Rivista VENDING NEWS numero 54 - LATO A

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Numero 54 - Anno 202142Speciale Numero - Anno 2019

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L’editoriale di Fabio Russo

È passata anche l'estate 2021, con tutte le polemiche legate ai vaccini, all'obbligo di Green Pass, alla percentuale dei contagi evitati. Ma la fine di questa estate significa anche l'inizio dello svolgimento delle fiere IN PRESENZA. Non a caso l'ho scritto tutto in maiuscolo. Era ciò che gli addetti attendevano per riaccendere il motore dell'economia, basato anche e soprattutto sugli incontri tra persone e i contatti umani. Anzi, il contatto tra umani. Dopo 19 mesi di grandi preoccupazioni e numerosi sacrifici da parte di tutti, il mese di settembre ha scandito il momento in cui le aziende - che non si erano mai del tutto fermate - hanno iniziato a guardare con vero ottimismo a un futuro più roseo. CIBUS ha fatto da apripista e HOST (affiancata in modo opportuno da TUTTOFOOD per questa speciale occasione) la fa da protagonista con 5 giorni ricchi di novità come mai prima d'ora. Come già detto, le aziende non si sono mai davvero fermate e anzi, nei momenti di "chiusura", i reparti di ricerca e sviluppo hanno continuato a inventare, progettare e realizzare tantissime novità, che vedranno la luce proprio nel corso della manifestazione di fine ottobre. Alcune di queste sono già state presentate nel corso degli ultimi mesi, altre le anticipiamo all'interno di questo numero e tante altre le presenteremo nei prossimi numeri in attesa della fiera del Vending di fine maggio 2022. In questo numero troverete come sempre tanti articoli: novità di prodotto, indagini di mercato e approfondimenti, tesi a darvi sempre maggiori informazioni sui trend del mercato e su quanto accade intorno al nostro Settore, senza trascurare quello dell'Horeca e del microHoreca. Infine, ma non meno importante, ho il piacere di annunciare che a partire da questo numero, dedichiamo un focus bimestrale a una "donna del vending". Abbiamo preso questa decisione innanzitutto per valorizzare e rafforzare ulteriormente la presenza femminile in questo Settore, che annovera per lo più soggetti di sesso maschile. Ma anche e soprattutto per rendere onore alle virtù e alle straordinarie caratteristiche di cui le donne sono dotate e che, fin troppo spesso, vengono sottostimate, banalizzate o poco riconosciute. Iniziamo con Valentina Bottone, Direttrice Generale della DICAL srl con l'entusiasmante racconto della sua giovane ma brillante carriera. Buona lettura!

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SOMMARIO 4

Periodico bimestrale della distribuzione automatica supplemento di www.vendingnews.it Anno 2021 - Numero 54 Editore

L’EDITORIALE di Fabio Russo

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HOST 2021- IN VETRINA IL MONDO DEL CAFFÈ E DELLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA

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CIDA SRL. SIAMO PRONTI A RICONQUISTARE IL MERCATO INTERVISTA CON MARCO DI MAGGIO

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I CAMBIAMENTI CLIMATICI E LE COLTIVAZIONI DI CAFFÈ

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DUESETTEZERO A FIANCO DEI GESTORI. I BANDI DI GARA

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RICAMBIGARDOSI AD HOST CON NOVITÀ ESCLUSIVE. INTERVISTA CON MASSIMILIANO GARDOSI

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POST COVID. AUMENTO DEI PREZZI DELLE MATERIE PRIME

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È ORA. EVENTO IL "18° GOAL!"

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OPEM SPA . "OPEN PUZZLE OPEM"

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SANT'ANNA. UN'AZIENDA DALLA VOCAZIONE GREEN

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EY FUTURE CONSUMER INDEX AL TEMPO DEL COVID CAMBIANO LE SCELTE DEI CONSUMATORI

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RICERCA NIELSENIQ - NESPRESSO LA PAUSA CAFFÈ TRA SMARTWORKING E LAVORO IN PRESENZA

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DIDIESSE CELEBRA 20 ANNI DI STRAORDINARI RISULTATI

Sede: Viale Gramsci, 17/b 80122 Napoli - Italia Partita IVA 06552741214 CCIAA 822695 ROC 22385 Tribunale di Napoli 49 Contatti con la redazione redazione@vendingnews.it

Tel. 0810152150 - Fax 0810152151

Direttore responsabile Fabio Russo Direttore editoriale Flora Seta Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero: Fabio Russo Flora Seta Martina Salvai Laura Boccadamo Rossana Capasso Sabrina Girolomoni Claudia Loda Angela Lombardi Emanuela Matti Valentina Pareschi Emanuela Scotto Di Santo Annemieke Van Orshoven Jo Giuseppe Francione

LE BREVI MOMENTO COFFEE & MILK NESPRESSO BIANCHI VENDING BLUPURA BRASILIA AROMA KIMBO CAFFITALY ALBA TRAMEZZINI DISPENSA ZANIBONI LA SOLARE DI GAGGIA ZERICA THIRSTY FOR INNOVATION TUTTI I CONTENUTI DI QUESTA RIVISTA SONO DI PROPRIETÀ DELLA FABIO RUSSO SRL - VIETATA LA RIPRODUZIONE

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IN VETRINA IL MONDO DEL CAFFÈ E DELLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA

Grande spazio per la filiera del caffè e del Vending nel doppio appuntamento che dal 22 al 26 ottobre 2021 vede in scena HostMilano e TUTTOFOOD. HostMilano 2021, l’hub delle tecnologie e delle soluzioni per il fuori casa, è l’occasione imperdibile per fare networking e celebrare insieme la ripartenza e il ritorno alle fiere in presenza. Un appuntamento fisso per gli addetti ai lavori, una vera e propria vetrina dove scoprire tutte le ultime novità relative ai trend di consumo, di cui “l’oro nero” è grande protagonista. Host è anche una fucina internazionale di nuove idee e il luogo ideale dove stringere nuove partnership e accordi commerciali. L’appuntamento in presenza e in piena sicurezza prevede la partecipazione di oltre 1.100 espositori provenienti da 40 Paesi, dei quali un terzo appartiene alla

sezione “Bar, Macchine Caffè, Vending”. A questi numeri si aggiunge la fitta schiera di buyer, stakeholder e associazioni dei mercati internazionali più interessanti che avranno a disposizione un ricco calendario di appuntamenti, oltre 800, con professionisti del fuori casa, suddivisi nelle tre macroaree della manifestazione (Ristorazione Professionale, Bakery, Pizza, Pasta; Caffè, Tea, Bar, Macchine caffè, Vending, Gelato, Pasticceria; Arredo, Tecnologia, Tavola). Un’attenta panoramica sulle aziende top nella produzione caratterizzerà l’area vending, mostrando le caratteristiche peculiari di un settore in costante crescita e sempre più attento a fattori determinanti come sicurezza e qualità. Saranno in mostra tutte le ultime tecnologie e i servizi che concorrono a rendere perfetta ogni pausa:


dai piccoli uffici alle grandi aziende, dagli aeroporti alle palestre, dalle scuole alle stazioni della metro, le necessità specifiche di ogni luogo saranno soddisfatte dalla continua ricerca di innovazione e semplicità. Particolare attenzione verrà dedicata all’approccio ecologico, complici le nuove sensibilità “green” dei consumatori. Tutto il comparto, infatti, si è orientato verso macchine energy saving, servizi di gestione dei rifiuti più sostenibili e un numero sempre maggiore di confezioni riciclabili. Ecopackaging, nuove ricette e attenzione alla tostatura: il caffè è un prodotto sempre più ricercato e le soluzioni che puntano alla qualità e alla sostenibilità aumentano e si diversificano. Lo si vedrà a HostMilano, punto d’incontro per torrefattori, importatori, produttori, ope-

ratori e le migliori aziende a livello mondiale provenienti dai cinque continenti. Le ultime tendenze indicano una particolare attenzione alla fase di tostatura del caffè, ora improntata su piccoli lotti per ridurre lo spreco di materie prime e ottenere un prodotto eccellente. Anche i processi di torrefazione sono stati migliorati per ridurre le emissioni di CO2. Il mondo del caffè si trasforma e si rilancia, ma come sempre la bussola per capire che direzione prenderà si trova proprio al Salone Internazionale del Caffè (SIC), che da decenni accoglie il meglio della filiera caffeicola mondiale, dalla materia prima alle torrefazioni, dal vending alla tazzina. La nera bevanda si trasforma per incontrare nuovi gusti ed in particolare le ricettazioni, le nuove origini e i

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connubi con ingredienti originali. La sperimentazione, sempre in chiave green, è fra le parole chiave del nuovo vocabolario del caffè nel mondo vending. Gli incontri inaspettati fra gusti e aromi, attraverso la tecnologia e le materie prime di qualità, puntano a trasformare quella che superficialmente viene considerata una semplice pausa al distributore in un’esperienza dei sensi da concedersi ogni volta che si vuole. E se è la voglia di sperimentare e innovare a muovere le ultime evoluzioni di questo mondo, tanto più interessante sarà la vetrina di SMART Label - Host Innovation Award, il riconoscimento divenuto ormai un punto fermo a livello internazionale per tutto ciò che riguarda l'innovazione. Organizzato da Fiera Milano e HostMilano in collaborazione con POLI.Design Consorzio del Politecnico di Milano con il patrocinio di ADI - Associazione Italiana per il Disegno Industriale, il concorso conta più di 80 call for entries. Una giuria composta da docenti del Politecnico di Milano ed esperti provenienti dal mondo del design, dell'architettura e dell'hospitality (tra i quali siede anche il Maestro Massari) sceglierà i pro-

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dotti/servizi/progetti considerati più “dirompenti” per funzionalità, tecnologie, sostenibilità ambientale, etica o risvolti sociali. E sempre in collaborazione con POLI. design, tornano alla 42esima edizione di HostMilano i Digital Talks, una serie di seminari di approfondimento rivolti ad architetti ed esperti del settore in cerca di occasioni di aggiornamento professionale. Al centro degli incontri, temi di forte attualità come l'utilizzo di dei big data, l'analisi dei nuovi scenari urbani, l'evoluzione del concetto di lusso e le applicazioni rese possibili dalle nuove tecnologie. È un menu, quello della 42esima edizione di Host, che si annuncia molto ricco. La manifestazione come sempre fa da trendsetter per l'intero comparto, moltiplicando le opportunità di business e anticipando le tendenze più attuali. Lo dimostra un'agenda ricca di eventi, organizzati da tutte le principali associazioni di settore, pronte a portare tra i padiglioni di fieramilano know-how e best practice dei loro membri, espositori, buyer e speaker.


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Marco Di Maggio e Daniele De Simone

SIAMO PRONTI PER RICONQUISTARE IL MERCATO Il 26 luglio scorso un incendio ha completamente distrutto il sito produttivo della torrefazione campana C.I.D.A. srl, che ha sede a San Marco Evangelista, in provincia di Caserta. Dopo un primo momento di scoraggiamento la proprietà, col supporto della forza lavoro, ha reagito con coraggio e determinazione, riuscendo in poco tempo a riavviare l'attività, certa di poter riprendere il suo percorso di crescita e tornare sul mercato più forte di prima. Ci racconta questo difficile momento Marco Di Maggio, co-proprietario dell'azienda. A che punto del vostro percorso professionale si è verificato l’evento che ha scosso il vostro equilibrio? La nostra azienda stava andando non bene, ma benissimo e stava diventando un punto di riferimento nel Me-

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ridione per la lavorazione del caffè conto terzi anche perché, essendo un’azienda sana e in crescita, aveva potuto puntare su importanti investimenti in macchinari, che erano in totale 32, che ci permettevano di soddisfare richieste di ogni tipo ed entità. Eravamo quindi in grado di produrre, oltre al caffè in grani, tutti i tipi di cialde e di capsule compatibili presenti sul mercato ed in procinto di produrre in casa anche i bicchieri, in modo da poter offrire un servizio personalizzato a 360 gradi, supportato dal nostro ufficio grafico interno, capace di realizzare ogni tipo di layout, personalizzato sulle richieste del cliente. Una struttura di 6.000 metri quadri con 5 banchine di carico, organizzata anche per soddisfare impegni importanti, andata letteralmente in fumo quel maledetto 26 di luglio, che ha distrutto tutto quello che avevamo creato in oltre venti anni di sacrifici.


Le indagini hanno appurato qual è stata la causa dell’incendio? Le indagini non sono ancora concluse, ma è stato appurato che le fiamme sono partite dall’esterno, dall’area in cui si trovavano i rifiuti differenziati, dove potrebbe aver preso fuoco uno scatolo. Si pensa che, per una negligenza degli addetti alle pulizie, in quello scatolo fosse stato riversato il cestino delle ceneriere e che poi fosse stato messo insieme al cartone, da dove sarebbe partita la fiamma. Il caldo forte e il vento hanno peggiorato la situazione, facendo sì che le fiamme raggiungessero le banchine di carico, dove erano già pronte le consegne in partenza il giorno dopo. Queste hanno facilmente preso fuoco, lanciando le fiamme verso l’alto. Infatti, tutta la merce sulle scaffalature del terzo piano si è incendiata, mentre quella del piano terra è rimasta integra. I ragazzi presenti in azienda in quel momento - per fortuna pochi essendo le 6 del pomeriggio - si sono trovati davanti uno scenario apocalittico. Hanno provato a spegnere le fiamme, intanto che arrivavano i

dei clienti, le attrezzature per controllare la lavorazione del prodotto, l’intero allestimento degli uffici e persino l’impianto fotovoltaico, essendosi completamente distrutto il tetto.

Vigili del Fuoco, ma quando si sono resi conto che erano troppo alte e che sarebbe stato difficile attuare il protocollo di sicurezza dell’azienda, si sono dovuti limitare ad assicurarsi che tutti fossero sani e salvi e ad attendere l’arrivo dei Vigili del Fuoco, giunti sul posto nell’arco di 15 minuti. È chiaro che c’è stato un effetto domino, che coinvolgendo a mano a mano più aree della torrefazione, ha determinato la distruzione, praticamente di tutto. Teniamo conto che oggi, a distanza di quasi due mesi, ci sono focolai che ancora bruciano, senza che si possa intervenire. I Vigili del Fuoco ci hanno spiegato, infatti, che in questi casi, una volta spento il grosso dell’incendio ed appurato che non ci sono vite in pericolo o rischi per le strutture adiacenti, il loro compito finisce e bisogna aspettare la naturale estinzione degli ultimi focolai.

nell’altro ci hanno anticipato. Il vero patrimonio che abbiamo voluto salvare a tutti i costi è il nostro pacchetto clienti. Dal 10 settembre abbiamo cominciato a prendere i primi ordini per poter consegnare già la prima settimana di ottobre. Al momento, i formati che possiamo produrre sono grani, cialde e vari compatibili, come fap, Nespresso, A modo mio, Bialetti, Dolce Gusto e i kit accessori. Per HOST, a cui saremo presenti con uno stand che avevamo già ordinato e pagato, speriamo di poterci presentare con almeno l’80% della nostra produzione standard. HOST sarà per noi l’occasione per dare un segnale forte al mercato e dimostrare che eravamo un’azienda sana e, come tale, in grado di reagire con imminenza ad una catastrofe del genere. Ovviamente non è facile, è un obiettivo per il quale stiamo lavorando 20 ore al giorno ininterrottamente e questo ci aiuta anche a superare lo scoglio psicologico, a darci fiducia in noi stessi e a rafforzare in noi la consapevolezza di potercela fare.

Cosa si è salvato? Nulla. È andato distrutto l’intero impianto produttivo, ovvero 32 macchine di cui 2 torrefattrici, il prodotto finito, la merce a deposito, il caffè crudo, il packaging

Ciononostante, siete ripartiti. Come avete fatto? In meno di un mese abbiamo trovato un altro capannone, anche se molto più piccolo essendo di soli 3.000mq rispetto ai 6.000 di quello incendiato. Nel mese di agosto, nel periodo di ferie, abbiamo realizzato l’impianto elettrico, la copertura della pavimentazione in resina e così via, in modo da poter installare gli impianti e riprendere la lavorazione. Grande disponibilità in questo senso ci è arrivata da colleghi e amici torrefattori, che ci hanno venduto macchine usate a prezzi concorrenziali, oltre che dai nostri fornitori storici di macchinari, che ci hanno dato grande appoggio in questa fase della ripartenza, soprattutto per le tempistiche delle consegne, che normalmente si fanno in 4/5 mesi, un tempo che noi non potevamo aspettare e che in un modo o

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Qual è la forza della vostra azienda? La forza della nostra azienda è che siamo due soci in perfetta sintonia. Io mi occupo dell’aspetto amministrativo e commerciale, mentre il mio socio Daniele De Simone è più operativo nella parte tecnica, in tutto ciò che riguarda il buon funzionamento dei macchinari e della produzione. Stiamo facendo veramente tanto al fine di garantire nell’immediatezza prodotti fatti da noi in casa e con i nostri standard. Motivo per il quale abbiamo preferito fermarci, piuttosto che affidare a terzi la produzione dei nostri caffè, che magari sarebbero stati anche migliori dei nostri, ma sicuramente diversi rispetto ai nostri standard, quelli a cui i nostri clienti sono abituati. Una cosa che ci inorgoglisce e ci ripaga di tutta questa sofferenza è proprio la fiducia che ci hanno dimostrato i nostri clienti, che non solo ci hanno fatto gli ordini, ma addirittura hanno versato un acconto comprendendo la nostra attuale situazione finanziaria, diversa sicuramente da prima, e finalizzata soprattutto all’acquisto di merce e macchine per poter rimetterci in carreggiata. Immediatamente è scattata la molla della solidarietà tra colleghi. Ce ne parli? Colgo questa occasione per ringraziare i nostri competitor, che ci hanno aiutato moltissimo prestandoci macchinari e mi riferisco non solo a torrefattori amici, ma anche a torrefattori che ci conoscevano solo di nome e con i quali non ho mai avuto rapporti personali. Uno su tutti il signor Furia della torrefazione Neronobile, che non ho mai avuto il piacere di conoscere di persona, il quale ci ha spedito una macchina per farci ripartire. È stato un gesto che ci ha fatto sentire meno soli, apprezzato soprattutto dai collaboratori che, quando hanno visto arrivare quell’impianto, si sono sentiti rincuorati e hanno pensato “ce la faremo” perché tutti ci vogliono aiutare. Voglio ringraziare, inoltre, Caffè Borbone, Didiesse,

Lollo Caffè, che ci hanno contattato subito, il giorno dopo l’incendio; e poi i produttori di macchinari come Colombini, TME, IMA, GR PACK, Super Plastik che da subito ci hanno dato una mano. Tutte le aziende si sono attivate per darci un supporto morale e metterci a disposizione gli impianti, che potevano immediatamente inviarci e tutti i nostri fornitori ci hanno dato fiducia, proponendoci accordi commerciali per saldare le fatture in scadenza, dilatando e dilazionando i pagamenti. Questo vuol dire che in oltre venti anni di attività, abbiamo instaurato buoni rapporti con tutti i nostri partner e competitor, il che ci ha permesso oggi di ricevere la loro stima e la loro vicinanza. Tutti questi gesti di solidarietà, rafforzati dai tanti piccoli contributi ricevuti con la raccolta fondi che abbiamo avviato pochi giorni dopo l’incendio, sono stati un’iniezione di fiducia per noi proprietari e per i nostri collaboratori, che hanno avuto così conferma che la ripartenza sarebbe stata possibile. Cosa resta di questa esperienza? Dal lato umano, tanto dolore nel veder andare in fumo sacrifici e sogni di tanti anni. Dal punto di vista professionale, la consapevolezza che il nostro è un lavoro in salita, che il rischio e il pericolo sono sempre in agguato, ma l’esperienza di tanti anni, la forza di volontà, la resilienza ti danno anche gli strumenti per ripartire, ancora più determinato. Resta la gioia di aver appurato, attraverso un evento così catastrofico, di avere intorno persone che ti apprezzano e ti vogliono bene e mi riferisco soprattutto ai clienti. Non avrei mai immaginato che avrebbero inviato i loro ordini, fidando nella nostra capacità di ripartire, inserendo all’interno dell’ordine, non solo l’acconto del 30% sulla commessa, che noi non avevamo chiesto, ma parole di incoraggiamento e frasi per spingerci a non mollare. Ed è da questa forza, da questa iniezione di fiducia che ripartiamo più carichi di prima.



Nel 2016 The Climate Institute ha pubblicato una ricerca sugli effetti dei cambiamenti climatici sul mondo del caffè. Uno studio quanto mai attuale oggi, alla luce di una maggiore sensibilità verso questi temi e dei timori rispetto alle conseguenze che le mutate condizioni ambientali stanno avendo su uno dei beni essenziali delle economie di molti Paesi del mondo.

I CAMBIAMENTI CLIMATICI E LE COLTIVAZIONI DI CAFFÈ

Il caffè è un elemento essenziale della vita quotidiana di centinaia di milioni di persone, che insieme bevono più di 2,25 miliardi di tazze di caffè ogni giorno. Si tratta del secondo bene più prezioso esportato dai paesi in via di sviluppo ed adottato nelle culture di tutto il mondo. La cosiddetta "Bean Belt" comprende circa 70 paesi - i cui principali produttori sono Brasile, Vietnam, Colombia, Etiopia e Indonesia - dove il caffè costituisce il principale mezzo di sussistenza di oltre 125 milioni di persone, per un commercio globale del valore di oltre 19 miliardi di dollari. La produzione mondiale è più che triplicata dal 1960, il consumo aumenta del 5% ogni anno e l'industria vanta un forte potenziale di ulteriore crescita. Questa tendenza, tuttavia, rischia di essere invertita a causa del riscaldamento globale: dal 1850, infatti, la temperatura media globale è già aumentata di quasi 1°C. Entro il 2100, si prevede che il mondo si riscalderà di ulteriori 2,6°C / 4,8°C. Quello che può sembrare un piccolo cambiamento, avrà conseguenze di vasta portata per l'agricoltura e lo sviluppo globali, colpendo soprattutto i piccoli coltivatori di caffè (80 /90% dei 25 milioni di coltivatori di caffè del mondo) che sono tra le persone più esposte ai cambiamenti climatici. Che i cambiamenti climatici stiano già iniziando ad avere un impatto sulla produzione di caffè, è riconosciuto da aziende leader, come Starbucks e Lavazza, e dall'Organizzazione internazionale del caffè, che hanno riconosciuto pubblicamente la gravità dei rischi. Coltivato prevalentemente sugli altopiani tropicali, il caffè Arabica (Coffea Arabica) domina la produzione globale, costituendo circa il 70% dell'offerta. Nelle aree più pianeggianti viene, invece, coltivata la Robusta (Coffea canephora), meno pregiata della prima.

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La resa e il sapore del caffè, così come l'aggressione da parte dei parassiti e le conseguenti malattie, sono strettamente legati al clima e alle condizioni meteorologiche, in particolare alla temperatura e all'umidità. La Robusta è meno sensibile al calore, ma l'Arabica ha bisogno di una temperatura che oscilla tra i 18 e i 21°C. Sopra i 23°C, la pianta cresce troppo velocemente e fruttifica troppo presto, il che danneggia la qualità dei frutti, ma in realtà basta anche mezzo grado nel momento sbagliato per fare la differenza nella resa, nel sapore e nell'aroma del caffè. Nella maggior parte dei Paesi produttori l’innalzamento delle temperature ha influenzato la fioritura, la maturazione e la fruttificazione delle colture di caffè, provocando insieme alle frequenti piogge, malattie come la ruggine del caffè o la piralide che hanno distrutto intere piantagioni.


Oggi, la concentrazione di CO2 nell'aria è superiore del 40% rispetto a qualsiasi altro momento del passato, anche il più remoto, e potrebbe raddoppiare prima del 2100, a meno che le emissioni non vengano ridotte. I coltivatori di caffè dovranno operare non solo in un'atmosfera più ricca di CO2, ma in un clima più caldo e ostile, caratterizzato da condizioni meteorologiche estreme più intense e frequenti. Quanto sono vulnerabili i paesi esportatori di caffè ai rischi climatici? Il caffè è un'industria chiave in molti paesi produttori in cui può rappresentare una parte sostanziale dei proventi delle esportazioni, tra cui Nicaragua (17%), Etiopia (33%) e Burundi (59%). Se i rischi per la produzione di caffè derivanti dai cambiamenti climatici si manifestano più o meno come previsto, spingendo i rendimenti e la qualità verso il basso e causando sconvolgimenti nelle aree di produzione, molti paesi dovranno affrontare danni economici sostanziali. I lavoratori del caffè nei paesi tropicali sono tra i più esposti ai cambiamenti climatici, una situazione destinata a peggiorare. Si prevede, infatti, che il clima dell'Etiopia, ad esempio, si riscalderà di ben 3,1 °C entro il 2060 e di circa 5 °C entro il 2090; il Vietnam sta diventando sia più caldo che più secco, con una stagione delle piogge più pronunciata; in Asia e in Africa l’innalzamento delle temperature sta già riducendo la produttività, anche a causa di condizioni più calde e umide, che favoriscono la diffusione di malattie trasmesse dalle zanzare come la malaria, a cui si aggiunge la siccità. Tutti questi fattori provocano un profondo e inquietante senso di fallimento, perdita, impotenza, stress, depressione che hanno determinato un aumento del tasso di suicidi tra gli agricoltori. Rispetto allo stato climatico attuale e alle conseguenze sull’economia, la maggior parte dei produttori di caffè nei paesi in via di sviluppo è scarsamente preparata. L'inesorabile volatilità dei prezzi danneggia gli agricoltori, poco capaci di assumere atteggiamenti resilienti

Fondato nel 1986, il Climate Institute è stata la prima organizzazione al mondo focalizzata esclusivamente sul cambiamento climatico. Fin dalla sua fondazione, l'Istituto è stato determinante nel portare il cambiamento climatico nell'agenda internazionale, favorendo la collaborazione tra i paesi in via di sviluppo e le nazioni più ricche, e nel lanciare e attuare studi e iniziative pionieristiche su svariati temi e catalizzare l'attenzione dei responsabili politici sulla necessità di limitare le emissioni di carbonio oltre che su altri fattori climatici. La sua missione è scoprire e implementare soluzioni climatiche promuovendo la ricerca, condividendo informazioni e collaborando con partner statunitensi e internazionali.

e di riprogrammare l’attività. Nonostante i progressi, solo pochi coltivatori sono organizzati in cooperative e la maggior parte non ha la formazione, l'istruzione e il tempo per attuare strategie di produzione ottimali, per non parlare della preparazione a fronteggiare i cambiamenti climatici. La capacità degli agricoltori di affrontare il cambiamento è legata all'istruzione, all'accesso alle informazioni, alla salute, all'equità, alla sicurezza alimentare e ad altri fattori, alcuni dei quali sono al di fuori del loro controllo, come i mercati globali. Le aziende produttrici di caffè, riconoscendo i rischi climatici, stanno già iniziando a finanziare programmi di assistenza ai piccoli proprietari: nel 2010, diverse aziende leader hanno lanciato iniziative, in collaborazione con ONG e agenzie di sviluppo, per fornire agli agricoltori formazione e strumenti per rispondere meglio ai cambiamenti climatici. Le strategie di adattamento delle colture alla nuova realtà climatica includono sistemi di produzione più resilienti, diversificazione delle colture e spostamenti delle piantagioni in aree poste a maggior altitudine. Migrare le piantagioni di caffè in nuove aree non è semplice, anche perché ci vogliono diversi anni perché le nuove piante diventino produttive. Di solito, ci vogliono decenni prima che pratiche nuove e migliorative e nuove varietà di colture siano sviluppate e poi adottate dagli agricoltori. Questi lunghi tempi aumentano il rischio climatico per i produttori di caffè, soprattutto data la velocità con cui il mondo si sta riscaldando, e soprattutto i piccoli agricoltori raramente hanno i mezzi per trasferirsi altrove. Di fronte al declino della redditività e della salute del territorio, molti potrebbero semplicemente abbandonare del tutto il caffè. Guardando al futuro, è difficile non prevedere che i prezzi al consumo saranno gravemente influenzati dal previsto calo a lungo termine dell'area di coltivazione e da altri impatti di un clima più ostile. Sempre più eventi meteorologici estremi nelle principali regioni produttrici di caffè sembrano destinati a creare carenze di approvvigionamento e condizioni più calde comprometteranno il sapore e l'aroma.


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DueSetteZero è una società di consulenza e servizi che si avvale della esperienza di un team di professionisti specializzati nella progettazione, governance e controllo di contratti definiti strategici. Professionisti che provengono da esperienze concrete, maturate in posizioni di manager, direzioni di esecuzione contratti (DEC), direttori uffici gare, direttori della produzione, controller, ecc. A coordinare questo team di esperti, il Dott. Stefano Cecchini, il quale dopo un lungo iter professionale in ambito manageriale presso importanti aziende, nel 2009 decise di dedicarsi alla consulenza a supporto delle Aziende e delle Pubbliche Amministrazioni, fondando DueSetteZero.

IL SERVIZIO A SUPPORTO DEI BANDI DI GARA Forte della conoscenza maturata nelle dinamiche che muovono domanda ed offerta nei servizi rivolti al cittadino e dell'esperienza a fianco delle Pubbliche Amministrazioni, dove è stato più volte nominato Direttore dell’Esecuzione di Contratto per il controllo di servizi

di ristorazione, pulizie, cura del verde per diverse Stazioni Appaltanti, Cecchini ha messo a punto un servizio orientato a creare un flusso di informazioni a supporto delle decisioni strategiche dei Clienti, focalizzato in maniera particolare sul tema dei bandi di gara. Grazie a quell’esperienza, primo esempio nel centro Italia di esternalizzazione della funzione di DEC nella logica della terzietà della posizione a vantaggio dell’utente, Cecchini, insieme al suo team di esperti, si pone al fianco dei Clienti, affinché possano rispondere in maniera corretta ed efficace alle richieste contenute nei capitolati dei bandi di gara, al fine di ridurre al minimo il rischio di esclusione e massimizzare le possibilità di assegnazione del contratto. In altre parole, si tratta di partecipare alle gare attraverso l’elaborazione di progetti realizzati sui singoli capitolati di gara, capaci di valorizzare i punti di forza del candidato In altre parole, si tratta di partecipare alle gare attraverso l’elaborazione di progetti realizzati sui singoli capitolati di gara, capaci di valorizzare i punti di forza del candidato. Non è un iter semplice, poiché esso prevede la lettura, l’interpretazione e l’individuazione della migliore risposta, passo dopo passo, riga dopo riga, alle richieste contenute in capitolati e allegati. Compito rispetto al quale il gestore spesso si trova impreparato, perché magari non possiede gli strumenti tecnici per interpretare i vari passaggi e/o non è supportato da una figura professionale interna all’azienda, preposta alle gare di appalto, vuoi per scelta, vuoi perché si tratta di società di gestione meno strutturate. Non è, quest’ultimo, un valido motivo per rinunciare ad una commessa che potrebbe ampliare il business, attraverso nuove installazioni e nuove battute.

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IL SERVIZIO IN QUATTRO STEP Fase marketing • Primo monitoraggio "qualificato" dei portali gare. • Selezione gare o target clienti per tipologia di settore ed area geografica. • Iscrizione portali ed albi fornitori, mantenimento delle scadenze e relativi rinnovi. • Segnalazione di bandi di gara in uscita di interesse a seconda della griglia concordata con la Direzione del Cliente. • Implementazione di un data base per l'analisi del mercato e la fissazione delle prossime scadenze di contratti nonché relative gare per anticipare le strategie di sviluppo. Fase commerciale • Monitoraggio gare in uscita. • Programmazione delle attività commerciali sui clienti con contratti in scadenza in particolare nelle aree dove la presenza commerciale Duesettezero può dare maggiore valore aggiunto. • Preparazione relazione tecnica per la partecipazione alla gara di appalto. • Analisi dei costi per la determinazione dello sconto vincente. • Preparazione della documentazione amministrativa.

Fase trattativa pre assegnazione della commessa • Preparazione delle risposte per le giustificazioni richieste sulla congruità dei costi. • Supporto tecnico con perizia sulla mancata sostenibilità dei costi da parte dei concorrenti primi graduati. Fase esecutiva della commessa • Supporto per lo start up della commessa acquisita. • Verifica di quanto richiesto in gara, eventuali varianti necessarie a vantaggio del servizio rivolto all’utenza. • Interlocuzione con il DEC - Direttore dell’Esecuzione del Contratto, nominato dalla Stazione Appaltante. • Utilizzo del software di commessa per la fatturazione. • Contraddittori nelle verifiche ispettive. • Formazione rivolta al personale anche finanziata da fondi interprofessionali.

NELLE PAGINE A SEGUIRE L'ANALISI PUNTUALE DELL'OFFERTA TECNICA DI UN BANDO DI GARA, ESEGUITA DA DUESETTEZERO, CHE MOSTRA COME ATTRAVERSO L'ESATTA INTERPRETAZIONE DI OGNI PUNTO DEL DOCUMENTO SI POSSA PREPARARE UN'OFFERTA AL MEGLIO DELLE PROPRIE POSSIBILITÀ.

CHI È STEFANO CECCHINI Laureatosi con una tesi nel settore della ristorazione collettiva, Cecchini ha iniziato la sua carriera nella Pellegrini Spa, come controller, occupandosi di governo dei processi, di contabilità industriale e di qualità del prodotto food servito. Successivamente, è entrato a far parte della multinazionale tedesca Dussmann, leader nel settore delle pulizie civili ed industriali e poi nel settore dell’assistenza alle persone anziane come Amministratore Delegato di Eporlux Spa, società del gruppo Kcs e nel VENDING con la Gioservice del Gruppo Giomi. Cecchini ha portato il suo contributo quale relatore in numerosi convegni organizzati sul tema della Spending Review battendo sulla possibilità di contenimento del costo di alcuni servizi senza necessaria riduzione del li-

vello di qualità erogata all'utenza finale. Successivamente, ha iniziato la collaborazione con le più importanti aziende nazionali per la progettazione di proposte innovative e successiva governance da proporre nelle relazioni tecniche di gara nei settori della ristorazione, cleaning, portierato, cura del verde, vending, servizi di trasporto, servizi sociali e, in generale, del facility management. Non ultima, si segnala, la stesura del progetto per la partecipazione alla gara del servizio di ristorazione e vending della Banca d’Italia, primo graduato con assegnazione della importante commessa a favore del cliente e la stesura dei progetti per la ristorazione della gara Regione Lazio Sanità primi e secondi graduati in qualità in due lotti.

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Un estratto dei principali articoli pubblicati

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OFFERTA TECNICA 70 PUNTI CRITERI DI VALUTAZIONE DELL'OFFERTA TECNICA

P. MAX

PUNT. T.

QUALITÀ DEL SERVIZIO DI DISTRIBUZIONE AUTOMATICA Caratteristiche del Servizio di Distribuzione Automatica (capienza dei distributori automatici intesa come numero di selezioni per snack e bevande fredde, come numero di bicchieri per le bevande calde ed entrambi i dati per i distributori misti - tempistiche di caricamento dei prodotti all’interno dei distributori automatici). È RICHIESTA UNA DESCRIZIONE DI QUANTO OFFERTO DA INSERIRE NELLA RELAZIONE TECNICA (DI CUI AL PARAGRAFO 18.2). Proposta merceologica che includa marca, denominazione, ingredienti e indicazioni nutrizionali dei prodotti offerti definiti al paragrafo 1.4.2 del capitolato speciale come dettagliati al paragrafo 18.4 del disciplinare di gara più eventuali prodotti aggiuntivi ai sensi dell’art.1.4.1 lett. k) del Capitolato Speciale (massimo 15) senza alcun riferimento al prezzo (l’eventuale indicazione del prezzo comporterà l’esclusione dalla procedura). È RICHIESTA UNA DESCRIZIONE DI QUANTO OFFERTO DA INSERIRE NELLA RELAZIONE TECNICA (DI CUI AL PARAGRAFO 18.2).

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Percentuale tra tutti i prodotti snack e bibite fredde della proposta merceologica di cui al precedente punto 2 che risultino: - con contenuto energetico per porzione uguale o inferiore alle 150 Kcal; - prodotti con contenuto di sodio non superiore a 0,3g/100g e con grassi aggiunti esclusivamente olio extravergine d'oliva o di olio mono seme (arachide, mais o girasole); - (esclusivamente per le bibite eccetto l’acqua) meno di 5 g per ogni 100 ml di zuccheri. IL CONCORRENTE DOVRÀ DIMOSTRARE IL POSSESSO PER IL SINGOLO PRODOTTO DI TUTTI I CITATI REQUISITI ALLEGANDO UNA COPIA DELLE TABELLE NUTRIZIONALI DEI PRODOTTI O DEGLI INGREDIENTI NELLO SLOT “DOCUMENTAZIONE PROBATORIA”. IN OGNI CASO SARÀ CURA DEL CONCORRENTE DIMOSTRARE DI RITROVARSI NELLA CITATA IPOTESI E IN CASO DI MANCATA DIMOSTRAZIONE NON VERRÀ ATTRIBUITO ALCUN PUNTEGGIO. IL CALCOLO PERCENTUALE SI EFFETTUERÀ AL NETTO DELLE ACQUE.

da 0% a 15% 0 punti da 15% a 30% 2 punti da 30% a 50% 4 punti > 50% 7 punti

da 0% a 15% 0 punti

Percentuale tra tutti i prodotti snack e bibite fredde della proposta merceologica di cui al precedente punto 2 che risultino: - 100% biologici; - DOP, IGP, STG; - Idonei al consumo per soggetti celiaci; - Idonei al consumo per soggetti intolleranti al lattosio. IL CONCORRENTE DOVRÀ EVIDENZIARE QUALI SIANO I PRODOTTI CHE RICADANO IN UNA DELLE IPOTESI DETTAGLIATE E DIMOSTRARE IL POSSESSO DEI CITATI REQUISITI ALLEGANDO UNA COPIA DEL RIEPILOGO DEGLI INGREDIENTI DEI PRODOTTI NELL’APPOSITO SLOT “DOCUMENTAZIONE PROBATORIA”. IN CASO DI MANCATA DIMOSTRAZIONE NON VERRÀ ATTRIBUITO ALCUN PUNTEGGIO. IL CALCOLO PERCENTUALE SI EFFETTUERÀ AL NETTO DELLE ACQUE. Proposta di macchinari con caratteristiche tecnologiche innovative (ad esempio: sistemi di comunicazione GSM per la telemetria in grado di fornire uno scambio di informazioni in tempo reale; ulteriori sistemi di pagamento, come accettazione carte di credito, app mobile per smartphone o dotate di un menù per selezione per personale disabile o ipovedente, o dotate di particolari sistemi per il risparmio energetico ecc.) È RICHIESTA UNA DESCRIZIONE DI QUANTO OFFERTO DA INSERIRE NELLA RELAZIONE TECNICA (DI CUI AL PARAGRAFO 18.2). Importo della cauzione per la scheda o chiavetta elettronica ricaricabile.

da 15% a 30% 2 punti da 30% a 55% 4 punti > 55% 7 punti

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5 Euro - 0 punti 4 Euro - 1 punto 3 Euro - 2 punti 2 Euro - 3 punti 1 Euro - 4 punti

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Eventuale possesso certificazione di qualità UNI EN ISO 9001:2008 (si/no) IL CONCORRENTE DOVRÀ ALLEGARE COPIA DELLA CERTIFICAZIONE NELL’APPOSITO SLOT “DOCUMENTAZIONE PROBATORIA”.

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Eventuale possesso certificazione di qualità EMAS o UNI EN ISO 14001:2015 (si/no) IL CONCORRENTE DOVRÀ ALLEGARE COPIA DELLA CERTIFICAZIONE NELL’APPOSITO SLOT “DOCUMENTAZIONE PROBATORIA”.

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Eventuale possesso certificazione di qualità UNI EN ISO 22000:2005 (si/no) IL CONCORRENTE DOVRÀ ALLEGARE COPIA DELLA CERTIFICAZIONE NELL’APPOSITO SLOT “DOCUMENTAZIONE PROBATORIA” .

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Fornitura di acqua esclusivamente in bottiglie di plastica riciclata o materiale compostabile o biodegradabile. (si/no)

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QUALITÀ DEI SERVIZI ACCESSORI Piano di igiene e pulizia, nel rispetto degli standard descritti nel Capitolato Speciale. È RICHIESTA UNA DESCRIZIONE DI QUANTO OFFERTO DA INSERIRE NELLA RELAZIONE TECNICA (DI CUI AL PARAGRAFO 18.2).

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Eventuale proposta di sistemi automatici di igienizzazione (si/no) IN CASO AFFERMATIVO IL CONCORRENTE INSERIRÀ LA DOCUMENTAZIONE DIMOSTRATIVA NELL’APPOSITO SLOT “DOCUMENTAZIONE PROBATORIA”.

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Sconto del 10% (arrotondato al centesimo) per pagamenti con strumenti diversi dal contante. (si/no)

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Piano di manutenzione ordinaria e straordinaria degli allestimenti e dei Distributori Automatici, nel rispetto degli standard descritti nel Capitolato Speciale È RICHIESTA UNA DESCRIZIONE DI QUANTO OFFERTO DA INSERIRE NELLA RELAZIONE TECNICA (DI CUI AL PARAGRAFO 18.2).

TOTALE TOTALE PUNTEGGIO TECNICO

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A HOST CON NOVITÀ ESCLUSIVE! L' ANTEPRIMA DI MASSIMILIANO GARDOSI

PADIGLIONE 15 STAND D61 - E58

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Quali novità ci aspettano per questa edizione di Host? Oltre a presentare gli aggiornamenti che riguardano in particolar modo i cataloghi dei ricambi inerenti al mondo dell’OCS e delle macchine per il caffè professionali, un settore che è nel DNA dell’azienda, a cui abbiamo dato una forte spinta nella direzione del digitale, sono in particolare due le novità che sicuramente colpiranno il pubblico della fiera. Cominciamo dalla prima. Di cosa si tratta? La prima è un progetto di riconoscimento fotografico, che riesce a collegare l’intelligenza artificiale con la consultazione dei cataloghi. Ciò significa che chiunque, dall’utente finale al tecnico, tramite il rilevamento fotografico di un prodotto finito, può collegarsi direttamente al catalogo dei ricambi di tutte le parti che lo compongono, compreso gli esplosi tecnici. Un vantaggio notevole per chi si occupa di manutenzione/riparazione di macchine per caffè, perché in pochi istanti potrà visionare tutte le parti della macchina che in quel momento sta riparando, senza perdersi nei meandri delle cosiddette spare parts che, come sappiamo sono diverse migliaia, considerando la gran quantità di modelli di macchine presenti sul mercato. L’altro aspetto importante di questo progetto è che il programma è già pronto per collegare il prodotto finito al relativo centro di assistenza. Ciò significa che l’utente potrà rapidamente individuare il centro assistenza più vicino a lui, dove potrà acquistare i ricambi che gli occorrono per quella specifica macchina, intendendo con questo marca e modello. È la prima volta che l’intelligenza artificiale entra nel

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mondo della ricambistica ed è il primo passo che stiamo compiendo per realizzare un progetto ancora più grande, che stiamo strutturando e che coinvolgerà altri canali ed altri segmenti del mercato. Ma non voglio svelare di più. E la seconda novità? Altra novità è una serie di accessori per il mondo delle macchine da caffè, realizzati utilizzando una speciale tecnologia brevettata (Brev. N. EP1207220) che conferisce alle superfici, con effetto permanente, straordinarie proprietà antibatteriche ed antivirus SARS-COV-2. Infatti, la carica batterica e virale viene dimezzata in meno di 15 minuti e risulta praticamente azzerata nell’arco di circa due ore. Questi straordinari risultati sono comprovati dalle ricerche eseguite dal Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università degli Studi di Padova e dal laboratorio Accredia 3 A di Padova. Grazie a questo sistema, tovagliette, pressini, supporti e così via potranno essere resi totalmente sicuri per la salute di chi li adopera e del consumatore finale.



POST COVID: AUMENTO DEI PREZZI DELLE MATERIE PRIME E DIFFICOLTÀ DELLA CATENA DI APPROVVIGIONAMENTO L’aumento dei prezzi delle materie prime e i ritardi nelle consegne a causa delle chiusure asimmetriche possono rallentare la ripartenza. Le imprese, trasversalmente a settori e geografie, hanno due principali difficoltà: o non riescono a mantenere i livelli di produzione per la scarsità di semilavorati e ritardi nelle consegne; oppure vedono i margini a rischio a causa dell’aumento dei costi di noli e commodity. Cosa fare se i maggiori costi non possono essere scaricati sul cliente finale? Delle strade esistono ed è tempo per le pmi italiane di iniziare a percorrerle. A cura di Fabio Bolognini co-founder di

La pandemia sembra non voler mollare la presa sull’economia reale. Se, da un lato, dall’autunno 2020 è ripartita pian piano la domanda di prodotti e servizi, dall’altro, le industrie di produzione, costrette a tenere gli impianti fermi anche per due mesi nella precedente primavera, non si sono fatte trovare pronte. Così, mentre la fiducia cresceva e con essa gli ordini, le scorte hanno iniziato a scarseggiare. In questo contesto, un ruolo chiave è svolto dalla Cina, fabbrica del mondo e fonte cruciale di domanda e offerta di materie prime: in questi mesi si è verificata da parte del governo cinese una riduzione della produzione di metalli chiave come acciaio e alluminio e affiancata da un incremento della domanda di cereali. La scarsità di alcune commodities, unita all’aumento della domanda di altre, ha fatto volare i prezzi delle materie prime e dei semilavorati.

nei trasporti e ritardi nelle consegne, esacerbando ulteriormente la situazione. Insomma, mentre tentano di ripartire, le imprese si ritrovano a dover combattere le forti pressioni nelle catene di fornitura, che rischiano di essere in molti casi un vero e proprio colpo di grazia dopo un anno complesso come il 2020.

Nel contempo, si è innescato un secondo cortocircuito, quello logistico: i lockdown hanno generato interruzioni

È A RISCHIO LA RIPRESA DELL’INTERA EUROPA Secondo Bloomberg è lo stesso recupero dell’Europa a essere a rischio per effetto dei problemi sopra accennati. La presidente della Bce Christine Lagarde nell’ultima riunione di politica monetaria della banca centrale ha sottolineato che la pandemia "continua a gettare un'ombra" sulla ripresa. Ha anche osservato che le strozzature nelle supply chain stanno frenando la produzione e che c'è "molta strada da fare prima che i danni all'economia causati dalla pandemia siano compensati".

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MATERIE PRIME ALLE STELLE, RINCARO DEI TRASPORTI E RITARDI NELLE CONSEGNE: LE BESTIE NERE DELLA RIPARTENZA Il 2021 è stato finora caratterizzato da violenti e imprevisti aumenti dei prezzi delle materie prime, dalla carenza di alcuni componenti chiave delle filiere industriali, dall’esplosione del costo del trasporto delle merci e da problemi nella logistica. Il Focus Materie Prime, l’osservatorio periodico di Anima Confindustria, segnala come negli ultimi 12 mesi il petrolio sia aumentato del 248%, orientando al rialzo

sia i costi elettrici (+365%), sia quelli del gas naturale (+545%). Impressionanti anche gli aumenti dei polimeri: polietilene fino al 160%, polipropilene fino al 123%. Nel settore metallurgico spiccano lo stagno (+142%), il rame (+120%) e l’alluminio (+75%), mentre nel comparto siderurgico non si fermano gli eccezionali incrementi dei coils a caldo (+200%) e delle lamiere (+234%).

Anche il mercato dei noli è schizzato alle stelle, dopo un 2020 caratterizzato da una caduta di circa il 20% delle capacità di trasporto globale. Il trasporto di un container da 40 piedi tra Shanghai e Genova ha subito un’impennata del 317% (dati Assarmatori), mentre l’indice composito medio misurato dal World Container Index è salito a 5.122 dollari, che corrispondono a 3.350 dollari in più rispetto alla media dell’ultimo quinquennio, pari a 1.773 dollari (dati di maggio 2021). L’aumento dei costi dei noli è in parte legato a quello del carburante e in parte alla scarsità di container e alla congestione dei porti che si sta verificando in questi mesi, portando, secondo il Financial

Times, alla più grande crisi dall’inizio delle spedizioni via container. Il fattore scatenante è stato sicuramente la lunga stasi produttiva avvenuta durante la pandemia, ma a monte ci sono problemi di vecchia data, come l’inefficienza dei porti a livello mondiale, che non riescono a gestire il traffico generato dall’attuale ripresa economica e spesso non sono in grado di accogliere le navi più moderne. Si tratta di effetti dello squilibrio tra la domanda e l’offerta e del riaggiustamento dell’intero sistema logistico internazionale dopo la pandemia. Effetti che hanno pesantemente impattato su tutte le attività produttive, trasversalmente a settori e geografie.


L’IMPATTO SULLE IMPRESE LE DIFFICOLTÀ DELLE PMI Secondo uno studio McKinsey in un’economia minacciata da pandemia, dal climate change e da potenziali rotture nelle catene di produzione e approvvigionamento, sono a rischio il 40% dei profitti totali. Nel mondo, le storie di chi è stato colpito si sprecano. Tutta l’industria automotive continua a soffrire soprattutto per la mancanza di componentistica elettronica, che arriva dalla Cina. E il settore è stato tra i primi a subire gli effetti della pandemia, quando si è fermata la città di Wuhan, importantissimo centro di produzione della componentistica auto. Anche colossi come Nike o Electrolux non hanno nascosto le loro difficoltà. Si tratta, però, di giganti che hanno le spalle grosse. In Italia, il tessuto dell’economia reale è composto per oltre il 90% da microimprese, che dovranno affrontare questa situazione con dei mezzi ben diversi da quelli delle grandi corporate. Le pmi e le microimprese molto più difficilmente riescono a scaricare i maggiori costi sul cliente finale. Si tratta, in molti casi, soprattutto se guardiamo al conte-

sto italiano, di aziende iperspecializzate in nicchie, che sono fornitori di aziende più grandi verso cui hanno scarso o nullo potere contrattuale. Per queste realtà, le difficoltà esplose nella logistica, l’aumento dei costi delle materie prime e dei trasporti possono essere fatali, perché mettono a dura prova la capacità di generare margini sufficienti. Ma è chiaro che una strada alternativa va cercata ed è quella di provare a convivere con i nuovi e imprevisti rischi del next normal post Covid.

IN CHE MODO LE PMI ITALIANE POSSONO PROTEGGERSI? Sono almeno tre regole d'oro da seguire: La prima è quella di scegliere di far parte di filiere collaborative. Se ci si trova a operare in un ambiente caratterizzato da rischi crescenti e imprevedibili, la possibilità di poter contare su una liquidità tempestivamente disponibile è cruciale. La liquidità deriva dall’incasso delle fatture commerciali: pertanto diventa cruciale far parte di filiere collaborative. E se è vero che, come abbiamo detto, i piccoli fornitori hanno scarso o nullo potere contrattuale rispetto a clienti grandi, la scelta deve essere quella di tenersi alla larga da clienti che hanno la tendenza a scaricare a valle sui subfornitori i problemi di costo e di finanza. Meglio rinunciare a un grande cliente, se questo non assicura margini sufficienti, pagamenti puntuali e protezioni dagli imprevisti. La seconda è innovare in flessibilità e analisi dei dati. Le pmi devono lavorare anche su se stesse. Devono fare dell’innovazione uno stile di vita e devono investire in un ambiente in cui reperire risorse per la crescita è diventato molto più semplice per

adattare i modelli di business alle mutate esigenze di contesto. Sostanziale che strutturino sistemi produttivi flessibili e che aumentino la propria capacità di gestire i dati della produzione, per rendere processi e servizi al cliente finale più efficienti. L’utilizzo dei dati può essere cruciale anche per il miglior funzionamento dell’intera filiera in cui ogni pmi è inserita. La terza è la pianificazione finanziaria. La necessità di investire e di dover gestire l'imprevisto obbligano le pmi ad abbandonare il loro stato permanente di precarietà finanziaria, di scarsa visibilità sui flussi di cassa, di eccessivo indebitamento e pagamenti ai fornitori in estremo ritardo. Per farvi fronte è necessaria un’attenta pianificazione finanziaria che consenta di misurare e gestire il ciclo di conversione in cassa. Questo indicatore segnala per quanto tempo un'impresa sarà privata della liquidità se aumenta i suoi investimenti in scorte per incrementare le vendite. È una misura del rischio di liquidità derivante dalla crescita. La visibilità su questa metrica impedisce di restare a corto di cassa – un rischio che nel contesto descritto non ci si può permettere.

Operativa dal 2015, Workinvoice è una società fintech di servizi a valore aggiunto per le imprese, che mette in contatto diretto risorse finanziarie e settore produttivo. Workinvoice ha sviluppato il primo mercato online in Italia di invoice trading, il canale alternativo per l’anticipo fatture e nel 2018 ha stretto una partnership industriale con il leader delle business information Cribis (gruppo Crif). La società è al centro di un ecosistema di operatori finanziari, aziende leader di filiera, società produttrici di software gestionale e infrastrutture di soluzioni per la supply chain.

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IL 18° GOAL! IL PRIMO EVENTO UFFICIALE DELLA RETE "È ORA" Nella splendida cornice delle colline marchigiane si è svolto a Giugno “Il 18° Goal!”, l’evento che ha dato il via ad una vera e propria rivoluzione per il settore della distribuzione automatica e per il mercato in generale, vedendo la nascita di “È Ora”, la prima rete di piccole e medie imprese del settore del vending. Prima della sua creazione, molte aziende sul territorio italiano potevano scegliere solo tra un piccolo gruppo di fornitori per coprire il servizio della distribuzione automatica nelle loro sedi. Questa sorta di oligopolio, ha limitato per anni lo sviluppo socio-economico del settore in termini di innovazione e ricerca, bloccando al tempo stesso la crescita di quegli imprenditori ambiziosi di proporre un servizio nuovo e personalizzato in base alle abitudini dei loro territori anche per le realtà con più sedi su tutta la penisola italiana. Proprio per questi motivi si può definire che "È ORA è una boccata d’ossigeno, una fiamma di speranza che permette di colmare quel gap esistente tra le PMI e le “Big Companies” della distribuzione automatica" afferma il Presidente Gianpietro Vallorani. "Adesso quel grande punto di forza, la territorialità, può essere sfruttata appieno per comunicare ai potenziali clienti con più sedi in Italia che possono avere un servizio personalizzato e tarato a seconda delle abitudini di zona e non più standardizzato secondo dei canoni decisi dal fornitore". In cosa consiste “È ORA”? Si tratta di un gruppo di imprenditori del settore della distribuzione automatica italiana, che si sono uniti in una rete di imprese al fine di cooperare insieme verso un obiettivo comune: dare una valida alternativa alle aziende che hanno più sedi in Italia e vogliono affidarsi ad un fornitore che li serva in modo capillare e personalizzato in tutta la penisola. Per riuscirci hanno deciso di far nascere “È ORA” e di

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mettere il piede sull’acceleratore creando un ulteriore differenziale qualitativo, cioè adottare un modello di business sostenibile basato sui 17 obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, sviluppando progetti relativi alla sostenibilità in maniera innovativa e coordinata per tutta la rete, con importanti ricadute su tutto il territorio. È stato proprio questo l’argomento cardine su cui si è basato l’evento “Il 18° Goal!”, a cui sono intervenuti imprenditori ed esperti della sostenibilità ed innovazione come: Eugenio Tristano, avvocato e fondatore dello Studio Legale Tristano; Emanuele Frontoni, professore di Informatica e di Computer Vision del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università Politecnica delle Marche; Massimo Folador, professore di Business Ethics e Sviluppo Sostenibile presso la LIUC – Università Cattaneo ed Amministratore della Askesis; Gianpietro Vallorani, Direttore Generale dell’Eurocedibe e Presidente della neonata “È ORA”. Le aziende della rete sono Eurocedibe per la zona Marche e Abruzzo, Campagnari Service per la Lombardia, Espressomat per Campania e Basilicata, Coiba per Umbria e centro - est della Toscana, mentre Il Ristoro per la parte centro ovest sempre della Toscana più la Riviera di Levante. Per la Sicilia c’è Tandemcaffè, per il Veneto Gruppo AG, per Liguria e Piemonte Odac, per la Puglia Sud Matic, per il Lazio Worldmatic, per l’Emilia Romagna Pronto Coffee e infine per il Friuli Venezia Giulia C.D.A di Cattelan. “È ORA” conta 421 collaboratori suddivisi tra le sedi dei vari retisti per un totale di 219 mezzi per il servizio di gestione distribuzione automatica, 77 milioni di consumazioni e un fatturato globale di circa 45 milioni di euro.


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OPEN PUZZLE OPEM: LA CREATIVITÀ ENTRA IN AZIENDA Il 9 settembre, presso la sede di Opem a Parma si è tenuto l'evento di inaugurazione di “Open puzzle Opem”, il progetto primo classificato alla Open Call “IMPRESE CREATIVE DRIVEN”, sviluppato dall’azienda parmigiana in collaborazione con i creativi di G&G studio di Castel San Giovanni (PC). La call “Imprese Creative Driven”, lanciata dal Comune di Parma e dal Comitato per Parma 2020, con il sostegno di “Parma, io ci sto!”, Unione Parmense degli industriali e con la collaborazione di CISITA PARMA, promuove quelle realtà che, pur non facendo parte del sistema delle imprese culturali e creative, considerano la cultura come un vero e proprio input del processo produttivo, veicolando contenuti creativi e innovativi rispetto al sistema economico di riferimento. La call si inserisce in una delle azioni pilota del lungo percorso di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21 e mira a promuovere una relazione di interdipendenza tra il

settore imprenditoriale e culturale, raccogliendo proposte progettuali destinate a stimolare la creatività e l'accesso alla cultura nelle imprese candidate. La passione che ha legato i creativi Paolo Ghilardelli e Mauro Giovannacci di G&G studio e l’azienda con Elena Binacchi Marketing&Communication per Opem, ha permesso la realizzazione di questo importante progetto, in un momento particolarmente complesso a causa della situazione sanitaria. Durante l’evento, presso la sede aziendale è stata assemblata la grande opera collettiva che nei mesi scorsi ha coinvolto i team di Opem Italia e Brasile: un maxipuzzle formato da 143 tessere decorate personalmente dai lavoratori dell'azienda, chiamati così a dare libero sfogo alle proprie emozioni e alle proprie attitudini. Grazie ad un sistema di calamite, le tessere del puzzle collettivo sono state agganciate ad una parete metallica di 16x3 m installata per l’occasione nell’area esterna



dello stabilimento, illuminato di sera da un sistema a basso consumo energetico, in linea con la politica ecologica di Opem. Open Puzzle Opem si è contraddistinto per gli aspetti legati alla condivisione e alla creatività dando ad ognuno dei partecipanti la possibilità di esprimersi scegliendo la tecnica artistica o pittorica più adatta a sé, senza vincoli e senza limiti all'ispirazione. Il risultato è un'espressione di libertà nella quale confluiscono la personalità e i sentimenti di ogni singolo partecipante. Ogni tassello è differente ma ha pieno significato solo se unito agli altri. Hanno partecipato alla creazione dell’opera anche due talenti emergenti del panorama artistico locale, Rice the Cat (all'anagrafe Filippo Toscani) e Alma Beccarelli, i quali hanno arricchito con il proprio estro la parte centrale del puzzle. Assieme a loro, anche gli studenti delle classi 4A e 4B del Liceo Artistico P. Toschi di Parma, che hanno dato prova di grande creatività. Sei le fasi principali che hanno caratterizzato lo svilupparsi del progetto: 1) Due momenti formativi, uno per le Imprese a cui Opem ha attivamente partecipato ed uno per i Creativi articolato in due giornate di laboratori.

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2) Due settimane di networking in cui i creativi interessati a sviluppare dei progetti hanno potuto visitare e approfondire il rapporto con le imprese candidate. 3) Compilazione di un questionario per definire i parametri utili al monitoraggio dei progetti ICD – a cui hanno partecipato oltre 140 dipendenti di Opem. 4) Presentazione e consegna delle 140 tessere ai team italiano (120) e brasiliano (20) con la collaborazione della studentessa Costanza Siragusa che, per l’Università di Parma, ha seguito la realizzazione del progetto Opem quale oggetto della sua tesi. 5) Realizzazione artistica delle tessere da ciascun dipendente. 6) Un questionario per definire nuovi parametri per valutare l’impatto che il progetto ha avuto sull’azienda e i suoi lavoratori. Open puzzle Opem sarà visibile per un anno, fino alla prossima installazione. A seguire, verrà indetta un'asta delle tessere il cui ricavato sarà devoluto in beneficenza. L'inaugurazione del 9 settembre è stata la prima di una lunga serie di iniziative che prenderanno vita in questo nuovo spazio all'aperto di Opem, con l'auspicio di rendere quest'area un vero e proprio punto di riferimento per eventi aperti al pubblico.



un’azienda dalla vocazione green Sant’Anna è un marchio 100% italiano, leader nel settore delle acque minerali, fondata nel 1996 da Alberto Bertone, oggi Presidente e Amministratore Delegato, col compito di portare l'acqua dalla sorgente direttamente sulle tavole degli italiani. L'azienda ha saputo ricavarsi in pochi anni una posizione di leadership in un mercato molto frammentato (solo in Italia esistono quasi 300 marchi), competitivo e storicamente dominato da grandi gruppi multinazionali. Sant’Anna ha scritto una tappa miliare nella storia del settore, creando Bio Bottle, la prima bottiglia al mondo di acqua minerale da 1,5 litri rivolta al mass market, confezionata in una bottiglia biodegradabile, realiz-

zata con un biopolimero di origine vegetale, che non contiene neanche una goccia di petrolio. Lo sviluppo di questo e di tutti i prodotti, così come la crescita continua dell’azienda, sono sempre stati sostenuti da ingenti investimenti in ricerca, soluzioni tecnologiche all’avanguardia, automazione, IT, innovazione di prodotto e marketing. Tra i principali asset del successo dell’azienda, vi è senza dubbio la costante attenzione per l’ambiente e l’implementazione continua di pratiche volte a migliorare l’impatto dei processi produttivi su di esso. Lo stabilimento produttivo Sant’Anna si trova in una frazione del comune di Vinadio, a circa 1.000 m slm, nel cuore delle Alpi Marittime, al confine tra il Piemonte e la Francia. Si estende su 60mila metri quadri e vanta un impianto produttivo all’avanguardia, diventato ormai un modello di fama mondiale, studiato con attenzione anche da molte grandi aziende internazionali, del calibro di Heineken e Coca Cola, che hanno già voluto visitare lo stabilimento di Vinadio, un vero gioiello HiTech in una tranquilla valle alpina. Legno e pietra sono i materiali che dominano nel sito produttivo, costruito secondo i principi della bioarchitettura e della bioedilizia, per la migliore integrazione nel contesto alpino e nel rispetto delle forme e dei materiali tradizionalmente utilizzati in montagna. Nel sito produttivo di Vinadio lavorano incessantemente i più moderni robot palletizzatori, concepiti per risparmiare una notevole quantità di plastica in fase di imballaggio. I pallet di merce vengono prelevati al fine linea da una flotta di 40 veicoli a guida laser, carrelli

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automatizzati che rispondono agli input di un software centrale, in grado di gestire la movimentazione della merce, dallo stoccaggio all’uscita dal magazzino. Questi veicoli si muovono in modo completamente autonomo, spostano la merce in magazzino e di lì sono in grado di caricare i pallet di acqua sui camion, distinguendo tipologie di acqua, formati e quantità. Oltre a garantire una precisione superiore al 99,5%, questi veicoli rispettano l’ambiente, poiché funzionano con batterie ricaricabili, anziché utilizzare carburante e, grazie ad un’innovativa tecnologia tutta made in Italy, aumentano la sicurezza sul lavoro, eliminando incidenti alle persone e danni alle cose. In controtendenza rispetto al settore, da sempre Acqua Sant’Anna predilige il trasporto su rotaia anziché su strada: i camion partono dallo stabilimento e si fermano alla prima grande stazione ferroviaria a valle, dove il prodotto è caricato sui treni e quindi spedito in tutta Italia. Per diminuire la frequenza e quantità delle spedizioni di prodotto, in particolare quello che raggiunge le regioni del centro-sud Italia, l’azienda ha creato la bottiglia dal formato quadrato (anziché la tradizionale bottiglia di Acqua Sant’Anna a forma di goccia) perché questo permette di ottimizzare lo spazio, aumentando la quantità di prodotto per ogni carico spedito. Inoltre, dal 2017 ad oggi sono entrati in funzione un totale di 20 camion alimentati a LNG, il meglio che il mercato attualmente offre in termini di autotrasporto sostenibile, con performance ben 6 volte superiori rispetto al modello diesel euro 6, in termini di abbattimento delle emissioni in atmosfera, anche dal punto di vista acustico. Il calore prodotto dai macchinari di produzione viene riutilizzato per il riscaldamento dello stabilimento e degli uffici.

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Allo scopo di coinvolgere i dipendenti, sono organizzati corsi di formazione per il personale volti a sensibilizzare i comportamenti sia in azienda che nel privato per il rispetto dell'ambiente, il riciclo e scelte responsabili ecosostenibili. Per supportare al meglio la crescita, dal 2013 l’azienda sta implementando le tecnologie ICT con l’obiettivo di mettere in comunicazione tutte le divisioni aziendali per migliorare la propria efficienza e ottimizzare al meglio le risorse. È stato avviato un processo di dematerializzazione, iniziato con la conversione al digitale di fatture attive e passive, bolle attive, registri Iva di acquisti e vendite e libro giornale (pari a 550mila pagine all’anno). Via via sono stati inclusi anche i documenti di trasporto, una mole enorme, considerato che ogni giorno partono dallo stabilimento fino a 310 autotreni.


Laddove la tendenza generale dei produttori del beverage è stata di alleggerire gradualmente la quantità di plastica contenuta negli imballaggi, Sant’Anna si è impegnata in una vera e propria rivoluzione del packaging, lanciando a fine 2008 in fase di test sperimentale la prima bottiglia realizzata con un particolare biopolimero che si ricava dalla naturale fermentazione degli zuccheri contenuti nelle piante. Bio Bottle non contiene dunque neanche una goccia di petrolio. Oltre all’evidente risparmio di risorse non rinnovabili e all’abbattimento di emissioni che questo cambiamento comporta in fase di produzione, i numerosi test di laboratorio effettuati sul prodotto hanno dimostrato che questo materiale garantisce all’acqua una conservazione che preserva al meglio le caratteristiche organolettiche, poiché il contenitore è assolutamente naturale e rispetta la naturalezza del contenuto. L’Azienda continua ad investire in ricerca e sviluppo su questo prodotto: dopo aver realizzato anche l’etichetta interamente in PLA, con il medesimo materiale della bottiglia, ora sta studiando di fare lo stesso anche con il tappo ed il collarino, ultimo step per arrivare al primo pack del settore 100% biodegradabile. I vantaggi sono numerosi. Produrre il PLA, anziché le plastiche tradizionali, permette un risparmio di oltre il 50% di energie non rinnovabili e l’abbattimento del 60% dell’emissione di CO2. Nel processo produttivo in stabilimento, si risparmia il 60% di energia nella fase di essicazione del granulo (con cui vengono prodotte le preforme delle bottiglie), fino al 30% in fase di fusione e addirittura il 70% nel raffreddamento delle preforme. Il PLA scelto da Sant’Anna è totalmente BIO: bio all’origine, perché deriva da una fonte naturale e rinnovabile, e bio alla fine, perché è compostabile, ovvero si può conferire nella raccolta dell’organico e negli appositi siti di compostaggio industriale. In meno di 80 giorni sparisce senza lasciare traccia del suo passaggio nell’ambiente. Bio Bottle ha ottenuto il marchio CIC di prodotto compostabile dal Consorzio Italiano Compostatori.

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EY FUTURE CONSUMER INDEX. CAMBIANO LE SCELTE DEI CONSUMATORI AL TEMPO DEL COVID

LA PAROLA CHIAVE È "SOSTENIBILITÀ": 7 ITALIANI SU 10 CHIEDONO ALLE AZIENDE MAGGIORE ATTENZIONE ALL’IMPATTO SOCIALE E AMBIENTALE Spendono meno in beni non essenziali, visitano più raramente i negozi fisici e supportano il business locale, con grande attenzione alla sostenibilità dei prodotti. È questo il ritratto dei consumatori al tempo del Covid-19 tracciato dall’EY Future Consumer Index. Lo studio, giunto alla settima edizione, ha sondato le opinioni di oltre 14mila cittadini in tutto il mondo, di cui 500 in Italia, tracciando i cambiamenti nei comportamenti dei consumatori nel tempo e identificando i consumatori emergenti. In Italia, in particolare, il 43% dei consumatori è convinto che la pandemia continuerà ad avere un impatto sulle nostre vite per almeno altri 12 mesi, finché la maggior parte della popolazione non sarà vaccinata (30%). Tuttavia, la crisi sanitaria fa meno paura rispetto al passato, mentre a preoccupare sono soprattutto le condizioni economiche dell’Italia (69%), il rischio di vedersi privati della libertà di godersi la vita (49%), e la salute della famiglia (47%). Sostenibilità è inoltre la parola chiave che emerge dalla survey. La gran parte dei consumatori italiani afferma infatti di prestare sempre più attenzione all'im-

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patto ambientale (74%) e sociale (66%) di ciò che acquista, con un occhio di riguardo al cambiamento climatico (65%), e di riciclare prodotti o imballaggi dopo il primo utilizzo (85%). Tuttavia, il prezzo resta ancora il principale driver che guida le scelte di consumo per la maggior parte dei settori merceologici, con la sola eccezione del cibo fresco per il quale si cerca invece di privilegiare le caratteristiche salutistiche e l’origine locale. Commenta Paolo Lobetti Bodoni, Consulting Market Leader di EY in Italia e Consumer Product & Retail Consulting Leader di EY Europe West: “La sostenibilità sta diventando sempre più centrale nelle scelte di consumo in Europa così come in Italia. Tuttavia, restano ancora delle barriere che ostacolano i comportamenti d’acquisto più rispettosi dell’ambiente e della società. Oggi ci troviamo di fronte ad un paradosso: sempre più consumatori vogliono comprare prodotti sostenibili ma i prezzi troppo alti, il marketing ingannevole o la bassa qualità tendono a scoraggiarli. Si crea così un gap tra i buoni propositi dei consumatori e le loro azioni effettive che le imprese devono riuscire a colmare”.


Passare più tempo a casa che prima del covid

Il Covid non sta toccando la mia vita

Spendere meno in beni non essenziali (es. fashion)

Nei prossimi 6 mesi

Visitare i negozi fisici di meno Acquistare solo l'essenziale Cambiare brand per supportare il business locale Cambiare brand per ridurre i costi Acquistare più marche private Nessuna delle precedenti

IL GAP TRA INTENZIONE E AZIONE SOSTENIBILE Complessivamente, il 72% dei consumatori conduce una vita più casalinga rispetto al pre-pandemia ed il 53% afferma di recarsi sempre meno frequentemente nei negozi fisici. Le case sono così diventate un hub nodale, dove lavorare, ordinare prodotti e intrattenersi. E questo offre un'enorme opportunità di operare scelte più sostenibili, con un impatto positivo sull'ambiente e sulla società. Al contempo il 57% dice di spendere sempre meno in beni non essenziali ed il 21% si dice disposto a cambiare brand pur di supportare il business locale. Tuttavia, la preoccupazione per l’impatto del Covid-19 sull’economia della nazione, sulla salute e sulle finanze genera un sentimento di insicurezza che insieme ad altri fattori finisce per limitare un consumo più ampio di prodotti sostenibili. In particolare, tra gli elementi che scoraggiano l’acquisto di beni e servizi sostenibili vi è la bassa qualità (63%), il marketing ingannevole (63%), le informazioni fuorvianti sul prodotto (58%) e l’alto prezzo (57%).

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Per le aziende è fondamentale mostrarsi il più trasparenti possibile fornendo tutte le informazioni utili per consentire di valutare la sostenibilità di un prodotto. È tuttavia altrettanto vero che se da un lato i consumatori lamentano di non essere ben informati (61%), dall’altro lato gli stessi ammettono di non voler impiegare troppo tempo per verificare i requisiti di sostenibilità dei prodotti (soltanto un quarto afferma di ricercare maggiori informazioni). L’elemento più importante ha però a che fare con il gap esistente tra intenzione ed azione. I consumatori, infatti, pur avendo preso coscienza dell’importanza della sostenibilità, traducono solo in parte questa consapevolezza in azioni ad alto impatto sull’ambiente. Il più delle volte preferiscono invece limitarsi a piccoli gesti legati all’opportunità di ricavarne un risparmio. In cima alla graduatoria dei comportamenti virtuosi ci sono infatti il riuso delle borse della spesa (94%), il risparmio d’energia e d’acqua (93 e 91%), il riciclo o riutilizzo dei prodotti dopo l’uso (86%) e la riduzione delle emissioni (84%). Mentre altre azioni più drastiche ed impegnative raccolgono percentuali decisamente minori, tra queste: ridurre l’utilizzo dell’automobile a favore di bici e mezzi pubblici (51%), evitare di mangiare carne (45%) e latticini (31%) e utilizzare l’energia solare per la propria abitazione (28%).

IL COMPORTAMENTO DELLE AZIENDE INFLUENZA QUELLO DEI CONSUMATORI ITALIA Sono trasparenti in tutto quello che fanno

Proteggono e premiano i collaboratori a rischio Prendono misure che aiutano a combattere la pandemia Supportano i lavoratori licenziati durante il covid-19 Condividono l'impatto dei prodotti su di me e il pianeta Si impegnano affinché abbiano un impatto positivo sulla società Prendono un ruolo attivo nel supportare la comunità


CHI PAGHERÀ PER LA SOSTENIBILITÀ?

COME POSSONO LE AZIENDE RISPONDERE A QUESTI BISOGNI?

È da parte delle imprese che gli italiani si attendono gli sforzi maggiori per favorire un consumo più etico. In particolare, il 72% degli intervistati sostiene che le aziende devono proporsi come leader nel guidare le azioni positive verso l’ambiente e la società. Mentre una quota minore dei cittadini (60%) crede che siano i consumatori a dover spingere le imprese verso modelli più sostenibili. Le azioni che vengono richieste alle organizzazioni non si esauriscono soltanto nella maggior trasparenza (85%) delle scelte ambientali ma coinvolgono l’intero processo produttivo. Dalle aziende ci si aspetta infatti un comportamento etico verso i lavoratori e la comunità (84%), una produzione sostenibile (82%) e la scelta di fornitori con alti standard di sostenibilità (85%). Tuttavia, per le aziende è estremamente complesso elaborare una strategia generale, poiché non esiste un prototipo di “consumatore sostenibile”, ma ci sono invece diverse sensibilità e sfumature valoriali. La gran parte dei cittadini sarebbe infatti disposta perfino a pagare un premium se il prodotto riflettesse meglio i suoi desideri, in particolare per l’alta qualità (48%), i prodotti nazionali (42%), o prodotti che promuovono la salute (36%) e la sostenibilità (30%). Nello specifico, le imprese sono chiamate ad offrire beni e servizi che rispecchino le richieste differenziate dei vari target di consumo, assicurandosi che anche le operazioni commerciali alla base del marchio soddisfino tali aspettative.

Da un lato condividendo meglio il concetto di sostenibilità, e concentrandosi maggiormente su impatti sociali e ambientali che siano realmente raggiungibili, dall’altro agendo sugli impatti che realmente contano. Per riuscirci occorre una comprensione sempre più dettagliata del modo in cui l'esperienza della pandemia sta rimodellando gli atteggiamenti nei confronti della sostenibilità. Una quota crescente di consumatori vuole infatti acquistare in modo sostenibile, ma ha bisogno che le aziende lo rendano possibile. La maggior parte dei cittadini non può permettersi di pagare di più per la sostenibilità o addirittura di dover rinunciare alla qualità di ciò che acquista. Inoltre, molti di quei consumatori che sono disposti a fare una scelta più etica non hanno accesso a prodotti che riflettono i loro valori mutevoli e le loro preferenze. I consumatori italiani si contraddistinguono infine per essere i più attenti alla sostenibilità, nonostante siano tra quelli più duramente colpiti dalle conseguenze economiche della pandemia. Il FCI ha infatti registrato una certa disparità tra i consumatori di tutto il mondo: in particolare l’Italia ha mostrato che il segmento di coloro che stanno soffrendo a causa del Covid-19 supera di quasi venti punti percentuali la media mondiale (51% vs 35%). Dall’altro lato però gli atteggiamenti degli italiani verso la sostenibilità sono di gran lunga migliori rispetto alla media globale (74% Italia vs 51% a livello globale), questo vale sia per le convinzioni valoriali che per le azioni concrete che contraddistinguono le scelte di consumo.

EY esiste per costruire un mondo del lavoro migliore, aiutare a creare valore nel lungo termine per i clienti, le persone e la società, e costruire fiducia nei mercati finanziari. Supportati dall’uso di dati e tecnologia, i team di EY in oltre 150 Paesi creano fiducia attraverso servizi di revisione e aiutano i clienti a crescere, trasformarsi e portare avanti il business. Operando nel campo della revisione, consulenza, assistenza fiscale e legale, strategia e transaction i professionisti di EY si pongono le migliori domande per trovare risposte innovative alle complesse sfide che il mondo si trova oggi ad affrontare. Per maggiori informazioni sull'organizzazione ey.com.

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CON MOMENTO COFFEE & MILK PIÙ GUSTO ALLA PAUSA CAFFÈ Nespresso Professional ha lanciato Nespresso Momento Coffee & Milk, la macchina dell’ecosistema Momento che, in ufficio, rimette al centro l’importanza della pausa caffè, trasformandola in un momento di condivisione di esperienze ma anche di idee e creatività. Pensata per chi - nelle realtà aziendali di medie e grandi dimensioni - apprezza anche il caffè con latte, la macchina Nespresso Momento Coffee & Milk propone 12 ricette a base di latte fresco e 4 lunghezze di tazze di caffè tra cui scegliere. Che sia un caffè nero o un latte macchiato, Nespresso Momento Coffee & Milk può offrire ad ogni componente del team una ricetta e un’esperienza diversa: un caffè differente per ogni differente personalità.

Semplice da utilizzare, con la sua animazione sul display, la macchina Nespresso Momento Coffee & Milk consente di accedere a ricette di qualità e, attraverso l’utilizzo di latte fresco - grazie al refrigeratore della capacità di 3 lt - risponde a tutte le preferenze di consumo. Con Nespresso Momento Coffee & Milk la pausa caffè è ancora più ricca e intuitiva: selezionando la capsula, la macchina consiglia la ricetta appropriata e fornisce informazioni sulle note aromatiche del caffè scelto. Vaporizzando il latte, inoltre, il risultato in tazza è perfetto, permettendo di creare una grande armonia tra il caffè, il latte e la consistenza della schiuma. Nespresso Momento Coffee & Milk ha nell’intuitività una delle sue caratteristiche peculiari: l’innovazione tecnologica del blocca schermo e l’erogazione automatica permettono infatti di preparare ogni ricetta senza toccare la macchina, per un utilizzo più igienico e personalizzato. Inoltre, il processo di pulizia viene guidato passo dopo passo per assicurare la stessa qualità, tazza dopo tazza. È questo l’ambiente in cui si inserisce Nespresso Momento Coffee&Milk, uno spazio in cui la pausa caffè ha il compito di innescare l’avvio di una nuova normalità, rappresentare un ritorno alla socialità nel contesto lavorativo e un acceleratore della creatività.

ISPIRAZIONE ITALIANA MILLENNIO E NOVECENTO Ispirazione Novecento e Ispirazione Millennio sono i nomi scelti da Nespresso per i due nuovi caffè, in edizione limitata, parte della gamma Ispirazione Italiana. Protagonisti di un vero e proprio viaggio temporale attraverso le epoche e la tradizione del caffè italiano, questi due nuovi caffè condurranno gli estimatori di Nespresso in un viaggio nel tempo e nell’arte del caffè, per riscoprire e assaporare la storia della torrefazione italiana da inizio secolo fino ad oggi. Un viaggio nel passato con Ispirazione Novecento Ispirazione Novecento richiama il più classico caffè espresso dell’Italia di fine anni ’40, quando le macchine per tostare erano spesso a legna, la tostatura più lenta e la scelta dei caffè utilizzati nelle miscele in gran parte dettata da ciò che era più facilmente reperibile, ovvero i Robusta dell’Africa Occidentale, gli Arabica dell’Africa Orientale e, naturalmente, l’amato Brasile.

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Nell’epoca moderna con Ispirazione Millennio La nuova moda degli specialty coffee si oppone al vecchio stile italiano, esplorando inediti sapori dall’acidità più pronunciata, che restano tuttavia piacevolmente intensi. Ispirati da queste novità, nasce Ispirazione Millennio: caffè Arabica brasiliani e colombiani, dalla tostatura più chiara e breve, si sposano ai caffè provenienti dal subcontinente indiano, per un gusto fresco e moderno.


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LA RICERCA NESPRESSO CONDOTTA DA NIELSENIQ “IL VISSUTO DELLO SMART WORKING “FORZATO” IN ITALIA E IL RUOLO DELLA PAUSA CAFFÈ”

Il lancio della nuova Nespresso Momento Coffee & Milk si pone al centro del diverso contesto in cui il mondo del lavoro si è venuto a trovare col ritorno alla normalità. Una nuova normalità in cui la pausa caffè assume una nuova e più positiva valenza.

Se il lockdown ci ha abituati ad adottare nuove modalità IL VISSUTO DELLO SMART WORKING “FORZATO” IN di lavoro, quello che si aspettano gli italiani dal rientro E IL RUOLO DELLA PAUSA CAFFÈ in ufficio è per l’82% una formula che preveda giorni in sede affiancati da altri di home working. Questo nonostante la maggior parte sia contento di lavorare da casa (59%), percentuale che sale al 65% tra chi attualILmente VISSUTO SMART WORKING “FORZATO” IN ITALIA lavora 3 oDELLO più giorni da casa. Ma non solo. Protagonista importante della nuova normalità seE IL RUOLO DELLAè,GLI PAUSA CAFFÈ ITALIANI E LO SMART WORKING: ASPETTI PIÙ APPREZZATI DEL LAVORO condo gli intervistati, la pausa caffè, associata per la maggioranza a un momento di relax (50%), chiacchiere (46%) e condivisione (38%). Proprio il momento del caffè è infatti tra gli aspetti che 41% 59% più sono mancati a chi è stato costretto a lavorare da% 37 GLI ITALIANI E LO SMART WORKING: ASPETTI PIÙ APPREZZATI DEL LAVORO A CASA: casa. Anche se la maggioranza dei lavoratori - il 75%, GLI ITALIANI E LO SMART WORKING: ASPETTI PIÙ APPREZZATI DEL LAVORO A CASA: secondo l’indagine di Nespresso “Il vissuto delloAlternare smartgiorni No tragitto casa-lavoro Risparmio e É molto contento in ufficio/casa working forzato in Italia e il ruolo della pausa caffè ” 44% un po’ in ufficio, 65% tra chi attualmente lavora condotta da NielsenIQ - ha mantenuto a casa l’abitudiun po’ a casa 3 o più giorni in smartworking % un caffè, la pausa59 ne di concedersi fatta con i colleghi è 41%49% tra chi attualmente % 37% % % 59 % 33% 20% principalmente41 in ufficio 31% 37lavora % 1-2 giorni in smartworking tra le cose che più si desiderano dal ritorno in ufficio.

IL VISSUTO DELLO SMART WORKING “FORZATO” IN ITALIA E IL RUOLO DELLA PAUSA CAFFÈ

82

82 82

É molto contento

Alternare giorni

18% principalmente a casa No tragitto casa-lavoro

Abiti comodi Risparmio economico

Flessibilità

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No tragitto casa-lavoro Risparmio economico É moltoWorking contento Alternare giorni Secondo l’Osservatorio Smart del Politecnidi orari in ufficio/casa in ufficio/casa co di44% Milano, per il 31% l’optimum consisterebbe nel unin po’ in ufficio, 65% tra chi attualmente lavora 44% un po’ ufficio, 65% tra chi attualmente lavora un casa 3 giorni ouna più giorni in smartworking disporre diapo’ 2a giorni in sede, che permetun po’ casa 3 o più insoluzione smartworking 46% 31% 49% tra chi attualmente lavora terebbe di trascorrere del tempo di qualità 20% principalmente in ufficio 49% tra chi attualmente lavora in ufficio e 33% 33% 20% principalmente in ufficio 31% 31% 29% 29% 1-2 giorni in smartworking 1-2 giorni in smartworking dove ai talenti più giovani sia data l’opportunità di coGiovani soddisfatti 2 giorni in ufficio dallo smart 18% principalmente a casa vicinanza fisica con i colleghi, eFlessibilità 3 a casa 18% principalmente a casa Abiti comodi Flessibilità gliere i vantaggi della ne-working Abiti comodi Tempo Tempo con la con la di orari di orari famiglia famiglia cessaria alla loro formazione. I vantaggi del lavoro da casa, sono il tempo risparmiato per il tragitto, il rispar4646 % % e l'abbigliamento più casual. mio economico 31%31% Diversi gli svantaggi: in primis il lavoro in solitudine Giovani soddisfatti 2 giorni in ufficio (29% dei rispondenti) e l’iperconnessione Giovani soddisfatti 2 giorni in ufficio (il 27%), che dallo smart working e3ae casa dallo smart working 3 a casa chi lavora da casa vorrebbe volentieri abbandonare. COSA NON PIACE A CHI LAVORA DA CASA: DESIDERATI PER IL RIENTRO IN UF Ciò che i lavoratori desiderano di più dal ritorno in ufficio è proprio il riappropriarsi della relazione con i colleghi, soprattutto quella legata al confronto professio27% 39% nale (39%), ma anche quella coltivata nei momenti29 di % 28 svago (28%) e durante la pausa caffè (25%).

COSA NON PIACE A CHI LAVORA DA CASA:

DESIDERATI RIENTRO UFFICIO: Non vedere i colleghi PER IL Essere sempreIN connesso PER IL RIENTRO IN UFFICIO: Confronto con i colleghi e non lavorare inDESIDERATI team

COSA NON PIACE A CHI LAVORA DA CASA:

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Un nuovo approccio al lavoro quindi trasformato dallo smart working forzato, ma in cui l’ufficio continua a svolgere un ruolo centrale, dove la pausa caffè ha il compito di innescare l’avvio di una nuova normalità. Lo dimostra il fatto che tra gli intervistati la pausa caffè è associata principalmente ai concetti di relax (77%) e essenziale per 2 persone su 3; momento ideale per consolidare la relazione con i colleghi (73%); per stimolare il confronto lavorativo (61%); uno su due la considera una preziosa occasione di formazione per i più giovani e un’opportunità per liberare creatività e nuove idee insieme ai colleghi (53%). I più adulti (45-65 anni) attribuiscono alla pausa caffè in particolare un ruolo da «pit-stop» (84%), mentre le donne soprattutto e chi vive al Sud le conferiscono

anche una funzione di confronto e apprendimento lavorativo. Proprio il momento del caffè è tra gli aspetti che più sono mancati a chi è stato costretto a lavorare da casa. Anche se la maggioranza dei lavoratori (75%) ha mantenuto a casa l’abitudine di concedersi un caffè, sia da solo che in compagnia, in famiglia, con amici o da remoto con i colleghi. Ma come cambierà la pausa caffè, con il ritorno in ufficio? Il 67% dei lavoratori pensa che le modalità con cui si svolgerà rimarranno invariate e solo un terzo pensa che anch’essa subirà gli effetti del Covid, con meno colleghi e più breve.

"Crediamo nel ruolo fondamentale che la pausa caffè riveste nel mondo degli uffici e del lavoro, per creare occasioni di condivisione e di benessere, una consapevolezza che ci ha spinto, due anni fa, a lanciare l’ecosistema Nespresso Momento. Oggi abbiamo voluto migliorarlo ancora, prendendo spunto dai risultati dell’indagine condotta per noi da NielsenIQ e includendo una nuova macchina, Nespresso Momento Coffee & Milk, con cui vogliamo offrire una pausa caffè ancora più di qualità e in grado di rispondere a un mondo più connesso, flessibile ma anche dove le interazioni vogliono tornare al centro." Stefano Goglio, Direttore Generale di Nespresso Italiana.

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CI TROVATE AL PAD. 15 STAND C66


INTUITY+

Join the phygital revolution

In anteprima a:

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DIDIESSE CELEBRA 20 ANNI DI STRAORDINARI RISULTATI CON UN RESTYLING DELLA BRAND IDENTITY E UNA NUOVA SEDE Dici macchine per caffè a cialde e pensi subito a Didiesse, realtà squisitamente italiana, nata esattamente 20 anni fa a Napoli, città dove la bevanda più amata al mondo è culto e tradizione. Un compleanno importante, per il quale l’azienda partenopea si è “regalata” il restyling della brand identity e una nuova sede, fortemente voluta da Fulvio Di Santo

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e Massimo Renda, proprietari della Didiesse s.r.l e dall’amministratore della società Ciro Perrella. Il nuovo sito di ben 2.200 mq coperti, si trova sempre all’interno del Consorzio ASI di Pascarola a Caivano e, oltre ad aver ingrandito gli spazi, ha ampliato anche la propria rete assistenza, vantando ora oltre 160 centri specializzati lungo tutto lo Stivale.


QUALITÀ GARANTITA In merito alle certificazioni, il brand ha ottenuto anche l’ISO 9001, relativo ai sistemi di gestione della qualità sul luogo di lavoro; mentre i suoi prodotti godono della marcatura CE - Conformità Europea; e MOCA, attinente a materiali ed oggetti, che entrano in contatto con gli alimenti. Didiesse, inoltre, è tra le poche aziende in Italia a godere del marchio di sicurezza CCC specifico per la distribuzione di beni nel mercato cinese. E, a proposito di qualità, anche i riconoscimenti non si sono fatti attendere. La società quest’anno si è, infatti, aggiudicata il Quality Award 2021, premio molto speciale perché assegnato dai consumatori, con 300 “giudici”, che hanno scelto “al buio”, una macchina espresso a cialde Didiesse, ossia senza essere stati influenzati dalla marca.

LE MACCHINE PER ESPRESSO A CIALDE Coloratissime e sicure, le macchine da caffè Didiesse rappresentano ormai un must have per i veri cultori dell’espresso. Ce n’è per tutti e per tutti i gusti. Si va dalla Frog Revolution, dal design divertente, declinata in 16 colori, in grado di adattarsi ad ogni ambiente e situazione, alla versione Vapor, per cappuccini strepitosi, passando per la Frog Collection in limited edition, che prevede 500 pezzi dalla texture unica ed accattivante. E poi c’è Twin, la macchina da caffè professionale, moderna e tecnologicamente avanzata. Infine la Didì, una macchina piccola e pratica, con bassi consumi energetici, prodotta da Didiesse in esclusiva per Caffè Borbone. Oltre 287.000 le macchine prodotte lo scorso anno da Didiesse, con un fatturato 2020 pari a 24 milioni di euro e una previsione per il 2021 di 28,5. Traguardi notevoli, dovuti all’alta qualità del prodotto, abbinata al passaggio sempre più frequente - anche causa Covid - dalla “classica” moka al monoporzionato, che stanno portando sempre più persone verso le macchine Didiesse, tutte interamente made in Italy, anzi, made in Campania.

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CAFFÈ ESPRESSO IN CIALDE: ECOSOSTENIBILE, CONVENIENTE E BUONO COME QUELLO DEL BAR A rimanere immutata, sin dagli esordi, è l’attenzione di Didiesse verso l’ambiente, partendo dalla scelta di produrre esclusivamente macchine per espresso a cialde: il metodo più sostenibile per ottenere un buon caffè, grazie alla biodegradabilità del filtro carta. Ed ora, le sue macchine, pratiche, affidabili e di design, possono vantare anche un packaging “green”, che può fregiarsi del marchio internazionale FSC, garanzia per la provenienza dei cartoni utilizzati, da foreste e filiere responsabili, sottoposte a rigorosi standard ambientali, sociali ed economici.

I PROGETTI FUTURI DI DIDIESSE

RISPONDE FULVIO DI SANTO, PROPRIETARIO E DIRETTORE COMMERCIALE

Giunti all'importante traguardo dei 20 anni, quali sono i progetti per il futuro? La nostra azienda ama condividere progetti con partner locali, che hanno anch’essi l’espresso napoletano nel DNA. Napoli resta il nostro cuore pulsante, ma tra gli obiettivi c’è quello di portare al Nord la cultura della cialda, al momento radicata soprattutto nel Sud Italia. Lo scopo è far recepire un po’ a tutti le peculiarità della cialda, il sistema più green per bere un buon espresso,

che non ha rivali, essendo il sistema che si avvicina di più a quello del bar. Sarete presenti a Host? Assolutamente sì, con uno stand collocato nel cuore del padiglione 13. Saremo presenti con tutti i cavalli di battaglia del brand e delle chicche, come alcuni esemplari della macchina per espresso Didì, multicolor, prodotta da Didiesse in esclusiva per Caffè Borbone.

D ID IE SSE E SPONE A HOST 2021 MIL A NO - D A L 22 A L 26 OTTOBRE P E R PRE SE NTA RE TUTTE L E NOVITÀ . PA D IG L IONE 13 - STA ND D 23 - E 22

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IN ANTEPRIMA LE NUOVE PHYGITAL SOLUTIONS

Rivoluzione easy. Dopo una lunga fase di progettazione, Bianchi Vending è pronta a svelare in anteprima a Host 2021 la sua nuova linea di “Phygital Solutions”, ovvero distributori automatici che combinano una struttura fisica flessibile ed evoluta e strumenti digitali di ultima generazione. Intuity e Agily per le bevande calde, Flessy per l’offerta snack e bevande fredde: questi i nomi delle tre macchine che renderanno l’attività dei gestori ancora più veloce, redditizia e soprattutto semplice. “Easy” è la parola chiave che identifica le caratteristiche principali della nuova linea di soluzioni Bianchi Vending. Easy Configuration: configurare le Phygital Solutions sarà molto più semplice e immediato grazie ad un software proprietario capace di riconoscere automaticamente il layout macchina e di guidare l’operatore, in maniera intuitiva e graficamente accattivante, nel percorso di settaggio. Easy Flexibility: configurare (e riconfigurare) velocemente l’hardware secondo le esigenze del gestore e del suo cliente. Potrà addirittura cambiare il gruppo caffè, aggiungere una colonna bicchieri e realizzare tante altre evoluzioni che portano la modularità ad un livello superiore. Le Phygital Solutions saranno così in grado di rinnovarsi continuamente a seconda dei consumi e dei trend del momento garantendo una maggiore du-

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rata dell’investimento nel tempo. Easy Maintenance: l’operatore avrà il supporto di una avveniristica piattaforma elettronica di derivazione automotive, che lo guiderà, passo dopo passo, nella gestione e risoluzione di eventuali malfunzionamenti, anche da remoto. Easy Interaction: come vuole la filosofia Design Your Break, al centro dell’esperienza di acquisto per Bianchi Vending rimane l’utente. Ecco allora che le tecnologie di cui sono dotate le Phygital Solutions sono pronte a regalare ai consumatori un’interazione con la macchina sempre più semplice, coinvolgente ed intuitiva, ma anche più ricca di scelta e di possibilità di personalizzazione. Configuration, Flexibility, Maintenance, Interaction: questi i quattro pilastri su cui Bianchi Vending lancia a Host 2021 la sua rivoluzione easy.

Cool , yes we are. IN VETRINA A HOST TUTTE LE NOVITÀ

Blupura presenta a Host 2021 le ultimissime novità, partendo dalla linea Touch Free con i modelli Blusoda, Hydrazon, Wall, Cool1, Fontemagna e Bluglass Tower. Massima sicurezza e qualità senza alcun contatto per bere in tutta tranquillità acqua fresca liscia e gassata in mensa, in ufficio, al ristorante, in hotel, a scuola. Host sarà anche l’occasione per conoscere meglio Blu2go, la water vending machine di ultima generazione che oltre ad erogare fino a 4 tipi di acqua in bicchiere di carta riciclabile o in borraccia, dà anche la possibilità di lavare la propria borraccia o di acquistarne una nuova. DUO è invece l’ultima novità Blupura per casa e ufficio. Un rubinetto elettronico abbinato al sotto lavello Piccola da 15lt/h,

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che permette all’utente di rifornirsi di acqua fresca liscia e gassata senza limiti con il minimo ingombro possibile. Infine, non di certo per importanza, UNICO, l’erogatore che, tramite l’intelligenza artificiale, è capace di riconoscere autonomamente la borraccia e riempirla con acqua fredda liscia o gassata in completa autonomia, senza quindi dover attivare alcun sensore con la propria mano e soprattutto disattivarlo a fine erogazione. Installato per la prima volta all’aeroporto di San Francisco, in California (U.S.) e vincitore del premio SMART LABEL, UNICO rivoluzionerà il modo di erogare l’acqua in tutti quelle aree del settore hospitality dove vi è grande afflusso di persone, come aeroporti, navi da crociera, stazioni, grandi hotels, fiere.



AUREA LA NUOVA SUPERAUTOMATICA Brasilia lancia la nuova superautomatica entry level con l’obiettivo di offrire ai suoi partner uno strumento per sviluppare nuovi segmenti di mercato e rispondere ai nuovi trend. Ogni tecnologia ed ogni scelta stilistica adottata, è volta a supportare lo sviluppo del business dei partner, offrendo una soluzione unica per i settori Ho.Re.Ca ed OCS. Un design tutto italiano caratterizzato dalle linee armoniche e minimaliste che si esprime attraverso un sistema di illuminazione frontale a LED, trasformando Aurea in una scelta di stile ed eleganza. La new entry del marchio Brasilia non è solo frutto del design italiano, ma anche della ricerca ingegneristica e tecnologica: il sistema di pulizia automatizzato, la possibilità di programmare la macchina tramite pc e l’autodiagnostica per rilevare guasti ed errori non solo rendono più facile e veloce la gestione e la manutenzio-

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ne, ma assicurano standard qualitativi elevati e duraturi nel tempo. Grazie alla versione touch-screen, Aurea è in grado di comunicare con l’utente in maniera semplice e diretta, facilitando l’interazione con la macchina e coinvolgendo l’utilizzatore attraverso video ed immagini. Un sistema di illuminazione sotto il gruppo è stato pensato per accompagnare l’utente alla scoperta del suo prossimo caffè, che grazie al sistema air-brake e alla camera di estrazione preriscaldata risulterà constante, estrazione dopo estrazione. Aurea è anche una piattaforma di comunicazione facilmente personalizzabile. Sia i contenuti video, condivisi attraverso uno schermo da 7”, che la selezione del menu (sia in versione easy che touch) sono semplicemente modificabili secondo le esigenze del mercato. La programmazione permette di inserire un’ampia varietà di ricette: a base caffè, latte o prodotti solubili dai gusti unici. Inoltre, Aurea è in grado di esprimere tutta la sua duttilità e capacità di adattarsi ai trend di mercato, grazie alla possibilità di scegliere tra camera standard e variabile, tra ricette in tazza piccola o grande (take away), tra differenti pressature delle miscele e tra diverse tempistiche di pre-infusione. del marchio.

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Aroma, l’azienda campana specializzata nella produzione di macchine da caffè per cialda sul mercato dal 2015, è a Host 2021 dove si presenta con una configurazione aziendale maggiormente strutturata, grazie ai notevoli passi avanti compiuti in questi ultimi anni. È stata, infatti, perfezionata tutta l’attività di post-vendita, con l’apertura di altri 130 centri assistenza tecnici autorizzati, rafforzata la rete commerciale che copre tutto il Paese e assunto nuovo personale dedicato al Customer care. Da settembre, l’azienda sta replicando questo tipo di operazioni anche in Europa ed extra Europa, soprattutto nei paesi in cui è maggiormente presente. Il mercato estero è, infatti, sempre più importante per Aroma, in particolare quello russo per il quale l’azienda ha individuato un importante distributore. L’obiettivo a breve termine è quello di conquistare il mercato americano. Importanti i passi compiuti nel mercato italiano, a partire dalla stimolante collaborazione con Lollo Caffè,

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avviata nel 2018, che ha dato vita a Lollina, la macchina iconica della torrefazione campana; il 2021 ha visto l’inizio di una nuova partnership con Kimbo, con la quale è stato firmato un accordo di fornitura e co-branding. A Natale saranno lanciate sul mercato le prime novità di questa importante collaborazione. Tanti i progetti in cantiere, tra i quali la nuova e grande sede nella Zona Industriale di San Marcellino (CE), pronta entro la fine dell’anno. Non mancano, naturalmente progetti per nuove macchine, di cui un primo assaggio è la Lollina presentata a HOST in una nuova veste, ancora più accattivante.


E se la tua pausa caffè diventasse più sostenibile?

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Con lo slogan “Italians keep it cool” KIMBO ha lanciato sul mercato delle bevande Kimbo Sparkling Coffee, un’originale e rigenerante soft drink, frizzante al punto giusto e al gusto di caffè, pensato per regalare un tocco di freschezza ai momenti di ogni giorno: un aperitivo con gli amici, una pausa relax a casa, il post-workout o un momento di piacere on-the go. Kimbo Sparkling Coffee è infatti ideale da gustare in mobilità, direttamente dalla lattina, accompagnato da ghiaccio e limone o come base per la preparazione di cocktail rinfrescanti, pensati per chi apprezza le note aromatiche tipiche del caffè. Elemento distintivo del prodotto è l’elegante packaging dal design al passo con i tempi: una lattina da 250 ml con fondo blu come il mare di Capri, di cui vengono qui evocati i celebri Faraglioni, simbolo del brand Kimbo, ma da sempre anche QUADRICROMIA emblema di esclusività.

3 NOVEMBRE 2009

Il prodotto è stato svelato in un primo momento al pubblico durante il mese di agosto, nelle suggestive cornici della Sardegna e dell’isola di Capri in occasione di esclusivi eventi estivi, fra cui l’ambito Premio Faraglioni di cui Kimbo è stato Main Sponsor.

La cialda Kimbo Macinato Fresco si presenta rinnovata nella sua formula, per rendere il gusto del prodotto più vicino ai palati dei consumatori contemporanei. La nuova formula bar rende infatti il caffè più cremoso e intenso e la tostatura scura le conferisce un gusto pieno e avvolgente, dando agli estimatori del caffè la possibilità di ricreare in casa propria un caffè buono come quello del bar. Il dipartimento di ricerca e sviluppo di Kimbo, sempre attento all’evoluzione dei consumi e dei trend del settore, ha rinnovato la formula di questa storica cialda, rimanendo fedele al cuore della sua essenza, che tanto l’ha fatta apprezzare in questi anni, aggiungendo maggiore carattere al prodotto per un caffè in tazza unico e per un’esperienza di gusto totalmente appagante. Macinato Fresco, icona del talento della tostatura di Kimbo, rappresenta il caffè preferito dai napoletani, e la nuova cialda formula bar cremosa e intensa é in grado di esaltare tutto l’aroma e le caratteristiche organolettiche del prodotto. Il sistema a cialde ha inoltre un ulteriore punto di forza, il suo animo sostenibile, che lo rende particolarmente apprezzabile da chi sceglie di vivere la propria quotidianità con gesti responsabili e dal minore impatto ambientale. Le cialde Kimbo sono infatti interamente compostabili e smaltibili nell’organico e hanno ottenuto la certificazione OK Compost da TUV Austria che offre servizi certificativi a livello internazionale in ambito di qualità, energia, ambiente, sicurezza e prodotto. Il marchio e lo

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schema di certificazione OK COMPOST – ottenuto nel 2017 – garantisce che il prodotto soddisfi gli stringenti requisiti previsti dalla norma UNI EN 13432 dopo essere stato sottoposto ad accurate analisi di laboratorio. Anche gli imballi che contengono la cialda sono facilmente smaltibili: la scatola del prodotto è realizzata in carta riciclabile e la bustina interna è smaltibile nella plastica. Le nuove cialde Macinato Fresco sono disponibili nel nuovo formato da 50 pezzi che sostituisce l’attuale da 30 cialde.


Dall’accordo tra Kimbo e Caffitaly nascono tre nuove miscele dal gusto e dal sapore unico, frutto del connubio perfetto tra il Caffè di Napoli e la tecnologia unica del sistema Caffitaly. I prodotti, primi di una serie di capsule a marchio Kimbo commercializzate nei circuiti Caffitaly, sono: Kimbo Espresso napoletano, intensità 8 su 10, un espresso d’intensa cremosità, gusto deciso e aroma ricco derivato da una miscela di caffè pregiati, accuratamente selezionati e tostati secondo l’autentica tradizione napoletana, le capsule Kimbo Espresso Gold Medal, intensità 9 su 10, con una miscela di caffè pregiati e selezionati da Kimbo per un espresso dall’aroma intenso, dal gusto pieno e rotondo e dal piacevole retrogusto di cioccolato, e infine le capsule Kimbo Espresso Decaffeinato, intensità 7 su 10, per un perfetto equilibrio tra dolcezza e cremosità senza caffeina. Le nuove capsule Kimbo sono disponibili in astucci da 10 pezzi e sono disponibili nei canali di vendita Caffitaly: il portale e-commerce www.caffitaly.com, i negozi monomarca Caffitaly e la rete di negozi multimarca specializzati in rivendita di capsule.

CAFFITALY HA INAUGURATO A BIELLA IL SUO CENTESIMO NEGOZIO MONOMARCA

Un traguardo importante che segna un ulteriore passo nel percorso di espansione dell’azienda. Dopo aver chiuso il primo semestre con segno decisamente positivo (+21% rispetto al primo semestre 2020), Caffitaly punta nel prossimo periodo a consolidare la sua presenza, già capillare, sul territorio italiano, aprendo altri 100 Caffitaly Shop e incrementando considerevolmente la penetrazione nella rete dei negozi specializzati multimarca in tutto il Paese. "Questo traguardo ci riempie di orgoglio e di soddisfazione. Il nostro grazie va a tutti gli imprenditori che con la loro passione e il loro lavoro sul ter-

ritorio hanno fornito un fondamentale contributo alla crescita e al raggiungimento di risultati tanto importanti, che ci incoraggiano a guardare a nuovi e più ambiziosi obiettivi" commenta Emanuele Catino, Direttore Commerciale Italia di Caffitaly. Ma a fare la differenza è anche una strategia focalizzata su nuove referenze con posizionamento premium. Caffitaly, del resto, è da sempre impegnata nella ricerca delle migliori miscele, nonché di partner d’eccellenza, come Caffè Cagliari, Chicco d’Oro e il più recente Kimbo, per mettere ben 8 grammi di caffè tostato e macinato nelle sue capsule, la cui tecnologia, combinata a quella della macchina nell’innovativo sistema di Caffitaly, regala un’esperienza di caffè superiore.


NUOVI SNACK ARTIGIANALI NEL CANALE VENDING Alba Tramezzini arricchisce il suo già ampio portafoglio dei prodotti dedicati al Vending con la nuova linea Quadrì, tre nuove referenze, frutto dell’accordo commerciale stretto con l’azienda veneta Figulì (Villorba - TV), realtà di riferimento nel mercato dei prodotti da forno realizzati secondo principi di artigianalità e sostenibilità. Figulì, fondata nel 2009, realizza prodotti da forno artigianali, realizzati con solo farine fresche bio integrali o poco raffinate, ricavate da grano intero italiano da filiere controllate e macinato a pietra come si faceva una volta. Tutti i prodotti sono realizzati sulla base di pochissimi ingredienti, accuratamente selezionati per le loro alte proprietà nutrizionali (certificati senza aller-

UN'ESTATE DA RECORD L'estate 2021 è stata da record per il fatturato di Alba Tramezzini che a luglio 2021 ha realizzato +61% di vendite rispetto allo stesso periodo dello scorso anno dove, nonostante gli effetti della pandemia aveva registrato +42% rispetto al 2019. Orgoglioso di questo risultato Mimmo Albano, amministratore di Alba Tramezzini, ha così commentato: "Al netto dell’importante incremento di fatturato, continuiamo a ricevere attestati di gradimento dai nostri clienti, soddisfatti per la qualità dei prodotti che da sempre offriamo e per la massima puntualità che assicuriamo con i trasporti e la logistica, anche in un periodo di pandemia come quello che ancora stiamo vivendo."

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geni , conservanti ecc.), aromatizzati in maniera originale per un gusto inconfondibile. Alba Tramezzini, azienda da sempre portavoce di questi valori, nell’arricchire la sua gamma con nuovi prodotti salutistici non poteva non scegliere Figulì come partner commerciale per distribuirli attraverso la sua rete vendita nel canale Vending. La linea Quadrì, appositamente studiata per il Vending, è composta da tre snack in tre varianti di gusto, nel formato da 35 grammi in packaging totalmente riciclabile: Curcuma, Carota e Lino; Sesamo, Papavero e Lino; Integrali aromatizzati al Sesamo.



DOPPIA NOVITÀ NEL NUOVO WAFFLE MORBIDO YOOHOO! Uno snack due volte goloso con la sua cialda al gusto di cacao e la farcitura al caramello salato, un gusto nuovo e di tendenza. YOOHOO! è un prodotto studiato soprattutto per il vending come dimostra la grafica verticale, perfetta per la spirale singola del distributore automatico. Il formato da 50g si presenta con un packaging accattivante che cattura l'attenzione del consumatore a scuola, nei luoghi di lavoro e nelle locazioni di passaggio. Waffle YOOHOO! è una novità golosa che si aggiunge alla linea già presente sul mercato con i gusti di cioccolato, crema di latte, albicocca, vaniglia e fragola.

QUALCOSA DI BUONO: I DOLCI AL FARRO Metodo tradizionale e artigianale unitamente ad ingredienti di prima qualità sono le caratteristiche dei nuovi dolci al farro di Dispensa Zaniboni. Il farro, oggi riscoperto per le sue caratteristiche nutrizionali, rappresenta la novità principale di questi snack, che comprendono crostatine alla nocciola e al limone, e il classico occhio di bue sia all’albicocca che ai frutti di bosco. Il packaging è chiaro e l’immagine del prodotto è in primo piano rendendo queste referenze molto attraenti per il consumatore. La confezione è da 40g e il formato è adatto alla spirale singola.

LA FRUTTA MORBIDA SENZA NOCCIOLO La frutta morbida della linea IL BENE DELLA FRUTTA, parzialmente essiccata, mantiene intatta la sua consistenza e le caratteristiche nutrizionali della frutta. Nuovo formato ma anche nuovo packaging, chiaro e comunicativo sul fronte, come richiesto dalle esigenze di leggibilità dell’utente dei distributori automatici. Uno spuntino energetico e facile da portare con sé, in ufficio, se si sta facendo attività fisica o in qualsiasi situazione in cui consumare o conservare frutta fresca potrebbe rivelarsi complicato. La frutta morbida ‘senza nocciolo’ è ora disponibile nella nuova confezione da 40g. adatta per la spirale singola.

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“Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo” Gandhi

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PADIGLIONE 22 STAND G28 - K37

La Solare va ad arricchire l’innovativa gamma di macchine da caffè professionali superautomatiche di Gaggia Milano, che nel 2019 ha lanciato il suo primissimo modello di questo genere, La Radiosa, e che oggi amplia il suo portafoglio per il mondo Ho.Re.Ca. offrendo una soluzione di target medio-alto. Frutto di una serie di soluzioni tecnologiche all’avanguardia, La Solare è stata progettata per rispondere alle esigenze delle singole location e del loro personale, dalle caffetterie alle pasticcerie, dalle catene del settore food al mondo dell’hotellerie. Insomma, grazie a questo modello chiunque potrà usufruire di un servizio completo. In particolare, La Solare è dotata di Z4000 iX, l’innovativo gruppo caffè che vanta una camera riscaldata in acciaio Inox in grado di assicurare, tazza dopo tazza, una migliore stabilità in termini sia di temperatura che di prestazioni. Ma non solo, perché grazie al nuovo sistema di schiumatura del latte, progettato per erogare bevande a base di latte caldo schiumato di qualità alta e costante nel tempo, La Solare offre una serie di vantaggi anche per il personale non qualificato, come i cicli di risciacquo e pulizia completamente automatici delle componenti interne.

L’innovazione di questa macchina superautomatica risiede anche nell’attenzione dedicata sia all’operatore sia al consumatore finale: per tale ragione, le tecnologie e il design de La Solare sono stati studiati per assicurare il rispetto di tutte le norme di sicurezza vigenti. Merita senza dubbio una menzione Coffee APPeal, l’app di selezione gratuita di Newis con cui i clienti potranno vivere un’esperienza touchless e in piena sicurezza: basterà scansionare il QR Code visualizzato sul touchscreen de La Solare e, senza inserire alcuna informazione personale o toccare la macchina, selezionare e gustare la bevanda desiderata. Ancora prima del lancio ufficiale sul mercato delle macchine da caffè professionali, il nuovissimo modello superautomatico La Solare ha già ottenuto lo SMART Label, Host Innovation Award, il riconoscimento dedicato ai prodotti e alle tecnologie che, nel corso dell’anno, si sono contraddistinte nell’ambito dell’ospitalità per un elevato contenuto di innovazione. Per l’azienda si tratta della prima candidatura in assoluto: una partecipazione che si è subito rivelata un successo.



"THIRSTY FOR INNOVATION" “Thirsty for innovation” è il motto aziendale di ZERICA, azienda storica nella produzione di soluzioni per l’erogazione di acqua e bevande, che dal 1931 progetta e produce interamente in casa un’ampia gamma di prodotti hi-tech adatti a soddisfare le esigenze del settore domestico e professionale. L’azienda, che ha sempre posto una grande attenzione ai dettagli e alle prestazioni dei propri prodotti, è stata recentemente premiata con ben due premi Red Dot Award grazie al modello i-Wall, elegante erogatore da incasso con pannello in vetro temperato, con comandi integrati in un touch screen che può essere connesso al web, attraverso la rete Wi-Fi di casa.

PADIGLIONE 13 STAND H15

stiche garantendo sostenibilità e qualità senza compromessi al tempo stesso. La “green policy” di Zerica si riflette positivamente sugli utilizzatori finali garantendo consumi energetici sempre più ridotti. A Host l'azienda presenta in anteprima le ultime novità per il settore domestico e professionale, disponibili entro la fine dell'anno: le nuove OMNIA e SUPRA, due incredibili impianti sopra lavello, progettati per Hotel e Ristoranti di alta categoria. Oltre ad essi anche la versione professional di i-Wall.

Vetro temperato ma anche acciaio inox, rame e lamiera zincata ad alta resistenza. ZERICA pone infatti estrema attenzione ai materiali impiegati per la realizzazione dei propri prodotti; una scelta che riduce al minimo l’utilizzo di materie pla-

Tutti i prodotti Zerica sono visionabili sul nuovo sito www.zerica.com da poco online, che permette di navigare con estrema semplicità all’interno dell’intera offerta di attrezzature, e di individuare con facilità quelle più adatte alle proprie esigenze: hotel, ristorante, bar o uso domestico.



AGENTA Dall’unione di materiali nobili come l’acciaio, il legno e l’ottone nasce Agenta, macchina semi-professionale dotata di due gruppi erogazione dedicata al settore Ho.re.ca. Frutto di intense ricerche in materia di design e di un attento studio delle forme è rivolta a chi non è costretto a scegliere tra qualità estetiche e alte prestazioni.

Ci vediamo a Host Milano Pad. 15 Stand G61


PRO SUPREME Eterna, moderna, accattivante, sexy. Il design unico e inconfondibile della gamma Pro incontra la bellezza eterea dell’acciaio inossidabile elettro - colorato! Non una semplice macchina per il caffè in cialde ma un vero e proprio gioiello, la fiammante PRO SUPREME nasce dalla fusione tra la meccanica Faber con la nuova tecnologia di elettro-colorazione all’avanguardia dell’acciaio, materiale nobile per eccellenza.

PRO DELUXE Lasciati sedurre dal design elegante e dalla potenza della nuova Pro Deluxe di Gamma Pro. La macchina da caffè a cialde pensata per i clienti più esigenti che scelgono il massimo del gusto senza rinunciare al design unico e alla resistenza che solo gamma Pro può garantire.

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