A...periodico 08

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SPECIALE OTTO’BRATA D’AUTORE 6^ EDIZIONE

- t e at r o - poesia - p i tt u r a - m u s i ca - mos tre - c u lt u r a - i n co nt r i - trekking - read ing - co nveg n i - trad izio n i - foto g rafi a - ins tallazio n i


O t t O ’ b r ata d ’ a u t O r e 6 ^ e d i z i O n e O t t O b r e 2 0 1 1 - S i A m O l’ i ta l i a

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l via la nuova edizione dell’ Otto’brata d’autore, manifestazione nata dall’intuizione dell’architetto Gian Carlo Canepa giunta quest’anno alla sesta edizione e per la seconda volta curata dall’associazione Culturale terra e libertà. tralascio volutamente la presentazione di questa associazione, perché con 10 anni di attività, con lo spessore delle stesse, corro il rischio di montarmi la testa, una qualsiasi ricerca può essere molto più utile allo scopo (ma si evitino i quotidiani locali, come loro curano di evitare noi). l’impostazione, come di consuetudine è prettamente culturale, laddove ci siano cose che possono apparire spettacolo, è sempre presente quel substrato di cultura che pian piano cerchiamo di trasmettere alla realtà provinciale cui abbiamo scelto di apportare un modesto contributo. ma bando alle chiacchiere, che tanto non portano a nulla, vado subito al sodo. novità già dalla copertina di questo nuovo “A…periodico” che non ritrae, come le precedenti, Ferentino, ma un messaggio, “W trieste italiana”, ripreso dai 2 lati di una medaglietta d’epoca. Questo incipit, apparentemente estraneo, vuole portare l’attenzione al sottotitolo della manifestazione “Siamo l’italia” nella sua doppia accezione (la dualità è un elemento portante di questa edizione, e lascio al lettore di scoprire a quale ci si riferisce), ma anche in omaggio al 150 anniversario dell’unità. la manifestazione, articolata nell’arco dell’intero mese di ottobre, inizierà domenica 2 alle 09.00 in piazzale Collepero a Ferentino dove, guidati da leda Virgili per il 5° anno consecutivo, mostreremo la nostra cittadina a quanti interverranno, approfittando per farla conoscere agli stessi ferentinati che la vi-

vono, ma spesso non la conoscono. il pomeriggio, alle 18.00 presso la “Piazzetta delle Arti” in piazza della catena si leggeranno le opere finaliste della 5^ edizione della rassegna di poesia e narrativa “Si te grata quies”, pubblicate quest’anno su queste pagine, piuttosto che nella consueta antologia. nello stesso sito della “Piazzetta delle arti”, dal 1 al 9 ottobre si potranno ammirare anche le opere dell’artista anagnino Carlo Tarda, in “Poliedrica” mostra in tale sito. Martedì 4 ottobre si ricorderà, come tradizione, Francesco d’assisi, con un’installazione di arte visiva “Giotto racconta Francesco d’Assisi” nella chiesa di San Francesco in Ferentino (dalle ore 17:45), manifestazione a cura dell’associazione “il Cartello – per la promozione e la diffusione delle arti” con la partecipazione di antonio Coppotelli che condividerà delle poesie ispirate alla figura del Santo. la domenica successiva il 9 dalle ore 16:30 vi aspettiamo nel parco delle Molazzete, quartiere Tofe (di nuovo Ferentino), dove con la complicità dello spazio verde si approfitterà del momento di svago offerto ai bambini presenti (anche con la presenza di docili asinelli) per conoscere e conversare con le realtà culturali presenti nel territorio, questo anche per socializzare (cosa per cui c’è sempre più bisogno di creare momenti dedicati) e conoscerci meglio in quanto cittadini di una stessa realtà. nella settimana successiva, sabato 15 alle ore 07.30 ci incontreremo nel parcheggio dell’abbazia di Casamari in Veroli dove si camminerà alla volta della Certosa di trisulti, per passarvi la notte e proseguire il giorno successivo, domenica 16 alla volta di Santa maria mag-

giore in Ferentino. Questo trekking, coordinato con il Cai sezione di Sora, prevede un’iscrizione e altri dettagli specificati nelle pagine successive. Sabato 22 ci sposteremo a Trevi nel Lazio dove alle ore 21, nella splendida cornice del Castello Caietani con il concerto “Maria una donna nella storia” con musiche de “La Buona Novella” di Fabrizio De André, rilettura già presentata in Ferentino, curata da Giorgio Picchi e adele maliziola. infine, sabato 29 alle ore 21, gran finale nell’abbazia di Santa Maria Maggiore in Ferentino, con l’anteprima dello spettacolo degli In-Cantus Ensemble “il dito e la luna” ispirato alle musiche di angelo Branduardi ed altri cantautori italiani curato da isabella Valeri. il dettaglio degli eventi lo troverete nelle pagine interne, altro potete supporlo, altro lo vedrete partecipandovi, qui, ora, posso solo ringraziare quanti contribuiranno alla loro buona riuscita. Chi li ha proposti e chi li ha accolti. abbiamo ritenuto ovvio tenere il patrocinio dalle amministrazioni provinciale e regionale, benché ad oggi non siano state stilate graduatorie, né previsti fondi, in relazione al bando cui lo stesso si è proposto, ma se possiamo ritenere corretto il pensiero che simili momenti sono di sicuro interesse delle amministrazioni, da organizzatori dobbiamo fare i conti con la realtà delle spese che pesano ancor più nell’incertezza di fondi già stanziati, assegnati e non ancora giunti nelle disponibilità degli addetti ai lavori. Per la gloria del partito del “chi te lo fa fare”, nella speranza di avere ancora e sempre voglia di fare qualcosa per la nostra realtà. a.F.

Il contributo culturale ed artistico dell’associazione “Il Cartello”

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rovo emozione nello scrivere questo breve intervento, perché sei anni fa, quando pensai di dare vita ad “Otto’brata d’autore” con l’associazione “il CartellO per la promozione e la diffusione delle arti”, pochi avrebbero scommesso sulla sua riuscita nel tempo. invece eccoci qui nuovamente con la sesta edizione insieme all’amico andrea Fontecchia, che ringrazio di aver assunto con la sua associazione terra e libertà la conduzione totale di “Otto’brata d’autore” e per aver dato a “il Cartello”, come associazione partner, e allo scrivente il compito di curare quattro iniziative. la prima è la mostra di Carlo tarda, indomito pittore e scultore, per nulla monocorde e sempre geniale nelle sue imprese artistiche. la seconda consiste nella proiezione multipla degli affreschi di Giotto sulla vita di S. Francesco nell’omonima basilica Superiore di assisi, e che potranno essere rivisti sulle pareti della chiesa di S. Francesco in Ferentino. la terza è un workshop di installazioni nel castello di trevi nel lazio in concomitanza con l’evento musicale dedicato a Fabrizio de andrè, sempre inserito in “Otto’brata d’autore”. infine la quarta è l’esordio del giovane promettente cantautore andrea Celani. Quattro iniziative che riconfermano insieme alle altre lo spirito di Otto’brata d’autore, pronta, con le sue molteplici sfaccettature, ad esal-

tare la figura dell’autore, iniziando da quella carismatica di Francesco d’assisi, con i suoi poetici fioretti reinterpretati dal poeta antonio Coppotelli, nella serata degli affreschi giotteschi, ovvero il 4 ottobre. Ci auguriamo com’è stato nelle precedenti edizioni che il tutto avvenga in limpide e terse giornate, chiamate “ottobrate”, conducenti dolcemente a quelle lunghe e sopite del lungo inverno. Gian Carlo Canepa Presidente dell’ass. “il Cartello”


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V Co n co r s o Letter ar io “S i te gr a ta q u ies ” … “E il n a u f r a g ar m’ è d o lce in q u es to ma r e”

os’altro ci si poteva aspettare: la crisi che stiamo attraversando ha chiaramente colpito anche la cultura in tutte le sue forme. ma anziché credere che questa sia la fine, vogliamo pensare che tutto ciò rappresenti una nuova alba. Quantomeno questo è ciò in cui crediamo noi, soci di “terra e libertà” e gli ottimisti, temerari, che, insieme a noi, credono ancora nel futuro, un futuro che muove dalla cultura e dalla tradizione. Proprio questi “valori” ritroviamo in coloro che, nuovi o veterani del Concorso letterario “Si te grata quies”, ogni anno offrono, alla nostra lettura, i loro compo-

nimenti senza attendere, in cambio, nient’altro che cultura. e se è nella cultura che ancora una volta bisogna “investire”, proprio come ci insegna la storia dell’italia cento cinquantenne, allora impariamo dal nostro passato e nella cultura immergiamoci, nuovamente, a partire dalla nostra città. da Ferentino, infatti, partiremo domenica 2 ottobre, giorno della premiazione dei vincitori dello stesso concorso. Grazie ad una visita guidata della città, incontreremo i finalisti e quanti avranno voglia di partecipare alle 9.00 da piazzale Collepero, e andremo alla scoperta, vicolo dopo vicolo, della nostra storica Ferentino.

Poi, nel pomeriggio, spazio ai componimenti dei nostri finalisti. le opere meritorie saranno interpretate secondo la valutazione ottenuta, rendendo nota, così, la classifica dei vincitori. un ottimo inizio per la nuova edizione di Otto’brata che anche quest’anno apre le sue porte all’inchiostro su carta. Per avvalorare la nostra tesi, invitiamo tutti a partecipare a questa giornata di festeggiamenti e a stupirsi di come, anche gli under 18 credono e sognano ancora “naufragando” nel dolce mare della poesia. Valeria Pettorini

OPERE FINALISTE ALLA QUINTA EDIZIONE DI “ S I T E G R ATA Q U I E S ” Guido Marchiani, Alatri/Reggio Emilia, scrittore e fotografo:

…torno al tramonto sulla spiaggia. Guardo il mare mentre rotola sulla sabbia, instancabile. Porto al cuore quello che odo e lascio che sia il cuore a trattenere. del mare tutto resta, il mare tutto comprende: è vita e morte, è luce e tenebra, è forza e debolezza, è pietà e tradimento, nega e concede, svela e nasconde gioie inestimabili. mare come donna, madre e matrigna, sposa e adultera e come donna, immenso. Come l’anima, profondo. m’immergo per ritrarmi grondante di sentimenti. mi siedo sullo sfumato confine ad asciugare, ad ascoltarne il respiro, scrutarne gli umori, le mille facce, i capricci fin che non viene il mio momento. l’onda, a raccogliermi, per svelarmi la bellezza universale, racchiusa in un gemito d’amore, un fremito di desiderio, di mani libere di braccia spalancate. attendo l’avvolgermi della marea, dolce e decisa, instancabile e paziente, cadenzata, con moto di pendolo,

di quel meraviglioso orologio che viaggia a ritroso, verso il mio divenir fiume….

‫مالس‬ Fabrizio Polizzi, 1978, Frosinone

L’AMBIENTE l’ambiente e’ ciò che ci circonda, O è il nostro ego Che sprofonda nell’oggettività circostante, a noi così distante da non renderci più conto di tutto ciò Che ci immonda, e quasi quasi Fa da onda Che ci scavalca e ci sovrasta, e delle strade fa una fogna? nel descriver questa rogna, Ho pensato a una scommessa: Chissà se nel futuro, in questo mondo di cemento e muro, Per ogni testa Ci fosse una foresta!!! il 2011 ne è anche quello internazionale,

non è mica un anno normale!! e’ degli alberi la festa, di frutti ne raccoglierò una cesta; Cerchiamo l’eccellenza nelle nostre radici!, Sarebbe bello, se per un giorno tutto il mondo andasse in bici. e tutti quanti restiamo amici, il nord e il Sud del mondo, il Sud e il nord del Congo, Che un tempo era lo zaire, togli la ” i e ” torniamo alla russia di cent’anni fà; Quando 6 anni dopo, in un Ottobre un po’ piovoso, uomini e donne di ogni fede e nazionalità, lottarono per la libertà, Se le stesse terre, Paragoniamo a questi anni presenti qua. ma andiamo da altre parti, dove i popoli indiani, in modi molto meno sani diventaron americani; Ci fù chi, come ulisse, Così scrisse dante, Cercò di salvarli, ma non li raggiunse, e invano pianse. Ci sono altre terre,


Ci sono altri luoghi, a noi ancora ignoti, Più delle boscaglie, Più delle sterpaglie;? lo so, sono noti; ma danno quel senso di antico e stupendo, Son dove chi vuole Può persersi dentro!! e io lì non c’entro, Perché per trovarsi Ci vuole talento!!! ma voglio cercarmi in nuove Speranze di tecno-ecologiche, dove per eco intendo io adesso, ripetere spesso Forse per sempre!. Perché è la natura il più grande ambiente; Si ode e si sente la gran meraviglia, e l’uomo ha la biglia, e ci vuole giocare dove più soltanto Si può respirare: nel Cielo e nel mare; e vuole Gridare!! Che è sulla terra Che egli più regna, e senza più ossigeno, Ci manca il microfono!!!!!

‫مالس‬ Luigia Bencivenga,1977, Napoli/Bologna

PAROLE LAttE NERo, SCriSSe Paul , e di ParOle ne GiunSerO nuOVe, Quelle CHe PremeVanO nelle Giunture O, talVOlta, nei ViSCeri Smunti dell’inVernO rumenO, e nei reSPiri dei neSSunO.

LAttE NERo, SCriSSe Paul, e ParOle e ParOle SeGuirOnO, SCOntrandOSi le une e le altre, teStimOni mute di un GiudiCe aSSente.

LAttE NERo, SCriSSe Paul, e le ParOle l’OSSimOrO uCCiSe nel Fiume StranierO POCO lOntanO dal POnte.

Paul Celan, poeta ebreo rumeno.

‫مالس‬ Alessio Marchegiani, Arpino (FR)

VOLA FARFALLA

console e grande oratore; a lungo si potrebbe andare ma così tanto or può bastare, fermiamo i ricordi in armonia mirando questo ciel di Ciociaria.

Vola e apri le ali, piccola farfalla, apriti al mondo sincero che si chiama amOre Vola sul prato sempre verde, vola su alberi, come linfa vitale che si chiama enerGia; tu, Farfalla, spera in un Futuro migliore, volando sempre su chi ti Vuole bene. Cancella sempre le cose brutte, malvagie e maligne Sii sempre di buon auspicio per un mondo SerenO.

‫مالس‬ Gerardo Canini, 1940,Posta Fibreno/Villa Santa Lucia (FR)

CIOCIARIA Questa terra solatia è chiamata Ciociaria per la cosiddetta ciocia resistente calzatura di pregevole fattura da pelli ovine ricavata, con fierezza calzata dalle genti del declivio degli appennini nel lazio; erano popolazioni di pastori e di guerrieri migratori che con imprese epiche alzarono mura ciclopiche a difesa di maestose città simbolo di antica civiltà: atina vetusta più dell’urbe fu fondata da etrusche turbe, alatri roccaforte ernica intatta ha la muraglia tipica, antino la odierna Ferentino al romano impero fu vicino, anagni degli ernici capitale divenne poi sede papale, arpino di mario e Cicerone

‫مالس‬

P o e s i a

e m e r g e n t i

Mattia Pietrobono, Alatri (FR)

ALITI dI pEnSIER dolce tremito di tiepe zefiro, che fra tronchi di busti e cornali diramar fea col tuo fiero sospiro, lasciando ogne membra senza mali. il pensiero fa cenno al tuo respiro, quando l’erto scrosciò mesto su tali armenti, da folte fronde, ch’io miro da qui, su un mucchio di stesi pali. Come la selva turbata dal vento la mente mia percossa dal pensiero; che ci libra in un vuoto ormai spento. Selvo, mostrati lustro e tanto fiero, come se letizia non scorga; attento sono nel migrare in esto Sentiero.

‫مالس‬ tommaso Masella, Ferentino (FR)

L’ALBA l’anno scorso all’alba il cielo era calmo e sembrava una distesa di strisce color grigio. Posava il buio più assoluto sopra i miei occhi che giacevano come pietre insignificanti di fronte all’inverosimile. il cielo sembrava che mi guardasse con le nuvole che mi terrorizzavano. ed ecco lì una speranza che mi aspetta


un raggio chiaro un raggio giallo un raggio di sole.

vista l’esigua distanza che ci separa e l’ingente volume della sua voce. Ovviamente è tutto inutile … so già che arriverà in ritardo!

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Alberto Capoccitti, 1971, Alatri/Ferentino

Gerardo Canini, 1940,Posta Fibreno/Villa Santa Lucia (FR)

È tardi, ho molta fretta, salgo in macchina di corsa, l’ultimo spettacolo inizia fra un quarto d’ora e sono a mezzora di strada. Come al solito la statale è un casino. Ci sono solo due corsie, una per andare e una per tornare, la mia è completamente libera, l’altra è un serpentone continuo di traffico sbuffante gas di scarico e nervosismo dagli scappamenti. Che bello, riesco a procedere più veloce della luce verso la meta toccando velocità da ritiro della patente, quando sul più bello mi si para davanti, uscendo da un incrocio a raso, un’ auto che procede a velocità codice della strada. Superare è impossibile, il lungo serpentone dall’altro lato è ininterrotto. non mi rimane altro che inveire e lanciare insulti a lui e a tutti gli dei della strada, mandare a quel paese sentitamente quell’ immondo essere che mi precede. È la gente che guida così a creare pericolo e intralcio al traffico. Solo allo scopo di ripagare con la stessa moneta l’inetto che ho di fronte, decido di accostarmi quanto più possibile al suo parafango posteriore, lampeggio, impreco, mando maledizioni e anatemi al suo indirizzo, non è detto che non mi senta vista l’ esigua distanza e l’ingente volume della mia voce. Ovviamente è tutto inutile, arrivo in ritardo, tutto a monte, mi tocca tornare a casa mogio mogio, avvilito e abbattuto … non ho per niente voglia di correre. Per evitare il serpentone, decido di fare un’altra strada, tanto è uguale, una corsia per andare una per tornare, la mia è completamente libera, l’altra è un serpentone continuo di traffico sbuffante gas di scarico e nervosismo dagli scappamenti. Che bello, riesco a procedere tranquillamente a velocità codice della strada ascoltando un po’ di musica per rilassarmi quando sul più bello, più veloce della luce, mi arriva da dietro un accecante proiettile toccando velocità da ritiro della patente, è la gente che guida così a creare pericolo nel traffico. Ovviamente non riesce a superarmi, il lungo serpentone dall’altro lato è ininterrotto. non gli rimane altro che imprecare tutti gli dei della strada e mandarmi a quel paese sentitamente. al solo scopo di farmi innervosire, il verme che ho dietro, decide di accostarsi quanto più possibile al mio parafango posteriore, lampeggia, impreca, manda maledizioni e anatemi al mio indirizzo, ho anche l’impressione di sentirlo

L’INFANZIA SOFFERTA (racconto autobiografico)

Oggi in provincia di Frosinone è una comoda superstrada di una quarantina di chilometri a collegare fra loro le città di Cassino e Sora, fino ad una trentina di anni addietro invece ad unire i due centri ciociari era la “Sferracavalli”, lunga strada stretta e tortuosa che a metà del suo percorso attraversava il centro storico dell’antichissima atina fondata, secondo la leggenda, dal dio Saturno. andando da atina a Sora si incontra il paese di Posta Fibreno che dall’alto di un costone ai piedi dei monti della marsica sud-occidentale si specchia nelle limpide acque del suo omonimo lago Fibreno di cui la riva nord è cosparsvva di casupole un tempo abitate da persone che svolgevano attività lavorative legate al lago stesso, attività quali la pesca praticata con metodi quasi primordiali, o la bonifica e coltura delle aree paludose. e’ proprio nell’ambiente lacustre che prende spunto la trama del racconto che si sta per fare: in una delle tre o quattro casette che si ergono sulla sommità di un colle che domina la suddetta riva nord del lago,viveva la famiglia di Gerardo composta da cinque persone: padre, madre e tre figli in tenera età dei quali Gerardo,l’ultimo nato che era venuto alla luce nel settembre del quaranta sotto l’incalzare degli eventi bellici che stavano spopolando il paese di giovani, costretti ad abbandonare gli affetti più cari per andare al fronte; nelle case restavano vecchi,donne e bambini che a malapena riuscivano a sopravvivere agli stenti. Fortuna volle che il padre di Gerardo non seguisse la sorte dei suoi coetanei in quanto reduce dalla campagna di libia, era già stato messo in congedo dalle armi: l’uomo svolgeva le sue normali attività lavorative di bonifica e coltura di zone paludose, misera pesca, disboscamento di piccoli appezzamenti montani, cura di un unico capo bovino che dava latte a sufficienza per nutrire i tre piccoli figli, sua moglie che di giorno gli era spesso accanto nel duro lavoro, di notte alla flebile luce di un lume ad olio riordinava la casa, rattoppava abiti laceri o ricuciva le reti da pesca. la coppia si sacrificava al massimo affinché in casa mancasse mai l’essenziale per mantenere in buona salute la prole; non si navigava certamente nell’oro ma in tavola c’era sempre polenta, focaccia cotta sotto la cenere bollente o pane giallo di mais che veniva inzuppato al latte munto di fresco

dalla vacca che veniva curata diligentemente da ambedue i coniugi. la legna da ardere scarseggiava e per alimentare forno e focolare si ricorreva spesso agli effimeri cespugli montani o ai tronchi di granturco essiccati e perfino ai giunchi palustri che mal cuocevano i cibi, scaldavano poco e facevano tanto fumo da fare gonfiare gli occhi. la solerte madre di famiglia sembrava instancabile ed era proprio lei che si occupava della vendita ambulante dei pesciolini il cui ricavato bastava appena a comprare i generi alimentari di prima necessità quali sale, zucchero e olio; spesso la donna, con in bilico sulla testa un canestro stracolmo di pesce che nell’insieme poteva raggiungere anche i venticinque chili di peso, percorreva a piedi lunghe distanze e, non possedendo un orologio per vedere l’ora, le poteva capitare di partire dal lago due o tre ore prima dell’alba per rincasare alle prime ombre della sera. Sebbene i sacrifici fossero tanti, si visse spensierati fino a quando a Cassino non si scatenò il fronte e i soldati di retroguardia tedeschi non occuparono Posta Fibreno dove installarono delle batterie di artiglieria contraerea che richiamavano l’attenzione dell’aviazione alleata che di tanto in tanto bombardava il paese; nello stesso tempo le soldatesche occupavano case di campagna e facevano razzia di bestiame: un giorno che il babbo non era in casa, un ufficiale tedesco accompagnato da un interprete italiano si portò presso la casa di Gerardo e per mezzo dell’interprete fece capire alla madre dei tre bimbi che la famigliola doveva sloggiare da quella casa che il comando voleva requisire per farne una fureria; a tale notizia la donna trasalì ed istintivamente esclamò:Come possiamo andarcene di qui con tre figli in tenera età,dove andiamo a ripararci, non siete mica matti da metterci fuori di casa nostra?-. l’ufficiale che chiese all’interprete cosa avesse detto la donna si sentì rispondere seccamente:- Ha detto che siete matti-, a tali parole il tedesco andò su tutte le furie ed estratta la pistola dalla fondina la puntò al petto della povera donna che terrorizzata restò col fiato sospeso e gli occhi sbarrati fintanto l’ufficiale non si calmò e si allontanò insieme a quell’interprete che sconsideratamente aveva tradotto alla lettera una banale espressione popolare che avrebbe potuto causare una tragedia. la coraggiosa donna quella volta aveva salvato miracolosamente pelle e casa e fu ancora fortunata quando un manipolo di tedeschi andò per requisire la vacca imboscata in fretta e furia da suo marito, strappandola dalle grinfie dei militari che ne avrebbero voluto fare bistecche per la truppa; in quell’occasione alla poveretta fu di grande aiuto un suo cognato fratello di suo marito, che si sacrificò dicendo ai tedeschi che quella mucca che essi cercavano era stata portata in montagna da tempo: l’ufficiale che guidava il drappello si sentì beffato e con il calcio della pistola colpì alla fronte il brav’uomo che, mentre i militari si allontanavano borbottando, rotolò a terra sanguinante.


il pericolo era sempre in agguato ma c’erano rari momenti distensivi: un manipolo di tedeschi che si era insediato in alcuni fienili che in due ali si affacciavano con gli usci sul tratturo che dalla riva nord del lago conduceva sulla collina dove risiedeva la famiglia di Gerardo, aveva affidato un piccolo gregge di pecore(frutto di razzie) alle cure di un bonario prigioniero russo che per statura sembrava un gigante; ogni giorno il gigante buono portava al pascolo le sue pecore e risalendo il tratturo della collina passava nei pressi della casetta dei tre fratellini che venivano incantati dal suo italiano stentato pronunciato con modi gentili e fu così che tra il piccolo Gerardo e il gigante buono, nonostante il divario di età e la diversa etnia, ben presto nacque un’amicizia sincera per cui il russo sembrava aver dimenticato il motivo vero per cui si trovava in terra straniera e a Gerardo pareva di riconoscere in lui un componente della sua famiglia; passarono giorni dopo i quali di Gaby ( pare così si chiamasse il gigante) non si ebbero più notizie e Gerardo attese invano il suo ritorno.

Quando i bombardamenti aerei divennero più intensi, la gente del colle riparò tra le rocce dove vecchi, donne e i bambini furono sistemati in piccole grotte mentre gli uomini idonei vigilavano all’aperto procurando il cibo che per lo più era costituito da bacche, cicoria o piccole mele selvatiche che la furia delle intemperie gettava giù dai rami scheletriti; di tanto in tanto nottetempo il padre di Gerardo, eludendo la sorveglianza dei tedeschi,scendeva al lago per pescare gli spinarelli che cotti a zuppa arricchivano la magra dieta quotidiana. Poteva capitare che in grotte di due o tre metri quadrati fossero accalcate una quindicina di persone, cosicché proliferavano parassiti di ogni genere e le madri passavano le intere giornate a ripulire dai pidocchi le incolte capigliature dei loro figlioli. la primavera del quarantaquattro era già avanzata quando finalmente le armate svanirono, però dovettero ancora passare dei mesi prima che si tornasse alla normalità; tornarono anche i giovani dal fronte e purtroppo amaramente si dovette constatare che qualcuno dei tanti che erano

partiti non rispondeva all’appello. man mano la vita riprese e si tornò a fare progetti per il futuro, con l’avanzare del progresso i genitori cercavano di creare per i propri figli una situazione migliore e fu così che la famiglia di Gerardo abbandonò la casetta del colle per trasferirsi in un’altra umile residenza costruita con grossi sacrifici nei pressi della riva nord del lago. i tre fratelli ebbero destini diversi: mentre i due più grandi furono avviati al lavoro, a Gerardo, il beniamino di casa, venne riservato un trattamento speciale che lo condusse, dopo aver ottenuto il diploma di quinta elementare, in un collegio religioso da dove, dopo varie peripezie, venne fuori all’età di dodici anni senza aver conseguito un idoneo titolo di studio riconosciuto dalle autorità scolastiche, per cui dovette trascorrere l’adolescenza all’affannosa ricerca di un diploma che lo inserisse nel mondo del lavoro.

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9 ottobre: giornata di conoscenza e multiculturalità. Parco delle molazzete quartiere tofe, Ferentino.

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ata nel luogo dove lo scorso anno l’associazione Pentaprisma realizzò il secondo “poligonorama” (visibile anche su youtube, oltreché sul sito della stessa associazione: www.pentaprisma.org), favorendo la riuscita di una suggestiva giornata, non solo per la data (era il 10.10.10). Quest’anno partendo da quell’esperienza si vuole dare un nuovo indirizzo, creando un momento di incontro, conoscenza e crescita culturale con le diverse realtà presenti sul territorio. l’idea parte da una scusante semplice quanto efficace, incontrarsi in un parco pubblico, con i bambini, magari alla presenza di qualche animale, e godersi una domenica di ottobre, il resto viene da sé, una parola, una curiosità, un’osservazione e nasce un discorso, una conoscenza. talmente semplice che può sembrare banale, seppure basata su una ricerca di fondo, perché qui non interessa che se ne parli bene o male, quanto piuttosto il momento e

quanto lo stesso può portare a livello di crescita personale e culturale, senza ricorrere a demagogie e protagonismi. inizialmente si era pensato di proporre un’intera giornata, le difficoltà tecniche e di gestione ci hanno fatto optare per il solo pomeriggio, buono comunque per valutarne la fattibilità, riuscita e migliorabilità. C’è ancora qualche particolare cui non si è accennato, ed è il lato gastronomico, i partecipanti e chi vuole possono portare prodotti della loro cucina, così da poter avere anche la culinaria come argomento di dialogo e di scambio di opinioni. ma non venite per mangiare, non abbiamo le elezioni… Per chi comprende l’ottica della manifestazione l’appuntamento è domenica 9 ottobre alle ore 16.30 parco delle molazzete, quartiere tofe, Ferentino. a.F.


i n t a n t o . . . - Il documentario “Il Canestro - storia di un intreccio” riceve un primo riconoscimento al festival del cinema “Corto Corrente” di Fiumicino (RM) dove supera le selezioni. - Bigio con il suo accompagnatore umano, partito il 29 agosto da S. Giovanni, sulle orme di S. Celestino V, S. Benedetto e S. Francesco, passando per L’Aquila, Norcia e Assisi è giunto sul Monte Verna (AR), percorrendo non meno di 600 chilometri (ma di questo ne riparleremo). - Pentaprisma organizza la gita a Firenze ai musei Alinari - 9 ottobre - è stata pubblicata nella sezione Media di www.aperiodico.info l’integrale dell’intervista a Giuseppe Vellucci - campione del mondo di maratona - Stiamo lavorando alla catalogazione dei materiali di Carlo Emilio Gadda presenti a Ferentino - Proseguono le esplorazioni del sottosuolo per “Ferentino sotterranea” segnalateci i vostri siti.


Chi/che cosa è il Gruppo Ferentino del CAI Sora!?! il Cai (Club alpino italiano: www.cai.it) è l’associazione di montagna più grande d’italia, con tutta una realtà dietro che vi invito a scoprire visitando il sito internet nazionale, cosa c’entrano in questo Ferentino e Sora!?! Per poter essere una sottosezione Cai bisogna raggiungere la quota di almeno 50 iscritti per 2 anni all’interno di una sezione già operante. da quest’anno è nato questo obiettivo, da persone già tesserate con la sezione di Sora (fondata nel 1927) che è quindi diventata la naturale madrina di questo nuovo progetto. Certo, ad oggi non siamo 50 e siamo ancora agli inizi, benché non ci manchino idee e persone di spiccato valore quindi, coscienti di questa realtà speriamo di riuscire a raggiungere naturalmente, ed in breve, questo primo traguardo. tra i progetti in essere ci sono svariati trekking, da quelli domenicali a quelli più sperimentali, tipo quello che trovate in queste pagine, ma anche uscite in bici, scalate, corsi (primo soccorso, orientamento, nodi, botanica) e momenti di ricerca e definizione di vecchi sentieri il primo dei quali, a cui stiamo già lavorando, sarà inaugurato nel 2012 e collegherà Ferentino con Porciano in 45 minuti (a piedi), detto progetto mira a rivalutare

l’intero complesso del castello porcianese anche a fini turistici, oltreché di studio. Queste le basi del gruppo ferentinate del Cai Sora, alle attività possono partecipare anche i non soci certo, ma i costi saranno differenziati per favorire l’iscrizione ed arrivare quanto prima al raggiungimento del fine. a buon intenditor ;) …

Scheda tecnica del trekking Data: 15/16 Ottobre 2011 Escursione: “Sulle orme dei monaci cistercensi”: Casamari – Trisulti – S.Maria Maggiore (Veroli – Collepardo – Ferentino) Difficoltà: EE Dislivello in salita: 500 m Tempo di percorrenza: ore 10.00 (a 2 km/h) Accompagnatori: Raffaele Principi - cell. 3472735197 Referenti: Andrea Fontecchia – cell. 3282688830 Venanzio Cellitti – cell. 3297352148 Preferibile fare riferimento ad Andrea. Descrizione: Il trekking mira a valutare la possibilità di sviluppo in senso turistico di siti storici dell’area ciociara. Visto con occhio da ricercatore si comprende che non è propriamente una passeggiata, e non solo per il grado di difficoltà. Partecipare ad un momento del genere è certamente gratificante, ma bisogna considerare la priorità dell’obiettivo. Un viaggio di 2 giorni,

oltre 40 km coperti non è, e non deve essere solo uno spostamento, ma soprattutto un avvicinamento ad una dimensione più umana e reale scandita da tempi alla portata di tutti. L’escursione non presenta difficoltà tecniche, ma occorre allenamento e determinazione a volerla portare a termine. Appuntamento: Parcheggio antistante l’Abbazia di Casamari (loc. omonima, Veroli) - ritrovo ore 07.30 partenza ore 08.00. Pranzo: compreso nel contributo (€ 40,00 per i soci CAI - € 50,00 per i non soci Cai)- almeno litri 1 e mezzo di acqua. Mezzi per lo spostamento: Mezzi propri fino a Casamari e da Ferentino. Equipaggiamento: abbigliamento adeguato al periodo, buone scarpe, bastoncini da trekking e sacco a pelo, necessaire per la cura della persona e dell’igiene . Consigli: Chi volesse partecipare con l’intenzione di arrivare dove arriva curi di allertare un’auto per essere recuperato dove gli aggrada. Laddove non ci siano reali esigenze di soccorso, non saranno tollerati rallentamenti. Il contributo mira solamente a coprire le spese, non da quindi diritto a nulla più di quello che prevede.


“Sulle orme dei monaci cistercensi” Abbazie di Casamari - Trisulti - S. Maria Maggiore (Veroli – Collepardo – Ferentino) 15 e 16 ottobre 2011 nata dall’incontro e dall’esperienza di raffaele Principi (che guiderà la carovana) con andrea Fontecchia, questo trekking è anche il primo evento ufficiale creato come gruppo ferentinate del Cai (Club alpino italiano) sez. di Sora, anche se con una forte influenza dell’associazione Culturale terra e libertà. il progetto base mira alla riapertura e percorribilità, anche a fini turistici, dell’antica tratta di collegamento tra l’abbazia di Casamari in Veroli con le grange storiche di trisulti in Collepardo e Santa maria maggiore in Ferentino. nello specifico la manifestazione prenderà avvio sabato 15 ottobre presso l’abbazia di Casamari dove alle ore 08.00 (e saranno le otto!), dopo la cerimonia di benedizione del pellegrino secondo un canone medievale si partirà alla

volta di trisulti in un percorso misto sterrato/asfaltato, la velocità sarà scandita da un asinello che, reduce da simili esperienze, ci accompagnerà nell’intero percorso. Con una velocità media di crociera di 3-5 Km/h si intende arrivare alla Certosa, dopo un fugace pranzo al sacco, massimo per le ore 18 con accoglienza e dono ai monaci di un’attestazione del passaggio. la notte, come da accordi intercorsi, si dormirà nei locali del monastero gentilmente messi a disposizione dai frati stessi. il giorno successivo, domenica, sveglia alle 6 e partenza alle ore 7.00 alla volta di Ferentino dove si conta di arrivare tra le 17.30/18. Si prevede di nuovo pranzo al sacco, ed una sosta riorganizzativa nei pressi delle roccette di Porta Sanguinaria per proseguire subito verso la conclusione nella chiesa ferentinate di Santa maria maggiore dove, in seguito alla benedizione finale a chiusura del pellegrinaggio come da usi medievali, sarà consegnato il documento commemorativo e le pergamene con i timbri storici delle abbazie interessate ai partecipanti (ma solo chi avrà ultimato l’intero percorso a piedi avrà la pergamena con le attestazioni del passaggio per gli altri partecipanti, sarà senza le predette attestazioni, questo per non sminuire il lavoro di chi ha completato il tragitto). molto si potrebbe aggiungere a questa iniziativa, dal punto di vista sto-

rico, religioso, di importanza culturale ecc, ma sarebbe un dilungarsi che toglierebbe qualcosa invece di aggiungerlo. non trattandosi di una passeggiata fine a sé stessa, perché nata in ottica culturale piuttosto che di spettacolo (questo continuo rimarcare la differenza è dovuto al fatto che troppo spesso si confonde la Cultura con lo Spettacolo, e la mia associazione ha sempre tenuto a precisare di occuparsi esclusivamente di Cultura, incontrando in modo sempre marginale le attività di puro spettacolo) è doveroso considerare che il tutto è stato pianificato in dettaglio quindi, pensare di partecipare ad un simile evento con la visione del “dove arrivo arrivo” creerebbe intralcio allo spirito dell’iniziativa, non si deve quindi cullarsi sul fatto di aver versato una quota, perché la stessa è esclusivamente a copertura delle spese, assicurazione, pergamena, 2 pranzi al sacco, cena del sabato ecc… e non presuppone alcun obbligo di assistenza, tanto più in assenza di reali situazioni di emergenza. Questo vuole significare semplicemente che qualora si intenda rinunciare a concludere il percorso, ci si dovrà organizzare e farsi recuperare da

mezzi propri, evitando di rallentare tutta la carovana. dallo studio fatto, si è giunti a formulare un contributo di partecipazione di 40 euro per i soci Cai, e 50 euro per i non soci, versandone il 50 per cento al momento dell’iscrizione ed il restante entro il 09 ottobre. Questo progetto, proposto successivamente quale possibile percorso turistico, verrà integrato nel 2012 con la naturale prosecuzione che interesserà le abbazie di Valvisciolo – Fossanova e, ancora Casamari. Metodi di iscrizione: Per partecipare all’iniziativa è necessario compilare e firmare il modulo di partecipazione (che trovate tra l’altro in “Puntoit”, via Consolare, 132 – Circolo Culturale “ilminuto122” via Consolare,122 o nei nostri siti internet), consegnarlo in uno dei punti di raccolta (gli stessi “Puntoit” e “ilminuto122”) unitamente al 50% del contributo previsto (per una questione contabile il contributo sarà considerato parte integrante del modulo). ricordarsi di versare la quota restante entro il termine del 09 ottobre. ed attenersi ai documenti esemplificativi dell’escursione. Ovviamente, è d’obbligo essere puntuali alla partenza il 15 ottobre 2011 alle ore 07:30 nel parcheggio dell’abbazia di Casamari.


LA BUONA NOVELLA “concerto meditato”

Informazioni ai sensi delle leggi n.47/48 e n. 62/01

A...periodico

sabato 22 ottobre ore 21:00 Castello Caietani - trevi nel Lazio

Volantino di informazione e diffusione delle Attività Culturali, Sportive e Sociali di Ferentino

Sulle musiche dell’album di Fabrizio de andrè “la buona novella” si ripercorrono le fasi della vita di maria in un concerto ascoltato, osservato e meditato. le musiche saranno accompagnate da immagini che spiegano al pubblico ciò che si sta ascoltando e un balletto farà da coreografia ai testi dell’opera che sta a metà strada tra sacro e profano, tra canonico e aprocrifo.

w w w. a p e r i o d i c o . i n f o Coordinamento: Venanzio Cellitti andrea Fontecchia Hanno collaborato: Giancarlo Canepa Valeria Pettorini isabella Valeri

*

L'LP è un concept album tratto dalla lettura di alcuni Vangeli apocrifi (in particolare, come riportato nelle note di copertina, dal Protovangelo di Giacomo e dal Vangelo arabo dell'infanzia), pubblicato nell'autunno del 1970 (le matrici riportano la data del 19 novembre)

Luogo della pubblicazione: Ferentino Anno pubblicazione: 2011 Impaginazione e Grafica: Venanzio Cellitti

* tratto da wikipedia

Foto di Copertina: Venanzio Cellitti Stampa: Punto innovazione e tradizione Via Consolare 132 - 03013 Ferentino Disclaimer e copyright la presente pubblicazione è soggetta ad aggiornamenti non periodici e non rientra nella categoria del prodotto editoriale diffuso al pubblico con periodicità regolare come stabilito dalla legge 8 febbraio 1948, n. 47 e legge 7 marzo 2001, n.62. le fotografie pubblicate sono di esclusiva proprietà dei singoli autori, pertanto tutto il materiale pubblicato è coperto da copyright ed il suo utilizzo è consentito esclusivamente previa autorizzazione scritta del titolare e/o acquisto dei diritti di utilizzo. le fotografie ove compaiono delle persone sono state realizzate cogliendo momenti di vita quotidiana in luoghi pubblici e sono state realizzate senza scopo di lucro, con intento esclusivamente culturale e artistico, come consentito dalla normativa vigente sulla privacy. i soggetti ritratti potranno in qualsiasi momento e senza nessuna spiegazione chiedere che vengano rimosse dalle gallerie e nodal database se lo ritenessero necessario.

A TUTTE LE ASSOCIAZIONI!! Si ricorda a tutte le associazioni ferentinati operanti nell’ambito culturale, sportivo o sociale che gli spazi sull’A...periodico sono gratuiti. Basta inviare una e-mail a: aperiodico@email.it

Punti di distribuzione a...periodico ilminuto via Consolare 124 -Ferentino Edicola S. Nicola via Casilina - Ferentino Laboratorio Grafico - PuntoIT via Consolare 132 - Ferentino -

Si ringraziano Tecnocasa Ferentino Erboristeria Salus in Erbis Ferentino-Anagni


“Il dito e la Luna”; gli In-Cantus Ensemble in anteprima per “Ottobrata”.

sica, l’umanità di chi la scrive, di chi la vive e di chi la ascolta; ecco il cen-

“C’è un sipario che s’alza, c’è un sipario che cala; si consuma la corda e

presentano come un gruppo di carattere composito, in quanto a pro-

spettacolo, ma il tentativo di vedere in controluce l’umanità della mutro dello spettacolo “Il dito e la Luna”. Gli In-Cantus Ensemble si

la tela. Così per noi, vecchi attori, che per voi, vecchie attrici, i ricordi si

venienza geografica e carattere musicale. Gli strumentisti sono giovani

fan cicatrici”. E’ con queste parole che si apre una canzone di Angelo

musicisti provenienti dall’Aquila, la città abruzzese devastata dal terre-

Branduardi, dal titolo “Il dito e la Luna”; sono proprio queste le parole

moto del 6 aprile 2009. La musica non è mai neutrale e non è mai ano-

adatte a presentare e racchiudere al meglio il senso del concerto spet-

nima e, proprio per questa ragione, i musicisti nel corso del concerto

tacolo presentato in anteprima dagli In-Cantus Ensemble il 29 ottobre

regaleranno a tutti i presenti un’esperienza estremamente interessante,

2011, alle ore 21, presso la basilica di Santa Maria Maggiore a Feren-

un’istantanea in musica della loro storia e di un dramma che non ha pa-

tino. Il dito e la Luna, infatti, si presenta come uno spettacolo compo-

role. La musica permette di ricordare e di rispettare momenti che sono

sito, all’interno del quale teatro e musica si toccano e si compensano.

dentro i nostri occhi, le nostre mani ed i nostri strumenti, permette di

Gli attori reciteranno in anteprima uno spettacolo scritto da Isabella Va-

regalare dentro un’emozione un racconto che è fatto di memoria e di

leri, accompagnati da un recital di chitarra e piano e da una proiezione

rispetto. Umanità e musica, teatro, note e sentimento…ecco le fonda-

di immagini, all’interno del suggestivo ambiente di Santa Maria Mag-

menta di uno spettacolo presentato in anteprima assoluta all’interno

giore. Lo spettacolo teatrale, inoltre, farà da cornice ad un concerto ba-

della manifestazione “Ottobrata”. Lo spettacolo del 29 ottobre, infatti,

sato sulle musiche dei più grandi cantautori italiani, come Angelo

sarà la prima data di un tour che si articolerà in altri tredici eventi nel

Branduardi, Ivano Fossati, Pierangelo Bertoli e Roberto Vecchioni. Ogni

Lazio, in Abruzzo e in Umbria. Vi aspettiamo numerosi!

brano musicale verrà presentato in versione acustica, sulla base degli originali arrangiamenti e delle suggestive armonizzazioni degli In-Cantus Ensemble. Non solo un concerto, non solo un musical e non solo uno

Isabella Valeri



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