Vending News 37

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Il bimestrale della distribuzione automatica

Numero 37 - Anno 2018

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il tempo non è mai stato così prezioso

HAI TEMPO FINO AL 31 DICEMBRE PER GODERE DEI BENEFICI DELL’IPER AMMORTAMENTO SUI TUOI DISTRIBUTORI AUTOMATICI. COGLI SUBITO QUESTA OPPORTUNITÀ, ENTRA ANCHE TU CON NOI NELLA GESTIONE 4.0! Per ulteriori informazioni e assistenza contatta il tuo referente per i marchi del Gruppo Evoca

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CASAMORE È UNA FONDAZIONE SOLIDALE SENZA SCOPO DI LUCRO. LA SUA MISSION È Creare un fondo di solidarietà per ges�re un centro informa�vo e polifunzionale che offra supporto terapeu�co costante affiancando le famiglie in difficoltà.

Realizzare un centro poliambulatoriale che offra consulenza ed assistenza medica specialis�ca e sia anche punto di riferimento per associazioni che condividono le stesse finalità.

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IL TEMPO NON SI COMPRA, SI DONA.


L’editoriale di Fabio Russo

A poche settimane da Natale, il momento dell'anno in cui tutti diventiamo più buoni e sensibili, riponendo la giusta attenzione su alcuni temi che nel corso dell'anno non trovano spazio a cui dedicare, ho deciso di non parlare di Vending, ma di un'iniziativa solidale senza scopo di lucro a beneficio di famiglie con bambini che presentano malattie genetiche e del neurosviluppo. Tutti noi siamo rapiti dalle problematiche della quotidianità e spesso, solo quando abbiamo modo di fermarci, riusciamo a concentrarci su tematiche di grande importanza che danno luce alla nostra sensibilità e spazio alla nostra solidarietà nei confronti di chi ha bisogno di aiuto e supporto concreto. Questo è uno di "quei momenti" e di seguito, vi propongo uno scritto realizzato a favore della promozione di questa iniziativa, la Fondazione Casamore. Tutto quello che ho è un sogno. Un progetto che, per quanto reale e concreto, ha bisogno di una spinta per partire e diventare ciò che ho in testa e nel cuore. Non posso fare altro che concentrarmi su ciò che serve per iniziare: tempo... prezioso quanto o più del denaro! Quel tempo che sembra infinito ma che poi non basta mai, soprattutto quando è vissuto con bambini e ragazzi speciali.

Buon Natale da tutto lo staff di VENDING NEWS

SEGUI I VIDEO REPORTAGE DEGLI STATI GENERALI DEL VENDING 2018 PRIMA PARTE

Piedone 205x50_Nov-Dic_ok.pdf

SECONDA PARTE

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13/11/18

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TERZA PARTE

QUARTA PARTE

INTERVISTA AL DOTT. MASSIMO TRAPLETTI PRESIDENTE DI CONFIDA


L’EDITORIALE

SOMMARIO

di Fabio Russo pag. 5

TRIESTESPRESSO EXPO 2018 pag. 8

EOS IM ACQUISISCE LA TORREFAZIONE NERONOBILE pag. 18

È IL MOMENTO DI ENTRARE CON EVOCA NELLA GESTIONE 4.0 pag. 20

DA GENNAIO 2019 SCATTA PER TUTTI L’OBBLIGO DELLA FATTURAZIONE ELETpag. 24

LE NOVITÀ DI PRODOTTO pag. 26

SOSTENIAMO LA FONDAZIONE CASAMORE-ETS pag. 32

LA TECNOLOGIA PCAP DELLE SOLUZIONI TOUCH DI HANNSPREE pag. 36

LABCAFFÈ PRESENTA IL SISTEMA CAFFÈ GIOIA ENJOY Intervista con Flavio Gioia pag. 38

FABIAN PORTA IL GOURMET NEI DISTRIBUTORI AUTOMATICI pag. 42

TRE AZIENDE VENETE NEL VENDING ALLO STRATEGY INNOVATION

SERVICE VENDING - SCATTOLIN DISTRIBUZIONE AUTOMATICA - FULLIN GESTIONE DISTRIBUTORI AUTOMATICI pag. 46


Periodico bimestrale della distribuzione automatica supplemento di www.vendingnews.it Anno 2018 - Numero 37 Editore

Sede: Viale Gramsci, 17/b 80122 Napoli - Italia Partita IVA 06552741214 CCIAA 822695 Contatti con la redazione redazione@vendingnews.it Tel. 0810152150 Fax. 0810152151 Iscrizione al ROC n° 22385 dal 4 Maggio 2012 Iscrizione al Tribunale di Napoli n° 49 del 08-11-2018

STATI GENERALI DEL VENDING 2018 pag. 54

TRASMISSIONE TELEMATICA DEI CORRISPETTIVI L’AGENZIA DELLE ENTRATE DIFFONDE I PRIMI RISULTATI pag. 58

LA DIRETTIVA EUROPEA SULLA PLASTICA MONOUSO pag. 60

IL PROGETTO RIVENDING pag. 61

LETTERA APERTA DI EVELINA MILANI (NI.SI. SRL) AGLI EURODEPUTATI ITALIANI pag. 62

STATI GENERALI DELLA SICUREZZA pag. 64

UNA NUOVA SEDE PER SPREAFICO AUTOMATION pag. 66

Direttore responsabile Fabio Russo Direttore editoriale Flora Seta Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero: Fabio Russo Flora Seta Anna Giordano Martina Salvai Riccardo Ceredi Simona Coppola Rosa De Biasi Claudia Loda Cristina Miraglia Valeria Mongillo Roberto Sala Giorgia Scattolin Milena Veronesi

Vending News è una rivista tecnica dedicata alla distribuzione automatica. I manoscritti e le fotografie, anche se non pubblicati, non vengono restituiti

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EVEX 2018

Manchette_50x50_ok.pdf

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Il bimestrale della distribuzione automatica

INNOVAZIONE TECNOLOGICA, ALTA QUALITÀ, FORMAZIONE DEL PERSONALE. IL CASO SELECTA ANALIZZATO DA CAPITAL FRANCE

Numero 37 - Anno 2018

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il tempo non è mai stato così prezioso

pag. 72

PMI DAY INDUSTRIAMOCI 2018VENDING pag. 76

VENDING PARIS 2019 pag. 78

HAI TEMPO FINO AL 31 DICEMBRE PER GODERE DEI BENEFICI DELL’IPER AMMORTAMENTO SUI TUOI DISTRIBUTORI AUTOMATICI. COGLI SUBITO QUESTA OPPORTUNITÀ, ENTRA ANCHE TU CON NOI NELLA GESTIONE 4.0! Per ulteriori informazioni e assistenza contatta il tuo referente per i marchi del Gruppo Evoca

TUTTI I CONTENUTI DI QUESTA RIVISTA SONO DI PROPRIETÀ DELLA FABIO RUSSO SRL - VIETATA LA RIPRODUZIONE

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20/04/18

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TRIESTESPRESSO EXPO 2018 SI CHIUDE CON +4% DI VISITATORI PROFESSIONALI E L'ANNUNCIO DI UNA NUOVA LOCATION PER L'EDIZIONE 2020

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ontinua il trend positivo di Triestespresso Expo. Espositori e visitatori arrivati dai cinque continenti per la tre giorni organizzata nel capoluogo del Friuli Venezia Giulia, hanno determinato la crescita della più importate fiera mondiale dedicata all'espresso, che è passata dai 12.500 visitatori del 2016 ai 13.000 della nona edizione che si è conclusa con un +4%. La decima edizione si terrà in una nuova location, come ha spiegato il presidente della Camera di Commercio Antonio Paoletti: "Questa è l’ultima edizione che si svolge nei riadattati magazzini del Porto Vecchio. Per Triestespresso Expo 2020 avremo, infatti, a disposizione il nuovo moderno e funzionale Centro congressi e fieristico che si inizierà a costruire a brevissimo in questa porzione del Porto."

IL MERCATO MONDIALE DEL CAFFÈ È IN CRESCITA

Nell'ultimo anno la produzione mondiale è stimata in aumento del 5,7%, sfiorando i 165 milioni di sacchi (per l'esattezza 164,81), con l'Arabica che cresce del 2,2% (101,82 milioni di sacchi) e la Robusta dell'11,7% (62,99 milioni di sacchi). Sulla base delle rilevazioni effettuate costantemente dall'International Coffee Organization la maggiore offerta di caffè si riflette in un aumento delle spedizioni nell'agosto 2018, visto che le esportazioni globali sono aumentate del 6,3% con 11,1 milioni di sacchi in più rispetto ad agosto 2017. Il caffè resta infatti tra i più importanti prodotti del commercio mondiale. Oltre 100 milioni di persone sono occupate nella sua coltivazione, lavorazione e commercio, la maggior parte delle quali opera in aree che si trovano a 20 gradi a nord e a sud dell’equatore.

I NUMERI DEL MERCATO DEL CAFFÈ IN ITALIA

Un mercato molto importante anche in Italia dove sono attivi 800 torrefattori per un valore complessivo della produzione di 3,4 miliardi, di cui quasi la metà esportazioni. Siamo il terzo Paese nel mondo per l’importazione di caffè verde (dopo USA e Germania) e il quarto nel mondo (dopo Brasile, USA, Germania) per i volumi di produzione e consumo. Protagonista assoluto di questo settore nel nostro Paese il tanto amato espresso. Il mercato che gira attorno alla sua produzione viene valutato complessivamente attorno ai 5 miliardi di euro. Quello della produzione e vendita delle macchine per espresso, per esempio, è un mercato in grande espansione che si pone all'avanguardia all'interno del sistema manifatturiero italiano. Nel 2016 il giro di affari è stato di 445 milioni con una quota di export del 73%. Voglia di espresso che trova riscontro anche nella ricerca online di informazioni, prezzi e opinioni a tema caffè. Sorprendente in particolare il dato legato alle macchine da caffè in capsule, elaborato dal portale internazionale di comparazione prezzi per gli acquisti digitali Idealo. L'interesse verso questi prodotti nel 2017 è salito addirittura del 310,8% rispetto ai 12 mesi precedenti, trainando l’intero comparto delle capsule. I dati del Centro Studi della Fipe confermano che il caffè rimane sempre in cima alle preferenze degli italiani. Il caffè resta, infatti, il prodotto di punta dei bar italiani (149.154 locali), con un giro d’affari annuo di circa 6,6 miliardi di euro, pari a quasi il 32,5% del fatturato totale di queste attività commerciali. Fatturato che la Fipe stima per il 2017 in 18 miliardi di euro. Se si guarda alla distribuzione del consumo al bar nel corso della giornata, infatti, il 19% degli italiani la mattina fa colazione bevendo soltanto una tazzina di caffè, mentre il 49,3% lo abbina al cornetto o altro; il 37% se lo concede durante le pause e soltanto il 9,2% a pranzo. Pochissimi (4,6% ) coloro che lo sorseggiano dopo cena.











EOS IM ACQUISISCE LA TORREFAZIONE NERONOBILE

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a EOS Investment Management (EOS IM), società inglese che gestisce fondi di investimento alternativi, ha acquisito il 67% dell’azienda Neronobile in cui i soci mantengono il 33% delle quote, massimizzando così la continuità operativa. Neronobile da oltre 16 anni si occupa della produzione e commercializzazione di caffè, tè, tisane e solubili in capsula con ampio successo nazionale e internazionale, grazie alla sua continua evoluzione dei processi, alla costante ricerca di tecnologie e materiali e ad una gamma di prodotti estremamente ampia e ben diversificata. In termini di capacità produttiva, il Gruppo si posiziona all’interno della top ten europea, mentre in termini di numero di capsule prodotte è secondo solo a player di grandi dimensioni quali Caffitaly, Eurocaps, JDE. “Il settore è estremamente interessante. Si prevede che le capsule copriranno il 42% del mercato del caffè in Europa occidentale entro il 2021*. L'Italia è il quarto mercato, e qui le capsule coprono attualmente un 30% del totale, con un ulteriore salto al 43% entro il 2021. Nel Regno Unito la loro crescita raddoppierà nello stesso periodo, raggiungendo il 13%”, così Ciro Mongillo, CEO & Founding Partner di EOS IM. Il punto di forza del business model di Neronobile è la scelta di operare sia su sistemi “aperti” (capsule a marchio proprio, Furia e Corcovado, compatibili su sistemi Nespresso, Dolce Gusto, Lavazza, Caffitaly) che “chiusi”, con prodotti a marchio del cliente, supportato in tutto il percorso produttivo e commerciale: dalla scelta delle miscele, alla cura del packaging, alla strategia di marketing. Alla base di tutto, la qualità dei prodotti, che vantano prestigiose certificazioni e rigorosi controlli. Infine, ma non certo da ultimo, il rispetto dell’ambiente: Neronobile, tra le prime aziende del settore, già dal 2015 produce e commercializza capsule interamente compostabili. Il Gruppo ha chiuso il 2017 con un fatturato di circa 20 milioni di euro, e un Ebitda che ha superato i 3,2 milioni di euro. La società è in procinto di chiudere l’esercizio 2018 registrando una crescita significativa a livello di ricavi, che si prevedono superiori ai 24 milioni. Neronobile ha una solida posizione patrimoniale e finanziaria che la rende una piattaforma ideale per intraprendere una strategia build-up, acquisendo altre realtà del settore. A fine 2017, il Gruppo Neronobile ha raggiunto il traguardo di oltre 200 milioni di capsule prodotte e vendute sul mercato. Il recente ingresso di un nuovo direttore commerciale, infine, con importante background ed expertise nel settore, punta a favorire la penetrazione di ulteriori nuovi mercati, specialmente esteri, e a posizionare Neronobile tra i player di maggiore rilievo internazionale.

*Dati Euromonitor

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“Siamo estremamente soddisfatti di collaborare con i nostri nuovi partner per portare Neronobile in una nuova fase di crescita e sviluppo grazie all’ampliamento del portafoglio prodotti e all’internazionalizzazione delle attività. EOS IM vanta un track record esemplare e insieme a loro siamo certi di raggiungere obiettivi strategici ambiziosi ma concreti, continuando a rimanere fedeli alla nostra mission e ai nostri valori”, ha commentato Giampaolo Furia, Amministratore Delegato di Neronobile. “Con l’arrivo di EOS IM continueranno inoltre gli investimenti per aumentare la quota di mercato della capsula compostabile, prodotto pensato nel rispetto dell’ambiente pur mantenendo un ottimo risultato in termini di qualità. Ci riteniamo un’azienda green, in linea con i principi ESG che caratterizzano da sempre la gestione di EOS IM” conclude. “Con questa operazione confermiamo la nostra capacità di convergenza, ovvero quella di mettere assieme finanza e imprenditoria, disponendo di strumenti finanziari abbinati a capacità imprenditoriali”, ha aggiunto Mongillo di EOS IM. “NeroNobile si è mostrata in questo senso perfetta: un diamante grezzo che ci adopereremo per esaltare nelle grandi qualità e potenzialità”. L’evento è celebrativo per EOS IM, che chiude così la sua quarta operazione dal lancio del fondo, avvenuto nel novembre del 2016.

Giampaolo Furia AD di Neronobile



È IL MOMENTO DI ENTRARE CON EVOCA NELLA GESTIONE 4.0 C'è tempo fino al 31 Dicembre per godere dei benefici fiscali dell'Iperammortamento sui distributori automatici: un'occasione irrinunciabile per chi vuole entrare da protagonista nell'era dell'Industria 4.0.

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rmai mancano poche settimane al termine delle agevolazioni previste per chi passa alla Gestione 4.0 con i grandi benefici fiscali previsti dall'Iper ammortamento. Ma allora perché tanti operatori del settore, solitamente così attenti alla redditività del loro business e all'ottimizzazione dei costi di gestione, esitano a cogliere questa grande opportunità? I motivi sono diversi. Anzitutto si teme che la telemetria sia difficile da applicare o che possa comportare problemi di sicurezza dei dati. Come vedremo, si tratta di un timore infondato. E poi c'è ancora molta confusione e scarsa conoscenza (a volte anche da parte dei commercialisti) sulle norme che regolano l'Iperammortamento. Facciamo quindi chiarezza. Andiamo con ordine.

COME ACCEDERE ALL'IPERAMMORTAMENTO Primo punto da chiarire: il settore del Vending rientra a pieno titolo nei benefici fiscali dell'Iperammortamento. Per la precisione, sono inclusi tutti i Distributori Automatici, i Box di Telemetria e i Sistemi di Pagamento. Per accedere all’Iperammortamento è fondamentale soddisfare il requisito di “interconnessione”. I distributori devono cioè essere in grado di scambiare informazioni in maniera bidirezionale: in uscita - comunicando alla sede informazioni di natura logistica e diagnostica - e in ingresso, ricevendo da remoto istruzioni/indicazioni come la modifica dei dati e dei parametri di configurazione della macchina e la variazione dei prezzi. Come dicevamo all'inizio, ci sono delle tempistiche da ri-

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rispettare. L’Iperammortamento può essere applicato a tutti gli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2018 al 31 dicembre 2018, ovvero entro il 31 dicembre 2019, a condizione che entro il 31.12.2018 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti pari almeno al 20% del costo di acquisizione. Riguardo ai distributori automatici acquistati e messi in funzione nel corso del 2017 e ora sicuramente ammissibili al beneficio, per i quali nello scorso esercizio non era stato attuato alcun ammortamento aggiuntivo, sarà possibile recuperare la quota di Iperammortamento relativa al 2017 a partire dal 2018, secondo il meccanismo chiarito dalla circolare 4E/2017 dell’Agenzia delle Entrate. Ricordiamo che il beneficio vale per tutti gli acquisti effettuati a partire dal 1° gennaio 2017 (i beni acquistati in anni precedenti e messi in funzione e/o interconnessi nel 2017 non rientrano nell’agevolazione).

QUANTO SI RISPARMIA? Ai fini dell’ammortamento deducibile nella dichiarazione dei redditi d’impresa, l’Iperammortamento consiste nella maggiorazione del costo dei beni (Distributore Automatico + Box di Telemetria + Sistemi di Pagamento) del 150%, portando così la deduzione in dichiarazione dei redditi al 250% totale. L’Iperammortamento consente quindi un risparmio pari a: 24% (aliquota IRES) x 150% = 36% sul costo di acquisto del bene. Se si somma questo al risparmio IRES standard, significa che ogni €100.000 investiti €60.000 sono fiscalmente recuperati.


IL VANTAGGIO DI SCEGLIERE EVOCA Cosa ancora più importante, il sistema Televend Newis Edition è universale e può funzionare su tutti i tipi di macchine, sia del gruppo EVOCA sia di altri produttori: molti dei sistemi di altri fabbricanti funzionano invece solamente con i distributori automatici da loro prodotti e quindi non possono fornire un pacchetto di informazioni complete per tutto il parco macchine.

Non solo. Attraverso il Box di Telemetria, Televend Newis Edition permette di ricevere eventi e vendite dalla macchina in tempo reale e di gestirli in modo intelligente, grazie a un portale in Cloud. Ogni vendita viene registrata direttamente sul portale e si possono andare a modificare i prezzi in macchina attraverso un'interfaccia web, sia da pc sia da smartphone, con la trasmissione dei dati via Cloud. Il modulo è interfacciato sui canali Executive e MDB, ed è quindi in grado di tracciare tutte le vendite effettuate dal sistema e non solo le vendite dei sistemi slave, come avviene per altri sistemi di telemetria presenti sul mercato.

È fondamentale per chi opera nel Vending investire in una telemetria più avanzata, che permetta di aumentare il livello di efficienza della propria azienda: vista la costante evoluzione del mondo dell’IoT (Internet of Things) è comunque difficile pensare al futuro di un Vending non connesso. Stiamo vivendo un passaggio epocale, che porta con sé grandi opportunità da cogliere. Il Gruppo EVOCA è sempre al fianco dei gestori: per qualsiasi domanda, chiarimento o richiesta di incontro basta contattare il proprio referente per i marchi del Gruppo EVOCA e si riceverà immediata assistenza.

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Rispetto agli altri sistemi di telemetria presenti sul mercato, Televend Newis Edition offre numerosi vantaggi. Anzitutto la semplicità: nasce per essere costantemente sviluppato e integrato da nuove funzionalità, grazie alla piattaforma web based che non necessita dell'installazione di alcun software in locale, ma sfrutta il browser del pc o del tablet.

IPERAMMORTAMENTO: LE RISPOSTE ALLE DOMANDE PIÙ FREQUENTI LA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA RIENTRA NELL’IPERAMMORTAMENTO (INDUSTRIA 4.0)? Sì, la circolare del Ministero dello Sviluppo Economico (n. 177355, 23 Maggio 2018) ha finalmente chiarito che sono compresi nell'agevolazione anche i distributori automatici di prodotti finiti e/o per la somministrazione di alimenti e bevande. Il Ministero ha ritenuto che i D.A. rappresentino dei veri e propri “negozi automatici” e che siano assimilabili a “magazzini automatizzati interconnessi ai sistemi gestionali di fabbrica”. Perciò l’Iperammortamento può essere applicato a tutti i distributori automatici. QUALI ATTREZZATURE RIENTRANO NELL’IPERAMMORTAMENTO? Rientrano nell’Iperammortamento tutti i D.A., i Box di Telemetria e i sistemi di pagamento. QUALI SONO I REQUISITI PER ACCEDERE AI BENEFICI DELL’IPERAMMORTAMENTO? Per accedere all’Iperammortamento è fondamentale soddisfare il requisito di “interconnessione”. I D.A. devono essere in grado di scambiare informazioni in maniera bidirezionale: • In uscita – comunicando informazioni quali, ad esempio, stato componenti della macchina, dati di vendita, quantità prodotti o altre informazioni di natura logistica e diagnostica; • In ingresso – ricevendo da remoto istruzioni/indicazioni quali, ad esempio, la modifica dei dati e dei parametri di configurazione della macchina e/o variazione del listino prezzi dei prodotti. La variazione dei prezzi è quindi condizione sufficiente.

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EVOCA PUÒ FORNIRE LA DOCUMENTAZIONE SPECIFICA RICHIESTA? No. L’esistenza dei requisiti va comprovata da una perizia tecnica giurata (obbligatoria per beni di valore singolo superiore a €500,000) o quanto meno da una autocertificazione del legale rappresentante della Società che attesti l’appartenenza del bene alle categorie incluse nell’allegato della legge e l’effettiva interconnessione al sistema aziendale. Il produttore dei D.A. o del sistema di Telemetria non può certificare i requisiti per l’Iperammortamento: tale dichiarazione non avrebbe, in ogni caso, nessuna validità per il Fisco. L’agevolazione sarà fruibile solo a decorrere dal periodo di imposta in cui si realizza l’interconnessione. Nella ipotesi in cui la perizia o l’autodichiarazione avvengano in un periodo di imposta successivo a quello di interconnessione, l’agevolazione avrà inizio dal periodo di imposta in cui i documenti vengono acquisiti o realizzati. COME FUNZIONA L’IPERAMMORTAMENTO? QUANTO SI RISPARMIA? Ai fini dell’ammortamento deducibile nella dichiarazione dei redditi d’impresa, l’Iperammortamento consiste nella maggiorazione del costo dei beni (D.A. + Box di Telemetria + sistemi di pagamento) del 150%, portando quindi la deduzione in dichiarazione dei redditi al 250% totale. L’Iperammortamento consente quindi un risparmio pari a: 24% (aliquota IRES) x 150% = 36% sul costo di acquisto del bene. Se si somma questo al risparmio IRES standard significa che ogni €100.000 investiti €60.000 sono fiscalmente recuperati. QUALI SONO LE TEMPISTICHE? L’Iperammortamento può essere applicato a tutti gli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2018 al 31 dicembre 2018 ovvero entro il 31 dicembre 2019, a condizione che entro il 31.12.2018 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti pari almeno al 20% del costo di acquisizione. Riguardo ai D.A. acquistati e messi in funzione nel corso del 2017 e ora sicuramente ammissibili al beneficio, per i quali nello scorso esercizio non era stato attuato alcun ammortamento aggiuntivo, sarà possibile recuperare la quota di Iperammortamento relativa al 2017 a partire dal 2018, secondo il meccanismo chiarito dalla circolare 4E/2017 dell’Agenzia delle Entrate. Si ricorda che il beneficio vale per tutti gli acquisti effettuati a partire dal 1° gennaio 2017 (i beni acquistati in anni precedenti e messi in funzione e/o interconnessi nel 2017 non rientrano nell’agevolazione). IL TELEVEND BOX PUÒ INCIDERE NEL PRELIEVO DEI DATI PER L'AGENZIA DELLE ENTRATE? No. Il Televend Box non influisce sul normale prelievo dei dati per l’Agenzia delle Entrate, perché può essere usato in modalità “sniffer”, ovvero in modo del tutto trasparente per la macchina e per il sistema di pagamento Master: il prelievo dei dati statistici per l’Agenzia potrà quindi essere fatto nella maniera standard utilizzata dall’azienda. Il Box ha un collegamento EVA-DTS alla macchina ed è in grado di vedere tutti gli eventi che la macchina può gestire. TELEVEND NEWIS EDITION FUNZIONA SOLO CON MACCHINE EVOCA? No. Il sistema Televend Newis Edition è universale e può funzionare su tutti i tipi di macchine, sia del gruppo EVOCA che di altri produttori: molti dei sistemi di altri fabbricanti funzionano invece solamente con i D.A. da loro prodotti e quindi non possono fornire un pacchetto di informazioni complete per tutto il parco macchine. Questo limita l'efficienza della telemetria per i gestori. CON IL SISTEMA DI TELEMETRIA DI EVOCA I DATI DEI GESTORI RIMANGONO PROTETTI? Il Box Televend lavora su una connessione protetta VPN e sfrutta una SIM dati (M2M) già inclusa che garantisce il funzionamento del sistema e offre la copertura dati necessaria al servizio. L’esperienza di aziende del nostro gruppo con il WI-FI ha mostrato come questo sistema non sia affidabile per la gestione di distributori in telemetria e possa portare a problemi legati alla sicurezza (oltre ad essere condizionato a cambio password, segnale non stabile, etc.). È COSI DIFFICILE ACCEDERE ALL’IPERAMMORTAMENTO? SOLO I GRANDI GESTORI POSSONO STRUTTURARSI PER ADERIRE? Assolutamente no. I clienti EVOCA possono cominciare con i servizi di telemetria SMART START: è il più semplice e veloce da installare e non richiede troppo impegno di configurazione da parte del cliente, ma copre i requisiti per accedere all’Iperammortamento. Gli altri servizi sono comunque disponibili per chi vuole investire in una telemetria più avanzata, che permetta di aumentare il livello di efficienza della propria azienda. IL PRINCIPALE VANTAGGIO DELLA TELEMETRIA È L’IPERAMMORTAMENTO? No. Anzi, riteniamo che l’Iperammortamento debba essere inteso come un incentivo all’investimento, senza fermarsi ai soli vantaggi legati al beneficio fiscale. La telemetria in tempo reale permette infatti di risparmiare sui costi vivi (per esempio evitando la visita di un tecnico dal cliente), di evitare perdite di denaro incassato (per esempio intercettando guasti ai sistemi di pagamento che inibiscono l’utilizzo della macchina) e di offrire un servizio migliore ai clienti grazie alla conoscenza dello stato del distributore. Vista la costante evoluzione del mondo dell’IoT (Internet of Things) è comunque difficile pensare al futuro di un Vending non connesso.

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DA GENNAIO 2019 SCATTA PER TUTTI L'OBBLIGO DELLA FATTURAZIONE ELETTRONICA LA FATTURA ELETTRONICA O E-FATTURA È UNA FATTURA TELEMATICA, O MEGLIO, UN DOCUMENTO IN FORMATO DIGITALE AUTENTICATO MEDIANTE FIRMA DIGITALE E TRASMESSO AD UN PARTICOLARE SISTEMA DI INTERSCAMBIO (SDI).

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entrata in vigore dal 1° gennaio 2019 della Legge n. 205 del 27 dicembre 2017 rende obbligatoria l’emissione della fattura elettronica per tutte le operazioni di cessione di beni e prestazione di servizi, effettuate tra soggetti residenti o stabiliti in Italia. Tale obbligo riguarda sia le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate tra due operatori Iva (operazioni B2B), che quelle effettuate da un operatore Iva verso un consumatore finale (operazioni B2C). Per fare un esempio concreto, attinente al settore, chi vende kit di caffè è tenuto all’obbligo di fatturazione elettronica sia che il destinatario del bene sia un’altra impresa (torrefattore/gestore/consumatore azienda) sia che si tratti dell’utente finale (gestore/consumatore). Oltre a confermare chi è esonerato dall’obbligo - ovvero chi è sotto il regime dei vantaggi e il regime forfettario e i piccoli imprenditori agricoli - l’Agenzia delle Entrate non sembra abbia dato segnali di eventuali proroghe. In compenso, ha dato alcune disposizioni (collegato fiscale n. 119 del 23 ottobre 2018) che dovrebbero consentire alle aziende di “familiarizzare” con le nuove modalità, senza incorrere in sanzioni per eventuali errori compiuti nella prima fase della fatturazione elettronica. La fase transitoria durerà fino al 30 giugno 2018, ovvero un semestre. Vediamo, tra queste disposizioni, quali sono le agevolazioni per ciò che concerne i tempi di emissione della fattura elettronica, rispetto al momento di erogazione del bene o del servizio. Secondo quanto previsto dalla Legge 205, l’emissione della fattura elettronica dovrebbe essere immediata rispetto al momento in cui il bene viene ceduto o il servizio viene prestato. Tuttavia, nella fase transito-

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ria, sarà possibile emettere la fattura elettronica entro la liquidazione IVA relativa alla data di emissione della fattura, senza andare incontro a sanzioni. Per chi dovesse emettere fattura oltre la data della liquidazione (e comunque non oltre quella della liquidazione successiva) è prevista una sanzione ridotta del 20%. Infine, dopo la fase transitoria, ovvero dal 1° luglio 2019, invece che entro le 24 ore, è possibile emettere la fattura elettronica entro 10 giorni dalla cessione del bene/servizio. Come detto all’inizio di questo articolo, la fattura elettronica va emessa da tutti gli operatori, che lo possono fare sia in prima persona che attraverso un soggetto terzo, specializzato in questo tipo di servizi. Allo scopo, si possono utilizzare software privati o avvalersi dei mezzi messi a disposizione gratuitamente dall’Agenzia delle Entrate. Come per la trasmissione e conservazione telematica dei corrispettivi relativi alle vendite effettuate attraverso distributori automatici, anche per la fatturazione elettronica, l’AdE ha predisposto una sezione del portale www. agenziadelleentrate.it a cui ogni soggetto IVA può registrarsi, per avere accesso a tutte le spiegazioni circa le modalità da seguire per ottemperare al nuovo sistema. Il portale mette a disposizione 3 diversi programmi gratuiti per predisporre la fattura elettronica, inviarla telematicamente al destinatario e conservarla, eliminando di fatto l’uso del cartaceo. L’utente può avvalersi di: • una procedura web tramite il portale “Fatture e Corrispettivi” del sito internet dell’AdE; • un software scaricabile su PC; • un’App per tablet e smartphone, denominata “Fatturae”, scaricabile dagli store Android o Apple.


Scelto lo strumento da utilizzare, il sistema prevede l’inserimento di alcuni dati essenziali: identificativi del fornitore e del cliente, il numero e la data della fattura, la descrizione della natura, quantità e qualità del bene ceduto o del servizio prestato, l’imponibile, l’aliquota Iva e l’imposta addebitata, nonché l’indirizzo telematico per la consegna della fattura. Una volta controllati tutti i dati inseriti, la fattura è pronta per l’invio. È a questo punto che interviene il Sistema di Interscambio (SDI) che provvede a validare la fattura dopo aver verificato che tutte le informazioni inserite siano corrette. In caso di anomalie, il sistema rimanda il documento al mittente, segnalando l’errore. Apportate le necessarie modifiche, la fattura può essere rimandata al SDI e, da questi, il file in formato .xlm viene spedito all’indirizzo telematico del destinatario (preventivamente indicato dall’emittente negli appositi campi della sezione anagrafica). A chi ha emesso la fattura, il sistema invierà una ricevuta dell’operazione effettuata, dove sono indicate data e ora della consegna, fermo restando che il soggetto potrà accedere ad una copia del documento, conservata nella sezione specifica del portale e valida giuridicamente quanto il file originale. Solo alla fine di questa procedura la fattura può essere considerata fiscalmente emessa. Le modalità di ricezione della fattura possono essere sia l’indirizzo PEC del destinatario che il Codice Destinatario di 7 cifre identificativo di un canale FTP o Web Service.

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In tutti i casi, la registrazione delle fatture deve avvenire, nell’ordine della loro numerazione, entro il 15° giorno del mese successivo a quello di effettuazione delle operazioni e con riferimento allo stesso mese di effettuazione delle operazioni stesse, sempre imputando l’imposta a debito nel periodo di liquidazione dell’operazione. Secondo i calcoli del governo, nel 2019 il nuovo sistema dovrebbe portare nelle casse dello Stato 2 miliardi di euro e, contemporaneamente, semplificare e velocizzare i tempi di controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza. Sebbene in questo modo i preposti al controllo avranno a disposizione un’enorme banca dati da verificare e incrociare in tempi molto più rapidi rispetto ad oggi, il sistema non è stato elaborato per far emergere il nero, dal momento che chi opera sotto banco, continuerà verosimilmente a farlo. A beneficiarne sarà il sistema paese con un’Italia che, come accaduto per la trasmissione e registrazione telematica dei corrispettivi, si mostra all’avanguardia rispetto al resto d’Europa. A pagarne le conseguenze, almeno nella fase di avvio, saranno le imprese che, anche se dovessero decidere di avvalersi dei mezzi gratuiti messi a disposizione dell’AdE, dovranno sicuramente investire tempo e risorse per andare a regime.


N O V I TÀ DI PRODOT TO L’offerta di MG.K-Vis si amplia col nuovo formato da 33 cl in PET ai gusti arancia e limone, che va ad affiancarsi alle referenze da 50 cl, già molto apprezzate. L’integratore pro-energetico a base di magnesio, potassio e L-carnitina in acqua minerale Norda, è privo di glutine e contiene solo 12 calorie per 100 ml. Combatte stanchezza, stress ed eccessiva sudorazione e aiuta a rigenerarsi dopo un’intensa attività lavorativa, intellettuale o fisica. Inoltre, MG.K-VIS rafforza la capacità muscolare e ritarda l’affaticamento. Perfetto per la distribuzione automatica e l'Ho.Re.Ca. e per il consumo on the go, già pronto da bere, l’idrosalino energetico è la proposta ideale per il mondo dello sport e del benessere. Le bevande MG.K-Vis sono commercializzate da Acque Minerali d’Italia SpA.

Un gustoso snack a base di formaggio Leerdammer accompagnato da cracker o frutta secca. Si chiama Leerdammer Break ed è la novità che il brand olandese ha lanciato in Italia con una campagna che ha per protagonisti, ancora una volta, i The Jackal. Privo di lattosio, Leerdammer Break è studiato come risposta al ritmo frenetico della vita di tutti i giorni: il formato tascabile, perfetto per la distribuzione automatica, può essere portato sempre con sé. La confezione formata da un Mini Leerdammer con Crackers è pensato per chiunque voglia concedersi una pausa nutriente e gustosa, mentre il Mini Leerdammer con Frutta secca, nocciole sgusciate e uva sultanina, è ideale per chi svolge un’attività o un lavoro dispendioso o allenamento sportivo e ha bisogno di un pieno di energia sana e gustosa.

È arrivato anche in Italia il KitKat rosa, con cioccolato di copertura prodotto con fave di cacao Ruby, già ribattezzato da molti il cioccolato di quarta generazione dopo quello fondente, al latte e bianco, frutto di un processo produttivo che esclude l’uso di coloranti. Lo snack four-finger più famoso di sempre diventa rosa ma “senza trucco”, e questo grazie all’innovazione del produttore svizzero Barry Callebaut e del cioccolato con fave di cacao Ruby, dal colore che ricorda un prezioso rubino. Diventato fenomeno a livello globale, il wafer cult total pink ha già raccolto sulla rete milioni di like e condivisioni per questa rivoluzionaria limited edition, innovativa non solo per il colore rosa ma anche per l’aroma dolce e fruttato.

Accanto ai Classici Grisbì nei gusti cioccolato, nocciola, crema limone, cocco e caffè, è disponibile anche la gamma “senza glutine” sviluppata dal Gruppo Vicenzi per offrire anche ai consumatori intolleranti tutto il gusto e il piacere di uno degli snack più amati. Il prodotto, certificato dall’Associazione Italiana Celiachia, rispetta fedelmente la ricetta del Grisbì tradizionale che prevede ingredienti accuratamente selezionati, sia per l’involucro di frolla che per il ripieno. Vicenzi ha realizzato un’area produttiva esclusivamente dedicata al senza glutine, per garantire la completa integrità del prodotto. I Grisbì senza glutine sono disponibili nei gusti cioccolato e limone nella confezione da 150 grammi e, solo per la varietà al cioccolato, anche nella miniconfezione da 33 grammi, ideale per il Fuori Casa.

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Lollocaffè lancia una gamma di corroboranti bevande perfette per affrontare al meglio la stagione fredda, a casa come in ufficio. La torrefazione campana Dical srl, proprietaria del brand Lollocaffè ha realizzato infusi e solubili in capsule compatibili con macchine Nespresso*, Lavazza Point*, Lavazza A Modo Mio* e Nescafè Dolce Gusto*. Tanti i gusti: orzo, cortado, cioccolato, cioccolato e nocciola, cappuccino, ginseng, zenzero e limone, tè al mirtillo, camomilla miele ed arancia, in comode confezioni da 10, 16 e 50 capsule, a seconda del formato, per consentire agli appassionati di Lollocaffè di apprezzare la qualità ed il metodo dell’Azienda partenopea in versioni nuove ed amabilissime. Una novità che arricchirà ulteriormente l’offerta dei Lollo Store, il concept store che sta crescendo sempre più con nuovi punti vendita in tutt’Italia. *I marchi citati non appartengono alla Dical srl né ad aziende ad essa collegate

Eurocompany, azienda leader nella lavorazione e distribuzione di frutta secca e disidratata, ha lanciato un nuovo brand, Econoce, che identifica una linea costituita da 8 referenze, tutte di provenienza biologica. Anacardi, zenzero, mandorle, noci e albicocche e tre mix i cui nomi fanno preciso riferimento ad uno stile di vita sano: Protezione, Equilibrio, Energia. Assolutamente naturale, senza glutine e conservanti, la gamma Econoce è adatta anche a chi segue un regime alimentare vegetariano o vegano ed è perfetto per ogni momento della giornata, come spuntino per ricaricarsi o come semplice spezzafame. Grazie al packaging flessibile, la linea Econoce è adatta a più canali di vendita, compreso la Distribuzione Automatica.

Gli ottimi risultati del test eseguito nei mercati esteri, ha convinto Ferrero a rafforzare la sua presenza nel segmento dei gelati sfidando anche il mercato italiano, dove dal 2019 si potranno gustare le novità gelato già lanciate in Francia, Germania, Svizzera e Austria. Si rafforza quindi la partnership con Unilever che si occuperà della produzione e distribuzione, mentre la ricetta delle 3 varianti resta quella elaborata da Ferrero e Kinder. Ecco le tre golosità che daranno sapore all’estate 2019: Kinder Ice Cream Sandwich, gelato al latte racchiuso tra due biscotti ai 5 cereali; Kinder Ice Cream Stick, gelato al latte su stecco ricoperto di cioccolato; Kinder Bueno Ice Cream, un cono di gelato alla nocciola con cuore di cioccolato e copertura di scaglie di cacao e nocciole.

Un rinnovamento significativo ha coinvolto tutta la gamma del cioccolato fondente Perugina® Nero® a partire dal restyling del logo, inserito in una forma circolare con fondo nero, a sottolineare un’esperienza degustativa multisensoriale a 360° del cioccolato fondente. La massima attenzione nella cura del dettaglio emerge anche nella creazione delle nuove confezioni eleganti e raffinate, che evidenziano la qualità delle materie prime impiegate. Perugina® Nero® ha ideato per le tavolette un nuovo stampo proprio al fine di favorirne una degustazione che coinvolga tutti e cinque i sensi. All’ampia gamma di tavolette e di sottilissime Sfoglie Perugina® Nero® si aggiungono due nuovi gusti di tavolette: Perugina® Nero® 95%, per un intenso sapore di cacao decisamente amaro e di lunga persistenza in bocca, e Perugina® Nero® Cristalli allo Zenzero, in cui il sapore leggermente tostato del cacao si coniuga perfettamente alla lieve nota pungente dei pezzetti croccanti di radice di zenzero. Infine il gusto Mirtillo & Quinoa, proposto per le esigenze di gusto dei palati più sofisticati, completa anche la gamma delle barrette aggiungendosi alle referenze Perugina® Nero® 70%, Nocciole Caramellate e Arancia Intensa.

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Dall’8 novembre è disponibile per il canale Vending la nuova linea in formato slim 100% frutta a marchio Yoga. Un’innovazione da parte di Yoga tesa a soddisfare la voglia di novità dei consumatori e la loro ricerca di prodotti naturali e di qualità, senza zuccheri aggiunti, sinonimo di benessere e salute. La linea si compone di due referenze realizzate sulla base di nuove ricette 100%: puro succo di Ananas e puro succo d’Arancia di Sicilia. Si tratta di una linea premium che unisce gusto e benessere, caratterizzata da un nuovo pack slanciato ed elegante, di grande impatto e riconoscibilità nei distributori automatici anche grazie alla grafica bi-facciale.

Cogliendo le esigenze dei consumatori e i nuovi trend di consumo, San Carlo leader nel segmento delle patatine in busta, diversifica l’offerta proponendo la nuova linea SuperFruit che comprende due referenze Mix Benessere (Mirtilli Rossi, Semi di Zucca e Mandorle) e Mix Salute (Uvetta Golden, Semi di Zucca, Nocciole e Mandorle. Entrambi un concentrato di proteine, vitamine, sali minerali e fibre, i due nuovi mix San Carlo sono ideali per una colazione ricca di energia o come snack spezza fame per un consumo veloce, anche on-the-go. Con questi nuovi prodotti San Carlo si inserisce in un nuovo scenario dei consumi alimentari, dove troviamo un consumatore sempre più attento al benessere e un mercato che si apre sempre di più a nuove referenze, prima poco conosciute e ora invece sempre più ricercate. L’ultima ricerca Nielsen-Ismea sui consumi alimentari degli italiani, infatti, mostra nel primo trimestre 2018 un profondo cambiamento del carrello della spesa: sono sempre più scelti dai consumatori prodotti “non ordinari” che rispondono a nuove esigenze e abitudini di consumo, così come cresce il mercato della frutta secca (+10% rispetto allo scorso anno).

Lay’s presenta la nuova linea di chips Gourmet: un’elegante confezione total black che esalta il colore dorato delle nuove gustose patatine è la veste ideale per un prodotto ricercato, capace di garantire un’esperienza di gusto diversa. La ricca gamma di Lay’s si amplia ancora di più con un prodotto “premium”, risultato di una selezione accurata: dal taglio spesso, le nuove Gourmet sono frutto di un lento processo di cottura diverso da quello tradizionale, capace di garantire una maggiore croccantezza e doratura al nuovo prodotto. Attualmente le Lay’s Gourmet sono disponibili nei due gusti Classico, che dà risalto alla materia prima aggiungendo solo una salatura in superficie, e Formaggio Cheddar per gli amanti dei sapori più decisi.

Grazie alla partnership tra la start up bolognese MasTro srl e l’azienda portoghese Nuvi Fruit, arriva anche in Italia Frubis, uno snack che cavalca l’onda del successo del salutistico e, nell’ambito di questo, del segmento della frutta disidratata. Gli snack Frubis sono confezionati in accattivanti sacchetti da 20 grammi e disponibili in un’ampia gamma di gusti, che vedono la frutta assoluta protagonista: gluten free, certificati VeganOK, senza conservanti e zuccheri aggiunti. 12 le referenze disponibili: 5 naturali al 100% (Pera, Ananas, Mela Rossa, Mela Verde, Cocco); la Mela alla Cannella leggermente aromatizzata e i gusti Fragola e Pesca con una piccola aggiunta di zucchero, necessaria per compensare la naturale acidità di questi due frutti. A completare l’offerta una linea gourmet, costituita da Ananas, Fragola, Mela Rossa e Pesca ricoperte di cioccolata.

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SOSTENIAMO LA FONDAZIONE CASAMORE – ETS Benvenuti in Olanda di Emily Perl Kingsley “Mi hanno chiesto spesso di descrivere l’esperienza di allevare un figlio con una disabilità, per cercare di aiutare la gente che non ha vissuto questa esperienza unica a capirla, ad immaginare come ci si sente. È come… Quando stai per avere un bambino, è come pianificare una favolosa vacanza in Italia. Compri grandi quantità di guide e fai i tuoi progetti meravigliosi. Il Colosseo. Il David di Michelangelo. Le gondole a Venezia. Puoi imparare qualche frase utile in italiano. È tutto molto eccitante. Dopo mesi di attesa impaziente, il giorno finalmente arriva. Prepari i tuoi bagagli e parti. Parecchie ore più tardi l’aereo atterra. Lo steward arriva e dice “Benvenuti in Olanda”. “Olanda?!” dici. “Che vuol dire Olanda?? Io avevo prenotato per l’Italia! Io avevo creduto di essere in Italia. Per tutta la vita ho sognato di andare in Italia.” Ma c’è stato un cambiamento nel piano di volo. Sono atterrati in Olanda e là devi stare. La cosa importante è che non ti hanno portato in un posto orribile, ripugnante o indecente, invaso dalle pestilenze, dalla fame e dalla malattia. È soltanto un posto diverso. Così devi uscire e comprare una nuova guida. E devi imparare da zero un nuovo linguaggio. E incontrerai persone che non avresti mai conosciuto".

Le bellissime parole di mamma Emily si riflettono nella storia di tanti bambini speciali, come la piccola Nina, affetta da una malattia rara. La sua storia è descritta in maniera leggera nel blog curato dalla sua mamma, un racconto che apre una finestra su un mondo davanti al quale molto spesso chiudiamo gli occhi. E non per mancanza di sensibilità: i ritmi frenetici a cui siamo quotidianamente sottoposti, il coinvolgimento nei problemi che riguardano noi stessi e i nostri cari, spesso ci impediscono di allargare i nostri orizzonti e di guardare oltre quella che viene definita la “normalità”. Nina appartiene a quel mondo che conosciamo come “disa-

bilità”, un mondo parallelo dentro al quale convivono tante storie, delle quali poco si sa e per le quali poco si può fare, soprattutto dal punto di vista medico-scientifico. La fortuna di Nina è di essere arrivata in una famiglia che ha saputo raddrizzare il timone e cambiare rotta nel momento in cui ha scoperto che Nina non avrebbe potuto avere una vita “normale” come quella degli altri bambini. La fortuna di Nina è di aver avuto genitori coraggiosi che si sono fatti carico della malattia con leggerezza, condividendone le difficoltà e creando una rete di persone accomunate dagli stessi problemi. Perché fare rete aiuta e dà speranza.


Non tutti i bambini speciali hanno la fortuna di Nina. Spesso, di fronte alla scoperta di una malattia invalidante, la famiglia cade nello sconforto e non trova intorno a sé gli strumenti che possano sostenerla in un percorso che - si sa - sarà tortuoso e con poche speranze. Chi soffre di ritardi psico-fisici ha bisogno di sostegno concreto, di strutture adeguate, di figure professionali specializzate; la sua famiglia ha bisogno di tutela, di sostegno psicologico ed emotivo, di poter far affidamento su medici e personale infermieristico specializzato, capace di garantire al proprio figlio tutte le cure necessarie. I genitori hanno bisogno, soprattutto, di sapere che quando non ci saranno più, i propri figli non verranno abbandonati a se stessi, ma continueranno a ricevere tutta l’assistenza necessaria al loro benessere psico-fisico. Per sempre.

Su queste premesse, è nata in provincia di Caserta la “Fondazione Casamore - ETS” che si avvale di una struttura in grado di accogliere soggetti con bisogni specifici e garantire loro, attraverso una rete di professionisti solidali, cure e accoglienza per sempre. Ciò significa che la struttura Casamore si occuperà di loro per tutto il percorso che faranno insieme alla propria famiglia, li aiuterà a trovare una collocazione nel mondo del lavoro - laddove e nei termini in cui sarà possibile - valorizzerà le loro potenzialità e si occuperà di loro quando i genitori non ci saranno più. La Fondazione, senza scopo di lucro, esiste per la volontà e l’impegno di chi ha vissuto da vicino un’esperienza di confronto con la disabilità, ne ha compreso le problematiche, ha individuato gli strumenti necessari al sostegno di chi ne è affetto e della sua famiglia e crede nello spirito di compartecipazione di quanti vorranno sostenerla.


LO SPIRITO E GLI OBIETTIVI

La "Fondazione Casamore - ETS" senza scopo di lucro, persegue le seguenti finalità di interesse generale e solidarietà sociale: l’assistenza sociale e socio-sanitaria, l’educazione, l’istruzione e ricreazione delle persone portatrici di handicap mentali e/o fisici, soprattutto di soggetti affetti da ritardo neuro psicomotorio e/o Disturbo Pervasivo dello Sviluppo e di tutte le patologie psichiche e/o fisiche legate a tali sindromi, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei soggetti verso cui tali attività sono rivolte. La Fondazione, inoltre, si propone di seguire, curare e assistere l’inserimento lavorativo dei soggetti disabili, monitorando costantemente la loro qualità di vita sia nell’ambiente residenziale in cui vivono, sia in quelli in cui la Fondazione intende realizzare strutture idonee ai loro bisogni in tutte le fasi della vita e, soprattutto, nel “dopo di noi”, cioè il momento in cui i familiari della persona disabile non fossero più in grado di occuparsene per motivi di salute o per sopraggiunto decesso. La Fondazione, infine, intende lavorare in sinergia, collaborazione o partnership con altri organismi e enti pubblici e/o privati, italiani e/o esteri che lavorino in ambiti compatibili o che siano semplicemente sensibili allo spirito di solidarietà sociale che la anima.

A tale scopo e a sostegno delle attività che si intendono svolgere, delle quali ne è qui elencata solo una parte, la Fondazione Casamore si propone di promuovere e organizzare campagne di sensibilizzazione; raccogliere fondi per il finanziamento delle attività tramite convenzioni, donazioni e raccolte di risorse economiche sia in ambito pubblico che privato.

DATE LE FINALITÀ SOLIDALI DELLA FONDAZIONE CASAMORE, VOGLIAMO SOSTENERE IL LAVORO DI QUANTI VI SONO IMPEGNATI, INVITANDO I NOSTRI LETTORI A CONTRIBUIRE ATTRAVERSO SEMPLICI DONAZIONI O LANCIANDO PROMOZIONI E/O ATTIVITÀ FINALIZZATE A RACCOGLIERE FONDI DA DESTINARLE.

RIFERIMENTI PER LE DONAZIONI ONLINE SU WWW.FONDAZIONECASAMORE.IT

CON PAYPAL DONAZIONI@FONDAZIONECASAMORE.IT

IN POSTA C/C POSTALE N. 1043899218 INTESTATO A FONDAZIONE CASAMORE VIA G. D'ANNUNZIO, 14/26 81020 SAN NICOLA LA STRADA (CE) IBAN: IT53L0760114900001043899218

IN BANCA TRAMITE BONIFICO BANCARIO SU UBI BANCA INTESTATO A FONDAZIONE CASAMORE VIA G. D'ANNUNZIO, 14/26 81020 SAN NICOLA LA STRADA (CE) IBAN IT51Q0311103421000000001229

PRESSO LA SEDE DI FONDAZIONE CASAMORE - VIA G. D'ANNUNZIO, 14/26 - SAN NICOLA LA STRADA (CE)

FABER ITALIA SOSTIENE LA FONDAZIONE CASAMORE FABER ITALIA HA SCELTO DI SOSTENERE LA FONDAZIONE CASAMORE, REALIZZANDO UNA SPECIALE MACCHINA PER IL CAFFÈ DEDICATA. IL RICAVATO DELLE VENDITE SARA’ DEVOLUTO INTERAMENTE ALLA FONDAZIONE.

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CONCEPT INDUSTRIAL



LA TECNOLOGIA PCAP NEI DISPLAY TOUCH DI HANNSPREE

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ablet e smartphone presenti oggi sul mercato adottano principalmente la tecnologia capacitiva proiettata (PCAP), considerata la soluzione touch più recente e avanzata, grazie al suo elevato livello di precisione e ai tempi di risposta tattili veloci. Ormai di uso quotidiano nei prodotti consumer, trova sempre più utilizzo in ambiti industriali, medici, nella vendita al dettaglio, nelle aree di ospitalità, in applicazioni di trasporto, nelle banche, nelle applicazioni di gaming e negli sportelli self-service. E naturalmente nel Vending. Abbiamo chiesto a Simone Renso, Product Marketing Manager Europeo di HANNspree, azienda taiwanese con un ampio catalogo di Display Touch, di volerci illustrare un po’ in dettaglio questa tecnologia e il suo impiego. La soluzione PCAP risulta ideale per qualsiasi applicazione perché consente la contemporaneità di tocco di 10 dita con una risposta molto sensibile, grazie ad una griglia di sensori, posta tra il vetro e il pannello LCD, che rileva le coordinate del punto di contatto in modo preciso. Il pannello è molto resistente e la funzione touch rimane inalterata anche quando il vetro è graffiato. Nei pannelli con tecnologia Touch capacitiva la superficie in vetro è luminosa e la qualità delle immagini risulta elevata, l’esperienza è confortevole e precisa da qualsiasi angolazione. Tutti i contenuti visivi possono essere controllati con leggeri sfioramenti, con guanti (lattice) o pennini speciali conduttivi. Senza la necessità di tastiera o di cavi, i pannelli touch hanno un ridotto ingombro e ben si adattano ad essere integrati in altri dispositivi come totem, vending machine, punti cassa, controllo industriale. Quali sono attualmente i formati e i modelli dei pannelli Touchscreen, disponibili in particolare per l’integrazione nei distributori automatici? HANNspree ha una gamma completa di monitor Open

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Frame (soluzioni da incasso) con pannelli standard e tecnologia P-Cap touch, adatti a sostituire la tastiera di selezione dei prodotti e i pannelli frontali, nei diversi distributori automatici dedicati a snack&food, hot&cold (caffè e bevande), etc. I pannelli vanno dai 10 ai 55 pollici, con grado di protezione IP54*, rispondono ai requisiti di robustezza e di performance necessari agli spazi pubblici con elevato traffico di persone. Le cornici in metallo sono ultra resistenti e le superfici dei pannelli rigidi sono rinforzati per assicurare una protezione nel tempo. La nostra serie di monitor Open Frame permette inoltre un'installazione facile e flessibile con una completa connettività digitale e analogica, ha un design edge-to-edge, privo di bande nere, per l'integrazione True-Flat nei distributori. Forniamo anche soluzioni personalizzate quali i nostri Android Touch Display: si tratta di Tablet PC con sistema operativo Android integrato. Prodotti del tutto customizzati per l’integrazione nei distributori automatici e che rendiamo disponibili nei formati da 7”, 10.1” e 13.3”. Quali sono i tempi per un eventuale sviluppo customizzato di soluzioni touch display per l’integrazione nei Distributori Automatici? Ogni progetto, proprio perché customizzato, ha specifiche esigenze e tempistiche. Le posso riportare il caso di FAS International, che lei ha già trattato sulla sua testata e che ci ha scelto come partner tecnologico per l’integrazione dei display touch nei distributori. Dopo una prima fase di analisi e verifica delle soluzioni più idonee, in poco più di 6 mesi i prodotti HANNspree sono stati customizzati, hanno superato le fasi di collaudo e si è passati alla fase di produzione su scala industriale.



LABCAFFÈ PRESENTA IL SISTEMA "CAFFÈ GIOIA ENJOY"

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sei mesi dall'esordio ufficiale avvenuto in occasione di Venditalia 2018, abbiamo incontrato Flavio Gioia, CEO della Labcaffè srl, per conoscere i primi risultati del lancio del progetto Caffè Gioia Enjoy. Un progetto che, in controtendenza con quanto sta accadendo nel mercato del caffè porzionato, è rivolto esclusivamente ai gestori, per i quali è stato progettato e realizzato. Per chi ancora non lo conosce, ci illustra il sistema Caffè Gioia Enjoy? Caffè Gioia Enjoy è un sistema a capsule chiuso, sul quale la Labcaffè ha a lungo lavorato in termini progettuali e che ha necessitato di importanti investimenti per la realizzazione. Si tratta, come dicevo, di un sistema chiuso, costituito da una macchina a capsule prodotta per noi dalla

Commerciale Adriatica, che prevede l’utilizzo di una specifica capsula, di nostra esclusiva. La macchina, semplice nel design e di facile utilizzo per il consumatore e per il gestore, lavora esclusivamente con le nostre capsule Enjoy. Queste, però, possono essere utilizzate anche con altri modelli di macchina, il che le rende estremamente versatili. Cosa vi ha spinto a compiere questo importante investimento? Vede, noi siamo sul mercato da quasi 70 anni, un anniversario importante che festeggeremo il prossimo anno, e se siamo arrivati fin qui lo dobbiamo in gran parte al mondo del caffè porzionato, nel quale siamo stati tra i primissimi a credere. Abbiamo iniziato negli anni ’90, quando il caffè in cialde, e successivamente in capsule, era appannaggio esclusivo dei gestori, una figura chiave nello sviluppo di questo moderno modo di bere il caffè. Oggi tutto è cambiato e devo dire “purtroppo”! Le dinamiche del mercato del porzionato, che si sono sviluppate negli ultimi anni, hanno messo in crisi il settore e soprattutto la figura del gestore, il cui ruolo è stato messo in discussione e la cui professionalità ha perso valore agli occhi del consumatore. Caffè Gioia Enjoy è la nostra risposta a questa realtà e, soprattutto, un supporto concreto al gestore che, credendo in noi, ha contribuito alla crescita della nostra azienda. Vuole spiegarci meglio questi concetti? Oggi cialde e capsule vengono vendute ovunque, dal supermercato ai negozi specializzati, per non parlare dell’ecommerce, con prezzi sempre più aggressivi. Il gestore, che investe in macchine oltre che in prodotti di consumo, che ha costi legati all’assistenza tecnica, alla logistica e così via, perde battute perché è assediato dalla concorrenza. Ci siamo resi conto che anche i sistemi di deconto sono ormai superati e, per tutelare il nostro gestore, abbiamo scelto di investire sulla realizzazione di una macchina unica, che funziona esclusivamente con una determinata tipologia di capsule: le nostre Enjoy, appunto. Si può facilmente comprendere lo sforzo che abbiamo dovuto compiere in termini progettuali e per la realizzazione dell’intero siste-

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ma, dallo stampo delle macchine a quello delle capsule, allo studio di una miscela che desse il miglior risultato in tazza. Ma, come dicevo prima, è uno sforzo che abbiamo voluto fare proprio per dimostrare la nostra riconoscenza ai gestori nostri clienti. Avete raggiunto l’obiettivo? Credo proprio di sì! Il sistema Caffè Gioia Enjoy viene dato ai gestori in esclusiva di zona. Quindi non vi è sovrapposizione del marchio: il gestore che propone Enjoy nella sua area di competenza non si scontrerà mai con un “collega”, né troverà le sue capsule in vendita attraverso altri canali. Questo vantaggio accresce ulteriormente la validità del progetto: il gestore blinda il suo servizio nella zona di competenza nei confronti dei competitor, da qualsiasi parte essi vengano. Mi sembra di capire che il sistema Enjoy sarà appannaggio solo dei vostri clienti accreditati! Assolutamente no! È chiaro che i primi a disporne sono loro, anche perché ci aiutano a testare ulteriormente il sistema, a validarne la bontà, semmai suggerendoci ulteriori miglioramenti. E questo perché con loro abbiamo un rapporto consolidato nel tempo. Ma il sistema Caffè Gioia Enjoy è a disposizione di tutti i gestori che sentono l’esigenza di difendere il proprio lavoro nella propria area di competenza, purché non vi sia sovrapposizione con altri esclusivisti. Il caffè Gioia, invece, col suo vastissimo catalogo di referenze, soprattutto di compatibili con i sistemi presenti nel mercato, non prevede alcuna esclusiva di zona ed è a disposizione di tutti coloro che vogliono implementare la loro offerta con il nostro marchio, che è sinonimo di qualità. A questo proposito, voglio ricordare che Labcaffè non pro-

duce solo a marchio Caffè Gioia, ma lavora molto conto terzi, mettendo a disposizione del cliente le proprie competenze e l’immensa esperienza accumulata in tanti anni di presenza nel mondo del caffè e del segmento del porzionato. Per completare le informazioni sul sistema Enjoy, ci illustra quali sono le miscele disponibili? Sono le nostre quattro storiche: la Strong, perfetta per un espresso corposo e cremoso come piace al Sud; la Classica, un mix di Arabiche e Robuste molto bilanciato che dà un caffè altrettanto corposo e cremoso ma più amabile; il 100% Arabica, un mix di Arabiche del Centro America soavi e delicate ed infine il nostro Decaffeinato, costituito da un 80% di Arabica, un caffè equilibrato e delicato, ma allo stesso tempo cremoso e dal gusto pieno, tanto che spesso non credono che sia decaffeinato. Si tratta di 4 miscele realizzate esclusivamente con caffè di qualità, selezionati con cura e lungamente testati per garantire il miglior risultato finale. Voglio ricordare che la nostra miscela storica, la Strong, lo scorso luglio ha ricevuto dall’International Taste Quality Istitute di Bruxelles il Superior Taste Award con punteggio di due stelle su tre, il massimo che la giuria concede ai caffè Robusta. Un premio che ci inorgoglisce particolarmente poiché assegnato da cuochi e sommelier seguendo una metodologia rigorosa e neutrale: degustati alla cieca senza conoscere la marca del prodotto né la sua origine. Per noi è un riconoscimento importante della qualità che abbiamo sempre ricercato. Si ha l’impressione che Caffè Gioia abbia, per così dire, “tradito” la cialda in carta filtro, dalla quale tutto è cominciato, per il sistema capsula. È così? Non è assolutamente un tradimento: la cialda resta il nostro prodotto del cuore, se così possiamo definirlo. Ma il mercato è cambiato e la richiesta verte sempre più sulla capsula. Labcaffè ha colto le nuove tendenze, adeguan-

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do la produzione e ciò ha voluto dire dismettere alcune linee di produzione delle cialde a favore delle capsule, delle quali c’è enorme richiesta, soprattutto di compatibili. Posso dire che, con le nuove linee che implementeremo il prossimo anno, potremo disporre della gran parte dei sistemi presenti nel mercato, anche di alcuni meno diffusi. Per concludere il nostro discorso sul sistema Enjoy, vorrei aggiungere che ad inizio 2019 inseriremo a catalogo tre solubili, orzo, ginseng e the al limone, che ci faremo produrre da un’azienda leader in questo segmento. Per scelta, Labcaffè non produce solubili nel suo stabilimento e questo per non contaminare il caffè con eventuali allergeni dovuti alla lavorazione di altri prodotti. È un problema che molti sottovalutano ma che, secondo noi, va tenuto in considerazione nel rispetto della sicurezza dei consumatori.

A sei mesi dal lancio del sistema Caffè Gioia Enjoy com’è la risposta del mercato? Direi più che positiva! I nostri clienti gestori che lo stanno provando nelle loro aree sono molto soddisfatti e tanti hanno scelto di riconvertire le macchine col nuovo sistema. Questo anche grazie ad una politica del prezzo corretta, con un proposta commerciale di lancio del sistema accattivante e con prezzi dei prodotti perfettamente in linea col mercato. Anche all’estero stiamo riscontrando un’interessante risposta nei Paesi in cui Enjoy ha già fatto il suo esordio, come Stati Uniti, Egitto e Israele. Progetti per il 2019? Sicuramente sviluppare ed estendere il progetto Enjoy per quanto riguarda il discorso dell’O.C.S., mentre abbiamo un progetto più ambizioso riservato al settore dell’Ho.Re.Ca. Intendiamo sviluppare una linea di caffè gourmet monorigini in cialda carta filtro per i ristoranti di alta gamma, cosa che già facciamo per alcuni importanti ristoranti di Roma e un ristorante stellato della nostra zona. L’obiettivo è di offrire ai ristoratori la possibilità di disporre di una carta dei caffè, tutti di alta qualità, ma con un sistema di estrazione semplice come la cialda. E poi nel 2019 festeggeremo i nostri 70 anni e questo sarà per noi il momento più atteso del nuovo anno!

LABCAFFÈ OTTIENE IL MARCHIO CAFÉS DEL PERÙ Labcaffè è la prima impresa europea ad utilizzare il marchio Cafés del Perú (o Coffees from Peru). L'azienda campana da tempo apprezza e valorizza i caffè peruviani, con una linea di caffè biologici a marchio Caffè Gioia Organic, dove utilizza chicchi del Perù. Alla concessione del marchio Cafés del Perú ha contribuito anche il viaggio compiuto nel Paese da Flavio Gioia, alla ricerca delle migliori piantagioni del territorio. Un'esperienza che il CEO della Labcaffè così descrive: “Visitare le piantagioni è sempre una grande emozione, ma il viaggio in Perù è stato davvero entusiasmante. Poter toccare con mano poi i frutti pronti per essere raccolti, partecipare ad alcune fasi del ciclo di raccolta e lavorazione; poi conoscere i coltivatori e le loro famiglie oppure pranzare con loro a fine giornata di lavoro, è stata un’esperienza difficile da descrivere a parole. Un momento della vita che rimarrà per sempre nel mio cuore e nella mia mente”. Sono proprio i rapporti personali che si sono creati, oltre che la qualità riconosciuta del prodotto, che hanno spinto Gioia a voler fare acquisti diretti nel prossimo futuro:

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“Acquistare direttamente dalle cooperative, che oltre ad occuparsi della commercializzazione del caffè raccolto, offrono una serie di servizi gratuiti ai piccoli coltivatori e alle loro famiglie, significa contribuire allo sviluppo di piccole realtà produttive di eccellenza”. Per Flavio Gioia il caffè del Perù rappresenta un prodotto importante su cui puntare: “Abbiamo deciso di utilizzare in purezza il caffè arabica peruviano biologico perché secondo noi rappresenta la massima espressione del caffè di alta qualità. È un caffè che, pur presentando una spiccata acidità, è ben apprezzato anche come espresso grazie al suo corpo e alla sua cremosità e che sia in Italia che all’estero potrà essere apprezzato grazie alla nostra esperienza ed al nostro metodo di tostatura. Questa nostra volontà di utilizzare e valorizzare il caffè peruviano ci ha spinti a richiedere il marchio Cafés del Perú. Ed è un onore quindi per noi averlo ricevuto per primi in Europa. Essere portavoce nel mondo del caffè di qualità prodotto in Perù, sarà per noi un vero piacere ed un motivo di vanto".


Panafè è un marchio di COMMERCIALE ADRIATICA Srl - www.panafe.com - info@panafe.com


L’azienda artigiana, leader nel settore degli snack freschi, presenta una nuova linea, ideata per soddisfare i palati più esigenti anche nel Vending.

P G I e r u t i farc

FABIAN PORTA IL GOURMET NEI DISTRIBUTORI AUTOMATICI

F

abian srl è pronta a introdurre nel mercato vending una linea di panini gourmet. Il progetto è frutto della natura innovativa dell’azienda bresciana, che da sempre è attenta ad anticipare e soddisfare i cambiamenti del mercato e le esigenze dei consumatori. “Mai come oggi il consumatore è informato sui prodotti che sceglie per la sua alimentazione quotidiana.” - ci rac-

Il progetto Da sempre, il pane artigianale costituisce il valore aggiunto della produzione Fabian. La linea gourmet non poteva che nascere quindi nel reparto forneria interno dove, per l’occasione, è stato creato un impasto ai cereali con farina d’orzo maltato e semi di lino e girasole. Dato il colore scuro dell'impasto, il nuovo pane è stato chiamato Moretto. Per le farciture, invece, l’azienda si è affidata a salumi IGP, certificazione di qualità assoluta che supera di gran lunga la media delle referenze attualmente presenti nei distributori automatici. L’intero ciclo di produzione avviene all’interno del laboratorio di Torbole Casaglia, permettendo così alla Direzione di avere il pieno controllo sulla qualità del prodotto.

conta Giovanni Projetti, Direttore Vendite di Fabian Srl, il quale prosegue: “La Distribuzione Automatica non è da meno e deve stare al passo. Stando alle considerazioni raccolte durante la nostra partecipazione a VendItalia 2018, molti gestori sarebbero disposti a pagare qualche centesimo in più a fronte di prodotti dalla qualità indiscussa. È una scommessa che siamo fiduciosi di vincere”.

Gli ingredienti La nuova linea prevede due referenze: una con Speck Alto Adige IGP e salsa ai porcini e l’altra con Mortadella Bologna IGP. Fabian sicuramente non si fermerà in futuro a queste due varietà di gusto: sono infatti allo studio nuove ricette e nuove farciture sempre nel rispetto della qualità della gamma. Le referenze della linea gourmet sono commercializzate con il marchio “La Bottega del Panino”, ormai consolidato nel mercato della Distribuzione Automatica, e sono caratterizzate da una grafica particolare, in grado di trasmettere l’esclusività e il gusto della gamma. La confezione è dotata di cartoncino salvamani.

In arrivo anche la "Linea Sport": pochi grassi, tanto gusto Parallelamente alla scommessa gourmet, l’azienda lavora all'ideazione di referenze con una ridotta percentuale di grassi (-30% rispetto ai tradizionali Morbidoni). Anche la "Linea Sport" prevede due referenze iniziali: una con bresaola e l’altra con arrosto di pollo, entrambe arricchite con formaggio light. Ingredienti di qualità che uniscono gusto e benessere anche nella pausa al distributore automatico. “In questo caso, miriamo a raggiungere quei consumatori che vogliono seguire un’alimentazione sana ed equilibrata anche fuori casa o che, per esigenze lavorative, consumano spesso pasti al distributore automatico” conclude Giovanni Projetti.

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TRE AZIENDE VENETE DEL VENDING ALLO STRATEGY INNOVATION FORUM DELL’UNIVERSITÀ CA’ FOSCARI DI VENEZIA

N

ei giorni 25, 26 e 27 ottobre scorsi si è tenuto lo Strategy Innovation Forum, organizzato dall’Università Ca’ Foscari di Venezia per celebrare il 150° anno della fondazione. Focus del Forum è stata la Sostenibilità d’Impresa e le sue ripercussioni sul territorio e sulle aziende che vi operano, in termini di crescita strategica e in chiave d’innovazione e ridefinizione del proprio business model. Il Forum è parte del più ampio progetto “Responsabilmente” della Regione Veneto, che promuove tutte quelle iniziative volte all’adozione di modelli di Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI) messe in campo dalle aziende. Esso, inoltre, è stato costruito sui dati emersi dalla ricerca “Gli impatti dell’innovazione strategica sociale sui business model”, condotta dalle Università Ca’ Foscari di Venezia, Università degli Studi di Padova e Università degli Studi di Verona e finanziata dalla Regione Veneto. I risultati, presentati in apertura del Forum, hanno permesso ai partecipanti di identificare i temi del confronto. Fondamentale la presenza di numerose imprese locali, appartenenti a più settori produttivi e commerciali, le quali hanno preso parte a tavoli di lavoro di gruppo. Il confronto tra le esperienze di ognuna, rispetto alle attività messe in campo nell’ambito della strategia sociale d’impresa,

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aveva l’obiettivo di stimolare nei partecipanti modelli di business attenti ai bisogni sociali e fondati su proposte di valore innovative. I dati della ricerca condotta dalle tre Università, infatti, hanno fatto emergere la generale tendenza delle imprese a mettere in pratica azioni sostenibili “deboli” per quanto riguarda il loro impatto sia sul territorio, che sul business dell’impresa stessa: sostenere una charity o un team sportivo non dà contributo alla crescita del tessuto sociale e ancor meno dell’azienda che lo fa. La Sostenibilità, invece, acquista valenza quando diventa parte della strategia del business e gli investimenti compiuti nella sua direzione portano beneficio sia al territorio in cui si opera che al business stesso. Vi è poi un secondo aspetto della Sostenibilità d’impresa che si identifica col welfare aziendale e comprende tutte quelle azioni che vengono svolte a favore del benessere dei dipendenti, affinché questi, lavorando più serenamente, rendano meglio e di più, con tutti i vantaggi che ne derivano per la crescita dell’azienda, non solo in termini di reputazione. Le imprese che hanno partecipato al Forum hanno potuto illustrare le proprie esperienze nel corso di una tavola rotonda, intitolata “Storie di Buone Pratiche”.


Tra esse erano presenti tre società di gestione venete, la Service Vending di Conegliano, la Scattolin Distribuzione Automatica di Noale e la Fullin di Belluno, che già da tempo collaborano e si confrontano per migliorare le loro performance sul territorio e all’interno delle proprie imprese. Già nel 2005, la Service Vending, la Scattolin Distribuzione Automatica e la Fullin avevano preso parte al progetto Nutrivending, un progetto di sana nutrizione nella Distribuzione Automatica, nato su piccola scala e poi esteso a tutto il Veneto, grazie al sostegno della Regione, di CONFIDA, della Facoltà di Agraria dell’Università di Padova e dei Referenti per la Salute Pubblica degli istituti scolastici delle province di Belluno e Treviso. Nutrivending è un progetto coraggioso che, sfidando il preconcetto secondo il quale nei distributori automatici vi siano solo alimenti dannosi per la salute, ha avviato un percorso propositivo e formativo per avvicinare i più gio-

vani a scelte alimentari corrette. Propositivo poiché esso, partendo dal presupposto che le imposizioni non danno i risultati sperati, non vuole eliminare tout court snack e bibite convenzionali dai distributori automatici, ma affiancare ad essi referenze sane, mettendone in evidenza le proprietà nutritive. Formativo poiché, attraverso educational e visual creati semmai dagli stessi ragazzi, intende spingerli verso la scelta di cibi sani. Il coinvolgimento è quindi la molla del cambiamento e del miglioramento della qualità dell’alimentazione. Sulla base di questa pregressa collaborazione e di ulteriori occasioni di confronto su tematiche sociali che si sono presentate negli anni, al Forum della Ca’ Foscari le tre aziende hanno illustrato le azioni che ognuna mette in campo nella direzione della Sostenibilità d’Impresa e i benefici che ne hanno tratto per la crescita del business.

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ABBIAMO CONTATTATO I REFERENTI DELLE AZIENDE SERVICE VENDING, SCATTOLIN DISTRIBUZIONE AUTOMATICA E FULLIN PER APPROFONDIRE I MOTIVI CHE LE HANNO SPINTE A LAVORARE IN QUESTA DIREZIONE, QUALI SONO I PROGETTI MESSI IN CAMPO E A QUALI RISULTATI HANNO PORTATO.

SERVICE Roberto Sala è il co-fondatore, insieme a Ugo Affili, della Service Vending, alla quale abbiamo dedicato un ampio articolo nel numero 27 di questa rivista. La Service Vending, nata nel 1990, opera principalmente nelle province di Treviso, Venezia e Padova e in parte del Friuli, e si distingue dai competitor per un insieme di attività di natura sociale svolte sul territorio, che combinano le complesse dinamiche del servizio Vending con i bisogni delle realtà locali. Nell’intervista, rilasciataci a suo tempo, Roberto Sala ci raccontava ad esempio di come l’azienda avesse ridotto gli sprechi, donando i prodotti alimentari in scadenza e quelli freschi di loro produzione avanzati, consegnandoli puntualmente alla mensa per le persone in difficoltà gestita dai frati di Conegliano. Attiva nel progetto Nutrivending di cui abbiamo già accennato, la Service Vending si è da sempre impegnata nel proporre nei suoi distributori automatici prodotti del territorio, bio e del mercato equosolidale, riuscendo in ciò attraverso partnership commerciali con aziende specializzate in questo tipo di produzioni. Oggi rappresenta il principale venditore di prodotti equo e solidali della Distribuzione Automatica italiana. Tra i tanti progetti messi in campo, va menzionato il Bar Solidale realizzato all’interno della Casa di Riposo Fenzi, grazie alla disponibilità del direttore della stessa, dove hanno trovato impiego persone in difficoltà lavorativa e che è diventato luogo di aggregazione per gli ospiti della casa di riposo e un ritrovo conviviale dove le famiglie possono trascorrere del tempo insieme ai loro cari. Un altro progetto particolarmente interessante, realizzato in collaborazione con la Fondazione di Comunità della Sinistra Piave e l’USSL 2, è il biscotto solidale.

VENDING Si tratta di un delizioso biscotto alle noci, venduto nei distributori automatici che l’azienda gestisce in locazioni ad alta affluenza, come l’ospedale di Conegliano che ha fatto da apripista e al quale si sono via via aggiunte altre postazioni. Parte del ricavato delle vendite del biscotto solidale viene destinata all’acquisto di ausili mobili per le persone disabili. Questi sono solo alcuni dei progetti realizzati dalla Service Vending, tutti legati da una forte vocazione alla Sostenibilità sociale. Ma, per tornare al tema del Forum, quali ripercussioni positive hanno portato all’azienda e in che modo l’hanno spinta a modificare il proprio business model? Ce lo spiega Roberto Sala. “La Service Vending ha sempre avuto nel suo DNA questa vocazione verso il territorio e di sostegno delle associazioni che operano a favore di chi ha più bisogno. Man mano che l’azienda è cresciuta, si è rafforzata in noi l’idea che non si può fare impresa senza portare avanti un programma di Sostenibilità, che è un valore universale, e quindi abbiamo strutturato il nostro percorso migliorando questo aspetto. Essere un’azienda sostenibile, significa esserlo a 360°, coinvolgendo management, lavoratori e clienti, con uno sguardo attento alla comunità e all’ambiente. Nel muoverci lungo questo percorso abbiamo coinvolto i nostri collaboratori, affinché si sentissero parte attiva di un progetto condiviso. Oltre che per la comunità, i benefici non sono tardati ad arrivare anche per la nostra azienda: una maggiore partecipazione dei collaboratori che ha creato un senso di appartenenza, accresciuto anche dalla nostra attenzione nei confronti delle loro esigenze. Tutto questo ha creato una squadra coesa che si muove sullo stesso binario e ha fatto sì che alcune azioni sostenibili all’interno dell’azienda fossero eseguite da tutti in maniera naturale: dalla semplice attenzione nel ridurre gli sprechi alla spontanea partecipazione alle iniziative che via via mettiamo in campo. I collaboratori stessi hanno compreso che la Sostenibilità può dare risultati positivi solo se introdotta nel proprio business model.”

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SCATTOLIN DISTRIBUZIONE AUTOMATICA Per certi versi simili, ma maggiormente tese verso le problematiche ambientali, le azioni svolte dalla Scattolin D. A. nel territorio in cui opera, ovvero le province di Venezia, Padova e Treviso, oltre al centro storico del capoluogo veneto. Nata nel 1972 e oggi alla seconda generazione, l’azienda ha fatto della Sostenibilità un asset della crescita, inizialmente spinta da sollecitazioni esterne, provenienti per lo più dagli stessi clienti. La richiesta di alimenti biologici, equosolidali o destinati a persone con problemi legati all’alimentazione hanno spinto la Scattolin D.A. a dare una risposta concreta attraverso l’offerta di prodotti specifici. Da qui la sua collaborazione attiva al progetto Nutrivending, che l’azienda ha portato avanti evolvendolo nel progetto LA Pausa Consapevole, che sfrutta la potenzialità di comunicazione sociale attraverso vari strumenti - dalle locandine e depliant informativi, alla personalizzazione grafica dei distributori e degli spazi - per promuovere consapevolezza nei consumi, attenzione al benessere e alla salute, comportamenti virtuosi per l’ambiente e scelte alimentari alternative come il bio e l’equosolidale. Sempre in questa direzione, l’azienda ha sviluppato in seguito il progetto Green Break, consistente in un compattatore di rifiuti posizionato accanto ai distributori automatici nelle aree di ristoro. In tal modo si è data la possibilità agli utenti di conferire correttamente i rifiuti, differenziandoli e compattandoli, riducendo al minimo l’ingombro. A questa prima “attenzione” verso le esigenze dei clienti e dell’ambiente, è seguita quella verso i collaboratori che l’hanno portata ad attivare tutte le procedure necessarie a salvaguardare la loro sicurezza. Via via, quindi, la Sostenibilità è divenuta un modo di operare, parte integrante dell’azienda stessa. Oggi la Scattolin D.A. è pronta ad impegnarsi in ambito sociale attraverso un nuovo progetto in collaborazione con l’associazione Genitori La Nostra Famiglia per la sua comunità alloggio Dopo di Noi, una casa di accoglienza

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che ospita i ragazzi disabili rimasti senza genitori. Il progetto riconosce all’associazione una percentale dell’incasso dei distributori di bevande calde installati nel territorio di Mirano. Inoltre, l’azienda svolge un’opera di sensibilizzazione attraverso gli stessi distributori automatici con l’obiettivo di raccogliere fondi per l’associazione. Abbiamo chiesto a Giorgia Scattolin: In ultima analisi, che cos’è per voi la Sostenibilità e in che modo si esprime nella vostra azienda? “La Sostenibilità per noi è un modo di operare, è l’attenzione e la cura con cui approcciamo il cliente, il fornitore, i nostri collaboratori: modalità che non sono dettate solo dal risultato economico immediato ma che abbinino al profitto, lecita finalità dell’essere azienda, un investimento di valore sul lungo periodo. È una valore aggiunto: verso i collaboratori con forme di sostegno economico e fornendo un ambiente di lavoro sereno con rapporti di rispetto reciproco e formazione continua; verso l’ambiente con scelte mirate per avere minore impatto ambientale con furgoni a metano, raccolta differenziata e corretto smaltimento dei rifiuti, luci a led e sensori di presenza su tutta la sede; verso i fornitori e verso la comunità con attività di sostegno ad associazioni del territorio. Certamente, le attività sostenibili non hanno un effetto di profitto immediato ma a medio e lungo termine e soprattutto rafforzano e consolidano il nome e la storia dell’azienda nei suoi rapporti con i collaboratori e con il territorio. Ma tutto questo ha un senso “se si riesce a chiudere il cerchio”: nel senso che è importante per tutte le aziende, grandi e piccole, attivare una consapevolezza della Sostenibilità ma è soprattutto importante che si attivi una rete di clienti che riconoscano e recepiscano questo valore aggiunto e i costi che ciò richiede, in primis la Pubblica amministrazione. Purtroppo ad oggi tale sensibilità non è così uniforme, ma va sollecitata."



GESTIONE DISTRIBUTORI AUTOMATICI La terza azienda del Vending a prendere parte al Forum è stata la Fullin srl, anch’essa impegnata in un percorso teso ad integrare le pratiche sostenibili nell’organizzazione interna e nei rapporti con la realtà esterna, intendendo per questa clienti, fornitori, ambiente e territorio. Rosa De Biasi, co-titolare della Fullin, ci illustra le buone pratiche che rappresentano un valore aggiunto al mero servizio di distribuzione automatica. Al Forum della Ca’ Foscari avete portato la vostra case history sul tema della Sostenibilità d’Impresa, un impegno che vi siete assunti nei confronti di tutti i soggetti che fanno parte della vostra rete di rapporti. Che cos’è per la Fulln la Sostenibilità d’Impresa? La Sostenibilità, per essere parte integrante del business di un’impresa, va considerata a 360°, ovvero si deve esprimere nella totalità delle pratiche messe in campo, sia all’interno che all’esterno dell’azienda. Per questo motivo, non va confusa, come spesso accade, col welfare aziendale: è qualcosa di più profondo e articolato. Per noi la Sostenibilità deve creare valore nel lungo termine, attraverso azioni concrete dirette sia all’interno dell’azienda che verso il territorio nel quale essa opera. Noi ci siamo impegnati ad accrescere questo valore nel tempo, moltiplicando le azioni sostenibili e coinvolgendo sempre più gli attori che ne sono oggetto. Facciamo qualche esempio. Com’è impostato il rapporto con i dipendenti? Con i nostri collaboratori abbiamo cercato di creare un clima sereno, che tenesse conto delle esigenze di tutti e riuscisse ad integrare le dinamiche dell’azienda con le

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esigenze di ogni dipendente, considerato singolarmente, persona per persona. Ad esempio, abbiamo lavorato molto sulla flessibilità dell’orario, modulandolo sulle esigenze personali e familiari di ciascuno. Se si riesce a creare armonia tra le due sfere, si lavora meglio e di conseguenza si rende di più, portando beneficio anche all’azienda. In questo senso, si crea valore, il welfare non è fine a se stesso e il team di collaboratori diventa una squadra, spesso una famiglia allargata. I benefici? Oltre alla serenità con la quale si affronta il lavoro quotidiano, è importante il coinvolgimento dei collaboratori nelle azioni sostenibili che fanno parte della vita di ogni giorno. Un esempio banale: ognuno sa come fare la raccolta differenziata in azienda e lo fa in maniera naturale, spontanea. Su cos’altro lavorate? Sul risparmio energetico, ad esempio, e facendo in modo che la nostra attività impatti sempre meno sull’ambiente. Stiamo, infatti, via via convertendo i nostri automezzi in furgoni a metano. Inoltre, per alcune referenze cerchiamo di approvvigionarci da aziende locali, così da avere prodotti del territorio e sostenere in questo modo l’economia della regione. Prodotti che non inseriamo solo nei nostri distributori automatici, ma di cui talvolta usufruiamo noi stessi. Pensi che abbiamo organizzato una sorta di gruppo di acquisti aziendale per comprare frutta e verdura da agricoltori del posto, che ce le consegnano a domicilio. Così non solo abbiamo prodotti freschi, di sicura provenienza, ma risparmiamo anche tempo che possiamo dedicare ad altro!


Come si esprime la Sostenibilità d’Impresa nei confronti dei clienti? Questa è la parte che ci impegna di più, poiché implica un lavoro diretto col cliente, una grande capacità di ascolto delle sue esigenze e, soprattutto, di risposta alle richieste con azioni concrete. Per far comprendere cosa intendo le faccio un esempio pratico. Un’azienda cliente dava l’acqua minerale in bottiglie gratuitamente ai suoi dipendenti. Per metterla a disposizione di tutti, aveva destinato un punto della fabbrica dove era posizionata una pedana di acqua, confidando nel buon senso dei collaboratori. Ad un certo punto, ci si è resi conto che non tutti si comportavano correttamente, prendendo più bottiglie d’acqua del necessario e, ancor peggio, lasciando in giro nell’azienda bottiglie mezze piene. Oltre allo spreco, ciò comportava problemi di ordine e pulizia, nonché di smaltimento della plastica. A questo punto, si sono rivolti a noi chiedendoci di individuare la soluzione “automatica” che mettesse d’accordo le esigenze di tutti. Abbiamo studiato un progetto in grado di gestire l’intero processo: dall’erogazione gratuita, ma controllata, delle bottiglie d’acqua al loro smaltimento attraverso compattatori affiancati ai distributori automatici. Abbiamo quindi installato dei distributori automatici di sole bottiglie d’acqua dotati di un particolare sistema a chiave, caricato di un bonus che dà diritto ad un certo numero di bottiglie d’acqua al giorno per ciascun dipendente. L’espediente che ha reso il sistema vincente è che per avere il bonus acqua per il giorno successivo, è necessario che il dipendente vada a smaltire le bottiglie vuote nell’apposito compattatore. Questo provvede a riaccreditare il bonus sulla chiavetta per il giorno successivo. Niente vuoti, niente bonus, ovvero il dipendente il giorno dopo l’acqua se la dovrà comprare!

In che modo questa soluzione ha creato valore in termini di Sostenibilità? L’ha creato in più direzioni: l’azienda ha ottenuto un risparmio economico che era legato allo spreco; ha risolto il problema dei rifiuti, razionalizzando la distribuzione dell’acqua e i dipendenti hanno acquisito consapevolezza rispetto a questo tipo di problematiche. Siete stati promotori del progetto Nutrivending. Qual è la sua opinione sulle varie forme di divieto che vengono imposte, soprattutto nelle scuole? Credo che il terrorismo non funzioni! Possono funzionare progetti che facciano accrescere il valore della sana alimentazione, che inducano consapevolezza nel consumatore di qualsiasi età. L’obesità, le errate scelte alimentari non riguardano solo i più giovani, anche se è con loro che bisogna prima di tutto lavorare perché domani vi sia un consumatore più consapevole. Il Vending può e deve fare la sua parte, come abbiamo voluto mostrare col progetto Nutrivending, nato per iniziativa di pochi e poi assimilato dalla regione Veneto. Noi non vogliamo costringere a determinate scelte e nei nostri distributori automatici preferiamo affiancare prodotti sani a quelli che vengono generalmente considerati junk food. L’importante è spiegare, illustrando e informando proprio attraverso le macchine, i benefici degli uni e le caratteristiche negative degli altri. I nuovi distributori automatici con i loro monitor sono un grande supporto in questo senso. Se vietassimo semplicemente, otterremmo l’effetto contrario, spingendo i ragazzi, semmai prima di entrare a scuola, ad acquistare al bar una busta di patatine da 100 grammi, piuttosto che “accontentarsi” della porzione vending da 30 grammi. Anche nei progetti educativi per la sana alimentazione occorre portare buonsenso attraverso azioni sostenibili per l’azienda e per il consumatore. E anche in questo caso, la Sostenibilità crea e trasmette valore.


STATI GENERALI DEL VENDING 2018

I

l 7 novembre 2018 si è tenuta a Roma la 7° edizione degli Stati Generali del Vending, un’occasione di incontro e di confronto tra i rappresentanti dell’intera filiera e tra questi e le istituzioni, invitate a rispondere sui più recenti temi di interesse generale per il Settore. Ad introdurre gli Stati Generali Lino Stoppani, vice presidente vicario di ConfCommercio - Imprese per l'Italia nonché presidente della FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi); ad aprire per la prima volta i lavori degli Stati Generali, il presidente di CONFIDA dott. Massimo Trapletti. Nel presentare i temi affrontati, il dott. Trapletti ha espresso in maniera forte e chiara il punto di vista dell’associazione di categoria e dell’intero comparto rispetto ad essi. Tre le tematiche affrontate:

• I risultati dell’articolo 2 del Decreto 127/2015, ovvero l’analisi dei dati della trasmissione telematica dei corrispettivi ad un anno e mezzo dell’entrata in vigore della normativa. • L’incidenza sull’inquinamento marino della plastica monouso prodotta dalla Distribuzione Automatica in risposta alla Direttiva Europea del 24/05/2018, che vorrebbe l’eliminazione/riduzione di due prodotti essenziali nell’attività del Vending: palette e bicchieri monouso. • L'agevolazione dell'Iperammortamento prevista dal Piano Industria 4.0 per l’innovazione tecnologica delle imprese, accessibili anche alla Distribuzione Automatica, grazie all’incessante lavoro di CONFIDA, ma finora quasi per nulla utilizzate dalle società di gestione. Rispetto al primo tema, alla luce dei risultati positivi di questa prima fase della trasmissione telematica dei corrispettivi, il dott. Trapletti a nome di CONFIDA e dell’intero Settore ha ribadito la necessità di continuare su questa linea e di confermare il sistema attualmente adottato anche quando si passerà alla fase definitiva, prevista per il 1° gennaio 2023. Tuttavia - ha precisato il dott. Trapletti - il Settore è pronto a collaborare con il legislatore per affinare il sistema affinché si riduca ulteriormente il margine degli errori. Ricorda, infine, che qualsiasi richiesta di implementazione di apparati hardware, non già utilizzati dai gestori, non sarebbe in linea con quanto stabilito dal decreto127/2015, dove è chiaramente specificato che le soluzioni per la trasmissione dei corrispettivi devono essere già presenti nell’attuale funzionamento dei distributori automatici.


Una presa di posizione altrettanto forte e chiara è stata espressa anche per quanto riguarda il tema della Direttiva Europea sulla plastica monouso. Il dott. Trapletti ha ricordato che bicchieri e palette monouso in plastica non sono semplicemente accessori ma “strumenti” dotati di caratteristiche tecniche specifiche per l’erogazione attraverso distributori automatici; che per essi non vi sono valide alternative sul mercato che ne permettano la sostituzione; che l’attività della Distribuzione Automatica si svolge per lo più in luoghi dove viene effettuata la raccolta differenziata e dove lo smaltimento dei rifiuti è svolto da società di servizi e municipalizzate. Pertanto, non vi è rischio che palette e bicchieri utilizzati nel Vending finiscano nei mari, tant’è che la loro presenza sul totale dei rifiuti plastici rinvenuti equivale al 3%. Il presidente di CONFIDA ha però riferito che, sebbene tali ragioni siano state portate in Commissione Europea, gli eurodeputati sembrano essere sordi alle richieste, dando la sensazione che vi sia una presa di posizione nei confronti del nostro Paese, leader nella produzione di bicchieri e palette monouso, che esportiamo in tutto il mondo. Si spera che, se la Direttiva dovesse passare, si possa arginare il danno quando verrà recepita a livello nazionale. A tal proposito il dott. Trapletti ha ricordato l’impegno della senatrice Anna Cinzia Bonfrisco a sostenere le ragioni del Settore quando la direttiva dovrà essere assimilata nella nostra Legislazione. Il presidente ha concluso il suo intervento su questo tema,

introducendo il progetto di recupero e riciclo di palettine e bicchieri denominato RiVending, unica vera soluzione al problema dell’inquinamento causato dalla plastica. Sul tema dell’Iperammortamento il presidente ha più volte sottolineato come il passaggio al Vending 4.0 sia indispensabile per essere competitivi sul mercato e di come l’innovazione tecnologica sia il fattore chiave della crescita. Ne consegue che gli investimenti in questa direzione sono necessari, affinché si cambi il modo di fare impresa e, soprattutto, si resti al passo coi tempi. Le agevolazioni dell’Iperammortamento, rese disponibili anche alla Distribuzione Automatica, sono un’opportunità straordinaria per le società di gestione, che però finora hanno risposto in maniera molto tiepida, vuoi per la volubilità della politica, vuoi per i tempi stretti a disposizione. La scadenza del 31 dicembre è effettivamente molto vicina e si confida nella conferma dell’agevolazione anche per il 2019; ma è importante che i gestori comprendano che se non ne approfittano oggi, non ne avranno possibilità in futuro. Ciò significa che i costi per l’innovazione tecnologica, che i tempi renderanno necessaria, ricadranno totalmente su di loro. “Non abbiate paura del cambiamento!” Con questa frase, il presidente di CONFIDA ha esortato i titolari d’impresa a cogliere le opportunità dell’Iperammortamento, comprendendo l’importanza di essere parte del Piano Impresa 4.0 in un mondo che corre velocemente, spinto soprattutto dalle nuove tecnologie.

Pio Lunel - Pres. Gruppo Imprese di Gestione CONFIDA

Roberto Pellegrini - Pres. Gruppo Imprese di Fabbricazione CONFIDA

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TRASMISSIONE TELEMATICA DEI CORRISPETTIVI L’AGENZIA DELLE ENTRATE DIFFONDE I PRIMI RISULTATI

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n riferimento al tema della Trasmissione Telematica dei Corrispettivi e ai risultati in termini numerici e qualitativi delle comunicazioni finora pervenute, agli Stati Generali del Vending sono intervenuti Paolo Savini, Vicedirettore dell'Agenzia delle Entrate - Capo Divisione Servizi e Carmelo Piancaldini, Responsabile dell’Ufficio Applicativi dell’Agenzia delle Entrate. Entrambi hanno confermato che i numeri a disposizione indicano un’ottima risposta da parte del Settore e ritengono che la riforma si possa considerare a regime, sebbene il sistema necessiti di ulteriori miglioramenti. Su questi ultimi punti hanno interagito con i rappresentanti dell’AdE: il presidente di CONFIDA, dott. Massimo Trapletti, il dott. Antonio Tartaro, responsabile della Commissione Fiscale di CONFIDA, Roberto Pellegrini, presidente del Gruppo Imprese di fabbricazione di distributori automatici e accessori di CONFIDA, nonché co-proprietario della software house Digisoft SpA e Pio Lunel, presidente del Gruppo Imprese di Gestione di CONFIDA. Alla luce dell’enorme sforzo che il Settore ha compiuto per rispondere alle richieste del legislatore, essi hanno avanzato precise richieste ai rappresentanti dell’Agenzia delle Entrate, tra le quali che l’attuale sistema di rilevazione e trasmissione dei dati sia confermato anche nella fase definitiva che partirà dal 1° gennaio 2023. Questa richiesta sarebbe legittimata anche dalla progressiva diminuzione degli errori di trasmissione nel corso dei mesi, un calo che ha portato la soglia di errore, e quindi la quantità di comunicazioni scartate, dall’iniziale 18% all’attuale 4%.

Se questo margine dovesse risultare ancora troppo alto, ci si è resi disponibili ad affinare ulteriormente il sistema, migliorando le procedure fino ad arrivare ad una percentuale di errore fisiologica. Fermo restando che già il 4% di errori può considerarsi fisiologico. Si è contestualmente ribadito che il Settore non è disposto a sostenere ulteriori costi, implementando altri hardware/software sulle macchine quando si avvierà la fase definitiva della riforma. Si è, inoltre, richiesto all’Agenzia delle Entrate di approfondire le verifiche sulle macchine censite, controllando sul territorio che tutte abbiano il QR code e, soprattutto, che questo sia valido e funzionante. La richiesta nasce dalla esigenza di tutelare la reputazione di tanti dai tentativi di frode di pochi. L’Agenzia delle Entrate, attraverso le parole dei suoi rappresentanti, si è mostrata disponibile rispetto alle richieste, precisando che sta già effettuando verifiche su società di gestione le cui comunicazioni mostrano incongruenza dei dati. Ma, nell’ottica della compliance fiscale, lo sta facendo attraverso semplici avvisi, in cui si riferisce al gestore che si sono rilevati errori nelle sue comunicazioni e, pertanto, lo si invita a correggerli. Stesso spirito collaborativo anche per la conferma del sistema di rilevazione e trasmissione dei dati attualmente in uso, purché il sistema venga ulteriormente affinato e il margine di errori ridotto. Bisognerà lavorare ancora per raggiungere il giusto equilibrio tra le richieste del Legislatore e le esigenze dei Gestori.

GESTORI ACCREDITATI OLTRE 28.000 NUMERO DISTRIBUTORI AUTOMATICI (QRCODE) CENSITI 838.000 FOOD

NO FOOD

MISTI

NUMERO COMUNICAZIONI INVIATE OLTRE

PERCENTUALE COMUNICAZIONI SCARTATE DA

75%

7%

18%

42.000

A

18% INIZIALI 4% ATTUALI



LA DIRETTIVA EUROPEA SULLA PLASTICA MONOUSO AGLI STATI GENERALI DEL VENDING IL DIRETTORE DI CONFIDA MICHELE ADT NE ILLUSTRA L’ITER E SPIEGA PERCHÉ IL VENDING NE DOVREBBE ESSERE ESCLUSO IL DIZIONARIO COLLINS HA ELETTO IL TERMINE MONOUSO "WORD OF THE YEAR 2018" Questo fa comprendere quanto sia grande l'impatto sull'opinione pubblica di certe campagne denigratorie che, demonizzando un prodotto senza averne reale conoscenza, generano il cosiddetto effetto onda: una spinta emozionale e massmediatica che sta investendo l'Europa e il mondo, mettendo a serio rischio una parte dell'economia e molti posti di lavoro. Sotto l'effetto di ciò che si sta verificando in Europa, il significato originale del termine monouso, "che si usa una sola volta", si sta trasformando in sinonimo di rifiuti e di negligenza.

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no dei tre temi al centro degli Stati Generali del Vending 2018 è stato quello della Direttiva europea sulla plastica monouso, che sta scuotendo sia il mondo dell’Industria delle Plastiche che il settore del Vending, colpito in due dei prodotti più utilizzati nei distributori automatici: bicchieri e palette. Nel corso dell’incontro di Roma, il direttore di CONFIDA Michele Adt ha riepilogato l’iter che ha portato alla Direttiva, ha espresso tutte le perplessità - peraltro condivise da più parti - sulle modalità con le quali la bozza è stata compilata ed ha illustrato le ragioni per le quali il Vending dovrebbe essere escluso dalle categorie coinvolte. Come noto, la Direttiva europea si pone l’obiettivo di ridurre l’inquinamento marino ed ha individuato in 10 prodotti di uso comune i maggiori responsabili della grande quantità di plastica che si ammassa nei nostri mari. È stato stabilito, quindi, che per alcuni di questi prodotti venga bandita l’immissione nel mercato, mentre per altri viene richiesta una drastica riduzione attraverso la sostituzione con alternative sostenibili. Un’altra prescrizione riguarda le bottiglie di plastica (acqua e bevande) che, secondo la Direttiva, dovranno essere prodotte con un minimo del 35% di r-Pet entro il 2025 e dovranno avere tappi e coperchi non staccabili. Per ottenere quantitativi di r-Pet sufficienti, si dovranno adottare sistemi di raccolta differenziata per raggiungere il target del 90% entro il 2025. Si comprende bene quali conseguenze si avranno per il mondo del Beverage e per l’industria di produzione e imbottigliamento di acqua e bevande. In definitiva, la Direttiva europea colpisce fortemente l’intero settore della plastica monouso e in particolare l’Italia, essendo il nostro Paese un produttore di eccellenza di tali materiali con 25 industrie dedicate, che occupano 3.000 persone. Ne consegue che, se la Direttiva dovesse essere approvata - la conclusione dell’iter è prevista per

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il primo trimestre del 2019 - essa avrà enormi ricadute in termini economici ed occupazionali soprattutto nel nostro Paese. Il tema è di grande importanza per il settore della Distribuzione Automatica che utilizza i bicchieri monouso (in plastica, cartoncino con film plastico e bioplastico), per i quali è richiesta una riduzione del 25% entro il 2025, e le palette in plastica, per le quali è richiesta l’abolizione entro due anni dall’entrata in vigore della Direttiva, un tempo davvero breve perché i produttori di palettine possano riconvertire il core business dell’attività per evitarne la chiusura. Quali sono le ragioni che escludono il settore del Vending dall’applicazione della Direttiva? Principalmente tre: 1) L’attività della distribuzione automatica si svolge in circuiti chiusi (aziende, ospedali, scuole ecc.) dove per il 97% viene effettuata la raccolta differenziata e dove il consumo di bevande, che prevedono l’uso di bicchieri e palettine, avviene in prossimità delle macchine e dei contenitori per i rifiuti. Pertanto, è molto remota l’ipotesi che tali prodotti monouso finiscano nei mari. 2) Bicchieri e palettine utilizzati nei distributori automatici sono prodotti tecnici, caratterizzati da forma, dimensione e resistenza al calore specifici e per essi non vi è attualmente alcuna alternativa disponibile nel mercato. 3) Nessuna soluzione di contenitori per bevande riutilizzabili potrebbe garantire gli standard di sicurezza alimentare propri del “sistema vending”: bicchieri e palette vengono collocati da un addetto delle società di gestione, dotato di libretto sanitario, all’interno di contenitori chiusi nelle macchine e sganciati al momento dell’erogazione. CONFIDA ha intensamente lavorato presso le istituzioni europee e presso il Governo italiano, presentando una serie di emendamenti nei quali si espongono i motivi che escludono il settore della Distribuzione Automatica dall’applicazione della Direttiva.


Ma gli eurodeputati a Bruxelles non hanno preso in considerazione le nostre ragioni e l’Italia sembra addirittura remare contro attraverso una campagna mediatica che, in nome della Plastic Free Challenge, sta espandendo a macchia d’olio l’esclusione dei monouso e delle bottiglie in plastica dai luoghi della pubblica amministrazione (ministeri, comuni, ecc.). Pur comprendendo l’importanza dei problemi dell’inquinamento dovuti alla plastica, CONFIDA chiarisce che la soluzione non può venire dall’imposizione di divieti e più

ancora colpendo determinati settori e un particolare Paese. La vera soluzione può venire soltanto dalla sensibilizzazione del consumatore, utilizzatore finale di bicchieri, palette e bottiglie di plastica, affinché questi vengano conferiti correttamente, e dal potenziamento dei sistemi di riciclo dei materiali. Da questa convinzione è nato il progetto RiVending, un sistema attraverso il quale recuperare bicchieri e palette della Distribuzione Automatica per avviarli al riciclo dei materiali con i quali produrre altri bicchieri e altre palette.

ERIKA SIMONAZZI, DIRETTORE MARKETING DI FLO SPA, È LA RESPONSABILE DEL PROGETTO RIVENDING

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d illustrare il progetto RiVending in occasione degli Stati Generali del Vending, è intervenuta Erika Simonazzi, direttore marketing della FLO SpA, la quale ha spiegato in maniera chiara e semplice le differenze tra i vari tipi di plastiche e le difficoltà che si incontrano per poterle recuperare e riutilizzare. Polipropilene, PET, polistirolo, PLA… tanti sono i tipi di plastica che, nella quasi totalità dei casi, vengono mescolati per realizzare gli articoli che utilizziamo quotidianamente. Il loro mix determina la difficoltà maggiore nell’attività di riciclo, poiché è necessario scindere i vari tipi di plastica, depolimeralizzarli, per arrivare al prodotto base da rilavorare. L’unicità dei bicchieri e delle palette vending sta nel fatto che essi sono costituiti da un solo tipo di plastica, il polistirolo, unico materiale ad avere tutte le caratteristiche tecniche indispensabili nel sistema di erogazione, sia in termini di stabilità e rigidità, che in termini di resistenza al calore. Si tratta quindi un materiale facilmente riutilizzabile dopo l’uso, anche per la scarsa quantità di residuo alimentare presente, il che consente di sottoporli a lavaggi leggeri e pertanto a scarso impatto energetico. Sulla base di questo assunto, la FLO SpA, con l’apporto di COREPLA e UNIONPLAST, il sostegno di CONFIDA e

la collaborazione di due società del Vending (Buonristoro e Ge.sa) e dell’azienda municipalizzata IREN, ha avviato il progetto RiVending nell’area test del Comune di Parma, restringendolo ai distributori automatici presenti in alcune grandi aziende del territorio come la Barilla. Che cos’è RiVending? RiVending è un progetto di di recupero e riciclo di bicchieri e palette della Distribuzione Automatica, sviluppato per rendere sostenibile tutto il riciclo della plastica, di cui sono composte queste referenze, con l’obiettivo di creare un ciclo conforme alle richieste dell’Unione Europea secondo i principi dell’economia circolare. In tal modo si evita lo spreco, riutilizzando un materiale ad altissimo valore, si riducono i rifiuti nell’ambiente e si trasforma il concetto di monouso in pluriuso. Inoltre, il progetto RiVending riduce i costi del processo di raccolta, recupero e riutilizzo che attualmente per gli altri materiali è costituito da 5 step

Col progetto RiVending i passaggi sono ridotti a 3

Nella fase test in corso a Parma, accanto ai distributori automatici delle aziende prescelte sono stati collocati dei contenitori per la raccolta creati ad hoc dove i bicchieri vengono impilati e non gettati a caso (con notevole ridu-

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zione dei volumi) e inseriti in sacchi di colore dedicato (verde) che si distinguono da quelli della plastica mista (giallo). La municipalizzata, che a Parma è la IREN, raccoglie i sacchi di tutte e due le tipologie e consegna a COREPLA solo quelli verdi vending; COREPLA provvede poi ad avviarli direttamente al riciclo. Il test è iniziato ad ottobre e i primi risultati verranno analizzati a due mesi di distanza. Se avranno soddisfatto le attese, sia per la quantità che per la bontà del materiale raccolto, il test verrà allargato a più aziende e, successivamente, esteso ad altre regioni.

Certo, occorrerà la collaborazione di tutti gli attori coinvolti, ma se il sistema RiVending venisse adottato su larga scala ed applicato ad altri materiali, si darebbe un contributo sostanziale ad una problematica che non riguarda solo la Distribuzione Automatica. Il progetto RiVending può essere uno strumento per far comprendere alle istituzioni, nello specifico agli eurodeputati a Bruxelles e ai nostri governanti, che non tutte le plastiche sono inquinanti e non tutti i settori utilizzano prodotti plastici che vanno ad aumentare l’inquinamento marino. E il Vending è sicuramente tra questi.

LETTERA APERTA DI EVELINA MILANI, DIRETTORE MARKETING DELLA NI.SI. SRL AGLI EURODEPUTATI ITALIANI Il settore più colpito dalla Direttiva europea sulla plastica è senza dubbio quello dei produttori di palette, i quali rischiano una drastica riduzione della produzione, se non addirittura la chiusura dell'attività, con tutte le ricadute economiche ed occupazionali che ne conseguono. A nome del comparto Evelina Milani, Direttore Marketing della Ni.Si. srl, uno dei maggiori produttori di palette in plastica di spessore internazionale, ha scritto una lettera aperta ad ognuno dei 73 eurodeputati italiani a Bruxelles, che ci ha gentilmente concesso di riportare in questo articolo. Il risultato? Solo 5 deputati hanno risposto esprimendo il loro sostegno e la volontà di approfondire l’argomento.

Gentile deputato/a, La mia famiglia ha un’azienda che stampa palette di plastica per i distributori automatici a Villa Guardia, in provincia di Como. Abbiamo 32 dipendenti, siamo leader mondiali nel settore ed esportiamo più del 60% della nostra produzione in più di 40 paesi nel mondo. L’Italia stessa è leader in Europa nel settore della distribuzione automatica. Questa primavera la Commissione Europea ha proposto una direttiva che verrà votata il prossimo 10 ottobre per ridurre l’impatto della plastica nell’ambiente in Europa. Il provvedimento più significativo vuole eliminare la plastica monouso, che comprende piatti, posate, cannucce, bicchieri e palette. Senz’ombra di dubbio l’inquinamento dei nostri mari è un problema grave a cui bisogna fare fronte, ma deve essere fatto ragionevolmente, e non vietando gli articoli monouso. La decisione più adeguata da prendere per rispettare l’ambiente è quella di educare le persone a una corretta raccolta dei rifiuti di plastica e al conseguente riciclo. In Europa le aziende che trasformano la plastica sono più 50.000, impiegando quasi 2 milioni di persone. La proposta andrebbe a danneggiare l’industria della trasformazione della plastica, un settore economico di cui l’Europa è leader. Non gioverebbe nemmeno all’industria della raccolta e del riciclo, che ha invece grandi potenzialità di sviluppo. Vorrei anche premere sul fatto che non è l’Europa il continente irrispettoso, anzi è il più virtuoso in quanto a recupero e riciclaggio. Il 95% dell’inquinamento degli oceani arriva da fiumi extra-europei, per lo più in Africa e in Asia, e nel Mar Mediterraneo il principale responsabile è il fiume Nilo.

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Le palette in plastica sono un accessorio fondamentale nella distribuzione automatica perché la plastica è tutt’ora il materiale qualitativamente migliore dal punto di vista tecnico e igienico per un corretto funzionamento all’interno dei distributori automatici. I materiali alternativi provati finora (i c.d. biodegradabili) non si sono rivelati all’altezza e lo stesso vale per il legno, di cui si parla tanto ultimamente. Sostituire le palette di plastica con quelle di legno non è la soluzione adatta. Innanzitutto il legno non è tecnicamente il materiale migliore perché subisce l’influenza di fattori all’interno del distributore come il caldo e l’umidità che ne modificano le caratteristiche. Inoltre per il legno non esistono certificazioni per il contatto con gli alimenti e nella quasi totale maggioranza dei casi arriva da paesi extra-europei, prima di tutto la Cina, da cui non abbiamo garanzie sulla provenienza e la qualità. In quanto azienda certificata ISO 9001: 2015 non sono certa di voler proporre ai miei clienti materiali di cui non sono sicura al 100%. Per ultimo voglio fare presente che le palette di plastica vengono utilizzate per il 97% in ambienti chiusi, come scuole, uffici, ospedali, fabbriche e raramente vengono per strada, in mare o in spiaggia. Per questo ritengo che vietare la produzione e l’utilizzo di palette di plastica nella distribuzione automatica non avrà alcun rilievo nella riduzione dell’inquinamento dei mari. Per questo le chiedo di sostenere gli emendamenti n°539, 594 e 106, che chiede di escludere dalla direttiva palette e bicchieri di plastica nell’ambito della distribuzione automatica. È importante per la sopravvivenza e lo sviluppo della mia azienda, di quella dei miei concorrenti e di un settore economico italiano da sempre caratterizzato da innovazione ed eccellenza.



STATI GENERALI DELLA SICUREZZA CONFIDA INTERVIENE SUL FENOMENO DEI FURTI E DANNEGGIAMENTI AI DISTRIBUTORI AUTOMATICI

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ONFIDA ha presentato a Roma, nel contesto degli Stati Generali della Sicurezza organizzati dall’Ossif (Centro di ricerca sulla Sicurezza Anticrimine dell’ABI - Associazione Bancaria Italiana), i dati emersi da un’indagine realizzata con la collaborazione di Accenture sui furti e scassi ai danni dei distributori automatici, un fenomeno di microcriminalità crescente. Il fenomeno degli attacchi ai distributori automatici è stato monitorato da Confida attraverso l’invio di appositi questionari a 350 aziende associate. I risultati ottenuti attraverso le risposte fornite da 50 aziende fra le più rappresentative hanno evidenziato che fra il 2015 e il 2016 il fenomeno è più che raddoppiato, sia per quanto riguarda il numero di furti e scassi (da 1.407 a 3.407) sia per quanto riguarda l’ammontare globale del danno subito (da 434.028 a 869.902 euro). Dai dati della ricerca emerge che la percentuale di furti e/o atti vandalici sul parco macchine del panel intervistato è del 2,1% e il valore monetario di eventi predatori nel 2017 è stato pari a 5,9 milioni di euro che rappresenta circa l’1% del fatturato delle imprese del settore che viene eroso da questo fenomeno. Nell’ammontare del danno bisogna considerare, oltre al valore della merce e/o del contante sottratto, i costi della riparazione dell’apparecchio (se non della totale sostituzione) e il mancato guadagno per “fermo macchina”, le

ore lavoro del personale addetto, etc. I danni all’apparecchiatura generalmente sono stimabili fra i 600 e i 700 euro, fino a 1000 euro se viene sottratta e portata via la gettoniera. Un ulteriore danno è quello arrecato dal dispendio di tempo, risorse umane e quindi economiche da destinare agli adempimenti collegati alla denuncia del reato, che coinvolgono diverse figure professionali interne all’azienda (dall’addetto che si reca sul luogo a verificare e certificare tramite foto lo scasso, rilevando posizione e codice identificativo, al Gestore di Filiale competente, fino all’ufficio legale) ed esterne (il “cliente” presso il quale è ubicata l’apparecchiatura). Per tale motivo CONFIDA ha rivolto alle autorità competenti, due richieste: 1) che vengano garantiti maggiori controlli, soprattutto nei luoghi più colpiti (in primis scuole e ospedali); 2) che, al fine di semplificare gli adempimenti burocratici, si valuti la fattibilità di individuare modalità semplificate di presentazione delle denunce dei reati. I dati riportati nel presente articolo sono estratti dal dossier elaborato da © OSSIF - Divisione Progetti Speciali di ABIServizi SpA Via delle Botteghe Oscure, 4 - 00186 Roma



UNA NUOVA SEDE PER SPREAFICO AUTOMATION

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ontinua la crescita di Spreafico Automation, realtà di primo piano nell’ambito della progettazione, costruzione e commercializzazione di macchine automatiche e tecnologie per il riempimento di liquidi alimentari. Per supportare adeguatamente l’incremento degli ordini e l’ampliamento del portafoglio clienti, l’azienda si è recentemente dotata di un nuovo stabilimento, all’interno del quale convergono tutte le attività di progettazione e assemblaggio delle macchine

MIGLIORARSI, RESTANDO VICINI ALLE PROPRIE ORIGINI

Il nuovo headquarter di Spreafico Automation ha sede a Calolziocorte, a poca distanza dal luogo dove, oltre 40 anni fa, l’azienda è nata e cresciuta, divenendo da piccola officina meccanica, una delle realtà mondiali di riferimento nel settore delle macchine automatiche per la preparazione, il riempimento e il confezionamento di capsule per caffè e solubili. Il nuovo stabile si sviluppa su un’area di 5.000 mq, di cui 2.500 coperti, ed è stato strutturato per rispondere in maniera ottimale alle rinnovate esigenze produttive dell’azienda, presentando al contempo caratteristiche costrutti-

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ve orientate ad ottimizzare i consumi energetici. Tra l’altro, il nuovo headquarter è dotato di un magazzino completamente automatizzato, in grado di migliorare l’efficienza produttiva dell’officina, che resta il “cuore” dello stabilimento; qua vengono infatti progettate e assemblate le macchine automatiche, grazie anche alla perizia e all’esperienza dei tecnici specializzati. Anche in questo, Spreafico Automation testimonia il suo legame col territorio: le varie parti e componenti che vanno a costituire le macchine vengono infatti ottenute appoggiandosi ad una rete di subfornitori locali o, in alternativa, vengono prodotte dalla divisione “Spreafico Meccanica”, che mantiene uno stretto legame con Spreafico Automation. Le maestranze per le due aziende vengono a loro volta cercate sul territorio, da sempre bacino di riferimento in ambito meccanico.

CONOSCERE IL MERCATO PER ANTICIPARLO

Il processo di cambiamento e miglioramento dell’azienda non si limita all’ampliamento degli spazi produttivi. Da sempre attenta alle evoluzioni nei trend di confezionamento, con particolare riferimento all’ambito del caffè, del tè e dei solubili, Spreafico Automation ha negli ultimi


anni adottato un approccio ancora più dinamico, che le permette di rispondere con prontezza a quelle che saranno le necessità del mercato. Questo è possibile grazie a un intervento su più fronti: da un lato, c’è stato un incremento della forza commerciale, che è oggi in grado di presidiare differenti territori e operare ai quattro angoli del globo. Dall’altro, l’attenzione all’evoluzione dei trend, attraverso costanti studi di marketing, ha consentito di capire come il mercato sta evolvendo dal punto di vista dei consumi. Da ultimo, l’attento lavoro del reparto ricerca & sviluppo ha consentito all’azienda non soltanto di rispondere in ma-

niera pronta e puntuale alle richieste della clientela, ma di anticipare l’evoluzione tecnologica del mercato. Oggi più che mai, Spreafico Automation è quindi in grado di fornire una risposta adeguata alle più eterogenee esigenze di riempimento e confezionamento in capsula, con soluzioni a bassa, media e alta velocità, arrivando a coprire anche le fasi di preparazione della capsula e quelle del packaging secondario in astuccio. Numerose sono infatti le torrefazioni che hanno deciso di affidarsi all’azienda lombarda, comprese realtà di primo piano in ambito nazionale e internazionale.


EVEX 2018 ENTUSIASMANTE PARTECIPAZIONE ALL’EVENTO DI SIVIGLIA

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ltre 350 partecipanti provenienti dal Settore della Distribuzione Automatica e dal comparto dell’O.C.S. di 22 Paesi europei si sono riuniti a Siviglia il 15 e 16 novembre scorsi per EVEX 2018, una due giorni all’insegna di interessanti conferenze, intenso networking ed esposizione delle ultime novità di prodotto da parte delle aziende sponsor. Organizzata dall’EVA - European Vending & Coffee Association - in collaborazione con ANEDA, l’Associazione spagnola del Vending, EVEX 2018 si è aperta con la consueta Assemblea Generale dell’EVA ed è proseguita con un succedersi di conferenze incentrate su temi originali e di grande attrazione per i convenuti. Protagonista della prima conferenza Victor Küppers, professore universitario che porta nelle aule dei più importanti atenei spagnoli la sua visione della vita e del mondo del lavoro, tutta basata sugli aspetti motivazionali: solo le forti spinte motivazionali generano entusiasmo nella vita come nel lavoro, rendendo più felici le persone e, di conseguenza, accrescendo la loro produttività nelle imprese in cui sono occupate. Secondo Victor Küppers, le aziende dovrebbero essere capaci di motivare i propri collaboratori, cogliere e potenziare la loro creatività in modo che la trasferiscano nel lavoro quotidiano. Allo stesso tempo, bisogna essere aperti alle novità e ai cambiamenti che via via si presentano. Protagonisti della seconda conferenza, tenuta dall’americana Amanda Hammett, sono stati i Millennials. Amanda si definisce “Traduttrice dei Millennials“, interprete della loro visione e dei loro bisogni e trait d’union tra essi e il mondo del lavoro. I datori di lavoro dovrebbero comprendere le potenzialità di questa generazione, che è e sarà parte del mondo del lavoro, e rendere le dinamiche dell’attività attraenti per loro, motivarli e farli sentire parte dell’azienda. Solo così potranno fare affidamento su un

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team di collaboratori entusiasti e proattivi alla crescita del business. Non è mancato un focus più stretto sul Vending, o meglio sul rapporto tra i Millennials e i distributori automatici. Il confronto con 5 rappresentanti di questa generazione ha permesso di comprendere come i più giovani vedono e vivono la Distribuzione Automatica, cosa si aspettano da essa in termini di referenze erogate e di interazione. Un terzo workshop è stato condotto da Marvin Van Dijken di Crane Merchandising System ed ha avuto come focus il mercato dell’O.C.S. ed i cambiamenti che si stanno verificando nelle abitudini di consumo nei luoghi di lavoro, che comportano necessariamente una rimodulazione del segmento in termini di qualità del prodotto e del servizio. La Cena di Gala del 15 novembre si è tenuta in una tipica Hacienda spagnola ed è stata animata da un entusiasmante show, che ha combinato la tipica danza spagnola del flamenco con il tradizionale spettacolo di cavalli andaluso. A fine serata la premiazione degli EVEX AWARD che sono andati • Macchina dell’Anno: il Vending Intelligente sviluppato da AAEON, Invenda Group, Selecta e VISA. • Sistema di Pagamento dell'Anno: Onyx di NAYAX. Nella parte espositiva grande spazio agli sponsor, che sono stati davvero tanti e preziosi per la straordinaria riuscita dell’evento, reso ancora più brillante dalla splendida città di Siviglia che vi ha fatto da cornice. Da parte di Vending TV e Vending News un sentito ringraziamento a EVA e ANEDA, che hanno offerto loro il privilegio di far parte di questo importante evento del Vending internazionale, scegliendole come Media Partner ufficiali. Attendiamo di conoscere le date e la location della prossima edizione di EVEX!





INNOVAZIONE TECNOLOGICA, ALTA QUALITÀ, FORMAZIONE DEL PERSONALE. UNA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA POCO CORAGGIOSA, CRESCE LENTAMENTE E NON SOLO IN ITALIA. IL CASO SELECTA ANALIZZATO DA CAPITAL FRANCE

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ltys, Prodia +, Selecta sono i principali attori del servizio di gestione della Distribuzione Automatica in Francia: circa la metà del mercato è nelle loro mani. Il resto viene gestito da una miriade di società di varie dimensioni, principalmente regionali, e più si restringe il campo geografico, più cresce il numero delle piccole imprese, spesso a carattere familiare, che occupano mediamente da 1 a 5 persone. Una realtà molto frazionata e del tutto simile a quella italiana, dove a dominare sono i grandi gruppi e le società più strutturate, in grado di investire in tecnologia, prodotti e risorse umane.

A quanto pare, essere un’impresa di dimensioni medio/grandi non basta a garantirsi la sopravvivenza e soprattutto la marginalità. Ciò accade per una concomitanza di fattori, che dipendono principalmente dal mercato, dei quali i più piccoli sembrano soffrire di meno. Uno studio sulla Distribuzione Automatica in Francia, compiuto da Xerfi e ripreso da Eric Wattez, giornalista di Capital France particolarmente avvezzo a questo tipo di analisi, evidenzia come a soffrire della crisi della D.A. in Francia sono soprattutto i più grandi: le imprese piccole e piccolissime mostrano invece una maggiore capacità ad adattarsi ai cambiamenti del mercato e a confezionare un servizio di fornitura di prodotti e assistenza, modulato sulle esigenze dei clienti.

Questa capacità fidelizza il fruitore, migliora il servizio e contiene le perdite. I principali gruppi, Altys con un fatturato nel 2017 di € 220 milioni, Prodia + con € 200 milioni e Selcta con € 180, perdono quote di fatturato e perdono clienti. L’articolo di Eric Wattez, pubblicato di recente su Capital France, stringe il focus sulla situazione che Selecta France si trova a fronteggiare attualmente con perdite di postazioni su tutto il territorio, soprattutto nelle grandi città. Il Gruppo, che nel 2017 ha fatturato in Europa 761 milioni di euro, al Sud della Francia ha perso postazioni di rilievo come il più grande Policlinico di Marsiglia, le stazioni metro, i punti vendita della catena Carrefour. Altre perdite si sono registrate nell’Île de France, dove hanno tenuto locazioni come le stazioni ferroviarie e della metro, gli aero-

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porti e le stazioni di servizio BP, Shell e Esso. Queste postazioni rappresentano lo zoccolo duro e sono le uniche beneficiarie di investimenti da parte del Gruppo, che solo qui ha sostituito i vecchi distributori automatici con macchine dotate di schermo touch, modernizzando immagine e servizio. Altrove non vengono fatti investimenti in questa direzione e i distributori automatici hanno, pertanto, molti anni di lavoro alle spalle. La decisione di non investire in distributori è parte di un piano di contenimento delle spese, lanciato dalla sede svizzera, del quale hanno subìto le conseguenze soprattutto i dipendenti: ben 300 sono stati mandati a casa e “sostituiti” da un investimento in tecnologia, ovvero un software di gestione dei rifornimenti e degli interventi tecnici che, ottimizzando i giri, avrebbe ridotto la manodopera necessaria. Ciò nonostante, il business tarda a recuperare quote a causa di una serie di contingenze, sia legislative che di mercato. Pierre Albrieux, presidente della NAVSA, l’associazione di categoria francese, sostiene che il divieto di fumare negli uffici abbia ridotto l’uso dei distributori automatici, spa-



riti tra l’altro anche dalle scuole, un importante bacino di utenza che ha tagliato ulteriormente il fatturato, insieme alla soda tax introdotta in Francia nel 2013 e non compensata dall’aumento dei prezzi al consumatore finale. La questione prezzo è quella che incide maggiormente.

La concorrenza sul territorio, la corsa ad accaparrarsi postazioni sulla base del prezzo più basso e non del servizio più qualificato, ha generato una guerra che miete solo vittime. Se il piccolo gestore può “accontentarsi” di una minore marginalità a fronte di costi di gestione contenuti, le società più grandi, che devono ammortizzare elevati costi per dipendenti, macchine e quant’altro, avrebbero necessità di adeguare il prezzo di vendita per assicurarsi una maggiore marginalità. Ma non possono, se vogliono mantenere le postazioni. I margini troppo bassi (si calcola una media di € 0,22 per bevanda) non riescono a supportare le spese, soprattutto quando a dare un altro colpo intervengono i ristorni, che rosicchiano ulteriormente i ricavi. Sembra che le due principali società ferroviarie francesi, che finora si “accontentavano” del 40% sul venduto, ora richiedano il 50% che, se non riconosciuto e accettato, mette a rischio un numero considerevole di battute.

Un’ulteriore perdita di clienti, soprattutto in postazioni private, è causata dalla scarsa qualità delle bevande erogate, a sua volta conseguenza di un prezzo al pubblico necessariamente troppo basso. Ma non è solo il caso di Selecta. Se nella Distribuzione Automatica un caffè viene venduto a 0,20/0,25 centesimi di euro non si può pretendere che la miscela in macchina sia di buona qualità, un parametro che il consumatore percepisce immediatamente e che risulta determinante nelle sue scelte. Ne consegue che nelle aziende di dimensioni medio piccole si preferisce rinunciare alla comodità del distributore free standing e farsi carico della gestione di una macchina più piccola, semmai acquistata dagli stessi dipendenti e magari funzionante con caffè porzionato, anch’esso a carico degli impiegati e in qualche caso del titolare d’impresa. Una gestione della pausa caffè sicuramente più onerosa, ma più soddisfacente dal punto di vista della qualità del prodotto, il che spiega la grande fortuna e la continua crescita di brand come Nespresso e Lavazza. Al di là del Paese e delle aziende citate, la situazione illustrata nelle analisi di riferimento è sicuramente generalizzabile e ravvisabile anche nel nostro Paese, dove

la concorrenza sul prezzo, la questione ristorni, gli scarsi investimenti in tecnologia e la bassa qualità dell’offerta sono tematiche dibattute da anni che incidono pesantemente sul giro d’affari di una parte delle società del vending. Queste sono state ulteriormente colpite, in Italia, da una legislazione che si è accanita sul Settore con aumenti dell’IVA e l’obbligo di trasmissione dei corrispettivi, a seguito dei quali non si è avuto un adeguamento unanime dei prezzi al distributore.

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Di contro, si è ridotta la quota investimenti in nuove macchine, trasferita su quelli necessari per l’adeguamento alla nuova fiscalità. Superato l’impasse che negli ultimi anni ha costretto le società del vending di ogni dimensione alla corsa all’adeguamento, sarebbe bene concentrare ora le proprie energie su altri fattori determinanti per la crescita: in primo luogo l’innovazione tecnologica, che darebbe al Settore gli strumenti necessari per essere parte dell’Industria 4.0; la qualità del prodotto, in particolare il caffè, bevanda principe della Distribuzione Automatica in Italia; la qualità del servizio migliorabile anche attraverso gli investimenti in tecnologia (pensiamo alla telemetria); la formazione del personale, soprattutto di quello tecnico e di quanti hanno contatto diretto con i fruitori del servizio. Ricordiamo sempre che l’addetto al rifornimento, così come il tecnico sul territorio, sono gli occhi e le orecchie dell’azienda, coloro che tramite l’ascolto e l’osservazione possono permettere al gestore d’impresa di migliorare il servizio.

La Qualità, prodotta dalla sinergia di tutti i fattori su elencati, è il vero driver della crescita di una società di gestione quello che fa la differenza e che ne determina la scelta da parte del consumatore, primo referente del servizio della Distribuzione Automatica. Non dimentichiamolo. Negli ultimi mesi in Italia, la percezione di degrado dato dalle trattative tra clienti e fornitori in merito a temi come il ristorno spesso a discapito della qualità del servizio, è sempre più forte e sentita. Una situazione che sta creando non poche difficoltà a molte società di gestione medio-piccole, schiacciate dai maggiori costi e da ricavi sempre più esigui.

Una situazione che, di fatto, ha scarsamente incentivato le gestioni a fruire dei vantaggi dell’Iperammortamento. Numerosi sono i temi su cui ci si potrebbe confrontare. Tra questi, a proposito di ristorni: “I gestori dovrebbero concordare una soglia minima del prezzo di vendita e una massima di ristorno ai clienti”. Ma se così facessero, l’ Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato interverrebbe multando tutti per illecito e scorretto comportamento. Viceversa, senza un'adeguata regolamentazione si profilerebbe nei prossimi anni la morte annunciata di molte gestioni con tutte le conseguenze che ne scaturirebbero, mettendo definitivamente in ginocchio chi opera in questo settore, riducendo in modo estremamente significativo gli attori del mercato e offrendolo su un piatto d’argento a pochissime società. Altro che libera concorrenza. Fonti: E. Wattez - Selecta: le crépuscule de la machine à café Capital.fr del 12/10/2018 www.xerfi.com



Il 16 novembre si è celebrato il PMI Day "Industriamoci" 2018, la Giornata Nazionale delle Piccole e Medie Imprese della Piccola Industria di Confindustria, che si è svolto nell’ambito della Settimana della Cultura d’impresa e della Settimana Europea. Che cos’è il PMI Day? È una giornata nella quale gli imprenditori associati aprono i propri stabilimenti per spiegare ai visitatori il valore delle proprie produzioni, mostrare il cuore delle loro imprese, l’orgoglio di costruire ed essere parte attiva di un Paese che lavora, progetta, guarda al futuro e rappresenta l’Italia nel mondo.

Tra le aziende aderenti, anche quest'anno la SpecialCoffee della provincia di Sondrio, in Valtellina, ha accolto un gruppo di visitatori molto giovani: gli studenti della terza media di Dubino. Ad essi è stato mostrato come si svolge l’attività produttiva, accompagnandoli in un viaggio alla scoperta dell’affascinante mondo del caffè, dalla piantagione fino alla tazzina. Ciò che i ragazzi hanno potuto soprattutto guardare con i

Anche Spinelli Caffè ha aperto le porte del proprio stabilimento di Parabita (LE), ospitando una delegazione di circa 30 studenti del Liceo Scientifico Linguistico “G.C. Vanini” di Casarano (LE). Ad essi sono stati mostrati i processi produttivi e spiegate le dinamiche che muovono e fanno crescere una piccola e media impresa.

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loro occhi è il mondo delle piccole e medie imprese, quelle aziende, per lo più a carattere familiare, che creano valore e arricchiscono il tessuto economico e sociale del territorio in cui operano.



V

ending Paris, il salone internazionale del vending, rinnova il suo appuntamento con i professionisti della distribuzione automatica dal 2 al 4 aprile 2019. Per la sua sedicesima edizione, tutti gli attori del settore della Distribuzione Automatica si ritroveranno a Parigi per scoprire e aggiornarsi su tutte le novità del mercato. Vending Paris, dopo numerose edizioni, è divenuto un must per il settore cui tutti i media specializzati fanno eco. Ma sono soprattutto i partecipanti che ne parlano: • il 93% degli espositori è soddisfatto della qualità degli operatori in visita; • il 75% degli espositori ha apprezzato la nuova formula del salone inaugurata con l’edizione 2017; • l’89% degli espositori della precedente edizione ha già confermato la partecipazione all’edizione 2019; • ma soprattutto il 91% dei visitatori si è dichiarato soddisfatto della visita. Con oltre 100 espositori e molteplici innovazioni presentate, interventi dei maggiori esperti del settore ed animazioni sempre più originali, Vending Paris 2019 si annuncia definitivamente come l’edizione a cui non si può mancare. La manifestazione si presenta come la chiave di lettura di questo mercato, cogliendo l’essenza di una domanda in evoluzione e di un settore in pieno mutamento tecnologico. Per i produttori italiani, leader mondiali nella costruzione di macchine, sistemi di pagamento avanzati, software e app, la Francia costituisce un mercato determinante la cui ricerca di elevati standard tecnologici può essere soddisfatta in particolar modo dalle eccellenze “made in Italy”. Anche sul fronte dei prodotti alimentari e delle bevande esistono grandi spazi da coprire. Da sempre il caffè in prima battuta, ma anche prodotti alimentari e bevande bio, organic, vegan, health, “free from” sempre più ricercati dal consumatore senza però trascurare soluzioni pasto “taylor made” per la Distribuzione Automatica come pasta e pizza “à l’instant”, prodotti freschi e gourmet. La distribuzione di prodotti non food registra una richiesta diversificata grazie all’aumento costante di “macchine dedicate” in luoghi di transito e passaggio come stazioni, aeroporti, metropolitane ma anche centri sportivi, ospedali e comunità. Organizzato in collaborazione con NAVSA, partner ufficiale del Salone, dopo il successo dell’ultima edizione, Vending Paris dal 2 al 4 aprile 2019 rappresenterà l’unica e più qualificata occasione di incontro con i maggiori player francesi e dell’area francofona. Tre giornate in cui i maggiori produttori internazionali rinnovano l’appuntamento e propongono soluzioni avanzate e novità a gestori, distributori, rivenditori, collettività, imprese professionisti della ristorazione, hotellerie…

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Informazioni per esporre

Milena Veronesi - Responsabile Commerciale Italia info@milenaveronesi-internationalshows.com Mob +39 348 9153830

Informazioni per visitare: info@vendingparis.fr

Website:

www.vendingparis.com



IL MERCATO DELLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA IN FRANCIA Dopo un buon 2017, la congiuntura economica del settore della D.A. resterà propizia anche per il 2018: secondo le previsioni, il giro d’affari dei gestori dovrebbe aumentare del 4,5%. La ripresa dell’economia francese, trainata dalla creazione di nuove imprese (+9,5% nel 2017), e dall’aumento dei posti di lavoro è favorevole a questa aspettativa. Essendo l’80% delle macchine installato all’interno delle aziende, la domanda di bevande calde e snack dovrebbe mantenersi su livelli elevati (dopo una progressione del 3,5% nel 2017), contribuendo così all’aspettativa di crescita del settore della D.A. nel 2018. La tendenza generale dei consumi in Francia è “sempre più nomade” ed è favorevole alla D.A.: “ristorazione rapida, accessibile sempre e ovunque”.

Il mercato della D.A. pesa per circa 2.2 miliardi di euro. Su questi due miliardi, il fatturato legato ai distributori automatici rappresenta 1,6 miliardi di euro. I restanti 600 milioni sono generati da acquisti interni all'attività, ossia sistemi di pagamento, automazioni, prodotti e servizi accessori. Le imprese costituiscono l’80% della clientela dei gestori francesi e altrettanto in termini di fatturato. Il parco D.A. conta in Francia 640.000 macchine di cui 380.000 sono distributori di bevande calde freestanding (247.000) e Table Top (133.000). Si contano circa 132.000 distributori di bevande fredde e 128.000 distributori automatici a vetrina dedicati principalmente a snacking dolci e salati.

Le bevande calde rappresentano il 70% del fatturato e il caffè pesa per il 70% su di esso. La parte relativa al caffè corrisponde al 50% del fatturato globale del settore della D.A. in Francia. Le altre bevande e i prodotti alimentari dolciari pesano, in parti uguali, per il 25% mentre ai prodotti di ristorazione è consacrato un 5%.

La Francia è un mercato sempre e da sempre molto dinamico, attento ai cambiamenti delle abitudini alimentari e ricettivo in fatto di nuovi prodotti e innovazioni tecnologiche. La D.A. è sempre più presente nella quotidianità dell’utilizzatore con il coinvolgimento di nuovi segmenti di attività e con sempre maggiori occasioni e momenti di consumo.

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