Vending News 29

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VENDING Il bimestrale della distribuzione automatica

Numero 29 - Anno 2017

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L’editoriale di Fabio Russo

L'estate è iniziata, dopo una primavera densa di eventi e manifestazioni dedicate alla distribuzione automatica, che hanno evidenziato e confermato il fermento e un significativo trend di crescita del settore, sia in Italia che in Europa. Come sempre, ne diamo ampia sintesi attraverso i reportage pubblicati in questo numero. Tra le novità del periodo, che regolarmente pubblichiamo con cadenza quotidiana sul nostro portale d'informazione www.vendingnews.it, vi segnalo le novità di N&W che nel mese di giugno ha annunciato due strategiche acquisizioni delle quali parliamo a pagina 80. Ma in questo numero, affrontiamo tanti altri argomenti interessanti e, per scoprirli, non dovete far altro che sfogliarlo. Si continua a parlare di trasmissione telematica dei corrispettivi, argomento del quale il Vending italiano è diventato esperto al punto da darne lezione all’estero, come è accaduto nel corso dell’evento Vending Madrid, svoltosi ai primi di giugno. Ma, a 90 giorni dall'entrata in vigore della legge, le gestioni sembrano aver ritrovato serenità rispetto a un argomento che, nel periodo precedente, rappresentava una vera e propria incognita. In tanti ci hanno scritto o telefonato commentando e suggerendo piccole variazioni da comunicare all'Agenzia delle Entrate. Ebbene, per non lasciar cadere nel vuoto i preziosi consigli che gli addetti ai lavori potrebbero dare all'AdE, nei mesi di Luglio e Settembre, attraverso i nostri strumenti Vendingnewsletter.it e Vendingnews.it, inviteremo le gestioni italiane di ogni dimensione, a suggerire eventuali variazioni, consigli, implementazioni, al fine di migliorare il rapporto con l'ente addetto al controllo. Lo faremo rispettando e tutelando rigorosamente la privacy e l'anonimato di chi vorrà partecipare a questa iniziativa. Vorrei inoltre spendere qualche parola su un tema che pare passi inosservato a tanti tra voi che, impegnati nel quotidiano sforzo di realizzare un soddisfacente servizio ai propri clienti, lo trascurano o non gli danno la dovuta importanza: la sicurezza informatica. Sempre più di frequente, i media riportano notizia di più attacchi informatici da parte di spregiudicati hackers che, colpendo grandi aziende, multinazionali e sistemi di pubblico servizio, bloccano, di fatto, la loro operatività e metteno a serio rischio anche la vita e l'incolumità di cose, persone, attività produttive e commerciali. Forse pensate che la cosa riguardi solo aziende di grandi dimensioni, estere e di altri settori. Nulla di più sbagliato. In un sistema dove la rete web, la posta elettronica e i software di gestione sono oramai strumenti indispensabili per lo sviluppo delle attività, perché vengono utilizzati con cadenza quotidiana, in quanto fruitori, siamo tutti potenziali vittime. Si rende dunque indispensabile affidarsi a dei consulenti informatici professionisti, utilizzare degli strumenti in grado di ridurre il rischio di hackeraggio e dotarsi di tanto buon senso, al fine di evitare la perdita di dati sensibili e un potenziale blocco della propria azienda. Soprattutto ora che i dati di vendita, tutti in formato digitale, rappresentano forse la parte più importante per controllare e gestire le nostre aziende. Il prossimo appuntamento fieristico, quello di fine ottobre con HOST 2017, si preannuncia come quello più atteso dell'anno. Tante aziende presenti e tante le novità in arrivo. Il prossimo numero sarà molto ricco di anteprime e lavoreremo tutta l'estate per continuare a fornirvi un'informazione di qualità. Buona lettura e buone vacanze a tutti!

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Il portale della distribuzione automatica

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L’EDITORIALE

SOMMARIO

di Fabio Russo pag. 5

ILLY - MITACA INTERVISTA CON DARIA ILLY Un nuovo percorso di crescita per Mitaca pag. 8

TUTTOFOOD - MILANO 8-11 MAGGIO 2017 pag. 12

CONFIDA - IL VENDING SUL PALCOSCENICO DELLA MILANO FOOD WEEK pag. 18

CONFIDA PREMIA I COMUNI SOSTENIBILI pag. 20

BOLTON ALIMENTARI - INSALATISSIME RIO MARE Mangiare bene a portata di mano pag. 24

CONSERVE ITALIA INTERVISTA CON ROBERTO FANELLI Innovare nel Vending con qualità pag. 25

LIOMATIC INTERVISTA CON NATALI ANCI AIMO Il Vending nell'emergenza del terremoto pag. 28

CRANE PAYMENT INNOVATION CPI - Tanti eventi e novità pag. 30

N&W GLOBAL VENDING

Mambo, quando il Vending scende in piazza pag. 32

CUSTOM INTERVISTA CON CARLO STRADI L'expertise tecnologica applicata al Vending pag. 35

CUSTOM E NETRISING INTERVISTA CON M. BERTOLDI - C. RAVAZZINI - F. NICOLOSI pag. 37

EXPO VENDING SUD 2017: PROVA SUPERATA! Dossier e Foto Gallery pag. 40

LDG SERVICE

Sviluppo delle flore batteriche nei condotti dei solubili: come risolverlo pag. 58

ERGO VENDING - INTERVISTA CON RICCARDO FATONE Tanti progetti per una crescita strutturata pag. 60


Periodico bimestrale della distribuzione automatica Anno 2017 - Numero 29 Editore

Sede: Via Benedetto Brin, 69 80142 Napoli - Italia Partita IVA 06552741214 CCIAA 822695 Contatti con la redazione redazione@vendingnews.it Tel. 0810152150 Fax. 0810152151 Iscrizione al ROC n° 22385 dal 4 Maggio 2012 Direttore responsabile Francesco Ippolito Direttore editoriale Fabio Russo Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero:

FABER ITALIA - VOLA A LONDRA PER IL COFFEE SHOP INNOVATION pag. 64

QSAVE - ELKEY INTERVISTA CON ANTONINO CUTTONARO Una nuova immagine e una nuova strategia nel Vending pag. 66

BILT - LA CULTURA DELL'ACQUA A CURA DI LUIGI TURE pag. 68

Francesco Ippolito Fabio Russo Flora Seta Valentina Bottone Diletta Ciuccetti Lucia Di Gaeta Erica Ferrari Luigi Giliberti Anna Giordano Emilio Lombardi Marco Lucaferri Fenisia Mancuso Alessandro Mastropasqua Christine Pascolo Fabio Teti Luigi Ture Michele Ferraro

Stampa Tipografia TETI srl - Napoli Pubblicità: inferiore al 50%

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Numero 29 - Anno 2017

KILI CAFFÈ INTERVISTA CON GIUSEPPE ARENA La passione per il caffè nasce dal mal d'Africa pag. 70

RE-COVER INTERVISTA CON ALESSANDRO CORSUTO Il "vecchio" distributore automatico diventa Smart pag. 74

LOLLO CAFFÈ

Partecipa al contest #lollocaffèconvista pag. 78

N&W GLOBAL VENDING Grande fermento in casa N&W pag. 80

OLIO DI PALMA. UNA QUESTIONE CONTROVERSA pag. 82

VENDING MADRID

Un evento muy caliente y exitoso pag. 86

Vending News è una rivista tecnica dedicata alla distribuzione automatica. I manoscritti e le fotografie, anche se non pubblicati, non vengono restituiti

www.vendingnews.it ERRATA CORRIGE Nell'articolo pubblicato nel numero 28 al rigo 6, per un errore di stampa il cognome delle sorelle Giussani è stato scritto Guzzanti e non corretto in fase di revisione finale. Ce ne scusiamo. facebook.com/VendingNews twitter.com/VendingNewsD instagram.com/vendingnews


Un nuovo percorso di crescita per Mitaca

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on la nomina di Daria Illy ad Amministratore Delegato e l'acquisizione del 100% della proprietà da parte della torrefazione triestina, per Mitaca srl inizia un nuovo percorso. Una strategia di crescita strutturata, sostenuta dalle competenze di un rinnovato management e dall'esperienza delle figure che hanno determinato finora il successo dell'Azienda, sono le basi su cui poggia il suo futuro. Affrontiamo questi temi con l'Amministratore Delegato Daria Illy a pochi mesi dalla sua nomina. La partecipazione di illycaffè in Mitaca è diventata proprietà al 100%. Cosa vi ha spinto verso questa direzione? L’acquisizione del 100% di Mitaca mira a consolidare e sviluppare la presenza dell’azienda nel segmento dell’Office Coffee Service e della Distribuzione Automatica, sia in Italia sia all’estero, portando qualità e innovazione in un mercato in cui i clienti chiedono sempre più soluzioni qualitative e con alto contenuto di servizio. Questo, in continuità con quanto fatto nel corso degli anni: rimarrà infatti immutato il nostro focus sul mercato italiano, che continueremo a servire e potenziare, ma non trascureremo i mercati esteri USA, Giappone e Cina. Cosa cambia nella compagine manageriale? Oltre alla mia nomina come Amministratore Delegato, c’è un nuovo Consigliere d’Amministrazione, Guido Sciascia, che ricopre anche il ruolo di Chief Marketing Officer illycaffè. Anche il CEO di illycaffè, Massimiliano Pogliani, siede nel CDA di Mitaca: questo ci aiuta nell’integrare la premium proposition di illy nella strategia del mondo uffici. Edoardo Macchi, socio fondatore di Mitaca, è stato ri-

confermato Presidente del Consiglio di Amministrazione e segue direttamente la Ricerca e Sviluppo oltre che la produzione. La nuova compagine ci consentirà di sfruttare al massimo tutte le sinergie possibili a livello di gruppo illycaffè, mantenendo allo stesso tempo l’agilità necessaria nella sperimentazione, grazie ad una struttura totalmente dedicata all’O.C.S. e Vending. Vengono mantenute anche l’organizzazione della struttura commerciale e dei processi produttivi già consolidati in Mitaca o ci sono cambiamenti? La struttura commerciale sarà rinforzata nel tempo. Vogliamo mantenere un contatto diretto con i nostri Con-


cessionari, facendoli crescere, fornendo loro gli strumenti necessari per potere competere in un mercato altamente concorrenziale. Non ci avvarremo delle figure degli intermediari perché riteniamo che il contatto con i partner sia un canale di ascolto fondamentale per comprendere le loro esigenze, ascoltare i loro consigli e le richieste dei consumatori, per potere agire rapidamente e proporre le soluzioni più adeguate. Non solo, il partner è un anello fondamentale per offrire al consumatore un servizio ottimale. Il lavoro quotidiano dei nostri Concessionari è importante quanto il prodotto che distribuiamo. Sia illy che Mitaca si sono proposte fino ad oggi con sistemi a capsula proprietari. Intendete continuare con questa politica? Il porzionato cresce a doppia cifra e vogliamo continuare ad essere un riferimento in questo mercato, ma nel nostro

futuro non ci saranno solo capsule. L’azienda ha appena investito in un nuovo reparto di tostatura che ha iniziato a funzionare lo scorso maggio. Un impianto di nuova generazione che offre qualità impeccabile, risparmio energetico ed emissioni ridotte. Dal momento che il segmento del caffè in grani nel vending è in crescita a livello mondiale, questa nuova tostatrice ci consentirà di giocare un ruolo importante in questo segmento, soprattutto nelle location dove il cliente richiede un caffè di alta qualità. Mitaca è gradualmente cresciuta, raggiungendo in poco più di 10 anni un interessante posizionamento nel mercato del caffè porzionato. Per voi è ancora poco? Vogliamo continuare a crescere come in passato. Stiamo lavorando per proporre nuove soluzioni ad alto contenuto di servizio, per rispondere ad un cliente che richiede qua-

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lità e automazione. Nuove macchine Vending, distributori Table Top, soluzioni multi-beverage dal design accattivante e un’offerta completa per il caffè in grani. Abbiamo tanti progetti che prenderanno forma nei prossimi 18 mesi, abbracceremo nuove tecnologie attrezzandoci per competere in un canale che sta evolvendo rapidamente. Il mercato Italia è un riferimento a livello mondiale, ma nel mondo ci sono mercati dove il consumo dell’espresso è ancora ridotto, mentre è diffuso il caffè “americano”. A breve saremo in grado di dare soluzioni anche per questo tipo di bevanda. Adottando quali strategie? In sintesi, quali sono gli obiettivi per il futuro dell’azienda Mitaca? L’obiettivo è la crescita costante e sostenibile che passa attraverso il coinvolgimento e la crescita dei nostri partner e l’attenzione all’ambiente, per il quale ci stiamo impegnando a ridurre l’impatto dei nostri processi. L’innovazione e la qualità che hanno contraddistinto Mitaca fin dall’inizio continueranno ad essere i driver, anche nel futuro. Particolare attenzione sarà posta negli strumenti di comunicazione e in tutte le attività che possono portare un beneficio al consumatore finale, incluse tecnologie innovative che nel lungo periodo vorrei ci vedessero pionieri nell’attuazione di modelli di business alternativi ai tradizionali.

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Per tutte info



Milano 8 - 11 maggio 2017

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anta innovazione a Tuttofood 2017, che in 4 giorni di incontri d’affari, relazioni e contenuti di qualità ha consolidato i risultati record della precedente edizione, che aveva però il vantaggio di svolgersi contemporaneamente alla prima settimana di apertura di EXPO Milano 2015. In questa edizione sono stati 80.146 i visitatori professionali certificati (+2,5%), il 23% del totale provenienti da 141 Paesi esteri, dei quali il 45% extraeuropei, a conferma che è ormai acquisito il ruolo globale di TuttoFood come un hub del cibo di qualità. I buyer italiani hanno apprezzato molto l’incremento degli appuntamenti mirati, le numerose iniziative dedicate e l’ampia visibilità data agli espositori stranieri che ha permesso di ampliare la gamma e il carattere innovativo delle referenze presentate. Tra i buyer, particolarmente numerose le delegazioni dai Paesi esteri - USA, Canada, Sud America, Germania e Paesi del Golfo - con presenze interessanti anche da mercati storici come Francia, Benelux e Regno Unito e da quelli a maggiore tasso di crescita quali Cina, India, Sudest Asiatico, Africa, anche grazie alla stretta collaborazione con ICE Agenzia che ha portato in TuttoFood 250 nuovi buyer. Molto soddisfatti anche gli espositori, con un’affluenza costante di visitatori di qualità. Oltre 500 momenti di approfondimento hanno confermato Tuttofood come polo che aggrega le filiere rivolgendosi a tutte le tipologie di attori del settore, anticipando trend e innovazione, oltre che momento irrinunciabile di business. Di particolare attrazione il nuovo salone dedicato al fresco Fruit&Veg, il settore TuttoGreen in collaborazione con Feder Bio dedicato al biologico ed il settore TuttoHealt incentrato sui cibi funzionali, chiaro segnale dei nuovi trend di consumo che si stanno sviluppando negli ultimi anni. Bene infine anche il debutto del “fuori salone” Week&Food che, con oltre 48.000 partecipanti ai propri eventi in città, ha contribuito per circa un quarto ai 178.000 partecipanti complessivi alla settimana dedicata al cibo Milano Food City. La settima edizione di TuttoFood è in programma a Fiera Milano dal 6 al 9 maggio 2019.

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Il Vending sul palcoscenico della Milano Food Week

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lta cucina e street food sono stati i protagonisti degli oltre 300 eventi che, dal 4 all’11 maggio, hanno caratterizzato la Milano Food City, manifestazione promossa dal Comune per valorizzare il gusto in tutte le sue espressioni: dai piatti ricercati degli chef stellati al cibo di strada, sempre più amato dai consumatori. Parallelamente, dal 6 al 9 maggio, si è svolta la manifestazione TuttoFood, fiera internazionale dedicata ai professionisti del settore, con il suo Fuorisalone, un insieme di incontri su temi legati al cibo, quali la sostenibilità, lo spreco alimentare e la qualità nella ristorazione. In questo contesto e nell’ambito della 1° edizione del progetto FoodFriends di Confcommercio, il Vending ha potuto godere di un proprio spazio, grazie al Convegno intitolato: “Il Vending: un canale made in Italy per la distribuzione alimentare”, organizzato da CONFIDA e svoltosi il 9 maggio presso la sede di Confcommercio Milano. Più che essere un incontro di taglio specialistico, rivolto agli addetti ai lavori, il convegno è stato occasione per presentare il canale della distribuzione automatica a chi, non conoscendone dinamiche e regole, ne ha una percezione sommaria, legata essenzialmente all’uso pratico del mezzo. Obiettivo del convegno è stato soprattutto di spiegare le dinamiche del canale, mostrare cosa si cela dietro a un distributore automatico e come il Vending svolga un ruolo ben definito all’interno della filiera alimentare, dove porta valore, competenze, capacità imprenditoriale e dinamismo.

Come ha detto il presidente di CONFIDA Piero Lazzari nel discorso introduttivo “Il Vending è espressione moderna e di successo della Food Technology”. La sua capacità di evolvere di pari passo con lo sviluppo tecnologico, insieme alla capacità di rendere un servizio al consumatore sempre più qualificato e di riuscire a rispondere con immediatezza alle esigenze e ai trend di consumo che via via si palesano, sono i suoi punti di forza. Attenzione alla sostenibilità, lotta allo spreco alimentare, capacità di creare un filo diretto tra consumatore, macchina e gestore grazie all’applicazione di strumenti digitali di ultima generazione, completano la modernità di un

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settore, del quale l’Italia può vantare un primato indiscusso. Al Vending “made in Italy”, esportato in tutto il mondo, è riconosciuto in tutt’Europa il miglior know-how, sia per ciò che concerne l’industria manifatturiera specializzata nella produzione di distributori automatici, che per quanto riguarda i processi operativi, seguiti dalle società di gestione per portare il servizio vending nei luoghi e nelle occasioni del Fuori Casa. Questi sostanzialmente i temi approfonditi nel corso del convegno, durante il quale si sono susseguiti gli interventi di alcuni rappresentanti della filiera.

Alessandra Zamperini, presidente del Gruppo Gestori CONFIDA, la quale ha spiegato in maniera semplice e lineare quanto sia complesso il lavoro strategico e sul campo svolto da ogni società di gestione, ma anche quanta tecnologia venga applicata sia alle macchine in sé che ai processi operativi legati al servizio. Andrea Cavani, responsabile vending e Fuori Casa per Nestlè San Pellegrino, che ha illustrato i risultati di una recente ricerca del Censis, commissionata da Nestlé Italia, sui nuovi trend di consumo. Lo studio ha evidenziato un crescente interesse da parte dei consumatori per tutto ciò che è salutistico, biologico e di filiera controllata; per tutti quei prodotti alimentari dei quali origine ed ingredienti siano indicati con trasparenza; per alcuni aspetti considerati premianti: l’italianità, la sicurezza, la qualità, valori per i quali il consumatore è disposto a pagare di più.


Stefano Piccinini, presidente del Gruppo Fabbricanti di prodotti per la Distribuzione Automatica di CONFIDA, il quale nel confermare tutti i temi discussi dai colleghi e tutti i valori che fanno del Vending “made in Italy” un settore di eccellenza, ha aggiunto un ulteriore elemento, senza il quale gli altri non avrebbero ragione di essere: la Passione. Per il settore, per il mestiere, per la missione che la distribuzione automatica è chiamata a svolgere: rendere al consumatore un Servizio di Qualità. Se il gestore, ultimo anello della filiera, non dà valore al suo mestiere attraverso la qualità dei prodotti e del servizio, rischia di compromettere il lavoro di quanti contribuiscono a creare l’eccellenza di cui abbiamo parlato, fiore all’occhiello del Vending made in Italy.

I dati di settore presentati da Accenture

Il Convegno di presentazione della Distribuzione Automatica quale canale moderno della distribuzione alimentare è stato anche occasione per anticipare gli ultimi dati di settore, elaborati da un recente studio di Accenture, partner consolidato di CONFIDA per ciò che concerne le statistiche del comparto e presentati da Paolo Andrigo. Lo studio, oltre a fornire i dati relativi ai consumi, offre lo spunto per evidenziare quali sono gli aspetti su cui il settore deve investire per crescere ulteriormente e vincere le sfide del futuro. L’obiettivo è saper rispondere ad una precisa domanda: “Cosa vuole trovare il consumatore in una vending machine?” La risposta non è semplicemente legata alla tipologia di prodotti, ma al tipo di esperienza: il distributore automatico non deve semplicemente erogare, ma deve

essere capace di stupire e coinvolgere il consumatore, gratificandolo. In che modo? Attraverso la tecnologia, la digitalizzazione, la connessione e sistemi di pagamento evoluti. La sfida della Distribuzione Automatica per il futuro è di investire in tecnologie e far diventare Smart il parco macchine, oggi limitato ad una percentuale bassissima (1/1,5%). Il futuro è digitale, ma perché funzioni è necessario che vi sia una piattaforma unica per raccogliere i contenuti digitali e i dati sui consumatori, una piattaforma che diventerebbe per i gestori una banca dati e un patrimonio a cui attingere per strutturare un servizio tagliato su misura per i propri utenti. Pensiamo, ad esempio, ad una app unica per il Vending che, raccogliendo i dati di quanti la scaricano, profili gli utenti in base a parametri che il gestore può poi utilizzare per sviluppare offerte di prodotti particolari, prezzi scontati oppure promozioni e sconti mirati. Allo stesso modo, occorre semplificare il pagamento alle vending machine, eliminando l’uso del contante (e con esso tutta una serie di problematiche) e applicando sistemi digitali evoluti, che vadano anche oltre l’uso delle carte, come il neonato sistema di pagamento PS2 che addebita il costo degli acquisti non sulla carta di credito, ma direttamente sul conto corrente dell’utente. Infine, occorre sviluppare una cultura vending in coloro che si occupano degli acquisti nelle aziende: bisogna far capire loro che il vending non è solo una questione di prezzo, che dà valore all’offerta economicamente più bassa, ma è soprattutto una questione di servizio, che darebbe valore all’offerta qualitativamente più alta.

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CONFIDA premia i Comuni sostenibili con il Nell’ambito del progetto Vending Sostenibile, CONFIDA è partner della seconda edizione del CRESCO Award - Città sostenibili, l’iniziativa promossa da Fondazione Sodalitas e ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), insieme ad alcune aziende impegnate sul fronte della Sostenibilità, per valorizzare e premiare la spinta innovativa dei Comuni italiani nel mettere in campo iniziative efficaci per promuovere in modo diffuso lo sviluppo sostenibile dei territori. Nello specifico, il riconoscimento verrà assegnato al Comune che meglio degli altri avrà saputo valorizzare le potenzialità offerte dalla distribuzione automatica per migliorare la sostenibilità ambientale e la qualità della vita delle persone: risparmio di energia, promozione del riciclo e raccolta differenziata, efficacia/efficienza di logistica e distribuzione, educazione a comportamenti e stili di vita più consapevoli, disponibilità di prodotti alimentari laddove mancano, iniziative in collaborazione con associazioni che si occupano dell’ambiente o del sociale, servizio con modalità dedicata anche a cittadini disabili, diffusione di informazioni utili attraverso tecnologie messe a disposizione dai distributori automatici ecc. Piero Angelo Lazzari, Presidente di CONFIDA, ha dichiara-

to: “La Distribuzione Automatica è costituita da un patrimonio di competenze imprenditoriali, di ricerca e di innovazione, di specializzazioni professionali che ne fanno un Settore economico tra i più dinamici. Ma la sua specificità sta anche nel fatto che nasce e si è sviluppata come un servizio alla persona e alla collettività. Da qui, coniugando l’aspetto economico con quello sociale, la Distribuzione Automatica vede il proprio futuro nell’ambito di uno sviluppo sempre più sostenibile: le vending machine con le loro tecnologie sono diventate decisamente meno energivore. I prodotti alimentari sono in grado di rispondere alle aspettative nutrizionali delle diverse tipologie di consumatori. Gli automezzi utilizzati sono sempre più eco-compatibili. In sintesi, il vending ha a riferimento, in una prospettiva di più ampia diffusione, i valori della persona, dell’ambiente e di uno sviluppo solidale. Con queste premesse, la presenza del Vending nel contesto di Cresco Award rappresenta un'importante occasione per dare visibilità al contributo che il nostro Settore può dare in una prospettiva di attenzione al territorio e alla collettività in collaborazione con le Istituzioni locali e i nostri stakeholder.“ Per tutte le info www.confida.com





Mangiar bene a portata di mano

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partire da luglio 2016 Rio Mare, leader nel mercato delle conserve ittiche, e Conserve Italia, leader nella produzione e commercializzazione di succhi di frutta e primaria industria conserviera europea, hanno siglato un importante accordo di sviluppo commerciale per lanciare nel settore vending le Insalatissime Rio Mare, uno dei più grandi successi di Bolton Alimentari. Grazie a questo accordo di collaborazione, i consumatori che si rivolgono al settore della distribuzione automatica hanno l'opportunità di trovare nelle vending machine le Insalatissime Rio Mare e gustarle in viaggio, a lavoro e nelle diverse occasioni del Fuori Casa. Pratiche, con ottima size impression e con elevatissima notorietà, le Insalatissime Rio Mare sono un’opzione ideale per il canale vending: gustose, genuine e versatili, in linea con gli attuali trend alimentari ed estremamente adatte al consumo on-the-go. Le alte rotazioni e gli alti margini le rendono un prodotto particolarmente interessante per i gestori del canale vending, che grazie alla lunga data di scadenza possono minimizzare gli sprechi di prodotto.

Senza conservanti, le Insalatissime offrono tutta la qualità del tonno Rio Mare, ricco di preziosi nutrienti quali fosforo, vitamina B12 e le proteine nobili del pesce, in abbinamento con fragranti verdure e gustosi cereali, selezionati accuratamente per garantire un prodotto buono e genuino. Nel formato da 160 gr., dotato di praticissima forchetta inclusa, le Insalatissime Rio Mare sono proposte in due varianti, entrambe particolarmente appetitose. • La ricetta Cous Cous e Tonno propone uno sfizioso abbinamento di tonno Rio Mare e Cous Cous, impreziosito dall’aggiunta di pomodorini e ceci per un gusto pieno e stuzzicante, adatto a tutti. • La ricetta Delizia di Mais propone tonno Rio Mare insieme a mais, piselli, carote e olive nere, per un pasto genuino e gustoso.

Il valore della marca Il valore della marca e la sua reputazione sono legate alla capacità di rinnovarsi nel tempo e di proporre al consumatore una qualità di prodotto dinamica, in grado cioè di adeguarsi all'evoluzione delle sue esigenze. L'impegno è quindi quello di agire con trasparenza, ascoltare il consumatore, anticipare le sue aspettative con un'offerta che rispecchi il suo sistema di valori, lo attragga e lo fidelizzi. La contrazione dei consumi degli ultimi anni dimostra che, nonostante il contesto generale negativo, l'industria di marca è capace di tenere, grazie anche ai continui investimenti in innovazione e al suo impegno sul fronte competitivo, al di là del calo dei margini. La crisi ha sicuramente ridotto la fedeltà del consumatore ad un'unica marca ma non le sue aspettative rispetto a ciò che acquista, alla chiarezza delle informazioni riportate dal packaging, all'impegno etico e sostenibile dell'azienda. Meno fedeltà, maggiore attenzione al prezzo ma nessuna rinuncia ad acquistare beni di qualità che offrano sicurezza e un alto contenuto di servizio. Su questi presupposti si fonda il successo dell'industria della marca di cui il brand Rio Mare è parte.

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Innovare nel Vending con qualità

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onserve Italia è un consorzio agricolo nato nel 1976 per valorizzare sui mercati, attraverso la trasformazione e la commercializzazione, i prodotti di un gruppo di aziende riunitesi in cooperativa. Al suo esordio nel 1976, Conserve Italia contava una quindicina di aziende associate, un gruppo cresciuto sensibilmente nel tempo e che oggi, a distanza di quasi 40 anni, costituisce un consorzio leader in grado di generare grandi numeri. Il Gruppo trasforma ogni anno 650.000 tonnellate di materie prime coltivate su 20.000 ettari di terreno; conta circa 1.700 addetti fissi, oltre agli stagionali, impegnati in 12 stabilimenti, dei quali 8 si trovano in Italia, 3 in Francia e 1 in Spagna. Oggi il consorzio genera circa un milione di tonnellate di prodotti finiti che vengono commercializzati per il 60% in Italia e per il 40% in Europa e in altri Paesi. Uno degli orientamenti strategici di Conserve Italia è ed è sempre stata la politica di marca, tant’è vero che il 69% del fatturato è coperto dai marchi dell’Azienda: Valfrutta, Yoga, Derby Blue, Cirio, Jolly Colombani per citare solo quelli commercializzati in Italia. Dai marchi elencati appare evidente che succhi e bevande a base di frutta costituiscono una buona porzione del fatturato, che coprono per il 42%. È proprio con le referenze di questa specifica filiera produttiva che Conserve Italia è presente nel vending, un segmento in cui il consorzio crede molto e di cui parliamo col responsabile di canale, Roberto Fanelli. L'accordo con Bolton Alimentari per la distribuzione nel vending delle Insalatissime Rio Mare rientra nella politica di marca di Conserve Italia? La società Bolton ha visto in Conserve Italia un partner strategico con il quale creare sinergie commerciali nel canale vending con l’obiettivo comune di creare valore lungo

l'intera filiera. Le due aziende dunque hanno molti valori in comune, tra i quali la cultura della marca e la continua ricerca della qualità, lungo tutto il processo produttivo, dalla selezione delle materie prime fino ad arrivare ai controlli sul prodotto finito. Sono certo che grazie alla continua attenzione alle esigenze del consumatore e ai significativi investimenti in Ricerca & Sviluppo, anche in futuro Rio Mare saprà offrire al Vending prodotti in grado di incontrare le esigenze di gusto, benessere e praticità dettate dalle abitudini di consumo e dallo stile di vita di oggi. Con questo accordo, prosegue il percorso iniziato da Conserve Italia nella selezione di partner commerciali che possano implementare il ventaglio di prodotti da offrire al canale Vending. Ci riepiloga quali sono i prodotti attualmente distribuiti dalla vostra rete vendita? La collaborazione con aziende leader nelle rispettive categorie merceologiche rientra nella strategia di approccio di Conserve Italia al canale vending, volta ad offrire soluzioni di prodotto e di servizio ad alto valore aggiunto. Come Conserve Italia ci impegniamo quotidianamente per garantire ai nostri clienti un assortimento ampio e profondo. Nell'area succhi e bevande alla frutta oggi offriamo 10 linee di prodotto, diversificate come ricette e come pack, oltre ad una gamma completa di thè alla frutta che si è ampliata in quest'ultime settimane con il lancio di due nuovi gusti: Melograno e Limone/Zenzero.

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Uno sforzo produttivo importante visto che si tratta di referenze in esclusiva per il vending, al fine di evitare conflittualità con altri canali. Il processo si completa con la capacità di offrire ai nostri gestori il prodotto “giusto” mettendo in primo piano elementi specifici del canale: la macchinabilità, l’esigenza di coprire diverse fasce di prezzo, formati e ricette in linea con le necessità delle singole locazione e la possibilità di coprire le più svariate esigenze dell'utenza nei diversi momenti di consumo. Questa gamma si completa con i prodotti della società Bahlsen Italia, un’azienda che produce pasticceria da oltre 120 anni, un gruppo da oltre 500 milioni di euro, titolare di un brand tra i più conosciuti nel mondo della pasticceria, nonché il primo marchio in GDO nella categoria biscotti al cioccolato e biscotti di pasticceria assortita. Con i prodotti Bahlsen offriamo la possibilità ai gestori di assortire nelle macchine un prodotto al top di categoria, di altissima notorietà di marca e indiscussa qualità. Conserve Italia propone una nutrita gamma di prodotti alle gestioni italiane, confermando il suo ruolo di leader nella produzione e distribuzione di succhi. Quali sono le referenze su cui puntate per l'estate/autunno 2017? Conserve Italia non è solo l'azienda leader come quote di mercato, trasversalmente tra i diversi canali distributivi,

ma si pone all'avanguardia nell’offrire prodotti di altissima qualità sempre in linea con le crescenti esigenze dei consumatori. Abbiamo lanciato da pochissimi mesi due nuovi prodotti che stanno riscuotendo importanti successi di vendita: il Succo 100% Arancia da fresco, un prodotto “premium” (100% frutta senza zuccheri aggiunti) con una ricetta di qualità superiore, ottenuta direttamente dalla spremitura delle arance, quindi non da succo concentrato. La ricetta esalta le caratteristiche del prodotto che risulta dal gusto più buono, dal caratteristico profumo di arance appena colte, più "naturale" e quanto di più vicino a una spremuta d'arancia appena fatta. La seconda linea è Valfrutta Bio pet ml 250, nella ricetta Pesca Italiana, dedicata al canale vending. Conserve Italia crede da sempre in un’agricoltura sostenibile che dà frutti sani e sicuri rispettando la natura; il nostro è un sistema agricolo fatto di persone e valori, di rispetto della natura e amore per i suoi frutti. Crediamo in un’agricoltura che segue il ritmo delle stagioni, per portare con orgoglio sulla tavola degli italiani freschezza, bontà e genuinità. Anticipo inoltre che è in corso il restyling della linea pet 500 a marchio Derby Blue, con nuove ricette e una grafica che cattura facilmente l’attenzione e permette una riconoscibilità immediata della ricetta da parte del consumatore, tutte caratteristiche importanti per la distribuzione automatica. La distribuzione automatica è sempre più utilizzata dai consumatori italiani. Che futuro vorrebbe per il vending nel nostro Paese? La distribuzione automatica ha pienamente conquistato un ruolo importante nel panorama della distribuzione (circa il 5% dei consumi totali del fuori casa), una presenza capillare che risponde pienamente alle necessità dei consumatori di comprare beni e, perché no, anche servizi con una modalità veloce, efficiente e disponibile 24 ore su 24. Le nuove generazioni sono già pronte per avvalersi dei servizi che un distributore automatico può offrire. Il successo sarà pieno se l’industria proseguirà sul piano dell’innovazione di prodotto, fermo restando la qualità, e se i gestori porteranno avanti con rinnovato slancio il rinnovo del parco macchine. Vediamo nel futuro il distributore al centro dell'attenzione del consumatore con dispositivi di nuova generazione capaci di interagire, dalla fruizione di informazioni (schede nutrizionali, ecc) alla area commerciale (promozioni, attività di fidelizzazione, acquisti on-line di prodotti in esclusiva, ecc). Auspichiamo una distribuzione automatica proattiva nel rapporto con il consumatore, capace di soddisfare non solo bisogni primari.

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Il Vending nell'emergenza del terremoto

ltre 40 anni di storia nella distribuzione automatica e un’ampia presenza sul territorio nazionale fanno di Liomatic uno dei grandi gruppi del Vending italiano, una realtà imprenditoriale nata in Umbria come piccola impresa familiare e, prima ancora, come sfida personale di Paolo Caporali, che la fondò nel 1973. Intuendo le potenzialità di un settore allora sconosciuto ai più e affascinato dalle prime macchine per il caffè che si cominciavano a diffondere nei luoghi di lavoro, Paolo Caporali decise di sfidare il futuro, concentrando su di esse tutte le sue energie. A guidarlo nell’impresa è stata senza dubbio la passione per il mestiere, la voglia di essere vicino al consumatore, di cogliere le sue esigenze e di rispondere ad esse con un servizio puntuale e di qualità. La stessa passione che ha saputo trasmettere ai figli, seconda generazione alla guida del Gruppo, entrati in azienda con ruoli chiave e che, sin da subito, hanno saputo dimostrare di avere la stoffa per fronteggiare anche i momenti più difficili. Ci riferiamo in particolar modo ad Ilaria e Camilla Caporali, entrate in Liomatic nel delicato momento in cui era stato necessario operare una ristrutturazione, per dare forza alle fondamenta di un Gruppo, cresciuto rapidamente a partire dagli anni 2000. Fortemente legata al territorio umbro e alla provincia di Perugia, sua sede storica, operando attraverso acquisizioni, Liomatic è cresciuta per grandezza e distribuzione sul territorio, allargando a macchia d’olio la sua presenza, prima nelle regioni a confine e poi espandendosi fino alla lontana Calabria. Oggi conta 9 filiali oltre ad aziende partner, tutte accomunate da un unico progetto: mettere al primo posto la soddisfazione del cliente attraverso prodotti di qualità e un sistema di gestione del servizio all’avanguardia, che unisce il supporto delle ultime tecnologie alla componente umana, quella che mantiene saldo il rapporto tra azienda e dipendenti da un lato e azienda e clienti dall’altro.

Welfare aziendale, attenzione alla sostenibilità, impegno nel sociale sono le novità portate in azienda dalla seconda generazione, in particolare da Ilaria Caporali la quale, proprio in occasione della sua nomina a presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Umbria, ha sottolineato quanto sia importante il contatto diretto dei giovani imprenditori con il tessuto sociale in cui operano. Tralasciando gli argomenti strettamente legati alla gestione e alle tematiche del Vending, abbiamo voluto cogliere proprio quest’ultimo aspetto del progetto Liomatic, relazionandolo con quanto accaduto nell’area in cui l’azienda è presente con 3 filiali, Perugia, Macerata e Terni, situate all’interno e a confine dell’area colpita dal più “lungo” terremoto di cui si abbia memoria.


Un fenomeno iniziato nell’agosto del 2016, il cui sciame sismico continua ancora oggi, complicando ulteriormente la rinascita dei tanti paesi colpiti. Come tutti sanno, ci troviamo di fronte ad una vasta area piegata economicamente, con aziende costrette a interrompere l’attività per danni subìti alle proprie strutture, ubicate all’interno di centri abitati divenuti “paesi fantasmi” a causa dello spopolamento forzato degli abitanti. I ritardi nella ricostruzione hanno aggravato questo stato dei fatti, incidendo ulteriormente sull’economia del territorio. Come reagisce un’impresa di gestione di fronte ad un fenomeno imprevedibile e devastante com’è stato il terremoto che ha colpito il Centro Italia? Affrontiamo questo delicato tema con Natali Tanci Aimo, Direttore Generale di Liomatic. Superato lo shock delle prime ore, in che modo avete reagito? Ci siamo innanzitutto informati sulle condizioni dei nostri collaboratori e dei loro familiari residenti nelle aree colpite dal sisma. Alcuni di loro avevano subito lesioni importanti alle proprie abitazioni, altri avevano la casa del tutto inagibile e nei primi mesi hanno dovuto trovare una sistemazione alternativa. Parallelamente, ci siamo attivati con tecnici e professionisti per esaminare lo stato delle nostre filiali e verificare che sussistessero tutte le condizioni di sicurezza per i nostri lavoratori. Abbiamo infine constatato che le nostre strutture non hanno subito danni significativi. in che modo avete operato per capire quali danni avessero subito i vostri clienti? Abbiamo cercato di acquisire più informazioni possibili con l’aiuto dei nostri collaboratori, ma anche attraverso le informazioni dei media, la collaborazione con le forze dell’ordine e i clienti stessi, in modo da avere una panoramica delle condizioni generali e continuare, ove possibile, a prestare il nostro supporto e servizio. Nelle strutture lesionate il nostro personale si è impegnato in operazioni di ritiro dei distributori installati con il sussidio dei Vigili del Fuoco e in diversi casi, ove richiesto, (ma con tempi comprensibilmente non brevi) abbiamo provveduto repentinamente allo spostamento dei distributori presso nuove strutture identificate dai clienti. In che modo avete provato a dare una mano concreta al territorio, indipendentemente dal rapporto di lavoro? Con il supporto di tutto il nostro organico abbiamo raccolto fondi e beni di prima necessità ed attivato iniziative destinate ad offrire nell’immediato un aiuto concreto ai territori coinvolti. Nello specifico, ci siamo adoperati al fine di raggiungere le zone colpite dal sisma con forniture di acqua in pet in collaborazione anche con alcuni principali produttori; abbiamo inoltre collaborato con diversi centri di accoglienza sulla costa adriatica, tra cui il Residence Holiday a Porto Sant'Elpidio in provincia di Fermo che ospitava oltre 600 sfollati, organizzando servizi ed installazioni gratuite all’interno delle strutture. Come avete organizzato la solidarietà verso coloro che sono stati colpiti dal sisma? Abbiamo posizionato alcune macchine di bevande calde nei punti di ritrovo segnalati dalla Protezione Civile presso

il Palazzetto dello Sport di San Severino Marche (MC) e il Palazzetto dello Sport di Sarnano (MC). Abbiamo inoltre donato prodotti alimentari ad alcune strutture site nel comune di Bolognola (AP) e devoluto forniture gratuite di acqua ad Arquata del Tronto in provincia di Ascoli Piceno. Quali sono stati i danni economici dovuti alla chiusura delle aziende clienti? Abbiamo stimato una perdita nei primi mesi di circa 120.000 euro di mancato incasso ai quali sommare i danni causati dalla macerie. Avete dovuto riorganizzare le filiali? In che modo? Le nostre strutture non hanno subìto danni considerevoli, quindi dal punto di vista organizzativo l’impegno più rilevante è stato dato dalla gestione dei disagi e la ri-pianificazione dei servizi verso l’esterno. Inoltre, il ripristino del servizio nelle zone colpite è stato spesso molto complesso a causa dell’imprevedibilità delle scosse minori di assestamento, che comportavano numerose momentanee interruzioni della viabilità nonché dell’accesso dei nostri operatori alle strutture servite. Cosa chiederebbe a chi ha il compito di intervenire concretamente per la rinascita? Personalmente, credo che nell'immediato la reazione degli abitanti sia stata concreta e puntuale, grazie alle diverse organizzazioni impegnate nei soccorsi e alle tante iniziative di solidarietà. Ad oggi osserviamo tanto impegno da parte degli imprenditori e dei propri collaboratori nel ripristinare le attivià produttive. Ritengo fondamentale il ruolo delle istituzioni che devono supportare fattivamente la ripresa e il sostentamento delle attività, accompagnando il territorio tutto verso la normalità.

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Crane Payment Innovations. Tanti eventi e novità

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er CPI il primo semestre del 2017 si è chiuso all'insegna di novità ed eventi volti a rafforzare il rapporto con i propri clienti. L’azienda, leader nella realizzazione di sistemi e soluzioni di pagamento, è stata presente alle fiere del Vending a Mosca, Parigi e Colonia, dove ha presentato le ultime novità in campo di connettività e pagamenti contactless. L’enfasi è stata posta soprattutto sulla nuova gamma di lettori per carta della serie eChoice™ e le soluzioni per lo Smart Vending con l’applicazione CPI e-vending™ e la piattaforma Marketing Manager®. Le stesse soluzioni sono anche state al centro del workshop tenutosi a Desenzano del Garda il 17 maggio, a cui hanno partecipato 23 aziende ed il cui successo ha spinto ad organizzare un secondo evento anche a Roma il 7 luglio, e Parigi il 27 e 28 giugno. Le soluzioni di pagamento CPI possono essere facilmente integrate con tutti i sistemi di pagamento installati sul parco macchine, perché fondate su tecnologie standard di settore sia per la raccolta dati EVA/DTS, che per agevolare l’integrazione con sistemi di pagamento per siti privativi, ISO14443.

CPI e-vending™ nasce dalla collaborazione tra CPI™ e Microtronic® ed è costruito sulla tecnologia MIFARE® (Standard ISO 14443), QR e Cloud™. È un sistema anonimo e personalizzabile, altamente sicuro ed affidabile, compatibile con tutti i distributori del parco. Il gestore può usufruire dell’applicazione Marketing Manager™ per monitorare non solo le preferenze dei propri clienti, ma anche lo stato del distributore. Una volta che l’utente ha registrato le proprie preferenze sull’applicazione, il gestore avrà l’opportunità di inviare incentivi e promozioni personalizzate ai propri utenti, rinforzando la lealtà al proprio marchio. La compatibilità con la tecnologia MIFARE inoltre consente al gestore di continuare ad utilizzare i supporti già in uso sul sito privativo, riducendo ulteriori investimenti in hardware e supporti. La gamma per lettori di carte eChoice ™ comprende oggi 3 modelli: • eChoiceONE™ - lettore contactless, dal design compatto e moderno, che accetta tutte le carte contactless del circuito Visa PayWave® e Masterpass®, pagamenti effettuati con smartphone e accessori dotati di tecnologia NFC, ApplePay®, Android Pay® e Samsung Pay®.

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eChoice 4™

eChoice 5™

• eChoice 4™ - un lettore ibrido, compatibile con tutti i sistemi di pagamento elencati per l’eChoiceONE, che in più accetta anche carte del circuito Visa® e Mastercard® non contactless, incrementando ulteriormente le vendite. • eChoice 5™ - accetta tutti i tipi di carte, contactless e non, e può essere installato direttamente su un validatore di banconote, aggiungendo un’ulteriore opzione di pagamento presso il POS. Le novità però non finiscono qui! Il team CPI Italia ha anche il piacere di introdurre il suo nuovo Key Account Manager, l’Ing. Alessandro Mondini. Il prossimo appuntamento con il team CPI Italia del 7 luglio a Roma è l'occasione giusta per fare la sua conoscenza.



Mambo, quando il Vending scende in piazza

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Euvend&Coffeena 2017, Mambo ha ottenuto la nomina al concorso Vending Star. Un successo particolarmente significativo, poiché l'ultima novità a marchio Necta è dedicata al segmento Snack&Food, costantemente in crescita, come spiega Luca Alemanni, responsabile commerciale N&W per il mercato italiano: "Negli ultimi tre anni, il trend di crescita del segmento Snack&Food è sempre stato positivo. L'utente finale ha cambiato le sue abitudini per i consumi fuori casa: non cerca solo snack confezionati, ma vuole acquistare pasti completi e bilanciati a qualsiasi ora del giorno, con cibi sani, conservati in modo eccellente e sicuro. Il Vending, nella sua versione più evoluta, è la risposta naturale a questo tipo di esigenza. E Mambo è nato proprio per questo." Mambo è una macchina unica nel suo genere, descrivibile con una sola parola: ottimizzazione. Ottimizzazione dell’offerta, degli ingombri, dei costi di gestione, delle potenzialità di business. Un distributore "due in uno" di grande capacità, in grado di sfruttare al meglio lo spazio nelle locazioni e di garantire un’ottima visione dei prodotti. Grazie a una configurazione versatile - fino a 14 vassoi maneggevoli e di altezze diverse - Mambo è in grado di erogare articoli con formati particolari. L’ampio canale di caduta e il vano di prelievo XL assicurano una corretta distribuzione, anche degli oggetti di grandi dimensioni, preservando l’integrità di quelli più fragili. Inoltre, la possibilità di settare fino a 4 differenti temperature all’interno delle due celle consente di mantenere ciascun prodotto alla temperatura ideale per la sua conservazione e il suo consumo, massimizzando la redditività del distributore. Il vano di prelievo resistente, la robustezza dei componenti e l’assenza di parti in plastica esterna sono caratteristiche che permettono di posizionare Mambo in sicurezza anche nelle locazioni semipubbliche, sempre molto frequentate.

N&W sponsor di Orobie Ultra-Trail®

Mambo, come tutti i distributori N&W, porta la qualità in tutto il mondo. Con la stessa passione con cui si dedica alla dimensione internazione, l’azienda ama sostenere anche il territorio in cui lavora e opera tutti i giorni. Ecco perché N&W ha scelto di essere sponsor di Orobie Ultra-Trail®, il primo Ultra-Trail al mondo che parte dalle Alpi e arriva nel cuore della bellissima città medievale di Bergamo. Un evento esclusivo che racchiude tre gare internazionali di running lungo tre differenti percorsi: 140 km con partenza da Clusone, 70 km con partenza da Carona e 20 km sui colli bergamaschi. Tre sfide da affrontare con la stessa tenacia e preparazione con cui N&W affronta la competizione “glocal” nel mercato della distribuzione automatica! Sono già più di 1.200 gli iscritti provenienti da ben 32 Paesi. Numeri che confermano il successo di questo appuntamento che, in sole tre edizioni, ha saputo conquistare il podio tra le gare Ultra-Trail più interessanti a livello mondiale. Tutti i runner dei tre percorsi arriveranno in Piazza Vecchia la sera del 29 Luglio, dove ad attenderli ci sarà anche Mambo, il maxi distributore automatico di N&W. In occasione di Orobie Ultra-Trail®, Mambo darà una dimostrazione della sua straordinaria versatilità tramite un menù selezione davvero particolare: fascette, magliette, gadget e altri articoli legati alla gara. Mambo porterà un ritmo nuovo anche nel mondo dei runner! Let's run with Mambo! ©Pic Orobie Ultra-Trail® / @Andrea Brocca




L'expertise tecnologica applicata al Vending

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ustom è un’azienda fondata a Parma nel 1992 da Carlo Stradi e Alberto Campanini, punto di riferimento a livello mondiale nella progettazione e realizzazione di soluzioni meccatroniche di stampa e scansione. È un brand poco diffuso nel Vending, sebbene abbia messo a disposizione del settore le competenze acquisite in 25 anni di attività per sviluppare prodotti e soluzioni mirate a coadiuvare il lavoro dei gestori, in particolare nella recente e delicata fase della trasmissione elettronica dei corrispettivi. Per presentare Custom agli addetti ai lavori della distribuzione automatica italiana, abbiamo incontrato il suo Presidente Carlo Stradi. Quando è nata la Custom? Il 30 giugno abbiamo celebrato 25 anni di attività che, nel panorama globale delle aziende internazionali, sono pochi. Io infatti scherzo con i miei colleghi, dicendo che siamo ancora dei teenager! Ma nel panorama italiano delle industrie tecnologiche, il nostro venticinquesimo comincia ad essere un valore importante. Nei primi anni ‘90 facevo il venditore per un distributore di meccanismi di stampa e ho conosciuto Alberto Campanini, che è il mio socio e si occupa della parte tecnica, che ho sempre ritenuto un genio fuori dalle righe. Ci siamo ritrovati una sera del febbraio ’92 e abbiamo deciso di partire con quest’avventura, anche perché c'era allora in previsione la legge che obbligava a controllare i gas di scarico delle automobili e le officine dovevano dotarsi dei dispositivi atti a svolgere quest’operazione. Questi apparecchi si chiamano opacimetri e su di essi andava montata una stampantina. Noi abbiamo realizzato la prima stampantina da pannello per questo particolare dispositivo e da lì è nato tutto. Con grande sacrificio, visto che non avevamo né capitali,

né ricche famiglie alle spalle, per diversificare, nel ’93 abbiamo realizzato la prima stampante da chiosco, quelle che emettono il ticket quando parcheggiamo o andiamo alla posta; in seguito abbiamo ulteriormente diversificato realizzando una stampante da tavolo, quelle che vediamo nei ristoranti per intenderci, e via via abbiamo incrementato la gamma dei prodotti cercando di cogliere le opportunità che la domanda di mercato ci offriva. La richiesta di un prodotto non a catalogo era per noi una sfida, che ci spingeva a progettare e realizzare qualcosa di nuovo. Così facendo, abbiamo incrementato le nostre competenze e realizzato le stampanti che emettono i biglietti per i tre-


ni; poi siamo entrati nel mercato Aviation, negli aeroporti dove i viaggiatori trovano le stampanti per i boarding pass, le etichette bagagli e così via. Pensi che sono nostri clienti più di 350 aeroporti nel mondo che utilizzano le nostre soluzioni! Facciamo prodotti per il settore Gaming, per diverse aziende leader del settore, per le quali produciamo soluzioni completamente customizzate. E da qui il nome Custom? E da qui il nome Custom! Quando abbiamo cominciato a realizzare i primi prodotti, sul mercato si trovavano solo degli standard e noi volevamo essere più vicini ai clienti, che chiedevano soluzioni personalizzate, ad hoc per le loro esigenze e lo abbiamo fatto. Vede, noi italiani siamo strani: se siamo in 4 a prendere il caffè, nessuno prende lo stesso caffè; se andiamo a mangiare la pizza ognuno prende una pizza diversa o magari anche con delle "customizzazioni", doppia mozzarella oppure prosciutto meno cetriolini… Oggi circa il 40% della nostra produzione è completamente customizzato, quindi non compare il brand Custom perché magari ha un altro brand famoso internazionale o anche locale, vale a dire il brand del cliente, che è la star. Noi restiamo dietro le quinte. Poi nella vostra galassia è entrato molto altro… Noi abbiamo iniziato come azienda prettamente meccatronica, cioè costruivamo la parte elettronica, la parte meccanica etc. Poi abbiamo sentito l'esigenza di dotare i nostri prodotti anche di software. Visto che non ci si improvvisa o comunque bisogna investire troppi anni per avere delle soluzioni, abbiamo acquisito una prima azienda, la Bizeta, che realizza software per i più importanti brand italiani del lusso. In questo modo siamo riusciti ad ampliare la nostra offerta anche con la parte service. Poi si è aggiunta Maxima, che è un'azienda di software che sviluppa e commercializza soluzioni con maggior focus per i POS Retail nell’ambito del Fashion e del No Food, e System Retail, che invece è specializzata nella GDO del settore Food (GDO e GD). Infine Netrising, una piccola realtà italiana che sviluppa applicazioni per la telefonia e i dispositivi mobili. Carlo, cosa vede nel futuro di Custom? Dico sempre ai nostri collaboratori che siamo molto fortunati, perché abbiamo fatto delle scelte coraggiose anche in momenti di grande difficoltà: negli anni 2008, 2009 e

2010, nel pieno della crisi, abbiamo fatto scelte di investimento acquisendo aziende, specializzazioni e dotandoci di strumenti tecnologici. Oggi si parla di industria 4.0, ma noi nel 2009 abbiamo comprato SAP, che costava una follia, che in un momento di crisi non era forse una scelta opportuna. Nel tempo si è rivelata molto appropriata, perché oggi riusciamo a gestire le nostre aziende in tempo reale centralizzate qui a Parma. Il futuro lo vedo bene, perché di aziende vere che costruiscono, realizzano e progettano in Italia l’insieme di soluzioni che noi offriamo per fortuna non ce ne sono molte. Lo dico con rammarico perché purtroppo tante aziende in periodo di crisi hanno deciso di non investire e a questo punto si sono ridotte molto o addirittura sono sparite o sono state vendute a gruppi americani, giapponesi etc. e quindi non sono più italiane. A noi va bene così, perché i grossi colossi americani e giapponesi quando realizzano prodotti nuovi in questo ambito si rivolgono a Custom. Dopo 25 anni si ritiene soddisfatto dei risultati raggiunti? Io sono molto soddisfatto. Devo dire che quest'anno è la prima volta che mi guardo un attimo indietro, perché sono uno abituato a guardare avanti. Quando tempo fa è uscito un articolo su Repubblica dove ho raccontato la nostra storia mi sono anche un po' commosso, ma ora è diverso, perché ci stiamo preparando a festeggiare in pompa magna il nostro 25° anniversario. Sarà una grande festa per i nostri dipendenti, alla quale interverranno quasi 500 persone e sono un po' in apprensione perché è un momento celebrativo di uno step importante per la Custom. Mi rendo conto che stiamo diventando grandi e lo vedo anche a livello tecnico dalle conoscenze che abbiamo sviluppato, che i nostri uomini hanno sviluppato. Questo traguardo è frutto dell'esperienza di tutte queste persone, che fortunatamente sono con noi in azienda da 1520 anni e sulle quali abbiamo sempre investito. In loro e nell’azienda. Vede, noi non abbiamo l'aereo personale o la barca e reinvestiamo sempre i nostri profitti in azienda: macchinari, attrezzature acquisizioni etc. per cui il nostro futuro lo vedo interessante, in forte crescita nonostante tutte le difficoltà quotidiane di questa crisi economica che persiste. Grazie ai nostri collaboratori, caparbietà e capacità Custom è oggi un vero e proprio punto di riferimento per le soluzioni di stampa e scansione a livello internazionale.


Maurizio Bertoldi

Cristian Ravazzini

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er approfondire l’offerta Custom per la distribuzione automatica, ci siamo rivolti a Maurizio Bertoldi Responsabile Commerciale Italia, Cristian Ravazzini EMEA Director Industrial and Kiosk Business Unit e Fabrizio Nicolosi, Direttore Operativo di Netrising. Il Vending è diventato un ulteriore mercato di riferimento per la vostra offerta. Vuole ricapitolare quali sono gli ambiti di attività? La divisione principale della Custom è quella industriale: è la prima divisione nata, quella che ha dato lo slancio a tutte le altre e alla quale segue per importanza la divisione Pos - Retail. Ci sono poi divisioni più verticali come quella GLB, (Gaming, Lottery, Betting) o la Aviation. Ci estendiamo poi anche negli ambiti Consumer e Ticketing con tutte le soluzioni sviluppate per le stazioni e gli eventi, grandi competizioni sportive, cinema, musei, teatri etc. Ci parla nello specifico dell'offerta destinata alla distribuzione automatica e al Fuori Casa? Custom in questo caso è coinvolta sia come Custom SpA che come Netrising, società del Gruppo specializzata nello sviluppo di app, oggi primi in Italia avendo raggiunto il traguardo delle 300 APP attive sugli store in meno di 2 anni con oltre 123.000 download. Custom ha lanciato due nuovi palmari, Apollo e Ranger,

Fabrizio Nicolosi

atti a svolgere tutte le funzioni operative del servizio di gestione, anche se hanno caratteristiche diverse. Ranger è un dispositivo “rugged”, rinforzato, con certificazione standard IP68. È quindi super resistente, nato per applicazioni outdoor e con carichi di lavoro pesante, come può essere quello del gestore in ambito vending. È un device che utilizza il sistema operativo Android e, per questo, molto flessibile e facile da usare. È dotato di lettore NFC contactless, due fotocamere (una frontale e una posteriore) e un’ottica scanner sia 1D che 2D, quindi capace di leggere sia i barcode monodimensionali che quelli bidimensionali in mobilità: pertanto con alte prestazioni di cattura del barcode in movimento. Vi è la possibilità, di conseguenza, di rilevare anche i QRCode e la sua batteria da 4300mAh garantisce un ciclo di lavoro quotidiano. Ranger, inoltre, è compatibile con gli strumenti presenti sul mercato per il prelievo dei dati attraverso porta IrDA. Rispetto ai terminali tradizionali usati oggi nel vending, Ranger ha una adattabilità maggiore e anche delle caratteristiche innovative. Ad esempio, può essere integrato via Bluetooth o wifi con una stampante termica portatile per stampare report. Quest’ultima è una delle soluzioni che il mercato apprezza di più. A che prezzo lo proponete? Custom collega in modo diretto il produttore al consumatore eliminando tutte le fasi intermedie; questo si traduce in un prezzo molto più interessante rispetto a questa tipologia di strumenti. Ranger è un prodotto di fascia alta, pensato per le aziende di gestione un po' più strutturate che hanno bisogno di avere il database sempre a disposizione dell'operatore. Su Ranger è infatti possibile caricare il proprio gestionale. Quali sono, invece, le caratteristiche di Apollo e le sue differenze con questo modello? Apollo è un dispositivo smartphone Android 5” che garantisce un ottimo rapporto qualità/prezzo: sul nostro store è disponibile a 99 euro, con 4G LTE, dual SIM, con fotocamera 2/8 Mpx. Ha tutte le funzionalità di un moderno smartphone ed in più può tornare utile al gestore in quanto, ad esempio, può essere utilizzato per la trasmissione dei corrispettivi, grazie alle app dedicate.

Ranger 2.0

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È, quindi, una base adattabile a chiunque intenda poi personalizzarla? Sì. La funzione principale, che serve a comunicare con l’Agenzia dell’Entrate, è codificata e uguale per tutti. La parte grafica e quella estetica sono customizzate sulla base delle richieste del cliente. È possibile inoltre aggiungere delle funzionalità in più, in base alle esigenze di chi ci commissiona l’app. Puoi illustrarci qualche caratteristica? La principale funzionalità dell’app è quella di comunicare i corrispettivi. Ci sono 2 modalità di utilizzo: la prima è automatica. In questo caso l'app si collega via Bluetooth installato all'interno della macchina e in automatico scarica i dati. Quindi il gestore, si avvicina alla macchina, la collega al suo dispositivo con il Bluetooth e scarica i dati in maniera comoda e veloce. L'altra modalità è destinata a quelle macchine sulle quali

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non può essere installato un dispositivo Bluetooth e, quindi, l'inserimento dei dati viene fatto dal cliente, che carica i dati sull’app e li invia al Ministero. Una volta che ci si registra all’app, il proprio dispositivo viene catalogato dall’Agenzia dell’Entrate come certificato. Inoltre, l’app invia all’utente notifiche di vario tipo, come la conferma dell'invio corretto dei dati, dei quali viene conservata una copia sul server, o un promemoria per ricordargli di effettuare la trasmissione di questi. L’app è compatibile con i vostri palmari Ranger e Apollo? Certamente! Per una delle aziende per cui stiamo già sviluppando l’app, stiamo valutando anche la possibilità di dare un dispositivo ai loro clienti per evitare di fargli usare il proprio smartphone. Ad esempio, potremmo fornire loro il Ranger compreso nel prezzo della licenza per l’utilizzo dell’app per un anno. Dotare i propri dipendenti di uno strumento dedicato alle attività lavorative è certamente più professionale. Custom, dunque, è vicina ai gestori del vending grazie alla lunga esperienza maturata anche a livello internazionale. Ce ne volete parlare? Sì, innanzitutto ricordiamo che il Gruppo Custom è stata la prima azienda italiana ad aver passato l’omologazione dei registratori fiscali con trasmissione telematica dei corrispettivi. Da tempo ci interfacciamo con le Istituzioni di moltissimi Paesi che decidono di applicare nuove normative fiscali, tant’è vero che siamo presenti in 15 mercati fiscali internazionali, dove le nostre soluzioni per la trasmissioni elettronica dei corrispettivi sono state omologate e tutt’ora in uso. Diversi sono i Paesi che attualmente stiamo accompagnando in questo passaggio importante, come ad esempio la Russia - dove la nuova fiscalità entrerà in vigore nel 2018 - l’Iran e la Romania. Tutto questo grazie alla nostra lunghissima esperienza: basti pensare che già nel 2010 in Malawi abbiamo messo a disposizione una tecnologia telematica. Il nostro know-how, quindi, viene messo a disposizione delle istituzioni che partono sempre da modelli già esistenti per elaborare una soluzione personalizzata. Custom può essere il giusto supporto per i gestori italiani che si trovano in questa importante fase di passaggio, grazie ad un'esperienza di oltre 25 anni di successi nel mondo.

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Parlando di corrispettivi è doveroso introdurre, a questo punto, Netrising, la società informatica del Gruppo che sta realizzando anche un’app pensata per il vending. Netrising è un’azienda giovanissima e con solo 12 dipendenti, che però è già leader del settore: in soli due anni ha raggiunto 123.000 download, è l'azienda che ha il maggior numero di app scaricate dai due principali store, Android e iOS. Ha diversi clienti leader a livello internazionale, ma anche tutta una serie di clienti, come piccoli ristoranti e alberghi. La nostra soluzione per il vending attualmente è disponibile unicamente per i produttori che la rivendono ai gestori della distribuzione; l’app è già stata scelta da alcuni dei principali player in ambito farmaceutico e del Car Wash. Non ha un nome perché le diamo quello dell’azienda per cui la realizziamo.



Expo Vending Sud 2017: prova superata! La 7° edizione di Expo Vending Sud, che si è svolta presso il padiglione fieristico Etnapolis a Belpasso (Catania) dal 26 al 28 maggio scorsi, ha ottenuto numeri e consensi che l’hanno ulteriormente rafforzata rispetto alla precedente edizione del 2015. Segno che la decisione di renderla una fiera biennale negli anni dispari, in alternanza con Venditalia, ha reso la manifestazione ancora più interessante per gli operatori del settore provenienti dal Sud Italia, i quali hanno potuto conoscere tutte le ultime novità presentate dalle aziende, grazie alla raggiungibilità della sede espositiva e ai servizi messi a disposizione dall’organizzazione. Oltre 70 i marchi rappresentati ed un’affluenza di oltre 1.200 visitatori, concentrati soprattutto nei giorni di sabato e domenica quando è stato necessario prolungare l’orario di apertura del padiglione. Il centro fieristico di Etnapolis si conferma come struttura espositiva ideale per la fiera, con ampi corridoi che hanno reso ben visibili gli stand e tutte le novità in essi rappresentate. L’appuntamento per l’ottava edizione di Expo Vending Sud è per la primavera del 2019!

Eurofood srl è una rivendita attiva in Sicilia dal 2002 che offre supporto ai gestori per un’ampia gamma di prodotti a marchio di aziende primarie del settore. L’esperienza, acquisita in anni di contatti diretti con gli operatori del territorio, ha spinto l’azienda a spostare l’asse del suo core business dalla vendita vera e propria - che comunque conserva la propria centralità – al servizio, considerato un supporto sostanziale per i gestori, soprattutto nella nuova fase fiscale del Vending. Oltre ai distributori a marchio Bianchi Vending, Eurofood dispone della gamma Manea Vending e, di recente, dei dispositivi prodotti dalla K-Matic per rafforzare, mettere in sicurezza ed abbellire macchine, corner ristoro e negozi automatici. In occasione di Expo Vending Sud, la gamma dei dispositivi K-Matic è stata presentata come ampliamento dell’offerta ai gestori siciliani che possono acquistare in loco cover per distributori automatici di ogni tipologia, personalizzabili, illuminate e, soprattutto, facili da montare. Allo stesso modo, i gestori possono rifornirsi di sistemi per la blindatura dei distributori sia per interni che per esterni, oltre che di barre antivandalismo - K-Safety Bars - a prezzi e condizioni vantaggiose. Caffè, macchine O.C.S., sistemi di pagamento, mobiletti da appoggio di varia tipologia, completano l’offerta di una delle rivendite siciliane più dinamiche.


Torna ancora una volta ad Expo Vending Sud la società Sima Service srl, proprietaria del brand di caffè Nerooro, un brand nato pochi anni fa ma che ha immediatamente messo radice nel territorio, grazie ad un format di negozio in franchising di successo. Partita con pochi punti vendita dalla propria regione, la Campania, la formula di negozio specializzato ha incontrato immediato riscontro da parte di neo imprenditori del settore e di gestori che hanno voluto diversificare ed ampliare il business, affiancando alla normale attività anche un punto vendita qualificato. Il motivo del successo è legato soprattutto ad un format semplice ma di impatto, poche regole da rispettare, un servizio di qualità sostenuto dal know-how della proprietà e costi contenuti che favoriscono soprattutto chi intende testare il settore per la prima volta. Ad oggi i punti vendita a marchio Nerooro sono 53, dislocati soprattutto a Sud Italia, con qualche presenza al Centro e il preciso obiettivo di coprire il Nord della penisola per affermare il brand a livello nazionale.


Immancabile la presenza di due brand che in Sicilia vantano grande visibilità e riscontro, sia da parte degli operatori del settore che dei consumatori finali. Ci riferiamo a Caffè Borbone, marchio de L’Aromatika srl, e alla Didiesse srl con la Frog, macchina per caffè in cialde, cavallo di battaglia per l’azienda campana. Ad Expo Vending Sud, oltre che cogliere l’occasione per incontrare clienti e amici, le due aziende hanno presentato interessanti novità che nei prossimi mesi determineranno sicuramente un’ulteriore affermazione nel mercato dei rispettivi marchi. Per quanto riguarda la Didiesse, al centro dell’interesse vi è sempre la Frog presentata in nuove varianti: 6 coloratissime cover, lanciate già lo scorso autunno ed ufficializzate nella loro limited edition da 500 pezzi per modello, ognuno certificato e numerato. La grafica scelta fa riferimento a temi legati all’attualità e vedrà nuovi soggetti realizzati sempre con l’obiettivo di riportare sulle nuove Frog spaccati della realtà che circonda l’utilizzatore. Anche Caffè Borbone si è presentato ad Expo Vending Sud con importanti novità, legate sia all’azienda che ai prodotti. In crescita con ritmi sempre più sostenuti - già si prevede di replicare nel 2017 la percentuale di crescita registrata nel 2016 - l’azienda si è preparata con un nuovo magazzino più efficiente e maggiori spazi per snellire la logistica e migliorare il servizio di consegna prodotti ai clienti. Per quanto riguarda le novità presentate a Catania, oltre al nuovo packaging delle cialde più moderno e d’impatto, ha suscitato particolare interesse la cialda compostabile al 100% che rappresenta una nuova sfida dell’azienda nel rispetto dell’ambiente. Per Host 2017 e per Venditalia 2018, le due aziende preannunciano grandi novità per le quali si stanno già preparando.

Come sempre di grande impatto lo stand della Fas International che a Expo Vending Sud continua i festeggiamenti per il 50° anniversario della fondazione. In particolare evidenza nei modelli della linea Fas Faster l'ampia gamma dei prodotti distribuiti da Dispensa Zaniboni. Col tempo, Dispensa Zaniboni è diventata un punto di riferimento sostanziale per i gestori, ai quali l’azienda offre prodotti adatti al canale per tipologia, packaging e formato e rispondenti ai trend di consumo via via manifestati dal mercato. Partita con un’offerta selezionata di snack e spezzafame, come la linea a marchio Snatt’s e Bocaditos, nell’ultimo anno Dispensa Zaniboni ha ampliato la gamma con prodotti rispondenti alla sempre crescente richiesta salutistica dei consumatori. La frutta fresca, secca e disidratata e l’ampia gamma di prodotti biologici di filiera controllata disponibili sono il risultato di una ricerca sul mercato che ha portato Dispensa Zaniboni a commercializzare marchi come Almaverde, Emco, Euronut e tanti altri. A completamento dell’offerta, una vasta scelta di referenze per esigenze alimentari particolari: prodotti senza lattosio, glutine, olio di palma, zucchero, uova.

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Esordio a Expo Vending Sud per il brand Gran Caffè Opera, giovane torrefazione campana che in soli 5 anni è riuscita a sviluppare una linea di prodotti e un progetto rivolto a rivenditori e gestori, che pone molta attenzione alla qualità. In questo caso, per qualità s’intende sia la meticolosa selezione delle origini dalle quali vengono poi realizzate le miscele che compongono la gamma, che l’attenzione e la cura per il cliente al quale viene garantito massimo supporto. Dalla selezione delle materie sono state realizzate quattro miscele dai nomi altisonanti, che richiamano artisti che sono stati massima espressione del nostro Rinascimento: Leonardo, Raffaello, Michelangelo e Donatello, disponibili sia in cialda in carta filtro che in capsula EP, compatibile A Modo Mio e Nespresso. Per i rivenditori e i gestori partner, l’azienda assicura tutta una serie di servizi di assistenza gratuita come ad esempio materiale e supporto pubblicitario, esclusività del brand Gran Caffè Opera in modo da non creare conflitti sul territorio; confezioni adatte a tutte le tipologie di consumatori e il progetto Fidelity Card che, attraverso un semplice meccanismo di raccolta punti, gratifica e, allo stesso tempo, fidelizza il consumatore.

Una vera novità per una fiera dedicata più strettamente al Vending, è stata portata dall’azienda Avellana TT Group, proprietaria del brand Nobis, col quale si identifica una gamma di prodotti realizzati partendo dalle nocciole, materia prima lavorata e trasformata in una serie di prodotti base per pasticcerie, bar e gelaterie. Accanto a questi, particolarmente indicate per l’Ho.Re.Ca. le creme aromatizzate alla nocciola, al pistacchio, al limone, alla mandorla, al cioccolato bianco e fondente, ideali anche per dare un tocco di gusto raffinato al classico caffè espresso. A completamento le tazzine edibili di pasta frolla aromatizzata ricoperta da uno strato di zucchero che la rende idrorepellente. Con le tazzine edibili, prendere un caffè diventa un’esperienza appagante per il palato e un valore aggiunto che il ristoratore può offrire alla clientela.

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Immancabile la presenza di Faber Italia a Expo Vending Sud, dove l’affermato produttore di macchine per il caffè in cialde e capsule ha presentato la versione Mini della storica Slot e ha puntato soprattutto sul mondo dell’Ho.Re.Ca. presentando la sua Barista, una macchina che - come suggerisce il nome - può coprire tutte le mansioni normalmente svolte dal barista professionale. Dotata di caldaia da 4 litri, Barista è in grado di erogare caffè e cappuccini a regola d’arte, fino a spingersi nella preparazione di bevande decorate secondo i principi della Latte Art. Nella sua versione ibrida, questa macchina dal design elegante è in grado di lavorare con caffè in grani, in cialda e in capsula dei vari sistemi presenti nel mercato, utilizzando dei semplici adattatori. Già presente nella ristorazione con la storica Gea Bar, Barista rappresenta per la Faber un passo avanti nel mondo dell’Ho.Re.Ca. essendo stata progettata per locazioni quali ristoranti, piccoli alberghi, B&B, bar di piccola e media tipologia e tutte quelle locazioni della ristorazione dove non si può o si vuole disporre dell’operatore professionale dedicato.

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Conferma la sua presenza e l’interesse attorno ai suoi brand, l’azienda campana Nutis, affermatissima nel settore per la produzione di una vasta gamma di prodotti solubili, aromatizzati, in foglia (thè e tisane), commercializzati in molteplici formati e confezioni. Per l’edizione 2017 di Expo Vending Sud l’azienda ha spostato il focus dell’offerta, puntando tutto sul caffè e sul brand Caffè Barbaro, dal quale nel 1956 partì il suo fondatore Giovanni Iovine. Il cambio generazionale e la crescita dell’azienda nei successivi 50 anni non hanno modificato lo spirito familiare ed artigianale della produzione, che punta su miscele di qualità realizzate come da tradizione italiana (napoletana) dell’espresso. L’attuale proprietà ha saputo conformare l’offerta alle richieste del mercato, realizzando una gamma di prodotti ampia, tale da soddisfare tutti i canali distributivi. Particolarmente sviluppato il porzionato, segmento per il quale Caffè Barbaro è disponibile in tutti i formati compatibili: Nespresso, A Modo Mio, Dolce Gusto, Uno System, Caffitaly e, più di recente, Bialetti a completamento dell’offerta. Esordio nel vending per Spadafora srl, azienda calabrese presente da 70 anni nel settore del Beverage con un’ampia gamma di bevande, alcune delle quali realizzate con materie prime del territorio. Giunta alla terza generazione, l’azienda conserva uno spirito d’impresa familiare pur essendo diventata un’importante realtà produttiva, presente nel mercato italiano ed estero con bibite dedicate sia al canale della Grande Distribuzione che a quello della ristorazione. Individuando le potenzialità del canale della distribuzione automatica, in occasione di Expo Vending Sud Spadafora la lanciato una linea di lattine dedicate, che riprendono la gamma dei gusti già commercializzati negli altri canali, tra i quali meritano una menzione particolare il Frizz Coffee e la Bergalemon. Il Frizz Coffee è una bevanda al caffè ma con le bollicine, una particolarità che lo rende dissetante e adatto all’estate e che risponde alle esigenze di quei consumatori che vogliono qualcosa di più del semplice caffè freddo, per altro disponibile anche nella versione liscia. Ancora più particolare è il Bergalemon, una bevanda legata al bergamotto, prodotto del territorio dalla profumazione particolare e unica. Oltre ad avere un gusto fuori dal comune, adatto ai palati più raffinati, il Bergalemon si distingue per un valore aggiunto: quello della sostenibilità. In effetti, la materia prima da cui viene prodotto non è il frutto del bergamotto, che viene invece sfruttato per ricavare l’essenza destinata alla produzione di profumi e cosmetici. Fino a poco tempo fa, il succo avanzato da questa prima lavorazione e considerato scoria, veniva gettato via come rifiuto, non essendo utilizzabile per altri scopi. Di recente, uno studio condotto dall’Università di Catania ha evidenziato gli effetti benefici del succo di bergamotto, dimostrando in particolare che, se si assumono 150 ml di succo di bergamotto al giorno per 15 giorni, il livello di colesterolo scende di ben 70 punti. Tale evidenza scientifica ha spinto a ricercare eventuali utilizzi del succo che, rivalutato dall’industria alimentare, ha trovato una nuova vita come nel caso del Bergalemon prodotto da Spadafora. Dato il pregio e le proprietà salutari del bergamotto, i costi della materia prima sono abbastanza elevati. Tuttavia, l’azienda è riuscita a mantenere un prezzo abbastanza competitivo per la lattina da 25 cl (€ 0,45 al gestore), permettendo di differenziare l’offerta con un prodotto ricercato, difficilmente disponibile nei distributori automatici.

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Nuovo protagonista di Expo Vending Sud è la giovane torrefazione campana Caffè del Sole, brand di proprietà della Coffee for Life, azienda attiva da pochi anni nata dalla pregressa esperienza nel settore del suo amministratore. La torrefazione ha operato una precisa scelta puntando non sulla quantità delle referenze, quanto piuttosto sulla qualità delle miscele e su un tipo di lavorazione artigianale. Tre le miscele prodotte - Red Sun Coffee, Brown Sun Coffee e Dek Sun Coffee - proposte in cialda in carta filtro, fap e capsule compatibili con i sistemi Nespresso e A Modo Mio. Ad esse si affiancano i formati destinati al canale bar e la miscela Vending Sun Coffee, studiata per ottenere anche dal distributore automatico un espresso cremoso e dall’aroma intenso. Giovane ma con idee e obiettivi chiari, sentiremo parlare sempre di più del brand Caffè del Sole Torna a Expo Vending Sud la OX srl, una piccola realtà nata pochi anni fa dall’esperienza nel settore del suo titolare Antonio Lo Coco, il quale ha trovato un proprio spazio nel comparto delle macchine per il caffè porzionato con la fortunata Pido. In quest’occasione, e con l’obiettivo di bissare il successo della prima, l’azienda ha presentato una nuova macchina più evoluta performante: Modula. Come suggerisce il nome, si tratta di una macchina modulare che, a partire dal modello base, accresce le sue prestazioni con la semplice aggiunta di moduli: due gruppi caffè, scalda tazze, gruppo vapore e così via. Modula, presentata nei colori base più richiesti, è disponibile dal mese di luglio.

Conferma la sua posizione nel mercato la torrefazione siciliana Zito Caffè che continua a crescere, grazie anche all’affermazione del brand nei mercati esteri dove intende espandersi ulteriormente. Lo sviluppo degli ultimi anni e il trend positivo previsto nel futuro prossimo, ha spinto l’azienda a lasciare la sede storica di Mascalucia in provincia di Catania, per occupare un nuovo stabilimento nell’area industriale di Camporotondo Etneo, dove triplicherà gli spazi e potrà far partire nuovi macchinari che garantiscano un ciclo produttivo consono alle crescenti richieste della clientela. Passione e perseveranza sono i punti di forza di un’azienda solida e lanciata verso il futuro.

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Torna a Expo Vending Sud Mario Pasquini, una personalità che ha dato una propria impronta alla storia del Vending come produttore di distributori automatici del caldo, costruendo un percorso che si è via via diversificato nel tempo. Oggi titolare della Alice Live Ristorazione srl, Mario Pasquini ha presentato a Catania un’offerta di sicuro interesse per le piccole e medie gestioni, le più numerose del settore: dalle piccole macchine a cialda e capsula, passando per la rinnovata gamma della linea Alice fino a distributori refrigerati in grado di lavorare autonomamente o in combinazione master/slave con le macchine del caldo. Per il segmento del porzionato, la Alice Live Ristorazione propone il modello a capsule Caffettiamo e quello in cialde La Cialdina, entrambi caratterizzati da un design essenziale e un’alta qualità del risultato in tazza. Il nuovo gruppo realizzato in casa eroga un caffè dal gusto intenso e dalla eccezionale e persistente cremosità, un risultato che rimane invariato anche nelle macchine free standing della linea Alice Blue, sia in versione grani che in versione capsula. Per venire incontro alle esigenze dei gestori che devono soddisfare l’esigenza di molte locazioni in cui la proprietà non è disposta a pagare il caffè per i propri dipendenti, Alice Live ha realizzato un distributore automatico di caffè porzionato che funge da base di appoggio per la macchina del caffè. Dotato di 4 cassetti, questo dispenser può contenere fino a 240 capsule o 300 cialde riservando alcune spirali all’erogazione di snack e completando in questo modo l’offerta al consumatore. Per locazioni di maggior portata, questo distributore è disponibile anche in versione refrigerata, potendo quindi contenere anche bevande fredde. Particolarità di questa tipologia di supporto/dispenser è la possibilità di collegarlo alla macchina del caffè attraverso sistema di pagamento, il che rende autonoma la consumazione: l’utente compra la cialda/capsula nel vano inferiore, sbloccando e potendo utilizzare la macchina del caffè sovrapposta. Il sistema permette, inoltre, di tenere sotto controllo i dati di consumo per un’ottimale contabilità del venduto. Oltre ai distributori automatici free standing della linea Alice Blue (da 280 e 380 bicchieri) e ai refrigerati con altissima capacità di bottiglie d’acqua, Alice Club Ristorazione ha presentato anche Autonomamente, un distributore combinato di piccole dimensioni (tutto in un’unica colonna) in grado di erogare bevande calde in capsula (300 bicchieri) e snack. Tanto caffè a Expo Vending Sud e, nel panorama dell’offerta, spicca la presenza del brand Un Altro Caffè, ancora una torrefazione napoletana che negli ultimi mesi ha dedicato tutti i suoi sforzi ad un completo restyling dell’immagine e della proposta al mercato. In risposta alle nuove dinamiche che si sono sviluppate negli ultimi anni nel segmento del caffè porzionato, la Dasca srl (proprietaria del brand Un Altro Caffè) ha deciso di puntare soprattutto sui negozi specializzati con un progetto molto ambizioso che la lancia verso una presenza capillare su tutto il territorio nazionale. Con l’idea di stabilire uno stretto rapporto con i propri partner commerciali, considerati naturale prosecuzione dell’azienda, la Dasca ha sviluppato un’offerta completa di prodotto: 5 miscele di caffè disponibili in tutti i formati compatibili e in confezioni studiate per tutti i canali distributivi.

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Promel, azienda specializzata nella produzione di macchine per la contazione delle monete, è ormai a tutti gli effetti protagonista del Vending, avendo intensificato la sua presenza alle fiere di settore, dove propone prodotti ad hoc per tutte le esigenze dei gestori. In occasione di Expo Vending Sud, Promel ha puntato in particolar modo sull’ormai ben affermata La Conta Dividi, una macchina di minimo ingombro ma dalle grandi prestazioni progettata pensando alle gestioni di piccola e media tipologia che non dispongono di grandi spazi da dedicare al delicato compito di contabilizzazione degli incassi. Ciò che rende particolarmente interessante La Conta Dividi, soprattutto in questa particolare fase della trasmissione telematica dei corrispettivi, è la possibilità di collegarla al software gestionale utilizzato in azienda, in modo da renderla un importante supporto nella gestione degli incassi. Collegabile via Bluetooth, La Conta Dividi può essere “comandata” anche da remoto attraverso un qualsiasi device in grado di inviare i dati degli incassi al gestionale per effettuare i normali controlli incrociati tra battute rilevate e incasso prelevato al distributore automatico. Molte altre le prestazioni di questo gioiello, offerto ai gestori ad un prezzo competitivo e con formule di servizio post vendita molto interessanti.

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Sviluppo delle flore batteriche nei condotti dei solubili: come risolverlo Un problema comune che mette a rischio la salute del consumatore

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ioccolato, tè, latte... sono molti i preparati solubili utilizzati nelle vending machine. Alcune bevande erogate dai distributori automatici sono infatti realizzate proprio a partire da questi prodotti. Allo stato solido, e cioè sotto forma di polvere, i solubili non temono alcun tipo di contaminazione. Quando però la macchina entra in funzione e la polvere stessa viene a contatto con l'acqua, ecco che si creano le condizioni per lo sviluppo e la proliferazione di flore batteriche. È del tutto naturale che accada, si tratta di un fenomeno prevedibile, favorito dalla presenza di zuccheri e di altre sostanze nutritive presenti nei solubili. Ciò non toglie che le flore batteriche vadano eliminate subito, così da scongiurare rischi per il consumatore. In particolare, il punto critico sono i condotti dove scorre il liquido e quindi la bevanda. In questi punti di passaggio le flore batteriche hanno modo di riprodursi e proliferare, con potenziali conseguenze nocive per il consumatore.

Un problema che si può affrontare con appositi cicli di pulizia e, in parallelo, con l'adozione di metodiche di lavoro corrette. Ci troviamo di nuovo nell'ambito dell'HACCP, l'insieme di normative che definisce gli standard da rispettare in materia igienico sanitaria per quanto riguarda il settore del vending e ogni altro comparto dell'agroalimentare. Nella fattispecie, alla ditta appaltatrice dei distributori automatici spetta il compito di assicurare un'adeguata sanificazione dei condotti, delle parti che entrano in contatto con i liquidi e delle superficie verticali e orizzontali della macchina (piani di appoggio, pareti interne ed esterne, ecc). Operazioni del genere garantiscono requisiti di sicurezza minimi, ma non sono ancora sufficienti per tutelare appieno il consumatore. Alla procedure ordinarie vanno affiancate operazioni di sanificazione e controllo straordinarie, da effettuare con regolarità secondo quanto riportato nel piano di autocontrollo. Quest'ultimo dovrà essere accompagnato dal Manuale Aziendale di Corretta prassi Igienica, come previsto dal Regolamento CE 852/2004 ex D. Lgs n.° 155/1997 e successive modifiche ed integrazioni. Il piano di autocontrollo e il Manuale Aziendale di Corretta prassi Igienica vanno entrambi definiti in ottemperanza ai contenuti della normativa Hazard-Analysis and Control of Critical Points, meglio nota come HACCP. Se l'addetto alla ricarica dei distributori automatici e alle altre operazioni connesse (svuotamento dei sacchi dei liquidi residui, cambio dei filtri e così via) mette in pratica le misure di pulizia stabilite in base al tipo di macchina e ad

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qualificati, esperti in HACCP, possono dare all'azienda il supporto necessario per elaborare una politica di sicurezza alimentare all'altezza delle aspettative. L'alternativa, di fatto, non esiste, a meno che non si tenti un'improbabile quanto azzardata autogestione. La LDG Service, società di consulenza con sede in provincia di Napoli, offre a imprese e ditte appaltatrici piani di assistenza “chiavi in mano” per risolvere le questioni inerenti al settore vending in tempi rapidi e con un budget di spesa sostenibile. Contattando la società via email o telefono sarà possibile fissare un appuntamento senza impegno e valutare con un consulente la strategia migliore secondo le specifiche del caso e le criticità in essere. LDG Service è presente in tutta Italia grazie agli info point dislocati sul territorio nazionale, forti dell'esperienza pluriennale maturata sul campo al servizio di realtà imprenditoriali di ogni dimensione. Chiedi un check up gratuito!

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altri parametri di interesse, la flora batterica viene abbattuta a cariche infinitesimali, annullando qualsiasi pericolo concreto per chi beve la cioccolata calda, il tè o altre bevande ottenute da preparati solubili. Viceversa, se le misure stabilite sono ignorate o trovano parziale attuazione, i rischi aumentano, e non solo per il consumatore. Qualora si verificasse un controllo da parte dell'autorità competente, le condizioni igieniche della macchina sarebbero il primo parametro analizzato, anche tramite campionatura. Va da sé che la flora batterica viene individuata con estrema facilità al microscopio e funge da prova del mancato rispetto delle norme e, con esse, della più ampia cornice HACCP in cui è obbligatorio rientrare. Questa situazione impone misure cautelative e di sicurezza anche gravi, di cui dovrà farsi carico la ditta responsabile dei distributori. Al fine di evitare questo rischio, è bene muoversi con cautela, informarsi e chiedere aiuto a una società di consulenza specializzata. Solo professionisti

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Tanti progetti per una crescita strutturata

E

rgo Vending è una rivendita romana nata nel 2008 per offrire ai gestori prodotti di marchi leader per ciascun segmento e un servizio di assistenza a 360 gradi. Grazie all’attenzione posta alle dinamiche e alle problematiche delle società di gestione e alla capacità di modulare l’offerta tenendo conto dei momenti più delicati attraversati dal settore - non ultimo il passaggio alla nuova fiscalità - Ergo Vending è presto divenuta un punto di riferimento sostanziale, soprattutto per le gestioni medio piccole. La politica commerciale adottata ha premiato la rivendita, determinando la sua rapida crescita che l’ha portata in pochi mesi ad aprire nuove sedi a sud e nord del Paese. Di questo felice percorso e degli step raggiunti negli ultimi mesi, parliamo con Riccardo Fatone, CEO della Ergo Vending. Innanzitutto, facciamo un riepilogo degli ultimi 24 mesi: come si è evoluta Ergo Vending e quali iniziative sono state realizzate dal management aziendale? Negli ultimi due anni, l’impegno principale è stato quello di espandere la nostra attività su tutto il territorio nazionale. A tal proposito abbiamo inaugurato le due sedi di Bari e Padova, per rafforzare la nostra presenza e fornire servizi essenziali come assistenza e consulenza tecnica, trasporto ed installazione distributori automatici e cash&carry. Abbiamo selezionato personale altamente qualificato in grado di servire al meglio tutti i nostri clienti, dai più piccoli ai più grandi. Legate all’apertura delle filiali sono state intraprese iniziative di carattere anche prettamente economico, come l’eliminazione dei costi di trasporto merce nelle zone coperte dalle nostre strutture. Quali iniziative avete intrapreso negli ultimi mesi? Senza dubbio i nostri sforzi sono stati volti a progettare e lanciare due categorie di prodotto a nostro marchio:

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polveri a marchio Renoir e bicchieri a marchio Plastic Vending Cup. Abbiamo voluto così fornire i prodotti di alta qualità che potessero completare o quasi la gamma di rifornimento delle macchine del caldo. Tutti i nuovi prodotti hanno superato numerosi test e sono perfettamente in grado di essere inseriti già in macchina, senza dover variare alcun settaggio tecnico. Affiancato alla qualità del prodotto, ovviamente, abbiamo voluto offrire ai nostri clienti un prezzo altamente concorrenziale al fine di cercare di essere quanto più orientati possibile a quello che è la nostra filosofia: ossia essere al top nei rapporti qualità prezzo dei prodotti proposti. La nuova sede ha dato un nuovo impulso alla vostra azienda: quali sono i suoi punti di forza? Sicuramente la presenza di personale altamente qualificato in grado di assistere ogni tipo di cliente, dal più picco-


gestore potrà avere per 5 anni, con possibilità di acquisto finale ad un valore puramente simbolico, in utilizzo un distributore nuovo, semplicemente garantendoci l’acquisto per tutto il periodo della nostra miscela top. In questo modo, non solo potrà presentarsi alla clientela con macchine di ultima generazione, ma potrà unire anche la fornitura di un caffè di elevatissima qualità. Ma non è ancora tutto, combinando il costo di un distributore nuovo e dei relativi kg di caffè probabilmente otterrà anche un risparmio rispetto ai suoi costi attuali. È veramente una metodologia operativa innovativa che non a caso sta ottenendo un successo larghissimo su tutto il territorio.

lo al più grande, in ogni fase del processo della distribuzione automatica. Abbiamo allestito una grande area per il cash&carry dove sono presenti tutti i prodotti necessari al rifornimento dei distributori automatici ed un’area tecnica attrezzatissima dove ci occupiamo di revisione distributori usati e predisponiamo i servizi di allestimento ed eventualmente anche di installazione delle macchine nuove. Parliamo delle altre sedi. Quali aree geografiche siete in grado di servire e con quali tipologie di prodotto? Con le 3 sedi di Padova, Roma e Bari abbiamo coperto l’intero territorio italiano: siamo così in grado di assistere clienti di tutta Italia con tutta la gamma dei prodotti a nostra disposizione: caffè, polveri, bicchieri, bevande, snack, ricambistica e distributori automatici. Vogliamo diffondere quanto più possibile le metodologie tipiche della nostra struttura, i nostri concetti e le nostre promozioni. Siamo convinti che una volta provata la nostra concezione di rivendita, la passione e le opportunità che mettiamo nel rapporto con ogni singolo cliente, ogni gestore troverà almeno un buon motivo per continuare a sviluppare la sua attività assieme a noi.

Da alcuni mesi avete inaugurato la vostra nuova torrefazione con nuovi impianti per il confezionamento di grani, cialde e capsule. Ce ne parla? Questa è una delle nostre ultimissime novità: da inizio anno abbiamo completato i macchinari per il ciclo produttivo. Sono tutti macchinari nuovi di ultima generazione in grado di offrire un prodotto di qualità elevata. Questo è stato possibile grazie ai volumi di produzione consolidati l’anno precedente ed ora siamo pronti a lanciare una nuova idea. Vogliamo infatti proporre a chiunque sia interessato la produzione di caffè a proprio marchio. Anche in questo caso possiamo offrire varie soluzioni: possiamo fornire noi le varie tipologie di caffè richieste e scatole con la personalizzazione, oppure possiamo lasciare l’iniziativa alla fantasia di chiunque sia interessato a produrre una propria miscela di caffè, limitandoci a utilizzare i materiali da lui forniti. Ovviamente, abbiamo scelto anche in questo caso la formula dell’ottimizzazione del rapporto qualità prezzo, elaborando dei listini molto convenienti per qualsiasi soluzione scelta.

Il “Metodo Renoir” rappresenta per voi una parte significativa del business complessivo. Vogliamo ricordare che cos’è e come funziona? È un meccanismo in grado di garantire al gestore la possibilità di ottenere distributori automatici o semiautomatici semplicemente acquistando ogni mese limitati quantitativi del caffè a nostro marchio. È uno dei nostri cavalli di battaglia in quanto aiuta il nostro cliente in uno dei momenti più delicati dello sviluppo di un’attività vending: l’acquisto dello strumentale. Accedendo al metodo, infatti, il

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FATTURATO ERGO VENDING srl TRA IL 2011 E IL 2016 6,9 6,6

6,5 5,4

Abbiamo ovviamente posto l’esclusività del Metodo Renoir con distributori Saeco e i risultati, anche in questo caso, stanno superando le aspettative che ci eravamo prefissati. Dopo tante iniziative di successo, ci si attenderebbe un periodo di stabilizzazione in termini operativi. A quanto pare non è così: cosa bolle in pentola? Beh, di certo non è nostra intenzione arrestare la nostra crescita, sia in termini di espansione territoriale che di innovazione di prodotto e promozioni. Allo studio ci sono diverse iniziative che siamo sicuri sorprenderanno positivamente tutti coloro che sceglieranno di servirsi dalla Ergo Vending e di diventare clienti Renoir.

DATI 2016 SUPERFICI OCCUPATE Sede Roma: 2.700 mq Sede Bari: 1.200 mq Sede Padova: 1.500 mq

5,1

NUMERO ADDETTI

4,4

38 Dipendenti VENDITE CAFFÈ 2011

2012

2013

2014

2015

2016

420.000 kg. 5.000.000 pz. capsule/cialde

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Oggi siete esclusivisti per tutto il Centro Sud di Saeco sia per la vendita che per l’assistenza post-vendita. Una partnership importante: come è nata questa collaborazione e come procede? Senza alcun dubbio la partnership con Saeco è uno degli elementi di maggior soddisfazione del 2017. Per noi sapere che un marchio storico come quello di Gaggio Montano ha scelto Ergo Vending come esclusivista in 5 regioni Italiane è motivo di grande orgoglio. La collaborazione, peraltro, sta dando i suoi frutti anche in termini di penetrazione di mercato: sempre più clienti si rivolgono a noi almeno per una prova e devo dire che sono pochissimi poi quelli che scelgono di non continuare con Saeco.



Faber Italia vola a Londra per il Coffee Shop Innovation!

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aber Italia porta Il vero espresso italiano, pret-à-porter in tutto il mondo… Quest’anno, in occasione del Coffee Shop Innovation 2017, vola a Londra per dare il benvenuto ai coffee lovers britannici. Il produttore di macchine per il caffè made in Italy non poteva mancare ad un evento così importante per i professionisti del Regno Unito che operano worldwide nel settore della caffetteria, del caffè e della ristorazione. Il 26 e il 27 settembre presso lo Stand 120, Faber Italia presenta le sue novità per una nuova e affascinante coffee experience. Sarà infatti possibile sperimentare tutti i vantaggi delle nuove tecnologie, dei nuovi design e delle componenti di casa Faber. Progettata per locazioni quali ristoranti, piccoli alberghi, B&B, bar di piccola e media tipologia, La Barista, nelle sue 3 versioni Macinato/Capsule, Hybrid e Cialde, propone diversi gruppi di erogazione garantendo flessibilità di utilizzo, elevate qualità estrattive e una durata pluriennale. Con Barista Faber Italia compie un ulteriore passo nel mondo dell’Ho.Re.Ca. Altra novità che l'azienda presenta al Coffee Shop Innovation è la Mini Slot, versione compatta della storica Slot, mostrata come prototipo a Venditalia 2016 ed ora lanciata ufficialmente sul mercato. Pur conservando tutti i punti di forza e le caratteristiche della Slot tradizionale, la versione Mini risponde alle esigenze del canale domestico, giacché dimensioni e design

la rendono perfettamente inseribile in ogni ambiente cucina delle nostre case. La vasta gamma di colori e fantasie previste, le particolari verniciature e le rifiniture in oro, rame, alluminio, nichel permettono di personalizzarla, rendendola parte integrante dell’arredo. La Mini Slot è disponibile in 7 colori Pantone nelle tonalità pastello, ma a breve sarà possibile ampliare la gamma dei colori e delle fantasie, ispirandole alla fortunata gamma Rock’n’Color, oltre che nell'accattivante versione Diabolik. Innovazione, passione ed esperienza sono le tracce del cammino di Faber Italia verso standard qualitativi sempre più elevati. Ma è soprattutto la condivisione delle informazioni e delle conoscenze tecniche che accresce le competenze dell'azienda intorno all’affascinante mondo dell’espresso.



Una nuova immagine e una nuova strategia nel Vending

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resente in 4 mercati chiave - buoni pasto, ristorazione collettiva, vending e loyalty&cashless - QSAVE si presenta oggi con grandi novità, risultato di un percorso che negli ultimi mesi ha visto l’azienda impegnata su più fronti e che viene annunciato con una nuova immagine, un nuovo logo e un payoff che definisce chiaramente gli obiettivi: QSAVE Salva il Valore! QSAVE è un’azienda ICT che realizza soluzioni in grado di trasformare denaro contante, carta di credito e buoni pasto in un servizio e in un vantaggio sia per il gestore che per il consumatore finale con un occhio particolare puntato al vending, canale nel quale è sempre più specializzata. L’acquisizione nel 2008 di Elkey, marchio storico per i sistemi di pagamento nel vending, e successivamente nel 2016 del ramo ICT di Subalpina Vending, azienda di riferimento per lettori di banconote e gettoniere, hanno consentito a QSAVE di sviluppare un know-how approfondito su ogni forma di pagamento utilizzabile sui distributori automatici. Da qui l’obiettivo di salvare il valore delle transazioni effettuate sulle vending machine, un obiettivo divenuto sempre più centrale con la smaterializzazione dei buoni pasto e la loro conseguente accettazione come ulteriore forma di pagamento anche nei distributori automatici. Con il fine ultimo di diventare partner di riferimento unico per le società di gestione, QSAVE ha compiuto un ulteriore passo avanti presentando nuovi prodotti per la telemetria e per la rilevazione e trasmissione telematica dei corrispettivi, entrambi di grande e attualissimo interesse. Abbiamo chiesto ad Antonino Cuttonaro, AD di QSAVE di approfondire alcuni temi della nuova strategia di sviluppo dell’azienda.

Come funziona il sistema dei Buoni Pasto nella distribuzione automatica? La diffusione del buono pasto elettronico (BPE), adottato da un numero sempre più elevato di aziende, è ormai una realtà che si accinge a prendere il posto del tradizionale buono pasto cartaceo. L’introduzione del BPE amplia la gamma delle prospettive di uso dello stesso, prima di tutto sui distributori automatici, utilizzati di frequente per snack e consumo veloce in pausa pranzo. QSAVE ha sviluppato un’applicazione che accetta tutti i BPE in un unico POS e grazie al know-how di Elkey permette l’accettazione del BPE nel distributore automatico. La soluzione per i corrispettivi E-Connect completa il ciclo di gestione dei dati. Quali sono i vantaggi per il gestore? Prima di tutto ci troviamo in un mercato completamente nuovo e inesplorato: il BPE non è mai stato utilizzato nel vending e il vending non ha mai pensato all’opportunità di questo settore. Il BPE diventa un mezzo di pagamento spendibile in qualsiasi contesto di pasto, e aumenta le possibilità di acquisto da parte del consumatore e di assortimento da parte del gestore, che può pensare non solo allo snack ma al vero e proprio pasto, aumentando sensibilmente margini e vendite. Ha accennato a E-Connect, la vostra soluzione per i corrispettivi. Ce la illustra? Sviluppata interamente dai nostri tecnici grazie alla competenza di QSAVE nel settore retail-horeca e di Elkey nel vending, E-Connect è stata realizzata con gli stessi obiettivi che si è dato nel tempo il mercato retail: praticità, sicurezza e controllo del business. Avere il dato di vendita obbligatorio per legge, significa avere anche una nuova opportunità: l’analisi puntuale delle vendite per singolo articolo, infatti aumenta la capacità di contrattazione

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Perché un gestore si dovrebbe rivolgere ad un partner come il Gruppo QSAVE? Il nostro gruppo di aziende ha grandi potenziali di crescita: la nostra unicità e il vantaggio competitivo che abbiamo realizzato sta nell’interoperabilità tra i sistemi diversi e trasversalità delle soluzioni su mercati convergenti. Con l'accettazione dei Buoni Pasto, il Vending entra nel Retail e nella ristorazione collettiva, il cashless e la fidelity entrano in aree dove non ci immaginavamo prima, e noi diamo l’opportunità di governarle creando nuovo valore, anzi… QSAVE lo salva il Valore!

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commerciale con i fornitore; l’analisi puntuale degli incassi per distributore automatico migliora la capacità di valutare quali sono i parchi che funzionano meglio e quali invece vanno dismessi. La nostra applicazione funziona in 6 passi: nella fase di start up si crea l’anagrafica (censimento master) da web, app o Excel; si invia la richiesta di certificato all’Agenzia delle Entrate; si stampa e si applica il QR Code sui distributori automatici. Nella fase di roll out si legge il QR Code; ci si connette tramite BLUE Inteface; si prelevano i dati dei corrispettivi e si trasmettono dall’App.


La “Cultura” dell'acqua a cura di Luigi Ture

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el precedente articolo abbiamo analizzato i due principali fattori che incidono sulla resa in tazza, entrambi legati alla qualità dell'acqua potabile con cui si prepara un caffè: il calcare e il pH. Ci sono però altri elementi all'interno dell'acqua che, se presenti in alte percentuali, incidono sulla qualità del caffè che beviamo: calcio, magnesio e ferro. È perciò necessario che le apparecchiature preposte alla preparazione del caffè siano dotate di filtri a resine in grado di intercettare gli "elementi indesiderati", annullandone o mitigandone l'azione. Ma come fanno le resine a rimuovere selettivamente solo calcio e magnesio? Ebbene, le resine cationiche rimuovono appunto i cationi, cioè le sostanze presenti nell'acqua in forma di ioni positivi. Faccio riferimento principalmente calcio e magnesio, perché essi sono di gran lunga i più abbondanti nelle nostre acque potabili. Ma non solo questi, evidentemente! Perché una resina cationica rimuove tutti i cationi indifferentemente, anche quelli delle altre sostanze presenti. In primis i metalli pesanti. Basti pensare che in un'ipotetica scala gerarchica di sottrazione, calcio e magnesio sono gli ultimi del gruppo! Per questo motivo, è sempre difficile determinare con esattezza la durata di un letto di resine, poiché intervengono spesso nell'azione sostanze in più, che di fatto accorciano la vita del suddetto letto. Una modifica importante del risultato in tazza, quindi, potremmo averla per la presenza in quantità eccessiva di alcuni di questi indesiderabili. Vediamoli. Ferro In certe acque potabili - e molto piu spesso nelle acque di

pozzo - potremmo riscontrare la presenza di quantità importanti di ferro (per la legge 31/2001 il contenuto massimo di ferro è di 200 mg/litro, perché l'acqua si possa considerare potabile). Il ferro si può presentare in due forme: quella ossidata, dal tipico color mattone o ruggine, con cui rivestirà airbrack e tubi e quella disciolta, capace di alterare ancora più significativamente il gusto delle bevande calde. Nel primo caso, la soluzione sarà semplicemente l'adozione di un filtro da 5 micron in fiocco di polipropilene con vaso trasparente, di modo che lo si possa cambiare ogni qualvolta diventasse tutto rosso. Nel secondo caso, invece, si dovrà adottare un sistema diverso. Infatti, il ferro disciolto è in forma non ossidata, per cui lo si dovrà ossidare trami-


te il passaggio su una sostanza specifica, in grado di ottenere questa reazione e quindi farlo precipitare. Nel successivo stadio, il precipitato verrà rimosso dal filtro di cui sopra, perché si sarà trasformato appunto in ferro ossidato. Ricordate sempre, inoltre, che un buon sistema deferrizzatore dovrà contenere carboni attivi in uscita, utili ad eliminare il sapore sgradevole che le acque ferrose hanno. Il tutto poi dovrà contemplare un sistema antibatterico che potrà consistere, a seconda delle circostanze e del posizionamento dell'impianto, o in una lampada a raggi UV-C oppure nell'argentizzazione del carbone o nell'adozione di un ultrafiltro. Cloro Il cloro è sempre presente nell'acqua potabile. Ciò che varia è la sua concentrazione e con essa la purezza microbiologica dell'acqua stessa. La L. 31/2001 stabilisce un contenuto massimo di cloro nell'acqua di 0,2 mg/litro. Il cloro è il sanificante più usato dalle reti acquedottistiche per distruggere la carica batterica all'interno dell'acqua, ma soprattutto per impedire che si formi. Tuttavia, essendo il cloro un gas, esso è molto volatile. Pensate che bastano poche ore al sole perché una caraffa di acqua con tipico odore di cloro lo perda quasi completamente. Tuttavia, è un prodotto molto economico e quindi lo si continua ad usare in gran quantità. Nell'ambito del caffè o delle bevande calde, però, il suo contributo negativo è praticamente nullo. Essendo un gas, appunto, evapora istantaneamente, rendendo inutile o superfluo qualsiasi supporto atto alla sua rimozione.

Ovviamente, purché ve ne sia il quantitativo ammesso dalla legge. Se invece dovesse essercene di più, sarà necessario rimuoverlo con i carboni attivi e poi sempre prevedere il sistema di debatterizzazione (UV-C , argento, ultrafiltro).


La passione per il caffè nasce dal mal d'Africa

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a torrefazione Kili Caffè nasce alla fine degli anni ’90 dalla profonda passione per l’Africa del suo fondatore, Giuseppe Arena, che in quel continente scoprì la bellezza delle piantagioni del caffè e la durezza del lavoro svolto dai piccoli coltivatori: il lavaggio e l’essiccazione al sole delle bacche e il confezionamento nei sacchi di iuta erano per lui un rito affascinante. Sebbene il suo business in Africa, in particolare in Uganda, non fosse affatto collegato al mondo del caffè, quando vi si recava non poteva far a meno di andare a visitare le piantagioni ed assistere al lavoro che vi si svolgeva. Il mal d’Africa e le immagini di quella gente umile e votata al sacrificio non lo lasciavano neanche nei periodi in cui era in Italia, stimolando in lui la voglia di entrare in quel mondo e fare del caffè la sua attività. È con questi ricordi che inizia la nostra intervista col signor Arena, titolare della torrefazione siciliana. Dal mal d’Africa alla prima tostatrice. Com’è avvenuto il passaggio? L’idea c’era da tempo, ma non ero ancora pronto per avviare un’attività strutturata, poiché non disponevo di spazi adatti. Il passo decisivo che mi ha convinto che il settore aveva grosse potenzialità c’è stato alla fine degli anni ’80, ovvero quando commercializzavo un prodotto della concorrenza. Andando nei paesi di origine, come appunto l’Africa, o anche il Centro America e il Sud America si è concretizzata l’idea di realizzare un prodotto fatto da me. Come il piccolo chimico, cominciai a sperimentare le materie prime da torrefare per individuare le miscele giuste.

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Facevo dei test con piccoli quantitativi di crudo, lo facevo maturare e poi lo preparavo con la caffettiera, ritrovandomi davanti diverse tazzine. Assaggiavo qua e là prendendo appunti e poi, quando non ce la facevo più, mi fermavo e rimandavo i test al giorno successivo... perché a un certo punto ti ubriachi di caffè, non riesci più a capire neanche i gusti quando fai troppi esperimenti. In questo continuo testare, lasciare e ricominciare il giorno dopo perdevo del tempo, ovviamente, ma quell’esperienza mi ha insegnato a capire le mille sfaccettature del caffè. E, da lì, ho iniziato a produrre con una piccola confezionatrice per il caffè in grani ed una per il macinato sottovuoto da 250 grammi.


È così che sono nate le miscele Kili Caffè? Anche quelle del porzionato? Direi proprio di sì! Facevo i test e quando ero convinto, realizzavo il prodotto in piccole quantità e lo facevo provare agli altri: la miscela che riceveva maggiori consensi, era poi quella che cominciavo a immettere nel mercato. Così è stato anche per il caffè in cialda e capsula, che richiedono miscele diverse. Ma la fase dei test adottata è rimasta quella per ognuna di esse, fin quando non ero convinto che fosse la miscela giusta da incialdare o incapsulare.

Parliamo allora delle miscele. Qual è l'offerta di Kili Caffè? Diciamo che Kili Caffè si propone su tre canali: la linea Vending per i gestori, la GDO e l’O.C.S. con i monodose. Siamo arrivati al 33% per ogni canale, quindi camminano allo stesso passo con un percorso preferenziale per il caffè porzionato, che va crescendo sempre più: nell’ultimo anno la crescita è stata del 18% rispetto a quello precedente. L’offerta di Kili Caffè è molto ampia, poiché abbiamo circa 20 miscele diverse. Davvero tante! Facciamo un esempio: quante miscele avete per il porzionato? Abbiamo tre miscele in carta filtro e 3 miscele per 4 diversi tipi di capsule, con differenziazioni per le capsule come le Dolce Gusto* e le Caffitaly* che richiedono prodotti diversi rispetto, ad esempio, alla A Modo Mio* o alla Nespresso*. Un'offerta molto varia: la risposta del mercato qual è stata? La risposta è soddisfacente perché cresciamo mediamente nell'ordine del 16-18% annuo, con un picco tre anni fa in cui siamo cresciuti del 30%. È chiaro che man mano che andiamo saturando i canali, ovviamente la crescita si stabilizza e diminuisce rispetto al momento dell’ingresso in quel canale. Oggi siamo al 18%. Qual è il prodotto più venduto tra i monodose? Al primo posto c'è la capsula compatibile A Modo Mio* e per quanto riguarda le cialde, abbiamo due prodotti che vanno alla grande: Espresso 88 e Extra Fine. Tra i due il più gradito dai nostri consumatori è l'Espresso 88, una miscela che contiene quasi l'80% di Robusta pregiati ed è molto richiesto per la sua cremosità e per il suo retrogusto; un *I marchi citati non appartengono a Kili Caffè srl né ad aziende a essa collegate

prodotto veramente eccezionale nonostante abbia meno Arabica dell'Extra Fine. Che tipo di mercato coprite, geograficamente parlando? Al momento serviamo il mercato regionale, tutta la regione Sicilia, e anche la Calabria. È ovvio che inizio a rivolgermi al mercato nazionale quindi con prospettive di crescita molto significative. A tale scopo, abbiamo degli agenti commerciali dedicati che stanno curando principalmente la Grande Distribuzione. Poi facciamo le vendite dirette al gestore, cosa che ci garantisce un rapporto diretto col cliente il quale, a sua volta, va a vendere il nostro caffè nelle attività in cui ha collocato le sue macchine. Cosa garantite al vostro cliente/gestore? Oltre alla qualità del caffè e alla varietà delle miscele che, come dicevo prima, sono studiate ad hoc per la loro destinazione d’uso a seconda del formato, garantiamo un servizio di assistenza puntuale. L’assistenza inizia già nella nostra sede, dove abbiamo due persone dedicate esclusivamente alla manutenzione dei macchinari. Avendo due torrefattrici, 7 macchine per il confezionamento in cialde e capsule, una per il caffè in grani e una per il caffè macinato sottovuoto, l'assistenza si può dire che è quasi giornaliera. Piccoli problemi ne nascono sempre e quindi è indispensabile avere questo tipo di assistenza interna. Questo garantisce al cliente una qualità costante del caffè. Inoltre, distribuendo il nostro prodotto nel canale bar è necessario dare anche assistenza anche in questo settore. Possiamo tranquillamente affermare che la piccola attività artigianale è oggi un’impresa strutturata e votata alla crescita. Quali sono i numeri della Kili Caffè? L'azienda crescendo si è sempre attrezzata e organizzata in maniera da dare un servizio eccellente ed è quello che continuiamo a fare, adeguando la struttura alle esigenze di sviluppo. Abbiamo iniziato con l'amministrazione, poi il personale nella produzione, crescendo giorno dopo giorno. Oggi abbiamo 15 dipendenti differenziati nei vari ruoli, dall’amministrazione al commerciale, dalla produzione al servizio di assistenza. Sviluppiamo un fatturato poco al di sotto dei 4 milioni di euro con investimenti che negli ultimi tre anni sono stati pari a 1,6/1,7 milioni. Occupiamo un’area di 2.000 mq. tra superficie esterna, silos di stoccaggio e depositi. Importate il caffè direttamente? Non proprio, anche perché avendo oltre 20 qualità di provenienza diversa sarebbe difficile comprare direttamente. Compro dagli importatore fidati che mi danno un prodotto

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Il lavoro di un imprenditore soprattutto quando fa un lavoro che lo prende tutta la giornata è particolarmente impegnativo. Possiamo dire che il suo lavoro rappresenta anche il suo hobby? Sì possiamo dirlo apertamente perché io con il mio lavoro mi diverto. Lo dico sempre: io lavoro molto seriamente, ma mi fa talmente piacere fare questo lavoro, che è quasi un divertimento. È un divertimento e una battaglia di tutti i giorni, un impegno non indifferente anche perché mi porta a guardare sempre lontano, a prevenire, a prevedere

quello che il mercato andrà a richiedere il prossimo anno o i prossimi giorni. Non è un caso che è già in progetto di incominciare a produrre direttamente i solubili monodose perché è un prodotto sempre più richiesto dai consumatori e noi non possiamo restare indietro. Per questo motivo e in previsione dei futuri sviluppi ci stiamo attrezzando per soddisfare anche questo segmento di mercato. Secondo la sua visione, come evolverà il mercato nei prossimi anni relativamente al caffè porzionato? Evolverà tantissimo nella Grande Distribuzione, come stiamo già sperimentando oggi: abbiamo due macchine che lavorano in continuazione tutti i giorni per produrre cialde per la GD e anche le capsule stanno crescendo di giorno in giorno. Il mercato domestico sta aprendo grandi prospettive, assorbendo e moltiplicando i colpi che le società di gestione stanno invece perdendo da qualche anno. È nel canale domestico che si giocherà il futuro del caffè porzionato!

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selezionato, cosa che non potrei avere, importando direttamente. Di tanto in tanto, però, importo qualche container di caffè direttamente dai Paesi produttori. Tra l’altro ho stabilito un ritmo di consegne preciso con i miei fornitori che mi mandano il crudo sistematicamente e periodicamente, in modo che non vado mai sotto scorta. È chiaro che nei picchi di produzione, richiedo quantitativi aggiuntivi per sostenere il ritmo.



New Style, New Life

Il "vecchio" distributore automatico diventa Smart

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lessandro Corsuto vanta una lunga esperienza nel Vending, avendo portato avanti una piccola gestione a conduzione familiare, inizialmente con macchine a cialde e poi con distributori automatici veri e propri. L’attività prosegue oggi sotto la guida dal fratello Luigi, col quale Alessandro continua a collaborare in veste di consulente. A spingerlo verso altre direzioni, pur sempre nell’ambito della distribuzione automatica, è stata la sua formazione essenzialmente tecnica, la curiosità e la voglia di mettersi alla prova per sperimentare innovative soluzioni per il vending. Da qui è partito un nuovo percorso professionale, impegnativo ma sicuramente più stimolante e consono alle sue inclinazioni. Qual è la sua attività oggi? Attualmente mi occupo del restyling dei distributori automatici datati. È, fondamentalmente, un lavoro di ricondizionamento, non solo meccanico ma principalmente estetico. Mi riferisco ai distributori in disuso, quelli che giacciono nei magazzini delle gestioni perché sarebbero da rimettere in sesto o magari semplicemente da rimodernare, ma semmai il gestore non ha il know-how necessario per farlo. Potrebbe disfarsene, ma spesso avendo ricambi dedicati a quella specifica macchina non se la sente di farlo e, così ragionando, accumula macchine senza riuscire a decidere del loro destino. Il mio lavoro si inserisce proprio in questa particolare situazione ed offre la possibilità di dare nuova vita al distributore in disuso, dotandolo di una tecnologia moderna e di un'estetica più accattivante. Come funziona? Cerchiamo di offrire varie soluzioni su misura per il gestore dandogli due opzioni: gli vendiamo semplicemente gli elementi necessari al restyling della macchina e, in tal caso, il gestore deve avere un minimo di competenze e manualità

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per ammodernarselo da sé; l’altra soluzione è di affidare a noi il compito. In tal caso ci occupiamo di ritirare il distributore in disuso, ricondizionandolo meccanicamente, esteticamente ed elettronicamente. Sei ancora nella fase della business idea oppure hai già realizzato dei primi modelli? I primi modelli sono già in commercio e sono il modello Incontro della Alice Club e l’Antares prodotta da Bianchi Vending. Essendo ancora in fase di start-up, finora siamo riusciti a dare nuova vita a circa 200 Antares e 500 Incontro. Ma non intendiamo fermarci a questi due modelli: per settembre sarà pronto il restyling per la Necta Kikko, una macchina molto presente sul mercato. Spieghiamo in che modo avviene il ricondizionamento? Prima di tutto c'è la valutazione del distributore poiché,


se solo per farlo funzionare superiamo il valore del distributore stesso, è chiaro che facciamo presente al cliente che non ne vale la pena. Nel momento in cui abbiamo la certezza di poter ottenere un buon risultato con un costo ragionevole, il distributore viene inizialmente smontato, fatto un inventario dei particolari da sostituire e comunicato al cliente la spesa da sostenere: una sorta di preventivo. Questo per quanto riguarda il solo ricondizionamento. Scindo le due parti perché il ricondizionamento è cosa diversa dal restyling del distributore che ci fa entrare nello specifico del prodotto che stiamo proponendo: una vera e propria “cover” da applicare alla porta esistente. Dunque, prima fate un ricondizionamento delle parti relative al funzionamento della macchina e poi passate alla porta dove c'è la pulsantiera e la scheda madre? In sostanza, tutto quello che è di base della macchina (pulsantiera, pannelli, modanature, etc.) viene eliminato, dopo di che passiamo al restyling vero e proprio. Prendiamo come parte portante solo lo scheletro della porta e applichiamo sulla stessa una cover che esteticamente cambia totalmente la macchina. Inoltre, nel caso dell'Antares e della Kikko che realizzeremo a breve, applichiamo un monitor TFT Touch da 10" che emula la tastiera. Il monitor si integra alla struttura della porta con due pannelli (superiore e inferiore) in plexiglass retroilluminati con la tecnologia led e con grafiche che si possono personalizzare in base alle esigenze del cliente. Grazie a un software dedicato che abbiamo realizzato appositamente, quando la macchina è in funzione mostra sul display tutti i tasti delle selezioni esistenti sulla macchina. Quando invece è in stand by, c'è la possibilità di trasmettere delle immagini (statiche o dinamiche) oppure della comunicazione visiva (video) che può essere tradotta in pubblicità. Un valore aggiunto al miglioramento estetico.

tale controllo di tutte le funzioni elettroniche disponibili, di verificare i consumi effettuati, se la macchina è ferma e addirittura cambiare anche un prezzo a migliaia di km di distanza. Ma tutto questo quanto costa? I costi sono veramente molto più bassi e sostenibili rispetto all’acquisto di un distributore nuovo. Possiamo fare degli esempi? Certo. Con il modello Incontro - ci riferiamo sempre a un modello di vecchia generazione - abbiamo preferito non inserire lo schermo con tecnologia touch per motivi economici. Mettere un touch sarebbe costato troppo rispetto al valore stesso del distributore. In questo caso, abbiamo inserito un semplice ed economico monitor, che legge i files e li trasmette in video con una cover dotata di plexiglass retroilluminato e un display grafico da 7". Logicamente non è interattivo, ma lo sarà nel futuro prossimo. Vogliamo concretizzare i costi? Per quanto riguarda la Incontro il costo è di 367 euro per la nuova cover da applicare (in metallo e verniciata con polvere epossidica), il monitor da 7" non interattivo, i plexiglass retroilluminati con led, la stazione bicchieri nuova che si adatta alla nuova cover, la feritoia di inserimento monete per rendiresto e recupero monete e il display 1 riga per 16 caratteri di colore blu per consentire al consumatore di vedere l'importo inserito.

Quali sono i vantaggi per il gestore? Questa nuova opzione consente al gestore di aumentare i ricavi ottenuti dal suo distributore automatico, grazie alla pubblicità proiettata, usando semplicemente come supporto di trasferimento una chiavetta usb dove vengono caricate le immagini e i video. Successivamente l’addetto al rifornimento o alla manutenzione trasferirà questi file sulla macchina in maniera automatica, collegandosi al touch; files che vengono trasmessi quando il sistema va in standby. Tuttavia, stiamo già lavorando all’evoluzione di questo sistema. Infatti a breve sarà possibile collegare il touch da altra stazione remota. Ciò significa che anche un distributore con 20-25 anni di vita, potrà connettersi a una stazione di controllo remoto, consentendo al gestore il to-

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Ci siamo soffermati sul modello Incontro. E per quanto riguarda l’Antares? Per l’Antares della Bianchi Vending abbiamo la parte metallica da applicare al distributore, i due plexiglass retro illuminati, alcuni componenti e il monitor touch screen da 10" che emula del tutto la tastiera. Di fatto, l'Antares ha una tastiera frontale che grazie al restyling scompare, in quanto sostituita dal monitor touch. In questo caso non abbiamo pensato a soluzioni diverse, anche perché è un prodotto abbastanza nuovo. Il prezzo a cui lo stiamo proponendo è 650 euro. E quali vantaggi avrebbe il gestore nel far revisionare un’Antares piuttosto che comprare un modello equivalente di nuova costruzione e tecnologia? Il primo vantaggio è certamente l’esiguo investimento, senza contare i benefici della mancata rottamazione. Eliminiamo a monte il problema dell'impatto ambientale che è il fattore meno visibile ma, a mio avviso, più importante: si dà nuova vita al distributore. Altro punto a favore è determinato da più ridotti consumi. Abbiamo effettuato dei test comparativi e i distributori ricondizionati sono risultati più performanti di circa il 30% rispetto alla loro versione prima del restyling con un significativo incremento degli incassi, e i consumatori hanno dichiarato di essere più incentivati a usare una macchina ricondizionata rispetto a quella di nuova produzione. Questo è dovuto alla nuova estetica o anche alle funzionalità del distributore una volta ricondizionato? Se dovessi dividere in percentuale direi: 80% estetica, 20% funzionalità perché, per quanto bravi, non siamo così pre-

Tipo di lavoro eseguito su distributore da ricondizionare

suntuosi da dire che, grazie al nostro intervento, la macchina eroga un caffè più buono! Parliamo di comunicazione: è ipotizzabile utilizzare il display per trasmettere un messaggio visivo direttamente al consumatore che si trova dinanzi al monitor? Assolutamente sì, tanto è vero che l'idea finale di questo progetto è un tantino più ambiziosa. L'idea è proprio quella di creare un network che trasmetta o proietti comunicazione di tipo pubblicitaria e/o sociale, dedicata al consumatore che si trova davanti al distributore, in attesa di scegliere la bevanda o solamente perché sta passando e viene incuriosito da questo monitor. Questa strategia, potrebbe portare alle casse del gestore dei risultati economici di tutto rispetto. In questo caso non parliamo più di un monitor da 10" ma dell'aggiunta di un monitor da 24, 28 o addirittura da 32" che fungerebbe sia da emulatore di tastiera che da monitor. Appena saremo pronti sarete i primi ad averne notizia. Possiamo ipotizzare che entro giugno 2018, data in cui si svolgerà Venditalia, potrete andare ad esporre un prototipo con queste caratteristiche? Con i tempi ci possiamo provare e ce lo poniamo come un obiettivo da raggiungere. Intanto, l'opzione Incontro Alice Club e Antares Bianchi Vending è già disponibile e sarete in grado sin da settembre 2018 di andare a servire più clienti sul territorio nazionale? Assolutamente sì. Oggi, grazie alla poliedricità dei corrieri, si riesce a lavorare con qualsiasi cliente, seppur lontano. E noi siamo già pronti, poiché attualmente, sono entrambi in commercio. Mentre, dalla seconda metà di settembre, saremo pronti con il touch della Kikko che manterrà gli stessi prezzi dell'Antares. Subito dopo inizieremo con la Brio250! Per maggiori informazioni: Tel. 081 530 96 29 recovervending@gmail.com

Incontro Alice Club Prezzo listino

Sconto

Prezzo scontato

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E chi vuole aggiungere un sistema elettronico a chiave di gestione del credito? Si può fare tranquillamente perché non andiamo ad interferire con l'elettronica di base della macchina originale, con la tradizionale interfaccia. Voglio precisare che tutto questo lo offriamo anche come servizio.

Antares Bianchi Vending Prezzo listino

Sconto

Prezzo scontato

Prima opzione

Restyling porta completo di accessori

€ 734,00

50% € 367,00

€ 1.260,00 50%

€ 630,00

Seconda opzione

Restyling porta completo di accessori Montaggio incluso

€ 840,00

50% € 420,00

€ 1.512,00 50%

€ 756,00

Terza opzione

Restyling porta completo di accessori Verniciatura cassone distributore Verniciatura porta distributore Montaggio restyling su porta

€ 1.060,00

50% € 530,00

€ 1.785,00 50%

€ 892,50

Quarta opzione

Restyling porta completo di accessori Verniciatura cassone distributore Verniciatura porta distributore Montaggio restyling su porta Revisione e pulizia interna totale

€ 1.300,00

50% € 650,00

€ 2.310,00 50%

€ 1.155,00

I prezzi si intendono IVA ed eventuali ricambi esclusi. I prezzi sopraindicati si riferiscono ad una quantità da 1 a 25 pz. Da 26 pz è applicato un ulteriore sconto del 10%.

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Partecipa al contest #lollocaffèconvista

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opo il successo della campagna firmata da Antonino Cannavacciuolo per Lollocaffè, "è buono 'o vèr", in cui lo Chef due stelle Michelin veste il ruolo di giudice nella cucina di casa, e, dopo aver degustato l'espresso preparato dal meticoloso nipotino, emette il suo verdetto di cuore e di gusto, dichiarando che Lollocaffè "è buono o’vèr”, è la volta di una nuova collaborazione tra lo Chef e l'azienda napoletana leader dell'espresso di gusto e passione. Questa volta l'iniziativa coinvolge gli appassionati dell'espresso curato con maestria e solerzia da Ciro Lollo in persona, trattandosi di un contest fotografico che coniuga il rito della pausa caffè con il piacere di godere del panorama circostante, da cui #lollocaffèconvista, l'hashtag di riferimento dell'iniziativa e leit motiv del concorso intero. Il concorso, che si svolge dal 15 giugno al 15 settembre 2017, consiste nello scattare una foto che ritrae il caffè ed il paesaggio, caricarla sul sito concorso.lollocaffe.it e condividerla sui propri profili social. Al termine del periodo indicato una giuria di qualità selezionerà i 50 scatti più emozionanti decretando i vincitori. In palio per il primo classificato una straordinaria esperienza vis à vis con lo Chef. Il premio, infatti, prevede un

weekend completo di spese di viaggio presso il "Relais & Chateaux Villa Crespi" ed un'esperienza in cucina con la brigata di Antonino Cannavacciuolo, privilegio ed emozione riservata normalmente a pochissimi. Il secondo ed il terzo classificato riceveranno una macchina da espresso Lollocaffè ed una fornitura di caffè, mentre i classificati fino al 50°, l'ultimo libro di Antonino, "Mettici il cuore", autografato dallo stesso Chef. Un bouquet di premi ricchissimi che Lollocaffè ha deciso di dedicare ai suoi giudici più importanti, gli appassionati dell'espresso, per premiarli per il tanto entusiasmo che quotidianamente manifestano nei confronti dell'Azienda. È per noi motivo di gioia e vanto sottolineare inoltre che i vincitori del concorso e gli ospiti tutti del "Relais & Chateau Villa Crespi" e delle strutture che fanno capo allo Chef sono soliti gustare oramai Lollocaffè. Lo chef Cannavacciulo, infatti, attento a selezionare solo prodotti premium per i suoi ospiti, ha scelto le miscele Lollo per concludere i suoi magistrali menù.

Per partecipare al contest segui le indicazioni su www.concorso.lollocaffe.it Segui il contest sui profili social di #lollocaffè www.instagram.com/lollocaffe/ www.twitter.com/lollocaffe www.facebook.com/lollocaffeofficial/

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Grande fermento in casa N&W Nell'arco di poche settimane l'azienda di Valbrembo (BG) ha annunciato due importanti operazioni di mercato

N&W Global Vending acquisisce Ducale Macchine da Caffè Srl N&W Global Vending S.p.A. annuncia di avere acquisito l’intero capitale sociale di Ducale macchine caffè S.r.l. Ducale, con sede a Parma e fondata nel 1954 da Ugo Sandei, è una storica azienda all’avanguardia nella produzione di macchine da caffè e distributori automatici. La società è conosciuta per la grande qualità delle bevande erogate dalle sue macchine da caffè e per soluzioni tecnologiche originali che offrono un’ottima esperienza di consumo all’utente. Tra queste, l’innovativo sistema brevettato “sottovuoto Ducale”, unico sul mercato, che assicura l’erogazione del caffè sempre fresco, mantenendo inalterata nel tempo la qualità dei chicchi. Con questa acquisizione N&W intende rafforzare la propria posizione competitiva, ampliando le attuali gamme di distributori automatici di bevande calde - che comprendono già marchi leader come Necta, Saeco e Wittenborg - con i modelli della gamma Ducale.

L’obiettivo di N&W è di far crescere ulteriormente Ducale, mantenendo alla guida dell’azienda gli attuali Amministratori Delegati Pietro e Stefano Sandei, e valorizzando sia il marchio che lo stabilimento produttivo di Parma. Inoltre, N&W intende supportare l’azienda nello sviluppo della gamma prodotti e nella loro commercializzazione grazie a una rete di filiali operative in 16 paesi in Europa e nel mondo. Andrea Zocchi, Amministratore Delegato di N&W, ha commentato: "L’acquisizione di Ducale, che fa seguito alla recente integrazione di Saeco Vending & Professional, avvalora ulteriormente la nostra strategia di consolidamento di marchi riconosciuti per la qualità dei loro prodotti; proseguiamo in questo modo nel nostro percorso di crescita che ci ha portato a essere leader mondiali nel fornire la miglior esperienza di consumo di caffè fuori casa. Crediamo che le diverse tecnologie innovative sviluppate dalla Ricerca e Sviluppo di Ducale rappresentino un elemento fortemente distintivo per la nostra offerta che ci consentirà di cogliere altre importanti opportunità, anche sui mercati internazionali.”

N&W sigla una joint venture con Cafection e punta all’O.C.S. N&W Global Vending S.p.A. annuncia una joint venture con Les Entreprises Cafection Inc., produttore canadese di macchine da caffè con sede a Quebec City in Canada. La joint venture riguarda la produzione e la vendita di macchine da caffè premium per il mercato dell’O.C.S. in Nord America e per l’espansione delle vendite dei prodotti Cafection in altri paesi. Più nel dettaglio, N&W e François Baron, CEO di Cafection, hanno siglato un accordo per creare una joint venture che acquisirà il 100% di Cafection e potrà avvalersi delle competenze di N&W nel settore. Nell’ambito dell’accordo, N&W avrà una quota pari al 67%, mentre François Baron, manterrà una quota del 33% e il ruolo di CEO. La joint venture proseguirà la sua attività utilizzando il rinomato brand “Cafection” e avrà sede a Quebec City. Cafection è stata fondata nel 1996, opera nella produzione delle macchine da caffè da più di 20 anni ed è il principale produttore di macchine da caffè in grani per il mercato dell’O.C.S. in Nord America. La società impiega circa 100 dipendenti ed è presente con le sue linee di macchine caffè premium in più dell’80% delle aziende inserite nella lista “Fortune 500”, tra cui Google, Facebook, Apple e Microsoft.

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Andrea Zocchi, Amministratore Delegato di N&W Global Vending ha dichiarato: “Siamo lieti di aver siglato questa partnership con Cafection, azienda nota per l’affidabilità delle proprie macchine che offrono un’esperienza di alta qualità nel mercato O.C.S. Questa joint venture rappresenta per noi un’ottima opportunità per sviluppare la tecnologia del caffè espresso N&W nel mercato nordamericano. La nostra intenzione è quella di valorizzare pienamente le capacità industriali, commerciali e di innovazione di Cafection per costruire una presenza credibile nell’importante mercato O.C.S. statunitense”. François Baron, CEO di Cafection aggiunge: “Cafection ha lavorato duramente per ottenere la leadership nel mercato O.C.S. americano, ma i nostri clienti sono sempre più esigenti e richiedono soluzioni per il caffè espresso nella nostra gamma di prodotti. N&W porta una specifica competenza nel caffè espresso e una dimensione globale che ci daranno la capacità di proseguire nella crescita in Nord America e oltre”.



Olio di Palma. Una questione controversa

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egli ultimi anni, l’attenzione dei consumatori nei confronti dei prodotti alimentari è decisamente aumentata rispetto al passato: la diffusione del biologico, la difesa del made in Italy, la lotta agli ingredienti dannosi per la salute e/o provenienti da filiera non controllata sono solo alcuni dei segnali di questo nuovo trend. Tra gli scaffali e fuori casa l’acquisto è sempre più consapevole e le aziende non possono far altro che assecondare queste richieste, facendo crescere il numero di prodotti che si propongono come salutari e etici. Di fatto, una ricerca condotta da Nomisma1 dal titolo “Chi ha paura del cibo cattivo?” mostra come gli italiani siano diventati dei consumatori e dei cittadini molto attenti alle questioni legate all’ambiente e alla salute. L’indagine rivela che, Il problema della sostenibilità ambientale e della salubrità del cibo, nel loro insieme (23%), risultano la seconda preoccupazione degli italiani, preceduta solo da quella per il lavoro e la disoccupazione e su questo argomento 1 intervistato su 4 si dichiara molto preparato. Ma cosa intendiamo nel nostro Paese per cibo sostenibile? Sempre secondo la ricerca, per la maggioranza degli italiani un alimento è sostenibile se biologico oppure acquistato direttamente dal produttore; mentre il 15%, per definirlo tale tiene conto della confezione (ad esempio se il packaging è riciclabile). E per un cibo sostenibile non si bada a spese: per la maggior pare dei consumatori il fattore determinante per l’acquisto di un prodotto è la qualità delle materie prime (39%) e l’origine italiana (41%). Di certo, questa maggiore attenzione a ingredienti, pro-

cessi di produzione e salvaguardia dell’ambiente può avere - e in parte già sta avendo - un effetto positivo poiché, in qualche modo, costringe le aziende ad una maggiore trasparenza nella comunicazione al consumatore relativamente alle materie prime scelte per la produzione. Questo trend, però, in un caso specifico, ha facilitato il diffondersi di una sorta di psicosi alimentata in particolar modo dai media. Ci riferiamo al caso dell’olio di palma2, oggetto di lunghe e controverse campagne di boicottaggio portate avanti da cittadini (ma anche da politici) che hanno chiesto a gran voce alle aziende di eliminare questo ingrediente dai processi di produzione e ai governi di bloccare le importazioni a causa di un’elevata dannosità per la salute e per l’ambiente, che, però, non è mai stata confermata da nessuno studio. Risalire all’origine della battaglia contro l’olio di palma non è molto semplice, ma probabilmente bisognerà tornare indietro al dicembre 2014, quando una Direttiva europea (Regolamento n°1169/2011) fece entrare in vigore un nuovo sistema per l’etichettatura dei prodotti con l’obiettivo di offrire ai consumatori maggiori informazioni sugli ingredienti. A partire da quel momento l’olio di palma, che prima figurava sotto la voce generica di “grassi saturi”, cominciò ad essere citato esplicitamente sulle etichette, iniziando ad attirare l’attenzione dei più, finendo ben presto sotto accusa. Ma quali sono i motivi che renderebbero l’olio di palma tanto nocivo per la salute? La lavorazione dei frutti dai quali si estrae l’olio avverrebbe a temperature troppo elevate, che renderebbero l’olio cancerogeno; inoltre, il suo consumo favorirebbe l’insorgere di patologie cardiovascolari e del diabete. Queste preoccupazioni sono state alimentate da uno studio dell’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare condotto su una tipologia di molecole presenti anche nell’olio di palma. In Italia, la testata Il Fatto Alimentare, accogliendo le preoccupazioni dei consumatori, è stata promotrice di una raccolta di firme, attraverso la quale industrie e governi venivano invitati a vietare l’utilizzo e la produzione dell’olio di palma per motivi etici, ambientali e di salute.

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Nomisma è una società di consulenza fondata nel 1981 con lo scopo di compiere ricerche e consulenze economiche per imprese, associazioni e pubbliche amministrazioni, a livello nazionale e internazionale.

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L’olio di palma è un particolare grasso saturo di origine vegetale impiegato nell’industria alimentare poiché garantisce una conservazione ottimale degli alimenti, non ha costi elevati ed è insapore, a differenza del burro.


Principale vittima di questa situazione è stata ed è l’azienda italiana Ferrero. Nel 2015 Ségolène Royal, a quel tempo Ministro francese dell’Ecologia, invitava i connazionali a non consumare più Nutella per il suo alto contenuto di olio di palma facendo scattare il così detto“Nutella gate”. Diversamente da quanto ci si potesse aspettare, la Ferrero invece di eliminare dalle sue ricette l’ingrediente della discordia avvia una campagna a favore del suo utilizzo con un duplice obiettivo: dimostrare che l’azienda Ferrero utilizza esclusivamente olio di palma di qualità e lo lavora con tecniche avanzate, sottoponendo a scrupolosi controlli le temperature di lavorazione. Inoltre, Ferrero aderisce al Palm Oil Innovation Group, un’organizzazione di cui fanno parte 9 associazioni ambientaliste, impegnate tutte per la produzione di olio di palma sostenibile. Piuttosto che intraprendere un’azione di boicottaggio, anche associazioni come Greenpeace e WWF si sono schierate con Ferrero per raggiungere un preciso obiettivo: l’utilizzo di olio di palma sostenibile da parte di tutta la filiera dell’industria alimentare. Ferrero in questi anni non si è mai arresa: ha aderito all’Unione Italiana per l’olio di palma sostenibile; ha reso trasparenti le informazioni sull’uso dell’olio e sulla sua produzione; ha organizzato un convegno sul tema nel quale rappresentanti del mondo scientifico hanno sottolineato come la questione olio di palma sia una questione di cattiva informazione, piuttosto che un pericolo per la salute. D’altronde, un’indagine pubblicata a febbraio dello scorso anno, voluta dal Ministero della Salute e svolta dall’Istituto Superiore di Sanità conferma che non vi sono evidenze scientifiche capaci di provare che l’olio di palma di per sé provochi danni alla salute e soprattutto che sia cancerogeno.

Tutto ciò non è servito a smontare le polemiche che hanno spinto moltissime aziende alimentari ad eliminare questo tipo di grasso dai loro prodotti, facendo sì che lo slogan “senza olio di palma” fosse il primo elemento a spiccare sul packaging, proprio per rassicurare il consumatore. Ma senza olio di palma significa automaticamente più sano? Un più recente studio condotto da Campagne Liberali3 dal titolo “Senza olio di palma, ma più saturi. Un’analisi comparativa dei valori nutrizionali espressi sulle confezioni di 25 prodotti.” sembra confermare che le campagne contro l’olio di palma abbiano innestato un corto circuito sull’informazione. Campagne Liberali ha preso in considerazione le tabelle indicanti i valori nutrizionali di alcuni prodotti contenenti olio di palma e altre nei quali questo è stato sostituito da

altri grassi saturi (burro di cacao, di mais, di cocco etc…). Di fatto, molti di questi prodotti non presentano un profilo nutrizionale migliore dei prodotti di quelli contenenti olio di palma o della loro precedente versione in cui era presente. Anzi, in taluni casi, il loro apporto di grassi è addirittura maggiore. E, con questo, lo studio ha voluto sottolineare come un’informazione riportata sulla confezione - l’assenza di un ingrediente - viene fatta passare per un dato di valore salutistico.

A sostegno di questa teoria, di recente è arrivata una nuova notizia: la Corte di Appello di Bruxelles, rivedendo la sentenza del primo appello, ha accusato il produttore belga Delhaize di concorrenza sleale nei confronti della Ferrero. Da tempo, infatti, Delhaize aveva fondato le campagne di promozione della sua crema spalmabile Choco sul messaggio che questa fosse migliore e meno grassa della principale concorrente perché priva di olio di palma. Ferrero è riuscita a vincere questa battaglia, difendendo ancora una volta il suo prodotto dalle accuse di consumatori e aziende. La sentenza risulta molto importante e potrebbe essere alla base anche di future questioni, poiché Delhaize viene accusata di fornire informazioni non corrette e non verificabili, capaci però di influenzare il normale comportamento del consumatore. Ciò che lo studio di Campagne Liberali ha tentato di dimostrare, ha quindi trovato conferma anche sotto l’aspetto giuridico. In questa storia, tra campagne di boicottaggio, dibattiti politici e scientifici, a pagarne le conseguenze è principalmente il consumatore, confuso e disorientato in un magma di informazioni provenienti da più voci. Decidere di quale di queste fidarsi e quale ritenere attendibile è impresa davvero ardua, da affrontare munendosi di senso critico. 3

Campagne Liberali è un’associazione costituita da cittadini impegnati a sostenere la libertà di scelta personale e la promozione della scienza e del metodo scientifico come strumento per la conoscenza.

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Il dibattito attorno all’olio di palma nasce anche per questioni ambientali, oltre che di salute. Le più grandi piantagioni di palme da olio si trovano nel Sud Est asiatico, in India e Malesia dove la grande richiesta di questo grasso vegetale da parte delle aziende alimentari - e non solo - ha comportato un enorme aumento delle aree dedicate alla sua coltivazione. Il significativo aumento della produzione di olio di palma ha avuto conseguenze anche sull’uomo, oltre che sull’ambiente: molte sono le popolazioni indigene cacciate dal loro territorio per far spazio alle piantagioni. Il motivo principale dietro queste pratiche sregolate è di natura economica, dati gli elevati profitti che l’olio di palma garantisce ai suoi produttori. Inoltre, per far fronte alle richieste sempre crescenti del mercato, molte altre varietà di arbusti vengono abbattuti per piantare le palme, contribuendo in questo modo alla deforestazione già messa in atto da industrie di altro tipo. La Roundtable on Sustainable Palm Oil (associazione che mette insieme i vari soggetti coinvolti nella filiera) riferisce di circa 35.000 km quadrati di foresta abbattuta in Indonesia, Malesia e Papa Nuova Guinea tra il 1999 e il 2010 per fare spazio alla palma da olio. A pagarne le conseguenze sarebbero anche alcune specie animali, che vedono un po’ alla volta sparire il loro habitat; tra gli animali più in pericolo vi sono soprattutto gli oranghi, spesso uccisi dai coltivatori se trovati a cibarsi delle palme. Bisogna aggiungere che spesso i produttori di olio di palma agiscono nell’illegalità e senza essere sottoposti a

nessun tipo di supervisione. Proprio per regolamentare le coltivazioni della palma da olio sono nate associazioni, come la già citata Roundtable on Sustainable Palm Oil, che si impegnano per garantire che tutto ciò avvenga invece nella legalità e nel rispetto dell’ecosistema.

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L'olio di palma e l'impatto ambientale


Vending Madrid Un evento muy caliente y exitoso

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’8 e il 9 giugno scorsi, si sono riuniti a Madrid un gran numero di operatori italiani e spagnoli per la manifestazione Vending Madrid, naturale replica dell’incontro svoltosi a settembre scorso a Firenze. In quell’occasione, ANEDA e CONFIDA, le associazioni spagnola e italiana della distribuzione automatica, avevano dato avvio ufficialmente ad un rapporto di scambio e collaborazione, volto a dare impulso al Vending di entrambi i Paesi. Accolti con caloroso senso di ospitalità, gli operatori italiani hanno avuto libero accesso all’Assemblea Generale di ANEDA, che ha dato avvio ad una serie di interessanti

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interventi presso il Teatro Gymage di Madrid. Tra questi, particolarmente coinvolgente la relazione del Prof. Cosimo Chiesa, professore di marketing alla IESE Business School, dal titolo "L'importanza dell'intelligenza emotiva nella vendita consultiva". Questo intervento ha dato spunto per importanti riflessioni sull’evoluzione dei comportamenti e della realtà stessa che ci circonda, in un mondo che cambia rapidamente. La serata è terminata sulla terrazza dello stesso teatro, dove tutti gli ospiti hanno partecipato ad un cocktail sulle alture di Madrid, con una splendida vista notturna della capitale spagnola.





Il giorno successivo, il gruppo italiano ha visitato la struttura della Easy Vending, una delle maggiori società di gestione spagnola, potendo apprezzare quanta tecnologia made in Italy venga da loro utilizzata per ottimizzare le procedure di gestione e il servizio ai clienti. Si è avuto modo, inoltre, di visitare alcune postazioni pubbliche presso l’Ospedale San Carlo di Madrid, dove l’offerta viene differenziata a seconda dell’utenza finale, con una batteria di macchine

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dedicata in particolare al Vending salutare. L’occasione è stata interessante per un confronto tra il modo di operare italiano e spagnolo e per rafforzare i legami professionali tra i due Paesi. La prima parte della giornata si è conclusa con un pranzo veloce presso una bella location, dove gli ospiti italiani hanno potuto apprezzare le famose tapas, piatto tipico della cucina spagnola.


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Dopo una breve pausa, tutti gli operatori sono stati accompagnati alla Finca L’Alquerìa, una splendida struttura nel verde, dove si è svolta la parte più interessante dell’evento con gli interventi di rappresentanti del settore di entrambi i Paesi. Sono state affrontate tematiche di reciproco interesse, anticipate dai saluti e dai ringraziamenti dei presidenti di entrambe le associazioni: Raùl Rubio per ANEDA e Piero Lazzari per CONFIDA. Subito dopo, gli interventi di Alessandra Zamperini, presidente delle imprese di gestione di CONFIDA, che ha presentato alcuni dati del recente studio di mercato italiano; Javier Ribera, direttore commerciale di Calidad Pascual,

che ha focalizzato l'attenzione sul vending salutare; Daniel Ros, direttore commerciale Italia e USA di Grefusa, che ha presentato la relazione "Cambiare per crescere", sottolineando quanto conti nella crescita di un’azienda la sua capacità di adeguarsi al cambiamento (della società, degli stili di vita, ecc.). Infine, sono intervenuti Michele ADT, direttore di CONFIDA, e Michele Evolvi, responsabile delle questioni giuridiche dell’associazione, che hanno rispettivamente affrontato gli argomenti “Il Vending, un mercato in evoluzione” e un aggiornamento sulla questione della trasmissione telematica dei corrispettivi. Al termine della conferenza, seguita con grande interesse da parte di tutti i partecipanti, gli ospiti hanno goduto di un cocktail in giardino, animato da musica tipica spagnola, al termine del quale si è svolta l’attesa Cena di Gala, impreziosita da uno straordinario spettacolo di flamenco. Non sono mancati i ringraziamenti agli Sponsor dell’evento, senza i quali non sarebbe stato possibile portare a conclusione un evento così complesso per la molteplicità e varietà dei momenti d’incontro: Lavazza, Laqtia, Flo, Grefusa, Covim, N&W, Bianchi, Fas, Velarte, Calidad Pascual, Gruppo Sem e Suzohapp. Vending Madrid ha senza dubbio contribuito a stringere ancor di più i rapporti tra Italia e Spagna, arricchendo le conoscenze e stimolando il confronto. Un format vincente, dunque, che dovrebbe spingere anche altre associazioni europee a trovare punti e momenti d’incontro stimolanti per la professione e per il settore in generale.



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