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Coordinamento: Andrea Fontecchia Venanzio Cellitti
Hanno collaborato: Antonio Coppotelli Giorgio Picchi (foto articolo CANEPA) Cristina Iorio Federico Giacchetta Maurizio Pro Irma Sordi Luogo della pubblicazione: Ferentino Anno pubblicazione: 2017
Impaginazione e Grafica: Venanzio Cellitti
Immagine di Copertina: Mercato Romano Coperto Disclaimer e copyright:
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Indice Un’enigmatica struttura nel Bosco di Diana (aggiornamento) Canepa Basket Ferentino Bellator Ferentum I monti degli Ernici - 1858 ferentino.org Le Paole Del Cuore - Raccolta di Poesie di Zelia di Torrice A proposito dell’enigmatica struttura nel Bosco di Diana (aggiornamento sull’articolo di pag.2 del precedente) A seguito di ulteriori ricerche riprese dalla voce popolare siamo in grado di svelare la funzione della struttura circolare di cui avevamo scritto nel precedente A…periodico. Non è affatto, come avevamo ipotizzato, un inghiottitoio, né tantomeno i resti di una torre (ipotesi che avevamo escluso già in precedenza per via della posizione), il manufatto altro non era che una fornace per fare calce dai sassi. Le pietre dell’area circostante infatti venivano “cotte” secondo gli arcaici sistemi e polverizzate per estrarne la calce. A ben vedere, poco distante insiste ancora un’abbandonata (e pericolosa per via della presenza di amianto, oltre che pericolante) fabbrica di produzioni cementizie. Non sappiamo ancora datarla ma in fondo il nostro compito era di documentarla e se dovessimo rinvenire ulteriori informazioni certamente torneremo sull’argomento. A.F.
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o ritrovato, tra fogli sparsi, uno scritto datato Ferentino 28 gennaio 2004. Una presentazione di alcune mie opere di arti visive di Giancarlo Canepa che riflettevano e sottolineavano anche la sua esperienza umana ed artistica. ... “sembravamo due confinati quando ci conoscemmo, Antonio proveniva da Roma, io da Genova. Eppure Ferentino, nostro paese natio, nostro futuro laboratorio, diede la possibilità di conoscerci e fare sodalizio”... Scriveva, ancora...” e inventava insieme a me e ad altri amici eventi culturali da esportare, affinché il nostro confino si trasformi in un illimitato spazio non più compresso da pareti invisibili di memoria pavesiana...”. Ricordare Giancarlo non è facile. Architetto e insegnante a Genova, politico colto fuori dagli schemi, si è dedicato al disegno ed alle arti visive, non tralasciando la poesia. Si ricordano gli eventi a Ferentino e fuori provincia: “Otto Arte”, eventi in difesa del territorio, le passeggiate poetiche, le manifestazioni di “Artura”, le varie performance in siti di interesse storicoartistico spesso dimenticati. Nella sua “solitudine culturale “progettava, non più edifici o
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restauri, eventi che, dopo discussioni non sempre facili, venivano realizzati. Rifletto: c’è oggi una traccia del suo lavoroprogetto nel territorio dove ha operato!?! Penso che in chi ha collaborato con lui negli eventi, la risposta non può essere che affermativa, per altri forse non c’è memoria. Nel silenzio parlava il silenzio, e dopo lunghe discussioni il territorio, i vicoli, erano invasi da artisti provenienti dall’Italia e dall’Europa. Si illuminavano i vicoli con torce e poesia. I muri screpolati ed antichi assorbivano nuovi colori dalle opere realizzate. I murales rimangono muti sul borgo ma vivi a chi li osserva e ricorda. Sono ricordi che non sono sepolti, sono presenti nel fare cultura in modo spesso alternativo, che era la creatività propria di Giancarlo. I suoi sogni erano sogni di bambino, all’ombra di antiche pietre prendevano forma e canto. Un antico canto che sveglia altri sogni...per assaporare il piacere di bellezze nascoste e brezze di nuovi orizzonti. Ciao Giancarlo. Antonio Coppotelli
Per ogni fine esiste un nuovo inizio L’estate del 2017 è stata una delle più calde di sempre. Dal punto di vista sportivo, per la città di Ferentino, la temperatura ha avuto una notevole impennata, a causa della vicenda che ha interessato la società del basket Ferentino e che, nel giro di pochi mesi, ha portato alla scomparsa della realtà sportiva più rappresentativa del comune gigliato. La stagione 2016/17 non è stata tra le più fortunate, tutt’altro. La squadra è riuscita a raggiungere la salvezza, senza passare per i play out, solo nelle ultime giornate, trascinandosi dietro un’apatia che, probabilmente, celava già i malumori societari. Si arriva così alla fine del campionato. In maniera mesta arriva l’ordine di rompere le righe per i giocatori e lo staff tecnico e poi il nulla. Alla fine di Aprile arrivano le prime indiscrezioni stampa: il presidente del club, Vittorio Ficchi, dopo una gestione decennale, durante la quale la FMC Ferentino è stata protagonista di una cavalcata trionfale, fino alla storica promozione in Serie A2, diventandone una delle realtà più solide e accreditate, vorrebbe gettare la spugna e sarebbe pronto a vendere il titolo.
In breve tempo si scatena il panico tra i tifosi amaranto. Il nome di Ferentino, grazie al basket, è stato apprezzato in tutta Italia, da Nord a Sud, per anni. Anni d’oro, anche dal punto di vista economico, che hanno portato nel palazzetto di Ponte Grande nomi importanti del basket italiano, come gli ex nazionali Alex Righetti, Massimo Bulleri o Angelo Gigli, oppure cestisti di peso internazionale come Omar Thomas. Ma dalla società non trapela nulla.
Nessun comunicato ufficiale, nessuna smentita o conferma. Nessuna spiegazione. Spunta anche il nome della città in cui approderebbe il titolo: si tratta di Cagliari, con una società che fa capo al presidente della Dinamo Sassari. Nonostante anche dalla Sardegna venga data per certa la chiusura dell’accordo, il presidente Ficchi prosegue nel suo silenzio. Ed è forse questo mutismo ad aver deluso più di ogni cosa i tifosi amaranto. A Ficchi tutto l’ambiente deve molto, per aver reso grande il nome del basket Ferentino, per aver regalato al suo pubblico palcoscenici importanti e, come imprenditore, nessuno gli avrebbe rimproverato la decisione di voltare pagina e di investire in altri settori. Anche perché, si sa, la pallacanestro non è remunerativa come il calcio. Si è dovuti arrivare ad agosto per la conferma, sempre e solo a mezzo stampa, della vendita del titolo. Preceduta da qualche incontro tra amministratori e imprenditori locali, per tentare una soluzione interna. Poco incisivo il ruolo
del comune, praticamente assente quello dell’assessore al ramo, e imprenditori del posto restii ad investire somme importanti per mantenere il titolo di A2 a Ferentino. Il sogno svanisce ufficialmente a fine agosto 2017. Tristezza, delusione, anche un po’ di rabbia trovano sui social il luogo dello sfogo e tutti i tifosi si preparano all’idea di dover trascorrere le domeniche lontani dal parquet del palazzetto di Via Aldo Moro. Fin quando un gruppo di
storici e stoici appassionati, da sempre nell’orbita della pallacanestro amaranto, decidono che non era giunto il momento di scrivere la parola fine ad una storia cominciata ufficialmente nel 1977. Passione e sacrificio consentono al nuovo gruppo dirigente di iscrivere la squadra nel campionato di promozione. Si riparte dai gradini più bassi, ma con la stessa convinzione e dignità, con un gruppo di ragazzi quasi tutti di Ferentino, orgogliosi di poter indossare la maglia amaranto, e un roster qualitativamente superiore rispetto alla grande maggioranza delle squadre avver-
sarie. Il pubblico dimostra di apprezzare lo sforzo e sposa il progetto, partecipando numeroso alle gare casalinghe. Certo, non ci sono più le dirette televisive, la tribuna stampa non è più affollata, non si vedono più, tra gli ospiti illustri, i volti che hanno fatto grande il basket italiano. Non si vede più nemmeno il pubblico occasionale, quello “da sfilata”, che accorreva solo per presenzialismo. Oggi ci sono i tifosi, quelli veri, quelli che vanno oltre la categoria perché tengono alla loro città e intendono mantenere viva la loro passione per questo sport. È finita l’età d’oro del basket, forse, ma è cominciata una nuova fase che, con il sostegno di tutti, potrà un giorno portare di nuovo Ferentino a riprendersi la sua ribalta.
Cristina Iorio
B e l l a t o r Il 2017 è stato anche l’anno della Bellator Ferentum.
più persone. Il gruppo inizia ad essere più solido e
La squadra ciociara, per il primo anno nel campio- coeso, con un unico obiettivo da raggiungere. Nella nato nazionale di serie A, centra una storica salvezza
seconda fase di campionato le amaranto si piazzano
che le permette di restare nell’olimpo del calcio a 5 terze, per quello che vale la posizione più agevole per femminile e di portare ancora il nome di Ferentino
disputare le finali play out. Nella doppia sfida andata
in tutta Italia.
e ritorno, le ciocia-
L’approccio
re affrontano le pu-
alla
categoria non è
gliesi
dell’Arcadia
stato affatto faci-
Bisceglie,
le nonostante la
battute in campio-
rosa di caratura
nato. La storia non
internazionale,
cambia e le amaran-
vista la presenza
to si impongono sia
di atlete di nazio-
in trasferta con il
nalità spagnola,
risultato di 6-2, sia
argentina e bra-
in casa davanti ai
siliana: la Bella-
propri tifosi, con lo
tor si trova per la
stesso risultato. Ini-
sempre
prima volta nella storia ad affrontare formazioni tito- zia così la festa della Bellator Ferentum per quello che late e dalla grande esperienza come Olimpus Roma, è il secondo storico traguardo, dopo la promozione S.s. Lazio calcio a 5, Montesilvano e Real Statte, chiudendo la prima fase di campionato penultima con soli nove punti. La voglia di mantenere la categoria però è tanta e a dicembre, con l’aperura dei trasferimenti, la società di Cialone e Incelli interviene sul mercato e porta in ciociaria la brasiliana Jessica Will e l’argentina Agostina Chiesa. Con tanto lavoro sul campo, la squadra allenata da mister Roberto Chiesa inizia ad ottenere i primi risultati. Al palasport “città di Frosinone”, dove la Bellator Ferentum ha disputato le gare casalinghe della stagione, l’affetto del pubblico è sempre maggiore e l’entusiasmo cresce di partita in partita. Quella che inizialmente era una piccola realtà di paese inizia pian piano a coinvolgere sempre
F e r e n t u m Vice-allenatore; Marco Rossi: preparatore atletico; Luigi Tiberia: preparatore portieri; Francesco Alicata: Fisioterapista; Società : Alberto Cialone: presidente; Orvinio Incelli: vice-presidente; Donatella Iori: segretaria; Federico Giacchetta: responsabile marketing; Serena Proietti: addetto stampa; Gabriella Arduini: responsabile sanitario; Marzia Conetta, Giancarlo Mafferri, Alessandro Affinati: logistica nella massima serie della stagione precedente. Oggi la squadra ciociara, grazie al risultato della scorsa stagione, partecipa di nuovo al campionato di serie A con 17 formazioni da tutta Italia a girone unico. Le partite casalinghe vengono giocate tra Frosinone e Colleferro, per via di problematiche legate agli impianti sportivi. Nonostante ciò le amaranto stanno comunque disputando un campionato di livello, che le vede a metà classifica, in bilico tra play off e play out. I protagonisti della Bellator Ferentum 2016/2017 La rosa: Lorena Munoz, Carol Martinez, Eleonora Mercuri, Mara Incelli, Chiara Sangiorgi, Giusi Riccelli, Paula Agostina Chiesa, Agnese Zanolli, Silvia Antonucci, Claudia Alvino, Federica Iannucci, Sara Boutimah. Lo staff tecnico: Roberto Chiesa: Allenatore; Riccardo Cellitti:
Federico Giacchetta
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uello che abbiamo riportato in queste pagine è il resoconto di viaggio di uno storico tedesco vissuto nella seconda metà dell’800. Famoso per i suoi scritti, soprattutto quelli che riguardano le sue ricerche in Italia. Dagli anni ’50 e successivi affronta dei viaggi nel sud facendo visita anche alla “Campagna Romana” l’odierno Basso Lazio comprensivo della Ciociaria. Infatti il secondo libro “Ricordi storici e pittorici d’Italia” inizia proprio dai Monti Ernici e proprio a Ferentino dove lui, con il pretesto di una commissione da svolgere in città per conto di un amico, ci descrive questo “paese ragguardevole” attraverso la vicenda di una famiglia del posto. Il suo nome è Ferdinand Gregorovius. In questa circostanza trascrive la sua esperienza dal punto di visto dello storico ma anche del turista curioso e affascinato da queste terre del sud, per lui così distanti ed esotiche. Per comprendere meglio lo scenario politico e sociale che si mostrava agli occhi di Gregorovius nel 1858 possiamo dire che Ferentino all’epoca era italiana solo dal punto di vista geografico. Infatti l’Italia, come Stato unificato, esisterà solo dopo il 1871 quando anche il territorio della Chiesa, in cui si trovava anche Ferentino, verrà ceduto al quel primo sovrano sabaudo che diventerà così primo re di tutta l’Italia. All’epoca dei fatti però la Ciociaria, invero Campagna Romana, era una terra di confine, l’ultimo baluardo prima di entrare nelle terre del Regno delle Due Sicilie guidato dai Borboni.
Tuttavia le maggiori divisioni territoriali si trovavano perlopiù nel nord della Penisola. Infatti per il nostro visitatore Ferdinand, come per tutti gli artisti dell’epoca per i quali era consuetudine intraprendere l’ormai obbligatorio Grand Tour italiano, la continuità dell’itinerario per giungere fino a noi fu certamente complessa e interrotta da molte frontiere: Regno di Sardegna in Piemonte, Regno Lombardo-Veneto, Ducato di Parma, Ducato di Modena, Granducato di Toscana e poi finalmente Stato Pontificio. Senza contare il rischio che si correva nelle terre di mezzo tra una città e l’altra a causa dei briganti; come sottolinea lui stesso nell’ultima pagina quando parla della possibilità sfumata di far visita alla Rocca di Fumone proprio per paura dei banditi che avrebbe potuto incontrare.
Una delle tante sere dell’estate del 2005, dopo la solita passeggiata in cui avevo rimuginato abbastanza sulla mancanza di turisti a Ferentino ed aver stabilito che eravamo di fronte al solito “cane che si morde la coda” decisi di voler dare anch’ io, nel mio piccolo, un contributo all’incremento di questi dati. Il 17 Ottobre 2005 era on line www.ferentino.org, un sito, come recita lo snippet “…interamente dedicato alla città, ai suoi personaggi, ai suoi monumenti e alla sua storia …”. L’obiettivo era quello di fornire a tutti, cittadini turisti e semplici curiosi, un’informazione a 360° senza fronzoli e senza pubblicità, creare cioè un’“opera omnia” della nostra cittadina… non immaginavo neppure lontanamente quello che mi attendeva… Dopo 12 anni, 285.000 visite e oltre 2,5 milioni di pagine visualizzate, lui, il sito è una meravigliosa incompiuta che si apre come un polipo su nuovi argomenti. La creazione ad hoc di pagine e pagine, basate sul Dizionario etimologico del Prof. Cesare Bianchi, era d’obbligo per spiegare a tutti, quei vocaboli della nostra lingua altrimenti incompresi ma, non era sufficiente, non bastava, quanti
sarebbero stati in grado di leggere/pronunciare correttamente la parola scritta? Bisognava dargli “voce” ed allora un piccolo pulsantino per ascoltare la pronuncia, come per le lingue serie, era d’obbligo ma, siamo solo all’inizio e, il lavoro sarà lungo e… piacevole! Purtroppo la tecnologia, latitante, non ci permette di fruire appieno delle possibilità offerte tanto che, dai nostri cellulari potremmo attraverso un’apposita App, che sfrutta la realtà aumentata, essere guidati alla visita dei nostri monumenti con relative indicazioni, sul tipo di Google Maps, per raggiungerli ma… per questo, manca la “benzina” nello specifico una WiFi valida e funzionante… inoltre, ora bisognerà rimetterla a punto poiché la comunicazione è passata da un protocollo (http) libero, in chiaro ad uno (https) protetto/criptato… con tutte le implicazioni che ne derivano.
Continueremo ad aggiornarlo e ad aggiornarvi sapendo che, la vostra curiosità sulla nostra città avrà sempre un punto di riferimento.
Maurizio Pro
10 anni fa... ...proprio in questi giorni di fine anno si svolgeva la prima mostra fotografica del primo corso base della neonata Associazione Fotografica Pentaprisma. Sarebbe difficile elencare, senza inevitabilmente tralasciare qualcosa, tutte le attività svolte in questo lungo e fruttuoso decennio: - Corsi di fotografia base (si è appena concluso il 18°), avanzati e di post produzione - Mostre di fine corso (in media due l’anno: Natale e Primo Maggio) - Pinhole day (le giornate mondiali della fotografia con foro stenopeico partecipazione dal 2010) - Concorsi fotografici (ricordiamo con simpatia quello sul “silenzio”) - Gite collettive (una su tutte quella a Firenze ai musei Alinari) - Escursioni fotografiche (come quella a Sperlonga denominata FM Day usando solamente attrezzature analogiche) -“Safari fotografici” (da un’idea di Giancarlo Canepa: fotografare animali o immagini di essi in città) - Due “Poligonorama” una grande foto collettiva che congela un istante. Il primo in occasione del 10/10/2010 e l’altro per l’11/11/2011. - Partecipazione attiva all’organizzazione del primo Ferentino Fotofestival (settemrbe 2013) - Annuario fotografico per il Liceo Classico-Scientifico M. Filetico (per l’anno scolastico 2013-14) - Laboratori di camera oscura - Lezioni sulle antiche tecniche di stampa - ... e molto altro Sono stati dieci anni decisamente attivi e densi di emozioni ma anche molto divertenti. Gli Allievi-Soci-Amici ormai si contano a centinaia, si è stimato che ne siano transitati circa 500. E tutti noi e loro insieme auguriamo all’Associazione altri 10 anni e più di attività e divertimento partendo da quello nuovo che sta per nascere… BUON ANNO 2018 (...e seguenti)
www.pentaprisma.org