Relazione

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La fabbrica trasparente

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sommario

pag. 3

introduzione

pag. 4

metodologia proget tuale

pag. 5

il concept del paesaggio industriale

pag. 6

il concept dell’edificio di rappresentanza

pag. 8

il concept dell’edificio industriale

pag. 9

referenze

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introduzione

La trasformazione e la rifunzionalizzazione degli ex stabilimenti della società Comau, situati nel Comune di Beinasco (TO), rappresenta un’opportunità per ripensare radicalmente l’articolazione spaziale e funzionale di un edificio industriale: da ambiente privo di identità estetica, a luogo di produzione contemporaneo, con accorgimenti progettuali finalizzati al benessere ed alla socializzazione di tutti gli utenti. Il complesso produttivo oggetto di intervento, per disposizione degli spazi interni, articolazione dei volumi e delle aperture, organizzazione dei flussi, sistemazione delle aree esterne e dotazioni impiantistiche, rappresenta ormai un «oggetto» ob-

soleto, non rispondente alle necessità contemporanee di produttività e comfort degli utenti. Per questa ragione, l’insediamento della dott. Gallina richiede di aggiornare l’intero sistema di edifici attraverso interventi mirati e differenziati: demolizioni e ricostruzioni, sostituzioni degli involucri, aggiunte e ridistribuzioni volumetriche, riorganizzazione delle aree verdi. La prospettiva è quella di realizzare spazi funzionali ad una smart factory, o industria 4.0, intesa sia nei suoi concetti fondativi quali smart production, smart service, smart energy, sia in quelli relativi alla qualità architettonica, al comfort ed alla sostenibilità ambientale.

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metodologia proget tuale

La nostra proposta progettuale ha avuto come punto di riferimento la ricerca intitolata The Future of the Jobs presentata al World Economic Forum1. Da questa si evince, in sintesi, che nei prossimi due anni, fattori tecnologici e demografici influenzeranno profondamente l’evoluzione del lavoro. In particolare, i top trends che avranno un notevole impatto sugli attuali sistemi di business italiano (drivers of change) saranno: flexible work (46%), new energy supplies and technologies (46%), climate change and natural resources (42%). Crediamo, infatti, che la progettazione di edifici produttivi, per essere davvero efficace e per soddisfare le aspettative della committenza attiva a livello globale, non possa prescindere dal considerare queste prospettive macroeconomiche. Inoltre, a tali analisi, abbiamo affiancato una riflessione sul concetto di Junkspace, trattato nel noto testo di Rem Koolhaas2. In sintesi, esso è definito dall’autore come «ciò che resta dopo che la modernizzazione ha fatto il suo corso», non è infatti uno spazio controllato e progettato,

ma di risulta, originato dall’accumulo incessante di materia su materia; è perciò spazio non voluto, si genera cioè su un terreno interessato dall’insediamento di un’architettura progettata e definita. Abbiamo, dunque, convenuto che la definizione di Koolhaas si adatta, in linea generale, a descrivere lo stato attuale dell’intera area ex Comau. Perciò abbiamo orientato la proposta progettuale verso una nuova visione dello spazio costruito e non costruito, con l’obiettivo di comporre una immagine del complesso produttivo riconoscibile ed unitaria. Infine, di particolare ispirazione sono state per noi le considerazioni attorno al concetto di paesaggio post-industriale. Spazi di grandi dimensioni, alle periferie di affollati agglomerati urbani, disseminati di oggetti obsoleti, testimoni di un passato produttivo fiorente e considerati al pari degli scarti3, da nascondere e dimenticare. Scarti che divengono oggi, tuttavia, luoghi da ripensare, ripopolare, ritrasformare per accogliere imprese pronte alle sfide tecnologiche del futuro.

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il concept del paesaggio industriale

Considerazioni preliminari. Una attenta analisi dello stato di fatto ci ha permesso di comprendere le fasi di accrescimento del complesso ex Comau: le aggiunte e gli ampliamenti susseguitesi nel tempo hanno dato esito ad una immagine disomogenea e priva di identità estetica. La nostra proposta progettuale ha, dunque, come scopo primario, la ricomposizione in una forma globale unitaria di tutti gli oggetti edilizi attualmente situati nel complesso; anche in rapporto alla lettura del tessuto costruito circostante ed agli spazi non edificati. Infatti, abbiamo armonizzato la nostra proposta progettuale con lo scenario del distretto industriale di Beinasco, che abbiamo scelto di definire paesaggio industriale; di questo fanno parte case, capannoni, parcheggi, reti infrastrutturali, campi coltivati, serre, alberi: un insieme di dinamiche produttive, funzionali, ambientali necessariamente da considerare per una efficace ideazione di un intervento di riuso industriale.

Il concept. Per ridisegnare l’aspetto dei pieni e dei vuoti costituenti il complesso industriale, siamo partiti da due segni planimetrici forti, già presenti nel luogo: l’asse Nord-Ovest – Sud-Est individuato dalla Strada Borgaretto e l’asse Nord-Est – Sud-Ovest individuato dall’orientamento dell’edificio esistente. A partire da questi due, abbiamo generato una griglia che inquadra spazi dal perimetro poligonale e di grandezza differente, caratterizzati, al loro interno, da molteplici sistemazioni, come ad esempio campi sportivi, piantumazioni, piazzali pavimentati, prati verdi. L’obiettivo è quello di disegnare il paesaggio industriale attraverso un segno visibile e capace di garantire al complesso produttivo una immagine globale unitaria.

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il concept dell’edif icio di rappresentanza

Considerazioni preliminari. L’edificio uffici della ex Comau, collocato pochi metri a nord dello stabilimento produttivo, risulta sovradimensionato rispetto alle esigenze della dott. Gallina: sono necessari, infatti, aaa mq rispetto ai aaa esistenti. La sua struttura portante e la sua attuale configurazione planimetrica, due corpi di fabbrica rettangolari allungati che si dispongono a formare una T, a nostro giudizio, si adatterebbe difficilmente ad una distribuzione interna funzionale ai nuovi ambienti lavorativi, di svago e di promozione previsti. Gli ambienti di lavoro contemporaneo, che hanno un’evoluzione parallela a quella della tecnologia, mal si adattano a quelli attualmente presenti nella palazzina dell’ex stabilimento Comau. Il nostro progetto, infatti, segue il principio dell’adattamento dello spazio progettato alle attività al suo interno, non il contrario, per poter soddisfare al meglio le esigenze degli utenti e garantire il loro comfort.

Il concept. Due volumi dalla forma geometrica pura, compatti, accostati fino ad incastrarsi per creare un corpo costruito unico, che segue, in planimetria, le direttrici individuate dai segni ambientali predominanti: strada e fabbrica. L’intersezione dei due elementi monolitici genera due spazi, caratterizzati in maniera decisa: quello verso il fronte strada, che si offre alla vista con due quinte convergenti, che invitano l’ingresso all’interno dell’edificio; quello verso la fabbrica, che, disegnando a terra un angolo convesso, “raccoglie” a sé lo spazio, trasformandolo in un’ambiente al riparo dai flussi veicolari e dai rumori prodotti dalle automobili, in cui collocare attività di sport e relax all’aperto. Le aperture definiscono la superficie dei due volumi plasmandoli, applicando loro pressioni differenti: ora meno decise, ora più intense scolpendoli ed incassando l’infisso in profondità.

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edificio di rappresentanza

piano 0

m2

baby parking

180

m

showroom

250

275

marketing

48

sala riunione

100

promoter 1

12

sala conferenze

300

magazzino marketing

25

showroom

250

sala riunione

100

commerciale

436

hall ingresso

30

baby parking

200

amministrazione

182

piano 1

m2

direttore commerciale

25

commerciale Italia 1

16

commerciale Italia 2

16

commerciale estero 1

16

commerciale estero 2

16

2

direzione

personale

68

ristoro

60

totale

1871

stecca laterale

m2

UT + RD

già assegnato

palestra

300

operativi commerciali

salette (1,2,3,4,5,6,7,8)

270

operativi tecnico commerciali

responsabile customer care

16 150 72

sicurezza

48

sala conferenze

acquisti

68

promoter 2

12

IT

84

promoter 3

12

piano 2

m2

direzione

275

amministrazione

182

archivio

500

mensa

300

custode

già assegnato

totale

1570

assegnazione delle macrofunzioni ai due edifici del complesso industriale

290

personale

68

ristoro

60 organizzazione funzionale dell’edificio di rappresentanza

Sala conferenze

Amministrazione

Marketing

Distributivo Promoter 1

WC

Magazzini marketing

WC

Esterno (addetti)

Distributivo

Distributivo Collegamento verticale

WC

Baby parking

Sala riunione

Hall

Showroom

Esterno (addetti)

Promoter 1

Promoter 2

Operativi commerciali

Customer care

Distributivo

Operativi tecnico/commerciali

WC

Distributivo

Ristoro

Distributivo

WC

Collegamento verticale

Spazi esterni

Commerciale Italia 1

Commerciale estero 1

Esterno

Commerciale Italia 2

Commerciale estero 2

Direzione

Personale Collegamento verticale

Direttore commerciale

programma funzionale del piano terra dell’edificio di rappresentanza.

programma funzionale del piano primo dell’edificio di rappresentanza.

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programma funzionale del piano secondo dell’edificio di rappresentanza.


il concept dell’edif icio industriale

Considerazioni preliminari. Il complesso produttivo della ex Comau è composto da corpi di fabbrica di varie dimensioni e realizzati in più fasi costruttive. Nel tempo è stato infatti ampliato per rispondere ad esigenze di spazi sempre maggiori. L’edificio più grande, di forma rettangolare, con struttura a telaio portante e copertura a shed, presenta prospetti esteticamente molto disomogenei fra loro a causa, principalmente, della forma, della dimensione e dell’altezza variabili delle aperture. Tuttavia, la successione delle falde degli shed che scandisce i prospetti Est ed Ovest costituisce l’elemento più riconoscibile di tutto il complesso. Inoltre, gli elementi tecnologici che compongono le chiusure verticali possiedono caratteristiche di isolamento termico non adeguate agli standard attuali. Per tale ragione, abbiamo orientato la nostra proposta progettuale verso una loro sostituzione con facciate continue in policarbonato.

Il concept. La suddivisione spaziale delle sistemazioni esterne si ripropone in facciata dell’edificio produttivo, caratterizzando il prospetto con una alternanza di tonalità di colore che spazia dal grigio tenue all’azzurro tenue; tale effetto è reso grazie all’alternanza di colore dei pannelli di involucro arcoPlus® 9327. All’interno, essi filtrando la luce, le conferiscono tonalità lievemente variabili che definiscono con ombre morbide i volumi e gli spazi di lavoro.

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referenze

World Economic Forum, The Future of Jobs. Employment, Skills and Workforce Strategy for the Fourth Industrial Revolution, Cologny (Svizzera), 2016. 1

Rem Koolhaas, Junkspace. Per un ripensamento radicale dello spazio urbano, a cura di G. Mastrigli, Macerata, Quodlibet, 2006. 2

Niall Kirkwood, Manufactured Sites: Rethinking the Post-Industrial Landscape, SPON PRESS, Taylor & Francis Group, 2001. 3

Foto “Metodologia progettuale”: ©Rem Koolhaas, Junkspace (2001).

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