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Numero 68 - Anno 2024
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L’editoriale di Fabio Russo
Andiamo in stampa con qualche giorno di ritardo rispetto alla tabella di marcia perché volevo attendere la fine del SIGEP, la prima fiera dell’anno a cui partecipano in larga misura le aziende che appartengono alla filiera del caffè, incluso il segmento delle macchine per caffè (professionali e non) e degli accessori. L’idea era quella di sondare e riportare gli umori dei tanti player presenti, rispetto al contesto economico e politico del momento, che appare sempre più difficile. Come se la guerra russo-ucraina non avesse inciso abbastanza, ad aggravare la situazione si è aggiunto il conflitto in Oriente che, giorno dopo giorno, sta peggiorando una situazione economica globale, già compromessa. Come sappiamo, l’invasione israeliana della Striscia di Gaza sta causando un notevole aumento dei costi dei trasporti che transitano per lo Stretto di Suez. Le merci del settore agro-alimentare italiano, per il quale l’export è fondamentale, passano per lo più attraverso questa importante via marittima. La maggior parte del caffè consumato in Europa, che proviene da paesi come Brasile, Vietnam e Colombia, attraversa il canale di Suez per arrivare nel vecchio continente. Il blocco delle navi e il rallentamento dei traffici causano ritardi importanti delle consegne e il conseguente aumento dei costi di trasporto, che si riflette inevitabilmente sui prezzi del caffè. I tanti torrefattori con cui ho avuto modo di parlare nel corso delle interviste che ho realizzato al SIGEP erano tutti molto preoccupati per questa situazione che, data l’incertezza e il fallimento dei tentativi di mediazione per porre fine al conflitto, non fa ben sperare per il futuro prossimo. Secondo gli esperti, il prezzo del caffè è destinato a salire ulteriormente nei prossimi mesi e la sua reperibilità è messa a rischio. Per la seconda volta, una guerra vanifica gli sforzi delle nostre imprese che, alla fine della pandemia, avevano concentrato tutte le energie per recuperare quanto perso negli anni bui del Covid. Se fino a poco tempo fa, di fronte alle difficoltà degli ultimi anni, continuavo a ripetere che per venirne fuori bisognava essere resilienti, credo ora che resistere non basti più e dovremmo tutti convincerci che l’unica soluzione sia LA PACE. Solo la fine dei conflitti potrà ripianare gli equilibri, aprendo una nuova strada su cui costruire e ricostruire, facendo ancora una volta affidamento sulla capacità di ognuno di rimboccarsi le maniche e ricominciare. Chiudo, richiamando la vostra attenzione sulla nuova impostazione grafica che abbiamo voluto dare alla rivista. Dopo dieci anni, sentivamo il bisogno di rinnovare il layout, rendendolo più leggero e fruibile. Spero vi piaccia. Buona lettura!
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4 L’EDITORIALE DI FABIO RUSSO
SOMMARIO
LE INTERVISTE
24 GRUPPO BUONRISTORO L’INTERVISTA CON PAOLO BERNASCONI
8 VENDITALIA 2024 L’INTERVISTA CON ERNESTO PILONI
30 PROGETTO CARICAMI L’INTERVISTA CON FILIPPO ZANETTI
10 CONFIDA: IL PROGRAMMA 2024 L’INTERVISTA CON MICHELE ADT
36 LA MIA VITA È UN’IMPRESA L’INTERVISTA CON MARIO TONIUTTI
12 PPWR, CAM, NUOVO CODICE APPALTI L’INTERVISTA CON PIO LUNEL
44 CAFFÈ BORBONE E LA SOSTENIBILITÀ L’INTERVISTA CON MARCO SCHIAVON
18 AROMA MACCHINE DA CAFFÈ (PARTE 1) L’INTERVISTA CON CATERINA DE MAURO
54 PATATA24 L’INTERVISTA CON MAURO DI FRANCIA
LE INTERVISTE
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LE BREVI 50 FLO SPA: LA FESTA DEI 50 ANNI 58 KREATEK BEVERAGE DISPENSERS FOR PROFESSIONALS 60 ADIMAC: LA NUOVA VERSIONE DI AD10
Periodico bimestrale del Vending e dell'OCS supplemento di www.vendingnews.it Direttore responsabile Fabio Russo Direttore editoriale Flora Seta Progetto grafico Giuseppe Francione Stampa
62 DA DESIGN: IL VENDING ON THE ROAD 64 FAS & SERENISSIMA RISTORAZIONE 65 CAPITANI & OFFICE PLUS
Tipografia 4GRAPH.IT - Cellole (CE) Pubblicità: inferiore al 50% Vending News è una rivista tecnica. I manoscritti e le fotografie, anche se non pubblicati, non vengono restituiti
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71 FIORE DI PUGLIA: TARALLO TECHNOLOGY PROCESS 72 SIGEP 2024: FOTO-GALLERY
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TUTTI I CONTENUTI DI QUESTA RIVISTA SONO DI PROPRIETÀ DELLA FABIO RUSSO SRL - VIETATA LA RIPRODUZIONE
Distribuzione Compagnie di gestione - Centri di assistenza tecnica OCS e Vending - Rivendite materiale alimentare e attrezzature - Costruttori di attrezzature - Produttori di materie prime - Torrefazioni di caffè - Negozi di rivendita cialde, capsule e OCS - Agenti di commercio del settore Vending e Horeca - Associazioni di categoria e a tutela dei consumatori - Buyers del segmento Retail, GDO & GDE - Grandi aziende ed enti pubblici.
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Dal 15 al 18 maggio 2024 torna Venditalia, la più importante manifestazione internazionale della Distribuzione Automatica, che si preannuncia sin da ora come un’edizione di successo. Oltre 150 espositori già confermati, una nuova location di più ampio respiro, un’apertura maggiore verso i Paesi esteri sono solo alcune delle novità che caratterizzeranno la fiera di Settore. Ernesto Piloni, presidente di Venditalia Servizi, che la organizza in collaborazione con CONFIDA, ci svela i primi dettagli della prossima edizione.
NUOVA LOCATION: COME MAI SI È DECISO DI SPOSTARE VENDITALIA DALLA LOCATION STORICA DI FIERAMILANOCITY E QUALI SONO I VANTAGGI PER ESPOSITORI E VISITATORI?
La scelta di spostare Venditalia da Fieramilanocity, sede della manifestazione dal 2006, è stata dettata da molteplici motivi. Innanzitutto, l'ampiezza degli spazi e la loro disposizione. I due padiglioni delle scorse edizioni non erano più sufficienti a coprire le esigenze di crescita di una manifestazione che punta a raggiungere i 15.000 mq. di spazio occupato. Inoltre, la disposizioni su due piani differenti non era particolarmente ideale per i visitatori. L’accesso alla struttura, nei giorni di installazione e disinstallazione, era ormai congestionata da oltre 300 espositori e, in alcuni momenti di picco, si creavano ritardi e problematiche che abbiano deciso di risolvere spostando la sede di Venditalia nell’innovativo quartiere Fieramilano Rho, un’area espositiva unica per funzionalità degli spazi, varietà dei servizi e raggiungibilità, in grado di offrire a tutti gli espositori servizi di eccellenza e all’avanguardia.
AD OGGI OLTRE 150 ESPOSITORI: UN SOLD OUT PREANNUNCIATO?
I dati di vendita di metà dicembre sono davvero confortanti, mai in oltre 20 anni di manifestazione a 5 mesi dalla data di inizio avevamo già raggiunto questi numeri. Oltre 150 espositori e più di 8.000 mq venduti. Non facciamo già previsioni di sold-out, ma l’andamento suggerisce quantomeno un nuovo record di presenze e di spazi occupati dagli espositori.
UN’ESPOSIZIONE QUANTITATIVAMENTE INTERESSANTE. POSSIAMO DIRE LA STESSA COSA PER QUANTO RIGUARDA LA QUALITÀ?
Venditalia è da sempre una manifestazione che punta all’eccellenza qualitativa ed è per questo che realizza numeri quantitativamente interessanti, tanto da diventare la principale fiera europea della distribuzio-
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ne automatica. Inoltre, dal punto di vista dell’utente finale c’è una forte attenzione al tema della qualità e quindi numerose aziende della filiera del vending si sono seriamente impegnate in questa direzione. Ad esempio, la digitalizzazione ha trasformato i distributori in terminali pensanti in grado di monitorare quando e come vengono fruiti i prodotti in distribuzione. Gli schermi touch consentono una maggiore interazione col consumatore e la telemetria permette di connettersi da remoto al distributore automatico per monitorarne il funzionamento e il livello di rifornimento.
Anche i sistemi di pagamento sono cambiati diventando sempre più cashless. O ancora, tra i produttori di food&beverage c’è una notevole apertura ampliare la gamma di offerta ad un numero crescente di referenze e di soddisfare le nuove tendenze alimentari.
VENDITALIA ATTIRA DA SEMPRE VISITATORI E BUYER INTERNAZIONALI. QUALI SONO I PAESI PIÙ RAPPRESENTATI E QUALI LE NOVITÀ?
Venditalia già dalla sua quarta edizione, la prima a Milano, è diventata ufficialmente una fiera internazionale ed ha attratto sempre più buyer e visitatori da tutto il mondo. Per l’edizione di quest’anno ci aspettiamo di avere circa un terzo di presenze estere. I paesi più rappresentati sono storicamente quelli proveniente dai principali mercati europei del vending e cioè Francia, Spagna, Germania e Regno Unito. Aumentano costantemente le presenze dall’Asia e ci aspettiamo un’ulteriore crescita nel 2024.
OGNI EDIZIONE DI VENDITALIA È LEGATA AD UN TEMA PRECISO. QUALE SARÀ QUELLO DELL’EDIZIONE 2024?
Venditalia 2024 non sarà legata ad un solo tema ma si concerterà su tre keywords specifiche: internazionalizzazione, sostenibilità ed innovazione. La scelta della nuova location, uno dei quartieri fieristici più all’avanguardia d’Europa, ci darà la spinta decisiva per aumentare la presenza di nuovi espositori e visitatori esteri, per questo mettiamo al primo posto l’internazio-
nalizzazione, ma non volevamo abbandonare il percorso iniziato nell’edizione del 2022 in cui i temi erano sostenibilità e innovazione.
VENDITALIA NON È SOLO ESPOSIZIONE MA ANCHE UN MOMENTO DI CONFRONTO TRA I PLAYER DELLA FILIERA. AVETE GIÀ DELINEATO UN PROGRAMMA DI INCONTRI?
Il programma degli incontri in fiera non è ancora stato definito del tutto, ma possiamo affermare fin da ora che sarà molto completo. Confida si occuperà direttamente dell’organizzazione di tutti i convegni in fiera che toccheranno i temi più innovativi del settore: dalla sostenibilità all’innovazione tecnologica alle nuove nicchie di mercato coinvolgendo i maggiori esperti del settore.
UNA CURIOSITÀ: L’EDIZIONE 2022 ERA DEFINITA WORLDWIDE VENDING SHOW; LA PROSSIMA È ACCOMPAGNATA DAL CLAIM THE VENDING EXPO. COSA CAMBIA?
Nel 2023 Venditalia Servizi si è occupata, per la prima volta, dell’organizzazione di Vending Show, la fiera parigina del vending che ha visto circa 4.000 ingressi totali per 119 espositori provenienti da 17 diversi paesi, un successo davvero oltre le aspettative. Ci è sembrato quindi opportuno non riprendere il claim del 2022. La scelta di The Vending Expo, con il rafforzativo dell’articolo, è dettata dal fatto che davvero siamo LA fiera del Vending, l’evento davvero imperdibile per tutti gli operatori della Distribuzione Automatica.
PER INFO E ADESIONI: WWW. VENDITALIA.COM
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PROGRAMMI E PROGETTI PER IL 2024 Come ogni anno, anche per il 2024 CONFIDA si prepara ad offrire un ventaglio di servizi ai propri associati con l’obiettivo di accrescerne la professionalità, tassello fondamentale per lo sviluppo dell’intero Settore. Cosa si prevede per il nuovo anno? Abbiamo chiesto al direttore Michele Adt di darci qualche anticipazione rispetto alle attività che l’associazione porterà avanti nel 2024.
QUALI NOVITÀ PER IL 2024? Il 2024 si preannuncia un anno ricco di novità e di attività per la nostra associazione. Innanzitutto, dal 15 al 18 maggio si terrà, per la prima volta presso Fiera Milano Rho, Venditalia che si conferma come l’evento più importante a livello internazionale della distribuzione automatica. Siamo già al lavoro per creare un’area dedicata all’ospitalità e agli incontri con i nostri associati e nel progettare i convegni che animeranno le quattro giornate di fiera. A questo riguardo voglio dare un’anticipazione: tra i vari appuntamenti che toccheranno tutti i temi più innovativi del vending, ci sarà anche un importante appuntamento dedicato ai negozi automatici h24 che lancerà un progetto di qualificazione dei negozi, una sorta di ‘TQS’ degli h24.
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CONFIDA È DA SEMPRE ATTIVA ANCHE SUL VERSANTE DELLA FORMAZIONE DEGLI ASSOCIATI. COSA SI PREVEDE SU QUESTO TEMA?
È vero e voglio ricordare che è una formazione totalmente gratuita e fatta su misura delle esigenze dei nostri associati. All’inizio di gennaio, infatti, abbiamo inviato un questionario per rilevare i fabbisogni formativi delle imprese associate, sulla base del quale daremo vita al piano di formazione 2024 della nostra associazione.
UN ALTRO IMPEGNO È SOSTENERE LE IMPRESE DEL VENDING NELLE DIFFICILI TRANSIZIONI VERSO LA SOSTENIBILITÀ E LA DIGITALIZZAZIONE. COSA FARÀ CONFIDA?
Abbiamo lavorato un anno col supporto consulenziale di Ernst&Young e due task force composte da dieci esperti del settore per dar vita a dei progetti che aiuteranno le imprese associate nel loro cammino verso la sostenibilità e la digitalizzazione. Questi progetti saranno ora condivisi con gli associati e sviluppati all’interno delle Commissioni di Confida. Si tratta di tematiche fondamentali come il report di sostenibilità, l’analisi della Co2 del settore, l’economia circolare, lo sviluppo di nuove competenze e l’attrazione di talen-
ti, l’abbattimento delle barriere all’ulteriore diffusione dei pagamenti elettronici nel vending, l’ottimizzazione del processo di rifornimento e le attività di promozione e fidelizzazione dei consumatori.
IL PRINCIPALE IMPEGNO DELL’ASSOCIAZIONE, SOPRATTUTTO NEGLI ULTIMI ANNI, È LA DIFESA DEL SETTORE DA LEGGI INIQUE O COMUNQUE NON ADATTABILI ALLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA. CONTINUERETE LE VOSTRE BATTAGLIE? Assolutamente sì. Questa è l’attività principale di Confida, ma è anche quella che si vede meno. Alla fine del 2024 abbiamo ottenuto, dopo un lavoro durato tre anni, un importante successo per tutto il settore. Il 2 dicembre, infatti, sono stati pubblicati i CAM (Criteri Ambientali Minimi) della distribuzione automatica, ossia quelle linee guida destinate alle gare pubbliche per l’assegnazione dei servizi di somministrazione di alimenti e bevande tramite distributori automatici. Il testo pubblicato il 2 dicembre sicuramente sarà sfidante per i gestori, ma non ha nulla a che vedere con la prima versione del documento che, se fosse stato pubblicato in quella versione, avrebbe fat-
to sparire la distribuzione automatica dalle Pubbliche Amministrazioni con una perdita, scongiurata grazie al lavoro di Confida, del 15% del fatturato del settore. Le sfide per il prossimo anno sono molteplici, tra queste sicuramente il nuovo Regolamento europeo degli Imballaggi e l’Obbligo dei pagamenti elettronici.
NONOSTANTE LA CRESCITA DEI SERVIZI, L’INFLAZIONE E IL CONSEGUENTE AUMENTO DEI PREZZI DI QUALSIASI PRODOTTO O SERVIZIO, CONFIDA HA DECISO DI NON MODIFICARE GLI IMPORTI DELLE QUOTE ASSOCIATIVE PER IL 2024. COME MAI? È una scelta importante che ha preso il Consiglio Direttivo della nostra associazione e che condivido pienamente. La nostra missione è quella di aiutare e sostenere le aziende del vending. Quest’anno sarebbe stato certamente accettabile proporre un adeguamento delle quote associative, come hanno fatto molte associazioni di categoria, ma dato che il settore non ha ancora superato completamente la crisi dovuta alla pandemia, abbiamo pensato di lasciare invariate le quote, certi che i nostri associati avrebbero apprezzato questo nostro piccolo gesto.
Gli associati di Confida certamente apprezzano l’attività dell’associazione del settore che, soprattutto negli ultimi anni, ha visto crescere servizi e numero degli associati e ha saputo rappresentare il settore della distribuzione automatica ai più alti livelli istituzionali.
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PPWR, CAM, NUOVO CODICE DEGLI APPALTI Pio Lunel, gestore trentino presidente del Gruppo WeYou, dal 2018 è anche presidente del Gruppo Imprese di Gestione di CONFIDA, un’attività molto impegnativa che consiste nel rappresentare gli operatori della distribuzione automatica italiani presso gli stakeholder (politici e non) a difesa del settore del Vending. Negli ultimi anni questo compito è stato molto intenso per la quantità di normative, sia a livello europeo che nazionale, di grande impatto sulla Distribuzione Automatica. Ci riferiamo al nuovo regolamento sugli imballaggi (PPWR), ai nuovi criteri ambientali minimi (CAM) per i servizi di ristoro e al nuovo codice degli appalti, temi sui quali CONFIDA si è molto battuta in tutte le sedi di pertinenza.
Nell'intervista che segue il presidente Pio Lunel ricostruisce l’iter che queste normative hanno percorso e in che modo l’associazione sia riuscita ad ottenere modifiche, senza le quali il loro impatto sul Settore sarebbe stato devastante.
Pio Lunel
Presidente Gruppo Imprese di Gestione di Confida
PRESIDENTE LUNEL, PARTIAMO DAI CAM CHE INFLUENZERANNO DI QUI IN AVANTI LE GARE PUBBLICHE PER L’ASSEGNAZIONE DEI SERVIZI DI SOMMINISTRAZIONE DI ALIMENTI E BEVANDE TRAMITE DISTRIBUTORI AUTOMATICI. COM’È ANDATA LA COSTRUZIONE DI QUESTE LINEE GUIDA COSÌ IMPORTANTI PER IL SETTORE? E QUAL È STATO IL RUOLO DI CONFIDA? È una storia lunga che parte dal 2020, quando l’allora Ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha costituito un gruppo di lavoro per la creazione dei Criteri Ambientali Minimi della Distribuzione Automatica (poi chiamati dei “servizi di ristoro” includendo anche i bar interni alle Pubbliche Amministrazioni). L’atteggiamento verso il nostro settore era, va detto, ostile. L’obiettivo dichiarato era quello di modificare completamente il vending pubblico: dalle macchine, ai prodotti sino al servizio. E lo si pretendeva di fare senza confrontarsi con chi quel lavoro lo fa tutti i giorni e con un gruppo di lavoro in cui non era presente né Confida né alcun operatore del settore. Il testo che uscì da questa prima fase, se si fosse applicato così com’era, avrebbe impedito di svolgere il nostro servizio nella Pubblica Amministrazione, comportando una perdita del 18% del fatturato dell’intero comparto. Confida è così intervenuta una prima volta chiedendo e ottenendo di essere inserita nel gruppo di lavoro e stimolando anche le associazioni dei produttori alimentari a fare altrettanto. Poi è iniziata una serrata attività di confronto (e spesso anche di scontro) nel gruppo di lavoro durata oltre tre anni per far capire come funziona l’attività di distribuzione automatica. Il nostro intervento ha portato a graduali modifiche nel testo. È stato poi fondamentale il contributo del Viceministro dell’Ambiente Vannia Gava, che ci ha ascoltato senza pregiudizi e ha capito che le nostre richieste di cambiamento non erano volte a rifiutare la transizione sostenibile, ma erano solo indicazioni tecniche di chi sa cosa è possibile fare e cosa no con un distributore automatico. Con l’avvento del nuovo Governo, nell’autunno del 2022, abbiamo riscontrato una maggiore attenzione ad ascoltare le nostre indicazioni e anche il gabinetto del Ministro Pichetto Frattin ha avviato un confronto con la nostra associazione, che
ha portato al testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 2 dicembre. Il testo che ne è uscito è profondamente modificato dalla prima versione e, se sarà comunque impegnativo per i gestori della distribuzione automatica, oggi dà indicazioni realizzabili. Quindi per tornare alla sua domanda, il ruolo di Confida è stato fondamentale a difesa del nostro settore.
RISOLTO UN PROBLEMA, ALL’ORIZZONTE CE N’È GIÀ UN ALTRO CHE SI CHIAMA PPWR, OSSIA IL NUOVO REGOLAMENTO EUROPEO SUGLI IMBALLAGGI CHE DOVREBBE ESSERE APPRO-
Ha detto bene. Il PPWR ci preoccupa perché anche qui vengono previste delle indicazioni che si applicano anche al vending senza che ci sia stata una riflessione sul funzionamento del nostro servizio. Occorre infatti rammentare che, quando si parla di prodotti alimentari in particolare nel vending, gli imballaggi, inclusi quelli monouso, sono fondamentali per la protezione e conservazione degli alimenti, l’informazione al consumatore, la tracciabilità e l’igiene dei prodotti. A questo si aggiunge che la distribuzione automatica è un canale distributivo alimentare “non presidiato” dove i prodotti sono all’interno delle macchine e gli imballaggi tutelano la sicurezza e la salute del consumatore. E, infine, le vending machine sono posizionate anche all’interno di luoghi come ospedali e strutture sanitarie, luoghi di transito come stazioni, aeroporti e metropolitane, dove l’imballaggio monouso è specificamente richiesto per ragioni di igiene e sicurezza alimentare. Il nuovo regolamento europeo si scontra, quindi, con tutto questo. Come si pone Confida su questo tema? Siamo molto preoccupati per il nuovo Regolamento Europeo sugli Imballaggi. Questo regolamento presenta infatti diversi punti critici. Ne cito alcuni come esempio. La PPWR chiede di rendere riutilizzabili degli imballaggi degli alimenti da asporto, in particolare le bevande. Ma consentire al consumatore di inserire una propria tazza riutilizzabile nel distributore automatico significa contaminarlo e non poter garantire più la sicurezza alimentare. Inoltre, si prevede l’adozione di sistemi di deposito cauzionale per bottiglie di plastica monouso e contenitori di metallo monouso. Tut-
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tavia, la restituzione di una cauzione nel nostro settore risulta pressocché impossibile. Poi si prevede anche di rendere compostabili le capsule del caffè e abolire i bicchieri monouso in plastica (queste ultime due previsioni sono state stralciate dalla versione del testo modificata dal Parlamento europeo). Confida, insieme a Confcommercio e ad altre associazioni, è intervenuta presso le istituzioni europee ed italiane proponendo modifiche al regolamento. Vorremmo infatti un’Europa che non imponesse soluzioni uguali per tutti, ma che ponesse degli obiettivi anche ambiziosi, consentendo però agli Stati di raggiungerli anche con diverse soluzioni. L’Italia infatti, si sa, è lo Stato europeo più virtuoso nel riciclo degli imballaggi e il nostro settore ha dato vita al progetto RiVending che permette di raccogliere e riciclare gli imballaggi in plastica del vending e dargli nuova vita.
PRESIDENTE LUNEL, UN’ULTIMA DOMANDA. UNA DELLE PROBLEMATICHE CHE VIVONO I GESTORI È ANCHE QUELLA RELATIVA ALLE CONCESSIONI PUBBLICHE. I CANONI CONCESSORI SONO CRESCIUTI A DISMISURA E, CON LA DIMINUZIONE DELLE CONSUMAZIONI DOVUTA AL COVID, MOLTE CONCESSIONI SONO DIVENTATE ADDIRITTURA ANTIECONOMICHE. COSA STA FACENDO CONFIDA IN QUESTO SENSO?
L’aumento vertiginoso dei canoni concessori è un fenomeno che ormai registriamo da parecchi anni ma l’impatto devastante sul settore che ha reso molte di queste concessioni antieconomiche si è verificato col Covid quando, a causa della diffusione dello smart working nei luoghi della Pubblica Amministrazione e della diminuzione degli utenti esterni, in particolare nelle strutture sanitarie, si sono registrate perdite importanti di fatturato per le imprese del Vending. Il danno, perciò, per le società di gestione è stato duplice: da un lato, hanno subito gli effetti derivanti dal mancato guadagno, dovuto al calo degli introiti in connessione con la diminuzione delle consumazioni; dall’altro, un danno emergente, costituito dalle invariabilità dei costi fissi. Al fine di limitare l’impatto negativo sul comparto, nel corso del 2020 il Governo era intervenuto
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inserendo una norma, promossa da Confida, ossia l’art. 28 bis del Decreto “Rilancio”, per calmierare gli effetti negativi della crisi pandemica, prevedendo la possibilità di rideterminare le singole concessioni a favore delle imprese che abbiano mostrato un calo del fatturato conseguito dal concessionario, per i singoli mesi interessati dall’emergenza epidemiologica da COVID-19, superiore al 33%. Questa misura, tuttavia, con il termine del periodo di emergenza sanitaria, è venuta meno e pertanto i canoni concessori sono tornati al valore del periodo pre-Covid senza però un corrispondente aumento delle consumazioni al livello pre-pandemia. A questo si aggiunga l’aumento dei prezzi delle materie prime e dei prodotti alimentari e la difficoltà, per motivazioni sia tecniche sia negoziali, di alzare i prezzi al consumo. Confida ha quindi promosso, nel contesto del nuovo Codice dei Contratti Pubblici (Decreto legislativo 36/2023) alcune interessanti novità quali ad esempio la possibilità per l’ANAC di realizzare protocolli di intesa e Bandi Tipo “vincolanti” e l’estensione alle concessioni della valutazione sulla anomalia dell’offerta economica. Si tratta di un primo passo nella direzione di dar vita ad una norma o ad un contratto tipo promosso da ANAC che consenta di ridare un equilibrio economico a tali concessioni, legandole ai consumi attuali.
Con il decreto del 6 novembre, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n° 282 del 2 dicembre, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha fissato i Criteri Minimi Ambientali (CAM) per gli affidamenti pubblici relativi ai servizi di ristoro (per mezzo di distributori automatici e tramite servizio bar) e alla distribuzione di acqua di rete. PREMESSA I Criteri Ambientali Minimi mirano alla riduzione degli impatti ambientali lungo il ciclo di vita dei servizi di ristoro attraverso l’adozione di soluzioni e tecnologie tese a: • ridurre i rifiuti promuovendo l’efficienza nell’uso della materia, riducendo l’uso degli imballaggi, e gli impatti ambientali legati ai trasporti dei prodotti imballati, con un potenziale rilevante effetto moltiplicatore in virtù della loro capacità di modificare determinate abitudini di consumo degli utenti; • migliorare le caratteristiche ambientali dei prodotti offerti, con un accento posto sulla presenza di prodotti freschi e sulla maggiore quota di prodotti biologici e provenienti dal commercio equo e solidale; • promuovere criteri di ecodesign ed attuare misure ed azioni rilevanti ai fini della promozione di modelli di economia circolare e di efficientamento energetico. DISTRIBUTORI AUTOMATICI DEL CALDO I distributori che erogano caffè e bevande calde solubili, ove tecnicamente possibile, devono essere collegati direttamente alla rete idrica, dotati di sistemi di trattamento dell’acqua e di campana per l’erogazione di caffè in grani. Laddove prevista una doppia campana, una delle due miscele di caffè deve essere biologica o proveniente da commercio equo e solidale, e deve riportare certificazione o logo che attesti l’adesione del produttore ad una iniziativa come, ad esempio, Fairtrade Labelling Organizations (FLO-cert), World Fair Trade Organization (WFTO) o equivalenti o certificata DTP 114. Il distributore non eroga automaticamente zucchero ma consente all’utente di aggiungerlo solo impostando un apposito selettore tramite il quale la quantità massima di zucchero erogabile per ciascuna bevanda è di quattro grammi. Dal primo di gennaio 2025 tutti i solubili dovranno avere un contenuto massimo di zuccheri di 6 grammi per 100 ml. di prodotto (o altro edulcorante con equivalente potere dolcificante per 100 ml). L’erogazione del bicchiere monouso comporta il pagamento di un prezzo o extracosto pari a cinque centesimi di euro, oltre al prezzo della bevanda, qualora il distributore sia dotato di sensore per il rilevamento della tazza riutilizzabile. In caso di inserimento della tazza riutilizzabile non verrà erogato il bicchiere né addebitato l’importo. Tali sensori saranno installati solo nelle nuove macchine.
DISTRIBUTORI AUTOMATICI BEVANDE E PRODOTTI SOLIDI Per quanto riguarda i distributori di bevande fredde (valevole anche per i distributori del caldo), l’efficienza energetica è valutata secondo il Protocollo Industriale EVA-EMP 3.1b, fino all’entrata in vigore dei Regolamenti delegati Comunitari o di altri analoghi Standard tecnici disciplinanti metodiche per rilevare i consumi energetici delle macchine. I nuovi distributori con funzione refrigerante contengono gas refrigeranti con potenziale di GWP inferiore o uguale a 9 (4 a decorrere dal primo gennaio 2026) e, ove reperibili sul mercato di riferimento, tali gas refrigeranti sono gas naturali, quali anidride carbonica (CO2), ammoniaca (NH3) e idrocarburi (HC). Le bottiglie e le vaschette in PET utilizzate per i prodotti offerti, contengono almeno il 30% di PET riciclato, e l’offerente è tenuto a dimostrare certificazione che attesti l’utilizzo di materiale riciclato da parte del produttore. L’acqua minerale in bottiglia, per quanto possibile, deve provenire da una sorgente naturale della Regione ove si trova il luogo di vendita o comunque non più lontana di 300 km. Per le altre bevande (ad esempio, i nettari di frutta, tè freddo, bibite), almeno un prodotto deve essere privo di edulcoranti aggiunti, uno deve avere un contenuto massimo di zuccheri aggiunti pari a 2,5 gr/100 ml e uno deve essere biologico. I freschi e i prodotti di IV Gamma devono provenire da coltivazioni italiane o di nazioni europee ed essere biologici per almeno il 30%, nell’ambito di ciascun quadrimestre. Se presenti panini, questi devono essere freschi e realizzati con pane privo di grassi e di conservanti. Il pane e, se presenti, altri prodotti da forno quali focacce, pizzette e similari, devono essere realizzati con le seguenti farine o una combinazione di esse: farine di grano 0, 1, 2 e integrali di grano duro, cereali misti, farro, segale. Almeno una linea di prodotti su tre deve essere costituita da panini biologici o con i principali ingredienti biologici (ad esempio la farina). Per quanto riguarda gli snack salati, i grassi utilizzati possono essere olio extravergine di oliva o di girasole. Nella gamma di prodotti salati presente in ciascun distributore, almeno una linea di prodotti su tre deve essere biologica, una su tre a basso o bassissimo contenuto di sodio, una linea di prodotti su tre a basso contenuto di grassi o senza grassi. Per quanto riguarda gli snack dolci, una linea di pro-
dotto deve essere a ridotto contenuto di zuccheri (meno di 5 grammi di zucchero su 100 grammi di prodotto), una linea a ridotto contenuto di grassi ( meno di 3 grammi di grassi ogni 100 grammi di prodotto), una linea biologica. I grassi consentiti sono olio extravergine di oliva o olio di girasole o burro. Le tavolette di cioccolato devono avere una concentrazione di cacao almeno pari al 50%, biologico o proveniente da commercio equo e solidale. Devono essere presenti prodotti privi di glutine e prodotti privi di lattosio. Le informazioni vanno segnalate con apposita etichetta/marchio distintivo oppure devono essere consultabili sul sito internet dell’impresa di gestione con indicazione sulla macchina di QRcode o indirizzo Internet. I RIFIUTI Per consentire un corretto recupero dei diversi materiali, è opportuno che le stazioni appaltanti prevedano la collocazione, presso le macchine distributrici di alimenti e bevande, di contenitori per la raccolta differenziata con istruzioni chiare riguardo ai materiali da conferirvi. A questo, si può aggiungere un sistema di raccolta monomateriale organizzato dal fornitore del servizio che può riguardare alcune precise tipologie di imballaggio. Al momento è noto il sistema RiVending per gli imballaggi in PS (bicchierini in plastica) e PET (bottiglie in plastica), ma si richiede alla stazione appaltante di indagare la possibilità di adottare sistemi simili anche
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per altre tipologie di materiale, al fine di destinare in modo certo la raccolta al recupero monomateriale di qualità. PUNTEGGIO Qualora la stazione appaltante utilizzi il miglior rapporto qualità prezzo ai fini dell’aggiudicazione dell’appalto, il punteggio dell’offerente può essere incrementato attraverso il valore assegnato a criteri premianti quali l’ecodesign delle macchine, ovvero l’impegno ad installare macchine in possesso delle seguenti caratteristiche : a) le parti soggette ad usura o a malfunzionamenti sono riparabili e/o sostituibili; le parti di ricambio sono facilmente accessibili o riproducibili; b) i componenti realizzati in materiali diversi sono facilmente separabili per essere avviati a riciclo; c) i componenti in plastica presentano un contenuto di plastica riciclata complessivamente almeno pari al 30%; d) hanno funzionalità o soluzioni tecnologiche utili a ridurre i consumi energetici, il consumo di materia (esempio gli imballaggi) e/o altri impatti ambientali lungo il ciclo di vita. Tra gli altri criteri premianti vi sono l’offerta di prodotti biologici, a chilometro zero e filiera corta o di acqua e bevande prive di imballaggi o l’utilizzo di automezzi elettrici per l’espletamento del servizio o la presentazione di un report di sostenibilità coerente con i GRI Standards negli ultimi due anni.
GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
Serie generale - n. 282
DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA SICUREZZA ENERGETICA DECRETO 6 novembre 2023. Adozione dei criteri ambientali minimi per gli affidamenti relativi ai servizi di ristoro e alla distribuzione di acqua di rete a fini potabili.
IL MINISTRO DELL’AMBIENTE E DELLA SICUREZZA ENERGETICA Vista la legge 8 luglio 1986, n. 349, che ha istituito il Ministero dell’ambiente e ne ha definito le funzioni; Visto il decreto-legge 1° marzo 2021, n. 22, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 aprile 2021, n. 55 e, in particolare, l’art. 2 che ha ridenominato il «Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare» in «Ministero della transizione ecologica» e ne ha ridefinito le funzioni; Visto il decreto-legge 11 novembre 2022, n. 173 e, in particolare, l’art. 4 che ha ridenominato il «Ministero della transizione ecologica» in «Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica»; Vista la legge 27 dicembre 2006, n. 296 e, in particolare, i commi 1126 e 1127 dell’art. 1, che disciplinano il Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione volto a integrare le esigenze di sostenibilità ambientale nelle procedure d’acquisto di beni e servizi delle amministrazioni pubbliche; Visto il decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare 11 aprile 2008, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 107 dell’8 maggio 2008, che, ai sensi dei citati commi 1126 e 1127, ha approvato il «Piano
Vista la direttiva 2019/904/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 5 giugno 2019 sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente; Visto il decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 196, recante «Attuazione della direttiva (UE) 2019/904, del Parlamento europeo e del Consiglio del 5 giugno 2019 sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente»; Visto in particolare l’art. 4, comma 4, del citato decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 196 che dispone l’adozione, da parte del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, di un apposito decreto per la definizione dei criteri ambientali minimi per i servizi di ristorazione con e senza l’installazione di macchine distributrici di alimenti, bevande e acqua, quale misura volta alla riduzione di prodotti in plastica monouso, in particolare di quelli elencati nell’Allegato, parte A, per favorire l’impiego di prodotti alternativi a quelli in plastica monouso; Visto il decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36, recante «Codice dei contratti pubblici» e, in particolare, il comma 2 dell’art. 57 secondo cui le stazioni appaltanti e gli enti concedenti contribuiscono al conseguimento degli obiettivi ambientali previsti dal piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione attraverso l’inserimento, nella documentazione progettuale e di gara, almeno delle specifiche tecniche e delle clausole contrattuali contenute nei criteri ambientali minimi, definiti per specifiche categorie di appalti e concessioni, differenziati, ove tecnicamente opportuno, anche in base al valore dell’appalto o della concessione; Considerato che l’attività istruttoria per la definizione dei criteri ambientali minimi per gli affidamenti relativi ai servizi di ristoro e alla distribuzione di acqua di rete a fini potabili è stata condotta con il costante confronto con
Giuseppe De Mauro è il fondatore dell’azienda Aroma Macchine, colui che nel 2008, quasi per gioco, pensò di sfidare i big player del mercato, progettando una macchina per caffè a cialde che fosse tecnicamente un gradino in su rispetto a tutte le altre. Una sfida sicuramente vinta. Oggi l’azienda campana si colloca tra i principali player di questo segmento di mercato e cresce grazie all’impegno di un management tutto al femminile. Giuseppe, infatti, ha trasferito know-how e passione alle sue figlie, Caterina e Martina, che portano avanti la sua missione, raccogliendo importanti successi.
Caterina De Mauro, CEO di Aroma Macchine, racconta l'evoluzione dell'azienda
Prima parte
COM’È NATA AROMA MACCHINE? L’Azienda è nata grazie alla lungimiranza e la capacità incredibile di mio padre Giuseppe di vedere soluzioni dove altri vedono problemi. Nel 2008 investe in questo settore, stimolato dalla chiamata di un amico d’infanzia che cercava lavoro. I fatti sono andati così: mio padre lavorava nell’azienda di famiglia, uno stabilimento balneare che lo teneva impegnato solo d’estate, per cui potette rispondere alla chiamata del suo amico, che voleva avviare un’attività di commercializzazione di caffè in Lombardia. È in questa occasione che, acquistando e riparando macchine da caffè, pensa che i sistemi di erogazione possono essere migliorati. Avendo maturato un’esperienza lavorativa di tipo tecnico nell’azienda del nonno, che produceva impianti elettrici industriali, con la determinazione che lo contraddistingue, dopo circa un anno lascia l’attività ormai avviata in Lombardia, che lo tiene lontano dalla famiglia e, tornato a casa, si dedica al miglioramento del gruppo erogatore delle macchine da caffè. Trascorre diverso tempo a progettare, testare, trovare fornitori, trasformando lo stabilimento balneare in un vero e proprio laboratorio, visto che d’inverno era chiuso. Preciso che in questa fase mio padre non pensa di mettere su un’azienda in proprio. Piuttosto gli piace risolvere problemi, accogliere sfide, e tutto quello studio e ricerca rappresenta una sfida e un divertimento personale, più che un’ambizione lavorativa. D’altro canto, noi figlie avevamo le nostre vite scolastiche e le nostre ambizioni, mia madre il suo lavoro e quindi non c’era l’esigenza di avviare un’altra attività.
ERA UNA SFIDA FINALIZZATA A SE STESSA?
Non proprio e ti spiego perché. C’è un aneddoto interessante che non ho mai raccontato prima d’ora. Ultimato il progetto del primo gruppo, mio padre lo pro-
pone a un produttore di macchine da caffè, il quale osserva il disegno e gli risponde: “ti ringrazio Peppe, ma non lo ritengo interessante”. Peccato che il foglio fosse girato al contrario. Mio padre, che invece crede in ciò che ha realizzato, esce da quell’ufficio e si reca alla camera di commercio per strutturare il deposito. A volte, quando papà lo racconta, penso che, se avesse ricevuto una risposta diversa, avremmo visto i nostri gruppi prodotti da un’altra azienda e Aroma probabilmente non sarebbe mai nata.
COSA FACEVI TU IN QUEGLI ANNI?
Quando papà decide di iniziare a produrre le macchine e non solo a progettarle, io frequento la Federico II. Mi chiede una mano a scrivere qualche mail, a fare qualche fattura ed altri piccoli compiti. Io non sono molto interessata a questo progetto, gli do una mano solo quando me lo chiede espressamente. Quel che è certo è che, se qualche volta non frequento corsi o decido di trattenermi a letto al mattino, è impensabile arrivare fino a pranzo senza che una telefonata di mio padre mi svegli con richieste strambe, come per esempio ordinare termostati, senza che io sapessi allora cosa fossero. Nel giro di poco tempo, quelle e-mail vengono accompagnate da telefonate, giorno dopo giorno sempre più frequenti. Mi viene regalato un tablet quel Natale del 2014, che dovrebbe servire a giocare con i miei amici a dei tornei, ma diviene presto il mio ufficio portatile. Mentre seguo i corsi e prendo appunti, rispondo alle mail dei fornitori e dei corrieri, durante le pause dalle lezioni rispondo alle telefonate, che continuo a silenziare mentre i professori notano la mia iperattività tra i banchi. È stato divertente ricordare questi momenti insieme al mio docente universitario, in occasione di una lezione all’Università Federico II, tenuta
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il mese scorso, in cui ho potuto condividere con le laureande in Management l’esperienza maturata in Aroma, le tecniche, i metodi, che stanno alla base della crescita aziendale.
RICORDI UN EPISODIO PARTICOLARE?
Ricordo molto bene il 2015. A luglio, siamo in spiaggia, quando arriva un postino e mi consegna una raccomandata. La apro scendendo la passerella e dirigendomi verso papà che è a riva con mia madre e ne leggo il contenuto. È l’esito del brevetto: positivo. Tre lunghi anni per avere quella notizia. È in quel momento che mi convinco. Mio padre ha creato qualcosa di credibile e io ho il dovere di dare una mano e vedere quella strada dove porta. Siamo stati sempre una famiglia molto unita e anche in questo caso ci siamo messi in campo, insieme. Ho compiuto, probabilmente, la scelta più importante della mia vita. Da quel momento in poi quelle mail e quelle telefonate diventano il mio pane quotidiano. Ciò che era una forzatura, diventa passione, ciò che era l’esecuzione di un compito diventa obiettivo attivo, progettualità. Nel settembre 2015 aprimmo l’ufficio, nella vecchia casa in cui ero cresciuta. La scrivania di mio padre quando lavorava dal nonno e il pc portatile che mio nonno mi aveva regalato per il primo esame all’Università. È da qui che Aroma è partita, diventando la mia ragione di vita, la mia seconda famiglia.
AD UN CERTO PUNTO, PAPÀ HA DECISO DI LASCIARE A TE E A TUA SORELLA MARTINA UN’IMPORTANTE RESPONSABILITÀ. COM’È AVVENUTO IL PASSAGGIO GENERAZIONALE?
Durante i primi anni, papà è presente in azienda, anche se non è mai stato un uomo da scrivania, e questa caratteristica più passa il tempo e più mi rendo conto di averla un po’ ereditata. Senza orari o programmi è presente soprattutto sulla parte tecnico produttiva,
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mentre io gestisco le vendite e gli acquisti. Man mano che si è fidato delle nostre capacità ha lasciato sempre di più l’Azienda, anche perché ha bisogno di stimoli sempre nuovi. Negli ultimi due anni, uscendo da Aroma, si sta dedicando all’avviamento di un’altra attività nel settore turistico. La forza della nostra famiglia è stata sempre l’unione, ma anche la divisione dei compiti. Per fortuna abbiamo caratteri complementari, per cui ognuno ha le sue attitudini e capacità, e la nostra collaborazione ci ha aiutato a far crescere le attività familiari. E Aroma è il riflesso di tutto questo.
COM’È IL RAPPORTO CON TUA SORELLA MARTINA E CON I COLLABORATORI?
Mia sorella è la mia spalla forte, una roccia, un punto di riferimento. Lo è per tutti, ma soprattutto per me. Fa il lavoro di dieci ed ha un’efficienza chirurgica e questo mi permette di liberarmi di molte preoccupazioni legate all’ordinaria amministrazione. A lei devo molto, non sarei riuscita a portare l’azienda al punto in cui siamo oggi. Lei mi dà estrema fiducia, nelle decisioni e negli investimenti, mi appoggia sempre e si fida delle mie valutazioni. Ma non è la sola ad aver contribuito alla crescita di Aroma in questi anni. Col tempo, collaboratore dopo collaboratore, lo staff cresce. So molto bene quanto sia difficile trovare elementi validi, soprattutto negli ultimi anni, e non sto qui a discuterne i motivi socio-politici che ne fanno da aggravante. Ma posso dire con orgoglio che, uno dopo l’altro, oggi Aroma ha unito dei collaboratori davvero preziosi. Non parlo di persone che si distinguono per le rare e ricercate competenze e specializzazioni professionali, ma che credono nell’Azienda in cui lavorano. Parlo di persone appassionate, diligenti, che lavorano col sorriso e responsabili dei loro compiti. Ognuno di loro è un pezzo fondamentale dell’intero progetto. Nessuno è completo da solo, ma solo se parte di un insieme. Paragono spesso un’azien-
da al corpo umano. Ognuno dei membri rappresenta simbolicamente un organo con le sue funzioni vitali, ma nello stesso tempo interagisce anche con le altre parti. Se ognuno di essi funziona bene in assoluto e nell’interazione con gli altri, l’organismo intero nel suo complesso è efficiente. Ergo, l’Azienda lavora bene. Ognuno degli elementi del sistema è fondamentale. Nessuno ha da solo il merito del successo di un’azienda, mai. Tutto questo è molto chiaro in Aroma, e la condivisione, l’ascolto, la collaborazione sono per tutti noi pane quotidiano. Siamo una squadra, unita e coesa. Difendiamo l’armonia che si respira nei nostri ambienti, con il dialogo e la collaborazione.
TI CONFRONTI ANCHE SULLA FATTIBILITÀ DI NUOVI PROGETTI?
Mi piace condividere nuovi progetti, idee, ma anche preoccupazioni, difficoltà, rischi, anche con membri dello staff non strettamente collegati a quegli aspetti specifici. Mi piace conoscere i loro punti di vista, prima di prendere delle decisioni. Mi piace confrontarmi con ognuno di loro, viverli più che posso nella loro quotidianità. Le decisioni le prendiamo insieme, e quando invece non può essere così, condivido con loro i motivi di quelle decisioni, perché possano accettarla con consapevolezza. Ognuno di noi si sente parte del progetto. Si vince insieme e si perde insieme. Ognuno è supporto dell’altro. Ci si ascolta, ci si comprende, ci si aiuta. Tante volte ho varcato la porta dell’ufficio, buia per il peso delle responsabilità che porto, ma altrettante volte ho trovato un sorriso che mi ha dato la forza di voler superare tutto, ancora una volta, insieme. Voglio cogliere questa occasione per ringraziare la mia squadra, Luca e Marika hanno ruoli chiave nella gestione della qualità e tracciabilità, che ci permette di alzare i nostri standard di anno in anno. Per non dimenticare Nicola e Crescenzo, i primi ad entrare in Aroma e che ogni giorno fanno un lavoro impeccabi-
le. In produzione abbiamo Antonino, Isidoro, Raffaele, Salvatore che ormai sono altamente specializzati e guidano l’intera produzione. Nuovi ingressi nell’ultimo anno sia nel Marketing, sia alle Vendite, mi permettono di realizzare nuovi progetti che ho in mente da anni. Simone e Antonio che da anni mi affianca e mi supporta. Grazie anche a te Fabio che nel 2016 supportasti il nostro esordio al Venditalia, la nostra prima fiera, con articoli ed interviste che ci presentavano come player sul mercato. Grazie perché senza di voi, nulla di tutto questo grande spettacolo sarebbe stato possibile.
IN QUALI OCCASIONI SENTI IL BISOGNO DI UN CONSIGLIO DI PAPÀ E QUANDO PREFERISCI EVITARE DI COINVOLGERLO?
Certamente la famiglia resta unita, quando devo prendere decisioni più importanti o rischiose, gli illustro i fatti e ascolto una sua opinione. In generale, sin dall’inizio ho sempre cercato di essere autonoma e di risolvere problemi o prendere decisioni esercitando le mie capacità, senza gravare su papà. Come figli credo che si abbia il compito di essere motivo di orgoglio e
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di sollievo per i genitori. Ho sempre voluto fare la mia parte essendo una risorsa non un peso. Oggi che non è più in Azienda, è raro che gli racconti qualcosa che non sia positivo. Negli ultimi anni il rapporto padre figlia, aveva sempre meno spazio in famiglia dato che si finiva a parlare sempre di lavoro. A me quel clima non piaceva e per questo motivo, varcata la soglia di casa, il lavoro resta fuori la porta e con papà preferisco condividere una cena o una risata a tavola. Papà vorrebbe che io condividessi di più ed essere maggiormente coinvolto, ma io preferisco lasciare spazio alle vibrazioni positive degli affetti familiari, per il lavoro c’è sempre tempo.
NEL MOMENTO IN CUI AVETE PRESO LE REDINI DELL’AZIENDA, IL PORTAFOGLIO MACCHINE DI AROMA IN COSA CONSISTEVA?
Quando papà ha lasciato Aroma definitivamente circa due anni fa. avevamo completato il segmento domestico, con i conosciuti modelli PLUS e KICCO. Successivamente, sono nati nuovi modelli, come la E-GO’ presentata l’anno scorso e la ICONICA presentata quest’anno. La crescita dell’Azienda è importante anno dopo anno. Non mi riferisco propriamente ad una crescita del fatturato, quanto ad un inspessimento del know-how, del parco macchine, dell’organico e della struttura, anche in termini di relazioni.
I RISULTATI DEL 2023 • AUMENTO DEL FATTURATO ESTERO DI OLTRE IL 40%; • DISTRIBUZIONE ESCLUSIVA IN QATAR, COREA, SVIZZERA E PANAMA; • APERTI NUOVI MERCATI IN AUSTRALIA E NUOVA ZELANDA; • RADDOPPIATO IL FATTURATO DELLO SHOP ON LINE; • RINNOVATA LA CERTIFICAZIONE ISO 9001; • OTTENUTA LA CERTIFICAZIONE DI PRODOTTO CON TUV E KTL IN COREA; • POTENZIATO IL TEAM MARKETING E LA RETE COMMERCIALE; • PROGETTATA, REALIZZATA E PRESENTATA LA NUOVA LINEA HO.RE.CA.; HO.RE.CA.; • PROGETTATA E PRESENTATA A HOST LA NUOVA ICONICA; • PARTECIPATO ALLE FIERE: HORECAVA, SIGEP, ANUGA E HOST; • REALIZZATO PROGETTI SPECIALI COME LA LIMITED EDITION PLUS CUORE AZZURRO; • INAUGURATA LA COLLABORAZIONE CON L'ASSOCIAZIONE DOMIZIA; • LANCIATA LA PLUS OCEAN A SALVAGUARDIA DELLA TARTARUGA CARETTA CARETTA; • FESTEGGIATO IL PRIMO ANNO NELLA NUOVA SEDE.
LA SECONDA PARTE NEL NUMERO 69
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Si è da poco conclusa un’importante operazione di aggregazione nel mondo Vending: gli azionisti di Sellmat srl e D.A.EM. SpA (oggi Buonristoro Spa) e Break Point srl si sono uniti, dando così vita ad una realtà composta da 13 società che operano sui rispettivi territori, utilizzando il marchio Buonristoro Vending Group. Il nuovo ed allargato Gruppo Buonristoro, rappresenta importanti realtà imprenditoriali, che operano da 50 anni nel Settore, con un fatturato globale di 180 milioni di euro, più di 40.000 clienti serviti ed oltre 100.000 distributori installati. Cogliamo l'occasione per farci raccontare la storia del Gruppo Buonristoro da Paolo Bernasconi, che è parte del CDA del Gruppo e figlio di Ezechiele, meglio conosciuto come Lino, deus ex machina del destino della D.A.E.M. sin dagli anni ’70. 24
PARTIAMO DA TE: A QUANTI ANNI HAI COMINCIATO A LAVORARE IN AZIENDA?
Ufficialmente a 26 anni. Era il 1995 ed avevo appena terminato l’università, ma sin da bambino passavo del tempo in azienda, oltre al fatto che mio papà quando rientrava la sera a casa parlava del lavoro, di quello che accadeva in D.A.EM. e quindi ho sempre respirato l’aria dell’azienda. Poi, quando ho effettivamente cominciato, facevo il commerciale a contratto e quindi cercavo clienti; poi ho seguito l’OCS sempre come commerciale. Questo mi ha fatto appassionare al lavoro, una passione che è nata da sola, senza che mio padre mi facesse alcuna pressione. Mi sono impegnato sempre di più e ho, pian piano, assunto ruoli con responsabilità sempre crescente. I percorsi formativi che oggi sono, a mio giudizio, necessari nel settore, richiedono una preparazione più solida e variegata rispetto al passato, quando l’esperienza sul campo poteva supplire ad eventuali lacune formative.
E ALLORA, RACCONTIAMO COME ERANO LE AZIENDE DEL VENDING DI UNA VOLTA, RIPERCORRENDO LA STORIA DEL GRUPPO?
La storia del nostro Gruppo è partita grazie ad Adriano Foglia e Franco Pavero, che circa 60 anni fa a Borgosesia fondarono la Sellmat, considerata da tutto il Settore come l’azienda che ha dato il via al Vending in Italia. Sono stati i primi ad installare le macchine Faema, le iconiche E61, con le quali crearono una serie di società in tutta Italia, loro controllate, riuscendo così ad essere presenti a livello nazionale. Possiamo tranquillamente definirlo come il primo grande gruppo che il Vending abbia avuto, anticipando fin dagli anni ’60 quello che poi il nostro Settore ha visto accadere in tempi più recenti. Ad un certo punto, la storia della Sellmat e di Foglia
e Pavero si incrocia con quella di mio padre Ezechiele, che all’epoca lavorava alla Vendo come commerciale. Ricoprendo quel ruolo, mio padre andava spesso in Sellmat per vendere i distributori anche se, a quanto racconta, Foglia e Pavero erano una controparte sempre sfidante. In compenso, però, avevano evidentemente notato l’intraprendenza di mio padre, tanto da proporgli, dopo un po’ di tempo, di lavorare con loro. Mio padre accettò e fu così che nel 1971 entrò in D.A.EM. come gestore della società che Foglia e Pavero avevano a Bologna. Questa fu anche l’occasione per i miei genitori di tornare nella loro regione di origine, lasciando Milano dove si erano trasferiti anni prima, per motivi di lavoro. Negli anni successivi, apprezzando le qualità che mio padre stava dimostrando, i Signori Foglia e Pavero gli consentirono di assumere un peso sempre maggiore all’interno della società. A me piace pensare che, indipendentemente dal valore delle quote possedute all’interno delle nostre società, che negli anni sono variate per diversi motivi, anche per effetto del lavoro che è stato fatto, le decisioni erano, sono e saranno prese insieme. Tanto è vero che l’attuale compagine sociale, post operazione di aggregazione, è sostanzialmente uguale a quella del 1971. Credo fermamente che questo sia il frutto di tanto impegno, da parte di tutti i soci, nell’anteporre sempre gli interessi delle società a quelli personali, nel comportarsi quotidianamente con trasparenza e rispetto nei confronti dei collaboratori e dei clienti serviti. Per me, questi valori rappresentano un esempio da seguire ed ispirano quotidianamente le mie attività.
È QUINDI UNA STORIA INIZIATA DAL NULLA…
Esattamente, come per moltissime aziende del Settore. La prima sede della D.A.EM. era, di fatto, una cantina; non c’erano nemmeno i bagni, tanto che per le necessità bisognava andare al bar… a prendere un caffè. All’interno del magazzino era tesa una corda che divideva lo spazio in due aree; appeso alla corda c’era un cartello con la scritta “uffici” e, al di là della corda (che bisognava scavalcare), c’era una scrivania comune che veniva utilizzata da tutti quelli che ne avevano bisogno. Una volta, nel corso di uno degli eventi organizzati dal ragionier Ugo Sassettoli, ho sentito Ugo ringraziare tutti quelli che negli anni ’60/70
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lavoravano nelle aziende del Vending per il coraggio e la disponibilità mostrata nel “fidarsi” di aziende che non apparivano - all’epoca - solide, organizzate e professionali come poi sarebbero divenute, molti anni dopo.
DAGLI ESORDI PASSIAMO ALLA PRIMA OPERAZIONE DI FUSIONE. QUANDO C’È STATA?
La D.A.EM. da Bologna cominciò ad estendere il suo raggio d’azione prima verso Modena, in considerazione della maggiore ricchezza e potenzialità, e poi verso Ferrara e la Romagna. In quegli anni Foglia e Pavero avevano già messo a segno numerosi successi imprenditoriali; tra questi quello della macchina a capsule UNOPER, inventata dall’ing. Dino Macchi e da loro industrializzata. E proprio grazie alla UNOPER, la D.A.EM. crebbe tantissimo su Modena, al punto da poter fondare una filiale che poi fu trasformata in azienda autonoma e fu chiamata DEMIL. A sua volta, la DEMIL, crebbe operando sulle province di Reggio Emilia e Parma, fino a quando nel 1991 D.A.EM. acquistò il 100% della F.lli Molinari, all’epoca tra i più importanti operatori del settore in regione.
L’OPERAZIONE MOLINARI È STATA DETERMINANTE AI FINI DELLA NASCITA DEL GRUPPO? Assolutamente sì, perché Molinari aveva diverse filiali operative in regione che, unite alla clientela che D.A.EM. e Demil nel frattempo avevano acquisito, consentirono di creare le basi dell’attuale Gruppo Buonristoro.
COME È CAMBIATO IL VENDING DAL 1971 AD OGGI?
Il nostro Settore è cresciuto ed è cambiato di pari passo con la crescita ed i cambiamenti della società e delle esigenze dei consumatori. Dalla monetina, una sola ed in Lire per prendere un caffè, si è passati a sistemi di pagamento sempre più evoluti, con macchine sempre più tecnologiche ed
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un’offerta di prodotti food e non food sempre più ampia e complessa. Il mercato chiedeva ed il Settore, in qualche caso rincorrendo, è sempre stato capace di rispondere in modo efficace. Questo anche nel caso di cambiamenti epocali quali il passaggio dalla Lira all’Euro, o nel caso di cambiamenti normativi quali la variazione dell’aliquota IVA di riferimento per il Settore, o nel caso dell’introduzione della normativa sulla certificazione dei corrispettivi, che ha rappresentato un punto di svolta per il Settore.
A PROPOSITO DI SISTEMI DI PAGAMENTO, VOI AVETE SVILUPPATO B.APP, UNA VOSTRA APPLICAZIONE PER ACQUISTARE AL DISTRIBUTORE AUTOMATICO. COM’È NATA?
Tutto è partito dall’osservazione di un prodotto di Coges che aveva un terminale Bluetooth progettato per la rilevazione dei dati di vendita ossia, semplificando, far uscire un’informazione dal sistema di pagamento. Con un po' di fantasia, abbiamo immaginato di usare quel terminale Bluetooth per fare entrare nel sistema un’informazione, specificatamente un’informazione relativa ad un credito caricato sul telefono. Dopo una serie di test, siamo riusciti a far funzionare un sistema di pagamento utilizzando un telefono cellulare, grazie ad un’applicazione che rispondesse a questa nostra esigenza. Abbiamo presentato il risultato delle nostre sperimentazioni a Coges, chiedendo se, ed eventualmente in quale modalità, avrebbero potuto garantirci la stabilità nel tempo dei protocolli tecnici impiegati dal loro sistema, in modo da poterne prevedere un utilizzo che anche da parte nostra e della nostra applicazione. In breve, grazie ad approfondimenti successivi e alla disponibilità di Coges, abbiamo creato insieme a loro una nuova società, che si chiama CMS - Coges Mobile Solutions, che oggi vende e distribuisce in tutto il mondo l’applicazione Pay4Vend, e che noi abbiamo personalizzato col nome B.App, dove B sta per Buonristoro. Dal 2016 abbiamo cominciato a proporla ai nostri clienti, riscontrando un gradimento sempre crescente anche e soprattutto da parte dei consumatori, che oggi acquistano mensilmente, con B.App, prodotti per
oltre 2 milioni di euro. Questo ci permette anche di raccogliere informazioni importanti sui comportamenti di acquisto degli utenti, sulle preferenze rispetto ai prodotti erogati dai distributori ed anche un giudizio rispetto al servizio offerto. Inoltre, possiamo inviare offerte su misura, sconti e promozioni, informazioni sui prodotti e sulle condizioni di vendita, utilizzando l’B.App come uno strumento di marketing. La possibilità di modulare l’offerta in base ai dati che raccogliamo ci ha consentito di migliorare sempre più il servizio offerto, cercando di renderlo sempre più aderente alle aspettative dei consumatori. Sono convinto che già oggi il ruolo dei sistemi di pagamento tramite smartphone nel settore sia assai rilevante e lo sarà sempre più in futuro, consentendo alla moneta elettronica di sostituire le monete metalliche con le quali il settore è nato. E voglio chiudere dicendo, con orgoglio, che con un po' di fortuna Buonristoro è stato un precursore poiché nel 2016 e per qualche tempo, l’applicazione sviluppata in collaborazione con Coges è stato l’unico strumento di pagamento mobile del settore.
UN ALTRO STRUMENTO CHE DISTINGUE LA VOSTRA PROPOSTA COMMERCIALE È LA FUNZIONE “VENDING ON DEMAND”. DI COSA SI TRATTA?
È un servizio opzionale che permette ai nostri clienti di richiedere prodotti specifici all’interno dei distributori. Gli utenti hanno la possibilità di accedere, tramite l’utilizzo di login e password dedicate, ad un apposito portale sul quale sono visibili tutte le referenze disponibili, corredate dalle immagini e dalle schede tecniche con le informazioni nutrizionali. Gli utenti possono richiedere le singole referenze, che più si addicono ai loro gusti o alle loro esigenze. A quel punto, la richiesta viene gestita dal nostro sistema gestionale alla stregua di una normale segnalazione, consentendoci di trasferire la richiesta in modo documentato ed univoco all’operatore addetto al rifornimento, che materialmente procede all’inserimento del prodotto richiesto nel distributore indicato dal cliente. Questo servizio è nato dalla volontà di personalizzare nella maniera più efficiente possibile il servizio proposto, riducendo gli errori di comunicazione ed i tempi di intervento,
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semplificando, nel contempo, le attività degli operatori esterni che in questo modo non sono costretti a prendere nota o ricordarsi le specifiche richieste dei clienti, che stiamo vedendo come sempre più specifiche e dettagliate.
UN TEMA CALDO DEGLI ULTIMI ANNI SONO LE GARE DI APPALTO DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. QUAL È LA TUA OPINIONE?
Credo che l’attuale situazione sia decisamente critica e sia il risultato di numerosi fattori. Certamente, in passato tutti gli operatori del settore, nessuno escluso, hanno contribuito in modo rilevante all’aumento delle quote di rimborso a favore degli Enti concessori. Tali quote sono sempre state, per la quasi totalità, individuate in maniera fissa e forfettaria. Questo specifico aspetto si è rivelato in tutta la sua pericolosità negli anni segnati dalla pandemia da Covid, quando a fronte di fatturati calanti, anche del 50% o 60% sono rimasti invariati, portando la totalità delle concessioni ad essere economicamente insostenibili. Credo che tutti gli operatori del settore dovranno, in un futuro molto prossimo, valutare in modo più attento le condizioni di fornitura alla Pubblica Amministrazione, considerando la maggiore variabilità dei fatturati e la tendenziale minore reddittività del Settore. Nell’ultimo anno è capitato di valutare come antieconomiche le condizioni poste a base d’asta di alcuni importanti contratti pubblici. Queste valutazioni ci hanno portato, pur se a malincuore, a non partecipare alle procedure di aggiudicazione, segnalando all’Ente le ragioni delle nostre decisioni .
IN CHE MODO SARÀ EVOLUTO IL VENDING TRA 10 ANNI?
Atteso che non ho la sfera di cristallo ma, al massimo, posso consultare i fondi di caffè… Scherzi a parte, questa domanda mi permette di citare mio padre, e ti spiego il perché. Nel 2019 la D.A.EM. ha festeggiato 50 anni di attività e in questa occasione abbiamo realizzato diversi filmati che avevano come protagonisti dipendenti e collaboratori. A questi venivano rivolte domande sull’azienda e sul settore. Alla domanda sul
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futuro del Vending, mio padre ha risposto: “è estremamente difficile immaginare il Settore tra 10 o 15 anni. Lo immagino però con il Gruppo Buonristoro in grado di ritagliarsi un ruolo da protagonista, con la disponibilità ad interpretare al meglio le sfide che si presenteranno". Citazione a parte, credo che sarà determinante per ogni azienda del Settore, riuscire a programmare l’inserimento di figure professionali sempre più formate e competenti, avendo la disponibilità ad imparare più che ad insegnare.
E TU, DOVE TI VEDI TRA 10 ANNI?
Ancora qui a lavorare, confidando di avere lo stesso entusiasmo che mi ha accompagnato negli anni e la stessa determinazione nel replicare la storia di successo di Buonristoro. Credo sarà determinante mantenere come riferimento i valori che stanno alla base della nostra storia, con il Vending al centro del nostro progetto imprenditoriale ed il servizio erogato al centro della nostra quotidianità.
PROGETTO CARICAMI
Un nuovo servizio per il cliente. Una nuova marginalità per il gestore.
Il progetto CARICAMI è nato nel 2019 con l’obiettivo di individuare una soluzione per ricaricare i propri apparecchi elettronici, come viene evidenziato già dal nome stesso del progetto. La particolarità sta nel fatto che questa funzione di ricarica, applicabile ad un’ampia gamma di dispositivi, dallo smartphone al tablet alla sigaretta elettronica, può essere svolta in mobilità. Si tratta di un servizio innovativo che combina diversi prodotti e tecnologie come batterie, app, stazioni di ricarica, modello free floating, in un unico servizio intuitivo e di facile utilizzo. Ci racconta tutti i dettagli Filippo Zanetti, co-founder di Caricami srl. COME NASCE L’IDEA?
L’idea è venuta ad uno dei soci che si chiedeva come fare per avere il cellulare sempre carico in situazioni di mobilità, visto che dimenticava regolarmente di portare con sé il caricabatterie o una powerbank carica. Ne ha parlato con dei ragazzi molto ferrati in tecnologia, i quali hanno fatto un’analisi del mercato esistente e hanno individuato questa soluzione made in Cina, molto in voga nei paesi asiatici, dove è utilizzata da 300 milioni di utenti, ma assolutamente mancante in Occidente. E per Occidente intendo sia l’Europa che l’America. Sicché, abbiamo deciso di importare l’idea e finanziarla, affidando ai due talenti la parte tecnologica per adattare la soluzione ai nostri standard. Da qui è nata la start up.
TUTTO È PARTITO NEL 2019, MA NE PARLIAMO SOLO OGGI. COME MAI?
Per il semplice motivo che per lanciare la nostra soluzione abbiamo scelto il momento storico meno adatto. Infatti, abbiamo fatto partire tutto mezz’ora prima dell’11 marzo 2020, quando il mondo si è chiuso in lockdown. A quella data, avevamo installato le prime stazioni CARICAMI in alcuni ristoranti, ma poi siamo stati costretti a fermarci. Però, come spesso avviene, le difficoltà ti portano a riflettere e a rivalutare le idee. E così è stato per CARICAMI.
MI SPIEGHI MEGLIO?
Di fronte al blocco obbligatorio della mobilità delle persone a cui la nostra soluzione era principalmente diretta, abbiamo pensato che a quel punto il modello B2C (incentrato a fornire un servizio solo all’utente finale) si era in qualche modo bruciato. Insieme al nostro team, abbiamo lavorato ancora sulla piattaforma e l’abbiamo modificata per poter aprire al mercato B2B (incentrato a fornire un servizio agli esercizi commerciali per i loro clienti) ed estendere la nostra proposta a nuovi partner, come centri commerciali, cinema, centri diagnostici, aeroporti ecc. Siamo quindi passati
da un modello destinato all’utente finale a un servizio per le aziende affinché potessero offrire ai propri clienti una soluzione sostenibile per la ricarica in mobilità.
L’IDEA, QUINDI, È EVOLUTA IN UNA PROPOSTA COMMERCIALE DIVERSA?
Il periodo del lockdown ci è servito per riflettere sulla possibilità di raggiungere target diversi e più interessanti, rispetto a quello iniziale che, come dicevo prima, era il B2C. La prima area di interesse che abbiamo cominciato ad esplorare sono i centri commerciali, perché permettono al cliente di sostare fino al 30% più a lungo all’interno della struttura, di utilizzare nel frattempo il proprio device e, di conseguenza, di avere la necessità di ricaricarlo. Quindi, la lunghezza della permanenza all’interno di una location è diventata senza dubbio uno dei fattori premianti e ci ha permesso di allargare il target dai centri commerciali anche ad altre strutture come location per eventi, aeroporti, musei, locali della ristorazione,ecc. Il secondo fattore per importanza è stata la necessità di fornire un servizio diverso, al di là della permanenza, che ci ha portato ad individuare un altro interessante target, ovvero i centri diagnostici. L’ascolto delle loro esigenze ci ha aperto un mondo. Da parte di queste strutture, infatti, ci è arrivata la richiesta di poter offrire un servizio migliore, che definirei premium, per soddisfare l’esigenza dei loro utenti, persone che per effettuare una serie di esami e controlli, molto spesso devono sostare all’interno del centro per lunghe ore.
WWW.CARICAMI.IT
A QUALE SOLUZIONE AVETE PENSATO SPIEGHI MEGLIO QUESTO PASSAGGIO? È molto semplice. Nel momento in cui il cliente prende IN QUESTO CASO? La soluzione è stata una semplice power bank che va a completare l’accoglienza del cliente all’interno del centro. Mi spiego con un esempio. All’arrivo, l’addetto alla reception compie solitamente una serie di azioni come prendere il cappotto, fornire documentazioni, dare informazioni ecc. Questo tipo di servizio può essere completato, noleggiando al cliente anche una power bank, che utilizzerà per tutto il tempo in cui sosterà all’interno del centro, restituendola all’uscita. Questa particolare richiesta ci ha permesso di sviluppare una serie di servizi intorno alla soluzione CARICAMI.
COME FUNZIONA?
Si tratta di un punto ricarica in cui è allocato un certo numero di power bank da 5000 mAh, capaci di ricaricare fino a una volta e mezzo o due la potenza delle batterie che ci sono nei cellulari. In contemporanea, si possono ricaricare anche altri device, essendo ogni power bank dotata di 3 cavi adatti a device di più tipi. Quindi l’utente può ricaricare contemporaneamente, ad esempio, il tablet, lo smartphone e la sigaretta elettronica. L’utente inquadra il QRCode presente sulle stazioni di ricarica e scarica l’applicazione per IoS e Android, inserisce il proprio numero di telefono e la carta di credito o debito e da quel momento può noleggiare la power bank. Noleggio che viene attivato velocemente inquadrando il QRCode. Il costo è di 1 euro all’ora per un massimo di 8 euro al giorno. Se la power bank viene tenuta per 3 giorni, aggiungendo 1 euro, diventa di proprietà dell’utente, per un totale di 25€ massimo. Per terminare il noleggio basta reinserire la powerbank in una qualsiasi delle stazioni installate in Italia e presenti sulla mappa all’interno dell’app Caricami.
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la power bank, per noi si apre un noleggio che può essere terminato in qualsiasi momento dall’utente al costo di 8 euro al giorno. Se il cliente non restituisce il dispositivo, gli verranno addebitati 8 euro al giorno fino a un massimo di 3 giorni. A quel punto, in caso di mancata restituzione, gli viene addebitato 1 ulteriore euro con il quale l’opzione noleggio diventa una vendita vera e propria al costo totale di 25 euro.
CI DESCRIVI LA GAMMA DELLE SOLUZIONI E COME VIENE GESTITO IL FUNZIONAMENTO?
Offriamo 3 tipologie di stazioni di ricarica, dotate rispettivamente di 8, 24 o 48 batterie l’una. Questo rende le stazioni di ricarica Caricami funzionali e trasversali per diverse tipologie di attività commerciali: da quelle a basso traffico di persone come bar, ristoranti o pub, ad attività ad alto traffico come aeroporti, centri commerciali o centri eventi. Batterie e stazioni inoltre possono essere personalizzate e gli schermi presenti sopra le stazioni supportano la visualizzazione di immagini e video 24/7 diventando un innovativo strumento di marketing. Sia l’app che l’infrastruttura software che gestisce le stazioni sono proprietarie e sviluppate internamente, garantendo al prodotto estrema flessibilità di utilizzo. Inoltre, tutti i prodotti sono certificati e testati CE, validati da utilizzi intensi a livello mondiale e offrono una protezione al 100% verso il juice jacking. Tutti i prodotti sono da noi assicurati con primaria compagnia di assicurazione e certificati CE come importatori in Europa. Tutti i dati aggregati di utilizzo sono disponibili per i clienti secondo la normativa GDPR attraverso un nostro software proprietario.
QUAL È IL RUOLO DELL’ESERCENTE?
L’esercente offre il servizio di ricarica senza attività aggiuntive di gestione; la soluzione è totalmente autonoma e la carta di credito assicura la restituzione della power bank o il suo acquisto attraverso l’addebito diretto. Il valore aggiunto per l’esercente è quello di offrire un servizio premium, innovativo e sostenibile, differenziandosi da altre strutture della stessa tipologia, risultando quindi più attraente. L’esercente, inoltre, non deve occuparsi di eventuali problematiche che dovessero insorgere in seguito all’utilizzo, perché il cliente si interfaccia direttamente con noi e noi ci occupiamo di risolverle in maniera tempestiva attraverso la nostra chat presente nell’app Caricami.
QUALI SONO I PLUS DEL SERVIZIO? Oltre a offrire un servizio di ricarica in mobilità, è uno strumento di marketing, sia perché si offre un servizio innovativo che ancora pochi conoscono, sia perché la power bank e le stazioni possono essere brandizzate con il logo del cliente, permettendo alle persone che utilizzano il servizio di avere tra le mani il brand dell’esercente per tutto il periodo in cui se ne servono. Oltre al semplice logo, sulla power bank può essere stampato un QRCode che, per esempio, può contenere una campagna promozionale, sponsorizzare un evento, richiamare a una call to action ecc., dando così all’esercente la possibilità di “parlare di sé”, delle sue iniziative e così via. Sulle stazioni da 24 e 48 power bank è presente un monitor controllato dalla nostra applicazione dove è possibile far passare messaggi pubblicitari e/o esplicativi del servizio. È poi una soluzione sostenibile sia perché si offre un servizio green, che rientra nella cosiddetta sharing economy e riduce il waste tecnologico, utilizza appieno le batterie e gli smaltimenti delle stesse avviene attraverso dei consorzi certificati.
RICAPITOLANDO: A CHI È DESTINATO QUESTO SERVIZIO?
A tutti i luoghi in cui si sosta per lunghe permanenze. Pensiamo agli ospedali, ai cinema, agli aeroporti, i centri commerciali che citavo prima, gli ipermercati, i musei, i luoghi in cui si svolgono eventi, come concerti, gare sportive.
E POI AVETE PENSATO AL MONDO DELLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA…
Abbiamo due ipotesi come possibilità di collaborazione. Da una parte, lavorare con i produttori di vending machine sulla parte hardware, per cercare di integrare la nostra soluzione, che è molto semplice, all’interno di soluzioni già esistenti sulle vending machine, come ad esempio le app. La seconda è di sviluppare una partnership di distribuzione con i gestori che con le loro aree ristoro sono già all’interno di determinate strutture e potrebbero implementare la nostra soluzione, ampliando la gamma di servizi al cliente e quindi il proprio business. Resta inteso che una società di gestione può inserire un nostro totem di ricarica all’interno della propria struttura per offrire un servizio ai collaboratori, ma anche per creare un punto di ricarica dei palmari.
CREDI CHE L’INSTALLAZIONE IN ABBINAMENTO DI VENDING MACHINE + CARICAMI POSSA FUNZIONARE? Penso proprio di sì e ti faccio un esempio pensando ai musei. È statisticamente provato che chi entra in un museo chiede tre cose e cioè nell’ordine: 1) dove sono i bagni 2) dove posso mangiare e per lo più si
tratta di punti ristoro automatici 3) dove possono ricaricare il cellulare. Ora, se nel punto ristoro, accanto alle vending machine ci fosse una nostra stazione di ricarica, si semplificherebbe il servizio, attirando al distributore anche coloro che magari in quel momento hanno solo bisogno di ricaricare il cellulare. Se poi il servizio ricarica fosse integrato nella vending machine, sarebbe ancora più attraente anche per l’esercente, in questo caso il museo, perché dovrebbe interfacciarsi con un unico fornitore per avere due servizi diversi.
PER GLI ATTORI DEL VENDING, QUINDI, SI TRATTEREBBE DI INTERCETTARE NUOVI POTENZIALI CLIENTI…
Si dice spesso che il mercato del Vending sia saturo, che l’offerta sia ormai standardizzata, che la differenza la fa il prezzo. Ma si dice anche spesso che il gestore, per distinguersi ed intercettare nuove fasce di utenti, deve premiumizzare il servizio, rendendolo più attraente attraverso l’innovazione tecnologica. Ecco! CARICAMI va proprio verso questa direzione, convogliando in sé due asset importanti dello sviluppo futuro del Vending: l’innovazione tecnologica e l’innovazione sostenibile.
PER INFORMAZIONI: INFO@CARICAMI.IT
Pensavo a un libro da leggere durante le vacanze di Natale, ma non riuscivo a decidermi tra i tanti titoli possibili, finché il caso ha deciso per me. Proprio nei giorni di Natale è stato pubblicato a sorpresa il libro scritto da Mario Toniutti, amministratore delegato, ma direi anche deus ex machina, di Gruppo Illiria, una delle maggiori realtà imprenditoriali del Vending. Mi incuriosiva non tanto ripercorrere la storia della società di gestione, che bene o male già conoscevo, quanto piuttosto quella dell’uomo “libero”, annunciato dal titolo. Conosco Mario da molti anni, ci siamo incontrati in diverse occasioni, in cui abbiamo scambiato qualche chiacchiera, senza mai andare troppo oltre i diversi ruoli che ognuno di noi svolge nel mondo della Distribuzione Automatica. Ho sempre pensato a Mario come a una persona schiva e gioviale nello stesso tempo, un vero friulano, determinato e consapevole di sé, delle proprie capacità e degli obiettivi da raggiungere. La lettura del suo libro ha confermato le mie impressioni e mi ha permesso di scoprire la parte più intima del suo protagonista, le sue debolezze, la sua lealtà verso le persone, il forte legame con la sua terra e con la famiglia. Valori che ha saputo mantenere e trasferire nella vita professionale, un percorso ricco di esperienze, in cui si intrecciano le vicende personali, l’evoluzione dei costumi del nostro Paese e la storia della Distribuzione Automatica. Gli ho chiesto di scambiare ancora una volta quattro chiacchiere, senza svelare i dettagli del libro - che invito a leggere - ma per approfondire quanto il vissuto abbia determinato la sua personalità, come emerge dal lungo racconto degli eventi che vanno dal 1963, anno della sua nascita, al 2023, che abbiamo appena lasciato.
VIA POSCOLLE 50 E LA FAMIGLIA, LA SCUOLA ELEMENTARE, IL PASSAGGIO ALLE MEDIE, I PRIMI AMICI, LE PRIME DELUSIONI. CHE BAMBINO ERI E COSA È RIMASTO IN TE DI QUEL BAMBINO? Ero un bambino introverso, molto legato alla famiglia e concentrato sugli studi. A me piaceva andare a scuola ed imparare sempre cose nuove. Seppur ho trovato molte difficoltà con alcuni insegnanti che, evidentemente, non apprezzavano la mia personalità molto chiusa. Ho comunque vissuto una bella infanzia grazie ai miei genitori che mi hanno trasferito molto il senso ed il valore della famiglia e soprattutto il rispetto degli altri.
LO SPORT, I VIAGGI, LE MOTO, LE AUTO, LA MUSICA. PASSIONI CHE TI HANNO SEMPRE ACCOMPAGNATO. QUALI VALORI TI HANNO LASCIATO? Mi hanno lasciato il valore dell’amicizia e della condivisione. Lo sport, che è sempre stato di squadra, mi ha insegnato come raggiungere i risultati tutti insieme; i viaggi a conoscere cose nuove ed imparare nuove culture, aprire la mia mente su come gira il mondo e a dare la giusta dimensione di noi stessi rispetto alla terra o all’universo. Le auto, le moto e la musica hanno alleggerito i momenti più complicati, riuscendo a farmi staccare i pensieri dalla quotidianità e proiettandomi verso un mondo di sogni e fantasie.
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La famiglia,
lo sport, i viaggi.
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LA TUA VITA È STATA SEGNATA DA TANTI SUCCESSI, MA ANCHE DA TANTI DOLORI. QUANTE VOLTE HAI PENSATO DI NON FARCELA? Diverse volte ho pensato di non farcela, e molto spesso sono state le persone vicine a me che mi hanno aiutato a superare i momenti difficili, sia personali che lavorativi. Poi, ne sono uscito ogni volta più forte di prima, e adesso credo di aver raggiunto la maturità giusta per dare il corretto peso alle cose.
TUO PADRE È STATO UNA FIGURA FONDAMENTALE E HA DATO IL VIA ALLA TUA VITA PROFESSIONALE, PERMETTENDOTI DI ARRIVARE FIN QUI. EPPURE, VOLEVI FARE IL MEDICO. HAI RIMPIANTI PER NON ESSERCI RIUSCITO? In verità, per molti anni ho vissuto di questo rimpianto e per molti anni ho creduto che questa non fosse la strada o la vita professionale che avrei voluto vivere. Poi un giorno ti svegli e ti rendi conto che in fondo ci si può realizzare anche in un mondo in cui non ti riconoscevi e puoi avere le stesse, se non maggiori, soddisfazioni di quanto avevi sognato.
GLI ANNI ’80 SONO STATI FONDAMENTALI PER LO SVILUPPO DELLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA IN ITALIA E PER LA TUA VITA PROFESSIONALE, GRAZIE ALL’ARRIVO DELLE MACCHINE DEL CAFFÈ. CI RACCONTI DI QUESTA IMPORTANTE SVOLTA? Gli anni '80 sono stati una svolta per tutto il mondo del lavoro in Italia, e lo sono stati anche per il nostro mondo del vending. L’arrivo di macchine da caffè anche per le piccole locazioni, sia OCS che con l’innovativo gruppo in plastica prima della SAECO e poi delle altre case produttrici, ha accelerato la crescita del settore ed il numero delle locazioni, al punto da rendere questo modello di business molto performante. La crescita industriale dell’Italia ha fatto il resto.
L’INCONTRO CON JOSÉ MARIA, LA NASCITA DI GRUPPO ILLIRIA, UN MERCATO CONCORRENZIALE SENZA REGOLE, LA VOGLIA DI CRESCERE, DI USCIRE DAL FRIULI. CREDO CHE MOLTA PARTE DI QUESTO PERCORSO IL GRUPPO LO DEBBA A TE. CI È VOLUTO PIÙ CUORE O PIÙ CERVELLO PER RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI? Entrambe le cose, il cervello per “guardare oltre”, il cuore per trasmettere l’amore verso la nostra azienda e il rispetto dei collaboratori e dei soci che hanno contribuito a farla diventare grande.
Mario e il padre Silvano negli uffici della Friul Matic
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Anni '70 inizia l'era del Vending in Italia. Anni '80 nasce la Friul Matic.
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AD UN CERTO PUNTO DELLA STORIA DI GRUPPO ILLIRIA HAI DECISO CHE FOSSE IL MOMENTO DI ANTICIPARE IL PASSAGGIO GENERAZIONALE. È STATO UN ATTO DI CORAGGIO? Sì, lo è stato ed è stata ed è tutt’ora un’esperienza di vita e lavorativa che tutti gli imprenditori devono imparare ad affrontare. Come ogni esperienza lascia cose positive ed altre negative, ma in fondo tutta la nostra vita è fatta di queste emozioni.
HAI TRASFERITO IL MODO IN CUI SENTI E CONCEPISCI I VALORI DELLA FAMIGLIA E DELL’AMICIZIA NEL TUO MODO DI FARE IMPRESA. CREDI CHE TUTTO QUESTO DIA UN RITORNO ANCHE IN TERMINI DI BUSINESS?
Assolutamente sì. Io non credo nelle aziende in cui i valori che hai elencato non hanno un’importanza rilevante. Solo attraverso questi valori si potrà generare il desiderio di credere in ciò che ognuno di noi fa per un futuro migliore.
SEI ARRIVATO DOVE FORSE MAI AVRESTI IMMAGINATO. TI SENTI APPAGATO?
Ti rispondo sinceramente: no, non mi sento appagato. La mia vita ha sempre generato un'asticella più alta
del risultato ottenuto, pertanto ho ancora molte cose che voglio e desidero fare, adesso con più maturità e meno ansia di dover dimostrare qualcosa.
DEDICHI QUESTO LIBRO A TUO NIPOTE LEONARDO. ALLA LUCE DEL TUO VISSUTO, QUALI INSEGNAMENTI VORRESTI TRASFERIRGLI?
Vorrei trasferirgli alcune regole fondamentali: che i risultati sofferti sono quelli più emozionanti, che la sofferenza fa parte della vita e bisogna saperle dare la giusta dimensione, che la condivisione ed il rispetto verso gli altri sono fondamentali per diventare un leader, e che le vere soddisfazioni si hanno mentre cerchi di raggiungere il risultato, non quando lo hai raggiunto.
DOVE TI VEDI NEL FUTURO?
Il mio futuro lo vedo ancora a capo di questa meravigliosa azienda, magari diventando sempre di più un punto di riferimento in cui trovare la serenità, e sempre di meno un operativo che lotta nelle complessità di un mondo sempre più difficile.
NOTA PER I LETTORI
Abbiamo scelto di non approfondire uno dei fil rouge che percorrono il libro: la nascita e l’evoluzione della Distribuzione Automatica nel nostro Paese. Invitiamo i tanti attori del Vending che ci seguono, soprattutto i più giovani, a leggere “La mia vita è un’impresa” perché, al di là della storia personale dell’autore, racconta quali dinamiche hanno portato il nostro Settore ad evolvere, fino a diventare il complesso ed affascinante mondo che conosciamo. “La mia vita è un’impresa. Il cuore e l’anima delle vicende di un uomo libero” di Mario Toniutti è in vendita su Amazon.
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VERSO L’ECONOMIA CIRCOLARE Caffè Borbone condivide, sostiene e applica i Dieci Principi fondamentali del Global Compact e contribuisce attivamente al raggiungimento dei Sustainable Development Goals (SDGs) delle Nazioni Unite. L’azienda persegue infatti la riduzione delle emissioni di gas serra in linea con la Science Based Targets initiative (SBTi). SBTi è un organismo globale che consente alle aziende di fissare obiettivi ambiziosi di riduzione delle emissioni, in linea con le più recenti scienze climatiche, spronandole a dimezzare le emissioni entro il 2030 e a raggiungere l’ambizioso traguardo “net-zero 2050”.
Marco Schiavon AD di Caffè Borbone
Dopo anni di cosiddetto Greenwashing, sembra che finalmente si stia prendendo coscienza del vero significato del concetto di Sostenibilità. A determinare questa nuova consapevolezza hanno contribuito sia l’intensificarsi delle campagne di sensibilizzazione sul tema, sia le richieste e le nuove regole dettate dall’Europa, che ha posto dei vincoli all’assegnazione dei fondi del PNRR, proprio facendo leva sulle azioni mirate alla transizione sostenibile da parte degli stati membri. Il mondo delle imprese è stato chiamato a fare uno sforzo per ridurre l’impatto delle attività sull’ambiente e sulle persone, un richiamo che ha trovato sempre maggior adesione, che è partito da quelle più grandi e strutturate fino a coinvolgere anche le più piccole, secondo la logica “ognuno deve fare la sua parte”. Non basta però mettere in campo singole azioni: è necessario elaborare una strategia. Il percorso compiuto da Caffè Borbone in termini di Sostenibilità è un chiaro esempio di come un’azienda di grandi dimensioni possa invertire la rotta e coinvolgere intere filiere pur di raggiungere l’obiettivo zero emissioni entro il 2050. Ci racconta questo percorso Marco Schiavon, Amministratore Delegato di Caffè Borbone.
PRENDENDO COSCIENZA DELL’IMPATTO DELLE SUE ATTIVITÀ, CAFFÈ BORBONE HA MESSO IN CAMPO AZIONI VOLTE A MITIGARLO. CI RACCONTA L'EVOLUZIONE DI QUESTA FASE? Caffè Borbone ha intercettato l’interesse crescente dei consumatori rispetto al tema della sostenibilità anni fa, in un periodo in cui ha iniziato a diventare uno dei principali driver d’acquisto per i più attenti all’ambiente, ma prima di raggiungere la centralità che ha oggi in tutti i settori, anche come argomento di dibattito e confronto a seguito di un’amplificazione a livello di comunicazione. Caffè Borbone si è concentrata sulla questione della corretta gestione del prodotto postconsumo e su soluzioni di packaging che fossero sostenibili e, allo stesso tempo, funzionali per mantenere la qualità del caffè, in termini di aroma e gusto. Materia prima, qualità dei materiali e, parallelamente, metodi di erogazione sono stati gli elementi su cui Caffè Borbone ha iniziato a lavorare e investire per tracciare la direzione del monoporzionato verso la sostenibilità a livello di consumo e anche di produzione. Infatti, nel
corso degli anni lo stabilimento produttivo di Caivano è stato implementato e, attualmente, per la fase di torrefazione utilizza torrefattrici efficienti, alimentate a gas o GPL, tra i combustibili a più bassa impronta di carbonio. Inoltre, la gestione informatizzata dell’intero ciclo di produzione garantisce un uso responsabile delle risorse, monitorandone l’effettivo utilizzo in vista di un successivo recupero dei rifiuti di processo per altri cicli di consumo o di produzione. Attenzione che abbiamo riservato anche per lo stabilimento aperto di recente a Fairfield in New Jersey, negli USA.
DA COSA SIETE PARTITI?
Nel 2017, Caffè Borbone è stata la prima azienda in Italia a proporre la cialda compostabile che, smaltita nell’umido, può essere utilizzata per la produzione di compost. Successivamente, è stata la prima a produrre un involucro riciclabile nella raccolta della carta e subito dopo ha lanciato la capsula compostabile in biopolimero con il top in carta filtro, compatibile con i sistemi più diffusi disponibili sul mercato così da soddisfare le scelte diversificate dei consumatori. A fronte di una produzione di considerevoli volumi - 2,6 miliardi di unità all’anno tra cialde e capsule - l’azienda ha progressivamente puntato alla cialda diventando leader in questo comparto, con una produzione giornaliera di 4.000.000 di cialde compostabili. In ottica di consumo domestico, prima ha strutturato una collaborazione con il marchio DiDiesse con cui è stata creata la macchina da caffè Didì Borbone che, utilizzando il sistema a cialde, il più sostenibile, garantisce il miglior risultato in tazza con una minore spesa, un minor impatto ambientale e consumi estremamente ridotti (solo 450W), arrivando a progettare e ideare MokaCiao, la prima moka a cialde, alternativa alla tradizionale moka a caffè macinato, una soluzione pratica e semplice che, disponibile da inizio dicembre, ha conquistato molti amanti del caffè, con ottimi risultati di vendita.
PERCHÉ AVETE DECISO DI COINVOLGERE I VOSTRI PARTNER?
Integrità in tutto il business è la parola chiave che guida il nostro lavoro e i nostri rapporti con tutti gli stakeholder, interni ed esterni. È importante avviare una consapevolezza sul tema della sostenibilità a tutti i livelli e in tutte le fasi, dall’approvvigionamento delle materie prime, alla produzione fino alla commercia-
lizzazione. Come più volte ha sottolineato il nostro Presidente Massimo Renda in occasione del Trieste Coffee Experts che si è tenuto a novembre, ogni impegno diventa vano se non si hanno le idee chiare sugli obiettivi comuni. Siamo convinti che un reale cambiamento potrà essere generato solo da una piena integrazione dei principi ESG in tutte le fasi d’investimento, facendo della sostenibilità una leva strategica di successo per tutti. Ad esempio, Massimo Renda ha citato la necessità di ridurre le immissioni sul mercato di materiali non necessari e rendere il più essenziale possibile pack e imballaggi, utilizzando materiali riciclati e riciclabili. Una riflessione, questa, che deve riguardare ogni azienda che si pone l’obiettivo di offrire prodotti realmente innovativi.
QUALI SOLUZIONI AVETE INDIVIDUATO?
Caffè Borbone adotta una propria Carta dei Fornitori che definisce i principi a cui i fornitori di beni e servizi e gli appaltatori devono allinearsi nelle loro attività dirette, nelle relazioni contrattuali con i loro eventuali subfornitori o subappaltatori e, in generale, nella creazione e gestione e delle rispettive catene del valore. Tutti i fornitori dell’azienda sono tenuti a firmarla e rispettarla. La Carta stabilisce standard di sostenibilità più elevati e garantisce un maggiore controllo su tutti i fornitori che vi si attengono. Questo consente di favorire pratiche agricole in equilibrio con gli ecosistemi, resilienti ai cambiamenti climatici e attente alle necessità sociali, alle donne, alle popolazioni indigene e alle famiglie degli agricoltori.
COME VI COMPORTATE PER LO SMALTIMENTO DEGLI SCARTI DI PRODUZIONE? Cito alcuni degli esempi più significativi e rappresentativi. Dal caffè crudo approvvigionato per produrre attualmente circa 28.000 tonnellate di caffè ogni anno, il reparto di torrefazione, oltre al caffè destinato al consumo, recupera due sottoprodotti, le silverskin, ossia le pellicole che avvolgono il chicco di caffè, e le polveri di sottovaglio, materiali che rappresentano una risorsa perché destinati alla produzione di compost o concime. Inoltre, i sacchi di juta del caffè, di cui Caffè Borbone consuma circa 170/180 container di caffè al mese, che arriva in sacchi di juta da 60 kg, sono ceduti e utilizzati in agricoltura per la pacciamatura. Delle oltre 14.000 tonnellate di materiali utilizzati per il packaging primario e secondario del prodotto (oltre il 60% è carta), circa il 10% diventa rifiuto di processo e, a sua volta, quasi il 90% dei rifiuti di processo generati è valorizzato come risorsa per altri cicli di consumo o di produzione.
PARLIAMO DELLA FILIERA DEL CAFFÈ DAI PAESI PRODUTTORI AL VOSTRO STABILIMENTO. IN CHE MODO RIUSCITE AD ESSERE SOSTENIBILI?
Per Caffè Borbone, l’approvvigionamento di caffè crudo è un aspetto particolarmente sensibile, che parte dalla scelta delle giuste partnership con trader internazionali selezionati, che operano seguendo criteri di sostenibilità ambientale, economica e sociale. Dal 2022, Caffè Borbone ha avviato in collaborazione con OFI Mwanyi Women and Youth Project, un progetto che, grazie a un importante contributo della durata di 5 anni, mira ad aumentare la partecipazione di giovani e donne tra i 23 e i 59 anni alla produzione sostenibile di caffè in Uganda. È un progetto che ci sta molto a cuore perché la qualità del prodotto passa attraverso la tutela del lavoro di tutti i produttori locali, ad oggi 500, coinvolti nel progetto e pone le basi per sistematizzare le coltivazioni, mi-
Coffee Nursery a Ibanda, uno dei due distretti dell'Uganda coinvolti nel progetto Mwanyi.
gliorandone la redditività a lungo termine e creando un tessuto di micro-imprenditoria locale solido e redditizio. Ad esempio, tra i corsi principali, Mwanyi (che in lingua ugandese significa caffè) offre quelli di competenze agronomiche di base e di alfabetizzazione finanziaria con accesso al microcredito per migliorare la redditività dell’azienda agricola, implementare la qualità del raccolto e promuovere un approccio di differenziazione del business, tutti preziosi incentivi per spingere l’espansione dei piccoli produttori locali.
iniziative e progetti di tutela del territorio, sempre con un occhio di riguardo al tema dell’educazione e della formazione delle nuove generazioni, per offrire loro la possibilità di crescere con la consapevolezza delle opportunità che hanno a disposizione per costruire il loro futuro. Siamo infatti molto orgogliosi di essere tra le aziende che hanno aderito al nuovo corso di Laurea Magistrale Internazionale in Sustainable Food Systems (SFS) dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, ideato per formare figure manageriali.
E PER QUANTO RIGUARDA IL TERRITORIO IN CUI OPERATE?
ESG COMPLIANT SIGNIFICA ANCHE WELFARE NEI CONFRONTI DEI COLLABORATORI. COSA FA CAFFÈ BORBONE IN QUESTA DIREZIONE?
Anche in ambito locale possiamo parlare di sostenibilità economica e sociale. Il nostro obiettivo è contribuire alla crescita dell’indotto economico e alla creazione di nuovi posti di lavoro. Per questo, ci avvaliamo del supporto del Programma di Sviluppo denominato C.O.R.E. - “Caffè Ovvero Ricerca delle Emozioni”, un progetto industriale presentato nel 2020 e di durata triennale, finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico con un investimento di 5,4 milioni di euro di agevolazioni. Dal punto di vista sociale, sosteniamo
Per Caffè Borbone approccio sostenibile significa valorizzare in primis le persone e i loro talenti. Ci impegniamo a valorizzare ogni talento che lavora in azienda in modo strutturato con percorsi di formazione che possano garantire una crescita professionale, in termini di ruolo, responsabilità e, quindi, retribuzione. Caffè Borbone è una realtà industriale in continua crescita con grandi potenzialità, che opera in un settore molto dinamico, ed è fondamentale saper riconoscere il
merito di ognuno per poter prospettare una crescita economica a lungo termine, non solo legata al business ma consolidata sulle competenze e sulle capacità delle persone, a livello produttivo e manageriale. Su un totale di 287 dipendenti, il 30% ha meno di 35 anni e il 96% è assunto con un contratto a tempo indeterminato, il che al giorno d’oggi rappresenta sicuramente un punto di partenza importante per uno stile di vita appagante. Lo stesso Presidente Massimo Renda, in occasione della cerimonia di consegna dell’onorificenza di Cavaliere del Lavoro ricevuta quest’anno, ha dedicato questo importante riconoscimento all’azienda e a tutti i colleghi che contribuiscono a rendere Caffè Borbone un fiore all’occhiello dell’industria italiana, in ottica di impegno condiviso e comune.
QUAL È LA VOSTRA OPINIONE NEI CONFRONTI DI QUANTO SI STA DECIDENDO IN EUROPA SUL TEMA DELLA TRANSIZIONE SOSTENIBILE? È importante la condivisione di buone pratiche settoriali, come ad esempio la trasformazione del silver skin in fertilizzante. Ma serve anche una politica consapevole di quelle che sono le esigenze degli imprenditori per fare impresa in modo sostenibile e gli aspetti che guidano le scelte dei consumatori, che raramente si sentono coinvolti direttamente. Alla platea del Trieste Coffee Experts, il nostro Presidente Massimo Renda ha ben chiarito la necessità di individuare le persone giuste che ci rappresentino in Europa, non in un’ottica di difesa delle proprie posizioni nazionali ma di costruttività seria che ci porti verso il futuro, perché dopo l’Europa c’è il mondo e se discostiamo la nostra realtà da quella del mondo, rischiamo di diventare aziende che se ne collocano al di fuori. In particolare, per il settore del caffè, se da una parte si va a sostenere i Paesi coltivatori e a lavorare sul carbon footprint della logistica, è importante sostenere la competitività delle aziende europee, appunto, a livello mondiale.
A CHE PUNTO DEL PERCORSO SIETE E QUALI SONO GLI OBIETTIVI FUTURI? Il lavoro di questi ultimi anni ha portato sicuramente risultati positivi. Con la conferma nel 2023 della Silver Medal del Sustainability Rating di EcoVadis, una delle più importanti piattaforme di rating di sostenibilità, Caffè Borbone rientra nel 10% delle migliori aziende ana-
lizzate dal team di esperti internazionali di EcoVadis (oltre 100.000 in diversi ambiti dal 2007), riconoscimento conquistato con un punteggio in miglioramento rispetto al 2022. Siamo quindi molto soddisfatti di quanto fatto fino ad ora, penso sia ai risultati di business ma anche al posizionamento dell’azienda all’interno del settore a livello nazionale e internazionale ma, in tema di sostenibilità, si tratta di un percorso ricco di sfide che intendiamo fare insieme ai nostri consumatori per generare un cambiamento condiviso. Da qui al 2027 avremo modo di raccontare il progetto Mwanyi in Uganda con una nuova prospettiva, attraverso cioè dati tangibili che dimostreranno come sia possibile costruire una filiera sostenibile. A livello di produzione, sappiamo che nel 2050 dovremo arrivare, per quanto più possibile, a emissioni di carbonio zero, obiettivo ambizioso che perseguiamo attraverso la riduzione delle emissioni di gas serra in linea con la Science Based Targets initiative (SBTi). Nell’ambito della logistica, per ridurre l’impatto di CO2 l’azienda ha introdotto il trasporto su rotaia, in affiancamento a quello su gomma. Infine, a giugno 2023 è iniziata la costruzione di una nuova area dello stabilimento di Caivano che prevede la realizzazione di un impianto fotovoltaico da 1000 kW, interamente dedicato all’autoconsumo, e in futuro intendiamo aumentarne la capacità attraverso un innovativo sistema di torrefazione 4.0.
TOSTIAMO, CONFEZIONIAMO, PERSONALIZZIAMO Ecco le certificazioni che confermano la qualità dei nostri prodotti per garantire ai nostri clienti gli elevati standard qualitativi che da sempre ci contraddistinguono.
La festa per celebrare 50 anni di attività insieme ai propri collaboratori da tutta Europa Grandi festeggiamenti anche per altre due importanti sedi del gruppo FLO, Isap di Verona e Flo Europe in Francia, che raggiungono importanti traguardi e compiono rispettivamente 60 e 20 anni di attività.
Nel 2023 FLO, marchio storico nato a Fontanellato (PR) e specializzato nella produzione di stoviglie e contenitori per alimenti, per i settori retail & horeca e vending, ha festeggiato i suoi primi cinquant’anni, durante i quali ha saputo trasformarsi da impresa familiare a gruppo internazionale con 5 sedi produttive tra Italia, Francia e Regno Unito, un fatturato di oltre 200 milioni e 720 dipendenti “In quest’anno così particolare per noi, che riunisce non solo l’anniversario di FLO ma anche quelli di ISAP e Flo Europe, abbiamo voluto festeggiare insieme ai nostri collaboratori, vero motore dell’azienda e artefici insieme a noi dei successi e degli obiettivi raggiunti. È l’occasione per celebrare l’intero Gruppo, che in questi anni si è impegnato per portare avanti ogni progetto con grandissima attenzione alla sostenibilità, che guida ormai tutte le nostre scelte strategiche, sia sul medio-lungo periodo che nelle attività lavorative quotidiane - ha commentato Erika Simonazzi, Direttrice Marketing di FLO. Nella suggestiva cornice del Circolo di Lettura di Parma si è svolto l’evento celebrativo che ha visto protagonisti e ospiti i dipendenti del Gruppo, provenienti sia dall’Italia che dall’estero, dove alcuni storici collaboratori, hanno raccontato gli albori delle aziende che oggi fanno parte del gruppo FLO. Grande risalto è stato dato al lavoro di squadra delle tante persone che, seppure fisicamente in città diverse, sono profondamente connesse le une alle altre, con l’obiettivo di creare prodotti di alta qualità, frutto di un’attenzione sempre maggiore all’innovazione e alla sostenibilità.
Il racconto della nascita di Flo, attraverso le parole dei figli del fondatore, Erika e Daniele Simonazzi, ha consolidato ulteriormente il senso di appartenenza aziendale. Nel 1973 Antonio Simonazzi, con un impianto industriale assemblato da lui stesso, inizia a produrre i primi bicchieri in plastica per i distributori automatici; con il boom economico degli anni ’80 e del mercato dei prodotti monouso per la casa, FLO entra nel settore retail e amplia la produzione a piatti e contenitori in plastica, grazie agli investimenti in nuovi macchinari. Gli anni ’90 sono quelli dell’internazionalizzazione, e FLO inizia il processo di espansione aprendo nuove sedi commerciali in Paesi strategici come Francia, Germania e Inghilterra. Negli anni 2000 inizia la trasformazione da azienda familiare a multinazionale, a partire dalla creazione di FLO Europe a Ruiz in Francia nel 2003, per la produzione di stoviglie in plastica e tovaglioli di carta destinati ai mercati nord europei. Prosegue nel 2006 con l’acquisizione di ISAP, azienda veronese specializzata nella produzione di bicchieri per il canale Horeca e contenitori alimentari per il settore retail e industriale. È anche l’inizio della transizione ecologica: nel 2008 ISAP, per prima sul mercato, lancia Ecokay, una linea completa di bicchieri biodegradabili e compostabili e nel 2016 FLO Europe dà il via ad una trasformazione interna, che si concluderà in soli due anni con la conversione totale dello stabilimento da plastica a carta. Questo percorso continua negli anni successivi: FLO adotta un approccio volto all’innovazione sostenibile applicata ai processi e ai prodotti, alle materie prime e alla gestione degli impianti, per offrire soluzioni più ‘green’ e ridurre il proprio impatto ambientale.
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“Innovazione e miglioramento continuo sono caratteristiche presenti nelle aziende con una visione verso il futuro, con i piedi per terra e attente a quello che succede al loro interno e nel mercato. Tutto quello che abbiamo realizzato e che stiamo realizzando è possibile solo grazie all’impegno e alla dedizione di tutti noi. Arriviamo da esperienze e background culturali diversi, e da questa complessità nasce la nostra forza, fatta di caratteristiche uniche che insieme creano una forte sinergia: ecletticità, determinazione, orgoglio, razionalità e tanta esperienza. Siamo sempre state società che avevano l’innovazione come valore di base, ma sono certo che l’unione di tutte abbia agevolato il nostro percorso e lo abbia accelerato ancora di più.
L’innovazione, infatti, non si basa solo sulla flessibilità di pensiero ma soprattutto sulla ricerca del miglioramento continuo”. Questo il commento di Daniele Simonazzi, CEO di FLO di fronte alla platea di ospiti e collaboratori. Oggi FLO è una multinazionale con il DNA di impresa familiare italiana, che ha saputo investire in efficienza, ricerca e sviluppo sostenibile. L’esperienza, la tecnologia ed i macchinari in uso, consentono all’azienda di trasformare tutti i materiali oggi presenti in commercio, dalle plastiche tradizionali di derivazione fossile, alle bioplastiche, alla carta in un’ottica di sostenibilità sia ambientale che di business.
PATATA24 è un concept innovativo, che unisce il Vending allo street food e risponde ad un trend di consumo in crescita: si prevede infatti che dai circa 90 chili di patate fritte pro-capite consumate ogni anno, nei prossimi 5 anni si avrà un aumento del 20%. Un trend che coinvolge grandi e piccini ed un modo divertente di acquistare un secchiello di patatine fritte, grazie al display intuitivo e alla velocità di erogazione della macchina. Accanto a tutto ciò, un prodotto di qualità e gustoso, che rispetta la tradizione belga della doppia frittura. Monitoraggio a distanza tramite telemetria e app dedicata per la sorveglianza del locale in cui la macchina è collocata, completano la complessa tecnologia che sta alla base di PATATA24 e la rendono un prodotto in linea con il concetto Industria 4.0.
Ci racconta di più Mauro Francia, CEO della Eurodispenser srl. COME NASCE IL CONCEPT DI PATATA24? Era la primavera del 2016 quando io insieme ad alcuni miei stretti collaboratori andammo in Croazia ad assistere al completamento del primo prototipo realmente operativo della macchina delle patatine fritte e lo portammo a Roma per i primi field test. Grazie all’intenso lavoro tecnico per migliorarla, nei successivi anni cominciammo a proporre la macchina ai primi “pionieri” con la nostra costante supervisione. Oggi, a 7 anni dal primo prototipo, la macchina ha raggiunto livelli di affidabilità molto elevati ed un’efficienza, sia energetica sia di capacità di erogazione, veramente importante. La macchina delle patatine PATATA24 per complessità è probabilmente la vending machine con tecnologia maggiormente avanzata sul mercato, completamente robotizzata ed interconnessa con Tecnologia Industria 4.0. La nostra azienda Eurodispenser srl, che ha sede operativa a Roma, ne propone la vendita e l’assistenza tecnica in esclusiva per tutto il mercato nazionale.
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COME FUNZIONA?
La macchina PATATA24 permette di erogare patatine fritte con salsa, in modalità pressoché continuativa, in soli 35 secondi. Le patatine che si introducono nel distributore sono quelle classiche surgelate, e si possono scegliere di vari formati (dalle 6x6 alle 9x9 oppure le rustiche o altri tipi). Il congelatore apposito ne contiene fino a 15kg e la potenzialità massima di vendita senza interruzione è di 100 coppette da circa 120 grammi l’una. Gli orari di funzionamento sono impostabili e anche la velocità di preparazione si può settare in base agli orari della giornata o ai giorni della settimana. Posso avere una modalità NORMALE, una ECOMODE per gli orari/giorni con meno clienti, una TURBOMODE, utilizzata in particolare negli eventi con grosso afflusso di gente, una ON DEMAND in orari con poco o pochissimo afflusso di clientela.
CI DESCRIVE IL PROCEDIMENTO? La macchina pesa automaticamente un certo numero di porzioni - dato impostabile - prelevandole dal congelatore, le trascina nel primo cestello di frittura e poi le conserva per i clienti che le richiederanno tramite il touch screen interattivo. Una volta fatta la scelta ed inserito l’importo richiesto, la macchina provvede ad una seconda pesatura per porzione e a rifriggere per circa 15-20 secondi le patatine già pronte e stoccate nel buffer. Questo permette di avere una elevata velocità di erogazione e patatine espresse sempre
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calde e croccanti, secondo l’antica ricetta belga della doppia frittura. Il risultato è una patatina morbida all’interno e croccante all’esterno. Una volta rifritte, le patatine vengono scolate, inserite nella coppetta e, se richieste dal cliente, condite di sale e salsa, a scelta tra ketchup e maionese. Insieme alla coppetta di patatine fritte, la macchina eroga automaticamente anche la forchettina.
IN COSA CONSISTE LA MANUTENZIONE?
A dispetto della sua complessità, la macchina PATATA24 non richiede eccessiva manutenzione, se paragonata ad esempio ad una macchina del caffè, ma richiede una attenzione importante e costante per quel che riguarda la pulizia interna, da effettuarsi metodicamente almeno una volta a settimana. Un lavoro che richiede circa 2-3 ore a settimana e che implica il cambio e la pulizia delle vaschette dell’olio, lo svuotamento dell’olio recuperato o esausto, la pulizia dell’unità centrale di frittura con appositi sgrassatori e la pulizia di tutte le parti in movimento. Per limitare al massimo le esalazioni di odori la macchina è provvista di cappa a condensazione e filtro a carboni attivi, che la rende installabile anche in locali al chiuso.
VOGLIAMO PARLARE DI COSTI E PROFITTI? La macchina Patata24, che ha comunque un prezzo importante proprio perché non è un classico distributore automatico, ha una profittabilità elevata. Il prezzo di vendita medio di ogni porzione di patatine è di circa 3 euro e il costo netto di produzione non va oltre l’euro. Se poi si considera l’appeal della macchina che, introdotta in uno shop 24 o in un corner di distributori automatici ne valorizza ed aumenta il loro utilizzo e ne stimola la vendita (le patine spesso si abbinano bene ad un drink), si può ben capire che un conto economico va ben oltre il mero calcolo del R.O.I. che, comunque in una locazione media si attesta intorno ai 24 mesi.
AD OGGI PATATA24 È DISPONIBILE IN UN SOLO MODELLO?
L’attuale modello delle macchine PATATA24 è installato in una ventina di negozi automatici in Italia e gli indirizzi sono sul nostro sito www.patata24.com. In occasione della prossima edizione di Venditalia, a maggio 2024, verrà presentato il nuovo modello - ordinabile fin da ora - con delle novità importanti, che ne rendono ancora più facile la gestione, il caricamento e la pulizia.
PER SAPERNE DI PIÙ SUL CONCEPT SCRIVI A: INFO@EURODISPENSER.IT
L’azienda Kreatek fu fondata a Torino nel 2011 da Leonardo Gerardi, figlio del titolare di una delle più grandi officine meccaniche esistenti in Italia nel settore marino commerciale. Dall’attività di famiglia, Leonardo eredita la passione della meccanica, ma la applica a tutt’altro ambito, quello della ristorazione, con l’obiettivo di rendere la prima colazione delle strutture ricettive un’esperienza unica, un aspetto dei servizi alberghieri che nel tempo ha assunto un’importanza sempre maggiore. Per questo motivo, dal 2018 la Kreatek, forte dell’esperienza fino ad allora maturata, concentra tutte le risorse nella progettazione e produzione di erogatori di bevande fredde e dispenser automatici. Da qui nasce una nuova generazione di erogatori di acqua microfiltrata e di bevande fredde dal design moderno ed elegante e con un cuore altamente tecnologico. Made in ltaly e attenzione alla sostenibilità ambientale sono i punti cardine della produzione, a cui si affianca una tecnologia sempre all’avanguardia: il sistema brevettato “Regular mix” che garantisce una perfetta miscelazione e valorizzazione di tutti i tipi di succo a basi concentrate, anche ad alta percentuale di frutta e polpe/cellule, garantendo una erogazione costante nel tempo; un sistema di refrigerazione avanzato a gas naturale che permette di mantenere temperature stabili anche al massimo regime di funzionamento; riduzione degli sprechi di materie prime e di interventi di manutenzione.
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Partita dal mondo alberghiero, la Kreatek ha via via ampliato il suo raggio d’azione ed oggi, oltre a rifornire strutture ricettive, bar e ristoranti, si rivolge anche al settore domestico e agli uffici che non vogliono farsi mancare la comodità di un erogatore automatico di bevande direttamente a casa o nel luogo di lavoro. Ultimamente, Kreatek ha incrementato la produzione, introducendo distributori automatici di bibite, per poter rifornire un più ampio range di attività. L’azienda continua a migliorare la produzione, apportando ulteriore innovazione ai modelli della sua gamma di dispenser: KEILA, KIKA e KEEN JUICE. Ad essi sono state implementate nuove funzionalità e diversi miglioramenti a partire dal raffreddamento, per
il quale viene utilizzato un più potente compressore di HP 1/3 e il gas refrigerante R290 (propano refrigerante) che, dal punto di vista ecologico, è il più “pulito” come previsto per legge. In tal modo, si è riuscito a garantire un’erogazione pari a 60 lt/h per KEILA e KEEN e di 30 lt/h per KIKA, senza accumulo di acqua, in modo da evitare il rischio di proliferazione batterica. Inoltre, un nuovo sistema brevettato a secco porta la macchina in brevissimo tempo a temperatura preimpostata, anche di fronte ad alte temperature di ingresso. Altre funzionalità sono la miscelazione programmabile e la valvola di sicurezza posta sull’ingresso dell’acqua, mentre la mancanza di acqua o l’esaurimento della singola bevanda da erogare è segnalata con lo spegnimento sul display dell’icona corrispondente.
KIKA EASY, che eroga due succhi, è il dispenser più piccolo e versatile della gamma, ideale per applicazioni in cui lo spazio è limitato, ma la necessità di erogazione efficiente rimane fondamentale. La versione PLUS, oltre a due succhi eroga anche acqua sia naturale che frizzante.
KEILA è l’erogatore considerato top di gamma, dalla precisione impeccabile per garantire massima efficienza e costi ridotti nell’erogazione di bevande fredde, che siano acqua microfiltrata o concentrati a base di frutta. Il dispenser è in grado di erogare acqua naturale e frizzante e 4 succhi diversi.
K-JUICE, dispenser di 4 diversi succhi, è l’erogatore progettato per ottimizzare la distribuzione di bevande fredde in modalità self-service, rappresentando la scelta ideale per le aziende che cercano di ridurre i costi operativi e ottimizzare i processi di erogazione ed è perfetto per il riempimento di caraffe o di bicchieri, potendo essere dotato di porta bicchieri. Estremamente versatile e veloce nell’erogazione, K-JUICE offre la possibilità di scegliere tra il collegamento diretto alla rete idrica o l’uso di una tanica dedicata. Il sensore di “fine succo” garantisce l’interruzione dell’erogazione, evitando sprechi. Estremamente facile anche la manutenzione. Gli operatori possono accedere facilmente ai componenti chiave per eseguire operazioni di manutenzione e pulizia senza interruzioni prolungate delle operazioni. Inoltre, è possibile implementare sul dispenser il controllo da remoto, in modo da poter monitorare a distanza le prestazioni della macchina (stato delle scorte, numero di erogazioni e così via), intervenendo tempestivamente ed evitando spiacevoli fermi macchine.
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LA NUOVA VERSIONE DI AD10 Attraverso il proprio rivenditore Eiberger Automaten ADIMAC ha presentato in anteprima alla fiera Messe Karlsruhe in Germania la nuova versione di AD 10, il distributore automatico multiprodotto refrigerato, capace di erogare referenze di tipologia, grandezza e peso diverse in maniera delicata e senza rischi di rotture. La novità della versione appena lanciata è il touch screen da 21,5 pollici, che va ad affiancarsi a quella da 10 pollici, ma che è sicuramente più performante e accattivante rispetto a quest’ultima. Infatti, oltre ad accompagnare l’utente in tutto il percorso di selezione ed erogazione del prodotto, grazie alle sue dimensioni AD10 Touch 21,5” consente di inserire video d’intrattenimento e promozionali, schede prodotto con ingredienti e informazioni nutrizionali. Un plus che va ad aggiungersi a quelli già in dotazione sul modello base: • area prelievo in posizione rialzata e centrale; • innovativo ascensore che accompagna i prodotti al ritiro e azzera le cadute; • capienza elevata; • ampie vetrine per il ritiro prodotto; • comfort di erogazione. Che siano uova o sacchi di patate, qualsiasi prodotto viene erogato in maniera soft e prelevato dall’utente senza sforzi e in totale sicurezza. I prodotti, infatti, scivolano delicatamente sull’ascensore di ultima generazione in modo da evitare qualsiasi tipo di urto e di danneggiamento. Il vano prelievo in posizione rialzata consente di ritirare il prodotto senza chinarsi e la sua apertura automatica evita il contatto diretto delle mani con la superficie dello sportello, per un’igiene massima. Tutte le attività di ogni versione di AD10 possono essere monitorate con AD Cloud, la soluzione da remoto di Adimac, che permette di controllare in tempo reale le statistiche di vendita, il magazzino prodotti, la temperatura ed eventuali allarmi. Con il cloud di Adimac è possibile, inoltre, settare immagini, descrizioni, prezzi e
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caratteristiche dei prodotti da qualsiasi device. AD10 è un distributore estremamente flessibile e può essere configurato secondo le esigenze del gestore, sia per quanto riguarda il sistema di erogazione (a spirali, a nastro trasportatore o con entrambi), sia per quanto riguarda la disposizione degli spazi, per poter contenere i più diversi formati fino a un massimo di 60 prodotti. Robusto, versatile, smart: AD10 è un mix di innovazione, tecnologia e semplicità d’uso.
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Siamo i primi per la Natura. Da 25 anni.
Scegli l’ambiente, scegli i barattoli #Lucaffé. Gusto e rispetto per l’ambiente sono i concetti base delle nostre capsule compostabili Pulcinella. Un caffè selezionato, dal gusto intenso, tostato nella migliore tradizione napoletana. Le conserviamo in barattolo per mantenere a lungo la fragranza e la freschezza delle nostre migliori miscele di caffè.
IL VENDING
ON THE ROAD
Un progetto speciale di
L’idea di progettare, realizzare ed industrializzare una soluzione originale che rendesse il Vending “trasportabile” nasce in DA Design dalla specifica richiesta di un cliente portoghese. L’idea era di realizzare un chiosco ambulante, come quelli che si vedono fuori agli stadi o alle strutture dove si svolgono eventi e concerti, che non fosse presidiato, ma dove la vendita di bevande e snack fosse automatizzata. Accogliendo la sfida, la DA Design si è lanciata su un progetto impegnativo dal punto di vista sia estetico che tecnico, fino ad arrivare alla messa su strada del primo carrello vending, realizzato seguendo le indicazioni e le esigenze del cliente. Successivamente, il progetto è stato ulteriormente rimaneggiato per industrializzare la soluzione e ottenere un prodotto concettualmente nuovo, ma che rispettasse i parametri di eleganza, funzionalità e flessibilità, che sono propri dell’azienda di Latina. Partendo dal primo carrello realizzato su richiesta del cliente, DA Design ne ha ottimizzato i dettagli e ha dedicato molte risorse alla soluzione di alcuni aspetti tecnici, fondamentali per poter ottenere l’omologazione per il transito su strada. Senza questa importante certificazione, il carrello sarebbe rimasto un bel progetto ma solo sulla carta!
Sempre in riferimento alla parte strettamente tecnica, molto lavoro è stato speso per rendere la struttura facile da agganciare al mezzo di traino, attraverso il classico gancio, quello utilizzato, ad esempio, anche per roulotte e carrelli barca. Ma per migliorare l’estetica e far sì che il carrello rispettasse quel canone di eleganza che distingue le strutture della DA Design, è stato scelto un tipo di gancio a scomparsa. Una soluzione, cioè, che permette di nascondere completamente il gancio, una volta che il rimorchio sia stato sganciato dal mezzo di traino. La struttura può contenere due distributori di grandi dimensioni e capacità, posizionati uno a destra e l’altro a sinistra. Nello spazio tra i due, è collocato un mobile contenitore che funge anche da magazzino, in cui trova posto una scorta dei prodotti e il gruppo elettrogeno, indispensabile per dare autonomia alla struttura, quando non è possibile collegarla alla normale rete elettrica. Dotato di illuminazione a led e di alcuni servizi integrati, come punti ricarica USB, il carrello si completa con pannelli pubblicitari retroilluminati, che possono portare ulteriore marginalità al gestore del servizio.
Per saperne di più: ufficiotecnico@dadg.it
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UNA PARTNERSHIP PER LA MENSA AUTOMATICA H24 Innovare il mondo della ristorazione collettiva: questo l’obiettivo alla base dell’accordo di partnership strategica tra FAS International e Serenissima Ristorazione, una delle più importanti realtà italiane della ristorazione collettiva e commerciale. Le due aziende venete, forti delle competenze sviluppate in decenni di esperienza, uniscono le proprie forze per fornire alle aziende una nuova soluzione nel campo delle mense aziendali attraverso Food24 System, l’innovativo servizio di ristorazione automatica di FAS in grado di gestire la prenotazione e la distribuzione di pasti. Nell’ultimo anno, le due aziende hanno installato 30 macchine Food24 System e distribuito 35.400 pasti. “L’innovativo sistema Food24 System, già diventato realtà in alcune aziende del territorio, ben rappresenta il nostro modo di operare nel settore – spiega Luca Adriani, AD di FAS International -. Nel nostro DNA c’è da sempre una forte spinta all’innovazione, ma soprattutto c’è la voglia di affiancare i nostri clienti in tutte le fasi del processo, proponendo soluzioni ad alta tecnologia in grado di gestire la complessità. Food24 System nasce da queste premesse dopo anni di studio e sperimentazione. In Serenissima Ristorazione abbiamo trovato il partner ideale per compiere l’ultimo miglio. Le aziende potranno così contare su un sistema di ristorazione automatica che coniuga i frutti della ricerca tecnologica di FAS e l’alta qualità dei pasti portati nelle mense ogni giorno da Serenissima Ristorazione”.
La sfida del futuro è quella di coniugare la qualità del cibo con la flessibilità del servizio, a un giusto prezzo. Poggia su queste basi il nuovo concetto di ‘ristorazione collettiva automatica’, dalla forte impronta tecnologica, Food24 System, che si pone l’obiettivo di offrire alle aziende che necessitano di una mensa aziendale una proposta di differenti pasti in linea, che vada incontro alle nuove esigenze alimentari e alla richiesta di pause flessibili. Food24 System è il tecnologico sistema realizzato da FAS International che risponde a ogni esigenza di spazio, tempo e modalità di consumo e permette di gestire, tramite una WebApp, la prenotazione, la vendita diretta e la distribuzione 24 ore su 24 di prodotti alimentari in regime refrigerato controllato (+3°). Il sistema sviluppato da FAS International, infatti, si compone di due elementi fondamentali: il delivery point, che conserva ed eroga fino a 32 menù completi; e la WebApp di gestione delle prenotazioni, accessibili via web da tutti i principali device. I vantaggi di Food24 System, come detto, vanno dalla flessibilità alla possibilità di offrire un servizio personalizzato sulla base dei gusti e delle preferenze degli utenti. Il sistema può essere adottato in qualsiasi azienda, anche con più sedi e spazi ridotti per la consumazione, occupando meno di un metro quadrato. La mensa automatica, inoltre, permette la riduzione dei costi legati alle utenze ed è altamente flessibile, in quanto consente di gestire qualsiasi esigenza dell’azienda che, dal canto suo, non dovrà svolgere alcuna procedura o autorizzazione igienico-sanitaria, assolte completamente da Serenissima Ristorazione. I pasti sono sempre freschi e igienicamente sicuri, prodotti presso centri cottura abilitati e gestiti da Serenissima Ristorazione. Protagonisti di questa ‘rivoluzione’ della ristorazione diventano anche i dipendenti. La prenotazione del pasto può essere effettuata in autonomia da ciascuno di loro e rapidamente da qualsiasi device (PC, smartphone, tablet), anche per più giorni. In fase di prenotazione, agli utenti è offerta la possibilità di verificare gli ingredienti e i valori nutrizionali delle varie preparazioni, nonché di escludere quelle che contengono particolari allergeni o ingredienti non conformi alle proprie scelte o diete. La disponibilità del pasto prenotato, confezionato in modalità anche idonea all’asporto, è di 24 ore, dopodiché lo slot del distributore automatico non potrà più essere aperto se non dall’operatore per la rimozione. In tal modo si garantisce la totale sicurezza igienico sanitaria dei prodotti.
IL RESTYLING DEL MODELLO OFFICE PLUS Capitani presenta il restyling del modello Office Plus, la macchina da caffè a capsula o cialda ideale per uffici, caffetterie e locali della piccola ristorazione.
da, che nella versione capsula originale o compatibile con i sistemi Nespresso, Lavazza Espresso Point e Lavazza Blue*.
Con la sua struttura robusta in acciaio inox, le dimensioni contenute, le linee essenziali e i colori sobri la Office Plus si integra perfettamente in ogni ambiente. Di facile manutenzione, si distingue per caratteristiche quali: il serbatoio per l’acqua da 2,5 litri estraibile; il portacapsule estraibile per una facile pulizia; il porta tazze regolabile in altezza in modo da potervi alloggiare contenitori di più dimensioni. Inoltre, Office Plus è disponibile sia nella versione cial-
Office Plus viene prodotta in tre versioni: la più semplice 2D, che eroga caffè corto e caffè lungo; la 4D che dispone anche di erogatore per l’uscita dell’acqua calda, predisposto lateralmente per evitare contaminazione dell’acqua con caffè e bevande; infine, il modello VAP, il più completo, dotato anche di lancia vapore. Ulteriore opzione è la versione con doppio beccuccio e la possibilità di personalizzazione delle finiture.
Modello VAP
Opzione 2 caffè
Modello 4D
*i marchi citati non appartengono a Capitani srl, né ad aziende ad essa collegate.
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RHEA PREMIATA AI CHINA AWARDS 2023 La 18° edizione dei China Awards 2023, appuntamento annuale organizzato da Italy China Council Foundation e Class Editor, ha premiato Rhea per essersi distinta negli anni nel percorso di crescita e sviluppo sul mercato cinese. La premiazione si è tenuta mercoledì 13 dicembre 2023 ed il premio è stato ritirato da Andrea Pozzolini, CEO di Rhea che ha così commentato: “Siamo molto orgogliosi di questo premio che riconosce l’importante cooperazione con la Cina. Soprattutto dopo l’apertura di una filiale a Shanghai, nel 2020, abbiamo partecipato a numerose iniziative e appuntamenti istituzionali portando la coffee experience Made in Italy declinata alle preferenze e agli usi e costumi del consumatore cinese. Abbiamo lavorato a importanti partnership in ambito tecnologico e nel sociale, unendo il design italiano e i nostri 60 anni di esperienza nel settore del caffè al potenziale innovativo della Cina, per un nuovo modo di vivere l’ospitalità.” Rhea negli ultimi anni ha portato in Cina il concetto “Design for All”, che vuole esprimere come il design e la tecnologia della macchina possano creare uno strumento idoneo a essere utilizzato da qualsiasi utente, permettendo di superare ogni barriera. Infatti Rhea, da sempre impegnata sul fronte della sostenibilità sociale, ha realizzato un progetto con David Wang di Bear Paw Café, per lo sviluppo di un’interfac-
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cia ad hoc di una macchina, grazie alla quale un ipovedente può realizzare un caffè; e sta ora lavorando su un controllo vocale avanzato che permette anche a chi non ha manualità di settare la macchina. Il progetto è nato per poter dare la possibilità a persone ipovedenti di gestire un’attività economica utilizzando le macchine automatiche per servire il caffè: un esempio e un’opportunità per molte persone che possono così rendersi indipendenti. Al China International Import Expo dello scorso novembre, Rhea ha presentato Barista On-Demand, la prima coffee station mobile sviluppata insieme a Neolix, che integra macchine da caffè automatiche in un veicolo a guida autonoma. Un vero e proprio “barista”, disponibile 24/7, pronto a servire un caffè di qualità on demand: con un semplice clic dall’app mobile, i consumatori possono infatti ordinare un caffè e riceverlo ovunque desiderino, a casa, al parco o in ufficio. “Un progetto di innovazione che porta l’eccellenza del Made in Italy nel mondo e apre la strada a nuovi straordinari sviluppi nel settore della distribuzione automatica applicata alla guida autonoma.” Conclude Andrea Pozzolini. I China Awards celebrano aziende, associazioni e personalità italiane e cinesi che meglio hanno colto le opportunità di interscambio tra i due Paesi, con particolare attenzione alle collaborazioni strategiche e innovative che concorrono alla proficua internazionalizzazione tra i paesi.
Perfetti van Melle amplia l’offerta per il canale Vending, diversificandola con una novità di prodotto 100% made in Italy. Grazie alla partnership con Cerealking, azienda pugliese specializzata in prodotti da forno, a partire da gennaio 2024, Perfetti commercializza l’intera linea Vending dell’azienda, denominata Mr. Scrokko, in packaging monoporzione da 40 grammi. Oltre al classico Tarallino pugliese, la linea comprende Trecce, Tocchetti e i Crush, dalla particolare forma a disco volante. Fedele alla tradizione pugliese, Cerealking utilizza ingredienti semplici e selezionati, tipici della dieta mediterranea: farina di grano tenero tipo “0, olio extra vergine di oliva, lavorati secondo la ricetta tradizionale pugliese e cotti al forno. Fragranti e dorati, questi gustosi spezzafame vengono proposti in più varianti, che rispondono alle diverse esigenze dei consumatori, ma anche alla volontà di seguire i trend del momento. Pepe rosa e lime, salsa teriyaki, tartufo, cacio e pepe sono solo alcune delle varianti proposte, che conquisteranno sicuramente i consumatori alle vending machine.
PER INFORMAZIONI COMMERCIALI SCRIVI A ELENA.CORTI@PERFETTIVANMELLE.COM
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FESTA NELLA NUOVA SEDE, UN ANNO DOPO IL TRASLOCO È passato già un anno da quando Coges annunciò il trasferimento nella nuova sede di Coldogno, più adeguata alle esigenze dell’azienda anche per ciò che riguarda la logistica, vista la vicinanza alle principali arterie stradali. A distanza di un anno, Coges ha completato il trasferimento e inaugurato formalmente la nuova sede con una festa a cui ha partecipato l’intera azienda. Un evento che è stato comunicato con queste parole: “Festeggiamo oggi l’anniversario del trasloco di Coges dalla sede di Schio a quella di Caldogno, terminato nel gennaio di quest’anno con tutto il personale in forza. A ricordare quei primi giorni si pensa alle emozioni e sensazioni provate da tutti i dipendenti nell’entrare nella nuova casa. Il trasloco è stato vissuto come una sfida importante per la vita dell’azienda. A distanza di un anno possiamo dire che ci siamo adattati completamente ai nuovi ambienti e siamo orgogliosi di aver saputo gestire questo evento in modo da evitare il più possibile ogni disservizio nei confronti dei nostri clienti e fornitori, che ringraziamo comunque per la pazienza dimostrata per i piccoli disagi che un cambiamento così importante possono avere provocato. Nel corso dell’anno sono state intraprese specifiche azioni per rendere la struttura ancora più adeguata alle esigenze dei collaboratori, che hanno potuto condividere il loro nuovo luogo di lavoro con le famiglie grazie ad un evento di festa organizzato nel mese di settembre. Coges ha trovato a pochi chilometri da Vicenza la risposta adatta all’esigenza di avere una sede più adeguata alla propria struttura e con un sito vicino alle maggiori arterie di traffico. La vicinanza a Vicenza, al
di là di essere strategica dal punto di vista dei servizi permette di attirare talenti da un bacino più ampio, il che è fondamentale per un’azienda votata all’innovazione e alla continua ricerca di tecnologie relative ai sistemi di pagamento. Inutile sottolineare che l’identità di Coges rimane inalterata, così come l’entusiasmo delle persone che vi lavorano. Tutti hanno trovato una collocazione nella nuova sede, che oltre all’impianto produttivo ed agli uffici offre anche una ampia mensa aziendale, un’autorevole sala Consiglio e una sala esposizione grande e luminosa per ospitare presentazioni commerciali ed incontri di formazione. Numerosi clienti di Coges sia italiani che stranieri hanno già avuto occasione di visitare la nuova sede durante il 2023 ed attendiamo con gioia nuove visite per il prossimo anno!”
San Benedetto presenta Aquaprotein, la nuova bevanda ad alto contenuto di Proteine (15gr), più Zinco e Magnesio, al piacevole gusto mela e lemongrass. Un’innovazione pensata per soddisfare le esigenze dei consumatori che prediligono uno stile di vita attivo e amano prendersi cura del proprio corpo. Le proteine contenute in Aquaprotein contribuiscono alla crescita e al mantenimento della massa muscolare e delle ossa, lo Zinco contribuisce alla protezione delle cellule dallo stress ossidativo, il Magnesio alla riduzione di stanchezza e affaticamento e al normale funzionamento del sistema nervoso. Inoltre, Zinco e Magnesio contribuiscono alla normale sintesi proteica. Aquaprotein si presenta con un packaging caratterizzato da un design moderno e lineare associato all’icona di beneficio che rende riconoscibili ed immediati i plus del prodotto. Grazie al pratico formato on the go da 0,40L PET, è il prodotto ideale da portare con sé durante l’attività sportiva e in ogni momento della giornata. “Ancora una volta San Benedetto è pronta a cogliere nuove sfide seguendo i trend di consumo che ci permettono così di soddisfare le esigenze dei consumatori alla ricerca di prodotti in grado di apportare benefici all’organismo. Con il lancio di questa nuova referenza non solo andiamo a completare il nostro ventaglio di proposte ma ci avviciniamo a nuovi target di consumo” (Vincenzo Tundo Direttore Commerciale e Marketing Italia)
SaiChé è la nuova linea "Percorso Salute" pensata per il benessere e firmata Cottintavola: tutti i benefici della natura in formulazioni studiate appositamente per "far bene", unite ad un gusto unico capace di conquistare ogni palato. Perché nella filosofia Cottintavola "buono" vuol dire piacere e benessere insieme. SaiChé è una gamma completa e varia, per soddisfare le diverse esigenze di gusto con ricette sane e bilanciate, perfetta per il fuori casa grazie al pratico formato bicchiere monoporzione da 400 grammi. Le referenze SaiChé: SaiChé... Broccoli, Lenticchie e Curry. SaiChé… Sedano Rapa, Cavolfiore e Castagne. SaiChé… Ceci, Zucca e Peperoncino. SaiChé… Carote, Zenzero e Cannellini. SaiChé… Pomodori, Fagioli Borlotti e Basilico. SaiChé… Barbabietola, Fagioli Rossi e Avena.
Red Bull inaugura la stagione invernale con una nuova Red Bull Winter Edition al gusto di pera arricchito da un pizzico di cannella. Red Bull Winter Edition pera e cannella è disponibile in lattine color magenta da 250 ml e sarà in vendita per un periodo limitato nel canale Bar, nella GD e nei Grill. La linea di Red Bull Energy Drink comprende da sempre l’iconica lattina a rombi blu e argento e le sue versioni Sugarfree e Zero, e da qualche anno si è arricchita con le Red Bull Edition, che abbinano le ali di Red Bull Energy Drink con gusti specifici: cocco-açai, dragon fruit, anguria e albicocca-fragola. A queste referenze, ogni anno si aggiungono a rotazione e per un periodo di tempo limitato, le nuove Red Bull Winter e Summer Edition, i cui gusti sono sempre una piacevole sorpresa.
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LA TECNOLOGIA AL SERVIZIO DEL MIGLIOR TARALLINO PUGLIESE Forte legame con il territorio e la tradizione e qualità dei processi e dei prodotti sono nel DNA della Fiore di Puglia, che innova continuamente per mantenere alti i suoi standard nel rispetto del consumatore finale. Per un’azienda che sviluppa numeri importanti, tenere il passo con la tecnologia applicata alla produzione alimentare è fondamentale. Ecco perché l’azienda ha appena annunciato di aver lanciato un progetto innovativo, intitolato “Tarallo Technology Process“(TTP), un passo rivoluzionario nel mondo della produzione di taralli. Attraverso le pagine social, Fiore di Puglia così racconta la novità: “Abbiamo lavorato duramente per sviluppare un nuovo layout produttivo, ottimizzando i processi di cottura e introducendo nuove metodologie di analisi per garantire la sicurezza e la qualità dei nostri taralli. Tra le innovazioni, abbiamo implementato spettrometri NIR nella nostra linea di produzione che ci consentono di rilevare con precisione i parametri che influenzano la qualità del prodotto finale. Per ottimizzare le proprietà organolettiche dei nostri taralli, abbiamo quantificato i valori di glutine e il numero di perossidi nell’impasto. Un impegno costante per offrirvi un prodotto sano e genuino. Con questo progetto abbiamo anche digitalizzato l’intero processo produttivo attraverso una piattaforma software avanzata, collegata ai nostri dispositivi e macchinari che sfrutta l’intelligenza artificiale per sup-
portare decisioni mirate, suggerendo le ricette ottimali per migliorare la qualità e la sicurezza dei nostri taralli. Abbiamo installato sistemi di sonde termiche nella camera di cottura del forno, per implementare politiche di “manutenzione predittiva”. Grazie agli algoritmi di machine learning, siamo in grado di individuare e correggere anomalie operative, assicurando una produzione continua e di altissima qualità. Siamo entusiasti di continuare a innovare e offrirvi taralli eccezionali! Grazie per essere parte della nostra avventura!”
TARALLO TECHNOLOGY PROCESS Il progetto innovativo per un prodotto di assoluta eccellenza
LAVAZZA È IL BEST COFFEE ROASTER AGLI EUROPEAN COFFEE AWARDS 2023 L’European Coffee Symposium, svoltosi a Barcellona, ha ospitato la cerimonia di premiazione dei prestigiosi European Coffee Awards che ha incoronato Lavazza Best Coffee Roaster - Europe. Lavazza è il miglior torrefattore d’Europa 2023 secondo gli esperti di Allegra Group, che hanno organizzato l’evento, che ha ospitato i leader e i senior manager delle più importanti aziende del mercato, per celebrare l’eccellenza dei settori del caffè, della ristorazione e dell’ospitalità in tutta Europa. Gli European Coffee Awards sono un prestigioso riconoscimento a livello europeo nel settore del caffè e del food-to-go in quanto ne premiano e promuovono l’eccellenza aziendale e individuale. Il grande valore del premio risiede anche nel metodo di valutazione: le aziende partecipanti vengono prima votate da circa 1.500 membri del settore (le autocandidature sono severamente vietate) e poi un team di esperti analisti e ricercatori di The World Coffee Portal e 5th Wave Magazine valutano le nomination e selezionano personalmente i vincitori di ciascuna categoria. Il premio, accolto con grande orgoglio da tutta l’azienda, testimonia la dedizione e il lavoro di ogni membro del Gruppo Lavazza, il contribuito fondamentale di ognuno per il raggiungimento di traguardi così importanti.
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La 45° edizione di Sigep si è distinta per internazionalità, visione, artigianalità, innovazione, identità territoriali. Un’edizione che ha confermato gli ottimi risultati della precedente, con visitatori provenienti da 160 Paesi, soprattutto Europa, Balcani, Medio Oriente, Africa, Nord America, Centro Sud-America, Asia e Sud est asiatico. Sono stati oltre 5.000 i business meeting negli stand dei 1200 brand espositori, grazie agli oltre 500 top buyer provenienti da 84 paesi del mondo. Sigep 2024 ha registrato una grande visibilità mediatica e social, con una community composta da 161mila professionisti, con 2 milioni di visualizzazioni dei contenuti online e 780mila visualizzazioni sull’app TEO. I contatti media totali hanno fino ad oggi superato i 561 milioni lordi con 660 giornalisti accreditati, dei quali 56 dall’estero. L’ultima giornata di Sigep ha visto inoltre la partecipazione di 3.250 studenti da 70 scuole alberghiere e istituti professionali per un educational tour che ha abbinato la formazione pratica all’interazione con le aziende. L’iniziativa rientra nel progetto Sigep Academy che ingloba Sigep Giovani e Sigep per le scuole. Sigep 2024 ha raccolto le principali proposte del mondo del foodservice dolce, tra incontri su innovazioni di prodotto, nuovi trend di consumo e show-cooking con i grandi Maestri del dolce artigianale che hanno coinvolto distributori, catene di ristorazione e pubblici esercizi. In esposizione le aziende leader di macchine e ingredienti per la gelateria e la pasticceria, la panificazione e la pizza, le filiere del cioccolato e del caffè.
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Living in AI Digital Signage World Crediamo fortemente che l’innovazione sia la chiave per dare spazio a nuove idee e soluzioni, dove tutto è connesso anche in remoto, per diffondere la propria Messaggistica Dinamica Evoluta e poter realizzare i progetti prefissati. Nella nostra azienda, i colleghi lavorano in sinergia con le nostre factories nel far-east, condividendo le differenti competenze professionali, risolvendo le problematiche giornaliere e promuovendo la creatività digitale nel mondo dei Display & Digital Signage Solutions In che modo il touch screen e l’intelligenza artificiale influenzano la società ? Il touch screen è stata un’innovazione importante che ha rivoluzionato l’industria informatica, consentendo ai computer & display di diventare dispositivi portatili come tablet e smartphone utilizzabili da tutti. L’intelligenza artificiale (AI) è la tecnologia di base che consente di simulare i processi dell’intelligenza umana attraverso la creazione e l’applicazione di algoritmi integrati in un ambiente di calcolo dinamico. WTD realizza ogni giorno nuovi concetti & design di display & digital signage solutions per soddisfare i progetti delle industrie internazionali anche in sinergia con l’intelligenza artificiale (AI)
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