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L’editoriale di Fabio Russo

Visitare una fiera, è come andare al Luna Park: clima festoso, gente sorridente, tanti vecchi amici incontrati dopo lungo tempo, nuovi amici conosciuti, tante novità a fare dal stimolo al mercato e alla propria mente. Host 2017, con oltre 180.000 visitatori, si riconferma il più grande evento europeo dell'Horeca, con una quantità impressionante di novità (di cui in questo numero vi diamo conto) e con un ottimismo da parte degli addetti ai lavori come non si vedeva da un decennio. A farla da padrona, la tecnologia, che presa in prestito da molti settori industriali, sta riuscendo a far evolvere l'offerta dei produttori di attrezzature in modo sempre più intelligente e a favore dei servizi al consumatore, attraverso una gestione semplificata da parte degli operatori. Già, la tecnologia. In questo numero parliamo molto di tecnologia, ma anche delle nuove opportunità fornite al mercato grazie ad essa. Lo faremo anche nei prossimi numeri, seguendo il percorso iniziato già da qualche anno, per potervi fornire un'informazione quanto più completa possibile, al fine di mettervi nelle condizioni di prendere in considerazione le tante nuove possibilità di business disponibili e guardare con uno sguardo diverso alla naturale espansione della vostra attività. Quello che si sta chiudendo è stato un anno di transazione per il vending italiano. E in ogni caso, il mercato della distribuzione automatica continua a cambiare: il 2017 ha visto l'esordio della comunicazione dei corrispettivi all'Agenzia delle Entrate per le macchine automatiche e ha fatto da preludio per quelle non dotate di porta di comunicazione, che dal 1 Gennaio 2018 saranno assoggettate alla stessa disciplina. Parliamo di quelle adibite alla vendita (talvolta con sistemi semiautomatici) di prodotti non food definiti "alternativi" al vending, così come lo conosciamo in Italia. Anche in questo caso, le macchinose procedure imposte dall'AdE, aumenteranno alcuni costi di gestione che inevitabilmente si trasformeranno in aumenti per il consumatore finale. Il nostro intento per tutto il prossimo anno, sarà quello di accompagnarvi in questo percorso, affinchè le gestioni italiane restino adeguatamente informate sul tema, mettendole nelle condizioni di dialogare attraverso le argomentazioni più idonee con i propri clienti, al fine di giustificare l'aumento di alcuni prezzi di vendita che si renderanno indispensabili per poter far sopravvivere molte aziende. Il prossimo anno sarà anche quello in cui si terrà la fiera biennale della distribuzione automatica VENDITALIA 2018. Moltissime le novità già in preparazione. Le aziende fornitrici di attrezzature, prodotti, sistemi di pagamento e servizi hanno già iniziato a scaldare i motori e noi vi terremo informati attraverso il nostro quotidiano online Vendingnews.it su tutte le proposte con frequenti articoli. Il 2018, insomma, sarà un anno pieno di novità per tutti voi. Noi, nel frattempo, stiamo lavorando per offrirvi un'informazione sempre maggiore, ampliando sia i temi da proporvi che la diffusione di tutti i nostri strumenti.

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Il portale della distribuzione automatica

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SOMMARIO L’EDITORIALE di Fabio Russo pag. 5

DA DESIGN GROUP

ALBA TRAMEZZINI

Nuove sfide e ambiziosi progetti

Nuove referenze Vending per Alba Tramezzini

pag. 08

pag. 86

TOMRA - INTERVISTA CON GIOVANNI BUSSETTI

MICROHARD - INTERVISTA CON GIOVANNI BUSSETTI

Reverse Vending. La cultura del riciclo

“Ora non si naviga più nel buio…”

pag. 12

pag. 88

PRO.DU.CO. - INTERVISTA CON FRANCESCO DE FILIPPO

OPTO - PAYTEC - INTERVISTA CON FRANCESCO DE FILIPPO

Il Vending di generazione in generazione

Per pagare al d.a. alla velocità della luce

pag. 18

UNALTROCAFFÈ - INTERVISTA CON SALVATORE DE PIANO Sono i dettagli a dare unicità alla pausa caffè pag. 22

GRANULATI ITALIA - INTERVISTA CON MAURIZIO PINFILDI A lezione di cioccolato con Granulati Italia pag. 26

SPREAFICO - INTERVISTA CON GIACOMO SPREAFICO Dalla Meccanica all'Automation attraverso tre generazioni pag. 31

HOST2017 Dalla Meccanica all'Automation attraverso tre generazioni pag. 34

FLO Parola d'ordine: l'evoluzione continua pag. 76

HEART - INTERVISTA CON SEBASTIANO COCO Vent'anni dedicati all'innovazione tecnologica pag. 80

COGEM - INTERVISTA CON ING. ANTONIO MUNI Il Digital Signage made in Italy pag. 82

pag. 90

RECOVER pag. 91

LDG La formazione degli operatori. - Regole, tecniche e protocolli pag. 92

BILT - CON LUIGI TURE La “Cultura” dell'Acqua - La diffusione delle cartucce filtranti "usa e getta" pag. 93

ESPRESSAMENTE NECTA Un tour per mostrare l'incredibile gamma del Gruppo N&W pag. 94

VENDIBERICA Edizione da record per Vendiberica 2017 pag. 95

VENDING SOSTENIBILE Bergamo, cuore del Vending Sostenibile - Convegno Confida e Uni Bergamo pag. 95


Periodico bimestrale della distribuzione automatica Anno 2017 - Numero 31 Editore

A HOST 2017 Chiusura record con oltre 180.000 visitatori pag. 34

A.A.T. SPA - ORANFRESH BIANCAFFÈ SRL FIORE DI PUGLIA SPA CAFFÈ BORBONE - L'AROMATIKA SRL GRUPPO N&W BRITA SRL BIANCHI INDUSTRY SPA LUIGI LAVAZZA SPA D'AVINO ZUCCHERO SRL COMMERCIALE ADRIATICA SRL CAFFÈ MOAK SPA BILT SRL LOLLO CAFFÈ - DICAL SRL DIDIESSE SRL FABER ITALIA SRL DOLCIARIA FALCONE SRL CAFFÈ BARBARO - NUTIS SRL CONTI ESPRESSO MACHINE S. PASSALACQUA SPA CREMEO - CAFFÈ TRINCA SRL OFFICINA AROMATICA SRL NI.SI. SRL AROMA MACCHINE - DG SRL GRUPPO IZZO SRL WACACO SPINEL SRL EURODISPENSER SRL COVIM SPA BARILLA ZERICA SRL QUALITÀ ITALIA

Sede: Viale Gramsci, 17/b 80122 Napoli - Italia Partita IVA 06552741214 CCIAA 822695 Contatti con la redazione redazione@vendingnews.it Tel. 0810152150 Fax. 0810152151 Iscrizione al ROC n° 22385 dal 4 Maggio 2012 Direttore responsabile Francesco Ippolito Direttore editoriale Fabio Russo Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero: Francesco Ippolito Fabio Russo Flora Seta Anna Giordano Gianni Bianchi Riccardo Ceredi Emanuela Cimini Caterina Di Mauro Sara Di Pietro Miriam Minnucci Paolo Paris Valentino Paroncini Manuel Puppin Giuseppe Scaletta Emanuela Scotto Di Santolo Federica Stamerra Roberto Valentini Michele Ferraro

Stampa Tipografia TETI srl - Napoli Pubblicità: inferiore al 50%

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Numero 31 - Anno 2017 09:27

FAI SCATTARE LA MOLLA DEL SUCCESSO!

PRODOTTI FAMOSI PER UN SUCCESSO GARANTITO. Chewing gum, caramelle, snack al cioccolato protagonisti in comunicazione e top of mind nelle menti dei consumatori: la risposta perfetta e immediata ad ogni esigenza di freschezza, igiene orale o gratificazione. Perfetti Van Melle e Vending: seleziona il successo!

Vending News è una rivista tecnica dedicata alla distribuzione automatica. I manoscritti e le fotografie, anche se non pubblicati, non vengono restituiti

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e il 2016 è stato un anno di crescita eccezionale per la D.A. Design Group con l’assunzione di nuovi collaboratori e un’importante affermazione nel mercato europeo, il 2017 non è stato meno significativo. L’ampliamento e il perfezionamento della gamma, sia indoor che outdoor, nuove partnership con società di gestione non solo italiane e il nuovo sito ormai collaudato, hanno ulteriormente accresciuto la reputazione dell’azienda, pioniere in Italia nella progettazione e realizzazione di strutture destinate a rendere funzionale e di grande impatto estetico il corner automatico dedicato alla pausa caffè, in ambito sia pubblico che privato. Presente con le proprie strutture in tutte le grandi stazioni e negli aeroporti italiani ed europei, oltre che nelle aree Vending di moltissime aziende, la D.A. Design Group ha ampliato ulteriormente la produzione, realizzando strutture di grande appeal destinate al mondo dell’Ho.Re.Ca. Ci riferiamo a quei Coffee Corner che tendono a ricostruire l’atmosfera delle caffetterie, vestendo la macchina da caffè, solitamente nella versione a cialde e capsule, con una struttura interamente made in Italy funzionale e dotata di servizi di conforto, che l’azienda ha chiamato RendezVous. Questo concept, totalmente italiano così come sono made in Italy i materiali utilizzati, risponde perfettamente alle esigenze delle aziende più moderne, tese ad accrescere il benessere dei propri dipendenti attraverso una serie di benefit, tra i quali appunto un corner in cui staccare dal

ritmo frenetico del lavoro, rilassarsi e ricaricarsi per proseguire la propria giornata. Il tutto a totale beneficio della resa produttiva: secondo il Rapporto 2017 – Velare Index piccole-medie imprese, promosso da Generali Italia che ha analizzato il livello di welfare in 3.422 piccole medie imprese italiane, maggiori sono le iniziative dirette al benessere dei dipendenti, migliori sono i risultati dell’attività (+60% nel 2017 rispetto al 2016). Le soluzioni proposte da D.A. Design Group rispondono perfettamente a questa filosofia aziendale e, in tal senso, supportano le imprese affinché i risultati del business migliorino attraverso la serenità e il benessere dei collaboratori.


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Che siano destinate al Vending, all’Ho.Re.Ca. o all’O.C.S., quel che accomuna le strutture realizzate dalla D.A. Design Group è la sobrietà e l’eleganza delle linee; la flessibilità, sia in fase di installazione che nelle modifiche che dovessero rendersi necessarie nel tempo; la robustezza dei materiali; la dotazione di elementi di ser­vizio (contenitori per la differenziata, wifi, punti di ricarica per cellulari e pc, e così via); la blindatura e l’estetica delle soluzioni outdoor. Completa tutto questo la capacità tecnica e progettuale di realizzare strutture “su misura” che soddisfino ogni esigenza del cliente per ciò che attiene il corner caffè che desidera per la sua azienda. Su queste collaudatissime premesse e proiettata verso una sempre maggiore internazionalità, la D.A. Design Group ha compiuto un ulteriore importante investimento in risorse umane, chiamando in azienda Leonardo Valle, che da gennaio 2018 ricoprirà il ruolo di Direttore Generale. Manager di lunga esperienza in uno dei più grandi gruppi industriali statunitensi e nell’industria italiana, il suo compito sarà quello di accelerare il processo di internazionalizzazione attraverso una proposta commerciale sempre più accattivante, sia dal punto di vista estetico che dal punto di vista tecnologico. “Se i distributori automatici di ultima generazione, le cosiddette Smart Vending Machine che rap-

presentano il futuro del Vending, saranno sempre più connesse ed interattive, gli allestimenti in cui verranno accolte, non potranno essere da meno. Le strutture devono rispondere in maniera altrettanto smart, sia nel dare risalto alle macchine in ambito pubblico, che nel dare un tocco di eleganza ai coffee corner delle aziende private.” Con questa affermazione, Leonardo Valle mostra tutto il suo entusiasmo per la nuova sfida professionale che sta per intraprendere e per il Settore, dal quale ammette “sono sempre stato affascinato.” Alla domanda “Cosa l’ha spinta ad accettare la proposta della D.A. Design Group?” Valle risponde: “In D.A. Design Group ho trovato un’attenzione particolare per i dettagli, fondamentale perché un prodotto si distingua da tutti gli altri offerti dal mercato. E poi la volontà di portare il Made in Italy nel mondo in un settore che non è né food, né moda, né automotive. Una sfida, dunque, ancora più ambiziosa. E a me le sfide affascinano…” E sulla prossima edizione di Venditalia. Valle conclude così: “D.A. Design Group ha già in progetto uno stand ricco di soluzioni e saprà mostrare al Vending italiano ed internazionale di aver intrapreso un nuovo entusiasmante percorso. Mi auguro di poter dare il mio contributo in ogni step del cammino che abbiamo progettato.”




Reverse Vending. La cultura del riciclo

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uando si parla di Vending Sostenibile ci si riferisce soprattutto a quelle aziende del comparto che si distinguono per aver messo in campo azioni e progetti tesi a ridurre l’impatto sull’ambiente dei processi intrinseci all’attività. Dotarsi di automezzi ecologici o di pannelli solari, solo per fare qualche esempio, è una piccola parte di quanto è possibile fare in questa direzione e le società di gestione sono quel segmento del Settore che, più di ogni altro, può apportare un importante contributo alla salvaguardia dell’ambiente. Se solo pensiamo agli oltre 3 miliardi di bevande calde e alle oltre 900.000 bevande fredde consumate ai distributori automatici - senza considerare i 4,5 miliardi di capsule di caffè esauste in plastica e alluminio - possiamo farci un’idea del numero di bicchieri di plastica, di bottiglie in pet e di lattine che ogni anno il Vending immette nel circuito dello smaltimento dei rifiuti. Quest’immensa mole di contenitori solo raramente viene correttamente smaltita e, men che meno, avviata al recupero e al riciclo: in quante scuole, in quanti luoghi pubblici in cui siano presenti distributori automatici troviamo anche i contenitori per la raccolta differenziata? Pochissimi. E, anche nelle strutture in cui ve ne sono perché se ne fa carico lo stesso gestore, a volte obbligato da cavilli del capitolato d’appalto o da accordi con la direzione delle strutture, quanto funzionano? Ovvero: chi ha il compito di sostituire i sacchi pieni, li smaltisce correttamente nei cassonetti pubblici? Non sempre e, spesso, non per cattiva volontà, quanto semplicemente perché in molti Comuni, i cassonetti non sono presenti o sono insufficienti o posti troppo lontano. E ancora: all’interno delle locazioni che accolgono i distributori automatici, l’utenza è sufficientemente istruita su come conferire correttamente i rifiuti, affinché non venga vanificata l’intera raccolta differenziata?

Le problematiche legate a questo tema, che è etico e civile, sono tante e coinvolgono da vicino le società di gestione (oltre che le strutture) che non possono ignorare i danni all’ambiente arrecati dal fine ultimo della loro attività: la vendita automatica. Per usare un gioco di parole, crediamo che solo il Vending possa dare una concreta risposta al Vending, ossia che solo le macchine possano dare una risposta corretta a questa problematica. Ci riferiamo al Reverse Vending, vale a dire a quel sistema che mette a disposizione macchinari atti a ricevere le varie tipologie di rifiuto, incentivando l’utenza attraverso un tipo di esperienza se vogliamo anche ludica e il riconoscimento di un bonus o di uno sconto, di minima entità ma sufficiente per spingere alle buone pratiche. Il resto, vale a dire, la chiusura del cerchio con il corretto conferimento delle varie tipologie di rifiuto è compito di chi le gestisce. Del Reverse Vending se ne parla ormai da qualche anno, seppure come di una novità dei Paesi Nordeuropei, una rarità nel nostro. In realtà, questo particolare segmento del Vending sta crescendo anche in Italia per presenza (secondo alcune stime se ne contano un migliaio) e per popolarità, grazie a macchine che per tecnologia e design ben si armonizzano all’interno dei coffee corner. Vanno però fatti dei distinguo, poiché non tutte le Reverse Vending Machine svolgono la loro funzione in maniera ottimale. Per approfondire il tema, abbiamo scelto la TOMRA, leader mondiale con 85.000 macchine installate in oltre 40 Paesi, con il suo rivenditore esclusivo per l’Italia, la 3B Consulting di Alessandria, che sta compiendo un eccellente lavoro sul territorio per diffondere quella che potremmo definire “la cultura del riciclo”. Ne parliamo con Giovanni Bussetti, General Manager dell’azienda.


Il vostro slogan e il vostro brand “Love Recycling” sintetizzano un’ideologia, un modo di pensare e agire. Ce lo illustra? Love Recycling è il format studiato e realizzato in collaborazione con Fabrizio Giordanengo che cura la parte commerciale e marketing della nostra mission all’interno della 3B Consulting; ha per obbiettivo non solo la commercializzazione delle Reverse Vending Machine di TOMRA ma anche, nel prossimo futuro ed una volta sperimentata concretamente “in house”, una formula in Franchising, in modo da diffondere in maniera capillare un sistema che è anche e soprattutto una cultura delle buone pratiche. Come nasce la 3B Consulting e in che modo interagisce con la casa madre TOMRA? In occasione di un viaggio in Germania avevo notato l’esistenza del “sistema del deposito” applicato ai contenitori di acque, bibite e birre su tutti i vuoti sia recuperabili “refillable” che non e la cosa mi aveva incuriosito. Ero in transito all’aeroporto di Francoforte e mi sono sentito chiedere 20 centesimi di cauzione per una bottiglietta di acqua! Al mio commento stupefatto mi hanno confermato che mi sarebbe stata rimborsata al momento della restituzione della bottiglia vuota. Fabrizio, invece, veniva da esperienze di franchising anche nel settore delle Reverse Vending ed unendo le forze è nato Love Recycling e il contatto con TOMRA, riconosciuto come leader mondiale del settore, che non aveva mai guardato con attenzione ed interesse al mercato Italiano non essendovi qui il “sistema del deposito” e la cultura del riconoscimento del prodotto. La grande esperienza di TOMRA - la prima RVM di TOMRA nasce nel 1972 prodotta dai fratelli Tore e Petter Planke - e l’avanzata tecnologia del riconoscimento del rifiuto, che è un plus delle macchine TOMRA, ci hanno convinto che fosse il referente giusto per sviluppare il nostro progetto. Ovviamente, la Grande Distribuzione Organizzata è il primo fruitore in assoluto nei Paesi dove il deposito sul vuoto è Legge. Il settore del Vending ha secondo noi una grandissima potenzialità, certificata dall’interesse dimostrato lo scorso anno nel corso della nostra partecipazione a Venditalia, dove eravamo ospiti dello stand della Intel, che ha voluto mettere in evidenza la sofisticatezza delle macchine TOMRA e la possibilità di sviluppare business attorno al recupero dei rifiuti, se eseguito correttamente.

idonea. UNO Promo permette di riconoscere e separare due linee di prodotto con il sistema “sure return”. Siccome funziona a 220 V. è monofase e quindi facilmente collocabile ovunque. Con il grande schermo touch permette di far ciclare sul monitor informazioni, pubblicità, promozioni e quindi è dotata di una funzione di marketing importante. I sofisticati sistemi installati permettono altresì di prevedere in maniera random la vincita di omaggi, buoni consumazione ecc. Quindi solo spazio alla fantasia. La UNO Promo ha, inoltre, come vantaggio le dimensioni ridotte ma, non compattando il materiale, necessita di più frequenti passaggi per lo svuotamento. Operazione che può essere combinata con la ricarica del distributore automatico. Abbiamo in passato effettuato un test molto positivo con una primaria azienda del Vending presso un importante centro direzionale nell’hinterland milanese. Purtroppo l’esperienza non ha avuto seguito per un cambio del management ed il nuovo ha perseguito poi altre strategie. Rispetto ai competitor, quali sono i punti di forza delle Reverse Vending Machine di TOMRA? Il punto di forza delle macchine TOMRA sta nella tecnologia del riconoscimento e per questo motivo l’azienda è leader di mercato nelle nazioni in cui esiste il sistema del deposito come la Germania, dove sono installate oltre 27.000 macchine, dalle più semplici alle più complesse che utilizzano tecnologie sofisticate. Queste macchine sono assolutamente precise perché i contenitori vuoti in Germania ed in altri Paesi rappresentano soldi! La versatilità delle macchine, la velocità e l’accuratezza del riconoscimento e l’alto livello di compattazione (per i modelli che riducono il volume dei contenitori di oltre 7 volte) sono le caratteristiche salienti delle Reverse Vending Machine TOMRA. Il software dedicato ed unico permette, ad esempio, di recuperare solo i vuoti dei prodotti venduti da uno specifico

Nello specifico quali sono le macchine adatte ai coffee corner automatici? Il modello UNO Promo di TOMRA, una macchina entry level che non compatta ma che si presta ad essere elegantemente vestita con il brand desiderato, è sicuramente la più

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punto vendita della GDO riconoscendo il prodotto per codice a barre e/o forma. Queste macchine possono riconoscere, smistare e recuperare fino a 60 conferimenti al minuto. Oltre a ciò, emettono report giornalieri, settimanali e mensili assolutamente precisi: alla fine della giornata di lavoro i vuoti recuperati devono corrispondere ai soldi rimborsati. In Italia, tali report sono spendibili presso le autorità competenti per la certificazione della raccolta ed elevano il livello della raccolta differenziata permettendo, ove possibile, di ottenere anche sconti e/o rimborsi sulla TARI.

rispetto al suo valore effettivo. E consideri che vi sono casi in cui le Reverse Vending Machine TOMRA recuperano oltre 5.000 contenitori al giorno! In altri casi, con il concorso e l’accordo del Comune o della Azienda Municipalizzata di turno si prende in considerazione anche il valore del pet e/o dell’alluminio recuperato che, essendo pulito grazie ai sistemi di rilevamento delle Reverse Vending Machine TOMRA, assume anche un valore economico sotto forma di pagamento del PET e dell’alluminio recuperato (per il PET pulito possono essere riconosciuti circa 400 turo a tonnellata)

Avete prestato molta cura al design dei modelli destinati a rifiuti come bicchieri e lattine, quelli più adatti al settore Vending. Hanno caratteristiche tali da permetterne l’inserimento nelle strutture allestite? Assolutamente sì! Ad esempio la UNO Promo di cui ho parlato prima è la macchina che meglio si integra a fianco dei distributori automatici per dimensioni e caratteristiche. Va da sé che a fronte di progetti concreti ed importanti ci metteremo a tavolino per studiare le soluzioni più adatte alle necessità del partner con cui andiamo ad operare affinché vi sia una perfetta integrazione.

Fin dove può arrivare il livello di riconoscimento dei materiali? L’alto livello di sofisticazione delle macchine TOMRA permette addirittura il riconoscimento e l’eventuale divisione del pet bianco da quello colorato e sarebbe ideale per la raccolta destinata al riciclo dedicato. A prescindere dal discorso di fidelizzazione del cliente, l’obbiettivo fondamentale è la protezione e la salvaguardia del nostro Pianeta che troppo spesso viene posto in secondo piano. Per noi e soprattutto per le future generazione dovrebbe rivestire un’importanza capitale. A tal riguardo trovo che un highlight di TOMRA interpreti benissimo questa situazione: “35 miliardi di contenitori usati di bevande vengono catturati ogni anno dai nostri cassonetti intelligenti (RVM). L’emissione di gas serra evitata è pari all'emissione annuale di 2 milioni di autovetture che percorrono ciascuna 10.000 chilometri.”

In che modo le Reverse Vending Machine possono incentivare i consumatori? Bisogna secondo noi prevedere il riconoscimento di forme incentivanti che più importanti sono, più attraggono! Abbiamo casistiche ove la Reverse Vending Machine opera solo in base all’aspetto incentivante: ad esempio riconoscendo 1 euro a fronte dello scontrino rilasciato dalla macchina per il conferimento di 5 contenitori vuoti. Questo scontrino è spendibile presso il circuito di esercizi convenzionati effettuando una spesa di 25 Euro e multipli. È all’incirca il 4% di sconto, un bonus che aumenta in maniera incredibile il flusso di clienti negli esercizi convenzionati e la redditività, in quanto chi entra in un locale per usufruire del buono non spende quasi mai il minimo stabilito, i 25 euro di cui parlavamo prima. Di conseguenza, per il titolare dell’attività il buono ha un’incidenza minore

Per il gestore, voler inserire una reverse vending machine in una sua locazione rappresenta un ulteriore costo, non ammortizzato e non ripagato dalle vendite. Approfondisce questo tema dal punto di vista dei costi? Faccio l’esempio di un caso recente di installazioni effettuate con l’accordo del Comune. Un punto vendita della Grande Distribuzione Organizzata di un Comune ha acquistato con la formula della locazione operativa due macchine UNO Promo, installandone una all’interno della sua struttura ed una presso la sede del Comune. Quella del Comune recupera il pet e riconosce uno sconto sulla TARI al punto vendita della GDO che, a sua volta, con lo sconto paga la rata della locazione operativa. I cittadini di quel Comune che conferiscono il pet nella Reverse Vending Machine TOMRA ricevono dalla macchina uno scontrino bonus che utilizzano per fare la spesa presso quel supermercato che così incrementa le vendite, mentre il Comune aumenta il proprio livello di raccolta differenziata, incassa dalla vendita di pet pulito, chiudendo così il cerchio virtuoso. Nel settore del Vending ritengo che l’installazione di una Reverse Vending Machine Tomra nella batteria dei distributori possa tradursi in un appeal supplementare di successo perché mette in moto un circuito fidelizzante che può ad esempio coinvolgere gli esercizi commerciali, dove spendere i buoni rilasciati dalle macchine a fronte del conferimento dei vuoti risultanti dalle consumazioni ai distributori automatici. Queste sono solo un paio di idee da sviluppare ed implementare. Quel che è certo è che se riconosciamo qualche cosa a fronte di un rifiuto, il progetto avrà successo e sarà virale. Trasformare il rifiuto in risorsa è fattibile ed importante.


In generale, atteso che una reverse vending machine per il gestore rappresenta un costo, quali sono per lui i vantaggi? Il vestito “green” che si può indossare utilizzando le Reverse Vending Machine di TOMRA è vero e certificato. Inoltre, penso che prevedere nel pacchetto di locazione Vending una Reverse Vending Machine potrebbe essere un ulteriore incentivo ed elevare i livelli di differenziata delle Aziende in cui si effettua il servizio Vending. Gli schermi di cui le Reverse Vending Machine sono dotate permettono, inoltre, di passare informazioni, messaggi e pubblicità, che potrebbe esser a pagamento e quindi ammortizzare l’investimento sostenuto. Proponete anche una formula in franchising? Come accennato, è previsto anche un format Love Recycling in franchising che stiamo testando “in house”. Appena avremo risposte certe e certificate metteremo il

progetto a disposizione dei futuri franchisee. Riteniamo fondamentale essere attendibili, fornire dati replicabili e seguire i primi affiliati in maniera impeccabile per la loro e la nostra soddisfazione. Secondo lei, i gestori italiani sono pronti a questa rivoluzione sostenibile? Si sa che chi primo arriva meglio alloggia ed io sono convinto che i primi che sposeranno il riciclo incentivante avranno vantaggi rispetto agli altri. Noi stiamo faticando ad imporre la nostra tipologia di lavoro basata sula certezza del rifiuto recuperato, sulla certificazione del recupero, sulla pulizia del rifiuto e sulla interattività con il cittadino che deve comprendere quale sia l’importanza del corretto conferimento dei rifiuti per il nostro Pianeta. Se poi riesce anche ad ottenere vantaggi, non avremo più rifiuti per le strade, svilupperemo il concetto di pulizia ed economia, parteciperemo fattivamente alla salvaguardia del nostro pianeta avviando i contenitori vuoti al riciclo e non all’incenerimento, sviluppando veramente una cultura. Mi ha fatto riflettere, in occasione della disfatta della nostra Nazionale con la Svezia, la foto comparsa sui giornali dell’allenatore della Svezia che, alla fine della gara e prima di uscire dallo spogliatoio, ha raccolto tutte le bottiglie di plastica lasciate dai suoi giocatori per smaltirle nei cestini. Penso sia una grande lezione di civiltà assolutamente da replicare e condividere.

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È immaginabile che del sistema reverse si faccia carico un’azienda dedicata, la quale prende accordi con i gestori per inserire le macchine nelle sue locazioni? Assolutamente sì e quanto sopra esposto, grazie alla tecnologia TOMRA, dimostra che non vi è limite alla fantasia e allo sviluppo. Gli operatori del Vending sanno benissimo e meglio di noi quali corde toccare per sviluppare progetti vincenti e ad hoc. Noi possiamo essere al loro fianco, supportare e sviluppare idee nell’interesse comune.

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Il Vending di generazione in generazione

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ranco De Filippo, classe ’47, è uno di quelli che il Vending l’ha fatto, un pioniere del Settore, del quale ha vissuto tutta l’evoluzione e che ancora oggi ne è parte attiva. All’età di 19 anni venne assunto come impiegato all’Università di Pisa. Nel suo tempo libero, essendo un appassionato di lettura, tra le varie riviste del periodo, fu incuriosito da un articolo di un mensile dell'epoca, la famosa Selezione Reader's Digest, cha parlava di macchinette da caffè. Decise quindi di recarsi alla Faema e di parlare con il responsabile, spiegando le ragioni che lo avevano spinto ad interessarsi a quel settore. In quel periodo si parlava di “macchinette” e non di Vending come oggi lo intendiamo. La Faema, a seguito dell’incontro, decise di concedere a Franco De Filippo un primo carico di macchinette da piazzare sul mercato, ed un credito che gli permise di incominciare, pur non avendo disponibilità di grossi capitali. Sfruttando le proprie amicizie e conoscenze all’interno della struttura universitaria, Franco riuscì a collocare con estrema facilità numerose macchinette che venivano inviate in grandi quantitativi dalla società Faema. Viste le numerose richieste sul territorio toscano, nel 1972 Franco De Filippo creò la sua prima società denominata FDF di Franco De Filippo. Dopo circa trent’anni di attività nel settore della distribuzione automatica entrò a far parte della società Smail srl, con la quale ampliò la propria operatività nelle province di Lucca, Pisa e Livorno, facendo diventare la Smail la società

Franco De Filippo

Francesco De Filippo

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di gestione più grande della Toscana. A seguito del raggiungimento della maggiore età dei figli Francesco e Franco Guido e vista la loro crescita nel settore, decise di uscire dalla Smail per affiancarli nella distribuzione automatica. Venne così rilevata dai figli la società Pro.Du.Co. srl, di cui oggi sono amministratori, che nel corso degli anni successivi è stata adeguata al settore del Vending. Attualmente riveste il ruolo di supervisore, non risparmiando consigli e lasciando che i figli gestiscano l’attività in prima persona, data la passione e la dedizione con la quale la svolgono. Ne parliamo proprio con Francesco, 30 anni, figlio maggiore di Franco, col quale affrontiamo vari aspetti di questo mestiere che certo oggi è molto diverso dai tempi in cui il papà ha cominciato. La Pro.Du.Co. è un’azienda giovane che beneficia dell’esperienza ultra quarantennale di papà. Come riuscite a conciliare gli inevitabili scontri generazionali? Ha colpito nel segno! Papà è stato ed è per noi fonte di impagabili consigli, data l’esperienza, ma appartenendo ad una diversa generazione del Vending, vengono fuori idee contrastanti dove lo scontro è inevitabile. Ma, sul filo del ragionamento, riusciamo sempre a trovare il punto di accordo e, solitamente, i contrasti si risolvono di conseguenza. Molto della nostra crescita in azienda è la conseguenza di quanto abbiamo acquisito, osservando l’operatività e le scelte da lui compiute. L’esperienza diretta ha

Franco Guido De Filippo


fatto il resto: già da piccolo, soprattutto in estate quando la scuola finiva, andavo a lavorare in azienda e a 15 anni ho cominciato a svolgere vere e proprie mansioni.

prodotto, si offre un servizio di qualità, il cliente non sente il bisogno di cercare altrove, soprattutto dove troverebbe il prodotto ma non il servizio.

Quindi ha iniziato la sua gavetta, senza i privilegi dell’essere figlio di Franco… Sicuramente sì, e questo vale anche per Guido, mio fratello. Ho fatto il caricatore, il tecnico, il magazziniere, fino a ricoprire oggi un ruolo di maggiore responsabilità nella gestione dell’attività. Abbiamo 16 dipendenti, dei quali 7 caricatori, 2 tecnici esterni ed uno interno, una persona che si occupa dell’O.C.S. e altre impiegate nell’amministrazione. Siamo una squadra con ruoli ben definiti ma, se c’è bisogno, torno a fare il caricatore!

A questo proposito, qual è la sua opinione sui negozi specializzati? Dal punto di vista imprenditoriale, credo che se si ha un locale di proprietà con una buona collocazione sul territorio e una gestione alle spalle, il negozio specializzato potrebbe essere un interessante investimento ed una valida opportunità di guadagno. Ma se bisogna pagare un affitto per il locale, lo stipendio all’addetto alla vendita, oltre alla merce, con i prezzi al pubblico che si dovrebbero applicare per essere competitivi nell’inflazionato mercato del porzionato, si corrono seri rischi che il business sia un flop. Per questo motivo, non nutro molta fiducia in questo tipo di investimento che persino noi abbiamo deciso di non fare. Abbiamo scelto una via di mezzo, organizzando all’interno della nostra gestione uno show room aperto al pubblico, dove i nostri clienti possono venire per rifornirsi di caffè, macchine e quant’altro.

Parliamo dell’attività: quanto Vending e quanto O.C.S.? Direi che la Pro.Du.Co è attiva all’85% nel Vending e per un 15% nell’O.C.S. avendo in entrambi i rami solide aziende fornitrici, come Necta e Fas per i distributori automatici, Coges e Nayax per i sistemi di pagamento e, per l’O.C.S., Mitaca, Lavazza, Covim. Insomma, aziende importanti che ci garantiscono la qualità dei prodotti con i quali lavoriamo. Restando sull’O.C.S., quanto è stato importante per voi avere un partner come Mitaca che ha un sistema chiuso poco “attaccato” dall’universo dei compatibili? È stato molto importante proprio nella fase di avvio, per sviluppare il mercato del porzionato con un sistema che ci rendesse meno attaccabili. Abbiamo poi deciso di affidare il servizio O.C.S. ad un collaboratore che, oltre ad occuparsi della raccolta degli ordini e delle consegne, svolgesse un lavoro di customer care, chiamando i clienti e chiedendo le loro soddisfazioni in merito al prodotto consegnato ed al servizio offerto. Un sistema che ci ha aiutato a capire quali sono le esigenze dei nostri consumatori e, di conseguenza, a migliorarle dove necessario. Riuscire a fidelizzare i clienti con prodotti inflazionati come le cialde e le capsule, vendute in tutti i canali, in primis nell’e-commerce, non è facile. Ma abbiamo appurato che se, oltre al

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Per esempio quali sono i problemi? Il fatto è che il cliente diventa sempre più esigente, vorrebbe distributori sempre nuovi e di ultima generazione, magari connessi a internet, sistemi di pagamento innovativi, come le app o i lettori di carte di credito; vorrebbe trovare nelle macchine tutte le ultime novità di prodotto, per non parlare dei prodotti cosiddetti salutari e quindi yogurt, frutta, snack vegani. La verità è che il mondo è cambiato e sono ormai pochissimi quelli che si accontentano di macchine vending tradizionali. E, a mio avviso, non è una questione generazionale: dal 15enne al 70enne, tutti sono abituati ad usare il cellulare come un pc, ad informarsi via smartphone e, non ultimo, a pagare in questo modo tutto quello che acquistano. Di conseguenza, vorrebbero poter usare il cellulare anche come mezzo per interagire e per pagare sul distributore automatico.

È cambiato quindi il rapporto gestore/distributore automatico/consumatore? Certamente! Oggi non basta più rifornire la macchina e tenerla pulita, cosa che comunque resta fondamentale, ma occorre relazionarsi col cliente soprattutto per quel che riguarda l’offerta prodotto, che non è limitata al caffè, ma comprende snack, tramezzini, yogurt, frutta, ossia una gamma di prodotti ampia che, come dicevo prima, il cliente vorrebbe trovare nel distributore automatico della sua azienda. È chiaro che se si è in grado di rispondere a tutte queste esigenze, si riesce a mantenere il cliente nel tempo. Il gestore deve quindi poter offrire un servizio a 360 gradi che, in una parola, posso definire di qualità: del prodotto, del distributore e del servizio. Pensando al Vending del futuro, cosa si sentirebbe di consigliare ai suoi colleghi? Ci sono cose basilari come la rapidità del servizio, l’igiene, un rapporto cordiale e aperto con il cliente. Ma questo ogni gestore lo sa. Per il futuro, credo che vadano fatti investimenti soprattutto in distributori automatici, affinché siano sempre più accattivanti per il consumatore, nonché in sistemi di pagamento innovativi, come le app per smartphone. Lo dico per esperienza: l’inserimento di questi sistemi di pagamento alternativi al consueto uso di monete, ha incrementato notevolmente le vendite da distributori automatici. Quindi, la tecnologia smart, a mio avviso, risulta essere il futuro nel Vending.

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Il Vending costituisce la parte più consistente dell’attività della Pro.Du.Co. A suo avviso, quali sono oggi i maggiori problemi per un gestore? Il primo che mi viene in mente riguarda i bandi di gara, un vero stillicidio. Quando vi partecipi, ti trovi sempre davanti concorrenti che offrono prezzi improponibili, spesso molto bassi, sui prodotti a base d’asta, dove diventa impossibile vedere un margine di guadagno. Per questo motivo, la nostra azienda preferisce lavorare nel settore privato, dove, pur non mancando problemi, ci sono maggiori soddisfazioni.



Sono i dettagli a dare unicità alla pausa caffè

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Il vostro obiettivo è di coprire tutti i canali distributivi. In quali siete presenti? Unaltro riesce a soddisfare ogni esigenza e richiesta, la gamma dei nostri prodotti va dalla cialda in carta filtro ai vari compatibili in capsula (Lavazza*, Nespresso*, Lavazza a modo mio*, Dolce Gusto*), dal caffè in grani miscele Bar e Vending al macinato fresco. Qual è il vostro punto di forza?

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Su quali presupposti è nato il brand Unaltro? Partendo da un concetto fondamentale, ovvero che nel variegato mondo delle torrefazioni la qualità è l’unico elemento capace di fare la differenza, l’azienda ha messo al centro della sua mission il concetto di “pausa caffè” che per noi è una priorità. L’obiettivo è quello di essere ambasciatori dell’importanza della pausa caffè in Italia e nel mondo ed è per questo motivo che non ci limitiamo soltanto a produrre le nostre miscele, ma ci spingiamo oltre, perseguendo l’ambizione di promuovere la sua cultura e i suoi benefici. In buona sostanza, la nostra missione è aiutare le persone a vivere meglio, promuovendo il vero sapore della pausa: fermarsi e regalarsi momenti in cui si fa ciò che si ama.

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naltro è un brand di proprietà della DASCA srl, che connota caffè di qualità e dà molta importanza alla comunicazione come strumento per diffondere la sua immagine e soprattutto l’autentica cultura del caffè. Per stabilire un dialogo diretto con i consumatori, l’azienda presta grande attenzione ai dettagli, nella consapevolezza che un’immagine coordinata sia indispensabile per affermare il brand nel mercato. Per conoscere più da vicino questa realtà, incontriamo Salvatore De Piano, direttore commerciale della Dasca Srl.

Il nostro punto di forza, come dicevo prima, è la qualità del nostro espresso, del risultato in tazza, punto d’arrivo di un percorso che l’azienda compie a partire dalla selezione dei migliori caffè: arabiche e robuste scelte per creare l’aroma ricco e persistente delle nostre miscele, capaci di rendere intenso il piacere di ogni pausa. A questo proposito, quali sono le vostre miscele? Ne abbiamo 6 per accontentare tutti i palati, anche più esigenti: • Italian - una miscela dall’aroma intenso, gusto forte e deciso, come un uomo di mare. Composta da pregiati chicchi di robusta. • Deluxe - una miscela dal gusto forte e inconfondibile, come un body builder. Un’accurata selezione di caffè arabica e robusta. • Royal - una miscela dal gusto unico e dall’aroma persistente, dolce e delicato come una giovane donna in riva al mare.

*I marchi citati non appartengono alla Dasca srl né ad aziende ad essa collegate


• Positano - una perfetta combinazione tra dolcezza e finissima acidità, dall’aroma vivace e penetrante, come un giro in barca con gli amici. • Premium - una miscela dal gusto morbido e raffinato, ottenuta da caffè arabica 100%. Raffinata come un capo sartoriale. • Deca - la perfetta combinazione tra dolcezza e corposità, come una donna in dolce attesa. Per ogni miscela ha usato come esempio un’immagine, un carattere, una figura. Come mai? Vede, nell’elaborare le nostre miscele, nel proporzionare i chicchi abbiamo voluto dare loro una personalità precisa, associando ad ognuna l’idea del consumatore che avevamo in mente. Non a caso il decaffeinato evoca la donna in attesa, figura che richiama la dolcezza della nostra miscela, o il Premium un capo sartoriale, con il quale condivide la raffinatezza, ma anche la cura artigianale impiegata per realizzare questo caffè così pregiato. Lo sviluppo di ogni nostra miscela è un percorso fatto di concetti e sensazioni, alla fine del quale l’obiettivo da conquistare è il consumatore, colui che deve godere del risultato dei nostri sforzi. Non a caso, la nostra comunicazione sottolinea quest’aspetto che conferisce una precisa personalità ad ognuno dei nostri caffè. Tutto questo lavoro vi ha portato a coprire più canali e non solo in Italia. Dove siete presenti? Attualmente i nostri prodotti sono commercializzati in tutta Italia e anche all’estero, ma siamo alla continua ricerca di nuovi partner che come noi vogliano rendersi ambasciatori della pausa nel mondo.

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Quanto contano le fiere per la diffusione del brand? Le fiere sono molto importanti, sono un modo per far apprezzare il nostro impegno e far passare il nostro nuovo modo di concepire la pausa. Dopo il successo di Host Milano di ottobre ci stiamo preparando per la prossima edizione di Venditalia a giugno 2018, dove porteremo l’intera gamma Vending con qualche novità che riserveremo agli operatori del settore. Naturalmente vi aspettiamo!

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A lezione di cioccolato con Granulati Italia

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el 1982 Oscar Nesta fonda Granulati Italia, azienda bergamasca specializzata nella trasformazione di semilavorati per l’industria alimentare. La continua ricerca delle più avanzate tecnologie di istantaneizzazione e granulazione dei prodotti alimentari, unita alla dedizione e alla passione del management, hanno fatto della Granulati Italia una società leader del comparto, soprattutto del private label, core business dell’azienda. Oggi con le figlie di Oscar Nesta, Erika e Patrizia, l’azienda si proietta verso nuove sfide nel mercato nazionale ed internazionale dei prodotti solubili. La tecnologia e la continua ricerca di materie prime di qualità fanno della Granulati Italia un punto di riferimento per tutti i canali distributivi: dalla GDO all’Ho.Re.Ca. alla Distribuzione Automatica, dove l’azienda è presente col marchio Boston. Non meno importanti la Divisione Gelaterie con il marchio Gelatitalia, che vanta una rete vendita capillare in Italia, e la catena di yoguterie in franchising col marchio Yogorino, che ha superato quota 200 punti vendita nel nostro Paese. L’azienda ha mostrato nel tempo una spiccata capacità di prevedere e prevenire i gusti dei consumatori, e di conseguenza i trend del mercato, lanciando prodotti innovativi. Come è accaduto con il caffè al ginseng che, da prodotto di nicchia, è diventato oggi uno dei più richiesti: grazie allo studio di ricette uniche ed esclusive, basate sulla scelta accurata delle migliori materie prime, Granulati Italia oggi è il maggiore produttore in Italia di caffè al ginseng. Oltre 10 milioni di chilogrammi di prodotti destinati a più di 30.000 clienti serviti con proprio marchio o in private label, permettono a un milione e mezzo di consumatori nel mondo di apprezzare il gusto e la qualità dell’infinita varietà di referenze a portafoglio. Anche nel canale Vending, con il marchio Boston, l’azienda offre una vasta gamma di prodotti di qualità. Siamo

Maurizio Pinfildi con Erika Nesta

convinti che i prodotti più che raccontati vadano provati, affinché se ne possano apprezzare tutte le caratteristiche organolettiche e qualitative. Abbiamo perciò deciso di scegliere un preciso prodotto, la cioccolata, sul quale Granulati Italia ha continuamente lavorato per arrivare agli alti standard qualitativi di oggi e ad una macchinabilità “senza intoppi” fondamentale nel Vending. Il nostro interlocutore è Maurizio Pinfildi, responsabile commerciale Italia per i canali Vending e Ho.Re.Ca., un ruolo a cui è arrivato dopo un lungo percorso in aziende primarie del comparto alimentare e all’interno della stessa Granulati Italia. Dotato di una spiccata “anima commerciale” Pinfildi è una di quelle personalità curiose che, per poter proporre un prodotto al mercato, devono conoscerne ogni aspetto, approfondendone il percorso che trasforma la materia prima in prodotto finito. A lui ci siamo affidati per scoprire i segreti della lavorazione del cacao, soprattutto di quei dettagli che lo trasformano nella bevanda calda, corposa e profumata che beviamo dal distributore automatico. Naturalmente abbiamo approfittato dell’occasione per conoscerlo meglio. Maurizio, lei è figlio d’arte. Ci riassume il suo percorso professionale? Mio padre Aldo è stato colui che ha sviluppato la Divisione Vending di Nestlé negli anni in cui la Distribuzione Automatica era un canale ancora immaturo, che cercava di diversificare l’offerta con altri prodotti da affiancare al caffè, ma che mostrava grandi potenziali di crescita. Di solubili, quindi, ne ho sentito parlare sin da piccolo e avrei potuto seguire da subito le orme di mio padre, ma ho voluto mettermi alla prova, misurare le mie capacità, fare esperienza sulle mie gambe in altre aziende come Barilla, dove ho lavorato per 14 anni arrivando a ricoprire il ruolo di account

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Dopo una breve esperienza nella Prontofoods Ristora, ho conosciuto il Sig. Oscar Nesta e la sua azienda nella quale ho potuto acquisire molta esperienza in più nel campo dei prodotti solubili e dove ancora tutt’oggi sono presente come responsabile del canale Vending e Ho.Re.Ca. Cosa l’ha convinta dell’azienda Granulati Italia? Sicuramente la passione e la dedizione del management, la capacità di coinvolgere i collaboratori nelle sfide commerciali via via intraprese. Allo stesso tempo il know-how tecnologico e la ricerca delle migliori materie prime. Vede, soprattutto oggi, la scelta delle materie prime è fondamentale in particolare quando si tratta di cacao, caffè, the, prodotti che arrivano da Paesi lontani e con normative diverse dalle nostre, semmai meno restrittive. Le questioni oggi tanto dibattute sulla presenza di tracce di pesticidi, di prodotti chimici negli alimenti, oppure la questione degli OGM, obbliga un’azienda alimentare che vuole portare avanti un discorso di qualità ad essere molto cauta nella selezione delle materie prime. Granulati Italia è una di queste aziende, per cui la qualità alla fonte è un fattore imprescindibile. E poi c’è la tecnologia… Quella è fondamentale. Processi tecnologici inadeguati inciderebbero negativamente sulla qualità della materia prima. Granulati Italia opera invece con macchinari e impianti che garantiscono il controllo di tutte le fasi del processo produttivo e di trasformazione. Veniamo al Vending e al nostro cacao. Il percorso di Granulati Italia nel canale della Distribuzione Automatica è stato un po’ altalenante. Ci spiega com’è andata? Nel 1999 Oscar Nesta avviò un programma e una linea di produzione Vending, sfidando un mercato già saturo e dominato da big player. Se la loro forza era un prezzo adeguato al canale, per Granulati Italia che puntava a un prodotto di qualità, dove il prezzo doveva essere necessariamente più alto, non era facile ritagliarsi una fetta di mercato. Per questo motivo, il core business di Granulati Italia si è spostato verso l’Ho.Re.Ca., in particolare verso il canale bar, per il quale abbiamo un’offerta davvero ampia di referenze che rispettano il principio sul quale l’azienda si è sempre mossa, ossia la qualità. Basta pensare al Bostonciock, un prodotto che da 16 anni è un riferimento

di qualità riconosciuto, richiesto da un numero crescente di bar! Cos’è cambiato oggi da spingervi a rilanciare la Divisione Vending? È cambiato il consumatore e, di conseguenza, il mercato. Un consumatore esigente che richiede qualità anche al distributore automatico impone un cambiamento di rotta nella strategia di un’azienda, obbligandola a rispondere con prodotti adeguati alla domanda. Ci è sembrato quindi che il mercato fosse più maturo e ricettivo nei confronti di un’offerta di qualità come la nostra. Abbiamo cercato di migliorare ulteriormente i nostri prodotti, selezionando con ancora maggiore cura le materie prime e rivedendo la tecnologia dei nostri impianti, Insomma, una seconda sfida al canale lanciata con ancor maggiore entusiasmo. Voi proponete i vari solubili sia in formato da chilo e mezzo chilo per l’automatico, che nel monodose in bustina singola. Tra i tanti, il prodotto che vi dà più soddisfazioni è il cioccolato. Vogliamo finalmente parlarne? Direi di sì! Atteso che la qualità delle fave di cacao è importantissima ai fini del risultato, nel Vending è fondamentale il processo di granulazione perché garantisce la fluidità del prodotto e, soprattutto, impedisce che si “impacchi” come si dice in gergo, ovvero che faccia corpo e blocchi la macchina. Per avere un prodotto ottimale da questo punto di vista, il macchinario per la granulazione deve avere eccellenti standard tecnologici ed è su questo che l’azienda ha investito. Grazie a un impianto di ultima generazione, la granulometria del nostro cacao è perfetta per il Vending.


Basta questo? Fondamentalmente sì. Poi c’è un altro aspetto della materia prima altrettanto importante. Come noto, nel Vending viene utilizzato un cacao magro, con un 10/12% di burro di cacao. Questo perché un cacao più grasso, come quello usato nel canale bar, tenderebbe ad attaccarsi alle pareti dei contenitori della vending machine. Immaginiamo cosa accadrebbe all’interno dei circuiti! Granulati Italia ha scelto di preservare quanto più possibile la naturalità della materia prima e, pertanto, di ottenere il miglior risultato in macchina attraverso un processo di granulazione ottimale e la scelta accurata delle fave. Aggiungo solo un ultimo dettaglio: siamo tra i pochissimi ad utilizzare un cacao a bassa potassatura per dare un gusto migliore al cioccolato, a ricorrere ad una tostatura più dolce dal momento che la qualità delle nostre fave non ha bisogno di una forte cottura che magari nasconda qualche difetto. Ci siamo, inoltre, impegnati a compiere test su test

per individuare le dosi giuste e le corrette grammature dei nostri monodose per dare un prodotto corposo e profumato. Siete quindi pronti a rimettervi in gioco nel Vending? Prontissimi! Oltre alla vendita diretta al gestore, abbiamo strutturato una rete di concessionari motivata, che andrà a crescere attraverso la copertura di ulteriori aree e che sarà sempre supportata da un’azienda che mette in gioco oltre 30 anni di esperienza nel mondo dei solubili. La sfida al mercato è lanciata.

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Ci spiega meglio? Che cos’è la granulazione? È la conglomerazione dello zucchero con il cacao che si ottiene aumentando il diametro in micron del cacao con lo zucchero inglobato, processo che porta ad aumentare la solubilità istantanea. In altre parole, quando apriamo un pacco di cacao da versare nel distributore automatico, il contenuto non deve presentare i puntini bianchi dello zucchero, ma deve essere di un colore marrone omogeneo. Basta questo per capire che ci si trova di fronte ad un prodotto altamente solubile e di qualità.

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Dalla Meccanica all'Automation attraverso tre generazioni

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a Spreafico Automation Srl è un’importante realtà industriale italiana che, in 40 anni di attività, ha sviluppato un solido know-how nel campo della meccanica e, nell’ultimo decennio, nell’industria specializzata nella progettazione e realizzazione di macchinari destinati al mondo delle torrefazioni. Nata come officina meccanica, la Spreafico ha assunto nel tempo carattere e proporzioni industriali grazie alla capacità del management di cogliere i trend del mercato, adeguandovi la produzione, senza mai allontanarsi da quello spirito d’impresa familiare da cui ha avuto origine. Giunta alla terza generazione, oggi la Spreafico si propone ai torrefattori come referente unico per ciò che concerne i macchinari destinati al confezionamento del caffè porzionato, un processo che l’azienda è in grado di seguire e servire in maniera globale. Ne parliamo con Giacomo Spreafico, Co-owner e General Manager. Ci racconti un po’ di storia della Spreafico. Quali sono stati, a suo avviso, i momenti determinanti del suo percorso, quelli che hanno spinto l’azienda un gradino più su nel mondo dell’industria? La mia famiglia si è sempre contraddistinta per una vocazione produttiva basata su lavorazioni meccaniche per l’automazione industriale. Siamo sempre stati conosciuti come “quelli che lavorano bene”, le persone giuste da contattare se si stava cercando qualcosa di ben fatto. Avendo lavorato in tutti i settori della meccanica, abbiamo acquisito parecchia esperienza, un bagaglio di conoscenze che è sempre stato nostro patrimonio. Poi è arrivato il fatidico 2008… Soffermiamoci sul 2008, anno determinante per il vostro ingresso nel settore delle torrefazioni. Cosa vi ha spinto e come avete affrontato la specificità della tecnologia che

Giacomo Spreafico (a sinistra nella foto)

contraddistingue i macchinari destinati a questo particolare settore? Un’azienda della nostra zona, che è oggi un top player ma all’epoca era un’interessante torrefazione in crescita, ci ha contattati per proporci di costruire una macchina prototipo. I costruttori tradizionali non avevano dato seguito o non avevano mostrato molto interesse a questo progetto mentre noi, abituati sempre ad affrontare le sfide più impegnative, abbiamo subito risposto positivamente e con entusiasmo. Molto studio, molti progetti… qual è stato il primo macchinario da voi realizzato? Si trattava di un impianto a 12 file, doppia alimentazione, capsula e coperchio in PP, con macinatura, dosatura, pressatura e chiusura con saldature ad ultrasuoni, non proprio una passeggiata. Alcuni impianti usciti dal nostro stabilimento nel 2017 hanno una semplicità incredibile, se paragonati alla nostra capsulatrice n°1! La clientela è poi cresciuta annoverando player internazionali. Come siete riusciti ad espandervi all’estero? Abbiamo sempre puntato su una formula vincente: progetto robusto, affidabilità come priorità e meccanica tradizionale. I player internazionali sono abituati da sempre a venire ad acquistare questi impianti in Italia, dato che nel mondo siamo quelli con la miglior tecnologia in questo settore. Da quando hanno l’opportunità di valutare anche la Spreafico, sono in tanti che hanno compreso e apprezzato i nostri valori e le nostre soluzioni. Ovviamente, una volta raggiunti certi risultati, abbiamo provveduto a strutturarci con una forza commerciale adeguata alle esigenze.

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Oggi, possiamo contare su una rete di agenti che coprono differenti mercati in ambito globale. Spreafico sta ora compiendo un ulteriore passo avanti, proponendosi ai torrefattori come referente globale e l’ultima edizione di Host è stata occasione per presentarvi in questa rinnovata veste. Ci illustra i nuovi progetti? I nostri impianti sono il risultato di passione e tecnologia, come dico sempre ai ragazzi: noi non costruiamo solo capsulatrici, noi ingegnerizziamo le capsule monodosi. Spreafico è un’azienda come nessun altra sul mercato e le nostre capsulatrici vengono tutte costruite secondo la filosofia del “ben fatto”. Noi siamo concentrati sulla capsula che vuole il cliente e facciamo tutte le operazioni nel migliore dei modi. Questo implica che le macchine abbiano poche parti in comune tra di loro, per cui riusciamo a sfruttare poco “l’effetto standard”, in compenso però tutte le nostre capsulatrici sono, dalla entry-level al top di gamma, delle vere macchine da produzione. Per quanto riguarda l’aspetto del confezionamento a valle della capsula sono i clienti stessi che ci hanno chiesto di poter lavorare con noi anche in questo ambito, e così abbiamo intrapreso questa nuova avventura delle formatrici/astucciatrici. Cosa vi ha guidato nello scegliere i vostri partner in questo nuovo percorso? È risaputo che il nostro partner principale è la Sepack di Gianfranco Zanarini. Con Gianfranco abbiamo ragionato a lungo e abbiamo trovato la soluzione migliore nelle aziende - perché sono più di una - con un DNA simile al nostro: aziende famigliari, con la meccanica tradizionale in testa, progetti robusti e basati su soluzioni collaudate, tutto concretezza e niente fronzoli. Soffermiamoci sull’ultima produzione presentata proprio a Host. Ci descrive i macchinari? La entry-level era una 2-file tipo Nespresso, autentico con-

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centrato di tecnologia. Si tratta di una macchina piccola come un armadio ma in grado di produrre 7.000 capsule all’ora, 24h al giorno, 7/7. Avevamo poi la 6-file per capsule compatibili di tipo Dolce Gusto, uno dei progetti di cui andiamo più orgogliosi: inserimento con servomotore, dosatore ricavato dal pieno, coclee realizzate con il nostro nuovo CNC, stampi completamente estraibili e sempre raffreddati a liquido, celle di carico Wipotec di ultima generazione, software di gestione con grafica completamente rinnovata, scarico con servomotor, predisposizione per arrivo caffè da macinatore o impianto centralizzato, cablaggio pronto per gestione macchine confezionatrici. Infine, avevamo la new-entry, un’astucciatrice verticale. Si tratta di una macchina base, adattabile a qualsiasi tipo di capsula per confezionare i prodotti all’interno di diversi tipi di astuccio. Una macchina sola che si abbina a tutte le nostre capsulatrici. Prima ancora di portarla a HOST 2017, ne avevamo già vendute sei. Come hanno risposto i torrefattori presenti alla manifestazione? Bene, molto bene. Siamo ormai riconosciuti da tutti come l’azienda che è cresciuta in un modo incredibile negli ultimi anni senza acquisizioni o incorporazioni, abbiamo semplicemente conquistato quote di mercato giorno dopo giorno, progetto dopo progetto. I torrefattori hanno apprezzato molto la nostra nuova organizzazione, con la Spreafico Meccanica che abbiamo fondato per preservare le nostre origini, per racchiudere in una sede dedicata quello che è stato il cuore e l’inizio di tutto: le lavorazioni meccaniche tradizionali. A fine giornata è bello e anche un po’ rassicurante vedere tutti i particolari pronti per il montaggio e la montagna di trucioli da smaltire. Spreafico Automation, nella nuova sede, rappresenta invece quello che abbiamo co-


Un’ultima domanda: ogni generazione entrata in azienda ha rappresentato un momento di innovazione e di crescita. Quanto conta in Spreafico l’apporto delle nuove leve? La crescita degli ultimi anni ha richiesto assunzione di personale a tutti i livelli e in tutte le funzioni, e a tutti chiediamo grande impegno, dedizione e concentrazione sul lavoro. Sono fiero di comunicare che su circa 50 dipendenti, abbiamo venti persone sotto i trent’anni, come me. Quello che mi dà soddisfazione sono tutti i collaboratori

ai quali non devo spiegare niente e che si fanno sempre trovare pronti: se c’è da chiudere un contratto, trovo già il commerciale/agente pronto con i documenti a posto e la valigia; se c’è da finire un progetto trovo già i disegni sulla scrivania pronti per la costruzione; se dobbiamo completare un assemblaggio ed essere pronti per il FAT, trovo tutti già organizzati per arrivare nei tempi previsti. Una volta ho chiesto a uno dei miei ragazzi: “Dobbiamo assumere qualcun altro per potenziare questo reparto, cosa ne pensi?” mi ha risposto: “Assumi qualcuno più bravo di me”. Ecco, se siamo universalmente riconosciuti come “bravi” è anche perché ci siamo circondati da veri professionisti.

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struito noi: mio padre, mia madre e io (in rigoroso ordine di importanza) ovvero uno stabilimento dedicato alla nostra passione: le capsulatrici per single-serving.

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Host 2017 Chiusura record con oltre 180.000 visitatori

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opo cinque giorni di serrato networking tra tendenze e business, si è conclusa a fieramilano Host 2017, la manifestazione leader nel mondo per l’ospitalità nelle sue diverse declinazioni. A sottolineare l’esito della 40° edizione sono i numeri: i visitatori professionali sono stati in totale 187.602 (+24,3% rispetto al 2015), dei quali il 38,8% internazionali da 177 Nazioni (pari a 72.699, +20,4% rispetto al 2015). I Paesi più rappresentati tra i visitatori sono stati, oltre a quelli europei, la Cina, gli USA, quelli dell’area russa e Medio-Oriente, oltre a importanti presenze da Paesi particolarmente distanti o inconsueti, come Australia, Nuova Zelanda, Cambogia, Polinesia e Paesi africani (Botswana, Burundi, Eritrea, Ruanda, Zimbabwe). Un parterre costituito in grandissima maggioranza da responsabili acquisti e decisori aziendali, tra i quali si segnalano gli oltre 1.500 hosted buyer profilati da tutto il mondo, individuati anche grazie alla stretta collaborazione con ITA-ICE Agenzia. Fabrizio Curci, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Fiera Milano SpA ha così commentato: “Host è un caso di successo con un incremento del 24,3% del numero di visitatori professionali, Host si conferma punto di riferimento per l’industria dell’ospitalità, il luogo dove le sue filiere si incontrano per plasmare le tendenze di domani, oltre che per fare business e networking. In particolare crescono a due cifre le presenze estere +20,4%: decisori e buyer arrivano anche dai Paesi più lontani per non mancare a questo appuntamento. Abbiamo particolarmente apprezzato il sempre maggiore impegno degli espositori a contestualizzare il loro prodot-

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to con veri e propri storytelling, spesso di grande fascino. Una capacità che viene riconosciuta internazionalmente all’Italia e rafforza il valore del made in Italy come asset fondamentale, in un settore in cui la nostra industria è spesso leader”. L’appuntamento con la prossima edizione di HostMilano è a fieramilano dal 18 al 22 ottobre 2019.


A.A.T. SpA - Oranfresh

La Agroindustry Advanced Technologies Spa (AAT), nasce dallo scorporo delle attività agroindustriali della Agriculture Industrial Development Spa (AID), fondata da Salvatore Torrisi, nel 1969, al suo ritorno in Europa dopo due anni di ricerca presso il Citrus Research Center dell'Università della California a Riverside. Le macchine AAT, commercializzate con il marchio Oranfresh®, sono 100% made in Italy e vengono costruite all'interno degli stabilimenti produttivi localizzati nella Zona Industriale di Catania, dove tecnici esperti realizzano l'assemblaggio dell'intera linea di spremiagrumi ed il controllo di qualità è garantito verificando e testando ogni singola unità. La AAT, realizza la maggior parte del suo fatturato all’estero, esportando in oltre 50 Paesi del mondo tra Europa, Asia, Medio Oriente e tutto il continente Americano. In Italia, è presente da più di 12 anni negli oltre 700 punti ristoro Autogrill, all'interno di oltre 120 McCafè® del gruppo McDonald's® Italia ed in molte altre postazioni con oltre 5.000 unità dei differenti modelli. La gamma di prodotti Oranfresh comprende le macchine spremiagrumi per il settore Horeca, le macchine self-service appositamente progettate per i supermercati e, infine, il settore Vending nel quale Oranfresh si conferma leader mondiale con oltre 4.000 unità piazzate in giro per il mondo e diversi modelli che vanno dal consumo immediato a quello d’asporto tramite contenitori sigillati termicamente. I distributori automatici della linea Vending sono destinati a contesti come centri commerciali, aeroporti, ospedali, scuole ecc., sono totalmente automatici, refrigerati e sup-

portano tutti i sistemi di pagamento. In aggiunta alle più conosciute e diffuse macchine spremiagrumi, da quest’anno la AAT ha introdotto sul mercato un distributore automatico per il succo di mela. Si tratta di una macchina unica nel suo genere, in grado di erogare succo di mela appena centrifugato da mele fresche direttamente in un bicchiere nel giro di pochi secondi. Il succo di mele fresco è molto dissetante, gradevole e ricco di vitamine. La macchina per il succo di mela fresco, rappresenta una soluzione estremamente interessante, sia per i produttori di mele, che possono così diversificare il loro business aggiungendo ulteriore valore al proprio prodotto, sia per i consumatori che, per la prima volta, hanno la possibilità di consumare un succo di mela appena centrifugato, 100% naturale e senza aggiunta di acqua o zuccheri, direttamente da un distributore automatico.


Biancaffè srl In occasione di Host la torrefazione Biancaffè ha lanciato Bianco, 5 miscele destinate al canale Ho.Re.Ca., parte di un progetto che ha l'obiettivo di rafforzare la presenza di Biancaffè sia in Italia che all'estero. Dopo 80 anni di attività l'azienda ha sentito la necessità di ristrutturare la rete vendita e cercare nuovi partner commerciali, supportandoli non solo con i prodotti ma anche attraverso la formazione. Le 5 miscele a marchio Bianco sono realizzate con origini di caffè diverse, ma tutte di qualità. Si distingue la miscela Infinito, un caffè gourmet proposto al canale bar nella classica latta.




Fiore di Puglia SpA

Sempre più proiettata verso i mercati internazionali, dopo l'evento fieristico ANUGA Fiore di Puglia ha partecipato a HOST con l’intera gamma della sua produzione, puntando soprattutto sui packaging e le grammature più adatti al settore Ho.Re.Ca. L’azienda ha esposto i famosi tarallini della tradizione pugliese e tutte le altre specialità che costituiscono il suo portafoglio prodotti: a partire dalle bustine da 25 e 35g dei vari tipi di snack (Targrissì alla pizzaiola, Quadrotti al bacon, Tricioli alle olive, Taralli multipack gusto classico..) fino ai secchielli da diversi chili. Tra i prodotti, fiore all’occhiello dell’azienda, la Linea Bio come i Taralli certificati “Qualità Puglia", che garantisce una filiera made in Puglia, già vincitori del Premio Charity al Sana 2016 e i Minigriss al gusto multicereale, pomodoro e origano, Senatore Cappelli. proposti in una elegante confezione. Le materie prime utilizzate sono tutte a km 0 e di coltivazione naturale, soddisfacendo in questo modo le necessità e le scelte di coloro che preferiscono consumare alimenti prodotti secondo metodi naturali. Accanto alla

Linea Bio, la Linea Senza Glutine (Taralli in vari gusti e grammature e due referenze dolci FioreCioK e FioreLemon), una gamma che risponde alle esigenze dei celiaci, che non vogliono rinunciare al gusto e al sapore tradizionali. Essendo senza solfiti, latte e uova non è stato facile per la Fiore di Puglia individuare la ricetta giusta che conciliasse gusto ed esigenze dietetiche. Il crescente impegno della Fiore di Puglia nel differenziare la produzione individuando le migliori risposte ai trend di mercato e alle esigenze dietetiche dei consumatori riceve continui consensi: dopo il premio ricevuto ad ANUGA, alla recente edizione del SANA l’azienda è stata premiata per i Taralli senza glutine multicereali nella categoria “Miglior prodotto sostitutivo del pane“.

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Caffè Borbone - L'Aromatika srl

Anche a HOST 2017 Caffè Borbone ha confermato il forte legame dell’azienda alla città di appartenenza e alla dinastia dei regnanti che hanno dato lustro alla sua storia. Con una proposta completa che abbraccia sia il mondo dell’OC.S. e del canale domestico sia quello dell’Ho.Re.Ca. e in particolare del settore bar, Caffè Borbone ha dato grande spazio all’ultima novità di prodotto: la cialda di

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caffè 100% compostabile, l’unica sul mercato ad essere certificata dal C.I.C. (Consorzio Italiano Compostatori). Il C.I.C. è una struttura senza fini di lucro che riunisce imprese ed Enti pubblici e privati produttori di compost e organizzazioni interessate alle attività di compostaggio, quali produttori di macchine e attrezzature, di fertilizzanti, Enti di ricerca, ecc. Il Consorzio collabora inoltre con Enti pubblici quali il Ministero dell’Ambiente, il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, il Ministero della Salute e opera in collaborazione con Certiquality, un organismo di certificazione al servizio delle imprese, specializzato nella certificazione dei sistemi di gestione aziendale per la qualità, l’ambiente e la sicurezza, nella certificazione di prodotto e nella formazione. Il marchio registrato C.I.C., assegnato alla cialda prodotta da Caffè Borbone, contraddistinguere tutti i prodotti compostabili, ossia idonei a trasformarsi in compost se sottoposti a recupero mediante compostaggio industriale. Si tratta, dunque, di un marchio attestante l’oggettiva qualità compostabile del prodotto.


Gruppo N&W

Sono stati necessari ben due stand perché N&W potesse presentare l’enorme gamma di macchine che il Gruppo propone agli operatori di tutti i canali del Fuori Casa, un Gruppo dinamico e in forte crescita grazie alle recenti acquisizioni di marchi prestigiosi quali Saeco e Gaggia, Ducale e Cafection. La gamma Ho.Re.Ca. a marchio Necta era rappresentata da modelli performanti quali Karisma, Kalea, Korinto Prime, Koro Prime, in grado di garantire le migliori bevande in tazza a partire da ingredienti come caffè in grani macinato al momento e latte fresco; Krea Touch, dotata di un performante schermo touch intuitivo e user-friendly, e Krea Prime, che si distingue per il suo forte impatto estetico, a completamento della nuova linea Prime. I modelli Ho.Re.Ca. a marchio Gaggia e Saeco hanno ulteriormente ampliato l’offerta al canale con modelli quali Idea Restyle e Phedra Evo. Dotata di un nuovo design, interfaccia capacitiva e look moderno, Idea Restyle riduce l’ingombro e si adatta a qualsiasi stile di arredo mediante fianchi slim ed intercambiabili. Phedra Evo è un modello versatile e funzionale, a ingombro minimo. Il distributore semi-automatico combina l’accattivante design e una grande facilità d’uso ad un’ampiezza nell’offerta di bevande a base di caffè e latte, in polvere fresco. Sotto il marchio scandinavo Wittenborg, che per tradi-

zione è rivolto al mercato nordeuropeo, il Gruppo ha presentato il modello table top 9100, ideale per il settore alberghiero e della caffetteria self-service e, a completamento della gamma, le piccole table top a marchio Cafection, già note in quelle aree. Una delle pochissime aziende a rappresentare il Vending, N&W ha esposto i modelli a marchio Necta (Concerto Touch, Melodia, Mambo e Festival), Ducale (City 3 Caps e Super City) e Saeco (Cristallo Evo a grani e capsule) presentandoli come una valida soluzione per quelle strutture alberghiere che vogliono garantire un servizio di qualità anche quando il bar è chiuso o non è presente il minibar in camera. Infine, le novità in ambito O.C.S. per i marchi SGL (con Fancy e il nuovo cappuccinatore Milky e con Jolly) e Saeco (con le gamme Aulika, Lirika e Area), hanno completato questa incredibile ampiezza di gamma.




Brita srl tono a ristoranti, bar, catering e aziende di erogare acqua fresca, frizzante o naturale, e acqua calda per gustosi tè e tisane da offrire ai propri clienti, ospiti o dipendenti. I water dispenser, oltre ad essere un valore aggiunto per le aziende, rappresentano anche un risparmio economico ed ecologico: zero costi di trasporto, stoccaggio e movimentazione dei fardelli d’acqua e meno plastica da smaltire, con conseguente riduzione dell’impatto ambientale. Particolare attenzione è stata data ai professionisti del canale bar, ai quali BRITA ha offerto un’ampia gamma di soluzioni di filtraggio tese a rendere ottimale l’acqua di rubinetto, utilizzata per la preparazione delle bevande, e una serie di appuntamenti allo stand con esperti nelle varie tecniche di preparazione del caffè. BRITA ha presentato a HOST un’offerta completa per tutte le divisioni in cui propone le sue soluzioni per il trattamento dell’acqua: le linee Professional e Consumer e la gamma di erogatori studiati per migliorare la qualità dell’acqua nelle aziende. La gamma PURITY-C si è arricchita di nuovi filtri per i professionisti dell’Ho.Re.Ca., in particolare due nuovi formati per i forni a vapore, e di un nuovo filtro per la linea Consumer, la cartuccia Maxtra Plus per le caraffe, arricchendo ulteriormente le soluzioni BRITA per il trattamento dell’acqua. Una parte importante dello stand era dedicata alla presentazione della gamma water dispenser: venti soluzioni con tre gamme diverse di prodotto che permet-



Bianchi Industry SpA Una presenza elegante e d’effetto quella di Bianchi Industry, che a Host ha puntato tutto sul marchio Brasilia con una gamma di prodotti che rispondono a tutte le esigenze della ristorazione e che si completa con l’offerta di un servizio post vendita e di assistenza senza pari. Ad illustrarlo, il CEO dell’azienda Massimo Trapletti che, dopo l’acquisizione del marchio Brasilia nel 2015, ha dato avvio ad un lavoro di innovazione tecnologica dei modelli, implementandone la gamma, e alla strutturazione di un servizio di assistenza al torrefattore che distinguesse Brasilia dai competitor. “L’idea dalla quale Brasilia è partita è stata quella di dare al torrefattore che acquista le nostre macchine, e che a sua volta le concede ai bar, non solo macchine affidabili, dalle grandi prestazioni e, soprattutto, dai risultati in tazza ineccepibili, ma anche un Service completo, strutturato in modo da snellire il suo lavoro dal punto di vista tecnico e contabile. Oggi i torrefattori per gestire le macchine in dotazione ai clienti fanno riferimento ad una serie di centri di assistenza tecnica (CAT) dislocati sul territorio ed indipendenti tra loro, avendo quindi molteplici referenti e, per ognuno di loro, una fattura da pagare. Brasilia ha pensato di snellire questo tipo di procedura, applicando in un certo senso un sistema collaudato nel Vending, settore di cui Bianchi ha grande esperienza in quanto costruttore di distributori automatici, e il sottoscritto anche per la pregressa esperienza lavorativa in un Gruppo di gestione strutturato come IVS. Abbiamo così realizzato presso Brasilia Italia un’infrastruttura informatica, simile a quelle delle società di gestione, che gestisce tutte le richieste di intervento delle macchine installate sul territorio. Inoltre, qualora le macchine siano dotate del sistema di telemetria realizzato appositamente per le macchine Brasilia è possibile seguirne i consumi, i guasti e le eventuali anomalie da remoto ottimizzando la gestione della macchina stessa. Ponendosi come referente unico, Brasilia si fa carico degli interventi inviando propri tecnici. E, a questo proposito, è stata determinante la scelta da parte nostra di acquisire una società come la Tecnobar, che ci ha consentito di avere 16 tecnici pronti ad intervenire sulle macchine Brasilia su tutto il territorio di Lombardia, Liguria e Piemonte. Fuori da questi territori abbiamo affiliato un’importante rete di tecnici al fine di avere una copertura su tutto il territorio nazionale. In sintesi, l’obbiettivo di Brasilia Italia e divenire l’unico referente per il torrefattore per tutto il ciclo di vita della macchina acquistata. Aggiungo un ultimo punto: nell’ottica di un’economia circolare, Brasilia Italia interviene anche quando la macchina necessita di una revisione totale. All’installazione di una nuova macchina, ritiriamo la vecchia, la revisioniamo rimettendola nelle condizioni di funzionare, e la restituiamo al torrefattore che potrà darla ad un altro cliente. Il nostro Service, così strutturato, rappresenta per i nostri clienti un enorme risparmio di tempo e di risorse economiche.” Qual è l’offerta commerciale che Brasilia ha presentato a Host? Sostanzialmente due gamme professionali ed una

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nuova superautomatica: Gala, Rito e Moda. Gala e Rito sono macchine tradizionali, dotate di un design elegante e di una tecnologia affidabile che offre soluzioni d’erogazioni personalizzabili in funzione di ogni specifica miscela. Gala, nei modelli 1 gruppo, 2 gruppi, 2 gruppi compatta e 3 gruppi, nello specifico è la proposta di valore in cui, al fine di mettere la qualità di erogazione al centro, abbiamo utilizzato il circuito termico delle nostre macchine più performanti. Rito, nei modelli a2 e 3 gruppi, è la macchina di alta gamma. Dispone infatti di una serie di utili tool quali monitor touch screen, connettività (WI‐FI, telemetria, bluetooth, ingresso USB) ed è disponibile sia nella versione standard che nella versione dotata di bullone Rosso, un circuito idraulico che permette elevata stabilità termica e possibilità di regolare la temperatura dei gruppi Moda è una super automatica dotata di interfaccia utente con monitor LCD TFT touchscreen da 10” che consente di selezionare in pochi click la bevanda preferita grazie a un menu modulabile e intuitivo. Si tratta di una macchina compatta (è alta meno di 60 cm) e flessibile grazie ad una produttività molto elevata, 2 caffè in grani e 3 solubili. Può inoltre essere dotata di moduli per il latte fresco, per i sistemi di pagamento e scalda tazze. Allo stand Brasilia faceva bella mostra di sé anche un gioiello dell’ultima produzione Bianchi, già presentato nel corso delle ultime manifestazioni fieristiche del Vending. Ci riferiamo a Diva, un coffee corner di nuova generazione che offre al consumatore la possibilità di combinare ben 350 bevande diverse. Con Diva il distributore automatico diventa coffee shop e apre la strada ad un nuovo obiettivo dell’azienda: andare oltre il Vending ed entrare nel Retail con un concept di negozio automatico innovativo, che sicuramente rappresenta il futuro. Di BISHOP, il brand che andrà ad identificare questa nuova sfida di Bianchi, sentiremo parlare presto.




Luigi Lavazza SpA

Sono sempre davvero tante le novità che Lavazza riserva ai visitatori delle manifestazioni fieristiche a cui partecipa, soprattutto se si tratta di eventi di spessore internazionale

come Host, dove la torrefazione torinese si conferma come brand di riferimento per il mondo del caffè. In occasione di Host 2017, Lavazza ha presentato molte novità: nuove miscele per il canale Food Service come Alteco Premium Blend, la pregiata miscela delle migliori arabiche di montagna e di robuste selezionate coltivate in aree incontaminate. Tutte le origini provengono da piantagioni dove si pratica l’agricoltura biologica e si rispettano i principi di sostenibilità ambientale; il nuovo Minivending, destinato ai corner caffetteria degli uffici; la nuova Jolie Plus per il canale domestico e la nuova gamma del sistema Firma, a cui è stato dedicato un accattivante spazio all’interno dello stand. I visitatori che in questi giorni si sono recati al sempre affollato stand Lavazza hanno potuto scoprire Inovy - questo il nome della nuova gamma Firma - macchine eleganti e di prestigio, curate nel design 100% italiano e massima espressione della ricerca tecnologica che è alla base di tutta la produzione Lavazza. Quattro modelli per soddisfare tutte le esigenze: Inovy (4 diverse selezioni caffè per una macchina che unisce design e praticità, con comandi touch e tecnologia bluetooth); Inovy&Milk (con montalatte integrato per creare una soffice schiuma con un semplice tocco sullo schermo); Inovy Compact (per una pausa rilassante con il perfetto espresso in qualsiasi ambiente di lavoro); Inovy Mini (linee essenziali e dimensioni ultra-ridotte per una macchina perfetta per i contesti più raccolti ed esclusivi).

D'Avino Zucchero srl D’Avino Zucchero festeggia quest’anno il 90° anniversario dell’attività, un lungo percorso costruito sulla determinazione di affermarsi in tutti i canali distributivi, tra cui il Vending e l’Ho.Re.Ca. Obiettivo raggiunto in gran parte grazie al lavoro di squadra e alla caparbietà di Francesco D’Avino, Amministratore Unico e ultima generazione alla guida dell’azienda. In un mercato statico come quello dello zucchero, merito dell’azienda campana è di aver operato sem-

pre cercando di portare idee innovative nell’ambito di una categoria di prodotto statica come appunto lo zucchero. Prova ne sono le due principali novità del marchio: la linea di zuccheri aromatizzati, naturali al 100% e il Kit bio per caffè, costituito da paletta biodegradabile, bicchierino in plastica e carta riciclata al 70%. Con quest’ultimo prodotto, D’Avino Zucchero propone al mondo dei torrefattori un’alternativa sostenibile al tradizionale kit accessori, mostrando contemporaneamente la crescente attitudine dell’azienda verso pratiche rispettose dell’ambiente.

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Commerciale Adriatica srl Un Host stellare per Panafè di Commerciale Adriatica srl, che alla fiera di Milano ha portato la grande novità di quest'edizione: la compattissima Alpha, macchina per cialde in carta filtro (ESE 44mm) dell'originale Linea Made in Italy. Il progetto Made in Italy parte così dalla n° 1, Alpha, ideata, progettata e costruita interamente in Italia, dal team Panafè in collaborazione con artigiani italiani specializzati. Una perfetta fusione di resistenza e dinamicità: struttura in acciaio, sistema interno di estrazione brevettato, energy saving 550W, termostato e pompa, tutto made in Italy, uniti attentamente ad un’estetica pulita e modificabile secondo le scelte del cliente, che oltre a poter personalizzare la verniciatura del corpo centrale, può anche imprimere a bassorilievo il proprio marchio nella carena laterale: l’innovazione della personalizzazione per ottenere un prodotto davvero unico. Alpha è la prima della serie, che sarà completata dal prossimo anno con nuovi modelli a cialde e capsule, una linea fortemente voluta per poter fornire un prodotto studiato appositamente per un mercato esigente sia nelle prestazioni, che nel prezzo. Da febbraio 2018, Alpha sarà in commercio, seguita a breve distanza di tempo da Beta, la sorella a doppio gruppo. La nuova Linea Made in Italy sarà il nuovo fiore all’occhiello della grande ditta romagnola, che si dedica con passione al mondo delle macchine per caffè.

Caffè Moak SpA In una bellissima serra ricca di piante della macchia mediterranea, Caffè Moak ha festeggiato l’importante traguardo dei 50 anni di attività, presentando molte novità di prodotto e confermando i tanti progetti che la vedono impegnata, come “Caffè Letterario Moak” e “Corto Moak”, le due iniziative artistiche che premiano i giovani talenti della scrittura e della cinematografia. In occasione del 50° anniversario, Moak ha ridisegnato il packaging dei prodotti ispirandosi alle origini e utilizzando una carta essenziale che, nella

fattura e nei colori, riprende lo stile dei sacchetti delle drogherie di una volta. Grande impulso anche alla comunicazione e al marketing per il canale bar, aspetto di cui è responsabile Annalisa Spadola, figlia del fondatore. Tra i tanti prodotti presentati, tra i quali si distinguono gli Speciality Coffee monorigine con cui l’azienda si sta affermando sempre di più all’estero, il pubblico è stato particolarmente colpito da una novità, realizzata in collaborazione con una giovane azienda siciliana: la birra al caffè, che è stata oggetto di numerosi “assaggi” da parte dei visitatori che hanno affollato lo stand Moak.

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Bilt srl ora Bilt ha avviato una nuova serie di test a temperature più basse, simulando le condizioni d'uso di chi per esempio si rechi ad una casetta dell'acqua o la porti in tavola. Insomma, Bilt ha sicuramente fatto un passo avanti verso un uso più idoneo e sano dei materiali utilizzati a contatto con l'acqua potabile. In fiera il successo riscosso è stato importante e ben oltre le aspettative. Un'ultima considerazione: chissà se il caffè crudo contenuto in una tramoggia fatta col nuovo materiale inventato da Bilt si ossida!

A HOST 2017, Bilt ha presentato QBI, una bottiglia da 1 litro, in policarbonato additivato di nanoparticelle di argento metallico direttamente nel compound plastico. Il manufatto così ottenuto ha dimostrato di avere capacità battericide sia sulla carica batterica generica, quella per intenderci misurata a 22 e 37°C, che sui coliformi totali e sulla Escherichia Colys. Ciò ovviamente è reso possibile dall'argento che, seppur diffuso nella plastica, è capace di conferire alla stessa un alto potere distruttivo di qualunque essere microbico patogeno e non. Gli utilizzi possibili sono i più diversi: dall'acqua da bere, che si conserva molto più a lungo, al latte, l'olio, il vino, che non si trasforma in aceto, ai succhi, sia concentrati che non. La bottiglia ha dimostrato di essere efficace soprattutto dai 22 ai 37 gradi, per cui


Lollo Caffè - Dical srl

Con l'obiettivo di rafforzare la propria rete distributiva, Lollo Caffè ha lanciato proprio in occasione di HOST il progetto Lollo Store, individuando nei “venders” specializzati il concept giusto per distribuire un prodotto professionale, com’è appunto quello a marchio Lollo. La scelta aziendale è, quindi, caduta sui negozi e sulle strutture specializzate che vanno a costituire il “Club dei Venders”, aree esclusive riservate a coloro che vendono i prodotti Lollocaffè, ponendosi come punto di riferimento riconosciuto sul territorio per l’espresso gustoepassione, claim che da sempre caratterizza la filosofia aziendale. Non un unico concept, ma tre tipologie di store modulate sulla base dell’offerta che il partner commerciale intende indirizzare al cliente: Lollo Store - un punto vendita monomarca targato interamente Lollo Caffè in cui è possibile trovare l’intera gamma dei prodotti, oltre ad accessori e gadget. Lollo Concept Store - un punto vendita più strutturato, dove alla commercializzazione dell’intero assortimento Lollo è possibile abbinare la degustazione in un ambiente confortevole e familiare. Gustoepassione Corner - un angolo Lollo Caffè all’interno

di negozi plurimarche, soluzione proponibile nel caso in cui il Vender mostri la volontà di inserire l’intero assortimento Lollo all’interno dei marchi che già propone, dandogli estrema visibilità. Il comune denominatore delle soluzioni è l'attenzione e la cura del Vender su più fronti: agevolazione per l’allestimento dell'impianto per ciò che riguarda l’ordine di avvio attività; materiale d'allestimento e pubblicitario in linea con le altre strutture; comunicazione nei canali aziendali e sponsorizzazione del punto vendita; un centro assistenza che si pone come vero intermediario tra l'utente finale ed il negoziante consentendo l'aumento della clientela di quest'ultimo. Un progetto che ha trovato grande riscontro tra gli operatori professionali che hanno visitato lo stand e che lascia presagire un grande successo con l’apertura di molti Corner Lollo Caffè, non solo in Italia. Non possiamo non dedicare qualche riga di questo approfondimento al momento clou della presenza di Lollo Caffè a HOST, che ha raggiunto il suo apice con l’arrivo allo stand del super testimonial dell’azienda, lo chef stellato Antonino Cannavacciulo. La sua presenza ha davvero rivoluzionato per qualche ora l’intero padiglione, facendo accorrere una folla di curiosi ai quali Antonino ha regalato il suo ultimo libro “Mettici il Cuore”, tanti autografi, qualche simpatica battuta e, naturalmente, tante immancabili “pacche” sulle spalle. Un momento che ha reso unica la partecipazione di Lollo Caffè all'edizione 2017 di HOST.

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Didiesse srl La Didiesse srl si è presentata a HOST con una proposta nuova per il settore Ho.Re.Ca. che ha suscitato enorme interesse da parte del pubblico. Avendo individuato in questo settore un’opportunità di business per se stessa e per i propri partner, Didiesse ha deciso di investirvi fortemente attivando una nuova linea “Professional” capace di rispondere alle esigenze degli operatori. L’elemento essenziale di questa nuova linea è la qualità a 360 gradi, dalla scelta di componenti ad alta tecnologia alla scelta di un design accattivante, che si evidenzia in tutta una serie di elementi: sistema automatico delle erogazioni, acciaio inox e tastiere di ultima generazione che rendono questa linea un mix di innovazione e semplicità. Non ultimo l’ottimo rapporto qualità/prezzo rappresentato da una quotazione molto interessante e competitiva per un prodotto di qualità e prestazioni elevate. La prima nata della gamma, presentata in occasione di HOST 2017 è la Twin Professional, una macchina dotata di un sistema automatico delle erogazioni, illuminazione del brand (che si presta a personalizzazioni secondo le esigenze) e dimensioni relativamente ridotte (H 50xL63xP45 cm) che le consentono di inserirsi anche in contesti di piccole dimensioni. Grazie ad una caldaia da 1,8 Lt gestita da un pressostato ad isteresi ridotta, la Twin Professional riesce a far fronte alle esigenze richieste. I gruppi caffè derivati dalla ormai consolidata esperienza della Frog assicurano un’erogazione perfetta ed una durata nel tempo senza pari. . La Twin Professional è solo la prima macchina di un progetto che si svilupperà con altri due prodotti di cui nei prossimi mesi si inizieranno gli sviluppi tecnologici. Per la gamma di macchine O.C.S. non poteva mancare l’ormai consolidatissima Frog, nell’ampia gamma di colori che la caratterizzano, presentata anche nella nuova collezione con 6 modelli che, grazie alla fantasia del deco-

ro e dei colori, inseriscono la Frog in tutti gli stili di arredo, a casa come in ufficio. Infine, il visitatore più attento non ha potuto fare a meno di notare Froggy, la mascotte che accompagnerà l’azienda nei prossimi mesi e che, per ora, ha solo fatto da divertente cornice allo stand. Chissà se a Venditalia 2018 la vedremo in carne e ossa!



Faber Italia srl Di manifestazione in manifestazione, lo stand allestito dalla Faber cresce negli spazi e nella forza comunicativa. Ad HOST l’azienda si è presentata in uno stand aperto sui lati, pronto ad accogliere i visitatori che, possiamo assicurare, lo hanno letteralmente presidiato per tutti e 5 i giorni della manifestazione. A dominare la scena un immenso schermo led attraverso il quale l’azienda ha mostrato in maniera sintetica l’assemblaggio di tutte le parti che compongono le sue macchine, in particolare la Slot. Presentata l’intera offerta Faber per tutti i canali, Ho.Re. Ca., O.C.S. e domestico, con particolare evidenza riservata alla Barista per la piccola ristorazione e alla versione Mini della collaudata Slot proposta in un’ampia gamma di colori personalizzabili. Piccola novità che accresce la funzionalità della gamma Slot sono gli accessori, presentati per la prima volta a HOST, come il piccolo vano porta kit sovrapponibile alla macchina, che tiene in ordine l’angolo dedicato alla pausa caffè.

Dolciaria Falcone srl grande attenzione alla qualità delle materie prime e alla tendenze di gusto dei consumatori, oltre che all’appartenenza al territorio. Dai tradizionali Cantucci d’Abruzzo ai classici tranci di crostata, dai Muffin ai Maxi Cookies ce n’è davvero per tutti i gusti!

Giunta al ventesimo anno di attività, la Falcone Dolciaria ha festeggiato a HOST quest’importante traguardo presentando Biskotto una nuova linea di frolle gluten-free, destinata sia al canale Ho.Re.Ca. che al Vending e disponibile in 4 gusti. I visitatori della manifestazione, soprattutto quelli provenienti dall’estero, hanno potuto apprezzare l’ampia gamma di prodotti che Falcone realizza ponendo


Caffè Barbaro - Nutis srl A dominare lo stand della Nutis, brand affermato per l’ampia gamma di aromatizzati proposti al mercato in più formati e grammature, è stata l’immagine di Loredana Lecciso, testimonial che l’azienda ha scelto per rappresentare il brand Caffè Barbaro, torrefazione fondata nel 1956 da Giovanni Iovine e al quale la seconda generazione alla guida sta dando rinnovato impulso. La gamma dei caffè disponibili, dalle miscele per l’Ho.Re.Ca. e il Vending al porzionato in cialda e capsule compatibili con tutti i sistemi presenti sul mercato, è realizzata secondo la tradizione tramandata dal fondatore, coniugata con la più moderna tecnologia introdotta in azienda dalla seconda generazione. Gli investimenti in comunicazione, in cui Loredana Lecciso gioca il ruolo del testimonial, espressa anche attraverso i social media e la presenza ad importanti eventi e manifestazioni sul territorio, accresceranno senza dubbio la forza di un brand che è sinonimo di espresso napoletano.

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DOPO


Conti Espresso Machine L’idea intorno alla quale la Conti Espresso Machine ha progettato il suo stand a HOST è la centralità del cliente, accolto con un triplice obiettivo: mostrargli l’evoluzione della gamma fino alle novità degli ultimi modelli; farlo interagire con i campioni baristi presenti allo stand ed insieme a loro apprezzare il risultato in tazza delle erogazioni. Uno stand, dunque, ampio, luminoso e confortevole che ha raccontato la storia della Conti attraverso i modelli più significativi realizzati a partire dalla fondazione: dalla Princesse, la prima macchina a leva ad un gruppo nata nel 1956, fino all’ultimo modello, la Sixty, macchina a leva con tecnologia multi boiler, caratterizzata da un’elevata stabilità termica come da protocollo WBC (World Barista Champion) e da una grande flessibilità del gruppo a leva che consente ad ogni barista di individuare la curva di pressione ideale. Sixty, insieme al modello Montecarlo, è stata anche pro-

tagonista delle performance dei vari baristi professionisti che si sono avvicendati nella preparazione di caffè e bevande gourmet, coinvolgendo i visitatori nell’elaborazione delle varie specialità. Una parte dello stand Conti era riservato alle macchine per il caffè porzionato in cialda e capsula, dove è stata presentata la Emme, ultima nata della gamma, nella versione a cialda con espulsione automatica. In questo segmento ha avuto grande successo anche il modello semiprofessionale Cap One a due gruppi che, oltre al funzionamento a cialde, prevede anche l’uso di capsule dei più diffusi sistemi presenti nel mercato: Fap, Lavazza Blue e Nespresso*. Oltre che per il design accattivante, valorizzato ulteriormente dall’illuminazione a led dell’area lavoro, la Cap One ha colpito per il sistema deconto integrato. Infine, un corner dello stand era dedicato alla personalizzazione delle macchine: la Conti Espresso Machine è infatti specializzata nel modulare i vari modelli, adattandoli nel design alle esigenze del cliente. Ne sono prova le versioni Black e Gold della Montecarlo in esposizione allo stand.

*I marchi citati non appartengono alla Conti Espresso Machine né ad aziende ad essa collegate

S. Passalacqua SpA la cialda Elmir, che racchiude tutte le migliori caratteristiche aromatiche del caffè Passalacqua, erogato dalla Clio, la piccola macchina a cialde presentata allo stand brandizzata col marchio della torrefazione napoletana.

Dopo alcuni anni di assenza dalle manifestazioni fieristiche, la storica torrefazione napoletana Passalacqua ha preso parte a HOST 2017, vetrina internazionale di eccellenza per un’offerta di qualità come quella che contraddistingue l’azienda. L’indiscutibile qualità dell’espresso Passalacqua servito al bar trova massima espressione anche nella versione del caffè porzionato erogato dalle macchine prodotte dalla Union Group, azienda campana che ha esordito a HOST proprio grazie alla partnership sviluppata con Passalacqua. Dalla sinergia tra le due aziende è nata

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Cremeo - Caffè Trinca srl La giovane torrefazione siciliana ha puntato tutto sul nuovo brand Cremeo, una gamma di caffè destinata sia all’OC.S. che all’Ho.Re.Ca. Lanciata già da qualche tempo, la gamma si è via via affinata e completata con nuove miscele, per una proposta modulata che, nelle diverse proporzioni tra Arabica e Robusta di qualità, riesce a soddisfare il gusto e le esigenze di ogni consumatore. Contraddistinte da una palette di colori molto accattivante, le miscele della linea Cremeo sono state presentate in abbinata con Modula, l’ultimo modello di macchina prodotto dalla siciliana Comitaly, negli accattivanti colori che replicano il packaging delle miscele: rosa, azzurro, giallo e verde.

Officina Aromatica srl

Non soddisfatta dalla vastissima gamma di solubili, aromatizzati e bevande naturali a portafoglio - ne conta circa 140 in bustina monodose, cialda e capsule compatibili con tutti i sistemi presenti sul mercato - Officina Aromatica ha ulteriormente ampliato la propria offerta presentando a

HOST 2017 due novità. La prima nasce dalla partnership dell’azienda con la GIMAS, da oltre 25 anni produttrice di macchine per il caffè porzionato, insieme alla quale ha realizzato una macchina a cialde (della quale è pronto anche il prototipo nella versione capsula) compatta e funzionale che, affiancata alle bevande monodose a marchio, completa l’offerta al cliente. La seconda è, invece, una bevanda in lattina perfetta sia per la distribuzione nel canale Vending che per l’Ho.Re.Ca.. Si chiama Happy Drink ed è una bibita leggermente gasata, a base di caffè verde aromatizzato con erba mate e succo di lime, dall’effetto energizzante ma dall’apporto calorico molto basso (10 cal/5 ml.). Happy Drink può essere consumata tal quale, e quindi fresca appena erogata dal distributore automatico, o in ambito Ho.Re.Ca. utilizzata per la preparazione di cocktail.

Ni.Si. srl In un fiera che ha dato immensa visibilità al mondo dei torrefattori e al caffè declinato in tutti i suoi aspetti, non poteva mancare un’azienda leader nella produzione di palette come la NI.SI. Nello stand, molto sobrio e luminoso, era ben in vista l'immagine grafica del lago di Como. Abbiamo chiesto a Evelina Milani, figlia del fondatore Felice e responsabile commerciale e marketing dell’azienda, di commentarci la sua esperienza alla manifestazione. “Host, fiera a cui abbiamo cominciato recentemente a partecipare, si è dimostrata ancora una volta un evento interessante e vivo dal punto di vista delle visite. È stato un piacere ritrovare tutti i nostri amici del Vending e prendere nuovi contatti. Abbiamo presentato tutta la nostra gamma di prodotti, in particolare siamo soddisfatti dell’interesse verso le palette incartate, soprattutto quelle da 115 e 125mm. Il logo che raffigura il Lago di Como nasce da un’idea della Camera di Commercio di Como di valorizzare le imprese del territorio con una grafica che rappresenti l’immagine

del comasco, e il nostro lago è certamente qualcosa di unico. Una fiera di respiro internazionale come Host ci è sembrata l’occasione giusta per utilizzare e mostrare questo logo ai visitatori e ricordare che siamo un’azienda con produzione totalmente made in Italy!"



Aroma Macchine - DG srl Al suo esordio alla fiera Host di Milano la DG srl, proprietaria del brand Aroma, ha suscitato grande interesse e curiosità nei visitatori che percorrevano i grandi padiglioni, attratti da uno stand luminoso, rallegrato da una grande varietà di colori e di modelli di macchine da caffè. Anche il più distratto dei visitatori non ha potuto fare a meno di fermarsi allo stand, per poi trattenersi scoprendo che, al di là del design, il punto di forza delle macchine firmate Aroma è soprattutto la qualità. L’azienda si identifica, infatti, in una serie di prodotti che, nonostante le varianti di colori, modelli, dimensioni e materiali, presentano delle costanti: il brevetto italiano, che custodisce le innovazioni tecniche uniche del settore; il made in Italy, garantito per ogni componente del prodotto; il risparmio energetico, in conformità con le normative europee; il design, sempre moderno e di tendenza, segno distintivo di un brand che si afferma sempre di più. Abbiamo raccolto i commenti a caldo dei titolari, realmente frastornati dall’interesse suscitato non solo da parte degli operatori italiani ma anche dei professionisti del settore provenienti da tanti Paesi esteri. “Non ci aspettavamo questo successo, né tutto questo interesse. È la nostra prima partecipazione a Host e ha superato ogni nostra aspettativa e aspirazione. Abbiamo avuto l’opportunità di mostrare anche a livello internazionale i nostri prodotti e riaffermare a livello nazionale la nostra presenza, sempre più attiva e innovativa. Grande attenzione hanno attirato i nostri modelli Aroma Kicco e Plus che fanno la differenza sul mercato grazie ad un’invidiabile estrazione del caffè. Non meno interesse hanno suscitato le nostre novità, presentate proprio in occasione della fiera: Aroma Fap, il primo modello per capsula della gamma Aroma, realizzata su un concetto completamente nuovo, che offre al cliente una macchina italiana, sempre riparabile e multifunzione; la Flower Collection dedicata alla vendita, che insieme alle Aroma Plus Fantasia si distingue per le cromie accattivanti ed eleganti. Ma, senza dubbio, il prodotto più apprezzato in assoluto è stato proprio la novità che abbiamo voluto portare in fiera : la Aroma X. Questa macchina rappresenta una vera e propria evoluzione del gruppo Aroma, racchiude in sé tutto ciò che il mercato cerca in questo momento. In questi due anni di attività abbiamo ascoltato i nostri clienti, ne abbiamo filtrato le necessità e abbiamo fatto tesoro dei loro consigli. Aroma X è la prima macchina italiana ad essere interamente smontabile in pochi semplici passi,

a presentare una tecnologia a risparmio energetico, a costituire una soluzione concreta al problema “calcare”, ad offrire un’estrazione ottima, a garantire resistenza nel tempo. Tutto questo in spazi estremamente ridotti (è la più piccola macchina italiana realizzata) e ad un prezzo assolutamente shock. L’abbiamo presentata in fiera ad un prezzo lancio di 65 euro! Aroma X è il frutto di un lavoro meticoloso e di uno studio approfondito che abbiamo condotto per realizzare un prodotto che incontrasse le esigenze dei nostri clienti. E il riscontro ottenuto a Host ci ripaga di tutta la fatica!” Abbiamo avuto sentore che in cantiere ci siano ancora altri progetti, ma non siamo riusciti ad averne alcuna anticipazione. È certo che il prossimo appuntamento con Aroma sarà in occasione di Venditalia 2018, dove l’azienda campana porterà sicuramente interessanti novità.




Gruppo Izzo srl L’offerta più ricca e innovativa di Caffè Izzo, che di recente e un po’ a sorpresa si è vista assegnare il premio “Caffè dell’Anno 2016”, è stata sicuramente quella per l’Ho. Re.Ca. con Harry, la nuova macchina professionale con le leve in legno e disponibile in più colori, e con una macchina, unica al mondo, dotata di ben 5 gruppi. Dell’azienda va sottolineato senz’altro il perfetto connubio tra miscele e macchine, un obiettivo che Caffè Izzo ha sempre perseguito e che ha raggiunto producendo in casa le macchine, in un perfetto mix di tecnologia e alte performance.

Il trasferimento nel nuovo stabilimento di Anagni, più grande e funzionale, ha dato nuovo slancio al Gruppo Izzo che, in occasione di HOST 2017, ha riproposto l’intera gamma O.C.S., costituita da capsule auto protette compatibili con i sistemi Nespresso, A Modo Mio e Fap Lavazza* e da cialde in carta filtro n cui è compresa anche una linea di cialde compostabili. *I marchi citati non appartengono al Gruppo Izzo né ad aziende ad esso collegate


Wacaco

Wacaco è una start up fondata nel 2013 ad Hong Kong per lanciare sul mercato Minipresso, una macchina per l’espresso maneggevole e leggera pensata per i viaggiatori e per chi fuori casa non gradisce altro caffè se non il proprio, quello preferito. Talmente piccola da poter essere portata in una borsa o addirittura in tasca, Minipresso è in grado di erogare un caffè dal gusto e dall’intensità pari a quello di una macchina per espresso. Il suo ideatore Hugo Cailleton, designer e gran viaggiatore, ha lavorato 20 mesi sul progetto sperimentando tutte le possibili tecniche di estrazione, testando le temperature e i materiali per realizzare un prodotto che risolvesse prima di tutto una sua personale esigenza: potersi preparare un caffè degno di questo nome negli alberghi frequentati nei suoi spostamenti, dei quali lamentava proprio la qualità del caffè servito ai clienti. Oggi la più piccola macchina per il caffè on-the-go è una realtà venduta in tutto il mondo attraverso l’e-shop dedicato, dove è disponibile in due modelli con le loro varianti e tutti gli accessori necessari per la manutenzione. Minipresso, leggera (360 gr.), compatta (175x70x60 mm.) funziona con qualsiasi miscela di caffè macinato. La capa-

cità massima del filtro porta caffè è 8 grammi, mentre quella del serbatoio dell’acqua arriva fino a 70 ml. La pressione, da esercitare manualmente, è di 8 bar. Nanopresso, la versione evoluta e perfezionata di Minipresso è un po’ più piccola (156x71,62 mm.), ancora più leggera (336 gr.) e raggiunge la pressione massima di 18 bar. La novità di questo modello è che occorre uno sforzo fisico minore (-15%) per “pompare” l’acqua ed ottenere un caffè cremoso e sufficientemente corposo. Per adeguarsi ai trend di consumo Wacaco ha realizzato anche la versione a capsule Nespresso del modello Minipresso, mentre per Nanopresso ha ideato un adattatore che lo rende bivalente, potendo essere utilizzato sia con macinato che con capsula. Wacaco ha scelto HostMilano come vetrina internazionale per presentare la sua novità. Lo stand, dove le hostess per 5 giorni hanno mostrato incessantemente e instancabilmente il funzionamento di Minipresso, ha dato davvero spettacolo, attirando folle di curiosi. Noi c’eravamo e lo abbiamo testato: possiamo dire che la macchina, oltre ad essere davvero leggera ed esteticamente gradevole, eroga anche un buon caffè. Certo lontano dagli standard a cui noi italiani siamo abituati, ma perfetta per i mercati internazionali.


Spinel srl erogato da BYE fa sentire ogni utilizzatore un vero e proprio barista. Ergonomica, pratica e facile da utilizzare, rispetta l’ambiente ed è personalizzabile in base a qualsiasi necessità. L’entusiasmo e la passione continuano a guidare Spinel nella ricerca e sviluppo di soluzioni innovative da condividere con chi ama offrire sempre un caffè di ottima qualità.

Grandi soddisfazioni per il team Spinel a Host 2017! Tanti i buyer e i professionisti del settore che hanno fatto sosta allo stand Spinel per apprezzare da vicino BYE. La tecnologia, il design italiano e l’approccio customeroriented di Spinel, trovano la massima espressione in questa nuova macchina da caffè espresso in capsula, ideale per l’O.C.S. La selezione dei migliori componenti e materiali dona a BYE elevata affidabilità e resistenza, riducendo i costi di manutenzione e di assistenza. La qualità in tazza del caffè

Eurodispenser srl Patata24 è un distributore in grado di rivoluzionare lo snack-vending da passeggio, grazie alla facilità di gestione di un prodotto così complesso, la patatina fritta, che già

in passato era stato preso in considerazione dalla distribuzione automatica. La tecnologia di allora non riusciva a gestire correttamente tutte le fasi di conservazione, erogazione e igiene e pertanto questa tipologia di prodotto non aveva avuto fortuna nel Vending. La Eurodispenser ha presentato in esclusiava a Host Patata24, il primo distributore automatico di patatine fritte in grado di erogare una porzione da 200g. in soli 35 secondi. La macchina, altamente professionale utilizza il procedimento belga della doppia cottura che garantisce a ciascuna patatina fritta la morbidezza interna e la croccantezza esterna. Patata24 ha un funzionamento continuo e regolare che non richiede alcun intervento esterno e garantisce sempre un'erogazione del prodotto finale eccellente, grazie al sistema di controllo interno della qualità del prodotto. L'ampio monitor touch screen da 19'' facilita la selezione del prodotto e la scelta tra ben 4 tipi di salse diverse e due tipi di salatura (standard o aromatizzata). Il filtro in ceramica installato all'interno permette di eliminare fumi e odori di cottura e, per offrire un prodotto sempre "fresco e appena fatto", si avvale del suo sistema di ricambio automatico dell’olio e di autopulizia che entra in funzione automaticamente dopo un certo numero di erogazioni o quando il sensore di saturazione lo richiede. Patata24 funziona con qualsiasi tipo di patatine surgelate, ed ha una capienza che arriva fino a 150 porzioni da 200g. Patata24 è monitorato a distanza, per cui il gestore ha sempre la possibilità di controllare lo stato di salute della macchina e gli incassi della stessa. Malfunzionamenti o sottoscorta vengono comunicati immediatamente al gestore tramite una app apposita che tiene sotto controllo tutto il funzionamento.

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Covim SpA Migliaia di operatori hanno visitato il nuovo stand da 350 mq allestito da Covim per la quarantesima edizione di Host. Ha suscitato grande interesse il debutto di “Superba”, il sistema esclusivo a capsule autoprotette brevettato da Covim, che rappresenta una grande opportunità per i gestori che intendono tutelare i propri clienti O.C.S. Oltre alla macchina CS100 (dedicata a Superba), sono state esposte anche le nuove CO100 e CE100, rispettivamente dedicate alle capsule Covim Opera e Covim Epy. Non hanno deluso le attese anche la presentazione della nuova capsula GustoPiù nel formato NESCAFÉ® Dolce Gusto®, un’importante completamento della gamma Covim

soprattutto per il mercato famiglia e l’introduzione delle capsule compatibili Nespresso® autoprotette.* Gli operatori del vending hanno mostrato di apprezzare la nuova Brio3 Covim a capsula biologica, un progetto che tiene conto dei nuovi trend di consumo, sempre più attenti a prodotti di questo tipo. *I marchi citati non appartengono alla Covim SpA né ad aziende ad essa collegate

Barilla

Non solo pasta e show cooking dei maestri dell'Accademia Barilla (Federazione Italiana Cuochi). La presenza del gruppo Barilla ad Host è stata anche occasione per presentare due nuovi prodotti della gamma snack: i Tarallini Gran Pavesi e i Ringo Thin.

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I Tarallini Gran Pavesi con olio di oliva ed extravergine, sono dorati e croccanti, cotti al forno e preparati con ingredienti semplici, nel rispetto dell’autentica tradizione dei taralli pugliesi. I Ringo Thin, la nuova dimensione del ben noto biscotto, super croccante e super sottile. Senza olio di palma e con minimo apporto calorico, i Ringo Thin sono lo snack ideale per una pausa piena di gusto.



Zerica srl

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ce!

La Zerica srl ha compiuto negli ultimi anni importanti investimenti sia nello sviluppo commerciale all'estero, in particolare nel Regno Unito, sia nella direzione di una maggiore autonomia produttiva della sede centrale. A tale scopo l'azienda ha acquisito una software house per produrre in casa le schede elettroniche da applicare alle proprie macchine. Un ulteriore investimento è stato compiuto per portare avanti il progetto Bevilanatura, che combina un'innovativa

c

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Ta ste t h e e x

tecnologia per l'erogazione di acqua e succhi alla frutta con la scelta di concentrati a base di vera frutta per una bevanda priva di conservanti e aromatizanti artificiali. L'erogatore Bevilanatura permette di selezionare cinque bevande diverse: acqua naturale e frizzante e tre succhi da concentrato. Particolarmente interessante la versione che permette di erogare tre bevande calde quali thè al limone, thè alla pesca e caffè, quest'ultimo non da capsula, ma da concentrato liquido. L'azienda palermitana è sempre più all'avanguardia in questa particolare nicchia del beverage e soprattutto in grado di rispondere alle esigenze di un consumatore internazionale.

Qualità Italia

Qualità Italia srl, insieme alla storica Ricambigardosi, ha presentato a Host l'intera gamma della sua produzione, in particolare la linea Tube per l'O.C.S. macchina ormai accreditata sul mercato, disponibile nelle versioni cialda/ capsula e, per quanto riguarda il design, nei modelli Luxe e Mitica pensati per chi guarda oltre alla indiscussa qualità tecnica delle macchine Qualità Italia e desidera un prodotto che sia anche esteticamente attraente. Una novità è l'innovativa tecnologia anticalcare GHA a bordo della gamma Tube, un trattamento che conferisce alle superfici dei componenti della macchina per il caffè particolari proprietà biotecnologiche che la preservano da ogni contaminazione e senza alcuna cessione nociva nell’acqua e nella miscela del caffè. Novità per l'Ho.Re.Ca. è la nuova macchina BLQ, una mac-

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china studiata per poter funzionare sia con il caffè macinato, che con i principali sistemi predosati presenti nel mercato quali Dolce Gusto*, A Modo Mio*, Lavazza Blue* e Espresso Point*. Con una caldaia da 3 Litri, 2 gruppi con erogazione elettronica programmabile (caffè corto, caffè lungo, continuo), disponibile nella versione con serbatoio da 5 litri o con attacco alla rete idrica, è la macchina ideale per i piccoli locali della ristorazione professionale. Un sistema innovativo di pannelli a LED, che conferisce alla macchina un design professionale, ne permette inoltre la personalizzazione dei fianchi laterali, rendendo la macchina un'insegna permanente all’interno del locale.

*I marchi citati non appartengono a Qualità Italia srl né ad aziende ad essa collegate



Parola d'ordine: l'evoluzione continua

F

LO SpA, la multinazionale italiana nata 45 anni fa grazie a un'intuizione di Antonio Simonazzi e oggi leader nella produzione di monouso in Europa con oltre 10 miliardi di bicchieri realizzati solo nell'ultimo anno, ha presentato a Host 2017 una nutrita serie di novità che consolidano la sua presenza nel mercato. Tra queste, spicca la nuova linea Calix di capsule autoprotette compatibili Nespresso* prodotte in termoformatura (tecnologia che permette di accoppiare più strati di materiali diversi tra loro), con carat-

teristiche uniche, 10 nuovi colori e destinata ai torrefattori. La linea Calix ha superato brillantemente i test di permeabilità all’ossigeno atmosferico e al vapore acqueo e garantisce un ottima performance in termini di “shelf life” del prodotto contenuto ed è perfettamente funzionante con tutte le macchine Nespesso oggi in commercio. La struttura della capsula, infatti, è multi strato in materiale PP/EVOH/PP: Le caratteristiche della capsula, unite all'ottima aderenza dell’anello di tenuta che evita gocciolamenti sia prima che dopo l’erogazione, a un opercolo in alluminio applicato in fase di produzione e alla presenza di 6 fori equidistanti di entrata dell’acqua, che garantiscono la sua distribuzione in tutta la miscela del caffè, fanno di questo modello uno tra i più performanti del mercato.

INGEO, infatti, proviene da risorse rinnovabili al 100%, è stabile e non presenta problemi di invecchiamento rapido, come nel caso delle capsule ottenute da un processo di materiali compositi.

Host 2017 ha visto anche l’esordio del nuovo rapporto di collaborazione tra FLO SpA e l’italiana Think Water, per la commercializzazione e distribuzione della nuova linea di filtri Profine per la depurazione dell’acqua. I filtri sono realizzati nello stabilimento di

Padova e studiati per la protezione dei distributori automatici nel segmento del Vending oltre che per tutte le attrezzature utilizzate nel segmento dell’Ho.Re.Ca. La sinergia con Think Water nasce con l’obiettivo di auAltra novità, è stata la presentazione della collaborazione con la Nature Works, la prima azienda produttrice di bioplastiche al mondo e proprietaria del marchio INGEO, PLA tecnico per alte performance. La partnership consiste nello sviluppo di capsule compostabili fatte di PLA INGEO 100% che garantisce prestazioni migliori rispetto a tutte le

capsule BIO presenti sul mercato, prodotte normalmente da materiale composito. La bioplastica utilizzata per la produzione di capsule FLO

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mentare il servizio ai clienti, arricchendo l’offerta commerciale con una gamma di prodotti per la filtrazione dell’acqua di alta qualità.


Progettati per ottenere una resa mediamente superiore rispetto alla media, dotati di attacchi universali derivati direttamente sulla cartuccia filtrante, disegnati per ridurne gli ingombri di circa il 30% e facilitarne la sostituzione anche da parte di personale non qualificato, i filtri PROFINE sono stati presentati in 4 serie: • CREAM (nelle coniugazioni Vending e Big), che promette di proteggere dalla corrosione ed eliminare il 100% di Carbonato di Calcio e Magnesio senza alterare il PH; • BROWNE realizzata per l’abbattimento dei carbonati Ca e Mg; • OCRA VENDING, una cartuccia universale che riduce la durezza totale dell’acqua ottimizzando il PH; • SILVER, pensata per il trattamento di acqua da bere, ai massimi standard qualitativi richiesti nel settore con un livello di filtrazione pari a 0,5 micron, conforme al D.M. n. 25 del 7 Febbraio 2012. Una nuova sfida da affrontare per l'azienda di Fontanellato in provincia di Parma che conta 7 stabilimenti produttivi e 11 sedi commerciali in Europa, con una presenza nei mercati di oltre 60 Paesi nel mondo. Affidabilità, qualità del prodotto, cultura dell’innovazione e oltre 45 anni di esperienza fanno della FLO SpA una tra le aziende italiane leader nel settore della distribuzione automatica. Vending News® - Riproduzione riservata

*I marchi citati non appartengono alla Flo SpA né ad aziende ad essa collegate

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Vent'anni dedicati all'innovazione tecnologica

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ituata in quella che viene definita, con un parallelo logico con la corrispondente californiana, la Etna Valley, la Heart Computers è una piccola realtà siciliana che ha raggiunto il traguardo di 20 anni di attività, spesi dedicandosi all’innovazione nel settore tecnologico. Ben nota alle società di gestione per lo Smart Co, il suo sistema di deconto per le macchine O.C.S., in realtà l’azienda catanese progetta e sviluppa molto altro. Inoltre, forte del know-how acquisito nella tecnologia delle piccole macchine a cialde e capsule, ha lanciato anche un prodotto, destinato questa volta al più complesso mondo dell’Ho.Re.Ca. Chiediamo a Sebastiano Coco, CEO della Heart, di illustrarci le ultime novità. Dall’O.C.S all’Ho.Re.Ca. Cosa vi ha spinto in questa direzione? Lo SmartCo Ho.Re.Ca. è nato dalla confluenza delle nostre conoscenze del mondo del caffè e dall’aver già realizzato applicazioni per attività proprie dell’Ho.Re.Ca. Dalla somma di queste, lo sviluppo di un sistema di deconto per le macchine da caffè professionali è stata una cosa naturale. Come funziona? Questa SmartCO 4.0 è la quarta versione del sistema e raggruppa il meglio dell'esperienza accumulata in questi anni. Può essere configurata a seconda dei diversi modelli di macchine professionali destinate a bar e locazioni di piccola ristorazione, come ad esempio macchine Ho.Re.Ca. a 2 e 3 gruppi. La funzione del deconto classico è applicata su più gruppi contemporaneamente, composta da due circuiti scheda madre e schedino Sim. Inoltre, la scheda madre è posta in un contenitore ermetico che garantisce massima affidabilità, è costruita secondo precisi criteri di robustezza e durata ed è facilmente riparabile. Quali sono i punti di forza? Prima di tutto, come ho già accennato, SmartCO è una scheda elettronica robusta ed affidabile. In più, può essere configurata non solo per il deconto, ma anche e soprattutto per un controllo totale della macchina: temperatura della caldaia, programmazione dei tasti caffè corto/lungo, serbatoio dell'acqua, risparmio energetico E.R.P. Caratte-

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SmartCo Nano

ristica non ultima, il display Lcd esterno o altro visualizzatore a Led ne fa una vera base di sviluppo per macchine di ogni genere. Qual è il rapporto qualità/prezzo? Per un prodotto progettato e assemblato in Italia il prezzo è competitivo, ma dobbiamo essere realisti: il mercato è tartassato da prodotti esteri di dubbio funzionamento, tra i quali anche imitazioni del nostro sistema. Ciò nonostante, restiamo competitivi e, cosa fondamentale, garantiamo l'assistenza, la qualità e la continuità del prodotto nel tempo con aggiornamenti costanti. Per quei pochi che non lo conoscessero, ci riepiloga le funzioni del vostro sistema deconto storico? Nato nel 2006 e perfezionato in base alle richieste dei gestori, il nostro sistema deconto si distingue per la semplicità d’uso e per la versatilità. Il funzionamento si basa sul trasferimento dati su mini Sim di nostro disegno. In particolare, tramite l'apposito programmatore portatile è possibile programmare sei tipi di sim, caricamento lettura etc. La scheda elettronica, che può essere una qualsiasi della gamma, alloggiata nella macchina da caffè provvede al deconto caricato e trasferito su di essa tramite la Sim. Naturalmente, la scheda è molto interattiva poiché ha un

SmartCo 4.0

Prog 2.8


Come mai non ne avete fatto una versione GSM? Effettivamente, molti clienti ci chiedono perché non farne una versione radio GSM o altro, la risposta è che non solo si incrementerebbero i costi e le problematiche tecniche, ma si comprometterebbe anche la privacy dell'utente. Non dimentichiamo che il gestore già ha un delicato rapporto con i suoi clienti, meglio non complicarlo ulteriormente! Vent’anni sono un importante traguardo nella storia di un’azienda. Quando ha cominciato, credeva di arrivare a tanto? L'elettronica l’ho avuta nel sangue sin da piccolo, l'informatica è stata una naturale attrazione; entrambe sono

confluite nella realizzazione di prodotti elettronici a microcontrollore, a cominciare proprio da 20 anni fa quando ho creato la Digilab insieme ad alcuni amici di infanzia. Di comune accordo, la società venne chiusa ma l’attività continuò con una nuova società di stampo familiare che ho chiamato Heart Computers. Nel 1996 fatturavamo circa un milione e duecentomila lire, una cifra importante per un settore molto giovane. A quei tempi erano pochissimi a conoscere il PC e noi siamo stati tra i primi a realizzare una catena di montaggio in serie per PC in Sicilia. Mi reputo ancora soddisfatto del mio operato di quel periodo. Nel 1998 sono rientrato nel mondo dell'elettronica. Ho comprato un kit di sviluppo per microcontrollore a 8 bit ed ho iniziato a programmare: in due ore avevo realizzato un software di prova e da lì ho capito cosa dovevo fare da grande! Scherzi a parte, la decisione era ormai presa, anche se qualcuno l’ha considerata una follia. Ma penso che ogni imprenditore soprattutto in Italia deve avere una vena di follia, se vuole riuscire nella vita! Come siete diventati l’azienda che conosciamo? Con un investimento iniziale di 200.000 euro di mia tasca ho comprato la linea di produzione di un’azienda sud coreana ed ho iniziato l'avventura nel mondo del terzismo in elettronica. È stata molto dura ma oggi ne godiamo i risultati e la soddisfazione. Recentemente, abbiamo fatto un ulteriore investimento di ammodernamento acquistando macchinari made in Italy, poiché siamo pienamente convinti che in Italia si possa ancora produrre tanto e bene. Purtroppo, in molti casi, siamo vincolati a reperire le materie prime dall'estero, e di questo dobbiamo prendere atto, ma il know-how è tutto italiano! Quali sono i progetti futuri? Proseguire nel mondo del Vending poiché siamo stati accolti bene e i clienti sono soddisfatti del nostri prodotti. Oggi però guardiamo anche ad altri settori come l’I.O.T. l’Internet of Things e l'automazione in genere, nella convinzione che anche in questi settori la qualità del made in Italy e la nostra preparazione tecnica possano dare un contributo sostanziale.

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Buzzer e due Led, uno verde e uno rosso, che provvedono ad avvisare chiaramente del funzionamento.


Il Digital Signage made in Italy

I

n società dinamiche e in continua evoluzione come quelle moderne, la comunicazione digitale sta di fatto soppiantando quella cartacea: è in continua crescita, infatti, il numero delle aziende che ricorrono alla comunicazione digitale per consolidare la propria reputazione e costruire una rete dinamica di rapporti con i propri interlocutori, in primis i clienti. Ce lo insegnano città come New York, Shangai o Tokyo con i loro display scintillanti che, di certo, non passano inosservati: chi, trovandosi per esempio a Times Square, non ha tenuto a lungo lo sguardo alzato ad osservare le immagini scorrere sui led wall? Dalle città più lontane questo modo di fare comunicazione si è via via diffuso nel mondo, prima timidamente e poi in maniera più evidente e anche in Italia, seppur in ritardo, si è cominciato da qualche anno ad apprezzare i vantaggi della comunicazione digitale, provando a realizzare in casa strumenti e linguaggi dedicati. In questo filone si pone la Cogem (Costruzioni Generali Elettroniche Ing. Muni), un'azienda specializzata nella progettazione e costruzione di maxi schermi ed insegne led indoor e outdoor ad alto contenuto tecnologico e dei software che ne gestiscono la comunicazione. Prodotti interamente progettati e realizzati sotto l’insegna del “made in Italy” di cui la Cogem è particolarmente orgogliosa. Ne parliamo con l’ing. Antonio Muni, deus ex machina del progetto. Tecnologia e Made in Italy. Come si coniugano questi due concetti? Il made in Italy sfata il luogo comune che recita “l’erba del vicino è sempre più verde” dimostrando con i fatti quanta preparazione, quanta specializzazione vi sia in noi italiani. E non intendo quanto siamo bravi nel campo alimentare o nel design. La tecnologia, per la quale guardiamo sempre all’estero, ai colossi dell’hi-tech, è un settore in cui avremmo molto da insegnare e da dare, se non fossimo

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penalizzati da una serie di fattori che spingono molte menti geniali ad uscire dal nostro Paese. Ma questo è un altro discorso. Tornando alla Cogem, la nostra è stata la sfida di un gruppo di professionisti di lunga esperienza che hanno deciso di entrare in un settore del mercato che sembrava appannaggio di grandi player, per lo più non italiani, quello appunto della comunicazione digitale. Progettiamo i nostri schermi completamente in Italia, utilizzando i migliori componenti elettronici presenti sul mercato e ci avvaliamo di rigidi protocolli per testarne la qualità. Approfondiamo prima di tutto l’aspetto hardware. Cosa producete nello specifico? Tramite il nostro ufficio tecnico interno progettiamo gli schemi elettronici e meccanici dei prodotti e grazie al nostro personale specializzato e a macchinari computerizzati realizziamo e customizziamo qualsiasi prodotto, sia outdoor che indoor, che sfrutti la tecnologia led. Utilizziamo led di primaria marca (CREE, SILAN, EPISTAR) di tipo smd di ultima generazione, a colori (oltre 16 trilioni di colori), mono e bifacciali, come le insegne dei negozi, sia a bandiera (per cui siamo in fase di brevettazione) che a cassonetto, i monitor per la comunicazione all’interno delle aziende, nei punti vendita della GDO e outdoor per la comunicazione pubblica. Nella fase di progettazione e realizzazione poniamo una particolare attenzione alla dissipazione del calore che i componenti elettonici producono durante il loro normale funzionamento, in quanto una scarsa dissipazione del calore porta ad un anormale surriscaldamento dei componenti e al conseguente e rapido danneggiamento degli stessi.


Tutta la nostra produzione è realizzata in Italia e sottoposta a rigidi controlli nella nostra struttura in condizioni di stress estreme, in modo da testarne la resistenza alle sollecitazioni esterne. Alla fine dei test su tutti i nostri prodotti viene apposto un numero di serie univoco, che funge da carta d’identità del prodotto e consente di tracciare la provenienza di tutti i suoi componenti elettronici. Questo perché il nostro obiettivo è di fornire un prodotto qualitativamente alto e duraturo nel tempo. In più, oltre ad essere i reali costruttori dei nostri display, siamo anche centro di assistenza tecnica e siamo sempre al servizio dei nostri clienti. Poniamo come primo obiettivo la totale soddisfazione dei nostri clienti in quanto sono il nostro punto di riferimento e forza di crescita. Che tipo di plexiglas utilizzate? I nostri display sono impermeabili e molto resistenti alle intemperie ed agli urti. Solamente per una pura sensazione di maggiore robustezza e sicurezza richiesta da parte dei nostri clienti (ad esclusione dei grandi display di dimensioni superiori a 3mt x 2mt) utilizziamo il plexiglas trasparente antiriflesso di 3/4 cm. di spessore. Inoltre, il display da esterno non si oscura nelle ore di maggiore intensità luminosa in cui i raggi del sole lo investono, in quanto fornisce una luminosità di circa 6.500-7.000 candele mq. regolabili tramite un sensore della luminosità. Qual è la funzione degli schermi led all’interno delle attività? Quella di aumentare la visibilità del punto vendita se ci riferiamo alle insegne e, più importante, di passare la comunicazione al pubblico in maniera dinamica e certamente più incisiva rispetto a quanto riesce a fare il cartaceo. E qui interviene il software che è alla base della comunicazione digitale. Vuole approfondire questo argomento, che è poi quello di maggiore interesse nel Vending? Per quanto riguarda il settore vending i nostri display sono stati progettati e realizzati per un unico scopo, non solo

quello di aumentare le vendite dei distributori automatici ma soprattutto l’eliminazione di tutti i costi di gestione delle aziende proprietarie o gestrici dei distributori stessi. Questo grazie a due fattori: il primo è la luminosità. Ciò che attrae la vista e quindi l’attenzione delle persone è la luce: più un oggetto è luminoso, maggiore sarà l’attenzione verso lui. Non dimentichiamo che la vista è il senso più potente dei cinque. Un display poco luminoso passa inosservato come se non esistesse, ergo non svolge la funzione per cui è stato creato. Dunque, grazie alla maggiore luminosità dei nostri display da interno (circa 1.800/2.200 candele mq. rispetto ai tradizionali display lcd anche se retro illuminati a led circa 300/400 cd mq.) diamo maggiore visibilità al distributore automatico soprattutto se ubicato in luoghi molto affollati (aeroporti, stazioni ferroviarie, locali pubblici, stazioni metropolitane,ecc.). Aumentiamo le vendite del distributore stimolando i desideri dei potenziali acquirenti tramite messaggi diretti e mirati, quali foto o video, facciamo marketing digitale off-line mostrando tramite il display sconti, offerte, notizie relative al mondo del vending, sviluppo e conoscenza di nuovi brand di prodotti, ecc.. preventivando una maggior vendita media del 25/30%. E qual è il secondo fattore? La pubblicità. Grazie al fatto che il distributore automatico è visibile ogni giorno a milioni di persone, soprattutto se è collocato in aree di passaggio come aeroporti o stazioni, e grazie al fatto che dal momento in cui inseriamo la moneta per prendere il caffè al momento in cui buttiamo il bicchiere dopo aver consumato, abbiamo passato circa 1 minuto davanti al distributore. In questo minuto pubblicizziamo 30 aziende diverse e i grandi proventi che pervengono dalla pubblicità servono ad eliminare tutti i costi legati sia al distributore automatico sia al servizio di gestione. I monitor, dunque, stabiliscono una nuova modalità di contatto col consumatore? L’applicazione di schermi led dotati di softwa-

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Come avviene la gestione dei contenuti? SSS_Adv_Vending_News_mag017_205x148_PRINT.pdf 1 intuitivo. 03/05/17 I file 17:05 Da remoto tramite un software semplice ed

contenenti i dati del messaggio da trasmettere, che possono essere statici e/o dinamici, ad alta risoluzione, animazioni in flash, video, sonori ecc., vengono trasferiti al display sfruttando qualsiasi forma di comunicazione disponibile: rete lan, USB, Wifi, 3G, 4G. Il tutto modificabile in tempo reale, in qualsiasi momento e da qualsiasi località, anche da una singola postazione verso tutti i display dislocati su tutto il territori nazionale od internazionale. È possibile realizzare schermi fuori standard? Proprio perché li realizziamo in casa, possiamo sviluppare progetti personalizzati ed arrivare al prodotto finito. Il tutto garantendo assistenza H24 e fornendo garanzia per 12/24 mesi del prodotto. Per quanto riguarda la questione ambientale e la questione dei RAEE, come siete organizzati? Siamo molto attenti alla sostenibilità ambientale ed al consumo di energia, da noi considerate prerogative essenziali per garantire la stabilità di un ecosistema. Costruiamo i nostri prodotti nel rispetto dell’ambiente, prestando particolare attenzione al riciclo e allo smaltimento a fine vita di tutti i componenti elettrici ed elettronici. Siamo, inoltre, attenti al risparmio energetico, nella consapevolezza che minor consumo di energia significa minor inquinamento e una più lunga vita al Pianeta.

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re è indubbiamente la funzione di maggiore interesse nella distribuzione automatica. Le vending machine di ultima generazione devono interagire col consumatore, stabilire una comunicazione che, di fatto, nei distributori automatici tradizionali è inesistente. Solo l’implementazione di monitor dotati di software intelligente può permettere al gestore di parlare con il suo consumatore, informandolo e attirandolo con messaggi diretti, fidelizzandolo alla macchina e al servizio. Il contenuto che appare sul display del distributore, infatti, è scelto, pensato interamente dal gestore in base alle proprie esigenze, in base cioè a ciò che intende far passare al suo utente: dalle semplici informazioni sui prodotti, al lancio di promozioni e sconti fino a contenuti più generali, come il meteo o la cronaca locale, tanto per fare un esempio.

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Nuove referenze Vending per Alba Tramezzini

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empre attenta ai nuovi trend e alle esigenze dei consumatori, Alba Tramezzini lancia la linea I'm Vegan, un nuovo tramezzino pensato per chi ha cura del proprio benessere, sta attento alla linea e, soprattutto, ha esigenze dietetiche particolari. Realizzato con farina integrale di grano tenero e lievito madre, maionese senza uova e una ghiotta farcitura di mozzavegan* e pomodori freschi Italiani, il nuovo tramezzino I'm Vegan non presenta conservanti ed è una ricca fonte di fibre. La confezione da due tramezzini dal peso di 150g. è perfetta nella spirale singola. *La mozzavegan è un prodotto gustoso, leggero e sano, totalmente privo di grassi di origine animale, dal gusto molto simile al formaggio di mucca tradizionale, sia per consistenza che per aspetto. A base di riso integrale germogliato, è realizzata con olio di cocco e grassi vegetali. Il risultato èa un formaggio dal gusto fresco e delicato perfetto sostituto vegetale della mozzarella tradizionale.

Altra novità di Alba Tramezzini è il restyling del pack FruttaBreak, la pratica confezione di frutta monodose, ideale per un sano spuntino o per completare la pausa pranzo. Con un apporto di solo 47 kcal, senza glutine, conservanti e sciroppi aromatizzanti, FruttaBreak ha una lunga shelf life, si conserva a temperatura ambiente, facilitando in questo modo lo stoccaggio e il trasporto da parte dei gestori.

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“Ora non si naviga più nel buio…”

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er non navigare nel buio: l’invio telematico dei corrispettivi, titolo dato al primo meeting sul tema dei Corrispettivi, organizzato a Zola Predosa (BO) da Microhard Vending Projects il 9 novembre scorso, è ora da cambiare, almeno per coloro che vi hanno partecipato. L’evento è stato un successo non solo per numero di partecipanti, ma anche per le spiegazioni e le esaustive risposte dell’Agenzia delle Entrate ad ognuna delle innumerevoli domande poste dal pubblico, tant’è che ora il titolo giusto dovrebbe essere “Ora non si naviga più nel buio…”

e Diritto d’Impresa Confindustria Emilia), del Sig. Meschi (Federlavaggi) e del Sig. Manfredi (Assogepi-CNA), ha preso la parola il Dott. Emiliano Luglio (Funzionario Area Accertamento Direzione Centrale Agenzia delle Entrate), il quale attraverso la proiezione di esaustive slide ha spiegato in maniera chiara e semplice tutto il meccanismo che sottintende la memorizzazione e trasmissione elettronica o telematica dei corrispettivi. Una normativa che interessa un ampio range di operatori, dal momento che l’Agenzia delle Entrate va a disciplinare non soli i gestori del Vending in senso stretto ma anche particolari categorie come gli autolavaggi, le farmacie, le lavanderie a gettone, solo per citarne alcuni. Il Sig. Montanari, della Microhard, moderatore dell’incontro, al termine del dibattito ha poi presentato un nuovo prodotto appositamente creato e messo a punto per gli addetti ai lavori, per facilitare l’invio telematico ed adempiere al Provvedimento: “ACCERTA”, l’applicazione Certificata scaricabile da Play Store che fornisce in modo semplice ed intuitivo ai gestori tutti gli strumenti utili per la spedizione dei corrispettivi all’Agenzia delle Entrate. Aaccerta è un’applicazione universale utilizzabile per il momento tramite cellulare Android (prossimamente anche per iOS), una soluzione tecnica studiata particolarmente per le Vending Machine non collegate direttamente in rete e non predisposte per l’invio automatico. Un menu di navigazione composto da poche voci, pochi passaggi che permettono una veloce e sicura trasmissione dei dati.

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Sono stati oltre 130 i partecipanti al meeting organizzato da Microhard che non ha fatto mancare niente al suo pubblico, accolto in una confortevole location a due passi dalla seconda sede operativa di Zola Predosa. Dopo le registrazioni e lo scambio di saluti, i partecipanti hanno preso posto nella sala, esaurendo tutti le sedie disponibili e consentendo alla parti istituzionali intervenute di dare inizio ai lavori. Dopo i saluti della Dott.ssa Lupardi (Responsabile Fisco

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Per pagare al d.a. alla velocità della luce

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n collaborazione con DINUBE, società fintech specializzata in nuovi circuiti di pagamento digitale, Paytec ha sviluppato OPTO, un sistema di pagamento contactless di nuova generazione per smartphone. Lanciato ufficialmente in occasione di Vendiberica 2017, la fiera del Vending spagnolo, ma sperimentato già da gestori di tutt’Europa, OPTO ha confermato tutte le sue potenzialità, mostrando punti di forza che lo rendono diverso e “un passo avanti” rispetto alle altre soluzioni di pagamento contactless presenti attualmente nel mercato. Ma quali sono le caratteristiche che lo rendono tale? Molto sta nell’espressione “alla velocità della luce” che abbiamo sinteticamente utilizzato nel nostro titolo: per trasmettere i dati verso il distributore automatico, infatti, OPTO non necessita di tecnologia NFC (che tra l’altro non è sempre disponibile sugli smartphone) ma utilizza le sequenze dinamiche di colori, emesse dallo schermo del cellulare, e le trasmette al lettore ottico installato sul distributore stesso. In sintesi, OPTO mette in conversazione cellulare e distributore attraverso una sequenza di luce, quella prodotta dallo schermo del telefono, che contiene tutti i dati necessari alla gestione. In più - dettaglio importantissimo - la trasmissione avvie-

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ne in maniera sicura, poiché le sequenze di luce e di colori non sono in alcun modo decriptabili. Nello sviluppare la sua soluzione contactless, Paytec ha pensato ai gestori in maniera globale e non solo a coloro che utilizzano prodotti Paytec sulle loro macchine, proprio perché l’azienda perseguiva l’obiettivo di fornire una soluzione che fosse universale, applicabile a tutti i sistemi di pagamento presenti a bordo dei distributori automatici, al di là dell’azienda produttrice. OPTO ha, inoltre, un ingombro minimo, un costo più che sostenibile ed un funzionamento molto semplice ma dalle alte prestazioni che di seguito riassumiamo. Una volta scaricata l’app, disponibile sia per Android che per iPhone sul proprio smartphone, OPTO consente all’utente di pagare in maniera veloce e sicura le proprie consumazioni al distributore automatico (sul quale sia stata installata la piccola interfaccia OPTO), senza necessità che la macchina sia online poiché, come detto, il sistema non necessita di tecnologia NFC e tutto avviene attraverso il token dinamico generato dalla luce dello schermo. L’utente, inoltre, può caricare credito sul suo borsellino elettronico, sia inserendo monete che tramite carta di credito, senza sostenere alcun costo; i possessori di chiavetta Paytec, inoltre, possono utilizzare OPTO per pagare in maniera tradizionale con la chiavetta. OPTO racchiude a tutti gli effetti due sistemi di pagamento in uno. Molti i vantaggi per il gestore. Attraverso OPTO, infatti, il gestore non solo riceve i dati di vendita delle sue macchine in maniera sicura e veloce, ma riceve anche una serie di dati che riguardano gli utilizzatori e che gli consentono di profilare la sua utenza in base a parametri quali età, gusti, preferenze, fasce orarie di consumo ecc. Queste informazioni vanno a costituire un’importante banca dati a cui il gestore può attingere per lanciare operazioni promozionali e di marketing. In definitiva OPTO, il cui nome richiama proprio la tecnologia optometrica su cui è basato, rappresenta un’alternativa reale, sicura, conveniente ed universale nel mondo dei sistemi di pagamento contactless, in grado di supportare il gestore nello sviluppo del business attraverso una più pro-


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profonda conoscenza degli utilizzatori dei suoi distributori automatici. “OPTO è il risultato di un lavoro di sviluppo durato più di due anni, realizzato in collaborazione con Dinube e con un istituto di ricerca dell’Università Politecnica di Barcellona (UPC)” – dice Gianmarco Broggini, a.d. di Paytec – “Abbiamo costruito un’alternativa universale e a basso costo che supera le limitazioni dell’NFC e ideale per il vending, settore di cui ci occupiamo da quasi quarant’anni. Sfruttando le tecnologie digitali, OPTO promette di essere molto più di un sistema di pagamento, in quanto permette attività di marketing e di fidelizzazione. OPTO è anche una soluzione già sviluppata per essere in linea con le normative presenti e future in materia di pagamenti elettronici. Questo è un aspetto attualmente sottovalutato, ma che diventerà critico con l’imminente recepimento della direttiva europea PSD2 e con la prossima introduzione a livello europeo di servizi di pagamento istantaneo (SCTinst). I gestori vending sapranno apprezzare molto in fretta i vantaggi derivanti dall’adozione di OPTO nelle loro locazioni”.

New Style, New Life

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l neonato marchio RE-COVER sta compiendo passi da gigante nel progetto di restyling dei distributori automatici, attraverso il quale opera un totale relook delle macchine per dare loro l'appeal del più innovativo smart vending. Dopo il fortunato esordio con i modelli Incontro, Antares e Kikko, RE-COVER rilancia la sfida e definisce il percorso che permetterà di estendere la gamma di restyling su altri modelli. La storica table top Brio 250 si trasforma in una nuova ed accattivante stand alone; Kikko Touch diventa più seducente della sorella touch screen, rifacendosi il look ma lasciando inalterato il suo fascino estetico, vero punto forte del progetto. A breve il lancio sul mercato di una nuova veste per i modelli BVM 951 e 952 per poi passare alla solidissima Incontro DOC, in fase prototipale. RE-COVER offre un servizio di ricondizionamento, non solo meccanico ma principalmente estetico dei distributori automatici in disuso, consentendo alle gestioni di riutilizzarli totalmente rinnovati nel funzionamento e nel look. L'applicazione di cover e di monitor TFT Touch da 10" che emulano la tastiera, di pannelli in plexiglass retroilluminati con la tecnologia led e con grafiche personalizzabili restituiscono nuova vita al distributore. Grazie a un software dedicato, è possibile trasmettere delle immagini (statiche o dinamiche) oppure della comunicazione visiva (video) che può essere tradotta in pubblicità. Un valore aggiunto per il gestore.

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La formazione degli operatori. Regole, tecniche e protocolli

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a formazione è senza dubbio una delle componenti più importanti per il settore del Vending. La qualità dei prodotti erogati e quindi la soddisfazione dei clienti dipende da come gli alimenti e le bevande vengono stoccati, caricati e, in definitiva, distribuiti. All'interno di uffici, aziende ospedaliere, scuole, caserme, centri sportivi o altri luoghi, saranno sempre e solo gli operatori a doversi occupare di attività quali pulizia, controllo delle macchine e collocazione dei prodotti. Risulta di conseguenza fondamentale dare il giusto peso alla formazione e investire in questo senso non solo per rispettare gli obblighi di legge, ma anche per garantire un servizio migliore e ottimizzare le risorse. Meno errori e meno incertezze significa risparmiare tempo prezioso ed evitare possibili sanzioni dovute a inadempimenti, senza contare guasti tecnici che sorgono nel momento in cui non viene eseguita la dovuta manutenzione. Casistiche del genere sono tutt'altro che rare e compromettono il servizio offerto, con ripercussioni negative sulla ditta che gestisce le vending machine. Al contrario, operatori formati in materia di sicurezza sul lavoro, normative igienico-sanitarie e gestione dei macchinari, creano le condizioni per il regolare e proficui svolgimento dell'attività, riducendo al minimo costi e imprevisti soprattutto nel medio e lungo termine.

Ma come istruire il personale in ottemperanza a quanto previsto dalla legge? Oggi come oggi esistono due strade per formare gli operatori nel settore Vending. La prima è la formazione di persona attraverso appositi corsi tenuti da professionisti autorizzati, o nella sede aziendale o nella sede della società che offre i corsi stessi. La seconda è la formazione a distanza, nota anche con la sigla FAD, da affrontare con l'ausilio di piattaforme web (aula virtuale) in qualunque momento e senza bisogno di muoversi. È chiaro che la seconda soluzione appare più comoda e pratica, ma è anche vero che i docenti assicurano un'esperienza di apprendimento superiore, merito anche di attrezzature e tecnologie avanzate per la riproduzione dei contenuti. Il programma, nel caso della formazione sul posto, viene inoltre formulato sulla base delle conoscenze già acquisite dagli operatori, con possibilità di confronto diretto e domande su questioni specifiche. La decisione andrà presa grazie anche all'aiuto di uno specialista qualificato, l'unico in grado di suggerire all'imprenditore il protocollo più corretto, senza per forza escludere un mix delle due opzioni. Di volta in volta il corso affronterà argomenti differenti, spaziando dal pronto soccorso alle nozioni per il patentino da frigorista, dall'HACCP al trasporto di prodotti

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alimentari su strada. Ancora una volta, l'analisi dei compiti e del know how degli addetti consentirà di pianificare un percorso formativo all'altezza delle aspettative. Sul fronte della formazione per il settore Vending, la società LDG Service è un punto di riferimento su tutto il territorio italiano grazie a una rete di collaborazioni con partner dislocati nelle principali città. I servizi della LDG Service sono rivolti a quanti desiderano approfondire regole, procedure, metodologie e normative legate al mondo delle vending machine, ottenendo gli attestati e le qualifiche necessarie per lavorare con la massima efficienza. La società è in grado di supportare grandi e piccole ditte impegnate nell'attività di vending con una formazione rigorosa, tempestiva e personalizzata, a condizioni vantaggiose e nel rispetto delle esigenze di ciascuno. Per ricevere una consulenza o un preventivo gratuiti o richiedere informazioni:

info@ldgservice.it


La “Cultura” dell'Acqua a cura di Luigi Ture

La diffusione delle cartucce filtranti "usa e getta"

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no dei motivi principali della diffusione delle cartucce filtranti "usa e getta" in luogo dei bidoni rigenerabili è stata la certezza del risultato. La cartuccia "usa e getta" si propone, pezzo dopo pezzo, uguale a se stessa all'infinito, garanzia che invece il bidone non dà. Questo accade perché le resine rigenerabili si comportano di fatto come una batteria ricaricabile. Se la prima volta che la usiamo la scarichiamo completamente, la seconda volta non riusciremo più a caricarla al 100% ma inizieremo lentamente a perdere parte della capacità. Così accadeva, in particolar modo nelle zone con una durezza dell'acqua superiore ai 40°Fr, che l'efficacia dei bidoni finisse prima del previsto, con il risultato ovvio di calcare in caldaia e la conseguente famigerata uscita tecnica. Le cartucce, invece, essendo costituite sempre da resine nuove al top della capacità di scambio, danno sempre lo stesso risultato in termini di litri e quindi di erogazioni. Altro punto di forza delle cartucce è la stabilità della capacità di scambio, laddove la rigenerazione delle resine con il classico chilo di sale non assicura alcuna certezza di ricarica. Vero è che per rigenerare una resina cationica forte (bidone) serve una salamoia concentrata al 36% di cloruro di sodio, ma essa va fatta passare attraverso il letto di resine in controflusso e in un periodo di tempo abbastanza lungo, esattamente come avviene nel ciclo rigenerativo degli addolcitori automatici. Provate a misurare i loro cicli! Stesse resine, stesse procedure. Una meccanica, l'altra elettronica. Identici i cicli di lavaggio. Sapevate che ogni litro di resina necessita, in un addolcitore automatico, di 6 litri di acqua di lavaggio? So cosa state pensando: così tanto? Ebbene sì, perchè il processo rigenerativo non “sala” solo l'acqua, ma satura anche la resina di “cloruri” che necessitano di tutta quell'acqua per essere eliminati. Perché, altrimenti, un addolcitore automatico dovrebbe consumare tutta quell'acqua? Tutti avrebbero interesse a potersi fregiare di consumi più bassi, peccato che non siano sufficienti poi a garantire un'acqua potabile. Ed infine, ulteriore punto a favore delle cartucce, è la pu-

rezza microbiologica. La legge che regolamenta gli addolcitori automatici e non, infatti, prevede l'obbligo del “cloratore”, uno strumento che ricava piccole quantità di cloro dalla salamoia di cloruro di sodio. Queste piccole quantità, dato l'alto potere disinfettante del cloro, sono comunque utili a sanificare l'addolcitore. Se ciò è vero allora anche le cartucce dovrebbero dotarsene! Ebbene, la legge dice che deve esserci un sistema idoneo alla non proliferazione batterica. Questo è il motivo per cui tutte le cartucce riportano la presenza dell'argento. È esso infatti che garantisce la batteriostaticità del sistema. Perché allora non è usato anche dagli addolcitori rigenerabili? Perché l'argento reagirebbe con il cloruro di sodio, creando cloruro d'argento, composto altamente tossico. Un punto a favore dei bidoni rigenerabili? Premesso che il bidone, più lo si riutilizza più perde la capacità in litri, esso presenta due vantaggi: l'esiguo costo del sale necessario alla rigenerazione (circa 0,30 € al chilo) e la ripetibilità del processo all'infinito o quasi. Le resine, infatti, non hanno una vita eterna: dopo 5 anni vanno necessariamente sostituite!

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Un tour per mostrare l'incredibile gamma del Gruppo N&W

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partito ad ottobre il tour Espressamente Necta, un’iniziativa che il Gruppo N&W ha lanciato per permettere a tutti gli operatori del Vending che utilizzano le soluzioni realizzate dell’azienda bergamasca, di toccare con mano tutte le ultime novità. Per realizzare questo progetto, N&W si è avvalsa della collaborazione delle sue agenzie sparse sul territorio che, per un'intera giornata hanno aperto le porte ai clienti, mettendo a disposizione un team di tecnici e commerciali, pronti a fornire ogni delucidazione su macchine e soluzioni. Nove appuntamenti in altrettante regioni, dei quali vi dia-

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mo testimonianza attraverso le immagini di alcuni di questi incontri che hanno visto il tour Espressamente Necta fare tappa presso le agenzie Parivend di Campi Bisenzio (FI) e Valevend di Albano Laziale (RM) il 28 ottobre e, il 18 novembre, presso la Pitres dei F.lli Puppin a Peraga di Vigonza (PD) . Quali sono state le novità presentate dal Gruppo N&W? Davvero tante, anche se in ogni tappa del tour l’accento è stato posto in maniera particolare su alcune soluzioni alle quali Necta ha ulteriormente lavorato, nella direzione di un Vending sempre più smart e proiettato al futuro.


Concerto Touch l’ultima novità a marchio Necta per le medie locazioni: la migliore tecnologia elettronica e il miglior layout meccanico, messi al servizio della massima semplicità di gestione e della migliore esperienza utente. Il cuore di questo distributore è uno straordinario schermo full hd da 13,3”, che attraverso quattro macroselezioni permette di navigare in un menù molto assortito, suddiviso per categorie o filtri. Una volta scelta la bevanda, la personalizzazione e l’accesso alle informazioni nutrizionali sul prodotto (numero di calorie, caratteristiche nutrizionali ed eventuale presenza di allergeni) saranno operazioni altrettanto semplici e intuitive. L’elettronica di ultima generazione offre all’operatore un’estrema facilità di gestione: la customizzazione dell’interfaccia utente, il management dei contenuti e della trasmissione di video diversi in fase di stand by e di erogazione diventano operazioni semplici e intuitive. Inoltre la piattaforma elettronica è già progettata e predisposta per implementazioni e futuri sviluppi.

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Canto Touch con Tea Brewer e modulo “coffe to go”, una macchina dotata di touchscreen innovativo e altamente personalizzabile. Il Tea Brewer integrato permette di erogare un thè di qualità, esattamente come a casa o al bar, oltre ad offrire la possibilità di creare un numero pressoché infinito di bevande e combinazioni e di poter aromatizzare le bevanda con sciroppi (per esempio: vaniglia, nocciola, caramello, ecc…). Doppio distributore di bicchieri, finalmente anche in formato XL, e con coperchio grazie al modulo coffe-to-go; in più la possibilità di erogare, insieme alla bevanda prescelta, un biscottino o un cioccolatino per coccolare il consumatore. Il modulo ha una capacità perfettamente bilanciata con quella del distributore a cui viene abbinato: 240 coperchi e fino a 9 selezioni snack, per un totale prodotti che varia da 170 a 220 a seconda delle dimensioni degli stessi. Gli operatori non avranno difficoltà nel caricamento dei prodotti e potranno scegliere la configurazione del modulo che meglio si adatta alla locazione (solo coperchi, solo snack o un mix dei due).

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Mambo Advanced, il nuovo distributore automatico a doppia vetrina con interfaccia utente centrale. Può erogare un altissimo numero di prodotti di qualsiasi tipologia (fino a 84 selezioni e 14 vassoi) ed è in grado di gestire fino a 4 diverse temperature al suo interno; canale di caduta maggiorato ed un unico vano prelievo formato XL. Per le sue caratteristiche innovative, Mambo è il modello che si candida a diventare un punto di riferimento nella categoria delle locazioni semi-pubbliche (aeroporti, hotel, luoghi di grande passaggio): ambienti dove robustezza e capacità, associate alla varietà dell’offerta, risultano qualità vincenti.

E ancora le novità per l’Ho.Re.Ca. Koro e Korinto Prime e la Krea Touch anch’essa dotata di nuova elettronica; e le soluzioni Forteam per la mensa personalizzata. Forteam ha sviluppato un innovativo sistema di prenotazione e distribuzione automatica di piatti caldi. Tramite l’impianto automatizzato for-MEAL l’utilizzatore può scegliere e prenotare il pasto attraverso il proprio Tablet, PC, o Smartphone oppure tramite il funzionale Totem touch screen che può essere dislocato in azienda. L’assortimento del menù completo di tutti i valori nutrizionali accompagnato da immagini del prodotto danno all’utente la massima fiducia nel prenotare le varie portate. Il funzionamento di for-MEAL è molto semplice e si può sintetizzare in 6 punti principali: prenotazione delle portate da parte del Cliente; invio della comanda di tutte le prenotazioni al “Centro cottura”; trasporto delle pietanze preparate presso la locazione; caricamento delle stesse nei distributori automatici da parte del gestore; prelievo dei pasti da parte dei clienti e fatturazione dell’incasso.

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Grande successo per l’appuntamento del tour Espressamente Necta svoltosi a Padova presso la sede della Pitres dei F.lli Puppin, con un'importante adesione degli operatori vending del Triveneto. Le tre Agenzie di Verona, Pordenone e Padova hanno presentato tutte le ultime novità di casa Necta, ricevendo i loro ospiti in un ambiente professionale ma dall’atmosfera accogliente e festosa. All’evento era ovviamente presente anche lo staff di Vendite Italia di Necta che insieme alle Agenzie di Pordenone e Verona, ha colto l’occasione per festeggiare una delle “colonne storiche” del Vending: Nevio Puppin che quest’anno ha festeggiato “i suoi primi 40 anni di Agenzia” e che i colleghi hanno voluto omaggiare con una targa ricordo.

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Il nuovo sistema di pagamento Hi! prodotto da NEWIS, un lettore cashless che integra la tecnologia Bluetooth e IrDA, mantenendo allo stesso tempo la compatibilità con le chiavi ZiP e MiZiP. La nuova gamma Hi!, si compone di tre versioni (Silver, Gold e Platinum) studiate per soddisfare le esigenze specifiche di ciascuna locazione, garantisce agli operatori il massimo in termini di flessibilità, sicurezza, efficienza e comodità. Hi! ha due nuove teste di lettura: la prima (Silver e Platinum) funzionante con chiave, carta e tag, è compatibile con i sistemi ZiP e MiZiP; la seconda (Gold) di prossimità, che consente di lavorare nel modo più efficace con carte e tag Mifare. La versione Platinum è in grado di comunicare con gli smartphone tramite la tecnologia Bluetooth. Alla semplicità di utilizzo, Hi! unisce il massimo della sicurezza per ciò che riguarda eventuali tentativi di frode informatica, tramite un sistema particolarmente avanzato di crittografia dei dati; il lettore di prossimità, inoltre, introduce per le carte la tecnologia Mifare DESfire che, oltre ad assicurare un livello di sicurezza ancora più elevato, permette la gestione ottimale della multi-applicazione. Entrambi i lettori sono installabili su tutte le tipologie di distributori automatici (free standing e table top) e con protocolli di pagamento Executive e MDB. Grazie alla possibilità di lavorare con tecnologia Bluetooth, i pagamenti tramite smartphone possono avvenire attraverso un'app dedicata. E a proposito di smartphone, la presenza del Bluetooth dual mode consente di utilizzarlo come strumento di programmazione e di raccolta statistiche, con un evidente vantaggio per gli operatori, tramite la nuova app Hi! Manager, disponibile gratuitamente su Play Store.

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Edizione da record per Vendiberica 2017

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rganizzata da IFEMA e promossa da ANEDA, l’associazione spagnola della Distribuzione Automatica, dal 18 al 20 ottobre scorso si è svolta a Madrid la quarta edizione di Vendiberica, la manifestazione fieristica biennale spagnola che riunisce i professionisti del settore negli spazi espositivi della Feria di Madrid. Non solo esposizione ma anche occasione per convegni e forum su argomenti di interesse generale per il settore e per l’Out-of-Home, Vendiberica si è svolta contemporaneamente a due altre manifestazioni fieristiche: Eat2Go, un nuovo progetto dedicato specificamente all’industria del Food Delivery e del Take Away e Fruit Attraction, uno spazio espositivo dedicato alla frutta in particolare e ai prodotti freschi e salutari, questi di grande interesse per il Vending. L’obiettivo di creare sinergie tra gli operatori dei 3 diversi ambiti è perfettamente riuscito: Vendiberica 2017 è stata un’edizione record con oltre 150 espositori provenienti da 7 Paesi (Italia, Germania, Francia, Olanda, Regno Unito e Portogallo) disposti su 5.500 mq. che hanno attirato oltre 9.000 visitatori professionali, provenienti da 45 Paesi (+ 30% rispetto all’edizione 2015). Ai workshop in programma hanno partecipato relatori di più nazionalità, tra i quali il dott. Michele Evolvi di CONFI-

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DA intervenuto sul tema della nuova fiscalità in vigore in Italia che, come più volte detto, potrebbe diventare modello per il Fisco di altri Paesi. Molto spazio è stato dato al caffè con una giornata, quella del 18 ottobre, tutta dedicata alla bevande calda principe della distribuzione automatica, con lo svolgimento del Campionato Baristi organizzato dalla Comunità di Madrid. Molte le aziende italiane e i brand affermati anche nel nostro Paese ad essere presenti alla manifestazione in prima persona o attraverso rivenditori e filiali spagnole: Acqua Minerale San Benedetto, Bianchi Vending, N&W, Saeco, FLO, Digisoft, Bilt Spain, GiPlastic, illy, Lavazza, Rheavendors, Suzohapp, Zonzini, Coges. Una manifestazione, dunque, in crescita sia per quantità e qualità degli operatori partecipanti, che per le tematiche affrontate in maniera dedicata e con l’apporto di professionisti del settore. Uno speciale ringraziamento a Roberto Valentini autore della foto gallery che pubblichiamo nelle pagine a seguire.





Bergamo, cuore del Vending Sostenibile Convegno Confida e Uni Bergamo

fondere bicchieri biodegradabili o a basso impatto di C02, promuovendo in parallelo la raccolta differenziata. La svolta ecologica coinvolge anche i prodotti grazie ad un più ampio assortimento di cibi e bevande che comprendono anche prodotti bio, a chilometro zero e adatti a chi soffre di intolleranze alimentari. IL PROGETTO VENDING SOSTENIBILE. Inoltre CONFIDA, insieme alla Fondazione Sodalitas, ha dato vita al progetto Vending Sostenibile creando una specifica Commissione composta da aziende del settore e creando un marchio e un sito internet (www.vendingsostenibile.com). BERGAMO E IL VENDING SOSTENIBILE. In provincia di Bergamo sono attive 38 aziende di gestione, 3 aziende di fabbricazione di distributori automatici, 2 aziende di sistemi di trattamento dell’acqua per il vending, 1 azienda di software per la distribuzione automatica. È la Lombardia la regione più green d'Italia con 63.170 imprese che investono in sostenibilità e, di queste, 6.660 sono nella Provincia di Bergamo. “La distribuzione automatica è una filiera che ha grande attenzione alla valorizzazione dell’interazione tra l’economia e la sua sostenibilità sociale e ambientale. - ha dichiarato Piero Angelo Lazzari, presidente di CONFIDA - La sostenibilità nel vending è un tema molto ampio che tocca varie fasi dell’attività, dai distributori automatici sempre meno energivori e con componenti ecocompatibili, la gestione efficiente dell’energia e dei magazzini all’interno dell’azienda, la sostenibilità nei trasporti, fino alla scelta dei prodotti alimentari e alla gestione dei rifiuti nell’ottica di un’economia sempre più circolare”. SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE E SOCIALE. Focus dell’incontro sono stati i progetti green sviluppati in anni recenti dalle aziende bergamasche di settore. Tra queste spiccano i casi dell’azienda di gestione Serim col progetto Vending Zone che mira a favorire la promozione di corretti stili alimentari tra i più giovani, e del produttore N&W Global Vending con le nuove vending machine green fra eco-design, luci a LED a basso consumo energetico e componenti elettrici ottimizzati, opzione di Energy Saving disponibile nel software.

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e foto ritraggono due caricatori della IVS Italia di Seriate (BG) che, durante lo svolgimento di Host 2017, caricano e fanno manutenzione ai distributori automatici installati lungo il corridoio che porta ai vari padiglioni. I due caricatori avranno sicuramente prelevato il sacco raccolta fondi di caffè e, piuttosto che gettarli nel primo contenitore disponibile, li avranno portati con sé in azienda, per avviarli alla procedura di recupero e riciclo. Il gruppo di gestione IVS infatti sta portando avanti un programma di trasformazione dei fondi di caffè in compost, del quale si è parlato nel corso del convegno organizzato il 13 novembre da CONFIDA in collaborazione con il Dipartimento di Economia dell’Università di Bergamo, dove il Vending Sostenibile è stato inquadrato nel più ampio ambito della Responsabilità Sociale d’Impresa. Il convegno ha mostrato una realtà della Distribuzione Automatica che per qualche verso sorprende: i distributori automatici sposano sempre più la sostenibilità. Da una ricerca di CONFIDA emerge che oggi il 71% delle aziende nazionali del comparto adotta soluzioni di sostenibilità sia ambientale che sociale: dall’impiego di tecnologie di risparmio energetico alla logistica, con mezzi di trasporto ecosostenibili e lo studio di percorsi che riducono l’impatto del traffico nei centri urbani. Per il trasporto degli alimenti si utilizzano contenitori sanificabili e riutilizzabili e nelle vending machine i gestori iniziano a dif-



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