Rivista VENDING NEWS numero 69

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EXE_ADV_DIVA_COPERTINA.pdf 1 21/02/24 17:15 Numero 69 - Anno 2024 TUTTO QUELLO CHE CERCHI SULLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA CREA LA TUA PAGINA VETRINA E LASCIATI TROVARE NELL’OCEANO DEL WEB - ISCRIVITI SUBITO! www.paginevending.it C M Y CM MY K NEWS NEWS & OFFICE COFFEE SERVICE

L’editoriale

di Fabio Russo

L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, sottoscritta il 25 settembre 2015 dall’Assemblea Generale dell’ONU, ovvero dai governi dei 193 Paesi membri, si è posta 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile. Spesso però l’impegno sostenibile viene identificato e limitato al contrasto al cambiamento climatico, che rappresenta il primo impegno che singoli individui ed aziende sentono di dover prendere. Infatti, secondo gli ultimi dati ISTAT (ottobre 2023), che si riferiscono alle aziende manifatturiere, più del 50% delle azioni sostenibili intraprese riguardano la tutela ambientale. Eppure, la lotta alla povertà e per la parità, l’eliminazione della fame, l’emancipazione culturale sono valori altrettanto importanti, riconosciuti dai firmatari dell’Agenda che hanno sottoscritto “che sradicare la povertà in tutte le sue forme e dimensioni, inclusa la povertà estrema, è la più grande sfida globale ed un requisito indispensabile per lo sviluppo sostenibile”.

Questo principio diventa ancor più vero con la nuova ondata di leggi sulla due diligence nella catena di fornitura, che sta attraversando l’Europa: le aziende che operano in tutto il continente devono essere pronte a esaminare più a fondo le proprie catene di approvvigionamento per identificare e affrontare sistematicamente gli impatti sociali, oltre che quelli ambientali

È un tema sempre più sentito anche nel nostro Settore e soprattutto nel comparto del caffè, che esiste ed è un fiore all’occhiello del made in Italy, grazie alle piccole comunità di coltivatori dei Paesi produttori. È grazie al loro lavoro che, secondo i dati riportati dall’Istituto Espresso Italiano, il mercato del caffè in Italia vale circa 5 miliardi di euro. Ed è per questo motivo, che chi lavora nella filiera deve impegnarsi affinché le condizioni economiche, sociali e culturali dei coltivatori dei Paesi produttori evolvano.

È in questo contesto che abbiamo scelto Altromercato come articolo di apertura di questo numero, approfittando del suo recente ingresso in CONFIDA e dell’annunciata partecipazione alla imminente edizione di Venditalia. Credo che comprendere le dinamiche che regolano la catena di approvvigionamento di Altromercato e il suo approccio verso le comunità contadine possa essere un esempio da seguire per chi lavora nel comparto.

Come accennato qualche riga più su, Venditalia è alle porte. I contatti quotidiani con i player del comparto confermano che c’è un grande fermento intorno a questa edizione, destinata a tutti gli effetti a battere ogni record di partecipazione, sia in termini di espositori e visitatori, che in termini di buyer internazionali.

In questo numero, troverete già alcune anticipazioni di quanto vedrete in fiera. Intanto, insieme alla redazione, lavoriamo sul prossimo, lo Speciale Venditalia, un numero doppio, ricco di contenuti e anteprime su quella che - ormai è scontato - è la “fiera delle fiere” del Vending. Buona lettura!

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LE INTERVISTE

ALTROMERCATO

L’INTERVISTA CON LUCA SARNACCHIARO

DOLOMATIC - BUONRISTORO

L’INTERVISTA CON MARCELLO ED ELENA ROSA

TEAM BIO

L’INTERVISTA CON ANTONIO D’ERRICO

AROMA MACCHINE DA CAFFÈ (PARTE 2)

L’INTERVISTA CON CATERINA DE MAURO

SOMMARIO

TARGET INFORMATICA E NAVIGER

L’INTERVISTA CON ALBERTO RATINI

L’INTERVISTA CON SALVATORE SICILIA

DIRETTORE COMMERCIALE ITALIA GISE CAFFÈ

LE BREVI

PIRATI E CAFFÈ: LE SFIDE DEL 2024

A CURA DI COFFEEBI

CDA DISTRIBUTORI AUTOMATICI

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L’EDITORIALE DI FABIO RUSSO 4
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LE INTERVISTE

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ALBA TRAMEZZINI: LE NOVITÀ DEL 2024

BALUGANI SRL: LA MIGLIORE ACQUA PER IL MIGLIOR ESPRESSO

BIANCHI VENDING BI-CREATOR

WE YOU: CRESCONO FATTURATO E IMPEGNO PER LA SOSTENIBILITÀ

SURGITAL PRESENTA LA LINEA FIORDIPRIMI

IL CROISSANT CONFEZIONATO LO SNACK PIÙ CONSUMATO

RHEA: BARISTA ON DEMAND

NOBERASCO: RIPOSIZIONAMENTO IN CORSO

LE BEVANDE READY TO DRINK A BASE DI LATTE E CAFFÈ SIBEG

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CREMA CIOK

Periodico bimestrale del Vending e dell'OCS supplemento di www.vendingnews.it

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Tribunale di Napoli 49

Distribuzione

Compagnie di gestione - Centri di assistenza tecnica OCS e Vending - Rivendite materiale alimentare e attrezzature - Costruttori di attrezzature - Produttori di materie prime - Torrefazioni di caffè - Negozi di rivendita cialde, capsule e OCS - Agenti di commercio del settore Vending e Horeca - Associazioni di categoria e a tutela dei consumatori - Buyers del segmento Retail, GDO & GDE - Grandi aziende ed enti pubblici.

TUTTI I CONTENUTI DI QUESTA RIVISTA SONO DI PROPRIETÀ DELLA FABIO RUSSO SRL - VIETATA LA RIPRODUZIONE
MARZOCCO CRAZY TIGER CITTERIO UNDUETRIS CAFFÈ BORBONE
DI NOBERASCO
RICOPERTI
FOR GOOD PAYTEC
KITKAT BREAKS
MISCELA ORIGINI DI TORALDO
KQ: I BUONI
NEL VENDING
PASTI
DISTRIBUZIONE
CONFIDA: I NUMERI DELLA
AUTOMATICA IN ITALIA
- COCA-COLA SICILIA PERFETTI VAN MELLE CARIMALI EPTA ZANIBONI SNACK 26 28 32 39 42 44 62 66 68 69 72 70 73 74 I PRODOTTI

Altromercato è la più grande realtà di Commercio Giusto in Italia e una delle principali al mondo. È un’organizzazione formata da oltre 80 Soci e più di 200 negozi a marchio che gestisce da 35 anni; mantiene rapporti con 140 gruppi di produttori in oltre 40 paesi, nel Sud e nel Nord del mondo.

Le persone, le comunità e il pianeta sono sempre al centro dell’agire di Altromercato. La sua mission è costruire filiere etiche per le materie prime principalmente alimentari, facendosi garante di un modo di coltivare la terra e di produrre prodotti che rispetti le persone e il pianeta, attraverso il modello del commercio giusto e la cooperazione internazionale. Per costruire un'economia più sostenibile giorno dopo giorno.

Altromercato propone prodotti alimentari quali cioccolato, caffè, zucchero, banane etc., molti dei quali biologici, una selezione di prodotti da agricoltura italiana, una linea di cosmesi naturale Natyr, oggetti di artigianato etico per la casa e le ricorrenze On Earth. I suoi prodotti sono presenti nel suo shop online, in 1500 punti vendita della Grande Distribuzione, 2000 negozi specializzati bio, oltre che in ristoranti, mense scolastiche, bar ed erboristerie. Inoltre, grazie alla business unit Made In Dignity, Altromercato diventa un partner strategico anche per le grandi industrie alimentari che possono dar vita a progetti di Corporate Social Responsability e, attraverso l’acquisto delle sue materie prime (zucchero, caffè e cacao), partecipare alla costruzione di filiere etiche, dirette, partecipate, tracciate e sostenibili.

www.altromercato.it

SCELTE CONSAPEVOLI ANCHE ALLA VENDING MACHINE

Sulla scorta dei valori che la guidano e della lunga esperienza nel Commercio Giusto, dalla quale sono nate le botteghe e partnership con importanti insegne del Retail, Altromercato si presenta al comparto del Vending con una proposta ad hoc. Ce ne racconta i dettagli Luca Sarnacchiaro, responsabile vendite Italia Normal Trade, a cui è stato affidato lo sviluppo del canale Vending .

PRIMA DI APPROFONDIRE IL TEMA VENDING, CI RACCONTI L'EVOLUZIONE DI ALTROMERCATO?

Altromercato nasce alla fine degli anni ’80 sull’esperienza di alcune organizzazioni europee, che in quegli anni si occupavano delle condizioni di lavoro e di sottosviluppo dei Paesi africani e dell’America Latina. Furono tre studenti di Bolzano a fondare quella che allora si chiamava CTM Cooperazione Terzo Mondo, evoluta poi in una cooperativa di secondo livello, che raggruppa oggi un centinaio di organizzazioni, che si occupano di Commercio Giusto. I principi fondanti erano allora, e sono tuttora, quelli di offrire un accesso equo e solidale e condizioni di giustizia sociale a più produttori possibile del sud del mondo, tipicamente marginalizzati e sfruttati.

È l’approccio che ancora oggi distingue Altromercato, che collabora con tantissimi produttori in Africa, America Latina e Asia, ai quali garantisce prezzi giusti all’acquisto, in modo da renderli autonomi da dinamiche di intermediari e speculatori locali, e contratti annuali e pluriennali, in modo da permettere loro di programmare investimenti in fase di produzione, senza essere soggetti a credito bancario o speculatori. A questo scopo, è spesso proprio Altromercato a finanziare gli investimenti, pagando in anticipo una parte dei suoi ordini, affinché il produttore possa disporre di risorse, sulle quali fare affidamento per gli investimenti finalizzati alla produzione stessa.

Oltre a questo, Altromercato garantisce un premio alle comunità che si impegnano a sviluppare specifici progetti volti a migliorare le loro condizioni: progetti ambientali come, ad esempio, quelli indirizzati alla diversificazione delle piante di caffè presenti nell’ecosistema locale; investimenti sull’agricoltura biologica; progetti legati al sociale, come la scolarizzazione, af-

finché si eviti lo sfruttamento delle parti più deboli della società, come i bambini e le donne.

ED È TUTTO ATTESTATO DA CERTIFICAZIONI?

In Italia, oltre a quella bio, Altromercato lavora su altre certificazioni, come quella per la qualità con BRC Food o quella per il caffè con Silocaf, oltre ad aderire ed essere membri di WFTO - World Fair Trade Organization - l’organizzazione mondiale del Commercio Equo e Solidale i cui principi governano il nostro agire, e ad Equo Garantito, l’Associazione di categoria delle organizzazioni italiane di Commercio Equo e Solidale, che monitora a livello italiano il rispetto dei criteri. Segnalo che nel rating di sostenibilità di Ecovadis, Altromercato è risultata organizzazione “Gold” vincendo il premio per il “Miglior Bilancio di Sostenibilità”.

MA ALTROMERCATO FA DI PIÙ...

COME MAI ALTROMERCATO HA DECISO DI PROPORSI ALLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA?

Per spiegarne le ragioni, devo fare una breve premessa. Come noto, Altromercato si occupa di Commercio Giusto con un’attenzione particolare per la filiera del caffè, con la quale è nata negli anni ’80, quando ha cominciato ad importare container di caffè da Paesi come il Nicaragua. Sebbene il caffè sia il prodotto più venduto nei distributori automatici, non siamo mai riusciti a presentarci al mercato del Vending con una proposta strutturata, tanto che il canale rappresenta solo lo 0,5% del nostro fatturato. Per quanto riguarda, invece, il mondo della ristorazione, Altromercato è ben presente, soprattutto da quando nei bandi pubblici è sempre più richiesta nell’offerta tecnica la presenza di una selezione di prodotti equosolidali. Siamo, quindi, riusciti, a conquistarci una nostra fetta di mercato nel settore della ristorazione, che ci ha portato a chiederci se non fosse utile e necessario investire anche nel mercato del Vending per garantire ai consumatori il consumo di una bevanda che abbia non solo una sua qualità intrinseca, ma anche una storia di rispetto per i produttori e quindi un valore etico

QUESTO PROGETTO VI HA PORTATO AD ENTRARE IN CONFIDA?

La scelta di entrare in Confida è stata dettata dalla volontà di studiare e conoscere un po’ meglio questo mondo e su questa base provare a costruire un sistema di offerta per far sapere ai gestori che Altromercato può mettere a disposizione prodotti non solo di qualità, ma anche con caratteristiche di equità e solidarietà, a cui purtroppo i player di questo mercato ancora non danno il giusto valore.

QUANTE MISCELE DI CAFFÈ VENDING AVETE?

Per quanto riguarda il caffè, abbiamo due miscele di caffè indiani che sono state studiate proprio per il Vending, col giusto equilibrio tra Arabica e Robusta e una caratterizzazione organolettica che speriamo incontri i gusti e l’attenzione di chi lavora in questo Settore.

OLTRE AL CAFFÈ, QUALI ALTRI PRODOTTI POTREBBERO ESSERE IDONEI AL VENDING?

Altre due filiere molto importanti per noi sono quelle del cacao e del tè, che ci permettono di proporre solubili per l’automatico. Il cacao, poi, insieme allo zuc-

La miscela classica da filiera diretta, ideale per chi ama un caffè ricco e persistente. Ideato per estrarre un caffè che unisca note aromatiche dell’arabica con il corpo della robusta.

Il caffè espresso morbido dal perfetto equilibrio tra corpo e intensità. Unisce la piacevolezza di una morbida crema persistente, con l'aroma di un cioccolato leggermente speziato.

chero di canna, che è un’altra referenza importante per noi, è alla base di una decina di snack dolci, che crediamo possano essere interessanti per il Vending. Inoltre, quasi tutte le nostre referenze sono certificate Bio e quattro di esse sono realizzate in collaborazione con Germinal Mangiarsano

QUALI TIPI DI SNACK SONO?

Sono plum-cake, tortine alla carota, strudel a base di cocco e a base di cacao, e così via. In sostanza, abbiamo cominciato a sviluppare una linea di prodotti che crediamo possa trovare riscontro da parte del consumatore alla vending machine.

AVETE DOVUTO PENSARE AD UN PACKAGING DEI PRODOTTI DEDICATO?

Per gli snack abbiamo lanciato una linea che si chiama Snaction, che è una linea specifica studiata per il dolce, ma che intendiamo allargare anche al salato. Abbiamo lavorato e lavoriamo per garantire i formati, i pesi e i prezzi giusti per il canale.

UNO DEI PUNTI CRITICI DEL VENDING È LA QUE-

STIONE PREZZO. COME VI PONETE DI FRONTE A QUESTO TEMA?

Noi abbiamo fatto un ragionamento proprio per venire incontro alla logica del prezzo di questo mercato. Avendo una serie di negozi a marchio, storicamente Altromercato ha sempre avuto un approccio retail, con una logica del prezzo decisamente diversa rispetto alla Distribuzione Automatica. Ci siamo detti che, per entrare in questo mercato, dobbiamo lavorare sulle ricette e soprattutto sulla marginalità, se l’obiettivo è di sviluppare numeri importanti. Saranno poi i volumi a farci recuperare il taglio dei margini che andremo a fare. Già ora, gli snack e le barrette che stiamo proponendo hanno un prezzo al pubblico tra i 60 e gli 80 centesimi e quindi sono assolutamente allineati a quelli di mercato e permettono, allo stesso tempo, di non incidere troppo sulla marginalità.

STESSO DISCORSO PER IL CAFFÈ?

Per quanto riguarda i caffè, noi abbiamo prodotti di qualità certificati che non potranno mai porsi nella fascia di primissimo prezzo, come ce ne sono ancora nel Vending. Devo dire, però, che è un mercato che sta evolvendo, che dovrà rispondere ai CAM con macchine moderne dotate di doppia campana, che per-

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metterà anche a caffè di fascia alta come i nostri di proporsi come alternativa di qualità, un aspetto che i consumatori apprezzano sempre più. In ogni caso, anche per il caffè abbiamo lavorato sul prezzo, portando le nostre due miscele ad una quotazione sicuramente interessante

QUALE VALORE AGGIUNTO PUÒ PORTARE ALTROMERCATO AL CANALE VENDING?

Noi possiamo dare la totale garanzia delle nostre filiere dal punto di vista della sostenibilità intesa a 360 gradi. Mi riferisco, quindi, non solo a un prodotto che abbia una qualità intrinseca, ma soprattutto all’attenzione che mettiamo verso tutta la filiera e quindi verso il produttore e, a seguire, verso tutti gli anelli che compongono la catena distributiva di quel prodotto fino al suo punto vendita, che può essere il negozio a marchio Altromercato, un nostro partner nel Retail o la spirale del distributore automatico. Altromercato può configurarsi come il partner giusto per chi vuole fare un salto di qualità da questo punto di vista, perché l’etica e la responsabilità nella catena di fornitura sono il nostro pane quotidiano. Abbiamo tante cose ancora da imparare sul mondo del Vending, ma su questi temi abbiamo sicuramente anche da insegnare.

QUALI SONO LE VOSTRE ASPETTATIVE RISPETTO AL SETTORE DEL VENDING?

Sappiamo che è un mercato enorme, al di là della crisi seguita al Covid; sappiamo che ci sono grandi società che dominano il mercato, cresciute tantissimo negli ultimi anni; sappiamo che ci sono importanti collaborazioni tra player come Lavazza e IVS, per esempio. Di fronte a questo scenario noi pensiamo di poter “contaminare” il mercato, introducendo una filiera diversa, fatta di valori etici, che potrebbe trovare consensi da parte di aziende sensibili, che abbiano voglia di investire con noi per dare spazio a produttori di un’altra parte del mondo. Logicamente, occorrerà farci conoscere, informare prima di tutto il consumatore finale su chi siamo e cosa facciamo.

SIETE PRONTI DA QUESTO PUNTO DI VISTA?

Sicuramente sì. Abbiamo già realizzato dei brevi video che raccontano il nostro mondo e i nostri prodotti e che potranno essere trasmessi sui monitor dei distributori automatici di ultima generazione. Data la rapida evoluzione del Settore verso il digitale e la crescente presenza di distributori automatici dotati di touch, sarà facile raccontare al consumatore da dove proviene il nostro caffè, come viene lavorato e come arriva in quella macchina e nel suo bicchiere.

È UN MOMENTO PARTICOLARMENTE COMPLESSO PER IL MERCATO DEL CAFFÈ. COME STATE VIVENDO L'ATTUALE SITUAZIONE?

Fortunatamente, le filiere di commercio equo sono un poco più indipendenti da queste oscillazioni, proprio perché con i nostri fornitori collaboriamo da anni mantenendo rapporti di reciproca fiducia. Per questo motivo, le oscillazioni di cui parliamo tendono ad incidere di meno, sia quando il mercato schizza verso l’alto, sia quando specula verso il basso. Noi riusciamo a mantenere e a garantire un prezzo giusto ai nostri produttori. È chiaro che dinamiche del tutto esterne alla logica della nostra filiera, come appunto la situazione nella striscia di Gaza, fanno sentire i loro effetti e su di noi, che importiamo tanto caffè dall’India, incidono in maniera piuttosto importante. In questa fase di approccio al Vending abbiamo deciso di non tener conto di queste problematiche ai fini del prezzo, ma se la situazione dovesse continuare ancora a lungo, come tutti gli altri player della filiera del caffè, anche noi saremo costretti ad apportare ritocchi.

CON QUALI OBIETTIVI VI PRESENTATE A VENDITALIA?

Come prima esperienza nella fiera di Settore, vorremmo presentare anzitutto la nostra offerta per il Vending tradizionale e quindi il caffè e le bevande calde ed una selezione di snack che riteniamo siano adatti al canale. In futuro, potremo allargare la nostra offerta pensando ad una selezione di prodotti freschi come la frutta, più adatti ai micromarket e agli Shop 24, che è un tema che ci interessa, ma che rimandiamo a tempi più maturi, quando avremo conquistato il nostro spazio nel Vending.

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Dolomatic fa parte del Gruppo Buonristoro dal 2004 ma è rimasta legata al suo passato, tanto da aver festeggiato da poco i 40 anni di attività. Deus ex machina dell’azienda è Marcello

Rosa, un pioniere del Vending, che ha ricostruito con noi il suo lungo percorso professionale. Un percorso che non rappresenta solo la sua storia personale, ma quella di un intero Settore.

COM’È NATA LA DOLOMATIC?

Agli inizi degli anni ’80 c’erano 3 aziende che operavano in Trentino Alto-Adige nel settore delle macchine da bar, attrezzature alberghiere e distributori automatici. Io ero dipendente di una di queste, occupandomi prevalentemente dell’assistenza tecnica. Poiché ad un certo punto nacquero delle divergenze tra i soci, io ed il mio collega Mario Bugoloni, scomparso proprio lo scorso 7 febbraio 2024, fummo invitati ad entrare in società con una quota minima. Fu così che, insieme ad altri quattro soci, il 4 maggio dell’83 fondammo la Dolomatic srl. Quell’anno e quel mese furono importanti per me poiché, oltre ad iniziare una nuova avventura professionale, mi sono anche sposato. Negli anni a seguire, ho acquistato altre quote della società, fino ad arrivare nell’88 a possederne il 50%

Con il mio socio abbiamo portato avanti l’attività fino al 2004, quando per raggiunti limiti di età e problemi di salute, Mario ha scelto di lasciare ed io ho deciso di entrare nel gruppo Buonristoro

CON QUALI MACCHINE AVETE COMINCIATO?

Abbiamo cominciato con le macchine del caffè e dell’acqua, insieme a quelle della Coca-Cola. Poi sono arrivati gli snack e abbiamo scelto i distributori prodotti da NECTA e FAS. Ma la nostra esperienza va anche oltre il vending tradizionale. Per esempio, c’era un’azienda di Brescia, la SIDA dell’Ing. Lorenzini, che faceva impianti per l’allora SIP oggi Telecom e noi, per arrotondare le spese di trasporto, montavamo distributori di gettoni e schede magnetiche nei punti telefonici pubblici. Ancor prima, quando ho iniziato nel ’74-75 conoscevo solo le macchine del caffè della Selme, che non lavoravano con caffè in grani, bensì con caffè in polvere che veniva dosato ad ogni erogazione ed aveva il distributore del latte a parte. Poi è arrivata la Superbar che aveva anche il thè e la cioccolata. Anche i sistemi di pagamento erano “artigianali”: prima c’erano i miniassegni, poi le gettoniere che comportavano tutto il lavoro di contazione dei gettoni. Io, per eliminare questo problema, avevo montato sui distributori automatici le prime schede magnetiche a diffalco di SIDA. Successivamente, sono passato ad un sistema più evoluto con il chip, che veniva dalla Svizzera ed era costosissimo, però ci consentiva di non contare le monete e questo era un vantaggio. Posso davvero dire di aver percorso la storia della Distribuzione Automatica, sin dagli albori.

UNA BELLA DIFFERENZA CON LE MACCHINE DI OGGI!

Indubbiamente! Come sono cambiate le automobili, così sono cambiati i distributori automatici. L’avvento dell’elettronica ha segnato il passaggio dai modelli elettromeccanici a quelli dotati di scheda elettronica e da lì è stata un’evoluzione tecnologica continua.

COS’HA CARATTERIZZATO I PRIMI 20 ANNI DELLA SUA STORIA PROFESSIONALE?

Sono stati sicuramente anni avventurosi, accompagnati sia dall’entusiasmo dettato dalla giovane età che da un pizzico di incoscienza, e sicuramente sono stati la base su cui abbiamo costruito i successivi

vent’anni, che ci hanno portato a festeggiare l'importante traguardo dei quaranta.

QUALI MOTIVI L’HANNO SPINTA AD ENTRARE NEL GRUPPO BUONRISTORO?

Bisogna prima di tutto considerare che noi operavamo in una piccola realtà regionale dove potenzialmente potevamo servire una platea di circa un milione di persone. Di certo, non potevamo pensare di servirle tutte, in virtù del fatto che c’erano altre società sul territorio a fare il nostro mestiere. Per crescere avrei dovuto investire di mio o trovare un socio di capitali, il che avrebbe comportato molta fatica ma non avrebbe garantito il risultato, ossia la possibilità di espanderci ulteriormente nel territorio della regione e magari anche fuori. In più, avevo sempre avuto una certa inclinazione per la strategia di gruppo, tant’è vero che mi ero unito ad un consorzio di società, di cui faceva parte ad esempio anche la D.a.Em. di Bologna, oggi Buonristoro Spa, per poter unire le forze per comprare meglio, per poter partecipare alla fornitura del servizio anche a clienti diffusi sul territorio nazionale. Quindi, il gruppo Buonristoro mi è sembrato il miglior modo per dare nuove possibilità alla mia azienda, portarla avanti seguendo strategie diverse, capaci di sostenere i nostri obiettivi di crescita. E non mi ero sbagliato: oggi siamo presenti in modo più capillare nella nostra regione ed operiamo anche nella provincia di di Verona. I miei tre figli sono entrati in azienda, abbiamo implementato software gestionali avanzati e tutto questo ci ha portato ad essere sul podio delle aziende italiane del Vending

QUANDO SIETE ENTRATI IN BUONRISTORO, IL GRUPPO NON AVEVA ANCORA LA VALENZA CHE HA OGGI. SIETE CRESCIUTI INSIEME?

Esattamente. In principio, Buonristoro era un’azienda quasi al nostro pari. Poi, col tempo e lavorando insieme, abbiamo sviluppato la struttura del gruppo e le strategie che hanno permesso la sua crescita. In principio ognuno operava seguendo la propria logica. Poi, mettendo insieme le competenze di ognuno, abbiamo cominciato ad aver una mentalità di gruppo, abbiamo unificato gli strumenti operativi, come i software gestionali, i partner commerciali e i fornitori. Dolomatic rappresenta la parte della storia con la quale abbiamo iniziato. Oggi siamo parte integrante del gruppo Buonristoro, una società diventata leader del comparto grazie sì all’apporto delle aziende che hanno voluto farne parte, ma grazie soprattutto all’intuizione del signor Lino Bernasconi

NON VI OCCUPATE SOLO DI VENDING TRADIZIONALE MA ANCHE DI OCS. QUALE TIPOLOGIA DI MACCHINE AVETE SCELTO?

Noi ci occupiamo di tutti i tipi di OCS, per cui abbiamo macchine prodotte da più aziende leader in questo segmento. Abbiamo iniziato in anni d’oro per i gestori, ma oggi la situazione è completamente cambiata, poiché si preferisce comprare la macchina piuttosto che prenderla in comodato d’uso e chi la richiede a noi è perché cerca modelli particolari, che erogano bevande di tutti i tipi, anche se poi magari viene consumato solo e sempre lo stesso caffè. È il caso, ad

esempio, di quelle aziende che hanno già i distributori automatici nostri, ma per l’ufficio direzionale chiedono una macchina OCS che faccia effetto. È un segmento che pesa pochissimo sul nostro business, ma che siamo tenuti ad avere per dare un servizio completo ai nostri clienti

LA NUOVA MACCHINA DA CAFFÈ IN CIALDE, PER UN ESPRESSO A PROVA DI BAR!

DA UN PUNTO DI VISTA OPERATIVO COM’È CAMBIATO NEL TEMPO QUESTO MESTIERE?

Una volta noi partivamo da Trento con il furgone pieno di prodotti alimentari e di ricambi, andavamo in giro fino alla Val Venosta o alla Val Pusteria e andavamo dai nostri clienti dove c’erano o il cuoco o il manutentore dell’azienda che rifornivano i distributori. Consegnavamo caffè e quant’altro e incassavamo. Noi invece facevamo assistenza preventiva, ovvero cambiavamo pezzi dei distributori prima che si rompessero; quelli usurati li riportavamo giù e, nei tempi morti, facevamo la revisione in modo da poterli riutilizzare. Così riducevamo i tempi di intervento. Questa è una cosa che pochissimi facevano e fanno. Erano tempi in cui non c’erano regole precise e ognuno si organizzava come meglio poteva e sapeva. Non avevamo un commerciale, installavamo macchine sulla parola, senza un contratto scritto e le installazioni si moltiplicavano grazie al passaparola e alla bravura che avevi dimostrato facendo il tuo lavoro. Oggi ci sono regole da rispettare, gare a cui partecipare per poter entrare in certe attività. Per carità, ben vengano le regole, ma

sicuramente oggi il nostro mestiere è più complicato rispetto all’inizio.

COSA AVETE CONSERVATO DEL PASSATO?

Stiamo provando a ricostruire un po’ la storia di questo mestiere e del caffè. Per esempio, ho fatto fare da un’artista una meridiana sulla facciata della sede e degli affreschi nella sala riunione che raccontano la storia del caffè. Purtroppo, quando ci siamo spostati dalla sede di Trento a questa, ho buttato tutti i vecchi distributori. Poi, per fortuna ho conservato una decina di vecchie macchine, quelle con i gruppi non in plastica, una vecchia Ducale rossa da ufficio con la gettoniera a 75 lire perfettamente funzionante. Sto raccogliendo materiale per dedicare uno spazio alla storia di questo Settore.

DI COSA SI OCCUPA OGGI IN AZIENDA?

Sono il presidente e l’amministratore delegato. Supervisiono il lavoro degli altri, visito ancora qualche cliente e qualche fornitore. A guidare l’azienda ci sono oggi i miei figli.

L'intervista continua con Elena Rosa, che si occupa della parte commerciale dell'attività

DA QUANTO TEMPO LAVORA IN AZIENDA?

Sono in azienda dal 2008 e mi sono occupata di acquisti fino al 2011, quando sono diventata responsabile commerciale. È chiaro che per arrivare a svolgere questi ruoli, devi conoscere bene il Settore ed infatti i miei fratelli ed io siamo cresciuti in azienda, seguivamo papà già da piccoli quando il sabato e la domenica andava ad aggiustare i distributori negli ospedali. Infatti, ricordo benissimo macchine come le vecchie Zanussi e le FAS con i piatti rotanti.

Di fatto, l’azienda è sempre stata per noi figli il naturale proseguimento di casa ed è stato quindi automatico diventarne parte. Non è stato un ingresso privilegiato, però. Io, ad esempio, ho cominciato facendo le bolle e consegnando l’OCS; i miei fratelli hanno fatto gli operatori e i tecnici. Quando abbiamo compreso

bene come funzionava l’azienda, abbiamo via via preso in mano vari reparti: io seguo la parte commerciale, mio fratello Gianluigi la logistica e Francesco si occupa della parte amministrativa.

IL VENDING E IL CONSUMATORE SONO CAMBIATI SOTTO LA SPINTA DELLA TECNOLOGIA. COSA CHIEDONO I VOSTRI CLIENTI?

I nostri clienti ci chiedono tecnologia, ma anche ecologia, ovvero delle soluzioni attente all’ambiente; ci chiedono ovviamente efficienza del servizio e il rapporto umano, avere qualcuno con cui parlare. Devo anzi dire che dopo il Covid, quando bisognava tenere le distanze, il rapporto umano ha assunto una maggiore importanza. Credo che esserci sempre per ogni problematica faccia la differenza.

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TORNANDO ALLA TECNOLOGIA, QUALI SOLUZIONI AVETE ADOTTATO?

Oltre a dotarci di software avanzati per la gestione e di macchine di ultima generazione, abbiamo una app per pagare col telefono che, devo dire, negli ultimi anni sta crescendo in maniera smisurata, soprattutto dal Covid in poi.

COM’È ORGANIZZATA OGGI LA VOSTRA STRUTTURA?

Abbiamo 160 dipendenti che operano in 4 sedi periferiche più la sede centrale di Lavis, in provincia di Trento. Abbiamo due sedi in Alto-Adige, quella storica di Brunico che serve tutta la Val Pusteria; un’altra sede a Postal vicino Merano che serve Bolzano e tutte le valli verso Ovest. Abbiamo poi una sede a Isera, vicino Rovereto, che gestisce fino al Lago di Garda e da poco abbiamo aperto una sede a Verona, che segue tutta la provincia di Verona, dove stiamo crescendo molto bene. Ogni sede è composta da un capo filiale, un

vice, un commerciale, operatori e tecnici in numero variabile a seconda delle dimensioni della filiale. Nella sede centrale di Lavis, oltre alla parte operativa strutturata come nelle altre sedi, seguiamo tutta la parte amministrativa. Abbiamo poi un laboratorio a Trento che si occupa della parte tecnica, sia come revisione macchine, che come assistenza sul territorio.

COME AVETE FESTEGGIATO IL 40° ANNIVERSARIO?

Abbiamo festeggiato con tutto il personale e le loro famiglie. È intervenuto qualche cliente, qualche fornitore, oltre agli amministratori delle altre aziende del Gruppo Buonristoro. Eravamo in tantissimi e perciò abbiamo allestito un tendone nel campo sportivo di Lavis. È stata una bellissima festa con la quale abbiamo voluto condividere i successi di questo lungo percorso con tutti coloro che hanno contribuito a fare della Dolomatic, che oggi è parte integrante di Buonristoro, il leader di Settore che può vantare di essere.

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PIRATI E CAFFÈ: LE SFIDE DEL 2024

Se dovessimo descrivere con tre parole le sfide che i torrefattori italiani si troveranno ad affrontare nel corso di questo 2024, sceglieremmo senza dubbio le seguenti: Suez, noli e clima. Sono gli effetti delle instabilità geopolitiche e della globalizzazione legata ad un prodotto, il caffè, che è sempre stato sinonimo di trasporti marittimi e scambi internazionali.

Ci piace definirci una “business intelligence boutique”, una piccola azienda indipendente che utilizza le nuove tecnologie per fornire servizi professionali alle aziende che operano lungo tutta la filiera del caffè. CoffeeBI (letteralmente Coffee Business Intelligence) è composto da un team internazionale e multidisciplinare di professionisti, esperti di mercato, analisti, ingegneri, giornalisti, tutti accomunati da un’unica passione: l’amore per il caffè.

Siamo italiani ma da subito abbiamo puntato ad un’audience globale per cogliere, sin dai primi passi, le sfide della globalizzazione: per questo abbiamo scelto di esprimerci nella lingua franca dei commerci, l’inglese.

Ciò che le grandi aziende di ricerca fanno per tutti i settori, noi lo facciamo solo per il caffè. Questo ci ha consentito di divenire in breve tempo leader nelle analisi dei mercati delle macchine da caffè professionali (da bar, ufficio, vending) e coprire nicchie di analisi del caffè che necessitano di un’approfondita conoscenza del settore e del mercato.

In questi anni abbiamo lavorato con tutti i più grandi brand del caffè e di macchine da caffè in Europa, e siamo diventati partner delle grandi società di consulenza alle quali forniamo dati

CHI SIAMO

precisi e calibrati sulle esigenze specifiche dei loro clienti. Non forniamo dati e informazioni “al chilo”, come ci piace ribadire (cioè report da mille pagine che fingono di dare tante informazioni per giustificare un prezzo più alto), ma amiamo fornire il dato di valore, cioè pesato, calibrato, ponderato e ragionato (per noi è il singolo dato che, di per sé, ha valore). CoffeeBI ha come mission far crescere le aziende dell’industria (torrefattori, produttori di machine, macinini, e componentistica, dealer, catene di coffee shop, ecc.) fornendo un punto di vista innovativo attraverso una rassegna stampa mirata, le idee di opinion leader internazionali e report e analisi ad-hoc. La forza di CoffeeBI è l’alta specializzazione ed il focus verticale sul mondo del caffè.

Ogni giorno parliamo di caffè e ci confrontiamo con i problemi propri del settore, facendo nostre le grandi e piccole difficoltà degli operatori e accettando quotidianamente la sfida di risolverli insieme.

CoffeeBI.com – info@coffeebi.com - +39.02.80887843

Approfondimenti ed analisi di mercato per singoli paesi sono disponibili a richiesta contattando coffeebi.

Dopo la pandemia e la guerra in Ucraina, le instabilità del Medio Oriente rischiano di presentare un conto salato ai torrefattori, sia in termini di logistica che di margini di guadagno. I cambiamenti climatici, inoltre, e l’aumento dei prezzi della mano d’opera continuano a rappresentare una minaccia significativa per la produzione di caffè.

Follow the green coffee, direbbero gli inglesi, parafrasando il più famoso follow the money

Dal 2022 al 2023 le importazioni del caffè verde dell’Italia hanno registrato un -4.4%, con decrementi significativi dai principali paesi esportatori. Nel 2023, i principali paesi di approvvigionamento di caffè verde per l’Italia sono stati Brasile (30,8%), Vietnam (23,3%) e Uganda (15,2%) e tutti hanno registrato una diminuzione percentuale rispetto al 2022.

In Africa l’Uganda, scossa da tumulti interni, ha ceduto piccole quote di export di caffè verso l’Italia alla Tanzania, che ha mostrato la crescita più significativa, con un aumento del 173,2%. E i primi dati del 2024 non sembrano aver invertito la tendenza.

PRINCIPALI PAESI DI IMPORTAZIONE DI CAFFÈ VERDE NEL 2023

La tabella mostra i dati in percentuale di caffè verde importato in Italia dai principali paesi nel 2023. Include la percentuale prevista di importazione per ciascun paese e la variazione percentuale rispetto all'anno precedente. Ad esempio, l’Italia ha importato il 30,8% del caffè verde dal Brasile nel 2023, con una diminuzione dello 0,8% rispetto al 2022.

IL CANALE DI SUEZ E I PERCORSI ALTERNATIVI

Il Canale di Suez, situato tra il Mar Mediterraneo e il Mar Rosso, rappresenta una via marittima cruciale che fornisce un collegamento vitale tra l’Italia e l'Oceano Indiano. Il Mar Rosso ha storicamente avuto un ruolo fondamentale nel commercio globale e in particolare per l’Italia, che si trova nel mezzo del Mediterraneo tra lo stretto di Gibilterra e il Canale di Suez, crocevia di traffici marittimi e punto nevralgico per le importazioni di caffè Robusta dal Sud-est asiatico all'Europa, India e Vietnam in particolare.

Gli attacchi alle navi mercantili a sud della penisola arabica hanno reso necessario affrontare i potenziali rischi associati alla dipendenza dal Canale di Suez, con strategie di diversificazione e misure di mitigazione del rischio. Un impatto non da poco, se si considera

che circa il 35% di caffè in arrivo in Italia passa per quella striscia di mare I percorsi alternativi immaginati non sembrano essere validi. Il Capo di Buona Speranza, navigando attorno alla punta meridionale dell'Africa, può essere vantaggioso per i porti sul lato occidentale del continente, come Portogallo e Spagna, un po’ meno per l’Italia. L’impatto può essere significativo: la catena di approvvigionamento del caffè è un meccanismo delicato e complesso, estremamente sensibile alle tempistiche. Ogni singolo ritardo può avere un impatto sulla qualità dei chicchi di caffè. Questo non solo influisce sul sapore e l'aroma del caffè che beviamo ogni giorno, ma può anche mettere in difficoltà l’approvvigionamento stesso, causando possibili interruzioni nell'offerta, come già denunciato da alcuni torrefattori italiani.

IL PREZZO DEI NOLI

Nel contesto dello scenario mondiale appena delineato, risulta particolarmente interessante osservare l'andamento dell'indice di Drewry. Questo indicatore è fondamentale poiché analizza le tariffe di trasporto dei container su otto delle principali rotte di spedizione da e per gli Stati Uniti, l'Europa e l'Asia, fornendo una panoramica chiara e dettagliata del settore del trasporto marittimo.

A gennaio 2024, il dato ha registrato un picco di oltre 160% rispetto ai livelli del 2019, un incremento significativo che evidenzia la dinamica e la volatilità del mercato. Questo dato è anche il doppio rispetto alla media dell’ultimo anno, sottolineando quanto la situazione sia cambiata rispetto al passato. Nonostante

questo aumento impressionante, si nota una lieve flessione a partire da febbraio, un indizio che potrebbe suggerire l'inizio di un possibile cambiamento di tendenza o una stabilizzazione rispetto ai livelli finora osservati da dicembre 2023.

L’Unctad (Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo) ha evidenziato come l'aumento dei noli marittimi sia stato rapido e impressionante. Ad incidere sull’incremento dei prezzi vi è un mix di fattori tra i quali l’aumento delle distanze di percorrenza delle navi, un maggior numero pertanto di giorni di navigazione, ma anche la necessità di utilizzare navi più potenti per percorsi più lunghi da fare in minor tempo.

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I CAMBIAMENTI CLIMATICI E L’AUMENTO DEI PREZZI

Le economie dei paesi che dipendono in maniera significativa o quasi esclusivamente dai redditi generati dalle vendite di caffè potrebbero trovarsi di fronte a pesanti conseguenze economiche. Questo rischio è particolarmente elevato nei luoghi in cui il caffè rappresenta uno dei principali mezzi di sostentamento per i piccoli agricoltori o per i lavoratori lungo l'intera catena di approvvigionamento.

L'importanza del caffè nelle economie di questi paesi non può essere sottovalutata, in quanto contribuisce in modo significativo al PIL e all'occupazione. Pertanto, qualsiasi interruzione o calo nelle vendite di caffè potrebbe avere un impatto diretto e significativo sulla stabilità economica e sociale di queste regioni.

Il Vietnam, uno dei principali esportatori di caffè robusta a livello mondiale, si trova a dover gestire una serie di difficoltà e crisi interconnesse che stanno mettendo a dura prova la capacità di produzione del paese. In particolare, l'aumento globale dei prezzi del caffè, che ha raggiunto livelli non registrati da oltre 30 anni, ha avuto un impatto significativo sui coltivatori locali. Questi ultimi hanno segnalato un costante calo delle raccolte anno dopo anno, attribuibile in gran parte alle avverse condizioni meteorologiche. Inoltre, questa diminuzione della produzione si scontra con il fatto

che una notevole quantità di caffè è stata già venduta a prezzi inferiore a quelli attuali, causando ulteriori problemi economici per i produttori.

Tali difficoltà stanno causando notevoli agitazioni nel settore con un'urgente necessità di rinegoziare i contratti per il caffè che è già stato venduto sulla carta, per far fronte alle attuali condizioni di mercato. Dall'altro lato, è pressante il bisogno di incentivare una raccolta di caffè più abbondante, in modo da soddisfare la crescente domanda e stabilizzare i prezzi. Ci troviamo di fronte a dati che necessitano di una certa attenzione per comprendere se stiamo assistendo all'inizio di un trend di lungo termine o se si tratta solamente di una risposta momentanea del mercato alle sfide geopolitiche in corso: il prezzo del caffè robusta, in netta crescita da fine 2023 e, proseguendo nei primi mesi del 2024, ha raggiunto a gennaio 2024: 148,47 centesimi di dollaro, segnando un aumento del +9,6% Un prezzo che non si vedeva dal lontano 1994, quindi merita sicuramente di essere preso in considerazione.

Dall’altro lato, il Commodity Markets Outlook della Banca Mondiale prevede un calo dei prezzi del caffè Arabica nel 2024, calo (-14%) già registrato nella seconda metà del 2023 che ha raggiunto anche picchi di -30% rispetto al 2022.

CDA DISTRIBUTORI AUTOMATICI FINALISTA ALL’EMPLOYER BRANDING AWARD 2024

Nella bellissima cornice dei Magazzini del Volo di Milano, si è svolta la premiazione per il primo “Employer Branding Award”, il contest italiano che dà voce alle imprese che mettono l’individuo al centro Dopo una selezione durata diversi mesi e che ha visto la CDA superare ben quattro step interlocutori, si è giunti alla fase conclusiva in cui sono state premiate cinque realtà per ogni categoria: “Come conoscere, attrarre e trattenere i giovani talenti in azienda" e “Come garantire il Work-Life Balance alle persone in azienda”.

CDA Cattelan è risultata finalista nella categoria “Come garantire il Work-Life Balance alle persone in azienda”, dimostrando ancora una volta quanto la gestione delle persone e del loro benessere in azienda sia un asset strategico fondamentale per la crescita del territorio e del business.

“Siamo molto fieri di questo riconoscimento. In CDAdichiara Fabrizio Cattelan - sappiamo che le persone sono il vero differenziale qualitativo e leva competitiva che ci distingue sul mercato e per questo ce ne prendiamo cura ogni giorno. Non parliamo solo di azioni che riguardano processi e procedure quotidiane ma soprattutto le persone che lo vivono ogni giorno e contribuiscono al risultato“.

CONSEGNATO IL MICRODONO 2023

Sono stati consegnati il 2 febbraio, nella sede della CDA a Talmassons i proventi della raccolta del progetto di fundraising “Caffè Solidale” promosso da CDA. Beneficiari Lega Italiana Fibrosi Cistica sez. Friuli-Venezia Giulia e Insieme per un Sorriso ODV di Pocenia. La cifra raccolta è stata di 800 euro, che l'azienda ha raddoppiato con fondi propri.

Iniziato da CDA nel 2016, il progetto del Microdono a favore delle associazioni del Friuli-Venezia Giulia offre la possibilità di trasformare un piccolo gesto quotidiano come prendere il caffè in un’azione di solidarietà: ispirandosi alla consuetudine napoletana del caffè sospeso, la CDA ha voluto estendere questa azione di solidarietà dal bar ai propri distributori automatici. Chi lo desidera, può infatti prendersi un caffè al prezzo maggiorato di 10 centesimi trasformando un gesto quotidiano in un dono.

“Con questa settima edizione - commenta il CEO di CDA Fabrizio Cattelan - oltre che una donazione che può sembrare simbolica, desideriamo dare visibilità a due realtà che svolgono un fondamentale ruolo di supporto a tutte le persone e alle famiglie del territorio che si trovano a vivere percorsi difficili dovuta a problemi di salute dei propri cari. Una scelta condivisa con le persone che lavorano in CDA: è dal suggerimento di uno di loro che è stato definito il destinatario che anche per questo 2024 sarà beneficiario dell’iniziativa, secondo una sensibilità verso l’impegno e la responsabilità sociale condivisa al nostro interno”.

“Per questo 2024 invece - conclude Fabrizio Cattelan - ci concentreremo su un unico beneficiario che ci sta molto a cuore, il Centro Antiviolenza Voce Donna di Pordenone".

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LE NOVITÀ 2024 PREMIATE A MARCA by BOLOGNAFIERE

Alba Tramezzini ha partecipato a Marca presentando i nuovi prodotti del 2024 ed ottenendo due importanti riconoscimenti

La prima grande novità proposta riguarda il restyling di tutta la gamma dei tramezzini farciti che dal 2024 sarà completamente “vestita” dal sub-brand “Duetto”: il rettangolare, il triplo, il classico, le limited edition, ed il nuovissimo gourmet.

Inoltre, saranno disponibili, sempre sotto il cappello “Duetto”, alcune edizioni speciali realizzate in cobranding con Rio Mare e Rovagnati, prodotte e ideate utilizzando le loro materie prime.

Alba Tramezzini è stata premiata con l’ADI Packaging Design Award 2024, premio che mira a valorizzare la qualità dei migliori prodotti del packaging italiano. Una commissione di esperti ha selezionato la confezione del Burger Microondabile per la seguente motivazione: " il packaging, con design innovativo, permette di dirottare parte delle microonde direttamente al cuore del prodotto, mentre un’altra parte, grazie al suscettore presente all’interno, viene trasformata in calore che irraggia il pane, ottenendo l’effetto “Crisp”. Il packaging, oltre ad essere funzionale per il riscaldamento del prodotto, evita che il consumatore

si possa scottare durante l’estrazione dello stesso dal microonde. Con il sistema easypeal, inoltre, l’astuccio si trasforma in una pratica presina salva mani, anche per il consumatore fuori casa."

Altro riconoscimento è arrivato dall’IPLS - International Private Label Selection per il SandwichPRO, la nuova linea di sandwich proteici e a basso indice glicemico, realizzato con soffice pane con lievito madre ed arricchito con cereali, legumi e semi di lino ad alto valore proteico, con una salsa leggera (-30% di grassi).

È stato selezionato il SandwichPro Bresaola, Rucola e Grana Padano, con 30g di proteine per confezione, tra i “Prodotti e snacks pronti al consumo”.

L’IPLS valorizza una selezione di novità del mercato, proposte dalle aziende espositrici, che realizzano prodotti in linea con le principali tendenze di acquisto, utilizzo e consumo.

“Siamo molto orgogliosi - commenta Simona Ceglie, Trade Marketing Manager di Alba Tramezzini - di aver ricevuto questi due prestigiosi riconoscimenti al Marca di Bologna. Sono il risultato del lavoro svolto dal Team in questi anni, lavoro che continueremo a fare mirando costantemente verso la ricerca della qualità e dell’innovazione continua sia nelle ricette che nei packaging”.

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LA MIGLIORE ACQUA PER IL MIGLIOR ESPRESSO

Da oltre 40 anni leader nella produzione di sistemi ed impianti per il trattamento dell’acqua destinati a più canali, BALUGANI srl rappresenta un punto di riferimento per gli operatori dei comparti Ho.Re.Ca. e Vending. All'edizione 2024 di Venditalia, l'azienda si presenta con una proposta strutturata per gli operatori del settore.

BALUGANI srl è un’azienda solida che ha mantenuto lo spirito di impresa famigliare, con il quale è stata fondata. L'azienda mostra una decisa inclinazione verso il made in Italy, è attenta alle evoluzioni dei settori di riferimento e pronta ad individuare e realizzare le soluzioni più adatte alle diverse esigenze degli operatori Nel tempo, BALUGANI ha creato una sua divisione dedicata al trattamento dell’acqua, diventando in pochi anni un punto di riferimento nazionale nel Settore per la qualità degli addolcitori automatici dell’acqua, studiati per salvaguardare le attrezzature dal calcare. L’addolcitore d’acqua è uno strumento indispensabile nel mondo del caffè espresso. La corretta qualità dell’acqua è quella che consente la migliore estrazione del caffè e, di conseguenza, di offrire al cliente un ottimo espresso. Per questo motivo, BALUGANI si è particolarmente specializzata nella produzione di sistemi per l’addolcimento e la filtrazione dell’acqua delle macchine per il caffè, allo scopo di ottenere “la miglior acqua per il miglior caffè espresso”.

Nel 2023, l’azienda ha immesso sul mercato circa 10.000 sistemi di addolcimento acqua.

I VALORI

Il primo e principale valore che da sempre guida l’azienda è il risparmio energetico:

• Valvole elettroniche che regolano il funzionamento dell’addolcitore con un consumo di acqua inferiore del 40% rispetto a prodotti simili presenti sul mercato.

• Un sistema di addolcimento dell’acqua a cartucce totalmente rinnovabili

• La realizzazione di una linea di prodotti di dimensioni compatte per far fronte ad esigenze di spazio e compattezza nei trasporti della merce.

Lo staff che guida BALUGANI srl è formato da:

•Fabrizio fondatore e Presidente del CdA

•Denis Balugani CEO

•Nadir Balugani Membro CDA e Resp. Service

•Davide Filomeno Resp. Qualità, Acquisti, Post-Vendita

•Paolo Tosi Responsabile Commerciale

•Carlo Ciccarone Area Manager

•Fausto Casnaghi Area Manager

LA TECNOLOGIA

BALUGANI è stata fra le prime aziende ad utilizzare valvole elettroniche dotate di software auto apprendente, in grado di ottimizzarne il funzionamento in base al reale consumo d’acqua delle attrezzature collegate e non sulla base di dati statistici, come normalmente accade.

L’azienda ha sviluppato un Kit in grado di avvisare, in maniera grafica e sonora, della mancanza di sale all’interno del tino dell’addolcitore, aiutando in tal modo l’operatore a mantenere il dispositivo sempre efficiente.

È in pieno sviluppo anche l’opportunità di comandare le funzioni principali dell’addolcitore da “remoto“ attraverso una tastiera dedicata, che apre nuove possibilità di sviluppo commerciale del prodotto.

LE LINEE DI PRODOTTO

Le principali linee di prodotto sono composte da Addolcitori Volumetrici Automatici studiati appositamente per Ho.Re.Ca. e con cubatura diversa per ogni necessità di utilizzo, con capacità che vanno da 3,5 litri fino a 50 litri di resina in bombola per un fabbisogno che spazia da 400 litri circa a 5500 litri circa.

BALUGANI ha sviluppato nel tempo anche linee di prodotti più complessi e con dimensioni importanti per gli operatori professionali che necessitino di Sistemi di Addolcimento centralizzati per i settori della Ristorazione e dell’Hotellerie, composti da bombola mono colonna e tino per il sale separati.

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IL VENDING

BALUGANI entra nel Vending in modo qualificato e propone due linee di prodotto:

- una linea di cartucce che possono essere montate direttamente senza nessuna testata di collegamento; - una linea di cartucce chiamate SVB che hanno la peculiarità di essere rigenerabili, operazione coadiuvata dalla stessa azienda BALUGANI È allo studio la realizzazione di un addolcitore elettronico di piccole dimensioni a funzionamento semiautomatico, la cui funzione è l’eliminazione del calcare, facilmente collocabile all’interno di una macchina da caffè o di un distributore di bevande calde.

IL POST-VENDITA

L’assistenza post-vendita è uno dei punti di forza della BALUGANI. Grazie alla disponibilità di un laboratorio interno dedicato, l’azienda è in grado di analizzare e trovare soluzioni ad eventuali problematiche che si possano verificare sulle macchine. Una struttura che si completa con momenti tecnici formativi, calendariz-

zati con i Clienti, che approfondiscono funzionamento e caratteristiche degli addolcitori. Si tratta di incontri che si possono tenere presso la sede BALUGANI oppure in sedi periferiche, indicate dai clienti stessi. La formazione è gestita direttamente dallo staff Balugani.

PROGETTI FUTURI

Due importanti obiettivi centrati sul mondo del caffè: - Lo sviluppo di nuovi prodotti per il settore Vending. - La collaborazione con le “Accademie del Caffe” per svolgere seminari specifici sulla qualità dell’acqua per il caffè.

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PER SAPERNE DI PIÙ: WWW.BALUGANISRL.COM INFO@BALUGANISRL.IT

IL NUOVO SOFTWARE DI CONFIGURAZIONE DI BIANCHI VENDING

Continua la rivoluzione Phygital nel mondo Bianchi Vending. Dopo il lancio della piattaforma di formazione online BI-Training ad inizio 2023, nei mesi scorsi il brand bergamasco ha messo a disposizione dei propri clienti BI-Creator, l’innovativo software di configurazione delle Phygital Solutions, grazie a cui è possibile creare un’offerta completamente su misura.

Si tratta di uno strumento di lavoro nato per rispondere alle richieste del mercato e ai desideri di un consumatore divenuto sempre più esigente, ma anche alla necessità degli stessi operatori di dare più valore alla propria proposta e più spazio all’interattività, il tutto in modo facile, veloce ed efficiente.

Dal “Design your learning” di BI-TRAINING al “Design your offer” di BI-CREATOR sempre con la stessa filosofia di fondo, ovvero massima personalizzazione

Con BI-CREATOR, infatti, i gestori delle macchine possono esprimere al massimo la propria creatività tanto sul versante dell’offerta di prodotto quanto a livello di interfaccia grafica.

L’obiettivo è duplice: per l’operatore, rendere più semplice ed intuitiva l’impostazione dei parametri macchina e la customizzazione della GUI; per l’utente finale, godere di un’esperienza di consumo ancora

più ricca di scelta, gustosa e coinvolgente.

BI-CREATOR è basato su una grafica estremamente intuitiva, con funzionalità drag&drop, e può essere navigato direttamente on board o su PC.

La User Experience è concepita per mostrare solo ciò che di cui si ha realmente bisogno, con diversi livelli di accesso a seconda del profilo utente. Per quello “base” la configurazione è guidata e vengono visualizzate solo le opzioni necessarie; al profilo “esperto”, invece, sono riservate anche le opzioni avanzate. Il flusso di configurazione segue la logica del tecnico, che può definire l’offerta prodotti, il numero e la dimensione dei contenitori, calibrare le ricette, stabilire i prezzi, “disegnare” l’interfaccia utente.

Quest’ultima operazione avviene attraverso il configuratore GUI, che consente di personalizzare l’interfaccia grafica della propria Phygital Solution impostando i colori e caricando nuove immagini di sfondo, selezionando le bevande da inserire nei menù e modificando la posizione delle stesse bevande sullo schermo. Pochi clic e il progetto può dirsi completato: creare un’offerta personalizzata con BI-Creator è davvero semplice, veloce ed intuitivo. Easy, come vuole la rivoluzione Phygital di Bianchi Vending.

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Formato 10 CAPSULE Compatibili Nespresso® IN ALLUMINIO Scopri tutte le miscele: 11 AROMA BLU 10 AROMA DEK 12 AROMA ESPRESSO AROMA TOP 10 www.caffemoreno.it Intensità

Iniziative commerciali srl, proprietaria del brand Team

Bio, nasce nel 1999 con la mission di importare prodotti da Paesi esteri, specializzandosi poi nella gestione dei rapporti con aziende principalmente del Sud-Est Asiatico. Negli ultimi 5 anni il focus del business si è concentrato sul monouso, con un’attenzione particolare per referenze destinate ai comparti della ristorazione e del Vending. Facendo riferimento a partner che condividono due valori fondamentali, la qualità e la sostenibilità, l’azienda ha scelto di commercializzare prodotti monouso riciclabili e compostabili, una scelta in linea con l’impegno di lavorare rispettando l’ambiente e le persone. Approfondiamo questi temi con il fondatore Antonio D’Errico.

PER SAPERNE DI PIÙ: WWW.TEAMBIO.IT COMMERCIALE@TEAMBIO.IT

IL VOSTRO APPRODO AL SETTORE DEL MONOUSO È AVVENUTO IN CONSEGUENZA DELLA VOSTRA ATTIVITÀ DI IMPORTATORI. CI SPIEGHI QUESTO PASSAGGIO?

Facendo trading per conto di grandi marchi italiani, abbiamo importato un po’ di tutto, accumulando una grande esperienza in questo tipo di operazioni, non solo in termini di logistica, ma anche e soprattutto per quel che riguarda la qualità dei prodotti importati. Di conseguenza, quando ci siamo focalizzati sul monouso come categoria di prodotto, importandola dalla Cina, abbiamo fatto molta attenzione alla scelta dei nostri partner. Nello specifico, ci siamo orientati non verso piccoli artigiani o verso la grande industria, ma abbiamo optato per aziende di medie dimensioni, che potessero però avere grande capacità produttiva, vista la rapidità del turn over di questa tipologia di prodotto.

DI QUALI PRODOTTI PARLIAMO?

Mi riferisco a bicchieri di carta, palette e posateria in legno di betulla. Come sappiamo, si tratta di materiali che vanno a contatto con gli alimenti e che devono resistere alle alte e alle basse temperature, garantendo che non ci sia trasmigrazione di particelle e di agenti patogeni. Quindi la qualità è l’aspetto fondamentale ed è quello che richiediamo ai nostri fornitori. I nostri prodotti rispettano questi standard, come dimostrano la certificazione SGS e la certificazione FDA, quest’ultima per la vendita sul mercato americano, con cui arrivano già alla nostra dogana. Sarebbe stato sufficiente, ma non ci siamo accontentati: ad ulteriore garanzia, abbiamo richiesto ed ottenuto in Italia la certificazione da parte dell’Istituto Zooprofilattico di Bologna. I nostri prodotti con cadenza semestrale e a campione vengono inviati all’Istituto competente che, di volta in volta, conferma la loro idoneità.

CI PARLI DELLA PROPOSTA PER IL VENDING?

Per il Vending abbiamo un bicchiere di carta specifico per i distributori automatici dalla capacità di 5 once, pari a 150/160 ml, già testato sulle macchine Bianchi, Necta e FAS. È un bicchiere che ha dimostrato di lavorare egregiamente sotto stress, senza inceppature nella fase di erogazione, visto che la coclea aggancia i bicchieri uno ad uno, evitando il rischio di blocchi della macchina. Inoltre, il nostro bicchiere resiste perfettamente alle alte temperature delle bevande.

E PER L’OCS?

Per l’OCS abbiamo bicchieri di varie capacità, a partire dal 75 ml, passando per il 90 ml e il 120 ml, il che dà la possibilità di fare caffè ristretto, caffè lungo e caffè turco. Questo range di capacità è specifico per il caffè, ma la nostra gamma va oltre, fino ad arrivare al 350 ml, formato ideale per caffè americano e soft drinks. Per ognuna di queste capacità abbiamo il tappo corrispondente, il che rende i nostri bicchieri idonei per l’asporto e il consumo on-the-go Cosa molto importante, dal primo gennaio di quest’anno nei Paesi del Nord Europa è vietato uti-

lizzare bicchieri con pellicola di plastica interna e il nostro bicchiere 100% plastic-free risponde perfettamente a questa richiesta.

NON UTILIZZANDO FILM DI PLASTICA INTERNO, IN CHE MODO GARANTITE L’IMPERMEABILIZZAZIONE?

L’impermeabilizzazione è ottenuta grazie ad una nanotecnologia a base di acqua, brevettata dal produttore che ha permesso al nostro bicchiere di ottenere il certificato come prodotto compostabile. È importante precisare che nelle certificazioni è anche indicato il grado e i tempi di compostabilità, la reazione quando il bicchiere viene a contatto con microrganismi, come i vermi, ovvero in che misura questi possono contribuire ad accelerare il processo di compostaggio del prodotto o possono venirne danneggiati.

Inoltre, i materiali sono stati testati anche a contatto con le piante, nello specifico quelle di soia, per verificare se queste subissero contaminazioni entrando in contatto con i materiali. Il risultato è stato negativo, il che comprova la purezza della materia prima di cui sono fatti i nostri bicchieri.

QUESTA PARTICOLARE TECNOLOGIA, UNITA ALLA QUALITÀ DELLA MATERIA PRIMA, INCIDE SUL PREZZO?

Necessariamente, ma è anche un valore aggiunto ed è quello che cerchiamo di far capire ai nostri clienti, facendo prima di tutto informazione, raccontando potrei dire “la storia” del nostro bicchiere, dalla materia prima alla tecnologia utilizzata e ai vantaggi che tutto questo ha per il fine vita. Per farti capire, abbiamo tra i nostri clienti importanti società di catering che hanno scelto il nostro prodotto, avendo verificato il risparmio che ottengono a fine servizio, quando i bicchieri utilizzati vengono conferiti direttamente nell’organico, senza dover fare selezioni. Ciò comporta risparmio di tempo e di energia, che fa passare in secondo piano il prezzo più alto.

OLTRE ALLE DIVERSE CAPACITÀ, I VOSTRI BICCHIERI SONO DISPONIBILI IN PIÙ COLORI?

Logicamente, disponiamo di una vasta gamma di colori e diverse grafiche da poter scegliere, oltre alla possibilità di personalizzazione, che può essere fatta o semplicemente con la stampa del proprio logo o con una grafica particolare, a scelta del cliente.

VI SIETE PROPOSTI AI GESTORI. QUAL È STATO IL LORO RISCONTRO?

Abbiamo proposto i nostri prodotti a società di gestione di ogni dimensione e, devo dire, che l’interesse è stato alto, soprattutto per quel che riguarda il rapporto qualità/prezzo. Qualcuno ha fatto anche dei test ed ha confermato l’idoneità del nostro prodotto all’erogazione automatica. Purtroppo, però, c’è stato negli ultimi tempi un ritorno alla plastica che ha, in un certo senso, interrotto questo discorso con una parte dei gestori. Credo che la spiegazione stia nel fatto che il bicchiere in plastica sia la scelta più economica in un momento in cui l’inflazione e l’elevato costo delle materie costringono a risparmiare, a discapito della qualità. Altri gestori, invece, una volta provati i nostri bicchieri ed aver compreso fino in fondo i loro plus, si rivolgono a noi con continuità e sono diventati nostri clienti abituali.

E QUELLO DELLE TORREFAZIONI?

Con le torrefazioni abbiamo un ottimo rapporto e costituiscono la parte più importante del nostro fatturato. In Italia, sono nostri partner nomi importanti del comparto come Caffè Trombetta, Molinari, Caffè d’Italia. A questi grossi marchi, come anche ad aziende di medie dimensioni, noi forniamo un servizio di personalizzazione a 360 gradi, che parte dalla progettazione dell’idea, passa attraverso lo sviluppo grafico per arrivare alla realizzazione del prodotto. Questo lavoro viene svolto direttamente dai nostri uffici grafici. Chiaramente, lavoriamo anche su progetti grafici finiti, forniti dal cliente, limitandoci alla verifica della fattibilità e alla realizzazione su bicchiere.

GLI ULTIMI MESI SONO STATI CARATTERIZZATI DALL’AUMENTO DEI COSTI DEI NOLI. AVETE SUBITO QUESTA SITUAZIONE?

È innegabile che anche noi abbiamo subito il rincaro dei noli, che prima erano effettivamente scesi ad un prezzo insostenibile per le compagnie di navigazione,

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ma che ora sono diventati esorbitanti. Ci siamo difesi acquistando i noli direttamente in Oriente, avendo in franchigia i costi e la marginalità di un’agente italiano. Ci ha favorito anche il fatto di essere partner di fornitori di un certo livello, che acquistano in enormi quantità e quindi godono di prezzi migliori. Questi, per bontà loro, hanno poi ribaltato su di noi un prezzo favorevole rispetto a quelli attuali, che ci permette di assorbire in maniera più soft i rincari di cui parliamo. Quello che si è allungato sono i tempi di consegna, ma anche in questo caso, organizzandosi e pianificando con attenzione si possono rispettare tempi ragionevolmente brevi.

CURATE IN PRIMA PERSONA LA LOGISTICA?

Assolutamente sì! Dalla partenza del prodotto dall’Asia, ai vari step del percorso, fino allo sdoganamento e alla consegna al cliente finale. Tutte fasi che monitoriamo con attenzione, anche per rispettare il timing con cui ci siamo impegnati col nostro cliente. Cerchiamo, in definitiva, di essere precisi e veloci.

ESPORTATE ANCHE IN ALTRI PAESI?

Partecipando a Host 2023 abbiamo avuto l’opportunità di approcciare buyer esteri, in particolare dell’Europa dell’Est ed occidentale come Belgio e Olanda, oltre a Sudamericani interessati a comprare direttamente dal produttore e, in questo caso, ci siamo proposti come trading company.

A PROPOSITO DI FIERE, IN QUALI SIETE STATI PRESENTI DI RECENTE E QUALE RISCONTRO AVETE RICEVUTO?

Oltre ad Host dello scorso ottobre, abbiamo partecipato al Sigep di Rimini, che per noi era una seconda volta, dopo l’esordio del 2023. Quest’anno abbiamo scelto di presentarci con uno stand che rispecchiasse il mondo che sta dietro ai nostri prodotti, ovvero la natura, e per far questo abbiamo prediletto i colori che la richiamano e il legno. Devo dire che questa scelta è stata vincente ed ha attirato molti visitatori, con i quali abbiamo avuto modo e tempo di approfondire il nostro discorso di qualità e i plus dei nostri prodotti. Devo dire che Sigep ci ha dato molta soddisfazione in termini di contatti.

DOPO 5 ANNI DI ESPERIENZA IN QUESTA SPECIFICA CATEGORIA MERCEOLOGICA E DI CONTATTI CON OPERATORI DEL VENDING E DELL’HORECA, QUALE PENSI POSSA ESSERE IL FUTURO DI QUESTI PRODOTTI?

Il comune sentire è che il consumatore è sempre più orientato verso il green e questa “cultura sostenibile”se così la possiamo chiamare - è sempre più evidente nelle scelte di acquisto. Manca il supporto della politica che ne parla tanto, demanda le responsabilità ai produttori, stabilisce normative vincolanti come quelle del nuovo Codice degli Appalti per la Ristorazione o la nuova Direttiva europea sul Packaging, ma in concreto non offre sostegni a chi poi deve investire risorse per rispettare le regole. Spero che le future generazioni politiche facciano proprio il sentiment green che nei consumatori è ormai evidente e operino al fianco degli imprenditori che dovranno mettere in atto il cambiamento. Un esempio su tutti: l’azienda che finora ha prodotto bicchieri in plastica, per convertire macchinari e processi per passare alla carta, dovrà compiere investimenti importanti. Le istituzioni dovrebbero accompagnare questi processi, diventando esse stesse parte attiva del cambiamento.

WE YOU: CRESCONO FATTURATO E IMPEGNO PER LA SOSTENIBILITÀ

Nel 2023 We You è stata premiata da Gefran, multinazionale italiana specializzata nella progettazione e produzione di sensori, per il forte impegno attuato nel percorso della decarbonizzazione Inoltre, sempre nel 2023 la società ha fatto risparmiare ben 178 tonnellate di CO2, non immesse in atmosfera grazie all’utilizzo presso i propri distributori automatici dei bicchieri ecologici Hybrid. Obiettivo che proseguirà anche nel 2024, poiché We You si appresta a compiere un ulteriore passo in avanti nel rendere ancor più sostenibile la propria attività.

Dal mese di aprile negli oltre 5mila distributori installati tra Lombardia, Trentino Alto-Adige e Veneto, saranno utilizzati i bicchieri R-Hybrid, realizzati in polistirolo fatto con materiale riciclato da post consumo. Un contributo ecologico importante, considerato che lo scorso anno la società ha veicolato 33 milioni di bicchieri.

“Si tratta di una evoluzione che - spiegano i referenti dell’area commerciale di We You - apre la strada al riutilizzo del polistirolo rigido nei contenitori per alimenti, garantendo il mantenimento del suo valore originale. Questa rivoluzione ci consente di offrire ai nostri clienti un prodotto che permette un efficiente riutilizzo delle risorse e un conseguente minor uso di materia prima vergine”.

Nella sede della società a Lavis (TN), è arrivata la comunicazione da parte di Flo Group che attesta l’ambizioso traguardo raggiunto nel corso del 2023 da We You nelle sue diverse sedi: 178 tonnellate di Co2 in meno, equivalenti alle emissioni rilasciate da un’auto a benzina dopo aver percorso quasi 600 mila chilometri o a 178 tragitti in volo da Francoforte a New York. A questa significativa riduzione si aggiunge quella ottenuta da WeYou, sempre nel 2023, partecipando attivamente al Brita recycling program come certificato dal gruppo leader nel campo dell’ottimizzazione

dell’acqua. Grazie ad un refill rate del 100%, We You ha contribuito, rendendo tutte le cartucce esauste, a ridurre di ulteriori 7 quintali di CO2.

Parallelamente, We You registra importanti risultati di crescita, avendo chiuso il bilancio del 2023 con un +11%. Il fatturato è passato dai 19 milioni 504 mila euro del consolidato di fine 2022 ai 21 milioni 700 mila euro del 31 dicembre 2023: un +11% ottenuto anche grazie all’acquisizione di nuovi clienti (3.607 in tutto, quasi 300 in più rispetto al 2022).

Una crescita che trova conferma anche sul fronte delle risorse umane: oggi i dipendenti sono 175 (erano 144), con un aumento di 31 unità rispetto all’inizio del 2023. Tra assunzioni e cessazioni, nel corso dell’anno si sono registrati 47 nuovi ingressi.

Il fatturato è cresciuto per effetto dei 42 milioni di prodotti erogati (in aumento rispetto al 2022) dai 7740 distributori installati nel vasto territorio affidato alla rete commerciale.

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SURGITAL, UN MODELLO IBRIDO PER UN PASTO H24

Un approccio al vending atipico è quello di Surgital, azienda specializzata nella produzione di piatti pronti surgelati principalmente per l’horeca. Dal 2018 ha avviato una collaborazione con un’importante catena alberghiera che rifornisce con una decina di referenze della linea Fiordiprimi, un’offerta costituita soprattutto da primi piatti della tradizione gastronomica italiana (lasagne, tortellini, tagliatelle, ecc.), che vengono proposti in una vetrina frigo per surgelati a cui gli ospiti possono attingere in autonomia.

Tante ricette della migliore tradizione italiana, già servite in monoporzione, perfette sia per le strutture che non dispongono di un ristorante interno, sia per quelle che vogliono accontentare i propri ospiti in orari in cui la cucina è chiusa, fornendo di fatto un servizio H24.

Tutte le referenze sono pratiche e veloci da preparare: bastano pochi minuti di rinvenimento in microonde per offrire ai propri clienti un pasto caldo e appetitoso, in qualunque momento.

Le referenze Fiordiprimi® possono essere servite ovunque: al bar, al ristorante o direttamente in camera, in relazione alle preferenze dell’ospite e alle esigenze dell’albergatore.

Il cliente fa tutto da sé: acquista la pietanza pronta dal frigo intelligente, la scalda nel microonde messo a disposizione dall’hotel e poi la consuma nella zona dedicata. In alternativa, può trasportarla e gustarla nell’intimità e nel comfort della propria camera. Il pagamento può essere addebitato diretttamente sul conto dell'hotel.

Come tutti gli altri prodotti Surgital, anche i piatti pronti Fiordiprimi® offrono un’elevata qualità gastronomica:

preparati con materie prime selezionate, lavorati con cura da team dedicati, immediatamente abbattuti e surgelati in tempi rapidissimi, coniugano genuinità e gusto. Con massima attenzione alla sicurezza: tutte le referenze, infatti, sono garantite dalle più importanti certificazioni. Il risultato è una pietanza che al momento del servizio è come appena cucinata, con tutte le sue qualità organolettiche perfettamente preservate. Le referenze Fiordiprimi® hanno una shelf life di 18 mesi e vengono proposte in confezioni da 300 o 350 gr Grazie alla linea Fiordiprimi® è possibile completare l’offerta del proprio hotel in maniera eccellente con il minimo sforzo.

“Questo modello ibrido di vending - af ferma Gianluigi Bombelli, national key account di Surgital - per noi risulta un segmento di mercato da presidiare. Grazie al supporto della rete distributiva diretta per il food service riusciamo a consegnare anche volumi bassi di merci, di un minimo di 8-10 cartoni a struttura, ed entro la settimana successiva all’ordine. Risulta quindi una misura adeguata anche per strutture ricettive che non hanno un flusso costantemente alto di clientela”.

I BUONI PASTO NEL VENDING LE ULTIME INNOVAZIONI

EMETTITORI

GESTORE

VERIFICA BUONI PASTO

A Venditalia 2024 KQ presenterà l e nuove soluzioni per la spendibilità dei Buoni Pasto. Sono già partite le nuove installazioni per le quali è possibile chiedere un consulto.

ACCREDITO BP ACQUISTO

BPE

OTP

+ Pagamenti bancari

+ Alternative Payments

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PER ULTERIORI INFORMAZIONI MARKETING@K-Q.IT
Sistema di pagamento di terzi parti Sistema di pagamento BUBBLE EXTRA Sistema di pagamento BUBBLE POS

Nell’ultimo semestre 2023 c’è stata una grande accelerazione tecnologica nel settore dei buoni pasto e un aumento dell’attenzione delle PMI attratte dalle grandi operazioni pubblicitarie effettuate dagli emettitori su questa tipologia di prodotto. Il gestore non può più esimersi dal prendere in considerazione, nel ventaglio delle forme di pagamento alternative al contante, la spendibilità del buono pasto nella propria rete di distributori automatici L’innovazione tecnologica della “spendibilità” dei buoni pasto e i sistemi di pagamento per il vending stanno evolvendo di pari passo. Entriamo nel merito per capire come sta cambiando questa prospettiva.

Nell'ultimo periodo le grandi società emettitrici di Buoni Pasto hanno apportato due grandi innovazioni: card elettroniche full on line e una nuova customer experience per l’utente che può accedere al buono pasto tramite un’APP sul proprio smartphone. L’APP utente genera un codice OTP (One Time Password) che viene letto dai dispositivi di pagamento per “bruciare” il valore del buono pasto.

L’innovazione tecnologica messa a punto dalle case emettitrici, da un lato rende obsoleti i tradizionali POS installati sulle vending che si utilizzano per la gestione e la lettura di tali tessere, dall’altro permette di semplificare il processo, alleggerendo l’impatto tecnologico sui dispositivi di pagamento.

In questo quadro KQ SpA, con la sua trentennale esperienza nel vending e nei buoni pasto, ad oggi è

ancora l’unico soggetto tecnologico in grado di:

1-mantenere il parco installato per i dispositivi di pagamento di terzi per tutti gli emettitori del mercato, anche per i nuovi BPE Full on line;

2-portare sul mercato una nuova soluzione BUBBLE, che permette la spendibilità del buono OTP sui propri sistemi di pagamento senza POS.

3-portare sul mercato un POS Android che permette sia la spendibilità dei buoni in qualsiasi formato (BPE/ OTP), che il pagamento elettronico.

Il Presidente di KQ Spa Antonino Cuttonaro spiega: “registriamo un aumento di richiesta di spesa del Buono pasto presso le Vending Machines e siamo felici di soddisfare le richieste, offrendo al mercato tutte le nostre competenze a prescindere dall’emettitore scelto dal nostro cliente e dalla soluzione di gestione del sistema di pagamento precedentemente installata sul distributore. Inoltre, il nostro team di sviluppo sta lavorando per nuove soluzioni che cambieranno profondamente l’approccio di questo settore”.

Emerge palese che nello scenario della gestione del buono pasto, KQ offre al gestore non solo tutte le possibilità di controllo degli stessi, ma anche un know-how e un supporto dalla fase preliminare all’attivazione, per far sì che il buono pasto diventi un’opportunità per l'utilizzatore. Conoscere e controllare a fondo anche questa forma di pagamento alternativa, permette al gestore di prendere il controllo del cliente ed essere competitivo rispetto alla concorrenza: una grande opportunità

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Continua il racconto di Caterina De Mauro, CEO di Aroma Macchine

Seconda parte

NELLA VOSTRA CRESCITA QUALE RUOLO HANNO AVUTO LE PARTNERSHIP?

La nostra storia è costellata di partnership. Quella con Lollo Caffè è stata la prima, Azienda alla quale sono molto legata emotivamente. Ciro ha creduto in noi da subito ed è stata la mia palestra lavorativa. Colgo l’occasione per ringraziare Ciro e Valentina per l’affetto, la stima e la fiducia che mi hanno dimostrato in tutti questi anni, che cerco e spero di meritare sempre. Con loro è nata la Lollina, che tre anni fa ha subito un restyling da parte dell’Architetto Bruno Cimmino. La Lollina conquista sempre più mercato e gode di un’ottima reputazione in termini di affidabilità e stile.

È seguita la partnership con Kimbo, azienda storica e per noi è stato motivo di grande orgoglio. Quest’anno ho conosciuto la famiglia Rubino, in particolar modo Mario che oggi è egregiamente al comando della sua azienda, e col quale si condividono molti valori e obiettivi. Loro hanno scelto dal nostro parco macchine il modello Aroma Mia, che con un lavoro di brandizzazione, sia a livello meccanico che estetico, è stata ribattezzata Kimbo Metal. Il prodotto riporta entrambi i marchi, segno di una forte coesione e partnership tra le due aziende.

Quest’anno è nata una nuova sinergia con l'azienda Caffè Siag, con la quale abbiamo dato vita ad un nuovo progetto dedicato: la macchina Bubu Il nome e il design sono stati fortemente voluti dal titolare Roberto, una persona che conosco da poco tempo, ma che mi ha travolto con la sua dinamicità. A Host è stato presentato il progetto, che sono sicura farà grande strada, dato che in pochi mesi ha raggiunto numeri davvero significativi.

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QUANTO CONTANO LE COLLABORAZIONI?

Credo molto nelle relazioni, sono il motore del mondo. Ogni relazione è mossa da motivi diversi, ma sono le relazioni a contare davvero. Io cerco di metterci cuore e passione nei progetti. Per questo le chiamo partnership, perché è solo insieme, con la comunicazione e la collaborazione che si riescono a raggiungere risultati veri e duraturi. Per costruire ci vuole impegno e serietà, volontà da entrambe le parti di raggiungere obiettivi che, per quanto specifici, abbiano comunque tratti di continuità e comunione.

DALLE PICCOLE MACCHINE A CIALDE PER I CANALI OCS E HOME, AVETE SVILUPPATO UNA PROPOSTA PER IL CANALE HORECA. QUAL È?

La linea Horecaroma è in cantiere da anni e quest’ anno finalmente abbiamo destinato a questo canale il giusto spazio. Questa linea è dedicata a tutto il canale Ho.re.ca., come si intuisce anche dal nome. Prevede macchine a 1-2-3 gruppi con sistema sempre a cialda, ma con applicazione professionale

Abbiamo due linee, una che riprende il distintivo stile Aroma, minimal ed essenziale, e una ispirata alla linea e ai colori dell’Art Deco’, così da rispondere a diverse esigenze estetiche. A livello tecnico presentano una serie di dettagli che ne facilitano l’utilizzo e la manutenzione, come lo scarico della caldaia immediato, la modularità dei gruppi, la possibilità di intervenire sulle parti meccaniche con estrema facilità, smontando solo un componente.

Inoltre, le nostre macchine hanno un basso consumo energetico, basti pensare che la DOPPIA, che prevede due gruppi erogatori caffè in ottone e una caldaia di accumulo per l’erogazione di acqua calda e vapore da 1,5 L, ha un assorbimento massimo di 1600 watt. La sostenibilità resta anche in questo caso uno dei nostri punti saldi.

In questi mesi stiamo strutturando una solida rete di centri in tutta Italia, capace di offrire un servizio di Assistenza Aroma, che ormai sta diventando un marchio di fabbrica. Dobbiamo essere bravi non solo ad offrire un prodotto affidabile, ma anche ad essere impeccabili sul servizio post-vendita. Siamo in grado di mo-

nitorare il lavoro delle macchine, grazie ad un servizio tra i più efficienti del settore, che si avvale di circa 250 centri assistenza capillari sul territorio nazionale, europeo ed extraeuropeo.

QUALI SONO I PUNTI DI FORZA DELLE VOSTRE MACCHINE?

Sicuramente i gruppi erogatori. Papà ha fatto un grandissimo lavoro tecnico, tanto da avere ottenuto più di un brevetto nel corso degli anni, avendo innovato e migliorato sistemi già esistenti. Questi gruppi ci permettono di avere una buona estrazione e di essere molto versatili, sia in termini tecnici che in termini economici. Nel corso degli anni abbiamo dato alle nostre macchine vestiti diversi, uno dei motivi principali per cui il cliente ci sceglie. Il design distintivo e differenziante, unito alla tecnologia dei gruppi brevettati, costituiscono il binomio forte per farci strada in un mercato governato da aziende storiche. Un altro elemento è l’affidabilità. Aroma ne sta diventando sinonimo. A partire dal 2022 abbiamo registrato una difettosità inferiore all’1% nei 24 mesi di utilizzo delle macchine. Questo valore è stato raggiunto grazie ad un meticoloso controllo qualità in ingresso e in uscita e ad una tracciabilità puntuale di ogni singolo prodotto. Un altro punto forte dei nostri prodotti sono le dimensioni. Ci siamo sempre contraddistinti sia per l’uso di materiali metallici e riciclabili, sia per le compatte dimensioni dei nostri prodotti. L’unica eccezione è rappresentata da Iconica che invece ha dimensioni importanti, commisurate allo spessore e al prestigio estetico della macchina stessa.

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COME GARANTITE L’ASSISTENZA?

SIETE SOSTENIBILI RISPETTO AL TERRITORIO E ALL’AMBIENTE. COSA FATE IN MERITO?

La nostra dedizione all'ambiente non si limita alle teorie o alle strategie aziendali sulla carta, ma si traduce in azioni concrete e quotidiane. La nostra azienda, infatti, ha adottato pratiche ecocompatibili e sostenibili, riducendo al minimo l'impatto ambientale delle nostre attività. Dai processi produttivi all'imballaggio, ci impegniamo a ridurre la nostra impronta ecologica, contribuendo così alla conservazione delle specie marine e dell'ecosistema marino in generale. Nel 2019 abbiamo inaugurato la sponsorizzazione del Real Sito di Carditello, sito reale sottratto alla malavita e adibito a luogo di attività ricreative e concerti. Aroma sostiene il Sito, sia economicamente sia attraverso il presidio con il proprio food truck durante gli eventi stagionali.

L’anno dopo abbiamo sostenuto la cooperativa Eva, che si adopera per dare lavoro a donne vittime di violenza. In occasione della Festa della Donna abbiamo acquistato e omaggiato i loro ragu’ di bufala e della pasta, e messo su una campagna di sensibilizzazione on line, “Paccheri solo al sugo”. Quest’anno dal sociale ci siamo spostati su temi ambientali, che ci stanno molto a cuore. Sosteniamo l’Associazione Domizia, che si occupa della tutela e protezione dei nidi di tartaruga Caretta Caretta, che abita le nostre spiagge. Spesso il fine settimana il team Aroma, e Luca e Martina in particolar modo, si impegna attivamente nella pulizia delle spiagge del litorale domizio, in collaborazione con l'Associazione. Gran parte delle plastiche raccolte vengono destinate al riciclo e alla rilavorazione, e riutilizzate sulle macchine Aroma. La vaschetta di scolo, ad esempio, è uno dei componenti che in sempre più modelli, viene prodotta da questi materiali di recupero. Questa partnership non solo dimostra il nostro impegno sociale, ma sottoli-

nea anche la sinergia tra il settore privato e le organizzazioni no profit per affrontare le sfide ambientali. Durante la prima edizione del Domizia Caretta Fest 2023, abbiamo ricevuto un premio speciale per il nostro costante impegno nella difesa dell'ecosistema marino. Questo riconoscimento è di ogni membro del team Aroma che vi ha dedicato tempo e risorse.

AROMA È UN’AZIENDA GIOVANE CON UNA FORTE IMPRONTA FEMMINILE. SONO MARCE IN PIÙ?

Spesso mi viene chiesto se la crescita della quota rosa in azienda, sia voluta o casuale. Con tutta onestà sono per le pari opportunità e non faccio alcuna differenza di genere, né durante i colloqui né nella mia vita quotidiana. Il fatto che in Aroma siano presenti sempre più

donne, è assolutamente un caso. Ma anche questo dato credo che confermi quanto mi chiedi: le donne hanno una marcia in più. Non mi sento di generalizzare, perché ho anche ragazzi validissimi che sono con me in azienda, ma la crescente presenza di donne mi conforta e mi stimola anche a fare di più perché ciò accada. Viviamo un mondo non ancora veramente pronto alla parità di genere e lo vivo quotidianamente sulla mia pelle. Varie volte mi è capitato di dover spiegare di non essere la “segretaria” ma la titolare. Altre volte ho dovuto dimostrare di avere competenze tecniche nel mio campo, prima di riuscire ad instaurare un dialogo con qualche cliente. Altre ancora ho dovuto dimostrare di poter essere un valido interlocutore e non solo l’immagine dell’Azienda. Ho dovuto spesso faticare per poter ottenere rispetto e considerazione, soprattutto all’inizio dell’attività, quando con papà eravamo soliti dividerci i compiti. Una donna imprenditrice non è una figura usuale e questo preconcetto lo percepisco e lo vivo continuamente. Spesso, quando concordiamo meeting o appuntamenti con nuove aziende, noto lo stupore nei volti di chi ci riceve, quando non vedono entrare in stanza un uomo sulla cinquantina, ma una ragazza trentenne, senza che nessuno le faccia da coda.

TUTTO QUESTO COSTITUISCE UN LIMITE?

Onestamente, lo percepisco più come un limite per

gli altri che per me. Io, piuttosto, lo percepisco come una sfida continua a dimostrare il contrario e riuscire comunque nei miei obiettivi, abbattendo le reticenze e i preconcetti. Riuscire ad anteporre le competenze professionali e intellettive, rispetto a quelle fisiche, è un lavoro continuo che, chi come me ambisce a ruoli più indipendenti, deve fare ogni giorno. Credo che nonostante grandissimi passi siano stati fatti in termini di emancipazione non solo femminile, molta strada vada ancora fatta. Spesso durante i colloqui con le donne cerco di stimolarle a fare qualcosa di più per se stesse e mi rendo disponibile a supportare la loro indipendenza, ma non sempre ci riesco. È vero quindi che, grande lavoro deve essere fatto dalle donne stesse.

GUARDIAMO AL FUTURO: QUALI SONO I PROGETTI IN CANTIERE?

Guardando al futuro, continueremo a innovare e adottare pratiche sempre più sostenibili, sperando di ispirare altre aziende a seguire il nostro esempio e a fare la loro parte nella tutela del nostro prezioso pianeta. Tornando all'attività, per il 2024 ho tantissime idee e un team a supporto. Non voglio dire molto in merito, vorrei restasse una sorpresa. Di sicuro, come primo step, ultimeremo il lancio della ICONICA e dei modelli della linea HORECA. Per il resto vi invito a seguire i nostri progressi.

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PARTNERSHIP STRATEGICA TRA

TARGET INFORMATICA E NAVIGER

È un accordo strategico destinato a rafforzare la propria posizione nel mercato dei servizi informatici, quello tra Target Informatica srl, società leader da oltre 25 anni nella fornitura di prodotti e servizi gestionali, digitalizzazione e IT in particolare per le imprese del settore del vending e Microsoft Partner della prima ora, e Naviger srl, azienda specializzata da oltre 25 anni nella fornitura di software gestionali e certificata Top Partner ERP Zucchetti. Con questa operazione, Naviger entra nel capitale sociale di Target Informatica, acquisendo il 30% delle quote e segnando l’inizio di una collaborazione, che promette di portare innovazione e valore aggiunto nel settore dell’IT con particolare riferimento ai prodotti dedicati al Vending. Unione di competenze per un mercato più ampio, la partnership tra Target Informatica e Naviger mira a combinare le competenze specifiche di ognuna delle due aziende, riconosciute dal mercato, per offrire una gamma di servizi IT ancora più ampia e diversificata. La prima sfida è quella di progettare insieme la prossima generazione di software web per il Vending, fermo restando l’attuale offerta e gamma di prodotti di entrambe le società, che sarà comunque evoluta e manutenuta com’è stato fino ad oggi.

Al centro Sandro Vivi, Amministratore di Naviger con Alberto Ratini (sx) e Francesco Trappetti (dx), soci fondatori di Target

I protagonisti di questa partnership ci raccontano i dettagli di un accordo che porterà innovazione nel comparto dei software gestionali per il Vending. Ce ne parla Alberto Ratini, socio fondatore di Target Informatica srl.

COM’È NATA L’IDEA DI UNIRE LA LUNGA ESPERIENZA IN CAMPO INFORMATICO MATURATA DA ENTRAMBE LE AZIENDE?

Le soluzioni informatiche per il Vending a diffusione nazionale si contano sulle dita di una mano ed essendo molto specializzate, il loro mercato di riferimento è comunque una nicchia con numeri relativamente piccoli. Normale quindi che gli attori sul campo si conoscano da sempre, anche per avere collaborato in Confida nelle varie commissioni tecniche, con particolare riferimento a quelle sull’invio dei corrispettivi elettronici. Il resto crediamo lo abbia fatto la reciproca stima accumulata negli anni, anche se in uno scenario di naturale competizione.

MANTERRETE OGNUNA LA PROPRIA AUTONOMIA PER QUANTO RIGUARDA L’OFFERTA COMMERCIALE?

Certamente sì, così come manterremo i rispettivi prodotti che attualmente tra l’altro si rivolgono a fasce di utenza abbastanza diverse, pur con qualche minima sovrapposizione

PER QUANTO RIGUARDA I TEAM CHE SI OCCUPANO DELLO SVILUPPO DI NUOVI PRODOTTI?

È prevista una integrazione crescente, anche nell’ottica di fornire soluzioni al di fuori del settore vending.

IL SOFTWARE GD È IL VOSTRO CAVALLO DI BATTAGLIA, VIA VIA AGGIORNATO IN BASE ALLE ESIGENZE DEI GESTORI E DELLE NORMATIVE. A QUALE VERSIONE SIETE ARRIVATI E QUALI NOVITÀ COMPRENDE?

Siamo alla versione 7.5 di un prodotto che negli anni si è evoluto e diversificato, anche per coprire esigenze diverse e mutate nel tempo. E non potrebbe essere diversamente visto che le prime uscite commerciali risalgono ai saloni Venditalia a Genova!

L’attuale versione oltre ad una serie di migliorie, specie per l’area commerciale, integra CRMCode, un nuovo prodotto Target che fa il suo debutto all’interno di GD, ma che presenteremo a breve anche come soluzione autonoma. L’idea è di permettere di stampare delle etichette dotate di QRCode per consentire ai clienti finali di segnalare guasti, fermi macchina o situazioni di fine prodotto: una sorta di “telemetria” manuale naturalmente utilizzabile solo in determinati contesti ma che crediamo possa essere l’uovo di colombo in molte situazioni dove un sistema di telemetria non è utilizzabile o comunque ammortizzabile. Una parte del prodotto è inclusa in GD che tra l’altro gestisce le segnalazioni/allarmi esattamente come tutte quelli provenienti dai più diffusi sistemi di telemetria del vending, con l’operatore che può chiudere il guasto col suo palmare.

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TARGET E NAVIGER SI PRESENTERANNO INSIEME ALLA PROSSIMA EDIZIONE DI VENDITALIA?

Certamente, la collaborazione commerciale è già partita, ma la prima uscita pubblica vera e propria sarà in occasione del prossimo Venditalia a Rho, un momento crediamo di cambiamento e crescita di tutto il settore.

AVETE GIÀ UNA NOVITÀ DA PROPORRE, NATA DALLA VOSTRA UNIONE?

Si, per quanto riguarda il mercato del Vending l’idea è di creare insieme un nuovo prodotto che sfrutti al meglio il know-how di entrambe le aziende nel settore: la conoscenza dei grandi clienti e l’esperienza maturata da Naviger grazie alla partnership strategica con Zucchetti e la conoscenza delle esigenze e del mercato delle piccole e medie gestioni, la competenza tecnica oltreché l’esperienza nel fornire prodotti pacchettizzati di Target Informatica.

IL COMMENTO DI SANDRO VIVI, AMMINISTRATORE DI NAVIGER:

Naviger , negli ultimi anni, si è consolidata come un importante realtà nel mondo del gestionale a 360 gradi e in tanti ambiti , questo ci ha consentito di portare avanti in modo proficuo l’innovazione di processi e di prodotto sposando la piattaforma infinity di Zucchetti nativa WEB, per questo siamo stati designati come Top Partner ERP di Zucchetti.

Con Target ci accomunano le filosofie aziendali, basate su un servizio attento e tempestivo ma anche una continua ricerca dell’innovazione. Con questa stretta Partnership riteniamo di potere completare l’offerta nel mondo del Vending che va dalla piccolissima realtà alla gestione anche di grandi gruppi del settore, e proseguire nella realizzazione di prodotti moderni ed affidabili in un settore in grande evoluzione.

Target Informatica nasce nel 1994 con l’obiettivo di sviluppare software gestionali in ambiente Microsoft.

L'azienda è Microsoft Certified Partner fin dal 1995 e ISV (Indipendent Software Vendor) dal 1998 e realizza prodotti a diffusione nazionale come:

-GD Gestione Distributori: da 25 anni la soluzione software ERP per automatizzare l’attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande a mezzo di distributori automatici e coffee shop.

-S.I.Ge.S. Sistema Gestionale per la Sanità: naturale evoluzione web based delle consolidate procedure sviluppate dalla Target Informatica negli ultimi dieci anni in collaborazione con l'Azienda Ospedaliera S.Maria di Terni.

-TeleCorr: applica la pluriennale esperienza di Target Informatica S.r.l. nel trattamento dati dai distributori automatici alla gestione delle recenti formalità di memorizzazione ed invio telematico dei corrispettivi.

-Pick&Track App: permette di dare a qualsiasi gestionale uno sbocco operativo sul campo per la raccolta dati, col minimo sforzo e senza scrivere codice, grazie all’integrazione delle tecnologie Android e Microsoft Azure. CRMCode, l’ultimo nato, basato su cloud che permette di stampare etichette con QRCode per inviare con un qualsiasi cellulare guasti e allarmi, integrato in GD e gestibile come una telemetria. A seguire CRMCode Manager, versione autonoma integrabile anche con altri gestionali per utilizzi anche in ambiti extra vending.

Naviger Srl ha iniziato l’attività di sviluppo e distribuzione software nel 1994. Da allora ha maturato competenze sia in tecnologia informatica che nella conoscenza delle problematiche di gestione delle imprese.

La cultura aziendale, le esigenze specifiche, i vincoli di processo e i diversi obbiettivi di sviluppo, caratterizzano ogni singola Azienda ed è a questo che Naviger fa riferimento per implementare le soluzioni proposte e renderle aderenti ai processi interni. Offrire Metodi e Soluzioni per il Controllo e lo Sviluppo dell’Azienda. Dare organicità ed efficacia ai processi, ridurre gli sprechi e i costi, fornire risposte alle necessità di chi in azienda e per l’azienda lavora e interagisce e necessita di un approfondito controllo di gestione; sono tutti risultati ambiziosi, ottenibili tramite l’unione di competenze e soluzioni oltre che tramite la condivisione di esperienze e visioni strategiche.

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SALVATORE SICILIA

Salvatore Sicilia, napoletano, 55 anni, sposato e padre di due figli Francesco e Giulia, ha iniziato il suo percorso professionale nel mondo del caffè entrando nell’azienda di famiglia. Il padre, infatti, dal 1960 era proprietario di una torrefazione di caffè a Pozzuoli, comune alle porte di Napoli, ed aveva un proprio marchio - Caffè Sicilia - che distribuiva fuori dalla regione Campania, soprattutto in Abruzzo e Molise, dove era molto presente soprattutto nel canale bar. La sua idea era di crescere industrialmente e commercialmente. Sapeva, però, che sarebbe stato difficile portare avanti questo progetto da solo, a meno che i figli non gli avessero dato supporto. Salvatore, insieme al fratello Antonio, accettò la sfida ed entrò in società, diventando parte attiva dell’impresa di famiglia.

Elaborata una strategia di espansione, si resero subito conto che per prima cosa sarebbero stati necessari importanti investimenti. È a quel punto che Salvatore compie un’importante riflessione: se c’è da investire e correre rischi, meglio farlo in un’attività ex novo, senza compromettere il lavoro che per 40 anni il papà aveva portato avanti con sacrificio. Era arrivato il momento di camminare sulle proprie gambe, come ci racconta nell’intervista.

COME HAI INIZIATO LA NUOVA ATTIVITÀ?

Logicamente facendo investimenti, anche importanti. Ho iniziato con l’acquisto di un nuovo capannone e macchinari all’avanguardia per la torrefazione, a quei tempi di ultima generazione, in modo da automatizzare tutta la procedura di lavorazione del caffè. Parallelamente, ho creato il nuovo brand, Teo Caffè, un marchio che ho poi registrato in tanti Paesi, dall’Europa, agli USA, ai Paesi orientali. Per quanto riguarda lo sviluppo del brand e il marketing che lo accompagnava mi sono fatto affiancare da un’agenzia specializzata. Tutto questo perché volevo portare avanti un progetto di espansione importante.

POI AVESTI UN INCONTRO CHE CAMBIÒ IL

CORSO DELLE COSE. CI RACCONTI?

L’incontro con uno dei più grandi imprenditori napoletani del comparto caffè ha rappresentato la svolta del mio percorso professionale, poiché mi convinse a trasferirgli tutto il mio pacchetto clienti e dedicarmi in prima persona all'estensione del suo marchio, già noto nel canale bar.

COSA DECIDESTI?

Feci una riflessione, ancora una volta legata al tema degli investimenti. In quegli anni, per entrare col proprio marchio in attività come i bar significava impegnare risorse economiche importanti. In più, si affacciavano nel napoletano torrefazioni di grande rilievo nazionale, che sicuramente avevano maggiore capacità di investimenti rispetto a me, che ero ancora agli inizi dell’attività. A quel punto le scelte erano due: o continuare a fare investimenti o cogliere l’opportunità di vendere. D’accordo con mia moglie, che mi ha sempre supportato nelle mie scelte lavorative, optai per la vendita

COSA È SUCCESSO IN SEGUITO?

Siccome sono una persona molto ambiziosa,sempre alla ricerca di una crescita professionale, non avevo intenzione di fermarmi, mettendo a frutto e a servizio di altre realtà importanti nel mondo del caffè tutta la mia esperienza. Cosa che mi era già successa in passato e che mi aveva portato a collaborare con realtà importanti come Caffè Borbone o Biancaffè, ed anche con alcune più piccole. Anche in questi casi, l’intento è sempre stato di accrescere il mio bagaglio professionale, ricoprendo ruoli di direzione commerciale o vendite.

COME HAI VISSUTO LAVORATIVAMENTE IL PERIODO DEL COVID?

Il Covid ha cambiato tutto. È stato per me un periodo di grande riflessione. Nel post Covid, vedevo che tutto era cambiato nel mondo Bar. Sentivo che non era più lo stesso.

COSA HAI DECISO?

A quel punto, ho deciso di uscire dal mondo bar, continuando a lavorare nel settore del caffè, ma non con la materia prima. Da qui è nata l’opportunità di un incontro con la proprietà della Grimac, produttore storico di macchine per il caffè, che mi chiese di collaborare a sviluppare un progetto che riguardava sia le macchine professionali che l’OCS. Mi sembrava interessante occuparmi di un progetto ampio, completo dal punto di vista dell’offerta macchine, visto che abbracciava sia l’HoReCa che l’OCS. Mi intrigava anche l’idea di dover avere come clienti quelli che un tempo erano miei concorrenti, ovvero le torrefazioni. Quindi, mi sono lanciato con entusiasmo in questa nuova esperienza professionale.

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COME L’HAI GESTITA?

Ho creato una rete di agenti che coprissero un po’ tutte le regioni e per un anno il progetto ha avuto riscontri interessanti, tanto che mi ero convinto che quella fosse la mia nuova strada. Ad un certo punto, però, la nostalgia del mondo del caffè ha cominciato a farsi sentire. Non so se spiegarlo come qualcosa che hai nel DNA perché ci sei nato e cresciuto o come semplice passione per il caffè che ti porti dentro. Fatto sta che cominciavo a percepire una certa distanza tra me e la mia esperienza professionale nel mondo delle macchine. Sia chiaro, il progetto mi piaceva e avrei continuato a portarlo avanti se non si fosse palesata l’opportunità di tornare a lavorare per un progetto interessante al cui centro c’era di nuovo il caffè.

STAI PARLANDO DEL TUO RECENTE INGRESSO IN UNA IMPORTANTE AZIENDA?

Esattamente. Mi è stata offerta questa opportunità da Giovanni Zaccanti e Sergio Zappella, attuali proprietari della Gise Caffè, due imprenditori che hanno fondato aziende come Saeco e Caffitaly, brand importanti del Settore, senza dimenticare che Giovanni Zaccanti è anche proprietario e attuale Presidente della Parmacotto. Parliamo, quindi, di imprenditori di grande spessore. C’è stato un incontro in cui mi è stato presentato il progetto Gise e mi sono reso subito conto che rispondeva esattamente al mio obiettivo, ovvero di non rientrare nel mondo bar che, tra l’altro, sta vivendo un momento particolarmente difficile, e dedicarmi di nuovo alla materia prima, la mia più grande passione.

QUAL È IL TUO RUOLO IN GISE?

Direttore Commerciale Italia, il che significa prendere le redini dell’azienda e sviluppare questo progetto in tutta Italia, creando una struttura commerciale ad hoc. Partiamo da zero, visto che l’azienda è nata solo da un anno, e quindi ci sarà molto lavoro da fare, ma non manca certo l’entusiasmo.

COSA TI HA CONVINTO?

Non solo lo spessore degli imprenditori che hanno sviluppato il progetto, e quindi la loro personalità e 40 anni di esperienza nel mondo del caffè, ma anche il modo in cui hanno strutturato l’azienda: uno stabilimento attrezzatissimo, con macchinari all’avanguardia che pochissime torrefazioni possono vantare, una squadra di giovani anche neo laureati, che ricoprono ruoli nel marketing o R&D e hanno a propria disposizione laboratori all’avanguardia e tanto altro ancora.

PREVEDETE ANCHE CAFFÈ PORZIONATO?

Esclusivamente quello. L’azienda si avvale di un sistema chiuso, una macchina totalmente made in Italy per l’erogazione del caffè e tante altre bevande, come the, infusi, realizzate anche in collaborazione con un’importante azienda come l’istituto erboristico L’Angelica. Gise Caffè nasce da un’esperienza di oltre 40 anni nel settore del caffè, il nostro personale specializzato è unito da una forte passione per un espresso di alta qualità, come al bar. Quindi parliamo di esperienza, qualità, innovazione, e di un made in Italy 100%.

VIAGGERAI ANCORA TANTO?

Sicuramente in questa prima fase sarò più stanziale, perché dovrò dedicarla alla strutturazione del progetto, cosa che mi è stata chiesta anche dalla proprietà. Ma tornerò a viaggiare, che è la parte che più mi piace del mio lavoro, ovvero il contatto diretto, il confronto con i potenziali clienti. Trent’anni nel settore del caffè, dei quali dieci nel ruolo di responsabile commerciale, mi hanno permesso di accumulare un bagaglio completo di conoscenze e di esperienze che posso portare con me su tutto il territorio. Tengo a precisare che senza il supporto importante di mia moglie e dei miei due splendidi figli Francesco e Giulia, non avrei mai potuto realizzare questo ambito percorso lavorativo, che mi vede spesso lontano da casa.

SARETE PRONTI PER VENDITALIA?

Sicuramente. Ce la metteremo tutta per presentarci al mondo del Vending col nostro vestito migliore.

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INTUITY

Crea un’offerta su misura

Scegli INTUITY o INTUITY PLUS, grazie all’architettura modulare hai tante possibilità diverse per costruire la macchina secondo le tue esigenze e ampliare la tua offerta.

Scegli l’interfaccia Touch che preferisci, da 21” a 32” per un’esperienza intuitiva e guidata tramite percorso luminoso, poi aggiungi quello che ti serve per moltiplicare le possibilità di consumo. Raddoppia la proposta di caffè e zucchero, arriva fino a dieci scatole di prodotti solubili, metti a disposizione dei clienti bicchieri in due configurazioni diverse e due palettiere, senza dimenticare che su Intuity Plus hai di serie quattro topping dispenser.

Oggi puoi avere tutto... e anche di più!

Secondo i dati 2023 del Registro delle Imprese sono quasi 4mila le imprese del vending in Italia (+1,5% vs 2022), di cui circa 478 in Lombardia, 447 in Puglia, e 396 in Sicilia. Per supportare la crescita dei negozi automatici h24, CONFIDA lancia una specifica certificazione di qualità: Top Quality Negozi Automatici H24.

L’associazione del vending ha infatti elaborato un protocollo con l’obiettivo di migliorare gli standard qualitativi del servizio fornito, elevare l’affidabilità e la reputazione dei negozi automatici h24, fornendo così uno strumento qualificante e di tutela nei confronti dei consumatori. Le aziende che seguiranno tutto l’iter, che prevede un corso di formazione con test finale e delle verifiche ispettive, ed ottempereranno agli standard della direttiva, potranno fregiarsi del marchio Top Quality Negozi Automatici H24 ed esporlo all’interno delle loro attività.

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LA LOMBARDIA PRIMA IN ITALIA PER NUMERO

DI IMPRESE DI GESTIONE. SEGUONO PUGLIA E SICILIA.

In Italia sono quasi 4mila (3.742) le attività della distribuzione automatica, (+1,5% rispetto al 2022): è quanto emerge da un’elaborazione del Registro delle Imprese per CONFIDA sui dati del quarto trimestre 2023. Secondo l'associazione, inoltre, le vending machine installate nel nostro Paese hanno superato le 835 mila unità e le consumazioni si sono attestate a circa 4 miliardi per un giro d’affari di 1,5 miliardi di euro.

La Lombardia, con le sue 478 imprese del vending, rimane al primo posto e si conferma la vending valley italiana, con un peso del 13% sul totale nazionale. Al secondo posto tra le regioni, la Puglia che registra ben 447 aziende (12% del totale, +6% vs ‘22), seguita dalla Sicilia con 396 (10,6% del nazionale, +2,5% vs ‘22). Al quarto posto la Campania con 380 imprese, il 10% in più rispetto all’anno precedente. Con 355 aziende, il Lazio si aggiudica il quinto posto precedendo il Piemonte (266) e il Veneto (219). La Toscana (219) e l’Emilia-Romagna (202), nonostante la crisi che le ha colpite a causa delle alluvioni, sono riuscite a mantenere stabile il numero di attività rispetto al 2022. Chiude la top10 la Sardegna con 193 aziende del vending sul territorio regionale.

Roma, con 249 aziende, è la prima città italiana per numero di imprese seguita da Milano (208). Napoli si aggiudica il terzo posto (199) con un +11,5% rispetto al 2022, seguita da Bari (179) Torino (154) e Taranto (113).

Nonostante il capoluogo lombardo si mantenga alto in classifica, tra il 2022 e il 2023, Milano segna un calo del 4% nel numero di imprese della distribuzione automatica registrate. A segnare l’incremento migliore, invece, anno su anno sono state Savona (+26%, da 19 a 24 aziende) e Salerno (+19%, da 79 a 94 aziende).

Il settore della distribuzione automatica - commenta Massimo Trapletti, Presidente di CONFIDA Associazione Italiana Distribuzione Automatica - è dinamico e in crescita, ed un comparto in cui l’Italia è leader a livello internazionale. La crescita evidenziata dai dati del Registro delle Imprese, soprattutto al Sud, è determinata in particolare dallo sviluppo della rete dei negozi automatici h24. che sono dei nuovi negozi di vicinato, completamente automatici, aperti 24 ore al giorno. Si tratta di una via di mezzo tra bar automatici e piccoli market dove il caffè e le altre bevande calde, insieme all’acqua minerale alle bibite e agli snack, sono i prodotti più venduti; ma l’offerta comprende anche piatti pronti, gelati, prodotti di prima necessità, parafarmaci e tanto altro. Per questa nuova rete di negozi la nostra associazione ha dato vita ad una specifica certificazione chiamata Top Quality Negozi Automatici h24 che ne innalza il livello di qualità e dell’offerta”.

IL CROISSANT CONFEZIONATO È LA MERENDINA PIÙ CONSUMATA DAGLI ITALIANI

Classici, integrali, ai 5 cereali, al miele, farciti con confetture o creme. I croissant rappresentano una merendina iconica del made in Italy alimentare. Un’elaborazione di Unione Italiana Food su dati Circana mostra i trend e i numeri di questa specialità, leader del mercato dei prodotti da forno dolci monodose.

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Protagonista della merenda e della colazione degli italiani, il croissant confezionato guida il comparto delle merendine italiane coprendo il 31% dell’intero mercato. Un prodotto amato da diverse generazioni di italiani e il cui successo è confermato dai numeri. Ad agosto 2023, secondo i dati Circana, le vendite in volume dei croissant confezionati hanno toccato quota 39,4 milioni di kg con una crescita del +4,3% rispetto all'anno precedente1

TRA GRANDI CLASSICI E NUOVE RICETTE, IL VARIEGATO MONDO DEI CROISSANT

Sono in media 18 le referenze di cornetti proposte dal mercato2. I primi sono stati quelli classici o farciti con creme e confetture, che hanno saputo innovarsi mantenendo la propria iconicità. Sono arrivati poi quelli integrali e ai 5 cereali, che rispondono perfettamente alle esigenze del consumatore moderno. Fino a proposte più recenti con nuovi gusti come pistacchio, frutti rossi e nocciola, dalla marcata innovazione, uno dei tratti distintivi del comparto.

“In un contesto alimentare sempre più diversificato e dinamico, il croissant emerge come un pilastro della categoria merendine - afferma Luca Ragaglini, Vicedirettore e Segretario del Settore Prodotti da Forno di Unione italiana Food - consolidando la sua posizione di prodotto iconico nel mercato italiano. Tale successo è il risultato di una combinazione virtuosa tra gusto, innovazione costante ed equilibrio nutrizionale, che è il mix vincente che contraddistingue le merendine italiane. Un prodotto pratico che anche grazie alla monoporzione confezionata è l’ideale sia per la merenda a casa ma anche per quella fuori casa.”

CROISSANT, UNA STORIA ULTRACENTENARIA

Il croissant porta con sé una lunga storia legata alle sue origini. Sarebbe nato nel 1638 a Vienna, durante il secondo assedio alla città da parte degli Ottomani.

Sembrerebbe che i viennesi, presi alla sprovvista, reagirono sbeffeggiando i turchi sulle mura della città, mangiando un tipo di pane al burro, il kipferl. Un’altra versione vuole che siano stati i fornai viennesi, lavoratori notturni, i primi a dare l’allarme e abbiano festeggiato il mancato assedio con il dolce lievitato a forma di mezzaluna, simbolo degli ottomani. Nel corso del tempo, la ricetta del kipferl si diffuse in Europa, arrivando in Francia nel XIX secolo grazie a Maria Antonietta d'Austria. Qui i pasticceri affinarono la ricetta, aggiungendo ingredienti che conferirono al croissant la consistenza e il sapore distintivo che conosciamo oggi.

MERENDINE CONFEZIONATE, TREND POSITIVO NEL 2023 Oltre alle performance del croissant, va evidenziato anche il buon andamento generale del comparto delle merendine confezionate. Nel 2023, dati Circana alla mano, le vendite in volume delle merendine sono cresciute del +0,5% rispetto al 2022, toccando quota 737 milioni di kg per un valore complessivo dei prodotti da forno dolci monodose pari a 1,52 miliardi di euro3 Un settore che ha tra i suoi plus l’innovazione di prodotto: ogni anno vengono lanciate sul mercato in media 8-10 nuove merendine. E che ha saputo evolversi nel tempo, anche grazie al miglioramento nutrizionale, che negli ultimi 15 anni ha portato risultati importanti. Porzioni più piccole - appena 35 g in media - ma anche riduzione dei grassi saturi (-20%), degli zuccheri (-30%) e delle calorie (-21%).

MERENDINE CONSUMATE DA 8 ITALIANI SU 10

Ricordiamo infine come le merendine siano un alimento particolarmente apprezzato dai nostri connazionali, soprattutto adulti, i principali consumatori. Secondo una ricerca BVA DOXA - Unione Italiana Food, le merendine sono consumate da 8 italiani su 10 (83%) e più della metà del campione (55%) le mangia almeno 1-2 volte a settimana4

- Circana Liquid Data, Total Store View, Ipermercati, Supermercati, Libero Servizio
Piccolo, Discount, Progressivo
2023
- Nielsen 2023
1
-
Agosto
2
- Circana Totale Italia incluso discount anno solare 2023 vs 2022
3
- Ricerca BVA DOXA 2022 “Italiani, merenda e stile di vita”
4
“BARISTA ON DEMAND”,

LA PAUSA CAFFÈ PER LE CITTÀ DEL FUTURO

Rhea ha presentato Barista on Demand al Mobile World Congress di Barcellona, che si è tenuto dal 26 al 29 febbraio, dove ha suscitato grande interesse da parte dei visitatori e di aziende del mondo mobile, social e applicativo. Barista on Demand è la prima caffetteria a guida autonoma che interagisce con l’utente attraverso l’avatar del coffee expert Andrea Lattuada, generato dall’intelligenza artificiale, e trasforma il consumo di caffè da un'attività di "go-to-shop" a un'attività di "shop-to-customer".

“Con Barista on Demand ripensiamo all’esperienza della pausa caffè coniugandola con la mobilità, la guida autonoma, l’intelligenza artificiale e l’Internet of Things. Il Barista, automatico e connesso con una app, raggiunge direttamente il consumatore offrendo un servizio ancora più personalizzato e delinea un nuovo modello di business più sostenibile ed efficiente per il new retail” commenta Andrea Pozzolini, CEO di Rhea

Barista on Demand sfrutta tutte le nuove tecnologie per l'innovazione della coffee experience: si muove su veicolo completamente a guida autonoma, utilizza i Big Data per adattare il proprio tragitto in base alle abitudini quotidiane della comunità e, in modo completamente autonomo e automatizzato, riconosce e si ferma in prossimità di persone che interagiscono con l’avatar del coffee expert Andrea Lattuada per scegliere la ricetta di caffè preferita.

“In Cina, dove la guida autonoma è già realtà, stiamo dialogando con diverse città, tra cui Shenzhen, la più importante per l’innovazione e la tecnologia, per la messa in strada di Barista on Demand già nei prossimi mesi. In attesa di una normativa sulla circolazione stradale dei veicoli senza conducente anche in Europa, per ora stiamo aprendo tavoli di collaborazione con aziende del mondo mobile, social e applicativo per opportunità di co-innovation e co-selling” conclude Andrea Pozzolini.

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NOBERASCO, RIPOSIZIONAMENTO IN CORSO di Jessika Pini

L’azienda introduce nell’organigramma una divisione dedicata al vending e riassortisce i prodotti in base al mix referenze e prezzo giusti per il canale.

Innovazioni di prodotto, approccio multicanale ed export sono i tre punti della strategia di rilancio di Noberasco. L’azienda di Albenga, a seguito dei rilevanti investimenti effettuati poco prima del triennio di grave crisi generale dovuta agli effetti combinati di pandemia e conflitti bellici, ha completato, alla fine dello scorso anno, il percorso di risanamento anche grazie al supporto finanziario del fondo “illimity Credit & Corporate Turnaround” (“iCCT”) di illimity SGR, che è entrato nel capitale aziendale con una quota di minoranza del 10%.

Per accompagnare le nuove strategie di business è stato predisposto un nuovo assetto dell’organigramma: a fianco della struttura consolidata che si occupa del canale gdo, è stata attivata una divisione apposita per il canale fuori casa, che, fino ad oggi, era stato invece portato avanti grazie alla forza dei prodotti e non a un sistematico presidio organizzativo.

Abbiamo ridisegnato la canalizzazione del fuori casa - spiega Claudio Lepore, direttore generale commerciale di Noberasco - dal retail, al food service, ai grossisti e abbiamo introdotto il vending, affidato alla responsabilità di Federico Abbo, già presente in azienda dal 2018, che ha a disposizione un team dedicato e degli agenti sul territorio. Con Abbo abbiamo rivisto l’assortimento attraverso dei test per individuare le referenze e la fascia di prezzo idonee per questo specifico canale. Noberasco era già presente nella distribuzione automatica, ma si è reso necessario un riposizionamento assortimentale e organizzativo dopo che gli aumenti dei prezzi delle materie prime e quindi dei prodotti si sono scontrati con le logiche di consumo di impulso, proprie del vending, per le quali la qualità non è la leva principale”.

Il nuovo catalogo è costituito da 12 referenze, tra barrette, monodosi di frutta secca singola (noci, mandorle, arachidi, ecc.) o in mix. Sono stati selezionati prodotti delle linee bio come le barrette della linea bio break mango, melograno, goji e i nuovi gusti cocco&ananas e cioccolato&noci Pecan, per portare anche nel vending prodotti healthy. Fatta eccezione per le arachidi, proposte nella nuova versione tostata e salata in un pack di alluminio, escono dall’offerta le linee di filie-

ra, sulle quali l’azienda, negli ultimi anni, ha investito molto, anche in termini di immagine, puntando sulla qualità e su un’equa redistribuzione della redditività. Se questi progetti continueranno a vedere accolti i prodotti premium che ne derivano nella gdo e in altri segmenti dell’horeca, la fascia di prezzo delle referenze le rende poco interessanti per i distributori del vending. A confermarlo sono i test effettuati per la ridefinizione del catalogo da cui è emerso che le tipologie di prodotti, barrette e pack monodose da 30-40 grammi, sono idonei al canale, mentre, per quanto riguarda il prezzo, il valore aggiunto del made in Italy o della filiera controllata non viene premiato.

“Ci siamo confrontati con i distributori che definiscono la politica di prezzo in base al luogo in cui verrà posizionata la vending machine: industrie e uffici possono sopportare fasce di prezzo più alte rispetto alle stazioni dove il consumatore è di passaggio e i tempi di scelta ridotti lasciano spazio solo a un consumo d’impulso e meno riflessivo”, afferma Lepore. che conclude:

“Il vending non è il canale giusto per fare cultura di prodotto. Per i distributori automatici sono state quindi selezionate delle referenze che rispondono sempre alla qualità che Noberasco garantisce, appartenenti a linee di prodotto già presenti nella gdo, quindi ben note al consumatore e con caratteristiche organolettiche e palatali che soddisfano il gusto comune”.

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UN FINANZIAMENTO PER LA TRANSIZIONE ENERGETICA

Banco BPM ha perfezionato un finanziamento di 5 milioni di euro assistito da Garanzia Green di SACE a favore di Sibeg Coca-Cola, società con sede a Catania che dal 1960 produce, imbottiglia e sviluppa tutti i prodotti a marchio The Coca-Cola Company in Sicilia.

Il finanziamento è finalizzato ad investimenti riguardanti il comparto green che mirano ad efficientare l’impatto ambientale, conseguendo una riduzione delle emissioni di Co2. L’azienda è infatti impegnata nel percorso che mira a conseguire la “Carbon Neutrality” entro il 2030, attraverso una road map dettagliata di azioni e investimenti.

Questa operazione, realizzata grazie alle sinergie con la Rete di SACE, rientra nell’ambito della convenzione green tra SACE e Banco BPM, nella quale SACE interviene con una garanzia a copertura di finanziamenti destinati sia a grandi progetti di riconversione industriale, sia alle PMI che intendono ridurre il proprio impatto ambientale e avviare una trasformazione sostenibile.

“Il nostro impegno sul fronte ambientale è oramai parte integrante del piano di sviluppo - sottolinea l’amministratore delegato di Sibeg Coca-Cola Luca Busi - quest’operazione è l’ulteriore conferma che i nostri sforzi sono concentrati per il raggiungimento del traguardo più ambizioso: diventare industria siciliana a emissioni zero entro il 2030. La nuova linea di credito servirà a sostenere il piano di decarbonizzazione, attraverso una serie di azioni volte a ridurre le emissioni dirette di Scope 1, nonché le emissioni indirette di Scope 2 e 3. Il plan pluriennale, perfezionato nel 2023, richiederà importanti sforzi a livello di investimenti e risorse, sia dal punto di vista tecnologico, sia dal punto di vista occupazionale, con lo sviluppo di competenze dedicate”.

“Per la parte di efficientamento energetico - prosegue Busi - stiamo attuando cambiamenti strutturali nel ciclo di produzione, proprio per garantire un’efficace riduzione dell’utilizzo dell’impianto di cogenerazionegrazie al recupero energetico e alla produzione fotovoltaica - migliorando anche l’efficienza degli attuali sistemi di riscaldamento e raffreddamento. Per quanto riguarda gli interventi sullo Scope 3, aumenteremo l’utilizzo di rPET, di alluminio riciclato, del sistema keel clip per l’imballaggio delle lattine, del film plastico riciclato per gli imballaggi secondari e di cartone in sostituzione di LDPE (polietilene a bassa densità), con i relativi fattori di emissione dei materiali sostituiti. Infine, per quanto riguarda le frigo-vetrine è stato avviato un progetto di turnover che ci impegnerà nei prossimi anni, con modelli sempre più efficienti”.

Per il quarto anno consecutivo Perfetti Van Melle ottiene la Certificazione Top Employer, un riconoscimento dell’eccellenza nelle politiche e strategie HR e della loro attuazione per contribuire al benessere delle persone, migliorare l’ambiente di lavoro e il mondo del lavoro. Perfetti Van Melle Italia ha ottenuto un punteggio molto alto, 92,89%, un risultato superiore del 10% rispetto alla media delle 148 aziende certificate in Italia e del 8,57% rispetto alla media delle 2000 aziende certificate nel mondo. Il Gruppo ha ottenuto anche la riconferma della certificazione a livello europeo.

“Si tratta di un risultato importante a cui non vogliamo abituarci e che rappresenta sempre uno stimolo a migliorare le nostre pratiche e adottare nuove iniziative. Ad esempio, proprio per crescere nell’ambito dell’engagement, quest’anno stiamo lanciando un importante programma di wellbeing, partendo dall’ascolto dei bisogni delle nostre persone. Il wellbeing è un parametro importante nella valutazione Top Employer che ci aiuta ogni volta a mettere al centro le nostre persone” dichiara Samuele Marri, Direttore Risorse Umane

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CRESCONO LE BEVANDE READY TO DRINK A BASE DI LATTE O CAFFÈ

Aprono una finestra sul mondo delle bevande ready to drink a base di latte o caffè le stime elaborate in esclusiva per il Sole 24 Ore da NielsenIQ, che ha utilizzato un paniere ad hoc.

"Si tratta di un fenomeno molto recente, fatto di prodotti arrivati da poco tempo sugli scaffali e che hanno conosciuto una crescita importante a partire dal post pandemia", ha spiegato Elena Pezzotti di NielsenIQ al quotidiano.

Si tratta di un mercato in cui le vendite sono cresciute in Italia, considerando solo gli ultimi 12 mesi, del +17% a valore e +12% a volume, "arrivando a sfiorare i 19 milioni di euro".

I ready to drink a base di latte o caffè hanno pian piano conquistato i consumatori, e oggi entrano nel 6% delle famiglie italiane (fonte Cps GfK) con un ventaglio di scelta che supera le 60 referenze ad oggi disponibili.

La pandemia ha dato un'accelerazione alla crescita del fenomeno; come si legge sul quotidiano, tutto è partito dalle bevande lanciate da Starbucks "che ha aperto il mercato e continua a dominarlo con la sua linea di chilled coffee", a seguire la gamma ready to drink di Nescafé Latte, che conta oggi quattro referenze.

Se all'inizio queste bevande da frigo pensate per essere consumate fredde, oltre che troppo costose, erano sembrate troppo lontane dalle abitudini degli italiani in fatto di colazione (che tradizionalmente consumano caffè o caffellatte rigorosamente caldi), con il tempo le cose sono decisamente cambiate.

"Il latte aromatizzato, l’iced cappuccino e il caffè shakerato sembrano perfetti per sviluppare nuove occasioni di consumo e avvicinare un pubblico giovane,

conquistato anche con proposte che occhieggiano alle mode del momento", si legge sul quotidiano. In parte per cavalcare nuovi trend, in parte anche per contrastare la diminuzione del consumo di latte fresco (-4,8% a volume nei primi 10 mesi del 2023, secondo Ismea), nel mercato ready to drink si affacciano sia grandi marchi come Parmalat e Granarolo, che marchi locali, imprese specializzate e private label.

Elisa Mitaritonna, marketing manager brand latte di Parmalat, conferma di aver notato "un forte apprezzamento da parte dei nostri consumatori e ora stiamo lavorando per introdurre nuove proposte, capaci di soddisfare l’esigenza emergente di soluzioni convenienti che offrano il boost proteico per affrontare giornate intense". Infatti, si legge sempre sul quotidiano, le due bevande Zymil realizzate con caffè e cacao provenienti dalle filiere etiche di Altromercato, sono arrivate a quota 600mila litri di venduto.

Presenzia questa fetta di mercato anche Ferrero, con la versione Espresso to go del brand Pocket Coffee, che arriva così ai consumatori anche nei mesi estivi. "L'aumento della concorrenza ha impattato anche sui prezzi, rendendoli più democratici".

Una caratteristica di questa tipologia di prodotto nel canale retail ci mostra un fenomeno importante: le bevande ready to drink a base di latte o caffè trovano posto non solo sugli scaffali ma anche in avancassa, dove puntano a stimolare gli acquisti d'impulso. Nel retail è soprattutto il canale discount a mostrare i maggiori tassi di crescita, con +40% a volume e 75% a valore. I dati riportati dal Sole 24 Ore parlano di un prezzo medio al litro in questo canale di 4,40 euro, cioè il 40% di quello praticato nel libero servizio e la metà dei drugstore.

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UN NUOVO POLO DI ASSISTENZA TECNICA IN FRANCIA

Carimali apre in partnership un nuovo centro di assistenza tecnica in Francia, rafforzando così il suo impegno nel fornire un supporto tecnico di alta qualità ai clienti della regione.

Il nuovo centro, strategicamente situato a Parigi, garantisce una copertura capillare di tutto il territorio francese e rappresenta un passo significativo per Carimali nell’espansione della sua rete di assistenza tecnica in Europa. Con la consapevolezza che per un business profittevole, oggi non basta avere un prodotto affidabile, ma è indispensabile anche garantire un servizio di qualità, Carimali continua a perseguire l’obiettivo di potenziare i propri servizi di supporto e di garantire prossimità territoriale.

Il personale tecnico altamente qualificato ed esperto si occuperà sia dell’installazione che della manutenzione di tutte le macchine a brand Carimali, sia tradizionali che superautomatiche. Saranno quindi garantiti: un servizio di prima installazione per un corretto set-up della macchina, interventi di manutenzione programmata per garantire l’affidabilità della macchina nel tempo, e anche interventi di manutenzione

straordinaria con tempi di intervento ridotti. Il nuovo centro diventerà anche un punto di riferimento per la distribuzione dei ricambi

Con questa nuova partnership, Carimali mira a migliorare significativamente la qualità dell’assistenza tecnica per i clienti in Francia. Il nuovo centro consentirà una gestione più efficiente delle richieste, assicurando un supporto rapido ed efficace.

DA DEUTSCHE BANK RISORSE PER LA TRANSIZIONE SOSTENIBILE

Deutsche Bank ha lanciato un programma di finanziamento legato alla sostenibilità per la supply chain di Epta. Si tratta del primo programma di questo tipo per Epta ed è stato progettato per assegnare incentivi finanziari ai partner di Epta al fine di migliorare le loro prestazioni in termini di sostenibilità. Lanciato inizialmente in Italia, il programma è destinato a essere esteso anche a livello globale.

Il piano di supply chain finance (SCF) fa sì che i fornitori di Epta possano ricevere il pagamento immediatamente dopo l’approvazione di una fattura, mentre i costi di finanziamento per i fornitori si basano sul merito creditizio di Epta. Un ulteriore vantaggio di questo SCF sustainability-linked è che i fornitori possono ridurre ulteriormente i costi di finanziamento nella catena di approvvigionamento se migliorano il loro rating ESG, in questo caso quello stabilito dalla piattaforma internazionale di rating di sostenibilità EcoVadis. Più un fornitore opera in modo sostenibile, maggiore è quindi il vantaggio in termini di prezzo.

Infatti, grazie al modello di valutazione EcoVadis, Epta è in grado di analizzare le performance di ciascun fornitore per individuarne i punti di forza e le aree di

miglioramento. Vengono esaminati diversi parametri, tra cui il rispetto dei criteri ESG, l’etica del lavoro e il rispetto dei diritti umani, con l’obiettivo di favorire il raggiungimento di standard sempre più elevati e di orientare le attività dell’ecosistema Epta verso uno sviluppo consapevole in tutte le aree del business, compreso il rapporto con gli stakeholder.

Simone Salani, Group Purchasing & Procurement Director di Epta, ha dichiarato: “Il programma di finanziamento sviluppato con Deutsche Bank è un’ulteriore pietra miliare nella nostra missione di favorire la transizione energetica nel settore della refrigerazione commerciale. Meno di un anno fa abbiamo annunciato la partnership con EcoVadis con il chiaro obiettivo di stimolare l’intera catena di fornitura a essere più trasparente e sostenibile. Siamo ora orgogliosi di compiere un ulteriore passo in questa direzione e riteniamo che la decisione di supportare i nostri partner più sostenibili sia un messaggio forte per il mercato e per i nostri stakeholder“.

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Seguendo una moda crescente, Dispensa Zaniboni inserito nel proprio assortimento i DONUTS, dolce sim bolo dell’America, ma nato in Olanda verso la metà del XIX secolo, quando iniziarono a diffondersi le oly koeks, letteralmente “torte all’olio”, che erano tortine soffici, fritte in olio bollente e ricoperte di zucchero. Dispensa Zaniboni, seguendo un trend di consumo molto in voga soprattutto fra i giovani, riprende la ri cetta tradizionale ma cambia il metodo di cottura: non più fritti, i donuts sono cotti al forno e quindi più sani e digeribili.

La copertura di glassa, la granella di zucchero e il ri pieno all’interno dell’impasto rendono questo prodot to molto appetitoso e nello stesso tempo morbido. Disponibili in due gusti, Cacao e Fragola, in confezio ne da 60 grammi

Altra novità è il TORTINO GOLOSO, morbida pasta al cacao con ripieno di cioccolato, un goloso scrigno monoporzione che nasconde una sorpresa morbida e avvolgente. Conosciuto col nome di Tortino al cioc colato con cuore fondente, nella versione originale si chiama Coulant au chocolat perché nel 1981 fu lo chef francese Michel Bras a inventarlo. Dopo 40 anni è uno dei dessert preferiti al ristorante e nelle caffetterie. Dispensa Zaniboni lo ripropone nel canale vending in confezione da 60 gr e venduto in cartone da 20 pezzi.

LA LINEA OK SNACK ZANIBONI

SUL PODIO DEL MEDIA KEY VENICE AWARD 2024

Nella prestigiosa cornice del Wine in Venice, il red carpet del vino, presso la Scuola Grande della Misericordia di Venezia si è celebrato il Gran Galà della Comunicazione Food & Beverage

Il Media Key Venice Award n. 100 si è concluso con la premiazione dei migliori progetti e creatività espresse in Italia.

Nella Categoria Packaging, importante sezione dell’Award, tra i tre finalisti individuati dalla giuria con la no-

mination “miglior progetto” la linea Ok Snack Zaniboni si è posizionata sul podio dei tre progetti creativi più apprezzati.

L’importante riconoscimento dà valore alla ricerca e all’innovazione che da sempre caratterizzano l’Azienda Zaniboni.

Le quattro referenze che compongono la linea OK Snack Zaniboni sono state realizzate dall’Agenzia di Pubblicità Double P Italia.

La Marzocco lancia la nuova Linea Mini per il canale domestico. Questo modello si ispira alla Linea Classic, la macchina per espresso professionale lanciata dalla stessa azienda all’inizio degli anni ’90, diventata col tempo un cult nel settore professionale delle macchine da caffè, ed utilizzata da allora in tutto il mondo.

La nuova Linea Mini è destinata a diventare prodotto di punta per il segmento del mercato casalingo delle macchine da caffè artigianali. È stata riprogettata da La Marzocco per essere un’ispirazione per il suo utilizzatore, che sia un barista esperto oppure un neofita, e per far diventare ogni momento che la coinvolge un’esperienza.

Fatta a mano a Firenze, la nuova macchina della gamma Home de La Marzocco possiede un’estetica rinnovata - che include la Della Pietra Curve e accessori soft touch - e funzioni avanzate che migliorano il flusso di lavoro, come le funzionalità Brew-by-Weight, un nuovo sistema di pre-infusione, una regolazione facilitata della pressione.

Bella e performante, la nuova Linea Mini si trova a suo agio sia in casa, sia ovunque la si voglia utilizzare.

Disponibile anche in Italia Crazy Tiger, un brand di Energy Drink appartenente al gruppo Royal Unibrew, leader nel settore multibevande regionale.

Crazy Tiger ha una forte carica innovativa: è il primo energy drink disponibile in formato PET richiudibile da 50 cl. Questa innovazione non solo soddisfa la crescente domanda di prodotti on-the-go, ma arricchisce la gamma di prodotti della categoria offerti da Royal Unibrew sul mercato italiano, posizionandosi accanto alla già celebre Lemonsoda Energy Activator. Crazy Tiger si distingue per la sua formula unica: bevanda energetica gassata a base di taurina, arricchita con niacina (vitamina B3) e acido pantotenico (vitamina B5), che aiutano a ridurre la stanchezza, mentre la caffeina dona un’ondata di energia. Questa combinazione offre un’alternativa stimolante alla tradizionale pausa caffè, adattandosi perfettamente a uno stile di vita dinamico. La praticità del formato richiudibile, che conserva la freschezza e l’integrità di aroma e sapore della bevanda, unito all’innovativa formulazione di un energy drink completo, offre anche il vantaggio significativo di un ridotto apporto di zuccheri. Infatti, Crazy Tiger contiene il 50% in meno di zuccheri rispetto alla media degli Energy Drink in Italia (Fonte: IRI 2022).

La concentrazione di caffeina è pari a 20 mg e conferisce un apporto giornaliero del 40% delle vitamine B3, B5, B6 e B12 per 100 ml di bevanda.

Citterio, storica azienda di salumi, propone una line extension della sua storica linea Unduetris, lanciando sul mercato il nuovo Unduetris Senza Glutine & Senza Lattosio Uno snack sfizioso adatto a tutti e in particolare a coloro che hanno intolleranze al glutine e al lattosio, l’Unduetris Senza Glutine & Senza Lattosio è ideale per ogni occasione di consumo, confezionato e sicuro da gustare ovunque, come pausa snack in ufficio, a scuola e come sfizioso aperitivo.

Citterio offre al consumatore uno snack che soddisfa dunque le caratteristiche del Senza Glutine e Senza Lattosio: 7 sottili fette di Salame (34g) 7 fette di Formaggio dolce Senza Lattosio (34g) e 4 croccanti Grissini Senza Glutine (12g).

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CAFFÈ E BEVANDE IN CAPSULE, CIALDE E CONFEZIONI PERSONALIZZATE Strada del Lavoro 71, Gualdicciolo di Acquaviva (RSM) - Tel: (+39) 0549-943697 - Email: info@magika e.com

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