Il bimestrale della distribuzione automatica
Numero 44 - Anno 2020
NEWS
L’editoriale di Fabio Russo
Sebbene manchi ancora qualche mese all'edizione 2020 di Venditalia, il mondo della Distribuzione Automatica è già pronto per l'evento e lavora per dare gli ultimi ritocchi alle novità che si prepara a presentare. Ne è prova una parte degli articoli presenti in questo numero, che hanno a protagonista alcune delle numerose aziende che hanno confermato la loro presenza a quella che, come ormai sapete, continuo a definire "la fiera delle fiere" del Vending, sempre più internazionale e capace di portare innovazione e di innovarsi edizione dopo edizione. Ce lo spiega il presidente di Venditalia, Ernesto Piloni, nell'intervista che apre questo numero e che svela alcune delle novità che ci attendono. Anche in questo numero, abbiamo cercato di dare spazio a temi interessanti per il Settore attraverso la voce dei protagonisti. Luca Busi, CEO della SIBEG srl - Coca-Cola in Sicilia - racconta della lunga battaglia intrapresa contro la sugar e la plastics tax anche per conto delle altre società del Beverage e conferma le azioni correttive che, suo malgrado, l'azienda ha dovuto apportare per sostenere le nuove accise. Altro tema interessante, il concept dei micromarket automatici, che in Italia stanno cominciando ad attrarre i consumatori, così come da tempo è accaduto in molti Paesi europei ed extra europei: dall'eleganza e funzionalità di My Space, soluzione proposta da DA Design, al concept Foodie's studiato per installazioni all'interno delle aziende e che risponde alla sempre maggiore attenzione degli imprenditori nei confronti dei dipendenti, nell'ottica del welfare aziendale. Un approfondimento sulle agevolazioni previste dal nuovo credito d'imposta, che sostituisce l'iper ammortamento, ci è sembrato necessario per ricordare ai gestori che è arrivato il momento di virare verso la digitalizzazione in un mondo sempre più digitale. Non solo per rispondere ai tempi ed approfittare dei benefici previsti dalla Finanziaria 2020, ma soprattutto per cambiare il passo e ri-strutturare il modus operandi dell'attività quotidiana di gestione, utilizzando le tecnologie disponibili. Comunicare con i consumatori attraverso i distributori automatici, conoscere in real time cosa succede al nostro parco macchine, chi le sta usando e cosa sta consumando, conoscere quali sono le scorte disponibili o in quale preciso momento quella determinata macchina si è fermata e perché, il tutto mentre siamo comodamente seduti alle nostre scrivanie, è l'unica strada percorribile per migliorare il nostro servizio e dimostrare ai consumatori che "non sono solo macchinette!" Buona lettura! piedone_vending_uscita44_205x80_gen-feb-2020_STAMPA.pdf
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21/01/2020
10:42:02
L’EDITORIALE di Fabio Russo
SOMMARIO
pag. 4
VENDITALIA TORNA CON UN CARICO DI ENTUSIASMO Intervista con Ernesto Piloni pag. 8
IL FUTURO DI FAS NELL'INTERVISTA CON IL PRESIDENTE MATTEO MARZOTTO pag.12
BE-KIND. MOLTO PIÙ DI UNA SEMPLICE BARRETTA pag.18
SUGAR E PLASTICS TAX COLPISCONO LE IMPRESE DEL BEVERAGE Intervista con Luca Busi - AD di Sibeg srl pag. 22
SERIM, SATISPAY E NESCAFÉ INSIEME PER UN VENDING SMART E DIGITAL pag. 30
LEE COFFEE. LA PASSIONE PER IL CAFFÈ DI GENERAZIONE IN GENERAZIONE pag. 40
WATER TIME. CONOSCIAMO L'ACQUA DI SORGENTE EDEA Intervista con Stefano Piccinini pag. 44
ACQUAFAIR - MILANO, 4 MARZO 2020 pag. 48
Periodico bimestrale della distribuzione automatica supplemento di www.vendingnews.it Anno 2020 - Numero 44 Editore
Sede: Viale Gramsci, 17/b 80122 Napoli - Italia Partita IVA 06552741214 CCIAA 822695 Contatti con la redazione redazione@vendingnews.it Tel. 0810152150 Fax. 0810152151 Iscrizione al ROC n° 22385 dal 4 Maggio 2012 Iscrizione al Tribunale di Napoli n° 49 del 08-11-2018 Direttore responsabile Fabio Russo Direttore editoriale Flora Seta Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero: Fabio Russo Flora Seta Anna Giordano Martina Salvai Emma Balugani Barbara Belfiore Gaia Bertoldi Emanuela Cimini Lea Gorgone Allison Krupp Emanuela Matti Micaela Poss Sabrina Silipo Moira Raimondo Michele Ferraro
L'ESPERIENZA D'ACQUISTO E IL NEGOZIO AUTOMATIZZATO pag. 50
DA DESIGN. MY SPACE, IL NEGOZIO AUTOMATICO DEL FUTURO pag. 52
FOODIE'S. IL MICROMARKET DEDICATO ALLE AZIENDE pag. 56
365 RETAIL MARKETS. LA TECNOLOGIA DELLO SMART STORE pag. 58
Stampa Tipografia EffeGi srl - Portici (NA) Pubblicità: inferiore al 50% Vending News è una rivista tecnica dedicata alla distribuzione automatica. I manoscritti e le fotografie, anche se non pubblicati, non vengono restituiti
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EMMETI ITALIA E TANDEM CAFFÈ. LA CONTINUITÀ DEI VALORI NEL PASSAGGIO GENERAZIONALE
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pag. 60
instagram.com/vendingnews
CAPITANI SRL. DAL MONDO DEL CLEANING A QUELLO DELLE MACCHINE PER IL CAFFÈ pag. 64
Manchette_50x50_ok.pdf
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NOVITÀ DI PRODOTTO pag. 66
IL NUOVO CREDITO D'IMPOSTA pag. 70
SIGEP 2020. CHIUSURA CON NUMERI RECORD pag. 72 TUTTI I CONTENUTI DI QUESTA RIVISTA SONO DI PROPRIETÀ DELLA FABIO RUSSO SRL - VIETATA LA RIPRODUZIONE
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Il bimestrale della distribuzione automatica
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Numero 44 - Anno 2020
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VENDITALIA TORNA CON UN CARICO DI ENTUSIASMO Il 12° Salone Internazionale della Distribuzione Automatica torna con una veste rinnovata: un nuovo logo, un nuovo sito web e una nuova location sono solo alcuni aspetti del format che accompagnerà l'edizione 2020. Venditalia si annuncia come un perfetto equilibrio tra i punti di forza che l'hanno sempre contraddistinta, rispetto alle altre fiere di settore, e uno slancio verso il nuovo per tracciare le linee del futuro della Distribuzione Automatica.
DI QUESTI TEMI PARLIAMO CON ERNESTO PILONI, PRESIDENTE DI VENDITALIA SERVIZI. l’ha reso inevitabile. I vantaggi della nuova location sono molteplici: nessun limite di spazio espositivo, servizi all’avanguardia, collegamenti più efficienti, più parcheggi per i visitatori e miglior accesso alle strutture per gli espositori. Inoltre, l’intero spazio espositivo non sarà più su due piani differenti, ma sullo stesso livello. Una richiesta che diversi espositori facevano da tempo e che oggi possiamo soddisfare. La formula della manifestazione, fatta di esposizione ma anche di confronto e workshop resta invariata? Quali temi caldi verranno affrontati? I momenti di confronto e i workshop saranno potenziati rispetto alla scorsa edizione. Innanzitutto, sarà presente per tutta la durata della manifestazione “Radio 24” con un “live studio” posizionato a fianco dello stand di Confida. Poi ci saranno due giornate di confronto (giovedì e venerdì) interamente dedicate ai due grandi temi: innovazione tecnologica e sostenibilità.
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ante le novità dell’edizione 2020 di Venditalia e tanto il lavoro di comunicazione che Venditalia Servizi ha svolto per promuovere l’evento di quest’anno. Cominciamo proprio dalla comunicazione: cosa è cambiato? Venditalia ha deciso per la prima volta nella sua storia di fare importanti investimenti in comunicazione. Ha messo a budget una cifra significativa per acquisire un maggior numero di espositori, sia italiani che esteri. Questa campagna di comunicazione, che è iniziata a settembre e si è conclusa a gennaio 2020, si è sviluppata sia attraverso i canali tradizionali (carta stampata e fiere di settore) che social media. I risultati sono stati molto confortanti, visto che nei primi quattro mesi hanno aderito ben 50 nuovi espositori. Tra le principali novità di questa edizione c’è sicuramente la location. Come mai avete scelto di spostare l’evento a FieraMilano Rho? Lo spostamento a FieraMilano Rho era in discussione da diverso tempo e la crescita record della scorsa edizione
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Venditalia è sicuramente la più importante fiera del Vending in Europa, con un crescente numero di espositori, visitatori e buyer stranieri. Vi attendete un ulteriore aumento per il 2020? La nostra ambizione è quella di superare l’edizione record del 2018 e aumentare sia l’affluenza dei visitatori, che il numero degli espositori. I numeri finora raggiunti sono decisamente confortanti e in linea con i nostri obiettivi. Abbiamo impegnato molte risorse per rendere
Guardando più avanti, a suo parere quali aspetti di questo mestiere subiranno maggiori cambiamenti e vedranno maggiori sviluppi? Probabilmente, i maggiori cambiamenti saranno legati proprio alla sostenibilità ambientale, attraverso progetti di gestione di fine vita dei rifiuti come RiVending, che inizialmente sarà dedicato solo a bicchieri e palette, ma che poi si estenderà al PET, al tetrapack e a tutti gli altri materiali presenti negli imballaggi dei prodotti dedicati al canale Vending. Cosa tenderà, invece, a sparire? Ci vorrà un po’ di tempo, ma il Vending sta entrando nell’era digitale. I distributori sono passati da essere meccanici a elettro-meccanici, poi ad elettronici ed infine a digitali. Nei prossimi anni si completerà il processo e spariranno le vending machine di vecchia concezione. sempre più internazionale Venditalia, quindi ci aspettiamo un incremento significativo di espositori, visitatori e buyer stranieri. L’interesse internazionale nei confronti di Venditalia dimostra che il Vending italiano, con la sua capacità di sviluppare prodotti, servizi e tecnologia all’avanguardia, è un punto di riferimento per tutti gli altri Paesi. Qual è il suo pensiero? Il Vending italiano è all’avanguardia ed è un punto di riferimento importante per il settore della distribuzione automatica europea e mondiale. Venditalia è il fiore all’occhiello dell’intera filiera, una manifestazione che negli anni si è certamente guadagnata la posizione di leadership in Europa e che ha pochi paragoni nel mondo. Venditalia è anche un’occasione unica per i player del comparto di confrontarsi sul Settore. Secondo lei quali sono le sfide che ci attendono nell’immediato futuro? L’evoluzione tecnologica e i trend di consumo sono in mutamento sempre più rapido, quindi le aziende del settore sono “costrette” a cambiare molto velocemente per adattarsi alle nuove caratteristiche di mercato. Le sfide del futuro sono quindi legate sia all’innovazione dei distributori automatici e dei sistemi di pagamento, che alla profondità della gamma di offerta. Un altro tema che non può più essere ignorato è quello della sostenibilità ambientale che richiede una sempre maggiore attenzione. Tutta la filiera si dovrà impegnare molto per soddisfare le richieste crescenti dei clienti e dei consumatori finali.
Crede che il nostro Settore resisterà alle pressioni fiscali a cui ormai da qualche anno è sottoposto? E adottando quali strumenti? Il settore del Vending si è dimostrato molto resistente alle pressioni esterne. Ha resistito a due crisi petrolifere, alla mancanza di moneta, al cambiamento all’euro, alle variazioni improvvise dell’IVA e all’introduzione dei corrispettivi. Confido che supererà anche questo momento anche grazie agli incentivi del Piano Industria 4.0. Il credito d’imposta del 40% in 5 anni per gli investimenti in innovazione (ex iperammortamento) sarà un ottimo strumento per finanziare, almeno in parte, l’evoluzione tecnologica. A chi ancora non avesse prenotato il suo spazio espositivo o non avesse ancora deciso di venire a Rho in visita, cosa vuole dire? Che Venditalia è un appuntamento imperdibile, il punto di riferimento del Vending europeo e una vetrina internazionale che i principali buyer di tutto il mondo vengono a visitare. Impossibile non esserci.
SEGRETERIA ORGANIZZATIVA Venditalia Servizi Srl Via Napo Torriani, 29 - 20124 Milano Tel +39 02 33105685 - Fax +39 02 33105705 Email: venditalia@venditalia.com www.venditalia.com
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IL FUTURO DI FAS NELL'INTERVISTA CON IL PRESIDENTE
MATTEO MARZOTTO
INTERVISTA RACCOLTA DA FABIO RUSSO Il tuo profilo professionale è ben lontano dal mondo della Distribuzione Automatica. Come ci sei approdato? È stato tutto un po’ casuale, una coincidenza abbastanza curiosa che mi ha portato a conoscere Luca Adriani. Io avevo parlato a un amico di un’idea che avevo nel settore della nutrizione e lui a sua volta mi ha parlato di questo incredibile imprenditore veneto, così legato alle tradizioni del territorio, che sentivo molto vicine alle tradizioni della mia famiglia. Quando ci siamo incontrati nella primavera del 2018 ho ascoltato la sua visione, sia come uomo che come imprenditore, che mi ha colpito. Nei mesi successivi, continuavo a pensare a quest’azienda e a quest’imprenditore così legato alla sua famiglia, un aspetto che vedevo molto affine a me e alla mia visione del fare impresa. Il tutto è poi maturato un anno dopo, nella primavera del 2019 con questa opportunità. Al centro della mia riflessione non c’era solo la visione di Luca, ma anche i risultati che ne intuivo nella parte attiva, nella produzione, primo fra tutti il perseguimento di una qualità delle macchine che è assoluta e totale. Questa qualità, la particolare e diversa modalità di distribuzione che è il Vending, le potenzialità rappresentate da un hardware raffinato e che continua ad evolvere, unito alla visione dell’imprenditore mi hanno molto attratto. Non mi aspettavo la stessa disponibilità da parte della famiglia Adriani ed è stato per me una piacevole sorpresa potermi inserire in una fase importante della sua storia imprenditoriale, che per la prima volta ha aperto il capitale ad un esterno. Sono onorato di essermi potuto inserire nel management per dare il mio contributo professionale, maturato in esperienze diverse e che metto e metterò a disposizione di un settore che non conoscevo. Non è facile perché devo imparare, ma la condivisione di un certo tipo di visione e di fare impresa è già un grande vantaggio, che mi aiuterà nel percorso di conoscenza di questo Settore. Ho già incontrato molti clienti e molti player del Vending e mi ha molto colpito il movimento che c’è intorno alla
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Distribuzione Automatica, che credo abbia un potenziale molto elevato di crescita. In questo contesto, FAS può esprimere molto anche al di là del Vending tradizionale. A tuo avviso, quali sono i punti di forza della FAS? In assoluto la visione, la qualità e l’innovazione continua. In FAS c’è un’attività quotidiana di affinamento tecnico dei prodotti e di progettazione di sistemi e soluzioni che, secondo me, la porteranno a diventare a breve un System & Solution Provider. È vero che noi produciamo macchine, ma è anche vero che noi progettiamo dei sistemi di organizzazione ottimizzati per i nostri clienti. Dietro a questo c’è l’energia, la visione e la competenza dell’imprenditore Luca Adriani al quale mi affianco con grande umiltà, portando le mie idee e le mie esperienze e, soprattutto in questa fase, apprendendo, acquisendo informazioni. Il cammino che stiamo facendo è un cammino di condivisione: sono al fianco di Luca Adriani che è un professionista e mi ha mostrato grande disponibilità.
Cosa ti ha colpito di Luca? La sua capacità di ascoltare, che è una cosa che mi piace, e la sua sensibilità su certi temi, come il concetto di mettere in rete le macchine, di utilizzare la tecnologia per conoscere e monitorare le macchine. Mi dispiace non aver conosciuto suo padre Antonio, che è stato un precursore assoluto e che ha saputo trasmettere a Luca la capacità di proiettarsi nel futuro. Parliamo proprio di futuro. Cosa prevedete per l’azienda FAS? Per il futuro, noi vogliamo continuare ad investire energie e idee da applicare al Vending tradizionale, ma immaginiamo anche cammini diversi, che vedremo a partire da Venditalia. Crediamo che la Distribuzione Automatica possa essere fatta anche in altri ambiti, con prodotti diversi dal cibo o con modalità diverse. Su questo stiamo molto lavorando ponendo su tutto, come scelta strategica, la qualità e la sostenibilità, quest’ultima considerata in due accezioni diverse: la sostenibilità ambientale che ci porta ad avere una grande attenzione sui materiali utilizzati, sul risparmio energetico e sulle filiere del riciclo con Tritech che crescerà sia in Italia che all’estero. Il secondo aspetto, che c’è sempre stato in FAS ma che vogliamo far crescere, è la responsabilità sociale d’impresa. Devo dire che in FAS, che conta 140 dipendenti tra diretti e indiretti, tutti riconoscono lo sforzo e il coraggio della famiglia degli imprenditori, un’eccellenza del territorio veneto. Inoltre, c’è un rapporto umano molto diretto, dove tutti conoscono e svolgono il loro compito e si rendono disponibili quando c’è da fare uno sforzo in più. Stiamo attivando diverse azioni a favore di un clima aziendale ancor più gradevole e di condivisione dei risultati. Stiamo costruendo una piccola palestra, un nuovo ristorante automatico, una canteen per i dipendenti e
uno spazio di aggregazione in cui incontrarsi nelle pause; stiamo pensando ad attività da proporre all’interno dell’azienda, come attività di formazione sia legate al lavoro che di crescita personale. Alcune di queste idee le ho proposte io, portando la mia esperienza maturata in altre aziende e trovando in Luca totale condivisione. FAS è leader per quanto riguarda i distributori di bibite e snack e ha lanciato negli ultimi anni la sua macchina per le bevande calde. Quanto conta il caldo nel vostro portafoglio prodotti? Il caldo è una competenza ormai consolidata, ma sappiamo che dobbiamo ancora crescere in questo segmento. Un obiettivo che siamo certi di raggiungere, forti di macchine tecnologicamente affidabili e di grande qualità.
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Un altro concept sviluppato da FAS è quello della ristorazione automatica. Cosa ne pensi? Penso che sia una di quelle competenze ad altissimo potenziale, un Vending che va oltre il tradizionale e che FAS può ancora sviluppare, insieme a tutto il mondo di Tritech e alla produzione di distributori capaci di erogare prodotti non food o anche prodotti food ma in maniera diversa. Un esempio è proprio il concept di ristorazione aziendale, sviluppato da FAS sotto il marchio Food24. In questo caso, quello che veramente conta non è la macchina ma il protocollo che la guida: il concetto di pasti preparati poco prima del consumo, la tecnologia dell’abbattimento, la gestione della macchina a distanza, dall’ordine alla consegna. È per questo motivo, che insisto nel dire che FAS si proporrà sempre di più come sviluppatore di soluzioni e sistemi innovativi applicati alla Distribuzione Automatica. Abbiamo parlato del futuro di FAS. Come vedi il futuro del Vending? Secondo me il Vending ha ancora un elevato potenziale da sviluppare. Mi stupisco e mi dispiace che esista ancora il luogo comune secondo il quale il caffè o il the della macchinetta siano di qualità inferiore rispetto alla media. Una macchina moderna, ben manutenuta, con ingredienti di qualità eroga un prodotto molto spesso buono tanto quanto, se non di più, di quello che prendiamo al bar. È questo che dobbiamo raccontare ai nostri clienti, gli sforzi che facciamo per mantenere questa qualità. Poi è chiaro che se facciamo la guerra del centesimo e per mantenere il prezzo mettiamo nelle macchine prodotti di scarsa qualità, il risultato non può che essere mediocre.
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L’altissima tecnologia delle nostre macchine non può essere oscurata dalla bassa qualità dell’erogazione o dal preconcetto che il caffè non sia buono perché è fatto con la macchinetta. Io stesso mi sono fatto promotore di una campagna d’informazione del tutto personale, portando i miei ospiti alla macchinetta della mia azienda e dimostrandogli che quello che beve è un prodotto di grande qualità. Quando sei libero dagli impegni imprenditoriali, come occupi il tempo? Io sono uno sportivo attivo e cerco di fare sport tutti i giorni. È chiaro che la mia priorità quotidiana è il lavoro, al quale dedico tutte le mie energie, ma ora che avremo una palestra in azienda, potrò unire lavoro e sport nello stesso spazio, riuscendo così a mettere insieme due delle mie più grandi passioni. Sono impegnato anche come civil servant, perché penso che fare del bene agli altri prima di tutto faccia bene a noi stessi. Nel 1997 con alcuni amici ho co-fondato la Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica, che in oltre 22 anni di attività è diventata l’Agenzia Nazionale per la Ricerca Scientifica sulla malattia genetica grave più diffusa. Promuove, seleziona e finanzia progetti di ricerca sulla fibrosi cistica, con concreti risultati sulla qualità e sulla vita dei pazienti. Con alcuni amici sportivi e grandi campioni del ciclismo per una settimana l’anno, in ottobre, mettiamo da parte tutti i nostri impegni e pedaliamo per centinaia di chilometri attraverso alcune regioni del nostro bellissimo Paese, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla malattia. II Bike Tour per la ricerca sulla fibrosi cistica è nato con questo spirito, perchè tutti insieme possiamo fare la differenza!
IL PERCORSO PROFESSIONALE DI MATTEO MARZOTTO Siede in diversi consigli di amministrazione tra cui Brunello Cucinelli S.p.A., Morellato & Sector S.p.A., 1000Miglia S.r.l. Matteo Marzotto è stato insignito di numerosi riconoscimenti per le sue attività socio economiche tra i quali il Sigillo Accademico dell’Università di Urbino, il Premio Leonardo Qualità Italia, il Premio Guido Carli, il Premio Internazionale Madre Teresa di Calcutta - Inno alla vita, il Premio Casentino. È stato tra gli Ambassador dell’Esposizione Universale Expo Milano 2015.
Matteo Marzotto insieme alla madre Marta Marzotto
Matteo Marzotto (1966) è Presidente di FAS International da Novembre 2019 e Presidente di Dondup da Settembre 2016 ed è Vice Presidente di Associazione Progetto Marzotto da Marzo 2018, (che ha guidato da Ottobre 2012 a Febbraio 2018). Dopo essere stato Presidente e Amministratore Delegato di Fiera di Vicenza S.p.A. (da Dicembre 2013 a Ottobre 2016), è stato promotore della nascita di IEG-Italian Exhibition Group S.p.A., primo esempio in Italia di integrazione tra diverse società fieristiche (Fiera di Vicenza S.p.A. con Rimini Fiera S.p.A.), di cui è stato Vice Presidente da Ottobre 2016 a Novembre 2018, avendo dato forte impulso all’avvio del processo di quotazione. Come imprenditore, ha lavorato per quindici anni nelle aziende collegate agli interessi di famiglia (Gruppo Marzotto S.p.A.), maturando esperienze lungo tutta la filiera del tessile/abbigliamento, tra il 2003 e il 2008 è stato prima Direttore Generale Operativo (COO), poi Presidente di Valentino S.p.A. Ha acquisito e successivamente rilanciato Vionnet S.p.A., di cui è stato anche Presidente (da Ottobre 2008 a Gennaio 2013). È investitore in varie realtà industriali e dei servizi. Come Civil Servant è tra i fondatori e Vice Presidente (da Gennaio 1997) poi Presidente (da Aprile 2018) della Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica, membro del Consiglio Generale di Nuovi Orizzonti AIPDF-Associazione Internazionale Privata di Fedeli di diritto pontificio (da Settembre 2013) e Presidente di Mittelmoda International Lab (da Settembre 2008). È stato Consigliere (da Giugno 2007 a Dicembre 2017) e poi Presidente (da Giugno 2013 a Luglio 2016) di Fondazione CUOA-Centro Universitario di Organizzazione Aziendale, Presidente e Commissario di Enit-Agenzia Nazionale del Turismo (da Agosto 2008 a Dicembre 2011).
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La nuova linea per un espresso forte e deciso dalla cremositĂ compatta e persistente, in cialda come al bar.
MOLTO DI PIÙ DI UNA SEMPLICE BARRETTA
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ono arrivate in Italia nella primavera 2019 e in meno di un anno hanno conquistato i consumatori, grazie al loro mix di ingredienti salutari e dal gusto particolare e deciso che le rende uniche. Ci riferiamo alle barrette BE-KIND®, lanciate in Italia grazie ad un accordo tra Mars Italia e KIND® leader negli Stati Uniti nel settore degli “healthy snack”. Con BE-KIND® Mars, player di primo piano nel confectionary a base di cioccolato, entra nel segmento del salutistico, aprendosi ad un nuovo target di consumatori.
Parliamo di questo tema con Antonio Vicidomini, Italy Business Development Manager BE-KIND®.
BE-KIND® rappresenta una svolta nel mondo degli snack firmati Mars. Com’è nata la partnership con l’azienda americana? Mars è un’azienda multinazionale ma familiare, guidata da principi forti e con una comprovata capacità di pensare sul lungo periodo: abbiamo l’obiettivo di contribuire alla creazione di un mondo migliore per le generazioni future, partendo proprio dal benessere delle persone, dal rispetto reciproco e dall'attenzione per l’ambiente. La partnership con BE-KIND® si basa proprio sulla condivisione dello stesso terreno valoriale, una collaborazione per promuovere e rafforzare i principi comuni e diffondere il più possibile la gentilezza, in tutte le sue forme. Nell’approcciare il settore degli healthy snack, perché la scelta è caduta proprio su KIND®? Oltre alla condivisione degli stessi valori e al rispetto reciproco, crediamo che il portafoglio prodotti di BEKIND® offra grandissime opportunità di successo e sviluppo, rispondendo ai bisogni dei consumatori di oggi e di quelli di domani, in continua evoluzione. Siamo estremamente felici di avere come partner un leader nel segmento degli healthy snack, con una filosofia e una intenzionalità nel promuovere la gentilezza come vero e proprio movimento. La partnership permetterà a KIND® di crescere su scala globale e di diffondere la promessa di “gentilezza” che ha guidato l’operato dell’azienda fin dalla sua fondazione. Dall’altro lato, la collaborazione permette a Mars di ampliare il proprio business e di confermare il proprio impegno nell’offrire prodotti in linea con le esigenze emergenti dei consumatori. KIND® è attiva negli Stati Uniti dal 2004 ed oltre ad essere un produttore di snack rappresenta una visione e una mission. Ce ne parla? Fin dalla sua nascita nel 2004, KIND® ha perseguito l’ambiziosa missione di fare le cose in modo differente: l’obiettivo è di rendere il mondo un po’ più gentile, barretta dopo barretta, azione dopo azione, creando un vero e proprio Movimento che celebra e ispira la gentilezza attraverso grandi e piccoli gesti, portati in vita dal brand e dalla Fondazione KIND,
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impegnandosi a dare vita a comunità più altruistiche ed empatiche. Ciò vuol dire che il termine KIND, gentile in italiano, non è semplicemente un brand, ma molto di più? KIND è sicuramente molto di più. È una filosofia di vita, una comunità, un movimento, nati dalla missione di diffondere la gentilezza nel mondo. Crediamo che la gentilezza sia “contagiosa” ed è proprio da questo che nasce la filosofia di KIND: un gesto gentile per generarne uno a seguire, creando una vera e propria catena della gentilezza capace di cambiare il mondo. Intendete replicare anche in Italia e nei Paesi del mondo in cui BE-KIND® è presente anche la vision e le attività dell’azienda? La filosofia di KIND ha già trovato spazio di espressione e sostegno qui in Italia attraverso alcune attività che hanno creato un movimento a catena per tutta la città di Milano. Ad esempio, in occasione del lancio abbiamo divulgato i risultati di un interessante studio realizzato insieme a esperti psicologi, antropologi e sociologi, per indagare la percezione degli italiani sul tema della gentilezza e per lanciare una “cura” volta a recuperare questo valore. Contestualmente, abbiamo coinvolto i nostri Associati - così vengono chiamate le persone che lavorano in Mars - in una giornata a Milano dedicata alla gentilezza, durante la quale abbiamo voluto sorprendere i passanti regalando un fiore e una barretta BE-KIND®. È stato interessante notare la diffidenza di numerosi cittadini di fronte a queste azioni, confermando come non siamo più abituati a gesti gentili disinteressati! Con le nostre barrette BE-KIND®, inoltre, abbiamo coinvolto i ragazzi dell’Università Cattolica di Milano in una “Kindness Challenge” condivisa sui canali social, abbia-
mo collaborato con Avis per promuovere la donazione del sangue, creato un momento di incontro formativo con un’esperta nutrizionista insieme ai nostri Associati e, per concludere, abbiamo organizzato un appassionante torneo di calcetto con le squadre di Mars, Amazon e Carrefour. In futuro continueremo a diffondere gentilezza con iniziative uniche e coinvolgenti, per creare un mondo migliore, più buono e più gentile. Per chi non le avesse ancora provate, ci descrive il prodotto per ingredienti e valori nutrizionali? BE-KIND® è una barretta snack senza glutine, che unisce la ricchezza della frutta secca, come mandorle, nocciole, arachidi e noci pecan, ad ingredienti gustosi, come cioccolato, caramello, miele, sciroppo d’acero. BE-KIND® è stato uno dei primi snack che ha saputo incontrare la preferenza dei consumatori, anche grazie al fatto di non utilizzare aromi e conservanti artificiali, centrando così la necessità di coniugare uno stile di vita sempre più dinamico, con momenti di snack di alta qualità, naturali e nutrienti, senza però rinunciare al piacere del palato. Senza ingredienti segreti, senza aromi artificiali, senza conservanti né coloranti, BE-KIND® incontra il gusto di chi vuole essere “gentile” col proprio corpo, grazie alle notevoli proprietà nutrizionali della frutta secca, ma anche “gentile” col proprio palato, grazie a ingredienti semplici e naturalmente golosi. Com’è stato accolto BE-KIND® in Italia? I consumatori di oggi sono sempre più orientati a uno stile di vita dinamico e a un’alimentazione bilanciata, ma senza rinunciare al gusto. Si ricerca la trasparenza e la naturalità degli ingredienti: BE-KIND® risponde, incontrando le esigenze e le abitudini alimentari degli italiani, proponendo allo stesso tempo una filosofia unica, che sorprende e incuriosisce. Il riscontro sul mercato è stato positivo e speriamo di “contagiare” con la gentilezza e con la bontà della barretta BE-KIND® quanti più italiani possibile. Mars punta moltissimo sulle nuove barrette, presenti in tutti i canali distributivi, senza tuttavia rinnegare il proprio portafogli prodotti storico. Ci vuole ricordare la proposta Mars per il Vending? BE-KIND® entra nella proposta Mars per il Vending da protagonista e andrà ad occupare tre spirali nella parte centrale delle macchine distributrici, in aggiunta ai brand di punta - come M&M’s® e TWIX® - che rimangono le nostre blockbuster. In questo modo, l’offerta Mars si amplia e si completa con l’offerta di BE-KIND®, andando a soddisfare anche i bisogni dei consumatori che prediligono la naturalità e i gusti semplici ma decisi.
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Nel 2020 amplierete la gamma degli healthy snack? Sì, il portafoglio prodotti BE-KIND® è molto vasto e accompagna il consumatore in molti momenti della propria giornata. Recente il lancio di tre referenze BE-KIND® Protein con un contenuto proteico più alto rispetto alla barretta standard e in grado di soddisfare anche le esigenze di un consumatore diverso ancor più attento all’apporto energetico, senza per questo rinunciare al gusto e alla trasparenza e naturalità degli ingredienti.
Sarete a Venditalia? Sì, saremo assolutamente presenti a Venditalia, perché il Vending rappresenta un canale strategico per lo sviluppo del brand. Ci permette infatti di intercettare il consumatore in molti luoghi di consumo perfettamente in linea con il target del Brand e di offrire a tutti un’opportunità di essere più gentili verso il proprio corpo, gli altri e l’intera comunità. BE-KIND® attende i gestori a maggio presso il suo stand a Venditalia.
L’ITALIA È UN PAESE DI SCORTESI? SEMBRA DI SÌ LO D I CON O I RI S U L T A T I D I U N O S TUD IO PROMOSSO D A MARS IT AL IA E B E -K IN D CO N I L CON TR I B U T O D I 5 0 E S P E R T I TRA PS IC OLOG I, ANTROPOLOG I E S OC IOLOGI . Per il 68% degli italiani i gesti di cortesia e gentilezza quotidiani sono ormai scomparsi e il 39% confessa di aver subito gesti scortesi fino a una ventina di volte in una sola settimana: quasi 3 episodi al giorno. Al Nord come al Sud, lo scenario è pressoché lo stesso: il 39% di chi vive nell’Italia settentrionale ammette di respirare più scortesia a causa dei ritmi di vita più stressanti. Opinione condivisa anche da chi vive da Roma in giù (28%). È quanto emerso da uno studio promosso da Mars Italia e BE-KIND® con il contributo di 50 esperti tra psicologi, antropologi, sociologi ed esperti di bon ton, che suggerisce una 'cura' per recuperare questo valore perduto, partendo dalle vacanze estive in quanto momento che favorisce la distensione e il buonumore. La mancanza di gentilezza permea ogni comportamento quotidiano per il 54% degli intervistati, seguito dal 26% che afferma che si manifesta soprattutto fuori casa, al lavoro, come in strada con gli sconosciuti. Quale sono le situazioni più calde? In primis, quando si è al volante, o sui mezzi pubblici (42%), in ufficio (37%) specialmente per la mancanza di disponibilità dei colleghi, ma anche tra le mura domestiche (12%). Non si dice più 'per favore' o 'grazie' per i piccoli gesti quotidiani e non ci si aiuta nelle faccende domestiche. Tra le cause principali di questa tendenza spiccano: la vita frenetica (29%), lo stress quotidiano (16%) e l’abuso dei social (25%).
"Le cause della maleducazione - spiega Cristina Milani, psicologa, presidente del World Kindness Movement e autrice del libro 'La forza nascosta della gentilezza' sono molteplici. Una fra queste è sicuramente il periodo
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in cui viviamo. Oggi è difficile essere gentili, perché tutto va controcorrente, ma ci sono sempre più persone che ci stanno provando. Sono tutti coloro che hanno deciso di vivere in modo equo, rispettoso, con una certa etica e con il rispetto dell’ambiente: per me sono i gentili moderni. Come? Vivendo basandosi sul concetto di assertività,
di fiducia in se stessi e in quello che si fa, con rispetto e attenzione nei confronti degli altri". Per l'80% degli esperti coinvolti nell’indagine è indispensabile seguire una cura della gentilezza per vivere meglio con se stessi e con gli altri. Per seguirla basta osservare delle semplici regole che toccano la sfera del benessere psicofisico e dell’ambiente circostante. "Fare un atto di gentilezza - dice Cristina Milani - aumenta il livello di serotonina, che è l’ormone responsabile del buon umore, e dei peptidi. Questi ultimi aiutano ad eliminare le emozioni negative, facendoci affrontare meglio la quotidianità e risolvere in modo positivo i conflitti". La cura della gentilezza messa a punto da Mars e BEKIND® insieme al pool di esperti prevede 5 diversi step: 1 - Stop alla fretta: è importante rallentarsi ed allenarsi alla pazienza perché la gentilezza merita il suo tempo. 2 - No alla negatività: è bene sviluppare un pensiero positivo tramite cui lasciar scivolare via le brutte cose. 3 - Ridere, ridere, ridere: in un sorriso è racchiuso un potere disarmante, non solo per il benessere psicofisico ma anche per creare legami: riduce il livello di stress, l’ansia, accresce l’interazione sociale e migliora la motivazione. 4 - Chiedere scusa: in alcuni casi scusarsi è un’ottima strategia per mantenere l’equilibrio. 5 - Ricicla, ripara e riutilizza: ogni cosa gettata ha un impatto sia sull’ambiente che sulla vita degli altri.
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SUGAR E PLASTICS TAX COLPISCONO LE IMPRESE DEL BEVERAGE
L'INTERVISTA A LUCA BUSI AD DI SIBEG SRL
N
egli ultimi mesi si è fatto portavoce non solo dell’azienda di cui è amministratore delegato, ma di tutte le imprese del Beverage gravate dalle due nuove accise imposte dal governo, la sugar tax e la plastics tax, con la speranza che le ragioni del comparto venissero ascoltate. Così non è stato e oggi si è costretti a fare i conti con un futuro dalle prospettive incerte, sia dal punto di vista produttivo che da quello occupazionale. Ci riferiamo a Luca Busi, amministratore delegato di SIBEG, che in Sicilia rappresenta un’importante realtà produttiva.
saputo ascoltare e che ha agito solo per ideologie, nascondendosi dietro a temi di fronte ai quali non solo noi di SIBEG, ma tutte le imprese, siamo estremamente sensibili, come l’ambiente e la salute dei nostri consumatori. Noi siamo molto attenti a questi aspetti e vogliamo creare dei percorsi di piena sostenibilità ambientale. Loro invece si sono nascosti dietro questi temi con il mero obiettivo di fare cassa, imponendo delle tasse distruttive e sbagliando anche le proiezioni. In sintesi, hanno disegnato una tassa suicida del Settore che non ha nessun senso.
Ci riepiloga quanto accaduto negli ultimi mesi in previsione dell’approvazione delle due nuove accise? I primi giorni di ottobre, appena abbiamo letto nel DEF i due articoli relativi alla plastics tax e alla sugar tax, abbiamo subito lanciato il nostro grido di allarme e cercato un confronto col governo. Abbiamo avuto una serie di incontri con viceministri e ministri e abbiamo agito anche tramite Assobibe con il Ministero dell’Economia. Ciò nonostante, nei mesi precedenti l’approvazione non è stato aperto neanche un tavolo tecnico, anche solo per far capire gli impatti che queste due tasse avrebbero avuto. Di conseguenza, abbiamo subìto il passaggio a legge delle due proposte, avvenuto il 23 dicembre su una mozione di fiducia e senza che fossero discusse alla Camera e al Senato, come l’iter di approvazione di una legge prevederebbe.
Ora che le due tasse sono un dato di fatto, quali conseguenze prevede per il comparto del Beverage in generale e per Coca-Cola e SIBEG in particolare? Per quanto riguarda SIBEG, le nostre proiezioni le abbiamo già date: ci sarà un aumento dei prezzi al consumo superiore al 20% rispetto agli attuali. Quindi, saremo
Ritiene che l’esito negativo della campagna no tax da voi svolta sia il risultato di un dissenso magari troppo debole o di un governo che non ha saputo o voluto ascoltare? Penso che in primis sia stato un governo che non ha
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costretti ad un riposizionamento verso l’alto dei nostri portafogli prodotti e, visto che la capacità di spesa delle famiglie siciliane è rimasta la stessa, è ovvio che questo ci porterà a un calo delle rotazioni e quindi dei consumi. Stiamo prevedendo un calo del fatturato del 27% annuo: dagli attuali 115 milioni di euro, dopo un anno dall’aumento SIBEG fatturerà 86 milioni, cioè un volume di fatturato annuo che aveva negli anni ’80. Per sopravvivere e far sopravvivere l’azienda, saremo costretti a mandare a casa 151 persone su 355: una parte perché il calo dei consumi comporterà una riduzione dei turni di produzione e un’altra parte per un concetto di dimensione, dal momento che un’azienda con 86 milioni di euro di fatturato si potrà permettere un costo del lavoro sicuramente inferiore rispetto ad un’azienda che oggi ne fattura 115. Quindi, saremo costretti ad aggredire il costo del lavoro per renderlo sostenibile sul nostro conto economico. Conferma quindi la necessità di delocalizzare in Albania? La delocalizzazione è confermata, perché noi avevamo previsto per i prossimi 3 anni due importanti investimenti sull’impianto di Catania: una linea PET per i formati piccoli e una linea per i prodotti asettici, che saremo costretti a dirottare sul nostro impianto di Tirana. Per la Sicilia è un doppio danno: oltre a perdere 151 posti di lavoro, non ci saranno questi nuovi investimenti, che avrebbero comportato nuovi posti di lavoro. Poiché i due investimenti avrebbero servito gli approvvigionamenti dei mercati dei due Paesi, Italia e Albania, abbiamo deciso di farli dove il territorio è più amico, ovvero in Albania. È a rischio anche la filiera agrumicola siciliana? Assolutamente sì, perché la tassa colpisce non solo i thè, le bevande gassate, quelle zuccherate, ma anche i succhi di frutta, i nettari e le bevande vegetali con edulcoranti e con zucchero. Questi saranno colpiti sia dalla plastics tax perché sono in brik, che dalla sugar tax perché contengono zuccheri. In automatico, tutto il settore del Beverage sarà costretto ad aumentare i prezzi per scaricare queste tasse sul consumatore, il che comporterà, come
accennavo, un calo di fatturato per tutte le categorie di prodotto. Di conseguenza, ci sarà un impatto sul comparto agricolo e quindi sulle vendite di limoni e arance rosse siciliane, i cui succhi sono acquistati non solo da SIBEG, ma da molte altre aziende del Beverage. E pure SIBEG ha fatto tanto in Sicilia! Tecnologia, modernizzazione, sostenibilità: quali sono stati i più importanti passi compiuti negli ultimi anni? SIBEG è un’azienda estremamente solida e sana, che ogni anno stabilizzava 10/12 persone all’interno della sua organizzazione. Per noi, fare impresa in un territorio così pieno di problemi come la Sicilia è sempre stata una sfida e, nonostante tutte le difficoltà, abbiamo costantemente cercato di migliorare e rinforzare il nostro modo di fare impresa, raggiungendo livelli strutturali del nostro conto economico e finanziario estremamente sani e di questo siamo molto soddisfatti. Il primo progetto importante in termini di sostenibilità è stato un impianto fotovoltaico realizzato nel 2007, che è stato uno dei primi installati in Sicilia. Siamo stati la prima forza commerciale ad utilizzare solo auto elettriche e questo lo abbiamo fatto nel 2015, in tempi non sospetti,
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arrivando a dotarci di 110 auto e 5 scooter elettrici per le isole minori. In più, abbiamo installato sul territorio 75 colonnine elettriche per le ricariche, aprendole a tutti i siciliani, guidando in questo modo il passaggio verso una mobilità sostenibile. Inoltre, 4 anni fa abbiamo chiuso un accordo per noi fondamentale con ENEL, secondo il quale noi acquistiamo solo energia proveniente da fonti rinnovabili. L’ultimo progetto, del quale siamo orgogliosissimi e che abbiamo attivato ai primi di dicembre, è l’attivazione di un impianto di trigenerazione che ci permetterà di ridurre del 40% l’acquisto di questa energia da fonti rinnovabili. Questo impianto è talmente potente da essere in grado di non rilasciare nell’ambiente più di 1000 tonnellate di CO2 all’anno.
Il nostro impianto di Catania è total green e questo mi sembra un bell’esempio. Tornando ai nostri ragionamenti, come vede, le imprese non hanno bisogno di tasse distruttive per fare percorsi verso la sostenibilità ambientale e verso la salute e tracciare vie di sviluppo positive e sane. Per quanto riguarda il nostro settore, quanto pesa la distribuzione automatica nel vostro business? Abbiamo un portafoglio prodotti e un piano commerciale dedicati al Vending; abbiamo più di 100 società di gestione che acquistano regolarmente da noi, per cui la Distribuzione Automatica è per noi un canale fondamentale di sviluppo, in forte crescita e super attenzionato. Oggi vale per noi il 9% del fatturato. C’è più rabbia o più delusione in questo momento? C’è molta più rabbia che delusione, perché continuiamo a vedere la superficialità di chi ci governa, che non riesce a capire gli impatti e non riesce ad affrontare con professionalità dei tavoli tecnici. Però c’è ancora molta speranza, avendo davanti qualche mese di tempo, prima che queste due tasse vengano pubblicate in Gazzetta e diventino ufficiali. Ho grande speranza che il governo riesca ad aprire gli occhi e ad attivare un tavolo tecnico per riuscire a trovare un percorso sostenibile per le imprese del Settore. Crede che in qualche modo si possa trovare una via d’uscita per conservare l’attuale status del sito catanese? Le vie di uscita sono 3: la prima, quella più scontata e quella che noi ci auspichiamo, è l’abolizione totale delle due tasse o, almeno, il rinvio. La seconda sarebbe quella di trasformare l’attuale sugar tax in una vera sugar tax, ovvero dare a questa tassa una dimensione più gestibile, allargata a tutte le imprese che per i loro prodotti utilizzano zucchero. In questo modo, ne saranno coinvolti tutti i settori che utilizzano zucchero e questa sarebbe una via
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d’uscita più equa e giusta e non settoriale sul Beverage, come è stata fatta adesso. Si rende la tassa più leggera e sostenibile e la si allarga a tutti i settori e a tutte le aziende che utilizzano zuccheri aggiunti nei loro prodotti. Un terzo percorso correttivo sarebbe quello di lasciare la tassa così com’è, escludendo però tutte le bevande zero, in modo da compensare l’IVA, che in Italia su questi prodotti è al 22%, la tassazione più alta d’Europa, visto che ad esempio in Inghilterra è al 10% e in Francia al 5%. In Italia è un’ingiustizia che l’IVA sulle bevande sia al 22% come quella per i beni di lusso: noi non vendiamo beni di lusso, ma beni di largo consumo, rientranti nel comparto alimentare, dove la quasi totalità dei prodotti è assoggettata all’aliquota del 10%. Se ci fosse disponibilità da parte del governo verso una delle soluzioni prospettate, si aprirebbe la possibilità a SIBEG e alle altre aziende del comparto, di riuscire a sostenere anche la nuova tassazione.
TUTTI I NUMERI DI SIBEG 13 milioni d'investimenti in 5 anni 115 milioni di fatturato nel 2019
30-100 autotreni al giorno 110 auto e 5 scooter elettrici
350 dipendenti circa 995 persone d'indotto 500 clienti serviti 30.000 pdv siciliani serviti
75 colonnine di ricarica 363 tonnellate di C02 risparmiate all'anno -250.000 KWh di consumi energetici annui -19% di peso del PET da 0,5lt
110 Sales Executive
-11% di peso dell'alluminio can da 33cl
CHI È LUCA BUSI Luca Busi nasce a Bologna il 12 Gennaio 1971. A 15 anni fa la sua prima esperienza nel mondo del lavoro presso un punto vendita della catena Italy&Italy del Gruppo Cremonini. Conclusa questa esperienza, prosegue gli studi e si trasferisce per oltre un anno negli Stati Uniti dove segue un Master in Business Administration . Rientrato in Italia, si dedica alla propria formazione professionale presso l’azienda di famiglia, la Sibeg (Società Imbottigliamento Bevande Gassate), imbottigliatore ufficiale in Sicilia delle bevande a marchio The Coca ColaCompany. Svolge un anno di affiancamento in ogni area rivestendo a rotazione i diversi ruoli e in fine, per un anno ancora, affianca il General Manager dell’Azienda. Negli anni ’90 entra a far parte per due mandati del Consiglio di Amministrazione del Gruppo Poligrafici Editoriale Spa e di Grafica Editoriale Srl. Nel 1999 diviene membro del Consiglio Direttivo di Assobibe (Associazione Italiana tra gli Industriali delle Bevande Analcooliche)
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Nel 2001 rientra a Catania e segue la start-up dell’azienda di e-commerce Spesasicilia, il primo supermercato on-line in Sicilia, poi ceduto ad Aligroup. Sempre nel 2001, diventa CEO di Sibeg. Arricchito di un solido background culturale e forte di una visione dinamica e innovativa del business, Luca gestisce un’importante riorganizzazione e ristrutturazione della Società con un Business Plan a 5 anni. Strategia chiara, focalizzazione sulle priorità, disciplina e lavoro di squadra sono i capisaldi del suo lavoro. Nel 2004 diventa Presidente di Coca-Cola Bottling Shqiperia sh.p.k. (Coca-Cola Albania) . Nell’Aprile dello stesso anno assume la carica di CEO di ACIES, la holding del Gruppo Busi. Il suo obiettivo è chiaro: guidare la crescita delle aziende del Gruppo (7 aziende, con un fatturato totale di 178 milioni di Euro e 800 persone), riuscire a far crescere ogni società in termini di qualità del lavoro, capacità di esecuzione e professionalità in un percorso economicofinanziaro sostenibile.
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SERIM, SATISPAY E NESCAFÉ INSIEME PER UN VENDING SMART E DIGITAL
a gestione del contante nel Vending diventa sempre più complessa e onerosa per gli imprenditori del settore, che devono quotidianamente intervenire sulle loro macchine, per sbloccare accettatori o risolvere problematiche legate a furti, di cui il distributore automatico è vittima. Si sa: la presenza di monete e banconote fa da polo di attrazione per i malintenzionati. Vi è poi un secondo ordine di problemi, legato proprio alla gestione del denaro: il ritiro, la contazione, le operazioni di trasporto e cambio hanno costi che sicuramente pesano, in termini di tempo e risorse, sul generale andamento dell’attività. Infine, la crescente dematerializzazione del denaro, propria dei nostri tempi, ha trasformato la classica monetina in uno strumento di pagamento desueto, a cui il consumatore - in particolare i giovani - è sempre meno legato. La sicurezza e la velocità dei pagamenti cashless hanno sicuramente accelerato un processo di affrancamento dal denaro contante, che perde colpi giorno dopo giorno. Consapevole di questa realtà, la Serim srl, quinto gestore italiano, ha deciso di rendere completamente cashless una sua postazione all’interno del Passante ferroviario di Porta Venezia a Milano, dove ha installato una batte-
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ria di macchine che non prevede il pagamento contanti, ma accetta esclusivamente pagamenti digitali, sotto forma di carte di credito e di debito, tradizionali e contactless, oltre che attraverso l’app Satispay, diventata in pochi anni in Italia la numero uno tra i sistemi di pagamento cashless. La presentazione, avvenuta giovedì 9 gennaio direttamente presso il Passante ferroviario, ha attirato l’attenzione dei media, degli addetti ai lavori e degli stessi consumatori di passaggio, incuriositi da questa importante novità, ma anche dall’appeal esercitato dalle stesse macchine, esteticamente attraenti e dotate di una proposta di referenze premium, in particolare per il caffè. Alla partnership tra Serim e Satispay si è, infatti, unito Nescafè, player di primo piano nel comparto del caffè, che dopo il lancio delle miscele in grani, avvenuto ormai due anni fa, con i suoi caffè premium sta approcciando nuovi canali, tra i quali l’Ho.Re.Ca. e il Vending. Abbiamo approfondito questo importante punto di svolta nel mondo delle vending machine con tre figure chiave delle tre aziende coinvolte: Bruno Mazzoleni, Presidente di Serim, Andrea Allara, Chief Business Development Officer di Satispay e Alessandro Bottazzi, Beverage Manager Nescafé.
BRUNO MAZZOLENI PRESIDENTE DI
Presidente Mazzoleni, cosa vi ha spinto a decidere di eliminare completamente le monete dalle vending machine del Passante ferroviario di Porta Venezia? L’idea è nata dall’analisi delle nostre postazioni del Passante ferroviario, luogo di alto passaggio e quindi maggiormente soggetto al danneggiamento. Spesso le macchine vengono bloccate con pezzetti di carta e simili, introdotti all'interno degli accettatori di moneta, cosa che ci costringe ad intervenire quotidianamente per risolvere le varie situazioni con costi facilmente immaginabili. Ci siamo quindi chiesti: perché non proviamo a rendere una batteria completamente digitale, ovvero eliminando le monete ed attivando solo sistemi di pagamento cashless? Abbiamo deciso di provare scegliendo una stazione medio consumante del Passante ferroviario, quella di Porta Venezia appunto, dove abbiamo inserito due batterie di macchine utilizzabili solo con sistemi digitali. Oggi abbiamo ufficializzato questa scelta e vedremo nelle prossime settimane come si comporteranno i consumatori. Secondo lei, in che modo si può informare il consumatore sui vantaggi dell’uso del cashless? Sicuramente attraverso la comunicazione, sia mediante i canali ufficiali che sulle stesse postazioni, dove sono presentate le modalità d’uso del sistema ma anche i vantaggi. Inoltre, saremo sul luogo per verificare la funzionalità e supportare i nostri utenti. Il primo vantaggio del cashless è sicuramente quello di non dover reperire monete per poter prendere un caffè o uno snack; un altro significativo vantaggio è la restituzione dei soldi in caso di non erogazione. Come sappiamo, quando si acquista un prodotto con le monete, se la macchina non eroga, il consumatore perde i soldi; invece, con i sistemi digitali l’addebito viene effettuato solo ad avvenuta erogazione. Inoltre, le macchine sono più smart, non hanno bisogno di blindatura e pertanto
sono anche più invitanti per il consumatore che magari, può assistere al processo di erogazione del caffè avendo davanti una macchina con la porta trasparente, che mostra il caffè contenuto all’interno e come dai grani macinati al momento viene erogato il suo espresso in tazza.
leader per i pagamenti cashless, che ci è sembrato il più affidabile e semplice da usare attraverso la sua app, oltre che il più conveniente per il consumatore, un punto molto importante perché l’abitudine all’uso del cashless si diffonda sempre di più.
E i vantaggi per il gestore? Sono tanti i vantaggi anche per il gestore. Il primo riguarda furti e vandalismo: se la macchina non ha monete all’interno è più difficile che venga presa d’assalto, come purtroppo oggi capita quotidianamente. Certo poi ci sono i vandali per vocazione, i loro atti violenti sono fini a se stessi… ma sicuramente gli episodi si ridurrebbero drasticamente. Questa tipologia di distributori, inoltre, rappresenta un miglioramento del servizio vending, più veloce e sicuro, e un approccio diverso e nuovo alla vendita: pensiamo solo alla possibilità di vendere a prezzi decimali impossibili attualmente, come ad esempio 0,69 o 0,48 centesimi. Certo, il gestore sostiene costi di transazione ma, facendo due conti, si arriva facilmente a concludere che costa meno il transato rispetto alla gestione del denaro. Quali forme di pagamento sono accettate? Le macchine accettano qualsiasi sistema di pagamento contactless, comprese le carte di credito e debito contactless, purché facciano parte dei circuiti VISA e Mastercard. Abbiamo poi implementato il sistema Satispay,
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È fiducioso da questo punto di vista? L’operazione che ci ha visto protagonisti insieme a Satispay e Nescafè, ha riscontrato da parte di tutti un riscontro molto positivo e suscitato grande interesse. Quello che dobbiamo convincere è il grande pubblico e questo è il passo più importante, poiché in Italia siamo ancora abbastanza riluttanti sull’uso delle carte. È fondamentale in questa fase, far comprendere agli utenti che il pagamento è sicuro, che avviene direttamente con le banche e che non ci sono rischi per i dati sensibili. Se riusciamo a fare questo abbiamo raggiunto l’obiettivo. Al Passante ferroviario ci sono molti pendolari che passano quotidianamente, soprattutto tanti giovani che vanno a scuola o al lavoro e usano le macchine. Loro sono i più entusiasti e noi siamo fiduciosi che anche gli altri frequentatori delle stazioni, vedendo usare le macchine con questi sistemi, si convincano e lo facciano. Così come speriamo che anche altri gestori applichino sistemi cashless: ce lo diciamo sempre noi del Settore, ma poi non si ha il coraggio di provare. Non ha senso che Serim sia l’unica a farlo, se lo fanno tutti i gestori la gente è più fiduciosa e si abitua giorno per giorno all’uso dei pagamenti digitali. Il suo, quindi, è un invito ai colleghi a compiere passi coraggiosi come quello di Serim? Sicuramente! Le battaglie si vincono facendo gioco di squadra. Quella contro l’uso del contante, con tutti i vantaggi che abbiamo detto, non può essere solo di una piccola parte dei gestori. È necessario che si percorra questa strada tutti insieme, che il cashless diventi una cultura per il Settore, che si comprenda che le potenzialità sono enormi: ci svezziamo dalle monete per entrare in una dimensione digitale che può portare solo vantaggi per noi e soprattutto per i nostri consumatori.
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ALESSANDRO BOTTAZZI BEVERAGE MANAGER
Un vending smart come quello proposto da Serim non poteva non attrarre un brand come Nescafè, leader indiscusso da 80 anni per il caffè liofilizzato, e che da un paio di anni ha ampliato il proprio portafoglio inserendo caffè in grani, destinati al comparto del fuoricasa, inteso come Ho.Re.Ca. e Vending. La soluzione digitale installata all’interno del Passante ferroviario di Porta Venezia ha creato l’occasione giusta per Nescafè per entrare nella Distribuzione Automatica con un prodotto premium. Ne parliamo con Alessandro Bottazzi, Beverage Manager Nescafé.
Questo è il nostro target di riferimento. Questa partnership è il primo passo verso il Vending con Nescafé in grani, canale nel quale siamo già leader con Snack e Bevande, prima di tutto per il rapporto di collaborazione che si è istituito con Serim e poi perché si tratta di Vending pubblico, il target che ci interessa raggiungere. Dopo 80 anni di caffè solubile Nescafè è identificato con questa tipologia di caffè. Come far comprendere al consumatore che si tratta di caffè in grani? Quello che noi vogliamo far comprendere è che il nostro portafoglio si allarga con il caffè in grani, ma non cambia direzione. Il caffè in grani si affianca al solubile, mantenendo la qualità superiore Nescafè, accreditata in tanti anni di presenza nel mercato. Nescafé è caffè espresso, è caffè americano o caffè aromatizzato, l’importante è la coerenza della nostra proposizione Al consumatore interessa la qualità del prodotto finale, l’esperienza complessiva di consumo, su quella ci focalizziamo.
Com’è nata la partnership con Serim? Lavoriamo da anni con Serim, che ha visto l’opportunità di Nescafé in grani come opportunità per coinvolgere consumatori nuovi. Abbiamo cominciato a collaborare e, quando si è presentata l’occasione giusta, l’abbiamo colta. Sono passati due anni dal lancio del caffè in grani. Quali cambiamenti ci sono stati in questi due anni? Abbiamo consolidato la nostra presenza nel circuito degli hotel, dove abbiamo avuto ottimi riscontri sia qualitativi che di servizio. La sfida ora è di allargarci anche ad altri segmenti di altri canali, come bar e Vending. Ci riferiamo però a un Vending che è un passo avanti rispetto a quello tradizionale, dove i due fattori principali non siano il prezzo basso e distributori automatici di vecchia generazione. Noi di Nescafè ci rivolgiamo ad un target di consumatori disposti a pagare di più per un prodotto di fascia alta erogato da macchine smart, tecnologicamente avanzate e posizionate in location di alto transito come aeroporti, stazioni, università.
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ANDREA ALLARA
CHIEF BUSINESS DEVELOPMENT OFFICER DI
Satispay è una piattaforma di mobile payment indipendente dalle carte di credito e di debito, che può essere utilizzata da chiunque, con qualunque conto corrente bancario. Permette di pagare nei negozi fisici e online, includendo nella categoria dei negozi fisici anche le vending machine. I suoi punti di forza sono la sicurezza delle transazioni e la semplicità e la velocità d’uso attraverso l’app da scaricare gratuitamente sul proprio smartphone. Con pochi tap e senza l’uso di carte di credito, le operazioni di acquisto vengono concluse nel giro di pochi secondi, una prerogativa indispensabile quando si tratta di acquisti on-the-go, come quelli effettuati alle vending machine, soprattutto se installate in locazioni pubbliche. Per il consumatore non sono previsti costi aggiuntivi, se non quelli della spesa sostenuta; per i gestori Satispay rappresenta un'opportunità di convenienza imperdibile: se il costo delle transazioni con carta di credito rappresentano un deterrente all’uso del cashless, la semplicità e la comodità di Satispay sono di contro un incentivo per i consumatori. Approfondiamone i dettagli con Andrea Allara, Chief Business Development Officer di Satispay. Com’è nato l’accordo con Serim? Serim si è indirizzata verso un concetto di distributore automatico totalmente cashless e la scelta di Satispay è stata una naturale conseguenza, essendo in Italia leader per i pagamenti cashless nei negozi e nel Vending. Siete quindi già presenti nel Vending? Sì, negli ultimi 9 mesi abbiamo dato quasi 2000 dispositivi Marte per la connessione di macchine non connesse e ne abbiamo attivato circa 1000 tramite API. Ma questo è solo l’inizio: l’accordo con Serim accelererà
il nostro processo di accreditamento nel Settore Vending italiano, che è il più grande d’Europa. Torniamo alla presentazione del Digital Vending del Passante ferroviario di Porta Venezia. Qual è la sua impressione? La presentazione è andata molto bene, la partnership tra i tre brand è piaciuta, così come è piaciuta l’idea di un Vending completamente cashless. Come Satispay abbiamo ricevuto tantissimi riscontri: ci conoscevano molto bene e ci hanno fatto tante domande, il che significa che c’è molta curiosità su questa novità e molto interesse, che fanno propendere per un’evoluzione positiva del sistema. In buona sostanza, quella di Serim è stata una felice intuizione che il tempo confermerà. Per quanto riguarda i sistemi Satispay già attivi sui distributori automatici di alcuni gestori, quali dati ci può fornire? Uno su tutti riguarda i dati Satispay nel contesto vending privato: dopo due mesi dall’attivazione di Satispay sulla vending machine, in media il 20% dei clienti usa Satispay e nelle postazioni più virtuose si arriva al 40% con picchi del 60%. Ciò significa che in due mesi il gestore va a dimezzare il costo di gestione della moneta su un quinto dei suoi clienti. Ciò è agevolato anche dal fatto che noi diamo ai gestori due strumenti che incentivano
all’uso di Satispay. Il primo strumento è un codice Promo SNACK del valore di 5 euro che il gestore comunica sulla macchina attraverso apposito adesivo, per cui il cliente che si iscrive con quel codice ha diritto a 5 euro da utilizzare per fare acquisti entro due settimane dall’attivazione. Abbiamo appurato che il 90% dei clienti che si iscrivono con quel codice effettivamente utilizzano il bonus e spendono i 5 euro sul distributore automatico. In più c’è lo strumento del cashback da poter attivare sulle vending e quindi Satispay diventa il sistema più conveniente rispetto agli altri perché, grazie a questi incentivi, si velocizza ulteriormente l’adozione del cashless e in tanti casi si raddoppiano i pagamenti effettivi. Una volta raggiunta una platea consistente che utilizza Satispay, il gestore avrà ammortizzato i costi relativi al dispositivo e risparmia sui costi del trattamento del denaro finora sostenuti. Il codice promo SNACK è stato creato ad hoc per Serim? No, è un codice che Satispay offre a tutti i nuovi iscritti al sistema e che, nel caso del Vending, viene apposto sulle macchine dei gestori, dove poi gli iscritti a Satisapy possono utilizzarlo per i loro acquisti. È un investimento che Satispay ha scelto di allargare al Vending per far conoscere il nostro sistema e permettere al gestore di beneficiarne direttamente sulle sue macchine. Come lei ben sa, il parco macchine dei gestori italiani è costituito da un alto numero di d.a. di vecchia generazione. Si può applicare Satispay su queste macchine? Come accennavo, possiamo digitalizzare le vending tradizionali attraverso l’applicazione del nostro dispositivo Marte, sviluppato in collaborazione con mcf88. Si tratta di un’interfaccia universale che va installata all’interno del distributore automatico, operazione che si svolge in soli 3 minuti. Dopo di che Marte va configurato o con una connessione MDB-MDB o con una connessione EXE-MDB o ancora con una connessione EXE-EXE. Il tutto si completa con il software dedicato, sviluppato da mcf88.
Ciò significa che l’utilizzo di Satispay permette di godere dei benefici dell’Iper ammortamento che, nella finanziaria di quest’anno si è trasformato in credito d’imposta? Sicuramente sì. Il nostro sistema rientra tra i beni agevolabili compresi nel Piano Nazionale Impresa 4.0 e questo costituisce un ulteriore vantaggio per il gestore. Tra l’altro, essendo diventato credito d’imposta, rispetto alla formula dell’Iper ammortamento si sono accorciati i tempi di recupero del beneficio, il che rende la digitalizzazione ancora più interessante per i nostri gestori.
LE AZIENDE PARTNER
Serim srl, azienda italiana attiva nel settore della Distribuzione Automatica di bevande e alimenti, nasce nel 1979 da una società di mense del milanese, volta ad espandere il proprio business. Bruno Mazzoleni allora ventisettenne, con tanta energia, una certa esperienza tecnica e una formazione commerciale cominciò l’impresa in un percorso di crescita lenta ma solida, plasmata sul motto “costruire e consolidare”. Senza pazzie, senza voli pindarici, mettendo insieme mattoncino dopo mattoncino è stato creato nel tempo un team di collaboratori affiatato ed entusiasta, sempre più giovane e competente. Serim ha compiuto 40 anni, festeggiati il 28 settembre 2019 con grande coinvolgimento di collaboratori e partner, conta otto differenti filiali e alla Distribuzione Automatica ha aggiunto le divisioni Bar e Catering. La crescita di Serim si basa su un forte impegno in attività di carattere sociale, ambientale e di ricerca tecnologica, per fornire un servizio pensato appositamente per l’utente, per soddisfarne necessità e garantire un’esperienza coinvolgente.
È sicuramente uno dei brand commerciali più conosciuti al mondo dove è leader da oltre 80 anni con il suo caffè liofilizzato. Un primato conquistato grazie ad una capacità costante, dimostrata sin dall’inizio dell’attività, di andare incontro alle esigenze più diverse del mercato. Tutto iniziò nel 1938, quando il Brasile venne colpito da una pesantissima crisi di vendite di caffè: le scorte nei magazzini erano ingenti e occorreva trovare un modo per smaltirle. Il governo brasiliano decise di ricorrere all’aiuto della svizzera Nestlé che, studiando “il caso”, trovò nella solubilizzazione una possibile soluzione del problema. Si trattava di un procedimento non semplice perché si ottenesse il risultato ottimale. Pertanto, furono necessari 7 anni di test e sperimentazioni perché venisse prodotto il primo caffè solubile, che venne chiamato Nescafè e proposto in primo luogo ai consumatori svizzeri. La distribuzione via via si allargò alle nazioni confinanti e in soli due anni riuscì a servire 30 Paesi del mondo. Seguendo i trend di consumo, la ricetta del Nescafè ha subito qualche ritocco, come ad esempio l’eliminazione dello zucchero del 1952 e il lancio del decaffeinato due anni dopo. Con gli anni ’80 vi è stato il vero boom del Nescafè che, riconoscibilissimo nella sua iconica mug rossa, si è proposto ai consumatori con innovative miscele di caffè “ready to drink” e diversi caffè solubili aromatizzati. In Italia, Nescafè arriva ad inizio degli anni ’90, ricevendo un riscontro superiore alle attese, visto il dominio assoluto dell’espresso nel nostro Paese. Ma, in linea con la sua capacità di ascoltare il mercato, due anni fa Nescafè ha lanciato il suo caffè in grani dedicato ai canali del Fuori Casa ed oggi arrivato anche nella Distribuzione Automatica. Con circa 170 miliardi di tazze consumate ogni anno in 180 Paesi del mondo, Nescafè resta uno dei marchi commerciali globalmente più accreditati.
Si definiscono una squadra di folli, curiosi, creativi e entusiasti, in realtà è un team di giovani accomunati da un’ambiziosa mission: migliorare la vita di tutti rendendo finalmente semplice ed economico ogni pagamento. Per raggiungere quest’obiettivo si ispirano a 3 valori: Do it smart: farlo nel modo più intelligente. Be responsible: avere un impatto positivo per rendere il mondo un posto migliore. Believe: crederci e credere di essere capaci di farlo. Da qui è nato Satispay che migliora la vita di tutti i giorni, semplificando ogni pagamento e scambio di denaro. In costante evoluzione, Satispay viene continuamente aggiornato con nuove funzionalità correlate ai pagamenti, agli acquisti e ai servizi finanziari, tenendo sempre fede al proposito di generare un impatto positivo sulla vita delle persone.
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LA PASSIONE PER IL CAFFÈ DI GENERAZIONE IN GENERAZIONE
uidata oggi da Antonello Lee e Lina Oione, Intesa Caffè nasce nel 1999 come evoluzione di un percorso imprenditoriale familiare, iniziato alla fine dell’800 e che, con alterne vicende, ha visto passare il testimonial di padre in figlio, mantenendo saldo il core business dell’attività, ovvero il caffè. Importatori da generazioni di caffè e spezie, artigiani nella lavorazione della materia prima e oggi affermata realtà della piccola/media industria, i membri della famiglia Lee hanno saputo trasmettersi non solo la passione per il caffè, ma anche tutti quei valori umani che accompagnano l’attività imprenditoriale e che spesso non vengono apprezzati. Conosciamo meglio quest’azienda nell’intervista con Antonello Lee, Chief Executive Manager di Intesa Caffè srl.
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Intesa Caffè srl nasce nel 1999 sulla scorta della vostra lunga esperienza come importatori, attestandosi come azienda di trasformazione e lavorazione del caffè. Ci racconta il passaggio e come coesistono le due attività? Per rispondere a questa domanda, bisogna fare un salto nel passato. Era buona abitudine e tradizione antica, fino a 30/40 anni fa, che i proprietari dei bar si componessero loro stessi le miscele di caffè. Acquistavano, infatti, caffè crudi di varie origini, facendosi aiutare nella selezione dal torrefattore di fiducia, che poi provvedeva a tostarglielo, dandogli una miscela esclusiva. Indubbiamente, il barista di allora aveva una cultura caffeicola che via via col tempo è andata scemando. Nei decenni trascorsi, la nostra azienda ha continuato ad im-
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misura per la linea bar e ora anche il caffè porzionato. Quali sono i punti di forza dei vostri caffè? Sicuramente, la qualità incontrastata delle monorigini che usiamo che sono da noi selezionate già alla fonte, questo ci consente di creare miscele di caffè con un giusto equilibrio rapporto qualità/prezzo. Cosa proponete al comparto Serving? Abbiamo studiato 2 miscele dedicate al mondo Serving: la prima molto tradizionale dal gusto deciso, l’altra invece meno tradizionale e da un gusto particolarmente dolce.
portare caffè crudi di varie origini del mondo, utilizzando una parte di essi per le nostre tostature ai clienti bar e vendendone un’altra parte ad altre aziende di torrefazione. In sintesi, non è cambiato il nostro lavoro, ma bensì il cliente che acquista il caffè crudo. Come avviene la selezione delle materie prime e come nascono le miscele? La selezione delle materie prime, da sempre per noi avviene con un campione di stock-lot. Esso viene analizzato, tostato e testato, se lo stesso corrisponde ai parametri di quel tipo di caffè nelle sue proprietà organolettiche diamo l’ok per l’imbarco. Decenni di esperienza nel mondo del caffè verde ed una costante attività di monitoraggio e di controllo delle materie prime ci consentono di miscelare varie origini di caffè, creando miscele da gusti bilanciati ed aromatici. Sotto il vostro marchio societario sono riuniti più brand di caffè. Quali sono? Abbiamo ad oggi tre brand che ci rappresentano, la nostra linea principale Lee Coffee, Caffè Cito e Brunido Caffè. Inoltre, per alcune aziende prepariamo miscele su
Con il brand Lee Coffee avete approcciato il segmento del caffè porzionato e di quello in grani. Com’è nata l’idea? Con l’evolversi delle abitudini del consumatore finale è nata l’esigenza di rispondere con prodotti che fossero di facile e veloce utilizzo. Per questo motivo, abbiamo pensato di ampliare la nostra gamma, affiancando ai prodotti per il mondo Ho.Re.Ca. anche una nuova linea dedicata al Vending e al Serving. Tutto questo, mantenendo intatta la qualità che da sempre diamo al comparto dell’Ho.Re.Ca.
Quali referenze e sistemi proponete al canale? Preferiamo proporre innanzitutto caffè torrefatto in grani e cialde ESE 44 in carta filtro compostabile, ma siamo presenti comunque con tutta la linea del monoporzionato. Negozio specializzato o gestore? Quale crede sia oggi il miglior distributore del porzionato? In realtà, crediamo che entrambi siano ed abbiano raggiunto in quest’ultimo decennio dimensioni a volume di grandissima importanza. Crediamo però che il negozio specializzato nella vendita di porzionato stia raggiungendo un target molto importante, dovuto anche al fatto che riesce a garantire vantaggi organizzativi e una marginalità più elevata, che la grande distribuzione non riesce ad offrire.
Cosa pensa dell’e-commerce e come vi ponete di fronte a questo canale? L’e-commerce è senza dubbio il futuro oramai più prossimo nel nostro settore e non solo. Stiamo appunto per lanciare il nostro portale dedicato all’e-commerce e alla linea di tutta la nostra gamma, affinché tutti possano avere accesso ai nostri prodotti in maniera celere in tutta Italia. Come ci descriverebbe in sintesi l’azienda Intesa Caffè? Sostanzialmente la nostra è un’azienda giovane, dinamica e con tempi di risposta rapidi. Con quali progetti affrontate il 2020? Sicuramente, l’evento di rilievo è il lancio dei nostri prodotti nel mondo del Vending e nel comparto del monoporzionato. Contemporaneamente, saremo on-line con la nostra piattaforma di e-commerce, che ci permetterà di raggiungere i consumatori in maniera veloce e di far apprezzare le nostre miscele ovunque nel mondo.
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PRESIDENTE DI WATER TIME SRL
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ater Time è un’azienda specializzata nell’imbottigliamento e distribuzione di acqua di sorgente in boccioni e nell’installazione, nei locali destinati all’esercizio di attività commerciali, di refrigeratori di assoluta qualità certificata, a boccione e allacciati alla rete idrica. Con la sua attività, l’azienda, che dal 2002 fa parte del gruppo SEM, copre tutto il territorio italiano, avvalendosi anche della collaborazione di partner qualificati di fiducia. Qualità dei prodotti, attenzione al cliente, puntualità negli interventi di manutenzione e nella gestione delle sanificazioni degli erogatori sono i punti di forza di Water Time, che in poco più di 20 anni di attività ha saputo conquistare un’importante quota di mercato. Nonostante la grande diffusione degli erogatori a boccione, soprattutto nei luoghi di lavoro, siamo del parere che molti consumatori, pur facendone uso, non conoscano esattamente le caratteristiche dell’acqua di sorgente, spesso equiparandola alla normale acqua di rete. Per saperne di più, abbiamo intervistato Stefano Piccinini, presidente di Water Time. Ci illustra com'è strutturato il vostro servizio e ci descrive l'acqua EDEA? Water Time installa refrigeratori di qualità certificata sia a boccione che da allacciare alla rete idrica (POU - point of use). Al cliente viene richiesto un canone di noleggio comprensivo della manutenzione ordinaria e straordinaria, oltre agli interventi di sanificazione, che solitamente vengono effettuati due volte all’anno. Contestualmente, forniamo acqua di sorgente in boccioni a rendere da 18,9 litri e in boccioni non riutilizzabili da 5 e da 18 litri. I boccioni contengono acqua prelevata e imbottigliata, seguendo tutte le norme HACCP, dalla
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sorgente EDEA, che sgorga nel cuore del “Parco dell’Alto Appennino modenese” a circa 1000 m s.l.m. Water Time esegue controlli periodici alla fonte, oltre che su tutte le fasi della lavorazione, per garantire la qualità costante dell’acqua e il mantenimento delle sue caratteristiche naturali. Ciò premesso, ci spiega la differenza tra l’acqua di sorgente e le altre tipologie di acque? L’acqua EDEA è acqua di sorgente che rispetta le norme del D.L. n.176 del 08 ottobre 2011, in materia di acque minerali naturali. Queste ultime necessitano però anche
prendono un caffè o una bevanda al distributore automatico. È nelle nostre intenzioni, con queste ed altre iniziative allo studio, sviluppare un percorso di economia circolare che nel futuro prossimo darà i suoi risultati in termini di sostenibilità.
dello studio tossicologico e farmacologico e possono indicare in etichetta le loro caratteristiche salutistiche, annotazioni che non possono essere riportate per l’acqua di sorgente. Ancora diverse sono l’acqua destinata al consumo umano, quella comunemente definita potabile e che può a sua volta essere imbottigliata in boccioni, e l’acqua trattata. Volendo fare un paragone tra la nostra acqua di sorgente EDEA e un’acqua minerale naturale, gli elementi che fanno la differenza sono il basso contenuto di sodio e l’equilibrato contenuto di sali che compongono il residuo fisso a 180° mg/l 133 e la sua moderata durezza (11,2 F). Non basta che un’acqua sia leggera, è importante che sia equilibrata, e questa è la caratteristica che rende diversa la nostra acqua in boccioni, che risulta leggera e, allo stesso tempo, gradevole al palato. Water Time utilizza contenitori di plastica, un materiale oggi demonizzato. Ci parla del vostro impegno verso la sostenibilità? Water Time è un imbottigliatore che ha deciso di utilizzare il boccione a rendere, così come si fa con il vetro. Il nostro boccione in PET da 18 litri è infatti riciclabile e rinnovabile al 100% ma non è riutilizzabile come il boccione a rendere. Il nostro core business punta su quest’ultimo perché viene ritirato, sanificato e riempito nuovamente alla fonte, riducendo in tal modo il consumo di plastica vergine. Ricordo, infine, che Water Time è stata una delle prime società ad aderire al progetto RiVending, il progetto di recupero e riciclo di bicchieri e palette in plastica CONFIDA, COREPLA e UNIONPLAST. Per sostenere le esigenze del mondo del Vending, un comparto nel quale siamo presenti da ben 29 anni, abbiamo infatti aggiornato la nostra gamma, passando dal bicchiere da 20 cl in polipropilene, a quello in polistirolo, materiale riciclabile e rinnovabile al 100% e idoneo al progetto. I nostri bicchieri possono quindi essere conferiti nello stesso contenitore in cui i consumatori gettano bicchiere e paletta in polistirolo con i quali
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Water Time è promotore della manifestazione Acquafair, un evento B2B dedicato al mondo dell’acqua in boccioni e point of use. Quali sono gli obiettivi? Il Gruppo SEM fa parte di WI (Watercoolers Italia) dal 2002; abbiamo sempre creduto nell’associazione e abbiamo sempre partecipato a tutti i momenti ad essa legati. Farne parte, vuol dire sostenere l’associazione soprattutto in occasione di manifestazioni come questa. Acquafair 2020 si articolerà in Congresso ed Expo concentrati in un’unica giornata di aggiornamento, business e networking. A prendere parte ad Acquafair saranno le aziende che aderiscono a Watercoolers Italia, insieme agli altri operatori della filiera e del vending, per una panoramica completa di prodotti, servizi e sistemi innovativi per il comparto, dove operatori e professionisti potranno avviare e approfondire partnership e relazioni commerciali. In programma nella giornata di mercoledì 4 marzo anche conferenze e workshop formativi, a ingresso libero per gli operatori, su questioni igienico sanitarie, legislative e tecniche legate al mondo dell’acqua da bere. Per concludere, ritiene che il mercato dell’acqua in boccione abbia ancora margini di crescita? Guardando ai numeri, ritengo che ci sia ancora possibilità di crescita, anche se non con i ritmi del decennio scorso. Quel che vedo è stabilità: chi usa il sistema boccione a rendere è soddisfatto e continua a farlo, anche in considerazione del fatto che l’acqua di rete non è sempre di buona qualità. L’acqua di sorgente è sicuramente una garanzia per la sicurezza e la salute dei consumatori.
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MILANO 4 MARZO 2020
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i terrà a Milano il 4 marzo la terza edizione dell’unico evento espositivo e congressuale in Italia dedicato alla filiera di produzione e distribuzione dell'acqua da bere in “boccioni” e “point of use”. Ad affiancare la rassegna espositiva il corso di formazione e aggiornamento sugli erogatori collegati alla rete idrica e sulla loro gestione in situazioni critiche. Il biglietto da visita di Acquafair è doppio. Al successo delle due precedenti edizioni si aggiunge la garanzia di Watercoolers Italia, l’associazione delle principali aziende italiane del settore dell’imbottigliamento e della distribuzione dell’acqua di qualità, che promuove e organizza l’evento fin dal 2017. Quest’anno Acquafair può anche contare sul sostegno dei Diamond Partner Blupura, Culligan e Water Time oltre che dei Partner Gasmarine, Imago e H2O.
All’area expo ad ingresso gratuito si affiancherà il corso a pagamento a cura di Giorgio Temporelli, esperto di igiene, normative e tecnologie per il trattamento delle acque. Il convegno “Sicurezza e gestione degli erogatori collegati alla rete idrica”, sulla base delle indicazioni del Piano di Sicurezza Alimentare per gli impianti collegati alla rete idrica, offrirà un excursus su tutte le modalità per gestire correttamente gli erogatori, con l’obiettivo di offrire soluzioni che riducano al minimo la probabilità di un evento dannoso e che comprovino la conformità ai massimi requisiti di sicurezza applicabili. Il corso fornirà linee guida chiare e funzionali su come gestire le situazioni critiche, oltre ad indicazioni per i clienti utili a evitare falsi allarmi e ripercussioni sull’intero mercato.
La manifestazione, che con il 2020 si trasferisce nella prestigiosa sede di Palazzo delle Stelline nel centro storico di Milano, si prepara ad accogliere le aziende che aderiscono a Watercoolers Italia, insieme agli altri operatori della filiera e del vending, per una panoramica completa di prodotti, servizi e sistemi innovativi per il comparto. Ad attendere operatori e professionisti non solo l’opportunità di stringere relazioni e contatti commerciali, ma anche un importante momento formativo.
“Acquafair rappresenta per tutti gli attori del settore dell’acqua da bere un momento da dedicare al networking, alla formazione e allo sviluppo del business. La nuova, centralissima, location contribuirà sicuramente alla crescita dell’evento, affinché possa rendersi sempre più determinante per lo sviluppo del comparto, a livello nazionale e non solo”, commenta Marzia Mariotti, marketing and communication manager di Culligan Italiana e presidente di Watercoolers Italia.
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L’ESPERIENZA D’ACQUISTO E IL NEGOZIO AUTOMATIZZATO
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istituto di ricerca Capgemini ha pubblicato il rapporto “Smart Stores - Rebooting the retail store through in-store automation” (Smart stores, il riavvio dei negozi al dettaglio tramite l’automazione in-store), che analizza il rapporto tra i consumatori e il punto vendita in cui fanno acquisti. La ricerca è stata condotta su un campione di oltre 5.000 consumatori e 500 dirigenti d’impresa, distribuiti in Nord America, Europa e Asia. Il focus principale è lo smart store, ovvero il negozio automatizzato, e la percezione dell’esperienza d’acquisto rispetto al negozio tradizionale e all’e-commerce. Si è scoperto che la maggior parte dei consumatori (59%), che hanno già visitato un negozio dotato di sistemi di automazione, preferisce fare acquisti presso un rivenditore di questo tipo, rispetto a uno che ne è sprovvisto. Questa percentuale sale al 67% nei giovani d’età compresa tra i 22 e i 36 anni. La maggior parte dei consumatori ritiene che l'automazione possa aiutare a risolvere i problemi che si incontrano all'interno del punto vendita, tra cui lunghe code alle casse (66%), difficoltà nel localizzare i prodotti (60%) e mancanza di disponibilità degli stessi (56%).
L’esperienza d’acquisto negli smart store è preferita per la capacità di ridurre gli sprechi alimentari (69%) e i materiali di consumo, come gli scontrini cartacei (63%), di migliorare l’efficienza energetica (58%) e di fornire informazioni sulla sostenibilità dei prodotti (52%).
Queste caratteristiche spingerebbero una buona fetta degli abitudinari degli acquisti on-line (46% che sale a 55% per i Millennials) a spostare verso il negozio fisico una parte dei loro acquisti (tra il 20 e il 25%), purché sia automatizzato. Grazie a questa nuova tendenza, gli smart store stanno registrando un incremento del numero di visite in negozio (+11%); maggiore anche il tempo passato tra gli scaffali (+10%) e il numero di vendite (+11%) rispetto al commercio al dettaglio sprovvisto di automazione o parzialmente automatizzato. Ciò nonostante, solo una parte dei retailer (40%) consi-
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dera l’automation prioritaria, una percentuale variabile a seconda del genere venduto: maggiore per il comparto alimentare (47%), più bassa per l’elettronica (21%). In conclusione, l'automazione offre prospettive entusiasmanti alla vendita al dettaglio: riduce i costi, rende i dipendenti più produttivi e migliora l'esperienza del cliente. Alla luce di questi dati, l'automazione può aiutare i rivenditori a mantenere la propria quota di mercato e può rappresentare un vantaggio competitivo rispetto al negozio digitale. I rivenditori devono considerare l'automazione come un imperativo strategico, costruirla attraverso gli occhi dei consumatori, raccogliere dati ed utilizzarli per costruire un modello operativo automatizzato e rassicurare i dipendenti attraverso la formazione e la riconversione dei ruoli. Senza questi passaggi, l’automazione resta un elemento marginale del gioco e non la molla del cambiamento.
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IL NEGOZIO AUTOMATICO DEL FUTURO
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a sua presentazione ufficiale al mercato italiano degli operatori professionali è avvenuta in occasione dell’ultima edizione di HOST, dove DA Design Group ha messo in vetrina le sue soluzioni d’arredo eleganti e funzionali, pensate per la pausa ristoro negli ambienti di lavoro. Tra esse la novità My Space, una struttura che si rifà ai convenience store, ovvero quei punti vendita allocati all'interno delle aziende e molto diffusi all’estero, che in uno spazio ridotto riescono ad offrire una gamma più o meno ampia di referenze, alimentari e non. My Space è sicuramente un concept d’ispirazione internazionale, come ci spiega Dino Porrello, CEO di DA Design Group. Com’è nato il progetto My Space? Il concept del micromarket My Space era in cantiere già da qualche anno ed è nato dall’osservazione e dalla conoscenza dei territori europei, dove questo tipo di Market è già diffuso, in particolare nel mercato inglese e nel nord Europa. Noi della DA Design abbiamo presentato il nostro micromarket circa un anno fa in un contesto europeo, poiché allora in Italia non si sentiva ancora interesse per questa tipologia di punto vendita automatico. A distanza di solo pochi mesi, le cose sono e stanno cambiando e anche da noi è nata una grande attenzione per il concept, sia da parte delle società di gestione, che da
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parte delle grandi aziende, interessate a installare all’interno delle aree lavoro uno spazio dedicato al ristoro dei dipendenti e alla vendita di prodotti. Qual è la vostra offerta? Bisogna fare una distinzione. Laddove la richiesta ci viene fatta dall’operatore del Vending, noi offriamo la soluzione d’arredo, sviluppata sulla base del progetto che il gestore ha realizzato, analizzando le esigenze di questa o quella postazione. Invece, se la richiesta ci viene fatta dall’utilizzatore finale, siamo noi che andiamo ad individuare, anche in base all’area geografica, l’operatore che possa lavorare in partnership con noi, di modo che la nostra soluzione d’arredo, una volta installata, venga seguita da un professionista della Distribuzione Automatica. In questo caso, quindi, offriamo un pacchetto completo. Quali sono i punti di forza della struttura? Il fatto che il nostro concept sia una novità per il mercato italiano, è già di per sé un punto di forza, capace di attrarre le grandi compagnie, che vogliono offrire ai propri dipendenti un servizio innovativo rispetto alla semplice pausa caffè, ed offrire un servizio aggiuntivo che vada nella direzione del welfare aziendale e del benessere del dipendente stesso. Questo anche grazie ad un’offerta di referenze sicuramente più ampia rispetto a quella tradizionale delle vending machine, e che annovera anche
prodotti particolari, come ad esempio quelli salutistici. Altri punti di forza sono la versatilità e la possibilità di personalizzazione in base agli spazi disponibili e alle esigenze del cliente. Si tratta quindi di una soluzione modulare, facilmente assemblabile, modificabile in maniera semplice e veloce se le esigenze dovessero cambiare e, cosa che non guasta, bella da vedere. La personalizzazione comprende logicamente anche il design e la grafica, i colori, i materiali, gli accessori che eventualmente si volessero inserire, come ad esempio un angolo per la raccolta differenziata dei rifiuti, tema oggi molto importante, oppure Monitor Tv, USB Charge, e quindi comfort rivolti sempre all’utente finale.
Attualmente, chi sono i vostri partner e i quali i vostri competitor? Non abbiamo una vera e propria partnership con operatori specifici, ma ne creiamo di volta in volta in base al territorio nel quale la nostra soluzione d’arredo andrà collocata e in base alle segnalazioni che ci vengono fatte. Per quanto riguarda i competitor, posso senza dubbio affermare che in Italia non ne abbiamo, o meglio non vi sono aziende che possano offrire soluzioni d’arredo, di design e di accoglienza per il Vending complete e trasversali come le nostre. In Europa ci andiamo a confrontare con dei fornitori locali, ma quello che ci distingue è che noi siamo in grado di lavorare direttamente sia in Italia che all’estero. Per i gestori italiani My Space rappresenta una nuova opportunità di business e una diversificazione del servizio e dell’offerta in un mercato molto competitivo. C’è poi da considerare che l’utente finale è maggiormente stimolato, attraverso l’offerta di un’ampia gamma prodotti, a “spendere” di più. Il concept My Space è più Ho.Re.Ca. o più Vending? È un bel compromesso! My Space va a integrarsi con un servizio di Retail, avvalendosi però del concetto di Distribuzione Automatica. Nel caso specifico dello standard del micromarket, il servizio non passa più attraverso la vending machine, ma attraverso lo scaffale automatico. In qualche modo il distributore viene sostituito dallo scaffale automatico oppure vi sono alcune soluzioni che prevedono l’integrazione dello scaffale col distributore automatico. Inoltre, all’interno del micromarket è previsto uno spazio per il consumo on site delle bevande calde, che possono essere erogate da un distributore automatico o da una macchina per il caffè semiautomatica, integrata al Micro Market. Volendo riassumere il concept in una frase, potremmo dire che è un’integrazione dell’automatismo del Vending all’interno di un comparto del micro Retail.
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FOODIE’S IL MICROMARKET DEDICATO ALLE AZIENDE
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el 2017 Gruppo Argenta e Tramezzino.it siglano un accordo con l’obiettivo di sviluppare il brand FOODIE’S nelle principali città italiane attraverso gli Store FOODIE’S, un concept dedicato a chi ama nutrirsi in maniera sana, genuina e di qualità. Il servizio si contraddistingue per la preparazione artigianale e quotidiana dei prodotti, consegne rapide e puntuali. In seguito al riscontro positivo ottenuto dagli Store, ci si è chiesto: perché non riportare lo stesso concept all’interno delle aziende? Da questa idea è nato il format MicroMarket FOODIE’S, un vero e proprio shop aperto 24 ore su 24 all’interno delle aziende, che ai servizi della pausa caffè aggiunge quelli della spesa veloce, con tutto ciò che serve per la colazione, un break, il pranzo o un take-away per la sera sempre a portata di mano. MicroMarket FOODIE’S è la risposta alle esigenze di aziende particolarmente attente al benessere dei propri dipendenti e alla promozione di attività atte ad aumentare “l’ingaggio” degli stessi. Approfondiamo gli aspetti di quest’innovativo format, rivolgendo alcune domande a Caterina De Luca, Direttore Marketing di Gruppo Argenta. Ci descrive il concept FOODIE’S? MicroMarket FOODIE’S è un’idea eccezionalmente innovativa. È il nuovo modo di fare ristorazione aziendale in un mondo sempre frenetico e di corsa, che però non vuole fare a meno della qualità e del mangiar bene.
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Noi siamo una soluzione alternativa al food delivery, con la differenza che ciò che vuoi lo trovi direttamente nel tuo ufficio senza necessità di dover fare un ordine. Il nostro è un vero e proprio “Grab&Go” al pari di molte soluzioni più o meno automatizzate, che nell’ultimo periodo stanno prendendo sempre più piede in molte città europee. Inoltre, siamo fieri del fatto che nel 2019 il nostro MicroMarket FOODIE’S si sia aggiudicato il prestigioso riconoscimento “Customer Initiative of the Year” da parte dell’Associazione Europea del Vending (EVA). Quante e quali categorie merceologiche comprende? Le categorie merceologiche sono molteplici: dai classici snack alle bevande fredde, caffè e bevande calde di qualità (qui potete assaggiare un vero cappuccino come quello del bar), ma anche piatti freschi, facili da scaldare, insalate, prodotti per il personal care e tutto quello che la nostra esperienza ci suggerisce di testare! Come vengono gestiti i rifornimenti e la catena della logistica? I rifornimenti vengono gestiti con personale dedicato ai MicroMarket per quanto riguarda la parte di snack, bevande e cibi con shelf life più lunga. Tutti i prodotti freschi vengono quotidianamente preparati dal nostro laboratorio e riforniti da personale dedicato nel completo rispetto della catena del freddo per garantire sempre ai nostri clienti la massima qualità.
Il MicroMarket FOODIE’S e l’intero allestimento hanno un design minimal e fresco. Da cosa nasce questa scelta? Vogliamo essere vicini al consumatore sempre più attento e sempre più smart. Le abitudini di consumo sono cambiate e abbiamo dovuto anche analizzare dettagliatamente gli spazi che il cliente concede per il Micro Market. Proprio per questo motivo abbiamo optato per soluzioni minimal ma funzionali. Abbiamo molte possibilità per andare incontro anche alle esigenze di clienti con location più piccole. Ci piace pensare che la pausa deve evolversi assieme al consumatore e per questo motivo siamo sempre molto attenti a studiare e progettare dei moduli ad hoc per ogni esigenza. In che modo vengono gestiti i pagamenti? Pagare è davvero molto semplice! Installiamo una cassa automatica non molto diversa da quella che troviamo nei supermercati quando andiamo a fare la spesa. Al momento dell’installazione il nostro personale segue l’utenza per spiegare come creare un proprio account e procedere al pagamento. L’utente a quel punto può utilizzare tutti i sistemi di pagamento possibili, contanti, cashless, buoni pasto. Basta un dito e il gioco è fatto!
molte realtà aziendali e noi siamo pronti a fornire la soluzione giusta! Foodie’s è adatto anche alle piccole aziende? Abbiamo dei format studiati su misura anche per le locazioni più piccole. Chiaramente, in quel caso, abbiamo bisogno di stimare bene i volumi minimi. Non vogliamo rinunciare alla qualità e per farlo dobbiamo analizzare molto bene le richieste che arrivano dai clienti. Ritiene che l’Italia sia pronta per la vostra innovazione? Credo che il consumatore sia pronto e attenda solo proposte come questa. Ci sono molte aree in Italia, Milano in primis, che strizzando l’occhio alle abitudine europee, vogliono sperimentare concept innovativi. Dobbiamo essere bravi a trasmettere ai clienti il valore aggiunto di questa idea e la percezione estremamente positiva che ne hanno i dipendenti. Noi accettiamo la sfida e siamo sicuri di vincerla! Quali obiettivi vi siete posti per il futuro prossimo? Sicuramente, il primo obiettivo è quello di crescere nel numero di MicroMarket installati, ma soprattutto imparare dall’esperienza di questo primo anno per migliorare sempre di più la qualità del servizio che eroghiamo. Direi che i nostri obiettivi sono legati a questo: migliorarci per offrire una pausa sempre più con il sorriso!
Ci parla della partnership con 365 Retail Markets? Negli Stati Uniti i MicroMarket sono già da tempo un concept retail diffuso, che permette di offrire una soluzione ottimale per le diverse realtà aziendali. Gruppo Argenta, da sempre alla ricerca di soluzioni innovative per i propri Clienti, ha siglato una partnership per l’Italia con 365, azienda leader in USA per l’hardware e software dei MicroMarket. Più del 50% dei MicroMarket aperti negli USA sono di 365. Quali caratteristiche deve avere la location giusta per il vostro format? La location tipo è la media/grande azienda con un'attenzione particolare alle tematiche di welfare. Ad oggi dare più servizi ai propri dipendenti è una mission per
I PUNTI DI FORZA DEL MICROMARKET FOODIE’S • SEMPRE APERTO E ATTIVO; • SISTEMA DI PAGAMENTO CON CASSA AUTOMATICA FACILE E VELOCE; • POSSIBILITÀ DI FARE UN BREAK SANO ANCHE SENZA USCIRE DAL LUOGO DI LAVORO E SOPRATTUTTO FARE LA SPESA “AL VOLO” ALLA SERA PRIMA DI ANDARE A CASA; • ALIMENTI FRESCHI E SALUTARI CON CONSEGNA GIORNALIERA; • AMPIO ASSORTIMENTO DI PRODOTTI OFFERTI; CREAZIONE DI UNO SPAZIO ACCOGLIENTE E CONFORTEVOLE PER LA PAUSA DEI PROPRI DIPENDENTI PER UN MOMENTO DI BREAK DAVVERO DIFFERENTE E COINVOLGENTE • MASSIMA SICUREZZA CON LA VIDEOSORVEGLIANZA H24.
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LA TECNOLOGIA DELLO SMART STORE
e tecnologie dei convenience store stanno cambiando il futuro dell'industria dei distributori automatici. La domanda di micromarket cresce ogni giorno e gli operatori del Vending potrebbero rischiare di perdere clienti semplicemente perché non sono in grado di fornire loro le ultime innovazioni. Un micromarket può essere una grande aggiunta all’offerta dei distributori automatici tradizionali, che sono limitati per quantità e varietà della proposta, purché rispettino gli automatismi del Vending, ovvero che non siano presidiati, che diano al cliente l’opportunità di scegliere i suoi acquisti liberamente e velocemente, in modo che possa ritornare subito alle sue attività. Fondamentale che la fase di check-out sia automatica e rapida, senza attesa alle casse e in grado di accettare pagamenti digitali, piuttosto che contanti. Su queste basi, 365 Retail Micromarkets ha sviluppato una tecnologia per i sistemi di pagamento che semplifica e velocizza gli acquisti ed è dotata di una versatilità che la rende applicabile sia al Vending tradizionale che ai micromarket, di qualsiasi dimensione essi siano. I clienti, infatti, creano un unico account (Global Market Account) al quale è collegata l’app 365Pay che offre ai clienti la possibilità di aggiungere credito, visualizzare la cronologia degli acquisti, pagare in tutti i punti vendita automatici dotati della tecnologia 365 Retail Markets, ovunque essi siano. A sua volta, il gestore risparmia sui costi delle transazioni, può lanciare programmi fedeltà e campagne di marketing, profilare i clienti, ricavandone dati statistici. Nato nel 2008 dall’entusiasmo di 3 amici riuniti in un garage, 365 Retail Markets ha sviluppato in pochi anni tecnologie all’avanguardia per i convenience store, evolvendole continuamente in base alle esigenze delle attività a cui sono destinate. La prima tecnologia sviluppata e diffusa globalmente è stato il Gen3 Kiosk, il concept del moderno micromarket e la migliore soluzione per chi preferisce opzioni cashless. Oltre ad essere una soluzione versatile, adatta a più tipologie di attività commerciali, Gen3 Kiosk consente pagamenti cashless con lettore di impronta digitale, lettore di carte con crittografia end-to-end o scansione di account GMS con l’App 365Pay. Dalla sua evoluzione è nato Gen3C Kiosk, la versione disegnata esclusivamente per i micromarket, usata in tutto il mondo e sviluppata per offrire un’esperienza
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d’acquisto intuitiva ed un servizio di vendita veloce. Grazie alla sua modularità, Gen3C può essere configurato sia per accettare contanti che in versione completamente cashless. Dedicato alle postazioni O.C.S., è stato poi sviluppato 365Inside, un dispositivo compatto plug-and-play che si inserisce all’interno della vending machine o della macchina per il caffè e che permette al consumatore di pagare velocemente usando l’app per smartphone 365Pay. Queste tecnologie sono abbinabili ad un ulteriore prodotto sviluppato da 365 Retail Markets, 365Beacon che velocizza le operazioni di checkout ed elimina le code alle casse, consentendo ai consumatori di scansionare e pagare facilmente i prodotti tramite una connessione Bluetooth all'app 365Pay.
I punti di forza della tecnologia sviluppata da 365 Retail Markets sono senza dubbio la semplificazione di tutte le operazioni di acquisto per il cliente e la possibilità per i gestori di accrescere il business della semplice vendita attraverso distributori automatici, grazie ad installazioni di micromarket che offrono maggiore varietà e quantità di prodotto e che, essendo completamente automatizzati nelle fasi di checkout, semplificano la vita dei consumatori. È vero che ci sono costi iniziali da affrontare, ma è anche vero che si assicurano agli operatori ulteriori vendite mensili e una maggiore marginalità. 365 Retail Markets sarà a Venditalia per presentare le sue soluzioni ai gestori italiani, all’interno della più importante manifestazione europea del Vending.
LA CONTINUITÀ DEI VALORI NEL PASSAGGIO GENERAZIONALE
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iamo in Sicilia, in provincia di Catania, dove da quasi 40 anni la famiglia Toro porta avanti un’attività di gestione di macchine per il caffè O.C.S. e distributori automatici, fondata soprattutto sull’attenzione per le esigenze dei clienti e una cura maniacale del servizio. Con 15 dipendenti, oltre i 4 membri della famiglia Toro e una squadra di agenti esterni, le due società famigliari Emmeti Italia e Tandem Caffè - servono circa 600 clienti, coprendo le provincie di Catania, Siracusa e Messina. Conosciamo questa bella realtà del Sud Italia nell’intervista con Gabriele Toro, seconda generazione alla guida. Ci racconti la storia dell’azienda? La nostra è una storia di famiglia iniziata 37 anni fa, anno della mia nascita, con la Emmeti Italia, l’azienda fondata da mio padre, che è stato uno dei primi concessionari Illy in Italia. Con lui ha sempre collaborato mia madre e, a distanza di qualche anno, anche un mio cugino, ancora oggi parte attiva della società. Io ho sempre gravitato intorno all’azienda, poiché dopo la scuola i miei genitori mi portavano al lavoro con loro e questo mi ha fatto respirare sin da piccolo l’odore del caffè. Dopo la laurea in marketing conseguita presso l’università di Urbino, a 25 anni sono tornato in Sicilia e ho cominciato a collaborare nell’azienda di famiglia che intanto, intorno al 2000, aveva spostato il core business dalla vendita di caffè porzionato in cialda con le relati-
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ve macchine al Vending tradizionale. All’inizio mi occupavo della customer satisfaction, cercando di capire quali fossero le esigenze dei clienti e quali fossero le nostre criticità e mettendo in pratica i miei studi di marketing, occupandomi anche dell’immagine dell’azienda, attraverso il restyling del sito e del logo. Da lì sono subentrate altre mansioni, come occuparmi degli acquisti o gestire i dipendenti perché, come si sa, nelle aziende familiari si arriva a ricoprire tutti i ruoli.
Cosa ti ha spinto ad entrare nell’azienda di famiglia, piuttosto che realizzarti in una carriera diversa, visto il tipo di laurea conseguita? In quegli anni vedevo poco la mia famiglia, ma osservavo l’evoluzione e la crescita dell’azienda, apprezzando soprattutto la passione che i miei genitori ci mettevano e la professionalità con la quale svolgevano il loro lavoro, valori che mi hanno trasmesso e che spero di riuscire a trasmettere ai miei figli. Nel corso di questi anni, cosa è cambiato nel vostro modo di fare Vending? Noi abbiamo fatto sempre un Vending atipico perché partendo da una gestione che si occupava di O.C.S. abbiamo sempre avuto una cura maniacale dei clienti. Conoscendo tutto l’organigramma dei nostri clienti, riuscivamo a curare tutti i rapporti a partire dal titolare, fino alla segretaria o all’usciere, ponendo attenzione alle esigenze di ognuno di essi. Per questo motivo, abbiamo scelto di svolgere il nostro lavoro in ambito privato, evitando installazioni in luoghi pubblici o partecipazioni a bandi di gara. Di conseguenza, la nostra filosofia non è cambiata nel tempo, avendo avuto sempre come primo riferimento il rapporto diretto con i nostri clienti, un modus operandi che abbiamo trasferito anche all’interno, nei rapporti con i nostri dipendenti. Non scherzo, quando dico che la mattina quando entro in azienda e li osservo, intuisco se uno di loro la sera prima ha litigato con la moglie. In tal modo, i rapporti sia con i clienti che con le risorse interne si svolgono su un piano personale, il che mantiene vivo lo spirito familiare sul quale l’azienda è stata fondata. Qual è la tua visione del futuro del Vending a breve e a medio termine? Essendo un’azienda che si proietta nel futuro, abbiamo un occhio attento sull’innovazione. Infatti, stiamo cercando di riconvertire gran parte del parco macchine, acquistando distributori touch e trasformando i sistemi di pagamento tradizionali con sistemi evoluti e digitali come l’app Breasy della Necta. Questo ci servirà sicuramente sia per snellire i sistemi di pagamento, ma anche fidelizzare e profilare i nostri clienti. Credo che questo aspetto sia una grande mancanza del nostro settore, che non conosce i suoi consumatori, soprattutto nelle postazioni aperte al pubblico esterno. Noi non sappiamo chi
si approccia al nostro distributore, quali sono le fasce di età, le abitudini di consumo. Invece, con questi nuovi sistemi possiamo venire in possesso di dati importanti per far crescere la nostra attività e fornire un servizio migliore. Credo che su queste nuove opportunità ci sia un bel lavoro da fare. Con quale criterio scegliete i nuovi prodotti da ruotare nelle macchine? Su questo abbiamo sempre adottato una logica di flessibilità rispetto alle richieste che ci vengono dal consumatore finale. Avendo circa l’80% dei distributori all’interno di aziende private, ci sediamo a tavolino col cliente, gli mostriamo la nostra proposta per quanto riguarda i prodotti e lasciamo che sia lui stesso a scegliere quello che vuole trovare nel suo distributore. In sintesi, la configurazione la lasciamo fare a lui affinché sia soddisfatto. Stiamo attenti, naturalmente, alle tendenze del momento, come il salutistico che è molto richiesto e, io personalmente, cerco di prediligere prodotti di aziende siciliane, in modo da offrire ai nostri clienti prodotti a chilometro zero che, secondo me, trovano ancora troppo poco spazio nei distributori.
A questo proposito, ci racconti della novità che avete da poco lanciato? Abbiamo creato una linea di prodotti che si chiama Idda, “ciauru di Sicilia”, costituita da un ventaglio di referenze tutte made in Sicily: dal caffè in cialde e capsule fino a una gamma di prodotti di pasticceria che mettono in evidenza la sicilianità. Il progetto che intendiamo sviluppare è l’apertura di negozi a marchio, prima in Sicilia con due punti vendita pilota, con l’idea di farlo diventare un franchising che esporti ovunque il made in Sicily. Credo che sia importante valorizzare il lavoro di tante piccole aziende artigianali che, spesso a fatica, portano avanti le tradizioni della nostra terra. Tornando al Vending, molti richiedono, soprattutto negli appalti, di inserire frutta fresca nei distributori automatici. Qual è la tua opinione? Bisogna fare un passo indietro. Secondo me, è inutile proporre la frutta fresca e far fare la cultura del mangiar sano ai gestori attraverso i distributori automatici. Bisognerebbe fare un passo indietro e avviare dal basso un
processo culturale su questo tema, che parta dai banchi di scuola, affinché il consumatore sia mentalizzato all’acquisto di determinati prodotti sin da bambino. Inoltre, in Sicilia abbiamo anche il gap dei tempi di consegna che, essendo un’isola, si allungano di 48 ore, accorciando ulteriormente la shelf life e rendendo davvero difficile commercializzare i prodotti freschi come la frutta. Oggi come oggi, la vendita di frutta fresca nei distributori è molto spesso un boomerang per i gestori. Altro argomento caldo: come state vivendo il tema del plastic free? Da sei mesi a questa parte le richieste di eliminare la platica da parte dei nostri clienti sono aumentate a dismisura. Anche su questo tema bisognerebbe ragionare a fondo per evitare disastri di natura socio-economica, come si sta rischiando qui a Catania con la SIBEG, mettendo in ginocchio un comparto molto importante. Sembra che queste leggi siano state fatte apposta per penalizzare le aziende italiane, leader sia per la plastica che per il monouso, poiché stiamo riscontrando l’arrivo di tanti prodotti provenienti dalla Cina o dai Paesi dell’Est. Io dico che bisogna avere rispetto per l’ambiente, ma senza fare harakiri su noi stessi. A quasi 40 anni dall’inizio dell’attività, il passaggio generazionale è inevitabile. Come lo avete gestito? Tengo a precisare che mio padre e mia madre sono ancora parte attiva dell’azienda, ma abbiamo scisso l’attività, creando due anni fa una nuova società, la Tandem Caffè srl, di cui sono titolare e che si occupa di Vending tradizionale, coadiuvato dall’aiuto indispensabile di mio cugino e socio Paolo Russotto (l’origine del nome Tandem deriva proprio dal condurre insieme). La Emmeti Italia dà continuità all’attività che l’ha vista nascere, avendo come core business la gestione di macchine per caffè a cialde e capsule. Insieme facciamo sinergia, portando avanti i valori sui quali 37 anni fa mio padre ha dato avvio all’attività, valori che mi ha trasmesso e che porterò avanti nel futuro.
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20/23MAGGIO2020 New location
Fieramilano Rho, HALL 8-12 Worldwide Vending Show
Venditalia 2020: il mondo del Vending si incontra a Milano Venditalia, il più importante Salone del Vending, rappresenta un’opportunità unica per scoprire le ultime novità del settore e un’occasione concreta per incontrare i protagonisti del Vending internazionale. Vi aspettiamo nella nuova location espositiva di Fieramilano Rho!
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Cinzia Capitani, seconda da sinistra, insieme ad alcuni collaboratori
DAL MONDO DEL CLEANING A QUELLO DELLE MACCHINE PER IL CAFFÈ
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uperato da pochi mesi il traguardo dei 40 anni di attività, l'azienda Capitani si mostra sempre più dinamica e proiettata verso il futuro, grazie anche all'entusiamo della seconda generazione alla guida. Ci facciamo raccontare i momenti salienti di questa lunga storia da Cinzia Capitani, figlia del fondatore. Capitani nasce come specialista del Cleaning nel 1979. Quali prodotti ne fanno un punto di riferimento nel settore professionale? Capitani nasce nel 1979 ed ha avuto un grande successo alla fine degli anni '80 con l’introduzione di un sistema combinato, pulizia a vapore e aspirapolvere/liquidi. Questo ha cambiato il mondo del cleaning in generale. Il prodotto di riferimento nel settore professionale è la Vapor 3000 A plus, una macchina con la struttura esterna in acciaio inox, caldaia in acciaio inox, pressione 6 bar. È un prodotto che viene utilizzato in diverse strutture: dalla ristorazione agli hotel, agli autolavaggi, dalle case vinicole alle aziende alimentari
Nel 2006 avete dato avvio alla produzione di macchine per il caffè. Da cosa è nata questa scelta? Siamo sempre stati precursori. Grazie alla ricerca e sviluppo del nostro laboratorio, nascono nuove idee che vengono sviluppate e brevettate per poi essere presentate a nuovi acquirenti. Così è stato anche per la macchina da caffè a capsula. Avevamo un progetto ed era il momento giusto, poiché in quel periodo c’erano pochi produttori di macchine a capsula e la richiesta era tanta. Abbiamo intravisto un’opportunità e colto la sfida.
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Qual è stata la prima macchina prodotta e come è evoluta la produzione? La prima macchina prodotta è stato il modello Espresso: design accattivante, semplice e solida. La produciamo ancora oggi! Diciamo che è subito identificabile come "produzione Capitani". Dal modello Espresso sono nate diverse varianti, poi prodotte in esclusiva per la grande distribuzione, o per i maggiori torrefattori italiani. Di anno in anno ci siamo sempre più specializzati nella produzione di gruppi infusori dedicati, per cui un modello è prodotto con diversi gruppi capsula per diversi torrefattori. In pochi anni la produzione è triplicata e diventata all’ 80% di macchine da caffè. La vostra proposta è indirizzata sia al canale Ho.Re.Ca. che a quello O.C.S./Vending. Quale vi dà maggiore soddisfazione? Il caffe nel vending ha avuto un'espansione mondiale. Alle macchine automatiche si sono aggiunte le macchine piu piccole a capsula con un costo contenuto o addirittura gratuito, grazie alla formula del comodato d’uso. Ecco perché per noi il Vending O.C.S. è più importante in termini di fatturato, ma anche di sviluppo di nuovi prodotti e di nuovi design per essere sempre un passo più avanti e dare la possibilità ai nostri clienti di avere macchine più performanti, di ultima generazione e che costino poco nonostante il made in Italy.
Rispondendo alle attuali tendenze avete realizzato la vostra macchina slim. Ce ne descrive le caratteristiche? La nuova macchina Fast Back è una delle macchine più piccole prodotte da Capitani. Data la sua pecularietà è adatta alla casa, alle camere degli alberghi, all’ufficio del direttore. Con il termine fastback ci si riferisce a un'autovettura con un particolare tipo di carrozzeria a due volumi, ad una auto sportiva, fuoriserie. Rende l’idea? Per quanto riguarda l’utilizzo è molto semplice: 1 o 2 tasti caffè corto/lungo, serbatoio acqua da 1lt, raccogli capsule da 4 a 8 pezzi, subito pronta, risparmio energetico dopo 15 minuti.
è ancora molto apprezzata per il suo stile e l’affidabilità. Temete la concorrenza delle macchine realizzate in Cina? In realtà temiamo chi omette qualità e affidabilità per ottenere un prezzo più basso. Ne va della salute del consumatore e si creano pregiudizi che fanno male a tutta la catena produttiva, qualunque essa sia. Superato da pochi mesi il traguardo dei 40 anni, quali sono i progetti per i prossimi 40? Beh iniziamo con i prossimi 20 anni... gli altri li lascio alla terza generazione Capitani. Svilupperemo qualcosa di nuovo, a cui stiamo già lavorando. Come dicevo, siamo sempre stati precursori! Esponete a Venditalia? Sì, alla prossima edizione ci saremo anche noi per presentare il nuovo sistema di espulsione automatica della cialda. Dove se non a Venditalia? C’è sempre stata una forte richiesta per le macchine a cialda e, come si può immaginare con i nuovi divieti sulla plastica usa e getta, mai come ora i tempi sono maturi e lo siamo anche noi. Non abbiamo ancora l’assegnazione dello spazio ma lo indicheremo nelle News del sito www.capitani.it
La progettazione delle vostre macchine tiene più conto delle esigenze del consumatore finale o di quelle del rivenditore? Noi ci rivolgiamo al rivenditore il quale vende al consumatore finale, quindi è una collaborazione tra produttore e rivenditore al fine di soddisfare le esigenze del consumatore finale. Se potesse riassumere in 3 aggettivi, quali sono i punti di forza delle vostre macchine? Qualità, Design, Prodotto in Italia. Fast Back ne è l’essenza ma, se vogliamo, l’Espresso che ha oramai 14 anni
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N O V I TÀ D I P R O D O T T O NUOVE LATTINE SLEEK SAN BENEDETTO THÈ ZERO Il nuovo formato lattina sleek 33cl della linea San Benedetto Thè Zero Zucchero, disponibile nei gusti pesca, limone e verde, si aggiunge alla gamma di Thè San Benedetto, la più completa del mercato, ampliandola con una proposta perfettamente in linea con i nuovi trend salutistici in costante crescita e ribadendo il ruolo di leader di innovazione dell’azienda di Scorzè. Zero zuccheri e pochissime calorie per i thè in Acqua Minerale San Benedetto, per unire gusto e benessere. Una nuova accattivante veste grafica total black, con dettagli metallizzati che danno al prodotto carattere e grinta. Oltre ai classici limone e pesca, tradizionalmente i più amati dai consumatori, con la variante thè verde l’azienda leader nel mercato del beverage analcolico risponde alle necessità di un pubblico attento al proprio benessere fisico, che non vuole rinunciare al piacere di una pausa dissetante e rilassante. I Thè Zero San Benedetto sono disponibili, oltre alla nuova lattina sleek da 0,33L, ideale da condividere tra amici per spensierati momenti fuori casa, anche nei formati in bottiglia da 0,5L per il consumo on-the-go e da 1,5L per un consumo in famiglia anche duranti i pasti.
LE PRINGLES MINIS PER IL CANALE VENDING Pringles presenta Pringles Minis, Minis, ilil nuovo formato dedicato al canale vending, disponibili da gennaio nel più famoso e richiesto dei gusti Pringles, ovvero Original. Le nuove Pringles Minis offrono tutto il divertimento e il gusto di Pringles in un formato unico a misura di morso e in un pratico pacchetto che si può gustare ovunque. Pringles Minis si aggiunge alla gamma Pringles, ampliandola con una proposta nuova e interamente dedicata al canale vending: un pratico sacchetto da 30gr, dal design distintivo, in cui trovare le Pringles gusto Original più piccole e perfette per il consumo “on the go”.
BELLA VITA PROBIOTICO DI LATTERIA MERANO CON -30% DI ZUCCHERO Latteria Merano presenta Bella Vita probiotico con -30% di zuccheri, uno yogurt da bere che aiuta a rafforzare il sistema immunitario durante i mesi invernali. Vitamine B6 e D, 10 miliardi di fermenti lattici vivi che regolano l’attività intestinale e 2 zollette di zucchero in meno (-30%) rispetto alla media dei prodotti simili presenti sul mercato, fanno del drink yogurt di Latteria Sociale Merano un mix unico di benessere e gusto. Latteria Sociale Merano - azienda altoatesina da oltre cinquant’anni leader nella produzione di yogurt di alta qualità - è la prima a proporre una linea di drink yogurt sana e dai gusti golosi. Le vitamine B6 e D presenti in questo fantastico prodotto - realizzato solo con latte 100% dell’Alto Adige e senza OGM - aiutano il buon funzionamento del sistema immunitario; i fermenti lattici vivi regolano l’attività intestinale e il 30% di zucchero in meno, equiparabile a -2 zollette per bottiglietta, permette di ridurne drasticamente il consumo. Lo yogurt da bere probiotico Bella Vita con -30% di zucchero è disponibile nel formato da 200ml nei seguenti gusti: I tradizionali Banana; Carota e Arancia; Fragola; Frutti di Bosco; Pesca Gli innovativi Lime e Zenzero; Ribes, Mirtillo e Melograno.
Una scelta di qualità per il nostro caffè
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IL GRUPPO BEL SCEGLIE DISPENSA ZANIBONI COME PARTNER VENDING Il Gruppo Bel, sempre attento alle richieste del mercato, va incontro al nuovo consumatore ed apre al Vending, scegliendo Dispensa Zaniboni come partner. Nel catalogo di Dispensa Zaniboni entrano quindi nuovi snack, in linea con le attuali esigenze di un’alimentazione equilibrata anche nel fuori casa. Quattro le nuove proposte: BabyBel Cheese & Crackers: un super snack dalla giusta porzione di gusto, con il famoso formaggio fatto con il 98% di latte. Leerdammer Break Crackers: il dolce gusto e la morbidezza di Leerdammer si uniscono a croccanti crackers per dar vita ad uno snack davvero unico. Kiri Dippi: formaggio cremoso e croccanti grissini per uno snack subito pronto da gustare. Leerdammer Sandwich: l’unicità del gusto Leerdammer in un morbido sandwich in tre varianti: focaccia con pomodoro e olive, pane integrale con tonno e leerdammer, pane integrale con prosciutto arrosto e leerdammer. I tre pack si conservano ad una temperatura di 4°-8°, mentre i sandwich ad una temperatura di 0°-4°.
LE ZUPPE FRESCHE TAKE AWAY, BUONE SIA CALDE CHE FREDDE Le Zuppe Fresche rappresentano una proposta che va nella direzione del benessere e della sana alimentazione, dedicata al consumo dei pasti fuori casa e ideata dalla Anvesucci srl, azienda del bresciano attiva nel comparto alimentare. Le Zuppe Fresche vengono realizzate scegliendo con cura le materie prime, monitorando l’intera filiera affinché le verdure utilizzate siano sempre fresche e di prima qualità e i processi produttivi vengano svolti secondo le più moderne tecnologie. Uno stile di vita sano ed equilibrato va seguito in tutti i momenti della giornata, soprattutto nei luoghi di lavoro, dove si trascorre la maggior parte del tempo. Perseguendo questo obiettivo, Le Zuppe Fresche sono state pensate con un packaging adatto al consumo fuoricasa: il classico bicchierone take away delle bevande, in materiale riciclabile, facile da trasportare. Altra particolarità de Le Zuppe Fresche è la modalità di consumo: ottime se riscaldate due minuti nel microonde e altrettanto gustose se consumate a temperatura ambiente o addirittura fredde. Disponibili in 8 combinazioni di verdure diverse, in modo da poterle variare e scegliere a seconda del gusto personale: Legumi e Cereali; Finocchio e Zafferano; Funghi; Lenticchie; Porri e Patate; Zucca e Carote; Zucchine e Spinaci; Mix di Verdure a base di barbabietola.
LE SPREMUTE DI ARANCE LOME SUPER FRUIT DI MASSERIA FRUTTIROSSI Masseria Fruttirossi lancia la nuova spremuta di arancia “Lome Super Fruit”, 100% solo purissimo succo di arance coltivate sul territorio pugliese, senza zuccheri o conservanti aggiunti. La spremitura delle arance avviene rigorosamente a freddo e le bottigliette da 250 ml vengono sottoposte al trattamento HPP (High Pressure Processing), che distrugge la carica batterica e garantisce la perfetta conservazione delle spremute per un periodo di non meno di 90 giorni, purché siano mantenute nella “catena del freddo”. Il nuovo succo d'arancia Lome Super Fruit si affianca a quello di Melagrana, il frutto della cui produzione Masseria Fruttirossi è leader di mercato.
ZUCCHERO SEMOLATO
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L’UNICO KIT ACCESSORI CON ZUCCHERO DA FILIERA 100% ITALIANA
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Anche Italia Zuccheri lancia il KIT ACCESSORI e firma la tua pausa caffè, con due tipologie di zucchero differenti: zucchero semolato e NOSTRANO, l’unico zucchero grezzo di barbabietola. Le singole confezioni contengono un totale di: 50 bustine, 50 palette e 50 bicchieri (disponibile anche il formato da 100 pezzi). Italia Zuccheri garantisce la completa italianità dei suoi prodotti, a partire dalle barbabietole.
Distribuito da Divisione Vending s.r.l. | per informazioni italiazuccheri@divisionevending.it
INDUSTRIA 4.0
IL NUOVO CREDITO D'IMPOSTA
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a Finanziaria 2020 ha portato ad una rivoluzione per gli aiuti alle imprese. Come noto, iper e super ammortamento sono stati cancellati e sostituiti con un nuovo credito d'imposta per gli investimenti Impresa 4.0. Il nuovo bonus riguarda gli investimenti in beni nuovi strumentali e spetta alle imprese che, a decorrere dal 1° gennaio 2020 fino al 31 dicembre 2020, ovvero entro il 30 giugno 2021, effettueranno investimenti in beni strumentali nuovi, destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello stato. La condizione per poter usufruire dell’agevolazione è che entro la data del 31 dicembre 2020 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.
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L’aliquota agevolativa è pari: • al 40% per investimenti fino a 2,5 milioni e al 20% per la quota di investimenti oltre 2,5 milioni di euro e fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili, pari a 10 milioni di euro. Gli investimenti compresi sono quelli in beni materiali Industria 4.0 (allegato A della Legge di Bilancio 2017); • al 15% del costo, nel limite massimo di costi ammissibili pari a 700.000 euro, per gli investimenti in beni immateriali Industria 4.0 (allegato B annesso della Legge di Bilancio 2017, come integrato dalla Legge di Bilancio 2018). Sono agevolabili anche le spese per servizi sostenute in relazione all'utilizzo dei beni, di cui al predetto allegato B, mediante soluzioni di cloud computing, per la quota imputabile per competenza; • al 6% del costo, nel limite massimo di costi ammissibili pari a 2 milioni di euro per investimenti in beni materiali strumentali nuovi non Industria 4.0.
Il credito d'imposta spettante sarà utilizzabile in compensazione, in 5 quote annuali di pari importo, ridotte a 3 anni per gli investimenti immateriali, a decorrere dall'anno successivo a quello dell'avvenuta interconnessione dei beni. La fruizione dell’incentivo spettante è subordinata al rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro applicabili in ciascun settore e al corretto adempimento degli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori. Come noto, le vending machine sono state equiparate ai magazzini interconnessi e rientrano quindi nell’elenco dei beni agevolabili, purché siano interconnesse al sistema informatico di gestione dell’attività. Il beneficio è riservato, dunque, ai distributori automatici di ultima generazione, in grado di scambiare informazioni in maniera bidirezionale: in ingresso, ricevendo istruzioni da remoto, come la modifica dei dati, dei prezzi o dei parametri di configurazione della macchina; e in uscita come lo stato dei componenti, la diagnostica, i dati di vendita ecc. Perché la vending machine rientri nel beneficio è sufficiente che anche solo una di queste informazioni venga scambiata in maniera bidirezionale. La macchina deve, inoltre, presentare i seguenti requisiti obbligatori, ovvero essere dotata di PLC, di interconnessione in ingresso, essere collegata al sistema logistico dell’impresa, avere un’interfaccia facile, possedere i requisiti di sicurezza. Deve, inoltre, utilizzare protocolli standard ed essere identificata con un indirizzo statico, che la renda individuabile dal sistema. Infine, deve soddisfare i requisiti fiscali (corrispettivi). Le macchine attualmente in commercio sono predisposte per essere inserite in un sistema informativo, ma tocca all’impresa del vending il compito di integrarle nel gestionale che usa per la sua attività e di utilizzare effettivamente l’interconnessione. Anche perché l’AdE richiede che l’interconnessione venga effettivamente utilizzata nei processi gestionali, almeno per tutta la durata dell’agevolazione del credito d’imposta.
INTERCONNETTERSI PER MIGLIORARE ATTIVITÀ E REDDITIVITÀ Il beneficio del credito d’imposta non è solo un’opportunità di risparmio, ma l’occasione da cogliere affinché le aziende del Vending cambino passo e virino verso il 4.0. Poter ricevere una grande mole di dati in tempo reale e non gestirli ha poco senso. Sfruttarli per comprendere l’andamento della propria attività (dati di vendita e dati di funzionamento) consente, invece, al gestore di intervenire in maniera rapida ed efficace sui processi, migliorando il servizio e accrescendo la redditività.
La Finanziaria 2020 prevede inoltre: CREDITO D'IMPOSTA R&S. Il credito d'imposta per attività di ricerca e sviluppo esce ridimensionato dal processo di riforma degli incentivi. Il credito d'imposta sarà riconosciuto in misura pari al 12% della relativa base di calcolo, assunta al netto delle altre sovvenzioni o contri-
buti a qualunque titolo ricevute per le stesse spese ammissibili, nel limite massimo di 3 milioni. Sparisce quindi il calcolo incrementale rispetto alla media del periodo 2012-2014, ma eventuali altri contributi pubblici ottenuti per le attività di R&S andranno ad abbattere la base di calcolo. La nuova impostazione mette un freno ai costi per strumenti e attrezzature, per consulenze e per materiali, che dovranno fare i conti con un tetto percentuale parametrato sulle altre spese. La riduzione della percentuale sarà accompagnata anche dalla suddivisione dell'incentivo in tre quote annuali di pari importo, utilizzabili a decorrere dal periodo d'imposta successivo a quello di maturazione.
INNOVAZIONE TECNOLOGICA E DESIGN. Il credito d'imposta R&S è affiancato, nel 2020, da un analogo strumento agevolativo per le attività di innovazione tecnologica e da un analogo strumento agevolativo per favorire le attività legate al design e al campionario, con spese ammissibili a base di calcolo similari a quelle del credito d'imposta R&S, pur con alcune differenze. Il credito d'imposta sarà riconosciuto nella misura pari al 6% della relativa base di calcolo e nel limite massimo di 1,5 milioni di euro, per ciascuno dei due nuovi strumenti. Il credito spettante sarà utilizzabile in compensazione in tre quote annuali di pari importo, a decorrere dal periodo d'imposta successivo a quello di maturazione. Per le attività di innovazione tecnologica destinate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati per il raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0, il credito sarà riconosciuto nella misura del 10% e nel limite massimo di 1,5 milioni di euro. FORMAZIONE 4.0. Il credito d'imposta sarà utilizzabile anche sulle attività di formazione 4.0 del 2020. Gli importi subiscono alcuni ritocchi per medie e grandi imprese, mentre viene introdotta una maggiorazione al 60% per le attività destinate a lavoratori svantaggiati e ultrasvantaggiati. La stipula e il deposito dei contratti collettivi aziendali o territoriali presso l'Ispettorato territoriale del lavoro competente non saranno più necessari.
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CHIUSURA CON NUMERI RECORD IN CRESCITA IL COMPARTO DEL CAFFÈ E DELLE MACCHINE PER CAFFÈ
IL NEGOZIO AUTOMA-
S
igep, il Salone Internazionale di Gelateria, Pasticceria, Panificazione Artigianali e Caffè, giunto alla 41esima edizione e A.B. Tech Expo, 6° Salone delle tecnologie e prodotti per la panificazione, pasticceria e dolciario, si sono svolti a Rimini dal 18 al 22 gennaio e si sono conclusi con numeri record: oltre 200mila presenze di operatori professionali, 33mila buyer provenienti da 187 Paesi, in testa Spagna, Germania e Francia, ma anche tanti paesi da Asia e Americhe a partire da Cina e Stati Uniti. Nel corso della manifestazione, l'ampio comparto rappresentato da Sigep e A.B. Tech Expo ha mostrato i suoi punti di forza: qualità, italianità, innovazione, expertise, design e passione, frutto della professionalità dei 1.250 espositori provenienti da oltre 30 paesi presenti all'edizione 2020. Tra essi, molti brand e aziende attive nel comparto del caffè e delle macchine per caffè, che operano anche nella Distribuzione Automatica, alcune delle quali per la prima volta alla fiera di Rimini. Abbiamo selezionato alcune immagini di player ben noti agli operatori della Distribuzione Automatica.
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