A...periodico 09

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Volantino di informazione e diffusione delle attività Culturali, Sociali e Sportive di Ferentino

...pag. -La Formula per togliere il malocchio

...2.

- D i e c i a n n i d i Te r r a e L i b e r t à ...3. -Virgilio Reali

...4.

-Camminando camminando, qu attr o tr e kkin g pr o po sti da Bigio ...5. -Campione del Mondo, i n t e r v i s t a a G i u s e p p e Ve l l u c c i ...6, 7. - Ch i è il G r u ppo Ar ch e o lo gico Vo ls co - Asso ciaz io n e cu ltu rale “ Birr ai Cio ciari ” ...8. - L’ O f f i c i n a d e l l ’A r t e

...9.

-“Ugo Bellusci” un uomo perbene -Festival Rione S.Andrea

...10.

-Arte per la Libertà, Ass. Specchi Sonori ...11.


Ci è capitato di incontrare persone che chiedevano di sapere come mai questo volantino non fosse uscito lo scorso dicembre, premesso il piacere di poter contribuire ad un risveglio culturale, il problema è puramente economico, sempre più difficile trovare attività disposte a finanziare la Cultura, salvo poi guardarci intorno e vedere stampata della roba che mi fa pensare al dramma del povero albero cresciuto forte e maestoso per far quella fine, vedermelo pregare per aver la possibilità di essere carta igienica vera. Ovviamente ho esagerato essendo tra i più strenui sostenitori della possibilità di parola.

Il problema economico però resta e vi assicuro che non è semplice ogni volta trovare dei fondi, tanto più che gli stessi, se inseriti come pubblicità potrebbero essere fiscalmente detratti. Questo per dire che, se avete qualche idea, proposta o soluzione al problema, avremmo l’opportunità di registrare questo volantino e dare una periodicità all’Aperiodico (con buona pace dei matematici). Visitate il nostro sito www.aperiodico.info ...e scriveteci. A. F.

Informazioni ai sensi delle leggi n.47/48 e n. 62/01

A...periodico Volantino di informazione e diffusione delle Attività Culturali, Sociali e Sportive Ferentino

w w w. a p e r i o d i c o . i n f o Coordinamento: Venanzio Cellitti Andrea Fontecchia Hanno collaborato: Andrea Fontecchia per Ass. Terra e Libertà Raffaele Principi Franco Cecchetti per Gruppo Archeologico Volsco Luca Fontecchia per Ass. Birrai Ciociari Giancarlo Canepa per Ass. Il Cartello Oreste Datti Marianna de Leoni per Specchi Sonori Luogo della pubblicazione: Ferentino

LA FORMULA PER TOGLIERE IL MALOCCHIO Quella che segue è la formula per togliere il malocchio usata in Ferentino, che cosa sia il malocchio e la portata di questa rivelazione sono talmente note che non mi ci dilungo. Questa formula, di cui abbiamo dibattuto se fosse il caso di pubblicarla o meno, viene trasmessa oralmente solo la notte di Natale, fin dalla notte dei tempi. Stiamo ancora effettuando ricerche sulla formula per togliere la Paura, ma si comprenderà la reticenza che si trova su tali argomenti. A quanto ne sò, la formula è qui pubblicata per la prima volta (l'accezione ferentinate, già dagli anni '70 quella sgurgolana) ed abbiamo preferito inserirla con la leonardesca lettura a specchio per non offendere la morale comune ma permettere a tutti, se vogliono, di conoscerla. Ovviamente apprenderla così non dà "il potere" di togliere malocchio, anzi lo toglie a chi così la rivela. A. F.

i d o i a i h c cu c n u as rev e a u qc a i d o t ta ip n u i p me i R de , et a ,a uq ca 'll u s e c or c all e d on g es li i aF .oi lo e cor c a nu odn amro F .it nav ad iah ehc an osr ep all a

Impaginazione e Grafica: Venanzio Cellitti Foto di Copertina: Giorgio Picchi Stampa: Ars Graphica Tofani srl via Casale Ricci, 14 - 03100 - Frosinone Disclaimer e copyright La presente pubblicazione è soggetta ad aggiornamenti non periodici e non rientra nella categoria del prodotto editoriale diffuso al pubblico con periodicità regolare come stabilito dalla legge 8 febbraio 1948, n. 47 e legge 7 marzo 2001, n.62. Le fotografie pubblicate sono di esclusiva proprietà dei singoli autori, pertanto tutto il materiale pubblicato è coperto da copyright ed il suo utilizzo è consentito esclusivamente previa autorizzazione scritta del titolare e/o acquisto dei diritti di utilizzo. Le fotografie ove compaiono delle persone sono state realizzate cogliendo momenti di vita quotidiana in luoghi pubblici e sono state realizzate senza scopo di lucro, con intento esclusivamente culturale e artistico, come consentito dalla normativa vigente sulla privacy. I soggetti ritratti potranno in qualsiasi momento e senza nessuna spiegazione chiedere che vengano rimosse dalle gallerie e nodal database se lo ritenessero necessario.

A TUTTE LE ASSOCIAZIONI!! Si ricorda a tutte le associazioni ferentinati operanti nell’ambito culturale, sportivo o sociale che gli spazi sull’A...periodico sono gratuiti. Basta inviare una e-mail a: aperiodico@email.it

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Punti di distribuzione A...periodico

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ilminuto via Consolare 124 -Ferentino

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Edicola S. Nicola via Casilina - Ferentino

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Laboratorio Grafico - PuntoIT via Consolare 132 - Ferentino

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Art-Ware - negozio per artisti Frosinone aeroporto

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Si ringraziano:

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-Ass. Cult. Terra e Libertà per il sostegno economico alla presente pubblicazione -PuntoIT per l'attenzione alla Cultura

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Anno pubblicazione: 2012


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bbene sì, l’Associazione Culturale Terra e Libertà compie 10 anni anche se a noi sembrano 100 o nessuno per i detrattori che ancora riescono a sbagliarne il nome, ma tant’è. Un’Associazione di questo tipo non nacque per essere Cultura, ma per farla e promuoverla, che ciò sia avvenuto è fuor di dubbio per chi lo sa, agli altri scivolerà addosso come la vita. Non scrivo questo articolo per fare il punto della situazione, non ce ne sarebbe lo spazio né il motivo mancandone qui gli interlocutori, piuttosto affronterò un rapido excursus su quanto fatto, in un’ottica di proiezione al futuro, lasciando ai futuri ricercatori di questo momento storico il divertimento delle correlazioni e spunti tralasciati, seppur importanti. Nata nel febbraio del 2002, Terra e Libertà, era per lo più formata da giovani vicino al partito della Rifondazione Comunista, personaggi attivi in paese quali Marco Maddalena, Americo Celani, ma anche Guglielmo Lutzenchirken e Loretana Bianchi, per citarne alcuni, nel periodo era all’attenzione pubblica il come disporre dell’ex-mattatoio cittadino, pensammo fosse utile destinarlo ad attività giovanili e raccogliemmo circa 960 firme per il progetto. Furono protocollate insieme ad un progetto ed a proposte di gestione all’allora commissario prefettizio, sui giornali d’epoca il resto della vicenda (mi si perdoni ma credo che sia inutile oggi esporre delle ragioni che la Storia ci ha dato, eviterò di farlo). Ad oggi l’ex-mattatoio c’è ed è fruibile dalla cittadinanza. Tra cineforum e indirizzamenti dell’Arci Nuova Associazione di Frosinone, iniziammo a farci conoscere anche a livello provinciale e regionale dove ebbi anche un incarico nella commissione di garanzia Arci su proposta di un delegato di area romana affascinato da una proposta di fare rete. A Ferentino, ché qui ci interessava lavorare, intanto divenne sindaco l’Avv. Roberto Valeri, area politica opposta ma ottimo interlocutore con il quale riuscimmo a riportare all’interno del paese Virgilio Reali, allora presidente provinciale dell’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia), gregario ed amico di don Giuseppe Morosini, snobbato e bistrattato, oggi come allora ad 8 anni dalla morte, e di cui trovate in questo volantino un articolo dedicato dall’Amico Giuseppe Manchi. La giornata riuscì, ma si cominciarono a creare lesioni con il partito da cui uscii, con Maddalena e Celani nel 2004, alla vigilia della prima elezione di Fiorletta. Rimando nuovamente la storia del momento e salto al grande evento successivo che fu la creazione di una commissione comunale sul disagio giovanile, in seguito a eventi di cronaca con risalto nazionale. Chiedemmo espressamente di inserire le associazioni quali diretti interlocutori, specialmente quelle formate da giovani. Furono inseriti tutti i tipi di associazioni, si fece un primo incontro dimenticando di comunicarcelo ma si arrivò subito ad indivi-

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Li b er t à

duare che il problema dei giovani erano gli “spinelli” ergo bastava controllarli di più, individuato il problema, trovata la soluzione, ci dimettemmo con una lettera aperta da detta commissione lasciandola al suo destino. Intanto per le vicende di detta commissione Maddalena e Celani si allontanarono, si era nel frattempo avvicinato Mirko Bellotti che divenne vice presidente in sostituzione di Americo Celani e si diede un’impostazione più culturale e meno politica. Si fecero negli anni 3 feste della cioccolata, di cui l’ultima con sculture dei monumenti di Ferentino, cinque edizioni del concorso letterario “Si te grata quies” e 2 “otto’brata d’autore” Kermesse ideata da Il Cartello, associazione di Gian Carlo Canepa. Circa dal 2007, a seguito di eventi e momenti che portavano i quotidiani locali a sminuire l’impegno ed il lavoro volontario di persone che altro non facevano se non promuovere la realtà in cui vivevano, si tagliarono i ponti con la cosiddetta stampa e si rafforzò il lato culturale a discapito degli eventi di piazza, su questi momenti, molto è nei protocolli fatti all’amministrazione comunale, ma troppo prematuro scriverne. A questi anni risale anche la proposta per un coordinamento delle associazioni culturali, che ha visto un coinvolgimento effettivo di 5/6 associazioni, qualcuna delle quali ancora oggi collegata in rapporti di fraterna amicizia, quali l’AIST (associazione italiana speleologia e trekking), il Gruppo Archeologico Volsco, Il Cartello e Pentaprisma. Ma questa è storia attuale. Sebbene si fosse pensato di fare “qualcosa di adeguato” all’importanza del traguardo raggiunto, le difficoltà che si incontrano, l’impossibilità di un dialogo costruttivo con l’amministrazione comunale, ma soprattutto la disillusione delle vecchie e nuove leve nella realtà attuale di Ferentino, ha fatto limitare la ricorrenza a questo articolo. Dopo 10 anni avrei affiancato un ricambio più che disporre l’esperienza a giornata. Non so prevedere se questa Associazione avrà un seguito o si fermerà qui, da quello che vedo però so che è servita, ha lavorato molto e lo ha fatto con le proprie forze. Doveroso ringraziare tutti quelli con cui abbiamo avuto a che fare, nel bene e nel male, a partire dai tantissimi soci che, avvicendatisi negli anni, hanno contribuito, permesso ed ideato le manifestazioni che in alcuni casi ancora si possono godere in città. Non li nomino per evitare di saltarne qualcuno, non per aver vetrina si è lavorato. Grazie! Il presidente Andrea Fontecchia

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Un doveroso ricordo, ad 8 anni dalla scomparsa, di un illustre concittadino ingiustamente dimenticato. [A.F.]

V I R G I L I O

R E A L I

Professore, patriota, amico e collaboratore di don Giuseppe Morosini [Libero Degli Ernici (Giuseppe Manchi): Storia della città di Ferentino. Parte Terza: gli uomini illustri, i santi, i martiri, gli eroi, i poeti]

che da tempo condivideva con don Giuseppe una posizione critica nei confronti del regime si illuse, come molti italiani, che il peggio fosse passato, ma la dichiarazione dell’ armistizio, avvenuta l’8 settembre successivo, gli tolse ogni illusione e con molti militari del presidio di Roma, partecipò alla sfortunata ma gloriosa battaglia contro i tedeschi che volevano occupare la Capitale, a Porta San Paolo.

N

ato a Ferentino il 9 maggio 1922, Virgilio Reali conseguì la maturità presso il Liceo Scientifico di Veroli, quindi si iscrisse alla facoltà di ingegneria della “Sapienza” di Roma.

Adolescente, frequentò l’Azione Cattolica “Fortes in fide” di Ferentino dove conobbe don Giuseppe Morosini col quale instaurò subito una feconda amicizia. Il sodalizio col sacerdote si intensificò durante gli anni di frequentazione universitaria e proseguì, ancora più serrato, quando, il 12 febbraio 1943, fu richiamato alle armi e assegnato all’8° Reggimento Artiglieria Pesante di stanza alla città militare della Cecchignola, nella capitale, quale aspirante allievo ufficiale. Il 15 luglio del 1943, caduto il fascismo, Virgilio,

Seguì, quindi, il sacerdote nella banda partigiana “Fulvi” collaborando con lo stesso nel rifornimento di armi e vettovaglie ai patrioti (quasi tutti militari sbandati) che avevano trovato rifugio alle pendici di monte Mario. Partecipò ad azioni di intelligence segnalando agli alleati, tramite don Giuseppe, sedi di reparti militari, magazzini, officine e depositi dell’ occupante tedesco nel territorio a nord di Frosinone, consentendo all’aviazione alleata di arrecare gravi danni al nemico.

Ripresi gli studi, si laureò in seguito in “Lettere” e, per decenni, ha insegnato in alcune scuole medie della provincia di Frosinone, fino alla pensione.

Il 4 Gennaio del 1944 giunse in ritardo di qualche ora all’appuntamento che aveva con don Giuseppe e il sottotenente Marcello Bucchi: insieme dovevano portare delle armi ai militari della “Fulvi”. Questa circostanza gli evitò di essere catturato con i suoi due amici che erano stati venduti ai nazifascisti per settanta mila lire da un delatore infiltrato nella banda partigiana.

Alla fine del 1999. Dopo alcuni anni di sofferto, puntuale lavoro, ha pubblicato il volume “VICENDE DI GUERRA” - don Giuseppe Morosini e la Resistenza - documentando ampiamente le vicende che lo videro a fianco del martire ferentinate.

Avvertito dal portiere del collegio Leoniano dell’ accaduto, rientrò a Ferentino evitando, qualche giorno dopo la cattura da parte della Gestapo, che lo aveva raggiunto nella sua abitazione.

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Costretto a lasciare Ferentino, si rifugiò sui monti Ausoni dove, con un ufficiale russo e altri patrioti della zona, seguitò a collaborare con le forze armate alleate fino alla liberazione del Lazio meridionale.

E’ stato presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (A.N.P.I.) della provincia ciociara.

A luglio del 2001 ha editato un altro volume “Per non dimenticare” in cui descrive le stragi commesse dai nazifascisti nella nostra provincia e lo scempio commesso dai militari marocchini. Questo lavoro del Reali è indirizzato soprattutto ai giovani perché sappiano e agli ignavi perché ricordino. Ha lasciato la sua amata terra il primo marzo 2004.


Camminando camminando... Quattro trekking proposti da Bigio Qui di seguito sono riportati gli schemi esemplificativi di 4 trekking che comunque si svolgeranno secondo le date previste. Quello a Vallepietra e quello della perdonanza celestiniana sono una ricorrenza che va avanti da qualche anno e prendono lo spunto da momenti e tradizioni vicine alla nostra storia e tessuto sociale. Non credo di dover aggiungere delle informazioni a questi 2 trekking che so essere nel dna di ogni ciociaro quello alla SS Trinità, nel cuore di ogni ferentinate quello riferito a Celestino V. Gli altri 2 progetti sono invece delle ricerche con finalità di studio ed applicazione. La prima è un momento personale ideato dalla guida ambientale Raffaele

Principi Coppotelli che è già stato creatore della via della perdonanza celestiniana 2 anni fa. Ha proseguito con un nuovo trekking di 620 km lo scorso anno sulle strade di San Benedetto e San Francesco oltre che di San Celestino e ha idealmente unito Ferentino a La Verna, in Toscana, passando per Subiaco, Collemaggio, Cascia, Norcia, Spello, Rivotorto, Assisi e Gubbio. Quattro regioni: Lazio, Abruzzo, Umbria e Toscana cui andrà ad aggiungersi quest’anno il percorso sud della via francigena unendo al progetto San Pio da Pietralcina in un percorso fino a San Giovanni Rotondo e a Monte Sant’Angelo. Questo, come detto, è più uno studio e parteciparvi significa accettarne la priorità di

ricerca. Si menziona con gli altri più per dovere di cronaca che con la speranza di trovare persone interessate a sostenerlo. Infine l’ultima ricerca va a proseguire quella che lo scorso ottobre ha unito Casamari con Trisulti e Santa Maria Maggiore in Ferentino, è un percorso che muove da Valvisciolo a Fossanova nel versante pontino dei lepini, luoghi storicamente facenti parte della nostra Storia. Questo percorso ha ancora da unire Fossanova con Casamari e Ferentino con Valvisciolo per chiudere un ipotetico cerchio che si va studiando anche a fini turistici. Siamo coscienti che qualcuno potrebbe storcere il naso sul fatto che si è prevista una quota di adesione, ma l’esperienza

maturata ci ha nat u r a l m e n t e portato a preventivare e affrontare rischi a cui abbiamo sempre risposto in solido. L’ottica in cui si è lavorato sinora è ormai mal sopportata dagli sponsor e di difficile gestione, nei progetti territoriali, per Provincia e Regione a causa dei lunghi tempi di risposta ai progetti. La spesa è tutto sommato irrisoria e permette, oltre che di stipulare una adeguata assicurazione ai partecipanti, di poter gestire la ricerca e quanto idoneo a sviluppare l’idea originaria. Ovviamente se qualcuno fosse interessato a investire nel progetto basta proporsi.

Escursione: “Ferentino Subiaco Vallepietra” Data: 30 Maggio / 04 Giugno 2012 (6 giorni) Difficoltà: come una passeggiata di 6 giorni (ma ben distribuita)

Escursione: “San Giovanni Rotondo/Monte Sant’Angelo” Data: giugno (in definizione) Difficoltà: medio alta

Escursione: “Sulle tracce di Celestino V da S. Antonio a Collemaggio” Data: 19 agosto / 28 agosto 2012 (8 giorni) Difficoltà: come una passeggiata di 8 giorni.

Escursione: “Sulle tracce dei monaci cistercensi – 2a parte” Data: ottobre (4 giorni) Difficoltà: come una passeggiata di 4 giorni. difficile.

Descrizione: Un viaggio di 6 giorni, oltre 60 km coperti non è, e non deve essere solo uno spostamento, ma soprattutto un avvicinamento ad una dimensione più umana e reale scandita da tempi alla portata di tutti, questo al di là della semplice visione religiosa dei luoghi attraversati. Il programma prevede il pernotto a S. Scolastica in Subiaco il 31, possibilità di albergo ma extra verso i costi. Domenica 03 giugno nel Santuario di Vallepietra è giorno di festa. L’escursione non presenta difficoltà tecniche, ma occorre allenamento e determinazione a volerla portare a termine. Appuntamento: Parcheggio antistante il Duomo di Ferentino (San Giovanni e Paolo) - ritrovo ore 07.30 - partenza ore 08.00. Pranzo: in itinere, ognuno provvederà al proprio sostentamento. Mezzi per lo spostamento: Mezzi propri fino a S. Giovanni e Paolo ed in caso di ritiro. Costi: quota adesione euro 150,00 p.p. per guida e assicurazione (prenotazioni con anticipo del 50% entro il 15.05.2012).

Descrizione: Il trekking sarà scortato da alcuni asinelli e mira a valutare la possibilità di sviluppo in senso turistico di siti storici dell’area ciociara. Non è propriamente una passeggiata, e non solo per il grado di difficoltà. Partecipare a un momento del genere è certamente gratificante, ma bisogna considerare la priorità dell’obiettivo. Un viaggio non è, e non deve essere, solo uno spostamento, ma soprattutto un avvicinamento a una dimensione più umana e reale scandita da tempi alla portata di tutti, questo al di là della semplice visione religiosa dei luoghi attraversati. Appuntamento: in via di definizione Pranzo: in itinere, ognuno provvederà al proprio sostentamento. Mezzi per lo spostamento: Mezzi propri fino al luogo d’incontro, in caso di ritiro e per il rientro finale. Costi: quota adesione euro in fase di definizione (prenotazioni con anticipo del 50% entro maggio 2012).

Descrizione: Il programma prevede l’arrivo a Collemaggio nel giorno dell’apertura della porta santa nella manifestazione della perdonanza. Rientro a Ferentino indipendente, con mezzi propri o organizzati dallo stesso 28 agosto. L’escursione non presenta difficoltà tecniche ma occorre allenamento e determinazione a volerla portare a termine. Appuntamento: Parcheggio antistante la chiesa di Sant’Antonio in Ferentino - ritrovo ore 07.30 partenza ore 08.00 (inderogabile). Pranzo: in itinere, ognuno provvederà al proprio sostentamento. Mezzi per lo spostamento: Mezzi propri fino a S. Antonio, in caso di ritiro e per il rientro del 28 agosto. Costi: quota adesione euro 300,00 p.p. per guida e assicurazione (prenotazioni con anticipo del 50% entro il 10.08.2012).

A. F.

Descrizione: Itinerario previsto:Valvisciolo, Bassiano, Eremo di S. Erasmo, Fossanova. Possibilità indipendente di dormire in strutture fisse (non previste alla voce “costi”) L’escursione non presenta difficoltà tecniche, ma occorre allenamento e determinazione a volerla portare a termine. Appuntamento: In Valvisciolo, modalità da definire. - ritrovo ore 07.30 - partenza ore 08.00 (inderogabile). Pranzo: in itinere, ognuno provvederà al proprio sostentamento. Mezzi per lo spostamento: Mezzi propri fino al luogo d’incontro, in caso di ritiro e per il rientro finale. Costi: quota adesione euro 200,00 p.p. per guida e assicurazione (prenotazioni con anticipo del 50% entro ottobre 2012).

per ulteriori info: aperiodico@email.it 5


CAMPIONE D Riportiamo qui di seguito l’intervista fatta lo scorso anno a Giuseppe Vellucci, campione del mondo nel 1992 di maratona nella sua categoria. Il testo seguente è la versione originale trascritta senza interventi del redattore. Solo occasionalmente si è reso necessario “sfoltire” alcuni intercalari o integrare, a beneficio della chiarezza, qualche parola o frase che sono state racchiuse tra parentesi quadre. Domanda: Sig. Vellucci in che anno è nato? Risposta: 15.07.1920, sto nei 91 anni… grazie a Dio… D.: Ha sempre fatto sport? R.: Lo sport è il mio DNA, l’ho fatto sempre. Pure da ragazzo correvo qua, fregavo tutti, … sempre modestia a parte. D.: …e in che anno ha incominciato a farlo a livello agonistico, a fare gare e cose del genere? R.: Nel ’40 o ’42, non mi ricordo bene. Io non avevo uno sponsor. Andavo a fare le gare sul lago di Garda, a Milano, a Torino… la maratona di Torino, la maratona di Milano… insomma andavo sempre a spese mie. Poi non è che arrivavi primo e ti davano [qualcosa]. Magari il primo assoluto della categoria… A quello gli davano 3 - 400 mila lire di premio. Io che faticavo come loro… Noi anziani faticavamo come loro… anzi più di loro perché per l’età eccetera eccetera… niente! [solo] un riconoscimento o una medaglia come una di queste qua [indicando una delle tante che ha vinto]. Ma poi medaglie normali non è che dici d’oro o… qualcuna placcata in oro ma basta, quindi… era tutto a spese mie. Io partivo da qua e andavo sopra a Torino, Milano dov’era … il giorno avanti. Andavo il giorno avanti, pernottavo là, la mattina facevo la gara e quello che dovevo fa’ e poi ripartivo e venivo giù. D.: … e in che anno è diventato campione del mondo? R.: [non ricorda la data precisa e mostra un diploma che riporta la data 1992]

tromba tutti quanti, io mi ci ficcai in mezzo, dopo… a un certo momento mi staccarono, io lasciai sta’ perché era l’andatura per me troppo forte, dissi: “per me è troppo forte, io rallento, potrò arriva’ secondo, terzo… comunque io rallento”. Rallentai e a tre chilometri dall’arrivo ci piombo dietro a tutti quanti e volevo riprende fiato e dico: “io rimango con loro”. Mi accorsi [poi] che l’andatura di loro era un po’ pesante (perché uno se ne accorge quando vai sciolto…) e dico: “questi li frego in volata” perché io c’avevo la volata… [cambiando discorso] A Colleferro un certo Giovannetti […] un giorno ci rimase male perché io lo fregai in volata. Allora questo Giovannetti disse: […] “se Vellucci riesci a staccarlo prima va bene [altrimenti] in volata ti brucia” [ridendo] ne ho bruciati tanti di giovani… […] D.: Cosa ricorda della corsa del titolo mondiale, l’emozione di quel giorno? R.: La soddisfazione fu nel […] rettilineo finale. Un rettilineo [di] un centinaio di metri, una cosa così, attacco io tutti quanti e subito mi entusiasmai (insomma) e le forze vennero più… più forti. Quella fu la soddisfazione. Campione del mondo, chi ci credeva, chi ci pensava… una cosa proprio… Quando telefonai qua a casa, che mia moglie è stata sempre contraria per paura che mi facesse male, le diceva la gente che quello è un po’ anziano gli può far male la corsa […] Invece mia figlia no! Mia figlia quando gli telefonai mi rispose proprio lei […] da Carpi in provincia di Modena […] A Carpi si partiva che c’era una piazza grande […] si partiva […] per 42 km. D. Com’era la situazione a Ferentino quando lei ha iniziato a correre e a fare le gare?

D.: Ci racconta qualche aneddoto? R.: Sul lago di Garda […] la mezza maratona, 21km e 95m (mentre la maratona sono 42km e 195m )… allora c’erano dei giovani, si coalizzarono contro di me, erano 6-7 tra i quali ci stava pure una donna, bella ragazza… andava forte…, erano due giri, mi ricordo sempre erano due giri, il primo giro io mi ficcai in mezzo a loro e andai; il secondo giro mi attaccarono… partirono in

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R. [in dialetto] … eh! dicevan’ ca chigli è pazz… ddaver’ sa’! [...] Un giorno salendo qua lungo gli archi di Casamari. Dopo gli archi di Casamari (là incontri sempre qualcuno)… una donna, c’era mio fratello [e la donna gli] dice: “ho incontrato un pazzo vicino agli archi di Casamari… Un pazzo che correva…” [e lui rispose:] “ma quello era mio fratello! [ridendo] ma quello non è pazzo!”. Ci stava… [un conoscente cui non ricorda il nome] io c’avevo la prima medaglia di campione del mondo, allora questo la volle vede’, io me la misi in tasca un giorno a S. Agata (che lui stava sempre a S. Agata)… gliela feci vede’ allora lui la teneva in mano così e faceva: [in dialetto] “dicn’ ca chist’ è pazz, ma chist’ è campion’ del mondo” [ridendo] faceva questo: “chist’ è campion’ del mondo” […][con] la medaglia con il tricolore […] mi è rimasto impresso … [cerca di ricordare il nome] … Paris [ricordando il cognome]. D. Dopo la notizia, insomma… dopo che è tornato a Ferentino come campione del mondo come è cambiata la cosa, è rimasta uguale… come è stata l’accoglienza?


DEL MONDO!! R. È rimasto tutto uguale; nessuno mi ha ricevuto al Comune, nessuno, niente […] come fosse stata una cosa normale. Allora difatti un amico mio che correva con me… non mi ricordo se era di Colleferro o […] dell’alt’Italia, dopo la gara che avevo conquistato il titolo mondiale mi disse: “mo quando vai al paese chissà che festa ti fanno” dice proprio così. Gli dico: [ironico] “come quella che mi hanno fatto!… campione di qua e di là e non mi hanno fatto mai niente” […] [risponde l’altro:] “se l‘avessi vinta io al paese mio mi avrebbero fatto il monumento” [ridendo] […] ma dico io: “è la soddisfazione personale che ho avuto…” […] D. Il fatto di stare in una forza armata militare, nei Carabinieri… questo le ha permesso di allenarsi? l’ha agevolata in qualche modo? R. Io stavo […] nei Carabinieri, ero maresciallo, dopo quando sono venuto in congedo mi hanno fatto sottotenente per meriti sportivi. […] Eccellevo sempre quando si doveva fa’ dello sport… sempre sempre… per me dopo quando si trattava di fa’ lo sport… morto ma arrivavo… ddaver’eh! Resuscitavo proprio. Un particolare: stavo alla scuola sottufficiali di Firenze dei Carabinieri. Allora c’era il capitano che comandava il plotone dove stavo io. Quello interrogava sulle varie materie dell’arma… […] allora mi disse (dato che io soffrivo di stomaco, come soffro ora; ma ora ci stanno le cure […]) … io stavo sempre un po’ accasciato, diciamo, perché mi dava fastidio. Questo dice: “lei è così giovane dovrebbe essere… [in forma, invece] è mezzo addormentato” io stetti zitto perché là a scuola meno parli e meglio è. Poi si trattò di fare la piazza d’armi. Allora c’era la cavallina, il muro […] c’era la pedana, tu battevi qua [mimando con le mani facendo il gesto di saltare], passavi il filo… di là ti prendevano qua [le spalle] sennò andavi a pesce… ti sfrociavi e andavi per terra […] Allora là un particolare quando saltai io il capitano mi guardava… [pensava:] “questo chissà che brutta fine che fa” Faccio io un […] volo… mi chiama e dice: “vai a riprovare!”. A nessuno l’aveva fatto e a me sì e lo sai perché? Dice che a questo qua gli è andata bene una volta … Vado là … meglio di prima! [sorridendo] da quella volta mi portava su […] una cosa incredibile. Perché dopo nella vita militare allo sport […] ci tengono tanto. Quello là nel punteggio dell’attitudine particolare… ti porta avanti. Eravamo… 140 (non mi ricordo quanti eravamo […]) io fui uno dei primi […] per lo sport. L’attitudine militare è chiamata [è detta]. D. [domanda sullo stato di salute attuale] R. Fui operato al colon… io qua [indicandosi un fianco della pancia] porto la borsa [accessorio medico]. Però questa non mi dà fastidio per correre… solo che dopo ho avuto […] l’ictus e il dottore a Frosinone, Beverati si chiama, in gamba stava sempre vicino a me, veniva a controllarmi… eccetera eccetera… quello disse: “lei si è salvato per le attività sportive che fa-

ceva, perché ha trovato fisico asciutto, fibre forti per l’attività […] e allora ha superato, sennò non superava” allora io penso: andavo agli alberi puzzuti, arrivai alla Croce e mi fecero ritorna’ indietro [ridendo] … perché ancora non era ora. D. Ma oggi non fa più attività sportiva? … oppure ogni tanto fa qualche uscita, qualche corsetta? R. Ma io ci soffro perché come ripeto l’affare qua [indicandosi la borsa] non è che questo mi cosa [intendendo che non è di impedimento] solo che mi è venuto quell’affare dopo sennò io c’ho l’idea sempre di ricomincia’ a fa’ qualcosa. Specialmente mo quando [arriva] l’estate io cammino sempre. Se c’è un amico con la macchina che va sopra a Ferentino… se c’ho fretta approfitto sennò niente… vado a piedi. Me la faccio sempre a piedi… Io ogni giorno, dopo mangiato […] faccio sempre quei 3-4 km a piedi. […] Io tutte le mattine vado a prendere il giornale qui a Santa Nicola e ogni tanto corro… corricchio […] allora chi mi vede dice: “ma tu sempre…?!” io: “il lupo perde il pelo ma non il vizio” [ridendo] però questo è un vizio buono perché rinforza. D. Ci parli dell’intervista che ha rilasciato alla Rai R. Enrico Papi è stato qua a casa mia, è venuto a intervistarmi con la telecamera della Rai, tutto per bene, sopra con me e mia moglie. […] Enrico Papi dice a mia moglie: “com’è non è contenta [di] suo marito che corre?” e mia moglie disse: “ma io c’ho paura che gli faccia male” [ridendo] […] venne qui con la macchina della Rai […] fece una bella intervista. Io c’ho la cassetta registrata […] non so mia figlia dove l’ha messa; perché l’ha conservata lei […]

si ringrazia sentitamente Giuseppe Vellucci e la sua famiglia per la disponibilità e la simpatia L’intervista integrale è pubblicata sul sito w w w. a p e r i o d i c o . i n f o nella sezione media

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C h i è i l G r u p p o A r c h e o l o g i c o Vo l s c o

di Franco Cecchetti

Nato nel 2006 dopo una lunga gestazione, il Gruppo Archeologico Volsco o GAV, è la sintesi di amanti dell'archeologia che hanno coltivato questa passione per anni fino alla formazione di un tipo di realtà in continuo sviluppo. Già il nome, voluto come contrasto alla realtà ernica di Ferentino, è la sottolineatura di un punto di vista altro, fatto da amanti ed osservatori attenti più che da specialisti di archeologia. Il punto di vista volsco, quale popolazione sconfitta ma orgogliosa e combattiva. Questo orgoglio ha sempre accompagnato l'incedere dell'associazione, dagli esordi all'adesione al progetto di un coordinamento di associazioni culturali fino alle ricerche, prima fra tutte il sistema difensivo delle torri ferentinati, per arrivare ai documenti fotografici ed alle numerose mostre realizzate negli anni. Tutto questo fermento ha portato ad essere un punto di riferimento anche per l'amministrazione comunale che ha assegnato a questa realtà uno dei monumenti simbolo di Ferentino, il Testamento di Aulo Quintilio Prisco, in cui è possibile vedere l'impegno nelle cure dedicate al sito. Naturale sviluppo di questa esperienza è stato poi l'istituzione dei "Custodi dell'Arte", una squadra di volontari al servizio dei monumenti cittadini, validamente equipaggiata per interessamento e generosità del Centro Ceramiche Cecchetti che si coglie occasione per ringraziare pubblicamente. Nell'immediato futuro, il progetto per un concorso pittorico

ispirato ai monumenti cittadini, di cui qui trovate il regolamento. Altre informazioni sul sito dell'associazione: www.gruppoarcheologicovolsco.it

A S S O C I A Z I O N E C U LT U R A L E “BIRRAI CIOCIARI”

di cui l’Associazione si avvale, specialmente attraverso la rete informatica, cosa che ci ha permesso di raggiungere un numero considerevole di appassionati e curiosi, potendo così instaurare conoscenze e collaborazioni a diversa scala e grado di coinvolgimento. La cura per la diffusione delle nostre intenzioni e del nostro modo di intendere la vita associativa ci ha permesso di venire in contatto con altre realtà e movimenti culturali analoghi, stabilendo nuovi contatti e proficue collaborazioni. Il nostro obiettivo principale rimane quello di comunicare il concetto di “birra di qualità”, in contrapposizione al comune pensare la birra come una bevanda “semplice”, per certi versi anonima e di accompagnamento per un piccolo numero di cibi. Durante i nostri eventi chiariamo come un prodotto così antico abbia millenni di storia, in molti casi precedente storicamente al vino, divenendo negli ultimi dieci secoli parte integrante di alcune culture e di vasti territori, ed avendo come naturale conseguenza un’innumerevole diversità tra stili e concezioni produttive (ad esempio le tanto decantate birre belghe, le trappiste, le tedesche e ceche, le inglesi). Ci impegniamo a supportare la scena birraria nazionale, promuovendo durante le nostre serate molti prodotti artigianali italiani, visitando alcuni microbirrifici, specie nel centro Italia, entrambi concetti che sempre vengono recepiti con stupore dai quanti ci seguono le prime volte. Ci proponiamo non solo come movimento culturale dedicato ma anche come collante tra i produttori artigianali, gli esercenti e gli appassionati del nostro territorio al fine di dare vita ad un virtuoso percorso culturale su una bevanda, la Birra, che tanto ancora ha da dire alla nostra terra e ad i nostri conterranei.

di Luca Fontecchia

La nostra Associazione no-profit nasce nel 2010 come naturale conseguimento della grande passione condivisa dai soci fondatori, la birra. Fare promozione culturale birraria in un territorio da sempre a vocazione enologica è stata la prima sfida che abbiamo voluto affrontare, consapevoli che dalla nostra passione, dalla nostra competenza e della conoscenza del panorama brassicolo internazionale potessero scaturire interesse e curiosità in quanti ci avessero seguito. In questi 2 anni abbiamo ideato diversi format comunicativi, dalla più accessibile degustazione fino alle giornate di birrificazione, durante le quali abbiamo dispensato consigli interagendo con tutti i convenuti in un clima di reciproco apprendimento. Forti delle diverse competenze presenti tra i nostri membri, ci siamo da sempre contraddistinti per una costante e numerosa presenza nelle manifestazioni di settore che si svolgono durante l’anno in tutto il territorio nazionale. L’interesse venutosi a creare intorno ai “Birrai Ciociari” è frutto di un biennio estremamente intenso, per eventi proposti e partecipazioni, nonché per la diffusione mediatica

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SCARICA IL BANDO E PARTECIPA AL CONCORSO  "DISEGNA UN MONUMENTO DI FERENTINO” l’iscrizione al concorso è prorogata al 30 maggio

info: www.birraiciociari.it - info@birraiciociari.it


“ I L

C A R T E L L O ” p e r u n ’ i m p r e s a i m p e g n a t i v a l ’ “ O F F I C I N A D E L L ’ A R T E ”

Dopo quindici anni di intensa attività, specialmente creativa, l’associazione “IL CARTELLO, per la promozione e diffusione delle Arti” ha raccolto quanto seminato, al punto da mettere nel “forno” tanto buon pane. Ci riferiamo all’affidamento della gestione dell’”OFFICINA DELL’ARTE” del Comune di Acuto, al quale con D.D n=°4321 del 23 dicembre 2008, tramite Avviso pubblico e conseguentemente secondo graduatoria, è stato concesso, dalla Regione Lazio, un finanziamento di € 170.000,00, destinato al recupero edilizio dell’ex Mattatoio per ospitare buona parte delle attività dell’OFFICINA, all’acquisto delle relative attrezzature informatiche e audiovisive e infine alla conseguente gestione. Per la gestione dell’“OFFICINA DELL’ARTE” quattro “cordate” di associazioni hanno partecipato alla Gara Pubblica, indetta dal Comune di Acuto, nel dicembre del 2010 con scadenza gennaio del 2011. La cordata composta da “IL CARTELLO” capofila e dalle due partners “INTERATTIVAMENTE” e”I MUSICANTI DEL CASTELLO” si è aggiudicata, sul filo di lana, l’affidamento della gestione con 96/100! Come da progetto, valutato dalla Commissione tecnica giudicatrice, le tre associazioni vedono nell’”OFFICINA DELL’ARTE”, un centro attrattore e propulsore di attività culturali e artistiche, con politiche promozionali di comunicazione rivolte, specificatamente, ai giovani, provenienti anche da altre parti d’Italia, in quanto Acuto offre da primavera ad autunno notevoli possibilità d’accoglienza e condizioni climatiche assai favorevoli e ideali per creare e realizzare. Inoltre si vuole coinvolgere la popolazione di Acuto, specie quella giovanile, con aperture incondizionate alle aree del “disagio”, alle persone diversamente abili o in condizioni di “deprivazione”.

Le politiche promozionali, avviate da poco tempo, per fattori non dipendenti dalle nostre volontà, (come la grande nevicata di fine febbraio) consistono in un video lancio, di futura entrata nei circuiti televisivi di emittenti private, apertura di un sito internet, oltre a quelli delle tre associazioni e del Comune di Acuto, feedback interattivo sul sito con blog, iniziative propositive dirette da Centri di aggregazione organizzata e non, pubbliche Amministrazioni, luoghi di interesse artistico e culturale come Musei, Biblioteche, Pinacoteche, Gallerie e di istruzione artistica e musicale, licei Artistici, Accademie, Conservatori, Università con Facoltà a indirizzo artistico–musicale.

tiva, e operativa con materiali poveri, di fiber art e tessitura, decorazione, murales con tecniche pittoriche. Altri seminari e workshop potrebbero essere organizzati su domanda degli utenti e frequentatori dell’officina.

Invece è prossimo il Concorso per la creazione del logo dell’OFFICINA DELL’ARTE. In questa ottica si offre un servizio costante di apertura e di “front office” mettendo a disposizione l’agibilità degli spazi, la sua attrezzatura e dotazione tecnica e l’incontro con professionisti esperti. Di conseguenza sono a disposizione: A- un punto internet con due postazioni B- corsi di formazione per fonici, di video, di montaggio, fotografia, teatro, figura e arti teatrali, Fiber Art e tessitura, grafica e lavorazione artigianale con materiali di recupero C- è disponibile un attrezzatissimo spazio per la musica con la consulenza tecnica di un esperto,specificatamente in direzione e gestione sale di registrazione e prove D- servizi per le attività video, con particolare attenzione alla video art, ai cortometraggi con l’assistenza di figure professionali di artisti in grado di fornire aiuto e consigli per sceneggiature, scenografie, costumistica, colonne sonore, ecc.

G- l’OFFICINA DELL’ARTE, quando sarà giunta ad una produzione più che buona metterà in vendita i prodotti realizzati, il cui ricavato andrà agli autori, salvo una modesta percentuale che rimarrà a disposizione di questa struttura per altre iniziative e attività. Pertanto l’Officina può partecipare a festival, concorsi, oltre a fiere e sagre sul territorio, creando occasioni di visibilità per le nuove generazioni ed esperienze nelle quali sperimentare spunti creativi insiti in loro. A Ferentino l’associazione “IL CARTELLO” ha messo a disposizione dell’OFFICINA DELL’ARTE la propria Saletta LA CATENA DELLE ARTI, per essere un primo punto di riferimento fuori dal territorio comunale di Acuto. In conclusione l’OFFICINA DELL’ARTE di Acuto, va intesa come aggregazione costante delle associazioni partecipanti, dei giovani e dei cittadini, dei villeggianti di Acuto e dei comuni vicini in particolare Fiuggi, centro Termale, presso il quale l’Officina cercherà di essere presente con un gazebo oltre ad aprire rapporti relazionali con Enti, organismi pubblici e privati, realtà culturali, produttive e commerciali per avere una concezione più ampia del territorio. Gian Carlo Canepa Responsabile dell’Officina dell’Arte di Acuto

E- servizi di consulenza per cataloghi e video oltre all’orientamento per avviare attività, realizzare eventi e mostre personali F- artisti in rete, è un servizio che nasce da un’attenzione specifica rivolta ad attivare azioni progettuali per l’utenza giovanile e per gli artisti dell’OFFICINA al fine di dare la possibilità di collegamento, di relazione e di visibilità del proprio operato artistico. Pertanto si attiva l’inserimento degli autori sul sito dell’OFFICINA. Inoltre sono in programma (da definire le date), seminari di musica per filmati video e produzioni media, di regia, fotografia, documentari sulla natura, per organisti e musicisti di musica liturgica, teatralizzazione dello spazio, workshop di arte istin-

Info segretario e referente dell’OFFICINA DELL’ARTE di Acuto Sig. CLAUDIO SARANDREA cell: 3471802006 Officina dell’arte tel. 077556036 Fax 0775557207 Via Beata Maria De Matteis 0310 Acuto Gian Carlo Canepa responsabile dell’Officina dell’Arte e presidente dell’associazione “il Cartello” cell: 3492127127 www.associazioneilcartello.it info@associazioneilcartello.it

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“UGOBELLUSCIUNUOMOPERBENE” Nasce a Ferentino l’8 gennaio 1920, trascorre la sua infanzia a Livorno, essendo il padre Giuseppe professore di Liceo, un fervente repubblicano e sorvegliato speciale dal Regime Fascista, trasferito d’ufficio in questa città, affinché fosse controllato dai seguaci di Ciano, futuro genero di Benito Mussolini.

Nel 1952, viene eletto, nella Circoscrizione di Ferentino, a Consigliere Provinciale, indipendente di sinistra. Nel 1954 si iscrive al Partito Socialista Italiano insieme ad Unità Popolare. Negli anni successivi diventa uno dei maggiori esponenti del PSI ciociaro arrivando ad esserne il Segretario della Federazione Provinciale.

Consegue la Laurea in Medicina nel 1942, nel ’43, in piena guerra, viene precettato dai tedeschi, ma clandestinamente è medico dei Partigiani, facendo parte del Partito Repubblicano Clandestino, come il padre Giuseppe. Questi dopo la liberazione viene eletto deputato all’Assemblea Costituente e può essere considerato un Padre della Costituzione in quanto su nomina del Capo dello Stato faceva parte dei settantacinque deputati chiamati a redigere il Progetto della Costituzione. Ugo Bellusci per tutta la sua vita di medico sceglie il suo impegno sociale nel servizio ospedaliero, quindi si astiene da qualsiasi attività di libera professione, passando giorni e notti ad operare e a visitare i suoi pazienti. Consegue molte specializzazioni oltre alla Chirurgia, Medicina Sportiva, Radiologia, Ortopedia. Dopo aver operato nell’Ospedale di Ceccano prosegue la sua professione di medico ospedaliero a Ferentino, trasformando l’infermeria locale in un vero e proprio Umanitario Ospedale; diventando così primario.

Nel 1970 viene eletto Consigliere Regionale del PSI della Prima Assemblea Regionale del Lazio e nei due anni del suo impegno diventa, prima Assessore alla Pubblica Istruzione e, successivamente, Capogruppo del Partito Socialista. Nel 1972 si dimette e lascia il Consiglio Regionale per dedicarsi ancor più alla Sanità, diventando Presidente dell’Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi. In questo ruolo promuove molti convegni e corsi d’aggiornamento per tenere la Sanità ciociara al passo coi tempi. Il suo impegno politico prosegue come attento ed acuto osservatore iscrivendosi al Partito Democratico, pur rimanendo convintamente un socialista di sinistra. Infatti nel corso della sua vita politica ha rinnovato sempre la tessera al Movimento Sinistra Europea di Mario Zagari, avendo come obiettivo finale il Partito Socialista Europeo. Oggi, ad un anno dalla sua scomparsa vive nel cuore di tanti ferentinati e ciociari, specialmente nei giovani, perché nel corso degli anni ha sempre combattuto per la Legalità, Libertà e vera Giustizia Sociale, come antifascista e Difensore e Fratello della Costituzione. Nota: La mostra Biografica “Ugo Bellusci, un uomo Perbene” è stata curata da Gian Carlo Canepa con allestimento di Giampiero Fiaschetti e testimonianze della F.miglia Bellusci, cha ha fornito il materiale fotografico e documentativo, con l’apporto di Andrea Fontecchia, Valeria Pettorini, Giulia Scerrato e Sergio Collalti ex partigiano. Organizzazione da parte de IL CARTELLO…

NEL RIONE S.ANDREA GRANDE FESTA PER S.AMBROGIO NELLA SERATA DELLA “RELIQUIA” IL PROSSIMO 30 APRILE, CON LA “PANTASUMA” E PER LA PRIMA VOLTA, UNO SPETTACOLO, DENOMINATO SHOW MUSIC LIVE “NOI LE CANTIAMO COSI PER S. AMBROGIO” IDEATO ED ORGANIZZATO DA ORESTE DATTI, IN ARTE “IL CALIFFO CIOCIARO” di Oreste Datti

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Grande festa organizzata quest’anno, nel Rione S. Andrea, nel parcheggio di Via Valeria nelle vicinanze di Porta S. Agata, per la serata di lunedì 30 Aprile prossimo giornata che precede il giorno nazionale festivo del 1° Maggio, attesa Festa Patronale di S. Ambrogio nella Nostra Città. Per la prima volta, rompendo una consuetudine che prevedeva soltanto l’omaggio con l’accensione della rituale “Pantàsuma” al passaggio della Reliquia del Santo Patrono, quest’anno, dopo la processione, intorno alle 21.00 circa, andrà in scena lo spettacolo itinerante denominato: “Show Music Live… Noi le Cantiamo Così per S. Ambrogio” ideato e coordinato dall’art director Oreste Datti, artista, cantante/presentatore e showman in arte “Il Califfo Ciociaro”. Oltre al “Califfo Ciociaro”, con le canzoni soft/melodiche del suo repertorio “frankiano”, si esibiranno il bravo Marco Prata, detto “Il piccolo Gigione “ da Colfelice con allegre e popolari canzoni del cantante napoletano che impersona e giovani promesse canore ferentinate. “Questa bella iniziativa, come ci riferisce Oreste Datti, era in “cantiere” da alcuni anni e quest’anno, la “storica” nevicata ed i problemi annessi hanno posto in evidenza e risaltato lo spirito d’unione che c’è stato tra noi ragazzi del quartiere S. Andrea – Porta S. Agata nell’aiutarci e collaborare per alleviare i disagi nella nostra contrada, ragion per cui mi sono prodigato con tempo, come già da ben cin-

que anni faccio per la festa alla nostra Piazzetta panoramica nel mese di luglio, per preparare una serata spassosa, gratificante ed aggregante per noi e quanti parteciperanno, in omaggio a S. Ambrogio”. Il consolidato show si svolgerà nel “Giardino del Memoriale”, prospicente il parcheggio di Via Valeria dove si accende il tradizionale falò al passaggio della processione con la Reliquia del Santo Patrono ed, in loco, vi sarà un piccolo punto ristoro, regolarmente autorizzato per l’occupazione del posteggio e per la regolare somministrazione di panini, bevande ed altro. Un elegante banner posizionato in Via Consolare, incrocio Via Valeria, reclamizzerà la festa per la “Pantàsuma” del rione S. Andrea.


A R T E di Marianna de Leoni

P E R

L’Associazione Specchi Sonori è attiva in Italia e all’estero da molti anni, ha scelto da anni il territorio della città di Ferentino e vi ha portato molte delle sue produzione artistiche. Il progetto più importante che erannunciato e che ora si realizza è la collocazione a Ferentino del suo CENTRO STUDI SUL TEATRO DI RICERCA E DI FIGURA . Ora si è reso possibile….con la Biblioteca di Ferentino; presto il Centro opererà nella città e per la città, aprendo soprattutto le sua iniziative a territori diversi e portando artisti ed esperienze di studio nella nostra città. Un Centro studi sul Teatro è un Centro vivo, che opera con la Biblioteca , che vuole raccogliere esperienze e documentazione e metterla al servizio di quanti studiano, fanno, guardano il Teatro. Non si tratta,quindi, solo di conservare testimonianze scritte, ma di far coagulare esperienze di ricerca sul Teatro, sulle sue forme, su tutti i teatri possibili, sui linguaggi, sulle tecniche dell’attore, sulla grande pagina scritta nel mondo per il teatro e per un teatro coniugato per tanti pubblici diversi.

Presto il Centro studi, aprirà le sue porte, ma da queste pagine cogliamo l’occasione del bel giornale Aperiodico per parlare dello spettacolo che Specchi Sonori è in procinto di presentare al comune di Melfi (PT) il 25 aprile, Festa della liberazione. Si tratta di “Notte di guerra “ tratto da “Notte di guerra al Museo del Prado” di Raphael Alberti., con il patrocinio dell’Anpi nazionale (Associazione Nazionale Partigiani italiani). Lo spettacolo è stato rappresentato in Italia poche volte, e già nel 2007 da Specchi Sonori a Carrara E’ appunto un esempio di Teatro di ricerca, per la novità assoluta di forme di rappresentazione che utilizzano l’attore, il video, la musica originale e le figure . Ricerca di modi espressivi e di suggestioni, ma anche di un valore del Teatro che può intervenire su temi quali la libertà e l’antifascismo e porgere una forza viva ed attiva alla memoria storica di un popolo. Una forza che si rinnova per ogni persona che va a teatro, e che si rinnova negli occhi e nel sentimento di ciascuno spettatore, attuale e presente. Cultura viva. Teatro.

L A

L I B E R T à

guaggi artistici. Raphael Alberti compone quest’opera dopo aver scritto il suo Trattato sulla pittura, ispirato da un episodio della guerra di Spagna, cui partecipò anche colei che diverrà sua moglie. Maria Teresa Léon, fu segretaria dell’Alleanza degli intellettuali antifascisti, si occupò del salvataggio di centinaia di opere d’arte del Prado e dell’Escurial, minacciate dai bombardamenti franchisti, creò las Guerrillas del Teatro, compagnia teatrale con cui percorre città e campagne interpretando opere di propaganda repubblicana. Continuò in esilio la sua opera instancabile. La storia di “Notte di Guerra” Durante la guerra di Spagna alcuni partigiani, asserragliati al Museo del Prado in Madrid, circondati dal fuoco delle artiglierie franchiste e dal bombardamento degli alleati italiani di Franco, decidono di porre al riparo i quadri del museo: la monumentale opera del Goya, i Rembrandt, i Tintoretto….Dalle pareti ormai spoglie, sorgono a rivivere i personaggi di quella pittura, come attori nel presente.. come fantasmi e poi più vivi che mai….Soprattutto dalla pittura del Goya del tempo della guerra di Spagna del 1808, risorgono combattenti per gli ideali della libertà che si ritrovano, oggi , nella nuova guerra per la libertà. Il meccanismo scenico immaginato da Alberti muove proprio dalla proiezione delle immagini dei quadri dei grandi artisti, e poi l’autore richiama la necessità, in didascalia, che “si tengano ben a mente quei quadri e tutti i dettagli dei costumi” poiché vedremo agire in scena la Maya, l’arrotino dei disastri della guerra del Goya, come il monco, come le streghe delle opere nigre. Si mescolano poi nel testo molti altri spunti “brechtiani”, un forte espressionismo necessario alla recitazione: spesso grida e suoni e risate di streghe; i poveri i, macilenti, i torturati delle incisioni nigre, coi loro stracci, con la loro deforme testimonianza di atrocità, si mescolano ad un mondo magico, spurio, di streghe e di parole gergali forti…. Di termini carnali, senza pudore, disincantati…Fino ad un carro carnevalesco, una parodia cinica e ridanciana di una guerra atroce. Un autos da fè, senza sacramento, di un totale disilluso laicismo.

Il mondo magico di streghe e il mondo derelitto di straccioni potrà essere rappresentato anche con le marionette…. Visione vivente del mondo fantastico. Vogliamo però cogliere nel testo un’altra fondamentale occasione poetica: il testo è appello alla funzione dell’Arte, funzione di garanzia di libertà e di valori umani. La coscienza antifascista dei rivoluzionari spagnoli fa loro decidere di salvaguardare l’Arte di un Museo, l’Arte è patrimonio di libertà, Goya stesso, un secolo prima aveva denunciato in un “reportage” allucinato tutti gli orrori e lo smarrimento di umanità della guerra, creando un monumento eterno al valore della vita umana offeso dal sopruso. E’ proprio l’arte che rivive, che muove il meccanismo magico della creazione e che torna a schierarsi per i valori umani. Ma questo spettacolo , nel nostro adattamento,rova lo spunto per narrare anche un’altra storia Un giovane partigiano era artista, studente, sognava di fare l’artista… L’appello della guerra partigiana e degli ideali lo ha strappato anche a questo. Sta fermo, solo ed in disparte, in qualche luogo , in attesa. L’attesa soffia sui suoi pensieri. Intorno a lui i rumori e le voci della guerra. L’urgenza di vivere, di tornare a vivere, di lottare perché vita ritorni gli viene in mente con le immagini dell’Arte che amava. Speranza, di ritornare e che l’Arte ritorni. A mio padre, combattente per la libertà del nostro paese e a tutti coloro che continuano sinceramente a combattere per i propri valori, senza fare sconti, senza interessi personali, senza paura. Addio papà.

Prime note di regia per Notte di Guerra al Museo del Prado di Raphael Alberti Il testo di Raphael Alberti Notte di guerra al Museo del Prado è del 1956, scritto in occasione del trentennale della guerra di Spagna. Poche volte rappresentato, mostra interessanti spunti per il nostro metodo di rappresentazione teatrale per l’integrazione dei lin-

chi Sonori, nonché le composizioni originali, propone questa volta di far emergere tessiture vocali, in registrazione e proposte anche dal vivo dagli attori, per costruire una drammaturgia del suono della guerra, del dolore, del bombardamento.

L’opera poi si presta ad un approfondimento sperimentale di molti dei linguaggi che solitamente mettiamo in campo: Claudio Rovagna, che cura di consueto la drammaturgia musicale dei lavori di Spec-

Con: Maurizio Castè, Maurizio Iachini, Lucia Mattei, Monica Gattari, Simona Sanzò; Voce narrante: Marco Carlaccini; Voce del prologo: Marco Carlaccini; Canto: Micaela Guerra; Collaborazione alle marionette: Elena Liotta, Silvia Trappa; Musiche originali: Claudio Rovagna; Musica dal vivo: tastiera: Claudio Rovagna, fiati: Simona Sanzò; Video: Specchi Sonori, con gentile concessione di materiali del Museo storico della Resistenza di Fosdinovo; Marionette e Regia Marianna de Leoni.

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