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Vivi Brescia
Speciale Aprile 2020
LA PROVINCIA A SOSTEGNO DEI COMUNI "Supportare gli enti per l’accelerazione digitale”
REGIONE: APP 2.0 Il doppio vantaggio di “AllertaLom"
VOUCHER Ecco chi ne ha diritto
Periodico gratuito
PAG. 10 AIB: #IOPAGOIFORNITORI
PAG. 12 Il decalogo dello psicologo
PAG. 14 E a Brescia fu il colera
PAG. 17 Tra le piazze di Brescia
Editoriale
ViviBrescia ViviBrescia Pubblicazione periodica a distribuzione gratuita
Editore Publisher Editoria | Comunicazione Uffici Stampa Web | Socia via San Bernardino, 61/L 25030 Roncadelle tel.:0306371790 redazione.vivibrescia@gmail.com Stampa Stampa: PixartPrinting via I Maggio, 8 30020 Quarto d’Altino (VE) Concessionaria per la pubblicità Brescia Pubblicità tel.: 0302304234 info@bresciapubblicita.com Direttore responsabile Vittorio Bertoni vittoriobertoni61@gmail.com
Hanno collaborato a questo numero: Sergio Masini Massimo Mattoni Giulio Rezzola Lodovico Cherubini Enrico Ruggeri
© Tutti i diritti sono riservati. La riproduzione totale o parziale di qualsiasi parte della rivista è assolutamente vietata senza il permesso scritto dell’Editore
ViviBrescia - registrazione n. 18/2016 effettuata presso il Tribunale di Brescia in data 12.08.2016
Uno speciale per noi e voi. Per Brescia che lotta e resiste Uno speciale per chi sta a casa, per chi lavora attraversando ogni giorno strade deserte. Uno speciale per chi, in questa disperata primavera di consapevolezza e paura, combatte la malattia guardandola in faccia, tenendo per mano i malati. Uno speciale del nostro periodico per tutti i Bresciani che stanno lottando contro i disagi dell’isolamento e i timori del contagio. Per noi e voi. Per chi ha subito lutti o teme per i propri cari. Per le anime, le tante, le troppe, volate in cielo. In questi tempi disperati i consueti argomenti che occupano le pagine di Vivi Brescia (eventi, manifestazioni, incontri, mostre e concerti) sembrano tristemente lontani, come svuotati della loro gioiosa energia. E se di quelli non possiamo raccontarvi e non si sa per quanto, non volevamo nel mentre starcene come muti spettatori. Vedere sfiorire giornate ed angosce senza nulla fare… ma siamo solo giornalisti. Scriviamo, raccontiamo storie. Ecco allora che continuiamo a fare quello che sappiamo fare, con tutti i limiti del momento e i tanti disagi: abbiamo confezionato questo speciale che vi invitiamo a leggere. Ne seguiranno altri, con informazioni aggiornate, per tutto il periodo dell’emergenza. Uno strumento che, speriamo, sia insieme d’uso e di intrattenimento. Qualcosa che parli sì del virus, ma in chiave positiva, donando consigli e raccomandazioni, suggerendo come impiegare le vostre ore se siete a casa, distraendo per qualche istante chi attende di sapere e,
ci auguriamo, perfino chi soffre. Ecco spiegato come abbiamo deciso di fare la nostra parte, dare il nostro contributo. Una sferzata di positività. Perché anche in questo duro momento, in questa bella terra, una grande famiglia ha riscoperto, di fronte al dolore, spirito e forza che sembravano perduti. Qualcosa che merita d’essere raccontato. Perché siamo bresciani: siamo abituati a fare. E quindi facciamo, aiutiamo, scendiamo in campo con la beneficenza e il volontariato, con ore e ore dedicate agli altri, con telefonate di conforto e messaggi di cordoglio. Tutto questo è splendido. Ma se ci fermiamo un secondo ad ascoltare, a tirare il fiato, sentiremo incontestabile quanto è splendida questa verità: non siamo soli. E anche noi, nel nostro piccolo, siamo al vostro fianco. Forza Bresciani, teniamo duro! Vittorio Bertoni
Vivi Brescia 7
Da questo mese voucher per chi ha più bisogno
In questo speciale
A Brescia circa 1 milione di euro per l'acquisto di prodotti alimentari beni di prima necessità: ecco chi ne ha diritto e come richiedere i voucher
4
#aiutiAMObrescia: perché quei medici e quei pazienti siamo noi
8
Come fare la propria parte con una piccola donazione che sosterrà i nostri ospedali
14
In Brescia cholera morbus Cosa avvenne e come Brescia affrontò l’epidemia di colera nel 1836
Provincia chiama Comuni: i nostri servizi per voi Servizi tecnici e soluzioni per la digitalizzazione
6
Università degli Studi: esami scritti telematici Si è partiti con Medicina e Ingegneria
8
Oculisti: il servizio gratuito Dall’Associazione Starterplus un servizio gratuito di consulenza per le persone che ne hanno bisogno
9 16
Fai squadra, gioca e sostieni chi ci cura Da un’idea dell’Associazione “Xtreme adventure” la caccia al tesoro digitale di beneficenza
Dalla regione l’App che si fa partecipativa e informativa Si converte per il virus: l’App per le emergenze di Regione Lombardia ora partecipativa e informativa
10 17
Le piazze di Brescia Per quando potremo tornare a godere di una passeggiata in città, un appuntamento in due puntate che racconta le piazze tra storia e curiosità
20
Consegne a domicilio: ora anche dagli agriturismi Da Regione Lombardia il nulla osta per l’attività in uno dei settori più colpiti dall’emergenza
23
"L’Eden in salotto” La possibilità di accedere, direttamente dal sito del Nuovo Eden, alla fruizione di titoli per la visione in streaming on-demand
AIB: #IOPAGOIFORNITORI Perché le aziende garantiscano i pagamenti ai fornitori nei tempi previsti
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Quarantena: un decalogo per affrontarla I consigli dello psicologo per affrontare i lunghi giorni a casa
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Aggiornamento professionale: con VisitBrescia è gratuito Da VisitBrescia per gli operatori della filiera turistica
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Biblioteca Queriniana: 270 anni di “pubblico servizio e utilità” Numeri e primati della splendida biblioteca bresciana
4
Provincia chiama Comuni: i nostri servizi per voi
Soluzioni studiate dagli Uffici Innovazione e da CIT (Centro Innovazione e Tecnologie)
La Provincia di Brescia ha messo in atto una serie di servizi a disposizione dei Comuni per contrastare gli effetti negativi dalla diffusione del Covid-19 sulle attività economiche e sulla vita quotidiana delle persone. La digitalizzazione dei servizi pubblici, strumento essenziale per supportare la gestione del rapporto delle amministrazioni pubbliche con la cittadinanza e con le imprese nonché tra privati, è per esempio un sistema che riduce drasticamente le necessità di recarsi fisicamente in uffici e luoghi pubblici.
stanziamento da parte dei Comuni delle risorse loro assegnate per il sostegno alla cittadinanza e la solidarietà alimentare (come previsto dal DPCM 28 marzo 2020). Tra queste la messa a punto di strumenti elettronici per la gestione dei “buoni spesa” e un servizio di pagamento tramite “PagoPA”, a disposizione di tutti i Comuni interessati, finalizzato
In proposito gli uffici del Settore Innovazione e del Centro Innovazione e Tecnologie (CIT) si sono attivati per mettere a punto soluzioni tecniche e gestionali per rendere immediatamente operativo ed efficace lo
ad attivare una raccolta fondi per sostenere le misure di solidarietà alimentare. Previsto, sempre a cura del CIT, anche il supporto agli enti del territorio per l’attivazione e la gestione di processi di “smart working” (lavoro
agile), altro strumento indispensabile per garantire la prosecuzione dell’attività amministrativa a livello locale minimizzando i rischi di contagio per i dipendenti e funzionari degli uffici e della popolazione. Questo macroservizio prevede di mettere a disposizione PC-notebook preconfigurati e pronti all’uso, completi di assistenza tecnica telefonica per tutta la durata
La digitalizzazione dei servizi pubblici, strumento essenziale per supportare la gestione del rapporto delle amministrazioni pubbliche con la cittadinanza e con le imprese del servizio di noleggio e il supporto tecnico all’attivazione, configurazione e gestione di un ambiente per la gestione e condivisione on-line di file, documenti e applicazioni da parte degli operatori degli uffici comunali.
Per quanto riguarda i servizi già messi a disposizione dei Comuni da parte del CIT, da sabato 28 marzo è attivo il servizio di “Gestione della Giunte e del Consiglio online” (qui il link) in ottemperanza a quanto previsto dall’art. 73 del Decreto Legge 17 marzo 2020
Rendere immediatamente operativo ed efficace lo stanziamento da parte dei Comuni delle risorse loro assegnate per il sostegno alla cittadinanza e la solidarietà alimentare n.18 “Semplificazioni in materia di organi collegiali”. Con esso i consigli dei Comuni e le giunte comunali che non abbiano regolamentato modalità di svolgimento delle sedute in videoconferenza possono riunirsi secondo tali modalità (adesione qui). "Nel corso delle prossime settimane - ha dichiarato il Presidente Alghisi - il CIT abiliterà nuovi ed ulteriori servizi indispensabili per la gestione dell’emer-
genza e dei periodi successivi, nell’ottica di supportare in modo rapido ed efficace gli enti del territorio nell’accelerazione della trasformazione digitale, nonostante la situazione di particolare difficoltà che essi si trovano a gestire. La Provincia - ha concluso Alghisi - sta impiegando tutte le risorse per affrontare insieme ai Comuni l'emergenza coronavirus, a partire dalla nostra Protezione Civile, impegnata nella distribuzione delle mascherine chirurgiche su tutto il territorio,
passando per la Polizia Provinciale, impegnata insieme alle altre forze dell'ordine sui controlli degli spostamenti sulle strade provinciali, arrivando al grande lavoro del Centro Innovazione e Tecnologie, a supporto di tutti i comuni bresciani. Accanto a queste attività, continuano quelle ordinarie per la sicurezza delle nostre collettività come il monitoraggio e controllo di strade e ponti, scuole e ambiente". Giulio Rezzola
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Da BTL un mutuo ad hoc per l’emergenza In aggiunta l Decreto “Cura Italia” l’iniziativa per famiglie e imprese Una serie di misure quelle messe in campo in questi giorni da BTL Banca del Territorio Lombardo a sostegno dei clienti e dei soci che stanno subendo un periodo di difficoltà derivante per emergenza Covid-19. Già da giorni è operativa la possibilità di richiedere la sospensione dei mutui e le proroghe fidi previste dal Decreto Legge del 17 marzo, il cosiddetto “Cura Italia”. Ad essa si affiancano le misure previste per le imprese dall’Addendum all’accordo del credito promosso da ABI e recepito da BTL. In più, da ora è possibile richiedere una ulteriore linea di finanziamento nella forma del mutuo chirografario. Il mutuo va incontro alle esigenze di liquidità delle imprese (max 100.000 Euro) e delle famiglie (10.000 euro per singolo percettore di reddito del nucleo familiare). A questo si aggiunge un’ulteriore possibilità di chiedere la sospensione dei mutui per privati e imprese. L’attenzione di BTL è rivolta particolarmente ai settori che presumibilmente saranno più direttamente coinvolti, quali ad esempio il settore commerciale, quello turistico, della ristorazione, dei trasporti, del settore primario, ovvero tutte le attività che sono state private dall’affluenza di clienti, e più in generale a quelli interessati da conseguenze direttamente riconducibili all’emergenza sanitaria. Info: qui o al numero verde 800 035 167
Studiare on-line Università degli Studi: esami scritti telematici Il rettore Maurizio Tira: "Dobbiamo garantire il rispetto del calendario didattico e la possibilità di continuare a fare esami" Dopo le sedute di laurea e gli esami di profitto orali in modalità telematica, anche gli esami scritti si svolgeranno davanti al computer. Considerata l'impossibilità di stabilire, ad oggi, il momento in cui le attività didattiche in presenza saranno regolarmente ripristinate, l'Università degli Studi di Brescia punta ancora sulla didattica on line. La decisione esprime la volontà convinta del Rettore prof. Maurizio Tira di assicurare la regolare prosecuzione delle attività didattiche degli studenti: "La comunità accademica ha il dovere di garantire il rispetto del calendario didattico e la possibilità, quindi, per i nostri giovani di sfruttare questo tempo per studiare e continuare a fare esami. L’occasione che diamo ai nostri studenti di andare avanti nonostante tutto, continuando a sostenere gli esami – prosegue il Rettore – è di fondamentale importanza: possono proiettarsi ancora nel futuro e credere di poter dare, quando ci saremo lasciati questa emergenza alle spalle, il proprio contributo per ricostruire il paese”. Un gruppo di lavoro, coordinato dalla Prorettrice prof.ssa Grazia Speranza, ha elaborato
le linee guida per lo svolgimento degli esami scritti e orali in modalità telematica. La postazione al computer dello studente dovrà essere dotata di microfono, dispositivi di riproduzione audio, telefonino con possibilità di ripresa video e connesso ad internet (in caso di prova scritta su supporto cartaceo, il telefonino sarà utilizzato per l'acquisizione del compito). Dovrà essere garantita la sola presenza dello studente nel locale adibito allo svolgimento dell’esame.
Il 2 aprile ci sono state le prime sessioni per le macroaree di Medicina e Ingegneria E’ stato anche definito un codice d'onore con le norme di comportamento che ciascuno studente si dovrà impegnare a rispettare. “Abbiamo fiducia nei nostri studenti – dichiara la prof.ssa Speranza – e nella loro capacità di dimostrare senso di responsabilità in questa eccezionale situazione". Le prime sessioni hanno interessato le macroaree di Medicina e Ingegneria con oltre 550 appelli, di cui 281 esami scritti, e proseguiranno fino al 30 aprile
Brescia che resiste
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A Brescia è destinato 1 milione di euro
Da questo mese voucher per chi ha più bisogno Fino a 150 euro da spendere in alimentari o beni di prima necessità Per fronteggiare le conseguenze economiche sulle fasce più deboli della popolazione a causa dell’emergenza sanitaria in corso, il Capo Dipartimento della Protezione civile nazionale ha istituito un “fondo di solidarietà alimentare” (attivo a partire da lunedì 6 aprile) che consiste in buoni elettronici o cartacei per l’acquisto di generi alimentari e beni di prima necessità nei punti vendita convenzionati. A Brescia è stata destinata una somma complessiva pari a circa un milione di euro. Il Settore Servizi Sociali comunale individuerà tra le persone più esposte agli effetti economici dell’emergenza i beneficiari del contributo, dando priorità a chi non gode già di un sostegno pubblico. Questi i dettagli: il voucher verrà erogato in un’unica soluzione, avrà valore mensile e varierà secondo il numero di com-ponenti del nucleo familiare: 150 euro per una persona, 250 euro per due persone, 350 euro per tre persone e 50 euro in più per ogni componente oltre i tre. In presenza di figli sotto i tre anni il contributo sarà maggiorato di 150 euro complessivi.
I voucher sono riservati alle famiglie residenti a Brescia nelle quali si è subita la perdita del lavoro, dipendente o flessibile, dopo il 23 febbraio 2020; è stata sospesa o chiusa l’attività autonoma dopo il 23 febbraio 2020; si era in stato di “non occupazione” già prima dell’emergenza sanitaria; le entrate mensili da attività lavorativa e professionale si sono ridotte per oltre il 50%; si è nella condizione di estrema fragilità a causa dell’impossibilità ad accedere al conto corrente bancario perché congelato temporaneamente. Inoltre il voucher può essere assegnato a coloro che beneficiano di altri sostegni pubblici al reddito ma queste misure sono state revocate o sospese; se, nonostante permangano gli aiuti, ci si trova in situazione di fragilità (valutazione del Servizio sociale); se all’interno del nucleo familiare si è in presenza di persone particolarmente fragili per patologie sanitarie, perché anziani o disabili (valutazione del Servizio sociale). Sono esclusi dalla possibilità di percepire voucher i nuclei familiari che sono titolari del diritto di proprietà o di un altro diritto reale su un immobile a
uso abitativo diverso dalla prima casa e produttivo di reddito da locazione oppure che han-no un patrimonio mobiliare liquido e spendibile superiore a 5.000 euro alla data del 31 marzo 2020. Le domande dovranno essere presentate, compilando il modulo scaricabile dal sito istituzionale del Comune di Brescia, per e-mail a: servizisociali@pec.comune. brescia.it oppure consegnate nelle cassette dei servizi sociali territoriali, dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14 alle 16. Per coloro che fossero impossibilitati a provvedere autonomamente, il Comune si appoggerà a una rete di volontari sia per la consegna sia per il ritiro del modulo. Verificati i requisiti, il voucher potrà essere erogato in un paio di giorni attraverso buoni elettronici accreditati direttamente sulla tessera sanitaria o sulla app “Ticket restaurant mobile” oppure mediante buoni cartacei da ritirare negli uffici dei servizi sociali territoriali o consegnati a domicilio dai volontari (l’istruttoria richiede almeno cinque giorni lavorativi).
Aiutare per aiutarsi, fare squadra a Brescia
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Oculisti: il servizio gratuito In caso di bisogno urgente di uno specialista I medici oculisti dell’associazione Starterprius, che operano in diverse strutture ospedaliere della nostra provincia, hanno attivato un servizio gratuito per i loro pazienti e per tutte le persone che ne hanno bisogno. L’iniziativa durerà fino al termine dell’emergenza Covid-19 ed è nata per garantire assistenza specialistica oculistica con l’obiettivo di ridurre le uscite di casa e l’afflusso verso gli ospedali.
Per accedere al servizio si deve andare sul sito www.oculistiperbrescia.eu e seguire le indicazioni riportate. Nel più breve tempo possibile l’oculista disponibile contatterà il paziente. I servizi offerti riguardano principalmente pazienti con patologia diagnosticata che necessitano di semplici informazioni; chi ha disturbi agli occhi ed ha bisogno di un primo aiuto da parte di uno specialista; chi non riesce a contattare il proprio medico. G.R.
#aiutiAMObrescia: perché quei medici e quei pazienti siamo noi L’utilissima iniziativa che sta riscuotendo tanto consenso e che tanto aiuto sta portando dove oggi più ce n’è bisogno Un piccolo gesto che può fare tanto e può dare tanto alla nostra provincia. Una scelta, quella di donare, fatta quanto mai con la consapevolezza dell’urgenza e del bisogno. Con piena coscienza che potrebbe tornare a vantaggio nostro quanto di tutti. Che potrebbe fare la differenza nel salvare la vita di chi ci è caro e vicino, ma anche di chi, in questi difficili momenti, fa di tutto per aiutare gli altri. Noi, voi, Brescia. #aiutiAMObrescia è l’iniziativa messa in campo da Fondazione comunità bresciana, Ubi banca e Giornale di Brescia. La prima ha messo a disposizione lo strumento tecnico che garantisce certificazioni di detraibilità. Alla seconda va il merito dell'azzeramento delle commissioni per chi dona sul conto corrente dedicato. Il terzo, oltre che della
promozione, si fa e farà carico della rendicontazione pubblica. Perché tutto sia trasparente, utile fino in fondo e pienamente condiviso. Grazie a chi ha donato e a chi lo farà, i nostri ospedali, i nostri medici, infermieri, operatori socio sanitari e volontari tutti potranno curare la terribile ferita che ci affligge. Faranno del loro meglio, come sempre, inesausti e senza sosta, ma con gli strumenti utili al paziente quanto alla propria tutela. Aiuteranno giovani e non più giovani, bresciani doc e d’adozione, uomini, donne, bambini, madri, fratelli, nonni e nonne. Tutte le informazioni e le modalità con cui donare le potete trovare on-line e sul sito di Fondazione Comunità Bresciana.
Restare vicini, informati, fare Restare vicini, qualcosa per gli altri e se stessi
Dalla regione l’App che si fa partecipativa e informativa Una App, due funzionalità e tanta informazione sia attiva che passiva: così si rinnova “AllertaLOM” di regione Lombardia “AllertaLOM” è l’App di Regione Lombardia per smartphone e tablet che permette di ricevere le allerte di Protezione Civile emesse dal Centro Funzionale Monitoraggio Rischi naturali di Regione Lombardia in previsione di eventi naturali con possibili danni sul territorio. Disponibile per sistemi Android e iOS, in occasione dell’emergenza Coronavirus questa applicazione si è evoluta in uno strumento di partecipazione attiva della cittadinanza che mira al monitoraggio della diffusione del virus tramite un canale di informazioni aggiornate sulle disposizioni regionali in materia. Due le nuove funzionalità: “CercaCovid” e “Notifiche sull’emergenza Coronavirus in Lombardia”. La prima permette a Regione Lombardia di quantificare il livello di diffusione del contagio e la distribuzione territoriale della positività sulla base dei sintomi segnalati dagli utenti. I dati raccolti servono per analisi statistiche ed epidemiologiche, fondamentali per aiutare le autorità sanitarie a definire modelli e strategie di contrasto alla pandemia. Il questionario è volontario, completamente anonimo,
non prevede alcuna geolocalizzazione e non sostituisce una valutazione medica delle proprie condizioni. Con la seconda sono state attivate notifiche push con il
Le funzionalità: “CercaCovid” e “Notifiche sull’emergenza Coronavirus in Lombardia” link alla pagina del portale istituzionale che contiene gli aggiornamenti sul tema. Le notifiche possono essere disattivate dall'utente nell’apposita sezione. In sostanza, scaricando l’App il cittadino può partecipare al monitoraggio attivo della diffusione del Coronavirus; ricevere informazioni aggiornate sulle azioni intraprese da Regione Lombardia per contrastare l’emergenza; restare sempre aggiornato sulle allerte di Protezione Civile; seguire l’evoluzione su mappa dei livelli di allerta nell’arco di 36 ore; scaricare e consultare i documenti di allerta.
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La Diocesi “Accanto a te” Una telefonata contro solitudine e angoscia Le conseguenze della diffusione del coronavirus non riguardano solo le migliaia di vittime della pandemia e la crisi economica che ne deriverà. C’è da affrontare, infatti, anche la questione psicologica. Vista la grave situazione determinatasi con l’emergenza Coronavirus, dal 31 marzo la Diocesi di Brescia ha attivato un servizio di ascolto telefonico, per cercare di sostenere le persone in difficoltà e rispondere il più possibile ai bisogni, soprattutto in questo momento di silenzio, di fatica e per molti di solitudine. “Accanto a te”. Questo il nome del servizio ha come partner fondamentali Caritas diocesana e Consultorio diocesano di Brescia. Per contattare Caritas Diocesana si può chiamare il numero 3455933849 il lunedì, mercoledì, venerdì e sabato dalle 9 alle 12 e il martedì e il giovedì dalle 14 alle 16. Per contattare il Consultorio Diocesano si può chiamare il numero 030396613 dal lunedì al venerdì dalle 13 alle 18. Il servizio di segreteria del Consultorio è attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 19.
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AIB: #IOPAGOIFORNITORI
Mondo azienda
Ha preso il via la campagna di comunicazione #iopagoifornitori, promossa dall’Associazione Industriale Bresciana e creata da Alfredo Rabaiotti, titolare di Becom S.r.l. L’obbiettivo è quello di stimolare le imprese del sistema economico bresciano, che ritengono di aderire volontariamente all’iniziativa, a rispettare i termini di pagamento pattuiti con i fornitori nonostante le difficoltà legate alla situazione del Coronavirus e, più in generale, a diffondere prassi trasparenti ed efficienti. “Il sistema economico bresciano si sta muovendo in una situazione fortemente influenzata dalla diffusione del Coronavirus e dai conseguenti provvedimenti che hanno determinato il blocco per numerose realtà, ma anche per intere filiere – commenta Giuseppe Pasini,
La campagna promossa da Associazione Industriale Bresciana per rispetto verso i fornitori
Presidente dell’Associazione Industriale Bresciana – Nonostante ciò, AIB ha avviato un dialogo costante con il sistema bancario per garantire una serie di strumenti finanziari che possano garantire alle aziende la necessaria liquidità. Si tratta di un tema fondamentale, per le imprese e per le famiglie. È indubbiamente apprezzabile leggere di imprenditori in grado di rispettare le scadenze dei pagamenti, o che addirittura li anticipano. Sono certo che a Brescia chi è nelle condizioni di farlo, senz’altro lo farà, responsabilmente, per contribuire affinché tutta la filiera in cui opera rimanga sana. Con questo manifesto puntiamo a sensibilizzare ulteriormente in tale direzione”. Il manifesto si ispira al principio della massima snellezza e al principio
volontaristico delle imprese e degli imprenditori che riterranno di recepirne le finalità, traducendole concretamente in comportamenti eticamente corretti: ossia pagare i rispettivi fornitori nel rispetto dei termini contrattualmente stabiliti.
Il documento - coerentemente anche con la direttiva UE “Late payments” del 2011 e al successivo decreto legislativo italiano 192/2012 - intende inoltre promuovere la creazione di codici di pagamento rapido. Entrambi, seppur pensati principalmente per regolare i termini di pagamento delle transazioni commerciali tra Pubblica Amministrazione e imprese, auspicano che per le transazioni tra aziende venga lasciata autonomia negoziale alle parti, comunque con tempi di pagamento non superiori a 60 giorni pur con un rafforzamento dei presidi a tutela dei creditori.
potrà essere utilizzato sui documenti e sui siti aziendali. Il marchio segnala al mercato un’impresa che adotta
Il Manifesto intende inoltre richiamare la Pubblica Amministrazione alle proprie responsabilità, invitandola in questa fase di straordinaria criticità ad onorare i propri pagamenti verso tutti i propri fornitori.
L’obbiettivo: stimolare le imprese del sistema economico bresciano, che ritengono di aderire volontariamente all’iniziativa, a rispettare i termini di pagamento pattuiti con i fornitori In particolare, l’iniziativa #iopagoifornitori richiama le imprese, in primo luogo quelle aderenti ad Associazione Industriale Bresciana, ad effettuare i pagamenti nei termini contrattuali che regolano i rapporti con i propri fornitori; a non modificare con effetto retroattivo i termini e le altre condizioni di pagamento; a dare ai fornitori indicazioni chiare e facilmente accessibili in merito alle procedure di pagamento; ad affermare la cultura dei pagamenti rapidi e diffondere attraverso i propri comportamenti, in maniera coerente all’obiettivo del documento, pratiche di pagamento efficienti basate sul rispetto dei termini contrattuali pattuiti. Il Manifesto - conclude la nota di AIB - intende inoltre richiamare la Pubblica
Amministrazione alle proprie responsabilità, invitandola in questa fase di straordinaria criticità ad onorare i propri pagamenti verso tutti i propri fornitori. Le aziende che intendono sottoscrivere il manifesto #iopagoifornitori possono farlo con l’invio di una dichiarazione del proprio legale rappresentante all’indirizzo mail iopagoifornitori@aib.bs.it sulla base del modulo pubblicato sul sito AIB, alla pagina dedicata. Nella dichiarazione, le aziende si assumono l’impegno di pagare i propri fornitori nei termini previsti dai contratti commerciali che l’azienda sottoscrittrice ha in essere. A seguito della sottoscrizione del Manifesto, il marchio #iopagoifornitori
pratiche virtuose e responsabili in materia di pagamenti. L’elenco delle aziende firmatarie del manifesto sarà pubblicato su tutti i canali social e sul sito web di Associazione Industriale Bresciana. Mensilmente l’Associazione aggiornerà l’elenco e ne darà anche puntuale informazione a tutti gli associati. Sergio Masini
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….parola di psicologo
Quarantena: un decalogo per affrontarla In dieci semplici punti importanti consigli per superare ansia, paure e sconforto. Senza mai dimenticare, al bisogno, di chiedere aiuto Che giorno è oggi? Abbiamo raggiunto il picco? Quanto manca alla fine della quarantena? Queste sono le domande che ogni giorno ci vengono in mente appena svegli. C’è chi se le fa mentre decide se vestirsi o restare in pigiama. C’è chi ci pensa mentre si chiede cosa potrà ancora inventarsi per giocare con i figli. E c’è chi le valuta mentre si prepara ad andare al lavoro, cercando di scacciare la paura del contagio. Sono tempi difficili, per tutti. Ed è molto facile sentirsi impotenti o in trappola. Per questo le psicologhe e gli psicologi si sono subito
Non lasciatevi travolgere dalla quantità di titoli allarmistici, notizie strillate e slogan a effetto attivati per cercare di capire come poter aiutare le persone a non abbattersi e a vivere in un modo più sereno questi giorni, spesso anche stilando dei piccoli vademecum per affrontare
al meglio la situazione. Per aiutare i miei pazienti ho fatto anche io una selezione di dieci consigli, e oggi ho deciso di condividerli con voi, sperando possano esservi di aiuto.
Dr. Enrico Ruggeri
Cercate sempre di informarvi da fonti sicure e ufficiali. E possibilmente non più di due volte al giorno. Mi spiace dirlo, ma Facebook o Whatsapp possono spesso essere un mezzo per diffondere notizie false, esagerate o pericolose. Se siete pratici di internet potete visitare il sito del Ministero della Salute, altrimenti potete scegliere il telegiornale o il giornale di cui vi fidate di più. E anche se è molto difficile, vi consiglio di non lasciarvi travolgere dalla quantità di titoli allarmistici, notizie strillate e slogan a effetto: servono solo ad aumentare la vostra ansia e a farvi sentire impotenti e in preda all’ansia.
1.
Cercate di mantenere una vostra routine quotidiana. Se non può essere simile a quella che avevate qualche mese fa, cercate di crearne una che vi piaccia. In questa routine, comunque, includete la cura per il vostro corpo: sia per quanto riguarda la pulizia, sia per quanto riguarda l’abbigliamento. Cercate di non restare in pigiama e, anche se l’unico che vi vedrà in tutto il giorno sarà il vostro gatto, vestitevi bene ogni tanto.
2.
Cercate di fare (quando permesso e consigliato dal vostro medico di base) un po’ di attività fisica in casa, commisurata alla vostra possibilità e alle vostre condizioni di salute.
3.
Non spaventatevi se sentite delle emozioni negative come la paura, la rabbia o la tristezza. Sono emozioni molto comuni e comprensibili in questo periodo. Cercate di non farvi sopraffare ma pensate che sono solo le emozioni che sentite in quel momento, e che dopo un po’ se ne andranno.
4.
Il sonno è importante: spegnete la televisione almeno mezzora prima di andare a dormire. Cercate di dedicarvi ad attività piacevoli e rilassanti che possano facilitare il riposo e l’addormentamento. Quella più comune è la lettura. Oppure potreste provare il training autogeno, tecniche di respirazione o la meditazione.
5.
Cercate di dormire una quantità di ore di sonno adeguata. Per la maggior parte di noi sono 7 o 8 ore. A seconda dell’età poi il fabbisogno di ore di sonno cambia. Cercate di capire quale è la quantità migliore
6.
è molto comune, ma un’alimentazione equilibrata è sicuramente consigliabile anche in questo periodo.
Cercate di parlare con i vostri cari e i vostri amici, sia quelli che avete in casa, sia per telefono e, se siete in grado, anche attraverso le videochiamate. Cercate di mantenere i vostri Soprattutto queste interessi, di continuare i vostri ultime aiutano hobby o iniziate nuove attività perché potersi casalinghe vedere fa sentire meno la distanza. Il Comune di Brescia ha Cercate di manteinvece attivato il numero nere i vostri intetelefonico 3385036074 per ressi, di continuare le richieste di sostegno i vostri hobby (per psicologico gratuito, dispoquanto possibile) o iniziate nibile tutti i giorni dalle 11 alle nuove attività casalinghe. 17, da chiamare per poter essere ricontattati da uno Cercate di distrarvi e di non specialista. pensare solo al virus e alle malattie, e soprattutto cercate di non parlare solo di salute Soprattutto cercate e di malattie quando siete in di non parlare solo di compagnia.
8.
9.
Scegliete qualcuno di cui vi fidate per parlare delle vostre preoccupazioni. Che sia una persona amica, un parente, una figura religiosa o uno psicoCercate di dormire una quantità logo, l’impordi ore di sonno adeguata. Per la tante è che vi maggior parte di noi sono 7 o 8 ore sentiate capiti e ascolti. per voi. E cercate di dormire durante la notte, se potete. E se vi sentite in difficoltà, Cercate di manimpauriti o con forte ansia, giare regolarmente sappiate che ci sono diverse realtà che in questo momento e in modo sano: offrono il loro aiuto, spesso trovare conforto anche gratuitamente. nei cibi dolci o grassi nei Per esempio l’Ordine degli momenti di maggiore stress
7.
Psicologi della Lombardia (in collaborazione con diverse associazioni nazionali, fra cui l’Associazione EMDR Italia) ha attivato il numero di telefono 0282396234 da poter contattare tutti i giorni dalle 9 alle 18 per poter parlare con psicologi specializzati nelle situazioni di emergenza.
10.
salute e di malattie quando siete in compagnia
Sempre a Brescia, l’Associazione Ansiamente ha istituito un servizio simile, mettendo a disposizione della cittadinanza tre incontri telefonici gratuiti con figure psicologiche, da richiedere via email all’indirizzo associazioneansiamente@ gmail.com. Dr. Enrico Ruggeri Psicologo e Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
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La storia
In Brescia cholera morbus Breve storia di uno dei tanti contagi che la città ha dovuto affrontare in passato “Siamo inondati da questo terribile flagello che fa stragi sopra gli abitanti di ogni ceto di persone, infierisce e ammazza in poche ore [......]. Brescia pare deserta. Le botteghe più della metà sono chiuse e le case disabitate”. Non è un post, non il sottopancia al video di qualche influencer, e di certo non l’abstract d’un blogger prezzolato, ma l’agrodolce considerazione di un bresciano di fronte alla sua Brescia irrealmente deserta, spazzata da contagio. Anno Domini 1836, anno di colera: le parole sono annotate il 27 giugno da Carlo Manziana, membro della “Commissione di beneficienza” cittadina. Ieri come oggi si teme per la propria vita e per quella dei propri cari, si prega e ci s’interroga. Ci si affaccia con parsimonia alle finestre solo per calare lo sguardo su piazze e vicoli dove qualche anima raminga si affretta concitata. Eppure le voci si rincorrono. Oggi dagli agili smartphone o sull’ala d’un flash mob serale, ieri per grida e chiacchiere di balcone. E anche allora ci si chiedeva come il morbo avesse potuto forzare il perimetro.
La prima vittima era stata una certa Maria Mazza, una lavandaia sui sessant’anni che dimorava vicino le mura di S. Alessandro, l’odierno Corso Cavour. Rincasata, mastello alla mano, dopo una giornata di fatiche, aveva accusato terribili dolori al ventre e vomito. Poco dopo i famigliari la trovarono svenuta, coperta di macchie violacee, gli occhi sbarrati e i muscoli contratti. Alcune ore di rito, l’autopsia, e Maria era registrata come prima vittima bresciana del “cholera morbus”. Il giorno seguente si riuscì a stabilire che la donna aveva lavato la biancheria d’un tale proveniente da Bergamo, dove il virus dilagava. Era il 16 aprile, e nei giorni seguenti altre persone, molte delle quali forti
Alcune ore di rito, l’autopsia, e Maria era registrata come prima vittima bresciana del “cholera morbus” e in salute, caddero malate. Poi d’improvviso, così com’era apparso, il morbo scomparve. I bresciani tirarono allora un sospiro di sollievo e guardarono al cielo con riconoscenza. Tornarono ciascuno alla propria vita. Ma solo fino a metà maggio. L’”Ospedale delle pazze”, che solo otto anni dopo sarebbe confluito nel nosocomio di piazza S. Domenico, fu il nuovo focolaio. Anche in quel caso,
si disse, per colpa d’una bergamasca, una meretrice giunta in città a prestar assistenza ad un’anziana conoscente. La scintilla propagò velocemente all’”Ospedale della Mercanzia” prima, al “manicomio della Maddalena” dopo, e infiammò quindi in breve tutta la città.
cominciasse ad arretrare. Tra settembre e ottobre i casi sarebbero divenuti sempre più contenuti e circoscritti. L’ultima vittima in provincia, un certo signor Viviani di Manerbio, sarebbe caduto il 10 novembre.
numeri sempre più alti di piccoli orfani, quell’anno vide il Municipio proclamare, in risposta alle tante richieste giunte dai fedeli, il solenne voto della Festa delle SS. Croci, di lì a poco portate in processione contro il colera.
Di quel 1834 resta oggi traccia in numerose
Solo qualche anno fa un ricercatore ha scoperto per caso, in un mercatino, un carteggio tra due preti bresciani: parlava di quel terribile morbo descrivendone interessanti retroscena sociali ed umani1. Non avrebbe certo immaginato che quelle pagine sdrucite sarebbero tornate quanto mai attuali e vicine alle nostre sensibilità. Un tempo il calamaio, oggi il T9. Ma come allora così ancora, inaspettatamente, incredibilmente, pensieri e timori spezzati dall’epidemia. Quando tutto questo sarà finito, allora, passeggeremo di nuovo per le strade delle nostra città e, sotto la Loggia, leggeremo forse con occhi più consapevoli l’ampia targa in pietra nera che ricorda
Si sarebbe dovuto attendere luglio perché l’epidemia cominciasse ad arretrare. Tra settembre e ottobre i casi sarebbero divenuti sempre più contenuti e circoscritti. I quartieri più poveri, quelli di San Faustino e San Giovanni, ne risultarono i più colpiti. Il 18 maggio i casi erano già divenuti cinquanta, il 19 salivano a 100 ed il 22 a ben 150.
santelle, chiese, orazioni ed ex voto. Ne sopravvivono testimonianze scritte in resoconti pubblici come privati, diari e memorie. Per la storia ufficiale fu l’anno in cui Cesare Arici restituì Si sarebbe dovuto attendere l’anima poetica al Padre, luglio perché l’epidemia ma anche quello in cui, SOTTO: un’immagine di don Gaetano Scandella dedicandosi all’assistenza infermieristica, la giovane Paola di Rosa (in seguito fondatrice delle Ancelle della Carità e nota ai più col nome di Crocifissa di Rosa) ne avrebbe fatto sua missione di vita. Così, mentre il Pavoni raddoppiava gli sforzi per accogliere come poteva, nel suo istituto di San Barnaba,
“IL CONSIGLIO COMUNALE DI BRESCIA TRAMANDA AI POSTERI SOLENNE TESTIMONIANZA CHE NELLE CALAMITA’ DEL CHOLERA L’ANNO M.DCCC.XXXVI OGNI CLASSE DI CITTADINI SI E’ SEGNALATA PER OPERE STRAORDINARIE DI CARITA’ E BENEFICIENZA. AD ONORE ED ESEMPIO”. E se saremo fortunati, se saremo corretti e giusti, se saremo forti e uniti, chissà poi che una targa simile non venga issata al suo fianco, in da 2020. Sergio Masini
1 E’ lo scambio epistolare tra i sacerdoti Gaetano Scandella e Marco Antonio Udeschini. Ne è stato tratto
il libro “Brescia, 1836 anno del colera. Nelle lettere di Gaetano Scandella” a firma di Alessandro Bertoli e Alberto Vaglia, Ebs Print, Brescia, 2017
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Brescia è divertimento
Fai squadra, gioca e sostieni chi ci cura Con la caccia al tesoro virtuale di “Xtreme adventure”
Ritrovarsi tra amici (anche se virtualmente), giocare, trascorrere del tempo alla scoperta di luoghi e curiosità della nostra terra: già detto così la cosa invoglia parecchio. Ma se in più, facendolo, si possono aiutare i nostri “angeli in corsia”, resta solo da chiedersi “quando si parte?!”. Per scoprirlo dovete solo andare sul sito www.xtremeadventure.it dove vi sarà spiegato come iscriversi, come formare la propria squadra (massimo 10 persone) e come versare la quota di partecipazione (50 euro a squadra) che sarà direttamente versata sul conto corrente di #aiutiAMObrescia. Non solo: scoprirete quanto sia divertente fare
del bene ai nostri medici e infermieri al fronte nei nosocomi provinciali. Vi aspettano infatti 10 prove in 30 giorni fatte di enigmi, indizi, misteri e curiosità su Brescia e i suoi personaggi. Indagherete storia ed arte del territorio e affronterete quiz su monumenti e leggende locali. E per finire, i migliori riceveranno perfino degli splendidi premi. Ma l’obbiettivo della realtà guidata
da Alessandro Maccabelli è anche quella di distrarre chi è bloccato forzatamente a casa e, oltre a distrarsi, potrà in questo modo socializzare via Facebook, incontrare e confrontarsi virtualmente con gli amici e, chissà, magari farsene di nuovi. Lodovico Cherubini
Riscoprire Brescia
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a cura di Massimo Mattoni
Le piazze di Brescia Un itinerario, oltre 2000 anni di luoghi d’arte, storia e aggregazione: nuove idee per future passeggiate
delle principali funzioni urbane: il governo, il mercato e il culto, oltre ad alcune accessorie quali quelle civili e celebrative.
Luoghi di aggregazione, centri di vita collettiva dal tempo dei Greci e dei Romani, le piazze rappresentano la vera identità di un centro urbano e ne sottolineano il livello di evoluzione e di caratterizzazione artistica e culturale. La piazza, da sempre, a Brescia, come anche in molte città italiane, rappresenta il luogo ideale dello svolgimento
Sin dal tempo dei romani, il modello di piazza del foro, di forma regolare, solitamente chiusa da un porticato sui quattro lati, collocata all’incrocio fra i due assi maggiori della città, il cardo e il decumano, si configura come l’asse strutturale di molti centri urbani del nostro Paese. La storia della piazza riprende vigore in epoca medioevale, in cui si assiste
allo sviluppo della funzione commerciale, con la piazza del mercato, di quella religiosa con la cattedrale e dell’espressione del potere con il palazzo e la torre comunale. Si tratta di uno spazio più irregolare, in cui assume importanza la necessità di costruire strutture difensive come torri, rocche e castelli, dalle quali è possibile dominare il territorio circostante. Successivamente, nei primi due secoli della dominazione veneta di Brescia, con Piazza della Loggia, nuova sede municipale, si attua la trasformazione in ambito
rinascimentale e la città diventa espressione di decoro e magnificenza della Repubblica Serenissima. Ma è con l’età barocca che si assiste alla necessità di stupire, regola cui devono sottostare edifici e spazi urbani: ville, parchi urbani, viali, anche se essa non ha portato alla creazione di esempi significativi di piazze. Più diffuse sono le piazze neoclassiche di nuovo impianto, in cui l’aspetto muta e si connota ai canoni della “città moderna” illuminista, come quella dedicata ad Arnaldo da Brescia. In epoca più recente, nel Novecento, in epoca fascista, degno di nota è l’intervento urbanistico compiuto nel centro storico, che ha dato alla luce Piazza della Vittoria, nell’intento di edificare una nuova piazza intitolata alla vittoria della
essa si coniuga con le linee essenziali dell’architettura del ‘900. Il nostro itinerario parte da PIAZZA DEL FORO, nell’area dell’antica Brixia romana, dominata dall’imponente struttura del Capitolium, il tempio eretto dall’imperatore Vespasiano nel ’73 d.C. sui resti di un precedente santuario di età repubblicana.
L’ITINERARIO L’importante sito archeologico, dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, è inquadrato sulla destra della chiesa di San Zeno, a sua volta introdotta da un’elegante cancellata coronata da decorazioni di putti e delfini. Sui restanti lati della piazza si presentano in successione edifici nobili tra cui spicca, sul lato occidentale, il seicentes-
archeologico sotterraneo. Ai margini dell’area archeologica romana, sorge l’incantevole PIAZZETTA LABUS, un tempo denominata “del beveratore”, in relazione alla presenza di una vasca destinata all’abbeveramento degli animali la cui struttura è ancora visibile in corrispondenza dell’angolo nord est della piazza. Lungo il lato orientale della piazza, ribassati rispetto all’attuale livello del terreno, si trovano i resti dell’antica Basilica, struttura giudiziaria di epoca romana che chiudeva a sud piazza del Foro, successivamente inglobata in edifici posteriori oggi occupati degli uffici della sede bresciana della Soprintendenza per i beni archeologici della Lombardia.
Prima guerra mondiale. Idealmente ispirata ai fori antichi e improntata al recupero di stili “classici”,
co Palazzo Martinengo Cesaresco, oggi utilizzato per ospitare esposizioni temporanee e sede di un percorso
Poco distante sull’area dell’antico brolo di pertinenza della chiesa medievale dedidedicata a San Benedetto, si colloca PIAZZETTA LEGNANO, istituita nella seconda metà del XV secolo.
Gli edifici che affacciano sul lato nord del perimetro sono il risultato di interventi architettonici che si sono succeduti nei secoli inglobando resti romani, medievali e rinascimentali. Ottocentesco, invece, si presenta il versante occidentale costituito da un intervento edilizio su progetto dell’architetto Vantini, finalizzato alla realizzazione di una casa per appartamenti in affitto. Non lontano troviamo PIAZZA TEBALDO BRUSATO, la più grande tra le piazze cittadine. Realizzata in epoca medioevale, in seguito alla delibera comunale del 1173, fu inizialmente destinata ad ospitare il mercato, da cui l’originaria denominazione di “Forum Novum". Incorniciata dalla successione sui lati occidentale e orientale di palazzi nobiliari tra cui spicca il rinascimentale palazzo Cigola, la piazza avrebbe assunto nel tempo l’attuale titolazione a Tebaldo Brusato, eroe guelfo nella difesa citta-dina, dall’invasione delle truppe di Enrico VII. La piazza si presenta come uno splendido slargo alberato, un giardino in stile francese, dal 1820 interessato dalla presenza di piante di ippocastano che ne abbracciano il perimetro facendone uno dei luoghi più caratteristici e gradevoli del centro cittadino. Sullo sfondo suggestivo dei Ronchi si apre PIAZZA ARNALDO, porta cittadina ad est del centro storico, nata nel corso del XIX secolo.
Fortemente caratterizzante è la struttura porticata lunga oltre cento metri che occupa il versante sud, cosiddetto Mercato dei grani, cui era legata la precedente struttura, edificato nel 1821 su progetto dell’architetto Angelo Vita. Un edificio imponente e austero che venne ad occupare l’area corrispondente agli orti di pertinenza dell’ex convento di Sant’Eufemia. Interessante, senza dubbio, il monumento bronzeo dedicato ad Arnaldo da Brescia, frate riformista del XII secolo, opera di Odoardo Tabacchi inaugurato nel 1882. Eretta sull’alto piedistallo studiato dal Tagliaferri, la figura del monaco domina la piazza da ogni punto di osservazione. Proseguendo in zona sud ci dirigiamo verso PIAZZA
MORETTO, intitolata ad uno dei maggiori maestri del Rinascimento bresciano. Essa prese forma a partire del penultimo decennio dell’Ottocento, con la demolizione
degli stretti e angusti vicoli e delle abitazioni adiacenti. Il quartiere era interessato dal corso del canale Molin del Brolo, la cui copertura si procedette nei medesimi anni. Al 1898 risale l’introduzione del monumento a ricordo del Moretto che tutt’oggi campeggia al centro della piazza e adiacente all’ingresso del cinquecentesco palazzo Martinengo da Barco, al cui interno è ospitata la pinacoteca Tosio Martinengo. La tranquilla e raccolta piazzetta è chiusa a sud dal fianco dell’antico monastero di San Faustino, oltre la cui struttura si staglia la chiesa seicentesca oggi dedicata a Sant’Angela Merici. Nelle immediate adiacenze è possibile visitare PIAZZETTA SANT’ALESSANDRO
che si innesta in un luogo in cui, in passato, doveva affacciarsi l’antico convento dei Serviti. La seconda parte dell’itinerario nel prossimo numero di “ViviBrescia”
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Consegne a domicilio: ora anche dagli agriturismi
Dalla Regione l’apertura al “porta a porta” da parte degli agriturismi, per dare ossigeno ad alcune delle attività che più stanno risentendo dei blocchi forzati e promuovere i prodotti locali
Ristorazione a chilometro zero
Il Consiglio regionale della Lombardia, all’interno di un recente provvedimento, ha dedicato un passaggio anche agli agriturismi e alla possibilità di consentire loro la “consegna a domicilio”. Il documento, approvato all’unanimità, insiste sul differimento dei termini stabiliti da leggi e regolamenti regionali per l’adozione d’atti o adempimenti da parte di pubbliche amministrazioni, imprese e cittadini. In particolare il testo riferisce dello slittamento delle scadenze previste al 31 marzo facendole slittare a fine luglio, mentre per quelle fino ad oggi a scadere il 31 maggio, pone nuova data a fine settembre. Scelte necessarie in questi tempi disperati, che fanno tut-
Tiziana Porteri: “Per noi di Coldiretti è una grande opportunità perché consente di riattivare l’attività di ristorazione e di portare i prodotti aziendali a chilometro zero direttamente nelle case dei consumatori"
tavia il paio con un assist al settore ricettivo, uno di quelli maggiormente colpito: un emendamento consente infatti da ora agli agriturismi lombardi, per la durata dello stato di emergenza Covid-19, di svolgere l’attività di ristorazione in modalità “consegna a domicilio” (finora era consentito solo il consumo sul posto). “Accogliamo positivamente l’iniziativa di Regione Lombardia che risponde alle nostre richieste - ha dichiarato Tiziana Porteri, presidente di Terranostra Brescia, l’associazione per l’agriturismo promossa da Coldiretti -. I lavori agricoli nei campi e nelle stalle continuano ma le attività agrituristiche sono ferme, nel rispetto delle indicazioni per
contenere il diffondersi di Covid-19, con inevitabili conseguenze negative per le imprese. L’emendamento approvato - ha aggiunto rappresenta una grande opportunità per gli agriturismi perché consente di riattivare l’attività di ristorazione e di portare i prodotti aziendali a chilometro zero direttamente nelle case dei consumatori. Con le consegne a domicilio dei pasti ci mettiamo nelle condizioni di assumere manodopera necessaria - ha concluso Porteri - per aiutare i dipendenti che sono sempre stati al nostro fianco per lavorare bene pur rinunciando ad una parte di guadagno dando un futuro e il giusto inizio per rilanciare l’economia una volta finita questa situazione di emergenza”.
Aggiornamento professionale: con VisitBrescia è gratuito
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Tempo di Covid-19 e corsi di aggiornamento per gli operatori della filiera turistica
Sono tra i più colpiti dalle chiusure forzate: per i professionisti del turismo VisitBrescia propone corsi on-line pensati per affrontare in chiave digitale e aggiornata la ripresa Visit Brescia lancia una nuova iniziativa nel solco della campagna di sensibilizzazione collettiva #iorestoacasa. Come? Supportando gli operatori della filiera turistica con occasioni di formazione professionale gratuita a distanza perché, dopo lo stop forzato delle attività e la chiusura delle strutture in seguito all’emergenza Covid-19, gli attori del turismo saranno chiamati a misurarsi con nuove sfide. Le dinamiche del turismo figuravano già tra quelle maggiormente mutate in seguito ai fenomeni della globalizzazione e della
digitalizzazione ben prima delle conseguenze dettate dall’attuale situazione e dai recenti fatti di cronaca sanitaria che hanno imposto lo stop agli spostamenti e l’isolamento delle persone. Se già da un decennio il mercato del settore si trovava a fare i conti con i sistemi di booking ed e-commerce che permettono di vendere prodotti e servizi a qualsiasi ora e in tutto il mondo, nei prossimi mesi – cruciali per la ripartenza dell’economia del turismo – agli operatori sarà richiesto di acquisire maggiore consapevolezza del mutamento di abitudini dei consumatori, dei viaggiatori e dei potenziali turisti e di aggiornare le proprie modalità
di business per intercettare la domanda e rimanere competitivi in fatto di vendita dei servizi e prenotazioni. Per supportare gli operatori della filiera in questo processo, manifestando al contempo sostegno umano e professionale, la DMO bresciana Visit Brescia (secondo l’Organizzazione mondiale del turismo il Destination Management Organization è la gestione coordinata di tutti gli elementi che compongono una destinazione quali attrazioni, accesso, marketing, risorse umane, immagine, prezzi e via dicendo) ha elaborato un carnet di lezioni gratuite e a distanza (il tutto su www.visitbrescia.it).
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Brescia è cultura
Biblioteca Queriniana: 270 anni di “pubblico servizio e utilità”
Il primo di aprile 2020 la Biblioteca Queriniana ha festeggiato il suo 270esimo anniversario. Fu voluta dal vescovo di Brescia, il cardinale Angelo Maria Querini, specificatamente “a pubblico beneficio e utilità”, tanto che la donò alla città con atto liberale e non, quindi, acquisita in seguito a lascito testamentario. Come tutte le grandi biblioteche storiche, anche la Queriniana conserva degli autentici tesori bibliografici. La memoria corre subito ad alcuni straordinari manoscritti (uno su tutti l’Evangeliario Purpureo o Codex Brixianus); all’unico esemplare noto in Italia di un’edizione cinquecentesca delle opere di Pietro Aretino; Bibbie poliglotte
(edizioni antiche rarissime in diverse lingue, dal greco all’arabo, all’aramaico, al copto); libri perlopiù eterodossi d’origine germanica quasi sempre posti all’indice e di cui era espressamente proibita la circolazione in Italia (ragion per cui il trovarne raccolti molti esemplari in un solo luogo, indifferenti alla censura, offre molte piste di ricerca agli studiosi della cultura, civile ed ecclesiastica, del Secolo dei Lumi). Non mancano ovviamente manoscritti miniati (2.250), antiche pergamene (1.620), manoscritti musicali (1.107), incunaboli (1.158) e 8.386 “cinquecentine” (libri stampati nel XVI sec.). Come detto la biblioteca prende il nome
dal vescovo Angelo Maria Querini che, tra il 1746 ed il 1749, la fece erigere nel complesso del Palazzo Vescovile di Brescia affidandone il progetto all'architetto Giovan Battista Marchetti. Successivamente venne donata all’amministrazione cittadina e, nel 1750 venne aperta al pubblico, diventando in tal modo una delle prime biblioteche pubbliche della Lombardia. Nel suo complesso comprende 451.000 documenti e, in quanto biblioteca del capoluogo, è depositaria di un esemplare di ogni atto ufficiale pubblicato nella provincia di Brescia.
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Brescia è intrattenimento “L’Eden in salotto” il meglio del cinema direttamente a casa
Con il mese di aprile è possibile seguire da casa le attività del cinema “Nuovo Eden” (@nuovoeden). Un’iniziativa della Fondazione Brescia Musei che, nell’ambito del progetto #iorestoacasa per contrastare l’emergenza Covid-19, propone film proiettati in sala nelle scorse stagioni che possono essere visti o rivisti gratuitamente, online, su varie piattaforme. “L’Eden in salotto” è accessibile direttamente dal sito del Nuovo Eden e consente la scelta on-demand dei titoli per la visione in streaming al costo standard di 5 euro, ma il pubblico potrà accedere alla visione con varie fasce di prezzo. “L'Eden in salotto” sarà una piattaforma in continuo aggiornamento, su cui verranno caricati vari film creando così un cartellone in continua evoluzione sulla base degli accordi che il cinema riuscirà a chiudere con le varie case di distribuzione. Le prime pellicole in programma saranno “The Parade – La sfilata” di Srdjian Dragojevic, una commedia sull'omofobia; “The connection” di Shirley Clarke, lungometraggio d'esordio di una delle filmmaker più influenti del New American Cinema; “Le Grand Bal” di Laetitia Carton, un inno senza tempo alla magia del ballo e all’armo-
nia di anime e corpi nella diversità. “A un mese dall’ultima proiezione in sala, il cinema gestito dalla Fondazione Brescia Musei apre una nuova finestra dedicata al cinema indipendente, e non solo, e riprende virtualmente la propria programmazione - ha dichiarato il direttore di Brescia Musei Stefano Karadjov -, in questo mese di chiusura delle attività al pubblico la Fondazione ha ragionato su nuovi modelli di operatività in grado di dare una risposta al nostro pubblico sul presente e sul futuro del cinema, e ci siamo riusciti proprio intercettando una delle anime della nostra programmazione, che certamente troverà ampio seguito nella nostra comunità underground".
“Si tratta di un progetto in cui la Fondazione Brescia Musei ha deciso di investire, sostenuta in questa direzione dal Comune di Brescia, proprio in un momento in cui le piattaforme online sono per ovvi motivi molto attive, perché crede fortemente nel valore che la sala cinematografica ha sul territorio nel contribuire all'arricchimento culturale della comunità” ha confermato Laura Castelletti, vicesindaco e assessore alla cultura. “Abbiamo pensato di essere vicino ai cittadini in modo discreto, ma significativo, per fornire ogni giorno un concreto stimolo al recupero della normalità, rievocando il nostro patrimonio, e dandogli una drammatizzazione digitale”, ha concluso Francesca Bazoli, Presidente di Fondazione Brescia Musei.