Vending News 36

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Il bimestrale della distribuzione automatica

NEWS

Numero 36 - Anno 2018

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L’editoriale di Fabio Russo

Settembre è il mese in cui inizia un nuovo anno commerciale dopo la pausa estiva, che dovrebbe servire a rigenerarsi e ritrovare nuove risorse mentali e fisiche da poter spendere nei mesi a venire. Ognuno vive la propria pausa dallo stress quotidiano come può, cercando soprattutto di non pensare ai temi legati al lavoro. Vuoi per amore di questo settore, vuoi per continuo coinvolgimento emotivo e professionale, io non sono riuscito a starne lontano. La scomparsa di due persona care a me e al mondo del Vending, il commendatore Gianni Orzan e il professor Carlo Doglioni Majer, e tutte le tematiche emerse nel corso dei mesi estivi, mi hanno portato a fare alcune considerazioni. Tra tutti, l'argomento che più mi ha fatto riflettere è quello legato alla proposta di legge dell'Unione Europea relativa agli oggetti in plastica che inquinano i mari. Pressata dall'opinione pubblica e dalla giusta attenzione manifestata da tutti i media, con magistrale incompetenza, si è proposto di abolire e/o ridurre alcuni oggetti in plastica di uso comune tra i quali anche referenze utilizzate nel vending e insostituibili con alternative, come la Direttiva vorrebbe. Si è ignorato il danno che questa proposta può arrecare all'intero comparto e non si è preso atto del fatto che, proprio i bicchieri e le palette utilizzate per il servizio di somministrazione, costituiscono una percentuale che non supera lo 0,6% del totale dei rifiuti inquinanti. Oltretutto, demandando alle singole nazioni l'implementazione dell'eventuale nuova legge e rimandando ai produttori alcuni oneri. Mi sono chiesto, e rivolgo a tutti voi la stessa domanda: possibile che si pensi ad abolire (vietandone la produzione e l'utilizzo), piuttosto che organizzarsi per riciclare e rigenerare? Basterebbe davvero poco, coinvolgendo i consumatori, le compagnie di gestione, i produttori, una filiera di società di recupero e riciclo. Si creerebbero nuove opportunità di business e di coinvolgimento attivo dei consumatori finali che, finalmente, potrebbero sentirsi utili e protagonisti esprimendo la voglia di ognuno di rendere l'ambiente meno inquinato. CONFIDA si è mossa in tal senso e sta per iniziare un test che coinvolge proprio le categorie appena nominate e noi, ne parleremo diffusamente nel prossimo numero. Nelle pagine che andate a sfogliare, abbiamo fatto il punto della situazione ad oggi (è il 7 Settembre) in un dossier di ridotte dimensioni ma abbastanza esaustivo, che riporta anche il lavoro che la European Vending & Coffee Association (EVA) sta svolgendo, in attesa che la Direttiva venga votata in sede europea, presumibilmente il 10 ottobre. Tutti gli approfondimenti nell'articolo dedicato al tema a pagina 64. Uno spazio di questo numero è poi riservato a TriestEspresso Expo, la fiera dedicata alla filiera del caffè, che si svolge a Trieste dal 25 al 27 ottobre e che si conferma evento di grande appeal internazionale. Nell'augurarvi buona lettura, approfitto di questa occasione per annunciare una nuova coinvolgente (sia per me che per tutti voi) iniziativa editoriale rivolta al settore del vending che verrà inaugurata il prossimo 19 Ottobre. Volete saperne di più? Iscrivetevi alla nostra newsletter su www.vendingnewsletter.com

Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero

Veronica Boldrin - Mauro Conte - Simona Coppola - Stefano Di Lecce - Erica Ferrari Angela Giampaglia - David Irvine - Alessandra Isella - Alice Magnani - Sara Mazzotti Salvio Merolla - Tiziana Moschieri - Fabrizio Nucifora - Francesca Oberti Jenny Puglisi - Laura Querciani - Angela Maria Saggiomo - Claudio Storchi

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SOMMARIO

Periodico bimestrale della distribuzione automatica

L’EDITORIALE

Anno 2018 - Numero 36 Editore

di Fabio Russo pag. 5

KIMBO - UN PROCESSO DI RIORGANIZZAZIONE CHE PUNTA ALLA CRESCITA

Sede: Viale Gramsci, 17/b 80122 Napoli - Italia Partita IVA 06552741214 CCIAA 822695

pag. 8

MASSIMO TRAPLETTI - TRA CONFIDA E BIANCHI INDUSTRY pag. 12

Contatti con la redazione redazione@vendingnews.it Tel. 0810152150 Fax. 0810152151

LE NUOVISSIMI IDEE NEGLI SNACK DI DISPENSA ZANIBONI pag. 18

Iscrizione al ROC n° 22385 dal 4 Maggio 2012

LA FESTA DELLE FESTE DI COMMERCIALE ADRIATICA pag. 20

Direttore responsabile Fabio Russo

MPAN - DOVE ORIENTE E OCCIDENTE SI INCONTRANO

Direttore editoriale Flora Seta

pag. 26

Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero:

I NUOVI TREND DEL CAFFÈ. COME RISPONDE IL VENDING? pag. 32

Fabio Russo Flora Seta Anna Giordano Martina Salvai Michele Ferraro

TUTTI I PLUS DI TRIESTESPRESSO EXPO pag. 34

Stampa Tipografia EffeGi srl - Portici (NA) Pubblicità: inferiore al 50%

A TRIESTESPRESSO 2018 PERCHÈ... LO SPIEGANO BRASILIA - BAZZARA - BRITA - BWT WATER+MORE - CARIMALI

CIDA - CINO - CISA PAPER - CAFFÈ DIEMME - EVOCA GROUP - FABER ITALIA - FLO GOGLIO - BRASCAFÈ - RICAMBIGARDOSI - SPINEL - TME - WATERLINE/BEVCO

Vending News è una rivista tecnica dedicata alla distribuzione automatica. I manoscritti e le fotografie, anche se non pubblicati, non vengono restituiti

pag. 36

www.vendingnews.it

WORLDMATIC - PAROLA D'ORDINE: RESTARE CONNESSI AL CAMBIAMENTO pag. 54

L'IMPATTO SUL VENDING DELLA DIRETTIVA EUROPEA SULLA PLASTICA

facebook.com/VendingNews

pag. 64

twitter.com/VendingNewsD instagram.com/vendingnews

LA POSIZIONE DELLA EUROPEAN VENDING & COFFEE ASSOCIATION pag. 65

Manchette_50x50_ok.pdf

LE NOVITÀ DI PRODOTTO pag. 68

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Il bimestrale della distribuzione automatica

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NEWS

Numero 36 - Anno 2018

FLO - ANTEPRIMA MONDIALE PER GEA pag. 76

LA CALDA ESTATE DI THE COCA-COLA COMPANY pag. 78 ©

IL VENDING PERDE DUE FIGURE STORICHE

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IN RICORDO DI CARLO DOGLIONI MAJER E GIANNI ORZAN

TUTTI I CONTENUTI DI QUESTA RIVISTA SONO DI PROPRIETÀ DELLA FABIO RUSSO SRL - VIETATA LA RIPRODUZIONE

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UN PROCESSO DI RIORGANIZZAZIONE CHE PUNTA ALLA CRESCITA

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al 2010, anno in cui l’impresa familiare ha intrapreso un percorso di managerializzazione, la torrefazione napoletana KIMBO ha subìto evidenti trasformazioni, frutto di un‘organizzazione aziendale improntata su schemi più moderni e vicini alle aziende di più grandi dimensioni. L’obiettivo del nuovo management era sicuramente quello di accelerare la modernizzazione, conservando allo stesso tempo i valori di quella cultura del caffè tutta napoletana, sui quali era stata fondata negli anni ’60. Molti gli obiettivi raggiunti e tanti i progetti che animano l’azienda, come ci spiega Giovanni Romano, Direttore Vendite Italia. Come è evoluto il percorso di KIMBO negli ultimi anni? Dal 2010 l’azienda si è orientata ad un rapido percorso di evoluzione e ammodernamento e ha deciso di darsi una nuova organizzazione, diversa dalla precedente, internalizzando tutte le attività, parte delle quali fino ad allora erano state affidate a consulenti esterni. In seguito a questa decisione si è costruita una nuova struttura composta da quadri di diverso livello che, lavorando in sinergia, si sono posti l’obiettivo di permettere alla KIMBO di presidiare il mercato in maniera più energica rispetto a prima. La riorganizzazione ha riguardato prima il settore Retail dove, ai vecchi capoarea sono subentrati area manager e nuove figure professionali, come i regional manager e gli shop manager, figure che fino ad allora non vi erano state in azienda. Il loro preciso compito è quello di presidiare tutti i canali della Grande Distribuzione. Successivamente, l’azienda ha deciso di allargare la riorganizzazione anche al settore Ho.Re.Ca. e così dal 2015 anche qui sono state inserite le stesse figure professionali già operative nel Retail, oltre a figure specifiche come i Kimbo Coffee Specialist, dei tecnici che assistono l’organizzazione di vendita. Poter disporre di questa figura, per esempio, è stato fondamentale per il progetto Autogrill dove la presenza di un tecnico che controlla la mescita, ovvero i parametri funzionali, l’igiene e in generale tutto quello che

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riguarda l’erogazione del caffè, è stata determinante per la conclusione dell’accordo. E ora tocca all’O.C.S. Come vi state muovendo? Nel 2018, KIMBO ha deciso di riorganizzare anche il comparto O.C.S. basandosi sull’esito positivo di quanto già fatto nel Retail e nell’Ho.Re.Ca. Stiamo rivedendo non solo l’organizzazione ma anche e soprattutto l’offerta commerciale. La prima novità riguarda il segmento del porzionato dedicato al mondo della piccola ristorazione che verrà presidiato con il nuovo sistema Flexy Cup fatto in collaborazione con Caffitaly. Si tratta di una capsula che, date le dimensioni, può essere riempita con il quantitativo di caffè necessario per erogare uno o due caffè utilizzando la medesima capsula. Questo è un vantaggio per l’operatore che deve servire il caffè ad esempio in una sala colazione o in un ristorante. E per quanto riguarda l’O.C.S. in senso stretto? Date le evoluzioni che il mercato ha vissuto negli ultimi anni, la nostra offerta aveva bisogno di un rinnovamento che l’allineasse alle nuove esigenze. Abbiamo lavorato su questo segmento e, dopo aver già rilanciato tutta la linea cialde già a gennaio scorso con un nuovo packaging, a settembre siamo pronti con le nuove capsule Espresso Point. L’intervento prevede il confezionamento singolo e non più a due a due come fatto finora. Per il momento abbiamo scatole da 100 unità, ma amplieremo le confezioni con altri formati. Allargheremo anche la gamma dei gusti per arrivare a 6: all’attuale Napoli Decaffeinato e Arabica, aggiungiamo due nuove varietà, modificando anche il na-


ming di tutta la gamma. Gourmet e Armonia per la fascia alta; Intenso e Napoli le più vendute e poi avremo il Decaffeinato e un Lungo dedicato ai mercati esteri. Dopo una riorganizzazione di tale portata porteremo sul mercato una proposizione in linea con le esigenze.

nico che possa far sopravvivere il settore dignitosamente. Inserirsi nella guerra del prezzo serve solo ad annichilire l’intero comparto.

Per KIMBO quanto conta la formazione? È un altro aspetto a cui abbiamo dato grande importanza, strutturandola come formazione sia teorica che pratica ed effettuandola quotidianamente sui nostri maggiori clienti Ho.Re.Ca. e O.C.S.. Abbiamo una sala apposita, un Training Center, per formare i nostri clienti che vogliano migliorare la qualità del servizio e del prodotto, mettendo a loro disposizione la professionalità dei nostri tecnici. Questo per portare sul mercato una qualità percepita, ovvero la qualità che è propria della nostra azienda, dei nostri prodotti. Avete messo in campo progetti che prevedono formazione anche fuori la vostra sede. Ce ne parla? La formazione è un tema importante ovunque distribuiamo il nostro caffè: sono oltre 30 i Training Center Kimbo nel mondo. In Europa i principali si trovano a Londra, Parigi, Atene, Amsterdam, Sofia e Stoccolma. Esistono inoltre centri di formazione Kimbo a Dubai, TelAviv, Tokyo e Osaka in Giappone, Seul, Hong Kong, Johannesburg (Sud Africa) e Buenos Aires.

Il nostro progetto O.C.S. parte proprio dalla formazione, in modo da elevare professionalmente il gestore, far sì che conosca il prodotto, comprenda la qualità di un espresso napoletano di eccellenza e riesca a trasmetterla al suo cliente. Insomma, la nostra vuole essere una qualità percepita e non semplicemente decantata.

Data la grande concorrenza tra i player del settore O.C.S., cosa fa la differenza nell’offerta KIMBO ai gestori? Tengo a precisare che noi non cerchiamo semplicemente clienti ma partner, come provano le collaborazioni con Autogrill e Esselunga. Cerchiamo partner per crescere insieme e portare avanti un discorso di qualità che è l’u-

A quali risultati di fatturato vi ha portato tutto ciò? Lo scorso anno abbiamo raggiunto circa 180 milioni di euro, fatturati per il 78% in Italia e la restante parte all’estero. Il 66% lo sviluppiamo nel Retail e il 34% nell’O.C.S. e nell’Ho.Re.Ca., due segmenti che, siamo certi, cresceranno nei prossimi mesi.

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Parliamo della vostra presenza all’estero, anch’essa cresciuta negli ultimi anni. Come siete organizzati? La partnership con Autogrill ha fatto sicuramente da apripista per altre collaborazioni in più Paesi e per la diffusione del marchio, il che ci ha spinto a strutturarci anche per il mercato estero con figure professionali dedicate: 4 area manager per presidiare Paesi che vanno analizzati per comprendere le diverse culture del caffè e i diversi gusti, e trovare la strada giusta per far apprezzare l’espresso italiano e, in particolare, l’espresso napoletano di tradizione. Abbiamo inoltre una filiale a Londra, Kimbo UK, e posizioni di mercato di rilievo in Francia, Grecia, Canada, Bulgaria, Belgio. Siete tornati in comunicazione con un testimonial di eccellenza, la poliedrica Serena Autieri. Perché questa scelta? Noi non volevamo semplicemente un testimonial, ma una figura che potesse rappresentare in primo luogo i valori di autenticità dell’azienda e in secondo luogo i valori di napoletanità dell’azienda. Serena Autieri ci è sembrata la personalità giusta, solare e napoletana ma di una napoletanità alta, autentica, capace di veicolare questi valori, che sono poi quelli che KIMBO vuole trasmettere. Com’è strutturata la campagna? Abbiamo una strategia multimedia iniziata con una campagna televisiva di 3 settimane con uno spot di 30 secondi sui principali canali nazionali, replicato nel mondo digital dove ha raccolto 3 milioni di visualizzazioni su You Tube e 1 milione di visualizzazioni su Facebook. La campagna continua con Instagram con “storie” sempre diverse che verranno pubblicate ogni due settimane. Avremo poi un tipo di comunicazione più tradizionale, attraverso radio, affissioni, campagne stampa. Dal punto di vista del contenuto del messaggio, noi puntiamo a comunicare 3 cose: la superiore qualità del prodotto Kimbo, le giuste procedure per preparare un caffè d’eccellenza e la napoletanità del nostro prodotto e del nostro espresso. Vi è poi un messaggio aggiuntivo, che è una provocazione: il nostro caffè è così buono che si può bere senza zucchero. I professionisti del caffè lo bevono

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amaro, 1 italiano su 4 lo beve senza zucchero e 1 su 2 lo berrebbe così: puntiamo su un’abitudine già abbastanza radicata, ma vogliamo trasmettere l’idea che solo un caffè buono come il nostro è gradevole anche se bevuto amaro. Vi limiterete ad una campagna diretta al consumatore? La nostra comunicazione è generalista ma già da qualche anno abbiamo attivato una comunicazione rivolta agli operatori professionali del canale Ho.Re.Ca. ed ora la vogliamo rivolgere anche a quelli dell’O.C.S. con messaggi diretti. È un progetto strettamente legato alla riorganizzazione che stiamo dando a questo segmento, una naturale conseguenza: vogliamo che i nostri gestori di ogni parte d’Italia vedano in KIMBO un partner di qualità per la loro attività, capace di supportarli attraverso il prodotto, la formazione e, non ultima, la comunicazione.



MASSIMO TRAPLETTI TRA CONFIDA E BIANCHI INDUSTRY

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UN DELICATO EQUILIBRIO TRA LE PARTI

residente dell’Associazione di categoria e Presidente e Ceo di Bianchi Industry, due ruoli impegnativi che pochi riuscerebbero a conciliare in maniera equilibrata come Massimo Trapletti. Imprenditore con le idee chiare, determinato a raggiungere gli obiettivi e capace di farlo anticipando le scadenze, Massimo Trapletti vede l’azienda come un grande team di lavoro, guidato da una filosofia che è perfetta fusione tra l'idea d'impresa familiare, che è alle radici di Bianchi, e una visione moderna del management industriale. La rinascita di Bianchi è il risultato di questo modo di fare impresa che, se applicato anche alla gestione di CONFIDA della quale è presidente da pochi mesi, determinerà sicuramente la crescita dell’associazione per i prossimi anni. Ci avviciniamo alla chiusura del primo semestre della sua presidenza in CONFIDA. Si ritiene soddisfatto del percorso compiuto finora? Sì. È stato un semestre importante: abbiamo lavorato fin da subito per la promozione e l’organizzazione di Venditalia, realizzando un percorso di avvicinamento per promuovere la manifestazione attraverso un evento di presentazione ad aprile e uno a maggio, durante la settimana del Food di Milano. In quell'occasione, abbiamo organizzato un workshop di approfondimento su un tema di grande attualità nel vending: il category. Sempre per valorizzare Venditalia, per la prima volta, abbiamo coinvolto i rappresentanti delle istituzioni all’inaugurazione e organizzato un palinsesto di convegni che hanno animato i quattro giorni di fiera. Abbiamo poi lavorato per accrescere l’offerta di CONFIDA agli associati, potenziandone i servizi: dalla formazione, alle convenzioni e alla consulenza, dando vita a otto Sportelli a disposizione dell’associato su temi che vanno dall’Iperammortamento ai corrispettivi, dal fisco alla sicurezza. Abbiamo poi rinnovato le Commissioni Tematiche di CONFIDA che questo autunno inizieranno i lavori per sviluppare progetti e iniziative. Tutti gli associati hanno ricevuto a luglio una guida associativa che riassume i nuovi servizi della nostra associazione.

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Infine, abbiamo lavorato per la difesa del settore su tematiche di grande importanza, come le nuove normative europee sulla plastica, l’Industria 4.0 e l’Iperammortamento, coinvolgendo i principali stakeholder. Oltre a ciò, ci siamo mossi per portare in CONFIDA molte Società del Food e non, di grandi dimensioni, per accrescere la visibilità del nostro Settore, ottendo davvero tanti consensi. Cosa va ancora migliorato e quali sono i programmi dell’Associazione per i prossimi sei mesi? C’è ancora molto da fare. Siamo solo al “primo capitolo” di un programma associativo, presentato all’Assemblea del 7 aprile che ci accompagnerà per i prossimi quattro anni.


Questo autunno si riuniranno tutti i Gruppi Merceologici, le Delegazioni Territoriali, le Commissioni Tematiche. Sarà un’occasione eccezionale per incontrare gli associati e confrontarsi sui temi di maggiore interesse. Avremo poi due convegni: il 28 settembre un workshop di approfondimento sui nuovi ISA (Indici Sintetici di Affidabilità) che sostituiranno gli Studi di Settore e uno sul Nuovo Regolamento Europeo della Privacy (GDPR). Poi, il 7 novembre terremo a Roma presso Confcommercio i consueti Stati Generali del Vending 2018 che quest’anno affronteranno tre temi di grande interesse: i corrispettivi, l’Iperammortamento e le nuove normative sulla plastica. Lei ha avuto il privilegio di vivere l’edizione 2018 di Venditalia da due punti di vista: da neo presidente di CONFIDA e da espositore. Qual è il suo giudizio da entrambe le posizioni? L’edizione 2018 di Venditalia è stata importante sia sotto il profilo degli espositori, che sono stati oltre 300 con una crescita del + 13% rispetto al 2016, sia sotto il profilo dei visitatori, che hanno quasi raggiunto le 20mila presenze. La particolarità di Venditalia è che sta diventando una

manifestazione sempre più internazionale. Il dato più rilevante dell’edizione 2018, infatti, è stata la forte crescita sia degli espositori e sia dei visitatori internazionali: ben 78 aziende (+47% rispetto al 2016) provenienti da 22 paesi (tra cui Francia, Spagna, Germania, Inghilterra, Olanda ma anche Cina, Russia e USA) e oltre 4mila visitatori esteri (+16,1% rispetto al 2016). Da espositore, posso dire che Venditalia è un momento irrinunciabile di incontro con i propri clienti e con i nuovi potenziali acquirenti. È da vent’anni l’appuntamento più importante della Distribuzione Automatica, dove presentare le novità delle nostre imprese. Da Presidente di CONFIDA penso che Venditalia sia una vetrina d’eccezione per il Vending italiano e che valorizzare Venditalia anche a livello internazionale, consente di dare maggiore visibilità all’intero Settore. Sarà ancora presidente di CONFIDA alla prossima edizione di Venditalia. Cosa migliorerebbe ancora?

Siamo già al lavoro, insieme al Presidente di Venditalia Ernesto Piloni, col quale c’è massima collaborazione e comunanza di idee, al fine di promuovere e di accrescere ulteriormente la manifestazione. La strategia è quella di promuovere Venditalia a livello internazionale: stiamo valutando partnership e attività volte a far sì che i più importanti player del settore a livello internazionale espongano in Venditalia e che cresca il numero anche di buyer stranieri presenti. A fine manifestazione abbiamo ascoltato il parere sia degli espositori che dei visitatori per migliorare l’esperienza della fiera e faremo certamente dei cambiamenti in tal senso. È tuttavia ancora presto per presentare i risultati di questo lavoro che è solo all’inizio. Bianchi Industry viaggia a ritmo sostenuto puntando soprattutto sull’innovazione tecnologica, declinata in tutte le sue espressioni: macchine capaci di comunicare, di intercettare le esigenze degli utenti, di profilare il cliente, di proporre una quantità enorme di bevande con una gamma sempre più affinata di elementi di servizio. Crede che il consumatore sia pronto a questo tipo di approccio

col distributore automatico? Sì. L’opportunità che abbiamo è che il consumatore è già sollecitato da altri settori ormai da tempo da questo punto di vista e ritengo, dalle esperienze fatte negli ultimi due anni, che si aspetti che anche il Vending si adegui all’evoluzione tecnologica che sta utilizzando con altri prodotti. Noi, come Bianchi Industry abbiamo fatto dell’Innovazione il nostro strumento di rilancio ed il fatto che i numeri di bilancio continuino a crescere, malgrado il mercato generale, dimostra che avevamo ragione. Per la prima volta le macchine Bianchi sono vendute per essere riconosciute come più innovative della concorrenza e questo ci rende orgogliosi degli sviluppi fatti sui nostri prodotti. L’agevolazione dell’Iperammortamento dovrebbe essere una buona spinta affinché il Vending italiano evolva una volta e per tutte verso la modernità. Da fabbricante, ritiene che i gestori si stiano orientando in questa direzione? L’introduzione delle nuove tecnologie è una delle leve più

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importanti per la crescita del Vending e il beneficio fiscale dell’Iperammortamento, introdotto nel nostro settore con la Circolare n. 177355 del 23 maggio scorso è certamente uno strumento straordinario per favorire un cambiamento che si traduce in un miglioramento del servizio per i consumatori finali ed un incremento dei ricavi per i nostri clienti. Occorre, inoltre, ricordare che questo beneficio fiscale è stato ottenuto grazie a un grande impegno di CONFIDA che ha saputo ben rappresentare la tecnologia del Vending al Ministero dello Sviluppo Economico, tanto da farla rientrare nel Piano Industria 4.0. Tuttavia, il tempo a disposizione per cogliere questa opportunità non è molto. Per questo motivo, CONFIDA assisterà i propri associati attraverso la creazione di un nuovo “Sportello Informativo” dedicato a “Iperammortamento e Vending 4.0” e tratterà l’argomento nelle occasioni di confronto con le imprese di gestione: dalle Delegazioni Territoriali agli Stati Generali. L’obiettivo è quello di dare tutte le informazioni necessarie per cogliere questa opportunità. Il cambiamento è importante e complesso: non si tratta, infatti, solo di introdurre una tecnologia, ma di cambiare il modo di lavorare. La vending machine che comunica bidirezionalmente con l’azienda modifica il modo di lavorare delle Imprese di Gestione, che ricevono gli input da parte dei distributori automatici. L’ iperammortamento è una straordinaria opportunità di testare questo cambiamento nella propria azienda con uno sgravio fiscale che si traduce in uno sconto di circa il 36% rispetto al tradizionale ammortamento.

Industria 4.0

Iperammortamento

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Non crede che il gestore abbia il timore di non essere all’altezza di una tecnologia così avanzata e di non essere in grado di gestirla? Il gestore è un capo di azienda e, come è normale in tutti i settori, deve essere in grado di capire e sfruttare le opportunità del cambiamento quando i tempi, il mercato e le tecnologie lo impongono. Capisco che non sia facile, ma tutti noi come imprenditori siamo obbligati a rischiare per garantire alle nostre Società una crescita nel tempo e soprattutto quando altre Società hanno fatto del cambiamento un mantra per la crescita a scapito dei concorrenti. Sarebbe stato più difficile, per la maggior parte dei gestori, affrontare il cambiamento in un mercato dove la spinta al rinnovamento non fosse stata data anche dagli aiuti che fortunatamente lo Stato ha messo a disposizione. La circostanza attuale dell’Iperammortamento ha messo il buster all'inserimento delle nuove tecnologie nel Mercato e molte aziende lo stanno sfruttando a scapito di chi non ha il coraggio di innovare la propria Società. Quindi rispondo: se i Gestori non vogliono perdere quote di mercato, DEVONO essere in grado di gestire l'impatto delle nuove tecnologie sulla propria attività. Bianchi Vending propone una gamma completa di distributori automatici adatti ad ogni locazione e ad ogni tipologia di utenza. Su quali modelli puntate maggiormente? Sinceramente, puntiamo su tutta la gamma. Da quando siamo rientrati in Bianchi, ci siamo concentrati nel cambiare totalmente i modelli che la vecchia società stava producendo, in quanto erano ancora quelli che noi avevamo lasciato circa sette anni prima. Oggi, con l’introduzione delle nuove macchine che abbiamo presentato a Venditalia non esiste più in gamma un prodotto che avevamo a fine 2014.



Questo vuol dire aver colmato il gap che avevamo rispetto ai nostri concorrenti e che disponiamo di un'ampia offerta per qualsiasi tipologia di cliente finale. Non dimentichiamo che a fine 2015 abbiamo fatto l’acquisizione del marchio Brasilia e oggi siamo sul mercato con più di 8 modelli differenti per le utenze di tipo Ho.Re.Ca. che aumentano ulteriormente con Festa e Moda presentati a Venditalia. Certo è, che puntiamo molto su tutti i distributori, macchine automatiche e superautomatiche che utilizzano la tecnologia touch, che stanno permettendo a tanti nostri clienti di ottenere risultati economici e di servizio che solo in pochi si aspettavano. La soddisfazione sta nel fatto che abbiamo lavorato tantissimo con molti di loro per personalizzare le macchine, cambiando l’interfaccia utente e sperimentando nuove soluzioni. I risultati per tutti sono arrivati, facendo in modo che Bianchi sia riconosciuta come un patner che ascolta le esigenze e mette a disposizione le proprie tecnologie per raggiungere le necessità di ogni cliente. In occasione di Venditalia, abbiamo visto l’introduzione di numerose innovazioni sulle macchine della vostra gamma, oltre alle nuove LEI SA e LEI 250. Com’è stato il riscontro da parte dei visitatori? Non dovrei essere io a dirlo, ma gli echi che abbiamo avuto da tanti, clienti e non, è che siamo stati coloro che hanno presentato il maggior numero di nuovi prodotti innovativi e mirati alle necessità del mercato. Sarebbe bello poter fare un sondaggio tra i visitatori per avere un risultato certificato da loro su cosa hanno visto a Venditalia e che cosa gli è più piaciuto delle novità negli stand! L'ho anche proposto al Presidente Piloni come possibile ulterione novità da portate alla prossima edizione di Venditalia, magari proponendo un premio da consegnare alla società che viene riconosciuta come più innovativa. Ulteriore stimolo per tutti ad innovare! Quali sono i suoi programmi associativi e imprenditoriali per i prossimi mesi? Dal punto di vista associativo è di continuare sulla stra-

LEI600 PLUS 2CUPS

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da imperniata sul rispetto degli impegni che ci siamo dati come Consiglio Direttivo con il programma del 7 Aprile. Abbiamo già fatto abbastanza e ne presenteremo il resoconto in occasione degli Stati Generali di Roma. Tanto ci aspetta ancora, ma l’atteggiamento di tutti coloro che vivono l’associazione è quello giusto, MODA a partire dai componenti il Consiglio, ai Presidenti di Categoria, ai responsabili delle Delegazioni, ai responsabili delle Commissioni e alla struttura di CONFIDA in particolare al Direttore Michele Adt e al Presidente di Venditalia Ernesto Piloni. Da presidente di Bianchi Industry non posso che continuare a spingere l’azienda verso obiettivi sempre più ambiziosi, partendo dal pilastro portante dell’innovazione per arrivare a quello della copertura sempre maggiore, sia dei mercati che della gamma prodotto. Bianchi e le sue persone non hanno da parte mia nessun limite nel proporre cose nuove e obiettivi sempre più sfidanti e quindi il destino della nostra Società è solo quello di crescere, soddisfacendo sempre di più le necessità dei nostri clienti attuali e di quelli futuri. Riuscirà a ritagliarsi uno spazio per sé? Malgrado i molti impegni, riesco e voglio ritagliarmi gli spazi per me e la mia famiglia, perché non si può essere imprenditore equilibrato se non si è in grado di delegare le responsabilità e non si è capaci di separare il lavoro da tutto ciò che di bello esiste al di fuori di esso.

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LE NUOVISSIME IDEE NEGLI SNACK DI

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rima novità dell’autunno di Dispensa Zaniboni sono i COOKIES prodotti dall’azienda olandese Merba, attiva da oltre 30 anni e specializzata nella produzione di biscotti e altri prodotti da forno di eccellenza. Di origine americana, i Cookies sono costituiti da un doppio biscotto realizzato con ingredienti di primissima qualità, secondo la ricetta tradizionale americana: consistenza croccante e pezzetti di cioccolato solido all’interno! Famoso in tutto il mondo e distribuito anche in Italia nei migliori supermercati della G.D. (formato Multi-Pack), grazie a Dispensa Zaniboni Cookies di Merba arriva nel Vending nella confezione singola del doppio biscotto da 37,5g (e 44g), perfetto per l’inserimento nella spirale singola. Grazie al packaging molto accattivante, lucido su sfondo bianco, Cookies risalta nella vetrina del distributore automatico ed è pertanto ideale per la vendita d’impulso. Inoltre, la particolare consistenza fa sì che il biscotto non si sbricioli nemmeno in fase di erogazione, cadendo all’interno del distributore automatico. Cookies è disponibile in 3 gusti: con doppio cioccolato; ripieno con crema di nocciola; con cranberry (mirtillo americano) e cioccolato bianco. Ha scadenza lunga (9 mesi) ed è facilmente gestibile anche per i caricatori, nel comodo display da 12 pz, dentro un cartone master da 6 display (72 pz/crt). Dispensa Zaniboni è stata una delle prime aziende che ha proposto al canale vending un piatto pronto per soddisfare l’esigenza di un’utenza che, per la pausa pranzo, ricerca un sostitutivo del pasto leggero e gustoso e facilmente acquistabile al distributore automatico. Da qui l'idea delle Insalatone con la prima referenza Riso e Tonno, presente già da qualche anno nel catalogo dell’a-

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zienda. Dispensa Zaniboni ha aggiunto ora una nuova Insalatona nella gustosa ricetta a base di Cereali e Pollo. Gli ingredienti, tutti di qualità, sono il pollo arrosto, rigorosamente in pezzi e non macinato affinché mantenga la croccantezza, il mais, il farro con le sue proprietà salutari e un mix di legumi composto da lenticchie, carote e peperoni. Il tutto arricchito con una leggera speziatura che completa un piatto studiato per accontentare tutti i palati e, soprattutto, leggero e salutare. La confezione da 220 gr. è ideale per un pasto da consumare nella pausa pranzo e dà un apporto in termini di valore energetico di circa 358 calorie. Da consumarsi fredda, l’Insalatona Cereali e Pollo, come quella Riso e Tonno, è molto pratica per il consumo onthe-go, grazie anche agli accessori di servizio inclusi nella confezione. Il packaging, inoltre, dà immediata riconoscibilità al prodotto e lo rende appetibile già attraverso la vetrina del distributore automatico. Particolare lo shelf life: le Insalatone possono essere conservate a temperatura ambiente per circa 1 anno e non perché contengano conservanti, come si potrebbe pensare! Ciò è dovuto al particolare trattamento termico a cui vene sottoposto il prodotto, che abbatte qualsiasi carica microbica causata dal contatto con l'aria e/o con l'acqua.



LA FESTA DELLE FESTE DI COMMERCIALE ADRIATICA

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n settembre “ballerino” ha voluto sfidare la riuscita della grande festa che Commerciale Adriatica organizza ogni anno ad inizio settembre, per celebrare in allegria e convivialità, l’anniversario della fondazione dell’azienda. Per tutti gli ospiti questo grande evento, che vede riunirsi amici stretti, clienti italiani ed Internazionali, è un appuntamento davvero immancabile per incontrare la famiglia di Commerciale Adriatica e visitare l’azienda con tutte le sue novità. Quest'anno anche noi, accolti come sempre con calore dai padroni di casa, abbiamo partecipato all'evento e, visitando la sede, la nostra attenzione si è focalizzata sullo showroom, dove era esposta la nuovissima linea Made in Italy di macchine per caffè espresso a doppio gruppo. Interamente progettata e realizzata in Italia grazie alla volontà e all'esperienza dell’equipe tecnica Panafè, la nuova gamma ha riscontrato immediato successo, tanto che è già stata avviata la linea produttiva della seconda pre-serie del modello DELTA, dopo che la prima è andata sold-out in pochi giorni. La nuova DELTA, doppio gruppo per capsule FAP (Espresso Point), sostituisce la veterana TWIN-CUPS, come ci ha spiegato il CEO Enrico Paolo Costa: "Siamo molto orgogliosi di avere "in casa" una macchina completamente nostra, che possiamo seguire e perfezionare "in diretta", in funzione anche delle necessità dei nostri clienti. Questa, e la sorella a cialde BETA, sono un gioiello di design e affidabilità. Abbiamo scelto linee pulite per una solida struttura in acciaio inox, con un sistema erogatore per capsule FAP (Espresso Point), su cui contiamo da anni, efficiente ed affidabile e che i nostri clienti amano. Il grande plus di questa macchina è sicuramente la possibilità di attivare separatamente i gruppi caffè e boiler, in modo da poterli utilizzare singolarmente o in contemporanea". Paolo Costa ci ha confidato che nei prossimi mesi arriverà anche ALPHA, il modello meccanico a gruppo singolo

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per cialde ESE44/38mm, con dimensioni ultra-compatte e design accattivante, tanto attesa dopo la sua prima apparizione lo scorso giugno a Venditalia. Tornando alla festa, va detto che nonostante le condizioni meteorologiche avverse, è stata un vero successo: oltre 200 gli ospiti, deliziosi cocktail, ricche portate e a coronare la serata, le sfavillanti ballerine che hanno fatto ingresso nei saloni della signorile Villa Savoia, location prescelta per sfuggire alla pioggia inclemente di quel sabato sera. Per gli ospiti il cambio di location si è rivelato un’occasione unica per poter conoscere un luogo carico di storia e davvero d’effetto, allestito per l’occasione nello stile marinaro scelto come tema di quest’anno. Una serata piena di calore e simpatia, culminata con il sontuoso taglio della torta e dal brindisi finale per tutti i presenti e per la Commerciale Adriatica che, grazie alla grande collaborazione, inventiva e carica del suo team, ha come sempre realizzato un evento spettacolare. Tanta attesa per l’appuntamento del prossimo anno, che celebrerà un traguardo molto importante: i 20 anni della Commerciale Adriatica! Di certo non mancheremo!







DOVE ORIENTE E OCCIDENTE SI INCONTRANO

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n’azienda che nasce dalla globalizzazione e dalla visione di un mondo senza frontiere, dove le sinergie tra culture e conoscenze diverse possono portare a risultati di tutto rispetto. Questa, in sintesi, la MPAN, un’impresa del Sud Italia che, passando attraverso il mondo orientale, ha trovato la strada per affermarsi nei mercati occidentali e, nello specifico, nel mondo delle torrefazioni e della ristorazione. Sebbene fautori del made in Italy, riteniamo sia giusto far conoscere anche aziende che, percorrendo strade diverse, hano portato nel nostro Paese prodotti di qualità e, in qualche modo, affermato il know-how italiano in maniera, per così dire, indiretta. Approfondiamo la conoscenza della MPAN in quest’intervista con il suo fondatore, Raffaele Contaldo. Come nasce MPAN? MPAN nasce una ventina di anni fa a Nocera Inferiore, in provincia di Salerno, come produttore di porcellane per la ristorazione, infatti MPAN significa Manifattura Porcellane Alberghiere Napoletana. L’azienda produceva sia materie prime che tazzine per il mondo del caffè e, insieme ad un’altra azienda fondata successivamente, la All Coffee, forniva il più grande produttore di porcellane d’Italia, la Richard Ginori. Il fallimento della Richard Ginori ci ha portato a concentrare la nostra produzione verso altre aziende del settore della ristorazione, devo dire con ottimi risultati, almeno fin quando il mercato italiano non è stato invaso dalla produzione cinese delle porcellane, che ha rotto l’equilibrio dei prezzi e, contemporaneamente, abbassato la qualità del prodotto. A quel punto, abbiamo pensato che se avessimo portato l’esperienza di tanti anni in questo settore e il know-how tecnico italiano nella produzione cinese, avremmo potuto ottenere prodotti di qualità ad un prezzo competitivo. Ci siamo riusciti e questo ci ha permesso di conquistare una fetta di mercato nel mondo della ristorazione e della torrefazione, non solo in Italia. Avete quindi cercato di portare in Italia la produzione cinese di qualità anche per il mondo delle torrefazioni? Sì, abbiamo cominciato con la carta filtro. Non dimentichiamo che i cinesi sono i numeri 1 nel mondo del thè, per il quale producono carta filtro di qualità. Quella stessa carta filtro, con qualche miglioramento, abbiamo voluto portarla nel mondo del caffè occidentale e in Italia in particolare. Abbiamo puntato soprattutto ad un prodotto sostenibile, vale a dire una cialda fatta dalla polpa di legno con una componente in PLA, che è un derivato del mais e fa da saldante, che permette di gestire la cialda come un normale pezzo di carta. Il caffè è un prodotto organico, come sappiamo, e quindi caffè e involucro sono insieme compostabili e ci permettono di mettere sull’involucro il marchio compostabile.

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Quante tipologie ne producete? Ne produciamo di diverse grammature, poiché la cialda per il caffè richiede una grammatura, quella del thè un’altra e quella della capsula un’altra ancora. Disponiamo di tutte le tipologie di carta in modo che il torrefattore sia nelle condizioni di estrarre il caffè da ogni marca e modello di macchina. E per quanto riguarda la vostra produzione di packaging? Devo precisare che la filiera del packaging, ovvero l’involucro esterno di cialde e capsule, nasce in Cina. Laddove troviamo il marchio made in Italy è spesso solo perché la stampa delle informazioni, del logo, del marchio ecc. viene fatta in Italia, ma in realtà il prodotto in sé è made in China, poiché le due più grandi aziende di polietilene si trovano in Oriente. Dal momento che la nostra legislazione permette di apporre il marchio made in Italy anche solo a prodotti assemblati, trasformati o serigrafati in Italia, si nasconde il fatto che la produzione avviene in Cina e questa è una realtà che va accettata, almeno fin quando la legge non cambierà. Il torrefattore e più ancora il consumatore si possono fidare della sicurezza di questi prodotti? Sicuramente! Un prodotto come la carta filtro, destinato ad uso alimentare, se arriva da un’azienda produttrice italiana, non è accompagnato da nessun documento che attesti la sua qualità o la sicurezza. Al contrario, se il prodotto viene importato da un altro continente, deve obbligatoriamente sottostare ad una serie di rigidi controlli, alla fine dei quali viene documentata l’idoneità attraverso certificazioni che accompagnano il prodotto. Inoltre, quando un container arriva in Italia, il primo controllo viene effettuato dall’Ufficio Sanitario, che verifica la documen-


A chi bisogna rivolgersi per l’assistenza? Come prima cosa, abbiamo creato un nostro canale su You Tube sul quale abbiamo caricato una serie di tutorial che spiegano in maniera semplice come intervenire, in che modo smontare e rimontare la macchina, sostituire le parti di ricambio, che sono sempre disponibili, e così via. Tengo a precisare che la nostra macchina lavora tranquillamente almeno per uno/due anni e, se a bordo vi è il giusto dispositivo anticalcare, che è il peggior nemico delle macchine per il caffè, la durata nel tempo è straordinaria.

tazione e dà il consenso all’immissione nel nostro mercato. Se l’Ufficio Sanitario ha qualche dubbio, rimanda la merce ad ulteriori verifiche e solo dopo il nulla osta dà l’autorizzazione definitiva all’immissione sul mercato. Pertanto, ritengo che sia il torrefattore che il consumatore siano assolutamente tutelati. Stessa garanzia anche per la vostra macchina per il caffè in cialde? La nostra COKITA è una macchina già ampiamente testata sul mercato che ha avuto un’evoluzione, un miglioramento delle performance, motivo che ci ha spinto ad aggiungere Evolution al suo nome. Quando viene sottoposta ai controlli e gli ispettori verificano che a bordo vi è la pompa Ulka italiana, guarnizioni tedesche, e la struttura è in ABS è cinese sottoposto a verifiche prima di tutto in Cina, si complimentano per la perfetta corrispondenza tra ciò che dichiariamo e ciò che hanno testato. Tengo a precisare che tutti i componenti, soprattutto l’ABS, sono certificati per quanto riguarda l’idoneità al contatto con gli alimenti. Una garanzia ulteriore è il fatto che le stesse macchine noi le vendiamo negli Stati Uniti, dove sono sottoposte ai rigidi controlli della FDA (Federal Drug Administration) che è molto più severa dei nostri controllori. Pertanto, se le nostre macchine sono idonee secondo gli standard americani, ancor di più lo saranno per i nostri.

Perché un torrefattore dovrebbe scegliere la vostra macchina da proporre ai gestori suoi clienti? La maggior parte dei torrefattori usa la macchina come effetto leva per vendere il caffè, offrendola come incentivo sull’acquisto di stock di prodotto, secondo la logica “più caffè acquisti, più macchine ti dò in omaggio”. È chiaro che, secondo questa logica commerciale, il prezzo della macchina è fondamentale, in quanto minore sarà l’incidenza del costo macchina, più allettante sarà la sua proposta al cliente in termini di quantità di caffè da acquistare. Con un prezzo aggressivo come quello che noi proponiamo in esclusiva ai torrefattori, è chiaro che questi viene supportato nelle vendite e, a sua volta, il gestore può darla in comodato a costo zero. E per il canale domestico che oggi cresce esponenzialmente? Il discorso resta valido anche se il gestore si vuole rivolgere al canale domestico, per il quale la nostra macchina presenta tutte le caratteristiche indispensabili: ha un design semplice, colori che la rendono inseribile in qualsiasi arredo e, soprattutto, dimensioni contenute, perfette per l’ambiente cucina, dove c’è sempre poco spazio disponibile.

Sono comunque macchine prodotte in Cina… È vero che le macchine sono prodotte in Cina, ma è anche vero che i parametri del processo di erogazione del caffè sono gli stessi che utilizziamo noi in Italia, o meglio a Napoli, il che significa che il prodotto in tazza è eccellente, poiché sfrutta la cialda al massimo. Tengo a precisare Napoli, perché in altre regioni d’Italia la regolazione dei parametri è diversa rispetto al Sud, dove siamo abituati ad un caffè cremosissimo, nel quale la palettina deve tenersi quasi in piedi. Ovviamente, parte del lavoro lo fa il caffè utilizzato, ma con la nostra macchina riusciamo a dare un risultato eccellente ad un prezzo aggressivo, tale che dopo un paio di anni di lavoro, se si vuole sostituire la macchina con una nuova, anziché ripararla, conviene sempre, fermo restando che la riparazione è sempre possibile, allungando in questo modo la vita dell’apparecchio e accrescendo ancora di più il rapporto qualità/prezzo.

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MPAN non distribuisce solo carta filtro, cialde, macchine, ma anche macchinari di tipo industriale per l’incapsulamento e l’incialdatura. Come vi è venuta l’idea? MPAN non si è fermata solo a dare prodotti di servizio ma anche le filling machine, ovvero le macchine per il riempimento, così come già facciamo per il mercato americano, per il quale forniamo le macchine per il sistema K-Cup (Keurig). Proprio sulla scia dei risultati ottenuti in America, abbiamo deciso di proporre anche al mercato europeo i macchinari per il riempimento di cialde e capsule, mantenendo un prezzo aggressivo anche per questa tipologia di prodotto. Tecnicamente come sono strutturate? Anche in questo caso, le automazioni delle nostre macchine sono basate su standard tecnici europei e spaziano dalle piccole da 50/60 battute fino alle linee complete da 500 battute dove il prodotto viene inscatolato e messo sul bancale. Siamo in grado, quindi, di produrre macchine ad misuram delle necessità del cliente, degli spazi di cui dispone in azienda e così via. Altra cosa importante è il prezzo: a parità della qualità delle componenti, della resa nel tempo, dell’affidabilità, una macchina prodotta da noi costa molto meno di una prodotta in Europa. Abbiamo cercato di mettere insieme il meglio: la capacità manifatturiera cinese, la tecnologia giapponese e l’assistenza tecnica europea, ad un prezzo molto competitivo. Noi produciamo anche macchine per l’inserimento della carta filtro nelle capsule, come le Dolce Gusto e macchine per la produzione di capsule auto protette. Il nostro sistema di saldatura non è quello standard, ma viene effettuato ad ultrasuoni con delle frequenze particolari che sigillano perfettamente la carta filtro nella capsula, come appunto nel caso della Dolce Gusto. Qual è il gioiello della vostra produzione? Sicuramente la macchina che permette di produrre più tipologie di capsula semplicemente sostituendo le formelle. In questo modo, occupando uno spazio minimo, il torrefattore può passare dalla Lavazza Blue alla A Modo Mio con un semplice gesto. Inoltre, il caricamento di questa macchina, oltre che automatico, può essere anche manuale, il che facilita il cambio di formato, soprattutto quando si

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inizia a lavorare col caffè porzionato. Noi infatti consigliamo di cominciare con il caricamento manuale e, via via che le esigenze crescono, passare all’automatismo. Con una macchina del genere un torrefattore, anche piccolo, può produrre in proprio formati che solitamente si fa fare da altri, poiché l’investimento è talmente abbordabile da dargli quell’autonomia produttiva che altrimenti non avrebbe. Non ultima, la possibilità di acquistare con un finanziamento o usufruire della nostra formula di fitto, alla fine del quale la macchina può essere riscattata. In definitiva, quali sono i vantaggi per il partner commerciale di MPAN? La capacità di unire il know-how tutto italiano con la produttività del mondo orientale, riuscendo a portare sul mercato prodotti di qualità, sicuri e a prezzi concorrenziali. Se abbiamo approcciato il mondo dell’industria cinese per necessità, ne siamo poi rimasti colpiti per tutta una serie di fattori: la tecnologia, la produttività, la capacità di seguire gli standard da noi imposti, che sono standard tutti italiani, la qualità del prodotto finito. Abbiamo imparato a guardare al mondo orientale con occhi diversi e, nel pieno rispetto dell’industria italiana, pensiamo di poter offrire altrettanta qualità. Magari a prezzi più competitivi.



LA PROPOSTA PARMAREGGIO PER IL VENDING

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el segmento indifferenziato del Parmigiano Reggiano, Parmareggio si distingue per essersi posta l'obiettivo di sviluppare nuovi prodotti e soprattutto nuove occasioni di consumo del Parmigiano Reggiano. L'Azienda si propone infatti come industria alimentare di marca, capace di intercettare e stimolare la dinamica evolutiva di una domanda di mercato volta a ricercare prodotti in linea con le esigenze dei consumatori. Il Progetto Parmareggio è al centro della politica di sviluppo di un gruppo del quale fanno parte oltre 1.000 imprese del settore agricolo e lattiero caseario e che poggia le proprie basi su valori quali la qualità dell'intera filiera, la soddisfazione del consumatore, l'innovazione del prodotto. Negli ultimi anni, in risposta alle esigenze dei consumi fuori casa e di un'alimentazione sana e salutare, Parmareggio ha sviluppato una linea di prodotti che si adattano perfettamente al canale Vending.

L'ABC della merenda

L'ABC della merenda nasce dalla collaborazione tra Parmareggio e l'esperto in alimentazione e nutrizione dott. Giorgio Donegani: una merenda gustosa, completa ed equilibrata. La merenda Parmareggio - che unisce al Parmareggio Snack, i grissini e il frullato 100% frutta al gusto pesca - è studiata per garantire ai ragazzi il corretto apporto di vitamine, carboidrati, proteine e grassi: la giusta quantità di energia e nutrienti necessari per sostenere le attività di studio, gioco e sport, in modo naturale e senza appesantire. L'ABC della merenda può restare 4 ore fuori frigo ed è ideale per uno spuntino sano e appetitoso, sempre a portata di mano grazie alla sua pratica confezione perfetta per la vendita attraverso distributore automatico.

Snack & Vai

Snack & Vai è una nuova idea Parmareggio composta da uno Snack di Parmigiano Reggiano da 17g ed una confezione da 20g di Tarallini Gran Pavesi. Questo snack naturale e genuino unisce la bontà e naturalità del Parmigiano Reggiano Dop Parmareggio ai Tarallini Gran Pavesi cotti al forno e fatti con ingredienti semplici, da portare ovunque si voglia per una pausa a metà mattina o metà pomeriggio. La nuova idea di spuntino è destinata a chi sceglie prodotti sani per una gustosa pausa snack soprattutto nelle occasioni del Fuori Casa.

Pan & Parmigiano

La bontà del Parmareggio Snack unito ad una confezione di Crackers Mulino Bianco, semplici e genuini grazie ad un'accurata selezione degli ingredienti. Uno snack, perfetto connubio tra gusto e praticità per uno spuntino genuino e completo.



I NUOV I TRE N D D E L CAFFÈ . COME R I SPO N D E IL VE N D IN G?

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l 65% delle consumazioni effettuate al distributore automatico è costituito da bevande calde, tra le quali il caffè occupa il primo posto con 2,8 miliardi di erogazioni nel 2017. Nel Vending, 2,3 miliardi di caffè vengono erogati attraverso la trasformazione di caffè in grani macinato al momento e dunque la tipologia di macchina più utilizzata è il distributore automatico free standing, collocato nei luoghi di lavoro, nelle aree pubbliche, all’interno di edifici quali scuole, ospedali e così via. In Italia l’espresso è da sempre la tipologia di caffè più richiesta, quella che abbiamo esportato in tutto il mondo. Eppure, si vanno delineando sempre più marcatamente nuove tendenze di consumo che ci portano a chiederci:

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il consumatore di oggi si sente realmente appagato nel gustare un semplice espresso o piuttosto nella pausa caffè cerca un’esperienza più ricca, intensa e soddisfacente? Il crescente diffondersi di metodi di estrazione alternativi all’espresso, per quanto sia un fenomeno legato anche alle mode, sta attecchendo sempre di più nelle abitudini dei consumatori, soprattutto nel fuori casa, determinando una linea di confine tra la figura dell’appassionato dell’espresso tradizionale di ieri e quella del coffee lover di oggi, molto più informato e curioso di sperimentare novità. È un consumatore dai tratti più complessi, una figura esigente che guarda al di là della tazzina (e del bicchiere vending), che viaggia e che, pur sostenendo l’unicità del nostro espresso, si confronta con altre tradizioni e mostra grande apertura verso metodi di preparazione diversi dal nostro. Se si sente parlare sempre più spesso di Cold brew, French press, Aeropress, Drip Coffee e così via è perché esperti baristi lavorano per consolidare metodi di estrazione diversi, in risposta alle nuove esigenze, cercando al contempo di diffondere una più ampia cultura del caffè, non ne-

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cessariamente legata e subordinata alla nostra tradizione. Mai prima d’ora si era assistito ad un così ricco fiorire di corsi, scuole di formazione, campionati internazionali e addirittura reality show sul caffè, inteso come materia prima, e sulle tecniche di lavorazione dell’intera filiera. Da questo punto di vista, se il comparto dell’Ho.Re.Ca. si muove con attenzione e celerità verso i nuovi trend, il Vending risulta penalizzato perché la tecnologia delle macchine a disposizione non è ancora in grado di elaborare le preparazioni di tendenza di cui abbiamo accennato e che - motivo ancora più importante - rappresentano una domanda troppo di nicchia per un mezzo popolare, di massa, come il distributore automatico.

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D’altra parte, sapendo quanto velocemente il Settore riesce a rispondere con la tecnologia alla domanda del mercato, siamo certi che quando e se i tempi saranno maturi, i fabbricanti sapranno sviluppare le necessarie tecnologie. È già accaduto. Negli ultimi anni, di fronte alla crescente richiesta da parte del consumatore di caffè ricettati, le cosiddette bevande gourmet, i costruttori di macchine hanno risposto con distributori automatici in grado di erogare caffè sempre più elaborati, mostrando una tendenza sempre più spinta alla personalizzazione delle ricette. Il display touch permette all’utente di mixare caffè con altri preparati (latte, cacao…), di arricchirlo con topping di vari gusti, potendo anche scegliere la lunghezza preferita della bevanda, erogata nel bicchiere del formato più adatto. Il tutto attraverso una sola macchina. Il distributore automatico tradizionale, che oltre al caffè corto o lungo propone al massimo un mocaccino, è ormai

storia passata ed è scarsamente attraente per chi gli si avvicina. Dettaglio ancora più importante: offre poca marginalità al gestore. Ampliare, variare e rendere appetibile l’offerta delle bevande calde significa anche poter richiedere un prezzo più alto e, di conseguenza, garantirsi una più interessante marginalità. Ricordiamo che i vantaggi offerti dalle agevolazioni del Piano Industria 4.0 sono utilizzabili anche dal nostro Settore e, alla luce di quanto fin qui detto, si traducono in un doppio vantaggio: poter rinnovare il proprio parco macchine con un interessante risparmio economico grazie al beneficio dell'Iperammortamento e poter poi disporre di distributori automatici che, grazie alle nuove tecnologie, consentono al gestore di offrire di più, ad un prezzo più alto e con maggiori margini.


25-27 OTTOBRE | 2018 Trieste, Italia

T U T T I I PL US DI TRIE S TE S PRE S S O E XP O

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edizione 2016 di TriestEspresso si era conclusa registrando la partecipazione di 12.500 operatori della filiera del caffè, un risultato che conferma la manifestazione come la più importante fiera B2B del settore. Per l’edizione 2018 si attende un numero ancora più alto di visitatori, che si riuniranno a Trieste dal 25 al 27 ottobre prossimi, attratti da una fiera che non è solo esposizione, ma includerà un ricco programma di eventi collaterali che si svolgeranno sia all’interno degli storici Magazzini del Porto Vecchio di Trieste che al loro esterno, coinvolgendo l’intera città. A pochi giorni dall’inaugurazione, incontriamo Antonio Paoletti, presidente della Camera di Commercio Venezia Giulia, ente organizzatore della manifestazione. Perché Trieste e il caffè sono un binomio vincente? È un binomio da oltre 300 anni! A rendere vincente questo polo altamente specializzato non sono però soltanto la lunga tradizione e la competenza raccolte in tutti questi anni, bensì anche un’autentica passione e la continua voglia di innovare e mettersi in gioco in questo settore. Trieste è stata e continua a essere uno scalo portuale di riferimento per il mondo del caffè. E attorno al porto si sono sviluppate le più svariate specializzazioni: dalle torrefazioni, alla decafeinizzazione, alla ricerca scientifica, ai servizi assicurativi e bancari oltre ovviamente alla cultura diffusa nei caffè storici del centro cittadino. Proprio per questo motivo è stato registrati il marchio “Trieste Capitale del Caffè”, fortemente voluto dalla Camera di Commercio Venezia Giulia, assieme al Comune di Trieste e la Regione Friuli Venezia Giulia, proprio per identificare a livello nazionale e internazionale il peso e la storia di Trieste e il caffè. In che modo a TriestEspresso viene rappresentata l’intera filiera? Negli anni TriestEspresso si è costruita la reputazione di un evento altamente professionale. In questo modo richiama

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sia tra le fila dei propri espositori che dei visitatori, professionisti legati all’intera filiera del caffè espresso, da tutto il mondo. Sono state ben 83 le nazioni presenti all’ultima edizione. Quest’anno tra gli espositori avremo, per esempio, i produttori di verde dall’India, dal Perù, così come gli importatori, le torrefazioni, i produttori di macchine e accessori, i sistemi di imballaggio, aziende specializzate nel vending e i servizi connessi e così via… Oltre all’esposizione, sono previsti eventi collaterali. Quali i temi affrontati? Gli eventi collaterali rafforzano l’identità di evento professionale di TriestEspresso 2018. Sono incardinati sul concetto di formazione di qualità e innovazione. Avremo corsi gratuiti tenuti dall’Università del Caffè di illycaffè e dall’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè. Verranno offerte consulenze personalizzate e gratuite su alcuni temi caldi legati al grande ambito della normativa e della sicurezza alimentare. Daremo spazio e visibilità ad alcune start-up innovative, perché, anche in qualità di Città Europea della Scienza 2020 (Trieste ESOF2020), crediamo fermamente nella necessità di investire sulla ricerca e sviluppo. E poi ci sarà il vero cuore dei nostri eventi collaterali, il TriestEspresso Campus, curato da Umami Area e diretto da Andrej Godina: uno spazio per incontrarsi e confrontarsi, con eventi formativi dal taglio business o settoriale, con focus per esempio sulle tecniche di tostatura, le micro-roastery e la tecnologia bean to cup. Vuol dare ai nostri lettori, per lo più appartenenti al settore della Distribuzione Automatica, 3 buoni motivi per venire a visitare la fiera? Partendo dal presupposto che fra i nostri espositori, il cui elenco completo è consultabile su www.triestespresso.it, vi sono anche alcuni tra i più prestigiosi brand legati al settore della Distribuzione Automatica, i 3 principali buoni motivi che mi sento di indicare sono i seguenti:


• La dimensione di questa fiera è ideale per concretizzare accordi e creare nuove relazioni. È un evento compatto e non dispersivo, con brand prestigiosi tra gli espositori e un profilo di visitatori costituito in netta prevalenza da decision-maker. • Gli eventi collaterali guardano al sodo. Un concentrato di eventi, specie formativi, di alta qualità. Pensati espressamente per chi non ha tempo da perdere, ma vuole capitalizzare la partecipazione alla fiera, coniugando incontri

d’affari con opportunità di aggiornamento. • Trieste è una città affacciata sul mare da scoprire, affascinante e vivibile. Che faremo scoprire, nelle sue declinazioni “caffeicole” anche grazie a iniziative specifiche. E, a prescindere, un bel luogo in cui ritrovarsi e staccare la spina dopo un’intensa giornata di lavoro in fiera.

TriestEspresso è sui Social con l'hashtag #TEE18


A TRIESTESPRESSO 2018 PERCHÈ... Abbiamo chiesto ad alcuni degli espositori di TriestEspresso 2018, rappresentativi di più comparti, di illustrarci le ragioni che li hanno spinti a confermare la loro partecipazione, le novità che presenteranno e le loro attese in termini di networking.

grande riscontro di pubblico. Questa fiera è in costante espansione, sia in termini di espositori che di visitatori, e questa edizione sarà la seconda a cui Bianchi Industry parteciperà con Brasilia. Si tratta di un appuntamento immancabile per presentare la nostra linea di prodotti al mercato Italiano ma anche a quello dell’Est Europa, ampiamente rappresentato da una grande fetta di visitatori.

Qual è la vostra proposta e le novità per il mercato del caffè? Oltre a GALA e RITO, che rappresentano la linea di prodotti ideale per tutti i bar che vogliono offrire un caffè espresso di prima qualità, esporremo due nuove macchine per caffè super automatiche con modulo fresh milk: MODA e FESTA, svelate in anteprima a Venditalia 2018. MODA è una macchina super automatica che rappresenta, con la forza di soli 60 cm d’ingombro, lo strumento perfetto per il mercato dell’Ho.Re.Ca. e per gli ambienti self‐service. Avveniristica per design e funzionalità, attraverso l’interfaccia utente con monitor LCD TFT touchscreen da 10”, MODA consente di selezionare in pochi click la bevanda preferita grazie a un menù modulabile e intuitivo. FESTA, con un design in grado di catturare l'attenzione e di proporre un’ampia offerta di bevande di qualità, è disponibile in versione Touch 7” o in versione Easy, con tastiera a membrana retroilluminata e display 3.5”; usa le stesse tecnologie di estrazione del caffè di MODA (gruppo camera variabile) e rappresenta un’alternativa con un’offerta contenuta. 1 caffè in grani + 3 solubili per la Festa e 2 caffè in grani + 3 solubili per la MODA. MODA e FESTA, abbinate al loro modulo latte fresco, sono la soluzione ideale per offrire colazioni complete e gustose. Quali sono le vostre aspettative? Continuare a far conoscere il know-how di Brasilia e i valori che hanno guidato il nostro percorso fino a oggi: innovazione, ricerca tecnologica e qualità, e naturalmente rispetto della tradizione italiana e della cultura del caffè. Consolidare i rapporti con i torrefattori e presentare, oltre ai nuovi prodotti, il nostro valore aggiunto unico sul mercato: Brasilia Italia, la divisione di Brasilia dedicata al customer care che garantisce un servizio qualificato di vendita e post vendita a tutti i bar, ristoranti, hotel e torrefattori che hanno scelto Brasilia come proprio fornitore. Il servizio garantisce la reperibilità ininterrotta, 24 ore su 24 e sette giorni su sette, grazie ai centri di assistenza sempre attivi, dislocati in tutta Italia e organizzati da una sede centrale dotata delle più moderne tecnologie di controllo. E poi la possibilità di avere sempre a disposizione una squadra di tecnici specializzati, pronti a risolvere qualsiasi problema tecnico. In definitiva, desideriamo consolidare i rapporti con i nostri clienti abituali, combinando business e convivialità al nostro stand, e al contempo generare contatti per aprirci ai nuovi mercati del Centro e dell’Est Europa.

RITO

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FESTA

Hall 28 - Stand 9-7

Quali sono i motivi che vi hanno spinto a confermare la vostra presenza a TriestEspresso? Bianchi Industry partecipa da tempo a questa fiera da protagonista con le macchine Ho.Re. Ca., perché Trieste rappresenta la tradizione del caffè. Abbiamo partecipato nel 2016 con il marchio Brasilia, dopo l’acquisizione avvenuta nell’ottobre 2015, e abbiamo registrato un



Qual è la vostra proposta e le novità per il mercato del caffè? A TriestEspresso 2018, per il primo anno, Bazzara dedicherà un intero stand alla propria miscela Dodicigrancru: un blend pensato appositamente per gli amanti dei prodotti gourmet, che da quest’anno viene proposto anche sul mercato dei porzionati in cialde e capsule compatibili. Nell'altro stand non mancheranno le nostre miscele, così come saranno presentate anche le ultime traduzioni in cinese e russo dei tre libri che compongono la “Saga del caffè” firmata dai fratelli Bazzara.

Hall 27 -Stand 12-49

Quali sono i motivi che vi hanno spinto a confermare la vostra presenza a TriestEspresso? I fratelli Bazzara, fin dalla prima edizione, collaborano alla buona riuscita di TriestEspresso Expo. Una fiera che, “giocando in casa”, sentiamo particolarmente vicina e che oggi si è affermata come punto di riferimento nel panorama internazionale, in grado di attirare operatori non solo mitteleuropei, ma anche dai mercati emergenti, come ad esempio quello russo. È pertanto naturale confermare la propria presenza ad ogni edizione e cercare contestualmente di offrire un’esperienza sensoriale in grado di colpire e soddisfare tutti i visitatori.

Quali sono le vostre aspettative? Dopo cinquant’anni di grandi risultati nell’export, l’auspicio è che questa edizione di TriestEspresso possa essere l’occasione ideale per intessere nuove collaborazioni e per affermare la nostra presenza anche nel mercato italiano. Ovviamente, come ad ogni edizione, non risparmieremo le nostre energie e il nostro entusiasmo nel cercare di divulgare la cultura dell’espresso di qualità e ispirare nuovi coffee lovers.

Qual è la vostra proposta e le novità per il mercato del caffè? BRITA propone un’ampia gamma di soluzioni che permettono di ottimizzare la qualità dell’acqua potabile per prevenire guasti alle macchine del caffè legati a depositi di calcare e, al contempo, per bilanciarne il contenuto di sali minerali, in funzione di una corretta estrazione del caffè. Un espresso, infatti, è composto per oltre il 90% di acqua e alcuni elementi disciolti nell’acqua di rubinetto possono influire in maniera sostanziale sul gusto, sul corpo e sull’aspetto del caffè. Quali sono le vostre aspettative? Vi è un grosso fermento nel mondo del caffè e si tende sempre più a un trattamento consapevole dell’acqua. Presso il nostro stand sarà possibile sperimentare l’influenza della qualità dell’acqua sul prodotto finito, a parità di materia prima e metodo di estrazione. Ci aspettiamo di stimolare in tal modo l’interesse dei visitatori a comprendere come la dovuta attenzione all’ingrediente acqua possa tradursi in una migliore qualità del prodotto somministrato, oltre che raggiungere sensibili risparmi in termini di costi di gestione. Anche gli espositori, inoltre, potranno contare su BRITA, per rifornirsi presso il nostro stand di acqua trattata per le loro esigenze durante lo svolgimento della fiera.

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Hall 30 - Stand 20

Quali sono i motivi che vi hanno spinto a confermare la vostra presenza a TriestEspresso? TriestEspresso è la principale fiera B2B dedicata al mondo del caffè, mondo in cui BRITA offre le sue migliori applicazioni per il trattamento dell’acqua. L’obiettivo di tale trattamento, infatti, è quello di trovare il giusto equilibrio tra la salvaguardia delle apparecchiature dal calcare e l’ottimizzazione dell’acqua per la migliore estrazione del caffè. La consapevolezza che gli attori del settore hanno necessità di raggiungere questi due obiettivi rende la nostra presenza a TriestEspresso essenziale: attraverso il soddisfacimento dei bisogni di aziende costruttrici, torrefattori e baristi, operiamo per aumentare anche la consapevolezza del consumatore finale.



Hall 28 - Stand 27

Quali sono i motivi che vi hanno spinto a confermare la vostra presenza a TriestEspresso? Trieste è il cuore storico del caffè per l’Italia. Anche se può sembrare su carta una fiera relegata a una sola area d’Italia, in realtà riguarda tutta la nazione e i suoi operatori. BWT Water+More Italia è ormai parte integrante della filiera del buon caffè e, pertanto, è naturale farne parte in ambiti che richiamano l’origine del settore nel nostro paese. Inoltre, Trieste è un trampolino ideale per l’espansione verso i nuovi mondi del caffè espresso, molti dei quali sono proprio situati nell’immediato est dell’Italia. Qual è la vostra proposta e le novità per il mercato del caffè? Le novità rimangono le medesime presentate nel corso dell’anno in occasione di altre manifestazioni, e la nuova testa Besthead Flex è sicuramente una delle più importanti. Si tratta di una testa di connessione davvero versatile, mai vista sul mercato, che permette a chi installa la massima flessibilità di connessione grazie ad un’ampia gamma di accessori e la facile intercambiabilità di ogni elemento. Segue comunque la proposta BWT della più ampia gamma di prodotti offerti per il mercato del caffè, che non si limita solo alle cartucce, ma si spinge anche ad addolcitori e sistemi ad osmosi inversa, per offrire ai clienti la soluzione più adatta all’applicazione richiesta, senza dimenticare l’esperienza degustativa che rimane di primaria importanza. Non vogliamo anticipare proprio tutto, ci piace riservare sempre una sorpresa ai visitatori della fiera, possiamo solo dire che la vera novità arriverà nel campo della filtrazione ad osmosi inversa. Quali sono le vostre aspettative? Rispondere alle esigenze dei clienti con un’offerta tecnologicamente avanzata, che soddisfi anche le richieste più particolari e specifiche, offrendo prodotti che non solo possono salvaguardare le attrezzature, ma anche regalare ai clienti un valore aggiunto in tazza, esaltando i loro prodotti.

Qual è la vostra proposta e le novità per il mercato del caffè? Per l’occasione verrà presentata la nuova versione della Bubble, con un design unico e innovativo. Le originali forme bombate dei pannelli laterali e lo stile moderno dei gruppi caffè le permettono di conquistare qualsiasi ambiente e di lasciare libero il cliente di esprimere la propria creatività. Protagonista a Triestespresso sarà anche Armonia Ultra, l’ultima tra le macchine superautomatiche. Armonia Ultra è l’evoluzione della gamma Armonia: la superautomatica dotata di display 10” touchscreen è in grado di personalizzare qualsiasi tipo di informazione e settaggio ed è consigliata per una capacità erogativa media fino a 200 tazze al giorno. Tra i punti di forza c’è poi CARImilk, il nuovo sistema latte in grado di offrire latte schiumato alla temperatura desiderata (freddo o caldo) per ciascuna bevanda, garantendo sempre un’ottima consistenza e qualità della schiuma. Gli efficienti sistemi di pulizia automatica riducono operazioni di pulizia e permettono di soddisfare i più rigorosi standard di igiene. Chi visiterà lo stand Carimali potrà inoltre osservare l’ultima novità tra le tradizionali: Genius la macchina compatta a un gruppo, in grado di esaltare il gusto del caffè grazie ad una perfetta erogazione e, per questo, soddisfare con le sue performance anche i baristi più esigenti. In fiera ci sarà la possibilità di visionare demo dimostrative della connettività tra macchina e operatore grazie alla piattaforma di gestione dei servizi e prodotti integrati denominata CARIcare; gli operatori potranno monitorare una serie di attività legate al funzionamento della macchina tramite connessione Wi-Fi ed approfittare dell’Iper-ammortamento Industria 4.0. Quali sono le vostre aspettative? Grande attesa e grandi aspettative per un evento così importante per il mondo del caffè! Design, funzionalità ed efficienza saranno come sempre le parole più appropriate per descrivere la gamma di prodotti Carimali, che anche in questa occasione riuscirà a stupire!

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ARMONIA ULTRA

Hall 30 - Stand 88B

Quali sono i motivi che vi hanno spinto a confermare la vostra presenza a TriestEspresso? Carimali è orgogliosa di partecipare alla nona edizione di Triestespresso, che rappresenta una nuova sfida per una Società da tempo affermata e riconosciuta in tutto il mondo e un nuovo trampolino di lancio, non solo per il mercato italiano, ma anche per i numerosi visitatori esteri.



Hall 30 - Stand 60

Quali sono i motivi che vi hanno spinto a confermare la vostra presenza a TriestEspresso? Cida srl, azienda che opera sul mercato dal 2000 e che fa della visione futuristica uno dei suoi punti di forza, ha scelto di partecipare a TriestEspresso al fine di migliorare la propria brand identity, grazie a un evento che abbraccia l’intera filiera del caffè. Su tale scelta ha anche influito la voglia di capire le modalità di interazione del mercato dell’Est Europa e dell’Europa centrale, che sono tra i territori di provenienza della maggioranza dei visitatori. Senza dimenticare, allo stesso tempo, la volontà di puntare sul networking come mezzo per fidelizzare i clienti storici e ampliare la rete di clienti potenziali, in un polo fieristico che da oltre 2 secoli è considerato “il porto del caffè”. Qual è la vostra proposta e le novità per il mercato del caffè? In tale occasione, proporremo la nostra vastissima gamma di prodotti sempre al passo con quello che il mercato richiede, nonché alcune innovazioni in fatto di tecniche di produzione ed elaborati. In particolare, saranno presenti le 7 miscele create con origini altamente selezionate, prive di difetti ed impurità, al fine di realizzare un prodotto di qualità costante nel tempo. Inoltre, presso il nostro stand a disposizione del cliente, munito del proprio logo in formato pdf, sarà pronto un “configuratore”, per soddisfare il crescente bisogno di esclusività e per la creazione di un prodotto che sia espressione della creatività e dell’unicità dell’azienda. Infine, TriestEspresso è stata selezionata anche come palcoscenico per presentare l’ultimissima novità di C.I.D.A. srl: il “logo olfattivo”. Un segno distintivo, che va oltre le convenzioni ordinarie del mondo del caffè, una fragranza unica ed esclusiva per farsi scegliere e ricordare. È un’esperienza di comunicazione che identificherà il brand, attribuendo un plus alla sua identità, stimolando i sensi e la memoria olfattiva del consumatore, suscitando le sue emozioni con una risposta emotiva che scatterà automaticamente sentendo l’odore di caffè sul prodotto o negli stores ed invogliandolo non solo ad acquistare subito dopo l’esperienza sensoriale, ma anche ad avere una traccia positiva di un’azienda che lo accompagnerà, coccolandolo, in ogni momento della sua giornata. Quali sono le vostre aspettative? Per tutto questo e molto altro ci prefiguriamo un risultato di sicuro successo, soprattutto nel periodo post fieristico, perché l’obiettivo resta uno soltanto: fare in modo che il partner commerciale che sceglie Cida srl sia sempre un passo avanti, per meglio venire incontro alle necessità di un consumatore finale ogni giorno più esigente.

Qual è la vostra proposta e le novità per il mercato del caffè? Per CINO il 2018 è un anno di transizione. Stiamo preparando diverse novità che saranno pronte solo per il prossimo anno, ma vogliamo comunque divulgare alcune anticipazioni. Fra le novità in arrivo ci saranno: la macchina professionale per gli uffici con montalatte incorporato, abbinata a un frigo per conservare il latte fresco; una macchina con stampa laser a cartuccia di zucchero per stampare scritte e disegni su cappuccini, dolci etc.; una prima attrezzatura per una gestione di tipo vending attraverso le nostre piccole macchine tradizionali; una macchina a cialde ESE 44mm sia professionale che per uso domestico; PLC per la gestione di macchine CINO, predisposte con sistema “Deconto”; una macchina compatta con montalatte incorporato per uso domestico; una macchina con grani abbinata ad un gruppo a capsule. In particolare, a breve presenteremo la nostra prima macchina per l’acqua fredda gasata. CINO è già presente in questo segmento di mercato nell’area extra-europea e ora affronta la sfida di portare questa novità anche nel mercato europeo. Quali sono le vostre aspettative? Le nostre aspettative riguardano principalmente la possibilità offerta dalla fiera di intercettare i mercati dell’Est Europa, trovando nuovi clienti, ma soprattutto cercando realtà imprenditoriali valide che vogliano credere in CINO e proseguire con noi la realizzazione di un progetto commerciale di distribuzione in svariati campi.

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Hall 30 - Stand 96

Quali sono i motivi che vi hanno spinto a confermare la vostra presenza a TriestEspresso? Per CINO TECHNOLOGY (SHENZHEN) LTD quella di quest'anno sarà la seconda presenza a TriestEspresso. Nella scorsa edizione, la realtà CITALY era sorta da poco più di un mese e a Trieste aveva uno stand grande poco più di un banchetto, ma nonostante lo spazio ridotto, abbiamo riscontrato un enorme interesse presso i visitatori, tanto da convincerci a riconfermare la presenza in fiera per questa nuova edizione.


Qual è la vostra proposta e le novità per il mercato del caffè? Una delle nostre proposte principali è certamente rappresentata da Ecokit®, un kit pensato per cialde e capsule (ma non solo) con un occhio di riguardo alla qualità e all’ecosostenibilità dei suoi componenti: bicchieri monouso in carta, palette in legno di betulla confezionate singolarmente e zucchero di barbabietola italiana al 100%. Abbiamo in serbo importanti novità che presenteremo in fiera, alcune le stiamo definendo proprio in questi giorni. I visitatori che verranno allo stand non se ne pentiranno. Quali sono le vostre aspettative? Crediamo fortemente che il nostro mercato sia in forte ascesa, il know-how acquisito in tutti questi anni ci offre un vantaggio strategico verso i nostri competitor. Siamo certi che la risposta del mercato continuerà ad essere positiva ed in crescita esponenziale. Per questo stiamo investendo molte delle nostre energie in ricerca e sviluppo, così da poter fornire una gamma di prodotti sempre nuovi ed in linea con la nostra filosofia. Potremmo sembrare ripetitivi, ma ribadiamo che l’ecologia è, e deve essere, la direttiva primaria negli anni a venire, e ciò va di pari passo con la qualità del prodotto, senza eccezioni, il tutto ottimizzando i processi produttivi così da contenere i costi ed essere efficaci. Questi temi rappresentano la nostra missione ed in virtù di ciò siamo certi di ricevere un feedback più che positivo alla fiera e non solo.

Hall 30 - Stand 79

Quali sono i motivi che vi hanno spinto a confermare la vostra presenza a TriestEspresso? CisaPaper® si occupa di tutto quanto può sostituire la plastica monouso nei settori caffeicolo, Ho.Re.Ca. e GDO. Siamo convinti della nostra lineup e delle nostre nuove proposte. Vogliamo far conoscere a tutti i partecipanti alla fiera la nostra produzione e la nostra direttiva primaria: l’ecologia. Si tratta di un tema ormai divenuto imperativo e che non possiamo più ignorare. La nostra mission aziendale è quella di fornire, alle PMI che ne fanno uso, prodotti ecosostenibili e di qualità, capaci di ridurre sensibilmente l’impatto ambientale e di elevare lo standard qualitativo, rafforzando al contempo la Brand Identity.


Qual è la vostra proposta e le novità per il mercato del caffè? Ci concentreremo sulla materia prima, presentando nuove e sorprendenti origini estratte con diversi metodi capaci di valorizzarne l’autenticità e giocando sui molteplici parametri di estrazione. Non trascureremo i blend. Infatti, oltre, alle nostre tradizionali miscele, proporremo una nuova creazione “limited edition” dedicata al periodo invernale. Sarà altresì un momento importante, perché precede l’inaugurazione della nostra nuova “Diemme Academy”: un centro esperienziale e di formazione a 360° per i professionisti del bar, della ristorazione e dell’ospitalità.

Hall 30 - Stand 11-13

Quali sono i motivi che vi hanno spinto a confermare la vostra presenza a TriestEspresso? TriestEspresso rappresenta un riferimento importante per il comparto del caffè; è una fiera in cui è possibile confrontarsi con gli operatori di tutta la filiera e incontrare professionisti e coffeelovers provenienti da tutto il mondo. Rinnoviamo la nostra partecipazione perché ci sentiamo assolutamente in linea con la filosofia di questo evento e con la sua impostazione indiscutibilmente orientata alla qualità senza compromessi.

Quali sono le vostre aspettative? Tutte le manifestazioni a cui aderiamo hanno una duplice finalità: evidenziare e promuovere i nostri prodotti e stringere nuove relazioni commerciali. Per quanto riguarda la precedente edizione, possiamo dire che l’investimento è stato adeguatamente ripagato: abbiamo acquisito nuovi clienti, in particolare esteri, e conosciuto tanti professionisti che ci hanno permesso di entrare in contatto con importanti realtà della filiera del caffè. Siamo riusciti a creare un network davvero molto valido. Quest’anno le aspettative sono naturalmente più alte. Il mercato cambia, si evolve, si diversifica; nuovi paesi sono pronti ad introdurre prodotti di alta qualità e a far crescere nuovi professionisti. Tutto ciò porta a sostanziali investimenti nelle attività di sales&marketing e a conseguenti nuovi obiettivi in termini di brand awareness e fatturati.

Qual è la vostra proposta e le novità per il mercato del caffè? Protagoniste in ambito Ho.Re.Ca., le novità a marchio Necta: Kalea Plus, Krea Touch e Korinto Prime, accanto alla prestigiosa Gaggia con il modello Deco Evo per l'Ho.Re.Ca. più tradizionale. Nel segmento O.C.S., per Saeco la nuovissima bean to cup Aulika Evo, con nuova interfaccia capacitiva e illuminazione a led per il vano erogazione, e Dually, la nuova macchina semi professionale a capsule con doppio gruppo erogatore. Nel monoporzionato saranno inoltre proposte: Area OTC, Onda abbinata a Milky e la nuova Smarty, a marchio SGL. Per il Vending rivolto al mondo alberghiero: Ducale con la City 750, la famosa freestanding dotata di tecnologia sottovuoto, e Necta con Samba e nuovo vassoio Visioshop, trasparente e rinforzato. L'offerta si completa ulteriormente con la soluzione di ultima generazione - a marchio Newis - grazie alla quale sarà possibile gestire la macchina da remoto via Telemetria e comunicare tramite un'App di pagamento, rendendo l'esperienza totalmente innovativa e digitale. Quali sono le vostre aspettative? Con la nostra presenza vogliamo far conoscere la nuova realtà del Gruppo: diversi marchi riuniti, ognuno caratterizzato da una specifica expertise tecnologica nel mondo del caffè, al fine di proporre un'offerta sempre più integrata e completa.

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AULIKA EVO

KALEA PLUS

Hall 30 - Stand 62

Quali sono i motivi che vi hanno spinto a confermare la vostra presenza a TriestEspresso? In quanto leader mondiale nella produzione di macchine professionali per il caffè, Evoca non può mancare ad un tale appuntamento, che richiama i protagonisti dell'industria del caffè a livello internazionale, offrendo inoltre un importante sbocco sui mercati dell'Est europeo.



Hall 30 - Stand 6

Quali sono i motivi che vi hanno spinto a confermare la vostra presenza a TriestEspresso? La prima e unica partecipazione di Faber a TriestEspresso fu nel 2014, quando Faber era agli inizi della successione generazionale e fu la prima manifestazione coordinata da me (ndr Fabio Teti), allora neo direttore Marketing. Ci presentammo in punta di piedi, molto diversamente da quanto siamo ormai soliti fare; la nostra gamma era ridotta e fu la prima occasione per presentare le sublimazioni*. La fiera è stata per noi un successo tale che ancora oggi curiamo e gestiamo clienti acquisiti in quell’occasione, la maggior parte provenienti dall’Est Europa. Questi ultimi, fidelizzandosi, ci hanno dato la possibilità di espanderci in una realtà per noi all’epoca nuova, ma che ora costituisce il nostro secondo miglior mercato. A quattro anni di distanza ritorniamo a TriestEspresso, più concreti e consapevoli, per consolidare questo mercato. Qual è la vostra proposta e le novità per il mercato del caffè? Rispetto all’edizione del 2014, Faber porta a Trieste decine di novità, già presentate in occasione di Sigep e Venditalia. Negli ultimi mesi abbiamo lavorato alla realizzazione di un nuovo gruppo di erogazione, che è stato già brevettato, ed eliminerà completamente tutti i margini di difetto delle Faber. Il nuovo gruppo avrà 5 importanti migliorie che andremo a svelare successivamente, e che riguardano: il risparmio energetico, la facilità di smontaggio e la perfetta calibratura di erogazione, che elimina qualsiasi fuoriuscita d’acqua. Quali sono le vostre aspettative? Ad essere onesti, non abbiamo un quadro preciso di quali sono le nostre aspettative, ma senza dubbio puntiamo maggiormente a consolidare il mercato estero. Passare dal 30% della produzione totale al 50% entro fine 2019 sarebbe l’ideale, anche perché in questo momento Faber ha raggiunto il limite massimo di produzione mensile, con ordini programmati già fino a metà 2019. Quindi, se le cose andassero “troppo bene”, dovremmo sicuramente considerare la possibilità di un’ulteriore espansione.

SLOT

BARISTA

*La Sublimazione è una tecnica di personalizzazione di grande effetto, basata su un processo completamente artigianale, che garantisce l’indelebilità del disegno.

Qual è la vostra proposta e le novità per il mercato del caffè? Flo da qualche anno sta investendo molto in ricerca e sviluppo per il settore caffè monoporzionato. Il nostro impegno è finalizzato allo studio di nuove tecnologie e nuovi materiali compostabili, che garantiscano alte prestazioni tecniche e funzionali. GEA è il primo frutto dei nostri sforzi, riciclabile con i rifiuti umidi organici, garantisce compostabilità e barriera all’ossigeno unite ad una eccellente qualità del caffè erogato. A TriestEspresso presenteremo anche la nostra gamma di capsule caffè compatibili, in particolare la serie Calix CNA24, prodotte in termoformatura, tecnologia che permette di accoppiare più strati di materiali diversi tra loro, consentendo di modulare le caratteristiche del prodotto in base al risultato richiesto. Ogni materiale, infatti, risponde ad un’esigenza specifica della capsula, che risulta avere caratteristiche ottimali e plus fondamentali per la qualità del caffè erogato e per l’interazione con la macchina erogatrice. Quali sono le vostre aspettative? Ci aspettiamo di incontrare player di settore incuriositi dalla nostra capsula compostabile GEA, presentata recentemente all’Innovation takes root di San Diego, evento organizzato da Natureworks, che ha visto riunirsi i maggiori esperti mondiali del settore, per confrontarsi sulle nuove sfide dei biomateriali.

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Hall 30 - Stand 75-77

Quali sono i motivi che vi hanno spinto a confermare la vostra presenza a Triestespresso? Si tratta di un evento focalizzato sui torrefattori, quindi il contesto migliore per presentare ad un pubblico specialistico la nostra nuova capsula GEA, la capsula caffè biodegradabile e compostabile nata dalla partnership con NatureWorks LLC. Unica capsula al mondo 100% Biobased, derivante cioè interamente da risorse vegetali rinnovabili. Oltre a tutta la nostra gamma di capsule caffè compatibili.



Hall 28 - Stand 41

Quali sono i motivi che vi hanno spinto a confermare la vostra presenza a TriestEspresso? TriestEspresso Expo è un appuntamento fondamentale per il mondo del caffè: un prezioso momento di incontro per tutti i professionisti e operatori specializzati del settore. Occasione di visita e di aggiornamento, la fiera di Trieste è, per ogni azienda che espone e che visita, l’occasione per portare la propria esperienza, idee o le proprie esigenze e molto spesso per trovare soluzioni e spunti. Qual è la vostra proposta e le novità per il mercato del caffè? Al Padiglione 28 Stand 41 Goglio sarà presente con la consueta proposta dedicata al confezionamento del caffè, sia tradizionale sia in capsule, con la gamma completa di soluzioni compatibili Nespresso (marchio appartenente a parte terza non collegata al Gruppo Goglio). A disposizione del pubblico ci saranno le capsule nelle versioni in polipropilene, compostabile, e la più recente e rivoluzionaria compostabile barriera insieme a tutti i materiali per la richiusura, dal classico alluminio con laccatura termosaldante, goffratura e stampa ai più moderni ed ecosostenibili laminati plastici alta barriera. L’offerta dedicata al mondo capsule si completa con la gamma delle capsulatrici GCap: linee moderne, ergonomiche e silenziose in grado di gestire con la massima semplicità e flessibilità capsule di dimensioni diverse, dalle tradizionali FAP alle compatibili con i sistemi più diffusi. Le linee della gamma GCap racchiudono tutti gli elevati standard qualitativi, la tecnologia e il know-how di Goglio relativi al processo di confezionamento che hanno reso l’azienda leader indiscusso nel mondo del caffè degli ultimi decenni. Le macchine sono inoltre dotate dei più avanzati sistemi di automazione e di controllo che le rendono esempi perfetti di applicazione dei paradigmi di Industry 4.0, in grado di raccogliere un numero infinito di parametri analogico/digitali e dati che possono essere usati per implementare una manutenzione di tipo predittivo. Lo staff Goglio sarà a disposizione per fornire informazioni sull’offerta completa di soluzioni di confezionamento identificate con il marchio fres-co System®. Tra le novità, la Valvola Bio, brevetto esclusivo Goglio e complemento indispensabile per il confezionamento con materiali compostabili. Quali sono le vostre aspettative? Di consolidare i rapporti in essere con la nostra clientela e di ampliare i contatti con le aziende estere, in particolare con quelle dell’est Europa i cui rappresentanti sono assidui visitatori della fiera di Trieste.

Qual è la vostra proposta e le novità per il mercato del caffè? Abbiamo allargato da circa un anno la nostra proposta di caffè in grani, aggiungendo 2 miscele Vending alle tradizionali 5 miscele bar storicamente presenti in assortimento. Inoltre, abbiamo una vasta proposta di cialde e capsule compatibili Nespresso* e Lavazza Point* e A Modo Mio*. Siamo specializzati nella lavorazione private label, offrendo ai clienti un servizio di consulenza che va dalla scelta del caffè verde da usare nelle miscele fino al prodotto finito, seguendolo dall’ideazione del logo all’esecuzione del packaging. Quali sono le vostre aspettative? Continuare il processo di crescita, facendo in modo che il pubblico e gli operatori del settore conoscano e apprezzino il marchio Brascafè, identificandolo come sinonimo di qualità. L’obiettivo dell’azienda è formare ed educare il palato del consumatore per diffondere la cultura del buon caffè. La scelta è dettata dalla qualità delle materie prime, dal metodo di tostatura e dalle miscele, per rendere i consumatori consapevoli di trovarsi dinanzi a un prodotto naturale, che necessita di una trasformazione culturale per essere degustato.

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*I marchi citati non appartengono alla Resibras srl né ad aziende ad essa collegate

Hall 30 - Stand 88

Quali sono i motivi che vi hanno spinto a confermare la vostra presenza a TriestEspresso? L’opportunità di affacciarci su nuovi mercati, introducendo il nostro prodotto in Paesi europei strettamente confinanti con l’Italia e incrementando la clientela del nord Italia. Continuare, con la stessa passione della tradizione familiare che dura da 4 generazioni, a far conoscere il più possibile la cultura dell’espresso all’italiana.



Hall 30 - Stand 92

Quali sono i motivi che vi hanno spinto a confermare la vostra presenza a TriestEspresso? TriestEspresso è una fiera differente dalle altre che si svolgono in Italia. È una piccola fiera specializzata sulla filiera del caffè, capace di attirare un buon numero di visitatori; ma la sua valenza positiva non risiede solo in questo, visto che di fiere del caffè ce ne sono tante. L’importanza di questa manifestazione è che attira un bacino di visitatori differente dalle altre, poiché la loro provenienza è principalmente est europea, da paesi che mostrano un grande interesse verso la ricambistica. Spesso sono contatti che non si ritrovano in altre manifestazioni. Qual è la vostra proposta e le novità per il mercato del caffè? Durante questa manifestazione, la Ricambigardosi porterà la più bella novità che un’azienda possa presentare alla propria clientela. Presenteremo, infatti, il restyling del nostro marchio. Il nostro nuovo logo non è solamente una rielaborazione grafica del precedente, ma è un vero e proprio tributo alla storia della nostra azienda, il vero valore aggiunto che un’azienda con 60 anni di storia possa offrire al mercato. Oltre a questo, la Ricambigardosi presenterà un aggiornamento di quasi 300 pagine del catalogo principale e un nuovo catalogo dedicato alle macchine O.C.S. aggiornato con intere sezioni. Quali sono le vostre aspettative? Con l’interesse che hanno sempre mostrato i clienti provenienti dai paesi dell’est Europa e con la nostra buona presenza in queste zone, ci aspettiamo come sempre dei buoni risultati, ma soprattutto ci aspettiamo di passare 3 giorni in compagnia di tanti amici che vorranno con noi condividere le nostre novità.

Qual è la vostra proposta e le novità per il mercato del caffè? La qualità, l’innovazione, l’affidabilità e sostenibilità non sono solo ricercate in ambito professionale, ma anche in ufficio ed a casa. Gli operatori del settore ne devono necessariamente tenere conto. Per questo segmento di mercato la proposta di Spinel è BYE, il nuovo modello di macchina in capsula studiato per l’Office Coffee Service. La selezione dei migliori componenti e materiali, come l’ottone alimentare utilizzato nel gruppo caffè, le dona elevata affidabilità e resistenza, ciò riduce i costi di manutenzione e di assistenza. La qualità in tazza del caffè erogato fa sentire ogni utilizzatore un vero e proprio barista e consente di gustare un ottimo caffè espresso, sia in ufficio che a casa. Ergonomica, dalle forme accattivanti, pratica e facile da utilizzare, rispetta l’ambiente grazie al suo wattaggio ridotto (400W) ed è personalizzabile in base a qualsiasi necessità. BYE esprime al massimo la nostra ossessione: soddisfare le esigenze dei professionisti del settore.

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Quali sono le vostre aspettative? Nel 2018, Spinel festeggia i suoi 20 anni di produzione completamente italiana. In questo lungo tempo, il mondo del caffè, i bisogni e le richieste degli operatori sono cambiati. Non sono però mutate la passione e l’impegno di Spinel nella costante ricerca di innovazioni tecnologiche funzionali alla qualità del caffè erogato. Chi si affida a Spinel ha l’obiettivo di migliorare costantemente le esperienze di consumo dei propri clienti, crede nell’eccellenza del prodotto dalla scelta dei migliori chicchi fino all’erogazione del caffè in tazza, fa dell’espresso una vera e propria scelta di vita. Gli obiettivi sono tanti. Il mio augurio rimane quello di continuare a veicolare in tutto il mondo la cultura del vero caffè espresso come simbolo del Made in Italy.

Hall 28 - Stand 61-63

Quali sono i motivi che vi hanno spinto a confermare la vostra presenza a TriestEspresso? L’avvento dell’era digitale ha stravolto il modo in cui si acquista, si ordina o si consuma, basti pensare ai prodotti proposti sui siti internet o ai nuovi clienti che si intercettano attraverso i social network. Noi invece continuiamo a credere al contatto umano, all’importanza di incontrare ed entrare in relazione coi nostri clienti; sentiamo la necessità di ascoltare il mercato ed è per questa ragione che continuiamo a confermare la nostra presenza alle fiere di settore. Nello specifico, partecipare a TriestEspresso Expo, esporre nei suggestivi magazzini del Porto Vecchio e nei luoghi che accoglievano la Centrale Idrodinamica, significa immergersi nella storia del caffè che dura da oltre 300 anni, sentirne ancora i profumi e l’aroma di un tempo. A Trieste è presente l’intera filiera del caffè espresso e Spinel si conferma punto di riferimento per il settore. Inoltre, la risonanza internazionale dell’evento ci permette di veicolare, anche oltremare, uno dei nostri valori più importanti: la produzione 100% Made in Italy.



Hall 28 - Stand 33-31

Quali sono i motivi che vi hanno spinto a confermare la vostra presenza a TriestEspresso? Questa occasione rappresenta per TME, azienda storica nel confezionamento del caffè e pioniera innovatrice del mercato della monodose, una importante vetrina nazionale ed internazionale, nella quale mostrare l’alto livello tecnologico raggiunto e l’altissima affidabilità di una realtà ormai presente da 35 anni sul mercato. Trieste è per la sua posizione una porta naturale e strategica verso i mercati dell’est, ma rappresenta anche uno dei luoghi dove la tradizione dell’espresso italiano ha fondato la sua fortuna in Italia e nel mondo. TME partecipa a questo evento ormai dalla fine degli anni Novanta e ha visto crescere questo appuntamento dal respiro sempre più internazionale: in linea con l’evoluzione avuta dalla TME negli anni Duemila. Questa vocazione all’export però non rappresenta la sola anima notevole di TristeEspresso. TME ha consolidato una posizione molto significativa anche nel mercato italiano e la fiera è l’occasione perfetta per ritrovarsi accanto alla bellissima Piazza Unità d’Italia con gli espositori e i visitatori della nostra amata penisola. Qual è la vostra proposta e le novità per il mercato del caffè? TME durante questa fiera presenterà tutti i nuovi modelli che comprendono nuove linee di riempimento capsule e cialde, confezionatrici verticali per sacchetti in atmosfera e linee per il confezionamento del caffè sottovuoto. In particolare, saranno presenti innovazioni per quanto concerne il confezionamento secondario, quali astucci e cartoni. TME si propone di diventare un fornitore che si occupa di ogni fase del confezionamento e propone al cliente finale soluzioni “chiavi in mano”. Quali sono le vostre aspettative? Come sempre le nostre aspettative per questo evento sono elevate, sia dal punto di vista del numero dei contatti ma soprattutto per la qualità degli stessi. TriestEspresso è molto frequentata non solo da semplici visitatori, solitamente di passaggio nelle fiere più generiche, ma soprattutto dagli addetti ai lavori.

Qual è la vostra proposta e le novità per il mercato del caffè? La novità più importante che riguarda la nostra azienda è la recente acquisizione da parte di un gruppo industriale di primaria importanza, il gruppo costituito da WaterLine, azienda specializzata nella commercializzazione e produzione di strumenti per il trattamento acque, e Bevco, produttrice di macchine per il beverage con sedi in Italia e in Europa. L’ingresso in questo gruppo ci sta consentendo di rilanciarci nel mercato del caffè con un’offerta ancora più completa e strutturata. Possiamo infatti ora annoverare tra i nostri prodotti la “Coffee Dry” erogatore di caffè freddo, che ci proietta nel campo del “Cold brew coffee”, oltre ad accessori fondamentali come i filtri Ho.re.ca della linea OCEANO di WaterLine. L’altra importante novità e comunque legata all’ampliamento della nostra gamma è la recente acquisizione di GAP-MAC, piccola azienda bolognese che ha arricchito la nostra offerta con prodotti rivolti al canale domestico, O.C.S. e Ho.re.ca. Quali sono le vostre aspettative? L’incontro con nuovi clienti e la visibilità che ci consentirà di mostrare a più ampio raggio la nostra nuova offerta.

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Hall 28 - Stand 18-16

Quali sono i motivi che vi hanno spinto a confermare la vostra presenza a TriestEspresso? TriestEspresso è una delle più importanti fiere internazionali dedicate al caffè espresso, il punto di incontro tra le torrefazioni, che sono tra i nosti clienti principali, e noi produttori di macchine da caffè. È perciò un evento imperdibile!



PAROLA D'ORDINE: RESTARE CONNESSI AL CAMBIAMENTO

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a World Matic srl è una realtà del Vending che opera da circa 10 anni sul territorio laziale e principalmente su Roma, un’area complessa sia per densità di popolazione da servire, che per densità di società di gestione di ogni dimensione che presidiano il territorio. Per resistere laddove la competizione è alta, occorre dotarsi di molte competenze, grande spirito di sacrificio, capacità di innovazione, qualità della proposta. Ne parliamo con Ottavio Della Portella, CEO dell'Azienda. Quanto conta lo stare al passo coi tempi nella longevità di un’azienda e, nello specifico, di un’azienda del Vending? Oggi giorno, grazie alla digitalizzazione, il mondo cambia ad una velocità incredibile. Occorre pertanto restare connessi al cambiamento, concepire strategie che siano flessibili e soprattutto orientate costantemente alla creazione di nuove opportunità, capaci di aprire nuovi scenari e nuovi mercati. In World Matic riteniamo assolutamente strategico il non stare mai “fermi” sulle nostre posizioni. Condividiamo l’idea che ogni mattina dobbiamo arrivare in azienda pensando che tutto quello che abbiamo fatto sino a ieri, per certi versi, è già superato. Pertanto, occorre creare sempre qualcosa di nuovo. Qual è stato il percorso della World Matic? World Matic nasce dall’esperienza manageriale, maturata

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in molti anni di progetti gestiti nel mondo del Facility Management e nella gestione integrata dei servizi nel settore manifatturiero privato, con particolare riguardo al mondo farmaceutico. Aver avuto la fortuna di vivere esperienze


lavorative in cui viene richiesto non solo di svolgere un buon lavoro, ma anche e soprattutto di farlo nel rispetto di norme e standard propri di quel settore ha sviluppato in noi una mentalità improntata su alcuni requisiti essenziali, quali la Qualità e il Rispetto delle norme che regolano attività sensibili, che hanno il benessere del consumatore come destinatario finale. Oggi gestite una buona fetta della Distribuzione Automatica della vostra regione. Cosa proponete ai vostri clienti e in che modo riuscite a fidelizzarli? World Matic valuta il proprio posizionamento sul mercato come il punto da cui tutto nasce e tutto prende vita, nell’ambito delle nostre strategie aziendali. Il nostro pay off è: “World Matic, la tua pausa caffè… così, come l’hai sempre sognata!” e questo dice molto sul modo in cui ci proponiamo ai nostri clienti e sulle iniziative di servizio che intraprendiamo per cercare di fidelizzarli nel tempo. Cercare sempre nuove metodologie, che ci permettano di misurare la qualità del servizio che eroghiamo, rappresenta uno dei nostri massimi sforzi. Il distributore automatico, purtroppo, ha il suo più grande limite nel “comunicare” sia al cliente, che al gestore. Un recente e interessantissimo studio condotto dall’Università Politecnica delle Marche, sui comportamenti del “cliente” davanti ad una vending machine la dice lunga su quest’argomento. Analizzando i vari aspetti venuti fuori dall’analisi dei dati raccolti si è potuto eseguire più di una riflessione su quelle che sono le nostre certezze, che in realtà poi non sempre coincidono con le aspettative dei nostri utenti. Al momento, stiamo predisponendo un nuovo sistema di raccolta dei dati, in quanto nel corso di precedenti esperienze ci siamo resi conto che avere dati “puliti” senza alcuna influenza da parte di chi li raccoglie non è cosa così semplice come potrebbe sembrare. Dal mese di ottobre 2018, contiamo di partire con un nuovo progetto denominato “Come giudichi oggi, il nostro

servizio?”, che speriamo ci dia valide indicazioni su come migliorare la soddisfazione dei nostri utenti e rispondere alle loro aspettative sul nostro servizio. Qualità del prodotto e qualità del servizio. Quale pesa di più sul piatto della bilancia? Una bella domanda! Nella realtà delle cose, probabilmente una non prescinde dall’altra: un servizio di qualità si compone certamente anche di una proposta di prodotti di qualità. E vale lo stesso per un prodotto di qualità: senza la necessaria componente di servizio, anche il prodotto di qualità perde parte del suo valore aggiunto. Detto questo, World Matic persegue ovviamente una politica di alta fascia. Tutti noi sappiamo quanta disinformazione vi sia sui prodotti somministrati attraverso i distributori automatici e, per questo motivo, cerchiamo di formulare un’offerta prodotti che sia la più salutare possibile. Non è solo lo zucchero il nemico da combattere! Vorrei ricordare che anni e anni di campagne marketing su prodotti poco o nulla qualitativi da un punto di vista nutrizzionale, hanno generato una domanda del mercato a cui bisogna in qualche modo rispondere, tentando contemporaneamente di orientare le scelte del consumatore verso referenze più salutari. World Matic cerca di integrare la propria offerta proponendo prodotti naturali, che ultimamente stanno avendo una crescita esponenziale nei consumi dei nostri utenti. Tra questi, tutto il comparto Bio e la frutta secca recitano un ruolo da protagonista. Alla luce di tutto questo, stiamo lanciando nuovi progetti, come ad esempio una proposta di “cassetti” le cui referenze rappresentano macro tipologie di prodotti scelti insieme al cliente. Tecnologia della comunicazione o tecnologia dei sistemi di pagamento. Quale conta di più nel Vending? In realtà mi verrebbe spontaneo rispondere che ciò che conta è la tecnologia!

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Secondo la mia visione, tutto il comparto vending ha erroneamente puntato sull’utilizzo di applicazioni che, attraverso lo smartphone, permettono l’interazione dell’utente con il distributore. Una possibilità molto affascinante: non sembrava vero di poter comunicare al nostro utente e di ricevere informazioni sui prodotti che acquista, così come di avere la possibilità di eseguire pagamenti elettronici, avere dati di profilazione sugli utenti, big time sui consumi, gestione di promozioni e tante altre novità. Sarebbe tutto perfetto, ma le statistiche dicono che il tempo delle “applicazioni” sta volgendo al termine e le persone scaricano sempre meno app sui propri smartphone che, come sta accadendo in Cina, diverranno un semplice portamonete. Secondo me, il futuro prossimo sta tutto nell’Intelligenza Artificiale. Cortana, Google Assistant, Siri, Alexa… e più genericamente il Cloud, rappresenteranno il nostro interlocutore tecnologico per il futuro. Pertanto, personalmente penso che i pagamenti avverranno tutti attraverso lo smartphone o supporti “mifare”, come i badge aziendali… mentre la parte comunicativa avverrà interagendo direttamente con il distributore automatico e il suo assistente vocale. L’Intelligenza Artificiale, attraverso l’utilizzo della connessione al Cloud, consentirà un’esperienza di acquisto al distributore automatico totalmente diversa, che oggi possiamo solo immaginare. Noi di World Matic stiamo approntando già dei primi progetti con aziende nostre partner su queste tematiche, puntando soprattutto sulla semplicità. Abbiamo potuto sperimentare come la semplicità di utilizzo di un badge mifare abbia surclassato in modo assoluto la possibilità di scaricare ed utilizzare applicazioni smartphone. L’esperienza con un nostro cliente, con un’utenza di circa 800 dipendenti, ha dimostrato che, di fronte alla semplicità di utilizzo di sistemi di pagamento mifare, piuttosto che attraverso un’applicazione dedicata, solo 8 utenti hanno poi scelto l’app. In che modo tenete alta la preparazione del vostro personale, sia tecnico che addetto al rifornimento? Oggi, il lavoro in qualsiasi comparto non può prescindere dalla formazione e ciò vale soprattutto per un mondo in così grande mutamento ed evoluzione come quello del vending! La formazione è quello strumento che ci adegua al cam-

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biamento e, pertanto, tutte le nostre risorse sono costantemente soggette a programmi di formazione svolti in ottemperanza alla normativa vigente, ma anche su tematiche altrettanto rilevanti, come la nostra politica aziendale. Le nostre risorse lavorative rappresentano il front-line aziendale: sono loro che, attraverso i loro comportamenti, comunicano al cliente la nostra filosofia aziendale. In altre parole, il loro operato comunica cosa siamo. Da qui si può facilmente percepire la rilevanza di una corretta attività formativa che, va detto, in una società di vending è parecchio complessa, in quanto quasi tutti i collaboratori operano all’esterno dell’azienda. Per ovviare a questo problema e in particolare ai differenti orari di rientro di ognuno di loro, abbiamo predisposto un canale WhatsApp appositamente dedicato alla formazione, dove periodicamente vengono caricati dei filmati da noi registrati, vertenti tematiche di volta in volta diverse a seconda del messaggio formativo che in quel momento consideriamo prioritario. A distanza di una settimana dal caricamento dei filmati all’interno del gruppo, sottoponiamo tutti gli operatori alla compilazione di un questionario per verificare che gli argomenti trattati siano stati correttamente recepiti. Al momento siamo così organizzati, ma abbiamo intenzione di integrare tale sistema, allo scopo di ottenere nuovamente un ritorno d’informazioni da parte degli stessi operatori. La nostra formazione deve essere organizzata sul requisito essenziale della bi-direzionalità delle informazioni. Diciamo che dev’essere anche lo strumento attraverso il quale ricevere dei feedback da parte degli operatori su eventuali problematiche di servizio, da approfondire poi con azioni correttive. Stiamo valutando la formula più corretta per raggiungere quest’obiettivo. La World Matic è partner di Pagita srl. Ci illustra la vostra collaborazione? Ho conosciuto il team di Pagita Srl, in occasione di una delle sessioni formative organizzate da CONFIDA a Milano. In quella sede fui subito colpito dalla spiccata competenza di Luigi Palumbo che in quell’evento rappresentava per l’appunto Pagita. Ci siamo poi incontrati successivamente presso i nostri uffici e conoscendo l’intero team dell’azienda, ho subito apprezzato la capacità di ragionamento libero da qualsiasi pregiudizio. Al loro interno vantano competenze di eccellenza in ogni attività che rappresentano a livello di business. Li definisco come dei visionari, nel senso che hanno la capacità di focalizzare i progetti che la nostra azienda gli commissiona e difficilmente si fermano di fronte alla complessità delle cose che personalmente propongo. Hanno grande capacità di sintesi e con loro abbiamo portato a termine già un primo progetto che abbiamo denominato Smart-Hug, ovvero un modello di business nuovo per quanto attiene il vending e che stiamo valutando nella fase operativa.



comunicativo del tutto diverso da quello del Vending tradizionale ed è per questo motivo che abbiamo dedicato parte di quest’anno nello strutturare tutto il funnel che ci porti a convertire i nostri clienti. World Matic è associato CONFIDA. Secondo lei, quali benefici può apportare a un gestore la partecipazione attiva all’associazione? Confida rappresenta molto probabilmente il vero valore aggiunto del nostro settore. Mi spiego meglio: solitamente le associazioni di categoria rappresentano la sola categoria ad esempio dei commercianti, ma non di coloro che poi producono la merce venduta dagli stessi. Questi ultimi magari sono rappresentati da altra associazione di categoria e questo può creare divergenze nelle politiche di gestione dell’intero comparto. Al contrario, Confida rappresenta l’intera filiera del vending, partendo da colui che realizza il prodotto alimentare o il distributore automatico, passando per il produttore dei bicchieri e così via, sino ad arrivare all’azienda che esegue il mero servizio di gestione. Confida può concepire logiche e politiche dell’intero settore, condivise ed applicate dall’intero comparto. In attività specifiche, come ad esempio politiche di sostenibilità ambientale e sociale, quest’aspetto assume una rilevanza assoluta, specialmente alla luce degli ultimi orientamenti, che hanno dimostrato che solo l’intera filiera può incidere in modo adeguato sull’attuazione della sostenibilità sociale ed ambientale. Di recente CONFIDA ha organizzato un workshop sull’uso dei social nel Vending. Quanto conta per voi la presenza e la partecipazione ai social media? World Matic è chiaramente orientata al B2B, e pertanto diciamo che considera la propria presenza sui social non tanto come strategia di marketing volta ad Vending, Ho.Re.Ca., O.C.S. Tre mondi separati o tre aspetti dello stesso universo? Personalmente, non ho mai creduto nel mondo dell’O.C.S. e probabilmente a torto, nel senso che noto poi che grandi player si pongono sul mercato con numeri di tutto rispetto. Ritengo che la bassa soglia d’investimento che caratterizza il settore dell’O.C.S., abbia prodotto la presenza di molte realtà che hanno fatto del prezzo il proprio posizionamento sul mercato. Non voglio sminuire l’importanza del fattore “prezzo”, ma ritengo che se vogliamo vivere della sola logica del miglior prezzo, alla fine di “prezzo” moriremo. Come spesso dico ai miei, non occorre una grande capacità nel prendere una penna e barrare il prezzo, abbassandolo sempre più! La logica del posizionamento sul prezzo più basso ha portato l’intero settore dell’O.C.S. ad avere un mercato molto confuso, dove non è più chiaro il ruolo del fornitore e quello del cliente. Spesso viviamo situazioni al limite del paradossale, aziende che, attraverso i canali ufficiali di distribuzione del caffè porzionato, pagano i prodotti più di quanto li pagano su internet i loro stessi clienti. Per questo motivo, non ritengo che l'O.C.S. sia strategico e d’interesse per la nostra azienda. Al contrario, il mercato dell’Ho.Re.Ca. specialmente in un’area geografica come quella di Roma, rappresenta per World Matic un’importante possibilità di ampliamento della propria offerta. Necessita ovviamente di un canale

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acquisire clienti, bensì come possibilità di customer care, ovvero di ulteriore possibilità comunicativa tra l’azienda ed i propri clienti. Attraverso la presenza sui social, intendiamo certamente incrementare la notorietà del nostro brand e gestire comunque i social come un ulteriore punto di ritrovo della comunità, che la nostra azienda serve attraverso lo svolgimento del nostro lavoro. In un mondo in cui la tecnologia corre senza sosta, ha ancora senso la figura del gestore tradizionale? In un mondo che corre così velocemente, probabilmente essere “tradizionali” è qualcosa di molto rischioso. Con questo non voglio certo dire che il passato vada rinnegato, ma per affrontare il futuro nel modo migliore bisogna abbandonare le proprie certezze e sincronizzarsi con il cambiamento che arriva. Ritengo non solo che sia un errore affrontare il mercato con le logiche del “gestore tradizionale”, ma addirittura che il cambiamento che è in atto comporti la necessità di variare proprio il modello di business che ha caratterizzato il nostro settore sino ad oggi. Sentiamo ogni giorno quanto il vending sia presente sul territorio nazionale, l’ultima stima parlava di oltre 800.000 distributori automatici installati. Se pensiamo a questi numeri e alla possibilità di connettere queste macchine alla rete, si percepiscono subito le enormi possibilità offerte dal vending in termini di business, possibilità che vanno ben oltre la mera vendita di prodotti alimentari. Quante persone transitano ogni giorno davanti ad una

vending machine? Cosa fanno in attesa dell’erogazione? Quante cose potrebbero essere loro comunicate? Io ovviamente non ho le risposte a tutte le domande, ma appare abbastanza chiaro che l’idea dell’omino del caffè debba essere considerata totalmente superata. Alcune società produttrici di sistemi di pagamento hanno probabilmente analizzato le varie possibilità di business offerte dal settore e si ipotizza la possibilità che alcune agenzie pubblicitarie creino un network su cui far girare spot pubblicitari. Insomma, il mondo è davvero cambiato ed il vending sembra proprio avere tutte le carte in regola per cavalcare alla grande questo cambiamento. Alla luce di quanto ci siamo detti, secondo lei dove sta andando il Vending e quale impegno deve assumersi il gestore che non vuole rimanere indietro? Dove? Io credo che stia andando verso un futuro glorioso. Il Vending sembra avere tutti gli elementi che il cambiamento richiede: automazione, connessione, servizi erogabili h24 sette giorni su sette. Pertanto, vedo grossi sviluppi per il settore, che il gestore deve essere in grado di affrontare. Quando penso ai grandi cambiamenti in atto e sento le forti pressioni a cui il mercato sottopone il gestore, a volte mi sento come se fossi al volante di una formula uno, di una macchina che può vincere la corsa. So che occorre dimostrarsi un bravo pilota! Per non rimanere indietro, come dicevo prima, bisogna avere uno spirito libero da pregiudizi e la capacità di reinventarsi ogni mattina.




L’IMPATTO SUL VENDING DELLA DIRETTIVA EUROPEA SULLA PLASTICA

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l 28 maggio 2018 la Commissione Europea ha presentato una Direttiva costituita da norme che hanno come obiettivo la riduzione dei rifiuti plastici nei mari.

Nello specifico - recita la direttiva - “saranno messi al bando i prodotti di plastica monouso per i quali sono facilmente disponibili soluzioni alternative, mentre si limiterà l'uso di quelli di cui non esistono valide alternative riducendone il consumo a livello nazionale”. Al primo gruppo di prodotti, ovvero quelli che saranno banditi dal commercio, appartengono bastoncini cotonati (i comuni cotton fioc), posate, piatti, cannucce, mescolatori per bevande (palette in plastica) e aste per palloncini. Per quanto riguarda i contenitori per le bevande, essi saranno ammessi solo se il tappo e il coperchio sono tutt’uno con il contenitore, ovvero non sono staccabili. L’utilizzo di tutti gli altri contenitori per alimenti e di bicchieri monouso in plastica va sensibilmente ridotto, utilizzando materiali alternativi. Secondo lo studio svolto da una società di consulenza su richiesta della Commissione europea, l’insieme di questi prodotti in plastica, unito al materiale da pesca disperso, costituisce il 70% dei rifiuti marini, una percentuale che, secondo le intenzioni della Direttiva, potrebbe essere sensibilmente ridotta, utilizzando sostitutivi in materiali alternativi e sostenibili, già presenti in commercio o da realizzare ad hoc. La Direttiva impone ai produttori di farsi carico dei costi di gestione e bonifica dei rifiuti, e di programmi e misure di sensibilizzazione sull’uso di questi prodotti da parte dei consumatori. Impone inoltre, l’obiettivo di raccogliere il 90% delle bottiglie in Pet entro il 2025 e di spingere i consumatori all’uso di acqua del rubinetto, considerata più sana e meno inquinante di quella in bottiglia.

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La proposta della Commissione europea ha suscitato sin da subito le reazioni del mondo dell’industria, e in particolare del settore della plastica e delle associazioni che lo rappresentano. In Italia, Federchimica ha accolto in pieno le obiezioni della European Plastics Converters (EUPC) che, all’indomani della ufficializzazione della proposta, aveva espresso il proprio disaccordo, definendola “un attacco simbolico” ad una categoria di prodotti indicati in maniera approssimativa e fuorviante per l’utilizzatore finale. Secondo la EUPC, la Commissione europea avrebbe messo al bando una serie di articoli in plastica senza analizzare approfonditamente quale potesse essere l’alternativa più sostenibile disponibile in commercio e caricando i produttori dell’onere di 1) individuare materiali sostenibili ed utilizzarli per la realizzazione di articoli alternativi a quelli banditi; 2) sostenere i costi della gestione dei rifiuti plastici; 3) sensibilizzare il consumatore sul corretto uso e smaltimento degli stessi.


LA POSIZIONE DELL'EVA EUROPEAN VENDING & COFFEE ASSOCIATION

I punti qui esposti sono stati ripresi e approfonditi in un ampio comunicato della European Vending & Coffee Association (EVA) che ha preso posizione nei confronti della Direttiva, ponendo particolare attenzione a due referenze essenziali nello svolgimento dell’attività di Distribuzione Automatica: bicchieri e palettine in plastica monouso. L’EVA, di fronte alla palese non conoscenza del Settore da parte dei membri della Commissione, nell’esprimere la propria posizione, ha prima di tutto illustrato quali sono le caratteristiche del servizio di somministrazione effettuato dalla Distribuzione Automatica e le specificità dei due articoli, oggetto della messa al bando. I bicchieri monouso in plastica utilizzati nella Distribuzione Automatica sono articoli tecnici che per dimensioni, peso e caratteristiche del bordo devono rispondere a precisi requisiti che li rendano resistenti alle alte temperature e perfettamente “macchinabili”, ovvero idonei ai meccanismi che ne permettono il passaggio in macchina e l’erogazione a fine ciclo di preparazione della bevanda. Poiché la Direttiva della CE non è chiara, anche i bicchieri in cartoncino (ricoperti di un film plastico per poter resistere all’alta temperatura delle bevande calde) e i bicchieri in materiale bioplastico, entrambi in minor uso nella Distribuzione Automatica, sembrerebbero inclusi nel divieto. Su questo punto la Direttiva non è chiara.. Altro importante fattore da tenere in considerazione è l’igiene alimentare. I bicchieri monouso in plastica rispondono perfettamente alle norme europee sulla sicurezza alimentare, che per la CE è requisito fondamentale, imprescindibile anche per le eventuali soluzioni alternative. L’Associazione Europea ribadisce, dunque, che l’insieme di queste caratteristiche (tecniche e di igiene) rende il bicchiere monouso in plastica insostituibile e conferma la totale assenza in commercio di validi sostitutivi. Lo stesso discorso è replicabile per le palette monouso in plastica, anch’esse articolo tecnico rispondente a precisi requisiti di peso, misura e resistenza al calore, e pertanto insostituibili con

qualsiasi alternativa. Tra l’altro, l’eventuale sostituto, ossia la paletta in legno, oltre a non possedere le necessarie caratteristiche tecniche, pone un altro essenziale problema, ovvero la tracciabilità. Essendo prodotte soprattutto in Asia, non darebbero garanzie in termini di sicurezza e igiene. Alla luce di quanto esposto, l’EVA avanza alcune richieste affinché la Commissione Europea rivaluti le responsabilità della Distribuzione Automatica nei confronti dell’inquinamento dei mari causato dalla presenza di rifiuti plastici, specificando che il Vending opera soprattutto in ambiti lavorativi privati (aziende) e pubblici (ospedali, scuole, aeroporti, stazioni) dove viene effettuata la raccolta differenziata dei rifiuti. Inoltre, l’Associazione europea chiede alla CE di dare una più precisa definizione tecnica quando fa riferimento ai bicchieri in cartoncino e in materiale bioplastico. Per quanto riguarda la responsabilità dei produttori e il richiesto impegno da parte di questi di pagare una tassa ad un ente terzo (CONAI in Italia) che si occupi della raccolta, dello smaltimento e dell’avvio al riciclo del monouso, l’EVA fa presente che in tutt’Europa il prezzo medio delle bevande al distributore automatico è molto basso. Pertanto, un’ulteriore tassa slitterebbe e graverebbe irrimediabilmente sull’utente finale, disincentivando in tal modo ad acquistare al distributore automatico. Per quanto riguarda il consumatore, questi è considerato oggetto di campagne di sensibilizzazione sul corretto uso e smaltimento della plastica, ma non gli viene riconosciuta alcuna responsabilità. L’EVA ritiene che nessuna opera di sensibilizzazione possa avere successo se al consumatore non vengono imposte penali in caso di comportamento scorretto, penali che dovrebbero essere stabilite a livello europeo e non nazionale. Infine, l’EVA chiede alla CE di rivedere i termini di recepimento della Direttiva da parte degli Stati membri, ritenendo che due anni dall’approvazione (presumibilmente dalla metà del 2019) siano un tempo troppo breve per l’adeguamento.

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A CHE PUNTO È LA DIRETTIVA E COSA STA FACENDO LA EUROPEAN VENDING & COFFEE ASSOCIATION Nel momento in cui andiamo in stampa, la Direttiva è al voto del Comitato europeo per l’Ambiente, la Salute pubblica e la Sicurezza alimentare (ENVI). Il Comitato recepirà una lista di emendamenti sui quali tutto il Parlamento europeo dovrà votare. Dopo un intenso lavoro di lobbying, l’EVA ha ottenuto l’inserimento, nella lista attualmente sul tavolo di discussione, di alcuni emendamenti che dovrebbero escludere il Vending dalle richieste della Direttiva. Su di essi il Comitato è chiamato a votare il 10 ottobre. In queste settimane, l’EVA si è tenuta in contatto (e continuerà a farlo) con molti membri del Parlamento europeo per incoraggiarli a sostenere questi ed altri emendamenti che vanno a favore del Settore. Ha inoltre firmato un accordo trasversale con 74 Associazioni attive nel comparto del packaging, con l’obiettivo di coinvolgerle nel sostenere le preoccupazioni per le procedure seguite dalla Commissione nella fase di preparazione della legge. Si spera che con il loro sostegno, alcuni degli emendamenti generali, se adottati, possano in qualche modo alleggerire le conseguenze della Direttiva sul nostro Settore. Contemporaneamente, l’EVA è in contatto con gli Stati membri per illustrare la propria posizione, dal momento che saranno i governi nazionali a dover implementare la nuova Direttiva nei loro Paesi.

Per l’Associazione europea è importante che tutto il Settore, di ogni nazione, sostenga l’attività di lobbying: i rappresentanti italiani del Parlamento europeo devono essere sensibilizzati circa l’impatto negativo che la nuova Direttiva avrà sul Vending. Pertanto, sollecita chiunque sia coinvolto, a mettersi in contatto con l’Associazione. Riteniamo doveroso precisare che l’Associazione Europea del Vending, così come le Associazioni nazionali di Settore e tutte le categorie da esse rappresentate, hanno piena consapevolezza delle dimensioni del problema dell’inquinamento dei mari legato alla dispersione di materiali plastici. Va precisato, tuttavia, che la mole di bicchieri monouso e di palettine in plastica, così come le bottiglie in Pet, le lattine in alluminio e tutti i contenitori usa e getta utilizzati per la vendita attraverso i distributori automatici, vengono di norma smaltiti all’interno delle comunità in cui essi sono collocati. Le procedure che regolano l’avvio in discarica e/o il conferimento presso le aziende attive nel recupero e riciclo variano da Comune a Comune. Nel Vending pubblico, ovvero laddove il consumatore preleva un prodotto dalla macchina e lo consuma on the go, è allo stesso consumatore che va demandata la responsabilità del corretto smaltimento del contenitore. Ovunque egli si trovi.



All'ultima edizione di Cibus e in vista dell'estate, la siciliana Oranfrizer ha lanciato7 nuovi gusti a base di agrumi: due arance rosse primaverili Tarocco Meli e Sant’Alfio, l’arancia rossa Sanguinelli, il Limone 2kr, l’arancia bionda Valencia, il delicato Mandarino tardivo e il superfrutto rosso la Melagrana di Sicilia, riscoperto dai consumatori. L'azienda ha inoltre strutturato la gamma di spremute Oranfrizer Juice, studiate per il consumo fuori casa, già lanciate la scorsa estate. Si tratta di comode monoporzioni in bottiglia che contengono solo 200 ml di succo 100% non da concentrato, un formato facile da portare con sé, da consumare in qualsiasi momento e dovunque, adatto a molteplici target di consumo, dai bambini agli sportivi. Tra i vari gusti di questa linea dal piccolo formato, è disponibile in monoporzione la spremuta di Arancia Rossa di Sicilia IGP con la certificazione a garanzia della qualità delle materie prime. È un prodotto unico nel suo genere, così come il mix di Arancia Rossa di Sicilia IGP e Melagrana di Sicilia, quest'ultima confezionata anche in versione pura, così come il succo di Mandarino dal gusto più delicato. Due le novità da AD Chini a marchio Melinda: Melinda Squeez e Melinda Melamangio. Melinda Squeez è una gamma di gustosissime passate di mela e altra frutta altamente selezionata da spremere, disponibile nel formato doypack in 4 fantastiche referenze: Mela Golden Delicious, Mela e Fragola, Mela e Pera, Mela e Frutti Tropicali. Realizzate con il 100% di frutta rigorosamente selezionata e mele delle Valli di Melinda dalla qualità garantita, Melinda Squeez è una merenda sana ed equilibrata, ricca di fibre, sali minerali e vitamine, senza l’aggiunta di zuccheri, aromi e conservanti. Il pouch sagomato a forma di mela è unico e innovativo, il beccuccio è richiudibile e antisoffoco, e la simpatica mascotte di Melinda ne fa uno spuntino ideale per i più piccoli. Melinda Melamangio è uno snack costituito da croccanti rondelle e bastoncini realizzati con sole mele Melinda Golden Delicious dalla qualità garantita e certificata. Grazie ad un processo totalmente naturale e all’avanguardia, le mele vengono private della buccia, detorsolate, affettate ed essiccate a bassa temperatura senza nessun tipo di frittura. Melinda Melamangio mantiene così inalterate tutte le preziose virtù della frutta fresca, senza l’aggiunta di zuccheri e conservanti. Il packaging di Melinda Melamangio è totalmente riciclabile e il suo formato “salva fragranza” garantisce un prodotto di alta qualità che rimane croccante a lungo. Ideale nel pratico formato monoporzione da 20 grammi, ha una Shelf life di 15 mesi.

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Molte le novità lanciate da Perfetti Van Melle negli ultimi mesi, a cominciare da Vigorsol Beats, il nuovo micro chewing gum by Vigorsol, innovativo ed elegante, differenziato in ogni suo aspetto e che soddisfa anche chi cerca un chewing gum discreto di piccole dimensioni. I nuovi Beats sono, infatti, confetti mignon bianchi, con glitter colorati da 0.6 grammi, con un sapore davvero intenso ed un’extra freschezza sorprendente, grazie alla presenza di xilitolo. Il nuovo astuccio, che si caratterizza per la vivace confezione blu dal design moderno, è sottile e rinforzato, e permette di portare Beats sempre con sé, nelle borse o nelle tasche dei jeans, senza danneggiare le gomme all’interno. Il sistema di dosaggio a scatto è preciso e igienico. Sempre attenta al benessere psicofisico dei suoi consumatori, Perfetti van Melle ha pensato ai sei milioni e mezzo di vegetariani e vegani che vivono in Italia, lanciando una nuova linea di caramelle jelly: le Fruittella Veggy Am!c!, una linea di caramelle morbide che non contengono ingredienti di origine né derivazione animale (latte, uova, miele). Invece della gelatina animale sono stati utilizzati amidi e proteine di origine 100% vegetale: la formulazione delle Veggy Am!c! è certificata dall’Associazione Vegetariani Italiani. Nella categoria chewing gum, l’innovazione “green” è stata introdotta con Vigorsol Easy, in assoluto in Italia il primo chewing gum senza zucchero dolcificato con estratto di foglie di stevia (un dolcificante di origine naturale), gluten free e con soli aromi naturali come menta e un tocco di tè verde matcha. È un chewing gum con meno ingredienti e decisamente green, anche nel pack completamente riciclabile e realizzato con carta proveniente da foreste gestite in maniera responsabile. Altra grande novità è il nuovo Vivident Xylit che ha una formula totalmente rinnovata con 100% xilitolo, ingrediente di origine naturale impiegato da decenni per sostituire lo zucchero. Per chi preferisce la freschezza delle compresse per prendersi cura del proprio sorriso, la novità assoluta è Frisk White, la mini-compressa senza zucchero che preserva il bianco naturale dei denti e aiuta a mantenerli sani. È un integratore alimentare con vitamina D, utile per la mineralizzazione dei denti, e additivi che preservano il bianco naturale della nostra bocca.



Da sempre rivolta verso le esigenze degli operatori e pronta ad individuare i futuri prodotti del mercato, la Bilt ha da tempo a listino un prodotto tanto semplice quanto risolutivo di una problematica che sempre più spesso è oggetto di discussione nel Vending, tema dell'ultima riunione Fabbricanti Confida. Stiamo parlando della “cessione di metalli pesanti all’acqua” da parte di caldaie e scambiatori a seguito di trattamenti di acidificazione o sabbiatura. Grazie alla collaborazione di Argenta Spa è stato quindi creato già nel 2016 un prodotto chimico specifico denominato PassCu capace, dopo solo 20 minuti di immersione del pezzo, di ricreare lo strato protettivo (ossidazione) originario sull’elemento metallico. Successivamente ulteriori test verranno condotti presso la Sogeda Srl di Pescara con l’aiuto del Sig. Lamattina al fine di confermare l’idoneità del prodotto anche su leghe diverse dall’ottone o metalli diversi dal rame. Il PassCu è facilissimo da usare. Una volta riempito il contenitore con la quantità desiderata vi si immergerà completamente il pezzo (o i pezzi) per 20 minuti. Quindi si procederà al risciacquo. Dopo il processo ossidativo nulla più verrà ceduto all’acqua. Il PassCu è venduto in taniche da 3,5,10 e 25 litri al prezzo di 5 € al litro.

Coges presenta Creos, il lettore di banconote più innovativo nel settore del Vending disponibile all’acquisto dai primi di ottobre. Creos è il successore di Lithos, nato per rendere ancora più affidabile l’accettazione delle banconote e l’usabilità del lettore anche in condizioni di stress elevato e persistente tramite una nuova bocchetta in policarbonato ed un sistema di trascinamento migliorato rispetto ai modelli già presenti sul mercato. Grazie ai 9 segnali ottici di alta precisione installati in Creos, il lettore può effettuare il riconoscimento della banconota, la verifica dell’allineamento ed una lettura accurata di tutta la superficie. Inoltre, la sicurezza del lettore di banconote è garantita da un sistema ottico antifishing per impedire il ripescaggio della banconota inserita, da un sensore di presenza cassa e da un sistema drenante di protezione dai liquidi. Un altro punto di forza di Creos è la sua flessibilità di utilizzo e la possibilità di aggiornamento: il lettore può essere programmato con una semplice chiavetta USB, grazie alla porta che presenta lateralmente, e si completa con diversi database di banconote forniti gratuitamente da Coges. Per una programmazione veloce in loco, Creos ha un pulsante interno per regolare l’inibizione di qualsiasi banconota e interruttori DIP per programmare il livello di tolleranza. Tutte queste caratteristiche fanno di Creos uno strumento ideale­per il riconoscimento delle banconote, anche in funzione della capienza del suo stacker e della sua memoria (può ospitare sino a 600 banconote e memorizzarne 100 modelli).

Il fascino del personaggio icona del fumetto italiano colpisce ancora il mondo Faber Italia, vestendo anche la più piccola della produzione: la Mini Slot si ammanta infatti di mistero nella versione dedicata all’affascinante personaggio del fumetto Diabolik. Il design si conferma così un elemento essenziale della produzione Faber, un fattore che l’azienda cura con particolare dedizione con l’obiettivo di rendere uniche e immediatamente riconoscibili le sue macchine per il caffè. Dopo aver caratterizzato una linea particolare della Slot tradizionale, il re del terrore è protagonista anche della versione Mini che, in pochi centimetri di superficie, riesce a trasmettere le stesse emozioni del famoso fumetto, dando al consumatore la possibilità di personalizzare la propria macchina con il volto del protagonista e dei personaggi che animano uno dei fumetti più apprezzati dagli intenditori del genere. La personalizzazione in casa Faber non si ferma qui: l’azienda campana è in grado di estremizzarla, realizzando macchine dal design unico, scelto da chi poi le utilizzerà ogni giorno, in casa come in ufficio. Un’estetica che in Faber Italia non è mai fine a se stessa e non rivestirebbe l’importanza che ha, se non fosse accompagnata dalla continua ricerca e scelta di materiali di qualità e dai miglioramenti delle prestazioni e della resa, che l’azienda apporta incessantemente a tutte le linee della sua ampia gamma. Design, tecnica e performance tutte rigorosamente made in Italy!

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ANTEPRIMA MONDIALE PER GEA

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LA CAPSULA CAFFÈ DI NUOVA GENERAZIONE REALIZZATA DA FLO

EA, novità assoluta nel settore delle capsule per caffè, è stata presentata a San Diego (California, USA) nel corso della sesta edizione di Innovation Takes Root, il forum mondiale sui biomateriali avanzati organizzato da NatureWorks LLC, società leader nella produzione di polimeri di origine rinnovabile. Innovation Takes Root richiama, in tre giorni di meeting, workshop e confronti diretti, leader di pensiero globali, professionisti della sostenibilità, operatori di marketing e leader aziendali, insieme a scienziati e ingegneri della catena di valore dei biomateriali. Il forum offre una panoramica completa sullo studio di prodotti realizzati con nuovi materiali ecosostenibili che soddisfano le crescenti preferenze dei consumatori e sono in linea con i principi dell’economia circolare per la sostenibilità ambientale. GEA, la capsula caffè biodegradabile e compostabile nata dalla partnership tra FLO e NatureWorks, tra le case history più apprezzate dal pubblico: oltre 300 ospiti provenienti da America, America Latina, Europa, Asia Pacifico. "FLO sta investendo in modo significativo in ricerca e sviluppo - ha spiegato nel corso dell’evento di San Diego, Tazio Zerbini - Operations Director di FLO -. Il nostro impegno è finalizzato allo studio di nuove tecnologie e nuovi materiali compostabili, tecnicamente complessi che garantiscano una funzionalità equiparabile alle capsule in plastica tradizionale. GEA è il primo frutto dei nostri sforzi in questa direzione ed è l’unica capsula al mondo 100% biobased. Riciclabile con i rifiuti umidi organici, GEA garantisce compostabilità e barriera all’ossigeno unite ad una eccellente qualità del caffè erogato".

Il pubblico ha dimostrato grande interesse, in particolare, per l’illustrazione e la spiegazione dei risultati dei test sperimentali sul materiale lavorato e dei test applicativi svolti per determinare la resistenza della capsula nel tempo, oltre che la sua funzionalità con i vari sistemi di erogazione. GEA è realizzata in puro PLA Ingeo, un biopolimero tecnico prodotto da Natureworks che conferisce al prodotto eccellenti proprietà tecniche ed elevata compostabilità, anche nella versione barriera. La vera sfida per Flo è stata quella di ottenere una capsula compostabile tecnicamente avanzata, che, nonostante la sua naturale propensione a disintegrarsi in condizioni di compostaggio, garantisce un'eccellente resistenza all'ossigeno atmosferico, evitando così l'uso di confezioni secondarie per mantenere intatte le qualità organolettiche del caffè. La nuova capsula GEA si presenta al mercato come una novità mondiale e un'eccellente alternativa ecologica alle capsule realizzate in plastica tradizionale.

"Gea rappresenta una nuova generazione di capsule, destinate a soddisfare le esigenze di torrefattori e di consumatori particolarmente sensibili alle tematiche ambientali legate alla gestione dei rifiuti – ha spiegato Zerbini al pubblico di Innovation Takes Root -. In qualità di produttore di packaging per alimenti FLO è molto attenta a studiare il materiale giusto a seconda del suo utilizzo finale, in base alle esigenze ambientali e dei consumatori". Il processo produttivo di GEA, che ha brillantemente superato i test di industrializzazione e di riempimento presso importanti torrefattori partner di FLO, inizierà ad ottobre. A novembre il debutto ufficiale sul mercato.

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LA CALDA ESTATE DI TRA ACQUISIZIONI, INNOVAZIONE E RICERCA

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he Coca-Cola Company è presente a livello mondiale con oltre 500 brand. Numeri destinati a crescere, soprattutto dopo l'intensa attività dell'estate appena trascorsa. Consumatori sempre più attenti al benessere del corpo e della mente, nuove abitudini di acquisto e nuovi trend hanno guidato le più recenti manovre di un Gruppo che è sempre stato proiettato verso il futuro. Il primo passo "estivo" verso l'ampliamento della sua offerta, Coca-Cola lo fa introducendo in Italia AdeZ, la linea di bevande vegetali naturalmente senza lattosio e adatta ai vegani, nel formato da 800 ml in cinque gusti e nei due formati monoporzione da 250 ml con succo di frutta. L'azienda, nata in Argentina nel 1988 e marchio popolarissimo in Brasile e Messico, era stata acquisita da CocaCola nel marzo 2017, poi lanciata dal Gruppo nel maggio di quest'anno contemporaneamente in 17 Paesi europei, fra cui l'Italia. Le bevande Adez hanno un packaging innovativo e bottiglie PET richiudibiili, composte fino al 30% di materiale di origine vegetale (PlantBottle ) e sono al 100% riciclabili. Un’ulteriore conferma dell’impegno dell’azienda nel ridurre l’impatto del packaging sull’ambiente. Dalle bevande a base vegetale, naturali e adatte a uno stile di vita sano e amico dell'ambiente, l'attenzione di CocaCola mira anche a una più ampia offerta di prodotti per agli sportivi. Il 14 agosto il Gruppo ha annunciato, attraverso i suoi canali ufficiali, l'acquisizione di quote di minoranza in BODYARMOR, azienda produttrice di Sports Drink e SportWater. Si tratta di energy drink che reintegrano la perdita di sali minerali dopo l'attività sportiva e reidratano il corpo, prodotti non nuovi per il Gruppo. L'accordo giova a entrambe le parti: Coca-Cola aumenterà la propria quota in futuro, secondo i termini definiti dall'accordo, mentre BODYARMOR, uno dei marchi più in rapida crescita nel Nord America, potrà accelerare il suo processo di affermazione nel comparto, continuando a operare in modo indipendente ma, al contempo, potendo accedere all'ampio sistema di imbottigliamento Coca-Cola.

"Le bevande calde sono uno dei pochi segmenti del panorama delle bevande in cui Coca-Cola non ha un marchio globale. Costa ci dà accesso a questo mercato con una solida piattaforma di caffè". Con queste parole James Quincey, CEO di Coca-Cola, ha presentato una delle acquisizioni più bollenti di questa calda estate del Gruppo, quella della catena di caffetterie Costa, fondata a Londra nel 1971. Questa manovra, del valore di 5,1 miliardi di dollari, offre al Gruppo una solida piattaforma di realizzazione e vendita di caffè: know-how decennale, quasi 4 mila punti vendita, personale altamente qualificato, torrefazione all'avanguardia e un'ampia gamma di prodotti vending e per il canale domestico. Coca-Cola entra così, e non certo in punta di piedi, in uno dei mercati più dinamici e in trasformazione, qual è il mondo del caffè, con enormi potenzialità di crescita. Ma non è finita qui, perché il 17 settembre, sul sito del Gruppo, a seguito di "rumors" che vedevano l'azienda interessata alla ricerca di bevande a base di marijuana e cannabis, viene pubblicata una dichiarazione ufficiale. "Non abbiamo alcun interesse per la marijuana o la cannabis. Insieme a molti altri nel settore delle bevande, stiamo osservando da vicino la crescita della CBD non psicoattiva come ingrediente nelle bevande funzionali per il benessere", concludendo con "Nessuna decisione è stata ancora presa". L'interesse verso i nuovi trend salutistici sembra dunque passare attraverso nuovi orizzonti prima impensabili: il Gruppo sottolinea come l'interesse dell'azienda sia proiettato verso l'innovazione ma non verso le proprietà stupefacenti di una pianta che da mesi è al centro dei riflettori a livello mondiale. La ricerca è definita prettamente in ambito scientifico e valuta la possibilità di utilizzare una molecola della cannabis in grado di fornire alle bevande proprietà analgesiche e antinfiammatorie, ma non psicotrope. Non resta che aspettare i prossimi sviluppi e le prossime manovre di mercato di un Gruppo in grado non solo di cavalcare l'onda dei trend globali, ma di anticipare sempre ogni mossa al primo accenno di cambiamento.



IL VENDING PERDE DUE FIGURE STORICHE SCOMPARSI CARLO DOGLIONI MAJER E GIANNI ORZAN IN RICORDO DI CARLO DOGLIONI MAJER

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o scorso 21 Luglio, a soli 63 anni, è venuto a mancare il prof. Carlo Doglioni Majer, CEO e presidente del Gruppo Rhea Vendors, una scomparsa che ha lasciato un profondo vuoto non solo nell’azienda, ma anche e soprattutto in quanti hanno avuto l’onore e la fortuna di conoscerlo ed apprezzarne le doti umane, la vasta cultura e lo spirito aperto e lungimirante che ha sempre animato la sua vita. Di educazione anglosassone, Carlo Majer era figlio di Aldo Doglioni Majer, uno dei primi promotori della distribuzione automatica in Italia nonché fondatore della Rhea Vendors nei primi anni '60. Prima ancora di impegnarsi completamente nell'azienda fondata dal padre, Carlo Majer ha dedicato molti anni della sua vita all'arte, prima come critico musicale per numerose testate, poi come direttore artistico dei Pomeriggi Musicali di Milano, direttore artistico del Teatro Regio di Torino fino a curare la direzione artistica del Teatro San Carlo di Napoli per alcuni anni. Pur continuando ad occuparsi della sua amata arte, negli ultimi 10 anni ha assunto la carica di Amministratore dell'azienda di famiglia, che ha condotto con una visione futuristica e adeguata alla sua grandezza. Durante gli anni, Carlo Majer ha costruito e riorganizzato la governance dell’azienda coinvolgendo e condividendo con tutti i dipendenti e i quadri aziendali sin dal principio tutte le decisioni strategiche per la gestione del Gruppo, trasferendo loro i suoi solidi principi e il suo innato entusiasmo nel ricercare e sviluppare innovazione con l’obiettivo di mantenere l’azienda ai massimi livelli di qualità raggiungibili. L’incondizionato amore per l’azienda, la profonda attenzione, il rispetto e la considerazione per la qualità del lavoro di tutte le persone che la compongono sono e saranno i valori a cui essi si ispireranno in tutte le future decisioni.

ventura editoriale, aderì volentieri alla mia richiesta di scrivere un articolo per il primo numero e, riferendosi al vending, iniziò scrivendo: "I tempi di crisi sono quelli che producono la scomparsa di alcune specie e l'evoluzione di altre: quindi - come dire - nei tempi di crisi è raccomandabile pensare ogni mossa e misurare le proprie forze, per essere ben sicuri di entrare nel circolo di coloro che evolvono...". Chiudo il mio personale ricordo di Carlo Majer con la pubblicazione in forma integrale di quanto da lui stesso scritto prima di lasciarci.

Ho incontrato Carlo Doglioni Majer per la prima volta il 7 Maggio 2011, nel corso della prima Vending Cruise e proprio in quell'occasione, ho avuto modo d'intervistarlo per VendingTV, scoprendo un uomo ricco di esperienza, di sapere, di saggezza, di classe, bontà, cultura e con una lungimiranza che appartiene solo a pochi. Una persona davvero speciale con la quale poter parlare in modo sereno e approfondito di qualsiasi argomento. Per la confidenza concessami, nelle poche volte in cui ci siamo incontrati, lo chiamavo scherzosamente ma rispettosamente "Don Carlo", dato il suo amore per la città di Napoli in cui ha vissuto più anni, e per l'omonima opera di Giuseppe Verdi. Argomenti, questi, che erano presenti ad ogni nostro incontro, in ogni nostra conversazione, anche nelle telefonate augurali di ogni Natale. Quando nel 2012 ho deciso di iniziare questa nuova av-

"... Guardando indietro, Rhea nei primi anni del XXI secolo era un'azienda molto diversa da oggi. Per trasformarla, ho praticato quella che chiamo la Pazienza del Giardiniere, che ritengo sia qualcosa che solo un'azienda di famiglia e con risorse finanziarie proprie possa permettersi: è fatta di pianificazioni a lungo e medio termine, molta pazienza, una continua revisione delle priorità e la consapevolezza che devi essere pronto a rinunciare ai soldi facili se non vuoi perdere di vista gli obiettivi finali. Ho anche imparato che se cerchi risposte intelligenti, devi fare domande molto intelligenti, e che il fulcro della tua crescita, l'unico fattore che devi sempre avere sotto controllo, è affrontare e accettare i cambiamenti. L'Europa ha molta paura del cambiamento, ma il cambiamento - che è fatto di selezione ed evoluzione, come la bellezza - è ciò che ci tiene in vita.

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Ho amato Rhea tanto quanto l'opera, o anche di più, e sono davvero orgoglioso di ciò che ho conseguito. Il Gruppo ormai è diventato ciò che io chiamo AN EXTENDED FAMILY BUSINESS, perché non è ispirata e realizzata solo da un nucleo familiare, ma da un gruppo più vasto di persone che hanno trascorso tanto tempo con me da poter essere considerati famiglia a tutti gli effetti. Conoscono il mio modo di pensare e agire. Sono (e non uso la parola molto spesso) amici. Sono persone brillanti, e sono sicuro che porteranno avanti la mia eredità, ricordando me e il mio esempio, e magari lavorando anche meglio di quanto ho fatto io. Prima di lasciare il tema della Rhea, il mio pensiero va a tutti i dipendenti. Non voglio perdermi nella retorica sentimentale, ma credo di avervi trattati tutti e sempre

con rispetto ed equità, e credo che le condizioni del lavoro in Rhea siano migliori di quelle nella maggior parte delle imprese italiane. Certo, bisogna lavorare. Ma io spero che possiate sempre farlo con tutto l’impegno e l’orgoglio di appartenere a un Gruppo che in questi anni ha continuato a crescere e ad essere guardato come un modello di impresa familiare. Non lasciatevi mai sedurre dalle brutte idee che circolano oggi invitandovi al razzismo, alla divisione, al rinunciare ad essere una società migliore. Abbiamo clienti in tutto il mondo, alla Rhea non esistono culture e religioni che non siano rispettate e benvenute, da ognuna di loro possiamo sempre imparare qualcosa, e trovare le soddisfazioni che l’Italia non ci dà …"

IN RICORDO DI GIANNI ORZAN

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o scorso agosto è venuto a mancare Gianni Orzan, pioniere del Vending dalla personalità originale e poliedrica, che ha lasciato un segno tangibile del suo percorso per le tutte le iniziative di cui si è fatto promotore. Uomo libero e schietto, Gianni Orzan ha profuso le sue energie tanto nel Vending, quanto e soprattutto nella quotidianità delle azioni in sostegno del prossimo, realizzando tante opere umanitarie per i più sfortunati di questa terra. Gianni Orzan ha tenuto fede alla sua vocazione verso il prossimo fino alla fine, lasciando al figlio Michele l’onore e l’onere di compiere le sue ultime volontà: nessun funerale e nessun fiore, ma sostegno all’orfanotrofio in Honduras, da lui gestito per un periodo e supportato fino alla fine. A poche ore dalla sua scomparsa, il figlio Nicola ha voluto rendergli onore attraverso un breve racconto nel quale descrive con semplicità un uomo dal cuore grande. "Il Cavaliere Ufficiale al merito della Repubblica italiana Gianni Orzan si è serenamente spento a Trieste. Classe 1941, di antica famiglia goriziana con importanti tradizioni commerciali fino dal 1800, Gianni Orzan ha creato numerose aziende nel settore della distribuzione automatica sia del Friuli Venezia Giulia che nel Veneto. Nel 1975 fondò col dott.Ernesto Illy la Hostessa, una società per la diffusione di macchine da caffè innovative. Nel 1977 durante un lungo ricovero ideò e realizzò il primo Comitato Interno per i Diritti del Malato. Oltre all’impegno imprenditoriale iniziato nel 1966 nella distribuzione automatica del caffè, è sempre stato molto attivo nel campo associativo ed istituzionale: Vicepresidente del CIMAS (consorzio imprenditori artigiani di sviluppo) Socio fondatore e vicepresidente del CETA (Centro di ecologia teorica ed applicata) Consigliere del Comitato Consultivo Regionale per la Cooperazione allo sviluppo Consigliere della Giunta esecutiva dell’API e poi dell’Unione Industriali Consigliere della CCIAA, Fondo Gorizia, Congafi Artigiani, Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia Presidente dell’Azienda Fiere Vicepresidente della Scuola Regionale Merletti Presidente del CISV Gorizia e Consigliere Nazionale Presidente dell’UNICEF di Gorizia e Trieste Presidente dell’UNUCI di Gorizia

Presidente Castelli del Friuli Assistente Volontario nominato dal Ministero Giustizia per la Casa Circondariale di Gorizia". Dal 1993 ha visitato orfanotrofi, carceri ed ospedali in Albania, Brasile, Cile, Cina, Cuba, Etiopia, Guatemala, Honduras, Israele, Messico, Montenegro, Romania, Ungheria. Ha costruito torri d’acqua potabile ad Adis Abeba, donato ambulanze a Kotor, gestito un orfanotrofio a San Pedro Sula. Ha inoltre tentato di salvare economicamente l’antica Casa Editrice Vallecchi di Firenze. Al figlio Michele ha lasciato il compito di continuare a sostenere l’istruzione e la formazione dei bambini e dei ragazzi del suo orfanotrofio di San Pedro Sula in Honduras incaricandolo di raccogliere i contributi di chi lo desidera. Per chi volesse continuare a sostenere questa iniziativa segnaliamoi riferimenti per le eventuali donazioni: • tramite paypal: http://paypal.me/orzan • tramite bonifico: IBAN DE03100110012627227785 (Michele Orzan, N26 Bank, BIC NTSBDEB1XXX).

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