IL SUCCESSO È UNA QUESTIONE DI SCELTE.
distinguono per una comunicazione originale e d’impatto e per la loro continua capacità di innovare. Chewing gum, caramelle e healthy snack, ideali per ogni esigenza di consumo.
Perfetti Van Melle e Vending, insieme per UN SUCCESSO GARANTITO.
L’editoriale di Fabio Russo
Il periodo storico che tutti noi stiamo vivendo è forse il più teso e pericoloso degli ultimi decenni. L’economia globale è circondata da un alone di pessimi smo nella trepidante attesa delle decisioni che la politica internazionale e, per quel che ci riguarda da vicino, il nuovo governo intendono intraprendere per fronteggiare la crisi.
Dopo oltre due anni di economie altalenanti, le aziende e la serenità dei lavoratori sono messi ancora una volta alla prova dagli annunciati aumenti autunnali, che vanno ad aggiungersi a quelli già subìti durante l'estate appena trascorsa, in coda ai progressivi rincari dei mesi prece denti. Molti hanno definito il susseguirsi di questi eventi come “la tempesta perfetta”.
Abbiamo perciò voluto intervistare molti protagonisti del nostro Settore per testare gli umori, ascoltare gli sfoghi e i suggerimenti che, ritengono, possano in qualche modo arginare i danni alle proprie aziende. Ne abbiamo interpellato un buon numero, decidendo di pubblicare solo una parte delle “dichiarazioni”, quelle più significative e rappresentative del pensiero comune, di quel disappunto condiviso che anima tutti. Replicare non avrebbe cambiato lo scenario.
Nel mese di settembre ho avuto modo di raccogliere tanti pareri, soprattutto da parte di torrefattori che, a mio avviso, sembrano essere gli imprenditori più colpiti: assediati dagli aumenti su ogni fronte (packaging per l'imbustamento, carta filtro, cartoni, caffè crudo in rialzo, noli dei container con prezzi alle stelle, dollaro a sfavore, trasporti nazionali, energia elettrica, gas usato per la cottura del caffè solo per citarne alcuni), hanno visto gradualmente assottigliarsi i pochi margini rimasti nella volontà di non ritoccare i listini. Una misura a cui hanno dovuto cedere per poter resistere.
L'unica voce che non ha subìto aumenti è quella del personale dipendente. E c'è chi, tra i titolari d'impresa, ha cercato coraggiosamente di sostenerlo, inventandosi qualche incentivo di tipo economico per supportare coloro che di fatto fanno funzionare quotidianamente la "macchina aziendale", ma i cui salari restano pur troppo invariati.
Come più volte ho avuto occasione di ribadire, il Vending è uno dei pochi settori capaci di mostrare resilien za davanti alle difficoltà, uno dei pochi capaci di reinventarsi, di adeguarsi ai cambiamenti, anche quando derivano da situazioni negative, come è accaduto negli anni della pandemia. E dunque, ancora una volta dobbiamo restare fiduciosi e resistere, certi che nei prossimi mesi verrà superato anche questo scoglio temporaneo.
Mettetevi comodi e buona lettura: anche in questo numero avete tanto da leggere!
SOMMARIO
L’EDITORIALE di Fabio Russo
ITALFOODS – OLTRE IL CAFFÈ. GLI SPECIALISTI DELLE BEVANDE IN CAPSULA INTERVISTA CON MANUELE SIMONDI
VADO SRL – IL DELIVERY DIVENTA QUICK COMMERCE AUTOMATICO INTERVISTA CON ALESSANDRO URSINO
I NUOVI TREND DI CONSUMO
I PRODOTTI DA FORNO
SANA 2022 – RIVOLUZIONE BIO
COME ORIENTARE L’OFFERTA AL DISTRIBUTORE AUTOMATICO
PULCINELLA. LA NUOVA MISCELA DI LUCAFFÈ ALL’INSEGNA DELLA SOSTENIBILITÀ INTERVISTA CON GIANLUCA VENTURELLI
ARIGNANO DISTRIBUZIONE PRESENTA LA BEVANDA DEL RÉ INTERVISTA CON STEFANO ARIGNANO
LE DONNE DEL VENDING – INTERVISTA CON CATIA PIZZUTI
DIGISOFT SPA – 35 ANNI DI SUCCESSI NEL VENDING INTERVISTA CON GUIDO PANIGADA
ASSOBIBE. IL MERCATO DEL BEVERAGE ANALCOLICO RICHIEDE INTERVENTI URGENTI INTERVISTA CON GIANGIACOMO PIERINI
CRISI ECONOMICA. LA PAROLA AD ALCUNI PLAYER DEL SETTORE
ACCORDO CONFIDA E BANCO ALIMENTARE. CIRCA 1700 IMPRESE DI GESTIONE HANNO ADERITO AL PROGETTO NUOVE REGOLE EUROPEE PER LA SICUREZZA ALIMENTARE DELL’R-PET
TERESA GAETANI È IL NUOVO RESPONSABILE OPERATIVO DEL PROGETTO RIVENDING
PARTNERSHIP TRA CAFFÈ BORBONE E CAFFITALY
MICROHARD SRL – CON CASHINOW MICROHARD PUNTA AL RETAIL INTERVISTA CON ENRICO ZACCHINI
EVOLUTION VENDING INTERVISTA CON MATTEO BRUNETTA
LAVAZZA. LE NUOVE CAPSULE IN ALLUMINIO A ZERO IMPATTO CO2 E IL NUOVO SITO
GEDAC – DAL NUOVO SITO UNA RICARICA DI ENERGIA INTERVISTA CON ROBERTO PACE
CIAK SI SCIENZA. LA FORMAZIONE PROFESSIONALE IN CHIAVE GREEN A CURA DI VINCENZA FARACO
TRIESTESPRESSO 2022
EVOCA GROUP A TRIESTESPRESSO 2022
LA NUOVA VERSIONE DI BREASY CON ASSISTENTE VOCALE INTEGRATO UNALTRO CAFFÈ A TRIESTESPRESSO 2022
PERFETTI GOLIA MULTIVITAMIN
SAN BENEDETTO ENERGY SUPER BOOST
SAN BENEDETTO FRUIT & POWER
MR BEANS
SNACK & VAI! PROTEICO
UP DI EUROVO
ZERO ZUCCHERI E ZERO CAFFEINA
Periodico bimestrale della distribuzione automatica supplemento di www.vendingnews.it Anno 2022 - Numero 60 Editore
Sede: Viale Antonio Gramsci, 17/b 80122 Napoli - Italia
Partita IVA 06552741214
CCIAA 822695 - ROC 22385
Tribunale di Napoli 49 Contatti con la redazione redazione@vendingnews.it Tel. 0810152150 - Fax 0810152151
Direttore responsabile Fabio Russo
Direttore editoriale Flora Seta Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero: Fabio Russo - Flora Seta - Adriano Avanzini Giorgia Beretta - Giulia Catarzi - Maria Stella Diana - Elena Giacomini - Marta Reguzzoni Carmine Rondinelli - Elena SabinoMarco Sassoli - Laura Vanoli Jo Giuseppe Francione
Distribuzione
Compagnie di gestione - Artigiani del vending - Centri di assistenza tecnica OCS e Vending - Rivendite materiale alimentare e attrezzatu re - Costruttori di attrezzature - Produttori di materie prime - Torrefazioni di caffè - Negozi di rivendita cialde, capsule e OCS - Agenti di commercio del settore vending e Horeca - As sociazioni di categoria e a tutela dei consu matori - Buyers del segmento Retail, GDO & GDE - Ufficio acquisti di operatori dell'Horeca - Grandi aziende ed enti pubblici
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SNACK BIO DI BAULE VOLANTE
GALLO
OLTRE IL CAFFÈ.
GLI SPECIALISTI DELLE BEVANDE IN CAPSULA
Italfoods srl, che ha sede a Villar San Costanzo, un pae sino in provincia di Cuneo circondato dalle montagne, celebra quest’anno dieci anni di attività nel confezionamento di prodotti solubili, in foglia e caffè, con una parti colare specializzazione nei formati monoporzione L’azienda nasce sulla pregressa esperienza nella torre fazione e distribuzione di caffè in grani nel mondo della GDO dell’azienda di famiglia, denominata Dolce Vita Quando nel settore hanno cominciato ad affermarsi i nuovi formati in cialda e capsula, si è presentata una nuova opportunità, che l’azienda ha colto, avviandone la lavorazione conto terzi L’attività è portata avanti dai fratelli Simondi, che corag giosamente hanno voluto investire in una nicchia di mer cato che, a loro avviso, aveva grandi potenzialità. Ne parliamo con il presidente Manuele Simondi
Ci racconti come è nata la vostra idea? Tutto è partito dalla lavorazione conto terzi. Sia picco le realtà che alcuni grandi nomi del settore, infatti, non avendo interesse per diversi motivi a produrre in casa questo tipo di bevande nei formati cialda e capsula, si
affidavano a noi, avendo le competenze e i macchinari in grado di realizzare prodotti di qualità. L’attività andava molto bene, per cui ad un certo punto abbiamo deci so di rispolverare il brand di famiglia Dolce Vita e questo per diversi motivi: ci piaceva, ci ricordava i nostri genitori, non lo avevamo mai utilizzato per promuovere i prodotti solubili ed in foglia ed infine, per il suo italian sounding, ci sembrava il nome giusto anche per l’export. Avviammo così la nostra attività di confezionamento, fo calizzandola esclusivamente sulle bevande diverse dal caffè e passando dalla lavorazione conto terzi alla produ zione in proprio, che oggi rappresenta l’80% dell’attività Il nostro core business è, quindi, completamente opposto a quello delle normali torrefazioni, dove il caffè è il pro dotto principe.
Quali sono i canali attraverso i quali distribuite la gamma Dolce Vita?
Noi forniamo esclusivamente le capsulerie, ovvero i ne gozi specializzati nella vendita di cialde e capsule. Pre feriamo servire un cliente professionale, specializzato nel nostro prodotto, a cui il consumatore si rivolge per i suoi
Manuele Simondi Matteo Simondiacquisti, tutelando in questo modo l’equilibrio del prezzo di vendita.
Come definiresti la vostra politica?
Cerchiamo di veicolare un messaggio molto preciso, che è quello di dare un servizio slegato dal mondo del caffè, senza entrare in conflitto col torrefattore, anzi supportan dolo con il confezionamento di bevande diverse. Infine, garantiamo al nostro cliente di non scontrarsi con le dinamiche delle competizioni di mercato, come ad esempio l’e-commerce.
La scelta di non lavorare col prodotto caffè è stata pre miante?
Sicuramente sì, se consideriamo che in dieci anni di atti vità abbiamo decuplicato il fatturato dedicandoci esclu sivamente a prodotti affini al caffè, per i primi 5 anni lavo rando conto terzi e poi, da 5 anni a questa parte, con il nostro marchio Dolce Vita.
Quanto ha inciso sull’attività il fatto di provenire da una famiglia già inserita nel mondo delle torrefazioni?
Sicuramente ci ha formati in questo settore perché, pur non partecipando né io, né mio fratello concretamente all’attività di famiglia, comunque se ne parlava.
Conoscere quel mondo ci ha dato la possibilità di trasformare un limite, ossia la torrefazione di solo caffè, in un’opportunità di business diversa, sicuramente più al passo con i tempi e con le attuali esigenze dei consumatori. Il caffè, quindi, c’è sempre stato, ma non è stato vincolan te nelle nostre scelte, che si sono indirizzate verso altri tipi di prodotti, sicuramente innovativi.
A quali risultati siete giunti in termini di fatturato?
Il fatturato Italfoods nel 2021 è stato superiore ai 10 milioni di euro. Per quest’anno abbiamo un trend abbastanza allineato col 2021, anche se la crescita sarà inferiore per la contrazione che ha riguardato proprio il canale del retail specializzato. Un calo che, comunque, abbiamo compensato con una crescita della quota export.
Cosa distingue la gamma Dolce Vita sul mercato?
Dolce Vita è un brand sul quale lavoriamo da 5 anni, pun tando su una proposta diversa e più ampia rispetto alle referenze che solitamente sono disponibili sul mercato. Noi disponiamo di circa 60 bevande in 3 formati compa
tibili di base - Nespresso, Lavazza a modo mio e Dolce Gusto - più una serie di altri formati secondari Oltre a dare una più ampia varietà di scelta, abbiamo anche suddiviso il mondo Dolce Vita in famiglie di pro dotti: c’è la linea Gourmet, ovvero bevande ricche che ruotano intorno al concetto del “buono” inteso come gu sto; Relax, una linea di bevande in foglia, naturali, senza zucchero; Wellness, che è un po’ l’estrapolazione dei pro dotti best sellers della linea Gourmet a cui, dove possibile, è stata eliminata una importante quota di zucchero, sosti tuito con altri dolcificanti, e sono stati ridotti oppure annul lati gli allergeni come glutine e lattosio, per quel pubblico che preferisce bevande più leggere in termini di apporto calorico o che è intollerante a determinati alimenti. Infi ne, abbiamo sviluppato la linea Kids, dedicata ai bam bini ma adatta a tutti. Si contraddistingue per l’assenza di teina e caffeina ed è stata pensata per avvicinare a questo mercato e al nostro brand anche i consumatori più giovani. Anche il naming dei prodotti Kids, come Ba nanita, Fragolosa, Cioccolatte, è stato pensato per attrar re questa fascia di età, affinché si leghi al brand Dolce Vita e cresca con noi.
Il vostro è un progetto in divenire?
Sicuramente sì. Stiamo pensando a zuppe, a prodotti sa lati, insomma a quegli alimenti che, trasformati da noi, possono essere erogati nella macchina a capsule presen te oggi in quasi tutte le famiglie.
Parliamo dei vostri collaboratori?
Per l’Italia Alberto Begotti, che viene da Barry Callebaut, e che ha deciso di affiancarci in questa sfida, lavorando con noi anche nell’individuazione di nuovi prodotti, che ora sono a listino. La sua scelta di entrare nella nostra fa miglia, portando il suo know-how e l’esperienza maturata lavorando per un grande player del mondo del cioccola to e delle bevande in polvere, è stata per noi un privilegio, il riconoscimento delle potenzialità del nostro progetto. Per quanto riguarda l’estero, collabora con noi Carmine Rondinelli che abbiamo conosciuto due anni fa. Carmine veniva da esperienze legate al mondo del caffè, in parti colare nel canale HoReCa, e cercava un’azienda che gli desse spazio per l’export, che era un mercato di grande interesse per lui. Oggi siamo presenti nella maggior parte dei Paesi europei, abbiamo consolidato la nostra posizio ne in nord Europa, dove eravamo assenti, ma anche nei Paesi dell’Est. Siamo riusciti ad entrare nei Paesi arabi, nel Nord Africa e stiamo aprendo con la Cina e l’India, dove abbiamo trovato distributori molto interessati ai nostri pro dotti. Quindi, grazie al lavoro di Carmine Rondinelli, la no stra quota export, che prima si attestava intorno al 15%, alla fine di quest’anno dovrebbe raggiungere quota 50% con una tendenza a prevalere sul mercato interno.
Supererà nei vostri interessi il mercato italiano?
Sono due mondi diversi. Il mercato italiano continua a ri manere un mercato importante, perché innanzitutto è il mercato di casa, perché è un mercato nel quale si può fare una politica ben strutturata per i nostri prodotti, crea re una filiera di distribuzione attraverso la quale imporre il nostro brand a livello nazionale.
Siamo convinti che, scegliendo un target specializzato, nel nostro Paese Dolce Vita sarà un brand emergente nei prossimi anni nel settore delle capsule compatibili. Pro prio per questo motivo, attraverso i nostri distributori a li vello regionale, cerchiamo di penetrare in tutto il territorio in maniera capillare. Una strategia diversa da quella che perseguiamo all’estero, dove abbiamo un distributore, massimo due, per ogni Paese.
C’è un prodotto al quale sei più legato perché lo senti più tuo rispetto agli altri?
Sono legato ad un prodotto in particolare o meglio ad una famiglia di prodotti che è la Linea Kids, perché è nata da un’idea coraggiosa, che si è rivelata vincente. Oggi sono ancora pochissimi i competitor che hanno de ciso di affiancare ai prodotti tradizionali, delle bevande speciali dedicate ai piccoli consumatori.
Stiamo lavorando per allargare l’offerta Kids. Dopo il lan cio a fine estate di Bananita, che è una crema alla bana na, lanceremo in autunno una nuova bevanda a base di cioccolato e cocco
Sono molto legato alla linea Kids anche perché dietro c’è stato un lungo studio grafico per realizzare un packaging adatto all’età. Ci siamo allontanati dall’immagine più austera che caratterizza le altre linee, per passare ad un packaging che si distingue per la vivacità dei colori, così come sono colorate sia le capsule che le bevande.
Tutte le prove, sia di gusto che di colore, le abbiamo fatte proprio con i bambini per ottenere il risultato che più fosse adatto alle loro aspettative.
Cos’altro ci aspetta nel futuro prossimo?
Abbiamo appena chiuso le vendite della Summer Box, che è una linea di bevande fredde, pensate per l’estate, che hanno permesso a Italfoods di sopperire al fisiologico calo delle vendite di bevande calde con quelle fredde dai gusti adatti alla bella stagione come Latte Menta, Cocktail di Frutta, Latte alla Mandorla
Ci prepariamo ora a rendere meno grigie le giornate invernali al consumatore con la nostra Winter Box e con tutte le altre bevande che abbiamo pensato per lui.
Info e Contatti www. espressodolcevita.it carmine.rondinelli@italfoods.com alberto.begotti@italfoods.com
IL DELIVERY DIVENTA QUICK COMMERCE
VADO - Vending Automatic Delivery Operations è una startup tecnologica che collega le principali piattaforme di delivery di terze parti e distributori automatici, sem plificando così il processo di gestione dell'ordine, dalla ricezione alla consegna. Un servizio h24 disponibile per qualsiasi tipologia di prodotto che consente di risparmia re tempo e denaro.
AUTOMATICO
Ce lo descrive l'amministratore della giovane società Alessandro Ursino
Quando e sulla base di quali osservazioni nasce Vado? Vado nasce nel novembre del 2020 e prende vita con la prima vending installata a giugno del 2021. L’idea nasce da un’intuizione di Alessandro Bruno, uno dei soci dell’azienda, che in quel momento lavorava per un’importante società di delivery del mercato italiano, con l’obiettivo di cogliere una nuova opportunità di bu siness. Il mondo del delivery, infatti, sta avendo una cre scita importantissima, dettata anche dalla pandemia: sempre più persone ordinano online e non solo cibo, ma anche prodotti da supermercato per sopperire a emer genze a qualsiasi ora del giorno e della notte Le aziende che vogliono vendere in delivery e consegna re in meno di un’ora i propri prodotti al cliente a casa hanno un problema principale: devono avere sempre un dipendente in negozio per consegnare i prodotti ai rider Abbiamo pensato, quindi, che consegnare i prodotti a un rider è un lavoro talmente semplice che anche una mac china potrebbe farlo. Così, a novembre 2020, abbiamo cominciato a pensare al mondo delle vending machine come soluzione
Come funziona il servizio per l'utente? Vado non è un app di delivery, ma un software che per mette a qualsiasi vending machine sul mercato, dotata di touch screen, di caricare i prodotti al suo interno nelle principali app di delivery (Glovo, Deliveroo, Just Eat, Uber Eats). Il consumatore finale vede sulle app di delivery la vending machine come se fosse un normalissimo negozio, sceglie i prodotti e li acquista A quel punto l’app di delivery manda il rider davanti alla vending machine con un codice d’ordine; il rider lo in serisce nel touch screen e la vending, grazie al software di Vado, eroga esattamente i prodotti ordinati online dal cliente.
E come funziona il servizio per il gestore? Il gestore di vending machine riceve un report mensile e incassa i soldi delle vendite online entro il 5 del mese successivo
LE MERAVIGLIE DEL GUSTO LA NUOVA GAMMA DI CAPSULE KIMBO PER I NEGOZI SPECIALIZZATI
POMPEI
Miscela forte e decisa, dal gusto unico e persistente
AMALFI 100% ARABICA
Caffè delicato, profumato, dall’inconfondibile aroma di fiori e agrumi
Blend avvolgente dal gusto intenso, con aromi delicati
La nuova gamma di capsule Kimbo celebra ed esalta le meraviglie della Campania, accompagnando il consumatore, con ogni miscela, in un viaggio unico tra bellezza e gusto.
Per presentare la novità ed allestire i negozi specializzati, Kimbo ha sviluppato una linea di materiali punto vendita in esclusiva: pendolini a scaffale che guidano il consumatore nella scelta della miscela, totem da terra per incuriosire e veicolare il consumatore verso l’interno del negozio e pannelli di comunicazione per incentivarne l’acquisto.
CAPRIA chi è rivolto e quali sono i prodotti vendibili?
Il servizio è rivolto a qualsiasi retailer o gestore di vending machine pubbliche, che abbia il proprio negozio in un centro abitato con più di 15-20.000 abitanti.
Non ci sono molte restrizioni riguardo ai prodotti, le app di delivery non permettono di vendere solo cannabis lega le, sigarette e sex toys, ma tanto altro. Ad oggi abbiamo clienti che vendono alcolici, cibi pronti, bibite, parafar maci, cibo per animali, capsule per caffè, dolci e gelati. Tutto quello che può entrare dentro in una vending ma chine (che non sia cibo fresco) è vendibile tramite la no stra soluzione.
Il distributore automatico potrebbe essere considerato a tutti gli effetti un locker?
Il distributore automatico diventa più di un locker. Un locker viene utilizzato per depositare un ordine di un ecommerce o di una piattaforma di delivery.
Grazie a Vado una vending machine diventa un magaz zino automatico che può vendere attivamente i prodotti, sia su strada che online.
In questo contesto come si inquadra la figura del driver?
Il rider solitamente va davanti al negozio/ristorante e co munica il codice d’ordine, prende l’ordine e lo porta al cliente.
Con Vado, il rider va davanti alla vending machine, in serisce il codice d’ordine, prende i prodotti e li porta ai clienti. Il lavoro del rider non cambia, ma anzi migliora perché la vending machine è sempre pronta ad erogare i prodotti, riducendo il tempo di attesa e quindi permet tendogli di consegnare più ordini e guadagnare di più
Come funziona e a chi è demandata la gestione della parte tecnica?
La parte tecnica è completamente demandata a Vado.
Il gestore di vending o il retailer devono solo fare in modo che la vending sia attiva, online e con tutti i prodotti all’in terno. L’unica cosa che chiediamo in più ai gestori è di comunicare, tramite un semplice gestionale, il numero di prodotti che inseriscono quando fanno refill.
Dal momento in cui la macchina è carica e online, Vado si occupa di gestire tutti gli ordini dalle piattaforme di de livery.
È un servizio limitato all’area geografica in cui opera/ri siede il gestore?
Uno degli aspetti più interessanti di questa iniziativa è che, grazie a Vado, la vending machine aumenta il suo rag gio di azione fino a 5km di distanza dal punto vendita, servendo clienti che non conoscono neanche l’esistenza di quella vending.
L’unica limitazione in termini di area geografica riguarda la grandezza del comune nel quale opera il gestore, in quanto il comune deve avere uno dei servizi di delivery (Glovo, Deliveroo, UberEats, Just Eat) attivi
Quali sono i vantaggi in termini di costi e fatturato per il gestore?
Abbiamo riscontrato un aumento di fatturato minimo del 20% in comuni più piccoli, fino ad arrivare a vending che fatturano fino a €4-5.000 aggiuntivi al mese, vendendo prodotti online nelle città con più di 300.000 abitanti. Il costo di attivazione oscilla tra i 450€ e i 700€ a seconda di quali app di delivery si vogliono attivare. Il costo men sile va dai 20 ai 150€ al mese a seconda di quanti ordini processa il cliente.
Qual è il vostro partner ideale e come è impostato l’accordo commerciale?
Il nostro partner ideale è un’azienda che abbia dei ne gozi H24 con macchine touch screen che voglia vendere prodotti diversi da quelli classici del vending.
Molti nostri clienti sono dei semplici negozi o farmacie che hanno deciso di inserire una vending machine nella loro vetrina per vendere online quando sono chiusi.
Quali sono gli attuali numeri e quali gli obiettivi futuri?
Nei primi mesi abbiamo testato la soluzione con diversi importanti partner, mentre il servizio è effettivamente atti vo da circa 8 mesi, con 20 clienti in Italia e 11 in Spagna. Entro la fine del 2022 apriremo il mercato australiano e quello americano, che sono molto avanti in termini di ser vizi di Delivery.
In termini di numeri siamo riusciti a far incassare a una singola vending machine 44.000€ in un anno, con febbraio 2022 come mese record con 6.000€ di incassato e profitti che si aggirano attorno al 40%.
Come obiettivo vorremmo che tutti gli Shop24 e tutte le vending machine, installate in città che offrono il servizio di delivery, abbiano a bordo il software Vado e possano cominciare a vendere qualsiasi tipo di prodotto, amplian do il loro business.
I NUOVI TREND DI CONSUMO
È settembre il mese più atteso dai gestori della Distribu zione Automatica perché, più di gennaio, rappresenta l’inizio di un nuovo anno: la fine delle vacanze con il ritor no a pieno regime nelle aule, negli uffici e nelle aziende, infatti, fa ripartire i consumi, fermi o notevolmente ridotti nei mesi estivi.
A settembre, quindi, il lavoro dei gestori è concentrato soprattutto sul ripristino del servizio, che significa non solo ricaricare le macchine ferme, ma anche aggiornare la proposta, inserendo novità e, sulla base dell’analisi dei dati di vendita, rivalutare le scelte compiute fino a ieri: la sostituzione di referenze che vendono poco con altre magari di genere diverso o appena lanciate sul mercato stimolerebbe sicuramente le vendite.
Ma come operare le scelte giuste? In base a quali criteri optare per una bibita o uno snack piuttosto che per un altro?
Il contesto all’interno del quale la Distribuzione Automatica si trova oggi a compiere questo tipo di scelte è per molte ragioni decisamente cambiato rispetto anche solo ad un anno fa.
Occorre perciò aggiustare il tiro ed “ascoltare” i consu matori per presentare loro un’offerta e una varietà alle quali non potranno dire di no. Alcuni trend, che si erano già palesati prima della pande mia, insieme ad altri nati proprio nei mesi delle chiusure, hanno continuato a crescere, maturando nel consuma tore una maggiore e diversa consapevolezza rispetto alle proprie scelte alimentari, sia indoor che outdoor.
Nel precedente numero di questa rivista, abbiamo già avuto modo di riportare i dati di Settore relativi al 2021, esposti nel corso dell'ultima edizione di Venditalia nell’ambito di un workshop dedicato: l’indagine di mer cato commissionata da CONFIDA a IPSOS ha mostrato un 2021 in ripresa per il comparto della Distribuzione Au tomatica, sia a valore che a volume, con alcuni prodotti trainanti che rappresentano in parte un consolidamento di alcuni trend già presenti negli ultimi anni e in parte nuo ve tipologie di prodotto che il consumatore sceglie sulla base di specifici parametri.
Poiché il Vending è un segmento dell’out-of-home abba stanza ristretto e di interesse soprattutto per i player della sua stessa filiera (gestori e produttori di referenze mac chinabili), oltre alla ricerca IPSOS/CONFIDA non vi sono indagini di mercato rilevanti che vadano nel dettaglio delle scelte del consumatore al distributore automatico. Ricerche che potrebbero essere di supporto al gestore per confezionare la sua proposta e ai produttori per pen sare a referenze ad hoc. È vero che le statistiche che ogni gestore può ricavare dalle vendite del suo parco macchine grazie alla rileva zione dei dati, indicano quali sono le referenze che ven dono di più e quali le meno scelte, ma queste indicazioni lo spingeranno prevalentemente ad aggiungere spirali del prodotto più venduto, eliminando i meno scelti. Non gli diranno nello specifico quale tipo di referenza il consu matore vorrebbe trovare nel distributore au tomatico, il prodotto desiderato, quello che acquista attraverso altri canali.
Chi si avvicina al distributore au tomatico per la colazione, lo spezzafame o il pasto da con sumare al lavoro è la stessa persona che fa la spesa al supermercato o entra nel bar. Crediamo, quindi, che i desi deri e i criteri che orienteran no le sue scelte al distributore automatico saranno verosimil mente gli stessi.
Ci siamo riferiti ad alcune recenti indagini e ricerche di mercato rela tive al mondo della GDO e dell’Out-ofHome in generale per scandagliare i nuovi trend di consumo, affinché guidino il gestore nella sua proposta al distributore automatico.
Cambiano i gusti e le esigenze dei consumatori. Compito dei gestori è seguire i trend e aggiornare l'offerta al distributore automatico con prodotti ad hoc. Le indagini di mercato sono un'importante fonte di informazioni per operare scelte consapevoli in linea con i tempi.
Nelle pagine che seguono approfondiremo il mondo della prima colazione e dello snacking.
PRODOTTI DA FORNO
Diamo uno sguardo alla ricerca NielsenIQ¹ commissiona ta da CSM Ingredients, azienda leader a livello globale nella ricerca e produzione di ingredienti alimentari che contribuiscono all’evoluzione sostenibile del mondo food.
Il primo interessante dato che emerge dalla ricerca è che ad inizio 2022 si evidenzia un trend positivo di ripresa e di fiducia nel futuro con i consumatori che vogliono tornare alle abitudini del passato. Di conseguenza, l’andamento del consumo e dell’acquisto di prodotti da forno per colazione/pranzo/merenda si mostra positivo e resta tale seb bene nel primo semestre dell’anno siano intervenute nuo ve problematiche: la forte inflazione, l’aumento del costo dell’energia e la carenza di materie prime a causa del conflitto russo-ucraino stanno oggi avendo forti impatti sui mercati alimentari, incluso quello dei Prodotti da Forno.
Come dimostra una ricerca IRI² pubblicata nell’aprile scorso, nonostante le nuove problematiche, il mercato dei prodotti da forno continua ad essere molto dinamico, seppure con alcune differenze tra le varie categorie e, in particolare tra le due principali che sono i Biscotti e le Merendine*.
Secondo una ricerca condotta da Istituto Piepoli³ e pre sentata in occasione dell’ultimo Workshop di Cibus Lab4 Biscotti e Merendine sono prodotti che vengono consu mati rispettivamente dall’84% e dall’71% della popolazio ne italiana, ma con caratteristiche diverse: i biscotti sono per lo più parte del menù della colazione del consuma tore medio, mentre le merendine vengono anche consu mate in altri momenti della giornata, ad esempio come spezzafame nel pomeriggio.
Le due categorie registrano performance diverse: cala no le vendite dei biscotti tradizionali (-6,5%), e la tenuta del segmento è supportata dall’aumento delle vendite di biscotti integrali e multicereali con caratteristiche salutisti che. Il che è segno di una tendenza del consumatore a preferire prodotti che coniugano il benessere con il gusto. La risposta al trend da parte dei produttori è un aumento assortimentale dell’offerta: su 145 varietà di biscotti dispo nibili, 65 appartengono alla categoria tradizionale, 37 a quella del salutistico e 27 a quella dell’integrale.
¹NielsenIQ - leader nella fornitura di dati sul comportamento dei consumatori in tutto il mondo. Grazie a un’innovativa piattaforma e a solide capacità analitiche, NielsenIQ permette alle più importanti aziende globali produttrici e distributrici di beni di consumo di fornire ai clienti una visione sui consumatori orientata al futuro, al fine di ottimizzare la performance di ogni piattaforma retail. - www.nielseniq.com ² IRI® - leader globale in soluzioni e servizi innovativi per aziende del Largo Consumo, retail e media. - www.iriworldwide.com ³Istituto Piepoli - leader in Italia nel supporto marketing e consulenza basata su ricerche di mercato ad hoc. - www.istitutopiepoli.it
⁴CIBUS LAB - webinar di approfondimento sulle dinamiche e opportunità che ogni singola categoria merceologica può offrire.www.webinar.cibuslab.it
*Biscotti e Merendine tra nuove abitudini di consumo e difficoltà nel reperire le materie prime.
IL 77% DI COLORO CHE FANNO COLAZIONE FUORI CASA SCEGLIE LA CROISSANTERIA
Tornando alla ricerca NielsenIQ, la protagonista indiscus sa della colazione nei consumi OOH rimane la croissan teria, scelta dal 77% di chi fa colazione fuori casa media mente 1-2 volte alla settimana: in questo caso, la scelta prevalente di chi consuma fuori casa rimane il bar; tut tavia, risultano in crescita anche i canali alternativi scelti soprattutto dalle fasce di consumatori più giovani.
La ricerca dell’Istituto Piepoli ci dice che nell’ultimo anno tutti i segmenti delle merendine hanno contribuito alla performance positiva della categoria. Fa eccezione solo il segmento delle Crostatine, che flette sia in termini di fat turato (-1,8%) sia di volumi (-1,2%), mentre i segmenti più “storici” o tradizionali quali Tortine, Trancini, Plumcake e Croissant mostrano delle tendenze positive. Lo conferma no anche i dati della ricerca IRI.
Un recente trend di consumo che traina la crescita dell’intero mercato è quello più “nuovo”, ossia quello dei Pancake, con un contributo in termini di fatturato sull’ulti mo anno di oltre 16 milioni di euro. Sarà quindi interessan te vedere quali saranno gli sviluppi di questo segmento estremamente dinamico, che potrebbe essere proposto nel canale Vending in monoporzioni dedicate. Guardando al panorama europeo, non è solo la tipologia di prodotto a determinare le scelte del consumatore, che si mostra sempre più sensibile rispetto ad alcuni fattori.
È quanto emerge da una ricerca condotta sulle principali testate internazionali del settore da Espresso Communi cation² per Vitavigor, storica azienda meneghina famosa nel mondo per i “Super Grissin de Milan”.
Come svelato dal portale online Bakeryandsnacks.com³ , le principali tendenze che stanno cambiando anche il mercato italiano dei prodotti da forno sono l’ascesa delle diete a base vegetale, la spinta ad una maggiore perso nalizzazione del prodotto, scelte sane senza perdere di vi sta l’indulgenza e un’attenzione particolare all’ambiente. La spinta dei consumatori all’acquisto di cibi biologici, prodotti localmente e con un marchio di sostenibilità an che nel packaging è il risultato non solo di un processo decisionale e consumistico rispettoso dell’ambiente, ma anche dei numerosi vantaggi percepiti per la salute e il benessere.
Come riferisce da Ingredion4, infatti, il 42% dei consuma tori globali desidera per esempio ridurre la quantità di zucchero nella propria dieta. Non è solo il free from a fare tendenza, ma anche il rich in: come riportato da Bakery Info5, tra i principali trend del settore dei prodotti da forno spiccano i prodotti ricchi di proteine e fibre, realizzati con farine e cereali integrali.
Il portale online World Bakers¹ rivela che due terzi degli europei (66%), prima di acquistare un prodotto vogliano conoscerne la provenienza e il processo di produzione Lo studio ha anche rilevato che il 60% degli abitanti del Vecchio Continente acquista prodotti alimentari biologi ci e il 61% cerca cibi realizzati con ingredienti locali
Anche i rifiuti, in relazione sia agli imballaggi sia agli ali menti, sono fonte di preoccupazione per i consumatori europei: ben tre su quattro (75%) stanno cercando di ac quistare solo prodotti venduti in imballaggi sostenibili, 6 su 10 mostrano interesse per gli alimenti che dichiarano zero rifiuti e più di un terzo (37%) cerca cibi e prodotti realizzati con ingredienti riciclati, come mostrato dai dati pubbli cati sul portale online World Bakers.
¹Worldbakers.com - portale che offre informazioni e novità sul mondo della panificazione - www.worldbakers.com
²Espresso Communication - agenzia di marketing che progetta contenuti e soluzioni di marketing strategico a supporto delle aziendewww.espressocommunication.it
³Bakeryandsnacks.com - da oltre 18 anni la principale fonte di notizie online per i settori dei prodotti da forno e degli snackwww.bakeryandsnacks.com
⁴Ingredion - azienda globale di soluzioni ingredientistiche innovative per 60 settori industriali in più di 100 paesi. Produce amidi, farine e proteine da fonti vegetali come mais, tapioca, riso, legumi e patate - www.ingredion.com
⁵Bakery Info - portale e rivista cartacea che forniscono informazioni, analisi, interviste e approfondimenti sul mondo della panificazionewww. bakeryinfo.co.uk
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RIVOLUZIONE BIO
Il fuori casa traina la crescita del biologico in Italia. I dati dell’Osservatorio Sana 2022
I dati presentati dall’Osservatorio SANA all’interno dell’e vento Rivoluzione Bio 2022, che si è tenuto nel corso della recente edizione di SANA presso Bolognafiere, mostrano come i consumi fuori casa (+53% rispetto al 2021) incida no sulla crescita del biologico in Italia, leader per quota di superficie agricola, operatori ed export. Il momento che il biologico sta vivendo è cruciale; da una parte vi sono gli impatti collegati prima alla pande mia, dall’altra il conflitto russo-ucraino e l’inflazione che contribuiscono a delineare uno scenario evolutivo che sta producendo effetti sul modello di consumo degli italiani. Infatti, le trasformazioni che il settore ha vissuto nell’ultimo anno riguardano i consumi interni che complessivamente si dimostrano in crescita grazie al traino dei consumi ex tra domestici (ristorazione commerciale e collettiva con +53%).
Considerando come ultimo periodo di riferimento l’anno terminante a luglio 2022 e a parità di perimetro rispetto all’anno precedente, nel 2022 le vendite alimentari bio nel mercato interno (consumi domestici e consumi fuori casa) hanno raggiunto 5 miliardi di euro. A trainare la cre scita del mercato sono i consumi fuori casa hanno superato il miliardo di euro, segnando una crescita del +53% rispetto al 2021 grazie alla dinamica sia della componen te legata alla ristorazione collettiva (+20%) che a quella della ristorazione commerciale (+79%).
In controtendenza i consumi domestici che segnano dopo anni una leggera flessione (-0,8% a valore rispetto allo stesso periodo 2021).
L’export bio Made in Italy continua la sua corsa: +16% rispetto allo scorso anno, raggiungendo i 3,4 miliardi di euro di vendite sui mercati internazionali.
La stabilità delle vendite dei prodotti biologici si riflette sul la percentuale di users bio: nel 2022, come nel 2021, l’89% delle famiglie italiane ha acquistato BIO almeno una vol ta nell’ultimo anno.
I consumatori sembrano avere idee chiare su aspettati ve e valori che il bio interpreta. Questa consapevolezza ricade anche sui consumi fuori casa: negli ultimi 6 mesi oltre 6 italiani su 10 hanno consumato prodotti biologici fuori casa in almeno una occasione, scegliendo bio so
prattutto nei momenti della colazione, dei pranzi di lavoro e all’aperitivo.
Il monitoraggio realizzato da Nomisma per l’Osservato rio SANA 2022 fa emergere in modo chiaro alcune aree di lavoro fondamentali per incrementare conoscenza, consapevolezza e interesse verso la categoria. Quasi 6 consumatori su 10 vorrebbero avere informazioni più dettagliate sulle caratteristiche, metodo di produzione e sui valori nutrizionali degli alimenti biologici. Nello specifico, il 58% vuole saperne di più sui benefici che il prodotto può apportare a dieta e salute; la stessa percentuale chie de anche ulteriori dettagli sulla distintività del biologico rispetto al convenzionale. Più di 6 consumatori su 10, inol tre, vogliono avere informazioni più dettagliate sul contri buto alla sostenibilità (ambientale, sociale ed economi ca) legate al metodo biologico.
Per il successo del biologico nel mercato interno la comunicazione diviene così la leva fondamentale Il 52% dei consumatori chiede in modo esplicito alle Isti tuzioni (italiane ed europee) di intervenire con una cam pagna di comunicazione e di coinvolgere le giovani generazioni attraverso meccanismi di apprendimento in ambito scolastico e di sperimentazione al prodotto nelle mense scolastiche.
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PRINCIPALI TREND 2023 DEI PRODOTTI DA FORNO SECONDO GLI ESPERTI DEL SETTORE
1. Sostenibilità di prodotto e di processo: i consumatori vo gliono sapere da dove provengono gli ingredienti, come viene prodotto e trasportato il cibo e se l’imballaggio è riciclabile.
2. Proteine e salute: crescerà la ricerca dell’equilibrio nei consumi, grazie all’impiego di prodotti ricchi di proteine, fibre, cereali e di ingredienti ad alto tasso nutrizionale quali zenzero, curcuma e agrumi.
3. Concessione d’indulgenza: sempre più clienti si conce dono cibi dai gusti fuori dagli schemi al fine di vivere una vera e propria forma d’intrattenimento alimentare.
4. Vegan is good: il preconcetto che il vegano sia meno gustoso perde terreno e le persone si aspettano un gusto altrettanto buono anche dai prodotti a base vegetale.
5. Innovazione: sempre più consumatori sono alla ricer ca di curiose novità di prodotto, ma i prodotti da forno più iconici giocheranno ancora un ruolo importante in futuro purché abbiano in aggiunta un tocco moderno e sorprendente.
6. Colori luminosi e sapore audace: l’aspetto del prodot to conta sempre di più e il successo commerciale dipen de dal giusto mix di colori e sapori audaci che possano attrarre nuovi consumatori.
7. Local power: durante la pandemia i consumatori han no sostenuto i rivenditori locali di prodotti da forno, una tendenza destinata a continuare in nome di una crescita sostenibile del mercato.
Mondo dell’infanzia: sì agli snack confezionati, riabilitati dai nutrizionisti
Unione Italiana Food, in collaborazione con il Prof. Michelangelo Giampietro, Specialista in Scienza dell’A limentazione e Medicina dello Sport, ha fornito alcuni suggerimenti, pubblicati sul sito www.merendineitaliane. it, riguardanti la corretta pausa snack nel mondo dell’in fanzia.
Oltre a sottolineare l’importanza dell’abbinamento tra corretta nutrizione e attività sportiva, il prof. Giampietro mette in evidenza il ruolo della merendina come reintegratore di energia tra un’attività e l’altra e promuove le merendine confezionate.
Queste, infatti, rispondono perfettamente alle esigenze dello spuntino “outdoor” grazie alla loro porzionaturaappena 35 grammi in media – che le rende un prodotto corretto dal punto di vista nutrizionale oltre che buono al gusto, e alla loro praticità, data dalla confezione.
Va inoltre ricordato il miglioramento nutrizionale di questi prodotti: grazie all’impegno dell’industria dolciaria, negli ultimi 10 anni nelle merendine è stato ridotto il quantita tivo degli zuccheri (-30%), dei grassi saturi (-20%) e delle calorie totali (-21%). Una risposta delle aziende dolciarie ad un consumatore sempre più attento nel pretendere prodotti più equilibrati senza rinunciare a gusto e piace volezza.
Unione Italiana Food nasce dall’unione di due delle più rap presentative Associazioni di categoria dell’alimentare italiano, AIDEPI (Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane) e AIIPA (Associazione Italiana Industrie Prodotti Ali mentari). Una nuova “casa” associativa per valorizzare e tute lare aziende, prodotti e settori che sono tra le eccellenze della nostra industria, chiamate a nuove sfide sui mercati globali. La campagna Merendine Italiane nasce grazie al sostegno del le aziende del settore Merendine – Bauli, Ferrero, Barilla – per promuovere la cultura della merenda come pasto fondamen tale all’interno di un’alimentazione sana ed equilibrata e per far conoscere le merendine, prodotto troppo spesso bistrattato.
CHEWING GUM E CARAMELLE
Secondo i dati della ricerca IPSOS/CONFIDA, nel 2021 il mercato del Vending ha visto un calo delle vendite di chewing gum (-11,17%) e la crescita delle vendite di ca ramelle (+8,64%) rispetto al 2020.
Proprio in quest’ultimo piccolo comparto vanno segna late delle nuove tendenze che stanno caratterizzando le scelte dei consumatori: la ricerca e il consumo di cara
melle rich in, dove l’ingrediente novità è rappresentato dagli integratori. Questi ultimi, come noto, negli ultimi due anni della pandemia hanno registrato una crescita im portante, perché sono stati visti e suggeriti come micronutrienti in grado di rafforzare le difese contro il Covid. Quasi una necessità diventata un’abitudine: vitamine, zinco, selenio, magnesio, lattoferrina e simili hanno por tato alla nascita di una nuova generazione di caramelle, trasferendo il prodotto dalla semplice categoria di dolce, spesso sinonimo di “troppo zucchero”, a quella degli ali menti funzionali
IL SUCCESSO DEGLI INTEGRATORI
La categoria degli integratori cresce anno dopo anno sia a livello mondiale che in Europa occidentale: nel 2020 è cresciuta del +5,2% a valore e +4,4% a volume. Anche in Italia la crescita è costante dal 2015 e nell’ulti mo anno le vendite degli integratori hanno registrato un incremento del +5,8%. (Fonte Euromonitor)
I più richiesti sono gli integratori per il benessere mentale (+11,4%), quelli per aumentare tono ed energia (+5,3%) e le difese immunitarie (+4%). (Fonte IQVIA)
L’attenzione alla salute è quindi in piena crescita in Italia, una crescita che si è palesata durante la pandemia gra zie alla generale inclinazione delle persone a prendersi cura del proprio benessere: sono 32 i milioni di italiani che utilizzano integratori nella loro dieta C’è però un 55% delle persone che trova troppo invaden te l’utilizzo di capsule e compresse, motivo che le rende restie ad utilizzarli. In questo scenario l’innovazione diven ta la chiave per la crescita della categoria.
Lo sa bene Perfetti Van Melle che ha inserito in gamma caramelle Golia rich in integratori di vitamine.
Il brand Golia ha 88 anni. È nato, infatti, in Italia a Lainate nel 1932 ed è entrato a far parte della grande famiglia di Perfetti Van Melle nel 1987. Da allora Golia ha ampliato notevolmente la sua gamma, rinnovandosi ed arricchen dosi, regalando gusto e freschezza ai consumatori di ogni età, mantenendo con fierezza la sua forte appartenenza all’Italia.
Il segreto di questa caramella sta nella capacità di inno varsi ed essere sempre vicina ai consumatori! Per questo motivo, Golia ha ampliato la gamma con Golia Multivita min, la caramella che aiuta a rafforzare le difese immuni tarie e arricchisce la dieta con vitamine e minerali
Due le versioni:
Golia Multivitamin integratore alimentare multivitaminico in morbide caramelle gelèe, preparata con succo di frut ta, senza glutine e con colori e aromi naturali. Contiene le Vitamine A-B6-C- D- E: la dose di due caramelle apporta il 50% delle vitamine necessarie all’integrazione giornalie ra. Un mix di 3 buonissimi gusti: fragola, arancia e limone.
Golia Multivitamin integratore alimentare multivitaminico è una caramella ripiena, senza zucchero, al gusto agru mi. Contiene le vitamine C,B3, B5 e B6 per un aiuto all’in tegrazione quotidiana di vitamine.
COME ORIENTARE L’OFFERTA AL DISTRIBUTORE AUTOMATICO
LA VARIETÁ
Il consumatore al distributore automatico è abitudinario ma non troppo: si avvicina alla macchina sapendo di tro vare lo snack preferito, quello a cui è abituato, quello che lo soddisfa maggiormente dal punto di vista nutrizionale o di gusto. Se questo è vero, è vero anche che alla lunga potrebbe annoiarsi: configurare con uno standard fisso la proposta al distributore potrebbe nel tempo rivelarsi con troproducente. Il gestore deve saper osare, introducendo novità in linea con le tendenze di mercato, ma anche nel rispetto delle scelte dei suoi consumatori. Un esempio semplice, ma applicabile a qualsiasi altra re ferenza: se in una determinata postazione il croissant è il prodotto più scelto per la colazione e lo si è proposto sempre nei gusti tradizionali (vuoto, crema, cioccolato, marmellata), potrebbe essere interessante intercettare nuovi consumatori o stimolare la curiosità di quelli già affezionati, affiancando o sostituendo alcuni di essi con referenze che rispondono a trend più recenti: l’integrale, il multicereale, il vegano…
IL TARGET
I consumatori non sono tutti uguali. È importante valutare le caratteristiche del target a cui ci si rivolge: nelle scuole ci si atterrà alle richieste dell’ammi nistrazione scolastica, sempre più ufficializzate nel detta glio dei prodotti indicati nei bandi di gara. L’attuale ten denza spinge verso il salutistico con un’attenzione sempre più spiccata per le esigenze speciali (senza glutine, senza lattosio, senza olio di palma…).
Nel mondo del lavoro, il momento della pausa snack a metà mattina e a metà pomeriggio apre ad una molti tudine di possibilità: dal dolce al salato, la varietà è im mensa. Fermo restando il consiglio a non standardizzare la configurazione, proponendo di volta in volta novità di mercato, il gestore può spaziare dalle barrette a prodot ti da forno come tarallini, crackers, crostini, ecc. fino a monoporzioni dolci che rappresentano un momento di indulgente appagamento per il consumatore. Tuttavia, anche in questo caso, si consiglia di uscire dagli schemi di una proposta tradizionale ed optare per scelte di tendenza: aromatizzazioni che richiamano la cucina orientale (zenzero e curcuma tra le più amate); referenze arricchite con frutta secca e semi, ormai diffuse soprattut to nel mondo delle barrette dove, comunque, il classico cioccolato conserva la sua leadership, ancora una vol ta come coccola e disgressione che ogni tanto bisogna concedersi. E ancora frutta secca ed essiccata, snack ai legumi, a base di riso, ma anche prodotti arricchiti di vita mine, in particolare, C, D e K.
Un target particolare è il mondo dello sport: palestre e centri benessere raccolgono una platea di consumatori attenti alla salute, ma anche alla linea e al raggiungimen to di traguardi sportivi. In questo caso, non è più sufficien te proporre i tradizionali energizzanti, ma occorre anda re oltre. Le ultime tendenze indicano una esponenziale crescita di prodotti proteici: dagli yogurt alle barrette, ai dessert monoporzione, la varietà di referenze arricchite di proteine è ampia.
Non dimentichiamo che il consumatore è disposto a pagare di più se il prodotto è proprio quello che risponde alle sue esigenze ed è di qualità
VENDING PUBBLICO
Per Vending Pubblico si intende tutte quelle postazioni automatiche a cui può accedere il consumatore di pas saggio: dalle stazioni ferroviarie a quelle aeroportuali, dal le aree comuni aperte al pubblico degli uffici della Pub blica Amministrazione fino agli Shop H24. Si tratta di luoghi frequentati in un ampio arco temporale da persone di ogni età, sesso ed estrazione sociale. Ne deriva che in questi casi è più difficile targettizzare l’offerta. Tenendo conto della varietà di persone che inte ragiranno con la macchina, ci si dovrà attenere ad una configurazione standard, dove i punti di forza saranno sicuramente l’accreditamento del brand presso i consu matori e l’ultima novità di prodotto, quella più pubbliciz zata, che spingeranno sicuramente le vendite in alto.
L’ETICHETTA
Ciò premesso, il gestore non può prescindere da una sem pre più radicata tendenza del consumatore a conoscere gli ingredienti presenti e i valori nutrizionali. La normativa impone al produttore un’etichetta chiara e parlante. Ma come può il gestore comunicare questi dettagli al suo consumatore prima che acquisti? La risposta a questa domanda riguarda non più il prodotto ma la macchina che lo eroga: diventa sempre più indispensabile offrire il proprio servizio attraverso distributori automatici di nuo va generazione, dotati di display touch dove caricare e mettere a disposizione dell’utente le caratteristiche tec niche di ogni prodotto. Una raccomandazione: che lo faccia il caricatore on-site o il gestore da remoto, il menu della macchina che riporta i dettagli di ogni prodotto va aggiornato ogni volta che se ne inserisce uno nuovo!
LA SOSTENIBILITÁ
Secondo i dati dell’Osservatorio Immagino di GS1 Italy, il valore della spesa green degli italiani ha raggiunto quota 12,5 miliardi di euro, con oltre 1 prodotto su 4 che parla di sostenibilità in etichetta. I claim che nel 2021 hanno regi strato il maggior aumento delle vendite rispetto al 2020 sono stati le certificazioni Ok-Compost (+35,3%) e Rainfo rest Alliance (+16,3%) e le indicazioni “Mater-Bi” (+19,4%) e “compostabile” (+16,6%) Non è quindi solo un packaging riciclabile ad attirare e appagare le scelte del consumatore da un punto di vista etico. Altrettanto importante è la provenienza del prodot to da filiere controllate nel rispetto dell’etica del lavoro e dell’impatto sul tessuto sociale: la sostenibilità dell’intera filiera acquista sempre più importanza agli occhi del con sumatore, a partire dalla produzione delle materie prime fino alla logistica che permette a quel prodotto di arriva re nel distributore di cui si serve. Sta al gestore scegliere le aziende produttrici che mostrano maggiore sensibilità verso queste tematiche e sta a lui compiere l’ultimo pas so, quello che collega il produttore al consumatore, atti vando processi sostenibili nella sua stessa azienda. Dotarsi di fonti energetiche non impattanti, recuperare le risorse, differenziare i rifiuti, digitalizzare le attività risparmiando materie prime come la carta, portare il servizio presso i propri clienti utilizzando mezzi green, recuperare le ecce denze donandole ad enti e associazioni che si occupano di persone e famiglie in difficoltà sono alcune delle prati che responsabili che il gestore può adottare e che alzano l’asticella della sua reputazione agli occhi del cliente
pulcinella la nuova miscela lucaffè nata all'insegna della sostenibilità
Tutti i dettagli nell'intervista con Gianluca Venturelli
Come nasce il progetto Pulcinella?
Pulcinella nasce dalla mia osservazione del lavoro dei ri storatori quando è il momento di servire il caffè, che in queste attività è sempre più utilizzato nel formato porzio nato. Due sono gli aspetti che mi hanno particolarmen te colpito: il tempo impiegato per aprire l’involucro del la cialda e lo spazio occupato dalle scorte di cartoni di caffè. Ho deciso così di optare per la confezione in ba rattolo, perché l'acciaio, essendo più spesso, protegge sicuramente meglio la cialda dal contatto con l’ossigeno, preservandone l’aroma, sia perché in futuro l’involucro della cialda sarà di carta, che protegge ancor meno il caffè. È indubbio che il barattolo conferisce un 30% in più di qualità rispetto alla bustina
Per quanto riguarda i volumi occupati dal packaging, è evidente che il barattolo occupi meno spazio rispetto al cartone, almeno il 30% in meno, riducendo in questo modo anche i costi di trasporto e le emissioni di CO2
Perché la cialda piuttosto che la capsula?
Ho deciso di puntare sulla cialda perché con il rincaro dell’energia, i ristoratori devono risparmiare, usando caf fè in grani ma anche cialde, sistemi che permettono di risparmiare fino a 4/5000 euro all’anno. Quindi con Pulci nella c’è risparmio, qualità e sostenibilità, perché il barattolo di acciaio è riciclabile e la cialda smaltibile nell’umi do. In più, una volta aperto, il barattolo preserva gli aromi
del caffè per 20 giorni, un tempo più che abbondante per consumare le 25 cialde che contiene. La qualità, quindi, resta nel tempo, soprattutto se il barat tolo viene conservato in frigo perché gli oli, indurendosi, non lasciano evaporare gli aromi del caffè. Il barattolo, inoltre, può essere riutilizzato per conservare altre cose o smaltito secondo le disposizioni dei comuni. A questo proposito, per quei clienti che hanno alti con sumi e quindi accumulano molti barattoli vuoti, siamo in grado di fornire una piccola macchina schiaccia barat toli, che costa poco ma è molto utile per ridurre ulterior mente i volumi.
Parliamo della miscela. Come definiresti Pulcinella? Pulcinella è una miscela per tutti, nel senso che ho messo insieme delle origini che, combinate tra loro e col giusto grado di tostatura, danno un caffè dal gusto corposo e dall’aspetto cremoso che piace un po’ a tutti, sia al con sumatore del Nord che a quello del Sud Italia. Abbiamo fatto un caffè tostato alla “napoletana” ma dal gusto pulito, senza difetti e questo dipende dal caffè ver de che abbiamo utilizzato e dalla giusta proporzione tra arabica e robusta. Un altro punto a favore di Pulcinella è che mantiene la sua qualità, sia che si tratti di un espresso che di un caffè lungo, con l’ulteriore vantaggio di utilizza re la stessa cialda senza rovinare la macchina. Insomma, un caffè che convince!
Amministratore di Lucaffè srl
Parlavi di tostatura alla napoletana. È da lì che nasce il nome Pulcinella?
Sì, mi sono ispirato a questa maschera napoletana e, devo dire, che sta portando fortuna. È un caffè che ha già conquistato un buon pubblico, una platea di consu matori che continua ad aumentare, contribuendo alla crescita del nostro fatturato, che segna ad oggi un +10% rispetto al 2021.
È una miscela unica o prevede delle varianti?
No, è una miscela unica confezionata nel nostro barat tolo che non è una novità, visto che già confezioniamo così altre miscele, come la 100% arabica per ristoranti, il decaffeinato per il quale abbiamo vinto il premio Cama leonte, ecc.
A chi è destinato Pulcinella?
Ai ristoranti e ai negozi specializzati. Per questi ultimi po trebbe rappresentare un incremento delle vendite, trai nate dalla particolare confezione, riutilizzabile e poco in gombrante, più attraente per quel consumatore attento ai temi della sostenibilità e dalla praticità di aprire il barat tolo e trovare la bustina già pronta all’uso
Tu sei stato uno dei primi torrefattori italiani ad aggiunge re alla produzione di caffè anche quella delle macchine, arrivando a creare modelli belli e funzionali. In che modo intendi incrementare l’inserimento delle macchine e dei tuoi caffè nella ristorazione?
Sono alla ricerca di figure commerciali che sappiano far apprezzare i plus delle nostre macchine, che non sono solo esteticamente belle, ma anche funzionali e proget tate per consentire un risparmio dei costi all’utilizzatore. Intanto, perché utilizzando il caffè in cialde, soprattutto nelle attività più piccole, non c’è spreco, non si getta il caffè ossidato nella campana e si serve un prodotto sem pre fresco. Abbiamo fatto una macchina proprio per la ristorazione, che ha sia la caldaia che i gruppi coibentati e si può impostare la temperatura più adatta al caffè che si utilizza, una temperatura che resta stabile, garantendo un’erogazione e quindi un prodotto in tazza costante. È una macchina automatica, semplice sia per l’uso che per la manutenzione.
So che le novità non finiscono qui, ma ne avete una proprio per il Vending. È così?
È vero! Abbiamo realizzato un distributore automatico re frigerato brandizzato Lucaffè che è, a tutti gli effetti, un minimarket dove si possono vendere i barattoli di caffè in cialde, capsule, grani, macinato, il cacao ecc. Abbiamo scelto di farlo refrigerato a 4 gradi perché il caffè si man tiene meglio e fa capire al consumatore che il barattolo, una volta aperto, va rimesso in frigorifero.
A chi è destinato?
Sicuramente ai negozi, ma anche ai centri commerciali, ai supermercati, soprattutto nella versione mini. Abbia mo, infatti, realizzato un piccolo frigorifero apribile dall’al to, anche questo brandizzato Lucaffè, da cui il cliente può liberamente prendere il prodotto.
Chiudiamo con un argomento caldo: come state vivendo i rincari che stanno investendo tutti e il vostro settore in particolare?
Il dollaro è andato sotto l’euro di un 20%, il caffè verde è progressivamente rincarato, il gas e la corrente sono alle stelle, il packaging, i trasporti, i noli sono aumentati… se si fanno i conti esatti il risultato è spaventoso
Siamo stati costretti anche noi ad inizio anno ad aumenta re i prezzi, in seguito all’aumento del prezzo del caffè. Oggi con gli ulteriori rincari, specialmente delle utenze di luce e gas, ci auguriamo di non doverlo fare ancora una volta.
Vuoi proporti come agente commerciale per Lucaffè?
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RICICLAMI NELLA CARTAGLI ORIGINALI GUSTI DELLA NUOVA GAMMA "LA BEVANDA DEL RÉ"
Arignano Distribuzione è un Cash & Carry e un e-commer ce, specializzato nella vendita di prodotti di consumo per l'OCS e la Distribuzione Automatica.
Nell'ottica di ampliare l'offerta con bevande originali, l'a zienda ha lanciato sul mercato una propria linea di pro dotti a marchio "La Bevanda del Rè". Ci rivela tutti i detta gli il direttore commerciale Stefano Arignano
Com’è nata la linea La Bevanda del Rè?
Sulla scorta della nostra esperienza decennale, abbia mo avuto l’idea di ampliare l’offerta nel segmento delle bevande affini al caffè, dove nel tempo abbiamo inseri to i solubili, i topping, zuccheri aromatizzati ecc. con un brand totalmente nuovo. Il nostro obiettivo era di puntare sulla qualità e, per sottolinearla, abbiamo scelto il nome di La Bevanda del Rè, per fare riferimento ad una figura iconica, che nella storia è sempre stata considerata di alto profilo e nell’immaginario destinataria delle migliori prelibatezze.
Tornando al presente, la nostra Bevanda del Rè è dedica ta al consumatore moderno, sempre più esigente alla qualità di ciò che consuma e dal palato sempre più raffinato.
A chi è destinata la vostra proposta?
La linea La Bevanda del Rè è destinata ai negozi specia lizzati, con l’esclusiva di zona ai punti vendita che mo strano caratteristiche in linea con la nostra vision, ovvero le nostre rivendite, che il consumatore può individuare inquadrando il QrCode che trova su tutte le nostre confe zioni o visionando il sito web www.labevandadelre.it Quali referenze la compongono?
Ad oggi abbiamo sviluppato circa 300 referenze diver se, delle quali 13 sono compatibili con i principali siste mi a capsula presenti sul mercato. Non mancano, logi camente, le cialde e il decaffeinato. Per almeno 5 delle compatibili disponiamo anche delle bevande solubili e
ad ottobre lanceremo delle novità. La prima è una mi scela di caffè disponibile per cialda anche da 38mm, e per i sistemi capsula compatibili Nespresso, Dolce Gusto, A modo mio. La seconda è una linea compatibile Dolce Gusto declinata in 8 gusti particolari e di grande richiamo sul mercato, come ad esempio, la cioccolata spalmabile più famosa al mondo, che tutti conosciamo. Ginseng sia amaro che dolce, cappuccino e cioccolato per la Dol ce Gusto sono disponibili anche in versione senza lattosio. Inoltre, lanceremo a breve una miscela di caffè in cap sula di alluminio compatibile Nespresso e dei preparati istantanei monodose nei gusti ginseng, orzo e cappucci no, dedicati a chi, disponendo di una macchina a cial de, preferisce consumare bevande diverse, piuttosto che il caffè espresso.
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Cos’altro comprende il vostro ricco portafoglio prodotti?
Oltre alle novità in arrivo, disponiamo di dolcificanti sen za aspartame e di una linea di zuccheri aromatizzati con un’esclusiva, ovvero lo zucchero al ginseng che è dav vero una novità. Per il cliente finale abbiamo realizzato una box mista in cui sono presenti tutti i nostri zuccheri aromatizzati e che gli dà la possibilità di provarli tutti per individuare quello o quelli che più gradisce. Abbiamo poi il cioccolato monodose in un pratico espositore, una linea di 8 topping da 200 grammi tra i quali due gusti particola ri, ossia fragola e frutti di bosco. Insomma, come si dice, tanta roba!
Quali sono i vostri partner ideali?
Stiamo lavorando per sviluppare una rete capillare di distributori del nostro prodotto a livello nazionale.
A 6 mesi dal lancio, possiamo contare oggi su un centi naio di partner soprattutto nel Lazio e nelle regioni del Sud Italia. Tra queste la Calabria e la Sicilia, insieme al Lazio, sono le regioni in cui la nostra gamma ha riscontrato il maggior successo. Il nostro obiettivo, però, è di espander ci in tutto il Paese, coinvolgendo una platea sempre più ampia di distributori.
A coloro che intendono aderire commercialmente a que sto ambizioso progetto, voglio dire che nella nostra azien da troverà una famiglia pronta a supportarlo, a fornirgli linee guida a cui affidarsi, oltre ad un prodotto di qualità, innovativo e presentato con un packaging accattivante, che sicuramente lascia il segno nel consumatore.
bevande, avete un modello di macchina dedi cato alla vostra linea?
Abbiamo stretto un accordo di co-branding con il produttore di macchine Aroma questo accordo, il packaging di ogni macchina riporta sia il logo Aroma che il logo La Bevanda del Rè e all’interno, oltre alla macchina, il clien te troverà 30 cialde in omaggio. Un accordo destinato a durare nel tempo. Parallelamente, intendiamo proporre stra macchina da caffè, la nuova pre prodotta da Aroma, che è la macchina più piccola presente sul mercato con i suoi 12 cm di larghezza e 27 di altezza. Si distingue an che per il porta cialde estraibile e il contenitore per l’acqua in vetro, anziché in plastica. È una macchina adatta ad ogni tipo di location, dalla casa, all’ufficio, al negozio, disponibile in 6 colori diversi, facilmente adattabili ad ogni tipo di am biente e arredo.
Catia Pizzuti
AGENTE DI COMMERCIO
Secondo gli ultimi dati diffusi da Enasarco, le donne agenti in Italia sono circa 30.000, su un totale di circa 230.000 agenti: rappresentandone solo il 13%. Questa disparità di numero è dovuta principalmente alla carenza di una serie di garanzie e diritti delle donne libere professioniste, rispetto a quelle che lavorano alle dipendenze di un'azienda. Basti solo pensa re alla tutela del periodo di maternità e allattamento, che per un'agen te di commercio si traduce in una considerevole perdita economica. Eppure, tra mille difficoltà, quello dell'agente di commercio sembrereb be un lavoro particolarmente adatto al sesso femminile: le donne sono più diligenti ed organizzate degli uomini, più portate alla formazione e ai rapporti interpersonali, come emerge dall'intervista con Catia Pizzuti, che svolge la sua attività proprio nel settore della Distribuzione Automatica.
Quando sei entrata nel mondo del lavoro?
Ho cominciato a lavorare a 18 anni in un centro mecca nografico, dove sono rimasta per 15 anni, quando negli anni in cui è scoppiata Tangentopoli ci hanno licenzia ti tutti e l’azienda, che lavorava prevalentemente con l’Amministrazione pubblica, dovette chiudere.
Avevo 33 anni ed ero separata con un figlio, una condi zione che mi ha messo in grande difficoltà, per cui ho ac cettato i primi lavori che mi sono stati proposti, che erano nel campo delle vendite. Ho iniziato così, ma non è stato facile anche solo per il fatto di essere donna. In realtà, le proposte mi arrivavano proprio perché donna, perché nell’immaginario si crede che per il sesso femminile sia più facile vendere. Nei fatti, però, in un mondo prettamente maschile, una donna fa fatica due volte: perché deve combattere per vendere e non cadere nel far credere di vendere perché donna
In che settore vendevi?
Ho venduto di tutto! Ho cominciato con i gadget natalizi nel periodo storico meno indicato, perché dopo Tangen topoli le aziende tagliavano i costi e quel tipo di prodotto era il primo della lista. Poi ho venduto mobili per ufficio, marmellate, surgelati… di tutto un po’. Per un anno di sera ho lavorato in un pub, ma anche in ristoranti e piz zerie e come responsabile in un negozio di oggettistica Insomma, tante esperienze diverse, tutte a contatto col pubblico, che mi sono servite a creare un profilo profes sionale particolarmente adatto per la vendita.
Quanto conta il carattere?
Direi abbastanza! Sono una persona pratica, intrapren dente, caratteristiche che erano apprezzate anche quando facevo l’impiegata, per cui mi risulta facile ap procciarmi alle persone, entrare nelle corde di chi mi è di fronte. Quindi sicuramente il carattere aiuta.
Quale percorso ti ha portata ad entrare nel mondo della Distribuzione Automatica?
Facevo la responsabile di sala di un bellissimo ristorante di Roma, frequentato da un pubblico abbastanza alto e mi trovavo spesso ad intrattenere le persone in attesa che arrivasse il loro turno. I proprietari del locale, che vende vano prodotti vegetariani, vedendo la mia capacità di interagire con le persone, mi proposero di vendere per loro un prodotto a base di soia. Così mi misi alla ricerca di clienti, riuscendo ad arrivare in cucine dove neanch’io avrei mai pensato: la FAO, il Vaticano, l’Alitalia… Così venni messa in contatto con un’agenzia di rappresentan-
ze, che ora non c’è più, che cercava un agente di vendi ta per il settore del catering. Iniziai così alla fine degli anni ’90 questa nuova avventura.
Un giorno, insieme ai miei titolari, partecipai ad una riu nione presso la Vicenzi SpA, il famoso produttore di dolci e biscotti, e lì ci proposero di fare una specie di indagine di mercato per vedere se i loro prodotti potessero esse re venduti nella distribuzione automatica. Fui io stessa ad occuparmene, riportai un po’ di informazioni su questo canale e spiegai loro che, secondo me, era un canale in crescita con interessanti potenzialità per i loro prodotti. Mi proposero quindi di approcciare questo canale come agente di vendita proponendo solo tre referenze.
Così cominciai a conoscere il mondo dei gestori e via via ad aggiungere altri marchi, come Bauli con la sua croissanteria che andava allora molto forte. Dopo Bauli aggiunsi Dispensa Zaniboni che allora aveva un piccolo portafoglio prodotti dedicato al Vending, in particolare un croccante che all’inizio non convinceva nessuno, vi sto che sul mercato ce n’erano di brand più famosi. Pian piano riuscii a convincere gli scettici a provarlo e fu un successo, un vero boom di questo prodotto che poi tanti altri hanno imitato Questa prima fase della mia presenza nel Vending dipen deva comunque dall’agenzia che mi aveva reclutata e che raccoglieva i mandati dalle aziende. Quando chiu se, intorno al 2014, dovetti contare solo sulle mie forze
E decidesti comunque di restare nel canale Vending? Sì e a quel punto cominciai a prendere mandati diretti, trovandomi oggi a gestire la vendita dei prodotti Zaniboni che ha creduto in me ed ho sempre mantenuto, Bilt, Ceres, Fiore di Puglia, Pata, Italiana Plast
Secondo la tua esperienza, qual è il primo valore da met tere in campo in una trattativa commerciale? Credo che sia, almeno per quel che mi riguarda, la tra sparenza, ossia di non approfittare mai delle situazioni, di cercare di fare sempre gli interessi del cliente. Ad esem pio, quando mi accorgo che il cliente sta ordinando più di quanto solitamente fa, glielo faccio presente, perché non credo sia corretto vendere e basta. Credo che que sto modo di comportarmi commercialmente mi abbia premiata, accanto al fatto che mi piace stare a contatto con la gente, come dicevo prima.
Sei d’accordo quindi con la frase “le donne hanno una marcia in più”?
Sì e no. Si, perché penso che la cosiddetta marcia in più
sia dovuta al nostro retaggio culturale, dove certi compiti spettano soprattutto alla donna. Mi riferisco alla gestione della casa, dei figli e a tutto il necessario per mandare avanti una famiglia. Questo fa sì che una donna deve saper organizzare e gestire più cose insieme, oltre al lavo ro. E no, perché oggi ragazzi e ragazze vengono cresciuti con meno differenze, per questo credo che tutte e due avranno la stessa marcia.
Il Vending è un mondo quasi esclusivamente maschile. Come ti ci trovi?
Non è solo nel Vending che le donne occupano uno spazio più piccolo rispetto agli uomini. Lo è in generale, perché per le donne è più difficile conciliare il lavoro con la vita personale. Nel settore della Distribuzione Automa tica, come in tanti altri settori dove ho lavorato, ho trovato sempre più uomini che donne. Voglio anche sfatare il luo go comune secondo il quale per una donna è più facile vendere. Per la mia esperienza direi che proprio non è così devi misurare le parole, stare più attenta a cosa dici e a come lo dici, ed anche un altro luogo comune quello che con le donne c’è rivalità, per mia esperienza posso dire che al contrario si crea una complicità che sempli fica tutto.
In questi 30 anni di vendita hai mai percepito segnali di ostilità solo perché donna?
Ostilità no, ma sicuramente una donna deve faticare di più per essere credibile, soprattutto in alcuni settori con siderati prettamente maschili come quello tecnico. Un esempio concreto: quando propongo i prodotti Bilt a vol te mi sento dire “ma perché tu ne capisci?” ed è una cosa che mi fa sorridere… È chiaro che questo tipo di ri sposta la hai al primo approccio, poi non succede più, il cliente si fida di te e ti ascolta.
35 ANNI DI SUCCESSI NEL VENDING
DIGISOFT PUNTA SUI MERCATI INTERNAZIONALI
Digisoft si appresta a festeggiare i 35 anni di presenza nel mondo del Vending e i fondatori - tuttora presenti ed atti vi nell’azienda - ne hanno visti di cambiamenti!
Dall’idea imprenditoriale nata negli anni ‘80 alla sua tra sformazione in soluzione informatica scalabile, fino ad arrivare all’integrazione delle macchine con strumenti IOT, Digisoft segue le esigenze del mercato del Vending italiano in primis e negli ultimi 15 anni europeo ed internazionale
Negli ultimi anni - che hanno visto grandi cambiamenti sia generali che di settore - Digisoft ha aggiornato la propria offerta ed espanso la propria struttura per restare al passo delle mutate esigenze e per mantenere forte la propria leadership.
Guido Panigada, membro del consiglio e direttore ven dite di Digisoft, oltre che Direttore Generale di Distrilog, risponde alle nostre domande per illustrare le novità intro dotte sul mercato negli ultimi 4 anni.
Come avete vissuto gli ultimi 4 anni così dirompenti per il mondo intero e per il nostro settore?
Effettivamente dal 2020 al 2022 abbiamo vissuto un perio do difficile e allo stesso tempo “disrupting” come amano dire gli anglosassoni… Periodo di pandemia, inflazione e crisi energetica per il mondo e di difficoltà operative, scarsa reperibilità di personale e materiali, trasformazioni tecnologiche e accorpamenti nel mondo del Vending Digisoft ha stretto la cinghia come i suoi clienti e partner, lavorando sul futuro per prepararsi alla ripartenza. Da un punto di vista tecnologico abbiamo lavorato sul rilascio dell’applicazione mobile Vega Touch - che sostituisce la soluzione precedente basata su Pocket PC – e sull’integrazione dei sistemi di telemetria, che ora fanno parte dell’ecosistema dei dati gestiti dalle nostre soluzioni.
Da un punto di vista di mercato abbiamo operato at traverso la crescita mediante operazioni straordinarie di M&A, la prima delle quali ha riguardato Distrilog SA, prin cipale competitor in Francia con una soluzione proprieta ria per la gestione del vending sui territori di lingua france se. Questa acquisizione si è svolta nel momento peggiore, vale a dire nel secondo semestre del 2019. Il Covid ha messo “in naftalina” l’iniziativa e abbiamo utilizzato il 2020 per ristrutturare l’offerta ed ottimizzare la struttura. Abbiamo superato indenni il periodo critico ed oggi la struttura è perfettamente integrata con Digisoft, condi videndone strategie e infrastrutture, ma mantenendo la sua autonomia e peculiarità. Il polo che si è venuto a cre are è unico nel panorama mondiale, con uno staff di oltre 70 unità iper-specializzato nel mondo del Vending.
Cosa ha rappresentato per voi l’avvento di Android? Ci ha portati ad operare una trasformazione profonda, sia lato hardware che software e business model relativo. Gli strumenti basati su Android sono centinaia, con diffe renti caratteristiche e di qualità molto variabile, come lo è d’altronde la fascia di prezzo. Il primo problema da risolvere è stato selezionare sul mer cato fornitori in grado di garantire qualità, servizio e sta bilità dell’hardware e del sistema operativo, garantendo una aggiornabilità e una garanzia di sicurezza per alme no 5-6 anni. Ulteriore problema è la presenza di una porta di rilevazione Irda, necessaria per una efficiente operati vità. Ebbene, in collaborazione esclusiva con i produttori abbiamo sviluppato 2 terminali provvisti di porta Irda e accompagnati da un contratto full risk di aggiornamen to, sicurezza e guasti per 5 anni.
E da un punto di vista Software?
Vega touch raccoglie in toto le possibilità offerte dalla tecnologia Google, quali i sistemi di notifica, trasmissione delle informazioni in real time e geolocalizzazione.
Le nuove funzionalità integrano flussi di informazione tra terminale, macchina e back office, offrendo soluzioni in novative quali la preparazione dei prodotti da caricare, la gestione della fatturazione in real-time e il routing verso il cliente.
E per quanto riguarda la gestione dell’OCS?
Oggi siamo lieti di annunciare al nostro mercato che an che la parte fatturazione e gestione OCS è completamente sviluppata e a disposizione dei clienti. Con quest’ultimo rilascio la suite è completa ed i clienti possono procedere allo switch sui nuovi terminali senza problemi!!
E per quanto riguarda l’IOT e la connettività?
In riferimento a questi aspetti la posizione di Digisoft è quella di operare a livello di integratore. Abbiamo creato un ambiente in grado di integrare in modo standard e con le ultime tecnologie i dati provenienti sia da Distribu tori che da POS cashless e da sistemi di telemetria.
Tutti i dati, indipendentemente dal costruttore o dal car rier, arrivano all’interno del gestionale e qui vengono ar monizzati ed utilizzati dalle procedure standard. Questo porta ad innegabili vantaggi, che sono l’integrazione, la standardizzazione, la pluralità di sistemi attivi e la riduzione di funzionalità e costi ridondanti.
È qui che entra in gioco il lancio della start up Veetamine?
Per avvalorare questa visione abbiamo fondato Veeta mine - una start up innovativa svizzera che ha lo scopo di gestire i dati provenienti da macchine di differenti costruttori, fornendo i set di sviluppo per formalizzare e normalizzare le informazioni, oltre a fornire una APP per il consumatore
L’obiettivo è di creare un modello di revenue sharing con diviso che massimizzi il valore del patrimonio dati raccol to attraverso una vera e propria Vending Data Platform.
L’idea è ambiziosa e rivoluzionaria, ma potrebbe essere game changer nel mondo Vending IOT.
E per il futuro?
Per il futuro abbiamo importanti progetti, per diventare attori a livello globale
Il primo risultato di tale processo di internazionalizzazione è stato l’acquisizione di una commessa “monstre” in US, Messico e Perù. Stiamo parlando di oltre 100.000 macchi ne in 3 Paesi…. Il progetto è in corso di implementazione e ciò comporta l’apertura di una unità produttiva locale. Ma di tutte le altre novità in arrivo non voglio svelare nulla: ne parleremo diffusamente nei prossimi mesi.
Il mondo del Beverage vive una delle più grandi crisi degli ultimi decenni: si è abbattuta sul Settore una vera e propria tempesta che, con effetto domino, ha investito tutti i player della filiera.
Nel momento in cui si stava assistendo al recupero delle perdite subìte negli ultimi due anni a causa della pandemia, con le relative chiusure e limitazioni delle attività di ristorazione, ci si è trovati di fronte ad un nuovo scenario, in buona parte conseguenza della guerra in Ucraina. Tutti i settori dell’economia stanno subendo il rincaro delle materie prime e dei costi della logistica, fino all’esponenziale aumento dei consumi energetici, a cui nel settore del Bevera ge va ad aggiungersi quella che viene definita la crisi della CO2 Tutte le aziende del comparto denunciano una situazione divenuta insosteni bile, al punto da costringere a discontinuità della produzione col rischio che, di questo passo, si arrivi ad un blocco totale delle attività con drammatiche conseguenze sull’occupazione.
IL SETTORE DELLE BEVANDE ANALCOLICHE RICHIEDE INTERVENTI URGENTI
Assobibe, l’associazione italiana che rappresenta le im prese che producono e vendono bevande analcoliche, già alla fine della scorsa primavera aveva lanciato l’allar me, invitando il governo a intraprendere azioni a suppor to del Settore, ma gli interventi finora messi in campo sono giudicati insufficienti.
Affrontiamo questi temi con Giangiacomo Pierini, presi dente di Assobibe e Direttore Relazioni Istituzionali e Comunicazione di Coca-Cola HBC Italia
Dottor Pierini, abbiamo assistito negli ultimi mesi all’esca lation di una situazione che l’associazione aveva denun ciato sin dai primi segnali. Vuole riepilogare quanto è accaduto?
Nel 2021 il mercato delle bevande analcoliche iniziava a dare segnali positivi, dopo un periodo di grande crisi che l’ha investita durante la pandemia, quando a fine anno i rincari di energia e materie prime hanno proietta to un’ombra sulle prospettive di ripresa. Nell’ultimo anno abbiamo assistito a un aumento dei costi dell’energia che per le aziende del settore è stato di oltre il 550% A questo si aggiungano gli incrementi dei prezzi delle ma terie prime e di quelle usate per il packaging compresi tra
30% e 80%: +40% carta, +20% imballaggi, +10% i trasporti, + 70% la plastica su base annuale. Questi aumenti certa mente limano i margini delle aziende, unitamente all’im patto che inflazione e incertezze hanno e avranno nei prossimi mesi sulle abitudini di consumo e sulla capacità di acquisto degli italiani, protetti sinora dai risparmi che, però, iniziano a ridursi. Già a maggio scorso, un’indagine di Nomisma evidenziava che oltre il 77% dei consumatori avrebbe cambiato i propri comportamenti d’acquisto e oltre il 45% avrebbe concentrato la propria spesa alimen tare su prodotti indispensabili. I dati recentissimi di Coldi retti confermano questo scenario: un italiano su due ha effettivamente tagliato la spesa alimentare.
Le aziende del Beverage sono necessariamente ener givore, necessitano di packaging, di una logistica strutturata e così via. Ognuno di questi fattori quanto incide sull’attuale situazione?
Purtroppo, la situazione è di enorme incertezza, da gestire nel complesso; non solo con una impennata fuori control lo dei costi per gli acquisti, ma anche per la disponibilità stessa di forniture e la crescente difficoltà ad avere ga ranzie sulle consegne. Come per gli altri settori del mani
fatturiero questa impennata di costi dell’energia rischia di mettere in ginocchio soprattutto le piccole e medie im prese, con una emorragia di liquidità e crescente esposi zione creditizia. In parallelo, nella filiera iniziano ad esserci preoccupanti stop di produzioni e consegne per forniture necessarie a produrre e confezionare i prodotti. I riflessi dei rincari energetici sono enormi e ramificati nella filiera a monte e valle della fase di produzione.
La carenza di CO2 sembra essere oggi la maggiore mi naccia. Cosa ha causato la sua irreperibilità?
L’allarme è stato lanciato ai primi di luglio 2022 quando alcuni produttori sono stati costretti a sospendere le linee produttive a causa della difficoltà di reperimento della CO2, e del costo elevatissimo che questa materia prima aveva raggiunto laddove disponibile. Il problema della scarsa disponibilità di anidride carbonica sui mercati, ul teriore effetto dell’aumento dei costi dell’energia e delle difficoltà di trasporto che rendono più complessa la sua estrazione naturale e/o produzione industriale, ha via via interessato un numero maggiore di aziende produttrici, in specie PMI. Inoltre, a peggiorare il quadro, si sono ag giunte attività di manutenzione interne agli impianti, che hanno ridotto il quantitativo disponibile. Non solo il settore delle bevande analcoliche è stato interessato dalla man canza di CO2, presente nell’80% dei nostri prodotti, ma anche quello alimentare dove l’anidride carbonica viene impiegata per usi diversi (per la conservazione, per esem pio). C’è da dire che il problema non è stato avvertito da tutte le aziende in egual misura, alcune hanno la possibi lità una produzione interna, di fatto non subendo conse guenze in termini di disponibilità, altre possono contare su contratti pluriennali e questo fa sì che alcune aziende ne abbiano risentito maggiormente di altre.
Tutto questo ha già comportato aumenti dei prezzi al con sumo e, conseguentemente, una contrazione dei volumi per i produttori, che annunciano ulteriori ritocchi, in un momento già difficile per le famiglie. Quali scenari si pos sono immaginare a breve termine?
Lo scenario per l’autunno non è dei migliori: come evi denziato dall’ultimo rapporto del Centro Studi Confindustria, il rincaro del gas, fuori controllo da agosto, il rischio di nuove sospensioni delle forniture da parte della Russia e l’ulteriore impulso recessivo dovuto all’innalzamento dei
tassi da parte della BCE, in risposta a prezzi alti ed euro debole, mettono alle corde la resilienza dell’industria, con impatto sugli investimenti e sulla produzione indu striale, attesa in calo nel 3° trimestre (-1,4% acquisito).
Come si sta muovendo Assobibe per tutelare i suoi associati?
L’impegno di Assobibe rimane quello di fare rete, insieme alle altre associazioni, per trasferire ai decisori politici le enormi difficoltà del momento. Riteniamo che in questo momento più che mai sia importante mantenere uno stretto collegamento con il sistema delle imprese, anche al fine di aiutare il prossimo Governo a definire le soluzio ni concrete a beneficio delle aziende e dei lavoratori di tutta la Filiera tutta.
Un’ultima e non meno importante questione riguarda la sugar e la plastic tax prossime ad entrare in vigore. Ne avete più volte richiesto la cancellazione, senza succes so. Spera nel nuovo governo?
In un contesto fortemente penalizzante per le aziende, come quello appena descritto, l’introduzione di nuo ve tasse su prodotti di largo consumo risulterebbe una incomprensibile penalizzazione di imprese, lavoratori e consumatori. Sarebbe un atto insostenibile. A gennaio 2023 dovrebbero entrare in vigore sugar e plastic tax che produrranno ulteriore contrazione della domanda, con ri flessi negativi anche sulla filiera. In particolare, la sugar tax comporta un incremento della fiscalità medio del 28% per litro di bevanda su tutti i nostri prodotti (anche quelli senza zucchero) e un adeguamento in termini organizza tivi e gestionali per le aziende, con relativi maggiori costi e inevitabili effetti sui prezzi, già in crescita in questo mo mento di esplosione dell’inflazione.
Non è immaginabile chiedere ad un settore di versare oltre il 10% del fatturato, per una sugar tax che si appli ca anche alle bevande senza zucchero. In un momento come questo si tradurrebbe in una condanna senza ap pello. Si è peraltro dimostrato che la sugar tax è inutile per la salute, visto che i Paesi che l’hanno adottato vedono crescere i livelli di sovrappeso e obesità e per questo molti l’hanno cancellata o hanno in programma di farlo. Il settore in Italia ha peraltro ridotto lo zucchero immes so sul mercato (-35%) senza tasse. A dimostrazione che la tassa non serve.
CRISIgas
inflazione materie prime logistica noli energia elettrica carburanti packaging plastica rincari
La radicata capacità di resistere e reagire delle imprese del Vending è messa oggi a dura prova da una crisi sen za precedenti. È un momento estremamente difficile per tutte le aziende, anche per quelle che hanno mostrato resilienza in periodi altrettanto bui, come quello appena vissuto della pandemia. Riportiamo i commenti sul tema di alcuni player della filiera, rappresentativi delle varie categorie merceologiche.
Il cosiddetto “caro bollette” o meglio “caro energia” sta colpendo duramente tutta la filiera della distribuzione automatica. In particolare, i fabbricanti registrano un aumento medio del costo dell’energia elettrica del 300% rispetto al 2021. A cui si aggiunge il problema del per durare della carenza delle materie prime, soprattutto l’elettronica sempre più irreperibile sul mercato, che ha come effetti un andamento della produzione a singhiozzo e l’aumento dei costi. Molte imprese del settore stanno adottando misure per contenere il “caro energia” ma spesso sono soluzioni che hanno bisogno di tempo. Ad esempio, la mia azienda, come altre, ha deciso già all’inizio dell’anno, appena i costi energetici hanno dato i segnali dei folli rincari, di in stallare dei pannelli fotovoltaici che producono 500 KW di energia. Ma è chiaro che questa soluzione non darà effetti nell’immediato: li vedremo in futuro, una volta ammortizzati i costi dell’investimento, che a regime dovrebbe dare un risparmio del 30/35%.
A soffrire di questa situazione non sono solo i costruttori ma, guardando solo al settore del Vending, è tutta la filiera ad essere sotto pressione, in particolare i gestori che già vengono da due anni di contrazione del fatturato per tutte le pro blematiche legate alla pandemia. Oggi, si trovano di fronte ad aumenti che riguardano tutte le referenze necessarie allo svolgimento dell’attività: dalle materie prime come il caffè, ai bicchieri, alle macchine e così via, fino alle spese per i carburanti e l’energia elettrica.
Come presidente di CONFIDA, posso dire che anche l’associazione di categoria, si sta muovendo insieme a tutta Confcommercio, per richiedere al governo un credito di imposta sui consumi dell’energia elettrica e del gas per tutte le aziende, non solo quelle più energivore, oltre alla proroga del taglio delle accise sui carburanti, fondamentali per i furgoni dei gestori.
Quello che sta accadendo negli ultimi mesi ci è piovuto addosso in un momento già difficile per noi torrefattori, perché il prezzo del caffè ha cominciato ad aumentare già nella prima vera dello scorso anno, raddoppiando man mano fino ad arrivare a 2400 dollari per tonnel lata. Speravamo che diminuisse, visto che a luglio era arrivato a circa 2000 dollari, invece è risalito di nuovo. Oggi oscilla fra i 2200 e i 2300 dollari, valuta che tra l’altro ha continuato ad aumentare, fino a toccare i massimi che registriamo oggi e, sappiamo bene, che il caffè ver de si paga in dollari! Poi abbiamo avuto rincari su tutti i materiali per il confezionamento, sui noli marittimi che sono aumentati di 8/10 volte rispetto a prima. Su questa tempesta, che era già perfetta così, si è aggiunto il rincaro dei consumi energetici, ed in particolare del gas, che è più che sestuplicato rispetto ad un anno fa. Se finora come torrefattori siamo riusciti a limitare gli aumenti sul nostro mercato sperando in un ridimensiona mento delle quotazioni, la situazione è purtroppo divenuta oggi insostenibile e ci costringe a ritoccare nuovamente, ma con maggior decisione, il prezzo dei nostri prodotti. Gli aumenti, come si sa, hanno sempre un effetto domino e, alla fine della catena, ricadono sul consumatore finale. Inevitabilmente troverà un prezzo maggiorato a scaffale, così come per l’espresso al bar, alla macchinetta o al distributore automatico. Credo, tuttavia, che difficilmente questo comporterà delle rinunce all’acquisto del prodotto da parte del consumatore, quanto piuttosto ad uno spostamento della scelta verso una tipologia di caffè piuttosto che un’altra.
Un fattore che incide fortemente sull’equilibrio delle aziende non è solo l’aumento dei costi, ma anche l’instabilità e la continua oscillazione dei prezzi, che costringe il management a continui confronti per prendere decisioni operative ed aggiornare di conseguenza i listini dei prodotti.
È un momento difficile che richiede comprensione da parte di tutti i player della filiera, dai produttori ai consumatori; occorre che ci si aiuti affinché le aziende - nel caso specifico le torrefazioni - riescano a passare attraverso questa tempesta, salvando i bilanci ed evitando così di far scoppiare ulteriori tempeste, se dovessero trovarsi nella condizione di operare tagli dei costi di produzione e quindi dei posti di lavoro. Una situazione che impatterebbe sul tessuto sociale in maniera drammatica.
Massimo Trapletti, Presidente CONFIDA e CEO di Bianchi Industy SpA
" CONFIDA RICHIEDE AL GOVERNO UN CREDITO DI IMPOSTA SUI CONSUMI DELL’ENERGIA ELETTRICA E DEL GAS PER TUTTE LE AZIENDE "
Claudio Picci, CEO di Covim SpA
" È UN MOMENTO DIFFICILE CHE RICHIEDE COMPRENSIONE DA PARTE DI TUTTI I PLAYER DELLA FILIERA, DAI PRODUTTORI AI CONSUMATORI "
In trent’anni di partnership con gli operatori del Vending, Covim ha saputo ascoltare ed interpreta re le esigenze del Settore mettendo a punto pro dotti specifici.
L’indiscussa professionalità e competenza le hanno permesso, nel 2014, di essere tra le prime azien de ad ottenere la Certificazione DTP114 per la qualità funzionale delle miscele di caffè in grani destinate al Vending.
I nostri Caffè Certificati migliorano la Qualità della Distribuzione Automatica
È una situazione che non avremmo mai potuto immaginare, dopo aver attraversato una pan demia che aveva già piegato l’economia. Di fronte agli attuali scenari, ci si rende conto che la vera crisi è questa, una crisi che mette a dura prova le aziende, alcune delle quali restano purtroppo vittime del naturale processo di selezione che ne scaturisce. Però, non possiamo neanche pensare che un momento come questo duri quanto è durata la pandemia, perché a quel punto si arriverà alla totale recessione. Le famiglie e le imprese, di qualsiasi dimensione esse siano, non potranno reggere di fronte ad ulteriori rincari, né le aziende potranno conti nuare a ritoccare i listini in risposta al continuo aumento dei costi.
In particolare, per quanto riguarda i costruttori credo che il 2023 sarà forse l’anno più brutto che dovremo affrontare. Mi riferisco ai materiali che sono alla base della nostra produzione, i cui prezzi oscillano con un trend in ascesa che nel giro di qualche mese porterà sicuramente ad una contrazione di mercato. A monte di tutto questo ci sono i costi energetici impazziti, che hanno costretto alcuni siti come le acciaierie a ridurre la produzione, rendendo complesso anche il reperimento dei materiali. Questi parametri mi portano a pensare che il peggio deve ancora venire e che una possibile ripresa ci sarà solo quando cesserà la speculazione che è scaturita dalla guerra russo-ucraina. Sono convinto, infatti, che non è la guerra in sé ad aver provocato la crisi economica che stiamo vivendo, ma la speculazione che ne è conseguita e che in realtà era in atto già dalla pandemia. D’altra parte, ogni azienda deve mettere in conto che nel suo percorso dovrà attraversare momenti difficili e dovrà dotarsi dei cosiddetti piani B per affrontarli. Un po’ come è accaduto negli ultimi due anni, in cui abbiamo dovuto fare slalom tra cassa integrazione, discontinuità della domanda da parte del mercato di riferimento, con cali e aumenti che seguivano l’andamento della pandemia… Adesso ci troviamo di fronte all’esigenza di dover mettere giù dei numeri per il 2023 con un mercato che sarà, secondo me, in forte recessione. Abbiamo un nuovo governo, ma credo che la politica non possa risolvere i problemi dell’economia, ma solo affiancare o agevolare i progressi economici.
L’inflazione alle stelle, la domanda stagnante, i salari stabili rendono complicato per la politica mettere in campo azioni risolutive. Certamente, la stabilità politica è auspicabile ma deve essere il tessuto imprenditoriale a far scattare la molla della ripresa. Ed è questo che noi chiediamo alla politica: lasciateci lavorare, lasciateci fare impresa e magari sosteneteci in questo, alleggerendo il carico fiscale e burocratico che toglie alle nostre aziende risorse per lo sviluppo. Bisogna ancora una volta dimostrarsi resilienti e tirare fuori la propria capacità di gestire queste difficoltà, che non riguardano solo l’Italia, ma tutti i Paesi, quelli europei in particolare.
Cercando di vedere il bicchiere mezzo pieno, devo dire però che questo è un momento interessante, in cui potreb bero venir fuori idee dirompenti, capaci magari di cambiare i modelli di business, piuttosto che i prodotti. E questo per me è molto stimolante.
Mi piace considerare questa fase come un momento transitorio, in cui molte situazioni cambieranno e, quando sarà finita, ci troveremo di fronte ad un mondo diverso da quello che abbiamo lasciato. Mi auguro che nel nostro Settore alcuni trend si consolideranno, soprattutto la tecnologia, e che altri emergeranno, come l’e-commerce, spingendo il mondo del Vending a cambiare a sua volta per rispondere a nuove esigenze del consumatore finale. Questo è, secondo me, il faro che dovrebbe guidare sia i costruttori che gli operatori del nostro Settore
Siamo fortunati, poiché abbiamo un contratto per le utenze a prezzo bloccato almeno fino a fine anno. Spero che in questi mesi si riesca a trovare una soluzione ai rincari che stiamo ve dendo, altrimenti anche noi dovremo fare delle rivalutazioni rispetto alla produzione. Se solo si pensa al consumo di macchinari come le presse, fondamentali per il nostro lavoro, si può immaginare come anche per noi i costi schizzeranno, se non si arginano i rincari e le oscilla zioni dei prezzi degli ultimi mesi.
Per quanto riguarda, invece, le materie prime, il prezzo della carta è lievitato al punto che non abbiamo più voluto considerare l’idea di utilizzarla per produrre palette. Una scelta suffragata anche dall’opinione di alcuni nostri clienti che l’hanno provata come alternativa alla paletta di plastica con risultati poco convincenti.
Stiamo andando avanti quindi con la produzione in legno con una novità: l’igienizzazione della paletta nella fase di pre - confezionamento, attraverso il passaggio in un macchinario a raggi UVC. I test fatti prima e dopo l’igienizzazione hanno dato risultati ottimali, tanto che siamo riusciti ad ottenere la certificazione. Un riconoscimento che abbiamo voluto per dare al nostro cliente un’ulteriore garanzia. Infatti, anche se la materia prima delle nostre palette in legno proviene da aziende certificate, si tratta pur sempre di un materiale naturale, che tende ad assorbire i liquidi e questo potrebbe destare dubbi in chi la utilizza. La certificazione è una garanzia in più rispetto alla conformità della nostra palettina dal punto di vista alimentare.
Quello che da produttore vorrei suggerire - e mi riferisco al comparto della Distribuzione Automatica - è di insistere magari attraverso CONFIDA per il ritorno della paletta di plastica almeno nell’automatico e questo esclusivamente per problemi tecnici, per una migliore macchinabilità della paletta in plastica rispetto a quella in legno che, di tanto in tanto, potrebbe creare problemi nell’erogazione. Il progetto RiVending, se esteso in larga misura, potrebbe garantire il corretto riciclo delle palette in plastica.
Continuiamo a produrre palette in plastica per i Paesi extra - UE e devo dire che non stiamo riscontrando problemi, neanche con i nostri clienti in Ucraina dove, dopo una breve pausa iniziale, il lavoro è ripreso con regolarità. Ultimamente, soffriamo un po’ per la concorrenza da parte di “commercianti” non del settore che fanno business acquistando container di palette per lo più dalla Cina e rivendendole a prezzi sicuramente inferiori alla media di mer cato e a quelli che pratichiamo noi, produttori di palette di qualità, oggi anche certificata.
Evelina Milani, Responsabile Marketing di Ni.Si. srl
" I COSTI SCHIZZERANNO, SE NON SI ARGINANO I RINCARI E LE OSCILLAZIONI DEI PREZZI DEGLI ULTIMI MESI "
Luca Adriani, CEO di Fas International SpA
" LA STABILITÀ POLITICA È AUSPICABILE MA DEVE ESSERE IL TESSUTO IMPRENDITORIALE A FAR SCATTARE LA MOLLA DELLA RIPRESA "
I rincari che stiamo subendo lungo tutta la filiera, e noi torrefattori in particolare, stanno inci dendo in maniera pazzesca sui costi di produzione. Non sono solo gli aumenti, ma è anche il sentimento di mercato che sta diventando significativamente negativo, un po’ com’è ac caduto nel 2008 quando è fallita Lehman Brothers: la gente non spende per paura di cosa succederà domani. È proprio questa situazione di incertezza che sta paralizzando il mercato. Purtroppo, ogni giorno ci arrivano comunicazioni di aumento di questo o di quell’altro, aumenti ineluttabili e non negoziabili, al punto che non si riesce a starci dietro, a tenere aggiornata la si tuazione.
Le aziende, tutte e non solo quelle del caffè, si stanno dimostrando resilienti, cercando di assorbire i rincari senza pra ticare aumenti, anche per paura di perdere i volumi. Ma se le cose dovessero continuare così, con i conti che comin ciano a diventare negativi, prossimi allo zero, si sarà costretti volenti o nolenti ad aumentare i prezzi. In questa situazione, l’unica cosa che posso dire è che l’Europa intera e in particolare l’Italia per i prossimi due anni dovranno necessariamente soffrire. La situazione si stempererà quando riusciremo a superare in maniera sistemica le forniture di energia dalla Russia. Che sia l’eolico, che sia il fotovoltaico, che siano i rigassificatori, dobbiamo individuare ed attivare fonti energetiche alternative che ci affranchino dalla dipendenza dalla Russia o da qualsiasi altro Paese.
Massimo Renda, Presidente con delega alla R&S e Industrializzazione di Caffè Borbone srl
La situazione è critica, non è possibile fare alcuna previsione né a breve né a medio termine, certamente non ci aspettiamo un ritorno ai livelli dello scorso anno ancora per un po’, rite niamo anzi che i costi rimarranno molto elevati ancora per tutto il 2023. La situazione è così instabile che c’è il rischio di interruzioni improvvise e inaspettate della fornitura di energia per giorni, con conseguente blocco dell’attività.
Rispetto a un anno fa il costo dell’energia che paghiamo è quadruplicato ed è diventato la seconda voce di costo dopo le materie prime, ha superato abbondantemente quello della manodopera.
Fortunatamente il nostro gruppo ha contrattualizzato la fornitura di energia anche per tutto il 2023 e questo ci dà ga ranzie di continuità di servizio, ma sappiamo che esistono molte aziende il cui contratto termina nei prossimi mesi e non avendolo rinnovato per tempo rischiano di non avere neppure la fornitura, a prescindere dal prezzo.
L’aumento dei costi delle materie prime, dei materiali per il confezionamento e dell’energia si è abbattuto sul mondo delle imprese e, di conseguenza, sulle famiglie, come una tempesta perfetta. Per noi che produciamo con ingredienti base come la farina e l’olio la situazione è diventata insostenibile. La farina, che pesa per l’80% sul prodotto finito, è aumentata negli ulti mi 12 mesi del 120%; il costo dei grassi è triplicato e mi riferisco sia all’olio di oliva che a quello di girasole, diventato tra l’altro di difficile reperibilità; tutto il packaging è aumentato intorno al 65%. Ma è il costo dell’energia quello che spaventa di più, in particolare il gas che fa funzionare i nostri forni. Quindi, oltre agli aumenti che abbiamo fino ad oggi subito per i rincari delle materie prime, stiamo ricevendo anche noi le cosiddette bollette impazzite, che aggravano ancor di più la situazione in essere. Questo ci dovrebbe costringere ad un aumento dei listini del 50%, cosa che non abbiamo ancora fatto, anche perché è un aumento che nel caso della Distribuzione Automatica andrebbe a colpire i gestori, anche loro sotto la sferza dei rincari. Per quanto possano capire le nostre ragioni, hanno le loro che sono altrettanto valide.
" NON SONO SOLO GLI AUMENTI, MA È ANCHE IL SENTIMENTO DI MERCATO CHE STA DIVENTANDO SIGNIFICATIVAMENTE NEGATIVO "
Erika Simonazzi, Responsabile Marketing e Comunicazione di Flo SpA
" RISPETTO A UN ANNO FA IL COSTO DELL’ENERGIA ... È DIVENTATO LA SECONDA VOCE DI COSTO DOPO LE MATERIE PRIME "
" SE L’EUROPA E L’ITALIA NON PRENDERANNO IN FRETTA DELLE MISURE ... SAREMO COSTRETTI NOSTRO MALGRADO A RITOCCARE I PREZZI "
ACCORDO NAZIONALE CONFIDA - BANCO ALIMENTARE PER UN VENDING SOLIDALE E SOSTENIBILE circa1700 imprese di gestione hanno già aderito al progetto
Nel corso dell’edizione 2022 di Venditalia, CONFIDA ha stretto un accordo nazionale con Banco Alimentare che si pone l’obiettivo di raccogliere le eccedenze alimenta ri prodotte dal settore della distribuzione automatica e, attraverso Banco Alimentare, donarle ad enti convenzio nati che offrono aiuto a famiglie e persone in difficoltà. Si stima che in questo modo le imprese del Vending po tranno raccogliere circa 250 tonnellate di prodotti alimentari, rispondendo a due importanti temi: la lotta con tro lo spreco alimentare e il sostegno sociale. A gestire il progetto sono le 11 Delegazioni Regionali di CONFIDA in sinergia con le sedi regionali di Banco Alimen tare.
A circa un mese di distanza dall’accordo nazionale, la prima regione ad aderire al progetto è stata la Calabria A Montalto Uffugo, in provincia di Cosenza, è stato firma to l’accordo tra CONFIDA, rappresentata da Pio Lunel presidente del Gruppo Imprese di Gestione e Pantaleone Tripaldi Delegato CONFIDA in Calabria, e Banco Alimen tare Calabria, rappresentato dal Direttore Gianni Romeo. In tal modo, le società di gestione calabresi potranno do nare alla sede regionale di Banco Alimentare i prodotti che non possono utilizzare nei distributori automatici, ma gari perché prossimi alla scadenza o il cui packaging è deformato e quindi non più macchinabile.
Si tratta di un importante risultato in termini di volumi, se si considera che in Calabria sono attive 102 imprese di ge stione così suddivise nelle diverse province: 39 a Cosenza, 28 a Reggio Calabria, 20 a Catanzaro, 10 a Crotone e 5 a Vibo Valentia.
A luglio presso la storica sede del Banco Alimentare di Lombardia a Muggiò (MI) è stato firmato l’accordo con i gestori lombardi alla presenza del Presidente delle Im prese di Gestione di Confida Pio Lunel e il Delegato della Lombardia Luca Amoruso insieme al membro del Consi glio Direttivo di Banco Alimentare della Lombardia Dario Mazzucchelli.
La Lombardia contribuirà con 495 aziende così suddivise nelle diverse province: 212 a Milano, 50 a Brescia e 50 a Monza/Brianza, 34 a Bergamo, 34 a Varese, 27 a Como, 23 a Pavia, 16 a Cremona, 16 a Mantova, 15 a Lodi, 14 a Lecco e 4 a Sondrio.
A seguire, sempre nel mese di luglio, presso la sede del Banco Alimentare del Veneto si è chiuso l’accordo tra i gestori del Triveneto e la sede regionale del Banco, rap presentata da Adele Biondani, Presidente del Banco Ali mentare del Veneto.
L’adesione al progetto di questa vasta area geografica costituisce un importante contributo al progetto. Il Triveneto, infatti, conta un ricco comparto di imprese del settore: 264 aziende di cui 232 in Veneto e 32 in FriuliVenezia Giulia. In particolare, in Veneto le aziende sono così suddivise nelle diverse province: 3 a Belluno, 18 a Ro vigo, 28 a Venezia, 38 a Treviso, 39 a Verona, 50 a Vicen za e 56 a Padova. In Friuli-Venezia Giulia, invece, sono attive 5 aziende a Trieste, 6 a Gorizia, 8 a Pordenone e 13 a Udine.
In Sicilia, l’accordo è stato firmato il 21 settembre presso l’hotel San Michele di Caltanissetta alla presenza del Pre sidente delle Imprese di Gestione di CONFIDA Pio Lunel e del Delegato CONFIDA della Sicilia Roberto D’Asta, della direttrice del Banco Alimentare della Sicilia Occidentale Maria Albano e del direttore del Banco Alimentare della Sicilia Domenico Messina.
La Sicilia, prima delle grandi isole a partecipare al pro getto, potrà dare un contributo significativo al recupero delle eccedenze, potendo contare su 367 imprese del settore, così ripartite tra le varie province: 91 a Palermo, 71 a Catania, 39 a Trapani, 36 a Ragusa, 31 sia ad Agri gento che a Messina, 29 a Siracusa, 27 a Caltanissetta e 12 a Enna.
A settembre è stata la volta dell’Emilia-Romagna e della Sicilia.
Per quanto riguarda l’Emilia-Romagna, l’accordo è sta to firmato presso la sede del Banco Alimentare di Imola alla presenza del Delegato Confida dell’Emilia-Romagna Marco Bertaccini, Stefano Dalmonte, presidente di Ban co Alimentare Emilia-Romagna e Gianluca Benini, Diret tore Banco Alimentare Emilia-Romagna.
La regione contribuisce al progetto con 199 imprese del settore, così suddivise nelle varie province: 47 a Bologna, 42 a Modena, 21 a Forlì – Cesena, 18 a Ravenna,16 a Fer rara, 15 rispettivamente a Parma e a Rimini, 13 a Reggio Emilia e 12 a Piacenza.
Dopo la Sicilia anche la Sardegna ha firmato l'accordo CONFIDA - Banco Alimentare. Presenti all’incontro presso il Sardegna Hotel di Cagliari, il Presidente delle Imprese di Gestione di Confida Pio Lu nel, Michele Adt, Direttore di Confida, insieme a Giorgio Frasconi, Presidente Banco Alimentare della Sardegna e una rappresentanza delle aziende della distribuzione au tomatica della Sardegna.
La Sardegna conta un totale di 185 imprese del settore distribuite nelle varie province come segue: 100 a Caglia ri, 42 a Sassari, 27 a Nuoro e 16 a Oristano.
NUOVE REGOLE EUROPEE PER LA SICUREZZA ALIMENTARE DELL’RPET IN VIGORE DAL 15 OTTOBRE 2022
Di tutti gli imballaggi in plastica presenti nell’Unione Eu ropea, circa il 50% viene utilizzato per prodotti alimentari Da qui si comprende perché l’Unione Europea stia con centrando tutti i suoi sforzi per implementare l’utilizzo di plastica riciclata in questo comparto.
Il 15 settembre, la Commissione Europea ha adottato il regolamento (UE) 2022/15XX sui materiali e gli oggetti di plastica riciclati destinati a venire a contatto con gli ali menti, che entra in vigore il 15 ottobre 2022.
Le nuove norme stabiliscono regole chiare per garantire in che modo la plastica riciclata possa essere utilizzata in sicurezza negli imballaggi alimentari dell’Unione Euro pea. La plastica riciclata proviene in gran parte dai rifiuti domestici e può essere contaminata in diversi modi. Se tale contaminazione non viene rimossa, potrebbe finire nei nostri alimenti ed essere dannosa per la salute.
Il regolamento stabilisce le regole applicabili al proces so di fabbricazione della plastica con contenuto riciclato per garantire che il processo di decontaminazione renda la plastica sicura. A tal fine, richiede all’EFSA - Autorità europea per la sicurezza alimentare di valutare i processi di riciclaggio per verificare che siano in grado di produr re plastica sicura e che i processi siano quindi autorizzati. Inoltre, stabilisce le regole applicabili al controllo di qua lità della plastica riciclata e all’applicazione della stessa da parte delle autorità pubbliche.
Le stesse regole verranno applicate anche a tutte le ma terie plastiche importate e immesse sul mercato dell’U nione Europea.
L’obiettivo è aumentare il grado di sostenibilità e soddi sfare i parametri del Piano d’azione per l’economia circo lare, uno dei principali elementi costitutivi del Green Deal europeo, l’agenda europea per la crescita sostenibile.
Per ridurre la nostra dipendenza dalle materie prime e costruire un’economia che sia realmente circolare, è necessario secondo la Commissione Europea rilanciare il mercato della plastica riciclata e ridurre così i rifiuti del settore alimentare.
Il nuovo regolamento permette di utilizzare molta più plastica riciclata per realizzare imballaggi alimentari che siano sicuri e sostenibili, e aiuta anche l’industria del rici claggio a stabilire modi adeguati per riciclare la plastica che attualmente non può essere riciclata e riutilizzata a contatto con alimenti.
Queste nuove norme spingeranno l’acceleratore sul rag giungimento dell’obiettivo vincolante per il 2025 del 25% di plastica riciclata nelle bottiglie in PET per bevande Inoltre, il nuovo regolamento istituirà un registro pubblico dei processi di riciclaggio, dei riciclatori e degli impianti di riciclaggio nell’ambito del suo campo di applicazione, fornendo un maggiore livello di trasparenza.
TERESA GAETANI È IL NUOVO RESPONSABILE OPERATIVO DEL PROGETTO RIVENDING
Il progetto RiVending, il ciclo virtuoso di recupero e riciclo di bicchieri e palette in polistirolo (PS) e bottiglie in PET per distributori automatici, voluto da CONFIDA, COREPLA e UNIONPLAST, ha da qualche mese un nuovo Responsa bile Operativo.
A partire dal 1 luglio 2022, Teresa Gaetani ha iniziato a ricoprire questo importante ruolo di interfaccia con tutti gli stakeholder di RiVending, ricoprendo il ruolo che fino al 30 giugno era svolto da Carla Falato.
Teresa, appassionata da sempre ai temi della sosteni bilità ambientale, ha potuto così coniugare l’impegno privato con l’attività professionale, portando allo staff di RiVending un punto di vista nuovo grazie a significative esperienze maturate in altri settori, soprattutto in ambito commerciale.
Dal febbraio 2022 entra nello staff di Venditalia Servizi come riferimento per la vendita degli spazi espositivi della fiera internazionale della distribuzione automatica, even to che supera tutte le aspettative arrivando ad un inatte so sold-out.
Caffitaly e Caffè Borbone hanno siglato una nuova part nership che da ottobre darà vita a un vero e proprio con nubio di eccellenze nel mondo del caffè.
Da un lato, l’innovazione e l’alta qualità del sistema bre vettato di Caffitaly che combina la tecnologia di macchi na e capsule per esaltare al meglio il gusto e l’aroma dei migliori caffè e delle migliori bevande calde, dall’altro, la passione e l’esperienza di Caffè Borbone per l’espresso napoletano, il territorio, la tradizione e tutto l’impegno per l’eccellenza, frutto della capacità di guardare al futuro. Al centro la volontà di offrire ai consumatori un’esperienza unica, che inizia da un’accurata selezione delle mate rie prime, passa per un’attenta lavorazione e arriva fino alla massima cura del momento dell’estrazione. Tre, in particolare, le referenze di Caffè Borbone che en treranno a far parte dell’ampia offerta di capsule Caffi taly: Miscela Rossa, Miscela Blu e Miscela Dek, ciascuna contenente ben 8 grammi di miscela di caffè tostato e macinato, la dose ideale per un vero espresso italiano.
"Siamo entusiasti di lavorare con un’azienda tanto apprezzata e riconosciuta a livello nazio nale come Caffè Borbone, con cui condividiamo nu merosi valori, a partire dalla volontà di offrire la migliore esperienza di gusto possibi le: la grande competenza e l’altissima qualità delle mi scele di Caffè Borbone unite all’eccellenza tecnologica del sistema Caffitaly ci permetteranno di mettere sul mercato un prodotto di livello veramente superiore. E per ancora più italiani, gra zie a una maggiore penetrazione dei canali specializzati e ad una presenza sul territorio sempre più capillare - ha commentato Giuseppe Casareto, CEO di Caffitaly Que sta partnership rappresenta quindi per noi un importante step strategico nel percorso verso la nostra mission di offri re il miglior caffè monodose del mercato".
In merito alla partnership Marco Schiavon, Amministratore Dele gato di Caffè Borbone, com menta: "Per aggiungere valo re alla nostra leadership nel mercato del monoporzio nato e delle capsule com patibili, proseguiamo con l’impegno di offrire la “ma gica emozione” dell’espres so napoletano sempre a più consumatori, aprendoci a tutti i sistemi. Da questo presupposto nasce la collaborazione con Caffi taly con la quale abbiamo combinato l’eccellenza delle nostre migliori miscele con la tecnolo gia esclusiva Caffitaly, in grado di preservare ed esaltare in modo unico le caratteristiche organolettiche. Possia mo in questo modo come Borbone entrare nella vita de gli affezionati del sistema Caffitaly con profumi, aromi e sapori autentici, raccontando l’amore per la nostra terra e l’impegno per l’eccellenza. Questo è In linea con la vi sione più ampia di offrire alle generazioni presenti e future tutto il valore dell’espresso napoletano tradizionale, con tinuando ad innovare".
LE MISCELE firmate CAFFÈ BORBONE INCONTRANO LA TECNOLOGIA E L’ALTA QUALITÀ DEL SISTEMA CAFFITALY
CON CASHINOW MICROHARD PUNTA AL RETAIL
Dal Vending al Gaming al Car Wash fino ad arrivare al settore Retail con un'attenzione speciale verso le casse automatiche. L'onda di successo che accompagna il percorso della Microhard fa leva su due fondamenta li asset: la passione e l'attenzione verso le tendenze del mercato
Enrico Zacchini, responsabile commerciale e marketing dell’azienda, rivela (ma non troppo) quali sono i progetti faro, intorno ai quali Microhard intende costruire il futuro.
Innanzitutto, cosa è accaduto negli ultimi quattro anni in Microhard?
Come tutte le aziende, abbiamo risentito delle situazioni e degli avvenimenti esterni legati al Covid. Sicuramente
non sono stati momenti facili, anche se fortunatamente nessuna persona dello staff è stata colpita in modo grave dalla pandemia. Abbiamo però dovuto convivere con questa nuova e mutata condizione cercando, come tan ti, di sfruttare al meglio le nuove opportunità che il mer cato ci offriva. Ad esempio, il distanziamento sociale ci ha evidenziato che il virus rimaneva attaccato alle superfici per molte ore. Per questa ragione, abbiamo sviluppato due nuove funzionalità che andassero incontro a queste esigenze. La prima consente di effettuare un acquisto dal distributore senza toccarlo, utilizzando il proprio smartpho ne. In questo modo l’utente può selezionare il prodotto, pagarlo e riceverlo attraverso un vano ritiro sanificato ad ogni apertura. La seconda esigenza era di evitare gli as sembramenti all’interno delle farmacie, punti vendita in cui siamo molto presenti. Anche in questo caso abbiamo aggiunto una nuova funzionalità alle nostre macchine, che consente di ritirare prodotti acquistati telefonica mente o via APP mediante un codice. Questa funzionalità è stata poi seguita anche da un vero e proprio locker Vista la nostra esperienza di fabbricazione di vending machine specializzate e con una connotazione di robu stezza e resistenza agli atti vandalici, abbiamo deciso di allargare i nostri orizzonti e iniziare a costruire anche distributori automatici di sigarette e tabacco. Così dal 2021 siamo presenti anche su questo mercato estremamente competitivo. Ma noi amiamo le sfide.
Come stanno evolvendo le modalità e l'offerta di prodotti attraverso gli apparecchi automatici?
Il distributore automatico è rivolto a una utenza che ha già acquisito dimestichezza con questo tipo di servizio, apprezzandone funzioni, sicurezza, interazione e sempli cità di uso. Da questo è scaturito in maniera naturale un aumento di aspettative in termini di prodotti e servizi. Per essere più espliciti, ad esempio, nel mondo dei tabacchi riscontriamo la necessità di erogazione non solo dei pro dotti tradizionali legati al fumo, ma anche di prodotti per il benessere sessuale, servizi di ricarica telefonica, bigliet ti delle varie lotterie, pagamenti bollettini ecc. Quindi, il Vending pubblico si sta orientando sempre più verso il concetto di shop24, non più visto come servizio integra tivo in funzione prevalentemente nelle ore notturne, ma recepito a tutti gli effetti come fornitore, anche per sop perire a momenti di elevato afflusso nel punto vendita tra
dizionale. Tutto ciò si traduce in maggiore soddisfazione per il cliente, maggiore business per l’operatore e di con seguenza maggiori aspettative del mercato. In altre parole, l’evoluzione tecnologica continua ad es sere una priorità assoluta per la nostra azienda.
Parliamo in modo dettagliato dei vostri principali progetti. Ci stiamo direzionando verso prodotti sempre più tec nologicamente avanzati e digitalizzati, ma soprattutto accattivanti. Riteniamo che le vending debbano essere prodotti esteticamente gradevoli, perché date le corpo se dimensioni non devono deturpare la location dove vengono posizionate.
Le macchine saranno sempre più connesse e in grado di offrire informazioni non solo relative ai prodotti in vendi ta, ma anche di pubblica utilità. Dovranno essere un’e stensione del negozio fisico e quindi poter analizzare le vendite e fornire informazioni importanti, come slow mo ving e high runner, per poter fare rendere al massimo le proprie attività. Vedi, i nostri clienti non sono i gestori del vending che sono dotati di tutti questi strumenti software per amministrare le proprie attività. Spesso i nostri clienti, che siano tabaccai, farmacisti o altro, hanno una, due, al massimo tre macchine. Quindi, è molto importante che esse stesse possano fornire le informazioni necessarie, av visando in caso anomalie. Per cui ti posso anticipare ma non svelare i dettagli, che le linee guida della nostra nuova produzione continueran no ad essere quelle che hanno contraddistinto la nostra storia: semplicità di uso, estetica e robustezza, ma con un’attenzione particolare alla robotizzazione per consen tire di erogare sempre di più prodotti di diverse dimensioni e forme, senza richiedere l’intervento fisico dell’uomo per la configurazione.
Quanto sta incidendo sullo sviluppo del vostro lavoro e dei progetti in corso la carenza delle materie prime? Molto, anzi moltissimo, vuoi per ragioni economiche (i costi dei voli aerei è decuplicato quindi tutto arriva via nave), vuoi per ragioni di shortage, come nel caso dei componenti elettronici. Un ulteriore problema sono i tem pi di realizzazione dei prototipi che, per via della ripresa post covid, vengono evasi in ritardo.
Ciò non ha però impedito ai vostri clienti partner di accreditare la Microhard tra i principali fornitori, commissionandole forniture che vi daranno lavoro per anni.... Certamente, la solidità aziendale che ci ha consentito quasi di raddoppiare il livello del magazzino, ci ha di con seguenza permesso di continuare ad evadere gli ordini in tempi quasi normali. Tutto questo, sommato agli investi menti fatti nel passato, ci ha consentito di garantire alla nostra clientela affidabilità e concretezza, che hanno molto apprezzato e che ha aiutato anche il loro business nei momenti di crisi.
Gli eventi bellici degli ultimi mesi e lo stop alle collabora zioni con il mercato russo quanto hanno inciso sul vostro lavoro, il fatturato e le strategie da elaborare per il futuro? Molto poco, in quanto è un mercato che non ci vede molto presenti. Il fatturato costantemente in crescita negli ultimi 5 anni, vedrà ancora una crescita, anche se avre mo con ogni probabilità una contrazione della margina lità. Purtroppo, come dicevo prima, i nostri contratti sono a lunga scadenza e con prezzi pattuiti. Le ultime variazio ni di prezzo delle materie prime e dell’energia ci stanno creando problemi proprio da questo punto di vista. Per gli anni a venire, puntiamo molto sui nuovi prodotti che stia mo inserendo, ma soprattutto approcceremo nuovi mer cati esteri, sui quali stiamo lavorando da prima del Covid E che si erano interrotti per ovvie ragioni.
Uno dei vostri nuovi target è quello del settore Retail con un innovativo progetto dedicato alle Casse Automatiche. Di cosa si tratta?
Cashinow è una società nata per realizzare sistemi di cash management per il Retail. Però, quello che ci ha attratto è la sua caratteristica principale: la smaterializzazione del denaro contante e degli assegni. Questo vuole dire
che un nostro cliente non deve più recarsi in banca per fare i depositi, non avrà più differenze nelle quadrature di cassa, ma soprattutto avrà eliminato totalmente gli errori di conteggio. Il sistema funziona come un normale cas setto elettronico, dove una parte del denaro viene utiliz zato per erogare i resti dei conti, e un’altra parte è una cassa chiusa, dove viene convogliato tutto il resto dell’in casso. Questo secondo cassetto, una volta sottoscritto il contratto, di fatto diventa di proprietà della banca, che provvede a fine giornata ad accreditare il valore presente sul conto corrente dell’esercente, salvo poi mandare un portavalori a effettuare il ritiro. Un’altra caratteristica molto importante è che questi denari essendo di fatto di proprietà della banca sono assicurati.
Sarà dunque questa l'area di sviluppo del core business di Microhard per il futuro?
Certamente, ci crediamo molto e abbiamo investito mol to. Riteniamo che la percentuale di denaro contante, seppur in diminuzione, non verrà mai del tutto eliminata e i temi sopra citati saranno sempre più presenti. Inoltre, per chi ha più negozi o attività il nostro sistema consente di avere in unico punto la visione del proprio cashflow, in quanto le macchine collegate al cloud mo strano l’esatta situazione di ogni punto vendita, incluse le transazioni con moneta elettronica.
Ci rivedremo a VENDITALIA 2024?
Non lo sappiamo ancora, per il momento siamo concen trati sul 2023, nel quale abbiamo già previsto di parteci pare ad un paio di manifestazioni fieristiche.
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Quando è stata fondata la Evolution Vending?
Siamo attivi sul territorio di Bari e provincia dal 2010, dove abbiamo voluto portare un concetto più moderno del servizio di distribuzione automatica, concetto, che è evo luto nel tempo fino allo sviluppo del progetto EVO&CO, brand col quale si identificano i nostri Shop 24, una rete di punti vendita attiva sul territorio, in continua espansione che ci ha aperto al vending pubblico.
Al principio l’azienda era costituita da solo 4 persone, ma la nostra crescita è stata rapida, grazie alla precedente esperienza nel Settore di ognuno di noi.
Quindi eri già nel mondo della Distribuzione Automatica? Faccio questo lavoro da quando avevo 18 anni. Ho iniziato come ARD lavorando per la SOMED, ma ho sempre messo tanta passione in questo mestiere, consi derandomi parte di un progetto, di un sistema sebbene l’azienda non fosse mia. Con il tempo, ho maturato l’idea
di mettermi in proprio senza per questo rompere i rapporti con la società di gestione di cui avevo fatto parte fino a quel momento e, soprattutto, ben intenzionato a non entrare in competizione con lei sul mercato. È iniziata, quindi, una fase di costruzione della nuova so cietà che ha richiesto tanti sacrifici, sicuramente ripagati dal raggiungimento degli obiettivi che c’eravamo posti Oggi l’azienda è una famiglia composta da 25 persone, accomunate dalla consapevolezza di far parte di un uni co sistema, di un progetto nel quale ognuno deve mette re passione. È questo il concetto che cerco di trasmettere ai colleghi. Dico loro di pensare all’azienda come ad un grande orologio, in cui ognuno costituisce una rotella di un ingranaggio e affinché il meccanismo funzioni, il movi mento di ognuna, deve essere sincronizzato. Questa è la mission che ci siamo posti sin dall’inizio e che ancora oggi è l’asset principale dell’attività.
Partendo da questi presupposti, deduco che la Evolution Vending sia cresciuta rapidamente… Sì, la nostra è stata una crescita esponenziale, un percor so in cui non abbiamo fortunatamente vissuto momenti di sofferenza, neanche nel periodo più duro del Covid, at traverso il quale siamo passati senza subire forti scossoni. Quest’anno stiamo crescendo del 130% con una previsio ne di crescita importante anche nel 2023.
Quanto conta il cliente finale per voi?
Per noi, il consumatore non è semplicemente un cliente, ma un partner che ci aiuta a migliorare sempre di più il nostro servizio. Infatti, facciamo grande attenzione alle critiche, perché ci portano a riflettere su questo o quell’a spetto del nostro modus operandi, ad apportare quei correttivi necessari ad ottimizzare le nostre procedure.
Quali sono le strategie su cui una società di gestione deve puntare per costruirsi solide basi per una crescita sostenibile? Qualità, servizio, tecnologia, lungimiranza…Ce lo racconta Matteo Brunetta, co-fondatore della società di gestione barese Evolution Vending. Nella
Quindi, la comunicazione col cliente, che sia positiva o negativa, è per noi fondamentale per esplorare e miglio rare tutti gli aspetti del servizio, a partire dalla qualità del caffè. Su questo punto siamo molto esigenti, abbiamo sempre lavorato per sfatare il luogo comune che il caffè “alla macchinetta” non sia buono come quello del bar. Impegnandoci a gestire al meglio il processo di erogazio ne e scegliendo un caffè di qualità, mi sento di dire che la differenza tra un caffè alla vending machine e un caffè al bar sta fondamentalmente nel fatto che uno viene servi to nel bicchierino monouso e l’altro in tazza di porcellana, uno è servito da un essere umano, l’altro da una mac china. Ci tengo a dire che per essere certi del risultato abbiamo scelto Mokador come partner per il caffè, una torrefazione seria che lavora sulla qualità.
Una parte del nostro successo e della nostra crescita è anche dovuta alla capacità di stabilire rapporti solidi con i nostri partner e Mokador ne è l’esempio.
Oltre che sulla qualità del prodotto, su quale altro aspetto puntate?
Sicuramente sulla tecnologia. Già da 3 anni la gestione del nostro parco macchine viene svolta in telemetria. Ciò significa che non solo monitoriamo lo stato delle macchi ne ed i consumi, ma anche l’andamento dei pagamenti, il funzionamento dei sistemi, il layout delle macchine stes se, le statistiche di vendita. Questi ultimi due punti sono per noi molto importanti, perché ci permettono di non la vorare con una configurazione standard per tutti i clienti, ma di personalizzare l’offerta sulla base delle scelte degli utenti di ogni specifica postazione. La configurazione tai lor made del layout della macchina è una parte molto importante del nostro servizio, che ha indubbiamente contribuito alla crescita dei volumi del venduto.
Credo che la nuova missione del Vending sia rispondere alla domanda “Cosa vuol trovare il cliente nel distributore automatico?” Noi stiamo lavorando molto proprio su que sto aspetto, a breve metteremo a disposizione dei nostri clienti uno spazio web di condivisione di idee.
A quali altre strategie state pensando?
Il mercato del Vending ha ancora molto da esprimere, può ancora evolvere: seguendo i trend, sviluppando sinergie con i big brand del mercato, con canali distributivi nuovi come ad esempio può essere la delivery, offrendo nuovi servizi quali la distribuzione dei pasti nelle aziende e nelle scuole, magari privilegiando piccole realtà loca li per la preparazione degli stessi, piuttosto che grandi aziende di catering. Ci vuole creatività, lungimiranza, attenzione.
Sentite molto il legame col territorio?
Indubbiamente. Lavoriamo in un’area circoscritta, nella quale siamo nati e cresciuti e riteniamo che privilegiare le realtà locali, contribuire a far muovere l’economia del territorio sia fondamentale. E questo vale sia per il tessuto socio-economico che per l’ambiente, cercando di rendere la nostra attività sempre meno impattante
Ci stiamo dotando, infatti, di automezzi elettrici, alimen tando i frigo interni con pannelli fotovoltaici, utilizziamo bicchieri in cartoncino già da due anni per nostra scelta e non per un’imposizione.
Prima parlavi dei negozi automatici H24. Quanti ne avete allestiti?
Al momento sono undici, ma l’obiettivo è di installarne 40 sul territorio barese, una rete di bar automatici che, a mio parere e contrariamente a quanto si pensa, non tolgo no lavoro all’essere umano, solo perché si tratta di mac chine. È necessario far comprendere che dietro quelle macchine ci sono i sacrifici di tante persone, dall’ammi nistrazione che coordina il tutto, al magazziniere, ai tec nici, agli operatori che dalle due del mattino caricano le macchine per far sì che il cliente, quando arriva in azien da o a scuola o entra in un negozio automatico trovi tut to perfettamente in funzione. Senza l’essere umano tutto questo non potrebbe esistere.
L’obiettivo, quindi, è di rivalutare la figura del caricatore, ma anche il concetto dello Shop 24?
Sicuramente, sì. Il negozio automatico nell’immaginario comune viene visto molto spesso come un covo di ac cattoni, un ritrovo per ubriaconi, cosa che non è. Lo Shop 24 è un servizio al cittadino che, in maniera fast, può con sumare un caffè o acquistare una bottiglia d’acqua, ma anche trovare prodotti di necessità in ogni momento del la giornata, soddisfacendo così ad un bisogno. E dietro a tutto questo ci sono uomini che lavorano con passione.
Come vedi il futuro della Distribuzione Automatica?
Il Vending è in evoluzione così come ci insegna l’esem pio americano. Qui, nelle grandi aziende, il Vending si sta spostando verso il concetto di micro-market che, forse ci vorrà tempo, prenderà piede anche da noi.
Un altro aspetto del Vending in evoluzione riguarda i si
stemi di pagamento. Nell’ultimo appalto che abbiamo vinto, quello del Policlinico di Bari, abbiamo inserito Pos e carte di credito, sulla scia del successo che questa forma di pagamento ha avuto grazie al sistema di Cashback, introdotto dal precedente governo. Le persone, infatti, si sono abituate ad usare la carta anche per le micro-tran sazioni, affiancandola a tutti gli altri sistemi di pagamento che, comunque, su un distributore automatico ci devono essere. I gestori devono adeguarsi al cambiamento per poter restare sul mercato.
Immagino che le vostre macchine siano tutte di ultima generazione!
Nell’ultimo anno abbiamo fatto importanti investimenti in questa direzione buona parte destinati all’acquisto di nuove macchine, tutte dotate di display touch e teleme tria. È comunque si tratta di una tipologia di distributore che acquistiamo già dal 2017.
Coadiuvato da Progetto Automatico srl nella scelta delle apparecchiature abbiamo previsto che il mercato si sa rebbe indirizzato su questi modelli.
Quanto è importante la comunicazione col cliente? Godendo di macchine top di gamma, dotate tutte di tecnologia avanzata, da 6 mesi a questa parte abbiamo istruito i nostri ragazzi ad utilizzare la barra display per dare al cliente informazioni dettagliate sul prodotto ac quistato (ad esempio senza lattosio, senza glutine, equo solidale) e, grazie a questo tipo di comunicazione, abbia mo riscontrato un aumento delle vendite
Perché secondo te grandi aziende del Settore vedono questo tipo di attività come marginale? Il principale problema di quasi tutte le gestioni è di non riuscire a formare i caricatori sulla comunicazione, per ché è considerata un’attività in più, che toglie tempo alle operazioni quotidiane. Il front office del Vending sono gli operatori. I maggiori investimenti per la formazione devo no confluire su di loro, facendogli percepire che le pro cedure sono parte dell’intero sistema azienda e che un sistema può funzionare solo se tutti i singoli si muovono all’unisono.
LAVAZZA. LE NUOVE CAPSULE IN ALLUMINIO A ZERO IMPATTO CO2 E IL NUOVO SITO
A circa un anno dal lancio delle miscele Lavazza più ico niche (Qualità Oro, Qualità Rossa, Crema e Gusto, ¡Tier ra! For Planet e Dek) nell’elegante capsula in alluminio a zero impatto CO2**, l’azienda amplia l’offerta inserendo nuovi profili di gusto:
Crema e Gusto Forte: le migliori Arabica e Robusta del Sud America e dell’Africa selezionate, miscelate e tosta te ad arte. Il risultato è una miscela eccezionalmente in tensa e corposa con note aromatiche decise e sentore di legno e cioccolato.
Crema e Gusto Ricco: le migliori Arabica e Robusta pro venienti dall’America del Centro-Sud e dall’Asia, sapien temente miscelate per ottenere un perfetto equilibrio di corpo e intensità, grazie alle sue note aromatiche di ca cao e legno.
A queste si aggiunge un terzo power brand, l’Espresso Maestro che risponde alla richiesta di un caffè più cor poso. Espresso Maestro è un vero e proprio tributo a Luigi Lavazza, l’inventore dell’arte della miscelazione: più di un secolo fa, iniziò ad avere il desiderio di una nuova espe rienza di caffè orientata all’eccellenza e grazie a passio ne e maestria, all’inizio del 1900, diede vita a quelle che oggi chiamiamo miscele.
La sua esperienza e abilità sono state tramandate e per fezionate per oltre 125 anni, raggiungendo l’eccellenza della miscelazione.
Per il Crema e Gusto Classico, Forte, Ricco e Qualità Ros sa è stato lanciato per la prima volta il “formato scorta” da 80 capsule, per permettere al consumatore di non ri manere mai senza la sua miscela preferita.
Tutte le miscele sono disponibili anche nel pack da 10 capsule. Inoltre, è anche presente il pack da 30 capsule per tutti i prodotti, ad eccezione di ¡Tierra! For Planet ed Espresso Maestro Ristretto. Diventa sempre più ampia così l’offerta Lavazza di cap sule in alluminio compatibili con macchine Nespresso* Original a zero impatto CO2**.
* Lavazza non è affiliata, né approvata o sponsorizzata da Nespresso **Lavazza compensa le emissioni di questo prodotto per un impatto zero CO2
Rinnovando il proprio heritage per una dimensione sem pre più globale e contemporanea, Lavazza ha comple tamente rinnovato navigazione, contenuti e design del suo sito www.lavazza.it . Il lancio, avvenuto già in UK, USA e Italia, coinvolgerà nei prossimi mesi 40 mercati
Design e “tone of voice” sono stati ideati per raccon tare la storia del brand con maggiore fluidità, valoriz zando l’esperienza di navigazione e il coinvolgimento dei clienti. Con il nuovo sito, Lavazza vuole esprimere il perfetto equilibrio tra il suo immaginario storico, uno stile accattivante e un look and feel moderno, senza mai perdere di vista la sua identità iconica.
Basato su tre pilastri centrali - Coinvolgimento; Conver sione; Modularità e Flessibilità - il nuovo sito Lavazza è pensato per raccontare il gusto unico dello stile di vita italiano attraverso uno storytelling contemporaneo.
Una volta atterrati sull’home page, gli utenti possono vivere un viaggio coinvolgente attraverso il mondo Lavazza e i suoi valori. All’interno del sito sono disponibili informazioni sul caffè accanto a storie dedicate a chi è impegnato nella sua coltivazione e ai progetti della Fondazione Lavazza pensati per promuovere una soste nibilità economica, sociale e ambientale a favore delle comunità produttrici di caffè in tutto il mondo.
La sostenibilità è, infatti, un pilastro fondamentale del Gruppo e l’impegno di Lavazza in questa direzione è riconosciuto a livello mondiale.
Infine, il sito offre un’esperienza di acquisto innovativa con suggerimenti customizzati per ciascun utente che guidano il consumatore alla scoperta di nuovi gusti, aromi e idee per la preparazione del caffè in grado di soddisfare anche i palati più esigenti.
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DAL NUOVO SITO
UNA RICARICA DI ENERGIA
La società di gestione toscana Gedac ha lanciato il nuo vo sito web, risultato di un lavoro di rebranding iniziato nel 2019, quando l’azienda ha deciso di modernizzare la sua immagine dopo 30 anni di attività nella Distribuzione Automatica. Ce lo presenta l’AD Roberto Pace, col quale ci siamo confrontati anche su temi caldi che stanno inve stendo il Settore in questo particolare momento storico.
Da quale esigenza è nato il nuovo sito Gedac?
Abbiamo voluto continuare il percorso di rebranding che avevamo iniziato nel 2019, quando abbiamo co minciato a modernizzare tutta la nostra im magine, compreso il sito, che ha acquisito di riflesso una nuova grafica, sicuramente innovativa rispetto alla precedente ver sione. Ma cambiare vestito non ci sem brava sufficiente a comunicare il nuovo percorso che stavamo intraprendendo, così abbiamo continuato a lavorare per conferire al sito maggiore fruibilità e fluidità, per presentarci e comunicare i nostri valori in maniera diversa e sicura mente più accattivante.
L’obiettivo è di far sì che chi visita il nostro sito senta quella carica, quella passione, quell’emozione che ogni giorno mettiamo nello svolgimento del nostro lavoro. Per raggiungere questo obiettivo, siamo andati ad inseri re tutta una serie di funzioni tecniche che movimentano le immagini, in modo che esse comunichino, appunto, energia. Il nostro testimonial, il gallo CockyBolt, con il pa yoff Wake Up! accompagna il visitatore, sezione dopo sezione, per ricordargli che la scelta dei nostri distributori, dei nostri prodotti, del nostro servizio gli darà la giusta ca rica di energia per affrontare la giornata
Nuova grafica e nuovi contenuti. Quali sono le novità? Abbiamo inserito una sezione dedicata alla Sostenibi lità, che è un tema a noi molto caro, attenzionato da stakeholder e clienti, al quale dedicheremo uno spazio sempre più ampio e che è quindi un continuo “work in progress”, andando di pari passo con le attività che im plementeremo in questo ambito.
L’argomento ci sta a cuore da tempo, basti pensare all’acquisizione dell’azienda EquosolDA portata a termine nel 2016 e con il cui marchio, tutt’oggi, proponiamo una linea di distributori equo e solidali, con referenze prove nienti da aziende attente al rispetto della dignità umana, degli stili di vita e dell’ambiente.
Quali azioni avete messo in campo per rendere la vostra azienda sempre più green?
Accanto alle scelte che riguardano la nostra offerta al cliente, vi sono altre iniziative che stiamo intraprendendo in chiave green. Ad esempio, stiamo mettendo a punto l’installazione di un impianto fotovoltaico sul tetto della nostra azienda che coprirà il nostro fabbisogno di ener gia elettrica; stiamo trasformando gli impianti di raffred damento e riscaldamento a pompa di calore inverter alimentata dal solare; abbiamo in programma l’acquisto di automezzi elettrici per dotarci di una logistica green. In questo modo, step dopo step, intendiamo ridurre il no stro impatto sull’ambiente fino a raggiungere l’ambizioso obiettivo di diventare un’azienda carbon neutral
Torniamo al sito. Quali sono le altre novità?
Un’area nuova del sito è dedicata al mondo Ho.Re.Ca., ovviamente nei termini in cui esso è collegato al nostro core business. Ecco perché la nostra proposta è fonda mentalmente ristretta a macchine per il caffè in capsule, adatte a postazioni come gli alberghi o la piccola risto
razione, dove il nostro servizio va a semplificare il lavoro nelle sale colazione degli hotel o nei ristoranti, in cui i consumi non giustificherebbero i costi di una macchina in grani e di un barista professionista. Così, ricollegandomi al tema della Sostenibilità di cui dicevo prima, aiutiamo il gestore di queste attività ad ottimizzare i costi, evitando gli sprechi.
Una sezione molto interessante è poi quella del Configuratore, quasi un gioco che abbiamo pensato per l’utente non solo per attrarlo, ma anche e soprattutto per coin volgerlo in un percorso, divertente anche a livello grafico, che porta alla identificazione del distributore o dei distri butori più adatti alle sue esigenze. È chiaro che si tratta di uno step divertente, attraverso il quale stabiliamo un primo contatto con il cliente, seguito poi da un incontro diretto che ci permetterà di conoscere meglio le sue esi genze, confermare la soluzione individuata attraverso la pagina “Configura” o modificarla in virtù di ulteriori para metri che dovessero emergere. In tal modo cerchiamo di individuare il miglior servizio da offrire al nostro cliente. Questa è una sezione che già avevamo sul vecchio sito ma che abbiamo voluto rendere ancor più efficiente.
Credo che anche in quelle attività in cui non sono previsti ristorni, il problema in ogni caso non dovrebbe porsi per due ordini di ragioni: punto primo perché la spesa per i consumi elettrici dei distributori automatici che un’indu stria sostiene rappresenta una parte ridicola del totale dei costi energetici che affronta per la produzione; punto se condo, perché noi forniamo un servizio presso i clienti per il quale i costi energetici devono necessariamente essere a carico dell’azienda dove siamo presenti, altrimenti noi saremmo un bar a tutti gli effetti, mentre siamo fornitori di un servizio. Poi, certo, se il nostro cliente ci chiede sup porto affinché riduca i consumi nella sua azienda, siamo pronti a confrontarci costruttivamente valutando le pos sibili opzioni, che possono essere una riduzione delle ore di fruizione dei distributori o uno stand by notturno, per esempio. Ricordo che tutte le macchine di nuova gene razione sono ormai progettate e realizzate secondo criteri di energy saving e, nel caso dei distributori refrigerati, con gas naturali per essere meno energivore possibile, sia per l’azienda che le ospita che per l’ambiente.
E se proprio il cliente non volesse comprendere le vostre ragioni?
Un concetto ancor più importante da passare a questi clienti è il fatto che noi offriamo un servizio di ristoro che, al di là di ogni problematica attuale, consente già di per sé di risparmiare rispetto ai prezzi praticati negli esercizi commerciali all’esterno della sua azienda: basti pensare anche solo al caffè, venduto al bar al prezzo medio di € 1,20, mentre al distributore automatico lo proponiamo mediamente al prezzo di 50/60 centesimi, senza venir meno alla qualità del prodotto.
In buona sostanza, noi gestori abbiamo tutte le motivazio ni per far comprendere i valori che portiamo avanti attra verso il nostro servizio. Occorre alzare la testa, non cedere alle richieste, spesso infondate, per il timore di perdere un cliente, ma avere il coraggio delle proprie idee e la con sapevolezza della loro forza.
Sulla base dell’attuale momento storico, come vedi il fu turo del Vending?
I gestori hanno subìto e continuano a subire il rincaro del le materie prime ed ora anche quello dei costi energetici. Come affrontate in Gedac questo difficile momento?
Il rialzo dei costi energetici non dovrebbe investire i gestori, perché i ristorni che paghiamo oggi alle aziende pubbliche già coprono abbondantemente i costi dell’elettricità e delle utenze in generale. Ovviamente, se concordiamo con il cliente un aumento dei prezzi, questo andrà a co pertura sia dei nostri che dei suoi aumenti.
Il momento non è facile. Avevamo visto una parvenza di luce quando l’epidemia ha cominciato a rientrare e i consumi hanno ricominciato a crescere. Poi è scoppiata la guerra in Ucraina, che ha comportato tutte le proble matiche che conosciamo bene, con un'impressionante escalation dell’inflazione, che non si vedeva da decenni. Alla luce di tutto questo, non credo che nel breve periodo ci saranno cambiamenti sostanziali all’attuale stato delle cose. Ma, come sempre, noi di Gedac ci metteremo al lavoro per sfruttare questo momento difficoltoso e trasfor marlo in nuove opportunità. La nostra azienda è sempre stata molto resiliente, capace di uscire dai momenti di cri si facendo passi avanti nella crescita, e credo che anche questa volta ci riusciremo.
IL FUTURO È GREEN
CONOSCENZE E COMPETENZE PER UNO SVILUPPO ECONOMICO CHE RISPETTA L'AMBIENTE
LA FORMAZIONE PROFESSIONALE IN CHIAVE GREEN PER UNO SVILUPPO ECONOMICO SOSTENIBILE
A cura di Vincenza Faraco, presidente di Ciak si scienza
Il piano di azione europeo per l’economia circolare im pone un cambiamento delle strategie imprenditoriali in chiave green, un processo di riconversione in cui giocano un ruolo fondamentale nuovi profili professionali dotati di specifiche competenze.
L’associazione CIAK SI SCIENZA supporta le aziende che intendono intraprendere un percorso green, proponendo percorsi professionalizzanti tesi ad aggiornare i profili lavo rativi in questa direzione.
modello sociale più inclusivo. Dal punto di vista finanzia rio a supporto del Next generation UE sono stati messi in campo 750 miliardi di euro, oltre ai 1100 miliardi previsti dal quadro pluriennale finanziario.
Nell’ambito del Green Deal Europeo, il nuovo Piano di azione per l’economia circolare (COM/2020/98) e la nuo va Strategia industriale europea (COM/2021/350) vanno nella comune direzione di accelerare la trasformazione industriale nel segno della transizione ecologica, indican do anche che la transizione a un’economia circolare è una delle condizioni necessarie per raggiungere entro il 2050 l’obiettivo emissioni nette zero di gas serra
Con il Green Deal, l’Unione Europea ha inteso avviare una rivoluzione dei modelli economici e produttivi, ma anche una vera e propria rivoluzione culturale, ponendo la difesa dell'ambiente come presupposto ed obiettivo trasversale di ogni futura iniziativa UE al fine «di riconciliare l’economia con il pianeta». Coerentemente a questo, la stessa strategia per la ripresa post Covid adottata con il piano Next generation UE rap presenta un impegno senza precedenti, non solo in ter mini di risorse finanziarie, ma soprattutto di orizzonte stra tegico, in quanto per riparare ai gravi danni economici e sociali l’UE definisce l’obiettivo di una nuova strategia di crescita economica ecologicamente sostenibile e un
• Corso professionalizzante per esperto ambientale di strutture ricettive e turismo ecosostenibili, finalizzato a specializzare figure professionali per imprese ricettive green e sostenibili di diversi settori quali turismo, ospitalità, tempo li bero, ristorazione e benessere.
In questa direzione va l’offerta formativa di CIAK SI SCIEN ZA (www.ciaksiscienza.com), associazione no profit sull’ambiente, di cui è presidente Vincenza Faraco
CIAK SI SCIENZA, a partire dal 2020 e per il terzo anno consecutivo, propone dei percorsi professionalizzanti per creare nuovi profili di cui hanno bisogno le aziende eco sostenibili. Tre i corsi attualmente attivi:
• Corso professionalizzante per esperto ambientale di imprese di servizi per specializzare figure professionali per imprese green e sostenibili di diversi settori quali sanitario, trasporti, distribuzione, consulenza e formazione.
• Corso professionalizzante per esperto ambientale per specia lizzare figure professionali per im prese green e sostenibili di diversi settori produttivi, quali manufat turiero, automotive, imballaggi, tessile ed edilizia.
UNO SVILUPPO ECONOMICO CHE RISPETTA L’AMBIENTE È POSSIBILE OLTRE CHE INDISPENSABILE
È IMPORTANTE AGGIORNARE I PROFILI LAVORATIVI PER CREARE LE NUOVE PROFESSIONALITÀ DI CUI HA BISOGNO L’IMPRENDITORIA GREEN
I corsi sono finalizzati a specializzare le competenze di consulenti, manager e imprenditori in linea con il Green Deal Europeo e la transizione ecologica, per supportare le imprese nel processo di riconversione ecologica e di adeguamento ai nuovi modelli organizzativi e produttivi sostenibili e circolari a cui sono obbligate.
Sono altamente multidisciplinari e forniscono conoscenze sia teoriche che pratiche di ambiti diversi, quali il diritto ambientale, l’organizzazione e la gestione dell’azienda in ottica di sostenibilità, il marketing e la gestione delle risorse umane in ottica di sostenibilità, l’ottimizzazione del la comunicazione ambientale per valorizzare la visione sostenibile, l’igiene, i marchi e le certificazioni ambientali e le tecniche riguardanti le pratiche da adottare per migliorare l’ecosostenibilità della struttura, quali la minimiz zazione della produzione di rifiuti e l’ottimizzazione della loro gestione in un’ottica di economia circolare, della risorsa idrica e dei reflui, e della qualità dell’aria, l’efficien tamento e il risparmio energetico, e l’aumento delle fonti rinnovabili di energia e l’illuminotecnica, l’ecodesign, la mobilità sostenibile.
Si rivolgono a diplomati di scuole secondarie di secondo grado a laureandi e laureati e a professionisti che lavora no nei suddetti settori.
I corsi si seguono in modalità telematica asincrona per venire incontro alle esigenze di chi già lavora e così può seguire le lezioni quando e dove vuole, organizzando al meglio le altre attività.
A seguito del superamento dell’esame, viene rilasciato l’attestato di esperto ambientale da parte dell’Università degli Studi di Napoli Federico II
Altri ambiti in cui CIAK SI SCIENZA propone la propria of ferta formativa sono quelli della transizione ecologica 4.0 in riferimento a industria 4.0 e della euro/progettazione. In questi casi, la formazione viene sviluppata ad hoc in relazione alle esigenze delle imprese interessate.
Oltre alla formazione, CIAK SI SCIENZA fornisce anche supporto alle imprese che si vogliono rendere green e che si vogliano rilanciare in maniera competitiva, anche su scala internazionale, puntando sulla sostenibilità am bientale, economica e sociale. Inoltre, laddove neces sario si fornisce supporto per le richieste di finanziamenti su fondi diretti e indiretti della Commissione Europea, sia per quel che riguarda gli aspetti procedurali, sia per quel che riguarda gli aspetti tecnici in fase di presentazione del progetto e di sua successiva implementazione e ren dicontazione.
Vincenza Faraco è professore associato di Chimica e Biotecnologia delle fermentazioni presso il Dipartimento di Scienze Chimiche dell’U niversità degli Studi di Napoli Federico II, e nel marzo del 2017 ha con seguito l’abilitazione nazionale per ordinario. È presente nella lista dei migliori ricercatori al mondo (circa il 2%, pari a 100.000 ricercatori) del 2019 e del 2020, in base ai parametri di Sco pus, riportati su Plos Biology ad ottobre 2020 e ottobre 2021. Ha ottenuto grant per importi di svariati milioni di euro della Commis sione Europea per progetti di ricerca nazionali, europei e internazio nali in collaborazione con imprese private che ha anche coordinato. Con l’obiettivo di rivolgersi a tutti gli attori della filiera per creare va lore sociale e ambientale oltre che economico per il territorio, nel 2018 ha ideato CIAK SI SCIENZA, presentata in conferenza stampa il 4 ottobre 2018 come canale green dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.
L’associazione CIAK SI SCIENZA, attualmente in fase di espansione, si propone di fare da anello di congiunzione tra mondo dell’università e della ricerca e mondo imprenditoriale, istituzionale e cittadinanza sui temi ambientali secondo una metodologia olistica, in cui i problemi ambientali vengono affrontati dai diversi punti di vista e facendo rete con tutti i diversi stakeholder.
Seguendo la stessa logica, frutto dell’evoluzione del proprio percor so professionale impostato all’insegna della cooperazione -portando avanti progetti di ricerca industriale anche internazionali in collabo razione con numerosi enti di ricerca, università e imprese private- Vin cenza Faraco ha quindi ideato il NETWORK ESPERTI-IMPRESE in (Eco) Sostenibilità e (Bio)Economia Circolare – Ecircular, che attualmente coinvolge circa 150 ricercatori e ricercatrici di diversi centri di ricerca e università, oltre 50 tra associazioni nazionali di categoria del mondo industriale e imprese private di diverse regioni italiane, tra cui diverse multinazionali, ed è in fase di attiva espansione.
Con Ecircular e CIAK SI SCIENZA ci si prefigge di fornire supporto tec nico-scientifico alle imprese nell’ecoinnovazione, nell’ambito della transizione ecologica e circolare, e di incrementare il grado di spe cializzazione delle competenze, attraverso un upgrading dell’offerta formativa, con la progettazione e la realizzazione di percorsi formativi innovativi, pensati ad hoc per rispondere alle esigenze di personale che aiuti le imprese nella transizione.
La decima edizione di TriestEspresso Expo, organizzata dalla Camera di commercio Venezia Giulia in collabo razione con l’Associazione Caffè Trieste, si svolgerà dal 27 al 29 ottobre 2022 nel nuovo centro espositivo Trie ste Convention Center (Tcc) del Porto Vecchio di Trieste, l’antico scalo portuale della città. Un’area evocativa della lunga storia e competenza nel comparto caffei colo, dal momento che quando il caffè iniziò a diffon dersi davvero nella “Vecchia Europa” approdò anche a questi moli.
Numerose le conferme arrivate all’azienda in house ca merale Aries che organizza l’evento. Attraverso i canali web www.triestespresso.it e i social collegati si potranno conoscere quali saranno i protagonisti, nonché appro fittare dell’opportunità di acquistare i biglietti a prezzo ridotto
Anche in questa edizione ci sarà un ricco programma di degustazioni guidate dei caffè delle torrefazioni presenti in fiera, recensite e premiate nella guida “Camaleonte la Guida dei caffè e delle torrefazioni d’Italia”, a cura di Andrej Godina e Mauro Illiano È prevista inoltre la presentazione e proiezione del docu mentario “Caffè & Vino - Due mondi” a cui seguirà una tavola rotonda a conclusione della quale si potranno provare degli assaggi abbinati.
Sarà, invece, dedicato alla sostenibilità ambientale il se minario che verrà proposto e organizzato da Assocaffè Trieste, Gruppo Italiano Torrefattori caffè in collaborazio ne con Area Science Park
Coffee Expert diventerà, invece, protagonista con un confronto in cui affrontare i temi di maggior attualità che riguardano l’intero mondo della filiera del caffè: cultura e controcultura dell’espresso italiano, innovare e innovarsi, transizione digitale del caffè, rivoluzione verde, sostenibilità nel comparto caffeicolo. Non mancheranno, naturalmente, le competizioni dedi
cate ai baristi per evidenziare la loro capacità e intera zione con la macchina da espresso, come ad esempio il “Leva Contest”, campionato dedicato ai baristi per far emergere la loro capacità e l’interazione con la macchi na da espresso a leva. L’evento sarà imperniato su due tipologie diverse di gara: una di velocità che vedrà vin citrice la coppia di baristi che, nell’arco di un’ora, sarà riuscita ad estrarre il maggior numero di caffè utilizzan do due macchine a leva a 3 gruppi erogatori ciascuna; un’altra “Leva Contest Sensory” che decreterà come vincitore il barista che sarà riuscito a erogare l’espresso che otterrà la migliore valutazione - in termini di Flavoreda parte del pool di esperti a tal fine prescelto. TriestEspresso Expo grazie alla collaborazione dell’Univer sità del Caffè di illycaffè organizzerà dei training e appuntamenti formativi che sono stati messi a punto proprio per la decima edizione della manifestazione. Gli appun tamenti, a partecipazione gratuita, si alterneranno nella tre giorni di fiera, al mattino e al pomeriggio e saranno tenuti dai docenti ed esperti di Università del Caffè. Prevista una pillola formativa per il settore Ho.re.ca. du rante la quale il docente si confronterà con un professio nista innovativo dell’ospitalità per una riflessione su come affrontare sfide e cambiamenti nella complessità odier na e ancora mini corsi formativi giornalieri “Le persone del caffè: un album di fotografie” che sviluppandosi at traverso un assaggio guidato verrà narrata la dedizione delle persone che lavorano nella filiera del caffè.
Le associazioni dotART e Exhibit Around APS, in collabora zione con Aries hanno lanciato l’open call rivolta a tutti i fotografi per il progetto TriestEspresso Photo Days 2022. Obiettivo del progetto è celebrare attraverso la fotogra fia l’intera filiera del Caffè con una mostra fotografica collettiva che racconti la cultura del Caffè a trecento sessanta gradi e aperta a tutti, non solo ai professionisti del settore. Tutte le informazioni su www.triestespresso.it.
Triestespresso
Hall 28 - Stand 03
a triestespresso una selezione di prestigiose macchine da caffè dei vari brand del Gruppo Evoca
Finalmente i torrefattori e i maggiori protagonisti del mon do del caffè tornano a incontrarsi a TriestEspresso, un evento cardine per chi opera in questo settore, simbolico punto di incontro geografico e culturale. Evoca non può mancare con la sua gamma completa di soluzioni per il mercato professionale
Partiamo dalle proposte di Gaggia Milano La Dea è un nuovo e raffinato modello a un gruppo di erogazione che, per la ricercatezza del suo design, fa l’occhiolino al barista e al suo desiderio di giocare con il caffè. Realizzata in una doppia versione, ciascuna con caratteristiche tecniche in grado di soddisfare pienamen te le richieste e i bisogni specifici del barista, La Dea si rifà all’affidabilità delle tecnologie e delle componenti professionali che ritroviamo ne La Reale, l’ammiraglia del marchio, e La Precisa, anch’esse in esposizione. Meritano una menzione particolare i macinacaffè: G5, un modello disponibile in tre diversi colori - rame, nero, bian co - che ha come punto di forza le dimensioni compatte e le prestazioni di alto profilo, e G10, rilanciato in un’inedi ta versione evo che si distingue per la connessione Blue tooth integrata e il sistema DCS, garanzia di una macina tura ancora più precisa e costante nel tempo. Infine, tra le superautomatiche Gaggia, sono senz’altro protagoniste La Solare e La Radiosa, fidate alleate in tutte le locazioni Ho.Re.Ca. dove la qualità del prodotto ero gato in tazza è imprescindibile.
Per quanto riguarda il marchio Necta, si punta forte su Kalea Plus, soluzione ideale per strutture di dimensioni me dio-grandi, e su Krea Touch, elegante e funzionale, che rappresenta la risposta ideale alle esigenze del settore alberghiero e della ricettività.
Tutti i modelli superautomatici qui sopra citati garantisco no le migliori prestazioni digitali e l’accesso ai benefici di Industry 4.0 (Cloud Coffeed), importante incentivo per tutti gli operatori del mercato italiano.
Saeco ci stupisce con un importante step evolutivo per l'ufficio e la piccola ristorazione: la gamma Magic, una fa miglia di macchine per caffè che offre prestazioni avan zate, abbinate a caratteristiche tecniche all'avanguardia e un nuovo design. Inoltre, Magic è dotata di un nuovo sistema di montatura del latte che prevede un cappuc cinatore estremamente silenzioso in grado di emulsionare schiuma cremosa e di preparare bevande con semplice latte caldo.
Ovviamente, non può mancare una selezione di distributori automatici per il settore Vending
Per le macchine automatiche da caffè, Nec ta presenta la nuova Brio, l’evoluzione di uno dei best seller del brand. Questo prestante distributore table top viene proposto in abbinata con la nuova Minisnakky in classe C: la soluzione migliore per un’offerta di prodotti completa in uno spazio ridotto, con un occhio ai consumi e all’ambiente.
Sempre a marchio Necta, troviamo Concerto Touch in batteria con Vivace, due modelli che coniugano il meglio dell’efficienza energetica con prestazioni tecnologiche di alto livello e l’immediatezza di un grande schermo touch per le più svariate selezioni.
la nuova versione di breasy con assistente vocale integrato
La nuova release di Breasy con comandi vocali integrati è già disponibile per i sistemi An droid e iOS
Gli utenti potranno dialogare in lingua italiana con l'assistente vocale, interagendo diretta mente tramite smartphone con tutti i distribu tori automatici e le macchine da caffè a mar chio Necta, Ducale e Saeco, dotate di sistema di pagamento Hi! con protocollo Executive e predisposte per la selezione in app. Inoltre, se il prodotto scelto è già presente nella sezione preferiti, Breasy eroga la bevanda con le preselezioni personalizzate dall’utente.
L'interfaccia vocale facilita quindi la selezione per l'uten te finale e inoltre ne consente l'accesso anche a persone ipovedenti, che finora potevano incontrare qualche diffi
coltà nella scelta del prodotto desiderato.
La nuova versione di Breasy mantiene tutti gli altri vantaggi ben noti agli utenti: l'intero pro cesso di selezione, personalizzazione e scelta bevanda, acquisto e pagamento digitale av viene completamente da smartphone in totale sicurezza. E ancora, Breasy premia gli utenti con importi cashback, grazie al programma di loyalty che gli operatori possono lanciare da remoto e in totale autonomia.
Breasy è un prodotto di Newis, il marchio che raggruppa le soluzioni digitali e i sistemi di pagamento del gruppo EVOCA, e si integra in un’ampia gamma di offerta che consente agli operatori di gestire il proprio parco macchi ne da remoto, ottenendo importanti efficienze operative.
a triestespresso l'ampia gamma di miscele a proprio marchio e per il conto terzi
La torrefazione DASCA srl, proprietaria del brand UNALTROCAFFÈ si presenta alla 10° edizione di TriestEspresso con l’intera gamma della sua produzione, ponendo un particolare accento sulle ultime novità, già anticipate a maggio scorso in occasione di Venditalia.
Negli ultimi anni, l’azienda ha compiuto importanti inve stimenti in macchinari di ultima generazione, tecnologi camente avanzati ed ultra-veloci come le confezionatri ci a quattro piste, che le consentono di offrire un servizio puntuale, sia per la qualità del prodotto finito che per il rispetto dei tempi di consegna. Ciò le ha permesso di in crementare la produzione conto terzi, offrendo al cliente un servizio a 360 gradi: oltre a seguire tutti gli step della lavorazione e del confezionamento, l’azienda dispone di un ufficio grafico interno, che cura tutta la parte relativa all’immagine e al packaging, seguendo il progetto del cliente e consigliandolo sulla migliore soluzione, in risposta alle sue esigenze.
una miscela di caffè anch’essi biologici dal gusto equili brato che unisce le note delicate e morbide dell’Arabica alla dolce e aromatica acidità del caffè decaffeinato. Non mancherà a TriestEspresso il tributo che l’azienda campana ha voluto fare all’isola di Procida, quest’anno capitale italiana della cultura. Ci riferiamo a Espresso Pro cida, una miscela che raccoglie tutti i colori e i profumi dell’isola, corposa, molto cremosa e dal gusto armonio so. L’isola è rappresentata anche sul packaging, vivace e colorato che riprende graficamente quello di Kira, la macchina per espresso in cialde che l’azienda ha pre sentato per la prima volta a HOST 2021 nella versione Pro cida, dipinta a mano da un artista locale. Oltre che in questa particolare versione, Kira è disponibile in 17 colori basici. Si tratta di una macchina per espresso in cialde, prodotta e distribuita dalla Machine Group srl in collabo razione con la DASCA srl, che si distingue per la compat tezza e il design semplice, che la rendono ideale sia per la casa che per l’ufficio.
Per quanto riguarda il caffè porzionato, il portafoglio pro dotti della torrefazione DASCA è ampio, contemplando tutti i tipi di capsule compatibili come: A Modo Mio*, Bialetti*, Nespresso*, Dolce Gusto*, Espresso Point*, Uno System* sia imbustate singolarmente che auto-protette. A queste, si aggiungono le ultime novità: la capsula Ne spresso auto-protetta in alluminio disponibile in 6 miscele e due nuove miscele per il caffè in cialde: Bio Organic e Armonia. Bio Organic è una miscela realizzata attraverso la sapiente selezione e combinazione di caffè biologici Arabica al 100% delle migliori origini. Armonia invece, è
Insomma, il visitatore di TriestEspresso trove rà allo stand della DASCA srl tante novità di prodotto e non solo! In vetrina anche nuovo e originale concept di caffetteria in franchising, tutto da scoprire!
KQ, il nuovo volto di QSAVE ELKEY
L’azienda di soluzioni innovative e trasversali per i mercati vending, cashless, ristorazione collettiva e buoni pasto cambia nome, si rinnova e si pone nuovi obiettivi.
Dopo 32 anni di attività, QSAVE ELKEY evolve e cambia nome: diventa KQ. Un processo di trasformazione possibi le grazie alle solide basi su cui poggia l’azienda e ai suc cessi ottenuti nei mercati di riferimento.
KQ S.p.A. nasce da due aziende, QSAVE ed ELKEY, che sei anni fa hanno unito le proprie specializzazioni per dare vita a un laboratorio di nuove idee e soluzioni sempre più proiettate al futuro. Il percorso, sintetizzato nel payoff “Bit Intelligence”, è maturato grazie alla lungimiranza di Antonino Cuttonaro, Presidente e CEO
"Anni di investimenti e duro lavoro ci hanno permesso di raggiunge re questo traguardo" spiega Cut tonaro. "Determinanti sono stati gli interventi nella comunicazione e nel marketing, nonché il trasferimento della sede operativa e la ricerca di ri sorse professionali sempre più qualificate: tutto questo ci ha permesso di presentarci verso l’esterno come azienda leader preparata ad affrontare nuove sfide".
La maggiore difficoltà? "Trasmettere il nostro progetto alla clientela: siamo la prima azienda che offre sia soluzioni
per la gestione dei buoni pasto al mercato del Vending, sia soluzioni cashless per i settori Horeca e Retail".
Un grande cambiamento, ma alcune cose rimangono invariate: "Tutti i marchi, i brevetti, i prodotti e le soluzioni QSAVE ELKEY - continua il Presidente - rimangono di pro prietà esclusiva dell’azienda. La soluzione per la gestio ne dei buoni pasto continuerà a essere identificata con il marchio QSAVE, mentre il marchio ELKEY continuerà a rappresentare la nostra produzione per il settore vending Anche la partita IVA che rimane invariata".
Analogamente, i segmenti portanti di KQ saranno:
• la gestione completa dei buoni pasto e dei buoni welfa re con le soluzioni QSAVE;
• l’inserimento di QUICKY, il sistema di pagamento ve loce, rapido e touchless che rivoluziona il concetto di pagamento su tutti i dispositivi che prevedono un selfpayment, in ogni soluzione applicata al vending con il marchio ELKEY;
• il sistema Cashless che sfrutta tutto il know-how del pas sato e lo integra come sistema di gestione dei pagamenti con la capacità di interconnettere oggetti e servizi, al fine di offrire soluzioni innovative in tutti i contesti in cui sia ri chiesta l’eliminazione del denaro contante.
Per ampliare la propria presenza sul mercato mondiale, Caffè Moak ha nominato Paolo Rovelli quale nuovo Chief Export Sales Officer
Laureato in Economia e Gestione delle Imprese, si è for mato nella storica torrefazione triestina Hausbrandt Trieste 1892 S.p.A., nella quale ha rivestito, nel corso di 16 anni, ruoli di importanza nello sviluppo di nuovi mercati sino a diventare Head of Export Department.
Paolo Rovelli ha una consolidata esperienza del mercato del caffè e una vision perfettamente integrata con quella di Caffè Moak.
Tra i primi risultati cui ha contribuito, è stata l’acquisizione, in sinergia con Caffè Moak Trading, della società emirati na “Caffè Milano”, con sede in Dubai, specializzata nella distribuzione di miscele di alta qualità nel mercato territo riale, così garantendo la presenza di Caffè Moak anche negli Emirati Arabi Uniti.
“L’ingresso di Paolo in azienda è stato sin da subito fattivo e di valore: ha portato a termine importanti operazioni commerciali internazionali con una immediatezza e sinto nia con il team come se fosse da sempre parte dell’azien da. È un professionista di spessore e sono sicuro che darà un contributo importante grazie alla sua lunga e compro vata esperienza nel mercato internazionale del caffè, in
particolare nei settori Ho.Re.Ca., GDO, e-commerce.” Dice Alessandro Spadola, CEO di Caffè Moak
“
Amo il caffè in ogni sua espressione e sono orgoglioso di essere entrato a far parte di Caffè Moak: ho potuto apprezzare un’azienda all’avanguardia, con un team di professionisti altamente qualificati e motivati. Sono con vinto che ci siano grandi potenzialità di crescita e di svi luppo e che insieme potremo creare la giusta squadra per vincere le sfide più ambiziose”. Paolo Rovelli, Chief Export Sales Officer di Caffè Moak
brand
Brita riparte a Settembre ufficializzando il lancio del nuovo brand design e company logo, una chiara dimostrazione della continua evoluzione del marchio dell'azienda.
Nel corso degli anni, il suo business è cresciuto e si è evolu to: da un’azienda familiare monoprodotto, inventrice ne gli anni ‘60 dell’iconica caraffa filtrante per il mercato do mestico, è diventata una realtà multinazionale presente in oltre 70 paesi nel mondo. Oggi BRITA vanta un portfolio multiprodotto e opera in tre settori (domestico, professionale e dispenser) nei quali è riconosciuta come sinonimo di qualità, specialista ed esperta in un mercato di nicchia. Il mondo sta cambiando più veloce che mai e stare al passo con i tempi diventa una prerogativa essenziale. La scelta di Brita di cambiare e rinnovare deriva proprio da gli stimoli che si percepiscono quotidianamente dal con testo in cui si opera.
"Ridisegnare il nostro brand ci ha permesso di riflettere al meglio su chi siamo oggi e rappresentare dove siamo diretti - comunicano dall'azienda. - L’acqua è la nostra fonte di vita, il nostro tutto. È un bene prezioso che insieme dobbiamo proteggere tenendo fede alla nostra vision: “Cambiare le abitudini delle persone nel bere acqua in
modo sostenibile.” Crediamo fortemente che l’esperien za di gustare buona acqua da bere possa avere origine aprendo l’acqua potabile di qualsiasi rubinetto. Voglia mo essere promotori e sostenitori del cambiamento ed avere un impatto positivo sul nostro pianeta. Per questo, il rilancio del brand design segna un’altra tappa importan te nell’evoluzione di BRITA verso la trasformazione in un lifestyle brand che vuole appassionare, essere fuori dagli schemi, ma soprattutto ispirare le generazioni future."
La trasformazione in atto del brand BRITA è guidata da una comunicazione chiara, autentica e in grado di farsi portavoce della realtà con uno sguardo rivolto al futu ro, per potersi incamminare verso la strada intrapresa da una generazione sempre più digitale.
Il nuovo logo si propone così come una dichiarazione vi siva che nella sua semplicità ed essenzialità è in grado di racchiudere la leadership tecnologica di BRITA, la sua visione e innovazione. Si compone di due soli elementi che si fondono in un armonico tutt’uno: una griglia geometri camente perfetta e composta da 9 sfere che incarna l’i cona del cambio dell’acqua e il marchio BRITA, richiamo inconfondibile al nostro patrimonio.
San Benedetto fa il suo ingresso nel segmento degli Energy Drink con due prodotti dalle ca ratteristiche uniche e innovative: San Benedetto SB Energy Super Boost e San Benedetto Fruit & Power, un’esplosione di energia per affrontare con la giusta carica le sfide di tutti i giorni.
I nuovi energy drink San Benedetto sono perfetti come alternativa al caffè o per un break rigenerante. Due nuovi concept innovativi per esprimere un nuovo concetto di energia: non solo un energy drink classico, ma anche un nuovo approccio al mondo della frutta che fornisce una promessa di energia ai consumatori più esigenti. Il gusto e la qualità di queste due nuove referenze garantiscono un’esperien za di refreshment più duratura nel tempo, con un formato pratico e leggero possono essere consumate in ogni occasione: in ufficio, durante lo studio o in un’intensa sessione di gaming.
San Benedetto SB Energy Super Boost, l’energy drink a base di taurina, caffeina e vitamine del gruppo B, che contribuiscono al normale metabolismo energetico e alla riduzione della stanchezza fisica. Il suo design fresco e co lorato, nel formato lattina da 0,25l, e la sua grafica con richiami al mondo energetico dei supereroi, rendono San Benedetto SB Energy Super Boost un must have in tutte le occasioni della giornata che richiedono una sferzata di energia.
San Benedetto Fruit & Power, una carica gustosa e fresca alternativa al caffè, con tutto il buono della frutta in acqua minerale naturale e l’energia di caf feina e taurina, zero zuccheri aggiunti. Il design dell’etichetta valorizza i plus del prodotto attraverso un design fresco e lineare, per esaltare al meglio le proprietà energetiche e la freschezza della frutta. Disponibile nel pratico for mato da 0,40 l in Pet, San Benedetto Fruit & Power è perfetto per una ricarica a colazione o un break energizzante.
Da un’idea tutta improntata sulla sostenibilità nasce il marchio MR. BEANS, di proprietà di Italian Snack Food, che identifica una linea di snack salati e dolci realizzati con legumi di filiera 100% italiana, perfettamente trac ciati dal seme al pacchetto. Le farine alla base delle ricette sono prodotte, infatti, dal la lavorazione di Fagioli del Piemonte, Piselli verdi dell’E milia, Lenticchie Rosse della Puglia e Ceci della Toscana. I legumi sono coltivati in campi selezionati dall’azienda, che intrattiene rapporti diretti con gli agricoltori, monito rando così la qualità dell’intera filiera.
Sono snack sostenibili per natura perché caratterizzati da una carbon footprint bassa: basti pensare che per pro durre 1 Kg. di legumi bastano solo 50 litri di acqua, mentre per produrre 1 Kg. di carne ne occorrono 15.000. Senza glutine, ricchi di proteine e fibre, no OGM, non fritti, gli snack Mr. Beans sono disponibili in due versioni, adatte a tutti i momenti della giornata e a tutte le tipologie di consumatori.
La versione salata è costituita da quattro varianti di gusto, disponibili in bustina da 16 grammi e da 40 grammi:
GUSTO CLASSICO - Miscela di farine di legumi in propor zione variabile 90% (Lenticchie rosse, Piselli Verdi, Ceci, Fagioli Borlotti);
GUSTO CURCUMA E ZENZERO - Miscela di farine di legumi in proporzione variabile 85% (Lenticchie rosse, Piselli Verdi, Ceci, Fagioli Borlotti) con curcuma e zenzero;
GUSTO FORMAGGIO - Miscela di farine di legumi in pro porzione variabile 85% (Lenticchie rosse, Piselli Verdi, Ceci, Fagioli Borlotti) arricchita con formaggio;
GUSTO WASABI - Miscela di farine di legumi in proporzione variabile 85% (Lenticchie rosse, Piselli Verdi, Ceci, Fagioli Borlotti), aromatizzata al wasabi.
La versione dolce si presenta in pratica barretta da 30 grammi nei gusti al cioccolato fondente
Sabiboard, innovare senza cambiare. Sabiboard, insieme all’app Corrispetteasy, è la nostra soluzione per il futuro delle Vending Machine.
Sabiboard non è una macchina, è la soluzione.
Abbiamo capito quanto possa essere difficile, sia dal punto di vista economico che di tempo, cambiare l’intero parco macchine o le casse
Da questa difficoltà nasce la nostra idea, Sabiboard, la scheda hardware che innova la tua macchina senza sostituirla. www.sabiboard.it
Parmareggio aggiunge una nuova referenza alla linea Snack& Vai!: lo Snack&Vai ad alto contenuto proteico che si compone di uno Snack di Parmigiano Reggiano da 17g, 100% naturale, che unisce bontà e naturalità ad un’elevata digeribilità e valore nutritivo, e di una barretta di bresaola da 25g, che racchiude tutto il gusto della tradizione in un morbido, innovativo e pratico formato.
Uno kit appositamente studiato da Parmareggio in collaborazione con l’esperto in nutrizione Dott. Giorgio Donegani, per rispondere al fabbisogno energetico e proteico giornaliero sia di un adulto medio che di uno sportivo.
Uno snack adatto a entrambi i target deve apportare ca. 120 kcal e almeno 15g di proteine. Se destinato al target sportivo lo snack è ag giuntivo rispetto ai 5 pasti previsti nella giornata, in quanto permette di soddisfare la necessità di far crescere la massa muscolare e/o di ripristinarla dopo i danni prodotti dalla prestazione. Per un adulto medio che vuole tenersi in forma ed è orientato verso una dieta con ridotto apporto di carboidrati, lo snack proteico sareb be sostitutivo e non aggiuntivo di uno dei 2 snack previsti durante la mattina o nel pomeriggio.
Lo Snack&Vai ad alto contenuto proteico è una promessa di gusto e benessere garantita da due grandi brand, Parmareggio e Casa Modena Liberamente, attraverso l’abbinamento di prodotti genuini che apportano 16g di proteine. È inoltre senza zuccheri, senza lattosio e senza glutine, fonte di calcio e zinco e ricco in fosforo
Anche lo Snack&Vai ad alto contenuto proteico, come il resto della gamma, è realizzato in carta certificata FSC a sostegno della gestio ne responsabile delle foreste.
Gruppo Eurovo lancia ProUp, la prima bevanda proteica senza latte sul mercato italiano ottenuta dalle proteine naturali dell’albume d’uovo.
L’azienda specialista da 70 anni nella produzione di uova e ovoprodotti offre al mercato offre al mercato l’opportu nità di arricchire il proprio assortimento con un prodottonovità, pensato per rispondere alla domanda in costante crescita di prodotti proteici Grazie a ProUp, infatti, gli operatori potranno offrire ai propri clienti una soluzione proteica alla solita colazione o una bevanda naturale da portare sempre con sé.
L’innovazione di ProUp è racchiusa nella sua formula a base di albume d’uovo, uno scrigno di preziose proprietà nutritive come minerali (sodio, potassio e magnesio), vita mine del gruppo B e proteine, tra cui le ovoalbumine, che ne costituiscono l’80%.
Altamente solubili e più facilmente digeribili, sono delle valide alleate per le persone intolleranti al latte e al latto sio, per gli sportivi e per chi cerca nuovi prodotti con cui rendere più sana ed equilibrata la propria dieta.
ProUp è un vero e proprio “sorso di proteine”: ogni bot tiglia da 250 ml, ne contiene 20 g (circa il 40% del fab bisogno giornaliero medio). A rendere questa bevanda unica tra le tante proposte presenti sul mercato, inoltre, è anche l’elevata percentuale di frutta, pari al 20%, e i due gusti naturali mirtillo e lime–zenzero che, oltre a rappre sentare una vera novità sul mercato, donano un gusto fresco e piacevole al prodotto.
Arricchita con Vitamina H, ProUp è priva di grassi, zuc cheri e additivi, è adatta anche alle persone che soffrono di intolleranze alimentari perché gluten e lactose free La pratica bottiglia da 250 ml è in PET riciclabile con eti chetta sleeve e si mantiene fuori frigo fino a 6 ore
Cosa facciamo?
Progettiamo, realizziamo e installiamo allestimenti di design, chiavi in mano, di negozi automatici H24, arredo vending da interno ed esterno.
Progetto automatico, con oltre 20 anni di esperienza, si afferma su tutto il territorio nazionale come l’unica realtà in grado di rispondere a tutte le esigenze dei gestori vending, che vogliono diversificare il loro business ampliando il loro mercato nell'extra vending.
Per i nostri negozi automatici utilizziamo prevalentemente i distributori automatici del marchio Fas di cui siamo concessionari ufficiali, per esprimere al massimo la formazione e riuscire a dare un post vendita di assistenza e ricambi per il marchio che rappresentiamo oramai dal 2007.
Concessionari Esclusivi Fas International
LOMBARDIA - PIEMONTE
SEDE NORD ITALIA
Via Della Pravetta, 6 21010 - Cardano al Campo(VA) Tel. 0331-264070 commerciale@progettoautomaticogroup.com www.progettoautomatico.com
SEDE SUD ITALIA Via Lago di Pergusa, 78 74121 - Taranto (TA) Tel. 099-7729171 commerciale@progettoautomatico.com www.progettoautomatico.com
Continua il percorso di Coca-Cola per aiutare i consumatori a ridurre la quantità di zucchero delle bevande, senza rinunciare al gusto. Un impegno che Coca-Cola ha assunto da oltre 20 anni e che si concretizza in azioni tangibili, innovando con pro dotti a basso o nullo contenuto calorico, offrendo confezioni più piccole, per aiutare le persone a scegliere la giusta porzione, e incoraggiando le persone a scegliere i prodotti senza zucchero attraverso le campagne di marketing.
In questo contesto si inserisce l’introduzione sul mercato di Coca-Cola Zero Zuccheri Zero Caffeina, bevanda ideale per tutti coloro che amano il gusto Coca-Cola ma preferiscono un prodotto senza zuccheri e senza caffeina. La nuova referenza è un ulteriore conferma dell’impegno di Coca-Cola nell’offrire maggior scelta.
Sempre per offrire ai consumatori ulteriore possibilità di fare delle scelte consapevoli, le azioni intraprese dall’azienda non si limitano alle riformulazioni e all’innovazione delle bevande ma interessano anche il packaging, attraverso informazioni nutrizio nali chiare e facilmente accessibili sulle confezioni delle bevande e con la creazione di formati più piccoli, come la lattina da 150ml, per consentire a tutti di scegliere la giusta porzione.
Baule Volante propone gustose e pratiche soluzioni per una pausa rigenerante e divertente.
Le Barrette solo da frutta sono sfiziose barrette biologiche realizzate con sola frutta italiana, controllata e seleziona ta, disponibili nelle varianti pesca e albicocca. Non con tengono zuccheri aggiunti e sono comodissime per una merenda on the go. Ogni barretta pesa 30 grammi Irrinunciabili anche le barrette Cioccolato fondente 70% con riso soffiato integrale e le barrette Cioccolato al latte con riso soffiato integrale, uno snack bio dal gusto unico,
che unisce la golosità del cioccolato alla semplicità del riso integrale soffiato e adagiato in superficie, per un pia cere croccante ideale in ogni momento della giornata. Ogni barretta pesa 25 grammi.
Ingredienti di alta qualità combinati al riso, indiscusso pro tagonista delle ricette della tradizione messicana e statunitense. Un gusto che Riso Gallo ha scelto per il lancio del le due nuove referenze della linea Bontà Pronte Tex Mex: ottime meal solution, pronte in due minuti e pratiche, per una pausa pranzo sfiziosa o per una cena con gli amici dal sapore internazionale.
Le due nuove ricette si ispirano alle creazioni culinarie dei Tejanos, di antica discendenza spagnola o messicana: Chili con carne e riso e Riso Basmati con pollo, fagioli e peperoni, realizzate con ingredienti di alta qualità, che si accompagnano al riso per rendere il piatto più gustoso e prelibato.
Le referenze della linea Bontà Pronte nella pratica va schetta monoporzione hanno una shelf life di 18 mesi
RISO BASMATI, POLLO, FAGIOLI, PEPERONI E CHORIZO
Pollo, fagioli, peperoni e chorizo sono ingredienti iconici della tradizione culinaria messicana e statunitense. Com binati al riso Basmati di Riso Gallo - caratterizzato dai chic chi affusolati e sempre al dente - offrono un’esperienza di gusto unica.
CHILI CON CARNE E RISO BLOND
Chili con carne e riso Blond è una ricetta dal sapore deci so, che unisce ingredienti di alta qualità a un riso dai chic chi versatili e sempre al dente. Riso Gallo ha studiato que
sta referenza per incontrare le esigenze dei consumatori, alla ricerca di un’esperienza di gusto unica. Un viaggio alla scoperta degli aromi tipici della tradizione culinaria messicana e statunitense.
FA BENE ANCHE A CHI NON LA BEVE.
Le cellule del nostro corpo per stare bene necessitano di vivere in un ambiente extracellulare alcalino che le nutre, le ossigena ed elimina le tossine. Così rimangono più a lungo giovani e vitali, e noi con loro. Idratati ogni giorno con Acqua Minerale Maniva pH8.
SCOPRIAbbiamo raccolto alcune tra le vi deo interviste realizzate da Fabio Russo e il suo staff nel corso di VENDI TALIA 2022 per consentirne la visione attraverso un dispositivo mobile. Basta inquadrare con la videocame ra del dispositivo mobile il QR Code di riferimento per accedere al video selezionato. Buona visione!