Rivista VENDING NEWS numero 52 - SPECIALE SOSTENIBILITA' - Prima parte

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Numero 52 - Anno 2021

NEWS

SPECIALE SOSTENIBILITÁ

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SOMMARIO 5

PRESENTAZIONE - L'IMPEGNO DELLE IMPRESE DEL VENDING PER LA SOSTENIBILITÀ

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CONSERVE ITALIA - INTERVISTA CON PIER PAOLO ROSETTI

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CAFFÈ BORBONE

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SEDA GROUP

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COCA-COLA HBC ITALIA -

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SIBEG

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LAVAZZA GROUP

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ECO CAPS ITIERRA! FOR PLANET

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MULINO BIANCO - BARILLA GROUP

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RELOOP - REPORT WHAT A WASTE

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EVOCA GROUP

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GRUPPO BUONRISTORO

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OPEM

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LOLLO CAFFÈ

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GRUPPO ORA SESTA

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CDA - CATTELAN DISTRIBUTORI AUTOMATICI

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MIAMI RISTORO

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CAFFÈ GIOIA

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SERIM

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FERRARELLE

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EUROCEDIBE

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TUTTI I CONTENUTI DI QUESTA RIVISTA SONO DI PROPRIETÀ DELLA FABIO RUSSO SRL - VIETATA LA RIPRODUZIONE


L’IMPEGNO DELLE IMPRESE DEL VENDING PER LA SOSTENIBILITÁ

L’Italia si trova di fronte ad una delle più grandi sfide della sua storia: centrare le 6 missioni del Recovery Plan, per poter disporre del più grande sostegno finanziario che l’Europa abbia mai messo a disposizione dei Paesi Membri. Destinata all’Italia una cifra importante: 209 miliardi, ripartiti tra prestiti e risorse a fondo perduto, suddivisi nei prossimi 6 anni. La nostra economia, così fortemente provata dalle conseguenze della pandemia da non poter fare affidamento solo su se stessa per uscire dallo stato di emergenza, non potrà mancare l’occasione di questi aiuti, ma dovrà lavorare alacremente per rispondere a quanto l’Europa richiede. Lo sforzo di ognuno contribuirà alla modernizzazione del Paese, migliorando la sostenibilità e la resilienza del sistema economico e assicurando una transizione ambientale equa e inclusiva. Quali sono le missioni poste dal Recovery Plan? 1) Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura 2) Rivoluzione verde e transizione ecologica 3) Infrastrutture per una mobilità sostenibile 4) Istruzione e Ricerca 5) Inclusione e coesione 6) Salute Anche il Vending dovrà fare la sua parte per contribuire al progetto e non rimanere indietro rispetto ad altri comparti del sistema economico. Ed è certo che ce la farà, visto che i principali punti della missione sono già propri del nostro Settore: la digitalizzazione e l’innovazione, solo per citarne alcuni, fanno parte da sempre del DNA delle aziende della nostra filiera, e la Sostenibilità è diventata negli ultimi anni un obiettivo imprescindibile della crescita. Alla luce di questa consapevolezza, abbiamo voluto approfondire questo ultimo tema, sondare il terreno e verificare quali e quante aziende del comparto hanno realizzato e/o perseguono obiettivi e progetti legati al tema della Sostenibilità. Una ricerca che ci ha sorpresi. Eravamo partiti con l’idea che solo le grandi aziende si fossero strutturate in questa direzione. Abbiamo, invece, scoperto che sono tantissime le società di gestione e i produttori, di ogni dimensione e grado di sviluppo economico, ad aver abbracciato i principi della Sostenibilità intesa a 360 gradi: Ambiente, Impegno Sociale, Welfare Aziendale, riassunti nell’acronimo internazionale ESG - Environment, Social, Governance. La nostra redazione è stata sommersa di informazioni e materiali da parte di tantissimi player del Settore, tanto che si è reso necessario raddoppiare questo numero e rimandare al prossimo una parte degli approfondimenti sul tema. Il nostro focus non pretende certo di esaurire l’argomento, consapevoli di non poter coinvolgere tutte le aziende che lavorano in questa direzione. Pensiamo, però, che quanto andremo a raccontare possa avere una duplice valenza: dimostrare il senso di responsabilità con il quale il mondo del Vending porta avanti l’attività e far emergere storie e casi, che possano servire da esempio a quanti non si sono ancora mossi nello spirito della rivoluzione verde e della transizione ecologica, che il piano europeo richiede.

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INTERVISTA CON PIER PAOLO ROSETTI DIRETTORE GENERALE DEL GRUPPO CONSERVE ITALIA

Il Manifesto del Green Deal per l’Italia recita “Siamo convinti che un nuovo Green Deal sia la via da seguire per una più forte e duratura ripresa perché valorizza le migliori potenzialità dell’Italia: quelle legate alle produzioni di qualità, sempre più green, inscindibili dai cambiamenti verso la decarbonizzazione e la circolarità dei modelli di produzione, distribuzione e consumo.” Vi è qui la consapevolezza dell’esistenza nel nostro Paese di realtà produttive virtuose, che già da tempo perseguono valori e mettono in campo attività sostenibili a 360 gradi, un’ampia sfera che investe l’ambiente e le persone. Tra esse, sicuramente Conserve Italia, la cooperativa agricola che annovera marchi leader nel mondo, come Cirio, Valfrutta, Yoga, Derby Blue, Jolly Colombani, riconosciuta come esempio della produzione agroali-

mentare italiana d’eccellenza. Approfondiamo tutti gli aspetti legati alla Sostenibilità con Pier Paolo Rosetti, Direttore Generale di Conserve Italia. Cosa fa il Gruppo per ridurre l’impatto delle attività lungo tutta la filiera, dal campo al prodotto finito? Sono cinque le azioni principali che stiamo portando avanti per ridurre l’impatto ambientale lungo tutto il nostro ciclo produttivo. Partiamo dall’energia rinnovabile che alimenta i nostri processi produttivi, generando benefici nell’ambiente: utilizziamo la fonte eolica per coprire il fabbisogno dei prodotti a marchio Valfrutta: circa 20.000.000 kWh di energia elettrica all’anno, per una mancata emissione di 8.000 tonnellate di CO2. Inoltre, i nostri principali stabilimenti sono dota-


ti di impianti di cogenerazione ad alto rendimento. Quindi, l’agricoltura di precisione: promuoviamo tra i nostri soci produttori tecniche finalizzate a ottimizzare il consumo idrico e il ricorso a fertilizzanti; abbiamo sviluppato e adottato app per smartphone e sistemi di allerta personalizzati per aiutare gli agricoltori a ridurre i trattamenti fitosanitari. Inoltre, studiamo nuove varietà capaci di resistere ai cambiamenti climatici. Lungo il processo produttivo, anche i packaging ecosostenibili hanno un ruolo fondamentale: nell’ultimo anno abbiamo introdotto la bottiglia con il 50% di plastica riciclata e il brik 200ml Tetra Crystal con l’86% di materiale da fonti vegetali che riduce del 14% le emissioni di CO2 rispetto ai brik precedenti. Peraltro, questo innovativo packaging ecosostenibile lo abbiamo portato anche nel canale vending, in particolare con i succhi Valfrutta. In generale, l’intervento sugli imballaggi avviato l’anno scorso ci consente di risparmiare ogni anno 780 tonnellate di plastica. Il rispetto dell’ambiente per Conserve Italia passa anche dai trasporti sempre più green: ogni anno movimentiamo via treno oltre 137.000 tonnellate di prodotti tra Italia ed Europa, evitando l’utilizzo di 5.530 camion e l’emissione in atmosfera di 6.265 tonnellate di CO2. Nel 2020, metà del nostro export europeo ha viaggiato via treno, con importanti benefici ambientali. Infine, c’è l’impegno di Conserve Italia a valorizzare i sottoprodotti delle lavorazioni di vegetali e frutta attraverso l’impianto a biogas presente nello stabilimento di Pomposa (FE), mentre la maggior parte dei rifiuti

generati (70%) nei nostri stabilimenti sono fanghi biologici che vengono destinati ad utilizzo agronomico con grandi benefici per colture e ambiente. Oltre a queste cinque azioni, con le Dichiarazioni Ambientali di prodotto (che possiamo pubblicare in virtù della certificazione EPD Process) andiamo a ‘fotografare’ il reale impatto di ogni singola referenza lungo il suo ciclo produttivo, così da valutare con ancora più efficacia quali azioni intraprendere per generare benefici sull’ambiente. In che modo è cambiata la vostra logistica in ottica green? La sostenibilità ambientale a 360 gradi è nel DNA del Gruppo, così come controlliamo la gestione della filiera, che deve andare dal produttore al consumatore. Poniamo grande attenzione ai trasporti. La salubrità di un prodotto non è legata solo alle qualità organolettiche, ma anche al suo impatto sull'ambiente. A seguito di un’importante acquisizione, a metà anni '90 ci siamo ritrovati con una grossa concentrazione produttiva nell'area compresa tra le province di Ravenna, Ferrara e Modena: si è rafforzata in noi la propensione all'utilizzo del trasporto via treno. Abbiamo iniziato con gruppi di carri nel 1995 sino ad arrivare a treni completi che tuttora attraversano la nostra penisola da nord a sud e viceversa. Gli ordini vengono trasferiti via camion dai nostri magazzini assortimentali verso l’Interporto di Bologna che dal 2011 è il nostro hub di aggregazione. Da qui, le merci proseguono per le regioni del Sud Italia, dove spediamo circa l’85% dei nostri volumi via treno, mentre per l’export europeo siamo attorno al 50%.


Gli scarti di produzione sono veri e propri sprechi alimentari. In che modo recuperate i sottoprodotti e i rifiuti? Nel nostro stabilimento di Pomposa (FE) è presente un impianto di produzione di energia elettrica da biogas, alimentato a biomasse che provengono sia dai sottoprodotti di lavorazione di vegetali e frutta, sia dal mais ceroso conferito dai nostri soci produttori. Questo impianto lavora in maniera ottimale cedendo alla rete nazionale 8.000 MWh all’anno e ci consente di inserire nel processo di economia circolare una parte degli scarti di produzione. Il nostro impegno costante nella valorizzazione dei rifiuti e nel sostegno all’economia circolare non si ferma soltanto alla lavorazione dei sottoprodotti vegetali e di frutta; riguarda in particolare anche i fanghi biologici derivanti dal trattamento delle acque reflue, che rappresentano il 70% dei rifiuti che generiamo. Questi fanghi vengono destinati ad un utilizzo agronomico con spandimento controllato sui terreni agricoli dei nostri soci produttori, con grandi benefici per le colture e per l’ambiente. La restante parte dei rifiuti, perlopiù imballi, è avviata al recupero per oltre il 90%. Infine, i nostri stabilimenti sono dotati di sistemi di ricicli interni che permettono una riduzione dell’80% del consumo di acqua.

La vostra filiera è costituita da uomini: nei campi e negli stabilimenti. La sostenibilità nella Governance e il Welfare aziendale sono valori di crescente importanza. In che modo vi ponete nei confronti di questi temi? Conserve Italia rappresenta oltre 14.000 soci agricoltori riuniti in 40 cooperative agricole di primo grado. Sono loro i veri protagonisti del nostro Gruppo, loro che ne esprimono la governance. La nostra mission è quella di valorizzare al meglio le produzioni conferite dai soci agricoltori (frutta, legumi, mais dolce, pomodoro) ai quali restituire un adeguato e sicuro reddito. La nostra sostenibilità sociale sta innanzitutto nel per-

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seguimento di questo obiettivo. Per farlo, diamo lavoro a oltre 3.000 persone in Italia tra addetti fissi e stagionali, rappresentando un importante presidio occupazionale in quei territori in cui siamo presenti con i nostri stabilimenti. Sostenibilità significa anche impegno sociale, un valore emerso in maniera ancora più evidente in questi mesi di emergenza. In che modo Conserve Italia dà il suo apporto al tessuto sociale? L’impegno sociale per Conserve Italia riguarda il sostegno a quelle realtà caritatevoli che aiutano le famiglie povere. Un impegno che si traduce innanzitutto in donazioni di prodotti alimentari (e in alcuni casi anche di contributi economici) per oltre 700 tonnellate all’anno, in particolare al Banco Alimentare, agli Empori Solidali, alle Caritas, alle parrocchie e alle associazioni di volontariato presenti in particolare nei territori dei nostri stabilimenti. Inoltre, da anni portiamo avanti una partnership con lo IOR – Istituto Oncologico Romagnolo per sostenere la ricerca e la prevenzione contro il cancro, con particolare attenzione all’educazione delle giovani generazioni ad una corretta alimentazione e a stili di vita improntati al benessere. Il Green Deal ha posto il 2050 come termine ultimo per il raggiungimento di tutta una serie di obiettivi. Su quali progetti intendete lavorare per contribuire a questa ambiziosa sfida dell'Europa? Credo che la principale sfida per un Gruppo come il nostro sia quella di contribuire ad alimentare il pianeta in maniera sana e sostenibile, riducendo l’impatto ambientale dei processi produttivi. Lo dobbiamo fare partendo proprio dalla fase agricola, aiutando e accompagnando i nostri agricoltori a produrre consumando meno acqua e utilizzando meno fitofarmaci, grazie al supporto delle tecnologie e della ricerca, sulla quale non smettiamo di investire. Conserve Italia è un Gruppo cooperativo con sede a San Lazzaro di Savena (Bo), leader in Italia nel settore della trasformazione alimentare, che associa oltre 14.000 produttori agricoli e lavora 550.000 tonnellate di frutta, pomodoro e vegetali in 12 stabilimenti produttivi, di cui 9 in Italia, 2 in Francia e uno in Spagna. Il fatturato del Gruppo Conserve Italia è di circa 900 milioni di euro. Conserve Italia dà lavoro in Italia a oltre 3.000 persone tra lavoratori fissi e stagionali e detiene marchi storici del made in Italy alimentare come Cirio, Valfrutta, Yoga, Derby Blue e Jolly Colombani.



La responsabilità sociale è un impegno che ci appartiene. La nostra missione è quella di unire qualità, sicurezza e capacità innovativa con un profondo rispetto dell’ambiente e del territorio e la valorizzazione delle persone. Imparare dalla natura per creare benessere è il principio che ci guida e ispira da sempre. ENVIRONMENTAL Nel 2009 la linea Ecogreen di San Benedetto è stata la prima linea di acqua minerale in Italia a ricevere dal Ministero dell’Ambiente il logo del programma per la valutazione del carbon footprint, risultato di azioni volte a ridurre l’impatto ambientale e compensare le emissioni di CO2 e gas effetto serra mediante la maggiore efficienza dei processi produttivi, la riduzione della plastica e l’utilizzo di RPET su tutti i formati disponibili. Cosa significa compensare le emissioni? Attraverso l’impronta di carbonio (“carbon footprint”), che è una misura che esprime in CO2eq il totale delle emissioni di gas ad effetto serra, è possibile avere una consapevolezza della quantità esatta di emissioni di CO2 emesse nelle fasi del ciclo di vita di un prodotto (creazione/trasformazione/produzione/trasporto/ consumo). Questo consente di definire azioni ed accorgimenti tesi alla riduzione di tale “impronta” e del numero complessivo di emissioni di CO2.Tuttavia, esiste una soglia fisiologica al di sotto della quale non è possibile ridurre. Nasce da qui il concetto di “compensazione”, ovvero la possibilità di neutralizzare le emissioni residue che inevitabilmente non si riuscirebbe a ridurre e raggiungere la Carbon Neutrality.

L'accordo con il Ministero della Salute è stato via via rinnovato negli anni successivi. Nel 2016 San Benedetto ha sottoscritto un nuovo accordo volontario con il Ministero dell’Ambiente per realizzare altri progetti nel campo dello sviluppo sostenibile; un ulteriore accordo è stato poi siglato nel 2018 per individuare, promuovere e valorizzare iniziative comuni nell’ambito della sostenibilità ambientale, riconfermato a febbraio 2019.

Tale accordo si basa su 5 punti fondamentali: 1 Collaborare nella continua azione di riduzione e neutralizzazione delle emissioni di CO2 equivalenti, attraverso i meccanismi previsti dal protocollo di Kyoto e in funzione delle disposizioni del “Pacchetto Clima-Energia” dell’Unione Europea e dell’Accordo di Parigi. 2 Elaborare innovativi modelli di Eco Design ed Eco Efficienza da applicare alla progettazione dei propri prodotti e alla gestione dei propri processi, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente. 3 Condividere iniziative utili alla diffusione e valorizzazione della sostenibilità ambientale nella produzione, distribuzione e commercializzazione delle acque minerali San Benedetto, anche in collaborazione con filiere produttive più ampie, filiere distributive, Associazioni di Categoria e altri Enti o Istituzioni. 4 Promuovere azioni congiunte d’informazione, con le modalità previste nelle linee guida per la comunicazione relative al “Programma Nazionale per la Valutazione dell’Impronta Ambientale”, per favorire i miglioramenti delle prestazioni ambientali del prodotto acqua minerale San Benedetto. 5 Cooperare nell’analisi del modello di calcolo degli impatti ambientali derivanti dalla produzione di acque in bottiglia, promosso dalla Commissione Europea, con lo scopo di elaborare le linee guida per la Product Environmental Footprint nel settore delle acque minerali imbottigliate.

La nuova bottiglia Ecogreen 1L Easy è la prima carbon neutral ed è realizzata con il 100% di plastica riciclata. Si stima che permetterà un ulteriore risparmio delle emissioni di gas effetto serra lungo tutto il ciclo di vita del prodotto del 9%, con un utilizzo di circa 300 tonnellate di PET vergine in meno nel 2021. Questo lancio è una tappa importante del percorso di sostenibilità del Gruppo San Benedetto, che si pone come obiettivi la piena economia circolare e l’impatto zero.

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SAN BENEDETTO E L'ENERGIA PULITA San Benedetto utilizza l’energia pulita grazie alla realizzazione, in collaborazione con E.ON Connecting Energies*, di un nuovo impianto di trigenerazione, che consente di risparmiare l’emissione di 10.772 t di CO2eq per i prodotti della Linea Acqua San Benedetto realizzati a Scorzè. Inoltre, in tutti gli stabilimenti viene utilizzata l’illuminazione a led, mentre a Viggianello e Popoli sono stati installati moduli fotovoltaici, che riducono le emissioni di gas effetto serra di 5.260 t* per la Linea Ecogreen. Diversificando le fonti si è potuto avvicinare la produzione ai luoghi di consumo e di conseguenza ridurre i trasporti, abbattendo le emissioni di CO2. Un ulteriore contributo alla riduzione dell’impatto ambientale deriva dall’utilizzo, nel comparto produttivo, di macchine a basso consumo energetico e basse emissioni, dotate di nuovi motori altamente efficienti; anche gli impianti per la climatizzazione sono stati ottimizzati mediante il recupero del calore prodotto in area imbottigliamento. Grazie all’efficienza dei processi produttivi si è evitata la produzione di 1.140 t CO2eq per la linea Ecogreen dal 2013 al 2019**. *Fonti: Studio ISO 14067:2018 Systematic Approach - Certificato di verifica CSQA n° 59740, 30/04/2020, produzioni effettuate nei siti di Scorzè, Popoli, Viggianello e Donato. Confronto 2019 vs 2013. **Produzioni effettuate nei siti produttivi di Scorzè, Viggianello, Popoli e Donato, confronto 2019 vs. 2013 (Certificato di verifica CSQA n° 59740, 30/04/2020).

SOCIAL & GOVERNANCE

I dipendenti - San Benedetto conta più di 2.000 dipendenti, attivi nei diversi siti produttivi in Italia e all’estero.

La sua filosofia aziendale si basa sull’attenzione al capitale umano ed è volta a migliorare costantemente la soddisfazione dei dipendenti e dei consumatori. La diversificazione delle fonti ha permesso di creare nuove opportunità occupazionali, laddove l’azienda ha deciso di investire. Oltre che con i corsi obbligatori per legge, il Gruppo promuove la formazione dei dipendenti su qualsiasi tema utile in ottica professionale, organizza corsi manageriali, amministrativi e tecnici, garantendo in media oltre 20 ore di formazione per dipendente. Stanzia un budget annuale a sostegno delle spese di studio per i dipendenti interessati a conseguire titoli di studio riconosciuti a livello nazionale ed eroga corsi ai dipendenti di aziende terze che collaborano con San Benedetto in ambito di qualità e sicurezza.

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I consumatori - Ai consumatori San Benedetto garanti-

sce in primis la purezza della sua acqua, grazie a circa 800 controlli quotidiani che vengono effettuati dalla fonte fino al prodotto finito. Con investimenti in ricerca e sviluppo costanti negli anni, ha progettato e realizzato formati efficienti e nuovi tappi smart adatti alle diverse esigenze. San Benedetto promuove anche la cultura alle buone pratiche: dai consigli sulla conservazione del prodotto, alla massima trasparenza sulle etichette, fino alla sensibilizzazione nei confronti delle tematiche ambientali, come lo smaltimento della plastica. Nell’ottica della cultura di stili di vita sani, sponsorizza società ed eventi sportivi dilettantistici e professionali, dedicando a chi conduce uno stile di vita attivo referenze e formati come San Benedetto Libera e Aquavitamin. Un’attenzione particolare è rivolta ai bambini, ai quali è dedicata una specifica linea di prodotti: San Benedetto Baby, realizzata con acqua minerale San Benedetto senza coloranti, conservanti e glutine, imbottigliata in ambiente protetto. Si è prestata attenzione ai più piccoli non solo per gli ingredienti, ma anche per i formati, con bottigliette da

0,25L dal design ergonomico e ridotte nelle dimensioni. Inoltre, la tecnologia del tappo Pull&Push rappresenta un elemento sicuro e funzionale, oltre che giocoso. San Benedetto collabora a progetti con le scuole dell’infanzia ed in generale è particolarmente attenta al mondo dell’istruzione e alla valorizzazione dei singoli percorsi di studio. In questa ottica ha attivato diverse opportunità. Tra queste la collaborazione con Scuole o Enti per esperienze formative di studenti, attraverso stage per le Scuole Superiori, con fino a 20 studenti accolti per anno. Inoltre, propone stage agli studenti universitari, sia durante il percorso di studi, che in concomitanza con l’elaborazione della tesi, nonché post lauream, che potrebbero trasformarsi in un inserimento lavorativo a contratto. L’azienda ha infatti attivato percorsi di alternanza scuola/lavoro per gli studenti del 4° e 5° superiore; ha attivato il Progetto Vivaio, attraverso il quale seleziona giovani neodiplomati in materie tecniche. Attraverso questa formula negli ultimi due anni sono stati assunti 30 nuovi lavoratori.

Il MUSEO DI ACQUA MINERALE SAN BENEDETTO Il museo San Benedetto, che si trova a Scorzè dove è nata l’azienda, ospita la mostra “Un Futuro nato da una grande storia”, precedentemente allestita in occasione dei 60 anni dell’azienda, all’Università Ca' Foscari di Venezia e al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano. “Il Museo nasce per essere uno spazio celebrativo di San Benedetto e un luogo d’incontro e di confronto per far co-

noscere all’intera comunità, alle scolaresche e alle nuove generazioni, la nostra cultura aziendale e tutto il rispetto dell’ambiente e la tutela delle risorse, l’acqua innanzitutto. Un bene prezioso, che appartiene alla collettività e che preserviamo.” Enrico Zoppas, Presidente e Amministratore Delegato di Acqua Minerale San Benedetto.


L’ALTA QUALITÀ DEL CAFFÈ TORALDO Tutto parte dalla raccolta, passando dalla lavorazione, con processi di torrefazione realizzati nel nostro stabilimento ad alta tecnologia e con la massima cura del nostro team, fino ad arrivare all’inconfondibile sapore del nostro espresso che racchiudiamo nelle nostre cialde.


La Sostenibilità, declinata nelle sue tre anime (sociale, ambientale ed economica), è sicuramente il tema caldo del secolo e l'approccio sostenibile non può essere più considerato alternativo: oggi è assolutamente necessario. Caffè Borbone sposa una filosofia che possa condurre alla diffusione delle best practices e alla consapevolezza e al rispetto del consumatore verso l'ambiente, la società e le generazioni future. Nata nel 1997 a Napoli come attività di torrefazione e confezionamento di caffè, l'azienda è diventata uno dei principali produttori specializzati in cialde e capsule compatibili. Fa parte del Gruppo Italmobiliare da maggio 2018, come società controllata con una quota del 60% e, insieme al Gruppo, Caffè Borbone supporta

l’impegno nei confronti del Global Compact delle Nazioni Unite, confermando il sostegno ai Dieci Principi e contribuendo ai Sustainable Development Goals che costituiscono l’Agenda 2030. Attraverso politiche, gestione e modalità operative che contribuiscano a un’economia globale sana, inclusiva e sostenibile, rispettosa dei diritti umani e del lavoro, capace di salvaguardare l’ambiente, Caffè Borbone adotta un Codice Etico che richiama i principi del Global Compact e si declina in più aree del business.

La catena di fornitura L'impegno per l'ambiente nei paesi produttori Responsabilità e integrità per favorire pratiche agricole in equilibrio con gli ecosistemi, resilienti ai cambiamenti climatici e attente alle necessità sociali. Caffè Borbone ha creato partnership con i fornitori di caffè, impegnati nella promozione di una filiera sostenibile del caffè, tra cui Olam (tra i principali operatori a livello mondiale) al fine di migliorare le condizioni di lavoro dei piccoli coltivatori a rischio povertà. Attraverso il Comitato Italiano del Caffè, aderente alla European Coffee Federation, Caffè Borbone sostiene la strategia UE sulla biodiversità per il 2030, condividendo gli obiettivi della Commissione Europea per proteggere e ripristinare le foreste nel mondo in modo sostenibile.

La sostenibilità sociale nei paesi produttori Nel 2020 Caffè Borbone ha sostenuto un progetto di Olam in Uganda mirato a contrastare gli effetti della pandemia Covid, che proprio durante la stagione del raccolto ha messo in difficoltà gli operatori del settore che hanno perso la loro fonte di reddito. Il sostegno finanziario erogato ha coperto le necessità di base di oltre 50.000 famiglie in difficoltà, aiutando la diffusione locale delle buone pratiche di prevenzione e sostenendo la continuità delle attività scolastiche per i bambini. Tra i prossimi passi: promuovere l’effettiva applicazione delle Linee Guida OCSE-FAO per le filiere agricole responsabili.

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Ambiente e sicurezza alimentare Efficienza della produzione per ridurre l’impronta diretta e indiretta, dalle energie rinnovabili al packaging sostenibile al fine di minimizzare gli sprechi e garantire la sicurezza alimentare. Assicurare la qualità sull’intero processo produttivo con sistemi di gestione evoluti e integrati che, grazie all’efficacia dimostrata e verificata nel tempo, hanno ottenuto la formale certificazione di terza parte ISO 9001 e IFS Food Standard. Per Caffè Borbone il riciclo e il riutilizzo delle materie prime sono temi fondamentali. Particolare attenzione è data alla scelta dei materiali sussidiari utilizzati per la produzione di cialde, capsule, caffè macinato o in grani e relativi incarti, imballi e packaging. Caffè Borbone è la prima azienda a immettere sul mercato la cialda compostabile smaltibile nell’umido e ideale per la trasformazione in compost. La cialda ha la certificazione CiC (Consorzio Compostatori Italiani), un’ulteriore garanzia di qualità sostenibile. La cialda compostabile diventa 100% amica della natura, grazie all’incarto totalmente riciclabile nel contenitore della carta e certificato Aticelca (associazione dei tecnici cartari italiani). Carta e cartone sono certificati dalla ONG internazionale Forest Stewardship Council (FSC), che garantisce la provenienza delle materie prime da foreste correttamente gestite.

Caffè Borbone, inoltre aderisce al programma 100% Campania, che promuove il riutilizzo della carta fornita da cartiere locali secondo una quota stabilita e rispettata annualmente, al fine di alimentare la circolarità e limitare le emissioni di CO2 dovute al trasporto. Nel luglio 2020 è stato realizzato un kit costituito da bicchieri compostabili e palette in legno di betulla biodegradabili, un set di accessori a ridotta impronta ambientale.

Le persone

Promozione della salute, della sicurezza e del benessere per un ambiente di lavoro inclusivo e progressivo. Durante l’emergenza Covid sono state adottate misure economiche straordinarie a sostegno dei dipendenti. Chi ha dimostrato costanza e continuità nel lavoro in un momento di massima difficoltà è stato meritevolmente premiato, attraverso un aumento in busta paga.

La sostenibilità sociale In questa stessa logica si inseriscono anche le molte iniziative sociali e soprattutto le attività che puntano alla riqualificazione del territorio messe in campo da Caffè Borbone. Dal 2020, durante la pandemia la torrefazione ha supportato le autorità sanitarie locali per l’attivazione dei reparti Covid dell’Ospedale Loreto Mare di Napoli, con l’acquisto di dispositivi di protezione individuale e ventilatori polmonari. Ha predisposto la donazione di oltre 5.000 confezioni di macinato fresco - Miscela Nobile “Resta a Casa”, a favore delle associazioni che aiutano le famiglie meno abbienti.

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Caffè Borbone sostiene “Il caffè dei birbantelli” il progetto sociale a favore dei bambini del Rione Sanità, con l’obiettivo di offrire loro un’opportunità didattica e creativa, che educhi e valorizzi le proprie attitudini promuovendo il legame con il territorio. Caffè Borbone finanzierà le attività formative della Fondazione Rione Sanità destinando una quota dei proventi derivanti dalla vendita del prodotto che riporta la grafica disegnata dai bambini. I sacchi di juta del caffè in arrivo dalle comunità rurali di origine creano valore ambientale e sociale trasformandosi in shopper aziendali realizzate dalla Coopera-

tiva Sociale “I Camminatori di Exodus” nata presso la Fondazione Exodus di don Mazzi, che da oltre 35 anni lavora sul territorio nazionale per il reinserimento socio-lavorativo di ragazze e ragazzi che vivono situazioni di disagio e dipendenze. Caffè Borbone con il Comune di Napoli ha finanziato un’attività contro l’odio sociale, promuovendo la creatività dello street artist CIBO solito a cancellare i messaggi d’odio che deturpano i muri, trasformandoli in opere d’arte ispirate ai grandi prodotti delle tradizione gastronomica italiana.

Caffè Borbone al fianco di Plastic Free Nella Giornata Mondiale della Terra Caffè Borbone è stato al fianco dell’associazione di volontariato Plastic Free onlus, a supporto di una delle iniziative green più imponenti del 2021: la bonifica della foce del fiume Garigliano in provincia di Caserta. Un evento notevole, che ha visto il coinvolgimento di circa 400 volontari in Campania e 120 nel Basso Lazio, che hanno unito le forze per ripulire da plastica e rifiuti non pericolosi un’area che si estende per ben 5 chilometri. Si stima che l'operazione abbia portato al recupero di

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circa 10 tonnellate di materiale. A questo proposito Gaetano De Luca, presidente della onlus nata nel 2019, votata alla salvaguardia dell’ambiente e impegnata su più progetti ha commentato: “La collaborazione con Caffè Borbone è per noi un modo per arrivare più velocemente ai nostri obiettivi per il bene del Pianeta. Sapere che ci sono aziende così attente al benessere dell’ambiente, ci riempie di gioia e ci motiva a fare sempre meglio”.


K O LO EW

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drinkbam.com

info@drinkbam.com


LA SOSTENIBILITÀ KEY PILLAR DEL BUSINESS Seda International Packaging Group progetta e realizza innovative soluzioni di packaging in carta in grado di creare un legame unico tra i brand e i loro consumatori. Key player a livello globale nel packaging per Ice Cream e tra i principali leader di mercato nel Food Service e Food Industry, da quasi 60 anni collabora con le multinazionali leader in questi settori per fornire loro soluzioni di packaging in grado di anticipare, soddisfare e superare le loro esigenze. Fondata in Italia e con sedi in Europa e Nord America, l’azienda è attualmente composta da 5 società - Seda Italy, Seda Germany, Seda UK, Seda Ibérica, Seda Nord America - e 13 siti produttivi che assicurano prossimità logistica e continuo supporto ai clienti. Ogni giorno, oltre 100 milioni di consumatori nel mondo utilizzano un packaging Seda. La Sostenibilità è uno dei key pillar che guidano il business ed è al centro del modo di pensare e di lavorare per le persone, i clienti, i consumatori e l’ambiente. L’impegno di Seda verso la sostenibilità traspare lungo tutto il processo, dalla scelta della materia prima al fine vita del prodotto. Infatti, il 100% della carta utilizzata proviene da foreste gestite in modo sostenibile, che rispondono ai più elevati standard di Forest Management Certification (FSC®, PEFC™ e SFI®), supportando al contempo molteplici programmi di riforestazione. Il costante investimento in tecnologie all’avanguardia consente il riutilizzo o riciclo di oltre il 99% dei materiali impiegati nelle diverse fasi di lavorazione del prodotto, contribuendo al raggiungimento di ambiziosi obiettivi in termini di riduzione delle emissioni e dei consumi di energia. La stessa attenzione che Seda pone ai materiali è

riservata al fine vita dei prodotti, realizzati secondo i principi dell'ecodesign: gli imballaggi a base di carta, anche quando accoppiati a un sottile rivestimento polimerico, sono candidati a meccanismi di riciclo virtuosi che, nel caso stesso della carta, sono già oggi in linea con i target europei fissati per il 2025 ed il 2030 in materia di riciclo di packaging. L’impegno di Seda nei diversi mercati in cui opera - tra cui caffè, dolciario, panificati, gelati, formaggi, yogurt, zuppe e piatti pronti - è confermato dallo sviluppo di soluzioni realizzate con materiali ad elevato profilo ambientale, in grado di garantire alte performance in termini di macchinabilità, conservabilità e durata a scaffale, nel pieno rispetto dei principi di Economia Circolare e di gestione del fine vita del prodotto. Seda è tra i membri fondatori della European Paper Packaging Alliance (EPPA), che ha l’obiettivo di riunire i maggiori player di settore per individuare soluzioni concrete in materia di riciclo e riduzione delle emissioni, attraverso il coinvolgimento e il dialogo con i più rilevanti stakeholder europei.

Per scop rire di più : www. s edag rou p.co m

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SUSTA N AB LITY Il principale produttore e distributore di prodotti a marchio The Coca Cola Company in Italia è Coca-Cola HBC Italia, parte di Coca-Cola Hellenic Bottling Company. Coca-Cola HBC Italia conta tre siti di produzione e due di imbottigliamento. Negli stabilimenti viene prestata la massima attenzione alla gestione dell’acqua e al corretto utilizzo delle fonti energetiche nel corso dell’intera filiera logistica e commerciale, ottimizzando i consumi ed eliminando gli sprechi. L'acqua è il bene più prezioso, in particolare per chi fa parte del settore delle bibite e bevande. Per garantirne il corretto utilizzo in tutte le fasi della produzione, le fabbriche sono state certificate secondo gli standard dell’European Alliance Stewardship che riconosce e premia le aziende impegnate nella gestione responsabile della risorsa idrica. Per ridurre l’impatto ambientale, vengono adottate tecnologie industriali all’avanguardia all’interno degli stabilimenti che consentono il risparmio dell’utilizzo ed il consumo di fonti energetiche. Infatti, il 79% dell’energia utilizzata proviene da fonti rinnovabili con un tasso del 100% per quanto riguarda quella elettrica. Inoltre sul mercato oltre il 58% delle frigovetrine sono dotate dei più alti standard qualitativi per garantire un consumo energetico minimo. Le emissioni di CO2 sono state ridotte al minimo adottando una strategia logistica che, grazie alla modalità round trip, bilancia i traffici sia in consegna sia in ritiro delle merci, evitando così viaggi a vuoto. Ricorrendo a queste pratiche si è evitata l'immissione di oltre 1.400 tonnellate di CO2 nell'ambiente. La filosofia aziendale di Coca Cola è quella di continuare a produrre le bevande amate da sempre, ricorrendo alla produzione sostenibile al fine di garantire un futuro migliore alle persone, alla comunità e al pianeta. Perseguendo questo obiettivo, a settembre 2020 Coca

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Coca-Cola HBC Italia condivide parte degli Obiettivi dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite Cola ha introdotto sul mercato italiano bottiglie realizzate con il 50% di plastica riciclata (rPET), riducendo ulteriormente l’utilizzo delle materie prime. A maggio 2021 Coca-Cola ha introdotto sul mercato italiano la prima bottiglia realizzata con il 100% di plastica riciclata (rPET). Questa innovazione, possibile a seguito dell’abolizione del limite del 50% di rPET nella produzione di bottiglie, si inserisce all’interno della strategia di lungo periodo di Coca-Cola, World Without Waste, che negli ultimi 10 anni si è concretizzata in 100 milioni di euro di investimenti con impatto sulla sostenibilità in Italia. Le iconiche etichette rosse sono state sostituite temporaneamente da etichette bianche con il messaggio “Riciclami Ancora” per sensibilizzare ulteriormente i consumatori al riciclo. Una citazione a parte merita il packaging della bevanda Adez, lanciata in Italia da Coca Cola, costituito da una


bottiglia 100% riciclabile composta fino al 30% di materiale di origine vegetale (PlantBottle™). Coca-Cola ha, inoltre, ha pensato anche all’ottimizzazione degli imballaggi, alleggerendo il packaging dei prodotti. Solo nell’ultimo anno in Italia sono stati attuati una serie di interventi con l’obiettivo di avere packaging sempre più sostenibili: · la bottiglia in PET da 1.5L è più stretta e alta: il suo peso è stato ridotto del 4%, passando da 38g a 36,5g; · la plastica utilizzata nelle etichette dei prodotti FUZETEA è stata ridotta del 16%, evitando l’emissione in atmosfera di 73t di CO2 in un anno; · con la rimozione del colore dalle bottiglie di Fanta Original il PET in circolazione potrà̀ essere riciclato più facilmente in una nuova bottiglia trasparente; · sono stati ridotti, o eliminati se possibile, gli imballaggi secondari in plastica con l’implemento dell’esclusiva tecnologia “Keel Clip”. Con questo sistema di imballaggio le lattine sono agganciate ad una copertura superiore di cartone, che permette di eliminare completamente le confezioni in plastica. Tra i vari obiettivi, la strategia di sostenibilità di lungo periodo di Coca-Cola, ovvero la World Without Waste, comprende l’utilizzo crescente di plastica riciclata nelle confezioni e la riduzione della materia prima negli imballaggi in vetro, alluminio e plastica nell’ottica di un’economia sempre più circolare.

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Da oltre 10 anni Coca-Coca ha messo in atto azioni concrete per incoraggiare i consumatori a controllare l’assunzione di zuccheri, nel pieno rispetto della loro salute e in linea con le raccomandazioni delle istituzioni sanitarie mondiali, tra cui l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). L’impegno si è tradotto nel tempo nella promozione e nell’ampliamento della gamma di prodotti a basso, ridotto o nullo contenuto calorico, che ad oggi, in Europa, rappresentano oltre il 40% delle bevande a marchio Coca-Cola presenti sul mercato.

............................................................... Coca-Cola Italia ritiene che le persone siano fondamentali per crescita e la competitività dell’azienda e per questo motivo si impegna ad offrire loro un ambiente di lavoro inclusivo, stimolante e sicuro. Elementi necessari per il raggiungimento di questo obiettivo sono la formazione, lo sviluppo delle competenze e la motivazione. I dipendenti operano in un ambiente di lavoro che riconosce e rispetta i diritti umani, dove viene garantita la diversità e l’inclusione lungo tutta la catena di valore e dove vengono promosse le pari opportunità e lo sviluppo di carriera. Il benessere personale dei dipendenti è prioritario, considerato che la performance sul luogo di lavoro è strettamente collegata alla salute psicofisica dell’individuo.

Nel 2019 è stata lanciata la Performance for Growth, il processo di valutazione della performance che trasforma il modo in cui ogni persona impara, cresce e porta risultati ottimali per lo sviluppo aziendale. Essa si inserisce nella Growth Story 2025, il nuovo piano strategico che mira a favorire la crescita e la competitività, valorizzando il potenziale di tutti, al fine di porre i team nella condizione di avere elevate performance, in modo agile e veloce. La quasi centenaria presenza di Coca-Cola sul territorio italiano comporta una responsabilità nei confronti del Paese e delle comunità in cui l’azienda opera. Con il concetto di “cittadinanza d’impresa”, l’azienda agisce a favore delle comunità locali in termini di occupazione, ma anche di politiche di investimento mirate a creare valore condiviso. A inizio 2020, quando l’Italia è stata colpita dall’emergenza COVID-19 Coca-Cola, come multinazionale profondamente radicata nel territorio da oltre 90 anni, si è sentita in dovere di fare qualcosa per le persone e

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la comunità, sostenendo il Paese a diversi livelli, sia con donazioni, sia attraverso iniziative in grado di mostrare vicinanza alle comunità sin dai primi momenti. Tra le tante azioni il supporto a Croce Rossa Italiana con una donazione di 1,4 milioni di euro per l’acquisto di ambulanze attrezzate e dispositivi medici; la campagna fundraisinig di #ungiornomigliore in collaborazione con Cesare Cremonini; donazioni di prodotti ad oltre 18.500 tra medici e infermieri in più di 30 ospedali su tutto il territorio nazionale in prima linea nell’emergenza; donazioni di prodotti a diverse associazioni territoriali, tra cui le sedi locali della Protezione Civile e CRI, Banco Alimentare e mense per i bisognosi; donazione di oltre 5.000 dotazioni di sicurezza monouso agli ospedali del territorio; pranzo gratuito da asporto nei plant per gli autotrasportatori. A seguito della chiusura dei bar e dei ristoranti, sono stati offerti presso gli stabilimenti Coca-Cola pasti da asporto gratuiti agli autotrasportatori in transito, permettendogli di dare continuità alla consegna di forniture alimentari alla grande distribuzione.

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Per la Sicilia l’imbottigliatore autorizzato che si occupa della produzione e della commercializzazione delle bevande a marchio The Coca-Cola Company è la Sibeg. Come per gli altri stabilimenti, anche le linee di condotta della Sibeg sono improntate sulla sostenibilità ambientale e responsabilità sociale, con l’impegno a migliorare costantemente i sistemi di gestione e a ridurre al minimo l’inquinamento derivante dall’attività produttiva, inclusa la logistica. Il sistema di gestione ambientale è focalizzato su tre aree: acqua, energia rinnovabile e rifiuti. Sibeg, sfruttando un nuovo impianto di trattamento acque di processo a nanofiltrazione ed osmosi inversa, ha ridotto sensibilmente il consumo idrico. Inoltre, l'azienda si è dotata di un nuovo impianto di trattamento acque che utilizza la tecnologia più avanzata oggi disponibile sul mercato (MBR), che garantisce un refluo allo scarico con caratteristiche ben al di sotto della soglia massima accettata dalle attuali normative.

Il Waste Water Treatment consente il controllo remoto dell'impianto permettendo ai responsabili di monitorarlo anche a distanza. A dimostrazione di un Impatto Ambientale “Zero”, le acque di scarico immesse nell’ambiente dopo il trattamento riempiono un acquario, ospitato all’interno della control room del WWT, che garantisce vita ai pesci. Dal 2016 Sibeg utilizza energia 100% proveniente da fonti totalmente rinnovabili. L'azienda affronta il tema rifiuti creando un modello denominato 3R: RIDUCI - RECUPERA - RICICLA. Il 95% dei rifiuti prodotti durante il processo produttivo sono inviati a recupero tramite piattaforme autorizzate. Per quanto riguarda la logistica, Sibeg è la prima azienda in Europa a dotare la sua Field Force Commerciale di auto full electric al fine di contribuire a diminuire sia le emissioni locali di CO2 sia l’inquinamento acustico.

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ROADMAP TO ZERO BY 2030

Lavazza Group ha presentato la sua “Roadmap to Zero”, un ambizioso piano che porterà il Gruppo alla completa neutralizzazione del proprio impatto carbonico entro il 2030, con un investimento, solo per il biennio 2020-2021, di circa 50 milioni di euro. Il Gruppo prosegue quindi con determinazione nel percorso di integrazione dei criteri ESG nel proprio business, implementando una strategia di sostenibilità ambientale focalizzata su carbon neutrality ed economia circolare, in linea con l’Agenda 2030 dell’ONU sottoscritta nel 2017. Diversi gli ambiti di intervento del piano che prevede tre linee di azione: monitoraggio e quantificazione delle emissioni; continui processi di efficientamento e riduzione degli impatti; compensazione delle emissioni residue e non riducibili. Entro il 2030 si andranno, infine, a compensare le emissioni indirette lungo tutta la catena di approvvigionamento, a monte e a valle delle operazioni del Gruppo: dal caffè verde al packaging, dalla logistica allo smaltimento.

Il raggiungimento della “neutralità di carbonio” entro il 2030, ossia l’azzeramento dell’impatto della totalità delle proprie emissioni di CO2, sarà ottenuto grazie al bilanciamento tra le emissioni prodotte e il loro assorbimento, attraverso programmi di riduzione, ma anche di compensazione che prevedono l’acquisto da parte di Lavazza di crediti di carbonio. Si tratta dei cosiddetti “crediti verdi”, ognuno equivalente ad una tonnellata di CO2 non emessa o assorbita, generati dal supporto e dal finanziamento a progetti ad impatto positivo, sviluppati al di fuori della catena di approvvigionamento dell’azienda. Ogni credito ottenuto attesta l’avvenuta riduzione o rimozione di una tonnellata di CO2 emessa nell’atmosfera, in modo da compensare quelle emissioni che non è possibile ridurre. Ma non è tutto: nel caso dei primi tre progetti per la compensazione delle emissioni scelti da Lavazza Group, acquistare crediti di carbonio significa anche finanziare e supportare il miglioramento delle condizioni di vita delle comunità locali, garantendo benefici sociali ed economici, oltre a quelli ambientali.

Madre de Dios in Perù, Kariba in Zimbawe e Guaranà in Uruguay sono i tre programmi di sviluppo sostenibile e acquisto crediti di carbonio verificati in base agli standard VCS, il programma di certificazione GHG* volontario più utilizzato al mondo, basato su un rigoroso processo di valutazione.

MADRE DE DIOS

KARIBA

GUARANÀ

Vicino all’antica Machu Picchu la costruzione di una strada inter-oceanica sta mettendo in pericolo la conservazione di uno dei luoghi più preziosi al mondo per la biodiversità con ben 35 specie endemiche. Questo progetto, verificato in base agli standard VCS e CCBA, mira a salvaguardare dalla deforestazione 100.000 ettari di foresta pluviale tropicale, evitando ogni anno l'emissione di 700.000 tons di emissioni di CO2. L'impatto positivo a livello sociale è altissimo: sono già stati creati 470 posti di lavoro per gli abitanti delle comunità locali.

È un progetto di grande impatto sociale, oltre che ambientale: viene salvaguardata l'indipendenza delle comunità indigene e migliorato il loro benessere, potenziando l’assistenza sanitaria, le infrastrutture, l’istruzione, oltre all’agricoltura: oggi, per esempio, 37.000 persone hanno accesso all’acqua potabile grazie all’avvenuta riparazione di 147 pozzi. Inoltre, negli anni, il progetto ha salvaguardato 785.000 ettari di terreno dalla deforestazione e ha evitato l’emissione di oltre 3.5 milioni di tonnellate di CO2, grazie ad azioni come la creazione di orti comunitari, la formazione degli apicoltori sulla gestione degli incendi e sull’ecoturismo, con ricadute positive su tutta la regione.

Il progetto consiste nel rimboschire e ripristinare le praterie degradate per migliorare la qualità del suolo e la biodiversità, evitando al contempo le emissioni di carbonio. La sua particolarità consiste nell’aver avviato un’industria del legno so stenibile, aumentando le opportunità di occupazione e rafforzando l'economia rurale della zona. Lavazza Group si impegna a raggiungere ogni anno la compensazione delle emissioni di CO2, attraverso questi e altri progetti certificati che verranno scelti progressivamente anno dopo anno.

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*GHG (Green House Gases) è l'acronimo per identificare le emissioni di gas serra


ROADMAP DEL PACKAGING SOSTENIBILE Una delle tappe intermedie chiave al 2030 sarà raggiunta grazie alla “Roadmap del Packaging Sostenibile”, piano strategico che si propone, entro il 2025, di rendere l’intero portfolio packaging riutilizzabile, riciclabile o compostabile. La sostenibilità resta uno dei pilastri dei processi di innovazione sviluppati dalla Ricerca & Sviluppo del Gruppo, nell’ottica del concetto Sustainable by Design e dei principi dell’economia circolare.

Rientra in questo percorso il progressivo passaggio a imballaggi riciclabili e con un’impronta di carbonio sempre più ridotta per i prodotti in grani e macinati, a cominciare dal nuovo packaging immesso sul mercato nel 2020 per alcuni formati di Lavazza ¡Tierra!. Altro caso virtuoso è quello di Lavazza Professional, che ha lanciato Eco Cups, bicchieri in carta riciclabili fino a sette volte e facilmente smaltibili nella raccolta differenziata, anche nelle filiere più esigenti come quella tedesca o inglese.

RESPONSABILITÀ SOCIALE E DI IMPRESA Oltre che nei confronti dell’ambiente, un Gruppo globale ha responsabilità anche nelle Comunità in cui opera e con cui opera. In questo ambito rientra lo stanziamento da parte del Gruppo Lavazza, nel 2020, di 10 milioni di euro per progetti di sostegno a sanità, scuola e fasce deboli della Regione Piemonte. A questi, si sono aggiunti ulteriori 2,5 milioni di euro stanziati a supporto delle comunità locali, in Italia e all’estero. È stata, inoltre, garantita la continuità azien-

dale in tempo di pandemia, pensando in primo luogo alla sicurezza dei collaboratori, premiandone inoltre l’impegno con bonus e premi per obiettivi, distribuiti nel 2020, per un totale di oltre 4,5 milioni di euro. Il Gruppo Lavazza, infine, si conferma anche nel 2021 tra i Top Employers italiani, grazie a un percorso di miglioramento continuo con al centro le persone e alla costante ricerca dell'eccellenza nei processi e nelle strategie legate alla gestione delle risorse umane.

LA NUVOLA DIVENTA HUB VACCINALE AL SERVIZIO DEI TORINESI Lavazza ha messo a disposizione della ASL Città di Torino gli spazi di Nuvola per la realizzazione di un hub vaccinale, dimostrando il suo impegno nella lotta al CV19. Presso la struttura sono somministrati a regime 1.700 vaccini al giorno, in più è offerto un buono per la consumazione di un caffè Lavazza nel quartiere. Il Nuvola Lavazza Hub-CV19, gestito dell’ASL Città di Torino, sarà attivo fino al 30 settembre ed è operativo 7 giorni su 7, dalle 8 alle 20. È dotato delle migliori attrezzature sanitarie e tecnologiche per garantire la massima efficienza, in piena sicurezza, di tutte le operazioni vaccinali e dei flussi di accesso dei cittadini. “Abbiamo subito aderito alla proposta di Confindustria di mettere a disposizione i nostri spazi aziendali per la campagna vaccinale e accelerare la piena ripartenza dell’economia del nostro Paese - afferma Marco Lavazza Vice Presidente del Gruppo - Con questo nuovo centro vaccinale, desideriamo dare un segnale positivo e concreto di ripartenza e contribuire a dare un orizzonte di speranza alle persone, con la convinzione che tutti insieme si possa tornare presto alla normalità e con la promessa, chiara e irrevocabile, da parte della nostra azienda di continuare a rispondere prontamente alla comunità ogni volta che sarà necessario”.


ECO CAPS ITIERRA! FOR PLANET LE CAPSULE COMPOSTABILI PER VENDING E OCS

Nel 2021 Lavazza lancia Lavazza iTierra! For Planet per i canali Vending e OCS, le innovative capsule compostabili industrialmente e autoprotette, per i sistemi Lavazza BLUE Vending e Lavazza FIRMA. L’elevata qualità delle miscele si unisce alla sostenibilità in una pausa caffè che diventa una vera e propria scelta consapevole e di valore: un’esperienza che va oltre l’eccellenza del gusto dell’espresso, per includere l’attenzione per la sostenibilità a 360 gradi. 100% biologico, raccolto a mano e certificato dall’ONG Rainforest Alliance, iTierra! è una collezione di miscele di origini pregiate, selezionate da Lavazza per offrire la perfetta sintesi tra qualità e approccio sostenibile. La richiesta di consumo consapevole e attento è in for-

te crescita anche nel settore Vending e OCS e Lavazza risponde con le nuove Eco Caps ¡Tierra!: compostabili* a livello industriale e biodegradabili nell’arco di circa sei mesi, che hanno ottenuto la certificazione Ok Compost Industrial del gruppo TÜV AUSTRIA. La freschezza dell’aroma delle miscele selezionate di Arabica e Robusta viene preservata grazie alla tecnologia aroma safe all’interno di una capsula autoprotetta che garantisce l’erogazione ottimale e una qualità eccellente di prodotto per una resa costante in tazza. L’alta pressione conferisce corpo e cremosità, mentre la fase di pre-infusione intensifica aroma e gusto. I prodotti potranno vantare una shelf life di 15 mesi per il sistema Lavazza Firma e di 14 mesi per Blue.

L’offerta per il Vending completa il formato da 1Kg grani iTierra! Espresso Intenso Bio Organic lanciato nel 2020 con una referenza Eco Caps capsule compostabili* iTierra! Espresso Bilanciato Bio Organic per il sistema BLUE. Si tratta di una miscela di Arabica e Robusta dalla tostatura media, per un espresso dolce e raffinato dai sentori di miele, frutta secca e cacao. Per il sistema Lavazza Firma è previsto il lancio a fine giugno 2021 di 2 novità in capsule compostabili* Eco Caps: iTierra! Espresso Aromatico Bio Organic, un 100% Arabica dalla tostatura scura, per un espresso ricco e avvolgente, con note fruttate; iTierra! Espresso Intenso Bio Organic tostato scuro, miscela dal profilo in tazza deciso e corposo, con note di frutta secca e legno.

La novità è accompagnata da un lancio a 360° che si articolerà in diverseiniziative, e che permetterà di completare l’offerta: le vending saranno personalizzate con una vestizione ad alto impatto visivo e per il siste-

ma Lavazza Firma saranno disponibili dei veri e propri coffee corner e un kit di servizio dedicato con bicchieri riciclabili nella raccolta carta e palettine di legno, per offrire una vera e propria pausa caffè responsabile.

*Capsule compostabili certificate conformi allo standard EN 13432:202 per il compostaggio industriale da TUV AUSTRIA.

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"Portiamo nel mondo un’ALIMENTAZIONE GIOIOSA e SANA, proveniente da FILIERE PULITE e RESPONSABILI, ispirata allo STILE DI VITA ITALIANO e alla DIETA MEDITERRANEA" Mulino Bianco, brand del Gruppo Barilla e leader per il mercato italiano di prodotti da forno, ha presentato la “Carta del Mulino”, un progetto che innova il modo di coltivare il grano, realizzato in collaborazione con WWF Italia, Università di Bologna, Università della Tuscia e Open Fields. Con esso, il gruppo Barilla si impegna ulteriormente per la Sostenibilità, in linea con la missione “Buono per te, Buono per il Pianeta”. La “Carta del Mulino” rappresenta un innovativo disciplinare di agricoltura sostenibile, costituito da 10 regole che saranno aggiornate annualmente, in un percorso di miglioramento continuo e pensate per portare qualità nei prodotti, supportare il lavoro delle comunità di agricoltori e restituire spazio alla natura negli agroecosistemi, favorendo la biodiversità, riducendo l’uso delle sostanze chimiche e salvaguardando gli insetti impollinatori. Il 3% dei campi destinati a fiori,

utilizzo di sementi selezionate, rotazione delle colture, promozione di metodi fisici per la conservazione del grano, riconoscimento economico volto a coprire i costi necessari distribuito lungo tutta la filiera: sono queste alcune regole della “Carta del Mulino”, i cui vantaggi sono davvero numerosi. L’intera filiera è rigorosamente monitorata da un Ente di controllo di terza parte.

............................... Non solo agricoltura sostenibile: Mulino Bianco è da sempre impegnato a rendere il percorso produttivo più rispettoso dell’ambiente, risparmiando risorse, puntando al riciclo e all’utilizzo di energia rinnovabile.

Dal 2008 al 2019 negli stabilimenti Mulino Bianco sono state ridotte del 54% le emissioni di gas serra e del 48% l’utilizzo di acqua. Allo stesso tempo più del 98,7% degli incarti sono riciclabili. Sul fronte dei consumi, da 2008 al 2019, Mulino Bianco ha risparmiato più di 1.500.000 metri cubi di energia termica e più di 3 milioni di kWh.

............................... Al Mulino si presta particolare attenzione al risparmio delle risorse. L’acqua viene reimpiegata al 60% per il lavaggio e raffreddamento degli impianti, al 20% per l’impasto dei prodotti e il restante 20% per l’irrigazione aree verdi e igiene personale dei dipendenti. L’energia termica viene utilizzata al 70% per i forni di cottura, al 15% per il riscaldamento degli ambienti e al 15% per il generatore di vapori. L’energia elettrica viene impiegata al 10% per i servizi generali (uffici, mensa, illuminazione), al 40% per il processo produttivo (compresi i consumi di confezionamento e stoccaggio), al 50% per gli impianti ausiliari al processo (condizionamento, sistemi di trasporto prodotto, aria compressa, ...) Per risparmiare energia elettrica, per l’illuminazione degli stabilimenti le lampadine sono state sostituite da luci a LED.


-5 emiss 4% ion gas s i di erra

- 48% consumo di acqua

Mulino Bianco è attento agli imballi che sceglie per la protezione dei prodotti e si impegna affinché siano impattanti il meno possibile. Per questo motivo si attiene ai 5 principi del “Barilla Sustainable Packaging”: • Meno materiali di confezionamento scegliendo tra le ultime tecnologie del settore e minimizzando l’uso di materiali eterocomposti, in favore di altri di più facile smaltimento. • Imballi riciclabili che non intacchino le caratteristiche organolettiche o la qualità del prodotto. • Provenienza della carta certificata secondo gli standard FSC o PEFC. • Produzione dei pack con la metodologia LCA (Life Cycle Assessment), che consente di valutare gli impatti ambientali già nelle fasi iniziali della produzione. Uno dei più significativi risultati raggiunti, ad esempio, è stato quello di migliorare le confezioni dei biscotti. • Utilizzo di risorse rinnovabili nella produzione degli imballi.

ni - 1,5 milio d di m³ i rmica energia te

- 3 milio ni di kilowatt ora

Di pari passo va il sostegno agli agricoltori, dai quali provengono le materie prime che il Gruppo utilizza. Ad esempio, Pan di Stelle collabora con la Fondazione Cocoa Horizons per migliorare la vita dei coltivatori delle piantagioni di cacao in Costa d’Avorio e Gran Cereale ha intrapreso un impegno a favore dell’ambiente, compensando interamente le emissioni di CO2 e finanziando un progetto per la tutela delle aree boschive in Italia.

............................... Le persone rappresentano l’anima dell’azienda e ad esse viene garantito un ambiente sicuro e stimolante, investendo nella loro crescita professionale, consentendo il bilanciamento tra vita lavorativa e privata, valorizzando le diversità e il talento femminile: oggi il 36% degli executive e dei manager sono donne. Barilla inoltre sta lavorando per colmare il divario salariale non giustificato e, grazie alla collaborazione con la Fondazione Tent, aderisce a un programma di inserimento e formazione dei rifugiati all’interno di uffici e stabilimenti in Italia, Germania, Svezia.

L’obiettivo 2020 è stato raggiunto: il 100% delle confezioni è progettato per il riciclo. Mulino Bianco si impegna ad aumentare la raccolta differenziata negli stabilimenti e, per aiutare anche i consumatori a fare altrettanto, ha creato dei simboli su tutte le confezioni dei prodotti Mulino Bianco che indirizzano a smaltire i rifiuti in modo corretto.

............................... Nei confronti dei consumatori, il Gruppo Barillla ha rafforzato l’impegno per diffondere modelli alimentari nutrizionalmente equilibrati.

Negli anni è stato, inoltre, rafforzato il legame con i territori in cui l’azienda opera, supportando le comunità in situazioni di difficoltà e realizzando progetti per favorire l’inclusione sociale e l’accesso al cibo. Un sostegno che avviene in collaborazione con autorità locali, aziende del territorio, enti benefici e associazioni non-profit. In questa direzione, nel corso del 2019 sono stati donati oltre 2.255.000 euro e oltre 1.100 tonnellate di prodotto. Tra le principali associazioni con cui Barilla collabora in Italia ci sono Banco Alimentare, Protezione Civile e Croce Rossa.

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REPORT In Italia oltre 7 miliardi di contenitori per bevande sfuggono ogni anno al riciclo per finire dispersi nell’ambiente o smaltiti nell'indifferenziata. Uno spreco che potremmo ridurre del 75-80% adottando un sistema di deposito cauzionale. Il 29 aprile è stato pubblicato il Rapporto What a Waste curato dalla piattaforma europea no profit Reloop con il supporto di Break Free From Plastic e Changing Markets Foundation. Esso mette in luce numeri sconcertanti riferiti alle quantità di contenitori di bevande che sfuggono ogni anno ai sistemi di avvio a riciclo finendo anche nei corsi d’acqua e nei mari in 24 paesi dell'UE. I dati che emergono indicano chiaramente ai decisori politici la strada da percorrere e li invitano a prendere in seria considerazione gli impatti positivi dei sistemi di deposito cauzionali finalizzati al riciclo e al riuso (vuoto a rendere con bottiglie ricaricabili). Questi sistemi, infatti, permettono di ridurre drasticamente lo spreco di risorse che impatta negativamente sul clima. L’incentivo economico abbinato alla restituzione del contenitore da parte del consumatore - che recupera così l’importo della cauzione inclusa nel costo della bevanda - permette di intercettare oltre il 90% dei contenitori immessi al consumo.

I DATI RELATIVI ALL'ITALIA L’Associazione Comuni Virtuosi, membro della piattaforma Reloop, ha potuto accedere ad alcuni dati relativi all’Italia, che rivelano che i contenitori di bevande sprecati ogni anno sono oltre 7 miliardi.

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Un numero esorbitante che, rapportato a livello pro-capite, corrisponde a 119 contenitori “buttati via” in media da ogni italiano all’anno: 98 bottiglie in PET, 12 bottiglie in vetro e 9 lattine.


IL SISTEMA DEL DEPOSITO CAUZIONALE GLI OBIETTIVI DELLA DIRETTIVA SUP

La necessità di raggiungere per le bottiglie di plastica gli obiettivi di raccolta del 90% previsti dalla Direttiva SUP al 2029 (77% entro il 2025) e di contenuto riciclato (almeno il 30% al 2030), stanno spingendo i governi europei ad introdurre i sistemi di deposito (Deposit Return System DRS). Nei Paesi del nord Europa, dove i sistemi di deposito sono in vigore da tempo, i tassi di raccolta media sono del 91% per gli imballaggi di bevande immessi sul mercato. Paesi che hanno implementato un DRS in tempi più recenti, come la Lituania, dimostrano come sia possibile raggiungere questi risultati di intercettazione media in tempi brevissimi.

Come emerge da simulazioni ottenibili dal cruscotto che accompagna lo studio, se l'Italia adottasse un DRS con le performance medie di riciclo dei sistemi di deposito attivi in Europa ridurrebbe del 75% lo spreco di imballaggi per bevande. I 7 miliardi di contenitori che sfuggono al riciclo si ridurrebbero a 1,7 miliardi con una quota media pro capite di 29 contenitori. La riduzione più consistente si avrebbe per le bottiglie in PET che dai quasi 5 miliardi di unità non riciclate scenderebbe a 974 milioni. Ovvero da quasi 100 bottiglie sprecate pro capite a sole 16.

Il rapporto contiene anche i dati sull’immesso al consumo dei contenitori di bevande venduti in regime di vuoto a rendere in Europa (refillables). Si tratta in prevalenza di bottiglie in vetro, ma anche in PET (Germania) adatte all’uso multiplo. Per l’Italia nel 2019 tale quota si attestava sul 10,8%. Se in aggiunta ad un sistema di deposito incrementassimo la quota italiana di bevande vendute in contenitori con vuoto a rendere - dall’attuale 10,8% al 25% - la quantità di imballaggi per bevande che sfuggono al riciclo si ridurrebbe dell’80% scendendo al di sotto del 1 miliardo e mezzo di unità. Il rapporto attinge anche a 20 anni di dati che mostrano come, mentre la quota di mercato europea dei ricarica-

bili - come birra, bibite e bottiglie d'acqua - è crollata dal 47% al 21% in soli vent'anni, nello stesso periodo i contenitori monouso sono aumentati di oltre il 200%. Tuttavia, i paesi con sistemi di deposito cauzionali e con una quota di mercato di vuoto a rendere con bottiglie ricaricabili superiore al 25% sono quelli che hanno ottenuto i risultati migliori in termini di dispersione degli imballaggi. Lo spreco di di bottiglie e lattine è infatti sette volte più basso in questi Paesi rispetto a quelli che non hanno sistemi di deposito e di vuoto a rendere. Tra questi paesi, la Germania si distingue come la migliore della categoria, con una quota di ricaricabile del 55% e uno spreco limitato a soli 10 contenitori per persona all'anno.

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L'Ecodesign al centro dell'impegno sostenibile Il Gruppo Evoca attua una politica integrata per raggiungere le migliori condizioni possibili in termini di salute e sicurezza sul luogo di lavoro e di sostenibilità ambientale. Tra i suoi valori fondanti la tutela della salute e della sicurezza dei propri dipendenti, così come lo sviluppo dei processi e delle attività dell’azienda, in linea con le migliori pratiche riconosciute a livello internazionale. Inoltre, il rispetto dell'Ambiente è parte integrante delle strategie dell’organizzazione, che si impegna a esplorare costantemente nuove soluzioni per lo sviluppo sostenibile. In particolare, Evoca ha messo a disposizione mezzi e risorse adeguate per realizzare e mantenere attivo un Sistema di Gestione conforme allo standard ISO 45001:2018 e alla normativa UNI EN ISO 14001:2015, al fine di eliminare o ridurre i rischi associati all’attività e di migliorare costantemente le performance ambientali dei propri prodotti e processi.

Eco Design In Evoca lo sviluppo del prodotto è guidato dai criteri del Life Cycle Design, che prende in considerazione l'impatto ambientale di un prodotto fin dalle prime fasi della sua progettazione, per migliorare le prestazioni ambientali durante tutto il suo ciclo di vita. Prevede, per esempio, di monitorare l'utilizzo dei materiali che compongono il riciclo in fine di vita e soprattutto l'efficienza energetica durante l’utilizzo, che è la fase della vita del prodotto che impatta potenzialmente di più l’ambiente. Un buon esempio in questo senso è sicuramente il nuovo distributore Swing, che offre un’alta efficienza energetica e un’estrema flessibilità operativa. Una dimostrazione concreta di come in Evoca ogni aspetto della progettazione è ispirato a criteri di sostenibilità ambientale.

SWING, la nuova generazione di macchine Impulse a marchio Necta Il 1° marzo 2021 sono state introdotte nuove normative europee su Ecodesign ed Energy Labelling che hanno definito nuove regole per misurare, classificare ed etichettare le macchine dal punto di vista dell’efficienza energetica. Secondo la European Vending Association, la nuova classificazione definita dalla Commissione Europea è stata progettata in modo tale che, al momento dell'introduzione, nessun distributore automatico potesse essere collocato in Classe A o Classe B, con l’obiettivo di stimolare l’innovazione tecnologica. In queste condizioni, il nuovo distributore automatico SWING di Necta, conseguendo la classe C, diventa ad oggi la scelta migliore in termini di efficienza.

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SWING

NECTA

A B

C

C D E F G

796 kWh/annum 12°C

565

L

SWING FOOD

NECTA

A B

C

C D E F G

1079 kWh/annum 3°C

565

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2019/2018

Il contributo del gas R290 al riscaldamento globale (secondo l’indicatore GWP) e il suo impatto sullo strato di ozono (secondo l’indicatore ODP) sono del tutto trascurabili rispetto alle precedenti tecnologie, che avevano un indicatore GWP oltre il 1000.

La nuova unità refrigerante R290 sarà presente anche sui nuovi distributori Necta TWIST e VIVACE, che verranno lanciati nei prossimi mesi, per soddisfare le richieste del segmento di mercato dei distributori a sei spirali.

2019/2018

SWING è equipaggiato con un’unità refrigerante che utilizza l'R290, un gas naturale impiegato comunemente nella refrigerazione commerciale e domestica. Ha un elevato potere refrigerante, che contribuisce a ridurre il consumo energetico. Grazie all’utilizzo di questo gas e al perfetto isolamento termico della cella, SWING permette un risparmio energetico fino al 70% rispetto ai modelli precedenti. Con questa nuova tecnologia, Necta risponde con largo anticipo alla richiesta dell'Unione Europea, che mette al bando i dannosi gas HFC a partire dal 1° Gennaio 2022.

L'impiego dell'R290 è anche completamente sicuro e non esistono limiti normativi di trasporto, stoccaggio o installazione in locazioni.


Flessibilità di utilizzo e configurazione Grazie alle altissime performance del sistema di refrigerazione e d’isolamento è possibile configurare il distributore con layout interamente food (0-3 gradi) o stratificato con layout Tre in Uno con tre temperature (C&B, food and Snack) per una maggiore flessibilità e ampliamento dell’offerta, rispondendo così alle esigenze degli operatori che possono offrire il più ampio assortimento ai loro clienti. I vassoi Visioshop opzionali, oltre a garantire una ulteriore flessibilità di configurazione e un migliore passaggio della luce, possono essere regolati per ospitare una grande varietà di packaging. L’utilizzo di almeno due vassoi Visioshop permette di creare una Bulky area dedicata ai prodotti di ampio ingombro come insalate o piatti pronti che, una volta erogati, possono essere facilmente prelevati nel vano ad apertura maggiorata. L’interno della cella bianco illuminato a Led permette un migliore visibilità dei prodotti. L'utilizzo di V Flex, il sistema di posizionamento rapido delle guide che sostengono i vassoi, permette di creare in pochi minuti un layout che si adatta perfettamente alle caratteristiche del mix dell’offerta. Inoltre, grazie a Breasy, l’app a marchio Newis (brand che raggruppa le soluzioni digitali e i sistemi di paga-

mento di Evoca Group), l’utente potrà vivere l’esperienza della pausa in modalità touchless, eliminando la necessità di toccare il distributore, con conseguenti benefici in termini di salute e sicurezza.

L' app BREASY by Newis entra nel programma Cashback di Stato Agli utenti di Breasy viene ora riconosciuto il rimborso del 10% sugli acquisti, di qualsiasi importo, per tutte le transazioni effettuate con le carte di pagamento presso i distributori automatici dotati di sistema cashless Hi! Le regole e le tempistiche di rimborso sono le stesse che si applicano normalmente per il Cashback: la carta di pagamento utilizzata deve essere registrata nell’app IO, non c’è alcuna soglia minima di spesa e per ricevere l’accredito sarà necessario aspettare alcuni giorni,

in base alle tempistiche delle banche. Grazie ai micropagamenti effettuati con Breasy sarà inoltre possibile aumentare le proprie chance di partecipare al Super Cashback, riservato ai primi 100.000 utenti con il maggior numero di transazioni. Breasy è la mobile app gratuita per la distribuzione automatica, particolarmente “smart” e con una marcia in più dal punto di vista tecnologico: consente di fare un'esperienza d'acquisto completamente digitale, in modo semplice, sicuro e, da oggi, anche conveniente. Ricordiamo che, con Breasy, tutto il processo di selezione del prodotto, personalizzazione e acquisto dai distributori automatici può avvenire direttamente dallo smartphone in modalità touchless, senza toccare la macchina. Inoltre, grazie alla funzione “Controlla la coda”, si può verificare quante persone sono in attesa davanti al distributore selezionato ancor prima di effettuare la propria pausa: questo garantisce maggiore sicurezza sanitaria grazie al distanziamento sociale, sia durante la fase di selezione sia durante l’erogazione. Breasy è stata sviluppata da Newis, il marchio che raggruppa le soluzioni digitali e i sistemi di pagamento del gruppo EVOCA, e si integra in un’ampia offerta di prodotti che consentono agli operatori di gestire il proprio parco macchine da remoto.

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PAOLO BERNASCONI RACCONTA IL PERCORSO SOSTENIBILE DI "Le aziende del Gruppo Buonristoro sono impegnate da diversi anni nella ricerca di soluzioni gestionali ed operative in grado di ridurre l’impatto ambientale dei servizi vending proposti al mercato. Questo percorso ha avuto inizio nel 2001 con le attività che hanno consentito a D.A.EM. Spa di ottenere, all’inizio dell’anno 2002, la prima certificazione EMAS del settore in Italia. Per ottenere tale importante riconoscimento è stato necessario implementare un solido sistema in grado di monitorare ogni aspetto dell’operatività aziendale, orientando le scelte alla ricerca di un costante miglioramento delle performance ambientali. All’epoca la sensibilità ambientale non era molto diffusa ma, ciò nonostante, abbiamo gradualmente esteso questa ambiziosa modalità di gestione a tutte le realtà del Gruppo Buonristoro. Il primo piano di miglioramento ambientale Buonristoro traguardava il periodo 2002-2006 e si concentrava principalmente sulla riconversione degli automezzi verso tecnologie “green”.

Pur non ricevendo grandi segnali di apprezzamento dal mercato, abbiamo continuato ad operare ricercando non solo soluzioni operative “ecologiche”, ma veri e propri servizi che potessero essere proposti a quei clienti che, per scelta o per particolare sensibilità, fossero in grado di valorizzare tali proposte. Nel 2004 fu realizzato il primo test di utilizzo dei prodotti provenienti dal commercio Equo e Solidale, in collaborazione con Fair Trade. Nel 2008 con il Progetto Scegli la Salute abbiamo proposto, in modo innovativo per l’epoca, una sostanziale modifica degli assortimenti offerti al cliente, con il coinvolgimento del consumatore finale, sia nella scelta delle referenze, che con la promozione di comportamenti virtuosi per la salute. Su questo filone merita una sottolineatura la collaborazione avviata proprio in quegli anni con A.I.C. (Associazione Italiana Celiachia) per la messa a punto di una linea di distribuzione automatica dedicata alle persone celiache. Negli anni successivi abbiamo continuato nella ricerca di costanti miglioramenti delle performance ambientali delle aziende Buonristoro, raggiungendo ed in molti casi superando gli obiettivi prefissati.

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Nel 2016 abbiamo, in collaborazione con FLO, lanciato il bicchiere Hybrid Cup Buonristoro su tutti i nostri distributori automatici, garantendo un consistente risparmio in termini di CO2 rispetto ai bicchieri tradizionali. L’innovatività di questa scelta è rappresentata dal fatto che l’introduzione di questa “miglioria” dal punto di vista ambientale è stata fatta sul 100% dei distributori Buonristoro, e senza alcun maggior costo per i clienti o per i consumatori. Questo progetto ci ha consentito di risparmiare, grazie alla collaborazione con i nostri clienti, le prime 1.000 tonnellate di CO2.


Organic coffee

BIO


Da allora, sul nostro sito, è attivo il contatore con il quale rendicontiamo pubblicamente e con trasparenza, il risparmio in termini di CO2 che i nostri progetti garantiscono. Negli ultimi anni abbiamo notevolmente arricchito la gamma di progetti innovativi ed in grado di garantire consistenti risparmi in termini di anidride carbonica non immessa in atmosfera. Tutti i nostri progetti sono caratterizzati dalla volontà di proporre al mercato soluzioni ecologiche che non necessariamente richiedano al consumatore il pagamento di un prezzo più elevato. Anzi, in alcuni casi le soluzioni ecologiche proposte, rappresentano per il consumatore la possibilità di “spendere” meno e… meglio. Negli ultimi anni, per fortuna, la sensibilità ambientale si è diffusa notevolmente, tanto che la nostra realtà è stata inserita nella classifica ''1000 companies to inspire Europe'', report realizzato dal London Stock Exchange Group, società che gestisce la Borsa di Londra e controlla Borsa Italiana. Con orgoglio possiamo dire di avere da pochi giorni tagliato il traguardo delle 20.000 tonnellate di CO2 risparmiato, anche grazie a quei clienti che hanno deciso di affidarsi a noi per la fornitura di servizi vending a basso impatto ambientale. Tra i progetti più apprezzati e diffusi possiamo citare il recupero dei fondi di caffè che vengono trasformati in pellet da una piccola ma agguerrita start up; l’innovativa ed economica proposta di gestione dell’acqua di rete, con conseguente riduzione dell’uso della plastica; soluzioni per il recupero quali RiVending, progetto al quale abbiamo fattivamente contribuito fin dalla sua nascita, al pari di altri operatori del settore. Sempre più notiamo che clienti, fornitori e consumatori sono disposti a modificare le proprie scelte ed i propri comportamenti inserendo le tematiche ambientali tra le proprie priorità. Solo grazie al reciproco coinvolgimento sarà possibile far crescere ulteriormente il numero di persone determinate ad operare piccoli cambiamenti nelle proprie abitudini al fine di poter conseguire - speriamo nel più breve tempo possibile - un’apprezzabile riduzione dell’impatto ambientale." Paolo Bernasconi

Buonristoro Vending Group e Treedom danno vita a progetti di riforestazione e sostegno sociale in vari paesi del mondo: dall’Italia ad Haiti, dal Nepal al Kenya. La collaborazione consiste nella piantumazione di alberi di specie diverse, ciascuno col proprio carattere, il proprio significato, la propria utilità per i contadini che li accudiscono, secondo un principio molto semplice «loro piantano, loro raccolgono». È uno dei cardini della filosofia di Treedom, i cui progetti sono studiati per avere effetti positivi verso l'ambiente, dato che gli alberi assorbono CO2, trattengono il terreno con le proprie radici e contribuiscono ad aumentare la biodiversità. Allo stesso tempo, i progetti realizzati offrono ricadute positive per le comunità coinvolte.

Grazie alle attività di riciclo per ogni tonnellata di fondi di caffè il Gruppo Buonristoro evita mediamente un'emissione fino a 355 ton CO2eq rispetto allo smaltimento in incenertitore e fino a 46 ton CO2eq rispetto allo smaltimento in discarica.

Il Gruppo Buonristoro aderisce a RiVending, il progetto promosso da CONFIDA, COREPLA e UNIONPLAST per il corretto smaltimento, recupero e riciclo della plastica di bicchieri e palette usati nelle aree vending. Il progetto si è allargato anche alle bottiglie in pet con un contenitore dedicato. L'obiettivo è chiudere il cerchio: da un bicchiere vending usato produrre un nuovo bicchiere per il vending.

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RIDURRE I CONSUMI PER COSTRUIRE FUTURO L’emergenza climatica è oggi uno dei temi più caldi a livello globale. In tutto il mondo si assiste a una mobilitazione fattiva, che si traduce nella diffusione di una cultura di abitudini virtuose a vantaggio del pianeta. Anche le aziende, a maggior ragione, dovrebbero sentirsi chiamate ad assumere una posizione seria riguardo alla propria responsabilità ambientale. OPEM lo fa, al massimo delle proprie capacità e risorse. OPEM è un’azienda che sviluppa soluzioni di packaging altamente specializzate e personalizzate, con una produzione industriale complessa. La scelta di essere un’azienda Green, per OPEM significa orientare l’intera attività produttiva, dalla progettazione ai singoli processi, dalla fabbricazione interna alla scelta delle macchine, nella direzione di una drastica riduzione dei consumi, di un forte efficientamento energetico e di una concreta valorizzazione del territorio.

Sono sette i modi e le sedi in cui OPEM concretizza la propria policy green, partendo dallo stabilimento stesso, un edificio moderno a impatto zero, che sfrutta sistemi intelligenti di riduzione dei consumi e scelte tecniche virtuose: l'isolamento termico in primis, con facciate ventilate e vetri termoresistenti che riducono al massimo la dispersione del calore e garantiscono la luminosità ideale e il miglior comfort visivo; il riscaldamento radiante a pavimento, che mantiene la temperatura a 17 gradi costanti fino a 1,90 mt di altezza, evitando il riscaldamento dei volumi superiori; l’utilizzo di luci a LED in tutte le aree di lavoro, e, soprattutto, la messa in opera di una grande copertura fotovoltaica, con potenza complessiva di oltre mezzo giga WATT, che soddisfa completamente il fabbisogno energetico della struttura e anzi lo supera, permettendo a OPEM di rivendere energia.

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Un sistema efficiente e intelligente, garantito e certificato ISO 50.001 e tenuto sotto il costante controllo di un Energy manager. Anche le politiche di approvvigionamento di OPEM impattano sensibilmente sulla capacità di abbattere indirettamente le emissioni. Come? Utilizzando fornitori a km 0. OPEM sceglie di avvalersi di fornitori che si collocano a livello territoriale nel raggio di 50km al massimo, con una movimentazione di materiale pressoché nulla e una forte riduzione dei costi di logistica. La gestione del parco auto è altresì orientata alla medesima logica: niente mezzi propri aziendali, o comunque pochissimi, e servizi di noleggio che forniscono mezzi e furgoni sempre nuovi e a basso impatto ambientale. Sul fronte della tecnologia, l’azienda sceglie di limitare al massimo le visite fisiche dei propri dipendenti a vantaggio, per quanto possibile, delle video conference.

Altro punto nodale della policy green di OPEM è la gestione dei rifiuti, che l’azienda affronta operando in due direzioni: nel senso di un forte rispetto delle direttive comunali, differenziando i rifiuti civili (carta, plastica, metalli organico, generico e vetro) e nella direzione dello smaltimento dei rifiuti industriali attraverso l’utilizzo di professionisti a km zero, ossia atti scopo di tenere aggiornati tutti i collaboratori sulle novità della settimana. vi nell’arco di pochi chilometri. Ad esempio, gli oli da taglio, gli emulsionati, i rifiuti delle lavorazioni e i metalli vengono separati e recuperati direttamente, mentre gli sfridi di metallo vengono riciclati e rivenduti a peso. Anche nella progettazione degli impianti, come collaudo e montaggio, sta un importante fattore di abbattimento dei consumi energetici. A differenza di molte aziende, che an-


cora utilizzano impianti elettrici pneumatici, OPEM già da molti anni è passata all’uso di motori Brushless, sistemi di ultima generazione, ad altissima efficienza, capaci di ridurre pesantemente i consumi degli impianti. Tutta la pneumatica viene monitorata con sistemi elettronici sicuri e precisi in grado di gestire le accelerazioni, decelerazioni e movimenti del processo produttivo in modo precisissimo, evitando l’utilizzo di compressori d’aria sovradimensionati e ad altissimo consumo. Come risultato si ha una forte riduzione elettrica, minori perdite e una forte riduzione delle quantità di azoto utilizzato Ragionare in termini green significa anche ridurre al massimo gli sfridi del packaging, e customizzare le necessità del cliente lavorando sulla capacità della macchina di adattarsi a nuovi materiali con il minimo dispendio di energia. Una sfida tecnica e tecnologica non da poco, perché significa lavorare sulla flessibilità della macchina con sistemi intelligenti a basso impatto energetico, capaci di controllare ogni singola fase del processo di lavorazione e di adattarsi ai diversi cambi di formato in tempi rapidi. Una sfida che OPEM accetta e supera ogni giorno, migliorando l’efficienza produttiva e anche l’efficientemento energetico. Infine, i nuovi servizi di assistenza da remoto DMS e Live Remote Assitance. La tecnologia del digitale offre la concreta possibilità di gestire da remoto tutti i sistemi tecnologici al servizio del cliente con una immediata e tempestiva risposta per ogni ambito di lavoro, dai processi iniziali di collaudo e avvio di un impianto, alle soluzioni in tempo reale per risolvere specifiche criticità, il tutto attraverso un monitoraggio costante e real time di tutti gli impianti operativi in tutto il mondo. Un sistema di assistenza digitalizzata all'avanguardia, che consentirà al team dei tecnici di poter intervenire prontamente e in ogni momento come se fossero fisicamente presenti nei siti produttivi dei clienti.

Gli impianti Opem sono la massima evoluzione di una tecnologia di confezionamento certamente matura ma ancora molto attuale per una gran parte di torrefattori. Un esempio è l'impianto dedicato alle capsule Nespresso compatibili in alluminio al 100%. Queste tipologie di capsule non rientrano nella massima espressione di biodegradabilità o compostabilità tuttavia rispecchiano la massima espressione di riciclabilità. Dal punto di vista tecnologico va sottolineata la complessità legata alla gestione di capsule in alluminio. Esse, per tipologia e materiale, sono estremamente delicate e particolarmente precise. Non concedono le tolleranze che la plastica, normalmente, offre. Oltre a questo aspetto, non secondario ai fini della qualità del prodotto finito, si aggiunge il fatto che queste capsule creano ponte termico in fase di saldatura con la macchina stessa. Particolari accorgimenti sono stati studiati affinché, durante i pochi millisecondi disponibili nella fase di saldatura, il calore dei saldatori non venga disperso ma possa agire efficacemente sulle lacche della capsula e del suo coperchio. Un altro impianto è l'archetipo della tradizione del packaging reinterpretata oggi: una confezionatrice verticale per sacchetti in atmosfera ma... con l'inserimento di un tappo apri e chiudi. Inutile sottolineare la complessità del progetto per inserire un tappo perfettamente centrato su un foro di un film che deve attraversare tutti i rulli della macchina ed arrivare fino al tubo formatore. Insomma, una bella sfida di precisione tecnologica finalizzata a preservare decisamente le caratteristiche organolettiche del prodotto conservato anche dopo la prima apertura della confezione. In sintesi, si può dire che in OPEM la capacità di soddisfare le esigenze del cliente cresca insieme all’impegno a rendere sostenibile ogni step produttivo e ogni innovazione tecnologica che, tradotto altrimenti, significa saper costruire futuro a vantaggio di tutti

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LOLLO CAFFÈ E TREEDOM INSIEME PER LA RIFORESTAZIONE “La crescita naturale e sostenibile per tutti è possibile, noi ci crediamo e ci impegniamo giorno dopo giorno per realizzarla – afferma Ciro Lollo, AD di Lollo Caffè –. L’azienda ha intrapreso un percorso concreto con l’obiettivo di migliorare sempre di più l’impatto che ciascuno di noi, come individuo e azienda, può avere sul pianeta. Per questo abbiamo deciso di collaborare con Treedom e piantare alberi in sistemi agroforestali, per fare bene tanto alle persone quanto all’ambiente. La Foresta Lollo assorbirà CO2, favorirà la biodiversità e aiuterà i contadini locali coinvolti nei progetti. Alberi, quindi, che sostengono le collettività in modo etico e realizzano la filosofia che ispira da sempre la nostra azienda, che amiamo chiamare famiglia, con l’intento di crescere insieme, senza lasciare nessuno indietro”. La torrefazione Dical s.r.l, proprietaria del marchio Lollo Caffè, ha progettato e realizzato nel tempo una serie di iniziative che hanno declinato la responsabilità da un punto di vista sociale, ambientale e globale. Lo scorso anno è diventato concreto il progetto #insiemeperfaredelbere, lanciato da Lollo Caffè con il supporto di Amref Health Africa, che ha condotto all’installazione di una cisterna per la raccolta di acqua pulita in una scuola del Kenya e la formazione di 50 Safe Water Champions, che hanno sensibilizzato le comunità locali sul corretto utilizzo dell’acqua. L’arrivo del Covid-19 ha spinto l'azienda ancora di più all’azione attraverso attività svolte su più fronti. È partita così la macro iniziativa #LolloCaffèper grazie alla quale Dical s.r.l. ha realizzato interventi a supporto del Cotugno, dell’associazione Cuore di Napoli, mediante il finanziamento del Fondo comunale di solidarietà e a sostegno

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degli Eroi in Corsia. L’Azienda ha dato vita anche ad operazioni a supporto delle attività commerciali dei clienti Lollo provati dalla pandemia, partendo dall’aiuto nell’interpretare e mettere in pratica le disposizioni nazionali fino alla distribuzione gratuita di dispositivi di protezione. Il senso di responsabilità dell’azienda viene condiviso con tutti i reparti aziendali e lungo la filiera produttiva. Le singole aree, infatti, sono costantemente impegnate a trovare e applicare soluzioni nuove che salvaguardino e tutelino l’ambiente e che hanno condotto ad oggi al passaggio alla cialda 100% compostabile, allo sviluppo della capsula compatibile con macchine Nespresso 100% compostabile ed al lancio di accessori plastic free con il “kit eco”. Nel contempo, il reparto Ricerca & Sviluppo ha aperto una task force sempre attiva per ottimizzare l’impatto ambientale di tutti gli altri formati e delle modalità di distribuzione degli stessi, intervenendo altresì, step by step, anche sugli astucci, sulle scatole e sulle modalità di stampa. L’impegno sulla crescita responsabile si è tradotto parallelamente in importanti investimenti strutturali, tra cui l’efficientamento energetico degli stabilimenti e l’implementazione di fonti di energia rinnovabile, che oggi coprono l’80% del fabbisogno energetico aziendale.



LA FIRMA D'ECCELLENZA DELLA RISTORAZIONE AUTOMATICA

1978-2018

La Sostenibilità è il filo conduttore dell’attività di Orasesta che, attenta all’impatto ambientale dei propri prodotti e servizi e alla crescita e allo sviluppo del capitale umano, ha scelto di dedicare il proprio impegno e le proprie risorse anche al mondo del sociale, avviando una serie di collaborazioni con organizzazioni no-profit e prendendo parte a progetti che hanno l’obiettivo di sostenere le persone più deboli. In tal modo, Orasesta integra tutti gli aspetti della Sostenibilità: ambientale, economico e sociale. SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE Orasesta è portavoce della rinnovata sensibilità ambientale grazie a una serie di scelte sostenibili. Nel secondo semestre 2019, quando la tematica “plastic-free” monopolizzava l’opinione pubblica, Orasesta ha realizzato per i propri clienti una breve guida su questo tema, per aiutarli ad esercitare scelte consapevoli. Infatti, la guida si articola in tre parti: la legislazione di riferimento, le alternative agli imballaggi plastici e il catalogo di prodotti/servizi “green” Orasesta. Sì è cercato di spiegare quali fossero i pro e i contro di ogni scelta alternativa, con la massima obiettività, utilizzando un metodo “scientifico” e citando sempre le fonti dalle quali sono tratte le informazioni.

Isole della Pausa Eco-Friendly

Orasesta dispone di strutture d’arredo eco-friendly dedicate alla pausa ristoro, con pannelli di tamponatura in cartone ecologico ignifugo riciclabile al 100%, telaio in acciaio al carbonio per garantire resistenza e funzionalità e verniciatura a polvere epossidica. La verniciatura a polvere epossidica, oltre a proteggere il telaio da agenti aggressivi e consentire effetti decorativi di grande effetto, non richiede solventi e per questo è più ecologica. Le Isole della Pausa eco-friendly, come quelle tradizionali, possono essere totalmente personalizzate sulla base delle esigenze del cliente, con il logo e la livrea aziendale, garantendo il massimo comfort nel minimo spazio.

Economia circolare

Grazie alla collaborazione con un’azienda impegnata nell’agricoltura urbana, i fondi di caffè rinascono a nuova vita e diventano terreno fertile per produrre funghi edibili.

Partendo dai principi dell’economia circolare di trasformare gli scarti in risorse, il caffè macinato esausto, ricco di sostanze nutritive (mantiene il 99,8% dei componenti nutritivi originari), viene convertito in alimenti e in ricostituente per il terreno. Il processo è piuttosto semplice: dopo essere stata recuperata, la polvere viene trasformata in terreno di coltura per i Funghi Ostrica, noti anche come Pleurotus, che vengono commercializzati tramite il kit Fungo Box. Dopo la produzione e il raccolto dei funghi, il terriccio rimanente costituisce un eccellente ammendante per il terreno.

Energia green e riduzione del consumo energetico

Dopo aver conseguito nel 1998 la certificazione di qualità UNI EN ISO 9001, nel 2013 Orasesta ha ottenuto la UNI EN ISO 14001 vedendo così riconosciuta la propria attenzione verso l’ambiente e gli sforzi nella riduzione dell’impatto sull’eco-sistema. Nel 2021 Orasesta ha ottenuto la certificazione secondo la norma ISO 50001, che costituisce il riconoscimento dell’efficienza del sistema energetico aziendale, il controllo sulle varie forme di inquinamento, l’utilizzo razionale delle fonti energetiche, l’adeguato smaltimento degli scarti e rifiuti. L'azienda che ottiene questa certificazione dimostra di avere un sistema di gestione dell'energia efficiente, integrato, competitivo. L’attenzione verso l’ambiente si esplica su molteplici fronti e si attua attraverso: • riduzione dei consumi energetici (energia elettrica, acqua, carburanti ecc.) e impiego, ove possibile, di mezzi a metano o di furgoni elettrici. • minimizzazione dell’impatto sull’ambiente esterno (emissioni in atmosfera, radiazioni ottiche, vibrazioni...) e utilizzo di energia elettrica proveniente esclusivamente da fonti rinnovabili. Ogni sede di Orasesta viene alimentata da energia idroelettrica proveniente dagli impianti “green” di Repower certificati da TUV di Grosio e Premadio (SO).



Due progetti che vedono Orasesta impegnata al fianco di organizzazioni, come Punto Equo, che attraverso i prodotti del commercio Equo & Solidale vogliono sensibilizzare le persone contro lo sfruttamento dei piccoli produttori locali in alcune parti del mondo (Punto Equo) o, come Oasis for Peace Monaco, che lottano per il rispetto dei diritti umani, per la pace e la salvaguardia del territorio.

Pausa Caffe’ Inclusion

Green Technology at Work

Inserimento di sistemi per la decontaminazione e la purificazione dell’aria. Grazie ad una innovativa tecnologia, scientificamente provata, Orasesta rimuove gli odori e distrugge germi e batteri senza ricorrere a sostanze chimiche. SOSTENIBILITÀ ECONOMICA e SOCIALE

Certificazione SA8000

Nel primo semestre 2021 Orasesta conseguirà la SA8000, lo standard di riferimento in merito alle certificazioni etica e di responsabilità sociale delle aziende, riconosciuta a livello mondiale, sviluppata dal Social Accountability International (SAI) e supervisionata dal Social Accountability Accreditation Services (SAAS). La certificazione promuove la salute e sicurezza dei lavoratori nel rispetto dei principi stabiliti da documenti internazionali come le Convenzioni ILO (Organizzazione Internazionale del Lavoro), Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia e Convenzione delle Nazioni Unite per eliminare tutte le forme di discriminazione contro le donne. Dopo aver compiuto importanti passi nella direzione della sostenibilità con l’introduzione di soluzioni per il risparmio energetico e la riduzione del carbon footprint, Orasesta ha dato un’importante accelerazione nel 2019, quando ha aderito al progetto di economia circolare, sviluppato dalla cooperativa sociale “Il Giardinone”. Più di recente sono stati compiuti due importanti passi nella direzione della sostenibilità sociale: la collaborazione con Punto Equo nel progetto “Pausa Caffè Inclusion” e quella con Oasis for Peace Monaco, creata da Sylvia e Alessandro Dalmasso e da Don Rito Julio Alvarez, con l’obiettivo di sostenere, tramite un modello di sviluppo integrato, i giovani nella regione del Catatumbo della Colombia.

Pausa Caffè Inclusion, che vede la collaborazione di Orasesta con la cooperativa Punto Equo, è un progetto a sostegno delle persone autistiche. Solo in Italia ci sono più di 600.000 persone "deboli", con disabilità o disturbi neurologici, che in molti casi sono esclusi dal mondo del lavoro e delle relazioni sociali. La vendita del caffè Inclusion nei distributori automatici e dei servizi ad esso legati, permetterà di finanziare il progetto che ha come obiettivo quello di offrire lavoro, formazione e dignità alle persone autistiche. Pausa Inclusion Caffè pone l'accento sul tema dell'inclusione sociale, sia sostenendo i piccoli produttori di caffè del Sud del mondo con i ricavati del commercio dei prodotti equo & solidali, sia offrendo lavoro ai ragazzi autistici in Italia.

Oasis For Peace Monaco

Orasesta sostiene Oasis For Peace Monaco, fondata da Alessandro Dalmasso e Sylvia Cosulich Dalmasso con Don Rito Julio Alvarez, che opera Colombia, un paese minato dalla povertà, dalle guerriglie locali e dal fiorente mercato della droga. L'associazione ha come obiettivo quello di sostenere progetti di sviluppo a difesa dei diritti umani, in particolare dei minori e dei giovani, offrendo educazione e formazione alla pace ai bambini sfruttati nelle piantagioni di coca od arruolati nella guerra e promuovendo la crescita sostenibile. Orasesta si impegna ad inserire nei propri distributori il caffè Oasis for Peace e a destinare una parte del ricavato all'associazione.



PER CDA LA SOSTENIBILITÀ È UNA SCELTA NATURALE 66 dipendenti, 5.000 distributori, 2.500 clienti attivi localizzati nel Nordest fra cui 650 riforniti quotidianamente e 6.000 chilogrammi di caffè al mese: sono questi i numeri della CDA - Cattelan Distributori Automatici di Talmassons (UD), società di gestione di distributori automatici fondata nel 1976. Da oltre 40 anni l’Azienda opera nel Vending con una forte spinta alla ricerca e all'innovazione sul fronte del design e della tecnologia delle macchine, privilegiando la partnership con imprese produttrici del settore

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alimentare e non solo, investendo sulla formazione del personale e con uno spiccato orientamento alla green philosopy e alle soluzioni per il benessere della persona. In costante crescita, CDA è conosciuta come portabandiera della Responsabilità Sociale d’Impresa. La filosofia aziendale trova slancio a partire da un pensiero con- diviso da tutto lo staff: creare un rapporto continuativo e di fiducia con il cliente. Nel 2020 CDA ha adottato lo status di Società Benefit. Questa integrazione va a rafforzare di fatto l’impegno nello sviluppo del proprio modello di business sostenibile, integrando il proprio statuto con obiettivi di beneficio riguardanti le persone, l’ambiente e il territorio, come previsto dalla legge 208/2015 (Legge di Stabilità) all’art. 1 entrata in vigore nel 2016. L’adozione dello status di “Società Benefit” è stato fortemente voluto dall’azienda per rendere ancora più espliciti i principi di sostenibilità economica, sociale e ambientale che la guidano nel fare impresa. Infatti, da diversi anni, CDA si pone come obiettivo il miglioramento della vita di tutti i soggetti direttamente o indirettamente coinvolti nell’attività aziendale, creando valore nelle relazioni con collaboratori, clienti e fornitori, nel rispetto dell’ambiente. Il suo modello di sviluppo sostenibile si pone come obiettivo la condivisione del valore generato (sostenibilità economica), la crescita delle persone e un impatto positivo nelle comunità in cui opera (sostenibilità sociale) attraverso il rispetto dell’ambiente che la circonda (sostenibilità ambientale).


LE AZIONI PER L'AMBIENTE IMPIANTO FOTOVOLTAICO Tra il 2019 e il 2020, grazie alla costruzione della nuova autorimessa per i mezzi degli operatori, CDA ha potuto aumentare del doppio i chilowatt prodotti dal suo impianto fotovoltaico, portandoli da 55.000 a 110.000, garantendosi il 53% di energia in autoconsumo. Lo stesso impianto fornisce anche l’energia necessaria alle due colonnine per la ricarica degli automezzi elettrici. SEMAFORO VERDE Tra le tante iniziative di successo di CDA si distingue il progetto Semaforo Verde, esempio tangibile dell’impegno di CDA per la riduzione delle emissioni di CO2 della flotta aziendale, che ha consentito l’ottimizzazione dei consumi e dei percorsi stradali, attraverso la formazione degli autisti ad una guida ecologica e l’impiego di automezzi a gas metano.

Dal 2019 CDA dispone di un’auto completamente elettrica per il personale commerciale e degli uffici, grazie anche alla costruzione di due colonnine elettriche per la ricarica a disposizione. Nel 2020 è stata installata una colonnina all’esterno dell’azienda a disposizione del territorio e la CDA da luglio 2020 è la prima azienda italiana ad avere un furgone completamente elettrico per il rifornimento dei distributori automatici. Quest’ultimo, da quando è in azienda, ha percorso circa 11.000 km con un risparmio di quasi 4 tonnellate di CO2.

RECUPERO DEI FONDI DI CAFFÈ Sul fronte del riciclo degli scarti prodotti dall’azienda e, nello specifico, dei fondi di caffè, CDA ha presentato diversi progetti. Da qualche anno è stata avviata una collaborazione con l’Associazione Animaimpresa e con il Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università di Udine (tramite lo spin off Bluecomb): il progetto, premiato con il “Good Energy Award”, prevede il recupero dei fondi di caffè perché siano trasformati in pellet, come fonte di energia delle stufe pirolitiche, che producono calore da biomasse. I residui della combustione, costituiti da carbone vegetale, potrebbero poi

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essere impiegati come ammendante per il terreno, rendendo di fatto il caffè una risorsa senza fine. Per il valore scientifico dello studio e il carattere di economia circolare, il progetto è stato scelto dal Ministero dello Sviluppo Economico tra le best practice italiane per l’Inventory of Business examples for sustainable and inclusive growth - Esempi di crescita economica sostenibile ed inclusiva, ed è arrivato sul tavolo dei ministri economici riuniti l’8 e il 9 giugno 2019 a Tsukuba per il G20 del Giappone. Sarà pubblicato sul sito del METI, il Ministero dell’Economia del Commercio e dell’Industria giapponese. Proprio per queste attività, CDA è stata selezionata tra le 100 realtà italiane di eccellenza nel campo dell’economia circolare. Nel marzo 2018, è stato presentato a Roma il nuovo rapporto, curato da Enel e Fondazione Symbola, “100 italian circular economy stories. Le filiere, le tecnologie e i campioni dell’economia circolare made in Italy”, e CDA rientra tra queste 100 eccellenze.

PLASTICA CDA è da sempre impegnata nella diminuzione della plastica, sia nei distributori, che in azienda e ciò la pone in linea con la Direttiva Europea. Per quanto riguardai distributori, è stato definito un pacchetto “plastic free” composto da bicchiere bio e paletta in bioplastica. Inoltre, per ridurre il consumo di plastica o comunque incentivare il riutilizzo delle stesse, CDA propone ai clienti un compattatore di bottiglie e/o un erogatore d’acqua collegato alla rete idrica e l’utilizzo di borracce personali da riempire. Quest'ultimo installato in azienda, dove tutti i 66 dipendenti sono stati dotati di borracce. Nell’ultimo anno sono state fornite circa 1.000 borracce ai clienti che hanno aderito alla proposta della diminuzione della plastica nei loro stabilimenti, attraverso l’installazione di erogatori a rete idrica di grandi e piccole dimensioni e boccioni. Inoltre, l’azienda è da sempre impegnata come prima azione sostenibile, alla promozione del corretto smaltimento del rifiuto plastico come primo comportamento corretto in un’ottica di reale sostenibilità ambientale. Per questo motivo ha aderito al progetto “Rivending” promosso da Confida, Unionplast e CoRePla.

SPRECO ALIMENTARE Grazie ad un accordo stipulato con la Croce Rossa locale, CDA si è impegnata a limitare lo spreco alimentare, donando i prodotti freschi, ma non ancora scaduti, ritirati dai distributori perchè vicini alla data di fine vita. Questi prodotti vengono giornalmente raccolti e portati

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nella sede dell’associazione di Palmanova, in provincia di Udine, la quale li distribuisce a persone e famiglie in difficoltà economica. Durante la pandemia del 2020, i prodotti freschi sono stati distribuiti anche allo stesso personale della Croce Rossa in servizio presso il Pronto Soccorso.


LE AZIONI PER LE PERSONE E PER IL TERRITORIO WELFARE AZIENDALE A seguito di una indagine interna, è stato sviluppato un articolato piano di welfare aziendale, di fatto uno strumento di Responsabilità Sociale di Impresa. Una volta definiti i bisogni concreti dei lavoratori, sono state individuate le tipologie d’intervento più idonee (assistenza sanitaria, educativa, economica, sociale). A tal proposito, è stata stipulata una assicurazione integrativa per ogni dipendente, è stata avviata una collaborazione con un portale per l’acquisto, a carico dell’azienda, dei libri di testo scolastici per i figli dei dipendenti, è stato messo a disposizione l’autolavaggio aziendale e la reception, nonché la cella frigo, per la ricezione di pacchi personali o spesa. LA COMUNITÁ CDA crede nel valore del rapporto con il territorio e con la comunità. Secondo la sua filosofia le imprese, anche se di piccole dimensioni, sono in un rapporto di stretta interdipendenza con la comunità locale: se da un lato offrono posti di lavoro e forniscono contributi economici, dall’altro dipendono dalla qualità della vita, dalla stabilità e dal livello di sviluppo delle comunità in cui operano. Inoltre, in un proficuo scambio “energetico”, possono e devono restituire al territorio parte di quel VALORE che le ha viste nascere e prosperare, spesso proprio grazie al valore aggiunto del contesto territoriale e sociale.

menti di qualità green e bio, a contrasto di sovrappeso e obesità quali cause di aumentato rischio di insorgenza di malattie croniche, secondo il sistema di valutazione “Impronta Nutrizionale”, ispirato alle linee guida statali e ideato proprio da CDA, che è valso all’azienda il premio Sodalitas Social Award di Milano.

SPONSORIZZAZIONI Uno dei segni tangibili dell’impegno di CDA verso il territorio è la sponsorizzazione di numerose associazioni sportive della regione in cui opera, prima fra tutte la squadra femminile di pallavolo CDA Volley Talmassons, che ha cominciato la sua avventura sportiva più di dieci anni fa. All’epoca il livello era amatoriale, ma con gli anni e l’impegno costante, la squadra è salita di categoria, fino ad arrivare alla serie B1 e da due anni milita in serie A. FUNDRAISING CDA è promotrice del progetto Micro Dono, una speciale iniziativa di solidarietà e un progetto di fundraising denominato “Caffè Solidale”. Da gennaio a dicembre di ogni anno chi sceglie di bere il caffè dai distributori automatici CDA, può selezionare l’opzione di aggiungere una maggiorazione di 10 centesimi a favore di una associazione del territorio indicata dall’azienda. L’importo raccolto dalle donazioni dei consumatori viene poi raddoppiato dall’azienda con risorse proprie. IMPRONTA NUTRIZIONALE CDA agisce anche sul fronte dell’offerta alimentare per promuovere la cura della salute e il benessere delle persone. Ne è un esempio la creazione della “Wellness Division” che diffonde il messaggio del consumo di ali-

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L'UNICA IMPRESA DEL VENDING NELLA CLASSIFICA DEL SOLE 24ORE Miami Ristoro è una società di gestione attiva dal 2004, principalmente in territorio lombardo. Negli ultimi anni ha sviluppato una strategia che integra crescita economica, tutela dell’ambiente e benessere sociale, ottenendo l’ambito riconoscimento di Leader della Sostenibilità 2021, unica società del Vending ad entrare nelle classifiche de Il Sole 24Ore. Da anni fa parte di Assolombarda Milano Monza-Brianza, di CONFIDA e di Confartigianato Monza-Brianza e basa la sua attività sulla convinzione che “fare impresa”, instaurando rapporti con le aziende che condividono lo stesso tessuto economico e sociale, sia fondamentale per la valorizzazione delle attività e del territorio. Miami Ristoro tende al miglioramento continuo dei processi aziendali, ottenuti mediante il coinvolgimento consapevole del personale e collaborando con i principali produttori di distributori automatici, utilizzando macchine innovative a basso impatto ambientale, che garantiscono affidabilità nel tempo, con la possibilità di costruire vere aree ristoro personalizzate, comprensive di soluzioni per compattare i rifiuti e bidoni per la raccolta differenziata. Miami Ristoro aderisce al progetto Rivending, ovvero il ciclo di recupero e riciclo di bicchieri e palette in plastica per distributori automatici secondo i principi dell’economia circolare. In tal modo, l'azienda rende ancora


più tangibile il suo impegno per l’ambiente, evitando lo spreco di materiale di altissima qualità, riducendo la quantità di rifiuti plastici, trasformando i bicchieri vending in plastica da monouso in bene durevole. Nelle sue aree ristoro, al bidone per la raccolta di bicchieri e palette Miami Ristoro affianca quello del PET, con l'obiettivo di contribuire alla raccolta delle bottiglie dopo il loro utilizzo e di reinserirle nel processo di produzione, dando vita a nuove bottiglie in plastica rPET e raggiungere il BOTTLE2BOTTLE. Miami Ristoro aderisce, inoltre, al progetto FreeFrom by Coven, dedicato al cibo sano e alle intolleranze alimentari. Con la pausa intelligente, “the smart break”, i clienti hanno la possibilità di trovare prodotti più adatti alle loro esigenze e gusti alimentari, potendo scegliere prodotti di qualità provenienti da aziende certificate. Gli addetti al rifornimento ed alla manutenzione ordinaria visitano le aziende clienti in funzione dei consumi e delle operazioni da eseguire, affinché i distributori siano sempre efficienti e riforniti. Grazie a sistemi informatici evoluti, viene garantita la selezione e tracciabilità di tutti i prodotti con l’ottimizzazione dell’organizzazione del magazzino e tenendo sotto controllo l’intero parco distributori. In tal modo, l'azienda offre al consumatore qualità del prodotto e del servizio, massima igiene e sicurezza.

SOCIAL & GOVERNANCE La politica di Miami Ristoro è da sempre orientata allo sviluppo sociale, con la convinzione che il rispetto delle dinamiche sociali e culturali sia indispensabile per garantire la crescita della collettività. Dal 2011 Miami Ristoro sostiene AVIS Milano con una serie di attività, fra cui la donazione di prodotti gratuiti per le colazioni dei donatori, una raccolta fondi per l’acquisto di strumentazione medica e la raccolta sangue due volte l’anno presso la sede dell’azienda, grazie all’Unità Mobile Avis.

Miami Ristoro sostiene la Fondazione Progetto Arca: dal 2016 ha installato presso il principale centro d’accoglienza di Milano due distributori che erogano bevande calde gratuitamente durante le colazioni delle persone ospitate. Sostiene, inoltre, il carcere di Bollate: dal 2017 collabora con la Cooperativa Bee4 con un programma per il reinserimento lavorativo dei detenuti, che riparano le macchinette del caffè.

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Per Miami Ristoro le persone che lavorano in azienda contribuiscono a crearne il valore e ciascuno è parte integrante di essa. Valorizzare le diversità, premiare le capacità e assicurare un ambiente di lavoro sereno e di reciproco rispetto, sono punti imprescindibili su cui, da anni, si fonda la stabilità e la crescita dell’azienda. Negli ultimi 4 anni Miami Ristoro ha registrato un costante aumento del personale. Il Vending è un settore in continuo cambiamento, un’adeguata e tempestiva formazione del personale permette di mantenere uno standard di servizio sempre alto e di fortificare il rapporto di fiducia con il cliente e con il consumatore, che troverà risposte sempre adeguate ai propri bisogni. Per questo motivo in Miami Ristoro la formazione ricopre un ruolo strategico e ogni anno ai corsi obbligatori si affiancano corsi facoltativi mirati alla crescita professionale dei dipendenti.

LA PAROLA A MASSIMO FERRARINI AMMINISTRATORE UNICO DI MIAMI RISTORO SRL

Vi ha sorpreso essere entrai in questa prestigiosa classifica? Ci ha sicuramente riempiti di orgoglio. Il riconoscimento arriva dopo 6 anni di attività legate non solo al profitto, ma anche alle tematiche ambientali e sociali. Quando cinque anni fa abbiamo stilato il primo Bilancio di Sostenibilità ci davano un po’ del matto per il fatto di programmarci anno per anno degli obiettivi in questa direzione. L’aver mantenuto l’impegno ha attirato l’attenzione su di noi, ci ha dato visibilità, fino a farci scegliere tra le aziende presenti in questa prestigiosa classifica. Credo che il nostro Settore sia un po’ indietro rispetto alle tematiche legate alla Sostenibilità intesa a 360 gradi e quelle attive in questa direzione magari non lo comunicano. Credo, invece, che oggi la Sostenibilità sia uno strumento indispensabile, qualcosa che deve entrare nel DNA delle imprese, le cui attività non possono più prescindere dall’impegno ambientale e sociale. Sono valori in cui bisogna credere e che devono accompagnare i progetti di sviluppo di un’impresa di pari passo con la programmazione della crescita economica. Noi abbiamo un’attenzione particolare per il sociale, per il territorio, un’attenzione che esprimiamo attraverso il sostegno ad alcune associazioni come i Volontari del Sangue di Milano, il progetto ARCA e il coinvolgimento nel mondo del lavoro dei detenuti del carcere di Bollate. Quali sono i programmi futuri di Miami Ristoro? Siamo reduci dalla sofferenza economica causata dalla pandemia, dalla quale facciamo ancora fatica a riprenderci, dovendo recuperare un calo di fatturato che condividiamo con tutte le altre imprese del Settore, soprattutto della nostra area. Operando a Milano, risentiamo forse più degli altri dell’esteso ricorso allo smart working e alla DAD, che hanno svuotato i luoghi di consumo dove la nostra attività sviluppa una grossa

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fetta di fatturato. A questo, si va sommare il fatto che stiamo andando incontro alla normale pausa estiva, una situazione che ci penalizza ulteriormente. La domanda è: dove andare a recuperare il fatturato perso, visto che alcune condizioni perdureranno al di là della pandemia, come ci dimostrano autorevoli studi nazionali per quanto riguarda, ad esempio, lo smart working? Credo che l’unica via di uscita sia quella di aumentare la marginalità, offrendo un servizio più qualificato che compensi e giustifichi prezzi più alti. Per fortuna, siamo parte del Consorzio Coven e questo tipo di aggregazione, che diventa sempre più salda, ci consente di fare investimenti che da soli non riusciremmo a fare. Per quanto riguarda la Sostenibilità, proseguiremo nelle attività relative ai tre ambiti che finora abbiamo portato avanti, inserendo qualcosa di nuovo. Ci sono tante associazioni sul territorio che avrebbero bisogno di sostegno e, anche insieme al Consorzio, stiamo cercando di individuare le realtà più meritevoli di attenzione.


In trent’anni di partnership con gli operatori del Vending, Covim ha saputo ascoltare ed interpretare le esigenze del Settore mettendo a punto prodotti specifici. L’indiscussa professionalità e competenza le hanno permesso, nel 2014, di essere tra le prime aziende ad ottenere la Certificazione DTP114 per la qualità funzionale delle miscele di caffè in grani destinate al Vending.

I nostri Caffè Certificati migliorano la Qualità della Distribuzione Automatica


Per un futuro a impronta green La Labcaffè, azienda campana nota al mercato con lo storico marchio Caffè Gioia, è stata tra le prime aziende ad aderire al consorzio ESE per la promozione delle cialde in carta compostabili e ad utilizzare le capsule in plastica biodegradabili per la linea di caffè biologici, ovvero caffè di alta qualità 100% da agricoltura biologica, proveniente da piccolo appezzamenti d'altura del Sud America e del Sud Africa, coltivati esclusivamente con metodo biologico senza l'uso di concimi chimici e fitofarmaci. L’azienda, da sempre attenta al tema della sostenibilità e della riduzione dell’impatto ambientale dei propri prodotti, ha avviato un programma di azioni green.

L’azienda campana ha sostituito completamente la carta filtro utilizzata per la produzione delle cialde in carta dei formati 44mm, 38mm, cialda da 14 grammi e cialda compatibile Senseo con una carta filtro completamente compostabile. Prima tra tutte la conversione di tutte le produzioni tramite la sostituzione degli attuali packaging con nuovi imballaggi a barriera in materiale plastico che possono essere riciclati con la comune plastica. Il primo prodotto che sarà presto disponibile sul mercato è un sacchettino contenente da 10 a 50 cialde in carta. Il progetto prevede di sostituire entro i prossimi tre anni tutti gli imballaggi utilizzati per confezionare il caffè in grani, il macinato ed il monoporzionato in cialde e capsule.

Le capsule biodegradabili non richiedono trattamenti speciali, non contengono metalli pesanti e mantengono le stesse caratteristiche tecniche senza nessuna alterazione meccanica, dimensionale o visiva, lo stesso risultato nei test di utilizzo, la stessa scadenza in normali condizioni di conservazione Biodegradano completamente in tutte le situazioni di smaltimento: • discarica • sotterrate o riversate nei rifiuti • ambienti agricoli o sotto sorveglianza a causa di erosioni La seconda linea di azioni vedrà ridurre in maniera consistente l’emissione di CO2 nell’atmosfera e consentirà all’azienda di utilizzare energia da fonti rinnovabili. In particolare, la Labcaffè ha avviato un progetto di efficientamento che porterà alla sostituzione dell’attuale fonte energetica, con un impianto fotovoltaico in copertura di potenza nominale pari a ca. 200 kWe per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile destinata ad autoconsumo che coprirà circa l’80% del fabbisogno energetico. Il restante sarà acquistato da gestori energetici che forniscono certificazioni in merito alla provenienza dell’energia da fonti rinnovabili. L’intero progetto porterà, oltre alla riduzione dei costi di produzione e ad una riduzione delle emissioni di CO2 di circa il 92% all’anno.

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Salvaguardia ambientale e sociale sono da sempre obiettivi di SERIM: pensare al domani tutelando l’ambiente oggi, fa parte della vision aziendale. Serim ha attivato progetti di integrazione sociale negli ambienti di lavoro, sensibilizzazione a una corretta raccolta differenziata e difesa di uno stile di vita sano. SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE

Progetti volti a condividere e distribuire il valore generato dall'attività, sia esso etico, sociale o economico, è il modo in cui Serim vuole essere parte di un vivere sociale coeso e soddisfacente. Serim investe in progetti per la riduzione dei rifiuti monouso e della plastica in circolazione; predilige detergenti a basso impatto ambientale; sceglie vending machine di ultima generazione per aree break a basso consumo energetico e ad alto valore nutrizionale, grazie ad una accurata selezione di prodotti; implementa sistemi di pagamento cashless per ridurre il contatto tra utente e distributore automatico, garantendo maggiore sicurezza, riducendo furti e scassi e problematiche di erogazione nelle aree break. Serim aderisce al progetto RiVending per lo smaltimento circolare di palette e bicchierini, inserendo nei punti ristoro cartellonistica, materiale informativo e appositi contenitori, strumenti fondamentali per una corretta raccolta differenziata. Per i clienti che scelgono di ridurre al minimo i rifiuti monouso difficilmente smaltibili propone palette e bicchierini in materiali alternativi dopo accurata selezione e test di macchinabilità e sicurezza alimentare. SOSTENIBILITÁ SOCIALE

Serim è promotrice di 4 iniziative con l'obiettivo di essere parte attiva della comunità e del territorio. • Accanto all’associazione United Planet, è sostenitore ufficiale dell’ONU, promuovendone valori e aderendo a progetti educativi e culturali. • Durante l’anno 2020 ha donato al Banco Alimentare Piemonte 5.126 kg di alimenti nel progetto "Alimento come Dono" per una nuova ridistribuzione di prodotti che altrimenti andrebbero sprecati. • È stata premiata da ATS - Città di Milano per l’adesione e condivisione del progetto WHP in quanto azienda che promuove la salute, sensibilizzando i collaboratori verso uno stile di vita sano e attivo, all’interno e all’esterno del contesto lavorativo. • Serim promuove il progetto EAT Pocket, sviluppato insieme ai nutrizionisti del gruppo San Donato per un’alimentazione bilanciata, sana, a basso contenuto di grassi e a km 0. • Le divisioni Bar e Catering di Serim durante l’anno 2020 hanno dato vita a progetti finalizzati al mantenimento del servizio in contesti aziendali e scuole in linea con le direttive anti Covid, garantendo una pausa a distanza di sicurezza, consegnata a domicilio con sistemi di pick-up accuratamente strutturati e consolidati. Un servizio di delivery che non ha tralasciato l'impegno plastic free: per la conservazione degli alimenti sono stati selezionati packaging completamente compostabili e quando possibile riutilizzabili. Serim nasce nel 1979, concentrando la propria azione nella città metropolitana di Milano. Oggi conta 9 filiali distribuite su tutto il territorio italiano, 18mila installazioni di vending machine, 60 bar e un servizio catering e hôtellerie d’eccezione, oltre a dedicarsi a progetti di riqualifica del territorio in cui opera. Da più di 40 anni l’azienda offre un servizio volto a soddisfare le esigenze dei clienti in una società in continuo cambiamento: la creazione di proposte personalizzate viene valorizzata dalla competenza consolidata negli anni, ma anche dallo sguardo rivolto al futuro. Nel 2020 ha conseguito la certificazione TÜV, Thüringen Standard 3330/131/1, che ha lo scopo di verificare e constatare il sistema di gestione e le misure per la protezione contro le infezioni negli ambienti di lavoro e la conseguente riduzione dei rischi derivanti da malattie infettive.


I SUSTAINABLE DEVELOPMENT GOALS DELL’ONU Il 25 settembre 2015 le Nazioni Unite hanno approvato l’Agenda Globale per lo sviluppo sostenibile e 17 Obiettivi di sviluppo (Sustainable Development Goals – SDGs nell’acronimo inglese), articolati in 169 Target da raggiungere entro il 2030. L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità, con l’obiettivo di guidare il mondo sulla strada da percorrere nell’arco dei prossimi anni. Ferrarelle, coerentemente con la visione espressa dall’Agenda 2030, ritiene cruciale il proprio impegno nel dare un contributo concreto allo sviluppo sostenibile delle imprese e dell’economia e si impegna per la creazione di un mondo a IMPATTO -1, dove si sottrae all’ambiente più di quanto vi si immette. Grazie alla sua vocazione sostenibile e a un’attenzione importante per tutte le proprie risorse, sta costruendo questo percorso con responsabilità ed entusiasmo, focalizzandosi sui 3 temi individuati dall’acronimo ESG: Environment, Social, Governance.

ENVIRONMENT Ferrarelle sottrae all’ambiente 20.000 tonnellate di plastica l’anno, tramite il riciclo di bottiglie di plastica PET e la produzione, nello stabilimento dedicato di Presenzano (CE), di nuove bottiglie realizzate con almeno il 50% di R-PET, una plastica per alimenti proveniente dal recupero dei vuoti, ideale per la produzione di bottiglie d’acqua. Un programma e un progetto di cui Ferrarelle è pioniera e che è stato chiamato "bottle to bottle". Le linee per l’imbottigliamento di Ferrarelle hanno permesso la produzione di nuovi formati, aumentando il livello di sicurezza e qualità dei prodotti e riducendo allo stesso tempo la quantità di materiale di confezionamento impiegato, con la conseguente riduzione anche dell’impatto ambientale. Grazie alla possibilità di alleggerire le bottiglie pur mantenendo, anzi migliorando, la qualità del prodotto finito, si è riusciti a ridurre l’impatto ambientale, risparmiando in consumo di PET e di HDPE (plastica dei tappi).

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Per certificare l’impatto ambientale delle bottiglie di Ferrarelle, l’azienda si è dotata di una EPD (Environmental Product Declaration), uno schema di dichiarazione volontaria, che comunica informazioni relative alla prestazione ambientale di prodotti e servizi secondo uno standard universalmente riconosciuto. La misurazione dell’impatto sull’ambiente dei prodotti acqua minerale Ferrarelle, imbottigliati sia in contenitore in vetro, sia in PET, è resa possibile grazie a una minuziosa analisi dei processi, eseguita con una rigorosa analisi dei dati, riconosciuta a livello internazionale come Life Cycle Assessment, che tiene conto dell’intero ciclo di vita del prodotto. Ferrarelle è l’unica azienda del settore alimentare ad avere uno stabilimento dedicato al riciclo del PET. Presenzano è, inoltre, uno dei tre impianti pilota prescelti dal gruppo di lavoro della Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea per lo studio e la realizzazione della PEFCR - Product Environmental Footprint Category Rule, la specifica tecnica per calcolare l’impatto ambientale e la produzione delle acque minerali in bottiglia. Questa specifica potrebbe diventare il riferi mento tecnico-normativo per tutti gli stati membri.


CONSUMI ENERGETICI Nei propri processi produttivi Ferrarelle utilizza energia elettrica ed energia termica: circa il 70% dei consumi sono rappresentati da energia elettrica mentre il restante 30% sono di energia termica. Relativamente ai consumi di energia elettrica, Ferrarelle si colloca, rispetto alla media del mercato, tra le aziende più efficienti. Ciò è dovuto in particolare a interventi fatti nel recente passato di sostituzione e di introduzione di linee PET più produttive che consentono notevoli risparmi energetici. Ulteriori miglioramenti delle prestazioni ambientali sono stati conseguiti attraverso l’ammodernamento della centrale termica, utilizzata per produrre vapore, con nuovi impianti a metano a ridotto impatto ambientale. Dal 2018 l’utilizzo del gasolio è stato eliminato. Dal 2008 Ferrarelle produce e utilizza energia elettrica con tecnologia fotovoltaica: nello stabilimento di Riardo è presente un impianto della potenza nominale pari ad 1 MW collegato alla rete di distribuzione. La quasi totalità dell’energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico (96%) è utilizzata come autoconsumo e copre circa l’8% del fabbisogno dello stabilimento di Riardo; la parte restante è immessa in rete. Anche il nuovo stabilimento di Presenzano è dotato di un impianto fotovoltaico la cui produzione di energia elettrica, utilizzata per l’autoconsumo, copre circa il 2% del proprio fabbisogno.


terizzano la sostenibilità dello sviluppo: quella economica ossia il raggiungimento di obiettivi di fatturato, acquisizione clienti e obiettivi reddituali; quella sociale, intesa come capacità di creare valore condiviso non esclusivamente economico; quella ambientale, di salute e sicurezza ossia il raggiungimento di obiettivi di riduzione degli impatti ambientali diretti e indiretti e di salute e sicurezza dei lavoratori. Ferrarelle garantisce ai propri dipendenti e collaboratori, nell’esecuzione delle loro prestazioni professionali, un ambiente sicuro e confortevole, informando i propri dipendenti sul comportamento che l’azienda segue per la valutazione dei rischi. Da ciò prendono spunto le molteplici attività di prevenzione e protezione che vengono di volta in volta sviluppate come la formazione continua e il coinvolgimento dei propri dipendenti in tutte le sedi.

CLIENTI: QUALITÀ E CUSTOMER SATISFACTION

SOCIAL & GOVERNANCE

La Corporate Governance di Ferrarelle SpA è caratterizzata da elevati standard di trasparenza e correttezza nella gestione dell’impresa. Il sistema di governance è orientato alla massimizzazione del valore, al controllo dei rischi d’impresa e al mantenimento e sviluppo di rapporti di fiducia nei confronti degli stakeholder e alla tutela e salvaguardia dell’ambiente. La Società si è dotata di un Codice Etico e di un Modello di organizzazione, gestione e controllo per la prevenzione dei reati ai sensi del D.Lgs. 231/01. Il Codice Etico rappresenta l’enunciazione dell’insieme dei diritti, dei doveri e delle responsabilità di Ferrarelle SpA rispetto ai propri stakeholder, ossia tutti i soggetti con cui l’azienda entra in relazione per il conseguimento del proprio oggetto sociale: azionisti, clienti, fornitori, dipendenti, collaboratori, consulenti, Istituzioni, collettività. L’azienda lavora per comprenderne meglio esigenze e aspettative e per cercare di soddisfarle nella realizzazione di obiettivi comuni, tenendo conto delle tre componenti che carat-

Al fine di accrescere la soddisfazione dei propri clienti, Ferrarelle ha deciso di sviluppare e attuare un Sistema di Gestione per la Qualità organizzato per processi e basato sul miglioramento continuo. L’azienda ha anche sviluppato un Sistema di Gestione della Tracciabilità dei prodotti e della rintracciabilità di filiera, per garantire la soddisfazione e la sicurezza alimentare del consumatore. Un valore indiscutibile di successo, costruito dall’azienda con l’efficienza e l’efficacia dei suoi servizi, la qualità e la sicurezza dei suoi prodotti, l’attenzione e il rispetto verso il territorio, ma soprattutto con l’innovazione: la capacità non solo di cogliere in anticipo i bisogni in continua evoluzione e le correlate diverse esigenze dei consumatori, ma l’attitudine a tradurli in prodotti di assoluta qualità. È secondo queste linee guida con cui la società Ferrarelle, da sempre con le proprie acque minerali, e oggi con i prodotti biologici, le bevande analcoliche in acqua minerale e il cioccolato, continua a credere e investire in molteplici e articolate attività di valorizzazione dei propri marchi e dei propri siti, sempre in stretto e armonioso legame con il contesto territoriale.

TUTELA DEL PARCO DELLE SORGENTI FERRARELLE

Ferrarelle è particolarmente attenta alla tutela del patrimonio naturalistico e artistico italiano. Ha infatti realizzato con FAI (Fondo Ambiente Italiano) un progetto che ha dato vita all’azienda agricola bio Masseria delle Sorgenti, che gestisce l’omonimo agriturismo e si prende cura delle coltivazioni presenti nel Parco Sorgenti di Riardo, nel cuore dell’alto casertano, dove nascono le acque Ferrarelle, Natia e Santagata: è un’area di 145 ettari in un contesto paesaggistico e naturalistico che viene mantenuto intatto grazie a un’azione di tutela ambientale. Il Parco, La Masseria e le Sorgenti di Riardo sono normalmente aperti al pubblico a titolo gratuito e sono inseriti annualmente all’interno del circuito di visite delle giornate FAI.


I RISULTATI GREEN DI Grazie all’installazione sempre crescente di distributori con telemetria (124 distributori di questo tipo installati dal 2018 ad oggi) e di ultima generazione Eurocedibe ha ridotto notevolmente le emissioni superflue di CO2 derivanti dagli automezzi e quelle energetiche all’interno delle aziende. Ha risparmiato l’equivalente di 28.671 kg di CO2 grazie alla conversione da bicchieri in plastica (passando da un utilizzo totale del 99% del 2018 all’85% odierno) in bicchieri di carta e soprattutto di bicchieri Hybrid 40 di ultima generazione. Grazie all’installazione di 42 distributori di acqua proveniente da rete idrica, in sostituzione delle classiche bottigliette d’acqua, dal 2018 a oggi Eurocedibe ha ridotto le emissioni di CO2 di 20.160 kg. Ha inoltre ridotto le emissioni di CO2 nell’aria utilizzando propri automezzi (7 a metano). In collaborazione con il Banco Alimentare locale riduce gli sprechi donando i prodotti prossimi alla scadenza non consumati nei distributori. Nel 2016 ha ricevuto la certificazione ambientale ISO 14001. Grazie all’installazione nelle aree break di strutture in cartone con compattatori per la raccolta differenziata, Eurocedibe sensibilizza i clienti sul tema del corretto smaltimento dei rifiuti. Inoltre, attraverso attenzionatori presenti sui distributori degli snack, informa ed educa i clienti circa le caratteristiche nutrizionali dei prodotti. Per quanto riguarda l'impegno sociale, durante il primo lockdown Eurocedibe ha aiutato la comunità locale dedicando tre risorse aziendali per la consegna della spesa ai cittadini. Inoltre, l'azienda aiuta i ragazzi ad inserirsi nel mondo del lavoro attraverso collaborazioni con le università locali. Nel 2020 ha dedicato ben 2160 ore alla formazione del personale - il venerdì della formazione è diventata ormai consuetudine - e creato un’Academy interna digitalizzando molti video formativi. Contribuisce alla formazione anche il canale telegram aziendale dove viene rilasciato un TG con lo scopo di tenere aggiornati tutti i collaboratori sulle novità della settimana.

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