A Cernobbio: ri-for-me, ri-for-me, ri-for-me!

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VILLACORTESE NEWS 11 settembre 2014

A Cernobbio: ri-for-me, ri-for-me, ri-for-me! quest'anno all'Ambrosetti è il mantra recitato da tutti coloro che non ne hanno azzeccata una.

Tutti gli anni a Cernobbio-Italy, con l’approssimarsi della fine dell’estate va in scena la parata di tutti coloro che propongono ricette (che puntualmente si rivelano sbagliate) su come salvare il mondo e l' economia e alla fine- dopo anni di litanie viene il sacrosanto sospetto che le formule proposte siano mirate sopratutto a rimpinguare i portafogli dei partecipanti e di chi rappresentano . Anche quest’anno a Villa D’Este di Cernobbio è tornato il Forum Ambrosetti accompagnato dalla tradizionale parata di tromboni con un imponente servizio di sicurezza che ogni anno costa fior di quattrini (pubblici, alla faccia del taglio agli sprechi) che proteggere quelli che vengono, anche in elicottero, in riva al Lario per dire le solite frasi copia/incolla che dicono tutti i giorni e da qualunque parte. Al Workshop dello studio Ambrosetti , capi di Stato e di Governo, massimi rappresentanti delle istituzioni europee, Ministri, premi Nobel, imprenditori, manager, e cosidetti esperti di tutto il mondo si riuniscono dal 1975 ad oggi per confrontarsi sui temi di maggiore impatto per l’economia globale e la società nel suo complesso. Nessuno che abbia mai azzeccato, che so, la grande bolla americana (crisi dei subprime) eil susseguente crack che ha sconvolto l’economia di tutto il mondo, oppure il fallimento della banca d’affari americana Lehman Brothers che dopo aver messo in ginocchio in crisi gli Stati Uniti ha affossato l’Europa e il mondo intero. Per quella bancarotta nessuno ha pagato e nessuno ha predetto. Quest'anno, l'avrete notato, il mantra recitato a Cernobbio durante il fine settimana è stato: Ri-fo-rme, Ri-fo-rme, Ri-for-me...Fate le riforme. Fate le riforme ha detto José Manuel Barroso, capo uscente dell’Unione europea la cui gestione verrà ricordata per l’incapacità di affrontare la crisi, soprattutto quella dei debiti sovrani.

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Fate le riforme ha rilanciato Peter Praett capo economista della Banca centrale europea che si è lasciato sfuggire il controllo dei prezzi, un clamoroso fallimento nel perseguire il proprio mandato principe. Fate le riforme hanno detto i banchieri che non prestano soldi alle famiglie e alle imprese perché hanno troppi crediti inesigibili, troppi derivati ad alto rischio e poco capitale. Fate le riforme ripetono gli industriali che non investono capitali propri perché non vedono un ritorno adeguato nell’immediato futuro. E via di questo passo con la strana sensazione che ogni riforma ci porta indietro sopratutto in Italia dove «ad ogni cambio di governo si rimettono in discussione tutte le scelte precedenti». Bisogna fare le riforme . Ma quali? Ed è poi vero che l’Italia sia così indietro? Prendiamo le pensioni e dire che l'Italia non abbia compiuto passi coraggiosi è falso perchè... ...portare d’un colpo a 67 anni l’età pensionabile non è riuscito a nessuno tanto è vero che la Germania sta tornando indietro. Nel mercato del lavoro, l’Italia fin dal 2002 con il governo Berlusconi, ha introdotto un sistema di contratti a tempo determinato che ha creato tre milioni di posti di lavoro precari. Adesso tutti a decantare i 7 (sette!) milioni di mini jobs a 450 euro al mese del modello tedesco che però sono usati principalmente dai pensionati per arrontondare la pensione e stare a galla. Dietro un mercato del lavoro che appare florido si cela «il lato oscuro del benessere tedesco». Quello che la giornalista Patricia Szarvasracconta nel suo recente Ricca Germania, poveri tedeschi (Università Bocconi Editore)... dove si parla di... ...lavoratori in coda alle mense dei poveri, mamme sole che vivono grazie ai sussidi statali. Tedeschi che per arrivare a fine mese fanno doppi lavori, entrambi a bassa retribuzione. ( i mini jobs) Come se non bastasse il capo dell’Agenzia del lavoro Frank-Jurgen Weise ha reso noto che Berlino ha copiato la cassa integrazione dopo la crisi del 2008, adattando il modello italiano prendendo anche in carico i disoccupati e gestendone l’impiego, in questo modo creando un mercato del lavoro parallelo che influisce anche nel calcolo dei senza lavoro. «Il maggior impatto è che ora l’agenzia federale è responsabile del welfare che prima competeva ai comuni», spiega Weise. Quanto ai dipendenti pubblici, dal 2010 sono diminuiti di 300mila unità grazie al blocco del turnover e i loro stipendi sono bloccati ormai da 5 anni (considerando la decisione di estendere la misura al 2015).

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La spending review britannica è arrivata a tagliare 400mila statali, ma in un arco di tempo più lungo. Tra i protagonisti delle edizioni più recenti del forum di Cernobbio ricordiamo.. ..S.A.S. Principe Alberto II di Monaco, José María Aznar, Silvio Berlusconi, Joe Biden, Richard Cheney, Carlo Azeglio Ciampi, Luca Cordero di Montezemolo, Renato Dulbecco, José Manuel Durão Barroso, Larry Ellison, Recep Tayyip Erdogan, François Fillon, Bill Gates, Valéry Giscard D'Estaing, Felipe González, Neville Isdell, Alain Juppé, Henry Kissinger, Vaclav Klaus, Christine Lagarde, Rita Levi Montalcini, Abu Mazen, John McCain, Mario Monti, Giorgio Napolitano, Shimon Peres, Romano Prodi, Jean-Pierre Raffarin, S.M. Rania Al-Abdullah Regina del Regno Hashemita di Giordania, Card. Joseph Ratzinger, Michel Rocard, Nouriel Roubini, Eric Schmidt, Helmut Schmidt, George Shultz, Giulio Tremonti, Jean-Claude Trichet, Umberto Veronesi, James Wolfensohn. Come si può notare, tutta gente onorata che si spacca la schiena, suda e lavora assai e che ad ogno forum invoca RI-FO-RME, RI-FOR-ME, RI-FO-RME. Per cambiare il mondo in meglio o lasciare tutto come prima ? Peppino Barlocco

villacortese.net

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