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Con la collaborazione di Isabelle Raffner.

Antonio Vallardi Editore s.u.r.l. Gruppo editoriale Mauri Spagnol www.vallardi.it Per essere informato sulle novità del Gruppo editoriale Mauri Spagnol visita: www.illibraio.it www.infinitestorie.it Titolo originale: La séparation Copyright © 2008 by Éditions Nathan - Paris, France Copyright © 2012 Antonio Vallardi Editore, Milano Traduzione di Giulio Lupieri Tutti i diritti riservati. Nessuna parte del libro può essere riprodotta, archiviata in sistemi server o trasmessa in nessuna forma e con nessun mezzo elettronico o meccanico, su cassetta, né fotocopiata, registrata o altro, senza il permesso scritto dell’editore. Ristampe:— 9—8—7—6—5—4—3—2—1—0 —————2016—2015—2014—2013—2012 ISBN 978-88-7887-418-3

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Sommario

Capitolo 1 Insieme per sempre? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7

La separazione è una prova sia per i genitori sia per il figlio. Quando la coppia è in crisi, è importante parlargli dell’amore che c’era un tempo tra il papà e la mamma? . . . . . . . . . . . . 8 Da dove viene il bisogno vitale di essere uniti a un altro? . . 9 È «normale» avere paura di separarsi? . . . . . . . . . . . . . .10 Si può imparare a separarsi? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .10 Come rispondere all’ansia di separazione del bambino? . 12 Quando il bambino cresce aspira sempre a ricreare questa felicità fusionale? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .13 Le domande dei bambini p. 15

«Mamma, ho paura quando te ne vai!» «Perché il mio fratellino si consola con il peluche quando non c’è la mamma?»

Capitolo 2 Quando la coppia non funziona… . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17

Io e mio marito litighiamo in continuazione. Dobbiamo evitare a ogni costo che nostro figlio assista a queste liti? . . 18 Le crisi di coppia sono «normali»? . . . . . . . . . . . . . . . .19 Le liti troppo frequenti o troppo violente possono avere un effetto negativo sul figlio? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .20 3

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Che cosa dire al figlio quando si sente in colpa per le nostre liti? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .21 E se il figlio prende le parti di uno dei due genitori? . . .23 Per un adolescente è più facile comprendere una crisi coniugale?. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .24 Come spiegare a un bambino la differenza tra amore coniugale e amore parentale? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .25 Le domande dei bambini p. 27

«Perché litigate?»

Capitolo 3 Il divorzio, la separazione fisica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29

Come raccontare ai figli che ci si sta separando? . . . . . .30 Bisogna dire tutto al figlio oppure nascondergli provvisoriamente la verità? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .31 Dobbiamo dire a nostro figlio che non amiamo più suo padre o sua madre? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .33 Il bambino vivrà la nostra separazione come un tradimento? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .34 Come risparmiare al figlio il peso del proprio dolore? . .35 La separazione è meno difficile da vivere per un adolescente?. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37 Ci sono separazioni «riuscite»? . . . . . . . . . . . . . . . . . . .38 Le domande dei bambini p. 39

«Papà, io la detesto per quello che ti ha fatto!» «Divorzierai anche da me?»

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Sommario

Capitolo 4 E dopo? Organizzarsi, trovare nuovi punti di riferimento. . . . . . 41

Come organizzare la transizione?. . . . . . . . . . . . . . . . . .42 Dobbiamo affidare i figli alle decisioni di un giudice? . .43 E se mio figlio non vuole più vedere l’altro genitore? . . .44 Quali sono le soluzioni migliori quando l’affido è congiunto? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .46 Trascorrere momenti con i figli insieme all’ex partner, come «un tempo», può essere utile? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .46 Devo continuare a parlargli dell’altro genitore? . . . . . . .47 Le domande dei bambini p. 49

«La mia vera famiglia è la tua?» «Il papà? Non mi manca affatto »

Capitolo 5 Madre sola/padre solo, un nuovo ruolo . . . . . . . . . . . . . . . . . 51

Come adempiere al nuovo ruolo di genitore solo? . . . . .52 Temo sempre il momento in cui mio figlio va dall’altro genitore. È normale? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .53 Mio figlio si sente in colpa quando mi lascia sola. Che cosa devo dirgli? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .53 La distanza fisica dai miei figli rischia di compromettere l’amore e la complicità che ci univano? . . . . . . . . . . . . .54 Cosa dobbiamo fare se non abbiamo le stesse idee sull’educazione del figlio? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .55 Come si possono suddividere i ruoli? . . . . . . . . . . . . . .55 Ho l’impressione che mio figlio con il padre si diverta, mentre a me spetta solo la parte peggiore! . . . . . . . . . . .56 5

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Le domande dei bambini p. 58

«Quando tornerai a casa?» «Posso dormire con te?»

Capitolo 6 Nuova coppia, nuova famiglia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 61 Ho un nuovo compagno. Quando posso parlarne a mio figlio? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .62

Mio figlio è geloso quando esco senza di lui per vedere il mio nuovo compagno. Che cosa devo dirgli?. . . . . . . . .63 Come posso annunciare a mio figlio la nostra decisione di vivere insieme? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .64 Mio figlio si rifiuta di accettare in casa il mio nuovo partner. Come devo reagire? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .64 Ho paura che la nuova famiglia fallisca come la prima. È normale? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .65 Come si possono riunire le due famiglie?. . . . . . . . . . . .66 Quali legami possono nascere tra i figli di due famiglie diverse che all’improvviso si ritrovano a vivere insieme? . .67 Come deve comportarsi con i miei figli il nuovo partner? Come può far capire a mio figlio qual è il suo posto nella nuova coppia? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .69 Come posso aiutare mio figlio a trovare il suo posto nella nuova famiglia? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .70 Le domande dei bambini p. 72

«Mi ami come la mia vera mamma?» «Tu non c’entri nulla, non sei mio padre!»

Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 74

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capitolo

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Insieme per sempre? Il bambino ha bisogno del bozzolo familiare per sentirsi protetto, rassicurato, al riparo dall’angoscia della separazione. Questo bisogno di unione gli ricorda la fusione madre-figlio. Ma imparare a separarsi è ugualmente necessario al suo sviluppo e al raggiungimento dell’autonomia.

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La separazione è una prova sia per i genitori sia per il figlio. Quando la coppia è in crisi, è importante parlargli dell’amore che c’era un tempo tra il papà e la mamma? Sì, è fondamentale parlargli dell’incontro dei genitori e del loro desiderio di vivere insieme. Sapere che il padre e la madre si sono amati e che tutti e due hanno avuto voglia di fare un figlio è una testimonianza preziosa. Anche lui un giorno lo sperimenterà, ed è importante spiegargli che l’innamoramento è un bisogno dell’essere umano. Sigmund Freud sosteneva che quando non si è amati, e soprattutto se non si ha nessuno da amare, ci si può «ammalare». La costruzione di un legame amoroso è quindi il coronamento di un desiderio importante, e la scelta del partner è anche un ricongiungimento con la persona che abbiamo cercato o immaginato a lungo, con il bisogno primordiale di essere appagati e riconosciuti da un altro. Ma perché proprio quella persona? Questo incontro unico soddisfa delle aspettative fondamentali, come se ognuno di noi aspirasse a legarsi all’altro, in una comunità o complementarietà di pensieri e di angosce. La scelta coniugale è in gran parte inconscia. All’inizio l’incontro è determinato anche da una «collusione di benefici comuni». L’attrazione sarebbe provocata dalla condivisione di paure primarie, percepibili attraverso segni come la mimica, l’atteggiamento, la voce… Questa attrazione spiega il cosiddetto «colpo di fulmine» dopo il quale ci si ritrova improvvisamente insieme. In questa fusione empa8

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Insieme per sempre?

tica, entrambi idealizzano l’altro. Il futuro della coppia dipenderà dal mantenimento di questa fusione, ma come vedremo più avanti, bisognerà anche differenziarsi dall’altro. Il desiderio di unione, di indifferenziazione, è una forma di difesa contro l’angoscia e la separazione. Questo cemento che ci lega agli altri nella coppia si esprime attraverso quella complicità di gesti e parole non dette che sono i segni di riconoscimento degli innamorati. Tutti vorremmo preservare il più a lungo possibile questa unione appagante. Ma quando il bisogno di fusione o l’idealizzazione sono troppo forti, la realtà smentisce brutalmente le speranze e le aspettative che avevamo riposto nell’altro. Ci sentiamo allora ingannati o traditi. Le disillusione e la sofferenza ci faranno apparire l’altro come un estraneo.

Da dove viene il bisogno vitale di essere uniti a un altro? Un bambino ha bisogno dell’altro per sopravvivere. Da solo «il bambino non esiste», ha scritto il famoso pediatra e psicanalista Donald Winnicott. Fin dalla nascita il neonato si sente un tutt’uno con la madre, il suo io e l’ambiente che lo circonda sono confusi. Questa condizione prolunga l’intimità fisica e sensoriale della gravidanza, dandogli un senso di protezione e sicurezza che più tardi lo aiuterà ad affrontare le separazioni. La sua esistenza è determinata dalla coesistenza. Freud ha parlato a questo proposito di un senso di incompletezza che accomuna tutti gli esseri umani: per trovare la nostra autonomia siamo sempre alla ricerca di qualcosa che ci manca, da cui siamo stati sepa9

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rati. Nella famiglia, questo bisogno di fusione si protrae a lungo non solo nei figli, ma anche nei genitori. Molte madri esprimono lo stesso bisogno di fusione-confusione quando dicono, per esempio, che sanno molto bene quello che pensano i figli, come se fossero nella loro testa! L’unione amorosa, la famiglia (ma anche i gruppi religiosi e a volte i movimenti politici) ricreano in qualche modo questo bisogno di fusione che ha le sue radici nella vita intrauterina e nella prima infanzia.

È «normale» avere paura di separarsi? La peggiore paura degli esseri umani è quella della diversità e della separazione. Questa paura primaria è paragonabile all’angoscia della perdita e al terrore della morte. Essa si traduce spesso nella difficoltà ad accettare le diversità che rischiano di minare la nostra fusione con l’altro. Siamo convinti che le differenze ci allontanino anziché avvicinarci. Questo ci fa paura perché crediamo che il diverso possa distruggere il nostro nucleo protettivo. Ma lo slancio vitale che sta alla base di tutto ciò è duplice: se aspiriamo a vivere insieme perché abbiamo paura di morire da soli, dobbiamo anche poterci separare per non vivere e morire incollati insieme, soffocati e annullati l’uno dall’altro.

Si può imparare a separarsi? La madre e il bambino vogliono conservare l’unità che avevano prima della nascita. È importante rassicurare il ne10

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Insieme per sempre?

onato, cullarlo, ascoltarlo e parlargli, anche nei momenti in cui non lo stiamo nutrendo o cambiando. La madre ha un forte bisogno di vicinanza con il figlio, ma sa anche che, fin dai primi mesi, per il bambino è importante sentirsi un po’ separato da lei e restare da solo nella sua culla e nella sua cameretta. Se lo tiene sempre in braccio, non potrà separarsi progressivamente da lei. Non potrà tranquillizzarsi sognando la madre nei momenti in cui è assente. È qui che il padre svolge un ruolo fondamentale. Deve aiutare la madre a trovare altri punti di riferimento, a occuparsi di se stessa e della coppia. Il bambino dovrà affrontare altre separazioni, come lo «svezzamento» dal seno e dal biberon. Con l’aiuto della madre, imparerà a mangiare cibi solidi. Anche i primi passi l’allontaneranno un po’ dalla madre. All’inizio tornerà verso di lei camminando ancora più veloce, ma poi incomincerà a scoprire il mondo, separandosi progressivamente dalle sue gonne. Il bambino andrà incontro a molti altri momenti di separazione dai genitori: il nido, la scuola, le amicizie con i compagni e le compagne, le vacanze, l’adolescenza e l’allontanamento dalla casa familiare. Queste separazioni non sono sempre facili; sono esperienze a volte angoscianti e dolorose, ma indispensabili affinché possa costruirsi poco a poco una sua vita. Lo fanno sentire fiero di crescere. Se i genitori lo rassicurano, è felice di scoprire nuove cose e nuovi orizzonti. E anche i genitori sono contenti della sua crescita, di cui si sentono responsabili. Progressivamente, il bambino non ha più bisogno del contatto e della presenza continua della madre, può arricchirsi facendo nuove amicizie e nuove esperienze fuori casa, e la sua personalità si 11

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consolida insieme alla sua sicurezza e alla sua capacità di socializzazione.

Come rispondere all’ansia di separazione del bambino? Quando un bambino dice: «Non voglio che esci», «Ho paura di restare solo», oppure «Ho paura del buio», i timori che esprime sono assolutamente normali. Ha ancora bisogno di aiuto per imparare a separarsi da coloro che lo circondano e lo proteggono. Il bisogno di stare insieme è fondamentale per la costruzione del sé poiché dà al bambino una sensazione di sicurezza che lo aiuterà a sopportare la separazione. Imparare a separarsi è una tappa fondamentale dell’evoluzione perché vivere essenzialmente con l’altro e per l’altro impedisce di vivere per sé. Come possiamo aiutare nostro figlio a crescere e sentirsi sempre più sicuro lontano da noi? Come possiamo aiutarlo a conquistare l’autonomia? Dobbiamo rispondere ai suoi bisogni e alle sue ansie diventando iperprotettivi? La soluzione migliore non è ovviamente questa poiché non possiamo stargli sempre accanto. Un adolescente non può intraprendere nulla in modo autonomo, né sul piano professionale né su quello affettivo, finché non sarà riuscito a separarsi dai genitori. D’altra parte, insegnargli troppo presto a cavarsela da solo rischia di angosciarlo più che aiutarlo. Il lavoro di separazione dai genitori è progressivo e devono essere loro stessi a intraprenderlo. Nonostante tutto l’amore che provano per il figlio, mantenerlo il più a lungo 12

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possibile accanto a loro, in questo stato di amore fusionale, non lo aiuterà a crescere. Devono incoraggiarlo a fare da solo, senza dipendere sempre da un altro. La sicurezza che ne ricaverà gli permetterà di non temere l’indipendenza. La conquista dell’autonomia e la separazione dai genitori consentiranno al bambino di rivivere in seguito momenti di regressione fusionale con un altro, per esempio in un rapporto d’amore o durante una gravidanza.

Quando il bambino cresce aspira sempre a ricreare questa felicità fusionale? Molto prima di formare una coppia o una famiglia, ognuno di noi sogna di costruire relazioni durature con gli altri. Immaginiamo incontri favolosi, una famiglia ideale, amori fusionali. Da piccoli ci rappresentiamo queste unioni travestendoci o inventando delle cerimonie, e vediamo i rapporti amorosi e sessuali con gli occhi di un medico che esplora i segreti del corpo maschile e femminile. Fin da piccolo il bambino vorrebbe unirsi con l’altro genitore per costruire una coppia o una famiglia: «Quando sarò grande, farò dei bambini con il mio papà». Per il concepimento, tutte le ipotesi sono valide, dal semino inghiottito dalla mamma fino al bacio dato dal padre. Le bambine giocano anche al parto, cercando di immaginare da dove escono i bambini. La loro conoscenza approssimativa degli organi genitali le induce a chiedersi se nascano dalle cosce, dall’ombelico o con un’operazione alla pancia. Crescendo, troveranno altre spiegazioni che evolveranno con la loro maturazione psichica e biologica. Questo consentirà l’instaurarsi di una 13

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relazione tra genitori e figli come quella di una famiglia reale. Con l’avvicinarsi dell’adolescenza, le rappresentazioni dei rapporti amorosi prefigurano già le unioni reali, anche se queste restano a lungo idealizzate. I sogni infantili non ci abbandonano mai. Queste immagini di felicità eterna hanno quindi origine nell’infanzia e alimentano a lungo il nostro desiderio di un incontro meraviglioso, come quelli delle favole, che finiscono spesso con: «E vissero per sempre felici e contenti, si sposarono e fecero tanti bambini». Ma la realtà non sempre si accorda con questo sogno idilliaco.

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Insieme per sempre?

«Mamma, ho paura quando te ne vai!» È importante rassicurare i bambini quando sono piccoli: sì, ce ne andiamo per qualche ora, tutto il giorno o qualche giorno, ma ritorneremo sempre. Può essere utile inventarci dei giochini per aiutarli ad affrontare la nostra assenza. Una madre racconta per esempio che quando era piccola la nonna le diceva: «Va’ a giocare nella stanza accanto, verrò a trovarti tra un po’. Non sei sola, hai il tuo peluche». «Questa nonnina mi ha insegnato anche a giocare a nascondino: giocavamo a perderci e a ritrovarci. E per vincere la paura del buio mi faceva uscire di notte in giardino lasciando la porta socchiusa. All’inizio tornavo di corsa, con il cuore in gola. Poi, quando ho capito come guardare le stelle, il gioco è diventato inutile, ma conservo dei bei ricordi.» Nella vita sono necessarie molte separazioni, che rappresentano spesso delle tappe importanti nel processo dello sviluppo. La nostra esistenza è fatta di una serie di rotture che ci permettono di crescere ed essere autonomi. Per diventare adulti dobbiamo prendere progressivamente le distanze da coloro da cui eravamo abituati a dipendere.

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I miei appunti ................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................

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Nella stessa serie Elisabeth Darchis e Jean-Patrick Darchis

Fratelli e sorelle tra complicità e rivalità

Scegliere di avere più di un figlio è un’esperienza formidabile per la coppia. Ma questa scelta pone anche dubbi e interrogativi in ogni tappa del percorso. • Qual è il momento migliore per annunciare l’arrivo di un fratellino? • L’età del primogenito può influenzare il modo in cui accoglierà il neonato? • I miei figli litigano molto fra loro: devo intervenire? • Ho la sensazione di non avere abbastanza tempo per ciascuno dei miei figli: è normale? • Come posso favorire un rapporto armonioso tra i miei figli?

A domande precise e dirette dei genitori, risposte semplici degli specialisti, per sostenere in modo efficace la crescita dei propri figli in seno a una famiglia che si trasforma.

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Nella stessa serie

Roland Sefcick e Fabienne Gattarossi

L’ingresso a scuola materna ed elementare

L’ingresso alla scuola materna e il conseguente passaggio alla scuola elementare sono tappe fondamentali nella vita del bambino. Ma l’evoluzione del suo mondo dal familiare al sociale è un momento molto delicato, e non solo per lui. • Mio figlio si rifiuta di andare alla materna. Devo preoccuparmi? • Non mi racconta quello che fa a scuola. È normale? • Sento che il passaggio alla scuola elementare lo inquieta: come posso prepararlo? • Ha de gli incubi, è angosciato dai voti: come tranquillizzarlo? • Si rifiuta di fare i compiti oppure li fa davanti al televisore: come posso aiutarlo?

A domande precise e dirette dei genitori, risposte semplici degli specialisti, per sostenere in modo efficace la crescita dei propri figli nel percorso ricco e complesso della formazione scolastica.

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Nella stessa serie

Dr Michel Hanus e Isabelle Hanus

La morte

Di fronte alla morte di una persona cara – un nonno, un coniuge, un bimbo, un amico... –, il genitore si trova alle prese con il proprio dolore e lo shock da superare, ma deve anche occuparsi del proprio figlio, che ha bisogno di essere consolato e sostenuto. Si pone, allora, delle domande allo stesso tempo esistenziali e concrete: • Devo parlare a mio figlio della morte imminente di un parente ammalato? • È il caso di farlo assistere al funerale? • Cosa immagina e cosa comprende un bambino della morte? • Come scoprire eventuali segnali d’angoscia nel mio bambino?

A domande precise e dirette dei genitori, risposte semplici degli specialisti, per aiutare i genitori ad affrontare questa difficile prova insieme al proprio figlio

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Nella stessa serie France Frascarolo-Moutinot

L’autostima nei bambini

La stima di sé si forma molto presto, fin dalla prima infanzia, attraverso la consapevolezza di essere amati, riconosciuti e ascoltati, principalmente dai propri genitori. Come aiutare i figli a credere in sé stessi e nelle proprie capacità? I genitori si pongono infatti domande essenziali, molto concrete: • Mio figlio è timido: forse non ha sicurezza in sé stesso? • Mia figlia si vede troppo magra/troppo grassa: come posso aiutarla? • Punisco sempre mio figlio per le sciocchezze che combina: questo può minare la sua fiducia in sé stesso? • Ci sono frasi o parole da evitare assolutamente per preservare l’autostima?

A domande precise e dirette dei genitori, risposte semplici da una specialista, che suggerisce l’atteggiamento migliore da adottare per aiutare i figli a costruire un’immagine positiva di sé.

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Nella stessa serie Pascale Poulain

La sessualità

Già nella prima infanzia il bambino scopre il proprio corpo e quello dell’altro, s’interroga sull’amore e su come nascono i bambini. Durante la pubertà, poi, la questione sessuale diventa centrale. I genitori spesso sono impreparati e imbarazzati a parlare di sessualità con i propri figli, bambini o adolescenti, e si fanno molte e legittime domande: • Fino a che età del bambino ci si può mostrare nudi in sua presenza? • Nostra figlia ci ha scoperti mentre facevamo l’amore: che cosa dirle? • Come mettere in guardia il nostro bambino contro la pedofilia senza spaventarlo? • Come posso preparare mia figlia alla sua prima mestruazione?

A domande precise e dirette dei genitori, risposte semplici da una specialista, che suggerisce ai genitori come accompagnare serenamente i figli in tutte le tappe della scoperta della sessualità.

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MANUALI VALLARDI DELL’AREA «GENITORI E FIGLI» Spock Benjamin • Il bambino-Come si cura e come si alleva Spock Benjamin-Greenfield Marjorie • Da qui alla maternità Sala Orietta • Il dizionario dei nomi Templar Richard • Le regole per i genitori Ruebush Mary • Lo sporco fa bene Ongini Vinicio-Nosenghi Claudia • Una classe a colori Jay Roni • Le 10 cose più importanti che potete fare per i vostri figli Sefcick Roland-Cattarossi Barbara • L’ingresso a scuola Darchis Élisabeth-Darchis Jean-Patrick • Fratelli e sorelle Dott. Michel Hanus e Isabelle Hanus • La morte Élisabeth Darchis e Gérard Decherf • La separazione France Frascarolo-Moutinot • L’autostima nel bambino Pascale Poulain • La sessualità

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