A...periodico 13

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dicembre 2014


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l’A...periodico ccolo! n.13 anno V. Ormai non ci speravate più vero?

Il 2014 in effetti non è stato tra i più proficui, non lo è stato ma solo dal punto di vista della presente pubblicazione. Sì perché gran parte della redazione, dallo scorso anno e in questo con più intensità, si sta occupando a tempo pieno di un lavoro molto impegnativo. Senza spiegare troppo basta leggere l’articolo a pagina 6. Tornando a noi, questo numero presenta delle singolari novità, oltre alla rinnovarta veste grafica. Figlio unico del 2014, generato in extremis, dicembrino degli ultimi giorni raccoglie l’onere e si fa carico, da solo, degli eventi di un in-

tero anno. È appena nato ma è già molto più robusto dei suoi 12 predecessori, infatti è il primo ad essere costituito da 20 pagine. A dirla tutta il trucco di questa improvvisa crescita sta nel fatto che ha in pancia un intero calendario. Chi vorrà potrà stamparlo e appenderlo al muro o poggiarlo sulla scrivania. Continua poi, nostro malgrado, la formula Spending Review: solo pubblicazione on-line, ma che volete… i tempi sono meschini. Per concludere vorremmo porgere un caro saluto e un augurio di buone feste a tutti voi da parte nostra e a modo nostro… A…u g u ri !

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- Annus FrEdEriciAnus 1215-2015 800 anni dal passaggio di Federico II di Svevia eventi per il 2015 pag. 2

A...periodico Volantino di informazione e diffusione delle Attività Culturali, Sociali e Sportive

w w w. a p e r i o d i c o . i n f o facebook/volantino.aperiodico w w w. c h i c o r y. e u

Coordinamento: Venanzio Cellitti Andrea Fontecchia Hanno collaborato: Francesco Savelloni Raffaele Principi Coppotelli Enzo Cinelli Leda Virgili Biancamaria Valeri Ass. Fotografica DoPhotoCross Giacinto Mariotti Luogo della pubblicazione: Ferentino Anno pubblicazione: 2014

- FErEntino - FossE ArdEAtinE 29 Ottobre / 2 Novembre 2014 per non dimenticare pag. 3-4

Impaginazione e Grafica: Venanzio Cellitti

- ViA FrAncigEnA punto 113 arte per il cammino sulla via francigena pag. 5

Disclaimer e copyright La presente pubblicazione è soggetta ad aggiornamenti non periodici e non rientra nella categoria del prodotto editoriale diffuso al pubblico con periodicità regolare come stabilito dalla legge 8 febbraio 1948, n. 47 e legge 7 marzo 2001, n.62. Le fotografie pubblicate sono di esclusiva proprietà dei singoli autori, pertanto tutto il materiale pubblicato è coperto da copyright ed il suo utilizzo è consentito esclusivamente previa autorizzazione scritta del titolare e/o acquisto dei diritti di utilizzo. Le fotografie ove compaiono delle persone sono state realizzate cogliendo momenti di vita quotidiana in luoghi pubblici e sono state realizzate senza scopo di lucro, con intento esclusivamente culturale e artistico, come consentito dalla normativa vigente sulla privacy. I soggetti ritratti potranno in qualsiasi momento e senza nessuna spiegazione chiedere che vengano rimosse dalle gallerie e nodal database se lo ritenessero necessario.

- Ferentino - guida illustrata la prima guida del genere pag. 6 - progEtto AnnuArio pEr il MArtino FilEtico ricordi di scuola, riflessioni a margine dell’annuario A. S. 2013-2014 pag. 7 - cAlEndArio 2015 dono dell’Associazione romana DoPhotoCross pag. 8-16 - un illustrE ospitE A FErEntino Ferdinando IV re di Napoli ospite dei De Andreis pag. 17-18 1

Informazioni ai sensi delle leggi n.47/48 e n. 62/01

Foto di Copertina: Resti del teatro romano di: Venanzio Cellitti

A TUTTE LE ASSOCIAZIONI!! Si ricorda a tutte le associazioni operanti nell’ambito culturale, sportivo o sociale che gli spazi sull’A...periodico sono gratuiti. basta inviare un articolo tramite e-mail:

aperiodico@email.it -


Quest è luce della gran costanza che del secondo vento di soave generò il terzo e ultima possanza. (Dante Alighieri, Paradiso, Canto III, 118-120)

Migliaia i libri e gli scritti dedicati all’imperatore che da secoli affascina storici e profani di tutto il mondo. Grande fu, ed è tutt’ora, la sua figura: filosofo, letterato, poliglotta, stratega e fine mediatore tra la cultura occidentale e orientale. La Ciociaria non può che ricordare e vantarsi del suo passaggio (senza dimenticare però la disfatta del padre Enrico VI a Guarcino con il Malpensa). Finiti i dissidi tra Ciociaria e le forze hohenstauffiane troviamo la figura di Federico II lo “stupor mundi” che ha assiduamente frequentato la nostra terra e la nostra Ferentinum. Lo ritroviamo nella nostra città nel 1215-1220-1223 anche se passare o sostare a Ferentino poteva essere pericoloso, dato l’avvertimento del suo astrologo, Michele Scoto, che gli predisse di stare lontano dalle città i cui nomi erano associati ai fiori; Firenze, Ferentino (legate al giglio) e Fiorentino di Puglia (o Castel Fiorentino) dove morì. Ferentino venne scelta per la sua importanza strategica essendo vicina a Roma e ben collegata con il meridione oltre ad una fervente vita politica e spirituale. Oggi, a 800 anni di distanza dal suo passaggio, la città non può che ricordare quest’uomo, quest’emblematica figura definita come nuovo “messia” da papa Innocenzo III. Ricordarlo anche come sostenitore, finanziatore e simpatizzante dei monaci cistercensi (Casamari e S. M. Maggiore, quest’ultima nel suo inconfondibile stile gotico e con i vari simbolismi che la caratterizzano). Federico II si avvale dei cistercensi e delle loro abilità e conoscenze costruttive impiegate anche nelle varie forti-

ficazioni federiciane. Anche se scomunicato diverse volte Federico conservava la sua spiritualità. Tanto è vero che, si narra, volle essere sepolto con la tunica da monaco. S.M.Maggiore non può che rispecchiare la spiritualità dell’imperatore. È proprio da questa costruzione che possono partire le varie leggende, tra le quali quella già citata dell’imperatore vittima delle città sub flore. Tutti sanno che morì a Castel Fiorentino in Puglia e fu sepolto nella cattedrale di Palermo ma l’apertura della tomba, avvenuta nel 1998, rivelò uno scenario imprevisto rispetto alle aspettative. L’ipotesi, azzardata e fantasiosa, fa pensare che il corpo non sia quello dell’imperatore e che sia invece sepolto da tutt’altra parte. Chissà… forse proprio nella sua chiesa gotica ferentinese? Supposizione senza prove certe ma il mito e la leggenda vanno pur alimentate per tenerle in vita ed evitare che cadano nell’oblio. Dopo 800 anni di storia il mito del grande imperatore è ancora oggetto di studio e ammirazione. Il suo è stato sicuramente un insegnamento di pace e di promozione al dialogo tra le genti, proprio quello che manca oggi tra i popoli della terra. Per questo lo portiamo ad esempio. Pazientemente e speranzosi aspettiamo il ritorno di uno STUPOR MUNDI del nuovo secolo. In occasione dell’ANNUS FREDERICIANUS (1215-2015) ricorderemo l’imperatore con diverse manifestazioni durante tutto l’anno che sta per arrivare. Si possono seguire gli eventi sulla pagina Facebook - Annus Fredericianus –

L’iniziativa è sostenuta dall’Associazione Culturale:

Francesco Savelloni

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F ERENTINO - F OSSE A RDEATINE 29

OTTObRE

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NOVEMbRE

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PER NON DIMENTICARE Si è svolto dal 20 ottobre al 2 novembre il trekking con asinelli da Ferentino fino a Roma, Fosse Ardeatine. Quello dei trekking accompagnato da asini è una realtà promossa da Raffaele PrincipiCoppotelli che sta riscuotendo grandi successi anche su media nazionali (lo scorso 2 novembre su rai2 è andata in onda un'intervista all'interno del format mattutino “Cronache Animali”) oltre che su riviste quali “Cronaca vera” e “Stop” nella settimana in questione. Purtroppo questo tipo di eventi non raccolgono l'interesse locale ma il motivo è evidente e potrà essere intuito anche dai pochi fotogrammi della cittadina di partenza presenti nel documentario nato dalle riprese effettuate durante il viaggio.

Partire da Ferentino ed arrivare alle Fosse Ardeatine è un progetto cui stavamo lavorando da tempo, coscienti delle difficoltà che avremmo incontrato, avevamo deciso di farlo durante questo 2014 per la ricorrenza dei 70 anni dal genocidio e dei 10 anni dalla morte dell'amico Virgilio Reali, primo promotore della figura della medaglia d'oro al valor militare di don Giuseppe Morosini, entrambi nostri concittadini. Virgilio Reali che ha scritto in un libro, “Vicende di Guerra”, la sua esperienza al fianco di don Morosini e, rispetto le persecuzioni subite sul finire del periodo fa-

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scista, è stato dimenticato dalla sua città presa negli interessi di tutti i giorni e troppo occupata nel suo abbrutimento. Abbiamo voluto ricordarlo insieme ad altri 2 concittadini, Ambrogio Pettorini e Giovanni ballina, martirizzati alle fosse ardeatine insieme ad altri 333 prigionieri come rappresaglia all'attentato di Via Rasella (23 Marzo 1944). Su Pettorini e ballina nuovi scenari si stanno aprendo e ne siamo venuti a conoscenza proprio al termine di questo viaggio. Al riguardo potete informarvi direttamente alla fonte, andando a visitare questo monumento.

Siamo partiti da Ferentino bigio, brio, Raffaele Principi Coppotelli ed io, direttamente da casa di Raffaele in direzione Piazza Mazzini dove la lapide a ricordo dei martiri delle Fosse Ardeatine era la nostra prima tappa, proseguendo verso l'Acropoli abbiamo fatto una capatina al Duomo dove l'incontro con don Luigi Di Stefano ci è valso una gradita benedizione per il cammino. Riscendendo verso Vascello abbiamo raccolto il saluto di don Morosini dal monumento nei pressi di porta S. Francesco e abbiamo proseguito per S. Antonio e successivamente ad Anagni. Lì siamo arrivati dopo un fugace pasto e dopo averla attraversata ci siamo diretti nella zona della stazione dove la locale Protezione Ci-


di: Andrea Fontecchia

vile ci ha ospitato nella propria sede per la notte, colgo l’occasione per ringraziarla attraverso il presidente Giordano bruno. Il mattino del 30 abbiamo superato il confine di provincia e proseguendo sulla via Latina, passando per il sito di Rossilli, siamo giunti a Colleferro e poi ad Artena dove abbiamo cenato e passato la notte ospiti del Ristorante “Ciacitto” che ringraziamo e pubblicizziamo volentieri per l'accoglienza che ha voluto riservarci. Il 31 ottobre abbiamo raggiunto i Pratoni del Vivaro, dove avremmo dovuto fare campo ma essendoci ancora luce abbiamo proseguito per alcuni sentieri che andrebbero curati meglio. Abbiamo fatto campo nei pressi di Rocca Priora con una umidità da ricordare e in un giorno in cui non tutti possono vantare di aver dormito in tenda, era la notte di Halloween, festa importata dagli States ma che ha ormai attecchito anche qui da noi. Nel quarto giorno di cammino, 1 novembre, abbiamo attraversato Grottaferrata e ricevuto una nuova benedizione da una suora incontrata per caso. Siamo arrivati a Marino, tappa del giorno, all’ora di pranzo, forti dell'anticipo del giorno prima. Qui d'obbligo il mega panino con porchetta e visto che c'eravamo abbiamo proseguito. Siamo arrivati fin quasi all'abbazia trappista a poca distanza dall'Appia. Av e v a m o c o m i n c i a t o a v e d e r e Roma, placida e immobile, forte della sua eternità e povera nella sua attualità. Abbiamo fatto nuovamente campo in un prato, dove l'ospitalità del vicinato ci ha restituito la genuinità di un momento fuori del tempo. Il giorno successivo, 2 novembre, avevamo appuntamento con altre persone che hanno voluto condividere l'arrivo. Abbiamo

percorso tutto il parco dell'Appia Antica nei suoi 13 km creando un carosello al passaggio degli animali più che delle persone. Siamo arrivati alle Fosse Ardeatine nel primo pomeriggio, attesi da Gloria Reali (figlia di Virgilio). Abbiamo visitato il sito accompagnati da una guida particolarmente legata al luogo avendo il nonno tra le vittime di quel massacro. Facile immaginare quanto possa essere stato toccante il momento. Ma qui non entro in dettagli, rinnovo piuttosto l'invito a visitare questo sito. Il viaggio è stato un'emozione e un'avventura, certamente si deve vivere per riuscire a comprenderlo appieno ma per farlo non servono queste righe, basta la volontà. Il documentario che ne sta nascendo sarà promosso nei normali canali con cui abbiamo sempre lavorato, primo tra tutti w w w. c h i c o r y. e u . N e l p a r t i c o l a r e d i q u e s t o documento video tengo a evidenziare la scelta delle musiche, tratte dai “Carmina burana” di Carl Orff scelto, questo autore, proprio per la sua germanicità e vicinanza al regime nazista. Questo come auspicio di superamento dell'atto in se pur nella fermezza del ricordo a che, fatti del genere, non si ripetano. Mai più.

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Via Francigena punto 113 (Strangolagalli)

Caro amico Buongiorno, sono Enzo Cinelli e vengo a presentarti il mio umile progetto “Arte IN...peregrinando” che sto realizzando presso la “Accoglienza Peregrinando 113 vFS: primo ed unico punto in Ciociaria di ristoro gratuito con accoglienza povera-donativa” nella tappa ciociara Veroli-Ceprano sulla via Francigena del Sud (riferimento guida di Monica D'Atti e Franco Cinti, editore Terre di Mezzo 2011). Non mi dilungo sui motivi per cui dall'estate 2011 sono diventato custode e dalla scorsa primavera ospitaliere: “certamente un’esperienza spiritualmente intensa, di forte impatto emotivo e NON solo incontri sempre piacevoli e proficui come crescita culturale.” Il progetto artistico nasce nell'estate 2014, dopo aver visto numerose foto di “Alto de Perdòn” (da wikipedia.it: Altura di circa 735 metri s.l.m. situata lungo la via francese del cammino di Santiago. Si trova nel comune di Zizur Mayor, a circa 13 km da Pamplona e 10 km da Puente la Reina e sulla sommità sono poste circa 40 pale eoliche, che sfruttano il vento. Questo luogo è uno dei più originali monumenti al pellegrino posti lungo per il Cammino di Santiago. Le dieci sculture in ferro, altezza circa 2 metri, sono state erette nel 1996 dagli Amici del Cammino di Navarra “Donde se cruza el camino del viento con el de las estrellas: Dove si incrocia il cammino del vento con quello delle stelle” richiama il costante vento e la leggenda del ritrovamento della tomba dell'apostolo Giacomo (indicata appunto da una stella all'eremita Pelayo nell'813) Avendo ricevuto un gradito omaggio da Claudio Dutto pellegrino piemontese, grazie alla disponibilità e professionalità di Fabrizio Ottaviani (O.M.P. Mollificio) ad inizio settembre 2014 viene realizzato il “Pellegrino del medioevo”, collocato sulla via Francigena del Sud al punto 113 sul versante Monticiano e ben visibile anche sulla trafficata via La Lucca – Fontana Liri “suscitando particolare interesse da parte di tanti automobilisti e non solo di curiosi e pellegrini!” Ad inizio novembre l'amico dei pellegrini Renato Valeri della “Valid Plastic” di Strangolagalli, uomo schivo ai riflettori, ma particolarmente sensibile

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verso il prossimo, l’arte e la valorizzazione del territorio si è reso disponibile a coprire le spese di realizzazione di una “Ciociara con conca”, su disegno di Agnes Preszler (autrice anche dell'affresco “Pellegrini sulla via Francigena del Sud”, 2012). La suggestiva opera, realizzata con taglio al plasma dal O.M.P. Mollificio è stata posizionata nei giorni scorsi. Vi si trova anche il “Pellegrino IN bici”. Caro amico, ora voglio completare il quadro artistico con la realizzazione di un “Pellegrino con asino” e rimodulare la figura del “Pellegrino in bici”. La cifra necessaria è di circa mille euro e ben comprendo il momento di crisi e TI CHIEDO anche SOLO un piccolo contributo economico per il completamento di questa iniziativa. Unica opera del genere in Ciociaria, darà sicuramente lustro al nostro territorio, spesso bistrattato da noi stessi, ma credimi apprezzato dagli oltre 270 pellegrini transitati sinora a cui ho offerto incondizionatamente e gratuitamente ristoro ed ospitalità cristiana! Mi impegno a realizzare una targa a perenne ricordo di tutti coloro contribuiranno alla realizzazione di questo significativo progetto artistico e sociale! Con profonda stima ti saluto e GRAZIE per la disponibilità che vorrai dimostrare. Strangolagalli (FR) 20/11/2014 Buon cammino, 113 Positivamente

infoline: Enzo Cinelli 3772964643 custode113vfs@gmail.com - http://www.cinellips.eu


Finalmente, dopo circa due anni di lavoro e un numero imprecisato di riunioni protrattesi spesso fino a notte fonda, i nostri tre eroi ce l’hanno fatta. In questi giorni quest’opera, la cui copertina fa bella mostra di sé qui a fianco, sta per vedere la luce. La prima grande guida illustrata di Ferentino (e a quanto ci risulta unica nel suo genere) già dai primi giorni del 2015 sarà stampata e distribuita in giro per la nostra città. Ancora non se ne conosce né il prezzo né i dettagli della vendita ma sicuramente, oltre alle copie cartacee, sarà disponibile una versione e-book, entrambe acquistabili anche on-line. Il libro è composto da 70 pagine nelle quali, le oltre 40 tavole illustrate a mo’ di fumetto, consentono una lettura leggera che si alterna a una più classica per le informazioni approfondite. In questa pagina trovate un breve saggio del contenuto. /. &17.(-. &'.7&17. ). 48*67. /82,-. *5&12 ,/. 62/.7&0*17* &50&7. ). 6+*5* ). 3.20'2 * ,.&9*//277. 86&9&12 .1)266&5* (235.(&32 5*&/.: :&7. (21 3*//* ). /832 /&6(.&9&12 /& 3.&17& )*/ 3.*)* 6.1.6752 18)& * 48*//& )*/ 3.*)* )*6752 (23*57& )& 81 52::2 (&/:&5* @86&1:& )*/ 02 126&1)&/2 *5& /*,&7& & 5.7. +81*5&5. * & 48*//. ). +*(21).7; 8*67* (211*66.21. 7.3.(-* )*/ 021)2 ,5*(2 +&112 6833255* 81& ).6(*1)*1:&

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PROGETTO ANNUARIO PER IL MARTINO FILETICO ricordi di s c u o l A Riflessioni a margine dell’Annuario A. S. 2013-2014 Scorrono le immagini di un anno scolastico, leggere e luminose; immagini che colgono l’attimo del sorriso, della gioia dello stare insieme, che raccontano attraverso gli sguardi limpidi degli Studenti lo svolgersi di un anno di scuola, l’A. S. 2013-2014. Le foto ritraggono un bel vivere da cittadini in una scuola sontuosa, accogliente, storica; perché di Scuola storica si tratta: di una Scuola che nasce da un lontano passato e che viene consegnata alle nuove generazioni perché mantengano memoria e siano le fresche speranze dell’avvenire. Una Scuola che vanta una Storia lunga sette secoli, dal lontano XIV secolo ad oggi, inizio del terzo millennio. Ne sono consapevoli i giovani Studenti del “Martino Filetico” di Ferentino? Guardando i loro sguardi sbarazzini, il loro abbigliamento, la posa assunta per la foto, sembrerebbe di no. Di fronte alla giovanile incoscienza del tempo che passa, sono le pareti decorate, sono gli ambienti spaziosi e solenni, sono i corridoi, le scale, le aule a trasudare ricordi a trasmettere, muti testimoni di tanti giorni di scuola, l’eredità del passato, di un passato che si rinnovella ad ogni anno, perché nella Scuola quello che passa e quello che resta è il perenne fluire di valori imperituri: la cultura, la sapienza, il sapere, l’esperienza di vita … La Storia affonda le sue radici, trova la sua giustificazione nei documenti e un Annuario, anche se in massima parte fotografico, è documento, è fonte di storia; la storia di ciascuno degli Studenti che ha varcato ogni giorno, per tutti i 200 lunghissimi giorni di un anno scolastico il portone del “Filetico”; che ha vissuto nella “sua” scuola ansie, speranze, delusioni, successi e insuccessi. Si è avvicinato con timore e tremore al sapere; si è impegnato nella sua lotta personale per corroborarsi per il futuro. buon Anno Scolastico, per ogni anno che si aprirà, per ogni Studente che entrerà a Scuola, per ogni Docente che contribuirà alla realizzazione del progetto educativo di cui la scuola è referente determinante; perché ci sia concordia sugli obiettivi principali, sulla definizione degli spazi per la flessibilità, sul riconoscimento dei giusti ruoli, dei giusti spazi, delle giuste pretese. Mi auguro che per tutti gli anni a venire nel “Martino Filetico” la scuola sia viva, come suggeri-

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scono le immagini dell’Annuario 2013-2014; sia espressione di uno scambio continuo di esperienze e di insegnamenti, mai univoci né unidirezionali; sia una scuola dove gli insegnanti “esaltino” le peculiarità e i talenti dei propri studenti e li aiutino a crescere in sapienza, sapere e socialità. Ferentino, 23 ottobre 2014 Il Dirigente Scolastico prof.ssa Biancamaria Valeri


Quelle che seguo sono le pagine del calendario che accompagneranno per un anno tanti romani… e perché no anche tanti ferentinesi. Il calendario 2015 dell’associazione fotografica DOPHOTOCROSS quest’anno compare anche sulle pagine dell’A…periodico per gentile concessione dell’associazione di cui sopra. I fotografi/fondatori bruna Marsili e Venanzio Cellitti, al loro terzo lavoro da appendere e sfogliare mese dopo mese, stavolta hanno affrontato un tema tra i più sfuggenti: quello delle “Spie”. Chi sono costoro? Da dove vengono? Cosa spiano? Dietro la loro dotazione base per eclissarsi tra la gente, i giornali che spesso gli capita di afferrare al contrario per la fretta, questi personaggi venuti non si sa da dove osservano la vita quotidiana dei passanti per riferire a chissà quale segretissima organizzazione sui loro movimenti e sulle loro abitudini. Magari vogliono solo sapere cosa mangiano o cosa bevono per trasmettere le preziose informazioni raccolte a qualche grande multinazionale dei fast food. Ma c’è chi li ha scoperti… chi li ha smascherati: i PhotoCrossisiti hanno capito tutto e ora indagano su questi indagatori. I nostri eroi si appostano per fotografarli nel pieno della loro segreta attività, colgono i loro sguardi, la loro professionale e interessata curiosità. Li hanno svelati al pubblico e rese manifeste le loro identità tanto da capire che spesso sono forestieri. Stranieri in quel territorio franco che è la città di Roma… … scherzi a parte, parlando dell’adattamento tipografico in questa rivista, l’impaginazione di questa stampa, ahinoi, non rende fruibile il calendario al meglio. Infatti, per ragioni di spazio e di grafica, si è reso necessario ridurre due mesi per ogni pagina. I volenterosi che vorranno stampare questo numero potranno, con un po’ di ingegno, adattarlo alle esigenze del proprio chiodo di fiducia e farsi “spiare” mentre compiono le normali faccende di casa o d’ufficio.

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C A L E N D A R I O

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DELL’ASSOCIAZIONE FOTOGRAFICA

d o p H o t o c r o s s A GRANDE RICHIESTA è stato riproposto in questa veste proprio grazie al grande apprezzamento che ha riscontrato nelle varie mostre dove ha dato sfoggio di sé durante tutto il 2014. La nostra associazione lavora principalmente nella città di Roma che ha sempre fatto da scenario e da modella principale in tutti i progetti svolti finora. “Le Spie” non fanno eccezione ma stavolta la Città se ne sta dietro, con tutta la sua Eternità, buona buona sullo sfondo. Addirittura in terzo piano: dopo i fogli di giornale e lo spione di turno. Per questa ragione l’A…periodico, rivista-volantino che opera in special modo tra i confini del ferentinate, ha potuto giustificare la presenza di questo infiltrato capitolino. Ringraziamo quindi questa rivista per l’ampio spazio messoci a disposizione. Sono doverosi anche i ringraziamenti rivolti a tutti coloro che hanno voluto vedere realizzato questo calendario 2015; primo fra tutti il Municipio Roma VIII in particolare nelle persone del presidente Andrea Catarci e dell’assessore alla cultura Claudio Marotta. Seguono i vari sponsor sui quali nomi in quest’ambito si può anche glissare ma forse più importanti di tutti sono stati i nostri sostenitori aficionados che, a gran voce, ci hanno chiesto di non lasciare spoglio quel loro pezzetto di muro dove per un anno è stato appeso il vecchio calendario che ora sta per scadere. Grazie a tutti e buon 2015.» A . F. D o P h o t o C r o s s

Ma facciamo parlare ora i creatori dell’opera:

«Il progetto “Le Spie” è composto da foto create per una mostra itinerante. Il caso ha voluto poi che fossero dello stesso numero dei mesi dell’anno, infatti, il lavoro non è nato per un calendario ma (come si dice in questi casi!?)

segue...

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UN ILLUSTRE OSPITE A FERENTINO: FERDINANDO IV RE DI NAPOLI

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on molti ferentinati sanno che la loro città, in un lontano e dimenticato passato ha ospitato un re, il Re di Napoli Ferdinando IV. Era il 25 novembre1798. Accenno sinteticamente a grandi linee agli avvenimenti che sconvolsero l’Europa nei precedenti nove anni.

La Rivoluzione francese, inizia il 14 luglio 1789. Nel giro di una settimana l’organizzazione feudale e l’apparato dello stato francese crolla. La Rivoluzione, però, prende una piega che sfugge di mano agli stessi rivoluzionari. La ghigliottina, emblema della Rivoluzione, vede cadere la testa, oltre quella del Re e della Regina e dei rappresentanti dell’Ancien Regime, anche di tanti rivoluzionari accusati di tradimento da quelli che, poi, verranno giustiziati, a loro volta, con la medesima accusa. Ma, nonostante queste lotte intestine, la rivoluzione francese contagia tutta l’Europa. La Francia si impegna a dare aiuto concreto alla lotta di tutti i popoli contro i “tiranni”. In gran parte dei paesi europei si formano nuovi movimenti rivoluzionari, genericamente definiti giacobini. In Italia nel 1792 si diffondono molti movimenti giacobini, in Piemonte, in Sardegna, a Napoli, a bologna, in Sicilia, ma vengono tutti repressi dai loro governi. Il fallimento di questi tentativi non segnano la fine del giacobinismo italiano, anzi sono la premessa di uno sviluppo ulteriore, perché in questo ambiente cominciano ad affermarsi le prime idee di unità nazionale e si pongono le premesse ideali del Risorgimento italiano. Nel 1796 comincia ad intravedersi l’astro nascente del generale Napoleone bonaparte. Al comando dell’Armata in Italia, il ventisettenne generale riesce a conquistare tutta la parte nord-occidentale dell’Italia, sconfiggendo il Re di Sardegna, gli Austriaci, e invadendo la parte settentrionale dello Stato della Chiesa. I Francesi, poi, prendendo a pretesto l’uccisione di un generale francese avvenuta a Roma alla fine di dicembre 1797, occupano quello che è rimasto dello Stato pontificio e proclamano il 15 febbraio 1798 la Repubblica Romana. A questo punto entra sullo sfondo della nostra storia Ferdinando IV, Re di Napoli. Approfittando dell’uscita di bonaparte dalla scena italiana, perché inviato

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Probabile stemma borbonico dell’epoca di Ferdinando IV secondo una ricostruzione di Giacinto Mariotti

come capo della spedizione in Egitto, Ferdinando IV, per volontà della moglie Maria Carolina d’Austria, sorella della ghigliottinata Regina di Francia Maria Antonietta, e su istigazione del Primo Ministro l’inglese Sir John Acton, e del nuovo Comandante dell’esercito napoletano l’austriaco Karl Mack, e appoggiato dalla flotta inglese dell’Ammiraglio Nelson, intraprende una spedizione militare contro la Repubblica Romana. Ferdinando IV palesa nei proclami la sua ferma volontà di ristabilire “la cattolica religione e far cessare l’anarchia”1 nello Stato romano. Il 22 novembre 1798 il Re, alla testa di 50.000 uomini, con un corpo di spedizione di gran lunga superiore alla consistenza francese, inizia il viaggio verso Roma, dove entrerà sette giorni dopo, il 29 novembre. Dopo tre giorni di marcia Ferdinando IV arriva a Ferentino dopo il tramonto. È di domenica e, nonostante l’ora tarda, poco dopo il tramonto, ed il clima piovigginoso, viene festosamente accolto dalla popolazione. Prende alloggio nel Palazzo de Andreis, una delle più importanti famiglie ferentinati, dalla cui Loggia prospiciente il medievale Palazzo molto probabilmente il Re si è affacciato a salutare la folla plaudente. Queste notizie, oltre alle cronache locali, sono state ricavate dai Diari privati del Re.2 Risulta, infatti, che Ferdinando IV, scortato “…da un plotone di Cavalleria Borbone e seguito dal 7° Battaglione de Granatieri, giunto all’Avemaria in Ferentino in mezzo alle più grandi acclamazioni e contrassegni di vero giubbilo di quella popolazione. Andato ad alloggiare in casa de Andreis. Scritto, alle otto e mezza preso un boccone ed alle nove e mezza a letto. Tutta la giornata à piovuto dolcemente”.3 Viene svegliato nel pieno della notte da un corriere che gli recapita un rapporto del generale Mack, che trovandosi a Valmontone, e non potendo entrare a Roma, per le resistenze che avrebbero offerto i Francesi, chiede al Re di dare l’ordine di far avanzare altre truppe, specie l’Artiglieria. Il Sovrano, date le disposizioni ed inviati gli ordini, alle tre di notte si rimette a dormire. Si alza dal letto alle 7,30, si veste e prende parte alla Messa, probabilmente celebrata nella Cappella pri-


vata di casa De Andreis. Il tempo è bello e ha smesso di piovere. Passa la mattinata scrivendo e analizzando i rapporti che gli pervengono. Saputo che l’artiglieria è impossibilitata ad avanzare perché è rimasta troppo indietro, informa subito il generale Mack. A mezzogiorno pranza e subito dopo si riposa. Alle 19,00 riceve un rapporto del generale Mack che lo informa che, essendosi le truppe francesi (inferiori numericamente) ritirate, l’avanguardia napoletana sarebbe l’indomani entrata a Roma. È una bella notizia che rallegra il Re. Alle 20,30 “preso un boccone ed a letto”, perché il giorno dopo deve riprendere il cammino verso Roma. Alzatosi di mattina presto, forse prima dell’alba, perché sono le 4,30 del 27 novembre 1798, e vestitosi,

“di permettergli nuovamente di innalzare il Reale Stemma che per segnalato beneficio della Maestà Sua ha per tanti anni gelosamente ritenuto e venerato in memoria di esser stata onorata la sua casa da Ospite si grande”.6 Il 3 settembre 1816 il Marchese Fuscaldo risponde a Giovan battista de’Andreis: “Visto il Real Dispaccio de’ 15 marzo 1816, ed i documenti esibiti, da’ quali costa che il Sig. Gio. Batta d’Andreis di Ferentino in Campagna teneva sul portone di sua casa lo stemma di S.M. Sicil[iana] Ferdinando IV, si accorda al [suddetto] D’Andreis di porre nuovamente nella facciata del suo Palazzo il Real Stemma, come già dall’anno 1798. Avevagli accordato la Maestà del Re per pura e semplice memoria dell’onore ricevuto, allorchè Sua Maestà alloggiò nella di lui Casa col reale suo seguito nel D[omini] Anno 1798, senza però che goda alcuna esenzione; e purchè a questo innalzamento del Real Stemma punto non si opponga il Pontificio Governo, a tenore del suddivisato real ordine. Roma dal Real Palazzo Farnese 3 settembre 1816. Il Mar[chese] di Fuscaldo”.7

“intesa la S.ta Messa, calato giù a piedi ed alle sette montato a cavallo e, con tre squadroni del Reggimento Principessa, partito da Ferentino”.4 Finisce così la permanenza di tre giorni a Ferentino del Re di Napoli.5 Di certo si è trovato bene ed ha apprezzato l’ospitalità della famiglia De Andreis, tanto che ha voluto concedere al suo rappresentante Giovan battista il privilegio di poter esporre, sulla facciata del Palazzo che lo aveva ospitato, lo stemma reale dei borboni. La Famiglia De Andreis tenne esposto lo stemma reale sulla facciata del Palazzo per dieci anni, dal 1798 a tutto il 1808, anno in cui fu costretta a toglierla a causa dell’occupazione ed annessione dello Stato pontificio alla Francia napoleonica. Nel 1816 Giovan battista de’ Andreis chiede al Marchese Fuscaldo, Ministro di Sua Maestà del Re delle due Sicilie Ferdinando IV presso la Santa Sede a Roma,

1 Cfr. il proclama emanato a Sangermano (l’attuale Cassino) riportato da A. COPPI, Annali d’Italia dal 1750, a. 1798, par. 52. 2 Il Diario originale comprende 28 volumi manoscritti, ceduti di recente dai discendenti dei borboni di Napoli allo Stato italiano. È stato, cinquant’anni fa, pubblicato in quattro volumi da Umberto Caldora, esimio studioso di storia meridionale, specie del periodo borbonico. 3 U. CALDORA (a cura di), Ferdinando IV di borbone. Diario segreto 1796-1799, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 1965, p. 387.

A tutt’oggi il Real Stemma non è stato ritrovato, né sappiamo di quale materiale fosse fatto (lapideo, metallico, ligneo). Restano soltanto, ben visibili, i ganci inseriti nella facciata del Palazzo, che tenevano l’Arma inclinata in avanti. In ricordo a questa tradizione pluricentenaria, è stato posto all’interno del Palazzo, proprio in corrispondenza a quello primitivo esterno, uno stemma in seta ricamata a colori dell’arma del Regno borbonico di Napoli. Giacinto Mariotti

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CALDORA, ibidem, p. 388. Dopo un breve successo, l’esercito napoletano viene sconfitto e costretto alla ritirata. Il 25 dicembre 1798 Ferdinando IV e la sua famiglia, incalzato dall’esercito francese comandato dal generale Championnet, è costretto a lasciare Napoli e si rifugia a Palermo. Il 24 gennaio 1799 i francesi, dopo una breve resistenza dei “lazzaroni”, occupano Napoli. Viene, così, proclamata la Repubblica Partenopea. 6 Documento originale manoscritto (Archivio privato). 7 Ivi. 5

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