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Vivi Brescia Speciale Maggio 2020
Periodico gratuito
PAG. 6
“FASE 2” Le indicazioni da Regione Lombardia
Per chi viaggia in treno
PAG. 14 Non farsi “prendere dalle domande”
DALLA PARTE DELLE FAMIGLIE Contributi e solidarietà
AFFRESCHI RESTITUITI
PAG. 20 Animali e Covid-19
PAG. 22 Ala scoperta della Valtenesi
L’opera degli Amici FCB PAG. 24 40ena Band: la Jam session
“Migliaia e migliaia di persone hanno studiato le malattie. Quasi nessuno ha studiato la salute”.
(Adelle Davis)
Editoriale
ViviBrescia ViviBrescia Pubblicazione periodica a distribuzione gratuita
Editore Publisher Editoria | Comunicazione Uffici Stampa | Web | Social via San Bernardino, 61/L 25030 Roncadelle tel.: 0306371790 redazione.vivibrescia@gmail.com Stampa Stampa: PixartPrinting via I Maggio, 8 30020 Quarto d’Altino (VE) Concessionaria per la pubblicità Brescia Pubblicità tel.: 0302304234 info@bresciapubblicita.com Direttore responsabile Vittorio Bertoni vittoriobertoni61@gmail.com
Hanno collaborato a questo numero: Sergio Masini Massimo Mattoni Giulio Rezzola Lodovico Cherubini Enrico Ruggeri Ilaria Castelli
© Tutti i diritti sono riservati. La riproduzione totale o parziale di qualsiasi parte della rivista è assolutamente vietata senza il permesso scritto dell’Editore
ViviBrescia - registrazione n. 18/2016 effettuata presso il Tribunale di Brescia in data 12.08.2016
Fase 2. Per riscoprire il valore di coraggio e umiltà Fase 2: la fase del sollievo e di nuove paure, euforia e disagio. In questo caldo mese di maggio dobbiamo tutti fare i conti con la bolla che ci ha protetti in isolamento quanto con un domani dalle dinamiche inattese. Oggi, nel qui ed ora, siamo invece, semplicemente, frastornati. Abbiamo davanti una strada lunga. E Brescia, che si è costruita e ricostruita mille volte, in questo pare una garanzia di successo. “I bresciani sono tosti!!” ci siamo ripetuti con orgoglio. E non vedevamo l’ora di dimostrarlo. “Insieme - ci siamo detti e ridetti possiamo fare la differenza”. Ma è davvero così? Insieme, senza dubbio. Ma é da soli che le paure avanzano ed è facile cadere. Stanchezza, sconforto e difficoltà di lettura del mondo ci avviliscono nell’intimo più di quanto vorremmo ammettere. E se la Leonessa è pronta a ruggire, ricordiamoci che il branco è forte quanto il suo guerriero più debole. Far finta di niente sarebbe un errore. Perché non riusciamo ad essere, ora, altrettanto volitivi e sarcastici quanto lo eravamo sui social fino a poco fa?! Certo, la risposta può sembrare scontata quanto il mastino alla catena che diventa subito un agnello appena libero. Ma forse c’è dell’altro. C’è qualcosa che ci tenevamo dentro e ora più che mai abbiamo timore di pronunciare ad alta voce che: “ci sentiamo soli”. Abbiamo filosofato, letto, scritto, ci siamo fatti selfie, meeting e webinar. qualche pizza (lievito
permettendo). Ma ora che finalmente possiamo scalare le pareti della Ripresa, la solitudine sembra peggiore. Sono i desiderata a fregarci. A spiazzarci è quello spirito di squadra che a distanza sembrava funzionare così bene ma che ora, magari, non ritroviamo. Ma la Fase 2 dev’essere sia il tempo di coraggio che dell’umiltà. Ben venga cercare la forza negli altri, dunque, sentirsi parte di qualcosa di grande. Solo così, del resto, potremmo pensare di farcela. Ma senza mentirci. Perché l’altro è come noi, ha paure come noi. E come noi dev’esser invitato nel branco senza grandi proclami o promesse. Avvicinarci nella distanza finora è stato possibile. Ora serve avere fiducia nel ritrovarsi anche delle nostre fragilità. Poca enfasi e più onestà, insomma, è l’unica soluzione, quando si è nella stessa barca e si deve remare insieme. Noi di Vivibrescia, nel nostro piccolo, siamo con voi. Vittorio Bertoni
Vivi Brescia Fase 2 in 2 ordinanze di Regione Lombardia
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Chi apre e chi resta chiuso, ma anche attenzioni per la strada e nel trasporto pubblico
Dalla parte delle famiglie
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Regione Lombardia: contributi straordinari a sostegno delle famiglie in temporanea difficoltà a causa del Coronavirus
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Il consenso attorno a #iopagoifornitori In un mese 156 realtà produttive hanno già aderito alla campagna dell’Associazione Industriale Bresciana
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Domande e risposte o, forse, meglio di no Troppe domande rischiano di portare a dubbi eccessivi. Meglio allora concentrare le forze solo su quello che ci fa stare meglio
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Affreschi restituiti (digitalmente) a Brescia Nel primo volume FCB tornano a nuova vita gli affreschi francescani di San Giuseppe. Prossimamente il seguito con nuovi interventi
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Covid-19 e animali: ad oggi solo 4 casi nel mondo Pare remota la possibilità che gli animali da compagnia contraggano il virus e, anche in questo caso, sarebbe per trasmissione uomo-animale
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Andar per castelli in Valtenesi Tra filari di vigna e ulivi carichi di frutti, le morbide colline del Garda sud-occidentale sono costellati di testimonianze storiche
In questo speciale 6
Brescia in tivvù: Capoluogo e provincia visti dai canali televisivi nazionali
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Ripartire in sicurezza: i webinar della CCIAA L’importanza dell’informazione continua e sempre aggiornata, ma anche le migliori condizioni di lavoro
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Pagamenti: così il distanziamento sociale ci ha avvicinato al digitale Contactless e cashless: così cambierà il futuro quotidiano della spesa
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La nuova autocertificazione Online quella per la Fase2, ma ok all’uso della precedente barrando le voci non richieste
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La solidarietà della Diocesi Fino a 1.200 euro per chi è in difficoltà: chi può richiederli e come funzionano le domande
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Riscoprire Brescia-seconda parte Il secondo capitolo della passeggiata tra le piazze cittadine
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Una video jam session contro il virus 17 artisti bresciani per un video musicale di beneficenza realizzato in video meeting
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Idee e consigli dal Ministero della Salute Due livelli di assistenza telefonica: 2mila psicologi a disposizione
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"Fase 2" in 2 ordinanze di Regione Lombardia
Chi apre e chi resta chiuso, ma anche attenzioni per la strada e nel trasporto pubblico
Due nuove ordinanze a firma del presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana (la n. 537 e la n. 538), integrano quanto già previsto a livello nazionale dal DPCM del 26 aprile. Sono datate al 30 aprile scorso e stabiliscono specifiche indicazioni per la ‘fase2’ del coronavirus valide per la Lombardia dal 4 al 17 maggio. In particolare, con la n. 537 si conferma l’obbligo d’uso di mascherine o altri indumenti utili a coprire naso e bocca, ma si affronta con indicazioni ad hoc anche il tema dei mercati all’aperto, commercio al dettaglio e attività economiche. Nella seconda, la n. 538, ad oggetto è il trasporto pubblico. Andando per ordine… MASCHERINE Nella regione è sempre obbligatorio, al di fuori della propria abitazione, coprirsi naso e bocca. In deroga solo i bambini fino ai sei anni, portatori di
forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina e persone che interagiscano con loro. COMMERCIO AL DETTAGLIO Dette attività possono essere frequentate da un solo componente per nucleo familiare, fatta salva la necessità di accompagnarsi a minori, disabili o anziani. Ai clienti dovran-
ne e contattare il medico curante. MERCATI Sta ai Comuni garantire l’osservanza delle misure igienico-sanitarie nei mercati scoperti, che comunque potranno vendere solo generi alimentari. ALTRE ATTIVITA' Sì agli alloggi per studenti e
Mascherine salvo diversa indicazione, uno per famiglia nei negozi e controllo della temperatura nei supermercati no essere messi a disposizione, prima dell’accesso, guanti monouso e igienizzante per mani. Negli ipermercati, supermercati e discount alimentari, previo rilevazione della temperatura, chi sarà trovato a superare i 37,5°C, cliente o dipendente, sarà chiesto di fare ritorno alla propria abitazio-
lavoratori con servizi accessori di tipo alberghiero. Lavoreranno (ma solo su appuntamento) i centri di toelettatura per animali. Ogni esercizio che contenga slot machines, monitor e televisori di giochi che prevedano puntate, infine, devono mantenerli spenti.
TRASPORTO PUBBLICO LOCALE
rapidamente: LE REGOLE NAZIONALI
Passeggeri ed operatori di treni regionali, metropolitane, autobus, filobus, tram, funivie e navigazione lago d’Iseo, ma anche servizi di trasporto non di linea (come taxi, servizi noleggio o simili), dovranno:
> Indossare obbligatoriamente guanti e mascherine tanto sui mezzi quanto in stazioni, fermate, banchine o simili. Strumenti dei protezione individuale che è cura di ogni passeggero procurare e indossare correttamente.
> Rispettare i segnali che indichino i sedili non utilizzabili che, di contro, dovranno essere ben contrassegnati.
> Lasciare prioritariamente l’uso di ascensori in stazioni ferroviarie o metropolitana a persone con ridotta mobilità.
> E’ sempre consentito il trasporto di monopattini, biciclette pieghevoli e altri dispositivi di micromobilità elettrica. “Affrontiamo la ‘Fase2’ del coronavirus con la nuova ordinanza - ha spiegato il presidente Fontana in una nota riportata dagli organi d’informazione regionale - e con la certezza che, ancora una volta, la responsabilità personale dei cittadini, unita al monitoraggio stringente dei segnali sanitari, ci consentirà di affrontare in sicurezza questa nuova tappa per arrivare poi alla nuova normalità”. Quanto fin qui indicato, come detto sopra, integra le disposizioni nazionali valide dal 4 fino al 17 maggio. Ripassiamole
tività di manifattura, costruzioni e commercio all’ingrosso purché rispettino i protocolli sottoscritti tra le parti sociali. Possono essere nuovamente celebrati i funerali, ma soltanto alla presenza di parenti di primo o secondo grado per un massimo 15 persone. Le funzioni vanno svolte possibilmente all’aperto, indos-
Accanto agli spostamenti dovuti a comprovate esigenze lavorative, motivi di salute o situazioni di necessità (gli unici consentiti anche in altra regione), è possibile recarsi in visita ai congiunti (parenti e affini, coniuge, conviventi, fidanzati stabili, affetti stabili) purché venga sempre rispettato il divieto di creare assembramenti, il rispetto delle distanze e l’uso di maFontana: responsabilità scherine o personale e monitoraggio altre protestringente dei segnali zioni per le sanitari, ci consentirà di vie respiraaffrontare in sicurezza torie. In ogni questa nuova tappa caso permane l’obbligo di autocertificazione. Via libesando protera all’attività motoria o paszioni e rispetseggiate all’aperto senza più tando rigorovincolo dei 200 metri, ma cosamente la munque da soli, fatta salva la distanza di presenza di minori o persone sicurezza non autosufficienti. Parchi e tra le altre giardini aperti, ma aree gioco perper bambini restano chiuse. soSolo gli atleti riconosciuti di inne. teresse nazionale dal CONI, CIP e rispettive federazioni potranno adire agli allenamenti. Bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie restano chiusi alla frequen- Qui la pagina ufficiale del Ministero della Salute tazione, ma può essere effettuata vendita da asporto e consegna a domicilio. Ripartono alcune atQui la pagina ufficiale della Protezione Civile
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L’Italia che riparte
Brescia in tivvù Capoluogo e provincia visti dai canali televisivi nazionali
Visitando le pagine e i profili social @visitbrescia (su Facebook, Instagram e Twitter) e cliccando sui link dedicati è possibile rivedere da casa i migliori reportage televisivi dedicati al territorio bresciano.
Li ricordiamo qui di seguito: Superquark (con Alberto Angela, RAI1) sul patrimonio storico e culturale di Brescia; Melaverde (Canale 5), tra le limonaie del Lago di Garda, l’enogastronomia e le tradizioni lacustri; Linea Bianca (RAI1), tra la natura e la storia della Valle Camonica; L'Italia a morsi (Food Network), un viaggio tra i gusti e i sapori bresciani; Linea Verde Life (RAI1), con esempi green e sostenibilità ambientale a Brescia e provincia; Geo (RAI3) sulla natura e le eccelenze enogastronomiche tra Franciacorta e Lago d'Iseo; Paesi che vai (RAI1) sull’arte e la cultura a Brescia.
G.R.
Ferrovienord e Trenord: pronti per la Fase2 Misure di sicurezza per poter ripartire, anche in treno, tra razionalizzazione degli spazi e dei flussi e teleindicatori Ferrovienord, che gestisce 124 stazioni in Lombardia, in collaborazione con Trenord e nel rispetto del quadro normativo nazionale e regionale, ha elaborato un piano per l’applicazione della cosiddetta “Fase 2” basato sul principio del mantenimento della distanza tra le persone e l'adozione delle misure di protezione e sicurezza. Queste misure vengono adottate nelle principali stazioni lombarde (lungo le linee dove si concentra oltre il 70% del traffico ferroviario regionale) tramite l’affissione di cartelli; annunci sonori e messaggi a scorrimento sui teleindicatori; con un videomessaggio trasmesso sugli oltre 400 monitor presenti nelle stazioni. Sulle banchine della stazione di Milano Cadorna è razionalizzata la circolazione dei treni per evitare la concomitan-
za dei flussi in salita e in discesa dai treni e lo stesso aviene nei sottopassi anche delle stazioni di Milano Affori e Saronno. A Milano Cadorna, Milano Bovisa e Milano Domodossola a terra ci sono “bolli” per indicare i punti in cui sostare. Oltre gli interventi di pulizia e sanificazione delle stazioni da parte di personale specializzato, sono in fase di installazione dispenser con gel igienizzanti a disposizione dei passeggeri. Una persona alla volta può utilizzare l’ascensore, sulle scale mobili va mantenuta la distanza di sicurezza tra una persona e l’altra. Ferrovienord gestisce in Lombardia 331 chilometri di rete su cinque linee nelle province di Milano, Brescia, Como, Monza e Brianza, Novara e Varese. Sulla sua rete circolano a regime 900 treni e viaggiano circa 200mila passeggeri al giorno.
Dalla parte delle famiglie Regione Lombardia: contributi straordinari a sostegno delle famiglie in temporanea difficoltà a causa del Coronavirus
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Contributi
Era stato già annunciato dal Burl dello scorso 21 aprile (il Bollettino Ufficiale Regione Lombardia): per mezzo di alcuni bandi online (li trovate qui) le famiglie lombarde in temporanea difficoltà a causa delle molteplici situazioni di disagio sociale generate da questo difficile periodo potranno contare su due distinte tipologie di contributi. Quest’ultimi, non cumulabili tra loro, le vedranno assegnatarie al bisogno degli interventi straordinari per il mutuo della prima casa e l’e-learning. Il primo consta di un contributo una tantum di 500 euro per ogni nucleo familiare con almeno un figlio di età minore o uguale a 16 anni. L’agevolazione è concessa a fondo perduto e prevede la trasmissione, insieme alla domanda di contributo, della quietanza di pagamento di una rata del mutuo relativa all’anno 2020. 500 euro per pagare il mutuo della prima casa o altrettanti di materiale utile all’e-learning Il secondo riguarda invece il sostegno allo studio (ad esempio acquisto computer e tablet) grazie ad agevolazione fino a 500 euro a fondo perduto per ogni nucleo familiare con un figlio compreso tra i 6 e i 16 anni. in questo caso si dovrà trasmettere, con la domanda di contributo, fat-
tura o ricevuta fiscale del bene acquistato. La compravendita dev'essere tuttavia successiva all’ordinanza di chiusura delle scuole del 23 febbraio scorso. Accanto alla già indicata età massima dei figli sarà requisito minimo per adire ai contributi un Isee minore o uguale a 30mila euro. Destinatari della misura sono quei nuclei familiari in cui almeno uno dei componenti risulti residente in Lombardia e, a seguito dell’emergenza Covid-19, si trovi in una delle seguenti condizioni: - lavoratore dipendente (con rapporto di lavoro subordinato, parasubordinato, di rappresentanza commerciale o di agenzia), con riduzione della retribuzione lorda mensile pari o superiore al 20%;
- libero professionista o autonomo con riduzione del proprio fatturato (in un trimestre successivo al 21 febbraio 2020) superiore al 33% rispetto all’ultimo trimestre 2019, in conseguenza della chiusura o della restrizione della propria attività a seguito delle disposizioni per il contenimento del virus; - morte di un componente del nucleo familiare. Il contributo potrà essere incrementato di una quota ulteriore sulla base del valore assunto dal “Fattore Famiglia Lombardo" (FFL) in base alla legge regionale 10/2017. Chi non fosse in possesso dell’attestazione Isee, infine, potrà comunque sottoporre la propria domanda e farlo pervenire entro i successivi 90 giorni.
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AIB: fare azienda responsabilmente
In un mese 156 realtà produttive hanno già aderito alla campagna dell’Associazione bresciana
Il consenso attorno a #iopagoifornitori Nel primo mese di lancio della mente all’iniziativa, a rispettacampagna #iopagoifornitori, re i termini di pagamento patpromossa dall’Associaziotuiti con i fornitori nonostante ne Industriale Bresciana e ideata dal titolaL’obiettivo: stimolare le imprese re di Becom S.r.l. Aldel sistema economico a rispettare fredo Rabaiotti, l’inii termini di pagamento pattuiti ziativa ha raccolto l’adesione di 106 aziende tutte le problematicità legate associate ad AIB e di 50 all’emergenza del Coronanon associate, per un totale virus e, in caso di effettiva difdi 156 realtà produttive. ficoltà di liquidità, ad adottare Inoltre, sulla pagina Linkedin soluzioni e comportamenti di Alfredo Rabaiotti, il post etici, trasparenti ed efficieniniziale è stato condiviso oltre ti. Il Manifesto - prosegue la 500 volte e si sta avvicinando nota dell’Associazione Indualle 100.000 letture mentre striale Bresciana - intende ogni nuovo post raggiunge in inoltre richiamare la Pubblimedia circa 3.000 visualizza-
zioni in poche ore dalla pubblicazione. L’obiettivo dell’iniziativa e del Manifesto - precisa AIB - è quello di sensibilizzare e stimolare le imprese del sistema economico che possiedono “valori” etici e che ritengono dunque di aderire volontaria-
ca Amministrazione alle proprie responsabilità, sollecitandola a maggior ragione in questa fase di straordinaria criticità, ad onorare i pagamenti verso tutti i propri fornitori. Il progetto vede Brescia come punto di riferimento di un messaggio di valore e responsabilità. Migliaia di azien-
de hanno già adottato il marchio in tutto il territorio nazionale. Affinché Manifesto, Marchio e tutta l’iniziativa nel suo complesso siano caratterizzate da efficacia, efficienza e reale qualità, dal 14 aprile il Presidente Giuseppe Pasini ha costituito un Comitato di Gestione del Progetto, presieduto da Paolo Streparava (delegato AIB a Credito, Finanza e Fisco), di cui fanno parte anche: l’ideatore dell’iniziativa, Alfredo Rabaiotti, un rappresentante della Piccola Industria (Flavio Gandolfi), un rappresentante del Gruppo Giovani Imprenditori (Giorgio Costa) e un componente dell’Ordine dei Commercialisti della Provincia di Brescia (Patrizia Apostoli, Consigliere e Tesoriere dello stesso Ordine). Il Comitato di Gestione - precisa AIB - è già al lavoro per sviluppare un Codice Etico nel quale le aziende italiane che rispondono ai loro impegni in modo responsabile potranno riconoscersi. Altrettanto importante è la decisione che a questa operazione, una volta definite le linee guida, potranno aderire e collaborare tutte le associazioni di settore che possiedono una struttura per garantire il servizio ai propri associati. “Un rapporto corretto con i fornitori è determinante nella continuità aziendale, pagare
le fatture anche in momenti difficili come questi significa non mettere in difficoltà le proprie controparti e le filiere commenta Paolo Streparava -. Un impegno che deve essere di tutti, a maggior ragione nell’ottica di quella che sarà l’imminente ripartenza del tessuto economico italiano”. “Il tavolo operativo formatosi in AIB è importantissimo - aggiunge Alfredo Rabaiotti -.Ora, infatti, i molti imprenditori che hanno adottato il manifesto desiderano poterlo rendere uno strumento tangibile. Grazie a questo Comitato, del quale faccio parte, lo sviluppo del Codice Etico sta trasformando questo hashtag in un forte segno distintivo per riconoscere le aziende italiane responsabili". Le aziende interessate alla sottoscrizione del manifesto #iopagoifornitori possono presentare la loro richiesta di adesione a questo indirizzo mail . Con tale dichiarazione, a firma del legale rappresentante, le aziende si assumono l’impegno di pagare i propri fornitori nei termini previsti dai contratti commerciali che l’azienda sottoscrittrice ha in essere o, in caso di effettiva e oggettiva impossibilità a rispettare gli accordi presi, a trovare con i propri fornitori soluzioni concordate e trasparenti. Le richieste di adesione pervenute saranno esaminate e valutate dal Comitato di Gestione del Progetto, che fornirà poi l’autorizzazione all’utilizzo del logo da utilizzarsi sui documenti, sui canali social e sui siti aziendali. Il marchio segnala al mercato ed all’intera collettività un’impresa che adotta pratiche etiche, virtuose e responsabili in materia di pagamenti.
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Seminari interattivi promossi da Camera di commercio per una partenza informata ed efficiente
“Ripartire in sicurezza”: i webinar della CCIAA L’importanza dell’informazione continua e sempre aggiornata, ma anche le migliori condizioni di lavoro ”Ripartiamo in sicurezza” è un progetto sulla prevenzione e sul contenimento del Covid19 dedicato principalmente alle piccole e medie imprese, alle realtà artigianali e del commercio. L’obiettivo è garantire alle aziende un’informazione continua sulle disposizioni nazionali e regionali e supportarle nella delicata fase della ripartenza. L’iniziativa, promossa dalla Camera di Commercio in collaborazione con i Medici del Lavoro di Brescia e il supporto di CSMT (Centro Servizi Multisettoriale e Tec-
nologico), si è sviluppata attraverso una serie di webinar (seminari interattivi tenuti in Internet) che hanno riguardato tra l’altro le disposizioni di legge messe in atto da Governo e Regione Lombardia in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro; informazioni scientifiche sulla diffusione del contagio e le conseguenti procedure di contenimento; il ruolo dei medici di medicina del lavoro; il ruolo degli imprenditori per l’organizzazione aziendale, del personale, degli spazi produttivi e delle procedure di igienizzazione ed eventuale sanificazione dei locali.
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Pagamenti: così il distanziamento sociale ci ha avvicinato al digitale
Pagaredigitale Il trend secondo SumUp Italia Contactless e cashless: così cambierà il futuro quotidiano della spesa
Smartworking, webinar, videomeeting: il lockdown ci ha abituati quanto mai all’uso della tecnologia. E se già il contactless aveva conquistato gli irriducibili dei device da polso e non, i pagamenti digitali su piattaforma e in presenza pare abbiano vinto le resistenze hanno anche dei luddisti più convinti. SumUp, società fintech che offre a Pmi, commercianti e artigiani servizi di pagamento smart, ha confermato l’Italia come il Paese in cui il volume delle transazioni digitali sia cresciuto di più: circa un 20% a settimana. Le ragioni di questo cambio di rotta, che prende in considerazione anche l’uso di carte di credito e bancomat nei negozi, da un lato è di certo dovuto alla
minore propensione degli stessi a maneggiare, per motivi d’igiene, i contanti. A comprova, il fatto che numerose attività si sono dotate ex novo di Pos e, soprattutto, sistemi Nfc (quelli che non prevedono il passaggio di mano delle carte tra cliente e commerciante), anche solo per le consegne a domicilio. Non è un caso che il comparto più attivo in questo senso si sia dimostrato quello del Food & Grocery. E’ sotto gli occhi di tutti, del resto, l’impulso che la quarantena abbia dato a piccole botteghe e negozi di prossimità, prima del virus spesso in difficoltà. L'Eba (l'Autorità bancaria euopea) raccomanda da tempo l’uso di nuove soluzioni di pagamento e, una volta di più, promuove l’uso di sostituti del contante che non obbligo ad inserimento del Pin. Non solo contactless, dunque, ma anche cashless (pagamento da remoto) che ben rispondono alle attuali esigenze di distanziamento sociale. Un trend, secondo SumUp Italia, che non si esaurirà al termine delle restrizioni da Coronavirus ma entrerà di diritto nelle abitudini d’uso quotidiano.
La nuova autocertificazione Online quella per la Fase2, ma ok all’uso della precedente barrando le voci non richieste
Sul sito del Viminale è pubblicto e reso disponibile il nuovo modello di autocertificazione per gli spostamenti .Il Ministero dell’Interno precisa tuttavia che si può utilizzare anche la precedente versione del documento, purché vi si barrino le voci non più attuali. Ogni operatore di polizia, comunque, è già in possesso - fanno sapere di quello appositamente predisposto per la Fase 2, che può essere all’occorrenza compilato al momento del controllo. I prefetti hanno inoltre ricevuto dal Viminale apposita circolare contenente le nuove misure da considerarsi effettive fino al 17 prossimo. Anche se non si fa nota dell’autocertificazione, va osservato, la stessa può comunque essere richiesta dalle forze di polizia. In particolare: “le circostanze giustificative di tutti gli spostamenti ammessi, in caso di controlli - spiega la circolare -, possono essere fornite nelle forme e con le modalità consentite”. E ancora: “La giustificazione del motivo di lavoro può essere comprovata anche esibendo adeguata documentazione fornita dal datore di lavoro (tesserini o simili) idonea a dimostrare la condizione dichiarata”. NELLA PAGINA SEGUENTE FORNIAMO COPIA DEL DOCUMENTO DI AUTOCERTIFICAZIONE
AUTODICHIARAZIONE AI SENSI DEGLI ARTT. 46 E 47 D.P.R. N. 445/2000
Il sottoscritto ________________________________________________________ , nato il ____ . ____ . _____ a ____________________________________ (______), residente in _______________________________________ (______), via ________________________________________ e domiciliato in _______________________________ (______), via ________________________________________, identificato a mezzo __________________________ nr. _____________________________________, rilasciato da _____________________________________________ in data ____ . ____ . _____ , utenza telefonica ________________________ , consapevole delle conseguenze penali previste in caso di dichiarazioni mendaci a pubblico ufficiale (art. 495 c.p.) DICHIARA SOTTO LA PROPRIA RESPONSABILITÀ
➢ di non essere sottoposto alla misura della quarantena ovvero di non essere risultato positivo al COVID-19(fatti salvi gli spostamenti disposti dalle Autorità sanitarie);
➢ che lo spostamento è iniziato da ________________________________________________________________ (indicare l'indirizzo da cui è iniziato) con destinazione _______________________________________________ ➢ di essere a conoscenza delle misure di contenimento del contagio vigenti alla data odierna ed adottate ai sensi degli artt. 1 e 2 del decreto legge 25 marzo 2020, n.19, concernenti le limitazioni alle possibilità di spostamento delle persone fisiche all'interno di tutto il territorio nazionale;
➢ di essere a conoscenza delle ulteriori limitazioni disposte con provvedimenti del Presidente delle Regione ______________________________ (indicare la Regione di partenza) e del Presidente della Regione ______________________________ (indicare la Regione di arrivo) e che lo spostamento rientra in uno dei casi consentiti dai medesimi provvedimenti __________________________________________ _________________________________________________ (indicare quale); ➢ di essere a conoscenza delle sanzioni previste dall'art. 4 del decreto legge 25 marzo 2020, n. 19; ➢ che lo spostamento è determinato da:
o
- comprovate esigenze lavorative;
o
- assoluta urgenza;
o
- situazione di necessità; - motivi di salute.
A questo riguardo, dichiara che ________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________________________
___________________________________________ Data, ora e luogo del controllo Firma del dichiarante
L’Operatore di Polizia
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La solidarietà della Diocesi Fino a 1.200 euro per chi è in difficoltà: chi può richiederli e come funzionano le domande
Il Vescovo di Brescia mons. Pierantonio Tremolada per rispondere alle gravi emergenze generate dall’epidemia, ha istituito un Fondo di solidarietà al quale sono chiamati a contribuire tutti i fedeli della Chiesa bresciana e primariamente la Caritas diocesana e i ministri ordinati, in particolare i presbiteri. Il fondo è destinato a singoli o famiglie che, a causa della situazione di emergenza sanitaria, hanno perso il lavoro o non hanno potuto proseguire la loro attività. I criteri per accedere agli aiuti economici sono: - essere residenti sul territorio della diocesi di Brescia; - essere lavoratori autonomi o dipendenti (sia a tempo determinato che a tempo indeterminato), disoccupati a partire dal 1° marzo 2020 causa emergenza Covid-19; - non avere entrate nel nucleo familiare, compresi sussidi da altri enti pubblici e privati, superiori a € 400 al mese se singolo, € 700 al mese se 2 componenti o € 1.000
- al mese per più componenti.
- il dipendente a tempo determinato copia del relativo contratto e le tre ultime buste paga.
Per poter procedere alla richiesta è necessario compilare il modulo (vedi qui) alleUn aiuto a singoli o famiglie che, a causa gando copia del della situazione di emergenza sanitaria, documento d’idenhanno perso il lavoro o non hanno tità, del codice fipotuto proseguire la loro attività scale, del modello ISEE ordinario Il parroco in collaborazione 2020 o corrente, eventuali con la Caritas parrocchiale copie contratto di locazione, (Centri di ascolto) accogliecertificato di invalidità e perrà la domanda e la trasmetmesso di soggiorno. Serve terà firmata al Centro di ascolaggiungere quindi IBAN banto “Porta aperta” della Caritas cario o Postale e liberatoria Diocesana. La Caritas provveper la privacy firmata. derà, analizzata la domanda, In aggiunta: a predisporre il bonifico a famiglia o parrocchia (n questo - il lavoratore autonomo caso sarà il parroco a consedeve fornire copia comunignare il denaro ai richiedenti cazione alla Camera di nelle modalità che riterrà più Commercio di cessata attiopportune). Se necessario, vità (non antecedente al inoltre, Caritas inoltrerà all’Uf01/03/2020) e/o Certificato ficio per l’impegno sociale, Camerale aggiornato; Acli e MCL la richiesta per fa- il dipendente a tempo invorire percorsi di orientamendeterminato copia DID to al lavoro. A fronte di pre(Dichiarazione Immediata sentazione di un regolare conDisponibilità) con data a tratto di locazione (e atri docupartire dal 01/03/2020 (in menti), alle quote prima indialternativa domanda di NAcate potrà aggiungersi un ulSPI o di DIS-COLL) e le tre teriore contributo di € 200 al ultime buste paga; mese.
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….parola di psicologo
Domande e risposte o, forse, meglio di no Troppe domande rischiano di portare a dubbi eccessivi. Meglio allora concentrare le forze solo su quello che ci fa stare meglio L’altro giorno stavo andando a buttare l’immondizia. Attività che ho sempre trovato fastidiosa ma che negli ultimi mesi ha acquisito tutto un altro senso: uscire di casa anche per pochi minuti diventa respirare qualche attimo di libertà. Avevo appena chiuso la calotta quando ho sentito una voce alla mia sinistra:
“Eh, speriamo di no … non ci state tutti nel mio studio!”.
Abbiamo sorriso sotto le mascherine, Dr. Enrico Ruggeri lasciando il compito agli occhi di far capire le nostre “Dottore, ma lei cosa ne dice espressioni, di questo virus? A me sembra meno i e ci siamo salutati, tornando stiamo diventando tutti matti maghi, i veggenti e i cartoalle nostre attività. Tuttavia qui. Andrà bene a lei, chissà manti danno risposte certe. alcune domande sono iniziaquanti clienti…”. te a girarmi nella testa. Ciònonostante in televisione Era il mio vicino di casa, che e sulla carta stampata si alter“Cosa succederà dopo?” a distanza di sicurezza cercanano, sin da inizio marzo, va un pretesto per fare conpareri degli esperti e argo“Cosa succederà con la versazione e stemperare la mentatissime previsioni. AcFase 2?” calorate ipotesi su quando finirà la quarantena, su quan“Come riprenderemo do si troverà un vaccino, su “Dottore, ma lei cosa ne dice la nostra vita?” quando riprenderà il campiodi questo virus? A me sembra nato di calcio. O su come stiamo diventando tutti matti E c’era una risposta che cambierà la nostra vita quotiqui. Andrà bene a lei, chissà continuava a tornare. 5 diana dopo il virus. O sui proparole che calzavano quanti clienti…” blemi psicologici dei sopravperfettamente con tutti vissuti all’epidemia. i miei dubbi: “E io che situazione straordinaria in cui ne so?”. Mi sono chiesto: Temo che solo una piccola siamo tutti da ormai diverse “Dovrei saperlo?” Rispopercentuale di questi esperti settimane. sta: No. Mi sono domandato: indovinerà. “Se lo sapessi cambierebbe Colto alla sprovvista non qualcosa?” Non credo proIn questo momento non possono riuscito a dare nessuprio. E ancora: “C’è qualcusiamo sapere quali saranno na risposta particolarmente no che può saperlo?” No, gli sviluppi sanitari, o le deintelligente. Ho abbozzato nessuno può sapere cosa cisioni economiche, o le una risata e accennato un: succederà. Purtroppo nemscelte politiche o persino
le reazioni “della gente comune”. E prima ce ne faremo una ragione meglio sarà. Stiamo vivendo una situazione di incertezza. Ma secondo me, ed è quello che cerco di trasmettere anche ai miei pazienti, l’importante è non averne paura.
Ma la costante è stata la capacità degli esseri umani di adattarsi e adeguarsi a nuove situazioni.
avere anche il coraggio di chiedere aiuto. Facciamo un bel respiro profondo.
La costante è stata la capacità Ed è quello che faremo anche nella “Fase degli esseri umani di adattarsi 2”, e nella “Fase” 3, e adeguarsi a nuove situazioni come in tutte le altre eventuali fasi che verPensiamo al presente. Cerranno. Cercheremo di capire chiamo di far andare le cose Per qualcuno questo periodo come adattare il nostro stile di per il verso giusto. Perché di quarantena è stato utile a vita, modificarlo per non stare qualsiasi situazione ci si prefermarsi, riflettere, conoscersi male o, almeno, non soffrire senterà, la affronteremo. Da e magari dedicarsi ad attività troppo. soli o con l’aiuto di chi vorrà nuove. Per altri è stata un esserci. In ogni caso, riuscireimpegno continuo volto alla Questo è ciò che potremo mo a trovare un modo per gestione di casa e figli. C’è fare: cercare di prenderci affrontarla e andare avanti. chi l’ha vissuta male, soffrencura di noi stessi e delle do il non poter fare ciò che persone a noi care. Per questo cerchiamo di non desiderava e accumulando preoccuparci per ciò che non Non conviene sappiamo, perché ha il solo avere paura del effetto di aumentare la nostra Da inizio marzo accalorate ipotesi futuro: perché ansia e ci porta a sprecare su quando riprenderà il campionato non fa godere energie che potrebbero del presente. È di calcio. O su come cambierà la servire per qualcosa di più nostra vita quotidiana dopo il virus. nel presente che divertente. possiamo agire, O sui problemi psicologici dei che possiamo sopravvissuti all’epidemia E ricordiamoci di quello che intervenire per diceva lo scrittore americano cambiare le coMark Twain: se. E nel presenstress, e chi l’ha presa serete possiamo chiederci: namente, come un’occasione “Ho passato gran parte della “Come sto? Cosa è in mio per darci dentro con le pulizie mia vita a preoccuparmi di potere per stare meglio?” di primavera. Per qualcuno, cose che non sono mai acE se ci vengono in mente solo in assenza di impegni lavoracadute.” risposte negative, questo sitivi, è stato un mezzo per gnifiriavvicinarsi ai propri cari e ca recuperare una dimensione Dr. Enrico Ruggeri familiare forse un po' trascuPsicologo e Psicoterapeuta rata prima. Per altri ancora è Cognitivo-Comportamentale stato un inferno di violenze fisiche e psicologiche.
La storia
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Affreschi restituiti
(digitalmente) a Brescia Nel primo volume FCB tornano a nuova vita gli affreschi francescani di San Giuseppe. Prossimamente il seguito con nuovi interventi
il paio, nella comune memoria, con l’incedere spedito e stolido di una tonaca in bicicletta. “Ah, buongiorno monsignore!” par di sentire da un passante e, di svelta risposta: “Solo don Antonio, basta così, né monsignore né don Fappani”.
In quel tratto di via Mameli che riprende oltre Largo Formentone, in centro, a un tiro di sasso dalla Loggia, si apre un basso volto e, oltre quello, una timida piazzetta. L’occhio corre qui sulla destra lungo i conci di pietra e trova, incorniciato da timpano e colonne, il portale della “Chiesa degli artigiani”, la splendida San Giuseppe. Ben poca considerazione è fatta del graffiato e logoro portone che insiste poco prima, al civico 5. Pare timido e riservato. Di poco conto. Eppure, oltre il battente pesante, concede il passo a infinite curatele e documenti, archivi, indagini, e quel tanto d’inesauribile cultura bresciana che fa
anche quella a firma d’un vecchio amico, Alberto Vaglia. A lui il compito di riscoprire e spronare al recupero gli affreschi da sempre preda dell’incuria in quei piccoli chiostri semi-sconosciuti. A don Antonio negli anni sono costati un sospiro ad ogni passo: gli oneri per assicurarli al futuro si sono infatti
Chi lo conosceva non può non serbarne il ricordo. Tutti gli altri ne hanno sentito parlare. Di certo, comunque hanno letto L’EDIFICAZIONE qualcosa che lo vede in biografia. Padre nobile La prima pietra dell’aula sacra fu e guida incrollabile posta il 4 ottobre 1519. Lungo il della Fondazione Cifianco occidentale della costruzione viltà Bresciana, ha si sarebbero quindi succeduti i due porrato per decenni i chiostri: il primo, più minuto, suoi passi oltre quel ritmato da due soli archi per lato; il portone sdrucito. Li secondo, più esteso, cadenzato da ha con-dotti lungo i quattro archi sul lato minore, sei sul chiostri affrescati che maggiore e ingraziato infine, al tanta parte di storia e centro, da una fontana. La struttura, religiosità avevano e posta ad asilo dei Francescani hanno ancora da minori dell’Osservanza nel cuore narrare. della città, avrebbe condiviso, in Poco prima di dire addio uno, luoghi del potere politico e alla “sua” Fondazione religioso con l’anarchica, chiascome si fa, in morte, sosa attività di botteghe, banchetti, con un figlio, il suo entufondaci artigiani e commerci che siasmo ha benedetto assiduavano dal medioevo l’antica così tra le tante opere “corte dei Fabi”.
sempre dimostrati fuori dalla sua portata. Che fare, dunque? A Vaglia è venuta in aiuto la tecnologia (qualcosa che chi conosceva il Don della cultura bresciana, sa non essergli mai stata troppo affine). Eppure. Eppure si è fatto padrino con Vaglia di un libro che ne raccogliesse il restauro anche se, per ora, solo "digitale”. E’ nato così l’originalissimo “I conventi ritrovati”. Ed è andato subito esaurito. Grazie agli studi Linetti e Rapuzzi e con la supervisione del restauratore Romeo Seccamani, oltre all’inesausto sforzo di volontari e appassionati, la pubblicazione si è fatta realtà1. Tra le sue pagine un viaggio tra 5 province e 35 conventi rappresentati in altrettante immagini in alzato, quasi finestre, abbaini a vetro piombato sul primo ‘500. Un restauro digitale che getta le basi di futuri, reali interventi conservativi e, al contempo, tratteggia la storia del movimento francescano dell’Osservanza e della centralità, con esso, della sede bresciana. 35 schede, figlie d’attenta ricerca storica ed archivistica, ne danno puntua-
le conto nel volume, e affacciano Brescia alla grande storia. Eretti dall’ordine minoritico in luogo di orti, sedimenti, ospizi e perfino di un postribo1
SOPRA: particolare di lunetta del secondo chiostro raffigurante San Giovanni da Capistrano che predica a Brescia in piazza del Mercato Nuovo con, sullo sfondo, il convento di Sant’Apollonio (restituzione digitale)
lo, gli ambienti clericali di San Giuseppe hanno visto la luce poco dopo il sacco di Brescia del 1512 e, da allora, si sono legati a filo doppio alla vita della città. Oltre al più conosciuto padre Malvestiti di risorgimentale memoria, inoltre, hanno tessuto collegamenti con celeberrimi predicaSOPRA: lunetta del secondo chiostro raffigurante San tori. Due per tutti: Bernardino che assiste gli appestati all’Ospedale di San Giovanni da CaSanta Maria della Scala a Siena (restituzione digitale) pestrano o San Bernardino da Siena. moenia, e caduta che che fu Quest’ultimo, ad esempio, la scelta sull’antica “corte dei giunse a Brescia nel 1422 ed Fabi”, vollero eternare, nel ebbe in sorte di vesecondo dei suoi chiostri, prodersi affidata la prio la memoria del Santo sestruttura conventunese. A breve, grazie a un miale di Sant’Apollonuzioso lavoro di recupero nio. L’ambiente “manu pc” - promette Vaglia claustrale ospitò anche le lunette che ne rafalcuni tra le magfigurano la vita saranno giori voci spirituali pronte per affiancare con italiane del ‘400. una pubblicazione i primi Nel 1517, tuttavia, affreschi trattati e, con quelli, fu raso al suolo nel restituire uno sguardo esaucorso della “Spiastivo degli splendidi ambienti nata” voluta dalla di San Giuseppe. Chissà che Serenissima a poquesto non sproni qualcuno a chi anni di distanza dal sacco tradire, con buona pace di tutdi Gaston de Foix e dei suoi ti, il recupero virtuale per un guasconi. I frati scelsero allorestauro “analogico”. ra un più sicuro spazio intra Sergio Masini
Chi desiderasse avere informazioni circa la ristampa del primo volume può scrivere alla mail: alberto.vaglia2016@libero.it
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Riscoprire Brescia a cura di Massimo Mattoni
seconda parte
Le piazze di Brescia Nella “città dalle mille fontane”, le piazze sono la tela su cui si affacciano palazzi e monumenti: oggi, in sella alla bici o a piedi, torniamo a goderne e ad apprezzarne il valore Ritorniamo a parlare di piazze e, in questa seconda puntata, la nostra passeggiata virtuale riprende da PIAZZETTA SANT’ALESSANDRO che: prende il nome dalla chiesa omonima, il cui prospetto tardo ottocentesco occupa nella sua interezza il lato occidentale, con al centro l’armoniosa fontana progettata dall’architetto Giovanni Donegani. Separato da via Moretto è palazzo Martinengo Colleoni nelle sue forme maestose e imponenti, fino a pochi anni fa sede del trib-nale cittadino, oggi sede del MO. CA, Centro per le nuove culture. Nel vero cuore della nostra città sorge poi PIAZZA PAOLO VI, intitolata al papa Montini, ancora nota ai bresciani come piazza Duomo. Centrale è la presenza imponente e maestosa delle due chiese il Duomo vecchio e il nuovo, disposte in successione lungo il lato orientale. Dall’XI secolo il Duomo vecchio, chiamato anche Rotonda, è un tipico esempio di architettura romanica, ribassato rispetto al livello attuale della pavimentazione della piazza. La struttura possente del Duomo nuovo, edificato tra il XVII e il XVIII secolo si caratterizza per l’intrecciarsi degli stili che vanno dal tardo barocco al rococò. Lo stesso versante della piazza ospita anche la torre medievale del Pégol, re-
alizzata a partire dal 1222 sul preesistente brolo di pertinenza di un’antichissimo edificio conventuale. Sul lato meridionale si erge il palazzo del Credito Agrario Bresciano, opera novecentesca dell’architetto bresciano Antonio Tagliaferri. Sempre nel centro storico PIAZZA DELLA LOGGIA è uno dei luoghi più significativi della vita cittadina. La sua costruzione, progettata in epoca rinascimentale, fu avviata agli inizi del XIV secolo, durante i primi anni del dominio veneto. A dominare la piazza, sul lato occidentale, sorge l’imponente palazzo della Loggia, eretta tra il XV e il XVI secolo, oggi sede comunale, la cui costruzione coinvolse alcuni tra i più importanti architetti dell’epoca, quali Jacopo
Sansovino e Andrea Palladio. Di evidente influenza veneziana lo stile che caratterizza i palazzi che affacciano sugli altri lati, in modo particolare lungo il versante orientale in cui troviamo uno scenografico porticato rinascimentale. Al centro dell’edificio campeggia invece una suggestiva torretta, al cui interno è ospitato il cinquecentesco orologio astronomico, coronato alla sommità due singolari automi ironicamente conosciuti come “macc de le ure". Prossima a Corso Zanardelli, luogo dei negozi e del passeggio cittadino è situata PIAZZETTA VESCOVADO. Delimitata lungo il lato settentrionale dalla cancellata settecentesca del palazzo vescovile, la piazza è chiusa a
sud dal palazzo della Congrega apostolica, sorto nella prima metà del XVII secolo su progetto di Luigi Donegani. Al centro della piazza, attorniata da alte piante, campeggia una fontana settecentesca, dotata in passato di due vasche, destinate rispettivamente a lavatoio e ad abbeveratoio.
gioiello nascosto, in corrispondenza con l’antistante ingresso del Museo Diocesano. Lo spazio è concluso sul versante orientale dal prospetto della chiesa omonima, in posizione sopraelevata, cui si accede da una scenografica scalinata a doppia rampa introdotta durante
A pochi passi PIAZZA DELLA VITTORIA, moderna e spaziosa, è il risultato dei profondi interventi condotti a cavallo degli anni Trenta del ‘900, edificata cioè in epoca fascista, su progetto di Marcello Piacentini. La piazza si estende dove sorgeva l’intricato quartiere delle Pescherie, di tradizionale vocazione commerciale. Tra gli edifici della piazza, spicca il lineare palazzo delle Poste; sul lato orientale, invece, si trova l’arengario, una specie di pulpito in marmo rosa della Carnia, ornato da sculture di Antonio Maraini che racconta gli episodi salienti della storia di Brescia, mentre su quello occidentale sorge uno dei primi grattacieli d’Italia, quello dell’INA Assicurazioni, progetato dallo stesso architetto. Muovendo verso sud, lungo l’ampia via Gramsci, si raggiunge PIAZZA DEL MERCATO. Situata in posizione sopraelevata rispetto alla configurazione urbana circostante, ha da sempre ospitato le bancarelle dei mercanti di panni e lino, oggi mercato di prodotti tipici. Sul fondo è l’ampia fronte barocca di palazzo Martinengo Palatini, oggi sede del rettorato dell’Università di Brescia, sul lato sud il piccolo il Santuario di Santa Maria del Lino, costruito nel 1608 da Pier Maria Bagnadore e un edificio a porticato cinquecentesco che si inserisce in un quartiere di case a schiera, destinate ad attività mercantili, note come le case del Gambero, poste tra via Gramsci e via X Giornate. Proseguendo da Via Gasparo da Salò raggiungiamo la piccola PIAZZA SAN GIORGIO, un vero
i lavori seicenteschi. È ancora visibile dall’esterno l’originaria struttura romanica delle tre absidi circolari, a ridosso delle quali si sviluppano le pendici occidentali del colle Cidneo. A nord del centro storico, sempre lungo le pendici del colle cittadino, si estende la graziosa PIAZZA TITO SPERI. Conosciuta dalla metà del XIX secolo come "piazza dell’Albera”, per la presenza di una maestosa pianta secolare, è stata nel tempo teatro di importanti eventi storici. Qui si svolsero, infatti, tra il XVI e il XIX secolo scontri tra bresciani e gli invasori austriaci e francesi. Al centro della piazza, il monumento eretto nel 1888 dedicato a Tito Speri, patriota risorgimentale, eroe delle X Giornate. Il perimetro delle antiche mura venete verso via Milano, oggi
occupato da una larga fascia di giardini, è interrotto, poi, da PIAZZA GARIBALDI. Aperta sul tracciato che si allungava in direzione Milano, nell’area della porta di San Giovanni, nel XIX secolo, si caratterizza per l’imponente statua dedicata all'eroe dei due mondi. Conclude questa descrizione PIAZZA BRUNI BONI inaugurata nel 1998, in un angolo tranquillo e appartato tra corso Zanardelli e via Moretto, che si colloca su un insieme di ambienti dismessi già nel corso dell’Ottocento. Lo spazio era occupato dall’estensione del giardino privato di pertinenza del Palazzo Bettoni Cazzago, di cui si conserva il prospetto posteriore e dalle strutture del convento degli umiliati. Il lato nord della piazza coincideva con le architetture di servizio dello storico albergo Gambero, mentre ad est campeggiava il Teatro Sociale, tutt’oggi esistente. L’accorpamento di questi ambienti in stato di degrado ha consentito la piena riqualificazione degli stessi, attraverso la creazione di un nuovo gradevole spazio a disposizione della città.
Ogni città si connota per bellezza e grandiosità delle sue piazze ed ogni insediamento umano non si può considerare sufficientemente compiuto ed evoluto se non esprime questi luoghi importanti di vita collettiva.
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….parola di veterinaria
Covid-19 e animali: ad oggi solo 4 casi nel mondo Pare remota la possibilità che gli animali da compagnia contraggano il virus e, anche in questo caso, sarebbe per trasmissione uomo-animale I coronavirus sono un gruppo diversificato di virus che colpiscono, oltre che l’uomo, numerose specie animali. Per la sanità di quest’ultimi rappresentano da sempre un importante problema, essendo responsabili di molte patologie d’interesse veterinario. Questi virus manifestano uno spiccato tropismo (ovvero la capacità di insediarsi in determinati organi o apparati) per il sistema respiratorio e il tratto intestinale, e possono essere quindi responsabili di malattie
caratterizzate da manifestazioni cliniche di norma riconducibili a sindromi respiratore e gastroenteriche. Un esempio è la FIP (Peritonite Infettiva Felina), una malattia multiorgano molto grave che colpisce i gatti e si trasmette tramite le feci dei soggetti infetti. E’ causata da un Coronavirus che non ha tuttavia nulla a che vedere con l’ormai tristemente noto Covid-19, e in cui la trasmissione avviene tramite contatto interumano.
Dr.ssa Ilaria Castelli
ra sconosciuto, le incertezze in merito a SARS-CoV-2, sia nell’uomo che negli animali, sono ancora numerose.
Nel mondo solo due cani e due gatti hanno contratto il Covid-19, manifestando sindromi respiratore e gastroenteriche
Gatti, furetti e in misura minore i cani potrebbero essere in realtà suscettibili anche all’infezione da Covid-19, anche se ad Le segnalazioni dei casi d’inoggi non ci sono prove fezione negli animali d’affeche essi abbiano un ruolo zione derivano comunque ad epidemiologico nella sua difoggi da osservazioni occasiofusione. Vi è tuttavia la remonali: nel mondo si ha infatti ta possibilità che gli animali notizia in tutto di soli quatda compagnia possano contrarre l’infeAnche se remota, è possibile la trasmissione zione uomo-animale, dunque adottiamo misure di attraverso tutela verso i nostri pet il contatto tro animali risultati positivi, con esseri umani positivi al due cani e due gatti, e non Covid-19 e sviluppare occain Italia. Ciò rappresenta un sionalmente la malattia. Tratelemento d’incertezza che tandosi infatti di un virus fino-
può essere ridotto solo attraverso la predisposizione di specifici studi e la raccolta sistematica di dati nei contesti epidemici, il nostro compreso.
Il tutto, se possibile, senza toglierli all’abitazione cui sono abituati.
Le visite ambulatoriali dovrebbero essere al pari limitate alle urgenze indifferibili, e comunque sempre concordate telefonicamente in anticipo così da evitare assembramenti nella struttura veterinaria e sue sale d’attesa. Le visite devono essere effettuate nello scrupoloso rispetto delle misure di tutela della salute e sicurezza di tutti i soggetti coinvolti. E sia il professionista della salute animale che il proprietario dello stesso dovranno necessariamente indossare i DPI (dispositivi di protezione indi-
L’aiuto da parte di esterni (amici, parenti, dogsitter, volontari) dovrebbe essere comunque limiSe non siete nella condizione tarsi al minimo indiaccudire e vegliare sulla salute spensabile: il soddisfadei vostri animali ricordate cimento dei bisogni che è possibile chiedere aiuto fisiologici, alimentazione, visite o cure vetera persone esterne inarie. Il ruolo di noi medici veterinari, del Occorre agire del resto con resto, è di tutelare come un principio di precauzione, sempre la salute dei pazienti, evitando cioè che si creino evitando tuttavia spostamenti le condizioni perché i nostri non necessari o a carattere animali possano contrarre l’infezione. Raccomando in tal senso il rispetto delle più Contattate al bisogno il vostro veterinario di fiducia elementari norme igieniche che, dopo un teleconsulto, valuterà l’eventuale anche nei loro confronti: laurgenza e si opererà per aiutarvi varsi le mani prima e dopo esserne stati a contatto, aver non urgente. Di contro non viduale) previsti per l’orditoccato loro, i loro pasti o le mancate di rivolgervi a lui in nario svolgimento della provviste. Evitare inoltre di caso di bi-sogno: il vostro vepropria attività. baciarli, farsi leccare o conditerinario di fiducia conosce la videre il cibo. Al ritorno dalla storia clinica e anamnestica passeggiata, pulire sempre le Dr.ssa Ilaria Castelli dell’animale, e dove possibizampe evitando prodotti agMedico veterinario le potrete ricorrervi anche gressivi e/o a base alcolica, a mezzo telemedicina e teche possono indurre fenomeleconsulto così da valutare ni irritativi. preventivamente l’eventuUn simile e attento livello di ale urgenza d’intervento. precauzione dev’essere adottato da parte di chi si occupa del loro accudimento e salute. E laddove la normale presa in carico delle loro necessità e delle attenzioni dovute a questo particolare momento storico non possano essere pienamente garantite da proprietario o suoi conviventi, ricordate che è possibile, ricorrere all’aiuto di persone esterne per accudirli.
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Andar per castelli in Valtenesi
Garda che storia E’ un aspetto poco conosciuto della nostra provincia e soprattutto del medio lago perché distratti dalle spiagge, dalle cantine, dagli oleifici, da ristoranti e trattorie che si incontrano praticamente ad ogni angolo. Eppure, tra Padenghe del Garda e San Felice del Benaco sono ben otto le strutture ancora ben visibili e alcune anche visitabili. Partiamo dal Castello di Drugolo, sulla strada che collega Bedizzole a Padenghe all’altezza della diramazione verso la località Morti della Selva. Si tratta di una roccaforte del X secolo, forse di origine longobarda, a pianta quadrata, con un ponte levatoio e merlature ghibelline. Attorno alla metà dell’anno 900 fu donato dall’imperatore dell’Impero romano d’Occidente, Ottone I di Germania ad un esponente della
Tra filari di vigna e ulivi carichi di frutti, le morbide colline del Garda sud-occidentale sono costellati di testimonianze storiche
famiglia Averoldo. E’ tuttora abitato, pertanto non visitabile, ma una passeggiata all’ombra dei suoi merli è di certo consigliata. Proseguendo verso il lago si viene attratti da un belvedere su cui incombono le massicce mura del Castello di Padenghe. E’ un’antica roccaforte costruita tra il IX e il X secolo su antichi ruderi di epoca romana per offrire un rifugio sicuro agli abitanti in caso di invasione (pare già SOPRA: La torre del castello di Polpenazze del Garda. da parte degli unFoto di Massimo Telò con licenza Creative Commons. gari) o di scorriban(un tempo dotato di ponte lede di eserciti vari in varie epovatoio) posto sulla torre a bache. Il castello domina dall’alse quadrata. All’interno, su tre to il paese e il golfo al di qua file parallele, si trovano le abidella Rocca di Manerba e vi si tazioni che si pensa costruite accede liberamente attraverso un portale ad arco
insieme alle mura e tutt’ora abitate. Anche Soiano del Lago ha il suo castello medievale, un edificio a pianta quadrangolare che sorge su un’altura che domina l’intera Valtenesi. E’ di proprietà del Comune che, dopo un attento e approfondito restauro, ne ha fatto un centro per eventi. Il fortilizio difensivo di Puegnago del Garda risale al X secolo. Situato nel cuore del paese, oggi purtroppo mostra solo l’altissima cinta muraria, sopravvissuta quasi intatta nel corso dei secoli e le torri, costruite con pietre e ciottoli di varie misure posati in modo piuttosto irregolare. Anche il castello di Polpenazze del Garda venne eretto a scopo difensivo contro le invasioni ungare del X secolo. Inglobato nel cuore del paese, per quasi 500 anni, dal X al XV secolo, ne è stato il principale edificio prima di essere distrutto durante le lotte tra il Ducato Visconteo di Milano e la Serenissima Repubblica di Venezia, che lo ricostruì nel 1426. Ciò che si conserva oggi dell’originaria struttura è il mastio, due torri perimetrali e una parte del muro di cinta. San Felice del Benaco ne ha addirittura due: uno in paese, l’altro nella
SOPRA: Il castello di Drugolo, a Lonato. Foto di Massimo Telò con licenza Creative Commons.
frazione di Portese. Le prime testimonianze sull’esistenza di un castello a San Felice risalgono al 1330 quando gli Scaligeri, nel periodo delle aspre contese tra guelfi e ghibellini, aspiravano al dominio di Brescia (ricordiamo che tuttora la sponda bresciana del Lago di Garda appartiene alla diocesi di Verona). Del castello oggi rimane una torre, adibita ad ossario, mentre le rovine delimitano il vecchio cimitero del paese. A Portese il castello venne eretto nell’alto medioevo. Oggi ne rimane traccia solo con il pezzo di una torre circolare. Infine, nel centro di Moniga del Garda si trova un castello
del X secolo che oggi viene utilizzato come sede di numerosi eventi tra i quali “Italia in Rosa”, la prima e più importante rassegna in Italia dedicata nel mese di giugno ai vini rosati e al chiaretto, produzioni peculiari della Valtenesi. La struttura del castello è molto simile a quella di Padenghe: la popolazione del villaggio circostante si rifugiava al suo interno in caso di pericolo, tant’è che la sua posizione, non estremamente strategica e dominante lo ha mantenuto in buone condizioni in quanto non è mai stato oggetto di assalti e tentate conquiste. Giulio Rezzola
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Una video jam session contro il virus19
Musica e beneficenza
Diciassette musicisti bresciani, dai ventisei ai cinquantanove anni, per un video musicale che vuol essere, in uno, messaggio di speranza e aiuto concreto ad alcuni nosocomi gardesani. E’ online dallo scorso 4 maggio, non a caso data d’avvio della “Fase 2”, il frutto musicale del progetto “40ena Band”: un video di jam session che, sulle note di “Man in the Mirror” di Michael Jackson, affranca una volta in più la musica come esperanto d’incontro e si-
nergia oltre i confini dell’isolamento. Un messaggio di vicinanza e cooperazione che trova concretezza nell’appello a donare, sostenendo gli sforzi dell’ASST del Garda contro il Covid-19. Da un’idea di Giovanni e Stefano Ferrarini (rispettivamente tastiere e batteria), il progetto si è allargato quasi subito alle voci di Enrico Bertoldi, Piergiorgio Cinelli, Saraluce
17 artisti bresciani per un video musicale di beneficienza realizzato in video meeting
e Dolly Parker, ha coinvolto le chitarre di Claudio Danieli, Paolo Bacchetta e Michele “Poncio” Belleri, il violino di Stefano Zeni, il basso di Massimo Saviola. Una seconda batteria ha visto Michele Longhena afferrare subito le bacchette, mentre ai fiati ci hanno pensato Marco Grumi, Matteo Castelli, Nicola Gandellini e Simone Leali dei “Potaporco”. Nicola Vitali, infine, si è prestato al mixaggio audio, rendendo organica e condivisa realtà sonora le personalità musicali di tutti. Diciassette artisti che spaziano dallo ska al folk, passando per rock, blues, pop, e jazz hanno così condensato in poco più di sei settimane qualcosa di unico. Diciassette bresciani in isolamento (dal capoluogo alla Valtenesi fino alla Bassa), si sono confrontati quasi quotidianamente nel complesso agorà virtuale dei video meeting. Hanno arrangiato, provato, discusso, sperimentato sinergie inedite e soluzioni inusitate. “Il risultato è un video musicale unico nel suo genere - ha confermato Enrico Bertoldi, voce e anima organizzativa dei 40ena Band -, qualcosa di mai sperimentato ma anche profondamente innovativo. Quando il 20 marzo
scorso i fratelli Ferrarini mi hanno messo a parte dell’idea, mi sono subito attivato per coinvolgere amici e conoscenti musicisti. Tutti hanno accettato all’istante e senza riserve - ha continuato -, tanto che abbiamo dovuto perfino rinunciare a molti altri nomi perché la gestione del progetto sarebbe risultata eccessivamente complessa. Preso forma una sorta di ‘sala prove virtuale’, tele-incontrandoci quasi ogni giorno, abbiamo quindi condiviso obiettivi e strutturato la collaborazione. Si è deciso per il brano ‘Man in the Mirror’ - ha concluso Bertoldi - perché a nostro avviso ben rappresenta l’esperienza umana vissuta in questi mesi: solitudini riflesse e indagini intimistiche, rifrazioni dell’io che, insieme, abbiamo imparato a valorizzare e trasformare grazie allo straordinario linguaggio della musica”. Il video dei 40ena Band è fruibile a tutti sul canale YouTube di Piergiorgio Cinelli e sui profili Instagram e Facebook del cantautore come di ogni componente e collaboratore al progetto. in chiusura, la richiesta a donare all’IBAN messo a disposizione da Azienda Socio Sanitaria del Garda (IT82K03111544600000 00020923), specificando nella causale “Donazione emergenza COVID - ASST del Garda”. Sergio Masini
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I luoghi Il Vittoriale in digitale Aspettando il Drive-in e la riapertura del museo
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n attesa della riapertura di mostre e musei il 18 maggio, oltre al progetto pilota per la Lombardia di far ripartire il cinema con il sistema del drive-in (la capienza del parcheggio è di 50/60 posti auto), proseguono le iniziative digitali del Vittoriale.
Aderendo alla campagna promossa dal Ministero per i beni Culturali (Mibact) #iorestoacasa e #ioleggodacasa, anche la casa-museo di Gabriele d’An-
nunzio mantiene aperte virtualmente le sue porte con, tra l’altro, la visita a 360° del complesso e della Prioria che con #superfluonecessario racconta oggetti meno noti, illustrando come ogni dettaglio all’interno della Prioria sia una piccola narrazione. Proseguono inoltre le rubriche #Fiume100, che permette di ripercorrere le gesta di Gabriele d’Annunzio e dei suoi legionari a Fiume in occasione del centenario dell'Impresa; #disobbedisco, fotografie d'epoca corredate da citazioni dal libro di Giordano Bruno Guerri inerenti all’immagine; #protagonisti, brevi racconti sulle figure che hanno preso parte all’Impresa con una o più foto d’epoca che li ritrae. G.R.
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Appuntamento a teatro
CTB: così il sipario non cala ma si fa “digital" Sul web le registrazioni complete di 8 spettacoli
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al 5 maggio al 6 giugno il CTB (Centro Teatrale Bresciano) offre la possibilità di vedere le registrazioni complete di 8 spettacoli che dal 2010 ad oggi hanno segnato la sua storia, collegandosi al sito. L’iniziativa, viste le restrizioni a cui soprattutto i teatri devono attenersi a causa della pandemia di Covid-19, fa parte di una sta-gione virtuale denominata “Il Trucco e l’Anima” pensata non per sostituire il teatro vero e proprio ma per evocarne la for-za, l’unicità, il fascino. La rassegna propone “La locandiera” di Goldoni con la regia di Elena Bucci e Marco Sgrosso; “Il racconto di Chimera” di Vassalli e Giagnoni; “Don Chisciotte” di Cervantes (regia Franco Branciaroli); “Svenimenti, un vaudeville”,
atti unici tratti da racconti e lettere di Anton Cecov (regia Bucci e Sgrosso); “Elena” di Ritsos (regia Andrea Chiodi); “Il secondo figlio di Dio” di Cristicchi e Rutelli con la regia di Antonio Calenda; “Ottocento”, di Bucci e Sgrosso; “Una bestia sulla luna” di Kalinoski (regia Andrea Chiodi). Ciascun spettacolo è disponibile dalle 10 del mattino a mezzanotte, solamente nei giorni indicati a calendario. G.R.
Idee e consigli dal Ministero della Salute Due livelli di assistenza telefonica: un primo step con circa a 500 professionisti, al secondo ne partecipano tre volte tanti Solitudine, lutti, incertezze economiche, paure: tutto questo si riversa in attacchi d’ansia, stress, paure e disagio. Da qui la scelta del Ministero della Salute d’istituire il numero verde di supporto psicologico 800.833.833. Un numero scelto rendendo omaggio alla "Legge 23 dicembre 1978, numero 833”, che ha istituito il Servizio Sanitario Nazionale. Il numero sarà raggiungibile anche dall’estero al 02.20228733 e saranno previste modalità di accesso anche per i non udenti. Il servizio, attivo tutti i giorni, dalle ore 8 alle 24, vede professionisti specializzati, psicologi, psicoterapeuti e psicoanalisti, rispondere alle richieste di aiuto. L’iniziativa punta ad affiancare, in questa fase di isolamento sociale, tutti i servizi di assistenza psicologica garantiti dal SSN: è sicuro, gratuito e organizzato su due livelli di intervento. Il primo livello è di ascolto telefonico
e si propone di rispondere al disagio derivante dal Covid-19. L’obiettivo è fornire rassicurazioni e suggerimenti, aiutare ad attenuare l’ansia davanti ad una quotidianità travolta dall’arrivo dell’epidemia e si risolve in un unico colloquio. Per rispondere all’esigenza di fornire un ascolto più approfondito e prolungato nel tempo, le chiamate saranno indirizzate verso il secondo livello di cui fanno parte, oltre ai servizi sanitari e sociosanitari del SSN, molte società scientifiche in ambito psicologico. I professionisti del secondo livello offriranno colloqui di sostegno, ripetuti fino a 4 volte, via telefono oppure on line. Obiettivo: ascolto empatico e consultazioni esperte.
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Ministerialmente Mascherine: il video spot Un video prodotto dal Ministero spiega come utilizzarle a dovere
Qui il video spot che spiega il corretto uso delle mascherine per poter affrontare in sicurezza la “Fase2”. Lo spot ci accompagnerà sui canali tv della Rai raccomandando come maneggiare l’importante Dpi (Dispositivo di protezione individuale). Così Il Ministero della Salute ricorda a tutti di tenere alta la guardia ed adottare accortezze dettate sì da buon senso, ma che magari potrebbero sfuggire. Tre le regole base: lavarsi le mani prima di indossare la mascherina e utilizzare elastici o stringhe senza toccare la parte centrale, coprire bene bocca, naso e mento, e dopo averla tolta (senza toccare la parte centrale), lavati subito le mani.