Periodico mensile d’informazione e cultura. Iscr. Trib. di Perugia del 17/05/2007 n. 23/2007. Dir. Resp. Simone Bandini. Sped. Abb. Post. 70% - Aut. Cns/Cbpa/Centro1 - Iscr. R.O.C. n. 18175. Grafx: Andrea Montini - prestampa: Lino Service - Stampa S.A.T.
Anno XI, nr. 109 | Novembre 2014
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in copertina: Gabriele Lanzi con Gloria Franceschetti e Ambra Marini
NOVEMBRE 2014 EDITORE, DIRETTORE RESPONSABILE Dr. Simone Bandini DIRETTORE ESECUTIVO Avv. Valentina Augusti Venturelli CONCESSIONARIA ESCLUSIVA DI PUBBLICITA’ Simone Bandini Advertising Tel. 075 372 1779 PROGETTO GRAFICO e IMPAGINAZIONE Andrea Montini IN REDAZIONE Dott.ssa Simona Santi Raffaella Fava TRADUZIONI Ray Keenoy ABBONAMENTI Abbonamento annuale (10 uscite) con bollettino postale: 20,00 € C.C. n° 52822921 Intestato a Simone Bandini
AUTORI: Simone Bandini: Editore e direttore responsabile, dr. in Filosofia. Valentina Augusti Venturelli: Direttore esecutivo, consulente legale, Avvocato. Simona Santi: Redazione, dr.ssa in Giurisprudenza. Raffaella Fava: Redazione, Liceo Classico ad indirizzo linguistico. Alberto Barelli: curatore biblioteca Centro Studi Castello di Sorci. Leonardo Bandini: Opinionista, Colonnello in congedo. Bernard Cadalen: medico omeopata. Enrica Vannini: Promotrice finanziaria, Dr.ssa in Giurisprudenza. Ezio Bani: Sommelier, esperto di vini. Fabio Pauselli: Dr. in Scienze Ambientali, resp. le previsioni Umbriameteo.
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LIFESTYLE
PLEASURE
Questa edizione è stata chiusa in viva voce nell’Alfa Romeo Giulietta, tra Montone e Canoscio, venerdì 7 novembre alle ore 12.51.
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Non fu un amore celeste It was not a heavenly love
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Oggi mi sento rossa Today I feel red
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Cosa succede in città? What’s up in town?
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Pietralunga e la Casata Fiorucci The history of the Casata Fiorucci
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I Presepi della Terra Promessa Nativity cribs of the Promised Land
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Il canto del cigno Swan song
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Sfigato Loser
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Metti un sabato al Clover Do a Saturday at the Clover
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L’Intrepida dei record A record-breaking Intrepida
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Nata per correre Born to run
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Proteggersi dall’inverno con l’omeopatia Protect yourself from winter with homeopathy
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Oggi mi sento.. birichino! Today I feel… mischievous!
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Perché con euribor e irs così bassi i mutui sono così cari? Why when the Euribor and the IRS rate are so low loans so expensive?
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Auto che passione! What a passion for cars!
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Un sorriso da Ronald A smile from Ronald
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Il vino incontra la filosofia bio Wine meets eco-philosophy
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Dormire a…colori! Sleeping in... colour!
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Marco Tontini, orafo artigiano Marco, craft jeweller
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Tutti nel…sacco! Every… in the bag!
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Un orto in città A vegetable plot in the city
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L’aperitivo della Piazzetta An aperitif in the Piazza
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Olio a regola d’arte Olio a regola d’arte
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Attenti a quei due! Watch out for these two
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il lato glam della notte the glam side of la pizzoteca
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L’India in tavola India at the table
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Il vino incontra la filosofia bio Wine meets eco-philosophy
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Da Ricciardi un cesto esclusivo By ricciardi an exclusive hamper
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2010 2010
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Prove d’inverno A taste of winter
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EVENTI EVENTS
CULTURE
Le opinioni degli autori non sono necessariamente le opinioni dell’editore. © Valley life - tutti i diritti riservati. Ne è vietata la riproduzione anche parziale
REDAZIONE Piazza Matteotti, 2 06012 Città di Castello (PG) Tel. e Fax 075 3721779 Mob. 333 1254600 info@valleylife.it
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EDITORIAL
Non fu un amore celeste It was not a heavenly love
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el romanzo “La scuola della carne” generato nel ‘63 dalla penna dello scrittore tradizionalista Yukio Mishima (Narratori Feltrinelli, novembre 2013 n.d.e.), i protagonisti Taeko e Senkichi sono vittime di un’attrazione fatale ed irresistibile. Essi si cercano disperatamente in un fortissimo desiderio di unità ma allo stesso tempo si respingono come stregati da un’ostile ed atavico presagio. Stereotipo della donna divorziata ed indipendente dell’alta società nipponica del dopoguerra, Taeko è una stilista imprenditrice che si destreggia tra raffinatissime intuizioni estetiche ed una propria aristocratica sensibilità. Ella non vuole abdicare in alcun modo alla sua libertà né alla decadenza elitaria del suo stile di vita. Il suo quotidiano, in qualche modo artefatto e manovrato – oggi con un termine squallido e disgustoso diremmo “gestibile” – sarà messo in crisi dall’incontro con un avvenente giovanissimo toy boy, conosciuto in un locale malfamato della Tokyo postbellica, città divisa tra l’impeto della sua occidentalizzazione e gli antichissimi costumi imperiali. Un’intesa incontenibile, quella con il giovane Senkichi: una magia che emana dalla fisicità plastica e robusta della loro unione. Questa è la verità. Taeko è perdutamente in trappola sotto i colpi del portamento scultoreo e virile del ragazzo, dei suoi muscoli tesi, dei lineamenti fieri e sprezzanti del suo volto. Ma dopo aver trovato sexy ed irresistibili le sue maniere spicce, la sua maleducazione ingenua ed i suoi comportamenti bruschi, infantili e contradditori, Taeko inizia un cammino di comprensione e, in qualche modo di redenzione etica e spirituale. Questo percorso diverrà nel tempo per Taeko un viaggio iniziatico, di formazione. Parabola di una crescita spirituale che ella non potrà più rinviare. Dopo aver meditato e compreso la vera natura di Senkichi, la donna lo abbandonerà senza rimpianti né esitazioni, ma anzi con una sensazione di sollievo, come chi, l’ultimo giorno di scuola, non sente alcuna nostalgia per i compagni di studio. Lo abbandonerà appunto - tal quale fosse un contenitore vuoto, una busta della spesa. “Bestione!” avrebbe detto Giacomo Leopardi, “Capra!” direbbe oggi Vittorio Sgarbi, “Cozzo!” mi verrebbe da aggiungere con una vivace espressione dialettale. Non basta lo spirito dionisiaco. Non basta ricombinare la materia. Non fu abbastanza per l’eterno. Non fu un amore celeste. Ascolto consigliato
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di Simone Bandini
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n the novel The School of Flesh generated by the pen of the traditionalist writer Yukio Mishima in 1963, the protagonists Taeko and Senkichi are victims of a fatal, irresistible attraction. They seek each other in a desperately strong desire for union but at the same time they are repelled by an evil spell of hostile and atavistic foreboding. The perfect stereotype of the independent divorced woman of post-war upper-class Japanese society, Taeko is a fashion designer and businesswoman who juggles refined aesthetic intuitions with her aristocratic sensibilities. She does not want to abdicate in any way her freedom or the decadence of her elitist lifestyle. Her everyday life, which is somehow artificial and manipulated – which today we would term in a sleazy and disgusting way as “sorted” – will be challenged by the encounter with a handsome young toyboy, met in a seedy postwar Tokyo bar, in a city caught between the momentum of Westernisation and ancient imperial customs. The liaison with the young Senkichi is uncontrollable: a magic emanates from the plastic and robust physicality of their union. This is the truth. Taeko is hopelessly trapped under the sculptural blows of the youth’s manly bearing, his tense muscles, the proud and disdainful features of his face. But after finding sexy and irresistible his brusque manners, his rudeness and his naive, childish and contradictory behaviour, Taeko begins a journey of understanding and, in some ways, ethical and spiritual redemption. This trajectory becomes in time a journey of initiation and learning for Taeko. An arc of spiritual growth along which she cannot turn back. After meditating and understanding the true nature of Senkichi, she will abandon him without regret or hesitation, but rather with a sense of relief, as if on the last day of school not feeling any nostalgia for fellow students. Abandoning him in fact – as if he were an empty shell, a shopping bag. “Animal!” Giacomo Leopardi would have said, “She-Goat” Vittorio Sgarbi would say today, “Cozzo” I might add in lively dialect. The Dionysian spirit is not enough. It is not enough to recombine matter. It was not sufficient to be eternal. It was not a heavenly love.
Being Beige - The Smashing Pumpkins
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Armonia universale, Apollo e Dioniso
Eroico sapiente, Yukio Mishima
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9 Un cammino di purificazione per Taeko
Recommended listening
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A DV
lifestyle
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Oggi mi sento rossa
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Today I feel red di Valentina Augusti Venturelli foto di Camillo Carobi
Gabriele Lanzi, un diavolo per capello
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erché tra tanti, tantissimi parrucchieri, saloni e saloncini sono andata a finire proprio a Pieve Santo Stefano, da questo ragazzo di neanche trent’anni?
Lungo in movimento, Ambra Marini
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L’accoglienza nel salone - uscito dalla bella matita dell’architetto David Gennaioli - ben dispone ad affidarsi ad uno che di colore se ne intende. Il rigore del bianco e nero con un filo di rosso danno un’immagine ben precisa che c’è un professionista attento e meticoloso, che non lascia nulla al caso. Quello che mi aspetto da un parrucchiere è che sappia darmi dei consigli e dei suggerimenti prima che io esprima le mie idee; che sappia individuare un’immagine di forma e di colore che sia in perfetta armonia con tutto il resto - in modo che quando io esca dai suoi trattamenti chi mi vede dica: “Come stai bene! Hai fatto qualcosa che ti dona molto, sei più luminosa, radiosa!” Ebbene sì, mi sono immolata per la causa! Avevo in mente di cambiare perché non mi vedevo più com’ero: avevo un aspetto troppo cupo
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hy out of the many hairdressers and salons big and small in Pieve Santo Stefano am I ending up with this guy who isn’t yet thirty years old? The welcome at the salon – which was beautifully designed by the architect David Gennaioli – encourages one to really trust someone who really understands colour. The rigor of black and white with a touch of red give a very clear signal that here is a professional who is meticulous, leaving nothing to chance. What I hope for from a hairdresser who knows me is that he will give me some advice and suggestions before I express my own ideas; who knows how to find an image of form and colour that is in perfect harmony with the rest – so when I emerge from his attentions those who see me will say, “You look great! You’ve done something that really delivers, you’re glowing, radiant!” Yes, I have sacrificed for the cause! I’m thinking of a change because I don’t see
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e non mi piacevo affatto. Mi sono affidata a Gabriele Lanzi, forse perché ripongo molta fiducia nelle nuove generazioni, e sono portata a pensare che il loro entusiasmo e le loro energie siano una ventata di successo e di innovazione. Così egli mi studia e mi fa delle domande per capire ciò che meglio si addica; poi fa dei test alla cute con una sorta di cartina tornasole per capire quale tipo di prodotti applicare. Cosmetici della linea La Biosthetique – una collaborazione iniziata nel 2011 quando Gabriele Lanzi frequenta dei corsi incentrati sulla reazione dei diversi tipi di capelli ai trattamenti. Per poter stabilire l’azione più efficace in quel frangente: un capello stressato da troppe tinte, un capello rientrato dal mare con residui di salsedine, un capello che va in piscina ed è sollecitato dal cloro, o semplicemente un capello al cambio di stagione bisognoso di idratazione, o anche solo di una coccola in più. Ecco, dopo aver frequentato i corsi e averne ben approfondito le potenzialità, La Biosthetique ne consente l’uso nel salone. Scruta e studia il capello, perché è indispensabile capire le diverse soluzioni personalizzate; fa varie ipotesi e individua il risultato da ottenere. Innanzitutto il capello va preparato poiché, per ottenere un risultato apprezzabile, il lavoro va impostato dalle radici; poi mi illustra un percorso che consente di giungere all’obiettivo finale. Il lavoro è lungo e quindi, tra una
myself as I used to be: I have a gloomy look I don’t like at all. I’ve put my trust in Gabriele Lanzi, perhaps because I put a lot of faith in the younger generation, and I am inclined to think that their enthusiasm and their energy rides on a wave of success and innovation. So he studies me and asks questions to figure out what best to do, then he tests my skin with a sort of litmus test to figure out what kind of products to apply to it. Cosmetics from La Biosthetique Line – a collaboration that began in 2011 when Gabriele Lanzi attended their courses focused on the reactions of different types of hair to treatments. In order to establish the most effective action in a given situation: hair stressed by too many colouring sessions, hair back from the sea with residues of salt, hair that goes to the swimming pool and is attacked by chlorine, or just hair that in the change of seasons is in need of hydration, or even just a bit of fussingover. So, after attending the courses and having gone into them deeply, La Biosthetique has allowed its use in his salon. He scrutinizes and studies the hair, because it is essential to understand the different solutions; to come to various conclusions and identify the result to be achieved. First of all the hair must be prepared to get a successful result, the job starts at the roots; now he shows me the way
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Hair sisters
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chiacchiera ed un’altra - nel salone non ci sono giornali di gossip, quindi il mio aggiornamento culturale ne risente moltissimo! - mi racconta che, oltre al lavoro di parrucchiere tout-cour, svolge attività di consulenza per un laboratorio tifernate – la M.L. Kosmetic – sperimentando, in collaborazione con uno staff di chimici, i colori. Le aziende produttrici di tinte per capelli, leader nel settore, di fama internazionale, si rivolgono a questo laboratorio per commissionare i campionari dei colori, e per avere indicazioni sulle tinte che saranno di moda e tendenza; in modo da produrre, con la formula chimica elaborata dalla sperimentazione sulle modelle, le nuance di successo della stagione. Gabriele Lanzi è in giro per tutte le anteprime e le pedane tra mode e modelle, artisti e stilisti che dettano le regole della moda. ”La Nasa del colore!”, lo provoco. “Per questo – risponde - mi sento di avere un’esclusiva! Il colore è la mia passione; già dall’accademia Polverini di Firen-
to get the desired result. It’s a long process and so, along with a chat about this and that – the salon has a supply of the gossip magazines, so my cultural updating runs apace! – while he tells me that in addition to hairdressing tout court, he provides consulting services for a Castello laboratory – M. L. Kosmetic – experimenting, in collaboration with a team of chemists, on hair dyes. Industry-leading, internationally renowned manufacturers of hair dyes come to this lab to commission colour samples, and for suggestions on what tints are in fashion or coming in; so they can produce, with the chemical formula developed through experiments on models, the tints for a successful season. Gabriele Lanzi has the inside scoop and moves between the worlds of fashion and the models, artists and designers who dictate its rules. “The NASA of hair dye!” I tease him. “On this one” he answers “I’ve really got the exclusive! Colour is my passion; I was on the colourteam at the Polverini acaWork in progress
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Radiosa, Gloria Franceschetti
ze ero nel color-team ed ho continuato a sperimentare senza sosta. Ho fatto anche una collezione legata alla pop-art, la più colorata delle arti! Quindi, chi viene da me, ha un servizio ed una consulenza che nessuno - almeno nella zona - può essere in grado di dare; la sperimentazione sulla formulazione della tinta comporta il knowhow più completo sulla resa della stessa colorazione, sui limiti e le performance; cosa che so per aver provato e riprovato, prima della messa a punto della formula. Per prima cosa dal capello va tolta la pigmentazione artificiale per un effetto naturale privo del suo riflesso residuo”. Poi mi spiega che i pigmenti sono di due tipi: la melanina, o pigmento naturale, ed i pigmenti chimici. Le melanine (eumelanina feomelanina, tricosiderina) sono prodotte dai melanociti e sono il rosso, il giallo ed il blu; la
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demy of Florence and I have continued to experiment. I also made a collection tied in to Pop Art, the most colourful of the arts! So, whoever comes to me, has a service and level of advice that nobody else – at least in this area – can offer; experimentation on the formulation of dyes and the most comprehensive knowhow on colour performance, limitations and possibilities, because I know them and have tried them before they hit the market.” Firstly, you must remove artificial pigmentation from the hair for a natural effect without any residual show-through. Then he explains that the pigments are of two types: melanin, or natural pigment, and chemical pigment. The melanines (eumelanin pheomelanin, tricosiderine) are produced by melanocytes and are red, yellow and blue; the prevalence of one of these determines your colour: if you’re dark-haired
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www.valleylife.it Una cascata di capelli
prevalenza di uno di questi determina il tuo colore: sei mora, hai una prevalenza di blu (blu+rosso), sei bionda, hai un prevalenza di giallo. Il processo della colorazione artificiale in pochi spicci è il seguente: in chimica si riproducono i pigmenti naturali e quindi, a seconda del colore che si vuole, le varie formulazioni tendono in modo artificiale a riprodurre ciò che in natura è spontaneo. La colorazione chimica avviene con l’utilizzo di: una fase colore composta da coloranti, primari e secondari bilanciati secondo un perfetto rapporto molare, segue poi l’ammoniaca che apre le squame e consente l’ingresso dei pigmenti ed infine il fissaggio (la chiusura) con i plus,che possono essere aloe, olio di jojoba, olio di argan, burro di carité. “Il capello va curato anche dall’interno suggerisce come fosse un segreto - con minerali e vitamina B, frutta secca,semi oleosi, pistacchi, noci e nocciole: poi tutte le mattine, assumere minerali all’alga spirulina”, conclude il Lanzi. “Ma insomma, perché si dovrebbe venire da te?”, chiedo. “Perché a me piace poter lavorare insieme su un’idea vincente, riuscire a capire come si possa stare bene e sentirsi al top. Lo scopo principale è sì ascoltare, interpretare ed accontentare, ma non basta... C’è bisogno di conoscenza, tecnica ed intuizione. Certo che la massima soddisfazione è il consenso che ricevo, quando mi viene riconosciuto; ma il mio parere personale è solo il mio ed è quello che più mi interessa e mi ripaga”. Volete in anteprima il look che sarà di moda nel 2016?
you have a prevalence of blue (blue + red), if blond you have more yellow. The process of artificial colouring put briefly is this; the natural pigments are reproduced chemically and then, depending on the colour you want, the various formulations work to artificially reproduce what is spontaneous in nature. The chemical staining is done like this: a phase composed of colour dyes, primary and secondary ones balanced according to a perfect background ratio, then comes the ammonia which opens the hair scales and allows the entry of the pigments and finally fastening (closing), which can be done with aloe, jojoba oil, argan oil or shea butter. “The hair should be looked after from the inside out” – he tells me as if it was a secret – “with minerals and B vitamins, nuts, oil seeds, pistachios, walnuts and hazelnuts; then each morning take spirulina seaweed mineral” Lanzi recommends. “But really, why should someone come to you?” I ask. “Because I like to be able to work together with the client on a winning idea, figuring out how they can feel good and on top of things. The main purpose is definitely to listen, interpret and satisfy the customer but that’s not enough... We need knowledge, technique and intuition. For sure the greatest satisfaction is the appreciation that I get when my work is recognised, but my own personal opinion of it is what most interests me and repays me.Do you want a preview of the look that will be fashionable in 2016?
Info: Hair Corner by Gabriele Lanzi, Piazza Plinio Pellegrini 7, Pieve Santo Stefano (AR) / Tel. 0575 797284 Email: haircornergabrielelanzi@gmail.com
Info: Hair Corner by Gabriele Lanzi, Piazza Plinio Pellegrini 7, Pieve Santo Stefano (AR)/ Tel. 0575 797284 Email:haircornergabrielelanzi@gmail.com
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Il trittico, universo concluso
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Il progetto di Tiziano Sarteanesi e Marco Onofri
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Cosa succede in città? What's happening in town? di Valentina Augusti Venturelli
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ono appena partiti i lavori di nell’area ex-FAT. Entro le medioevali mura urbiche che circondano il centro storico di Città di Castello, nella zona sud-ovest, c’è gran fermento. Movimenti, comitati, demonizzazioni di eco-mostri, proteste… cerchiamo di capire meglio.
he works in the ex-FAT area have just begun. Between the medieval city walls surrounding the old town of Città di Castello, to the SouthWest, a lot of turmoil. Movements, committees, demonization of eco-monsters, protests... we try to get to grips with it.
Tra gli storici quartieri della Mattonata e del Prato, circondata da capolavori dell’epoca gotica, la Chiesa di San Domenico con il mirabile chiostro; di epoca Rinascimentale poi, il Palazzo Vitelli alla Cannoniera è l’odierna sede della Pinacoteca con i preziosi giardini all’Italiana di recente restauro (è stato ripristinato lo scenografico labirinto di bossi); infine la ex Chiesa della Carità con il Cenacolo, sede di un affresco di epoca Templare riportato ai suoi splendori ed il settecentesco edificio che per anni fu l’ospedale della città. Ed oggi vediamo un immenso cratere ricavato tra edifici di epoca diversa, da anni in attesa di recupero o ricostruzione. Negli anni compresi tra il 1910 e il 1950 la Fattoria Autonoma Tabacchi di Città di Castello, vista la necessità di dover realizzare nuovi e più moderni opifici per la lavorazione e trasformazione del tabacco, individuò in tale area – all’epoca in stato di notevole abbandono e degrado – il luogo dove edificare un imponente complesso di circa 140.000 mc, demolendo gli edifici all’epoca esistenti per far posto a moderni capannoni industriali. Furono impiegate circa 1.200 tra maestranze e “tabacchine”, queste ultime - entrate nella memoria storica della città quale simbolo di appartenenza e laboriosità – una costola del tessuto produttivo legato al mondo del tabacco, cardine dell’economia dell’Alta Valle del Tevere. Per soddisfare le necessità logistiche del nuovo imponente complesso - quello sì che era un mostro! - fu abbattuta anche una porzione della Chiesa della Carità e venne soppressa la storica Via della Madonna. In poco più di quaranta anni, vennero edificati i nuovi laboratori e la sede amministrativa (ancora attiva) della F.A.T. Il complesso rimase operativo fino alla fine degli anni ’70 - quando le lavorazioni furono trasferite a Cerbara. Iniziò così, per l’Area Ex F.A.T. un lungo periodo di abbandono, solo in parte interrotto negli anni ‘80 dal primo intervento di recupero parziale, quello della “Manica Lunga” - una serie di edifici a destinazione commerciale e abitativa posti tra Via Borgo Farinario e le mura
Among the historical districts of Mattonata and Prato, surrounded by masterpieces of Gothic architecture, the church of San Domenico with its wonderful Renaissance cloister; the Palazzo Vitelli alla Cannoniera, presently the seat of the Pinacoteca with beautiful recently restored Italian gardens (including its spectacular boxwood maze), and finally the former Chiesa della Carità con il Cenacolo, home of a fresco dating back to the Templars and a historic eighteenth-century building, which was for years the city hospital. And now we see a huge crater formed between buildings of different eras, waiting for recovery or reconstruction for years. In the years between 1910 and 1950 it was the site of the Fattoria Autonoma Tabacchi of Città di Castello, but with the need for new and modern factories for the manufacture and processing of tobacco, they found in this area – at the time in a state of considerable neglect and decay – the space to build an imposing total of approximately 140,000 cubic metres, demolishing the existing buildings at the time to make way for modern industrial buildings. About 1,200 workers were employed including craftsmen and the tobacco girls and the latter entered the history of the city as a symbol of its identity and industriousness – all an offshoot of the production system linked to the world of tobacco, a mainstay of the Upper Tiber Valley. To meet the logistical needs of the massive new complex – it was a bit of a monster! – a portion of the Chiesa della Carità was demolished and the historic Via della Madonna suppressed. Over some forty years, new workshops and an administrative building (still active) were created. The FAT complex remained in operation until the late 1970s – when the work was transferred to Cerbara. Thus a long period of neglect began for the former FAT area, only partially interrupted in the 1980s after the first operation of partial recovery, that of
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urbiche. Altre proposte di riqualificazione dell’Area furono presentate negli anni successivi, senza esiti favorevoli. Nel frattempo vennero rinvenuti nell’area resti di costruzioni risalenti all’epoca Romanica che richiesero l’intervento della Sovrintendenza ai Beni Archeologici - la quale vincolò tutta l’area come “Area di Interesse Archeologico”. In venti anni di studi, trattative, progetti, compromessi, siamo finalmente giunti ad un progetto di recupero e rigenerazione dell’Area, inserito nel più vasto “Contratto di Quartiere II” del Comune di Città di Castello, un progetto ambizioso tendente a rivalutare una vasta area della città di importanza strategica sia per la sua posizione che per la qualificata presenza di monumenti. Nel piano di recupero viene prevista la cessione da parte della Fintab S.p.A. - proprietaria dell’intera area - all’amministrazione comunale, della parte interessata da ritrovamenti archeologici, da valorizzare e porre a servizio di Rquartieri affaella F dei eava dei monumenti circostanti. Seppur approvato dagli organi competenti, il progetto viene contestato dalla popolazione che riunitasi sotto forma di comitati di quartiere propone varie forme di protesta, criticandone la sua esagerata volumetria - 25.000 mc - e il notevole impatto visivo, osteggiandone di fatto la sua realizzazione. Nell’anno 2010 iniziano comunque i lavori di demolizione degli edifici esi-
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the “Manica Lunga” [long sleeve] – a series of buildings for commercial and residential use located between Via Borgo Farinario and the city walls. Other proposals for redevelopment of the Area were presented in the following years, with no favourable results. In the meantime, the remains of buildings dating from the Romanesque era were found, which required the intervention of the Superintendent for Archaeological Heritage – which defined the entire area as an Area of Archaeological Interest. In twenty years of study, discussions, projects, compromises, we have finally reached a draft recovery and regeneration plan for the area, part of a wider Contract Area II for the town of Città di Castello, an ambitious project that hopes to re-evaluate a large area of the city as of strategic importance both for its position as for the presence of its monumental buildings. In the recovery plan Fintab SpA owner of the entire area is supposed to sell to the Town Council the archaeological finds area and for them to revitalise the neighbourhood and the surrounding monuments. Although approved by the competent bodies, the project was challenged by people meeting in the form of neighbourhood committees and making various
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Vista del cantiere da via Oberdan
stenti; proseguono gli scavi per indagini archeologiche sull’area di progetto, senza peraltro rinvenire alcunché di rilievo; l’Amministrazione Comunale dando udienza alle sempre più pressanti richieste della popolazione, propone alla Fintab S.p.A. di verificare la possibilità di una “revisione sostanziale del progetto approvato” con una soluzione più “leggera”, sia in termini di cubatura che di impatto ambientale. Fintab S.p.A. accetta e incarica i propri tecnici di effettuare lo studio di fattibilità tecnica ed economica. Il nuovo www.valleylife.it
forms of protest, criticizing its exaggerated size – 25,000 sqm – and the considerable visual impact, holding up its execution. In 2010, however, demolition of existing buildings began; excavations for archaeological investigations on the site of the project continued without any significant finds; with the Town Council giving a hearing to the ever-increasing demands of the population, and asking Fintab SpA to verify the possibility of a “substantial revision of the approved project” with tel. +39 075 372 17 79
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progetto - dalla brillante matita dell’Arch. Tiziano Sarteanesi e dell’Ing. Marco Onofri - piace sin dalla prima presentazione pubblica; la sua cubatura viene drasticamente ridotta da 21.600 mc a 13.800 mc ed anche l’impatto ambientale risulta sicuramente più accettabile e rispettoso del contesto. Il 18 Giugno 2012 il Consiglio Comunale di Città di Castello approva la Variante al Piano di Recupero dell’ “Area Ex FAT” con la Convenzione per la definizione degli accordi tra il Comune e i soggetti privati. In una porzione di quest’area, acquisita dall’amministrazione, sarà realizzata una grande Piazza con sottostante parcheggio pubblico, dal quale si accederà dal parcheggio di Viale Franchetti - che sarà di interesse strategico per la valorizzazione del centro storico; saranno lasciati a cielo aperto e in bella evidenza i ritrovamenti archeologici di epoca romanica. Sulla parte residua del cratere, di proprietà della Fintab S.p.A., sarà realizzata una grande piastra interrata destinata ad autorimessa - sopra la quale verranno costruiti due edifici con caratteristiche estetiche uniformi ai tipici modelli abitativi della zona; i due corpi di fabbrica avranno un’altezza di tre piani e saranno destinati ad attività commerciali/direzionali al piano terra e abitative ai piani primo, secondo e terzo. Sarà di grande valore propulsivo per l’economia cittadina. La restante parte dell’area resterà occupata dall’esistente complesso, sede della F.A.T. - che rientra nel progetto di recupero anche se, per ora, non sono previsti sensibili cambiamenti degli edifici. Poiché vediamo il bicchiere sempre mezzo pieno cosa ci sentiamo di dire? Questo progetto pare fondamentale alla ripresa della vita economica e sociale del capoluogo. Sarà costruita la piazza più grande di Città di Castello – Piazza dell’Archeologia – saranno edificati 30 appartamenti di cui 28 da destinare alla locazione a termine con canone concordato (una formula intelligente e flessibile che permette il riscatto della propria abitazione dopo un certo numero di anni) e vi saranno più di 100 posti auto pubblici e privati.
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a “lighter” impact both in terms of space and environment. Fintab SpA accepted and instructed its engineers to carry out a technical and economic feasibility study. The new project – from the brilliant pencils of architect Tiziano Sarteanesi and engineer Marco Onofri – has in the first public presentation had its cubic capacity drastically reduced from 21,600 cubic metres to 13,800 cubic metres and its impact is certainly more acceptable and respectful of the environment. On June 18, 2012, the Town Council of the Città di Castello approved the variation on the Recovery Plan of the Ex FAT Area with a Convention on the definition of the agreements between the City and private entities. In a portion of this area, acquired by the administration, will be a large piazza with underground public car park, to be accessed from the Via Franchetti car park – of strategic importance for the development of the historic centre; archaeological finds dating from the Romanesque era will be uncovered and prominent. On the remaining part of the crater, owned by Fintab SpA, will be built a large buried foundation intended for garaging and built over with two buildings consistent aesthetically with the typical living spaces of the area; the two buildings will have a height of four floors and be reserved for commercial or administration on their ground floors and residential on the first, second and third floors. It will be of great value as a driving force for the local economy. The remaining part of the area is occupied by the existing complex, the home of the FAT – that part of the recovery project will see no considerable changes in the buildings for now. Why should we see this as a case of the glass half full? This project seems fundamental to the resumption of the economic and social life of our provincial capital. It will create the largest piazza in Città di Castello – Piazza dell’Archeologia –30 apartments will be built of which 28 are for lease as rent-to-buy (an intelligent and flexible formula that allows the purchase of the homes after a certain number of years), and there will be more than 100 public and private parking spaces.
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Scorcio da via Borgo Farinario
Abode & Savills request the pleasure of your company at their 3rd annual
Christmas Carol Service
6.30pm on Wednesday 17th December 2014 The service will be conducted in English by the Archdeacon Jonathan Boardman We have the great pleasure, with the consent of Don Giuseppe Tanzi, to use the fabulous church of San Crescentino with its magnificent frescoes by Luca Signorelli. 20
San Crescentino Morra, Citta di Castello (PG) Coordinates: 43°38′52″N 12°12′27″E Service starts at 7.00pm As the church has limited space can we kindly ask you to confirm your seat by either email (info@abodeitaly.com) or by calling the office on 0039 075 941 7554 Admission is free and there will be mulled wine and mince pies afterwards
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Pietralunga e la i Casata Fiorucc The history of the Casata Fiorucci a cura della Redazione
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asata Fiorucci é un’associazione apolitica, senza scopo di lucro, costituita nel 2011 da alcuni discendenti dell’omonima discendenza, aperta a tutti i Fiorucci del mondo, con lo scopo di valorizzarne la storia, diffondendo e proseguendo l’opera dello storico perugino Vittor Ugo Bistoni - autore della “Storia della Casata Fiorucci” - facendo conoscere a tutti gli eredi le comuni origini e la terra – Pietralunga - che ha dato i natali ai comuni antenati: i “tre fiori”, Calorio, Pinello e Simone. Infine, stimolare e favorire il rapporto di fratellanza attraverso periodici raduni.
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asata Fiorucci is a nonpolitical, non-profit organization, founded in 2011 by descendants of the homonymous family, it is open to all Fioruccis in the world, will the goal of enhancing the history of the Family, spreading and continuing the work of the Perugian historian Vittor Ugo Bistoni – author of the Storia della Casata Fiorucci – making known to all Fioruccis their common origins and the territory – Pietralunga – which gave birth to their common ancestors – the “three flowers”; Calorio, Pinello and Simone. Finally, it aims to encourage and foster fraternal relations between the Fioruccis through periodic gettogethers.
“Storia della Casata Fiorucci” è l’opera dove lo storico Vittor Ugo Bistoni ricostruisce con rigore e pregio narrativo, l’origine del cognome e la storia dei Fiorucci, dall’antichità (ovvero dalla metà del 1300) all’età moderna (l’ultimo aggiornamento anagrafico risale all’anno 1985). Un casato che, ad oggi, conta in tutto il mondo almeno 20.000 membri. Lo stemma della casata - che a differenza degli stemmi dell’epoca, non ha volutamente alcuna simbologia militare - è descritto come “amorevole mano femminile che cinge tre fiori” e fa riferimento all’amorevole mano di Fiammetta di Sante, moglie di Biagio di Meo, discendente del capostipite Natale mentre i tre fiori sono i suoi figli Calorio, Pinello e Simone. Molteplici le iniziative già realizzate dall’Associazione: dalla ristampa della “Storia della Casata Fiorucci” (grazie alla gentile e generosa concessione dei familiari dell’autore) al www.valleylife.it
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Generazioni a confronto in costumi d’epoca
Storia della Casata Fiorucci is a work published by the historian Vittor Ugo Bistoni rigorously reconstructs a valuable narrative of the origin and history of the name Fiorucci and the history of the Fiorucci family, from antiquity (i.e. the mid 13th Century) to the modern age (the last update of birth and death dates is from the year 1985). This is a family that, to date, has at least 20,000 members worldwide. The present coat of arms of the family – which, unlike the historic coat of arms, does not have any decidedly military symbolism – is described as “a loving female hand encircling three flowers” and refers to the loving hand of Fiammetta Sante, the wife of Biagio di Meo, a descendant of the founder Natale and the three flowers are her children Calorio, Pinello and Simone. Several initiatives have already been implemented by the association: the reprint of the Storia della Casata Fiorucci
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L’inaugurazione della sala “Angela Fiorucci”
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Il Sollucchero (o visner) di Monte Valentino
III Raduno Internazionale Casata Fiorucci, svoltosi quest’anno a Pietralunga dal 13 al 19 ottobre scorsi. Molte inoltre le iniziative in programma, come la ricerca del materiale storiografico per l’edizione del terzo volume. I raduni hanno la funzione di ripercorrere insieme le tappe della storia della casata. Il primo si è svolto nel settembre del 1990, in occasione della presentazione dell’opera di Bistoni e ha portato a Pietralunga oltre 500 Fiorucci, provenienti da ogni parte d’Italia e da diversi Paesi d’Europa. A seguire, altri raduni si sono svolti nel 1991, nel 2013 – in concomitanza con la “Anteprima del III Raduno internazionale della Casata Fiorucci” - mentre il 2014 è stato l’anno del III° Raduno internazionale della Casata Fiorucci che ha portato a Pietralunga membri della Casata provenienti da ben 4 paesi - Italia, Argentina, Francia e Germania – da 6 regioni quali Umbria, Toscana, Marche, Lazio, Emilia Romagna e Lombardia - e da decine di città. Il raduno ha fornito l’occasione per ritrovarsi, fraternizzare e conoscere le vicende della famiglia che nei primi anni del 1900 lasciò l’Italia per cercare fortuna in Sud-America (soprattutto Argentina) ma che è rimasta col cuore vicino a questo paese ed a queste terre. In occasione dell’evento è stata anche inaugurata la “Sala Angela Fiorucci”: una porzione di Palazzo Fiorucci intitolata ad Angela Fiorucci, madre dello storico Bistoni - che verrà affidata all’Associazione per la sua sede e quale luogo di custodia del materiale storiografico relativo alla Casata. Chi desiderasse avere informazioni o dare il suo contributo, può farlo consultando il sito: www.casatafiorucci.it che consente lo scambio, in tempo reale, di informazioni, riunioni a distanza e lo sviluppo di idee per la valorizzazione della Casata.
In mezzo al bosco, l’Hotel Candeleto
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(thanks to a kind and generous donation by family members of the author) and the III International Meeting of the Fiorucci Lineage, held this year in Pietralunga on last October 13 to 19. Many other activities are planned, such as historiographic research for the third edition of the book. The gatherings are meant to run through all the stages of the history of the family. The first was held in September 1990, on the occasion of the presentation of Bistoni’s book and led to more than 500 Fioruccis coming to Pietralunga from every part of Italy and from other European countries too. After that, other meetings were held in 1991, in 2013 – to coincide with the Anteprima del III Raduno internazionale della Casata Fiorucci – while 2014 was the year of the actual third international meeting of the Fiorucci family which led to members of the family coming to Pietralunga from four countries – Italy, Argentina, France and Germany – from six regions – Umbria, Tuscany, Marche, Lazio, Emilia Romagna and Lombardy – and from dozens of different cities. The gathering provided an opportunity to meet, to fraternize and to get to know the history of the Fioruccis who, in the early 1900s, left Italy to seek their fortune in South America (especially Argentina), but whose heart remained close to this country and these lands. On the occasion the Sala Angela Fiorucci was inaugurated, a portion of the Palazzo Fiorucci dedicated to Angela Fiorucci, mother of the historian Bistoni and that will be entrusted to the same as the seat of the Casata Fiorucci and a place to store historiographic material on the family. Anyone wishing more information or to make a contribution may do so by visiting the website: www.casatafiorucci. it which enables the exchange, in real time, of information, remote hook-ups and the development of ideas for the enhancement of the Casata project.
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L’Eremo del Buon Riposo di Giulio Mariucci
Culture
Idella Presepi Terra Promessa
Riproduzione in madreperla della natività
Nativity cribs of the Promised Land a cura della Redazione
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a Palestina sarà ospite della XV Mostra internazionale di Arte presepiale. Nel periodo natalizio, a Città di Castello, ormai da 15 anni, si tiene la Mostra internazionale di Arte presepiale. Un’esperienza che ha varcato i confini locali, grazie alle collaborazioni con prestigiose istituzioni culturali italiane e straniere. Si inizierà il 6 dicembre e si chiuderà il 6 gennaio. Una mostra che porterà sotto i riflettori tutte le maggiori tradizioni ed i maggiori artisti di questa particolare forma espressiva.
hristmas is approaching and in Città di Castello that has meant for 15 years the International Art Crib Exhibition. An experience that has spread beyond local borders, thanks to collaborations with prestigious Italian and foreign cultural institutions. It starts December 6th and ends January 6th with an exhibition that applies the spotlight to all the major traditions and the most important artists of this particular form of expression.
Tra le glorie nazionali, l’ala dedicata ai maestri napoletani che fin dagli esordi hanno accompagnato la nascita della manifestazione umbra con 30 espositori dell’Associazione Amici del presepe di Napoli del presidente Bruno Perchiazzi, e circa venti artisti dell’Associazione presepistica napoletana con il presidente Adriana Bezzi. “Senza questo blasone - dichiara Gualtiero Angelini, fondatore del movimento assieme a Silvio Bambini e presidente degli Amici del Presepio - nessuna iniziativa può fregiarsi di questo nome. Perché quando si pensa al presepio, indubbiamente si pensa ai ruderi partenopei, alle figure piene di dettagli e al naturalismo delle riproduzioni della scuola di Napoli da cui si è sviluppata ogni tradizione regionale. In Umbria la leggenda vuole che sia Greccio la patria della natività e San Francesco l’ispiratore; tradizione andata perduta per l’influsso di altre icone natalizie, più consumistiche, come Babbo Natale. Finché un gruppo di artisti nostalgici l’ha riscoperta rivelando un attaccamento al presepio della nostra infanzia che sta contagiando anche le giovani generazioni. A quindici anni di distanza gli Amici del Presepio hanno fatto della natività di Greccio non più una leggenda ma un progetto di decoro e di devozione e, della mostra, un evento che ha saputo resistere alla crisi portando in città grandi artisti e scuole, grazie al respiro culturale che la nazione ospite ha impresso alle varie edizioni. La scelta della Palestina per la XV edizione, attraverso il Museo di Betlemme, conferma l’attualità della mostra su temi e contesti che chiamano le coscienze ad una assunzione di responsabilità, a ribadire quell’ideale di fratellanza uni-
Among our national glories is the wing dedicated to the Neapolitan masters present from the beginning of the Umbrian event with 30 exhibitors from the “Friends of the crib” in Naples with their President Bruno Perchiazzi, and about twenty artists in with the “Neapolitan nativity scenes association” under their President Adriana Bezzi. “Without this label” – declares Gualtiero Angelini, along with Silvio Bambini founder and president of the Friends of the Crib – “no construction deserves the name of crib. Because when you think about the manger, no doubt you think of the Neapolitan model, the figures so full of details and the naturalism of the reproductions of the School of Naples from which every regional tradition has developed.” In Umbria, legend has it that Greccio was the original home of the Nativity scene and Saint Francis the inspiration; the tradition was lost due to the influence of other more consumerist Christmas icons, like Santa Claus. Until a group of nostalgic artists rediscovered it, revealing their attachment to the crib of our childhood which is now affecting the younger generation. Fifteen years later the Friends of the Crib have made sure that the Nativity at Greccio is no longer a myth but a project of decorum and devotion, an event that has been able to withstand the crisis in the city bringing great artists and schools thanks to the cultural depth the host town has given to the various editions. The choice of Palestine for the fifteenth edition, via the Bethlehem Museum, confirmed the relevance of the exhibition themes and contexts that call on the conscience to take responsibility, to reaffirm the ideal of universal brotherhood
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PRODOTTO ARTIGIANALE I TA L I A N O
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Un’interpretazione lignea della Sacra Famiglia
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versale che a distanza di duemila anni continua a provenire dalla capanna. I contatti con la Palestina sono stati allacciati attraverso don Mario Cornioli - che vogliamo ringraziare assieme all’associazione Habibi. Città di Castello ospiterà i presepi del Museo, la delegazione istituzionale - guidata dal vicesindaco – e un’esposizione di manufatti in madreperla, legno di olivo e terracotta, realizzati dai ragazzi del Centro di formazione professionale, connesso all’attività della comunità religiosa cattolica che gestisce il Museo. Tra i maestri presenti, Lino Agnini, Romano Dini, Marco Bonechi, Francesco Invidia con uno splendido presepe di cartapesta tridimensionale, i presepisti di Fiorenzuola d’Arda, Ulderico Pinfildi, Giuseppe Fioroni, le originali opere degli artisti dell’associazione di volontariato Porta aperta, gli amici di Giffoni e la stupenda natività di Angela Tripi di Stefano Rappuoli. Tra le novità, l’opera in stile napoletano di Alfonso Pepe realizzata per la mostra tifernate - nella cappella principale del Duomo inferiore: notevole per dimensioni (quattro metri per tre) e con 40 pastori alti 35 centimetri - dei primi del Novecento e di grande valore - poi 12 presepi e diorami degli Amici del Presepe di Aprilia, 15 opere dell’Associazione Amici del presepe irpino, gli artisti siciliani di Caltagirone con sei creazioni e l’Associazione culturale Natale nel mondo di San Giovanni Valdarno, uno dei collezionisti più importanti d’Italia con 1500 presepi. Comune denominatore della mostra: la letteratura. Per quanto ci riguarda - conclude Angelini - renderemo giusto tributo al tifernate Giulio Mariucci con una personale dedicata al lavoro compiuto negli anni quale membro degli Amici del presepio di Città di Castello e parallelamente come grande artista di diorami”. La XV Mostra Internazionale di Arte Presepiale si terrà a Città di Castello nella Basilica Cattedrale dal 6 dicembre 2014 al 6 gennaio 2015. Il costo del biglietto di ingresso alla mostra è di € 2,50 a persona, gratuito per i ragazzi fino a 12 anni. La Mostra è visitabile nei seguenti orari: sabato e festivi dalle ore 9.30 alle 13.00 e dalle ore 15.00 alle 20.00, i feriali dalle ore 10.00 alle ore 12.30 e dalle ore 16.00 alle ore 19.30. Per maggiori informazioni consultate il sito: www.presepicastello.org
that after two thousand years continues to come out of the stable. The contacts with the Palestinians were established by Don Mario Cornioli and we also want to thank the Habibi association. Città di Castello will host the Museum nativity scenes and the institutional delegation – under the deputy mayor – will show an exhibition of artefacts in mother of pearl, olive wood and terracotta, made by students of the vocational training centre, connected to the activities of the Catholic religious community that manages the museum. Among the Maestri present, Lino Agnini, Romano Dini, Marco Bonechi and Francesco Invidia with a magnificent three-dimensional papier-mâché nativity scene, the cribmakers of Fiorenzuola d’Arda, Ulderico Pinfildi and Giuseppe Fioroni and original works by the artists of the Porta aperta voluntary association and the friends of Giffoni and the beautiful Angela Tripi’s nativity by Stefano Rappuoli. Among the novelties this year, the work in the Neapolitan style by Alfonso Pepe – created for the Castello exhibition – in the main chapel of the lower Duomo: substantial in size – four metres by three metres – with 40 shepherds 35cm high, dating from the early 20th century and very valuable. 12 nativity scenes and dioramas from the Aprilia Friends of the Crib, 15 works of the Irpinia Friends of the crib, the Sicilian artists from Caltagirone with six of their creations and the Christmas in the World cultural association of San Giovanni Valdarno, one of the most important collections in Italy with 1500 cribs. The common denominator of the exhibition, literature. As for us – Angelini concludes – there will be a fitting tribute to Castello’s Giulio Mariucci with a personal show dedicated to the work done over the yeUna tarantella sfrenata dell’Ass.ne Amici del presepe di Napoli ars as a member of the Friends of the Crib of Città di Castello and in addition as a great diorama artist.
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Presepe monumentale di Alfonso Pepe
The XVth Art Crib Exhibition will take place in Città di Castello in the Basilica Cattedrale from December 6th to January 6th . The cost of a single ticket is of € 2,50, boys until 12 free of charge. Opening hours: Sat-Sun 9.30 am to 1pm, 3 pm to 8 pm. MonFry 10 am to 12.30 am, 4 pm to 19.30 pm. More info online: www.presepicastello.org
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Ilcigno canto del
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swan song di Alberto Barelli
“L’Arrivo di Lohengrin ad Anversa”di A. von Heckel
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l bianco e dolce cigno cantando more, ed io piangendo giung’ al fin del viver mio (…)”.
Nel madrigale di Jacob Arcadelt il cigno, per il suo candore simbolo di purezza e innocenza, è associato alla morte. Ma, come emerge da questi brevi versi, la sua è una morte lieta ed è in ciò che va colta la sua simbologia più profonda. Il canto di morte del cigno è armonioso, perché frutto del raggiungimento della propria realizzazione: la vita terrena viene abbandonata, avendo ottenuto l’evoluzione spirituale. Platone ci ricorda come Socrate abbia saputo attendere la propria condanna a morte con il suo canto del cigno, mettendo in musica la sua filosofia. Un tale traguardo richiede un impegno continuo e, infatti, in alchimia il cigno è associato alla costanza e simboleggia il secondo stadio della Grande Opera, l’Albedo, nel quale l’alchimista scopre in se stesso la sorgente della propria vita. Per Eugene Canseliet il cigno, il cui canto annuncia la trasformazione del mercurio, rappresenta l’androgino. Merita di essere riportato il passo citato dall’autore in Due luoghi alchemici. In margine alla scienza e alla storia (Ed. Mediterranee, Roma, 1998), al quale rimandiamo per le indicazioni bibliografiche: «Allora il cigno arrostito sarà il pasto del re e il Re igneo amerà molto la voce gradevole della regina, l’abbraccerà col suo grande amore e si sazierà di lei sinché scompariranno entrambi e si fonderanno insieme in un solo corpo». È significativo che nella cultura celtica il cigno fosse raffigurato con catene d’oro e di argento al collo, a simboleggiare l’unione di sole e luna. Nella cristianità rappresenta la purezza di Cristo e, non a caso, da il nome alla costellazione nella quale, in età medioevale, si è voluta veder raffigurata una croce. Come non ricordare che il figlio di Parsifal, Lohengrin, uno dei custodi del Santo Graal, è il cavaliere del cigno? Nella mitologia greca il cigno è legato a Leda (Giove riuscì ad unirsi a lei, avvicinandola sotto le sembianze di un cigno) ed alla Musa Clio, ispiratrice della storia. Nei Tarocchi del Mantegna la carta della Musa Clio vede raffigurato un cigno e lo stesso motivo rappresenta uno degli elementi decorativi dello scalone monumentale della Pinacoteca comunale di Città di Castello. Segnaliamo quale testo di approfondimento il numero monografico della bella rivista Romana Gens (anno 1 n. O del 2012 - Nuova serie), che ha ripreso le pubblicazioni in versione digitale. www.valleylife.it
“Clio e il Cigno” , Pinacoteca Comunale
“T
“L’Alchimista che si poggia su due cigni” di Palazzo Lezze a Venezia
he gentle white swan sings of blackberries, and I weep to the end of my life (...).”
In Jacob Arcadelt’s madrigal the swan, symbol of purity and innocence for his candour, is associated with death. But, as is clear from these brief lines, his death is happy and that is what should be seen as his most profound symbolism. The swan’s death song is harmonious, because fruit of the attainment of self-realization: the earthly life is abandoned, after spiritual evolution has been obtained. Plato reminds us that Socrates was able to accompany his death sentence with his own swan song, putting his philosophy to music. Such an end would require an ongoing commitment and, in fact, in alchemy the swan is associated with constancy and symbolizes the second stage of the Great Work, the albedo, in which the alchemist discovers in himself the source of his life. For Eugene Canseliet the swan, whose song announces the transformation of mercury, is the androgyne. It’s worth looking at the passage quoted by the author in Due luoghi alchemici. In margine alla scienza e alla storia (Ed. Mediterranee, Roma, 1998), to which we make reference, “then roast swan will be the meal of the king and the king will ignite with love for the pleasing voice of his queen, embracing her with his great love and being content to disappear so long as both will merge into one body.” It is significant that in Celtic culture the swan was represented with chains of gold and silver on its the neck, symbolizing the union of sun and moon. In Christianity it represents the purity of Christ and, unsurprisingly, gave its name to the constellation wherein, during the Middle Ages, they aspired to see the depiction of the cross. How can we forget that Lohengrin, the son of Parsifal and one of the keepers of the Holy Grail, is the knight of the swan? In Greek mythology, the swan is affiliated with Leda (Jupiter was able to join with her, approaching her in the guise of a swan) and to the Muse Clio, the muse of history. In the Mantegna Tarot the card of the Muse Clio depicts a swan and the same motif is one of the decorative elements of the monumental staircase of the Municipal Art Gallery of Città di Castello. We recommend the monographic special issue of the beautiful journal Romana Gens (anno 1 n. O del 2012 – Nuova serie), which has resumed publication in digital form.
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Sfigato
Rigore islamico
Metafisico, Il Santuario de La Verna
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Loser di Leonardo Bandini
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orse per avvicinarsi al linguaggio dei giovani, per condividere, per porsi sul loro stesso piano, il sacerdote durante l’omelia ha più volte definito sfigato un giovane sfortunato nel suo percorso di cambiamento, di riscatto e redenzione; la parola, volgare e pesante, ha echeggiato lungo le volte della chiesa lasciando i presenti piuttosto interdetti.
erhaps to get closer to the language of young people, to share, to put them on the same level, the priest during the homily called an unfortunate young man on his path of change, redemption and salvation a “loser” several times; the vulgar, heavy term echoed along the vaults of the church, leaving those present rather puzzled.
Eravamo saliti all’Eremo de la Verna in cerca di un attimo di pace e serenità che i luoghi Francescani ispirano, nell’intento di riavvicinarci alla spiritualità più genuina, con la confessione e la Santa Messa…e poi quelle parole stonate, fuori luogo ed incongrue, profferte dall’officiante. La chiesa con i suoi ministri, in crisi di affezione dei fedeli, sta cercando naturalmente di adeguarsi alla realtà odierna anche acquisendo comportamenti e linguaggi aggiornati; non sappiamo se questa sia la via giusta ma lo dubitiamo: un gruppo di ragazzi al termine della funzione ha commentato negativamente la brutta parola usata; i destinatari stessi del neologismo non lo avevano apprezzato. Pare a noi che la chiesa, nella sua qualità di istituzione religiosa, sia sopravvissuta a duemila anni di cambiamenti che hanno riguardato ogni altra organizzazione sociale, forse restando fedele conservatrice di riti, forme e tradizioni, non già discostandosene e dunque la formula più efficace per fidelizzare i credenti parrebbe più quella di tornare alla purezza ed alle origini del messaggio evangelico piuttosto che quella di allontanarsene. Se diamo uno sguardo ai nostri vicini di credo, osserviamo che all’insegna dei dettami più puri ed originari dell’Islam, masse sempre più numerose di seguaci (fanatici) affrontano il jihad ed il martirio con convinzione, a fronte invece di una progressiva analoga perdita di consensi dell’Islam più moderato. Assistere ad una celebrazione religiosa solenne con canti gregoriani o ad una Messa in latino non tocca le stesse corde di una moderna Messa nella quale si avvicendano chitarre, pianole e musica leggera. I giovani, di per se già dediti alla trasgressione ed ai percorsi inusuali compreso il turpiloquio nel nostro tempo di grande relativismo, forse troverebbero più attrattivo un cambiamento radicale, quale ad esempio un ritorno ad un credo, a riti e comportamenti basati su principi solidi, rigidi e fondanti come quelli delle origini; così come accade ai nostri cugini Musulmani Salafiti che considerano modelli esemplari di virtù religiosa i primi seguaci del Profeta; così come aumentano anche le schiere degli altri nostri parenti monoteisti, Ebrei Ortodossi ispirati da analoghi dettami di fede originaria ed immutabile. In sintesi, l’accostamento al profano di forme, pratiche e consuetudini religiose ci pare allontanare irrimediabilmente l’aspirazione al sacro ed alla spiritualità più sentita delle genti. Papa Francesco piace per la sua semplicità e per la sua rinuncia, che rammenta quella dei primi Apostoli e di San Francesco poi, l’esatto contrario dei modelli attuali del successo e della realizzazione terrena conseguiti con ogni mezzo
We had climbed up to the Hermitage of La Verna seeking a moment of the peace and serenity that Franciscan places inspire, and in order to get closer to a more authentic spirituality, taking confession and Mass... and then those words so out of tune, out of place and incongruous delivered by the officiant. The church and its ministers, currently in a crisis of affection with the faithful of course, is trying to adapt to today’s reality by acquiring up to date behaviours and language; we do not know whether this is the right way but I doubt it: a bunch of youngsters at the end of the mass commented rather negatively on the term; the intended recipients of this very coining had not appreciated it. It seems to us that the church, in its capacity as a religious institution, has survived two thousand years of changes which have affected every other social organization, by staying true to its conservative rites, forms and traditions, not departing from them, and therefore the most effective approach to retain most believers seems to be to return to the purity and the origin of the message of the gospel rather than to depart from it. If we take a look at our fellow monotheists, we observe that under the banner of the purest and most original dictates of Islam, more and more followers (Fanatics) face jihad and martyrdom with conviction, in the face of a similarly progressive loss of support for more moderate Islam. Attending a religious celebration with solemn Gregorian chants or a Latin Mass does not touch the same chords as a modern Mass in which alternate guitars, pianos and light music. Young people, already dedicated to transgression and odd pathways including swearing in our time of great relativism, would perhaps find a radical change more attractive, such as a return to a creed, rituals and behaviours based on principles as solid, rigid and fundamental as the original ones, just as happens with our Salafi Muslim cousins who consider the early followers of the Prophet as exemplary models of religious virtue; likewise in the ranks of our other monotheistic relatives, Orthodox Jews expand, inspired by similar dictates of original and unchanging faith. In summary, the bringing together of profane forms with religious practices and customs seems to irretrievably distance the people from the sacred and the most heartfelt forms of spirituality. Pope Francis is liked for his simplicity and renunciation, which recalls that of the early Apostles and St. Francis, the exact opposite of the current models of success and earthly realization achieved by any means possible.
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Metti un sabato al Clover Do a Saturday
Bobby si spiega a Valley Life
lifestyle
at the Clover
Folla in delirio per il rocker di Raffaella Fava
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lzi la mano chi, almeno per una notte, non si è dato alle danze sulla pista di questo storico locale da ballo appena fuori città, da 25 anni gestito dallo stesso gruppo di amici ed ancora oggi il ritrovo di punta del sabato sera tifernate, per giovani e meno giovani.
aise your hand if you didn’t, at least one night of your life, sally out onto the dance floor at this long established dance club just outside the town, so admirably managed for 25 years by the same group of friends and still hitting the high point of a Castello night out for the young and not-so-young...
C’è fermento sul palco dove, fra poco, si esibirà il grande Bobby Solo, in jeans e chitarra a tracolla mentre discute col suo entourage i dettagli dello spettacolo. Fra le prime sale da ballo nate in zona, ben quarantuno anni orsono, il Clover è un pezzo della vita di coloro che giovani lo sono stati così come degli adolescenti di oggi alle loro prime esperienze sul dance floor. Ce n’è per tutti i gusti nelle tre sale attive tutti i sabati, ognuna dedicata ad un diverso genere musicale: dance commerciale nella main room, che ospita anche le esibizioni di grandi orchestre dal vivo, affiancato al sound etnico della seconda sala, denominato “Afreggiando” e, da ultimo, lo spazio “Deep Club” con la sua offerta house e deep house. Da Città di Castello fino al confinante hinterland toscano, questo punto di ritrovo è un richiamo per i nottambuli dai venti ai sessant’anni, con un’ età media a metà fra queste due generazioni. E quello di Bobby Solo, stasera, col suo stile rockabilly alla maniera del mitico Elvis, suo principale ispiratore, è un imperdibile tributo agli anni ’60 . Rubiamo una manciata di minuti al sound check nel corso del quale incontriamo il simpatico artista nostrano chiedendogli di svelarci il segreto della sua giovinezza artistica: “Il merito – confessa – è del mio immenso amore per la musica, per la chitarra e per la gente. Nonostante io non sia più fresco, in senso anagrafico, la mia testa continua a lavorare, a suonare ed a comporre sempre cose nuove col supporto, fondamentale, dei giovani. E’ un aspetto del carattere ereditato da mia madre che a novant’anni aveva lo spirito di una ventenne.” Un evergreen… come il Clover.
There is a hubbub on stage – where before long, Bobby Solo, in jeans and with his guitar strap, will be performing – as he discusses the details of the show with his entourage. Among the first dance halls in the area, started forty-one years ago, the Clover is a slice of the life of both those who were young back in the day and the adolescents of today in their first experiences on the dance floor. There’s something for everyone in the three rooms running every Saturday, each dedicated to a different musical genre: commercial sounds in the main room, which also features performances by big live bands, ethnic sounds in the second or Afreggiando room, and, most recently, there’s the “Deep Club” space offering House and Deep House music. From Città di Castello out into the neighbouring Tuscan hinterland, the call goes out to all night owls aged from twenty to sixty, with an average age somewhere in between these two generations. And how about Bobby Solo on tonight, with his rockabilly style in the manner of the legendary Elvis, his main inspiration, in an unmissable tribute to the 1960s. We steal a few minutes from his sound check to meet this pleasant local artist and asked him to reveal the secret of his youthful creativity. “My strong point” – he admits – “is my immense love for music, the guitar and for people. Although I am not so young and cool, in the biographical sense, my head keeps on working away, playing and composing new things with the crucial support of the young. It’s a character thing inherited from my mother, who, at ninety had the spirit of a twentyyear old.” An evergreen... like Clover!
Clover Club, via Tifernate 36, Lama di San Giustino (PG). Info e prenotazione tavoli 0758582323 / 3281776616 / www.clubclover.com / Facebook: Clover Dance
Clover Club, 36 Via Tifernate, Lama di San Giustino (PG). Info and table reservations: 0758582323 / 3281776616 / www.clubclover.com/ Facebook: Clover Dance.
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L’Intrepida dei record A record-breaking Intrepida di Simona Santi
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Il sindaco Riccardo La Ferla con il parroco Don Marco Salvi
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dizione da record per L’Intrepida, la cicloturistica d’epoca corsa ad Anghiari lo scorso 19 ottobre che, giunta ormai alla terza edizione, ha registrato alla partenza 666 presenze insieme a campioni di indiscusso calibro: Moser, Fondriest, Simoni.
real record edition of L’intrepida, the vintage bike tour that took place in Anghiari on October 19 and that, now in its third edition, had 666 entries at the starting line including undisputed high-calibre champions determined to be there.
Una giornata di festa che resterà per sempre nel cuore di tutti i presenti. Si potrebbe riassumere così la 3° edizione de L’Intrepida, una classica cicloturistica su biciclette d’epoca che ha saputo regalare emozioni antiche oltre ad un grande spettacolo. Organizzata compiutamente dall’ASD GS Fratres Dynamis Bike, la gara ha visto la partenza di quasi 700 atleti che, inforcate le bici storiche si sono dati battaglia sfidando numerosi campioni che, con le rispettive imprese, hanno scritto la storia del ciclismo: Francesco Moser, Maurizio Fondriest, Gilberto Simoni: fuoriclasse che nel corso della loro carriera hanno vinto Mondiali su strada e su pista, Giro d’Italia e tante altre corse di prestigio mondiale Numeri che costituiscono un vanto per gli organizzatori e per il comune di Anghiari che hanno saputo nel corso degli anni rendere la cicloturistica un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati. Ai nastri di partenza anche gli ex professionisti Roberto Conti, Daniele Righi, Massimo Codol, Marino Amadori - attuale Commissario Tecnico della nazionale italiana Under 23 -, poi il giovane professionista Mirko Tedeschi nonché Franco Bitossi e Marcello Mugnaini, altri due indimenticabili fuoriclasse del passato. A rendere straordinaria questa edizione, oltre alla bellezza dei paesaggi e dei due percorsi - quello corto da 42 km e quello lungo da 85 km - la qualità dei ristori d’epoca posizionati a Ponte alla Piera e in cima alla salita di Felcino Nero, lo spettacolo preparato degli scorci più belli del territorio tra i quali il Castello di Galbino e l’importanza storica dei luoghi attraversati: dalla piana teatro della Battaglia di Anghiari ai paesi che hanno dato i natali a Michelangelo e Piero della Francesca. Emozionante osservare l’infinito gruppo di atleti che si sono mossi da Piazza Baldaccio in sella a bellissime bici d’epoca tra i quali Riccardo La Ferla e Don Marco Salvi, rispettivamente sindaco e parroco di Anghiari, nei panni di Peppone e Don Camillo e, a fare da cornice all’evento, la mostra di bici storiche. Legittima la soddisfazione di Fabrizio Graziotti, presidente dell’ASD GS Fratres Dynamis Bike di Anghiari il quale ha sottolineato come L’Intrepida sia passione e amicizia. Per non parlare poi dell’entusiasmo manifestato dai campioni dello sport come Francesco Moser - colpito dall’incanto dei paesaggi e dall’accoglienza riservata - e Maurizio Fondriest e Gilberto Simoni che, nel partecipare per la mia prima volta all’evento, hanno tenuto a sottolineare il clima di festa e l’emozione autentica provata.
A day of celebration that will remain forever in the hearts of all present. That’s how we could summarize the 3rd edition of L’intrepida, a cycling run on vintage bicycles held in Anghiari, which was able to enthral... in a vintage way as well as being a great show. Perfectly organised by ASD GS Fratres Dynamis Bike, the contest had nearly 700 racers at the start, who, equipped with historic bikes that had participated in many of the contests that have written the history of cycling, took up the challenge of facing the likes of: Francesco Moser, Mauriz Fondriest and Gilberto Simoni, outstanding racers who, in the course of their careers, won World Championships on road and track, the Giro d’Italia and many other world-class races. These numbers are a credit to both the organizers and the town of Anghiari that have managed over the years to make this an unmissable date for all cycling fans. At the starting line were former professionals Roberto Conti, Daniele Righi, Massimo Codol and Marino Amadori – current coach of the Italian national under-23s – the young professional Mirko Tedeschi as well as Franco Bitossi and Marcello Mugnaini, two unforgettable champions of the past. Making this a really extraordinary edition, as well as the beauty of the landscapes and the two routes – a short 42km one and a longer 85km trail – was the quality of the vintage-style refreshments positioned at Ponte alla Piera and up the hill to Felcino Nero, the spectacle of the most beautiful vistas of the area including those of Castello Galbino and the historical importance of the places visited, from the Plain of the Battle of Anghiari to the places that gave birth to Michelangelo and Piero della Francesca. Exciting to watch the infinite group of athletes moving from Piazza Baldaccio riding beautiful vintage bikes including Riccardo La Ferla and Don Marco Salvi, respectively Mayor and Pastor of Anghiari, in the roles of Peppone and Don Camillo and, as a backdrop to the event, an exhibition of historic bicycles. A legitimate sense of satisfaction for Fabrizio Graziotti, President of ASD GS Fratres Dynamis Bike of Anghiari who stressed how L’Intrepida is about passion and friendship. Not to mention the enthusiasm shown by the champions of the sport like Francesco Moser – deeply affected by the enchanting landscapes, the great reception given in addition to the technical quality of the paths with sometimes challenging stretches – Maurizio Fondriest and Gilberto Simoni who participated for me for the first time in the event only highlighted the festive atmosphere and genuine emotion of this occasion.
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Nata per
lifestyle
correre Born to run di Simone Bandini
La vitalità di Roberta Belardinelli
L’Olympic Runners Lama
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on è elegante porre l’attenzione sull’età di una signora ma Roberta Belardinelli, atleta dell’Olympic Runners Lama, classe 1968, è una prova tangibile e luminosa di come la corsa al femminile stia crescendo quale movimento sportivo ed agonistico. Sempre più spesso la vediamo salire sul podio, con il suo bel sorriso e la sua semplicità agguerrita.
t is not clever to focus on a lady’s age but Roberta Belardinelli, runner of the Olympic Runners Lama, born in 1968, is a tangible and glowing proof of how women’s racing is growing as a sporting and competitive movement. More and more often we see her on the podium with her beautiful smile and her fierce simplicity.
VALLEY LIFE: Buongiorno Roberta, dev’essere una soddisfazione mettere dietro così tante atlete che si allenano costantemente e sono molto più giovani di te… ROBERTA BELARDINELLI: Innanzitutto vorrei ringraziare vivamente la redazione di Valley Life per lo spazio che mi è stato dedicato. Sicuramente sono soddisfatta dei risultati fin qui raggiunti, anche perché conseguiti in poco tempo, visto che sono appena due gli anni che pratico questa disciplina. Per di più, essere costantemente nei gradini del podio, raddoppia la mia felicità quando spesso mi trovo a competere con atlete più giovani di me. VL: Quando hai (ri)cominciato ad allenarti con costanza? Cosa ti ha spinto? RB: Ho iniziato quasi per scherzo a correre in compagnia di amici nell’ambito di gare paesane e, da lì a poco, ho capito che la corsa faceva parte del mio DNA. Presto sono arrivati risultati importanti che mi hanno spinto ad allenarmi con maggiore frequenza, cercando di capire fin dove potevo arrivare. Le sorprese positive sono state numerose e costanti, sicuramente al di là delle più rosee aspettative; il tutto comunque sempre accompagnato dalla consapevolezza di restare con i piedi per terra. VL: Immagino che oltre ai prestigiosi risultati agonistici la corsa sia per te un fondamentale stile di vita, spiegaci… RB: Allenarsi durante la settimana non vuol dire soltanto scrutare l’orologio per cercare di strappare secondi preziosi. La corsa mi aiuta tanto a scaricare la tensione lavorativa anche se,
VALLEY LIFE: Hello Roberta, it must be very satisfying to get ahead of many athletes who train constantly and are much younger than you... BELARDINELLI ROBERTA: First of all I would like to thank the editorial staff of Valley Life for the space you’re giving me. I certainly am satisfied with the results achieved so far, because they were achieved in a short time, as I have had just two years of practicing this sport. In addition, being constantly up on the podium doubles my happiness when I often find myself competing with athletes younger than me. VL: When did you (re-) start consistent training? What inspired you? RB: I started running almost as a joke with friends at festivals and competitions but shortly after I realized that racing was part of my DNA. I soon got great results that led me to train more frequently, trying to figure out how far I could get. There were constantly a lot of positive surprises, certainly beyond anyone’s wildest dreams; but always with the awareness to keep one’s feet on the ground. VL: I guess that in addition to the tremendous results racing is for you a basic way of life, don’t you think? RB: Training during the week is not just about looking at the clock and trying to steal some precious seconds. Racing helps me to blow off a lot of work stress though, sometimes, I seem to be tired before I set out. VL: Can you reconcile your professional and personal commitments with daily outings? RB: Fortunately I have a job that allows me to have a lot of
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certe volte, mi sembra di essere stanca prima di partire. VL: Riesci a conciliare la vita professionale e gli impegni personali con le uscite quotidiane? RB: Fortunatamente ho un lavoro che mi permette di avere molti pomeriggi a disposizione… VL: Sei un’atleta dell’Olympic Runners Lama, uno storico gruppo del nostro territorio. Quanto è importante lo stimolo che viene dalla squadra? RB: Far parte di un gruppo è sempre importante perché oltre all’agonismo in senso stretto, è fondamentale lo spirito di amicizia che naturalmente nasce in compagnia degli amici di squadra. Quando poi mi ritrovo al nastro di partenza di una gara gli stimoli non sono solo personali, ma c’è voglia di far bene per onorare al meglio i colori sociali dei quali faccio parte. VL: Quali sono i risultati del 2014 che ti hanno resa più orgogliosa? Quale il momento più bello? RB: Il 2014 è stato un anno eccezionale visto che sono riuscita a vincere numerose gare, ognuna delle quali resterà per sempre un ricordo speciale. Se dovessi stilare una graduatoria dei momenti più belli, forse metterei al primo posto la decima piazza ottenuta alla “Maratonina Città di Arezzo”, la quale mi ha regalato il personal best, nonché la possibilità di vedermi premiata in mezzo a tante professioniste del podismo internazionale. VL: Il running è uno sport di fatica che richiede un gran senso di sacrificio, specie ad alto livello. Cosa ti ha insegnato questa disciplina? RB: Certamente i risultati non arrivano per caso. Allenarsi costantemente è un buon viatico per far bene; personalmente sono sempre riuscita ad allenarmi in compagnia e tutto ciò mi ha permesso di alleviare le fatiche che questo sport richiede. VL: La gara più difficile per te, o comunque più deludente? RB: Non riesco a trovare gare per le quali non sono rimasta soddisfatta. Nel mio primo anno di corsa ho assaporato il gusto di vivere emozioni in luoghi per me nuovi che hanno contribuito a far crescere la mia esperienza. Nel 2014 ho corso in gran parte strade di gare già disputate ottenendo risultati cronometrici spesso migliori dell’anno precedente. Non posso chiedere di più, od essere delusa. VL: Progetti ed ambizioni per la fine della stagione e per l’anno nuovo? RB: Per la stagione che volge al termine non ci sono altri obiettivi particolari. Il bottino finale è stato più che soddisfacente, con tanti momenti belli che andranno a riempire i cassetti della memoria. Per l’anno che verrà, sarei fin troppo contenta di raccogliere gli stessi frutti raccolti, pur avendo un anno in più. Per conoscere le prossime competizioni locali: www.atleticainumbria.it / www.romagnapodismo.it / www.uppoliciano.it www.valleylife.it
afternoons available... VL: You’re a member of Olympic Runners Lama, a long-established group in our area. How important is the stimulus that comes from being in a team? RB: Being part of a group is always important because, in addition to competition in the strict sense, it is essential to the spirit of friendship that naturally arises in the company of the friends in the team. And when I find myself at the starting line of a race the stimulus is not only personal, but there is a desire to do my level best to honour my team’s colours. VL: What are the 2014 results that have made you most proud? What was the best moment? RB: 2014 was an exceptional year because I was able to win several races, each of which will always remain a special memory. If I were to compile a list of the best moments, maybe I would put in first place the tenth position I got in the City of Arezzo Marathon which was my personal best, as well as the chance to see myself winning something in the midst of many international running professionals. VL: Running is a sport that requires a lot of effort, a sense of sacrifice, especially when at a high level. How did you acquire this discipline? RB: Certainly the results do not come by accident. Training is always a good way to do well; personally I have always been able to train with others and this alleviated the hardships that this sport demands. VL: What was the most difficult race or at least the most disappointing? RB: I cannot think of any competitions in which I was not satisfied. In my first year of racing I got the sense of tasting emotions in places that were new to me and that helped broaden my experience. In 2014 I ran for the most part in races I’d already taken part in, often getting better lap times than in the previous year. I couldn’t ask for more than that, or feel disappointed. VL: What are your plans and ambitions for the end of the season and for the new year? RB: As the season draws to a close, there are no new special targets. The final tally was more than satisfactory, with so many beautiful moments that will fill the drawers of memory. For the coming year, I would be only too happy to pick up the same fruits, despite being a year older. To find out about upcoming local competitions: www.atleticainumbria.it/ www.romagnapodismo.it/ www.uppoliciano.it
Fatica e concentrazione sulla strada
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Proteggersi dall’inverno con
l’omeopatia
Protect yourself from winter with homeopathy di Bernard Cadalen
Prevenire i raffreddori di stagione
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rriva l’inverno e con esso le infezioni tipiche della stagione che provocano raffreddori, mal di gola, stanchezza e quindi assenze dalla scuola e dal lavoro. Il vaccino anti-influenzale convenzionale protegge contro un tipo solo di virus, mediante produzione di anticorpi specifici ; ma considerato che esistono oltre duecento virus da cui possiamo essere « aggrediti », si intuisce facilmente come non possa esistere un vaccino che sia in grado di proteggerci da tutti gli agenti patogeni e che dobbiamo pertanto rendere l’organismo e le sue difese immunitarie più resistenti. Vediamo come.
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inter is coming and with it all the typical seasonal infections that cause Colds, sore throats, fatigue and therefore absences from education or employment. The conventional influenza vaccine protects against one type of virus replication by means of specific antibodies but, given that there are over two hundred viruses that can attack us, we can easily imagine how there does not and will never exist a vaccine that can protect us from all possible pathogens and that we must therefore make the body and its immune system stronger. Let’s see how.
Il protocollo preventivo prevede l’uso di tre medicinali da usare una volta a settimana durante tutto l’inverno, qualsiasi sia l’età dell’assuntore o il suo stato di salute: tali medicinali possono essere assunti anche se si è stati o ci si intende sottoporre alla vaccinazione convenzionale seguendo queste indicazioni: A) la domenica: oscillococcinum, un tubo monodose. B) il mercoledì: mucotoxinum 200K, una capsula. C) il venerdì: citomix, 5 granuli. A questi, possiamo aggiungere l’aiuto che viene da erbe, olii essenziali e integratori alimentari che possono essere consigliati dal proprio farmacista di fiducia, dal naturopata o dall’erborista e che svolgono un’importante azione complementare . Al comparire dei primi sintomi da raffreddamento, è consigliabile assumere subito oscillococcinum (un tubo monodose) ogni 6 ore, per tre volte insieme ad arnica compositum che esercita un’importante azione antiinfiammatoria che dovrebbe far migliorare - se non addirittura sparire - i sintomi al massimo entro 48 ore. Questi consigli sono validi solo in caso di disturbi lievi e non possono quindi essere intesi come sostituituvi di una visita specializzata, necessaria in caso di febbre alta persistente o altri sintomi ad essa associati.
The preventive protocol involves the use of three medicines to be used once a week throughout the winter, whatever the age of the one taking them or their state of health: these medicines may be taken following these instructions even if you have been or intend to be conventionally vaccinated: A)Sunday: Oscillococcinum, a single-dose tube B)Wednesday: Mucotoxinum 200K, a capsule C)Friday: Citomix 5 granules To these we can add the help that comes from herbs, essential oils and dietary supplements that may be recommended by your trusted pharmacist, naturopath or herbalist, and which play an important complementary action. With the symptoms of a cold, you should immediately take Oscillococcinum (a single-dose tube) every 6 hours, of which three times together with Arnica Compositum that exercises a significant anti-inflammatory action which should ease the symptoms or even make them disappear within 48 hours at the most. These tips are valid only for minor conditions and cannot be understood as a substitute for a special appointment, necessary in case of persistent high fever or other associated symptoms.
Dott. Bernard Cadalen – medico omeopata. Studio di Sansepolcro: V.Le A. Diaz, n.6. Studio di Città di Castello : c/o studio Dott. Giombini, P.za Matteotti, n. 2. Info : 366 4197732/ 0575 750263/ docb.cad@gmail.com
Dr. Bernard Cadalen – homeopathic doctor. Sansepolcro Surgery: 6 Viale A. Diaz, Città di Castello Surgery: c/o Dr. Giombini, 2 Piazza Matteotti. Info: 366 4197732/0575 750263/ docb.cad@gmail.com
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Piccole donne crescono
Oggi
Brum brum!
mi sento... birichino! Today I feel… mischievous! di Raffaella Fava
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ra bambole, matite colorate e piccoli abitini, entrare al Birichino Store significa fare un tuffo nel passato, viaggiare a ritroso con la mente fino ai banchi di scuola disseminati di pennarelli o al pavimento della nostra casa d infanzia dove percorrevamo sentieri immaginari spingendo, con le manine acerbe, furgoncini e auto della polizia. Colore e calore, dei giochi il primo e delle persone il secondo, danno vita a questa storica attività di Trestina. L’odore è quello inconfondibile della carta dei quaderni e dei giocattoli nuovi che, in un connubio olfattivo molto familiare, riempiono questo ricco spazio curato da Fabio Smargiassi e Rosaria Gianvincenzi, la giovane coppia che, dall’agosto scorso gestisce il Birichino Store; birichino come Augusto, il loro piccolo di quattro anni, capelli biondissimi ed energia da vendere e che insieme ai genitori ci accoglie per qualche foto ed una chiacchierata. “La storia di questo negozio risale alla metà del ‘900 – mi spiega Fabio – ed è legata al nome della prima proprietaria, la signora Maria Splendorini, che lo ricevette in dono dal padre quando questi decise di acquistarlo in cambio di due capi del suo allevamento di bovini e che, per 35 anni, ha fatto vivere questo posto originariamente denominato “La Penna”, all’epoca la bottega più fornita della zona. Quando, nel 1985, Maria decise di abbandonare l’attività, fu mia sorella Tina a
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ith its dolls, crayons and small-size clothes going into the Birichino (“Mischievous”) Store is to take a trip into the past, with the mind travelling back to classroom desks littered with marker pens or to the floor of our childhood where we drove trucks and police cars along imaginary tracks with immature hands. Colour and warmth, the first in the playthings and the second in the people, animate this long-established Trestina shop.
The smell is unmistakable; of exercise book paper and new toys in a very familiar olfactory alliance, filling this rich space curated by Fabio Smargiassi and Rosaria Gianvincenzi, the young couple that have run the Birichino Store since last August; birichino like their little four-year Augusto, with his super-blonde locks and energy to spare, as his parents welcomed us in for a few photos and a chat. “The history of this shop goes back to the mid 20th century – Fabio tells me – and was linked to the name of its first owner, Signora Maria Splendorini, who got it as a gift from her father when he decided to accept it in exchange for two head of cattle and she kept it going for 35 years, under the name of La Penna, then the best-stocked shop in the area. When, in 1985, Maria decided to give up the business, my sister Tina took over the reins and over the years of just giving a hand, I moved more into the job, up
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prenderne in mano le redini ed è stato proprio dandole una mano che, negli anni, mi sono avvicinato a questo lavoro fino al mio completo subentro in società nell’anno 1993.” Oggi, il Birichino Store è un paradiso per i più piccoli; articoli per la scuola, libri per l’infanzia, abbigliamento rigorosamente made in Italy come Dodipetto e Camilla, giocattoli di marchi leader del calibro di Bruder, Legler, Trudi e Sevi. Mi dice Rosaria: “Da genitori, la nostra selezione è orientata esclusivamente verso prodotti di alta qualità ma soprattutto sicuri, quelli che io stessa sceglierei da mamma”. “Nel corso degli anni non sono state poche le incertezze – continua Fabio- e se oggi siamo qui a dar vita al negozio, con impegno e fiducia, è stato soprattutto grazie alle persone, agli abitanti del paese i quali ci hanno dimostrato un sostegno inaspettato e, in particolare, al nostro carissimo amico Fabrizio che, in un momento in cui ero deciso a mollare, ha trovato le parole giuste per spronarmi ad andare avanti. E, non da ultimo, anche grazie ad Augusto che con la sua vitalità ha ispirato l’intuizione del nome”. Conclude Rosaria, gli occhi velati di commozione: “La signora Maria ha ormai più di novant’anni, abita proprio qui di fronte e talvolta ci osserva dalla sua finestra. E quando a Natale arriva tanta gente a scegliere qui i regali da fare ai propri cari, lei se ne rallegra”.
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Fabio, Augusto e Rosaria
Il Birichino Store è a Trestina in Via Etruria, 12/a. Info: 3403948302 rosaria.gia@libero.it
to my complete takeover of the firm in 1993.” Today, the Birichino Store is a children’s paradise, with school kit, children’s books, clothing of made in Italy brands like Dodipetto and Camilla, toys from leading brands such as Bruder, Legler, Trudi and Sevi. Rosaria tells me: “For parents, our selection is geared exclusively towards high quality and above all safe products, the ones that I myself would choose as a mum.” “Over the years there’s been a few ups and downs” – Fabio goes on – “if we are still here today keeping the shop alive with confidence and commitment, it has mainly been thanks to the folk, the local inhabitants, who have shown unexpected support and, in particular, to our dear friend Fabrizio, who, at the time when I had decided to give it all up, found the right words to keep me going. And, last but not least, thanks to Augusto whose vitality inspired the idea of the name.” That’s how Rosaria ends, her eyes misty with emotion: “Signora Maria is now over ninety, lives right here opposite and sometimes looks over at us from her window. And when Christmas comes and a lot of people turn up to get gifts for their loved ones, she’s really pleased.” The Birichino Store is at 12/a Via Etruria in Trestina. Info: 3403948302/ rosaria.gia@libero.it
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Perché con euribor e irs così
bassi i mutui sono così cari?
Why when the Euribor and the IRS rate are so low are loans so expensive? di Enrica Vannini
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tassi di interesse sono da tempo molto bassi e, a quanto pare, tali rimarranno nel prossimo futuro: se da una parte questo renderà tranquilli i sonni di molti mutuatari italiani dall’altra però non servirà, almeno nell’immediato, a facilitare chi invece un prestito lo deve ancora chiedere.
nterest rates have been very low for some time and, apparently, will remain so in the near future: on the one hand this will make for a peaceful night’s sleep for many Italian borrowers, however, it will not help, at least not straight away, those who have yet to ask for a loan.
Gli spread applicati dalle banche sui nuovi prodotti si aggirano intorno al 3-4% e faticano a scendere sotto tale soglia. Per lungo tempo lo spread tra BTP/BUND e quello sui mutui è andato di pari passo: più saliva il primo più cresceva l’altro e questo per una semplice questione di fiducia sul sistema Italia. Assenza di fiducia che si ripercuoteva sulla capacità di raccolta di danaro degli istituti di credito a loro volta costretti a trasferire i maggiori costi sugli impieghi alla clientela. Ora lo spread tra BTP e BUND si è sensibilmente abbassato ma miglioramenti sul fronte mutui non si vedono. Come mai le banche hanno innalzato in maniera così significativa i loro spread e soprattutto perché difficilmente scenderanno i tassi sui nuovi finanziamenti nel breve periodo? Possiamo individuare almeno 4 motivi: Rischio Italia: la crisi nel nostro paese ha raggiunto il quinto anno e la fine del tunnel non sembra così vicina; contestualmente il merito di credito delle famiglie è peggiorato significativamente e questo ha aumentato il rischio delle banche. Questo rischio rappresenta un costo ed è uno degli elementi che va a formare lo spread. A ciò si aggiunga la diminuzione dei prezzi delle case: se l’immobile è la principale garanzia per un mutuo è ovvio che un valore più basso rappresenta un elemento di disturbo con conseguente aumento del “rischio”. Euribor “rasoterra”: il livello dell’Euribor, che resta vicino a quota zero e che potrebbe rimanere tale per alcuni anni, non consente agli istituti di credito di realizzare utili sui depositi in conto corrente. Questo priva le banche di una tradizionale fonte di finanziamento a “basso costo” costringendole a fare impieghi a un prezzo pieno, “caricando” quindi sugli spread. Conti di deposito: negli ultimi anni hanno rappresentato per molti risparmiatori un’ottima fonte di impiego. I “conti ad alto rendimento” rappresentano però un maggior costo che la banca inevitabilmente riversa sulla clientela anche attraverso gli spread su mutui e prestiti. L’eredità dei mutui “generosi”: spinte dalla concorrenza le banche hanno per almeno un paio di anni erogato mutui con spread molto ridotti (anche inferiori all’1%). Quei prodotti, che conservano le condizioni di un tempo, sono diventati un peso per gli stessi istituti e in alcuni casi producono un margine negativo dato gli attuali costi della raccolta. I nuovi prodotti, a maggior ragione, devono compensare quelli esistenti.
The spread charged by banks on new products is around 3-4% and struggling to fall below this threshold. For a long time the spread between BTP and Bund and the mortgage rate went hand in hand: the first went up more than the other and this became a simple matter of confidence in the Italian system. Lack of confidence in the ability of banks to raise money in turn passed on increased costs in loans to their customers. Now the spread between BUND and BTP has significantly lowered but improvements in mortgages are not seen. Why have the banks raised their spread in such a significant way and especially why have they hardly dropped rates at all on new loans in the short term? We can identify at least four reasons: Italian Risk Level: the crisis in our country has reached its fifth year and the end of the tunnel does not seem close; also household creditworthiness has deteriorated significantly and this has increased the risk for banks. This risk is a cost and is one of the elements that go to form the spread. In addition, there is the decline in house prices: if a property is the primary collateral for a loan it is obvious that a lower value is a disturbing element which increases the risk on it. Euribor at ground level: means the level of the Euribor, which is close to a zero quota and could remain so for a few years, does not allow lenders to make a profit on current account deposits. This deprives the banks of a traditional source of low cost financing, forcing them to make loans at top price, “loading” then on their spreads. Deposit accounts in recent years have been an excellent source of income for many savers. The “high-yield accounts” however, represent a higher cost that the bank inevitably spills out onto customers through the spreads on loans. The legacy of “generous” mortgages – driven by competition, banks have for at least a couple of years granted loans with very low spreads (less than 1% even). Those products that preserve past conditions have become a burden for the institutions themselves and in some cases produce a negative margin given the current costs of collection. So new products, once again, must compensate for the existing ones.
Se volete confrontarvi con Enrica Vannini: vanninienrica@gmail.com / 329 6172331 / 075 8553540
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Auto che passione! What a passion for cars! di Valentina Augusti Venturelli
“M
a Toyota c’est fantastique”, recitava un refrain di qualche anno fa...
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a Toyota – c’est fantastique” read a refrain from a few years ago...
VALLEY LIFE: Qual buon vento ti ha spinto ad aprire una concessionaria tutta tua? PAOLO BONINSEGNI: Fin da bambino ho avuto una gran passione per i motori; già a cinque anni guidavo il go-kart ed ho ricevuto in regalo il primo motorino (la sua è la terza generazione di venditori di auto di Sansepolcro, n.d.r.) un motorino a gas chiamato “Minimarcellino”, che conservo ancora gelosamente nel mio garage. A sette anni facevo da solo i testacoda sulla neve - nel piazzale chiuso al traffico - tirando il freno a mano, ed il mio babbo si arrabbiava se si spegneva il motore perché significava che non avevo pigiato la frizione al momento giusto! Insomma, sono nato fra i motori! …A 11 anni, a Varano de Melagri, in circuito, ho guidato la prima Ferrari della mia vita, con due cappotti sotto il sedere perché non arrivavo a vedere la pista! E da ultimo, nel 2007, sono riuscito a finanziare il mio primo rally, con la Peugeot 106 1.3; finalmente qualche anno fa ho vinto Lo Spino con la Fiat Punto Abarth sp 1.6. L’anno scorso con mia moglie Samantha ho realizzato il sogno della mia vita: aprire questo salone. V.L: Vedo tante auto di marchi diversi... P.B: Ho volutamente scelto di poter essere libero e svincolato da qualsiasi casa produttrice di auto, per poter consigliare il meglio che c’è oggi sul mercato, così grande e ricco di proposte. Voglio offrire un servizio di consulenza, specialmente a chi ha le idee confuse, al di sopra e al di fuori di ogni interesse per uno specifico marchio,al di fuori del brand Toyota, sul quale ho fatto una scommessa ed un investimento per l’altissimo rapporto qualità/prezzo che offre in ogni segmento dall’utilitaria al fuoristrada - ma Toyota c’est fantastique!. V.L: Ecco, oggi tutte le auto sono di gran qualità, Paolo Boninsegni come muoversi dunque? P.B: Qui entra in gioco - ed il suo viso si illumina con un sorriso di gran compiacimento - l’esperienza che ho maturato in tutti questi anni: conosco tutte le auto, le prestazioni di ognuna, e posso guidare all’acquisto di quella che, indubbiamente, è la macchina giusta!
VALLEY LIFE: What prompted you to open a dealership of your own? PAOLO BONINSEGNI: As a child I had a great passion for cars; already at five years old I was driving a go-kart and I then received a gift of my first motor (his is the third generation of Sansepolcro car dealers, ed.) a gas moped called “Minimarcellino”, which I still jealously guard in my garage. At seven years I did wheelies in the snow – in the piazza closed to traffic – pulling on the handbrake, and my dad would get angry if the engine stalled because it meant that I hadn’t pressed the clutch at the right time! In short, I was born and brought up amidst motors!... At 11 years old, on the Varano de Melagri circuit, I drove my first Ferrari, with two coats under me so I could see the track! And finally, in 2007, I was able to finance my first rally in a Peugeot 106 1.3; finally a few years ago I won Lo Spino with a Fiat Punto Abarth 1.6 sp. Last year with my wife Samantha I realized the dream of my life to open this showroom. VL: I see many cars of different makes... PB: I have deliberately chosen to be free and unencumbered by any car manufacturer, so I can recommend the best there is on the market today, which is broad and full of different offerings. I want to offer a consulting service, especially to those who are confused, above and beyond any interest in a specific brand, besides Toyota, on which I took a gamble and an investment for the high quality/price ratio in each segment offering from off-road to utility – but Toyota c’est fantastique!. VL: Well, today all cars are of high quality, how should one choose? PB: Here comes into play –and his face lights up with a smile of great satisfaction – the experience I have gained over the years: I know all the cars, their performance, and can lead you to the purchase of what is undoubtedly the right car for you!
Info: Paolo Boninsegni Automobili, via Divisione Garibaldi, Zona Ind.le Santa Fiora, Tel. 0575 720680 / 335 1212020 / paolo@boninsegniautomobili.it
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Un sorriso da Ronald A smile from Ronald di Simona Santi
Solo un po’ di timidezza!
La redazione di Valley Life con Ronald MacDonald
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n naso, una bocca e una parrucca rosso fuoco. Una scarpa é decisamente fuori misura che al confronto con la mia e con quella di Raffaella hanno fatto apparire i nostri piedi assolutamente minuscoli. E il treno dell’allegria - partito dalla redazione di Valley Life per fare... tappa nel reparto pediatrico dell’ospedale di Citta di Castello – ci ha fatto fare conoscenza niente di meno che con Ronald McDonald’s. Il coloratissimo clown giallorosso – mascotte del celeberrimo brand americano... ma attenti a non chiamarlo “pagliaccio” perché rischiereste di offenderlo! - che con il suo sorriso scanzonato ci ha strizzato l’occhio...
nose, a mouth and a bright red wig. Shoe that... are definitely outsized in comparison with mine and Raffaella’s, making our feet look absolutely tiny. And the happy train – departing from the offices of Valley Life – makes a stop at the pediatric ward of Citta di Castello Hospital – got us acquainted with none other than Ronald McDonald. The colorful red and yellow clown – mascot of the famous American brand... but be careful not to call him a clown because you risk offending him! – This fellow who, with his easy-going smile winked at us...
…e ci ha preso sotto braccio facendoci fare un insolito tour nelle camere dei piccoli pazienti ricoverati presso la struttura ospedaliera tifernate. Una curiosa giornata: grigia all’esterno, con le temperature non più miti a ricordarci che l’autunno è ormai alle porte e un arcobaleno di colori, dentro il reparto, che all’improvviso si sono riversati su di noi e che si sono trasformati in risate, voglia di divertirsi e tanti piccoli volti dove si sono alternati, in un crescendo quasi magico, stupore, meraviglia e infine la felicità di ricevere una visita assolutamente inaspettata. Quella di Ronald McDonald’s che con la comunicativa tipica di chi è abituato a portare il sorriso anche là dove a volte sorriso e felicità sono spezzati – ha fatto visita ai piccoli degenti regalando gadget e momenti di innocente evasione. Che hanno preso il volo, sulle ali della fantasia, per trasformarsi in un cigno, un cagnolino, un cuore che Ronald ha creato con dei palloncini colorati regalando gioia ai suoi piccoli amici. “Ogni ristorante McDonald’s - ci ha detto Eduardo Lucchini, licenziatario dell’omonima struttura cittadina - può invitare una volta l’anno Ronald nel proprio ristorante o nella propria area geografica di appartenenza per eventi, ricorrenze e azioni di impegno sociale. Quindi - mi sono detto – perché non portarlo all’ospedale di Città di Castello?” Grazie alla collaborazione del direttore della struttura sanitaria tifernate, Dott. Silvio Pasqui e alla disponibilità di tutto il reparto pediatrico guidato dal Dottor Guido Pennoni e del suo staff medico e infermieristico, Ronald, più famoso in
And... has taken us under his arm making us do an unusual tour of the wards of young patients admitted to the Castello hospital. An unusual day: gray outside, with temperatures no longer warm dyeing the morning reminding us that autumn is just around the corner but with a rainbow of colours on the wards, which suddenly poured upon us, and that turned into laughter, the desire to have fun and lots of little faces which alternated in an almost magical crescendo of awe, wonder, and finally the happiness of receiving a totally unexpected visit. From Ronald McDonald, who has the communicative ability typical of those used to bringing a smile even where sometimes smiles and happiness are broken – he visited the young patients handing out trinkets and innocent moments of escapism. Which took flight on wings of imagination, to turn into a swan, a dog, a heart that Ronald has created with colorful balloons giving joy to his little friends. “Every McDonald’s” –Eduardo Lucchini, licensee of the local branch told us – “can invite Ronald once a year to their venue or their local area for events, happenings and acts of social solidarity. So – I said to myself – why not take him to the hospital in Città di Castello?” Thanks to the collaboration of the director of the Castello health facility, Dr. Silvio Pasqui and the help of the pediatric department headed by Dr. Guido Pennoni and his medical and nursing staff, Ronald, more famous in America than
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Il potere di un (piccolo) sorriso
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America persino di Babbo Natale e a cui si deve la creazione della Ronald McDonald House Charities, organizzazione fondata dalla McDonald’s e dedita a supportare la salute dei bambini – ha permesso anche in Italia la creazione di 5 Case Ronald – con sede a Roma, S.Giovanni Rotondo, Firenze e Brescia. Strutture presenti presso gli ospedali pediatrici e destinate ad accogliere temporaneamente le famiglie dei bambini che sono costretti a vivere lontano da casa. Del resto, l’ impegno nel sociale è uno dei capisaldi del brand McDonald’s ed anche la realtà tifernate non si è sottratta a questo dictat: non a caso McDonalds, in collaborazione con la locale squadra di calcio, ha aderito all’iniziativa che ha reso possibile l’abbonamento gratuito ai meno abbienti e ha contribuito all’acquisto di un mezzo attrezzato che sarà messo a disposizione dei Servizi di Mobilità garantita. L’immagine più bella di questa esperienza? – abbiamo chiesto ad Eduardo Lucchini: “Vedere i bambini socializzare allegramente con Ronald e una istantanea in particolare: una bimba e Ronald mano nella mano che entrano a trovare nelle camere gli altri piccoli pazienti.” Perché è proprio vero: la felicità spesso si insinua attraverso una porta che non si sapeva di aver lasciato aperta.
Santa Claus even and to whom we owe the creation of the Ronald McDonald House Charities, an organization founded by McDonalds and dedicated to supporting children’s health – has also enabled the creation of five Italian Ronald Houses – based in Rome, San Giovanni Rotondo, Florence and Brescia. These are in pediatric hospitals and are designed to temporarily accommodate the families of children who are forced to live away from home. In fact, social engagement is one of the cornerstones of the McDonalds brand and also the Castello branch has not escaped this diktat; it’s no accident that McDonalds, in collaboration with the local football team, has joined the initiative that has made possible a free season ticket for the poor and helped with the purchase of a tractor and equipment that will be available to Mobility Services.” The most beautiful image from this experience? – We asked Eduardo “Seeing the kids socialise cheerfully with Ronald and, one image in particular: a little girl and Ronald hand in hand entering the wards to find other young patients.” Why is it true that happiness often sneaks through a door you did not know you left open?
Un grande cuore, un piccolo pensiero
Con i medici ed il personale del reparto di Pediatria
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La miavendemmia
scientifica My scientific grape harvest di Simona Santi
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Se c’é un aspetto che mi entusiasma del lavoro giornalistico é il continuo arricchimento che sa regalarmi; umano prima di tutto, quindi di conoscenze. Perché mi offre la possibilita’ di entrare in contatto con persone sempre nuove che, in campi totalmente diversi e a me sconosciuti, mi “partecipano” il loro sapere. Le loro emozioni, le loro sensazioni. Perché mi offrono in dono la possibilita’, impagabile, di vedere con i loro occhi il loro mondo che per un misterioso incanto diventa anche il mio. Questo quello che provo tutte le volte che incontro Emanuele Nardi, enologo di cantina di “Tenute Nardi” che ha sede nella splendida e maestosa campagna di Montalcino.
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If there is one thing that excites me about journalistic work it is the continuous enrichment it brings me; human first of all, then in knowledge. It affords me the opportunity to come into contact with new people, in fields completely different and unknown to me, I “participate” in their knowledge. Their emotions, their feelings. Because they offer me the priceless opportunity to see through their eyes their world which then, through a mysterious enchantment, becomes mine. That’s what I feel every time I meet Emanuele Nardi, winemaker at the Tenute Nardi winery located in the beautiful and majestic countryside of Montalcino.
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Monumentali, le Tenute Nardi a Montalcino (Photo Andrea Dapueto)
Ha appena concluso le operazioni di vendemmia: mi sembra di vederlo in mezzo ai filari, sotto il sole, tra pampini e grappoli mentre “saggia” la qualità dell’uva che andrà a vinificare. Attraverso le sue parole si rinnova ogni anno il fascino di questo antico rituale che porta sulle nostre tavole il calore del sole e il sapore della campagna toscana. Così inizia il nostro incontro… “E’ stata una vendemmia qualitativamente bassa ma quantitativamente buona, direi quasi abbondante. Ma è stata una vendemmia “scientifica” che abbiamo dovuto curare nel minimo dettaglio per recuperare la massima la qualità, non eccelsa, dovuta a un anno che, meteorologicamente parlando, è stato senza precedenti; molto umido fino a settembre, con molti meno giorni di sole rispetto agli anni precedenti e con poco vento. Una situazione che si è ribaltata gli ultimi 15 giorni prima che iniziassero le operazioni di vendemmia quando viceversa sole e vento non sono mancati andando ad incidere positivamente sulla qualità delle uve e portando a maturazione gli acini che invece fino ad agosto erano molto indietro. Ecco perché ho definito la vendemmia 2014 scientifica: perché abbiamo dovuto mettere in campo, in senso letterale, molti più interventi rispetto agli anni precedenti, impiegando 10 giorni di più nelle operazioni di raccolta nei campi – che in
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He has just finished the harvest: I can see him in the middle of the crop under the sun, amongst vine leaves and bunches of grapes as he “figures out” the quality of the fruit that he will use to make wine. Every year through his words the charm of this ancient ritual that brings to our tables the sun’s warmth and the flavour of the Tuscany countryside is renewed. So begins our meeting... “It’s been a low quality vintage but of a good quantity, almost high. But it was a “scientific” vintage in that we had to take care of the smallest detail to recover the highest possible – not splendid – quality, due to a year, meteorologically speaking, that has been unprecedented; very wet until September, with far fewer sunny days than in previous years and with little wind. A situation that reversed in the last 15 days before the start of the harvest when sun and wind were not lacking and which influenced the quality of the grapes, helping to mature them after they were still far behind in August. That’s why I call the 2014 vintage “scientific” because we had to take, quite literally, a lot more action than in previous years, with more than 10 days in harvesting work in the fields – which require on average a total of 20 days – with the work in the vineyard threeEtimes and two times more in the nologo,more Emanuele Nardi
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Vini e prodotti tipici per le feste
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media richiedevano 20 giorni – con un lavoro tre volte maggiore in vigna e due volte maggiore in cantina e questo in sintesi perché, laddove si lavora per fare la qualità in un’annata non eccelsa, c’è molto più lavoro rispetto all’anno in cui la vendemmia è buona”. Quattromila quintali di uva lavorata che coloreranno i nostri calici e che potremo trovare in vendita nei due punti vendita di “Vinea”, a Selci Lama, nello storico stabilimento Nardi e a Sansepolcro nei pressi di Porta Fiorentina. Di cui sono voce e anima le quattro ragazze che troveremo dietro i banconi e che con cortesia e disponibilità saranno pronte ad accoglierci all’interno dei due punti vendita: Marika, Cristiana, Francesca e Maruska che proprio per cercare di offrire il meglio, hanno fatto un’accurata selezione di prodotti enogastronomici e vini, non soltanto locali ma anche regionali. “Durante il periodo natalizio – mi dice Marika che in questo nostro incontro svolge la funzione di portabandiera anche per le colleghe – oltre all’apertura domenicale dal prossimo 8 dicembre, proporremo un vasto assortimento di cesti natalizi per privati e aziende - anche con consegna a domicilio - che potranno essere personalizzati in base ai gusti di ciascuno con prodotti di nicchia ed eccellenze enogastronomiche” “Vinea Familiae Wine Shop” si trova a Selci Lama in Viale Europa, 7 presso lo Stabilimento Nardi e a Sansepolcro in via dei Lorena, 7 (sotto la farmacia di Porta Fiorentina). Per info: 075 8583767 oppure 0575 741852 / wineshop@vineafamiliae.com / sansepolcro@vineafamiliae.com / www.vineafamiliae.com. Entrambi i punti vendita, di Selci Lama e Sansepolcro, rimangono chiusi per turno di riposo il lunedì. Sabato 6 dicembre presso il punto vendita di Selci, a partire dalle ore 17.00, degustazione di prodotti enogastronomici.
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cellar and this sums up why, when you work to make up the quality in a year that is not outstanding, there is much more work than a year in which the harvest is a good one. 400 tons of grapes processed to colour our glasses and we’ll find them on sale in the two Vinea shops at Selci Lama, in the historic Nardi premises and in Sansepolcro near Porta Fiorentina. Whose animating spirit is in the four girls behind the counter and you will find that they are ready to welcome you in both shops: Marika, Cristiana, Francesca and Maruska who will offer you the best, a fine selection of wines and gourmet products, not only local ones but also from regional producers. “During the Christmas season” – Marika who at this encounter serves as a standard-bearer for her co-workers, tells me – “as well as opening on Sundays from December 8, we will offer a wide range of Christmas hampers for individuals and businesses – including home delivery – which will be tailored to the tastes of each with niche products and excellent food and wine including our strong point: the “bag-inbox.” Vinea Familiae Wine Shop is at Viale Europa, 7, Selci Lama at the Stabilimento Nardi and at Sansepolcro in Via dei Lorena, 7 (by the Porta Fiorentina Pharmacy). Info: 075 8583767 or 0575 741852/ wineshop@vineafamiliae.com; sansepolcro@vineafamiliae. com/ www.vineafamiliae.com. Both points of sale, Selci Lama and Sansepolcro are closed to on Monday. Saturday 6th December at the Selci Lama shop, starting at 17.00, enogastronomic tasting.
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Dormire a…colori! Sleeping in... colour! di Simona Santi
Tra le braccia di Morfeo
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“Per questo, come faremmo per un vestito da indossare, dovremmo prima testarli per capire qual è quello più giusto per noi in base alla nostra struttura corporea – mi dice Franco Donnini. Brevettato oltre 10 anni fa, il Sistema Comfort AFM4C19.24 è stato pensato specificatamente per assicurarci un riposo ideale: ogni persona viene sottoposta ad un test – che viene effettuato con tecniche e analisi computerizzate - in base al quale sarà composta la densità del prodotto. Quattro colori comfort – rosso, giallo, verde e blu – andranno ad indicare le rispettive gradazioni di comfort che dovremo attenderci dal prodotto che sarà poi realizzato con una miscela interamente vegetale, quindi solidificato con vapore acqueo ad alta pressione. Più strati sovrapposti andranno infine a completare un manufatto “termosensibile”, in grado di rilevare il peso e la temperatura del corpo a cui si adatterà come un guanto. “Il vantaggio di avere un prodotto pensato specificatamente per noi e le nostre esigenze individuali – spiega ancora Franco Donnini – sarà evidente da subito, con benefici sensibili per testa, tronco, bacino ed arti, superiori e inferiori”. Anallergico e antiacaro, il sistema è sagomato con taglio laser per essere incastrato ma senza incollaggio - e garantire quindi la massima traspirabilità - ed è rivestito con un guscio completamente sfoderabile e lavabile, anche a più strati, che riesce perfino ad assicurare la massima protezione contro i campi magnetici. “Donnini materassi” si trova a San Giustino in via Citernese Aretina, 107. Per info: 075 856357 / www.donninimaterassi.com / info@donninimaterassi.it
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Il materasso termosensibile
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n buon sonno comincia da materasso e cuscino? Assolutamente si: nonostante, frettolosamente a volte, non ci soffermiamo a considerarli nella giusta maniera, entrambi questi supporti svolgono un ruolo importantissimo nell’assicurarci un buon riposo e quindi salute e benessere. Considerato che li usiamo per circa otto ore al giorno, in particolare modo nella fase del sonno profondo - quindi in una situazione di totale rilassamento muscolare - se non si adattano adeguatamente al corpo, sostenendone in modo armonioso la parte scheletrica possono provocare, col tempo, indolenzimenti muscolari e compressioni dannose.
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good night’s sleep begins with mattress and pil-
low? Absolutely, yes: however, sometimes hastily, we don’t take the time to consider them in the right way, they both play a key role in securing good rest and thus health and wellbeing for the body. Given that we use them for about eight hours a day, particularly so in the phase of deep sleep – when we are in a situation of complete muscle relaxation – if they don’t fit our body properly and in a harmonious way by supporting the skeleton, muscle aches and harmful compressions can result over time.
“And so, just as we do with the clothes we wear, we should first try them out to see which is right for us according to our own particular needs.” – Franco Donnini owner of Donnini materassi [“mattresses”] of San Giustino tells me. Patented over 10 years ago, the AFM4C19.24 Comfort System is designed specifically to ensure perfect rest: each customer is tested – done with computer techniques and analysis – and the density of the product will be based on the results of these tests. Four comfort colours – red, yellow, green and blue – will indicate the respective degrees of comfort that we can expect from the product, which is then made with a totally plantbased filler, solidified with water vapour at high pressure. Further superimposed layers will finally complete a “thermosensitive” artifact capable of detecting the weight and the temperature of the body to which it will adapt like a glove. “The advantage of having a product designed specifically for us and our individual needs” – Franco Donnini explains – “will be obvious from the start, with appreciable benefits for the head, trunk, pelvis and upper and lower limbs.” Non-allergic and anti-mite, the system is shaped by laser and so stuck together without bonding –ensuring maximum breathability – and is inside a completely removable and washable multi-layer cover which even manages to ensure maximum protection against magnetic fields. Donnini materassi is at Via Citernese Aretina 107, San Giustino. Info: 075 856357/ www.donninimaterassi.com/ info@donninimaterassi.it
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MarcoTontini, orafo artigiano A craft jeweller
di Simona Santi
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arlare di gioielli significa, senza esagerazione alcuna, ripercorrere la storia dell’uomo poiché il gioiello, ornamento e simbolo di status sociale, compare presso tutti i popoli primitivi e in tutte le regioni della terra. Preziosi corredi di ori si trovano presso i sumeri, i greci ma anche presso gli etruschi e quindi gli egizi mentre sciti e fenici sembra sapessero usare compiutamente lavorazioni complesse con tecniche a sbalzo e a filigrana. Ma come nasce un gioiello? Quale fonte di ispirazione e quali spunti si possono seguire per produrre il pezzo che altri indosseranno? Lo abbiamo chiesto a Marco Tontini, orafo artigiano di Sansepolcro che abbiamo incontrato nella sua bottega, “La Fortezza”.
peaking of jewellery means, without any exaggeration, to re-trace the history of mankind itself because jewellery, as ornament and as symbol of social status appears with all primitive peoples and in all regions of the earth. Precious gold pieces are found amongst the Sumerians, the Greeks but also amongst the Etruscans and also the Egyptians while the Phoenicians and Scythians seem to have known and widely employed complex techniques for embossing and filigree work. But how does a piece of jewellery originate? What source of inspiration and ideas can one follow to produce a piece that others are going to wear? We asked this of Marco Tontini, craft jeweller of nearby Sansepolcro who we met in his shop, La fortezza.
Chissà se già nella scelta del nome Marco si è idealmente ispirato all’idea di portare avanti - e quindi in qualche forma salvaguardare - un sapere antico. Che tramuta l’idea in forma e la forma in bellezza. Una bellezza che nasce dall’alchemico dosaggio di materiali preziosi: oro, argento e pietre preziose che tra le sue mani trovano l’incastro perfetto. Quello capace di esaltare la loro purezza e magnificenza facendone un monile. Un braccialetto o piuttosto un anello, una collana o degli orecchini che potranno essere impreziositi con diamanti, brillanti, acquamarina, ametiste o topazi, gialli e azzurri. “L’arte e la tradizione etrusca sono la fonte della mia ispirazione. Questo popolo infatti era in grado di realizzare manufatti incredibili impiegando già allora le tecniche più sofisticate di lavorazione dei metalli per ricavarne oggetti che avrebbero poi composto prevalentemente l’arredo funebre” – mi spiega Marco che,‘ dopo essersi diplomato presso l’Istituto d’Arte di Sansepolcro e avere perfezionato le sue competenze manuali nelle principali botteghe orafe artigiane della Valtiberina, si dedica oggi prevalentemente alla manifattura di gioielli esclusivi realizzati con le tecniche più antiche – la fusione a cera persa, il traforo e lo sbalzo. Con commistioni che si richiamano a forme e temi propri della contemporaneità a rendere ancora più esclusiva la sua produzione. Accanto alla produzione artigianale, da “La Fortezza” potremo trovare i gioielli di “Stroili Oro” e “Ti Sento Milano”: mentre per ciò che concerne gli orologi, accanto alla linea “Zitto”, accattivante nelle sue colorate proposte, potremo trovare gli intramontabili modelli di “Casio”, “Nautica” e per chi vuole essere veramente à la page, quelli di “Liu Jo”.
I wonder if already with this name “Marco” he is ideally inspired by the idea of carrying forward – and then preserving in some way – an ancient form of knowledge. That turns idea into form and shape into beauty. A beauty that comes from the alchemical dosage of precious metals: gold and silver and precious stones that find their perfect fit in his hands. That can enhance their purity and magnificence to make a necklace. A pretty bracelet or a ring, a necklace or earrings that can be embellished with diamonds, diamante, aquamarines, amethysts and yellow and blue topaz. “I love to draw inspiration for my designs from art and from the Etruscan tradition. A people that were in fact able to make, even back then, products using amazing and highly sophisticated techniques of metal working to obtain objects that would later mainly be used in burial arrays.” Marco tells me that, after graduating from the Istituto d’Arte di Sansepolcro and having honed his skills in the main artisan jewellery workshops of the Tiber Valley, today he is largely engaged in the production of unique pieces made by the most ancient techniques – such as “lost wax” casting, the tunnel and the overhang. With mixtures that refer back to the forms and themes of contemporary life to create even more unique products that will provoke unique emotions. In addition to craft production, at La Fortezza we can find jewellery from Stroili Oro and Ti Sento Milano while as regards timepieces, alongside the Zitto line, appealing with its colourful offerings, we find the timeless models of Casio, Nautica and, for customers who really want to be in fashion, those of Liu Jo.
Il laboratorio orafo “La Fortezza” si trova a Sansepolcro in via XX Settembre 202. Per info: 0575 735175 / marco.tontini76@gmail.com
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La Fortezza jewellers’ is at Via XX Settembre 202, Sansepolcro. For more info: 0575 735 175/ marco.tontini76@gmail.com
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Sacco! Everybody… in the bag! di Simona Santi
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La brigata di cucina!
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aroma del caffé che si spande, morbido e avvolgente: una pasta appena sfornata che, in barba alla linea, ci strizza l’occhio dal bancone tra tante delizie dolci e salate e costituisce un richiamo al quale é proprio impossibile resistere. Un vassoio dove si adagiano freschi e appetitosi tagli di pasta fresca con cui potremo stupire amici e conoscenti organizzando una bella cena o un pranzo veloce. Sono tanti i modi con cui possiamo iniziare bene la giornata concedendoci un piccolo peccato di gola: lo sa bene Giovanna Meoni che assieme alla zia Cristina ci ha accolto in una tiepida giornata di fine ottobre all’interno della pasticceria “Farina del mio sacco” alle porte di Citta‘ di Castello.
he coffee aroma spreads, soft and enveloping, there’s a freshly made pastry that, in spite of the queue, catches our attention on a counter laden with sweet and savoury delights and takes us to a point where it is impossible to resist. Trays where tasty fresh pasta sits, ready to impress friends and acquaintances if you should organise a nice dinner or a quick lunch. There are many ways in which we can start the day well, giving in a bit to the sin of gluttony: and Giovanna Meoni who, with her Aunt Cristina, welcomed us on a warm day in late October to the Farina del mio sacco (“Flour from my bag”) pastry shop, know it very well as the ones that run this place on the outskirts of Citta‘ di Castello
Una allegra e scanzonata coppia che si è divertita a posare davanti al nostro obiettivo: affiatata e complice. Di quella complicità vera e autentica che quasi quasi ci fa un po’ di invidia… Ma no: Giovanna e la zia Cristina sanno soltanto il fatto loro! Sarà che tra farina, zucchero e burro, frutta, canditi e glassa Giovanna c’è praticamente cresciuta: impastando i ricordi dolci dell’infanzia con i consigli del babbo e della mamma che hanno fatto della cucina di famiglia una ric- Toni dolci e delicati chezza inestimabile. Perché raccontano una storia che fa dei segreti della tavola un modo per condividere una convivialità più profonda: che è voglia di fermarsi per assaporare un momento, per prendersi cura di sé e di chi amiamo.
A cheerful and easy-going pair that is fun to pose in front of our camera: so close and complicit one with the other. That kind of true and authentic complicity that almost makes us a little envious... But no: Giovanna and her Aunt Cristina just really know their stuff! Giovanna practically grew up amidst flour, sugar and butter, fruit, candies and icing: mixing the sweet memories of childhood with advice from mother and father who made the family kitchen a priceless treasure. Because it told a story of the secrets that makes the table a way to share a deeper conviviality: that is willing to stop for a moment to savour, to cosset yourself and those you love. “My parents were the ones to give me a love of good food:
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Caffè e dolcetti a colazione
“Sono stati i miei genitori a trasmettermi l’amore per la buona cucina: loro che hanno passato una vita intera dietro ai banconi di un forno: del resto, già a otto anni mi divertivo ad impastare crostate e dolci!” – ci racconta Giovanna. Quindi l’idea di fare di una vocazione una professione che per Giovanna ha significato liberare la propria fantasia creativa con irresistibili chicche che deliziano gli occhi prima ancora che il palato. Per chi proprio non sa o non vuole resistere alla tentazione del dolce, il bancone della pasticceria costituirà un golosissimo richiamo: tra classiche paste da colazione o da banco, soffici e caldi croissant che potremo gustare sorseggiando il buon caffè Pascucci, Giovanna saprà stupirvi anche con le fantasiose torte che lei stressa prepara, specifiche per le cerimonie più importanti ma ideali per altre ricorrenze, con decorazioni in pasta di zucchero e farciture semplici, realizzate con ingredienti naturali e senza creme di burro. E se, pensando al Natale, volessimo donare alle persone a noi care un dolce artigianale, non avremo altro che l’imbarazzo della scelta nel vasto assortimento di panettoni - classici con uvetta e canditi o al cioccolato e nocciole ma anche torroni e panforti che accenderanno il calore dei nostri affetti più veri. Chi invece preferisce il salato al dolce, potrà sbizzarrirsi a scegliere tra le proposte di pasta fresca ripiena, come tradizione vuole, nei formati meglio conosciuti: ravioli e cappelletti e quelle sottili strisce di pasta che si traducono in appetitose tagliatelle che la fantasia di ciascuno di noi potrà esaltare con molteplici e stuzzicanti sughi.
they spent a lifetime behind a bakery counter: after all, at only eight years old I was having fun kneading dough for pies and cakes!” – Giovanna tells me. And hence the idea of turning a passion into a profession. That has meant for Giovanna unleashing her creative imagination with irresistible “tidbits” that delight the eye first and then the palate. And for those who can not or will not resist the temptation of dessert, the pastry counter will sing a siren song: from classic breakfast or counter pastries, soft warm croissants that we can enjoy while sipping good Pascucci brand coffee, and Giovanna will surprise you with the imaginative cakes she prepares herself for all the most important occasions but that are also perfect anytime, decorated with sugar paste and with simple fillings made with natural ingredients and no butter creams. And if you’re thinking about Christmas, and you want to pay homage to the people dear to you with an artisanal dessert, you are more than spoiled for choice in the wide range of panettones – the classic with raisins and candied fruit or with chocolate and hazelnuts – and nougats and panforte that impregnate with the warmth of special moments. For those who prefer a savoury option, today at Farina del mio sacco you can find fresh filled pasta, made according to tradition, in the better known forms: ravioli and cappelletti and those thin strips of dough that turn into tasty tagliatelle that our own imagination can get the best from when seasoned by various delicious sauces.
“Farina del mio sacco” pasticceria, caffetteria e pasta fresca – è a San Secondo in Via Enrico Fermi. Chiuso per turno di riposo il lunedì, per info e prenotazioni : Tel. 075 8578839 - anche per rinfreschi a domicilio.
Farina del mio sacco – for pastries, coffee and fresh pasta – is in San Secondo in Via Enrico Fermi. Closed on Mondays, for info and reservations, including light buffets at home: Tel. 075 8578839.
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Alla macchina del caffè: Giovanna Meoni (dx) con la zia Cristina
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Pasticceria artigianale
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imetizzata fra le eleganti boutique di Corso Vittorio Emanuele, é da poco sorta una nuova, interessante realta’ commerciale molto “green”, interamente dedicata ai frutti generati da Madre Terra, coltivati e raccolti nel totale rispetto della loro naturalita’; verdura, frutta, cereali e molto altro, tutto rigorosamente bio. Rosso dai campi
Le cassette bio
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E’ giorno di chiusura da Orto&Bio ma Christian Cerrini, Luca Stalteri e Nicola Verini sono qui ad aspettarci per raccontare la storia di questo progetto nato grazie ad una collaborazione volta al recupero delle nostre origini alimentari e di quello che più in assoluto ci appartiene: la terra. Tutto, qui dentro, deriva da essa senza filtri, senza aggiunta di alcunché possa alterarne le proprietà, il gusto, il colore. Dalle verdure fresche di giornata ai frutti di stagione, passando per i legumi secchi e i formaggi di produzione locale, i‘ prodotti in vendita in questa originalissima bottega arrivano qui direttamente dalle colture e dagli allevamenti prossimi alla città. Si tratta dunque di una filiera cortissima, poco più che a km zero, che si sviluppa intorno alla collaborazione fra le aziende agricole Il Lombrico Felice e Spazzavento, rispettivamente di proprietà dei già citati Luca Stalteri e Nicola Verini e situate appena fuori Città di Castello. “Tutto quanto esposto sui nostri scaffali - spiega Christian- è rigorosamente certificato da agricoltura biologica: vegetali, uova, miele, vino, grappe, zucchero, succhi, composte e confetture di frutta, yogurt, formaggi e il pane, lavorato con l’utilizzo di grani selezionati e macinati a pietra e fatto lievitare per almeno 24 ore. Fra le altre cose, abbiamo anche il latte d’asina fresco,
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amouflaged among the chic boutiques of Corso Vittorio Emanuele, is an exciting and very “green” new business entirely dedicated to the fruits of Mother Earth, grown and harvested in total respect for their naturalness; vegetables, fruit, cereals and more, all strictly organic.
Un orto città
A vegetable plot i di Raffaella Fava
It’s closing day at Garden & Bio but Christian Cerrini, Luca Stalteri are Nicola Verini are here waiting to tell me the story of this project that was born as a joint effort aimed at the recovery of our alimentary heritage from what belongs to us absolutely: the soil. Everything in here comes from it without filters, without adding anything to alter properties, taste or colour. From day-fresh vegetables to seasonal fruits, passing on to dried pulses and local cheeses, the products for sale in this original kind of shop come directly from farms and crops near the town. So this is a very short supply chain, little more than zero km, built around the collaboration with the Lombrico Felice and Spazzavento farms which are owned by the aforementioned Luca Stalteri and Nicola Verini and located just outside Città di Castello. “Everything you see on our shelves” – Christian explains – “is strictly certified organic: vegetables, eggs, honey, wine, grappa, sugar, juices, compotes and jams, yoghurt, cheese and bread – made using stoneground grains and left to rise for at least 24 hours. Among other things, we also have fresh donkey milk, on request, collected and pasteurized at a local farm. Produced to strictly organic criteria of course.” Speaking to Luca, who is the real expert when it comes to organic farming, I in-
Il fresco biologico
I legumi per le zuppe invernali
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ordinabile su prenotazione, prodotto e pastorizzato presso un’ azienda locale. Ovviamente, sempre secondo criteri rigorosamente biologici.” Rivolgendomi a Luca, che è il vero esperto in materia di bioagricoltura, chiedo lumi su cosa si intenda, tecnicamente, con il termine “biologico”: “Si tratta di un concetto – specifica- che interessa l’intero processo produttivo agricolo, dal metodo di lavorazione della terra alla sua irrigazione, dall’utilizzo di sementi non ibridi (senza aggiunta di principi attivi chimici, ndr) all’utilizzo ridotto dei macchinari. Il tutto nel fondamentale rispetto dei tempi della natura, dei cicli stagionali e delle fasi lunari, determinanti per la semina ed il raccolto.” Un’altra interessante particolarità di Orto&Bio riguarda la possibilità di ordinare la spesa. Letteralmente. Nelle giornate di apertura al pubblico, infatti, a partire dalle ore 8 Christian si occupa di fotografare i prodotti freschi di giornata per poi postarli in tempo reale sulla pagina Facebook del negozio. In tal maniera, collegandosi comodamente da casa, è possibile visionare la verdura e la frutta disponibili ed effettuare l’ordinazione del proprio cesto specificando anche l’orario in cui si intende passare a ritirarlo. Il tutto, attraverso un semplice messaggio nella casella di posta della stessa pagina virtuale. Per concludere la nostra chiacchierata, Christian tiene ad esprimere un pensiero personale impossibile da non condividere: “Affinchè l’economia globale riparta – afferma – è necessario che si agisca ad un livello prima di tutto locale; con questo intendo dire che dobbiamo impegnarci nel favorire lo sviluppo delle attività di casa nostra, del nostro territorio. L’agricoltura, quindi, così come l’artigianato, attività che ci hanno dato tanto, tutto, ed alle quali è fondamentale ritornare. Rivalutare dunque il passato per guardare al futuro”.
quire as to what is, technically meant by the term “organic”: “It’s a concept specifically applied to the whole agricultural production process, from the method of treating the soil to its irrigation, the use of non-hybrid seeds (and without the addition of active chemicals, ed.) to the reduced use of machinery. All done in fundamental respect for the rhythms of nature, seasonal cycles and phases of the moon, so crucial for sowing and harvesting.” Another interesting feature of Garden & Bio concerns the possibility of ordering groceries. Literally. On the days when the shop is open, starting at 8 am in fact, Christian is responsible for photographing the day’s fresh produce and then posting it in real time up on the shop’s Facebook page. In this way, connected from home, you can see the vegetables and fruit available and have your order made up, specifying too the time you want to go pick it up. All this with a simple mailbox message on the same Facebook page. To conclude our chat, Christian wishes to express a personal thought that’s impossible not to share: “In order for the global economy to pick up” – he tells me – “we need to take action on the local level above everything; by that I mean that we have to work to support the development of our local businesses. Agriculture, then, as well as crafts, these activities that have given us so much, everything in fact, and to which it’s essential we return. Then we can re-evaluate the past to look towards the future. “ Garden & Bio is at 15 Corso Vittorio Emanuele, Città di Castello. Open Thursday, Friday and Saturday morning 7:00-14:00 / 18.00-20:00. Info: 075 3725444. Order your produce on the Garden & Bio Facebook page.
Orto&Bio è in Corso Vittorio Emanuele 15 a Città di Castello. Aperto giovedì, venerdì e sabato mattina ore 7:00 -14:00 / 18:00 – 20:00 Info: 075 3725444. Prenotazione prodotti alla pagina Facebook “Orto&Bio
Il pane macinato a pietra
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Mago dei colcktails, Nicola Robellini
Rosso classico per l’aperitivo
L’aperitivo della Piazzetta An aperitif in the Piazzetta
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di Raffaella Fava
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emme Fatale, Hugo, Passion... Titoli di film?Personaggi di un libro giallo? Niente affatto. Per soddisfare la vostra curiosita, andate al Bar La Piazzetta dove troverete tutti e tre ad aspettarvi.
emme Fatale, Hugo, Passion... Film titles? Characters in a detective story? Not at all. To satisfy your curiosity, go to Bar La Piazzetta where you will find all three waiting for you.
Nicola Robellini è un piccolo mago dei cocktails, un artista che colora il bicchiere come un pittore dipinge la tela. Formatosi attraverso corsi di specializzazione per bartender, questo ventenne tifernate è approdato nel centralissimo quartiere San Florido, dando vita al locale di cui è proprietario dall’agosto 2013 e del quale ha fatto un ritrovo per i giovani del posto che fanno tappa qui soprattutto per gli imperdibili aperitivi a tema del fine settimana, dal venerdì alla domenica. “Qui alla Piazzetta – mi racconta Nicola- il menu si arricchisce di specialità sempre nuove, in gran parte di mia invenzione, come ad esempio il Franciacorta Spritz, una variante del noto aperitivo veneto preparato con una base di Berlucchi 61 in aggiunta a del liquore alla pesca”. Accanto a drinks inediti e classici dell’ happy hour, come il Long Island Iced Tea più buono della zona, una menzione speciale va al Rios, miscela d’invenzione del proprietario dedicata all’ultimo mondiale brasiliano e composta da un mix di liquori fruttati e Ginger Ale, dal sapore esotico e freschissimo. La cantina offre una varietà di etichette di qualità fra i quali il Bolgheri Bruciato delle tenute Antinori, i rossi di Montefalco, di Montalcino e il Ripasso della Valpolicella; e le bollicine del già citato Berlucchi. Tutto ad un rapporto qualità prezzo a dir poco competitivo. Non solo aperitivi, al Bar La Piazzetta, ma anche la pasticceria fresca di produzione locale, da gustare a colazione con tanti tipi di tè, tisane e caffè speciali: il Pascuccio (da Pascucci, fornitore ufficiale, ndr), il Confuso, il Filter Coffee e il cappuccino con latte di soia. Senza dimenticare la selezione di bevande biologiche. Che fate ancora li ?! Uscite a fare un brindisi da Nicola, alla faccia di chi vi vuole male.
Nicola Robellini is a little wizard at cocktails, an artist who colours the glass like a painter paints his canvas. Trained on specialized courses for bartenders, this Castello twenty-something arrived in the very central San Florido area creating the venue which he owns in August 2013 and which is a hangout for the local youth who mainly stop by for his unmissable themed aperitifs on weekends, from Friday to Sunday. “Here at the Piazzetta” – Nicola tells me – “our drinks menu is added to with ever new specialties, mostly of my own invention, such as the Franciacorta Spritz, a variant of the well known Venetian aperitif made with a base of Berlucchi 61 in addition to peach liqueur.” Along with new and classic “happy hour” drinks like his Long Island Iced Tea – the best in the whole area – a special mention goes to Rios, the mixture of the owner’s invention dedicated to the last Brazilian World Cup and consisting of a mix of fruit-flavoured liqueurs and Ginger Ale, exotic and fresh. The cellar offers a variety of quality labels including the Bolgheri Bruciato from Antinori, the red Montefalco di Montalcino and Ripasso della Valpolicella; and the bubbles of the Berlucchi already mentioned. All at a price which is, to say the least, competitive. There are not only aperitifs to be had at Bar La Piazzetta, but also fresh locally-produced pastries to enjoy at breakfast with many kinds of tea, herbal tea and specialty coffees: the Pascuccio (from Pascucci, his official supplier, ed.), the Confused, Filter Coffee and cappuccino with soy milk. Not to mention the selection of organic beverages. What are you still doing there? Get out and raise a toast to Nicola, in the faces of those who wish you ill.
Il Bar La Piazzetta è in via Guglielmo Marconi, 19, a Città di Castello. Aperto dal martedì alla domenica, ore 7-24. Info: Tel. 331 4308868. Facebook: Bar La Piazzetta.
Bar La Piazzetta is at Via Guglielmo Marconi, 19, in Città di Castello. Open Tuesday to Sunday, 7-24 hours. Info: Tel. 331 4308868. Facebook: Bar La Piazzetta
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Un territorio e le sue eccellenze. Una famiglia e la sua storia. Un unico filo conduttore che unisce questi elementi: l’olio d’oliva. Che la famiglia Ranieri da oltre 70 anni, passando attraverso quattro generazioni, ha imparato a conoscere e far conoscere in Italia e nel mondo facendo del frutto della nostra verde Umbria una passione che é storia e tradizione, innovazione e conoscenza. Proprio per diffondere la conoscenza di questo elemento cosi profondamente radicato nella nostra cultura enogastronomica, l’oleificio Ranieri di Citta di Castello ha promosso il ciclo di incontri - “Olio a regola d’Arte” - che a partire dal 7 novembre e fino al prossimo 21 novembre si articolera in una serie di giornate ed eventi dedicati specificatamente alla conoscenza dell’olio d’oliva, del Visual Food e dell’Arte Culinaria.
A land and its quality. A family and its history. A single thread uniting these elements: olive oil. That the Ranieri family has for over 70 years and through four generations, come to know and to make known in Italy and in the world, making of this fruit of our Umbria a passion that is history and tradition, innovation and knowledge. To spread the knowledge of this fact which is so deeply ‘ rooted in our culture, food and wine, the Ranieri olive mill of Citta di Castello has promoted a series of meetings – “Standards of Oil Craft” – running November 7th to November 21st that will divide into days and events dedicated specifically to the knowledge of olive oil, Visual Food and Culinary Art. di Simona Santi
Il 7 novembre si è tenuto il primo evento: il corso di Visual Food a cura di Rita Loccisano presso i locali della scuola G. O. Bufalini. Il Visual Food è una nuova branca dell’arte culinaria in cui il design si sposa con il cibo. I partecipanti, seguendo le sapienti istruzioni della Sig.ra Loccisano, hanno creato un bellissimo bouquet di crudité e un centrotavola di frutta. Di arte culinaria parlerà lo chef stellato Marco Bistarelli venerdì 14 novembre dalle ore 18.00 sempre presso la Scuola G.O. Bufalini di Città di Castello. Patron del ristorante “Il Postale” presso il Castello di Monterone alle porte di Perugia, Bistarelli realizzerà insieme ai partecipanti al corso, due piatti, un primo e un secondo, in cui sarà l’olio il vero protagonista. Accanto a questi eventi culinari, si inserisce il “Corso tecnico per aspiranti assaggiatori di olio d’oliva”, a cura del Dottor Marcello Scoccia, Capo Panel e vice presidente ONAOO di Imperia. Il corso si terrà all’interno dello splendido Museo del Duomo di Città di Castello, dal 17 al 20 novembre dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00. A fine corso sarà rilasciato un Attestato di Partecipazione e di Idoneità Fisiologica all’assaggio che permette l’iscrizione all’elenco nazionale di tecnici ed esperti degli oli di oliva vergini ed extravergini. A conclusione del ciclo di eventi, si terrà un interessante convegno che vedrà la partecipazione di esperti del settore dell’olio di oliva: Dott. Marcello Scoccia, della Dott.ssa Angela Canale, Capo Panel DOP Umbria e Dott. Luigi Caricato, Direttore e ideatore di Olio Officina, Milano. A seguire, cena a buffet a cura del ristorante “Le Logge” di Città di Castello. L’evento finale si terrà venerdì 21 novembre dalle ore 20.00 presso la Sala degli Specchi del Circolo Tifernate “Accademia degli Illuminati” in Piazza Matteotti. L’Oleificio Ranieri si trova a Città di Castello in Via Vittorini, Cerbara. Per info: 075 8510039 / www.olioranieri.com / email: silvia@ olioranieri.com, maura@olioranieri.com / facebook: Oleificio Ranieri.Per informazioni ed iscrizioni ai corsi: infoline, 328 2361702
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On November 7, the first event was held: the Visual Food course by Rita Loccisano at the premises of the G. O. Bufalini school. Visual Food is a new branch of the culinary art in which design unites with food. The participants, following the wise guidance of Signora Loccisano, created a beautiful bouquet of crudités and a centrepiece of fruit. Star chef Marco Bistarelli will speak on Culinary Arts on Friday, November 14 from 18.00 at the G. O. Bufalini school in Città di Castello. The owner of Il Postale restaurant at Castello di Monterone (PG), Bistarelli will make two dishes with the course participants, a first and a second course in which the oil is the real star. In addition to these culinary events, there is the Technical Course for aspiring olive oil tasters led by Dr. Marcello Scoccia, Panel Leader and Vice President ONAOO of Imperia. The course will be held in the splendid Cathedral Museum of Città di Castello, 17 to 20 November from 9.00 to 13.00 and from 14.00 to 18.00. At the end of the course a Certificate of Participation and Eligibility for Physiological Tasting will be presented which allows entry to the national list of technicians and experts of virgin and extra virgin olive oils. At the end of the cycle of events, there will be an interesting meeting to be attended by experts in the field of olive oil: Dr. Marcello Scoccia, Dr. Angela Canale, Head of the DOP Umbria Panel and Dr. Luigi Caricato, Director and inventor of Olio Officina, Milan. Afterwards, a buffet dinner provided by Le Logge restaurant, Città di Castello. The final event will be held on Friday, November 21 at 20.00 at the Sala degli Specchi del Circolo Tifernate “Accademia degli Illuminati” in Piazza Matteotti. L’Oleificio Ranieri is in Via Vittorini, Cerbara. Info: Tel. 075 8510039/ www.olioranieri.com/ email: silvia@olioranieri.com, maura@olioranieri.com/ facebook: Oleificio Ranieri. For information and registration for courses: infoline, Tel. 328 2361702.
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Attenti a quei due! watch out for these two! di Valentina Augusti Venturelli
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Per non sbagliare, l’Antipasto Classico
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lassico e tradizionale, cucina del territorio in ambiente semplice, ma curato e raffinato. Da quei due é un ristorante pizzeria nel centro di Pistrino, dove lo chef Vincenzo Sgrogli in cucina e il simpatico Vlad Branea in sala danno il meglio di sé con professionalita‘ e cura per la buona cucina classica rivisitata.
lassic and traditional local cuisine in a simple, but refined and well looked-after space. Da quei due is a restaurant and pizzeria in the centre of Pistrino where chef Vincenzo Sgrogli in the kitchen and nice Vlad Branea in the restaurant give the best of themselves with profes-sionalism and good classic cooking rebooted.
Un giorno di ogni giorno in mezzo alla settimana, ci presentiamo in questo locale e subito notiamo un gran via vai di pizze da asporto che escono dal forno in batteria. Il ristorante lavora molto e bene, a vedere da quanto movimento c’è… in attesa del nostro tavolo, siamo incuriositi dal vedere come alacremente vengono sfornate le pizze, che hanno una fragranza ed emanano un effluvio di aromi…e già sappiamo dove venire a mangiare la pizza la prossima volta! Il ristorante si va riempiendo man mano, per cui ci diciamo che abbiamo fatto bene a prenotare! Una volta al nostro tavolo, apparecchiato con cura, con i tovaglioli a ventaglio e la candela da romanticoni, Vlad ci presenta un bell’Antipasto Classico (€ 6.00) con salumi nostrani e ghiottonerie varie: un’insalatina alle olive taggiasche e sottaceti, sformatino al tartufo, for-
On an ordinary mid-week day, we show up at this place and see a great coming and going of takeaway pizzas issuing forth from the oven. The restaurant turns over very well from the amount of movement we witness... while waiting for our table, we get intrigued by how rapidly the pizzas emerge, giving off the fragrance of multiple toppings... and we already know where to come for pizza next time! The restaurant is filling up gradually, so we think we did well to book! Once at our table, nicely laid with folded napkins and romantic candles, Vlad brings a beautiful Antipasto Clas-sico (€6) with cold cuts and various tidbits: a little salad of olives and pickles, truffle pie, shepherd’s cheese, then the warm onion crostini with smoked cheese and speck; warm vol au vent, little boats with creamed onion. Everything is re-
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Tortelli di patate al pesto di pistacchio
maggi del pastore, poi i crostoni caldi alla cipolla; con scamorza e speck; vol au vent caldi, barchette con crema di cipolle. Davvero tutto squisito. La cena viene accompagnata da un Amarone Alphazeta della Valpolicella Doc del 2009. Segue un Tortello di patate al pesto di pistacchio (€ 7.00): la pasta è fatta a mano ed è di quella delle nostre nonne stesa col matterello. Il gusto è molto delicato, un abbinamento davvero gradevole; ci sfilano accanto delle Tagliatelle al tartufo (€ 8.00) - sempre fatte con pasta fatta in casa - e con trifola bianca della zona ( €15.00), che fanno venire l’acquolina in bocca… tentazioni e provocazioni! Non ti aspetteresti mai di trovare nel centro di Pistrino tanta grazia e tanta professionalità; Vlad così sorridente e orgoglioso ci presenta una Bistecca di chianina toscana alla brace con patate grigliate ai pepi e verdure grigliate (€ 3.00/hg). La carne è tenera e saporita, gustosa ed appetitosa. Oltre alla bistecca anche una Tagliata ai pepi (€15.00), una Tagliata con pomodorini rucola e grana (€15.00) ed infine una Tagliata con porcini (€18.00). Siamo determinati nel finire qui la nostra cena, ma Vlad ci tenta e, ben consapevoli che il miglior modo di affrontare le tentazioni è …cedere…ebbene, capitoliamo di fronte ad una Crème brùlée
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ally exquisite. Dinner is accompanied by a 2009 Amarone Alphazeta della Valpolicella DOC. The next course is a potato tortelli pistachio pesto (€7): the pasta is handmade and spread out with a rolling pin just like Granny would do. The taste is very delicate, a really nice combina-tion; it comes alongside Tagliatelle with truffle (€8) – also with homemade pasta – and with the white truffle of the area (€15), that really makes your mouth water... temptations and pro-vocations! You would not expect to find such grace and pro-
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In cucina, Vincenzo Sgrogli
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Bistecca di chianina con patate ai pepi e verdure grigliate
(€ 3.00 come tutti i dessert) che arriva in tavola con una fiamma divampante. Dalla cucina Vincenzo Sgrogli, pasticcere di antica tradizione, ancor prima che cuoco, non delude le aspettative, e non ci fa pentire di aver disatteso i nostri piani di rigore. Ma galeotto fu quel Vlad Branea, che ci fece capitolare anche sul Tiramisù con l’opzione della nutella fusa! Un trionfo di gusto per gli appassionati di dolci ma per i più refrattari impossibile resistere. Che dire… non vi resta che chiamare Quei 2 per sentire se è rimasto un tavolo per cena! Info: Da quei due, Viale Roma 33, Fraz. Pistrino, Citerna (PG) / Tel. 075 8593044
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Di stagione, le Tagliatelle al tartufo
fessionalism in the centre of little Pistrino; Vlad, smiling and proud to offer Tuscan Chianina steak from the grill with grilled potatoes, peppers and vegetables (€3/ 100gm). The meat is tender and flavourful, tasty and appetizing. In addition to that steak there is a Tagliata with peppers (€15) or with baby tomatoes and rocket and parmesan (€15), and finally with porcini mushrooms (€18). We are determined to finish our dinner at this point, but Vlad tempts us and, well aware that the best way to deal with temptation is to yield... we give in, with a Crème Brulée (€3 like all the desserts) that comes to the table flambé. From his kitchen Vincenzo Sgrogli, pastry chef from a long tradition before becoming a cook, does not disappoint, and we do not regret having abandoned our “austerity plan”. But the guilty man was Vlad Branea, who also made us submit to Tiramisù con l’opzione del-la nutella fusa! A triumph of style for those who love sweet things but impossible to resist even for the most refractory. Which is to say... nothing to do but see if quei due have a table free for dinner! Info: Da quei due, Viale Roma 33, Fraz. Pistrino, Citerna (PG)/ Tel. 075 8593044
Il gioviale Vlad
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FUN EVENINGS
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Illato glam della notte
The glam side of La Pizzoteca di Raffaella Fava
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ono tre le serate dedicate al Fashion Model Nights, evento modaiolo ideato ed organizzato da Emanuela Conti, giovane e frizzante fondatrice della neonata agenzia The Noiser Comunicazione 2.0. Tre giovedi, quelli del 27 novembre, del 4 e dell’11 dicembre, all’insegna del glamour in un’insolita ambientazione che per l’occasione si trasformer in una vera e propria passerella.
here will be three evenings of Fashion Model Nights, a fashionable series conceived and organized by Emanuela Conti, the bubbly owner of the popular Castello restaurant. Three Thursdays, 27 November, December 4 and 11, to teach glamour in this unusual setting which, for the occasion, will turn into a real catwalk.
Mentre mi spiega come si svolgeranno le serate, Emanuela è incontenibile e, soprattutto, orgogliosissima di quest’idea partorita dalla sua mente nonché la prima in assoluto promossa dall’agenzia di comunicazione da lei stessa creata. “Non si tratta semplicemente di un evento paesano – dice – ma di un vero e proprio casting attraverso il quale, fra le ragazze protagoniste dell’esibizione, ne saranno selezionate tre da impiegare in vere e proprie campagne pubblicitarie per le case di moda. Le immagini relative alle serate verranno inoltre divulgate sulle piattaforme di comunicazione più popolari, come Facebook, per citarne una”. Fondamentale il contributo delle boutique della città che aderiranno all’iniziativa mettendo a disposizione i pezzi delle loro collezioni; tre negozi del centro che trasferiranno i loro capi d’abbigliamento ed accessori sul palco allestito all’interno de La Pizzoteca e sul quale si alterneranno i défilé di modelle non professioniste, scelte fra le giovani ragazze del posto. Ad introdurre la loro esibizione contribuirà una rosa di quattro presentatrici fra le quali la giovanissima Miss Umbria, al secolo Lucrezia Lucchetti. Non solo abiti, scarpe e borse ma lezioni di total look grazie alla realizzazione, in queste tre date, di tutorials di trucco che si terranno contestualmente alle sfilate. Nel parterre, infine, oltre agli spettatori interverrà una giuria composta da fashion bloggers provenienti dalle vicine province umbre e toscane le quali avranno il compito di interpretare e dare il loro giudizio sugli outfit proposti. Che altro aggiungere? Accorrete numerosi alle notti più fashion dell’Alto Tevere!
While she explains how the evenings will be organised, Emanuela is very excited and, above all, very proud of this idea she came up with herself as well as it being the first ever sponsored by The Noiser, the communications agency she herself founded. “This is not just a village event” – she tells me – “but an actual casting session through which three of girls in the show will be selected to be hired for the marketing campaigns of real fashion houses. Photos from the Model Nights will also be uploaded to the most popular communication platforms like Facebook, to name just one.” The boutiques in town will play a central role in joining the initiative and providing pieces from their collections; three town centre stores will bring their clothing and accessories for the stage set up in the restaurant for the fashion show with non-professional models chosen from among young local girls. To introduce them there’ll be a rota of four presenters including young Miss Umbria, aka Lucrezia Lucchetti. There will be not only clothes, shoes and bags but all-round lessons in style, thanks to the inclusion on all three dates of make-up lessons that will be held simultaneously with the fashion shows. On the restaurant floor, in addition to the spectators, there’ll be contributions from a jury of fashion bloggers from nearby areas of Umbria and Tuscany who will have the task of discussing and giving their opinion on the outfits on show. What can I add? Rush down to the most fashionable nights out in the Upper Tiber Valley!
La Pizzoteca è in Piazza Venanzio Gabriotti 5 a Città di Castello/ Prenotazioni: Tel. 075 8557702/ Facebook: The Noiser Comunicazione 2.0.
La Pizzoteca is at Piazza Venancio Gabriotti No. 5, Città di Castello. Info and booking: Tel. 075 8557702. Facebook: La Pizzoteca or The Noiser.
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Il Locale stile bollywood nei pressi del centro di Arezzo
L’India in tavola India at the table di Raffaella Fava
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noro la divinità che è in te”. Così recita, tradotto in italiano, quello che in India è il saluto più popolare, quello della gente che si incontra per strada o nei locali: “Namastè”, o Namastey, come il nome di questo angolo esotico di Via Vittorio Veneto ad Arezzo.
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E’ un mezzogiorno mite, quello di oggi, a dispetto del calendario che segna il 3 novembre e, giungendo sulla soglia del ristorante Namastey, siamo subito pervasi da un’invitante folata di spezie, tanto odorose all’olfatto quanto variopinte alla vista, come vedremo fra poco. Dai complementi d’arredo alle stoviglie, qui tutto è un richiamo alle origini dei proprietari del locale; dipinti indu, sottopiatti dorati e narghilè posizionati sui ripiani. Ci accomodiamo e, per cominciare, ordiniamo della freschissima birra d’inequivocabile provenienza, a giudicare dal nome “Kamasutra” (€ 5.00 la bottiglia da 0,66 cl) stampigliato sull’etichetta in caratteri rosso fuoco, in attesa dell’ “Antipasto Misto” (€ 8.00) che ci viene servito da Kashmir Bains, chef e proprietario; si tratta di una ricca varietà di formaggi, spinaci, bocconcini di pollo e cipolle avvolti in una delicatissima pastella di farina di ceci, uno degli alimenti di base della cucina indiana. Procediamo con il menu dedicandoci ad un primo piatto di mare, il “Jheenga Tandoori” (€ 8,00), composto da gamberoni freschi cotti al forno e marinati in una salsa di yogurt e spezie, detta appunto Tandoori, da cui il nome della ricetta. Si nota una presentazione dei piatti molto curata e con un’attenzione particolare alla disposizione dei cibi tutt’altro che casuale. Frattanto, rifletto su quanto questi cibi, di uso comunissimo nel nostro paese,
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“I
honour the divinity that is within you.” So reads, translated into English, what in India is the most popular greeting for the people you meet on the street or at a venue: Namaste, or Namastey, like the name of this exotic corner of Arezzo’s Via Vittorio Veneto.
It’s a mild midday out today, in spite of the calendar that marks it as November 3rd and, reaching the threshold of the restaurant Namastey, we are now overwhelmed by an inviting gust of spices, as pungent to the sense of smell as they are colourful to the eye, as we will see shortly. From furniture to crockery, everything here works together and makes reference to the origins of the venue’s proprietors; the Hindu paintings, the golden placemats and a water pipe on the shelves. We settle in and, for starters, order a well-chilled beer of unequivocal origin, judging by its name Kamasutra (€5 for a 66cl bottle) printed on the label in fiery red letters as we await the Mixed Appetizer (€ 8) that is served by Kashmir Bains, chef and owner; it is a rich variety of cheeses, spinach, chicken nuggets and onions wrapped in a delicate batter of chickpea flour, one of the staples of Indian cuisine. We proceed through the menu dedicating ourselves first to a marine dish, Jheen ga Tandoori (€8), composed of fresh prawns baked and marinated in a sauce of yogurt and spices, called Tandoori, hence the name of the recipe. Presentation of the dishes is very well thought-out and with a special attention to the disposition of the food which is far from random. Meanwhile, I think of how these foods, in common use in our country, are dressed in a style that is so new, espe-
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“Jheenga Tandoori”, gamberoni marinati in salsa di yo
Insoliti, Il “Ras Malaj” ed il “Gulab Jamun”
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L’Antipasto Misto in pastella di farina di ceci
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si vestano di un gusto tanto nuovo e particolare se preparati con le spezie o in abbinamento, anche spregiudicato, con alimenti normalmente consumati separatamente e concludo che la sperimentazione e la curiosità in cucina rappresentano, in un certo modo, l’occasione per ampliare il proprio bagaglio esperienziale. Ed eccoci pronti per due grandi classici a base di pollo tra i più conosciuti della tradizione culinaria indiana, diffusi e imitati in tutto il mondo: il “Chicken Tandoori”, carne cotta al forno e marinata nella salsa precedentemente menzionata, seguito dal “Chicken Curry” (entrambi € 7,00), tenerissimi bocconcini avvolti in un amalgama di spezie che, lavorate insieme, conferiscono alla carne un sapore ricco e vivace e al quale si consiglia di abbinare del riso basmati per un connubio ancor più pieno. Esistono innumerevoli varianti della salsa curry la cui ricetta originale è in realtà molto diversa dalla maggior parte di quelle che circolano sul web e nella quale il curry, sorpresa, non c’è! Concludiamo con un bis di dessert dall’aspetto curioso e invitante: il “Ras Malaj”, cremose palline di formaggio fresco al cardamomo in latte zuccherato e addensato e, a seguire, il “Gulab Jamun” (entrambi € 3,00), deliziose polpettine di farina di latte dapprima fritte e successivamente immerse in uno sciroppo aromatizzato all’acqua di rose. Sapori insoliti e deliziosi. Il nostro viaggio in Medio Oriente è giunto al capolinea e, come in ogni pranzo che si rispetti, non può mancare una degna (e forte!) conclusione per cui Kashmir si premura di farci avere un sorso di vodka “Kamasutra”, un distillato al ginseng con una gradazione di 40% vol. contenuto all’interno di quella che, più che una bottiglia, è una vera e propria scultura in vetro dalle perfette sembianze di donna. Namasté…
ogurt e spezie
Il ristorante indiano Namastey è ad Arezzo in Via Vittorio Veneto n°72. Info e prenotazioni: Tel: 0575 908050 oppure 320 2988900; arezzo707@hotmail. com; www.namasteyindiaarezzo.it
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cially if prepared with spices or in combination, even daring ones, with foods normally consumed separately and I conclude that experimentation and curiosity in the kitchen are, in a way, a real opportunity to expand one’s experiential baggage. And here we are ready for two great chicken classics, among the most popular of traditional Indian cuisine, and loved and imitated the world over: Tandoori chicken, meat marinated and cooked in the oven in the sauce previously mentioned, followed by Chicken Curry (both €7), very tender morsels wrapped in a blend of spices that work together, giving the meat a rich and lively flavour, which you may want to combine with basmati rice for an even more perfect marriage. There are countless variations of a curry sauce whose original recipe is actually very different from most of those circulating on the web and in which, surprise surprise, there is no curry! We conclude with a double dessert of the curious-looking and inviting Ras Malaj, creamy cheese balls with cardamom in sweetened, thickened milk and, then, the Gulab Jamun (both €3), delicious balls of flour and milk first fried and then dipped in a rose water flavoured syrup. Unusual flavours and quite delicious. Our trip to the East has come to an end and, as with every meal worthy of respect, it should have the worthy (and strong!) conclusion that Kashmir encourages us to try; a sip of Kama Sutra vodka, a distilled ginseng with an alcohol content of 40% whose container is, rather than a bottle, a real glass sculpture in the perfect shape of a woman. Namaste...
Namastey Indian restaurant is at Via Vittorio Veneto 72, Arezzo. Info and reservations: Tel. 0575 908050 or 320 2988900; arezzo707@hotmail.com; www.namasteyindiaarezzo.it
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Federica Simoncelli con il padre Luigi informazione pubblicitaria
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er raccontare l’Enoteca Simoncelli di Pieve Santo Stefano ho dovuto frugare tra i ricordi di una famiglia. Per questo ho voluto incontrare il capostipite vivente – erede del fondatore Emilio Simoncelli che gia nel 1875 trattava nella sua bottega grano, vini e formaggi. E con lui ‘la moglie Tiziana , la figlia Federica, che col marito Walter hanno dato una nuova dinamicita al punto vendita, promuovendo esperienza e conoscenza del vino in accostamento al cibo naturale e biologico.
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o tell the story of the Enoteca Simoncelli in Pieve Santo Stefano I had to rummage through a family’s memories. That’s why I wanted to meet the still-living founder – heir to the original Emilio Simoncelli, who was dealing in grain, wine and cheese already in his shop in 1875. And I also met his wife Tiziana and daughter Federica, who, with her husband Walter have given a new dynamism to the store, adding his experience and knowledge of wine alongside that of natural and organic food.
Ilvinoincontra laWine filosofia bio meets Eco-Philosophy di Simone Bandini
“Non è la gradazione alcolica a fare un buon vino”, esordisce Luigi Simoncelli: “Ci dev’essere equilibrio tra aromi, struttura ed essenze di affinamento”. La sua è un’esperienza che si tocca poiché attraversa cinquant’anni di commercio - fin da quando nel lontano ’65: “Mio padre divise i compiti tra i figli ed a me toccò il vino!”. Negli anni passati la famiglia Simoncelli ha sempre prodotto e proposto vini del terroir aretino con una chiara e semplice filosofia aziendale: il miglior vino al miglior prezzo. Dal 2011, con l’ingresso della figlia Federica, l’enoteca ha beneficiato di un rinnovamento strutturale con i legni pregiati del parquet e degli scaffali che l’hanno resa un ambiente caldo e conviviale. Dove presentare estrosi abbinamenti a riprova della svolta modernistica intrapresa: il connubio tra vino e biologico. Per questo un angolo del punto vendita è stato dotato di prodotti ricercati e particolari, rigorosamente organic! Assieme al marito Federica ha intrapreso un cammino di informazione e conoscenza attivando dei corsi di avvicinamento al vino in collaborazione con La Strada del Vino Terre di Arezzo e la stessa delegazione aretina dell’Ais (richiedete info sugli appuntamenti prossimi). Quando le chiedo della nuova formula dell’enoteca ella mi parla con entusiasmo delle sue idee: “Utilizzo prodotto biologici (quali farine, lieviti, legumi ed olio, etc.) che inserisco nei percorsi enogastronomici delle mie degustazioni. Su richiesta ho già allestito tastings vegetariani e vegani o, di contro, taglieri tradizionali con crostini toscani fatti come una volta e formaggi e salumi a chilometri zero. La mia vocazione è l’accostamento alla cucina
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“It’s not the alcohol content that makes a good wine,” Luigi Simoncelli begins: “There has to be a balance between flavour, texture and the products of maturation.” His experience touches on a good fifty years in the business – since way back in 1965: “My father divided up the tasks among the children and I got wine.” Over the years the Simoncelli family has always produced wines of the Arezzo terroir with a clear and simple business philosophy: the best wine at the best price. Since 2011, with the arrival of daughter Federica, the Enoteca has benefited from a structural renewal with parquet flooring and fine wood shelves that have given it a warm and friendly atmosphere. A place to offer this interesting breakthrough modernist enterprise: the combination of wine with the “bio” concept. For this sales angle the store has been supplied with special and sought after products, all strictly organic! Together with her husband, Federica has embarked on a journey of information and knowledge setting up courses in wine appreciation in collaboration with La Strada del Vino Terre di Arezzo and the Arezzo branch of the AIS (ask them for info on upcoming events). When I ask about the new formula Enoteca she talks to me with enthusiasm of her ideas: “I use organic products (like flour, yeast, pulses and oil, etc.) that I add to my wine tasting tours. Upon request I set up vegetarian and vegan tastings or, in contrast, traditional canapé platters made with “zero kilometre” cheeses and cold cuts. My special goal is to bring creative appetisers to the world of traditional and peasant cooking she adds.
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di Simona Santi foto di Annalisa Pierini e Maurizio Leoni
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Saverio Bianconi
Irresistibili ciliegie
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Aperitivo in botte
i cesti natalizi con le decorazioni naturali
classica e paesana di appetizers creativi”, specifica. E adesso siamo davvero curiosi: “Che dirvi. Ricordo lo spiedino di prugne e datteri avvolto nello speck, il mio bignè con gorgonzola e formaggio fresco in composta calda di lampone… oppure le castagne arrosto caramellate al miele avvolte nel lardo di colonnata, le vellutate invernali di zucca, porri e topinambur, la pappa al pomodoro e la ribollita”. Certo suona tutto bene! Ma ascoltare senza assaggiare ci sembra una mezza impresa. E per questo ci siamo ripromessi di tornare per un esaltante aperitivo benaugurante e carico di promesse. L’Enoteca Simoncelli è sempre aperta – tranne il mercoledì – per le degustazioni, dalle 18.00 in poi ed il sabato per l’apericena (una sorta di aperitivo abbondante) con la proposta interessante del tagliere e vino al calice (6 Euro) od in bottiglia. E’ in arrivo il Natale e Federica preparerà dei cesti personalizzati con vini e prodotti biologici, arricchiti da elementi decorativi naturali, fiori essiccati e piante aromatiche. Info: Enoteca Simoncelli, Via Tiberina 31, Pieve Santo Stefano (AR), Tel. 0575 799034 / 339 1535943 (Federica) / Email: enotecasimoncelli@libero.it
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And now we’re really curious: “What can I say. I can think of plums and dates on a skewer wrapped in bacon, warm cream puffs with gorgonzola cheese and raspberry compote... or caramelized honey roasted chestnuts wrapped in lardo di colonnata, velvety winter squash, leeks and Jerusalem artichokes, tomato mush and Ribollita.” It certainly sounds good! But to listen without tasting seems half baked. And so we vowed to come back for an auspiciously promising and exciting appetizer. The Enoteca Simoncelli is always open – except on Wednesdays – for tastings, from 18.00 onwards and on Saturday for apericena (a sort of mega-appetizer) with an interesting offering of cutting board platters and wine by the glass (6 Euros) or by the bottle. Christmas is on the way and Federica prepares personalized hampers with wine and organic products, enhanced with decorative natural dried flowers and herbs. Info: Enoteca Simoncelli, Via Tiberina 31, Pieve Santo Stefano (AR), Tel. 0575 799034/339 1535943 (Federica)/ Email: enotecasimoncelli@libero.it
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Da Ricciardi un cesto esclusivo
Surprises Big and Small from the Hamper di Simona Santi
Delizie, bollicine e spiriti da Ricciardi
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osa fa di un regalo un regalo speciale? Il tempo impiegato nello scegliere proprio quell’oggetto e non un altro, perché sappiamo che incontrerà pienamente il gusto di chi dovrà riceverlo. L’attenzione per i dettagli, la cura con cui ogni particolare si incastra alla perfezione a formare un tutto armonico. Lo sa bene Elisa che assieme al marito Ivano Ricciardi gestisce l’omonima enoteca appena fuori il centro di Città di Castello.
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Ho imparato nel corso dei mesi ad apprezzare di Ivano il sorriso generoso e sincero, il suo non formalizzarsi in convenevoli inutili e fastidiosi. Della moglie Elisa, quella spontaneità che mi fa sentire a mio agio ogni volta che la incontro. Quel suo essere sempre disponibile. Con cortesia e professionalità. Così oggi ci siamo incontrati tutti insieme per parlare…di cesti natalizi! I giorni corrono veloci e il 25 dicembre è ormai alle porte e se pensate che donare ad amici e parenti un cesto sia…come dire, scontato, vi sbagliate! Perché facendovi consigliare da Elisa potrete personalizzarlo in base ai gusti di chi dovrà riceverlo. Con specialità salate – salumi e formaggi rigorosamente di piccoli produttori locali – olio, cotechino e lenticchie e vini di spessore delle migliori cantine – da scegliere tra oltre 700 etichette – cui potremo aggiungere salse fantasiose e tradizionali a render speciali le nostre tavole ed i giorni di festa. Nel segno della tradizione più rigorosa, Elisa e Ivano propongono un’ampia scelta di cesti con specialità dolci: pandori, panettoni e panforti di pasticceria artigianale ma anche marrons glacés, pasticcini e cioccolate dei mastri cioccolatai. Per una selezione raffinata ed elegante che la grazia di Elisa saprà confezionare nel migliore dei modi, facendone una strenna gioiosa per coloro che amiamo: a questi potremo affiancare spumanti secchi e dolci ma anche champagne e i liquori migliori che Ivano vi consiglierà. Perché Natale è tradizione ed anche condivisione: è rivolgere un pensiero alle persone care e porgere un dono dedicato. “Enoteca Ricciardi” si trova a Città di Castello in via Leopoldo Franchetti, 14. Per info: Tel. 075 8554437 / ricciardi@enotecaricciardi.it. Commissioni a privati ed aziende e consegne a domicilio.
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hat makes a gift a special gift? The time taken to choose precisely that item and not another, because we know that it completely agrees with the tastes of the one who will receive it. Attention to detail, the care with which every piece fits perfectly to form a harmonious whole. Elisa with her husband Ivano Ricciardi who run the eponymous winery just outside the centre of Città di Castello know all this very well.
’ve learned over the months to appreciate Ivano’s generous and sincere smile, something not falsified with useless and irritating pleasantries. And from wife Elisa, that spontaneity that makes me feel at ease every time I see her. Their everpresent welcome. With courtesy and professionalism. So today we all met together to talk about... Christmas hampers! The days run fast and December 25th is almost upon us and if you think that giving friends and family a hamper may quite predictable thing... you are so wrong! Because with Elisa’s help it can be customized according to the tastes of those who will receive it. With savoury dishes – cured meats and cheeses strictly from small local producers – oil, sausage and lentils and wines of distinction from the best wineries – with over 700 labels to choose from – to which we can also add the fragrance of sauces for our special meals and festivities. Rigorously following tradition, Elisa and Ivano offer a wide range of dessert hampers with: artisanal Pandoro, Panettone and panforte but also marron glace, pastries and chocolates to suit even the most discerning tastes. Producing a really refined and elegant selection packaged up by Elisa in the best possible way, making it a perfect gift for those we love: they can be combined with dry and dessert sparkling wines as well as the best champagne and liqueurs that Ivano can suggest to create really exclusive hampers. Because Christmas is tradition and sharing and worth a thought for loved ones to get a gift specially chosen for them. Enoteca Ricciardi is at 14 Via Leopoldo Franchetti, Città di Castello. Info: Tel. 075 8554437/ ricciardi@enotecaricciardi.it. We sell to individuals and businesses and do home deliveries.
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2010 2010 di ezio Bani
Passatelli al tartufo
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e é vero che nel vino é difficile generalizzare e ogni valutazione qualitativa dei millesimi andrebbe fatta relativa a vitigni, tipologie, stili di vinificazione, regioni, comuni, vigneti e, in casi limite, addirittura filari, é pur vero che quando abbiamo la grande annata spesso tutto é legato, anche trasversalmente per tipologie, da un fil rouge conduttore su scala nazionale
hile it’s difficult to generalize about wine, and any fine qualitative assessment should take into account vines, typologies, winemaking styles, regions, municipalities, vineyards and, in extreme cases, even rows, it is true that when we do get a great vintage there is often a common thread that works across the types of wine, present on a national scale
Così è per l’annata 2010, grandissima per i bianchi senza distinzioni regionali e grande anche per i rossi, ma con vette d’eccellenza soprattutto nelle zone più vocate, Langhe in primis. Quanto è grande? Ho già sentito qualcuno in Piemonte parlare di annata del secolo, ritornello ripetuto almeno altre cinque volte in questi ultimi vent’anni. Una mia opinione ben consolidata l’avevo già da tempo, dai primi assaggi post vinificazione ai più recenti dell’ultimo anno, ma sentivo la necessità di fare il punto della situazione ed è nata una bella e didattica orizzontale di Barolo 2010, tre storici produttori in tre terroir sensibilmente differenti. Burlotto e l’eleganza del Barolo di Verduno: la mineralità affumicata del Classico, la dolcezza speziata dell’Acclivi e l’ampiezza officinale del Monvigliero. Brezza e la classicità del Barolo di Barolo: l’eleganza fruttata del Cannubi e la profonda complessità floreale del Sarmassa. Schiavenza e la potenza del Barolo di Serralunga: la dolce ricchezza del Broglio, l’austera potenza del Prapò e la composta struttura del Serralunga. Nelle loro differenze tutti hanno mostrato con nitidezza le caratteristiche dell’annata 2010, annata che ha dato nebbioli classici, eleganti, leggibili e contrastati, aperti e profondi, finemente complessi e minerali, con frutto misurato e con un tannino a dir poco meraviglioso, fitto e sferico. Non so se sia l’annata del secolo, di sicuro è grande ed è il termometro di com’è cambiato il mondo del vino in Italia negli ultimi tempi. Negli anni novanta si cercavano frutto e concentrazione, oggi si cercano sfumature ed eleganza.
So it is with the 2010 vintage, great for whites without regional distinctions and also great for Reds, but with peaks of excellence especially in the best areas, the Langhe in the first place. How great is it? I’ve heard some talk about Piedmont’s “vintage of the century”, a refrain that’s been repeated at least five times in the last twenty years. I came to this conclusion a while back, from the first wine tasting after vinification to the most recent last year, but I felt the need to take stock of the situation and there’s now a wonderful and exemplary Barolo spread from 2010, from three historic producers with three significantly different terroirs. Burlotto with the elegance of Barolo Verduno: the smoked minerality of the Classico, the spicy sweetness of the Acclivi and the standard-setting breadth of the Monvigliero. Gentle and classic the Barolo di Barolo: the fruity elegance of the Cannubi and the deep floral complexity of the Sarmassa. Schiavenza brings us the power of Barolo Serralunga: the sweet richness of Broglio, the austere power of Prapò and the defined structure of Serralunga. In their differences they all demonstrated with great clarity the characteristics of the 2010 vintage, a vintage that produced classic, elegant, legible and contrastingly open and deep, beautifully complex and mineral Nebbiolos, with measured fruit and tannin that is nothing short of wonderful – dense and rounded. I do not know if it’s the vintage of the century, it surely is a great one and it’s the indicator of how the world of wine in Italy has changed in recent times. In the nineties it sought fruit and concentration, it is now looking for nuance and elegance.
Polpetta di manzo e parmigiano pancetta di maiale e mantecato di
Barolo only!
Pietralunga
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Prove d’inverno A taste of winter di Fabio Pauselli
Novembre precipita
N
ovembre piovoso ed ancora sostanzialmente mite. Aria fredda possibile solo a fine mese.
Il mese di ottobre si è confermato piuttosto mite ma con precipitazioni sotto le medie del periodo per quanto riguarda il nostro territorio, mentre in altre zone d’Italia, anche a noi vicine, questo sarà ricordato per i disastri prodotti dalle forti piogge. Anche il mese di novembre sarà caratterizzato dalla predominanza di correnti miti occidentali - ma più ondulate rispetto ad ottobre e quindi decisamente più foriere di precipitazioni. L’inizio del mese ha visto frequenti episodi piovosi prodotti ancora da correnti atlantiche che, affondando sul bacino centro occidentale del mar Mediterraneo, hanno spinto sull’Italia perturbazioni anche intense, supportate da venti meridionali miti ed umidi. Anche la seconda decade del mese di novembre seguirà lo schema precedente, con una prolungata fase con condizioni atmosferiche instabili o perturbate - interrotta da un parziale, breve, miglioramento tra il 17 ed il 20 del mese, con ritorno del sole e temperature ancora sopra le medie del periodo. Dopo il 20 di novembre, invece, queste oscillazioni nord atlantiche, probabilmente, anziché affondare sul bacino centro occidentale del mar Mediterraneo, si sposteranno un po’ più ad oriente permettendo l’affermazione, anche se temporanea, di aree anticicloniche sull’Europa occidentale. Sulla nostra penisola quindi, sopraggiungeranno correnti più fredde, inizialmente nord atlantiche poi forse anche nord europee; ciò comporterà un calo termico e l’arrivo delle prime precipitazioni nevose sui nostri monti - fino a quote collinari sulle Alpi, tra i 1000 ed i 1500 metri di quota sul nostro Appennino. Successivamente è attesa una fase più stabile, tra fine novembre ed inizio dicembre, caratterizzata da una maggiore presenza di circolazioni anticicloniche. Probabile nuova fase perturbata, con impulso di aria fredda proveniente dal nord Europa, tra il 4 ed il 7 dicembre. www.valleylife.it
A
rainy but basically mild November. Cold air arriving possibly at the end of the month.
The month of October proved to be quite mild but with below average rainfall for the period in our region, while in other parts of Italy, even those near by, this will be remembered for disasters caused by heavy rains. November too will be characterized by the predominance of mild Western currents – but more undulating than in October and so much more likely to be harbingers of rain. The beginning of the month has seen frequent rainy episodes produced by Atlantic currents that, sinking into the West-Central Mediterranean basin have driven some quite intense perturbations over Italy, accompanied by mild and humid Southerly winds. The second week of November too will follow the scheme of last year, a prolonged period with unstable or disturbed weather conditions – interrupted by a partial, short, improvement between the 17th and 20th of the month, with the return of sunshine and temperatures still above the average for the period. After November 20th however, these oscillations from the North Atlantic rather than sinking to the West-Central Mediterranean basin, will probably move a bit more to the East allowing an effect, even if temporary, of anti-cyclonic areas from Western Europe. On the peninsula then, cooler currents will come, initially from the North Atlantic and then maybe from even Northern Europe, this will lead to a fall in temperature and the arrival of the first snowfall in our mountains – straight to Alpine hills, between 1000 and 1500 meters above sea level for the Apennines. Then a more stable phase is expected, between late November and early December, characterized by a larger number of anti-cyclonic circulations. This is likely to create a new disturbed phase, with pulses of cold air from the North of Europe, between the 4th and 7th of December.
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/CALENDARIO EVENTI - NOVEMBRE/DICEMBRE 2014/ /EVENTS - NOVEMBER/DECEMBER 2014/
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14-15-16 novembre – Città di Castello – Tradizionali Fiere di San Florido, Parco Ansa del Tevere e Centro Storico. 15 novembre – Sansepolcro – “Kosmo Musica Notti del ‘900 e Dintorni”, concerto pianistico di Fausto Bongelli, Auditorium Santa Chiara, ore 18.00. 15 e 29 novembre – Sansepolcro – “A caccia di tesori: visite guidate alla scoperta delle bellezze di Sansepolcro”, ore 15.30. 16 novembre – Città di Castello - “Retro”, mercatino delle cose vecchie e antiche, P.zza Matteotti e Logge Bufalini. Fino al 19 dicembre – Sansepolcro - Eventi dell’ “Associazione Laboratori Permanenti”, Nuovo teatro Comunale, info tel. 3200632925. 17 novembre – Città di Castello – Stagione di prosa: “Oscar”, di Masolino D’Amico, Teatro degli Illuminati. Dal 17 al 20 novembre – Città di Castello – Corso tecnico per aspiranti assaggiatori di Olio di Oliva, Museo del Duomo, 9.00 - 13.00 e 14.00 18.00. Vedi pagina 71. 19 novembre – Sansepolcro – “Premio Nazionale Nonviolenza” ed. 2014, Museo Civico di Sansepolcro, ore 21.00. 21 novembre – Città di Castello – “Olio a Regola d’Arte”, convegno conclusivo e cena a buffet, Circolo Tifernate “Accademia Degli Illuminati”, ore 21.00. Vedi pagina 71. 21 novembre – Sansepolcro - “Loro”, Teatro della Misericordia, ore 21.00 Dal 21 al 23 novembre - Apecchio- “November Fest”, tre giorni di birra e musica, Piazza del Mercato. 23 novembre – Città di Castello – “Frantoi Aperti”, degustazione olio presso l’ Az. Agricola Francini, loc. Collevecchio, dalle 14.30 alle 18.00. 23 novembre – Anghiari - Concerto del soprano Noemi Umani, Teatro dei Ricomposti, ore 18.00 29 e 30 novembre – Perugia – “Antiquariato e Collezionismo”, mostra mercato di antiquariato, modernariato, collezionismo e curiosità varie, Piazza Italia, Largo della Libertà (archi Prefettura) e fronte Banca d’Italia, ore 8.00-22.00. 30 novembre – Umbertide – “54esima Mostra Mercato di materiale fotografico d’occasione”, Scuole Medie Pascoli Mavarelli. Dal 6 dicembre al 6 gennaio 2015 - Città di Castello - “Mostra Internazionale di Arte Presepiale: nazione ospite Palestina” , Palazzo del Duomo. Vedi pagine 24, 26. 7 dicembre – Arezzo - “Fiera Antiquaria di Arezzo”, P.zza Grande e vie del centro storico. www.valleylife.it
7- 8 dicembre – Apecchio - “Mercatini di Natale”, Palazzo Ubaldini e Centro Storico, dalle 10.30 alle 22.00. Fino al 12 marzo 2015 – Sansepolcro - “Burri incontra Piero Della Francesca”, Museo Civico. I Mercati locali: Martedì – Trestina, Mercatale di Cortona, Selci di Sangiustino, Sansepolcro, “Orto&Bio” a Città di Castello. Mercoledì – Pistrino di Citerna, Umbertide, Anghiari. Giovedì – Città di Castello, Lama di Sangiustino, Pieve Santo Stefano. Venerdì – Pietralunga, San Giustino. Sabato – Città di Castello, Sansepolcro, Umbertide (Il Mercato della Terra, P.zza Matteotti) Domenica – Monterchi info APT Arezzo 0575 23952-3
Umbertide 075 9417099
Città di Castello 075 8554922
Pieve S. Stefano 0575 797702
Sansepolcro 0575 740536
Sestino 0575 772642
Anghiari 0575 749279
Badia Tedalda 0575 714020
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