richiede più lavoro. Nei punti in cui può servire aiuto è stato inserito un suggerimento; in più ci sono le pagine per le Annotazioni, dove prendere appunti e scrivere quel che serve. Inoltre, alla fine del volume, «La sfida decisiva» mira a esercitare come si conviene le competenze di pensiero laterale appena acquisite. Il limite di tempo suggerito per la sfida è di 10-15 minuti, per consentire di riflettere sul problema, pensarci e ripensarci allontanandosene e girandogli intorno, magari prendendo qualche appunto.


LIVELLI DI DIFFICOLTÀ

TEMPO NECESSARIO

FACILE = RISCALDAMENTO

1-2 MINUTI

MEDIO = ALLENAMENTO

3-4 MINUTI

DIFFICILE = COMPETIZIONE

5-6 MINUTI

ENIGMI PIÙ COMPLESSI

OLTRE 6 MINUTI

LA SFIDA DECISIVA

10-15 MINUTI

INTRODUZIONE

Man mano che ci si abitua al pensiero laterale si constatano rapidamente gli effetti anche negli studi, al lavoro e nelle altre aree della vita: le cose appariranno in modo più chiaro, e la maggiore creatività andrà di pari passo con la velocità nell’adattarsi alle situazioni. I vantaggi sono davvero molti. Perciò inizia a usare il pensiero laterale e… volta pagina!

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