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SARTOGO ARCHITETTO
strada.
Lo avevi immaginato così?
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Una volta stabilito il nuovo asse dell’edificio, diventava logico impiantare un taglio all’interno del volume che separa la parte diplomatica e quella militare, connesse da una piazza interna, coperta da uno skyline vetrato, che permette alla luce naturale di invadere l’intero organismo.
Un cubo tagliato a metà, come il fiume Potomac taglia il territorio della città di Washington.
Allora ci fu un grande problema relativo alla scelta della pietra di tutto l’edificio: noi volevamo il Rosa Asiago, mentre l’impresa americana voleva imporre il Limestone, con il quale sono fatti tutti gli edifici più importanti della città. Ricordo che per il concorso dell’Ambasciata era stato interpellato il Gotha dell’architettura italiana, composto dai seguenti nomi: Carlo Aymonino, Guido Canella, Vittorio de Feo, Vittorio Gregotti, Aldo Rossi, Renzo Piano, Giancarlo de Carlo, Gae Aulenti, Vico Magistretti e il sottoscritto, che risultò vincitore del concorso. Nel 1992 iniziò la costruzione, e nel 2000 venne inaugurata e premiata con la medaglia dell’American Institute of Architecture. Che importanza ha il Genius Loci all’interno del tuo lavoro?
Il Genius Loci è fondamentale nel fare architettura, inteso come “il progetto del vuoto”, che lega l’edificio (segue pagina 20)
(segue dalla pagina 19) al luogo dove dev’essere costruito.
Un esempio è la cantina per i Marchesi Frescobaldi (realizzata nel 2011), che hanno un mio schizzo come emblema per le etichette.
La terra che abbiamo scavato per le fondamenta è stata riportata sulla copertura del tetto, che riproduce, in piccolo, un “segno” del territorio. Quando si cammina sulla copertura si nota la continuità morfologica tra il paesaggio circostante e la cantina, cioè tra “intorno” e manufatto.
Non solo: l’Ammiraglia è una soluzione assolutamente ecologica per i seguenti motivi: a) la terra tolta per le fondazioni ritorna in copertura; b) la barricaia è in cemento armato, come la foresteria, mentre le parti restanti sono in legno lamellare con i gocciolatoi a vista, che trasudano gran parte dell’anno.
Il modello per la cantina è stato ripreso da Antinori cinque anni più tardi, per la loro sede al Bargino. Quanto è importante il passato per immaginare e costruire il futuro?
Sicuramente il passato e il futuro sono connessi: a mio avviso senza passato non può esistere il futuro.
La Storia è particolarmente necessaria in Italia, dove esiste una stratificazione unica al mondo.
Quali consigli daresti a un giovane che voglia intraprendere tua strada?
Lascia perdere, è troppo complicato.
In un’epoca definita della post verità, ha ancora importanza e forza il concetto di sacro?
Il concetto di sacro è completamente scomparso, mentre sarebbe importante la continuità con il presente; invece è sparito almeno per quanto riguarda l’architettura. Non è un caso che alla Biennale di Venezia, dove il Vaticano ha cercato di far disegnare agli architetti una serie di cappelle che alludono al sacro, il risultato sia stato fallimentare, in quanto molte di queste cappelle assomigliano più a stabilimenti balneari.
Per me l’architettura nasce quando il modello viene distorto per qualche motivo.
Lo studio Sartogo-Grenon ha costruito una chiesa alla Magliana, il Santo Volto di Gesù, che ha una caratteristica peculiare: il sagrato si apre in prospettiva sulla croce.
Come immagini il futuro? Sapresti darci tre idee che secondo te guideranno i prossimi anni?
Le tre idee che posso dare per il futuro hanno solo un nome: metaverso.
Nel prefigurare il futuro, c’è un qualcosa che mi sembra vincente.
La parola metaverso contiene questo aspetto: secondo me i prossimi anni saranno dominati dal metaverso. Ludovico Pratesi opera degli artisti Jonathan Calugi (Una casetta piccola così), Luca Font e Alkanoids (Il gigante tatuato e La mano), e Parisi 1876 (Light design Il fiore di luce).
Nei luoghi delle installazioni si trova il QR Code attraverso il quale è possibile ascoltare il brano dedicato al Polo Urbano composto dalla pianista Roberta Di Mario.
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Quello di oggi, per il Gruppo Ferrovie dello Stato, rappresenta un nuovo modo di vivere i territori e il rapporto con i cittadini”, ha sottolineato Luca Torchia, Chief Communication Officer del Gruppo FS.
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Un nuovo piano industriale, contraddistinto da quattro Poli di business (Infrastrutture, Passeggeri, Logistica, Urbano), il cui racconto è stato affidato all’arte contemporanea: è questo il nuovo corso che Ferrovie dello Stato ha intrapreso con Take Your Time, progetto realizzato con il supporto del Gruppo Hdrà e del curatore Renato Fontana che vede protagonisti dodici artisti impegnati nella creazione di opere, artwork speciali, installazioni con la realtà aumentata negli spazi messi a disposizione dai Poli da Nord a Sud d’Italia. Raccontati attraverso i linguaggi dell’arte contemporanea, i quattro Poli hanno “un ruolo cruciale per sviluppare un sistema di infrastrutture e di mobilità sempre più integrati e sostenibili a beneficio del Paese”, sottolinea FS sul proprio sito web.
Nello specifico, il Polo Infrastrutture si occupa dello sviluppo economico e sociale del territorio, Passeggeri della mobilità delle persone sostenibile per l’ambiente, Logistica della rivoluzione digitale del trasporto delle merci, il Polo Urbano della rigenerazione delle aree urbane di proprietà.
Ed è proprio quest’ultimo a essere stato inaugurato a Milano, allo Scalo Farini, all’interno del quale quattro installazioni interpretano il tema della rigenerazione urbana e della sostenibilità delle città del futuro, a
RIGENERAZIONE URBANA, SOSTENIBILITÀ, MOBILITÀ
E DIGITALE SONO ALCUNI DEI PUNTI
SU CUI POGGIA LA
NUOVA VISIONE DEL GRUPPO, CUI FS HA
DECISO DI DARE VOCE
ATTRAVERSO PROGETTI
D’ARTE CONTEMPORANEA CHE, DA MILANO, SI
SVILUPPERANNO POI IN
TUTTA ITALIA
I QUATTRO POLI
DI FERROVIE E
IL “POLO URBANO”
INAUGURATO
ALLO SCALO FARINI A MILANO
Qui si parla di arte che rigenera, così come noi, attraverso l’attività del Polo Urbano, rigeneriamo i nostri territori, in particolare le aree non più funzionali all’esercizio ferroviario.
L’arte rappresenta il modo migliore per approcciarsi alla rigenerazione urbana poiché essa stessa è rigenerazione. Qui abbiamo di fronte dei bellissimi esempi messi a disposizione dei cittadini, nuove espressioni di arte moderna che rappresentano un nuovo modo di collocarsi rispetto al territorio che rinasce.
Vogliamo fare da cerniera tra l’arte e i cittadini per renderla fruibile anche a chi in altri modi non potrebbe averla a disposizione”.
“Vogliamo rimettere a disposizione delle città i nostri (segue pagina 22)
(segue dalla pagina 21) immobili che sono presenti in 2200 località su tutta la rete nazionale e quindi restituire alla città questi vuoti urbani”, ha dichiarato Umberto Lebruto, Amministratore Delegato di FS Sistemi Urbani, società capofila del Polo Urbano di FS Italiane.
“Con quale modalità?
Soprattutto quella che rigenera urbanisticamente il quartiere, attraverso un benessere di tipo sociale, economico e soprattutto ambientale.
Ciò che vorremmo lasciare a Milano è un segno evidente di mobilità integrata fra quella urbana e quella ferroviaria ricucendo la frattura storica rappresentata dalle infrastrutture ferroviarie non più utilizzate, lasciando funzioni ai cittadini di benessere sociale e soprattutto di sostenibilità ambientale.
Quest’anno cercheremo un investitore che, insieme a noi, vorrà investire su questo scalo.
Nascerà”, conclude Lebruto, “un nuovo quartiere residenziale, direzionale e ricettivo oltre che favorire lo sviluppo del social housing, con più del 65% destinato a verde pubblico”.
Desirée Maida
Le Ferrovie dello Stato raccontano il proprio futuro aziendale attraverso l’arte www.fsitaliane.it www.artribune.com/arti-visive/2023/03/ferrovie-stato-take-your-time/