Valley Life n.118, ottobre 2015

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Periodico mensile d’informazione culturale e pibblicitaria. Iscr. Trib. di Perugia del 17/05/2007 n. 23/2007. Dir. Resp. Simone Bandini. Sped. Abb. Post. 70% - Aut. Cns/Cbpa/Centro1 - Iscr. R.O.C. n. 18175. Grafx: Andrea Montini - prestampa: Lino Service - Stampa S.A.T.

Anno XII, nr. 118 | OTTOBRE 2015

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in copertina: La Mostra del Tartufo in Piazza di Sopra

OTTOBRE 2015 EDITORE, DIRETTORE RESPONSABILE Dr. Simone Bandini ( Tel: 339 7370104) DIRETTORE ESECUTIVO Avv. Valentina Augusti Venturelli PROGETTO GRAFICO e IMPAGINAZIONE Andrea Montini IN REDAZIONE Raffaella Fava Serena Gustinelli TRADUZIONI Ray Keenoy ABBONAMENTI Abbonamento annuale (10 uscite) con bollettino postale: 20,00 € C.C. n° 52822921 Intestato a Simone Bandini

AUTORI: Simone Bandini: Editore e direttore di Valley Life, dr. in Filosofia. Valentina Augusti Venturelli: Direttore esecutivo, consulente legale, Avvocato. Raffaella Fava: Redazione, Liceo Classico ad indirizzo linguistico. Serena Gustinelli: Redazione, perito commerciale con specializzazione linguistica. Alberto Barelli: Curatore biblioteca Centro Studi Castello di Sorci. Chiara Rossini: medico veterinario. Manola Tognellini: psicologa e psicoterapeuta. Sarah Mancini: Make up artist, Consulente Immagine. Fabio Pauselli: Dr. in Scienze Ambientali, resp.le previsioni Umbriameteo. Le opinioni degli autori non sono necessariamente le opinioni dell’editore. © Valley life - tutti i diritti riservati. Ne è vietata la riproduzione anche parziale Questa edizione è stata chiusa davanti al vecchio Cinema Eden, giovedì 8 ottobre alle 15.15

REDAZIONE Piazza Matteotti, 2 06012 Città di Castello (PG) Tel. e Fax 075 3721779 Mob. 333 1254600 info@valleylife.it

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CULTURE

LIFESTYLE

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PLEASURE

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darsi alla macchia take to the woods

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Tesori d’autunno Autumn treasures

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Il Ponte Assai The Assai Bridge

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Oro liquido Liquid Gold

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La mano e l’argento The hand and silver

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Un’ottima annata A good year

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Dalla terra alla tavola From farm to fork

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Nella città della gioia In the city of joy

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Brillare di luce propria Shines...with its own light!

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Metà Mezza Half Half

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Boyish o sofisticated?

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Non solo le foglie cadono d’autunno It’s not just the leaves that fall in autumn

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Senza filo apparente Without an Obvious Thread

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Fare le scelte giuste Making the right choices

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l’urolitiasi nel cane e nel gatto Urolithiasis in dogs and cats

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Quattro ragazze e un market Four young women and a shop

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Il piatto quadro The square tray

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Apri, che c’è la pizza! Open the door, it’s your pizza!

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Chef a porter

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Una storia di gusto A history of taste

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Nel regno del bio

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Pizza amore mio! Pizza my love!

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La forchetta felice The happy fork

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Un autunno mite A mild autumn

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Darsi alla macchia

EDITORIAL

di Simone Bandini

Take to the woods

Sentieri interrotti

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La palma del viaggiatore

onvengo che è autunno quasi per caso. Contorto e controvoglia, tal fosse un sillogismo od una questione di logica. Me ne accorgo perché ieri, ritrovandoci, abbiamo mangiato funghi e castagne. Mi convinco poiché stamattina ho visto il Tevere fumare di nebbia ed i campanili raminghi domare una città spettrale, accovacciata sotto un cielo basso e greve. Ancora instupidito dalla burrasca, mi pento ed impreco contro la solita miscela narcotica: un risveglio troppo arrembante ed il torpore postprandiale di una manciata ultracalorica di biscotti. Scendo in ascensore in trance come fossi un automa di Pavlov. Un veloce passaggio in garage e sono già fuori sul piazzale, sciupato dietro un caseggiato che profila anonime geometrie. Sono avvolto dalla bruma, imperlato, imbiancato e stinto. Ingranare le prima è un riflesso condizionato. Si parte sempre dalla marcia più bassa. Ci hanno detto così. Non ci vuole fretta di andar forte, ma pazienza, spirito di servizio ed una decisa, ferma progressione. Mi accorgo dunque che è autunno per cause accidentali, procedurali e vagamente biologiche. Anche da quel punto di dermatite che lambisce il mio occhio sinistro – che, senza sconti, segna il passo di stagione. E con questa illuminazione subitanea cresce la brama di darsi alla macchia. Certo! Ed alla svelta. Qua pare tutto stemperato. Non c’è forza. Non c’è più traccia delle origini, i giorni si succedono irragionevoli. Un immondo ingranaggio l’orologio del tempo. Che fare dunque per ritrovarsi. Per riconoscersi. Per non lasciarsi travolgere da un temibile e poderoso vuoto esistenziale. Per non farsi vincere dal divertissement borghese di un cinema di periferia, di una commedia buffa, la domenica, traversando borgate spente, grigie e perse nella caducità di un’ignota indefinita attualità – che non può ancora dirsi vita. Un’operetta, futile, ingiuriosa. Che catastrofe. Fuggiamo. Meglio se insieme, amore. Perché io ho te. E tu hai due cuori. Come Pier della Vigna per Federico II, di me conosci e padroneggi l’animo e la mente. E’ presto detto. E’ deciso. Non occorre interrogarsi oltre. Che spreco di energie, suvvia. Darsi alla macchia è un invito, anzi un imperativo, meglio un manifesto! Darsi alla macchia per ritrovare quei sentieri interrotti che si perdono tra le frasche. Già, proprio un bell’inganno. Ci si ammazza tra i rovi certi del cammino e poi … niente più luce e solo fatiche da somaro. Oh, che brutta faccenda! Un groviglio di vitalbe infernali a rigarti il viso e parar la strada. Peggio del delta del Mekong. Mentre porti la tua croce, bestia da soma che non sei altro, non dimenticarti il giorno in cui, forse per accidente, trovasti la tua radura illuminata. Ascolto consigliato

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Fatiche da asino

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realise that it’s autumn almost by accident. Twisted and reluctantly, as if a syllogism or a matter of logic. I notice this because yesterday, meeting up, we ate mushrooms and chestnuts. I become sure because this morning I saw the Tiber smoke fog and the wandering church steeples taming a ghost town, squatting under a low and heavy sky. Even stupefied by the storm, I repent and curse against the usual narcotic mixture: the groggy awakening after a postprandial torpor from a handful of super-caloric biscuits. I go in the lift in a trance as if I was a Pavlovian automaton. A quick walk to the garage and I’m already out on the worn-out parking apron, behind the anonymous geometric profiles of blocks. They are shrouded in mist, pearly, bleached and faded. Engaging in first is a conditioned reflex. Always start in the lowest gear. They told us so. You shouldn’t be in a hurry to go fast, but patience, spirit of service and strong, steady progress. I realize then that it is Autumn accidentally, procedurally and vaguely organically. Even from the touch of dermatitis in my left eye – which, without allowances, sets the pace of the season. And with this sudden illumination the desire increases to take to the woods. Sure! And fast. Here it seems everything dissolves. There is no force. There is no trace of the origins, the days follow each other unreasonably. The clock of time an unclean mechanism. What should one do to find oneself. To identify. Not to be overwhelmed by a formidable and powerful existential void. To not be overcome by the bourgeois divertissement of a suburban cinema, a funny comedy, Sunday, going past exhausted villages, gray and lost in the futility of an unknown indefinite actuality – which can not yet be said to be living. An operetta, frivolous, insulting. That catastrophe. Let us flee. Better if together, love. Because I have you. And you have two hearts. Like Pier delle Vigne for Federico II, you know me and you master my mind and my soul. It’s easily said. And decided. No further questioning. What a waste of energy, come on. Take to the woods is an invitation, indeed an imperative, better a manifesto! Take to the woods to find those broken paths lost among the branches. Already, just a nice illusion. We kill ourselves going some way through the brambles and then... no more light and just beastly effort. Oh, what a terrible thing! An infernal tangle of clematis scratches the face and blocks the path. Worse than the Mekong Delta. While wearing your cross, beast of burden that you are, do not forget the day when, perhaps by accident, you found your glade illuminated.

Cesare Cremonini - Lost in the weekend

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Recommended listening

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Tesori d’ autunno Autumn treasures

a cura di Raffaella Fava

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uando la bella stagione si conclude facendo strada ai primi grigiori autunnali, ecco che la terra dona i suoi frutti migliori. Tanto grezzo nell’aspetto quanto superbo nell’odore e nel suo inconfondibile sapore, il tartufo lo si ama o lo si odia; a lui – ma non solo – è dedicata questa trentaseiesima edizione all’insegna delle eccellenze alimentari, le ultime arricchite dallo spettacolo della cucina. Questa la carta di identità della Mostra del Tartufo bianco di Città di Castello, nelle piazze del centro storico tifernate da venerdì 30 ottobre a domenica 1 novembre 2015.

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hen the summer ends, moving into early autumn greyness, comes the moment when the earth gives up its best fruits. As rough in appearance as superb in perfume and unique flavour, the truffle is something you love or hate; and to the truffle – but not only –is dedicated this thirty-sixth edition under the banner of food excellence, enriched with the latest from the show kitchen. This is the identity card of the white truffle exhibition of Città di Castello, to be held in the streets of the historic centre from Friday, October 30 to Sunday, November 1, 2015.

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Luciano Bacchetta e il rappresentante della Comunità Montana Alta Umbria Mauro Severini, dando alcune anticipazioni sul programma di questa edizione. “ In primo luogo – proseguono - stiamo puntando sulla mobilitazione dei soggetti che lavorano di eccellenze e che connotano questo territorio anche da un punto di vista turistico. Olio, vino e prodotti ad alto valore aggiunto ambientale ed etico, nei quali si rispecchia un modello di sviluppo e di nuova agricoltura, non estraneo alla scelta di continuare a investire sulla Mostra del Tartufo Bianco,

and the representative of the Comunità Montana Alta Umbria Mauro Severini, explain, giving me a preview of the program of this edition of the fair. “In the first place” – they continue – “we are focusing on presenting those products whose excellence characterizes this area, from the tourism point of view too. Oil, wine and products with high added value and sound environmental ethics, reflected in a new model of development and agriculture, not unrelated to the choice of continuing to invest in The White Truffle Fair, a showcase of good and

NEL FAZZOLETTO, COME TRADIZIONE VUOLE

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VISTA DAL CIRCOLO DEGLI ILLUMINATI

Tre giorni, intensi e dedicati ai prodotti del bosco, nel periodo dell’anno che vede la loro maggiore fioritura. Un attesissimo appuntamento che si rinnova animando le piazze principali della città e che richiama un imponente afflusso di visitatori. “Torniamo con l’evento che sintetizza e mette in luce le autentiche risorse del territorio, che stanno alla enogastronomia di qualità ma anche all’arte, nell’anno del centenario di Burri, e alla cultura con una rosa di iniziative spalmate tra ottobre e dicembre” ; è quanto dichiarano il sindaco di Città di Castello,

Three intense days focused on forest products, in the period of the year that sees their greatest flowering. A highly anticipated event on once again, that enlivens the town’s main squares and that brings in a major influx of visitors. “We’re back with thus event that sums up and highlights the real resources of our area, which are the quality of its food and wine as well as its art, in this centenary year of Alberto Burri, and culture too with a range of events running between October and December” as the mayor of Città di Castelllo, Luciano Bacchetta,

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GLI STAND PRESI D’ASSALTO

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BRUSCHETTE AL TARTUFO BIANCO

come vetrina del buono e sano prodotto in Alto Tevere; in aggiunta a ciò, diamo continuità ad un calendario di eventi che sta portando Città di Castello al centro di un pubblico diversificato ma molto più ampio ed attento che nel passato. Basti pensare al Centenario di Burri, che ha confini mondiali di interesse, e alla Mostra del Tartufo che si ricollega per i suoi temi ed il suo spirito al motivo conduttore di Expo, cibo e futuro”. Insieme ad Amministrazione Comunale e Comunità Montana, dell’organizzazione faranno parte la Regione Umbria e l’Associazione dei Tartufai, con il presidente Antonio Bicchi, che ribadisce: “La trifola sta diventando, anche a causa dei cambiamenti climatici, un prodotto sempre più esclusivo, pur avendo il nostro territorio mantenuto un ecosistema sufficientemente integro a salvaguardare il tartufo. www.valleylife.it

healthy products from the Upper Tiber valley; in addition to that, we’re providing continuity with a calendar of events that brings a diversified, but broader and more engaged public to the centre of Città di Castello than in the past. Just think of the Burri Centenary, which is of international interest, and the Truffle Fair that links to the topics and the spirit and underlying theme of the Milan World Expo; ‘food and future’.” Together with the municipal administration and the Comunità Montana other organisers are the Umbria Region and the Truffle Association whose President Antonio Bicchi, states: “The truffle is becoming, partly because of climate change, increasingly exclusive, while our territory has maintained a sufficiently intact ecosystem to safeguard it. Gatherers and farmers know every secret of the truffle

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UN LOGGIATO AUTUNNALE

GLI SHOW COOKING

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CURIOSARE TRA GLI ESPOSITORI

Raccoglitori e agricoltori conoscono ogni segreto della trifola e la sapienza antica ha permesso di tutelare le condizioni, che - si pensa - facilitino la nascita di questi particolari e prelibati funghi”. Passando ai tre giorni di manifestazione, oltre allo showcooking che coinvolgerà esperti e cittadini intorno ai fornelli, ci saranno i mercati con i produttori e i laboratori del gusto, diretti alle scuole e agli appassionati, degustazioni a base di tartufo e di eccellenze che accompagneranno il visitatore attraverso itinerari culturali e spettacoli, con mostre, musica, rievocazioni storiche e letture. Tra i ritorni più attesi: il Salone dell’Olio con il concorso collegato e il Salone del Vino di Ais, l’associazione dei sommelier. Info: Servizio Sviluppo Economico, tel. 075 8529361 sviluppoeconomico@cdcnet.net / www.iltartufobianco.it Ufficio Turistico Loggiato Gildoni: tel 075 8554922 info@iat.citta-di-castello.pg.it

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and old-established wisdom has allowed us to protect the conditions that – we believe – will facilitate the creation of this special and delicious fungus.” Turning to the three-day event, in addition to cooking shows that will involve experts and ordinary citizens in the kitchen, there will be producers’ markets and tasting workshops aimed at schools and enthusiasts, tasting of truffle-based products and visitors will be offered cultural shows, exhibitions, music, historical re-enactments and readings. Among the most anticipated return matches: the Salone d’Olio and its associated competition and the AIS (association of sommeliers) Wine Salon. Info: Servizio Sviluppo Economico, tel. 075 8529361 sviluppoeconomico@cdcnet.net/ www.iltartufobianco.it Ufficio Turistico Loggiato Gildoni: tel 075 8554922 info@iat.citta-di-castello.pg.it

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La gioielleria Cozzari sarà presente all’evento ECO&Wedding, expo dedicato al matrimonio in chiave eco-friendly Domenica 18 ottobre, dalle 10 alle 19 - Abbazia di Montecorona Via Badia, 316 - Umbertide (Pg) - ingresso libero

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PONTE ASSAI

PONT DU GARD

CULTURe

IL RETRO DI UNA BANCONOTA DA 5 EURO

Il Ponte Assai di Alberto Barelli

«Assai mi costi, la vita di mio figlio». E da allora il ponte costruito a Pieve Santo Stefano fu chiamato Ponte Assai.

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a storia vuole che una contessa che abitava in zona avesse un figlio che abitualmente attraversava il fiume per andare a trovare l’amata. Ma una tragica notte il ragazzo fu travolto dalle acque e vi rimase ucciso. La madre fece allora costruire il ponte nel luogo della disgrazia e, completati i lavori, si lasciò andare a quello sfogo, dal quale prese il nome l’opera. E così anche la Valtiberina ha il suo ponte disgraziato, legato ad un sacrificio. Se il ponte è un simbolo universale di unione tra due dimensioni, altrettanto diffusa è la sua connessione con un aspetto maledetto. Dietro la leggenda del ponte Assai, dove ricorre la morte di un giovane, possiamo vedere una variante del sacrificio umano che, nell’antichità, anche nel nostro paese anticipava l’avvio dei lavori (sulle fondamenta venivano addirittura sepolti dei fanciulli). La spiegazione sta nel titolo del bel volume di Anita Seppilli “Sacralità dell’acqua e sacrilegio dei ponti” (Casa Editrice Sellerio, Palermo, 1990): la costruzione di un’opera con la quale si superava un limite imposto dalla natura e che rappresentava una violenza sul corso naturale del fiume, era vista come un’azione alla quale porre rimedio con riti anche estremi. Ma pensiamo alle leggende dei ponti del diavolo, che potevano essere attraversati solo uscendo a vincere il demonio. Anche in questo si può vedere simboleggiato un passaggio obbligato, quello della vittoria sulle proprie zone d’ombra, nel momento in cui ci si eleva verso l’alto o si compie un passaggio di crescita. Ma anche in questo caso non possiamo non rifarci a René Guenon, che analizza diffusamente il significato del ponte in Simboli della scienza sacra (Adelphi, Milano, 1975): «I due mondi rappresentati dalle due rive sono, nel senso più generale, il cielo e la terra, che erano uniti in principio e furono separati per il fatto stesso della manifestazione. Il ponte equivale quindi essenzialmente al pilastro assiale che lega il cielo e la terra pur mantenendoli separati; e proprio in virtù di questo significato esso deve essere concepito essenzialmente come verticale, al pari di tutti gli altri simboli dell’ ‘Asse del Mondo’ (…)». Nelle società esoteriche cinesi l’avvio del percorso iniziatico è rappresentato da un ponte d’oro, mentre Lancillotto deve superare il ponte Chivanot, stretto come una lama per gli empi. Lo stesso termine Pontefice esprime la funzione di contatto tra la terra e il cielo (l’etimologia di pontifex è pontem facere, ossia costruttore di ponti).

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“It cost me enough (assai) at that — the life of my son.” And since then the bridge built in Pieve Santo Stefano has been called the ‘Ponte Assai’.

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he story goes that a countess who lived in the area had a son who routinely crossed the river to visit his beloved. But on one tragic night the boy was overwhelmed by the current and died. His mother then had a bridge built in the place where the accident happened and, on its completion, gave vent to this exclamation, which thus gave its name to the work. And so the Tiber Valley has its “bridge of sighs”, tied to the story of a sacrifice. If the bridge is a universal symbol of union between two dimensions, equally widespread is the connection with some cursed occurrence. Behind the legend of the bridge, which marks the death of a young man, we can see a variant of the idea of human sacrifice that, in antiquity, was performed in this land too at the start of building work (children were even buried in the foundations). The explanation lies in the title of the excellent book by Anita Seppilli Sacralità dell’acqua e sacrilegio dei ponti (Casa Editrice Sellerio, Palermo, 1990): [The Sacredness of water and the sacrilege of Bridges]: the construction of something which overcomes the limits imposed by nature and that was thus perceived as a violation of the natural course of the river, was an action that required extreme rites to remedy it. But we should consider the legends of the “devil’s bridges”, which could only be crossed by defeating the devil himself. Even in this we can see the essential step, the one of victory over one’s own dark side, in the moment when we rise up or take a step forward in our growth. But even in this case we should go to Rene Guenon, who analyzes the significance of the bridge at some length in Simboli della scienza sacra (Adelphi, Milano, 1975) [Symbols of Sacred Science]: “The two worlds represented by the two banks are, in the most general sense, the earth and the sky and, which, united in the beginning, were separated by the very fact of Creation. The bridge then is in essence equivalent to the axial pillar that binds heaven and earth while at the same time keeping them separate; and precisely because of this meaning it must be conceived as essentially vertical, like all the other symbols of the ‘World-Axis’ (...)”. In esoteric Chinese societies starting the initiatory path was represented by a golden bridge, while Sir Lancelot had to cross the bridge of Chivanot, which was as narrow as a blade for the ungodly. The very term Pontiff expresses the function of contact between earth and sky (the etymology of pontifex is pontem facere, namely bridge builder).

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Oro liquido

Liquid Gold Di Raffaella Fava

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na storia antica, quella del Frantoio Rossi di Pierantonio, che dal 1880 giunge sino ad oggi con immutata capacità e un impianto completamente rinnovato, composto da macchinari di ultimissima generazione progettati per ottenere un prodotto non meno che eccellente.

he Rossi Frantoio (Oil Press) of Pierantonio has a long history that runs from 1880 to the present day with undiminished capacity but has now been completely renovated, using the latest generation machines designed to produce an oil which is nothing less than excellent.

Tecnologia e tradizione, il binomio perfetto per descrivere questa storica azienda che, da oltre un secolo, si occupa magistralmente della vendita e della produzione di olio. Un nome, quello della famiglia Rossi, sinonimo di qualità per gli olivicoltori dell’ alta Valtiberina e non solo, anche per l’ubicazione strategica del frantoio che sorge in prossimità degli svincoli per la superstrada E45. Fra le novità dell’impianto di frangitura, di cui ci parla Elisabetta Rossi, un decanter multifase (DMF, ndr) dal nome accattivante, il Leopard 5, prodotto dalla Pieralisi di Jesi, azienda leader nella fabbricazione di macchine per l’estrazione dell’olio. “Questo macchinario – ci spiega Elisabetta – ci permette di estrarre un olio di qualità elevatissima, naturalmente a freddo, lavorando sino a venti quintali di olive all’ora. Il suo funzionamento non richiede l’impiego di acqua e l’estrazione avviene direttamente dalla polpa dell’oliva, senza che, come accade durante la lavorazione olearia tradizionale, venga dispersa la componente più qualificante: i polifenoli, che per le loro caratteristiche altamente idrosolubili, si disperderebbero nell’acqua di vegetazione. Naturalmente – soggiunge – perché il prodotto finale sia eccellente è necessario che la materia prima sia di qualità e quindi occorre che il frutto sia sano”. E proseguendo nella sua impeccabile descrizione, Elisabetta si dilunga in un interessante excursus sulle virtù dell’olio sottolineando come, grazie al funzionamento di questi nuovi impianti,

Technology hand-in-hand with tradition, the perfect combination to describe this historic company which, for over a century, has masterfully handled the sale and production of olive oil. The Rossi family has a name synonymous with quality amongst the growers of the Upper Tiber Valley and beyond, also for the strategic location of its olive press close to a junction of the E45 road. Amongst the innovations at the pressing plant, which we hear about from Elisabetta Rossi, is a multi-phase decanter or DMF with the catchy name of ‘Leopard 5’ and produced by Pieralisi of Jesi, a leader in the manufacture of oil extraction machinery. “This machinery” – Elisabetta explains – “allows us to extract an oil of the highest quality, cold-pressed naturally, processing up to twenty tons of olives per hour. Its operation doesn’t require the use of water and the extraction takes place directly from the olive pulp, thereby conserving the most significant component: the polyphenols which are dispersed in water during the traditional process, as they are highly water soluble. Of course” – she adds – “for the end product to be truly excellent it is necessary that the raw material is of top quality and therefore the olives have to be healthy.” Continuing with her excellent explanations Elisabetta makes an interesting digression on the virtues of olive oil stressing that, thanks to the operation of these new facilities, both the organoleptic (taste and smell) and health-giving qualities

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I MACCHINARI DEL FRANTOIO

Il Frantoio Rossi e in Via Dante Alighieri, 38, a Pierantonio di Umbertide / 0759414010 / 339 3677848 frantoio.elirossi@netemedia.net

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OLIO E TERRITORIO

of the oil arrive intacton our plate. Polyphenols, in fact, are biologically antioxidant molecules that can help the body with the prevention of cell aging and many diseases. “In addition to the new Leopard 5” – Elisabetta concludes – “we have at the mill a leaf remover, a washing machine with four stainless steel tanks with a rinsing capacity of 8 tons each (the first in Umbria), a 400 quintals scale for weighing heavy agricultural trailers and a hopper for unloading olives directly from them: so the olives pass through an auger from the leaf stripper to the washing machine then start the process of transformation. The client can then withdraw their oil directly from the outlet of the centrifugal separator.” This ICEA certified company mills organic olive for third parties too, with the possibility of storage, bottling and labelling. A fascinating journey, from farm to fork. Il Frantoio Rossi is at 38 Via Dante Alighieri, Pierantonio di Umbertide/ 0759414010/339 3677848 frantoio.elirossi@netemedia.net

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sia le caratteristiche organolettiche (sapore e profumo) che terapeutiche si mantengano inalterate e giungano intatte sin dentro al nostro piatto. I polifenoli, infatti, sono molecole biologiche antiossidanti in grado di aiutare l’organismo nella prevenzione dell’invecchiamento cellulare e di numerose patologie. “Oltre al nuovo Leopard 5 – conclude Elisabetta - all’interno del frantoio sono da sempre presenti una defogliatrice, una lavatrice con quattro vasche gramolatrici in acciaio inox della capacità di 8 quintali l’una (le prime in Umbria), una bascula da 400 quintali per la pesa di mezzi agricoli pesanti e una tramoggia per lo scarico delle olive direttamente dal proprio mezzo di trasporto: in tal maniera, attraverso una coclea, queste passano dalla defogliatrice alla lavatrice per poi avviarsi al processo di trasformazione. Il committente così può ritirare il proprio olio direttamente all’uscita dal separatore centrifugo”. L’azienda, certificata ICEA, molisce anche oliva biologica per conto terzi, con la possibilità di stoccaggio e successivo imbottigliamento ed etichettatura. Un percorso affascinante, dalla terra alla tavola.


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Lamano el’argento

The hand and si lver

di Serena Gustinelli

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olivo ha accompagnato la storia dell’uomo dagli albori della civiltà fino ai nostri giorni; ed è a questa pianta che Fabio Pannacci ha dedicato uno stupendo manufatto, ricco di storia e tradizione orafa

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La leggenda della nascita dell’olivo narra che Poseidone ed Atena si sfidarono a chi avesse offerto il più bel dono al popolo per aggiudicarsi la sovranità dell’Attica; ed è così che Atena, colpendo con la sua lancia una roccia, fece nascere dalla terra il primo albero d’olivo. Zeus scelse l’invenzione più pacifica ed Atena divenne così la dea di Atene e portatrice dell’encomio di aver piantato il primo ulivo, albero che per millenni, con i suoi frutti, avrebbe dato un succo meraviglioso che gli uomini avrebbero potuto usare per una svariata quantità di ragioni. Su questa storia, ruotano le immagini iconografiche rappresentate nel piatto che il Maestro orafo Fabio Pannacci ha deciso di realizzare completamente in argento, usando – per la lavorazione – la tecnica cosiddetta a “sbalzo”, talvolta complessa al punto che è necessario, ci dice Pannacci, lavorarci in due. La simbologia rappresentata parla, appunto, del ciclo produttivo dell’olio e le

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he olive tree has been a part of the history of mankind from the dawn of civilization to the present day; and Fabio Pannacci has made this tree the subject of a beautiful artefact redolent of the tradition of the jeweller’s craft.

The legend of the birth of the olive tells us that Poseidon and Athena competed to offer the best gift to the people of Attica, to win sovereignty over them; and that Athena, striking a rock with her spear, made the earth gave birth to the first olive tree. Zeus chose the more peaceful invention and so Athena became the goddess of Athens and garnered the praisefor having planted the first olive tree, which, for thousands of years, has provided a wonderful liquid from its fruits that men have used for many purposes. The iconographic images from this story encompass the plate that Master Jeweller Fabio Pannacci decided to create in solid silver, using – as a process – the so-called “curved” (“sbalzo”) technique which at times is so complex – Pannacci tells me – two are needed to work on it. The symbolism here indeed represents precisely the production cycle of oil and the olives are shown as a flat decorative motif on the plate, done in the Greek style.

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DETTAGLI ARTISTICI E SIMBOLICI (IN LAVORAZIONE)

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n m tu Au In the centre, the goddess Athena, who is praised for having planted the first olive tree. On the left, are depicted the tools used for the cultivation of the noble tree: the saw, the jug of oil, the shears to prune the branches and the malinpeggio which is a double-headed pruning axe with one side curving backwards. At the top you can see the donkey, the animal employed to turn the stone wheel to grind the olives. After the grinding, we switch to the pressing, that useful process that produces the oil and is represented by the Maestro on the right side and following this scene our focus goes to the bottom of the plate where the goatskin used to contain the oil is shown. This is actually a work in progress, far from being finalised and in fact, the Maestro reveals to us, “Who knows if it will ever be finished?” In the jeweller’s workshop, so rich in history and art, it is impossible not to express admiration in the presence of such beauty, a workshop that is lived in and alive, that changes and evolves with each work of etching and engraving, a slice of

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olive vengono rappresentate come motivo decorativo del piatto realizzato in stile greco. Al centro, la dea Atena, cui è affidato il plauso d’aver piantato il primo albero dell’ulivo. Sulla sinistra, sono raffigurati gli attrezzi utili alla coltivazione della nobil pianta: la sega, la brocca dell’olio, la cesoia per potare i rami ed il malinpeggio, composto da due asce di cui una ricurva. Nella parte alta è possibile osservare l’asino, animale addetto a far girare la ruota di pietra per macinare le olive. Dopo la macinatura, si passa alla torchiatura, procedimento utile alla produzione dell’olio e rappresentata dal Maestro nella parte destra, a seguito della qual scena, la nostra attenzione si concentra nella parte bassa del piatto dove c’è impresso l’otre, utilizzato per contenere l’olio. Si tratta di un’opera in divenire, ancora lontana dall’essere ultimata e che, rivela il Maestro: “Chissà se terminerò mai!” Girando ammirata per il laboratorio orafo, così ricco di storia e arte, è impossibile non esprimere meraviglia di fronte a IL MAESTRO FABIO PANNACCI CON L’ALLIEVO EMANUELE BONCOMPAGNI

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cotanta beltà; un luogo vissuto ed in vita, che muta e si evolve ad ogni incisione e cesellatura, uno spaccato di arte viva, che cattura e trasporta in tempi lontani. I richiami all’antichità sono evidenti sin dall’ingresso e - insieme ad un’artista che ha così tanto da dire - fanno dell’oreficeria Pannacci un luogo al di fuori dello spazio e del tempo. Fabio Pannacci, Via Mazzini, 3 / Città di Castello / 0758554315 / arteorafacdc@alice.it

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living art, which captures and transports us to the distant past. References to antiquity are evident as soon as you go in and this, along with the presence of a person so full of things to say, makes Pannacci the jewellers a place beyond space and time. Fabio Pannacci, 3 Via Mazzini/ Città di Castello/ 0758554315/ arteorafacdc@alice.it

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LA STORICA BOTTEGA IN VIA MAZZINI


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Un’ottima annata A good year

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i ripete, puntuale come ogni anno, l’appuntamento con Emanuele Nardi, di rientro da Montalcino dove ha appena concluso la vendemmia delle Tenute Silvio Nardi. Lo incontriamo nel wineshop Vinea Familiae di San Giustino per un resoconto su questa annata.

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di Raffaella Fava

nce again, punctual as every year, comes our appointment with Emanuele Nardi, back from Montalcino where he has just finished the harvest at the Silvio Nardi Tenute. We meet him in the Vinea Familiae wine merchant’s in San Giustino for an account of this year’s vintage. RED AS WINE

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Siamo tutti d’accordo sul fatto che quella appena conclusasi sia stata una stagione decisamente calda, come non ne capitavano da anni; un’estate in piena regola i cui effetti hanno favorito una produzione agricola di buona qualità, dalla frutta agli ortaggi. Ce lo spiega, con competenza e chiarezza inappuntabili, Emanuele Nardi, reduce da due settimane di vendemmia nelle tenute di famiglia. “Quella del 2015 – dice – è stata un’annata generalmente ottima, dalle quantità inferiori ma qualitativamente molto soddisfacente e precoce dal punto di vista della maturazione, grazie ad una distribuzione ottimale delle piogge. Facendo le dovute distinzioni fra i terreni, i filari esposti a sud - est hanno generato un prodotto dal quale ci aspettiamo un grande vino, colorato, potente, importante e dall’elevato estratto polifenolico, come il Brunello, mentre i frutti delle piante rivolte a nord – ovest, maggiormente afflitte dall’umidità, si dimostrano più adatte al Rosso di Montalcino; di minore struttura, più delicato e morbido, comunque di qualità”. Concludendo la sua affascinante spiegazione, Emanuele sottolinea quanto il territorio di Montalcino, che copre un’area limitata in termini di estensione, sia in realtà estremamente ricco e vario dal punto di vista della produzione vinicola e come ogni vigneto abbia una filosofia ed una identità diversi seppure nel raggio di pochi chilometri.

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We all agree that a very hot season has just ended, such as has not been seen for years; a full blown summer whose effects have favoured good quality agricultural produce from fruit to vegetables. Emanuele Nardi explains all this with great competence and impeccable clarity, back from two weeks of the grape harvest on the family holdings. “The 2015 Vintage” – he tells me – “was generally good, if smaller, but qualitatively very satisfactory. We had early ripening, thanks to an optimal distribution of rainfall. Making the necessary distinction between different terrains, vineyards facing SouthEast created a juice from which we expect a great wine, well-coloured, powerful, important and high in polyphenols, like Brunello, while the fruits from the vines facing North-West, most affected by moisture, prove more suited to Rosso di Montalcino; with less structure, more delicate and soft, but still however of good quality”. Concluding his fascinating explanation, Emanuele stresses that the territory of Montalcino, covering a limited zone in terms of area, is actually extremely rich and diverse in terms of its wine production and each vineyard has a different philosophy and identity, albeit all lying within a few kilometres of each other. The work in the vineyard is only one aspect of the Nardi family enterprise which owns two stores operated by the Vinea Familiae’s precious collaborators Marika Valenti, Cristiana Bettacchini, Francesca Bellucci,

EMANUELE NARDI

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n m tu Au SCORCIO DIVINO

UNA TEORIA DI GRAPPOLI

and Maruska.... who deals exclusively with accounting. “I have worked for the Nardi family for 5 years” – Marika tells me – “looking after the San Giustino shop where I take care of setting-up, business communication, order management and purchasing. Usually, the customer who comes to us already knows what they want but it can happen I have to recommend something or describe the characteristics of a certain product which requires a bit of training.” The Bag in Box wines, in sizes of 3, 5, 10 and 20 litres are highly appreciated; this is a type of packaging that allows the product to retain its quality and taste, as confirmed also by Francesca Bellucci, store manager at Sansepolcro, where she looks after the gastronomy orders and who says of herself: “After two years working for Vinea, the greatest satisfaction is the respect customers show me, as if we were old friends...”. At her side, colleague and old friend Christiana Bettacchini who has always been passionate about wines and who, through her collaboration with the Nardi family, has had the opportunity to make this passion a profession and who revealed: “We always try to satisfy the curiosity of those who, entering Vinea, want to sample our new lines, especially at Christmas time, with tastings which are useful for clients waiting to choose a gift, also we have with our business Christmas hampers that we try to make simply but carefully.” Vinea Familiae is at 7 Viale Europa, Sangiustino, 7/0758583767 and in Sansepolcro at 7 Via dei Lorena/ 0575741852. Closed Mondays.

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Vinea Familiae è a Sangiustino, Viale Europa, 7 / 0758583767 e a Sansepolcro, Via dei Lorena, 7 / 0575741852. Chiuso il lunedì.

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Il lavoro in vigna è solo un aspetto dell’attività della famiglia Nardi che possiede due punti vendita Vinea Familiae gestiti dalle preziose collaboratrici Marika Valenti, Cristiana Bettacchini, Francesca Bellucci, e Maruska Moretti, che si occupa prevalentemente della contabilità. “Lavoro per la famiglia Nardi da 5 anni – racconta Marika – occupandomi del negozio di San Giustino per il quale curo l’allestimento, la comunicazione aziendale, la gestione degli ordinativi e degli acquisti vino. Di solito, il cliente che arriva da noi sa già che cosa vuole ma può capitare di doverlo consigliare o di fornirgli le caratteristiche di un determinato prodotto per cui è necessaria un minimo di preparazione”. Molto apprezzati i vini Bag in Box, nelle pezzature da 3, 5, 10 e 20 litri, un tipo di confezionamento che permette al prodotto di mantenere inalterati qualità e gusto, come ci conferma anche Francesca Bellucci, responsabile del punto vendita di Sansepolcro, che di sé ci racconta: “ Dopo due anni che lavoro per Vinea, la soddisfazione maggiore sono le testimonianze di stima dei clienti che entrando chiedono di me, come fossero vecchi amici…”. Al suo fianco, la collega nonché amica di vecchia data Cristiana Bettacchini, la responsabile degli acquisti e degli ordini di gastronomia, da sempre appassionata di vini che, proprio attraverso la sua collaborazione con la famiglia Nardi, ha avuto l’opportunità di fare di questa passione una professione e che ci confida: “ Cerchiamo sempre di soddisfare la curiosità di chi, entrando da Vinea, ha voglia di assaggiare le nostre novità, soprattutto nel periodo natalizio, con degustazioni utili ad indirizzare il cliente verso la scelta di un strenna, anche nel caso dei cesti aziendali che cerchiamo di rendere semplici ma curati”.


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Dalla terra alla tavola

F rom farm to fork di Raffaella Fava

IL GORGONZOLA AL TARTUFO

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olenta, riso, tagliatelle, strangozzi, salumi, formaggi e persino il miele, tutto a base di tartufo, senza disdegnare l’aroma del porcino, il più pregiato fungo di stagione. Questi e molti altri i prodotti di cui si occupa Cristian Zanelli, giovane commerciante tifernate, da dieci anni al timone de Il Tartufaro, la sua attività itinerante di prodotti del bosco che è anche un curatissimo online store.

olenta, rice, noodles, strangozzi pasta, meats, cheeses and even honey, all made with truffles, without forgetting the savour of porcini, the most prized of seasonal mushrooms. These and many other products are in the portfolio of Cristian Zanelli, the young Castello businessman who has been at the helm of Il Tartufaro for the last ten years, his mobile forest products shop which is also a wellkept online store.

Riuscire ad incontrare di persona questo ragazzo è impresa assai ardua poiché, come ammette lui stesso, a casa non c’è praticamente mai, impegnato com’è in giro per l’Italia fra fiere ed esposizioni nazionali. Una passione antica, quella di Cristian Zanelli per il tartufo, passione che affonda le radici all’epoca della sua infanzia, quando il nonno lo portava con sé a caccia del prezioso tubero che proprio in questa stagione giunge a maturazione e si fa oggetto di faticose camminate per boschi da parte dei tartufai che, affidandosi al fiuto infallibile dei loro cani, anelano ad un giusto bottino. “Io non sono un cercatore – ci spiega Cristian – ma mio nonno Michele, alla veneranda età di 83 anni, è ancora oggi un tartufaio accanito e gran parte del merito è anche suo se ho fatto di questa passione la mia professione”. Il Tartufaro, questo il nome dell’azienda fondata da Cristian, è sinonimo di bontà, senza dubbio, ma soprattutto di qualità; i prodotti che commercializza con questo marchio sono infatti lavorati in esclusiva per lui con l’utilizzo delle materie prime fornite direttamente dai cavatori e che vengono proposte in purezza, e quindi fresche, oppure utilizzate come ingrediente base per la preparazione di diverse tipologie di pasta ma anche polenta, salumi, salse, condimenti aromatizzati, grappe e non da ultimo i prodotti caseari, con una menzione speciale per il suo gorgon-

Being able to meet this guy in person is a hard task because, as he readily admits, he is hardly ever at home, busy working his way around Italy between national fairs and exhibitions. Cristian Zanelli’s passion for truffles is a long established one, with its roots in the days of his childhood when his grandfather took him along to hunt for the precious tuber that ripens in this season and becomes the objective of strenuous walks through the woods by truffle hunters who, relying on the keen noses of their dogs, yearn for proper booty. “I’m not a truffle-hunter myself” – Cristian explains – “but my grandfather Michele, at the ripe old age of 83, is still an avid truffler and much of the credit goes to him for me turning this passion into my profession.” Il Tartufaro, the name of the company founded by Cristian, is synonymous with good food, no doubt, but also high quality; the products marketed under this brand are in fact processed exclusively for him with the use of raw ingredients direct from the gatherers and are on offer on their own, and therefore fresh, or used as a basic ingredient for the preparation of different types of pasta but also polenta, cold cuts, sauces, condiments, flavoured schnapps and, not the least, dairy products, with a special mention for their blue cheese with truffles, something of a rarity on the circuit of national retailers of truffle products.

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PARTERRE AL TARTUFO

zola al tartufo, una sorta di rarità nel circuito dei rivenditori nazionali di prodotti al tartufo. “ La mia attività – prosegue – si basa sostanzialmente sulla vendita diretta ai privati, ai ristoratori e ai rivenditori ma anche sul commercio itinerante per cui, nell’arco di tutto l’anno, mi muovo per fiere come quella dell’Artigianato di Milano, la Fiera Campionaria di Padova, quella di Genova e la Fiera dell’Artigianato di Firenze, solo per citarne alcune. Per il resto, non mi perdo certamente le manifestazioni organizzate sul nostro territorio”. Per assaggiare le prelibatezze di Cristian, infine, basta farsi un giretto all’interno del suo negozio virtuale al sito www.iltartufaro. com dov’è possibile acquistare comodamente da casa tutto quanto descritto sinora.

“My business” – he continues – “is largely based on direct sales to individuals, restaurateurs and retailers but also on my travelling business where, right through the year, I go to fairs like the Fiera d’Artigianato di Milano, which will take place Dec. 5 to 13 next, the Fiera Campionaria di Padova [Padua], the Genoa fair and the Fiera dell’Artigianato di Firenze [Florence] that takes place in the period from 25 April to 1 May, to name a few. For the rest, for sure I don’t miss the fairs organized in our area.” To taste Cristian’s delicacies just take a trip at home around his virtual store which you can find on the site www.iltartufaro.com with everything described so far.

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Il Tartufaro is at loc. Badiali, 5D voc. Molinello, Città di Castello 075-8512012 333 2944792 www.iltartufaro.com iltartufaro@libero.it

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Il Tartufaro è in loc. Badiali, voc. Molinello, 5D, Città di Castello 075-8512012 333 2944792 www.iltartufaro.com iltartufaro@libero.it

CRISTIAN ZANELLI

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“ Goccia Nera.. dettaglio sublime” 26

“Dal 1980 Tartufi Jimmy ha un unico obiettivo: portare sulla vostra TARTUFI JIMMY S.R.L. tavola prodotti in grado di raccontare la storia di una terra straordinaria Via dei Tigli, 16 – Pietralunga (PG) – Italy e delle sue tradizioni secolari fatte di bontà e di genuinità.Tartufi Jimmy Tel. +39 0759460452 vi offre i migliori tartufi bianchi e neri, freschi e conservati, interi o www.jimmytartufi.it - info@jimmytartufi.it macinati e un’ampia gamma di specialità gastronomiche a base di tartuwww.valleylife.it tel. +39 075 372 17 79 Valley Life fo. Prodotti dalla freschezza e dalla qualità garantite.”


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lifestyle

Nella città della gioia I n t h e c i t y o f j oy

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Di Serena Gustinelli

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mbienti spaziosi, bambini che sorridono e regalano abbracci, ricambiati dalla carezza gentile di tanti nonni che, nella struttura della Cooperativa San Michele Arcangelo, vivono le loro giornate in totale serenità.

pacious rooms, children who smile and give hugs that are reciprocated by the gentle caresses of the many grandparents who, at the Cooperativa San Michele Arcangelo home are living out their golden years in total serenity

Siamo a Citerna, dove ad accoglierci è lo sguardo azzurro, incorniciato da un leggerissimo filo di matita nera, di una ragazza della cooperativa San Michele Arcangelo, che ci abbraccia al nostro arrivo come ci conoscesse da una vita, mettendoci subito a nostro agio in una ambiance colma di energia positiva. Quando sua figlia, timidamente mi sorride, capisco che ci troviamo, in un secondo, già a far parte di una splendida famiglia! Così i ragazzi della cooperativa, lo scorso anno, hanno rilevato la casa di accoglienza per anziani dapprima gestita dalle Suore Francescane, attiva dal lontano 1942, facendo dell’antico convento la loro casa e quella degli anziani che ospitano. Entrando nella sala accanto, mi trovo di fronte a tanti nonni che cantano insieme a bambini e ragazzi in un clima di allegria cui, forse, non siamo più nemmeno avvezzi, tanto è raro. I ragazzi della Casa ci spiegano che gli anziani, ogni giorno, fanno ciò che farebbero nelle loro case: cucinano, si dedicano alla cura della LA FESTA DELLA LUCE A CITERNA loro camera e vanno a fare

We are in Citerna, welcomed by the blue eyes of one of the girls of the Cooperativa San Michele Arcangelo, outlined by a light touch of black eye-liner, who embraces us on our arrival as if we had known each other our whole lives, immediately putting us at our ease in an ambiance full to the brim with positive energy. When her daughter shyly smiles at me, I understand that we have become in an instant part of a splendid family! That’s how the folk of the Cooperative re-opened the home for seniors originally run by the Franciscan Sisters from 1942, making the ancient monastery a home for themselves and the seniors they host. Going into the next room, I encounter many seniors singing along with the children in the kind of joyful atmosphere which perhaps we are no longer accustomed to, so rare has it become. The Cooperative staff explain that the guests do every day just what they would do in their

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LA CASA DI ACCOGLIENZA DI SAN MICHELE ARCANGELO


I TONI CHIARI DELLA CUCINA

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passeggiate. Gli ospiti, infatti, per poter accedere alla Casa devono avere un buon grado di autosufficienza, dettato dal grande stimolo all’operosità che quotidianamente ricevono dallo staff. Una cooperativa con forti valori cristiani alla guida di una struttura in cui, ogni giorno, si osserva un momento di preghiera; ma non si pensi che gli anziani si limitino solo a quello perché ogni giorno c’è un’attività diversa: pomeriggio musicale con tanto di animazione, giocate a tombola ed altre attività. Oggi che siamo di lunedì, invece, assistiamo ad un momento particolare in cui gli anziani, insieme alla cuoca, si adoperano per impastare il pane per la cena, un momento divertente ed emozionante. Gli ospiti della casa famiglia, per il secondo anno consecutivo, contribuiscono ad aiutare lo staff della cooperativa alla preparazione della “Festa della Luce”, in calendario per il prossimo 31 ottobre, una giornata che nasce dal desiderio di rivivere le tradizioni culturali e valorizzare le figure dei santi quali portatori di amore e speranza. In particolare, quest’anno si festeggeranno i duecento anni dalla nascita di Don Bosco e i cinquecento da quella di San Filippo Neri, i santi della luce intesa come metafora di gioia, amanti degli artisti di strada e figure di forte richiamo spirituale. La Festa della Luce si terrà lungo le vie di Citerna, a partire dalle 16.00, con le attrazioni per i bambini: i laboratori creativi e il momento dedicato alle fiabe animate. Il tutto arricchito da spettacoli musicali, di destrezza e giocoleria, mostre d’arte e

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own homes: cooking, looking after their rooms and going for walks. Guests, in fact, must have a good degree of selfsufficiency to come to the home, given the great deal of stimulus towards activity they daily receive from the staff. This is a cooperative with strong Christian values running an establishment that observes a moment of prayer every day; but we shouldn’t imagine that’s all the seniors get up to because every day there’s a different activity,a very lively musical afternoon, a lottery and other activities. Today is Monday, however and we catch sight of the moment of fun and excitement when the elderly, along with the cook, are working at making the bread for dinner. The guests at the family home, for the second consecutive year, are helping the Cooperative staff to organise the “Festival of Light” scheduled for October 31, a special day that emerged from the desire to revive cultural traditions and enhance the figures of the holy saints as bearers of love and hope. In particular, this year they will celebrate the bicentennial of the birth of Don Bosco and the five hundredth anniversary of San Filippo Neri – saints of light as a metaphor for joy, lovers of street artists and figures of strong spiritual appeal. The Festa Luce will be held in the streets of Citerna, starting at 16.00, with attractions for children and workshops and the time dedicated to animated fairy tales. All enlivened by musical per-

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NOTTURNO, MAGIA E SPIRITUALITA’

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concerti. Dalle ore 17.00 alle 19.00 ci sarà la visita gratuita della “Madonna con Bambino” di Donatello, aperta in via eccezionale per l’occasione e dopo i vari spettacoli e concerti musicali giungiamo infine alla messa in scena dal nome “i Giullari di Dio”, l’attesissima esibizione itinerante per le vie del paese, interamente scritta e musicata dagli organizzatori. Una splendente occasione per passare una giornata diversa e divertente, lungo un percorso illuminato quasi interamente da candele… Benvenuti, ordunque, a Citerna, la città della Gioia! Info : www.festadellaluce.it sanmichelearcangelo@gmail.com tel. 075 8592948

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formances, juggling and balancing acts, art exhibitions and concerts. From 17.00 to 19.00 there will be a free visit to the Madonna and Child by Donatello, exceptionally open for the occasion and after a number of shows and concerts we come finally to the presentation of God’s Jesters the long-awaited perambulating show that goes through the streets of the village with a piece entirely written and set to music by the organizers, along a path lit almost entirely by candles.... A shining opportunity to spend a different and fun day, So welcome, to Citerna, the City of Joy! Info: www.festadellaluce.it sanmichelearcangelo@gmail.com/ tel. 075 8592948

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DELICATE EMPATIE


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Brillare ...di luce propria! Sh i ne s...wi th i ts own

di Serena Gustinelli

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alley Life incontra il gioielliere Luigi Cozzari nella cornice della sua eclettica attività, fonte di grande soddisfazione e specchio di valori autentici, cresciuta in seno ad un grande impegno che, nel tempo, gli ha permesso di essere apprezzato da un grande numero di amici ed estimatori.

alley Life meets jeweller Luigi Cozzari framed by his eclectic range of activities, a source of great satisfaction and a mirror of true values, developed within a major commitment that, has over time, made him appreciated by a large number of friends and fans.

Luigi Cozzari ci viene incontro salutandoci, all’ingresso del punto vendita storico di Pierantonio, dove nell’attesa che finisca di accontentare le richieste del suo customer, ci concediamo il giro dello spazio espositivo tra luccichii penetranti e caleidoscopici colori. Ci accomodiamo quindi in un’altra sala dove - con leggerezza ma con un occhio sempre rivolto allo scorrere del tempo, una parola dopo l’altra, ci abbandoniamo ad una riflessione sul timore di aver passato gran parte della vita a correre, senza renderci conto di essere tuttavia rimasti fermi al punto di partenza: “Come un criceto che corre incessante nella sua ruota senza uscire mai dalla medesima prospettiva”, suggerisce ridendosela Luigi Cozzari. Un pensiero che egli ha fatto proprio poiché nella sua attività è riuscito ad incorporare la sua vita, in maniera tale che fosse quest’ultima ad assomigliare al lavoro e non viceversa. Nel regno di Cozzari vigono competenza e affiatamento tra i collaboratori, così come fra lo staff ed i visitatori, un aspetto

Luigi Cozzari meets and welcomes us at the entrance of his long-established Pierantonio shop, where, waiting for him to finish looking after a customer, we take ourselves on a tour of the displays that shimmer with their penetrating and kaleidoscopic colours. Then we sit in another room where – light-heartedly but with an eye always turned to the passing of time, one word after another, we abandon ourselves to the reflection that we fear we have spent much of our lives running, without realizing, however, that we’re still standing at the starting point: “Like a hamster running in his wheel without stopping, never escaping the same viewpoint” Luigi Cozzari laughingly suggests. A thought he came up with because he was able to incorporate his business with his life, so that the latter looks like his work and not vice versa. In Cozzari’s kingdom fellowship and professionalism rule amongst the employees, as well as between the staff and the

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quest’ultimo che contribuisce a far sì che il tempo speso al lavoro rappresenti uno spazio entro il quale costruire un rapporto di stima fattiva e reciproca. VALLEY LIFE: Luigi, ci racconti in breve com’è nata la Gioielleria Cozzari? LUIGI COZZARI: “La nostra impresa nasce nel 1946 dall’idea di mio padre Giuseppe e di mio zio Ovidio. Dal 1966 mio padre proseguì il cammino insieme a mia madre Ida con il supporto mio e di mia sorella Antonella. Dal 1993 l’attività è gestita direttamente da noi figli che, facendo tesoro degli anni di esperienza passata, abbiamo deciso di innovarla sia nella struttura che nei prodotti, mettendola in linea con le richieste dal mercato, ma sempre nel rispetto della tradizione di famiglia fatta di qualità e ricercatezza dei particolari”. VL:“Vuol darci, in esclusiva per i nostri lettori, qualche anticipazione sulle tendenze per la prossima stagione?” LC: “Le ultime tendenze contemplano un gioiello pratico e fun-

visitors, an aspect that helps to ensure that the time spent at work represents a space within which effective relationships of mutual esteem are built. VALLEY LIFE: Luigi, tell us in short how did Cozzari the Jewellers’ start? LUIGI COZZARI: “Our firm was founded in 1946 as the idea of my father Giuseppe and my uncle Ovidio. From 1966, my father was accompanied on this journey by my mother Ida with the support of myself and my sister Antonella. Since 1993 the business has been run directly by us children and building on the years of past experience we decided to innovate both in the firm and in its products, bringing it into line with the demands from the market, but always respecting the family tradition of quality and refinement and attention to detail.” VL: “Would you like to give us, exclusively for our readers, a preview of the trends for next season?” LC: “The latest jewellery trends are for pieces that are functional

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L’OCCHIO ATTENTO DI LUIGI COZZARI

CON LA SORELLA ANTONELLA

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zionale, bello ma anche decisamente versatile. Molto amate sono le pietre colorate abbinate a diamanti ma che si tratti di collane, bracciali o orecchini di certo saranno oggetti di valore non impegnativi dal punto di vista della portabilità e della fruizione.” Incuriositi e divertiti dal suo atteggiamento semplice ma estremamente dinamico, chiediamo: VL: “ Luigi, lei è un vulcano! Le sue passioni nel tempo libero? LC. “Sono dedito a cercare il contatto con la natura e ammetto che ho la passione della coltivazione di erbe aromatiche. Mi piace molto cucinare, sperimentare nuove ricette e condividerne i risultati con gli amici.” VL: Tornando alla sua attività di gioielliere, ci dica, in che modo si è evoluta, negli ultimi anni, la vendita dei preziosi? LC: “Diciamo che, rispetto a qualche decennio fa, l’acquisto degli oggetti preziosi - come ad esempio i diamanti - viene considerato oltre che un gesto di tipo sentimentale, anche una forma di investimento economico. In questo periodo di congiuntura economica sfavorevole, infatti, sempre più persone indirizzano il loro potere di acquisto verso forme di investimento, sicure e remunerative nel tempo, come il diamante. ”. VL: Da ultimo, che dire dello spazio casa ed accessori adiacente alla gioielleria? LC: “Nello spazio “Cozzari quotidianamente casa” abbiamo voluto offrire una molteplicità di prodotti di marca e di originali idee regalo; il tutto con la stessa atmosfera e il medesimo trattamento che spetta a chi decide di acquistare un gioiello per la casa. Liste nozze personalizzate e corsi di cucina a tema tenuti da chef qualificati, completano i servizi offerti ai nostri clienti.” Dopo aver trascorso questa piacevole mattinata, ci congediamo da Luigi lasciandolo alla sua mission quotidiana, quella di regalare ai visitatori la massima professionalità e cortesia: “La continua ricerca dell’originalità di ogni pezzo garantisce sempre la giusta soluzione vendita”. Non farete di certo fatica a trovare esattamente ciò che stavate cercando.

and practical, beautiful but also very versatile. Diamonds combined with coloured stones are very popular but whether it be necklaces, bracelets or earrings they’re not overweeningly valuable and are highly portable and usable.” Intrigued and amused by his plain but extremely dynamic attitude, we ask: VL: “Luigi, you’re a volcano! Any passions followed in your time off? LC. “I’m addicted to contact with nature, and I admit that I have a passion for growing herbs. I really like to cook, try out new recipes and share the results with friends.” VL: Returning to his work as a jeweller, tell us, how has the sale of precious items developed in recent years? LC: “Let’s say that, compared to a few decades ago, the purchase of precious objects – like diamonds – is considered as well as a sentimental gesture, also a form of economic investment. In this period of economic downturn, in fact, more and more people are directing their purchasing power towards forms of investment that are secure and profitable over time, such as diamonds.” VL: “Finally, what about the section for home accessories adjacent to the jewellery?” LC: “In that section called Cozzari quotidianamente casa [everyday and home] we wanted to offer a variety of branded and original gifts, all with the same atmosphere and treatment as for those who decide to buy jewellery for the house. Wedding lists and customized themed cooking classes held by qualified chefs, complete the services we offer our customers.” After spending this pleasant morning, we bid farewell, leaving Luigi to his daily mission of offering his visitors the utmost professionalism and courtesy: “The continual search for originality in each piece ensures the right solution at the moment of selling.” You will certainly not find it hard to get exactly what you were looking for. Info: Gioielleria Cozzari, Via 57/70 L. Da Vinci, Pierantonio (PG), Tel. 075 9414012/ 075 9414191 or 1 Via Ruggero Grieco, Umbertide (PG)/ www.cozzari.it.

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running

1/ 2 Metà Mezza di Simone Bandini

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a nostra è una conversazione dinamica e divertente. Apprendiamo dal creativo Michele Montanucci della imminente (25 ottobre 2015) corsa podistica organizzata nei pressi di Città di Castello, più precisamente a Trestina: una 10.5 km che si snoda tra gli abitati e le scenografiche campagne circostanti. E con lui ne descriviamo le caratteristiche tecniche ed il tracciato.

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VALLEY LIFE: Metà Mezza…già dal nome si capisce che c’è dietro un creativo. Come avete immaginato questa nuova gara nel calendario podistico umbro? MICHELE MONTANUCCI: Abbiamo immaginato una gara che appunto già dal nome fosse qualche cosa capace di catalizzare l’attenzione di chi oltre la gara in se per se cerca qualche cosa di nuovo, non scontato. A supporto del nome una altrettanto “creativa” medaglia per tutti i partecipanti e una maglia tecnica di tutto rispetto. La MetàMezza è una gara che è 1/4 di quella che è la distanza “madre” delle corse, la Maratona, e ½ della gara che la precede e che spesso è il campo di prova prima della grande sfida. Ecco la MetàMezza magari sarà da oggi l’inizio di un percorso podistico. Speriamo diventi un appuntamento per chi inizia l’avventura della corsa e per chi già corridore vorrà d’ora in poi avere in calendario una gara figlia di quelli che poi saranno prove più importanti e impegnative, appunto come la Mezza Maratona e la Maratona. VL: Parliamo del percorso… MM: I dieci kilometri e mezzo si snodano in quello che per molti runners della zona sud di città di castello è il proprio campo di allenamento. Il percorso che in molti chiamano il “giro di Bonsciano”. In effetti partendo da Trestina in direzione

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e have a dynamic and entertaining conversation. We learn from the creative Michele Montanucci about the upcoming (October 25, 2015) foot race organized near Città di Castello, more precisely in Trestina: a 10.5 km trail which runs between city and scenic countryside. And we discuss the track and the technical considerations.

We have a dynamic and entertaining conversation. We learn from the creative Michele Montanucci about the upcoming (October 25, 2015) foot race organized near Città di Castello, more precisely in Trestina: a 10.5 km trail which runs between city and scenic countryside. And we discuss the track and the technical considerations. VALLEY LIFE: MetàMezza [Half a half] we see the hand of a creative behind the name itself. How did you come up with this new race for the Umbrian running calendar? MICHELE Montanucci: We created a race that, just from the name was something that could attract attention, more than just the race itself, of those looking for something new and not obvious. To promote the race’s name, there’s a ‘creative’ medal for all participants and a respectable technical race shirt. The MetàMezza is a race that is a quarter of the distance of the ‘mother’ of all races, the Marathon, and a half of the race that precedes it and that is often used as the field test before the big challenge. Now here’s the MetàMezza which might become the beginning of a runner’s journey. We hope to become a rendezvous for those beginning the adventure of running and for those who are already runners they will henceforth have a daughter race

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CORRERE, UNA LUCE SULLA VITA

Morra si curva, dopo aver passato il bivio di Canoscio, a sinistra per salire verso Lugnano. Salire si. Sarà proprio questo tratto di strada che collega il bivio di Canoscio a Lugnano a rendere il percorso “competitivo” e probabilmente il punto critico dove molti corridori verranno messi alla prova prima di scendere verso Bonsciano. Il nucleo segna oltre che la fine della parte più impegnativa della gara anche la metà del persorso (qui troveremo il ristoro). Da lì in poi in un percorso prevalentemente pianeggiante attraverseremo Calzolaro e Verna per poi entrare di nuovo a Trestina, passando per tutta Viale Parini. La via più importante del paese come red carpet dove raccogliere applausi e incitazioni prima di entrare in via Lambruschini dove uno scenografico arco di arrivo accoglierà i primi, speriamo numerosi, partecipanti di questa prima edizione. VL: Cosa si aspetta l’organizzazione? Ci sono anche percorsi non competitivi? MM: Solo entusiasmo come quello che abbiamo messo noi nell’organizzare questa gara che speriamo venga apprezzata per tutti quei particolari che ci auguriamo la rendano già dalla prima edizione un appuntamento da non perdere. Aprendo anche ai non competitivi che correranno la stessa distanza nello stesso percorso, abbiamo voluto che la Metà Mezza fosse la gara di tutti e come recita la parte finale dello spot che sta girando sui social “taglia il traguardo e scopri di esserne

in the schedule which will be an important and demanding test, just like the Half Marathon and the Marathon. VL: Can we talk about the course... MM: The ten and a half kilometres wind through what for many runners in the area South of Città di Castello is their training ground. The path that many call ‘Bonsciano’s Course’. In fact, it starts from Trestina in the direction of Morra and curves after the Canoscio junction to climb towards Lugnano. Climb. It’s actually this stretch that connects the Canoscio junction with Lugnano that makes the route ‘competitive’ and is probably the critical point where many racers will be tested before descending to Bonsciano. That marks the end of the most challenging part of the race and the halfway stage (here we will find a refreshment point). From then on it’s mostly flat as we pass Verna and Calzolaro and then return to Trestina, going along all of Viale Parini. The most important street of the place, like a red carpet where we’ll collect applause and encouragement before entering Via Lambruschini where a spectacular finishing arch will welcome the first, and hopefully many, participants of this first edition. VL: What do you the organizers expect here? Are there non-competitive entries too? MM: Just enthusiasm, the thing that got us to organize this event which we hope will be appreciated in all of its aspects and which we hope will make this first

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MICHELE MONTANUCCI NELLA RIVISTA RUNNERS

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IL PERCORSO DELLA GARA

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all’altezza”. Come dire “fallo anche tu che non sei un competitivo”. E crediamo appunto che tutti debbano munirsi di coraggio e provare l’emozione di chiudere una gara come la MetàMezza prima di scoprire emozioni più grandi come quelle di cui parlavamo appunto rispondendo alla prima domanda. VL: E le premiazioni? Avete previsto una formula particolare? MM: La premiazione vogliamo che sia una festa dove, con un sottofondo musicale e sopra un bel palco, tutti possano applaudire i primi assoluti. Niente di più. Insieme ad un prosciutto e un pacco alimentare un trofeo “creativo” a coronamento di una prestazione della quale andare fieri. VL: Come si è avvicinato Michele Montanucci alla corsa? E’ un amore di lunga data? Che valore ha per la sua vita? MM: Nell’ottobre del 2008 avevano semplicemente chiuso le iscrizioni in piscina prima che io riuscissi a farlo. E così un po’ alla Forrest Gump mi sono detto: “Quasi quasi inizio a correre”. Non sono di certo riuscito a “trascinare” dietro di me lo stesso numero di persone che invece nel film riuscì a fare Forrest ma da quel giorno non mi sono più fermato, arrivando a correre la Maratona di New York dove, a pensarci bene, dietro di me c’erano migliaia di persone - visto che non sono arrivato ultimo! Beh! La corsa che valore ha oggi? Rispondo citando un verso di una canzone di Jovanotti che sento calzare a pennello per far intendere il valore che do alla corsa: “Non farsi mai fotografare fissi ma sempre un poco mossi”. Insomma muoviamoci non stiamo fermi. Per conoscere le prossime competizioni locali, www.atleticainumbria.it / www.romagnapodismo.it www.uppoliciano.it

edition an event not to be missed. Opening it to non-competitive entrants who will run the same distance in the same location, we wanted the MetàMezza to be race for everybody and as it says in the last part of the spot that is running on social networks ‘cross the finishing line and discover you’re up to it’. As if to say ‘do it even if you’re not a competitor’. And in fact we believe that everyone should take courage and experience the thrill of finishing a race like the MetàMezza and feel the greatest emotions just as we were talking about answering the first question. VL: And the awards ceremony? Have you got a particular formula in mind? MM: The awards ceremony should be a party where, with background music and on a nice stage, everyone can applaud the overall first places. Nothing more. Along with a ham and a food parcel there’ll be a ‘creative’ trophy, the presentation of which will make us proud. VL: And how did Michele Montanucci get involved in racing? Is it a longtime love? What is its value in his life? MM: In October 2008, they had just closed membership at the swimming pool before I could do it. And so a little like Forrest Gump, I said: “I could just as well start running.” I certainly didn’t manage to “drag” behind me the same number of people as Forrest managed to in the film but since that day I have never stopped, even running the New York Marathon where, on reflection, behind me there were thousands of people – because I didn’t finish last! Well! What value has racing for me now? I answer by quoting a line from a song by Jovanotti I feel fits the values you hold in racing like a glove: “Don’t ever get photographed still but always a little in motion.” So let’s move and not stand still. To find out about upcoming local competitions www.atleticainumbria.it/ www.romagnapodismo.it/ www.uppoliciano.it

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FASHION AND BEAUTY

Boyish or sophisticated? di Sarah Mancini MISS UMBRIA 2015 LUCREZIA LUCCHETTI

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re you a fashion victim? Then you will certainly already know that there are two major make up trends dominating the autumnwinter season 2015/2016: the boyish look and the sophisticated style.

La donna boyish abbandona il timore di apparire poco femminile, rispondendo anzi al desiderio di esprimere personalità e carattere optando per un look soft, quasi essenziale, fatto di tonalità calde e tenui che permettono di focalizzare l’attenzione sulle sopracciglia. Se vi rispecchiate in questa categoria, per ottenere il risultato voluto le parole chiave sono: raddrizzare, rinfoltire ed enfatizzare le sopracciglia, fino all’estremo, rendendole quasi maschili, boyish appunto, come quelle della famosissima top model Cara Delevigne. Per gli occhi si privilegia il marrone intenso, molto sfumato sulla rima ciliare superiore e accompagnato da abbondante mascara, sia sulle ciglia superiori che inferiori, sempre che non abbiate le occhiaie molto marcate. Le labbra assumono un ruolo secondario vestendosi di gloss trasparenti, leggermente iridescenti o di rossetti color carne, opachi, a seconda del gusto personale. La donna sophisticated, invece, sceglie d’esprimere la propria femminilità optando per un look raffinato e ricercato; labbra in primo piano, perfettamente disegnate, dal color marsala fino al prugna, da idratare sempre prima del makeup. Sguardo abilmente definito dall’utilizzo di tonalità che permettono di creare un gioco di luci ed ombre e pelle dall’effetto satinato; per finire, un blush rosa acceso sapientemente sfumato all’altezza degli zigomi. Questi, i suggerimenti del fashion system ma tenete presente che non tutte le nuance di colore possono valorizzarvi allo stesso modo; solo attraverso il metodo analisi del colore è possibile individuare la palette personalizzata di colori amici che saprà esaltare al massimo la vostra bellezza. Ogni anno porta con sè piccoli o grandi cambiamenti sociali che il mondo della moda si trova a dover interpretare, anticipando così quello che per molte potrà essere il loro stile preferito e per me è sempre estremamente affascinante accompagnarvi in questo coloratissimo mondo.

The boyish woman lets go of the fear of looking unfeminine, responding rather to a desire to express personality and character, opting for an almost obligatory soft look, made with warm pale colours that throw the focus onto the eyebrows. If you see yourself reflected in this group then in order to get the desired result the keywords are: straightening, thickening and emphasizing the eyebrows to the extreme, making them almost masculine, precisely boyish, like famous supermodel Cara Delevingne. A rich brown is the best for the eyes, very nuanced on the lash line and accompanied by plenty of mascara on both the upper and lower lashes, unless that is you have very marked dark circles. The lips take on a secondary role, dressed with transparent gloss, slightly iridescent lipsticks or opaque flesh-coloured ones, depending on personal taste. The sophisticated woman, instead, chooses to express her femininity opting for a sleek elegant look with lips in the foreground, perfectly drawn, with colours from marsala to plum, always moisturized before applying makeup. The look is deftly defined by the use of tones that create a play of light and shadow on satiny skin. Finally, a bright but expertly nuanced pink blush at cheekbone height. These are the tips from the world of fashion but keep in mind that not all colours enhance you in the same way; it’s only through the method of colour analysis that you can identify the custom palette of colours that will be the best friends to your individual beauty. Every year brings with it large or small social changes that the fashion world has to interpret, thus we anticipate here what for many will be their favourite style while for me it’s always extremely fascinating to help you through this super-colourful world.

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iete delle fashion victims? Allora saprete senz’altro che due sono le tendenze make up che dominano la stagione autunno inverno 2015/ 2016: lo stile boyish e lo stile sophisticated. Omar Falwarth

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Non solo le foglie cadono d’autunno It's not just the leaves that fall in autumn di Serena Gustinelli

Incontriamo Gabriele Lanzi che, con termini semplici, ci illustra come la caduta autunnale non sia un fatto generalmente preoccupante, ma una fase del tutto normale. Poiché questo è il periodo post crescita chiamato Telogen. Le tre fasi della crescita del capello sono infatti: Anagen, dove si può notare una crescita continuativa - e più a lungo dura questa fase tanto più lungo sarà il capello; Catagen, quando il capello si stacca dai bulbi - questa fase avviene all’incirca nel mese di giugno , ed è in questo periodo che dovremmo agire con un ciclo continuo di lozioni per un miglior ancoraggio al cuoio capelluto, e quanto più costante sarà l’impiego di questi prodotti, tanto più tangibili saranno i risultati; ed infine Telogen , ovvero il cosiddetto “periodo delle castagne “ in cui i capelli cadono a causa della fase Catagen , poiché il capello ha perso contatto con i vasi sanguigni . In questa fase il capello si riancora e riprende il suo ciclo vitale. In sostanza anche se si vedono i capelli cadere, a livello ciclico è il periodo in cui i capelli riprendono la propria crescita ancorandosi al terreno. E’ quindi inutile fare lozioni per la caduta stagionale in questo periodo! “Oggi”, puntualizza Gabriele, “le grandi case produttrici puntano a fare business sulla caduta dei capelli ma invece è opportuno farsi consigliare personalmente da esperti, cercare dunque di informarsi senza cadere nei tranelli del marketing internazionale”. Diffidare dunque sempre dello “shampoo curativo” - che in realtà lava soltanto il capello e non cura la caduta. La caduta da curare è, invece, quella che sta dietro a diete specifiche, momenti particolari o cure mediche specifiche. Come ad esempio l’alopecia da stress una patologia trattabile con vitamina B ed integratori orali. L’alopecia androgenetica invece (rassegnatevi!) è una disfunzione che colpisce soprattutto gli uomini e sulla quale si può fare ben poco. La caduta stagionale, non appartiene così a questa categoria di disturbi, ma bensì ad un ciclo, dove l’unica cosa da fare è prendere anche degli integratori, perché un trattamento a fiale singolo è praticamente inutile. Nel momento in cui si decide di agire su questa direzione occorre fare un percorso di qualche tempo oppure affidarsi a lozioni che agiscano con un adeguato massaggio sul cuoio capelluto. Il prodotto va applicato sulla cute ed agisce come vasodilatatore in modo che il capello possa assorbire le sue proprietà benefiche. Per questo Gabriele Lanzi ha puntato sulla gamma top di Biosthetique, nella fattispecie sul Methode Regenerante. Il consiglio? Diffidate dal marketing ingannevole ed affidatevi ad una consulenza personalizzata. Hair Corner, Gabriele Lanzi / Piazza Pellegrini 7, Pieve Santo Stefano (Ar), Tel. 0575 797284 / haircornergabrielelanzi@gmail.com

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e meet with Gabriele Lanzi, hair stylist and hair care expert, who explains how at this time of year we should not be alarmed if some hair leaves our head too! We meet up with Gabriele Lanzi who, in simple terms, explains that autumnal hair loss is not in general a worrying fact, but a completely normal phase. Because this is the post growth period called the telogen. The three phases of hair growth are in fact: anagen, or continuous growth – and the longer this phase lasts the longer the hair will be; catagen, when the hair detaches from the root bulbs – this stage occurs roughly in the month of June, and this is the time that we should intervene with a continuous cycle of lotions to create better anchorage to the scalp, and the more consistent the use of these products, the more tangible the results will be; and finally the telogen, the so-called “chestnut time” in which the hair sheds after the catagen phase, because the hair has lost contact with the blood vessels. In this phase the hair re-anchors itself and resumes its life cycle. Basically, even when the hair falls out, at a cyclical level it’s the period in which hair is resuming its growth re-anchoring itself to its base. And so it’s pointless to apply seasonal lotions for hair loss in this period! “These days” Gabriele notes, “the large manufacturers try to get business out of hair loss but instead it’s better to get personal advice from the experts, to be knowledgeable without falling into the hands of international marketing. So always be wary of ‘curative shampoos’ – which really only wash the hair and don’t cure hair loss. “ The hair loss that needs treatment is that resulting from particular diets, moments in life or specific medical treatments. Such as stress alopecia –a condition treatable with vitamin B and oral supplements. Androgenic alopecia however (resign yourself!) is a disorder that affects mostly men and about which you can do very little. Seasonal hair loss therefore doesn’t belong to the category of a disorder, but rather is cyclical, where the only thing to do is to take a course of supplements, because a single vial of treatment is practically useless. The moment you decide to take action here you need to take long-term steps or trust in active lotions in combination with a scalp massage. The product should be applied to the skin and acts as a vasodilator so that the hair can absorb its beneficial properties. Gabriele Lanzi has focused on the top range of Biosthetique, in particular its Methode Regenerante. His advice? Beware misleading marketing and trust personalized advice. Hair Corner, Gabriele Lanzi/ 7 Piazza Pellegrini, Pieve Santo Stefano (AR), Tel. 0575 797284/ haircornergabrielelanzi@gmail.com

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abriele Lanzi, hair stylist ed esperto della cura del capello, ci spiega come in questo periodo dell’anno non ci si debba allarmare se qualche capello di troppo lascia la nostra testa!


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lifestyle

43 FOTOGRAFO-RUNNER: ROBERTO LEONARDI

Senza filo

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di Simone Bandini

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UNO SCATTO URBANO

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n flusso di emozioni per immagini, ritagli di vita di strada estratti ed avulsi da scene ordinarie e raccolte in questa prima personale del fotografo amatoriale Roberto Leonardi - inaugurata venerdì 9 ottobre negli spazi dell’Hotel Park Geal di Città di Castello. Un viaggio attraverso l’Umbria, le Marche e l’Emilia Romagna in cui lo sguardo dell’autore diventa quello dello spettatore, in un’intima complice condivisione.

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flow of emotions in pictures, extracted snatches of street life torn from the everyday and collected in this first solo show of amateur photographer Roberto Leonardi – inaugurated on Friday, October 9 at the Hotel Park Geal of Città di Castello. A trip through Umbria, the Marche and Emilia Romagna where the eyes of the author become those of the viewer in a complicit and intimate sharing.

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OUTDOOR VIEW PARK GE.AL HOTEL

“La fotografia non mostra la realtà, mostra l’idea che se ne ha”, dice il fotografo statunitense Neil Leifer. Un pensiero ampiamente condiviso da Roberto Leonardi e riproposto nella sua raccolta di scatti in mostra dal 9 ottobre e per tutto il mese di dicembre, nelle sale di una delle storiche strutture ricettive della nostra città, l’Hotel Park Geal. Una serie di immagini Senza Filo Apparente, come recita anche il titolo scelto per questa mostra non professionale, eppur senz’altro passionale. Perché come ci spiega lo stesso autore: “Quella per la fotografia è un’attrazione antica che solo negli ultimi due anni è diventata una compagna fedele, un istinto, a tratti un’esigenza, pur senza una reale ragione d’essere se non per passione”. Figure umane, oggetti inanimati, animali domestici, scorci architettonici e naturalistici; questi, gli oggetti della ricerca estetica di Roberto Leonardi, scelti seguendo l’emozione del momento, la sua vera ed unica fonte d’ispirazione. “La percezione personale di ciascuno, di fronte ad una determinata immagine – continua Roberto – è unica e irripetibile perché indissolubilmente legata al proprio bagaglio esperienziale; per quanto si possa raccontare o spiegare, la fotografia - così come un dipinto o un libro – non potrà mai essere sentita o osservata seguendo un percorso emotivo assoluto poiché ogni singola individualità guarda le cose attraverso un filtro personalissimo, intimo e diverso da tutti gli altri”. Libraio di professione, Roberto Leonardi coltiva il suo amore per l’obiettivo di pari passo con quello per lo sport, in particolare per la corsa, disciplina in cui si cimenta per puro divertimento - così come accade quando imbraccia la macchina fotografica. “Anche la mia occupazione principale – rivela – non rappresenta,

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“A photo does not show reality, it shows the idea we have of it,” says American photographer Neil Leifer. A thought broadly shared by Roberto Leonardi and repeated in his collection of pictures on display from October 9 and through the month of December, in the spaces of one of the longestablished businesses of our city, the Hotel Park Geal. A series of images Senza Filo Apparente [Without an obvious thread], as stated in the title chosen for this exhibition which is not a professional one, yet certainly a passionate one. Because as its author himself explains: “I’ve held a long-established attraction for photography but it’s only become a constant companion, an instinct, sometimes a necessity in the last two years, without a real motive if not a passion.” Human figures, inanimate objects, pets, architectural and natural views; these, objects of Roberto Leonardi’s aesthetic research, chosen according to the excitement of the moment, his only true source of inspiration. “Each person’s perception of a particular image” – Roberto continues – “is unique and unrepeatable because inextricably linked to his experiential baggage; as far as you can talk about or explain photography – or painting or a book – it can never be felt or observed by following a specific emotional journey because every single individual looks at things through a very personal and intimate filter quite distinct from that of other individuals.” Bookseller by profession, Roberto Leonardi cultivates his love for the lens together with that for sport, especially for running, a discipline in which he engages for fun – as when he embraces the camera. “Even my main occupation” – he reveals – “is not just a job but something I love to do and that goes beyond the commercial aspect, the captions accompanying the photographs are often quotations from

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PRIMA DELLO SPETTACOLO

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LA FACCIATA DELLA STAZIONE DI SELCI LAMA

semplicemente, un lavoro ma qualcosa che amo fare e che va oltre l’aspetto commerciale; le didascalie che accompagnano gli scatti sono spesso citazioni tratte dai testi e che, in qualche modo, mi hanno impressionato. Potrei dire che lavoro e fotografia si mescolano contribuendo influenzandosi e arricchendosi l’uno con l’altra e viceversa”. E poi prosegue: “Non c’è un filo, una relazione, che unisce le foto proposte. Per lo meno apparentemente. Non è un reportage né voglio inviare messaggi (per quelli, come disse un grande regista, andrei alla posta). Eppure, nella mia visione della fotografia, e non solo, potrei dire in generale, si mescolano due piani, quello reale e quello più personale, quasi onirico, quello dove prendono forma le suggestioni nate dalle cose, siano libri, film, musica o fatti personali, che ci sono piaciute o ci hanno segnato di più, o comunque condizionate da esse. Il filo unisce, ma lega anche; trattiene e limita; il filo-non filo: può essere questa rinuncia a cercare di mettere ordine nel caos, come se la chiave sia in realtà intuirne il ritmo, e farsi trasportare da esso, liberamente”. L’allestimento, curato in una sala dell’Hotel Park Geal grazie al supporto dell’amico runner Giacomo Giorgi e del creative designer Fabrizio Manis, è davvero interessante. Citazioni letterarie accompagnano le immagini in un sistema compiuto di grande valore espressivo. Lo stesso Manis così ne ha parlato: “L’altrove, qui e ora. Comodamente seduti sui nostri ricordi o via di corsa, verso un nonsoché, quello che resta dei teatri di Roberto culla lo sguardo e si spalma sull’anima. Rassicura, si fa misura del mondo, metro poetico e alfabeto dell’anima. Dispone ciò che incontra in trame visive dove ogni segno compone e narra il prima e il dopo, così come l’attimo rubato interroga il tempo e il luogo, se ne fa carico per chi osserva e per chi è attore. Perché alla mèta, in fondo a questo spazio dilatato, ciò che infonde tranquillità è una sola e dolce certezza: _ E _ CI _ AMA”.

texts that somehow made an impression on me. I could say that work and photography mix, influencing and enriching each other and vice versa.” He goes on: “There isn’t a connecting thread that unites the ideas behind these pictures. At least not apparently. It is not a news report or a desire to send a message (for those, as a great film director put it, ‘I go to Western Union’). Yet, in my vision of photography, and not only that, I would say in general, I mix two levels, the real and the more personal, almost dreamlike one, where suggestions take a form born from things, books, films, music or personal facts, that I liked or made most impression, or at least influenced me. The thread connects but also binds; restrains and limits; thread/notthread: there could be a desire to give up bringing order to chaos, as if the key is actually to feel its rhythm, and be carried along by it, freely.” The exhibition, set up in a room at the Hotel Park Geal thanks to the help of his friend and fellow-runner Giacomo Giorgi and creative designer Fabrizio Manis, is really interesting. Literary quotations accompany the images in a complex system of great expressive value. Fabrizio Manis said this: “Elsewhere, here and now. Sitting comfortably on our memories or the runway, toward a ‘who knows?’, what remains of Roberto’s theatres cradle the eyes and spreads on the soul. Reassuring, taking the measure of the world, with poetic metre and the alphabet of the soul. He reveals what he encounters in visual textures where each sign composes and speaks its before and its after, as the stolen moment questions time and place, bearing its load both for the viewer and he who is the actor. Because the goal, at the end of this dilated space, what instills tranquility is a single and sweet assurance: LOVE EACH OTHER.

Si può visitare la mostra presso l’Hotel Park Geal di Città di Castello, via Piero della Francesca 24 / Tel. 075 8521313 / tutti i giorni fino a Natale dalle 15.00 alle 18.00./ Facebook: RLeonardi scatti / Instagram: rleonardiscatti

You can visit the exhibition at the Hotel Park Geal of Città di Castello, 24 Via Piero della Francesca / Tel. 075 8521313/ everyday until Christmas from 15.00 to 18.00/ Facebook: RLeonardi scatti/ Instagram: rleonardiscatti

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SULLE RIVE DELLA DIGA DI MONTEDOGLIO

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PARENTS & CHILDREN

IL PAPA’, L’ALTRA META’ DEL CIELO

Come nasce un papà Becoming a father di Manola Tognellini

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egli ultimi anni abbiamo assistito ad un’importante rivoluzione culturale e scientifica che ha restituito dignità alla figura del padre, tant’è che, ad oggi, molte figure sanitarie che si occupano dei vari aspetti del percorso di accompagnamento alla nascita, riconoscono come egli rivesta un ruolo significativo sia prima che dopo l’arrivo del bambino.

n recent years we have seen an important cultural and scientific revolution that has restored dignity to the figure of the father, so much so that, today, many health professionals dealing with various aspects of the pre-natal journey recognise what a significant role the father plays both before and after the arrival of the child.

Così come è per la donna, anche per l’uomo la nascita del primo figlio segna l’inizio di un nuovo capitolo della propria vita e l’avvio di un percorso interiore di costruzione di una nuova identità. Lo status precedente di figli viene gradualmente sostituito dal nuovo status dell’essere genitori. Con l’avvicinarsi del parto e del periodo immediatamente successivo, comincia a prendere forma, sia nel padre che nella madre, un processo intrapsichico di separazione psicologica dai propri genitori che ha come obiettivo quello di favorire la funzione della genitorialità. Un padre presente in maniera attiva e partecipe facilita e rinforza positivamente la costruzione di queste nuove modalità di essere. Non solo: uno dei compiti fondamentali che il papà è chiamato a sostenere in questa fase di crisi trasformativa è quello di favorire il processo di separazione psicologica tra una madre ed un bambino che, inevitabilmente, per un lungo periodo di tempo hanno vissuto uno stato di simbiosi fuori dalla quale si rende possibile la crescita evolutiva di tutto il nucleo familiare per cui, quando tutto questo avviene con successo, nasce una relazione a tre che garantisce maggiori possibilità di un sano contatto con la realtà esterna. Tra i vari compiti dello psicoterapeuta specializzato nell’accompagnamento alla nascita, c’è anche quello di sostenere il padre nel processo di appropriazione di questo ruolo proponendo esperienze di contatto e relazione con il bambino in grembo che offrono ai neo-genitori la possibilità di sperimentare un senso di unione e di costituirsi così come triade.

Just as it is for women, for men too the birth of the first child marks the beginning of a new chapter of life and the start of an inner journey towards the construction of a new identity. The previous status of being someone’s child is gradually replaced by the new status of being a parent. With the approach of the birth and the period immediately after it, an intra-psychic process of psychological separation from their own parents begins to take shape for both father and mother; its goal is to promote the parental function. A father who is present in an active and involved way facilitates and reinforces the creation of this new way of being. And not just this; one of the fundamental tasks the father is called on to perform is to offer support in this time of crisis by promoting the transformative process of psychological separation between mother and child who, inevitably, for a long period have experienced a state of symbiosis; out of which the evolutionary growth of the whole family is made possible so that, when all goes smoothly, a three-way relationship that guarantees a greater possibility of healthy contact with the outside world is formed. Among the tasks of a psychotherapist specializing in birth support is helping the father in taking ownership of this role by suggesting experiences of contact and relationship with the child in his lap. Thereby the new parents get the opportunity to experience a sense of unity and to become a triad.

La Dott.ssa Manola Tognellini è psicologa e psicoterapeuta. Per info e appuntamenti 3495608101 www.mentecorpoemozioni.it

Dr. Manola Tognellini is a psychologist and psychotherapist. For info and appointments 3495608101 www.mentecorpoemozioni.it

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lifestyle

LA CROCE DI ANGHIARI

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Fare le scelte giuste Making the right choices Di Raffaella Fava

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cegliere le opere giuste per una mostra può rivelarsi un piacere caotico. Inevitabilmente, ciò significa restringere un’ingente mole di lavori per trovare i temi più forti, le foto e i dipinti più amati; riuscendo, nel contempo, a fornire un immagine vera del percorso del fotografo.

hoosing the right works for an exhibition can be a mixed pleasure. It invariably means narrowing down a massive body of work and finding the strongest themes and most-loved photographs and paintings. At the same time, the whole exhibition needs to give a true reflection of the photographer’s journey.

La mostra di Roger Taylor è nata dopo molti mesi di selezioni ripetute. Dopo una così lunga carriera passata a lavorare per le testate maggiori della Fleet Street (Daily e Sunday Telegraph, Financial Times), egli ha accumulato un ampissimo ventaglio di lavori, nonostante quelli più recenti non possano essere utilizzati per questioni di copyright. Le opere che ha scelto per la sua esposizione sono prevalentemente frutto degli ultimi anni passati in Italia, del suo amore per i paesaggi e per la luce e del tempo passato pazientemente ad osservare la natura, in particolare gli uccelli in una cava di pietra della zona. Facendo il giro dei meravigliosi studi di Valley Life, si osservano paesaggi del suo periodo ad Avellino, nei primi anni 80, con adulti e bambini in bianco e nero. Nella sala successiva, compaiono alcuni dei lavori realizzati durante il Millennium Year di Greenwich, a Londra, quando fu nominato fotografo ufficiale del Millennium Experience (il Dome) in occasione del quale furono inscenati, ogni giorno dell’anno, spettacoli di artisti professionisti e amatoriali provenienti da tutto il mondo.

Roger’s exhibition came about after months of selecting and reselecting. After such a long career working for some of the biggest newspapers in Fleet Street (Daily and Sunday Telegraph, Financial Times etc.) Roger has accumulated a vast body of work, despite the fact that much of his early work cannot be used owing to copyright ownership. The work he has chosen for his exhibition predominantly traces his time in Italy over the last few years with his strong love of landscape and light, and his time spent patiently observing wildlife – birds in particular at a local quarry. As we move around the main room of Valley Life’s beautiful studio we move from the landscapes to an earlier period in the 80s spent in Avelino, with people and children portrayed in black and white. The next room shows some of his work during the millennium year at Greenwich, London, when he became the resident photographer for the Millennium Experience (The Dome) where acts from all over the world came to perform on a daily basis, both amateur and professional. Following through the rooms, there is a section of black and white

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AUTUMN IN FIRE

Proseguendo attraverso le altre sale, compare una selezione di scatti semi astratti in bianco e nero insieme a ritratti di personaggi noti; sulla parete opposta, stralci di italiana quotidianità, religiosa e comune, mentre i dipinti sono stati perlopiù posizionati sotto il porticato esterno agli uffici. Il sentito ringraziamento di Roger va a Simone e al suo gruppo di collaboratori per la calorosa e amichevole ospitalità con cui è stata accolta l’esposizione.

semi-abstract photographs, and portraits of various well-known personalities. On the next wall there is a selection of photographs of everday Italian life both religious and secular. His selection of paintings is housed mainly on the balcony outside the main offices. Roger would like to thank Simone and his team for such a warm and friendly hosting of his exhibition in such lovely surroundings.

Info: Art@Valley Life, Piazza Matteotti 2, Città di Castello (Pg) Tel. 075 3721779 / 333 1254600 / info@valleylife.it

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54 UN AIRONE SI LEVA IN VOLO

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PET CORNER

L’urolitiasi nel cane e nel gatto

Urolithiasis in dogs and cats

di Chiara Rossini

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urolitiasi viene definita come la formazione di calcoli (uroliti) all’interno del tratto urinario. Gli uroliti più frequenti nel cane e nel gatto sono quelli da struvite e da ossalati. Gli uroliti provocano notevole infiammazione dell’apparato urinario e possono parzialmente o totalmente ostruire l’emissione di urina.

rolithiasis is defined as the formation of stones (uroliths) within the urinary tract. The most common uroliths in dogs and cats are struvite and oxalate. Uroliths cause significant inflammation of the urinary tract and may partially or totally obstruct the emission of urine.

I sintomi variano dal cambiamento di comportamento, dolore addominale, nascondersi, rifiutare il cibo e irrequietezza, nel tendere a leccarsi i genitali con molta insistenza e nell’ assumere posizioni anomale nell’atto di urinare. Nel caso del gatto di solito il proprietario si accorge che entra ed esce dalla cassetta molto spesso e fa frequenti tentativi di urinare (caratterizzati da sforzo e dolore) ma senza beneficio, tende a sporcare fuori dalla lettiera o in luoghi non appropriati, nota sangue nell’urina o che, pur mettendosi in posizione,tenta di urinare ma il quantitativo emesso è molto esiguo o totalmente nullo. La diagnosi di certezza viene effettuata con l’analisi delle urine e del sedimento urinario, urino coltura, radiografia, ecografia . La rimozione chirurgica degli uroliti di grosse dimensioni è la modalità di trattamento più frequente, tuttavia in molti casi il trattamento dietetico e/o farmacologico consentono la dissoluzione dei calcoli e sono utili nella prevenzione delle recidive. Solitamente gli uroliti di struvite rispondono bene ad una terapia dietetico/ farmacologica, specie se di piccole dimensioni che ne permette il totale discioglimento a differenza degli uroliti di ossalato dove la terapia dietetica gioca più che altro un ruolo nella prevenzione delle recidive. Il trattamento della calcolosi urinaria da cristalli di struvite si basa sulla riduzione del ph urinario e sulla limitazione della concentrazione di magnesio nelle urine. Il trattamento nutrizionale è considerato di elezione in questo tipo di calcolosi, tuttavia è buona norma monitorare questi animali ogni quattro settimane mediane ecografia ed esame dell’urina. Poichè gli uroliti di piccole dimensioni non possono essere rilevati radiograficamente , deve essere continuata per almeno quattro settimane dopo la dissoluzione una dieta specifica in grado di mantenere il ph entro valori controllati. E’ inoltre importantissimo favorire la diuresi sia attraverso la dieta che tramite semplici accorgimenti gestionali che determinino una buona diluizione delle urine. E’quindi da preferire la dieta umida a quella secca, perché il fornire cibo umido comporta un aumento notevole dell’acqua assunta dal gatto in una giornata con il conseguente aumento del volume urinario e una diminuzione del peso specifico. Questo permette ai soluti di rimanere in sospensione e di evitare che ci sia una aggregazione spontanea con la conseguente formazione di uroliti. Il gatto alimentato solo con cibo secco, nonostante beva di più rispetto a quello alimentato con cibo umido, non arriva mai ad assumere giornalmente lo stesso quantitativo di acqua di un gatto che mangia solo umido e la sua produzione di urina giornaliera è esattamente la metà. Risulta utile pertanto il somministrare cibo umido più volte nella giornata ( sembra che dividere il cibo in più pasti al giorno aumenti l’assunzione di liquidi), lasciare libero accesso all’acqua e mettere più ciotole, utilizzare le fontanelle d’acqua per animali,utilizzare acqua minerale naturale fresca,mettere una pallina nella ciotola, il gatto per giocare si bagna la zampina e leccandosi assume ulteriormente dell’acqua.

Symptoms range from behavioural change, abdominal pain, hiding, refusing food and restlessness, a tendency to lick the genitals with great insistence and sit oddly in the act of urinating. In the case of cats usually the owner realizes that it is entering and leaving its litter tray very often and making frequent attempts to urinate (characterized by stress and pain) but without success, tends to soil outside the litter box or in inappropriate places, notices blood in the urine or sees the cat gets into position and try to urinate but the amount emitted is very small or none at all. A definitive diagnosis is made with urinalysis and analysis of urine sediment, a urine culture, radiography and ultra-sonography. The surgical removal of large uroliths is the most common treatment, but in many cases dietary and/or pharmacological treatment allows the dissolution of the stones and is useful in the prevention of relapses. Usually struvite uroliths respond well to dietary/pharmacological therapy, especially if they are of a small size that allows their total dissolution, unlike in the case of oxalate urolithiasis where dietary therapy plays more of a role in the prevention of recurrence. The treatment of struvite crystal urinary stones is based on the reduction of urinary pH and by limiting the concentration of magnesium in the urine. Nutritional treatment is considered elective with this type of stone, but it is best to monitor the animal every four weeks with ultrasound and urinalysis. As uroliths of small size cannot be detected by X-ray a specific diet capable of maintaining the pH within the monitored values should be continued for at least four weeks after the dissolution of stones. It’s also important to promote diuresis either through diet or through simple management measures that determine a good dilution of the urine. So a wet diet is preferred to a dry one, because wet food results in a significant increase of the water intake for the cat in a day with a subsequent increase in the urine volume and a decrease in its specific weight. This allows solutes to remain in suspension and avoids their spontaneous aggregation with the consequent formation of uroliths. A cat fed only dry food, despite drinking more than if fed wet food, never takes up the same daily amount of water as a cat eating only wet food and its daily production of urine is exactly half. It is useful therefore to give wet food several times a day (it seems that dividing the food into more meals a day increases the fluid intake), allow free access to water and put out more bowls, use the water fountains for animals, use fresh natural mineral water, put a ball in the bowl too, the cat gets wet playing and the paw licking ingests more water.

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PLEASURE

Quattro ragazze e un market

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Four young women and a shop di Serena Gustinelli

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n luogo pieno di cose buone e quattro ragazze solari, rendono il momento della spesa un simpatico diversivo nella routine quotidiana.

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Siamo a Fighille ed entriamo nel supermercato Emi. Giusto il tempo di affacciarsi e le ragazze che lo gestiscono - Catia Melelli, Anna Rita Patarchi, Cinzia Biagioni e Francesca Albiani - ci vengono incontro con un sorriso sincero e un po’ di diffidenza verso la macchina fotografica, con la quale di lì a poco diverranno invece confidenti. Riusciamo a trovare giusto il tempo di fare quattro chiacchiere e così le ragazze ci dicono come, il 10 maggio dello scorso anno, tutte provenienti da realtà diverse ma accomunate dall’esperienza nel settore alimentare, abbiano deciso di mettersi in società e prendere in gestione il market del paese. A metà strada tra un negozio tipico ed un supermercato, questa nuova attività rappresenta per il gruppo di ragazze un impegno molto importante ma anche un sogno che si è realizzato, gratificato dai

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place full of good things and four cheerful young women who make shopping a pleasant diversion in the daily routine.

We’re in Fighille and go into the Emi superette. Just the right moment to check it and the girls who run it out. They’re Catia Melelli, Anna Rita Patarchi, Cinzia Biagioni and Francesca Albiani, meeting us with frank smiles and a little diffidence towards the camera – but become more confident with it quite quickly. We find the right moment to have a chat and so the girls tell us how, on May 10 last year, they, all from different backgrounds but united by experience in the food industry, decided to set up a company and take over the management of the village shop. It’s halfway between a classic grocer’s and a supermarket, this business is a very important commitment for the group but also a dream come true and they are gratified by the good results

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notevoli risultati ottenuti. All’interno, oltre alla curatissima sezione della frutta e verdura, si può trovare qualsivoglia cibo o prodotto, fresco o in scatola, od i casalinghi all’evenienza. Ma parliamo della gastronomia di qualità: uno dei tipici che va fortissimo è la porchetta, che il martedì arriva ancora calda da produttori locali: una piccola e succulenta specialità del territorio che attira gente anche da lontano. Curatissimo anche il banco dei salumi con il richiestissimo - quanto difficile da trovare prosciutto tagliato al coltello - che le ragazze non esitano a farci assaggiare. Per i formaggi invece, il minimarket Emi ha puntato sull’Antica Fattoria Palagiaccio del Mugello: yogurt, mozzarelle, stracchino, raviggiolo, formaggi erborinati, stagionati e freschi ed infine mascarpone. Al banco gastronomia inoltre un arcobaleno di salse, creme e piatti pronti pensati per chi non ha tempo di cucinare; come ad esempio il roast beef, le scaloppine ai funghi, gli involtini, l’arrosto di tacchino e gli sformati. Il pane è approvvigionato da quattro forni locali; ce n’è uno speciale,

they’ve achieved. In addition to a wellkept fruit and vegetable section you can find any food or product you need, fresh or tinned, or the usual household goods. But we’re talking about quality deli foods: one of the classics going well is porchetta, that comes still warm every Tuesday from local producers: a succulent little local specialty that attracts people from far away. The salami counter is well curated too with sought-after products such as hard to find knife-cut prosciutto which the girls do not hesitate to let us sample. On the cheese side, the Emi superette has focused on the Antica Fattoria Palagiaccio del Mugello range: yogurt, mozzarella, soft cheese, raviggiolo, herbed cheeses, both fresh and aged and finally mascarpone. At the deli counter there’s also a veritable rainbow of sauces, creams and prepared dishes designed for those with no time to cook, such as roast beef, scallops with mushrooms, pies, roast turkey and casseroles. The bread is supplied from four local bakeries; there is a spe-

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LE RAGAZZE DELL’EMI MARKET

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LA PORCHETTA CASERECCIA

–I CASEARI DE ‘IL PALAGIACCIO’

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cotto a legna tutti i giorni, ed uno ai cereali integrale, molto apprezzato negli ultimi tempi. Giungendo alle cose dolci, la pasticceria offre dolci secchi tradizionali come crostate, la torta della nonna, gli zuccarini, il pangiallo e tanto altro. Catia, Anna Rita, Cinzia e Francesca ci svelano poi di essere molto orgogliose dei loro allestimenti impeccabili che completano la qualità dei prodotti e la capacità di comunicare in maniera semplice, senza negare mai un sorriso in più. Nel breve periodo in cui siamo stati con loro, non abbiamo potuto fare a meno di notare la cura dedicata ad ogni singolo visitatore, e l’affetto con cui sono ricambiate. Segno inequivocabile che queste ragazze sono speciali! Info: emifighille@gmail.com tel. 075 8592702 via del Mulino Fighille di Citerna (PG) IL PROSCIUTTO TAGLIATO AL COLTELLO

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UNA RANDE SCELTA DI AFFETTATI

GASTRONOMIA IN TECHNICOLOR

LE CROSTATE TRADIZIONALI

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I PANI SPECIALI

cial bread every day from a wood-fired oven, and one with wholegrains, very appreciated these days. Coming to sweet things, the pastries on offer include the traditional crostate, torta della nonna, zuccarini, pangiallo and lots more. Catia, Anna Rita, Cinzia and Francesca then reveal how proud they are of their displays that complement the impeccable quality of their products and their ability to communicate simply and clearly, without ever holding back a smile. In the short time we were there we couldn’t help but notice the care they devoted to each individual visitor, and the affection that was reciprocated. Unequivocal sign that these girls are something special!

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PLEASURE

IlPiatto Quadro The square tray di Simone Bandini

63 IL PIATTO QUADRO, LO ZIGHINI’ ED I COLORI D’ETIOPIA

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una serata sognante e letteraria quella trascorsa con Alessandra Rossi del Caffè Magi che ci offre un’anteprima delle sue serate del mercoledì: combinazione eclettica di cucina e champagne. Una formula semplice ed accattivante che prevede un piatto main ricco e complesso – stasera lo zighinì di origine etiope – ed una bottiglia di champagne ogni due persone, al prezzo fisso di 40 Euro.

dreamy, literary evening spent with Alessandra Rossi at Caffè Magi giving us a preview of her Wednesday evening events: an eclectic mix of food and champagne. A formula with a simple, rich and complexly attractive main dish – tonight it’s zighinì an Ethiopian recipe – and a bottle of champagne for every two guests, with a fixed price of €40.

Mercoledì davvero esclusivi e divertenti per solo 12 persone divise tra il terrazzino superiore e la saletta intima accanto alla cucina. Ma non possiamo pensare i piatti come puramente etnici, è importante chiarirlo: “Nei miei viaggi all’estero non sempre ho goduto appieno della cucina. Spesso ho pensato alla resa con ingredienti freschi di eccellente qualità, magari con una carne più buona od una marinatura più leggera”. L’uso delle spezie, appunto, nei paesi tropicali ha una funzione prevalente di natura organica, antibiotica ,mentre “Per me si tratta di valorizzare di per sé le materie prime del territorio”. Parliamo dunque del suo zighinì, un brasato di vitello con l’aggiunta del berberè, una miscela di spezie diffusamente impiegata nel corno d’Africa: “Il berberè è liposolubile, come tutte le miscele di spezie secche, per questo ha bisogno di una parte grassa e del calore per sprigionare l’aroma, in questo caso l’olio extravergine di oliva della nostra zona”, precisa Alessandra. Questa preparazione richiede una cottura piuttosto lunga (circa un’ora per kg di carne) ed a bassa temperatura per fare in modo che

A really exclusive, fun Wednesday for 12 lucky people divided between the upper terrace and the intimate room next to the kitchen. But we shouldn’t think of the dishes as being purely ethnic, it’s important to make this clear: “In my travels abroad I haven’t always fully enjoyed the cuisine. I often imagined the final result with fresh ingredients of excellent quality, perhaps with better meat or a lighter marinade.” In fact the use of spices in tropical countries has a mainly biological, antibiotic function; “For me it’s about bringing out the best in the local ingredients.” We are talking here about her zighinì, braised veal with the addition of berberè, a mixture of spices widely used in the Horn of Africa: “Berberè is fat-soluble, like all dried spice mixtures, needing fat and heat to release their aroma, in this case the extra virgin olive oil of our area,” Alessandra tells me. This method requires a rather long cooking time (about one hour per kg of meat) at a low temperature to ensure that the meat becomes tender. Traditionally it’s served with ingera – a form of flatbread made with tef flour that looks like

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la carne giunga tenerissima. La tradizione vuole che sia servita con la ingera – che assomiglia ad una grossa crêpe grigia, un po’ spugnosa, dal forte gusto acidulo che si spenge sotto le vampate piccanti della salsa berberè - fatta con la farina di tef (…): “Ma io preferisco accompagnarla con la pita, che ha sempre un gusto leggermente acido ma di una consistenza più vicina al nostro gusto e con del riso basmati cotto nella curcuma che conferisce proprietà benefiche (…)”. Lo zighinì è un piatto conviviale, da mangiare assieme celebrando l’amicizia, la famiglia e la vita in sé. Al nostro tavolo arriva dunque “Il Piatto Quadro” con una serie di piatti e ciotole, di grande scena, accompagnato da una crema speciale di ceci anch’essa di origine etiope: lo scirò. Il Piatto Quadro è appunto una composizione di forme, volumi e colori, come fosse una tela da dipingere. Alessandra è un’enciclopedia di nozioni e tuttavia mostra una padronanza attiva delle tecniche di cucina: induzione, sottovuoto, bassa temperatura e pacossare: “Le nuove tecniche ci aiutano a valorizza-

a big gray crepe, with a spongy texture and a strong sour taste set off by the hot spicy sauce. “But I prefer to accompany it with pita, which always has a slightly acidic taste but a texture closer to familiar tastes, and basmati rice cooked in turmeric which has beneficial properties.” Zighinì is a convivial dish, eaten together to celebrate friendship, family and life itself. So the “Square Tray” arrives at our table with a series of plates and bowls, quite a sight, accompanied a special cream of chickpeas also of Ethiopian origin: scirò. The square tray is in fact a composition of forms, volumes and colours, as if it was painted canvas. Alessandra is an encyclopaedia of ideas and straightaway shows a mastery of active cooking techniques: induction, vacuum, low temperature and pacossare: “The new techniques help us to best exploit the raw materials and optimize preparation time, enabling us to manage multiple products simultaneously at a high level of quality.” Then she confesses: “I am never faithful to the original… Mine are versions, interpretations of ethnic dishes that involve

LA CUCINA DELLE SPEZIE

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YELLOW CURRY E CHAMPAGNE

ALESSANDRA ROSSI, THE FINAL TOUCH IS A FLOWER

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IL PALCHETTO ROMANTICO

re le materie prime ed ottimizzare i tempi, potendo gestire più prodotti contemporaneamente con il massimo della qualità”. Poi si confessa: “Non sono mai fedele all’originale… Le mie sono versioni, interpretazioni di piatti etnici che prevedono l’incontro della tradizione locale con echi e profumi che vengono da lontano…Per questo non posso fare completamente mia la filosofia così in voga ai giorni nostri: il km zero”. Mentre conversiamo amabilmente, giunge al nostro tavolo Enrico Bianchini che gestisce con successo la curatissima Champagneria all’altro angolo della Piazza: “Per accompagnare i piatti complessi di Alessandra ho pensato a degli champagne (…) che abbiano una componente quasi dolce, attingendo a piccoli produttori e vignaioli indipendenti, con delle bottiglie di prestigio, meno conosciute e fuori dal circuito delle grandi maison”. Insieme convergono nella medesima riflessione: “Le nostre serate prevedono un piccolo numero di persone e non somigliano alle classiche degustazioni. Hanno una natura conviviale, con i tempi giusti; sono meno impegnative ma di alto livello. Per questo non possiamo che ospitare piccoli gruppi , di cui ci prendiamo cura divertendoci”. Da ultimo ai commensali è offerto un assaggio di petit patisserie. La figlia Alice è diventata infatti un’abile pasticcera. Info: Caffè Magi, Piazza Gabriotti 9, Città di Castello (Pg) / Tel. 075 8552224 / 333 3568958 / email: caffemagi@libero.it alvicolo3@gmailcom / Facebook: Al Vicolo

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LA SALETTA INFERIORE

the meeting of local tradition with echoes and scents that come from far away... So I don’t follow the currently voguish philosophy of local sourcing.” While we converse amiably, Enrico Bianchini comes to our table, manager of the well-run and successful Champagneria at the other corner of the piazza: “As accompaniment to Alessandra’s complex dishes I thought of champagnes with a semi-sweet element, drawing on small producers and independent winemakers, with prestigious bottles that are less well-known and off the circuit of the big houses.” They come together with the same thought: “Our evenings cater to a small number of people and are not like the classic tasting. They are friendly in nature, just the right length, less demanding but at a high level. So we can only accommodate small groups, who we make sure have fun.” Finally the diners are offered a taster of petit patisserie. Alessandra’s daughter Alice has in fact become a clever pastry cook. Info: Caffè Magi, 9 Piazza Gabriotti, Città di Castello (Pg)/ Tel. 075 8552224/ 333 3568958/ email: caffemagi@libero.it/ alvicolo3@gmailcom/ Facebook: Al Vicolo

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Apri, che c’è la pizza! Di Raffaella Fava

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hink about dinner one evening… when the tiredness of the working day has the better of the desire to cook while the stomach demands food: the solution? A phone call to Pizzami and, in no time at all, the table will be laid. Without lifting a finger, except to eat!

Pizze al taglio, al piatto, panzerotti, ciaccine, fritture, dolci artigianali e ciaccia sul panaro; questo, il menu proposto da Michela Falleri al suo Pizzami, una gustosa carrellata di bontà declinate in tantissime farciture, da oggi ordinabili direttamente da casa per una serata con gli amici, una cena romantica o semplicemente per accompagnare la visione solitaria di un film, spaparanzati sul divano in compagnia di ottimo cibo. Con le “mani in pasta” da 12 anni, tanti sono quelli della sua esperienza nella ristorazione, Michela è l’artefice di tutto il ben di Dio disponibile nel suo locale, ogni giorno (tranne il martedì) dalle 10,30 alle 20,00 e, da oggi, anche a domicilio grazie al servizio di consegna express inaugurato in questi giorni. Diplomata alla Pizza University, Michela ci racconta della preparazione dei suoi manicaretti specificando che: “L’impasto, parzialmente lavorato con farina integrale, lievita per 72 ore a temperatura controllata ed è poi cotto direttamente su pietra; questo, per garantire la massima fragranza del prodotto finale, molto digeribile e perciò apprezzato anche da chi, per problemi legati alla tollerabilità, non mangiava pizza da anni”. E, per la farcitura, spazio alla fantasia: oltre alle ricette classiche disponibili quotidianamente nella versione al taglio, nel caso delle pizze da asporto e a domicilio è possibile azzardare accostamenti insoliti non inclusi nel menu. “Il servizio di consegna a casa – aggiunge Michela – è attivo dalle 19 alle 21 nelle serate dal giovedì alla domenica e non riguarda soltanto la pizzeria, che giunge ancora calda di forno grazie ad un mezzo di trasporto dotato di un cassone termico ma include l’intera offerta Pizzami, inclusi i dolci, rigorosamente artigianali, fra i quali la cheese cake, i muffins, le crostate e i miei Bounty fatti a mano (provati per voi dalla redattrice, che ancora li sogna! Ndr)”.

Pizzas by the slice or whole, panzerotti, ciaccine, fritture, homemade pastries and ciaccia sul Panaro; this, is the menu on offer from Michela Falleri at her Pizzami, a parade of tasty goodness with many different toppings, ordered directly for the home for an evening with friends, a romantic dinner or simply to accompany the solitary viewing of a film while sprawled on the couch in the company of great food. With her “hands in the dough” for 12 years, such are her many years of experience in the restaurant trade, Michela is the producer of all the good things available at her establishment, every day (except Tuesday) from 10.30 to 20, 00 and, now, even at home thanks to the express delivery service just now started. Qualified at the Pizza University, Michela tells us how she prepares her dishes specifying that: “The mixture, partially mixed with wholewheat flour, rests for 72 hours to rise at a controlled temperature and then cooked on the stone; this ensures maximum fragrance in the final product, making it very digestible and therefore also appreciated by clients with intolerance issues who haven’t eaten pizza for years.” And, as for the toppings, there’s room for the imagination: in addition to classic recipes available daily as slices, in the case of takeaway pizzas and at home you can try unusual combinations not included on the menu. “The home delivery service” – Michela adds – “runs from 19 to 21 in the evenings Thursday to Sunday and is not just for pizza, which comes still hot from oven thanks to our vehicle with heat insulation, but includes the entire Pizzami menu, including hand made cakes, among which are cheesecake, muffins, crostate [tarts] and my handmade ‘Bounty’ (tested for you by the editor, who still dreams about it! Ed.).”

Pizzami, Via Biturgense, 100, Palazzo La Nave, Cerbara (PG) / Per ordini: 0758510038

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Pizzami, 100 Via Biturgense, Palazzo La Nave, Cerbara (PG)/ Orders: 0758510038 FAME DI REDAZIONE

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etti una sera a cena… quando la stanchezza della giornata lavorativa ha la meglio sulla voglia di cucinare mentre lo stomaco reclama cibo: la soluzione? Una telefonata al Pizzami e, in men che non si dica, la tavola sarà imbandita. Senza muovere un dito, se non per mangiare!


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strionico, vulcanico, fantasioso, Paolo Graziotti è il nostro Chef a domicilio. Parliamo con lui di alcuni piatti che ha di recente inserito nella sua proposta di menu prèt a porter. E’ sempre un piacere parlare con lui di cucina gourmet e condividere la sua passione creativa ed il suo entusiasmo contagioso.

ramatic, volcanic, imaginative, Paul Graziotti is our ‘Chef at home’. We talk to him about some of the dishes that he has recently included in his prêt à porter menu. It’s always a pleasure to talk to him about gourmet cuisine and share his creative passion and infectious enthusiasm. LO CHEF PAOLO GRAZIOTTI

Chef à porter The happy fork di Valentina Augusti Venturelli

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Sono sincera, non vedo l’ora di avere un’altra occasione di apprezzare la sua cucina e le magie che fa con quella sua “padella d’argento” – di cui avevo parlato nel mio precedente “Stasera voglio fare la signora”, pubblicato nel numero di Valley Life di marzo 2015. I suoi piatti sono dei capolavori di proporzione e composizione artistica; la semplice vista è già un richiamo irresistibile… e il gusto non viene tradito. Sono creazioni di alta moda, altro che prèt à porter! E allora iniziamo con questo ménù che entra in medias res con una Crema di patate con olio al peperone e cozze con pane e tartufo. Gli ingredienti sono sapientemente amalgamati; la patata apparentemente neutra, in versione crema ben si presta ad esaltare il gusto del peperone che a sua volta esalta la cozza; la nota di tartufo è una vezzo che, nell’equilibrio del piatto mette una nota in più di complessità.

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To be honest, I’m also looking forward to having another opportunity to appreciate the cuisine and the magic that he makes with his ‘silver pan’ – which I mentioned in my previous article Tonight I want to be a lady, published in the March 2015 number of Valley Life. His dishes are masterpieces of proportion and artistic composition; just looking at them and they’re irresistible... and the taste doesn’t betray the sight. They are creations of haute couture, but prêt à porter! So let’s start with this menu that enters in medias res with creamed potatoes with red peppered oil and mussels with bread and truffles. The ingredients are expertly blended; the potato apparently neutral, the creamed version well suited to enhance the taste of the peppers, which in turn enhance the mussels; the truffle is a note that, in the balance of the dish, adds a touch more complexity.

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TARTARE E INVOLTINI DI CARNE FASSONA CON VERDURINE DI STAGIONE

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CREMA DI PATATE CON OLIO AL PEPERONE E COZZE CON PANE E TARTUFO

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A seguire un Riso vialone nano con tartufo e vongole veraci e crema di porcini . Lo Chef segue il tema della terra e del mare, proponendo un accompagnamento con un Lugana 2014 “Ca’ Maiol”; il piatto è buono e ben strutturato; anche qui il riso Vialone nano è ben delicato da essere una base per far incontrare la vongola verace, con le sue note forti e decise, e la crema di porcini, che si esalta nel riso e la stempera; ancora il tartufo è un tocco di classe che magnifica tutte le note del pentagramma. Tra carne e pesce ci facciamo deliziare con la prima: una Tartare e involtini di carne fassona con verdurine di stagione, con un bel calice di Ribolla Gialla “Turian” Collavini; la tartare è talmente tenera che si scioglie in bocca. Il suo sapore è in iperbole in un equilibrato mélange di aromi scelti dallo Chèf - il più estroso che potete desiderare in cucina nelle occasioni più speciali. C’è un bellis-

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PANNA COTTA AI FRUTTI DI BOSCO E PEPE DI SICHUAN

Following this a vialone nano Rice with clams and truffles and porcini cream. Chef tackles the theme of land and sea, offering as accompaniment a 2014 Lugana Ca ‘Maiol; the dish is good and well structured; here too the vialone nano rice is delicate enough to be a base for bringing together the clam, with its strong and decisive notes, and the porcini cream, which is brought out in the rice and spreads through it; the truffle again is a touch of class that makes magnificent all the notes of the pentagram. Between meat and fish we take delight with a first course: a tartare and fassona beef pie with seasonal vegetables, with a nice glass of Ribolla Turian Collavini; the tartare is so tender it melts in your mouth. Its flavour is a hyperbole in a balanced mix of flavours chosen by the chef – as whimsical as you could want in the kitchen for a very special occasion. There is a beautiful barbecue, and we could not miss the Chianina beef

UN CLASSICO, LA FIORENTINA DI CHIANINA

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simo barbecue, e non poteva mancare una Fiorentina di chianina abbinata ad un Rosso Barolo cantina Elvio Cogno . Può sembrare un classico déja vu, ma la scelta della carne, la sua frollatura e la cottura al punto fanno la differenza. Per concludere una Panna cotta ai frutti di bosco e pepe di Sichuan; non la solita panna cotta, ma anche qui, il touche che fa di questo dessert una specialità da gourmet. E bravo Chef Paolo Graziotti, anche questa volta la passione e l’entusiasmo per la cucina hanno riportato il massimo dei voti! I menù sono costruiti esclusivamente con materie prime scelte e selezionate, utilizzando solo prodotti freschi. Paolo ed i suoi collaboratori si occupano dell’organizzazione della cucina e della sua pulizia finale. Non vi resta dunque che rilassarvi e divertirvi! Per prenotare le vostre cene presso il tuo domicilio o location preferita: Paolo Graziotti, Via del Mercato Vecchio,8 San Giustino (Pg) / 075 8560167 / 338 8163098 / email: paolograziotti@alice.it

Fiorentina steak combined with a Rosso Barolo from the Elvio Cogno winery. It may seem a classic déjà vu, but the choice of meat, its maturation and cooking au point makes all the difference. Finally a pannacotta with berries and Sichuan pepper; not the usual pannacotta, but even here, la touche that makes this dessert a gourmet specialty. Well done, Chef Paolo Graziotti, once again his passion and enthusiasm for cooking get full marks! The menus are made exclusively from chosen and selected raw materials, using only fresh produce. Paolo and his staff take care of the organization of the kitchen and its cleaning afterwards. All that remains to do, therefore, is to relax and have fun! To make a dinner reservation at your home or a favourite spot: Paolo Graziotti, 8 Via del Mercato Vecchio, San Giustino (PG / 075 8560167/ 338 8163098/ email: paolograziotti@alice.it

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RISO VIALONE NANO CON TARTUFO E VONGOLE VERACI E CREMA AI PORCINI

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Una storia di gusto

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A story of taste di Raffaella Fava

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UNA TERRAZZA SULLA VALLE DEL CARPINA

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hat of Giuseppe, Luca and Filippo Fumanti who, after the success of their Antica Osteria, nestled in the historic heart of Montone, have created side projects that we have already talked about in a past edition of Valley Life and who, today, have spread the joy with another novelty. Two, in fact.

Un bistrot fresco di inaugurazione a Santa Maria degli Angeli, dal nome semplice ma rappresentativo di Carn&Vino e, ad Arezzo, il quarto punto vendita de La Bottega del Tartufo, catena di negozi specializzata nella vendita di tipicità umbre che si unisce ai tre già avviati di Perugia, Siena e Lucca, aperti uno dopo l’altro nell’arco di un anno. Progetti professionali ma, soprattutto, sogni che si realizzano, questi, per i ragazzi dell’Antica Osteria che adesso si dividono per la gestione alacre delle loro attività, supportati dal sodalizio con l’amico e collaboratore Giuliano Martinelli dell’azienda pietralunghese Giuliano Tartufi, fornitore di famiglia sin dal 2011, anno di nascita del ristorante di Piazza Fortebraccio. “L’ultimo mese – ci racconta Giuseppe, papà di Luca e Filippo – ci ha visti impegnati in queste due nuove aperture; dopo l’inaugurazione di Carn&Vino Bistrot, avvenuta il 16 settembre

A newly opened bistro in Santa Maria degli Angeli, with the simple but accurate name of Carn&Vino and, in Arezzo, the fourth branch of La Bottega del Tartufo, a retail chain specialising in selling typical Umbrian products joining the three already going in Perugia, Siena and Lucca, opened one after another in a year. Professional projects but, above all, dreams that are coming true, for the youngsters of the Antica Osteria who now share the active management of their business, supported by their association with friend and collaborator Giuliano Martinelli of the Pietralunga company Giuliano Tartufi, trusted supplier since 2011 when the restaurant in Piazza Fortebraccio first opened. “Last month” – Giuseppe, father of Luca e Filippo tells me – “we were involved in these two new openings, after the inauguration of the Carn&Vino Bistro, which took place on 16 September, on 3 October it was the turn of the new sales outlet in Piazza San Francesco

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E’

quella di Giuseppe, Luca e Filippo Fumanti che, dopo il successo della loro Antica Osteria, arroccata nel cuore storico di Montone, hanno dato vita a progetti collaterali di cui abbiamo già parlato in una delle passate edizioni di Valley Life e che , oggi, si arricchiscono di un’altra novità. Anzi, due.


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LA BOTTEGA DEL TARTUFO

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scorso, il 3 ottobre è stata la volta del nuovo punto vendita di Piazza San Francesco ad Arezzo. Il nuovo locale è un costola dell’Osteria e, come tale, si presenta con un menu che ne ricalca fedelmente la proposta e quindi composto da piatti a base di tartufo e porcini, arricchito da una selezione di carni pregiate quali il filetto di Angus irlandese e l’ entrecote di Angus scozzese, oltre alla classica fiorentina, per fare qualche esempio. Non manca, ovviamente, una cantina ricca di grandi vini, perlopiù umbri e toscani, come il Brunello, il Chianti, il Rosso di Montefalco e il Sagrantino”. Un ristorante gemello, dunque, ad un pugno di chilometri dal suo progetto originale, un’accoppiata di eccellenze a testimonianza dell’esperienza di casa Fumanti, un nome che è ormai una garanzia di qualità consolidata sul territorio altotiberino e non solo. “Non è senz’altro cosa semplice – continua Giuseppe – gestire tanti progetti ma col supporto dei miei figli, di Giuliano Martinelli, il quale ci fornisce la materia prima fresca oltre che i prodotti lavorati e, soprattutto, mossi dalla fervente passio-

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in Arezzo. The new venue is an offshoot of the Osteria and, as such, comes with a menu that follows it closely and therefore consists of dishes made with truffles and mushrooms, enriched by a selection of fine meats such as fillet of Irish Angus beef and entrecote of Scottish Angus, in addition to the classic Florentine steak, to name a few. Not missing, of course, is a cellar full of fine wines, mostly from Umbria and Tuscany, such as Brunello, Chianti, Rosso di Montefalco and Sagrantino.” A sister restaurant, therefore, a handful of kilometres from the original, a pairing of excellence reflecting the experience of the Fumanti stable, a name that has established itself as a guarantee of quality in the Upper Tiber territory and beyond. “It’s not so easy” –Giuseppe goes on – “to manage so many projects but with the support of my children and Giuliano Martinelli, who provides us with the fresh crop as well as processed products and, above all, being motivated by a fervent passion for the treasures of our land, with a minimum of daily organization we can divide the tasks and personally check the store

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La Bottega del Tartufo è a Perugia, in Via Del Sette, 1/ Siena, via di Città, 72/ Lucca, via Fillungo, 116/ Arezzo, Piazza San Francesco / 3395281860/ 0755736509 www.labottegadeltartufo.net/ info@labottegadeltartufo.net; Carn&Vino Bistrot è a S.M. Angeli in via Los Angeles, 83 Tel: 0758043433; L’Antica Osteria è a Montone in Piazza Fortebraccio, 5-6 Tel: 0759306271/ www.lanticaosteria.it lantica_osteria@libero.it

management as well as that of the bistro. With Luca at the Osteria, Filippo supervising Carn&Vino and, finally, myself as a kind of wild card trying to help out a little everywhere, we are always all very involved in these latest additions to the business.” Let us praise, therefore, these tireless and passionate preachers of good taste.

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ne per i tesori della nostra terra, con un minimo di organizzazione quotidiana riusciamo dividerci i compiti e a spostarci per controllare personalmente la gestione dei punti vendita oltre a quella del bistrot. Con Luca pressoché all’Osteria , Filippo alla supervisione di Carn&Vino ed, infine, io che come una sorta di jolly cerco di dare una mano un po’ dappertutto, siamo sempre molto presenti all’interno di queste ultime nate realtà”. Un plauso, dunque, a questi infaticabili e appassionati predicatori del gusto.

La Bottega del Tartufo is at 1 Via Del Sette, Perugia, 72 Via di Città, Siena, 116 Via Fillungo, Lucca, Piazza San Francesco, Arezzo Tel: 3395281860 / 0755736509/ www.labottegadeltartufo.net info@labottegadeltartufo.net Carn&Vino Bistrot is at 83 Via Los Angeles, S.M. Angeli 0758043433; L’Antica Osteria is at 5-6 Piazza Fortebraccio, Montone / 0759306271 / www.lanticaosteria.it lantica_osteria@libero.it

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GIUSEPPE FUMANTI

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iamo tornati in questo tempio del bio presi dalla curiosità di assaggiare il menù autunno inverno e, dobbiamo ammetterlo, siamo rimasti piacevolmente sorpresi dalla varietà delle proposte, oserei dire insolite, per la ricerca di piatti della nostra tradizione che ormai quasi nessuno cucina più.

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e returned to this temple of organic food curious to taste the autumn and winter menu, we must admit, we were pleasantly surprised by the variety of dishes on offer, many quite unusual, based on our traditional dishes that almost nobody cooks anymore.

CARNE SALATA DI CHIANINA BIO

Iltempio delbio The temple of organic di Valentina Augusti Venturelli

Ma andiamo per ordine. Come aperitivo di benvenuto, in abbinamento a delle ottime bollicine ci viene offerto – nella elegante raviera duchesse di Richard Ginori una carne salata di chianina bio accompagnata da un’insalatina e una pallina di melone o pera. La carne, tenera come il burro, marinata con aromi delicati molto ben assemblati, risulta molto gradevole. Il cestino del pane si è arricchito di pane al carbone vegetale, di colore nero ma soffice e gustoso; e poi pane ai cereali, integrale, ai semi di papavero e, a tradimento, una schiacciatina con semi di girasole che ben si abbina con l’alzatina dei salumi, tutti rigorosamente bio. Scegliamo antipasto con i crostini, perché avevamo nostalgia del crostino bianco – che io chiamo della nonna perché mi ricorda quelli che faceva la mia, Adalgisa, sul bel vassoio bianco bordato d’oro di Richard Ginori, il classico di che da allora non ho visto più - e il nero toscano sul pane LA CIACCIA CALDA CON I SEMI DI GIRASOLE bagnato nel brodo. Tra una chiacchiera ed un’altra, la Signora Paola Dindelli, direttrice del Giardino di Piero, ci racconta che all’Osteria hanno organizzato dei buffet per festeggiare delle occasioni speciali, come il battesimo di due gemelli con 90 ospiti, un anniversario di nozze d’oro con centro tavola ornati con la

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But first things first. As a welcome aperitif, combined with the excellent sparkling wines on offer – on an elegant Duchesse Raviera plate by Richard Ginori – salted Chianina organic beef served with salad and a scoop of melon or pear. The meat, tender as butter, marinated with very well combined delicate aromas, is very pleasant. The bread basket was enriched with charcoal bread, black but soft and tasty; and then whole grain breads, wholewheat, poppy seed, and treacherously, a schiacciatina with sunflower seeds that went well with the spread of cold meats, all strictly organic. I chose an appetizer with crostini, because we had a nostalgia for them – I call them Grandma’s crostini because I remember those that my Granny Adalgisa made, on the beautiful white gold edged Richard Ginori plate, a classic that I have not seen since – and the black Tuscan paté spread on bread soaked in broth. As we chatted Signora Paola Dindelli, director of the Giardino di Piero, tells us that the Osteria have organized buffets to celebrate special occasions, such as a baptism of twins with 90 guests, a wedding anniversary with a gold centrepiece adorned with the tree symbol of conjugal love and a seated buffet for a birthday with even more guests. But the staff of the Osteria,

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I CROSTINI DELLA TRADIZIONE

LA TARTARE DI CHIANINA BIO

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I BRINGOLI CON RAGOUT DI CHIANINA BIO

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pianta simbolo dell’amore coniugale e il buffet placés per un compleanno con più invitati. Ma lo staff dell’Osteria, in ognuna di queste occasioni, ha voluto offrire qualcosa di speciale, dai segnaposti ai centro tavola, fino ai menù con un’immagine che richiamasse il tema dell’incontro. Un gusto nel coccolare gli ospiti dando loro quell’attenzione che altrove non troverebbero. Nel frattempo arrivano i bringoli dell’Osteria: pasta fatta a mano con ragout di chianina bio e suino nero bio di bosco; il sugo è ben saporito ma delicato, accompagnato da un buon Chianti Bio della casa prodotto con uve di Sangiovese DOCG 2013, un bouquet lieve e soave a bagnare la nostra cena. Per i secondi, abbiamo l’imbarazzo della scelta ma, fortunatamente, siamo in quattro e riusciamo a fare un assaggio di tutto quello a cui non vogliamo rinunciare. E allora rognoni sfumati al Porto, fegato alla veneziana con cipolle dolci di Giarratana, spezzatino di chianina bio e suino nero bio di bosco, germanino degli allevamenti di Aboca, tartare di chianina bio. Già dall’enunciazione si nota che le proposte sono davvero insolite, ognuna col suo perché. I rognoni non sono sempre disponibili, dato che non si trovano da nessuna parte per cui ne approfittiamo: la consistenza è quella della coratella d’agnello, la sfumatura di Porto conferisce una particolare caramellatura contribuendo ad esaltare il gusto, che è davvero unico. Del germanino degli allevamenti di Aboca, che dire, se non si ha familiarità con cacciatori, trovare questa specialità

on each of these occasions, wanted to offer something special, from the place cards to the table centrepiece, to the menu with an image that refers to the theme of the gathering. A taste for pampering guests, giving them the attention they would not find elsewhere. Meanwhile bringoli Osteria arrive: handmade pasta with Chianina organic ragout and organic black woodland pig; the sauce is very tasty but delicate, accompanied by a good Organic Chianti DOCG 2013 house wine produced with Sangiovese grapes, a mild and gentle bouquet to wet our dinner. For the latter, we are spoiled for choice but, fortunately, we are four and can get a taste of all the things I don’t want to give up on. So smoked kidneys in Porto, Venetian liver with sweet Giarratana onion, organic Chianina beef, woodland black pig stew, germanino [duck or Sheldrake] raised at the Aboca farm, organic Chianina beef tartare. From the off we’ve said that that the dishes are really unusual, each with its own logic. Kidneys are not always available, given that you don’t find them we take advantage: the consistency is like lamb cutlets, the Porto gradient gives a particular caramelising aid to enhance the taste, which is very unique. Of the germanino from Aboca, if you are not friends with hunters you’ll find this specialty virtually impossible to source; like game in general and in particular the aquatic variety, it has to be processed with special care, so as to take away the embarrassing smell of gaminess that alters the taste. Prepared with the right skill, the animal expresses its special flavour. The stew is worth consideration, because all of us at

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home have cooked stew, with a mostly stringy result; but no, this is so tender it melts in your mouth and is in combination with citrus and a hint of cinnamon, which enhances the taste. And it’s unusual to find stew on the menus of our restaurants, and frankly, we tend to grimace but this dish, so well harmonized in its flavours, is truly unique. Seeing is believing! Of all that we have tasted, we’ll make an observation: all dishes are traditional simple Tuscan cooking, of the tavern so to speak, but what makes the difference and pushes us to return to these offerings is the introduction, in each of these recipes, of a flavouring, an ingredient, a liquor that does not distort the tradition but improves it, highlighting the notes that make each dish a great gourmet bouquet. Last but not least: a crispy parfait and a sweet of ricotta and almond-scented lemon with raspberry jam; two different consistencies but each one special. And now we cannot wait to go back.. . Info: Osteria il Giardino di Piero, 98/B Via Niccolò Aggiunti/ Sansepolcro (AR)/ Tel. 0575 733119/331 6704187. Closed on Mondays; open nightly for dinner; lunch by reservation from Tuesday to Friday; lunch and dinner on Saturday and Sunday.

IL GERMANINO DEGLI ALLEVAMENTI DI ABOCA

SPEZZATINO DI CHIANINA BIO E SUINO NERO DI BOSCO

79 è praticamente impossibile; come tutta la cacciagione in generale e quella acquatica in particolare, va lavorata con particolari accorgimenti, in maniera tale da privarla di quell’imbarazzante sentore di selvatico che ne altera il gusto. Preparato con la giusta maestria, questo animale esprime tutto il suo speciale sapore. Lo spezzatino merita una considerazione a sé, perché tutti noi in casa abbiamo cucinato l’umido, con un risultato perlopiù filaccioso ; questo no, questo è tenero che si scioglie in bocca e l’abbinamento con agrumi ed un vago sentore di cannella che ne esalta il gusto. E’ insolito trovare lo spezzatino nei menù dei nostri ristoranti e, sinceramente, si è portati a storcere la bocca ma questo piatto, così ben armonizzato negli aromi, è davvero unico. Provare per credere! Su tutto quello che abbiamo assaggiato, viene da fare una considerazione: tutti i piatti fanno parte della tradizione della cucina toscana semplice, da osteria, per così dire, ma ciò che fa la differenza e spinge a tornare per riassaggiare queste proposte è la introduzione, in ognuna di queste ricette, di un aroma, un ingrediente, un liquore che non stravolgono la tradizione ma la migliora, la esalta trovando quelle note che fanno di ogni piatto un bouquet da gran gourmet. Dulcis in fundo: semifreddo al croccante e dolce di ricotta e mandorle al profumo di limone con marmellata di lamponi; due consistenze diverse ma ognuna speciale. E già noi non vediamo l’ora di tornarci…

I ROGNONI SFUMATI NEL PORTO

Info: Osteria il Giardino di Piero, Via Niccolò Aggiunti, 98/B Sansepolcro (Ar) / Tel . 0575 733119 / 331 6704187. Chiuso il lunedì; aperto tutte le sere a cena; pranzo su prenotazione dal martedì al venerdì; pranzo e cena sabato e domenica. DOLCE DI RICOTTA E MANDORLE AL PROFUMO DI LIMONE CON MARMELLATA DI LAMPONI

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l cibo più amato e sognato, a cui nessuno può resistere, a qualsiasi ora ed in qualsiasi luogo. Ne parliamo con la campionessa Sonia Mariani che è fresca vincitrice di un importante concorso internazionale.

Sonia Mariani è da due anni istruttrice dell’Accademia Pizzaioli di Portogruaro e tiene presso la sua pizzeria dei Corsi di Formazione. Per info: via della Tina 35c / Città di Castello (Pg) / Prenotazioni: tel. 075 8522406

UNA PIZZA PREMIATISSIMA

Pizza amore mio di Serena Gustinelli

CAMPIONESSA, SONIA MARIANI

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he most loved and dreamed of food, which no one can resist, at any time and in any place. We spoke with champion Sonia Mariani who has just won a major international competition. On a rainy afternoon, struck by that typical afternoon slump, we end up at in the La Tina quarter in the heart of Città di Castello for a snack at Pizzeria Regina. And so we meet Sonia Mariani who is really the queen of pizza and widely recognised as such, boasting many awards, the last received in Naples in early September; the 14th World Pizza-maker Championship at Pizza Village Trofeo Caputo. Retracing Sonia’s story she tells us how she’s been in the world of pizza for the past eleven years thanks to an unbridled passion for cooking. Expressed in an imaginative and curious way, trying to learn the secrets of pizza dough in the city that gave birth to it, Naples. So, after various experiments, and always with a great desire to make improvements, she has developed dough that is free of oil, animal fat or lard; ready for the oven only after undergoing a long rising lasting at least 48 hours. Obviously, she revealed only a few details: that the recipe calls for a particular flour mix, without specifying what or the quantities used. But we try to get to the bottom of the brilliance of this Pizza Queen... Sonia Mariani prepares really special pizzas in the competitions she enters and then often reproduces them in her shop: pizza with potatoes, five cheeses, artichokes and bacon for the Parma World Championship of Pizza; white pizza with mozzarella, broccoli rabe, sausage, sun-dried tomatoes and buffalo mozzarella at the Naples Pizza Championship and potatoes, mozzarella, broccoli, pecorino cheese and pork cheek at the Championship of Rome. As you can see from this list of wonders, her place is a real temple of pizza. That’s why I don’t take too long before tasting a piece and with my mind and my tastebuds I am already in heaven. Sonia Mariani has been teaching at the Accademia Pizzaioli di Portogruaro for two years and holds Training Courses at her pizzeria. For info: 35c Via della Tina/ Città di Castello (Pg) Reservations: tel. 0758522406

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In un piovoso pomeriggio, pungolati da quel leggero languore tipico del pomeriggio inoltrato, approdiamo in zona La Tina nel cuore di Città di Castello, a fare un break alla Pizzeria Regina. Così incontriamo Sonia Mariani che della pizza è davvero la sovrana; infatti vanta molti riconoscimenti, l’ultimo ricevuto a Napoli ad inizio settembre al 14° Campionato Mondiale del Pizzaiolo al Pizza Village Trofeo Caputo. Ma ripercorrendo la storia di Sonia, ella ci racconta come sia nel mondo della pizza da ormai undici anni grazie anche ad una sfrenata passione per la cucina. In maniera fantasiosa e curiosa, cercando di imparare i segreti dell’impasto nella città che ha dato i natali a questa tradizione, ovvero Napoli. Così, dopo vari esperimenti e con sempre tanta voglia di migliorarsi, ha elaborato un impasto privo di olio, grasso animale e strutto; pronto ad essere infornato solo dopo aver subito una lunga lievitazione della durata di almeno 48 ore. Ovviamente, ci svela solo alcuni dettagli: la ricetta prevede una particolare miscela di farine, senza specificare quali né le quantità usate. Ma cerchiamo di approfondire la genialità di questa pizza queen… Sonia Mariani prepara delle pizze davvero speciali nelle competizioni a cui partecipa e che poi spesso ripropone nel suo negozio: pizza alle patate, ai cinque formaggi, ai carciofi ed alla pancetta, per il Campionato Mondiale della Pizza di Parma; pizza bianca alla mozzarella, cime di rapa, salsiccia, pomodori secchi e mozzarella di bufala al Campionato della Pizza di Napoli; di nuovo pizza alle patate, mozzarella, broccoli, pecorino e guanciale al Campionato di Roma. Come si può intuire da questo elenco delle meraviglie, il suo è proprio un tempio della pizza. Per questo non tardo ad assaggiarne un pezzo e con la mente, e con il gusto, sono già in paradiso.


pleasure

La forchetta felice The happy fork di Serena Gustinelli

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CARRE’ DI MAIALE IN CROSTA DI FINOCCHIO

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a Trattoria Volpelli nasce dall’intuizione di Marco ed Irina di rinnovare uno storico punto di ritrovo del Calzolaro in un locale autentico e versatile, dove si mangia davvero bene, intrattenuti dall’amabilità e competenza dei due padroni di casa.

he Trattoria Volpelli came out of Marco and Irina’s idea of renewing an historic Calzolaro meeting point as an authentic and versatile venue, where you eat really well and are enveloped by the kindness and expertise of the two hosts.

Mi siedo a parlare con Marco Caproni che, dopo avergli confessato la nostra convinzione (errata) che il cognome fosse il nome del locale, ci chiarisce come “Volpelli” sia proprio il nome del podere nelle colline limitrofe - dove viveva la sua grande famiglia. A quel tempo si era infatti soliti associare il nome delle tenute a chi di fatto ci viveva. Così sono riusciti a riportare in auge l’usanza di famiglia di ritrovarsi insieme per mangiare, anche nella loro trattoria, ricostruendo un ambiente familiare e caldo, rinomata per i piccoli eventi e le cene tra amici. La cucina è il regno della moglie Irina che dentro al pianeta dei fornelli non si ferma un istante, mossa dalla passione per l’arte prepara i suoi piatti con materie prime di tutto rispetto: il pollame e gli animali da cortile sono scelti da allevamenti all’aperto nei paraggi. Eccellenti infatti sono i suoi arrosti ben celebri oramai nelle vicinanze ed i fagioli con le cotiche. In particolare arrosti di oca, pollo, agnello, piccione ed anatra; ed un buonissimo carré di maiale che ho avuto l’opportunità di assaggiare, condito con

I sit down and talk to Marco Caproni who, after having confessed our (incorrect) belief that his last name was the name of the venue, clarifies where “Volpelli” comes from. It’s just the name of the farm on the neighbouring hills where his large family lived. At that time in fact the name of the place was associated with those who lived there. So they were able to revive the family custom of coming together to eat, including at the restaurant, recreating a warm and friendly atmosphere, a place renowned for smaller events and dinners with friends. The kitchen is the kingdom of his wife Irina who, inside the planet of the stoves, doesn’t stop for a moment, moved by her passion for the art and preparing meals from tip-top ingredients: the poultry and other smaller beasts come from outdoor husbandry carried on nearby. Her roasts and beans with pork rind are indeed excellent as is well-known in the area, in particular there’s roast goose, chicken, lamb, pigeon and duck; and delicious rack of pork that I had the opportunity to taste, seasoned with fennel, wine, garlic, oil and other natural flavours. Thanks to the slow cooking every mouthful is full

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84 IRINA IN CUCINA

finocchio, vino, aglio olio e altri aromi naturali. Grazie alla cottura lenta al morso è ricco dei succhi di cottura ed estremamente tenero. Una crosta di finocchio ben distante da quella comune che si trova di solito, lascia carpire la maestria della cuoca e l’eccellenza delle materie prime lavorate. Ma concentriamoci sull’arrosto di oca per cui Volpelli è famoso – anche da asporto - sulla quale gravitano soireè a tema ma anche serate in compagnia mentre si guarda la partita con menù Champions a 10 Euro. Non da meno sono i primi fatti a mano. Spiccano tra tutti i cappelletti – richiestissimi dagli habitué – , gli agnolotti, i ravioli, le tagliatelle, le pappardelle e gli gnocchi. La originale scelta del locale è quella di abbinare il taglio di pasta ai sughi in maniera autonoma: un menù componibile ed in evoluzione dunque. Da qualche tempo inoltre Marco, organizza anche cene o pranzi per le società sportive a prezzi contenuti. Mentre la cena è à la carte o su ordinazione, il pranzo alla trattoria Volpelli è a menù fisso: con 10 Euro sono compresi primo, secondo, contorno acqua e caffè.

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of juices and extremely tender. A fennel crust that is a far cry from the usual reveals the skill of the cook and the excellence of the raw materials employed. But let’s focus on the roast goose that the Volpelli is famous for – also available as a take-away – around which theme soirees are based – but also evenings while watching the match in company with a 10€ Champions menu. Of no less quality are the homemade pastas. Standing out amongst them are the cappelletti – very much in demand from the habitués – agnolotti, ravioli, tagliatelle, pappardelle and gnocchi. An originality of this venue is to combine the pastas with sauces independently: a modular and therefore evolving menu. For some time too Marco has been organizing dinners or lunches for sports clubs at moderate prices. While dinner is à la carte or to order, lunch at the Trattoria Volpelli is a fixed menu: 10€ for a first and second course, a side dish, water and coffee. Irina is not only good at producing the meals but offers a tasty selection of entirely homemade sweets such as pannacotta, tiramisu and crème brûlée, which anyone would gorge on.

HAND MADE CAPPELLETTI

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CONTROLUCE DELLA TRATTORIA

85 LE PAPPARDELLE AL SUGO DI CINGHIALE

MARCO CAPRONI

Irina non è solamente brava nei piatti di portata, bensì offre una gustosa selezione di dolci interamente di produzione propria come panna cotta, tiramisù e crema catalana, che farebbero gola a chiunque. Non c’è dubbio. Se si ha voglia di mangiare bene in compagnia, o di tornare indietro nel tempo con il partner o con le persone più care, Volpelli è decisamente il posto giusto!

There’s no doubt about it. If you want to eat well and in company, or to go back in time with your partner or with your loved ones, Volpelli is definitely the place! Info: 14 Via Cortona, Calzolaro (Umbertide) tel. 075 9302305/ mob. 333 8231350

Info: via Cortonese n.14, Calzolaro (Umbertide) tel. 075 9302305 / mob. 333 8231350

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weather

Unautunno

mite

A mild Autumn di Fabio Pauselli

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a stagione prosegue con temperature gradevoli ma con piovosità in aumento.

Nelle prossime settimane lo scenario meteorologico vedrà come principali protagonisti un’area anticiclonica - che si muoverà tra l’Europa centro settentrionale e la Russia occidentale - poi la vivace presenza della bassa pressione semipermanente nord atlantica ed una frequente alternanza di basse pressioni in area mediterranea. Le perturbazioni quindi arriveranno sull’Italia principalmente da ovest, attraverso la Francia od il bacino occidentale del mar Mediterraneo ed in taluni casi potranno risultare anche intense grazie ad una superficie mediterranea ancora calda e capace di fornire energia agl’impulsi perturbati. Detto questo, c’è da sottolineare una possibile variante che potrebbe presentarsi a fine ottobre o molto più probabilmente a novembre. In quest’ultimo caso lo spostamento più ad ovest dell’anticiclone nord europeo lascerebbe, da una parte, il passaggio obbligato a latitudini mediterranee degli impulsi perturbati atlantici; dall’altra un corridoio di correnti fredde sull’Europa orientale potrebbero raggiungerci con conseguente rafforzamento delle basse pressioni mediterranee e raffreddamento dell’Italia. Tra il 19 ed il 20 ottobre ci aspettiamo il passaggio di un’altra perturbazione con una buona quantità di pioggia ma ancora temperature in linea o leggermente superiori alle medie. Più fresca, invece, potrebbe risultare la terza decade di ottobre, quando gli impulsi nord atlantici in arrivo sul mar Mediterraneo assumeranno una traiettoria più settentrionale, provenendo quindi dal mar del Nord, specie nel periodo compreso tra il 25 ed il 28 ottobre. Una pausa più duratura è poi probabile tra la fine di ottobre ed i primi di novembre: una fase anticiclonica più duratura che comunque potrebbe dar luogo alle prime consistenti nebbie autunnali con temperature fresche soprattutto nei fondovalle. Una nuova perturbazione atlantica potrebbe tornare ad interessare l’Italia intorno al 5 di novembre. In generale quindi, questa fase autunnale, sarà caratterizzata da precipitazioni sopra le medie e temperature in linea o poco superiori alle medie del periodo. www.valleylife.it

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he season continues with pleasant temperatures but with increased rainfall.

In the coming weeks the weather scenario will see as main protagonists an anti-cyclonic area – which will move between North-Central Europe and Western Russia – then the lively presence of semi-permanent low pressure in the North Atlantic with a frequent alternation of low pressures in the Mediterranean area. The disturbances in Italy will then come mainly from the West, through France or the Western basin of the Mediterranean and in some cases may be very intense with the still warm Mediterranean able to provide energy for perturbed impulses. That said, we emphasize a possible variant that could start at the end of October or more likely in November. In the latter case, the North European anticyclone moving further West would leave, on the one hand, the definite movement of perturbed Atlantic pulses, to Mediterranean latitudes and on the other a corridor of cold currents on Eastern Europe could join them. Thus strengthening low pressure over the Mediterranean and cooling Italy. Between the 19th and 20th of October we expect the passage of another disturbance with a good amount of rain but with temperatures still in line with or slightly higher than average. However the third week of October could be cooler, when the pulse arriving from the North Atlantic over the Mediterranean will take on a more Northerly trajectory, coming in fact from the North Sea, especially in the period between 25 and 28 October. A longer break is likely between late October and early November: a more lasting anti-cyclonic phase that may give rise to substantial early autumn fog with cool temperatures, especially in the valleys. A new Atlantic disturbance could come to affect Italy around the 5th of November. In general then, this autumn phase will be characterized by above average precipitation and temperatures in line with or slightly higher than the average for the period.

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/CALENDARIO EVENTI - OTTOBRE/NOVEMBRE 2015 /EVENTS - OCTOBER/NOVEMBER 2015

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16 – 18 ottobre – Lago di Chiusi – “Birrallago”, tre giorni di birra, musica e gastronomia. Mark David in concerto. Dal 16 al 18 ottobre – Caprese Michelangelo – “Festa della Castagna” , gastronomia e folklore. Dal 16 al 18 ottobre – Città di Castello – “L’Altro Cioccolato”, festa del cioccolato equo e solidale, incontri ed eventi culturali sui temi della sostenibilità e della giustizia sociale, fiera mercato, www.altrocioccolato.it Dal 16 al 18 ottobre - Preggio (Umbertide) - Sagra della Castagna, gastronomia e folklore. Fino al 18 ottobre – Città di Castello – “Tex d’Autore”, mostra collettiva di 20 maestri del fumetto che raccontano Tex Willer , www.tifernocomics.com. 17 e 18 ottobre – Anghiari – “L’Intrepida”, pedalata ciclistica non agonistica, www.lintrepida.it 17 e 18 ottobre – Pietralunga – “Mostra Mercato del Tartufo e della Patata Bianca”, prodotti tipici , antichi mestieri , musica , animazione. Info: wwww.pietralunga. it 17 e 18 ottobre – Caprese Michelangelo – “Festa della Castagna”, gastronomia e musica. Domenica 18 Mark David in concerto dalle ore 12. 17 – 18 - San Giustino (centro storico) – “Sapori e Mestieri” cultura, tradizione e gastronomia d’autunno. Alle 18 Mark David Live. Sagra della “Briscia” di Corposano (castagna arrosto) . Comune di San Giustino, tel. 338.5644929. 17 e 18 ottobre – Anghiari – “L’Intrepida”, pedalata ciclistica non agonistica. Info: www.lintrepida.it Fino al 19 ottobre – Anghiari – “ I Macchiaioli e il loro Tempo”, Museo Statale di Palazzo Taglieschi. Fino al 18 ottobre – Città di Castello – “Au rendez vous des Amis”, esposizione internazionale di artisti contemporanei, www.burricentenario.it 18 ottobre – Caprese Michelangelo – Camminata alla scoperta del marrone DOP di Caprese Michelangelo, info : Museo della Battaglia e di Anghiari, 0575787023 , battaglia@ anghiari.it 23-24-25 ottobre - Morra (Città di Castello) - Sagra della Castagna, www.prolocomorra.it 24 ottobre - Città di Castello - Premiazione “Premio letterario Città di Castello IX° ed.”, Palazzo Bufalini. 24 – 25 ottobre - Città di Castello - “Tiferno Eat”, due giornate dedicate ai presidi Slow Food umbri, centro storico. 25 ottobre - Città di Castello - “Bisbetica - la bisbetica domata” di W. Shakespeare, regia Cristina Pezzoli, Teatro Comunale, con Nancy Brilli, ore 21.00. Info: 075 8555901 botteghino telefonico 370 3311995. 30 - 31 -1 novembre - Città di Castello - “Il Tartufo Bianco” 36° Mostra del tartufo e dei prodotti del bosco, centro storico. Showcooking, laboratori del gusto, degustazioni attraverso itinerari culturali, mostre, musica. Salone dell’ Olio e del Vino. www.iltartufobianco.it . Ved. pag. 10. 30 ottobre /1 novembre – Montone – Festa del Bosco , gastronomia e folklore, Comune Montone 0759307019 , www.comunemontone.it 30 ottobre/ 1 novembre – Anghiari – “I cento gusti dell’ Appennino”, mostra mercato dedicata al mondo dell’agriturismo e dell’enogastronomia. Info: ufficio turistico Pro Anghiari, 0575.749279. Email: proloco@anghiari.it Fino al 31 ottobre – Città di Castello – “Il Sogno e la Materia”, collettiva d’arte contemporanea, Palazzo Facchinetti. 31 ottobre – Città di Castello – “La Notte del Grande Cocomero”, teatro di strada, musica danza e animazione, Rione San Giacomo, inizio ore 19 31 ottobre – Citerna - Festa della Luce, folklore, spettacoli e animazione per bambini. Vedi pag. 29 Fino al 1 novembre – Città di Castello – “Terrae: la ceramica nell’informale e nella ricerca contemporanea”, Pinacoteca Comunale, 0758554202, info@culturailpoliedro.org 1 novembre - Montone - Festa del Bosco , tartufi e prodotti del bosco. Gastronomia, folklore, intrattenimento . Info: Comune Montone 075.9307019 , www. comunemontone.it 7 e 8 novembre – Anghiari – 35sima festa di San Martino

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e dei Bringoli, tradizionale sagra con degustazione di brustichino, salsicce, castagne e vino novello. Info: 0575 749279, proloco@anghiari.it 8 novembre - Città di Castello - “Donazione della Cera”, rievocazione storico-religiosa, centro storico. Fusione del cero e sfilata storica delle Confraternite fino alla cattedrale. info: tel.075.8558149, email: or.ven.@alice.it 8 novembre - Città di Castello - “Frantoio Aperto” degustazione olio c/o l’Az. Agricola Falcini, Collevecchio. Dalle ore 14.30 alle ore 18.00 , info 075.8526182, www. collevecchio.com 13 novembre - Città di Castello - Solennità di San Florido, protettore della città. Celebrazioni liturgiche dalle ore 17.30, Cattedrale. Dal 13 al 15 novembre - Città di Castello - Tradizionali Fiere di San Florido, artigianato e commercio, centro storico e Parco Ansa del Tevere. Info: Comune di Città di Castello 075.8529346 25 novembre - Città di Castello - “La Fabbrica dei Preti” di e con Giuliana Musso, teatro comunale, ore 21.00 . Botteghino teatro dalle 17.30 il giorno dello spettacolo tel.075 8555901 - botteghino telefonico 370 3311995 Fino al 16 dicembre – Sansepolcro – Spazza Matrix , “L’opera pittorica a confronto con Alberto Burri e Franco Cardinali, Sala delle Pietre, Museo Civico. Info: 0575732218, museocivico@comune.sansepolcro.ar.it Fino al 18 dicembre – Città di Castello – “A longtime affaire”, personale di Roger Taylor, Palazzo Vitelli all’Abbondanza, c/o redazione Valley Life. Ved. pag. 52. Fino al 30 novembre – Città di Castello - “Terrae, la ceramica nell’informale e nella ricerca”, Pinacoteca, info tel. 075.8520656. Fino al 31 dicembre – Città di Castello - “Au rendez vous des Amis”, esposizione internazionale di artisti contemporanei, Palazzo Vitelli a Sant’ Egidio, www.burricentenario.it Fino a dicembre - Città di Castello - “Senza filo apparente” personale di fotografia amatoriale di Roberto Leonardi, vedi pag.36 I Mercati locali: Lunedì Pieve Santo Stefano. Martedì Trestina, Mercatale di Cortona, Selci di Sangiustino, Sansepolcro, “Orto&Bio” a Città di Castello. Mercoledì Pistrino di Citerna, Umbertide, Anghiari. Giovedì Città di Castello, Lama di Sangiustino. Venerdì:Pietralunga, San Giustino. Sabato Città di Castello, Sansepolcro, Umbertide (Il Mercato della Terra, P.zza Matteotti) Domenica Monterchi Ogni terzo sabato del mese Sansepolcro”Il Mercatale”, mercatino di antiquariato e modernariato. Ogni terza domenica del mese Città di Castello “Retro”, mercatino di cose vecchie e antiche. Ogni quarta domenica del mese Sansepolcro,“La Domenica del tarlo”, mercatino di cose vecchie e antiche. info APT Arezzo 0575 23952-3

Umbertide 075 9417099

Città di Castello 075 8554922

Pieve S. Stefano 0575 797702

Sansepolcro 0575 740536

Sestino 0575 772642

Anghiari 0575 749279

Badia Tedalda 0575 714020

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