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STADIO PIERLUIGI PENZO S.ELENA - VENEZIA
VENEZIA FC
SABATO 15 OTTOBRE 2016 ORE 16.30
VS
TERAMO L E G A P R O
-
G I R O N E
B
-
C A M P I O N A T O
2 0 1 6 / 1 7
gio ed di svantag situazione ma ni l’a e ià d g nno viste ui che si ve che non q ha è le ni o zi situa ite ruppo in otto part di questo g a far quattro volte carle senz us b a a st ci . buri te m a ta ut e p dis mbe a lte costretti suonare tro è tto tu Il . Quattro vo a lte ss quattro vo della risco pensare a rimontare, nciarsi etuoso e fa ila p sb im a se ti a obblig be essere e la non perder cosa potreb già e ss ve a ta avanti per ll’impeto lo lte è anda ue vo q e ndo Tr ue . fr ita part magari enone). no (a Pord dall’inizio, te come en rd o st bene, una o onta, per di un attacc nelle corde L’ultima rim sere ppio o d il sembra es re ia paregg sso ma che, le p m la co n el co d io po g g a nt a sv ato fin trop , si è finora, è st ndista. enedettese b tte a m li. a . e a S o m fin so o ’ lis ta nei 15 Funambo sonnacchi concretizza ercita l’arte he il ribaltone il a Cioè chi es Se poi anc è in rm e Pa er a rr a co M er o, come si p to p i a d m circense centroca si è consum po lta da te a m te en ne o nc fu vi nd a co i negli ultim equilibrio un visto nel se si prende addirittura Samb, la n e, terra. co rt e si a i. una second volezza ch bolismo è Venezia FC uell’autore li Se il funam rio lo è ancora q il , rg ra se llo es a to E’, lib zza bisogno usare l’equi era preconi 7 er dra che ha p ua e l sq ch o g a di più. propria, m pellotto del dello scap il calcio. visto solo mmarsi? o fia lic Prendiamo partite si è in o e non b er m p na ìto fu b iù su p allora si ch i , d ta è . Cosa c’ accenna l’asta rebbe di sì o re b en m em m S ? ne o del calcio? to equilibri servirà più E il sulloda lta in una ri predicano ratrice. ib ul sa Gli allenato i reparti, tra eq e ch Chiaro tra l’equilibrio tori, tra le ca io g ei d i ruoli oli. he dei sing caratteristic ilità ib d ve re p l’im Poi arriva tto a (f suale di un gol ca o spesso, tant e, ) ìto b o su libri ddetti equi su ei d troppi o te en m ta lu saltano. Vo meno. pensa ra segna e Una squad rirsi p co a te men immediata la ce is b altra su di più. Un’ cco tta a ll’ a a nd rete e si fio Solo 5 gol subiti, con 3 rimonte a buon fine potenziale con tutto il isponibile. d o iv ns e ffe st o que neroverdi Gli arancio
F
Facciamo il punto
Supplemento alla testata www.veneziaunited.com Registrazione del Tribunale di Venezia n° 1844 del 31.08.2011 Direttore Responsabile: Carlo Rubini
UNO SGUARDO ONE SUL GIR
IL GRANDE (E FORSE INASPETTATO) EQUILIBRIO
D
Doveva essere il campionato della grande sfida tra Parma e Venezia, per contendersi la promozione nella serie cadetta che avrebbe rimesso una di queste due storiche realtà del calcio italiano in una posizione decisamente più consona rispetto al nome che portano. Entrambe arrivate dopo un dominio pressoché assoluto nella passata stagione, hanno però subito dovuto fare i conti con la cruda realtà che la Lega Pro riserva a tutti. Nulla di nuovo, per carità, ma la situazione che ci troviamo ad osservare dopo le prime otto giornate, non è di quelle che sicuramente anche i più esperti pensavano di trovarsi a guardare. Sono ben sette le squadre racchiuse in una fazzoletto di tre soli punti, dai 17 della Sambenedettese passata qui sabato scorso, ai nostri 15. Ed a sorpresa, tra queste non c’è proprio il Parma, che nelle ultime due partite ha racimolato un misero punto. Come noi. È ancora molto presto, ma alla luce della classifica che possiamo vedere oggi, anche in ottica play-off le situazioni che si potrebbero venire a creare sono ancora più imprevedibili di quanto non lo sia già una situazione di spareggio.
Ma se da un lato ci sono tutte le insidie, dall’altro forse ci sono anche i vantaggi. Negli altri due gironi, il vantaggio della prima sulla diretta inseguitrice è già di 4 punti (Alessandria 22, Viterbese 18 nel girone A, Lecce e Foggia 20, Juve Stabia 16 nel C), mentre qui, come dimostra la FeralpiSalò, con tre vittorie si può agganciare la vetta della classifica, a mostrare come dopo uno sbaglio, non serva molto per potersi rialzare e recuperare. È scontato dire come sarà, con molta probabilità, la prima squadra in grado di infilare un filotto di tre o quattro vittorie consecutive a scavare il primo solco di questa stagione, che se dovesse essere seguito dalla capacità di mantenere i nervi saldi, potrebbe creare la prima vera favorita di questo campionato. È difficile, nel grande gruppo, identificare una formazione che ha più chances di altre per scappare, ma sembra alquanto probabile che prima o dopo questa situazione sembra destinata a cambiare. Nel frattempo si avanza a testa bassa, perché come detto, un paio di vittorie potrebbero fare tanta differenza.
numero 4 - 15 ottobre 2016
numero 4 - 15 ottobre 2016
oggi L’avversario di
TERAMO
Dopo la promozione in serie B conquistata sul campo e poi revocata per combine nell’estate 2015, il Teramo disputa anche quest’anno il girone B di Lega Pro, ed è reduce dall’ottava posizione conquistata nella passata stagione. Per i tifosi arancioneroverdi la sfida con il Teramo è sicuramente un ricordo piacevole che rimanda alla finale per lo scudetto di serie D del 26 maggio 2012, vinto per 3 a 2 dai ragazzi guidati da Favarin, laureatisi Campioni d’Italia Dilettanti. Quello della poule scudetto è infatti l’unico precedente tra l’Unione ed i Diavoli abruzzesi, che non hanno mai giocato al Penzo contro gli arancioneroverdi. Il Teramo ha iniziato la stagione in salita, ottenendo solo 1 punto nelle prime quattro partite. Con in panchina mister Zauli, infatti, i biancorossi hanno
pareggiato con il Bassano e perso contro Lumezzane, Pordenone e Modena. Dopo la quarta giornata la società ha sollevato dall’incarico Zauli, affidando la panchina a Nofri (che l’anno scorso alla guida della Viterbese ha conquistato la promozione in Lega Pro e lo Scudetto di serie D), che dopo il pareggio all’esordio a Santarcangelo ha conquistato la prima vittoria, tra le mura amiche, contro il Fano (2-0). Sono arrivati poi due pareggi contro Sudtirol (1-1) ed in casa contro il Padova (0-0) nell’ultima giornata. Il Teramo si trova quindi al 15esimo posto in classifica con 7 punti conquistati in 8 giornate, ma è sicuramente una squadra in ripresa rispetto all’avvio difficile, che da quando ha cambiato tecnico non ha mai perso.
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ULTIMO INCONTRO TERAMO – PADOVA 0-0
TERAMO: Rossi; Scipioni (33’st Cericola), Caidi, Speranza, D’Orazio; Petrella, Steffè (11’st Di Paolantonio), Ilari, Bulevardi (42’st Petermann); Sansovini, Croce. A disp.: Calore, Capitanio, Altobelli,, Jefferson, Manganelli, Orlando, Forte, Carraro, Sales. All.: Nofri.
PADOVA: Bindi; Cappelletti, Emerson, Russo; Madonna, Mandorlini, Filipe (25’st Mazzocco), Dettori, Favalli; Altinier (25’st Germinale), Alfageme. A disp.: Favaro, Tentardini, Fantacci,, Sbraga, Scevola, Gaiola, Boniotti, Marcandella, Cisco. All.: Bergamo (Brevi squalificato).
CROCE
SANSOVINI
PETRELLA
BULEVARDI STEFFE
D’ORAZIO
ILARI
SPERANZA
CAIDI
SCIPIONI
ARBITRO: Volpi di Arezzo. NOTE: spettatori 1834; ammoniti Ilari, Petermann, Madonna, Cappelletti; recupero 0’ e 4’.
C
Contro un Padova sulla carta superiore, buon punto quello conquistato dalla squadra di Nofri al termine dello 0-0 maturato tra le mura amiche del Gaetano Bonolis, che porta a 4 la serie di risultati utili consecutivi per i biancorossi. La maggior qualità degli avversari si vede, ed i padroni di casa soffrono rischiando più volte di subire gol fino al cambio di modulo, al 30’, che porta il Teramo a giocare con un 3-5-2 speculare a quello avversario che riequilibra la gara. Prima dell’intervallo, un paio
ROSSI
di occasioni da ambedue le parti, che non riescono però a sbloccare il risultato. Nella ripresa, annullato un gol per fuorigioco ad Alfageme del Padova, prima delle palle-gol capitate tra i piedi di Croce e Scipioni che potevano valere il colpaccio per gli abruzzesi.
ROSA: Portieri: 1 Francesco Rossi, 22 Tomasch Calore, 12 Edoardo Selva. Difensori: 15 Francesco Karkalis, 19 Stefano Scipioni, 6 Ivan Speranza, 23 Nebil Caidi, 3 Tommaso D’Orazio, 5 Mattia Altobelli, 2 Filipppo Capitanio, 28 Simone Sales, 13 Pietro Manganelli, 14 Luca Orlando.Centrocampisti: 7 Alessandro di Paolantonio, 20 Federico Carraro, 27 Demetrio Steffè, 16 Carlo Ilari, 17 Matteo Cericola, 4 Davide Petermann, 8 Danilo Bulevardi, 24 Giorgio Mantini, 25 Lorenzo Cesarini. Attaccanti: 18 Luca Forte, 26 Jefferson, 11 Mirco Petrella, 9 Antonio Croce, 10 Marco Sansovini, 21 Alessandro Fratangelo.
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CURIOSITÀ
ANEDDOTI E RICORDI DAL PASSATO
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IL TERAMO è stato avversario dell’Unione nella finale valida per lo Scudetto di Serie D il 26 maggio 2012 a Gubbio, vinta dagli arancioneroverdi laureatisi Campioni d’Italia Dilettanti per 3-2 con reti di Oliveira, Zubin ed Essousi.
NONOSTANTE la fondazione del club sia del 1929, la comparsa del calcio a Teramo si rimanda sempre al 15 luglio 1913, anno in cui venne giocata la prima amichevole in Piazza d’Armi tra giovani locali.
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IL TERAMO, in virtù della tradizionale casacca rossa indossata a partire dal 1931, è chiamato dai suoi tifosi “il diavolo”.
IL VECCHIO STADIO Comunale di Teramo, in “pensione” dal 2008, è al centro di una strenua campagna per la sua salvaguardia, organizzata da tifosi e cittadini che non vogliono vederlo abbattuto.
5 NELLA STAGIONE 1968/69 la società biancorossa precipitata in Prima Categoria (allora massimo livello calcistico regionale) si fonde con il Gruppo Sportivo Interamnia, secondo club cittadino: l’unione delle forze segna la rinascita del calcio teramano.
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6 LA RIVALITÀ più sentita dai tifosi è certamente quella con il Giulianova: la prima sfida risale al 26 dicembre 1929 e vide fronteggiarsi i giuliesi, in casacca blu, ed i teramani, curiosamente in casacca giallorossa, i colori successivamente adottati dai rivali. Con 119 incontri GiulianovaTeramo è il derby abruzzese maggiormente disputato in competizioni nazionali, per questo è definito il derby d’Abruzzo.
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La classifica
DOPO LA 8a GIORNATA
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IL CALENDARIO 15 OTTOBRE
OGGI IN CAMPO ALBINOLEFFE - FERALPISALÒ FANO - ANCONA FORLÌ - PARMA GUBBIO - MACERATESE LUMEZZANE - MODENA MANTOVA - BASSANO PADOVA - REGGIANA PORDENONE - SANTARCANGELO SAMBENEDETTESE - SUDTIROL VENEZIA - TERAMO
su Fari puntati PADOVA vs REGGIANA
su Fari puntati O N A SS BA vs ETTESE SAMBENED
23 OTTOBRE
LA PROSSIMA ANCONA - GUBBIO BASSANO - SAMBENEDETTESE FERALPISALÒ - FANO LUMEZZANE - FORLÌ MODENA - VENEZIA PARMA - MANTOVA REGGIANA - MACERATESE SANTARCANGELO - PADOVA SUDTIROL - PORDENONE TERAMO - ALBINOLEFFE
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7RETI
4RETI
Arma (Pordenone, 1 rigore)
CLASSIFICA MARCATORI
Minesso (Bassano Virtus, 1); Gucci (Fano A.J.); Guerra (FeralpiSalò); Nocciolini (Parma); Manconi (Reggiana, 1); Mancuso (Sambenedettese);
3RETI
Gliozzi (Sudtirol)
Grandolfo (Bassano Virtus); Gerardi (FeralpiSalò); Bacio Terracino (Lumezzane); Calaiò (Parma, 1); Sansovini (Teramo)
1RETE
Domizzi, Bentivoglio, Fabiano, Ferrari, Marsura, Modolo, Moreo, Pederzoli (Venezia FC, 1)
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VENEZIA FC: LA ROSA
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INIZIATIVE #1
NUOVA GRAFICA PER IL SITO WWW.VENEZIAUNITED.COM www.veneziaunited.com si presenta con una grafica del tutto rinnovata e un layout luminoso e vivace, pieno di colori e immagini. Nuova la grafica, aggiornati i contenuti! Il restyling che abbiamo voluto per il nostro sito non tocca solo la veste grafica ma anche la struttura del menu che si amplia di nuove categorie e contenuti come la sezione FANS CLUB, tutta dedicata ai tifosi arancioneroverdi, con notizie sulle trasferte, rubriche, le vostre lettere, il Match Program da scaricare e la gallery aperta ai contributi. Il nuovo sito vuole essere un prezioso strumento di contatto e informazione per tutti i tifosi arancioneroverdi che vogliono seguire le gesta del VeneziaFC e conoscere la filosofia dell’associazione VeneziaUnited, i programmi e le attività del Supporters Trust. Condivideremo con voi news, contenuti interessanti, articoli, pensieri e riflessioni dedicati all’Unione, alla denuncia delle storture del footballbusiness e alle buone notizie che arrivano dal mondo del tifo ed allo sviluppo di un nuovo modello di partecipazione attiva dei tifosi alla governance dei propri club. Vieni a scoprire il nuovo www.veneziaunited.com, adesso completamente navigabile da qualsiasi dispositivo mobile.
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L’intervista Hai la maglia del Venezia praticamente cucita addosso, ma riusciresti a scegliere un ricordo in particolare? Devo essere sincero, farei fatica a trovare una cosa sola. La mia storia con questa maglia e questa società si riassume nei momenti difficili, più che in quelli di gioia, per questo c’è questo legame indissolubile. In quei periodi, ho visto in faccia le persone che vogliono bene a questa società, quelle che vedo tutt’oggi, quelle che sai che nel momento del bisogno saranno lì. È troppo facile quando tutto va bene, ci sono situazioni stabili ed arrivano le vittorie. È nei momenti di difficoltà, quelli in cui si deve sopravvivere, portare avanti un ideale, quelli in cui non ci sono le forze che fanno la differenza. Hai praticamente anticipato la seconda domanda: essendo passato tra le vicissitudini societarie che si sono susseguite in questi anni, come vedi ora la situazione? La società ha sicuramente grandi idee, ed un presidente che fa bene in questo momento sia al Venezia che alla città. C’e n’era tanto bisogno, dopo che in questi anni ci sono stati picchi negativi importanti. C’era bisogno di una persona con lo spirito che ha il presidente, che con la sua vitalità e le sue idee nuove ha ridato un po’ di entusiasmo. Non poteva esserci persona migliore, ora godiamocelo e aiutiamolo nel percorso che città e tifosi si meritrano. Abbiamo passato tante difficoltà, è ora che ci sia un po’ di sereno. E nel complessivo, come vedi la situazione del calcio italiano, soprattutto in relazione ai settori giovanili? Noi abbiamo intrapreso un percorso che, secondo me, seguiranno anche altri, poiché è l’unica cosa da fare per cambiare. Negli anni, il nostro calcio si è specchiato sui successi, forti del periodo in cui il nostro era il campionato più importante e seguito. Da lì, non abbiamo avuto la forza di svoltare, e ci siamo fermati. Siamo in difficoltà, e nel resto d’Europa ci hanno superato da molti punti
Un vero e proprio pilastro del Venezia e di Venezia. Bastano due indizi per individuare di chi parliamo: la maglia numero 7, e la fascia da capitano. Oggi, facciamo due chiacchiere con Mattia Collauto.
di vista: ad esempio, altrove i giovani giocano, qui no. Manca il coraggio di cambiare, in primis le regole, poi la mentalità degli allenatori ed infine quella delle società, che non hanno il coraggio di dare la possibilità ai giovani di migliorare e crescere. La cultura del risultato porta vantaggi immediati, ma non nella crescita. Noi cerchiamo di fare un percorso formativo, di creare calciatori. Sono tutti bravi a riempirsi la bocca senza poi far nulla, perché anche in Italia c’è qualità, manca solo coraggio di fare esprimere i giovani da parte di società e allenatori. Se ci sono concetti si cambia, ma se continuiamo così facciamo poca strada. Tornando a te: gli anni passano, è inevitabile, ma tra giocatore e dirigente cosa scegli? Il campo ti da emozioni che niente altro ti può dare. Se avessi potuto, avrei giocato fino a 70 anni, ma ogni cosa suo tempo, e bisogna trovare il modo di finire le storie con coraggio. Nel mio percorso calcistico potevo fare di più, ma ho raggiunto gli obiettivi che mi ero prefissato e mi son tolto soddisfazioni, compresa la più grande: vestire la maglia del Venezia ed avere l’onore di esserne capitano. Qual è il giocatore più forte con, o contro cui hai giocato? Il compagno più forte è stato Cassano a Bari, l’italiano più forte degli ultimi 20 anni. L’avversario metto alla pari Ronaldo e Zidane, due giocatori che giocavano un altro sport rispetto a tutti gli altri. Di gol ne sono arrivati nel corso degli anni, qual è quello che ricordi con più emozione? Senza dubbio il primo della mia carriera da professionista, talmente bello che se ci riprovo un miliardo di volte non capita più. Al mio esordio col Como, di controbalzo da trenta metri all’incrocio del pali. Vincemmo 2-1, credo fosse un segno del destino.
Mattia COLLAUTO
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Amarcord
LA VITTORIA
C
Ci siamo lasciati, una settimana fa, raccontando della clamorosa rimonta del Venezia datata 8 giugno 1940, quando i neroverdi furono capaci di rimettere miracolosamente in piedi la finale d’andata della Coppa Italia nella quale si trovava sotto di tre reti, arrivando ad acciuffare un insperato pareggio contro la Roma, tenendo vive le proprie speranze per la conquista della vittoria finale. Una settimana dopo, il 15 giugno, sono 15000 gli spettatori presenti a Sant’Elena in attesa di vedere Mazzola e Loik in azione, in un’altra di quelle giornate che si preannuncia essere davvero calde. Il Venezia non ha gran qualità di gioco, a differenza degli avversari, ma posside una grinta, una tenacia ed una condizione fisica che nessun’altra formazione in Italia può vantare, che consente ai lagunari di tenere alle corde la Roma per gran parte della partita. Le occasioni non mancano su ambedue i fronti, ma il primo tempo termina a reti inviolate. Nella ripresa però, il caldo e la stanchezza hanno il sopravvento sui giallorossi, impeccabili in fase difensiva fino al minuto 28’, quando il solito,
impareggiabile Mazzola, imbecca Loik che di testa infila la porta di Borsetti. È la rete della svolta, che cambia il corso della gara, poiché le energie della Roma, ridotte al lumicino, erano state spese per cercare di tenere il risultato sullo 0-0 che avrebbe così portato ambedue le formazioni al terzo scontro in campo neutro. Quei mantici formidabili in casacca neroverdi non erano però della stessa opinione, e nonostante l’emozione per l’enorme posta in palio che i giovani giocatori avevo messo in evidenza, commettendo più di qualche errore nel primo tempo, è stata anche la chiave che ha permesso loro di avere il sopravvento sugli avversari, grazie alla determinazione dimostrata sul terreno di gioco. Gli undici giocatori che seguono, furono gli artefici del nostro più grande successo: Fioravanti; Piazza, Di Gennaro; Tortora, Puppo, Stefania; Alberti, Loik, Diotalevi; Mazzola, Alberico.
INIZIATIVE #2 RACCOLTA FONDI Venezia United, da sempre attenta al coinvolgimento sociale della più ampia comunità cittadina, ha deciso di raccogliere l’appello dell’associazione “Il granello di senape” e di sostenere il progetto “Più Sport in Carcere”, per aumentare e rinnovare le attrezzature sportive della palestra della casa circondariale di Venezia. Il progetto si propone di promuovere l’attività sportiva all’interno del carcere come strumento educativo e di recupero sociale.
Per questo la nostra associazione ti invita a partecipare alla raccolta fondi in programma oggi perchè ci sia PIÙ SPORT ALL’INTERNO DEL CARCERE!
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ta Prossima trasfer
in collaborazione con:
MODENA
A
Anche i tifosi soffrono. Quest’anno la nostra salute sarà messa a dura prova dalle innumerevoli tentazioni che le trasferte “da gourmet” ci sottopongono: tra Mantova, Parma, Sant’Arcangelo, Modena e altre ancora il nostro tasso di colesterolo rischia veramente di schizzare alle stelle… E sabato prossimo, 22 ottobre, continuiamo con l’Emilia, terra di lambrusco e di salumi (ma non solo). Questa volta tocca a Modena, scusate se è poco, culla di tortellini, lasagne, tagliatelle, zamponi, cotechini, aceto balsamico, amaretti. Dato che non si vive di sola gola, Modena è in grado di regalarci perle di cultura, di arte e di architettura preziosissime, ma così tante da inanellarne una vera collana… Cominciamo quindi a scoprirle. Innanzitutto bisogna dire che il capoluogo di provincia emiliano ha origine romane (col nome di Mutina) ed è stata poi per circa tre secoli capitale del Ducato degli Este
perle di cultura e arte ed è antica sede arcivescovile e universitaria. Se la splendida Cattedrale, la Torre Ghirlandina (Torre civica) e la Piazza Grande sono stati dichiarati patrimonio dell’Umanità dell’Unesco un motivo ci deve pur essere e la risposta è una sola: sono dei monumenti di bellezza straordinaria. La cattedrale ad esempio è uno dei maggiori esemplari di architettura romanicopadana con un raffinato portale centrale dotato di un protiro e due
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leoni stilofori romani: da restare a bocca aperta. La torre campanaria è la Ghirlandina, alta ben 88 metri e simbolo della città; essa svetta tra tanti altri monumenti degni di nota come gli altri che si affacciano sulla scenografica Piazza Grande, e cioè il Palazzo comunale col suo elegante porticato, sede del mercato cittadino. Insomma, c’è proprio il rischio di incorrere nella sindrome di Stendhal in questa cittadina forse troppo spesso sottovalutata nel panorama monumentale italiano: aggiungiamoci poi la maestosa facciata del palazzo Ducale, oggi sede della prestigiosa Accademia militare di Modena, le moltissime chiese, il Foro Boario, il Teatro Pavarotti (ebbene sì, Big Luciano era modenese…) e chiudiamo il cerchio. Beh per chiuderlo del tutto dobbiamo recarci di sera alla Stadio Braglia, in via Monte Kosica 128 – a due passi dalla stazione ferroviaria – dove i canarini ci sfideranno in un incontro tutto da gustare.
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MAN OF
THE SEASON
IRROMPE FACCHIN
L
La classifica del Man of the Season dopo l’ottava giornata vede sempre al comando Davide Marsura e Vittorio Fabris. In classifica irrompe Davide Facchin, a cui le strepitose parate nel match con la Samb sono valse il voto dei tifosi ed il primo Man of the Match della carriera in arancioneroverde. Il portierone di San Donà con 30 preferenze raccolte dopo il match di sabato scorso rimpingua il suo bottino (82) e si mette nella scia di Modolo (93) e Domizzi (83), che vantano
anche loro un Man of the Match. In testa invariata la distanza tra Marsura (119) e Fabris (71). Per scegliere il tuo Man of the Match, dopo ogni partita degli arancioneroverdi, naviga nel rinnovato www. veneziaunited.com ed esprimi il tuo voto
CLASSIFICA MAN OF THE SEASON
MoM
voti
MARSURA Davide
2
119
FABRIS Vittorio
2
71
MODOLO Marco
1
93
DOMIZZI Maurizio
1
83
FACCHIN Davide
1
82
FABIANO Gianni
1
32
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Soluzione N°1
Football Club