Parliamo di Design
Le interviste di VEDERE
Provato per voi
VEDERE Italia nr. 4-5 /2024
Direttore Responsabile: Isabella Morpurgo
Parliamo di Design
Le interviste di VEDERE
Provato per voi
VEDERE Italia nr. 4-5 /2024
Direttore Responsabile: Isabella Morpurgo
A causa di problemi tecnici e organizzativi, il numero 4/2024 della nostra rivista, inizialmente previsto per luglio, ha subito gravi ritardi. Per questo motivo abbiamo deciso di unificarlo con il numero 5/2024. Ci scusiamo con i lettori e gli inserzionisti per il disagio.
Nel frattempo, molti di noi hanno partecipato a Silmo Paris. La capitale francese, con il suo fascino irresistibile, non delude mai. Anche quest’anno, Silmo ha registrato un buon afflusso di visitatori di alto livello, mantenendo quell’atmosfera empatica e conviviale che lo contraddistingue, indipendentemente dalle dinamiche esterne.
Tuttavia, è un peccato che negli ultimi anni diversi eventi del nostro settore si tengano in contemporanea. Non entrerò qui nei dettagli delle motivazioni, ma la sovrapposizione di Vision Expo a Las Vegas con Silmo, o il prossimo anno la vicinanza temporale tra Opti e MIDO, senza un adeguato tempo per il trasferimento degli stand, costringe molte aziende a scelte difficili.
Per quanto riguarda il mercato italiano, stiamo assistendo a nuove partnership e al debutto di nuove realtà. L’appuntamento con DaTE, ad esempio, è stato annullato quest’anno, ma tornerà nel 2025 in una nuova versione e in una nuova location, guidato dal nuovo Presidente. Al contempo, abbiamo saputo che MIDO nel 2026 sarà anticipata di alcuni giorni per non coincidere con le Olimpiadi Invernali Milano – Cortina.
Questo fermento positivo è incoraggiante, soprattutto se consideriamo che, al di fuori del nostro “nido”, il panorama globale appare piuttosto fosco.
Isabella Morpurgo Editore VEDERE Italia isabellamorpurgo@vedere.it
(con una digressione
sul futuro degli occhiali
nell’incontro tra design e IA)
Avv. Prof. Vincenzo Franceschelli
Già professore Ordinario di diritto
privato - Membro del Giurì del Design
Sommario
1. L’Intelligenza Artificiale
2. I Designer
3. I problemi
4. Le cause e il contenzioso
5. Il mondo dei designer
6. L’intelligenza artificiale è “autore” (o autrice)?
7. Il Designer come autore
8. Occhiali e design
1. L’Intelligenza artificiale.
Tutti parlano dell’Intelligenza Artificiale, ma nessuno sa esattamente cosa sia. Alcuni la raffigurano come un mostro destinato a mettere in pericolo l’umanità, se non a distruggerla (come nel romanzo R.U.R., di Karel Čapek, pubblicato nel 1920). Altri ne sono entusiasti.
Alcuni la usano da tempo, senza particolari problemi, come i designer.
Persino l’Unione Europea, che pur tenta di imbrigliarla, è incerta sulla definizione.
Eccone una 1
“sistema di intelligenza artificiale” (sistema di IA): un software sviluppato con una o più delle tecniche e degli approcci elencati nell’allegato I, che può, per una determinata serie di obiettivi definiti dall’uomo, generare output quali contenuti, previsioni, raccomandazioni o decisioni che influenzano gli ambienti con cui interagiscono”
Un software, dunque. Null’altro che un software…
Ma un software che ha creato, nella vita quotidiana, e nel diritto, preoccupazioni, timori e problemi.
I designer – si può dire – sono stati tra i primi estimatori (ed utilizzatori) di sistemi di intelligenza artificiale “in evoluzione”.
Si pensi alla c.d. “computer vision”, e cioè alla capacità della macchina di raffigurare in forma tridimensionale un oggetto o un disegno bidimensionale.
E poi c’è il c.d. “rendering” dove progetti, disegni ed architetture si animano in una dimensione tridimensionale. Con la “computer vision” e il “rendering” designer ed artisti mostrano i loro progetti e i loro disegni in forma virtuale.
Si sta, ora diffondendo il “Graphic Design” basato sulla IA2
Va detto che nessun designer ha mai pensato che “autore” dell’opera virtuale realizzata dalla macchina sia la macchina stessa, e non lui. Non così nel resto del mondo.
L’evoluzione del “software” in un sistema di “Intelligenza Artificiale generativa” ha creato una serie di problemi. Alcuni ci riguardano (come cittadini), come la riservatezza, i deepfake e le fake news. Altri sono più specificamente collegati al diritto della proprietà intellettuale, prevalentemente collegati con la disciplina del diritto di autore, e quindi interessano di più il design e i designer in relazione alle loro opere.
L’IA, però, sembra essere qualcosa di più del software (i programmi) che siamo stati abituati ad usare fino adesso.
Il software si è evoluto sotto i nostri occhi, e non ce ne siamo accorti. Ha incominciato a correggere gli errori di battitura quando scriviamo, ci ha suggerito sinonimi, ha creato collegamenti con le informazioni di cui avevamo bisogno, ed è poi stato in grado di tradurre in lingue straniere o da lingue straniere.
Poi si è messo a fare molto di più.
Si narra che se immettiamo nel “cervello” della macchina tutte (dico tutte) le opere di Antonio Ligabue o di Gino Paoli, l’Intelligenza Artificiale generativa, mischiando il tutto, dovrebbe essere in grado di dipingere un quadro “stile Ligabue” o scrivere una canzone “stile Gino Paoli”.
Ecco che, dunque, in questo momento, i temi in discussione sono essenzialmente due:
- L’Intelligenza Artificiale generativa si nutre di dati, e quindi si nutre “copiando”.
Può farlo, o facendolo viola il diritto di autore?
- L’Intelligenza Artificiale generativa, “produce”.
Ci si chiede, l’opera prodotta dall’AI è “originale” e quindi è protetta dal diritto di autore? E se sì, chi è l’autore?
4. Le cause e il contenzioso.
Su queste domande si sono scatenate – negli Stati Uniti – una infinità (numerose) cause. Emblematico il Caso Getty Images (un’agenzia fotografica con sede a Seattle con un archivio – si dice - di 80 milioni di immagini) che ha fatto causa a Stability AI (un elaboratore digitale di immagini) per violazione del copyright.
Numerosi scrittori (si dice Jonathan Franzen e John Grisham) hanno fatto causa ad OpenAI per aver “memorizzato” ed utilizzato le loro opere.
Da ultimo il New York Times ha fatto causa a OpenAl e Microsoft per violazione del copyright, assumendo ChatGPT si sia “addestrata” sui suoi articoli. La causa del New York Times ha fatto scalpore, ed è stata evidenziata con clamore sulla stampa quotidiana nazionale ed europea. E sembra che consumatori americani abbiano iniziato una Class Action contro OpenAI.
Se viene affidato ad un designer l’incarico di disegnare una nuova lampada, è ovvio che il designer studi e si ispiri a tutte le lampade prodotte prima. E per farlo deve conoscerle. Se affida questo compito ad un programma di IA non credo violi nulla.
Potrebbe essere diverso il caso in cui il designer dica alla “macchina”: disegnami una lampada nuova! E la IA generativa lo faccia. Diversa ancora l’ipotesi in cui il designer dica alla “macchina”: “esamina tutte le lampade che ho disegnato nella mia vita. Sul mio stile, creane una nuova, che però si distingua da tutte le altre presenti sul mercato”. Questi esempi ci portano alla seconda domanda.
L’opera prodotta dall’AI generativa (assumendo che superi l’asticella della creatività) di chi è?
Chi è l’autore?
Per farla breve, dico subito che, a mio avviso, l’autore (da un punto di vista giuridico) è l’”umano” che ha attivato (o con cui è collegata) l’AI generativa.
Nel nostro esempio, il designer.
Su questo primo quesito non mi sono formato una opinione precisa. (se cioè una macchina possa istruirsi). Né intendo fare previsioni sui destini delle cause americane (tenuto conto che gli americani amano le cause)3
Come principio generale, credo nella libertà della cultura, e credo – nei limiti del ragionevole - nel diritto di apprendere e studiare le opere altrui.
5. Il mondo dei designer
Per il mondo del design, il tema è più complesso.
Tre casi.
6. L’intelligenza artificiale è “autore” (o autrice)?
Non tutti, naturalmente, la pensano così. Ma assumiamo pure – per amor di confronto critico – che una macchina (la nostra Intelligenza Artificiale) possa essere riconosciuta autore (o autrice?) di una “opera dell’ingegno di carattere creativo” (o di un diritto a contenuto minore) che ha prodotto.
Dobbiamo chiederci quali diritti essa (uso il genere neutro, per semplicità) avrebbe. Se seguiamo la teoria dualistica – diritti patrimoniali e diritti morali – dubito che possiamo riconoscere alla macchina il diritto morale dell’autore. E quindi, per esempio, il diritto di ripensamento.
Resterebbero - quelli sì – i diritti patrimoniali. Quantomeno un diritto d’autore “dimezzato”. Entreremmo, così, nel tema della “soggettività”. Si vorrebbe – qualcuno vorrebbe – attribuire alla macchina una sorta di soggettività (o personalità giuridica).
Sorgerebbero, però, infiniti problemi: uno per tutti. Irrisolvibile, poi, il problema della durata del diritto (70 anni dopo la morte). Una macchina muore? Alla sua (eventuale) morte, si apre la successione? Chi sono gli eredi?
Si potrebbe continuare. Ma la considerazione che le raccoglie tutte: la “creatività”, che è alla base del diritto di autore, è (a mio avviso) dell’uomo, e non della macchina.
7. Il Designer come autore
Poniamoci, infine, la domanda fondamentale: che interesse avrebbe un designer ad attribuire alla macchina la paternità dell’opera, e i diritti (patrimoniali) ad essa collegati?
Credo nessuno.
Credo, per contro – ragionando in modo pratico – che la paternità (e i diritti) siano del designer che ha utilizzato (o si è riferito) alla macchina. Non foss’altro perché il designer la fa propria.
8. Occhiali, design e IA
Restano – per concludere – alcune riflessioni sui rapporti tra occhiali, design e Intelligenza Artificiale, in omaggio alla rivista VEDERE che ci ospita.
Nati scomodi - si pensi agli occhiali a stringinaso o pince-nez – e da tener “celati” e estratti solo all’uso – si pensi al monocolo o alla lorgnette (le lenti con il manico) - grazie ai designer sono oggi divenuti un accessorio di moda. Li portano, certo, chi ha problemi di vista. Ma gli occhiali li portano anche chi non ne ha: si pensi agli occhiali da sole…
Con l’Intelligenza Artificiale l’estetica incontrerà la tecnica e questo incontro forse, in futuro, ci darà lenti sempre più efficaci e personalizzate.
E con questo auspicio, concludo. Grazie!
BIBLIOGRAFIA
1. Così una delle bozze del Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che stabilisce regole armonizzate sull’intelligenza artificiale (legge sull’intelligenza artificiale) e modifica alcuni atti legislativi dell’unione (COM/2021/206) dato in Bruxelles, il 21 aprile 2021 e approvato dal Parlamento europeo. Art. 3 – Definizioni – 1).
2. Mi risultano almeno sei o setti programmi di AI per designer, che vanno dal tradizionale Adobe Photoshop a Adobe Sensei, da DesgnAI a Canva Pro, da Lunacy a Sketch 2Do, da Canva a Khroma.
3. Ho cercato di darmi qualche risposta. La prima è che in America – paese di Common Law – si cerca nei giudici – “creatori” di diritto – la veloce soluzione di problemi nuovi (come quelli posti dall’Intelligenza Artificiale). La prime decisioni faranno stato, secondo i principi dello stare decisis. E daranno un rapido “orientamento”, senza bisogno di attendere un pronunciamento del legislatore. La seconda – più legata al diritto – è che gli Stati Uniti, che pur seguono la teoria dualistica, dopo la (tardiva) adesione alla Convenzione di Berna privilegiano, tradizionalmente, gli aspetti patrimoniali. La terza è collegata al “pratical approach” che caratterizza la mentalità americana, che si collega alle prime due: se c’è un problema, occorre risolverlo in tempi brevi, in modo che si decida che cosa può fare – nell’apprendimento – la IA, e con che costi.
6 progetti presentati dagli studenti del corso ITS Eyewear Product Manager di CERTOTTICA
Roberta Mella Simion
“La creatività è contagiosa, trasmettila!”, “La creatività è l’intelligenza che si diverte”: mai come oggi questi aforismi di Albert Einstein sono veritieri e motivazionali. Soprattutto alla luce delle nuove tecnologie, notiamo come la precisione scientifica si mescoli all’intangibilità dell’ispirazione per dar vita a un risultato sorprendente. Durante l’ottava edizione della Giornata della Creatività organizzata da ANFAO, svoltasi a maggio presso la Fondazione Fashion Research Italy di Bologna, gli studenti del corso ITS Eyewear Product Manager di CERTOTTICA hanno analizzato le differenti applicazioni dell’Intelligenza Artificiale nell’occhialeria, focalizzandosi sulla capacità dell’AI di influenzare e migliorare il design, tenendo conto di fattori di stile e personalizzazione, comfort, ergonomia e appetibilità per il mercato, ma anche considerando le eventuali implicazioni negative. Sono sei i progetti e tre i macrotemi su cui i ragazzi si sono cimentati: New Heritage, un viaggio nel tempo e nello spazio tra passato e futuro, Back to Nature, rivolto alla dimensione primordiale della natura e Athleisure, un itinerario tra sport, fashion e tempo libero. Ecco i prototipi presentati dai gruppi di studio.
Federico Berra, Crystal Bragato, Filippo Cassandro, Monica Chianese, Enrico Sommavilla
La riscoperta degli archivi, per creare pezzi senza tempo che non hanno bisogno di rispettare un calendario stagionale e, quindi, consentono ai marchi di valorizzare quei classici dotati intrinsecamente di un tocco contemporaneo. Punto di partenza del progetto è lo sbarco sulla Luna, evento epocale che conclude gli anni ’60 e influenza lo stile in ogni settore, dal design all’arte, dalla moda alla musica, riassumendo così un decennio di grandi cambiamenti sociali. Il prototipo MOONSHOT è un viaggio nel tempo e nello spazio, un ponte che vuole collegare passato e futuro, un invito a immaginare e a osare.
Daniele Dal Bianco, Daniele De Simone, Kristi Dhima, Alessio Lin, Andrea Vanzin
Uno studio tecnico che mette in evidenza le criticità dell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nel design, in particolare nella progettazione dell’occhiale. Partendo dalla richiesta di una proposta eyewear accattivante-classico-contemporanea, gli studenti hanno selezionato 4 modelli tra gli innumerevoli risultati offerti dall’AI. In seguito hanno scremato ulteriormente la rosa di proposte, giungendo al modello su cui focalizzare l’attenzione. Il risultato è un occhiale moderno dal mood neo-romantico, frutto di un perfezionamento che la sensibilità umana ha saputo applicare alla tecnologia.
Giorgia De Pizzol, Veronica Fin, Carlo Grigioni, Anastasia Kotliarova, Giovanni
Svaluto Moreolo
La natura come fonte d’ispirazione: oggi i designer esplorano nuove soluzioni per ottenere superfici organiche che imitano la natura, come la ruvidità della corteccia o la morbidezza dei petali, con l’ambizione di offrire - anche nel settore della moda - esperienze sensoriali migliorate, tenendo però presente l’eco-compatibilità. L’Intelligenza Artificiale può offrire grandi spunti a livello di concept, ma anche nell’ambito delle forme e dei movimenti, ricreando le movenze peculiari del mondo naturale che, a loro volta, ispirano altri motivi, fornendo ampie occasioni creative. Un ciclo virtuoso senza fine.
Ilaria Lessio, Andrea Marchi, Giovanni Merlo, Stefan Grebic, Antonio Liace, Marco Modarelli
In questo progetto l’attenzione si è concentrata soprattutto sulla ricerca di un materiale che rispecchiasse alcuni dei principali temi legati alla sostenibilità. La selezione è avvenuta interrogando anche in questo caso l’IA e sfruttando nello specifico la piattaforma ChatGPT. La scelta è ricaduta sul bambù, pianta infestante caratterizzata da una rapida crescita e dotata di un’allure estremamente essenziale, sia alla vista sia al tatto. Anche la palette di colori si allinea a questa tendenza, prediligendo tonalità soft ispirate al mondo naturale.
Samira Bortoluzzi, Antoine Gouin, Matteo Menegazzo, Sunil Pagano, Elisa Speronello, Josè Maria Tassitano
Partire da una calzatura per arrivare a un occhiale: simbolo dell’athleisure (parola che nasce dall’unione di athletic e leisure, a indicare uno stile sportivo ma rilassato) è la sneaker. L’idea delle sneaker arriva dai Nativi Americani attorno al XVI secolo; tutto iniziò con l’utilizzo del lattice per proteggere la pianta del piede dal terreno. In tempi più recenti le sneaker erano utilizzate soprattutto dagli aristocratici per praticare sport come il tennis e divennero un fenomeno mondiale all’inizio del ‘900, grazie alle Olimpiadi di Atene. La consacrazione a icona mainstream è legata anche alla figura del cestista Michael Jordan, a cui Nike ha dedicato un modello bestseller che rappresenta l’ispirazione di questo prototipo.
Nora Amato, Milena Tonni, Davide Vardanega, Sergey Villi, Agostino Vulcano, Lisa Zenari
Con il prompt: “Visualizza un occhiale da sole in plastica dal design innovativo a forma di mascherina, ispirato al concetto di athleisure. Assicurati che abbia linee pulite e minimaliste, con una montatura leggera e resistente che ricordi i materiali tecnici utilizzati nell’abbigliamento sportivo. Integra dettagli ergonomici e funzionali che richiamino la praticità e il comfort dell’abbigliamento athleisure. La palette di colori dovrebbe essere vivace e contemporanea, con accenti che riflettono l’energia e lo stile urbano…”, il gruppo non solo ha delineato un occhiale, ma ha anche immaginato un brand per questo segmento: Ecliptic Eyewear, nome ispirato alla parola “eclettico” cioè persona o stile che combina, sintetizzandoli e armonizzandoli, interessi e capacità inerenti a campi diversi.
La capsule di casa ARU dedicata ai designer
GAE é ispirata alla “sinuosità enveloppante”, un progetto di Gae Aulenti che ha fatto la storia del design italiano in tema di arredamento. Uno degli esempi manifesto del cosiddetto Neoliberty è stata la poltrona a dondolo Sgarsul (“scugnizzo” in dialetto napoletano), dalle linee curve e continue che sono richiamate in questa montatura.
MIES: Ludwig Mies van der Rohe è stato uno dei maggiori esponenti del razionalismo autore di opere caratterizzate da forme lineari e da elegante semplicità. Ispirato dal concetto che la forma di un occhiale non deve essere il fine del design, ma solo il risultato di un processo volto a dare una risposta semplice ad un bisogno complesso, è nato un modello geometrico realizzato con acetati incollati dove i colori esplodono grazie alle nette fresature del frontale proseguendo lungo l’asta e sviluppandosi al negativo nella parte interna della montatura.
Espion, lusso e sport in una silhouette dirompente
Balmain Eyewear, collezione di occhiali di lusso della leggendaria maison francese, rispetta standard elevatissimi grazie alla stretta collaborazione tra i designer e il direttore creativo Olivier Rousteing.
Espion, ispirato alle gesta di spie e ladri, è pensato per i VIP che desiderano passare inosservati. La montatura oversize avvolgente fonde lusso e sport, con dettagli unici come cerniere solide e nasello rimovibile e intercambiabile. Presentato in un packaging di lusso, Espion è disponibile in tre colorazioni esclusive (Nero/Oro/Grigio, Bianco/Oro/Grigio e Marrone Trasparente/Marrone/Specchio Argento) in edizione limitata di 300 pezzi ciascuna..
Il design del Sol Levante come non l’avete mai visto
Il brand parigino prosegue il suo viaggio culturale e artistico alla scoperta del mondo del design. La sofisticata estetica nipponica è protagonista di questa nuova collezione: dall’elegante generosità del modello KIMONO, dedicato all’iconico capo d’abbigliamento coi suoi ampi volumi drappeggiati in modo rigoroso, fino ai lavori intarsiati nella montatura ZAÏKU con i suoi vibranti e caleidoscopici colori che creano giochi di spessori, mettendo in luce i materiali. Una collezione che osa con la creatività e punta all’effetto inaspettato.
Dal DNA di un besteller nasce una nuova generazione potenziata
Una nuova e avanzata Limited Edition in titanio, composta da due modelli, arricchisce la collezione MOVITRA 2024. Gli occhiali TN 01B e TN 02A si ispirano ai bestseller “Bruno” e “Aldo”, ma sono concepiti in versione ottimizzata. Alcuni particolari componenti delle montature sono realizzati in titanio CNC con lavorazione tridimensionale, inoltre il frontale è dotato di una sezione dello spessore di 4mm che agisce come una sorta di “paraurti” quando l’occhiale è chiuso, in modo che l’asta trovi comodamente il proprio posto sopra il rialzo.
“Questi modelli di nuova generazione portano le nostre capacità tecniche a nuovi livelli, attraverso un micro-studio di ogni elemento dell’occhiale e della sua funzione. Inoltre, l’estetica - e in particolare il mix di finish a contrasto - sono il risultato di una grande perizia e di un’ambizione al virtuosismo nel design”, afferma Giuseppe Pizzuto – Creative Director e Co-Founder MOVITRA.
I due modelli sono prodotti in edizione limitata e numerata in 555 pezzi.
La nuova collaborazione tra MYKITA e il marchio ready-to-wear 032c esplora le interconnessioni tra moda e sport con modelli dal design high-tech e dal look aerodinamico. ALPINE è la seconda edizione della collaborazione tra i due brand berlinesi: un modello elegante, avvolgente ma leggerissimo, realizzato in acciaio inossidabile. L’esclusiva costruzione MYKITA LESSRIM permette ai profili già ultrafini di scomparire nella scanalatura delle lenti curve. Il particolare design delle aste segue il contorno della base della montatura, creando linee fluenti, complementari a porzioni laterali incurvate che aggiungono un look spregiudicato e aerodinamico. L’occhiale da sole è disponibile in 3 colorazioni con abbinamenti distintivi: le edizioni metalliche Glossy Gold e Shiny Graphite sono accompagnate da lenti Mirror Flash, mentre Black PVD è proposto in versione monocromatica. Tutti i modelli sono dotati di speciali naselli sportivi per assicurare comfort e calzata sicura.
Grazie alle lenti per il controllo miopico MYOPYA realizzate con materiali o trattamenti protettivi si inizia un percorso di prevenzione e protezione per un futuro migliore.
L’azienda tedesca osserva con grande interesse il nostro mercato e si prepara all’ autunno “caldo” in ambito fieristico, preannunciando una novità rivoluzionaria
Solidità, presenza costante, offerta differenziata e completa, ricerca e sviluppo, qualità: questi alcuni dei concetti chiave che servono per comprendere il valore di un’azienda il cui scopo è costruire partnership inossidabili. Ce lo racconta in questa intervista Patrick Koch, AD Eschenbach Optik, anticipando anche il lancio di un prodotto senza precedenti.
Cosa caratterizza Eschenbach nel panorama dell’industria ottica?
“Possiamo definirci un’azienda completa per il settore ottico, perché non offriamo solo montature e occhiali da sole ma anche strumentazione ottica, che chiamiamo Vision Technology Product (VTP) e che comprende lenti di ingrandimento, videoingranditori elettronici, filtri cut-off, binocoli e sistemi ingrandenti.
Il comparto VTP è molto interessante per l’ottico che vuole mostrare la propria competenza e fornire alla clientela ciò di cui ha davvero bisogno. Siamo un’azienda solida e
vogliamo instaurare una relazione altrettanto solida con i partner ottici, un rapporto di presenza costante dove il servizio è prioritario e dedicato”.
Cosa vi distingue a livello di prodotti?
“Eschenbach Optik si divide in due grandi segmenti: VTP (Vision Technology Products), comparto che rappresenta uno dei nostri punti di forza ed è noto, oltre che per gli ausili visivi ingrandenti elettronici, anche per la produzione di lenti d’ingrandimento: può sembrare semplice realizzare questa tipologia di prodotto ma servono altissimi livelli di
conoscenza e competenza per portare sul mercato una lente che risulti durevole e resistente ai graffi. Per questo motivo, investiamo moltissimo nello sviluppo e nella ricerca. Poi abbiamo il segmento Occhiali da vista e da sole; cerchiamo un compromesso tra i modelli timeless e i trend. Seguiamo le tendenze non solo per i modelli iconici, ma anche per le montature indossate dalla maggior parte dei consumatori e siamo sempre focalizzati su comfort e qualità. Il prodotto che alla fine decidiamo di portare sul mercato funziona sempre e viene apprezzato sia dagli ottici, sia dal cliente finale. La combinazione di tutti questi elementi è la nostra unicità: creiamo occhiali dalla perfetta combinazione tra design e funzionalità. Ne sono la prova i nostri TITANFLEX, montature flessibili con effetto memoria, ma anche i modelli Jos. Eschenbach, in titanio puro super leggero, poi la collezione MINI EYEWEAR, dedicata all’iconico marchio di automobili MINI, e la linea con radici svedesi Marc O’Polo EYEWEAR, occhiali in acetato pregiato dalla calzata perfetta”.
L’acetato è molto popolare perché si presta all’interpretazione dei trend. Tuttavia, da qualche tempo i consumatori si stanno di nuovo orientando verso modelli minimal e lightweight, non solo per una questione di comfort ma anche per ragioni estetiche. State cavalcando questa tendenza?
“Sono corsi e ricorsi storici, ora il titanio è apprezzatissimo e il rimless è tornato alla ribalta, ma ci sono tanti altri trend e ogni area geografica ha le proprie esigenze in fatto di moda”.
Come si posiziona Eschenbach Optik nel mercato italiano? Quali sono la vostra forza e il vostro target?
“Il mercato italiano ha un grande potenziale per Eschenbach, siamo molto interessati a sviluppare il business. Abbiamo infatti deciso che, oltre alla nostra consueta partecipazione a Mido, quest’anno avremo anche uno stand a Expo Sud per mostrare la nostra capillarità su tutto il territorio italiano. Attualmente siamo già presenti in Italia in importanti zone delle grandi città. E’ significativo il fatto che
Eschenbach sia scelto da ottici su piazze di alto livello: il nostro target è il retailer che vuole differenziarsi, diversificando la propria offerta”.
Eschenbach Optik è conosciuta in tutto il mondo per gli ausili per ipovedenti. Il numero dei soggetti con fragilità visive è in aumento per molteplici cause, tra cui, in particolare per quanto riguarda il nostro Paese, il progressivo aumento dell’età della popolazione. Cosa offre oggi l’azienda all’ottico italiano che voglia diventare un riferimento per la persona ipovedente?
“Ci si potrebbe chiedere perché con l’avvento degli smartphone, dei tablet e delle varie tecnologie touch screen noi continuiamo a sviluppare anche strumenti di facile utilizzo. Chi è giovane e non ha un deficit visivo pensa che il mercato non abbia bisogno di questi strumenti, tuttavia la realtà è ben diversa. Oggi, e a maggior ragione in futuro, il mercato necessita e necessiterà sempre più di questo tipo di strumenti per persone anziane o con deficit visivi. Noi vogliamo quindi pensare anche a tutti i clienti finali che non hanno la possibilità di utilizzare certi device a causa di patologie che impediscono la coordinazione dei movimenti. Questo ci motiva a sviluppare prodotti che possono ampliare e rendere più mirata l’offerta dell’ottico nei confronti di segmenti di mercato così specifici e delicati. Investiamo per migliorare la qualità della vita”.
Possiamo anticipare qualche novità in arrivo?
“Nel 2025 inaugureremo una piattaforma dedicata agli ottici, pensata per guidarli nello scoprire e conoscere meglio la nostra gamma di prodotti per l’ipovisione, al fine di aiutare le persone con fragilità visive. È una formazione a supporto della conoscenza degli ottici per migliorare la competenza e la vendita al consumatore finale. Inoltre, lo scorso 20 Settembre, in occasione di Silmo Paris, abbiamo presentato un’anteprima mondiale: abbiamo infatti lanciato una novità senza precedenti nel settore degli ausili visivi, optaro®, una vera rivoluzione nel mercato degli ausili visivi ingrandenti”.
[n.d.r.] nel prossimo numero di VEDERE Italia scoprirete maggiori dettagli sul prodotto.
Thélios nasce nel 2017 dal desiderio di LVMH, leader mondiale del lusso, di elevare l'occhiale a elemento essenziale delle collezioni delle sue Maison ed espressione autentica della loro creatività. Aprendo la strada ad una nuova esperienza di lusso nell’eyewear, Thélios presidia ogni fase della sua catena del valore, dall'ideazione alla distribuzione di occhiali da sole e montature da vista per le Maison LVMH. Grazie alla sua Manifattura all'avanguardia, situata a Longarone, Thélios è sinonimo di Alta Occhialeria: un savoir-faire avanzato, che unisce eccezionale creatività ed eccellenza manifatturiera. Thélios gestisce una rete di distribuzione altamente selettiva con una presenza commerciale diretta in tutti i principali mercati.
THELIOS.COM
Una rubrica per scoprire il lato più umano delle persone che rendono unico questo settore
Se le parole contano, le persone contano anche di più, molto di più. Stiamo finalmente aprendoci a un “Umanesimo moderno”, riscoprendo il valore del capitale umano e l’importanza della cura di questo patrimonio in ogni realtà economica e sociale. La sostenibilità e il business passano anche attraverso il modo di relazionarsi, di costruire e sviluppare i rapporti tra le persone: è inestimabile l’apporto che il singolo individuo può dare a un’azienda, un brand, un settore intero, soprattutto agendo al massimo delle proprie potenzialità.
Per questo motivo crediamo che l’essere umano rappresenti l’argomento più interessante che ci sia e abbiamo creato una rubrica dove, di volta in volta, i personaggi del settore rispondono ad alcune domande sui propri gusti, attitudini, valori. L’intervista non punta sul business, lo scopo non è contrapporre ruoli e aziende ma far emergere in maniera spontanea le diverse personalità che rendono unico il mondo dell’ottica e dell’eyewear.
Roberta Mella Simion
Barbara De Rigo Chief Marketing e Responsabile Comunicazione Corporate DE RIGO VISION S.p.A.
Presidente e CEO Nannini
Italian Quality S.r.l., Vicepresidente ANFAO e Presidente DaTE
Barbara De Rigo
Chief Marketing e Responsabile Comunicazione Corporate DE RIGO VISION S.p.A.
1. L’icona di riferimento
Frida Kahlo
2. Il motto motivante
Non perdo mai: o vinco o imparo (soprattutto la seconda!)
3. Il must have
Lo ZILO, occhiale cult italiano
4. Il cult
Il film “Frankenstein Junior” di Mel Brooks, il brano “Every breath you take” dei Police, il romanzo “Orgoglio e pregiudizio” di Jane Austen
5. L’artista preferito
Sting
6. Il periodo storico più affascinante
Gli anni ‘70
7. La qualità più apprezzabile in un collega
Passione e trasparenza
8. La cosa più inaccettabile
Disinteresse e falsità
9. Il proprio pregio e il proprio difetto
La forza di volontà e la franchezza (perché un bel tacer non fu mai scritto…!)
10. Il sogno, l’ambizione
Vedere le mie figlie serene e realizzate, avere la forza di non arrendermi mai
Presidente e CEO Nannini
Italian Quality S.r.l.,
Vicepresidente
ANFAO e Presidente DaTE
1. L’icona di riferimento
Adriano Olivetti
2. Il motto motivante
“Fare, saper fare, saper far fare, far sapere”Angelo Gaja, per me uno dei produttori di vino migliori del mondo
3. Il must have
Un bracciale al polso
4. Il cult
Indie Italiano come sottofondo
5. L’artista preferito
Jeff Koons
6. Il periodo storico più affascinante
L’Illuminismo per la centralità della razionalità e per l’affermazione dei diritti e la tolleranza
7. La qualità più apprezzabile in un collega
La lealtà e l’intraprendenza
8. La cosa più inaccettabile
La menzogna
9. Il proprio pregio e il proprio difetto
La determinazione e l’essere permaloso
10. Il sogno, l’ambizione
Diventare un punto di riferimento nella produzione Made in Italy
Settore di nicchia (seppur strategico) nel sistema moda, l’eyewear ha dovuto affrontare grandi cambiamenti negli ultimi anni. Ma le sfide non sono finite e il comparto può ancora compiere un salto di qualità. Come? Ne parliamo con Gianluca Davanzo, COO Eurmoda Group
Roberta Mella Simion
Una lunga esperienza nel mondo dell’eyewear, con l’ingresso nel settore negli ’90 e una visione privilegiata di come alcuni dei più grandi gruppi del comparto si siano evoluti e trasformati negli ultimi 30 anni: Safilo, De Rigo, Marcolin e in ultimo Thélios, dove Gianluca Davanzo ha ricoperto la carica di Industrial Director dal 2019 al 2024. Oggi è COO Chief Operating di Eurmoda Group, realtà operante nel settore degli accessori della moda per i grandi player del lusso, con 10 aziende tra Veneto, Emilia Romagna e Toscana che coprono tutte le tecnologie del comparto.
Il suo percorso nel mondo dell’occhialeria ha toccato diverse grandi aziende del settore. Come sono cambiati l’industria e il mercato dell’occhialeria in questi anni?
“Dall’avvio pioneristico di inizio secolo, allo sviluppo e all’industrializzazione degli ’80-’90, ma in particolare gli ultimi 30 anni, il settore dell’eyewear è stato rivoluzionato e modificato, raggiungendo una qualità di gestione manageriale e una qualità di prodotto molto elevate. L’importante crescita del settore, in particolare in Italia, è stata indispensabile per poter competere come eccellenza nel mondo e rimanere al passo con altre aree produttive e mercati concorrenziali sempre più globali.
Le scelte compiute da imprenditori illuminati, come Del Vecchio e De Rigo, mirate a gestire l’intera filiera dal componente fino alla vendita al dettaglio, anche attraverso l’acquisizione di catene di negozi di proprietà, hanno obbligato il comparto a misurarsi con queste nuove condizioni di fornitura e di mercato. Un altro cambiamento importante dell’ultimo decennio è dovuto all’ingresso diretto nel settore dei grandi gruppi del lusso mondiale come Kering e LVMH, con l’obbiettivo di ottenere una filiera produttiva di proprietà per poter controllare i processi e gestire gli sviluppi in un contesto che si avvicina sempre di più ai tempi e alle logiche del mondo fashion. Questa strategia, in totale controtendenza rispetto alle logiche di settore, ha sparigliato notevolmente le carte, ma non mi stupirei se altri big player del settore moda ne seguissero l’esempio nei prossimi anni. La percezione del mercato verso il prodotto eyewear, che non dobbiamo dimenticare essere un dispositivo medico e di protezione, è sempre più quella di un accessorio fashion a completamento di un total look definito dagli stilisti delle Maison, e di conseguenza acquisisce le stesse regole di timing nelle boutique e nei centri ottici”.
Come si è evoluto questo settore?
“Il settore si è evoluto e continua a evolversi sul prodotto, grazie al costante R&D (research and development ovvero ricerca e sviluppo, n.d.r.) che sia i grandi gruppi sia le piccole realtà artigianali portano
avanti con passione, dalla ricerca di materiali, all’inserimento di nuove tecnologie guardando ad altri comparti, sotto la spinta importante della sostenibilità e del recycling. Le altre evoluzioni sono legate alle esperienze manageriali che questo settore riesce ad attrarre con continuità, inserendo competenze e metodi che ne permettono il miglioramento del controllo e delle performance. L’eyewear è un comparto che viene spesso sottovalutato e banalizzato ma presenta molteplici complessità: tra queste, il saper combinare l’estetica e la moda alla struttura e alle regole di un prodotto medicale e la capacità di coniugare nello stesso processo produttivo le tecnologie all’avanguardia, la manualità artigianale e il savoire -faire”.
In cosa è migliorato e peggiorato?
“Credo che, come tutti i prodotti delle eccellenze italiane nel mondo, sia in costante miglioramento. Il personale del settore oggi lavora in ambienti e aziende organizzate, che rispettano tutte le necessità e le normative vigenti, in aree luminose e
alla moda, in un settore che, seppur di nicchia nell’economia mondiale e nella moda stessa, offre un contributo importante al PIL ed all’occupazione nel nostro Paese. L’avvicinamento sempre maggiore al mondo fashion, gli fa acquisire e a volte subire i tempi e le evoluzioni della moda, ma grazie alla capacità di fare squadra tra Brand/grandi Player e Supplier anche questo sarà un ulteriore passo evolutivo.
Qual è oggi il ruolo dell’occhialeria all’interno del comparto accessori e nel sistema moda in generale?
“L’eyewear, come settore nell’insieme e accessorio nello specifico, è sempre più un elemento di completamento del Total Look definito dagli stilisti e dalle Maison. L’occhiale è visto come un accessorio moda, sempre più luxory e sempre più appetibile in quanto ‘luxory accessibile’. Rappresenta una fascia di mercato che le Maison vogliono intercettare. Il comparto accessori della moda e della componentistica dell’eyewear hanno molti elementi in comune: se gestiti in modo intelligente possono essere complementari e migliorarsi l’un l’altro, combi-
nando insieme le diverse competenze, i materiali e migliorando la reattività alle richieste dei Brand”.
Quali sono le criticità e cosa manca per fare un ulteriore salto di qualità?
“Una delle criticità che questo settore sta vivendo, e che lo accumuna ad altre realtà dei vari distretti di eccellenza italiana, sono la mancanza di mano d’opera, di personale specializzato e di figure professionali provenienti da istituti tecnici che li formino e li preparino alle nuove tecnologie e al mondo del lavoro. Sempre più spesso le aziende sono costrette a ricorrere alla creazione di Academy interne per preparare e for-
mare il personale di domani. Nell’area del distretto Bellunese, da qualche anno, gli istituti tecnici si sono sensibilizzati a queste necessità e hanno creato dei corsi specifici per la formazione dei giovani. Il futuro dell’eyewear e un ulteriore passo evolutivo del settore, in termini di performance e di qualità di prodotti e materiali, potrebbe essere determinato dalla collaborazione - già in fase di sviluppo dei modelli e delle collezioni - direttamente con i Partners/Supplier. In questo modo si sfrutterebbero in modo ottimale le competenze e le tecnologie oggi esistenti, messe a disposizione dai Partners/ Suppliers strategici, condividendo fin dal principio le scelte tecniche allo scopo di ottenere il miglior prodotto, sia in termini estetici sia funzionali”.
Per questa nuova puntata di “Posti da...VEDERE” ci troviamo a Varese, città giardino incantevole, ricca di spunti culturali e di storie imprenditoriali. Un luogo dove, nel lontano 1929, Ettore Vettore fu fra i primi in Italia a conseguire il Diploma di Ottica, diventando nel tempo un pioniere nella “battaglia” per ottenere il giusto riconoscimento a questa figura professionale. Questa impronta e – soprattutto – questi valori universali, continuano a vivere nelle nuove generazioni della famiglia, rappresentata oggi da Fabrizio Vettore, Ottico, Optometrista, Visual Coach e titolare di Ottica Vettore, con il quale abbiamo lavorato a questo numero”
Manlio Valli
VEDERE Buongiorno Fabrizio... da quasi cent’anni, la vostra è una tradizione professionale e di passione tramandata con orgoglio. Chi sono, oggi, i vostri interlocutori?
FV: nel nostro punto vendita, proponiamo prodotti e servizi per tutti. ci piace pensare ai clienti come a persone a cui possiamo migliorare la vita attraverso la soluzione visiva più adatta a rispondere alle loro esigenze, che siano occhiali da vista, da sole oppure lenti a contatto. per noi, ogni cliente è unico, come unici sono i suoi occhi, i suoi problemi visivi, le sue necessità pratiche e le sue preferenze estetiche. nel nostro negozio lavoriamo per costruire la soluzione visiva “su misura al 100%”, personalizzata proprio grazie a un lavoro di ascolto e di assistenza continua. da noi, sono benvenuti i bambini e i ragazzi, con un angolo a loro dedicato e montature colorate e resistenti - soprattutto per i più piccoli - oltre a un servizio di assistenza continua per monitorare, ove presente, la progressione della miopia. accogliamo gli adulti portatori di occhiali e di lenti a contatto, proponendo loro soluzioni sempre all’avanguardia – non mancano, ad esempio, le richieste in merito al trattamento di ortocheratologia, ovvero le lenti a contatto che, indossate di notte, possono aiutare a correggere la miopia.
“Ho passato la vita a guardare negli occhi della gente, è l’unico luogo del corpo dove forse esiste ancora un’anima”.
José Saramago
Prima della guerra, Ettore Vettore riuscì a rilevare il brevetto delle lenti Visorekt, aprendo a Milano il laboratorio di lenti oftalmiche “Occhialeria Milanese”, successivamente trasferito a Buguggiate. La continua ricerca di una crescita mirata ad offrire le proprie competenze di Ottico, spinsero poi Ettore, nel 1963, ad aprire un negozio (oggi diremmo un “Centro Ottico”), proprio nel cuore di Varese. Nel corso degli anni questa passione, attraverso i figli di Ettore – Claudio e le sorelle Maria Teresa ed Emilia, tra le prime Optometriste diplomate in Varese – portò Vettore Ottica a divenire, con il proprio laboratorio, un centro di riferimento per le lenti; punto di forza ancora oggi centrale nelle attività professionali di gruppo.
Ettore era un sostenitore assoluto della qualità come valore primario e, a suo modo, un antesignano della moderna figura del Visual Coach. Nella sua visione, ogni mestiere può divenire arte, purché eseguito sempre con professionalità, dedizione e passione. A conferma di questa filosofia, anche la sua attività all’interno di associazioni professionali di categoria, italiane e internazionali, testimonianza di un forte orientamento al servizio. Perché “il cliente va accolto, ascoltato e accompagnato a stare meglio, con premurosa attenzione”.
VEDERE Partiamo dall’inizio, da Ettore Vettore. studioso, fondatore, pioniere. Cosa è rimasto di piu’ importante tra i suoi insegnamenti?
FV: Mi sono sempre ispirato a mio nonno Ettore, tra i primi nel nostro paese a conseguire il diploma di Ottica nel 1929, per tutto ciò che riguarda soprattutto qualità e ascolto; mi lasciava a bocca aperta ascoltare i suoi racconti sulla nascita delle prime associazioni italiane ed europee e, soprattutto, sulla sua visione dell’Optometria: da vero pioniere era già proiettato al di là dei confini italiani grazie alla sua professione e in qualità di membro della SOE – Società di Optometria Europea. Da ragazzo, trascorrevo ogni estate in laboratorio. Vivo questo ambiente da quando ho 15 anni e mi è subito piaciuto; quindi, piano piano è stata una conseguenza inevitabile dedicarmi a questo settore. Devo aggiungere che aveva una visione all’avanguardia, basata su un concetto semplice: noi dobbiamo rivolgerci a chi cerca un servizio, un dialogo e
una cura. L’unico modo per fidelizzare i clienti è dare loro ciò che cercano: essere al loro fianco, dare il massimo, creare un rapporto personale e umano. In un mercato frazionato tra coloro che cercano soluzioni facili, rapide ed economiche e altri che invece vogliono essere seguiti e avere una vera e propria consulenza, disposti quindi a spendere di più per un servizio differente, ci poniamo non di fronte ma di fianco alla persona, perché per trovare tale soluzione bisogna essere in due.
VEDERE 1963, anno di fondazione del vostro centro ottico. Cosa è cambiato, da allora, nel mondo dell’ottica?
FV: I primi anni sono stati pieni di responsabilità, ho partecipato a tutti i corsi che potevo frequentare e fatto parte di tutte le associazioni cui potevo aderire; avevo una costante voglia di migliorare e perfezionarmi costantemente. Con il tempo, ho anche tenuto cor-
si e seminari. Oltre all’aspetto professionale, negli ultimi cinque anni mi sono orientato anche verso tutto ciò che attiene all’aspetto imprenditoriale, sia per quanto riguarda il marketing e la comunicazione sia la gestione delle risorse. Per fare questo, mi sono avvalso del supporto di OSM – Open Source Management, che mi ha insegnato a dare il giusto valore alle persone. Questo mi ha portato a cambiare in modo radicale la visione in azienda, inserire nello staff nuovi collaboratori ed essere, oggi, un “imprenditore migliore”. Inoltre, non manco mai ai convegni di settore, mi piace ascoltare come vengono esposti i contenuti, cioè i modi differenti, nuovi e motivanti che vengono proposti e che poi posso utilizzare per trasmettere gli argomenti ai miei collaboratori.
VEDERE Visual coaching. Cosa puoi dirci di questo approccio professionale? Quale formazione hai svolto?
FV: Anche per il Visual Coaching devo ringraziare nonno Ettore, antesignano di questo importante approccio. Il Visual Coach, infatti, è colui che sa trovare non semplicemente il giusto paio di occhiali, quanto la soluzione
di un problema visivo, che possiamo trovare solo insieme al cliente, sedendoci accanto a lui. Le parole chiave del Visual Coach, per me, sono Analisi, perché analizzo la tua funzione visiva e eseguo lo screening ottico degli occhi; Bellezza, perché ti osservo e ti ascolto per trovare la “tua” soluzione visiva; Educazione, perché ti spiego le principali norme di educazione visiva; Crescita, perché accompagno i tuoi occhi nelle diverse età per stare
bene sempre; Pratica, perché ti mostro semplici esercizi di ginnastica oculare, e Presenza, perché sono al tuo fianco per consigliarti, assisterti e sorprenderti.
VEDERE Come vi immaginate il vostro sviluppo futuro?
FV: È importante costruire e mantenere la nostra reputazione ogni giorno, attraverso il passaparola e la notorietà. Siamo costantemente presenti nella comunicazione e siamo noi i primi a “metterci la faccia”: non utilizziamo modelli e questa è una tipologia di attività che porteremo sempre avanti. Dal punto di vista professionale, il nostro futuro come categoria vedrà sempre meno protagonisti (per quanto riguarda gli ottici indipendenti), la percentuale di negozi come il nostro diminuirà ma saremo più strutturati, avremo più strumenti tecnologici, saremo più innovativi e avremo più modi per comunicare.
VEDERE In conclusione, come tradizione... qual è il tuo “posto da... Vedere?”
FV: Chi viene a Varese per la prima volta, non può non andare al Sacro Monte, a circa 5 km dal centro città. Oltre a essere un bene UNESCO, riconosciuto tale dal 2003, per noi è il posto “del cuore”, che offre panorami magnifici, bellissimi percorsi per chi ama camminare, fino ai musei Baroffio e Pogliaghi e la famosa Via Sacra di circa 2 km, raggiungibile in auto, con i mezzi pubblici o con la funicolare. Il percorso inizia dalla Prima Cappella per arrivare alla Quindicesima (edificate fra il 1604 e il 1698), ovvero il santuario di Santa Maria del Monte, punto di arrivo di una tradizione secolare di pellegrinaggi, dove incontriamo un’enorme statua di Mosè e, salendo la scalinata, troviamo la terrazza panoramica ed entriamo nel Santuario vero e proprio, attorno a cui si è sviluppato il borgo, piccolo ma suggestivo nel suo dedalo di vicoli e cunicoli.
Le Cappelle hanno ognuna una propria architettura, curata nei minimi particolari, con ancora all’interno sculture, dipinti e, soprattutto, i magnifici affreschi sui soffitti. Da non perdere gli ottimi ristoranti e l’emporio in cui degustare i prodotti tipici del Sacro Monte di Varese, il Pandolce, i Mustazitt e l’Amaro di erbe. Il Sacro Monte, infine, è collocato su una collina alle spalle di Varese, da cui, nelle belle giornate, si può ammirare buona parte della Pianura Padana e le montagne lombarde fino a quelle della bergamasca e della Valtellina. Una vera esperienza a 360°, tutta da vivere e vedere!
Grazie Fabrizio... e grazie al tuo team che ci ha accolto con entusiasmo e gentilezza: Valentina, Ottico e Optometrista; Simona, Victor e Barbara del Servizio Clienti e Giulia, responsabile Marketing e Comunicazione. A presto e buon lavoro!
di Roberta Mella Simion
Calzata, comfort, aerazione, visibilità ed estetica: questi i criteri di valutazione che abbiamo chiesto a uno skipper professionista e a uno sportivo amatoriale, appassionato di nautica e golf. Ne scaturiscono due recensioni tecniche, da cui l’ottico può trarre informazioni e spunti preziosi da spendere con il cliente interessato ai performance sunglasses.
Il modello FILA SFI722 è un occhiale da sole sportivo progettato per resistere a elevate condizioni di stress. La vestibilità avvolgente viene accentuata da appositi spoiler laterali forati, studiati per garantire una ventilazione ottimale.
La maschera FILA SFI721 è caratterizzata da una struttura leggera su cui è montata una monolente perfettamente aerata grazie ai fori strategici sul frontale. Entrambi i modelli sono dotati di speciali lenti Zeiss Sport e di terminali forati in bi-iniettato che garantiscono stabilità nell’indosso.
Esercito la professione di skipper da 5 anni e ho testato il modello FILA SFI722 per molte ore consecutive di navigazione, sia a motore sia a vela, lungo la costa e in mare aperto, in diverse condizioni meteo. Ecco la mia recensione.
Calzata e comfort
Gli occhiali sono decisamente comodi e performanti. I terminali delle aste sono dotati di un’apertura che consente di applicare una fascetta, in modo da assicurare ulteriormente la stabilità della montatura in caso di vento molto forte.
Aerazione
Le protezioni laterali schermano gli occhi da vento e sole, ma presentano fenditure della giusta misura per garantire un’aerazione perfetta senza appannamento.
Visibilità
La visibilità è ottimizzata. L’aspetto più importante per chi utilizza questi occhiali in mare è la riduzione dell’abbaglio: i riflessi della luce sull’acqua risultano dimezzati. Inoltre, al termine della giornata, posso constatare che i miei occhi sono molto più riposati rispetto a quando indosso normali lenti da sole.
Estetica
Molto gradevole, dal design sportivo ma discreto.
Note personali
Dopo il test, ho scelto questo modello come occhiale ideale per la mia professione.
Alberto Kellner Ongaro, 58 anni, imprenditore
Sono appassionato di nautica e ho testato la maschera sportiva FILA SFI721 durante una crociera in catamarano lungo la costa dalmata, per un totale di 214 miglia. Inoltre, pratico abitualmente il golf e ho utilizzato lo stesso modello anche sul green. Ecco la mia recensione.
Calzata e comfort
Ottima vestibilità. La mascherina è molto avvolgente, perciò protegge bene i miei occhi chiari in tutte le condizioni luminose. Inoltre è idrorepellente e resistente al sale: in più di 3 ore di navigazione consecutiva non ho mai dovuto togliere gli occhiali per pulirli dagli schizzi. .
Aerazione
Nonostante l’estrema aderenza della montatura, le lenti non si sono mai appannate - né in mare né durante il golf - grazie alle prese d’aria sul frontale.
Visibilità
Il campo visivo è molto ampio, praticamente a 180°. Le lenti polarizzate enfatizzano i colori e le forme, senza affaticare la vista.
Estetica
Il modello è piaciuto molto anche a mia figlia che ha voluto indossarlo in alcune occasioni, non solo sportive!
Note personali
Una mascherina davvero versatile, perfetta per chi pratica diversi sport e desidera un prodotto performante ma anche adattabile alle varie situazioni.
“Ci vediamo a scuola”: dai dati raccolti ad oggi nel corso del progetto, importanti indicazioni
Incentrato sulla prevenzione e il benessere visivo a scuola, il progetto evidenzia come la consapevolezza che le decisioni e le prassi organizzative adottate nel setting scolastico possono avere importanti effetti sulla salute. Ne parliamo con Idor De Simone, ideatore e coordinatore del progetto.
Idor De Simone
Scienze Visive – Optometrista Master in Neuroscienze Cliniche Contattologo
Poliambulatorio Maugeri
Istituti Clinici Scientifici Maugeri www.facebook.com/ idordesimone
Prosegue l’alleanza culturale ed operativa tra l’Ufficio Scolastico, Ambito Territoriale di Milano, e gli Istituti Clinici Scientifici Maugeri, finalizzata nel progetto “Ci Vediamo a Scuola” ideato e coordinato da Idor de Simone degli Istituti Clinici Scientifici Maugeri –Poliambulatorio Milano. Ancora pienamente in corso d’opera, il progetto – iniziato nel 2017 - fotografa già oggi, attraverso l’analisi dei dati sin qui raccolti, una serie di indicatori particolarmente significativi sull’impatto determinato dall’uso non corretto dei dispositivi digitali nella popolazione scolastica.
Le prime due edizioni del progetto, svolte nel corso degli anni scolastici 2017/2018 e 2018/2019 hanno valutato le funzionalità delle abilità visive di 1308 alunni di ogni ordine e grado di 12 Istituti scolastici di Milano.
La terza edizione del progetto, anno scolastico 2019/2020, interrotta a causa della pandemia Covid19 che ha portato alla sospensione delle attività didattiche, è stata ripresa nel maggio del 2021, e ha permesso di valutare altri 519 studenti.
La quarta edizione del progetto, anno scolastico 2022/2023, ha valutato la funzionalità visiva di 1247 studenti, per un totale complessivo di 3074 ALUNNE e ALUNNI di ogni ordine e grado di scuola; mentre la fase di studio attualmente in essere si pone l’obiettivo di raggiungere almeno –ma la speranza è di superare tale traguardo - il numero di 5000 studenti osservati. Sulla base dei recenti studi mondiali rispetto all’impatto del massivo uso massivo e “non controllato” dei dispositivi digitali, soprattutto
da parte di individui sempre più giovani, è emersa allo stato dell’arte una serie di dati interessanti che evidenziano l’incremento di difetti visivi e disturbi oculo-motori.
Le nuove generazioni utilizzano in media 4 diversi dispositivi digitali, spesso simultaneamente, per un tempo che supera le 8 ore al giorno negli adulti e raggiunge 14 ore al giorno tra i 16 e i 24 anni.
Il 75% della popolazione digitale soffre di affaticamento agli occhi.
Il 70% lamenta mal di testa e dolori al collo e nel 30% si registra una progressione miopica non controllabile.
I difetti visivi ovvero difetti ottici (miopia, ipermetropia e astigmatismo) sono correggibili con occhiali o lenti a contatto, mentre i disturbi oculo-motori sono alterazioni della motilità oculare che generano interferenze sulle abilità visive (inseguimenti, capacità di convergenza, strabismi manifesti o latenti) compensabili con cicli di ginnastica visiva
Vedere - È possibile parlare di potenziali correlazioni tra disturbi oculo-motori e disturbi dell’ apprendimento?
I.D.S. - ll progressivo e crescente numero di alunni con disturbi certificati dell’apprendimento (DSA) è una realtà molto conosciuta e oggetto di molteplici riflessioni. Il nostro progetto si è articolato in diverse
attività: valutazione delle abilità visive e momenti di informazione e formazione, al corpo docente, sull’influenza e le ricadute che il sistema visivo ha nelle attività quotidiane di ciascuno.
Gli studi neuro-scientifici hanno dimostrato, attraverso le neuro-immagini, quanto un’alterazione del sistema visivo determini una disfunzione del sistema cognitivo con conseguente diminuzione delle capacità attentive e di concentrazione, generando un’interferenza nelle capacità di apprendimento poiché il 70%-80% delle informazioni alle aree cerebrali passa dal canale visivo.
Il progetto Ci vediamo a scuola ha inserito nella seconda e terza edizione (2018/2019 e 2019/2021) anche l’analisi dei dati rilevati analizzandoli in relazione agli studenti con DSA certificati.
Emerge così un risultato che non si discosta dal risultato globale già esposto.
In relazione ai disturbi dell’apprendimento, sono stati valutati 225 alunni DSA certificati.
Di questi, 51 studenti sono EMMETROPI ortoforici (non hanno né difetti visivi né disturbi oculo-motori) 147 studenti DSA su 225 sono AMETROPI (presentano difetti visivi) 92 di questi 147 studenti DSA Ametropi non hanno giovato di alcuna correzione. Inoltre, 132 studenti DSA su 225 presenta ALTERAZIONI OCULO-MOTORIE.
“CI VEDIAMO A SCUOLA”
OBIETTIVO GENERALE DEL PROGETTO: VALUTARE LA SITUAZIONE OCULO-MOTORIA
DELLA POPOLAZIONE SCOLASTICA IN RELAZIONE ALLE ATTIVITÀ DIDATTICHE
AMETROPIE
Difetti visivi attraverso la refrazione: miopia ipermetropia astigmatismo
TROPIE - FORIE
Alterazione oculo motorie attraverso il COVER Test
DISCROMATOPSIE
Alterazione della percezione dei colori attraverso il Test delle Tavole di Ishihara
Vedere - Quali sono, in definitiva, i risultati?
I.D.S. - Dall’analisi dei dati raccolti è emerso che solo il 35% (1078 studenti su 3074 studenti totali valutati) degli alunni non presenta né difetti visivi (ametropie) né disturbi oculomotori (tropie o forie).
Il 65% (1996 studenti su 3074) degli alunni è ametrope; di questi, il 65% (1307 su 1996 studenti ametropi) non utilizza alcun tipo di correzione - occhiali o lenti a contatto -.
Il 53% (1624 su 3074 studenti totali valutati) degli alunni presenta disturbi oculo-motori, mentre l’8% degli alunni presenta una discromatopsia - ovvero un’alterazione della percezione cromatica parziale.
Vedere - Quali conclusioni, da questi dati?
I.D.S. - In conclusione, l’alto numero di alunni e alunne con difetti visivi soprattutto difetti visivi non corretti e disturbi oculo-motori, rilevati all’interno del campione di 3074 alunni totali valutati ad oggi nell’ambito del progetto “Ci vediamo a scuola” rinforza una riflessione più ampia e articolata rispetto alla prevenzione a alla consapevolezza del benessere visivo a scuola
Discromatopsie
Per tutti gli alunni ed in particolare in relazione al sempre crescente numero di alunni DSA certificati che si registra. Le ultime statistiche pubblicate dal MIUR riportano, infatti, un notevole incremento di certificazioni pari al 3,2% del totale degli studenti frequentanti le scuole italiane di ogni ordine e grado. (Fonte MIUR pubblicazione novembre 2020). È dunque fondamentale che le famiglie e tutto il personale docente accresca conoscenza e consapevolezza rispetto a quanto l’apprendimento possa essere influenzato da una funzionalità visiva fragile.
mod Color Shift CKJ24615
Montature innovative che cambiano colore alla luce solare
Calvin Klein Jeans Eyewear ha recentemente lanciato Color Shift, una collezione dinamica che utilizza un acetato innovativo, capace di cambiare colore quando esposto alla luce solare diretta. Il logo Calvin Klein Jeans, inciso sull’anima visibile delle aste, arricchisce i modelli con un tocco discreto. La collezione, pensata per una nuova generazione pronta a esprimere la propria personalità, include due occhiali da sole e due da vista.
Il modello da sole CKJ24606S, con frontale squadrato oversize, è disponibile in quattro varianti cromatiche: Pink to Khaki, Crystal to Grey, Crystal to Green, e Brown to Violet. Il modello CKJ24607S, con frontale rettangolare e ciliare diritto, si distingue per i suoi colori Grey to Dark Grey, Honey to Brown e Sky to Midnight Blue.
Per la linea da vista, CKJ24615 si presenta con un frontale rettangolare modificato in Crystal to Grey, Brown to Violet, Azure to Blue e Brown to Violet. Il modello CKJ24616, invece, offre un frontale rettangolare stretto nelle tonalità Sky to Midnight Blue, Grey to Dark Grey, Honey to Brown e Green to Dark Green.
mod Color Shift CKJ24606S
Artigianalità, stile e creatività per una nuova visione dell’eyewear
Con una perfetta combinazione di tradizione e innovazione, Estro Eyewear si distingue per le sue collezioni audaci e raffinate, pensate per adattarsi a personalità uniche e diverse.
Nato dalla visione di Pierpaolo Romano e dall’esperienza di Iris Occhiali, Estro è sinonimo di Made in Italy e si propone di dare voce alla creatività e “liberare l’estro” di chi lo indossa, offrendo occhiali che vanno oltre l’accessorio per diventare espressioni autentiche di stile.”
Un design che esalta l’individualità
Ogni montatura Estro riflette la convinzione che ogni persona abbia un’estrosità unica da mostrare al mondo. Ogni prodotto è frutto di un processo artigianale accurato, in cui l’attenzione ai materiali e ai dettagli si unisce a un design all’avanguardia, simbolo dell’eccellenza italiana.
Creatività che si fa innovazione
La creatività è il cuore pulsante di Estro, capace di esplorare nuove forme, colori e materiali. Ogni montatura è un’opera d’arte che sfida le convenzioni dell’eyewear. Le collezioni di Estro sono viaggi attraverso il tempo e lo stile, con linee audaci e un’estetica che combina stile e funzionalità, adattandosi armoniosamente a ogni volto.
Scegliere Estro significa puntare su qualità, artigianalità e design: una tradizione che si rinnova a ogni collezione, creando accessori che non sono solo occhiali, ma vere e proprie estensioni della personalità.
Dal 1933, anno di creazione della prima polo, Lacoste sfrutta una tradizione sportiva per vestire il mondo di ottimismo ed eleganza, con capi casual originali ed esclusivi per uomo, donna e bambino, con capi esclusivi per uomo, donna e bambino. Coniugando sport e moda, Lacoste lascia libero sfogo all’espressione individuale. In ogni collezione, la sua eleganza è espressa da creatività e stile. Il fascino del coccodrillo è aumentato a ogni generazione di consumatori sino a diventare un simbolo che va al di là dello stile. Nel diffondersi da Paese a Paese e da un amico all’altro, le creazioni Lacoste sono state permeate da legami emotivi che le hanno fatte assurgere allo status di icone. La ricercatezza di Lacoste, universale e senza tempo, accomuna un’ampia comunità in cui ognuno rispetta e riconosce i valori e le differenze reciproche.
Lacoste ha presentato recentemente il volto della collezione eyewear The Line, Arthur Fils. Tra i migliori talenti del tennis francese, Arthur Fils è stato scelto come brand ambassador delle collezioni di abbigliamento e eyewear. La conquista del primo titolo ATP a soli 19 anni ha reso Fils il tennista più giovane della top 50 maschile e i suoi successi sportivi, uniti all’innegabile charme, incarnano perfettamente lo spirito di Lacoste. La campagna include immagini che catturano l’essenza della collezione, interpretata splendidamente dall’atleta.
La collezione The Line propone un design all’avanguardia che esprime l’amore del
marchio per i dettagli e i materiali di qualità. Le montature accostano elementi classici rivisitati con un approccio inedito, silhouette senza tempo e tonalità trasparenti, tipiche dello stile di Lacoste. L’inconfondibile appeal francese emerge dal celebre simbolo del coccodrillo, dal pattern Petit Piqué e dalle reinterpretazioni del concetto Ribbon, che si rinnova con delle sottili strisce colorate. Le raffinate aste in acetato, impreziosite da un particolare metallico con il coccodrillo, completano le silhouette chic delle montature. Combinando diversi tipi di materiali, la linea rivela un’estetica sofisticata che regala stile e classe.
“La collezione The Line è un’entusiasmante novità che arricchisce la gamma di Lacoste Eyewear, e il contributo di Arthur Fils la rende ancora più interessante. La passione e l’energia di Arthur sono l’incarnazione ideale dell’eleganza e del coraggio di Lacoste”, afferma Gabriele Bonapersona, Chief Brand Officer di Marchon Eyewear.
Nel mondo dell’ottica, la precisione e l’innovazione sono elementi essenziali per garantire soluzioni visive di alta qualità. Ital-lenti, leader nel settore delle lenti oftalmiche, ha consolidato la sua posizione introducendo una serie di strumenti e prodotti all’avanguardia. Con un costante impegno verso l’eccellenza, Ital-lenti non solo innova nel campo della centratura delle lenti, ma continua a offrire un ampio catalogo di soluzioni ottiche che rispondono alle diverse esigenze visive dei clienti.
La centratura precisa delle lenti è fondamentale per offrire una visione nitida e confortevole. Ital-lenti ha sviluppato il videocentratore EyeFit Smart Desk PRO, uno strumento innovativo progettato per ottici e optometristi. Questo dispositivo utilizza un sistema di rilevazione video avanzato che consente di acquisire immagini precise degli occhi del cliente e calcolare con estrema accuratezza i parametri necessari per la centratura delle lenti. La combinazione di
due videocamere ad alta risoluzione per la presa dei parametri in posizione d’uso e una terza videocamera per la centratura da vicino garantisce un livello di precisione senza precedenti.
La tecnologia di EyeFit Smart Desk PRO riduce al minimo l’errore umano, offrendo risultati di alta qualità e migliorando notevolmente l’efficienza operativa all’interno dei centri ottici. Il software avanzato integrato nel dispositivo è intuitivo e semplice da utilizzare, permettendo una rapida elaborazione dei dati e riducendo i tempi di attesa per il cliente.
L’introduzione di EyeFit Smart Desk PRO all’interno di un centro ottico porta numerosi vantaggi. In primo luogo, riduce il rischio di errori nella centratura delle lenti, garantendo un servizio di altissima qualità e minimizzando la necessità di rifare le lenti. Inoltre, migliora l’efficienza operativa, consentendo di gestire più clienti in meno
tempo grazie alla velocità del processo di presa dei parametri. Questo si traduce in una migliore esperienza per il cliente, che beneficia di un servizio rapido, preciso e personalizzato.
Un ulteriore vantaggio di EyeFit Smart Desk PRO è l’aumento della fiducia del cliente nei confronti del professionista. I clienti possono vedere i benefici delle lenti perfettamente centrate e apprezzare la qualità del servizio ricevuto. Inoltre, la nuova versione di EyeFit
Smart Desk PRO integra un frontifocometro nella colonna laterale del dispositivo, che può essere comodamente fatto rientrare nella base del tavolo quando non utilizzato,
aumentando ulteriormente la funzionalità e la praticità per i professionisti del settore.
Il Nuovo Catalogo Ital-lenti: tecnologia e eccellenza per tutte le esigenze visive
Oltre ai progressi tecnologici nella centratura delle lenti, Ital-lenti ha recentemente presentato il suo nuovo catalogo, che riflette il continuo impegno dell’azienda nel fornire soluzioni visive all’avanguardia.
La copertina del catalogo mantiene il design elegante delle precedenti edizioni, arricchito dall’aggiunta del marchio storico “Prima”, simbolo di qualità e innovazione.
Dalla sua nascita nel 2005, TOM FORD si affida al Gruppo Marcolin per la produzione e distribuzione delle sue collezioni di occhiali. Il marchio, sinonimo di lusso e innovazione, è riconosciuto come trendsetter globale, capace di interpretare lo stile con una visione che unisce design ed eleganza, imponendo nuovi standard estetici. La sua anima moderna, provocatoria e sofisticata si riflette in prodotti caratterizzati da materiali pregiati, lavorazioni artigianali impeccabili e un’attenzione meticolosa ai dettagli.
L’essenza del brand è ben evidente nelle sue collezioni eyewear. Realizzati interamente in Italia, gli occhiali da sole e da vista uniscono influenze vintage e contemporanee, distinguendosi per l’iconico logo “T” in metallo, un elemento strutturale che dona carattere alle montature e rende i modelli immediatamente riconoscibili.
Tra le novità spicca il modello da sole FT1153 –TARYN, una montatura squadrata con doppio ponte e aste spesse, perfetta sintesi di eleganza moderna.
Le ultime creazioni si ispirano sia a tendenze contemporanee che a richiami vintage, con riferimenti che spaziano dagli anni ‘50 del secolo scorso a un’estetica più misteriosa e creativa.
La collezione incarna l’eleganza distintiva, la funzionalità e l’artigianalità italiana che sono il cuore del mondo Tom Ford.
Lo scorso 4 luglio, presso Palazzo Bembo, Università Luiss Hub Dolomiti a Belluno, ha avuto luogo l’Assemblea degli associati ANFAO che è stata anche l’occasione per fare il punto sull’andamento del settore occhialeria e sulle previsioni per i prossimi mesi alla luce del contesto italiano e internazionale.
Durante la parte pubblica dell’Assemblea, Lorraine Berton, la Presidente di ANFAO, ha fatto un interessante e appassionato discorso che pubblichiamo integralmente.
Le prospettive dell’Associazione:
ANFAO al servizio del settore
Carissimi e carissime, colleghi e amici, è con grande emozione e responsabilità che mi rivolgo a voi oggi, a circa sei mesi dal mio insediamento come Presidente di ANFAO.
Dopo aver completato l’iter di definizione della governance apicale dell’Associazione, desidero condividere con voi il nostro indirizzo politico e le linee guida che seguiranno il nostro operato nei prossimi anni.
Sono felice di farlo in questo prestigioso palazzo – divenuto grazie alla caparbietà degli industriali – hub per il Nordest della Luiss Business School, presto sede dell’ITS occhialeria e della Facoltà di Informatica dell’Università di Verona: un vero e proprio polo dell’alta formazione che sta al centro del nostro progetto per l’attrattività del territorio. Sfida cruciale per il distretto dell’occhialeria e per il sistema industriale nel suo insieme.
L’economia globale sta attraversando una fase di transizione, con sfide significative derivanti da fattori ambientali, tecnologici e geopolitici, inflazione crescente.
Il settore ha chiuso un 2023 positivo. Le esportazioni, che sono il cuore pulsante del nostro business, si sono confermate trainanti.
Il 2024 si è aperto in modo meno brillante, con la conferma di uno scarso dinamismo del commercio mondiale, proprio a causa dell’aggravarsi delle tensioni politiche internazionali.
Le nostre esportazioni, nel primo trimestre del 2024, sono risultate crescere comples-
sivamente in valore del 2,3%. L’andamento mensile è in rallentamento rispetto ai primi due mesi dell’anno.
Il trend nei nostri due principali mercati di riferimento, Stati Uniti e Francia (che insieme coprono circa il 35% delle esportazioni) nel primo trimestre dell’anno è stato negativo. Tuttavia, rispetto ad altri settori, l’occhialeria si mostra sempre capace di guardare alle nuove opportunità. Le tecnologie emergenti, l’accelerazione della digitalizzazione e una crescente consapevolezza verso la sostenibilità stanno ridefinendo i parametri della competitività.
È nostro compito, come associazione e come imprenditori, affrontare queste sfide con resilienza e proattività, trasformando le difficoltà in occasioni di crescita e innovazione.
Per questo motivo, il primo punto su cui intendo insistere è il rafforzamento del ruolo di ANFAO. La nostra associazione deve diventare sempre di più un punto di riferimento imprescindibile per tutte le aziende del settore.
Vogliamo che ANFAO sia riconosciuta come un vero e proprio motore di sviluppo per le nostre imprese.
Servizi e rappresentanza devono essere il cuore pulsante del nostro operato quotidiano.
Essere presenti significa anche partecipare attivamente ai tavoli di lavoro con le istituzioni, dialogare con le autorità politiche e collaborare con altre associazioni, nel territorio, in Italia, in Europa e a livello internazionale.
Solo così potremo assicurare che le nostre istanze vengano prese in considerazione nelle decisioni che ci riguardano.
Il nostro impegno sarà volto anche a potenziare la presenza di ANFAO all’interno del Sistema Confindustria.
Dialogo, identità e unità sono i pilastri conduttori che il nuovo Presidente Emanuele Orsini, ha indicato come prioritari e che abbiamo condiviso con lui portandogli il nostro sostegno.
Credo che siano per tutti noi imprescindibili e che diano la corretta direzione di come si
possa portare avanti l’attività associativa.
La collaborazione con Confindustria nazionale ci consente di accedere a una rete di relazioni e risorse straordinaria, di cui possiamo beneficiare tutti.
La nostra Associazione non deve essere un’isola ma un soggetto dialogante capace di massimizzare contatti e opportunità: noi stessi, con la nostra identità e i nostri valori, possiamo essere una risorsa per il sistema confindustriale.
Un primo passo in questa direzione è la richiesta di partecipare attivamente ai Gruppi di Lavoro su Internazionalizzazione, Politica Industriale e Tutela del Made in Italy: si tratta di Tavoli strategici dove vogliamo e dobbiamo incidere.
Essere vicini alle aziende significa ascoltarle e rispondere in modo tempestivo e concreto alle loro esigenze.
Intendiamo potenziare i servizi offerti, fornendo supporto specializzato per ogni associato, sostenendo sviluppo e crescita.
In questo contesto, siamo pronti a raccogliere direttamente dai nostri associati suggerimenti e feedback su come migliorare i servizi offerti.
È fondamentale per noi valorizzare la filiera e capire le esigenze specifiche di ogni realtà, dalle piccole imprese ai grandi gruppi industriali, per poter offrire un supporto mirato ed efficace.
Ciascun associato deve percepire ANFAO come la casa in cui dialogo, identità e unità si concretizzano in un sistema di servizi per il settore dell’occhialeria.
Con questa visione vogliamo porci l’obiettivo di incrementare la base associativa, in modo che la rappresentanza possa essere potenziata.
Penso sia uno stimolo per tutti confrontarsi con nuove energie ed esperienze.
La qualità della produzione italiana è un patrimonio inestimabile. Agiremo in primis dal punto di vista politico per sostenere vere proposte di politica industriale che possano incentivare la manifattura degli occhiali nel nostro paese (incentivi agli investimenti, industria 5.0, riduzione del cuneo fiscale…).
Il tema non è più rinviabile: serve una nuova politica industriale, nazionale ed europea. Non possiamo perdere competitività rispetto ai nostri competitor, Stati Uniti e Cina innanzitutto.
Ritorniamo, per favore, ai temi concreti: torniamo alle imprese e ai territori!
Promuoveremo il Made in Italy a livello globale, valorizzando le nostre eccellenze e sostenendo le imprese nel miglioramento continuo dei processi produttivi.
Made in Italy è sinonimo di eccellenza in termini di qualità, design e tradizione, e potersi fregiare di questo marchio significa ottenere un importante vantaggio competitivo, soprattutto a livello internazionale.
Lo scorso 18 aprile abbiamo istituito un’importante giornata dedicata alla scoperta del Made in Italy del settore: Discover Made in Italy Eyewear. Lavoreremo perché diventi un appuntamento strutturale e perché abbia una risonanza non solo limitata al territorio, ma internazionale.
Il Distretto veneto dell’occhiale e quello varesino sono due esempi eclatanti di cos’è davvero il Made in Italy: siamo noi, la nostra storia, il nostro presente e il nostro futuro.
Non è uno slogan, ma la nostra caratteristica fondante!
Nel 2026, avremo un’opportunità straordinaria per far conoscere ancora di più gli occhiali italiani e il distretto dell’occhialeria, grazie alle Olimpiadi Invernali Milano-Cortina
Questo evento rappresenta una vetrina internazionale unica, e dobbiamo cogliere l’occasione per valorizzare il connubio tra la nostra fiera, MIDO, che si svolge a Milano, e il nostro storico distretto dell’occhialeria.
Le Olimpiadi non sono solo un evento sportivo o turistico, ma anche manifatturiero e culturale: comunicare l’eccellenza dei nostri territori e dei nostri prodotti sarà la prima azione da mettere in campo.
Anche per questo, dobbiamo creare sinergie che valorizzino la nostra presenza e rafforzino la nostra immagine internazionale mostrando al mondo la qualità e l’innovazione dell’occhialeria italiana, attraverso MIDO e con attività che realizzeremo per quella
occasione. Pensiamo anche a quel piccolo grande gioiello che è il Museo dell’occhiale a Pieve di Cadore, vicino alla casa natale del Tiziano.
Ma le Olimpiadi sono anche l’occasione per ottenere infrastrutture nuove ed efficienti che avranno ricaduta positiva su tutte le nostre aziende.
Altro fronte è quello della sostenibilità, in cui crediamo moltissimo come associazione e su cui stiamo investendo moltissimo.
Nei prossimi mesi vedremo le prime certificazioni CSE, Certified Sustainable Eyewear, rilasciate da ANFAO alle aziende che si stanno impegnando in questo percorso. Ideato, registrato e promosso da ANFAO, in collaborazione con CERTOTTICA, contiamo che CSE possa diventare un nuovo standard per la sostenibilità di prodotto nel mondo dell’occhialeria certificando l’occhiale completo e i suoi componenti: frontali, aste, lenti, minuterie metalliche e plastiche. È un progetto importantissimo per il mondo dell’occhialeria per valorizzare l’impegno dei nostri associati volto al miglioramento della prestazione ambientale della filiera.
La sostenibilità non è solo un obbligo morale, ma anche un fattore competitivo sempre più rilevante. In tal senso insieme al progetto CSE, e sempre in collaborazione con CERTOTTICA, stiamo lavorando anche alla tematica del fine vita del prodotto.
Questi aspetti sono complessi e attengono alla sfera complessiva della normazione che, per i nostri prodotti che ricadono direttamente in due regolamenti europei - quello sui dispositivi di protezione individuale e quello sui dispositivi medici - rappresenta un’area di fondamentale importanza.
Il presidio è costante a livello nazionale e internazionale attraverso una Commissione Tecnica dedicata e attraverso la partecipazione costante all’associazione europea Eurom 1 Optical Industries.
La nostra svolta “green” è iniziata da tempo prima che questo termine divenisse una “moda”: come imprese dell’occhiale siamo l’avanguardia dell’industria sostenibile e continueremo ad esserlo con i fatti.
Sappiamo che i giovani rappresentano il fu-
turo delle nostre imprese.
Anche in ANFAO dobbiamo offrire loro tutte le opportunità per sviluppare le competenze necessarie per diventare i leader di domani.
Pensiamo a collaborazioni con istituti tecnici e università per creare corsi di specializzazione e master mirati alle esigenze del nostro settore; programmi di mentoring, dove i professionisti più esperti possano trasmettere le loro conoscenze e competenze ai giovani talenti.
La giornata della creatività di ANFAO costituirà sempre un momento fondamentale in questa direzione.
Inoltre, considerando le dimensioni del nostro comparto, l’ambito dei giovani è il terreno adatto per effettuare attività trasversali ai settori e alle territorialità con il fine ultimo di creare esperienze di crescita reciproca.
ANFAO deve essere in prima linea anche per supportare le aziende nel processo di digitalizzazione e innovazione.
Su questo stiamo già lavorando con progetti di open innovation che mettono in relazione start up innovative con le nostre aziende.
C’è poi il tema cruciale delle competenze.
La formazione, in cui ANFAO è impegnata con EBO e CERTOTTICA, gioca un ruolo cruciale con la proposta di corsi di formazione e workshop su temi quali l’e-commerce, il marketing digitale, l’intelligenza artificiale, l’automazione industriale.
In questa direzione va il nostro progetto Copernico realizzato da ABLE e finanziato dall’Ente Bilaterale dell’Occhialeria, che presenteremo tra poco.
Con Luiss Business School stiamo lavorando a un master sul Fashion con una specializzazione sull’Eyewear.
Complementare alla formazione è il sistema delle relazioni industriali. Qui, anche grazie all’impegno delle aziende associate che partecipano alla Commissione Sindacale, negli anni abbiamo saputo costruire un impianto contrattuale tra i più moderni del settore manifatturiero.
Continueremo a promuovere politiche di welfare che migliorino il benessere dei la-
voratori e favoriscano l’inclusione.
Crediamo che un ambiente di lavoro inclusivo e rispettoso delle diversità sia fondamentale per attrarre e trattenere i migliori talenti.
Svilupperemo linee guida e best practices per aiutare le aziende a implementare queste politiche e promuoveremo programmi di sensibilizzazione e formazione su questi temi, tra cui l’empowering femminile
Ricordo che l’occhialeria si è sviluppata anche grazie al lavoro femminile. Arrivare a una uguaglianza sostanziale – e non solo formale – è un obiettivo di civiltà, che fa bene anche alla competitività: tutte le statistiche ci dicono che i sistemi più inclusivi sono quelli che funzionano meglio.
Voglio soffermarmi ora sul mercato italiano che rappresenta per il comparto dell’oftalmica il core business, e, invece, è spesso poco considerato dalle aziende di montature più proiettate sui mercati internazionali. I rapporti con la distribuzione italiana, gli ottici, sono fondamentali per il successo dei nostri prodotti.
Così come è importante la classe medica. In particolare, per l’industria è importante favorire un dialogo costante e positivo tra ottico e classe medica che vada a beneficio del consumatore finale.
L’informazione e la formazione continua degli ottici e degli oculisti sono importanti per trasferire le novità tecnologiche sviluppate nei nostri prodotti e possono consentire la miglior soluzione possibile per ogni difetto visivo.
Stiamo lavorando con il Gruppo Lenti in questa direzione creando momenti di incontro e confronto per favorire la collaborazione e lo scambio di esperienze.
Importante nei confronti del consumatore finale anche la prevenzione e la promozione della cultura del bene vista che ANFAO porta avanti con il ruolo della Commissione Difesa Vista.
Concludo con un capitolo dedicato all’internazionalizzazione e alle attività commerciali dell’associazione, MIDO in particolare e DaTE
L’internazionalizzazione da sempre è l’attività principale che sostiene il settore.
Circa il 90% di quello che produciamo è rivolto all’export. Le nostre aziende hanno dimostrato nel tempo una capacità e una flessibilità senza eguali nell’espandersi in tutti i mercati.
ANFAO le accompagna con un fitto programma di workshop e collettive, eventi e missioni commerciali, attività di incoming, studi e ricerche in collaborazione con ICE e il Ministero degli Affari Esteri attraverso un piano promozionale annuale.
Riteniamo che questa attività vada potenziata e che vada mirata maggiormente alle esigenze delle imprese associate.
MIDO è l’espressione migliore di internazionalizzazione per il nostro settore, con la fondamentale l’attività di incoming dei buyers internazionali.
È la fiera leader di settore e, come tale, è e rimarrà il cuore pulsante della nostra occhialeria.
MIDO allo stesso tempo è anche, a livello associativo, un asset strategico per sviluppare ulteriormente le attività rivolte alle aziende associate.
Dobbiamo considerare MIDO non solo una fiera, ma un vero e proprio hub di innovazione e networking.
Intendiamo sfruttare al massimo questa piattaforma per creare nuove opportunità di business, favorire lo scambio di idee e promuovere le eccellenze italiane a livello globale.
Sono certa che le edizioni del 2025 e del 2026, con l’occasione di Milano-Cortina, mostreranno tutta la loro potenzialità in tal senso.
Siamo inoltre al lavoro per un’edizione rinnovata e potenziata di DaTE nel 2025.
Orgoglio e passione sono il motore di quello che siamo: questa è la differenza tra “fare gli imprenditori” e “essere imprenditori”.
Noi siamo imprenditori e “siamo” anche un’Associazione.
È un legame profondo, che va rinsaldato ogni giorno.
Grazie
Lorraine Berton ora è anche la Presidente di IES e, quindi, di MIDO oltre che di ANFAO
In linea con quanto previsto all’inizio del mandato 2024, Lorraine Berton, già presidente di ANFAO, lo scorso 17 giugno, ha assunto anche la presidenza della controllata IES Srl, la società di servizi che gestisce con successo varie attività, tra cui la manifestazione internazionale dell’occhialeria MIDO | Milano Eyewear Show.
Nel luglio 2023, in attesa dell’emergere di una candidatura valida alla Presidenza di ANFAO, l’Associazione aveva provveduto a rinnovare gli organi in scadenza della srl con un CDA di garanzia che assicurasse continuità nella gestione. Il CDA presieduto da Giovanni Vitaloni, Past President ANFAO, si era così insediato nella prospettiva di una successiva integrazione e avvicendamento
con i futuri vertici politici di ANFAO, nei modi e nei tempi che sarebbero stati ritenuti più idonei e favorevoli.
Realizzata l’edizione di MIDO 2024, con grande successo, e avviate tutte le attività associative, le condizioni necessarie per l’avvicendamento si sono verificate, permettendo così il naturale subentro della Presidente Berton.
Grazie alla stretta collaborazione e all’impegno congiunto di Lorraine Berton e Giovanni Vitaloni, l’iter di definizione della governance è stato portato a termine con efficacia garantendo così una transizione agevole e una continuità strategica nella gestione delle iniziative dell’intero Sistema ANFAO.
Annunciate inoltre le nuove date del salone: si terrà dal 13 al 15 settembre 2025
Lo scorso 5 settembre è stato annunciato che Davide Degl’Incerti Tocci, già vicepresidente ANFAO con delega Gruppo Giovani, digitalizzazione e internazionalizzazione, oltreché CEO di Nannini Italian Quality, è il nuovo Presidente di DaTE, evento dell’occhialeria dedicato ai temi dell’avanguardia e dell’innovazione che si svolgerà dal 13 al 15 settembre 2025.
Queste le parole del nuovo Presidente: “Ringrazio la presidente di ANFAO e MIDO Lorraine Berton per questo incarico e per la fiducia nel concedermi l’opportunità di rinnovare una manifestazione così rilevante per il mercato italiano – commenta il nuovo presidente Degl’Incerti Tocci. Ho accettato la presidenza di DaTE con grande entusiasmo, e con lo stesso spirito lavorerò con il team, già attivo per il 2025.
Le parole chiave come avanguardia, creatività, audacia, contaminazione, ispirazione, originalità, ricerca, che hanno consentito a DaTE di affermarsi nel panorama nazionale in una nicchia ben definita, saranno ancora le nostre colonne portanti – prosegue il presidente - ma, per la prossima edizione, nuove idee e nuovi concetti si rifletteranno su tutti gli
aspetti della manifestazione: nella location, nel format e nelle indispensabili possibilità di business, ampliate in accordo con le necessità del mercato.
DaTE è infatti un’occasione unica per tutto il sistema eyewear: per gli espositori, che troveranno il terreno fertile per coltivare le proprie ambizioni e sperimentazioni e per i visitatori, in primis gli ottici italiani, che potranno andare alla scoperta di elementi in grado di diversificare la propria offerta, senza rinunciare a un’atmosfera dalla quale trarre intuizioni preziose”.
Il 16 settembre MIDO ha annunciato un cambio di calendario per l’edizione del 2026. Le nuove date, dal 31 gennaio al 2 febbraio, anticipano di una settimana l’evento per evitare la coincidenza con l’inizio delle Olimpiadi Invernali di Milano Cortina 2026, che avverrà il 6 febbraio.
Spostare l’evento permetterà di evitare le criticità legate alla gestione logistica che
l’inizio dei Giochi Olimpici potrebbe comportare, con vantaggi significativi come una maggiore disponibilità e accessibilità per alloggi e trasporti e, soprattutto, un’esperienza complessivamente migliorata per espositori e visitatori.
Ricordiamo che la prossima edizione di MIDO si terrà a Fiera Milano Rho dall’8 al 10 febbraio 2025.
Il Gruppo De Rigo ha siglato lo scorso giugno un accordo con l’azienda tessile 2Brothers per il design, la produzione e distribuzione a livello globale della collezione di abbigliamento a marchio Police per uomo e bambino.
La prima collezione di abbigliamento Police è stata presentata in anteprima a Pitti Immagine Uomo e sarà in vendita da inizio 2025 attraverso la rete distributiva di 2Brothers.
Il meeting annuale 2024 di CSO – Costruzione Strumenti Oftalmici, si è svolto l’1 e il 2 giugno nel Castello di Lubiana (Slovenia) con la partecipazione di duecento persone provenienti da 29 paesi.
Sono state presentati in anteprima, tra gli altri, il nuovo design degli accessori, le nuove funzionalità del dispositivo MS-39 per la misurazione della lunghezza assiale e la nuova lampada a fessura SL99K élite.
Il programma scientifico si è articolato su diverse tematiche inerenti alle capacità diagnostiche dei dispositivi CSO. Domenica 2 giugno, dopo una sessione dedicata ai distributori, il programma ha dato spazio a un simposio su aberrometria e controllo della miopia con protagonista lo strumento Osiris.
In settembre CSO ha anche partecipato alla 42esima edizione di ESCRS (The European Society of Cataract and Refractive Surgeons) a Barcellona per presentare le sue le ultime novità tecnologiche. L’azienda ha anche realizzato una linea di strumenti e accessori con una “veste“ particolare (materiali e colori particolari) in esclusiva per l’evento.
Nel 2009 gli occhiali di Blackfin furono donati ai Capi di Stato e di Governo riuniti a L’Aquila per il G8. Per la seconda volta, anche lo scorso giugno in occasione del Vertice G7 a Borgo Egnazia in Puglia i membri intervenuti hanno ricevuto un occhiale da sole Blackfin in titanio, customizzato con una incisione personale e il logo dell’evento.
Sono stati oltre 40 i partecipanti alla giornata conclusiva del Master Update in Optics di Alessandra Salimbene, organizzato in collaborazione con Optovista, domenica 16 giugno a Villa Tolomei a Firenze.
Il Master ha visto oltre 60 iscritti seguire un percorso on line, iniziato a fine marzo, dedicato all’aggiornamento sui temi più “caldi” del marketing, della comunicazione e della vendita, passando attraverso l’uso dell’Intelligenza Artificiale, i linguaggi inclusivi e la psicologia del consumo.
A questo viaggio digitale si è aggiunta la giornata fiorentina, con oltre 6 ore di formazione residenziale e la possibilità di interagire anche in presenza.
CooperVision ha annunciato a fine luglio l’ingresso di tre nuove figure professionali. La nuova Regional Sales Manager Nord Italia è Lorenza Gregorutti, alla quale è affidato un team di 8 persone, con la supervisione del National Sales Field Manager, Bruno Giorgetti. A Lorenza Gregorutti riporta direttamente la nuova Sales Representative Nord Italia, Silvia Del Maschio, con 13 anni di esperienza come ottico optometrista. Alessandro Vena, rappresenta CooperVision in parte del Sud Italia, forte di una lunga tradizione familiare nel settore dell’ottica, della specializzazione presso l’IRSOO e dell’esperienza fatta in DAI Optical Industries e Divel Italia.
Gucci ha presentato un nuovo ritratto di Jannik Sinner in Gucci Eyewear Gucci continua a celebrare il suo legame con uno sport profondamente radicato nel suo patrimonio, fondendo armoniosamente lusso e lifestyle. In linea con questa visione moderna e senza tempo, il nuovo scatto ritrae Jannik Sinner, numero 1 della classifica ATP e Global Brand Ambassador della Maison. Nel ritratto, il campione di tennis indossa un paio di occhiali da sole classici in acetato, reinterpretati con un tocco contemporaneo che rappresenta l’essenza del marchio.
Il Gruppo De Rigo e TOUS, brand spagnolo di gioielli e accessori leader nel segmento del lusso accessibile, hanno annunciato l’11 luglio il rinnovo anticipato dell’accordo di licenza per il design, la produzione e la distribuzione di occhiali da sole e montature da vista a marchio TOUS a livello mondiale.
Continua così lo sviluppo della strategia a lungo termine per l’ulteriore crescita e internazionalizzazione del marchio, già leader in Spagna, Portogallo e America Latina.
Chiave del successo delle proposte eyewear sono collezioni che si ispirano alla gioielleria TOUS, alla sua creatività e allo spirito playful tipico del brand.
Da giugno a settembre Ottica Demenego ha aperto tre nuovi punti vendita.
Il 14 giugno è stato inaugurato il primo punto vendita a Gorizia (il quinto in Friuli-Venezia Giulia) in Corso Italia 4, il viale principale della città, 300 m² con quindici ampie vetrine lungo la facciata principale e laterale.
Il 2 settembre è stata la volta di Vicenza, in via della Pace 85, con un punto vendita della superficie complessiva di ben mille m² con un design completamente rinnovato. Infine, il 16 settembre l’azienda ha aperto un nuovo punto vendita a Camposampiero in via Borgo Padova, una delle arterie principali della città. Il negozio si estende su una superficie di trecento metri quadrati e, come per il punto vendita di Vicenza aperto all’inizio di settembre, anche questo presenta un layout rinnovato.
Il 17 luglio Essilorluxottica ha annunciato due nuovi accordi. Il primo con VF Corporation (NYSE: VFC), leader globale nel settore abbigliamento, calzature e accessori lifestyle, per l’acquisizione del marchio Supreme® per 1,5 miliardi di dollari per cassa. L’operazione dovrebbe concludersi entro la fine del 2024. Il marchio Supreme® opera attraverso un business digital-first e con 17 negozi tra Stati Uniti, Asia ed Europa. Il secondo accordo annunciato nella stessa data è l’acquisizione di una partecipazione dell’80% in Heidelberg Engineering, azienda tedesca specializzata in soluzioni diagnostiche, tecnologie chirurgiche digitali e soluzioni IT per l’oftalmologia clinica.
La Fondazione De Rigo H.E.ART Onlus, da sempre impegnata a supportare i giovani nella fruizione dei diritti inalienabili alla salute e all’istruzione, ha annunciato il suo impegno per la creazione del primo parco inclusivo a tema in Europa che verrà costruito all’interno del parco Città di Bologna del comune di Belluno. Il parco di 660 metri quadrati a tema “Peter Pan” con 12 giochi completamente inclusivi, potrà accogliere 130 bambini. Il progetto, promosso dal Circolo Ricreativo Vigili del fuoco Belluno, verrà inaugurato ad ottobre 2024.
mark’ennovy, parte di Euclid Vision Group, ha annunciato l’ingresso di Andrea Magli nel proprio team in qualità di Key Account Manager per l’area Centro Italia.
Andrea sarà responsabile dello sviluppo e della gestione dei rapporti con i clienti chiave del Centro Italia, contribuendo alla crescita e all’espansione della presenza di mark’ennovy sul territorio.
Andrea Magli porta con sé una laurea in optometria e una vasta esperienza maturata in aziende del settore.
Marcolin ha comunicato la nomina, operativa dal 15 luglio 2024, di Andrea Vincenzo Virgilio come nuovo Group Operations Director che riporterà direttamente al CEO & General Manager Fabrizio Curci, assumendo la responsabilità sugli stabilimenti produttivi del Gruppo, Ricerca e Sviluppo, Product compliance e Supply Chain. Laureato in Ingegneria Elettronica presso l’Università degli Studi di Palermo, Andrea Vincenzo Virgilio ha maturato negli anni una significativa esperienza in ambito operations in contesti di produzione, industrializzazione, qualità e lean manufacturing presso Aziende di grande prestigio (Benetton, Lavazza Group, Luxottica e FCA).
Morel, il produttore di occhiali con sede nel Giura ha compiuto un nuovo passo nel suo sviluppo internazionale con il lancio lo scorso giugno di MOREL Baltic, la quarta filiale aperta dall’inizio dell’anno.
Questa diciannovesima filiale rafforza la sua rete di distribuzione nell’Europa orientale con una presenza ufficiale in Estonia, Lettonia e Lituania.
Giovedì 12 settembre è stata inaugurata, al Museo dell’Occhiale di Pieve di Cadore, la mostra “Occhiali Olimpici. La protezione degli occhi nelle attività sportive”.
Un vero e proprio sguardo sugli ultimi 70 anni di storia tra sport, vista e progresso: a trenta chilometri da Cortina d’Ampezzo – a due anni dalle Olimpiadi 2026 – non si poteva che partire dallo sci, con le prime maschere in esposizione arrivate in parte dall’archivio Sàfilo di Calalzo di Cadore e in parte dalla collezione del Museo.
Il concetto alla base della mostra - che sarà in continua evoluzione e crescita - è lo studio e la presentazione dello sviluppo tecnologico legato alla vista in ambito sportivo, dalle prime idee degli anni Cinquanta fino alle ultimissime novità.
Hoya e Nidek hanno siglato un accordo a livello globale.
In Italia HOYA e R.O.M. SpA, distributore in esclusiva di NIDEK, si alleano per fornire ai clienti un assortimento completo di prodotti e strumenti per la miglior gestione di tutte le attività, dall’esame della vista alla consulenza nella fase di vendita, fino alla consegna dell’occhiale con le lenti oftalmiche, per la miglior qualità visiva.
iVision Tech S.p.A. ha firmato a giugno un accordo della durata di sei anni per la distribuzione in esclusiva in Italia degli occhiali a marchio Henry Jullien (acquisito da iVision Tech a settembre 2023) con Filab S.r.l., fondata nel 1993 e specializzata nella produzione di lenti oftalmiche. Filab distribuirà presso i 2.000 ottici italiani con cui collabora gli occhiali del brand Henry Jullien.
Direttore Generale di R.O.M.
La nuova campagna Gucci Eyewear Autunno Inverno 20242025, firmata da Sabato De Sarno, si distingue per un vivace mosaico di personalità uniche. Realizzata dal fotografo Mario Sorrenti, la campagna racchiude immagini e video che celebrano l’individualità e rendono omaggio all’autenticità nella sua forma più pura.
I volti noti di Abbey Lee, George Barnett, Liya Kebede e He Cong appaiono in una serie di scatti e filmati accattivanti, nei quali ciascuno di loro racconta la propria storia unica attraverso lo stile degli occhiali indossati.
NAU!ME® la linea di occhiali fatti su misura di NAU! è diventato dallo scorso luglio anche un negozio nel cuore di Milano, in Corso Buenos Aires, 24. Il percorso di personalizzazione dell’occhiale comprende oltre 300.000 possibili combinazioni da scegliere in negozio e vedere immediatamente abbinati attraverso il virtual try-on, che permette la visione di un’anteprima dell’occhiale direttamente sul volto di chi lo ha creato.
VANNI ha pubblica la sua seconda relazione di impatto (consultabile sul sito vanniocchiali. com). Produrre in Italia premia, non solo per la qualità degli occhiali, ma anche per la sostenibilità ambientale dei prodotti manufatti. Lo dimostrano i numeri che VANNI ha ottenuto realizzando il Life Cycle Assessment degli occhiali da vista in acetato di cellulosa, rappresentativi del design delle collezioni VANNI. Lo studio, commissionato all’Università Bicocca di Milano, in collaborazione con Liito, ha evidenziato che l’impatto in termini di CO2 del modello V1632 è di 2,35 kg, un peso sotto la media dei valori di riferimento del settore, ottenuto grazie all’utilizzo di materia prima italiana e alla scelta di produrre tutto nel territorio nazionale. Lo stesso occhiale, nel caso di una produzione asiatica, avrebbe generato 4,45 kg di CO2, circa l’89% in più di emissioni, a causa dell’alto impatto ambientale dei trasposti intercontinentali.
MODO Eyewear, casa madre di Italia Independent, ha annunciato la collaborazione speciale con Rita Ora per il video musicale della sua ultima hit “Ask and You Shall Receive”.
Italia Independent è il marchio esclusivo di occhiali per il video, diretto da Dano Cerny, che è ambientato in una malfamata lavanderia a gettoni aperta 24 ore su 24 e trae ispirazione dall’iconico spot Levi’s 501 del 1985 con Nick Kamen.
A distanza di pochi mesi dal closing dell’operazione che ha visto Thélios acquisire lo stabilimento exSafilo di Longarone, a fine luglio è stato pressoché ultimato il progetto di assorbimento dei circa 250 lavoratori entrati in squadra, in anticipo rispetto alle tempistiche previste dal piano industriale. Thélios ha annunciato inoltre un piano di investimenti per la ristrutturazione del complesso dedicato alla lavorazione del metallo per la produzione di montature. Nasce così un campus di eccellenza che conta oltre 1.300 persone impiegate sul territorio. Il cantiere ha preso il via a fine luglio e i lavori saranno completati entro l’anno.
Il Consiglio di amministrazione di Safilo Group S.p.A. ha approvato i risultati del 1° semestre 2024. La performance delle vendite in Europa ha tenuto nonostante il rallentamento dovuto alle avverse condizioni metereologiche nel 2° trimestre. In Nord America, l’andamento dell’eyewear è migliorato rispetto al 1° trimestre, mentre il business sportivo Smith è risultato ancora sottotono nei punti vendita fisici. Carrera e David Beckham hanno registrato le migliori performance. La positiva generazione di cassa operativa è stata reinvestita nella licenza perpetua dell’Eyewear by David Beckham per rafforzare ulteriormente il portafoglio marchi. Ad oggi, i brand di proprietà, insieme all’Eyewear by David Beckham, rappresentano già circa il 50% delle vendite.
A novembre, il Gruppo Silhouette aprirà il suo primo negozio monomarca: la House of Silhouette. Il negozio, situato nel 1° distretto di Vienna in una posizione prestigiosa nella Herrengasse 1, è interamente dedicato agli occhiali. Costruito su due piani, in una posizione unica, offre ai clienti l’opportunità di sperimentare l’eccellenza Made in Austria e di vedere sotto lo stesso tetto tutte le collezioni dei tre marchi di occhiali del gruppo: Silhouette, Evil Eye e Neubau Eyewear.
Silhouette ha celebrato il 25° anniversario di Titan Minimal Art Cosmic presso Space Dreamers, la prima mostra immersiva dedicata ai viaggiatori spaziali. Il 21 maggio scorso l’icona di design austriaco è stata presentata all’interno di una installazione che combina creatività, design, comunicazione e tecnologia, ponendo al centro dell’attenzione l’universo.
Le 16 installazioni interattive da provare durante l’experience si distinguono proprio come gli occhiali premium per la loro straordinaria originalità, con forme e colori che rompono gli schemi dell’immaginario convenzionale. Un percorso coerente per gli ospiti, che sono stati proiettati al centro dell’universo Cosmic. Un’esperienza immersiva che ha permesso al team Silhouette di raccontare la storia dei 25 anni di questa icona di design reinterpretata per stile e nuove tonalità in linea con i tempi moderni, ma restando sempre fedele al DNA che ne ha fatto un must have Made in Austria.
Modelli in titanio high tech, senza viti, né cerniere, di soli 2 grammi di peso. Gli occhiali Titan Minimal Art rappresentano l’idea rivoluzionaria nel mondo dell’occhialeria che ancora oggi dimostra di essere attuale, a distanza di 25 anni dalla creazione. Selezionati per le missioni spaziali, sono tuttora uno strumento fondamentale per l’equipaggio che lavora in assenza di gravità. Ad
oggi sono stati indossati da 73 astronauti per un totale di 86.833 ore di volo.
Una rivoluzione che non è mai scesa a compromessi con il design e il comfort, esempio di innovazione e flessibilità nel concept, sostenuta da oltre 12,4 milioni di modelli venduti, con continui aggiornamenti che hanno portato a 22 collezioni da vista e 27 da sole.
“Lo spirito pionieristico non tramonta mai, innova. Ciò che il mondo amava di Titan Minimal Art 25 anni fa, vale ancora oggi per le prossime generazioni. Continuiamo a raggiungere nuovi traguardi e a plasmare il futuro degli occhiali premium più leggeri al mondo”, afferma Michael Schmied, Silhouette Group CMO e nipote dei fondatori dell’azienda.
L’HKTDC Hong Kong International Optical Fair torna a mostrare uno stile e un’esperienza visionari, offrendo agli espositori un’opportunità senza precedenti di entrare in contatto con acquirenti d’élite provenienti da tutto il mondo.
Sulla base degli straordinari risultati ottenuti nel 2023, con un’impressionante affluenza di oltre 13.000 acquirenti provenienti da 92 Paesi e regioni che si sono confrontati con 700 espositori, la Fiera è pronta a continuare la sua tradizione di offrire una visione spettacolare nel dinamico settore dell’industria ottica.
La prossima fiera si svolgerà dal 6 all’8 novembre 2024 presso l’Hong Kong Convention & Exhibition Centre
La Brand Name Gallery è una sezione tematica dedicata che mette in evidenza esclusivamente montature e occhiali di tendenza con marchi di moda o di design.
Le altre categorie espositive della fiera comprendono lenti a contatto e accessori, montature e parti di ricambio, accessori per occhiali, occhiali per bambini e accessori, lenti, occhiali da lettura, smart eyewear, occhiali sportivi e professionali, strumenti diagnostici, allestimenti per negozi, strumenti optometrici, attrezzature e macchinari e soluzioni IT per l’industria ottica.
La fiera si svolge nell’ambito di EXHIBITION+,
un modello ibrido che, insieme alla piattaforma di smart business matching Click2Match e alla funzione Scan2Match, consente agli espositori e agli acquirenti di tutto il mondo di rimanere in contatto online prima e dopo la fiera fisica.
L’appuntamento per chi è interessato al mercato dell’ottica e dell’optometria nel Sud Italia
Dal 19 al 21 ottobre 2024, il Centro PalaLumbi di Taormina sarà ancora una volta il luogo di incontro per le aziende e i professionisti del settore ottico e optometrico del Sud Italia.
Expo Ottica Sud è il risultato di un grande lavoro di squadra che parte da lontano e si rafforza un passo alla volta.
Grazie alla fiducia e alla passione degli espositori e dei visitatori presenti, fin dalla prima edizione Expo Ottica Sud ha catalizzato l’attenzione di importanti aziende e della stampa specializzata nazionale, confermando a ogni appuntamento la validità del progetto.
L’obiettivo è quello di consentire, come sempre, agli operatori del settore di visionare le più moderne proposte e offerte del mercato, raggiungendo così le proprie aziende di riferimento in tempi brevi e in un contesto agevole e favorevole.
Partecipare innanzitutto per ritrovarsi, conoscere l’ampia offerta, aggiornarsi, sviluppare un utile momento di aggregazione, sentirsi pienamente parte del Sistema e, perché no, godere della bellezza di Taormina. Il mese di ottobre riserva un clima ancora mite e temperato che esalta magnificamente i colori e i profumi di un territorio simbolo della Sicilia.
Un ricco programma di conferenze tecniche e
presentazioni aziendali caratterizzerà tutti e tre i giorni dell’evento.
Taormina si trova esattamente a metà strada tra Catania e Messina. In aereo si arriva all’aeroporto di Catania e da lì in treno, grazie alla nuova stazione ferroviaria dedicata adiacente all’aeroporto, in direzione Messina con fermata direttamente alla stazione di Giardini Naxos-Taormina. Da qui, bus navetta vi condurranno in pochi minuti al PalaLumbi, sede dell’evento.
Dal quartiere fieristico è possibile raggiungere il borgo di Taormina in circa 5 minuti con i continui servizi navetta gratuiti.
L’evento dell’industria ottica che unisce innovazione, riflessione e scambio per anticipare le sfide future
Dal 20 al 23 settembre, ispirandosi ai valori olimpici di performance, innovazione e talento, SILMO Paris ha aperto le porte a tutti i professionisti del settore. Con oltre 900 espositori e 1.500 marchi distribuiti su 75.000 m2 nei padiglioni 6 e 7 (il nuovo layout inaugurato nel 2023 e confermato per l’edizione 2024) del centro espositivo Paris-Nord Villepinte, l’evento di quest’anno è stata un’esperienza in cui lo scambio di idee, la scoperta delle ultime tendenze, le previsioni, la formazione e l’informazione sono al centro delle interazioni.
I primi dati post fiera parlano di 32,125 visitatori con un aumento del 2,6% rispetto al 2023.
Nel prossimo numero della nostra rivista troverete un report dettagliato.
Lo spazio “ Futurology” all’interno dell’Area SILMO Next ha offerto un’immersione coinvolgente e accattivante nel futuro dell’ottica, con prospettive affascinanti per gli anni dal 2025 al 2035. Suddiviso in diverse zone distinte, questo spazio ha presentato innovazioni tecnologiche, soluzioni personalizzate ed esperienze di realtà aumentata e virtuale. I visitatori hanno avuto un’idea concreta delle trasformazioni che avverranno in questo settore, dal negozio di domani ai prodotti con-
nessi. Ogni zona ha offerto un’esperienza unica e istruttiva, illustrando i possibili futuri del settore e aprendo la strada a nuove possibilità per l’industria ottica.
Il Trends Forum ha presentato una panoramica sulle forme, i colori e i materiali degli occhiali, una panoramica completa che ha fatto luce sulle migliori montature da vista e da sole degli espositori presenti in fiera.
I visitatori hanno potuto esplorare gli imperdibili laboratori dei Migliori Artigiani di Francia (MOF) dove i maestri dell’artigianato francese hanno mostrato le loro eccezionali abilità. I visitatori hanno potuto assistere a dimostrazioni dal vivo, tra cui la progettazione di montature personalizzati, la modellatura a mano, la saldatura e altro ancora.
L’Optical Design Contest è stato concepito come una competizione a squadre, che ha messo in contatto studenti di design e stagisti dell’École de Lunetterie de Morez. Presieduto quest’anno da Olivier Jault, un rinomato designer di accessori, docente e ricercatore, ha premiato il progetto DISTROAL di Thomas Deneufbourg e Adrien Gallois dell’École de Design Nantes Atlantique.
I premi SILMO d’Or premiano l’eccellenza tecnica, la creatività e l’innovazione, qualità chiave che guidano l’industria ottica verso il futuro.
L’edizione 2024 è stata particolarmente significativa in quanto ha segnato il 30° anniversario di questo prestigioso evento. Il couturier francese Alexis Mabille è stato il presidente dei premi Silmo d’Or 2024.
I fabbricanti di occhiali francesi hanno portato i visitatori in un viaggio nelle montagne del Giura per scoprire le competenze uniche delle aziende locali e incontrare i loro artigiani attraverso dimostrazioni coinvolgenti. Questa vetrina ha messo in luce il talento e la tradizione degli artigiani dell’occhialeria che continuano a difendere un’artigianalità secolare, fondamentale per la reputazione globale del “Made in France”.
Museo Oyonnax-Morez - Questo museo, una vetrina del patrimonio francese dell’occhialeria, ha presentato un’affascinante collezione di oggetti storici e innovazioni che hanno plasmato l’industria ottica. I visitatori hanno potuto esplorare questa mostra unica per scoprire l’evoluzione delle tecniche e dei design delle montature, immergendosi nel contempo nella ricca storia e nell’eredità delle iconiche città di Oyonnax e Morez.
Quest’anno, lo spazio SILMO Talks ha ospitato anche la SILMO Academy, dove specialisti di fama internazionale hanno rivelato gli ultimi progressi della ricerca.
L’adozione di una strategia CSR completa è essenziale per soddisfare le aspettative degli stakeholder, rafforzando al contempo la resilienza e la competitività delle aziende del settore ottico. Per incoraggiare queste pratiche sostenibili e responsabili, SILMO, in collaborazione con l’agenzia HYSSOP, ha lanciato il Premio Azienda Impegnata per dare un riconoscimento alle aziende che
adottano un approccio olistico alle questioni etiche, ambientali e sociali e si impegnano attivamente per un futuro più responsabile. I vincitori del 2024 sono: Vanni & Skans
Il Premio Internazionale Ottico dell’Anno, presentato dall’IOA (International Opticians Association) in collaborazione con SILMO Paris, incoraggia e premia un ottico per la sua visione e il suo impegno nel promuovere i valori della professione sia nei confronti del team che dei clienti. Il vincitore 2024 è Vitor Martins (Portogallo). Una competizione divertente e coinvolgente, le OPTympics hanno celebrato l’intersezione tra la sportività e l’affascinante mondo dell’ottica. Come gli atleti che si spingono oltre i propri limiti, gli ottici hanno avuto l’opportunità di giocare e mettere alla prova le proprie capacità con passione, creatività e competenza. Realizzata in collaborazione con Radioottica, Nico Caradonna e Behind My Glasses, l’iniziativa ha visto la partecipazione di oltre 800 persone.
La prima rivista di ottica e occhialeria nr. 4-5/2024
CALVIN KLEIN/MARCHON
p 4
CTI p 75
ESCHENBACH OPTIK ITALIA p 2
ESTRO EYEWEAR/IRIS OCCHIALI p 51
EXPO OTTICA SUD Cop IV
FILAB p 23
GENNY/JET SET GROUP p 6
HICKMANN EYEWEAR/ GO EYEWEAR P 49
ITAL-LENTI p 53
LA MARCA EYEWEAR p 39
LACOSTE/MARCHON p 1
LUNOR p 11
MARCOLIN p 43
MIDO p 73
SILMO ISTANBUL Cop III
STEPPER EYEWEAR Cop II
THELIOS p 26
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