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www.voiceovernetwork.it
ecomagazine giugno 2011 anno 1- numero 1
Novità
CARTA RICICLATA 100%
Revive Pure - White Offset
MUSICA Luca FORNARI
racconta il suo Primo Maggio
CINEMA Vinicio MARCHIONI
VoiceOver Ma gazine: di A sso cia zione C ultura le VoiceOver, via V i l ni us snc - Ladi spol i (Rm) - COPIA OM AGGIO
il nuovo volto del cinema italiano
Aureliano AMADEI racconta le sue “20 sigarette”
TEATRO Fabrizio GIANNINI L’arte della controtendenza
RADIO VoiceOver
Il nuovo palinsesto
GUIDA SPETTACOLI
All'interno tutti gli eventi di Giugno
Un POP di CULTURA SIMONE CRISTICCHI si mette a nudo tra arte e memoria
CAFFETTERIA Yogurt – Frappé – Gelati – Granite – Thè e tisane – Cioccolate Calde BRUNCH Il tuo pranzo veloce con una vasta scelta di piatti o di insalate HAPPY HOUR TIME Apericlass: tanti sfiziosi stuzzichini Apericena: Gustose ricette proposte in un buffet tutto da assaporare Aperidegò: Degustazione di salumi e formaggi Aperifish: Degustazione di pesce crudo con tante bollicine RISTORANTE Vieni a gustare il nostro curioso menu nell’incantevole cornice di Piazza Risorgimento WINE-BAR Selezione dei migliori vini locali e nazionali e delle più buone birre artigianali.
LIVE MUSIC: VENERDI dalle ore 22 alle 24 concerti in acustico DOMENICA dalle 19 alle 22 piano bar
Programma
Giugno
da questo mese tutti fuori nel nostro comodo e suggestivo dehors! Venerdì 3 Giugno JOHN B. BLUES Unplugged JOHN B. BLUES chitarra, voce, armonica FABIO PARISELLA piano GIULIO COVIELLO percussioni genere: Blues/Country/Folk
Sabato 4 Giugno ZAMBRA DIXI BAND
PIETRO CRESCIMBENI tromba NICOLA FUMAROLA trombone AUGUSTO TRAVAGLIATI clarinetto ALESSANDRO CICCHIRILLO basso tuba ANDREA ANNIBALI percussioni ARMANDO MORTET banjo Genere: Jazz
Venerdì 10 Giugno MARA TOMASELLI 4et
MARA TOMASELLI voce QUINTINO PROTOPAPA pianoforte SAURO GIOVANNETTI batteria FABRIZIO MONTEMARANO contrabbasso Genere: Mina in jazz
Domenica 19 Giugno ARY & FRANK
Sabato 11 Giugno EGLE
ARIANNA FERRANTE voce FRANCESCO PASTORE piano Genere: Piano bar
EGLE MAUCERI voce STEFANO MESCOLOTTO chitarra PIERLUIGI CIOCCI chitarra Genere: Rock acustico
Venerdì 24 Giugno GPS ORGAN TRIO & CHIARA IZZI
Venerdì 17 Giugno SET THE CONTROLS
GIANLUCA FIGLIOLA chitarra PAOLO MIGNOSI batteria SANDRO MAMBELLA organo CHIARA IZZA voce Genere: Jazz
GIOVANNI BARONE tastiere RODOLFO SIRI basso e voce ENRICO RICCIONI batteria DONATELLO CARTOCCI chitarra Genere: Pink Floyd Cover Band
Sabato 25 Giugno DAVIA JAZZ TRIO
Sabato 18 Giugno BALANGANDAN
FRANCESCO DAVIA sax tenore LUCA COSTANTINI chitarra DANIELE BASIRICO basso Genere: Jazz Acustico
PRISCILLA BEI voce LUCA COSTANTINI chitarra GIUSEPPE CEVILETTI contrabbasso REINALDO SANTIAGO batteria Genere: Brasilian Jazz
CAFFETTERIA – RISTORANTE – WINE BAR Piazza Risorgimento, 16 00052 – Cerveteri 06.90209750 www.rendezvousbistrot.it seguici anche su Facebook Rendez-Vous Bistrot 2
Domenica26 Giugno ARY & FRANK
ARIANNA FERRANTE voce FRANCESCO PASTORE piano Genere: Piano bar
SoMmaRio Musica Simone CRISTICCHI Un PoP di CULTURA
MEMORIE
d'America
Ernest Hemingway
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7 Vinicio
Cinema
MARCHIONI
Il nuovo volto del Cinema Italiano Cinema Aureliano AMADEI A tu per tu con...
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TV Luca VENDRUSCOLO Autore della serie Boris
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Web Radio
VoiceOver
People People People
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DELLA MUSICA
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VOICEOVER ECOMAGAZINE Anno 1 – Numero 1
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Via La Spezia, 74 00055 - Ladispoli (Rm) info@radicicreative.it
Art director: Jessica Sergi Editore: Associazione Culturale VoiceOver Presidente: Matteo Forte Via Vilnius snc 00055 Ladispoli (Rm) 06 99 22 01 46 info@voiceovernetwork.it
Stampa: Tipografia Agnesotti Viterbo (Vt) Chiuso in redazione martedi 31 maggio 2011 Magazine in attesa di registrazione al Tribunale di Civitavecchia
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ITINERANTI GIUGNO Stacca l'inserto e portalo con te
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Rubrica MEDICO SCIENTIFICA I Disturbi dell’APPRENDIMENTO
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Responsabile commerciale: Lorenzo Croci
Progetto grafico: Radici Creative
eventi
Manuale di SOPRAVVIVENZA NUCLEARE
Responsabile editoriale: Emiliano Giacinti
Gianfranco Marcucci, Michela Andreini, Simone Giacinti, Igor Artibani, Simone Bracci, Mattia Mascher, Marco Filacchioni, Alessia Fiorani, Paolo Trucchi, Marzia Maier, Italo Gionangeli, Serena Costantini, Fabio Palumbo, Francesca Pompili, Stefano Frischigneto, Nancy Gasbarra, Maddalena Giovannini, Gianfranco Marino, Sandro Martini, Gina Imperato, Camilla Colibazzi.
Libri Il tarlo della CARTA e la scelta di un Buon Libro
LA DIAPOSITIVA ...
Direttore responsabile: Alessio Caprodossi
Hanno collaborato:
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Gioventù RIBELLE ... Accade OGGI
Teatro Fabrizio GIANNINI L’arte della
Controtendenza
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3,2,1… ci siamo. VoiceOver Magazine è realtà.
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Il sapore
Musica Luca FORNARI Organizzatore storico del Primo Maggio
Per una vita
MENOAMARA
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REFERENDUM
12/13 GIUGNO
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AFRICA blog
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PARIGI infinita
Un magazine CHE FARÀ ECO ... OROSCOPO
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…Sulla buona strada!
Dalle chiacchiere sotto l’ombrellone fino all’ultima riunione che ha preceduto di poche ore le righe che vi accingete a leggere, il viaggio è stato lungo e tortuoso. Ricco di spine, per questo godibilissimo. Andiamo in controtendenza e lo sappiamo, tanto che il sentircelo dire continuamente ci ha caricato ulteriormente. Un mensile dedicato alla cultura, che si sostenga con la pubblicità (senza però esserne invasi), distribuito in ventimila copie. Siamo questo, ma non solo. Perché VoiceOver Magazine nasce secondo un credo da cui si diramano molteplici intenti: vogliamo che si torni a parlare di cultura. Nel paese considerato da sempre la culla della civiltà e del patrimonio culturale - non a caso meta più ambita del “Grand Tour” che dal XVII al XIX secolo ha innalzato il genio italiano in cima al mondo - cultura è diventato un termine caduto in disuso. E quando la si usa il contesto è perlopiù negativo o dispregiativo. Di recente un noto ministro ha dichiarato che “con la cultura non si mangia” e un istrione come Paolo Rossi ha dissentito sostenendo che “se è vero che con la cultura non si mangia, allo stesso tempo con la cultura l’uomo impara a difendere i suoi diritti. E se impari a difendere i diritti, poi, in qualche modo, a fine mese qualcosa mangi”. Noi siamo in sintonia con questo messaggio e crediamo fermamente che l’Italia abbia bisogno di una “rivoluzione culturale”. Che sia in grado di ricordare quanto l’arte, intesa nelle sue varie estensioni, possa arricchirci come esseri umani. Musica, cinema, teatro, letteratura, fotografia, satira, storia sono le nostre travi portanti, senza perdere mai di vista la stringente realtà, che vede un paese in regresso e un pianeta maltrattato e seviziato. Noi ci schieriamo a difesa dell’ambiente, tanto che la rivista è stampata su carta 100% riciclata, una scelta che ci ha fatto risparmiare, solo per questo numero 102 alberi. Un piccolo passo, si dirà. Vero, perché noi crediamo nella politica dei piccoli passi. E con lo stesso meccanismo è nato VoiceOver ecomagazine. Ora che è realtà bisogna fare un altro piccolo passo: curarlo per farlo crescere al meglio.
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VoiceOver Magazine nasce dall’esperienza entusiasmante di Radio VoiceOver, web radio nata da più di un anno sul nostro territorio. È dall’energia sprigionata dai giovani e meno giovani che hanno fatto parte del progetto che si è deciso di fornire un ulteriore strumento comunicativo per esprimersi. Il giornale sarà un luogo d’incontro di quella che a noi piace definire la “meglio gioventù” del territorio. Favoriremo il dialogo e la creatività, la promozione di progetti, la diffusione di eventi che riguardano il mondo giovanile, ma non solo. VoiceOver Magazine sarà questo. Un contenitore cartaceo di idee d’avanguardia e retroguardia. Sguardo locale in un territorio globale.
Parleremo di musica, cinema, letteratura e teatro. Saremo interattivi e multimediali perché la nostra voce sarà veicolata su tre canali: WEB RADIO - PORTALE WEB - MAGAZINE. E questa sarà anche la nostra forza a livello pubblicitario: i nostri inserzionisti potranno promuoversi sfruttando le potenzialità di tutti i nostri mezzi. Saremo di parte. Saremo dalla parte delle “belle menti”; di coloro che vogliono ancora pensare, condividere, includere, impegnarsi e partecipare. Il mondo spesso ci sembra troppo grigio. VoiceOver network è colore. Sprigioniamolo! Gruppo editoriale VoiceOver
Hanno permesso l'uscita di questo numero: l'assenza di orari, gli occhiali da sole, la cresta di G., i compiti a casa, il maltrattamento del secchietto grigio, le serie americane in lingua originale, un mezzo dente, Raffaella Carrà, Renato e la ricreazione, il mal di schiena, la nerditudine, quadrati e radici improvvisate, accuse di abominio, all'uopo, la zia.
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editoriale di Alessio Caprodossi
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Allergico alle etichette, poliedrico sul palcoscenico e non solo, spiazzante e sorprendente, in due parole Simone Cristicchi. Creativo ma duttile, vicino agli emarginati e critico con i “potenti”, l’artista romano per cui il “successo non è sinonimo di felicità” si mette a nudo tra memoria e cultura. di Simone Giacinti Cantante, autore, musicista, scrittore, attore. Da cosa nasce quest’interesse e come si è evoluta nel tempo la volontà di provare sempre qualcosa di nuovo? «Quando ero adolescente, le storie me le raccontavo da solo, disegnando fumetti. Poi ho cominciato a raccontarle agli altri attraverso la musica, come una forma di terapia per superare la timidezza. Tutto ciò che ho fatto in questi cinque anni di attività artistica nasce da una grande
documentazioni, letture». Quindi Sanremo è stata una tappa fondamentale per la tua carriera, fungendo da trampolino di lancio per la futura affermazione. Una funzione che il Festival sembra aver perso negli ultimi anni. «Sanremo può essere una grande occasione per mettere in piedi una carriera. Ma non basta! Molti lo sfruttano soltanto per andare in tournée l’estate successiva. Ho vinto il festival con una canzone che
curiosità innata, dalla voglia di sperimentare sempre nuovi linguaggi di comunicazione. Però, se non avessi avuto la fortuna di vincere il festival di Sanremo nel 2007, e non avessi goduto della popolarità che questo evento mi ha dato, avrei faticato non poco per percorrere le stesse strade. Diciamo che la popolarità mi ha aiutato a diventare un “ricerc’autore”, perché dietro ogni cosa che realizzo mi piace fare una ricerca, fatta di incontri, interviste,
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CRISTICCHI
Musica
SIMONECRISTICCHI
doveva servirmi da colonna sonora per un documentario (“Dall’altra parte del cancello”). In quel periodo stavo pensando ad altro, non avevo nemmeno un album da presentare. Eppure, quell’evento mi ha aperto nuovi percorsi, attraverso i quali ho fatto nuove “scoperte”. Oggi posso dire di aver costruito una vita artistica ricca, stimolante e divertente, che passa dal teatro, attraverso i libri, per finire alla musica popolare. Devo però tutto questo, al pubblico che mi segue, che ha imparato nel tempo a conoscermi e a non fare l’errore di catalogarmi». Hai sempre detto che la tua carriera è stata influenzata da tanti artisti. Tra tutti però, quali sono i principali riferimenti, quelli a cui non puoi assolutamente rinunciare? «Sono sempre stato attratto dalle vite di uomini straordinari. Non so quante biografie ho letto. Vite di artisti, da pittori come Caravaggio e Burri, dal triste uomo Totò all’enigmatico Lucio Battisti. Il primo amore però non si scorda mai: Pirandello! Ho imparato da lui ad attingere dalla vita, dal passato ed anche dai dolori privati. Inoltre il tema della follia, per me importantissimo, ricorre in moltissimi suoi scritti, da “Enrico IV” a “Uno, nessuno e centomila”. In generale subisco l’influenza di qualsiasi artista che fa del suo mestiere un qualcosa di unico e irripetibile; sono affascinato
che lui chiama “dissenteria creativa”». Dai tuoi testi si nota che sei molto attratto dai folli e dai pazzi, tanto che sembri idealmente molto vicino ai più deboli e a chi non ha voce. «Da piccolo, nel mio quartiere, ero uno ...ho fatto i lavori più assurdi e malpagati: dei pochissimi che si operatore di call center, soffermava a parlare sguattero in un’impresa di pulizie, per la strada con il addetto al volantinaggio, “matto”. Forse perché gelataio nei cinema... mi sentivo sulla stessa lunghezza d’onda, o forse perché volevo semplicemente cersoprattutto dai “solisti”, ed è per questo care un contatto con lui. Credo che ogni che recentemente ho accettato la sfida artista, oltre a intrattenere il pubblico, di un monologo teatrale. In questo, credebba cercare di fare qualcosa per chi do che Giorgio Gaber sia un mio nume non ha voce, prestando la propria. Sono tutelare, anche se sono cresciuto con gli sempre stato vicino alle realtà di emarspettacoli di Marco Paolini e Gigi Proietti. ginazione, alle storie occultate, ai tabù Per quanto riguarda la musica, mi piace della società. Nel momento in cui ho ascoltare qualcosa lontano dal mio stile: avuto un pubblico cui riferirmi, questi Caetano Veloso, Chet Baker, i primi Pink personaggi ho potuto raccontarli, darFloyd di Syd Barrett, ma anche Beck. Se ingli spazio e voce. E continuo a farlo. Nel vece parliamo di attitudini, mi sento molmomento in cui si racconta, e si da vita to vicino a Vinicio Capossela, che per me è a una vita “a perdere”, sono convinto un esempio artistico di grande coerenza. che un po’ la si salva». Ammiro la sua grande libertà espressiva Pensando a molti artisti come te, Cae comprendo bene il significato di quella
parezza, Capossela, Fabri Fibra, Daniele Silvestri, si scrivono testi impegnati e un ritorno alle prese di posizione verso la “res publica”, un po’ come facevano alcuni grandi cantanti del passato. In tal senso, cosa potete fare, in concreto, voi musicisti? «Sicuramente possiamo farci testimoni e narratori di questo tempo, cercando di stimolare le coscienze e mettere in moto i neuroni. Io per esempio ho innescato molti dibattiti su internet, con alcune mie “provo-canzoni”. Mi piace rendermi utile per delle cause che reputo giuste: l’anno scorso la partecipazione all’ “Etruria Eco Festival”, quest’anno invece ho aderito a “Esperanto” e attraverso un concerto di beneficenza a Lecce, abbiamo raccolto dei fondi per comprare strumenti musicali che verranno donati ai ragazzi del conservatorio di Betlemme, in Palestina. Ecco, in questo caso, la musica è utile a creare nuova musica, nuova vita e, in quelle condizioni, anche una forma di evasione da una situazione così drammatica. Sono piccole cose, che però fanno parte di un mestiere da privilegiati come il mio».
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UNCLE FRANK Sonorità Hard-Rock-Funk nel cuore di Roma
Questo mese incontriamo Emiliano Esposti degli Uncle Frank. Undici brani in uscita a settembre e l’Heineken Jammin’ Festival…scopriamo gli Uncle Frank. Partiamo da un curiosità personale. Il nome del gruppo da dove viene? «Uncle Frank prende vita da una mia idea, nel gennaio 2010. Il nome è dedicato all’esempio musicale a cui mi sono ispirato innumerevoli volte, Frank Zappa che, anche se non rievochiamo con il nostro genere Hard-Rock-Funk, rimane comunque fonte di grande ispirazione». Quali sono i temi principali dei vostri testi? «I testi sono molto pregni di significato e interessano argomenti comuni a tutte le persone che vivono la quotidianità della vita e molto spesso soffrono delle loro stesse scelte,
ma che sono incapaci di reagire, senza considerare che il tempo passato non tornerà più e la vita scorre inesorabile fino alla fine. Meglio una vita breve senza rimpianti che una vita lunga piena di rimpianti». In questo panorama musicale devastato dalla commercializzazione dell’artista, come si inseriscono gli Uncle Frank? «Il nostro panorama musicale è pietoso. Il sistema che ha preso piede ci spinge sempre di più verso qualcosa che non esiste, verso false illusioni e spesso uccide anziché valorizzare i veri talenti. I talent show televisivi, poi, danno solamente visibilità ai cantanti, mentre l’Italia è, invece, piena
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Che cosa significa per te “fare cultura”? «Mi piace associare la cultura alla parola memoria. Nei miei lavori il filo conduttore fondamentale è quasi sempre la memoria: il manicomio, il lavoro in miniera, la seconda guerra mondiale, ma anche il G8 di Genova. Penso che se i giovani di oggi, oltre a studiare la chimica o il greco, imparassero a raccontare la storia dei loro nonni, ci sarebbe una piccola rivoluzione culturale: conoscere cosa è stata la guerra, la Resistenza, la fame, gli anni Sessanta, può essere davvero utile a guardarsi intorno nel mondo attuale. Purtroppo oggi si assiste alla volontà di alcuni di demolire la memoria, cancellarla anche dai libri di scuola: l’ennesima e più dannosa manipolazione delle coscienze, dopo trenta anni di televisione spazzatura. È una cosa davvero vergognosa! Per me ricordare, è anche dare una voce a tutte le persone inghiottite dal vortice della storia, ridare dignità e attenzione alle piccole storie, che rappresentano le fondamenta e la chiave di lettura dei grandi eventi. Inoltre penso che la cultura possa trasmettere quello che cerco di far passare nei miei spettacoli, ovvero la voglia di esporre la propria versione dei fatti, quindi lottare per la libertà di espressione. Anche se questo a volte crea purtroppo dei problemi». Certamente, allo stato attuale, non deve essere semplice poter fare il tuo mestiere, a maggior ragione in un paese come il nostro dove ogni anno diminuiscono i fondi destinati alla cultura e dove di volta in volta rischiano di aprirsi falle pericolose per la sua diffusione e persino per la sua sopravvivenza. «Sono stato in Russia, e lì, per assurdo, la cultura è vissuta veramente come arricchimento personale, come risorsa: ho visto la gente fare la fila davanti ai teatri, compreso quello dove mi sono esibito io! E lo fanno perché reputano la cultura una ricchezza da cui trarre giovamento per lo spirito, qualcosa che li aiuta nella loro quotidianità. Non si tratta solo di “evasione” dal grigiore di una vita squallida. Per non parlare poi della Francia. Ho parlato con un artista francese, bravissimo, che con la sua voce fenomenale fa scat - improvvisazione jazz imitando gli strumenti musicali - e mi diceva che nel suo paese, dopo aver dimostrato di essere un artista di talento, lo Stato ti tutela. Ricordo bene
VoiceOver
SCOUTING
alla ricerca di Gruppi Emergenti di grandi interpreti più specificatamente musicali». Partecipare al prossimo “Heineken Jammin’ Festival”, oltre ad essere un gran traguardo, che significato assume? «Personalmente mi è capitato di suonare davanti a 500.000 persone sul palco del 1° Maggio nel 2006. L’emozione di vedere persone a perdita d’occhio è eccezionale. Purtroppo in quella occasione non avevo davanti a me un microfono, mentre stavolta sarà diverso. Non vedo l’ora di travolgere tutta quella gente con il nostro ritmo».
1°maggio
Il CONCERTO il nostro discorso, specie quando mi disse che il biglietto aereo per arrivare in Russia e fare il suo concerto glielo aveva pagato lo Stato francese, una cosa incredibile per noi. In Italia, invece, sono costretti a chiudere anche i piccoli teatri di provincia, che falliscono tristemente poiché non riescono a mettere in piedi un cartellone. Questo perché da noi la cultura è vissuta sempre più come un lusso per pochi, ma è un problema di coscienza e di civiltà. È anche vero, ma non è un buon pretesto, che il mondo della cultura spreca da anni milioni di euro, che non servono a nessuno se non a chi se li mangia e in tal senso credo che serva una grande riforma per cambiare le cose». Che consiglio daresti ai giovani disorientati dall’idea del successo facile diffuso in molti programmi televisivi?
«Molti artisti si ritrovano a inseguire un fantasma per tutta la loro carriera, restano ingabbiati nel meccanismo dei numeri, delle classifiche, dei passaggi televisivi e radiofonici, smarrendo il vero motivo per cui si scrive. I talent show, poi, se per alcuni hanno rappresentato un trampolino di lancio, sono altresì diventati pericolosi per le centinaia di ragazzi, che dopo i pochi mesi di visibilità, sono tornati letteralmente a casa con un pugno di mosche: creano frustrazione, depressione, disorientamento! E quello che inizialmente poteva sembrare un “gioco”, può trasformarsi in un incubo nel momento in cui sei costretto a tornare alla tua normalità, all’oblio da cui eri venuto. Ammetto che anch’io, per un periodo più o meno lungo, mi snervavo, mi arrovellavo il cervello L’ultimo album
|GrandHotelCristicchi| Il brano Genova Brucia ispirato ai fatti del G8 di Genova ha vinto il premio Amnesty 2011 della sezione italiana di Amnesty International.
GrandHotelCristicchi TOUR 2011 Scopri le altre date del tour www.simonecristicchi.it
pur di scrivere una canzone “di successo”. Poi, in un periodo di grande sfinimento e delusione, uscì fuori ‘Vorrei cantare come Biagio’: per me era una canzone come tante altre, che a sentirla sembrava allegra, divertente, anche se nascondeva il dramma di tanti giovani artisti che non riescono a emergere. A questi ragazzi direi che il “successo” non è assolutamente sinonimo di “felicità”». E a quelli che si riuniscono in cantina per suonare con gli amici, e che fanno le collette per autofinanziarsi la registrazione di un cd? «Se oggi dovessi dare consigli a un giovane che vuole intraprendere questa carriera, gli direi di trovarsi prima un lavoro e solo dopo dedicarsi con più libertà artistica e onestà intellettuale alla propria passione. Solo proteggendo quella libertà è possibile studiare meglio se stessi, lavorare con cura sulle proprie peculiarità, trovare uno stile che ti contraddistingua dagli altri. Per prima cosa, consiglierei di lavorare sodo sulla ricerca di una propria identità artistica. Trovare la propria “unicità”, cercare di essere irripetibili. Lo so, non è una cosa facile da raggiungere, anzi richiede una grande pazienza e un’autentica passione. Ma da lì si deve partire». Un po’ come hai fatto tu? «Contemporaneamente alla musica ho fatto i lavori più assurdi e malpagati: operatore di call center, sguattero in un’impresa di pulizie, addetto al volantinaggio, gelataio nei cinema. Questo però mi permetteva di avere quelle cinquantamila lire in tasca per stare più rilassato, per vivere la musica come una gioia, evitando di diventare un “fabbricante di canzoni”». Dopo tre album, tre libri, corti televisivi e l’esordio a teatro (con relativa sfilza di premi), quale sarà il tuo prossimo passo? «È appena uscito per Rizzoli il cofanetto dvd+libro “Santa Fiora Social Club”, che racconta la mia esperienza - artistica e umana - con il Coro dei Minatori di Santa Fiora; un progetto che mi ha dato enormi soddisfazioni, con cui abbiamo fatto più di ottanta concerti in poco tempo, collaborando con grandi artisti come Andrea Camilleri, Erri De Luca, Laura Morante, Ginevra di Marco. Ora sto lavorando alla mia prima colonna sonora, per un film italiano che uscirà a ottobre. Da giugno, inoltre, partirà una trasmissione radiofonica su Radio Due che mi vedrà in qualità di co-conduttore insieme al mio amico Nino Frassica: s’intitola “Meno male che c’è Radio Due” e ci sarà davvero da divertirsi! Per l’estate, invece, girerò con i miei tre spettacoli: in concerto con la band, lo spettacolo col Coro dei Minatori di Santa Fiora e il monologo in dialetto “Li romani in Russia”, dove racconto l’epopea dei soldati spediti nella campagna di Russia del 1941-1943, uno spettacolo che, se tutto va bene, presenterò anche al prossimo Etruria Eco Festival di Cerveteri la prossima estate». Tre anni fa sei diventato padre. Cosa speri di lasciare ai tuoi figli? «Spero di infondergli il rispetto per se stessi e gli altri, oltre al dono della curiosità, forse l’unica cosa che - nel bene o nel male - mi ha permesso di diventare quello che sono».
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Luca Fornari (1964) nel 1988 è socio fondatore e Presidente Nazionale dell’Associazione Culturale Anagrumba, che si occupa di artisti musicali emergenti con un lavoro capillare di scouting e di interscambio tra le diverse espressioni regionali giovanili oltre che di ideazione e realizzazione eventi.
Luca Fornari organizzatore storico del concertone del Primo Maggio in Piazza San Giovanni. di Sandro Martini Quali sono le difficoltà principali e gli ostacoli, anche burocratici, da superare, nell’organizzazione di un evento come quello del Primo Maggio? «La vera difficoltà è la parte economica. La ricerca di risorse è veramente l’ostacolo più grande. L’evento vive dei soldi della Rai e degli sponsor privati, quindi non è semplice soprattutto in questo momento di crisi economica e politica che sta attraversando l’Italia». Il fatto che venga catalogato ancora come concerto Cgil, Cisl e Uil, influenza sulla ricerca degli sponsor? «Si è proprio così. Il concerto ancora non viene visto strettamente come evento con una cassa di risonanza grande ed unica in Italia, ma viene ancora etichettato come concerto del sindacato». Quando ha inizio l'ideazione e l’organizzazione dell’evento? «Tendenzialmente è una cosa che va da un anno all’altro. Il primo lavoro è quello di trovare il tema, il filo conduttore su cui costruire tutto l’evento, poi c’è la ricerca del conduttore e degli artisti». L’Italia, con i 150 dell’Unità, vi ha aiutato molto sotto questo punto di vista? «Si da una parte è stato facile, dall’altra siamo stati bravi a mettere insieme un qualcosa di non scontato per celebrare questa ricorrenza, soprattutto con la presenza della Grande Orchestra». Per il cast invece? «Qui subentrano la disponibilità economiche dell’organizzazione, la disponibilità dell’artista, e soprattutto la scelta del percorso che deve essere sentito dall’artista stesso che deve sposarlo in pieno. Mettendo insieme tutte queste situazioni si arriva a definire un cast per un evento simile. Sicuramente una figura molto importante da scegliere è il conduttore, un personaggio che deve tenere il palco per otto ore di diretta». Un’artista che ti ha sorpreso? «Positivamente mi ha stupito molto Caparezza, che per noi, conoscendolo, non è stato affatto una sorpresa». La paura che i cast siano sempre migliori, ma che
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l’evento perda di importanza c’è? Inoltre è vero che si cerca sempre più di farlo passare in secondo piano? «No in realtà non è molto così. Rai Tre ci è stata molto vicina soprattutto con la figura del suo direttore. Anche le radio hanno fatto un buon lavoro di sponsorizzazione e promozione. Quindi no da questo punto di vista eravamo abbastanza tranquilli». Quello del Primo Maggio è da sempre un evento pregno di significati culturali prim’ancora che politici. Quanto è complesso “fare cultura” oggi in Italia? «È veramente, veramente, complicato. Purtroppo a differenza di altri paesi come la Francia e la Germania (due esempi di paesi con governi politicamente vicini al nostro) si investe soprattutto in cultura per superare la crisi. I continui tagli che vengono fatti in Italia sono un chiaro progetto mirato a lobotomizzare la gente, non rendendosi conto che con la cultura si crea anche tanto lavoro». Cosa ne pensi della nuova frontiera degli eventi eco-sostenibili? «L’eco sostenibilità è uno degli elementi determinanti per la nazione, e guarda caso il nostro governo ha appena fatto un attacco frontale alle energie rinnovabili. È fondamentale investire in queste energie altrimenti il paese pian piano viene prosciugato. È ancor più fondamentale costruire una cultura dove tutti siano consapevoli di cosa stia succedendo, sfruttando fonti rinnovabili, partendo dai piccoli gesti quotidiani per far si che la nostra terra smetta di essere deturpata e maltrattata».
Memorie
D’AMERICA
by Il Vagabondo del Dharma
Ernest Hemingway Mary Welsh siede nel portico della sua casa di Ketchum, Idaho. Indossa uno scialle di lana, fatto a mano, grandi rombi bianchi intrecciati per proteggersi dal freddo. C’è il sole di tardo pomeriggio, ma i venti d’autunno sono arrivati a farsi sentire: soffiano tra i rami delle betulle, trasportando le foglie, piccoli rombi verdi strappati dal legno. I corti capelli ricci, di un biondo chiaro tendente al bianco, fiero segno del tempo che avanza e consuma, e che lascia strascichi di storie. E ricordi… “Ci sposammo nel quarantasei, io ed Ernest. Lui era al quarto matrimonio, io al terzo. All’inizio la nostra fu una relazione clandestina. Ci incontrammo nel quarantaquattro. Tutt’e due divorziammo e appena due anni dopo eravamo marito e moglie. Come non essere fiera di lui? Vinse il Pulitzer, con “Il vecchio e il mare”, poi il Nobel. Anche se non gli importava molto dei premi. Passò con me gli anni più vigorosi della sua vita…ma furono anche i più difficili. E i più tragici. Viaggiammo tanto, soprattutto in Africa. Ma le crisi nervose si acuivano. Gli diagnosticarono una malattia agli occhi che lo avrebbe portato alla cecità. Una volta lo trovai davanti alla rastrelliera con il fucile e le cartucce, pronto a farla finita. Aveva già fatto testamento. Riuscii a calmarlo. Diceva sempre che il non scrivere equivaleva al non aver una ragione di vita. La depressione. Probabilmente se la
portava dietro fin dalla prima guerra mondiale. Fu ferito e divenne un piccolo eroe. Ma la condizione di reduce e di una vita normale e oppressiva con la sua famiglia non gli dava pace. Fu così che lasciò Chicago e iniziò i suoi viaggi attorno al mondo, alla ricerca di sé e di quel senso di libertà e delle forti sensazioni che riusciva a cavar fuori da ogni più inutile situazione. Morì il due luglio del 1961, quella volta ce la fece. A nulla valsero il mio affetto e quello di qualche amico caro. Tutti noi preferiamo pensare che stesse solo pulendo il fucile e che il colpo che partì fosse accidentale”.
de alla ricerca di sé. L’ingles, così chiamato da Pilar, professore universitario nel Montana, intraprende una guerra non sua nella quale si dimostra abile esecutore di ordini. Ma la dedizione vacilla nel momento in cui compaiono, per la prima volta, i sentimenti: la bella Maria. E allora imbracciare una pistola, come il nonno, eroe della Guerra Civile Americana, o il papà, che la userà esclusivamente per spararsi, diviene il mezzo di scavo nell’inconscio, alla ricerca dei fantasmi della mente. Ma anche un gesto che preclude l’amore “[…] La miglior cosa che tu possa fare per lei è di fare presto e bene il tuo lavoro e uscirne fuori, e il pensare a lei non può che ostacolarti in quello che farai. Perciò non pensare mai a lei.”, oppure il fine ultimo di un’esistenza “[…] Robert Jordan giaceva dietro l‘albero respirando molto leggermente per mantener ferme le mani. Aspettava che l‘ufficiale giungesse nel tratto soleggiato dove i pini della foresta finivano e cominciava la verde china del prato. Sentiva il cuore battergli contro il terreno coperto d‘aghi della pineta”. Mary Welsh richiude il libro, lisciandone la copertina marrone, percorrendo con un dito le incanalature del nome del marito impresse su: “Il suo Robert Jordan non ha avuto il coraggio di spararsi. Sapeva bene come pulire i fucili”, nella voce una nota di sofferta ironia. “Ma come lui, Ernest sopravvive. Sopravvive in me, noi che siamo tutt’uno. Soprav-
Sorseggia una limonata, poi si sposta all’interno davanti a una biblioteca di ciliegio che occupa un’intera stanza. “Ecco. Qui ci sono le sue letture. E qui tutti i suoi libri. Questi sono i miei preferiti. Chiaramente “Il vecchio e il mare”. E “Per chi suona la campana”. Sullo sfondo della Guerra Civile Spagnola, Robert Jordan vive la sua vita nei poco meno dei quattro giorni che gli sono necessari per la distruzione del ponte. “[…] questo è tutta la tua vita, adesso. Non c’è nient’altro che ora. Non c’è né ieri, certo, né un domani. […] Esiste solo ora, e se ‘ora’ dura solo due giorni, allora due giorni sono la mia vita e tutto ciò che vi è contenuto sarà proporzionato”. Ad aiutarlo ci sarà la banda dell’ambiguo Pablo: la mujer Pilar, il vecchio Anselmo, lo zingaro, Agustin, Fernando, Primitivo, sfaccettature dell’ideologia repubblicana che concorrono alla realizzazione dell’obiettivo del protagonista nonché pedine fondamentali nel processo che Jordan intrapren-
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vive nelle pagine dei suoi libri, nei pensieri dei suoi lettori. Lui conosceva la realtà e aveva capito che era troppo imponente per contenerlo. O forse lui era troppo grande per essa. La sofferenza del mondo quotidiano era la sua; la sua era quella di appartenerne”. Mary Welsh si asciuga una lacrima che si è fatta strada sul suo volto. Nessun uomo è un’Isola, intero in se stesso. Ogni uomo è un pezzo del Continente, una parte della Terra. Se una Zolla viene portata dall’onda del Mare, l’Europa ne è diminuita, come se un Promontorio fosse stato al suo posto, o una Magione amica, o la tua stessa Casa. Ogni morte d’uomo mi diminuisce, perché io partecipo all’umanità. E così non mandare mai a chiedere per chi suona la campana: Essa suona per te. John Donne (1573-1651)
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Cinema
Vinicio Marchioni VINICIO MARCHIONI Story
Considerato tra i più bravi ed eclettici volti nuovi del cinema italiano, Vinicio Marchioni non è soltanto un “bravo attore”. Con alle spalle un’eterogenea formazione e una vasta esperienza sui palcoscenici teatrali - dove torna subito appena i numerosi impegni sul grande schermo glielo consentono - il “Freddo” della serie Romanzo Criminale conserva in sé un’insaziabile sete curiosa, tipica del ricercatore di emozioni che non conosce soste. Perfezionista e autocritico, nonostante i molteplici apprezzamenti dai fan e le superbe recensioni degli addetti ai lavori, Vinicio resta con i piedi ben ancorati a terra, dimostrando di avere le idee chiare anche fuori dal grande circo mediatico. di Alessio Caprodossi
Attore romano di origini calabresi. Debutta in teatro nel 1995, dove conta un curriculum notevole. Diventa popolare per l’interpretazione de “Il Freddo” nella serie televisiva Romanzo Criminale. Nel 2008 ha un’esperienza come conduttore televisivo su LA7 dove ha presentato la docu-fiction Citta criminali. Ultimamente protagonista di 20 sigarette, film tratto dal libro “Venti sigarette a Nassiriya” scritto da Aureliano Amadei e Francesco Trento. Film con cui riceve la candidatura ai David di Donatello come miglior attore protagonista.
Vinicio Marchioni il "Freddo" della serie Romanzo Criminale"
«Non credo in un metodo buono per tutto, perché Con "Romanzo Criminale" hai ottenuto la popolariogni spettacolo o film è un viaggio diverso. Leggo tà, con "20 Sigarette" hai conquistato i critici. Lavotanto, ascolto un certo tipo di musica, vedo quadri, ro, disciplina, tenacia, fortuna: qual è il segreto del parlo con delle persone, mi vesto in un determinato tuo successo? «Non so dare una risposta, però successo è una parola vuota se non accompagnata dal percorso che un attore fa per raggiungerlo. Poi bisogna vedere quanto dura, tra dieci anni ti saprò dire meglio; certo è che senza lavoro, intelligenza, umiltà, sacrifici, studio e tenacia non vai da nessuna parte». Prima della fama c’è una lunga gavetta sul campo, specie teatrale. Quanto è importante per un attore crescere passo dopo passo e quali sono le tappe determinanti? «Ogni carriera ha una storia a sé, io Sul set di "20 Sigarette" con Alberto Basaluzzo (nel film Massimo Ficuciello) senza la scuola di teatro, gli anni di tournée e l’incontro con Luca Ronmodo. In tal modo, cerco ogni volta una chiave diverconi non sarei stato in grado di reggere due anni di sa per entrare in una stanza dove non so esattamenset di Romanzo Criminale e i film che ho fatto. Nel te cosa troverò». privato, invece, contano le persone che tengono a me e che mi prendono a schiaffi se faccio minchiate». Negli ultimi anni sono stati molti i film o le fiction Per quanto sia diversa a seconda del progetto, sul mondo criminale, che hanno riscosso successo come ti prepari, interiormente e dal punto di vista producendo anche qualche segno preoccupante, pratico, prima di salire sul palcoscenico o di andare specie tra i giovanissimi, sempre più affascinati dalsul set? le figure criminali. Come la vedi al riguardo? 8
«Questa deriva mi inquieta un po’, perché spero da sempre in uno stato sociale che sostenga lo spirito critico dei giovani, la loro indipendenza e il loro sviluppo. Quanto all’effetto scaturito dai film, noi cerchiamo di fare il nostro lavoro al meglio, poi la commercializzazione dei prodotti non dipende da noi». Dopo Romanzo Criminale sarai stato travolto da proposte e copioni. Cosa occorre affinché un testo ti affascini? «In una sceneggiatura cerco una storia semplice che contenga temi universali. Nei ruoli devo essere sicuro che quel che mi si propone abbia proprio bisogno di me, perché se lo può fare chiunque c’è meno gusto. E poi cerco di differenziare il più possibile». Con Aureliano Amadei state girando l’Italia proiettando "20 Sigarette". Quali sono gli obiettivi di questo viaggio? «Sta girando soprattutto Aureliano, del resto è il suo film e la sua storia. Quanto al progetto in sé, coinvolgere i giovani e vedere il loro interesse è stata la cosa più bella delle numerose tappe fatte finora». In diverse occasioni hai dichiarato di esser cambiato molto negli ultimi anni, di aver vinto la timidezza e abbandonata l’introversione. Un cammino lungo e complesso, che inizia da…? «Nonostante le abbia molto smussate, la timidezza e l’introversione mi accompagnano ancora ogni tanto. In fondo è meglio essere timido che arrogante e introverso anziché dare troppa importanza al mondo
CINEMA che mi circonda. Tanto il percorso di ogni persona non finisce mai». Cinema, televisione (come attore e conduttore), clip musicali, corti e tanto teatro. Come concili e ti dipani tra le varie arti? «Cerco di scegliere le cose che in quel momento mi possono far crescere. Gli incontri con persone interessanti sono fondamentali, inoltre credo nella bellezza di mischiare le cose, con gusto se possibile». Sempre più spesso si sente parlare di tagli alla cultura, del cinema come settore in forte crisi, di teatri che chiudono, di compagnie che smantellano. È tutto così grigio il panorama artistico nostrano? «È grigio l’appiattimento in generale. Ci sono compagnie valide che fanno una fatica mostruosa, altre che continuano a vivere solo grazie ai sovvenzionamenti, con un sistema da pensione di lusso. Tutto deriva da
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...cerco ogni volta una chiave diversa per entrare in una stanza dove non so esattamente cosa troverò...
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un sistema avariato, in cui chi è più furbo va avanti. Per il cinema credo nella necessità di investimento dei privati, perché se un regista non è capace non dovrebbe fare film assistiti dallo Stato; la logica dei punteggi al Ministero, poi, è tutta da rivedere, come le persone che occupano poltrone senza avere la minima idea di come si faccia un film. Detto questo, però, va aggiunto che ci sono attori, registi e produttori che stanno cambiando mentalità. Si tratta di un processo lento, ma in quest’ottica sono ottimista». Cosa vuol dire per te “fare cultura”? E quali sono i mezzi da percorrere per diffonderla presso anche coloro che non possono permettersi di frequentare teatri e sale cinematografiche? «La parola magica è: scuola pubblica. Un ragazzo di quartiere con i genitori che guadagnano 1000 euro al mese deve poter visitare musei, vedere spettacoli e 9
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...cosa mi piace di questo mestiere? La possibilità di raccontare delle storie che forse non vivrei mai. E questo è bellissimo...
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film, leggere poesie per rendersi conto che al mondo esiste anche la bellezza da inseguire e costruire, che poi sceglierà lui se e come inseguire. Ma questo percorso va fatto nel corso degli anni scolastici, che sono fondamentali per la formazione di ognuno di noi». Ti dichiari molto attratto dalla macchina da presa. Immaginandoti dietro di essa cosa vorresti trasmettere allo spettatore? «Una pellicola dovrebbe o emozionare o intrattenere piacevolmente. Un film è un viaggio in una storia che non è dello spettatore ma in cui comunque ci si può riconoscere. È difficile fare un bel film, ma piano piano…». Quale traccia ti piacerebbe lasciare su questa Terra. Come uomo e come artista? «Vorrei che dicessero che sono un buon uomo e poi un bravo attore».
Cinema A tu per tu con...
AURELIANO AMADEI
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Un ragazzo innamorato della vita e pieno di sogni, come tanti altri giovani alla soglia dei trenta anni. Poi la chiamata improvvisa di Stefano Rolla per girare un documentario come aiuto regista in Iraq, con l’intento di raccontare ciò che accade veramente in quelle terre martoriate da una guerra che non sembra voglia mai finire. Un approdo molto rischioso, però difficile da rifiutare per chi sogna di finire un giorno dietro la macchina da presa. Così tra tanti dubbi e nessuna certezza, Aureliano parte ma dopo neppure un giorno rimane vittima dell’attentato contro l’Unità specializzata dei Carabinieri italiani di base a Nassiriya, che il 12 novembre del 2003 provoca 28 morti (19 italiani, 9 iracheni). Nel dramma Aureliano resta gravemente ferito, ma dopo un lento percorso torna a vivere, portando con sé le indelebili
di Simone Giacinti e Matteo Forte
all’estero. È cambiata la visione verso qualunque ruolo, è avanzato quello che io ritengo il mio anarchismo. Se l’individuo è individuo non può essere giudicato dalla lingua, dalla cultura, dallo status economico, non sono questi i parametri per giudicare una persona. Quindi è cambiato questo in me. Il militare è un individuo, perciò ci sono militari buoni, cattivi, esasperati, esattamente come in qualsiasi altro mestiere». Questo tuo “anarchismo” si riflette anche nella religione. Ti consideri un miracolato? «Per una persona religiosa potrei essere un miracolato, per me sono semplicemente uno che ha avuto tanta fortuna (ha usato un termine più colloquiale e dialettico, ndr). Ero e sono rimasto agnostico». Scrivi romanzi, opere teatrali, monologhi e sei anche un regista. C’è però chi dice che “La cultura non fa mangiare”. «Questa è un’affermazione becera, come è becera la corrente di pensiero oggi dominante, che tra tanti difetti ha anche quello di essere poco lungimirante. Magari ci sono cose che nel breve periodo ci fanno mangiare più in fretta, ma non sono cose su cui costruire il futuro. La cul-
immagini che ne hanno segnato la breve e indimenticabile esperienza in terra irachena. Da tutto questo nasce “20 sigarette”, prima il libro e poi il film. Una pellicola cruda, diretta, senza filtri, che dopo aver trionfato al Festival di Venezia (vincitore del Premio Controcampo Italiano, con menzione speciale per Vinicio Marchioni, che nel film interpreta Aureliano Amadei), sta girando il paese per far conoscere una storia che deve essere necessariamente conosciuta fino in fondo. Nel suo giro d’Italia Amadei è giunto a Ladispoli e noi l’abbiamo incontrato. Non amando la contraddizione, quanto è stato complicato raccontare una storia così dura e scomoda? «È stato difficile, all’inizio, perché ho ricevuto grandi batoste, grandi umiliazioni. È stato difficile perché si è cercato di insabbiare la mia storia per due motivi: il primo perché era appunto scomoda, il secondo perché l’argomento Nassiriya era un po’ spigoloso da trattare essendo usato in maniera demagogica dalla destra e accantonato dalla sinistra. Poi è subentrata la contraddizione, perché quando il film è stato preso in mano da chi aveva potere e voglia di produrlo, tutti sono saliti sul carro». Nasci come un ragazzo dei centri sociali e vieni etichettato in questo modo. Il tuo punto di vista verso la figura del militare, dopo questa esperienza è cambiato? «No, la mia visione non è cambiata. Io non potrei mai fare il militare e sono sempre contrario alle missioni militari
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tura è qualcosa che ci farà mangiare nei prossimi anni così come sta facendo oggi la cultura prodotta nel passato». E cosa proporresti ad un giovane che cerca di penetrare in questo complesso meccanismo? «Non gli auguro la mia storia (sorride, ndr), ma il mio consiglio è quello di fare. Fare sempre, andare oltre le porte in faccia e gli insulti. Avere la necessità di fare e portare in atto la voglia e la passione per il mestiere». Progetti per il futuro? «Sono molto in giro con il film, quindi sto
Aureliano Amadei (a destra) sul set di “20 sigarette” insieme al protagonista, che lo impersonifica, Vinicio Marchioni
preparando un documentario e un opera teatrale. Due cose che richiedono un blocco di concentrazione meno intenso rispetto alla regia di un film».
TV Parla
LUCA VENDRUSCOLO uno degli Autori della serie cult BORIS
L
Luca Vendruscolo (Udine, 1966) è un regista e sceneggiatore italiano. Dopo aver lavorato nei primi anni di carriera in teatro, si trasferisce a Roma andando a studiare cinema e nel 1991 si diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia. Gli chiediamo lumi su questo suo “exploit” oramai dichiarato che ha convinto l’intera critica nazionale, e ancora di più il pubblico.
Com’è il passaggio da “Piovono mucche” a “Boris - Il film”? «Si tratta di un passaggio molto "allegro" dal punto di vista della distribuzione. Siamo usciti in trecento copie mentre il mio primo film uscì in cinque copie, a Roma in una sola sala, con tre spettacoli su quattro: è un enorme passo in avanti. Credo però che ci sia anche una continuità nel raccontare una storia vissuta con le sue emozioni, qualcosa che è diventato un patrimonio di noi tre (si riferisce ai compagni d’avventura Giacomo Ciarrapico e Mattia Torre, quest’ultimo anche co-sceneggiatore di “Piovono mucche”, ndr). Ed è nato lì un rispetto speciale per le dimensioni dei sentimenti reali, le sfumature, le complessità che invece normalmente vengono tagliate fuori nella commedia di oggi, di solito un po’ manichea nel ridurre al massimo le caratteristiche dei personaggi. La società viene tagliata con categorie assolutamente rozze e si cerca di fare della commedia con questi elementi». Qual è il vostro modello d’ispirazione ri-
Francesco Pannofino, che interpreta René Ferretti, protagonista di Boris
Carolina Crescentini in azione nei panni di Corinna Negri
guardo il modo di fare cultura oggi? «Non ne abbiamo uno preciso. Sia perché siamo in tre ed è difficile far riferimento a delle ascendenze precise, sia perché credo
che sia un momento di rifondazione della commedia, spero, noi almeno lo cerchiamo. Si cerca di prendere il meglio da tutto, da tutti i film che piacciono, partendo
di Simone Bracci
dall’idea che se ci piace una determinata pellicola, vuol dire che lì c’è qualcosa che hanno colto e che deve essere scoperto. Può essere, per esempio, l’approccio dei fratelli Coen, la nuova commedia inglese, la commedia italiana più ‘nobile’, ma anche serie televisive: noi andiamo ad analizzare e approfondire tutto quello che ci sembra più vivo e vero e poi ogni tanto viene una buona idea originale anche a noi!». Per quanto riguarda il "meta-cinema", vi siete rivisti qualche film sull’argomento? «L’abbiamo rivisto e l’abbiamo molto ripensato. Ci chiedevamo quali strategie narrative comportava il meta-cinema e ci siamo resi conti che spesso porta con sé una grande nostalgia, che noi però volevamo evitare, altrimenti diventava tutto troppo zuccheroso. Inizialmente erano previste anche scene in cui René Ferretti (il protagonista della serie interpretato da Francesco Pannofino, ndr) guardava i vecchi classici della commedia all’italiana, ma poi le abbiamo tolte. Ci sembrava veramente un omaggio di cui non si sentiva il bisogno. Sarebbe diventata un’inutile accettazione, un’enfasi a rischio retorica. Il cinema è sempre minimamente auto celebrativo, questo l’abbiamo dato per scontato.”Boris” è stata una celebrazione del cinema, ma anche una pellicola molto pessimista che guarda all’attualità con vera preoccupazione». Avete già pensato a un potenziale sequel? «Non abbiamo assolutamente previsto di sfruttare tutte le potenzialità fino alla sua ultima goccia. Vedremo più in là».
Il Tarlo della carta e la scelta di un
U
Un amico indiano mi ha chiesto qualche mese fa quale fosse il libro italiano più venduto del momento.
Era da qualche mese nel Bel Paese per frequentare un Master e voleva capire a fondo i “tempi moderni” di questa nostra fantastica nazione. Casualmente avevo giusto fatto una ricerca qualche giorno prima per lavoro e avevo dati freschi freschi da proporgli. Ma mi vergognavo. Ebbene si, perché sembrerebbe (il condizionale è d’obbligo in quanto i dati sulle vendite di libri in Italia sono fra le cose più oscure e inattendibili) che il libro più venduto del 2010 sia stato “Cotto e Mangiato” di Benedetta Parodi. Mentre, tanto per fare un paragone con gli “odiati” cugini francesi, da loro uno dei libri più venduti al momento è “Indignatevi”, opera di un 93enne partigiano francese, Stéphane Hessel, che da dicembre ha già venduto 650 mila copie. A onor di cronaca anche noi abbiamo avuto il nostro caso editoriale di letteratura impegnata con “Gomorra”, che finora ha venduto qualcosa come due milioni e duecentomila copie, facendo capire agli editori che c’è una buona fetta di pubblico che ha bisogno di aria nuova. Oggi anche nel mercato del libro soffriamo di una sovrapproduzione pazzesca e indiscriminata che rende difficile, sennonché impossibile, orientarsi nella miriade di volumi disponibili nelle librerie. Quale prendere fra le migliaia di nuove uscite? C’è da fidarsi dell’industria dei premi letterari (Strega, Campiello, ecc)? Innanzitutto, alzi la mano chi davanti alla fascetta di un libro che dichiara “Ventesima ristampa, un milione di copie vendute in Italia” non si è mai chiesto: “Ma sarà vero?”. In Italia siamo sessanta milioni, un milione di copie vendute vorrebbe dire che una persona su sessanta ce l’ha in casa. Anzi, calcolando i nuclei familiari - facciamo di tre persone (perché se va bene in una casa di libri ce n’è uno solo) - vuol dire che una persona su venti ne ha una copia in casa. Secondo gli ultimi dati Istat il 43 % degli italiani ha solo la licenza media come titolo di studio e il 75 % legge al massimo un paio di libri all’anno. Il problema è che di queste fascette ce ne sono a bizzeffe e allora i conti non sempre tornano. Di solito i libri più venduti non sono sinonimo assoluto di qualità (“Mangiate merda! Miliardi di mosche al mondo non possono avere torto!” affermava un vecchio adagio), poiché il loro successo dipende spesso da una serie di fattori di marketing da guerrilla: pubblicità, commenti positivi su riviste dello stesso gruppo della casa editrice (non so perché mi viene in mente il gruppo Mondadori…), presentazioni in televisione o sui blog più seguiti della Rete, o ancora una mirata disposizione nelle vetrine delle librerie (le case editrici più facoltose pagano fior fior di quattrini per avere le migliori posizioni espositive nei più noti punti
BUON LIBRO
di Mattia Mascher
vendita). Se per orientare le vendite dovessimo guardare la lista dei best sellers tutti leggeremmo libri gialli o ricettari di cucina (Camilleri, Faletti, Carofiglio e Clerici-Parodi per l’appunto). Da questo punto di vista le librerie sono infarcite di libri mediocri che un gruppo di editor ha ritenuto “giusti” per milioni di italiani medi. Tuttavia ci sono anche le eccezioni e Gomorra è senza dubbio una di queste, insieme ai libri, molto venduti, dei giornalisti Marco Travaglio e Peter Gomez. Certo cercare dei buoni testi è un lavoro che richiede tempo, ma purtroppo questa è una variabile che scarseggia sempre più drammaticamente in questa affannata vita del XXI secolo. A tal fine stanno proliferando sul web forum di lettori che “testano” le opere per poi fornire un’accurata recensione. Uno dei più famosi è “aNobii”, una sorta di Trip Advisor per gli amanti dei viaggi pindarici su carta, un vero e proprio social network dedicato ai libri. Il nome deriva dal nome dell’Anobium punctatum, il “tarlo della carta”. Nei paesi anglosassoni con questo epiteto viene metaforicamente indicato chi passa molto tempo sui libri. Gli utenti iscritti possono mettere in linea la propria libreria personale attraverso i codici ISBN o tramite un motore di ricerca interno, condividendo recensioni, commenti, votazioni, dati sull’acquisto e sulla lettura, lista dei desideri e suggerimenti incrociati con altri utenti, singolarmente o attraverso gruppi. Tale rete permette anche lo scambio e la vendita di libri tra utenti. Creato nell’agosto 2005 a Hong Kong, aNobii è considerato un esempio magistrale dell’ultima frontiera virtuale, ed è attualmente diffuso in quindici lingue diverse (tra cui l’italiano), classificando oltre 25 milioni di libri. Nella versione nostrana, per esempio, digitando “La solitudine dei numeri primi” di Paolo Giordano, libro d’esordio vincitore dei premi Strega e Campiello 2008, si trovano circa tremila commenti (perlopiù, per onore di cronaca, non molto positivi ma nondimeno alquanto professionali sbugiardando ben due nutritissime giurie d’elite, ma questa è un’altra storia…). Il web ci permette insomma di avere un prezioso strumento per districarsi nella scelta. Personalmente i libri che leggo li scelgo affidandomi ai consigli di alcuni fidatissimi amici lettori, che ho accuratamente selezionato nel corso degli anni con fatica e dedizione. Purtroppo ho ancora una certa predilezione per l’umano face to face. Inoltre mi sono imposto che più della metà dei libri letti in un anno devono essere stati scritti dai grandi della letteratura mondiale di tutti i tempi. Tutti rigorosamente già consegnati ad altra vita. Eh si perché la morte mi da un’idea di rigore e professionalità. Di solito non se ne trovano facilmente di persone che difendono gli interessi di un morto (se non gli eredi), così rimane solo il valore intrinseco dell’opera. Almeno così ho un certo metro di paragone. P.S. Ovviamente anche qui si presentano numerose eccezioni. Ve ne vengono in mente alcune?
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e-book
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Al solo parlare di e-book gli amanti della carta stampata, del feticismo libresco e delle rimpiante sensazioni visivo-tattilo-olfattive, rabbrividiscono di compunto ribrezzo.
Dall’altro lato come sostengono alcuni storici dei mezzi di comunicazione anche gli amanuensi, quando presentarono loro il primo libro stampato da Gutenberg, commentarono schifati che la scrittura non sarebbe più stata quella di una volta e che si sarebbe perso il gusto estetico e l’apprezzamento per la “bella grafia” umana. Nell’era di un altro signor “… berg”, nel nostro caso Zuckerberg, inventore di Facebook, le nuove tecnologie sconquassano la vita di noi poveri mortali nel giro di pochi mesi e non spetta certo a questo spazio editoriale fare sommari bilanci pro o contro l’innovazione portata dai libri elettronici. Noi siamo umili servi della realtà che cercheranno di descrivervi le nuove tendenze, così come si presentano all’occhio nudo lasciando a voi, caro pubblico, il compito di trarre le vostre conclusioni. Questo mese vi parleremo di un caso di cui si sta molto parlando negli Stati Uniti, patria dell’iPad, di Kindle e dei nuovi cyber scrittori: Amanda Hocking (nella foto), ventisei anni. Pur essendo così giovane ha già pubblicato nove libri e vende oltre 100mila copie al mese. Come tanti giovani scrittori, non è mai stata pubblicata tradizionalmente su un bel libro rilegato e tangibile. Così ha deciso di diventare lei stessa il proprio editore - senza alcun tipo di intermediari - inserendo i suoi scritti sul Kindle Store, dove si possono scaricare alla modica somma di circa tre dollari. Se siete un pò abili nel fare i conti capirete subito che questa ragazza ha trovato un vero e proprio filone aurifero degno dei tempi del Klondike. E se calcolate che in Europa uno scrittore tradizionale prende circa il 4-5% sul prezzo di copertina, ai novelli autori a ben vedere conviene pubblicare nei nuovi formati elettronici ed emigrare nello spazio virtuale. Non dovremo perciò sorprenderci se nel futuro prossimo si verificherà un esodo biblico dalla cellulosa...
Papeete Fruit Lungomare Regina Elena, 23 Ladispoli
Per info, prenotazioni e tavoli:
335.7090419 339.2286674
Serate di piano bar per sorseggiare i cocktail in tranquillità, ideale per la famiglia che cerca riparo al mare dall’afa estiva.
Dopo giovedì e venerdì tranquilli e confortevoli, il sabato al Papeete si balla. Il resident dj LukaB (direttamente da Radio2) accompagnerà gli ospiti in una dance sulla spiaggia da favola. Gli anni 70/80 la faranno da padrone per creare quelle serate di qualche anno fa dove ci si divertiva senza eccessi, dove la musica si ballava per divertimento e la nottata finiva
Il sabato inoltre sarà gestito stile night-disco, si potranno prenotare privé o super-privé, che includeranno bottiglie, bollicine e frutta fresca, per bere e mangiare comodi sui divanetti e poter ballare avendo comunque un posto dove mettersi seduti per prendere fiato. Se per sbaglio ti sei perso il week-end Papeete sei ancora in tempo. La domenica il reggae riecheggia nell’aria. Il sound di Lolloganjia e Filtreman vi rapirà nell’aperitivo reggae. Vieni a muovere il tuo corpo con scioltezza accompagnato dalla Smoka Smoka Sound. Perché il Papeete Fruit cerca di accontentare tutti, e non si ferma mai.
www.papeetebeachbar.it
dalle 2 1 0 DJ SET RE .00 LIVE MUSIC VIVAL 70 /80 LUC AB
dalle 2 2.3
18 GIUG
OPENIN G PARTY
NO
Eventi di cabaret per creare qualcosa di nuovo e farsi due risate in riva al mare. Musica live con cover band e artisti emergenti per dare la possibilità a tutti di far
Poi come al solito tanta frutta fresca di stagione servita dentro cestini di frutta accompagnata da gelato o panna. Per i cocktail garantisce l’esperienza del barman Davide “Dado”, che propone un mojito fantastico, preparato direttamente con la ricetta cubana, dove la menta viene massaggiata e non pestata.
a guardare le stelle sdraiati su un lettino (offerto dal Papeete insieme al cielo stellato).
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Il clima è sempre lo stesso. Familiare, un locale di amici, dove regna la tranquillità e dove si può stare veramente bene. L’unico locale che offre tre tipologie di serate differenti, per accontentare ogni tipo di clientela, o magari conoscere un mondo che non conosceva prima.
sentire la proprio voce ed allietare le serate dei clienti.
Per info , prenot azioni e tavoli: 3 35
Dopo l’estate 2010 piena di novità e di successo, non ci si poteva cullare sugli allori ci dice Alessandro. Allora altre novità per il Papeete Fruit.
WebRadio
radiovoiceover.it
«
people people people di Matteo Forte
Costruire un gruppo affiatato, capace di reggersi sulle proprie gambe, è complesso, ed è per questo che le persone che ne fanno parte sono così importanti. Il gruppo (e la natura ce ne dà in continuazione esempi strabilianti) permette agli individui di fare cose che singolarmente non sarebbero mai in grado di fare, e questo meccanismo vale tanto per l’approvvigionamento di cibo degli animali selvatici (quelli veri) quanto per gli esseri umani (quelli veri) che desiderano raggiungere traguardi che altrimenti sarebbero sempre troppo lontani. È per questo che abbiamo deciso di far nascere VoiceOver, per raggiungere un traguardo, e spostarlo sempre un po’ più in là. Per prenderci uno spazio che singolarmente non avremmo trovato da nessuna parte, per dar voce agli artisti emergenti che faticano a trovare canali per promuovere la propria arte, per mettere in luce problemi che non sareb-
bero trattati e tematiche che resterebbero ignorate. E per divertirci. Avete letto bene: per divertirci, per giocare. Che non vuol dire fare le cose in maniera superficiale, anzi. Vuol dire dedicarsi anima e corpo a qualcosa per il puro gusto di farlo, non per costrizione né per bisogno, ma perché è una cosa che mentre la fai te la senti addosso, come un vestito che appena provato già senti tuo. Mai provata questa sensazione? E poi parliamoci chiaro: avete mai visto qualcuno più serio di un bambino che gioca? Non possiamo farci nulla, ci piace andare controcorrente, in un’epoca e in un paese dove la frammentazione e gli egoismi la fanno da padrona abbiamo deciso di unirci e di perseguire uno scopo, insieme. Ci sono stati momenti in cui abbiamo pensato che non ce l’avremmo fatta, che avremmo dovuto arrenderci, momenti in cui la quotidianità voleva prendere il sopravvento, ma facendoci forza ognuno sulle spalle degli altri abbiamo retto e siamo andati avanti, arrivando fin qui. E, se voi lo vorrete e sarete con noi vedrete: sarà solo l’inizio. Come dice un mio amico, “quando due persone si incontrano c’è sempre un motivo”. Condivido questa visione fatalista e voglio sperare che sia così, come voglio sperare che voi pensiate lo stesso. In fondo se state leggendo è come se ci fossimo incontrati, un motivo ci sarà.
Ecco i pazzi.I disadattati. I ribelli.I contestatori. Quelli sempre al posto sbagliato. Quelli che vedono le cose in modo diverso. Non amano le regole. E non rispettano lo status quo. Puoi lodarli,disapprovarli,citarli, Puoi non credere loro, puoi glorificarli o denigrarli. Ma ciò che non potrai fare è ignorarli. Perchè loro sono quelli che cambiano le cose. Inventano.Immaginano.Curano. Esplorano.Creano.Ispirano. Mandano avanti l’umanità. Forse devono essere per forza essere pazzi. Altrimenti come potresti guardare una tela vuota e vederci un’opera d’arte? O sedere in silenzio e sentire una musica che non è mai stata composta? O guardare un pianeta rosso e immaginare un laboratorio su ruote? Noi realizziamo strumenti per questo tipo di persone. E se alcuni vedono la pazzia, noi vediamo il genio. Perchè le persone così pazze da pensare di poter cambiare il mondo sono quelle che lo cambiano. “Tbwa per Apple, 1997”
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e negli orari non coperti dai programmi...VoiceOver ti fa compagnia con musica h24
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Black Style BoysOver
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Noi Siamo Fuori 2.0
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VoiceOver Rhum
A noi piace così
Noi Siamo Fuori Informazione
Maga Magò
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Colpa d’Alfredo
Vietato l’Ascolto
21:00/22:00
Allacciate le Cinture
22:00/23:00 Scalo a Grado
23:00/24:00
Missione Compiuta
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A tutta Dance Life4music
The Rock Side
Bloody Indie
Mascelle strette
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Quando si costruisce un gruppo la cosa che conta è:
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GUIDA COMPLETA
MARTEDÌ 7 MUSICA OvO+Zeus!+Fuzz Orchestra +Hiroshima Rocks Around Roma - Circolo degli Artisti - Via Casilina Vecchia, 42 ore 21:00 MUSICA Maledetto Jazz! Roma - Le Mura - Via di Porta Labicana, 24 - ore 21:00 Jam session jazz del martedì CULTURA Letterature Festival Internazionale di Roma Roma - Basilica di Massenzio - P.zza Santa F. Romana ore 21:00 Incontro con Giancarlo De Cataldo, Carlo Lucarelli (foto sotto), Jo Nesbø, Vinicio Marchioni, Francesco Montanari
TEATRO Don Chisciotte Roma - Teatro India - Lungo Tevere Re Papareschi, Via Pierantoni, 6 - ore 21:00 Antonio Latella porta in scena il classico di Cervantes Saavedra CULTURA Eugene Richards – “War Is Personal” (fino al 15 luglio) Roma-10B Photogra-
phy - Via S. Lorenzo da Brindisi, 10b - ore 10:00/13:30 In mostra 44 fotografie sui drammatici effetti della guerra in Iraq sulle famiglie dei reduci statunitensi e dei soldati deceduti CULTURA Wilfredo Prieto Roma - Complesso monumentale di S. Spirito in Sassia - Borgo S. Spirito, 1,2,3 L'artista cubano realizzerà un’installazione site specific dal titolo "Constructivist and deconstructivist meadow as viewed from a home sofa with your feet on the table"
MERCOLEDÌ 8 MUSICA Spank Rock Roma - Circolo degli Artisti - Via Casilina Vecchia, 42 ore 21:00 Naeem Juwan arriva come un fulmine a ciel sereno, una delle ballate più cariche della stagione fra movimenti di bacino illegali, schiene sudate e invasione di palco su “Rick Rubin”. CULTURA Would You Be My Miracle Roma - Dorothy Circus Gallery - Via dei Pettinari , 76 - ore 11:00/20:00 Mostra collettiva tra lowbrow e pop surrealism con opere di Ray Cesar, Natalie Shau e Paolo Guido CULTURA Roma3Film Teatro Festival
Roma - Spettacoli, concerti e proiezioni sotto l'egida del Dams di Roma Tre TEATRO Festival dei Mondi Roma - Rassegna internazionale di teatro in lingua inglese CULTURA Wonder Art (fino al 30 giugno) Roma - Forte Fanfulla, mlac, Teatro Preneste - ore 18:30 Venti giovani artisti saranno impegnati in interventi installativi e in una mostra collettiva CULTURA Wonder Art (fino al 30 giugno) Roma-mlac-museo laboratorio di arte contemporanea Piazzale Aldo Moro, 5 ore 15:00/18:00
GIOVEDÌ 9 MUSICA Villa Aperta (fino all'11 giugno) Roma - Accademia di Francia a Roma - Villa Medici - Viale Trinità dei Monti, 1 - ore 21:00 Seconda edizione di “Villa Aperta”, line up ritmata e melodica, accompagneranno uno degli eventi principali della cosidetta "cutlura alternativa" CULTURA Fantafestival (fino al 19 giugno) Roma - Auditorium Conciliazione, Casa del cinema, Nuovo cinema aquila. Programmazione di horror, fantasy e sci-fi
agli spettacoli ed eventi della Capitale...
MUSICA The ABones+Adel’s Roma - Traffic - Via Prenestina, 738 - ore 22:00 Una band nata a Brooklyn in piena epoca hip-hop, ma totalmente devota al verbo del garage rock’n’roll
CULTURA Chiarelettere Roma - Circolo degli Artisti - Via Casilina Vecchia, 42 ore 21:00 Presentazione del libro "Attentato al Papa" alla presenza degli autori
VENERDÌ 10
CULTURA Cannes a Roma (fino al 16 giugno) Roma - Cinema Vari
MUSICA Wonder Wheel Roma - Crossover - Via degli Equi, 22 ore 22:30 Blues e rock MUSICA Ginko+Shanty Band+Julia Kee Ostia (Rm) - Lungomare Lutazio Catulo, 6 Reggae dal vivo. A seguire dj set a cura di Partners in Crime
CULTURA Bluemotion (fino all'11 giugno)Roma Angelo Mai - Via delle Terme di Caracalla, 55/A - ore 21:00 In scena lo spettacolo "Sola" CULTURA The Producers (fino al 28 giugno) Roma - Via Antonio Gramsci 61 - ore 16:30/19:30 - Inaugurazione ore 18.30. Mostra collettiva con artisti inglesi canadesi e autraliani e un intervento dell'architetto Katherine Lapierre
CULTURA Letterature – Festival Internazionale di Roma Roma - Basilica di Massenzio - P.zza Santa F. Romana ore 21:00 Incontro con Gary Shteyngart, Pavel Sanaev, Ksenija Rappoport, Paolo Zampini Ensemble CULTURA Jan Bauer (fino al 28 giugno) Roma - Studio d'arte contemporanea Pino Casagrande- Via Degli Ausoni, 7 - ore 19:00
PUB - BIRRERIA - RISTORANTE
pub birreria
aperto tutti i giorni
CERVETERI (Rm) via Francesco Rosati, 23 Tel. 338.8581181
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Gli
EVENTI
GIUGNO
SABATO 11 MUSICA Fine Before You Came Roma - Circolo degli Artisti - Via Casilina Vecchia, 42 - ore 21:00 Vestitevi male perché tornerete a casa zuppi. A seguire: Screamadelica - ore 23:30 Serata rock, alternative, new wave, punk-funk, 80's in collaborazione con Radio Città Futura
da non perdere Rock'n'roll, a seguire dj set CULTURA Pommeriggio al cinema - Generazione P Rendez vous Roma - Via A. da Giussano, 59 - ore 17:00/21:00 Pomeriggi estivi all'ex Cinema Preneste. DJ set e un concerto unplugged a sorpresa ad ogni appuntamento. A cura di A cura di Misterstereo8 e Loupe'n
LUNEDÌ 13
CULTURA Riccardo Scibetta - officine fotografiche (fino al 6 luglio) Roma - Via Libetta 1 - ore 15:00/19:00 Personale dal titolo "Underground" Inaugurazione ore 19:00
MUSICA Drink Pink - Female Cut Roma - Via S. Maria dell'Anima, 52 - ore 19:00 Aperitivo con selezioni musiciali della crew rosa di Roma
GIOVEDÌ 16
MARTEDÌ 14
MUSICA Mystery Jets Roma - Circolo degli Artisti - Via Casilina Vecchia, 42 A seguire: Ash+Mystery Jets - Band from Mars
MUSICA I Blame Coco Glamnight Live! Roma - Circolo degli Artisti - Via Casilina Vecchia, 42
22:00 Serata post-rock MUSICA The Entrance Band Roma - Sinister Noise - Via dei Magazzini Generali, 4/b - ore 22:00 70's hard e psychedelic blues. Nella formazione Paz Lenchantin, ex A Perfect Circle e Zwan
MUSICA Radio Città Aperta Night Roma - Big Bang Via di Monte Testaccio,22 - ore 22:00 Serata di sostegno alla radio con i concerti di Malasuerte Fi-Sud, I.D.P., Area 51 e dj set a seguire MUSICA Screamadelica Roma - Circolo degli Artisti - Via Casilina Vecchia, 42 - ore 23:30 Serata rock, alternative, new wave, punk-funk, 80's in collaborazione con Radio Città Futura
EVE MUSICA Gianmarco Dottori Roma - Crossover - Via degli Equi, 22 ore 22:30 Musica Pop
MUSICA Rock Arena Roma - Blackout - Via Casilina, 713 - ore 23:00 Rock, indie e punk con Diego Nodisco, Yakuza, Greedo, Krypta e Luna TEATRO Concerto Moretti (fino al 12 giugno) Roma - Auditorium Parco della Musica ore 21:00 Il Nanni nazionale interpreterà alcuni dei suoi monologhi più famosi accompagnato da un orchestra diretta da Piovani e Piersanti
MUSICA Yakety Yaks+Wild Strings-The Good Taste Roma - Muzak - Via di Monte Testaccio, 38 - ore 23:00
DOMENICA 12
CULTURA Vintage Market Roma Circolo degli Artisti Via Casilina Vecchia, 42 - ore 17:00 Nuovo, usato, artigiani e acconciatori
TEATRO Festival dei Mondi (fino al 16 giugno) Roma - Teatro Patologico - Via Cassia, 472 - ore 20:30 In scena lo spettacolo "A Quarreling Pair: A Triptych of Small Puppet Plays" degli australiani Aphids. Domenica spettacolo alle 17.30 MUSICA Toti Poeta+Nicolò Farnesi+Sunset Session Roma - Circolo degli Artisti - Via Casilina Vecchia, 42 - ore 21:00 Musica cantautorale
CULTURA Roma Creative Contest Roma - Teatro Vittoria - P.zza S.M. Liberatrice, 8 - ore 21:00 Proiezione di cortometraggi di giovani autori, mini concerto dei Mamavegas
MUSICA Maledetto Jazz! Roma - Le Mura - Via di Porta Labicana, 24 - ore 21:00 Jam session jazz del martedì
CULTURA Letterature – Festival Internazionale di Roma Roma - Basilica di Massenzio - P.zza Santa F. Romana- ore 21:00 Incontro con Antonio Skarmeta
CULTURA Letterature – Festival Internazionale di Roma Roma - Basilica di Massenzio - P.zza Santa Francesca Romana - ore 21:00 Incontro con Michela Murgia, Clara Sánchez, Xinran
MUSICA Eugene Chadbourne with Truth in the Abstract Blues Roma - Forte Fanfulla, mlac, Teatro Preneste - ore 21:00 Country, rock e blues d'autore
MERCOLEDÌ 15
MUSICA Derrick Morgan in concerto Roma - Villagio Globale - Lungotevere Testaccio, 1 - ore 22:30 Il padre dello ska sui palchi di Roma alla veneranda età di 70 anni
TEATRO Lavori in corso (fino al 19 giugno) Roma - Teatro India - Lungo Tevere Re Papareschi, Via Pierantoni, 6 - ore 21:00 Spettacolo di Claudio Fava per la regia di Ninni Bruschetta MUSICA Wogiagia Roma - Circolo degli Artisti - Via Casilina Vecchia, 42 - ore 22:00 Raggae dal vivo
VENERDÌ 17
MUSICA Wonder Art Roma - Centrale Preneste - Via A. da Giussano, 58 - ore 21:00 Serata performativa tra musica e nuove tecnologie con performativa con Annalisa Macagnino, Quiet Ensemble, Toba Toba
CULTURA Ginga - Forum austriaco di cultura Roma - Via B. Buozzi,113 - ore 20:00 Concerto di chiusura della stagione del Forum
SABATO 18
MUSICA 30 Seconds to Mars Roma - Ippodromo delle Capannelle dalle ore 19:00
MUSICA Rock Arena Roma - Blackout - Via Casilina, 713 - ore 23:00 Rock, indie e punk con Diego Nodisco, Yakuza, Greedo, Krypta e Luna CULTURA Pommeriggio al cinema, generazione p Rendez vous Roma - Via A. da Giussano, 59 ore 17:00/21:00 Pomeriggi estivi all'ex Cinema Preneste. DJ set e un concerto unplugged a sorpresa ad ogni appuntamento CULTURA Premio Arte (fino al 19 giugno)Roma Cinema Vari Sesta edizione della rassegna che metterà in mostra quaranta artisti tra le strade di Borgo Pio
DOMENICA 19
MUSICA The Low Cost Roma - Traffic - Via Prenestina, 738 - ore
16
CULTURA Festa per la Cultura Roma - Rione Garbatella - ore 17:00 L'arte della capitale scende in strada,per informare e condividere con i cittadini
MUSICA Greg & The Blues Willis (San Lorenzo estate) - Roma-Piazzale del Verano - ore 22:00 Live in collaborazione con il Micca Club: blues e goliardia derivata
Gli
EVENTI
GIUGNO
da non perdere CULTURA Animazioni Crack Roma - Forte Prenestino - via Federico Delpino - ore 19:00 Cortometraggi italiani contemporanei di Michele Bernardi, Blu, Ericailcane, Magda Guidi, Niba&Matteo e altri MUSICA Vinile Espresso Roma - Necci dal 1924 - Via Fanfulla da Lodi, 68 - ore 19:00 Mini fiera del disco in vinile
e nuove immagini
MUSICA Wu-Tang Clan Roma - Atlantico Live - Viale dell'Oceano Atlantico, 271 Dopo il botto dello scorso anno, trona il Clan per il suo "Rebirth Tour"
MUSICA Vinicio Capossela (Festival Internazionale di Villa Adriana) Tivoli - Via di Villa Adriana 204 - ore 20:30 Storie di Marinai, Profeti e Balene
italiani Associazione J33tre
italiane anonime e d'autore
TEATRO La rivoluzione siamo noi Roma - Teatro India - Lungo Tevere Re Papareschi, Via Pierantoni, 6 - ore 21:00 Lettura-concerto ispirata a Joseph Beuy. Progetto e regia di Antonio Pizzicato
CULTURA 48 Hour Film Project Roma - Cinema Reale - Piazza S. Sonnino, 7 Proiezione delle pellicole realizzate in 48 ore
VENERDÌ 24 MUSICA 24 Grana Ostia (Rm) - Open Bar Ostia - L.re Lutazio Catulo - ore 21:30
Un "all star" tra musica e spettacolo presenterà il progetto "Il paese che vorrei. Costruzione di un immaginario antimafia"
SABATO 25 CULTURA Macro: le mostre per l’estate 2011(fino al 30 ottobre) Roma - Macro, museo d'arte contemporanea - ore 11:00/22:00Da Tomas Saraceno a Esther Stocker, passando per Adrian Tranquilli, Flavio Favelli e il nuovo episodio di Roomates
ENTI MUSICA Roberto Vecchioni (Luglio suona bene) Roma - Auditorium Parco della Musica ore 21:00
MARTEDÌ 21
MUSICA Avenged Sevenfold Roma - Ippodromo delle Capannelle ore 21:45
MUSICA Giovanni Lindo Ferretti (Roma incontra il mondo) Roma - Villa Ada ore 22:00L'ex CCCP presenta il progetto "A cuor contento"
MUSICA Maledetto Jazz! Roma - Le Mura - Via di Porta Labicana, 24 - ore 21:00 Jam session jazz del martedì
MUSICA La Fame di Camilla Roma - Piazzale del Verano - ore 22:00 Slow-indie nostrano
MUSICA Dredg Roma - Circolo degli Artisti - Via Casilina Vecchia, 42 - ore 21:00
GIOVEDÌ 23
MUSICA Alessandro Mannarino Roma - Ippodromo delle Capannelle ore 21:30
TEATRO Atto senza parole e altri testi(fino al 26 giugno) Roma - Teatro India - Lungo Tevere Re Papareschi, Via Pierantoni, 6 - ore 21:000 Spettacolo di Samuel Beckett per la regia di Pierpaolo Sepe
MUSICA Raina (Roma Incontra il Mondo) Roma - Villa Ada ore 22:00 Raegge dalla Villa Ada Posse. Sul palco anche Lion D, Ras Tewelde, Miss Linda, Adriano Bono e Baracca Sound
CULTURA Letterature – Festival Internazionale di Roma Roma - Basilica Massenzio - P.zza Santa F. Romana - ore 21:00 Incontro con Laura Morante, Carlo Cecchi MUSICA Orchestra di Piazza Vittorio (Luglio Suona Bene) Roma - Auditorium Parco della Musica ore 21:00 Etnofusion Esquilino
LUNEDÌ 20
CULTURA Festival Arcipelago (fino al 24 giugno) Roma - Cinema Intrastevere - Vicolo Moroni, 3/A - ore 18:00 Diciannovesima edizione del festival internazionale dedicato a cortometraggi
CULTURA Letterature – Festival Internazionale di Roma Roma - Basilica Massenzio - P.zza Santa F. Romana-21:00 Incontro con Michele Mari, Wilbur Smith, Michela Cescon
MERCOLEDÌ 22
MUSICA Nadia Costantini, Salvatore Lunetto Roma - Parco Archeologico del Teatro di Marcello, Via del Teatro di Marcello ore 20:30 Canzoni popolari
CULTURA Festival dei Mondi (fino al 26 giugno) Roma- Teatro Patologico - Via Cassia, 472 - ore 21:00 In scena lo spettacolo "Nella foresta" degli
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CULTURA Cafè-philo Roma - Sala Santa Rita - Via Montanara, 8 - ore 18:00 "Vita e filosofia", incontro con Vitone Vito Antonio
SPETTACOLO Red Bull X-Fighters World Tour 2011 Roma Stadio Olimpico Acrobazie e salti mortali sulle due ruote MUSICA Stewart Copeland Roma - La casa del Jazz - Viale di Porta Ardeatina, 55 - ore 21:00 Il batterista dei Police porta a Roma il "Strange Things Happen Tour" accompagnato da Niccolò Fabi, Vittorio Cosma, Gianni Maroccolo e altri ancora MUSICA Medfreeorkestra (Roma incontra il mondo) Roma - Villa Ada ore 22:00
MUSICA Screamadelica Roma - Circolo degli Artisti - Via Casilina Vecchia, 42 - ore 23:30 Serata rock, alternative, new wave, punk-funk, 80's in collaborazione con Radio Città Futura
MUSICA Rock Arena Roma - Blackout - Via Casilina, 713 - ore 23:00 Rock, indie e punk con Diego Nodisco, Yakuza, Greedo, Krypta e Luna
CULTURA Pommeriggio al cinema, generazione p Rendez vous Roma - Via A. da Giussano, 59 - ore 17:00/21:00 Pomeriggi estivi all'ex Cinema Preneste MUSICA Giuliano Palma & The Bluebeaters Roma - Parco degli Acquedotti - ore 22:30 - Ska da classifica
Gli
EVENTI
GIUGNO
21:00 - Il basso di Les Claypool è di nuovo tra noi
MUSICA The Manhattan Transfer (Luglio suona bene) Roma - Auditorium Parco della Musica ore 21:00 Doo-wop, lo swing e il jazz, con una dedica speciale a Chick Corea
MUSICA La Notte della Taranta (Luglio suona bene) Roma - Auditorium Parco della Musica ore 21:00 - Suoni dal Salento con Ludovico Einaudi maestro concertatore
EVENTI
MUSICA Teresa De Sio (Roma Incontra il Mondo) Roma - Villa Ada ore 22:00 Italian roots-folk
da non perdere
MUSICA Sean Kuti & Egypt 80 (Roma incontra il mondo) Roma - Villa Ada ore 22:00 Afrobeat nel segno di Fela
MARTEDÌ 28
MUSICA Maledetto Jazz! Roma - Le Mura - Via di Porta Labicana, 24 - ore 21:00 Jam session jazz del martedì
LUNEDÌ 27
MUSICA John Mayall Roma - Auditorium Parco della Musica ore 21:00 Blues d'autore dall'Inghilterra
MUSICA Il Genio+Lombroso (San Lorenzo Estate) Roma - Piazzale del Verano - ore 22:00 Indie-vintage italiano
GIOVEDÌ 30
TEATRO Accademia degli Artefatti (fino al 2 luglio) Roma - Teatro India - Lungo Tevere Re Papareschi, Via Pierantoni, 6 - ore 21:00 Spettacolo di Bertolt Brecht per la regia di Fabrizio Arcuri
MUSICA Subsonica Roma - Ippodromo delle Capannelle - ore 21:45
MUSICA Bandabardò (Roma Incontra il Mondo) Roma - Villa Ada ore 22:00
CULTURA ContemporaneaMente Roma - Via G. Reni, 2/f - ore 20:15 - La contemporaneità secondo Gianna Nannini, intervistato da Pigi Battista e Piero Dorfles
MERCOLEDÌ 29
MUSICA Les Claypool Roma - Atlantico Live - Viale dell'Oceano Atlantico, 271 - ore
MUSICA Korn Roma Ippodromo delle Capannelle - ore 20:30 Cross-metal con treccine
18
MUSICA Open Session Francia Roma - Accademia filarmonica romana - Via Flaminia, 118 - ore 20:00 - Doppio live con 1Tour2Chants e DAG MUSICA Yuck Roma - Circolo degli Artisti - Via Casilina Vecchia, 42 - ore 21:30-Indie-collegerock dagli States
MUSICA Afrocubism (Roma incontra il Mondo) Roma - Villa Ada ore 22:00 Per la prima volta a Roma il supergruppo di musicisti provenienti da Mali e Cuba, con la benedezione del Buena Vista
MUSICA Linea 77 Roma - Piazzale del Verano - ore 22:00 Nu-metal dal Piemonte
MUSICA Corrosion of Conformity Roma - Init - Via della stazione Tuscolana, 133 - ore 22:00 punk-metal
Scopri gli eventi di
LUGLIO
nella prossima uscita di VoiceOver ecomagazine o sul portale web voiceovernetwork.it
WebRadio
radiovoiceover.it Trasmissioni
Voiceover
Coffe Break
lun 15:00/17:00
Presentato magistralmente dalla voce soave e calda del nostro wj Savoy Truffle. L’ora del caffè non è mai stata così cervellotica. Un caffettino, un argomento del giorno, due chiacchiere e una ricerca musicale da leccarsi i baffi... un caffè non si nega a nessuno.
Black Style
lun 20:00/21:00
Il programma più “urban” di VoiceOver. La migliore musica hip hop e r&b da tutto il globo. News, hit, classifiche e beat a cinque stelle. In studio il Bandito, Rick e la bellissima Zeff. Alza il volume, c’è il BlackStyle!
Amore al cubo
lun 22:00/23:00
Si parla del tema più trattato di sempre gente... l’AMORE, ma accompagnato dalla pazza ed esuberante compagnia di Gabriele e Giorgia! Parole d’ordine...IRONIA e DIVERTIMENTO. State con noi perchè.. AmoreAlCubo..è la Potenza dell’Amore.
Ccg Intervista con la città
mar 16:00/17:00
Questa rubrica ha per oggetto interviste poste alla città e ai cittadini. Domande, quesiti, enigmi, progetti, idee, manifestazioni, eventi. Il vicepresidente del Consiglio comunale dei giovani intervisterà ospiti d’eccezione.
VoiceOver Rhum
mar 23:00/24:00
Due wj, un po’ di ghiaccio e uno shaker gigante, mescolare energicamente e servire. Mettete un microfono e tanta musica come decorazione ed avrete un perfetto VoiceOverRhum, da gustare in compagnia di Scotti Too Hotty e Il Conte.
Maga Magò
gio 22:00/23:00
L’irriverente Ma Ma Ma ...…. Maga Magò, in compagnia del suo più acerrimo e sapientone ne...ehm AMICO Anacleto...vi terranno compagnia, con mille rubriche. Muovendosi magicamente tra semiserietà e satira. Il tutto contornato da variegatissima musica!
Info Lad
mar 21:00/22:00
Con Ann e Roxy suona tutta un’altra musica...Lasciatevi trasportare in un viaggio musicale senza paragoni, accompagnato da molte informazioni sugli eventi locali che non potete perdervi. Per un mix d’utilità, divertimento e rilassatezza...
Foxy Ladies
Allacciate le Cinture
mer 21:00/22:00
mer 23:00/24:00
Partorito ed ideato dalle menti malsane di Matteo Forte e Simone Giacinti, condotto dagli stessi malati ideatori, i belli e prorompenti, Messiè e Giacio, con l’aggiunta di quello che una volta era l’inviato spagnolo “el chico” Chapeaux. La complicità che lega gli speaker è il piatto Forte... Allacciate le cinture, si parte!
Boys Over
lun 21:00/22:00
Nasce dalla voglia di tre ragazzi “falliti” di mettersi alla prova e cocercare nuovi stimoli. I wj Yoghinoise, Caspermat e Granny Bravo allietano le nostre ore all’insegna del cazzeggio, con tante rubriche e con il famoso gioco finale ricco di premi e cottillons.
Noi Siamo Fuori 2.0
mar 22:00/23:00 mer 16:00/17:00
La trasmissione gode della partecipazione e dell’intrattenimento di alcuni personaggi di spicco della cultura mondiale quali Federico “Stesse Facce” e il Fante di Coppe. Personaggi del mondo della musica cantautorale quali Alessio “Pascù” Pascucci e Simone Romagnoli “L’architetto”. Noi Siamo Fuori, voi?
A noi piace così
gio 21:00/22:00
Nato dall’amicizia dei due Wj che lo conducono e dalla voglia di trasmettere un modo di fare radio goliardico e irriverente. Basato fondamentalmente sull’intrattenimento, alternato a momenti di riflessione sui fatti quotidiani e sui grandi perchè della vita. D’altronde… A noi piace così.
Mascelle Strette
dom 22:00/23:00
In compagnia del Wj Matteo Orlando, tutte le domeniche dalle 22 alle 23, un viaggio tra le attitudini, le azioni, le idee che hanno scritto e che continuano a scrivere la storia del mondo. Un mondo abitato da ribelli, pirati e punk. Fanne parte anche tu, non temere!
Bloody Indie
dom 21:00/22:00
Pensavate di sfuggire a questa tortura acustica? VI SBAGLIAVATE! “Amon Amartha” e “Slò” sono felici di presentarvi Bloody Indie, l’unico programma al mondo capace di mettere insieme il metal e l’indie per un’ora di ordinaria follia. Siamo tutti un po’ Bloody..e un po’ Indie
Etruria EcoMusic
mer 15:00/16:00
La musica al servizio dell’ambiente che si intreccia con arte ed ecosostenibilità. Alessio Pascucci, con appunti scritti su carta riciclata 100% e un bel bicchiere in mater B colmo d’acqua del rubinetto, farà partire la rivoluzione, quella ambientale!
In fuga dal XXI secolo, le FoxyLadies si lasciano andare in uno sconvolgente viaggio onirico oltre ogni limite razionale, alla riscoperta della musica più appassionante e significativa. La dolce voce di Mèla curerà la sezione cinema. 19
Missione Compiuta Promuove la musica indipendente ed emergente. Con la conduzione di Marco che sa per esperienza personale che oggi per un’artista è sempre più difficile proporre la propria musica, sia nelle radio, sia nel mercato discografico, ma anche nei locali. Mandate i vostri pezzi... VoiceOver ci tiene a voi!
A tutta Dance
ven 20:00/21:00
Dedicato a più di 20 anni di musica dance. Wj Stolav farà rivivere le emozioni che solo questo genere musicale vi ha dato, raccontandone l’evoluzione, le biografie dei protagonisti che hanno fatto la storia della dance.
Life4 Music
ven 21:00/22:00
Dopo secoli e secoli di totale silenzio. oscurità, e domande irrisolte, TU Homo Sapiens Sapiens vuoi comprendere gli arcani misteri che si celano dietro un animale da palcoscenico? Vuoi nutrire la tua sete di conoscenza sulla storia della musica mondiale? Bhè, se cerchi tutto questo, Life4Music te lo spara nelle casse.
The Rock Side
ven 23:00/24:00
Tutti i venerdì dalle 22 in poi, Wj-Fancy vi accompagnera’ nel mondo della musica rock vintage, dagli anni 60 agli anni 80. Per ogni appuntamento, un argomento che fara’ da filo conduttore. Ospiti ed eventi in diretta! Non perdetevi il rock di Radio VoiceOver!
Vietato l’ascolto
mer 20:00/21:00
Partendo da fatti d’attualità bizzari e trash, riguardanti soprattutto personaggi pubblici o presunti tali, Giorgia “No Brain” sviluppa in maniera satirica l’avvenimento confrontandosi con gli ascoltatori. La rubrica “NON guida tv” vi aiuterà ad evitare il trash televisivo.
Colpa d’Alfredo
gio 23:00/24:00
Condotto da wj-Fred, da solo ma in compagnia delle sue personalità multiple, crea un filo conduttore con l’ascoltatore attraverso le tante rubriche. La new-entry di radio VoiceOver è tutta da scoprire e vi aspetta per farlo insieme.
Scalo a Grado
mer 22:00/23:00
Contenitore settimanale d’informazione e attualità cinematografica, musicale e letteraria. La parola d’ordine della trasmissione è “Con-fusione” ovvero mescolanza di persone/cose senza distinzione e gerarchia. Il protagonista della sfida è “Frizer” Marcucci nell’insolita veste di wj, accompagnato dagli amici etiopi Emiliano e Marzia. mar 20:00/21:00
La nostra attività è ricevere e ristorare persone in un ambiente naturale molto caldo ed elegante come quello di Villa Ceri. L’arte della Ricezione e Ristorazione la interpretiamo con passione e cerchiamo di trasmetterla ai nostri dipendenti e collaboratori, tutti cuochi e camerieri di livello internazionale. La ricerca della qualità gastronomica, dello stile, dell’eleganza nell’accogliere il cliente sono il nostro principale obiettivo. I rinfreschi, elaborati secondo le circostanze e le specifiche esigenze dei clienti, vengono preparati sul posto da una organizzazione che vanta un’esperienza trentennale nel settore.
Via di Ceri 16 00052 Ceri (Roma) Tel 06.9908143 - 06.7008113 Cell 389.6756950 villa.ceri@tiscali.it
Il
SAPORE DELLA MUSICA
I
"In senso lato con gastronomia si intende lo studio della relazione tra cultura e cibo ed è quindi una scienza interdisciplinare che coinvolge la biologia, l’agronomia, l’antropologia, la storia, la filosofia, la psicologia e la sociologia". di Marco Filacchioni Si sente spesso parlare a cuor leggero e, talvolta, con una certa superficialità di “gastronomia”, nonostante dei cibi e delle bevande che consumiamo quotidianamente si tende a trascurare l’importanza culturale che ricoprono. A maggior ragione in un paese dalla grande tradizione enogastronomica come il nostro, dove in questo periodo di globalizzazione e di appiattimento dei valori e dei gusti, le tradizionali ricette regionali e i prodotti tipici di ogni paese hanno il merito di appassionare ed arrivare in maniera diretta ed efficace a tutti. Considerata la facilità con cui fioriscono i critici del settore, pur senza possedere magari conoscenze ed esperienze sul campo, dopo gli anni di studi, ricette, prove ed esperimenti, mi auto eleggo ufficialmente "critico gastronomico di VoiceOver". Ovviamente a modo mio, però; mettendoci dentro, cioè, un’altra mia passione: la musica. A volte mi è capitato di ascoltare una determinata canzone e avere voglia di mangiare qualcosa, oppure di voler sorseggiare un vino specifico o quel
PLAY LIST
Mentre tutto scorre Estate Solo 3 min. Nuvole e lenzuola, Parlami d’amore L’immenso Via le mani dagli occhi Un passo indietro Meraviglioso
tipo di liquore oppure, viceversa, mi ritrovo a tavola e sento che manca qualcosa di "non commestibile" per rendere perfetto quel momento e pensare a un ritornello d’abbinare per pasteggiare. Per questo primo binomio andiamo col Made in Italy partendo da uno dei gruppi di maggior successo degli ultimi anni, i Negramaro. Salentini come il vitigno da cui traggono il loro nome, la loro musica è un mix tra il rock dei più grandi cantautori italiani e una costante ricerca di innovazioni a livello di sonorità e testi, il tutto fortemente legato alla propria terra: un incontro tra tradizione e fantasia come la ricetta abbinata di seguito alla loro musica e al loro vino. Oltre alle celeberrime orecchiette alle cime di rapa, la Puglia, in particolare il Salento, trova nel pesce buona parte della sua cucina tradizionale, quindi il piatto perfetto per questo gruppo sarà un “pesce all’acqua pazza veloce di cozze e vongole e pachino”.
INGREDIENTI
4 PERSONE 1 kg Rombo 250g cozze 250g vongole 450g pachino ½ bicchiere di vino bianco Prezzemolo olio sale e pepe
cendete i fornelli! Per questo piatto i tipi di pesce indicati sono il rombo, il baccalà e la spigola, possibilmente fresco, anche se, per esempio, il baccalà si può trovare già sfilettato e congelato. Iniziate pulendo il pesce, sfilettatelo e tagliatelo in due parti, poi passate a pulire le cozze, battete le vongole per controllare o togliere l’eventuale presenza della sabbia. Passaggi che devono essere rigorosamente accompagnati dalle note di Mentre tutto scorre… la canzone sfuma, il pesce è pulito, mettiamo sul fuoco una casseruola con dell’olio extravergine d’oliva e un pizzico di peperoncino (a gradimento), ad olio caldo due spicchi d’aglio, lasciateli dorare ma toglieteli prima di bruciarli, buttate in padella cozze e vongole, chiudete con un coperchio, rimescolando di tanto in tanto finché i frutti non si saranno aperti tutti completamente. La miscela inebriante tra ingredienti e profumi vi farà inevitabilmente pensare all’Estate, non solo la stagione ma anche la canzone; nel frattempo tagliate i pomodori pachino, ma non dimenticate
Tutti gli ingredienti ci sono, la cucina e la musica pure; schiacciate Play e ac-
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la pentola sul fuoco e per memorizzare il tempo di cottura passate ad un altro brano firmato dai Negramaro, Solo 3min. e a questo punto sfumate con un goccio di bianco e mettete i pomodori. Dopo il sottofondo soft serve un po’ di sapore ma intanto si mette il sale sui filetti da buttare in pentola a cuocere a fuoco lento con il coperchio, mentre noi ci ascoltiamo di seguito Nuvole e lenzuola, Parlami d’amore e L’immenso, per i dieci minuti di cottura che occorrono. Nel frattempo stapperemo il nostro Negro amaro che per l’abbinamento sarà un rosé (ma si può azzardare provando il più classico rosso). Finite queste tre canzoni via dal fuoco, via il coperchio e Via le mani dagli occhi, riempite i piatti, versate il vino e godetevi il pasto con in sottofondo Un passo indietro. Se volete saperla tutta, se per caso il sughetto fatto da cozze, vongole e pomodoro fosse abbondante mettete su due spaghetti e insaporiteli con il sauté in più, per poter gustare un pasto Meraviglioso…
Il profilo
FABRIZIO GIANNINI
L
L’ARTE DELLA CONTROTENDENZA di Alessio Caprodossi
La calma con cui Fabrizio Giannini sostiene il suo credo impressiona come il suo percorso artistico, un saliscendi multicolore ricco di gioie misto a qualche duro colpo, che ha formato l’uomo prim’ancora che l’attore. Perché in fondo pure l’andare in controtendenza è un arte. Caratteristica che hai dentro o che difficilmente scoprirai per il resto dell’esistenza.
me stesso». Copione che si ripete anche quando c’è da preparare uno spettacolo: «Venuta l’ispirazione e deciso il tema, c’è la fase di scrittura, poi la dura lotta per trovare i fondi e portarlo in cartellone e infine tutta la costruzione scenica dello show». Una faticaccia, verrebbe da dire, se non fosse per i risultati, che molto spesso vanno al di là del responso del botteghino. «Lavorare in teatro significa tante cose, perché noi abbiamo tanti compiti: dobbiamo conquistare il pubblico, farlo divertire o piangere e, soprattutto, farlo pensare». Trasmettere sensazioni e inviare input per colpire l’immaginario del singolo. Perché a chi sale
Testardaggine e talento, altre due doti che non si acquistano se non per gentile concessione dell’Onnipotente, sono gli estremi attorno al quale Giannini costruisce il suo essere attore (e non solo in teatro). Lontano dalle ribalte mondane e abituato a partire dal basso, come quando, appena ventenne, lasciò improvvisamente l’amata Roma per compiere il primo passo verso quello che sarebbe diventato poi il suo mondo: l’arte e lo spettacolo. Un pianeta complesso, talvolta spietato, talaltra meraviglioso, che nel caso specifico si è trasformato in ragione di vita: «Lo spettacolo, in particolare il teatro, mi ha salvato la vita facendomi scoprire lati personali che altrimenti non avrei mai potuto conoscere». Pur nelle difficoltà in cui vivono il teatro italiano e i suoi interpreti, Giannini è oggi un uomo felice e sereno, perché «riuscire a vivere grazie alla mia passione rappresenta ogni giorno una piccola vittoria”. Che qualche volta può mutare in rivincita, specialmente pensando a chi, quindici anni prima, ti ha “consigliato di cambiare mestiere». Nell’era degli agenti, dei procuratori, dei manager, Giannini fa tutto da solo. Se gli chiedi "che lavoro fai?", la risposta è «imprenditore e attore, perché oggi non è più come dieci o quindici anni fa, oggi il lavoro devi trovartelo da solo, per questo io sono l’agente di
su un palco «spetta anche un altro compito delicato: mantenere in vita la memoria storica, una funzione vitale in un paese abituato a dimenticare tutto in fretta». Proprio alla memoria è dedicato lo spettacolo più bello e intenso della sua carriera: (siamo oltre le cento repliche) “Gli occhi di Piero”. La storia del diciassettenne Piero Bruno, ucciso dai carabinieri il 22 novembre del 1975 mentre manifestava in un corteo a sostegno della Repubblica Popolare dell’Angola, da poco liberatasi dal dominio portoghese e appena invasa dall’ex Zaire (l’attuale Repubblica Democratica del Congo). Uno spettacolo duro, intimo, forte e commovente, che vede il solo Giannini sul palco a rievocare uno spaccato sociale dell’epoca in una Roma profondamente distante dal torpore attuale. «La storia di Piero è l’esempio pratico dell’ispirazione che ti colpisce quando meno te lo aspetti. Era raccontata in un libro regalatomi alla fine di una esibizione, l’ho letto di getto per poi chiamare alle 3,30 di notte Massimiliano Coccia, che me l’aveva donato, per proporgli di farci uno spettacolo». Memoria e pensiero, ma non solo guardando al passato, perché l’occhio di Giannini è allenato e non perde mai di vista l’attualità. Che ci ingloba e vincola, rendendoci a volte schiavi di un qualcosa che spesso
“L’arte come scelta di vita, perché è lei che sceglie te, non viceversa”.
neppure individuiamo. «Il prossimo spettacolo che porterò in scena è incentrato sul cibo, la droga moderna. La gente non sa quello che mangia e si fida senza porsi domande di ciò che trova nelle grandi catene di distribuzione. Facendo la spesa osservo scene surreali e dinamiche poco sensate, senza considerare che parlando quotidianamente con persone e addetti ai lavori si scopre ignoranza e superficialità, due elementi pericolosi quando si tratta di cibo». Una tema complesso e una scelta forse un po’ azzardata, che prosegue in quell’arte della controtendenza votata alla riflessione di cui Fabrizio Giannini è ormai un maestro.
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GIOVENTÙ RIBELLE
OGGI
Accadde
Un tour teatrale e una mostra in giro per l’Italia per raccontare le gesta dei giovani protagonisti del Risorgimento.
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un programma del:
“Gioventù Ribelle” intende svolgere un percorso narrativo, capace di catturare l’attenzione dei giovani italiani di oggi, e non solo, utilizzando la musica regionale come collante di un'unica identità, ma diffusa e ricca di sfumature differenti. L’obiettivo generale è quello di promuovere la conoscenza del Risorgimento e della generazione che lo incarnò. Sei sono le città coinvolte. Lo spettacolo è principalmente rivolto agli studenti della scuola secondaria. In ogni città viene allestito un palcoscenico in un teatro centrale. Nel foyer troveranno spazio otto stazioni espositive. All’interno del teatro lo spettacolo sarà composto da otto interventi “live” del team di attori. Ci sarà inoltre un intervento, tenuto da un attore locale. Una parte musicale, integrata nello spettacolo, sarà veicolo d’interazione, scambio e arricchimento; in quanto espressione artistica di un territorio, sarà elemento comunicativo volto alla valorizzazione della lingua e delle culture locali, parti integranti ed origine della nazione italiana.
promosso da:
Parlavano dialetti diversi, avevano un sogno in comune Nel 150° Anniversario dell’Unità d’Italia il tour teatrale GIOVENTU’ RIBELLE attraversa tutta la penisola per descrivere le gesta dei giovani protagonisti del Risorgimento, la loro solidarietà, insieme alla bellezza delle città da cui provenivano. Un lungo viaggio accompagnato dalla musica regionale per raccontare l’Italia attraverso le patrie diffuse che la compongono e la arricchiscono.
2 giugno 1946 Nasce la Repubblica italiana. 2 giugno 1981 Alle prime ore dell’alba si spegne Rino Gaetano. Il cantautore crotonese si schianta con la sua Volvo 343 contro un camion su Via Nomentana, a Roma, e non trovò un ospedale pronto a soccorrerlo.
Genova • Marsala • Lecce • Cagliari • Udine • Ancona GIOVENTU’ RIBELLE
un programma del Ministero della Gioventù promosso dall’Istituto per la storia del Risorgimento italiano organizzazione di RSI Group direzione artistica musicale di CONSEL Divisione Eventi format di comunicazione culturale di CiCERO
GLI ATTORI
Monica Belardinelli Massimo Cimaglia Andrea Murchio Alessandro Waldergan Francesco Pompilio
(attore video)
I MUSICISTI
Paolo Bonfanti (Genova) BEDDI Project (Marsala) Nidi d’Arac (Lecce) Carovana Folk (Cagliari) Luigi Maieron (Udine) Vincanto (Ancona)
realizzazione video: Embrionet assistente alla regia: Veronica Pinna progetto luci: Tiziana Sensi realizzazione suoni: Sabrina Quartullo tecnico luci: Daniele Sereni tecnico audio: Marco Orlandi grafica: DueGi Grafica & Comunicazione Visiva organizzazione gruppi musicali: Gianni Ruggiero per la Groove Company team manager gruppi musicali: Manuela Limonta team manager teatrale: Olga Casseri produzione esecutiva: Marco Sornaga per CiCERO
3 giugno 1968 Valerie Solanas, femminista incallita, spara ad Andy Warhol (che morirà 20 anni dopo). Lo stesso Warhol affermerà che “ognuno ha diritto al suo quarto d’ora di celebrità”.
Regia: Tiziana Sensi organizzazione:
direzione artistica musicale:
format di comunicazione culturale:
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12/05/2011 15:31:33
10 giugno 1940 l’Italia entra in guerra, e Francesco De Gregori nel 1973 incide un pezzo chiamato proprio 1940.
Lo spettacolo visto per VoiceOver
GIOVANI ITALIANI. COME VOI
di Alessia Fiorani
Seduta in una delle ultime file, osservavo: folla poco chiassosa, variegata per età e atteggiamenti. Bene, ho pensato senza nessun entusiasmo, si comincia, sto aspettando. Il mio ghigno antipatico aveva allontanato gli spettatori incerti che volevano sedermi vicino. Consumata dal mestiere, mentalmente scrivevo già il pezzo per il giornale. Poi il buio mi ha lasciato sola. E sono iniziate le parole di lei, lente, accorate. Il dolore di una madre, così semplice. E una comprensione profonda delle angosce e degli slanci dei figli, quattro su cinque morti per un sogno. “Per la propria terra, per i propri pensieri, per la propria vita: per questo si combatte e, molto spesso, si muore”, aveva appena detto la madre dei Cairoli. Ho pensato che io non conoscevo i pensieri dei miei, di figli. I giovani, per me, erano diventati qualcosa di confuso, un magma indefinibile in attesa di una collocazione, o di nessuna; gente fatta di pensieri mesti, cupi, di slanci chiusi in un recinto, am-
mazzati dalla rabbia. Ragazzi con genitori che non li capivano e si preoccupavano di nutrirli solo con materiale abbondantemente diffuso. Forse io ero fra loro. La donna stava ricordando i figli, uno dopo l’altro, mettendosi da parte per rispettare le loro passioni e i loro ideali. Era ben consapevole che di sogni si può morire, come si muore di rabbia e di dolore. E d’inazione. La voce di una madre fiera stava chiarendo poche, semplici cose, a me e a quanti ascoltavano. Quella donna aveva nutrito i figli degli ideali in cui credeva, poi li aveva lasciati andare con rispetto e fiducia per la loro strada. Perché la giovinezza è slancio, generosità, energia.L’attrice aveva terminato. La gente attorno a me era rimasta silenziosa e partecipe, e io ripensavo a quanto di sé avevano cercato di comunicarmi i miei figli adolescenti, fra la rabbia e il timore di essere ignorati e fraintesi. Poi è scoppiato l’applauso: sincero, grato per l’autenticità del messaggio. È valsa la pena assistere.
16 Giugno 2008 esce in Italia il cd dei Coldplay Viva la Vida. La canzone contenuta nell'omonimo cd ha fatto molto parlare di se per i tanti riferimenti alla religione. 18 giugno 1943 nasce Raffaellà Carrà. Nemmeno lei avrebbe mai pensato 68 anni dopo di duettare con Bob Sinclar e presentare una versione dance di “A far l’amore comincia tu”. 20 giugno 1960 nasce Tony Hadley, voce storica dei Spandau Ballet ora compagno di Caparezza in Goodbye Malinconia. 25 giugno 1943 nasce Roberto Vecchioni. Il Professore all’età di 68 anni incanta la platea dell’Ariston di San Remo con la canzone-poesia “Chiamami ancora amore”. 25 giugno 2009 muore il re del Pop Micheael Jackson. 27 Giugno 1980 in 100.000 al San Siro di Milano per ammirare Bob Marley dal vivo. Occasione che non si ripeterà mai più in Italia. (foto in alto)
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La diapositiva di Paolo Trucchi paolotrucchi@libero.it
“Il problema è avere gli occhi e non saper vedere, non guardare le cose che accadono. Occhi chiusi. Occhi che non vedono più. Che non sono più curiosi. Che non si aspettano che accada più niente. Forse perchè non credono che la bellezza esista. Ma sul deserto delle nostre strade Lei passa, rompendo il finito limite e riempendo i nostri occhi di infinito desiderio.” Pierpaolo Pasolini
O
Ogni equilibrio ha un punto di rottura. Quel che ne consegue determina una stasi del tutto diversa dall’originale, traslata così in profondità che si fatica a ricordarne il precedente stato. Quel che era si dimentica e si vive la realtà in completa autonomia dal passato. Nuovi eventi concorrono a formare nuove situazioni, le cause che hanno portato al cambiamento si perdono nell’oblio, le origini sfumano nella leggenda.
Questo è quel che accade. Ma non sempre. A volte è impossibile lasciarsi tutto alle spalle, altre volte è necessario non farlo. Perché ciò che siamo deriva da quello che eravamo, e non saperlo sarebbe un grosso sbaglio. Si può vivere una vita nuova all’insegna dell’ignoranza, del mistero, della scoperta, tutto quello che è già esistito
Manuale di sopravvivenza nucleare di Igor Artibani mo punto d’inizio. Mettetevi comodi, voi pubblico invisibile, voi che leggerete queste memorie, perché se non siete stati testimoni di quel che accadde… beh, credo proprio che ne vedrete delle belle. Mi chiamo… no, non avrebbe senso, non credo di essere più quell’uomo, no, di sicuro. Non importa chi io sia stato, importa chi sono adesso, il nome è solo un appellativo dato per farsi riconoscere. Quindi non è più necessario.
potrà essere ricreato. Ma perché ripartire da zero? Con le conoscenze, almeno; quelle sono imprescindibili, aiutano a sopravvivere. Il resto dovrà cambiare, senza ombra di dubbio. Per non ricadere negli stessi errori. È passato del tempo, sono accaduti un’infinità di eventi, ma ogni giorno che passa è un rimestare torbido e lento nel passato, senza alcuna speranza. Potrei andare con ordine, o vomitare i ricordi alla rinfusa, non cambierebbe nulla. Voglio solo tener presente com’è che accadde. Perché tra molto tempo, se ce ne sarà abbastanza a disposizione, potrei cominciare a confondere le cose. Nossignore, io voglio essere un lucido testimone, sventolare in aria queste pagine e urlare: “Così! È andata così!” Potrei averne bisogno. Non parlerò della mia infanzia e di tutto quanto il resto, non sono affari interessanti. Ci ho pensato parecchi giorni e credo di aver trovato un otti-
Questa storia ha inizio il primo giorno di Novembre dell’anno 2012, meno di due mesi fa. Questa è la verità: credo di essere l’ultimo sopravvissuto del genere umano… l’unico scampato alla distruzione nucleare! continua nel prossimo numero...
PUNK A
Pensieri
di Gianfranco Marcucci
Anche i muri parlano, basta saperli ascoltare!
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Firenze, via della Mattonaia, Maggio 2011
“IL MONDO NON FINIRÀ MAI PER MANCANZA DI MERAVIGLIE, PIUTTOSTO PER MANCANZA DI MERAVIGLIA” (Baden Powell)
Rubrica
MEDICO SCIENTIFICA
I
a cura del Dott. Italo Gionangeli Neuropsichiatria Infantile - Analista C.I.P.A.
I disturbi dell’apprendimento riguardano nel loro complesso il 4% dei ragazzi
«
Le competenze della lettura e della scrittura sono difficili e molto sofisticate. Esse richiedono l’integrazione simultanea di numerose acquisizioni (dal linguaggio alle prassie - cioè la sequenza di movimenti finalizzati ad uno scopo - dalla discriminazione visiva e uditiva alla capacità di apprendere e ripetere una storia), e spesso non facciamo sufficiente attenzione a quello che le istituzioni scolastiche chiedono ai bambini di 6 anni. Gli chiediamo cioè di acquisire subito e con velocità una serie di competenze senza esserci sincerati se siano immagazzinate le capacità che sono sottintese. I bambini che non hanno ancora padronanza di questi che sono chiamati prerequisiti della lettura e della scrittura sono, allora, indotti a mettere in opera strategie di compenso che talvolta riescono a essere positive ma talaltra falliscono. Si mettono in questo modo i presupposti per un disturbo dell’apprendimento, che se non corretto tempestivamente, si può strutturare e divenire stabile e compromettere tutta la carriera scolastica. I disturbi dell’apprendimento riguardano nel loro complesso il 4% dei ragazzi e vengono diagnosticati di solito durante il secondo anno della scuola primaria, quando maestre e genitori si accorgono che il bambino non è riuscito ad apprendere lo strumento con sufficiente fluidità e precisione. C’e ancora tempo sufficiente per iniziare proficuamente una riabilitazione ma molti dei meccanismi di compenso di cui parlavamo prima sono ormai attivi. È per tale motivo che l’associazione “IN VIAGGIO”,
costituita da specialisti di grande esperienza (neuropsichiatra infantile, psicologi, logopedisti, terapisti della riabilitazione), che opera nel territorio con finalità sociali ormai da oltre due anni, ha cercato di sviluppare una metodologia che consentisse di cogliere i primi segni di difficoltà, per avere così la possibilità di intervenire prima che il disturbo si possa strutturare e prima che il bambino abbia cominciato i tentativi di correzione autonoma. Abbiamo selezionato tra le numerosissime alternative quei tests che ci davano garanzie di affidabilità e riferimenti bibliografici, e abbiamo costruito un modello di intervento che, in collaborazione con i comuni di Cerveteri e Ladispoli e con tutte le scuole del distretto, abbiamo proposto all’attenzione della Fondazione Cariciv che l’ha entusiasticamente finanziato. Il progetto, che come abbiamo detto riguarda tutti i bambini in procinto di frequentare la prima classe elementare, si snoda in tre fasi. La prima fase consiste nella compilazione di un questionario strutturato da parte delle insegnanti con lo scopo di individuare, attraverso un metodo osservativo, quei bambini che presentano difficoltà, anche mini-
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DELL’APPRENDIMENTO
mali, nelle varie aree esplorate. La seconda fase si avvale della somministrazione, da parte delle operatrici dell’associazione presso le scuole, di sei tests atti a enucleare difficoltà più specifiche, che saranno, laddove ritenuto necessario, approfondite attraverso la terza e ultima fase, che consta di una valutazione completa, con l’obiettivo di formulare una diagnosi il più accurata possibile, da realizzare presso il centro dell’Associazione “IN VIAGGIO”, che ci permetterà di proporre alle famiglie dei bambini che risulteranno a rischio, un ciclo di terapia riabilitativa in una fase molto precoce (ben due anni prima della media della diagnosi), come garanzia di maggiore efficacia e rapidità di recupero. I risultati dello studio saranno resi pubblici il prossimo mese di ottobre. Noi per il momento iniziamo il nostro lavoro sicuri della bontà del progetto.
La situazione: SCREENING presso le scuole materne del distretto di Ladispoli e Cerveteri
L
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Disturbi
Politicamente
SCORRETTO
F
qualità con attori mediocri. E, più di ogni altra cosa, non accetto, in anni di tagli a tutto e a tutti, ma sempre e soprattutto alla cultura, alla ricerca e all’istruzione, non accetto più che i miei soldi siano dati alle fiamme per stipendiare questo esercito di nani e di ballerine. Oggi quello che non passa in TV non esiste. Ed è seguendo
questa logica che, verso i referendum, stiamo assistendo al più grande caso di oscurantismo nella storia delle televisione italiana. Beh, ecco, il 12 e il 13 giugno il quorum sarà raggiunto e questa sarà la più grande rivalsa contro la televisione. Per questo faccio il tifo per i referendum. Soprattutto per questo.
2 Sì per dire che l’acqua non si vende!
Le bugie di chi sostiene il
Farò il tifo per questo referendum. Ma non per l’acqua pubblica, né per il nucleare. E neanche per il legittimo impedimento. Farò il tifo per una più semplice motivazione sociale. Sono stanco degli amici di Maria De Filippi e ancor di più di quelli di Bruno Vespa. Non tollero più i cosiddetti telegiornali. Non sopporto le fiction di infima
REFERENDUM
C
Cosa dicono i due quesiti referendari riguardanti la gestione del servizio idrico su cui siamo chiamati ad esprimerci il 12 e il 13 Giungo 2011? «Il primo quesito referendario propone l’abrogazione dell’articolo 23bis del Decreto Fitto-Ronchi che stabilisce come modalità ordinarie di gestione del servizio idrico l’affidamento, tramite gara, a società private in cui il privato detenga almeno il 40% del capitale. In tutti quei casi in cui il servizio idrico è gestito da società con capitale 100% pubblico (ovvero gestione “in house”) , esse cesseranno di esistere entro Dicembre 2011 a meno che non cedano almeno il 40% delle azioni ad un socio privato. La gestione in house, che ricordiamo essere attualmente la forma più diffusa in Italia, può continuare ad esistere solo in casi definiti dalla legge “eccezionali».
ABROGARE QUESTA NORMA SIGNIFICA BLOCCARE IL PROCESSO DI PRIVATIZZAZIONE CHE INSERISCE LA GESTIONE DELL’ACQUA ALL’INTERNO DI LOGICHE DI MERCATO. «Il secondo quesito, invece, propone l’abrogazione parziale dell’articolo 154 del Codice dell’Ambiente del 2006, nella parte di testo che riferendosi alla determinazione della tariffa per il servizio idrico (bolletta) afferma che essa debba comprendere anche un 7% come remunerazione del capitale investito, garantendo quindi al gestore un profitto sulla gestione dell’acqua che pre-
12 e 13 Giugno 2011
Comitato Referendario di Ladispoli “2 sì per l’acqua bene comune” Contatti: 2siacquabenecomune.ladispoli@gmail.com Per info: www. referendumacqua.it - www.acquabenecomune.org
scinde da logiche di reinvestimento per il miglioramento della qualità del servizio». ABROGARE QUESTA LEGGE SIGNIFICA DIRE CHE L’ACQUA NON È UNA MERCE E PERTANTO SU DI ESSA NON SI PUÒ FARE PROFITTO. Perché la gestione del servizio idrico non può essere privatizzato? «Le esperienze di privatizzazione del servizio idrico in Italia si sono mostrate fallimentari per almeno tre motivi: in primis si è registrato un aumento delle bollette pari al 60%; una diminuzione degli investimenti pari al 66% e dunque un peggioramento complessivo dell’efficienza del servizio; una diminuzione e precarizzazione del lavoro nel settore del servizio idrico. La ragione di fondo di questo fallimento è insita nelle logiche di privatizzazione ovvero una società privata che persegue, per legge, il profitto non può gestire un servizio che, in quanto diritto fondamentale, deve essere garantito a tutti secondo criteri di equità e solidarietà». La distanza tra le finalità di una gestione privata e pubblica emergono ad esempio se parliamo di incentivo a politiche di risparmio idrico come testimonia quanto accaduto a Firenze? «Quando in seguito ad una campagna che sollecitava i cittadini ad un uso più consapevole dell’acqua, ad una reale diminuzione dei consumi, il gestore Publiacqua Spa ha deciso di aumentare la tariffa, per rientrare del mancato guadagno». Che cosa chiediamo noi? «I due quesiti referendari del 12 e 13 Giugno rappresentano un ulteriore tappa di un cammino che ha visto negli anni crescere il “popolo dell’acqua”, ovvero realtà del mondo del’associazionismo e dell’attivismo, raccolte intorno al Forum nazionale dei movimenti per l’acqua. Il punto cui tende questo processo è
diffondere una nuova cultura e una nuova politica dell’acqua che porti a considerare questa risorsa come un bene comune, la cui gestione richiede un superamento della tradizionale contrapposizione tra pubblico e privato. Si tratta cioè di disegnare una nuova gestione per il servizio idrico che sia democratica e partecipativa attraverso enti di diritto pubblico e che coinvolga la comunità nei meccanismi decisionali». Che cosa succederà dopo se il referendum vincerà? «Occorre ricordare che per rendere valido il referendum, è necessario che il 50 % + 1 degli elettori si rechi alle urne, consentendo così il raggiungimento del quorum. Se la maggioranza voterà SÌ allora saranno abrogate le due norme che in misura diversa hanno determinato un’accelerazione del processo di privatizzazione del servizio idrico. In caso di vittoria del sì quindi si aprirebbe la strada alla ripubblicizzazione e, auspichiamo, alla discussione della proposta di legge di iniziativa popolare che nel 2007, il Forum nazionale dei movimenti per l’acqua ha consegnato in Parlamento, dopo aver raccolto 400.000 firme in tutta Italia, proposta che da allora non è mai stata portata in discussione da nessuna forza politica. Al di là del tema specifico del servizio idrico, se consideriamo il fallimento delle ultime consultazioni referendarie, in termini di partecipazione, una vittoria del referendum rappresenterebbe una tappa fondamentale nella storia della democrazia degli ultimi anni, anche considerando l’ostruzionismo politico e mediatico alla campagna referendaria. Inoltre per quanto riguarda i due quesiti referendari sul servizio idrico, una vittoria rappresenterebbe un’esperienza unica in Europa perché si tratta di un’iniziativa che nasce per volontà e attraverso l’azione della società civile».
NUCLEARE
LE RAGIONI PER VOTARE SÌ
Le centrali di ultima generazione sono totalmente sicure. Assolutamente NO! Non ci sono certezze dal punto di vista della sicurezza. Non è solo una questione che riguarda reattori come quelli di Fukushima: nemmeno i nuovi reattori sono stati progettati con criteri di sicurezza intrinseca e in caso d’incidente non sono in grado di autoregolarsi. Tre agenzie europee per la sicurezza nucleare, la britannica HSE’sND, la finlandese STUK e la stessa agenzia francese ASN hanno clamorosamente bocciato con un comunicato congiunto (novembre 2009) l’EPR di Areva. La questione delle scorie nucleari è risolta. MAGARI! La questione delle scorie radioattive più pericolose e del loro enorme tempo di dimezzamento (il tempo che occorre per dimezzare la radioattività di un elemento va dalle migliaia ai milioni di anni) costituisce ancora un problema di ricerca fondamentale. La “vetrificazione”, spesso contrabbandata come soluzione del problema, è soltanto una fase di condizionamento di queste scorie e resta aperto il problema del loro confinamento in siti geologici adeguati. Il nucleare ha un ruolo fondamentale e viene rilanciato in tutto il mondo. NON È VERO. Non è così, né in termini relativi, né in termini assoluti. In termini relativi il peso del nucleare nella produzione globale di elettricità è sceso dal 17,2% del 1999 al 13,5% del 2008 (International Energy Agency, 2010). I drammatici incidenti di Fukushima, inoltre, stanno ridimensionando o mettendo in discussione i programmi nucleari di molti paesi europei. L’energia elettrica è in Italia più cara perché non abbiamo fatto il nucleare? BALLE! Se in Italia l’energia elettrica per le utenze domestiche costa più che negli altri paesi non è certo per l’assenza d’impianti nucleari ma piuttosto per aspetti ed extracosti caratteristici del sistema elettrico italiano. Sulla tariffa che paghiamo in bolletta, il costo di produzione è circa un terzo, il resto è rappresentato da altre componenti legate al ricarico dei produttori, ai costi di distribuzione, alle tasse, allo smaltimento delle vecchie centrali. Comitato Referendario “VOTA SI per fermare il nucleare”
Roma - Terrazza del Pincio - 25 maggio 2011. Azione di Greenpeace contro il nucleare 27
Per una vita
MENOAMARA
S
Sono a Parigi in Avenue Daumesnil nel Cafè LeTemeraire e qui sto aspettando Alejandro Jodorowsky. Per i meno informati, il signor Jodorowsky, inizialmente regista e drammaturgo cileno, si ritiene oggi uno “psicomago”. Avete capito bene, Magic Jodo sostiene di poter “esorcizzare” i demoni della nostra mente applicando la lettura dei tarocchi marsigliesi a qualche predica di psicologia da salotto. Ogni mercoledì, in questo bar, egli offre la sua consulenza a ventidue sfigati estratti a sorte tra la folla di speranzosi che si accalca in attesa dell’esorcismo. Capirete da soli che una consulenza di questa caratura non può essere gratuita, ed è per questo che il caro vecchio Jodo, che a quanto pare abita in un super attico juste à côté de La Temeraire, chiede ai suoi seguaci la modica cifra di 10 euro. Ore 15.30. Entro e chiedo informazioni al barista che servendomi un discutibilissimo “caffè espresso” mi spiega che Jodorowsky arriverà intorno alle 17.00. Devo scrivere il mio nome su un bigliettino, devo piegarlo in due e renderlo al cameriere per l’estrazione. La folla è in delirio, il guaritore salverà solo ventidue anime, e ognuno di noi spera di risolvere la propria vita in questo mercoledì in Avenue Daumesnil. Ore 16.00. L’uomo grasso, scarso nel fare i caffè, comincia ad estrarre i bigliettini, e dopo i vari Jean - Philippe, Antoine, Alfred e le varie Julie e Catherine, al numero 21 ecco il mio nome deturpato da un eccesso di accenti non necessari: Mademoiselle Sèrènà Costàntìnì. Con una smorfia del viso accetto passiva il primo sorso di quell’orribile caffè, mentre un esagitato quarantenne toccandomi la spalla esclama: “Ahhh il numero ventuno, il ventuno è un numero magico mia cara, tre volte sette è ventuno”. “Sì, lo diceva anche Jeff Buckley, ma con molto più ritmo” penso io. Quello che vedo seduto in giacca e cravatta, dietro il tavolo accanto al cesso è un bambinone con i capelli di un bianco accecante e la dentiera perlata. Jodorowsky ha l’aria serena, distesa e trasmette un benessere quasi fastidioso per una fobica perennemente insoddisfatta come il sottoscritto numero 21. Alle 19:15 Alejandro Jodorowsky mi invita a sedermi, esortandomi a sorridere con un gesto della mano sulle sue labbra. Non sorrido agli sconosciuti con la tipica espressione di chi ti può aiutare. “Cosa vogliamo chiedere?”, la prima domanda di Magic Jodo mi lascia un pò interdetta. Ci sono GLI ALLIEVI che mi fissano, I SEGUACI
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di Serena Costantini
che mi sorridono come in un grande circolo di alcolisti anonimi, perfino il barista grasso sembra osservarmi dal bancone mentre io compulsivamente arrotolo la ciocca più lunga dei miei capelli. Jodorowsky mi spiega che ci sono cinque sfere nella vita: emozionale, sessuale, spirituale, sociale ed intellettuale e mi esorta ad orientare la mia domanda su una di queste sfere. “Lei è giovane e sexy, le suggerisco di fare domande sull’amore”, mi dice lo psicomago. A quel punto penso realmente di essere sull’orlo di una figura di merda. Se provassi a spiegare le vicende amorose gentilmente concessemi dal fato negli ultimi anni, Jodorowsky si farebbe il segno della croce, i suoi allievi esploderebbero in una sonora risata, e i francesi nel bar inizierebbero a guardarmi come una bambina cambogiana che suona il violino la notte di natale davanti ad un ristorante di lusso. TRE CARTE: L’EREMITA, LA LUNA, L’APPESO. Non conosco i tarocchi marsigliesi ma così a primo impatto non credo di avere un gran culo. “Tu dov’eri quando avevi quattordici anni?”. Inizia così la sottilissima psicoanalisi Jodorowskyana. “A casa con mia madre, i miei sono separati da sempre”, rispondo mentre il barista mi passa il violino e la ciotolina per l’elemosina. “Ecco, ora capisco. Tu cerchi un non-uomo”, declama, “come tutte le figlie di genitori separati, vuoi inconsciamente ripetere gli stessi errori di tua madre”. Con un coinvolgimento esasperato quell’ottimo teatrante sbuffa e si dimena dietro il tavolino. Il tipo belloccio che si appropinqua alla mia sinistra deve essere il numero ventidue, probabilmente i conoscitori di Jodo capiscono quando la seduta è finita, e infatti con un ultimo sguardo mistico ecco il verdetto “Paga un uomo di colore, ma che sia un nero del ghetto, un uomo massiccio dall’aria cattiva. Porta l’uomo nero a casa e presentalo a tua madre come il tuo fidanzato, lo shock di lei come uno specchio ti libererà. È tutto. Vingt-deux!” Resto seduta per un attimo cercando consensi negli sguardi intorno a me, aspettando che almeno quel saggio barista grasso estragga la motosega da dietro al bancone e finisca questo pomeriggio nella maniera più decorosa. La mia seduta di psicoanalisi mistica finisce così, Jodorowsky mi regala uno dei soldini di cioccolata che ha sul tavolo, non so cosa significhi questo gesto ma non oso chiederlo. Ormai temo quest’uomo.
Parigi per tutti i gusti...
PARIGI INFINITA di Maddalena Giovannini
AFRICAblog
C
Fabio Palombo, dal blog qualcunoerainafrica
Ciao Italia, sì lo so tu non piaci a me ed evidentemente io non piaccio a te, però ti saluto, almeno. Io me ne vado, Italia, proprio come tanti altri, e qualche domanda dovrai pure cominciare a fartela, perché mica sono il primo e credo non sarò l’ultimo, Italia. Onore, grande onore a chi rimane, a chi ancora crede in te, chi ancora crede che ti puoi salvare Italia, dal tuo pressapochismo, dal tuo straordinario senso dell’illegalità, dalla tua indifferenza, Italia, perché è soprattutto la tua indifferenza a renderti così insopportabile. Indifferenza nei confronti dei tuoi figli che non hanno vie d’uscita, non hanno futuro e che lasci andare a cuor leggero. Indifferenza nei confronti dei tuoi fratelli che chiedono aiuto e assistenza, e che invece getti via come rifiuti. Indifferenza nei confronti del tuo ambiente, Italia, dell’aria avvelenata dalle tue centrali a carbone, dai tuoi termovalorizzatori. Ti stupirò, Italia, perché anche io penso che puoi cambiare, ma penso pure che tu non voglia cambiare, poiché finché avrai la pancia piena e l’Isola dei Famosi in tv non te ne fregherà niente del tuo futuro, dei tuoi figli, di te stessa. Ciao Italia, io me ne vado, come tanti
altri, ma me ne vado a sud, come pochi altri, vado lì a vedere se si può almeno provare a porci in maniera differente nei confronti dei nostri fratelli africani, se possiamo cominciare a trattare alla pari, scambiarci le nostre conoscenze, le nostre esperienze, se possiamo cominciare a superare gli stereotipi del bianco che va ad “aiutare”, a “portare” e del nero “povero”, “bisognoso”, “affamato”. E la sai una cosa, Italia? Io vado a rappresentarti, perché là non c’è nessun altro a rappresentarti, e loro poi si ricorderanno di un bianco (difficilmente di me) che veniva dall’Italia e per loro io sarò lo specchio del paese da dove provengo. Per questo forse è giunto il momento che faccia qualcosa per te anche da fuori, poi magari torno, cara Italia, e magari potremo fare pace un giorno, trovarci in Umbria, in Puglia, in Piemonte in qualsiasi posto per mangiare insieme, sarà un bel banchetto ovunque ci incontreremo, Italia. Nel frattempo cerca di sentire i miei amici che rimangono qua, cerca di ascoltare cosa hanno da dirti, perché magari qualche suggerimento buono per te ce l’hanno. Ascoltali o li perderai tutti. Ci vediamo fra un pò, io torno e spero che ci piaceremo un pò di più. Ciao Italia.
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Personaggi, curiosità, aneddoti, atmosfere. Un viaggio a Parigi... Musica! Ogni occasione è giusta per visitare Parigi. Vedere il Louvre, la Tour Eiffel, Notre Dame e passeggiare per gli Champs Elysée è sempre un piacere. Se poi la città ti offre anche numerose occasioni per conciliare arte e cultura al divertimento il gioco è fatto. Si sa l’occasione fa l’uomo ladro, quindi perché non approfittare dell’amico calendario che quest’anno festeggia la Festa della Repubblica di giovedì. Per tutti coloro che avranno la possibilità di prendere un giorno di ferie potrà profilarsi un magnifico “week end lungo”, magari da trascorrere nella città degli innamorati. A Parigi però non c’è spazio solo per i fidanzati che vogliono vivere momenti indimenticabili all’ombra della Tour Eiffel. Il ponte del 2 giugno offre, infatti, agli amanti della musica una serie di appuntamenti da non lasciarsi sfuggire. Appena giunti nella capitale francese ci si potrà dirigere immediatamente verso L’Atelier Charonne, dove alle 21:00 del 2 giugno è in programma un concerto di musica tzigana e jazz manouche (gratuito). Per chi, invece, non vuo-
le badare a spese è possibile ascoltare la musica jazz di Evan Christopher al Duc des Lombards. Il giorno successivo il menù è ancora più ricco e variegato, tale da soddisfare tutti i gusti: dal blues di Candye Kane al Jazz Club Étoile, dal gospel a Saint-Germain-des-près al concerto (gratuito) “All Stars Swingers” in programma a Le Defender. L’esprit ‘GUINGUETTE’! La Guinguette é un luogo di scoperta di sapori nuovi e antichi. Conoscere la Guinguette vuol dire comprendere che la cucina deve avere un buon profumo, essere fresca o piccante e avere della sostanza, perché l’arte culinaria é un’arte popolare che va condivisa! La Guinguette é anche un luogo aperto sul mondo che accoglie artisti, musicisti, scultori le altre forme di diversa cultura. Degna di un quadro di Renoir, la Guinguette si fa riconoscere grazie al suo charme di luogo festivo d’altri tempi...un quadro bucolico “en plain air” immersi tra musiche e danze per vivere un momento indimenticabile e scoprire il volto della Parigi popolare. Situate sui bordi della Senna et de la Marne, le Guinguettes hanno tutte un punto in comune: la gioia di vivere e l’aria di vacanza!
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Un magazine
CHE FARÀ ECO
Non ce ne accorgiamo, ma di continuo, in ogni istante della nostra giornata, danneggiamo il pianeta su cui viviamo. E, spesso, lo facciamo compiendo azioni del tutto gratuite. Come quando prendiamo la macchina per raggiungere il negozio vicino casa, o quando lasciamo acceso il led del televisore. Non soltanto, con piccole accortezze, potremmo risparmiare ed essere più cool (oggi l’ecologia fa anche tendenza!), ma potremmo evitare comportamenti eco-imprudenti che sono dannosi proprio per noi stessi. Ogni singola azione ha una sua impronta ecologia, è vero. Ma possiamo cercare di ridurla al minimo indispensabile. Questo è il motivo per il quale questo magazine è stampato completamente su carta riciclata 100%. Non possiamo parlare di musica, di arte, di cultura (e di ambiente), se non siamo i primi a scegliere, a pensare (e agire) verde. Ma diamo qualche numero. Per stampare una tonnellata di carta servono 15 alberi, 440.000 litri di acqua e 7.600 kWh di energia (dati APAT - Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i servizi Tecnici). La stessa tonnellata in carta riciclata richiede invece 0 alberi, 1.800 litri di acqua e 2.700 kWh di energia. Spesso però pensiamo che la cosa riguardi solo le grandi multinazionali e non ci tocchi direttamente. Analizziamo, ad esempio, l’impronta ambientale del nostro giornale. Il primo numero di VoiceOver ecomagazine, che state leggendo, è stampato su 32 pagine di dimensione 24x34 cm, con una tiratura di 20.000 copie. La grammatura della carta è 130 gr/m2 quindi: 0,24 x 0,34 x 32 x 130 x 20.000 = 6.789.120 gr = 6.789,76 Kg = 6,79 t Questo numero ha richiesto quasi 7 tonnellate di carta. Ora richiamiamo i dati presentati prima. Se avessimo effettuato la stampa tradizionale, avremmo avuto bisogno di 102 alberi (che, considerando una realistica distanza media di 4 metri l’uno dall’altro, occuperebbero una superficie pari circa a un campo da calcio), 2.987.600 litri di acqua (un quantitativo superiore a quella contenuta in una piscina olimpica
OROSCOPO Ariete
50x25 metri) e 51.604 kWh di energia (pari a quella media consumata da venti abitazioni italiane in un anno solare). In realtà, usando la carta riciclata abbiamo avuto bisogno di zero alberi (lo so, sembra incredibile, ma servono zero alberi!), 12.222 litri di acqua (pari circa all’acqua contenuta in una piscina circolare gonfiabile per bambini avente un diametro di quattro metri), 18.333 kWh di energia. Il risparmio è impressionante. Senza contare il risparmio di acqua (di cui parleremo nei prossimi numeri), e basterebbe pensare a quanti alberi vengono salvati. Non ce ne accorgiamo, ma il nostro polmone verde sta scomparendo irreversibilmente. Ma quanto ci serve un albero? Diamo un dato semplice: un albero, durante il suo ciclo di vita, distrugge circa 700 kg di anidride carbonica, pari a quella prodotta da una vettura che percorre 15.666 km (circa la distanza che separa Roma da Melbourne, in Australia). Quindi, che ne dite, vale la pena risparmiarlo? Eppure, al giorno d’oggi, considerando i costi e la disponibilità, sarebbe veramente semplice stampare, tutto e sempre, su carta riciclata. Teniamolo a mente. E pensiamoci ogni volta che buttiamo un foglio scritto o quando, magari, dopo averlo letto, gettiamo via VoiceOver ecomagazine! Continuate il lavoro e riciclatelo, lasciandolo magari da qualche parte affinché possa continuare a essere letto e, quando proprio sarà consumato dal tempo e dai lettori e avrà inequivocabilmente terminato la sua missione, mettetelo in un contenitore per la raccolta differenziata della carta. Questa singola copia può potenzialmente salvare una piccola parte di una foresta. E farlo non costa niente. Perché non approfittarne?
«Ti si prospetta una pausa di riflessione ma non di inattività. La ricchezza che hai nelle mani usala per condividere idee e aspirazioni. Allegria! Non disdegnare una buona mangiata in trattoria e, davanti ad un bicchiere di vino rosso, non perdere l’occasione di fare l’occhiolino a chi ti trovi di fronte...non si sa mai…Se proprio vuoi partire…un bel viaggio in Giappone!»
Scorpione «Mese di relazioni particolari e pericolose…ma se metti da parte la timidezza riuscirai ad esprimere idee e sentimenti con fantasia. Il flirt è la tua passione…e questa estate sarà all’insegna dell’incontro intenso, infuocato ma soprattutto...breve!! Attento, ti potrai trovare in un night club, luci soffuse, tavolo appartato e compagnia interessante…l’estate parte col piede giusto. Vola a Marrakesh!»
Bilancia Finalmente ti sei tolto un peso dalla mente e dall’anima…la trasformazione che sta avvenendo in te è al tempo stesso dolorosa ma potente..te ne accorgerai vedendo la luce nei tuoi occhi. Cerca un bel localino chic per una cenetta romantica, soft, tovaglia di lino, argenteria ricercata…ma attento a non superare il limite di un raffinatissimo gioco a due... Parigi nel weekend.
Gemelli «È ora di realizzarsi…nel lavoro e nelle relazioni.. il profondo cambiamento interiore ti ha indicato una nuova direzione..sole in viso e niente paura.. Non mancare alle feste estive di qualche amico... te ne potresti pentire e non fare tardi nella ricerca di cibi complicati o cene luculliane, va bene anche un fast food..basta che ti sbrighi..inizia a pensare ad un viaggio a New York.»
Toro «In questi giorni potresti trovare le risposte che cerchi. Datti una spintarella per superare le incertezze che ti hanno incatenato, devi proporti ed agire! Se il clima si fa “incandescente”, esce fuori la tua vera natura da seduttore, non perdere l’occasione...cenetta in casa, cibi genuini e una bottiglia di vino rosso corposo ti aiuteranno…una bella vacanza in Toscana puo rigenerarti...»
Sagittario «Potresti pagare lo scotto del mese precedente vissuto a mille all’ora. È difficile per te che sei uno spirito libero, autentico e selvaggio, ma questo mese prendilo di pausa, pensa a progetti e propositi che potranno prendere forma. Per questo in vacanza, niente di impegnativo, qualche flirt leggero magari in lingua straniera…a proposito di viaggio il Messico ti aspetta!»
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Cancro
OROSCOPO
N
Giugno
«È un mese ambivalente: socievole ma introspettivo. Muoviti con la consapevolezza di utilizzare entrambe le qualità…via paura e preoccupazione, così andrai lontano. Cerca un sorriso in una notte di luna…e esci allo scoperto..fa caldo e l’estate è appena iniziata... Se vuoi partire la gondola è pronta, Venezia ti aspetta.»
Acquario
«La tranquillità e la piacevolezza dell’estate. Situazioni che si definiscono e confermano che non sei solo! Occhio alle scelte, un cambio di residenza, un lavoro all’estero potrebbero dare un segno diverso alla tua vita. Proprio il lavoro! Potresti incontrare qualcuno che spezza la routine con un disinvolto gioco d’amore un po frivolo…che potrebbe continuare in sala mensa!!!...La tua mente viaggia: destinazione Arizona!»
Capricorno
Gioia e voglia di fare per l’inizio dell’estate...guarda lontano seguendo chi ti è accanto, le difficoltà sembrano terminate...il passato vola alle tue spalle. Scherza con l’amore...non è sempre tutto così serio…lasciati prendere da una seratina in un ristorante vegetariano ne gioverà lo spirito e la salute. Anche se un po' impegnativo il consiglio di viaggio è: Tibet.
Vergine
«“Un po' di leggerezza e di stupidità…” cantava Battiato, ma questa freschezza ti farà partire progetti nel cassetto. Attento a chi incontri, non lasciarlo andare via senza aver preso qualcosa, anche solo di spirituale. Se l’incontro avviene in un ristorante macrobiotico sei a cavallo. Il risveglio del mattino sarà col sole in faccia. L'India ti farà recuperare l’armonia interiore.»
Leone
«È il tuo mese. Successi a portata di mano e obiettivi raggiunti! Occhio però, mantieni l’equilibrio, coltiva la creatività e ogni tanto medita... È arrivata l’estate e iniziano gli sguardi suadenti e le dolci promesse...ma non fare il primo passo, potresti lasciarci le penne o la criniera… È il momento di prenotare in un bel centro fitness anche vicino casa...attento, la pancetta si vede.»
Pesci
«Un’estate di contatti, conoscenze e incontri originali capitati per caso...ma che diventeranno fondamentali per il tuo cammino. Il tuo essere romantico ti fa perdere l’occasione di qualche flirt, ma vuoi mettere una spiaggia al chiaro di luna, due cuori e...un lettino. Aperitivo e cena di pesce...insomma il mare nel cuore. Suggerimento di viaggio: una barchetta in mezzo al mar!»
Fotografia di Elisabeth Cosimi
AFGANISTAN, Lashkar-gah Il Centro chirurgico per vittime di guerra di Lashkar-gah offre cure gratuite e di elevata qualità alla popolazione della regione di Helmand, epicentro della guerra afgana.
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