LA BANDIERA ITALIANA DELLA SOSTENIBILITÀ
Sarà la Concessionaria Rossi Veicoli a fornire a LC3 Trasporti i nuovi MercedesBenz elettrici a lunga percorrenza appena presentati allo IAA di Hannover. Grande entusiasmo da parte di tutti i protagonisti dell’accordo, da Maurizio Pompei, AD Mercedes-Benz Truck Italia, ad Andrea Reali, Direttore Vendite Rossi Veicoli, fino naturalmente a Mario Ambrogi (nella foto a destra), il grande pioniere della mobilità sostenibile in Italia con la sua LC3 Trasporti, prima azienda nel nostro Paese ad utilizzare veicoli a metano liquido, e oggi realtà pronta ad accogliere la propulsione elettrica anche nel contesto sfidante delle lunghe distanze.
L’autotrasporto è la priorità del Paese
di Paolo AltieriNotizia dei giorni passati. L’artista tedesca Susi Gutsche ha tracciato con un GPS il percorso dei rifiuti della Capitale dai cassonetti fino agli impianti di smaltimento, che si trovano spesso fuori Regione o all’estero. In tre mesi i camion monitorati hanno percorso oltre 26mila km. Immaginate i danni in termini economici e ambientali che ad una situazione del genere si accompagnano. Questo è solo un esempio dei mille problemi che ruotano attorno al settore dell’autotrasporto nazionale, in perenne attesa di radicali provvedimenti che possano risolverli. Intanto si è insediato il nuovo Governo della Repubblica. Cambiano gli uomini e le donne preposti ai vari Ministeri ed è logico attendersi da loro il migliore impegno nel mettere mano alle gravi questioni che attanagliano il Paese. Nuovi sono anche i personaggi al vertice del Dicastero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, non sappiamo ancora con quali competenze, quello che possiamo augurarci è che si dimostrino almeno determinati a studiare la materia.
C. Altieri da pag. 24
Una particolare attenzione, quella che Diesel Technic con il programma Partner Academy dedica ai suoi clienti e alle aziende che a loro si rivolgono per attinge re dallo sterminato catalogo di uno dei leader mondiali nella fornitura di ricambi e accessori automotive.
Bissoli Autotrasporti, affermata so c i e t à v e r o n e s e s p e c i a l i z z a t a n e l trasporto nazionale e internazionale di m e r c e p e r i c o l o s a , i n p a r t i c o l a r e g a s t e c n i c i , r i n n o v a l a s u a f i d u c i a , m a i crollata, in Iveco e in Officine Bren n e r o S o n o 1 5 i n u o v i s s i m i S Wa y c h e p r e s s o l a s e d e d i Ve r o n a d e l l a concessionaria Iveco per le province d i Tr e n t o Ve r o n a e M a n t o v a s o n o s t a t i c o n s e g n a t i a R o b e r t o e P a o l o B i s s o l i i m p r e n d i t
Abbiamo intercettato l’evento di Cagliari, svoltosi a pochi passi dalla sede di VT Ricambi, giovane realtà nel settore, appunto, dell’aftermar ket, nonché uno degli ottanta part ner di Diesel Technic sul territorio del nostro paese. Il business model del fornitore tedesco è quello infat ti di rivolgersi esclusivamente ad officine e ricambisti.
Caspani a pag. 26
S ettant’anni e non sentirli. Nata nel 1952 come azienda di rico struzione pneumatici, Rigomma ha saputo spingersi ben al di là della sua sede originaria a Marghera, in Veneto, arrivando oggi a contare 18 punti vendita in tutto il Nord Italia. Un percorso di crescita costante e
Volta Trucks
In pista con il futuristico Zero
Servizio a pag. 34
L’elettrico da 16 tonnellate alla prova sul circuito di Vairano in versione pre serie. Un veicolo da distribuzione con un TCO che farà gola a molte aziende.
Renault Trucks
T480 Turbocompound test
Brambilla a pag. 32
Un grande passista con numerose frecce al suo arco: l’abbiamo guidato da Milano a Domodossola sotto una pioggia torrenziale.
deciso a proseguire anche nel pros simo futuro, come annunciato in occasione dei grandi festeggia menti svoltisi nei locali del Museo Nicolis a Villafranca di Verona, uno dei più originali spazi culturali in Italia che raccontano l’evoluzione dei mezzi di trasporto, affidando la narrazione degli ultimi due secoli a centinaia di auto, moto e biciclette.
Gruppo Carraro
La forza del service nel DNA
Servizio a pag 8
Ivan Fornasier, Service Manager Truck e Van, ci porta a scoprire un reparto post vendita ben organizzato e straordinariamente efficiente.
Qualità ed eccellenza al servizio delle aziende Levorato: puntiamo su green e digitalizzazioneDIESEL TECHNIC Prodotto e servizi sotto i riflettori agli eventi Partner Academy RIGOMMA Festeggiati i primi settant’anni al Museo Nicolis di Verona Cristina Altieri da pagina
BRUGNOTTI Un augurio di buon lavoro al nuovo primo inquilino del MIMS
dealer vincente
Avviso agli attuali naviganti: non giocate con i fantastiliardi
antastiliardi” strilla va il vecchio Pape rone tuffandosi tra i mucchi di bancono te e monete che riempivano il suo enorme deposito: e l’onorevole Matteo Salvini potrebbe imitarlo, metaforicamente, nell’altrettanto enorme deposito di denaro che è diventato il Ministero delle Infra strutture e della Mobilità Sosteni bili, di cui ha preso la direzione insieme alla vicepresidenza del Consiglio, nonostante il non ec cezionale score elettorale. Il suo ministero gestirà infatti l’attuazio ne pratica (cantieri, assunzione di personale...) di progetti per una sessantina di miliardi, stanziati per i due terzi dal PNRR e per un
terzo dal Fondo nazionale comple mentare. Un paniere che contiene di tutto: ci si troverà il rinnovo del parco veicoli del trasporto pubbli co locale, ma anche la realizzazio ne della diga foranea di Genova.
A queste paperonesche montagne di soldi si aggiungono quelle pro venienti da altri fondi settoriali: e parliamo di circa centoquattro miliardi, dei quali la metà destina ti alle ferrovie, senza contare altri quarantotto miliardi di appalti già aggiudicati.
Tutto questo – oltre probabilmen te a spiegare, meglio di altri argo menti, perché il governo Draghi sia “caduto”, diciamo così, prima della scadenza naturale – avrà una ricaduta diretta anche sull’auto
Giornalista pubblicista, Walter Brugnotti è stato per anni il Direttore della Comunicazione di Citroën Italia. Persona di grande cultura e dai molteplici interessi, oggi segue con attenzione le vicende della politica del nostro Paese ed è attivamente impegnato in diversi progetti di rilevanza sociale.
DECRESCITA E INFLAZIONE IN
UN PIANO
PER L’INDUSTRIA
Quanto accaduto in Germania nei mesi scorsi, con la legittima decisione di stanziare 200 miliardi di euro a sostegno delle famiglie e delle imprese tedesche in uno scenario di crisi energetica ed inflazione, dimostra ancora una volta la fragilità del sistema comunitario che abbiamo creato. Siamo infatti molto lontani dai numeri previsti in Italia per la manovra finanziaria, dalla cui dotazione dipende in ultima analisi l’efficacia delle misure varate. Il Fondo Monetario Internazionale ha recentemente previsto una crescita economica a livello mondiale anche per il 2023, con tre significative eccezioni: la Russia della guerra e delle sanzioni, la Germania stretta nel nodo della sua dipendenza energetica da Mosca e infine l’Italia, che pagherà pegno a crisi energetica e inflazione con una decrescita del PIL pari allo 0.2 per cento.
In questo scenario, auspichiamo dal nuovo Governo non solo risposte immediate e misure efficaci, che stimolino l’economia, proteggano cittadini e imprese e mettano il paese al riparo da una drammatica stagflazione, ma anche e soprattutto un vero e proprio piano industriale strategico. Infatti negli ultimi 30 anni in Italia è mancata una politica industriale degna di questo nome: una politica volta a sollecitare e
sostenere le scelte del mondo imprenditoriale, con l’obiettivo di creare competitività e crescita a medio e lungo termine. Oggi preoccupa fortemente l’andamento dell’intero comparto manifatturiero, le cui imprese hanno già in parte ridotto il ciclo produttivo. In particolare negli ultimi mesi sta crescendo l’allarme per il settore automotive, che in Europa è strategico in termini di occupazione e come tale va tutelato dall’UE e dai governi nazionali in caso di contingentamento energetico.
In Italia gli occupati del settore automotive raggiungono le 120 mila unità. Una percentuale tra il 40 e il 45 per cento rischia di essere impattata da una contingenza straordinaria, che somma l’attuale decrescita economica con un processo di transizione energetica molto aggressivo, caratterizzato dalla demonizzazione del motore endotermico a favore di quello elettrico. Auspichiamo anche in tal senso un intervento deciso da parte del nuovo Governo, che dovrà portare a termine il processo di transizione energetica, che non è procrastinabile ma va affrontato senza spinte ideologiche. Sarebbe un segnale importante di svolta e cambiamento, che porterebbe finalmente ad un equilibrio tra sostenibilità ambientale e sostenibilità sociale.
trasporto. Basta sfo gliare attentamente le “pagine” del PNRR e ci si imbatterà per esempio, anche nei piani di realizzazione di una quarantina di stazioni di ricarica a idrogeno per veicoli pesanti, senza contare il miliardo e mezzo stanziato per la realizza zione di aree di sosta per i camion: un tema di sicurezza, per le mer ci certo, ma per i conducenti so prattutto, quelli in attività e quelli potenziali, questi ultimi per niente incoraggiati dalle attuali condizio ni di lavoro. Non a caso l’autotra sporto italiano è più vecchio della media della società italiana. E sarà interessante notare, en passant, come nella situazione del paese tutto si tenga: per la via di uno dei problemi dell’autotrasporto fa ca polino la problematica del lavoro giovanile (e della sua formazione) e, sullo sfondo, perfino quella de mografica.
Tirate le somme, il Ministero delle Infrastrutture gestirà investimenti
in quantità senza eguali non solo rispetto a quelli da esso ammini strati storicamente, ma a quelli in dote ad altri ministeri. Tanto è vero che un altro Ministero an cora, affidato a Raffaele Fitto, si preoccuperà dell’attuazione del PNRR. Non avrà portafoglio, ma bisognerà verificare le deleghe: come d’altronde per il ministero delle Infrastrutture, cui fanno capo tra l’altro i porti, terminali, tra le altre cose, anche dei flussi migratori. Per questa via l’onore vole Salvini potrebbe tornare, di cono i malevoli, a mettere mano a un tema propagandistico che gli è molto caro: peccato che sulla questione abbiano giurisdizione prima di tutto gli Interni ma an che il nuovo Ministero del Sud e del Mare, salvo, anche qui, verifica delle deleghe di tutti quanti. Que sto per ricordare come gli equilibri interni siano centrali, specialmen te in presenza di investimenti così ingenti da gestire e così importanti per il paese – e per l’autotrasporto. Perciò “lasciamoli lavorare” sì, ma con occhi e orecchie ben aperti.
Così le vendite di van, truck e bus
U no studio dell’Anfia analizza il risultato delle vendite di veicoli commerciali, truck e bus nel primo semestre nei Paesi UE, EFTA e UK. Questi i numeri registrati che sottolineano una grave flessione soprattutto nel settore dei van, furgoni, pick-up e autocarri piccoli. Contenuto il calo dei truck, bene gli autobus.
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Il mercato dei leggeri, che include van, furgoni, pick-up e autocarri piccoli, ha registrato nell’area UEEFTA-UK oltre 825.000 nuove im matricolazioni nei primi 6 mesi del 2022, in diminuzione del 24 per cen to rispetto al 2021. In tutti i major markets europei si registrano cali a doppia cifra, -22,1 per cento in Ger mania, -24,4 per cento in Francia, -24,6 per cento in UK, e -35,4 per cento in Spagna. Solo l’Italia ha un calo più contenuto rispetto al 2021 con una variazione negativa dell’11,2 per cento. L’Italia ha immatricolato 86.700 nuove targhe e ha raggiunto il 10,5 per cento di quota di mercato. Gli autocarri medi-pesanti nel primo semestre 2022 totalizzano 176.266 immatricolazioni, con un calo del 3 per cento rispetto al primo semestre
2021. In molti mercati si registrano cali, -7,6 per cento in Germania, -4 per cento nel Regno Unito, -1,5 per cento in Francia e -1,4 per cento in Italia. Il maggior numero di immatri colazioni si registra in Germania con 38.847 nuovi libretti, mentre l’Italia è quinta con 13.385 nuove immatrico lazioni ed una quota di mercato del 7,6 per cento. Le vendite di autocar ri sopra le 16 t nel primo semestre 2022 contano 148.743 unità, con una crescita pressoché invariata rispetto al primo semestre 2021. La Germania, al 1° posto come numero di immatricolazioni (28.523) registra una variazione negativa del 3,3 per cento. Sempre in quinta posizione l’Italia che con le sue 11.306 imma tricolazione registra una perdita del 0,3 per cento e detiene una quota del 7,6 per cento. Passando agli autobus nuovi con ppt superiore alle 3,5 t, questi registrano un aumento del 4,9 per cento, con 16.221 veicoli imma tricolati. Il Regno Unito con le sue 2.519 immatricolazioni registra un aumento del 30,2 per cento, mentre l’Italia è il quarto paese per imma tricolazioni del comparto, e perde il 10,6 per cento con 1.465 unità.
MERCATO Il primo semestre in UE, EFTA e UK
Giuseppe Barelli, Toscandia
ALLINEATI NELLA VISIONE PER TAGLIARE INSIEME NUOVI TRAGUARDI
Prima l’intuizione poi la determinazione, così Ornella e Moreno hanno costruito con le loro sole forze una realtà che oggi schiera 41 camion per il trasporto del risone, e non solo: lo sguardo è già rivolto alle sfide del futuro, grazie anche alla partnership con il concessionario lodigiano che dell’azienda condivide da sempre un identico approccio innovativo al business.
di Cristina Altieri GambolòUna filiera che funzio na quella fortemen te desiderata e rea lizzata mattoncino dopo mattoncino da Ornella e Moreno Quarone, titolari di Italtrasporti, azienda della Lomellina che in vent’anni si è conquistata gran parte del business della movimentazio ne del risone nel Nord Italia e che continua a puntare in alto. Un successo costruito grazie ad un impegno fuori dal co mune, ad una visione fresca capace di mandare gambe all’aria un sistema vetusto, e ad un’intesa vincente con una committenza e un forni tore allineati fin dagli esordi all’estro imprenditoriale dei giovani fratelli Quarone. Oggi li incontriamo proprio insie me ad Antonio Arrigoni, tito lare di Varom, concessionaria Scania con mandato su tutta la provincia sud di Milano e su quelle di Lodi, Cremona e Pavia. È stato fin qui un flus so praticamente ininterrot to, quello che ha rifornito in questi anni da Lodi la flotta di Italtrasporti: di 41 mezzi, più di trenta arrivano proprio da Varom, e per i veicoli che non portano il marchio del Grifone Moreno, convinto Scanista, ha già avviato, sicuramente nel le intenzioni, le pratiche della pensione. È un rapporto fidu ciario, quello che intercorre tra Arrigoni e i Quarone, che ha trovato nel tempo la stra da lastricata di conferme, non solo per la qualità dei prodotti e dei servizi offerti, ma soprat tutto per la capacità di condi videre valori molto simili nella gestione del business.
“Ci siamo sempre trovati bene con Scania – commenta Ornel la Quarone – sia nel rapporto con Varom che con Trento.
Anche loro, come noi, attri buiscono grande importanza al lato umano, alle persone, e a quanto di utile può deri vare dal loro confronto. Sono sempre stati disponibili ad ascoltarci e a consigliarci, e in definitiva a studiare insieme a noi quale fossero all’interno della loro gamma i modelli più indicati a soddisfare le nostre esigenze. Inoltre, con la pro blematica attuale della caren za di autisti, mettere a dispo
sizione dei dipendenti veicoli così prestigiosi è una carta in più da giocare. Non dico che i collaboratori scelgano dove lavorare in considerazione del mezzo che guideranno, ma se sanno che i camion sono confortevoli e tecnologici, e soprattutto che qualunque in conveniente possa succedere, avranno una rete in loro aiuto, è fuori di dubbio che si senta no più tranquilli”. “Quando un fornitore di veicoli industriali – interviene sul punto Anto nio Arrigoni - si trasforma in solution provider, il cliente lo apprezza. Il rapporto fi duciario assume importanza centrale: da nessuna delle due parti c’è convenienza nell’in crinarlo e si lavora in assoluta trasparenza. Una volta cliente e fornitore avevano obiettivi divergenti, oggi l’aria è com pletamente cambiata: quando il rapporto diventa win win, le aziende fioriscono”.
“ ”
Ed è fiorita Italtrasporti, che oggi conosciamo in una fase di forte espansione, ma che nasceva solo ventiquattro anni fa per iniziativa degli stessi Or nella e Moreno. “Non avevamo un passato nel settore del tra sporto – inizia a raccontare la storia della sua creatura la ti tolare - e nel 1998, quando l’a zienda di nostro padre Mario chiuse i battenti, decidemmo di guardarci intorno e di con siderare il territorio sul quale avremmo operato, la provin cia di Pavia, per capire su qua le progetto puntare”. “Poiché la mia passione sono sempre stati i motori – interviene Mo reno - abbiamo subito pen sato al trasporto, e ci siamo indirizzati al comparto della movimentazione del riso. È stato facile, è bastato alzare lo sguardo per capire di cosa
avevano bisogno le aziende intorno a noi. Ci siamo detti: finché c’è riso ci sarà qualcu no che lo deve trasportare”. Inizialmente Ornella e More no si appoggiano a uno dei due consorzi di Vercelli allora monopolisti del trasporto del riso. “Il bacino di produzione di questa merce – spiega Or nella - è il territorio che com prende le province di Novara, Vercelli e Pavia, ed è un set tore che, per l’entità del busi ness che coinvolge, richiede il lavoro di un centinaio di ca mion. Ad occuparsene allora erano attivi i due consorzi, oltre ad un’azienda da una quindicina di camion interna ad una riseria. Decidemmo così di iniziare a lavorare per il consorzio, io in ufficio, a studiare le dinamiche di un mondo nuovo, e Moreno e i
due dipendenti di mio padre, che desideravamo coinvolge re e ai quali avevamo chiesto nel frattempo di conseguire la patente, al volante di una mo trice. Abbiamo approfondito e ci siamo da subito scontrati con un mondo, quello con sortile, le cui dinamiche non sentivamo appartenerci”. Ornella e Moreno hanno idee nuove, diverse, e iniziano a pensare di voler correre da soli. “Nel 2000 – continua la titolare di Italtrasporti – la Riso Mittino di Carpignano Sesia, ci dà il suo appoggio: si trovano bene con Moreno e la loro fiducia ci regala la for za di aprire la nostra società.
Contestualmente si apre un’opportunità con Riso Scot ti: l’azienda stava crescendo e i trasportatori che fino a quel momento si erano occupati
I FRATELLI QUARONE SI SONO INNESTATI SU UN SISTEMA ANTICO, STATICO, L’HANNO MIGLIORATO, DIGITALIZZATO, E LA LORO MISSIONE CONTINUA.
Giuseppe Barelli, Toscandia esempio
Protagonista a Bricodaydealer vincente
AL FIANCO DEL BRICOLAGE
Palletways Italia, parte del principale network europeo di trasporto espresso di merce pallettizzata, ha partecipato a Bricoday Expo&Forum 2022, il più importante evento B2B per il mondo del bricolage, decorazio ne della casa, outdoor e tecnico, tenutosi in ottobre presso Fie ramilanocity. Bricoday si pone come punto di riferimento per i diversi settori affini alla siste mazione e al miglioramento del la casa e del giardino e, in occa sione della sua quattordicesima edizione, ha contato il coinvol gimento di circa 340 aziende, in rappresentanza di tutti i segmenti merceologici del mondo bricola ge. Per il Network italiano, dopo l’adesione a Bricoday lo scorso anno e a Buyer Point a maggio
2022, quest’appuntamento è sta to un’ulteriore opportunità per continuare a sostenere il settore del giardinaggio e del Fai da Te. Questo segmento, infatti, è chia ve per il business dell’azienda e ha contribuito all’aumento delle spedizioni B2C di circa il 30 per cento nel 2021, anche grazie ai servizi ad hoc Palletways Online e il P2C (Pallets to Consumers). Ricordiamo che Palletways Ita lia, operativo dal 2002, è il primo Network specializzato nella mo vimentazione di merce pallettiz zata nel nostro Paese. Costituito da 130 Concessioni distribuite capillarmente sul territorio na zionale, il Network ritira, smista e distribuisce attraverso i tre hub di Bologna, Milano e Avellino circa 11.000 pallet a notte. Pal
letways Italia fa parte del Gruppo Palletways, che movimenta in Euro pa 45.000 pallet a not te attraverso oltre 450 concessionari e 20 hub. La casa madre, fondata nel 1994 nel Regno Uni to, offre un servizio di distribuzione espressa di merci pallettizzate e rappresenta il principa le network europeo di soluzioni pallettizzate. Dal suo lancio, Pal letways ha sviluppato una rete strategica con presenza di concessio nari e hub in Austria, Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Ungheria,
del lavoro per questo impor tante marchio non erano pron ti per il salto. Abbiamo acqui sito i camion e siamo partiti. È stato un investimento ingente, che negli anni successivi ab biamo onorato facendo grandi sacrifici, ma finalmente dopo tanto tempo iniziamo a vedere il frutto del nostro impegno”. Oggi Italtrasporti è un’azien da che schiera 41 veicoli e impiega una cinquantina di persone, tra amministrative e autisti. “La ventata di inno vazione – commenta Antonio Arrigoni - portata dai fratelli Quarone non poteva avere esiti diversi: si sono innestati su un sistema antico, statico e l’hanno migliorato, digita lizzato, e continuano a farlo: abbiamo voluto assisterli fin dall’inizio con i nostri mezzi perché ci sentiamo assolu tamente partecipi di questa visione”. Che inizia a portare innovazione dagli ambiti più semplici, anche se mai banali, per arrivare a mettere a punto sistemi di gestione complessi. “Per noi è sempre stato prio ritario – commenta Ornella –dividere correttamente i ruoli e professionalizzare i dipen denti. In ufficio ci siamo io e le ragazze ad occuparci di tutti gli aspetti amministrativi dell’attività, mentre il piazzale è il regno di Moreno e degli autisti. I collaboratori devono condividere la nostra visione, che è quella di seguire rego le precise di ordine, pulizia e sicurezza. D’altra parte siamo l’immagine dei nostri clienti quando andiamo a caricare la merce, e non possiamo in nessun modo scendere al di sotto degli standard che abbiamo stabilito. Quando abbiamo iniziato questo la voro osservavamo gli autisti e notavamo che erano tutto tranne che ordinati. Oggi per noi escono perfetti, loro e il camion: siamo l’unica azienda nel nostro settore a mettere a disposizione un impianto di lavaggio in casa”.
Italtrasporti prosegue nel tempo la sua corsa trovando in Varom e in Scania i partner perfetti per assecondare e tradurre in azione questa ne cessità di stare al passo con i
tempi e di mettere ogni casel la nell’ordine giusto. “L’azien da di Ornella e Moreno – torna ad intervenire Arrigoni – è sta to il cliente pilota in Italia del Fleet Care, il programma Sca nia di gestione della flotta che assicura alle imprese la colla borazione di un fleet manager incaricato di gestire da Trento l’assistenza di tutti i veicoli, concordando con le varie offi cine l’esecuzione dei contratti di manutenzione e togliendo di fatto questa incombenza ai titolari. Italtrasporti è stata la prima azienda a testarlo e la prima ad acquistarlo. Si sono fermati qui? Neanche
Italia, Lettonia, Lituania, Lus semburgo, Paesi Bassi, Polo nia, Portogallo, Repubblica di Irlanda, Romania, Slovacchia,
Spagna, Svezia, Svizzera e Re gno Unito. Palletways è entrata a far parte di Imperial Logistics nel 2016.
per sogno. Hanno acquistato, sempre tra i pionieri, il Driver Training e si organizzano per permettere ai loro nuovi col laboratori di seguire i corsi in modo da essere sempre for mati sul veicolo che avranno tra le mani e aggiornati sui di spositivi che li assisteranno in
fase di guida”.
La Italtrasporti segue negli anni le fasi di sviluppo delle aziende per le quali lavora, e grazie ad un approccio aper to e curioso nei confronti della tecnologia in grado di efficientare i processi, rivolu zionano di fatto il settore del
i fratelli titolari di Italtrasporti, giovane azienda leader nella distribuzione del risone, che mette ogni giorno su strada 41 veicoli, di cui la maggior parte Scania, e si avvale della collaborazione di una cinquantina di persone, tra autisti e amministrative.
riso. “Riso Scotti – continua a raccontare Ornella Quarone - aveva la necessità di digita lizzare le procedure di cari co e scarico, e noi abbiamo fatto nostra questa esigenza studiando insieme a loro e all’Ente Risi un piccolo gran de cambiamento. Fino a quel momento i documenti che servivano per ritirare la mer ce dai produttori erano carta cei e si muovevano all’interno di un sistema controllato, ap punto, dall’Ente Risi. L’intero processo è stato digitalizza to con la creazione di buoni virtuali e l’individuazione di un sistema di gestione degli stessi, che oggi è di nostra proprietà. È un sistema in finitamente più veloce e più economico per tutti rispetto a quello precedente”. Oggi Riso Scotti continua ad essere il principale commit tente di Italtrasporti, che im pegna nel riso 37 dei 41 veico li a flotta. E gli altri quattro? “Il mondo del riso – ci spiega ancora Ornella - non può cre scere più di così, è plafona to. La quantità di merce che viene prodotta annualmente richiede per la movimenta zione un determinato nume ro di camion, certo, possiamo conquistare ancora qualche spazio, ma più in là non pos siamo spingerci. Fatta que sta considerazione, siamo tornati a guardarci intorno con lo stesso meccanismo di attenzione al territorio, e ab biamo incrociato lo sguardo con la Sicam, azienda leader
mondiale specializzata nella produzione e distribuzione di tubi d’acciaio, che ha la sua sede a pochi chilometri dal la nostra”. Ornella e Moreno anche in questo caso colgono una palla che rimbalza pro prio sotto i loro occhi. “Il ti tolare di una delle tre aziende locali che eseguiva per Sicam i trasporti a breve raggio sta va cessando l’attività dopo 47 anni. Anche qui abbiamo ac quisito camion e dipendenti, e abbiamo iniziato ad affiancare al riso i tubi in ferro. Vogliamo crescere. Non è stato sempli ce, e ancora oggi la strada è tutt’altro che in discesa. Basta pensare all’annata del riso, molto particolare a causa del la siccità dell’estate, o ai rin cari del gasolio, o ancora ai rallentamenti del mercato che stanno determinando un fer mo veicoli superiore a quello tradizionale. Abbiamo dovuto mettere mano al portafoglio per sopperire all’aumento dei costi e alla mancanza di fat turato, ma forse abbiamo in qualche modo beneficiato di ciò che siamo stati in grado di costruire negli anni con i nostri clienti, perché nel mo mento in cui abbiamo richie sto un piccolo ritocco alle tariffe, la committenza ci è venuta incontro”.
“La correttezza nei rapporti personali e la voglia di fare squadra paga – chiude Anto nio Arrigoni – e il successo di Ornella e Moreno è un esem pio perfetto del valore delle sinergie vincenti”.
ITALTRASPORTI E’ STATO IL CLIENTE PILOTA IN ITALIA DEL PROGRAMMA SCANIA FLEEET CARE ED È STATA TRA LE PRIME AZIENDE AD ACQUISTARE IL DRIVER TRAINING.
RENAULT TRUCKS Cinque motrici T High 480 Evolution nella flotta dell’azienda abruzzese
“Siamo una realtà che opera su più sedi logistiche in Italia e conta una flotta di veicoli con più di 150 macchine – dice Luciana Ferrone, AD di L. Transport - Abbiamo da poco ritirato cinque nuovissime motrici Renault Trucks T 480 con biga, veicoli equipaggiati con tecnologie all’avanguardia per garantire ai nostri autisti di poter svolgere la propria attività in modo confortevole e sicuro, avendo cura dell’ambiente. Per l’acquisto ci siamo rivolti alla nostra concessionaria di zona, la Mercadante Truck”.
L’evoluzione entra in casa L. Transport
Giuseppe Barelli, Toscandia esempio di dealer vincente
Èuna cinquina d’eccezio ne quella messa a segno da L. Transport, azienda abruzzese con sede a Pe scara capitanata dalla dinamica e determinata Luciana Ferrone, im prenditrice di successo e Ammini stratore Delegato che ha ritirato, presso la concessionaria Renault Trucks Mercadante Truck, cin que nuovissime motrici T High 480 Evolution. “L’obiettivo della mia azienda - racconta Luciana Ferrone - è la soddisfazione dei clienti che da anni ripongono in noi la propria fiducia e ai quali va la mia gratitudine e quella di tut ti i miei collaboratori. Operiamo in un settore, quello dei trasporti e della logistica, dove organiz zazione, puntualità e attenzione all’ambiente sono fattori molto importanti per garantire un servi zio di qualità. Lavoriamo in Italia e in Europa trasportando princi palmente prodotti industriali sia dalla nostra sede principale di Pe scara sia dai nostri poli logistici di Castel San Giovanni e Sarmato, entrambi in provincia di Piacenza, sia da quello di Arena Po, vicino a Pavia”.
La storia di L. Transport nasce 22 anni fa su iniziativa e volontà della stessa Luciana Ferrone che dopo anni di esperienza, anche imprenditoriale, maturata in due diverse aziende di logistica, deci de di voler dimostrare a se stessa
di potercela fare da sola. Dopo mille ostacoli e avversità l’azienda comincia a strutturarsi e dalla pic cola realtà degli inizi operante in ambito locale, diventa quella che è oggi, un’affermata realtà inter nazionale e un riferimento per le aziende italiane ed europee.
BUSINESS DINAMICO
“La fondazione della L. Transport è iniziata come un’avventura e una sfida, con un magazzino e con pochi veicoli gestivamo la logisti ca e i trasporti locali – continua Luciana Ferrone - Oggi siamo una realtà che opera su più sedi logi stiche in Italia e conta una flotta
di veicoli con più di 150 macchine. Un fattore che da sempre caratte rizza la nostra azienda è l’atten zione all’ecologia e alle tematiche ambientali, che gestiamo con un parco veicolare sempre giovane e moderno. Abbiamo da poco ri tirato cinque nuovissime motrici Renault Trucks T 480 con biga, veicoli equipaggiati con tecnolo gie all’avanguardia per garantire ai nostri autisti di poter svolgere la propria attività in modo con fortevole e sicuro, avendo cura dell’ambiente. Per l’acquisto ci siamo rivolti alla nostra conces sionaria di zona, la Mercadante Truck che conosce molto bene
la nostra azienda e con la quale abbiamo da sempre un confronto schietto e costruttivo”.
E’ una storia importante quella di Mercadante Truck, dealer abruz zese di Renault Trucks con sedi a Paglieta (CH) e Chieti Scalo. Una storia che affonda le radici a metà degli anni Venti del secolo scorso e legata a filo doppio con quella della Losanga, costruttore che vanta proprio in Italia il network di concessionarie con più anni di attività alle spalle. Oggi la con cessionaria si qualifica come una realtà solida in grado di soddisfare le richieste dei clienti proponendo una gamma di veicoli di alta quali
DESTINATA AL TRASPORTO SOLIDALE
Il Banco alimentare del Piemonte, usufruendo di un contributo da parte della Regione Piemonte, ha acquistato un nuovissimo veicolo Renault Trucks T High 440 motrice 6x2 con cella frigorifera, destina to a gestire il trasporto presso il magazzino della sede centrale di Moncalieri oppure presso le mol teplici Strutture Caritative di acco glienza e distribuzione, mantenen do inalterata la catena del freddo degli alimenti deperibili. “Ancora una volta la solidarietà non si fer ma, ma cresce” commenta il pre sidente del Banco Alimentare del Piemonte, Salvatore Collarino. “In
un periodo così difficile e incerto come quello che stiamo vivendo, la parola crescita potrebbe appari re ancora più strana. Ma è proprio in momenti così che bisogna unire le forze e costruire, tutti insieme, per un futuro migliore, basato sulla solidarietà nei confronti del le persone in maggiore difficoltà. È con questa prospettiva che il Banco Alimentare del Piemonte ha deciso rilanciare nuove strategie per rispondere in modo positivo alle sfide a cui veniamo sottoposti come associazione e come comu nità. Questo nuovo veicolo Renau lt Trucks ci permetterà infatti di
potenziare l’attività di recupero e distribuzio ne di prodotti di prima necessità e soprattutto alimenti freschi e/o sur gelati, trattandosi di un mezzo refrigerato” con clude il Collarino. Con una capacità di carico di 23 pedane, il nuovo Renault Trucks T verrà impiegato anche per i trasporti di merci voluminose garantendo un costante approvvigionamento dei magazzini delle 5 sedi di stoc caggio e smistamento del Banco Alimentare del Piemonte.
tà e un’offerta di servizi costruiti sulle reali esigenze di ciascun uti lizzatore. Assistenza, diagnostica e riparazione: è quanto offre la concessionaria chietina grazie a un team specializzato in grado di gestire in modo completo ed ef ficiente tutte le fasi, dall’acquisto all’assistenza e riparazione. Le aree territoriali di competenza di Mercadante Truck sono l’Abruzzo, il Molise e le Marche. Con le due sedi operative, Mercadante Truck offre una vasta gamma di soluzioni nel settore dei mezzi pesanti e dei veicoli commerciali, sia nuovi che usati, fornendo ai clienti anche un ottimale servizio post-vendita.
LE AREE TERRITORIALI DI COMPETENZA DI MERCADANTE TRUCK SONO L’ABRUZZO, IL MOLISE E LE MARCHE. DUE LE SEDI OPERATIVE, UNA A PAGLIETA E L’ALTRA A CHIETO SCALO.RENAULT TRUCKS Consegnata una motrice frigorifera T High 440 I vertici del Banco Alimentare del Piemonte. Da sinistra, Pierangelo Angelini, Vicepresidente, Vilma Soncin Direttore e Salvatore Collarino, Presidente.
CARRARO CONCESSIONARIA Intervista a Ivan Fornasier, Service Manager Truck e Van
Giuseppe Barelli, Toscandia
SERVIZIO ECCELLENTE NEL NOME DELLA STELLA
All’interno della squadra che la concessionaria Mercedes-Benz dedica al post vendita, Fornasier è il responsabile dei veicoli professionali. Un impegno quotidiano, il suo, per mettere sempre al centro di ogni processo il cliente, a prescindere dal nome dell’azienda o dall’importanza numerica della flotta: perché la qualità e l’efficienza Carraro è per tutti.
di Cristina Altieri
Nervesa della Battaglia
Un reparto post vendi ta meticolosamente organizzato tanto nell’individuazione dei ruoli chiave quanto nella divisione dei compiti e nella selezione del personale. L’o biettivo è assicurare ogni gior no un servizio che sia all’al tezza del nome che accoglie i clienti in undici sedi tra Vene to e Friuli Venezia Giulia: Car raro Concessionaria, gruppo che nasce proprio con l’offici na del capostipite Francesco nel 1963. Oggi Ivan Fornasier è la persona che si occupa del service truck e van, coordina to nel suo lavoro da Silvano Naressi, responsabile After Sales di tutta la concessiona ria, e quindi anche del reparto vetture, affidato a Cristian Ca ramel, e dei ricambi, territo rio invece di Dominga Lot. A Fornasier abbiamo rivolto al cune domande per chiedergli di specificarci meglio in cosa consista l’eccellenza della cu stomer experience Carraro.
Fornasier, com’è costituita la sua squadra e in quali sedi opera?
Su un totale di 191 persone dedicate in Carraro Conces sionaria all’assistenza, quelle impegnate su truck e van sono circa 65. Operiamo sui furgo ni in otto impianti e in sei sui pesanti: in ognuna di queste officine schieriamo capoffi cina, consulente tecnico in accettazione, tecnici, respon sabile di magazzino e magaz zinieri. Siamo tutte persone in costante formazione: oltre ai percorsi organizzati da Casa Madre, in Carraro Concessio naria abbiamo messo a punto programmi specifici. Tra gli altri la Best Customer Expe rience è un progetto nato per sensibilizzare ancora di più i collaboratori nei confronti del
cliente e del servizio da garan tire. Tra le iniziative adottate abbiamo ampliato la forbice temporale di apertura dell’of ficina, con consulenti presenti fin dalle prime ore del mattino e a disposizione anche nella fascia serale.
Possiamo scendere più nel dettaglio dei vostri servizi post vendita?
Oltre alla normale manuten zione offriamo sia servizi tra sversali su truck e van, che interventi specifici. Per quan to riguarda i pesanti operiamo assistenza tecnica su strada, garantiamo accesso in offi cina 24/7 negli avamposti di Pradamano e a brevissimo anche a Pordenone, eseguia mo lavori di piccola carrozze ria nella sede di Susegana e provvediamo alla taratura sia
BIO
Ivan Fornasier
Diplomato in Ragioneria, Ivan Fornasier inizia la sua carriera presso una piccola azienda specializzata nella vendita e assistenza di elettrodomestici: un’esperienza che dura solo tre anni ma che forma il giovane nel difficile compito del rapporto con la clientela. Entra in Carraro Concessionaria nel 2006 come consulente tecnico a Nervesa della Battaglia, dove presidia l’accettazione di truck e van in officina fino al 2017, quando inizia a ricoprire l’attuale carica. Classe 1984, sposato, ha due figli di 4 e 8 anni “che impegnano la giornata: a volte lavoro per riposarmi” scherza durante l’intervista.
dei tachigrafi analogici che di quelli digitali e intelligenti. Non manca neppure il servizio lavaggio. Per quanto riguarda i van, anche qui, assistenza su strada e carrozzeria, ma in più mettiamo a disposizione il cambio gomme e deposito dell’eventuale treno stagiona le, e forniamo veicoli sostituti vi. Disponiamo anche di truck sostitutivi, ma sui pesanti il tema è più complesso perché è quasi impossibile fornire da oggi a domani un veicolo che sia configurato correttamente: le esigenze dei nostri clienti sono troppo varie. Ancora: per entrambe le tipologie di veicoli gestiamo pre-revisio ne e revisione: il cliente deve solo consegnarci il mezzo e tornare a prenderlo. Tutto ciò che è compreso tra queste due attività, dai controlli pre-revi
sione all’appuntamento con la motorizzazione, è affare nostro. Collegato al nostro lavoro è quello del reparto Customer Care, che si occupa dell’esperienza post vendita in modo innovativo. Sorveglia ad esempio le recensioni sul servizio e contatta tempestiva mente il cliente eventualmen te insoddisfatto per metterlo in comunicazione con noi e darci la possibilità di inter venire una seconda volta in modo più incisivo. È uno stru mento che i clienti hanno di mostrato di apprezzare, e che viene utilizzato anche con una finalità premiale: i commenti positivi vengono inoltrati a tutto il team del post vendita: per valorizzare l’operato del singolo certamente, ma anche per creare una sana competi zione tra i vari reparti. Sempre
nell’ottica di dare un servizio al cliente a 360° Carraro Con cessionaria da tempo dedica una fondamentale risorsa, nella persona di Sergio Sera fin, alla formazione teorica e pratica degli autisti, non solo in fase di vendita del veicolo ma anche successivamente: è un’offerta che sta riscuotendo successo perché le aziende or mai si rendono perfettamente conto di quanto lo stile di gui da impatti sui costi, e quindi chiedono sessioni periodiche di aggiornamento per i loro conducenti.
Riprendiamo dall’inizio, e parliamo di manutenzione: come vi rapportate con gli strumenti messi a disposizione da Mercedes-Benz?
Ad ogni tagliando effettuiamo naturalmente i monitoraggi suggeriti dal protocollo Mer cedes-Benz. Casa Madre met te a disposizione dei clienti un portafoglio di pacchetti assistenza molto ampio, e in base alla scelta del cliente in terveniamo. Nel caso del con tratto Mercedes-Benz Uptime, ad esempio, esiste un collega mento in rete tra l’autocarro e il nostro service che realizza una telediagnosi completa mente automatica. Ciò con sente di monitorare il veicolo e di reagire tempestivamente a situazioni critiche, riducendo
FIDELIZZARE IL CLIENTE È IL NOSTRO OBIETTIVO PRIMARIO, E L’UNICO MODO PER CENTRARLO È LAVORARE IN ASSOLUTA TRASPARENZA.
sensibilmente i guasti e i tem pi di fermo.
Giuseppe Barelli, Toscandia esempio
Al di là di pacchetti e di tecnologia, quali sono gli strumenti che Carraro Concessionaria mette in campo quotidianamente per fidelizzare i propri clienti? Iniziamo a dire che fidelizzare il cliente è il nostro obiettivo primario e abbiamo capito, grazie alla lunga esperienza della nostra realtà, che l’u nico modo per centrarlo è di lavorare in totale traspa renza: bisogna parlare con il cliente e concordare insie me gli interventi, sempre nel massimo rispetto delle reali esigenze e del budget preven tivato. I clienti per noi sono tutti uguali: quando arriva un veicolo non facciamo neppu re caso al nome dell’azienda, la qualità Carraro è per tutti. Non ci comportiamo da sem plici fornitori ma da partner: la nostra massima soddisfazione è quando le aziende ci inter pellano anche per questioni che non sono strettamente di nostra competenza, solo per avere un parere: questo è il senso di un rapporto sano con gli imprenditori che si af fidano a noi.
Il Gruppo Carraro si sta già oggi adeguando per implementare le nuove tecnologie che saranno necessarie per vendere, gestire e assistere la futura gamma elettrica. Qui in basso il nuovo Mercedes-Benz eActros.
Intervista a Giovanni Carraro, AD del Gruppo Carraro AFTER SALES: PER NOI CARRARO È DA SEMPRE LA MISSIONE NUMERO 1
Il service nella vostra attività ha avuto sempre un ruolo centrale: dove affonda le origini questa vocazione?
La nostra azienda nasce da un’officina, fondata nel 1965 a 23 anni in Cadore da mio padre, l’attuale presidente Francesco Carraro. Questo è il nostro DNA aziendale: servire il cliente in officina, sapere alzare un cofano del motore, formare le persone, diffondere tra i meccanici, magazzinieri, accettatori e carrozzieri quell’e nergia che ci ha sempre contraddistinto tra ponti sollevatori e buche. Più del 50 per cen to delle risorse della Carraro Concessionaria sono dedicate all'After Sales. Che di per sé non è una fabbrica di margini, eppure costituisce un pilastro insostituibile a livello economico e soprattutto di immagine.
Avete difficoltà a reperire persone adeguate a ricoprire i ruoli chiave nel service?
È un mercato in cui trovare meccanici prepa rati è sempre più raro, è vero, ma per noi non si sta rivelando un'impresa impossibile, forse per il fatto che nelle nostre officine si respira quell’aria di welfare che è l’ambizione di ogni tecnico. Abbiamo più facilità nel contesto dei van, perché è contiguo alle automobili, e un giovane che esce dall'istituto tecnico con il chiodo fisso delle vetture è più semplice che abbia voglia di mettersi sotto ad un furgone che sotto ad un camion. Ma la vera differenza è quella fatta dal marchio Carraro e dalla storia che porta con sé: è questo il valore aggiunto per le persone che vengono a bussare alla nostra porta. Qui i dipendenti in officina lavorano al caldo, in ambienti dalle metrature importanti, e all'interno di un team coeso. Il be nessere del perso nale per noi viene al primo posto. Pensa che sia sta to semplice aprire qualche mese fa l'impianto di Por denone? Per nulla, e non parlo solo degli investimenti, ma in questo caso delle assunzioni che una nuova sede richiede. Ep pure ce l'abbiamo fatta.
Siete preoccupati per l'arrivo della stagione invernale?
Molto preoccupati. I costi hanno già subito un in cremento notevole, e anche se non possiamo es sere definiti un'azienda energivora, qui di energia in realtà se ne consuma parecchia: riscaldamento, ponti sollevatori, forni di carrozzeria. L'azienda però ha sempre accantonato le risorse, questo ci ha insegnato mio padre e questo continuiamo a fare negli anni: lui, io e mio fratello percepiamo uno stipendio e abbiamo sempre destinato gli uti li a riserva. Ora abbiamo un polmone in più per far fronte ai momenti difficili. Esattamente come è successo nei mesi complicati della pandemia.
Ci sono novità significative che riguardano il Gruppo Carraro oggi o lo interesseranno nell’immediato futuro?
Alla luce dei cambiamenti dei rapporti Casa Madre/ Concessionario ci saranno dei cambiamenti anche epocali nel metodo di distribuzione, anche se ri guarda al momento solo il settore vans. Tuttavia noi crediamo nel marchio e seguiremo ciò che ci diranno da Stoccarda. Mercedes-Benz ci ha sempre dato fiducia e noi li ascolteremo in un rapporto di reciproca fiducia.
Come vi state preparando alle sfide che vi attendono sul fronte transizione ecologica, sempre dal punto di vista del service?
È un argomento complesso, che sarà sicura mente disturbato dai recenti gravi eventi di guerra sul fronte ucraino–russo. Ma la strada ormai è imboccata, e noi staremo al passo con le evoluzioni tecniche e del mercato. Anche qui ascolteremo la nostra Casa Ma dre e già oggi stiamo adeguando gli spazi per accogliere le nuove tecnologie: servono ad esempio spazi laterali per muovere il carico e lo scarico della slitta portabatteria, tutte le nostre strutture vanno completamente ripensate. Al momento aspettiamo le diret tive dalla Germania. Nel frattempo stiamo implementando le colonnine per la ricarica dei veicoli. Abbiamo stretto un accordo con la Divisione Special Trucks di Daimler Truck Italia per installare una colonnina da 40 kW, una potenza sufficiente a ricaricare sia l'e Canter che l'eTruck. Partiremo con la sede di Nervesa e poi mano a mano adegueremo con le attrezzature che saranno necessarie tutti i nostri impianti.
LA
RIVOLUZIONE DEVE ANCORA ARRIVARE
Il mondo del service negli ultimi decenni è cambiato, e ben lo sa Silvano Naressi, re sponsabile di tutta l’area post vendita di Car raro Concessionaria. “L’evoluzione nel nostro mondo è legata alla tecnologia: un tempo le lavorazioni erano esclusivamente meccani che, poi sono diventate per lo più elettro niche. In Mercedes-Benz il grande switch è avvenuto a metà anni Novanta con l’Actros, un veicolo che è stato capace di rompere gli schemi. Da lì in poi le innovazioni sono sta te costanti: dalla diagnosi remota ai sistemi di guida autonoma. Nati come puro speed control, oggi hanno raggiunto un livello di eccellenza nell’assistere il guidatore, ma an che di grande complessità, e il service si è dovuto adeguare per integrare le competenze necessarie. Siamo in continua formazione e la nostra attrezzatura in officina è in aggior namento costante. L’avvento dell’elettrico è un cambiamento epocale, perché si parla di una catena cinematica che per l’80 per cen to è diversa rispetto a quella di un veicolo termico. Non si tratta solo di continuare a
dare il migliore servizio al cliente, ma di farlo in tutta sicurezza: presto metteremo le mani su batterie con tensioni davvero elevate e serviranno adeguamenti importanti per la salvaguardia delle persone”. Tutti servizi che dovranno essere gestiti da personale com petente, in un’epoca in cui trovare tecnici è sempre più difficile. “È vero, c’è una certa dif ficoltà a reperire personale, ma il focus verso l’assistenza in Carraro Concessionaria è da sempre molto elevato e quindi è centrale per noi formare squadre che rispettino i nostri standard. Per questo la selezione non viene demandata ad enti esterni ma svolta all’inter no. Vogliamo essere noi a scegliere i nostri collaboratori: è molto importante trovare la giusta combinazione di aspetti caratteriali, attitudine, passione, formazione, e questo mix può essere valutato solo da addetti ai lavori. In ogni reparto cerchiamo periodica mente di inserire persone giovani, per non perderci input preziosi che possano arrivare dalla loro visione inevitabilmente più fresca e dai loro studi recenti”
BIO
Silvano Naressi
Classe 1963, nato in Francia ma cresciuto in Italia, è After Sales Manager presso Carraro Concessionaria. Un passato in Lancia, Volvo e BMW, è in Carraro Concessionaria da 34 anni. Sposato, padre di due ragazze, nutre un’immensa passione per i veicoli d’epoca: “La mia è una malattia incurabile per la ruggine”.
L’azienda di trasporto catanese punta forte sull’ammiraglia a gas
La cerimonia di consegna dei mezzi, che si aggiungono ai 43 già circolanti nella flotta Nicolosi per completare una fornitura complessiva di 60 Iveco S-Way LNG, si è svolta a Catania presso la sede del concessionario Primosole. Presenti Gaetano Nicolosi, titolare dell’azienda omonima, Gianluigi Mason, Responsabile Logistica di Barilla Italia, Emanuele Licitra, titolare della concessionaria Iveco Primosole, e Fabrizio Buffa, Responsabile Gamma Media e Pesante Iveco Mercato Italia.
Iveco S-Way LNG continua a ca valcare l’onda del successo che appare davvero inarrestabile. Per le aziende di trasporto si propone sempre più come il miglio re interprete delle performance in fatto di autonomia ed eco soste nibilità. La consegna di 60 S-Way LNG all’azienda catanese Nicolo si Trasporti costituisce l’ulteriore conferma del suo successo. La fornitura è costituita dal modello AS440S46 T/P 2LNG e si tratta di trattori 4x2 di colore bianco pola re, passo 3.800 e cambio HI-Tronix da 12 marce. All’interno della ca bina, il comfort è garantito da un sedile pneumatico in tessuto con regolazione lombare, due lettini, riscaldatore indipendente, frigo rifero estraibile con contenitore isotermico e ripostiglio sottopavi mento singolo. Grazie al pacchetto Aero Plus, i veicoli sono dotati di ausiliari intelligenti (pompa idro guida a mandata variabile, com pressore aria bicilindrico da 630 cc e alternatore da 115Ah), spoiler superiore e laterale e alette aerodi namiche frontali. Si tratta di mezzi completi e tecnologici anche sotto il profilo della connettività, grazie al compagno di viaggio digitale Iveco Driver Pal, realizzato con Amazon Web Services e funziona lità Amazon Alexa.
In virtù dello sviluppo infrastrut turale della rete distributiva LNG in Sicilia, all’interno della Nicolosi Trasporti è presente un impianto di rifornimento di LNG, l’unico al momento in Sicilia, un importan
Giuseppe Barelli, Toscandia esempio
te punto di approvvigionamento per il trasporto locale, attraverso cui l’azienda si pone l’obiettivo di ridurre l’impatto del trasporto su clima e ambiente e, contestual mente, rispondere alle esigenze di una committenza sempre più sen sibile a queste tematiche. Durante la cerimonia di consegna, Gaeta no Nicolosi, titolare dell’azienda omonima, ha dichiarato: “Aver scelto Iveco con i suoi mezzi LNG come nostro partner significa per noi continuare il nostro percorso verso un trasporto sempre più so stenibile e a ridotto impatto am bientale. Grazie ad un’autonomia di 1.600 km, gli S-Way LNG sono il veicolo perfetto da utilizzare in tutte le mission”.
Gianluigi Mason, Responsabile Logistica di Barilla Italia, ha ag giunto: “Siamo lieti della scelta del nostro partner Nicolosi Trasporti di continuare a investire sulle so luzioni di autotrasporto a ridotto impatto ambientale, dotandosi di mezzi sostenibili, sicuri e confor tevoli per i propri autisti”. All’e vento, Fabrizio Buffa, Responsabi le Gamma Media e Pesante Iveco Mercato Italia, ha osservato: “La scelta di inserire nella flotta 60 nuovi S-Way LNG testimonia l’im pegno di Nicolosi Trasporti nella ricerca di un trasporto sostenibi le per la Sicilia, grazie all’impiego dell’LNG nei propri mezzi e alla stazione di rifornimento presente in azienda. Infatti, questi mezzi rappresentano una realtà concre ta e sostenibile anche qui in Sici lia, in quanto l’utilizzo di risorse come l’LNG e il biometano, per cui i mezzi sono già pronti e predispo sti, contribuiscono a neutralizzare le emissioni di CO2 in modo dav vero efficiente”.
SESSANT’ANNI DI STORIA MA UN CUORE PROIETTATO AL FUTURO SOSTENIBILE
La Nicolosi Trasporti nasce a Ca tania nel 1962 per opera di Seba stiano Nicolosi, che, grazie alla sua lungimiranza, ha dato vita a una delle prime realtà ad aver utilizzato le navi per integrare il trasporto su strada. Un’azienda attenta alla puntualità e alla so stenibilità, infatti nel 2008 viene realizzato il primo impianto foto voltaico da 1 MGW gestito dalla Solenico, società di scopo con trollata dalla Nicolosi Trasporti, a cui seguono la realizzazione di ulteriori impianti fotovoltaici su tutti i tetti dei magazzini di pro prietà, per rendere autosufficiente nell’approvvigionamento dell’e nergia elettrica. La fornitura è stata curata dalla concessionaria Iveco Primosole, che può contare su un team di professionisti a ser vizio del cliente, suddivisi su una sede operativa e tre presidi com merciali, un magazzino ricambi tra i più grandi e forniti nel suo settore e una rete di 18 officine au torizzate sul territorio della Sicilia orientale operative 24 ore su 24. “Siamo quanto mai orgogliosi – ha concluso Emanuele Licitra, titola re della concessionaria Primosole – di questa fornitura, che costitu isce l’ulteriore conferma dell’otti mo rapporto con l’azienda della fa miglia Nicolosi nei confronti della quale ci comportiamo da veri par tner, garantendo non solo prodot ti e servizi di assoluta qualità, ma anche studiando insieme tutte le migliori soluzioni per far sì che Ni colosi Trasporti possa servire nel migliore dei modi i suoi clienti e garantirsi una buona redditività”.
NUOVO IMPIANTO DI PRODUZIONE DI BIOMETANO A LODI
Il nuovo impianto da cui Vulcan gas preleverà il prodotto consen tirà di valorizzare gli scarti delle aziende agricole locali, utilizzan doli per la produzione di biome tano, sia liquido che compresso. Verrà dunque prodotto biometano, grazie alla tecnologia di depurazio ne del biogas che verrà utilizzato per la logistica di GLS Italy come carburante al pari del gas natura le fossile, per cui gli Iveco S-Way sono già pronti e predisposti. Il biometano rappresenta oggi l’u nica tecnologia matura in grado di garantire zero compromessi rispetto al diesel sia in termini di performance (autonomia e carico utile), sia in termini di tempo di rifornimento. Inoltre, con il bio metano si può raggiungere la neu tralità carbonica e, a seconda del feedstock che si utilizza, è possibi le raggiungere anche la negatività.
Inoltre, l’autonomia produttiva di questa risorsa favorisce l’indipen denza energetica, con la possibilità di mitigare i prezzi, oltre a contri buire allo sviluppo di aree rurali.
La produzione di biometano non porta benefici solo all’ambiente, ma anche all’economia, in quanto il processo di produzione prevede co-prodotti, come il fertilizzan te derivabile dal digestato, che consentono di sostituire costosi fertilizzanti chimici e l’anidride carbonica, utilizzata soprattutto nell’industria alimentare. Nel cor so dell’evento, Alessandro Vagag gini, GLS Director Operations, ha affermato: “Le nostre ambizioni sul tema della sostenibilità ambientale si traducono nello sforzo congiun to di molteplici reparti. Abbiamo
infatti chi si occupa di gestire le linee di collegamento tra hub e sedi e la distribuzio ne dell’ultimo miglio sia per incrementare il numero dei mezzi a zero o bassa emissio ne, sia per ridurre il numero di chilometri necessari. La gestio ne delle operazioni di facchinaggio in hub e sedi è costantemente rivolta alla riduzione dei rifiuti che deriva no dalle operazioni, così come il contri buto del nostro Ufficio Acquisti è legato all’acquisto di energia da fonti rinnovabili. Il nostro mas simo impegno è testimoniato da questa iniziativa, abbiamo punta to sui mezzi alimentati a LNG e siamo oggi in grado di rifornirli con BIO-LNG con nostra massi ma soddisfazione. Inoltre, stiamo investendo su nuovi magazzini con criteri eco-friendly”.
Valerio Vanacore, nel suo nuovo ruolo di Responsabile Trazioni Alternative Iveco Mercato Italia, ha sottolineato l’importanza della partnership in virtù della decar bonizzazione dei trasporti: “Con l’evento di oggi festeggiamo un traguardo molto importante nello sviluppo dell’ecosistema biometa no in Italia, la partnership. Infatti, per raggiungere prima l’obiettivo di salvare il nostro pianeta, bi sogna unire le forze. Un sentito grazie da parte di Iveco a GLS e Vulcangas per questo e per tanti altri progetti che verranno. Questa
giornata rappresenta un ennesimo tassello di una collaborazione nata già anni fa, volta a portare avanti il progetto di una mobilità a zero emissioni”.
Una filiera italiana da valorizzare, come evidenziato da Andrea Bosi, Key Account Manager Vulcangas: “Il mondo energetico sta vivendo un momento storico senza prece denti. Oggi il BIO-LNG gode di un posizionamento strategico all’in terno della filiera del trasporto, un combustibile pulito, che ha
un abbattimento delle emissioni di CO2 totali, il combustibile mi gliore per la decarbonizzazione del trasporto e che ci svincola dalla dipendenza energetica”. La soste nibilità si trasmette di generazione in generazione, come ha racconta to Umberto Bianchi, proprietario della Cascina Antegnatica: “Come azienda agricola siamo sempre stati votati alle energie rinnovabi li, con pannelli fotovoltaici e con il nostro storico impianto di biogas. Infatti, nel 1996 mio papà gestiva quest’impianto, che oggi abbiamo trasformato per il biometano. Cre diamo molto in questa energia, che ci consente di arrivare al consu matore con un nostro prodotto”.
All’inaugurazione erano presenti anche gli Iveco S-Way LNG delle aziende di trasporto Gruppo D’In nocenti, T&T.I, Canguro e A&V, che con la scelta di veicoli green contribuiscono in modo concreto ed efficiente a un trasporto sempre più sostenibile.
La concessionaria del marchio del Grifone è diventata, grazie all’impegno dei suoi uomini e all’azione studiata di concerto con Casa Madre, il brand di riferimento per la AMC Trasporti, una delle realtà storiche che operano nelle impervie cave di marmo di Carrara.
di Cristina Altieri CarraraLavorare in Paradiso af frontando ogni secondo il costante pericolo di ca dere nel baratro infernale: questa la missione quotidiana di Sauro Bianchi, titolare di AMC Trasporti, azienda che movimenta blocchi di marmo nelle cave di Car rara e che da qualche anno affida ai mezzi Scania non solo l’efficienza dell’attività di famiglia, ma anche la sicurezza e, in definitiva, la vita di chi quei veicoli li guida. Non è stato semplice per Toscandia inse rirsi in un settore, quello del cava cantiere, che qui sulle Alpi Apuane era da sempre appannaggio di altri. Ma quando i tempi sono stati ma turi la determinazione del dealer toscano, appoggiata con vigore da Trento e dalla Svezia, hanno avuto la meglio. “Nel 2015 – rac conta Paolo Benedetti di Toscan dia – abbiamo deciso, di concerto con Casa Madre, di portare una decina di potenziali clienti, tutte aziende impegnate nelle cave di marmo di Carrara, in Svezia. Al lora, a differenza dello stradale, in questo settore eravamo a zero: nel cava cantiere non avevamo mai avuto neanche la possibilità di di mostrare di cosa erano capaci i nostri veicoli. Abbiamo proposto ai titolari delle aziende un viaggio a Södertälje, e lì gli imprenditori hanno avuto modo di toccare con mano la qualità dei nostri veicoli. Certo, in Svezia mancava un banco di prova che fosse comparabile con le cave di Carrara per testare fino al limite i mezzi, eppure molti di loro, provando i veicoli e soprat tutto parlando con gli ingegneri, hanno capito che potevamo essere funzionali alle loro esigenze”.
Quando la Andrei Mario & C. di Carrara decide di acquistare, le altre rimangono ad osservare per mesi, per controllare dalla distanza che i veicoli fossero davvero all’al tezza della mission impossible del marmo. Tra questa la AMC Traspor ti, che ad un certo punto non può fare a meno di apprezzare il valore aggiunto nelle mani del competi tor, e decide di bussare alla porta di Toscandia.
“Quando nel 2015 nacque questo progetto – conferma Sauro, che ge stisce la AMC Trasporti insieme al padre Ermanno “Loris” Bianchi - di veicoli Scania 8x8 a Carrara non ce n’erano. Ci fu un incontro in Sve zia dove ci mettemmo al tavolo con gli ingegneri per studiare insieme cosa serviva per domare il nostro territorio. Ma Scania non si limitò a sedersi al tavolo delle trattative: scese in campo con tutto il suo impegno. In un secondo momento infatti i tecnici vennero infatti da noi per mettere a punto i veicoli
Otto per otto perfetti per scalare il Paradiso
Barelli, Toscandia esempio di dealer vincente
sulla base delle specifiche imposte da questo ambiente difficile”. Ca ratterizzato da fondi che definire complicati è riduttivo, special mente se servono da appoggio per svolgere un’attività sfidante come il trasporto di blocchi di marmo.
Le strade di arroccamento per ar rivare ai piazzali di estrazione sono molto ripide e strette: le Alpi Apua ne si sviluppano in rapida altitudi ne e i percorsi sono disegnati con le ruspe sui vecchi ravaneti, cioè sul materiale di esubero dei bloc chi che venivano scavati un tempo. “Gli svedesi – continua Sauro Bianchi - qui ebbero la possibilità di capire esattamente cosa ci ser viva, e fecero miracoli nella messa a punto dei mezzi. Nel 2016 acqui
stai un 13 litri 8x8 da 490 CV, l’anno scorso aggiunsi un XT R500, che attualmente guido. Un solo picco lo esempio: nel perfezionamento del secondo mezzo feci presente ai tecnici che il freno motore sul primo si comportava in modo troppo invasivo in retromarcia, e che faceva saltellare il camion: con l’ultima generazione hanno compiuto il capolavoro e messo a punto un freno motore modulabile che lavora alla perfezione. Ho chie sto e sono stato ascoltato. Presto il nostro intero parco mezzi porterà l’emblema Scania”.
Una testimonianza autorevole quel la di Sauro, che in mezzo ai blocchi di marmo è nato e cresciuto. Se la AMC Trasporti nasce come azienda
nel 1972, già nonno Amilcare pre cedentemente lavorava nel settore tra i pionieri di questo mestiere. “Un tempo i blocchi venivano tra sportati su vecchi tre assi america ni del tempo di guerra, trasformati con uno specifico allestimento del pianale e un argano per caricare i blocchi: oggi abbiamo a disposizio ne il massimo quanto a tecnologia e stabilità. È proprio la stabilità la principale caratteristica che chie diamo ai nostri mezzi, perché la forma del blocco non è mai uguale, il carico cambia ad ogni viaggio, il numero dei blocchi pure e la strada anche. Serve indubbiamente tanta esperienza, ma poter contare sui mezzi è fondamentale. Tra i punti di forza di Scania il primo elemento
distintivo che è subito balzato in evidenza è stato proprio la stabili tà: il camion è rigido, e nel nostro settore è un aspetto di fondamen tale importanza. Anche la riparti zione della trazione è ottima, e su questi fondi è un elemento che fa la differenza”. Differenza, verrebbe da dire, tra tornare e non tornare a casa. “Uno dei primi viaggi che feci – riprende il discorso Paolo Benedetti – fu con Loris che con una pacatezza, una calma e un’in telligenza fuori dal comune mi spiegava il suo lavoro mentre ci inerpicavamo a vuoto verso quota 1.000 metri. Ad un certo punto ar rivammo nel piccolo piazzale e il blocco venne caricato. Solo che il piazzale era davvero piccolo e fare manovra per tornare giù non sem brava banale. ‘Paolo, ti voglio av vertire – mi disse Loris – non avere paura: adesso devo posizionare la cabina sul vuoto ma, tranquillo, io capisco fino a dove devo arrivare in base alla posizione del secondo asse, al momento giusto mi fermo e inserisco il bloccaggio. Certo, la cabina dondolerà un po’ e giù ve drai l’inferno, ma ci sarà il peso del blocco a tenere e potrò completare la manovra. Tu non ti devi preoccu pare, sono situazioni che gestisco tutti i giorni’.
Una vita che verrebbe da definire estrema e poetica, quella dei tra sportatori dei blocchi di marmo, e che Toscandia ora assiste con entu siasmo e attenzione ad ogni detta glio, non solo nella predisposizione dei mezzi, ma anche nel post vendi ta, con condizioni eccezionali per la garanzia, oggi estesa a quattro anni. “L’aspetto romantico del no stro lavoro – conclude Sauro – è lo scenario che lo ospita: sono sem pre gli stessi posti da anni, certo, ma ogni giorno sono capaci di muovere qualcosa nel profondo”.
Un trasporto elettrificato efficiente fin dal primo giorno richiede ben più della scelta del veicolo. Prima delle caratteristiche tecniche del mezzo occorre analizzare le missioni di trasporto. Le tue esigenze di carico e di produttività. La domanda dei tuoi clienti in termini di sostenibilità ed efficienza. I requisiti di performance della tua flotta.
L’analisi di tutti questi fattori è il primo tassello di un processo di valutazione in cui Scania è tuo consulente dedicato. Così da avere alla fine del viaggio la risposta alla domanda di sostenibilità economica e ambientale. Dovrai solo preoccuparti a chi consegnare le chiavi del tuo primo veicolo elettrico. E del secondo. E del terzo.
l’elettrificazione cambia tutto ma non le nostre promesse.
Barelli,
FLOTTA ELETTRIFICATA NEL NOME DELLA STELLA
LC3 Trasporti rinnova la flotta con gli elettrici tedeschi a lunga percorrenza appena presentati allo IAA di Hannover, firmando un accordo commerciale per 30 unità. A fornire i veicoli e a provvedere alla loro manutenzione sarà la concessionaria umbra.
di Cristina Altieri PadovaHa sempre individuato nella sostenibilità la sua missione principale, e ancora una volta non si smentisce innestando in flotta un cospicuo quantitativo di veicoli elettrici. La LC3 di Mario Ambrogi è tra le aziende italiane che hanno mostrato ripetute volte quale fosse la strada da seguire per contenere il più possibile le emissioni e fare del trasporto un’attività a basso im patto ambientale. Oggi si allinea ai tempi – il prossimo futuro - e sce glie Mercedes-Benz quale partner per la fornitura di pesanti a batteria per le lunghe percorrenze, affer rando la novità ancora in fase di decollo: gli eActros LongHaul sono infatti appena stati presenti al Sa lone di Hannover e già è scattata la maxi fornitura. Saranno infatti 30 quelli che verrano consegnati al trasportatore di Gubbio da Rossi Veicoli, concessionaria del brand tedesco che opera sul territorio umbro e laziale.
“Fin dalla sua fondazione – ha di chiarato Michele Ambrogi, Presi dente di LC3 Trasporti - la nostra
electric di ultima generazione in grado di percorrere fino a 500 chi lometri senza soste.” LC3, specia lizzata nel trasporto a temperatura controllata e in quello di container da e verso i porti italiani, opera dal 2009 utilizzando oggi una flotta di oltre 200 veicoli, di cui il 65 per cento alimentabili a propulsione 100 per cento sostenibile. È que sta la sintesi dell’esperienza INBLUE, un progetto nato per arrivare ad abbattere completamente il biossido di carbonio emesso. Atten zione alle emissioni a 360°, quella di LC3 che partire dal 2019 ha introdotto sul mercato italiano la refrigerazione ad azoto, un sistema a zero emissioni che ha messo su strada at traverso una flotta di 20 semirimor chi criogeni ci. Nel 2017 l’azienda ha conseguito il premio “Medaglia Presidente della Repub blica” per la sua visione so stenibile del traspor
Tornando alla for nitura di eActros LongHaul, anche
da parte di Casa Madre c’è grande soddisfazione. “Il fulcro della filo sofia Mercedes-Benz Trucks – ha precisato Maurizio Pompei, CEO di Mercedes-Benz Trucks Italia - per il trasporto a batteria sulle lunghe percorrenze consiste nell’offerta ai clienti di una soluzione di tra sporto globale, che comprende la tecnologia dei veicoli, la consu lenza, l’infrastruttura di ricarica e l’assistenza. Siamo orgogliosi di avere partner come LC3 che credono nelle evoluzioni del no stro settore avendo confermato la loro preferenza ancora una volta per i nostri Truck all’avanguardia dell’innovazione, della tecnologia e della sostenibilità come l’eActros LongHaul”. Il trasporto a lungo rag
gio è il segmento più impegnativo del trasporto merci su strada, in termini di carico utile, distanza e percorsi. Allo stesso tempo, offre un grande potenziale sul fronte del la riduzione delle emissioni di CO2. Dopo il lancio sul mercato dell’e Actros per il servizio di distribu zione pesante, avvenuto nel 2021, Mercedes-Benz Trucks ha appena inaugurato la fase successiva, quel la del trasporto pesante elettrico a batteria con l’eActros LongHaul con un’autonomia di circa 500 chi lometri senza soste per la ricarica della batteria.
“E’ un accordo che scrive la sto ria – ha commentato Andrea Re ali, Responsabile Vendite Rossi Veicoli – siamo il primo dealer a
Giuseppe Barelli, Toscandia
LA GRANDE INVENZIONE DI MARIO AMBROGI
Fondata da Mario Ambrogi, LC3 opera dal 2009 nel settore dell’autotrasporto utilizzando ad oggi una flotta di oltre 200 veicoli, di cui il 65 per cento alimentabili a propulsione 100 per cento sostenibile. È questa la sintesi dell’esperienza INBLUE, un progetto nato per arrivare ad abbatte re completamente il biossido di carbonio emesso. Ma non solo: dal 2019, LC3 ha introdotto sul mercato italiano la refrige razione ad Azoto, sistema a 0 emissioni e 100% sostenibile, mettendo da subito su strada una flotta di 20 semirimorchi crio genici. LC3 è specializzata nel trasporto a temperatura controllata e in quello contai ner da e verso i porti italiani. Può contare su sistemi di tracking dei mezzi e delle merci trasportate in Italia e all’estero. Nel 2017 LC3 ha conseguito il premio “Meda glia presidente della Repubblica” per la sua visione sostenibile nel trasporto mer ci, riconoscimento del suo impegno e del suo percorso Green.
Infatti già nel 2010 Mario Ambrogi svilup pa il BEST (Better Environment & Sustei nable Transport), mentre nel 2011 ottiene il sostegno Iveco sulle motorizzazioni a LNG. Nel 2012 LC3 presenta il progetto
per la realizzazione del pri mo distributore a metano liquido in Italia, realizzato a Piacenza da Eni due anni dopo. Nel 2013 l’azienda di Gubbio fa il suo ingresso nel settore container. L’an no dopo per la prima volta in Italia entrano nella flotta LC3 i primi 5 veicoli a LNG ai quali se ne aggiungono nel 2015 altri 35. Lo stesso anno LC3 diventa partner di Corridoio Blu, progetto CE sull’LNG nel trasporto pesante. Contemporanea mente sottoscrive l’appello delle imprese della Green Economy per la Conferen za di Parigi 2015 dove rap presenta l’Italia. Nel 2016 LC3 organizza a Gubbio l’evento dal titolo “Costruiamo il futuro INBLUE” nel quale vengono presen tati i risultati ottenuti e i progetti futuri. L’anno dopo LC3 mette in strada ulteriori 30 veicoli sempre Iveco a LNG di nuova generazione. L’anno dopo inaugura a Pia cenza il primo distributore LNG a azoto
liquido di flotta. Intanto l’azienda continua a crescere implementando la flotta con ul teriori 37 veicoli LNG di ultimissima ge nerazione dei quali 12 con potenza da 460 cv. Si arriva al 2019 con RevolutionN2, il primo semi rimorchio refrigerato a azo to liquido a zero emissioni. Sono ben 20 i semirimorchi di questo tipo che entrano
in flotta. Nel 2020 l’azienda umbra mette su strada 14 mezzi a biometano, 100 per cento sostenibili, oltre alla prima cister na criogenica per l’approvvigionamento dell’LNG e, nel breve termine, anche del BIO-LNG per i veicoli della flotta.
Il 2020 è anche l’anno in cui Mario Ambro gi conquista il riconoscimento di “Perso naggio dell’Anno” che gli viene conferito da Vega Editrice insieme a Il Mondo dei Trasporti. Nel 2021 vengo messi su stra da i primi veicoli alimentati a BIO-LNG, inoltre si rendono operativi i magazzini di Verona e Perugia, infine entrano in flotta le prime motrici elettriche con refrigera zione ad azoto. Nel corso dell’anno nella flotta LC3 entra inoltre il primo veicolo industriale full electric mentre l’azienda si accredita anche come partner al The Climate Pledge.
Oggi LC3 con le sue filiali, ognuna con una propria flotta a disposizione, gestisce oltre che i trasporti a temperatura controllata anche i trasporti container, reefer, merci pericolose, rifiuti dai 4 porti dell’alto Tir reno – Genova, La Spezia, Livorno, Vado Ligure – e un terminal container presso la filiale di Piacenza.
chiudere un contratto nel nostro Paese per questo truck, una sod disfazione davvero grande, se pen siamo al volume eccezionale della futura consegna. LC3 Trasporti è un’azienda molto attenta alla so stenibilità, e l’ha dimostrando e lo sta dimostrando ancora anche nelle scelte che opera sul catalogo endotermico. Conosciamo bene Mario Ambrogi, il rapporto tra lui e Rossi Veicoli risale al 1996, con la fornitura del primo Actros, e siamo quindi i testimoni perfetti della sua estrema sensibilità sull’argomento emissioni. Il rapporto, al di là degli elettrici, prosegue anche sul fron te diesel: l’anno scorso abbiamo consegnato alla LC3 Trasporti 35 trattori stradali, e quest’anno 26. La tempesta dei questo momento sto rico? Per Rossi Veicoli c’è una sola formula per uscirne: dimostrarsi preparati e propensi al cambiamen to. E soprattutto a casa nostra la parola “vendere” è considerata or mai una definizione superata di ciò che facciamo ogni giorno: bisogna essere partner, ascoltare con atten zione i clienti ed essere loro vicini qualunque necessità abbiano. Mettendo loro naturalmente a di sposizione tutta la tecnologia di
cui il marchio della Stella è capace: lo stato dell’arte, e infatti il Mer cedes-Benz eActros LongHaul ha vinto il “Truck Innovation Award 2023”, il premio di settore che vie ne assegnato ai truck maggiormen te innovativi dalla giuria dell’“In ternational Truck of the Year”. I fattori decisivi per l’esito della votazione sono stati l’innovativo concept tecnologico complessivo, nel quale spiccano la tecnologia delle batterie LFP e il nuovo as sale elettrico, nonché l’elevata ve locità che ha caratterizzato i lavori di sviluppo di Mer cedes-Benz Trucks. I primi prototipi stanno affrontan do attualmente una fase di test intensivi. L’eActros LongHaul utilizza batterie con tecnologia al litio ferro fosfato. Queste sono ca ratterizzate soprattutto da una lunga durata e da una maggiore energia utilizzabi le. Presso una colonnina di ricarica con potenza di cir ca un megawatt, le batterie dell’eActros LongHaul di serie possono essere rica ricate dal 20 all’80 per cento in meno di 30 minuti.
LC3 TRASPORTI Iniziativa per i collaboratori
CONTRO IL CAROVITA
LC3 Trasporti, insieme alla con trollata Icotrans, ha realizzato un accordo con le parti sociali rappresentanti delle principali sigle nazionali e regionali per l’erogazione di un contributo procapite per ciascun dipenden te delle due società pari a 450€,
erogato mensilmente tra ottobre e dicembre 2022. L’accordo è sta to raggiunto presso la sede della Federazione Italiana Trasporta tori, alla presenza del sottosegre tario dell’associazione Alfredo D’Ascoli e dei rappresentati delle due società interessate: Michele Ambrogi (LC3 Trasporti) e Virginio Vispi (Icotrans). Considerati i forti rincari di tutti beni es senziali, com preso il costo dei carburanti che incide ne gativamente sui margini operativi in special modo sulle aziende di trasporti e logistica, le
società hanno in ogni caso deci so di sostenere direttamente la propria forza lavoro, con l’obiet tivo di contribuire il più possibi le alla conservazione del potere d’acquisto dei propri dipendenti. Questo il commento di Miche le Ambrogi, Presedente di LC3 Trasporti, commenta: “Fin dalla sua fondazione, i nostri collabo ratori rappresentano l’asset più prezioso per la nostra azienda. Così come accade in una vera e propria famiglia, non potevamo non tener conto dell’attuale con dizione inflativa. Per questo mo tivo, abbiamo preso la decisione di attivarci in prima persona per arginare le conseguenze dirette di questa situazione”. Le parti hanno inoltre previsto un nuovo tavolo di confronto per far fronte alle eventuali necessità e discu tere di nuovi interventi alla luce degli scenari e delle contingenze economiche dal 2023.
IDEE CHIARE AL COMANDO
Barelli, Toscandia esempio di dealer vincente
Abbiamo
il
uno del
tedesco nel nostro Paese che, per quanto ancora in fase di onboarding, ha già
da intraprendere nei prossimi mesi per crescere nei numeri e nella quota di
sulle
Verso la doppia cifra da raggiungere nel 2024, una volta ripresa a pieno regime - si augura - la produzione.
Di Cristina Altieri MilanoInizialmente può apparire riser vato, ma appena iniziare a rac contare la sfida che lo attende al vertice di MAN Truck & Bus Italia ecco che si accende il suo en tusiasmo. Marc Martinez, francese, dal 2015 in MAN, è il nuovo ammi nistratore delegato della filiale del marchio tedesco in Italia, un ruolo che eredita dall’Ing. Marco Lazzoni, che ha diretto l’azienda per 7 anni. Martinez, com’è consuetudine nel le multinazionali quando le carriere volano alto ha avuto modo di cono scere diversi mercati e di mettere a punto una grande esperienza: l’ultimo paese di cui si è occupato è la Polonia, il più importante in termini numerici per MAN. “Molti clienti europei - spiega Martinezhanno investito in questa nazione
per i costi altamente competitivi: sono numerose le aziende che han no una sede in Polonia, e anche la problematica degli autisti è meno sentita perché lì molti lavoratori ar rivano dagli Stati confinanti come l’Ucraina. Oggi la situazione è un po’ diversa: negli ultimi 3/4 anni l’inflazione è aumentata e conti nua a crescere a ritmi sostenuti”.
Dunque oggi Martinez arriva in Ita lia con la missione di far crescere quello che per il brand è un mer cato strategico, non solo nel seg mento truck, ma anche in quello dei bus e dei van. “Apparteniamo ad un gruppo assai vasto - preci sa Martinez - che comprende i 14 brand automobilistici di Volkswa gen AG e i 5 commerciali di Traton SE. In Italia cambieremo sede en tro la prossima estate, attualmente abbiamo accolto la possibilità di occupare uno dei piani della sede
MAN IN ITALIA
di Volkswagen Group Italia a Ve rona, nella nostra location attuale non abbiamo la possibilità di orga nizzare la formazione o di esporre i veicoli, mentre lì invece avremo a disposizione tutto lo spazio che ci serve. A Nogarole Rocca, che inizialmente era stata individuata come il nostro headquarter, realiz zeremo invece l’officina”.
Ma quali sono le strategie che ver ranno messe in campo per crescere in Italia? Il neo amministratore de legato anticipa qualcosa. “Il nodo centrale riguarda la produzione: siamo stati costretti a fermare le fabbriche per 6 settimane, e per poter crescere serve innanzitutto un’accelerazione in questo senso.
MAN
MAN
L’azienda di Roncalceci è da ol tre vent’anni protagonista nel mondo dei trasporti eccezionali e del sollevamento per una svariata tipologia di imprese con la comu ne esigenza di movimentare grandi macchinari. Una crescita costante
fondata su una sempre più spinta specializzazione e arricchita, per le mission più impegnative, da due MAN TGX 41.640 8x4/4. I due veicoli sono arrivati a poco più di un anno di distanza uno dall’altro, scelti per le loro doti di potenza e
In Italia poi abbiamo avviato il progetto Giovani Meccanici con lo scopo di inserire sul mercato del lavoro nuove figure. C’era bi sogno di un’idea creativa perché le difficoltà nel reperimento del personale non riguardano solo il settore degli autisti: anche nelle officine manca il ricambio gene razionale, e abbiamo stimato che nei prossimi mesi un quinto dei 500 meccanici andrà in pensione. La nostra intuizione è stata quella di coinvolgere giovani rifugiati:. Centrare, oltre ad un obiettivo di business, anche un tema di solida rietà”. E la transizione elettrica?
MAN Italia è pronta ad affrontare le sfide di un futuro che sta già bus sando alla porta? “Le questioni sul tavolo - risponde Martinez - sono numerose, l’eTruck è pronto, e se il costo iniziale è alto, il TCO è estre mamente competitivo. Dobbiamo
lavorare su più fronti: abbiamo chiuso un accordo con ABB per implementare la tecnologia di rica rica dei megawatt entro i prossimi tre anni. Continueremo ad investi re sul service, che è uno dei nostri principali asset: il 65 per cento dei nostri veicoli vengono venduti con contratti manutenzione. C’è poi il tema del trasporto passeggeri, sul quale ci poniamo con la sicu rezza del riconoscimen to che ci è stato appena assegnato e che attesta la nostra leadership tecnologica: del nostro Bus of the Year, il MAN Lion’s City E, abbiamo già venduto molte unità. La mobilità elettrica sta creando anche opportu nità nuove per il
noleggio, e proprio in Italia verrà sviluppato un progetto pilota re lativo al noleggio di veicoli a tem peratura controllata. Quanto alla rete, continueremo con la nostra filosofia di coordinare MAN Cen ter e dealer privati nella misura di 50 e 50. Quando l’imprenditore è in grado di coprire il territorio gli
affidabilità, insomma, i partner ide ali per missioni che di eccezionale non hanno solo il nome: trainare rimorchi a 16 assi che trasportano grandi macchinari industriali non rientra nella normalità. Daniele Sansavini ha fondato la
CTS, acronimo di Compagnia Tra sporti e Spedizioni, nel 1998: all’i nizio era una Srl, ma in seguito è stata trasformata in una società consortile cooperativa per coin volgere direttamente i trasporta tori che vi operavano in maniera esclusiva. “Sono stati anni di forte crescita - racconta Sansavini - ma quando gli impegni si sono fatti più importanti e i trasportatori partner non se la sono sentita di affrontare gli ingenti investimenti che l’am pliamento dell’attività imponeva no, abbiamo preferito rinunciare alla cooperativa e trasformarci in società per azioni, della quale sono Presidente e legale rappresentan te. Era il 1998 e da allora neppure la pandemia è riuscita a fermar ci: oggi disponiamo di una flotta composta da semirimorchi modu lari fino a 16 assi, 80 assi carrelli semoventi SPMT 25, semirimorchi ribassati multiassi e sette trattori a due/tre assi. Per le mission più impegnative la nostra scelta è ca duta su un MAN TGX 41.640 8x4/4 e, dopo la positiva esperienza con il primo, ne abbiamo ordinato un secondo, stessa motorizzazione, ma nuova gamma. Io non guido, ma i miei autisti ne sono entusiasti e hanno apprezzato le novità in
trodotte in termini di comfort in cabina e guidabilità. Avere autisti soddisfatti è fondamentale perché, come si può ben immaginare, la loro professionalità è insostituibile e sono una risorsa fondamentale dell’azienda”.
Il nuovo MAN TGX 41.640 8x4/4 è dotato del 6 cilindri in linea D38 di 15,2 litri Euro 6d di 640 cv e 3.000 Nm di coppia, un campione di potenza e affidabilità, ma anche di economie di esercizio. La drive line è completata dal cambio au tomatizzato MAN TipMatic 12.30 con convertitore di coppia-frizione d’innesto con retarder e program ma di marcia MAN TipMatic per traini eccezionali. Le sospensioni sono meccaniche sull’asse anterio re e pneumatiche sull’asse anterio re aggiunto, mentre la cabina è la GX, il top di gamma con tutte le soluzioni per il comfort dell’autista introdotte con la nuova gamma: dal MAN ComfortSteering al com pleto impianti di infotainement comprensivo del RIO box. Ovvia mente il nuovo TGX presenta tutte le dotazioni di sicurezza: il sistema frenante elettronico EBS con freni a disco sugli assi anteriori con fun zione ABS/ASR e MAN Turbo EV Bec, il freno motore elettronico.
VOLVO TRUCKS Accordo con il gigante Amazon per la fornitura di camion elettrici
Entro la fine dell’anno Volvo Trucks fornirà 20 veicoli completamente elettrici per applicazioni pesanti al colosso dell’e-commerce in Germania. Si prevede che i Volvo FH Electric percorreranno oltre un milione di chilometri all’anno.
Di Greta Rossi GöteborgAmazon ha acquistato 20 Volvo Trucks FH Electric (da 44 ton di massa totale a terra), che impiegherà per le sue attività in Germania. I mezzi per il trasporto di merci pesanti e gli altri veicoli commerciali generano circa il 36 per cento delle emissioni nazionali tedesche nel settore dei trasporti, e la decarbonizzazione del comparto rappresenta quindi un’importante questione da risolvere. “I grandi operatori del settore dei trasporti – ha dichiarato Jessica Sandström,
Barelli, Toscandia
Maxi ordine a batteria per il re del delivery
Senior Vice President Product Ma nagement Volvo Trucks - rivestono un ruolo fondamentale nel guidare gli sforzi dell’industria verso una riduzione dell’impatto ambienta le del carbonio. Per questo moti vo, sono lieta che Amazon abbia deciso di collaborare con noi per
ridurre le proprie emissioni nelle operazioni di tra sporto più dispendiose in termini di carichi e distanze”.
Volvo Trucks ha avviato la produ zione in serie di veicoli elettrici per impieghi pesanti lo scorso settem bre, e la disponibilità di camion a zero emissioni per il trasporto merci regionale e interurbano rap presenta una tappa importante per la decarbonizzazione del trasporto stradale. “I nostri sei modelli di ca mion elettrici– ha aggiunto la Sand
ström - sono già prodotti in serie e disponibili all’ordine a livello glo bale. Sono pensati per rispondere alla crescente richiesta di decarbo nizzazione del trasporto merci. È un incoraggiante passo avanti ver so l’attenuazione del cambiamento climatico”.
Le versioni elettriche di Volvo FH, Volvo FM e Volvo FMX si rivele ranno fondamentali per il raggiun gimento dell’obiettivo globale del costruttore svedese, il quale preve de che, nel 2030, il 50 per cento dei nuovi camion venduti dovrà avere
un motore elettrico, alimentato a batterie o a celle a combustibile.
Questi tre modelli di camion elet trici possono sostenere un peso complessivo di 44 tonnellate ed equivalgono circa ai due terzi delle vendite dell’azienda. In Amazon, i camion sostituiranno gli attuali vei coli diesel e rivestiranno un ruolo chiave nelle iniziative di elettrifica zione lungo la catena dei traspor ti. “Amazon - ha spiegato Andreas Marschner, vicepresidente dei ser vizi di trasporto in Europa presso Amazon - intende decarbonizzare
la propria flotta, e il middle mile è sempre stato un settore impe gnativo da questo punto di vista. Per questo motivo, riteniamo che l’introduzione nella nostra flotta dei tre veicoli elettrici per cari chi pesanti di Volvo sia una tappa fondamentale. Il nostro è uno dei programmi di elettrificazione dei trasporti commerciali in più rapida crescita, e continueremo a investi re e a innovare per raggiungere la decarbonizzazione e per offrire ai clienti soluzioni di consegna a zero emissioni.”
Amazon ha annunciato l’intenzione di inve stire oltre 1 miliardo di euro nei prossimi cinque anni per elettrificare e decarbonizzare ulteriormente la sua rete di trasporto in tut ta Europa. L’investimento ha anche lo scopo di guidare l’innovazione in tutto il settore e incoraggiare la costruzione di infrastrutture pubbliche di ricarica, che aiuteranno il settore dei trasporti in generale a ridurre più rapida mente le emissioni.
L’azienda sta già utilizzando migliaia di veicoli a zero emissioni nelle sue operazioni in Euro pa e questo investimento ne aggiungerà altre migliaia, accelerando i progressi di Amazon verso il raggiungimento di zero emissioni nette di CO2 entro il 2040, 10 anni prima di quanto stabilito dall’accordo di Parigi.
“La rete di trasporto - ha affermato Andy Jassy, CEO di Amazon - è una delle nostre aree più impegnative da decarbonizzare e per azzerare le emissioni nette di CO2 sarà necessario un investimento sostanziale e prolungato. L’utiliz zo di migliaia di van elettrici, camion a lungo raggio e biciclette ci aiuterà ad allontanarci
ulteriormente dai combustibili fossili tradi zionali e, si spera, incoraggerà ulteriormente i trasporti e le industrie automobilistiche in Europa e nel mondo a continuare a crescere e innovare, poiché dovremo lavorare insieme per raggiungere i nostri obiettivi climatici”.
Il trasporto a lungo raggio è un settore difficile da decarbonizzare a causa delle dimensioni e del peso dei camion e dei rimorchi e delle lunghe distanze che devono per correre. I veicoli pesanti per il trasporto merci elet trici sono una tecnologia promettente, ma la loro produzione e la disponi bilità delle infrastrutture di ricarica sono limitate.
Amazon oggi ha cinque eHGV in circolazione nel Regno Unito e ne avrà 20 in Germania entro la fine di quest’anno, ma prevede di acquistare e distribuire più
di 1.500 veicoli pesanti per il trasporto merci elettrici nella sua flotta europea nei prossimi anni. Per alimentare i suoi eHGV, Amazon co struirà centinaia di stazioni di ricarica rapida specializzate nei suoi siti logistici in Europa, consentendo all’azienda la ricarica dei veicoli in circa due ore.
Amazon ha più di 3.000 furgoni elettrici che
consegnano pacchi ai clienti in tutta Europa e, con l’investimento annunciato oggi, prevede di aumentare la sua flotta a oltre 10.000 entro il 2025. Inoltre il colosso ha lanciato hub di micro-mobilità in più di 20 città in tutta Europa e prevede di raddoppiare tale cifra entro la fine del 2025. Gli hub di micro-mobilità sono sta zioni di consegna più piccole e ubicate in posi zione centrale. Nelle città europee tradizional mente dense, gli hub consentono ad Amazon di utilizzare nuovi metodi di consegna, come le cargo bike elettriche e le consegne a piedi, per portare i pacchi ai clienti in modo più sosteni bile. I micro hub per la mobili tà consentono di togliere dalla strada i tradizionali furgoni per le consegne, alleviando la con gestione del traffico nei centri urbani e migliorando la qualità dell’aria.
Oltre a questi nuovi van, hub e veicoli di micro-mobilità, Amazon investirà anche in migliaia di stazioni di ricarica nei suoi siti logistici in Euro pa. L’investimento consentirà all’azienda e ai suoi partner di migliorare l’infrastruttura di ricarica della flotta.
LE RISORSE PER CREDERCI FINO IN FONDO
AMAZON Investimento di 1 miliardo per elettrificare la rete di trasporto europeaQui sopra Jessica Sandström, che ricopre il ruolo di Senior Vice President Product Management in Volvo Trucks. Capacità delle batterie: 540 kWh Potenza continua in uscita: 490 kW Autonomia massima: 300 km Volvo FH Electric
Ci prepariamo ad una domanda che ricomincerà a crescere
Hanno il marchio Krone i nuovi trainati che hanno fatto il loro ingresso nella flotta dell’azienda di trasporto emiliana, pioniera dell’intermodale. “E’ grazie all’affidabilità dei nostri fornitori se siamo cresciuti e continueremo a scommettere sul futuro” ha commentato Leonardo Lanzi.
di Cristina Altieri ParmaÈindubbiamente brutale l’attacco sferrato dall’at tuale congiuntura storica nei confronti del traspor to, eppure appare sempre più lam pante il vigore della reazione di chi di momenti complicati ne ha vissuti più d’uno. Non sono pochi quelli che hanno reso avvincente la storia della Lanzi Trasporti, fonda ta da Egidio Lanzi nel 1955 e oggi portata avanti dal figlio Leonardo, con il prezioso appoggio della so rella Patrizia. E’ proprio Leonardo a raccontarci le strategie messe in campo per affrontare le incertez ze che arrivano dal presente e dal futuro: rilanciare su quella che è la specialità di casa, l’intermodale, in teso come ruota e ferro in sinergia e non in competizione, e prepararsi in anticipo alla domanda, per quan do tornerà a salire, con una serie di investimenti. Anche sulla flotta: l’ultima mossa della Lanzi Traspor ti è stata infatti quella di acquistare tre nuovi semirimorchi Krone che sono già stati messi al lavoro e che tutto fa pensare siano la prima tornata di un approvvigionamento destinato a prolungarsi nel tempo. “Vogliamo farci trovare pronti per quando tornerà il sereno – inizia a raccontarci Leonardo Lanzi – e per questo abbiamo deciso di ri volgerci a Realtrailer per l’acqui sto di tre nuovi semirimorchi. C’è sicuramente tanta preoccupazione
in questo momento, ma non voglia mo fermarci. Certo, stiamo assi stendo ad una guerra in Europa, i costi energetici sono elevatissimi e saliranno ancora, e nel nostro caso, con i magazzini di logistica e tutte le attrezzature per la movimentazio ne delle merci da tene re in funzione, parlia mo di aumenti su tutti i fronti, e non solo di quelli relativi al car burante. Vediamo che l’economia sta rallen tando ma dobbiamo fare i conti con le conseguenze di un’in flazione elevata che rallenta i consumi: è naturale, si eseguo no meno lavorazioni e il risultato è che ci sono minori necessità di traspor to. Detto questo siamo obbligati ad andare avanti e vogliamo farlo con un atteggiamento ottimista.
La Lanzi Trasporti sta guardando a nuovi sviluppi per porsi in una posizione facilitata quando - ci au guriamo molto presto - si tornerà ad avere una crescita degli ordini di logistica e trasporto. A questo proposito stiamo continuando ad investire sull’intermodalità, che ab biamo iniziato a praticare in tempi non sospetti, e quindi sulla flotta dei mezzi”.
I nuovi veicoli consegnati da Real trailer sono tre semirimorchi centi nati alla francese copri e scopri con
“Avevamo già acqui stato da Realtrailer in precedenza – precisa Lanzi – risale a sei anni fa il primo acquisto, e abbiamo ef fettuato successivamente un altro ordine, in tempi più recenti. Ab biamo voluto prenderci il tempo necessario per studiare bene il pro dotto e per verificarne l’assisten za. Quanto al primo siamo rimasti estremamente soddisfatti perché i veicoli Krone rispondono a tutte le caratteristiche di qualità e affidabi lità che a noi sono indispensabili.
Per quanto riguarda il post vendita anche qui il trattamento riservato ci da Realtrailer è stato eccellen te, in parte per la vicinanza della loro sede, con i ricambi dunque
a portata di mano, ma anche per la loro disponibilità e flessibilità nell’intervenire on site in risposta a qualunque nostra problematica. I semirimorchi d’altra parte dura no o dovrebbero durare parecchi anni quindi è estremamente im portante che insieme al prodotto si accompagni una manutenzione che consenta di allungarne la vita la più possibile. Inoltre i prodotti sono equipaggiati con indice usu ra freni e controllo pressione delle gomme per la massima sicurezza predittiva. Abbiamo un sistema di fleet management che verifica lo stato dei semirimorchi in tempo reale, e ci consente di intervenire tempestivamente per scongiurare sinistri o fermi del veicolo”.
MEZZI PENSATI PER DURARE
I coil-liner Krone costituiscono il top della gamma, hanno la buca porta coil da mm 8.592, all’interno della buca sono presenti 8 paia di tasche per piantane. Il pianale è
dotato di 10 coppie di tasche la terali, 3 coppie centrali, 2 coppie nella traversa anteriore e 2 nella posteriore, tutti con il proprio co perchio. Con queste tasche i coils vengono perfettamente fissati al paracabina. Sul pianale si trovano inoltre 10 coppie di anelli ferma carico. Il posizionamento ribassato della buca consente l’abbassamen to del centro di carico e una mag gior stabilità del veicolo. L’acciaio utilizzato da Krone per il Coil-liner consente un carico fino a 30 ton in solo un metro e mezzo di spazio. La tara del veicolo è di kg 7600 circa. “I semirimorchi che abbiamo ac quistato da Realtrailer – riprende Lanzi – non sono intermodali per ché noi non trasferiamo i semiri morchi via treno, ma carichiamo la merce direttamente sui vagoni ferroviari”. La Lanzi Trasporti è pioniera in questo settore e non esclude possibili futuri sviluppi: quando ha intuito le potenzialità dell’intermodale, l’azienda ha re alizzato un terminal ferroviario di sua proprietà all’interno dell’In terporto di Parma, iniziando da lì ad offrire un servizio su misura ai clienti che garantisse l’imbattibile sinergia di trasporto su ferro e su strada, due modalità che sono sem pre state viste come antagoniste e che i Lanzi hanno avuto il coraggio di combinare e continueranno ad affiancare in futuro. “Al momento la nostra organizzazione non con sta di una base di appoggio in altri Paesi alla quale far arrivare i semi rimorchi intermodali per continua re poi da lì la trazione. Ma credia mo in questa tipologia di trasporto: siamo quasi vicini alla saturazione e prima di cominciare a dire di no ai nostri clienti vorremmo antici pare la domanda. Affidandoci a fornitori che negli anni si sono di mostrati presenti come Realtrailer, la nostra crescita sarà sicuramente facilitata”.
SIAMO SODDISFATTI SIA DEL PRODOTTO KRONE CHE DEL SERVIZIO REALTRAILER, PER LA LORO FLESSIBILITÀ IN RISPOSTA A QUALUNQUE NOSTRA PROBLEMATICA.
SUCCESSO
CONTINENTAL Fornitura monomarca per la flotta dell’azienda di trasporto e logistica
Giuseppe Barelli, Toscandia esempio di dealer vincente
CAB LOG: UN UNICO INTERLOCUTORE LA BASE PER LE SFIDE DEL FUTURO
È un’epoca in cui alla legge del prezzo si sostituisce quella del rapporto qualitativo di lungo termine, indispensabile per tenere sotto controllo le fasi delle grandi trasformazioni in corso: questa la ragione della stretta partnership tra l’operatore veneto e il marchio leader nel settore degli pneumatici.
di Alberto Caspani NoaleIprocessi di transizione determinano la necessità di sviluppare partnership settoriali e di filiera che controbilancino le fluttuazio ni e l’instabilità dei mercati di riferimento. Ad esserne sem pre più convinta è CAB LOG, società leader nei servizi di trasporto e logistica dedi cati al food (pet incluso), al beverage, all’home & perso nal care e con un’attenzione speciale anche all’ automo tive. “Le crisi che si stanno sovrapponendo in questi anni - spiega Massimo Berti, Direttore Generale dell’a zienda di Noale - tendono a creare brusche interruzioni nei rapporti di filiera, o non di rado ritardi prolungati per il loro ripristino. E’ perciò fondamentale avere partner con cui confrontarsi in modo agile e continuativo, trovan do soluzioni personalizzate e di medio-lungo termine, per non restare in balia del le vicissitudini di mercato”. Continental è così diventato il marchio di riferimento per la fornitura degli pneumatici di CAB LOG così come ana logamente Volvo Trucks per la fornitura del parco mezzi aziendali. Infatti, dei 160 trat tori di proprietà diretta CAB LOG, di cui il 20 per cento a LNG e l’80 per cento Euro5 o 6, oltre la metà proviene oggi dalla casa svedese, insieme alla quale l’operatore punta a completare in cinque anni il ricambio generazionale dei propri mezzi. Tutti montano poi gomme Continental, spe rimentate inizialmente una ventina di anni fa, poi dal 2016 scelte come soluzione privilegiata, tanto da risulta re una voce di bilancio signi ficativa di oltre 400mila euro all’anno. “Se Continental ha accompagnato l’evoluzione storica degli pneumaticisottolinea ancora Berti - mo strando di saper sviluppare un prodotto sempre in linea con le concrete esigenze del trasporto, Volvo ci ha dato modo di prendere confidenza con nuove tecnologie come l’idrogeno e il biogas. In ge nerale, di entrambi i marchi apprezziamo molto il modo
in cui la stabilità del rapporto ha portato nel tempo a una reciproca fiducia, grazie alla quale possiamo godere di un effetto calmierante sulle fluttuazioni di mercato, di ga ranzia di qualità in qualsiasi circostanza e, non da ultimo, della spinta che Continental ci sta trasmettendo verso la digitalizzazione”. Le special partnership, d’altra parte, rappresentano una tendenza che sta prendendo piede in tanti altri ambiti, su tutti ad esempio nella Formula 1. “Uno degli effetti maggior mente visibili - aggiunge ancora Berti - è il contribu to che queste collaborazio ni offrono nell’innalzare i livelli di competenza sulla sicurezza, sulla gestione del mezzo in tutte le sue compo nenti e nell’ottimizzazione del suo utilizzo; nozioni che per noi poi diventano parte integrante dei nostri processi di formazione del personale viaggiante attraverso i corsi della CAB LOG Academy, ini ziativa avviata già da tempo ma dimostratasi fondamen tale durante il periodo di pandemia per controbattere la progressiva mancanza di manodopera specializzata e la decisa carenza specifica di offerta sul mercato del lavoro. E’ questa, forse, una delle sfide maggiori che CAB LOG si trova a fronteggiare oggi, mettendo in campo tut ta l’esperienza maturata in oltre quarant’anni di storia e continuare a garantire un servizio di alta qualità svolto da professionisti.
POTENZA DI FUOCO
Fondata da Bruno Bortolato nel 1983 come CAB Consor zio Autotrasporti Bortolato, nel 1990 estende la propria offerta di servizi dal tra sporto industriale anche alla logistica, acquisendo sia ma gazzini di proprietà che in affitto. Questa crescita porta alla nascita della CAB LOG Srl, il cui amministratore de legato diverrà il figlio Ren zo Bortolato, socio insieme ai fratelli Giuliano, Ennio e Giuseppe. Oggi CAB LOG è affiancata da società control late, che garantiscono asset e servizi di logistica integrata attraverso mezzi di proprietà
e flotte terze consorziate. “Complessi vamente, in cludendo i 160 autisti, contiamo 400 di pendenti diretti - precisa Renzo Bortolato – a cui vanno aggiunti 400 blue collar impiegati in una SRL di servizi di nostra crea zione che, unitamente ad altre cinque cooperative esterne, gestisce 8 ma gazzini multi-client (più 11 in-house) per un totale di circa 1.000 dipendenti in ser vizio. I nostri spazi per il ma gazzinaggio, lo stoccaggio e la movimentazione sono ten denzialmente concentrati nel Nord Italia, fra Veneto, Lom bardia ed Emilia-Romagna,
BIO
Massimo BertiDopo aver completato gli studi con una laurea al Politecnico di Milano, Massimo Berti, classe 1962, si forma inizialmente nel mondo della progettazione e direzione lavori nel mondo industriale per poi, negli anni Novanta, passare alla consulenza affiancando, alle competenze nella progettazione quelle nella logistica e produzione, sviluppando così una vocazione più ingegneristica. Col nuovo millennio entra nel più grosso gruppo logistico italiano dell’epoca per poi, proseguire in gruppi internazionali con ruoli, di “business development”, acquisti e organizzazione. La via tracciata nel contesto internazionale, si completa con oltre dieci anni spesi in ruoli di direzione Supply Chain e Produzione in ambito Europeo e mondiale concludendosi, prima di entrare in CAB LOG, con il ruolo di VP Operations e Supply Chain Europe nel più grande gruppo editoriale al mondo. L’ingresso in CAB LOG, nel 2021 come consulente di Direzione, si trasforma all’inizio del 2022 nel ruolo di Direttore Generale dell’azienda.
Un cammino professionale che condivide con alcune passioni personali come la musica, ascoltata e suonata tra piano e chitarra, sport come le danze standard, praticate per 10 anni a livello nazionale, e l’alpinismo e motociclismo turistico nel tempo libero.
CONTINENTAL HA ACCOMPAGNATO L’EVOLUZIONE STORICA DEGLI PNEUMATICI MOSTRANDO DI SAPER SVILUPPARE UN PRODOTTO SEMPRE IN LINEA CON LE DIVERSE ESIGENZE DEL TRASPORTO.
ma abbiamo anche impianti a Roma e nel Sud Italia. Per il 2023 è in programma un’ul teriore espansione, sia degli spazi sia della flotta orientati a consolidare le attuali pre senze sul territorio e favo rire ulteriori ampliamenti.” Guardando quindi al futuro, pur riconoscendo che il mer cato ha raggiunto sicuramen te un punto critico sotto la pressione di fattori come la mancanza di autisti, l’aumen to abnorme dei costi e le ten sioni sindacali, che non fan no prevedere miglioramenti nel breve periodo, CAB LOG resiste facendo leva sulla propria flotta, sui consorzi da lei costituiti per il trasporto e sulla sua società di servi zi per la manodopera, sulla solida e longeva relazione di partnership con grandi clien ti nazionali ed internazionali, ma anche con i suoi fornitori, anello fondamentale per tut to il comparto della logistica.
Giuseppe Barelli, Toscandi esempio
dealer vincent
INVESTIMENTI NEL TECH
“Viviamo una fase storica che ben mette in evidenza i vantaggi della flessibilità del nostro modello azienda le - riprende Renzo Bortola to - essendosi sviluppato in funzione della complessità orografica dell’Italia. Copri re il Paese da Nord a Sud, attraverso una flotta al 100 per cento di proprietà, è praticamente impossibile: l’unica possibilità è affidarsi a padroncini locali esperti e a vettori terzi regionali”. Il risultato è apparso lampante proprio durante la pandemia: CAB LOG non ha mai subi to stop forzati, mentre altri concorrenti hanno iniziato a trovarsi senza più perso nale su cui contare. Merito anche del paziente lavoro di formazione garantito dall’A cademy aziendale, che oltre a farsi carico dei costi per il rilascio delle patenti e delle licenze, trasmette agli auti sti competenze manageriali e padronanza di tutte le ri sorse utili ad accrescere la produttività complessiva. Parlando invece di tecnolo gia: “Investire nella digitaliz zazione - osserva Massimo Berti – diventa cruciale oggi cosi come disporre di perso nale preparato e competente; da questo punto di vista CAB LOG da tempo ha sviluppato e dotato la propria flotta ed i propri consorzi di traspor tatori di tecnologie GPS, mo nitorando in tempo reale gli spostamenti anche degli oltre 800 rimorchi di proprietà, in trodotto un moderno sistema di ‘track & trace’ e di identi ficazione/lettura automatica delle targhe in ingresso/uscita dai propri HUB, introdotto si stemi di WMS e TMS integrati a governo complessivo della pianificazione e gestione dei flussi. Questa continua at tenzione al potenziamento degli strumenti tecnologici a beneficio dei livelli di ser vizio e performance di fatto contribuisce a mitigare, ma certamente a non contrasta re sufficientemente, gli attua li effetti negativi sul servizio determinati dalle condizioni critiche delle infrastrutture
nazionali, viabilità oramai non più capaci di assorbire i volumi di traffico, ammoder namenti lenti o inesistenti, scarso supporto da parte del governo all’incentivazione all’utilizzo di canali alterna tivi come ad esempio l’inter modale. In questo contesto il problema va affrontato quan to prima con le istituzioni at traverso associazioni come Assologistica e Confindustria, con l’obiettivo di coinvolgere integralmente tutta la filiera; la logistica oggi rappresenta l’anello debole del sistema e non possiede le energie suf ficienti per tornare autono mamente alla stabilità senza
il contributo di produttori, grandi retailers, clienti tutti, chiamati congiuntamente a supportare, favorire il riequi librio dei fattori di costo e remunerazione; nel frattempo è fondamentale l’avvio di un approccio mirato e proattivo del nostro governo focalizza to all’armonizzazione delle iniziative a supporto del set tore attraverso realizzazione di nuove infrastrutture, incen tivi agli investimenti di filiera, stabilizzazione della legalità e dei rapporti di forza in cam po”.
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Per concludere, nonostante
il contesto attuale non faci liti previsioni di medio lungo termine, i piani espansivi di CAB LOG non si fermano: nel 2023, in provincia di Pavia, è prevista l’apertura a Vidigul fo di un hub da 80mila metri quadrati; un allargamento è in programma anche per i
sarà invece allestito a Roma. “Il mio ingresso in azienda, avvenuto circa un anno facommenta Massimo Berti - è stato dettato dalla necessità di traghettare CAB LOG da un efficace modello padronale a uno di stampo manageriale, integrando gli aspetti vincen ti di entrambi. Col radicarsi della terza generazione di famiglia, l’obiettivo è infatti il raddoppio dell’attuale fat turato, pari a circa 140 milio ni di euro per un traffico di 650mila spedizioni l’anno”.
Classe 1958, fin da giovanissimo aiuta il padre Bruno nella piccola azienda di trasporti di famiglia. Spinto da una forte carica imprenditoriale e supportato dal lavoro dei suoi fratelli, ha portato l’azienda a fatturare oltre 140 milioni di euro all’anno, stringendo accordi con clienti multinazionali e nazionali molto importanti.
L’azienda e la logistica sono da sempre parte integrante della sua vita.
Gli piace passare il suo poco tempo libero con la famiglia e facendo passeggiate in mezzo alla natura, soprattutto in montagna.
BIORenzo Bortolato
“
COPRIRE IL PAESE DA NORD A SUD CON UNA FLOTTA AL 100 PER CENTO DI PROPRIETÀ È IMPOSSIBILE. MEGLIO DELEGARE ALCUNE ROTTE A PADRONCINI LOCALI.
DIESEL TECHNIC Prodotto e servizi sotto i riflettori agli eventi Partner Academy
Barelli, Toscandia
UNA CATENA PREZIOSA
DI CUI AVERE CURA
La qualità è tutto, per un fornitore globale di ricambi e accessori alternativi ai componenti OES, ed è fondamentale spiegare il livello di eccellenza di prodotti e servizi ai propri ricambisti e ai loro clienti, per una scelta consapevole e sicura.
di Cristina Altieri CagliariUna particolare at tenzione, quella che Diesel Technic con il programma Par tner Academy dedica ai suoi clienti e alle aziende che a loro si rivolgono per attingere allo sterminato catalogo di uno dei leader mondiali nella fornitura di ricambi e accessori auto motive. L’evento intercettato si svolge a Cagliari, a pochi passi dalla sede di VT Ricam bi, giovane realtà nel settore, appunto, dell’aftermarket, nonché uno degli ottanta partner di Diesel Technic sul territorio del nostro paese. Il distributore tedesco di ricam bi, cinquant’anni di storia alle spalle, e da sei anni presente in Italia con una filiale diretta con sede a Verona, punta per differenziarsi su qualità del prodotto e sui servizi After Sales, e lodevole è l’iniziativa di spiegare questa formula vincente ai clienti dei propri clienti. Accorrono numero se, le officine e le aziende di trasporto che regolarmente si servono da Giuseppe Perla e Gianluca Scarano, titolari di VT Ricambi, per ascoltare e capire quale sia il livello di af fidabilità dei “pezzi” che ogni giorno vengono montati sui loro mezzi.
A condurre le danze è Carlo Antonio Pietropaolo, Sales Manager di Diesel Technic, che in poche decine di minuti presenta l’azienda e soprat tutto le caratteristiche che la distinguono dai competitor in un mercato in cui occorre fare attenzione a qualità e servizi. “Il nostro primo obiettivo –inizia a spiegare Pietropaolo – è di avvicinarci con uno scar to impercettibile alla qualità
del ricambio originale. Diesel Technic Quality System è il marchio che certifica la nostra eccellenza”.
Diesel Technic è una realtà presente in 150 paesi del mon do, con filiali dirette in Germa nia, Francia, Dubai, Spagna, Singapore, Gran Bretagna e Italia, o per il tramite di di stributori locali. È un’azienda che nasce a conduzione fami liare, e la famiglia è ancora presente anche se la gestione è affidata oggi ad un Consiglio di Amministrazione, e impie ga 650 dipendenti in tutto il mondo, di cui 400 nella sede centrale. Ciò che interessa so prattutto chi entra a contatto con il mondo Diesel Technic è la vastità del catalogo offer to, che mette a disposizione dei ricambisti 125 famiglie di prodotti e 41.000 articoli per camion, autobus, rimorchi e autotreni, così come per auto vetture, mezzi agricoli, veicoli da costruzione, e per applica zioni nautiche e industriali.
“Il nostro secondo obiettivo – continua il manager, classe 1970, napoletano di nascita e torinese di adozione – è garan tire una fornitura affidabile e continuativa e per questo cer chiamo di perfezionare ogni giorno non solo la qualità dei prodotti ma anche i procedi menti di spedizione, perché si ano il più possibile espressi e dunque puntuali”. Attualmen te Diesel Technic sul nostro territorio riesce ad assicurare 2 consegne giornaliere ed è presente anche con l’opzione “Same Day Delivery” che as sicura la consegna in giornata degli ordini effettuati entro le ore 11:00 grazie a 4 mezzi de dicati che dal lunedì al venerdì partono da Verona e raggiun gono in giornata tutto il Nord Italia, fino alla Toscana.
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Alla base di tutto c’è il pro dotto, la cui vita è articolata in quattro fasi. Dallo sviluppo si arriva al concepimento di un campione al quale verrà omologata tutta la successiva produzione in serie. L’ultimo aspetto, per nulla marginale ma di centrale importanza nel la strategia di questa azienda, è il post vendita, e l’impegno a fare in modo che il cliente sia felice di aver acquistato.
“La necessità di un prodotto – entra nel dettaglio Pietropa olo - viene dal mercato: il pro duct management raccoglie riscontri e individua i ricambi interessanti per l’aftermarket.
Una volta individuato il pro dotto, bisogna capire a quali prestazioni deve rispondere e quali devono essere i materiali da utilizzare. A quel punto si trasmettono i dati al fornito re certificato, che sviluppa il campione e la scheda tecnica: i campioni vengono testati e misurati per arrivare ad una valutazione e ad un’appro vazione per la produzione in serie, e vengono anche creati dei piani di test in base ai qua li tutto quello che verrà pro dotto sarà validato o meno. Importante è anche, al di là della qualità in sé del pezzo, la verifica della funzionalità nel momento in cui il ricam
CERCHIAMO DI AVERE UNA PRESENZA CAPILLARE MA NON RIDONDANTE, NON VOGLIAMO METTERE I NOSTRI CLIENTI IN CONCORRENZA TRA LORO
bio andrà a lavorare insieme ad una parte originale. Ese guiamo anche test su strada, grazie ad una serie di accordi con officine certificate e con trasportatori – prevalente mente tedeschi - che periodi camente ci danno feedback a richiesta sui prodotti”. Tutta la catena di fornitura è garantita, due anni per quanto riguarda i prodotti DT Spare Parts e un anno per i ricambi “leggeri nel prezzo” Siegel Automotive. “E se poi non funziona? - Pie tropaolo provoca la platea di trasportatori che ascoltano attenti – E se poi non funzio na Diesel Technic attiva una serie di procedure altamente codificate e professionali per dare una risposta al cliente eventualmente insoddisfatto. Quando un prodotto subisce un reclamo, questo viene in serito nel nostro database, e se rimane un caso isolato lo classifichiamo come un singolo pezzo difettoso e archiviamo la pra tica, ma se i casi di garanzia si ripetono scatta il campanel lo d’allarme. Viene controllato quindi il lotto di produzio ne, che viene tolto dalla disponibilità, e viene coinvolto il fornitore per ottene re correttivi a livello tecnico. Tutto que sto è possibile per ché i prodotti Diesel Technic sono intera mente tracciabili”. Un punto di riferimento per i ricambisti, ma da oggi anche per i loro clienti, rimane il ce lebrato portale Diesel Tech nic. “Il nostro target rimane il distributore e il ricambista organizzato, ma da oggi – con clude Pietropaolo - è possibile anche per i clienti dei nostri partner accedere al portale: non possono inoltrare diret tamente un ordine, per quello devono rivolgersi al ricambi sta o all’officina - ma possono
Giuseppe Barelli, Toscandia esempio di dealer vincente
VT Ricambi L’azienda sarda fin dalla nascita partner di Diesel Technic
UNA CRESCITA COSTANTE E CONDIVISA
Fino ad allora dipendenti di una conces sionaria di Cagliari, Giuseppe Perla e Gianluca Scarano nel 2014 decidono di aprire un’attività in proprio e diventano ricambisti. “Siamo partiti dal nulla – ci racconta Perla – abbiamo ricevuto un piccolo finanziamen to, ma c’è voluto molto impegno e forza di volontà per crescere e realizzare il nostro sogno. Oggi oltre a noi due, in VT Ricambi lavorano quattro persone: il lavoro è cresciu to costantemente e anche se la congiuntura storica attuale rema contro l’imprenditoria, abbiamo saputo consolidare una rete di clienti che ci permette di guardare al futuro con ottimismo. Certo, i prezzi sono in cre scita su tutti i fronti, e stiamo cercando di assorbire una parte degli aumenti per non gravare sul cliente”.
Da sempre al fianco di VT Ricambi c’è Die sel Technic, incontrata fortuitamente e ben
presto diventata un partner insostituibile dell’attività dei due soci. “Abbiamo scoper to Diesel Technic in rete, li abbiamo contat tati e dopo poche settimane sono venuti a trovarci. La vastità della loro gamma e la puntualità dei loro servizi è imbattibile. La sede di Verona, che hanno aperto solo due anni dopo la nostra partenza, è molto ben fornita, e ci permette di servire in tutta Italia i nostri clienti, che sono soprattutto officine, trasportatori e piccoli flottisti”. Il trasporto su gomma in Sardegna è centrale, perché non esistono alternative e il business di Perla e Scarano è in costante crescita. “Di Diesel Te chnic apprezziamo notevolmente – conclude Perla – la tempestività delle consegne, che verifichiamo ogni giorno anche in una regio ne difficile da raggiungere quale è quella nella quale operiamo. In tre giorni la merce arriva, che sia dall’Italia o dalla Germania”.
“DIESEL TECHNIC
ANNI DI STORIA
visualizzare tutte le informa zioni del prodotto che stanno cercando. L’ultima implemen tazione della nostra piattafor ma consente la ricerca per numero di telaio per tutti i veicoli in commercio che ab biano una data di produzione superiore ai tre anni, perché naturalmente diventano per noi interessanti quando esco no dalla garanzia. Abbiamo anche pensato di aumen tare il livello di assistenza
con un help desk telefonico, con video tutorial, con una newsletter mensile e con un programma di fedeltà per chi acquista i nostri ricambi. In futuro continueremo ad im plementare catalogo e servi zi ascoltando i feedback e le richieste che arrivano da chi sui nostri ricambi conta per la crescita del suo business. È il nostro approccio di part nership al quale non verremo mai meno”.
I marchi Spare Parts e SIEGEL Automotive riconosciuti “Premier Data Supplier”
I prodotti a marchi DT Spare Parts e SIEGEL Automotive sono inseriti dal 2008 nel prestigioso catalogo elettronico di ricambi TecDoc di TecAlliance. Al fine di offrire agli utenti le migliori informazioni, è di fondamentale importanza fornire loro numerosi e dettagliati dati su prodotti e applicazioni, control
lati regolarmente. Ed è questa la ragione per la quale TecAlliance ha conferito l’importante premio “Premier Data Supplier” ai marchi DT Spare Parts e SIEGEL Automo tive. Nell’ambito di una valutazione trimestrale dei fornitori da parte di esperti, i dati forniti da DT Spare Parts e SIEGEL Automotive vengo
no anche controllati regolarmente in modo che soddisfino le richieste provenienti dai punti vendita. Le informazioni sui ricambi vengono quindi preparate in linea con gli standard riconosciuti di TecDoc, in modo che possano poi essere rese disponibili agli utilizzatori in modo uniforme e con la massima qualità.
F ondata in Germania nel 1972, Diesel Technic è uno dei principali fornitori di ricambi e accessori automotive, proposti con i marchi DT Spare Parts e SIEGEL Auto motive. Dalla sua fondazione in poi, la crescita di Diesel Technic è stata continua. Se inizialmente ha riguardato prevalentemente il mercato locale, nel tempo l’azienda ha iniziato un percorso di internazionalizzazione sem pre più spinto che l’ha portata a operare, tramite proprie strutture locali, nei Paesi ritenuti più strategici. Sono nate così le sedi estere in Francia, Paesi Bassi, Spagna, Gran Bretagna; a queste hanno fatto seguito le filiali extraeu ropee di Dubai/U.A.E. e Singapore e, infine, a novembre 2016 è stata aperta Diesel Technic Italia. Il marchio DT Spare Parts si distingue per una gamma esaustiva di circa 40.000 ricam bi e accesso ri di qualità garantita e per un’offer ta completa di servizi a corredo. L’o rientamento costante ver so la qualità del primo impianto e il continuo svi luppo di servizi hanno reso oggi DT Spare Parts un mar chio di prodotto leader nell’industria automotive, valida alternativa dei componenti OES. La fiducia che i clienti ripongono nel marchio è premiata da una garanzia di 24 mesi, su tutta la gamma. SIEGEL Automotive è invece il marchio di Diesel Technic che offre circa 1.500 codici di ricambi e accessori affidabili, offerti a prezzi competitivi, destinati a operazioni di manutenzione e riparazione. La gamma comprende prodotti per carrozzeria e abitacolo, illuminazione, apparecchiature elettriche e altre famiglie di prodotto. Il solido servizio è completato da una ga ranzia di 12 mesi che decorre solo dal momento in cui il cliente finale acquista i prodotti del brand dal distributore o ricambista di riferimento.
TRA IL 2017 E IL 2020, DIESEL TECHNIC HA INVESTITO OLTRE 30 MILIONI DI EURO PER ESPANDERE IL PROPRIO QUARTIER GENERALE DI KIRCHDORF E LE CAPACITÀ LOGISTICHE DELLE FILIALI.
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Da dove nasce la capacità della vostra azienda di saper imboccare sempre il percorso giusto e crescere di decennio in decennio?
Oggi tutti ci conoscono come rivenditori di pneumatici, ma la nostra società - il cui nome è l’a cronimo di “Ricostruzione Gom me Marghera” - ha una seconda anima: sin dai primi anni di fon dazione a opera di mio nonno, il cavaliere Giuseppe Levorato, è stato sempre vivo l’interesse per il mondo dei trasporti, concretiz zatosi poi nella creazione di una azienda di famiglia parallela a Ri gomma. Grazie a essa e alla sua attività di consegna dei gas, evo lutasi sino al rifornimento odier no di aerei in numerosi aeroporti italiani e stranieri, abbiamo perciò avuto modo di sperimentare in pri ma persona le esigenze del settore gomma, studiandone il processo
evolutivo e di consumo attraver so l’impiego quotidiano in ambiti differenti.
Come avete celebrato i vostri primi 70 anni al Museo Nicolis?
La scelta del sito è stata motivata innanzitutto dalla sua posizione baricentrica rispetto alla nostra rete di negozi nel Nord Italia. Ol tre che in Veneto, siamo infatti presenti in Lombardia, Trentino e Friuli Venezia Giulia con 18 punti vendita, ma a breve ne aggiunge remo uno ancora in Lombardia (dopo l’ultima apertura a Mon za). Abbiamo riservato l’evento ai nostri 265 dipendenti, portan do l’attenzione sui vantaggi offerti dalla consulenza di Rigomma per ridurre i costi di chilometraggio attraverso un maggior efficienta mento. E’ stata sottolineata poi l’importanza, per l’azienda, di restare vicina ai clienti anche nei momenti più difficili: la scelta di non ridurre o sospendere l’attività durante il periodo più critico del Covid, ad esempio, ha permesso a Rigomma di stringere nuovi rapporti commerciali, uscendo infine rafforzata dalla crisi pan demica. Non abbiamo tralascia to un approfondimento sui temi dell’ecologia e della sostenibilità nel mondo dei servizi: grazie al miglioramento degli standard produttivi aziendali, Rigomma ha contribuito nel 2021 ad abbattere le emissioni di CO2 in atmosfera di 450 tonnellate. Fra gli invitati alla festa è intervenuto pure Se bastiano Zanolli, esperto di for mazione che valorizza la capacità di assecondare i cambiamenti per affrontare con successo le sfide del futuro.
Avete lasciato spazio anche a momenti ricreativi?
Non potevano mancare, ma sem pre con un occhio di riguardo all’attività dell’azienda. Abbiamo infatti organizzato un quiz sulla storia di Rigomma, mettendo in competizione le varie filiali e i loro dipendenti, i quali erano invitati a rispondere ai quesiti utilizzando i propri telefonini: alla fine il team vincente è stato quello di Marghe ra, avendo probabilmente il van
Gli pneumatici (ricostruiti) non hanno età
taggio di un contatto più stretto con la sede madre dell’azienda. Vi sta l’occasione, sono stati premiati poi alcuni collaboratori storici, tra cui Gianni Povellato, in servizio a Marghera da ben 62 anni, e il colle ga Berto Gaiani, che vanta invece 53 anni di anzianità. Siamo riusci ti a conferire un riconoscimento persino alla prima segretaria di Rigomma, assunta nel 1952. A chi trascorre almeno 25 anni in azien da è nostra tradizione far dono di un orologio da collezione.
Un passato da celebrare, ma anche un presente che continua a regalare soddisfazioni. E per il futuro quali prospettive avete? Nel 2021 l’azienda ha raggiunto un fatturato di 60 milioni di euro; risultato indubbiamente positivo, anche perché ottenuto attraverso la diretta relazione con il clien te. Questo traguardo consente a Rigomma di guardare avanti con sicurezza, puntando a mantenere i tradizionali ritmi di crescita: 20 nuovi dipendenti e un negozio in apertura ogni anno, così come im mancabilmente fatto nell’ultimo decennio. Al tempo stesso stiamo progettando un ingrandimento della sede madre a Marghera, do v’è stato acquisito un ampio terre no confinante all’attuale immobile: l’idea è creare una Cittadella dello Pneumatico, al cui interno orga nizzare corsi di formazione per i clienti finali, predisporre un nuovo centro logistico per fornire i nostri punti vendita, nonché ospitare un negozio dedicato all’autocarro, ma con dimensioni maggiori rispetto all’attuale. Vorremmo fosse un progetto pienamente in linea con la sensibilità ecologica odierna, dotato di un parco interno per migliorare la qualità della vita di Marghera.
Quali sono i tempi di realizzazione per il vostro nuovo piano d’espansione?
Fare stime, in Italia, è sempre complesso, perché l’area è vinco lata dallo Stato e non dipendiamo dalle sole decisioni del Comune.
A Roma stanno infatti pensando di creare una zona speciale a Mar ghera, con l’obiettivo di rilanciare un’area che negli anni ha subito gli effetti di un pesante inquina mento industriale. L’operazione è allo studio e non possiamo che esserne soddisfatti: un’immagine ecologica più forte è di beneficio sia per la nostra comunità, che per Rigomma, la cui attività è da sempre improntata al recupero e all’allungamento del ciclo vita degli pneumatici. Tre sono infat ti le nostre priorità: sviluppare la manutenzione per contenere i costi di sostituzione; ricostruire lo pneumatico; potenziare la dif fusione del sistema TPMS, cioè il controllo di gestione della pressio ne in tempo reale.
Qual è il ruolo di Rigomma nella transizione di Marghera? Essendo ormai una delle poche realtà aziendali sopravvissute nell’ex polo petrolchimico, sen tiamo la responsabilità di evol vere nel territorio attraverso uno sviluppo sostenibile. Abbiamo fra l’altro la possibilità e il vantaggio di attingere a una memoria storica che, attraverso la nostra attività, non ha mai conosciuto interru zione. Ecologia, digitalizzazione e rafforzamento delle partnership sono le leve che orienteranno il nostro percorso futuro.
L’attuale crisi economica ed energetica potrà influire sui piani di sviluppo di Rigomma?
L’aumento dei costi per l’energia si fa sentire, e c’è preoccupazio ne per gli effetti che un’inflazione
così elevata può provocare sul sistema economico. Oramai sia mo tutti chiamati a gestire com plessità sempre più ravvicinate. Parola d’ordine: flessibilità!
Dopo aver superato crisi cicliche nel corso dei nostri 70 anni di at tività, non possiamo che essere e restare ottimisti. La vocazio ne aziendale di Rigomma non è in contrasto con le istanze di mercato, ma incentiva da sé il ri sparmio, il recupero e l’efficien tamento dei servizi, così come dei prodotti. Inutile negare che la situazione economica gene rale potrà volgere nei prossimi mesi a un peggioramento, ma anche l’ultima esperienza della pandemia ha mostrato quanto sia importante presidiare il campo e restare vicino sia ai clienti che ai partner. In tal senso, conti nueremo a valutare possibili rafforzamenti anche al di fuori dei territori dove già siamo rap presentati, contando su segna lazioni di opportunità da parte degli operatori con cui abbiamo rapporti e che, indirettamente, svolgono una funzione esplora tiva del mercato. L’apertura dei nostri nuovi negozi, infatti, non si basa solo sull’acquisto di pro prietà, ma fa pure tesoro del rile vamento di immobili o attività a fine ciclo. L’immagine di Rigom ma verrà consolidata soprattutto fra i rappresentanti di imprese medio-piccole, le più propense a pensare che la cultura industria le del risparmio si basi sull’im piego di materiali di poco valore e dal prezzo contenuto, anziché sul recupero di risorse di qualità. Nel caso della ricostruzione de gli pneumatici, il livello di eccel lenza da noi raggiunto permette infatti di percorrere distanze pari a quelle garantite dai nuovi pro dotti, ma al 50 per cento del loro costo effettivo.
Barelli, Toscandia
Il brand di Burtenbach presenta a Monaco due nuovi semirimorchi. Il primo è pensato per incontrare le necessità della logistica dei materiali edili, il secondo è un ribaltabile completamente rinnovato presente in Fiera in doppia declinazione: un cassone termoisolato per l’asfaltatura e un cassone circolare in acciaio per il trasporto del materiale di riporto
di Greta Rossi MonacoIl Kögel Multi è un semirimorchio ribassato che ha già dato ottima prova di sé per il trasporto dei materiali edili e per tutti i cari chi resistenti alle intemperie. Gra zie alla carrozzeria dotata di com ponenti rimovibili, è ideale per il trasporto di carichi di lunghezza e larghezza eccezionali. Il Kögel Multi a tre assi esposto alla fiera, con un’altezza della ralla compre sa tra 1.100 e 1.160 millimetri, è dotato del telaio rinforzato della generazione NOVUM, di una car rozzeria con pannello anteriore in acciaio alto 2.000 millimetri, cinque coppie di sponde laterali ribaltabili e rimovibili e di una porta a doppio battente nella parte posteriore. Per lo stoccaggio delle dieci sponde la terali, della sponda posteriore e di tutti i montanti ribaltabili è dispo nibile una cassa di stivaggio opzio nale. Otto barre per le tasche per montanti e otto montanti inseribili consentono, insieme ai montanti laterali e quelli inseribili, anch’essi pieghevoli, la migliore immobilizza zione possibile ad accoppiamento geometrico del carico. A tal fine il Multi dispone del certificato di si curezza del carico a norma DIN EN 12642 XL e, in via opzionale, anche del certificato per il trasporto di reti elettrosaldate per prefabbricati in calcestruzzo. A ciò si aggiungono numerose possibilità per l’immobi lizzazione del carico ad accoppia mento di forza. Il Multi può essere dotato in via opzionale anche di Twist-Lock per il trasporto anche di uno o di due container per l’edi lizia da 20 o da 40 piedi sul piano ribassato.
I veicoli Kögel possiedono un eccel lente rapporto peso proprio/carico utile, e questo vale anche per la se rie Multi. Il Multi a tre assi nella do tazione di base ad esempio, possie de un peso proprio iniziale di 5.500 chilogrammi. Di conseguenza, il carico utile massimo teoricamente possibile si aggira sui 30.500 chilo grammi. Chi necessita di un carico utile ancora maggiore può scegliere il telaio del semirimorchio leggero Lightplus, che possiede 600 chilo grammi di carico utile in più. La clientela può adattare il Multi e tut ti gli altri semirimorchi ribassati di Kögel al proprio scopo di impiego in maniera personalizzata con l’ausilio di una vasta gamma di caratteristi che di equipaggiamento, dal telaio fino alla carrozzeria. La gamma di sponde laterali comprende versioni in alluminio dell’altezza di 600, 800 o 1.000 millimetri. In alternativa alla porta a doppio battente, per il portale posteriore sono disponibili anche pareti posteriori ribaltabili. Il Multi può inoltre essere configurato con 4 o 5 coppie di sponde laterali.
I veicoli ribassati sono infine dispo nibili con due e tre assi, sollevatore asse e asse autosterzante, nonché con una predisposizione per l’allog giamento per il carrello elevatore.
Passando al semirimorchio ribalta bile in versione a due o a tre assi con chassis in acciaio, il cassone è disponibile in diverse strutture. Per il trasporto del materiale di riporto, Kögel propone un modello comple tamente in acciaio e uno in acciaio e alluminio dal peso ottimizzato. La tecnologia di fissaggio con i perni di Kögel consente di utilizzare que sto mix intelligente di materiali: i cassoni possiedono infatti un fondo resistente in acciaio e pareti legge re in alluminio.
OGGETTO DI DESIGN
Perché la sporcizia non aderisca ai cassoni in versione non isolata nella zona delle giunzioni a perno, Kögel propone appositi sistemi antisporco che facilitano non solo la pulizia della parete esterna del cassone, ma rendono il semirimor chio anche un interessante sup porto pubblicitario per l’azienda e un futuristico oggetto di design. Il rivestimento cataforetico protegge poi in modo efficace dalla corrosio ne e consente anche la verniciatu ra di serie del telaio e del cassone nei colori del corporate design del cliente. Tutti i semirimorchi ribal tabili Kögel possiedono la sponda posteriore rielaborata in acciaio
HB450 dello spessore di quattro millimetri, altamente resistente alle ammaccature anche quando è sottoposto alle massime solleci tazioni. La protezione antincastro pieghevole di serie, con il suo pro filo antisporco, dispone inoltre di ulteriori cuscinetti che le consen tono di appoggiare perfettamente alla gomma.
Kögel ha ottimizzato inoltre il comfort e la sicurezza sul lavoro con numerose misure, tra cui ad esempio la possibilità della con solle di collegamento di spostarsi in avanti verso la parete frontale del semirimorchio di modo che il conducente non debba più arram picarsi sotto la pedana per inserire cavi e tubi di alimentazione: ora può accedervi comodamente dalla pedana della motrice. Il telone av volgibile è ora dotato di una chiusu ra centralizzata e viene gestito dalla pedana, accessibile grazie alla sca la pieghevole di serie. Il pacchetto luci assicura un’illuminazione per fetta durante il lavoro e le manovre.
Due fari di retromarcia opzionali e due fari di lavoro opzionali a LED illuminano infine la zona posteriore e laterale del veicolo.
Il semirimorchio ribaltabile Kögel con cassone termoisolato per l’a
sfalto presenta ulteriori migliorie appositamente sviluppate inter namente per l’utilizzo del veicolo nella costruzione di strade. Il nuo vo stendibitume con guida esterna regolabile consente di dosare la quantità di erogazione in modo assolutamente preciso, tanto da facilitare anche i lavori di asfalta tura in quantità minime. Poiché le guide non vengono a contatto con l’asfalto, lo stendibitume richiede poca manutenzione. Un’ulteriore lamiera di protezione protegge la miscela dagli spruzzi d’acqua, e la copertura scorrevole elettrica ra diocomandata si chiude in modo rapido ed efficiente prima del raf freddamento. Il telone per il mate riale fresato sulla parete posteriore evita che il materiale di riporto, che può cadere dal nastro trasportatore della fresatrice, danneggi il portello ne posteriore. La copertura può es sere comodamente gestita da terra, e fissata e allentata solamente con un’impugnatura.
Molti dettagli sono stati ottimizzati con grandi vantaggi per l’impiego pratico quotidiano. Ad esempio, i gruppi ottici posteriori sono mon tati di serie in alto, in modo da soddisfare le esigenze delle nuove versioni di asfaltatrici e da adattar si al maggior numero possibile di situazioni di lavoro. La protezione antincastro sollevata, disponibile anche in versione pneumatica con sovrapprezzo, protegge efficace mente i gruppi ottici posteriori dai danni. Sul cavalletto si trova un sup porto per il trasporto sicuro della pompa per il distaccante. Ulteriori strumenti ausiliari trovano posto nella generosa cassetta porta at trezzi. Tutti i semirimorchi di Kögel sono dotati di serie dell’hardware di Kögel Telematics. Stipulando un apposito contratto, il gestore del veicolo mantiene la visione d’insie me sullo stato e sulla posizione del veicolo a distanza e in tempo reale. Lo SmartBoard opzionale consente la lettura di dati importanti come la pressione degli assi, il carico utile e l’usura delle pastiglie dei freni di rettamente sul veicolo.
Sono progettate per performare eccellentemente negli angoli più remoti del Globo le sponde montacarichi che dal 1992 il marchio di Molinella esporta in tutto il mondo. È il CEO Ilmer Maietti a raccontarci le novità appena presentate ad Hannover che promettono di rivoluzionare il settore su larga scala.
di Cristina Altieri MolinellaBrillano gli occhi ad Ilmer Maietti quando parla dell’arsenale di prodotti che Anteo, costruttore emiliano di sponde caricatrici e protagonista di assoluto rilievo non solo sulla scena domestica ma in sei continenti che vanno dall’Australia al Sud America, dal Medio Oriente agli Stati Uniti, sta per lanciare con il preciso scopo di incontrare anco ra meglio le esigenze dei suoi clienti e conquistare nuove fette di mer cato. Con una speciale attenzione al potenziamento tecnologico utile, ma tenendo sempre il faro acceso sulla semplicità, imprescindibile quando il prodotto deve espatriare e raggiungere paesi molti diversi tra loro, Anteo allo scorso IAA di Han nover ha voluto mostrare ad impor tatori ed aziende alcune novità che promettono di fare la differenza. “Abbiamo innanzitutto lavorato sulla sicurezza dei nostri prodotti – inizia a raccontarci il CEO – per mettere al riparo da spiacevoli in cidenti non solo gli operatori, ma anche tutti coloro che vengano a trovarsi nel raggio d’azione delle macchine. La prima novità riguarda l’illuminazione della superficie di calpestio della sponda: noi sappia mo che chi fa distribuzione spesso inizia a lavorare prima dell’alba e d’inverno, quando è buio, utilizzare un transpallet con un carico anche da 17 quintali può mettere a rischio l’incolumità delle persone, se non è ben chiaro dove si trova in ogni momento la macchina. Cadere da un metro e mezzo può essere mol
Semplicità, la chiave di un successo globale
l’app quale componente sia da so stituire, e procedono poi all’azze ramento del contatore una volta portato a termine l’intervento.
Il secondo ed terzo brevetto sono quelli che hanno provocato una vera e propria ondata di visibilio in tutti gli importatori presenti ad Hannover, che si sono trovati di fronte la soluzione a molte delle sfi de del futuro. “Abbiamo presentato – riprende Ilmer Maietti - un’innova tiva sponda a due cilindri. Il prodot to deriva da un brevetto scaduto, ed è una macchina molto richiesta e ben voluta in Germania. A diffe renza di quello che poi abbiamo de ciso di fare noi, le aziende tedesche realizzano spon de completamen te elettroniche, una caratteristica adeguata al loro mercato naziona le dove è facile trovare officine equipaggiate con il software dei co struttori di sponde connazionali.
soprattutto semplice da riparare, anche un comune elettrauto deve essere capace di intervenire. Ab biamo quindi trovato la quadratura con un prodotto idraulico che met te al lavoro un compensatore per il raccordo automatico a terra del pianale. La preview di Hannover, che ha anticipato la commercializ zazione in partenza prima in Italia e poi in tutto il mondo dalla seconda metà del 2023, ha generato reazioni entusiaste, anche perché siamo ri usciti ad ottenere la stessa rigidità, la stessa capacità di sollevamento e la stessa flessione ridottissima che solitamente caratterizzano le spon de a 4 cilindri. Il terzo brevetto è la barra paraincastro registrabile ed in alluminio presente sulla nuova due cilindri, installabile senza mo difiche su tutti i veicoli da 3,5 ton a 5 ton commercializzati nei 6 conti nenti. Ultimo vantaggio: su questo prodotto possiamo montare senza difficoltà gli stabilizzatori idraulici, un bel valore aggiunto soprattutto per il mercato italiano che richiede in grande quantità questo accesso rio, se si pensa che per le sponde elettroniche tedesche lo stabilizza tore ha un costo notevole”.
to pericoloso, ma oggi questo fat to è scongiurabile grazie ai nuovi lampeggianti Anteo che integrano l’illuminazione della superficie di appoggio del pianale della sponda. Abbiamo anche realizzato un siste ma di illuminazione per il quadro comandi: è importante vedere con precisione dove si mettono le mani quando si manovra la sponda”. Anche la manutenzione possiede un’accezione di sicurezza. “Grazie ad uno studio durato due anni e mezzo - riprende Maietti - Anteo ha brevettato APM, acronimo di Anteo Predictive Maintenance, un softwa re di manutenzione predittiva. Non esisteva sulle sponde, mentre oggi con un’app e un sistema di gestione dati in cloud forniamo al cliente la possibilità di conoscere in tempo reale le eventuali problematiche della macchina. Quando un deter minato componente esaurisce il numero di cicli prestabilito o l’ar
co temporale di utilizzo, si attiva l’alert “Service” e sia l’operatore che l’eventuale gestore della flotta da remoto ricevono in tempo reale l’informazione. L’idea è quella di aumentare la sicurezza evitando che la macchina possa rompersi ed arrecare danni a cose o a persone. Non ultimo il software è stato stu diato e realizzato per contenere i costi di manutenzione e ridurre il fermo mezzi. APM consente infatti di effettuare la manutenzione nei giorni più opportuni, o comunque prima che si rompa il componente. Tra l’altro il componente rotto po trebbe bloccare il veicolo durante la distribuzione e la consegna della merce, e non c’è nulla di più costo so di un veicolo carico fermo in strada che non può completare le consegne giornaliere a causa della sponda idraulica”. Quando la mac china viene portata in assistenza anche i tecnici verificano tramite
Il discorso cambia quando si esce da questi ambiti germanofoni e si va in giro per il mondo, come fan no le nostre macchine. In molti, moltissimi paesi l’elettronica sulle sponde è vista come sabbia negli occhi: immaginatevi di trovarvi nel Nord America, Sud America , Afri ca, Asia o Australia a 200 km dal la città più vicina e dover cercare un’officina preparata che disponga possibilmente anche del software nonché della formazione adeguata per identificare le parti da cambia re. È assurdo. Il mondo delle spon de non è quello delle auto, dove i costruttori hanno investito capi tali enormi nel service, non solo per espandere la rete ma anche per formarla, e continuano a farlo. Nelle sponde non c’è e non ci sarà mai la stessa possibilità, ed è per questo che Anteo non crede nell’e lettronica. Il prodotto deve essere
Forte di questo prodotto e del resto di una gamma vastissima in grado di soddisfare le esigenze di carico di ogni veicolo, dal piccolo van al grande industriale, Anteo ha appe na aperto una filiale commerciale in Germania, dopo le recenti inau gurazioni di Colombia e Portogallo. “Anteo Beladesysteme Gmbh – con clude Maietti - ha sede ad Amburgo ed è stata creata per avere una pre senza diretta su un territorio che con 24.000 macchine all’anno costi tuisce il più interessante mercato d’Europa. Affrontiamo dunque con piglio positivo, forti anche di risul tati – sia in termini di fatturato che di margini - che lo scorso agosto si attestavano su livelli più elevati di quelli prepandemici, il momento storico attuale che a causa delle pressioni geopolitiche e della mi naccia della recessione, rischia di essere davvero complicato per noi e i nostri clienti”.
Anteo cresce e lo fa grazie ad investimenti che negli ultimi mesi hanno riguardato il reparto produttivo, con l’acquisto di nuo vi macchinari come il robot per la saldatura dell’acciaio e quello per lavorare l’alluminio senza ope ratore, ma anche e soprattutto il reparto tecnico, che è il cuore pulsante dell’azienda emiliana. “Abbiamo investito sulla proget tazione – conferma il CEO Ilmer Maietti - passando dal software ProE al Creo 2.0, mentre parlando di calcolo di elementi finiti abbia mo acquistato un anno fa Ansys. Ma soprattutto abbiamo ripensa to tutto lo staff: purtroppo l’Ing. Luciano Trebbi, che ha scritto la storia di Anteo, si ritirerà a breve
per la giusta pensione, e con l’oc casione l’ufficio tecnico passa da 2 a 6 persone, oltre ad altri due ingegneri incaricati dei prototipi. Era il momento del passaggio ge nerazionale e per confezionarlo nella maniera più adeguata abbia mo anche rinnovato i locali per un ambiente di lavoro più confor tevole. “È stato in questi anni un lavoro entusiasmante – conferma Trebbi, alle dipendenze di Anteo dal lontano 1989 – perché se l’in put parte dall’ufficio commerciale che individua le linee di prodotto da sviluppare in base al riscontro dei clienti, spetta a noi poi tradurre in realtà le ottime intenzioni che ci arrivano. Dobbiamo studiare le regolamentazioni dei vari Paesi in
cui i prodotti verrano venduti e an che le soluzioni individuate dalla concorrenza sul settore in esame. Quando dobbiamo sviluppare un nuovo prodotto o aggiornarne uno esistente iniziamo dal calcolo dimensionale, segue quello strut turale, e le varie verifiche che de vono essere effettuate man mano che procede la progettazione. Si passa poi a realizzare uno o più prototipi destinati a subire severi test di durata in cui cerchiamo di simulare un’ipotetica vita futura. È un passaggio complesso perché le esperienze cui andranno incontro le macchine saranno diversissime. Le consegne che non cambiano mai nel nostro lavoro sono: leg gerezza, per non compromettere
la portata del mezzo, basso costo e affida bilità. Dopo il test si realizza una pre-serie per verificare eventuali nuove problematiche e poi finalmente si va in produzione”. Il testimo ne della responsabilità dell’ufficio tecnico di Anteo sta passando gradualmente dalla mani di Trebbi a quelle dell’Ing. Gianluca Caputo che già esprime un grande entusiasmo per la missione che lo attende. “Lavoro in Anteo da un paio di anni, sto cercando di fare tesoro di tutte le informazioni utili che arrivano dai colleghi e ricam biare con la mia esperienza. Il no stro è il gioco di una squadra all’in
terno della quale ognuno di noi ha modo di esprimere la specializza zione che lo contraddistingue. In un’azienda piccola si impara mol tissimo perché è possibile mettere alla prova la propria competenza su più argomenti, e il bilancio di questi primi anni è ottimo, anche per la caratura umana delle perso ne che costruiscono ogni giorno il successo di quest’azienda”.
NASCE L’ECCELLENZA DEL PRODOTTO ANTEO
Risparmio di carburante grazie al sistemo ibrido
Risparmio di carburante grazie alla trasmissione
Riduzione del consumo di carburante
Il DIWA NXT è molto di più dell ’ultima generazione del collaudato cambio automatico Voith, già insuperato nell ’efficienza e fluidità di utilizzo con frequenti stop&go e dotato di cambio marcia intelligente SensoTop.
La nuova generazione DIWA NXT è stata implementata con soluzioni tecniche innovative per eccellere nell ’economicità di utilizzo in tutti gli impieghi degli autobus di linea. Inoltre nella versione con la unità di recupero offre ai costruttori di autobus un modo semplice e completo per trasformare i loro veicoli in mezzi ibridi.
Barelli, Toscandia
Sono un passista e me ne vanto
ABBIAMO SOTTOPOSTO AD UNA INTERESSANTE PROVA SU STRADA IL PESANTE STRADALE DELLA LOSANGA.
LASCIAMO CHE SIA LUI STESSO A RACCONTARE LA SUA IDENTITÀ, I SUOI TANTI PREGI E I SUOI POCHI LIMITI, E IL SUO COMPORTAMENTO SULLA STRADA.
di Carlo Otto Brambilla (alla guida Vincenzo Iuzzolino)
Sono il Renault Trucks T, ap partengo ad una famiglia che comprende i fratelli C e K per le attività edilizie e costruzioni e D per i lavori di distribuzione, e ho avuto l’ingrato compito di sostituire il Magnum, disegnato da Marcello Gandini, indimenticato autore della Miura, e rimasto in produzione molto a lungo: un’icona nel mondo dei ca mion, o lo amavi o lo odiavi! Insom ma sono giovane, nato l’11 giugno 2013 a Lione, con questo ingrato compito: far dimenticare un’icona. Proprio a Lione sono stato mostra to alla stampa e ai grandi clienti per la prima volta, poi ho scorrazzato tutti in giro per la Francia. Poco dopo ho vinto il premio del Truck of the Year che mi è stato conse gnato al Salone di Hannover del 2014. Insomma un successo. Devo dire che, proprio come accadde per il Magnum molti anni fa, all’inizio i giornalisti, i clienti, e perfino gli au tisti, mi guardavano un po’ così… di sghimbescio! Credo che sia per due fatti importanti. Il primo per il parabrezza inclinato di 12 gradi, il secondo certamente per le am pie superfici piatte e verticali, che nascono per poter personalizzare i veicoli con i loghi aziendali delle società di trasporto che mi usano; insomma non solo estetica, anche funzione. Come tutte le soluzioni coraggiose e forse anche un po’ azzardate dopo un po’ piacciono, anzi sono proprio io che piaccio. E, già che ne parliamo, non è solo per l’estetica, è per quel mix di costi, consumi, comfort, silenziosità che consentono di avere un basso TCO (Total Cost of Ownership, il costo gestionale n.d.r.); il fatto che l’auti sta possa viaggiare comodamente e ben riposato è essenziale per la sicurezza.
La mia carta d’identità la trovate nei box che Carlo Otto Brambil la ha scritto con le indicazioni di Vincenzo Iuzzolino che mi ha provato, mi volevano mettere alla frusta, fino a Domodossola sotto una pioggia torrenziale, insomma! Pensavo che i consumi sarebbero stati migliori, ma in un giorno feria le per autostrade e statali milanesi e del novarese non si può preten dere di fare il massimo: ingorghi notevoli, Stop & Go, frenate (la media complessiva è infatti di solo 68 km/h, ma come dicevo siamo andati anche in montagna o qua
Carta d’identità
Abbiamo provato il trattore Renault Trucks T480 Turbo Compound T4X2 13L E6MTT 19 t / MTC 44 t.
Il veicolo ha una tara di 7.482 kg con il semirimorchio zavorrato a pieno carico.
Il motore è il sei cilindri in linea modello “13” dotato di Turbocompund con una cilindrata di 12,8 litri (corsa 131 mm; alesaggio 158 mm) che eroga 360 kW tra 1.250 e 1.600 giri/min ed ha una coppia massima di 2.700 Nm tra 900 e 1.250 giri/min.
Naturalmente il motore è Euro VI e, nota interessante, gli intervalli di manutenzione sono a 100.000 km.
Il cambio è un Optidriver AT 2812 (apertura 14.94) accoppiato ad una riduzione finale (ponte P13170-E a singola riduzione) con rapporto di 2,31. A 90 km/h il motore ruota a 1.120 giri/min.
Ricordiamo che il cambio Optidriver AT 2812 dispone del sistema di interfacciamento con il GPS per la gestione di salite e discese al meglio dei consumi.
Naturalmente il veicolo è equipaggiato di tutti i dispositivi più diffusi, incluso un retarder Optibrake da 430 kW a 2.300 giri/min.
Il veicolo era in configurazione per test con serbatoio D710 da 405 litri e serbatoio AdBlue da 63 litri, cerchi in lega e pneumatici a ridotto attrito di rotolamento.
si) non si poteva veramente fare di più anche perché, proprio verso Domodossola, ci siamo presi que sta pioggia terribile. Come sapete sotto la pioggia battente, anche se l’asfalto è drenante, il consumo au menta significativamente per una serie di ragioni, dalla necessità di far evaporare l’acqua aspirata mescolata all’aria, alla maggiore densità dell’aria (anche più fred da) fino al fattore più importante: l’effetto pompa degli pneumatici che devono liberarsi dell’acqua per mantenere il contatto con l’asfalto. Questo può far aumentare i consu mi anche del 5-6 percento, un dato molto importante.
A proposito, come vedete dalla scheda e dal titolo, il mio cuore è stato rinnovato lo scorso anno con l’aggiunta di un Turbocompound. Già c’è chi lo scrive attaccato, chi staccato, chi con due maiuscole… per farvi capire esattamente che dispositivo è ne faccio dire in un box a parte; sappiate che consen te qualche interessante economia, soprattutto alle velocità costanti, tipiche della mia mission autostra dale sulle grandi distanze. Devo dire che avevo anche un bel cam
bio e un bel ponte. Sapete per noi camion non è come per voi uma ni, da noi c’è un po’ di selezione e nasciamo come ci volete… su richiesta insomma. Hanno dato una mano nei consumi la grande apertura del cambio (quasi 15:1) e un bel ponte lungo da 2,31, roba per macinare chilometri. Questo vuol dire che quando viaggio sono, praticamente sempre, a meno di 1.100 giri/min. Un vantaggio: meno usura, meno consumi e silenziosi tà di marcia, infatti i tagliandi sono a 100.000 km.
Chi mi ha provato dice che sono un mezzo moderno e ultra tecno logico, molto comodo. Devo dire che è stato anche molto acuto nel provarlo, ha capito subito che non sono un “racer”, certo siamo anda ti fino a Domodossola a 44 t, bene, ma, come sapete, l’obbiettivo dei miei costruttori è il consumo, non fare le corse! Hanno persino pro vato a disinserire l’Optidriver, ma si sono subito resi conto di come si vada meglio in modalità auto matica. Infatti il cambio “vede” la strada molto prima dell’autista! Basta impostarlo al meglio a se conda della velocità che si vuole
I numeri della prova
1° TRATTA
Busto Arsizio - Villadossola (VB): km 91,36 (pioggia battente). Consumo: 29,7 litri; media 30,5 l/100 km. Velocità media 71,6 km/h.
2° TRATTA
Villadossola - Romagnano: km 82,74 (anche statale - pioggia) Consumo: 23,87 litri; media 29,7 litri/100 km
3° TRATTA
Romagnano - Novara - Pero (anche statale): km 66,6 Consumo: 18,03 litri; media 26,7 litri/100 km
TOTALI
Percorrenza km 240,7; consumo 69,8 litri; media 28,9 litri/100 km; velocità media 68 km/h
TURBOCOMPOUND NON È UN OGGETTO MISTERIOSO
Il Turbocompound è, abbastanza semplicemente, una turbina, analoga a quella del turbocompres sore, senza il compressore. Il suo scopo è quello di “estrarre” energia dai gas ancora caldi (dopo la turbina del turbocompressore) e trasformarla in lavoro meccanico, aumentando quindi l’efficienza del motore. È un dispositivo ben noto in aviazione: venne infatti impiegato per la prima volta sui mo tori Curtiss Wright per aerei negli anni Quaranta. Renault Trucks non è nuova all’impiego di disposi tivi insoliti allo scopo di aumentare l’efficienza del veicolo nel suo complesso. Una decina di anni fa venne sperimentato un dispositivo a ciclo Rankine (trasforma il calore in energia elettrica), anch’es so utilizzava il calore residuo dei gas di scarico. Consentiva un aumento dell’efficienza di circa il 5 per, ma trattandosi di una soluzione pesante e costosa oltre che ingombrante (le dimensioni
tenere. Come dicevo nasco proprio per le grandi tratte da gestire con i costi al meglio… eh sì qualche mese fa il gasolio è arrivato a 2,20 alla pompa e in Germania, Austria e Francia costa anche di più, per cui la mia ragion d’essere è proprio il consumare il meno possibile, es sere affidabile ed economico!
La cosa che è piaciuta di più a chi mi ha provato è stato il funziona mento automatico (interfacciato con il GPS) del retarder/freno mo tore e scalata. Anche in discesa da Domodossola, con zavorra a 44 t, era notevole, almeno così mi han no fatto sapere. Buona, comoda e bella la cabina, facile da usare… ero già tutto rosso e non sono potu to arrossire, mi hanno anche detto che si impara subito a usare tutte le mie funzioni anche quelle comples se relative al cambio e alla “naviga zione” totalmente automatica sul le varie pendenze. Devo dirvi che oggi il cambio meccanico o l’uso manuale dell’automatizzato non hanno proprio più senso, tant’è che per moltissimi veicoli il cam bio manuale non è nemmeno più in listino. Eh già… mi dicono che sono proprio un grande passista, un macinatore di chilometri sulle grandi autostrade d’Europa. Ovvio che in cabina debba coccolare il mio autista: sono un po’ come l’e lefante con il suo conduttore. Lui è attento a tutte le mie necessità, mi lava e mi accudisce e io devo ri
erano quelle del gruppo catalizzatore), venne ab bandonato per un “efficientamento” del motore e della trasmissione.
Oggi i Turbocompound (diffusi in molti motori sta zionari e nei veicoli industriali in alcuni motori Volvo e Scania) sono montati a valle della turbina del turbocompressore, recuperano energia trasfor mando l’energia cinetica e il calore in energia mec canica e quindi la trasmettono attraverso un siste ma di ingranaggi e un giunto idraulico all’albero motore. In passato si sono anche provate soluzioni atte a generare energia elettrica o a mettere in pressione un fluido idraulico. Un Turbocompund, nei motori moderni, può aumentare l’efficenza di un propulsore di alcuni punti percentuali, fino a 5 o 6, ovviamente dipende molto dal regime di funzionamento per cui è stato ottimizzato e dalla struttura complessiva del motore.
spondere anzitutto con il massimo comfort per garantirgli la miglio re qualità della vita a bordo, per cui sospensione pneumatica della cabina, doppio isolamento (è per caldo e freddo, ma agisce anche sul rumore) e una bella plancia antra cite quasi completamente priva di riflessi. Dal 2021, quando hanno introdotto il Turbocompound, è stato modificato lo sterzo, ora più regolabile. La cabina non è quella più grande della gamma, ma giu sto quella sotto, il pavimento non è completamente piatto, ma lo scali no è basso e non è fastidioso.
In giro per la cabina ci sono oltre 220 litri di armadietti e vani di stoc caggio, calcolate che un normale trolley che imbarcate su un aereo è di una cinquantina di litri, poi ci sono gavoni e frigo. Due prese USB in branda, più quelle del cruscotto e la classica a 24V, volendo si può anche avere un 220 (per un PC al massimo). Il letto è grande (oltre due metri per 80 cm, ne esistono diverse versioni) è comodo con un materasso molto spesso. Ci sono bocchette per mantenere un buon equilibrio termico un po’ ovunque, ed è presente un riscaldatore da veicolo fermo da 2 kW, l’aria con dizionata è a gestione elettronica. L’unica cosa che manca è un con dizionatore da veicolo fermo ma, ovviamente, si può installare in un secondo tempo.
In fondo mi ha fatto piacere essere
messo così alla frusta su una stra da difficile e in condizioni meteo e di traffico del tutto negative. Sono venute fuori le mie doti da… dicia mo passista? Eh sì, su per la mon tagna non sarò un fulmine di guer ra, ma scendo bene senza toccare i freni (meno ore di officina!). Del resto 480 CV sono proprio quelli che servono per la pianura, inutile portarsi dietro più cose e più peso: si consuma solo di più!
Ah dimenticavo (non voglio fare il tenente Colombo, sia chiaro) con la mia tara da 7.482 kg (eh sì proprio giusta) potete fare tutte le operazioni di manutenzione o pu lizia anche se c’è il divieto festivo a 7,5 t. Eh ho veramente tutto a bordo, ma nel mettermi al mondo sono stati molto attenti nel conce pire le varie dotazioni, ad esempio il serbatoio medio, i cerchi in lega Alcoa (con sette ruote si rispar miano almeno 170 kg) e l’interno completo, c’è tutto ma è leggero. Insomma mi dicono che sono un buon mezzo, come dico io un pas sista per le grandi distanze, qual cuno si azzarda che sono carino e interessante, meno male che se ne sono accorti, c’è veramente voluto tanto tempo. Del resto quando pre sentarono il mio prozio, il Magnum o meglio l’AE, molti rimasero muti anche se avevano già visto il pro totipo VE 10 nel lontanissimo ’85, con me ci han messo di meno ad abituarsi!
Il cuore del Renault Trucks T480 è stato rinnovato lo scorso anno con l’aggiunta di un Turbocompound che consente economie, soprattutto alle velocità costanti tipiche delle mission autostradali, e che lavora insieme ad un cambio Optidriver.L’anglo svedese elettrico votato alla distribuzione
Oltre ai veicoli Volta Zero da 7,5 e da 12 t l’azien da anglo svedese (che li produce nell’impianto Steyer a Graz in Austria) ha in pro gramma un veicolo da 16 t lungo circa 9,2 metri. I nuovi Volta Zero da 16 t sono sulle strade dell’Eu ropa per le normali prove pre pro duzione. Abbiamo avuto modo di provarne uno presso la pista di Vairano (PV). Va tenuto conto che si tratta di un esemplare di pre serie, quindi non completamente definitivo sia negli allestimenti sia nelle componenti tecniche. Al momento ne sono stati costruiti 24. Quando ci si mette al volante del Volta Zero bisogna superare un po’ di scogli, ma si apprezzano anche alcune cose molto positive. Come dire si è abituati a guidare veicoli completamente diversi con posizioni diverse, per cui una certa incertezza è naturale. Anzi tutto ci si accomoda al centro e si può salire o scendere indiffe rentemente dai due lati (in città la cosa è molto utile e la cabina è molto più bassa di un medio da 16t). Il punto di vista dell’autista è a circa 180 cm da terra quindi in una posizione nettamente più bassa anche rispetto ad un veicolo medio, occorre quindi “prendere le misure”; idem per la posizione centrale. C’è poi la questione delle mirror cam invece degli specchiet ti, e poi la posizione di alcuni co mandi. Insomma richiede un po’ di
pratica e una certa assuefazione: Poi si guida normalmente anche tenendo conto che la posizione di guida è davanti all’assale anteriore e non sopra, un po’ come in un au tobus. Le manovre vanno gestite diversamente, nulla comunque in cui un autista capace non diventi bravo in un po’ di ore di esercizio.
La marcia, grazie all’enorme para brezza (visibilità ben oltre i 180°), è facile e sicura, l’autista si deve solo abituare all’insolita posizione e agli schermi delle mirror cam che sono dentro l’abitacolo, non fuori come gli specchi. Più che la guida “stile bus” è la posizione a cui ci si deve abituare. Occorre assuefarsi anche al fatto che il veicolo tra smetta molte meno “informazioni” attraverso le vibrazioni. Alle basse e medie velocità non c’è il motore che “trasmette” informazioni, men tre alle velocità più elevate un po’ di ronzio (il tipico sibilo dell’elet tronica di potenza delle macchine elettriche) si sente.
Naturalmente il veicolo è molto silenzioso e la mobilità è ottima grazie all’ampia coppia tipica dei motori elettrici la cui potenza è ancora da definire del tutto anche se siamo intorno ai 150/200 kW, e si parla di molto oltre i 2000 Nm di coppia, ma i dati non sono defi nitivi. Quindi una potenza analoga ad un medio da 16 t, ma con più coppia, e le prestazioni sono so stanzialmente analoghe. Natural mente se si vogliono far durare le
Il Volta Zero viene fornito già allestito (anche con isotermico con sistema di raffreddamento Carrier), è lungo 9,2 metri (passo e con una MTT di 16 t ha una portata di circa 8,2 t, il dato non è definitivo e si potrebbe arrivare a 8,6) con una capacità di carico di 37,7 metri cubi (16 europallett). Quando sarà definitivo gli accumulatori dovrebbero essere disponibili in moduli da 75 kWh, quindi taglie da 150 o 225 kWh (calcolando che non si può scaricare completamente le batterie devono essere leggermente più grandi di 75 kWh). Il sistema di propulsione si basa su un motoassale (eAxle Meritor) con motore singolo e differenziale tradizionale (il motore è montato dove tradizionalmente si accoppia l’albero di trasmissione) si tratta del Meritor 14Xe ePowertrain disponibile in configurazioni da 150 - 180 e 200 kW, con potenza di picco da 250 kW. L’assale dispone della propria parte elettronica per la rigenerazione in frenata. Naturalmente non c’è il cambio. Il caricabatterie di bordo in corrente alternata è in grado di caricare a 19 kW da una presa industriale trifase 380 V, quindi è possibile caricare il veicolo in una notte senza disporre di una presa in corrente continua ad alta potenza. L’autonomia prevista è di 150-200 km, come dice il costruttore si tratta di un’autonomia “realistica” e non di un dato teorico difficilmente ottenibile. Ovviamente, come per tutti i pesanti, la velocità è limitata a 90 km/h.
La tecnica sotto il cofanoServizio di Carlo Otto Brambilla (alla guida Vincenzo Iuzzolino)
batterie occorre guidare con un mi nimo di cautela e utilizzare al me glio la rigenerazione che consente di non usare i freni tradizionali se non in casi di emergenza o per l’ar resto. Certo in alcune condizioni si percepisce la tara (ovviamente se il veicolo è vuoto) di circa otto tonnellate e il carico non sospeso sull’assale posteriore. Sappiamo che Meritor, costruttore dell’eAxle 14Xe, ha già ridotto il peso dell’as
sale di alcune centinaia di kg (è il componente più pesante dopo le batterie) e quindi bisognerà vede re le masse definitive e il settaggio definitivo delle sospensioni prima di dare dei giudizi.
Nel complesso un buon veicolo da distribuzione, certo occorrerà va lutare anche il comfort dell’autista nei mesi più caldi e freddi e come il mezzo reagisce (in termini di consumi e riscaldamento/raffred
damento) a un numero elevato di Stop&Go, ma la meccanica è ben nota e sembra molto affidabile. Volta Trucks ha spiegato come il loro “concetto di vendita” sia quel lo del TCO con contratti di leasing (e forse chilometrici) a otto anni, tempo per cui sono garantite le batterie. Naturalmente occorre ca pire come, nella difficile situazione contingente, varierà il prezzo della corrente elettrica.
IL VEICOLO È MOLTO SILENZIOSO E LA MOBILITÀ È OTTIMA, GRAZIE ALL’AMPIA COPPIA DEI MOTORI ELETTRICI LA CUI POTENZA DOVREBBE STABILIRSI INTORNO AI 150/200 KWH.
Giuseppe Barelli, Toscandia esempio di dealer vincente
Tutte le ambizioni premium del trasporto a lungo raggio
di Greta Rossi VittuoneUn gigante che ha il com pito di ridefinire il seg mento premium dei truck della Stella con princi pale destinazione d’uso il lungo raggio. E’ il nuovissimo Actros L che abbiamo avuto l’occasione di provare grazie alla collaborazione del Mercedes-Benz Training Cen ter di Vittuone. Accompagnati dal TruckTrainer Roberto Spelta, salia mo a bordo di un elegante Actros L 1853 LS pronto per il test drive. Non è un caso che lo stile della cabina attiri immediatamente l’attenzio ne: Actros L è particolarmente ap prezzato dai clienti Mercedes-Benz proprio per i suoi interni esclusivi insieme ad altri elementi di fonda mentale importanza, non solo stili stica, come gli innovativi fari a Led o l’efficiente motore OM 471 di terza generazione.
Dopo i due nuovi modelli lanciati da Mercedes-Benz Trucks nel 2021, ov vero Actros F, versione ottimizzata ai fini della massima funzionalità, e l’edizione limitata Actros Edition 2, è arrivata l’ammiraglia Actros L, il veicolo più grande e lussuoso della gamma. Il truck per carichi pesanti con alimentazione a gasolio conven zionale è ordinabile in tutta Europa dal 1° luglio 2021 ed è entrato in pro duzione nel novembre dello stesso anno. Nel concepire Actros L i pro gettisti Mercedes-Benz si sono con centrati in particolare sugli aspetti del comfort per il conducente, della sicurezza, della connettività e del total cost of ownership, al fine di generare ulteriori miglioramenti per i clienti e i loro conducenti. La spaziosa cabina di guida, una Giga Space nel nostro caso, è disponibile anche nelle varianti StreamSpace e BigSpace, ha una larghezza di 2,50 metri e offre un ambiente genero samente dimensionato. L’assen za del tunnel motore consente di ottenere un pavimento piatto e, conseguentemente, un ambiente estremamente confortevole. L’iso lamento acustico migliorato non lascia penetrare rumori indesiderati e favorisce il comfort di guida e il relax durante i periodi di riposo. I fari a Led, presenti sul 1853 LS del test ma normalmente disponibili a richiesta, rappresentano un grande valore aggiunto per la sicurezza, soprattutto in condizioni d’oscurità, poiché, oltre a presentare un nuovo design, illuminano in modo ottimale la carreggiata grazie alla loro inten sità luminosa superiore rispetto a quella dei fari allo xeno. A ciò si ag giunge un aspetto economico: i fari a Led consumano meno energia e hanno una durata maggiore rispetto alle lampade a incandescenza tradi zionali. Il comfort del conducente è ulteriormente migliorato da dettagli di equipaggiamento come il como do materasso che include un topper dello spessore di 45 mm.
Su strada è fin troppo facile consta tare le doti del motore Heavy Duty Mercedes-Benz OM471 di ultimissi
di 390 kW/530 cv a 1.600 giri/min con coppia massima di 2.600 Nm a 1.100 giri/min. Con la sua tecnica e con le capacità e caratteristiche che ne derivano questo propulsore apre un nuovo capitolo nella storia della costruzione dei motori desti nati ai veicoli industriali pesanti. Il sei cilindri in linea da 12,8 litri di
cilindrata convince per la struttura robusta e le innovazioni tecniche che apportano grandi benefici. Le sue caratteristiche principali sono i due alberi a camme compositi in testa, l’innovativo sistema di iniezio ne common rail con amplificatore di pressione X-Pulse, il turbocom pressore a gas di scarico asimme
Carta d’identità
Nome: Actros L 1853 LS
Cognome: Mercedes-Benz Cabina: GigaSpace, larghezza 2,50 m, pianale piatto.
Motore: OM471 da 12.809 cc; 6 cilindri in linea; Euro VI; potenza max: 390 kW/530 cv a 1.600 giri/min; coppia max: 2.600 Nm a 1.100 giri/min; sistema di iniezione X-Pulse con amplificatore di pressione massima fino a 2.700 bar; due alberi a camme in testa e quattro valvole per cilindro; riduzione catalitica selettiva (SCR), sistema di ricircolo dei gas di scarico (EGR) raffreddato e regolato, filtro antiparticolato diesel.
Cambio: automatizzato Powership Mercedes 3, 12 marce + 4 RM.
Impianto frenante: a disco anteriori e posteriori.
Freno motore: potenziato: forza frenante pari a 410 kW a 2.300 giri/min.
Trasmissione: 4x2
Passo: 3.700 mm
Sospensioni: pneumatiche (anteriore), pneumatiche e barra stabilizzatrice, braccio oscillante triangolare aperto (posteriori).
Serbatoio: gasolio principale 720 l, AdBlue combinato 75 l + secondario 430 l. Pneumatici-Cerchi: 315/70 R 22,5 Eco – 9.00x22.5 Dura-Bright Alcoa.
Massa Totale a Terra Massa Totale a Terra Complessiva: 18.000 kg44.000 kg.
Allestimento: StyleLine (interno), ExtraLine (esterno).
Equipaggiamenti: MirrorCam, Retarder secondario a olio, ABS+ASR, ESP, Controllo proattivo della catena cinematica PPC, Active Brake Assist 5, Active Drive Assist 2, Attention Assist, fari a Led, luci diurne a Led, Multimedia cockpit interattivo da 12,3’’, Mercedes-Benz Truck App Portal.
LA NUOVA AMMIRAGLIA DEI PESANTI DI STOCCARDA STUPISCE PER L’EFFICIENZA COMBINATA CON PRESTAZIONI AL TOP ASSICURATE DAL POTENTE MOTORE HEAVY DUTY OM471 DI ULTIMISSIMA GENERAZIONE. IL TEST DRIVE CI HA CONSENTITO DI PROVARE LA NUOVA POTENZA MASSIMA, TOP DI GAMMA, DI 530 CV A 1.600 GIRI/MIN CON COPPIA MASSIMA DI 2.600 NM A 1.100 GIRI/MIN. DI ASSOLUTO LIVELLO PREMIUM ANCHE GLI EQUIPAGGIAMENTI DI SICUREZZA E SOPRATTUTTO L’ALLESTIMENTO DELL’ELEGANTE CABINA GIGASPACE.
Giuseppe Barelli, Toscandia esempio di dealer vincente
trico, il potente freno motore e la depurazione dei gas di scarico con tecnologia SCR, il sistema di ricircolo dei gas di scarico EGR e il filtro antiparticolato per ottempe rare alle severe direttive Euro VI. L’ultima generazione del sistema di iniezione X-Pulse è il sistema common rail unico nel suo genere che dispone di un amplificatore di pressione integrato nell’iniettore e permette di modellare liberamente il sistema di iniezione. La pressione massima nel rail è stata aumentata da 900 a 1.160 bar, ottenendo una pressione massima di iniezione di 2.700 bar. La pressione di iniezione nettamente superiore crea i presup posti per la nuova motorizzazione di punta dell’OM 471, la variante 530 cv con coppia massima eccezionale di 2.600 Nm che già ai 600 giri/min, che costituiscono il regime mini mo, è capace di partenze poderose a 1.600 Nm di coppia. Il motore OM 471 si spinge quindi in fasce di po tenza e di coppia che soltanto fino a pochi anni fa erano riservate agli otto cilindri e a propulsori di cilin drata nettamente superiore. OM 471 figura tra i motori diesel più potenti della categoria e soddisfa tutti i re quisiti persino negli impieghi mol to gravosi con peso complessivo dell’autoarticolato di 40 tonnellate e oltre. Contemporaneamente, i tra sportatori beneficiano degli evidenti vantaggi in termini di peso e di con sumi rispetto a motori più grandi di analoga potenza. In sintesi, l’ultima generazione del Mercedes-Benz OM 471 coniuga prestazioni di marcia apprezzabilmente superiori con consumi nettamente inferiori. Coerentemente rispetto ai suoi pro
grammi, anche con Actros L Merce des-Benz Trucks si pone l’obiettivo di contribuire a una circolazione stradale priva di incidenti. Grazie ai moderni sistemi di assistenza desti nati alla sicurezza attiva, quindi, il marchio tedesco si avvicina ancora di più alla visione di una guida a in cidenti zero. Esempi concreti in tal senso sono il sistema antisbanda mento, l’assistente al mantenimento della distanza e le MirrorCam come
alternativa agli specchi retrovisori principali e grandangolari, ai quali si aggiungono poi altre numerose dotazioni sul fronte della sicurez za. La lista dei sistemi disponibili comprende l’assistenza alla svolta Active Sideguard Assist e l’Active Drive Assist di seconda generazio ne (ADA 2). L’assistenza alla frenata d’emergenza (ABA di quinta gene razione) con riconoscimento dei pedoni è di serie.
In sinergia con i sistemi di assisten za, impressiona anche il funziona mento del controllo intelligente del tempomat e del cambio, denomina to Predictive Powertrain Control (PPC), ovvero controllo proattivo della catena cinematica. In deter minate circostanze il sistema può prendere in considerazione la to pografia, l’andamento della strada e la segnaletica stradale. In tal modo possono essere evitate inutili frena
te, accelerazioni e cambi di marcia. A differenza dei veicoli senza PPC, grazie a questo sistema l’Actros di ultima generazione consuma meno gasolio sulle superstrade e in auto strada e persino sui tratti interur bani. Le attività e le funzioni dei sistemi di assistenza quali ABA 5, ADA 2 o PPC vengono visualizzate sulla plancia multimediale di serie che offre modalità d’utilizzo facili e intuitive grazie ai suoi due display a colori che rappresentano il cuo re della Human Machine Interface (HMI).
Il veicolo in prova è equipaggiato di Multimedia Cockpit interactive che consente di accedere rapidamente al Mercedes-Benz Truck App Portal con la possibilità per le aziende di trasporto di sfruttare le soluzioni di collegamento in rete e dotare i loro veicoli di app che migliorano l’effi cienza e il comfort, come i servizi telematici di Fleetboard. Combina bili in modo personalizzato, questi servizi permettono un intelligente collegamento in rete di conducenti, flotta e ordini.
Via
UPS Inaugurato un nuovo hub a Bergamo per lo smistamento e la consegna dei pacchi
Barelli, Toscandia esempio di dealer vincente
LOMBARDIA E ITALIA STRATEGICI PER LO SPEDIZIONIERE USA
Britta Weber, Country Manager Italia di UPS, in occasione della festa di apertura della nuova facility alimentata esclusivamente da energia elettrica rinnovabile ci ha parlato delle linee guida che porteranno il marchio a migliorare ancora di più nei prossimi anni la customer experience delle aziende.
di Monica Martini Orio al SerioUPS ha inaugurato la sua nuova facility per lo smi stamento e la consegna dei pacchi, all’aeropor to di Milano-Bergamo di Orio al Serio, raddoppiando la capacità della struttura che ha sostituito. L’hub, alimentato completamente da energia elettrica rinnovabile, occupa una superficie di 5.000 mq e, grazie alle avanzate tecnologie adottate, permette di smistare fino a 3.800 pacchi all’ora e dà lavoro a 280 persone. Grazie inoltre a una stazione di rifornimento per il ghiaccio secco e a tre celle fri gorifere a differenti range di tem peratura per le spedizioni a tem peratura controllata, è in grado di rispondere alle esigenze del settore healthcare. Un investimento, quel lo di UPS che dimostra la fiducia nella ripresa dell’economia e che consente alle realtà locali e del territorio di accedere ai mercati di esportazione.
“Il nostro impegno a Orio al Se rio - ha dichiarato Britta Weber, Country Manager di UPS Italia -
BIO
Britta Weber
Britta Weber è Country Manager di UPS Italia da maggio 2021. È entrata in UPS nel 2007, quando era ancora una studentessa, come addetta alla movimentazione pacchi. Laureatasi in legge alla Rheinische FriedrichWilhelm Universität di Bonn non ha mai lasciato l’azienda, ricoprendo negli anni diversi ruoli operativi, in tutta Europa. Oggi è responsabile dello sviluppo operativo e commerciale, del talent development e dell’orientamento strategico del business di UPS in Italia ed è coinvolta nel programma “Community Involvement” di UPS; sostiene diverse ONG in Germania, tra cui la cooperazione con Unicef. È anche presidente del Comitato di diritto societario e commerciale dell’AmCham (American Chamber of Commerce) in Germania.
rappresenta più di un investimento in UPS e nelle nostre capacità: è un investimento nei nostri clienti e nel loro potenziale di crescita e successo. Questa nuova struttura svolgerà un ruolo fondamentale nella crescita delle importazioni e delle esportazioni della Lombardia e di tutta Italia, portando nel mon do il meglio del ‘Made in Italy’ per gli anni a venire”.
L’aeroporto Lombardo è uno sno do strategico per UPS, con tre voli collegati all’Hub Aereo Europeo UPS a Colonia: la struttura infatti serve la Lombardia, una tra le più importanti realtà industriali euro pee, che nel 2021 ha raggiunto 136 miliardi di euro di esportazioni, di cui più del 3 per cento assicurato dalla provincia di Bergamo. Nu meri importanti quelli di UPS nel nostro paese, in cui opera dal 1987.
Sono 7 gli aeroporti serviti, Orio al Serio, Bologna, Ciampino (Roma), Falconara (Ancona), Venezia, Mila no Malpensa, Napoli Capodichino, oltre 4.200 i centri UPS, location UPS access point e centri MBE, cir ca 1200 i dipendenti e nonostante questo Bergamo resta uno snodo di grande importanza.
Ci siamo fatti raccontare questa re altà di successo da Britta Weber, Country Manager Italia.
Da cosa deriva questo importante legame di UPS, e ancor più suo, con la città lombarda?
All’Aeroporto Milano Bergamo nell’agosto del 1989 abbiamo aper to il primo gateway in Italia, ed è proprio qui che si è tenuta la mia prima visita ufficiale per discutere un progetto che oggi è una straordi naria realtà a supporto delle picco le imprese lombarde e per l’export del Made in Italy
La crescita dell’hub bergamasco non rappresenta un successo solo per UPS.
No, infatti il miglioramento dell’ef ficienza e della capacità dell’hub presso l’Aeroporto Milano Ber gamo supporterà le PMI italiane, grazie all’esperienza in materia di gestione di pratiche doganali, una tecnologia all’avanguardia e non solo. Gli sforzi per il potenziamen to del network interessano anche la rete di UPS Access Point, che ha raggiunto più di 4.000 sedi in Italia e superato la soglia delle 33.000 location in Europa.
Oggi più che mai siamo concentrati sulle opportunità di potenziamen
to e di crescita per i nostri clienti, nonostante la complessità di questi ultimi anni. Siamo sempre al fianco dei clienti puntando sulla traspa renza, sulla digitalizzazione e su processi snelli per migliorare la cu stomer experience e far avanzare il mondo, e le imprese, consegnando ciò che conta.
Lo scorso anno avete lanciato un interessante progetto a sostegno dell’imprenditoria femminile.
Sì, non trascuriamo la condivisione di know-how: lo scorso anno, infat ti, abbiamo lanciato anche in Italia il Women Exporters Program, in collaborazione con Unioncamere e istituzioni come ICE e l’Agenzia delle Dogane, un percorso di for mazione a vantaggio delle piccole e medie imprese a guida femminile, dove gli esperti UPS mettono a di sposizione strumenti, canali e reti per dare supporto ai loro e-com merce. Questo programma confer ma l’impegno di UPS nel favorire una maggiore inclusione, dentro e fuori le mura dell’azienda, e sono molto orgogliosa che nel caso di UPS Italia il 46% delle posizioni del top management siano ricoperte da donne e rappresentino 5 naziona lità diverse.
THERMO KING Applicazioni per autocarri sotto telaio e rimorchi a timone
Presentato all’ultima edizione dello IAA di Hannover, il nuovo portafoglio UT-R comprende unità di refrigerazione a temperatura singola e multitemperatura per applicazioni sotto telaio su autocarri rigidi, rimorchi a timone e autocarri con caricatore a due piani. Il nuovo design e le tecnologie applicate offrono una maggiore efficienza, una migliore affidabilità e longevità, oltre che una rumorosità significativamente ridotta rispetto alla gamma precedente.
Giuseppe Barelli, Toscandia esempio di dealer vincente
UT-R, il portafoglio efficiente e silenzioso
di Greta Rossi BruxellesL’innovazione tecnologica di Thermo King, azienda leader nelle soluzioni di controllo della tempe ratura, passa anche attraverso il nuovo portafoglio UT-R. Presen tato all’ultima edizione dello IAA di Hannover, il nuovo portafoglio UT-R comprende unità di refrigera zione a temperatura singola e multi temperatura per applicazioni sotto telaio su autocarri rigidi, rimorchi a timone e autocarri con caricato re a due piani. Il nuovo design e le tecnologie applicate offrono una maggiore efficienza, una migliore affidabilità e longevità, oltre che una rumorosità significativamente ridotta rispetto alla gamma prece dente, soddisfacendo così le esi genze dei clienti che operano nelle distribuzioni di catering nei centri urbani, nei contesti farmaceutici e in quelli aeroportuali.
Le unità Thermo King UT-R sono disponibili come sistemi alimenta ti a diesel conformi allo standard NRMM Stage V, o anche in versione ibrida. L’UT-R Hybrid può passare direttamente dalla modalità diesel a quella elettrica per ridurre le emis sioni e il consumo di carburante e aumentare la flessibilità delle opera zioni consentendo agli autocarri di accedere alle zone a emissioni bas
se e ultra basse delle città. “Le ope razioni con consegne multiple nella distribuzione cittadina, il trasporto di merci su lunghe distanze e l’au mento della temperatura ambiente stanno portando alla necessità da parte dei clienti di unità di refrige razione affidabili e ad alta capacità di raffreddamento per garantire la sicurezza del proprio carico - ha af fermato Davide Previsdomini, Re sponsabile prodotti per Autocarri di Thermo King - Abbiamo progettato le nuovissime unità UT-R tenendo conto di questi fattori e aggiunto più
funzionalità che non solo offrono la massima capacità di raffreddamen to nel settore, ma lo fanno con una rumorosità ridotta e un minor costo di proprietà per i trasportatori”.
RAFFREDDAMENTO TOP UT-R si basa su un nuovo compres sore delle unità Thermo King serie T che contribuisce alla massima ca pacità di raffreddamento nel settore secondo gli standard ATP (Accord Transport Périssable) e a garantire un costo totale di proprietà inferiore per i clienti. Con una valvola limita
trice elettronica (ETV) di serie, le unità UT-R funzionano a velocità ridotte del motore per prestazioni ottimizzate e minore rumorosità.
“Le nuove unità UT-R sono di 3dB più silenziose rispetto alla gamma attuale - ha spiegato Previsdomini - Nella pratica, questa differenza significa che la percezione del ru more di due nuove unità UT-R che operano fianco a fianco è pari al ru more generato da una singola unità precedente”.
Il nuovo design facilita inoltre un migliore accesso ai componenti
riparabili e contribuisce a intervalli di manutenzione più lunghi. Combi nato con una maggiore affidabilità, tutto ciò si traduce in costi di ser vizio inferiori fino al 40 per cento per i trasportatori rispetto alle unità precedenti. Per facilità di installazio ne e spazio ottimizzato del telaio, le nuove unità UT-R sono anche più piccole rispetto alla gamma prece dente, con una larghezza ridotta di 200 mm. Il peso dell’unità è anche inferiore di 40 kg, consentendo ai clienti di trasportare più carico utile durante ogni viaggio di consegna.
Thermo King ha presentato alla fiera
IAA Transportation 2022 di Hannover T-1200R Whisper Pro, l’ultima aggiunta ultra silenziosa al portafoglio di sistemi di refrigerazione per autocarri della Serie T. I nuovi modelli T-1200R Whisper Pro mono e multitemperatura soddisfano le più severe normative sul rumore, inclusi i prossimi re quisiti PIEK. Ciò consente ai trasportatori di effettuare consegne nei centri urbani a qualsiasi ora del giorno e della notte e con un impatto minore sulle comunità. Le unità della serie T di Thermo King sono disponibi li nei modelli diesel o ibridi. Nella versione ibrida (disponibile come opzione), l’unità
può passare senza interruzioni dalla mo dalità diesel a quella elettrica per accedere alle zone a basse emissioni delle città. La nuova T-1200R Whisper Pro offre la stessa affidabilità e prestazioni della serie T con li velli di rumorosità inferiori anche rispetto ai più recenti requisiti standard PIEK. T-1200R Whisper Pro è dotata di soluzioni telemati che montate di serie e utilizza la tecnologia geo-fencing per passare automaticamente alla modalità silenziosa quando si accede a una zona predefinita a basse emissioni di rumore. Ciò consente ai trasportatori di effettuare consegne senza restrizioni di giorno e di notte, con la tranquillità di di
sporre di un’unità in grado di rispet tare le normati ve di qualsiasi area. Nel caso del modello ibrido, quando è dispo nibile l’alimenta zione dal veicolo, l’unità passa alla trasmissione elettrica per ridurre ulterior mente le emissioni. Le unità Whisper Pro T-1200R certificate PIEK offrono prestazioni ai vertici della categoria in conformità con gli standard ATP (Accord Transport Périss
Federico Petrolini, Ceo PAD Multienergy
Giuseppe Barelli, Toscandia esempio di dealer vincente
SHELL, SBOCCIANO CINQUECENTO NUOVI AVAMPOSTI
Firmata lo scorso febbraio, la partnership tra le due aziende porterà sul mercato nuove soluzioni integrate per i viaggi, incluse stazioni di ricarica elettrica, carburanti e lubrificanti a basse emissioni e servizi di mobilità per flotte e aziende.
di Greta Rossi SenigalliaGrande cura nella gestio ne delle relazioni con l’esterno, in particolare con i vertici delle grandi compagnie petrolifere. È il model lo costruito negli anni da Federico Petrolini, secondogenito di Fran co, fondatore di Goldengas. Sua è stata la gestione di operazioni chiave tra le quali, nel 1999, l’ac cordo con Brixia per l’acquisto di 236 impianti ex Agip, da cui è nata PAD (Petrolifera Adriatica), uno dei principali gruppi italiani nella distribuzione e commercializza zione di soluzioni per la mobilità sostenibile. Porta la firma di Fe derico Petrolini anche la partner ship tra PAD e Shell, sottoscritta lo scorso febbraio, per l’apertura di 500 stazioni di servizio di nuova generazione su tutto il territorio italiano.
BIO
Federico Petrolini
Entra in Goldengas, azienda fondata dal padre, a soli 19 anni, subito dopo il servizio di leva. Dopo un inizio in amministrazione, si sposta prima nel ramo logistica e poi nell’area commerciale. Negli anni ricopre incarichi di crescente responsabilità all’interno del gruppo: oggi è Ceo di PAD Multienergy, Amministratore Delegato e Vice Presidente di Goldengas, Presidente di Gas Energy, Goldenergy, Goldeurhotels, Diagnostica Marche e Amministratore Unico di Gestioni Impianti Oil & Non Oil. Il suo approccio manageriale ha prodotto risultati eccellenti, trasformando il gruppo nel primo operatore nazionale privato non integrato, con otto società, 300 dipendenti e oltre 700 stazioni di servizio in tutta Italia, con brand come Esso, Eni, IP, Q8, Tamoil e Shell. Sposato e padre di quattro figli, ama conoscere culture nuove attraverso la lettura, i viaggi e lo studio delle lingue; ex maratoneta e triatleta, è un grande appassionato di sport, che pratica quotidianamente e cui da sempre dedica buona parte del tempo libero.
Una partnership importante, quella tra PAD e Shell, che ha portato all’apertura di 500 nuove stazioni di servizio ndi nuova generazione su tutto il territorion italiano. Nelle foto alcuni momenti dell’evento organizzato in occasione della firma del contratto.
Su quali premesse e con quali obiettivi nasce l’accordo tra PAD Multienergy e Shell? Shell era alla ricerca di un partner per tornare, con il proprio brand, sul mercato retail in Italia, con tribuendo all’obiettivo del Grup po di essere presenti nel settore mobilità in oltre novanta Paesi entro il 2025. PAD Multienergy era desiderosa di poter ulterior mente sviluppare la propria rete, anche attraverso accordi con reti di terzi operatori e, in particolare, di poterlo fare con la collabora zione di un operatore affidabile e con un know-how internazionale, all’avanguardia nello sviluppo di prodotti e servizi e, soprattutto, con grande passione e cura dei bisogni dei clienti, qual è senza dubbio Shell.
Quali sono i progetti comuni che hanno portato alla partnership tra le due aziende?
Il brand Shell è sinonimo di qua lità, servizi e innovazione, tutti valori e principi che anche PAD Multienergy sente propri. Insie me, offriremo progressivamente ai clienti nuove soluzioni integra te per i loro viaggi, incluse stazio ni di ricarica elettrica, carburanti e lubrificanti a basse emissioni, servizi di mobilità sempre più
Giuseppe Barelli, Toscandia esempio di dealer vincente
“SHELL GUIDA E FACILITA LA TRANSIZIONE ENERGETICA”
Grazie al contratto sviluppato con PAD Multienergy, il più grande fornitore globale di carburante riporta il marchio sulla rete stradale proponendosi, con la nuova Shell Card, come partner per i fleet manager.
di Greta Rossi Sesto San GiovanniCon oltre 46mila punti vendita in quasi 80 paesi e circa 32 milioni di clienti serviti ogni giorno, Shell è il più grande fornitore di carburante al mondo. Il rientro in Italia nell’ambito Mobility conferma l’impegno a mantenere la leadership in questo settore? Lo chiediamo a Davide Bovio, manager milane se, in Shell Italia da oltre vent’anni, da agosto 2021 Head of Fleet Solutions and e-Mobility.
Shell è sempre stato ritenuto marchio premium anche nel settore del trasporto: con quale strategia commerciale intende tornare a rappresentare un riferimento? Da un lato, grazie al contratto di Retail Brand License sviluppato con PAD Mul tienergy, Shell riporta il marchio sulla rete stradale, permettendo in questo modo a tutti (trasportatori, automobilisti e motociclisti
completi per automobilisti, mo tociclisti, flotte e aziende. Nel breve la possibilità di accesso ai prodotti Shell, tra cui il carbu rante premium Shell V-Power e i lubrificanti Shell Helix e Shell Rimula, e per i clienti business la Shell Card per accedere ai servizi di mobilità.
italiani) di avere a disposizione, oltre alla qualità dei suoi carburanti e prodotti, come la gamma dei lubrificanti e il carburante pre mium Shell V-Power, nuovi servizi e prodot ti a basse emissioni, oltre che a innovative soluzioni per la ricarica elettrica. Dall’altro, grazie alla Shell Card, il brand si rivolge a un pubblico di clienti B2B, con l’obiettivo di rappresentare il partner ideale per i fleet manager, grazie a una vasta e capillare rete di accettazione, a efficaci sistemi di gestione online delle flotte e, soprattutto, a soluzio ni innovative, in grado di accompagnare e supportare in maniera efficace il percorso di transizione energetica, tema sempre più attuale e di primaria importanza nel settore.
Shell ha storicamente puntato molto sui servizi: quali sono le novità studiate per il mondo dell’autotra sporto?
L’introduzione della Shell Card rappresen ta sicuramente una novità che mette a di sposizione un’ampia gamma di servizi per il mondo B2B, dagli sconti sul carburante alla fatturazione riconciliata alle dilazioni di pagamento fino agli strumenti online di supporto per la gestione delle flotte. Non da ultimo, la possibilità di disporre di una carta carburante ibrida, grazie alla quale poter effettuare, con un solo strumento, sia ricariche elettriche sia rifornimenti tra dizionali. Nei prossimi mesi ulteriori novità arricchiranno l’offerta attuale.
In termini di numeri e rete distributiva quali sono gli obiettivi di PAD nei prossimi anni?
Secondo il contratto di Retail Brand Licence stipulato lo scorso febbraio, PAD Multienergy potrà utilizzare il brand Shell sulla pro pria rete, con un accordo che pre
“Innovativa nei servizi offerti, sarà molto più di una semplice carta carburante”, annuncia Alice Pulici, che accelera sul processo di completamento del “business model” con un preciso obiettivo: assegnare alla Concessionaria il ruolo di unico interlocutore per i clienti.
di Greta Rossi CalcinatoOfficina, pedaggi, accise, sgravi fiscali: proponendo ai trasportatori la Car ta Shell, Cavi Diesel di fatto assegna a se stessa il ruolo di Concessionaria che, prima in Italia, non solo unisce il settore dei car buranti al mondo dei veicoli commerciali e industriali, ma rafforza la sua vocazione di dealer che affianca alla vendita e assi stenza un mondo di servizi, proseguendo il processo di evoluzione avviato sei anni fa dall’ Amministratore Delegato Alice Pulici. Brand Licence in Italia per la Carta Shell, quella di Cavi Diesel è stata una scelta più che naturale: l’offensiva lanciata dalla mul tinazionale leader nel settore petrolifero è frutto di un accordo con PAD Multienergy, azienda nata nel 1999 dall’unione di due carismatiche figure imprenditoriali, Paolo Zani e Franco Petrolini, ed è controllata dalla marchigiana Goldengas e dal Gruppo Brixia, di cui fa parte Cavi Diesel, Conces sionaria DAF e Isuzu. Non solo: l’ingegner Enrico Zampedri, Presidente di PAD Mul tienergy, ricopre la carica di Vicepresidente
ìIn un ambito decisamente competitivo, qual è la “chiave di differenza” della Carta Shell rispetto ai competitor? Quali saranno le future implementazioni? La Shell Card si distingue dalla concorrenza per la vasta rete di rifornimento, sia di carbu ranti tradizionali sia di ricariche per veicoli elettrici e ibridi plug in. Per i rifornimenti di carburanti tradizionali, i clienti B2B potran no accedere all’intera rete di distribuzione ENI e Q8, oltre ovviamente alle stazioni di rifornimento a marchio Shell, in rapido svi luppo, per un totale di circa 7mila stazioni di servizio. Per le ricariche elettriche, invece, i clienti potranno fare affidamento su 28mila punti di ricarica pubblici dei principali ope ratori del settore. A livello internazionale, i clienti possono avere inoltre accesso all’am pia rete distributiva di Shell e dei suoi part ner terzi nei principali Paesi europei, per un totale di circa 30mila stazioni di rifornimen to e 370mila punti di ricarica.
Qual è la strategia Shell nel sostenere gli autotrasportatori che stanno investendo su veicoli ad alimentazioni alternative? Shell è al fianco dei clienti per sostenerli nel loro percorso verso la transizione energetica con un’ampia offerta di soluzioni innovative. In primo luogo grazie alla semplificazione of ferta dalla carta ibrida Shell Card EV, grazie alla quale i clienti B2B potranno effettua
vede lo sviluppo di oltre 500 sta zioni di servizio nei prossimi anni. Il programma sta procedendo come da piano: ad oggi abbiamo già avviato 35 stazioni di servizio con il brand Shell.
Quali sono i criteri con i quali PAD sceglie i suoi partner
nell’ampliare la rete distributiva?
re con un solo strumento sia rifornimento tradizionale sia ricarica per i veicoli plug in hybrid e elettrici, senza cambiare provider. Inoltre, grazie alle soluzioni di ricarica in casa e in azienda di Shell Recharge Solu tions, le aziende avranno la possibilità di svi luppare un ecosistema completo, progettato in base alle loro specifiche esigenze. Tutto questo rappresenta un modello integrato, che punta a promuovere in maniera sempre più efficace la mobilità sostenibile.
La collaborazione con Shell per mette d’introdurre prodotti e ser vizi innovativi, che vengono ora resi disponibili per soddisfare le esigenze degli utenti italiani.
La riconosciuta affidabilità e il grande know-how di Shell rap
presentano un’importante op portunità per rafforzare la nostra presenza nel mercato. Quindi, operatori del settore interessa ti a condividere le strategie di questo progetto, e ad impegnarsi costruttivamente insieme a noi, sono il profilo che ricerchiamo nei nostri partner.
vendita della Shell Card?
Si tratta di un progetto innovativo, di grande interesse e nel quale crediamo fortemente, che si colloca pienamente nel solco della strategia tracciata da Brixia Automotive: l’obiettivo non è vendere camion, bensì rap presentare un riferimento a 360 gradi, nella vendita e nei servizi che accompagnano l’u tilizzo del veicolo per la sua intera vita. La Shell Card rappresenta un’ulteriore propo sta nel ventaglio di servizi e, nella strategia di affermazione del marchio lanciata da PAD Multienergy, Cavi Diesel farà la sua parte in termini di vendita.
Sempre in prima linea con autotrasportatori e professionisti, dopo 36 anni di storia di Concessionaria DAF e il break even rag giunto nel 2019, anno migliore di sempre, nel 2020 Alice Pulici ha dato vita a BTrucks, affiancandola a Cavi Diesel, per il ritorno del marchio Ford Trucks, brand al quale l’azienda era legata al momento della sua fondazione.
Come nasce e come si sviluppa l’integrazione in Cavi Diesel della
Chi sono i principali destinatari della Shell Card: flotte strutturate o imprese di minori dimensioni? Com’è tradizione in Brixia Automotive, ini zieremo con un incontro informativo presso la clientela Cavi Diesel: la Carta consentirà numerosi vantaggi, sul piano fiscale, del risparmio immediato ai distributori ma in futuro avrà anche altre funzioni, oggi in fase di studio, dal pagamento dei pedaggi alla fatturazione diretta e digitale dei lavori di manutenzione. Cominceremo dalle flotte di maggiori dimensioni ma, pur consapevoli dell’importante lavoro che ci attende, pro seguiremo con le piccole e medie imprese: dopo una prima fase in cui ad occuparsene sarà la nostra forza vendita, nel 2023 avre mo una risorsa dedicata esclusivamente a questa tipologia di servizio.
Quindi non sarà una Carta per pagare il gasolio e basta? Un mondo di servizi su cui aprirsi alla pos sibilità di confrontarsi con il cliente è la
mission di Brixia Automotive: i nostri Area Manager, guidati dai Direttori Commerciali Cesare Facchetti e Massimo Portalupi, non andranno a vendere il camion e la Shell Card; i clienti che lo riterranno opportuno incontreranno una persona dedicata in toto, formata e aggiornata sui servizi Shell. Sono certa che tante aziende di autotrasporto del territorio di Brescia e Bolzano verifiche ranno in concreto il ventaglio di servizi e il grande vantaggio potenziale del nuovo stru mento: il nostro team di consulenti conosce bene le esigenze dei clienti e ne compren de le necessità. Le squadre di Cavi Diesel e BTrucks sono “apripista” in questa fase di start-up, in tandem con gli esperti Shell, che ci aiuteranno a dare le corrette informazioni alla clientela e a comprendere la ricezione del mercato.
Sul piano commerciale qual è l’obiettivo di Brixia Automotive nell’integrare la Shell Card?
Intanto completare il nostro business mo del. Inoltre, Shell è universalmente rico nosciuto come premium brand nel settore dei carburanti, la Carta rappresenta un forte upgrade affinché Brixia Automotive raggiunga il suo obiettivo: diventare unico interlocutore per i trasportatori e profes sionisti per ogni esigenza legata alla loro attività. Non da ultimo, la Shell Card sarà veramente innovativa, senza pari sul merca to per la capacità di risolvere e rispondere alle necessità di ogni tipologia di cliente, dalla flotta che possiede depositi interni alle imprese monoveicolari che hanno bisogno di uno strumento utile per fare rifornimento ovunque si trovino.
ALICE PULICI: “LA CARTA SHELL COMPLETA IL NOSTRO BUSINESS MODEL”
L’INTERVENTO Davide Bovio Head of Fleet Solutions and e-Mobility
BRIXIA AUTOMOTIVE Cavi Diesel lega il settore dei carburanti ai veicoli da lavoro
speciale IBE 2022, L’ITALIA DEI TRASPORTI HA BISOGNO DI FARE RETE
120 ESPOSITORI DI CUI IL 10 PER CENTO INTERNAZIONALI, OLTRE 300 TEST DRIVE, PIÙ DI 30 TAVOLE ROTONDE E WORKSHOP, 8 PREMI
Giuseppe Barelli, Toscandia esempio di dealer vincente
ASSEGNATI: QUESTI I NUMERI CHE DECRETANO IL SUCCESSO DELLA DECIMA EDIZIONE DI IBE INTERMOBILITY AND BUS EXPO OTTENUTO ANCHE GRAZIE AL LE SINERGIE CON IL TTG TRAVEL EXPERIENCE.
Confronto importante anche tra i protagonisti del TPL, con l’obiettivo di promuovere la diffusione della trazione elettrica in occasione del rinnovamento previsto delle flotte finanziate dal PNRR.
Collaborare, anziché compete re. La decima edizione di IBE - Intermobility and Bus Expo, la fiera del trasporto collettivo organizzata a Rimini dal 12 al 14 otto bre scorsi, ha fatto tesoro delle istanze emerse in primavera nello studio di GPF Inspiring Research sulla domanda d’in termobilità: se oggi i suoi alfieri sono autobus urbani (44,1%) e bus extraur bani (14,6%), da questi ci si aspetta non solo che siano più ecologici (61,6%) o frequenti in relazione al servizio pubbli co (49,8%), ma anche in grado di “dia logare” grazie a tecnologie digitali sem pre più accessibili e user-friendly. “La sharing mobility è destinata a offrire un forte contributo in termini di flessibilità degli spostamenti - ha riconosciuto En rico Giovannini, ministro uscente delle Infrastrut ture e della Mobilità So stenibile intervenuto al 1° Forum nazionale sulla mo bilità sostenibile collettiva - e il fiorire di applicazioni che permettono di monito rare e geolocalizzare i bus asseconda proprio questa tendenza. Accanto alla spe rimentazione nelle grandi città del progetto Mobility as a Service (MaaS), van
L’Italia è in ritardo sulla transizione: in EU nel primo semestre dell’anno sono stati venduti quasi 2000 bus elettrici e circa il 30 per cento delle flotte sono elettriche, mentre nel nostro Paese la quota si abbassa a meno dell’1 per cento.
no però rafforzati il ruolo dei mobili ty manager, così come le competenze tecnologiche degli autisti”. Obiettivi promossi alla fiera di Rimini anche con la premiazione del progetto CampBus, attraverso il quale gli studenti hanno iniziato a essere coinvolti in percorsi educativi per l’acquisizione delle nuove competenze richieste dal mercato tra sporti: dal padroneggiamento dei ser vizi avanzati di frenata e tenuta strada automatizzati a quelli di guida assistita, dai sistemi che offrono al conducente dettagli sulla strada mediante l’utilizzo di sensori all’interconnessione con i semafori grazie ai bluetooth dei pas seggeri. Come emerso nel dibattito sul MaaS, sia i costruttori di mezzi che gli sviluppatori di software sono ormai chiamati a collaborare con regolatori.
LA MOTOR VALLEY DEI BUS
La difficoltà di coordinamento dei diver si attori - ha ribadito Mauro Bonaretti, capo dipartimento Mobilità Sostenibile del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile - rende indispensa bile una figura chiave come quella del mobility manager”. Un ulteriore contri buto, in questa direzione, è giunto dal progetto “Scuderia” 2022-2023 di Start Romagna, impegnata a formare una nuova generazione di di autisti diplo
mati alle scuole superiori e con patente D/E CQC nella fascia d’età compresa fra i 24 e i 35 anni. Crescenti, d’altra parte, risultano le voci di settore che accostano l’autobus a un aereo più che a un’auto, sia per i livelli di tecnologia integrata e di servizio offerto, sia per la necessità di uno stile di guida del tutto originale. Alla luce di tali considerazio ni, Start Romagna sta oggi puntando ad attivare un ecosistema che si configuri come una vera e propria “Motor Valley” degli autobus. Non poche sono però le difficoltà lungo il percorso. Esempio lampante è l’elettrificazione integrale dei veicoli dedicati al TPL: che si tratti dei vincoli di decarbonizzazione euro pei o dei finanziamenti del Pnrr per il rinnovo delle flotte, entrambi sembra no agire più come ostacoli che come facilitatori. La ragione prima, ancora una volta, sta nella mancanza di coor dinamento di tutti gli attori della filie ra, spingendo l’Italia verso un ritardo cronico nella transizione elettrica. “In Europa i ritmi sono invece ben più di namici - ha rilevato Alessandra Astolfi, Global Exhibition Director Green&Te chnology di Ieg - visto che nel primo semestre 2022 sono stati venduti quasi 2mila bus elettrici (+27 per cento sul corrispondente periodo 2021), mentre il 30 per cento circa delle flotte risultano
Non mancano però buone notizie: gra zie ai finanziamenti del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibi le, così come al bando di gara che sarà lanciato dalla Consip, sono almeno mille i bus elettrici che potrebbero essere ac quistati entro la fine dell’anno nel no stro Paese. Industria Italiana Autobus ha inoltre avviato la produzione e la vendita del bus elettrico City Mood, mentre Ive co ha riportato E-Way fra i confini nazio nali. Persino l’olandese VDL sta valutan do nuovi investimenti in Italia puntando al “reshoring” delle produzioni presenti in Asia. Non c’è dubbio che il successo delle nuove operazioni sarà correlato alla capacità di allestire nuove reti ef ficienti per rifornire i mezzi di energia elettrica: obiettivo perseguito da Hitachi Italia, ma anche da Enel X attraverso un servizio di consulenza, ricarica e fornitu ra chiavi in mano. Flixbus e Itabus resta no poi convinte che il mercato italiano abbia grandi potenzialità, a patto che sviluppi rapidamente autostazioni nelle quali mobilità su gomma e su ferrovia possano avvantaggiarsi delle reciproche innovazioni, trovando un punto d’incon tro ideale proprio nell’intermobilità.
Giuseppe Barelli, Toscandia esempio di dealer vincente
Pronti i nuovi touring. Ma gli autisti?
Un premio per ri annodare le fila della transizio ne energetica dopo quattro anni. Scania è tornata da protagonista alla decima edizione di Ibe - Intermobility Bus Expo, puntando sulla pre sentazione del nuovo high decker Scania Touring, ma scegliendo anche di essere main partner del riconoscimento “Ibe Bus Driver of the year 2022”. Conclusa una prima fase di selezione online, le finali del concorso sono andate infatti in scena negli spazi esterni della fiera di Rimi ni, dov’è stato allestito un percorso per mettere alla prova dodici autisti di ogni età e provenienza. Alla fine il vincitore è risultato Al berto Nuscedere, giovane driver di bus Gran Turismo, capace di totalizzare appena 59 punti di penalizza zione rispetto ai colleghi Nicola Capur so (2° con 124 punti) e Domenico Audia (3° con 138 punti). Il riconoscimento ha preso inoltre in considerazione le com petenze tecniche inerenti la storia del trasporto persone, il pacchetto Mobilità e i tempi di guida e riposo, inducendo Scania ad assegnare al primo classifi cato un’esperienza di guida presso il Porsche Experience Center di Fran ciacorta, mentre agli altri due finalisti un omaggio accompagnato da un corso di formazione sul corretto uso del cro notachigrafo messo a disposizione da Infogesteb - Golia (Technical Partner del premio).
IL CONFRONTO È D’OBBLIGO
“Le rapide trasformazioni che stanno investendo sia il trasporto pubblico che granturismo - spiega Enrique En rich, ceo di ItalScania - richiedono un confronto costante con tutti gli attori della filiera, ma lo stop agli eventi det tato dalla pandemia ha inevitabilmente allentato le possibilità di dialogo: per questo motivo abbiamo colto nel pre mio Ibe l’occasione ideale per metterci rapidamente in contatto con i colleghi, ospitandoli presso il palco del nostro stand durante la premiazione. Abbia mo così avuto modo di far conoscere nel dettaglio le soluzioni tecniche per la gamma Citywide dei bus urbani, predisposti per l’uso di carburanti al ternativi, così come del nostro modello di punta per l’extraurbano, disponibile nei modelli da 10,9 metri, 12,1, 12,9 e 13,7. Un settore certo più complesso per attuare la transizione energetica, oltre che maggiormente penalizzato dai blocchi imposti dalla pandemia”. Fari accesi, dunque, sulla completa riprogettazione dello Scania Touring, dotato della tecnologia più all’avan guardia per sicurezza, riduzione delle emissioni e della rumorosità, nonché disponibile con un’ampia gamma di propulsori. “Molte sono le innovazioni apportate - evidenzia Roberto Caldini, direttore buses&coaches ItalScania - a partire dalla tecnologia della sospen sioni anteriori all’impianto elettrico o ai serbatoi del carburante. Abbiamo lavorato per non compromettere la capacità dei passeggeri, offrendo al contempo ottimo comfort e maggior capacità di carico. Per quanto riguarda invece l’impianto elettrico, è stato do tato di una migliore unità di controllo elettronico, ma anche di nuove funzioni volte a migliorare le prestazioni e facili
tare la diagnostica per le riparazioni o la manutenzione. L’impianto consente inoltre di usufruire di nuove funziona lità all’interno dell’ADAS e dei sistemi di trasporto autonomo”. Gli autobus con sospensioni anteriori indipendenti sono dotati di serbatoi da 275 o 460 li tri di nuova versione, mentre quelli ad assale anteriore rigido prevedono una capacità di 275 o 410 litri. Quel che più affascina l’autista è però la postazione di guida: ridisegnata in toto, eccelle per ergonomia, sicurezza, comfort e manovrabilità. “Lo spazio per le gambe è ampio - aggiunge Caldini - e favorito non solo dal sedile regolabile in altez za, ma anche dall’assenza di gradini, oltre al fatto di disporre di pulsantiere personalizzabili e con posizionamento flessibile grazie alla funzionalità CAN. Cresce poi la sicurezza alla guida con freni di stazionamento elettropneuma tici e ampio raggio di sterzata”. Com pletano la riprogettazione gli ampi vani portaoggetti, unitamente a un pannello di controllo centrale con nuovo sistema di infotainment a tre sistemi: standard e medio, con touch screen da 9 pollici e telecamera sul retro del veicolo così come sulla porta, oltre che modello smart radio Bosch; premium, con mo dello di radio Bosch Infotainment ap positamente creato per il bus, incluso touch screen da 7 pollici e navigatore (più due monitor Bosch da 22 pollici). Sorridono pure i passeggeri, i cui spazi appaiono ora più luminosi e ampi gra zie all’uso di colori chiari, ma migliorati anche nell’ergonomia dei corridoi con nuovi supporti per i piedi, ampio spazio per le gambe e possibilità di ricarica dei dispositivi via Usb accanto alla presa microfono. Presente nel cruscotto un ampio frigorifero con volume da 40 litri. Ma le grandi sorprese devono ancora ar rivare: col rinforzo dell’assale anteriore, la capacità di carico è stata aumentata da 7,5 a 8 tonnellate, distribuendo in modo ottimale il peso tra l’asse anterio re e posteriore, mentre la catena cine matica è stata progettata per consentire un risparmio di carburante sino al 6 per cento. Taglio favorito fra l’altro dalla marcia per inerzia e dal cruise control predittivo. “A quest’ultimo abbiamo ri servato particolari attenzioni - riprende Caldini - dal momento che la sicurezza diventa sempre più fondamentale in relazione alla complessità tecnologica del mezzo. L’obiettivo è infatti di aiuta re l’autista a mantenere sempre la di stanza giusta dai veicoli che precedono l’autobus, ma anche favorendo il suo allineamento in corsia attraverso una
Lane keep assistance e rilevando pre senze nell’angolo cieco del conducente grazie al blind spot warning. Sono poi rilevate le possibili collisioni con utenti vulnerabili come ciclisti o pedoni nelle vicinanze del mezzo, mentre le barre ri gide nella parte anteriore e posteriore proteggono gli altri utenti della strada in caso di incidente.
I PROBLEMI DELL’EXTRAURBANO
Ulteriore tutela il freno di stazionamen to elettropneumatico, che blocca i freni sino al momento dell’accelerazione, im pedendo così il movimento involontario del veicolo”. Tutto pronto per riprende re in grande stile la stagione turistica, dopo un’estate con numeri record. Non pochi sono però i problemi all’orizzonte. “A mancare, oggi - rilancia il CEO Enrique Enrich - non è tanto la capacità d’innovazione tec nologica, quanto la disponibi lità stessa di mezzi e autisti. E’ importante che il mercato prenda consapevolezza di cambiamenti difficilmente riallineabili agli standard pre-pandemia. Innanzitutto i costi delle materie prime sono destinati a rimanere alti, tenendo conto che il conflitto russo-ucraino sta ridisegnan do gli approvvigionamenti delle filiere e, anche in caso di accordi internazionali, neces siterà di tempi medio-lunghi per ripristinare una normalità tradizionalmente intesa. Gestire questi aumenti non è semplice, perché il set tore extraurbano non gode al momento di alcun supporto da parte dei fondi del Pnrr e deve fra l’altro fare i conti con un’alimentazione non convertibile anco ra all’elettrico. Dobbiamo poi prendere atto che i tempi di consegna di un nuo vo mezzo si aggirano ormai attorno ai 10 mesi, contro i 5 o 6 del passato: le
trasformazioni del settore sono dunque rallentate, perché a mancare è anche il riscontro pratico sul campo”. Questo spiega in parte la strategia di Scania nel presidiare il maggior numero possibile di eventi pubblici, durante i quali lavorare all’intensificazione dei rapporti anche e soprattutto col bacino degli autisti. “Attraverso i test previsti dal premio Ibe - sottolinea Enrich - abbiamo voluto sensibilizzare la platea sul fatto che non solo mancano autisti per via della rior ganizzazione dovuta alla pandemia, ma anche competenze adeguate per stare alla guida di mezzi sempre più comples si. Dobbiamo trovare un nuovo punto di equilibrio fra la rapidità con cui vengo no introdotte innovazioni tecniche e la capacità umana di restare al passo coi tempi: rischiamo infatti di creare da soli un problema nel problema, cui nessun incremento dei dispositivi di sicurezza a bordo è in grado di porre rimedio. L’uo mo è fondamentale e al centro di ogni scelta strategica nell’evoluzione del mercato dei traspor ti”. Per il 2023 Scania punterà perciò a raf forzare i propri pro grammi di Master Dri ver, creando ulteriori occasioni destinate a coinvolgere nuove e vecchie leve, nel ten tativo di riequilibra re un settore ormai troppo sbilanciato sul fronte merci. I ritardi nel ripristinare gli organici del granturi smo potrebbero infat ti avere un effetto boomerang sulla forte ripresa manifestatasi nei mesi estivi e che, stando ai dati diffusi proprio in oc casione delle concomitanti fiere di IBE e TTG Travel Experience, non sembra an cora risentire della crisi bellico-energeti
speciale
ca a livello di prenotazioni. “La nostra programmazio ne industriale ha bisogno di maggior chiarezza anche da parte della politica e delle istituzioni - conclude Enri que - perché al momento è molto difficile capire quale sia ad esempio il miglior carburante rispetto al qua le adattare o progettare i nostri autobus: dobbiamo investire in gas? Biogas? Idrogeno? Al di là del pro blema della disponibilità di materia prima e di allesti mento delle reti infrastrut turali, abbiamo a che fare con scelte che non possono poi essere cambiate rapidamente in corsa. Non c’è dubbio che la transizione energetica debba es sere perseguita attraverso ogni modalità possibile, ma all’industria vanno date li nee chiare e sicure: le riconversioni della produzione hanno tempi ben più lunghi e costi assai maggiori rispetto agli orien tamenti della politica”.
speciale
I Setra next generation Serie 500 conquistano il pubblico di Rimini
Giuseppe Barelli, Toscandia esempio
Vedere. Toccare. Ascoltare. EvoBus Italia ha trasforma to la propria partecipazione a Ibe - Intermobility Bus Expo di Rimini in un’esperienza di viaggio sensoriale, dando modo ai propri clienti di familiarizzare con i bus Setra Next Generation Serie 500, così come di ap prezzare la vicinanza della società dopo i lunghi e difficili mesi di pandemia. “Siamo consapevoli delle forti difficoltà che il trasporto turistico ha dovuto at traversare - riconosce Rosmara Ranieri, Marketing & Communication Manager
EvoBus Italia - e abbiamo lavorato mol to in termini di comunicazione e social networking per raggiungere il maggior
numero possibile di nostri estimatori.
La risposta in fiera è stata notevole, sia in termini di affluenza che di parteci pazione ai nostri interventi in ben tre tavole rotonde; segno che la voglia di tornare a viaggiare è più forte dell’at tuale clima d’incertezza internazionale. In tal senso, la concomitanza della fie ra TTG Travel Experience si è rivelata estremamente funzionale per stimolare ancor più l’attenzione sui mezzi presen tati”. Con un +60 per cento di presenze rispetto al 2020 e ben 120 brand esposi tori, l’edizione 2022 di IBE è stata con siderata da tutti un successo, lasciando sperare in numeri ulteriormente positivi per l’IBE Driving Experience di Misano ad ottobre 2023 e, naturalmente, per la riproposizione della kermesse nel 2024 a Rimini. Nell’ampia area espositiva, do minata dal claim di EvoBus “Nati per
viaggiare”, i protagonisti as soluti sono stati i modelli Se tra S515 HD Comfort Class e S516 HDH Top Class, al loro debutto sul mercato italiano dopo l’annuncio dello scor so 13 luglio e la presentazio ne alla sola stampa durante lo IAA. Fra le caratteristiche d’immediato impatto, il desi gn: la mascherina anteriore nera del Comfort Class, ad esempio, rende invisibile la copertura radar dei siste mi di assistenza alla guida. Analogamente a quanto ri scontrabile nel Top Class, gli indicatori di dire zione, le luci di mar cia diurne e le luci di posizione sono poi stati integrati in un li stello cromato sopra i fari Led. All’interno, la conferma di trovarsi sempre al cospetto dei “Roll Royce degli autobus”: il cockpit rinnovato esibisce una modanatura decorativa nera, con superficie spazzolata. Spicca inol tre la funzione Hold del freno di stazionamento elettronico, una ca ratteristica opzionale sul Comfort Class che garantisce maggior si curezza in fase di partenza. Col nuovo Coach Infotainment Series possono essere invece alimentati più supporti multimediali, beneficiando di una navigazione integrata. ai modelli più innovativi”.
ASSISTENZA SALVAVITA
Anche la funzione Keyless Start è pen sata per rendere l’accensione ancor più immediata, premendo semplicemente il pedale del freno in concomitanza col pulsante di avviamento. Ma le attenzio ni riservate al restyling dei due model li Setra sono innumerevoli. “Anziché elencarle una ad una o rimandare alle schede del nostro sito - riprende Ranieri - abbiamo preferito spiegare personal mente tutti i cambiamenti dal vecchio al nuovo autobus, organizzando walk around quotidiani dalla nostra forza di vendita focalizzati sulla sicurezza, sul design e soprattutto sulle nuove tecno logie di bordo: dal sistema di frenaggio
alla tenuta strada, è impos sibile non rendersi conto di come la percezione del percorso diventi ancora più immediata sui nuovi modelli, in grado fra l’altro di garantire risparmi maggiori per via dell’efficientamento energetico”. Vertici d’eccellenza sui Top Class resta no senza dubbio i sistemi di assistenza alla guida: arrivato alla quinta genera zione, l’Active Brake Assist di serie ha incrementato ulteriormente il livello di prestazione. In quanto primo sistema al mondo per autobus da turismo di assi stenza alla frenata di emergenza, l’Aba 5 può garantire l’arresto a una velocità anche di 50 km all’ora. L’Active Drive Assist 2 a richiesta, invece, si avvicina ulteriormente alla guida autonoma e contribuisce significativamente ad al leggerire il lavoro dell’autista. Sia il Pre dictive Powertrain Control che il Tem pomat con regolazione della distanza e il sistema antisbandamento lavorano poi in piena sinergia. Di fronte a tante meraviglie tecnologiche, la spiegazio ne in loco si è rivelata una formula vin cente. Puntando sulla vendita diretta, anziché tramite concessionario, Setra ha rare occasioni per sviluppare un con fronto faccia a faccia: modalità comuni cativa che sarà dunque tenuta in forte considerazione per la strategia futura. “Già nei giorni di Ibe abbiamo attivato una vera e propria campagna di sensibi lizzazione sull’elettromobilità - osserva Ranieri - organizzando un ‘test ride’del nostro eCitaro per i visitatori: i presenti
sono stati invitati ad “ascoltare il silen zio” degli autobus Mercedes-Benz, così come a vedere il nuovo Intouro K Hy brid. Sono poi stati proposti numerosi test drive con il nostro Tourismo”.
Durante IBE 2022 i nuovi Setra questi hanno anche vinto il premio Pullman Ri viera assegnato nei giorni di fiera. “Una dato molto interessante dell’edizione 2022 - fa notare ancora Ranieri - riguarda il forte interesse sia per i servizi digitali e di assistenza venduti attraverso i colle ghi di OMNIplus, sia per l’usato dei mez zi proposti dal nostro Brand BUSstore. Chi si sta avvicinando al settore vive in dubbiamente il forte contrasto fra l’alto livello di specializzazione dell’offerta e le incertezze odierne relative all’orien tamento di mercato: assistenza e usato diventano perciò risorse utili ad alimen tare il business, garantendo intervalli di tempo sufficiente per comprendere quali siano gli effettivi bisogni, nonché il tipo di performance associati ai modelli più innovativi”.
POSTVENDITA DIGITALIZZATO
“A Rimini siamo intervenuti non solo per incontrare i clienti che supportiamo quotidianamente con i nostri servizi - ha dichiarato Paride Bonvini, direttore cu stomer Service & Parts di EvoBus Italia - ma anche per presentare l’innovativo settore dei servizi digitali, importanti per il miglioramento della redditività delle flotte e tema particolarmente sensibile oggi. I servizi digitali OMNIplus ridu cono infatti i tempi di fermo del mezzo attraverso la manutenzione predittiva e l’acquisto online dei ricambi, miglioran do le performance del driver in termini di guida sicura ed ecologica. L’abbina mento dei contratti di manutenzione con i servizi digitali, inoltre, rappresen ta il modo più efficace per garantire la massima redditività del bus e mettere al riparo dagli imprevisti. Per Daimler Bu ses, rappresentato dal brand OMNIplus, il mondo dei servizi è strategico quanto la commercializzazione dei veicoli”. Non solo innovazione, dunque, ma anche tan ta assistenza per fronteggiare con mag gior duttilità i rallentamenti delle filiere prodotti dalla crisi internazionale: una strategia ideale per il breve-medio ter mine, che consente di guardare al futuro con fiducia e positività.
speciale
Efficienza e leggerezza vestite da coach
Tris d’assi per la partecipazione di Irizar a Ibe dove il gruppo spa gnolo ha presentato per la prima volta in Italia i suoi pullman di avanguardia: l’Irizar i6S Efficient Irizar, l’Irizar i6S su telaio Scania e, sempre con lo stesso telaio, l’Irizar i4CNG. All’ester no degli spazi fieristici sono stati invece messi in mostra due Irizar i6S Efficient Integrale, dando modo ai partecipanti di sperimentare la guida dell’autobus più efficiente della storia del gruppo.
DOPODOMANI AD IDROGENO“Il mondo sta affrontando una sfida sia climatica che energetica - ha dichiarato Imanol Rego, nuovo Direttore Generale del Gruppo Irizar, che a livello globale dà oggi lavoro a quasi 3mila persone in 90 Paesi, con un fatturato che supera i 433 milioni di euro - e il gruppo Irizar ha l’obiettivo di rispondere tanto in termi ni di efficienza quanto di sostenibilità, offrendo una gamma di soluzioni di tra sporto in grado di spaziare dalla mobili tà elettrica a ogni altra fonte energetica disponibile”. Oltre agli autobus elettrici a emissioni zero, il gruppo ha infatti in flotta autobus diesel e biodiesel, a biogas e gas naturale, oltre che ibridi. Per Rego la nuova carica rappresenta il traguar do naturale di un lungo cammino che in Irizar lo ha visto ricoprire prima il ruolo di CEO e-Mobility, dopo una vasta espe rienza internazionale in diverse posizioni di responsabilità, dalla catena di approv vigionamento al business globale. Come messo in evidenza alla presentazione di Ibe da Antonio Bornacci, Amministrato re Delegato di Irizar Italia, “se l’oggi e il domani della mobilità sono senz’altro
l’elettrico, il dopo domani sarà pro babilmente l’i drogeno: la vera tecnologia del fu turo. Tutto quello che stiamo utiliz zando oggi va certamente bene, ma è ipotizzabile che sia rivolto a un arco tempo rale ridotto di dieci, vent’anni.
Ciò di cui oggi disponiamo per tenere le nostre città più pulite dalle polveri sot tili si chiama ‘elettrico’ per il trasporto urbano, ma ‘ibrido’ o ‘gas’, per i trasporti extraurbani”. Perché Irizar i6S sia sta to battezzato Efficient è presto detto: consumi ed emissioni sono stati ridotti fino al 13 per cento, il peso fino a 950 kg, mentre il coefficiente aerodinamico del 30 per cento. “La resa aerodinamica
- evidenzia Ioana Alijostes, Responsabi le Comunicazione Irizar - rappresenta la chiave di questa nuova generazione di pullman. Parte della zona anteriore del veicolo e il tetto sono stati modificati. Al contempo si è lavorato sulla curva tura del parabrezza e sugli altri cristalli anteriori per ridurre al minimo la resi stenza dell’aria. Irizar i6S offre inoltre la possibilità di sostituire gli specchietti retrovisori con telecamere a visione di gitale, con il duplice obiettivo di fornire una visuale grandangolare in qualsiasi condizione atmosferica”.
PIÙ LEGGERO E RESISTENTE
Discorso a parte merita la riduzione del peso complessivo, ottenuta analiz zando il peso di ciascun componente e, attraverso un loro primo sgravio, ridi stribuendo il carico complessivo. L’ope razione ha richiesto acciai ad alta resi stenza e materiali compositi più leggeri, volti a sostituire i tradizionali materiali
Alla conquista del mercato italiano del trasporto pubblico
VDL Bus & Coa ch nuovo punto di riferimento per il trasporto urbano in Italia. Tornato all’IBE, dopo aver salta to l’edizione del 2020, il costruttore olandese ha raccolto notevoli con sensi per la gamma Citea di nuova generazione de stinata alle città. “Siamo rimasti sorpresi da una risposta del pubblico tan to entusiasta - commenta Massimiliano Costantini, Managing Director VDL Bus & Coach Italia - per ché nel Belpaese siamo conosciuti maggiormen te per i nostri autobus turistici. Nonostante lo stand fosse presidiato da 10 nostri rappresentanti, nei momen ti di picco abbiamo faticato a seguire tutte le richieste: evidentemente il crescere della sensibilità intermoda le sta assottigliando le distinzioni fra comparti commerciali, ma è altrettan to indubbio che l’interesse per i nuovi mezzi elettrici urbani stia traendo linfa dalla forte vocazione green dei cittadi
ni. Proprio per questo motivo è un peccato che due eventi tanto importanti per il nostro mercato, cioé IBE a Rimini e NME a Milano, si siano svolti in contemporanea: in una fase storica di ripresa dei contatti diretti, fare sistema significa anche e soprattutto rispetta re i distinti spazi di visibilità”. Presentata per la prima volta a Berlino, in occasione della fie ra InnoTrans di metà settem bre, la gamma Citea vanta nel bus full electric da 12 metri il suo esemplare di punta: oltre ad avere fiancate in monobloc chi di materiale composito, il mezzo colloca a pianale la batteria. Una novità assoluta. Ampia anche la capacità pas seggeri, che può raggiungere le 110 unità sul modello con batteria standard (306 kWh). “Di fatto si tratta di una seconda generazione del modello full electric che circola in Eu ropa da 10 anni - fa notare Costantini - e che conta ben 1.300 veicoli con all’atti vo 200 milioni di chilometri percorsi in 11 Paesi (pari a una quota di mercato elettrico del 14%).
Al di là delle diverse modalità di ricarica già sperimentate
(in deposito, a pantografo, con presa corrente o ricarica in linea), ciò che ne fa un autentico gioiello ecologico è il concept ‘zero compromise’, per il quale l’autobus è stato pure premiato ad IBE come veicolo più innovativo”.
CARATTERISTICHE VINCENTI
La riprogettazione rispetto al preceden te full electric (mutuato da una driveli ne a gasolio) è stata infatti portata avan ti senza alcun vincolo, con l’obiettivo di aumentarne l’autonomia, la capacità di trasporto e la vivibilità, abbattendo al contempo i consumi. Sono almeno cinque le caratteristiche che fanno oggi la differenza sul mercato e che tanto hanno colpito il pubblico di Rimini: lo spostamento della batteria dal tetto al pianale ha contribuito a un sensibile al leggerimento dell’intero corpo, mentre le pareti laterali in sezione unica (prive cioé di saldatura), al pari dei doppi vetri standard, producono un isolamento ter mico ed acustico eccellente, annullando ogni effetto vibratorio. “Sono state poi create tre diverse aree climatizzate - ag giunge ancora Costantini - due a favo re dell’autista e una per la cabina. Col perfezionamento dell’aerodinamica, gli attriti sono calati addirittura del 35 per cento. Insomma, arriviamo sul merca
strutturali. “Grazie a queste innovazioni - fa notare ancora Alijostes - lo spazio per i passeg geri è aumentato, dando modo di perfezionare l’ergonomia e migliora re il comfort. Sono poi stati ridotti al minimo rumori e vibrazioni. Anche il posto di guida è stato ridisegnato per renderlo più comodo ed ergonomico, oltre che per offrire un cam po visivo più ampio. La nuova gamma esclusiva di climatizzatori Hispacold, infine, è più compatta, leggera ed efficiente”. Note di merito vanno alla nuova architettura multiplessata e al protocollo di comu nicazione, che insieme offrono servizi di autodiagnosi in tempo reale con ma nutenzione preventiva, così come con possibilità di monitoraggio online per la diagnosi da remoto. Un bus a tutti gli ef fetti “intelligente”, anche perché i dati e le statistiche sull’utilizzo sono archiviati nel cloud attraverso i sistemi di connet tività Datik. Per quanto riguarda l’Irizar i4CNG, le sue diverse versioni (H, M, L) consentono un perfetto equilibrio tra accessibilità e capacità del bagagliaio a seconda delle esigenze dell’operatore. Sono fra l’altro disponibili lunghezze da 10,8 o 15 metri. Indiscutibili i vantaggi ambientali: le carrozze a gas naturale riducono le emissioni di CO2 del 20-25 per cento, quelli di NOx fino al 60 per cento e le emissioni di particolato di oltre il 98 per cento.
to italiano con un modello di indubbio pregio estetico e tecnologico, grazie al quale possiamo cominciare a farci ap prezzare anche dal trasporto pubblico. Vincere i bandi di gara dei Comuni non sarà facile, perché oltre alle caratteri stiche del prodotto occorre sviluppare un forte radicamento sul territorio, ma il primo passo è ormai fatto. Se la rispo sta sarà pari a quella ricevuta ad Ibe o a InnoTrans, potremo concorrere da leader anche in questo settore del mer cato italiano”. La gamma Citea offre fra l’altro un ampio ventaglio di scelta, col modello base da 12,2 metri, sviluppabile a 13,5, 14,9 e 18,1 in versione articola ta. Il loro successo non ha comunque messo in ombra i bus turistici portati a Rimini: solo nei primi due giorni, il mo dello da 14 metri messo a disposizione per le prove all’aperto è stato utilizza to per ben 40 test drive, mentre quello da 13,5 - grazie al suo doppio asse - ha raccolto ampi consensi per la possibili tà di essere equiparato a un 12 metri in riferimento ai pedaggi. Sul fronte gare pubbliche, invece, VDL vanta già un’im portante affermazione a Bologna, oltre ad aver posizionato due veicoli elettrici nell’aeroporto di Milano Malpensa per il collegamento dei terminal. “Le per plessità riguardano semmai l’ambito della produzione - evidenzia Costantini - perché la congiuntura economica inter nazionale potrebbe aggravare la dispo nibilità di materie prime. Dal punto di vista dell’impiantistica, però, guardiamo al futuro con sicurezza: entro l’inizio del 2023, VDL Bus & Coach aprirà un nuovo stabilimento a Roeselare, in Belgio. Sarà il nostro centro per la mobilità elettrica insieme a Valkenswaard, progettato per garantire zero emissioni di CO2 e, in vir tù dei suoi 20mila mq, del design a luce naturale e del suo garden roof, destinato a diventare la fabbrica di autobus più moderna d’Europa”.
Grande accoglienza da parte del pubblico di Rimini per la gamma portata in Fiera da VDL: nei primi due giorni il Citea da 14 metri è stato oggetto di 40 test drive.
“L’interesse per i nuovi mezzi eletttrici urbani sta traendo linfa dalla vocazione green dei cittadini” ha affermato Massimiliano Costantini, Managing Director Italia.IRIZAR Peso e consumi ridottissimi, e aerodinamica al top: queste le virtù dell’i6S VDL BUS & COACH Citea convince tutti
NEXT MOBILITY EXHIBITION
LA TRANSIZIONE RIMETTA AL CENTRO L’UOMO
Prima edizione per NME, Next
Mobility Exhibition, la fiera della mobilità sostenibile, del presente e del futuro, orga nizzata negli spazi di Fieramilano Rho, sotto il patrocinio delle principali asso ciazioni di categoria del tpl italiano. “È un’iniziativa che nasce dall’ascolto del mercato e di coloro che si occupano del trasporto delle persone – ci ha racconta to Emanuele Guido, Exhibition Director Business Unit Lifestyle di Fiera Milano SpA - sono aziende che hanno eviden ziato la necessità di un momento di confronto dove gli operatori potessero incontrare l’innovazione. La tematica è quella della transizione energica certa mente: è un momento delicato perché sono stati stanziati finanziamenti ingen ti per supportare questo cambiamento nel mondo del trasporto, ma in questi casi il rischio è che i fondi non vadano tutti nella direzione giusta. Per questo insieme alle associazioni che rappre sentano le aziende che trasportano le
Quello dei servizi commerciali di trasporto con autobus, di noleggio e linea, esercitati in regime di libero mercato e senza sovvenzioni pubbliche, è indiscutibilmente un settore di rilevanza strategica nel sistema di mobilità collettiva del Paese, con un ruolo nevralgico nei collegamenti intermodali. Si tratta di una realtà di circa 5mila imprese che, con oltre 30mila autobus e 30mila addetti, assicurano in maniera capillare la mobilità di turisti, lavoratori e studenti.
Il trasporto commerciale con autobus è un volano per la mobilità turistica e sostenibile nonché una risorsa fonda mentale per il nostro Paese. Numeri importanti per dimensione e diffusio ne su territori e segmenti di mercato, grandi potenzialità di sviluppo e di evo luzione del settore in chiave industria le, ma ripartenza difficile dopo la crisi dovuta alla pandemia. E’ la fotografia che emerge dal rapporto sui servizi commerciali di trasporto con autobus presentato da ANAV, l’Associazione del trasporto di passeggeri con autobus di Confindustria, nel contesto di Next Mobility Exhibition. “Quello dei servizi commerciali di trasporto con autobus, di noleggio e linea, esercitati in regime di libero mercato e senza sovvenzioni pubbliche - sottolinea Nicola Biscotti, Presidente di ANAV - è indiscutibil mente un settore di rilevanza strategica nel sistema di mobilità collettiva del
persone abbiamo voluto fortemente una cornice per fare il punto sì sull’in novazione del prodotto, ma anche su quelle che devono essere le linee guida nell’ambito delle quali questo prodotto andrà ad operare”.
L’idea di NME nasce in un momento cri tico per il settore, ma gli organizzatori hanno subito scelto di puntare in alto,
AL DI LÀ DELLE SCELTE RELATIVE ALLA TRAZIONE, CHE SIA ELETTRICA A BATTERIE, AD IDROGENO, DIESEL O GAS, LE AZIENDE CHE SI OCCUPANO DI TRASPORTO PUBBLICO DOVRANNO AVERE NEI
Giuseppe Barelli, Toscandia esempio di dealer vincente
PROSSIMI ANNI UN OBIETTIVO PRIMARIO: RENDERE
L’ESPERIENZA DOOR-TO-DOOR TPL DAVVERO UTILE.
a cura di Ilaria Brugnotti Milanopartendo da una città – Milano – che negli ultimi anni ha subito una trasfor mazione importante ed oggi è un mo dello di riferimento, anche nel settore del trasporto pubblico. “Innanzitutto –continua Guido – abbiamo voluto che la nostra manifestazione fosse biennale per permettere all’innovazione di com pletare i suoi cicli naturali in modo ap prezzabile per il pubblico di riferimento. È stato proprio quando il settore si è tro vato più in difficoltà, nei mesi duri del Covid, che abbiamo sentito di voler dare un segnale forte, e abbiamo pensato di organizzare questa manifestazione. Una manifestazione nata fin dal principio con un taglio non solo italiano, ma europeo, internazionale: certo per il coinvolgi mento di brand che operano su scala internazionale - un terzo degli esposi tori lo sono - ma anche e soprattutto nei contenuti, nell’evidenziare linee di dialogo tra Paesi. In questo momento è complicato commentare lo stato di salute del trasporto pubblico, perché
le risposte che si danno ai passegge ri sono molto variegate. In numerose aree non solo la lunga percorrenza, ma anche l’interurbano è esercitato per con to del pubblico da aziende private che, a seconda delle loro esigenze, danno ri sposte diverse, anche e soprattutto sulla tematica della trazione: alcune scelgono diesel, altre elettrico, oppure gas o idro geno. Con questa fiera abbiamo voluto centrare tutto il comparto sulla persona, sul passeggero. Vogliamo che il cittadino, il consumatore venga rimesso al centro di tutto il processo: è importante fargli capire come integrare mezzi pubblici e privati, ma soprattutto occorre renderlo protagonista di un’esperienza di viaggio non più complicata e di difficile program mazione, ma sana e soprattutto caratte rizzata da un livello di comfort adeguato. Questa è la vera sfida per i prossimi anni: più riusciremo a mettere l’utilizzatore al centro, più l’esperienza door to door delle persone sarà utile e veloce più la transizione avrà successo.
ANAV L’intervento del presidente al Next Mobility Exhibition Biscotti: “Autobus volano della mobilità sostenibile”
Paese, un volano del turismo e della mobilità sostenibile, con un ruolo nevralgico nei collegamenti intermodali. Lo dicono i numeri e la presenza diffusa delle nostre imprese in segmenti diversi, an che di nicchia, del trasporto pas seggeri. Parliamo di una realtà di circa 5mila imprese che, con oltre 30mila autobus e 30mila addetti, assicurano ogni giorno in manie ra capillare la mobilità di turisti, lavoratori e studenti attraverso servizi sia di trasporto pubblico che dedicati, sulle brevi come sulle medie e lunghe distanze”.
La crisi del mercato dovuta alle restrizio ni imposte dalla pandemia ha avuto su tutti i segmenti gestiti effetti pesantissi mi. “Convergono in tal senso – prosegue Biscotti - tutti gli indicatori disponibili:
nel 2020 e 2021 le vendite dei ticket bus turistici per l’accesso alle ZTL delle principali città d’arte di Roma, Firenze e Venezia sono crollate del 90 per cento rispetto al 2019, gli ingressi dei bus delle linee interregionali, nazionali e internazionali alle autosta zioni di Roma e Milano sono diminuiti di oltre il 60 per cento, il traffico passeggeri del traspor to aereo che alimenta i collegamenti aero portuali con autobus è calato in media del 75 per cento. L’impatto sul fatturato, che in anni prepandemia sfiorava i 3 miliardi di euro a fron te di oltre 1,5 miliardi di km annui percorsi, è stato nell’ordine di oltre il 70 per cento, mentre il livello di indebitamento delle imprese è aumen tato di oltre il 500 per cento rispetto al 2019”. Il rapporto ANAV rivela che, dopo la grande crisi degli anni 2020 e 2021, il settore è in ripresa ma non ha ancora recuperato i livelli di attività e di fatturato ante-covid, anche per le difficoltà del quadro politico interna zionale che spingono al rialzo il prezzo del gasolio, materia prima fondamentale per il settore. “Come evidenzia la nostra
indagine il gasolio – osserva Biscotti –alimenta più del 95 per cento della flotta, sia nel comparto delle linee che in quello del noleggio, ed è quindi chiaro l’impatto su bilanci aziendali di un aumento che, in base ai dati del Ministero dello Sviluppo Economico, supera nei primi otto mesi dell’anno il 23 per cento rispetto al 2019. E’ un fattore di forte ostacolo alla ripresa del settore, insieme a quello della caren za dei conducenti che ha ormai assunto dimensioni allarmanti”.
Per ANAV è necessaria l’adozione di un pacchetto di misure di breve e medio termine: “Contenimento del costo del gasolio, fissazione di massimali per l’ac cesso dei bus alle ZTL urbane e risorse per favorire il reclutamento di conducen ti, il rinnovo del parco autobus, che nel noleggio raggiunge un’anzianità media di 13 anni, e la realizzazione o ammoderna mento di autostazioni e infrastrutture a servizio del trasporto con autobus sono misure imprescindibili per il rilancio del settore accanto alle quali deve trovare spazio una riforma del quadro normativo di riferimento che garantisca il corretto funzionamento del mercato e riconduca espressamente le imprese di noleggio con conducente e di linea gran turismo nel novero delle “imprese turistiche” valorizzandone il ruolo all’interno della filiera turistica del Paese. Sono queste le misure che chiediamo e ci aspettiamo che vengano attuate insieme a una rapida erogazione dei ristori covid e caro carbu ranti varate nei mesi scorsi dal Governo e ancora in stand-by”.
Il trasporto collettivo coinvolge in Italia circa 5mila imprese che, con oltre 30mila autobus e 30mila addetti, assicurano ogni giorno in maniera capillare la mobilità di turisti, lavoratori e studenti attraverso servizi sia pubblici che dedicati.
Giuseppe Barelli, Toscandia esempio di dealer vincente
IVECO BUS Una par tecipazione che non passa inosservata quella del brand a NME
Mobilità sostenibile pret â porter
Raggiungere la mobilità sostenibile è un impegno costante per Iveco Bus, autentico leader nel settore delle energie alternative (CNG, biometano, elettrico, XTL/ HVO). Il brand ha sempre anticipato la crescente necessità di veicoli più ecologici che rispettino le risorse naturali, l'ambiente e la salute pubblica attraverso l'offerta di soluzioni di trasporto mature, virtuose ed ecoresponsabili.
Qualunque sia la missione del cliente - urbana, periurbana o interurbana - e indipenden temente dalle sue necessità, la famiglia di prodotti Iveco Bus offre una risposta concreta all’inevitabile transizione energetica grazie alla sua ampia gamma e al suo approccio basa to sul mix energetico. Cominciamo dal Daily Access CNG, il minibus sostenibile per la mobilità urbana. Alimentato a gas naturale, totalmente com patibile con il biometano, è disponibile in Classe A, I e II: Le versioni con ingres so centrale ribassato sono disponibili in lunghezze che vanno da 7,1 a 8 m, con varie disposizioni dei posti a sedere. Gli interni, estremamente luminosi grazie alle ampie finestre, possono ospitare fino a 28 passeggeri. Di facile acces so per passeggeri a mobili tà ridotta e con passeggini (i primi gradini sono alti solo 270 mm), il veicolo monta di serie una rampa manuale (a richiesta anche elettrica) e ha un’area dedicata ai passeggeri con disabilità. Una doppia porta scorrevole elettrica semplifica la salita e la discesa dei passeggeri. Sono disponibili anche varie dotazioni aggiuntive, come l’e asy ticketing e la predisposizione per il sistema SAE, l’illuminazione a LED, l’aria condizionata, un set-up multime diale audio-visivo e prese USB, il tutto per un maggior comfort dei passeggeri a bordo. Il motore Euro VI-E offre pre stazioni elevate e reattive con 136 CV e 350 Nm di coppia. La struttura è stata rinforzata per ospitare il serbatoio del GNC sul tetto. Con 460 litri GNC nella sua versione più ottimizzata, il Daily Ac cess offre un’autonomia fino a 510 km.
LA GAMMA PIÙ COMPLETA E FLESSIBILE DEL MERCATO
Passiamo all’E-WAY firmato Heuliez, l’autobus urbano totalmente elettrico per la decarbonizzazione del trasporto passeggeri. Tre i modelli offerti all’at tenzione del pubblico, un E-WAY da 9,5 metri di lunghezza, uno da 10,7 e uno full electric da 12 metri di lunghezza, entrambi con ricarica notturna e dota ti di batterie di ultima generazione che forniscono un’autonomia fino a 400 km per un massimo di 462 kWh a bordo del veicolo da 12 m. L’E-WAY offre la gam ma più completa e flessibile sul mercato, con una soluzione in grado di soddisfare le esigenze specifiche di ogni cliente con modelli disponibili in quattro lunghezze (9,5 m, 10,7 m, 12 m e 18 m) e due tec
nologie di batteria a seconda dell’applicazione specifica: celle NMC (nichel-mangane se-cobalto) ad alta energia per carica notturna in deposi to e celle LTO (ossido di litio titanato) a potenza elevata per carica rapida durante la sosta. C’è poi lo Streetway CNG, soluzione conveniente per il trasporto ecologi co urbano. Lungo 12 metri, punta sul comfort dei passeggeri e sull’efficienza operativa. Le porte di accesso anteriore e centrale, larghe 1.200 mm, facilitano l’entrata e l’uscita, mentre il pianale ribassato integrato e l’ampio corridoio centrale consentono un flusso rapido e un accesso senza ostacoli per i pas seggeri in sedia a rotelle nell’abitacolo.
Può anche essere ordinato con rampa manuale o elettrica e una comoda area speciale per passeggeri con mobilità ri dotta. Dotato dell’efficientissimo motore EURO VI Step E Cursor 9 CNG, che ero ga 310 CV, è compatibile con il biome tano. Il suo serbatoio a elevata capacità (fino a 1.600 litri) garantisce un’ottima autonomia nelle missioni urbane. Con questo modello, equipaggiabile con cambio automatico VOITH Diwa 6 o ZF Ecolife 2, due o tre porte e diverse opzio ni di equipaggiamento personalizzato, Iveco Bus sta ampliando la sua gamma di servizi per il trasporto urbano. Iveco Bus offre inoltre il modello diesel con HI-SCR in versione articolata (18,75 m) dello Streetway, pienamente compatibi le con combustibili rinnovabili.
UNO SU DUE È UN CROSSWAY
Ancora, il Crossway CNG, leader di mer cato in Europa: con una produzione re cord di circa 55.000 unità, oggi, un veico lo interurbano su due immatricolato nel nostro continente è un Crossway. Oltre a essere efficiente, offre anche il motore
più potente sul mercato, il Cursor Ive co 9 CNG da 360 CV, compatibile con il biometano. Con una capacità totale di 1.260 litri in quattro serbatoi da 315 litri, il veicolo ha un’autonomia fino a 600 km ed è compatibile con il rifornimento ra pido o lento. Grazie al design intelligen te, i serbatoi di GNC sono installati nel tetto, consentendo di ottenere l’altezza complessiva più bassa sul mercato. An che qui due cambi automatici, mentre la sicurezza passiva del veicolo è stata migliorata grazie all’attenuazione delle collisioni anteriori conforme alla nor mativa ECE R29.03, certificata dal TÜV Sud.
Iveco Bus sta stringendo partnership
strategiche per portare avanti l’innova zione e svolgere un ruolo guida nella mo bilità del futuro. Nel luglio scorso, Iveco Bus ha annunciato la sua collaborazione con HTWO (marchio commerciale di Hyundai Motor Group per l’idrogeno) per equipaggiare i prossimi autobus eu ropei alimentati a idrogeno con i sistemi di celle a combustibile di un leader del settore come HTWO, forte di oltre 20 anni di esperienza in questa tecnologia. Inoltre Iveco Bus firmato un protocollo d’intesa con VIA, con l’intento di verifi care possibili collaborazioni finalizzate allo sviluppo di soluzioni personalizzate on demand per il trasporto pubblico e dei relativi servizi digitali per autobus.
LA SOLUZIONE DI TRASPORTO URBANO IDEALE PER LA MOBILITÀ SOSTENIBILE
Dopo il lancio, avvenuto a inizio anno, dell’autobus urbano UrbanWay Hy brid CNG da 12 metri, ora si aggiunge la versione da 18 metri, compatibile con l’alimentazione a biometano. Il nuovo autobus articolato assicura il 16 per cento di risparmio di car burante rispetto alla versione a gas e una riduzione delle emissioni di CO2 fino al 16 per cento, oltre a un significativo miglioramento del costo totale di esercizio. Il nuovo veicolo è disponibile anche come sistema Bus Rapid Transit con la denominazione CREALIS. Le consegne del nuovo Ur banWay Hybrid nella versione da 18 metri inizieranno a fine anno.
Questa tecnologia ibrida di nuova generazione, dotata di una trasmis sione elettrica sviluppata in stretta collaborazione con Voith, assicura una significativa riduzione dei costi dell’energia e delle emissioni di CO2 rispetto alle generazioni precedenti, con ottimizzazione del costo totale
di proprietà. Come per la versione da 12 metri, la soluzione ibrida integra ta nell’autobus articolato include una batteria da 48 V accoppiata al cambio DIWA NXT e al solido motore Cursor 9. Il cambio DIWA NXT è accoppiato a un potente motore elettrico di re cupero da 35 kW di picco, che funge da starter e generatore per recuperare l’energia cinetica accumulata durante le fasi di decelerazione e frenata, con una batteria LTO ad alta energia (48 V) montata sul tetto. Il motore elet trico supporta il propulsore Cursor 9 nelle fasi di accelerazione, in modo da risparmiare carburante. La nuova soluzione presenta inoltre una funzio ne Stop & Start, che offre numerosi vantaggi per utilizzatori e operatori: elimina infatti rumorosità e vibrazio ni, determinando un maggior comfort per passeggeri, residenti e pedoni in attesa alle fermate, migliorando an che il consumo di carburante.
speciale
speciale
Il giusto collegamento tra batterie e asfalto
U02 Urban-e Pro grande pro tagonista sullo stand Solaris a NME: la famiglia dedicata all’urbano elettrico è allinea ta al trend attuale, perseguito dal pro duttore di pneumatici specializzato nel settore del trasporto con un approccio alla sostenibilità a 360°, che parte dal la selezione delle materie prime, passa dai processi produttivi e arriva alla va lutazione di un TCO che sia sempre più vantaggioso per le aziende. “Prometeon – inizia a raccontarci Samuele Bernardi, Area Manager Nord Italia di Prometeon Tyre Group – si pregia di essere l’unico produttore completamente focalizzato sui settori Truck e Bus, Agro, OTR a partire dal 2015-2016 quando il Gruppo
a focalizzarci su ricerca e sviluppo, re parti che hanno portato al lancio della Serie 02”. Ci sono voluti quattro anni di studio, 180 milioni di chilometri di test sulle strade di Italia, Germania e Turchia, 2.500 pneumatici testati, e un gruppo di lavoro di cento professionisti coinvolti nel progetto tra ricerca e svi luppo, marketing, logistica e comparto commerciale, per arrivare al più impor tante lancio di prodotto nella storia di Prometeon Tyre Group. La Serie 02, la nuova generazione di pneumatici pre mium Prometeon a marchio Pirelli, già arrivata sulle strade di tutta la regione EMEA, si sviluppa su cinque linee di prodotto, rivolte all’utilizzo autostra dale, regionale, urbano e cantiere. “Su tutti gli pneumatici della Serie 02 – con ferma Bernardicompare la dicitura “Prometeon Engine ered”, a testimoniare lo sforzo progettuale e produttivo di Pro meteon Tyre Group e le innovazioni tec nologiche raggiunte. Qui a NME il focus naturalmente – pro segue Bernardi - è sulla linea U02 Ur ban-e Pro dedicata ai veicoli urbani per il trasporto passeggeri. Nel giro di tre anni il parco autobus urbani sarà per metà elettrico, e questo è il prodotto che dedichiamo a questo segmento. La
Barelli, Toscandia
Samuele Bernardi, Area Manager Nord Italia di Prometeon Tyre Group, ci racconta l'attento sviluppo della nuova Serie 02, e lo stato dell'arte della gamma dedicata agli autobus a batterie per il trasporto passeggeri in città
sfida più importante è stata quella de rivante dal peso dell’autobus elettrico, che è maggiore rispetto a quelli termi ci a causa della presenza delle batterie. Dunque abbiamo dovuto aumentare la capacità di carico degli pneumatici sen za in alcun modo diminuire il numero di passeggeri, e mantenendo ferme quelle che devono essere le caratteri stiche imprescindibili dei nostri pro dotti. Innanzitutto la sicurezza, e con questa famiglia, come per il resto della gamma, abbiamo la marcatura inverna le 3PMSF, e poi naturalmente il comfort, e non solo quello acustico. Abbiamo sviluppato e implementato tecnologie che mirano a ren dere più strutturato lo pneu matico, un’esigenza centra le soprattutto per quanto riguarda gli autobus urbani che sono spesso passibili di urti, ad esempio contro i marciapiedi”. La Serie U02 Urban-e Pro ha come driver principale la sostenibilità, che non esaurisce la sua funzione nell’essere compa tibile strutturalmente con i veicoli elettrici e urbani, ma irradia la sua operatività su tutto il processo, dalla selezione delle materie prime, alla riduzione dei consumi della produzione, all’attenzione alle persone che lavorano nell’impianto e infine al TCO: un chilo metraggio più elevato, una resistenza al rotolamento più bassa e un minor consumo di carburante. Parlando della
Serie 02 in generale rispetto alla gamma precedente migliora in tutto: resisten za al rotolamento (18 per cento medio in meno), chi lometraggio (+10 per cento medio), durabilità (+20 per cento medio), uniformità di usura (+10 per cento me dio). Inoltre, tutti i prodotti possono essere oggetto di riscolpitura e sono ricostruibili, a vantaggio della vita utile dello pneumatico. “Già da un paio di anni – conclude Bernardi – ab biamo in essere una collaborazione con ANAV, che è tra i promotori di NME: non potevamo mancare per raccontarci ma anche per capire qual è lo stato dell’arte degli altri protagonisti del settore”.
SOLARIS Il pioniere della mobilità elettrica e il legame con la città di Milano È stata la Madonnina a crederci fin dall'inizio
Sono Francesco Tusino e Riccardo Cornetto, rispettivamente Direttore Commerciale e Direttore Post Vendita di Solaris Italia, a spiegarci la filosofia del brand, che per primo ha investito negli autobus a zero emissioni, trovando già anni fa nel capoluogo lombardo un terreno più che fertile.
Un legame speciale quello che lega Solaris alla città di Mi lano, e che viene celebrato e onorato con la partecipazione del costruttore polacco a NME, rassegna che vede al centro del suo interesse il trasporto pubblico, e quello urbano in particolare. “Solaris – inizia a raccontar ci Francesco Tusino, Direttore Commer ciale Solaris Italia - è un'azienda relati vamente giovane - abbiamo 25 anni di età – ma abbiamo sempre saputo dove andare. E non potevamo oggi mancare ad NME per raccontare la nostra storia e il nostro presente, ma anche perché Milano è per noi una città altamente stra tegica”. Nel 2019 infatti ATM, azienda di trasporti che si occupa della mobilità ur bana nell'area metropolitana di Milano, ha firmato un contratto con Solaris per la fornitura di 250 autobus elettrici, che sono nei mesi successivi entrati a far parte della flotta dell'operatore. Il modello fornito è l'Urbino 12, lungo, appunto, 12 metri e alimentato da una batteria da 240 kWh in grado di tra sportare 26 passeggeri seduti e 56 in piedi.
“Solaris – riprende Tusinoha investito nello sviluppo di elettrici a partire dal 2011, quando è nato il nostro pri mo 9 metri full electric: sia
mo stati i pionieri nel settore. E se allora, quando andavamo a proporre il nostro veicolo, for se molti interlocutori non era no pronti per questa rivoluzio ne, oggi possiamo capitalizzare un'esperienza che abbiamo fatto prima di tutti gli altri. Nel corso di questi 11 anni abbia mo creato una gamma intera, dal 9 metri al 24 passando dal 12, 15 e 18, sia in Classe I e poi in II, per l'urbano e l'interurba no. A partire dal 2018 abbiamo anche sviluppato la tecnologia ad idrogeno, implementandola nel 2019 sul primo 12 metri a celle a combustibile che abbia mo presentato all'UITP 2019 e abbiamo iniziato a commercia lizzare dall'anno successivo in tutta Europa”. Sfida rilanciata a settembre di quest'anno con la presentazione del nuovo Urbino 18 metri ad idrogeno. “Elettrico e idrogeno derivano dalla me desima tecnologia – prosegue Tusino - la differenza è che nel primo caso l'energia arriva dalle batterie, nel secondo dalle celle a combustibile. Queste alimentano direttamente motori elettici, mentre le batterie sono semplicemente un polmo ne che consente la trazione nei momenti di maggior richiesta, e immagazzinano energia in quelli di minor richiesta. Noi
di Solaris non crediamo che le due solu zioni siano in competizione, ma che vada no preferite una all'altra in funzione del profilo del cliente e delle infrastrutture del territorio nel quale opera”. Attual mente sul territorio italiano circolano 8500 Solaris: il marchio può dirsi leader nel comparto elettrico, proprio grazie alla commessa di Milano. “In Italia – inter viene Riccardo Cornetto, Direttore Post
PROMETEON Con la famiglia per gli urbani elettrici grande protagonista a NMEÈ Samuele Bernardi, Area Manager Nord Italia di Prometeon Tyre, a spiegarci lo sviluppo che ha reso la famiglia U02 Urban-e Pro lo pmneumatico ideale per il trasporto elettrico
Giuseppe Barelli, Toscandia esempio di dealer vincente
MAN Elettrifazione, diversificazione e crescita le parole chiave del brand a NME
L'autobus più innovativo del reame
Non poteva mancare a Milano il brand tedesco, fresco vincitore con il suo cittadino elettrico del più importante riconoscimento del settore. David Siviero, Direttore Vendite e Prodotto Bus per il mercato italiano, ci racconta l’approccio aperto di chi trova sempre strade nuove per migliorarsi.
Nessuno meglio di MAN Truck & Bus per parlare di traspor to persone: il vincitore del Bus of the Year 2023 si pre senta ad NME con i fiori all'occhiello della gamma tra cui, oltre al Lion's City E, il veicolo premiato dalla giuria internazionale per la sua straordinaria carica innovativa, due veicoli bran dizzati con i nomi dei più importanti operatori del trasporto su lungo raggio. “Siamo molto soddisfatti della nostra partecipazione ad NME – ha commen tato David Siviero, Direttore Vendite e Prodotto Bus per il mercato italia no – un evento che ben sta ponendo l'attenzione sulle sfide attuali e future della mobilità sostenibile. Qui ci pre sentiamo innanzitutto con i nostri due turistici che esprimono le partnership importanti che abbiamo portato avanti in questi anni, il Neoplan Skyliner con la livrea Itabus, e il Lion's Coach bran dizzato Flixbus, oltre all'Intercity Low Entry e al Lion's City E, il nostro urbano elettrico fresco vincitore del più impor tante riconoscimento del settore. Ma l’attenzione del pubblico milanese non si sta concentrando solo sugli autobus, visto che altrettanto interesse stanno suscitando i costi di gestione e i servizi di assistenza garantiti da MAN Truck & Bus Italia”. Un marchio che fa del
Vendita Solaris Italia – siamo in fase di sviluppo della rete di assistenza. Stiamo selezionando attentamente i nostri par tner perché se i veicoli elettrici da una parte hanno meno componenti, e quindi sono più semplici da riparare, dall'altra risulta molto più complessa la procedura di diagnosi, che è basata principalmente su aspetti di controllo elettronico e di potenza. Il personale deve quindi avere competenze meccaniche, ma anche in formatiche. Oggi per un veicolo elettri co, fatte 100 le esigenze di intervento, 80 sono risolvibili tramite computer”. Una rete di assistenza che a Milano si articola su due officine, incaricate di seguire i 250 veicoli affidati ad ATM. “Abbiamo avviato – prosegue Cornetto – una politica di espansione del numero dei nostri centri di assistenza sul territo rio italiano. Abbiamo fin qui privilegiato zone strategicamente vicine alla clien tela, ma presto saremo presenti in ogni regione. Dobbiamo però trovare partner che condividano il nostro forte spirito di innovazione. Il nostro approccio al service è in continua evoluzione a van taggio del cliente: abbiamo di recente, ad esempio, introdotto sistemi che con sentono la diagnosi automatizzata. È un atteggiamento, il nostro, che deve conta giare anche i clienti e i loro dipendenti: noi produciamo veicoli che riescono ad essere efficienti e confortevoli anche in presenza di una guida non impeccabile, ovvio però che con la collaborazione del le aziende e dei loro guidatori è possibile ottenere un comfort ancora più elevato e un consumo ancora più ridotto. Molte aziende che gestiscono il trasporto pub blico stanno introducendo procedure premiali per i dipendenti virtuosi: tutti dobbiamo collaborare per far funzionare la transizione elettrica e renderla il più efficiente possibile”.
le opportunità di scelta da presentare al cliente una vera e propria bandiera. “Riteniamo – prosegue Siviero - che l'e lettrico sia il focus corretto, anche dal punto di vista storico, per il trasporto urbano, e che si svilupperà nel tempo con sempre maggiori volumi e opportu nità. Per il resto occorre diversificare, e noi lo stiamo facendo, perché lunga percorrenza, city e intercity hanno esi genze diverse. L'elettrico è prematuro sul lungo raggio, in futuro parleremo di idrogeno, ma attualmente la tecnologia diesel è ancora quella più indicata. Di verso il settore dell'intercity che è più facilmente in grado di accogliere diversi tipi di soluzioni, a seconda delle neces sità aziendali”.
UNA PARTNERSHIP
DI ALTO VALORE QUELLA
CON L’OPERATORE ITABUS
MAN Truck & Bus è un punto di riferi mento nel settore, fatto riconosciuto a gran voce dalla giuria del Bus of the Year che quest'anno ha premiato il Lion's City E. “È un premio – continua David Siviero – che attesta il lavoro svolto con determinazione in questi anni: è una grande soddisfazione per noi perché significa che abbiamo percorso la stra da giusta e che gli investimenti stanziati anni fa hanno finalmente trovato un giu sto riscontro. Poi è il mercato che deve accettare e far sua l'innovazione tecno logica, anche se normalmente vincere un premio è un segnale che convince anche i clienti e ci apre dunque oggi la strada per avere buon risultato. Conti nuiamo a lavorare su più fronti perché riteniamo che ci sia sempre margine per implementare soluzioni nuove. Basta considerare la nostra partnership con Itabus: è stata un'esperienza innovativa per noi e guardandoci indietro siamo felici di aver avuto l'intuito di credere in una start-up che partiva da zero. Oggi Itabus schiera 100 veicoli, tutti MAN, e di questi 75 sono a due piani. È stato un percorso che abbiamo compiuto mano nella mano, dalla fiducia iniziale allo sviluppo dell'assistenza lungo le linee per coprire tutta la rete operativa in tempi e costi definiti a priori: una sfida che ci ha permesso indubbiamente di crescere come azienda”. Prima o poi si arriverà nel settore del trasporto pub blico alla guida autonoma? “In questo momento – conclude Siviero - è uno scenario fantascientifico, ma dagli studi fatti anche a livello europeo nell'arco di 15 anni dovremmo iniziare a vedere un importante cambiamento. Sarà un'ul teriore rivoluzione che interesserà non solo il mondo del trasporto pubblico, ma tutta la mobilità, a partire dal tra sporto privato. Noi come MAN conti nueremo a migliorare e ad espandere la nostra competenza tecnologica, ed è per questo che abbiamo scelto di aderire a NME, perché ne abbiamo apprezzato fin da subito l’obiettivo di promuovere l’ammodernamento del sistema del tra sporto persone riattivando la domanda e rispondendo alle esigenze dei cittadi ni. I numeri, la qualità del pubblico e le numerose occasioni che abbiamo avuto di presentare i nostri prodotti alle più grandi flotte italiane ci dicono che anche questa scelta è stata corretta”.
Rete e servizi in costante espansione
I l senso della presenza a NME già nel suo nome: DKV Mobility, il solution provider scelto quotidianamente in 51 Paesi da circa 259.000 clienti, arriva a Milano con l’intenzione di confrontarsi con gli altri professionisti del settore sull’evoluzione della mobilità. “I nostri prodotti – ci spiega Veronica di Pietro, Marketing Specialist di DKV Mobility – hanno come obiettivo primario la digitalizzazione e l’efficienza a portata di tutti i cittadini. Siamo molto felici quindi di partecipare ad una fiera che ci avvicina ad una tipologia di mez zi ampiamente diffusa sul territorio nazionale: stando al report ANFIA pubblicato a dicembre 2021, infatti, in Italia sono presenti circa 100.000 autobus, con un’offerta di 17 autobus ogni 10.000 abitanti. Per soddisfare le loro esigenze, abbiamo progettato appositamente soluzioni dedicate, con particolare attenzione alla sostenibilità di ogni singolo viaggio”. DKV Mobility sta lavorando all’espansione del servi zio: attualmente i clienti hanno acces so alla più grande rete di accettazione energy-agnostic in Europa, che com prende circa 67.000 stazioni di rifor nimento convenzionali, circa 344.000 punti di ricarica per veicoli elettrici e circa 20.000 stazioni di carburante alternativo. “Uno dei nostri target –prosegue di Pietro - è la digitalizzazio ne del customer journey. Per raggiun gere questo obiettivo a maggio 2022 abbiamo lanciato una nuova funzione all’interno della nostra DKV Mobility App: si chiama APP&GO e trasforma lo smartphone in una carta carburan te digitale che consente ai clienti di rifornirsi digitalmente e rapidamente senza scendere dal proprio veicolo, in
un network che attualmente conta in Italia oltre 480 stazioni Tamoil. Come per la nostra rete dedicata alle stazio ni di ricarica e rifornimento, stiamo lavorando al continuo ampliamento dei punti di accettazione di APP&GO su tutto il territorio nazionale”. DKV Mobility sostiene l’elettrificazione del settore e supporta i clienti nella loro progressiva transizione verso la mobi lità elettrica. “Per questo – aggiunge la manager - abbiamo implementato la DKV Card +Charge, una carta che consente di rifornirsi sia di carbu ranti convenzionali ed alternativi che di ricaricare presso punti di ricarica pubblici in un’unica soluzione. Non importa se si guidano veicoli ibridi plug-in o si effettua il passaggio al full electric di solo alcuni veicoli della flotta. Inoltre, tramite il nostro servizio DKV LIVE, ci occupiamo anche della sostenibilità del comparto delle flotte.
Con DKV LIVE infatti i veicoli invia no in tempo reale un ampissimo data set che, grazie ai software di gestione DKV Mobility, vengono trasformati in grafici, mappe e report semplici e intu itivi che consentono di individuare le stazioni di ricarica al miglior prezzo e di tenere costantemente monitorati i costi di gestione e rifornimento. Que sti prodotti costituiscono alcuni degli elementi chiave della nostra mission
“Lead in green”, nell’ambito della quale nel 2021 abbiamo pubblicato il “Green Pledge”. Ci siamo impegnati ad assu mere la leadership nel nostro settore diventando un’azienda climate-positi ve nelle operazioni entro il 2023 e ad aiutare i nostri clienti a ridurre l’inten sità di carbonio della loro flotta del 30 per cento entro il 2030”.
speciale
E così da oggi lavora senza far rumore
Il gemello elettrico del van che dal 1978 copre tutte le applicazioni dei commerciali leggeri è stato presentato alla stampa italiana: l’abbiamo testato sulle strade di Torino. L’eDaily è l’unico veicolo commerciale leggero elettrico ad offrire fino a 20 m3 di volume di carico, fino a 4,6 t di carico utile e fino a 3,5 t di capacità di traino.
R
Nuova PR per Koelliker
I l Gruppo Koelliker ha sempre affidato la ge stione delle relazioni pub bliche a donne che hanno saputo svolgere al meglio il loro compito. Andando a ritroso nel tempo, ricor diamo tra le altre Teresa Prastaro, Patrizia Pasini, Josephine Di Chiara, Gra ziella Mocchi, Stefania Ci priani, Marisa Pagani, Dés irée Baldini, Chantal Pedote. Oggi l’azienda fondata nel 1936 da Bepi Koelliker annuncia l’arrivo ancora di una donna in qualità di PR Manager del Gruppo con la responsabilità di tutti i marchi importati e distribuiti. E’ Chiara Garbuglia, abruzzese, 32 anni, laureata in Economia a Torino con specializzazione in Comunicazione d’Impresa, Pubblica e Pubblicità. In 8 anni presso FCA (ora Stellantis), Garbuglia si è occupata di aspetti commerciali, digital marketing e ufficio stampa. Nell’ultimo anno e mezzo ha rico perto il ruolo di PR & Communication Manager di Helbiz. Chiara Garbuglia va a rafforzare la squadra marketing del gruppo guidata da Luciano Iengo che conta anche su Andrea Intravaia, in qualità di Adver tising & Digital Marketing.
Autotrasporti, affermata so c i e t à v e r o n e s e s p e c i a l i z z a t a n e l trasporto nazionale e internazionale di m e r c e p e r i c o l o s a , i n p a r t i c o l a r e g a s t e c n i c i , r i n n o v a l a s u a f i d u c i a , m a i crollata, in Iveco e in Officine Bren n e r o S o n o 1 5 i n u o v i s s i m i S Wa y c h e , p r e s s o l a s e d e d i Ve r o n a d e l l a concessionaria Iveco per le province d i Tr e n t o Ve r o n a e M a n t o v a s o n o s t a t i c o n s e g n a t i a R o b e r t o e P a o l o B i s s o l i , i m
Bissoli
P er assicurare ai propri clienti tutti i vantag gi di una consegna a zero emissioni, Carni co aggiunge alla sua flotta 12 Mercedes-Benz eSprinter. I veicoli verranno utilizzati per le consegne nel centro di Milano del cliente GLS. Carnico
particolare attenzione alla qualità delle risorse umane, alla scelta dei partner e alla digitaliz zazione dei processi logistici, e per questo in dieci anni è diventata un’eccellenza del settore. Oggi l’azienda dispone di 1.000 mezzi e 1.200 dipendenti, e lavora con i più importanti player.
u l’offensiva mo arrivato s e t t o r e t r a ascesa sul mercato italian o Offensiva che pone il servizio post vendita al cen tro di una strategia che, accanto alle nor mali attività di vendita, intende soddi sfare al meglio le richieste della clientela con un ass efficiente
eVans. Diventa green senza restare al verde.
Il tuo business farà scintille con eVito ed eSprinter. Grazie alla loro grande autonomia, all’elevata velocità di ricarica e ad un’ampia capacità di carico, i due van elettrici Mercedes-Benz sono la soluzione ideale per il trasporto e la consegna merci in città e non solo. Cosa aspetti a scoprire tutto il loro potenziale?
Con oltre 400.000 kg di merci in arrivo ogni giorno nelle varie sedi e circa 70.000 spedizioni quotidiane, la società di Sesto San Giovanni, tra l’altro tra gli sponsor del Monza quest’anno arrivato in Serie A, è tra i principali partner di grandi operatori come GLS. Oggi accoglie in flotta la proposta a zero emissioni della Stella
di Cristina Altieri MilanoIl futuro della mobilità è elettrico, soprattutto per quanto concerne l’ultimo e ora anche il penultimo miglio. E soprattutto quando ad occuparsene sono aziende che fin dalla loro nascita hanno messo al centro dei propri processi la quali tà dei servizi erogati e la soddisfa zione dei partner. Come la Carnico che, per continuare ad assicurarsi e ad assicurare ai propri clienti tutti i vantaggi di una consegna a zero emissioni, aggiunge alla sua flotta 12 Mercedes-Benz eSprinter, veicoli che verranno utilizzati per le conseghne nel centro di Milano del cliente GLS. Carnico, società specializzata nella distribuzio ne con oltre 900 mezzi e 70 mila spedizioni quotidiane, ha sempre posto particolare attenzione alla qualità delle risorse umane, alla scelta dei partner e alla digitaliz zazione dei processi logistici e per questo in dieci anni è diventata un’eccellenza del settore. “Siamo felici di potenziare la nostra flotta di veicoli elettrici a supporto delle attività di GLS nella zona Duomo di Milano - spiega Nicola Cardillo, CEO di Carnico Srl - Ringrazio Mer cedes-Benz per la collaborazione e l’attenzione alle nostre esigenze. Siamo accomunati dalla stessa vi sione di un settore dei trasporti e della logistica sempre più green e sostenibile”. Carnico festeggia nel 2022 dieci anni di vita, ed è diven tata in questo periodo un vero e proprio leader sul mercato nazio nale del trasporto e della logistica distributiva. “Carnico nasce da una mia idea – precisa Cardillo a margine della consegna – ho sem
Non solo per il last mile nell’Area C di Milano
elettrico, un veicolo che sta diven tando sinonimo di affidabilità, si curezza, efficienza e innovazione.
Siamo certi che Mercedes-Benz eSprinter diventerà un elemento strategico all’interno della flotta di questo importante player nel mercato della distribuzione’.
pre avuto la logistica nel sangue e ricoperto posizioni manageriali presso diverse aziende, tutte leader nel settore dei corrieri espresso e della logistica. Ad un certo punto ho deciso di aprire la mia realtà.” Che oggi dispone di 1000 mezzi, 1200 dipendenti – di cui un miglia io di autisti e circa 200 operatori di handling, e lavora con i più impor tanti player del settore, da SDA ad Amazon a, appunto, GLS. “Il nostro core business – prosegue il numero uno della Carnico - è in Lombardia, ma siamo presenti in tutto il Cen tro Nord, in 9 regioni e 27 filiali. Abbiamo creduto da subito nella distribuzione a zero emissioni: que sti sono i primi Mercedes che ac quistiamo, ma non i primi elettrici, il 25 per cento della nostra flotta è detenuta da van a batteria”.
Durante l’intervista, all’interno del magazzino sfrecciano nume rose cargo bike. “Quando sei anni fa – commenta Cardillo – abbiamo aperto questa filiale per gestire il
traffico all’interno dell’Area C di Milano, avevamo coinvolto dei veri e propri ciclisti, dei rider che andavano ad effettuare le consegne con la merce nel loro zainetto. Ab biamo poi svolto delle ricerche nel mondo della distribuzione nel Nord Europa e preso spunto da loro. Oggi lavoriamo con diverse cargo bike, sono utili in certe situazioni, esattamente come i nostri nuovi eSprinter che ci aiuteranno anche in un raqggio più esteso di quello propriamente detto dell’ultimo miglio, grazie soprattutto alla loro importante autonomia che ci per metterà di dare un boost aggiunti vo alle spedizioni di GLS e di altri corrieri nazionali.
ELETTRICO SU TUTTI I SEGMENTI
‘Siamo orgogliosi che un’azienda come la Carnico Srl - ha dichiarato Dario Albano, Managing Director Mercedes-Benz Vans - abbia deci so di investire sul nostro bestseller
“Siamo molto soddisfatti – ha com mentato anche Donato Rulli, Di rector E2E Quality, Environment, Security & Safety di GLS - del rap porto di collaborazione intrapre so con Mercedes-Benz Vans per le nostre attività di consegna. Stiamo lavorando con grande impegno per provare a riscrivere il futuro dei trasporti, un futuro fondato sulla mobilità elettrica a zero emissioni.
La sostenibilità, infatti, è uno dei valori chiave per GLS che, consa pevole della propria responsabilità nei confronti dell’ambiente e delle prossime generazioni, si è posta come ambizione l’azzeramento delle emissioni e la neutralità am bientale entro il 2045”.
Mercedes-Benz è infatti convinta dei vantaggi ecologici ed econo mici dei veicoli commerciali elet trici a batteria tanto da introdur re sul mercato van a propulsione elettrica in tutti i segmenti: oggi il marchio è già in prima linea con EQV, eSprinter, eVito e a breve
sarà presente anche nel segmento degli small van con eCitan. La pro duzione sostenibile è un ulteriore, importante passo sulla strada che conduce alla neutralità carbonica. Già dal 2022 gli stabilimenti di Mer cedes-Benz in ambito autovetture e van rispetteranno gli obiettivi ‘Am bition 2039’ e produrranno in tutto il mondo con un bilancio CO2 neu trale. Per raggiungere questi obiet tivi, le emissioni legate alla produ zione dei veicoli Mercedes-Benz ed all’alimentazione energetica degli stabilimenti verranno evitate ove possibile o ridotte con decisione.
A Düsseldorf l’eSprinter viene costruito su una linea comune in sieme ai modelli Sprinter dotati di propulsione convenzionale. Il prin cipio della produzione di entrambe le varianti di trazione verrà imple mentato anche negli stabilimenti di Charleston e Ludwigfelde. Così, in futuro, sarà possibile rispondere in modo molto preciso alle esigenze dei relativi mercati. La prossima generazione dell’eSprinter sarà prodotta, oltre che nella variante finora disponibile, anche in ver sione furgone e come ‘modello aperto’, potendo così fungere da veicolo di base per, tra l’altro, au toambulanze, camper e furgoni refrigerati.
Partito con una cargo bike nel 2011 (“oggi lo chiamiamo ‘il cancello’ ma è il nostro cimelio più prezioso”), Ivan Azzaro dirige insieme alla moglie Giorgia Notari un’azienda che fa della sostenibilità tutto tranne che una facciata. Grazie ad una flotta 100 per cento elettrica e ad un network allineato in crescita.
di Cristina Altieri GenovaEntusiasmo, idee, e una ca rica travolgente: questo si respira quando si è nella stanza insieme a Giorgia Notari, soprattutto se l’argomento della “chiacchiera” è la sua creatu ra, o meglio “il progetto”, come la titolare ama definire la EBC Gre en Logistics. Un’azienda che con questo nome in realtà nasce solo nel 2021, ma che inizia pioneristi camente a scandagliare ben undici anni fa le alternative per realizzare un sistema di distribuzione a zero emissioni in una città dagli equilibri delicati come Genova. Tutto ha ori gine con Eco Bike Courier quando nel 2011 Ivan Azzaro – oggi marito di Giorgia - ha l’intuizione di offrire al capoluogo ligure un servizio di consegna servendosi di un mezzo che per i tempi era davvero inno vativo, e che conserva ancora oggi un’indiscussa allure di soluzione geniale: una cargo bike. “Io sono arrivata un paio di anni dopo –inizia a raccontarci Giorgia – ho conosciuto Ivan e la sua idea di consegnare senza far rumore: mi sono innamorata di tutti e due, e ho deciso di sposarli entrambi”. Bril lano gli occhi a Giorgia e probabil mente anche dalle parole scritte – o almeno così ci auguriamo – passa il trasporto che la giovane, è una classe 1986, ha nutrito fin dal pri mo momento per quella che non è e non vuole essere un’azienda dai confini precisi, ma un cantiere in continua evoluzione. “Allora biso gnava essere proprio convinti per appoggiare un’iniziativa del genere. Oggi la parola sostenibilità è sulla bocca di tutti, ma undici anni fa significano un paio di ere geologi
“Il sogno di una filiera green è a nostra portata di mano”
che indietro nel tempo se l’argomento è la mo bilità a zero emissioni. Comunque, noi ci abbia mo creduto. Con piglio avventuriero, un sogno negli occhi e tanto impe gno e flessibilità. Anche quella di capire che per poter offrire il miglior servizio ai nostri clienti era necessario crescere e aggiungere alla nostra flotta i van elettrici. Oggi a disposizione abbiamo quattro cargo bike, tre Nissan eNV200 e un Maxus eDe livery9, con due nuovi Maxus in arrivo entro fine anno. Il primo di questi mezzi, tutti forniti negli anni da Autoveicoli Erzelli, è stato nel 2014 il primo veicolo 100 per 100 elettrico ad uso commerciale im matricolato a Genova”.
INTESE CHE FUNZIONANO
Oggi in EBC Green Logistics lavora no Ivan, che si occupa degli aspetti operativi e commerciali, Giorgia, la cui formazione – è laureata in scien ze politiche con specializzazione in giornalismo e un master in Busi ness Administration - la mette con il sorriso ogni giorno sulla gestione finanziaria e soprattutto sulle inizia tive di comunicazione, e una deci na di courier. Sì, perché è così che chiamano gli addetti alle consegne da queste parti. “Non sono sempli ci rider part time – precisa Giorgia
Notari - i ragazzi innanzitutto sono nostri dipendenti, e poi hanno una loro spiccata professionalità: sono atleti, sono riparatori di biciclette, sono grafici, sono tante cose che sfuggono alle comuni etichette”.
Legami di valore da curare e far crescere dunque, in quello che pare a tutti gli effetti un approccio scala bile. L’intesa, la più importante, tra i titolari, poi quella che comprende i collaboratori e ad un livello an cora più ampio clienti e fornitori.
“In effetti la nostra crescita è stata accompagnata fin dall’inizio da par tner eccezionali. Iniziamo da Au toveicoli Erzelli: sempre al nostro fianco, dal periodo della pandemia, quando il lavoro ci è esploso tra le
mani, a tutte le risposte, complete e immediate, che hanno sempre tro vato le nostre richieste più varie: ci hanno aiutato a diventare ciò che siamo assistendoci nella maniera migliore, che fosse per l’allesti mento dei mezzi o per fare in modo che ricevessimo tutti i bonus pre visti per i nostri acquisti elettrici. Claudio Boieri, il nostro interlocu tore, e il suo team svolgono bene il loro mestiere, professionalmente e umanamente, e infatti non abbia mo mai guardato altrove in cerca di un’alternativa. Come vanno gli elettrici? Ne siamo entusiasti, per le nostre esigenze sono perfetti, le autonomie soddisfacenti e la manu tenzione ridotta all’osso”.
NIENTE GREENWASHING
La formula di Giorgia e Ivan, che a livello personale hanno “espanso” la rete degli affetti con due bam bini di 7 e 3 anni, pare funzionare: negli ultimi due anni sono passati da un magazzino di 80 mq ad un hub in centro città di 800 mq con 200 di piazzale, per offrire anche servizi di stoccaggio. “Una scom messa importante – precisa Notari - quella di fare base in un quartiere residenziale con un’attività di tra sporto e logistica. Ma noi abbiamo bisogno di stare vicino alla gente, alle realtà del territorio che spesso hanno le loro vetrine proprio nelle
vie storiche”. Tra le aziende che si affidano alla EBC infatti, oltre a clienti manifacturing come Deca thlon (“Hanno scelto un percorso di tipo sostenibile e già da tre anni il navettaggio tra i loro punti vendita è a zero emissioni”), ci sono soprat tutto imprenditori del settore food che costituiscono vere e proprie ec cellenze territoriali. “Abbiamo cer cato di fare filiera insieme ai nostri committenti, tutte realtà che non hanno semplicemente intrapreso un percorso di greenwashing, ma condividono intimamente il no stro credo”. L’obiettivo per il 2023?
“Lavorare sulla digitalizzazione. Vogliamo mandare in pensione le bolle cartacee: possiamo garanti
re i medesimi standard legali alla documentazione ed essere ancora più coerenti sul fronte sostenibilità. Ovviamente ci servirà tanta forza per sopravvivere all’impennata dei costi: negli ultimi mesi più che crescere abbiamo cercato di capire come gestire questi sbalzi casuali di fronte ai quali ci sentiamo inermi. Se invece vogliamo allungare lo sguardo un po’ più in là, con tutta l’umiltà e l’ambizione del mondo siamo intenzionati a diventare il brand di logistica sostenibile a Ge nova. Crediamo fermamente nel ruolo sociale delle aziende e desi deriamo che la nostra continui ad intercettare i migliori trend per il benessere della comunità”.
Tutta l’importanza della formazione
La transizione energetica richiede un adeguamento in termini di tecnologia che, una volta messo a punto come ha fatto Ford Pro con prodotti e servizi, va poi spiegato a chi quei prodotti e quei servizi dovrà consigliarli e venderli. Dai software di gestione flotte alle opzioni di ricarica, ecco come si sono preparati i dipendenti italiani.
di Greta Rossi RomaHa preso il via il Ford Pro Event, training dedicato ai consulenti alle vendite e alla rete di assistenza Ford per i veicoli commerciali. L’at tività di formazione rappresenta I’e vento inaugurale del Ford Campus, nuova struttura che l’Ovale Blu ha aperto a Roma e mira ad appro fondire gli aspetti della gamma di prodotti e servizi di nuova gene razione Ford Pro, il nuovo brand globale che si rivolge ai clienti dei veicoli da lavoro.
Attraverso sessioni dedicate ai diversi pillar di Ford Pro (Vehi cles, Software, Charging, Service, Financing), consulenti e service manager hanno avuto la possibili tà di conoscere e approfondire le nuove tecnologie Ford, in partico lare quelle legate al mondo dell’e lettrificazione. Suddivisi in gruppi, a rotazione, gli ospiti del Campus sono stati coinvolti in sessioni di lavoro differenti, per analizzare nel dettaglio le diverse aree del nuovo brand globale Ford Pro che offre sul mercato non solo veicoli con nessi, elettrificati e sicuri, ma anche tutta una serie di servizi che affian cano i clienti nette proprie attività quotidiane, per massimizzarne la produttività riducendo, parallela mente, i tempi di fermo dei veicoli in officina e i costi operativi.
Con i trainer della Ford Academy è stato possibile approfondire l’a rea del Ford Pro Vehicles, che si occupa del prodotto, focalizzan dosi su E-Transit, il primo veicolo commerciale 100 per cento elettri
co dell’Ovale blu e quella del Ford Pro Software, in grado di fornire ai clienti un ecosistema digitale e connesso che utilizza dati in tempo reale per integrare veicoli, telema tica, sistemi di ricarica e assistenza in piattaforme intuitive e facili da usare. Il training si è, inoltre, con centrato sul Ford Pro Charging, che si occupa di offrire un sistema di ricarica completamente integrato e pensato per le flotte che compren de l’installazione dell’hardware e il software di gestione, e sul Ford Pro Service, elemento sostanziale
dell’ecosistema Ford Pro dedicato ai veicoli commerciali con l’obiet tivo di garantire ai clienti un’opera tività del 100 per cento, riducendo al minimo i tempi di fermo, terza voce di spesa più alta per le azien de dopo il carburante e l’ammor tamento. L’investimento di Ford è indirizzato alla creazione di team sempre più di esperti e competenti, in grado di accompagnare i clienti nella delicata transizione verso una mobilità connessa ed elettrificata, consigliando le soluzioni più adatte atte diverse esigenze.
L’apertura della nuova struttura nel quadrante sud-ovest di Roma si in serisce nell’ottica del rinnovamen to che Ford sta portando avanti per potenziare il suo business. In ltalia il processo è stato avviato quest’an no a gennaio con l’apertura del nuo vo quartier generale di Ford ltalia in via del Serafico a Roma. Il nuovo Ford Campus condivide con la sede di Ford ltalia l’atmosfera dinamica e hi-tech, nonché l’approccio so stenibile e un ambiente innovativo progettato per favorire l’equilibrio tra le attività lavorative e la condivi
Barelli, Toscandia esempio
dealer vincente
sione del tempo con i colleghi. Per la formazione tecnica del Ser vice è stata allestita un’ampia of ficina, dotata di tecnologie digitali e connesse di ultima generazione. L’officina è progettata in particola re per la formazione di tecnici al tamente specializzati, che saranno pronti a intervenire su auto e veicoli commerciali 100 per cento elettrici accompagnando, anche sul fronte della manutenzione, il percorso di trasformazione intrapreso dall’Ova le blu. L’apertura del campus per le attività di formazione va di pari passo con le importanti novità di prodotto che Ford sta lanciando in Europa: a partire da E-Transit Custom, la versione 100 per cen to del van da una tonnellata più venduta in Europa. Entro il 2024 è previsto il lancio di 7 nuovi modelli All-Electric: tre vetture e 4 veicoli commerciali, tra i quali il Tourneo Custom All-Electric e, nel 2024, le generazioni a zero emissioni di Transit Courier e Tourneo Courier.
Il principe dei leggeri in eterna evoluzione
Il Daily di Iveco arriva ora come eDAILY. Nel corso della sua vita ci ha abituato a moltissime ver sioni, anche elettriche. Queste ultime però sono sempre rimaste limitate ai grandi clienti e a ordini ridotti e molto particolari, come dire… ha avuto proprio una diffu sione a 360°. Ora la situazione cam bia e dopo più di due anni di pre parazione, basandosi sulla versione precedente, nasce il nuovo eDAILY che conserva tutte le caratteristi che della gamma Daily fino a 7,2 t di MTT. E la proverbiale flessibilità del Daily è intatta (disponibili versioni
a ponte singolo e anche con ruota gemellata). Dalla versione furgone alla doppia cabina fino alla versione cabinata semplice, che tradizional mente per Iveco rappresenta circa il 60% del prodotto. Nella sostan za il veicolo è noto, è il Daily, che presenta solo piccole modifiche rispetto alle versioni con motori a combustione interna. Rispetto alle versioni elettriche precedenti l’e DAILY è ora industrializzato come se fosse un veicolo termico ed è di sponibile con la gamma completa (passi, altezze e così via).
Tra le cose più interessanti lo
stretto rapporto con gli allestitori. Sono stati coinvolti direttamente e, ad esempio, ora gli allestimenti Scattolini (cassoni fissi e ribalta bili trilaterali) sono assemblati in linea e consegnati direttamente da IVECO con collaudo unico. L’at tenzione agli allestitori ha portato alla disponibilità di prese di forza elettriche, una vera novità. Una a bassa tensione da 4/5 kW, un ad alta tensione (400 V) da 15 kW. Ad esempio le batterie di bordo pos sono anche alimentare un gruppo frigorifero da 4/5 kW.
Con il nuovo eDAILY parte anche
una nuova filosofia di vendita in centrata sul TCO (Total Cost of Ownership, ovvero il costo di ge stione del veicolo) e sulla disponi bilità del veicolo stesso. Questo ha portato a una gestione elettronica sempre più sofisticata interfacciata in tempo reale con il costruttore. Il tutto si declina attraverso i sistemi di bordo che “parlano” tra loro. Ad esempio caricando una mission sul navigatore (specifico) il sistema di bordo è in grado di stabilire se, come e dove il veicolo debba rifor
Barelli, Toscandia dealerProdotto fin dal 1978 in ben sei generazioni in circa 5 milioni di esemplari, il più piccolo dei veicoli industriali Iveco ha sempre mantenuto una leadership assoluta nella sua categoria proponendosi sempre in oltre quattro decenni come la migliore risposta alle esigenze del trasporto leggero. Ora si accinge a scrivere un altro grande capitolo della sua storia, questa volta nel campo della trazione elettrica.
nisti (e a che colonnina) per portare a termine la sua mission quotidiana, a tutto vantaggio dell’efficienza del trasporto.
SI INZIA CON LA SVIZZERA
Proprio per una migliore efficienza il comfort climatico del veicolo è gestibile a distanza (da uno smar tphone) mentre la ricarica è in cor so, in questo modo non si penalizza l’autonomia partendo con il veico lo freddo o caldo. Sappiamo che riscaldamento e condizionamento
L’eDAILY che ab biamo provato (38S14E) con ruota singola posteriore e 3,8 t di MTT (ma si guida con la patente B, grazie alle leggi che esentano la tara ta anche se c’è il cro notachigrafo e la ve locità è limitata a 90 km/h) è agile e facile da guidare. Le diffe renze con il Daily si riducono alla pre senza dei due pedali,
alla leva del cambio e alla strumentazione diversa. Ovviamente abbiamo subito messo il mez zo in modalità “single pedal” ovvero al mas simo della rigenera zione, con una guida monopeDale: come dovrebbe essere gui dato un veicolo elet trico. Facile capirne il funzionamento. Il pedale dell’accelera tore, di fatto, gestisce
il tutto e il freno ser ve solo per l’arresto, a tutto vantaggio dei consumi e di una mi nore usura. Ottima la silenziosità. Sulla via Po di Torino (un po’ come via Ripamonti a Milano), le lastre di pietra sollecitano al massimo telaio, so spensioni e scocca e i rumori strutturali sono minimi, segno di una buona costru zione.
sono fortemente energivori. Natu ralmente torneremo sull’eDAILY non appena verrà commercializza to anche per renderne noti i prezzi, per ora ancora riservati; sappiamo che saranno disponibili formule Pay per use (a km sostanzialmen te) dove anche la corrente elettrica verrà acquistata attraverso tessere e App Iveco.
La disponibilità del nuovo eDAILY è, ovviamente, collegata alla produ zione di batterie dello stabilimento FPT di cui scriviamo in questo stes so numero del Mondo dei Trasporti. La produzione entrerà a regime a fine 2023, inizi 2024. Il primo paese ad avere un primo lotto di nuovi eDAILY, già nel 2022, sarà la Sviz zera mentre nel primo quadrime
stre 2023 arriverà la produzione di serie. La Svizzera sarà seguita dai paesi Nordici, dalla Germania e dal Benelux. Poi arriveranno gli altri, Italia inclusa, tutto nel cor so del 2023. Il nuovo eDAILY sarà venduto attraverso la normale rete Iveco che lo assisterà attraverso le officine, non vi sarà quindi una rete specifica dedicata all’elettrico. In teressante come la garanzia vari a seconda del numero delle batterie. Ovviamente parliamo proprio delle garanzie su queste ultime. Con una batteria la garanzia della stessa è di 8 anni o 160.000 km (il primo limite raggiunto), con due o più batterie i limiti sono di otto anni o 250.000 km.
L’eDAILY è disponibile nelle va rianti furgone, cabinato, con doppia cabina, scudato e mini bus con MTT da 3,5 ta 7,2 t, nelle versioni con ruota singola o ruote gemelle, con un’ampia gamma di scelta per altezza e passo. Tut te le soluzioni tecnologiche e le caratteristiche per il comfort del Daily sono disponibili anche sul modello elettrico e comprendo no le sospensioni pneumatiche intelligenti AIR-PRO. L’eDAILY è l’unico veicolo commerciale leg gero elettrico a offrire rapporti al ternativi sull’asse posteriore nelle versioni 50C (3,6 o 4,44) e 72C (4,3 o 5,13) per ottimizzare le presta zioni o l’efficienza. In occasione della presentazione alla stampa abbiamo chiesto ad Alessandro Buzzi, Product Manager eDAILY, qualche dettaglio in più su produ zione e commercializzazione.
Quando avverrà la commer cializzazione?
Già quest’anno un piccolo lotto andrà in Svizzera, poi l’anno pros simo ci sarà una prima “ondata” in Germania, Inghilterra e paesi del Nord Europa, nella seconda parte dell’anno ci saranno i nostri mer cati più tradizionali come Italia,
Francia, Spagna. Abbiamo il co siddetto rampup della produzione per tutto il 2023 con l’andamento a pieno regime nel 2024.
E i prezzi?
Ma di prezzi, almeno per il mo mento, preferirei evitare di par lare, ne parleremo più approfon ditamente appena si apriranno gli ordini.
La rete è importantissima, con la sua formazione, quando si parla di trazione elettrica, Naturalmente siamo già partiti con la formazione per tutta la
rete, sia la parte commerciale sia per la parte tecnica, e inizieremo con la stessa logica dei paesi in cui verrà introdotto e ciò vale per tutta la rete.
E dei volumi che ci dice?
Non ci poniamo limiti, il veicolo è prodotto a Suzzara e completato a Brescia. Non abbiamo limiti di produzione se non per il prossimo anno dove iniziamo con qualche migliaio di unità, proprio per la partenza. A regime pensiamo di poter mettere in produzione sen za troppe difficoltà circa 10-15.000 veicoli l’anno.
L’eDAILY non differisce sostan zialmente dall’IVECO Daily normale. Passi, altezze, versioni sono sostanzialmente identiche: cambia, come ovvio, la propul sione. Il motore elettrico, fir mato Bosch e assemblato nello stabilimento FPT eroga 121 CV di potenza continua e fino a 188 CV e 400 Nm di potenza istan
tanea. Può essere ordinato con una, due o tre batterie da 37 kWh (35 utilizzabili) a 400 V, fino a un massimo di 111 kW disponibili.
L’autonomia, per le versioni con tre batterie, arriva a 400 km. In teressanti le opzioni di ricarica.
Di serie è fornito un alimentato re (quello a bordo) da 11 kW, in opzione si può ottenere quello
da 22 kW e comunque il veicolo può essere ricaricato in corrente continua fino a 80 kW. In pratica a una presa di corrente alternata (industriale) si può ricaricare il veicolo con due accumulatori (la soluzione più comune) al 50 per cento in meno di due ore, e all’80 per cento in un ora alla ricarica in corrente continua.
IVECO eDAILY Questa è la tecnica di motore e batterie INTERVISTA La parola a Alessandro Buzzi, Product Manager eDAILYIL VAN VERRÀ PRODOTTO TRA SUZZARA E BRESCIA GIA’ A PARTIRE DAL 2023L’eDAILY è sempre connesso per migliorare la produttività e il benessere dell’autista: la Connectivity Box permette uno scambio di dati in tempo reale e offre accesso a tutti i servizi tramite il portale IVECO ON con la sua nuova gestione dei
ATTUALITÀ
FPT INDUSTRIAL Inaugurato a Torino lo stabilimento ePowertrain per l’assemblaggioNuova casa per la trazione elettrica
Il nuovo impianto consente ai marchi Nikola e Iveco di realizzare veicoli elettrici con componentistica di proprietà, cosa che non è così diffusa come si potrebbe pensare. Lo stabilimento, che occupa una superfice di oltre 15.000 metri quadrati, è già in attività e nel corso del 2023 raggiungerà il regime produttivo previsto di 20.000 accumulatori e di 20.000 assali.
di Carlo Otto Brambilla TorinoIveco Group ha inaugurato, in pompa magna è proprio il caso di dire, un nuovo stabilimento FPT a Torino, nella sede storica del vecchio stabilimento Fiat-SPA. Si tratta dello stabilimento ePower train, destinato all’assemblaggio di assali, motori e batterie per veicoli elettrici di Iveco e di altri costrutto ri. Tra i presenti all’inaugurazione da evidenziare il Sindaco di Torino Stefano Lo Russo e l’Assessore allo Sviluppo delle Attività Produttive della Regione Piemonte Andrea Tronzano, per la parte politica; invece da Iveco arrivano Sylvain Blaise, President Powertrain Bu siness Unit di Iveco Group, Dome nico Nucera, President Bus Busi ness Unit di Iveco Group, Luca Sra, President Truck Business Unit di Iveco Group, Alessandro Sezza, Plant Manager dello stabilimento torinese di Iveco Group, e Annalisa Stupenengo, Chief Operations Of ficer di Iveco Group. Gerrit Marx, Presidente di Iveco Group era in platea insieme ad un nutritissimo gruppo di giornalisti e a molti rap presentanti di possibili clienti. In somma un parterre di primissimo piano.
Lo stabilimento ha infatti una particolare importanza in quanto consente ai marchi Nikola e Iveco di realizzare veicoli elettrici con componentistica di proprietà, cosa che non è così diffusa come si po trebbe pensare. Lo stabilimento è già in produzione e nel corso del 2023 raggiungerà il regime produt tivo previsto di 20.000 accumula tori e di 20.000 assali. La superficie (giardino escluso) è di oltre 15.000 metri quadrati e sono previsti 200 occupati. Naturalmente in caso di aumento delle richieste sarà possi bile aumentare la produzione. Nel nuovo impianto anzitutto si produce il gruppo motopropulso re monomotore dell’eDAILY (di cui diciamo in altre pagine), che viene assemblato in questo stabilimento con componentistica da vari forni tori del gruppo e con il motore Bo sch. La durata prevista è di 350.000 km. Vi è poi l’assale che può essere mono o bi motore destinato essen zialmente ai truck pesanti (fino a 44 t di MTT) con potenze fino a 800 kW, coppia fino a 4900 Nm e una durata prevista di 1,2 milioni di km. Interessante come l’assale sia disponibile con due rapporti di riduzione finale, uno per il mercato USA e uno per il mercato EU, che hanno caratteristiche diverse.
Tra le cose più interessanti le bat terie. La prima, denominata eBS37, da 37 kWh con 16 moduli e 400 V (ogni modulo contiene a sua volta 12 celle) destinata prevalentemen te all’eDAILY. I moduli utilizzano una inedita grafite porosa che consente una durata di 2500 cicli con ricarica veloce e una densità di carica record di 140 Wh/kg. La seconda batteria è la eBS69, da 69 kWh come suggerito dal nome, che ha caratteristiche simili alla prece dente ma ha una durata prevista di ben 6500 cicli. È realizzata con cin que moduli da 35 gruppi, prevista per differenti applicazioni avrà il suo debutto sull’Irisbus Crossway Low Entry elettrico (a pianale ri bassato) nel 2023.
Alessandro Sezza, plant manager, ha spiegato come lo stabilimento sia già oggi una “Neutral Factory”, ovvero sia neutrale da un punto di vista del carbonio. Tutta l’energia arriva da fonti rinnovabili o vie ne compensata dal punto di vista della CO2 prodotta, anche grazie ad un giardino di oltre 4.000 metri quadrati all’interno dello stabili mento stesso. L’impianto si avvale di numerosi sistemi elettronici di verifica, ma soprattutto di una vera collaborazione tra uomo e macchi na grazie a sistemi di realtà aumen
tata e di intelligenza artificiale. Lo scopo è quello di azzerare le non conformità riducendo al minimo i guasti.
Come ha detto il Sindaco di Torino Lo Russo, in un ottimo discorso in inglese (è ingegnere e docente al Politecnico) è molto importante
che uno stabilimento del genere veda la luce proprio a Torino, in quell’ottica di riconversione di grandi stabilimenti tipici della To rino automotive ben nota in tutto il mondo. Impossibile per chi scrive non ricordare il prezioso volumet to di Giancarlo Amari (uscito ne gli anni ’60) Torino come Detroit; dove Torino fa parte di un picco lissimo gruppo di città automotive che include, oltre a Detroit, anche Stoccarda e Tokyo.
Iveco Group ha svelato di voler es sere completamente decarbonizza ta, nella produzione, fin dal 2040, 10 anni prima di quanto stabilito dagli accordi europei.
In occasione dell’inau gurazione del nuovo stabilimento di Torino abbiamo rivolto qualche domanda ad Alfredo Ti gani, da 11 anni in FPT Industrial e dal 2019 Head of Driveline and Electrified Powertrain Program Management.
Quando avete ini ziato a progettare e costruire lo stabili mento?
Abbiamo iniziato a pen sare ai prodotti e quindi anche allo stabilimento di produzione nel 2018.
Quando sarà in esercizio? In realtà lo stabilimento è già in esercizio da qualche mese con la produzione degli assali per Nikola e sta iniziano la produ zione di batterie. Pensiamo di essere pronti su tutte le linee nel primo quadrimestre 2023. Poi ov viamente i volumi saliranno per tutto l’anno in base alla domanda.
Dato che FPT è un fornitore globale, avete identificato al tri clienti oltre ad Iveco?
Sì assolutamente, stiamo lavoran do nell’open market e abbiamo molti contatti, è proprio il nostro
DNA. Oggi oltre il 50 per cento dei nostri prodotti va su un mer cato non Iveco. Devo dire che c’è molto interesse per i prodotti che abbiamo sviluppato.
Come funzioneranno ricam bistica e formazione, molto importanti per gli altri clien ti?
Stiamo gestendo la cosa con la rete assistenziale Iveco, poi ab biamo i nostri Dealer Point e stiamo facendo formazione con il nostro Customer Service in modo da assistere tutti i possibili clienti al meglio. In sostanza sarà come con i motori termici.