Rivista VENDING NEWS numero 56

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Il bimestrale della distribuzione automatica automatica

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Numero 2022 Numero56 42 - Anno 2019

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05/01/22

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L’editoriale di Fabio Russo

Benvenuto 2022! E con esso, l’augurio che la maledetta pandemia che perseguita le nostre abitudini di vita e il nostro settore (incidendo non poco sui risultati operativi), ci abbandoni definitivamente. Al momento, le previsioni dei più autorevoli virologi mondiali e la stessa testata di riferimento di questi The Lancet, indicano che con l’arrivo delle più recenti varianti Omicron e Omicron 2, il virus dovrebbe trasformarsi ulteriormente ed essere declassificato a una semplice sindrome influenzale. Mi auguro sia davvero così! Soprattutto perché torna finalmente tra l’11 e il 14 Maggio nella sua sede storica di FieramilanoCity VENDITALIA 2022, la fiera delle fiere del vending, dopo una pausa di ben 4 anni e un gran numero di novità destinate agli addetti ai lavori. Nel frattempo, con la stagione invernale sono arrivati anche tanti aumenti di materie prime che hanno dato un ulteriore brutto colpo all’economia del nostro settore. Da una parte, l’aumento del caffè e delle materie prime utili per la produzione di bicchieri e palette; dall’altra, l’aumento smisurato di energia elettrica e gas metano, che incidono in modo molto più che significativo sugli aumenti delle lavorazioni industriali, sui trasporti e sulle commodities, necessarie a produrre bevande fredde e snack, che hanno subìto un aumento che preoccupa (e non poco!) anche i gestori e gli addetti ai lavori. Credo che aumentare in modo proporzionato i prezzi al pubblico sia diventato una necessità ineluttabile. Tanti gestori continuano ad avere i prezzi di vendita di caffè e acqua esattamente come 15 o addirittura 20 anni fa e a questo punto, è assolutamente inaccettabile. Il costo della vita in questi 15/20 anni è più volte aumentato ed è arrivato il momento di mettere dei punti fermi, sia con clienti che in modo corporativo da parte di tutte le gestioni italiane, oramai strangolate da un trend al risparmio che può solo avere come conseguenza la chiusura dell’attività o la “solita vendita al pesce più grosso” per impossibilità di continuare la propria attività di gestore. Della prima parte di questo argomento (gli aumenti e il riciclo di parte delle materie prime utilizzabili) parliamo in questo numero. Infine, consentitemi di fare un grande ringraziamento alle tante persone che mi sono state vicino negli ultimi 2 mesi, sommergendomi di affetto, calore e stima con centinaia di messaggi e telefonate di solidarietà/incoraggiamento, affinché mi riprendessi nel più breve tempo possibile, dopo l’emorragia cerebrale che mi ha colto lo scorso 29 Novembre. Dopo un periodo di sofferenza, sacrifici e forte volontà per uscirne guarito nel più breve tempo possibile, posso dire di essermi quasi del tutto ripreso. In tanti mi avete chiesto di scriverne, soprattutto per comprendere quali sono i sintomi, le reazioni, le azioni utili necessarie e tali da evitare le peggiori conseguenze di una patologia tanto diffusa quanto poco conosciuta e spesso letale. Lo farò attraverso un breve memoriale che ho appena iniziato a scrivere e che pubblicheremo nel prossimo numero. Grazie a ognuno di voi e a tutto il mio staff che, sebbene segnato da tale evento, non ha per nulla fatto sentire la mia assenza, garantendo quotidianamente la continuità dei servizi d’informazione a voi destinati!

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L’EDITORIALE

SOMMARIO

di Fabio Russo 10

AV CONSULTING - INDUSTRIAL DESIGN E SERVIZI INTEGRATI PER IL VENDING

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SANDENVENDO - L’IMPEGNO PER AMBIENTE, TERRITORIO E SOCIALE

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MINERACQUA - LA CAMPAGNA “DAVANTI A ME HO UN GRANDE FUTURO”

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L’OFFICINA DI FABER. LA NUOVA LINEA PRO SUPREME

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SAVIGA - TECNOLOGIA E ARTIGIANALITÀ, NUOVE SOLUZIONI PER IL TRATTAMENTO DELL’ACQUA INTERVISTA CON SALVATORE CAMMARATA

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SAN BENEDETTO - NUOVE NOMINE PER VINCENZO TUNDO E MIRKO FERRARI

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ILLYCAFFÈ - CRISTINA SCOCCHIA NOMINATA AMMINISTRATORE DELEGATO

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DAL CAFFÈ ALLO ZUCCHERO. NEL 2021 IMPENNATA DEI PREZZI DELLE MATERIE PRIME

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COFFEEFROM - NUOVA VITA PER GLI SCARTI INDUSTRIALI DEL CAFFÈ INTERVISTA CON LAURA GALLO

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CAFFÈ BORBONE. LA CAPSULA COMPOSTABILE DON CARLO E IL NUOVO E-COMMERCE

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CON CIRCULAR COFFEE GLI SCARTI DEL CAFFÈ NEL MONDO DELLA COSMESI E DELLA CARTA

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SELLMAT. IL NUOVO PROGETTO SELLMAT + YOU CON LA PRIMA INIZIATIVA “TRACCE IN FIORE”

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AMICO BICCHIERE. 100% GREEN TOTALMENTE PERSONALIZZABILE

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A DIDIESSE SRL IL QUALITY AWARD 2022

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BREAK COTTO PER UNA RISTORAZIONE #DIVERSAMENTEAUTOMATICA

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L’EVOLUZIONE GREEN DI LEE COFFEE

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I GRANDI GRUPPI DELLE BOLLICINE SEMPRE PIU’ GREEN

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INTERVISTA CON EVELINA MILANI - RESPONSABILE MARKETING DI NI.SI. SRL

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TEN. 10 GRAMMI DI CAFFÈ PER L’ESTRAZIONE PERFETTA

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3 SECONDI BY DA DESIGN - UN NUOVO CONCEPT DI NEGOZIO AUTOMATICO

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RINVIATE PLASTICS E SUGAR TAX. SLITTA L’OBBLIGO DI ETICHETTA AMBIENTALE

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IN VIGORE LA DIRETTIVA SUP SUI PRODOTTI MONOUSO

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PERFETTI VAN MELLE TOP EMPLOYER 2022

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PEPSICO AL TERZO POSTO NELLA CLASSIFICA TOP EMPLOYER 2022

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ACQUISIZIONI. PARTSTOWN ACQUISISCE REPA NAYAX ACQUISISCE OTI - TCHIBO ACQUISISCE CAFFÈ MOLINARI

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BONUS PUBBLICITÀ CONFERMATO PER IL 2022

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CESARE SPINELLI PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA LECCE

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WTD - LE NUOVE SOLUZIONI OUTDOOR AD ALTA RESISTENZA TERMICA

TUTTI I CONTENUTI DI QUESTA RIVISTA SONO DI PROPRIETÀ DELLA FABIO RUSSO SRL - VIETATA LA RIPRODUZIONE

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Periodico bimestrale della distribuzione automatica supplemento di www.vendingnews.it Anno 2022 - Numero 56 Editore

Sede: Viale Gramsci, 17/b 80122 Napoli - Italia Partita IVA 06552741214 CCIAA 822695 ROC 22385 Tribunale di Napoli 49 Contatti con la redazione redazione@vendingnews.it

Tel. 0810152150 - Fax 0810152151

Direttore responsabile Fabio Russo Direttore editoriale Flora Seta Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero: Fabio Russo Flora Seta Martina Salvai Aurora Castellani Emanuela Cimini Simona Coppola

I PRODOTTI PURITY C1100 XTRASAFE BRITA MILA SKYR GUSTI INVERNALI TROPPOGOLOSO SNACK RITTER WINTER EDITION

CHE MISTO! BIO DI NOBERASCO MINI COOKIE SNACK FRULLÀ PINK LADY

Marta Ferraris Fusarini Riccardo Grassi Patricya Kaczmarz Shiho Tomihara Jo Giuseppe Francione

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Stampa Tipografia 4GRAPH.IT - Cellole (CE) Pubblicità: inferiore al 50% Vending News è una rivista tecnica dedicata alla distribuzione automatica. I manoscritti e le fotografie, anche se non pubblicati, non vengono restituiti

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INDUSTRIAL DESIGN E SERVIZI INTEGRATI PER IL MONDO DEL VENDING E DEL CAFFÈ Fondata nel 2008 da Gabriele Angelucci e Valter Valenti, AV Consulting è una società di consulenza industriale, che opera nel mondo del design e dell’innovazione di prodotto, mantenendo un forte orientamento verso il cliente, che resta il centro di ogni progetto. Per AV Consulting, infatti, a guidare la progettazione e la realizzazione di un prodotto sono in primo luogo le esigenze degli utenti finali. Un modus operandi che implica la necessità di analizzare ogni aspetto del progetto, valutarne la fattibilità, confrontarsi con il cliente fino a raggiungere il punto d’intesa, per poi passare alle fasi successive, quelle che portano alla realizzazione concreta del prodotto e al suo lancio sul mercato. La complessità di questo tipo di approccio comporta il lavoro sinergico di più figure professionali. Gabriele Angelucci e Valter Valenti, rispettivamente responsabile del marketing e dell’area commerciale e responsabile del R&D con anni di esperienza nel mondo dell’industria e della consulenza aziendale, si avvalgono infatti di un team di professionisti specializzati in diversi settori, grazie ai quali riescono a soddisfare le esigenze dei clienti con la massima flessibilità e velocità. Il lavoro sinergico del team, passa attraverso varie fasi. Il design inizia con l’analisi strategica del mercato e delle sue necessità e lo studio di prodotti simili già presenti, al fine di individuare il miglior posizionamento del prodotto che si vuole lanciare e le caratteristiche che possano fare la differenza. Superato il primo step, si passa alla progettazione di dettaglio con la scelta

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dei materiali e delle tecnologie, che devono essere in linea con i costi di produzione e con la fattibilità tecnica. Per questo motivo, i designer di AV Consulting lavorano sempre in team con gli ingegneri del gruppo, ai quali è poi affidato lo sviluppo del progetto in CAD 3D con ogni dettaglio costruttivo, fino ai minimi particolari. L'integrazione di progettazione, ingegnerizzazione, prototipazione rapida, analisi FEM e simulazioni su software CAD 3D consente così di ottimizzare i costi di produzione.

IL LAVORO SINERGICO DI UN TEAM DI PROFESSIONISTI Una volta approvato, il progetto passa alla fase realizzativa, ovvero allo stampaggio delle parti, al loro assemblaggio, ai test di verifica, per poi completarsi con l’ottenimento di certificazioni di qualità e brevetti. Accanto a ciò, AV Consulting mette a disposizione del cliente un servizio di supporto completo che comprende: assistenza tecnica nella partecipazione a gare e nell’accesso a strumenti per un facile finanziamento; corporate branding; studio del packaging design, della corporate identity e della comunicazione scritta e figurativa del prodotto e dell’azienda, fondamentali per raggiungere il target di riferimento e ottenere il miglior posizionamento sul mercato.


Un’organizzazione così articolata, dotata di grande capacità di ascolto e problem solving, in grado di sviluppare progetti e servizi a 360 gradi può venire incontro alle esigenze di ogni impresa, a qualsiasi settore essa appartenga, che si tratti di una grande azienda o di una PMI o ancora di una start up, che voglia ritagliarsi uno spazio nel mercato, proponendo idee, prodotti o servizi che portino innovazione. AV Consulting vanta, infatti, collaborazioni con aziende appartenenti ai più disparati settori, grazie alla capacità di trasferire conoscenza e tecnologie da un comparto all’altro: dalla domotica e lo sviluppo di terminali intelligenti dedicati al controllo della casa e degli edifici in generale ai dispositivi medici, fino a elettrodomestici consumer e professionali, come macchine da caffè, per il gelato, per l’arte bianca, le vending machine, e al packaging puntando soprattutto su nuovi materiali green.

IL VENDING E IL MONDO DEL CAFFÈ Questi ultimi punti sono molto interessanti per il nostro Settore e più in generale per il comparto del Food&Beverage nell’Out-of-Home, nei quali AV Consulting vanta collaborazioni con aziende leader come Saeco, De’Longhi, Celli Group, Pepsi Cola, Coca-Cola, Mondial, Costan Group, IFI, Italiana Macchi, Oranfresh per le quali ha sviluppato importanti progetti. Oggi l’azienda punta in maniera ancora più decisa al mondo del Vending e delle macchine per il caffè, proponendosi come partner unico per la realizzazione di progetti, in cui il design è solo una parte del processo, dove gioca un ruolo importante la user experience, attraverso l’integrazione dell’IoT, l’Internet delle Cose, e quindi la sensoristica, l’elettronica, i software, aspetti diventati fondamentali nello sviluppo di un prodotto.


Da sinistra Valter Valenti e Gabriele Angelucci

INTERVISTA CON GABRIELE ANGELUCCI CO-FOUNDER DI AV CONSULTING

Quali sono i servizi che AV Consulting mette a disposizione del Vending e delle torrefazioni? Se ci riferiamo ai produttori di macchine, il valore aggiunto del nostro lavoro è legato alla possibilità di creare prodotti di design, dove l’estetica, l’ergonomia, la coerenza con i numeri di produzione e il rispetto del target di costo rappresentano gli obiettivi fondamentali da raggiungere. Pensando ai torrefattori, riteniamo che la creazione di un’immagine coordinata debba partire da quello che chiamiamo “family feeling” tra macchina, packaging e tutto quello che va comunicato al cliente finale.

AV Consulting ha ampliato l’offerta proponendo lo sviluppo di concept di locali e negozi, tailor made per gli operatori del Vending. Ce ne parla? Nel corso degli anni ci siamo specializzati anche in questo settore. La combinazione di prodotti ed allestimenti di un qualsiasi locale genera quello che viene comunemente chiamato “interior design”. La sfida è definire la filosofia progettuale attraverso tutti i componenti che costituiscono il nuovo ambiente. Anche in questo caso offrite un servizio a 360 gradi? Certamente. In questi ultimi anni abbiamo rafforzato una partnership con un’azienda storica marchigiana specializzata nella produzione di sistemi e arredamenti per ristoranti, gelaterie, hotel, e locali nel settore food. Siamo organizzati per gestire la progettazione di un nuovo locale e la sua realizzazione chiavi in mano.

Per info e contatti: e-mail: gabriele.angelucci@avconsulting.it - info@avconsulting.it. sito: www.avconsultingitalia.com - telefono: 0721 580644

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L’IMPEGNO DI SANDENVENDO PER AMBIENTE, TERRITORIO E SOCIALE L’impegno di SandenVendo per il rispetto e la salvaguardia dell’ambiente è iniziato da tempo e si è compiuto nel piano di gestione ambientale, presentato e implementato nel 2021 con l’obiettivo di sviluppare sempre di più le performance green dell’azienda. Un percorso premiato all’inizio di quest’anno con la medaglia d’argento conferita da EcoVadis, che fornisce valutazioni in sostenibilità aziendale più affidabili al mondo. Migliorare le prestazioni ecologiche del gruppo e ridurre il suo impatto sull’ambiente: con questi due mantra, SandenVendo rende i suoi modelli di business sostenibili e lo fa attraverso progetti, che la stessa azienda definisce “ambiziosi ma necessari”.

SANDENVENDO EUROPE SPA è stata assegnata a

Medaglia d'argento come riconoscimento del rating EcoVadis - OT T OBRE 2021-

2021

Ricevete questo punteggio/medaglia in base alle informazioni comunicate e alle notizie a disposizione di EcoVadis al momento della valutazione. Qualora, durante il periodo di validità della scorecard/medaglia, le informazioni o le circostanze dovessero cambiare in modo rilevante, EcoVadis si riserva il diritto di sospendere la scorecard/medaglia e, se lo riterrà opportuno, rivalutare ed eventualmente riemettere una scorecard/medaglia modificata.

Valida fino al: ottobre 2022 EcoVadis® è un marchio registrato. © Copyright EcoVadis 2018 - Tutti i diritti riservati

IL PROGETTO CARBON NEUTRAL E IL PARCO FLUVIALE DEL PO

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piantati nel nuovo polmone verde del Monferrato. Ma l’azienda ha fatto ancora di più per l’ambiente e il territorio, favorendo la produzione locale di miele. Le api sono essenziali per mantenere un ecosistema sano, svolgendo un ruolo cruciale nell’impollinazione: più verde, più biodiversità, più aria pulita. Il miele prodotto da SandenVendo in collaborazione con la codi agricoltori locali del Nord Italia sarà NEU munità presto disponibile, contribuendo a rinvigoriT re l’economia del territorio.

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Nel 2020 è stato lanciato il progetto Carbon Neutral, grazie al quale SandenVendo ha dato vita a un bosco nel Parco Fluviale del Po, vicino al sito produttivo di Casale Monferrato. L'obiettivo è quello di combattere i cambiamenti climatici, compensando l’inquinamento atmosferico dovuto all’attività aziendale in termini di tonnellate equivalenti di CO2, e al contempo di difendere la biodiversità dell’area. Solo nel 2020 sono ON B stati piantati 300 alberi, ma il numero raggiungerà i 1.200 alla fine del 2022. A partire dallo scorso anno, SandenVendo ha deciso di destinare una parte dei suoi profitti al finanziamento del progetto: maggiore la vendita di distributori automatici e maggiore il numero di alberi

Un altro progetto green avviato dall’azienda riguarda il nuovo sistema di gestione dei rifiuti che mira a riciclare, riutilizzare e ridurre i rifiuti aziendali come best practice.


A partire dal 1 Gennaio 2022, il sito produttivo di Casale Monferrato ha deciso di iniziare a servirsi di energia rinnovabile come fonte per elettricità e riscaldamento, un’energia che rispetta le risorse provenienti dal mondo naturale in grado di rigenerarsi a fine ciclo quindi ine-

sauribile e non inquinante. Con entrambi i nuovi fornitori, infatti, si è stipulato un accordo con il quale l’azienda riceverà periodicamente i certificati di origine del gas naturale e dell’energia elettrica, potendo dimostrare così l’utilizzo di energia “green”.

REFRIGERANTI NATURALI E SISTEMA ENERGY SAVING Il Gruppo SandenVendo ha intrapreso altre due azioni per ridurre il suo impatto ambientale, una delle quali riguarda l’impegno a utilizzare refrigeranti naturali al fine di ridurre l’emissione diretta e indiretta di gas serra, minimizzare l’impatto sul GWP (Global Warming Potential) e sviluppare soluzioni sempre più sostenibili. Nel 2017 SandenVendo ha introdotto HC (R290); brevettata a doppio circuito, la soluzione, alimentata da un refrigerante naturale ed ecologico, permette al gas R290 di circolare in ambienti sigillati in modo che gli scompartimenti alimentari ed elettrici rimangano separati dalla zona di raffreddamento. Per quanto riguarda il distributore automatico per bevande calde CaffeUNO, è stato dotato della tecnologia energy saving per la riduzione dei consumi energetici.


WELFARE E TERRITORIO SandenVendo adotta pratiche aziendali responsabili, perseguendo un modello basato sull’integrazione e sulla formazione dei collaboratori a prescindere dall’appartenenza etnica. L’azienda mostra flessibilità rispetto alle esigenze di conciliazione vita privata/lavoro, concedendo un’ora di anticipo o posticipo degli ingressi e delle uscite in base alle richieste. Da questo punto di vista è predisposta al dialogo e al problem solving, tenendo però presenti le esigenze determinate dall’essere un’impresa metalmeccanica e quindi dai tempi dettati dal lavoro in catena di montaggio. Inoltre, ponendo grande attenzione al tema della sicurezza nei luoghi di lavoro, SandenVendo persegue l’obiettivo “zero infortuni”, riuscendo a registrare un numero irrisorio di infortuni sul lavoro, di scarsa entità. Rispetto al territorio, da oltre un decennio l’azienda si presta alla collaborazione con Istituti scolastici locali per sviluppare i progetti di Alternanza Scuola-Lavoro, impegnandosi così a formare gli studenti, preparandoli al mondo del lavoro. Dipendenti SandenVendo tengono puliti giardini, piazze e strade di Casale Monferrato.


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LA CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE “DAVANTI A ME HO UN GRANDE FUTURO” Mineracqua ha lanciato la nuova campagna di comunicazione “Davanti a me ho un grande futuro” on air sulla principale stampa quotidiana da lunedì 17 gennaio. Attraverso questa iniziativa la Federazione che - nel sistema di Confindustria - associa le imprese delle acque minerali naturali e delle acque di sorgente, vuole fare corretta informazione in merito alle bottiglie in PET (polietilene tereftalato) spesso vittime di falsi miti. L’obiettivo è porre l’accento sulle proprietà chimicofisiche e di sostenibilità di una risorsa riciclabile al 100% e dal basso impatto ambientale. Il pay off “In una bottiglia di oggi, c’è già la bottiglia di domani” rispecchia a pieno la mission che Mineracqua sostiene nella sensibilizzazione dell’uso del PET, materiale particolarmente idoneo a contenere liquidi alimentari e bevande. Fino a pochi anni fa, una volta esaurito il suo compito, una bottiglia di PET veniva considerata un rifiuto ma oggi, grazie allo sviluppo e al perfezionamento delle tecniche di riciclo, da una bottiglia esaurita ne nasce una nuova garantendo così la purezza originaria dell’acqua minerale. Il sistema bottle-to-bottle consente, cioè, di partire da una bottiglia post-consumo per realizzarne un’altra nello stesso materiale riciclato: perfetto esempio di economia circolare. “Siamo convinti che solo da un’informazione trasparente possano nascere scelte libere” - ha dichiarato Ettore Fortuna vicepresidente di Mineracqua.” Con questa nuova campagna vogliamo rispondere alle tante fake news che ruotano attorno ad una materia nobile come il PET e ci poniamo l’obiettivo di sensibilizzare il consumatore sull’importanza del riciclo delle bottiglie. Oggi è possibile impiegare il 100% di PET riciclato nella fabbricazione di nuove bottiglie ed è solo attraverso il contributo di ognuno di noi nel non disperderle che si dà la possibilità alle aziende del settore di realizzare perfettamente il principio dell’economia circolare. In questo modo, si riduce l’utilizzo di plastica vergine e si riducono le emissioni di CO2 equivalente, parametro chiave per misurare la sostenibilità. L’industria dal canto suo ha già dato un importante contributo in termini di sostenibilità, riducendo il peso delle bottiglie garantendone la sicurez-

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Ciao! Sono una bottiglia di PET che conteneva acqua minerale naturale. Fino a pochi anni fa, una volta esaurito il mio compito, mi sarei sentita inutile, un rifiuto. Ma negli ultimi tempi, grazie allo sviluppo e al perfezionamento delle tecniche di riciclo, so che potrò tornare in forma e svolgere nuovamente e a tempo indeterminato il ruolo che mi è stato assegnato alla nascita: garantire la purezza originaria alla tua acqua.

Pensate, la quantità di PET che viene immessa ogni anno nel mercato è la stessa di 10 anni fa, ma a fronte di una crescita dei consumi nello stesso periodo del 30%. Questo perché è stato ridotto in modo significativo il peso di noi bottiglie. Ridatemi valore: sono un esempio di sostenibilità al 100% e la prova tangibile che l’economia circolare esiste per davvero.

Ci vediamo, anzi ci rivediamo a breve sulle vostre tavole.

In una bottiglia di oggi c’è già la bottiglia di domani

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za. Grazie ad investimenti significativi nello sviluppo di sistemi innovativi di Eco Design ed Eco Efficienza, le imprese delle acque minerali sono riuscite a ridurre il peso medio delle bottiglie e immettono oggi sul mercato la stessa quantità complessiva di PET che immettevano dieci anni fa, ma a fronte di un aumento delle vendite del 30%”. Mineracqua è la Federazione che - all’interno di Confindustria - associa le imprese delle acque minerali naturali e delle acque di sorgente. Attiva da 30 anni (è stata costituita nel maggio del 1990), Mineracqua rappresenta e promuove la filiera italiana dell’acqua minerale naturale. L'Italia, insieme a Francia e Germania, è tra i primi Paesi produttori di acqua minerale naturale, che in maniera diffusa e radicata è percepita dagli italiani come prodotto direttamente funzionale al benessere personale e ad uno stile alimentare sano. In Italia sono commercializzate circa 300 marche. Ognuna ha una propria storia idrogeologica, proprie caratteristiche organolettiche, proprie virtù salutistiche. A tutela di questo grande patrimonio naturale e industriale, c’è Mineracqua.


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Eterna, moderna, accattivante, sexy. Il design unico e inconfondibile della gamma Pro incontra la bellezza eterea dell’acciaio inossidabile elettro - colorato! Non una semplice macchina per il caffè in cialde ma un vero e proprio gioiello, la fiammante PRO SUPREME nasce dalla fusione tra la meccanica Faber con la nuova tecnologia di elettro-colorazione all’avanguardia dell’acciaio, materiale nobile per eccellenza. Un connubio perfetto degli elementi, crea un'eccezionale sinergia tra lucentezza dei dettagli e robustezza dei materiali. Dalle linee decise e dall’eleganza brutalista, la nuova serie Pro Supreme di Faber è nata per essere al centro dell’attenzione. Unica nel suo genere con soli 700 esemplari.

• Corpo intero in acciaio inox Elettro-colorato • Vano poggiatazze • Piastra di supporto cromo • Leva cromata • Ringhierina e pulsantiera in ottone • Griglia poggia tazza in ottone • Vaschetta raccogliacqua Abs • Pompa 15 bar • Elettrovalvola • Scambiatore in alluminio • Siluro in ottone • Pressacialda regolabile in ottone • Resistenza 500 W • Termoregolatore fisso 95°/145° RW • Capacità serbatoio PET 1,3 Lt. • Alimentazione 220 v – 50 Hz • Dimensioni: 32 x 21 h 35 cm

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DALL'INCONTRO DI TECNOLOGIA E ARTIGIANALITÀ NUOVE SOLUZIONI PER IL TRATTAMENTO DELL’ACQUA Salvatore Cammarata è il responsabile commerciale dell’azienda Savìga che produce, commercializza e distribuisce componenti e sistemi per il trattamento e la refrigerazione delle acque, destinati sia al canale domestico, che all’ufficio, alla ristorazione e all’industria. Savìga è un’azienda a gestione famigliare, nata nel 1987, che si è sempre contraddistinta per la minuziosità del lavoro svolto e per l’attenzione ai bisogni dei clienti. In oltre 30 anni di attività e grazie ad un grande lavoro di squadra, l’azienda ha sviluppato progetti innovativi ed ottenuto diversi brevetti, sia per la destinazione d’uso dei suoi prodotti che per il design degli stessi. Approfondiamo la sua conoscenza nell’intervista con Salvatore Cammarata. Vi occupate da oltre 30 anni di filtrazione dell’acqua e proponete un’ampia gamma di prodotti. Ci riassume quali sono? Siamo partiti con semplici sistemi per la filtrazione dell’acqua per il canale domestico, ampliando via via la gamma in un continuo confronto con il mercato e le sue esigenze. In tal senso, abbiamo posto particolare attenzione al settore della ristorazione, inteso come canale Ho.Re.Ca., e al mondo degli uffici per i quali disponiamo di impianti a colonna collegati alla rete idrica, i cosiddetti beverini, che sfruttano l’acqua di rete, rendendola perfetta da bere grazie ai nostri sistemi di filtrazione. In sintesi, Savìga produce sistemi a microfiltrazione, ultrafiltrazione, nano filtrazione e osmosi inversa. Accanto a questi, disponiamo di addolcitori, gasatori, debatterizzatori, cartucce, membrane, pompe

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booster e potrei continuare ancora. Non dimentichiamo i water dispenser per uffici ed aziende, così come le cosiddette Case dell’Acqua, che siamo in grado di progettare e realizzare grazie alla partnership con aziende locali.


È molto importante per voi fare riferimento alle imprese del vostro territorio? Noi siamo artigiani, orgogliosi della nostra terra. Amiamo il made in Italy e cerchiamo di avere tutta la nostra filiera di fornitori esclusivamente del nostro territorio. Ci collochiamo sul mercato come officina artigianale. Tutta la nostra gamma di prodotti, sia per il trattamento dell’acqua che per la refrigerazione, è realizzata in maniera artigianale, ed è per questo che ci rivolgiamo a chi è in grado di apprezzare questo aspetto, per noi importante. Il nostro partner ideale è, infatti, il cliente che cerca la qualità e la cura del dettaglio del prodotto stesso. La vostra artigianalità si coniuga però con la migliore tecnologia. È così? Come dicevo prima, il nostro obiettivo è la qualità finale del prodotto, una qualità che vede insieme più elementi: i materiali, le rifiniture e la tecnologia, senza la quale non potremmo realizzare sistemi e soluzioni adeguati al mercato di riferimento. L’aspetto tecnico, quindi, è molto importante ed è per questo che ci avvaliamo delle più moderne tecnologie, quali sistemi di taglio a laser e ad acqua, innovativi sistemi di piegatura e rifinitura delle macchine e così via. Per distinguerci dal prodotto cosiddetto industriale, interveniamo con la nostra artigianalità, che si può vedere nel design, nei dettagli, nei materiali e nelle grafiche che decorano i nostri impianti. È questo il vostro punto di forza? È questo, ma lo è anche il continuo sviluppo di nuovi metodi di lavoro, di nuovi ed evoluti modelli sia per la purificazione dell’acqua, altro punto di forza della nostra azienda, che nell’ambito della progettazione e realizzazione di frigo gasatori, sia per uso domestico che commerciale. Un ulteriore punto di forza è la scelta dei collaboratori

e dei fornitori. Ci siamo guadagnati grande rispetto da parte dei nostri fornitori per la qualità dei materiali e dei componenti che utilizziamo. Il personale specializzato segue attentamente le fasi di selezione dei componenti, i criteri produttivi e i test di collaudo, dedicando particolare attenzione alla qualità dei prodotti mediante accurati controlli e nel rispetto delle normative vigenti. Qual è il vostro target? Il nostro target è il rivenditore o il tecnico, che cerca un prodotto specifico e particolare per il proprio cliente, un prodotto che abbia caratteristiche molto spesso uniche,

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che non può trovare nell’indotto industriale. Noi ci occupiamo proprio di questi progetti: ascoltiamo il rivenditore, cerchiamo di capire l’esigenza del suo cliente ed insieme elaboriamo un progetto. Raggiunto lo standard richiesto, iniziamo la produzione che non deve essere necessariamente su ampia scala. Ci occupiamo anche della consegna al rivenditore, gli forniamo tutta la preparazione tecnica e la ricambistica, che gli permetterà poi di seguire personalmente il proprio cliente. Per questo motivo siamo molto legati ad ogni prodotto che esce dalla nostra azienda: per noi è come un figlio che abbiamo visto nascere, crescere e perfezionarsi. Quanto vi soddisfa il vostro lavoro? Tanto, sia come imprenditori che dal punto di vista umano e personale. Chi ci conosce, sa che siamo persone semplici, che amano questo mestiere, ma anche il confronto con gli addetti ai lavori, ai quali diamo suggerimenti e dai quali acquisiamo a nostra volta consigli volti a migliorare sempre di più. Chi ci conosce sa che, confrontandoci, riusciremo sempre a individuare la migliore soluzione che possa soddisfare il cliente e accrescere la nostra professionalità.

Per info e contatti: e-mail: saviga@email.it - sito:www.saviga.it - shop: savigashoponline.net telefono: 320 5523581 - 095 6144483

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Neronobile ®, Caffitaly ®, Bialetti ®, Uno System ®, Dolce Gusto ® sono marchi di titolarità di terzi, senza alcun collegamento con KILI CAFFÈ s.r.l.


NUOVE NOMINE PER VINCENZO TUNDO E MIRKO FERRARI Dal primo gennaio Vincenzo Tundo è il nuovo Direttore Commerciale e Marketing Italia del Gruppo San Benedetto con l’obiettivo di supportare la direzione aziendale nel consolidamento del suo percorso di crescita. Tundo vanta un curriculum con oltre 30 anni di esperienza in società multinazionali di beni di consumo in Italia e all’estero. Dal 2008 è alla guida della Direzione Marketing e Trade Marketing Italia di San Benedetto supportando, tra i vari progetti, il posizionamento ambientale del Gruppo che ha visto il riorientamento di tutta l’attività industriale di sviluppo prodotto e di processo verso l’ecosostenibilità. Avvocato e Master in Business Administration alla SAA di Torino, inizia il suo percorso professionale in Danone Birra Peroni per poi intraprendere un’esperienza internazionale in Lussemburgo nel Gruppo Ferrero ricopren-

do diverse posizioni fino a quella di Responsabile per l’Innovazione sulla categoria Praline. Successivamente entra in Arena Alimentare come Direttore Marketing e Trade Marketing per tutte le divisioni del Gruppo. Contestualmente l’Azienda ha nominato Mirko Ferrari come nuovo Direttore Vendite Italia del Canale Modern Trade. Mirko Ferrari, dopo solide esperienze commerciali maturate in aziende FMCG come Henkel ed Heinz, entra in San Benedetto nel 2012 con il ruolo di Trade Marketing Manager. Successivamente, nel 2015, al manager viene affidato il ruolo di Direttore commerciale e marketing della filiale spagnola del Gruppo, ruolo che ricopre con successo fino a giugno 2021. A Ferrari viene oggi affidata la responsabilità delle vendite nel canale moderno per tutte le categorie e brand del Gruppo (Acqua Minerale, The, Bibite gassate, Succhi e Sport drinks).

CRISTINA SCOCCHIA NOMINATA AMMINISTRATORE DELEGATO Dal 1 gennaio 2022, Cristina Scocchia è il nuovo Amministratore Delegato di illycaffè, subentrando a Massimiliano Pogliani, in carica dal 2016. Massimiliano Pogliani, il primo amministratore delegato di illycaffè esterno alla storica famiglia di imprenditori triestini, ha contribuito nei sei anni di attività alla crescita dell’azienda, in particolare nei consumi a casa, nel segmento del caffè porzionato e delle vendite on-line, nonché al raggiungimento di importanti risultati nella sostenibilità, confermati dall’ottenimento della certificazione B-Corp. Andrea Illy, Presidente di illycaffè, nel ringraziare Massimiliano Pogliani per il suo lavoro, ha commentato “Per il nuovo ciclo espansivo che inizierà nel 2022 e in vista di una futura quotazione, abbiamo deciso di affidare la guida a Cristina Scocchia, manager di talento riconosciuto nello sviluppo di brand ad alto contenuto estetico ed esperienziale”. Laureata in Economia e Commercio all'Università Bocconi di Milano e con un dottorato di ricerca in Economia aziendale all'Università di Torino, Cristina Scocchia è

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amministratore delegato di Kiko Spa da luglio 2017. In precedenza ha lavorato in Procter & Gamble, rivestendo ruoli di crescente responsabilità, e in L'Oréal Italia, dove ha ricoperto le cariche di amministratore delegato e di presidente. È inoltre membro del Consiglio di Amministrazione di EssilorLuxottica.



DAL CAFFÈ ALLO ZUCCHERO NEL 2021 IMPENNATA DEI PREZZI DELLE MATERIE PRIME. - IL TREND CONTINUA NEL 2022 -

I prezzi delle materie prime alimentari hanno raggiunto complessivamente a livello mondiale il massimo da dieci anni, trainati dai forti aumenti per oli vegetali, zucchero e cereali. È quanto emerge dall’analisi di Coldiretti, sulla base dell’Indice Fao, che nel 2021 evidenzia un incremento medio del 28,1% rispetto all’anno precedente. L’andamento a livello internazionale si riflette a livello nazionale dai campi alle industrie, dagli scaffali dei supermercati fino al banco dei bar per la tradizionale colazione. Lo scorso anno, le quotazioni del caffè arabica sono aumentate dell’80% e quelle del robusta sono salite del 70%, mentre a livello internazionale lo zucchero è aumentato del 29,8% nel suo complesso portandosi al livello più alto osservato dal 2016. L’aumento del prezzo dei grassi vegetali (+65,8% rispetto all’anno scorso) e dei prodotti lattiero-caseari (+16,9%) comporta che non è solo la tazzina a subire un aumento del prezzo, ma anche brioche, cappuccino e cioccolato. In sintesi, l’abitudine quotidiana di fare colazione al bar è meno accessibile per il consumatore, il che genera perdite di fatturato per il canale.

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D’altra parte, i gestori dei locali non possono non riversare sui clienti il rincaro dei costi dell’attività: a quelli delle materie prime si aggiungono i rincari delle bollette per i consumi energetici, che oggi pesano il doppio rispetto anche solo all’ultimo bimestre 2021. Per contenere i costi ed evitare l’aumento del prezzo delle consumazioni si potrebbe acquistare caffè di seconda o terza scelta, opzione che andrebbe a colpire la qualità del prodotto offerto al consumatore. Questo è però un fattore su cui il gestore serio non può e non vuole transigere. Mantenere la qualità significa aumentare il prezzo della tazzina: nelle ultime settimane arrivano segnali chiari da ogni parte d’Italia di un aumento di 10 o 20 centesimi del caffè al bar, con la previsione di raggiungere quota € 1,50 entro la fine dell’anno. Qualcuno ha suggerito che, di fronte a questa situazione, l’alternativa potrebbe essere quella di prendere il caffè al distributore automatico, sicuramente meno caro, se si considera la bassa qualità del prodotto offerto e i minori costi di esercizio.


Questa considerazione ci trova relativamente d’accordo: il prezzo del caffè aumenta allo stesso modo per tutti, così come i costi accessori: energia elettrica, carburanti e trasporti non sono aumentati certo in maniera selettiva, ma per tutti nello stesso modo. Ragion per cui, oggi più che mai, diventa incomprensibile come alcuni gestori possano mantenere prezzi al distributore, divenuti ormai da anni anacronistici rispetto al mercato. Occorre determinazione: se, allineandosi al trend, i gestori più coraggiosi cominceranno ad aumentare il prezzo delle consumazioni, si potrà più facilmente ingenerare anche nel nostro Settore quell’effetto a catena che sta investendo il canale bar.

Siamo certi che il consumatore, che fino ad oggi ha goduto di un trattamento economico privilegiato, ne comprenderà le ragioni. A patto che il prezzo dell’erogazione rifletta l’offerta presentata al cliente che, sempre più esigente, richiede qualità, servizio e un’esperienza di consumo appagante. La parola chiave è quindi qualità, dalla scelta della miscela da proporre, alla formazione del caricatore che deve essere in grado di tarare le macchine al massimo e al meglio della loro resa. La professionalità che sta dietro ogni erogazione vending va, inoltre, comunicata, affinché il Settore - ed il servizio che esso offre - si liberi dei luoghi comuni che lo accompagnano da sempre, per mostrare tutta la tecnologia, l’expertise e la qualità di cui è capace.

UN BENE PREZIOSO DI CUI NON SI PUÒ SPRECARE NULLA Economia circolare, Green Deal, Sostenibilità, sono alcuni dei concetti chiave alla base delle scelte aziendali degli ultimi anni. Fra queste, si distingue per ricerca continua e innovazione l’industria del caffè, non solo nel rinnovato spirito di sostenibilità da cui è animato, si pensi ad esempio alla corsa alla realizzazione di cialde e capsule compostabili, ma anche nella capacità di trasformare gli scarti di produzione e consumo in nuove materie prime. Una tendenza, quest’ultima, divenuta quasi una necessità in questo particolare momento storico in cui il prezzo del caffè ed i costi legati alla sua filiera salgono vertiginosamente: le crisi climatiche e politiche dei paesi produttori, l’aumento dei costi delle materie prime, dell’energia e dei trasporti stanno rendendo il caffè un bene sempre più prezioso, di cui “non si può gettare via niente”.

ABBIAMO SCELTO ALCUNE IDEE E PROGETTI PROVENIENTI DALL’ITALIA E DALL’ESTERO CHE, IN UNA VISIONE ETICA E AMBIENTALE GLOBALE, SI DISTINGUONO PER SPIRITO D’INNOVAZIONE E CREATIVITÀ.

Stimolate da questo scenario, sono sempre di più le aziende che ricercano soluzioni innovative, creative e tecnologiche per trasformare gli scarti del caffè in nuove materie prime da utilizzare per realizzare prodotti nei più diversi settori.

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NUOVA VITA PER GLI SCARTI INDUSTRIALI DEL CAFFÈ Nella sua sede a due passi da Milano, la Cooperativa Sociale Il Giardinone ha avviato un progetto di economia circolare, che mette insieme due materiali, protagonisti del mondo del Vending e dell’OCS: il caffè e la plastica. Dal loro recupero post consumo nasce il progetto Coffeefrom, il cui obiettivo è di sviluppare un polimero bio-based, utilizzando come materia prima i fondi del caffè. Da esso è possibile ricavare un’infinità di oggetti: dall’home decor ai mobili, dal tableware al packaging, alimentare e non. La Cooperativa II Giardinone, non nuova a progetti di economia circolare in cui il caffè è protagonista, ha scelto la tazzina come primo prodotto da lanciare sul mercato, sintetizzando così nell’oggetto la materia prima e la sua funzione. Per conoscere la genesi di Coffeefrom abbiamo incontrato Laura Gallo, founder di Coffeefrom e Fungobox, e presidente de Il Giardinone.

Dopo Fungo Box, Coffeefrom è il vostro secondo progetto di recupero dei fondi di caffè. Ci spiega qual è stata l’evoluzione dal primo al secondo? Fungo Box nasce nel contesto di Expo 2015. Lavazza e Novamont stavano cercando un’impresa sociale che mettesse in pratica una ricerca del Politecnico di Torino, in cui i fondi di caffè venivano considerati base ottimale da cui far nascere funghi freschi. Abbiamo dunque avviato la sperimentazione nella nostra sede, Cascina Flora, che ha portato a ottimi risultati. Per noi si è trattata di un’esperienza estremamente positiva, che ha gettato le basi per avviare il nostro primo prodotto, Fungo Box. Ogni settimana recuperiamo caffè esausto dai bar locali, lo trasformiamo una prima volta in un kit per la coltivazione di funghi freschi e una seconda volta in ammendante per il terreno. Dal 2016 abbiamo dunque costruito relazioni nel mondo del caffè e della sostenibilità in generale, dandoci gli stimoli giusti per pensare di allargare il nostro impatto. Per questo, il 2019 ha dato il via a una nuova ricerca, supportati dal Dipartimento di Chimica del Politecnico di Milano, in cui abbiamo deciso di trovare una seconda vita ai fondi di caffè dell’industria, che solitamente hanno un impatto ambientale e gestionale maggiore. L’idea, quindi, è stata quella di produrre un materiale bio-based dai fondi di caffè industriali, che potesse rappresentare un’alternativa alla plastica tradizionale. Per fare ciò, è stato indispensabile avviare una “contaminazione” tra soggetti industriali, scarti e competenze, costituendo così un processo di simbiosi industriale. Per noi, l’economia circolare è un nuovo modo per scalare il nostro impatto sociale.


Caffè e plastica, o meglio PLA. Ci spiega come avviene tecnicamente la fusione tra questi due elementi e qual è il risultato finale dal punto di vista sensoriale? Tecnicamente si tratta di un’operazione di compounding attraverso la quale il caffè, ovvero il suo scarto, viene immesso all’interno di un composto plastico, senza nessun altro additivo. Il risultato è un materiale che, per resistenza agli agenti atmosferici, durevolezza ed igienicità è perfetto per la realizzazione di nuovi oggetti tableware, tra i quali la nostra tazzina, certificata per alimenti e resistente all’alta temperatura tipica dell’erogazione del caffè. Inoltre, il materiale risultato dal compounding appaga tutti i sensi: è piacevole al tatto per il suo effetto satinato e visivamente granuloso, alla vista per il colore caldo che richiama il caffè e all’olfatto perché conserva l’aroma normalmente sprigionato dall’espresso. Il piacere del gusto è riservato al caffè, al contenuto su cui Coffeefrom non può intervenire.

grazie alla loro vicinanza geografica, riusciamo a condividere in modo celere ed efficace risorse, competenze e conoscenze ambientali. Il caffè di scarto che lavoriamo è di origine industriale, e ciò ci consente di realizzare concretamente i principi della Responsabilità Estesa del Produttore.

Perché avete scelto la tazzina come primo prodotto? La tazzina è fatta per accompagnare un momento di pausa nelle nostre giornate. Dopo aver lavorato per anni alla rivalorizzazione del caffè di scarto, abbiamo pensato che una tazzina fosse il modo migliore per concretizzare il nostro impegno circolare e celebrare il rito tutto italiano dell’espresso. Pensata per chi ama il caffè, la tazzina è per noi più di un semplice contenitore. Il design è il risultato di un profondo studio delle componenti funzionali indispensabili per una degustazione ideale del caffè all’italiana. Tra esse, la forma a uovo del fondo, che evita la rottura della crema, lo spessore nella parte inferiore per conservare meglio il calore e la struttura stessa, che ne garantisce l’impilabilità. Il peso e il piccolo manico forato assicurano inoltre una presa confortevole, per consentire la stessa gestualità del vetro e della ceramica. Dal caffè non poteva che nascere la tazzina, espressione chiara e diretta del progetto Coffeefrom. Quali sono i vostri partner? La filiera di partenariato che abbiamo costruito si compone di aziende operanti nel compounding e stampaggio, e in generale nel mondo della bioplastica;

Avete pensato anche al Vending come potenziale partner? Il settore della Distribuzione Automatica sarebbe per noi sicuramente un interessante fonte di recupero del caffè esausto. Purtroppo, i vincoli normativi e i costi legati alla logistica ci impediscono di stringere accordi con le imprese del comparto, finalizzati ad una gestione sostenibile di questo prezioso rifiuto. Ciò non vuol dire che non siano possibili altre e diverse forme di partnership, sia con le società di gestione che con le stesse torrefazioni. Penso ad esempio a collaborazioni occasionali, legate ad eventi come anniversari, feste aziendali e così via, per i quali Coffeefrom potrebbe fornire l’oggetto o il gadget a ricordo di quella particolare giornata, in linea con il core business dell’azienda, poiché realizzato con il caffè. Come la tazzina, disponibile nel set singolo e doppio, ogni altro oggetto realizzabile con il nostro materiale, è inoltre personalizzabile, il che lo rende unico ed originale.


La vostra è un’impresa sociale impegnata anche sul territorio. Ci racconta questo aspetto? La cooperativa sociale Il Giardinone, in quanto tale è molto attenta alla realtà che la circonda. Un’attenzione che non si esaurisce con i progetti di cui abbiamo parlato finora, ma si allarga e si completa con l’impegno a sostenere alcune realtà, che resterebbero ai margini della società. In concreto, accogliamo nella nostra impresa anche persone che appartengono alle cosiddette categorie protette, per le quali sarebbe molto difficile trovare una collocazione nel mondo del lavoro. Avendo vissuto in situazioni complicate o provenendo da contesti difficili, guardano al futuro con sfiducia. Noi le formiamo, le integriamo in un contesto sano e creativo, offrendo loro quell’inserimento nel mondo del lavoro che, difficilmente troverebbero altrove. In questo senso, per noi l’economia circolare rappresenta un modo per scalare il nostro impatto sociale. Qualche esempio è il progetto Fungobox, dove ogni settimana alcuni dei nostri lavoratori recuperano il caffè

localmente dai bar e compongono i kit in sede, oppure il caso di Coffeefrom, dove si occupano della logistica e confezionamento dei pack. Inoltre, collaboriamo a stretto contatto con altre realtà come noi, creando così importanti sinergie e opportunità. Tornando a Coffeefrom, per il momento avete realizzato la tazzina, ma il vostro progetto guarda oltre. Cosa avete in programma? Stiamo lavorando ad altri prodotti per il caffè tra cui una Mug, ma non solo. Il team ha tutte le competenze e le conoscenze per sviluppare progetti di co-design e co-branding con altre realtà, in cui il caffè esausto rimane protagonista indiscusso. Abbiamo ricevuto stimoli da moltissimi settori diversi, in quanto il materiale genera molto interesse, per via del recupero della materia organica e al suo riutilizzo come sottoprodotto. Inoltre, stiamo testando il processo di compounding utilizzando plastica rigenerata, in modo da rendere i nostri prodotti sostenibili al 100%.

La storia della cooperativa sociale Il Giardinone inizia nel 1996. Cascina Flora - un tempo completamente abbandonata e lasciata al degrado - viene recuperata e ristrutturata. L’obiettivo è dar vita a una nuova realtà imprenditoriale, con il fine di creare opportunità lavorative per soggetti emarginati ed esclusi dal mondo del lavoro. Da allora, questo luogo raccoglie e fertilizza idee, progetti e attività di produzione. 1998 - Nasce il nuovo laboratorio informatico, InfoLab. 2001 - Musica e informatica si fondono. Sorge lo studio di registrazione musicale in Cascina, rivolto ai giovani del territorio. 2003 - Nascita del settore Servizi Cimiteriali. 2012 - Acquisto dell'immobile e del terreno di Cascina Flora. 2015 - Prende forma il primo prodotto di economia circolare: Fungobox. 2016 - Acquisizione della categoria 1E Albo Gestori Ambientali, SOA OS24 II livello e ISO 9001. 2020 - Prende vita il secondo progetto di economia circolare: Coffeefrom.

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LA CAPSULA COMPOSTABILE DON CARLO E IL NUOVO E-COMMERCE Caffè Borbone ha lanciato la capsula compostabile in biopolimero, realizzata attraverso processi biologici che conferiscono al prodotto finale un’elevata biodegradabilità. A caratterizzarla, anche un top in carta filtro, che consente un’estrazione naturale del caffè, garantendo un espresso “green”, a prova di bar.

Un prodotto innovativo, ma anche un grande gesto di responsabilità e di consapevolezza verso l’ambiente da parte dell’azienda partenopea che, inizialmente, riguarderà le capsule Don Carlo “Miscela Oro” e “Miscela Rossa” - compatibili con macchine a marchio Lavazza®* A Modo Mio®*- della linea professional in vendita nei negozi specializzati. Le capsule potranno essere gettate direttamente nel contenitore dei rifiuti organici, senza nemmeno eliminare il caffè contenuto al loro interno, e ricavare un ottimo compost per fertilizzare terreni. Questa ennesima novità si deve, soprattutto, al virtuoso reparto Ricerca&Sviluppo di Caffè Borbone, sempre più votato alla qualità e alla creazione di pack pratici e allo stesso tempo sostenibili, che possono fregiarsi, tra l’altro, del marchio FSC®, relativo a una gestione forestale responsabile, che certifica il packaging esterno, mentre il CIC® (Consorzio Italiano Compostatori) garantisce la compostabilità del contenitore. Con l’impegno di un uso sempre più responsabile delle risorse, che include il riutilizzo delle materie prime, la capsula compostabile rappresenta la scelta giusta sotto vari punti di vista: sociale, economico ed ambientale.

Nel nuovo e-shop di Caffè Borbone, pensato per migliorare l’esperienza del consumatore, sono disponibili tutti i prodotti del brand: cialde compostabili, capsule compatibili, macinato e caffè in grani, oltre agli accessori esclusivi ideati dell’azienda per valorizzare la pausa caffè come rito di piacere a tutto tondo. Un upgrade nel modo di concepire il cliente al centro di tutto: utile a rendere più snello il servizio, sia da un punto di vista informatico, che logistico. La logistica, infatti, è stata spostata internamente e questo si traduce in una maggiore disponibilità dei prodotti ed anche in una maggior efficienza nel servizio spedizioni, con pacchi capaci di raggiungere i clienti di tutta Italia in sole in 24-48 ore. “Il restyling dell’e-commerce nasce dall’esigenza di essere sempre più vicini al consumatore - dichiara il direttore comunicazione e marketing di Caffè Borbone, Mario De Rosa - Una piattaforma moderna, che ci permette di declinare al meglio tutto l’approccio di comunicazione sviluppato nel corso degli anni, adeguato al percorso crescita dell’azienda, non solo dal punto di vista grafico, ma soprattutto da quello funzionale.” L’intero progetto è stato curato e sviluppato in collaborazione con Alpenite, società specializzata nel realizzare esperienze digitali di successo orientate al cliente, insieme all’agenzia creativa Vulcano Agency, entram-

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be parte del gruppo Arsenalia. Per il progetto è stato scelto Salesforce, piattaforma leader mondiale per la gestione della customer experience, adottando le componenti e-commerce, crm e marketing, che integrano le migliori innovazioni e pratiche nella costruzione di relazioni di valore con i consumatori. Un lavoro ad hoc, in linea con la forte crescita dell’azienda, sempre al passo con le nuove tecnologie e con l’obiettivo di sempre: entrare nelle case dei consumatori, oggi anche grazie alla crescita on-line. Il risultato è una nuova digital experience e un nuovo e-shop, ancora più orientato alla soddisfazione dei clienti, grazie a percorsi di acquisto e interazioni personalizzate in base alle caratteristiche e alle esigenze dei singoli clienti.


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CON “CIRCULAR COFFEE” GLI SCARTI DEL CAFFÈ NEL MONDO DELLA COSMESI E DELLA CARTA Si è recentemente concluso il progetto CirCo "Multi valorization of silverskin, a residue of the coffee roasting industry", finanziato da Fondazione Cariplo e Innovhub Stazioni Sperimentali per l’Industria. Il progetto, che ha come obiettivo lo studio della valorizzazione industriale del residuo silverskin (pellicina argentea) della torrefazione del caffè, è stato promosso dal Cnr, come capofila con l'Istituto di scienze e tecnologie chimiche "Giulio Natta" (Cnr-Scitec), in partnership con il Dipartimento di scienze e politiche ambientali dell’Università di Milano, l’Accademia Eurac Research di Bolzano, la multinazionale cosmetica Intercos e la cartiera FAVINI. Si tratta di un progetto esemplare sulla valorizzazione degli scarti nella lavorazione del caffè, ma non solo. Il progetto risponde in pieno alla domanda di sosteni-

bilità economica del Green Deal europeo, che muove verso un modello rigenerativo dell’economia circolare. Tutto parte dalla silverskin, una pellicina che si stacca dal chicco di caffè quando quest’ultimo si gonfia durante il processo di tostatura. Poiché si incendia facilmente, deve venire immediatamente rimosso dalla camera di torrefazione e smaltito, per lo più come residuo solido urbano. Ogni anno in Italia si smaltiscono in media 7.500 tonnellate di silverskin, un prodotto che per la sua disponibilità e la sua particolare composizione chimico-fisica, può essere riutilizzato come materia prima in altri processi produttivi. Esso, infatti, può diventare materia prima di grande interesse per l’industria della cosmesi e per quella della carta, due realtà tanto diverse che si incontrano in questo straordinario “rifiuto”.


La silverskin contiene una piccola quantità di un grasso con caratteristiche molto particolari, che hanno suggerito subito il suo possibile utilizzo in cosmetica. Ma non solo. Contiene anche molecole ad alto valore aggiunto, in particolare l’acido clorogenico, che ha già dimostrato di avere un potere anti-age, mentre il resto è costituito per lo più da cellulosa, materia prima dell’industria cartaria. Le fasi salienti del progetto CirCo sono tre: 1. L’estrazione del grasso e il test delle sue caratteristiche nella formulazione dei prodotti per il make-up. 2. L’estrazione dell’acido clorogenico e il suo adattamento per la formulazione di prodotti cosmetici. 3. L’utilizzazione della frazione di cellulosa del silverskin stesso per la produzione di carta. SILVERSKIN E MAKE-UP

IL CASO DELLA MULTINAZIONALE COSMETICA INTERCOS

Intercos è una multinazionale specializzata nella produzione di prodotti per la cosmesi e la skin care, presente in Europa, Asia e Stati Uniti, con 13 centri di ricerca, che distingue questa realtà proprio per l’alto grado di innovazione. Per il progetto CirCo, Intercos ha utilizzato la parte grassa della silverskin, ottenuta tramite un’estrazione sostenibile. È stato così possibile realizzare un prodotto per le labbra con ottime caratteristiche, conferite proprio dalla parte lipidica della silverskin. FIBRA CELLULOSICA NELLA SILVERSKIN: IL CASO DELL’INDUSTRIA CARTARIA FAVINI

Il recupero di fibra cellulosica da scarti vegetali è di estrema importanza per l’Italia che dipende totalmente dall’estero per l’importazione di polpa di cellulosa, materia prima essenziale dell’industria cartaria. La partecipazione della cartiera FAVINI, realtà storica italiana attiva da 250 anni, al progetto CirCo si basa su un sistema già brevettato dall’azienda, per produrre carta partendo da biomasse, materiali diversi dalla cellulosa. FAVINI usa così fino al 25% di fibra cellulosica per realizzare i suoi prodotti. Per garantire la loro sostenibilità, non basta che la materia prima provenga da sottoprodotti dell’industria. Bisogna anche garantire la sua sostenibilità dal punto di vista energetico e ambientale e renderlo sostenibile sotto il profilo economico. È stato così condotto uno studio sul ciclo di vita della carta prodotta, sostituendo il 15% di polpa di cellulosa vergine con la cellulosa ottenuta dalla silverskin. Il risultato è molto incoraggiante, perché se dal punto di vista economico i costi di produzione restano invariati, enormi sono i vantaggi in termini di impatto ambientale. Il progetto CirCo ha il merito di aver messo in luce gli aspetti positivi dell’utilizzo di prodotti di scarto dell’industria alimentare con usi del tutto innovativi in altri settori. I prodotti realizzati sono di ottima qualità e vengono apprezzati dai consumatori, ormai sempre più sensibili all’attenzione delle industrie verso l’ambiente.

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Krill Design propone un modello di Green Economy che unisce l’esigenza di riciclare gli scarti e la creazione del nuovo, facendo leva su Economia Circolare, Innovazione Tecnologica e Creatività. Un’azienda italiana di design che ha fatto del riutilizzo degli scarti alimentari la sua cifra stilistica. Da queste premesse ha visto la luce Co.ffee Era, un progetto nato dalla volontà di Krill Design di valorizzare gli scarti del caffè all’interno di tre quartieri di Milano (Bovisa, Dergano e Villapizzone), proponendo una soluzione sostenibile e locale. I fondi di caffè esausti raccolti all’interno degli esercizi commerciali di questi quartieri sono stati destinati alla realizzazione di materiale 100% biodegradabile, alternativo alla plastica, per dare vita a nuovi oggetti d’arredo, realizzati da Krill Design grazie alla tecnologia della stampa 3D. I prodotti Co.ffee Era spaziano da lampade e orologi da tavolo a portapenne e sottotazze e possono essere acquistati tramite lo shop online coffee-era.net. Ogni minuto nel mondo vengono acquistate oltre 1 milione di bottiglie di plastica e ogni anno sono smaltiti oltre sei milioni di tonnellate di fondi di caffè esausto. Ma da qualche anno c’è chi ha trovato un modo creativo per dare una seconda vita a questi rifiuti. Nel cuore di Helsinki, capitale finlandese, Rens è una realtà che unisce la passione per le sneaker a quella per l’ambiente. Sono nate così nel 2019 le Rens 1.0 – Original Coffee Sneaker, le prime sneaker al mondo realizzate con fondi di caffè e plastica riciclata. Per ogni paio di scarpe occorrono 21 tazzine di caffè e 6 bottiglie di plastica. Il risultato è una scarpa leggera, confortevole, 100% vegana, impermeabile ma al contempo traspirante. I fondi di caffè usati vengono lavorati e miscelati con pellet di plastica riciclata, per creare un filo polimerico usato per lavorare la tomaia, la parte superiore della scarpa in tessuto. I fondi di caffè aiutano a realizzare un tessuto naturalmente antibatterico, che combatte

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gli odori, e che asciuga il 200% più velocemente del tradizionale abbigliamento sportivo, aiutando a mantenere la scarpa asciutta dentro e fuori. L’uso del PET riciclato rende il tessuto ultraflessibile ed estremamente resistente, allungando di fatto la vita della scarpa e migliorando le sue prestazioni. Così l’unione di caffè esausto e rPET dà vita a un prodotto dalle prestazioni eccezionali. Le sneaker di Rens sono spedite in una scatola riciclata 100% senza altro packaging, alleggerendo l’imballaggio e rendendo la spedizione più efficiente. Sostenibili e a impatto zero, dalla produzione al packaging fino alla spedizione del prodotto e al suo smaltimento una volta dismesse, le sneaker Rens soddisfano la sempre crescente richiesta di capi di moda che siano sostenibili, attraverso la tecnologia e l’innovazione, ed offrono una seconda vita a prodotti di scarto del nostro quotidiano, offrendo così un esempio tangibile di economia circolare.



Dalla collaborazione fra due imprese venete nasce una soluzione innovativa e sostenibile all’insegna dell’economia circolare e del riutilizzo di scarti alimentari. Le due realtà in questione sono lo storico Lanificio Bottoli, che produce tessuti di alta qualità fin dal 1861, e Dersut Caffè, torrefazione di Conegliano attiva fin dal dopoguerra grazie al grande spirito imprenditoriale della famiglia Caballini di Sassoferrato. I fondi di caffè, prodotto di scarto estremamente versatile che verrà raccolto e conferito da Dersut, vengono utilizzati dal Lanificio Bottoli per tingere i fili di seta da intrecciare e utilizzare per la produzione di tessuti naturali. Da anni lo storico Lanificio è in prima linea per la realizzazione di tessuti naturali che non siano tinti chimicamente. Con questa soluzione creativa, la delicata tinta di caffè colorerà in modo del tutto naturale i tessuti con cui verrà realizzata una vasta gamma di prodotti, fra cui coperte e plaid, che saranno disponibili nella prossima stagione Primavera/Estate 2023. Un esempio virtuoso di collaborazione fra due realtà storiche del territorio, che attraverso un’azione sinergica sublimano il loro impegno per la qualità e la sostenibilità, creando un prodotto green e 100% made in Italy.

Sostenibilità e abbigliamento non sempre vanno a braccetto, ma da qualche tempo la sempre maggiore richiesta di capi sostenibili da parte dei consumatori ha spinto molte realtà del settore a sviluppare soluzioni tecnologiche che rispondessero a questa esigenza. L’uso di fondi di caffè riciclati per realizzare capi di abbigliamento è stato sviluppato da un’azienda taiwanese nel 2008 e da allora ha fatto grandi passi in avanti, unendo la crescente attenzione all’ambiente con una tecnologia sempre più avanzata. È il caso della tedesca Vaude - The Spirit of Mountain Sports e del marchio britannico Sundried. Entrambe le realtà hanno trovato nel riutilizzo dei fondi di caffè esausti la soluzione ideale per realizzare tessuti tecnici dalle alte prestazioni per gli sportivi. Vaude utilizza il poliestere riciclato S.Cafè®, materiale

ottenuto da fondi di caffè riciclati che ha numerosi vantaggi: è antibatterico e antiodore, offre un’asciugatura ultrarapida e una protezione UV naturale, oltre che un’ottima elasticità e funzionalità. Vaude utilizza la fibra high-tech S.Cafè® principalmente per la produzione di magliette, giacche e indumenti in pile. Sundried è stata fondata dall’imprenditore e triatleta Daniel Puddick, che nel 2015 si accorse di una lacuna nel mondo dell’abbigliamento dedicato al triathlon (sport che unisce tre discipline: nuoto, ciclismo e corsa): non esistevano capi di qualità che fossero al contempo economicamente accessibili e con un tocco ecologico. Così è nata EcoTech®, una collezione di abbigliamento sportivo per uomo e donna realizzata con fondi di caffè e plastica riciclata. Un binomio che dà vita a capi confortevoli, resistenti, dall’asciugatura rapida e antiodore.


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NASCE IL NUOVO PROGETTO “SELLMAT+YOU” CON LA PRIMA INIZIATIVA “TRACCE IN FIORE” Sellmat, oggi un riferimento a livello nazionale nel settore del vending, fa un altro passo avanti nella direzione della sostenibilità, mettendo al centro le persone e l’attenzione al territorio. Nasce il nuovo progetto Sellmat + You, un’iniziativa di ampio respiro che racchiude già nel nome la sua filosofia: un invito ad agire insieme, in cui ognuno possa fare la propria parte per migliorare la vita delle persone, avendo cura dell’ambiente che ci circonda. “Abbiamo ideato Sellmat + You come un nuovo brand per riunire e valorizzare diversi progetti innovativi che si fondano sull’economia circolare – spiega Riccardo Zola, Direttore Commerciale di Sellmat -. L’attenzione al benessere delle persone, il rispetto dell’ambiente, l’impegno per il territorio sono tutti elementi che caratterizzano da sempre il nostro DNA aziendale e che, oggi, trovano una nuova espressione in Sellmat + You. Il tratto distintivo di questo progetto è che, per funzionare ed essere efficace, richiede la collaborazione di tutti, perché siamo convinti che solo insieme sia possibile generare il cambiamento, promuovendo nel concreto un uso consapevole delle risorse”.

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TRACCE IN FIORE

La prima azione di Sellmat + You è “Tracce in fiore”, che prevede il recupero e il riutilizzo degli scarti di polvere di caffè come ammendante per dare vita a isole fiorite. Si tratta di aiuole di piante autoctone che sono create non solo per rendere più piacevole uno spazio, ma anche per favorire gli insetti impollinatori: “belle” da vedere e “buone” per l’ambiente. “La polvere di caffè è l’unico scarto che siamo autorizzati a ritirare – continua Zola – ma per noi è molto più di un rifiuto: è una risorsa che, grazie al partner DAL FONDO, azienda agricola dell’alto Novarese, si trasforma in terreno fertile attraverso l’azione dei lombrichi rossi della California”. Al termine del processo di fermentazione e trasformazione, che dura complessivamente 5 mesi, gli scarti del caffè diventano un ammendante agricolo pregiato, che si presta ad essere utilizzato in qualsiasi tipo di coltivazione. Ogni mese, Sellmat raccoglie circa 12 quintali di caffè e da 100 chili di caffè si possono ottenere 25 chili di ammendante: numeri che possono salire grazie alla sensibilità dei clienti Sellmat. “Noi riportiamo l‘ammendante nelle isole fiorite, trasformando le tracce di caffè in fiore, in perfetta sintonia con i principi dell’economia circolare - conclude Zola -. I fiori che abbiamo scelto per questo progetto, inoltre, vanno a supportare in particolare gli insetti impollinatori, per contribuire anche in questo modo alla conservazione degli habitat. Basti pensare che oltre 1/3 del nostro cibo proviene da piante fecondate da insetti impollinatori selvatici”. Le isole fiorite possono essere adottate da aziende, scuole, istituzioni pubbliche o private.

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100% GREEN TOTALMENTE PERSONALIZZABILE

Con il divieto di utilizzo del monouso in plastica è di fatto iniziata una nuova era. Da tempo, le aziende sono alla ricerca di soluzioni green che possano sostituire le stoviglie usa e getta, a cui siamo abituati da decenni per le consumazioni da asporto e per quelle erogate dai distributori automatici e dalle macchine da caffè nei luoghi di lavoro. In questo scenario, una nuova soluzione si distingue da tutte le altre per alcune caratteristiche che strizzano l’occhio alle aziende e all’ambiente.

È Amico Bicchiere, il bicchiere in polipropilene (PP) personalizzabile, infrangibile, riutilizzabile e riciclabile, realizzato con i più moderni processi tecnologici e nel rispetto dei massimi standard di sicurezza. È atossico e resistente al calore e all’umidità, oltre che adatto al contatto con qualsiasi alimento. Amico Bicchiere si presenta come l’alternativa al vetro e alla plastica monouso, con caratteristiche green che sensibilizzano il consumatore alla salvaguardia dell’ambiente e permettono alle aziende di veicolare messaggi di marketing e sostenibilità grazie alla totale personalizzazione grafica.

È un bicchiere rigido, che può essere riutilizzato infinite volte e decorato con loghi, messaggi pubblicitari o QR code, che aprono a infinite possibilità tramite lo smartphone del cliente, tra cui rimandare al sito web dell’azienda, offrire informazioni oppure sconti. Un’ottima soluzione, ad esempio, per ovviare ai grandi sprechi di bicchieri usa e getta accanto ai dispenser di acqua posizionati negli uffici o nelle scuole. È a quest’ultimo settore che Amico Bicchiere si rivolge particolarmente, proponendosi quale veicolo attraverso il quale sensibilizzare i più giovani a riutilizzare più e più volte il proprio bicchiere. Per venire incontro alle richieste che arrivano da alcune strutture, la società sta inoltre progettando un distributore automatico per l’erogazione dei bicchieri, in grado eventualmente di ritirare quelli usati. Dato l’importante riscontro che Amico Bicchiere sta raccogliendo sul mercato, l’azienda sta ampliando la propria rete vendita e si propone anche ai gestori della Distribuzione Automatica, offrendo loro la possibilità di diventare rivenditori. Grazie alle nuove tecnologie di stampa, Amico Bicchiere può essere prodotto anche in piccolissimi quantitativi, personalizzabili con il nome del singolo utilizzatore. Ciò permette, ad esempio, anche a uffici di piccole dimensioni di dotare ogni collaboratore del proprio Amico Bicchiere, in modo che ognuno possa dare il proprio contributo all’ambiente e rispondere ai requisiti di sostenibilità richiesti dalle normative e dagli stessi consumatori. Senza dimenticare quelle caratteristiche che fanno di Amico Bicchiere un potente strumento di business. Per info: www.amicobicchiere.it/diventa-distributore/ oppure scrivi una mail: rivenditori@amicobicchiere.it



A DIDIESSE SRL IL QUALITY AWARD 2022

Ennesimo riconoscimento per Didiesse, azienda napoletana specializzata nella produzione di macchine per caffè espresso a cialde, che si è aggiudicata, anche per l'edizione 2022, il Quality Award: prestigioso premio che vede, come giudici, consumatori reali. Ancora una volta, le ormai iconiche Frog e Didì, fiori all’occhiello del marchio, si riconfermano macchine d'eccellenza, scelte da fruitori, sempre più attenti non solo all'aroma del caffè, ma anche alla sostenibilità.

Fulvio di Santo, direttore commerciale di Didiesse nonché proprietario del brand con Massimo Renda, fondatore di Caffè Borbone, ha dichiarato: "Questo ennesimo riconoscimento ci gratifica e ci spinge a fare sempre meglio, portando avanti con fierezza la nostra

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filosofia, che punta sulla qualità dei prodotti con un occhio sempre più attento all’ambiente."

Praticità, design, efficienza e compattezza, le altre caratteristiche delle macchine Didiesse, vincitrici nella loro categoria, dagli standard altissimi ed interamente realizzate in Campania. Il Premio Quality Award è unico nel suo genere in Italia, perché coinvolge realmente i consumatori attraverso esperienze sensoriali complete, che hanno visto per l'occasione, 300 giudici in target, selezionati da laboratori indipendenti specializzati, testare in modalità blind le macchine, senza conoscerne la marca, esprimendo un giudizio di soddisfazione.


LA TRADIZIONE DEL

BENESSERE CIALDE DI CAFFÈ E ORZO AROMATIZZATI

La miscela intensa del Caffè e quella naturale dell' Orzo aromatizzate ai gusti Caramello, Liquirizia, Ginseng, Cioccolato, Pistacchio e Nocciola. SANDEMETRIOSRL.IT


CHICCO COTTO + YOUR BEST BREAK = BREAK COTTO Per una ristorazione #diversamenteautomatica

Il vending come possibilità di inserimento nel mondo del lavoro per i ragazzi diversamente abili, che abbiano concluso il percorso scolastico, è l’obiettivo di Chicco Cotto Onlus, un progetto nato nel 2014 per offrire una formazione professionale specifica a ragazzi speciali per i quali il mondo del lavoro offre pochissimi sbocchi. Questo bellissimo progetto nasce grazie all’impegno di Don Andrea Bonsignori, pedagogista e a capo della scuola del Cottolengo di Torino, che vede la Chicco Cotto, da lui creata, non solo come un’impresa sociale, ma come una società che si trova sul mercato e ha il coraggio di essere uguale a tutte le altre.

In questo contesto, il progetto diventa un’avventura imprenditoriale davvero unica nel suo genere e propone un nuovo sistema di formazione e lavoro. In altre parole, Don Andrea Bonsignori, lo considera un sogno diventato realtà per dare dignità alle persone autistiche. Chicco Cotto si è sviluppato a Torino coinvolgendo gli studenti di età compresa tra i 13 e i 17 anni di due scuole, la media San Giuseppe Cottolengo e l’istituto tecnico Avogrado, e ha visto inizialmente la collaborazione di Lavazza, alla quale in seguito si sono unite Ferrero e la Caritas di Torino. Utilizzando i distributori automatici presenti nelle scuole, gli operatori insegnano ai ragazzi in che modo caricarli, svolgendo quindi un lavoro di formazione grazie al quale, una volta terminate le scuole, essi dovrebbero trovare una collocazione all’interno delle società di gestione.


Giuseppe Rusciano, coordinatore del progetto Chicco Cotto Onlus, spiega che “La missione educativa e professionale consiste nel formare i ragazzi alle attività di vending, ossia, cerchiamo di fare in modo che sappiano riempire una macchinetta distributrice di bevande e snack. Sono per lo più ragazzi autistici, anche se da quest’anno abbiamo aggiunto un altro ragazzo in carrozzina affetto da una disabilità motoria. Le nostre attività si svolgono, per lo più, a scuola e consistono nel recarci nel magazzino dove teniamo i prodotti e individuare quelli necessari da andare a riporre nelle macchinette. Una volta alla macchinetta, i ragazzi provvedono a riempirla e durante questa attività sono seguiti da un educatore. Questo comporta lo sviluppo di varie abilità, dal saper tenere il conto al mantenimento dell’attenzione, dalla manualità alla precisione. Tutto questo sperando di poterli collocare, in futuro, nel settore vending e dar loro la possibilità di svolgere un’attività lavorativa gratificante.” Nel tempo Chicco Cotto è cresciuta ed ha assunto le proporzioni di una piccola società di gestione, alla quale nel 2019 IVS Italia ha voluto dare il suo supporto, sviluppando un nuovo progetto di scuola-lavoro realizzato da IVS Italia e Chicco Cotto con la finalità di assunzione e integrazione all’interno degli staff, per donare ai lavoratori piena dignità. È nato così il progetto Break Cotto, una nuova impresa sociale data dalla joint venture delle due realtà, come indica il nome scelto: Break da Your Best Break e Cotto da Chicco Cotto. In Break Cotto lavorano persone autistiche, formate all'Istituto Cottolengo e affiancate da autisti e tecnici Ivs. Durante un convegno tenutosi il 14 dicembre presso la sede Cnel, si è parlato del progetto Break Cotto come modello di business sostenibile e, nell'occasione, Massimo Paravisi co-CEO di IVS ha dichiarato: "Quando sono andato la prima volta alla loro scuola, mi sono detto che non avevo mai visto macchinette automatiche così tenute bene, in ordine, pulite. In un anno e mezzo di vita di Break Cotto, peraltro complicato dalla pandemia, abbiamo attivato al lavoro una ventina di ragazzi su Torino, e tra poco lo faremo su Roma e Palermo. Altri 30 stanno facendo formazione con la scuo-

la. L’idea alla base di tutto è approcciare la disabilità e il mercato in cui lavorano anche persone disabili, in un modo differente. Un cliente non deve comprare i prodotti o servizi perché te li propone don Andrea che fa lavorare i ragazzi disabili. Una persona non deve pensare di prendere un caffè da un distributore automatico perché fa un’opera di bene. Deve farlo perché quella macchinetta funziona meglio di altre. Perché quel caffè è più buono. Questa è la sfida che stiamo portando avanti sul territorio: questo vuol dire fare impresa. E Break Cotto è prima di tutto un’impresa che cammina sulle sue gambe". L'obiettivo è di inserire nel mondo del lavoro 400 ragazzi con disabilità in tutta Italia.


L'EVOLUZIONE GREEN DI Intesa Caffè srl proprietaria del marchio Lee Coffee ha dedicato le sue ultime attività a rinnovare il packaging e ampliare la linea di caffè in cialde ESE44. La sfida era quella di creare un’immagine più diretta sul cartone, usando dei colori più accattivanti, per far sì che al consumatore attento arrivasse in maniera immediata il messaggio che si tratta di un prodotto in cialde compostabili. Da tale impegno sono nate tre miscele.

La prima miscela, denominata “Argento plus”, è composta da caffè indiani, africani e asiatici. Questo blend ha una prevalenza di caffè indiano, coltivato e selezionato nelle regioni del Pulney e Malabar, per conferire alla cialda una particolare cremosità e un gusto cioccolatoso. Altra origine importante per questa miscela è la robusta proveniente dall'Uganda, un caffè prodotto in prossimità del Lago Vittoria, che si caratterizza per un gusto particolarmente speziato. Infine, l’ultima componente di questo blend è una robusta lavato, e prodotta nella regione del Dak Lak. Si tratta di un caffè avente corpo medio, leggermente fruttato e con un lieve retrogusto di cannella. Queste tre origini, consentono a Lee Coffee di creare un blend particolarmente cremoso, gradevolmente aromatico, di gusto intenso.

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Fiore all’occhiello della produzione di cialde compostabili è la miscela “Oro plus”. Essa è il perfetto risultato dell'unione di caffè di origine robusta ed arabica che danno un gusto inconfondibilmente soave, intenso e persistente, come si dice a Napoli "che sape e cafè". Questo blend è composto da una particolare selezione di arabici brasiliani, caffè indiani ed africani. In essa è presente almeno il 30% di una particolare origine di arabica brasiliana, prodotta nello Stato di Orofino sul massiccio del Sul de Minas, un caffè di montagna così dolce che può essere degustato anche senza zucchero, e conferisce alla miscela “Oro plus” un gusto così soave, che spinge a bere un secondo caffè. Inoltre, nell’ "Oro plus" viene aggiunta una robusta di qualità Impala. Si tratta di un tipo di caffè robusta prodotto in quantità limitata, in una zona collinare dove viene colti­vato un chicco particolarmente dolce.Infine l’ultima origine presente nella miscela “Oro plus” in proporzioni variabili è un caffè indiano, robusta naturale, particolarmente indicato per accorpare tutte le componenti di questo blend, esaltandone il profumo e l’aroma.


Infine l'ultima miscela di cialde è un caffè “Decaffeinato Superior”. Questa cialda di decaffeinato, anch’essa compostabile, è frutto di un lungo studio, poiché i consumatori del prodotto decaffeinato sono amanti del caffè, ma per svariate ragioni non possono assumere la caffeina (intolleranza, cardiopatia ecc.). Questi motivi hanno spinto Intesa caffè ad elaborare una miscela di caffè decaffeinato con un contenuto di caffeina particolarmente basso, dato da un processo di decaffeinazione ad acqua calda e non dall’abituale trattamento del caffè con additivi chimici. Sostanzialmente, vengono adoperate le stesse varietà di caffè usate nella cialda compostabile “Oro plus”, decaffeinizzando le origini attraverso il processo su descritto. Una scelta che consente di dar vita ad un caffè prelibato, che potrebbe sfidare persino l’espresso tradizionale.

Per info e contatti: www. leecoffee.it info@intesacaffe.it Tel. 081 584 2619

Le cialde compostabili di Lee Coffee sono disponibili nei formati da 50 e 150 unità. Entrambi non sono dotati di accessori, da acquistare eventualmente a parte. La confezione da 50 cialde, invece, comprende al suo interno anche gli accessori. Va evidenziato che anche i kit accessori sono frutto di una particolare attenzione e rispetto verso la natura: lo zucchero è un extrafino; i bicchieri sono in carta e le palettine sono in legno di faggio, aspetto importante poiché non altera il sapore del caffè.

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I GRANDI GRUPPI DELLE BOLLICINE SEMPRE PIÙ GREEN

Coca-Cola HBC Italia, principale imbottigliatore dei prodotti a marchio The Coca-Cola Company sul territorio nazionale, investirà oltre 30 milioni di euro per la riapertura del sito produttivo di Gaglianico (BI). Si tratta del più importante investimento in sostenibilità nella storia del Gruppo che, grazie alle più avanzate tecnologie del settore, convertirà lo stabilimento in un innovativo impianto capace di trasformare fino a 30.000 tonnellate di PET all’anno in nuove bottiglie in 100% PET riciclato (rPET) destinate all’imbottigliamento delle bevande dell’azienda. L’investimento, che si aggiunge agli oltre 100 milioni di euro in sostenibilità investiti nel Paese solo negli ultimi 10 anni, è un’azione concreta per rispondere alle richie-

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ste della Direttiva Europea sulla Plastica Monouso. Dal momento che il PET è riciclabile al 100% numerose volte, tra le altre cose, la Direttiva ne ha previsto l’uso di almeno il 30% nella produzione di nuove bottiglie entro il 2030. Con largo anticipo, quindi, il sito di Gaglianico permetterà di superare questo obiettivo attraverso un piano articolato in due fasi: una prima fase, operativa al completamento dei lavori previsto per la fine di marzo, in cui lo stabilimento attiverà il processo di trasformazione della resina, sia di PET vergine sia riciclato, in preforme che poi diventeranno bottiglie tramite apposito procedimento di soffiatura; una seconda fase, che sarà invece operativa dopo l’approvazione dell’European Food Safety Agency (EFSA) prevista per luglio, in cui il sito raggiungerà la piena operatività realizzando internamente anche la resina di rPET, che diventerà così l’unica resina utilizzata all’interno dello stabilimento. Il sito, che si estenderà su una superficie complessiva di 18.000 m2 alimentata al 100% con energia da fonti rinnovabili, prevede a pieno regime l’impiego di oltre 40 dipendenti diretti. Questo investimento conferma l’importanza del Piemonte per Coca-Cola HBC Italia, regione in cui è già presente con la sua forza vendita e lo stabilimento di Roccaforte di Mondovì (CN) dove vengono imbottigliate le acque Lurisia. Da un recente studio di SDA Bocconi è emerso che, grazie alla sua presenza sul territorio, Coca-Cola genera 21 milioni di euro (0,02% del PIL regionale) destinati alle famiglie, alle imprese e allo Stato, e crea più di 1.800 posti di lavoro, indotto incluso.


Anche SIBEG, l’impianto di produzione e imbottigliamento siciliano di Coca-Cola, prosegue il suo percorso sulla strada della sostenibilità. Banco BPM, infatti, ha perfezionato un finanziamento di 3 milioni di euro a suo favore per l’installazione del nuovo impianto fotovoltaico presso la sede produttiva della società, situata nel cuore della zona industriale di Catania. Grazie a questo investimento, l’energia prodotta dal nuovo impianto fotovoltaico da 2,2 MWp passerà dagli attuali 250.000 kwh/annui ai circa 3.000.000 KWh/annui, incrementando la percentuale di energia da fonti rinnovabili. “Siamo sempre alla ricerca di nuove strade che possano condurre alla riduzione dell’impatto sul territorio - sottolinea l’amministratore delegato di Sibeg CocaCola Luca Busi - quest’operazione è l’ulteriore conferma che il nostro impegno si rinnova ogni anno con importanti traguardi da raggiungere. La nuova linea di credito servirà a potenziare l’attuale portafoglio fotovoltaico, innalzando le nostre performance ambientali: l’impianto, che si estenderà su una superficie di 10.053 mq, ricoprirà infatti la totalità dello stabilimento. Dal 2016 utilizziamo energia 100% proveniente solo da fonti rinnovabili: dal 2020, grazie all’installazione dell’impianto di trigenerazione, l’azienda è in grado di produrre in maniera autonoma il 50% di energia elettrica, vapore ed acqua refrigerata, con la conseguente riduzione di 290 tonnellate di anidride

carbonica. L’approvvigionamento della restante quota di energia viene acquistata da fonti rinnovabili presso Enel. Con questa operazione, la percentuale di energia autoprodotta rispetto al fabbisogno dello stabilimento salirà al 74-78%, di cui il 27% proveniente proprio dall’impianto FV da 2,2 MWp”. Inoltre, Sibeg Coca-Cola si pone un obiettivo ancora più ambizioso: diventare azienda a zero emissioni entro il 2026 con utilizzo sempre crescente di bottiglie in 100% plastica riciclata.

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Sulla stessa strada si pone IBG SpA, che produce e distribuisce nel Mezzogiorno d’Italia, in esclusiva su licenza di PepsiCo New York i prodotti a marchio Pepsi e tutte le bevande Neri, storico brand italiano commercializzato in Italia e all’estero. UniCredit, infatti, ha sottoscritto un prestito obbligazionario da 7 milioni di euro emesso da IBG SpA finalizzato a sostenere gli investimenti previsti dal Piano Industriale 2021-2025, basato su strategie di efficientamento produttivo, tecnologico ed informatico per perseguire lo sviluppo del business anche in ottica sostenibile. Con l’emissione del prestito obbligazionario IBG SpA si è data obiettivi in chiave ESG significativi e ambiziosi legati, in ambito ambientale, al miglioramento del packaging primario, incrementando nei prossimi tre anni fino al 30% la percentuale di plastica riciclata delle bottiglie prodotte e commercializzate dalla IBG e, in ambito sociale, pervenendo alla certificazione di un sistema di gestione della salute e della sicurezza sul lavoro conforme alla norma ISO 45001. Infine, nell’ambito della propria governance, IBG si è data obiettivi legati all’evoluzione dell’azienda in una Società Benefit, integrando nel proprio oggetto sociale non solo obiettivi di profitto, ma anche di impatto positivo sulle persone e sull’ambiente. FINANZIAMENTI PER LA TRANSIZIONE GREEN Dal Ministero dello Sviluppo Economico via libera a una misura che mette a disposizione risorse pari a 750 milioni di euro, tra agevolazioni fiscali e contributi a fondo perduto. Potranno beneficiare di questi fondi imprese di qualsiasi dimensione, che presentano progetti di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale finalizzati alla realizzazione di nuovi prodotti, processi, servizi, o destinati al loro miglioramento, negli ambiti di interventi del “Green new deal italiano”. Fra questi, in particolare: decarbonizzazione dell’economia, economia

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circolare, riduzione dell’uso della plastica, sostituzione della plastica con materiali alternativi, rigenerazione urbana, turismo sostenibile, adattamento e mitigazione dei rischi sul territorio derivanti dal cambiamento climatico. I progetti devono prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a 3 milioni e non superiori a 40 milioni di euro, essere realizzati sul territorio nazionale, avere una durata non inferiore a 12 e non superiore a 36 mesi ed essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di agevolazioni al ministero dello Sviluppo economico.



Evelina Milani

RESPONSABILE MARKETING Evelina Milani è una giovane imprenditrice del Vending che, soprattutto negli ultimi anni, ha dimostrato un forte carattere e idee chiare nel portare avanti alcune battaglie su temi caldi come quello della plastica. Figlia di Felice, volto storico del Vending e fondatore della Ni.Si., azienda leader nella produzione di palettine per il caffè, Evelina ha ereditato dal papà non solo l’esperienza in questo particolare settore produttivo, ma anche e soprattutto la forza delle idee, la semplicità, la schiettezza e la simpatica ironia, apprezzate da tutti coloro che lo conoscono. E, forse, non solo dal papà, come ci racconta in questa breve intervista. Ci racconti di te? Sono nata e cresciuta in provincia di Como, dove ho frequentato le scuole. Mia madre è finlandese, per cui sono bilingue, cresciuta tra due culture molto diverse tra loro, cosa che mi ha regalato una naturale predisposizione per le lingue straniere. Finita la maturità scientifica, come tanti ragazzi della mia età non avevo per niente le idee chiare, ma mi sono poi laureata in Giurisprudenza all’Università Cattolica di Milano. Giurisprudenza non c’entra molto con il vending ma, riflettendoci con il senno di poi, mi rendo conto che questo tipo di studi mi ha dato una forma mentis che si adatta bene a tutti i settori, anche al Vending. Com’è stato il tuo ingresso nell’azienda di famiglia? Sono entrata in NI.SI. gradualmente, già mentre studia-

vo. Avendo seguito papà nelle fiere in giro per il mondo, l’ambiente mi era noto fin da quando ero ragazzina. Papà è sempre stato e sarà sempre il mio principale punto di riferimento, ma ho imparato molto anche dai suoi collaboratori, dai clienti e da tutte le persone che ho conosciuto nel corso degli anni. Non a caso, le fiere sono da sempre gli eventi che preferisco in assoluto, in particolare Venditalia che, tra le manifestazioni, è una di quelle che raccoglie esperienze da tutto il mondo. Sei entrata in Ni.Si. da una porta privilegiata o hai fatto la cosiddetta gavetta? Papà è giustamente e fortunatamente ancora molto attivo in azienda, però faccio spesso le sue veci, specie in sua assenza. Attualmente, mi occupo di diversi aspetti della gestione aziendale, tra cui amministrazione, ac-


quisti di materia prima, in particolare il legno, gestione del sistema della qualità, certificazione FSC, marketing ecc. Potrei dire, quindi, che faccio gavetta tutti i giorni, mettendomi alla prova in diversi ruoli. Il mio cruccio è di non avere competenze meccaniche sufficienti per seguire bene le problematiche della produzione. Quelle, ahimè, non le ho ereditate da papà. Ciò nonostante, non ti tiri indietro quando c’è bisogno di far sentire la tua voce in battaglie complicate, come quella per la plastica. Mi sono occupata in prima linea della questione plastica monouso e della “guerra” fatta alle palette di plastica. Ho scritto, parlato, interpellato. La verità è che è un argomento talmente grande, e noi “palettari” siamo troppo piccoli e insignificanti per poter vincere questa battaglia con i politici e l’opinione pubblica. L’ecologia e il rispetto dell’ambiente sono due argomenti importanti e seri, ma ho l’impressione che siano stati “sporcati” da slogan superficiali. Chiaramente, non perderò mai la speranza che si possa tornare indietro alla plastica almeno per quanto riguarda il circuito chiuso della distribuzione automatica. Per quei pochi che non lo sapessero, vogliamo spiegare il valore e l’importanza del monouso in plastica? È molto semplice quanto efficace: tecnicamente e igienicamente è il materiale migliore per un articolo “usa e getta”. La resistenza, uno dei suoi pregi principali, è stata fatta diventare il suo difetto principale. Alla luce di quanto ci hai detto, credi che il legno potrà mai soppiantare la plastica e fino a che punto lo si può considerare sicuro? Soppiantare non credo, ma al momento è uno dei pochi “eredi” validi dal punto di vista tecnico. Poi rimane un materiale naturale, esposto suo malgrado a quello

che avviene fuori. Solo affidandosi a fornitori validi e controllando l’intera filiera si può avere certezza della qualità del prodotto. Per questo motivo, noi abbiamo implementato i controlli in azienda con un impianto di igienizzazione delle palette con raggi UVC. Ovviamente, nulla sarà mai come un prodotto fabbricato interamente nel proprio stabilimento. Legno a parte, in quanto palettari state lavorando per individuare nuovi materiali? In azienda siamo molto soddisfatti delle alternative che abbiamo trovato e di come sta procedendo il lavoro. In ogni caso, continuiamo a ricercare materiali nuovi, anche se questo richiede tempo, cosa che i vertici non sembra vogliano comprendere. L’ennesimo slittamento della plastic tax non lascia ben sperare? Allo stato dei fatti, non cambia nulla secondo me.

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TEN è una cialda in carta da 10 grammi con brevetto depositato, tecnologia e attrezzature interamente Made in Italy che da un caffè permette di ottenere il miglior risultato in tazza possibile. Senza sprechi e con un’ampia gamma di flavori tra cui scegliere. Il nuovo progetto è frutto dell’unione di competenze e sinergie tra l’azienda Tecno Meccanica srl, proprietaria del marchio FLYTEK, sotto il quale produce macchine da caffè porzionato professionali per i canali Ho.Re. Ca., OCS e domestico e b.farm, torrefazione familiare evoluta in un concetto ben più ampio legato all’intera filiera del caffè. Proviamo a raccontare come è andata insieme a Stefano Ginanni, patron di Tecno Meccanica che ha realizzato e brevettato la tecnologia e Sandro Bonacchi, co-founder di b.farm, licenziataria unica del brevetto. • Stefano Ginanni ci spiega come è nata la collaborazione e il progetto della macchina tailor made per la nuova cialda.

La nostra collaborazione è di lunga data e frutto di un reciproco e continuo scambio di idee. Ho accettato fin da subito di lavorare a questa “super” cialda mettendo a disposizione tutta l’esperienza e le competenze tecniche maturate nella mia azienda in tanti anni di lavoro. Abbiamo fatto molte prove e alla fine abbiamo brevettato e industrializzato la tecnologia perfetta per l’estrazione perfetta. La dose di caffè in cialda di carta ESE è maggiorata del 40% (rispetto alle cialde tradizionali da 7 g in commercio) per estrarre al meglio tutte le caratteristiche sensoriali positive di un caffè. La tecnologia al servizio di questa invenzione si basa su un nuovo gruppo termico brevettato, in grado di prevenire i problemi e i possibili inconvenienti derivanti dalla prima estrazione di alte grammature di caffè. Il canale elicoidale nel quale scorre l'acqua da riscaldare, e che è inserito nel gruppo termico, ha una strozzatura fra la sezione di ingresso e di raccordo con il tubo di mandata e il canale elicoidale stesso. Quando si spegne la pompa di mandata e si interrompe il flusso d'acqua, questa strozzatura crea

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un “muro” di vapore, che produce una sovrappressione la quale, a sua volta, impedisce al liquido contenuto nella camera di infusione di tornare indietro verso il serbatoio dell'acqua di alimentazione. Allo stesso tempo, questo processo aiuta a completare l'erogazione dell'infuso dalla camera di infusione verso la tazzina. Il Vapor block consente un’erogazione senza difetti e senza problemi tecnici, permettendo di sfruttare al meglio le caratteristiche positive del caffè. • Chiediamo invece a Sandro Bonacchi co- founder di b.farm come è nata l'idea di TEN.

L’idea è semplice quanto rivoluzionaria. Il caffè normalmente estratto in cialda - anche se di prima qualità risulta spesso vuoto, incapace di esprimere tutte le sue potenzialità. Il desiderio era ovviamente quello di fargli dare il meglio e da qui la soluzione più semplice, ovvero di aumentare la dose di caffè utilizzata. D’altra parte, se pensiamo all’espresso per caffè specialty, i grammi sono già 9 per un single shot e 18 per un double shot. Ci siamo quindi detti: perché non sperimentare un au-


mento di grammatura anche nella cialda? È nata contestualmente l’esigenza di disporre di una tecnologia di estrazione che fosse all’altezza del nostro caffè e da qui la collaborazione con Tecno Meccanica. Quali varietà di origini proponete? E qual è stata la risposta del mercato? La ristorazione e i consumatori hanno accolto molto favorevolmente questa innovazione. La varietà di caffè tra cui scegliere conta già una dozzina di referenze, la nostra gamma dei flavori, che permette di predisporre una carta dei caffè in modo davvero semplice e proficuo, perché il caffè è così buono che se ne serve molto di più, molto semplicemente. La cialda è semplice da usare, non necessita di personale dedicato, è pulita, senza sprechi e permette il “cambio” di caffè in macchina ogni volta si desidera,

senza utilizzo di più macinini e di ulteriori macchinari nel locale. Ma il vero successo del progetto sta tutto nel risultato in tazza, davvero incredibile, più buono della stragrande maggioranza dei caffè espresso che si possono trovare sul mercato. Un caffè che, grazie alla cialda compostabile, è buono anche per l’ambiente. Nel listino sono attualmente presenti dieci referenze diverse, la maggior parte delle quali 100% Caffè Socialmente Responsabile, ulteriore testimonianza del nostro impegno, che abbraccia la sostenibilità sociale e ambientale, per offrire al mercato un caffè al 100% buono. Provare per credere.

www.tencoffee.it

FLYTEK è un marchio di proprietà di Tecno Meccanica S.r.l., società del gruppo Tecnolamiere, azienda storica toscana nel settore metalmeccanico fondata nel 1973 da Ginanni e Cipollini a Serravalle Pistoiese. FLYTEK produce macchine da caffè professionali monoporzione per i canali Ho.Re.Ca e casa e ufficio, occupandosi di tutte le fasi: dalla progettazione alle carpenterie e componenti meccaniche, poi assemblate da operai specializzati. Il tutto pensato e realizzato in Italia.

b.farm nasce dalla trasformazione di una torrefazione di caffè di tradizione familiare, avviata ormai 50 anni fa, in un nuovo modello di business nel mondo del caffè, integrato di tutte le conoscenze e le competenze della filiera. Soci della piantagione Finca Rio Colorado in Honduras (46 ettari nel Parco nazionale dello Célaque) della cui compagine sociale fanno parte gli stessi farmer che la coltivano, oltre ad altri 30 soggetti italiani ed europei, b.farm produce Caffè Socialmente Responsabile, nel rispetto dell’ambiente e dei lavoratori, importandolo poi direttamente e pagando quindi il giusto prezzo al coltivatore. In Italia, b.farm è anche socia del progetto Anna Caffè, impresa sociale che tosta e confeziona il caffè avvalendosi di persone in situazione di svantaggio sociale e lavorativo. Realizza inoltre progetti di formazione e divulgazione del mondo del caffè “ideale": oltre le ingiustizie sociali, i prodotti scadenti, i brand e gli sponsor prima della qualità, la mancata informazione e scelta consapevole, per diffondere questo nuovo modello in cui, con un po’ di cura, rispetto e tutela, vincono tutti.

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UN NUOVO CONCEPT DI NEGOZIO AUTOMATICO Venerdì 21 gennaio è stato inaugurato a Latina '3 Secondi', l'Automatic Bar ideato da DA Design Group, leader nella progettazione e realizzazione di allestimenti, finalizzati ad accogliere distributori automatici, sia all’interno delle aziende che in luoghi pubblici. Con il brand 3 Secondi, l’azienda di Latina lancia un concept di negozio automatico innovativo, che non si limita alla vendita di drink&food. Aperto h24, sette giorni su sette, 3 Secondi è molto di più di un bar automatico. Grazie al design elegante, integrato con tecnologie di ultima generazione, garantisce un'esperienza di acquisto in totale comfort e sicurezza, di qualsiasi tipologia di prodotto, nel cuore della città e con i migliori brand del mercato. Un nuovo modo di proporsi al consumatore che, muovendosi per piacere o per lavoro all’interno di contesti urbani, può concedersi un momento di pausa, fermandosi all’interno di 3 Secondi semplicemente per consumare un caffè, per la pausa pranzo, per acquistare un prodotto in orari in cui i negozi tradizionali sono chiusi o ancora ritirare il suo pacchetto Amazon nel locker integrato nell’allestimento. Quest’ultimo - vera novità per uno Shop automatico - rappresenta un ulteriore valore aggiunto del concept e va ad unirsi ad una serie di altri servizi disponibili, come punti di ricarica per smartphone, dispenser di gel igienizzante, cestini per la raccolta differenziata dei rifiuti. Con il nuovo brand 3 Secondi, DA Design Group si propone al mondo del Vending ed in particolare ai gestori per replicare l'installazioni di questo particolare shop automatico, ma anche per realizzare nuovi progetti a marchio del cliente che, pur seguendo le linee guida di 3 Secondi, si differenziano per grafica e layout, in base alle sue esigenze e ai suoi gusti. Flessibilità, eleganza, tecnologia e professionalità che DA Design mette a disposizione di quei gestori che vogliano differenziare l’attività tradizionale con un nuovo modello di business.

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RINVIATE PLASTICS TAX E SUGAR TAX SLITTA L'OBBLIGO DI ETICHETTA AMBIENTALE Alla fine del 2021, con l’approvazione della Legge di Bilancio 2022, il Governo ha confermato il rinvio della plastics e della sugar tax al 1° gennaio 2023. Si tratta del terzo rinvio di una accisa criticata da molti e contro la quale le associazioni di categoria coinvolte - tra le quali la stessa CONFIDA - hanno più volte fatto sentire le proprie ragioni. La tassa, che doveva entrare in vigore il 1° gennaio 2021, era stata spostata al 1° luglio dello stesso anno, poi al 1° gennaio 2022, alla vigilia del quale ha subito l’ennesimo spostamento. Per compensare il mancato introito che sarebbe derivato dall' applicazione delle nuove accise, il Governo ha stanziato 650 milioni di euro.

Stessa sorte è toccata alla legge sull’etichettatura ambientale degli imballaggi che, in base a quanto stabilito dal decreto Milleproroghe, dal 1° gennaio 2022 slitta di oltre 6 mesi, al 30 giugno di quest’anno. Ricordiamo che la norma obbliga i produttori ad applicare un'etichetta ambientale su tutti gli imballaggi immessi in commercio, per facilitarne raccolta, recupero e riciclaggio e a fornire informazioni ai consumatori sulla corretta destinazione degli imballaggi. Le aziende potranno commercializzare i prodotti privi di etichetta ambientale, che sono già immessi in commercio o che sono già provvisti di etichettatura alla data del 1° luglio 2022, fino a esaurimento delle scorte.

La Plastic Tax si applica al consumo di manufatti in plastica con singolo impiego (MACSI) utilizzati per il contenimento, la protezione, la manipolazione o la consegna di merci o prodotti alimentari; i MACSI sono piatti, posate e bicchieri monouso in plastica, buste, bottiglie e contenitori in tetrapak, pellicole, e tutti gli oggetti pensati, progettati e venduti per essere usati una sola volta nel loro ciclo di vita. Fanno eccezione i prodotti compostabili (conformi alla norma UNI EN 13432:2002) o frutto dell’attività di riciclo, i dispositivi medici e i contenitori di medicinali. La tassa sarà pari a 0,45 € per ogni chilogrammo di materia plastica (niente è dovuto se il tributo risulta pari o inferiore a 10 euro). Dovrà essere versata tramite modello F24 con possibilità di compensazione con altre imposte e contributi e, in caso di pagamento non dovuto, si potrà chiederne il rimborso entro due anni dalla data del pagamento, a pena di decadenza.

La legge n. 160/2019 istituisce l’imposta sul consumo di bevande analcoliche edulcorate, ovvero i prodotti finiti e quelli predisposti per l’utilizzazione previa diluizione, che rientrano nelle voci NC 2009 e 2202 della nomenclatura combinata dell’Unione Europea, condizionati per la vendita, destinati al consumo alimentare umano, ottenuti con l’aggiunta di qualsiasi sostanza, di origine naturale o sintetica, in grado di conferire sapore dolce alle bevande e aventi un titolo alcolometrico inferiore o uguale a 1,2% per cento in volume. Sono esonerate dal prelievo le bevande il cui contenuto complessivo di edulcoranti sia inferiore o uguale a 25 grammi per litro – per i prodotti finiti – e a 125 grammi per chilogrammo – per i prodotti predisposti a essere utilizzati previa diluizione. Sarà pari a 10 euro per ettolitro, nel caso di prodotti finiti, e di 0,25 euro per chilogrammo, nell’ipotesi di prodotti predisposti a essere utilizzati previa diluizione.

Il Decreto Legislativo 3 settembre 2020, n. 116 (che recepisce, tra l’altro, la Direttiva UE 2018/852 relativa agli imballaggi e ai rifiuti di imballaggio) impone che tutti gli imballaggi siano opportunamente etichettati secondo modalità stabilite dalle norme tecniche UNI applicabili e in conformità alle determinazioni adottate dalla Commissione dell’Unione europea, per facilitare la raccolta, il riutilizzo, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi, nonché per fornire una corretta informazione ai consumatori sulle destinazioni finali degli imballaggi. A ciò si aggiunge l’obbligo, per i produttori, di indicare – ai fini dell’identificazione e della classificazione dell’imballaggio – la natura dei materiali di imballaggio utilizzati, sulla base della Decisione 97/129/CE. In un primo momento volontaria, l’etichettatura ambientale degli imballaggi diventa obbligatoria e dovrà essere

attuata sulla base di quanto disposto dalle norme UNI. Per quanto riguarda l’etichettatura dell’imballaggio compostabile o biodegradabile, l’art. 182 ter del Decreto legislativo 152/2006 (come modificato dal Decreto legislativo 116/2020) stabilisce che, in questo caso, l’etichetta deve riportare: • la menzione della conformità degli standard europei (EN 13432 per gli imballaggi recuperabili tramite compostaggio o biodegradazione o EN 14995 per gli altri manufatti diversi dagli imballaggi); • gli elementi identificativi di produttore e certificatore; • idonee istruzioni per i consumatori di conferimento di tali rifiuti nel circuito di raccolta differenziata e riciclo dei rifiuti organici. Tali indicazioni nascono dall’obbligo di tracciare, distinguere e separare gli imballaggi compostabili o biodegradabili dalle plastiche convenzionali dagli impianti di selezione dei rifiuti e negli impianti di riciclo organico.

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IN VIGORE LA DIRETTIVA SUP SUI PRODOTTI MONOUSO Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale n.285 del 30 novembre 2021 viene confermata l’entrata in vigore del decreto che vieta l’utilizzo di monouso in plastica. Dal 14 gennaio 2022 non si possono più immettere sul mercato, fino ad esaurimento scorte, articoli in plastica di uso comune quali posate, piatti, cannucce (a meno che non rientrino nell'ambito di applicazione della direttiva 90/385/CEE o della direttiva 93/42/CEE); bastoncini cotonati (a meno che non rientrino nell'ambito di applicazione della direttiva 90/385/CEE del Consiglio o della direttiva 93/42/CEE); agitatori per bevande come le palettine per il caffè; aste per palloncini; contenitori per alimenti in polistirene espanso, vale a dire recipienti usati per alimenti destinati al consumo immediato, sul posto o da asporto, compresi i contenitori per alimenti tipo fast food o per altri pasti pronti per il consumo immediato (fanno eccezione i contenitori per bevande, piatti, pacchetti e involucri contenenti alimenti); contenitori per bevande in polistirene espanso e relativi tappi e coperchi; tazze o bicchieri per bevande in polistirene espanso e relativi tappi e coperchi. La direttiva non si applica a materiali quali vernici, inchiostri, adesivi nonché rivestimenti in plastica aventi un peso inferiore al 10% rispetto al peso totale del prodotto; agli articoli realizzati in materiale biodegradabile e compostabile, certificato conforme allo standard europeo della norma UNI EN 13432 o UNI EN 14995, con percentuali di materia prima rinnovabile uguali o superiori al 40%. Tale percentuale sarà innalzata al 60% a partire dal 1° gennaio 2024. Per i trasgressori sono previste multe che variano dai 2.500 a 25.000 euro e che potranno essere aumentate fino al doppio del massimo in caso di immissione sul mercato di un quantitativo di prodotti del valore superiore al 10% del fatturato del trasgressore. Nessuna considerazione per parametri quali la praticità e, soprattutto, l'igiene, quest'ultima fondamentale nel

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contesto pandemico in cui ormai da due anni viviamo, o per la conformità alimentare dei prodotti alternativi che si stanno immettendo nel mercato. Basti pensare alle palette per il caffè, ormai tutte di legno, materiale proveniente dai Paesi asiatici e dalla Russia, in molti casi privo di tracciabilità e ricavato da boschi non controllati. Senza contare le ricadute che tale divieto avrà sull'industria della plastica monouso, sull'occupazione e sull’intera filiera coinvolta. Un aspetto evidenziato da ASSORIMAP - Associazione Nazionale Riciclatori e Rigeneratori di Materie Plastiche, attiva dal 1978 per rappresentare le aziende che riciclano o rigenerano materie plastiche post-consumo. L’associazione sostiene che le modalità di applicazione definite dal Governo italiano contraddicono quanto previsto dall'Unione Europea, snaturando l'impianto della direttiva. In Italia, infatti, non è previsto alcun tipo di incentivo per il riciclo meccanico della plastica, trascurando così un settore che costituisce il cuore dell'economia circolare. Secondo l'associazione, l'Italia devia dall'obiettivo strutturale della direttiva, ossia la circolarità delle materie plastiche. Secondo il Regolamento europeo sulla “Tassonomia Verde”, infatti, il riciclo meccanico è considerato il processo più sostenibile per il trattamento delle materie plastiche, poiché per ogni tonnellata di materia plastica riciclata si risparmiano 1,9 tonnellate di petrolio, si riducono le emissioni di CO2 di 1,4 di tonnellate, nonché quantità ingenti di energia elettrica. Per questo, sostiene Assorimap, l'utilizzo circolare delle materie plastiche potrebbe essere favorito maggiormente estendendo le previsioni di un contenuto minimo obbligatorio di plastica riciclata tracciata postconsumo. Senza dimenticare che l'obiettivo al 2030 del 55% di riciclo effettivo di rifiuti di imballaggio in plastica posto dall'Unione Europea è altamente sfidante e difficilmente verrà raggiunto senza il contributo delle imprese del riciclo meccanico delle plastiche.



Perfetti Van Melle Italia ottiene, per il secondo anno consecutivo, la certificazione Top Employer Italia 2022, riconfermandosi attenta alla valorizzazione dei propri collaboratori in ogni ambito della sfera lavorativa. Insieme al riconoscimento italiano, Perfetti Van Melle ha ottenuto inoltre anche la riconferma della certificazione di Gruppo come Top Employer Europe. L’azienda ha intrapreso un percorso che mira a creare condizioni di lavoro stimolanti, che consentano a tutti di poter esprimere il proprio potenziale e di lavorare insieme con soddisfazione: la certificazione Top Employer testimonia proprio questo impegno, declinato in tutte le aree dell’employee experience. Nella Survey che ha portato alla riconferma della certificazione, indagando pratiche e strategie HR in sei macro aree ed approfondendo 20 diversi ambiti, tra cui People Strategy, Work Environnment, Talent Acquisition, Learning, Well-being, Diversity & Inclusion, Perfetti Van Melle ha conseguito un punteggio elevato, addirittura superiore a quello dell’anno precedente e al benchmark globale ed europeo. Perfetti Van Melle conferma dunque il proprio posto tra le 1857 aziende nel mondo, e le 131 italiane, che hanno ottenuto questo prestigioso riconoscimento da Top Employer Institute nel 2022. “Partecipare alla Survey di Top Employer rappresenta per noi uno stimolo importante per migliorare di anno in anno i nostri processi e le nostre pratiche di gestione delle nostre persone. La certificazione ottenuta quest’anno, con un punteggio più alto rispetto al 2021, ci rende molto orgogliosi, confermando che i programmi e le priorità che abbiamo impostato vanno nella giusta

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direzione per realizzare un mondo del lavoro migliore. Oltretutto, questo risultato particolarmente brillante arriva in un periodo storico difficile, che ha pesantemente influenzato la vita personale e lavorativa di tutti: ciò significa che la valorizzazione delle nostre risorse umane rimane un focus prioritario, anche quando le difficoltà di business aumentano” ha commentato Samuele Marri, Direttore Human Resources di Perfetti Van Melle, “La certificazione Top Employer coinvolge tutti i nostri 1200 dipendenti che lavorano nelle nostre diverse sedi e società del Gruppo in Italia che ringraziamo per il costante impegno e la passione che mettono nel loro lavoro”.



Per il 14° anno consecutivo, PepsiCo si conferma sul podio della classifica Top Employer 2022 in Italia, raggiungendo anche quest’anno il 3° posto. Con una forza lavoro in continuo aumento e che conta oggi oltre 200 dipendenti in Italia, l'azienda si impegna da anni a offrire il miglior ambiente lavorativo attraverso una politica di risorse umane flessibile, aperta e inclusiva, che promuove anche il talento e la diversità culturale come fattore di differenziazione. In particolare, durante quest'anno l'azienda ha dimostrato una grande capacità di adattamento, attraverso l'implementazione di nuove modalità lavorative e l'adozione di un modello di lavoro ibrido. Inoltre, l'impegno dell'azienda si concentra anche su un forte programma di diversità e inclusione aziendale, sulla chiarezza e sul rafforzamento della comunicazione interna con i suoi dipendenti. Marcello Pincelli, Amministratore Delegato PepsiCo Italia, ha detto: "È un grande onore per noi ricevere questo prestigioso riconoscimento per il quattordicesimo anno consecutivo, soprattutto in un anno difficile come questo, che ci ha messo alla prova e ci ha spinto a trovare nuovi modi di lavorare e adattarci ad un contesto difficile, complesso e mutevole. Pensando al benessere del nostro eccezionale team, che è la nostra prima priorità aziendale, abbiamo lavorato costantemente per rafforzare la nostra cultura interna, implementare un nuovo modello di lavoro più flessibile e celebrare i successi, facendo leva sulle nostre politiche di gestione risorse umane, orientate da sempre ad offrire il miglior ambiente di lavoro possibile".

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Inoltre, nel 2022 PepsiCo si conferma per il dodicesimo anno consecutivo Top Employer Europe grazie alle certificazioni ottenute nei seguenti paesi: Spagna, Belgio, Francia, Georgia, Germania, Grecia, Kazakistan, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Russia, Serbia, Turchia, Ucraina e Regno Unito.



TRA ACQUISIZIONI E PARTNERSHIP LE AZIENDE RAFFORZANO LA PROPRIA POSIZIONE SUL MERCATO Il Gruppo REPA è stato acquisito da Parts Town, azienda americana leader nella distribuzione di parti di ricambio per la ristorazione professionale. L’acquisizione del Gruppo REPA da parte di PT Holdings Group of Companies è un passo strategico volto a migliorare la disponibilità, la distribuzione e in generale l’esperienza di ricerca e acquisto dei ricambi, sia per i centri assistenza che le catene di ristoranti, la ristorazione professionale e i clienti in tutto il mondo. Questa alleanza permetterà al Gruppo REPA e a PT Holdings di aumentare l’offerta complessiva di parti di ricambio, aggiungendo nuovi marchi europei e americani nel proprio portfolio condiviso. REPA, leader europeo nella distribuzione di parti di ricambio, continuerà a operare in tutti i mercati con i propri marchi locali. Tutti i webshop del Gruppo rimarranno pienamente operativi, con una gamma ancor più ampia di ricambi per cucine, macchine da caffè e distributori automatici e per la refrigerazione professionale. Alexander Wiegand, CEO REPA Group, ha dichiarato: “Questo è il passo più logico per lo sviluppo di REPA ed è in linea con le nostre aspirazioni di crescita. Ci impegniamo continuamente a fornire la miglior offerta possibile di ricambi sul mercato europeo e l’unione di forze co PT Holdings Group of Companies è molto soddisfacente. Grazie a PT Holdings potremo espandere il nostro portfolio di ricambi OEM, includendo nei

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nostri programmi più marchi americani e aumentando il raggio d’azione nel mercato. I nostri clienti italiani continueranno a beneficiare dei team locali di assistenza e vendita, ordinando dai siti delle aziende del gruppo come al solito”. Steve Snower, CEO PT Holdings, guiderà la nuova organizzazione, mentre Alexander Wiegand continuerà a essere al timone del Gruppo REPA in Europa. Snower ha commentato: “Siamo molto contenti di dare il benvenuto al Gruppo REPA nella famiglia PT Holdings. REPA è fatta di persone eccezionali che hanno costruito un gruppo incredibile. Questa unione rafforzerà le nostre capacità globali e ci aiuterà a migliorare la disponibilità di parti OEM originali per i nostri partner produttori. Trarremo grandi vantaggi dalla loro conoscenza dei mercati locali e dalla loro grande esperienza logistica in tutta Europa. Alexander e la sua squadra sono persone fantastiche e non vediamo l’ora di collaborare per crescere ancor di più insieme in futuro”. La nuova organizzazione avrà sedi importanti negli Stati Uniti, Canada, Germania, Francia, Italia, Regno Unito, Spagna e altre aree del mondo. REPA si unisce alla divisione di distribuzione ricambi di PT Holdings, formata anche da PT Holdings Service Group e Red Lightning Group, quest’ultimo unicamente dedicato all’innovazione e alle tecnologie a sostegno del settore ristorazione e oltre.


Nayax Ltd. ha ufficialmente espresso l’intenzione di acquisire OTI - On Track Innovations Ltd. per una cifra che si aggira intorno ai 4,5 milioni di dollari in contanti. Entrambe le società fintech hanno sede in Israele. L’acquisizione sarà completata in due fasi. Nella prima, Nayax presterà a OTI circa 5,5 milioni di dollari per ripagare i suoi debiti in sospeso. Il prestito Nayax sarà rimborsato in due anni, con un tasso di interesse annuo del 10%. Nella fase successiva, prevista entro 21 giorni dalla firma del contratto di prestito, OTI sarà completamente fusa in Nayax per un corrispettivo di 4,5 milioni di dollari. Secondo il suo ultimo bilancio, OTI ha registrato ricavi per 10,7 milioni di dollari nei primi nove mesi del 2021 ma, a causa del COVID-19, ha avuto problemi di flusso di cassa e il 10 gennaio ha presentato una mozione al tribunale distrettuale di Nazareth, in Israele, chiedendo di avviare un procedimento per insolvenza. L’istanza però è stata ritirata a seguito della firma del documento con il quale Nayax si impegna a sanare il debito ed acquisire OTI.

Dopo l’acquisizione di Caffè Corsini da parte del gruppo tedesco Melitta, un’altra torrefazione italiana di eccellenza passa sotto il controllo di un gruppo tedesco: Caffè Molinari è stata acquisita da Tchibo, specializzata nella produzione di caffè e che gestisce una rete europea di oltre 900 caffetterie. La holding di controllo di Tchibo è la Maxingvest, che controlla anche il 51% della Beiersdorf, leader per i prodotti per la cura della pelle.

“Questa acquisizione è un passo importante nel nostro piano per acquisire quote nei nostri mercati target e accelerare le nostre opportunità di crescita in territori come il Giappone“, ha affermato l’amministratore delegato di Nayax Yair Nechmad. “OTI ha una forza lavoro esperta, una base di clienti fedeli e di alta qualità, nonché operazioni significative nel mercato dei sistemi di rifornimento automatico”. Con una presenza in più di 50 paesi, OTI è specializzata in lettori di bancomat, terminali di pagamento per chioschi, distributori automatici e trasporti pubblici.

negozi e caffetterie in gran parte d’Europa, dalla Germania all’Austria, dalla Repubblica Ceca alla Polonia, dall’Ungheria alla Romania. Colosso da 3 miliardi di fatturato, Tchibo gestisce anche un e-commerce di servizi non alimentari che cambiano di settimana in settimana e più di 24.300 depositi al dettaglio.

• Molinari fu fondata nel 1804 come ditta commerciale Giuseppe Molinari e, conservando l’impronta di azienda a carattere famigliare, è arrivata fino ad oggi, guidata da Giuseppe Molinari, 59 anni, ingegnere, sesta generazione della famiglia, che oggi ricopre il ruolo di direttore generale della Caffè Molinari. Nel 2019 l’azienda ha fatturato circa 20 milioni di euro. • Il gruppo Tchibo, nato ad Amburgo nel 1949, è presente con oltre 900

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BONUS PUBBLICITÀ CONFERMATO ANCHE PER IL 2022

LE DOMANDE A MARZO

Il 29 dicembre 2021, è stato emanato il decreto del Capo del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria, che approva l’elenco delle imprese editrici di quotidiani e periodici cui è riconosciuto, per l’anno 2021, il credito di imposta per l’acquisizione di servizi pubblicitari, previsto dall’articolo 190 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito con modificazioni dalla legge 17 luglio 2020, n. 77 e prorogato dall’articolo 1, comma 610, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, con l’indicazione dell’importo a ciascuna spettante. Per poter accedere al credito, utilizzabile unicamente in compensazione presentando il modello F24 esclusivamente attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate, occorre inviare la dichiarazione sostitutiva relativa, che comprovi gli investimenti realmente effettuati nell’anno 2021. Tale dichiarazione andava fatta, secondo una prima comunicazione, nel periodo di tempo 1-31 gennaio 2022.

A causa di interventi di aggiornamento della piattaforma telematica, questa finestra è stata posticipata al periodo che va dal 10 gennaio al 10 febbraio 2022. Come noto, il bonus pubblicità è esteso anche all’anno 2022 per il quale viene confermato il credito d’imposta nella misura del 50% della spesa sostenuta senza vincoli incrementali rispetto all’anno precedente. Gli investimenti pubblicitari riconosciuti sono quelli effettuati sulla stampa quotidiana e periodica, anche online, e sulle emittenti televisive e radiofoniche locali e nazionali, analogiche o digitali, non partecipate dallo Stato. La richiesta di agevolazione va inviata per via telematica all’Agenzia delle Entrate, indicando correttamente le spese sostenute e da sostenere e identificando quelle ammissibili per l’agevolazione. La finestra di presentazione delle domande è aperta dall’1 al 31 marzo 2022 e la documentazione si considera presentata nel giorno in cui avviene la ricezione da parte dei servizi telematici.

CESARE SPINELLI PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA LECCE SEZIONE INDUSTRIE ALIMENTARE L’Assemblea della sezione industrie alimentari di Confindustria Lecce ha eletto l’imprenditore Cesare Spinelli come presidente per il prossimo quadriennio. Oltre all’amministratore unico di Spinel Caffè srl, l’Assemblea ha scelto anche gli altri componenti del direttivo, tra i quali il vice presidente Giuseppe De Rinaldis della Sandemetrio srl, altra azienda appartenente al nostro comparto, attiva soprattutto nel segmento dell’OCS con le sue bevande e tisane di alta qualità “Sono davvero soddisfatto dell’unità di intenti mostrata e della volontà di continuare nel progetto avviato dalla Sezione nei mesi precedenti. Nonostante le difficoltà legate alla pandemia e al pesante rincaro delle materie prime, cercherò con l’aiuto dei colleghi, di tutelare gli interessi dell’impresa agroalimentare, che rappresenta un settore strategico per l’economia del territorio, in quanto ne racconta tradizione, storia, cultura, valori, oltre a distribuire ricchezza e occupazione ai suoi cittadini“, ha dichiarato Cesare Spinelli. Pensando al futuro, ha aggiunto: “L’obiettivo per i prossimi anni è quello di lavorare con maggiore sinergia con gli altri settori, tra i quali cito su tutti quello turistico, e con le altre Associazioni di categoria per raggiungere obiettivi di qualità sempre più alti e garantire crescita e sviluppo al settore e, di conseguenza, al territorio. Resta da risolvere uno dei problemi più devastanti che affligge

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il Salento, quello della Xylella: ci sono ancora moltissimi nodi da sciogliere e tanto da fare per ricostruire il nostro inestimabile patrimonio olivicolo, arginare il processo di desertificazione dei terreni e favorire la loro fruibilità attraverso programmi organici di rigenerazione agricola”. Ricordiamo che in CONFIDA Cesare Spinelli fa parte del gruppo imprese di gestione oltre ad essere presidente della Commissione Tecnica dedicata agli Shop24.



LE NUOVE SOLUZIONI OUTDOOR BY WTD AD ALTA RESISTENZA TERMICA Il produttore di display & digital signage solutions World Trade Display (WTD) continua a progettare ed innovare le sue soluzioni tecnologiche basandosi su nuove concezioni di Open-Cell & LCD Panel, oltre che su un costante impiego di alta componentistica elettronica. In tal modo, l’azienda semplifica l’acquisto, ad esempio, di Open Frame, Touch Monitor e Totem Floor Standing, Kiosk espressamente realizzati e dedicati alle soluzioni outdoor. Esse, infatti, contemplano al loro interno pannelli industriali resistenti a temperature operative estreme (da -30° sino a 80° gradi) con un particolare grado di TNI che arriva sino ai 105 gradi frontali (Surface), che evita il classico effetto “black screen” sotto al sole diretto anche per 24 ore alle alte temperature. I display, inoltre, sono caratterizzati da un’ampia gamma di brightness, per offrire una brillantezza di immagine anche sotto la luce diretta che può raggiungere anche i 5.000 Nits, accontentando in tal modo anche i clienti più esigenti.

Le nuove serie outdoor di World Trade Display (WTD) sono disponibili da 32 a 75 pollici e si distinguono anche per le nuove e generose dimensioni, oltre che per lo spessore estremamente sottile, in rapporto alla tipologia di prodotto e pur contemplando al loro interno sistemi di raffreddamento imponenti e una serie di touch sensor PCAP temperati – waterproof a 10 punti. Tutte le soluzioni possono essere equipaggiate al loro interno con sistemi Android o PC. Per quanto riguarda il design, lo stile cosiddetto wallmount ben si adatta all’utilizzo landscape o portrait anche per esposizione 24 ore al giorno. Il look sempre accattivante cattura l’occhio dell’utente già al primo sguardo, rendendo queste nuove serie outdoor di Open Frame, Touch Monitor e Totem Floor Standing, Kiosk by WTD una soluzione percorribile e realizzabile, anche per tutti coloro che in passato hanno incontrato moltissime problematiche di gestione ed utilizzo di soluzioni destinate all’impiego outdoor, soprattutto in condizioni ambientali estreme e non sempre semplici da soddisfare.

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Neronobile ®, Caffitaly ®, Bialetti ®, Uno System ®, Dolce Gusto ® sono marchi di titolarità di terzi, senza alcun collegamento con KILI CAFFÈ s.r.l.


A fine 2021, BRITA ha presentato al mercato PURITY C1100 XtraSafe, la nuova cartuccia filtrante che offre una protezione mirata contro cloruri, solfati e gesso presenti nell’acqua di rubinetto in determinate aree geografiche. Grazie a PURITY C1100 XtraSafe è possibile ottenere un’acqua totalmente demineralizzata e dunque adatta ad esaltare i sapori in particolare nelle preparazioni del caffè. PURITY C1100 XtraSafe si distingue per alcune importanti peculiarità: • Doppia difesa: due scambiatori ionici proteggono da solfati, cloruri e gesso che potrebbero causare corrosione o incrostazioni. • Risultati affidabili: acqua perfetta per un caffè delizioso. • Facilità di funzionamento: testa del filtro PURITY C consolidata e processi di installazione e sostituzione del filtro consolidati. La nuova cartuccia filtrante PURITY C1100 XtraSafe prolunga la vita utile della macchina da caffè e riduce la necessità di sostituire le parti danneggiate dalla corrosione o da depositi di gesso o calcare.

Inoltre, crea una composizione dell’acqua ideale per un caffè dall’ottimo sapore. La nuova cartuccia realizzata da BRITA è indice del continuo impegno dell’azienda a proporsi come partner ideale per i professionisti del mondo del caffè, anche attraverso la formazione e la missione di diffondere la cultura legata all’acqua. A questo proposito, ha lanciato il modulo Specialist Caffè del percorso formativo multilivello AQUADEMY by BRITA, dedicato a tecnici, commerciali ed end users dei settori caffè, foodservice e vending. Il modulo si concentra sulle specificità della filtrazione nella preparazione del caffè. Qui, infatti, il ruolo dell’acqua e della sua filtrazione è fondamentale, non solo per ottenere una riduzione della durezza in modo mirato, rimuovendo al contempo il cloro e trattenendo le impurità fisiche, ma anche e soprattutto per raggiungere la composizione di sali minerali che esalti maggiormente le caratteristiche dei prodotti in estrazione.

Per affrontare il freddo inverno con energia la gamma Mila SKYR della cooperativa Mila propone Mila SKYR al gusto mirtillo nero e al gusto stracciatella. Mila SKYR è una specialità a base di latte prodotta secondo un’antica ricetta islandese, senza l’aggiunta di aromi. Queste due referenze contengono pochi grassi e sono perfette per chi cerca un’alternativa golosa al classico yogurt. Dalla consistenza compatta e cremosa, Mila SKYR è ideale per chi ama stare in forma, per chi segue un’alimentazione sana ed equilibrata e per le persone attive e sportive, perché è un prodotto ad alto contenuto di proteine. Mila SKYR è realizzato con il prezioso Latte Fieno STG 100% dai masi di montagna dell’Alto Adige, come indicato dal bollino sulla confezione. Il Latte Fieno è un prodotto di altissima qualità e dal sapore intenso, proveniente da bovine nutrite solo con erba fresca, fieno e piccole quantità di cereali, rinunciando completamente

agli OGM e agli insilati (foraggi fermentati). Perfetto a colazione, come spuntino energetico o come pasto sostitutivo dopo lo sport.

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Mila Skyr è disponibile in 10 referenze: • Fragola • Caffè • Mango - Passion Fruit • Vaniglia • Bianco naturale • Albicocca • Lampone • Mirtillo nero • Cocco • Stracciatella


Da una storia di tradizione campana nasce nel 2016 l’azienda dolciaria Troppogoloso, un’impresa guidata dalla famiglia Manzo che, lavorando sapientemente ingredienti “poveri”, ha sviluppato una gamma di prodotti genuini e salutari, che conquistano il palato di grandi e piccini. Un percorso di eccellenza basato su due asset fondamentali: la qualità e la varietà dei prodotti, punto di forza dell’azienda. Realizzate con cura e passione, la pasticceria e la biscotteria di Troppogoloso sono ricche di OMEGA 3 e OMEGA 6 e presentano un basso contenuto di grassi saturi.

Sono, inoltre, prive di olio di palma, lattosio e grassi idrogenati. Nel formato monoporzione da 75 grammi, caratterizzato da un packaging dai colori caldi, sobrio ed elegante, e da una shelf life che arriva a 200 giorni, Troppogoloso propone al canale della Distribuzione Automatica tre referenze della gamma biscotti. Le tre referenze, così come tutti i prodotti Troppogoloso, possono essere acquistate contattando direttamente l’azienda, che effettua spedizioni in tutta Italia. In primavera è previsto il lancio di nuovi prodotti.

info@troppogoloso.it

BISCOTTO AMARENA

Il Biscotto amarena è un dolce tipico napoletano che si caratterizza per un guscio di pasta frolla fatta con ingredienti di alta qualità, molto leggera perché non contiene né grassi idrogenati, né olio di palma, ma esclusivamente olio di semi di girasole alto oleico. Il ripieno è costituito da pasta frolla miscelata in proporzione con marmellata di amarena. Il biscotto è infine ricoperto da una glassa e da marmellata di amarena.

BISCOTTO AMARENA DARK

Il Biscotto Amarena Dark è una variante di quello tradizionale, e si distingue perché il suo guscio è composto da una frolla al cioccolato. Alcuni passaggi della lavorazione vengono eseguiti a mano per mantenere intatte le caratteristiche chimiche e fisiche del prodotto.

BISCOTTO AL LIMONE

Il Biscotto al Limone era nato come prodotto estivo per la sua freschezza, ma grazie al successo decretatogli dai consumatori, oggi viene prodotto e commercializzato tutto l’anno. È costituito da un pan di Spagna al limone artigianale, morbidissimo, farcito con crema al limone. Il tutto avvolto da uno strato di pasta frolla.

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Anche per questa stagione invernale Ritter Sport ripropone le tavolette Winter Edition, tre indimenticabili gusti: Mandorle Caramellate, Biscotto Speziato e Dolcetti al cocco. Così la Winter Edition combina cioccolato e prelibatezze invernali per regalare a tutti i palati momenti magici e preziosi. Dolcetti al cocco Un gusto formidabile, nato l’anno scorso, di una dolcezza unica, che porta conforto e si scioglie in bocca unendo il cioccolato al latte con pezzetti e crema di cocco. Mandorle Caramellate Delicato cioccolato al latte e croccanti mandorle zuccherate, che richiamano i sapori antichi delle feste. Biscotto Speziato Morbidezza, croccantezza e un biscotto aromatizzato, con cioccolato al latte, burro speziato e crema di cacao.

La linea “Che Misto! BIO” Noberasco è dedicata ai consumatori che cercano nell’alimentazione il proprio benessere personale e sono sensibili alla sostenibilità ambientale. Cinque proposte 100% BIO, mix di frutta secca, essiccata e super frutti ancora più gustosi grazie al continuo miglioramento dei processi produttivi che esaltano la genuinità della materia prima selezionata ed equilibratamente miscelata. Armonia, Fitness, Power, Ritmo e Wellness: gli alleati del facile star bene anche quando si è fuori casa, il migliore snack da tenere sempre a portata di mano in ufficio, in metropolitana, in palestra, a scuola, nel tempo libero. • Armonia: il mix fonte di rame che contribuisce al normale funzionamento del sistema nervoso. Con noci del Brasile, anacardi, mandorle e noci; • Fitness: il mix fonte di magnesio che contribuisce alla riduzione dello stress e dell’affaticamento. Con noci del Brasile, semi di girasole, cranberries e anacardi;

• Power: il mix fonte di manganese che contribuisce al normale metabolismo energetico. Con noci, cranberries, nocciole e physalis; • Ritmo: il mix fonte di potassio che contribuisce al mantenimento di una normale pressione sanguigna. Con noci del Brasile, nocciole, noci, cranberries; • Wellness: il mix fonte di fosforo che contribuisce al normale metabolismo energetico. Con noci, cranberries, anacardi, nocciole, noci del Brasile e uva sultanina. Due i formati 100% riciclabili: la versione scorta da 130g in formato doy carta, dotato di un pratico zipper salvafreschezza in plastica -separabile dal resto della confezione- e la versione monodose da 40g, interamente smaltibile nel circuito della carta. Con “Che Misto! BIO”, Noberasco pone al centro il benessere sia del consumatore, attento ai corretti di stili di vita, sia quello dell’ambiente, scegliendo pack innovativi in materiale 100% riciclabile che favoriscono ed educano verso scelte sostenibili.


A Cervinara, nell’area incontaminata della Valle Caudina, nel cuore della Campania, sorge lo stabilimento dolciario Le Muse, che da oltre 60 anni realizza prodotti da forno, pasticcini e biscotti ispirati da tradizioni e sapori autentici e artigianali. L’alta tecnologia garantisce l'efficienza produttiva, standard superiori di igiene e sicurezza alimentare secondo la normativa vigente, senza per questo venir meno alla tradizione e alla cultura del dolce all’italiana. L’ampia gamma di pasticcini e biscotti de Le Muse viene distribuita in tutti i canali di vendita, grazie alla capacità dell’azienda di adattare i prodotti a qualsiasi esigenza specifica attraverso formati, gusti, packaging e grafica dedicati. Proprio questa flessibilità l'ha spinta ad individuare, nell’ambito della sua proposta, una particolare referenza che potesse rispondere alle esigenze tecniche della vendita attraverso i distributori automatici e, allo stesso, tempo incontrare il gusto di un ampio

target di consumatori. Da questa idea nascono i Mini Cookie, delicati biscotti arricchiti di scaglie di cioccolato al latte (13%) e gocce di cioccolato fondente (13%) al sapore di caramello. Il classico colore del cookie è stato ottenuto utilizzando zucchero di canna, mentre il retrogusto al caramello deriva dall’utilizzo di un mix di zucchero caramellato, zucchero di canna e aromi. I Mini Cookie, dal peso di 70 grammi, hanno una shelf life di 18 mesi e si distinguono per un packaging accattivante, che attrae il consumatore che si avvicina al distributore automatico per i suoi acquisti. Per i gestori e per i rivenditori del canale Ho.Re.Ca. che avessero esigenze particolari, come tutta la produzione de Le Muse, anche i Mini Cookie possono essere personalizzati non solo per la grafica, ma anche per il peso e il gusto.

info@lemuse1955.it

Dalla partnership strategica tra Natura Nuova e Pink Lady® è nato Frullà Classico Pink Lady®: la mela “col bollino a forma di cuore” succosa e croccante, unica per colore e inimitabile per gusto e profumo si trasforma in frullato dando vita a due referenze: la classica vaschetta in alluminio e il comodo doypack completamente riciclabile perché monomateriale (il primo in Italia nella categoria polpe di frutta). Due formati che hanno anche l’obiettivo di aumentare le occasioni di consumo della frutta, per rispondere in maniera sana e sempre più efficace alle esigenze imposte dai nuovi stili di vita, attraverso pratiche responsabili e uno sviluppo sostenibile, per creare un impatto positivo sulle persone e l’ambiente. Frullà Classico Pink Lady® nasce, quindi, direttamente sulla pianta e contiene solo la polpa più pura della mela (e non concentrato), senza zuccheri aggiunti, conservanti o altri additivi. Naturalmente senza glutine.

CONAI PREMIA L’AZIENDA ROMAGNOLA PER LA SUA “GOOD IDEA” La giuria del Concorso “Call for Good Ideas” lanciato dal CONAI - Consorzio Nazionale Imballaggi per la raccolta di buone pratiche in materia di etichettatura ambientale, ha premiato Natura Nuova per l’etichetta del Frullà Classico Pink Lady. L’etichetta ambientale, la cui obbligatorietà dovrebbe entrare in vigore a giugno del 2022, ma che diverse aziende particolarmente attente agli aspetti legati alla sostenibilità ambientale, come Natura Nuova, hanno già iniziato a utilizzare, dovrà essere inserita su tutti gli imballaggi che verranno immessi in commercio, per facilitarne la raccolta, il riutilizzo, il recupero ed il riciclaggio, fornendo informazioni ai consumatori sulla corretta destinazione.

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11/14 MAGGIO2022

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Venditalia 2022: il mondo del Vending si incontra a Milano Venditalia, il più importante Salone del Vending, rappresenta un’opportunità unica per scoprire le ultime novità del settore e un’occasione concreta per incontrare i protagonisti del Vending internazionale. Vi aspettiamo nella location espositiva di FieramilanoCity!

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